Anno I - n. 101 - Mercoledì 7 ottobre 2009
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Ora di Punta di
Ennio SiMEonE
«Qui non si fa politica»
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rano gli anni di supremazia assoluta della Democrazia cristiana quando nei “circoli culturali” di paese (dove l’unica attività era il gioco delle carte) o nelle scuole, o persino nelle sacrestie trovavi il cartello “Qui non si fa politica”. La politica additata come la tentazione del demonio (naturalmente rosso, come i comunisti). Ritornava alla mente questo antico ricordo ascoltando ieri sera a Ballarò (la trasmissione di Rai3 nella quale il conduttore fa continuamente la spola da un capo all’altro dello studio, schizzando via ogni volta come se stesse correndo alla toilette) il giornalista Carlo Rossella e il ministro Bondi. I quali sono stati per tutta la sera impegnati - il primo nei panni conclamati di presedente della società cinematografica Medusa, di proprietà del presidente del Consiglio, e sia!, il secondo nella funzione di ministro, ed è inammissibile - a sostenere che la sentenza con la quale un giudice del Tribunale civile di Milano ha condannato un’azienda del capo del governo a pagare un risarcimento ad un’altra società privata è “un atto politico”, anzi un complotto contro il governo. n sacrestia badavano a non mischiare il sacro col profano. Qui si mischiano disinvoltamente il privato e il pubblico. Il che per uomini delle istituzioni è davvero imbarazzante. Per noi è preoccupante.
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quotidiano www.altroquotidiano.it
Giampilieri, mi ricordo... Il racconto di una di “quelli con la fiumara storta” di
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Maria Manganaro*
omani sarà il giorno dei funerali delle 25 vittime ritrovate e di un paese cancellato dal fango della montagna che custodisce ancora tanti corpi senza vita. La storia di Giampilieri, quella che io conosco (anche se nata a Giampilieri Marina, le origini dei miei quattro nonni, come quelle di moltissimi altri emigranti, sono sepolte a Giampilieri Superiore dove ho trascorso l’infanzia tra vicoli, scuola, parenti e amici) parla di migrazioni, temporanee e definitive, interne all’isola o verso il continente. Un paese che trovava la sua identità nella campagna. Quasi ogni famiglia possedeva piccoli appezzamenti di agrumeti o uliveti secolari, da curare quotidianamente. Ma bisognava trovare altri lavori. Tra questi, l’impiego stagionale nel siracusano a “lavorare con le arance”: raccolta, lucidatura, etichettatura, compravendita. Naturalmente, anche nel siracusano il commercio agricolo e l’occupazione languivano, le arance andavano al macero a tonnellate. Emigrare era la parola d’ordine per i giovani (io stessa ho vinto un concorso al nord per gioco, solo perché volevo andare qualche giorno a Roma). Nonostante tutto, il fiero e prepotente orgoglio dei “giampuleroti” resisteva, gli abitanti dei paesi vicini continuavano a chiamarli “quelli della fiumara storta”, ovvero del torrente ingovernabile e orgoglioso come quello degli abitanti di Giampilieri. Col passare degli anni le scorte storiche di orgoglio si sono esaurite, intima-
mente legate alla conoscenza di una montagna su cui erano arrampicati appezzamenti rigogliosi come giardini. I vecchi morivano e i giovani prendevano una due tre lauree, per vincere concorsi ovunque e ottenere posti di lavoro fisso. Per gli eredi la campagna non rientrava più nelle possibilità di denaro e di tempo: prenotare l’acqua (che costava!), irrigare alle ore assurde in cui il tuo turno era previsto, pagare un “omo” per zappare e un altro per potare. E l’Italia non sapeva che farsene di quei piccoli produttori e di quella campagna che non consentiva coltivazioni estensive utili a questa o a quella azienda di trasformazione alimentare. giovani ancora legati al loro paese hanno costruito case nuove più a valle, gli anziani sono rimasti e le case si sono svalutate (fino a quei seimila euro richiesti per l’appartamento di un uomo che ha perso moglie e figlia nel fango prima di riuscire a vendere). Tuttavia il vecchio paese ha mantenuto il centro di culto (con la sua austera chiesa del Settecento), negozi, bar, pizzerie, panifici, parrucchieri, farmacia, ufficio postale. Quel paese privato della sua storica microeconomia è stato definitivamente cancellato. Eppure, Giampilieri, lembo all’estremo sud del Comune di Messina, è in uno dei tanti angoli suggestivi della
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Sicilia, a un chilometro dal mare di Giampilieri Marina dal cui limite inizia lo Stretto, con un capo (quello di Scaletta, sorella di sciagura insieme ad Altolia, Molino e Briga) che dà il via a una serie di capi (Alì, Sant’Alessio, Forza d’Agrò, Taormina) che in successione disegnano sul mare una sequenza mozzafiato. Solo a scrivere la parola “mozzafiato” mi si ferma il respiro. Domani si piangerà per le salme recuperate e per quelle ancora sepolte sotto metri di fango. A qualcuno dei responsabili della colpevole incuria dovrà pur nascere un irrefrenabile rimorso, dopo l’interminabile sequela di denunce inascoltate dei comitati cittadini, della guardia forestale, dei vigili, di Legambiente, della protezione civile. Solo una richiesta, oltre alla verità sulle responsabilità e a una civile attenzione al futuro prossimo: almeno un numero verde dovuto alle vittime di ogni catastrofe. *giornalista, portavoce della presidente della Provincia di Ancona
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VentiquattrOre
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Presentata dalla leGa
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CronaCa
anche da sinistra consensi a una legge che vieti il burqa
Incidente mortale ferito il senatore de Gregorio
Arriva dalla Lega, sottoscritta da tutto il gruppo parlamentare, una proposta di legge che vieta l’uso in pubblico del burqa, ma anche di altri copricapo che nascondono il volto di chi li indossa. Il testo, depositato il 2 ottobre e per il quale il Carroccio auspica «tempi strettissimi», modifica la legge Reale del 1975 in materia di “tutela dell'ordine pubblico e identificabilità delle persone” che prevede il divieto di utilizzare «senza un giustificato motivo» caschi o qualsiasi altro tipo di oggetto o indumento che La proposta sta incontrando insperati c onsensi impedisca il riconoscimento della persona. sati anche nel’ooposizione: favorevoli in sostanza sia in ragione della propria affiliazione religiosa». Emma Bonino (radicali) che la Serracchiani (Pd)
Dopo aver percorso contromano un tratto della tangenziale est, a Roma, tra la paura degli automobilisti, un motociclista è morto in uno scontro frontale con un’auto. È successo intorno alle 2 di lunedì, all’altezza dello svincolo su via Palmiro Togliatti, nel tratto urbano della Roma-Aquila. A quanto si apprende, l’uomo, a bordo di uno scooter, ha imboccato contromano una rampa scontrandosi frontalmente con l’auto su cui viaggiava il senatore Sergio De Gregorio. Il motocliclista è morto. De Gregorio è stato trasportato all’ospedale Pertini e ha riportato una frattura del femore.
