Mercoledì 15 luglio 2009 - Edizione ore 15
Altro
l’
quotidiano
Anno I - n° 28 - € 0,50
Ora di punta di StefAno ClerICI
Il dilemma di chi giudica
O
ra è il momento di tenere i nervi saldi. Altrimenti la sentenza di Arezzo rischia d'essere foriera di altre sciagure. Comprendiamo benissimo il dolore dei genitori, dei parenti e degli amici di Gabbo. E ne siamo sinceramente partecipi, come tutti del resto. Ma parlare di un possibile corteo di protesta come ha fatto papà Sandri - di "un milione di persone in piazza", è un'affermazione molto, molto pericolosa. Nonché contraddittoria con l'invito alla calma rivolto agli amici di Gabriele proprio da suo padre. A quel corteo parteciperebbero di certo molte persone in buona fede, a testimoniare il loro dolore e la loro solidarietà verso una famiglia così duramente colpita. Ma è altrettanto certo che ci sarebbero persone, quelle legate agli ambienti degli ultrà, il cui scopo principale sarebbe quello di dare sfogo alla loro rabbia, con le prevedibili e infauste conseguenze. i sono i luoghi deputati per far sentire la propria voce. E sono i tribunali, non le piazze. La giustizia non ha fatto ancora, come si dice, tutto il suo corso. L'agente che ha sparato e ucciso Gabriele è stato condannato a sei anni per “omicidio colposo”. E sei anni per un omicidio colposo non sono pochi in base a quanto previsto dal codice per questo reato. E la Corte d’appello potrebbe pronunciare un verdetto diverso. Ma soprattutto è il codice che segna in maniera abbastanza netta il discrimine tra le due ipotesi di reato, cioè tra l’omicidio commesso per imperizia, negligenza o avventatezza e quello commesso con la volontà di uccidere. E’ su questo che bisogna ragionare, pur nell’immenso dolore.
www.altroquotidiano.it
L’emendamento del governo attaccato dalle sinistre
Decreto anticrisi con “scudo fiscale” Arriva lo scudo fiscale. È stato presentato un emendamento al decreto legge anticrisi in commissione Bilancio e Finanze alla Camera a firma dei relatori. «La norma prevede - si legge nella relazione tecnica - l'istituzione di un'imposta straordinaria sulle attività finanziarie e patrimoniali detenute fuori dal territorio dello Stato» e a «condizione che le stesse vengano rimpatriate in Italia da paesi extraeuropei non-
ché regolarizzate ovvero rimpatriate perché in essere in paesi dell'Unione europea e in paesi aderenti allo spazio economico europeo che garantiscono un effettivo scambio di informazioni fiscali in via amministrativa». L’opposizione sia il Pd, sia Di Pietro - attaccano il provvedimento: una nuova sanatoria per chi ha evaso il fisco. Altre notizie a pagina 6
Arresti dopo le proteste contro la sentenza Spaccarotella
C
Lo striscione esposto martedì sera a Ponte Milvio a Roma contro la sentenza per Spaccarotella. Sono seguiti disordini che hanno portato a due arresti. A pagina 5
Iran, precipita aereo:168 a bordo SOTTOTRACCIA Il partito è liquido ma la papera non galleggia. Idran
TEHERAN. «Si ritiene che siano tutti morti» i 168 occupanti dell'aereo precipitato nel nord-ovest dell'Iran mentre era in volo da Teheran alla capitale dell'Armenia, Erevan. Lo ha detto il portavoce dell'Organizzazione per l'aviazione civile, Reza Jafarzadeh, sottolineando che quello che resta del velivolo
«è sparso in tanti piccoli pezzi» nell'area in cui è precipitato. L'aereo - un Tupolev della Caspian Airlines- aveva a bordo 153 passeggeri e 15 membri di equipaggio. E' precipitato nella provincia di Qazvin, nel nord del Paese, a mezzogiorno (ora locale), 16 minuti dopo il decollo.
Altro
l’
IerI OggI DOmanI
quotidiano
mercoledì 15 luglio 2009
2
Arrestati 44 affiliati
Casalesi gestivano appalti in Romagna Tremano i vertici del clan dei Casalesi. I carabinieri di Modena, insieme con quelli di Cahanno eseguito in serta, diverse regioni italiane di 44 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettante persone ritenute appartenenti al clan di camorra. Anche in Emilia Romagna e in particolare nella provincia di Modena, i Casalesi avrebbero organizzato estorsioni contro imprenditori edili campani. Le ordinanze sono state emesse
dal gip presso il tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo campano, nei confronti di altrettante persone ritenute affiliate al "Clan dei Casalesi". Secondo gli inquirenti, il clan dei casalesi avrebbe estensioni in Emilia Romagna e in particolare nella provincia di Modena, dove organizza estorsioni contro imprenditori edili originari dell'agro aversano e gestisce il controllo del gioco d'azzardo.
Gambizzata perché non concede un prestito
Borseggiatrice a 88 anni Fermata dai carabinieri al mercato di Pesaro
Scoperto a Milano l’autore del furto del secolo
Attimi di panico a Settimo Torinese. Un panettiere, Giovanni Rienzi, ha gambizzato per strada la direttrice della filiale di una banca del paese, Silvana Baldino. I due avevano avuto un acceso diverbio per un finanziamento negato. Colpita alla gamba sinistra, la donna è stata ricoverata all'ospedale di Chivasso e non è in pericolo di vita. Fuggito dopo l'aggressione armata, l'uomo è stato intercettato e arrestato dai carabinieri.
Filomena Barbetta, classe 1921, borseggiatrice a 88 anni. L'arzilla vecchietta, che di mestiere ruba i portafogli soprattutto durante i mercati settimanali, è stata scoperta dai carabinieri di Pesaro. I militari avevano notato un incremento durante il mercato del martedì a Pesaro e hanno predisposto dei servizi mirati: ieri hanno notato l'anziana donna che si aggirava fra le bancarelle, poi si
E' stato fermato a Milano, durante un controllo casuale, l'uomo ritenuto 'la mente' del cosiddetto colpo del secolo, l'assalto al World diamond center di Anversa, avvenuto nel 2003. In auto aveva 21 confezioni di diamanti. Lo riportano oggi alcuni quotidiani, precisando che i preziosi sono stati sequestrati e che lui, Leonardo Notarbartolo, 57 anni, è stato denunciato per ricettazione. Notarbartolo era stato preso dalla polizia Belga due anni dopo e condannato a 10 anni ma la polizia italiana era convinta che avesse nascosto parte del bottino (valutato in circa 200 milioni di euro) da qualche parte nel Nord-Ovest. E i diamanti potrebbero essere proprio parte del maltolto. A bordo dell'auto, c'erano anche due altre persone, padre e figlio, residenti a Milano ma di origini venete. E le forze dell’ordine stanno cercando di capire il ruolo che hanno svolto le persone fermate con Notarbartolo.
Altro
l’
quotidiano
Direttore responsabile: Ennio Simeone Redazione e stampa: via Carciano 45, 00131 Roma tel. 06 4131710 - Fax 06 41299020 redazione@altroquotidiano.it Editrice: GECEM (Gestione Cooperativa Editoria Multimediale) - Presidente:Stefano Clerici Sede legale: Via Aldo Sandulli 45, Roma Registrazione del Tribunale Roma n..343/08 del 18 settembre 2008 Partita Iva 09937731009
Avellino, fratello e sorella falsi maghi Un fratello e una sorella di 61 e 51 anni sono finiti in manette per truffa. Avevano convinto una coppia di Montecalvo Irpino (Avellino) che tutti i loro guai dipendessero dal malocchio. Per fatture, amuleti e pozioni, la coppia in poche settimane ha versato ai due migliaia di euro. Quando il denaro non è stato più sufficiente, marito e moglie hanno pagato con gioielli e altri oggetti di valore. Alla fine si sono rivolti ai carabinieri. Gli indagati dopo un paio di mesi di indagini sono stati scoperti e a loro adesso spetterà pagare la “fattura” degli avvocati.
avvicinava ad una mamma con bimbi al seguito, affiancando il passeggino e sfilandole dalla borsa il portafoglio con grande abilità. Filomena Barbetta è stata bloccata, arrestata e, dopo l'immediata convalida dell'arresto, scarcerata con obbligo di dimora nella sua abitazione in Basilicata. I carabinieri hanno scoperto che l'arrestata ha un curriculum di tutto rispetto, dagli anni '70 a ieri, con numerosi precedenti in cui è stata pizzicata sul fatto. Originaria della provincia di Potenza, ha girato mezza Italia del Sud. Non si sa da quanto fosse nel Pesarese: si spostava in treno ed era aggiornatissima sul calendario dei mercati settimanali di diversi Comuni della provincia. Le indagini delle forze di polizia. proseguono per accertare se sia l'autrice, insieme ad alcuni complici, di altri furti al mercato di Pesaro e di altre zone vicine.
Altro
l’
quotidiano
IerI OggI DOmanI
Quadri venduti truffato De Niro
Canada
Bimbo “naviga” su un fiume gelato Brutta avventura, per fortuna a lieto fine, per un bambino di tre anni, che ha navigato per oltre due ore su un fiume gelato, seduto nella sua automobilina di plastica: la corrente lo ha trasportato per dodici chilometri prima che i soccorritori riuscissero a recuperarlo sano e salvo. Il piccolo, Demetrius Jones, è sfuggito al controllo dei suoi genitori in campeggio e alla guida della sua jeep elettrica è arrivato fino al fiume Peace Rive.
Londra
Avverte la polizia e salva la mamma La piccola Isabelle Keeling, inglese di appena due anni, ha salvato la vita alla propria mamma: dopo aver imparato dai pupazzi dello show per bambini della Bbc 'Tweenies' come chiamare un'ambulanza, ha messo in pratica quanto ha visto. Lo racconta il Daily Mirror: la bimba è riuscita a chiamare il 999, dare il proprio indirizzo di casa e il suo nome, e avvertire che la mamma era in preda a una forte crisi causata da una reazione allergica.
3
Mappamondo
New York
Molti quadri del padre defunto di Robert De Niro sono stati venduti senza il permesso dell'attore italoamericano da una galleria d'arte di New York. Lo ha denunciato il procuratore distrettuale di Manhattan. L'autore della truffa è il mercante d'arte Lawrence Salander, 59 anni, chiamato il "Madoff dell'arte", accusato di aver rubato beni per 5 milioni di dollari. Tra le vittime di Salander anche l'ex campione di tennis McEnroe e la Bank Of America.
mercoledì 15 luglio 2009
Da Malta più sicurezza di Moisè Asta
Honduras, Zelaya chiede aiuto al popolo Il presidente dell'Honduras deposto dai militari golpisti, rappresentati da Roberto Micheletti, e costretto all'esilio, Manuel Zelaya, si è rivolto al popolo honduregno sostenendo che "ha il diritto all'insurrezione". Zelaya lo ha detto in una conferenza stampa tenuta in Guatemala insieme al presidente Alvaro Colom. Ha anche affermato che "nessuno ha il diritto di usurpare il governo" e che "l'insurrezione è un processo legittimo. Ma la diplomazia sta cercando il dialogo coi golpisti.
Al Zawahri
Al Qaeda invita tutti i pakistani alla jihad contro gli americani Il numero due di Al Qaeda ha chiesto ai pakistani di unirsi alla jihad contro gli Stati Uniti, colpevoli a suo dire dell'occupazione del paese asiatico. "Ogni musulmano in Pakistan ha il dovere di unirsi ai Mujahiddin", ha detto Ayman al-Zawahri in una nota pubblicata su un sito islamico. "I dotti musulmani hanno concordato all'unanimità che se il nemico infedele entra in un paese islamico, è dovere di tutti gli abitanti -- e, quando necessario, anche dei paesi confinanti -mobilitarsi per la Jihad". "Oggi gli americani occupano Afghanistan and Pakistan, e quindi è dovere di ogni musulmano in Pakistan combatterli".Era atendibile la reazione di Al Qaeda dopo la massiccia offensiva portata in Afghanistan dalle forze americane che in massa
hanno invaso la parte occidentale ancora gestita dai talebani e dove si produce la maggior parte dell’oppio che poi i pusher trasformano in eroina. E la richiesta di attaccare gli americani era stata comunque annunciato nei giorni scorsi da diversi siti arabi.
