Anno II - n.106 - Sabato 29 maggio 2010
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Ora di punta di
Ennio SimEonE
Sportività
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'Europa ci ha dato un altro schiaffo. Nella corsa a tre per l'organizzazione dei campionati continentali di calcio del 2016 siamo arrivati ultimi. Battuti dalla Francia (che ha vinto) e perfino dalla Turchia. Una delusione cocente. Soprattutto perché è la seconda consecutiva (già nel 2007 eravamo stati superati da Ucraina e Polonia, dove si giocherà nel 2012). Giancarlo Abete, presidente della Figc, ha fatto buon viso a cattivo gioco, parlando di "sfida sportiva" ed elogiando comunque il progetto "di qualità" messo in campo dal nostro paese. Giorgio Chiellini, invece, difensore della Nazionale in ritiro al Sestriere, ha dato sfogo a tutto il suo disappunto: «E' una botta che non meritiamo. Un torneo del genere porta nuovi introiti e favorisce la costruzione degli stadi con i finanziamenti». a che sia proprio questa la nota dolente? E' vero che siamo in tempi di vacche magre (ma questo vale anche per i francesi) e quindi non si può pensare a progetti faraonici, ma è anche vero che siamo un paese pieno di furbetti e di furboni. Forse, al momento del voto, qualcuno si sarà ricordato che la recente organizzazione dei mondiali di nuoto è stata una specie di assalto alla diligenza, con la cricca impegnata nel solo sport in cui eccelle: svuotare le casse altrui a proprio profitto. Forse è meglio che sia andata così. Il rischio di ritrovarci fra qualche anno con un altro scandalo di tangenti e appalti truccati era molto forte. E questo sì, non lo meritiamo.
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Manovra. Berlusconi va da Napolitano, poi dice...
«Non ho firmato» Strano: aveva replicato alle critiche della Marcegaglia invitandola a leggere tutti i 54 articoli. Di quale testo?
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Un colloquio di circa un'ora tra il capo dello Stato e Silvio Berlusconi al Quirinale con all'ordine del giorno la nomina dei Cavalieri del lavoro in occasione della festa del 2 giugno, poi Berlusconi, nel corso dell'incontro, avrebbe spiegato a Napolitano, così come ha fatto successivamente conversando con i giornalisti, di non averla ancora firmata. Ciò contrasta con la replica del capo del governo alle obiezioni della presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia, invitando a leggere tutti i 54 articoli della manovra... Ma qual è il testo se lui stesso ancora non lo ha firmato? PAG. 4
Sede dei mondiali: battuti da Francia e Turchia Un'altra delusione per il nostro Paese dopo quella per l'edizione 2012: all'Esecutivo Uefa di Ginevra la candidatura tricolore si ferma al primo turno, con il solo voto di Malta, poi nel ballottaggio i transalpini prevalgono 7-6 sulla Turchia. Abete: "Siamo amareggiati, ma nulla da rimproveraci".
E Mourinho firma per il Real Madrid Accordo raggiunto ieri a Milano tra Moratti e il presidente del Real Madrid per il rimborso della penale per il riscatto del ct portoghese. PAG. 3
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VentiquattrOre
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siNdaCati
MiLaNo
NEssuN daNNo
CREMoNa
E' stato proclamato per il 25 giugno lo sciopero di ventiquattro ore nel trasporto pubblico locale e ferroviario, inizialmente previsto per il 28 maggio e rinviato dopo un'ordinanza della presidenza del Consiglio. Lo sciopero, spiegano i sindacati, è stato proclamato perché il negoziato per il nuovo contratto della mobilità “da giugno 2009 a oggi non ha prodotto nulla di concreto per responsabilità delle controparti datoriali".
Il gip di Milano ha accolto il patteggiamento di Telecom e Pirelli sui dossier illeciti. Le società risarciranno Stato e parti civili per 7 milioni di euro. Condannati l'ex capo sicurezza Telecom, Giuliano Tavaroli, a 4 anni e due mesi, l'ex leader della squadra informatica Telecom, Fabio Ghioni, a 3 anni e quattro mesi, l'ex manager Pirelli, Pierguido Iezzi, a 2 anni e 8 mesi. Prosciolto il funzionario Sismi Mancini per il segreto di Stato
Una scossa di terremoto di magnitudo 2,4 è stata registrata tra le province dell'Aquila e Rieti. Il sisma è avvenuto ad una profondità di 11,5 km con epicentro in prossimità dei comuni di Capitignano e Montereale (L'Aquila), e Amatrice e Cittareale (Rieti). Al momento non si hanno notizie di danni o feriti. Nella stessa zona un'altra scossa, di magnitudo 2.9, era stata registrata nella notte tra mercoledì e giovedì.
La giunta municipale di Cremona ha scelto la linea dura per contrastare l'aumento di prostitute registrato negli ultimi mesi lungo le strade della città. Il Comune emanerà un'ordinanza che prevede sanzioni di 166 euro per chi ricerca e contratta la prestazione sessuale. Considerando i tempi tecnici della procedura, la stretta contro le lucciole e i loro clienti entrerà in vigore nel giro di tre settimane, un mese al massimo.
Il 25 giugno 24 ore di sciopero per i trasporti
dossier illeciti Scossa sismica assolto Mancini avvertita a Rieti agente del sismi e a L’Aquila
Multe salate per i clienti delle lucciole
Per il procuratore di Salerno, avrebbe usato un’arma da taglio
La Foto
“Restivo colpì Elisa al torace”
Ladri a casa di Genuardi
Possibile l’estradizione in Italia per l’indagato Il Procuratore generale di Salerno, Lucio di Pietro, ha dichiarato che “Danilo Restivo uccise Elisa Claps colpendola 13 volte al torace con un'arma da punta e taglio, dopo un approccio sessuale rifiutato dalla ragazza, poi la trascinò nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità" . Il magistrato ha anche spiegato che nei confronti di Restivo “ci sono gravi, precisi e concordanti indizi di colpevolezza in ordine all'omicidio di Elisa". Restivo “ha commesso il fatto - ha aggiunto il Procuratore generale di Salerno - per motivi abbietti e ha agito con crudeltà". Di Pietro ha
anche dichiarato di non avere elementi per chiarire se Restivo sia stato aiutato o meno ad occultare il cadavere di Elisa. Dopo aver colpito al torace Elisa Claps, provocandone la morte, Restivo, ha spiegato ancora Di Pietro, “ha coperto il cadavere con materiale di vario tipo, fra cui tegole e materiale di risulta". Elisa è stata uccisa lì dove è stata trovata “parzialmente coperta" con materiale che è stato poi rimosso negli anni". Secondo il pg sarà “possibile un'estradizione provvisoria" dall'Inghilterra all'Italia per Danilo Restivo.
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Direttore responsabile: Ennio Simeone Redazione: tel: 06-86293192 Indirizzo e-mail: redazione@altroquotidiano.it Editrice: GECEm (Gestione Cooperativa Editoria Multimediale) - Presidente:Stefano Clerici Sede legale: Via Aldo Sandulli 45, Roma Registrazione del Tribunale Roma n..343/08 del 18 settembre 2008 - Registrato al ROC Partita Iva 09937731009
stavano svaligiando l'appartamento, in pieno centro a torino, di Pietro antonio Genuardi, uno degli attori della fiction Centovetrine. i vicini hanno chiamato i carabinieri. Cinque rom in cella.
L’OnOmasticO
Guglielmo e Anastasio oggi si festeggia il beato Guglielmo arnaud arrestato con l’inganno a motivo della loro fede in Cristo, ad avignonet vicino a tolosa in Francia. domani si celebra sant’anastasio da Padova, vescovo ariano di Pavia al tempo di re Rotari.
accadde Oggi Rhode island il 29 maggio 1790 il Rhode island diventa l'ultima delle 13 colonie originali degli stati uniti a ratificare la costituzione e viene ammesso come tredicesimo stato. da allora in poi sarà un susseguirsi di adesione fino a formare gli attuali stati uniti.
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iL doPo-MaNovRa
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sPaGNa
Pedaggio in vista per il raccordo anulare e la Salerno-Reggio
Mario de Madrid re degli spacciatori finisce in manette
Uno-due euro in più da luglio per chi entra e chi esce dal Grande raccordo anulare di Roma ma solo diretto o proveniente da Firenze, Napoli e L'Aquila. Nessun pedaggio per chi usa solo il raccordo. Di tre-cinque euro, invece, il pedaggio sulla Salerno-Reggio Calabria. In questo caso - un'ipotesi per i prossimi anni - il pagamento verrebbe applicato solo sui primi 100 chilometri a tre corsie, tra Salerno e Buonabitacolo. Sono queste alcune delle ipotesi in arrivo in Da anni la Salerno-Reggio Calabria è tormentata da campo autostradale dopo la manovra. “lavori in corso” per la terza corsia
Pasquale Locatelli, un narcotrafficante italiano meglio conosciuto come “Mario de Madrid", è stato arrestato venerdì mattina nella capitale spagnola. Secondo gli inquirenti, da più di dieci anni l'uomo gestiva i contatti tra i cartelli del narcotraffico sudamericano e nordafricano, e la criminalità organizzata europea. Locatelli, ricercato dal 2005, è accusato di associazione a delinquere destinata al traffico internazionale di stupefacenti. Locatelli, bergamasco di 58 anni, aveva alle costole la polizia di mezza Europa ma è stato arrestato in Spagna dai finanzieri del Comando di Napoli.
