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Anno II - n. 92 - Marftedì 11 maggio 2010

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l’ € 0,50

Ora di punta di

stefAno CleriCi

Il buco dell’ozono

quotidiano www.altroquotidiano.it

Dopo le misure dell’Unione europea per la Grecia

Tornata l’euforia

icordate il buco dell'ozono? Negli anni Ottanta era R diventato un incubo. Scenziati

che lanciavano disperate grida di dolore e d'allarme; milioni di persone in ogni parte del mondo che scendevano in piazza con bandiere e cartelli per salvare il pianeta in pericolo; governi alle prese con conferenze e protocolli internazionali per ridurre l'emissione dei gas che minacciavano il futuro dell'intera umanità. Ebbene, ora gli stessi scienziati ci hanno appena comunicato che quel famigerato buco sta per chiudersi. Ci vorrà ancora qualche decennio, ma buona parte dello strappo pare si sia ricucito. Meglio così. Perché ciò vuol dire, spiegano, che conferenze, protocolli e relative decisioni prese a suo tempo hanno funzionato. a, aggiungono gli esperti, non è tutto oro quello che luccica. Sarebbe a dire che esiste una possibilità che il "rattoppo" possa avere perfino qualche conseguenza negativa sulla nostra povera e maltrattata Terra. Perché pare che il buco dell'ozono abbia fatto da controaltare, almeno in certe zone, al micidiale effetto serra, che causa lo scioglimento dei ghiacci e l'innalzamento del livello dei mari. A questo punto, ci sarà forse da chiedersi quale è il male minore. obbiamo aspettarci, dunque, nuovi allarmi, nuove manifestazioni, nuovi protocolli e nuove decisioni? Non è da escludere. La nostra fiducia nella scienza è solida. Ma, tanto per stare tranquilli, alla prossima manifestazione in difesa del pianeta, ci portiamo dietro anche uno striscione con su scritto: "Che Dio ce la mandi buona!".

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Prosegue l'ondata di acquisti su tutte le borse europee dopo il maxipiano fino a 750 miliardi di euro della Ue e del Fmi per sostenere la moneta unica minacciata dalla speculazione internazionale nel corso delle ultime due sedute. Il maxi-piano fino a 750 miliardi, con la partecipazione dell'Fmi, servirà a blindare la zona euro dagli attacchi della speculazione dopo il la crisi subìta dalla Grecia. PAG. 3

Tredicesimo suicidio a France Teecom (48 in tre anni) Nuovo caso di suicidio tra i dipendenti di France Telecom. Un lavoratore di 52 anni si è tolto la vita ieri nella sua abitazione . Un portavoce di France Telecom ha detto che si tratta di un ''dramma terribile di cui ignoriamo le cause ma che ci colpisce tutti''. Trentacinque dipendenti di France Telecom si sono tolti la vita tra il 2008 e il 2009, nel 2010 ci sono stati 13 suicidi e 8 tentativi di suicidio.

Fede, Draquila e Saviano di

Moisè AstA

Preoccupa che si stia sciupando il concetto di cultura come testimone di tendenza alla crescita verso il progresso nella libertà, di accettazione del multiculturalismo, tolleranza e pacifica coesistenza senza distinzioni, senza se e senza ma. E si capisce, allora, perché Emilio Fede, nel compiere la sua missione quotidiana in difesa del proprio datore di lavoro, ha imbrattato uno spezzone del suo fazioso telegiornale dando ragione al ministro Bondi che diserta il festival di Cannes per non vedere “Draquila”, il film della Guzzanti (perché – ha detto lui – offende l’Italia) e (duplicando il Cavaliere) attacca Saviano“che ancora non è morto” (a differenza di tanti magistrati) e che “ha scritto libri sulla camorra” chiosando che “l’ha fatto tanta altra gente senza rompere”. Come, quando, perché può aver "rotto" un giovane scrittore costretto a vivere sotto scorta per avere denunciato la camorra? La sacrosanta libertà di pensiero e di parola non è licenza di dir fandonie, peraltro diseducanti. O no?


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VentiquattrOre

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iL viroLoGo

CALTAnisseTTA

Torino

GenovA

A dispetto della primavera inoltrata, freddo e pioggia continuano a flagellare l'Italia, facendo registrare un boom di influenze. Negli ultimi giorni gli italiani alle prese con raffreddore, febbre e mal di gola sono almeno 60mila. “Quest'anno l'influenza invernale non vuole proprio finire", ha spiegato Fabrizio Pregliasco, virologo all'Università di Milano. Secondo l'esperto si tratta di forme virali risvegliate dal freddo.

Sono stati tutti assolti dalla Corte d'appello di Caltanissetta i 4 imputati per l'omicidio di Francesco Ferreri, il 13enne assassinato a Barrafranca il 16 dicembre 2005. In primo grado uno dei quattro, Giuseppe Faraci, 25 anni, era stato condannato all'ergastolo come esecutore materiale del delitto. Gli altri tre, Calogero Mancuso, Antonio Lo Bue, e Salvatore Randazzo, erano stati condannati per violenza sessuale.

Il raptus di un pretendente rifiutato poteva sfociare in tragedia in un comune delle valli di Lanzo (Torino). L'uomo ha fatto irruzione nella casa della ragazza, che era in compagnia di un'amica, le ha gettato del combustibile addosso e ha appiccato il fuoco. Ricoverata in ospedale, la ragazza ha riportato ustioni di primo e secondo grado: non è in gravi condizioni. Lui è stato arrestato per tentato omicidio.

Forse cercava il grande affare e, delusa dalle offerte, ha pensato bene di riadattare i prezzi alle sue aspettative. Una donna napoletana di 43 anni ha tentato di truffare un supermercato di Genova, applicando a diversi elettrodomestici, tra cui un televisore, le etichette dei prezzi che stampava nel reparto ortofrutta pesando sedano pomodori. Così, ecco che la tv Lcd costa solo 39 centesimi. E’ stata denunciata.

“Forme virali risvegliate dal freddo”

ragazzo ucciso: Corteggiatore in appello assolti respinto dà fuoco i 4 imputati a una ragazza

Cerca di truffare un market Denunciata

Accordo tra camorra e mafia per la gestione dei mercati

LA FoTo

Un “cartello” sulla frutta

A Totti 4 turni di squalifica

Eseguite oltre settanta ordinanze cautelari Sgominato un “cartello mafioso" che operava nei mercati ortofrutticoli della Campania, del Lazio e della Sicilia. La Dia di Roma e la squadra mobile di Caserta, coordinate dalla procura antimafia di Napoli, hanno eseguito decine di arresti. Decapitati i vertici dei “Casalesi", dei clan Mallardo di Giugliano (Napoli), dei “Licciardi” di Secondigliano e delle famiglie mafiose siciliane dei “Santapaola– Ercolano" di Catania. Casalesi e Mallardo, alleati con le famiglie mafiose dei Santapaola-Ercolano, agivano secondo l'accusa nel settore dell'ortofrutta e dell'autotraspor-

to ad esso collegato. Una settantina le ordinanze di custodia cautelare in carcere. I capi delle organizzazioni camorristiche e mafiose si riunivano nella sede di un'azienda di trasporti del Casertano per decidere le strategie e le alleanze. Nel corso dell'indagine, sono stati sequestrati, poi, veri e propri arsenali di armi provenienti dalla Bosnia. Sono state eseguite perquisizioni e sequestri a carico di società e aziende operanti nei maggiori mercati ortofrutticoli della Campania, del Lazio e della Sicilia.

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Direttore responsabile: ennio simeone Redazione: tel: 06-86293192 Indirizzo e-mail: redazione@altroquotidiano.it Editrice: GeCeM (Gestione Cooperativa Editoria Multimediale) - Presidente:stefano Clerici Sede legale: Via Aldo Sandulli 45, Roma Registrazione del Tribunale Roma n..343/08 del 18 settembre 2008 - Registrato al ROC Partita Iva 09937731009

Quattro giornate per il calcione a Balotelli. È la sanzione comminata dal giudice sportivo al capitano giallorosso per l’espulsione nella finale di Coppa italia tra roma e inter. Totti aveva rincorso Balotelli poi il calcio.

L’OnOmasticO

francesco san Francesco De Geronimo, nacque a Grottaglie (Taranto) il 17 dicembre 1642, primo di undici figli, di cui tre ecclesiastici, da una famiglia benestante e di profonda fede cristiana. ebbe la fortuna di trovare una scuola di pietà che lo guidò verso la fede.

accadde Oggi luigi einaudi L’11 amggio 1948 Luigi einaudi, 1874-1961, viene eletto secondo presidente della repubblica italiana con 518 voti su 872; il giorno dopo presta giuramento. einaudi è da sempre considerato uno dei più grandi politici italiani.