Proprio nel giorno in cui, in Italia, viene ripristinato l’accordo sospeso il 28 giugno scorso per fronteggiare l’esigenza di sicurezza legata al summit G8 di L’Aquila, la Commissione Schengen, che dovrebbe personificare la “cooperazione rafforzata all’interno dell’UE”, è al centro di un meeting tricontinentale di donne per la pace, a La Valletta, capitale dell’arcipelago maltese, nel cuore del Mediterraneo. E non deve essere casuale la scelta della sede di un incontro così importante, fortemente connesso al fenomeno migratorio, stante certi contrasti recenti, originati dall’atteggiamento intransigente e per nulla duttile delle mene xenofobe dei leghisti di Bossi e Maroni, che hanno inaugurato l’inaudita, saccente, politica del respingimento acritico e senza controlli di chiunque cercasse una vita diversa in Italia. Non c’è pace senza comprensione e rispetto per l’altro. Lo ha detto e ridetto persino la Chiesa di Roma, ritenuta l’Ente morale per eccellenza, ma per i governanti d’oggi con c’è orecchio per sentire né cuore per pulsare. Così, da Malta, si attendono spiragli di luce e solidarietà da adottare con immediatezza e per davvero. Non è facile dir no a campionesse della pace come Rita El Khayat, antropologa e giornalista marocchina (notissima come “persona che vive, assorbe e poi riflette attraverso i filtri imperfetti delle proprie esperienze”) o come Tara Ghandi Battacharjee, promotrice della cultura indiana e del messaggio gandhiano. Presenti nel cuore mediterraneo, non mancheranno di farsi risentire!
Altro
l’
Il FattO
quotidiano
mercoledì 15 luglio 2009
4
Parà ucciso in Afghanistan
«Alessandro è un eroe di guerra» Lo ha detto il sindaco di Campobasso Stasera in Italia la salma di Di Lisio A Campobasso giornata di lutto La Camera proroga le missioni militari all’estero di FrAnCESCo Grò Una città in lutto per la perdita di un eroe. Tristezza e dolore la fanno da padrona a Campobasso, città natale di Alessandro Di Lisio, il parà morto in Afghanistan a causa di una bomba esplosa al passaggio della vettura sulla quale era a bordo con altri colleghi. Ancora da decidere la data dei funerali mentre la salma del caporalmaggiore saràà in Italia stasera. Rrientreranno sempre stasera gli altri militari rimasti feriti. Attoniti i commilitoni Eravamo come fratelli «Quando ho appreso la notizia non c'ho creduto; eravamo come fratelli». Così il primo caporal maggiore Nicolò Fileccia, di Caltanissetta. «Abbiamo iniziato la carriera militare insieme nel 2004 e abbiamo fatto sempre insieme tutti i corsi. Durante i momenti di pausa spiega il caporal maggiore - si scherzava parecchio sulle nostre origini meridionali. Siamo militari - ha concluso - sappiamo qual è il nostro lavoro sia in Italia e all'estero». E’ un eroe di guerra Per il sindaco di Campobasso, Luigi Di Bartolomeo, «Ales-
sandro è un eroe di guerra». Il primo cittadino si è recato dai familiari di Alessandro Di Lisio, il militare morto ieri in Afghanistan, per portare il cordoglio di tutta la città. «Solo un abbraccio e nessuna parola con i genitori; in questi casi - ha detto il primo cittadino - non ci sono parole che possano lenire il dolore di un padre e di una madre. Conosco da anni i suoi genitori, sono persone umili ed eccezionali». Il sindaco ha di-
Il ministro La russa e il sindaco di Campobasso Di Bartolomeo Sotto Alessandro Di Lisio
sposto il lutto cittadino per il giorno del funerale e in città sono stati affissi manifesti del Comune listati a lutto che ricordano il parà. Anche, il mondo politico, dopo il cordo-
glio espresso ai familiari della vittima, fa sentire la sua voce. Non cambierà nulla «Non cambierà nulla e non solo per il volere del governo. La stragrande maggioranza degli italiani, fatte debite e legittime eccezioni, è consapevole della necessità che si prosegua nello sforzo per la pace, volto a portare la democrazia in quel paese martoriato. È la volontà anche di chi opera in quel teatro». Ignazio La
Russa esprime dolore per la morte del caporalmaggiore Alessandro Di Lisio, ma assicura che l'impegno italiano non cambierà. Anche con il presidente della Repubblica, sottolinea il ministro della Difesa, «c'è totale sintonia: nonostante l'evento dolorosissimo, Giorgio Napolitano ha confermato che non si può mettere in discussione l'importanza della missione». Quanto all'auspicio di una 'exit strategy' rilanciata dal presidente Usa Barack Obama, La Russa dice: «Non esiste un data certa di uscita è la previsione non è mai stata di presenza breve. Abbiamo il dovere di rimanere, finchè il governo locale non avrà la potestà su tutto il territorio». Stamattina poi l'Aula della Camera ha approvato l'assegnazione in sede legislativa della proposta di legge sulla proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali, tra cui quella in Afghanistan. Il dolore è enorme «Il dolore è enorme. Un nostro soldato che cade in missione di pace lascia attoniti e vorrei davvero abbracciare la famiglia, i suoi amici, la comunità che lo amava. Alessandro Di Lisio entra nella galleria degli eroi della nostra Patria». Così interviene il segretario de La Destra Francesco Storace sul suo blog.
Altro
l’
Il FattO
quotidiano
mercoledì 15 luglio 2009
5
Dopo la sentenza
Sandri, ultrà scatenati Tensione ieri sera a Roma dopo la condanna a 6 anni di carcere per ''omicidio colposo'' all'agente Luigi Spaccarotella, responsabile della morte del tifoso laziale Gabriele Sandri, ucciso da un proiettile l'11 novembre 2007 nell'area di servizio dell'A1 Badia al Pino. Parla anche Spaccarotella dalle pagine di “Visto” in uscita domani: “Non sono un rambo, sono un cretino. Pensavo di fare il mio dovere”. Incidenti a Ponte Milvio Alcune decine di tifosi hanno lanciato sassi e bottiglie contro un contingente della polizia a piazzale Ponte Milvio. Petardi e pietre sono stati tirati contro la stazione dei carabinieri vicino al piazzale. I petardi hanno provocato danni a un'auto e una moto parcheggiate nei pressi della caserma. La situazione è poi tornata alla normalità durante la notte. Due ultrà, 28 e 23 anni, sono stati fermati dai carabinieri. Sono accusati di danneggiamento e resistenza. Nelle loro abitazioni sono state rinvenute bandiere delle SS e di Mussolini, caschi, mazze e passamontagna. Già ieri era esplosa rabbia e delusione tra amici e parenti di Gabriele alla lettura della sentenza. Fuori dal tribunale di Arezzo circa una trentina di tifosi biancocelesti hanno urlato contro i giudici e contro il poliziotto, che non era presente in aula, gridando 'bastardo', 'verme infame e schifoso' e 'in questo Paese non c'è giustizia'. "Facciamola finita, non uccidiamo per una terza volta Gabriele. Basta, facciamola finita", ha detto Cristiano Sandri, fratello di Gabriele, mentre per il padre Giorgio: "E' una vergogna, una vergogna per l'Italia". "Non credo più nella giustizia, non credo più in niente" ha detto il papà. "Provo amarezza, sconforto. Faremo appello. An-
Fermati due ragazzi per il lancio di sassi e bottiglie contro la polizia, ieri sera a Roma. Spaccarotella: “Sono solo un cretino” di ArCAnGELo ArAGonESE
Gabriele Sandri, sotto le proteste degli ultrà durante la lettura della sentenza
dremo fino in fondo, fino all'ultimo grado di giudizio". Manifestazione pacifica Giorgio Sandri ha poi ringraziato il sindaco Alemanno per la sua dichiarazione di solidarietà e sdegno, augurandosi che una simile dichiarazione arrivi anche dai ministri Maroni e Alfan». Quindi ha detto di pensare all'organizzazione di una grande manifestazione, magari con un milione di persone con la quale esprimere civilmente lo sdegno per questa sentenza ingiusta. Critico il Cosip Dura la posizione del Cosip, sindacato indipendente di polizia, che commentando le parole di Giorgio Sandri, sottolinea come “lasciarsi prendere dall'odio e dall'istinto e dire certe cose è come armare la mano di altri uomini che si sentiranno autorizzati a generare altro odio e a mettere in atto vendette che genereranno altre tragedie”. L’agente non andrà in cella L'agente Luigi Spaccarotella per ora non andrà in carcere: i suoi difensori hanno, infatti, annunciato appello, per cui, l'imputato attenderà in libertà il processo di secondo grado, che si svolgerà probabilmente il prossimo anno. L'esecuzione della pena scatterà quando la sentenza diventerà irrevocabile. Sandri perse la vita l'11 novembre del 2007. Erano appena passate da poco le 9 di domenica: per sedare un accenno di rissa tra sostenitori juventini e laziali nell'area di servizio dell'A1 di Badia al Pino (Arezzo), la polizia stradale intervenne, un agente sparò dall'altro lato della carreggiata. Un colpo di pistola raggiunse al collo il 26enne supporter laziale Gabriele, Gabbo per gli amici, che si trovava in una Renault Megane. Poi le indagini che si sono concluse con l’accusa a Spaccarotella. E ieri la condanna.
Altro
l’
Il FattO
quotidiano
mercoledì 15 luglio 2009
6
Arrivato il sì del governo
Approvato il Dpef, ripresa entro il 2010 I ministri Tremonti e Matteoli. Sotto Bruno Tabacci dell’Udc
Il Documento economico prevede ampi interventi in favore dell’Abruzzo. Soddisfatto Berlusconi: «Tutto merito di Tremonti» di PAoLo ChIArELLI Approvato all’unanimità il Dpef dal consiglio dei ministri. Una riunione, quella dell’esecutivo italiano, durata un paio di ore e conclusa poco prima delle 13. Il documento che riguarda il periodo 2010-2014 contiene norme anti-crisi ma anche progetti per rilanciare l’economia con la realizzazione di importanti infrastrutture. Segnali positivi per l’economia Nel documento si legge che «il sistema bancario nazionale necessita di ricapitalizzazione, ma le gravi crisi bancarie emerse in molti altri paesi non si sono verificate. Negli ultimi due-tre mesi si sono ripetuti segnali non negativi, per l'economia mondiale e per quella italiana. Si ipotizza la ripresa a partire dal 2010». Secondo il Documento, l'economia italiana risulta meno esposta ai fattori specifici della crisi finanziaria. «L'indebitamento delle famiglie - prosegue il Dpef - è inferiore rispetto alla media dell'area dell'euro (60% del reddito disponibile contro 93% alla fine del 2008) e il settore immobiliare è meno vulnerabile. Nel 2008, la redditività
(Roe) dei principali gruppi bancari si è mantenuta positiva e superiore a quella registrata nei principali paesi dell'area, pur mostrando una riduzione di cinque punti percentuali rispetto al 2007 (da circa l'11% a circa il 6 per cento)». Il Dpef poi stima effetti positivi anche sull'occupazione con un effetto più pronunciato di 0,3% della crescita rispetto allo scenario di base nel prossimo biennio. Le misure adottate, indica il documento, hanno puntato ad aumentare la fiducia tra gli operatori e ridurre l'incertezza, nonchè ad aumentare l'efficienza del sistema. Dedicata ampia attenzione all’Abruzzo Il Documento nell'allegato Infrastrutture dedica inoltre ampia attenzione all'emergenza Abruzzo, evidenziandola con l'elencazione degli interventi essenziali, all'Expo 2015, al Mezzogiorno formulando una proposta gestionale identificata in 5 interventi mirati: Ponte di Messina e asse ferroviario Napoli-Bari, adeguamento ferroviario Battipaglia-Reggio Calabria, collegamento veloce
Palermo-Catania, hub portuali di Augusta, Taranto e Brindisi, collegamento funzionale della Carlo Felice in Sardegna, alla portualità, alla sicurezza stradale, al piano energetico nazionale, al controllo del territorio per evitare eventi malavitosi in relazione alla realizzazione delle opere pubbliche, alla costruzione dei nuovi valichi del Frejus e del Brennero. Per quest'ultimo, in particolare, viene proposto un chiaro cronoprogramma per consentire l'avvio dell'opera. Il ministro Matteoli ha infine ricordato che «nell'allegato infrastrutture sono prospettate una serie di azioni mirate alla riforma funzionale dell'Anas, delle Ferrovie dello Stato, dell'Enac, dell'Enav ed una serie di altre attività finalizzate al recepimento di capitali privati». Grande considerazione per l’Italia «In tutti i rapporti che abbiamo avuto con presidenti e direttori delle istituzioni finanziarie in-
ternazionali e con il presidente della Commissione europea Barroso, in tutti i casi, c'è stata grande considerazione per la tenuta e la conduzione del bilancio italiano che è stato da tutti ritenuto affidabile e credibile», ha detto Berlusconi al termine del Cdm che ha dato via libera al Dpef. «Questo in un momento di crisi - ha aggiunto - è qualcosa che vorrei sottolineare come merito del governo, ma soprattutto del ministro Tremonti». «È un documento importante che persegue gli stessi obiettivi che avevamo dichiarato di voler perseguire quando con un colpo di coraggio avevamo deciso di passare da una Finanziaria annuale a una Finanziaria triennale». ha concluso Berlusconi. Difficile è essere molto fiduciosi Se può dirsi soddisfatto il governo, naturalmente non mancano le critiche da parte dell’opposizione. Bruno Tabacci, vice presidente della commissione Bilancio della Camera, ha affermato che «l'andamento complessivo dell'economia italiana è negativa e sotto la media europea. Oggi scopriamo che la ripresa è più lontana del previsto. Forse è il caso che il governo privilegi il realismo rispetto all'ottimismo».
