Anno I - n. 99 - Lunedì 5 ottobre 2009
Altro quotidiano
l’ € 0,50
www.altroquotidiano.it
L’Italia che si divide
Messina
Da un “lodo” all’altro brutta politica
Nel fango cadaveri e polemiche
Vicenda Mondadori, immunità delle alte cariche, mani sull’informazione, e persino il maltempo... di
Ennio SimEonE
A Messina si scava nel fango, a Roma si scavano solchi tra opposti schieramenti politici. A Messina si confessano colpe e responsabilità (ieri persino il capo del governo ha detto: «Sapevamo...»), a Roma - e nel resto d’Italia - si negano e si scaricano sugli avversari. Ecco alcuni esempi. 1. La straripante manifestazione di sabato in difesa della libertà d’informare viene spudoratamente ridotta a un piccolo raduno o dileggiata dal direttore del Tg1, sulla scorta di Emilio Fede, sottovalutando un elemento di fondo: la riposta sempre crescente che viene data dagli italiani ad appelli che non provengono dai partiti, ma da organizzazioni della società (in questo caso la Federazione della stampa). E si scatena un assurdo conflitto. 2. La magistratura civile (i “soliti pm” non c’entrano) emette una sentenza negativa per la maggiore azienda del premier sul lodo Mondadori: spetta ai suoi avvocati impugnarla e smontarla. No: è una sentenza “politica” contro Berlusconi. Punto e basta. E il suo Giornale incita alla rivolta contro la magistratura. 3. Circola la voce che la Corte costituzionale potrebbe bocciare il lodo Alfano sull’immunità alle
quattro più alte cariche dello Stato. Basta la parola e subito viene rilanciato il sospetto che si stia tramando per far dimettere il capo del governo. E persino Rutelli coglie l’occasione per dire la sua: catastrofica, ovviamente. 4. Napolitano spiega i suoi limiti d’intervento sullo “scudo fiscale”: Di Pietro gli dà del “vile”. Raccomanda per la Sicilia prima la sicurezza degli abitanti e dopo, semmai, il Ponte: Castelli gli dà del “miope”. Che brutta politica!
Ora di Punta
di
La visita di Berlusconi dopo l’invito di napolitano ad evitare opere faraoniche. poi parla Castelli. PAG. 4
moiSè AStA
Un buon giorno per l’Europa I
l 67% dei votanti irlandesi, col “sì” al Trattato di Lisbona relativo all’UE – secondo quanto solennemente affermato dal Premier Brian Cowen – ha “parlato con voce chiara” sancendo quello che “è un buon giorno per l’Irlanda e un buon giorno per l’Europa”, mentre continua a mugugnare (seppur con moderato ritegno ma con le immancabili perplessità) Richard Green, portavoce del gruppo Coir che osteggia da sempre il Trattato medesimo. Cowen non
cela il suo ottimismo, addirittura il suo entusiasmo, contando molto sulle promesse degli euroscettici Lech Kaczynski (Polonia) e Vaclay Klaus (Repubblica Ceca) che hanno scelto di decidere (ed accodarsi) solo dopo la decisione, in materia, dell’EIRE (che ora ha cambiato registro dopo che solo nello scorso anno aveva detto “no” all’UE), ma pure dinanzi alla prospettiva che, sì, si potranno affrontare meglio certe priorità come la crisi economica (arginando,
l’aumento della disoccupazione e propiziando una sollecita ripresa), la questione energetico-climatica e l’emergenza immigrazione. n fondo si tratterebbe solo di procrastinare, sia pure con le dovute integrazioni, la “operazione Stoccolma” (detta così dalla capitale della Svezia che, in questo semestre, regge la presidenza dell’Unione Europea) la quale – punto di riferimento europeo su cooperazione giudiziaria e doganale, lotta alla criminalità, immigrazioni ed asili politici – dovrebbe essere approvata entro l’anno corrente. E sarebbe, allora, un gran giorno per l’Europa.
I
Altro
l’
lunedì 5 ottobre 2009
VentiquattrOre
quotidiano
il PaPa
2
croNaca
«Il colonialismo in Africa non è ancora del tutto terminato»
Nudo con quattro bambine in auto: arrestato pedofilo
Il colonialismo in Africa, «finito sul piano politico, non è mai del tutto terminato», e continua, da un lato, a depredare l’Africa delle sue ricchezze e, dall’altro, ad esportare «tossici rifiuti spirituali». Lo ha detto papa Benedetto XVI all’omelia della celebrazione eucaristica con la quale si è aperto il Secondo sinodo speciale dei vescovi per l’Africa. E’ stato in sostanza una sorta di appello a tutte quelle nazioni che sfruttano le nazioni africane per trarne profitto, ma anche contro quegli stessi governi che Per il Papa il colonialismo in Africa, «finito sul piano nelle loro nazioni in Africa tengono sotto ditta- politico, non è mai del tutto terminato», e continua, tura milioni di cittadini. da un lato, a depredare l’Africa delle sue ricchezze
Sono 4 bambine d'origini marocchine le vittime del pedofilo che è stato arrestato dalla Polizia stradale a Carpendolo. Le piccole, d'età tra i 5 e i 12 anni, due coppie di sorelle, cugine tra loro, sono state notate mentre erano sull'auto, parcheggiata in un luogo appartato, con un uomo di 57 anni seminudo. L'uomo, un agricoltore, è un vicino di casa di due delle quattro cuginette, e le avrebbe adescate in un parco giochi, dicendo loro 'vi accompagno a casa'. Ma una volta scoperto è stato trovato in auto con i pantaloni abbassati. Successivamente sono scattate le manette.
BruNetta all’attacco
PreseNtato ieri
Movimento a 5 stelle «Chiudere i rubinetti agli editori impuri» per Beppe Grillo Beppe Grillo ancora una volta one man show per presentare il Movimento a 5 stelle da lui fondato: un partito atipico e pulviscolare che inizia a darsi una struttura stabile per crescere e consolidarsi con la prossima tappa alle Regionali prima di tutto in Emilia Romagna e in Piemonte. E il comico è sceso in campo con tutta la sua capacità scenica, anche se ha voluto precisa-
re che «questo non è uno spettacolo» . Una kermesse che, al di là della stessa volontà espressa dal suo ispiratore, ha retto tutto sulla capacità teatrale del comico genovese, ora in veste di esponente politico sia pur sui generis, che ha alternato suoi temi classici - l’ecologia, il risparmio energetico, l’antipolitica, lo spontaneismo, il rigore etico - e le sue altrettante famose e caustiche gag un po’ contro tutti.