IntervIsta su ChI
IndaGa la dIGos
La Arcuri racconta le sue cene col Cav
Lettera minatoria per Sandro Ruotolo
«Nelle due cene a Palazzo Grazioli a cui ho partecipato il rituale è stato lo stesso. Diciotto, venti persone garbate, simpatiche, eleganti. La prima volta c’erano Paolo Berlusconi, due parlamentari di Forza Italia, degli imprenditori con le rispettive mogli e Fabrizio Del Noce. C’era anche Giampaolo Tarantini. Tutti seduti attorno a un grande tavolo, con Silvio Berlusconi al centro e
Minacciato di morte, pedinato, sorvegliato: momenti da incubo per il numero due di Annozero, Sandro Ruotolo, che si è visto recapitare a casa una lettera minatoria con alcuni riferimenti al caso Boffo, il direttore di Avvenire che si è dimesso dopo la campagna del Giornale. La missiva avverte Ruotolo che è il secondo di una lista di 'obiettivì. Non solo: l'autore fa capire che non scherza, mostrando di conoscere particolari della vita familiare del giornalista. La Digos ha già aperto un fascicolo e le indagini sono in corso. Preoccupazione e costernazione sono i sentimenti che si diffondono da subito. Le minacce cadono in un momento particolarmente teso, dopo la vicenda di Dino Boffo, terreno di scontro politico e giornalistico, con Annozero al centro di furibonde polemiche e la 'questione-informazionè rappresentata nella piazza del 3 ottobre. Ruotolo è al lavoro per preparare la puntata di giovedì nella quale si parlerà di mafia con la testimonianza di Massimo Ciancimino, figlio di Vito, l'ex sindaco di Palermo, condanato per favoreggiamento e concorso esterno in associazione mafiosa. Un'altra puntata difficile e delicata che potrebbe turbare i vertici di Viale Mazzini (domani si riunisce il Cda e discuterà dell'editoriale del direttore del Tg1, Augusto Minzolini).
tanti fiori», dice Manuela Arcuri, nell’intervista sul numero di Chi, il settimanale diretto da Alfonso Signorini, in edicola oggi. «Alla domanda se ha mai ricevuto regali dal premier, l’Arcuri risponde: «Certo, come tutte le signore. Dei piccoli omaggi d’argento con pietre dure o di bigiotteria. A volte un ciondolo, altre un braccialettino o un anello. È una galanteria. Un semplice ricordo della serata».
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Direttore responsabile: Ennio Simeone Redazione e stampa: via Carciano 45, 00131 Roma tel. 06 4131710 - Fax 06 41299020 redazione@altroquotidiano.it Editrice: gECEM (Gestione Cooperativa Editoria Multimediale) - Presidente:Stefano Clerici Sede legale: Via Aldo Sandulli 45, Roma Registrazione del Tribunale Roma n..343/08 del 18 settembre 2008 - Registrato al ROC Partita Iva 09937731009
L’OnOmasticO
augusto oggi si festeggia sant’augusto. Guarito miracolosamente, secondo Gregorio di tours, grazie all'intercessione di san Martino, augusto si diede alla vita monastica, insieme con alcuni compagni. Il vescovo di Bourges, Probiano, lo nominò abate di s. sinforiano, monastero da lui fondato nei dintorni della città, e augustoattese al suo compito con rara prudenza e saggezza. una visione gli fece conoscere il luogo ove era sepolto il corpo di s. orsino, primo vescovo di Bourges.
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VentiquattrOre
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sanItà
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stoCColMa
Carla resta all’Eliseo Rachida con Sarkozy in Kazakhstan
assegnati i nobel per la Fisica e la Medicina
Insieme al presidente francese Nicolas Sarkozy, in visita ufficiale in Kazakhstan, c'era anche Rachida Dati, ex ministro della Giustizia, ora deputata a Strasburgo. Al viaggio non ha partecipato invece la premiere dame Carla Bruni. Rachida «è invitata a titolo personale» dal presidente, ha spiegato l'Eliseo. L'ex ministra della Giustizia, una delle figure che più hanno alimentato il gossip nel governo francese, aveva lasciato l'incarico a giugno fra le polemiche, andando ad assumere il suo ruolo E’ rimasta a casa, Carla Bruni mentre ad accompaall'Europarlamento. Dunque. Carla a casa e gnare il marito, il premier francese Sarkozy in Rachide a Strasburgo con Sarkozy. Kazakhstan c’era la bella Rachida Dati
Il Nobel per la fisica 2009 è andato ai padri dei sensori per le videocamere e fotocamere digitali. Willard Boyle (canadese) e George Smith (statunitense) lavoravano alla At&T quando svilupparono un semiconduttore capace di replicare un'immagine. Charles Kao, pioniere nell'uso delle fibre ottiche per le telecomunicazioni, è il terzo vincitore. Kao, nato a Shanghai, ha vissuto tra Hong Kong e Londra. Mentre il Nobel per la medicina è andato a tre medici Usa di cui due donne Elizabeth H.Blackburn e Carol W. Greider per gli studi di genetica relativi all’assetto cromosomico.
I GIudICI svIzzerI
usa. la PolItICa dI oBaMa
Meno parole, più fatti Polanski resta in cella per la lotta al terrore C’è il pericolo di fuga Meno allarmismo, più intelligence: così si fa la lotta al terrorismo, ai tempi di Barack Obama. Nel giorno in cui il presidente degli Stati Uniti, per la prima volta fa visita al Centro Nazionale dell’Antiterrorismo, il Washington Post esamina cosa è cambiato nelle strategie della sicurezza negli Stati Uniti, dai tempi della «guerra globale al terrore», lanciata da George W. Bush, ai giorni nostri. Accusato dal vicepresidente Dick Cheney, di esporre il Paese a minacce esterne, Obama sta puntando tutto sulla prevenzione degli attentati, evitando grandi proclami ma rafforzando il coordinamento tra i vari apparati dello Stato che si occupano di sicurezza nazionale. E i fatti gli stanno dando ragione: il Post racconta come il presidente abbia seguito personalmente per almeno un mese, con briefing quotidiani, ogni sviluppo della vicenda di Najibullah Zazi, il giovane americano di origine afghana incriminato per aver progettato un attacco alla metropolitana di New York proprio in occasione dell’ottavo anniversario dell’11 settembre, con armi di distruzione di massa secondo le autorità. Ma, a differenza degli anni scorsi, sottolinea il giornale, l’amministrazione Obama, dopo aver portato a termine con successo questa operazione, ha preferito evitare roboanti conferenze stampa.
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a Società sportiva Calcio Napoli comunica di aver sollevato dall’incarico di allenatore della prima squadra Roberto Donadoni e di aver affidato la guida tecnica a Walter Mazzarri. È quanto si legge sul sito del club azzurro www.sscnapoli.it «Una decisione indispensabile - spiega il presidente Aurelio De Laurentiis per dare nuovo impulso alla stagione azzurra e in chiave futura per il prossimo quinquennio». La Società ringrazia Roberto
Roman Polanski resta in carcere. Il ministero della Giustizia svizzero ha fatto sapere che la richiesta di remissione in libertà è stata respinta e che il regista dovrà restare in cella in attesa della decisione sulla richiesta di estradizione avanzata dagli Stati Uniti per un accusa di stupro su una minorenne nel 1977. “Dal nostro punto di vista è ancora molto alto il rischio che Polanski fugga e che una remissione in libertà su cauzione o altre misure dopo il rilascio non garantiscano la sua presenza durante il procedimento per l’estradizione” ha detto il portavoce del ministero della Giustizia elvetico Folco Galli. Il regista 76 anni è in carcere dal 26 settembre, quando fu arrestato al suo arrivo in Svizzera per ricevere un premio alla carriera al festival di Zurigo.