Altro
l’
POrtaFOglIO
quotidiano
Istat
mercoledì 15 luglio 2009
7
Microsoft Allarme: i virus attaccano Office
Wagoner lascia General Motors con pensione milionaria
L'inflazione in Italia a giugno scende a +0,5%, da +0,9% di maggio. Lo comunica l'Istat, confermando la stima preliminare. Il tasso di inflazione si porta così ai minimi dal settembre 1968, quando si attestò a +0,4%. I prezzi, su base mensile, sono aumentati dello 0,1. L'indice armonizzato dei prezzi, quello utilizzato su base europea, a giugno registra una crescita dello 0,6% rispetto a giugno 2008 e dello 0,2% su maggio 2009. L'indice Foi, per le famiglie di operai ed impiegati, è in crescita tendenziale dello 0,5% e congiunturale dello 0,1%. Il tasso di inflazione per il raggruppamento dei prodotti acquistati con maggiore frequenza, in sostanza per la spesa di tutti i giorni, a giugno è stato pari allo 0,2%, contro lo 0,6% di maggio. Lo comunica l'Istat, aggiungendo che su base mensile i prezzi sono aumentati dello 0,4%. Tornando all'indice nazionale dei prezzi a consumo per l'intera collettività a giugno gli aumenti tendenziali più elevati si registrano nei capitoli bevande alcoliche e tabacchi (+4,9%), altri beni e servizi (+2,4%) e istruzione (+2,1%); variazioni tendenziali negative riguardano invece i trasporti (-3,9%), comunicazioni (-0,9%) e abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-0,1%).
Microsoft ha annunciato che alcuni cybercriminali hanno attaccato gli utenti dei suoi programmi Office per pc Windows, sfruttando una falla di programmazione non ancora riparata. L'allarme è stato lanciato ieri dall'azienda in coincidenza con il rilascio di patch per risolvere altri nove problemi di sicurezza nel software. "Nonostante le patch rilasciate oggi, gli utenti Windows continuano ad essere attaccati. Microsoft avanza di due passi e chi l'attacca le fa fare un passo indietro", ha commentato Dave Marcus, direttore delle ricerche sulla sicurezza degli Avert Labs di McAfee. I cybercriminali puntano ai programmi Microsoft perché sono molto diffusi e quindi potenzialmente permettono il maggior numero di "vittime" con un solo codice. Più del 90% dei computer del mondo usano Windows come sistema operativo, e Office ha all'incirca 500 milioni di utenti. Microsoft non ha precisato quanti pc siano stati attaccati. Gli utenti possono difendersi disabilitando le funzioni per lavorare sul Web. Microsoft ha pubblicato un advisory sulla sicurezza su questo problema per i professionisti. L’advisory sulla sicurezza contiene ulteriori informazioni relativi alla protezione del pc da eventuali attacchi. Le istruzioni sono sul sito web della Microsoft. I più vulnerabili agli attacchi sono Office XP, 2003 e 2007.
Rick Wagoner dice addio a General Motors dopo avervi speso 32 anni (vi era approdato nel 1977): dal primo agosto andrà in pensione. L’ex amministratore delegato riceverà, nel corso dei prossimi 5 anni, 8,5 milioni di dollari, ossia 1,5 milioni di dollari l’anno in base al piano di pensionamento dei manager valido per la società appena uscita dalla bancarotta. Wagoner è stato rimosso dal vertice di Gm lo scorso marzo dall’amministrazione Obama, dopo aver tenuto le redini della società per 8 anni. Nonostante la rimozione ha continuato a essere un dipendente Gm a un salario di 1 dollaro l’anno, esclusi i benefici che spettano ai vertici. Con lui al timone il colosso di Detroit ha attraversato alcuni dei momenti più difficili della sua storia centenaria: da più parti Wagoner è considerato l’uomo simbolo della crisi di Detroit, la capitale americana dell’auto. Durante gli otto anni in cui Wagoner è stato alla guida della società, Gm ha affrontato molte sfide e ha festeggiato il suo primo secolo di vita (è stata fondata nel 1908 su iniziativa dello speculatore finanziario W. C. Duran). Dal giugno del 2000 al marzo 2009, quando è stato rimosso, il titolo Gm ha perso circa il 98% del proprio valore. Per Wagoner l’attuale crisi dell’industria automobilistica non è stata la prima: già negli anni ‘90 Wagoner e l’allora presidente e amministratore delegato John F. ‘Jack’ Mack furono costretti a una dura riorganizzazione della società per farla tornare alle origini e correggere così quelli che furono definiti «30 anni di errori a livello manageriale».
Alghero.
Nuova azione di protesta dei lavoratori del petrol-
Auto. «Il potere trainante degli incentivi conferma la necessità che
chimico di Porto Torres che questa mattina, poco dopo le 6, hanno occupato con striscioni e bandiere l'aerostazione di Alghero, una protesta contro la decisione dell'Eni che intende chiudere il cracking (un processo per la produzione di idrocarburi come le benzine) di Porto Torres, una scelta che metterebbe in crisi, a catena, migliaia di posti di lavoro. Bloccati gli accessi alle partenze. Ieri il presidente del Consiglio aveva chiesto all'Eni di sospendere i provvedimenti annunciati, in attesa della riunione del tavolo sulla chimica che si svolgerà in settimana.
tali misure siano strutturali, considerando che esse hanno, oltre alla valenza ecologica, anche un'indubbia validità nel fronteggiare la crisi economica, dato il grande peso dell'auto nel bilancio dello Stato». Così Gianni Filipponi, direttore generale dell'Unrae, l'associazione che rappresenta le case estere in Italia, commenta il rialzo del mercato automobilistico europeo a giugno. L'Italia, in particolare, ha registrato un incremento del 12,4% a 209.315 immatricolazioni, e il merito - sottolinea l'Unrae - va ascritto in massima parte alle vendite di vetture con elevati valori ecologici.
L’inflazione scende ai minimi dal 1968
Altro
l’
quotidiano
Il Messaggero
La vallata strategica [...] A parte il cordoglio [...] l’evento costituisce un’occasione per esaminare che cosa stia avvenendo in Afghanistan. Le perdite delle forze americane e Nato stanno aumentando rapidamente dall’inizio dell’operazione "Colpo di Spada", cioè dell’offensiva nella vallata di Helmand, una delle principali roccaforti talebane. [...]. La vallata [...] dove sono schierati i nostri soldati ha un’elevata importanza strategica. Non solo perché vi transitano dal Pakistan rifornimenti e rinforzi per i talebani né perché produce circa metà dell’oppio afgano. Ma perché ha un valore simbolico, dato che è stata sempre controllata dalla guerriglia. [...] (dall’articolo di Carlo Jean)
nerO
su
bIancO
le opinioni degli altri
In Afghanistan l’Italia muore CORRIERE DELLA SERA
Una situazione bloccata L’attacco agli italiani è l’ennesimo sintomo di una situazione bloccata. Otto anni dopo la sconfitta del mullah Omar non s’intravede la stabilizzazione del Paese. Anzi. L’aggressività delle milizie talebane diventa più intensa. Non ne fanno le spese solo gli italiani. I militari canadesi piangono i loro commilitoni. E l’altro giorno Londra ha appreso con sgomento che otto suoi uomini erano caduti in un sol colpo. Finirà mai la guerra afghana? «In Iraq — fu la profezia di Antonio Martino, quand’era ministro della Difesa —, la situazione è tragica, ma si aggiusterà. In Afghanistan invece è molto più complicata». Complicata e confusa perché, osserva Stefano Silvestri, presidente dell’Istituto affari italiani, «manca un vero obiettivo strategico, non esiste una missione primaria, si combatte per conseguire conquiste secondarie [...]». (dal servizio di Marco Nese)
mercoledì 15 luglio 2009
8
Libero
I ragazzi e il sacrificio Qualche volta un popolo deve accettare il sacrificio dei suoi ragazzi. È questo il caso? Che ci importa di un Paese tanto lontano? [...] I soldati della Folgore e i bersaglieri del primo reggimento viaggiavano in colonna su mezzi blindati. Il loro compito era di ripulire le strade dalle bombe, prima del passaggio di autorità civili e diplomatici. Le autoblindo italiane sono le più solide, meglio di quelle inglesi e americane, e sottoposte a svariati attentati hanno retto il colpo. Stavolta la qualità dell’esplosivo è cambiata, e un ragazzo molisano è morto. Il nostro destino in quella regione. Sono tremiladuecento oggi i soldati italiani impegnati in Afghanistan. Anzi. Tremiladuecento meno uno. [...] (dall’editoriale di Renato Farina)
liberazione
Avvenire
Quando i grandi della Terra dimenticano il terrorismo
La preghiera e la gratitudine
[...] Non ci resta che alzarci in piedi davanti ad Alessandro Di Lisio, 25 anni, come tanti altri arruolatosi perché il pane uno se lo deve guadagnare e se non ci sono altre strade va pure militare. A lui, alla sua famiglia, ai suoi amici la prima parola che vorremmo dire è quella dell’abbraccio senza vincoli. Lo stesso che, a saperlo, avremmo dato agli afghani che oggi sappiamo uccisi a migliaia per ordine dell’amministrazione Usa nel 2001. Gli abbracci non conoscono colore di bandiera. Sin da allora avremmo voluto udire se non una voce autorevole, almeno un grido, un urlo di umanità, un pensiero che insinuasse il dubbio che la presenza militare nelle zone di crisi è diventata l’unica risposta che la nostra nazione,
quella dell’articolo 11 della Costituzione, sia capace di pronunciare. Sono passati otto anni dall’attacco alle Twin Towers e dalla risposta di fuoco Usa ai danni dell’Afghanistan. Nessuno dei Paesi "democratici" ha mai sollevato il dubbio che la risposta a quella strage andasse elaborata e proposta in sede di istituzioni internazionali che al contrario sono state convocate a ratificare quanto la superpotenza aveva già messo in atto. Quando quella tragica avventura è cominciata c’era stato un G8 a Genova ma non perdete tempo a cercare la parola terrorismo nel documento finale perché quello non è stato un tema trattato dai grandi della terra. [...] (dall’editoriale di Tonio Dell’Olio)
La nostra missione in Afghanistan è di pace, nel senso che vuole portare stabilità, sviluppo, e appunto pace in quel ribollente e straziato Paese, ma il contesto, l’aria che si respira laggiù sono quelli della guerra, ed è stato ieri vittima della guerra intorno a lui il caporal maggiore Alessandro Di Lisio, dodicesimo caduto italiano in un’impresa che si rivela giorno a giorno più difficile. Difficile anche da quando il comandante in capo della forza di peacekeeping è il loquace presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che dopo la recente escalation militare ha annunciato adesso di cercare «una strategia d’uscita efficace» . Alla notizia della nostra tragedia di ieri i sentimenti dominanti sono stati (e restano) quelli dello sgomento, del dolore da condividere nella preghiera con i familiari del
caduto, e di ammirazione per il suo sacrificio. Di gratitudine, anche, gratitudine che va estesa a quanti, specialmente nostri connazionali, da anni si stanno spendendo per consolidare il legittimo sistema istituzionale e la sicurezza regionale, pure con l’addestramento dell’esercito e della polizia afgani. A questo va aggiunta l’azione più importante, soprattutto in prospettiva, ossia la cooperazione allo sviluppo socio- economico locale. Tuttavia questa opera meritoria è messa a dura prova, e addirittura a rischio d’essere vanificata, dall’andamento del conflitto, che continua ad essere sconfortante nonostante l’accresciuto impegno politico- militare statunitense, soprattutto al Sud e lungo la ‘ frontiera- non frontiera’ con il Pakistan. [...] (dal commento di Elio Maraone)
nerO
Altro
l’
quotidiano
le opinioni degli altri
su
bIancO
mercoledì 15 luglio 2009
9
In Afghanistan l’Italia muore
la Repubblica
Il solo modo dignitoso per stare nel conflitto: combattere Da ieri sappiamo definitivamente che il contingente italiano in Afghanistan opera dentro una guerra guerreggiata, e nell’unico modo in cui è saggio e dignitoso stare, oggi, dentro quel conflitto: combattendo. Portare cibo agli affamati, costruire scuole, rimettere in sesto ospedali, curare gli ammalati: nella missione c’è anche questo. Ma adesso, e nel futuro prossimo, il compito primario di quei soldati è la faccenda orrenda e talvolta necessaria che consiste nello sparare al bersaglio umano. Piaccia o no, lo stato dell’arte è questo. Rese avvezze a questi lutti da un diverso passato, altre nazioni possono accettare la morte dei propri figli con la flemma dimostrata la scorsa settimana dall’opinione
CORRIERE DELLA SERA
Più bombe e più potenti Un maggior numero di trappole esplosive e ordigni più potenti. [...] Una tattica lanciata nell’inverno 2007 e perfezionata seguendo l’esempio dei ribelli iracheni. I dati forniti dal Pentagono illustrano il sentiero di morte tracciato in Afghanistan dalle Ied (improvised explosive device), le bombe rudimentali: 234 attacchi nel giugno 2007, 308 nel giugno 2008, 763 nello scorso mese. E’ cresciuta anche l’efficacia. Se nel 2008 i terroristi sono riusciti ad infliggere perdite in 24 casi, l’anno dopo sono saliti a 82. [...] I talebani, dopo aver perso molti uomini in confronti diretti, insostenibili per la disparità di volume di fuoco, hanno dedicato mezzi e risorse alla preparazione degli ordigni. [...] (dall’articolo di Guido Olimpio)
Soldati italiani a Kabul
pubblica britannica di fronte alle bare di otto militari caduti nel tempo-record di 24 ore, sventura che laggiù non ha indebolito il consenso, tuttora maggioritario, alla missione in Afghanistan.