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VentiquattrOre

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ArGenTinA

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MALinDi

Maradona si confessa “Non prendo droga da oltre sei anni”

spacciatori in piazza per il rispetto dei loro “diritti”

Un centinaio di persone ha sfilato per le strade di Malindi per chiedere che vengano rispettati i loro diritti e che il loro lavoro venga riconosciuto. Nulla di strano se non si trattasse di spacciatori di marijuana e delle loro famiglie. "La polizia ci perseguita, abbiamo diritto anche noi di lavorare, abbiamo mogli e figli da sfamare, non si può andare avanti così". Questo uno degli slogan della protesta. Per la manifestazione gli spacciatori si sono dapprima radunati in un quartiere povero di Maweni per poi muoversi verso il centro cittadino fino alla stazione di polizia dove è iniziata la protesta.

“Non prendo droga da 6 anni". Lo ha detto, non senza orgoglio e commozione, Diego Armando Maradona, celebrando una ricorrenza particolare. "Dieci giorni fa, ho festeggiato 6 anni senza assumere droga. E ci sono riuscito grazie alle mie figlie Dialma e Gianina: senza di loro, non ci sarei riuscito. Stavo malissimo", dice il commissario tecnico dell'Argentina, ospite di un programma televisivo. Il click mi è scattato quando sono uscito dalla clinica", ha aggiunto. “Dalma mi ha raccontato che, mentre ero ricoverato in terapia intensiva, Gianinna mi chiedeva di vivere per lei”.

KArAChi

BrUxeLLes

Ue, il maxi pacchetto Nelle scarpe batterie e ha messo le ali alle Borse cavo. Fermato all’imbarco Il maxi pacchetto di emergenza da 750 miliardi varato dall'Ecofin per sostenere i paesi della zona euro ha messo le ali alle borse europee, che hanno chiuso con rialzi tra il 5 e il 14%. L'intento del piano è di blindare la zona euro dagli attacchi della speculazione ed evitare il rischio default di altri Paesi. L'exploit si è registrato soprattutto nei prodotti bancari che hanno guadagnato oltre il 13%. Dopo le pesanti cadute dei giorni scorsi, i rimbalzi sono stati netti. Ad iniziare da Atene che ha chiuso con un guadagno del 9,13% a 1.779,30 punti mentre Madrid ha terminato la sessione con un +14,43%, e Lisbona con un +10,73%. Forte anche il balzo delle altre Borse: rialzi guidati da Parigi che ha chiuso con un +9,66% a 3.720,29 punti, seguita da Amsterdam (+7,33% a 335,24 punti), Francoforte (+5,3% a 6017,91 punti), Londra (+5,16% a 5.387,42 punti) e Zurigo (+4,45% a 6.481,95 punti). Grande recupero anche a Piazza Affari dove il Ftse Mib ha finito la giornata con una crescita dell'11,28% a 20.971 punti. Per il ministro degli Esteri Frattini “si tratta di un provvedimento eseguito in maniera perfetta”. Sulla stessa lunghezza d’onda Tremonti il quale ha spiegato che con il maxi pacchetto si è evitato il rischio di un collasso per l’euro”

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rriva un bollino di qualità, rilasciato dal Ministero della Salute, per quei ristoranti che proporranno menu dalle caratteristiche sane ed equilibrate. Lo ha annunciato all'Ansa il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, a margine del convegno inaugurale del salone dell'alimentazione 'Cibus'. er quanto riguarda la ristorazione classica, ovvero non quella delle grandi catene -

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Le autorità pakistane hanno arrestato un ingegnere civile di 30 anni all'aeroporto di Karachi, mentre si imbarcava per il Medio Oriente. Nelle sue scarpe sono state trovate batterie e un circuito elettrico. A individuare i cavi elettrici è stato lo scanner che ha dato l'allarme. L'uomo era in viaggio per Muscat con la Thai Airways. Secondo le autorità con i circuiti elettrici l'uomo avrebbe potuto far esplodere un ordigno in volo. L'uomo, identificato come Faiz Mohammad di 30 anni e di professione ingegnere, si proponeva di salire a bordo di un aereo in partenza per Mascate, in Oman. Fonti della sicurezza dell'aeroporto hanno confermato l'operazione cominciata quando uno scanner ha avvertito della presenza di qualcosa di irregolare sul corpo dell'uomo.

iL CAso

Bollino di qualità per i ristoranti spiega il ministro - vorremmo fare un'intesa con i ristoratori e aprire quindi dei tavoli per proporre un'iniziativa, peraltro già attivata nella mensa del nostro ministero, che consente di avere dei menu a profili nutrizionali controllati, sia dal punto di vista del bilanciamento delle

varie componenti, sia dal punto di vista calorico. A questi menu daremo una sorta di bollino di certicazione. "Così - conclude il ministro - il cittadino, volendo, può scegliere menu gustosi sapendo che hanno un quadro calorico non eccessivo e che sono anche bilanciati.

Pensiamo inoltre che questo potrebbe anche favorire di andare al ristorante ed è quindi in favore della ristorazione". ntro una o due settimane ha aggiunto - faremo un tavolo per rendere operativa la Scuola superiore di alta formazione per la sicurezza alimentare. L'annuncio del ministro della Salute è avvenuto a margine della inaugurazione dell’annuale manifestazione di “Cibus” a Parma.

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Bertolaso: vado via ma non per l’inchiesta

Non parlategli di fuga Niente «fuga» né «dimissioni anticipate». Bertolaso è tornato sulla vicenda del suo addio alla Protezione Civile nel corso di un sopralluogo a Montaguto, nella zona dove è ubicato un radar che monitora lo stato della frana che ha diviso Campania e Puglia. Il capo della Protezione civile smentisce le notizie di stampa che parlavano delle sue dimissioni anticipate a causa della bufera per l’inchiesta sul G8, che lo vede indagato. «Esiste un percorso già disegnato da tempo e condiviso con il presidente del Consiglio dei ministri – spiega – quando sarà portato a termine, con l’assunzione dei giovani precari, la nomina dei dirigenti e la definizione di una road map per la missione di una realtà ammirata e rispettata a livello internazionale, allora finalmente potrò togliere il disturbo». Dunque, prosegue, «nessuna fuga anzi tempo, nessun abbandono improvviso, nè dimissioni anticipate». Ma soltanto, conclude il capo della Protezione Civile, «il desiderio di far crescere sempre più i nostri giovani e la voglia di mettersi in discussione su altri terreni, forse ancora più problematici di quelli coltivati fino ad oggi». «Sono anni che sostengo la necessità di immaginare tempi definiti per chi riveste compiti di grande responsabilità a livello istituzionale – sottolinea – Mi sono sempre augurato che nessun funzionario dello Stato potesse rimanere sulla stessa sedia per più di cinque anni e che non fosse immaginabile superare quella soglia di sette che la Costituzione attribuisce per la massima carica dello Stato». E Bertolaso è

Al capo della Protezione civile succederà tra pochi giorni Gabrielli, ma questa - dice il dimnssionario - è una decisione presa da tempo di MoniCA PAPA

alla guida del Dipartimento della Protezione Civile dalla fine del 2001, dunque da quasi nove anni. Ed è solo per l’emergenza del terremoto all’Aquila, spiega, che ancora non ha lasciato il posto. Secondo fonti giornalistiche, invece, le dimissioni di Bertolaso avrebbero avuto una brusca accelerazione proprio a causa dell’inchiesta e della goffa conferenza stampa, che ha creato anche qualche problema internazionale per la battutaccia su Clinton, accomunato dalla disgrazia di nome Monica. Intanto Repubblica assicura che il sostituto c’è già: il suo futuro vicecapo dipartimento, l'attuale prefetto de L'Aquila Franco Gabrielli, che assumerà l'incarico il 14 maggio, ne prenderà il posto.

il ministro Bondi nei guai per il “parrucchiere” degli Uffizi La promozione di Riccardo Micciché a direttore dei lavori di restauro dei Grandi Uffizi, per un valore di 29 milioni e mezzo di euro, con il placet del ministro dei beni culturali, Sandro Bondi, è al centro di un’informativa dei carabinieri del Ros contenuta negli atti depositati dalla procura di Firenze per il giudizio immediato di Angelo Balducci, Fabio de Santis, Francesco De Vito Piscicelli e dell’avvocato Guido Cerreti, di cui danno conto il Corriere della sera e la Repubblica. Micchiché, 36 anni, già rappresentante della struttura Grandi eventi al G8 della Maddalena, che risulta essere ingegnere ma, sottolineano Corsera e Repubblica citando le carte, con un curriculum in cui compaiono le attività di parrucchiere e di unico componente del consiglio di amministrazione di una società, la Erbe medicinali Sicilia, “specializzata nella preparazione di terreni per la coltivazione delle erbe”, viene nominato da Bondi il 22 dicembre 2009 direttore dei lavori per il restauro degli Uffizi. E’

