Anno II - n.98 - Mercoledì 19 maggio 2010
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Ora di punta di
Ennio SimEonE
Santoro come Berlusconi
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orse non è andato molto lontano dal vero Bruno Vespa commentando “l’uscita” di Santoro dalla Rai con queste parole: «Si conferma che per Michele essere perseguitato si è rivelato un ottimo investimento». Come Berlusconi. E Vespa sì che se intende. In realtà Santoro è uscito dalla porta di viale Mazzini ed è immediatamente rientrato dalla finestra, una finestra più larga, comoda e accogliente di casa Rai. Come aveva già fatto, senza molto rumore, lo stesso Vespa: si dimise da dipendente e firmò un più lauto contratto da collaboratore, niente finestre: porta a porta. Con il vantaggio di non essere vincolato all’osservanza di regole e di non essere esposto al rischio di richiami che possono portare al licenziamento. essuno si avventuri quindi a farne un eroe: non lo è stato in questa occasione come non lo fu quando lasciò la Rai per passare alle tv di Berlusconi e quando lasciò le tv di Berlusconi per tornare alla Rai, né quando si candidò al parlamento europeo ma poi lo lasciò per tornare in Rai con qualifica e stipendio da direttore rimanendo forzatamente inattivo. Non è un eroe chi si fa pagare lautamente per fare il difensore dei disoccupati che salgono sui tetti per rivendicare un salario. E’ solo un bravo e abile professionista.
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quotidiano www.altroquotidiano.it
Durante l’attacco dell’esercito alle “camicie rosse”
Ucciso in Thailandia fotoreporter italiano Fabio Polenghi, 48 anni, colpito allo stomaco Un fotoreporter free lance italiano, Fabio Polenghi, 48 anni, è stato ucciso durante gli scontri tra esercito e camicie rosse a Bangkok,in Thailandia. Lo hanno riferito fonti giornalistiche, ma la Farnesina sta verificando la notizia attraverso la nostra ambasciata. Il giornalista italiano, colpito allo stomaco, sarebbe arrivato già morto in ospedale. Un altro giornalista di nazionalità olandese sarebbe rimasto ferito. L'offensiva dell'esercito era iniziata poco prima dell'alba. Complessivamente le vittime sarebbero almeno 5 e 50 le persone rimaste ferite. Polenghi era noto per i suoi originali e coraggiosi reportage all’estero
Catanzaro
Fondò il Gruppo 63
Genova: G8
Fini: per il Sud Morto il poeta Vertici Ps un federalismo Edoardo condannati equo e solidale Sanguineti in appello «Non verrà meno la mia attenzione affinché il federalismo sia equo e solidale». Lo ha detto Fini parlando a Catanzaro. In vista dell'approvazione in Bicamerale del primo decreto attuativo per il federalismo demaniale, Fini ha affermato che il federalismo sarà una prova per i dirigenti del sud e farà capire che «è un'imbecillità dire che gli amministratori del sud non sono capaci. La politica - ha aggiunto- sia animata da passione anche in chi ha incarichi istituzionali».
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La Corte d'appello ribalta la sentenza di primo grado sull'irruzione della Polizia nella scuola Diaz durante il G8 del 2001 a Genova. Ai vertici della Polizia di Stato sono stati inflitti in totale circa 85 anni di reclusione. Tra gli altri, il capo dell'Anticrimine, Francesco Gratteri, è stato condannato a 4 anni, l'ex comandante del Primo reparto mobile di Roma, Vincenzo Canterini, a 5 anni, e l'ex vicedirettore dell'Ucigos, Giovanni Luperi, a 4 anni.
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VentiquattrOre
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FInanza
FIrenze
oCCUPazIone
IL sondaGGIo
Il procuratore di Nizza, Eric de Montgolfier, ha consegnato a Parigi i nomi dei correntisti italiani sospettati di evasione fiscale presenti nella lista sottratta dall’ex dipendente Hervè Falciani alla divisione svizzera di Hsbc. A confermarlo è lo stesso magistrato francese: “Abbiamo avuto l’ordine di elaborare l’elenco dei nomi italiani dalla lista, che contiene nominativi. Spunterebbero 7 mila evasori scali”.
Tre anni e sei mesi di reclusione per il padre e 2 anni per la madre. E’ la sentenza del tribunale di Firenze al termine del processo ai genitori della sedicenne diabetica morta il 13 maggio 2008, dopo che il padre e la madre le avevano sospeso la terapia d’insulina per sostituirla con un mix di integratori. I due sono stati condannati per omicidio colposo aggravato. Il pm aveva chiesto 22 anni e a 14 anni e sei mesi per omicidio volontario.
E’ stato firmato al ministero dello Sviluppo Economico l’accordo sul piano industriale Alcoa dopo 7 mesi di vertenza. Marco Bentivogli (Fim Cisl) annuncia che il piano è stato firmato in modo unitario dalle segreterie nazionali e territoriali di Fim Fiom Uilm, e dalle Rsu. Il piano, segna un cambio di rotta dell’azienda che intendeva lasciare l’Italia, e un consolidamento dei due stabilimenti di Portovesme (Ci) e Fusina (Ve).
Berlusconi, governo, Pdl e Lega: l’intero centrodestra subisce una nuova forte perdita in termini di fiducia tra gli italiani. Unico ad approfittarne è però l’Idv che, pur non crescendo, riesce ad affiancare il Pdl in cima alla classifica. Operazione che non riesce alle altre opposizioni (Pd e Udc) penalizzate dal giudizio degli italiani. E’ quanto risulta dal sondaggio mensile dall’Ipr Marketing.
In Italia la lista di Hervè Falciani oltre 7mila evasori
sospesero Accordo unitario l’insulina alla per gli stabilimeni figlia, condanna dell’Alcoa in Italia
Berlusconi e ministri perdono punti
Il gruppo Di Lauro aveva “protetto” la zona di Scampia
La FoTo
Torre dello spaccio, 14 arresti
Lippi chiede fiducia
I controlli per impedire l’arrivo delle forze dell’ordine Una piazza di spaccio fortificata con barriere metalliche e filo spinato è stata scoperta e smantellata dai carabinieri nel quartiere Scampia a Napoli. Quattordici le persone destinatarie di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli per spaccio di stupefacenti continuato in concorso. Nel corso delle indagini, i militari dell’Arma hanno scoperto l’esistenza di un gruppo criminale i cui componenti erano dediti alla vendita di hashish e marijuana nella cosiddetta Torre A2 del quartiere che è sotto il controllo del clan degli Scissionisti del
gruppo Di Lauro. La torre era stata protetta per impedire o ritardare gli interventi delle forze dell’ordine ed era ormai comunemente chiamata Torre dell´Erba. Lo spaccio era organizzato in turni per coprire l´arco delle 24 ore. Alle 14 persone raggiunte dal provvedimento restrittivo era stato affidato un compito ben preciso: chi faceva da vedetta, chi riceveva i soldi dai clienti e chi, materialmente, consegnava la droga. L’organizazione secondo gli inquirenti avrebbe avuto inoltre collegamenti con le ‘ndrine di Reggio Calabria.
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Direttore responsabile: Ennio Simeone Redazione: tel: 06-86293192 Indirizzo e-mail: redazione@altroquotidiano.it Editrice: GECEm (Gestione Cooperativa Editoria Multimediale) - Presidente:Stefano Clerici Sede legale: Via Aldo Sandulli 45, Roma Registrazione del Tribunale Roma n..343/08 del 18 settembre 2008 - Registrato al ROC Partita Iva 09937731009
Marcello Lippi nel giorno della presentazione della lista pre-mondiale (esclusi gli juventini Grosso e Candreva) parla di un gruppo senza numeri dieci ma meritevole di fiducia. "avverto troppo scetticismo”
L’OnOmasticO
Angelo novello Il beato angelo novello dopo aver studiato diritto fece parte della corte del re Manfredi di sicilia. entrò nell’ordine agostiniano come fratello laico, occultando la sua cultura e la sua posizione sociale.
accadde Oggi montecassino Il 19 maggio del 1944 termina la quarta battaglia di Montecassino: dopo quattro lunghi mesi di combattimenti gli alleati riescono a conquistare Montecassino e a superare la linea Gustav.
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GreCIa
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sPaGna
Il marito è accusato di evasione fiscale, la ministra si dimette
donna inglese uccide i due figli e poi confessa
Si è dimesso il ministro della Cultura e del Turismo greco, Antzela Gérekou, in seguito allo scandalo che ha travolto suo marito, accusato di evasione fiscale. Lo ha annunciato un portavoce del governo. Secondo le indiscrezioni di un quotidiano ellenico, Tolis Voskopoulos, cantante e personaggio televisivo molto noto, deve allo Stato greco cinque milioni di euro. “Il primo ministro George Papandreu ha accettato le dimissioni del ministro del Turismo e vice ministro della Cultura Angela Gerekou", ha annunciato in un comunicato il portavoce del Il marito è accusato di evasione fiscale e il minstro governo socialista greco. greco alla cultura si dimette.