Il Caso
Mazzarri per rilanciare il Napoli Donadoni per il lavoro svolto in questi mesi, formulandogli un sincero augurio per il prosieguo della carriera. L’interruzione del rapporto di lavoro che lo legava al club partenopeo fino al 2011 è stata comunicata a Donadoni dal presidente De Laurentiis nel corso di un incontro avvenuto a Roma
negli uffici della Filmauro. Con l’esonero di Donadoni, ha termine anche l’esperienza lavorativa di tutto il suo staff: i due viceallenatori Mario Bertolazzi e Sergio Buso, il preparatore atletico Giovanni Andreini, il suo vice Leri e il preparatore dei portieri Petrelli.
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Alla presentazione del libro “Noi”
Grande centro all’ascolto di Walter Veltroni ha presentato il suo romanzo a Roma, di fronte a una platea di centristi. Impossibile non parlare di politica italiana di EloiSa CovElli Se esistesse il Grande Centro, si potrebbe dire che era tutto lì, oggi pomeriggio, alla presentazione di “Noi”, il nuovo libro di Walter Veltroni. Nell’elegante teatro Argentina di Roma, tra i tanti c’erano Casini, Follini, Gianni Letta, Tabacci. Cosa ci fa qui Casini? «Per amicizia -rispondeEsistono anche dei rapporti in politica». E’ solo la presentazione di un libro, è vero, ma è impossibile non parlare d’altro. Così Casini, prima di iniziare la presentazione risponde ai giornalisti sul giudizio della Consulta sul Lodo Alfano: «Non è mica il giudizio universale». Possibile un governo senza Berlusconi? «Per ora c’è ancora lui al governo. Non vorrei che si confondessero le speranze con la realtà». Presente, con un posto d’onore (in prima fila in centro) il presidente della Rai, Garimberti, che interrogato sul prossimo CdA Rai assicura di non voler mandare via il direttore del Tg1 Augusto Minzolini («E perché mai? L’ho votato anche io»), ma
spera in un confronto pacato, dato che “alcuni conduttori di talk show e alcuni direttori, uno in particolare, non hanno dato prova di buon senso e moderazione». Parte la presentazione, inizia a parlare la giornalista Giovanna Zucconi, che modera (poco per la verità) il dibattito: «La parola “noi” viene u s a t a spesso oggi più per dividere che p e r unire». Subito prende la parola Umberto Eco che ricorda come Noi, nel libro sia il cognome della famiglia, a cui appartengono i ragazzi protagonisti del romanzo (di quattro generazioni diverse). Ed elenca gli errori presenti nel romanzo, tutti errori delle parole delle canzoni di sottofondo. Eugenio Scalfari, a sua volta, corregge il “correttore”, facendo notare alcuni partico-
lari del libro. Prende poi la parola don Vincenzo Paglia che butta la discussione su l’esistenza di Dio, argomento toccato in un dialogo tra padre-figlio nel romanzo. La discussione si dilunga perché Veltroni si assenta per andare a votare alla Camera sul dpef. Dopo pochi minuti esce dalla sala anche Gianni Letta.
Torna Veltroni e Umberto Eco lo accoglie con una battuta: «In tua assenza abbiamo fatto fuori Dio e il tuo romanzo». E la scena è tutta per l’ex segretario del Pd. Parla del suo dovere di andare a votare e con una frase liquida sia la sua uscita di scena dal partito, che il caso del voto dello scudo fiscale, passato anche
grazie all’assenza di una ventina di democrat. «In questo anno -dice- ho dovuto scegliere spesso tra Io e Noi . Da quando non ho più incarichi, il voto per me è un impegno etico molto importante». Parla del suo libro, ma inevitabilmente parla anche della storia d’Italia e della politica, consapevole com’è che «le mie parole vengono lette sempre con una doppia lettura: quella di scrittore e di politico». Parla di Auschwitz e del terrorismo degli anni 70 e accosta le due cose, entrambe dominate dall’odio. «Siamo un paese che ha creduto in Mussolini e in cui poi le migliori menti hanno dato la loro simpatia ai terroristi. Il nostro Stato ha dentro di sé una belva: l’odio e l’ideologia». Infine, prima di autografare i libri, manda un messaggio all’Italia, ma anche alla sua parte politica: «Se cavalchiamo tutti gli odi possibili dice-, intendo noi anche come parte politica, consegniamo tutto a una vita infelice e violenta».
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La decisione attesa per oggi
Le opzioni della Consulta per la sentenza sul “lodo” Stato.
di antonio robErti Infondatezza, inammissibilità, incostituzionalità parziale o totale: il ventaglio di opzioni all'esame della Corte Costituzionale, chiamata a decidere sulla legittimità del 'Lodo Alfano', è ampio. E ciascuna ipotesi si può ripercuotere in maniera diversa sui processi a carico del premier Berlusconi e, di conseguenza, sulla stabilità di governo. InaMIssIBIlIta' o InFondatezza: pronunce in tal senso sono state chieste ai giudici costituzionali dall'avvocatura dello Stato, a nome della presidenza del Consiglio, e anche dai legali di Berlusconi. In questo caso il 'Lodo Alfano' sopravviverebbe e i processi Mills e Mediaset a carico del premier resterebbero sospesi. Con una differenza: se le questioni di legittimità sollevate dai giudici di Milano e Roma saranno dichiarate inammissibili, allora significa che la Corte non è entrata nel merito del 'lodo'; in caso di pronuncia di infondatezza, invece, si può dire che la Corte avrà 'promosso' lo scudo che sospende i processi nei confronti delle quattro più alte cariche dello
IlleGIttIMIta' Per vIolazIone art.138. E' la pronuncia più temuta dai legali di Berlusconi: comporterebbe una bocciatura totale del 'lodo' per necessità di intervento con legge costituzionale e non ordinaria (la sospensione dei processi verrebbe pertanto considerata una immunità). In questo caso il premier tornerebbe sotto processo. E il governo avrebbe difficoltà a sanare il vizio di forma in tempi brevi, visto che un ddl costituzionale richiede una doppia lettura
da parte di ciascuna Camera e una maggioranza qualificata se si vuole evitare il referendum confermativo IlleGIttIMIta' ParzIale o Per dIsParIta' dI trattaMento tra PreMIer-MInIstrI e tra PresIdentI CaMere-ParlaMentarI Anche in questo caso i processi milanesi con il premier imputato riprenderebbero, ma sarebbe meno arduo per il governo intervenire con una legge ordinaria per sanare gli eventuali profili di illegittimità rilevati dalla Corte Costituzionale. Non è, infatti, escluso che lo 'scudo' possa essere dichiarato illegittimo per una irragionevole disparità compiuta dal lodo tra il presidente del consiglio (ritenuto 'primus inter pares') e i ministri, oltre che tra i presidenti delle Camere e i parlamentari. Se così fosse, il 'lodo' potrebbe venire esteso. La Consulta si è riunita questa mattina alle 9 per decidere sul Lodo. Antonio Di Pietro ha annunciato che se venisse approvato si preparerebbe a raccogliere firme per un referendum. Infomma, dopo la decisione della Consulta si annuncia battaglia.