Fabio de Santis, provveditore della Toscana tuttora in carcere, ad esprimere perplessità su Micciché al telefono con Enrico Bentivoglio, “responsabile unico per il procedimento” degli Uffizi, in una intercettazione i cui contenuti sono riportati dai due quotidiani. De Santis: “Micciché? Non ci posso credere”; e Bentivoglio risponde: “Ma ti rendi conto? Quando siamo andati che ci stava pure Bondi…abbiamo fatto la riunione l’altro giorno…siamo tornati in treno.. c’era pure Salvo (Nastasi, ndr.) allora stavamo un attimo da soli e ho fatto ‘Salvo ma siamo sicuri di coso qua, del siciliano?”. Niente a che fare con “faccendieri” e anzi, il merito di aver agevolato “il lavoro della magistratura”: è quanto rivendica il ministro dei beni culturali, Sandro Bondi, in una nota con la quale replica alle notizie apparse oggi sul Corriere della sera e su Repubblica circa la nomina a di Riccardo Micciché a direttore dei lavori per il restauro dei Grandi Uffizi.


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il FattO

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L’accordo di separazione Berlusconi-Lario

Carissima Veronica Poco meno di 4 milioni di euro all'anno oltre all'usufrutto di villa Belvedere, la residenza situata a Macherio, comune della Brianza a pochi chilometri di distanza da Villa San Martino ad Arcore, e da sempre residenza di Veronica Lario. Ruoterebbe attorno a questi due punti l'accordo di massima raggiunto sabato scorso, dopo 5 ore di udienza in tribunale a Milano, tra Silvio Berlusconi e l'ormai ex moglie Veronica Lario. L'intesa, stando a quanto si apprende da fonti legali, dovrà essere ancora perfezionata ma in linea di massima l'accordo potrebbe chiudersi così. A sancirlo, nel corso di una prossima udienza la cui data al momento è top secret, i soli avvocati che hanno affiancato Berlusconi e Veronica Lario in questi mesi. Ieri, intanto, il presidente del Consiglio ha pranzato nella sua residenza di Arcore con tutti i figli, i due del primo matrimonio e i tre figli di Veronica Lario. Non è escluso che si sia parlato anche del futuro professionale dei tre figli più piccoli. Silvio Berlusconi e Veronica Lario si erano già visti nei mesi scorsi, per 20 minuti, nella Prefettura a Milano, per la cosiddetta udienza di conciliazione, obbligatoria nel nostro ordinamento. Ma non erano soli. Con loro, gli avvocati: quattro per lui, uno per lei. Si è parlato naturalmente della richiesta di separazione presentata, nell’aprile 2009, dalla moglie del premier. L'incontro tra i legali è durato circa cinque ore, dalle 14 alle sette di sera, ma da lì si era usciti con un nulla di fatto. A presiedere la seduta Gloria Servetti, a capo della nona sezione civile del Tribunale di Milano. Può toccare infatti al

Sabato i coniugi Berlusconi avrebbero trovato un accordo economico sulla separazione: 300mila euro al mese e la villa di Macherio di Antonio AMoroso

sopra, Veronica lario e silvio Berlusconi in una delle ultime uscite pubbliche. sotto una foto-ritratto del presidente del Consiglio con i figli di secondo letto

presidente del tribunale o, come in questo caso, a un giudice da lui delegato presiedere l'udienza di conciliazione. Curiosa anche la scelta del luogo: la Prefettura. Abitualmente le separazioni di personaggi noti si tengono

il sabato pomeriggio in Tribunale, per evitare la curiosità dei media. Ma in questo caso, poiché era in corso l'anno giudiziario, si è preferito un luogo neutro, a prova di curiosi. Peccato che le numerose macchine della

scorta, che hanno sostato per ore in pieno centro, non siano passate inosservate. Soprattutto il furgoncino blindato che accompagna il premier negli spostamenti. L'udienza di conciliazione è durata cinque ore. Ma il faccia a faccia tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario venti minuti. Il tempo di guardarsi in faccia per la prima volta dopo mesi di accuse, lettere pubbliche e telefonate mancate. E capire che forse non si vuole più tornare indietro. Lui le contesta orgoglio eccessivo e mancanza di fiducia. Lei, come ha detto più volte, comportamenti poco lineari. Intanto, la macchina da guerra messa in campo dalle due squadre legali è già partita. Veronica Lario ha legato la sua richiesta di separazione con addebito ai presunti tradimenti del marito. I quattro legali del presidente del consiglio (tra cui Ippolita e Niccolò Ghedini, e Cristina Rossello) sono passati all'attacco, presentando un articolato «memoriale» nel quale, sul fronte dell'infedeltà, anche a Veronica non si fanno sconti. Un modo per dimostrare che l'addebito richiesto dalla moglie del premier sarebbe ingiustificato, e quindi anche le sue richieste economiche. Inizialmente infatti la signora Lario ha chiesto al marito, attraverso la sua legale Maria Cristina Morelli, 43 milioni di euro l'anno, poco più di tre milioni e mezzo al mese, come assegno di mantenimento. Una cifra importante, anche per un patrimonio come quello di Silvio Berlusconi. La controfferta era di 200mila euro. Alla fine i due si sono accordati, sembrerebbe, per 300mila euro.


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repOrtage

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elezioni in Germania. i verdi decretano la sconfitta di Angela Merkel

I

risultati delle elezioni regionali svoltesi domenica scorsa in Nord RenoWestfalia - uno tra i Land più popolosi e ricchi della Germania - dicono che l’Unione cristiano democratica (CDU) della cancelliera Angela Merkel ha perso più del 10% del sostegno dei suoi elettori. Il partito ha ottenuto (solo) il 34,6% dei voti. Ora, l’Unione cristiano democratica ha 6.ooo voti in più del Partito socialdemocratico (SPD) che ha ottenuto il 34,5%. Tuttavia anche questo partito ha perso i voti rispetto alle elezioni precedenti quando aveva ottenuto il sostegno degli elettori del 37,1%. principali vincitori sono i Verdi che hanno raddoppiato il numero dei voti e ora hanno il 12,1% dei votanti nella regione più numerosa e industrialmente più sviluppata, mentre il Partito liberale (FPD) che si trova a livello federale in coalizione con la CDU, ha leggermente migliorato il risultato arrivando al 6,7%. Con questi risultati una alleanza rosso-verde (SPD e verdi) non può ottenere la maggioranza in parlamentomanca un solo deputato. Il conto dimostra che le coalizioni possibili o cosiddetta “grande” coalizione potrebbe includere sia la SPD e CDU sia la SPD-Verdi-Die Linke. l partito Die Linke (la sinistra tedesca) era entrato per la prima volta nel parlamento regionale a Düsseldorf dopo aver ottenuto dal corpo elettorale il 5,6%. Si tratta della terza regione federale dell’Ovest nel cui parlamento è riuscito a entrare il partito, nato dall’unione dei comunisti riformatori dell’est, il Partito del democratico socialismo (PDS) e l’alternativa eletto-

La “rivoluzione” elettorale nel land più ricco nAtAsCiA orAzi

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COlOnIA

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In Nord Reno-Westfalia un governo rosso-verde avrebbe a capo una donna

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l’oggi sconfitto premier del Nord-reno-Westfalia, Jürgen Rüttgers, la SPD ha governato ininterrottamente quasi quattro decenni nella regione, un Land considerato per lo più operaio con elettori tradizionalmente favorevoli alla socialdemocrazia. on il ritorno della SPD al governo, la cancelliera cristiano-democratica Angela Merkel, che a Berlino governa in coalizione con i liberali, perderà probabilmente la maggioranza del Senato, il Bundesrat. Il sistema federale tedesco prevede che nella Camera, il Bundestag, votino i deputati dei partiti mentre nel Bundesrat le delegazioni delle unità federali la cui composizione è determinata dalla composizione nei parlamenti regionali. Di una gran parte delle leggi che adottano il Gabinetto e il Bundestag è necessaria l’approvazione del Bundesrat, così il governo di Angela Merkel, nelle importanti decisioni politiche dipende dai voti dell’opposizione. Questo significa che la cancelliera Merkel e il suo partner di coalizione del Partito liberale, Guido Westerwelle, dovranno rinunciare a molti obiettivi importanti del loro piano di governo. La SPD ha già dichiarato che al Bundesrat voterà contro alcune riforme nella Sanità, contro la proroga del termine della durata delle centrali atomiche, e che lavorerà per assicurare il minimo salariale. a candidata della SPD nel Nord Reno-Westfalia è Hannelore Kraft. Se riuscirà a formare una coalizione per andare al governo, sarà la seconda donna nella storia della Germania del dopoguerra a guidare un governo regionale.

