Anno II - n.104 - Giovedì 27 maggio 2010
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Ora di punta dI
EnnIo SImEonE
Forbice radiofonica
S
aremmo curiosi di sapere se il presidente della Rai, Garimberti, e il presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, Zavoli, hanno mai ascoltato alla radio la trasmissione serale “Zapping”, che consiste in una ora e mezzo di commenti in studio di alcuni ospiti (sempre gli stessi da anni, tant’è che probabilmente matureranno una apposita pensione) alternati a telefonate degli ascoltatori. Probabilmente no, perché altrimenti almeno un timido intervento nei confronti del conduttore forse lo avrebbero compiuto. E non ci risulta che ciò sia mai avvenuto. uesto signore, che dovrebbe già essere in pensione da un pezzo, ha un nome che è tutto un programma, Forbice, e si comporta con gli ascoltatori nel seguente modo: se favorevoli a Berlusconi e al suo governo hanno ampia facoltà di parola; invece appena accennano a dissentire vengono interrotti, contraddetti con insofferenza e poi sforbiaciati in malo modo, con una dose di maleducazione intollerabile per il conduttore di una trasmissione del servizio pubblico. «Lei ha parlato anche troppo», ha troncato corto ieri sera con un signore che si stava permettendo di osservare che non mettere nuove tasse non significa non prelevare egualmente soldi dalle tasche della gente. Al contrario, ha difeso, in contraddittorio con un altro ascoltatore, il diritto dei pensionati, anche benestanti, di togliere lavoro ai giovani. Cicero pro domo sua.
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Ecco come viene presentata la manovra Tremonti
Il trucco delle tasse Il governo giura che non le aumenterà ma costringe Regioni e Comuni a farlo Epifani (Cgil) annuncia lo sciopero Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, proporrà al Direttivo della prossima settimana uno sciopero generale contro la manovra economica da attuare entro il mese di giugno. In precedenza si terrà una manifestazione nazionale sabato 12 giugno di tutto il mondo del lavoro pubblico. "Obiettivo della protesta - ha detto Epifani - è quello di cambiare i contenuti della manovra". Lo sciopero generale sarà di quattro ore con manifestazioni su base territoriale in tutti i settori. Il leader sindacale ha reso noto inoltre che il 2 giugno a Milano, giorno della festa della Repubblica, la Cgil promuoverà una manifestazione perché sia anche ''la festa della nostra Costituzione''. PAG. 4
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“Bamboccioni” per forza Triplicati in questi anni L'Italia ha il più alto numero di giovani che non lavorano e non studiano. Si chiamano Neet (Non in education, employment or training) e nel nostro paese sono oltre 2 milioni. Un primato europeo. Hanno un'età fra 15 e 29 anni (il 21,2% di questa fascia di età), per lo più maschi, e sono a rischio esclusione. Lo denuncia l'Istat nel rapporto annuale presentato oggi. Questi giovani sono coinvolti nell'area dell'inattività (65,8%). Il numero dei giovani Neet è molto cresciuto nel 2009, quasi triplicato, a causa della crisi economica. PAG. 5
Il termine “bamboccioni” lo adoperò per primo il ministro dell’Economia del governo Propdi, Padoa Schioppa
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BerLUSCoNI
SIeNA
CAtANIA
MAterA
I controlli inseriti dalla manovra sono "il primo rimedio al malcostume". Lo ha detto il premier, Silvio Berlusconi, a Palazzo Chigi. "Nel sud ci sono percentuali inaccettabili di evasione" ad esempio "l'85% in Calabria e il 63% in Sicilia", ha aggiunto. Berlusconi fa propria l'esortazione del presidente Napolitano a una manovra condivisa: "Siamo tutti nella stessa barca, che andrà avanti e supereremo anche questa situazione".
Una donna ha tentato di uccidersi per due volte in pochi minuti gettandosi sotto i treni della linea Siena-Empoli, ma entrambi i tentativi sono falliti. Prima la donna si è gettata da un cavalcavia a Castellina Scalo, nel Senese: è finita sui binari ma il treno le è passato sopra senza toccarla. Allora si è sdraiata sui binari al passaggio di un secondo treno, ma il convoglio è stato fermato dal macchinista. Ora la donna è ricoverata in ospedale.
Si sarebbe dovuto occupare delle tre nipoti - di età compresa tra 10 e 12 anni - che la figlia e il genero gli affidavano mentre erano al lavoro. Il nonno, invece, un operaio di 52 anni le avrebbe violentate riprendendo gli abusi con il proprio telefono cellulare. Il fermo su disposizione della Procura della Repubblica di Catania per violenza sessuale su minorenni e produzione di materiale pedopornografico. Nelle prossime ore l’interrogatorio.
Ci sono voluti quasi vent’anni per arrivare alla destituzione definitiva di un professore di Matera che palpeggiava le studentesse in classe. Infatti solo ora la Corte di Cassazione ha convalidato il decreto di estromissione dall’insegnamento per un docente di una scuola superiore, il “Loperfido”, del capoluogo lucano. L’uomo nel 1991 fu accusato dalle sue allieve ma aveva contestato le cospensioni fino alla Cassazione.
“Al Sud percentuali Donna tenta inaccettabili di uccidersi di evasione” due volte, salva
Nonno pedofilo filmava gli abusi sui tre nipotini
Palpeggiava le studentesse prof. cacciato
Milano. Sentenza d’appello per l’ex patron della Parmalat LA Foto
Crac tanzi, confermati i 10 anni
La Dandini a rischio
L’inputato dovrà inoltre risarcire i rispiarmiatori I giudici della seconda corte d'Appello di Milano hanno confermato la condanna a 10 anni di reclusione inflitta già in primo grado nei confronti dell'ex patron della Parmalat, Calisto Tanzi. L'imprenditore è stato quindi giudicato colpevole per reati di aggiotaggio e ostacolo agli organismi di vigilanza. La corte ha anche condannato Tanzi e altri manager al risarcimento di circa 105 milioni di euro ai risparmiatori. La Corte d'appello di Milano, oltre a Tanzi, ha condannato a due anni e sei mesi di reclusione Giovanni Bonici e a tre anni di reclusione Luciano Silingardi
rispettivamente ex presidente di Parmalat Venezuela e consigliere indipendente del gruppo, imputati a Milano per la vicenda del crack dell'azienda. Silingardi e Bonici erano stati assolti in primo grado. I giudici hanno inoltre confermato la sentenza di assoluzione per i tre funzionari di Bank Of America decisa dal tribunale nel dicembre 2008 e dei consiglieri Enrico Barachini e Paolo Sciumè.. Calisto Tanzi dovrà pagare, insieme ai manager Giovanni Bonici e Luciano Silingardi, una somma di circa 105 milioni ai risparmiatori che si sono costituiti parte civile..
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Direttore responsabile: Ennio Simeone Redazione: tel: 06-86293192 Indirizzo e-mail: redazione@altroquotidiano.it Editrice: GECEm (Gestione Cooperativa Editoria Multimediale) - Presidente:Stefano Clerici Sede legale: Via Aldo Sandulli 45, Roma Registrazione del Tribunale Roma n..343/08 del 18 settembre 2008 - Registrato al ROC Partita Iva 09937731009
Serena Dandini torna al centro delle polemiche sui programmi rai. 'Parla con me', ormai un must della seconda serata di raitre, sarebbe a rischio ridimensionamento nei palinsesti di autunno.
L’OnOmasticO
Agostino Agostino di Canterbury, abate benedettino a roma, fu invitato da San Gregorio Magno ad evangelizzare l'Inghilterra, ricaduta nell'idolatria sotto i Sassoni. Qui fu ricevuto da etelberto, re di Kent che aveva sposato la cattolica Berta, di origine franca.
accadde Oggi Fritz Knoclein Il 27 maggio 1940, durante la seconda guerra mondiale membri di un'unità del royal Norfolk regiment vengono massacrati mentre cercano di arrendersi. Il comandante tedesco, capitano Fritz Knochlein, verrà impiccato per crimini di guerra.
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BULGArIA
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CINA
Assassinati tre titolari di un numero di cellulare: scheda cancellata
Foxconn invita i dipendenti a non “suicidarsi”
Una società di telefonia mobile bulgara, Mobitel, ha dovuto sospendere un numero di telefono dopo aver scoperto che gli ultimi tre utenti ai quali era stato assegnato sono morti assassinati. Visto lo strano primato la compagnia telefonica ha deciso di mettersi al riparo, bloccando il numero. Un portavoce della società, interpellato, non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Chiamando lo 000 888 888 888 si sente un messaggio registrato in cui si informa che il numero è stato disattivato. Insomma, anche la scarananzia colpisce la tele- Dopo che tre utenti, sono morti stranamente la comfonia mobile. pagnia bulgara ha deciso di bloccare il numero killer
Dopo l'ondata di suicidi verificatasi tra i suoi dipendenti, i vertici del gruppo taiwanese Foxconn (che ha tra i suoi clienti Sony Ericsson e Apple), hanno chiesto ai loro impiegati di impegnarsi, formalmente e per iscritto, a non suicidarsi. Una foto pubblicata dal giornale Southern Metropolis Daily testimonia l'accaduto: un uomo mostra una lettera su carta intestata della società taiwanese che tutti i dipendenti devono firmare. Nel testo la ditta, oltre a chiedere ai lavoratori di "non farsi del male", spinge a denunciare ai propri superiori eventuali difficoltà o problemi di mobbing.
FrANCIA
StAtI UNItI
Lista Falciani, scoperto tesoretto da 7 miliardi
Marea nera, via libera all’operazione “Top kill”
E' di 6,9 miliardi di dollari il tesoretto contenuto nella cosiddetta "lista Falciani" acquisita dalla Guardia di Finanza. L'elenco contiene settemila nomi di correntisti italiani della banca Hsbc sospettati di evasione fiscale ed è stata ottenuta attraverso una collaborazione internazionale di polizia. Al vaglio delle Fiamme Gialle ci sarebbero 5.728 contribuenti italiani, con 132 depositi superiori ai 10 mln di dollari. La cosidetta lista Falciani è arrivata in Italia lo scorso 19 maggio. La lista era stata sottratta dall'ex dipendente Hervé Falciani alla divisione svizzera del gruppo bancario britannico Hsbc, che ora starebbe collaborando con le autorità francesi per decifrare i dati, da quando il documento è finito nelle mani del procuratore di Nizza, Eric de Montgolfier. Sull'elenco lavorano gli esperti delle fiamme gialle per accertare la posizione di clienti italiani. Una nota della Gdf precisa che nell'elenco sono contenute 6.936 posizioni finanziarie, riferite a 2 anni (dal 1 gennaio 2005 al 31 dicembre 2006), per complessivi 5.728 contribuenti, tra i quali 133 sono persone giuridiche (società, associazioni). La nota aggiunge che 132 depositi sono superiori ai 10 milioni di dollari. In totale, sarebbero 127mila i conti, detenuti da 79mila persone di diverse nazionalità, custoditi nella filiale svizzera della banca britannica.