MaREa NERa
PakistaN
“Top Kill” ancora flop e Obama è in Lousiana
Due moschee attaccate da commando, 80 morti
Barack Obama è in visita in Louisiana per prendere visione del disastro ecologico causato dall'esplosione della piattaforma petrolifera Bp. Il presidente Usa ha raccolto alcune palline di catrame finite sulla spiaggia di Port Fourchon. “Il mare è calmo e autorizza le imbarcazioni ad aiutare a prevenire l'arrivo della marea nera vicino alle coste", ha detto Obama incontrando il responsabile delle operazioni di contenimento, l'ammiraglio Thad Allen. Da Grand Isle, il presidente Obama, ha ordinato che venga triplicato il numero degli uomini nella aree colpite dalla marea nera per rendere più efficace la risposta al dramma e garantire risposte entro 24 ore laddove è necessario. Lo ha detto lui stesso aggiungendo che la marea nera “è un attacco alla costa, al popolo e all'economia della regione". Poi, “non sappiamo ancora se Top Kill (l'operazione di chiusura del pozzo di petrolio) funzioni, ma se non funzionerà il governo ha piani di riserva. Sono il presidente - ha aggiunto e la responsabilità finale è mia". Infine, rivolto agli abitanti: “non sarete abbandonati". Intanto ieri pomeriggio si sarebbe verificato un nuovo stop di “Top Kill” a causa di pezzi di fune, copertoni d’auto che bloccavano il drenaggio.l
Ore di paura in Pakistan, dove un commando armato del movimento talebano Tehrik-i-Taliban Pakistan (Ttp) ha attaccato due moschee popolate di fedeli a Lahore. I terroristi hanno lanciato bombe a mano, sparando con armi automatiche, con un bilancio provvisorio che, secondo i media pakistani, è di decine di morti (almeno 80) e di feriti. Il gruppo aveva preso in ostaggio almeno mille persone, liberati dall'esercito in un blitz. I miliziani hanno assaltato le due moschee armati di granate e mitra e con indosso delle cinture esplosive. Tra le vittime ci sarebbe anche il fratello dell'ex primo ministro degli Esteri pakistano, Sir Zafrullah Khan, e il religioso che stava guidando la preghiera.
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abio Capello “è uno dei candidati” alla panchina dell’Inter, “uno con buone carte”. Lo ha confermato il presidente nerazzurro Massimo Moratti, che ha citato più volte Zdenek Zeman tra i possibili successori di Josè Mourinho chiarendo tuttavia di essere orientato ad ingaggiare un tecnico con esperienza internazionale. “E’ difficile pensare ad un altro allenatore, se poi Mourinho resta non possiamo averne due…”, ha
aLtRo sPoRt
Calcio. Inter, Moratti vuole Capello detto Moratti nel corso di una videochat sul sito internet della Gazzetta dello Sport. Moratti ha confermato che Capello “è certamente uno dei candidati”, minimizzando le possibilità di un accordo con Pep Guardiola: “Ci abbiamo pensato ma non credo che si sposti da Barcellona”, ha
detto il massimo dirigente dell’Inter. Moratti si è mostrato scettico sui nomi di Luciano Spalletti (“è stato molto bravo alla Roma giocando anche molto bene, ma credo che la sua intenzione sia rimanere in Russia”) e del brasiliano Felipe Scolari (“dicono sia più adatto alle
nazionali”). Poi i riferimenti a Zeman. “Per la genialità”, ha detto Moratti, ma non solo. “E’ una dimostrazione di stima nei confronti dell’uomo e dell’allenatore. Una pazzia? Sarebbe una pazzia relativa”, ha osservato il presidente dell’Inter, “ma si tratterebbe di dare finalmente spazio ad un prsonaggio di quel livello e di quello spessore”. In tema di mercato Moratti ha escluso di fatto la possibilità di acquistare Steven Gerrard.
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Scelte economiche e federalismo
Manovra, polemiche dalle Regioni il presidente della lombardia, Formigoni
Persino Formigoni si lamenta delle misure decise dal governo. E i finiani danno ragione alla Marcegaglia: poche vere riforme. di ARCAnGElo ARAGonESE
La manovra c’è e non c’è. Prima Berlusconi la presenta in conferenza stampa con Tremonti, poi la nasconde al presidente della Repubblica. Ieri il premier ha incontrato Napolitano ma ha detto di non aver parlato di manovra "perché non l'ho firmata". Ieri il premier ha risposto alle punzecchiature della Marcegaglia: "Abbiamo rimesso la barca sulla giusta rotta una risposta immediata ad una crisi improvvisa". La presidentessa di Confindustria, infatti, lo aveva bacchettato sulla mancanza di riforme strutturali. "Non ho messo le mani nelle tasche degli italiani e abbiamo fatto un intervento efficace sui conti". Per il Cavaliere il governo si è dimostrato coeso e l'unità della compagine è stata riconosciuta in questa occasione "anche da Fini, mentre la Lega da alleato forte e leale sostiene convintamente il provvedimento anche perché alcuni contenuti corrispondono alla logica federalista". Passaggio polemico, invece, sui dubbi di Confindustria, che
ieri ha chiesto oltre al rigore le riforme e il rilancio dello sviluppo. Il premier ha risposto secco: "Suggerisco di leggere con maggiore attenzione i 54 articoli della manovra, a partire dal primo capitolo su competitività economica e sostenibilità finanziaria. Ci sono norme che introducono rilevanti novità strutturali, in chiave di sviluppo, dalla fiscalità di vantaggio fino a zone a zero burocrazia. La riforma più strutturale di tutte con il rafforzamento della lotta all'evasione fiscale". "La speculazione - ha poi aggiunto aveva deciso di attaccare la stabilità e la solvibilità dei nostri Bot. Un fatto mai successo in passato, c'era il rischio che venissero colpiti i salari, le pensioni, i ricavi delle imprese. Rischiava di farci male. Da parte del governo non c'è stato neanche un attimo di esitazione e abbiamo rimesso la barca sulla giusta rotta e senza mettere le mani in tasca agli italiani". Dà invece ragione agli imprenditori il vicepresidente dei deputati del Pdl, Italo
Bocchino. Che, sul sito di Generazione Italia scrive che nella manovra manca "quasi del tutto la parte dedicata allo sviluppo, come rilevato giustamente da Emma Marcegaglia". "Senza la crescita economica prosegue Bocchino - il rapporto deficit/Pil è destinato a restare alto. Troppo alto. Per questo, dopo aver approvato questa manovra di tagli alla spesa, dovremo iniziare ad affrontare il tema delle riforme strutturali che il nostro Paese attende da troppo tempo". "Metteremo tutto nero su bianco, con appositi emendamenti che discuteremo preventivamente sia all'interno del Pdl che della maggioranza e, il giorno dopo l'approvazione di questa manovra, il Pdl deve presentare una proposta organica e condivisa di riforme strutturali per favorire la crescita economica. E' una questione non più rinviabile''. La manovra non è piaciuta alle Regioni, neanche a quelle in mano al centrodestra. Al governatore lombardo, che su Repubblica attacca la manovra sostenendo che così si dice addio al federalismo, risponde il presidente del Piemonte Roberto Cota: "Sul federalismo Berlusconi ha parlato chiaro". "Il federalismo aggiunge Cota - non solo non costa niente ma è proprio
quella riforma strutturale di cui anche ieri è stata invocata la necessità all'Assemblea di Confindustria". Ma il Pd attacca: "Bossi è come le tre scimmiette: lui non vede, non sente e non parla. Ma sa fin troppo bene che il federalismo non c'è più. L'unica, vera riforma che il parlamento poteva varare nel corso di questa legislatura si è dissolta come neve al sole perchè la manovra finanziaria di Tremonti le ha inferto un colpo letale. Bossi lo sa e ci stupisce il suo assordante silenzio". Dello stesso parere anche l'Udc, che con Maurizio Ronconi parla di "training autogeno" del Carroccio. "Oramai è una illusione che non può essere coltivata se non con esercizi di auto convincimento. Il federalismo non si farà perchè non ci sono più i soldi ma soprattutto perchè non è più consentito dal tacito ma solidissimo patto europeo". Anche la Cei interviene sull’argomento: "Sbagliato il federalismo senza solidarietà e unità nazionale". "Un federalismo fiscale, senza essere ancorato all'unità nazionale e a una crescita solidale, manca il suo obiettivo", ha ribadito il presidente della Cei, cardinal Angelo Bagnasco.
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sabato 28 maggio 2010
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La forte denuncia della Cei
«Anche in Italia insabbiati casi di preti pedofili» Il cardinale Angelo Bagnasco ha affermato che non “è escluso che ci siano stati episodi di abusi da parte di prelati messi a tacere”. E si dice pronto a incontrare le vittime di
FRAnCESCo RuSSo
E’ “possibile” che ci siano in italia casi di vescovi che hanno insabbiato accuse contro preti pedofili, secondo il cardinale angelo Bagnasco che, rispondendo alle domande dei giornalisti e nella conferenza stampa conclusiva dell’assemblea generale della Cei, ha precisato: “Qualora ciò fosse accertato il giudizio della Chiesa è noto: è una cosa di per sè sbagliata e da superare”. Nessuna commissione In Italia non ci saranno commissioni “ad hoc” per affrontare gli scandali di pedofilia; ogni vescovo sarà il “referente” per le vittime e potrà prendere decisioni e iniziative a seconda della situazione locale, ha affermato Bagnasco (nella foto al centro). Il porporato ha detto che, al momento, non è in grado di dare ulteriori dettagli sui cento procedimenti canonici avviati contro preti negli ultimi dieci anni in Italia. Coperture dei vescovi Non ha quantificato nemmeno il numero delle vittime, ma ha ammesso che vi è “la possibilità” che ci siano state coperture anche di qualche vescovo. “Si tratta – ha affermato – di una cosa sbagliata, che va corretta e superata”.