Due bimbi britannici di uno e 5 anni, in vacanza con i genitori nella località turistica catalana di Lloret del Mar, sono stati trovati morti nella loro stanza d'albergo. L'allerta è stata data dalla madre che è stata poi arrestata dalla polizia catalana. Poco dopo la donna ha confessato il duplice omicidio. I servizi medici di emergenza subito intervenuti, non hanno potuto fare nulla per salvare i due fratellini. Come confermano fonti della polizia spagnola la donna, sulla quarantina, era giunta a Lloret, e lunedì aveva previsto di passare le vacanze con i due figli nella località spagnola.
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sTaTI UnITI
La Russa: “Massime risorse ai nostri militari”
Ergastolo ai minorenni solo per omicidio
“Fintanto che ci saranno missioni internazionali, si potrà discutere del numero dei militari da schierare, ma non delle risorse necessarie a garantire loro il massimo della sicurezza". Lo ha detto alla Camera il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, secondo il quale è “inderogabile mantenere le dotazioni ai più elevati livelli qualitativi". Per il ministro occorre continuamente “aggiornare i sistemi di difesa". Secondo il ministro “non c'è una strategia mirata contro gli italiani in Afghanistan: ci sono stati infatti altri morti e ciò dimostra che non c'è pericolo per una componente, ma per tutto il contingente internazionale da parte di chi vuole impedire per la stabilizzazione del Paese". Sulla morte di due militari è intervenuto anche il presidente della Repubblica Napolitano. Davanti alla “indiscriminata violenza che mira a contrastare l'impegno congiunto della comunità internazionale e delle autorità afghane" Giorgio Napolitano “auspica una rinnovata determinazione negli sforzi volti a rendere possibili, nella regione, condizioni di pace e stabilità". Il Capo dello Stato scrive dopo "il devastante barbaro attentato di Kabul, nel quale hanno perso la vita un elevato numero di innocenti civili".
Svolta negli Usa per quanto riguarda il trattamento dei criminali minorenni. La Corte Suprema ha proibito la loro condanna all'ergastolo, a meno che il reato non sia quello di omicidio. I giudici hanno definito non costituzionale la condanna al carcere a vita dei minorenni che non hanno commesso omicidio perché in contrasto con i principi costituzionali che proibiscono le “punizioni crudeli". Almeno 111 persone sono state condannate negli Usa al carcere a vita senza possibilità di liberazione per crimini diversi dall'omicidio commessi prima dei 18 anni di età. La Corte Suprema ha sottolineato che gli Stati Uniti sono l'unico paese al mondo a consentire che siano condannati all'ergastolo criminali minorenni che non hanno ucciso nessuno.
“
E' un problema di soddisfazione personale, di sentirmi rispettato in un paese calcistico in cui ho avuto tanti problemi in questi due anni''. Non è un addio. Almeno, non ancora. Josè Mourinho ripete che rifletterà sul proprio futuro dopo la finale di Champions League che la sua Inter disputerà sabato a Madrid contro il Bayern Monaco. Le dichiarazioni dello Special One, nella conferenza tenuta ad Appiano Gentile nell''open day'
IL Caso
Calcio, Mourinho insoddisfatto dedicato ai media, lasciano però poco spazio ai dubbi. “Questo club è più importante di una persona. Dopo la finale di Champions, voglio 2-3 giorni per me, per pensare con tranquillità al mio futuro. L'Inter non può fare niente di più per farmi essere felice e per farmi
sentire importante'', dice il portoghese. In Spagna, i media vicini al Real Madrid danno virtualmente per concluso l'affare che dovrebbe portare Mourinho sulla panchina del club del Santiago Bernabeu: “Come ho già detto, non è vero che sono l'allenatore del Real Madrid'',
dice lui. “In questo momento sono io l'allenatore dell'Inter. I giocatori sono fantastici, la società è stata fantastica con me. Con i tifosi c'è grande empatia. Non c'èproblema di contratto o di soldi, guadagno già tanto e mi vergogno un po' per questo, vista la crisi mondiale'', aggiunge. “Il problema di soddisfazione personale -spiega- è sentirmi rispettato in un paese calcistico. Qui ho avuto tanti problemi in questi due anni''.
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Settimana di mobilitazione
Gli atenei protestano contro Gelmini la protesta all’università di Cagliari
E’ iniziata in tutta Italia la settimana di protesta contro il ddl che porta il nome del ministro dell’Istruzione di ArCAnGElo ArAGonESE
Assemblee di ateneo e occupazioni in tutta Italia ieri nell’ambito della settimana di mobilitazione proclamata da una ventina di organizzazioni e associazioni della docenza universitaria. La protesta coinvolge tutti coloro che lavorano negli atenei: docenti, ricercatori, precari, lettori, personale tecnico-amministrativo assieme agli studenti). E non si esaurirà: oggi, infatti, è prevista una manifestazione a Roma davanti al Senato. All’origine delle iniziative di lotta la situazione degli Atenei dopo i tagli al finanziamento, in parte già attuati e in parte da attuare nel 2011 e 2012, e i contenuti del Disegno di Legge Gelmini in discussione al Senato. Un provvedimento che – a parere dei promotori delle proteste – intende “scardinare il sistema nazionale dell’Università pubblica, concentrando le scarse risorse in pochi Atenei ritenuti ‘eccellenti’ e ridimensionando il ruolo di tutti gli altri”. Le organizzazioni e i sindacati della docenza hanno chiesto ai professori e ai ricercatori di protestare
contro il Ddl governativo anche attraverso la rinuncia a ricoprire ogni incarico didattico aggiuntivo, come hanno già cominciato a fare soprattutto i ricercatori in tante sedi. roma - Occupazioni simboliche e a singhiozzo negli atenei romani, in occasione della settimana di mobilitazione nelle università “contro i tagli all’istruzione previsti dal ddl Gelmini”. Le iniziative di protesta sono state organizzate dai cosiddetti ricercatori strutturati, i quali contestano soprattutto “la cancellazione della terza fascia di docenza”. Al loro fianco docenti, precari, personale tecnico-amministrativo e studenti. I primi ad “occupare” nella Capitale sono stati i ricercatori e gli studenti dell’ateneo di Tor Vergata, che hanno presidiato pacificamente il rettorato per chiedere ai vertici una posizione netta a favore del carattere pubblico dell’università e contro i tagli. A proseguire ‘la staffetta’ sono stati gli universitari della Sapienza, occupando il rettorato del proprio ateneo, mentre nel pomeriggio lo stesso
tipo di protesta si è spostata all’università di Roma Tre. Per domani, invece – hanno annunciato gli organizzatori della mobilitazione antiGelmini – studenti, ricercatori e altri universitari si ritroveranno davanti al Senato per un sit-in nazionale di protesta, dove è in discussione il ddl Gelmini. Toscana - Protesta a Firenze contro il ddl Gelmini, con occupazione simbolica del rettorato dell’università. Assemblee dei lavoratori – docenti, ricercatori, precari, tecnici e amministrativi – si sono svolte a Firenze, Pisa Siena. Gli universitari dei tre atenei hanno approvato un documento comune in cui si chiede “la convocazione degli Stati generali dell’università prima dell’approvazione definitiva del ddl Gelmini”. In tutte le assemblee, nei numerosi interventi, è stata espressa la forte preoccupazione per “i tagli indiscriminati” e per “la costante opera di devastazione del Sapere della Ricerca – hanno sottolineato i ricercatori fiorentini – che il Governo continua ad operare”. Padova - In bicicletta fino all’Università e poi la consegna simbolica al rettore Giuseppe Zaccaria di una di queste per dire “siamo stanchi di pedalare”: è la protesta attuata oggi
dai ricercatori dell’Università di Padova contro il decreto Gelmini. All’iniziativa hanno partecipato un centinaio di persone, in rappresentanza dei ricercatori delle diverse facoltà, che hanno rimesso nelle mani di Zaccaria anche una “riserva” ad accettare incarichi didattici per il prossimo anno. Il rettore ha ricordato che “é una partita difficile, ma c’é in ballo un’intera generazione” e annunciato che cercherà di sensibilizzare i parlamentari locali. Il ministro - “Bisogna avere il coraggio di cambiare, di guardare a una università moderna. Non serve ripetere vecchi slogan. Le ideologie devono essere lasciate fuori dall’università, l’unico interesse deve essere quello dei ragazzi e del loro futuro”, ha detto il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, commentando le elezioni universitarie. “Il ddl riforma completamente il sistema universitario italiano; elimina sprechi e privilegi, rivede la governance degli atenei, punta sul merito, apre le porte ai giovani. La stragrande maggioranza degli studenti, come dimostrano le recenti elezioni universitarie, ha voglia di cambiare e non ha nessuna intenzione di seguire chi cerca di strumentalizzarli”, ha concluso il ministro.