La Bp ha dato il via libera all'operazione "Top Kill", destinata a sigillare il pozzo petrolifero che sta continuando a inquinare il Golfo del Messico. Lo annuncia il quartier generale delle operazioni di contenimento della marea nera. Se anche questo tentativo dovesse fallire "ci sono altri approcci possibili", ha detto il presidente Barack Obama in California. Obama ha aggiunto che non avrà pace finché la chiazza di greggio non sarà ripulita. Per ora, nel Golfo del Messico, "le cose procedono come previsto", ma secondo il numero uno di Bp, Tony Hayward, ci vorranno “almeno 24 ore per capire se l'operazione è un successo". Intanto, negli Stati Uniti è un tiro al bersaglio, appunto contro l'amministratore delegato della British Petroleum, Tony Hayward.
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i Carlo lascia ufficialmente il Chievo Verona per approdare alla Sampdoria. Sostituirà Gigi Del Neri che si gioca una grande occasione alla Juventus. Il tecnico ex centocampista del Vicenza, dopo due grandi stagioni con i clivensi nelle quali ha mostrato gioco e risultati portando la squadra a due salvezze tranquille, potrà giocarsi la grande chance di una carriera appena cominciata. La firma dovrebbe arirvare oggi. "Non
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Calcio. Di Carlo sceglie la Samp potevo rifiutare" sente quasi la necessità di giustificarsi Di Carlo che sarebbe rimasto volentieri alla guida del Chievo, società dalla quale ha avuto tanto e con la quale ha avuto la possibilità di mettersi in mostra. Ma davanti alla possibilità di allenare una squadra con tanti
campioni come Cassano e Pazzini, e soprattutto di giocare la Champions League il prossimo anno se riuscirà a superare i preliminari, non era possibile tirarsi indietro. na delle prime domande inevitabilmente è sul rapporto che instaurerà con un giocatore
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difficile come Cassano. La risposta è semplice: “Non ci sarà nessun problema, il problema sarà per gli avversari che dovranno affontarlo". Ma oltre a Casssano per il nuovo tecnico si pone il problema del rinforzamento della squadra poichè Pazzini sembra destinato ad andare a Torino destinazione Juventus oppure al Napoli. Insomma, per Di Carlo si tratta di una sfida sicuramente gratificante a dai mille rischi.
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Conferenza stampa di premier e ministro
I sacrifici? Ora ci dicono che sono necessari tremonti e Berlusconi
Berlusconi e Tremonti presentano ai giornalisti i tagli approvati in Cdm Colpiti soprattutto i dipendenti delle p.a. di AntonIo AmoroSo Il premier Silvio Berlusconi e il ministro dell’Economia Giulio Tremonti hanno presentato ieri in conferenza stampa la manovra economica approvata dal Cdm. “Sacrifici indispensabili per salvaguardare la moneta”, ha detto il presidente del Consiglio presentando i tagli che colpiscono fortemente soprattutto i dipendenti della pubblica amministrazione. Ora la parola passa al parlamento, dove potranno esserci delle modifiche. Intanto la manovra non piace a Pd e Idv e neanche alla Cgil, che vuole organizzare uno sciopero generale per giugno. Più cauti invece Cisl e Uil. Sul piede di guerra anche l’Associazione nazionale magistrati e i medici. Ecco i punti salienti del discorso di Berlusconi in conferenza stampa: Pensioni tutelate. “Le pensioni sono tutelate e garantite. Non abbiamo fatto nessun intervento sull’entità delle pensioni. Chiediamo solo a chi si accinge ad andare in pensione di rimanere qualche mese in più”. Colpa della sinistra - La
“responsabilità” dell’attuale situazione dei conti pubblici, oltre che dei governi della Prima Repubblica è anche del “governo della sinistra” che ha fatto una “riforma costituzionale dissennata che ha fatto esplodere i costi della sanità”. Nessun aumento delle tasse. “Voglio sottolineare con forza che non abbiamo aumentato le tasse. Il nostro obiettivo è quello di ridurle”. Nel Sud evasione inaccettabile. “Nel sud ci sono percentuali inaccettabili” di evasione” ad esempio ”l’85% in Calabria e il 63% in Sicilia”. Quindi i controlli inseriti dalla manovra sono “il primo rimedio al malcostume”. Sacrifici indispensabili. “I sacrifici richiesti sono indispensabili per difendere la nostra moneta”. Indispensabili per difendere ”i nostri salari – dice – i risparmi delle famiglie, le imprese”. Ce la chiede l’europa. “Il governo ha varato una manovra che è chiesta dall’Europa ed alla quale, quindi, siamo tenuti per gli impegni assunti da tutti con l’Ue”.
Disoccupazione più bassa del resto dell’Ue. “Grazie a imprese e banche solide abbiamo il tasso di disoccupazione più basso rispetto alla media europea”. Misure equilibrate. Nella manovra ci sono “provvedimenti equilibrati e inevitabili”. Equilibrati “perché si chiede di più a chi ha evaso di più. Inevitabili – dice Berlusconi – perché l’Italia, al pari di altri Paesi della vecchia Europa, sta vivendo al di sopra delle proprie risorse”. Federalismo fiscale. “Con il federalismo fiscale potremo porre un rimedio ancora più efficace all’autentica diserzione fiscale, perché coinvolgeremo i Comuni nell’accertamento dei redditi”. “Il contribuente ci penserà così due volte prima di fare una dichiarazione ad un Comune dove tutti conoscono la sua qualità di vita”. Intanto Fini e Schifani hanno assicurato che anche Camera e Senato faranno dei tagli, ma questo non riguarderà le indennità dei parlamentari. Camera e Senato opereranno dei tagli per una "riduzione della spesa nella misura indicata dalla manovra". E' quanto si legge in una nota congiunta delle presidenze di Montecitorio e Palazzo Madama. I tagli riguarderanno
il trattamento economico dei parlamentari, quello del personale di servizio e gli stanziamenti di bilancio a carattere non vincolato, come le spese di rappresentanza. I risparmi verranno dunque predisposti nella misura indicata dalla manovra e solo dopo che il decreto sarà convertito in legge. I tagli, secondo quanto sarebbe emerso dalla riunione di ieri, non riguarderanno l'indennità dei parlamentari in quanto oggetto di tassazione e base per stabilire la pensione, ma la diaria di soggiorno (che attualmente alla Camera ammonta a un massimo di 4.003 euro mensili), il rimborso di spese per viaggi (ora è al massimo di 3.995 euro a trimestre), il rimborso telefoni (oggi 3.098 euro all'anno) e contributi per mantenere i contatti con gli elettori (4.190 euro al mese). Nelle voci di risparmio sono indicati: il trattamento economico dei parlamentari, quello degli stipendi e delle pensioni dei dipendenti di Camera e Senato e gli stanziamenti di bilancio 'a carattere non vincolato'. In quest'ultima categoria rientrano le spese di rappresentanza o per convegni. Ma rientrerebbero nella "manovra" delle Camere anche i contributi per i gruppi parlamentari.
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Istat: dati preoccupanti sul futuro lavorativo
“Bamboccioni” per forza: si sono triplicati Si tratta di uomini celibi che hanno difficoltà a trovare lavoro. Infatti, secondo il sondaggio, uno su cinque è disoccupato oppure non ha la possibilità di studiare di FrAnCESCo ruSSo In Italia cresce l'esercito dei cosiddetti "bamboccioni". Sono prevalentemente ragazzi, o meglio uomini, celibi, e più che essere svogliati e passivi, rimangono in famiglia per problemi economici. Uno su cinque però non lavora e non studia. 7 milioni a casa dei genitori A rivelarlo è il rapporto 2009 dell'Istat, secondo cui sono circa 7 milioni i giovani tra i 18 e i 34 anni che vivono ancora insieme ai genitori, loro malgrado. In molti, infatti, considerano la propria permanenza in famiglia non come una comoda attesa del lavoro resa più semplice da spazi di autonomia, ma come una rinuncia a causa delle scarse risorse. Non a caso i giovani che rivendicano come una scelta lo stare in famiglia scendono di dieci punti percentuali tra le femmine e di nove tra i maschi e si fermano attorno al 35 per cento. Giovani senza lavoro Gli studenti sono un terzo del totale, gli occupati il 42,5 per
cento. Ma è in crescita un fenomeno allarmante: poco più di due milioni di giovani, ossia il 21,2 per cento degli under 29, e quasi il doppio della media dei paesi Ocse, risulta fuori dal circuito formazione-lavoro. Il Neet, ossia Not in education, employment or training, si arricchisce di
anno in anno con la progressiva uscita dei giovani dal mercato del lavoro. Tra il 2008 e il 2009 i "neet" tra i 20 e i 24 anni sono aumentati del 13 per cento, e nel sud sono il 30,3 (contro il 14,5 del nord). In troppi poi si arrendono alla difficoltà di trovare lavoro e rinunciano alla ricerca attiva. I bamboccioni sono soprattutto uomini Quasi mezzo milione di giovani (436.000) è già fuori dai canali di istruzione e formazione, lontano dal mercato del lavoro, almeno quello regolare. In generale, tra i “bamboccioni" prevalgono gli uomini: tra i 30 e i 34 anni più di un terzo dei celibi non “spicca il volo", contro un quinto delle nubili. L’Italia è divisa Al sud i giovani sotto i 34 anni che vivono in casa sono i due terzi del totale, contro la metà del nord-est. In ogni caso l'Istat segnala il disagio crescente dei giovani condannati a una lunga permanenza in casa. Lunga permanenza, comunque, bene accettata dai giovani poichè vivendo con i genitori, hanno sì problemi a trovare una occupazione, ma nello stesso tempo cala il loro problema di sostentamento. Essendoci i genitori che pensano a risolvere i loro problemi. Comunque, già nei mesi scorsi la questione “bamboccioni” era stata al centro di una dura polemica tra Brunetta e Tremonti.