un solo caso per Bagnasco Il presidente della Cei ha riferito di aver dovuto gestire, in tutta la sua carriera ecclesiastica, un solo caso di presunta pedofilia. E’ avvenuto – ha detto - quando era responsabile della diocesi di Pesaro. “Mi era stata segnalata una situazione, in cui ho
dovuto verificare l’attendibilità di un’accusa, di una voce, di un ‘rumor’; ad una valutazione puntuale e attenta, era poi emerso che non vi era consistenza nella denuncia contro il sacerdote. E anche la Congregazione per la dottrina della fede, a cui era stato segnalato il caso, aveva deciso di non procedere”. Bagnasco, infine, si è detto disponibile ad ascoltare le vittime di abusi sessuali “giorno e notté”, e come lui lo devono essere tutti i vescovi italiani. denunciare gli abusi Quando una persona si rivolge al proprio vescovo per denunciare di aver subito degli abusi sessuali da parte di un prete, “la si riceve immediatamente, di giorno o di notte”, ha detto. A chi ipotizzava difficoltà per una persona comune nel mettersi in contatto con il responsabile della diocesi, Bagnasco ha risposto: “Non credo che un vescovo sia inaccessibile. Io ricevo lettere personali e riservate, scritte anche a stampatello su una pagina di quaderno su varie questioni delicate. Molti prendono, scrivono e presentano un problema”. Nel caso di denunce d’abuso sessuale, ha proseguito, si tratta di “situazioni così gravi che richiedono una risposta immediata”. Dopo di che “la procedura sarà quella che sarà ci vogliono i tempi necessari, i più brevi possibili”. Foto in basso: i protagonisti dello scandalo pornografia nel seminario austriaco: mons kurt krenn, vescovo di saint Poelten e mons Capellari. Foto in alto: monsignor Bagnasco
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sabato 29 maggio 2010
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In coda per comprare il tuttofare della Apple
Anche in Italia è scattata l’iPad-mania Telefono, computer, lettore via internet di libri e giornali, sembra destinato a rivoluzionare il mondo dei media L'iPad-mania ha contagiato l'Italia: da Milano a Roma assalto ai negozi, file e c'é anche chi ha passato la notte in sacco a pelo davanti alle vetrine dell'App store. A Roma hanno dormito all'addiaccio, attrezzandosi con le coperte pur di accaparrarsi l'ultimo oggetto del desiderio. A Milano lunghe file all'alba per chi non ci rinuncerebbe per nulla al mondo. Del resto l'apertura dei negozi era stata anticipata in previsione di questo assalto, un segnale chiaro già dal boom di prenotazioni per l'iPad prima dell'arrivo in vendita. Secondo gli analisti infatti le ordinazioni in Italia, in linea con il resto dei grandi Paesi europei, avrebbero superato quota 100 mila a poco più di due settimane dal lancio delle prenotazioni nel Vecchio Continente. ROMA - C'é anche chi aspettava da giovedì pomeriggio o chi ha fatto 400 chilometri di viaggio per averlo. L'attesa di oltre un centinaio di fan per l'acquisto IPad è durata fino alle 8 di questa mattina, quando l'Apple store di Roma ha aperto le porte. Il primo a varcare la porta, accolto dalla ola dei commessi in tuta blu, è stato Lucio Botteri, napoletano di 24 anni e
studente universitario a Tor Vergata, laureando in scienze e tecniche dei media. "Sto aspettando dalle 17 di ieri - ha detto Lucio - ho dormito fuori e intorno alle 7 sono entrato con decine di persone". All'esterno del centro commerciale 'Roma Est', dove si trova l'Apple store della Capitale, i 'tecnomaniaci' si sono organizzati distribuendo dei bigliettini con dei numeri scritti a penna: una sorta di 'pre-prenotazione'. Tra la folla, in coda tanti giovani ma anche degli over 40, lavoratori e gente arrivata direttamente da Reggio Calabria, L'Aquila e altre province distanti da Roma. Ad aspettare da ore c'erano anche alcune mamme, delegate dai propri figli per l'ac-
quisto dell'ultima diavoleria tecnologia della Apple. Il primo ad uscire soddisfatto con il suo I-Pad in un sacchetto bianco griffato della Apple è stato Marco Granelli, impiegato di 42 anni. MILANO - Già all'alba lo store della Apple a Carugate, nell'hinterland, è stato preso d'assalto. Anche il punto vendita della Mela ha anticipato l'apertura alle 8, ma quando le porte si sono spalancate c'erano già lunghe file di persone provenienti da ogni angolo della Lombardia e non solo. La società di Cupertino assicura che le scorte di Ipad sono tali da garantire a tutti di portarsi a casa la tavoletta. Anche nei negozi del centro impazza da
questa mattina la smania: già alle 6,30 di iri mattina due persone si sono presentate davanti alle vetrine della Fnac, nella centralissima via Torino, con tre ore di anticipo sull'apertura. Alle 10 i 50 Ipad in vendita nel megastore erano già stati polverizzati e davanti agli esemplari in esposizione si sono create file di curiosi, desiderosi di tenere tra le mani l'apparecchio. Quanto al futuro dopo il successo negli Stati Uniti, dove sono state vendute un milione di tavolette in meno di un mese, gli analisti che seguono da vicino il fenomeno scommettono che "ridisegnerà l'industria dei media" anche nel nostro Paese. RIVOLUZIONE - "Proprio come l'iPod di Apple ha rivoluzionato il mondo della musica nel 2001 crediamo che l'iPad possa ridisegnare l'industria dei media: potrebbe accelerare la penetrazione degli 'ebooks' come l'iPhone ha fatto per gli smart-phones. Gli italiani sostiene in un report Fabio Pavan, analista di Mediobanca - sono tradizionalmente attratti dalle tecnologie 'fashion designed'". Come affronteranno le aziende italiane questa avventura?
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sabato 29 maggio 2010
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Livorno Pomigliano
Sei casi di tubercolosi Controlli nelle scuole
Sei casi di tubercolosi a Livorno: si tratta di 6 persone di origine nordafricana, residenti a San Vincenzo (Livorno) e dello stesso nucleo familiare. Sono due adulti e quattro bambini. Lo ha scoperto la Asl di Livorno che ha già sottoposto le persone contagiate a un trattamento farmacologico specifico. La scoperta del contagio da Tbc c’é stata con il ricovero in ospedale di uno dei due adulti: accertata la patologia sono scattati immediati controlli nei confronti di tutta la famiglia. “Tutti i soggetti sono già sotto trattamento – spiegano da Asl – e non sono più in grado di diffondere la malattia. Il contagio può avvenire solo dopo un contatto stretto e molto prolungato con persone che abbiano contratto la malattia e non abbiano cominciato la terapia antitubercolotica”. Per oggi la stessa Asl ha in programma un incontro con le scuole materne ed elementari di San Vincenzo frequentate dai bambini che hanno contratto la Tbc. “La tubercolosi è una malattia da non sottovalutare ma che, una volta diagnosticata, può essere gestita e curata senza difficoltà – ha aggiunto la Asl -. Il basso pericolo di contagio fa considerare la situazione seria, ma non grave”.
Ultimatum dalla Fiat La Fiat stringe su Pomigliano: ''Spero che si possa giungere ad una rapida conclusione perché presto sarà impossibile accettare ulteriori ritardi'', avverte l'amministratore delegato, Sergio Marchionne. Fim, Uilm, Fismic e Ugl, dopo l'incontro a Torino con l'azienda, assente la Fiom, aspettano una nuova convocazione per raggiungere un'intesa entro l'11 giugno. Per i metalmeccanici Cgil, che volevano un rinvio dell'appuntamento e vedranno l'azienda da soli il 4 giugno, si paventa il rischio di un accordo separato. Si farà il punto, invece, sulle prospettive del polo industriale di Termini Imerese nell'incontro convocato al Ministero dello Sviluppo Economico l'11 giugno. Agli ufficiali torinesi della Scuola di Applicazione
Marchionne parla di Fabbrica Italia, di cui Pomigliano è un pezzo importante: ''Rappresenta il sogno e la responsabilità che sentiamo verso il nostro Paese. La Fiat intende lavorare per rendere gli italiani di domani orgogliosi di quelli di oggi''. Ma sullo stabilimento campano, dove per produrre la nuova Panda serve massima flessibilità, il manager del Lingotto pretende che si faccia in fretta e torna a ventilare l'ipotesi di un piano B. ''I tempi - dice - stanno diventando stretti. Il protrarsi della trattativa con i sindacati ha già provocato lo slittamento degli investimenti necessari per l'avvio della produzione. In assenza di un accordo che offra adeguate garanzie potrebbe diventare inevitabile riconsiderare il pro-
Reduce da incidente
getto e prendere in considerazione ipotesi alternative per la produzione della futura Panda''. La Fiat vuole che ''tutti abbiano il coraggio di operare un profondo cambiamento che superi gli schemi e i comportamenti del passato, incompatibili con le sfide future''. La risposta dei sindacati è positiva. Bruno Vitali, segretario nazionale della Fim, parla di ''importanti passi avanti nel negoziato'', la Uilm è fiduciosa su un'intesa entro l'11 giugno, mentre la Fismic da' un parere ''sostanzialmente positivo'' su punti centrali come i 18 turni settimanali, l'aumento dello straordinario obbligatorio e la modifica dell'organizzazione del lavoro che comporti anche il passaggio delle pause dei lavoratori da 40 a 30 minuti.
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Agente carcerario Crocifisso usato suicida a Pesaro come sostegno Un assistente capo della polizia penitenziaria in servizio alla Casa Circondariale di Pesaro, si è suicidato con la propria pistola, nella propria abitazione. L’uomo si chiamava Antonio Smacchia, aveva 44 anni. Da qualche tempo si trovava in convalescenza per un incidente stradale e sarebbe dovuto rientrare in servizio proprio quella mattina. La scoperta è stata effettuata dalla postina che giunta alla casa per consegnare una missiva ha visto del sangue uscire dalla porta. Quando i soccorsi sono giunti sul posto hanno trovato l’uomo ancora agonizzante che è spirato durante il trasporto in ospedale.
Padre-padrone condannato E' stato condannato a dieci anni di carcere il sessantacinquenne torinese accusato di avere costretto per decenni la figlia a subire abusi sessuali. La sentenza riguarda anche un figlio al quale sono stati inflitti nove anni. Per i due imputati il pm Paolo Scafi aveva chiesto pene più elevate.
Un crocifisso usato come sostegno per i ripetitori telefonici. “E’ un obbrobrio. Quando l’ho visto per la prima volta sono rimasto di stucco. Adesso è mia ferma intenzione non rinnovare il contratto quando arriverà a scadenza”. A dirlo è stato il vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, mons. Luigi Renzo (nella foto), in merito al Crocifisso posto sul promontorio di Drapia utilizzato come sostegno per ripetitori telefonici. “Sicuramente quei ripetitori vanno rimossi – ha aggiunto mons. Renzo – ma fino a quando non scadrà il contratto, tra alcuni anni, non possiamo fare niente, altrimenti saremmo costretti a pagare una penale. Ho incaricato l’ufficio di seguire la pratica e quando sarà il momento faremo la disdetta”.
