Lunedì 15 giugno 2009 - Edizione delle ore 15
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Anno I - n°7 - € 0,50
Ora di punta di Monitor
Una mossa contro il fuoco amico
www.altroquotidiano.it
L’avvocato di Berlusconi, Ghedini, ai magistrati
«Sequestrate le foto»
Silvio da Obama pensando alla “scossa”
P
rima di spiccare il volo verso gli States per l’incontro con Obama (solo un caffè, niente pranzo) Berlusconi ha dato incarico al suo avvocato nonché deputato del Pdl, Niccolò Ghedini, di presentare alla magistratura istanza di sequestro per tutte le foto che il fotografo sardo Zappadu dice di avere scattato negli anni a Villa Certosa, la lussuosa residenza sarda del presidente del Consiglio, sede anche di convegni festaioli con dovizia di presenze femminili. Nulla di illecito, ribadisce Ghedini, ma non c’era bisogno della precisazione: ne siamo tutti assolutamente certi. Semplice - e legittima difesa della privacy. Ma qualcuno avanza l’ipotesi che questo ennesimo coup de theatre serva soprattutto a mandare un segnale a chi volesse sperare nell’avverarsi dell’ipotesi adombrata da D’Alema nella intervista di domenica pomeriggio in tv: l’ipotesi, cioè, che possa avvenire una “scossa” negli assetti dell’attuale maggioranza. I timori di Berlusconi e del suo entourage si rivolgono soprattutto al fronte interno, non escludendo che “fuoco amico” possa impallinarlo, nella convinzione che il risultato delle elezioni europee lo abbia indebolito, soprattutto dopo l’esito delle amministrative, nettamente superiore alla consultazione nella quale il premier aveva impegnato in prima linea il proprio nome sperando in un plebiscito. Che non è arrivato, anzi si è allontanato.
Inquietanti interrogativi sul termine usato da D’Alema con la Annunziata BERLUSCONI si è incontrato oggi con Obama, accompagnato dagli echi delle polemiche interne suscitate dall’intervista rilasciata domenica in tv a Lucia Annunziata, in cui ha paventato l’ipotesi di una “scossa” che possa travolgere il governo e il suo leader. Contemporaneamente Ghedini chiedeva il sequestro di tutte le foto scattate a Villa Certosa dal fotografo sardo Zappadu. A pagina 5 PARLIAMONE INSIEME Sia sul sito www.altroquotidiano.it sia sulla edizione in pdf stampabile potrete commentare con noi i fatti del giorno
DAL LUNEDì AL VENERDì “L’Altro quotidiano” in edizione pdf stampabile viene pubblicato il pomeriggio dal lunedì al venerdì .Il sabato e la domenica proseguono gli aggiornamenti online
Le vittime appartenevano a un’organizzazione umanitaria
Yemen, assassinati sette ostaggi Salvi solo due dei tre bambini SETTE dei nove stranieri rapiti venerdì nello la strage potrebbero essere opera di Al Qaeda. Yemen sono stati assassinati: solo due bambini Un ufficiale della polizia, secondo la France si sono salvati . Tra le vittime tre donne tede- presse, ha dichiarato che «i cadaveri sono stati sche, i cui corpi sono stati mutilati, i genitori dei trovati dal figlio di un dignitario tribale, che ha bambini e due infermiere, tutti tedeschi; un in- informato le autorità». Dopo l'annuncio del rigegnere britannico e sua moglie e un'insegnante trovamento dei cadaveri, una squadra della posudcoreana. Le vittime facevano parte di un'or- lizia criminale ha raggiunto la località di ganizzazione internazionale che Noshur per investigare. Nello da 35 anni opera nell'ospedale di SOTTOTRACCIA Yemen non sono rari i rapimenti Saada, la provincia dove è avvedi stranieri, che però generalnuto il sequestro al confine con Le “scosse” di D’Alema mente si risolvono con il pagal'Arabia Saudita. Domenica il mi- hanno agitato la giornata mento di un riscatto. Nel nistero della Difesa aveva attri- politica. Berlusconi ha al- dicembre 1998 tuttavia vennero buito il rapimento a un gruppo lertato Bertolaso per una uccisi tre inglesi e un australiano ribelle sciita, che però ha negato tendopoli rossa. rapiti da un gruppo fondamentaIdran lista islamico. ogni responsabilità. Secondo un leader tribale locale il rapimento e Altre notizie a pagina 2
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Yemen, trovati due bimbi vivi
Uccisi dai ribelli sette stranieri rapiti Sette dei nove stranieri rapiti da ribelli nello Yemen domenica 14 giugno sono stati trovati morti. Lo ha riferito la polizia locale. Tra i nove rapiti c'erano anche tre bambini tedeschi, i loro genitori e due infermiere. Gli altri sono un ingegnere britannico e un'insegnante sudcoreana. Due dei tre bimbi sono stati trovati vivi. Tutti appartengono a un'organizzazione internazionale che da 35 anni lavora nell'ospedale di Saada. Non c'è stato tempo per le trat-
tative per liberare i nove stranieri. E' stata la polizia yemenita a riferire del ritrovamento dei cadaveri. Il sequestro non era stato rivendicato e i rapitori, forse un gruppo ribelle sciita, non avevano ancora chiesto alcun ricatto in cambio del rilascio degli ostaggi. Lo Yemen, il Paese più povero del mondo arabo, sta combattendo contro una rivolta nel nord, un movimento secessionista nel sud e la crescente attività di al Qaeda.
Debito pubblico ad aprile nuovo record
Incidenti stradali mortali in Calabria e in Sicilia Ubriachi alla guida: in cella
Elezioni in Iran Khamenei apre indagine sulle votazioni
Il debito pubblico italiano tocca un nuovo record: ad aprile è salito, in valore assoluto, a 1.750,4 miliardi di euro. E' quanto emerge dai dati riportati nel supplemento "Finanza pubblica, fabbisogno e debito" al bollettino Statistico della Banca d'Italia. A marzo era pari a 1.741 miliardi. In calo le entrate tributarie nei primi 4 mesi dell'anno: il gettito è di 106,8 miliardi, in calo di 3,9 miliardi rispetto al 2008.
Adesso resta solo il dolore e lo sconforto per tragedie che si potevano evitare. Mentre gli l’autori della strage della strada di Rossano e Misilmeri sono finiti in carcere accusato di omicidio colposo plurimo. I due automobilisti sono risultati positivi all’etilometro. A Rossano tre i morti e tre feriti, di cui uno in gravi condizioni dell'incidente avvenuto ieri all’alba sulla strada statale 106. Un uomo a bordo di una Bmw,
La Guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, ha ordinato al potente Consiglio dei guardiani della rivoluzione di aprire una inchiesta su eventuali brogli e irregolarità contestati dal candidato riformista Mir Hossein Mousavi alle elezioni presidenziali del 12 giugno. E' un cambiamento di posizione considerevole da parte di Khamenei che inizialmente aveva accolto con grande soddisfazione i risultati del voto che hanno sancito la vittoria del presidente uscente Mahmoud Ahmadinejad. Mousavi ieri aveva presentato un ricorso allo stesso Consiglio dei guardiani della rivoluzione che, considerato il pilastro della teocrazia iraniana, è l'autorità ultima incaricata di confermare la validità di qualsiasi scrutinio. I 12 membri del Consiglio sono nominati direttamente e indirettamente dall'ayatollah. Ieri Mousavi aveva incontrato Khamenei.
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Direttore responsabile: Ennio Simeone Redazione e stampa: via Carciano 45, 00131 Roma tel. 06 4131710 - Fax 06 41299020 redazione@altroquotidiano.it Editrice: GECEM (Gestione Cooperativa Editoria Multimediale) - Presidente:Stefano Clerici Sede legale: Via Aldo Sandulli 45, Roma Registrazione del Tribunale Roma n..343/08 del 18 settembre 2008 Partita Iva 09937731009
Stato palestinese, l’ipotesi di Netanyahu Il ministro degli esteri francese Bernard Kouchner ha valutato positivamente la «prospettiva indicata» da Benyamin Netanyahu nel suo discorso su «uno Stato palestinese». «La Francia è convinta che ciò sia nell'interesse di Israele e della sua sicurezza», ha dichiarato il ministro ricordando che Parigi, «con i suoi partner europei, e gli Stati Uniti lavorano insieme ad una ripresa del processo di pace e alla creazione a breve scadenza di uno Stato palestinese vitale e democratico».
Natale Aloe, 50 anni, ha travolto sei persone scese dalle loro auto, una Fiat Punto e una Audi a5, dopo uno scontro frontale. L'urto, tuttavia, non era stato violento e tutti i passeggeri erano rimasti illesi. Dopo l'incidente sono scesi per verificare i danni, quando sul posto è sopraggiunta la Bmw che li ha investiti. Il conducente della Punto, Francesco Pietrafitta, 20 anni, il suo coetaneo Dario De Luca, anch'egli a bordo dell'auto, e Vincenzo Ciliberti, 44 anni, che viaggiava sull'Audi, sono stati immediatamente soccorsi dalle ambulanze del 118 ma tutti gli sforzi sono stati vani. Il ferito più grave, Luigi Casciaro, di 19 anni, di Corigliano, E un altro incidente mortale si è verificato in Sicilia. Il bilancio è di un morto e 7 feriti. Gravissimi tre bambini di 10, 18 e 24 mesi. L'impatto è avvenuto all'altezza di Misilmeri. L’autore della tragedia, anche in questo caso era ubriaco.
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IerI OggI DOmanI
Arrestata dai Cc gang di spacciatori
Turchia
Dà consigli sulla fede boom di ascolti in tv Dà consigli sulla fede ed è condotta da un ex funzionario della Diyanet, la trasmissione del mattino più seguita sulla Tv turca. Il boom di ascolti che da qualche mese fa registrare «Nihat Hatipoglu risponde», il programma in onda in diretta su Star Tv, ha spinto molti a interrogarsi sulle nuove preferenze del pubblico. Più degli show di intrattenimento e delle soap opera, da sempre amatissime dai turchi, sono i consigli sull'Islam, la morte e il paradiso a tenere gli spettatori incollati agli schermi.
Egitto
Polemiche sulla legge delle “quote rosa” Ha suscitato forti polemiche in Egitto, in particolare tra le fila del partito islamico di opposizione dei Fratelli Musulmani, il disegno di legge approvato ieri dal parlamento, che prevede l'introduzione delle quote rose alle prossime elezioni politiche, in modo da permettere alle donne di avere almeno 64 seggi. Il disegno di legge è stato votato dai deputati del partito di governo.
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Mappamondo
Foggia
I carabinieri della Compagnia di Vico del Gargano, in provincia di Foggia, hanno eseguito 11 provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di un gruppo di spacciatori che operava nel territorio del comune di Vieste. Le indagini hanno consentito di sequestrare numerose dosi di cocaina, hashish, marijuana ed eroina, destinate alla vendita al 'dettagliò, di documentare 80 episodi di spaccio di sostanze stupefacenti e di accertarne, in un periodo di 14 mesi, circa 300.