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Puglia
Fedeli contro i frati per le reliquie di Padre Pio
Un atto di generosità mette i fedeli contro i preti: l’associazione Pro Padre Pio di Torino vuole infatti portare in tribunale i frati di San Giovanni Rotondo. La loro “colpa” sarebbe quella di aver regalato una reliquia del santo alla diocesi della natìa Pietrelcina. Secondo l’avvocato Francesco Traversi, presidente dell’associazione, si tratta di “vilipendio di cadavere”, e dunque un gesto perseguibile penalmente. Inoltre, prosegue l’avvocato, il gesto andrebbe contro le volontà dello stesso santo che, prima di morire, aveva chiesto di “essere seppellito sotto terra, in un tranquillo cantuccio di San Giovanni Rotondo”. Traversi non si ferma qua e ricorda che è in dubbio proprio l’autenticità delle reliquie. Il dubbio assale anche i parenti e aveva spinto qualche mese fa un pronipote di Padre Pio, Francesco Pio Masone, a portare all’Istituto di Medicina legale torinese un reperto del suo illustre predecessore: in questo modo voleva verificare la tracciabilità del dna. Non è la prima volta che Traversi minaccia azioni contro i frati di San Giovanni Rotondo. Ci sono ben due precedenti: l’ostensione dei resti del santo e la traslazione del corpo dalla vecchia alla nuova chiesa.
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Campania
Una statua per l’arcivescovo prima di lasciare il posto L’arcivescovo dimissionario monsignor Gerardo Pierro si è ritrovato, nel giardino del Seminario di Faiano, in una bella statua di marmo di Carrara alta circa quattro metri che l’arcidiocesi ha voluto donargli in occasione del compleanno, 75 anni compiuti il 26 aprile scorso. Ai più anziani preti della diocesi, presenti all’inaugurazione della statua, sono venute in mente le parole, storicamente mai digerite dal clero salernitano, che pronunciò monsignor Nicola Monterisi, una delle più
luminose figure di vescovi del Sud, che morì povero nell’ospizio di via Canali. Monsignor Gerardo Pierro
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Professore ruba dalla cassa
all’inaugurazione della statua non ha fatto nessun discorso di addio o di congedo. Ma si è limitato a mostrare e decantare la bellezza e l’operosità della struttura che, nel 2000, gli creò problemi giudiziari (poi finiti in una archiviazione). Intanto, sulla successione di Pierro, da Roma non arriva nessuna notizia ufficiale. Tante le voci che si rincorrono, ma nessuna indiscrezione è stata finora confermata. Monsignor Pierro, invece, ha già fatto sapere di voler restare nella struttura.
Como
Gemello morto l’ospedale indaga
T.D.G. di 45 anni di Teramo, funzionario dell'Unversità degli studi di Teramo, è stato arrestato dai carabinieri della polizia giudiziaria del tribunale per peculato. Avrebbe così messo da parte sul suo conto corrente, in quattro anni, quasi mezzo milione di euro facendo lievitare il suo stipendio. Il provvedimento restrittivo è stato firmato dal gip di Teramo Guendalina Buccella (pm Roberta D’Avolio) a seguito di segnalazione da parte del rettorato dell’ateneo che aveva registrato ammanchi di cassa.
Napoli
Fisioterapista finto cieco dal 1996 Otto mesi, pena sospesa, questa la condanna emessa dal giudice, a conclusione del rito per direttissima, nei confronti del fisioterapista napoletano che si era finto cieco, ottenendo la pensione di invalidità e l'accompagnamento. L'inchiesta però non si è conclusa. Inquirenti e investigatori intendono vederci chiaro tra la fitta documentazione che aveva consentito di fingersi cieco sul posto di lavoro, dal 1996.
Un bimbo è morto durante un parto gemellare, mentre il fratellino è stato salvato in extremis. Il dramma è accaduto ieri mattina all’ospedale Valduce di Como, dove una donna di 27 anni, già ricoverata da un paio di giorni, dopo un travaglio di alcune ore è stata sottoposta a parto cesareo, perché i medici hanno temuto per la vita dei due nascituri, entrambi maschi. L’intervento di urgenza è riuscito a salvare soltanto il secondo, mentre il primo è nato morto. Le condizioni del neonato sarebbero buone. L’ospedale ha aperto un’inchiesta interna e informato la magistratura, che ha disposto l’acquisizione delle cartelle cliniche.
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La Chiesa e la pedofilia
Tra sospetti condanne e assoluzioni ripubblichiamo oggi l’elenco (pubblicato ieri in esclusiva) dei casi registrati dalla magistratura che hanno coinvolto sacerdoti negli ultimi dieci anni. Molti preti sono stati condannati, in diversi casi per abusi commessi dopo un precedente coinvolgimento in indagini analoghe che non avevano però comportato la rimozione dall’incarico. Ma vi sono anche casi ancora tutti da accertare in via definitiva e altri in cui i sospetti si sono rivelati infondati.
1999-2000 Don Giuseppe Sacco, ex parroco di Briga Novarese patteggia la pena di 1 anno e 8 mesi per episodi di pedofilia su una bambina, avvenuti nel dicembre 1997. Don Giorgio Mazzoccato, 62 anni, di Treviso, ex-parroco di Castelluccio dei Sauri (Foggia) è condannato a 6 anni e mezzo di reclusione per molestie sessuali nei confronti di alcuni ragazzini che all'epoca dei fatti avevano dai 7 ai 12 anni. Il 20 maggio 2000 il sacerdote modenese Giorgio Govoni è stroncato da un infarto poco prima della sentenza di primo grado, che lo dichiara colpevole assieme a una decina di indagati. L’ 11 luglio 2001 la Corte d'appello però di Bologna lo assolverà assieme ad altri 7 dei 15 imputati. Nel luglio 2000 viene arrestato don Marco Gamba, parroco di Chiusa San Michele (Torino): in valigia ha numerose polaroid che lo ritraggono in pose inequivocabili con due chierichetti di 11 e 12 anni. Si dichiara subito colpevole. E’ condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione, grazie allo sconto di pena per il rito abbreviato e il risarcimento offerto ai familiari dei bambini. Don Pasquale Scarola, par-
roco a San Pietro Apostolo a Capua (Caserta), condannato in via definitiva a due mesi di reclusione e a quattro milioni di lire di multa per aver molestato con più di 200 telefonate una bambina di 9 anni con telefonate del tipo "Vorrei toglierti le mutandine. Dove vai a scuola? Prima o poi ti vengo a prendere". È in corso il processo civile per il risarcimento del danno. Il parroco non è stato mai trasferito dalla sua parrocchia. Il tribunale civile di Chiavari condanna don Pino Carpi al pagamento di 30 milioni di lire per le molestie ai danni di una ragazza 14enne all'epoca dei fatti. Don renato Mariani, parroco di San Giuliano Milanese, è condannato a 4 anni di reclusione per violenza sessuale su giovani, violenza privata e appropriazione indebita.
2002-2003 Nel maggio 2003 un frate, ex insegnante di un noto istituto privato di Milano, è condannato a 4 anni e 8 mesi per molestie, avvenute 11 anni prima, su cinque bambine delle elementari. Don Vittorio Damiani, 62 anni, parroco di Villa al Serio (Bg) è arrestato insieme a un
perito informatico di Novara per abusi sessuali su minori. Due mesi dopo si uccide. Don Paolo Gardenal, ex parroco di Ceneda, frazione di Vittorio Veneto (TV), patteggia la pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione per violenza sessuale su quattro ragazzi dodicenni
2004 Violenza sessuale aggravata e atti sessuali con minori sono le accuse che portano all’arresto, nel febbraio 2004, di don Paolo Pellegrini, 52 anni, parroco di Colleferro (Roma). La denuncia parte da un ragazzo di 18 anni, che racconta come gli abusi cominciarono quando ne aveva 14. Vengono trovati filmini che ritraggono il don con altri minori. «Devo curarmi, lo so, aiutatemi», ammette lui. E’ condannato a 6 anni. Don Vincenzo Sorini di Castelveccana (Varese) viene indagato dopo il ritrovamento a casa di filmini e foto di minori in pose osè. Alcuni filmini sono stati girati nella canonica, probabilmente dallo stesso sacerdote. Si scopre poi che nell’arco di dieci anni almeno 75 ragazzini sarebbero stati avvicinati dal prete che, con la scusa di scattare fotografie, li avrebbe denudati facendogli delle avances. Don Bruno tancredi, 54 anni, ex parroco della frazione Monticelli di Teramo, è condannato a 6 anni (con rito abbreviato) per abusi sessuali nei confronti di cinque ragazzi tra i 14 e i 16 anni in alcune parrocchie nelle quali il prete insegnava catechismo. Un giovane parroco di Pavia patteggia 3 mesi e 20 giorni per possesso di materiale a sfondo pedo-pornografico. Il sacerdote, insieme ad altri quattro imputati, viene identificato con un'indagine su internet. Notissimo il caso dell'ex priore della parrocchia Regina della pace di Firenze, don Lelio Cantini, 85 anni (se ne è occupato a più riprese anche Annozero) accusato nel 2004 da una ventina di fedeli e, successivamente, da alcuni sacerdoti, di violenze sessuali, psicologiche e plagio. Il cardinale
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Antonelli dichiara che don Cantini è colpevole degli abusi sessuali attribuitigli dal 1973 al 1987, nonché di falso misticismo di controllo e dominio delle coscienze. Gli viene proibito per cinque anni di confessare, celebrare la messa in pubblico, assumere incarichi ecclesiastici. Nel marzo 2008 si apre un’inchiesta penale nei suoi confronti. Don roberto Mornati, trasferito dalla curia a Gavirate dopo aver subito un processo per molestie negli anni 80, nel 2004 è condannato a tre anni e quattro mesi di carcere (con l'attenuante dell'infermità mentale) per atti di pedofilia su dodici ragazzi del paese. Padre Domenico Marcanti è inchiodato dalle telecamere installate in oratorio dagli inquirenti: patteggia 3 anni di reclusione. Don Pietro Sabatini, rettore del seminario vescovile di Lanusei, patteggia un'ammenda di 4800 euro per possesso di materiale pedopornografico. Don Felix (Felice) Cini, maltese, parroco di Arcille (Grosseto), patteggia 2 anni e sei mesi per pedofilia e pedopornografia. Durante il processo vengono ascoltati 17 bambini tra 10 e 14 anni. Dopo la condanna è trasferito a Malta. Attualmente esercita il suo ministero a Cercemaggiore (Campobasso).