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argOmenti
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sabato 29 maggio 2010
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Non c’è soltanto l’emergenza debito Premunirsi anche dal rischio deflazione di
mARio lEttiERi*
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opo la crisi dell’euro e la famosa notte quando l’intero sistema europeo rischiava di cadere come un castello di carte, l’accordo per il salvataggio sembra concentrarsi tutto sui tagli di bilancio per abbassare i livelli del debito pubblico e rientrare al più presto nei parametri di Maastricht. Una seria campagna contro gli sprechi è doverosa. Ce ne sono tanti e a tutti i livelli, ma la riduzione delle spese e dei bilanci pubblici dovrebbe essere accompagnata da altre riflessioni su alcuni andamenti che potrebbero avere un impatto molto forte sull’economia. Mentre la ripresa resta ancora un miraggio, una politica di austerità può portare con sé il rischio della deflazione, a causa di una prolungata recessione, di una possibile discesa dei prezzi e di una contestuale riduzione della domanda. L’economia non è un calcolo aritmetico e non si risolvono distorsioni economiche di lungo periodo semplicemente giocando con i numeri. Se si riduce la spesa corrente improduttiva, occorre nel contempo aumentare gli investimenti. Gli eurobond dovrebbero servire al finanziamento delle grandi infrastrutture.
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econdo la BRI, le banche europee hanno nei loro portafogli 2.800 miliardi di dollari in titoli del debito pubblico di Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna. A loro volta le banche americane hanno titoli pubblici dei paesi dell’UE per 1.500 miliardi di dollari. Il rischio di una deflazione nella zona euro è quindi la minaccia più immediata alla stabilità finanziaria dell’Europa, perché, tra l’altro, potrebbe portare ad una svalutazione dei titoli sovrani e ad un ulteriore indebolimento dell’euro. Perciò occorrono investimenti per
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PAolo RAimondi** rilanciare l’economia. Gli Stati Uniti e la Cina, che valutano positivamente lo stanziamento europeo di 750 miliardi di euro di aiuti contro i default, allo stesso tempo mostrano preoccupazione per gli effetti dei tagli di bilancio sull’andamento dell’economia mondiale. Oltre alla deflazione, non è infondato il rischio di una futura fiammata di inflazione in Europa. Non vi sono oggi segnali visibili, ma la storia ci ha insegnato che, quando si vedono i suoi primi effetti, è troppo tardi per bloccarla. L’Europa ha deciso il pacchetto di salvataggio sulla scia dell’America e della Gran Bretagna. Loro lo hanno fatto stampando altra moneta per comprare i titoli in caduta libera. er fortuna la Banca Centrale Europea non ha seguito questa strada. Per il momento, infatti, raccoglie fondi sui mercati, o con le operazioni di swap aperte dalla Federal Reserve per l’acquisto delle obbligazioni sovrane europee. Se si dovesse avere un peggioramento della situazione economica, i titoli comincerebbero a perdere valore e la BCE sarebbe costretta ad acquistarli direttamente anche emettendo nuova e più abbondante liquidità, che farebbe lievitare i prezzi. Sarebbe una iattura. Il settore bancario americano più aggressivo e speculativo già parla della BCE come di una gigantesca bad bank. I bassi tassi di interesse sia in Usa che in Europa provano che la leva dei controlli monetari non è utilizzabile in quanto ha già esaurito tutta la sua possibile e risicata efficacia. Ciò, insieme con la caduta del valore dell’euro rispetto al dollaro, che dall’inizio del 2010 è stata del 14%, sta generando un processo di carry trade sulla moneta europea. Avvenne con lo yen in Giappone
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che aveva tassi di interesse bassissimi per effetto della stagnazione economica interna. Il carry trade è una semplice operazione di ottenere prestiti in valuta a basso costo di una determinata area monetaria e poi utilizzarli altrove, magari in attività speculative. In passato si puntava a lucrare sulle differenze nei tassi di interesse tra diverse monete, oggi invece si scommette sulle aspettative di ripresa o di recessione dei vari paesi. ntanto l’industria tedesca presente nella regione dell’Asia e del Pacifico ha tenuto a Singapore la sua 12.ma conferenza operativa. In questa sede il segretario generale dell’ASEAN, Surin Pitsiwan, ha spiegato che la regione “ è diventata il motore ben funzionante dell’economia mondiale”. Si ricordi che nel 1997-8 i paesi asiatici erano stati attaccati dalla speculazione e molte monete persero dal 30 all’80% del loro valore. Quei paesi hanno imparato in fretta la lezione, hanno compreso non solo la necessità di ridurre l’indebitamento e il deficit. Insieme a nuove regole per il loro mercato finanziario, hanno anche creato una rete di protezione di 600 miliardi di dollari per puntare allo sviluppo economico dell’intera regione. Bisognerebbe guardare con maggior attenzione a questa esperienza. *Sottosegretario all'Economia nel governo Prodi ** Economista
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Ragioniamo sull’ipotesi “Ponte di Archimede” tra Messina e Reggio La promozione dell'integrazione dei territori, finalizzata alla costituzione di aree metropolitane e al rafforzamento dei loro sistemi, costituisce una possibile via per il miglioramento della competitività dell'Europa. L’Unione Europea, infatti, a partire dal rilancio della Strategia di Lisbona (2005), individua nelle città, soprattutto se di rango metropolitano, i nodi e i poli di eccellenza territoriale, chiamandole ad assumere un ruolo propulsore dello sviluppo. L'attenzione perciò va focalizzata soprattutto sulla dotazione dei fattori determinanti ai fini della competitività, a partire dalla dotazione infrastrutturale. E’ questo il contesto nel quale va collocato il dibattito sull’opportunità di realizzare un collegamento stabile tra Messina e Reggio Calabria, passando alla verifica della fattibilità della tipologia di collegamento stabile a “tunnel in alveo”, altrimenti noto come “Ponte di Archimede”, in grado di assicurare un collegamento diretto tra le realtà urbane, senza i lunghi giri connessi con il ponte sospeso. Giuseppe Giordano capogruppo Idv Regione Calabria
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Immigrazione
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l 20 maggio scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato una bozza di regolamento sull'accordo di integrazione – gia' ribattezzato “permesso a punti” - introdotto dal pacchetto sicurezza (Legge n. 94/09) in materia di stranieri (2). Al momento della richiesta del primo permesso di soggiorno lo straniero dovrà firmare l'accordo, impegnandosi a raggiungere entro due anni specifici obiettivi, il cui raggiungimento verrà valutato sulla base di crediti assegnati o decurtati. Sia chiaro, l'accordo non sostituisce il permesso di soggiorno, ma vi si aggiunge. Ne consegue che la perdita del permesso comporterà l'invito a lasciare il territorio italiano, anche se lo straniero ha rispettato il contratto; viceversa, il mancato rispetto dell'accordo “a punti zero” comporterà la revoca del permesso di soggiorno. artiamo dall'inizio. Lo straniero entra in Italia, va in Questura per richiedere il permesso di soggiorno e firma l'accordo, un documento di cinque pagine, tutte rigorosamente scritte in italiano (non ci risulta che la bozza di regolamento ne preveda la traduzione), con cui si impegna a conoscere la lingua italiana; conoscere a sufficienza i principi fondamentali della Costituzione e dell'organizzazione e funzionamento delle istituzioni pubbliche; conoscere a sufficienza la “vita civile italiana” (come funziona la sanita', la scuola, i servizi sociali, il fisco, il lavoro); garantire l'adempimento dell'obbligo di istruzione da parte dei figli minori. ntro un mese dalla firma lo straniero deve partecipare ad un primo corso gratuito “offerto” dallo Stato italiano, di durata fra le 5 e le 10 ore, nel corso del quale gli vengono spiegati: 1) i diritti e i doveri degli stranieri in Italia, le facoltà e gli obblighi inerenti al soggiorno, i diritti e doveri reciproci dei coniugi e i doveri dei genitori verso i figli secondo l'ordinamento giuridico italiano, anche con riferimento all'obbligo di istruzione; 2) i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica e dell'organizzazione e funzionamento delle istituzioni pubbliche in Italia; 3) una conoscenza della vita civile in Italia, con particolare riferimento ai settori della sanità, della scuola, dei servizi sociali, del lavoro e agli obblighi fiscali. E l'italiano? Se partiamo dal presupposto che fra gli obblighi dello straniero c'e'
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Permesso di soggiorno a punti? Profili di illegittimità di
EmmAnuElA BERtuCCi (lEGAlE
quello di raggiungere in due anni una conoscenza sufficiente dell'italiano parlato, come è possibile che questi appena arrivato possa capire cosa c’è scritto in cinque pagine di italiano “legalese” e in dieci ore di lezione, in italiano, di educazione civica? Viene il sospetto che prima ancora degli stranieri, il corso sui principi fondamentali dell'ordinamento debba seguirlo chi ha redatto il testo della bozza: non si possono introdurre con un regolamento altre e nuove ipotesi di espulsione che la legge non prevede. Un regolamento è fonte normativa inferiore rispetto alla legge e può disciplinare – in questo specifico caso – solo gli aspetti che l'art. 4 bis del testo unico in materia di stranieri gli ha demandato. Introdurre con un regolamento attuativo una nuova ipotesi di espulsione è costituzionalmente illegittimo. Il Consiglio dei Ministri dovrà dunque eliminare dalla bozza predisposta (art. 6, comma 2) l'espressione: «nonché la mancata frequenza della sessione di educazione civica di cui all'articolo 3». i sono delle eccezioni. Non dovranno sottoscrivere l'accordo di integrazione gli stranieri di età inferiore a sedici anni o superiore a 65. Sono inoltre esentate le seguenti categorie di stranieri: titolare di permesso di soggiorno per asilo, per richiesta di asilo, per protezione sussidiaria, per motivi umanitari, per motivi familiari, di permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, di carta di soggiorno per familiare straniero di cittadino dell’Unione europea, nonchè dello titolare di altro permesso di soggiorno che ha esercitato il diritto al ricongiungimento familiare.