Altro
l’
quotidiano
Direttore responsabile: Ennio Simeone Redazione e stampa: via Carciano 45, 00131 Roma tel. 06 4131710 - Fax 06 41299020 redazione@altroquotidiano.it Editrice: GECEm (Gestione Cooperativa Editoria Multimediale) - Presidente:Stefano Clerici Sede legale: Via Aldo Sandulli 45, Roma Registrazione del Tribunale Roma n..343/08 del 18 settembre 2008 - Registrato al ROC Partita Iva 09937731009
«Chiudere il rubinetto dei finanziamenti pubblici a tutti gli editori ‘impuriu che si occupano, oltre che dell’informazione, anche di edilizia, automobili e sanità». È questa l’idea di Renato Brunetta che ha partecipato al convegno degli ex democristiani confluiti del Pdl. Il ministro della Pubblica amministrazione ha detto di aver apprezzato la manifestazione democratica in difesa della libertà di informazione: «Ma a me piace anche la trasparenza. Tutti i giornalisti facciano una battaglia nei loro giornali per pubblicare i nomi dei proprietari, degli amministratori e l’elenco dei conflitti di interesse che le testate hanno nei confronti delle materie che trattano». Inoltre ha affermato che «a me non piace la censura. Ma mi piacerebbe che in ogni trasmissione televisiva del servizio pubblico ci fosse il costo della trasmissione, il compenso all'autore e il compenso ai giornalisti». Il ministro ha invitato alla trasparenza e alla chiarezza anche i promotori della manifestazione ricordando che il costituzionalista Onida avrebbe fatto meglio a premettere che è anche membro del consiglio di amministrazione del Corriere della Sera. Secondo Brunetta gli editori sono impuri «non perchè fanno cose sessuali, ma perchè usano i giornali per orientare, condizionare, fare pressioni».
L’OnOmasticO
Alberto oggi si festeggia il Beato alberto Marvelli. Nacque a Ferrara il 21 marzo 1918, secondogenito di sette fratelli. trasferitosi a rimini con la famiglia nel 1930, laureatosi in ingegneria, lavorò presso la Fiat; fu allievo ufficiale a trieste. Durante la guerra si prodigò instacabilmente nell'opera dei soccorsi; finiti i combattimenti si impegnò nell'opera di ricostruzione. Morì il 5 ottobre 1946, a 28 anni, investito da un autoveicolo militare delle truppe di occupazione. il 23 marzo 1986 fu promulgato il decreto sull'eroicità delle virtù.
Altro
l’
lunedì 5 ottobre 2009
VentiquattrOre
quotidiano
VietNaM
3
iraN
Il tifone Ketsana si lascia dietro tragedie e migliaia di morti
il 25 ottobre a Qom ispettori dell’aiea per il sito nucleare
Il bilancio del tifone Ketsana, che ha devastato le Filippine la settimana scorsa provocando 293 morti, è salito a 162 morti in Vietnam. Altre 13 persone risultano disperse mentre i feriti sono 616. Lo ha indicato un responsabile del comitato nazionale per il controllo delle inondazioni e delle tempeste. Il precedente bilancio era di almeno 99 morti e 14 dispersi. Ketsanaha fatto anche 24 morti nel Laos dove si sono registrati un centinaio di dispersi. Il tifone ha provocato la morte di 17 persone in Il bilancio del tifone Ketsana che ha devastato la setCambogia. Quella appena trascorsa è stata una timana scorsa le Filippine ha provocato ora oltre 160 settimana di tragedie in tutto il mondo. morti in Vietnam
L'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) effettuerà il prossimo 25 ottobre un'ispezione a Qom, dove sorge il nuovo sito iraniano per l'arricchimento dell'uranio la cui esistenza è stata rivelata al mondo recentemente. L'ispezione è stata annunciata a Teheran da Mohammed el Baradei, direttore generale dell'agenzia delle Nazioni Unite per la sicurezza nucleare. Il direttore generale dell'Aiea ha spiegato che è necessario inviare gli ispettori a Qom per accertarsi che la struttura abbia "fini pacifici".Dunque, c’è attesa per questa visita da parte degli ispettori dell’Aiea.
Negli stati uNiti
elezioNi ParlaMeNtari
Papandreu vince Grazie al web ritrova e conquista la Grecia il padre dopo 60 anni Il premier greco Costas Karamanlis si è congratulato telefonicamente con il leader socialista Giorgio Papandreou per la sua vittoria alle elezioni. Secondo i dati ufficiali, sul 34% delle schede contate, il Pasok di Papandreou ha ottenuto il 43,4% dei voti, pari ad almeno 155 seggi sui 300 del parlamento unicamerale, contro il 35,5% di Nuova Democrazia di Karamanlis. Quest’ultimo ha annunciato le dimissioni dal governo e dalla guida del partito. Dopo sei anni di governo di centrodestra, gli elettori hanno dato la maggioranza assoluta al leader socialista Giorgio Papandreou in cambio della promessa di far uscire il paese dalla crisi senza nuovi sacrifici. E con la sua vittoria il Pasok lancia anche un messaggio di speranza al centrosinistra europeo in crisi. Gli exit poll unificati hanno attribuito a Papandreou una forchetta fra il 41 e il 44% che si tradurrebbe in 151-159 deputati nel parlamento unicamerale da 300 seggi. Karamanlis, rivelano fonti del Pasok, si è già congratulato telefonicamente con Papandreou. Lo scarto tra i due principali partiti è di quasi l’8%, assai superiore alla media degli ultimi sondaggi pre-elettorali che lo indicava al 6%
Da quando era bambina una signora della Florida non ha più saputo nulla del genitore, che era stato addirittura dato per morto dalla polizia. L’ultima volta che ha visto suo padre Marquita Johnson, residente a Bartow, aveva sei anni. . Un giorno la signora Johnson, oggi 62 enne, è andata alla biblioteca della città. Voleva ricostruire l’albero genealogico e, non sapendo navigare sul web, si è fatta dare una mano dalla bibliotecaria. Johnson ha provato a fare una ricerca nel Social Security Death Index usando il nome del padre. “Il sistema non dava nessun risultato. Tornata a casa, mio marito continuava a ripetermi che se non veniva fuori nulla su di lui, voleva dire che non era morto”, ha spiegato Johnson.Il marito aveva visto giusto.