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Critiche sul passaggio al digitale terrestre
La nuova Rai esordisce senza Rainews24 Il comitato di redazione ha annunciato iniziative di protesta. Butturini ha denunciato l’azienda. Viale Mazzini replica. Da ieri switch over in Lombardia di FrAnCESCo ruSSo “nasce la nuova rai ma la testata rainews 24 sparisce dagli schermi tv”. e’ la denuncia che viene dal Cdr della stessa testata che lamenta come da ieri mattina “sia praticamente impossibile, nei fatti, vedere rainews 24”. e viene spiegato che sul digitale terrestre il canale è finito “in coda, bisogna arrivare a 8900, se si è fortunati per poterlo vedere. se non lo si trova subito, difficilissima è poi la nuova sintonizzazione”; quanto invece al satellite, il canale non c’è più laddove si vedeva fino a ieri, il canale 506, destinato ora a raisport 2. denunciata la rai Il segretario dell’Associazione stampa romana, Paolo Butturini, (nella foto) in qualità di legale rappresentante dell’Asr, e d’intesa col vicesegretario Vittorio Di Trapani, ha dato mandato all’avvocato Bruno del Vecchio di denunciare la Rai per interruzione di servizio pubblico. “Ieri mattina i telespettatori del digitale terrestre e satellitare hanno avuto una brutta sorpresa – spiega Butturini : chi
avesse provato a sintonizzarsi sul canale abitualmente riservato a Rainews24 non è riuscito a farlo. La rai non ha avvertito Tecnicamente si tratta, nell’ambito della trasmigrazione al digitale terreste, di uno spostamento dal
Multiplex 2 al Multiplex 1. Peccato che la Rai abbia omesso di avvertire gli utenti, com’era suo dovere fare. Non basta qualche annuncio distratto seminato a casaccio in qualche contenitore, il pubblico andava avvisato per tempo e con modalita’ chiare, per altro ben note ai dirigenti Rai”. “Nella migliore delle ipotesi – ricorda il segretario dell’Asr – si tratta di una sciatteria che comunque la dice lunga su come sia gestito il servizio pubblico ai tempi del conflitto di interesse. Nella peggiore, invece, si tratta dell’ennesima penalizzazione che
subisce il canale all news della Rai già privato di adeguate risorse per reggere la sfida con la concorrenza. L’abbiamo detto e lo ripetiamo: penalizzare Rainews24, così come gestire l’intero servizio pubblico nel modo attuale, significa fare una danno all’informazione, agli equilibri democratici, alla professionalità dei colleghi e anche alle tasche dei cittadini che pagano il canone. Un andazzo contro il quale l’Associazione stampa romana continuerà a battersi a fianco dei Cdr e delle redazioni”. La replica della rai La risposta dell'Azienda non si è fatta attendere.”La Rai conferma il ruolo strategico di Rai News nell'ambito della propria offerta sul digitale terrestre. Infatti - è stato scritto in una nota ufficiale - in occasione dello switch over in Lombardia, Piemonte orientale e nelle province di Parma e Piacenza, ha ricollocato il canale dal multiplex 3 al multiplex 1, accanto a Rai1, Rai 2 e Rai 3, garantendo in questo modo una maggiore copertura di popolazione rispetto al passato. Rai, da alcune settimane, sta informando i telespettatori sull'opportunità di risintonizzare i decoder per una visione completa di tutti 13 i canali Rai". Solo un problema di risintonizzazione dunque? Però questo non spiega il problema sul satellite. Per questo l'assemblea di rainews24 ha proclamato all'unanimità uno sciopero per il 28 maggio prossimo.
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Milano napoli
Sfiorato lo scontro tra destra e antifascisti La Questura di Milano ha deciso di vietare il corteo indetto da Forza Nuova per sabato 22 maggio, per le vie del centro, contro il potere delle banche, a causa della concomitanza con l’atteso assembramento di tifosi interisti che seguiranno sabato la diretta della finale di Champions League dal maxischermo di Piazza Duomo. Ci sono stati anche momenti di tensione davanti alla Prefettura, tra i militanti di Forza Nuova e un gruppo di antifascisti che si erano radunati davanti alla Questura proprio per protestare contro l’eventualità che la manifestazione venisse autorizzata. Secondo Marco Mantovani, portavoce di Forza Nuova Milano l’episodio è l’ultimo di una “escalation di dinieghi contro le nostre iniziative, come la nostra partecipazione alla manifestazione antimafia di Libera e il comizio di chiusura della campagna elettorale a Piazzale Loreto. Chi ha preso questa decisione si è reso responsabile delle eventuali situazioni di tensione che avverranno sabato, quando a Milano arriveranno centinaia di militanti dall’Italia e dall’estero”. Davanti alla Prefettura di Milano, intanto, è stato necessario l’intervento preventivo di agenti in tenuta antisommossa per tenere lontani una ventina di militanti di Forza Nuova, reduci da un incontro con i funzionari della Prefettura, e gli antifascisti dei centri sociali che avevano proclamato il presidio contro il corteo di sabato. Saverio Ferrari, storico militante antifascista, ha denunciato di essere stato aggredito da alcuni forzanovisti, rimediando un calcio prima di riuscire ad allontanarsi.
Garibaldi lasciato in mezzo all’immondizia Un monumento dedicato a Giuseppe Garibaldi utilizzato come punto di appoggio per la raccolta dei rifiuti, innalzato più che altro a simbolo del degrado urbano. Accade a Napoli, dove, come racconta Il Corriere del Mezzogiorno, la stele dedicata all’entrata in città dell’Eroe dei Due Mondi, il 7 settembre 1860, è lasciata “marcire” in mezzo alla “monnezza”. Il monumento celebrativo si trova in corso Giuseppe
Garibaldi, a pochi passi dal capolinea della Circumvesuviana, vicino alla stazione centrale del capoluogo partenopeo. La stele è coperta durante il giorno dalle macchine e più che un monumento, sembra un pilastro messo lì per caso e abbandonato. Tanto è vero che qualcuno ha pensato bene di farne un punto per la raccolta dei rifiuti. E meno male che si stanno preparando le celebrazioni in suo onore.
Palosco (Bergamo)
In fila nella notte per i loculi Ormai i posti al cimitero, soprattutto quelli bassi e agibili sono una rarità. Lo sanno bene gli abitanti di Palosco, nel bergamasco, che si sono messi in fila nella notte per accapparrarsi un posto al cimitero. Così all'apertura dell'ufficio comunale si sarebbero già trovati pronti per prendere le tombe messe in vendita. La prima persona si è messa in coda dalle 4,30 del mattino, la seconda alle 5 e poi via via gli altri. Ma c'era anche chi, come in una staffetta, si è avvicendato per dare il cambio ai più mattinieri. Il motivo che ha spinto gli abitanti di Palosco alla levataccia, è che il sindaco avrebbe messo in palio, ma solo per i primi arrivati, sei tombe di famiglia a due e quattro posti, alla cifra di 2400 o 4800 euro e con una concessione di 35 anni. La procedura era chiara: il Comune di Palosco avrebbe assegnato i loculi ai primi sei richiedenti che si fossero presentati fisicamente allo sportello. Tuttavia per il sindaco del paese, Massimo Pinetti, non c'era alcuna ragione di fare una levataccia per assicurarsi le tombe: «Fra l'altro - ha chiosato il primo cittadino al quotidiano L'Eco di Bergamo - sono ancora disponibili altri loculi che non sono andati esauriti ieri mattina».
Val Gardena
L’ex mette le foto su un sito hard
Mollato dalla fidanzata pensa di vendicarsi pubblicando le foto hard di lei su un sito per scambisti. Scoperto, viene denunciato. È successo in Val Gardena, protagonista un 35enne di Manfredonia, in provincia di Foggia. L'uomo, deluso per essere stato lasciato dalla sua compagna, che come lui era impegnata in Alto Adige per un lavoro stagionale, aveva inserito le immagini su un sito dedicato agli annunci per gli scambi di coppia. La sua ex lo ha scoperto quando è stata contattata da persone interessate a un appuntamento e si è rivolta ai carabinieri, che hanno denunciato l'uomo per i reati di molestie, sostituzione di persona, violazione della privacy e diffamazione.