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rale occidentale tedesca, Lavoro e giustizia sociale. Fino all’autunno scorso era presente solo nei parlamen-

ti delle regioni federali nella ex Germania dell’est. rima della vittoria trionfale nel 2005 del-

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City & Siti

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venezia

Membro Csm vuole fare l’assessore

Consigliere del Csm e insieme assessore alla mobilità del Comune di Venezia: è il doppio incarico di Ugo Bergamo, componente laico di Palazzo dei marescialli, di area Udc, ma anche da metà aprile della giunta guidata da Giorgio Orsoni, con delega alla Mobilità e ai trasporti. Due ruoli che potrebbero anche essere inconciliabili e su cui perciò stanno ragionando i consiglieri di Palazzo dei marescialli. Si tratta di un caso senza precedenti, visto che in passato non si è mai verificato che un consigliere del Csm entrasse a far parte di un’amministrazione locale. Mentre diversi sono stati i casi di dimissioni dei consiglieri prima della scadenza del loro mandato; nel solo 2006 furono in tre a lasciare il Csm per candidarsi alle elezioni politiche: Nicola Buccico, Lanfranco Tenaglia e Gianfranco Schietroma. E’ stato lo stesso Bergamo, che in passato è stato anche sindaco di Venezia, a segnalare la sua nuova situazione al Comitato di presidenza del Csm, che ha girato il caso alla Commissione per la verifica dei titoli dei consiglieri e delle incompatibilità . Un organismo ristretto, formato da 3 soli consiglieri e che sarebbe già giunto alla conclusione che i due ruoli non sono compatibili. Sulla questione dovrà comunque pronunciarsi il plenum del Csm. Ma anche se arrivasse alla conclusione che i due incarichi non sono cumulabili, la scelta per Bergamo non sarebbe certo lacerante, visto che il Csm in carica è quasi arrivato alla scadenza del suo mandato, che finirà a luglio.

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Lazio

Udc e Province, spina nel fianco della Polverini Mancano due giorni alla fatidica riunione del primo Consiglio targato Polverini. I 73 membri della Pisana siederanno nell’emiciclo per scegliere il presidente dell’aula. Un’elezione normalissima in condizioni di quiete, ma che si può facilmente trasformare in un’imboscata se la neopresidentessa della giunta non risolverà entro domani i problemi con la sua maggioranza. L’agguato può venire da più parti: dall’Udc, rimasto al momento senza i tre assessorati sperati, a cui anche l’IdV ha teso la mano per nominare una persona di sua fiducia alla guida del Consiglio; dalla parte di Pdl rimasta insoddisfatta o dalle rappresentanze delle province che hanno decretato la sua vittoria e poi non

sono stare ricompensate. Per il momento l’Udc sembra accontentarsi della vicepresidenza del Consiglio e di tre commissioni. Così si rinvierebbe il rimpasto a settembre con l’entrata dei centristi, questo consentirebbe di evitare brutte figure facendo un rimpasto lampo e per l’Udc di contare magari di più dopo che il Tar deciderà se far diventare di 70 il Consiglio che ora ha tre unità in più. La giunta Polverini, poi, è stata toccata dal polverone sull’inchiesta sul ministro Scajola, dato che al suo interno siede la sua ex segretaria, Fabiana Santini, tirata in ballo nella vicenda della compravendita della casa. Rumors che la Polverini ha subito bollato come “pettegolezzi”.

Poi c’è la fronda interna alle province. Frosinone, dove l’ex sindacalista ha vinto con una percentuale del 70 percento, guida la lotta delle province secessioniste, che vogliono staccarsi da Roma. Ma che dovrebbe essere accontentata con la presidenza del Consiglio. Il presidente della provincia di Latina, Zaccheo, è stato messo fuori gioco da una telefonata con la presidentessa svelata da Striscia la notizia, in cui Zaccheo, tra l’altro, raccomandava le sue figlie. E poi a Viterbo il neopresidente della provincia, l’ ex An Marcello Meroi, ha dato le dimissioni per l’impossibilità di formare la giunta per dissensi interni alla maggioranza.

roma

Ragazzo arrestato dopo la partita Manganelli ordina un’ispezione Il capo della polizia, Antonio Manganelli, ha disposto "una rigorosa attività ispettiva" per verificare la correttezza dell'operato delle forze di polizia nel corso degli incidenti provocati a Roma al termine della partita Inter-Roma. Manganelli ha affidato l'indagine sugli incidenti al questore di Roma e al responsabile dei reparti mobili del dipartimento di Pubblica sicurezza. L'indagine ispettiva è stata decisa da Manganelli dopo aver visionato le immagini diffuse dalle emittenti televisive, dalle quali, è detto in una nota del dipartimento di Pubblica sicurezza, "emerge l'esigenza di verificare con immediatezza la correttezza

dell'operato delle forze di Polizia". L'indagine, avviata dal capo della Polizia, prefetto Antonio Manganelli, sugli incidenti di Roma, ha lo scopo di fornire "la più ampia collaborazione alla magistratura incaricata di ricostruire la vicenda ai fini dell'accertamento della verità". Lo riferisce una nota del dipartimento di Pubblica sicurezza, che spiega anche come l'indagine "é volta anche a tutelare l'immagine dell'istituzione, delle donne e degli uomini della Polizia che lavorano nell'interesse dei cittadini, con onestà, professionalità e dedizione". "Quando sono stato portato in cella mi è stato chiesto di firmare un foglio con una X già sbar-

rata, dove si leggeva che avrei rifiutato visite mediche supplementari, ma mi sono opposto. Solo dopo ho potuto firmare un foglio con le caselle ancora vuote". Queste le parole di Stefano Gugliotta, il giovane arrestato mercoledì nel quartiere Flaminio in contemporanea agli scontri avvenuti all'esterno dell'Olimpico dopo la finale Roma-Inter. A riferirlo il senatore dell'Idv, Stefano Pedica, che ha incontrato il ragazzo nel carcere di Regina Coeli. "Non riesco a capire perché gli agenti mi sono venuti addosso", avrebbe ancora detto il giovane a Pedica precisando che prima di scendere da casa, avrebbe "bevuto due o tre birre".


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la tribuna

Direttiva europea di 19 anni fa irregolari anche Capri, ischia e sanremo

La

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migLiOre deL giOrnO

Italia inadempiente e punita per le acque reflue urbane In questi giorni di crisi dell'euro è passata praticamente inosservata la notizia che la Commissione europea ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia dell'Ue per violazione della direttiva del 1991 (19 anni fa!) sul trattamento delle acque reflue (inquinate) urbane: in base alla direttiva 91/271/CEE, il nostro Paese avrebbe dovuto, infatti, predisporre entro il 31 dicembre 2000 (10 anni fa!) sistemi adeguati per il convogliamento e il trattamento delle acque nei centri urbani con oltre 15mila abitanti. Poiché dalle informazioni disponibili risultava che un numero elevato di cittò e centri urbani non era in regola con la normativa, nel 2004 l'Italia ha ricevuto una prima lettera di diffida. Una seconda e ultima lettera è stata spedita all'Italia nel febbraio 2009. Da una successiva valutazione è risultato che circa 178 città e centri urbani italiani (tra cui Reggio Calabria, Lamezia Terme, Caserta, Capri, Ischia, Messina, Palermo, Sanremo, Albenga e Vicenza) non si erano ancora conformati alla direttiva. Le acque reflue non trattate possono essere contaminate da batteri e virus dannosi e rappresentano pertanto un rischio per la sanità pubblica. Inoltre, esse contengono nutrienti come l'azoto e il fosforo che possono danneggiare le acque dolci e l'ambiente marino favorendo la crescita eccessiva di alghe che soffocano le altre forme di vita (eutrofizzazione). Tra le città sotto accusa le "perle" del Mediterraneo, Capri e Ischia, la notissima Sanremo, culla dell'italiota manifestazione canora, Albenga definita "scrigno da aprire" e Vicenza che è stata proclamata dall'UNESCO patrimonio mondiale dell'umanità. Per amor di Patria

non parliamo delle altre città. Sarebbe interessante sapere dal governo i motivi di questo incredibile ritardo e, soprattutto, vorremmo sapere dalla ministra dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Stefania Prestigiacomo, quali provvedimenti intende adottare per risolvere il problema ed evitare la condanna da parte della Corte di giustizia della Ue. Primo Mastrantoni segretario Associazione difesa utenti e consumatori