Il presidente iraniano Ahmadinejad avrebbe origini ebraiche. La rivelazione, se troverà conferme, sarebbe clamorosa. In ogni caso la notizia è stata rilanciata dall’autorevole giornale britannico “Daily Telefgrapf” con una documentazione sul proprio sito attraverso la rete web. ale documentazione consiste nelle immagini riprese durante una manifestazione elettorale in Iran. “Una fotografia del presidente iraniano - scrive il giornale
più pericoloso nemico di Israele in precedenza si chiamava ‘Sabourjian’, nome ebraico che significa ‘tessitore’ “. E se ciò fosse vero come farebbe il presidente iraniano “ebreo” a continuar a minacciare i suoi nemici principali: ossia Stati Uniti ma anche Israele”.
T
il caso
E se Ahmadinejad fosse ebreo? inglese - che alza la propria carta d’identità durante le elezioni del marzo 2008, dimostra chiaramente che la sua famiglia ha radici ebraiche”. Ingrandimenti del documento precisa il sito del Daily Telegraph - rivelano che Ahmadinejad, considerato oggi il
“
Altro
l’
il FattO
quotidiano
4
Attacco del viceministro Castelli
Maltempo in Sicilia
«No a grandi opere? Napolitano miope»
«Bloccheremo tasse e mutui per gli sfollati» L’annuncio di Berlusconi in visita a Messina Intanto continua sale il numero delle vittime: 24 sono i cadaveri recuperati fino a ieri di miChELE dE SEtA Prosegue l’emergenza maltempo nel Messinese dopo il violento nubrifragio. A causa della pioggia battente, un’altra frana è caduta sul varco scavato dagli uomini dei soccorsi per collegare la frazione di Molino ad Altolia, bloccando la circolazione. E’ invece libera la strada che da Giampilieri porta a Molino. Collegamenti difficili anche tra Messina e Catania. Il bilancio del tragico nubifragio al momento è di 24 morti, 35 dispersi e oltre 100 feriti. ”Bloccheremo le tasse e i mutui ai cittadini delle zone colpite dall’alluvione”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, agli sfollati. “Qui ci sono due negatività, i tempi e la sicurezza. Faremo come all’Aquila. Costruiremo dove c’è sicurezza. Vi saremo vicini con tutti i mezzi. Abbiamo la grande esperienza dell’Abruzzo, nel tempo necessario vi daremo le case”. “La ricostruzione costa troppo e non è sicura. Quindi faremo come a L’ Aquila: nuove abitazioni in altre zone ma sempre all’interno del tessuto urbano”, ha precisato. Il premier Silvio Berlusconi,
lunedì 5 ottobre 2009
dopo aver lasciato l’albergo Capo Peloro, andato nel villaggio turistico Le Dune, ad un paio di chilometri, dove sono ospitati circa 190 sfollati. Il premier si è anche qui fermato a parlare con le persone che
Quella del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano «è una posizione figlia di una cultura tipicamente di sinistra, che a me però pare miope. Rinunciare alle grandi opere significa affossare il Paese». Roberto Castelli apprezza poco la critica del capo dello Stato contro le grandi opere dopo la tragedia nel messinese: «Esportiamo tecnologia in tutto il mondo ribatte il viceministro alle Infrastrutture, intervistato da Libero - e Napolitano dice no alle grandi opere? Se rinunciamo a questo crolliamo». Dice il leghista Castelli: «La mia priorità va al traforo del Brennero e al Corridoio 24. Da lì passa l’economia del Paese». Ma poi
«c’è l’alta velocità che è già in fase avanzata» e il Mose che «è in costruzione e deve essere finito». Quanto al ponte sullo Stretto, per Castelli non è indispensabile, ma «io - aggiunge sono federalista: se i politici del sud vogliono spendere i soldi che gli spettano per il ponte sullo Stretto, facciano pure».
Molino ad Altolia la frana che questa notte ha di nuovo ostruito la strada fra le due frazioni di Messina rimaste isolate per oltre 48 ore dopo il nubifragio. E’ invece libera la strada che da Giampilieri porta a Molino. Attualmente dunque solo Altolia è nuovamente isolata
hanno elogiato il lavoro della protezione civile, delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco e che hanno però chiesto di “non essere abbandonati” dicendo di volere tornare presto nelle proprie abitazioni. Intanto è caduta sulla strada che collega
Altro
l’
quotidiano
attualità
sondaggi di el Pais e la Vanguardia
La crisi presenta la fattura a Zapatero. Due sondaggi usciti contemporaneamente su El País e La Vanguardia, il gran giornale di Barcellona, bocciano senza appello l’operato del presidente spagnolo alla vigilia della delicata votazione – il PSOE governa in maggioranza relativa – dei presupuestos dello Stato, la finanziaria per il 2010. Secondo quanto pubblica il più importante giornale spagnolo, il 61% degli spagnoli disapprova le misure anticrisi prese dal governo, il 76 % crede che arrivino comunque troppo tardi e l’81 %, contro il 69 % di luglio, crede che il primo mini-
5
stro non abbia un piano coerente ma stia improvvisando. Ancora più preoccupante è che questa opinione sia condivisa dal 67 % dei propri elettori socialisti, i tre quarti dei quali non ripeterebbero il loro appoggio del 2008. In generale, il 37 % degli spagnoli non ripone alcuna fiducia nel capo del governo, ed il 35, poca. Tutto questo si tradurrebbe in un vantaggio elettorale del PP che secondo El País si situa di 3,6 punti sopra (41,6% contro 38% del PSOE), punti che per il sondaggio de La Vanguardia sono addirittura 4 e che darebbero al PP la maggioranza (relativa) con 169 seggi contro i 151 socialisti, rispettivamente più 15 e meno 18 rispetto alle elezioni del 2008,
quando il PSOE aveva vinto con il 43,5 % dei voti ed al PP erano andate il 40 % delle preferenze. Dietro i numeri la sensazione che il deterioramento di Zapatero sia profondo. Lo stesso El País, tradizionalmente vicino al Partito Socialista, gli ha voltato le spalle, pubblicando dei duri articoli ed editoriali sulla gestione autoritaria del partito da parte di “ZP”, che impedirebbe ogni dibattito interno. In effetti il recente rimpasto governativo dell’aprile scorso ha creato delle fratture. Gli ex ministri dell’economia Pedro Solbes e della Cultura César Antonio Molina, si sono dimessi dai loro seggi di deputati. Altre ex cariche
pubbliche socialiste o economisti vicini al partito, hanno più volte criticato alcune delle sue ultime misure economiche, come ad esempio il rialzo di alcune tasse indirette – su sigarette e benzina ad esempio, deciso per poter mantenere le misure di assistenza verso i disoccupati. Ci sono in questo quadro motivi comunque di speranza per il Partito Socialista rispetto alle elezioni che si svolgeranno tra quasi tre anni. L’avanzamento del PP sembra più un castigo al PSOE che un’intenzione di voto convinta, visto che entrambi i sondaggi mostrano una valutazione negativa anche della politica del PP, sconvolto da continui scandali di corruzione, e del suo leader, Mariano Rajoy, che continua a suscitare sfiducia nel 78% delle persone intervistate, stessa percentuale del maggio passato. Inoltre, a complicare le cose, le recenti dichiarazioni dell’FMI, secondo cui, la Spagna sarà l’ultimo Paese europeo ad uscire dalla crisi.
presentanza di ventenni e di trentenni è perché quelle generazioni sono cresciute secondo il modello d'informazione (soprattutto televisivo) che è stato costruito e che si è affermato con l'era berlusconiana. Che - non dimentichiamolo dura da quasi vent'anni.