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Diritti & DOVeri
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sOciaLe
L’aLtrO
A CurA di
FidAlmA FiliPPElli
Contraddizioni della giustizia
Le carceri scoppiano ed Empoli rimane chiuso E’ proprio di questi giorni l’annuncio di uno sciopero della fame di Franco Corleone, Garante per i diritti dei detenuti del Comune di Firenze. Il quale minaccia di iniziare la protesta domenica 23 maggio, a meno che non intervengano nella settimana corrente decisioni del Governo atte a ripristinare il carcere di Empoli. A partire dal 4 marzo 2010 suddetto istituto avrebbe dovuto ospitare il primo esperimento di detenzione trasgender con detenuti transessuali, ma questa particolare destinazione d’uso è stata bloccata per volontà del Ministro Alfano, come aveva denunciato lo stesso Corleone in una conferenza stampa. Attualmente circola la voce che il carcere sarà nuovamente
L’eventO
destinato alla detenzione femminile. Noi dell’Altro Quotidiano ci associamo senza esitazione alla protesta di Franco Corleone perchè siamo ben consapevoli della situazione disastrosa delle carceri toscane. In Italia sono 65 mila i detenuti reclusi , ben 20 mila in più rispetto al numero effettivo dei posti disponibili. Ogni due giorni muore un detenuto ed aumentano sempre più i casi di suicidio in carcere. E la Toscana è tra le regioni che stanno peggio. Nel settembre 2009 il Sindacato autonomo di polizia (Sappe) ha deciso di fare un bilancio relativo alla situazione carceraria. I dati cui fa riferimento sono relativi alla popolazione carceraria rilevata al
Franco Corleone minaccia uno sciopero della fame 7 settembre 2009, ovvero 64.179 detenuti presenti a fronte di una capienza regolamentare di 43.327 unità. Per ciò che concerne invece la polizia penitenziaria che lavora negli istituti di pena, secondo il Sappe il personale ammonta a 35.318 unità, a fronte di 41.268 agenti previsti. Il Sappe denuncia 12 regioni “fuori legge” che hanno superato la capienza tollerabile: Campania, Liguria, Friuli, Emilia, Lombardia, Marche, Puglia,
Sicilia, Toscana, Trentino, Val d’Aosta, Veneto. Ciò per quanto riguarda la capienza tollerabile, perchè la capienza regolamentare, quella per cui è stimato che un carcere possa funzionare correttamente come previsto dalla Costituzione, beh quella l’hanno ampiamente superata tutte le regioni italiane. Sulla base di queste considerazioni invitiamo il Ministro Alfano a riaprire al più presto il carcere di Empoli. f. f.
Un’associazione di genitori che vuole “aiutare ed aiutarsi”
Arriva a Varese “Amici Team Down” E’ nata nella provincia di Varese un’associazione di genitori con figli affetti da sindrome down che vuole contrastare l’isolamento e proporre una cooperazione intelligente tra “vicini”, oltre che sensibilizzare l’opinione pubblica.
L
’unione, si sa, fa la forza. Soprattutto nei casi in cui il rischio di marginalizzazione sociale è alto in seguito alla disabilità. Un gruppo di genitori della provincia di Varese con figli affetti dalla sindrome di down l’ha capito ed ha creato il Progetto “Amici
Team Down” o “Associazione del vicino”. L’obiettivo è quello di “aiutare ed aiutarsi” conle dividendo informazioni, confrontandosi su questioni pratiche ostiche per i singoli e che vanno dall’insegnante di sostegno ai rapporti con le Asl locali, sen-
sibilizzando l’opinione pubblica con campagne ad hoc, dando vita a momenti ludici a favore dei bambini e facilitando l’accesso alle consulenze specialistiche.Un’iniziativa preziosa, se si considera che la popolazione italiana affetta dalla sindrone di down è com-
posta da ben 38000 persone ed è in forte aumento anche a causa dell’innalzamento dell’età materna. Nel nostro Paese nasce con questa patologia un bambino su 1200, a fronte del dato che 3 casi su 4 di concepimento con la trisomia 21 si concludono con un aborto o con la nascita di un bambino morto. Per i genitori coraggiosi che optano per la venuta al mondo di un figlio down è importante non sentirsi soli ed iniziative come “Amici Team Down” sono fondamentali. Fidalma Filippelli
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la tribuna
Intercettazioni
Urgente l’iniziativa della Fnsi contro la legge bavaglio
«La legge sulle intercettazioni non si può cambiare, si deve solo ritirare...», così il professor Stefano Rodotà ha sintetizzato la sua posizione sulla legge bavaglio che in parlamento ieri ha fatto un altro passo avanti verso l’approvazione. Non solo la pensiamo come lui, ma invitiamo tutti a firmare l’appello che Rodotà ha lanciato insieme ad un gruppo di persone e di associazioni che hanno ancora a cuore la Costituzione e quello che resta del diritto di cronaca. Per questo rivolgiamo un appello alla Fnsi affinchè si riuniscano al più presto tutte le componenti associative e culturali che hanno promosso la manifestazione del 3 otto-
bre scorso sulla libertà di manifestazione, per individuare le iniziative opportune per contrastare questo disegno. Pensiamo infatti che non sia più rinviabile una manifestazione nazionale ma che, al tempo stesso, si formi un collegio autorevole di giuristi che, qualora fosse approvata la sciagurata legge sia pronto a tutelare tutti coloro, giornalisti ed editori, grandi e piccoli che si opporranno in concreto alla norma bavaglio. Serviranno tutte le nostre forze per promuovere una grande campagna civile che si proponga di disattivare questa norma incivile. Giuseppe Giulietti portavoce di Articolo 21
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migLiOre deL giOrnO
Giannelli sul “Corriere della sera”
Mani mafiose sul voto Ancora dolore e rabbia Lamezia? per una tragedia in carcere di Ho presentato una
Le nere palline del sinistro pallottoliere che segna la strage infinita portano a 26 il numero di detenuti suicidatisi in cella in questo 2010. L’ultimo è avvenuto nel carcere di Siracusa: la vittima è Domenico Franzese, originario di Afragola (NA), 45enne, detenuto con condanna definitiva e fine pena ottobre 2011. Si è impiccato nella sua cella del reparto accettazione dove era stato allocato da alcuni giorni, ovvero dal suo arrivo a Siracusa proveniente dal carcere napoletano di Poggioreale. Non potremo mai abituarci a questi rintocchi delle campane a morto che, purtroppo, stanno diventando la colonna sonora che accompagna il nostro agire quotidiano. Appena l’altroieri abbiamo accompagnato nell’ultimo viaggio un agente penitenziario, un nostro giovane collega suicidatosi, ed è il terno in quindici giorni. Si è celebrata a Roma l’annuale della Polizia Penitenziaria. Abbiamo deciso di partecipare in segno di rispetto per i nostri caduti e verso coloro che ogni giorno prestano, con dovere silente e sofferto, servizio nelle frontiere della civiltà, in quelle discariche umane che sono le nostre prigioni. Partecipazione silenziosa. Un silenzio che accusa più di ogni protesta, più di ogni manifestazione al di là delle parole del presidente Napolitano e del ministro Alfano. La straordinarietà del momento non consente più di pronunciare discorsi effimeri, vuoti, demagogici, inutili. Speriamo di ascoltare anche in avvenire parole di conforto, di speranza, di vicinanza. Soprattutto auspichiamo che i soliti annunci e le solite promesse siano sostituiti da fatti concreti ed utili a risolvere, sebbene parzialmente, gli annosi, gravissimi, problemi dell’universo carcerario. La politica e i politici hanno il dovere morale e politico di indicare un percorso e offrire soluzioni. eugenio sarno segretario generale della Uil PA Penitenziari
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Interrogazione a risposta scritta al ministro dell’interno sullo svolgimento delle recen ti amministrative a Lamezia (Cz). Ecco quello che è accaduto: 1. il primo turno dell’ultima competizione elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale di Lamezia Terme ha reso necessario in alcuni casi l’intervento della Polizia di Stato: 2. presso il seggio del quartiere Scinà è stato individuato un elettore nel mentre fotografava la scheda elettorale già votata; 3. nel quartiere Bella sono stati sorpresi davanti al seggio due giovani con in mano i fac-simili che indicavano un candidato sindaco ed un candidato consigliere della stessa lista collegata al sindaco; 4. in altri seggi alcuni elettori non sono riusciti a votare perché i loro nomi non risultavano più negli elenchi di quella sezione ed erano stati trasferiti senza previa comunicazione agli stessi da parte del Comune; 5. nella giornata di lunedì una persona, già nota alle forze