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Combattiamo il terrorismo di Moisè Asta
Amanda Knok, lettere segrete a Raffaele “Posso darti i miei sorrisi ma torno con il mio ex". Lo ha scritto Amanda Knox a Raffaele Sollecito dopo l'arresto per l'omicidio di Meredith. Nelle lettere, pubblicate dal "Daily Mail", si parla anche delle udienze e di alcuni testimoni, ma Amanda vuole mettere prima di tutto le cose in chiaro con Raffaele: "Posso darti la mia mano, la mia spalla, il mio ascolto, il mio tempo, la mia sciocca carta da lettere rosa, ma sono tornata con il mio ex".
Accusa Jessica Piluzzi
Scomparsa Denise La madre dal suo blog chiede giustizia A seguito della chiusura delle indagini, Piera Maggio, la madre della piccola Denise Pipitone, la bimba di quattro anni scomparsa nel nulla il primo settembre di cinque anni fa, rilancia attraverso il suo blog le ricerche della bambina, «motivate dalla consapevolezza che gli atti di indagine indicano sia gli eventuali responsabili del sequestro sia il fatto che la bambina nelle prime fasi del rapimento era viva», si legge sul blog. Le oltre 300 mila pagine degli atti di indagine evidenziano infatti che coinvolta in modo diretto nel rapimento è proprio la sorellastra, Jessica Pulizzi. È la stessa Piera Maggio ad affermare: «Ne ero certa fin dal primo momento. Ritorsioni avute in passato e anche gli avvenimenti che hanno fatto seguito al rapimento mi ave-
vano portato a sospettare di alcune persone. Esiste un verbale datato 1 settembre 2004, giorno del rapimento, delle ore 15.15 in cui io stessa fornivo alle autorità i nomi di chi avevo sospettato essere gli esecutori del rapimento ed oggi la mia idea è stata confermata dall'indagine. Io sono completamente d'accordo con le conclusioni della Procura». E Piera Maggio continua: «Lo dico e lo confermo: per me Jessica ha rapito Denise. E mi dicano pure le milioni di persone che hanno seguito questa vicenda se esiste un solo motivo valido per cui una persona possa arrivare a compiere un gesto di questo genere. Nessuna vicenda tra adulti può giustificare un atto così ignobile verso una piccola di soli 4 anni: non esiste alcuna giustificazione».
In vista del G8 con presidenza italiana a Trieste dal 25 al 27 giugno, s’è svolto un confronto tra studiosi, analisti, operatori sociali provenienti anche dalla zona della crisi afgano-pakistana per interpretarla con un approccio professionale. Bene. Ora, però, c’è da far tesoro dei risultati che si raggiungono nella riunione di queste ore, a Ekaterimburg, in Russia, tra Capi di Stato della SCO (Organizzazione per la cooperazione di Shanghai che unisce Russia e Cina a quattro Paesi dell’Asia centrale come Tagikistan, Kazakhistan, Kighizistan e Uzbekistan) dopo che il presidente del Tagikistan, Rakhmon, e il ministro degli esteri del Kazakhstan, Akhmetov, hanno reso nota la scelta dei loro Paesi a collaborare nella lotta a terrorismo internazionale e traffico droga, Sono questi i problemi più attuali del mondo postmoderno alla cui soluzione è legata la risposta alle domande che su ” l’Occidentale” del 30 maggio, s’è poste il sociologo Marizza: “Come mai le crisi ante-1945, fossero anche guerre mondiali, duravano in media due anni e quelle odierne non finiscono mai? E come mai le soluzioni delle crisi un tempo venivano adottate in tre mesi e ora non si risolve mai niente?” Non è semplice soddisfare tali interrogativi, ma se – visto che il G8 si svolge da noi – il discorso si estendesse alle politiche interne dell’Europa e dell’Italia, non sarebbe un male. Altro che ronde verdi e nere, altro che accantonamento delle intercettazioni, altro che misure, nei fatti protettive di terroristi psicologico-razzisti e mercanti di droga e morte!
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L’intervista. Andrea Nativi
Iran e Corea i due pericoli E’ uno dei massimi esperti di politica estera, collaboratore dal 1991 del Giornale. Andrea Nativi è direttore di Rid, Rivista Italiana Difesa dal 2000, e di Risk dal 2008. Ha scritto e curato diversi libri sui temi della difesa e della sicurezza. Con Nativi in questa intervista abbiamo voluto affrontare temi scottanti come la minaccia terrorismo, Corea del Nord, Iran, la politica Usa e la guerra in Afghanistan. Ed ecco il quadro che l’esperto prospetta. Nativi, Al Qaeda è ancora una minaccia reale legata a Osama Bin Laden, o è solo a un fenomeno mediatico? I media continuano a pensare che Al Qaeda sia Bin Laden e che oltre ad Al Qaeda non ci sia altro. Non è così, la stessa Al Qaeda deve fronteggiare la concorrenza di altre organizzazioni forse più pericolose e secondo studi della Cia potrebbe essere totalmente soppiantata nel giro di qualche anno.La minaccia da parte di altri gruppi del terrore rimarrà mortale e più viva che mai”. La Corea del Nord, nonostante le sanzioni dell'Onu, continua con i test nucleari. Ritiene che rappresenti un pericolo per l'occidente? E come giudica la reazione degli Usa La Corea del Nord non è un pericolo diretto per l'occidente. Rappresentano un pericolo le sue politiche di proliferazione missilistica e, potenzialmente, anche nucleari. Prima di arrivare ad una bomba impiegabile militarmente ci vorrà ancora qualche anno, e questo offre alla comunità internazionale l'opportunità per cercare di disinnescare la minaccia prima che diventi concreta. Gli Usa per ora hanno impiegato l'arma
L’analisi del direttore di Rid su Medio Oriente e Asia. E sulla guerra al terrorismo: “Al Qaeda sarà sostituita da altri gruppi” di Astolfo Perrongelli
I vertici del governo della Corea del Nord. In basso il presidente degli Usa Obama. In alto a destra l’esperto di politica estera, Andrea Nativi con la guerra, pur nella consapevolezza che ne uscirebbe distrutta e anche in fretta.
della diplomazia, hanno cercato di "comprare" un restraint nord zcoreano almeno in campo nucleare attraverso gli aiuti condizionati, hanno condotto una forte azione in sede Onu. Ma tutti sperano che il regime di Pyongyang collassi in fretta, però, anno dopo anno la Corea del Nord regge, anche se è in piena crisi economica, alimentare, energetica. Una soluzione militare avrebbe senso, ma non credo sarà mai praticata: un attacco preventivo con il placet dell''Onu. Un'altra ipotesi è quella di sospendere completamente ogni aiuto materiale. Ma attenzione perchè la nomenklatura nord coreana non è nè razionale nè prevedibile. Potrebbe reagire ad una azione del genere
Iran come Corea del Nord, oppure c'è la possibilità di un'apertura al dialogo? Si può e si deve parlare sempre con tutti, anche con i nemici. Nella consapevolezza che sono e restano tali. magari si può anche lavorare con loro contro un avversario comune, è il caso dell'Iran. Ma l'Iran di oggi è un pericolo per tutti, a partire dai paesi del Golfo. Come giudica l'apertura di Obama verso l'Islam? Mossa ragionevole, ma del resto non è che sia arrivato Obama con una bacchetta magica cambiando completamente la politica Usa, che già puntava molto sull'islam moderato. Comunque, con l'attuale governo israeliano sarà difficile compiere grossi progressi verso i famosi due stati. In Afghanistan la politica americana non ha raccolto i frutti sperati. Fallimento della strategia adottata da
Bush? L'Afghanistan è la guerra di Obama . Non ci possiamo permettere un Afghanistan in mano ai Talebani e ad Al Qaeda, senza contare che il destino dell'Afghanistan è legato a doppio filo a quello del Pakistan. Obama ha anche il vantaggio di potersi concentrare sull'Afghanistan grazie alla strategia Petraeus e alla surge voluta da Bush, che alla fine ha capito cosa doveva fare per poter stabilizzare l'Iraq e puntare ad un graduale disimpegno. Se Obama non avrò fretta e non rovinerà tutto, tra qualche anno (non meno di 4-5) gli Usa potranno lasciare l'Iraq agli iracheni. Vorrei ricordare che Nato ed europei sono in Bosnia dal 1995 e in Kosovo dal 1999 e solo ora si parla di disimpegno, graduale e con cautela. Non per questo parliamo di fallimento. Un’ultima battuta su Guantanamo, il carcere delle torture che sta per essere chiuso. Sarà chiuso, e non tanto in fretta. Obama ci ha abituato a clamorose marce indietro dopo che è stato eletto presidente. Il che è normale. Obama è il presidente degli Stati Uniti non è il liberal di sinistra che in Italia si ostinano a pensare sia. E dopo Guantanamo ci saranno altre carceri e processi speciali. Gli Usa sono un Paese in guerra, Obama lo sa perfettamente.
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Vertice Usa e polemiche
Preoccupato Maroni “D’Alema sa” Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi
In serata l’incontro alla Casa Bianca tra Obama e Berlusconi. Polemica su D’Alema. Busta con proiettile ad Alfano di Francesco Grò Lettera minatoria al ministro Alfano e il vertice alla Casa Bianca tra Obama e Berlusconi. Sono questi i temi principali della giornata politica non dimenticando le polemiche seguite alle dichiarazioni di D’Alema: “Il governo si prepari a una scossa”. Comunque, meglio procedere con ordine.
Bossolo per Alfano Due buste contenenti ciascuna un bossolo indirizzate ad Alfano e al vice capo di gabinetto sono state recapitate al Ministero di Giustizia. Solo nel plico indirizzato a Roberto Piscitello (magistrato fino allo scorso anno, pm della Dda di Palermo), oltre al bossolo era allegata una lettera anonima in cui sono riportate minacce personali. Inoltre, si chiede di agire sul ministro perche' non metta i vetri divisori nelle carceri. Intanto questo pomeriggio ci sarà il vertice tra Obama e Berlusconi. Si tratta di un appuntamento importante. Il premier italiano si presenterà nello Studio Ovale, per l'ora di colloquio prevista dal programma, per parlare non solo di problemi bi-
laterali o europei ma soprattutto per presentare la agenda del G8 di luglio a l'Aquila, cioé delle grandi questioni internazionali che sono in questo momento anche al centro dell'attenzione della amministrazione Obama.
Berlusconi e Obama Nei 60 preziosi minuti di colloquio nello Studio Ovale il presidente Obama ed i suoi collaboratori (il segretario di Stato Hillary Clinton, il consigliere per la Sicurezza nazionale James Jones, il capo di staff Rahm Emanuel) discuteranno con Berlusconi la situazione in Iran ed in Afghanistan, il Libano e la disponibilità europea ad accogliere i detenuti di Guantanamo, il cima e la crisi economica. E il pragmatico Obama giudicherà Berlusconi non per le polemiche sulla sua vita privata ma per il contributo che l'Italia potrà portare ai grandi disegni internazionali di un presidente che ha vinto le elezioni con la promessa di cambiare l'America ed il resto del mondo. Una promessa che Obama, come dimostrano le
sue prime ambiziose iniziative internazionali, sta cercando di mantenere.