Per fortuna o per sfortuna, in Italia i morti pesano molto di più. Ciascuno di loro ci costringe a riflettere sulle ragioni complicate per le quali mandiamo quei tremila italiani a rischiare la pelle, se ne valga la
pena, se non sia troppo facile rispondere, dalle nostre comode poltrone, che sì, è giusto restare in Afghanistan. Interrogarsi reso più acre dalla consapevolezza che la scommessa afgana ha discrete probabilità di risultare perdente. Eppure quella scommessa tuttora è l’unica possibile, non fosse altro perché l’alternativa (il ritiro degli occidentali) comporterebbe prezzi spaventosi. Per l’Afghanistan, che ri-collasserebbe nell’anarchia militare. Per la stabilità dell’area, la miscela più instabile al mondo di tecnologia nucleare, terrrorismo e nazionalismo a base religiosa. Per l’Alleanza atlantica, la cui residua credibilità svanirebbe. [...] (dal commento di Guido Rampoldi)
la stampa
La nostra missione da tempo è cambiata Washington in Afghanistan continua ad accelerare. A febbraio Richard Holbrooke, inviato speciale dell’Amministrazione Usa in quel Paese, ha creato una task force, un «Support group» all’azione delle organizzazioni internazionali in Afghanistan. Il gruppo ha il ruolo di prendere decisioni, collegando i governi direttamente alle attività in corso. È composto da 27 membri di altrettante nazioni: incluse Cina e Egitto, ma non la Russia. Anche l’Italia ha il suo delegato indicato dalla Farnesina. Il lavoro della task force è frenetico, gli incontri avvengono ogni settimana, ogni volta in una capitale diversa. Scopo di questo nuovo super-organismo è tagliare i tempi della burocrazia, saltare i cerimoniali intermedi, velocizzare le decisioni e rendere così più efficace l’operazione Afghanistan. Per ora,
dicono, pare stia funzionando benissimo. Di sicuro ci dà il senso di quanto siano cambiati lo scopo e gli obiettivi di Washington, pur in mano a un democratico come Obama, in quella parte di mondo. E’ qui, in questa evoluzione, che ha trascinato anche noi italiani, che va guardata la morte del caporal maggiore Alessandro Di Lisio. L’Afghanistan è un formicaio dentro cui abbiamo infilato una mano». «In Afghanistan siamo in guerra: inutile nascondercelo». Scegliete voi. I commenti nel mondo dei diplomatici e delle forze armate che seguono da vicino la nostra impresa in Afghanistan sono, in privato, molto più realistiche e amare di quelle che provengono dal mondo ufficiale della politica. Perché, alla fine, con il sangue di Di Lisio è stato scritto ieri l’ennesimo avvertimento ai naviganti italiani che
non vogliono prendere atto di molte verità. La principale è che la missione italiana è da tempo mutata, sia negli scopi che nel profilo regionale. La seconda è che questo mutamento avvenuto negli anni scorsi in maniera lenta e invisibile si è accelerato proprio da quando l’amministrazione Obama ha elevato l’Afghanistan a suo principale conflitto. «Questa ultima casualità ha un significato maggiore di tutte le precedenti», dice un alto grado militare, «soprattutto perché viene alla fine di una serie di attacchi alle nostre forze condotti con tattica diretta, cioè con assalti da vicino, che fanno pensare all’inizio di una forma di guerriglia organizzata». I numeri parlano chiaro: gli attacchi nei confronti degli italiani si sono intensificati negli ultimi mesi. [...] (dal commento di Lucia Annunziata)
nerO
Altro
l’
quotidiano
su
bIancO
mercoledì 15 luglio 2009
10
Il record di bocciature
Scuola e maturità
il Giornale
Finalmente si riaffermano i sani criteri della meritocrazia Una brutta notizia in realtà molto positiva. Le bocciature dei nostri studenti non dovrebbero essere accolte con favore, ma se riflettiamo su come si è ridotta la nostra scuola dal Sessantotto in avanti, l’aumento di quasi il 20 per cento dei respinti agli esami di maturità, a cui si deve aggiungere anche il numero in crescita dei non ammessi a quella prova, fa sensatamente sperare in un definitivo cambiamento di rotta dell’insegnamento scolastico. Un cambiamento profondo. Il ministro della Pubblica istruzione ha intrapreso un cammino che i suoi detrattori avevano giudicato irrilevante: solo provvedimenti di facciata, dicevano. Per esempio il voto in condotta, la sostituzione dei giudizi con i vecchi e tradizionali numeri arabi per
Studenti durante la prova scritta
indicare il grado di profitto degli studenti, le normative contro il bullismo. Poi ci si è messo anche il ministro Brunetta a perseguire i fannulloni nella scuola, che costituiscono una realtà scandalosa per cui l’opinione pubblica ha finito col fare di tutt’un’erba un fascio, confondendo insegnanti
eccellenti (ce ne sono: siatene certi) con quelli lavativi e incapaci (ce ne sono molti: siatene certi). Insomma, un insieme di provvedimenti legislativi che ha segnalato e imposto la volontà governativa di procedere con convinzione verso una scuola seria, attenta al profitto degli
studenti e alla capacità degli insegnanti. Ma a questo lodevole impegno c’è da aggiungere dell’altro. La chiave di volta per costruire la scuola come un edificio stabile sono i professori. Accorgersi del tempo che passa è quasi sempre molto malinconico. «Quasi», però. Nella scuola, il tempo che passa significa pensionamento degli insegnanti sessantottini, quelli che hanno usufruito di innumerevoli ipocrisie sindacali per superare concorsi fasulli o addirittura per non farli, per ottenere lauree concesse senza nessuna vera qualificazione da parte di docenti universitari demagoghi nella loro ideologia antimeritocratica. Un disastro figlio di troppe complicità che ha danneggiato tutti [...]. (dal commento di Stefano Zecchi)
la stampa
CORRIERE DELLA SERA
Severi noi insegnanti? Ma quando mai
I tempi cambiano
Severi? Ma quando mai? Noi insegnanti non siamo più in grado di essere veramente severi, anche lo volessimo, anche fossimo presi dal sacro fuoco di un rinnovamento all’inverso, anche detto - da alcuni vecchi nostalgici del nuovo - regresso, empito reazionario, rigurgito totalitario ovvero ritorno all’ordine. Non siamo più capaci. Se ci proviamo anche solo un po’, subito la vocina saccente del vecchio grillo parlante (secondo me ex sessantottino) ci dice di smetterla, ci avverte che bisogna comprendere e non punire, motivare e non selezionare, consigliare e non giudicare (ad esempio con un brutale voto). Abbiamo perso i meccanismi interiori della severità. Siamo stati non geneticamente, ma storicamente modificati. Inoltre nessuno di noi desidera bocciare i suoi alunni, perché non vogliamo che si abbassi ulteriormente la media dei nostri laureati nelle graduatorie europee. Abbiamo bisogno di far numero, ci guardiamo bene dal rimanere indietro! A cosa dobbiamo quindi l’aumento di bocciati, che tanto oggi ci sconcerta? (pur ricordando, tra parentesi, che sempre solo del 3 per cento totale si tratta, e che quindi
[...] Siamo proprio sicuri che questo sistema di giudizio sia adeguato [...]? Stiamo parlando di ragazzi cresciuti davanti agli schermi, grandi e piccoli; abituati da sempre a ragionare secondo procedimenti associativi, più che deduttivi; con tempi di concentrazione inferiori rispetto al passato ma di qualità diversa, secondo molti osservatori migliore, benché meno facile da intercettare; i quali si vedono costretti a un ciclo di studi irrimediabilmente obsoleto, i cui principi essenziali sono stati concepiti in un mondo assai lontano da quello attuale. Mentre in tanti Paesi emergenti il computer sul banco è da tempo una realtà assodata, la nostra istruzione poggia le sue basi sulla vecchia lezione frontale che lascia inattive le nuove sensibilità determinate dalla rivoluzione informatica e viene coronata da prove nelle quali i ragazzi sono interrogati secondo schemi ottocenteschi, chiamati a redigere i testi a penna col dizionario vicino: modi e gesti ormai presenti soltanto a scuola, visto che a casa tutti pensano e scrivono con le dita sulla tastiera. [...] (dall’intervento di Eraldo Affinati)
siamo ben lontani da una strage!). Escluderei che sia dovuto all’avvento di una rivoluzionaria neoseverità, ma azzarderei piuttosto l’ipotesi ardita che la causa sia l’avvento di una dirompente neoignoranza degli studenti. Cioè, detto in breve: più bocciati non perché gli insegnanti siano più severi, ma perché gli studenti sono più ignoranti. O meglio, sempre più smaccatamente ignoranti, così che non sia più possibile far finta di niente. Ecco, riassumerei così: c’è un limite a tutto! Di fronte al ragazzo che all’esame balbetta due frasi in croce, scrive ventiquattro praticamente e dodici cioè, non conosce l’uso dell’apostrofo e non sa collocare nel tempo le imprese di Garibaldi o le statue del Canova, l’insegnante di colpo oggi prende atto. Reagisce. Non per severità, ma per raggiunto limite della decenza. Non è più disposto a chiudere un occhio, perché oggi gli effetti del suo occhio chiuso (per decenni!) sono sotto gli occhi (apertissimi) di tutti: ad esempio misurabili dai test internazionali dove arriviamo sempre ormai tra gli ultimi. [...] (dal commento di Paola Mastrocola)
Altro
l’
quotidiano
Scelti per voi
nerO
su
mercoledì 15 luglio 2009
11
commenti, inchieste, reportage
CORRIERE DELLA SERA