dell’ordine, è stata tratta in arresto perché individuata con tre schede all’uscita di un seggio nel quale era entrata con due schede; 6. tutte le citate anomalie, registrate durante il primo turno elettorale a Lamezia Terme, sono state prontamente denunziate, ma, ad oggi, non si conosce se le stesse anomalie possono essersi registrate anche in altri seggi e se pertanto le stesse hanno vincolato le elettrici e gli elettori della Città; 7. durante la campagna elettorale nella Città di Lamezia Terme sono stati attuati numerosi episodi di intimidazione contro esponenti politici locali; 8. la Città di Lamezia Terme è già stata investita, per ben due volte, dallo scioglimento del locale Civico Consesso per infiltrazione mafiosa. Chiedo quale sia l’attività del ministero nell’accertare se le anomalie registrate durante il primo turno elettorale nella Città di Lamezia Terme possono avere inficiato il risultato dello stesso; se non ritenga, altresì, necessario ed urgente accertare se tra i candidati alla competizione elettorale in questione vi siano stati elementi che risultino giudiziariamente legati alle cosche locali della ‘ndrangheta. angela napoli deputata del Pdl
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OMA - Berlusconi, Governo, Pdl e Lega: l'intero centrodestra subisce una nuova forte perdita in termini di fiducia tra gli italiani. Unico ad approfittarne è però l'Idv che, pur non crescendo, riesce ad affiancare il Pdl in cima alla classifica. Operazione che non riesce alle altre opposizioni (Pd e Udc) tutte penalizzate dal giudizio degli italiani. E' quanto risulta dal consueto sondaggio mensile effettuato Marketing per dall'Ipr Repubblica.it sulla fiducia di cui godono il presidente del Consiglio, il governo nel suo complesso, i singoli ministri e i partiti. PREMIER: Il presidente del Consiglio continua a perdere punti dal febbraio di quest'anno, quando toccò il primo record negativo di fiducia (solo il 46% degli intervistati aveva "molta o abbastanza fiducia" in Berlusconi, mentre per la prima volta i giudizi negativi, "poca o nessuna fiducia", superarono il 50%, attestandosi al 52%). Il calo di questo mese é particolarmente accentuato: il premier perde il 3% rispetto ad aprile scendendo al 41% nella fiducia e salendo di un ulteriore punto,
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sondaggio
Il Cavaliere in calo di popolarità arrivando al 55%, nella sfiducia. Valori, entrambi, che costituiscono nuovi "record". Sale contemporaneamente il numero dei senza opinione, che passa dal 2 al 4%. GOVERNO: Anche l'esecutivo è in calo costante, più o meno dai primi mesi del 2009. Anche questa rilevazione segna un nuovo doppio record negativo: la fiducia è infatti scesa di 3 punti (arrivando a quota 35%), mentre la sfiducia aumenta di 3 punti superando per la prima volta 'quota 60' e attestandosi al 62%. I senza opinione sono fermi al 3%. PARTITI: Come avviene dal dicembre dello scorso anno, il Pdl continua a perdere punti, ma senza che le opposizioni ne traggano nel complesso grande
beneficio. Il partito del premier, che finora aveva però comunque mantenuto in solitudine il primo posto nella fiducia degli italiani, ora viene raggiunto in cima dall'Idv, unico partito a non perdere punti (resta stabile al 38%). Infatti, insieme al Pdl, anche Lega, Pd e Idv perdono percentuali di fiducia. Per il Pdl si tratta di un nuovo record negativo (38%, -2%). Stesso calo di due punti per gli altri tre partiti: il Pd è dietro a Pdl e Idv con il 36%, segue l'Udc con il 35% e la Lega Nord con il 32%. Da notare che il partito di Bossi aveva invece avuto un'ottima performance nella rilevazione di aprile, guadagnando 3 punti sul sondaggio di marzo. MINISTRI: Nessuno in questo mese fa registrare un segno
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positivo. Pertanto, complice le dimissioni di Claudio Scajola, sono adesso solo sette i componenti della squadra di Governo al di sopra del 50% di fiducia. In testa al 62%, questo mese si conferma stabile Maurizio Sacconi, titolare del dicastero del Welfare. Alle sue spalle rimane vicino alla vetta, anch'egli stabile al 60%, il ministro della Giustizia Angelino Alfano. Alle sue spalle il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, stabile al 59%. Dietro di lui Giulio Tremonti, ministro dell'Economia, al 57%. Seguono Mara Carfagna (stabile al 55%) e Renato Brunetta (al 54%, 2%). In forte decremento si fanno notare i risultati di Matteoli (-4%), Bondi e Calderoli (-3%). Giancarlo Galan, nuovo Ministro per le Politiche Agricole, debutta al 33%. In coda alla classifica, dall'ultimo posto: Michela Brambilla (25%, stabile), Raffaele Fitto (26%, -2%) ed Elio Vito (27%, -2%). Il sondaggio è stato effettuato nel periodo 14-16 maggio con interviste con l'ausilio del sistema Telematico "Tempo Reale" su un campione di 1.000 cittadini residenti in Italia.
Santoro cambia contratto con la Rai: più soldi meno vincoli di
EliSAbEttA StEFAnElli (AnSA)
Come un fulmine a ciel sereno: Michele Santoro lascia la Rai. O almeno, dopo tante battaglie questa volta abbandona il suo ruolo di dipendente, lascia vuoto lo studio di Annozero alla fine della stagione, per rientrare nel ruolo di collaboratore esterno ed abbracciare un suo vecchio pallino, quello delle docu-fiction. E' probabile che vedremo la sua firma e il suo volto ricomparire su Raitre. La decisione arriva al temine della seduta del Consiglio di amministrazione di Viale Mazzini che nel pomeriggio ha approvato su proposta del direttore generale Mauro Masi un accordo quadro per ''la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro dipendente'' con il giornalista. L'accordo consensuale, secondo quanto spiega Viale Mazzini, ''deve essere implementato attraverso contratti applicativi che saranno messi a punto nei prossimi giorni, prevede la realizzazione di nuovi progetti editoriali che verranno realizzati da Michele Santoro nei prossimi due anni''. Qui finisce la formalita' di un accordo che, secondo le prime indiscrezioni, sarebbe di svariati milioni di euro in quanto oltre alla dovuta risoluzione consensuale che prevede per legge il pagamento di tre annualita', il contratto dovrebbe essere triennale per la realiz-
zazione di alcune miniserie a prezzi di mercato. Quindi la Rai ''continuera' ad avvalersi della collaborazione di Santoro che, in questo modo, avra' la possibilita' di sperimentare nuovi generi televisivi attraverso un ulteriore sviluppo del proprio percorso professionale''. In Cda sono sette i voti a favori e due le astensioni, di Angelo Maria Petroni e Rodolfo De Laurentiis. De Laurentiis, a quanto si apprende, avrebbe espresso in consiglio le sue perplessita' sui contenuti e l'urgenza di un'intesa di questo tipo e in questo momento con Santoro. Tra le poche reazioni politiche, quella dell'Udc Roberto Rao, secondo il quale ''i telespettatori e tutti gli italiani hanno diritto di sapere subito, senza aspettare altro tempo, con la massima trasparenza e fin nei dettagli, le modalita' e i termini economici che hanno portato alla clamorosa decisione
della risoluzione consensuale del contratto di lavoro di Santoro con la Rai''. Finche' l'accordo non sara' firmato comunque Michele Santoro non ne spieghera' le ragioni. Lo fara' solo dopo, quando probabilmente convochera' una conferenza stampa per chiarire le motivazioni alla base della decisione. In realta' il giornalista ci pensava da tempo: non solo a lasciare la Rai come dipendente ma soprattutto a individuare nuovi spazi e nuovi progetti, a cercare di non recitare sempre la stessa 'parte in commedia' con il fiume di polemiche che sempre lo seguivano quanto il successo negli ascolti. I suoi programmi non hanno mai superato le quattro edizioni e dunque per lui era maturo il tempo di cambiare e di riprendere l'idea delle docu-fiction, sulla scorta di 'Corre bisonte corri' andato in onda lo scorso anno. Lo studio vuoto, lui che introduce il tema e poi la messa in onda. Probabilmente lo vedremo su Raitre, vista la disponibilita' offerta da Antonio Di Bella ed esplicitata gia' quando il giornalista venne ospitato da Serena Dandini a Parla con me durante la preparazione di Rai per una Notte. ''Questa e' stata la tua casa ed' pronta a esserlo nuovamente'', disse allora il direttore di Rete. Comunque se ne parla per la prossima stagione perche' il giornalista portera' a termine questa serie di Annozero su Raidue.