La “scossa” In Italia resta rovente il clima politico dopo le dichiarzioni di D’Alema che aveva avvisato il governo di prepararsi a una “scossa”. E naturalmente le repliche non si sono fatte attendere. Il ministro Maroni ha spiegato che «queste affermazioni oltre ad essere ben poco eleganti mi preoccupano un po». Roberto Maroni è intervenuto al programma di Giuliano Ferrara, «Parliamo con l'elefante» in onda su Radio 24. Secondo Maroni, «questa cosa detta da D'Alema, che è uno che dice le cose non perchè gli passano nella testa in quel momento ma perchè di solito ha dei fondamenti, messa vicino a ciò che abbiamo scoperto in questi giorni, cioè la ripresa di attività eversive con l'arresto di cinque brigatisti che stavano per ricostitire la colonna romana delle br, questo accenno a scosse, non vorrei che le cose siano collegate o collegabili». Per Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, «tra tante ombre, la segreteria Veltroni aveva evidenziato due piccole luci; in primo luogo, l'abbandono dell'antiberlusconismo più violento; in secondo luogo, il no al caravanserraglio prodiano, al-
l'idea di una coalizione tanto vasta quanto scombiccherata come unico modo di contrapporsi al centrodestra». «L'impressione -aggiunge- è che sia Franceschini sia D'Alema, siano perfettamente uniti da una linea politica che ha riportato il loro partito all'indietro su entrambi questi fronti». L’Udc, invece è impegnato in un'operazione diversa. «Noi stiamo lavorando per il dopo Berlusconi e sono d'accordo con Soro che la partita della successione si è aperta», ha dichiarato Michele Vietti dell’Udc.
Referendum «Dall'inizio abbiamo sempre detto che questo referendum era una truffa, che la legge elettorale si deve fare dopo aver fatto le riforme e quindi dopo aver ridotto il numero dei parlamentari e dopo aver superato il meccanismo del bicameralismo perfetto, con due camere che fanno le stesse cose e, dopo aver fatto questa riforma, si farà la conseguente legge elettorale. Non c'è nient'altro da dire sui referendum del prossimo 21 giugno»: è quanto affermato da Roberto Cota, capogruppo della Lega Nord alla Camera. Per Antonio Di Pietrio «è molto importante l'istituto referendario, io andrò a votare e voterò no».
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Le opinioni degli altri
Ma la Lega minimizza È scontro sul “complotto” tra Pd e Pdl. La denuncia di Silvio Berlusconi su possibili «trame eversive» per farlo cadere ha riacceso la polemica tra i due schieramenti. Massimo D’Alema è tornato sull’argomento e ne ha dato la versione di parte democrat: «Berlusconi è un premier dimezzato, la sua credibilità internazionale è in caduta, potrebbero esserci a breve scosse dentro la maggioranza e in questo caso l’opposizione deve essere pronta a fare la propria parte». Dure le reazioni del Pdl, che invitano bruscamente D’Alema a pensare alle divisioni del Pd e a non avallare «complotti». Dalla Lega segnali distensivi. Bossi: «Niente governi tecnici, con noi la democrazia non rischia». [...] (dal servizio di Anna Guaita)
Complotto o no? Il premier in Usa CORRIERE DELLA SERA
Contributo alla confusione Più che alla chiarezza, l’uscita di Massimo D’Alema sulla «scossa» che rischierebbe la nostra democrazia in questa fase è un contributo alla confusione. Si tratta di un allarmismo che non ridimensiona quello prodotto dall’ultima sortita di Silvio Berlusconi su presunti complotti antigovernativi. Al contrario lo alimenta, consegnando al Paese l’immagine di un’opposizione tanto aggressiva quanto smarrita [...]; e all’opinione pubblica internazionale quella di un’Italia difficile da decifrare seguendo le categorie della normalità. L’arrivo del presidente del Consiglio negli Stati uniti ed il suo incontro odierno con Barack Obama rischiano così di avvenire su uno sfondo artificiosamente sovraccarico di incognite. [...] E gli impegni presi con l’Occidente, Stati Uniti in testa, non appaiono minimamente a rischio. (dall’editoriale di Massimo Franco)
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il Giornale
Un tempismo non casuale Che l’idea gli frullasse in testa da tempo non è una novità, altrimenti nelle ultime settimane non avrebbe a più riprese evocato il fantasma del ‘94. Ma da Santa Margherita Ligure, alla vigilia del suo viaggio negli Stati Uniti, Berlusconi ha deciso l’affondo convinto che «chi rema contro» stia provando a passare in quella che lui stesso, rigorosamente in privato, ha definito «fase due». Già, perché secondo il Cavaliere, il timing delle vicende che nell’ultimo mese e mezzo hanno seguito il j’accuse della moglie non è affatto casuale. Prima la querelle sulle veline in lista, poi il caso Noemi, le foto a Villa Certosa e la polemica sui voli di Stato. [...] (dal retroscena di Adalberto Signore)
la Repubblica
Consigli per gli acquisti “Basta con il pessimismo” "Non date pubblicità ai media che cantano ogni giorno la canzone del pessimismo". Questa, dunque, è la "dottrina Berlusconi" sul libero mercato. Questi sono i "consigli per gli acquisti" che l’Imprenditore d’Italia impartisce ai suoi "colleghi". L’uomo che sognava di essere la Thatcher, che si celebrava come "l’unico alfiere dell’economia liberale" nel ‘94 e come "il vero missionario della tv commerciale in Europa" nel ‘96, oggi concepisce così i rapporti tra produttori, clienti ed utenti. Non un contratto. Neanche un baratto. Piuttosto un ricatto. Le parole pronunciate dal presidente del Consiglio dal palco confindustriale di Santa Margherita Ligure sono un ulteriore, drammatico esempio dei tanti "virus letali" che si stanno inoculando nelle vene
di questo Paese. è un problema gigantesco, che chiama in causa sia chi produce quei virus (il presidente del Consiglio) sia chi li subisce (l’estab l i s h m e n t politico-economico). L’infezione promana direttamente dal capo del governo, dalla sua visione del potere, dalla concezione tecnicamente "totalitaria" delle sue funzioni. Proprio lui, che dovrebbe essere il primo a conoscere e difendere le ragioni del mercato, le umilia e le distrugge in nome di un interesse politico superiore: il suo. Il ragionamento fatto ai giovani industriali è agghiacciante: "Bisognerebbe non avere ogni giorno una sinistra e dei media che cantano la canzone del pessimismo. [...] (dal commento di Massimo Giannini)
Una sceneggiatura già scritta L’Italia, Paese delle consociazioni ma anche dei complotti sospettati dietro ogni fronda, è pronta a consumare il nuovo thrilling politico. Il plot è già pronto e il primo a tirar fuori la storia del complotto anti-Silvio è stato il ministro Rotondi, un ex-Dc che nella sua vita di democristiano del Sud ne ha viste tante. Per qualche giorno lo hanno guardato come un marziano, ma ora che in tanti - Berlusconi, Cossiga, D’Alema hanno cominciato a ipotizzare governissimi, lui può finalmente raccontare i suoi indizi: «Tutto è iniziato dopo il discorso del 25 aprile di Berlusconi, quello sulla Resistenza e sul ruolo decisivo dei comunisti. Mai come in quel momento i sondaggi erano all’apice, più che mai Berlusconi stava diventando il presidente di tutti e so che quella sera, è partito un tam-tam in alcuni giornali, per dire “è la solita berlusco-
nata...”. Appena due giorni dopo, su “Repubblica” è scoppiato il caso-Noemi». Rotondi, che in questi giorni ha scambiato con Berlusconi informazioni sensibili, va oltre la solita tirata contro il gruppo Espresso: «Il giornale può aver fatto il suo mestiere, ma i mandanti, quelli che volevano far cadere Berlusconi, sono altrove. E vanno ricercati in due categorie molto diverse: tra i suoi nemici storici, ma anche tra quelli che potrebbero essere stati colpiti nei loro interessi materiali». La sceneggiatura del nuovo thrilling in parte è già scritta. La vittima predestinata - Berlusconi - denuncia che vogliono farlo fuori. Lascia trapelare il nome dell’ “erede” il Governatore della Banca d’Italia - ma non è in grado di indicare credibili mandanti. [...] (dal retroscena di Fabio Martini)
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Complotto o no? Il premier in Usa
il Giornale
Che noia queste spy-story estive: meglio i romanzi solari Vi confesso che non volevo crederci. Non amo il genere complotti, diffido dei dietrologisti in servizio permanente effettivo. Le spy story mi hanno sempre annoiato un po’: anche quando vado in libreria preferisco i romanzi solari agli intrighi di corte. Che ci volete fare? Vengo da una famiglia contadina, dove da sempre un melo è un melo e un ciliegio un ciliegio: se qualcuno ci viene a raccontare che in realtà il melo è un diabolico cetriolo incrociato con una zuppa al peperoncino, comincio a sospettare che mi vogliano fregare. Le trappole, dalle nostre parti, le usiamo al massimo per i topi. Mica per i premier. È dunque con grande diffidenza che mi sono avvicinato al complottismo, nuovo genere di successo in questo inizio estate 2009. Ma più ci CORRIERE DELLA SERA
Massimo D’Alema
ficco il naso dentro, più devo farmi forza e superare le mie ritrosie genetiche: se non è un complotto, beh, quello che si sta tramando nelle segrete stanze, se non altro ci assomiglia molto. Ci sono troppi ele-
menti che non tornano, troppi segnali che si accumulano. Troppi fantasmi che non si riescono a dissipare. Di sicuro c’è qualcosa che si sta muovendo velocemente nell’ombra. E, purtroppo, non è il calciomer-
IL TEMPO
cato del mio amato Torino. Prendete D’Alema. Di sicuro, come abbiamo avuto modo di dire, lui è intelligente per definizione. E allora perché uno così intelligente (per definizione) si lascia andare ad annunciare possibili «scosse» al governo? Di quali «scosse» sta parlando? E perché avverte i suoi di tenersi pronti? E come fa a parlare di Berlusconi come di un «leader dimezzato»? Dimezzato da che? Baffino, si sa, oltre che di regate è il massimo esperto anche di fregate: quello del «tramo nell’ombra e abbatto il premier democraticamente eletto» è un genere che ha praticato con una certa dimestichezza in passato. Che non gli sia bastato? [..] (dall’editoriale di Mario Giordano)
la Repubblica
Disponibilità dell’esercito
Non c’è niente da aver paura Solito spettro Berlusconi risorge ogni volta le elezioni
Un rafforzamento temporaneo del nostro contingente in Afghanistan che porterebbe a impiegare sino a 500 militari in più. La disponibilità ad entrare in azione immediatamente, a richiesta del comando delle operazioni, e non più con le tradizionali 6 ore di preavviso: un’operatività in tempo reale che cambierebbe il volto del nostro impegno, come da tempo chiedono gli americani. Sono alcuni dei dettagli dell’agenda, non senza contropartite, che il presidente del Consiglio discuterà oggi alla Casa Bianca nel suo primo incontro ufficiale con Barack Obama. Il Cavaliere è arrivato ieri sera nella capitale americana. Vedrà anche lo speaker del Congresso, Nancy Pelosi. [...] (dalla cronaca di Marco Galluzzo)
Sono stati diversi i momenti in cui la sua epopea sembrava volgere ad ineluttabile tramonto, salvo poi affacciarsi una nuova alba. Il periodo a cavallo fra il 2008 e il 2009 ha comunque segnato il momento di maggiore gratificazione per il premier: il ritorno al governo con un trionfo elettorale, la costituzione del Pdl, una maggioranza molto più compatta senza l’Udc ed una luna di miele con gli italiani particolarmente lunga ed intensa. Sebbene i risultati della scorsa settimana confermino il suo radicamento nell’elettorato italiano, l’impressione è che l’incantesimo magico che lo legava alla grande maggioranza degli italiani si sia spezzato. Ed è proprio lo stato maggiore del governo e del Pdl a comunicare la sensazione del pattinaggio su un ghiaccio che
scricchiola. Il fatto che il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini abbia voluto rilasciare proprio a Repubblica, il quotidiano oggi più impegnato nella campagna anti-premier, un’intervista in cui attribuisce valore politico alla scelta del suo partito di sostenere al ballottaggio alcuni candidati del Pd, non va affatto trascurato. Dinanzi ad un Pdl che si attesta – in condizioni relativamente avverse – al 35%, ad un Pd che scende ancora al 26% ed ad un largo successo amministrativo del centrodestra, sarebbe stato naturale pensare che l’Udc avrebbe cercato una riconciliazione proprio con lo schieramento con cui ha comunque condiviso dodici anni di collaborazione. [...] (dall’editoriale di Paolo Messa)
"Il mio governo andrà avanti tranquillamente, ma se non sarà così allora si tornerà al voto". Non è la prima volta che Silvio Berlusconi minaccia le elezioni anticipate. Quando sente "aria di complotto" brandisce il ritorno alle urne come un’arma. Sabato notte con gli amici a cena [...] ha spiegato il senso del suo affondo [...]. Il riferimento al "disegno" per portare un "non eletto" a Palazzo Chigi ha come prima contromisura proprio la minaccia di interrompere la legislatura. Prima di partire per Washington [...] il premier ha confermato a diversi big del centrodestra di voler rompere il tentativo di assedio che si starebbe organizzando intorno al suo esecutivo. [...] (dal retroscena di Claudio Tito)
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Ma quale crisi economica... Pensate a Cristiano Ronaldo Ci voleva la crisi per battere ogni record sul costo di un calciatore. La perplessità è inevitabile, e anche lo sconcerto. È molto difficile da mandar giù sapere che nel mondo globalizzato del calcio, in questi tempi di estrema preoccupazione a causa della crisi economica, il danaro circola a palate e viene speso a piene mani, allegramente. L’ultimo roboante affare d’oro vede protagonisti due giovanissimi calciatori, il portoghese Ronaldo e il brasiliano Kaka. Con il danaro che la squadra del Real Madrid versa per l’acquisto dei due assi si potrebbe costruire una decina di ospedali, o l’intero quartiere di una città o centinaia di asili nido, facendo lavorare un gradissimo numero di persone. Se non fossimo in piena crisi nessuno avrebbe nulla da dire.