A un'aspirante velina, a un tronista che cosa vuoi che gliene freghi della libertà d'informazione? Però - mi sono detto qui entriamo in gioco noi. Noi con i capelli grigi e le pancette pronunciate che ieri eravamo a sbattere le mani a piazza del Popolo. Non avremo anche noi
le nostre colpe se figli e nipoti oggi in piazza erano pochi? Se continuiamo a lasciare che questa tv faccia da baby sitter? Se, insieme all'ideologia, abbiamo buttato nella spazzatura anche gli ideali? Per carità, chi è senza peccato scagli la prima pietra...
Zapatero piange ma Rajoy non ride dAniELE AdornAto DA MADRID
lunedì 5 ottobre 2009
Quale piazza guardare di
StEfAno CLEriCi
D
alla manifestazione di oggi i a Roma in piazza del Popolo sono uscito con due sentimenti apparentemente contrastanti. Da una parte un forte incoraggiamento e una grandissima soddisfazione nel vedere la piazza piena oltre ogni ragionevole dubbio, tanto che la folla non riusciva neppure a far breccja dalle strade adiacenti. Dall'altra parte, invece, la delusione di vedere tante teste grigie, tante barbe bianche e tante pronunciate pancette. «Tutte facce di ex sessantottini», ha commentato con una punta di tristezza un attempato signore accanto a me. Intendiamoci, un bel po' di giovani c'erano. Ma pochi, sempre troppo pochi. E mi sono chiesto: perché? Risposta: se in piazza del Popolo c'era una scarsa rap-
Altro
l’
quotidiano
City & Siti
lunedì 5 ottobre 2009
trapani
Bari
Mafia, testimone ritorna in Sicilia
Il Petruzzelli ha riaperto
«A distanza di 18 anni da quella scelta che ha segnato la mia vita e che non rinnego, dico basta. Ritorno in Sicilia, visto che sono una ex testimone, ritorno a casa mia, dove nessuno può cacciarmi, ritorno alla mia identità che nessuno ha diritto di cancellare. Ritorno tra i ragazzi per rivendicare il diritto alla vita. Non torno per morire ma per lottare». È quanto scrive Piera Aiello (nella foto), in una lettera resa n o t a dall'Associazione antimafie “Rita Atria”. Dopo avere perso la sua copertura che le ha garantito di vivere in una località segreta sotto un altro nome, Piera Aiello, testimone di giu-
Ha riaperto il teatro Petruzzelli di Bari. Dopo 18 anni di silenzio seguiti all'incendio che lo devastò nel 1991, ieri il teatro è stato ufficialmente riaperto con una prima serata dedicata alle autorità. Il concerto è stato aperto dalle note dell'Inno d'Italia, suonato in apertura dall'orchestra della Provincia diretta dal maestro Fabio Mastrangelo, e chiuso dall'Inno alla gioia della nona sinfonia di Beethoven. Le polemiche che hanno accompagnato la ricostruzione sono state aspre dall'inizio e fino all'ultima, quella relativa alla serata della prima dedicata solo a vip e istituzioni e non ai cittadini e alle maestranze come avrebbe voluto il sindaco. «Lo Stato - ha detto Gianni Letta, presente alla serata - non si è sottratto al suo dovere nei confronti della città, e i problemi economici sono stati risolti
stizia dal 1991 quando decise di rompere con il suo contesto familiare e collaborare denunciando il contesto mafioso che conosceva, è amareggiata per avere appreso di essere considerata una ex testimone. «Preferisco passare gli ultimi giorni della mia vita nella mia Sicilia, in mezzo ai mie affetti, che mi sono stati strappati 18 anni fa - afferma Piera Aiello - Ma desidero farlo rendendo pubbliche le ragioni della mia decisione». Piera Aiello spiegherà i motivi della sua decisione domanialle 11.30 a Partanna (Tp), in via Crispi 199, in una conferenza stampa alla presenza di don Luigi Ciotti.
roma
tutti insieme con quelli tecnici grazie all'impegno del Governo e dei ministri che si sono succeduti negli anni». Di concordia «ritrovata in nome dell'arte e della bellezza, ha parlato il sindaco di Bari, Michele Emiliano, presidente della Fondazione lirico sinfonica Petruzzelli, che arrivando a teatro con i figli, non ha rinunciato però a sottolineare che l'inaugurazione si concluderà oggi, con il concerto dedicato ai cittadini. Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha parlato della sensazione di vergogna e di spaesamento che la città provò di fronte alle ceneri del Petruzzelli, e del fatto che il teatro ricostruito «diventa oggi il palcoscenico della nostra dignità e la cassa armonica delle nostre ambizioni».
roma
Spari contro il bar di un ex Pdl Appena venerdì scorso decise con una conferenza stampa di annunciare di aver cambiato schieramento passando dalla maggioranza di centrodestra, che regge l'VIII Municipio di Roma, e che comprende il quartiere popolare di Tor Bella Monaca, all'opposizione di centrosinistra, dal PdL, al Pd. Una decisione che nel quartiere fece clamore e rumore quella di Mario Disli, ex Forza Italia, anche perché avrebbe contribuito a mettere ancora più in crisi il traballante governo del Municipio di periferia. Una
6
In seimila per il picnic nel parco scelta politica che adesso gli investigatori prenderanno in considerazione nelle loro indagini per verificare se sia stato proprio il cambio di casacca politica ad armare la mano degli sconosciuti responsabili la due notti fa dell'atto intimidatorio compiuto proprio ai danni di Disli: quattro colpi di pistola che hanno bucato la serranda del suo bar, in via Siculiana, danneggiando elettrodomestici ed diverse attrezzature. Una intimidazione che assomiglia ad un avvertimento fatto in stile camorristico.