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Culture & tenDenze
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Il poeta
E’ morto Sanguineti fondatore del Gruppo 63 Aperta un’inchiesta per la morte dell’intellettuale. E’ spirato subito dopo un intervento d’urgenza a Genova di Antonio AmoroSo
E' morto ieri intorno alle 13,30 il poeta e scrittore genovese Edoardo Sanguineti. L'intellettuale è deceduto all’età di 79 anni nell'ospedale Villa Scassi, nel capoluogo ligure, dopo un intervento d'urgenza. Il corpo è stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria ed è stata aperta un’inchiesta. Ieri mattina era uscito sul “Corriere della sera” un suo saggio su Genova e le tradizioni culturali della comicità nel capoluogo ligure. Teorico di spicco del “Gruppo 63” che rivoluzionò la scena letteraria italiana nei primi anni '60, Edoardo Sanguineti è stato un letterato a 360 gradi, fuori e dentro il mondo accademico. Poeta, intellettuale, professore di letteratura all'Università di Torino, Salerno e Genova, autore di teatro, critico, saggista, la sua attività è continuata fino all'ultimo. Nato a Genova nel 1930, Sanguineti avrebbe compiuto 80 anni il prossimo 9 dicembre. Capofila della neoavanguardia poetica, partecipò alla raccolta collettiva di poesia 'I nuovissimi' (1961) da dove approdò con un ruolo determinante e fondativo al 'Gruppo 63'. La sua poesia sperimentale - è stato detto - rappresenta la
"dissoluzione" del linguaggio quotidiano, come dimostrazione dell'impossibilità del comunicare nella società dei consumi. Dal 'linguismo' folgorante dei primi lavori e dalla bulimia senza razionalità di parole e
immagini (Laborintus, Erotopaegnia, Triperuno), Sanguineti elaborò con il tempo un regime satirico e grottesco a cui non fu estraneo il realismo marxista e la psicoanalisi che grande influsso ebbero su di lui. Di questi fase sono Wirrwar, Postkarten, Stracciafoglio, Seggnalibro, Bisbidis, Senzatitolo, Per musica. La sua capacità critica si è applicata a Dante (interpretazione di
il retroscena
“Ore al pronto soccorso” ''Ripercorrere 57 anni insieme è impossibile. Non sono uno scherzo'': è calma e solo a tratti tradisce qualche emozione, Luciana, moglie di Edoardo Sanguineti a poche ore dalla morte del compagno di una vita, mentre proseguono incessanti le telefonate di affetto e solidarietà di tante persone ''che - dice - non avrei mai immaginato''. Nella loro casa genovese, in Valpolcevera, Luciana racconta di una mattinata convulsa e lo fa in termini sereni: ''è successo tutto stamani, l'ho accompagnato al pronto soccorso. Eravamo soli, lui ed io. Abbiamo aspettato due ore, si sa come va nei pronto soccorso. Prima gli hanno fatto una Tac, hanno visto che c'era un aneurisma aperto ed hanno detto che dovevano operare subito. Per fortuna c'era un professore che l'aveva già operato per un by-pass alla gamba un anno e mezzo fa. Ero tranquilla perché è un ottimo medico, ma purtroppo è capitato quello che è capitato. La questione è che non bisogna mai andare in ospedale. Dicevo ai medici del pronto soccorso, non schiacciategli la pancia che ha un aneurisma che si vede dall'esterno, niente, quelli dicevano che dovevano visitarlo''. (Alessandra Fava, Ansa)
Malebolge), al '900 (Tra liberty e crepuscolarismo, Guido Gozzano,Indagini e letture, Scribili). Sua la cura dell'antologia Poesia italiana del novecento. Molto attivo anche nella narrativa: da Capriccio italiano a Il gioco di Satyricon. Non ultima la sua passione per il teatro: K. E le altre cose, Faust. Un travestimento. Così come molte riduzioni teatrali tra cui quella dell'Orlando Furioso per il regista Ronconi. Il poeta è morto per un aneurisma toraco-addominale, come spiega il direttore medico di Villa Scassi. "Sanguineti è arrivato alle 8,26 presso il Dea, il dipartimento di emergenza e accettazione, accusando un forte dolore addominale che diceva di avere da qualche giorno - ha spiegato Fisci -. E' stato sottoposto a una Tac che ha evidenziato un aneurisma toraco-addominale, vale a dire una lesione all'aorta tra il torace e l'addome. Si trattava di un aneurisma pregresso e al momento in cui è giunto in ospedale stava sanguinando". Per questo motivo "è stato operato d'urgenza dal professor Simoni che ha posizionato un bypass - ha aggiunto Fisci -. L'intervento era sostanzialmente terminato con esito tecnico positivo ma quando ormai l'operazione era conclusa si è fermato il cuore e nonostante i tentativi di rianimazione il paziente è deceduto alle 13,30".
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ribalte
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Festival di Cannes
Il regista Jafar Panahi (in carcere a Teheran) fa lo sciopero della fame Il regista iraniano Jafar Panahi che non ha potuto essere a Cannes come membro della giuria perché tenuto agli arresti nel suo paese ha iniziato lo sciopero della fame. La notizia irrompe al Festival di Cannes durante la conferenza stampa del film di Abbas Kiarostami e anche l'attrice Juliette Binoche si scioglie in lacrime. «Non si può restare indifferenti di fronte a una tale mobilitazione che richiede una risposta e poi comunque il fatto che un cineasta sia imprigionato lo ritengo una cosa davvero intollerabile». Si espone così contro il governo iraniano Kiarostami in difesa di Panahi, il suo collega e connazionale in carcere e che proprio ieri si è saputo durante la conferenza stampa di “Copia conforme” - nelle sale italiane da domani distribuito da Bim - ha iniziato appunto lo sciopero della fame. Una conferenza stampa iniziata dal regista iraniano con un accorato appello-difesa dopo che anche il quotidiano Liberation negli ultimi giorni, e più volte i suoi stessi colleghi in esilio, lo avevano attaccato per una sorta di disimpegno nel prendere posizione verso i vertici dell'Iran, paese dove, tra l'altro, ancora vive. Kiarostami aveva iniziato dicendo di aver ricevuto una telefonata dalla moglie di Panahi - che al Festival Cannes è stato messo in giuria in segno di omaggio - da cui si aspettavano buone notizie. Ma poi e' stata prima una giornalista iraniana commossa (cosa che ha fatto riempire gli occhi di lacrime anche la protagonista del film Juliette Binoche) e poi il moderatore dell'incontro a confermare lo sciopero del cineasta. Nell'appello il regista aveva anche ricordato, rivolgendosi ai suoi col-
La notizia data in conferenza stampa dal suo collega Abbas Kiarostami alla presentazione del suo film “Copia conforme”. Le lacrime di Juliette Binoche di
FrAnCESCo GAllo (AnSA)
leghi iraniani, come avesse gia' chiaramente preso posizione contro l'arresto non solo di Panahi, ma anche di Mohammad Rassoulof con una lettera aperta del 9 marzo 2010 sul New York Times, in cui rivendicava appunto, come si legge nel documento, il fatto che questi due artisti appartengono alla cultura mondiale. «Convinto - si legge nell'appello - che una voce pietosa non sia vana, spero di non vedere piu' imprigionato un artista per motivi legati alla sua arte, e di non vedere i giovani cineasti indipendenti esposti al disprezzo e alla
discriminazione''. E in conferenza stampa Kaurismaki, Leone d'Oro a Venezia, aveva aggiunto anche «se il governo iraniano continua a rifiutare di liberare Jafar allora ci deve spiegare perché un film possa essere considerato un crimine quando neppure è stato iniziato». Prima della notizia dello sciopero della fame aveva anche mostrato un certo ottimismo: «Il governo iraniano a volte è imprevedibile, continuiamo a sperare» aveva detto. Ma non è stato così.
In alto: Juliette binoche in lacrime per le notizie su Jafar Panahi (foto sotto) e - foto grande in basso - bersagliata dai fotografi al suo arrivo sul red carpet del Festival
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La novità è lady Marion
8 personaggi in cerca d’autore
robin Hood
Happy family Regia: Gabriele Salvatores con Fabio De Luigi, Diego Abatantuono, Fabrizio Bentivoglio, Margherita Buy, Carla Signoris, Valeria Bilello
Regia: Ridley Scott con Russell Crowe, Cate Blanchett, William Hurt, Max Von Sydow.
Certo, se si pensa che è stato il regista di Blade Runner e Thelma & Louise qualche attimo di sconforto assale. Non è che fosse così indispensabile l'ennesima pellicola su una figura trita e ritrita come l’arciere di Sherwood. Tuttavia non si può dire che sia, nel suo complesso, un brutto film. Conosciamo tutti le capacità del grande regista americano. Il prodotto infatti è ben confezionato, e non a caso sia Scott che Crowe lo hanno anche prodotto. A parte qualche sprazzo di vera noia, soprattutto durante le interminabili e sanguinolente scene di scontri armati tra buoni e cattivi, la vera novità è la figura di Lady Marion, qui in una insolita ed improbabile veste di rivoluzionaria in un’epoca dove le donne stavano zitte, obbedivano e procreava-
russell Crowe e Cate blanchett in una scena della versione di “robin Hood” per la regia di ridley Scott no. Vedova di guerra senza figli, non solo respinge i pretendenti, ma combatte anche con arma-
tura e spada, coltiva i campi ed esprime la sua opinione. Già annunciato Robin Hood 2.
Non è l'ennesimo film sulla famiglia. Salvatores semplicemente racconta degli uomini e delle donne, e lo fa con un film originale, poetico, spassoso, colorato, elaborato su diversi piani narrativi e continui passaggi tra finzione e realtà. Otto personaggi in cerca d'autore. Sono questi i protagonisti, la famiglia felice a cui il titolo ironicamente allude. Escluso Ezio, 38 anni, una vita trascorsa senza aver mai concluso nulla di buono che un giorno decide di scrivere una sceneggiatura per il cinema. Due coppie, i loro figli, i nonni, il cane, esseri del tutto inventati che ad un certo punto però vivono di luce propria, escono dallo schermo del computer di Ezio (un Fabio De Luigi in grande forma) per rivendicare la loro esistenza. Il cinema nel cinema.
dalla parte del detenuto
Un po’ volgare ma divertente
il profeta
notte folle a manhattan
Regia: Jacques Audiard con Tahar Rahim e niels Arestrup
Difficile non identificarsi con la faccia d'angelo del protagonista, perché anche se la storia è politicamente poco corretta (un percorso di formazione alla rovescia, un anti-eroe) non si può non stare dalla sua parte. Accertato ormai il fatto che il carcere non riabilita proprio nessuno, il film è abilmente orchestrato da un regista che conferma qualità straordinarie nel dirigere gli attori. La faccia del giovane Malik (felice esordio), analfabeta e ladruncolo che entra in carcere per uscirne dopo sei anni più acculturato, spietato ed a capo di una pericolosa banda, e quella del boss corso César Luciani (si intuisce ad occhio nudo la consolidata esperienza anche teatrale), reggono praticamente tutto il film.