No all’aria condizionata sì a un mondo d’imprevisti Quando ero ragazzo e abitavo tra le mura di palazzo Donn’Anna, un palazzo del ‘600 costruito dall’architetto Fanzago per la moglie del viceré, Anna Carafa, il problema del caldo e del freddo per noi, per la mia famiglia, non si poneva. Un po’ perché nessuno, nessun mezzo di comunicazione lo preannunciava o lo minacciava, un po’ perché le spesse mura di tufo del palazzo proteggevano d’estate dal caldo e d’inverno dal freddo. Il tufo, pietra vulcanica, gialla e porosa, tenera e affabile come il pane lievitante, ha proprietà isolanti che ci liberavano da ogni preoccupazione del genere. E, essendo il palazzo di cui parlo proteso sul mare, l’aria marina, specie d’estate, era attraversata da refoli e venticelli che procuravano un piacevole sollievo. Ma ricordo che allora, quando ero un ragazzo, più di mezzo secolo fa, a Napoli in generale il problema del caldo e del freddo era abolito dal pregiudizio. Il pregiudizio voleva che a Napoli non facesse freddo d’inverno; era qualcosa in cui si credeva ciecamente in tutto il Sud, e perciò non era prevista nessuna misura contro il freddo... e si gelava. A volte si accendeva il braciere, e intorno al braciere si disponevano i membri delle famiglie che allora erano più numerosi di oggi e spesso arrivavano a superare la decina (oggi sono meno della metà). Il pregiudizio voleva ancora che d’estate, a chi non voleva buttarsi in tutto il mare che si aveva a disposizione, potesse bastare un ventilatore nel soffitto o un ventaglio nel salotto delle signore. E i ventagli erano uno sfoggio di eleganza,
bIancO
belli come code di un pavone, alle volte. E a volte coi ventagli si inviavano messaggi, i ventagli avevano anche un loro linguaggio.[...] E poi sui giornali (e in tv) trovi la famosa previsione, la cartina con le palline, quella che rappresenta il sole e quella con la nuvoletta del cattivo tempo. Le previsioni riguardano «oggi», «domani», «dopodomani», e altro; ma è preferibile non prendere decisioni per gite e vacanze in base a queste informazioni. L’imprevedibilità, che è uno dei piaceri riservati ai vacanzieri, viene da essa abolita. Ma io ricordo che un temporale o un acquazzone non previsti portavano allegria e divertimento, e qualche volta potevano favorire persino l’inizio di una storia d’amore. Così capitò una volta al mare che un temporale d’estate sorprese me e la ragazza che stava con me. Si mise a piovere e io misi la barca a riparo in una grotta; e lì, irradiati dalla luce irreale e dallo splendore di conchiglie che emana dall’intensità dell’acqua che si riflette sulla roccia, ognuno per l’altra, io e la ragazza, si trasformò in una creatura nata dalle fantasie, e allora presi coraggio... Questo volevo dire, che anche la vita è imprevedibile. Toglile l’imprevedibilità con la previsione e tutto il più bello scompare, perché le hai tolto (alla vita) la sua vera sostanza. Allora in qualche caso, solo in qualche caso come questo del caldo, forse è meglio lasciare andare le cose come vanno perché solo così è possibile qualche sorpresa come quella che ho ricordato. (dal corsivo di Raffaele La Capria)
La migliore di oggi
Vauro sul Manifesto
il Giornale
Il Tg3 ironizza su Ratzinger ma senza cogliere il bersaglio Il Tg3, che domenica sera ha ironizzato su Papa Ratzinger dicendo che ormai ad ascoltarlo saranno sì e no quattro gatti, dovrebbe ricordarsi che fine ha fatto la «profezia» di uno dei suoi ex punti di riferimento, Giuseppe Stalin, il quale a chi gli chiedeva se fosse preoccupato dell’anticomunismo della Chiesa cattolica rispondeva beffardo con una domanda: «Di quante divisioni dispone il Papa?». La storia, che procede spesso, anzi sempre, in difformità dalle previsioni degli uomini, si è incaricata da tempo di rispondere. Le «divisioni» del Papa non avevano e non hanno né Kalashnikov né Mig, sono armate di rosari e di preghiere magari di vecchie beghine, ma sono ancora lì. Della Grande Armata Sovietica restano solo vecchi filmati scoloriti di grottesche parate sulla piazza Rossa. Sarà anche vero - anzi, è vero - che ad avere «ancora il coraggio e la pazienza di ascoltare» (quantomeno: di ascoltare e anche di mettere in pratica) le parole del Papa
sono pochi coraggiosi e pazienti fedeli. Ma non è cosa, questa, che possa preoccupare il credente. Il quale sa bene che, da sempre, il popolo dei cristiani è «un piccolo gregge», il «sale della terra» per usare espressioni evangeliche. Sempre nel Vangelo, in quello di Luca per la precisione, Gesù pone l’inquietante domanda se «troverà ancora la fede, il Figlio dell’Uomo, quando tornerà sulla Terra». Gesù ha assicurato che la Chiesa arriverà fino alla fine dei tempi, ma non ha detto in quali condizioni ci arriverà. Anzi, ai suoi discepoli ha promesso emarginazione e persecuzioni, non certo la vittoria in questo mondo. Forse, alla fine ci saranno solo quattro gatti. Ma ci saranno, al contrario dei seguaci di tante ideologie millenariste di cui abbiamo già visto il destino. Se dunque il vaticanista del Tg3 voleva offendere i cattolici, come ha ipotizzato il vicepresidente della Vigilanza Rai Giorgio Merlo, del Pd, non c’è riuscito. [...] (dal corsivo di Michele Brambilla)
Altro
l’
quotidiano
cIty & sItI
mercoledì 15 luglio 2009
12
Palermo
Salerno
Borsellino, marcia Pd. Urla e botte tra giovani iscritti per ricordarlo Che il clima non fosse dei migliori, in casa Pd, lo si sapeva. Ma a Salerno si è andati ben oltre, la normale dialettica politica si è trasformata in pura violenza. E così, come se certe brutte abitudini non si siano mai perse, a Pastena il congresso provinciale (bis) dei giovani democratici si è concluso con un agguato ed un’aggressione. Quando i giovani delegati si sono ritrovati l’ingresso della struttura bloccato da una quarantina di individui «armati» di striscioni contro il governatore della Campania Antonio Bassolino e contro i «congressi fasulli». Appunta-
mento al Polo nautico per i circa quaranta democratici di area bassoliniana. Dopo mezzora di forte tensione, durante la quale i manifestanti (tra cui si notavano dipendenti delle società miste salernitane e diversi ultras storici della Salernitana) hanno addirittura tenuto sotto sequestro, all’interno del Polo nautico, gli iscritti ad un corso di formazione, la situazione è degenerata. All’arrivo d e l l a Digos e dei vigili urbani, la tensione è andata alle stelle con i giovani del Pd che chiedevano di entrare ed i dimostranti che li minacciavano. [...] (Corriere del Mezzogiorno.it)
Veneto
che era sede dei servizi segreti e che secondo Salvatore Borsellino è uno dei luoghi simbolo della giustizia negata. «Noi - aggiunge - abbiamo rifiutato anche i funerali di Stato e non vogliamo commemorazioni ipocrite di esponenti di quello Stato che non ha protetto Paolo o in cui addirittura si annidava chi ha favorito la sua eliminazione. Non vogliamo che qualcuno torni sul luogo del delitto». «L'agenda rossa - prosegue - di mio fratello, scomparsa dalla sua borsa è il simbolo di una “non giustizia”. Non c'è stato neanche un dibattimento processuale nonostante si sia trovato l'imputato poi assolto dal gup. C'era un filmato, una prova fotografica, in cui si vedeva chi aveva in mano la borsa di Paolo che conteneva la sua agenda: cosa volevano di più?»
Roma
Nuova influenza Altri 2 casi Sono sotto controllo gli ultimi nuovi casi di influenza suina segnalati in Veneto: il più recente, giunto all'Ulss 15 di Cittadella (Padova), è quello di un turista tornato ieri da New York, che va ad aggiungersi a due bimbi di 2 e 6 anni, segnalati nei giorni scorsi, e infettati presumibilmente dalla loro babysitter cingalese. Quest'ultima è risultata positiva al test del sangue che riscontra al 100% la presenza del virus AH1N1. Il turista e i due bimbi invece hanno manifestato i sintomi della malattia - febbre alta, mal
«Non vogliamo passerelle di politici, non vogliamo cerimonie ufficiali: mio fratello Paolo sarà ricordato dalla gente comune che verrà in via D'Amelio da tutta Italia grazie al tam tam sulla rete. Se qualche politico dovesse venire non ci saranno contestazioni ma sarà accolto da tante persone con un'agenda rossa in mano, simbolo di una giustizia negatà». Lo dice Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, il procuratore aggiunto di Palermo assassinato nella strage di via Mariano D'Amelio il 19 luglio 1992 con gli agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, due mesi dopo la strage di Capaci. Per il 18 luglio è prevista invece una marcia che da via D'Amelio raggiungerà il castello Utveggio, sul monte Pellegrino,
Giallo per la morte di un uomo di gola, cefalea - e sono sotto esame clinico, in attesa del test definitivo. Tutti restano in isolamento. «Sono i primi casi nel nostro territorio - afferma Francesco Benazzi, direttore generale dell'Ulss 15 - se succede questo d'estate immaginiamo d'inverno, il clima favorisce la proliferazione del virus. E’ come la normale influenza che insorge per abbassamento delle difese e per maggiore replicazione del virus nei mesi freddi, si suppone che questo possa valere anche per il virus della nuova influenza».
È stato trovato morto, con la testa fracassata da un corpo contundente, forse un busto di marmo, davanti la porta d'ingresso del suo appartamento in via Taranto, quartiere San Giovanni a Roma. Originario di Agrigento, 58 anni, R.N., dipendente bancario, è stato trovato nella tarda serata di ieri, con addosso boxer e maglietta, in una pozza di sangue dall'inquilino dell'appartamento del piano di sotto, avvertito a sua volta alla vicina di casa della vittima. La donna ha chiamato l'inquilino del secondo piano
perché spaventata da qualcuno che suonava insistentemente il campanello alla sua porta. L'uomo salito al terzo piano ha trovato la porta dell'appartemento di R.N. aperta e la vittima a terra in un lago di sangue. È intervenuta la polizia che ha rilevato tracce di sangue sul pianerotto, davanti alla porta della vicina, forse la vittima ha cercato aiuto dalla vicina. È stato trovato imbrattato di sangue anche il bagno dell'appartamento della vittima, e impronte di scarpe in altre zone della casa.