6 Un partito contro le recrudescenze razziste Altro
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uriosa e allo stesso tempo allarmante è la notizia degli ultimi giorni che vede come protagonista di dichiarazioni ´´razziste´´ l´ex ministro delle Finanze del Land di Berlino, Thylo Sarazzin, contro gli emigranti in Germania. Membro del partito socialdemocratico (SPD) l´ala della sinistra moderata all´interno del Bundestag (Parlamento federale tedesco) e membro del consiglio direttivo della Bundesbank (Banca centrale tedesca), Sarazzin non ha risparmiato i toni forti nel disprezzare la comunità turca che rappresenta circa il 70% degli stranieri nel paese, e da lui ritenuta primitiva e lontana dal volersi integrare nella società tedesca. Dichiarazioni che lo stesso Sarazzin ha immediatamente smentito asserendo di essere stato male interpretato.
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a il Bundesbank ha già preso le distanze da Sarazzin, e, nel frattempo, numerosi colleghi socialdemocratici di Sarazzin hanno chiesto la sua esclusione dal partito; la polizia e la Procura della Repubblica hanno rilasciato dichiarazioni secondo cui svolgeranno indagini sul caso determinandone una probabile procedura penale. Gia´ in passato un altro politico, Jürgen Rüttgers, presidente del Land Nord-Reno Westfalia e membro del partito cristiano-democratico (CDU), lanciò offese e insulti nei confronti della minoranza romena, cinese e indiana. Non sono passate in sordina nemmeno alcune dichiarazioni discriminanti del nuovo vice cancelliere tedesco, Guido Wersterwelle, oggi convinto europeista e favorevole all´entrata della Turchia nell´Unione europea.
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l fenomeno del razzismo in Germania è visto in modo
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«Immigrati in Germania uniamoci» nataSCia orazi DA BERlInO
mercdoledì 7 ottobre 2009
preoccupante considerando il passato storico non proprio edificante in relazione all´antisemitismo. Sarazzin preferirebbe gli ebrei ai turchi , questi ultimi da lui ritenuti fannulloni, venditori di frutta e verdura, che costringono le proprie donne a portare il velo. Sempre secondo Sarazzin bisognerebbe trattenere nel paese gli immigrati formati culturalmente e mandare via gli altri. Turchi e arabi sono una minaccia per la Germania come i kosovari lo sono stati per il Kosovo. Certamente la questione del Kosovo non è assolutamente paragonabile alla realtà tedesca. Ma i toni si fanno sempre piu´ aspri e l´obiettivo principale è diffondere l´intolleranza tra la gente discriminando lo straniero, il diverso.
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Nelle recenti prese di posizione di Thilo Sarazzin e altri presa di mira soprattutto la comunità turca. Ed ecco l’Unione degli emigranti, capeggiata da un giornalista di origini rumene
uesti atteggiamenti sono senz´altro pericolosi in una Europa ancora bambina che attende di formarsi politicamente, piccoli e grandi focolai potrebbero rappresentare una minaccia per la democrazia e la convivenza dei popoli di diversa fede religiosa. In risposta a questi atteggiamenti è nato a Berlino il nuovo partito degli emigranti (Unione degli emigranti di Germania) formato da 15 membri e fondato dal giornalista pubblicista e autore di libri di scienze naturali, Vlad Georgescu, con lo scopo di tutelare gli stranieri e combattere la discriminazione razziale.
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i 62,2 milioni di elettori tedeschi circa il 5,6% è rappresentato dagli emigranti. Ciò dimostra che i ´´nuovi tedeschi´´ di origini straniere, rappresentano il 9% degli aventi diritto al voto. Se questo nuovo partito riuscisse ad avvicinare una buona parte dei 5,6 milioni di stranieri, potrebbe facilmente mettere in bilico la scena politica tedesca.
City & Siti
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Protesta a Colleferro
mercoledì 7 ottobre 2009
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sicilia
Sequestrati Niscemi in strada 3 manager? Quasi contro la mafia Nel pomeriggio di ieri si è diffusa la notizia che alcuni operai della Alstom di Colleferro, in provincia di Roma, avrebbero impedito a tre manager di uscire dalla fabbrica. Sul posto si sarebbe subito recato il sindaco di Colleferro per cercare di mediare con gli operai per far uscire i manager. L'iniziativa degli operai, secondo i primi lanci di agenzia, sarebbe stata decisa dopo una riunione con i vertici dell'azienda, in seguito alla prospettata chiusura della fabbrica di Colleferro. Ma in serata arriva la smentita dell’assessore regionale al Lavoro, Alessandra Tibaldi. «Sono dentro lo stabilimento e posso testimoniare che non c'è nessun sequestro in atto. -diceDopo un primo incontro con i lavoratori nel piazzale esterno dello stabilimento dove è in corso un presidio sono entrata
tranquillamente all'interno. Da poco si è concluso un incontro con il sindaco di Colleferro, con il management dell'azienda». «Nel corso della riunione - ha aggiunto Tibaldi - abbiamo riconfermato il nostro impegno su questo fronte e venerdì 9 ottobre si terrà in Regione un incontro con le organizzazioni sindacali in preparazione di un appuntamento successivo che ci sarà venerdì 16 al ministero dello Sviluppo Economico a cui parteciperà la Regione Lazio, la Provincia di Roma, il Comune di Roma e quello di Colleferro. Lì stabiliremo il cronoprogramma serrato per discutere del polo nazionale delle manutenzioni ferroviarie individuando i partner industriali. Alscom, da parte sua, ha riconfermato il suo interesse ad essere dentro a questo progetto».
Pavia
ai successi delle forze dell'ordine e della magistratura che hanno sventato il sequestro di due bambini figli di altrettanti collaboratori di giustizia, con lo scopo di ucciderli. Numerosi i sindaci che hanno sfilato in corteo portando lo striscione con la scritta “Niscemi si indigna e si ribella alla mafia”. Sono venuti da Cascina (Pisa), Follonica (Grosseto), Polistena (Reggio Calabria), Campobello di Mazara (Trapani), e da altri comumi del Nisseno e del Ragusano. A conclusione si è svolto un dibattito in piazza Vittorio Emanuele, davanti al municipio, al quale hanno partecipato sindaci, parlamentari, magistrati, esponenti del mondo cattolico.
Basilicata
La picchia perché sta con italiano Non voleva che sua figlia, una ragazza di 15 anni, frequentasse un coetaneo italiano. Così un immigrato marocchino, residente con la famiglia in un Comune della Lomellina, in provincia di Pavia, ha picchiato ripetutamente la ragazza arrivando anche a minacciarla di morte. Una situazione che ha indotto la giovane a denunciare le proprie sofferenze. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata una lettera che la ragazza aveva scritto al proprio fidanzatino, allo
«Cento passi non bastano per sconfiggere la mafia; serve la marcia di un popolo intero, la ribellione delle coscienze, il coraggio di cambiare». Lo hanno scritto i ragazzi di Azione Giovani che con altre duemila persone hanno dato vita ieri sera alla fiaccolata contro la mafia, a Niscemi, dove, su iniziativa del sindaco Giovanni Di Martino, è nato l'ossevatorio permanente antimafia. Vi fanno parte 50 tra associazioni, enti, istituzioni pubbliche, chiesa e sindacati. L'obiettivo è di realizzare un monitoraggio costante della legalità nel territorio e iniziative di solidarietà e di sostegno alle vittime di ogni forma di violenza. La manifestazione è stata la risposta di Niscemi agli ultimi fatti di mafia ma anche
Craco è un paese da salvare scopo di riconciliarsi con lui dopo una lite. La madre ha scoperto la lettera e l'ha consegnata al marito che ha picchiato ripetutamente la figlia. La madre del fidanzato e un'altra amica hanno così deciso, dopo aver saputo di questo ennesimo episodio, di raccontare tutto ai carabinieri di Pavia. Il padre della ragazza marocchina è stato denunciato per violenza e lesioni aggravate. La giovane è stata sottratta alla sua famiglia e ora vive in una comunità del pavese alla quale è stata assegnata.