Steve Carell e tina Fey in “notte folle a manhattan” capace di trovare un ruolo di primo piano in un ambiente dove dopo i quaranta già si annaspa. Grazie alle sue innate capacità è in grado di far apparire decente un E’ complicato film che molto probabilmente con Regia: nancy Meyers con altri interpreti avrebbe creato Meryl Streep, Alec Baldwin, qualche imbarazzo. La storia del Steve Martin triangolo over 50 tra una donna, il E' sempre un piacere ritrovare la suo ex marito ed un ipotetico pregrande Meryl Streep, anche se in tendente stenta a decollare. E poi, questo caso è protagonista di una va bene dare un'immagine di commedia non proprio originalis- donna realizzata, ma perché la sima e forse troppo hollywoodiana scelta di stamparle sul viso, dalper un talento del suo livello. l'inizio alla fine, quell'insistente Tuttavia, tanto di cappello ad una sorriso a volte davvero fuori attrice che a sessant'anni è ancora luogo?
Triangolo hollywoodiano
Regia: Mira nair con Steve Carell, Tina Fey Battute e situazioni scopiazzate da altre celebri pellicole, tuttavia divertente e anche poco corretta (è pieno di parolacce) per una commedia americana destinata alle famiglie. La coppia Carell & Fey funziona, ben diretta dal regista di "Una notte al museo", per cui alla fine il film risulta piacevole ed alcune gag sono davvero esilaranti. Ipotetico plot alla intrigo internazionale, con il più classico scambio di persona. Una tranquilla ed annoiata coppia con tanto di prole chiassosa decide di uscire dalla routine concedendosi una serata speciale e cenare in uno dei ristoranti più trandy della città. Non avendo la prenotazione, però, ha la malaugurata idea di prendere il posto di una coppia che non si è presentata.
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Perbenismo di facciata
anti-reportage sul terremoto
mine vaganti
draquila
Regia: Ferzan Ozpetek con Riccardo Scamarcio, nicole Grimaudo, Alessandro Preziosi, Ennio Fantastichini, Lunetta Savino, Ilaria Occhini
Gruppo di famiglia in un interno. Il paragone con il grande film di Luchino Visconti finisce qui. Tuttavia, nulla da togliere al regista turco che ha realizzato un film godibile, intimo, per la prima volta curioso di esplorare il cuore della famiglia tradizionale e tradizionalista, animata dal perbenismo di facciata. Un nucleo numeroso, come tanti nel Sud d'Italia, proprietario di un pastificio, con una nonna dolce e ribelle, una madre affettuosa e tollerante, la zia stravagante (una piacevole sorpresa l'interpretazione di Elena Sofia Ricci), il padre molto attento alle apparenze e due figli gay che hanno da sempre nascosto la loro vera identità. Scamarcio particolarmente bravo a non strafare in un ruolo non certo facile. Sullo sfondo la splendida Lecce con i vicoli, piazze ed il candore della sua architettura.
La genialità di Polanski
Regia: Sabina Guzzanti. Interpretato da Sabina Guzzanti
Sabina Guzzanti in una imitazione di berlusconi nel filmdocumentario “draquila” sul dopo terremoto in Abruzzo
Gli amori extraconiugali matrimoni e altri disastri Regia: nina Di Majo con Margherita Buy, Fabio Volo, Luciana Littizzetto, Francesca Inaudi.
L'intento della regista era una commedia semplice e sofistica, in realtà è complicata (tanto da apparire improbabile) ed abbastanza ordinaria, quasi scontata. Sceneggiatura debole e poco
equilibrata, dialoghi fuori dal mondo. La Buy, sulla cui faccia la cinepresa non molla mai un attimo facendo sparire dallo schermo tutto il resto, fa sempre la solita parte della single ansiosa e nevrotica. Poi, per chissà quale magico artifizio, ad un certo punto tutti si innamorano di lei. L'adolescente inquieto, l'intellettuale di sinistra inevitabilmente sfigato, il tecnico che aggiusta i computer e pure il cognato mezzo leghista ed ignorante come una capra al quale dà anche un bacetto tutto casto. Cast stellare sottoutilizzato.
l’uomo nell’ombra Regia: Roman Polanski con Ewan McGregor, Pierce Brosnan. Che Polanski sia un maestro nella regia è fuor di dubbio ed anche in questa occasione dà prova di grande abilità del dirigere gli attori. Ha sdoganato definitivamente uno come Brosnan che nella vita ha trovato non poche difficoltà a costruire una dignitosa carriera non legata quasi esclusivamente al fascino ed al glamour. Unico punto debole forse una sceneggiatura a volte prevedibile ed improbabile (come quando il protagonista scova alcune delicate e segrete informazioni semplicemente consultando Internet. Va bene che nella rete si trova di tutto, ma questa volta appare un po' esagerato) per un film che ha la sua forza in una storia costruita su temi importanti, piena di inganni e tradimenti, dove ognuno è molto diverso da ciò che appare.
L’Italia cialtrona che si redime la vita è una cosa meravigliosa Regia: Carlo Vanzina con Gigi Proietti, Vincenzo Salemme, Enrico Brignano, nancy Brilli, Luisa Ranieri
Saranno pure i furbetti del quartierino, ladroni e corrotti, però in fondo in fondo sono dei buoni. Insomma, prevale la tesi dei "birbantelli". E' questa l'Italia descritta dai Vanzina. Gli italiani? Un popolo di cialtroni, dicono, sempre pronti a trovare la scorciatoia, la raccomandazione, l'appoggio del
potente di turno, ma subito dopo arriva puntuale l'assoluzione. Così il direttore di un potente gruppo bancario, intrallazzone ed imbroglione, si ritira in campagna a coltivare gli ortaggi in compagnia di belle ragazze (!), il chirurgo che cercava e dispensava favori a destra e manca si redime andando a curare i poveri. Il poliziotto intercettatore, che usa il suo potere per conquistare una bella ragazza, ritrova l'amore. E via discorrendo. Unico punto forza del film un eccellente cast di attori, che riesce a tenere in piedi una storia mediocre ed improbabile. Con tutto il "materiale" che la cronaca regala ogni giorno si poteva fare veramente di più.
rubrica a cura di luCiAnA VECCHioli
Il ministro dei Beni Culturali ha disertato il Festival di Cannes per protesta, il documentario secondo lui è fazioso e non veritiero. Ad alcuni aquilani è piaciuto ad altri per niente. Sabina Guzzanti riaccende le polemiche e questa volta si occupa del terremoto dell'Aquila e non solo. Snocciola con insolita pacatezza la sue teorie, utilizzando questa volta tecniche da reportage giornalistico, puntiglioso e cronologico. Non manca neanche la satira, con l'imitazione del premier. Una ricostruzione certosina di quello che è accaduto in Abruzzo ma anche al G8, a Napoli con la questione dei rifiuti e quant'altro. Da vedere.
Un road movie musicale basilicata coast to coast Regia: Rocco Papaleo con Alessandro Gassman, Paolo Briguglia, Max Gazzè, Rocco Papaleo, Giovanna Mezzogiorno
Easy Rider in salsa lucana. Dal Tirreno allo Ionio a piedi per dieci giorni, attraversando una delle regioni più belle e suggestive del nostro Sud d'Italia. Divertente e surreale road movie musicale che vede protagonisti cinque personaggi in cerca delle proprie identità. Interessante esordio dietro alla macchina da presa per l'attore Rocco Papaleo, fino ad ora quasi esclusivamente relegato nei panni del caratterista, che con questa strampalata pellicola tenta di raccontare risorse e potenzialità della sua terra. Cinque amici, una piccola band di provincia per non rinunciare ai propri sogni. Cast credibile ed a proprio agio nelle singole interpretazioni, anche per un cantante come Gazzè alla sua prima prova cinematografica.
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storia d’amore in tempi di crisi
Alba rohrwacher e Pierfrances co Favino in una scena di “Cosa voglio di più”
Cosa voglio di più Regia: Silvio Soldini con Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher, Giuseppe Battiston
Il ricordo di "Pane e tulipani" è ormai lontano, tanto da non sembrare un film di Soldini. Manca la poesia e quel tocco surreale che caratterizza il suo cinema, anche nell'affrontare temi vicini all'attualità. "Per la prima volta è stato un episodio di vita reale a far scattare in me l'idea di questo film" ha affermato. L'intento, quello di raccontare una storia d'amore in tempi di crisi, recessione e precariato, ma è come se mancasse di personalità. Ecco, forse ha un po' spiazzato il suo pubblico cercando di fare altro da quello realizzato fino ad ora, per questo il film non convince fino in fondo. Per il resto la bravura del regista milanese dietro alla macchina da presa è indiscutibile come quella nel dirigere gli attori, soprattutto nelle famose scene di sesso che sono sicuramente le più difficili.