Maramotti su “l’Unità”

Gli artisti: cambiare il decreto che istituisce il nuovo Imaie Gli artisti interpreti esecutori esprimono forti preoccupazioni per il decreto n. 64/2010 su "Disposizioni urgenti in materia di spettacolo ed attività culturali" in particolare per quanto riguarda le disposizioni sulla costituzione del nuovo istituto mutualistico (Imaie) e chiedono urgenti modifiche. La ragione principale dalla quale è scaturito il provvedimento è identificabile nel fatto che gli utilizzatori delle opere quando provvedevano a versare all’Imaie il compenso relativo al diritto, non fornivano, nonostante fosse previsto dalla legge, il nome ed il recapito dell’artista al quale il compenso si riferiva. Nel decreto non è suggerita alcuna soluzione a questo problema. Gli artisti chiedono che siano previste le opportune sanzioni agli utilizzatori inadempienti. Il decreto prevede genericamente che gli artisti costituiranno il nuovo Imaie. Non indica come saranno scelti e da chi saranno indicati. Gli artisti chiedono che siano chiamati a costituire l’istituto tutti i candidati iscritti nelle liste per le elezioni dei membri dell’assemblea dei delegati dell’Imaie del luglio 2005. Sul nuovo Imaie viene proposta

la vigilanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria, e di due Ministeri, quello per i Beni e le Attività Culturali e quello del Lavoro. Il Ministero per i Beni Culturali e quello del Lavoro con note ufficiali si sono detti ripetutamente non competenti ad occuparsi dei problemi dell’Imaie. In seguito i loro rappresentanti in seno agli organi statutari non hanno certo brillato per competenza. Gli artisti chiedono un vero rinnovamento ed accettano positivamente la vigilanza sull’istituto e l’approvazione dello statuto da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria, ma respingono quella del Mibac e del Ministero del Lavoro. Ritengono inoltre che l’approvazione del regolamento elettorale e quello dell’art.7 l.n.93 del 1992 debbano essere una prerogativa esclusiva di tutti gli artisti, in quanto patto tra soci di un organismo di diritto privato. Gli artisti chiedono che il collegio dei revisori sia composto da soggetti competenti, e l’organo abbia l’obbligo della certificazio-

ne di bilancio. In particolare un rappresentante indicato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e due eletti dagli artisti, uno dal settore musica ed uno da quello audiovisivo. Rammentiamo infatti che gli artisti sono gli unici proprietari di tutte le risorse economiche dell’istituto. Gli artisti chiedono infine la costituzione di un comitato consultivo specifico per il diritto connesso nell’ambito del comitato consultivo del diritto d’autore l.633/41, che affronti le problematiche relative all’applicazione del diritto connesso in particolare sulle conseguenze derivanti dall’utilizzo delle nuove tecnologie rispetto alle ultime generazioni di dispositivi di riutilizzazione della musica e dell’audiovisivo. Sarebbe necessario, inoltre, uniformare le tariffe fissate con decreto legge tra il settore pubblico e quello privato in relazione all’utilizzo della musica, parificare le quote percentuali di trasmissione delle opere musicali ed audiovisive, inserire nel disciplinare per il rilascio delle licenze di emittenza radio-televisiva la consegna periodica di una certificazione dell’avvenuto pagamento del diritto connesso e molto altro ancora. edoardo vianello già presidente dell’Imaie e primo firmatario dei ricorso al Tar


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Inquinamento

Sulla costa tirrenica buone notizie dal ministero Il rapporto parla del 93% di balneabilità in Calabria. Ma soprattutto cancellato l’incubo della “nave dei veleni” di

MAriA frAnCesCA CAlVAno

la spiaggia di Praia a mare con sullo sfondo l’isola di dino. in alto la Goletta verde di legambie nte in navigazione nello stretto di Messina

C

aso chiuso: nel mare antistante Cetraro, che si trova al centro del tratto di costa tirrenica che va da Maratea a Diamante, non c'è traccia di quell’inquinamento radioattivo di cui si era parlato lo scorso anno in seguito “rivelazioni” del 'ndrangheta di pentito Francesco Fonti. In una dichiarazione spontanea alla magistratura Fonti aveva segnalato la presenza proprio nel mare di Cetraro della nave "Cunsky", carica - secondo il suo racconto - di fusti pieni di rifiuti tossici. Della vicenda si erano occupati giornali e televisioni di tutta Italia perché era scattato un allarme ambientale di enormi proporzioni. Ora l’esito finale delle analisi ha portato ad archiviare il caso: la nave in questione non è la “Cunsky” e il mare di Cetraro non è inquinato. Va tutto bene, quindi? Immergersi tranquillamente davanti alle spiagge del Tirreno casentino e lucano è possibile? Ma quanti - insieme col caso "nave dei veleni" - archivieranno anche le preoccupazioni per altre forme di inquinamento che invece da anni affliggono queste coste? motivi per essere preoccupati ci sono, come c’erano negli anni scorsi, ben prima che l’ingiustificato allarme per le “rivelazioni” di Fonti creassero il panico. La Calabria, del resto, esce con le ossa rotte dalla stagione estiva 2009, almeno stan-

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di conclusioni alle do Legambiente. Anche l'anno scorso l'associazione ambientalista ha sguinzagliato in giro per le coste italiane la sua celebre Goletta Verde che in due mesi ha raccolto cinquecento campioni d'acqua e li ha analizzati secondo i crismi di legge. I risultati sono stati tutt'altro che confortanti per la Calabria: la regione s'è guadagnata la maglia nera per inquinamento, con quindici punti critici. Uno ogni 47 chilometri di costa. Se non fosse che sono quindici anche le località calabresi premiate nel 2009 con le Vele della Guida blu di Legambiente e Touring Club, ci sarebbe davvero da preoccuparsi. onsola invece leggere il Rapporto 2009 sulle acque di balneazione del ministero della Salute. Il documento attesta che dei 653 chilometri di costa calabrese controllati, 609

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sono balneabili in quanto non contaminati da microrganismi e batteri. Dunque il 93 per cento del litorale sottoposto a verifica (sui 715 chilometri di costa complessivi, 62 non sono accessibili al monitoraggio) risulta balneabile. Tuttavia il Rapporto viene stilato in base ai risultati delle analisi effettuate dalle Agenzie regionali per l'ambiente nella stagione balneare precedente. Ciò significa che potremo conoscere i dati ministeriali sulle condizioni attuali del nostro mare soltanto nel 2011. In ogni caso, per il 2009 il ministero aveva previsto la possibilità di monitorare in tempo reale i divieti di balneazione attraverso il proprio sito, in modo da fornire al cittadino una fonte aggiornata. er rispondere alle richieste d’informazioni da parte del pubblico, l’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione del-

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l’ambiente della Calabria) aveva attivato persino un numero verde ed una casella di posta elettronica dedicata. D’altronde si era allora nel pieno delle proteste dovute al mare sporco che si levavano da più parti. Proprio in quei giorni, sul Tirreno cosentino la Procura della Repubblica di Paola aprì un’inchiesta sui depuratori di alcuni comuni, ipotizzando reati come danneggiamento comune, disastro ambientale, omissione d’atti d’ufficio e mancato rispetto delle norme sui rifiuti e sullo smaltimento dei rifiuti speciali. C’era chi, vedendo acque poco cristalline, si chiedeva dove fosse quel «mare da bere» auspicato da tempo dal presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio. Una promessa, la sua, difficile da mantenere. Tra il dire e il bere c’è di mezzo un mare di problemi.