Il centro storico di Craco (Matera), noto come il «paese fantasma» perché abbandonato a causa di una frana, è entrato a far parte della «Watch List 2010» che comprende i cento siti del mondo da salvare. Lo ha deliberato oggi a New York il World Monument Found, la fondazione privata internazionale che si occupa della tutela e valorizzazione di beni ambientali e monumentali. Il sindaco di Craco, Giuseppe Lacicerchia, “nominator” della proposta ha espresso
«immensa gioia e soddisfazione» per il riconoscimento. Il programma prevede che il sito di Craco sia recuperato e valorizzato non per fini residenziali ma scientifici, produttivi e culturali realizzando un Parco scenografico museale per la valorizzazione ai fini culturali, artistici e turistici. Spazio e interesse sono riservati al mondo del cinema e della televisione per implementare servizi ed attività di supporto compreso la creazione di atelier per giovani artisti e attività di new art production.
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DibattitO
martedì 6 ottobre 2009
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1/Celebrare i 150 anni dell’unità?
Quando si fece l’Italia come piaceva ai piemontesi Se le celebrazioni dovessero trasformarsi in un’occasione per lodare a priori, allora Dio ce ne liberi. Ed evitiamo comitati e convegni-segue cena di UldEriCo niStiCò Celebrare, di per sé, significherebbe solo divulgare, rendere il più possibile pubblico; e fin qui va bene. Se invece significa lodare a priori, allora Dio ci liberi dai 150 anni dell’unità d’Italia! Immagino senza sforzo quanti dotti locali, quanti discendenti di veri o presunti eroi, quanti sindaci di destra fingeranno di esaltare la patria e quanti di sinistra la democrazia; e quanti comitati; e quanti convegni segue cena. E, perché no, quante lapidi in onore di sconosciuti eroi, oppure scoperte che qui dormì Garibaldi. I posti dove Garibaldi dormì sono anche più numerosi di quelli dove sbarcò Ulisse. E giù soldi sprecati, senza che se ne giovi né la storia né il presente. E se invece approfittassimo dell’occasione per fare sul serio quello che finora in Italia non ha fatto nessuno, una riflessione storiografica e non ideologizzata del risorgimento? Già, se è vero che ogni erba si conosce per lo seme, Dante, e natura delle cose è il loro nascimento, Vico, è vero anche che una buona parte dei mali d’Italia devono avere le radici proprio allora; oppu-
re, perché no, buona parte del bene. Che l’Italia, come la contigua Germania, dovessero venire per lo meno ordinate e organizzate, e, possibilmente, unite, era un concetto che si faceva strada da un pezzo. Nel 1734, vinta con un esercito spagnolo contro uno austria-
co la battaglia di Bitonto, Carlo di Borbone affermò, innalzando un elegante obelisco, che aveva “rivendicato la libertà d’Italia”, libertas, nel senso di indipendenza; e divenne re dei due Regni di Napoli e Sicilia. Intanto si allargava il dominio dei Savoia a tutto il Piemonte, e al
trono di Sardegna; e la decrepita dinastia toscana dei Medici veniva sostituita con i più fattivi Lorena. Venezia era in decadenza, ma non tanto da non farsi rispettare, se non altro in grazie del passato. Questa tranquilla Italia viene scossa dall’invasione napoleonica del 1796, che, mentre suscita la ribellione popolare, attira le simpatie di minoranze illuministiche. Vengono fondate e affondate repubbliche – Cispadana, Cisalpina, Romana, Partenopea... -, che, secondo le vicissitudini, diverranno poi annessione alla Francia di Torino, Genova, Firenze e Roma, e un Regno d’Italia e uno di Napoli. Caduto Napoleone nel 1814, tornarono le vecchie dinastie, ma Milano e Venezia passarono di fatto all’Austria. L’Italia del 1815 era meno indipendente di quella del 1796 (anche se assai di più che sotto i Napoleonidi!), e il Congresso di Vienna aveva sancito il diritto di intervento militare delle Potenze, e, per la Penisola, dell’Austria. Quanto alle libertà interne, non ce n’erano, come del resto in quasi tutta Europa; né gli illuministi e giacobini ne avevano mai godute ai tempi del dominio francese: ma di altre libertà erano nostalgici, quelle di costumi,
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DibattitO
martedì 6 ottobre 2009
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Il fascino degli “avventurieri” vittorio emanuele e Garibaldi
che i regimi restaurati cercavano di reprimere! La stessa Austria propose una confederazione italiana sul modello di quella germanica; ma i re di Sardegna e Due Sicilie si opposero, perché Vienna sarebbe entrata per il Lombardo-Veneto; mentre il papa Pio VII non aveva nemmeno aderito alla Santa Alleanza. Tuttavia il problema del superamento delle divisioni si faceva pressante, e già attorno al 1840 era oggetto di pubblico dibattito, con diverse ipotesi di confederazione, o attorno al papa (neoguelfi) o attorno ai Savoia (neoghibellini), o repubblicani federalisti come Cattaneo. La guerra del 1848 parve, per un momento, sancire l’intesa tra Torino, Napoli, Firenze: breve vicenda, e che lasciò tali conseguenze, che, nei dieci anni seguenti, gli Stati italiani mostrarono una crescente separatezza uno dall’altro; e mentre il Regno di Sardegna si legava alla Francia, l’altro maggiore trono, quello di Napoli, accentuava il proprio isolamento non solo dai regimi liberisti, ma dalla stessa Austria; e restava estraneo agli avvenimenti della guerra di Crimea e del Congresso di Parigi; e della guerra del 1859, che, con il determinante intervento francese, modificava profondamente gli assetti peninsulari, dando Milano, l’Emilia, la Romagna e la Toscana al Piemonte; i quali
pagano a Napoleone III il prezzo con la cessione di Nizza e Savoia. Il Regno delle Due Sicilie, tra i più antichi Stati europei, vasto e in rapida espansione industriale e commerciale, era retto da principi mercantilistici e sostanzialmente protezionistici, il che lo rendeva nemico di fatto del fronte liberista anglofrancese, cui si era di recente aggiunto il Piemonte. Debole era la sua compattezza politica, nato com’era da un compromesso tra i murattiani e i Borbone, che aveva escluso paradossalmente i borboniani, resi così incapaci di costituire un partito a sostegno del trono. La morte prematura di Ferdinando II fu quasi l’inizio della fine. Il giovanissimo Francesco II non reagì seriamente allo sbarco di Garibaldi, anzi, riportando in vigore la Costituzione del 1848, in un certo senso ne riconobbe l’ideologia. L’esercito, molto numeroso e potente, però mal comandato, si batté valorosamente al Garigliano, e, quando Vittorio Emanuele II invase il Pontificio e il Regno, al
Volturno; e nella difesa di Gaeta, Messina e Civitella del Tronto. Tardi, così come la dispersa serie di vicende degli insorti popolani, ingiuriati briganti. L’unificazione avvenne dunque attraverso abili e fortunati colpi di mano piemontesi, ma anche con il consenso più o meno convinto e genuino del ceto borghese, generato e da concreti interessi e da un
mito romantico: e i miti sono sempre vincenti sulla quieta e bonaria ragione. Gli avventurieri Vittorio Emanuele e Garibaldi esercitavano indubbiamente quel fascino che mai avrebbe potuto suscitare il prudente Francesco II: forse Maria Sofia, ma non certo lui. Per ora, basti. Sulle conseguenze politiche, torneremo, se il lettore vorrà, un’altra volta. (continua)
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mercoledì 7 ottobre 2009
la tribuna
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libertà d’informazione e lottizzazione rai
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La migLiOre di ieri
Per esempio, Bianca Berlinguer... di
PiEtro anCona
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on c'è dubbio che la destra è stata sempre e forse sarà sempre più abile della sinistra. Due giorni prima della manifestazione per la libertà di stampa svoltasi sabato scorso per protestare contro lo strangolamento reale degli spazi di autonomia ancora presenti nella comunicazione conclude gli accordi per la nomina del nuovo direttore di Tg3 promuovendo Bianca Berlinguer. Seguo da sempre Bianca Berlinguer e ne apprezzo le doti professionali, la tenacia, l'onesta, la competenza, ma certamente nella RaiTv superlottizzata non sono queste doti che ne hanno fatto il direttore di Rai Tre quanto la forza politica che aveva ed ha alle spalle e che da sempre ha una sua nicchia appunto nella terza rete della televisione italiana. Questa nomina segue tutte quante le altre che si sono già fatte e che sono state accaparrate dal centro-destra in una pratica ipercollaudata di spartizioni non so con quale manuale ma certamente qualcosa che assomiglia molto al Cencelli.