Oltre 6.000 persone hanno affollato il Parco della Caffarella a Roma per partecipare alla manifestazione «Le Domeniche dei Picnic», promossa dell'Assessorato alle Politiche Ambientali del Comune di Roma in collaborazione con l'Assessorato alle Politiche Educative e Scolastiche e con l'Assessorato alle Politiche Sociali e alle Sicurezze della Regione Lazio che ha aderito a un progetto che mira a sensibilizzare i cittadini sulla tutela e il rispetto dell'ambiente. Tantissime le famiglie che,
munite di cestino da picnic, hanno assistito agli spettacoli e partecipato a giochi, tornei, arrampicate sugli alberi. Particolarmente seguiti l'esibizione dell'unità cinofila del corpo dei Carabinieri e il laboratorio interattivo La biodiversità è vita, con attività di «A tu per tu» con animali insoliti, organizzata dalla fondazione Bioparco di Roma. «Sono veramente molto soddisfatto per la risposta dei cittadini che sono accorsi numerosissimi» spiega l'assessore all'Ambiente del Comune Fabio De Lillo»
Altro
l’
quotidiano
Pensione
Presto oltre i 60 anche per le donne Sono una dipendente ASL, assunta il 1° ottobre 1977. Sono nata a novembre 1950, vorrei sapere quando potrò andare in pensione e con quale finestra. M. Righi, Modena lei potrà andare in pensione di vecchiaia a 60 anni, considerato che non ha i requisiti per fruire della pensione di anzianità con un’età inferiore. la sua finestra di uscita si aprirà il 1° aprile 2011. tenga però conto che nel frattempo potrà entrare in vigore l’innalzamento dell’età per le pubbliche dipendenti. in tal caso, potrebbe esserci uno slittamento di decorrenza di alcuni mesi.
invalidità
Non si possono avere due assegni Ho un fratello di 48 anni che è stato riconosciuto invalido civile parziale (80%). Aveva cessato di lavorare a settembre 2006. In precedenza aveva chiesto all’INPS l’assegno ordinario di invalidità, prestazione che ha ottenuto a maggio 2009, a seguito di vertenza giudiziaria con l’Istituto. Quesito: i due assegni conseguiti sono cumulabili? O. De Santis, Tivoli l’assegno ordinario di invalidità, corrisposto dall’iNPs, è incompatibile, ai sensi della legge n° 407 del 1990, con l’assegno mensile di invalidità civile parziale.
Pensionati
Vivono all’estero, a chi pagare le tasse? Io e mia moglie siamo pensionati da quasi due anni, con una rendita individuale medio-alta. Vorremmo trasferirci definitivamente in Francia, dove risie-
Diritti & DOVeri PREVIDENZA risponde il dottor Antonino niCoLo’ potete inviargli i quesiti direttamente all’indirizzo email: toniconc@libero.it
lunedì 5 ottobre 2009
7
avvertiamo i lettori che alcuni quesiti e relativi pareri vengono ripetuti perché riguardano argomenti che hanno già ottenuto risposta
Famiglia
Ha diritto alla pensione anche il coniuge separato Mia sorella ha sposato un uomo di 15 anni più grande di lei e da cui si è separata nel 2003. Beneficia di un assegno mensile di mantenimento di 700 euro. Nel caso in cui il mio ex cognato venisse a mancare, mia sorella avrebbe diritto alla pensione ai superstiti? T. Mazza, Brescia in caso di separazione e di premorienza di uno dei coniugi, l’altro ha diritto alla pensione ai superstiti. se, invece, il coniuge defunto aveva contratto un nuovo matrimonio ( a seguito di divorzio), la pensione sarà assegnata ad entrambi i coniugi (all’ex ed all’ufficialmente vedovo/a), con apposita decisione del giudice, che dovrà tener conto di vari fattori nello stabilire gli importi.
de nostro figlio, dirigente bancario. In quale Paese dovremo pagare le imposte sul reddito? M.C., Pisa i pensionati che stabiliscono la loro residenza in Francia, o in altri Paesi con cui esiste apposita convenzione, possono scegliere la tassazione dei propri redditi in italia e nel Paese estero di residenza.
commercialista
Tirocinante deve iscriversi all’Inps? Mio figlio si è laureato a dicembre 2008 in Economia e Commercio. Da alcuni mesi si è iscritto nell’apposito registro dei tirocinanti della categoria. Mi è sorto il dubbio se debba o meno iscriversi alla gestione separata dell’INPS. Vorrei un cortese chiarimento. A. Gagliardi, Roma l’iscrizione alla gestione separata iNPs non viene richiesta per quanti svolgono attività di tirocinio e praticantato presso gli studi professionali. ciò in quanto normalmen-
te le descritte attività danno luogo a compensi solo a titolo di rimborso spese.
secondo lavoro
Contributi all’Inps sopra i 5mila euro Un lavoratore ucraino, regolarmente residente nel nostro Paese, svolge attività di collaboratore familiare in casa di mio padre (25 ore settimanali). Nel tempo libero svolge, in forma autonoma, alcuni lavoretti di natura agricola, da cui ricava un compenso annuo di circa 5.000 euro. Ha degli obblighi previdenziali per questa seconda attività? E. D’Amico, Pescara il lavoratore descritto può svolgere un secondo lavoro. Nel caso in cui il reddito che ne deriva superi, in un anno, i 5.000 euro, ha l’obbligo di iscriversi alla gestione separata dell’iNPs e versare i relativi contributi sull’importo che eccede i 5.000 euro.
Pensione
Contributivo o retributivo? Sono nata a dicembre 1952 e sono dipendente di una ditta commerciale. Nel prossimo mese di dicembre raggiungerò i 35 anni di contributi. Purtroppo, non ho fatto in tempo ad andare in pensione con le vecchie regole. E’ vero che potrei ugualmente ottenere la prestazione con il calcolo contributivo a 57 anni? B. Amati, Avellino sì, è vero, ma sarebbe opportuno valutare la convenienza economica. col metodo contributivo, le pensioni perdono circa il 20% rispetto al retributivo. Fino al 2015, le lavoratrici che raggiungono i 57 anni di età ed i 35 di contribuzione, possono chiedere il pensionamento optando per il sistema contributivo. le lavoratrici autonome, invece, devono attendere il compimento dei 58 anni.
lavoro stagionale
Occorre l’iscrizione all’Inps Chi svolge attività commerciale stagionale (ad esempio, solo d’estate mentre negli altri mesi è un lavoratore dipendente) è tenuto al versamento dei contributi all’INPS? D. Gallo, Palermo sì. Dovrà iscriversi alla gestione commercianti dell’iNPs e versare i contributi per i mesi di lavoro stagionale mentre per i restanti mesi dell’anno sarà assicurato come dipendente. a parità di condizioni, le stesse regole valgono per i familiari coadiutori.