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Cose dell’altra Italia

Casalinghi di tutto il mondo, unitevi E in Toscana è nata un’Associazione. Ecco gli obiettivi 1. superare insieme la «sindrome della massaia» 2. suddividere i compiti e le responsabilità in modo equo. 3. coinvolgere tutta la famìglia nei lavori domestici 4. affrontare il problema del congedo maternità / paternità Di questa singolare iniziativa parliamo con il presidente e fondatore, Fiorenzo Bresciani. Come è nata l'associazione “Uomini casalinghi?” L'associazione è nata per la volontà (non so se dire per la necessità) di alcuni di noi di voler dar corpo ad un pensiero che da tempo ci motiva tutti, cioè l'esigenza di vivere la casa e le faccende domestiche come una realtà viva e vitale, fonte non di stress ma piuttosto di piacere. Il ruolo di maschi "serviti e riveriti" già da un po’ ci sembrava disdicevole, come penso succeda ormai a tanti uomini, ma il sentirci in prima persona gratificati dal riscoprire la dimensione domestica è stato un passo in più che ci ha fatto decidere a fondare un'associazione basata su questi principi. Chi sono gli uomini che vi si iscrivono? Gli iscritti appartengono alle più varie categorie: la maggior parte sono sposati e solo alcuni, come me, si dedicano totalmente a questo; altri lo fanno con piacere al ritorno dal lavoro, altri sono single che hanno preso coscienza dell'importanza di provvedere da soli a tutte le esigenze domestiche, altri sono uomini in pensione che hanno scoperto il piacere di stare in casa . La cosa fonda-

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attualità

mentale per tutti è di considerare le faccende domestiche qualcosa di molto piacevole e per niente svilente della dignità maschile, come viene solitamente intesa. Che cosa proponete agli uomini? Di riscoprire il piacere che può dare l'essere partecipi in prima persona di attività che venivano considerate umilianti o poco dignitose per un vero maschio e di scoprire invece quanto l'essere inseriti in una ottica di accudimento sviluppi maggiormente gli attributi umani compresi quelli maschili. Anzi ci si accorge quanto non ci sia incompati-

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Il 70 per cento degli uomini non sì mette mai davanti ai fornelli, il 90 per cento non ha mai stirato una sola camicia in vita sua, il 95 per cento non ha mai fatto una lavatrice. La maggior parte difficilmente, di sua iniziativa, dà una mano in casa. Non c'è che dire; ancora oggi gli uomini sono il sesso «pigro»... E le donne ne hanno le tasche piene. C'è bisogno di una nuova suddivisione dei compiti tra i partner. Utopia? Assolutamente no. Ecco perché a Seravezza (Lucca) è nata un’associazione Uomini Casalinghi

bilità fra questi due aspetti. Cosa proponiamo agli uomini? Semplicemente cerchiamo di comunicare loro che essere casalinghi può essere uno status sociale non inconciliabile con lo svolgimento di altre attività, anche perché davvero attualmente può considerarsi un privilegio potersi occupare completamente e a tempo pieno della casa. Quasi tutti i nostri associati si sentono coinvolti nelle attività domestiche pur svolgendo magari attività lavorative le più svariate. Il cambio sta nella visione del ruolo, che mentre prima era considerato svilente per noi

adesso invece è fonte di orgoglio. Quanti sono gli iscritti? e dov'è la sede dell'associazione? Le iscrizioni sono in corso dato che l'associazione è veramente giovane, per cui per il momento si potrebbero fare solo delle stime parziali. La sede dell'associazione è per il momento solo in Toscana, poi in seguito vedremo. Che eta' hanno gli uomini che si iscrivono? Per quanto riguarda l'età, si va dai venti ai settanta anni circa e questo ci fa molto piacere perché dimostra che è un messaggio indirizzato a tutti. m. s.


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Unico film italiano in concorso a Cannes

“La nostra vita” senza senza finzioni Luchetti spiega anche perché la scelta di Elio Germano lUCiAnA VeCChioli "Ho provato a guardare la realtà più che immaginarla, come in genere fanno alcuni registi, affinché le cose accadessero davanti alla macchina da presa. Senza forzature, senza dare giudizi. Detesto quei film che vogliono dimostrare qualcosa. Abbiamo evitato colpi di scena troppo forti, delle gag eccessive. Quello che avviene nella finzione potrebbe accadere nella vita di ognuno di noi. Una storia di vita vissuta. Ho cercato di avere lo stesso tipo di sguardo su tutti i personaggi, senza cliché". Daniele Luchetti spiega così "La nostra vita", unico film italiano in gara al prossimo Festival di Cannes, dal 21 maggio nelle sale. La storia è quella di Claudio (Elio Germano) operaio edile trentenne che dopo un lutto traumatico, la morte della moglie Elena (Isabella Ragonese) dalla quale ha avuto tre figli, cerca di rimuovere il dolore cercando di far denaro a tutti i costi. Nel cast del film, girato nella periferia romana di Ponte di Nona, ci sono anche Stefania Montorsi (la sorella), Raoul Bova (il fratello maggiore sfigato ed imbranato) e Luca Zingaretti quasi irriconoscibile nel ruolo di uno spacciatore sulla sedia a rotelle. Giorgio Colangeli, l'imprenditore che aiuta Germano nell'impresa di fare soldi nel malaffare edilizio. di

il regista daniele luchetti tra riccardo scamarcio e elio Germano. in alto: Germano e raoul Bova in una scena del film “la nostra vita”

Luchetti, il denaro risolve tutto? "Di fatto il denaro oggi sembra essere la misura di tutto. Il successo, le tasse, il prodotto interno lordo, la Borsa. In realtà quello che non misura il pil, diceva Kennedy, è la qualità della vita. Queste sono persone che hanno perso la coscienza di cos'è la felicità, la qualità della vita ed anche la possibilità di vivere i sentimenti ed il dolore perché il denaro è la misura di tutto, anche un risarcimento al dolore". il personaggio di Germano non è completamente negativo, alla fine ha un riscatto di grande umanità, grazie anche a quelli che gli girano intorno. “Questo è un film che racconta la solidarietà degli altri, della famiglia, degli stranieri, delle persone che lavorano.

Cerca però di farlo senza retorica. Il personaggio chiave è disonesto, tuttavia si sta dalla sua parte". Ci spiega la scelta di elio Germano? "E' il secondo film che faccio insieme a Elio, questa volta abbiamo scritto la sceneggiatura pensando a lui, sapendo che poteva dare molto. Con lui ci si può avventurare in territori che con altri attori sarebbe del tutto impossibile. Ad esempio la scena del funerale della moglie dove lui canta 'Anima fragile' di Vasco Rossi, quella è una sequenza completamente improvvisata, non c'era sul copione, in questi termini". Lusingato di partecipare a Cannes, unico italiano in concorso? "Cannes è una vetrina molto seria, come accade in Francia il cinema è parte importante del Paese. Producono più film

di noi. E' veramente un mercato internazionale, una bella vetrina. Purtroppo però ci capita sempre più spesso di andare a questi festival con i nostri migliori film per festeggiare le politiche culturali degli altri Paesi. Che producono meglio, di più e di conseguenza hanno un maggior numero di buoni lavori. Non nego che mi sarebbe piaciuto partire in compagnia di altri tre o quattro registi italiani". il ministro dei Beni Culturali sandro Bondi non sarà sulla Croisette per protesta, contesta la presenza del documentario della Guzzanti, "Draquila". Cosa ne pensa? "Mi dispiace, perché è un film che con grande bravura e senza condizionamenti racconta le nostre magagne. Bisogna essere fieri di portare all'estero questa libertà".


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il cinema nel cinema

Doppio destino di un ventenne

happy family

due vite per caso

Regia: Gabriele Salvatores con Fabio De luigi, Diego Abatantuono, Fabrizio Bentivoglio, Margherita Buy, Carla Signoris, Valeria Bilello

Non è l'ennesimo film sulla famiglia. Salvatores semplicemente racconta degli uomini e delle donne, e lo fa con un film originale, poetico, spassoso, colorato, elaborato su diversi piani narrativi e continui passaggi tra finzione e realtà. Otto personaggi in cerca d'autore. Sono questi i protagonisti, la famiglia felice a cui il titolo ironicamente allude. Escluso Ezio, 38 anni, una vita trascorsa senza aver mai concluso nulla di buono che un giorno decide di scrivere una sceneggiatura per il cinema. Due coppie, i loro figli, i nonni, il cane, esseri del tutto inventati che ad un certo punto però vivono di luce propria, escono dallo schermo del computer di Ezio (un Fabio De Luigi in grande forma) per rivendicare la loro esistenza. Il cinema nel cinema.

Regia: Alessandro Aronadio con lorenzo Balducci, Isabella Ragonese.

la locandina del film di salvatores, che continua a resistere nelle sale dopo diverse settimane di programmazione

Sgombriamo subito il campo. Sarà pure il raccomandatissimo figlio del famoso imprenditore coinvolto nello scandalo degli appalti al G8, ma Lorenzo Balducci è perfetto nel ruolo di Matteo Carli. Riesce con sorprendente capacità recitativa ad interpretare due ruoli affini ma non uguali. Una sorta di Sliding Doors all'italiana, per raccontare il doppio destino di un ventenne che una notte piovosa incontra per caso un'auto con dei poliziotti a bordo. L'incontro o lo scontro con quegli uomini determinerà il resto della sua vita. Rabbia, paura ed angoscia di una generazione che futuro. ha non forse Interessante esordio alla regia del giovane regista romano già apprezzato al Festival di Berlino.