Cristiano Ronaldo
Fino a qualche mese fa tutti quei soldi in festa ci avrebbero inorgogliti e rassicurati sul futuro dell’economia mondiale, ma oggi ci fanno impressione, ci chiediamo perfino da dove vengono. La moda dei costumi da bagno quest’anno s’è fermata. Ritornano gli arancione e i verdolini dell’estate scorsa.
Questo offrono i magazzini, ma nessuno compra perché «c'è la crisi». Per le creme solari si recuperano gli avanzi dell’anno passato. Le strade sono affollate, i negozi vuoti, le vetrine un po’ stinte. Di notte molte insegne sono spente. Sono i segni tangibili della crisi, quelli che si vedono a occhio nudo. Quelli
che invece non si vedono sono dentro le case, dove si risparmia su tutto, dai detersivi ai generi alimentari. All’ora di cena si incontrano per strada, a frotte, mariti che tornano sveltamente a casa con una pila di cartoni che scottano pieni di pizze napoletane da asporto, il più economico dei pasti. Ma il dato più drammatico riguarda i disoccupati e i precari che aspettano la manna dal cielo. Ce n’è almeno uno per ogni famiglia e non si vede quanto durerà la loro disperazione. Si parla di anni. Nel bel mezzo di questo quadro desolato, brilla per felicità e opulenza perfino stucchevole, il mondo del calcio. Qui la crisi, invece di impoverire, arricchisce a dismisura. [...] (dal corsivo di Vincenzo Cerami)
il Giornale
Referendum? Questione di quorum
Mendy si specchia
C’è una partita politica dietro le quinte del referendum elettorale, e il 22 giugno ne conosceremo gli esiti. Quanto pesa il controcanto di Gianfranco Fini rispetto all’asse Berlusconi-Bossi, quanto pesa la scelta referendaria di Franceschini rispetto ai mal di pancia del Pd: è diventato questo il vero oggetto dei quesiti, il tema su cui s’esercitano previsioni, retroscena, analisi. Ma c’è anche una partita istituzionale, ben più importante della prima; eppure nessuno ci fa caso. Qui la posta in gioco non tocca gli equilibri interni di partiti e coalizioni, non tocca nemmeno la fisionomia della legge elettorale. No, il responso delle urne deciderà la sopravvivenza stessa del referendum, della seconda scheda che i costituenti posero in mano agli italiani. Dal 1997 in poi abbiamo consumato 21 referendum, ma hanno fatto cilecca l’uno dopo l’altro. Niente quorum, niente messa nella chiesa vuota di fedeli. Se adesso si ripeterà la diserzione, la prossima messa servirà per celebrare un funerale, quello dell’unico strumento di democrazia diretta contemplato nel nostro ordinamento. Come ha attecchito questa malattia degenerativa? C’entra senza dubbio l’anoressia degli elettori, il rifiuto ormai di massa del pasto elettorale. Il partito del non voto è diventato il
Amanda si è guardata allo specchio e ha visto quella ferita sul labbro, una screpolatura rossa che attraversa il sorriso. È solo un herpes, una piccola febbre che segnala la fatica del tuo corpo. Amanda ha la faccia pulita, niente trucco, i capelli raccolti in una coda. Sgrana gli occhi, fa una smorfia, si guarda i denti, la bocca è leggermente imbronciata. Gli occhi sono una lama sottile. Amanda ha una camicetta bianca, che si apre lì dove comincia il petto, il collo è indifeso, offerto. È così che arriva in aula e non sembra appartenere a questo tempo. C’è qualcosa, nel modo in cui è vestita, che ricorda le donne dell’America coloniale, quelle che la comunità dei padri pellegrini guardava con sospetto. Amanda non abbassa mai lo sguardo. È qui a Perugia per raccontare la sua verità. I giornali di mezzo mondo stanno lì ad ascoltarla. E lei dice, spiega, racconta, accusa. Era la notte tra il 5 e 6 novembre, due anni fa. Tutti gridavano e lei non capiva nulla. Voleva un avvocato, ma l’avvocato non c’era. Dice che una poliziotta le ha dato due pugni sulla testa [...]. Quando ha accusato Patrick non sapeva neppure di cosa stava parlando, voleva solo uscire da lì. [...] (dal commento di Vittorio Macioce)
primo partito nazionale: 15 milioni di astenuti volontari, ha calcolato Ricolfi. Ovvio che in questa condizione il quorum si trasformi in un salto con l’asta. Faremmo meglio a rapportarlo al numero effettivo dei votanti nell’ultima consultazione elettorale: l’Italia del 2009 non è più quella del 1948, quando votavano perfino i vecchietti sulla sedia a rotelle. Ma c’è anche, più sottile e velenosa, un’altra causa scatenante. È la musica suonata dai pifferai dell’astensione, da quanti furbescamente s’aggiungono al partito del non voto per far naufragare il referendum, invece di contrastarlo in mare aperto. Giochino facile, eppure un tempo non usava: nel 1974 il fronte divorzista fece campagna per il no, poi si mise in fila davanti ai seggi elettorali (19 milioni di no contro 13 milioni di sì). Fu sconfitta la Dc, Fanfani ci rimise la poltrona, ma il referendum ne uscì sano e salvo. Potremmo domandarci quale istinto masochista ci spinga a rinunziarvi, quando lo strumento ottiene viceversa un successo crescente in tutto il mondo (dei circa 1.500 referendum fin qui celebrati a livello nazionale, oltre la metà si è svolta negli ultimi 25 anni). [...] (dall’editoriale di Michele Ainis)
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la stampa
La bambina allergica all’oggi Quando i medici ipotizzarono che la causa degli eritemi e delle vesciche sulla pelle di sua figlia potesse essere il latte, Louise Harrad sentì il mondo crollarle addosso. Molly non aveva ancora spento la seconda candelina e viveva in simbiosi con il biberon. Come l’avrebbe nutrita? A ripensarci ora, sembra un gioco da ragazzi. Sono passati otto anni e la lista dei divieti si è allungata ben oltre il più ricco del menù. Nonostante l’espressione radiosa di una qualsiasi coetanea, Molly non può mangiare uova, pane, noci, soia, pasta, cioccolato ma soprattutto non può indossare scarpe e calze, gattonare sul tappeto, lanciare in aria una moneta o rispondere al telefono. Al semplice contatto con moltissimi degli oggetti che la circondano, mani, braccia, volto, avvampano e si gonfiano come pneumatici. Dermatologi e specialisti, incapaci di formulare una diagnosi, hanno spiegato ai genitori che si tratta di un’allergia al mondo contemporaneo, impensabile in un’epoca diversa. Paragonato a Molly, Jackson McIntyre, il ragazzino del Doncaster costretto a vivere all’ombra perché intollerante ai raggi del sole, se la passa da re. Lei, condannata a galleggiare sopra le cose, non ha riparo se non nel passato: reale eppure impalpabile, doveva nascere cento anni fa. La bambina del secolo scorso abita a Herne Bay, nel Kent. Il padre Derek, idraulico di 43 anni, ha ipotecato la casa per renderla a misura di sua figlia. Pavimenti in legno al posto dei tappeti, divani in pelle invece di quelli sintetici su cui la famiglia ignara sonnecchiava davanti alla tv, un forno isolato dal resto della cucina e l’automobile con l’aria condizionata in barba alla benzina sempre più cara. «Ci siamo dovuti liberare di qualsiasi prodotto industriale e abbiamo creato una grande bolla asettica» racconta
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Derek Harrad. La moglie faceva la parrucchiera, ma ha rinunciato per dedicarsi a Molly. È un impiego a tempo pieno. C’è da preparare lo zainetto con il pranzo a base di speciali tipi di carne e alcuni vegetali che la bambina riscalda a scuola, dove le maestre riservano un frigorifero e un tostapane tutti per lei. Basterebbe niente per provocarle uno shock anafilattico. C’è da tener d’occhio il guardaroba rigorosamente in cotone, i guantini da indossare ventiquattr’ore su ventiquattro, le scarpette fatte a mano simili a morbidi calzari medievali. C’è la quotidianità che implode perché Molly è allergica al sapone, allo shampoo, al deodorante, alla polvere, alla plastica. Mamma Louise ha inventato per lei una routine alternativa, artificiale e dolorosa: «È una ragazzina come tutte, una scimmietta che non ama i giochi da femminuccia e preferisce il basket, ma non ha mai assaggiato una torta di compleanno e non conosce il sapore dell’uovo di Pasqua». [...] In otto anni gli Harrad hanno visitato, invano, i migliori centri pediatrici anglosassoni [...]. La risposta è sempre la stessa: la medicina non conosce casi analoghi. Ora sognano di trasferirsi in Australia e ricominciare da capo: «Il clima laggiù è migliore e se potessimo avere una casa con la piscina Molly potrebbe imparare a nuotare in una vasca riservata a lei». Quando mamma Louise ha provato ad accompagnarla al centro sportivo cittadino, ha scoperto l’ennesimo tabù. Come se non bastasse l’allergia all’erba e ai fiori, barriera insormontabile a una corsa scalmanata nel prato, la pelle ipersensibile di Molly non sopporta il cloro [...]. (dall’articolo di Francesca Paci)