Altro
l’
quotidiano
la trIbuna
Troppi “grilli” per la testa Sogni obamiani Con le Primarie, nel Pd sognavano di diventare come i Democratici di Obama: quando si dice "...rischiare di mettersi strani Grilli in testa." Roberto Iossa Napoli
Giustizia in divisa Cominciamo col dire che non è possibile per chi deve emettere un giudizio, farsi condizionare dalla piazza. E che tutte le sentenze vanno rispettate. Va rispettata quella che scagionava Antonino Speziale dall' uccisione di Raciti, quella (ahimé) sulle violenze diBolzaneto, quella sull'uccisione di Aldrovandi e pure quella su Gabbo. Però si ha sempre quella spiacevole sensazione che in Italia, oggi come ieri, quando si tratta di giudicare un militare non siano sufficienti nemmeno cinque testimoni. Il punto è quel proiettile deviato dalla rete. Ma se è stata riconosciuta l'aggravante della previsione dell'evento, perché derubricare la pena? Può un militare che è perfettamente cosciente di quello che sta per commettere puntare l'arma con entrambe le mani, mirare e sparare ad altezza uomo? Ecco, è questo atteggiamento consapevole che è da punire. Non da premiare. Perché poi, mi viene da pensare che se ci fosse stato un cittadino qualsiasi, al posto di Spaccarotella o un rumeno. Avremmo avuto la stessa indulgenza? Teresa Scherillo Makia.ilcannocchiale.it
Provocazione Non sono iscritta al Pd. Non l’ho mai votato. Ne ho pure sempre parlato male. Spesso mi fa pro-
mercoledì 15 luglio 2009
13
La curiosità
prio incazzare. In effetti, potrei candidarmi anche io alla segreteria, che dite? Mariangela Vaglio
Siamo davvero un popolo di indigenti? Secondo quanto dichiarato dalla maggior parte degli italiani dovremmo essere un popolo di indigenti. Poi, però, vedi in giro tanti che ostentano ricchezza e allora il dubbio è che ci siano molti evasori, troppi: i soliti furbetti contro i quali il governo Burlusconi non fa un bel niente. Monica Costa
I risultati della riforma Gelmini Dunque, la riforma Gelmini ha prodotto i suoi risultati: aumento delle bocciature. Si può dire che abbia sortito gli effetti sperati: i destroidi possono dire che si è raggiunto lo scopo; non si parla di qualità dei programmi (impossibile da raggiungere visti i tagli impietosi fatti alla scuola pubblica per favorire quelle private, in particolare quelle cattoliche); non si parla di miglioramento professionale degli insegnanti (la maggior parte, come si dice in toscana, sfavati e sempre sul filo del rasoio della mobilità); nemmeno si parla di fornire l'istruzione e la formazione ai futuri cittadini di questo paese, no. Si parla delle bocciature e di come siano difficili gli esami e maggiore la selezione: dimenticano che non hanno inventato nulla nemmeno i tagli che erano incominciati già negli anni '90 con i governi di centrosinistra (sinistra?), no. Hanno solo applicato alla lettera la Riforma Berlinguer, lettera a cui hanno aggiunto i famosi tagli, tutto qui. Nuovomedioevoitaliano .blogspot.com
Invia le tue mail a tribuna@altroquotidiano.it
da Maurobiani.splinder.com
La satira che fa titolo Vedo dalle agenzie che crescono le prese di posizione sulla candidatura di Beppe Grillo alla guida del Pd. In sintesi, Ignazio Marino dice che se vengono rispettati i requisiti previsti dallo statuto può candidarsi chiunque. E dunque anche Grillo. Fassino dice che il Pd non è un taxi che si prende, si paga la corsa e poi si scende. Dice anche che Grillo ha sempre offeso e irriso il Pd e dunque non ha alcun senso che si candidi a guidarlo. Bersani dice che il Pd non è un autobus dove uno sale per farsi un giro. Più o meno lo stesso concetto di Fassino ma con un diverso mezzo di trasporto come metafora. Di Pietro dice che quello di Grillo è l’unico programma serio di tutto il Pd. Dunque dovrebbe candidarsi, vincere e guidare il partito. Crozza dice che se davvero Grillo si candida lui lo vota perché tutti gli altri fanno pena. Poi ci sono altre dichiarazioni ma mi fermo a queste. Adesso il commento. Dunque, quando ero ragazzo usciva nelle edicole “Il Male”, forse il più grande giornale satirico mai pubblicato in Italia (anche se io, dopo di allora, ho amato molto Tango e Cuore). Il Male faceva delle copertine strepitose. Erano finte prime pagine del Corriere della Sera o di Repubblica con notizie surreali e molto molto molto divertenti. E’ questione di gusti ma personalmente trovai inarrivabile per tocco e inventiva quella che recitava più o meno così: “Arrestato Tognazzi: è lui il capo delle BR”, sotto la foto di Tognazzi in manette e un sottotitolo geniale, “anche Vianello nella direzione strategica”. Ora, con lo stesso spirito quelli del Male (dioliabbiaingloria) avrebbero potuto uscirsene con un titolo tipo “Grillo: mi candido a segretario del PCI” oppure “Benigni: voglio guidare la DC”. E sarebbero stati due buoni numeri, penso. Bene, cosa è cambiato da allora? Che oggi la notizia in questione non è copertina di un giornale satirico, ma lancio di agenzia, occupa pagine dei principali quotidiani, anima il confronto del centrosinistra. E ho detto tutto! Dal blog di Gianni Cuperlo www.giannicuperlo.it
Altro
l’
quotidiano
PREVIDENZA risponde il dottor AnTonIno nICoLo’ Potete inviare i vostri quesiti direttamente al nostro esperto all’indirizzo e-mail: toniconc@libero.it
Pensione
Vecchio o nuovo metodo? Vorrei sapere, nella prospettiva della mia futura pensione, se rientro nel metodo di calcolo contributivo o retributivo. Ecco i miei parametri: sono stato assunto il 1°-6-78 e sto ancora versando, i contributi per il riscatto di quattro anni di laurea. Inoltre ho fatto un anno di servizio militare, per il quale ho già esibito all’INPS il foglio matricolare. F. Barile, Matera Lei rientra, in modo completo, nel “vecchio” metodo di calcolo delle pensioni, vale a dire il retributivo, tra l’altro più conveniente dal punto di vista della rendita. Tutto ciò a condizione che il periodo della laurea ed il servizio militare a suo tempo svolto si possano collocare, come ritengo, in una data anteriore al 31 dicembre 1995 e non siano già coperti da altra contribuzione.
Anzianità
Come richiedere la pensione Sono un artigiano nato nel mese di luglio del 1949. Ad ottobre 2010 raggiungerò 2080 settimane di contributi, pari a 40 anni. Quando potrò fare richiesta di pensione, atteso che la mia finestra si aprirà a luglio 2011? E' possibile che nelle more possa essere modificato il tetto dei 40 anni? A. D’Angelo, Siracusa Confermo che la finestra di luglio 2011 è quella giusta per lei. E’ sufficiente che ella presenti la domanda di pensione nei primi giorni di giugno 2011: i tempi di liquida-
mercoledì 15 luglio 2009
DIrIttI & DOverI
zione sono ormai abbastanza rapidi. Per quanto riguarda le norme sull’anzianità, tenga conto che: a) la riforma Prodi è entrata in vigore solo a gennaio 2008, b) appare semplicemente incredibile il fatto che qualunque governo osi toccare il limite dei 40 anni per il pensionamento.
Pensione
Part-time orizzontale Mia moglie, 46 anni, è dipendente, con part-time orizzontale di 18 ore settimanali, di uno studio professionale. Vorrei che lei mi chiarisse qualche dubbio: i contributi che lo studio versa annualmente all’INPS, vengono considerati come 26 settimane oppure come 52 ? Eventualmente, possono essere integrati con versamenti volontari? I contributi versati valgono solo se la retribuzione corrisponde ad un minimo predeterminato dalla legge? B. Cosentino, Varese Nel part-time orizzontale i contributi vengono considerati a tempo pieno (ossia 52 settimane ogni anno) solo per quanto riguarda il diritto alla pensione, mentre sono ridotti proporzionalmente quando si tratta di stabilirne la misura. E’ possibile integrare il parttime orizzontale con versamenti volontari, previa autorizzazione dell’INPS. Il limite minimo di retribuzione settimanale per l’accredito dei contributi è fissato al 40% dell’importo mensile delle pensioni minime. Se la retribuzione è inferiore, l’INPS deve contrarre il numero dei contributi da accreditare.
Reversibilità
La madre ha diritto alla pensione Mio cognato è morto nel 2008 dopo essere stato riconosciuto invalido nel 2005 dall’INPS, con l’attribuzione di un assegno di invalidità. Aveva raggiunto 28 anni di lavoro dipendente. Era celibe. Vorremmo sapere se alla madre, di 80 anni ed inabile, spetti per caso una quota di pensione come superstite. Finora non è stata fatta nessuna domanda, sul presupposto che non competa nulla. C. Liguori, Genova La pensione ai superstiti può spettare anche ai genitori di un assicurato o pensionato. E’ necessario, però, che ognuno di loro abbia un’età superiore ai 65 anni, che non sia titolare di altra pensione e risulti a carico del lavoratore deceduto alla data della morte. Inoltre, può essere concessa soltanto nel caso in cui non vi siano né coniuge né figli superstiti o, pure esistendo, non abbiano titolo alla pensione.
Anzianità
La disoccupazione non si calcola Mia moglie, classe 1950, è pensionata di anzianità quale ex lavoratrice dipendente. Nella sua carriera lavorativa ha un periodo di 8 mesi di disoccupazione indennizzata. Per il diritto alla sua pensione, tale periodo non è stato conteggiato, come da normativa. Vorrei chiederle: quando, nel 2010, mia moglie compirà 60
14
anni, potrà fare domanda di ricostituzione della pensione, per far calcolare quegli 8 mesi ed ottenere un incremento economico? B. Genovese, Catanzaro La risposta è negativa. Infatti, l’INPS non ha tenuto conto degli 8 mesi di disoccupazione soltanto ai fini del diritto alla pensione, ma li ha sicuramente presi in considerazione per determinarne l’importo. Se vuole, può recarsi alla Sede che ha liquidato la pensione e far verificare la situazione contributiva presa a base del calcolo. Avrà la conferma di quanto le dico.
Maternità
Stipendio all’80% per le dipendenti A quanto ammonta, attualmente, l’indennità economica nei casi di astensione obbligatoria dal lavoro per maternità? M. Donati, Napoli Per le lavoratrici dipendenti l'indennità è pari all'80% della retribuzione media giornaliera per i giorni di astensione. Per le colf, le lavoratrici autonome (coltivatrici dirette, mezzadre e colone, artigiane e commercianti) e le lavoratrici agricole a tempo determinato la misura dell'indennità è pari all'80% delle retribuzioni "convenzionali" stabilite anno per anno dalla legge; per le parasubordinate l'indennità di maternità è di importo variabile a seconda dei contributi accreditati.
Aggiornamenti Aumento dell’età pensionabile per le donne. Donne in pensione a 65 anni, il provvedimento sarà inserito nel decreto anticrisi. A dirlo è il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta. L’innalzamento sarà graduale, nell'arco di un decennio, con un anno d'incremento ogni due anni. I risparmi alla spesa previdenziale secondo Brunetta «finiranno in un fondo pubblico per il welfare familiare». Il governo consulterà i sindacati prima di inserire la norma nel decreto estivo.