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onosco la Rai Sicilia dai tempi in cui era in Via Cerda e ho visto la formazione del suo gruppo redazionale. Potrei dire per ognuno di loro quale partito e quale corrente politica aveva dietro. Non conosco il caso di un solo giornalista che sia stato assunto per i suoi meriti, per il suo ingegno, per le sue capacità. Non so quanti siano oggi i dipendenti della Rai Sicilia e quanti dipendenti abbia la RaiTv nazionale. Ma certamente è assai difficile trovarne uno solo che sia stato assunto fuori dalla lottizzazione spartitoria dei partiti. In quanto alle carriere queste si costruiscono spostandosi da un punto all'altro del partito di riferimento, da un personaggio all'altro, da questa a quella corrente di pensiero. Ci sono grandi maestri voltagabbana e grandissimi cacciatori di poltrone dal fiuto formidabile. partiti della sinistra italiana, i partiti oggi all'opposizione nel Palazzo e fuori, non hanno mai messo in discussione la regola della spartizione, non hanno mai proposto un sistema diverso capace di premiare l'autonomia di pensiero. Le organizzazioni professionali e sindacali dei giornalisti, la stessa associazione Articolo 21 non credo che abbiano mai fatto una vera battaglia per l'autonomia delle redazioni RaiTv. Sono del tutto corresponsabili dello stato di cose che è stato contestato sabato. Il tutto costa qualcosa come cinque miliardi di euro l'anno. Non credo che esista al mondo una categoria di dipendenti della televisione pubblica così ben pagata, come del resto non esistono oligarchie politiche al mondo stipendiate come quella italiana. n queste condizioni, la manifestazione del tre ottobre presentava questo punto di debolezza. Lo stesso discorso vale per quasi tutta la carta stampata foraggiata generosissimamente dallo Stato. Può la gente di questo mondo foraggiato dal regime proporre qualcosa di credibile contro il regime e l'affossamento della libertà di stampa? Ne dubito molto.
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Staino su l’Unità
Chiarimenti necessari sulla pillola ru486 Ho scritto al presidente della commissione Igiene e Sanità del Senato, Tomassini, per segnalare la necessità di un urgente quanto opportuno chiarimento in merito allo scambio di lettere intercorso tra la presidenza della Commissione e l'Agenzia Italiana per il Farmaco (Aifa) a proposito della indagine conoscitiva sulla pillola Ru486. Nell'invito che Tomassini rivolgeva lo scorso 22 settembre al presidente e direttore dell'Aifa a intervenire in sede di indagine conoscitiva sulla Ru486 veniva segnalata l'"opportunità" di tenere "nella massima considerazione le valutazioni che emergeranno a conclusione dell'indagine conoscitiva condotta dallacommissione". Non vorrei che tale "opportunità" fosse stata erroneamente interpretata come una vera e propria richiesta formale.
Faccio riferimento infatti al comunicato del Cda dell'Aifa del 30 settembre scorso, dove si accenna a "richieste formulate dal presidente della commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica" che sarebbero alla base di un ulteriore slittamento di tempi in merito a una delibera già adottata dall'Agenzia. Onde non generare equivoci che potrebbero avere ripercussioni imprevedibili, appare quindi necessario chiarire come tra i compiti e le funzioni di una indagine conoscitiva (art. 48 regolamento Senato) non figurino quelli di interferire in alcun modo col lavoro dell'Agenzia del farmaco. Ho chiesto, quindi, formalmente di valutare l'opportunità di chiarire, con un documento rivolto all'Aifa, quali in effetti siano i compiti e le funzioni dell'indagine conoscitiva deliberata dalla nostra Commissione in merito alla pillola Ru486. sen. donatella Poretti (segretario della Commissione Igiene e Sanita')
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Culture & tenDenze
Alla Nuova Fiera di Roma
Il fumetto prende vita al “Romics” La rassegna che si apre domani si concluderà domenica Sarà festeggiata anche Hello Kitty di
CriStina arChillEtti
Romics, la grande rassegna internazionale sul fumetto, l’animazione ed i games, organizzata dalla Fiera di Roma e da I Castelli Animati – Festival Internazionale del Cinema di Animazione - si terrà da domani a domenica 11 ottobre nella Nuova Fiera di Roma. L’edizione 2008 ha registrato più di 60.000 visitatori in 4 giorni. Il Festival è caratterizzato da un programma culturale di livello internazionale, con prestigiosi ospiti, mostre, anteprime, eventi speciali, incontri con i responsabili dei più rilevanti festival internazionali, buyer e operatori del settore. Grandi maestri del fumetto internazionale partecipano ogni anno a Romics e vengono premiati con il Romics D’Oro. Inoltre all’evento partecipano ogni anno le più importanti aziende del settore in Italia: case editrici,
distributori, librerie specializzate, collezionisti, produttori e distributori home video, aziende di videogames. Tra gli eventi è da segnalare la celebrazione dei 35 anni di Hello Kitty e la Sfilata Cosplay, in cui gli appassionati creano e indossano il vestito del loro personaggio preferito. Si tratta dell’appuntamento annuale del settore che richiama migliaia di giovani da tutta Italia. L’evento è realizzato in collaborazione con la TV giapponese Aichi Television di Nagoya, che
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L’arte di David Khalili la prima volta in Europa per Arriva prima volta in Europa esposizione collezione Khalili. Al via o g g i , all'Istituto del mondo arabo di Parigi, una selezione della collezione di arte islamica appartenente a Nasser David Khalili. In mostra 471 pezzi tra manoscritti, tappeti, ceramiche,
vetri, metalli e gioielli, lacche e boiseries, miniature e gouaches. La collezione del miliardario ebreo di origine iraniana è considerata la più importante al mondo. Conta circa 20.000 opere tra il VII e il XIX mo secolo provenienti da tutti i paesi islamici.
organizza il World Cosplay Summit. Alla sfilata Cosplay di Romics vengono selezionati i rappresentati italiani per questa manifestazione, che si tiene ogni anno a Nagoya ed è la grande gara mondiale del Cosplay. Nelle scorse edizioni del WCS, il cosplay italiano ha sempre avuto un enorme successo.