2005 Don roberto Volaterra, 26 anni, parroco di Castagnole Piemonte, patteggia 1 anno e otto mesi per abusi su una undicenne che frequentava l’oratorio. Il prete ammette: «E' vero, ho sbagliato: avevo perso la testa per quella ragazzina». A Mondovì (Cuneo) finisce agli arresti domiciliari don renato Giaccardi, 42 anni. Con l’aiuto di due complici adescava ragazzini tra 13 e 17 anni, soprattutto immigrati, nei giardinetti, promettendogli gelati o biglietti da 10 euro. Si sospetta che il giro coinvolga una quarantina di ragazzini. Patteggia 4 mesi, pena commutata in multa di 4.000 euro. continua a pagina 8
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La Chiesa e la pedofilia
Anche suicidi dopo l’accusa segue dalla pag. 7 Don Pierangelo Bertagna, 44 anni, ex abate a Cortona (Arezzo), viene arrestato a seguito della denuncia di un bambino tredicenne. Nei giorni successivi don Bertagna confessa di aver abusato di 38 bambini in tutta Italia. Diventato sacerdote a 39 anni, confessa abusi dal 1988, quando non era ancora entrato in seminario, su bambini e ragazzini dagli 8 ai 15 anni. È condannato a 8 anni di carcere nel giugno 2007 per 16 dei 38 casi confessati. Padre Gino (Luigi) Burresi, della congregazione dei Servi del Cuore Immacolato di Maria, è condannato dalla Congregazione per la Dottrina della fede a ritirarsi a vita privata per abusi sessuali nei confronti dei suoi fedeli e seminaristi. Viene condannato a 3 anni e mezzo di reclusione don Giorgio Barbacini per aver compiuto atti sessuali nei confronti di un minorenne extracomunitario, con l'aggravante di averne avuto la custodia e la tutela. Bambini tra i sei mesi e i sei anni sono invece i protagonisti di una collezione di foto pedopornografiche trovata nell'abitazione di un padre domenicano, Giancarlo Locatelli, 44 anni, segretario dell'Istituto di teologia ecumenica "San Nicola" di Bari.
2006
All’inizio del 2006 a Colico (Lecco) don Mauro Stefanoni, 38 anni, già insegnante di religione a Ponte Tresa, poi parroco di Brienno e prevosto di Laglio, sul lago di Como, viene messo agli arresti domiciliari, dove resta per quasi sei mesi con due pesanti accuse: violenza sessuale nei confronti di un minorenne e detenzione di materiale pedo-pornografico: si scopre che compra film porno su
canali a pagamento e chatta con il nickname di “sborra boy”. In attesa del processo, il don torna tra i bambini. Nel maggio 2008 viene indagato per favoreggiamento anche il vescovo emerito di Como, monsignor Alessandro Maggiolini, che il 16 novembre 2004 avrebbe convocato in curia don Stefanoni per riferirgli dell’indagine penale su di lui. Don Donato Bono, 44 anni, parroco di Sternatia (Lecce), viene fermato dalla polizia sul Raccordo anulare di Roma, mentre compie atti osceni su un ragazzino di 12 anni. Va ai domiciliari e si sospetta che abbia commesso altri abusi. Finisce anche in carcere per avere cercato di inquinare le prove, e cioè di evitare altre denunce. Il parroco di un paesino della Lomellina (Pavia), 60 anni, viene trovato seduto in auto, in inequivocabili atteggiamenti intimi con un tredicenne romeno, vicino al cimitero Maggiore di Milano dove molti ragazzini si prostituiscono. L'ex parroco di Pomezia (Roma), don Marco Agostini, 43 anni, viene arrestato per pedofilia e violenza sessuale, altri sacerdoti sono accusati di favoreggiamento. L'indagine si riferisce a una serie di episodi di violenza avvenuti a partire dal 1993. Nell'inchiesta si parla addirittura di centinaia di abusi, denunciati da un gruppo di persone, all'epoca ragazzini tra i 10 e i 16 anni, che hanno frequentato gli oratori diretti da don Marco: "L'abbiamo detto solo ora perché prima eravamo piccoli e avevamo paura e vergogna". Lui nega e si difende: «Sì, quei ragazzi io li ho toccati. Ma mentre lo facevo parlavo loro di Dio. Perché Dio, secondo me, te lo devi sentire addosso: è una questione fisica, non solo spirituale”. Don Marco si impicca. E’ condannato in primo grado a 6 anni di carcere per «pedofilia e violenza sessuale» don Giuseppe Abbiati, ex parroco
di Borgarello (Pavia). Era finito agli arresti domiciliari il 23 dicembre del 2004: per abusi su due fratelli di 13 e 14 anni e un loro compagno di 15 anni, ricompensati con piccole somme di denaro. Si dichiara sempre innocente, ma la condanna viene confermata anche dalla Cassazione. A Roma tra le persone accusate di aver violentato in appartamenti del centro e su auto lussuose, dopo essere stati adescati a Valle Giulia, figura anche don Domenico repice, 39 anni, della chiesa di San Giustino: va agli arresti domiciliari. Un sacerdote di sessant' anni, tommaso Antonio tarsia, parroco nel quartiere napoletano di Pianura, è arrestato nel novembre con l' accusa di aver abusato sessualmente per settimane di una bambina di dieci anni che frequentava nella sua parrocchia il corso di catechismo. Nel 1995, quando dirigeva un istituto di accoglienza per disabili in provincia di Agrigento, fu accusato di aver costretto a rapporti sessuali una donna ospite del centro, affetta da gravi sofferenze psichiche. Non fu sospeso ma trasferito. In quel processo patteggiò un anno e dieci mesi di carcere, con sospensione della pena. L’ex seminarista Marco Marchese (minorenne all'epoca dei fatti) denuncia abusi nei suoi confronti da parte del parroco di Agrigento don Bruno Puleo, che patteggia la pena di 2 anni e mezzo. Marchese chiede un risarcimento di 65.000 euro alla Curia, che risponde con una richiesta di 200 mila euro per danni di immagini alla Chiesa. A Milano è arrestato in flagrante don Siro Invernizzi per violenza sessuale su un tredicenne rom: i due erano in un’auto parcheggiata davanti al cimitero Maggiore. Don Alessandro restuccia, di Lipari, è condannato dal Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto a 15 anni di carcere per violenza sessuale su un minore. Le violenze risalgono al periodo 1996-1998.
2007
e.M., 48 anni, in servizio nella parrocchia Santa Rosa da Viterbo, a Tor di Quinto, è accusato di aver compiuto atti su due bambine di 10 anni, delle quali era padre spirituale, durante un
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corso di catechismo. Invitate in sagrestia e poi nel suo appartamento privato, all'interno della parrocchia, il prete le avrebbe accarezzate e baciate. Mons. Mario Vaudagnotto (responsabile dell'ufficio liturgico della diocesi presso la chiesa di San Lorenzo, a Torino), e don Luciano Alloisio (economo dell'istituto scolastico salesiano Valsalice), vengono accusati di abusi da Salvatore Costa, arrestato per aver chiesto soldi ai preti in cambio del suo silenzio. Desta clamore e incredulità nel settembre 2007, la notizia dell’apertura di un’inchiesta a Terni su don Pierino Gelmini. Sono otto gli abusi di cui è chiamato a rispondere il fondatore della Comunità Incontro, che si occupa di aiutare i tossicodipendenti. Don Gelmini è rinviato a giudizio, il processo è in corso. Don Marco Cerullo, ex viceparroco a Casal di Principe e insegnate di religione in una scuola media, è arrestato nelle campagne tra Villa Literno e Casal di Principe nel dicembre del 2007 dopo aver costretto un bambino di 11 anni ad avere un rapporto orale in macchina. Il vescovo di Aversa, Mario Milano, non prende alcun provvedimento nei confronti del prete fino alla sua condanna con rito abbreviato a 6 anni e 8 mesi, in prima istanza, appello e Cassazione. Don Antonio Di Maggio, della parrocchia a La Rustica e insegnante di religione alle medie, è condannato a 4 anni 2 mesi ne 2007 con lo sconto grazie al rito abbreviato e il risarcimento di 15.000 euro, per aver abusato di due ragazzi di 12 anni. Dieci anni prima era stato condannato al risarcimento per aver abusato di un minorenne ma invece di essere sospeso era stato trasferito dalla Sicilia a Roma. Don Marco Baresi, vicedirettore del seminario minore di Brescia, è arrestato a fine novembre 2007 per abusi su un 14enne e detenzione di materiale pedopornografico sul pc. Il 19 maggio viene condannato a 7 anni e mezzo. Il suo predecessore, don Luigi Facchi, aveva patteggiato nel 2002 per accuse simili. Don Giuseppe Giacomoni, di Cesenatico, è condannato in primo grado nel 2007 e poi nel 2009 definitivamente in Cassazione (con sconto di pena
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La Chiesa e la pedofilia
Denunce e coperture per il rito abbreviato) a 6 anni e 8 mesi di reclusione e 140.000 € di risarcimento per pedofilia e sfruttamento della prostituzione minorile ai danni di minori di cui ospiti della comunità Arcobaleno, minacciati di non regolarizzare la loro permanenza in Italia spingendoli a prostituirsi e organizzando incontri con clienti che lui stesso reperiva. La polizia postale del compartimento di Reggio Calabria arresta un sacerdote di 70 anni, accusato di aver compiuto atti sessuali con una tredicenne ed atti osceni in luogo pubblico. Don Armando rizzioli, 71 anni, parroco di Santo Stefano a Due Carrare, nella diocesi di Padova, patteggia nel 2007 la condanna a 8 mesi di reclusione, perché mentre si trovava in spiaggia a Torri del Benaco, sul Lago di Garda, in perizoma si masturbava in luogo pubblico davanti a un minore di 8 anni. Don Nicola rossi, 75 anni, originario della provincia di Benevento e in servizio alla parrocchia del Sacro Cuore di Foggia, è arrestato con l'accusa di violenza sessuale: avrebbe molestato alcune bambine che si confessavano da luire da lui. A Vale di Scalve (Bergamo) un sacerdote di 36 anni è condannato a 4 anni di reclusione per abusi sessuali su una ragazzina di 16 anni che, all’epoca in cui cominciarono le violenze (nel 2002), era solo undicenne. Don Hansjorhg rigger, docente di teologia a Bressanone, viene condannato a un anno e mezzo di reclusione per detenzione di immagini pedopornografiche. Il sito conteneva filmati di abusi sessuali, maltrattamenti e torture nei confronti di bambine di età compresa tra i 4 e gli 8 anni.