Altro
l’
DIrIttI & DOverI
quotidiano
S
econdo la più tradizionale concezione - seguita da alcuni autori ancora oggi - il dovere di fedeltà deve intendersi come l’obbligo reciproco dei coniugi di astenersi dall’intrattenere relazioni e/o rapporti sessuali con terzi (C. Cost. 18 aprile 1974, n. 99). La dottrina più recente, invece, ritiene che la violazione del dovere in esame si configuri anche nelle ipotesi di infedeltà sentimentale e addirittura di quella apparente. In questo processo si inserisce la sentenza della Suprema Corte n. 9287 del 1997, la quale afferma che “…il dovere di fedeltà (…) consiste nell’impegno, ricadente su ciascun coniuge, di non tradire la fiducia reciproca ovvero di non tradire il rapporto di dedizione fisica e spirituale tra i coniugi, che (..) non deve essere intesa soltanto come astensione da relazioni sessuali extraconiugali. La nozione di fedeltà va avvicinata a quella di lealtà, la quale impone di sacrificare gli interessi e le scelte individuali di ciascun coniuge che si rivelino in conflitto con gli impegni e le prospettive della vita comune. In questo quadro la fedeltà affettiva diventa componente di una fedeltà più ampia che si traduce nella capacità di saper sacrificare le proprie scelte personali a quelle
LAVORO
l’AVVOCATO Famiglia
Tradimento? Bastano gli sms Risponde l’avvocato Michelangelo Fanfani mfanfani@gmail.com Ho letto recentemente che un signore è stato accusato di tradimento per essere andato in vacanza con un'amica, senza che sua moglie lo sapesse. Altre volte, ho letto invece che non è considerato tradimento se è "solo sesso per una sera". Non si capisce nulla e poi a che proposito un giudice decide se è tradimento oppure no? Marco G., Genova imposte dal legame di coppia e dal sodalizio che su di esso si fonda”. Nel contesto odierno, pertanto, la fedeltà viene intesa nel significato più ampio di lealtà e dedizione vicendevole: consiste nell’impegno dei coniugi di non tradire la fiducia reciproca, ovvero nel non tradire il rapporto di dedizione fisica e spirituale. La fedeltà reciproca perde la connotazione dell’ esclusiva dedizione di carattere sessuale e non si riduce ad essa, estendendosi fino a comprendere la tutela e il rispetto della sensibilità e della dignità della persona
dell’altro coniuge. Ne consegue che tale dovere risulta essere incompatibile anche con quei comportamenti che ingenerano o possono ingenerare la convinzione - sia nel partner che nell’ambiente sociale in cui si vive - dell’avvenuta violazione della fedeltà. Sulla scorta di tale più ampia nozione di fedeltà si è affermato l'orientamento secondo cui sussistono i presupposti della separazione con addebito a carico del coniuge il quale, pur senza porre in essere un adulterio reale, intrattenga con un estraneo una relazione platonica, che, in con-
mercoledì 15 luglio 2009
15
siderazione degli aspetti esteriori con cui il sentimento è coltivato e dell'ambiente ristretto in cui i coniugi vivono, dia luogo a plausibile sospetto di infedeltà, comportando offesa alla dignità ed all'onore dell'altro coniuge (Cass. Pen. 2 febbraio 1972, secondo la quale la fedeltà si estrinseca nel dovere di astensione non soltanto da rapporti sessuali con terzi, ma anche da relazioni puramente sentimentali; Trib. S. Maria Capua Vetere 9 dicembre 1997; Cass. 14 aprile 1994, n. 3511; Corte App. Perugia, 28 settembre 1994) . Analogamente, la sentenza della Corte di Cassazione n. 9742/1999 ha statuito che, nei casi in cui si deve stabilire a chi addebitare la separazione, l'adulterio apparente va considerato alla stregua di un autentico tradimento. Ricordiamoci anche che il coniuge che avvia una relazione fatta anche solo di bigliettini, telefonate o e-mail si rende responsabile dell'evento separazione quando il giudice accerti che a tale violazione sia riconducibile, in concreto, la crisi dell’unione familiare, ossia verifichi l’effettiva incidenza di detta violazione nel determinarsi della situazione di intollerabilità della prosecuzione della convivenza coniugale.
Contratto a progetto
Il ricercatore teme il mancato rinnovo Salve, avrei un quesito da porle. Ho in corso un co.co.pro presso un'azienda del settore ricerca. Se il progetto a cui sto lavorando non dovesse andare a buon fine, cosa mi succede legalmente? Quali responsabilità ho e a quali conseguenze vado incontro? Possono chiedermi indietro il corrispettivo che mi hanno dato? Nicola
simo non le rinnoveranno il contratto.Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Risponde l’avvocato Michelangelo Fanfani mfanfani@gmail.com Al massimo potrebbero non rinnovarle il contratto. Legalmente è piuttosto difficile che un'azienda contesti davanti ad un giudice la difformità del progetto, a meno che lei non si sia discostato in maniera abnorme dal progetto originario,
cosa che sono sicuro non è accaduta. Comunque l’azienda potrebbe contestare la difformità del progetto, ma in questo caso la prova per l'azienda sarebbe davvero "diabolica" proprio per l'autonomia di cui gode un lavoratore a progetto.
Per questo dico che pur essendo legalmente possibile, non credo che l’azienda voglia ricorrere al tribunale. Al mas-
Il nostro avvocato Michelangelo Fanfani, risponde alle vostre domande in questa rubrica o anche privatamente. Potete scrivere alla sua email personale o all’email del giornale: tribuna@altroquotidiano.i t. Potete anche chiamarlo al numero 339-2852080
Altro
l’
quotidiano
culture & tenDenze
Sull’Isola del Cinema tra libri e proiezioni
Il messaggio proibito di Michelangelo di DArIo GUIDA Ancora tanti eventi, film ed incontri al salotto culturale dell’Estate Romana: l’Isola del Cinema. Stasera alle 19 nella Sala Sergio Leone ci sarà, infatti, la conferenza sul libro "I segreti della Sistina. Il messaggio proibito di Michelangelo" di Roy Doliner, che sarà presente, e Benjamin Blech. Durante l’evento, promosso dall’Associazione Gesher, alla presenza del presidente Bruno Poggi, verrà conferito uno speciale riconoscimento a Roy Doliner, al Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, al presidente della commissione Cultura del Comune di Roma Federico Mollicone (PdL), a Lucia Bosso (PD) e a Severino Antinori. Sempre alle 19 un big della narrativa italiana sarà l’ospite degli incontri letterari presso il salotto E/O. Domenico Starnone, vincitore del Premio Strega nel 2001 con “Gemito” parlerà al pubblico del suo ultimo libro, “Prima esecuzione”. Nella Sala Fellini è prevista la proiezione del film Un matrimonio all’inglese di Stephan Elliott, interpretato da grandi star del calibro di
Paola Gassman madrina “letteraria”
Domani la proiezione del film “Spartacus”
messa in scena costantemente bloccata visto che, nessuno vuole interpretare lo spione Giuda). Parteciperanno alla serata uno dei protagonisti del film, Fabio Troiano e la scenografa Francesca Bocca. Sempre domani alle 21 nell’ambito degli eventi che L’Isola del Cinema dedica al tema “Ebraismo e Israele nel cinema” nella Sala Sergio Leone si terrà la “Serata Spartacus: il cinquantenario” con la proiezione del film.
“Valeriona a me?” Scontro con Sara Tommasi sul palco DI
16
Premio Bancarella
Domani Davide Ferrario presenterà “Tutta colpa di Giuda” il film girato con veri detenuti Jessica Biel, Colin Firth e Kristin Scott Thomas. Domani, invece, alle 21.30 appuntamento da non perdere, tornerà sull’Isola il cinema italiano d’autore con l’incontro con Davide Ferrario, che presenterà al pubblico il suo ultimo Tutta colpa di Giuda, il film ambientato in carcere girato con detenuti veri (con Kasia Smutniak, Fabio Troiano e Luciana Littizzetto) che si apprestano a mettere in scena, nel teatro del carcere, La passione di Cristo (una
mercoledì 15 luglio 2009
Paola Gassman E' Romano Battaglia il presidente del 57° Premio Bancarella, affiancato dalla madrina l'attrice Paola Gassman. Il 19 luglio sarà scelto il vincitore tra: Gaetano Amato con Il testimone (Curcio), Alfio Caruso con Willy Melodia (Einaudi), Donato Carrisi con Il suggeritore (Longanesi), Delphine De Vigan con Gli effetti secondari dei sogni (Mondadori), Lorenzo Licalzi con 7 uomini d'oro (Rizzoli) e Marco Malvaldi con Il gioco delle tre carte (Sellerio). Valeria Marini
MArCELLo roMAnELLI
Metti due prime donne in una sera d'estate, metti la bruna che fa la madrina e la bionda che è la guest star. Come può finire? Male, molto male. Siamo a Riccione. Il palco, le luci. Sembra una serata come tante altre. Miss, mister, ballerine, cantanti. Sara Tommasi, la bruna, è la madrina di questo evento.
La Sara è disinvolta. Ma il peggio deve ancora arrivare. Bisogna chiamare la guest star della serata. Pronti, partenza, via. Sara chiama sul palco Valeria Marini, lei, la bionda è la guest star della serata: «Ciao Valeriona, come stai?». Sara Tommasi si rivolge cosi alla Valeria nazionale. Apriti cielo. Il deli-
rio. Il boato. Il cielo resta sereno, ma ci sono tuoni e fulmini sul palco. La Marini indispettita replica: «Valeriona lo dirai a qualcun'altra. Non capisco come ti permetti». La Marini scende dal palco e se ne va. E la Tommasi: «Ma credevo che tutti la chiamassero così...». Succede.
Altro
l’
rIbalte
quotidiano
mercoledì 15 luglio 2009
17
Anteprima cinema
Muccino torna dietro la macchina da presa di LUCIAnA VECChIoLI Qualche tempo fa rispondendo al fratello Gabriele dalle pagine di Vanity Fair aveva detto di non soffrire assolutamente di depressione, anche se poi ha confermato di essere da tempo in analisi. "Voglio dedicarmi alle cose che mi piacciano. Leggere, vedere film e portare a spasso il cane. Non c'è solo il cinema". Ed invece sembra proprio che non riesca a rimane troppo a lungo lontano dalla macchina da presa. Silvio Muccino, qualche giorno fa, alla Casa del Cinema di Roma ha annunciato il ritorno sul set per il suo secondo film da regista. "Un altro mondo", tratto dal libro di Carla Vangelista, coautrice della sceneggiatura e prodotto dalla Cattleya di Riccardo Tozzi. "Dopo "Parlami d'Amore" avevo voglia di una storia che mi spingesse lontano, che mi aprisse all'avventura" ha detto il piccolo di casa Muccino che nel film sarà anche l'interprete principale. Le riprese dovrebbero partire a settembre, tra Nairobi e Roma. "E' un film sulla paternità - racconta Silvio - Io sono Andrea, un ragazzo figlio della Roma bene, un po' debosciato che, più che vivere si lascia scivolare sulla vita, malato di quella depressione moderna che affligge tanti coetanei di oggi". Ha una fidanzata anoressica-bulimica di nome Livia. Un giorno riceve inaspettatamente la lettera del padre in fin di vita, andato a vivere in Kenia venti
Dopo “Parlami d’amore” sarà la volta di “Un altro mondo”. Un film sulla paternità e i valori della famiglia
Silvio Muccino
In alto il regista e in basso una scena di “Parlami d’amore”
anni prima e da allora mai più tornato. Arrivato in Africa scopre di avere un fratello di otto anni, avuto dal genitore in seguito alla relazione con
una donna keniota. "Mi ritrovo, appena morto mio padre, questo fratellino nero di nome Charlie che, alla fine, apre una breccia nel mio
cuore. Torno con lui in Italia e qui Charlie porta, con il suo carattere, una vera e propria rivoluzione nella mia vita ed in quella di Livia". Ammette che la stesura della sceneggiatura è risultata assai difficoltosa. “Siamo all’ottava versione perché il libro, cosi ricco, è particolarmente difficile da adattare. Non è semplice raccontare un percorso interiore”. Nel ruolo del ragazzino, il newyorkese Michael Rainey Junior, di origine giamaicana. "Mentre stavamo scrivendo la sceneggiatura, lo abbiamo scovato con Carla su Mtv in un video di Tiziano Ferro. Abbiamo subito detto: è lui". E non poteva mancare un cenno sui difficili rapporti con il fratello Gabriele e con la famiglia, descritti con dovizia di particolari da quotidiani e settimanali. "Non ho molto da aggiungere su questo argomento. Comunque non è affatto vero che soffro, anzi mi sento benissimo, ma non ho alcuna voglia di parlare pubblicamente di queste cose". Ma "Un altro mondo" non sarà per caso un po' autobiografico? "Per niente. E' la storia di un ragazzo che si ritrova a crescere, proprio come i personaggi che piacciono a me".
Altro
l’
quotidiano
granDe schermO
I Transformers sono tornati
mercoledì 15 luglio 2009
18
Immigrazione e speranza
Trasnsformers - la vendetta del caduto
Crossing over
Regia Michael Bay con Shia Labeouf, Megan Fox
Regia Wayne Cramer con Harrison Ford, Ray Liotta, Ashely Judd
Divertente, spettacolare, adrenalitico, nonostante la durata di oltre due ore, questo è un film che scorre via velocemente. Il rischio era che alla fine risultasse un po' noioso e ripetitivo. Invece, botte da orbi tra robotoni alieni buoni e cattivi (Autobots e Decepticons) ed una sana ironia nei dialoghi tra gli umani (la madre del giovane Sam e Alice, "l'amichetta" del collage, valgono l'intero film), salva la seconda puntata dei mitici Transformers. Ebbene sì, promossi a pieni voti. Anche se non amate il genere e dovete accompagnare figli e nipoti, vale la pena dare un'occhiata.