Il prossimo Cosplay di Romics sarà il trampolino ufficiale di lancio per il WCS 2010. La sfilata sarà presentata da Mario Bellina.
La Traviata torna al Regio Sono otto anni che non torna a Torino. È Traviata, una delle opere più amate da tutti, dramma borghese di Giuseppe Verdi, su libretto di Francesco Maria Piave, che aprirà mercoledì 14 ottobre la stagione 20092010 del Teatro Regio. Un nuovo allestimento, realiz-
zato in collaborazione con il Santa Fe Opera Festival, ed una regia coraggiosa, quella di Laurent Pelly - direttore del Théâtre National de Toulouse, che firma per la prima volta in Italia -, per la direzione di Gianandrea Noseda. Per il primo anno, dopo molto tempo, il bilan-
il teatro torinese cio 2009 potrebbe andare in passivo, anche per via del Comune che ha decurtato i fondi di un milione e mezzo di euro.
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ribalte
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Paola Turci torna per cantare l’amore Ci aveva abituati a brani impegnati e sensibile ai temi politici con brani quali “Bambini” o a “Rwanda”. Per sua stessa ammissione è una grande delusa della sinistra italiana, incapace, a suo dire, di aver dato una risposta concreta all’annoso problema dei conflitti di interessi. A quarantacinque anni suonati Paola Turci consegna al grande pubblico il suo nuovo album “Attraversami il cuore”, nel quale la cantautrice si apre ad un tema per lei poco usuale: l’amore. Un percorso, quello verso il tema dell’amore, riscoperto e ritrovato grazie ad autori come il compianto Domenico Modugno con il testo “Dio come ti amo” o con Chevela Vargas con il brano “Paloma negra”. E’ grazie all’incontro con l’artista Marcello Murru che consegnò alla Turci le proprie poesie e pensieri che la cantautrice colpita dell’esortazione “attraversami il cuore” ha deciso di aprirsi ai temi sentimentali. Un disco, questo, scritto l’anno scorso non appena la Turci finì da scrivere il romanzo “Con te accanto”, scritto a quattro mani con Eugenia Romanelli e che portò all’idea di tematizzare il lavoro articolandolo,
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l’evento
Novità musicali
di ErManno CaCCia
mercoledì 7 ottobre 2009
Nell’album “Attraversami il cuore” la cantautrice ha inserito otto brani inediti e alcune cover
il Festival d’inghilterra
Glastonbury Tutto esaurito con nove mesi d’anticipo Mancano nove mesi all'inizio del più grande evento musicale d'Inghilterra, ma il festival di Glastonbury 2010 è già sold out. Ieri i fan hanno preso d'assalto le linee telefoniche dell'organizzazione, per assicu- gli U2 rarsi un posto alla tre giorni di musica non-stop. In meno di ventiquattr'ore, i biglietti erano esauriti. Quest'anno Glastonbury compie quarant'anni e a festeggiarlo, secondo le ultime indiscrezioni, potrebbero arrivare gli U2, i Radiohead e Beyoncè.
la cantante Paolo turci
successivamente con tre album. L’album contiene otto brani inediti: “Sono io”, un brano di esordio all’album, una confessione per poi passare a “La mangiatrice di uomini” una divagazione poetica della figura della donna, la figura della donna che per la gente comune rimane una mangiatrice di uomini e che l’autrice rimanendone intrappolata reagisce con rabbia e freddezza. Con il brano “Attraversami il cuore” si cerca di dare immagine al
senso dell’amore che, spesso, non si riesce a tradurre in parole ma che si vede, si sente perché ci attraversa. Bella e commovente la riproposizione di “Dio come ti amo” una delle più belle e importanti canzoni di Domenico Modugno interpretata al femminile con Paolo Fresu. Con “Piccola canzone d’amore” si ha la dichiarazione autentica della cantautrice nei confronti dell’amore: è l’amore che da senso alla vita, oltre la vita. L’amore suicida è, invece, il tema trattato dal brano “Nel
nome di chi”. Dopo mille vicissitudini anche personali, che hanno segnato la donna e l’artista, ecco dunque l’album, il primo dei tre che ci verranno consegnati tra quest’anno e l’anno prossimo di una grande artista, con un aspetto per molti versi impenetrabile e sfuggente ma che è stata in grado di ritagliarsi, dopo nove partecipazioni alla kermesse rivierasca di Sanremo, un suo spazio, uno spazio di qualità e di poesia di cui l’Italia, anche canora, sente la necessità di avere.
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GranDe SChermO
Il Woody allen di una volta
lo scoop che salva l’hacker la ragazza che gioca con il fuoco Regia: Daniel Alfredson con noomi Rapace e Michael nyqvist Seconda parte con più sangue e dolore di "Uomini che odiano le donne" e protagonista assoluta Lisbeth Salander, l'hacker androgina. Questa volta finalmente scopriremo molte cose sul suo passato. La madre vittima di un padre violento. Internata in un istituto psichiatrico a dodici anni ed una vita costellata di ingiustizie. Dopo l'uccisione di due giornalisti di Millennium e del suo tutore, tutti credono che Lisbeth sia l'assassina. Il direttore della rivista, Mikael Blomqvist, invece l'aiuterà a scoprire i colpevoli, con un vero e proprio colpo di scena finale. Qualche passaggio nebuloso per chi non ha letto il libro
Pagina a cura di lUCiana vECChioli
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un secolo di storia italiana
basta che funzioni Regia: Woody Allen con larry David, Evan Rachel Wood E' tornato il vecchio Woody Allen! Dopo la parentesi europea, il regista newyorchese riparte da Manhattan per proporci una delle sue migliori commedie, condita da quantitativi esorbitanti di cinismo e pessimismo cosmico. Avevamo quasi dimenticato le caustiche e sferzanti battute dei suoi primi lavori che qui fortunatamente ritroviamo in abbondanza. Un film tutto da ridere (e riflettere), dove il protagonista questa volta è il suo alter ego Boris, ex professore della Columbia University, divorziato, un tentativo di suicidio alle spalle, esperto in meccanica quantistica, irascibile misantropo che soffre di attacchi di panico e disprezza la mediocrità umana. Incontra per caso una slavata e banale biondina di provincia della quale si innamora. Ricambiato.
mercoledì 7 ottobre 2009
baarìa Regia: Giuseppe Tornatore con Francesco Scianna, Margareth Madè, e unaffollatissimo cast di attori noti
Una scena di “bastardi senza gloria” di Quentin tarantino, che sarebbe bene vedere in lingua originale (con sottotitoli)
l’angosciante attesa del peggio
un thriller sotto zero
Un amore all’improvviso
incubo bianco
Regia: Robert Schwenkte con Eric Bana e Rachel McAdams Non è la classica commedia sentimentale, forse è più un film di fantascienza. Una storia d'amore dai risvolti inquietanti. Per tutta la durata, nonostante si racconti l'incontro tra una bambina ed un uomo che viaggia nel tempo e del loro matrimonio quando lei è adulta, aleggia un'atmosfera surreale e sinistra. Si ha sempre il timore che possa accadere il peggio. Sempre sotto la minaccia di qualcosa che nessuno dei due può prevenire e che si rivelerà solo nel finale. Tratto dal romanzo "La moglie dell'uomo che viaggiava nel vento" scritto da Audrey Niffenegger.