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DEll’ADuC)
veniamo alle modalità di assegnazione e decurtazione E dei crediti. Due allegati alla bozza
di regolamento disciplinano, rispettivamente, le attivita' che comportano assegnazione di crediti e gli eventi che determinano la decurtazione di crediti . Rimandiamo alla lettura dell'allegato per l'elenco delle attività che attribuiscono credito, soffermandoci invece su alcuni aspetti dell'allegato c, ossia quello che elenca gli eventi che comportano decurtazione dei crediti: la pronuncia di provvedimenti giudiziari penali di condanna anche non definitivi, compresi quelli adottati a seguito di applicazione della pena su richiesta ai sensi dell'articolo 444 del codice di procedura penale; l'applicazione anche non definitiva di misure di sicurezza personali previste dal codice penale o da altre disposizioni di legge; l'irrogazione definitiva di sanzioni pecuniarie di importo non inferiore a 10 mila euro, in relazione a illeciti amministrativi e tributari. uesto, secondo me, il profilo di illegittimità piu' grave, poiché l'elencazione riguarda le misure di sicurezza personali e tutti i tipi di reati, senza alcuna distinzione fra ostativi e non al rinnovo del permesso, che per questo tramite vengono reintrodotti come cause ostative. Il testo unico in materia di immigrazione elenca infatti una serie ben determinata, e tassativa, di reati la cui commissione non consente il rinnovo del permesso di soggiorno. Consentire che la condanna non definitiva per qualsiasi reato comporti la decurtazione dei crediti, e conseguentemente il mancato rinnovo del permesso di soggior-
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no e l'espulsione viola sia le norme del d.lgs. 286 del 1998 che i principi generali di gerarchia delle fonti del diritto e, se non modificata in maniera conforme a legge, sara' sicuramente questione da sottoporre alla Corte Costituzionale. ’è poi la verifica finale. Alla fine dei due anni, lo straniero dovrà presentare allo Sportello Unico per l'Immigrazione la documentazione a riprova delle attività svolte. In assenza della documentazione sarà sottoposto ad un test. La soglia di adempimento è fissata in trenta crediti: qualora il numero dei crediti finali sia pari o superiore alla soglia di adempimento, fissata in trenta crediti e, inoltre, siano stati conseguiti il livello A2 della conoscenza della lingua italiana parlata e il livello di sufficienza della conoscenza della cultura civica e della vita civile in Italia, è decretata l'estinzione dell'accordo per adempimento con rilascio del relativo attestato; qualora il numero dei crediti finali sia superiore a zero e inferiore alla soglia di adempimento ovvero non siano stati conseguiti i livelli della conoscenza della lingua italiana parlata, della cultura civica e della vita civile in Italia di cui alla lettera a ), è dichiarata la proroga dell'accordo per un anno. Dopo un anno c'e' una nuova verifica e se anche questa volta non si raggiungono i trenta crediti il prefetto, nel risolvere l'accordo, ne decreta l'inadempimento parziale. L'inadempimento è preso in considerazione nelle decisioni discrezionali in materia di immigrazione o cittadinanza; qualora il numero dei crediti finali sia pari o inferiore a zero, è decretata la risoluzione dell'accordo per inadempimento, con revoca del permesso di soggiorno ed espulsione. a sensazione generale che si ha è quella di un testo approssimativo, che contiene importanti profili di illegittimità. Nulla in contrario alla individuazione di politiche di integrazione degli stranieri, purché esse siano serie, legittime e non ridicolmente afflittive: si consideri che la decurtazione di punti avviene anche per gli “illeciti amministrativi e tributari” (anche una multa per divieto di sosta lo è). Considerato che il regolamento dovrà ancora passare al vaglio del Consiglio di Stato e della Conferenza Stato-città e regioni, è a questi organi che facciamo appello affinché sanino le illegittimità costituzionali della bozza redatta dal governo.
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Era inappropriato quel richiamo al duce? di
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migLiOre deL giOrnO
moiSè AStA
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e l’aveva con Tremonti – come sospetta la Bindi – o era solo uno screanzato sfogo alla malcelata nostalgia che agita la sua mente intrisa di sogni mussoliniani e staraciani con cui, spesso, si fa scudo o fa sfoggio di una cultura, altrimenti detta, con intenti di grande pompa, “mistica” (qui come sostantivo, non come aggettivo)? Il dilemma è di rigore dinanzi a quella frase («dicono che ho potere; non è vero, forse ce lo hanno i gerarchi ma non lo so») che Berlusconi ha preso, pari pari, dai Diari di Benito Mussolini (esplicitamente citato). Così, l’illusionista di Arcore che, come ha sottolineato Ferrero (Prc), «sta facendo al nostro Paese gli stessi danni che hanno fatto Mussolini e il fascismo», nei fatti, ha rivelato quelle che “sono le reali identificazioni con i personaggi della storia patria. Berlusconi cita spesso Mussolini, ne scimmiotta il portamento, ne mima il gesticolare e ne celebra il credo. Brutto segno. Preoccupante. Ostenta, sovente, voglia di imitarlo nella gestione del potere. Altro che “profonda condizione di insicurezza”! Dice bene Orlando (idv) quando sostiene che Berlusconi debba dimettersi oppure si debba concedere “un periodo di riposo per il bene d’Italia”. Con le vedute da ventennio che ha, anzi, sarebbe ancora meglio se prendesse il largo dalla scena politica. A tutela di una democrazia che, con lui in carica, è sempre a rischio contagio.
Un errore l’abolizione della Provincia di Rieti La proposta dell’abolizione della Provincia di Rieti è strampalata e senza senso perché non porterebbe nessun beneficio economico ma anzi porterebbe solo guai. Una volta eliminata la Provincia il personale, che rappresenta l’80% per cento dei costi, a chi va? E le funzioni? E i comuni che fanno parte della Provincia di Rieti che fine fanno? A quali altre Province del Lazio, che resterebbero in piedi, verrebbero accorpati? E’ un errore che la riforma delle Autonomie venga fatta con un decreto che si occupa di economia e non attraverso la carta delle Autonomie locali, che dovrebbe ridisegnare il nuovo riassetto delle istituzioni locali. E’ un vero guazzabuglio e anche perché non si capisce il criterio: o le province sono inutili e allo-
ra si devono chiudere tutte e non solo alcune, per di più decise con criteri che non toccano quelle guidate da uomini della Lega. Per questo ho inviato un messaggio di solidarietà al presidente della Provincia di Rieti, Fabio Melilli, e al sindaco del capoluogo, Emili, pronto a sostenerli nella battaglia per bloccare questa norma strampalata. E’ comunque un errore cancellare le Provincie che sono l’unico ente intermedio che può garantire oggi i piccoli comuni dallo strapotere delle grandi aree metropolitane e dal neo centralismo delle Regioni. Piuttosto cancelliamo subito tutti gli enti che stanno in mezzo come le Comunità Montane, le Università agrarie, i Consorzi di bonifica, i tanti consorzi tra gli enti locali, gli enti parco regionali, gli Ato, le unioni dei comuni, e facciamo diventare le Province, caso mai ridisegnandone i confini, il livello di gestione ottimale di tutti i servizi pubblici locali.
marassi su “il mattino” Questo però deve servire di lezione a tutta la classe politica regionale e istituzionale a prendere la strada della riforma istituzionale di Roma e del resto del territorio con conseguente eliminazione di tutti gli enti inutili. donato Robilotta ex consigliere regionale Pdl
Troppe favole raccontate su Malpensa Malpensa è un bellissimo aeroporto, moderno e funzionale, peccato sia stato costruito nel posto sbagliato. Siamo nel pieno del Parco Naturale della Valle del Ticino, classificato dall'UNESCO "riserva naturale della biosfera", in una zona a cavallo tra Piemonte e Lombardia, ricca di laghi, canali, boschi e tanto verde spontaneo. Al seguito di Malpensa, in questa oasi verde, si sono concentrate le attenzioni degli speculatori di ogni sorta e nazionalità che stanno facendo tabula rasa di ciò che resta del Parco del Ticino e della nostra brughiera grazie ad una legge regionale - voluta dalla destra, condivisa dalla sinistra e apprezzata dalla Lega - che ha permesso ad alcuni imprenditori locali e a varie multinazionali di aggirare i vincoli ambientali per costruirvi di tutto. Il colpo di grazia verrà
poi dalla costruzione della terza pista che ricoprirà con una striscia di asfalto e cemento l'area del Gaggio, 330 ettari di brughiera e di verde incontaminato amorevolmente curato da volontari e ricco di testimonianze storiche del periodo bellico. Terza pista che porterà più aerei sulle nostre teste, maggiore inquinamento e il trasferimento coatto di una intera frazione, quella di Tornavento con le sue 600 famiglie, che sarà colpita in pieno degli aerei in transito. I sostenitori e, soprattutto, i beneficiari della grande Malpensa affermano che il nuovo aeroporto è indispensabile per la ripresa economica del nostro Paese, per rilanciare l'occupazione. Falso. Partiamo dal lavoro: è vero, Malpensa porta lavoro, ma il grosso della mano d'opera vede l'utilizzo quasi esclusivo di extracomunitari costretti ad accettare condizioni di lavoro e di retribuzione al limite, spesso superato, dello sfruttamento. E poi si dice Malpensa volano per l'economia. Altra bufala! Trent’anni fa il nuovo aeroporto è stato pensato come strumento di supporto alle nostre esportazioni ma ora la situazione si è letteralmente ribaltata.Malpensa sarà utilizzata soprattutto per agevolare le importazioni. Con buona pace di chi - leghisti in testa sbraita ad ogni piè sospinto contro l'invasione dei prodotti cinesi. Gianfredo Ruggiero presidente Excalibur, Varese
Diritti & DOVeri
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preVidenZa contributi
Che cos’è la totalizzazione assieme ad un gruppo di colleghi, sia pure con precedenti esperienze lavorative diverse, sentiamo spesso parlare di “totalizzazione dei contributi”, ma non abbiamo le idee molto chiare in proposito. Può aiutarci, tramite la sua rubrica settimanale? Grazie. D. Ferrara, Roma La “totalizzazione” è un istituto giuridico-previdenziale di cui sentiremo molto parlare in futuro. Si tratta di questo: i lavoratori che, nel corso della propria vita, hanno svolto, come i vostri colleghi, attività diverse, sono stati iscritti, ovviamente, a gestioni pensionistiche diverse. La “totalizzazione” consente di ottenere, a determinate condizioni, un’unica pensione con la sommatoria dei vari periodi contributivi che, ovviamente, non devono coincidere nel tempo. Riguarda le pensioni di vecchiaia, di anzianità, di inabilità o ai superstiti. La “totalizzazione” è completamente gratuita e può essere richiesta da tutti i lavoratori (siano essi dipendenti, autonomi, a progetto o liberi professionisti).