La stesura originale del film prevedeva scene talmente crude da indurre la produzione ad un drastico taglio di almeno 20 minuti prima di farlo uscire, lo scorso febbraio, negli Usa. Stessa versione decurtata destinata alle sale italiane. La dura realtà di un fenomeno come quello dell'immigrazione non può essere certo nascosta. Kramer, che ha scritto e diretto "Crossing Over", non ha lasciato spazio all'immaginazione. Attraverso l'operato dell'agente Max Brogan (Harrison Ford) racconta il destino di un gruppo di disperati. Pellicola di impegno civile (anche se un po' autocelebrativa), per sapere cosa avviene negli Usa, dove migliaia di persone ogni giorno varcano i confini con un sogno.
Il diritto alla felicità La donna di nessuno Regia Vincenzo Marano con Anna Galiena, Laurent Lucas Sarà la provenienza dal piccolo schermo di Vincenzo Marano, da anni direttore della fotografia, sceneggiatore e regista di serie tv in Francia, che trasforma "La donna di nessuno" in un prodotto forse maggiormente aderente ad un linguaggio televisivo. Un giallo, una storia animata da una serie di personaggi così diversi, eppure destinati ad incontrarsi. Prostitute d'alto bordo, un giudice ambizioso e senza scrupoli, una giornalista alla ricerca della verità. Un intreccio di esistenze, dove trova spazio, oltre al dramma, anche l'amore.
Pagina a cura di LUCIAnA VECChIoLI
Una scena del film “St. Trinian’s”
Studentesse vivaci al college
Una favola per adulti
St. Trinian’s
Coraline e la porta magica
Regia: Oliver Parker e Barnaby Thompson con Everett Oliver Parker e Barnaby Thompson con Rupert Everett, Colin Firth, Caterina Murino. Commedia inglese con un Rupert Everett nella doppia veste di uomo e donna. St. Trinian's è un importante college femminile per ragazze di rango, dove la disciplina di certo non regna. La scuola sta anche per chiudere e rischia la bancarotta. Le vivaci allieve cercano di prendere in mano la situazione ricorrendo a metodi più o meno ortodossi, per salvare l'istituto. Divertente, ironia garbata, humor british, cast discreto, è il sesto film ispirato ai libri del cartoonist Ronald Searle.
I postumi della sbornia Una notte da leoni Regista Todd Phillips con Bradley Cooper, Justin Bartha, Ed Helms Il titolo originale del film è "The hangover", tradotto sarebbe "i postumi della sbornia". In effetti rispetto a "Una notte da leoni" rende molto meglio l'idea di ciò che accade durante tutto il film. Il regista è Todd Phillips, quello di "Old
Regia Henry Selick. La voce di Coraline è di Fanning Non è un cartone animato per bambini, se non per i più grandicelli. "Coraline e la porta magica" è un magnifico film d'animazione in stop-motion 3D. Una favola nera, inquietante e visionaria, dal punto di vista figurativo decisamente raffinata, tratta dal romanzo di Neil Gaiman, diretta dal regista di Nightmare Before Christmas. Inevitabile l'accostamento con lo stile di Tim Barton. La storia, quella di una ragazzina di 11 anni, trascurata dai genitori impegnati nel loro lavoro, che un giorno scopre un mondo parallelo pieno di insidie. School" e "Starsky & Hutch", e questa volta ci propone una divertente e ben orchestrata commedia sugli effetti della vecchia e sempre buona sindrome di Peter Pan. A pochi giorni dal matrimonio, Doug si reca in macchina fino alla città di Las Vegas con i suoi migliori amici e lo strano cognato per un indimenticabile addio al celibato. Il mattino dopo la loro suite è completamente distrutta, lo sposo è sparito e c'è una tigre nel bagno.
Un play boy incallito La rivolta delle ex Regia Mark Waters con Matthew McConaughey, Jennifer Garner, Michael Douglas Anche il play boy più incallito alla fine capitola e si sposa. Cosa lo convince? La lunga schiera delle sue tante ex (con alcune delle quali è rimasto addirittura fidanzato delle ore) piangenti ed incavolate, ed il fantasma dello zio Wayne. Scopre così di essere innamorato da sempre di Jenny, che però fa finta di non volerlo. Il tutto avviene nel giro di una notte. O quasi. Eccola qua la storia del fotografo dei divi Connor Mead (uno strepitoso Matthew McConaughey! Nel senso fisico, of course) grande sostenitore delle relazioni libere che il giorno del matrimonio di suo fratello, buono e gentile, ritrova la ragazzina della quale da adolescente aveva una cotta. Ma lui timido ed impacciato non era mai riuscito a conquistare.
Altro
l’
PIccOlO schermO
quotidiano
mercoledì 15 luglio 2009
19
Teledipendenze
Lungo le corsie del piccolo schermo Il trionfo della “Generalist Tv Hospital” Da Dr. House a Grey’s Anatomy DI
CArLA MonTEForTE
Il tiledipendente è come l'ipocondriaco: spettinato, mangia sul divano, si lamenta continuamente. E i momenti di esaltazione massima li vive imbattendosi in dottori logorroici. Come il malato immaginario ha il fuso orario sfasato e telecomando e bevande liquide a portata di mano. Così - tra medici in prima linea, dottori zoppi e cattivi, chirurghi liftati e coppie miste - la corsia della Generalist Tv Hospistal trabocca di infermi (del piccolo schermo) pronti ad es-
Tv sul web
Patty: dal canale satellitare a internet Trecentomila visite solo a giugno, 160.000 utenti unici: sono solo alcuni dei numeri che testimoniano il successo di www.ilmondodipatty.it. E ancora: oltre 10.000 visitatori al
sere ricoverati, diagnosticati, vivisezionati, plastificati, tagliati a fettine, ricuciti e infine dimessi fino alla successiva puntata. O alla prossima teleserie ambientata in cliniche e ambulatori allestiti negli Studio's di Hollywood. Perchè anche se la riforma sanitaria, tanto sbandierata nelle campagne democratiche, tarda a concretizzarsi, della crisi e della mancanza di copertura medica, non risentono certo i camici bianchi della East e West Coast televisiva. Se c'è
giorno, piu' di 2 milioni di pagine visitate e migliaia di messaggi dei fan. Dopo aver conquistato il pubblico della televisione satellitare su Disney Channel e poi quello della tv in chiaro su Italia 1, Il mondo di Patty, serie culto per i ragazzi tra gli 8 e i 14 anni, ora fa centro anche tra gli internauti. Un vero e proprio evento televisivo che dagli States sta spopolando anche in Italia
un gen e r e c h e sembra lontano dalla recessione economica e di ascolti - quello è la telemedicina. Che, seppur manchino le mazzette e i pazienti si salvino nella maggioranza dei casi, funziona un po' come la sanità La protagonista
Auditel & Share
Le repliche piacciono La gara degli ascolti del prime time di ieri è stata vinta da Raiuno con la replica della fiction Ho sposato uno sbirro con Flavio Insinna. L'attore romano ha ottenuto nel primo episodio 3.764.000 spettatori .
Le paure di Laura
Canta Napoli
15 luglio 2009 Canale 5 ore 21.10 - La scelta di Laura. Miniserie Tv
15 luglio 2009 rai 1 napoli prima e dopo ore 21.00 - Presenta Caterina Balivo
Laura prenderà le distanze da fabio Moreno, di cui è innamorata, per paura che lui la lasci per sempre per tornare in Africa, ma Moreno farà di tutto per tenerla vicina. Rebecca e Ivan cederanno alla passione, ma poi la dottoressa scoprirà che il collega è in procinto di sposarsi. Si preannuncia avvincente la trama dei due episodi di La scelta di Laura, in onda stasera, 15 luglio, su Canale 5: la penultima puntata, in attesa del gran finale programmato per mercoledì 22 luglio.
reale: il paziente arriva al pronto soccorso di E.R. viene poi spedito e sballottato tra Dr House e Grey's Anatomy. Di seguito viene cambiato di reparto da Dr 90210 e finisce sotto i ferri di Nip e Tuck. La diagnosi? Ammalato cronico di tivvù. Prognosi: incurabile.
Caterina Balivo torna a celebrare la canzone napoletana. Stasera alle 21.20 la Grazia Regina si riappropria del prime time di Raiuno con Napoli prima e dopo, il programma dedicato alla classica canzone napoletana, nato nel 1983. Per la terza volta al timone dell’evento canoro, la Balivo continua a tenere compagnia agli spettatori di Raiuno dopo il buon riscontro di Miss Italia nel Mondo (3.782.000, 24.64% di share), in attesa del ritorno quotidiano con la sua Festa Italiana dal 14 settembre.
Altro
l’
PersOne
quotidiano
La dichiarazione d’amore di Madonna all’Italia scaletta di 23 brani, per uno spettacolo durato due ore, ha ringraziato la folla, spiegando di sentirsi sempre benvenuta nel nostro paese e di aver portato a termine lo show, benche' raffreddata, ''grazie all'amore e all'energia che mi date''. Non avranno eguagliato i 77 mila radunati una settimana
mercoledì 15 luglio 2009
20
fa per gli U2, ma i 55 mila spettatori accorsi a San Siro ieri sera per la prima delle due date italiane di Madonna hanno in effetti superato il record in quanto a intensità e partecipazione, risucchiati in uno spettacolo travolgente, più acrobatico che musicale, e dall'impatto visivo difficile da eguagliare.
Madonna sul palco
Una dichiarazione d'amore per l'Italia e per i fan italiani, ricambiata da altrettanta adorazione da parte del pubblico, è venuta ieri sera da Madonna che, in concerto allo Stadio Meazza di Milano, ha ricordato le sue origini gridando ''Grazie a Dio mio padre è italiano''. La pop star, avviandosi a concludere un'incalzante
Lo scoop
Il click
Rubicondi si lascia ammaliare da Milu Vimo
Ritorno di fiamma tra Eva e Gabriel? Lapo e Bianca a Saint Tropez Non è solo un flirt
rubicondi e Vimo Altro che Ivana Trump! Rossano Rubicondi non ha occhi che per Milu Vimo. Per mesi l'ex naufrago dell'Isola dei Famosi ha cercato di smentire la storia, ma le foto parlano chiaro. GossipNews ha immortalato in esclusiva il playboy insieme alla bella cubana. A Milano Marittima, in occasione del torneo di tennis 'Vip Master', lei si è mescolata alla folla cercando di passare inosservata. Ma all'attento fotografo di GossipNews non sfugge nulla: qualche click e lo scoop è servito. Rossano e Milu si frequentano ancora assiduamente, all'insaputa della ricca imprenditrice americana. Che alla vista di queste immagini storcerà non poco il naso.
La coppia
Flash impazziti sull'orange carpet del roma FictionFest: alla serata finale della manifestazione entra in scena il gossip. A sorprendere i reporter, l'arrivo mano nella mano di Gabriel Garko ed Eva Grimaldi. I due, che avevano avuto un'intesa storia d'amore quasi 10 anni fa, hanno scatenato il chiacchieraccio dei presenti. Lui elegantissimo, lei con una chioma bionda e vaporosa, hanno attirato l'attenzione di tutta la stampa. E di tantissimi curiosi. Che si sia trattato di qualcosa di più che una semplice serata fra ex? Lapo e Bianca
Innamorati di Santana al Trieste Love Jazz Quattro mila spettatori hanno accolto Carlos Santana nel concerto in piazza Unità d'Italia al Trieste Love Jazz. Per il tour 'Supernatural-A trip trough the hits' Santana ha voluto sul palco una band di 10 elementi fra cui le percussioni di Raoul Rekov, il basso di Bennet Rieteld e le armonie vocali di Andy Var-
gas e Tony Lindsay. Per ogni biglietto venduto si dona 1 euro alla Milagro Foundation, fondata dalla famiglia Santana in favore degli orfani di tutto il mondo.
Altro che storia fasulla per depistare la stampa rosa! Tra Lapo Elkann e la cugina di secondo grado Bianca Brandolini D'Adda le cose si fanno sempre più serie. E mentre la coppia pensa al matrimonio, si concede qualche giorno di relax in Costa Azzurra. A Saint Tropez i due passeggiano insieme ad alcuni amici per le vie del centro. La sera, poi, Lapo e Bianca cenano tete a tete su uno yacht ancorato in porto. Molto romantico.