Altro
l’
lunedì 5 ottobre 2009
la tribuna
quotidiano
8
La vignetta
Promemoria
Le giravolte di Capezzone “In nessun paese al mondo avremmo un premier così. Per essere chiaro, voglio prescindere dall'esito dei processi di ieri e di oggi, e perfino, se possibile, dalla rilevanza penale dei fatti che sono emersi. Ma è però incontrovertibile che Silvio Berlusconi, prescrizione o no, abbia pagato o fatto pagare magistrati. Così come da Palermo, quale che sia la qualificazione giuridica di questi fatti, emergono fatti e comportamenti oscuri di cui qualcuno, Berlusconi in testa, dovrá assumersi la responsabilitá politica". Lo ha dichiarato Daniele Capezzone a proposito della sentenza di condanna nei confronti di Marcello Dell'Utri l’undici dicembre 2004. Cosa è cambiato in 12 anni di Governo Berlusconi? Nel suo intervento alle assise radicali, il segretario Daniele Capezzone risponde a questa domanda così: "Silvio Berlusconi è entrato in politica con cinquemila miliardi di debiti (di lire, o del vecchio conio, come direbbe Bonolis), e con le banche che - indegnamente, lo sottolineo - tentavano di strozzarlo; oggi (essendosi misurato con... come si chiama? Ah sì, il perfido regime comunista...), vanta ventinovemila miliardi di attivo (sempre in lire), ed è entrato nel G7 dei sette uomini, appunto, più ricchi del pianeta. Ecco, questa è una cosa che è cambiata in questi 12 anni. Il resto - conclude riferendosi alle riforme promesse dal premier - un po' meno". Sempre Daniele Capezzone il 29 ottobre 2005. Franca rame (dal blog)
Brunetta lo spaccone Al solito lo spaccone Brunetta fa la morale dando la colpa a tutti. Caro Mister Brunetta, la Sicilia è amministrata dal tuo partito e da tuoi colleghi da una vita. Quindi regolati di conseguenza. luca
invia le tue mail a tribuna@altroquotidiano.it
altri temi che dovrebbero riempire le piazze Da elettore di sinistra, vorrei “vedere portati in piazza” altri temi: su un tragico terremoto trasformato in show-business; sulla scuola e sull’università che, oggi massacrate, piangono giustamente miseria; sulle banche che se ne fregano dei Tremonti-bond e continuano a stringere il cappio al collo di famiglie e imprese; sui condoni-regalo ai soliti evasori; su polizia, carabinieri e magistratura che non hanno i soldi per
benzina o francobolli. Vi prego, popolo della sinistra, ora scendiamo dall’alcova! Francesco chetoscano@yahoo.com
mento si chiama Bersani, D’Alema, Fassino e Franceschini. terri free2009@hotmail.it
Ha ragione rutelli
spero in Marino
Io credo che Rutelli abbia ragione: il Pd ha tradito quanto si prefiggeva. Sembra un Pd-s. Il centro e il trattino sono stati tolti dal centrosinistra. Non vedo riforme e il rinnova-
L’elezione del segretario ancora non è fatta. La mia opinione è che mentre Bersani avrà il maggiore consenso dei circoli a Franceschini è probabile che vadano la maggioranza dei
consensi delle primarie di ottobre. Allora come la metterà D’Alema? Mi schiero sinceramente con Nicolini che considera Franceschini e Bersani due fossili di una vecchia politica logora. Mi auguro, con buona pace di D’Alema, che vinca Marino che di tutti è quello che ha scritto e sostiene cose nuove e di ampio consenso invece dei soliti inciuci. Michele zecca michelezecca@libero.it
Altro
l’
Culture & tenDenze
quotidiano
lunedì 5 ottobre 2009
9
Moda Parigi
Givenchy punta sull’optical Standing ovation per la sfilata della casa francese. Dalle passerelle molti abiti grafici e bianco e nero di roBErtA fiLiPPini (AnSA)
Grafica, eppure romantica, la donna Givenchy porta il fez e usa la kefiah come un ossessivo motivo optical, che si ripete, si muove e si trasforma in abiti-tatuaggio e in stampe quasi animalier. Per Riccardo Tisci, stilista della maison, ieri sera c'è stata una standing ovation. Sarà il tono di queste sfilate parigine, che ancora non sembra decollare, o sarà davvero la bravura del designer pugliese, ma ieri sera finalmente Parigi ha avuto un pò di entusiasmo per questa moda che guarda al mondo arabo, ma solo perchè interessata a trasformare in codici di eleganza europea quei sapori, quei grafismi con cui si fanno riconoscere le terre del Maghreb. Tisci continua quell'esplorazione che aveva iniziato con l'alta moda, lo scorso luglio. Questa volta tutto è più optical, più forte, più romantico. Lo stilista che Parigi ha adottato e che ama, mescola sempre egregiamente la struttutra
e la fluidità. L'incipit della sfilata è un esercizio di sartorialità su giacche e pantaloni, con righe in bianco
e nero, con accostamenti molto definiti e netti. Questa è una donna che non piacerebbe a un certo mondo arabo, ha la sfrontatezza di portare il fez, tipico copri-
capo maschile (e sono un bel colpo d'occhio questi cappelli alti, a tronco di cono, in pelle bianca o nera). Ha l'ardire di trasmutare la kefiah in motivi a stampa anche su abiti e top di chiffon, sulle giacche a cannoncini sbiechi, sui pantaloni alla turca in fluido jersey, sui leggings che si staccano dal candore smagliante della camicia, portata con il fez nero. Molto teatrale tutta questa parte della sfilata, con le modelle che sembrano quasi tatuate, sempre su sandali alti legati da fasce d i pelle o jersey. L a grafica d e l
famoso 'sciallè si sovrappone e si confonde creando un effetto ottico straniante che nel movimento del corpo può sembrare perfino una stampa animalier. Ma lo spirito di questa donna è romantico e Tisci per lei ha in serbo corti abiti che panneggiano strati e strati di tulle evocando le dune, che sono come bozzoli di chiffon drappeggiato e trattenuto sulle spalle da ricami tridimensionali, quasi delle grandi rose del deserto, realizzate in paillettes dipinte a mano. Sabbia rosata e verde acqua per gli abiti-peplo che non citano la Grecia ma piuttosto un mondo arabo inesistente. Non c'è alcun folklore, l'etnico è un'ispirazione molto liberamente interpretata anche quando la stampa kefiah diventa un pizzo bianco per abitini corti, come il baby doll con cui la modella e musa Maria Carla Boscono chiude la sfilata.