La migliore di oggi
Maramotti sull’Unità
la Repubblica
Obama, fumatore pentito e le nuove leggi anti tabacco Fumatore pentito, e da tempo impegnato in una battaglia personale contro la dipendenza da nicotina, Barack Obama non ha perso tempo nel rallegrarsi per la "svolta storica" del Congresso, che ieri ha approvato a stragrande maggioranza una nuova legge anti-tabacco destinata a incidere profondamente nei vizi di un quinto degli americani, a scoraggiare i giovani a fumare e a dare allo stato immensi poteri nel regolamentare le sigarette. "Sono orgoglioso di questa legge, che conferma anche il cambiamento del clima a Washington", ha detto il presidente in una breve cerimonia alla Casa Bianca, cui ha parlato anche Henry Waxman, il deputato californiano che ha guidato la battaglia legislativa. "Ogni giorno - ha continuato Obama - 3.500 ragazzi sotto ai diciotto anni cominciano a fumare regolarmente e milioni di americani si ritrovano in condizioni precarie per colpa di questo vizio". La nuova legge, che è il più importante traguardo nella guerra antifumo dopo l’allarme ufficiale
del 1964 sui pericoli del tabacco, attribuisce un ruolo centrale alla Fda (Food and drug administration), l’agenzia federale che tutela la salute. D’ora in poi la Fda potrà limitare il contenuto di nicotina nelle sigarette, anche se non avrà il diritto di vietarle del tutto. Potrà introdurre regole per dissuadere i giovani, mettendo al bando gli aromi naturali e vietando la pubblicità a meno di 300 metri dalle scuole. E potrà non solo proibire l’uso di termini fuorvianti (come light), ma anche introdurre maxi avvertenze sui pacchetti. La legge è stata approvata con 307 voti a favore e 97 contrari alla camera, e con 79 favorevoli e 17 contrari al senato: tra questi ultimi, i parlamentari delle zone di produzione del tabacco, come la Carolina del Nord, e alcuni repubblicani che considerano il provvedimento come l’ennesima l’ingerenza dello stato nell’attività economica e nella vita dei cittadini. (dall’articolo di Arturo Zampaglione)
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Abruzzo
Lazio
Tv digitale al via Lusso a L’Aquila Caccia al decoder ma non per tutti Ma come si monta? E se poi non si vede? Nel fine settimana assalto ai negozi specializzati, a Roma e nel Lazio, a caccia del decoder per il digitale terrestre. Molti guardano i diversi modelli e poi restano indecisi. Altri vanno a casa, montano il decoder e, magari abituati ai ragazzi dei call center di Sky, che sono sempre in grado di darti qualche istruzione tecnica quando il video o l'audio non vanno, non sanno a chi rivolgersi per l'assistenza. E poi ci sono quelli che un interlocutore lo trovano, assieme a una risposta che non ammette repliche: "Deve controllare l'antenna. Se non si vede bene è colpa dell'antenna". Ma i programmi in chiaro li vedevo bene! "Deve chiamare un antennista, ce ne sono anche di economici, sa?". E poi c'è il dubbio. "Molti - dice una commessa Eldo, meganegozio specializzato - guardano i vari decoder e
poi se ne vanno via senza aver acquistato nulla. Vogliono ripensarci". I prossimi giorni saranno decisivi. La "prova week end" non è andata nel migliore dei modi. Comincia così il viaggio di Roma e del Lazio nel digitale terrestre. Domani parte lo switch over del digitale terrestre nel Lazio e la proposta dell'assessore regionale alla Tutela dei consumatori, Vincenzo Maruccio, per una proroga della scadenza fatidica al 1° agosto, non è stata neppure presa in considerazione. Si parte così, nel Lazio e in una parte dell'Umbria, in una grande confusione. “Quella che potrebbe essere una grande opportunità, rischia di trasformarsi in un boomerang a danno dei cittadini”, dice Maruccio. [...] Michela Rossetti (www.ilsalvagente.it)
Da diversi giorni in Abruzzo, e più esattamente a L’Aquila, c’è un particolare fermento. Centinaia di persone, stanno lavorando alacremente per far sì che la zona in breve, possa garantire la totale sicurezza agli ospiti del prossimo G8, che inizierà l’8 Luglio. [...] Operai operosissimi mettono nelle loro mani la vita di Presidenti di Nazioni che si incontreranno, per decisione del nostro Governo, in una città ancora agonizzante per un disastro forse annunciato, molto sfruttato ed ora, un po’ vilipeso. Il Governo […] si fregia del fatto, di aver attinto ai migliori mobilieri italiani, per creare l’incanto di 30 appartamenti per alloggiare le membra del Potere internazionale. Questi alloggi a cinque stelle Superior, hanno catalizzato l’attenzione della ricostruzione gettando nell’oblio le necessità del Popolo.
Nessuno può accedere alle zone preposte al G8: in testa i giornalisti. I siti sono sbarrati da personale dei servizi di sicurezza. Non si può accedere. Ma neanche parlare di ciò che sta avvenendo. Top secret. L’alibi è quello di dover consentire la massima operatività ed in tempi relativamente brevi, al fine da poter accogliere in lussuose suite presidenziali, i potenti del Mondo. Telecamere quindi smorzate. Fotografi orfani di immagini. Cittadinanza sfollata e relegata negli alloggi “propri” alla Massa: tendopoli ora fredde ora roventi. Acquitrinose in caso di pioggia. Invivibili persino per una settimana di vacanza di avventura. Coabitazione coatta fra eredi di disperazione in attesa di indirizzo. […] Emilia Urso Anfuso (www.agoravox.it)
Bergamo
Rivoluzione meritocratica l’esempio arriva da Filago Parola d’ordine: meritocrazia. Massimo Zonca, sindaco di Filago, provincia di Bergamo, a capo della lista civica “Obiettivi Comuni”, a piccoli passi stravolge le regole dell’amministrazione comunale per garantire maggiore efficienza. “La mentalità nella pubblica amministrazione -dice il sindaco- è troppo burocratica, c’è la necessità di trasmettere un diverso senso di urgenza, quello di soddisfare le esigenze dei cittadini. Cambio di rotta dell’attuale filosofia prevalente nella pubblica amministrazione definita del
procedimento, passando a quella del risultato, dove non conta l’aspetto formale ma solo il prodotto finale. Totale pianificazione dell’attività del Comune, ordinaria e progettuale, in progetti, organizzando tutta l’azione amministrativa con gli obiettivi da raggiungere, le principali azioni, le risorse necessarie, le modalità di misurazione per stabilire se i risultati sono stati raggiunti. Altro elemento è l’assunzione di responsabilità: i bonus, in passato, venivano erogati secondo la categoria. Con la mia filosofia sarà premiato solo
chi ottiene il risultato, assumendosi la responsabilità di uno o più Piani. Sono stati soppressi i tradizionali uffici o settori (anagrafe, tributi, tecnico), ma si riafferma il principio della mobilità dei dipendenti all’interno del Comune, legata alla competenza e alle aspirazioni di un impiegato”.
Zonca lancia un duro monito a tutti gli amministratori comunali: “Devono cambiare atteggiamento, non sono sicuramente i “padroni” del Comune, ma solo persone tenute a portare a termine una serie di compiti, al fine di far funzionare perfettamente tutta la macchina comunale. Sindaci e Assessori non possono sostituirsi ai dipendenti, soprattutto se manager, ma sono obbligati a creare le condizioni per un’organizzazione efficiente, sempre vicina ai cittadini”. Francesco Fravolini
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Roma
Calabria
Dal vento nasce l’energia pulita
Crotone, maglia nera per l’impresa
Un vero aerogeneratore modello Vestas V25, collocato nel cuore di Roma è la principale attrazione della Giornata Mondiale del Vento, proclamata per oggi 15 giugno. In un momento in cui il dibattito sul nostro futuro energetico si fa sempre più vivace, l’idea di poter constatare da vicino la tecnologia che c’è a monte della produzione di questa forma di energia desta l’interesse di molti e rappresenta un’evidente fonte di curiosità per tutti coloro che si avvicinano al mondo dell’eolico. La Giornata Mondiale del Vento è una campagna internazionale di sensibilizzazione volta a promuovere l'energia eolica, fonte pulita e inesauribile, oltre a sensibilizzare l’opinione pubblica su risparmio energetico, fonti
Secondo i dati della Confartigianato, Bolzano e il Nord Est offrono le migliori condizioni per fare impresa mentre la 'maglia nera' va a Crotone e alla Calabria in generale. E' quanto emerge dal Rapporto 'Il cielo sopra la crisi', curato dall'Ufficio Studi di Confartigianato. Bolzano risulta quindi la provincia italiana in cui si riscontrano le condizioni migliori per fare impresa. Seguono Trento, Ravenna, Rimini e Reggio Emilia.