Dalla parte del detenuto

Un po’ volgare ma divertente

il profeta

notte folle a Manhattan

Regia: Jacques Audiard con Tahar Rahim e niels Arestrup

Difficile non identificarsi con la faccia d'angelo del protagonista, perché anche se la storia è politicamente poco corretta (un percorso di formazione alla rovescia, un anti-eroe) non si può non stare dalla sua parte. Accertato ormai il fatto che il carcere non riabilita proprio nessuno, il film è abilmente orchestrato da un regista che conferma qualità straordinarie nel dirigere gli attori. La faccia del giovane Malik (felice esordio), analfabeta e ladruncolo che entra in carcere per uscirne dopo sei anni più acculturato, spietato ed a capo di una pericolosa banda, e quella del boss corso César Luciani (si intuisce ad occhio nudo la consolidata esperienza anche teatrale), reggono praticamente tutto il film.

steve Carell e tina fey in “notte folle a Manhattan” capace di trovare un ruolo di primo piano in un ambiente dove dopo i quaranta già si annaspa. Grazie alle sue innate capacità è in grado di far apparire decente un e’ complicato film che molto probabilmente con Regia: nancy Meyers con altri interpreti avrebbe creato Meryl Streep, Alec Baldwin, qualche imbarazzo. La storia del Steve Martin triangolo over 50 tra una donna, il E' sempre un piacere ritrovare la suo ex marito ed un ipotetico pregrande Meryl Streep, anche se in tendente stenta a decollare. E poi, questo caso è protagonista di una va bene dare un'immagine di commedia non proprio originalis- donna realizzata, ma perché la sima e forse troppo hollywoodiana scelta di stamparle sul viso, dalper un talento del suo livello. l'inizio alla fine, quell'insistente Tuttavia, tanto di cappello ad una sorriso a volte davvero fuori attrice che a sessant'anni è ancora luogo?

Triangolo hollywoodiano

Regia: Mira nair con Steve Carell, Tina Fey Battute e situazioni scopiazzate da altre celebri pellicole, tuttavia divertente e anche poco corretta (è pieno di parolacce) per una commedia americana destinata alle famiglie. La coppia Carell & Fey funziona, ben diretta dal regista di "Una notte al museo", per cui alla fine il film risulta piacevole ed alcune gag sono davvero esilaranti. Ipotetico plot alla intrigo internazionale, con il più classico scambio di persona. Una tranquilla ed annoiata coppia con tanto di prole chiassosa decide di uscire dalla routine concedendosi una serata speciale e cenare in uno dei ristoranti più trandy della città. Non avendo la prenotazione, però, ha la malaugurata idea di prendere il posto di una coppia che non si è presentata.


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Perbenismo di facciata

Anti-reportage sul terremoto

Mine vaganti

draquila

Regia: Ferzan Ozpetek con Riccardo Scamarcio, nicole Grimaudo, Alessandro Preziosi, Ennio Fantastichini, lunetta Savino, Ilaria Occhini

Gruppo di famiglia in un interno. Il paragone con il grande film di Luchino Visconti finisce qui. Tuttavia, nulla da togliere al regista turco che ha realizzato un film godibile, intimo, per la prima volta curioso di esplorare il cuore della famiglia tradizionale e tradizionalista, animata dal perbenismo di facciata. Un nucleo numeroso, come tanti nel Sud d'Italia, proprietario di un pastificio, con una nonna dolce e ribelle, una madre affettuosa e tollerante, la zia stravagante (una piacevole sorpresa l'interpretazione di Elena Sofia Ricci), il padre molto attento alle apparenze e due figli gay che hanno da sempre nascosto la loro vera identità. Scamarcio particolarmente bravo a non strafare in un ruolo non certo facile. Sullo sfondo la splendida Lecce con i vicoli, piazze ed il candore della sua architettura.

La genialità di Polanski

Regia: Sabina Guzzanti. Interpretato da Sabina Guzzanti

sabina Guzzanti in una imitazione di Berlusconi nel filmdocumentario “draquila” sul dopo terremoto in Abruzzo

Gli amori extraconiugali Matrimoni e altri disastri Regia: nina Di Majo con Margherita Buy, Fabio Volo, luciana littizzetto, Francesca Inaudi.

L'intento della regista era una commedia semplice e sofistica, in realtà è complicata (tanto da apparire improbabile) ed abbastanza ordinaria, quasi scontata. Sceneggiatura debole e poco

equilibrata, dialoghi fuori dal mondo. La Buy, sulla cui faccia la cinepresa non molla mai un attimo facendo sparire dallo schermo tutto il resto, fa sempre la solita parte della single ansiosa e nevrotica. Poi, per chissà quale magico artifizio, ad un certo punto tutti si innamorano di lei. L'adolescente inquieto, l'intellettuale di sinistra inevitabilmente sfigato, il tecnico che aggiusta i computer e pure il cognato mezzo leghista ed ignorante come una capra al quale dà anche un bacetto tutto casto. Cast stellare sottoutilizzato.

l’uomo nell’ombra Regia: Roman Polanski con Ewan McGregor, Pierce Brosnan. Che Polanski sia un maestro nella regia è fuor di dubbio ed anche in questa occasione dà prova di grande abilità del dirigere gli attori. Ha sdoganato definitivamente uno come Brosnan che nella vita ha trovato non poche difficoltà a costruire una dignitosa carriera non legata quasi esclusivamente al fascino ed al glamour. Unico punto debole forse una sceneggiatura a volte prevedibile ed improbabile (come quando il protagonista scova alcune delicate e segrete informazioni semplicemente consultando Internet. Va bene che nella rete si trova di tutto, ma questa volta appare un po' esagerato) per un film che ha la sua forza in una storia costruita su temi importanti, piena di inganni e tradimenti, dove ognuno è molto diverso da ciò che appare.

L’italia cialtrona che si redime la vita è una cosa meravigliosa Regia: Carlo Vanzina con Gigi Proietti, Vincenzo Salemme, Enrico Brignano, nancy Brilli, luisa Ranieri

Saranno pure i furbetti del quartierino, ladroni e corrotti, però in fondo in fondo sono dei buoni. Insomma, prevale la tesi dei "birbantelli". E' questa l'Italia descritta dai Vanzina. Gli italiani? Un popolo di cialtroni, dicono, sempre pronti a trovare la scorciatoia, la raccomandazione, l'appoggio del

potente di turno, ma subito dopo arriva puntuale l'assoluzione. Così il direttore di un potente gruppo bancario, intrallazzone ed imbroglione, si ritira in campagna a coltivare gli ortaggi in compagnia di belle ragazze (!), il chirurgo che cercava e dispensava favori a destra e manca si redime andando a curare i poveri. Il poliziotto intercettatore, che usa il suo potere per conquistare una bella ragazza, ritrova l'amore. E via discorrendo. Unico punto forza del film un eccellente cast di attori, che riesce a tenere in piedi una storia mediocre ed improbabile. Con tutto il "materiale" che la cronaca regala ogni giorno si poteva fare veramente di più.

rubrica a cura di lUCiAnA VeCChioli

Il ministro dei Beni Culturali ha disertato il Festival di Cannes per protesta, il documentario secondo lui è fazioso e non veritiero. Ad alcuni aquilani è piaciuto ad altri per niente. Sabina Guzzanti riaccende le polemiche e questa volta si occupa del terremoto dell'Aquila e non solo. Snocciola con insolita pacatezza la sue teorie, utilizzando questa volta tecniche da reportage giornalistico, puntiglioso e cronologico. Non manca neanche la satira, con l'imitazione del premier. Una ricostruzione certosina di quello che è accaduto in Abruzzo ma anche al G8, a Napoli con la questione dei rifiuti e quant'altro. Da vedere.

Un road movie musicale Basilicata coast to coast Regia: Rocco Papaleo con Alessandro Gassman, Paolo Briguglia, Max Gazzè, Rocco Papaleo, Giovanna Mezzogiorno

Easy Rider in salsa lucana. Dal Tirreno allo Ionio a piedi per dieci giorni, attraversando una delle regioni più belle e suggestive del nostro Sud d'Italia. Divertente e surreale road movie musicale che vede protagonisti cinque personaggi in cerca delle proprie identità. Interessante esordio dietro alla macchina da presa per l'attore Rocco Papaleo, fino ad ora quasi esclusivamente relegato nei panni del caratterista, che con questa strampalata pellicola tenta di raccontare risorse e potenzialità della sua terra. Cinque amici, una piccola band di provincia per non rinunciare ai propri sogni. Cast credibile ed a proprio agio nelle singole interpretazioni, anche per un cantante come Gazzè alla sua prima prova cinematografica.