2008
Don Massimiliano Crocetti ex parroco di Oriolo Romano (Viterbo) nel febbraio 2008 è
condannato a 2 anni e 10 mesi con rito abbreviato per un episodio contestato, mentre patteggia 1 anno e mezzo per un altro episodio. Accusato di aver abusato di almeno 7 bambini negli ultimi dieci anni, don ruggero Conti, 55 anni, ex parroco della Natività di Maria Santissima a Roma, viene arrestato. All'epoca dei fatti le vittime erano minorenni, provenienti da famiglie povere e disagiate. In precedenza, l'ex parroco era stato sospeso un mese dal suo incarico dopo che alcune voci avevano svelato le sue tendenze pedofile. L'indagine parte dalla denuncia di un altro prete. Secondo la denuncia don Conti sceglieva i bambini tra gli iscritti al catechismo e li invitava a casa sua, nell'appartamento accanto alla chiesa, "per mangiare qualcosa insieme" o per fargli qualche ora di ripetizione. Rimasto solo con i ragazzini, li costringeva a vedere film porno, poi ne abusava e li ricompensava con qualche soldo, un cd o una maglietta colorata. Don Pierpaolo Mologni, 60 anni, a lungo parroco a Lombardore (Torino) alle porte di Torino, viene incastrato dalle denunce di due famiglie di adolescenti che sarebbero stati molestati dal sacerdote. Nel suo pc gli investigatori trovano un migliaio di foto di ragazzini e alcuni filmati. Un gruppo di bambini di un paese vicino a Cento, diocesi di Ferrara, vengono abusate da don Andrea Agostini, 68 anni, condannato nell’aprile 2008 a 6 anni e 10 mesi di reclusione, e al risarcimento di 28mila euro. L'inchiesta era cominciata nel 2005. Gli abusi sessuali sarebbero stati inflitti a dieci bambini dell’asilo parrocchiale del ferrarese che gestiva all’epoca dei fatti. Controverso il caso di don Giorgio Carli, di Bolzano. I fatti contestati sono sconvolgen-
ti: don Giorgio è accusato di aver a lungo violentato, filmato e abusato con il messale in mano (tra il 1989 e il 1994) una bambina di 8 anni alla quale avrebbe dovuto insegnare il catechismo. Arrestato nel 2003 e assolto in primo grado «perché il fatto non sussiste», è condannato a 7 anni e mezzo di carcere in appello e quindi prosciolto dalla Cassazione ma solo per la prescrizione del reato, intervenuta grazie alla ex Cirielli. L’autenticità dei fatti è confermata, dal momento chè è prevista per il prete la condanna al risarcimento dei danni alla parte lesa, per 760mila euro. Nonostante questo, la Diocesi lo conferma al suo posto. Don Claudio Ballerini è arrestato a Perugia perché si masturbava in piazza davanti a minori. Era stato già condannato ben due volte, ma nei suoi confronti non erano mai stati presi provvedimenti dalla Curia. In alcuni casi, poi, nonostante le condanne, alcuni sacerdoti vengono addirittura promossi. E’ il caso di G.S., sacerdote del salernitano, condannato in via definitiva per atti di libidine violenta nei confronti di due bambine di 12 anni. Il prete insegnava in una scuola media di Pontecagnano e gli abusi avvenivano in classe, sotto gli occhi degli altri ragazzi, intimoriti dalla natura aggressiva del religioso. Oggi don G.S. non insegna più, è consigliere dell’Istituto interdiocesano per il sostentamento del clero e membro del collegio presbiterale, nominato direttamente dall’arcivescovo. Padre Uruegbe Kevin Chukwuka, nigeriano, della parrocchia San Giacomo d'Acri (Cosenza), viene condannato in via definitiva nel novembre 2008 dalla Cassazione a due anni di reclusione per aver abusato di una bambina di 9 anni durante il catechismo. Condannato a quattro anni di reclusione, con lo sconto per il rito abbreviato, emilio Manzolini, 50 anni, parroco a Roma fino a due anni prima: l’accusa è di aver abusato di due bambine di nove anni anni al corso per la prima comunione.
2009
Don roberto Berti, ex parroco della provincia di Firenze, è condannato nel novembre dalla Congregazione per la dottrina
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della fede (ex Sant'Uffizio) per "molestie sessuali e psicologiche su minori", avvenute tra l’inizio degli anni Novanta e il 2001, alla "residenza obbligata, in regime di vigilanza, in una struttura fuori dalla diocesi di Firenze e un percorso di recupero spirituale e psicoterapeutico" per 8 anni. Padre Paolo turturro a Palermo, noto antimafia, è condannato a 6 anni e mezzo. L’accusa: abuso sessuale e atto di libidine. Era stato denunciato nel 2001, nel 2003 gli era stato imposto il divieto di soggiorno Il parroco di Alassio, don Luciano Massaferro, 44 anni, è arrestato per pedofilia. L’Avvenire attacca i magistrati.
2010
Un sacerdote quarantenne di origini indiane, don David è arrestato nel teramano per violenza sessuale su una bambina di dieci anni. L' episodio sarebbe avvenuto nell' abitazione della bimba nei giorni di Natale 2009. Il prete stava facendo il giro delle abitazioni per la tradizionale benedizione delle case. La bambina, sola in casa, ha aperto la porta e il prete avrebbe approfittato molestandola. Don Marco Dessì di Villamassargia (Cagliari), missionario in Nicaragua, della diocesi di Iglesias è stato “dimesso dallo stato clericale ex officio et in poenam” con un decreto della Congregazione per la dottrina della fede del 9 gennaio 2010. Arrestato nel 2006 mentre si apprestava a fuggire, è condannato l’anno dopo a Parma a ben 12 anni di reclusione, ridotti a 8 in appello per abusi, dal 1983 in avanti, su orfani del Nicaragua, che sarebbero stati anche ripresi e costretti ad avere rapporti sessuali tra loro. Nel suo pc vengono scoperti anche 1.442 file pedopornografici. Don Dessì godeva di coperture ad alto livello istituzionale e di uno status privilegiato: le periodiche denunce degli abusi sessuali cadevano nel vuoto. Nel maggio del 2009 però la sentenza è annullata dalla Cassazione con rinvio alla Corte di Appello di Bologna per mancanza di richiesta di azione penale da parte del Ministero della Giustizia per i fatti antecedenti all’11 agosto 1998. Si dovrà dunque celebrare un nuovo processo per i soli fatti successivi a quella data. r. lu.
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Una manovra da capovolgere dI
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migLiOre deL giOrnO
PIEtro AnConA
Gli alti lai delle Regioni contro la manovra proposta dal governo sono del tutto ingiustificati. Le Regioni, approfittando dei loro poteri e sfruttando l'ideologia delle privatizzazioni hanno creato da almeno dieci anni a questa parte e continuano a creare una oligarchia fatta di oligarchetti della parapolitica e inventandosi enti pubblicoprivati amministrati da consigli pieni come uova di persone con stipendi da managers tra i più alti del mondo. La gestione di questi enti è spesso fallimentare, ma chi se ne frega.... Si sono creati migliaia e migliaia di amministratori. Sono tanti che potrebbero creare un sindacato come quello che si creò in Sicilia trenta anni fa costituito dagli amministratori delle aziende ESPI a capitale quasi interamente regionale. Le Regioni andrebbero soppresse perchè non producono servizi utili alla cittadinanza ed al territorio ed assorbono come spugne le risorse finanziarie provenienti dallo Stato o spremute agli abitanti. Se si mettono in fila i bilanci regionali e se ne fa una somma il risultato è spaventoso. Lo è ancora di più se si aggiunge ad esso l'indebitamento con le banche, all'estero, spesso garantito da società di rating che lucrano assai bene per le loro certificazioni. Che motivo c'è di certificare con una agenzia di rating un bilancio di Ente dotato di un consiglio? Il motivo è legato soltanto ai traffici finanziari che si intessono tra le banche e questi enti. Quanti enti locali in Italia si fanno certificare? Ho sentito a Ballarò Epifani. Un Epifani loquace, combattivo, a volte financo aggressivo. Ha protestato contro l'iniquità della manovra che, more solito, si scarica tutta sui poveri, sul lavoro dipendente e sopratutto su quella fascia di ceto medio che, esclusa dalle esenzioni dai tiket e le altre agevolazioni, viene caricata della soma. Ma non ha detto una sola parola sul fatto che da quasi venti anni, per via di un diabolico accordo stipulato con confindustria e gover-
no, i miglioramenti vengono rapportati ad un "tasso di inflazione programmato". Il risultato è un congelamento delle retribuzioni che ha fatto regredire al 23 posto della scala OCSE l'Italia. A pensarci bene, non ha detto una parola contro la proposta di congelamento ed ha steso su questo una cortina fumogena di accuse al governo. E' una tecnica della comunicazione mutuata da Bersani che urla alla Gelmini un "non rompere i c.....agli eroici professori" che ha avuto vasta risonanza massmediatica ma, in effetti, non si è troppo affaticato a difendere la Scuola pubblica ed i Professori preso nei laccioli del filovaticanismo di parte del Pd e del liberismo della sua elite di teste d'uovo. La manovra come è già stato detto è soltanto depressiva. Produrrà nuova disoccupazione e rallenterà il commercio interno. Non servirà a niente perchè la questione dei conti dell'Italia e dell'Europa non è economica ma politica. Gli USA vogliono liberarsi dell'Euro e non gradiscono la stessa esistenza dell'UE. Non potendo bombardare Roma o Berlino o Parigi, come hanno fatto e fanno con Kabul, Bagdad, il Pakistan e tanti altri disgraziati "stati canaglia", usano l'arma dello inquinamento finanziario prima ed ora del fallimento procurato degli Stati più deboli. Avrebbe fatto meglio l'Italia a darsi un programma diametralmente opposto a quello di Tremonti. Non 25 miliardi di risparmi che provocheranno depressione per cento miliardi, ma investimenti e spese di pari importo. Aumentando i servizi, il welfare, i salari, l'occupazione. Un programma espansivo protetto da misure draconiane di difesa dei titoli di stato costringendo gli speculatori a sudare sangue se pescati a tramare. Gran parte dei titoli di Stato hanno collocazione interna. Per i titoli negoziati all'estero misure ancora più forti di quelle adottate dal governo tedesco.