rinnovabili, questioni ambientali. In tutto il mondo sono in programma numerose iniziative, conferenze, esibizioni, manifestazioni sportive, volte a sottolineare l’importanza che allo stato attuale rivestono le fonti rinnovabili e, nel caso specifico, l’eolico. Gran parte delle iniziative italiane in programma si stanno svolgendo a Roma, nello splendida cornice del Parco dei Daini di Villa Borghese, spazio concesso dal Comune di Roma, in cui si è provveduto all’allestimento di una tensostruttura di oltre 1.000 metri quadrati, il Pala Energia ANEV, e all’installazione dell’aerogeneratore. [...] Simone Togni (www.ilsussidiario.net)
Rimini
Milano
Miss suocera abita qui E' il terrore della casa, è oggetto di malelingue, pettegolezzi, protagonista di proverbi, è quella che qualunque cosa la moglie faccia, lei la fa meglio. Eh sì stiamo parlando dell'incubo segreto di mogli e fidanzate: la Suocera. Per sdrammatizzare la situazione e divertirsi tutti insieme, alcuni padovani hanno organizzato un concorso nazionale che sta avendo molto successo. Si tratta di Miss suocera. Partecipano da tutta Italia. Unico requisito per iscriversi è avere almeno un genero o una nuora. Durante le serate le suo-
All'ultimo posto Crotone, preceduta da Catanzaro e Cosenza. Anche nella classifica per regioni, il primo posto va al Trentino Alto-Adige, seguito da Emilia Romagna, Valle d'Aosta, Veneto e Lombardia. In fondo alla classifica si trovano Sicilia, Campania e, in ultima posizione, Calabria. E' il Nord Est la macro area piu' favorevole al fare impresa. (www.essenzialeonline.it)
Un tram speciale per il cuore cere si cimentano in varie prove che vanno dal ballo alla cucina, alla cultura generale e molto altro. Quest'anno la vincitrice è stata Maria Corazzi, casalinga riminese di 48 anni che è riuscita a sbaragliare la concorrenza di 23 agguerrite suocere cimentandosi in un tango argentino con il marito Daniele Carbellotti, con il quale è sposata da 28 anni. Due figli (Sara e Stefano), suocera di Daniele e nonna di Arianna. [...] Greta Crestani (www.notiziarioitaliano.it)
Parte oggi a Milano il viaggio di “Un tram chiamato salute”, il progetto realizzato con il patrocinio dell'assessorato alla salute del Comune. L'iniziativa ha l'obiettivo di prevenire le malattie cardiache e metaboliche: per questo uno speciale tram bianco ospiterà alcuni medici specialisti e, gratuitamente, farà a tutti gli interessati alcuni esami (come misurazione della pressione e dell'indice di massa corporea) per calcolare il rischio cardiovascolare di ciascuno. «Solo la prevenzione può dare una svolta reale a tantissimi
problemi - spiega Giampaolo Landi di Chiavenna, assessore alla salute - i cittadini milanesi chiedono salute, e la dimostrazione è nel successo delle iniziative come questa realizzate sul territorio. Conoscere il proprio rischio cardiovascolare è estremamente importante per prevenire patologie più serie e dagli esiti a volte irreversibili. Il tutto con semplici controlli non invasivi». Il tram bianco viaggerà da oggi al 21 giugno tra Piazza VI Febbraio e piazza Castello, con soste in via Cantù e Piazza Fontana.
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ovrà depositare presso il Tribunale, sezione lavoro, un ricorso ex articolo 633 codice di procedura civile affinché il Giudice del lavoro emetta un decreto ingiuntivo di pagamento della somma che a Sua sorella è dovuta a titolo di trattamento di fine rapporto. Nella premessa andrà evidenziato il fatto che la Signora era alle dipendenze della società. Dovrà specificare anche la mansione, la durata del contratto, la data della cessazione del rapporto di lavoro, qual era CCNL applicato, nonché l'orario di lavoro svolto. Dovrà altresì allegarsi un prospetto contabile delle retribuzioni percepite. Si dovrà poi indicare che Sua sorella non ha mai percepito il TFR; che sono state eventualmente inviate delle raccomandate di sollecito alla Società e che sono state infruttuose come altresì privo di effetto è stato l'invio di una richiesta di tentativo obbligatorio di conciliazione ai sensi dell'articolo 410 cod. proc. civ..
l’AVVOCATO Impresa
Contratto sciolto come avere TFR? Risponde l’avvocato Michelangelo Fanfani mfanfani@gmail.com Mia sorella non ha ricevuto il pagamento del TFR dal suo datore di lavoro nel maggio 2004. Il contratto di lavoro riguardava il settore metalmeccanico e l' azienda era un opificio di cablaggi elettrici con circa una decina di dipendenti. Nel periodo di cui sopra la ditta dichiara la cessata attività per mancanza di materiale che gli veniva fornito dalla ditta principale di Napoli (ma non dichiara il fallimento attraverso il quale avrei potuto avere il risarcimento dall' INPS). Nel novembre 2006 si è rivolta alla Cgil ed è stata avviata una procedura di accordo tra le due parti, ma il datore di lavoro per ben due volte non si è presentato. Che devo fare? Nicola
Dovrà poi essere ben messo in luce che il credito è certo, liquido ed esigibile e fondato
CONDOMINIO
su prove scritte quali le buste paga, libretto di lavoro, estratti conti (tutti questi sono presup-
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posti per l'emissione dell'ingiunzione, che avviene a seguito di un procedimento “inaudita altera parte”, ossia senza alcun contraddittorio, salvo il diritto per la parte ingiunta di opporsi entro 40 giorni dalla notifica del decreto ed aprire pertanto un vero e proprio procedimento di cognizione con tutte le garanzie del contraddittorio). Ai sensi dell'art. 2 della legge 297/1982 poi, qualora il datore di lavoro, che non ha dichiarato fallimento, non adempia, in caso di risoluzione del rapporto di lavoro, alla corresponsione del trattamento dovuto o vi adempia in misura parziale, il lavoratore può chiedere al fondo di garanzia il pagamento del trattamento di fine rapporto, sempreché, a seguito dell'esperimento dell'esecuzione forzata, le garanzie patrimoniali siano risultate in tutto o in parte insufficienti. Il fondo, ove non sussista contestazione in materia, esegue il pagamento del trattamento insoluto.
Rumori notturni
Molte tutele per chi vuole dormire Abito in una zona centrale e purtroppo molto rumorosa di notte a causa dei numerosi locali notturni che non si fanno alcuno scrupolo di turbare il sonno dei poveri residenti. Quali sono i mezzi a disposizione per tutelarsi? A.M., Milano
Risponde l’avvocato Michelangelo Fanfani
C
i sono diverse norme che tutelano il riposo notturno. La legge quadro sull'inquinamento acustico (legge 447/'95) tutela la quiete pubblica contro le grandi fonti rumorose. Ma non sempre dà ai privati strumenti adatti per difendersi da determinati attacchi contro la quiete domestica, quali il vicino di casa che effettua incessantemente interventi edilizi, la signora dell'appartamento sovrastante che passeggia con i tacchi durante la notte, l'andirivieni senza fine e rumoroso dei clienti di un bar o di un
ristorante sito proprio sotto le finestre della camera da letto. Questa normativa mira infatti a difendere il cittadino dalle grandi fonti rumorose (gli aereoporti, le autostrade, le attività industriali), tutelando soprattutto la quiete pubblica e non quella domestica, e quindi non è applicabile ad alcune controversie. Se si desidera agire nei confronti del vicino dalla cui proprietà provengono immissioni rumorose illecite bisogna ricorrere all'art. 844 del codice civile. Per immissioni illecite bisogna
tenere presenti due criteri: la normale tollerabilità ed il contemperamento delle ragioni dei diversi proprietari, cui può aggiungersi anche il criterio della priorità d'uso. In merito è bene ricordare che il Giudice adito ex art. 844 c.c., per la determinazione dei limiti massimi di esposizione al rumore può utilizzare criteri più rigorosi di quelli previsti dal D.P.C.M. del 1 ° marzo 1991, il quale ha stabilito, per i rapporti tra privati e pubblica amministrazione, la misura da non superare per le zone non industriali (3 decibel in periodo notturno e 5 decibel in periodo diurno). Nel caso in cui si rischi un grave danno alla salute a fronte di un rumore ritenuto intollerabile, il singolo cittadino può invece chiedere al Giudice un provve-
dimento d'urgenza attivando la procedura prevista dall'articolo 700 del c.p.c. Ricordi che nel condominio può ottenersi una maggiore tutela mediante l'adozione di regolamenti condominiali contenenti clausole ad hoc (per esempio, prevedendo il divieto di svolgere nelle unità immobiliari private determinate attività rumorose, quali quelle di pub, ristoranti, tipografie, particolari studi professionali ecc.). L'approvazione di un regolamento deve essere deliberata all'unanimità dei partecipanti al condominio e può essere validamente fatta valere anche nei confronti dei successivi proprietari con la trascrizione o l'esplicita e costante accettazione del regolamento negli atti di compravendita.
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PREVIDENZA Risponde il dottor ANTONINO NICOLO’ Potete inviare i vostri quesiti direttamente al nostro esperto all’indirizzo e-mail: toniconc@libero.it
Pensione
Invalidità revocata si ha la pensione? Cosa succede ad un lavoratore con 17 anni di contributi, cui è stato riconosciuto l’assegno ordinario di invalidità, che poi è stato revocato in sede di conferma dello stesso, quando arriva all’età pensionabile? Avrà diritto ugualmente alla pensione di vecchiaia? Mario Latella, Roma Nel caso descritto, se il diritto all’assegno viene perduto prima del compimento dell’età pensionabile (65 anni per gli uomini, 60 anni per le donne), anche il periodo di godimento dell’assegno di invalidità non viene valutato per il raggiungimento del requisito minimo per la pensione di vecchiaia. Se, poi, il lavoratore, con ulteriori versamenti, volontari od obbligatori, matura i requisiti per la pensione di vecchiaia, questa viene erogata col rispetto, però, delle finestre di uscita.
Invalidità
Dipendenti invalidi prima in pensione Sono un dipendente comunale ed ho 30 anni di contribuzione INPDAP. A seguito di una grave malattia, sono stato riconosciuto invalido civile al 90%, ma devo attendere ancora parecchio per andare in pensione. Qualche amico mi ha suggerito che la mia invalidità potrebbe accelerare i tempi del pensionamento. E’ vero? Maurizio Giannini, Verona
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Sì. Si tratta dell’art. 80, 3° comma, della legge n° 388 del 2000 che, a decorrere dal 2002, prevede, a favore degli invalidi civili per qualsiasi causa, che hanno avuto riconosciuta un’invalidità superiore al 74%, un beneficio di due mesi di contribuzione figurativa per ogni anno di servizio. Ciò vale anche per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni ed entro un limite massimo di 5 anni. Va evidenziato che il beneficio, da richiedere a cura dell’interessato, è utile ai fini del diritto alla pensione e dell’anzianità contributiva.
Invalidità
Epilessia leggete la sentenza Un mio familiare di 62 anni, in seguito ad un ictus, si è ammalato di epilessia, anche se gli episodi di crisi non sono particolarmente frequenti. Vorrei sapere se può ottenere l’indennità di accompagnamento. Andreana R., Mantova La risposta è positiva, sulla scorta di una sentenza della Corte di Cassazione del 2004, la quale ha stabilito che hanno diritto all’indennità di accompagnamento anche i soggetti colpiti, pure se di tanto in tanto, da attacchi epilettici.
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Il contratto nazionale di lavoro della categoria indica un riposo settimanale di 36 ore: 24 ore la domenica ed altre 12 ore nel corso della settimana, concordate tra le parti. Se la religione della Colf prevede un altro giorno come festivo, la domenica può essere sostituita di comune accordo.
dall’Inps la pensione di anzianità nel 2010. Il calcolo dell’importo, però, avverrà sulla base della sola contribuzione italiana. Al raggiungimento dell’età pensionabile per vecchiaia, potrà chiedere ai Paesi esteri il pagamento della quota di pensione ivi maturata.