gestione separata
Consulente si deve iscrivere all’Inps a partire dal prossimo luglio una grossa azienda a carattere regionale affiderà a mio figlio, in modo occasionale e quando ve ne sarà esigenza, delle consulenze. il compenso previsto si aggirerà sui 1.550 euro mensili. Considerato che mio figlio non è iscritto a nessuna Cassa di previdenza, perché mancante, è
Risponde il dottor Antonino niColo’ Potete inviargli i vostri quesiti direttamente all’indirizzo e-mail: toniconc@libero.it oppure potete telefonargli al numero 388 0554031 ogni giovedì dalle 15 alle 18
inps
A chi fare il ricorso per avere l’invalidità Mia madre ha presentato, lo scorso gennaio, domanda di invalidità civile. tenuto conto delle recenti restrizioni ministeriali in materia, nel caso in cui la domanda non venisse accolta, a quale organo va presentato l’eventuale ricorso?
M. Pira, Nuoro Avverso il mancato riconoscimento sanitario è ammesso il solo ricorso in giudizio entro 180 giorni - a pena di decadenza dalla notifica del verbale sanitario. Le recenti innovazioni non prevedono l'introduzione del ricorso amministrativo né di altre forme di contenimento del contenzioso. Inoltre, è stata introdotta la qualificazione dell’Inps come unico legittimato passivo. Vale a dire, l'Inps diventa l’unica “controparte” nei procedimenti giurisdizionali civili relativi a prestazioni sanitarie previdenziali ed assistenziali.
obbligato ad iscriversi alla Gestione separata iNPs? N. Mura, Cagliari Da quanto comunica, suo figlio riceverà, nel 2010, compensi per circa 9.000 euro. In questo caso, poiché l’importo supera i 5.000 euro annui, scatta l’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata. L’aliquota di versamento è stata fissata, per il corrente anno, al 26,72% dei compensi per quanti non hanno copertura previdenziale.
contributi
Non si può chiedere la restituzione Mia moglie ha 54 anni di età ed ha versato fino allo scorso dicembre contributi volontari per raggiungere il diritto a pensione. dovrebbe continuare la contribuzione per altri 5
anni e 2 mesi (costo previsto: 14.500 euro). Le nostre possibilità economiche non lo consentono ed abbiamo deciso di sospendere i versamenti. Potremmo chiedere all’iNPs il rimborso di quanto già versato (5.700 euro)? Grazie. A. C., Pisa Non è possibile chiedere il rimborso dei versamenti effettuati. Tale operazione è prevista soltanto nei casi in cui i versamenti dovessero risultare indebiti (ad esempio, quando il periodo interessato risulti già coperto da altra contribuzione o da un riscatto).
contributi volontari
Consiglio per la signora dal 1977 al 1991 ho versato contributi all’iNPs come lavoratrice sia
Avvertiamo i lettori che alcuni quesiti e relativi pareri vengono ripetuti perché riguardano argomenti che hanno già ottenuto risposta
dipendente che autonoma. dal 1994 sono titolare di una pensione ai superstiti, in seguito alla morte di mio marito. oggi ho 54 anni. Nel 2016, al compimento dei 60 anni, avrò diritto ad una pensione diretta? F. Rossi, Novara Dovrà raggiungere anche i 20 anni di contribuzione. A tal fine, le conviene chiedere l’autorizzazione ai versamenti volontari e colmare, con i relativi pagamenti trimestrali, il periodo temporale che ancora le manca per raggiungere i requisiti.
contributi
Continua a lavorare anche dopo i 60 sono andato in pensione a 60 anni con 40 anni di contribuzione all’iNPs. Ho poi effettuato consulenze con iscrizione all’iNPs come parasubordinato ed ho già ottenuto una pensione supplementare. Ho intenzione di lavorare fino a tutto il 2012, continuando nei versamenti alla Gestione separata. La mia pensione supplementare vedrà dei benefici? R. Pontone, Cassino Sì. Anche per la pensione supplementare sono previsti dei supplementi di pensione per i contributi versati dopo la decorrenza della stessa. Si ottengono dopo 5 anni dalla decorrenza originaria della prestazione e, per una volta sola, dopo due anni. Ovviamente, gli incrementi pecuniari sono correlati all’entità dei versamenti.
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Ricci/Forte a Roma
Macadamia Nut Brittle e l’ombra dell’ambiguità di
FEdERiCo BEttA
Macadamia Nut Brittle. Ricci/forte. Teatro Piccolo Eliseo Patroni Griffi. Roma. La musica elettropop e una sequenza ritmica di tre attori accolgono gli spettatori che riempiono la platea. Luce piena sul palco quasi vuoto. Entra una ragazza, ridente e sgraziata, vestita da Wonder Woman. Prende il microfono e presenta i tre attori in scena. Sono Macadamia, Nut e Brittle. Nomi rubati al gelato confezionato per eccellenza: l’Haagen Dasz. Siamo pronti. Per sentire sul corpo e nelle idee un mondo di solitudini e urla, televisione e sogni di gloria, pop e technorave. L’ultimo spettacolo di ricci/forte (Stefano Ricci e Gianni Forte) è un rimpasto della scabra poesia di Dennis Cooper. Un incontro scontro di personaggi che vivono il sesso con famelico desiderio di realtà. Lo show senza filtro di ideali precotti che forgiano nel sangue identità senza storia. Si ride, tanto. Forse solo per la paura di trovarsi rappresentati. Lo spettacolo si sviluppa per quadri, incastrati in un frame sempre presente, scioccante nelle sue luci ghiacciate che inondano la scena senza possibilità d’ombra. Ma l’ombra c’è, è viva, pulsa nell’ambiguità di genere che avvolge gli spasmi degli attori. Sono lì, coi
Fino al 30 maggio la possibilità di vedere al Piccolo Eliseo questa compagnia
la scena finale dello spettacolo corpi e le voci, coi desideri e le paure. Pronti a difendere il loro volto o a scoppiare in un pianto a dirotto. C’è chi ha parlato di gioventù violenta. Chi ha visto in Macadamia Nut Brittle un mondo di uomini e donne che trasfigurano in brutalità la propria inconsistenza. Ma, forse, loro sono solo uno specchio, sono solo la copia, sono solo l’ombra assente di se stessi. Quell’ombra che il mondo nel quale sono immersi non gli concede di proiettare.
Schiacciati nella bidimensionalità delle serie televisive, invasati di ideali dal sapore chimico, gli eroi contemporanei di Macadamia sono timbrini posticci sulle mani infangate di bambini insoddisfatti. Il bagno nel sangue finale diventa a questo punto catartico, per poter finalmente uscire dal bianco pixelato di uno schermo televisivo. E scappare dal devastante bisogno d’amore per sparire nei propri rifugi di bambino.
La speciale “Caramella” di Mina Mina, la “signora” della musica italiana, ha ancora tanta voglia di sperimentare e di spaziare in nuovi territori e nel suo nuovo cd prosegue il suo lavoro di talent scout. A sette mesi da “Facile”, è uascito “Caramella”, 14 tracce che si aprono e si chiudono con “You get me”, la prima versione in duetto con Seal, che ha registrato i suoi interventi a Los Angeles con la produzione di David Foster; la seconda come ghost track cantata da sola. A firmare “You get me” è un autore sconosciuto, Teitur Lassen, musicista delle isole Faroe, insieme alla neozelandese Pam Sheyne. Il pezzo le è stato segnalato dal nipote, Axel Pani, 23 anni. che da un paio di album collabora con la nonna. "Mio figlio racconta Massimiliano Pani - scrive bene. Quest'anno si laurea in business administration. Fa tutte e due le cose. Ma la musica ce l'hai dentro: anche se cerchi un'altra strada, spunta fuori". Parlando della celebre mamma, dice: "Quello di talent scout è il suo ruolo principale. Che sia una grande voce non c'é dubbio, ma ha 50 anni di discografia smisurata alle spalle perché è brava a trovarsi un repertorio. E' bello vedere che un'artista come lei vada a scoprire e tirare fuori un artista nuovo piuttosto che fare un repertorio scontato”. Ma Mina ha chiamato anche autori di fiducia: come Andrea Mingardi e Maurizio Tirelli, presenti con “Accendi questa luce” e “Mi piacerebbe andare al mare”, oltre a Samuele Cerri, Mauro Santoro, Maurizio Morante e Fabrizio Berlincioni. Includendo anche due duetti non ancora presenti nella sua discografia: “Poche parole” con Giorgia e “Amore disperato” con Lucio Dalla. e. m. (Ansa)
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Perbenismo di facciata
anti-reportage sul terremoto
mine vaganti
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Regia: Ferzan Ozpetek con Riccardo Scamarcio, Nicole Grimaudo, Alessandro Preziosi, Ennio Fantastichini, lunetta Savino, Ilaria Occhini
Gruppo di famiglia in un interno. Il paragone con il grande film di Luchino Visconti finisce qui. Tuttavia, nulla da togliere al regista turco che ha realizzato un film godibile, intimo, per la prima volta curioso di esplorare il cuore della famiglia tradizionale e tradizionalista, animata dal perbenismo di facciata. Un nucleo numeroso, come tanti nel Sud d'Italia, proprietario di un pastificio, con una nonna dolce e ribelle, una madre affettuosa e tollerante, la zia stravagante (una piacevole sorpresa l'interpretazione di Elena Sofia Ricci), il padre molto attento alle apparenze e due figli gay che hanno da sempre nascosto la loro vera identità. Scamarcio particolarmente bravo a non strafare in un ruolo non certo facile. Sullo sfondo la splendida Lecce con i vicoli, piazze ed il candore della sua architettura.