Altro
l’
ribalte
quotidiano
Festival di Roma
Il nuovo cinema dell’Italia in crisi di ALESSAndrA mAGLiAro (Ansa) C'è un'Italia in crisi profonda, sociale oltre che economica, che il cinema riesce a raccontare nella nuova stagione del documentario d'inchiesta. Un ritratto ruvido, non accondiscendente, a tratti persino scabroso come emerge da numerosi nuovi film, come Videocracy sul potere della tv presentato alla Mostra del cinema di Venezia. O come vari altri titoli su cui si concentra quest'anno la sezione Altro Cinema/Extra, curata da Mario Sesti, nel Festival internazionale del cinema di Roma (15-23 ottobre). Un cinema, come sottolinea Sesti, «che riesce a raccontare il nostro paese oggi meglio della tv e anche delle inchieste dei giornali, un cinema che rovescia e dissoda un paesaggio che è quasi impossibile trovare altrove anche se è quello che viviamo». Tra le opere che concorreranno al Marco Aurelio d'argento, istituito quest'anno come premio ufficiale per i documentari, ce ne è una che raffigura efficacemente la tendenza sin dal titolo: L'ITALIA DEL NOSTRO SCONTENTO. È un film (Rai Cinema) a tre voci femminili su altrettanti capitoli scottanti intitolati Verde, bianco, rosso. Nel
Un nuova sezione del festival romano è dedicata ai documentari e tra questi molti parlano della crisi
Valerio mastandrea, produttore di un documentario sull’Aquila primo, che riflette sull'am- moto in Abruzzo: IMMOTA biente, Elisa Fuksas rac- MANET di Gianfranco conta lo scempio della Pannone, un breve docucementificazione selvaggia, mentario in cui convivono della devastazione del pae- le immagini del terremoto e saggio quella che ha provo- i brani tratti da Uscita di cato nella notte di giovedì sicurezza, il libro di Ignazio decine di vittime in conse- Silone sul terremoto del guenza del nubifragio a 1915 e L'AQUILA BELLA Messina; nel secondo rea- MÈ di Pietro Pelliccione e lizzato da Lucrezia Le Moli Mauro Rubeo, prodotto da Paonessa e si parla dei giovani, delle Gregorio Mastrandrea, loro speranze e del loro Valerio malcontento e nel terzo supervisionato da Daniele Francesca Muci fa un qua- Vicari, sulla ricostruzione dro sincero e disarmante post sisma. Il film è un della percezione che gli ita- work in progress, una doculiani hanno della politica. mentazione che durerà un Due film come eventi spe- anno per raccontare la stociali si occupano del terre- ria lunga e complessa della ricostruzione.
lunedì 5 ottobre 2009
10
“La Bella e la Bestia”
Musical da Broadway anche in Italia È incominciata una favola al Teatro Nazionale di Milano, dove ha debuttato sabato sera il musical “La bella e la bestia”, applaudito e acclamato con una lunga standing ovation da una platea entusiasta composta da tanti vip e personaggi dello spettacolo. La serata non ha inaugurato soltanto l'emozionante show, che arriva nel nostro Paese dopo aver conquistato oltre 25 milioni di spettatori in tutto il mondo, ma ha anche alzato il sipario sul neo restaurato Teatro Nazionale, destinato a diventare un vero e proprio tempio del musical. Se infatti è presto per paragonare Milano a città come New York o Londra, gli auspici perché diventi una capitale del musical sono incoraggianti, visto che lo spettacolo è già programmato per dieci mesi e ha finora venduto 70 mila biglietti al ritmo di 1.500 al giorno. «Si tratta di una occasione per portare in Italia dei musical all'altezza di Broadway», ha commentato a questo proposito Lorella Cuccarini, uno dei personaggi presenti alla serata. Ad accogliere il debutto di Arianna (volto noto della Disney da tanti anni) e di Michel Altieri nei panni dei due protagonisti è stato un pubblico di volti noti e addetti ai lavori.
Altro
l’
quotidiano
GranDe SChermO
il Woody allen di una volta
lo scoop che salva l’hacker La ragazza che gioca con il fuoco Regia: Daniel Alfredson con Noomi Rapace e Michael Nyqvist Seconda parte con più sangue e dolore di "Uomini che odiano le donne" e protagonista assoluta Lisbeth Salander, l'hacker androgina. Questa volta finalmente scopriremo molte cose sul suo passato. La madre vittima di un padre violento. Internata in un istituto psichiatrico a dodici anni ed una vita costellata di ingiustizie. Dopo l'uccisione di due giornalisti di Millennium e del suo tutore, tutti credono che Lisbeth sia l'assassina. Il direttore della rivista, Mikael Blomqvist, invece l'aiuterà a scoprire i colpevoli, con un vero e proprio colpo di scena finale. Qualche passaggio nebuloso per chi non ha letto il libro
Pagina a cura di LUCiAnA VECChioLi
24 11
un secolo di storia italiana
Basta che funzioni Regia: Woody Allen con Larry David, Evan Rachel Wood E' tornato il vecchio Woody Allen! Dopo la parentesi europea, il regista newyorchese riparte da Manhattan per proporci una delle sue migliori commedie, condita da quantitativi esorbitanti di cinismo e pessimismo cosmico. Avevamo quasi dimenticato le caustiche e sferzanti battute dei suoi primi lavori che qui fortunatamente ritroviamo in abbondanza. Un film tutto da ridere (e riflettere), dove il protagonista questa volta è il suo alter ego Boris, ex professore della Columbia University, divorziato, un tentativo di suicidio alle spalle, esperto in meccanica quantistica, irascibile misantropo che soffre di attacchi di panico e disprezza la mediocrità umana. Incontra per caso una slavata e banale biondina di provincia della quale si innamora. Ricambiato.
lunedì 5 ottobre 2009
Baarìa Regia: Giuseppe Tornatore con Francesco Scianna, Margareth Madè, e unaffollatissimo cast di attori noti
Una scena di “Bastardi senza gloria” di Quentin tarantino, che sarebbe bene vedere in lingua originale (con sottotitoli)
l’angosciante attesa del peggio
un thriller sotto zero
Un amore all’improvviso
incubo bianco
Regia: Robert Schwenkte con Eric Bana e Rachel McAdams Non è la classica commedia sentimentale, forse è più un film di fantascienza. Una storia d'amore dai risvolti inquietanti. Per tutta la durata, nonostante si racconti l'incontro tra una bambina ed un uomo che viaggia nel tempo e del loro matrimonio quando lei è adulta, aleggia un'atmosfera surreale e sinistra. Si ha sempre il timore che possa accadere il peggio. Sempre sotto la minaccia di qualcosa che nessuno dei due può prevenire e che si rivelerà solo nel finale. Tratto dal romanzo "La moglie dell'uomo che viaggiava nel vento" scritto da Audrey Niffenegger.