Contributi
Anzianità
Il lavoro all’estero si cumula
In pensione grazie a Prodi
Vorrei sapere se mio fratello è riuscito a raggiungere i requisiti minimi per la pensione di anzianità. E’ nato a gennaio 1951. Ha già maturato 35 anni di contributi, calcolando anche gli anni di lavoro in Germania e Francia. In Italia ha lavorato per un totale di 21 anni. La sua richiesta scaturisce dalle attuali difficoltà lavorative. P.Russo, Salerno
Potrei andare in pensione nel 2010, perché raggiungerei l’età prescritta per l’anzianità, secondo la riforma Prodi. Avrei bisogno di una conferma: ho, alla data del 31 dicembre 2008, 30 anni di contributi obbligatori, oltre a quasi 4 anni di contribuzione figurativa e ad 1 anno di servizio militare. Mi saranno sufficienti? M.Grassi, Catania
I periodi di lavoro all’estero (in Paesi convenzionati con l’Italia in tema di sicurezza sociale) possono essere sommati a quelli svolti in Italia per raggiungere il diritto alla pensione. Ne deriva che, con 35 anni di contributi e 58 di età nel 2009, suo fratello potrà ottenere
Sì, a meno che tra i contributi figurativi, cui lei fa cenno, non vi siano quelli per malattia e disoccupazione che non possono essere presi in considerazione al fine del raggiungimento del requisito dei 35 anni.
Aggiornamenti
Colf in vacanza la domenica
Nuovo programma per i consulenti del lavoro. Un semplice software di accorpamento dei flussi informatici contenenti le denunce mensili aziendali e i dati retributivi dei lavoratori. È il progetto 'UniEmens', la nuova procedura informatica che mira ad accorpare gli adempimenti periodici in materia previdenziale, che è stato presentato ieri dall'Inps. «In pratica, si dovrebbe realizzare -dicono i consulenti del lavoro- uno sviluppo contributivo ripetuto per ogni lavoratore il cui risultato a credito o a debito comporrà il valore finale del debito o credito contributivo aziendale, passando così da una denuncia complessiva aziendale a un sistema, invece, che evidenzierà un debito o credito contributivo per ogni lavoratore».
Quale riposo settimanale compete ad una Colf che svolge 36 ore di lavoro a settimana presso la famiglia di un professionista? Concetta Asteriti, Crotone
Agevolazioni solo per i terremotati. L'ordinanza del 6 giugno firmata dal Premier conferma la sospensione degli adempimenti e dei versamenti fiscali fino al 30 novembre 2009 a favore dei 49 Comuni inseriti nel cratere del terremoto, ma revoca queste agevolazioni per tutti gli altri paesi della provincia dell'Aquila.
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Berlusconismo
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’idea della parentesi storica, che interrompe il limpido procedere verso l’affermazione della libertà, non è nuova nella storiografia italiana. Dopo il fascismo (definito dal filosofo Benedetto Croce una “parentesi”, un fenomeno politico dovuto allo “smarrimento di coscienza”) sembra ritornare nella storia del nostro paese incarnandosi nel berlusconismo. Il suo emergere nella prima metà degli anni Novanta ha infatti aperto un’altra “parentesi” sulla via della libertà e della razionalità, così almeno diversi intellettuali e appartenenti alla schiera degli antiberlusconiani comprendono e spiegano il fenomeno del berlusconismo, come se si trattasse di un fatto estraneo alla storia, alla cultura e alle classi sociali del paese, simile a un’invasione aliena che ha conquistato il paese e, di conseguenza, incomprensibile. La progressiva incapacità di formulare una comprensione critica del berlusconismo, premessa indispensabile per organizzare un’opposizione ad esso nella prospettiva di sconfiggerlo socialmente, politicamente e culturalmente, ha sviluppato impotenza, che spesso si manifesta con l’invettiva o la riduzione a barzelletta dell’avversario, genera dei palliativi che vanno dalla speranza “laica” che le inchieste della magistratura pongano fine, con il carcere, all’era berlusconiana, a quella “religiosa” che spera nell’intervento di un “male” divino che ponga fine alla persona in questione. L’ultima sconfitta elettorale ha accentuato lo sgomento, l’angoscia e il senso di crisi di quella parte di opinione pubblica che ancora si oppone al centro destra. Una crisi che ha origini lontane e dipende da molteplici fattori che hanno operato nel tessuto relazionale del mondo del lavoro e nella società in genere, a cominciare dagli anni Ottanta, contribuendo alla destrutturazione delle basi materiali sulle quali poggiava la persistenza di una cultura e di una coscienza politica storicamente e genericamente definibile di sinistra. Accanto agli elementi di natura strutturale hanno operato variabili soggettive, riferibili alle scelte
L’errore di considerarlo una “parentesi” di Diego Giachetti compiute dai gruppi dirigenti dei partiti e dei sindacati che si riferiscono alla sinistra e ai due governi di centrosinistra (1996-2001 e 2006-2008), i quali, con le loro politiche economiche, hanno notevolmente contribuito al disfacimento dell’opinione pubblica di sinistra, scontentandola, deludendola e, di volta in volta, preparando il terreno propizio al ritorno alla grande del centro destra e con esso di Silvio Berlusconi alla presidenza del consiglio. l terzo rientro in campo di Berlusconi come presidente del Consiglio ha confermato, se ancora ce n’era bisogno, che non si trattava di repentina apparizione, ma di un fenomeno di lunga durata che come tale merita di essere valutato e considerato: non parentesi, quindi. Fin dal 1922 il giovane antifascista Piero Gobetti si contrapponeva all’interpretazione crociana del fascismo. Non condivideva la “teoria della parentesi”, né l’accento posto sul carattere di “malattia morale” del regime. Il fascismo non aveva interrotto il cammino verso l’affermazione della libertà, non era giunto in maniera imprevista e imprevedibile. Tutt’altro: esso era il costrutto di una storia tutta nostra e lunga, da intendersi quindi come “autobiografia della nazione”, una rivelazione di alcune sue caratteristiche storiche, culturali e sociali di fondo. Egualmente va trattato e interpretato il fenomeno del berlusconismo. Esso non può darsi fuori dalla storia d’Italia, non è data una storia dell’affermazione del centro destra in questi decenni
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svincolata da quella della nazione. ’è un’Italia berlusconiana che vive assieme a quella del centrosinistra, che la sfiora per la strada, nei bar, sui luoghi di lavoro, nei sindacati, ma non la riconosce sul piano politico, anche perché di politica sa poco, s'interessa poco. Partecipa certo al voto ma lo fa senza grandi mal di pancia pre-elettorali. Così la domenica o il lunedì va allo "stadio" elettorale, quando ci sono le elezioni, tifa e si schiera per la sua squadra, la sostiene con passione, poi l'indomani commenta la “partita” (più il risultato) al bar o in altri luoghi pubblici e, nuovamente, scompare. E' questo "scomparire" dalla scena, e il suo emergere carsico solo in occasione del derby elettorale, che inganna e fa sì che la storia non vada come dovrebbe andare e i risultati elettorali non siano quelli che dovrebbero essere. l voto del centro destra ha origine da segmentazioni sociali diverse e frammentate per generazioni (gli anziani e i trentenni sono prevalentemente orientati verso il centrodestra, gli adulti 4555 verso il centrosinistra, come pure i giovanissimi), per regioni, per grado d’istruzione, per genere, per professione, ma sempre meno, invece, per identità di classe o per aggregati di culture subalterne. Nell’ambito specifico del mondo del lavoro risulta che la variabile voto è governata, non più dai tradizionali gruppi associativi di ceto sociale, di status economico, di ruolo all’interno del modo di produzione, ma da altre differenzia-
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I
zioni costitutive di identità spesso verticali (dirigenti, padroncini e padroni, operai, lavoratori autonomi, commercianti), di collocazione occupazionale (in cerca di occupazione, lavoratore indeterminato o determinato, pensionato) o di tipo di impresa (pubblica o privata). Imprenditori e lavoratori autonomi, commercianti, dirigenti e funzionari, casalinghe, pensionati, disoccupati o in cerca di occupazione votano in prevalenza, più o meno larga, per il centro destra, mentre insegnanti (il 50%), operai specializzati e generici, studenti, impiegati votano per il centro sinistra. Distinguendo tra settore pubblico e privato si scopre che il lavoro dipendente del settore pubblico parteggia per il centrosinistra, mentre in quello privato i quadri medio alti hanno votato a sinistra e quelli medio bassi per il centrodestra. Un elettorato quest’ultimo che i sociologi definiscono “periferico”. Si tratta di una perifericità generazionale (anziani), sociale (donne, pensionati, disoccupati), geografica (piccoli centri), culturale (persone che non leggono), politica (disinteressati alla politica e privi di conoscenze al riguardo) e relazionale (scarsa partecipazione associativa). oggiando su di esso, e con un’accorta politica di alleanze con le altre forze di destra, Berlusconi ha saputo costruire un blocco storico-elettorale che riprende e interpreta mali vecchi come il qualunquismo, l’illegalità, la centralità del familismo, spesso amorale, coniugandoli con necessità nuove della forma economica capitalistica emersa dopo la fine della guerra fredda: privatizzazione e svendita dei beni pubblici, subalternità della politica all’economia e agli organismi finanziari e bancari internazionali, rapporto diretto con gli elettori, il “popolo”, attraverso l’uso dei sistemi mediatici, insofferenza per quelli che appaiono i “lacci e i lacciuli” rappresentati dalle regole dello stato di diritto. In questo senso esso è autobiografia della nazione e la sua lettura induce a un esame di coscienza degli italiani.