La genialità di Polanski
Regia: Sabina Guzzanti. Interpretato da Sabina Guzzanti
Sabina Guzzanti in una imitazione di Berlusconi nel filmdocumentario “draquila” sul dopo terremoto in Abruzzo
Gli amori extraconiugali matrimoni e altri disastri Regia: Nina Di Majo con Margherita Buy, Fabio Volo, luciana littizzetto, Francesca Inaudi.
L'intento della regista era una commedia semplice e sofistica, in realtà è complicata (tanto da apparire improbabile) ed abbastanza ordinaria, quasi scontata. Sceneggiatura debole e poco
equilibrata, dialoghi fuori dal mondo. La Buy, sulla cui faccia la cinepresa non molla mai un attimo facendo sparire dallo schermo tutto il resto, fa sempre la solita parte della single ansiosa e nevrotica. Poi, per chissà quale magico artifizio, ad un certo punto tutti si innamorano di lei. L'adolescente inquieto, l'intellettuale di sinistra inevitabilmente sfigato, il tecnico che aggiusta i computer e pure il cognato mezzo leghista ed ignorante come una capra al quale dà anche un bacetto tutto casto. Cast stellare sottoutilizzato.
l’uomo nell’ombra Regia: Roman Polanski con Ewan McGregor, Pierce Brosnan. Che Polanski sia un maestro nella regia è fuor di dubbio ed anche in questa occasione dà prova di grande abilità del dirigere gli attori. Ha sdoganato definitivamente uno come Brosnan che nella vita ha trovato non poche difficoltà a costruire una dignitosa carriera non legata quasi esclusivamente al fascino ed al glamour. Unico punto debole forse una sceneggiatura a volte prevedibile ed improbabile (come quando il protagonista scova alcune delicate e segrete informazioni semplicemente consultando Internet. Va bene che nella rete si trova di tutto, ma questa volta appare un po' esagerato) per un film che ha la sua forza in una storia costruita su temi importanti, piena di inganni e tradimenti, dove ognuno è molto diverso da ciò che appare.
L’italia cialtrona che si redime la vita è una cosa meravigliosa Regia: Carlo Vanzina con Gigi Proietti, Vincenzo Salemme, Enrico Brignano, Nancy Brilli, luisa Ranieri
Saranno pure i furbetti del quartierino, ladroni e corrotti, però in fondo in fondo sono dei buoni. Insomma, prevale la tesi dei "birbantelli". E' questa l'Italia descritta dai Vanzina. Gli italiani? Un popolo di cialtroni, dicono, sempre pronti a trovare la scorciatoia, la raccomandazione, l'appoggio del
potente di turno, ma subito dopo arriva puntuale l'assoluzione. Così il direttore di un potente gruppo bancario, intrallazzone ed imbroglione, si ritira in campagna a coltivare gli ortaggi in compagnia di belle ragazze (!), il chirurgo che cercava e dispensava favori a destra e manca si redime andando a curare i poveri. Il poliziotto intercettatore, che usa il suo potere per conquistare una bella ragazza, ritrova l'amore. E via discorrendo. Unico punto forza del film un eccellente cast di attori, che riesce a tenere in piedi una storia mediocre ed improbabile. Con tutto il "materiale" che la cronaca regala ogni giorno si poteva fare veramente di più.
Rubrica a cura di luCiAnA VECCHioli
Il ministro dei Beni Culturali ha disertato il Festival di Cannes per protesta, il documentario secondo lui è fazioso e non veritiero. Ad alcuni aquilani è piaciuto ad altri per niente. Sabina Guzzanti riaccende le polemiche e questa volta si occupa del terremoto dell'Aquila e non solo. Snocciola con insolita pacatezza la sue teorie, utilizzando questa volta tecniche da reportage giornalistico, puntiglioso e cronologico. Non manca neanche la satira, con l'imitazione del premier. Una ricostruzione certosina di quello che è accaduto in Abruzzo ma anche al G8, a Napoli con la questione dei rifiuti e quant'altro. Da vedere.
un road movie musicale Basilicata coast to coast Regia: Rocco Papaleo con Alessandro Gassman, Paolo Briguglia, Max Gazzè, Rocco Papaleo, Giovanna Mezzogiorno
Easy Rider in salsa lucana. Dal Tirreno allo Ionio a piedi per dieci giorni, attraversando una delle regioni più belle e suggestive del nostro Sud d'Italia. Divertente e surreale road movie musicale che vede protagonisti cinque personaggi in cerca delle proprie identità. Interessante esordio dietro alla macchina da presa per l'attore Rocco Papaleo, fino ad ora quasi esclusivamente relegato nei panni del caratterista, che con questa strampalata pellicola tenta di raccontare risorse e potenzialità della sua terra. Cinque amici, una piccola band di provincia per non rinunciare ai propri sogni. Cast credibile ed a proprio agio nelle singole interpretazioni, anche per un cantante come Gazzè alla sua prima prova cinematografica.
sabato 29 maggio 2010
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storia d’amore in tempi di crisi
Alba Rohrwacher e Pierfrances co Favino in una scena di “Cosa voglio di più”
Cosa voglio di più Regia: Silvio Soldini con Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher, Giuseppe Battiston
Il ricordo di "Pane e tulipani" è ormai lontano, tanto da non sembrare un film di Soldini. Manca la poesia e quel tocco surreale che caratterizza il suo cinema, anche nell'affrontare temi vicini all'attualità. "Per la prima volta è stato un episodio di vita reale a far scattare in me l'idea di questo film" ha affermato. L'intento, quello di raccontare una storia d'amore in tempi di crisi, recessione e precariato, ma è come se mancasse di personalità. Ecco, forse ha un po' spiazzato il suo pubblico cercando di fare altro da quello realizzato fino ad ora, per questo il film non convince fino in fondo. Per il resto la bravura del regista milanese dietro alla macchina da presa è indiscutibile come quella nel dirigere gli attori, soprattutto nelle famose scene di sesso che sono sicuramente le più difficili.
ipazia contro l’oscurantismo Agorà Regia: Alejandro Amenàbar con Rachel Weisz, Max Minghella
Non è un film contro il cristianesimo ma contro tutti i fondamentalismi. Sostanzialmente è questa la chiave di lettura. Un concetto però non condiviso dalle alte gerarchie della Chiesa che, secondo la casa di distribuzione, dopo una proiezione
il “riscatto” del maestro
riservata ha avuto reazioni stizzite di dissenso sul taglio dato alla pellicola. La vera storia della filosofa greca Ipazia uccisa e fatta a pezzi dagli integralisti cristiani nel 391 dopo Cristo ad Alessandria d'Egitto, ha faticato non poco ad uscire in Italia, suscitando, come era prevedibile, parecchie polemiche. Il ruolo del vescovo Cirillo, che avrebbe istigato la congrega dei Parabolani ad uccidere la scienziata, non è molto piaciuto, ma secondo il regista quello che si vede nel film è solo il 30 per cento del male che ha fatto l'alto prelato..
daniele liotti e marco Rossetti in una scena di “Scontro di civiltà per un ascensore in Piazza Vittorio
il concerto Regia: Mihaileanu con Aleksei Guskov, MiouMiou "Il concerto" è quello per orchestra e violino di Cajkovskij. Bello e commovente il nuovo film del regista di "Train de vie". La storia di Andrei Filipov, celebre direttore russo d'orchestra licenziato in tronco ai tempi di Breznev per non aver cacciato i suoi musicisti ebrei. Trent'anni dopo, caduto in disgrazia, l'uomo lavora ancora al Bolshoi ma come custode. Grazie ad uno stratagemma riunisce la sua vecchia orchestra per tornare a suonare nel Teatro di Chatelet a Parigi. Parte alla ricerca spasmodica degli artisti che nello sfacelo dell'Unione Sovietica tutto fanno meno che suonare. Riuscirà a mettere insieme un consistente gruppo di varie etnie, dalla ebraica alla rom, nel tentativo di riscattare una "dignità umana calpestata".
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L’altra faccia della società Scontro di civiltà per un ascensore in Piazza Vittorio Regia: Isotta Toso con Daniele liotti, Kasia Smutniak, Francesco Pannofino
Peccato, un'occasione mancata. Perché l'omonimo romanzo di Amara Lakhous (se vi capita leggetelo), dal quale è stato tratto il film, è piacevole, a tratti divertente nel raccontare le vicissitudini di un gruppo di inquilini di varie nazionalità,
ricco di spunti interessanti per riflettere sulla nostra società. Lo scontro di civiltà del titolo, si consuma nel chiuso di un palazzo e di un condominio a Piazza Vittorio, nel cuore del quartiere più multietnico di Roma. Come spesso avviene, la trasposizione tradisce in parte l'opera letteraria, in questo caso però quello che manca è la mano ferma di una regia esperta capace di dirigere un buon cast di attori e plasmare, rendendola scorrevole e convincente, una trama a tratti complessa. Un intreccio narrativo con un preciso scopo, da scoprire solo nel finale.