Staino su “l’unità”
Province inutili? Ma salvataggi un po’ sospetti
Province inutili? O tutte o nessuna
Nelle proposte in discussionesul contenimento della spesa era prevista anche la abolizione di alcune province, quelle sotto i 220mila abitanti, escluse quelle di competenze delle regioni a statuto autonomo e quelle confinanti con Stati esteri. Ci chiediamo perché si sia stabilito quel numero di abitanti e perché sarebbero escluse quelle confinanti con stati esteri. Piccole furbizie? La provincia di Imperia ha pochi abitanti sopra i 220mila, confina con la Francia e vede la presenza dell'ex ministro Claudio Scajola; la provincia di Sondrio, sotto quota dei 220mila, confina con la Svizzera, ha un presidente leghista ed è la città capoluogo che ha visto nascere il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Le province costano a noi contribuenti qualcosa come 16 miliardi di euro, sono enti inutili stanti le funzioni attuali. Se si vuole metter mano al contenimento strutturale della spesa pubblica occorrerebbe abolirle, istituire le aree metropolitane, sopprimere alcune regioni (il Molise, ad esempio, che ha solo 320mila abitanti), togliere la qualifica di regioni a statuto autonomo a quelle attuali, visti i risultati. L'occasione e' propizia. Se non ora, quando? Primo Mastrantoni segretario Aduc
Nella manovra finanziaria sarebbe prevista (anche se tremonti nega) la soppressione delle piccole Province con meno di 220mila abitanti, escluse quelle che confinano con Stati esteri o si trovano in Regioni a statuto speciale. Sarebbero soppresse dalla prossima legislatura: Rieti, Ascoli Piceno, Matera, Massa e Carrara, Biella, Fermo, Crotone, Isernia e Vibo Valentia. Ma alla fine, considerati i necessari accorpamenti, a saltare davvero forse saranno 5-6 province. Mi chiedo: a che servirebbe tutto ciò? Dove sono i risparmi? Se l'Ente province è superato, allora devono essere chiuse tutte le province (ed io non credo a questo) e non solo una manciata! E poi, non si era parlato di realizzare le Città Metropolitane che avrebbero quindi assorbito le province delle grandi città? In realtà, l'operazione di Tremonti è insieme comica e ridicola. Non taglia pressocchè nulla, non serve a niente, realizza scarsissimi risparmi, colpisce i piccoli perchè con i grandi non può. La Lega non glielo lascia fare. allora siamo seri: o le province si chiudono tutte, o non si chiude nessuna! Franco Laratta deputato del Pd
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Diritti & DOVeri
giovedì 27 maggio 2010
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preVidenZa da pubblico a privato
Non occorre la ricongiunzione un lavoratore Sono dipendente con un’anzianità di circa 20 anni e con la contribuzione regolarmente versata. Prima di occuparmi in un’azienda privata, ho svolto, per circa 2 anni, le funzioni di vigile urbano in una cittadina del Lazio. I contributi di tale periodo si trovano versati all’INPDAP. Posso ricongiungere questi 2 anni ai contributi che mi sono accreditati presso l’INPS, atteso che dall’INPDAP non avrò alcuna pensione? S. Parisi, Roma Non è necessario che lei chieda la ricongiunzione dei contributi. Ciò perché la legge n° 322 del 1958, che si occupa della materia, prevede che quando un dipendente pubblico cessa dal servizio senza aver maturato il diritto a pensione, la contribuzione venga trasferita all’INPS d’ufficio. Pertanto, da tale versante, può stare tranquillo.
contributi
Con 30 anni misera pensione Mia moglie è nata nel settembre del 1951 e percepisce uno stipendio di 1.550 euro lordi mensili. Se volesse andare in pensione a 60 anni e con 30 anni di contributi, considerato che ha iniziato nel 1981, quanto percepirebbe? Se invece aspettasse i 35 anni di lavoro (ne dubito, però) a quanto ammonterebbe la rendita? C. De Pinto, Barletta (Ba) Sua moglie ricade nel meccanismo di calcolo misto: retributivo per l'anzianità maturata fino al 1995, contributivo per quella successiva. Difficile fare un calcolo
risponde il dottor AntonIno nICoLo’ Potete inviargli i vostri quesiti direttamente all’indirizzo e-mail: toniconc@libero.it oppure potete telefonargli al numero 388 0554031 ogni giovedì dalle 15 alle 18
La procedura
Riscossione della pensione Si può delegare Mia madre ha ottenuto, da marzo 2010, l’assegno ordinario di invalidità di circa 800 euro mensili. A causa di una menomazione alla gamba, la riscossione all’ufficio postale le diventa difficoltosa. Potrebbe delegare un familiare per la riscossione o è necessaria la sua presenza?
S. Petrone, Policoro (Mt) Certamente può avvalersi di un familiare o di un’altra persona. La delega alla riscossione delle pensioni è molto diffusa. Infatti, è noto che la pensione può essere riscossa, oltre che dal pensionato, anche da una persona di sua fiducia, provvista di una delega. Questa può essere rilasciata al momento della domanda di pensione o anche in seguito, compilando un modulo (DEL0) disponibile presso gli uffici dell'Inps. La firma che il pensionato deve apporre sulla delega deve essere autenticata dal funzionario dell'Inps o dalle altre autorità indicate sul modulo. L'Inps provvede quindi alla convalida e rilascia una comunicazione in duplice copia indirizzata all'ufficio pagatore della pensione e al pensionato.
preciso, ma con trenta anni di contributi la pensione ammonterà a circa il 55% dell'ultima retribuzione. Con 35 anni arriverebbe a circa il 65%.
reversibilità
Cosa non fa reddito Nel determinare la percentuale di riduzione della prestazione al titolare di una pensione ai superstiti, a chi possiede altri redditi personali, quali voci non vengono prese in considerazione? G. Restivo, Mestre Ai fini del cumulo tra pensione ai superstiti e redditi del titolare della stessa, non
costituiscono reddito: 1) i trattamenti di fine rapporto e loro eventuali anticipazioni; 2) la casa di proprietà del superstite, se vi abita; 3) le competenze arretrate soggette a tassazione separata; 4) la pensione stessa di reversibilità e qualunque altra pensione di reversibilità di cui l'interessato sia titolare.
supplementare
Anche qui c’è il sistema “finestre” A gennaio 2011 riceverò il mio primo assegno della pensione di vecchiaia INPDAP, in concomitan-
Avvertiamo i lettori che alcuni quesiti e relativi pareri vengono ripetuti perché riguardano argomenti che hanno già ottenuto risposta
za con l’apertura della prima finestra utile. Infatti, maturerò i requisiti a settembre 2010. Contemporaneamente, maturerò il diritto ad una pensione supplementare INPS, per 4 anni di versamenti anteriori all’attuale impiego. Le chiedo: anche ad essa si applica il sistema delle finestre? D. Zanirato, Rovigo Sì, lo prevede espressamente la legge n° 247 del 2007, che ha innovato in materia pensionistica.
assegno sociale
Dal 2008 nuove regole Al Patronato mi hanno riferito che la legge n° 133 del 68-2008 ha introdotto, all’articolo 20, nuovi obblighi per aver diritto all’assegno sociale per i cittadini senza reddito o con reddito modesto. Di cosa si tratta? A. Fabbri, Bologna L'assegno sociale, dal primo gennaio 2009, è erogato dall'Inps alle persone residenti legalmente in Italia da almeno dieci anni in modo continuativo. Questa è la novità più rilevante. Restano invariati gli altri requisiti: aver compiuto 65 anni, non avere altre forme di pensione e avere un reddito annuo che non superi, per l'anno 2010, 5.349,89 euro. Questo reddito è elevato a 10.69978,30 euro nel caso delle persone coniugate.
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Culture & tenDenze
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giovedì 27 maggio 2010
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Da domani al 6 giugno
Bologna: “Festival delle culture antifasciste” Ieri nel Chiostro di Palazzo d'Accursio a Bologna è stata presentata la seconda edizione del Festival sociale delle culture antifasciste che quest’anno raddoppia in durata per dare spazio ad un vasto programma di iniziative: dal 28 maggio al 6 giugno nel Parco di Viale Togliatti dibattiti, presentazioni di libri, fumetti, progetti, film e documentari, laboratori, reading, spettacoli di burattini e di teatro, musica e concerti. La programmazione del festival si articola intorno a filoni tematici che toccano questioni controverse o poco note della nostra storia recente (la prima formazione antifascista degli arditi del popolo, la questione iugoslava e la vicenda delle Foibe, il processo per l’eccidio di Monte Sole 62 anni dopo, etc..) fino ad entrare nel vivo dei principali temi di attualità politica e sociale: la questione casa, la sicurezza sul lavoro, i migranti e le vicende di Rosarno, le navi dei veleni e gli appalti per il ponte sullo Stretto, la gestione dell’emergenza all’Aquila e le vittime dello violenza di stato, da Stefano Cucchi a Federico Aldovrandi, da Stefano Frapporti ad Aldo Bianzino e Giuseppe Uva. Ma si parlerà anche di informazione indipendente e mainstream, di mafia e di crisi della democrazia, di movimenti neofascisti e nuove destre, del fenomeno lega, del fenomeno neofascista in paesi come la Grecia, l’Inghilterra e la Germania con invitati di movimenti antifascisti dai rispettivi paesi, di questioni “di genere” omofobia e sessismo…e si presenteranno progetti come Nomadica, festival di arte e cinema, un circuito di distribuzione dal basso, una rete di ricerca nel campo delle arti cinematografiche, o come quello di Archivi della resistenza, Circolo Edoardo Bassignani (MS), e del Il festival si sposterà in città in diverse occasioni: il 2 giugno, con la parata delle bande partigiane con Banda Roncati
(Bo), Titubanda (Rm), Fiati sprecati (Fi), Concabanda (Vt) ed altre in attesa di conferma Il 3 giugno, con iniziative in città distrubuite in oltre 10 luoghi diversi, dalla Scuola di pace di Monte Sole (presso la scuola di pace) alla sala d'attesa della stazione ferroviaria di Bologna (Con Daniele Biacchessi e Tiziana de Masi), passando per Via del Pratello (al Piratello), Via Mascarella (alla Libreria Modo Infoshop e al BAR L'Ortica), via Rialto (Betty&Books), Porta S. Stefano (Atlantide), Via RivaReno (Ass. La Barberia), Via Barontini (Baracca Bar), Via Giuriolo (scuola popolare di musica Ivan Illich) etc... Il 4 giugno con l'iniziativa MEDIA & CONFLITTI Tutte le iniziative sono ad accesso libero e gratuito .Il 5 giugno, dopo le 23.30 al Laboratorio Crash ,Serata di musica Punk-hardcore-crossover-drum&bass-jazzcore al Crash. Per altre informazioni http://fest-antifa.net
Sophia, una vita da romanzo
Stasera alle 18 all’hotel Exedra a roma Silvana Giacobini, Patrizia mirigliani e maria Scicolone presenteranno il libro “Sophia Loren, una vita da romanzo. Le verità nascoste”
Quanto spendono gli italiani per l’amore... Gli italiani spendono ogni anno 10 miliardi di euro per fare colpo sul partner desiderato. Per le strategie di conquista, a spendere di più sono i milanesi con una spesa pro capite annua di 2.500 euro, seguiti dai napoletani che ne spendono 2.200 e dai veneziani che ne spendono 1.800. I bolognesi e i romani sono invece sì latin lover, ma con un occhio al portafoglio. La spesa media pro capite è infatti di 400 euro a Bologna e 500 euro a Roma. Così dalle cene ai regali veri e propri, gli italiani sborsano complessivamente oltre 10 miliardi di euro ogni anno e chi è alla ricerca di una relazione stabile “spende” la maggior parte delle energie e dei fondi per il primo incontro. «Nonostante un contesto economico non particolarmente rassicurante, i regali rappresentano una spesa necessaria per 8 italiani su 10» commenta Stefano Benemeglio, noto psicologo e ricercatore, autore di numerosi studi sul comportamento umano già a partire dagli Anni Sessanta (www.ipnosibenemeglio.com), che con l’avvicinarsi dell’estate 2010 ha messo a punto un nuovo metodo che consente di migliorare il rapporto di coppia. Secondo l’Accademia Internazionale delle Discipline Analogiche, con l’avvicinarsi dell’estate
aumenta la propensione a comprare regali per il partner, proprio perché d’estate aumentano litigi e discussioni. Le coppie trascorrono più tempo insieme e non a caso è proprio durante le vacanze che le coppie —soprattutto quelle meno consolidate— rischiano di «scoppiare» a causa di piccole tensioni che trasformano le vacanze in una vera e propria disavventura. Per evitarlo l’Accademia Internazionale «Stefano Benemeglio» delle Discipline Analogiche sta organizzando in questo periodo nelle principali città italiane seminari attraverso i quali è possibile imparare a gestire e risolvere i problemi di coppia prima che possano compromettere una relazione. «Ma non è necessario evitare sempre i conflitti, anche perché dopo una lite stare insieme può essere ancora più gratificante» sostiene Stefano Benemeglio. Una discussione può infatti anche essere un fattore di unione per la coppia, ma affinché un litigio si riveli costruttivo l’obiettivo deve essere quello di risolvere il conflitto in modo appagante per entrambi i partner. Il traguardo non deve essere imporsi sull’altro, ma la volontà di guardare il mondo con gli occhi del partner. Il segreto sta tutto nell’impegnarsi per cercare di recuperare l’equilibrio e l’armonia. m. s.