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storia d’amore in tempi di crisi

Alba rohrwacher e Pierfrances co favino in una scena di “Cosa voglio di più”

Cosa voglio di più Regia: Silvio Soldini con Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher, Giuseppe Battiston

Il ricordo di "Pane e tulipani" è ormai lontano, tanto da non sembrare un film di Soldini. Manca la poesia e quel tocco surreale che caratterizza il suo cinema, anche nell'affrontare temi vicini all'attualità. "Per la prima volta è stato un episodio di vita reale a far scattare in me l'idea di questo film" ha affermato. L'intento, quello di raccontare una storia d'amore in tempi di crisi, recessione e precariato, ma è come se mancasse di personalità. Ecco, forse ha un po' spiazzato il suo pubblico cercando di fare altro da quello realizzato fino ad ora, per questo il film non convince fino in fondo. Per il resto la bravura del regista milanese dietro alla macchina da presa è indiscutibile come quella nel dirigere gli attori, soprattutto nelle famose scene di sesso che sono sicuramente le più difficili.

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ipazia contro l’oscurantismo Agorà Regia: Alejandro Amenàbar con Rachel Weisz, Max Minghella

Non è un film contro il cristianesimo ma contro tutti i fondamentalismi. Sostanzialmente è questa la chiave di lettura. Un concetto però non condiviso dalle alte gerarchie della Chiesa che, secondo la casa di distribuzione, dopo una proiezione

riservata ha avuto reazioni stizzite di dissenso sul taglio dato alla pellicola. La vera storia della filosofa greca Ipazia uccisa e fatta a pezzi dagli integralisti cristiani nel 391 dopo Cristo ad Alessandria d'Egitto, ha faticato non poco ad uscire in Italia, suscitando, come era prevedibile, parecchie polemiche. Il ruolo del vescovo Cirillo, che avrebbe istigato la congrega dei Parabolani ad uccidere la scienziata, non è molto piaciuto, ma secondo il regista quello che si vede nel film è solo il 30 per cento del male che ha fatto l'alto prelato..

rachel Weisz nei panni di ipazia nel film “Agorà”

i cattivi in iraq sono gli Usa

il “riscatto” del maestro il concerto

Green zone

Regia: Mihaileanu con Aleksei Guskov, MiouMiou "Il concerto" è quello per orchestra e violino di Cajkovskij. Bello e commovente il nuovo film del regista di "Train de vie". La storia di Andrei Filipov, celebre direttore russo d'orchestra licenziato in tronco ai tempi di Breznev per non aver cacciato i suoi musicisti ebrei. Trent'anni dopo, caduto in disgrazia, l'uomo lavora ancora al Bolshoi ma come custode. Grazie ad uno stratagemma riunisce la sua vecchia orchestra per tornare a suonare nel Teatro di Chatelet a Parigi. Parte alla ricerca spasmodica degli artisti che nello sfacelo dell'Unione Sovietica tutto fanno meno che suonare. Riuscirà a mettere insieme un consistente gruppo di varie etnie, dalla ebraica alla rom, nel tentativo di riscattare una "dignità umana calpestata".

Regia: Paul Greengrass con Matt Demon, Greg Kinnear

Una scena de “il concerto” di Mihaileanu

Agli americani non è piaciuto molto. Anzi, visti gli esigui incassi potremo dire quasi niente. Perché i cattivi, ebbene si, questa volta sono loro. A dirla tutta, è difficile trovare nella cinematografia a stelle e strisce un altro film così esplicito, così diretto, nell'incolpare il governo Usa di aver provocato una guerra senza senso. La Green Zone del titolo è il blindatissimo quartiere situato nel centro di Baghdad dove risiedono le truppe, è da qui che parte l'avvincente thriller a sfondo politico. Da qui il maresciallo Roy Miller e la sua squadra di ispettori ricevono l'incarico di scovare nel deserto dell'Iraq i depositi con le famose armi di distruzione di massa. Non trovando nulla di tutto ciò, l'ufficiale inizierà ad avere qualche sospetto.


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Un calcio al calcio (e agli spot) di

martedì 11 maggio 2010

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MAriA frAnCesCA rotondAro

Inter-Roma, finale di Coppa Italia. Continua la polemica seguita al fallaccio di Francesco Totti ai danni di Mario Balotelli. "Negro di m... Sì mi ha detto proprio così". Il virgolettato è di Mario Balotelli ed è stato riportato nei giorni scorsi dalla Gazzetta dello Sport. L'attaccante dell'Inter, tramite il suo agente Mino Raiola, accusa Francesco Totti di averlo insultato prima di rifilargli quei due calcioni che

sono costati 4 giornale di squalifica e tante critiche al capitano della Roma. Ma dov'è finito il suo sorriso da bravo ragazzo che traspare negli spot in cui lui e la moglie (foto) ripropongono Casa Vianello in versione meno alfabetizzata? Se lo sono chiesto in tanti, soprattutto i tifosi di quel calcio violento sugli spalti così come in campo (è inutile approfondire qui l'argomento) che probabilmente hanno ancora impressa negli occhi l'immagine del ghigno sadico del capitano per eccellenza al momento di quell'orribile fallo. Ma sono domande oziose. Davvero

questa gente ha perso la percezione della realtà. Lo spot non è un reality che è comunque sempre finzione - ma un semplice minifilm per sponsorizzare un prodotto. Ma questo è lapalissiano. Eppure gli psicologi si sono scomodati anche in questa occasione per interrogarsi sullo sdoppiamento di personalità del Pupone. Interrogativi e riflessioni inutili. Tanto tutto - e Totti lo sa bene - finirà in barzelletta. La sai l'ultima? C'erano un romano che mandava sms a tutti e un bresciano originario del Ghana ma nato a Palermo...

Zapping deL giOrnO Fiction

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vite straordinarie: la famiglia savoia rete 4 - ore 21,10. Elena Guarnieri ripercorre la storia dei Savoia, una delle famiglie nobiliari più discusse e antiche d’Europa, dall’esilio del 1946 al

auditeL La Formula 1 fa la parte del leone

squadra antimafia2 Canale 5 - ore 21,10. Siamo alla terza puntatadi questa nui9ova serie. Ivan (Claudio Gioè) informa Claudia (Simona Cavallaro) che gli Abate stanno progettando un attentato a un magistrato che sta indagando sul riciclaggio di denaro sporco. Grazie a una intercettazione nell’ufficio di Rosy (Giulia Michelini), Claudia scopre che la vittima designata è giudice Bonagura. La misteriosa sparixione dell’imprenditore Torrisi genera sospetti all’interno della squadra.

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rientro sul suolo nazionale il 13 marzo 2003 (foto), fino alla recente esibizione di Emanuele Filiberto al Festival di Sanrermo. Un viaggio che parte dal Quirinale, un tempo palazzo reale e residenza di re Umberto II.

Film

Cartoons

“Caro Diario” di nanni Moretti

il mondo di stefi

sky cinema italia - ore 21. Film a episodi. Nel primo Nanni Moretti in pieno agosto gira in Vedspa per le strade deserte di Roma e descrive alcuni personaggi tipici della capitale. Il secondo è ambientato alle Eolie. Il terzo è invece la cronistoria di una grave malattia dello stesso Nanni Moretti con il peregrinare da un medico all’altro in cerca di una diagnosi

rai Gulp - ore 20,20. La puntata si stasera si intitola “Babbo Abete”: Stefi, dopo una ricerca in classe sulla triste sorte degli alberi di Natale, decide di salvare il pino che è stato regato alla sua famiglia. Perciò decide di piantarlo nella piazza centrale del suo quartiere. Purtroppo, però, si accorgerà che è finto...

La storia d’amore tra Paolo (Emilio Solfrizzi) e Laura (Antonia Liskova), in “Tutti Pazzi per Amore”, si conferma leader della serata di domenica anche se con una contrazione degli ascolti alla quale non sono estranei sia la crescita de “La pupa e il secchione” su Italia 1 e Bud Spencer su Canale 5 con “I delitti del cuoco”. La prima puntata della miniserie Mediaset ha ottenuto 3.744.000 telespettatori (16,12%). Su RaiTre “Report”, che ha trattato del futuro dell’industria dell’automobile, ha raggiunto 3.148.000 telespettatori (13,18%), mentre si conferma su RaiDue l’ottimo trend di NCIS con 2.846.000 telespettatori (11,06%). Per “Quarto Grado” (Rete 4) 1.926.000 telespettatori (7,96%) e infine su La7 Crozza è stato visto da 761.000 telespettatori (3,50%). Da notare che Fazio e la Littizzetto, con “Che tempo che fa”, restano sopra i 3.800.000. Ma la parfte del leone domenica l’ha fatta la Formula 1, che ha calamitato oltre 7 milioni di spettatori.


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