il miglior tarantino doc Bastardi senza gloria Regia: Quentin Tarantino con Brad Pitt, Eli Roth, Christoph Waltz Un consiglio: il film va visto assolutamente in lingua originale con i sottotitoli, altrimenti perde gran parte della sua bellezza. Forse il miglior lavoro di Tarantino, sicuramente il più ispirato. Primi anni dell'occupazione tedesca in
Regia: Dominic Sena con Kate Beckinsale, Gabriel Macht
Il continente più freddo ed isolato della terra. Temperature fino a -50. Vento a cento miglia l'ora. Una lunga serie di inspiegabili delitti. Una poliziotta depressa che ha scelto di lavorare nella base dell'Antartide (dalla quale non vede però l'ora di andarsene) e che dovrà scoprire i misteri dei cadaveri trovati in un aereo russo sepolto nella neve. Un thriller sotto zero. Tutti qua gli elementi di un film un po' scontato, la cui unica emozione arriva dagli sterminati paesaggi di ghiaccio. A ben pensarci qualche sensazione affiora anche quando il medico taglia le due dita assiderate della mano alla protagonista. Francia. Il colonnello nazista Hans Landa (uno strepitoso Christoph Waltz, capace di esprimere contemporaneamente ironia e ferocia) entra a passi lenti nell'abitazione di un contadino e delle sue figlie. Sotto le tavole del pavimento è nascosta una intera famiglia di ebrei. Il duello dialettico tra i due è finemente studiato e calibrato, drammaticamente esilarante. Leit motiv di tutta la pellicola, con un cast di attori che riesce alla perfezione ad incarnare lo stile di uno dei registi più innovativi di Hollywood.
Il mondo di Tornatore. La Bagheria dove è nato e vissuto per 28 anni, descritta con passione e dovizia di particolari. Un microcosmo attraverso il quale passa tutta la Storia. Una cittadina che cambia come cambiano i suoi abitanti. Dagli anni '10 fino ad oggi. Scene di vita rurale e contadina del primo '900 passando attraverso il fascismo, la guerra, l'arrivo degli americani, il referendum Monarchia e Repubblica, le lotte sindacali, la conquista delle terre, la mafia, la Democrazia Cristiana, il Partito Comunista, il '68, la ribellione. Su tutto, l'amore tra Ninetta e Peppino. Come sempre scrupoloso e attento ai dettagli, il regista ci regala un kolossal che racchiude tutta la sua maestria, con una fotografia ed una ambientazione scenografica da Oscar.
una denuncia con sarcasmo the informant! Regia: Steven Soderbergh con Matt Damon, Scott Bakula «Tutti in questo Paese sono vittime di un crimine delle grandi compagnie prima che abbiano finito di fare colazione», dice il protagonista. Spionaggio industriale, i prezzi concordati delle multinazionali, le intercettazioni telefoniche, l'appropriazione indebita, le indagini dell'FBI ed un informatore che ricopre un alto incarico in una compagnia di derivati agricoli. Tutto questo e molto altro raccontato con una sarcasmo insolito per un film-denuncia diretto magistralmente dal regista di "Traffic". Un grande e quasi irriconoscibile Matt Damon è l'imbolsito informatore.
Altro
l’
quotidiano
PerSOne
lunedì 5 ottobre 2009
12
la modella
Per la tolleranza
Naomi: «A 39 anni mostro ancora le gambe»
Gianna Nannini canta a Lampedusa i suoi successi
Michelle Hunziker incanta i tedeschi Grande successo per Michelle Hunziker nella tv tedesca. La bionda svizzera ha debuttato nello “Scommettiamo che..?” tedesco (“Wetten Dass...?”) andato in onda sabato sera sulla ZDF, il secondo canale tedesco. Coconduttrice, a fianco di Thomas Gottschalk, da anni al timone del fortunato show, che l’ha fortemente voluta in questo programma. La show-girl ha animato la serata con le sue gag e le sue risate. Risultato? Oltre 11 milioni di telespettatori sono rimasti incollati alla Tv.
I signori Obama fuori per l’anniversario La top model Naomi Campbell, dopo una lunga assenza, ha sfilato a Parigi per lo stilista russo Igor Chapurin. A chi le ha chiesto come si sentisse ha risposto: «Sexy. Decisamente». E niente affatto volgare. «E perché? -ha detto- Volgare è l’atteggiamento, il modo di porsi, di essere, non ciò che indossi. Non è più volgare una persona sguaiata, forse?». In passerella ha sfilato anche in lingerie. E molti non hanno notato gli anni in più della “pantera”.
Cena di anniversario a Washington per Barack e Michelle Obama: il presidente e la moglie hanno celebrato i 17 anni di matrimonio sabato sera alla Blueduck Tavern, un noto ristorante nel West End, tra Dupont Circle e Georgetown. La cena è finita alle 21:15. Il ristorante, dai prezzi moderati, è specializzato in cucina americana e ha un forno a legna. Lui aveva un abito scuro, lei un vestito nero al ginocchio con le spalle scoperte. E’ stato il primo anniversario festeggiato da “first couple”.
Con l'energia di Gianna Nannini si è chiusa ieri sera la settima edizione di “Ò Scià”, l'evento dedicato ogni anno da Claudio Baglioni alla tolleranza e all'integrazione culturale nella terra simbolo di Lampedusa. La rocker senese è stata protagonista protagonista, a fine serata, di un set musicale in cui ha proposto alcuni suoi successi: “America”, “Amandoti”, “Io”, “Attimo” e “Maledetto ciao”. Con Baglioni canterà “Con tutto l'amore che posso”, scritta da Claudio, e la sua
“Fotoromanza”. In scaletta, immancabili, anche “Meravigliosa creatura” e “Sei nell'anima”. Prima di lei si sono esibiti Alessandra Amoroso e Marco Carta, lanciati da “Amici”, Marco Ferradini, Angelo Branduardi e Daniele Silvestri. Sul palco anche Paola Saluzzi e Ficarra e Picone. «È la prima volta che vengo a Lampedusa», ha detto Gianna Nannini. «Ho colto l'occasione dell'invito di Claudio per rendermi conto di quello che sta succedendo su quest'isola. Parlando con la gente che abita qui, con quelli che hanno fatto molto per i centri di accoglienza, mi sono convinta che non ci fosse nessun motivo per farlo cadere in disuso. È stato un modello, un esempio di come le persone si possano trattare non da immigrati ma da esseri umani. Era un modello da far conoscere».