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Perbenismo di facciata
Anti-reportage sul terremoto
mine vaganti
draquila
Regia: Ferzan Ozpetek con Riccardo Scamarcio, Nicole Grimaudo, Alessandro Preziosi, Ennio Fantastichini, Lunetta Savino, Ilaria Occhini
Gruppo di famiglia in un interno. Il paragone con il grande film di Luchino Visconti finisce qui. Tuttavia, nulla da togliere al regista turco che ha realizzato un film godibile, intimo, per la prima volta curioso di esplorare il cuore della famiglia tradizionale e tradizionalista, animata dal perbenismo di facciata. Un nucleo numeroso, come tanti nel Sud d'Italia, proprietario di un pastificio, con una nonna dolce e ribelle, una madre affettuosa e tollerante, la zia stravagante (una piacevole sorpresa l'interpretazione di Elena Sofia Ricci), il padre molto attento alle apparenze e due figli gay che hanno da sempre nascosto la loro vera identità. Scamarcio particolarmente bravo a non strafare in un ruolo non certo facile. Sullo sfondo la splendida Lecce con i vicoli, piazze ed il candore della sua architettura.
La genialità di Polanski
Regia: Sabina Guzzanti. Interpretato da Sabina Guzzanti
Sabina Guzzanti in una imitazione di Berlusconi nel filmdocumentario “draquila” sul dopo terremoto in Abruzzo
Gli amori extraconiugali matrimoni e altri disastri Regia: Nina Di Majo con Margherita Buy, Fabio Volo, Luciana Littizzetto, Francesca Inaudi.
L'intento della regista era una commedia semplice e sofistica, in realtà è complicata (tanto da apparire improbabile) ed abbastanza ordinaria, quasi scontata. Sceneggiatura debole e poco
equilibrata, dialoghi fuori dal mondo. La Buy, sulla cui faccia la cinepresa non molla mai un attimo facendo sparire dallo schermo tutto il resto, fa sempre la solita parte della single ansiosa e nevrotica. Poi, per chissà quale magico artifizio, ad un certo punto tutti si innamorano di lei. L'adolescente inquieto, l'intellettuale di sinistra inevitabilmente sfigato, il tecnico che aggiusta i computer e pure il cognato mezzo leghista ed ignorante come una capra al quale dà anche un bacetto tutto casto. Cast stellare sottoutilizzato.
L’uomo nell’ombra Regia: Roman Polanski con Ewan McGregor, Pierce Brosnan. Che Polanski sia un maestro nella regia è fuor di dubbio ed anche in questa occasione dà prova di grande abilità del dirigere gli attori. Ha sdoganato definitivamente uno come Brosnan che nella vita ha trovato non poche difficoltà a costruire una dignitosa carriera non legata quasi esclusivamente al fascino ed al glamour. Unico punto debole forse una sceneggiatura a volte prevedibile ed improbabile (come quando il protagonista scova alcune delicate e segrete informazioni semplicemente consultando Internet. Va bene che nella rete si trova di tutto, ma questa volta appare un po' esagerato) per un film che ha la sua forza in una storia costruita su temi importanti, piena di inganni e tradimenti, dove ognuno è molto diverso da ciò che appare.
L’Italia cialtrona che si redime La vita è una cosa meravigliosa Regia: Carlo Vanzina con Gigi Proietti, Vincenzo Salemme, Enrico Brignano, Nancy Brilli, Luisa Ranieri
Saranno pure i furbetti del quartierino, ladroni e corrotti, però in fondo in fondo sono dei buoni. Insomma, prevale la tesi dei "birbantelli". E' questa l'Italia descritta dai Vanzina. Gli italiani? Un popolo di cialtroni, dicono, sempre pronti a trovare la scorciatoia, la raccomandazione, l'appoggio del
potente di turno, ma subito dopo arriva puntuale l'assoluzione. Così il direttore di un potente gruppo bancario, intrallazzone ed imbroglione, si ritira in campagna a coltivare gli ortaggi in compagnia di belle ragazze (!), il chirurgo che cercava e dispensava favori a destra e manca si redime andando a curare i poveri. Il poliziotto intercettatore, che usa il suo potere per conquistare una bella ragazza, ritrova l'amore. E via discorrendo. Unico punto forza del film un eccellente cast di attori, che riesce a tenere in piedi una storia mediocre ed improbabile. Con tutto il "materiale" che la cronaca regala ogni giorno si poteva fare veramente di più.
rubrica a cura di LuCIAnA VECCHIoLI
Il ministro dei Beni Culturali ha disertato il Festival di Cannes per protesta, il documentario secondo lui è fazioso e non veritiero. Ad alcuni aquilani è piaciuto ad altri per niente. Sabina Guzzanti riaccende le polemiche e questa volta si occupa del terremoto dell'Aquila e non solo. Snocciola con insolita pacatezza la sue teorie, utilizzando questa volta tecniche da reportage giornalistico, puntiglioso e cronologico. Non manca neanche la satira, con l'imitazione del premier. Una ricostruzione certosina di quello che è accaduto in Abruzzo ma anche al G8, a Napoli con la questione dei rifiuti e quant'altro. Da vedere.
Un road movie musicale Basilicata coast to coast Regia: Rocco Papaleo con Alessandro Gassman, Paolo Briguglia, Max Gazzè, Rocco Papaleo, Giovanna Mezzogiorno
Easy Rider in salsa lucana. Dal Tirreno allo Ionio a piedi per dieci giorni, attraversando una delle regioni più belle e suggestive del nostro Sud d'Italia. Divertente e surreale road movie musicale che vede protagonisti cinque personaggi in cerca delle proprie identità. Interessante esordio dietro alla macchina da presa per l'attore Rocco Papaleo, fino ad ora quasi esclusivamente relegato nei panni del caratterista, che con questa strampalata pellicola tenta di raccontare risorse e potenzialità della sua terra. Cinque amici, una piccola band di provincia per non rinunciare ai propri sogni. Cast credibile ed a proprio agio nelle singole interpretazioni, anche per un cantante come Gazzè alla sua prima prova cinematografica.
giovedì 27 maggio 2010
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Storia d’amore in tempi di crisi
Alba rohrwacher e Pierfrances co Favino in una scena di “Cosa voglio di più”
Cosa voglio di più Regia: Silvio Soldini con Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher, Giuseppe Battiston
Il ricordo di "Pane e tulipani" è ormai lontano, tanto da non sembrare un film di Soldini. Manca la poesia e quel tocco surreale che caratterizza il suo cinema, anche nell'affrontare temi vicini all'attualità. "Per la prima volta è stato un episodio di vita reale a far scattare in me l'idea di questo film" ha affermato. L'intento, quello di raccontare una storia d'amore in tempi di crisi, recessione e precariato, ma è come se mancasse di personalità. Ecco, forse ha un po' spiazzato il suo pubblico cercando di fare altro da quello realizzato fino ad ora, per questo il film non convince fino in fondo. Per il resto la bravura del regista milanese dietro alla macchina da presa è indiscutibile come quella nel dirigere gli attori, soprattutto nelle famose scene di sesso che sono sicuramente le più difficili.
Ipazia contro l’oscurantismo Agorà Regia: Alejandro Amenàbar con Rachel Weisz, Max Minghella
Non è un film contro il cristianesimo ma contro tutti i fondamentalismi. Sostanzialmente è questa la chiave di lettura. Un concetto però non condiviso dalle alte gerarchie della Chiesa che, secondo la casa di distribuzione, dopo una proiezione
Il “riscatto” del maestro
riservata ha avuto reazioni stizzite di dissenso sul taglio dato alla pellicola. La vera storia della filosofa greca Ipazia uccisa e fatta a pezzi dagli integralisti cristiani nel 391 dopo Cristo ad Alessandria d'Egitto, ha faticato non poco ad uscire in Italia, suscitando, come era prevedibile, parecchie polemiche. Il ruolo del vescovo Cirillo, che avrebbe istigato la congrega dei Parabolani ad uccidere la scienziata, non è molto piaciuto, ma secondo il regista quello che si vede nel film è solo il 30 per cento del male che ha fatto l'alto prelato..
daniele Liotti e marco rossetti in una scena di “Scontro di civiltà per un ascensore in Piazza Vittorio
Il concerto Regia: Mihaileanu con Aleksei Guskov, MiouMiou "Il concerto" è quello per orchestra e violino di Cajkovskij. Bello e commovente il nuovo film del regista di "Train de vie". La storia di Andrei Filipov, celebre direttore russo d'orchestra licenziato in tronco ai tempi di Breznev per non aver cacciato i suoi musicisti ebrei. Trent'anni dopo, caduto in disgrazia, l'uomo lavora ancora al Bolshoi ma come custode. Grazie ad uno stratagemma riunisce la sua vecchia orchestra per tornare a suonare nel Teatro di Chatelet a Parigi. Parte alla ricerca spasmodica degli artisti che nello sfacelo dell'Unione Sovietica tutto fanno meno che suonare. Riuscirà a mettere insieme un consistente gruppo di varie etnie, dalla ebraica alla rom, nel tentativo di riscattare una "dignità umana calpestata".