Il miglior tarantino doc bastardi senza gloria Regia: Quentin Tarantino con Brad Pitt, Eli Roth, Christoph Waltz Un consiglio: il film va visto assolutamente in lingua originale con i sottotitoli, altrimenti perde gran parte della sua bellezza. Forse il miglior lavoro di Tarantino, sicuramente il più ispirato. Primi anni dell'occupazione tedesca in
Regia: Dominic Sena con Kate Beckinsale, Gabriel Macht
Il continente più freddo ed isolato della terra. Temperature fino a -50. Vento a cento miglia l'ora. Una lunga serie di inspiegabili delitti. Una poliziotta depressa che ha scelto di lavorare nella base dell'Antartide (dalla quale non vede però l'ora di andarsene) e che dovrà scoprire i misteri dei cadaveri trovati in un aereo russo sepolto nella neve. Un thriller sotto zero. Tutti qua gli elementi di un film un po' scontato, la cui unica emozione arriva dagli sterminati paesaggi di ghiaccio. A ben pensarci qualche sensazione affiora anche quando il medico taglia le due dita assiderate della mano alla protagonista. Francia. Il colonnello nazista Hans Landa (uno strepitoso Christoph Waltz, capace di esprimere contemporaneamente ironia e ferocia) entra a passi lenti nell'abitazione di un contadino e delle sue figlie. Sotto le tavole del pavimento è nascosta una intera famiglia di ebrei. Il duello dialettico tra i due è finemente studiato e calibrato, drammaticamente esilarante. Leit motiv di tutta la pellicola, con un cast di attori che riesce alla perfezione ad incarnare lo stile di uno dei registi più innovativi di Hollywood.
Il mondo di Tornatore. La Bagheria dove è nato e vissuto per 28 anni, descritta con passione e dovizia di particolari. Un microcosmo attraverso il quale passa tutta la Storia. Una cittadina che cambia come cambiano i suoi abitanti. Dagli anni '10 fino ad oggi. Scene di vita rurale e contadina del primo '900 passando attraverso il fascismo, la guerra, l'arrivo degli americani, il referendum Monarchia e Repubblica, le lotte sindacali, la conquista delle terre, la mafia, la Democrazia Cristiana, il Partito Comunista, il '68, la ribellione. Su tutto, l'amore tra Ninetta e Peppino. Come sempre scrupoloso e attento ai dettagli, il regista ci regala un kolossal che racchiude tutta la sua maestria, con una fotografia ed una ambientazione scenografica da Oscar.
una denuncia con sarcasmo the informant! Regia: Steven Soderbergh con Matt Damon, Scott Bakula «Tutti in questo Paese sono vittime di un crimine delle grandi compagnie prima che abbiano finito di fare colazione», dice il protagonista. Spionaggio industriale, i prezzi concordati delle multinazionali, le intercettazioni telefoniche, l'appropriazione indebita, le indagini dell'FBI ed un informatore che ricopre un alto incarico in una compagnia di derivati agricoli. Tutto questo e molto altro raccontato con una sarcasmo insolito per un film-denuncia diretto magistralmente dal regista di "Traffic". Un grande e quasi irriconoscibile Matt Damon è l'imbolsito informatore.
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PerSOne
quotidiano
Madonna risarcita per le foto del matrimonio
mercoledì 7 ottobre 2009
2000. Ma nel 2003 un designer d'interni che lavorava nella sua casa di Beverly Hills, copiò furtivamente 27 immagini del matrimonio, che solo nel 2008 furono offerte al domenicale, quando arrivò la notizia che Madonna e Guy stavano per divorziare. Tre giorni dopo l'annuncio ufficiale della fine dell'unione, il giornale pubblicò 10 delle 27 foto. Associated Newspapers ha ammesso che fu un comportamento sbagliato e ha presentato scuse formali alla cantante, per aver invaso la sua privacy e violato il diritto d'autore sulla sua immagine.
Madonna
Un sostanzioso risarcimento è stato accettato da Madonna per la violazione della sua privacy di cui si è macchiato il Mail on Sunday, pubblicando le foto della suo matrimonio con Guy Ritchie nel 2000, il regista britannico dal quale ha divorziato nel 2008. L'accordo per il risarcimento è stato concluso all'Alta Corte di Londra, tra i legali della
stranezze
Il click
Britney Spears si è regalata un nuovo “amico”
Il cummenda all’altare con la Rocco Penelope pronta a sposarsi con Javier
britney Spears Britney Spears ultimamente è stata molto impegnata con il suo tour. Un impegno non da poco che l'ha però rilanciata nel fatato mondo della musica. E, forse per premiare la costanza e la forza che l'hanno riportata alla ribalta dopo un lungo periodo nero, la popstar, alla fine della tournée, ha deciso di farsi un bel regalo: un pappagallo. Lo scorso 30 settembre, Britney si trovava in un negozio di animali in California per comprare del semplice cibo per cani quando ha notato il simpatico uccello e se n'è innamorata. Riuscirà ora la Spears a far parlare il suo nuovo amico pennuto?
popstar e quelli della Associated Newspapers, che pubblica il Mail on Sunday. John Kelly, legale di Madonna, ha detto che i soldi del risarcimento (la cifra è rimasta riservata) andranno all'ong fondata dall'artista, Raising Malawi, che assiste gli orfani nel paese africano. Madonna volle una cerimonia nuziale super-privata nel
Coppie
alla fine è arrivato il desiderato giorno del si. domenica scorsa l’ex gieffino roberto Mercandalli e Manuela rocco si sono sposati. la cerimonia è stata celebrata alle 16 nella chiesa di San Cristoforo a Milano. amici intimi e familiari per un matrimonio blindato, grazie anche all'esclusiva venduta a un famoso settimanale, anche se non sono mancati i paparazzi 'di straforo'...
Mischa Barton resta disoccupata Nubi nere hanno oscurato la carriera di Mischa Barton. La 23enne attrice, dopo essersi sottoposta a cure psichiatriche in un ospedale di Los Angeles il luglio scorso, sembrava aver ritrovato l'equilibrio grazie al ruolo da protagonista in una nuova serie tv, "The Life Beautiful". Purtroppo per lei è
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andata diversamente... Il telefilm, prodotto da A s h t o n Kutcher, è stato chiuso dopo sole due puntate e Mischa non l'ha presa affatto bene.
Penelope Cruz Mentre il pettegolezzo made in Italy dell'estate è stato quello sulla love story tra George Clooney e Elisabetta Canalis, in Spagna, ma anche negli Stati Uniti, in molti spettegolavano sulla presunta gravidanza di Penelope Cruz. Gravidanza smentita dalla bella attrice iberica che però torna a far parlare di sé: molti siti internet internazionali affermano che si sia ufficialmente fidanzata con il collega, l'attore spagnolo Javier Bardem. Insomma, la bella Penelope sarebbe pronta per il grande passo... Non sono arrivate conferme su il presunto matrimonio della coppia, che si conobbe per la prima volta nel 1992 sul set ddi "Jamon, Jamon", per incontrarsi di nuovo durante le riprese di "Vicky Christina Barcelona".