Rachel Weisz nei panni di ipazia nel film “Agorà”
i cattivi in iraq sono gli usa Green zone Regia: Paul Greengrass con Matt Demon, Greg Kinnear
Agli americani non è piaciuto molto. Anzi, visti gli esigui incassi potremo dire quasi niente. Perché i cattivi, ebbene si, questa volta sono loro. A dirla tutta, è difficile trovare nella cinematografia a stelle e strisce un altro film così esplicito, così diretto, nell'incolpare il governo Usa di aver provocato una guerra senza senso. La Green Zone del titolo è il blindatissimo quartiere situato nel centro di Baghdad dove risiedono le truppe, è da qui che parte l'avvincente thriller a sfondo politico. Da qui il maresciallo Roy Miller e la sua squadra di ispettori ricevono l'incarico di scovare nel deserto dell'Iraq i depositi con le famose armi di distruzione di massa. Non trovando nulla di tutto ciò, l'ufficiale inizierà ad avere qualche sospetto.
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La novità è lady Marion
i trentenni e il consumismo
Robin Hood
la nostra vita
Regia: Ridley Scott con Russell Crowe, Cate Blanchett, William Hurt, Max Von Sydow.
Certo, se si pensa che è stato il regista di Blade Runner e Thelma & Louise qualche attimo di sconforto assale. Non è che fosse così indispensabile l'ennesima pellicola su una figura trita e ritrita come l’arciere di Sherwood. Tuttavia non si può dire che sia, nel suo complesso, un brutto film. Conosciamo tutti le capacità del grande regista americano. Il prodotto infatti è ben confezionato, e non a caso sia Scott che Crowe lo hanno anche prodotto. A parte qualche sprazzo di vera noia, soprattutto durante le interminabili e sanguinolente scene di scontri armati tra buoni e cattivi, la vera novità è la figura di Lady Marion, qui in una insolita ed improbabile veste di rivoluzionaria in un’epoca dove le donne stavano zitte, obbedivano e procreava-
Elio Germano (premiato come miglior attore a Cannes con Javier Bardem) in una scena del film “la nostra vita” no. Vedova di guerra senza figli, non solo respinge i pretendenti, ma combatte anche con arma-
tura e spada, coltiva i campi ed esprime la sua opinione. Già annunciato Robin Hood 2.
un po’ volgare ma divertente
action fantasy accattivante
notte folle a manhattan
Prince of Persia le sabbie del tempo Regia: Mike Newell con Jake Gyllenhaal, Ben Kingsley, Alfred Molina
Dopo "I pirati dei Caraibi" ecco un altro film tratto da un videogioco degli anni '80. A dirigerlo questa volta il regista inglese di "Quattro matrimoni e un funerale" e di "Harry Potter e il calice di fuoco". Se piace il genere, l'action fantasy è piacevole e scorre abbastanza facilmente nonostante le oltre due ore di durata. Le scenografie esotiche dell'antica Persia, in gran parte riprodotte al computer, non deludono le aspettative. C'è tutto. Il principe bello e muscoloso che corre lungo i muri, la principessa misterio-
Regia: Daniele luchetti con Elio Germano, Raoul Bova, Isabella Ragonese, luca Zingaretti, Stefania Montorsi, Giorgio Colangeli. Un grande Elio Germano, che ha ampiamente meritato il premio come miglior attore a Cannes, per un film sui trentenni di oggi. Quelli che non hanno santi in paradiso, forse i nuovi proletari come li definisce lo stesso Luchetti. In realtà dei giovani intelligenti e svegli che cercano di farsi strada in un mondo dove la priorità sono i soldi e la loro capacità di comprarci più cose possibili. Figli di un consumismo sfrenato, ma anche capaci di mettere al mondo tre figli nella totale incertezza economica e con il desiderio di fare il grande salto in avanti. Il film però non è solo questo. Anche una grande finestra sull'Italia con le sue storie di immigrazione, sfruttamento, valori famigliari. Cast ben assortito. Unica stonatura, forse, un finale troppo happy, da commedia.
Jake Gillenhaal in “Prince of Persia”
sa e furba, il pugnale, le arti magiche, la lotta contro le forze oscure, ed uno stuolo di stuntman. allenatissimi
Insomma, un bel fumettone. le ottime Sempre Interpretazioni di Molina e Kingsley.
Regia: Mira Nair con Steve Carell, Tina Fey Battute e situazioni scopiazzate da altre celebri pellicole, tuttavia divertente e anche poco corretta (è pieno di parolacce) per una commedia americana destinata alle famiglie. La coppia Carell & Fey funziona, ben diretta dal regista di "Una notte al museo", per cui alla fine il film risulta piacevole ed alcune gag sono davvero esilaranti. Ipotetico plot alla intrigo internazionale, con il più classico scambio di persona. Una tranquilla ed annoiata coppia con tanto di prole chiassosa decide di uscire dalla routine concedendosi una serata speciale e cenare in uno dei ristoranti più trandy della città. Non avendo la prenotazione, però, ha la malaugurata idea di prendere il posto di una coppia che non si è presentata.
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Una Manna dal cielo di
sabato 29 maggio 2010
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mARiA FRAnCESCA RotondARo
Dopo due anni di "oscuramento", è tornata a illuminare la nostra tv Evelina Manna. L'attrice interpreta un'extraterrestre per la serie "I Munchies", dallo scorso 27 maggio alle 23.30 su Italia Uno. Evelina ha l'arduo compito di salvare il nostro pianeta. La Manna è infatti l'unica presenza umana tra i Munchies (alias la famiglia Catozzo), gli strampalati e spregiudicati pupazzi del secondo canale Mediaset. Evelina - Eve nella serie - è un'eroina spaziale
che, insieme ai peluches, dovrà salvare la Terra dalla distruzione profetizzata dagli antichi Maya. Insomma, Eve plana dall'iperuranio in questo mondo di pupazzi e, grazie ai frammenti del codice Munchies, salva l'umanità. Ovviamente, con una gran dose di ironia e leggerezza. Quelle stesse qualità di cui è dotata e che sfrutta anche nel suo rientro televisivo. Non solo. Nelle vesti punk-space-chic di Eve non solo recita, ma si esibisce in stacchi musicali di brani originali creati ad hoc per le diverse situazioni, che sottolineano i significati più reconditi della sua mission. "Ovviamente non è facile recitare senza avere un partner vero con cui dialogare - ha confessato alla stampa l'attrice - però direi che i lavori difficili sono
altri". Embè, ci credo! Non è mica facile salvare la Terra... Soprattutto di questi tempi. Per pensare alla maledizione-profezia dei Maya poi direi che c'è tempo, almeno un altro paio d'anni... Se fossi in lei inizierei dalla crisi economica, l'inquinamento, le guerre e Berlusconi (che poi è tutte le altre tre cose messe insieme). Certo una soluzione per distruggere tutto in un colpo solo ci sarebbe anche: eliminare la stessa tv, tutti gli apparecchi televisivi, le antenne... Tutto. Ma non sarà affatto facile. E allora è proprio il caso di chiederci: riusciranno i nostri eroi a sconfiggere i mostri che stanno uccidendo il pianeta? Lo scopriremo nella prossima puntata.
auditeL
prima serata Raiuno – ti lascio una canzone Varietà. Ospiti: Gigliola Cinquetti, Toto Cutugno, Luca Canonici, Francesco Zingariello, Gigi D’Alessio, Memo Remigi, Tony Maiello, Alexia, Irene Fornaciari, Sal Da Vinci e Paolo Belli. Raidue – NCis Serie tv. Terza stagione, primo, secondo e terzo episodio: Uccidete Ari prima e seconda parte, Fine dei giochi. Raitre – ulisse il piacere della scoperta Documentario. Argomento: Il foro romano. Canale 5 – Ciao darvin 6 – il lato oscuro Varietà. Il meglio del programma.
John nettles nei panni dell’ispettore Barnaby con il suo collaboratore, il sergente troy interpretato da daniel Casey italia 1 – underdog storia di un vero supereroe Film fantastico, di F. Du Chau, con P. Dinklage. Rete 4 – Bones Serie tv, quinta stagione. Undicesimo e dodicesimo episodio: Alieni di flanella, La prova del budino.
Ulteriori informazioni da Serietivu. La7 – L’ispettore Barnaby Serie tv. Nona stagione: Affari di contea. Mtv – 16 & Pregnant Reality.
teLenOtiZie E’ morto Gary Coleman, l’ex bimbo prodigio della tv “Arnold” L'attore Gary Coleman, l'exbimbo prodigio della serie tv “Arnold”, è morto in seguito a una emorragia cerebrale causatagli da una caduta. Aveva 42 anni. L'attore (nella foto: il giorno del suo matriminio) era stat ricoverato a Salt Lake City dopo essere caduto mercoledì nella sua abitazione nello Utah. Le sue condizioni erano drammaticamente peggiorate giovedì quando
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aveva perso conoscenza, era stato entrato in coma ed era stato trasferito nel reparto cure intensive. Coleman era stato in cattiva salute fin dall'infanzia a causa di una malattia renale che l'aveva costretto a sottoporsi per due volte al trapianto dei reni. Era diventato famoso come “Arnold”, una serie televisiva di gran successo che era andata in onda tra il 1978 e il 1986.
“Donna detective” meglio di tutti Continua il successo di “Donna Detective 2” che conquista gli ascolti del giovedì sera: la fiction di Raiuno con lucrezia lante Della Rovere, Flavio Montrucchio, luca Ward e Kaspar Capparoni ha ottenuto 5.094.000 telespettatori e il 19,77% di share, nell’episodio che aveva per titolo “Omicidio on line” e 4.980.000 spettatori (share 21,07) in “la stanza 222”. In leggera risalita “Annozero” di Michele Santoro, che nella puntata dedicata alle intercettazioni ha ottenuto una media di 4.293.000 telespettatori, share 18,66%. Malino il film fantastico di Canale 5, “Il cavaliere oscuro” con Heath ledger e Christian Bale, visto solo da 3.139.000 spettatori, share 15,50%. Il varietà di Teo Mammucari “Fenomenal” ha concluso il suo primo ciclo con un ascolto medio di 2.624.000 telespettatori ed il 12,74%. Su Raitre la quinta stagione della serie tv “law & Order” ha toccato 1.419.000 telespettatori, appena il 5,54% . Su Rete 4 il remake di Sabrina con Nicole Kidman e Sean Penn ha totalizzato 1.977.000 telespettatori, share 8,92%