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L’altra faccia della società Scontro di civiltà per un ascensore in Piazza Vittorio Regia: Isotta Toso con Daniele Liotti, Kasia Smutniak, Francesco Pannofino
Peccato, un'occasione mancata. Perché l'omonimo romanzo di Amara Lakhous (se vi capita leggetelo), dal quale è stato tratto il film, è piacevole, a tratti divertente nel raccontare le vicissitudini di un gruppo di inquilini di varie nazionalità,
ricco di spunti interessanti per riflettere sulla nostra società. Lo scontro di civiltà del titolo, si consuma nel chiuso di un palazzo e di un condominio a Piazza Vittorio, nel cuore del quartiere più multietnico di Roma. Come spesso avviene, la trasposizione tradisce in parte l'opera letteraria, in questo caso però quello che manca è la mano ferma di una regia esperta capace di dirigere un buon cast di attori e plasmare, rendendola scorrevole e convincente, una trama a tratti complessa. Un intreccio narrativo con un preciso scopo, da scoprire solo nel finale.
rachel Weisz nei panni di Ipazia nel film “Agorà”
I cattivi in Iraq sono gli Usa Green zone Regia: Paul Greengrass con Matt Demon, Greg Kinnear
Agli americani non è piaciuto molto. Anzi, visti gli esigui incassi potremo dire quasi niente. Perché i cattivi, ebbene si, questa volta sono loro. A dirla tutta, è difficile trovare nella cinematografia a stelle e strisce un altro film così esplicito, così diretto, nell'incolpare il governo Usa di aver provocato una guerra senza senso. La Green Zone del titolo è il blindatissimo quartiere situato nel centro di Baghdad dove risiedono le truppe, è da qui che parte l'avvincente thriller a sfondo politico. Da qui il maresciallo Roy Miller e la sua squadra di ispettori ricevono l'incarico di scovare nel deserto dell'Iraq i depositi con le famose armi di distruzione di massa. Non trovando nulla di tutto ciò, l'ufficiale inizierà ad avere qualche sospetto.
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La novità è lady Marion
I trentenni e il consumismo
robin Hood
La nostra vita
Regia: Ridley Scott con Russell Crowe, Cate Blanchett, William Hurt, Max Von Sydow.
Certo, se si pensa che è stato il regista di Blade Runner e Thelma & Louise qualche attimo di sconforto assale. Non è che fosse così indispensabile l'ennesima pellicola su una figura trita e ritrita come l’arciere di Sherwood. Tuttavia non si può dire che sia, nel suo complesso, un brutto film. Conosciamo tutti le capacità del grande regista americano. Il prodotto infatti è ben confezionato, e non a caso sia Scott che Crowe lo hanno anche prodotto. A parte qualche sprazzo di vera noia, soprattutto durante le interminabili e sanguinolente scene di scontri armati tra buoni e cattivi, la vera novità è la figura di Lady Marion, qui in una insolita ed improbabile veste di rivoluzionaria in un’epoca dove le donne stavano zitte, obbedivano e procreava-
Elio Germano (premiato come miglior attore a Cannes con Javier Bardem) in una scena del film “La nostra vita” no. Vedova di guerra senza figli, non solo respinge i pretendenti, ma combatte anche con arma-
tura e spada, coltiva i campi ed esprime la sua opinione. Già annunciato Robin Hood 2.
Un po’ volgare ma divertente
Action fantasy accattivante
notte folle a manhattan
Prince of Persia Le sabbie del tempo Regia: Mike Newell con Jake Gyllenhaal, Ben Kingsley, Alfred Molina
Dopo "I pirati dei Caraibi" ecco un altro film tratto da un videogioco degli anni '80. A dirigerlo questa volta il regista inglese di "Quattro matrimoni e un funerale" e di "Harry Potter e il calice di fuoco". Se piace il genere, l'action fantasy è piacevole e scorre abbastanza facilmente nonostante le oltre due ore di durata. Le scenografie esotiche dell'antica Persia, in gran parte riprodotte al computer, non deludono le aspettative. C'è tutto. Il principe bello e muscoloso che corre lungo i muri, la principessa misterio-
Regia: Daniele Luchetti con Elio Germano, Raoul Bova, Isabella Ragonese, Luca Zingaretti, Stefania Montorsi, Giorgio Colangeli. Un grande Elio Germano, che ha ampiamente meritato il premio come miglior attore a Cannes, per un film sui trentenni di oggi. Quelli che non hanno santi in paradiso, forse i nuovi proletari come li definisce lo stesso Luchetti. In realtà dei giovani intelligenti e svegli che cercano di farsi strada in un mondo dove la priorità sono i soldi e la loro capacità di comprarci più cose possibili. Figli di un consumismo sfrenato, ma anche capaci di mettere al mondo tre figli nella totale incertezza economica e con il desiderio di fare il grande salto in avanti. Il film però non è solo questo. Anche una grande finestra sull'Italia con le sue storie di immigrazione, sfruttamento, valori famigliari. Cast ben assortito. Unica stonatura, forse, un finale troppo happy, da commedia.
Jake Gillenhaal in “Prince of Persia”
sa e furba, il pugnale, le arti magiche, la lotta contro le forze oscure, ed uno stuolo di stuntman. allenatissimi
Insomma, un bel fumettone. le ottime Sempre Interpretazioni di Molina e Kingsley.
Regia: Mira Nair con Steve Carell, Tina Fey Battute e situazioni scopiazzate da altre celebri pellicole, tuttavia divertente e anche poco corretta (è pieno di parolacce) per una commedia americana destinata alle famiglie. La coppia Carell & Fey funziona, ben diretta dal regista di "Una notte al museo", per cui alla fine il film risulta piacevole ed alcune gag sono davvero esilaranti. Ipotetico plot alla intrigo internazionale, con il più classico scambio di persona. Una tranquilla ed annoiata coppia con tanto di prole chiassosa decide di uscire dalla routine concedendosi una serata speciale e cenare in uno dei ristoranti più trandy della città. Non avendo la prenotazione, però, ha la malaugurata idea di prendere il posto di una coppia che non si è presentata.
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Chi vuol diventare milionario? dI
giovedì 27 maggio 2010
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mArIA FrAnCESCA rotondAro
Chi vuol essere milionario? Rispondere con calma, ad alzata di mano... L'accendiamo? Domanda retorica in questi tempi di crisi. Forse proprio al sogno di poter guadagnare un "pacco" (e qualcosa in più) di soldi che si deve il successo della trasmissione condotta da quel pacioccone di Gerry Scotti. Il programma ha soffiato sulle sue dieci candeline, proprio nei giorni scorsi, e continua a seminare e raccogliere consensi. Stessa scenografia, stesse luci, medesima inconfondibile sigla. Anno
dopo anno, la formula vincente di Chi vuol essere milionario, a parte l’introduzione dell’euro (in principio si chiamava "Chi vuol essere miliardario") e il ritocco dei valori di vincita, non ha subito rilevanti modifiche. L’unica variazione di rilievo, introdotta nel 2009, riguarda l’eliminazione del gioco “il dito più veloce”: ora, senza prove preliminari, il concorrente si siede direttamente di fronte a Gerry Scotti e inizia la sua scalata alle 15 domande, che termina con il traguardo della domanda da un milione di euro. Nel corso di questi 10 anni solo due concorrenti tra le migliaia che hanno partecipato al programma, hanno provato il brivido diraggiungere la vetta più alta. Nel 2001 la prima è stata Francesca Cinelli, all’epoca assistente
del direttore in un concessionario di camion della provincia di Pistoia. Il secondo, e ultimo della lista, è stato nel 2004 lo studente d’ingegneria Davide Pavesi. E a noi che, invece, tentiamo di rispondere ai quesiti posti da Scotti "scomodamente" dal divano di casa nostra non è rimasto altro che esprimerci con i termini del gioco: l'accendiamo, posso fare unatelefonata a casa? Certo, conta anche molto la fortuna dellestatistiche (una delle quattro risposte sarà per forza giusta) mamanca il brivido e lo stupore per la preparazione vera dei concorrenti del "Lascia o raddoppia?". Ai tempi di Mike non c'erano scelte a quiz, nè telefonate, nè "aiutini". Sono tempi di crisi, non solo economica.
auditeL
prima serata raiuno – Donna Detective 2 Serie tv. Settima puntata: Omicidio on line, La stanza 222. raidue - Annozero Attualità. Titolo: Giustizia e libertà. Argomento: La stretta sulle intercettazioni limita la libertà dei giornalisti e riduce gli spazi d’inchiesta dei magistrati? Ospiti: in studio Antonio Di Pietro, leader Idv, il deputato Pdl Italo Bocchino e i giornalisti Pierluigi Battista, Concita De Gregorio e, in collegamento da Washington, Vittorio Zucconi. raitre – Law & order Serie tv. Quinta stagione: Il libro insanguinato, Ricatto mortale. Ulteriori informazioni da Serietivu. Canale 5 – Il cavaliere oscuro Film fantastico, di C. Nolan, con C. Bale, H. Ledger.
Quasi pareggio tra Ballarò e Partita del cuore
nicole Kidman in una scena di “Sabrina” Italia 1 – Fenomenal Varietà. Quarta puntata. Ospiti: Mago Forest, Juliana Moreira, Valeria Marini, Alessandro Cecchi Paone, Aida Yespica, Enrico Lo Verso rete 4 – Sabrina
Film drammatico, di S. Pollack, con N. Kidman, S. Penn. La7 – S.o.S. tata Reality raiquattro - Daredevil Film fantastico, di M. S. Johnson, con B. Affleck.
teLenOtiZie
Cinquecento film di Cecchi Gori a Mediaset per 17 milioni Mediaset si e' aggiudicata un pacchetto di oltre 500 film messo all'asta dal curatore fallimentare della Finmavi di Vittorio Cecchi Gori. Per 17,5 milioni di euro, a Mediaset va il grande cinema italiano del passato (Luigi Zampa,
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Luciano Salce), film d'autore (Ettore Scola, Gianni Amelio), la migliore commedia (Paolo Virzi', Giovanni Veronesi, Alessandro Benvenuti), film delle feste (Carlo Vanzina, Castellano e Pipolo) ma anche il meglio della produzione di Hollywood degli anni '80 e '90.
La gara d’ascolti della prima serata di martedì 25 maggio è finita con un sostanziale pareggio tra Raiuno e Raitre: sia “La partita del cuore” che “Ballarò” hanno totalizzato il 17,51% di share, ma Bonolis è stato seguito da più pubblico, 4,151 milioni di telespettatori contro i 4,032 della partita benefica. Sulle altre reti: “Zelig Svisti e Mai visti” si è fermato a 3,535 milioni di telespettatori (15,17%); bene Stardust su Italia 1 seguito da 2,968 milioni di spettatori (13,23% di share) e l’esordio della nuova stagione di Squadra Speciale Cobra 11 che è stato visto da 2,803 milioni di telespettatori (10,96%); male Vite Staordinarie con meno di un milione e mezzo di telespettatori (1,445 e il 5,98% di share). Le reti Rai vincono complessivamente il prime time (11 milioni 792 mila spettatori e il 46.85 di share), la seconda serata (4 milioni 575 mila spettatori e il 43.13 di share) e le 24 ore (3 milioni 855 mila e il 43.03).