Ipazia contro l’oscurantismo Agorà Regia: Alejandro Amenàbar con Rachel Weisz, Max Minghella
Non è un film contro il cristianesimo ma contro tutti i fondamentalismi. Sostanzialmente è questa la chiave di lettura. Un concetto però non condiviso dalle alte gerarchie della Chiesa che, secondo la casa di distribuzione, dopo una proiezione
Il “riscatto” del maestro
riservata ha avuto reazioni stizzite di dissenso sul taglio dato alla pellicola. La vera storia della filosofa greca Ipazia uccisa e fatta a pezzi dagli integralisti cristiani nel 391 dopo Cristo ad Alessandria d'Egitto, ha faticato non poco ad uscire in Italia, suscitando, come era prevedibile, parecchie polemiche. Il ruolo del vescovo Cirillo, che avrebbe istigato la congrega dei Parabolani ad uccidere la scienziata, non è molto piaciuto, ma secondo il regista quello che si vede nel film è solo il 30 per cento del male che ha fatto l'alto prelato..
daniele liotti e marco rossetti in una scena di “Scontro di civiltà per un ascensore in Piazza Vittorio
il concerto Regia: Mihaileanu con Aleksei Guskov, MiouMiou "Il concerto" è quello per orchestra e violino di Cajkovskij. Bello e commovente il nuovo film del regista di "Train de vie". La storia di Andrei Filipov, celebre direttore russo d'orchestra licenziato in tronco ai tempi di Breznev per non aver cacciato i suoi musicisti ebrei. Trent'anni dopo, caduto in disgrazia, l'uomo lavora ancora al Bolshoi ma come custode. Grazie ad uno stratagemma riunisce la sua vecchia orchestra per tornare a suonare nel Teatro di Chatelet a Parigi. Parte alla ricerca spasmodica degli artisti che nello sfacelo dell'Unione Sovietica tutto fanno meno che suonare. Riuscirà a mettere insieme un consistente gruppo di varie etnie, dalla ebraica alla rom, nel tentativo di riscattare una "dignità umana calpestata".
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L’altra faccia della società Scontro di civiltà per un ascensore in Piazza Vittorio Regia: Isotta Toso con Daniele Liotti, Kasia Smutniak, Francesco Pannofino
Peccato, un'occasione mancata. Perché l'omonimo romanzo di Amara Lakhous (se vi capita leggetelo), dal quale è stato tratto il film, è piacevole, a tratti divertente nel raccontare le vicissitudini di un gruppo di inquilini di varie nazionalità,
ricco di spunti interessanti per riflettere sulla nostra società. Lo scontro di civiltà del titolo, si consuma nel chiuso di un palazzo e di un condominio a Piazza Vittorio, nel cuore del quartiere più multietnico di Roma. Come spesso avviene, la trasposizione tradisce in parte l'opera letteraria, in questo caso però quello che manca è la mano ferma di una regia esperta capace di dirigere un buon cast di attori e plasmare, rendendola scorrevole e convincente, una trama a tratti complessa. Un intreccio narrativo con un preciso scopo, da scoprire solo nel finale.
rachel Weisz nei panni di ipazia nel film “Agorà”
I cattivi in Iraq sono gli Usa Green zone Regia: Paul Greengrass con Matt Demon, Greg Kinnear
Agli americani non è piaciuto molto. Anzi, visti gli esigui incassi potremo dire quasi niente. Perché i cattivi, ebbene si, questa volta sono loro. A dirla tutta, è difficile trovare nella cinematografia a stelle e strisce un altro film così esplicito, così diretto, nell'incolpare il governo Usa di aver provocato una guerra senza senso. La Green Zone del titolo è il blindatissimo quartiere situato nel centro di Baghdad dove risiedono le truppe, è da qui che parte l'avvincente thriller a sfondo politico. Da qui il maresciallo Roy Miller e la sua squadra di ispettori ricevono l'incarico di scovare nel deserto dell'Iraq i depositi con le famose armi di distruzione di massa. Non trovando nulla di tutto ciò, l'ufficiale inizierà ad avere qualche sospetto.
Altro
l’
L’aLtrO canaLe
secondo le loro competenze, per preparare la ragazza calabrese sul piano personale e professionale. Se la "fioraia" del film aveva ricevuto otto Oscar, ora alla Miss Italia toccano invece otto insegnanti. Per la prima volta nella storia della manifestazione insomma, Patrizia Mirigliani ha progettato di documentare il cammino di Miss Italia durante un intero anno, a partire dalla sua elezione fino alla riconsegna della corona: un racconto televisivo non in forma di spettacolo, ma educativo, istruttivo. Almeno così dicono. Tra i tanti professori ci sarà anche Marco Terzulli, esperto di look che cura l’immagine di tante stelle, ma
Metamorfosi delle miss di
mercoledì 19 maggio 2010
PiCCOlO SChermO
quotidiano
mAriA FrAnCESCA rotondAro
Quando Maria Perrusi (nella foto) è stata incoronata Miss Italia è subito emerso il fatto che fosse - diciamo - un po' "acerba". Accento calabrese, portamento e stile da correggere. Una piccola miss da plasmare insomma. Sarà per questo che su Miss Italia Channel - la Tv Web del concorso - va in onda il programma "My Fair Miss", una moderna riedizione ideata da Patrizia Mirigliani del celebre musical "My Fair Lady" con Audrey Hepburn. Protagonisti sono Maria Perrusi e i suoi istruttori, scelti
anche Laura Pausini e Alessia Marcuzzi. Finalmente noi telespettatori riusciremo così a comprendere come sia possibile che a Salsomaggiore vinca una ragazza acqua e sapone, felicemente fidanzata, dedita alla famiglia e agli amici ma che - nell'arco di un anno - venga poi completamente trasformata in una supertruccata donna di spettacolo. Una metamorfosi interessante che mi fa pensare al bruco che rompe il bozzolo e diventa farfalla. D'altra parte di "documentario" si tratta, come ha sottolineato la stessa Mirigliani. A condurlo io avrei chiamato Piero Angela.
auditeL
Zapping VARIETA’
FILM
I Talenti meglio della replica di Montalbano
stiamo tutti bene con Belen raidue - ore 23,40. Sketch e tanti comici in un nuovo show condotto da Belen rodriguez e ambientato nei cotterranei di una metropoli. Protagonista un gruppo di “delusi dalla vita” che osserva il mondo in superficie da alcune telecamere. Non ci sarà con lei Battaglia, che sarà solo ospite.
Valzer con Bashir
Personaggi
Cinemamania - ore 12,40. Questo lavoro del cineasta israeliano Ari Folman è incentrato sui fatti che portarono all’odioso massacro di Sabra e Chatila, compiuto nel 1982 dai falangisti cristiani libanesi per vendicare l’as-
sassinio del presidente del Libano, Bashir Gemayel. Ma a colpire in Valzer con Bashir è il linguaggio filmico quanto mai innovativo: è il primo reportage d’animazione mai realizzato, a sviluppare quel filone del cartoon politico realistico inaugurato da Persepolis.
Paola Perego passerà a condurre “L’Italia sul due” Dalla prossima stagione Paola Perego dovrebbe passare a condurre “L’Italia sul due”, il programma del primo pomeriggio attualmente guidato dalla coppia Lorena Bianchetti – Milo Infante. Secondo notizie di stampa, non ancora confermate, nonostante la Bianchetti abbia un contratto di due anni in esclusiva con la seconda rete della Rai,
Paola Perego da settembre prenderebbe il suo posto e, se non dovessero esserci cambiamenti dell’ultima ora causati da un possibile cambio di direzione di rete, guiderebbe la trasmissione in solitaria. Pprobabile anche l’addio di Milo Infante, che è stato di recente assunto come capo redattore nel settore propriamente giornbalistico.
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Canale 5 si è aggiudicata la sfida del lunedì sera con “Italia’s Got Talent”: la finale, condotta da Simone Annicchiarico e Geppi Cucciari con la partecipazione dei giudici Maria De Filippi, Rudy Zerbi e Gerry Scotti, e vinta da Carmen Masola contro Federico Fattinger, è stata vista da 5.879.000 telespettatori. L’episodio in replica de Il commissario Montalbano, “Par Condicio” con Luca Zingaretti ha ottenuto 5.353.000 telespettatori. Sulle altre reti nazionali, da segnalare su Raidue un discreto riscontro per Voyager di Roberto Giacobbo che nella puntata dal titolo Petra la città dimenticata, si è attestato attorno a 2.088.000 telespettatori (share 8,02%). Ma va meglio il film d’azione di Italia1, “Sfida tra i ghiacci”, con Steven Seagal, che ha appassionato 2.308.000 spettatori (share 8,91%). Meglio di tutti su Raitre, “Chi l’ha visto” di Federica Sciarelli, che ha avuto in media 2.967.000 telespettatori (share l’11,27%). Su Rete 4 Il comandante Florent supera 1.500.000 spettatori con uno share del 5,92%.