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la trIbuna
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La vignetta
Verso il congresso
I preferiti del Pd Girandola di poltrone Il nuovo segretario Massimo D'Alema ha detto che se Pierluigi Bersani si candida lui lo vota. Dunque Bersani verrà messo in condizione di non potersi candidare. Goffredo Bettini da due mesi vuole lanciare la candidatura di Ignazio Marino, oggi lo fa con la solita velina passata a Maria Teresa Meli del Corriere della Sera. Marino sarà forse appoggiato da Veltroni e non ha nessuna possibilità. Dario Franceschini si candiderà ed è l'unico candidato veramente forte, otterrà alla fine l'appoggio di D'Alema, che tenterà di condizionarlo garantendogli la maggioranza. Ma, attenti: secondo me il congresso alla fine lo vincerà un outsider. Non penso a me, la mozione che presenteremo combatterà la sua onesta battaglia congressuale sulla base di un'idea conflittuale dei rapporti tra generazioni all'interno del Partito democratico, contro ogni forma cooptativa e utilizzando come levatrice l'idea della democrazia diretta: è una posizione forte ma destinata ad essere di minoranza. Secondo me l'outsider che può vincere si chiama Filippo Andreatta, come figlio del prodismo e portatore di una posizione politica chiara, affacciata in questi giorni da Giuliano Ferrara. La sintetizzerei con uno slogan manettaro: "Tutti dentro". Insomma, credo che la posizione vincente per il Pd sia l'indicazione di una prospettiva di un nuovo Partito democratico che accolga al proprio interno, anche se in potenziale conflittualità su alcune posizioni politiche, sia l'ambientalismo organizzato dei Verdi, sia il socialismo resi-
duale dell'ex Sdi, tutto il mondo ex comunista di Vendola e soprattutto di Bertinotti, oltre alla realtà comunista di un segmento della lista con la falce e martello. La mozione "Tutti dentro" darebbe una prospettiva potenzialmente vincente e convincente per il Pd, ereditando il sogno prodiano del Grande Ulivo. Ma serve a guidarla un leader completamente fuori dal giro dei soliti gruppi dirigenti romani: Filippo Andreatta ha il profilo adatto e anche se da una personale amicizia sono passato ad una qualche misteriosa forma di inimicizia nel corso degli anni, sarebbe il migliore dei segretari possibili del Pd. Anzi, mi correggo: il segretario migliore sarebbe Mario Calabresi. Ma è troppo impegnato a diventare direttore di Repubblica. Tornerà buono ad un prossimo giro. dal blog di Mario Adinolfi Candidato alla segreteria Pd
Loiero e Gheddafi Caro Direttore, spero sia vero. Grazie al modello Gheddafi dato in forte crescita non solo presso Bossi ma anche in confindustria, pare che finalmente anche la regione Calabria si sia fatta esperta. Loiero avrebbe deciso infatti di chiedere a Berlusconi un trattamento analogo a quello riservato al colonello per la autostrada Tripoli Bengasi. Grazie al modello Gheddafi dunque finalmente la SA-RC diverrebbe un tracciato esemplare, non più citato quotidianamente come un percorso di guerra in tutti i notiziari. Nuccio Fava Già direttore del Tg1 e Tg3
Invia le tue mail a tribuna@altroquotidiano.it
da maurobiani.splinder.com
Reazioni
Chi dice D’Alema dice danno? Lerner sferza il leader Maximo Prima dichiara ai quattro venti che lui è solo un militante di base, non conta nulla, di modo che tutti possano ricordarne il proverbiale sarcasmo. Poi si mette a prospettare l’urgenza che il Pd si prepari a un governo di unità nazionale, nel caso di crollo psico-politico di Berlusconi. Così facendo Massimo D’Alema conferma la sua malaugurata vocazione all’intrigo che divide il suo fronte e insospettisce quello avversario. Temo che D’Alema si senta ingiustamente discriminato, da qui la dissimulazione un po’ ipocrita con cui scherza sul suo scarso potere; mentre viceversa ritiene di detenere ancora la leadership reale dell’unico partito interiore cui resta (in parte) fedele, cioè quello frantumato delle varie anime ex-Pci. Ma soprattutto pensa davvero che le sue relazioni con Tremonti, Casini, Fini siano la politica. E che il Pd dovrebbe ricominciare di lì, dai giochi interni alla nomenclatura, perchè solo riacquistando più potere nel palazzo conseguirebbe maggiori consensi nell’elettorato. Alla fine gli torna sempre quel tic: “lasciate fare a noi professionisti”. Immemore dei danni già provocati, tra i quali è giusto ricordare anche il ribaltone del 1994. Deporre con una congiura di palazzo il primo governo Berlusconi (che sarebbe comunque caduto di lì a poco per manifesta inadeguatezza) è stato uno dei modi migliori per consolidare il rapporto fideistico tra il Cavaliere e il suo popolo di destra. Quest’oggi D’Alema viene in soccorso alla teoria del complotto illustrata a Santa Margherita Ligure. Speriamo che il Pd non gli dia retta mettendosi a litigare pro o contro la “grosse koalition”… dal Blog di Gad Lerner www.gadlerner.it
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PersOne
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In 250mila hanno sfilato a Roma In tre milioni in Brasile di Maria F. Rotondaro Non sono mai sta al carnevale di Rio. Ma al Gay pride di Roma sì. Eppure dalla capitale italiana al Brasile il passo e breve. I carri “allegorici” e il popolo “omo” che hanno sfilato sabato scorso per le vie e le piazze romane si sono spostati - oggi (15 giugno) - a San Paolo. In Brasile per la tredicesima edizione della grande sfilata Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) i numeri cambiano (250mila hanno sfilato a Roma, 3milioni a San Paolo) ma la sostanza resta uguale. Lo slogan innanzitutto: “Senza omofobia, più cittadinanza per l’eguaglianza dei diritti”. Anche i colori sono identici. Blasfemie, baldoria, bizzarria, musica, colori appariscenti hanno fatto da sfondo alle rimostranze degli omosessuali in Italia come in Brasile. Orgoglio gay in marcia (insieme a Pannella, Ornella Muti e Luxuria) verso la “parità”. Presi di mira il premier (Berlusconi) e il papa. Altro che i cortei di operai e tute blu. Non sono stata al carnevale Brasiliano, ma al Gay pride di Roma sì. La parola alle immagini.
Nella pagina le fotografie scattate al Gay pride di Roma (Foto MFR)
Gay pride a Roma fotoracconto dal corteo
Il popolo “omo” dalla capitale a San Paolo
fotoGrafie
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Immagini, parole e suoni Alla scadenza dei quarant’anni dallo storico passo di Armstrong, il Festival di Massenzio 2009 a Roma celebra il nostro satellite con lo strumento di indagine più antico di tutti: la letteratura. Quest’anno saranno gli autori a presentare i loro inediti ispirandosi al tema “Terra Luna”. Ogni serata ha, perciò, un suo sottotitolo, per meglio definire l’angolatura letteraria che verrà di volta in volta offerta all’ascolto. Il tema e i titoli lunari delle serate non sono, però, l’unica novità che Casa delle Letterature di Roma ha voluto introdurre in questa ottava edizione del Festival, perché anche i contributi musicali delle serate si rinnovano. E’ stato ideato, infatti, un contrappunto musicale del tutto inedito rispetto alle sonorità utilizzate nelle edizioni precedenti: non più Jazz ma soprattutto musica elettronica, tastiere, dj set e echi di colonne sonore. Saranno inoltre realizzati dieci trailer originali dedicati a tutti gli autori ospiti che, incrociando per alcuni minuti immagini parole e suoni, introdurranno le serate. Dall’Universo ai Fori Imperiali, dalle favole alla poesia, dal romanzo borghese al fantasy, dalla geografia alla scienza: tutto ciò che sappiamo della luna verrà arricchito dai racconti di sedici
Dall’Universo ai Fori Imperiali In arrivo le “Inchieste di carta” con Grisham e Markaris a Roma
La locandina del film di Byron ispirata al romanzo di Giulio Verne
narratori, tra cui un giovane esordiente, otto poeti e due scienziati, sempre accompagnati da musiche live e, in alcuni casi,introdotti da attori. Li sentiremo leggere della luna in sette lingue diverse: greco, italiano, spagnolo, inglese, francese, olandese e svedese e il pubblico potrà, come sempre, seguirli leggendo la traduzione in italiano dei loro testi sui grandi schermi del palco di Massenzio. Domani (16 giugno) arrivano le “inchieste di carta” di Grisham e Markaris per una serata all’insegna del giallo e il 18 le “scritture migranti” dell’esordiente si-
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In Mostra
Festival di Massenzio
di Maria F. Rotondaro
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beriano, torinese d’adozione, Lilin e dell’iraniano-olandese Abdolah, entrambi narratori delle dure esperienze vissute nella madrepatria. Il 23 con lo svedese Larsson e l’americano Pearl entreremo in un mondo fatto di intrecci a sfondo letterario e storico, per giungere infine alla serata conclusiva del 25 giugno con due studiosi d’eccezione, Rovelli e Tozzi, che interpreteranno il tema del Festival raccontato con il linguaggio della scienza.
A Trieste Guglielmo Manenti
Il Bloomsday dedicato all’Ulisse di Joyce TRIESTE - Con la mostra BloomsDay di Guglielmo Manenti sara' celebrato domani (16 giugno) a Trieste il Bloomsday, giornata simbolo dell'opera di James Joyce. La rassegna proporra' illustrazioni liberamente tratte dall'Ulisse, una delle opere dello scrittore irlandese. Prendendo spunto dagli spostamenti effettuati dai personaggi dell'Ulisse, i curatori hanno organizzato una mostra itinerante, con sede principale nella Galleria MetroKubo, e che si snodera' in piu' punti espositivi del centro storico cittadino.
Al Gam di Torino
Il dialogo tra giovani artisti e visitatori TORINO - La Gam di Torino ospita dal18 giugno una nuova mostra: 'I giovani che visitano le nostre rovine non vi vedono che uno stile'. FormContent, un gruppo di giovani curatori, ha ideato una mostra sui generis, aperta al dialogo tra i curatori stessi, l'arte contemporanea e il pubblico.
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granDe schermO
Tra il noir e il thriller
Vincere regia di Marco Bellocchio con Giovanna Mezzogiorno, Filippo Timi, Michela Cescon, Fausto Russo AlesiIntestazione della
Noomi Rapace, Michael Nyqvist
Un tripudio di dialetti Estate ai Caraibi regia: Carlo Vanzina con Gigi Proietti, Martina Stella, Alena Seredova, Biagio Izzo Romani, napoletani e toscani ad Antigua. Un tripudio di dialetti per descrivere gli italiani di oggi. Carlo ed Enrico Vanzina con cinque storie, più o meno riuscite, tenta di intrattenere il pubblico estivo anche quest'anno. Non bada a spese ed ingaggia una folta schiera di comici e belle donne per cercare di divertire tutti. Senza ricorrere al pecoreccio. La coppia più riuscita, quella formata da un grande attore come Maurizio Mattioli (relegato fino ad ora solo a ruoli da caratterista) nei panni del palazzinaro e del suo autista-vittima Enrico Brignano.
Pagina a cura di LUCIANA VECCHIOLI
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Mussolini la prima moglie
Uomini che odiano le donne regia: Niels Arden Opleu con
Ecco un film che vale il prezzo del biglietto, anche per chi ha letto il lungo romanzo e lo troverà inevitabilmente sforbiciato in parecchie parti, senza togliere nulla però alla scorrevolezza della storia. Una via di mezzo tra il noir ed il thriller. Duro, inquietante, soprattutto da un punto di vista femminile. Le immagini a volte sono crude e disturbanti. Anche se la vendetta della ragazza (la brava attrice Noomi Rapace perfetta nei panni dell'hacker tutta piercing e tatuaggi) potrebbe rivelarsi in qualche modo catartica per le donne che lo vedranno.
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Una scena di “Moonacre - I segreti dell’ultima luna”, tratto da
Fantasy per tutta la famiglia
La regola del sequel
Moonacre - I segreti della luna
Una notte al museo 2
regia: Gabor Csupo con Ioan Gruffudd, Dakota Blue Richards, Tim Curry Tratto dal classico della letteratura per bambini "The little white horse" scritto da Elizabeth Goudge, "Moonacre - I segreti dell'ultima luna" è un fantasy per tutta la famiglia. Struttura classica del film di genere, con tanto di orfana che va a vivere con lo zio e la scoperta di un mondo magico. La Rowling, mamma di Harry Potter, ha più volte dichiarato di essere stata fortemente influenzata dal racconto nello scrivere le avventure del suo maghetto.
Non è il Codice ma funziona Angeli e Demoni Regista Ron Howard con Tom Hanks, Ewan McGregor, Il Cern di Ginevra, il più grande e potente acceleratore di particelle al mondo, per capire i segreti del Big Bang, l'origine dell'universo. L'antimateria che passa nelle mani degli Illuminati, una setta anticlericale esistita cinque secoli fa. Parte da
regia di Shawn Levy con Ben Stiller, Owen Wilson, Robin William In genere i sequel non sono sempre all'altezza delle opere prime ed anche in questo caso la regola non viene smentita. Perduta la freschezza della novità e nonostante un Ben Stiller che cerca di mettercerla tutta e nonostante le battute, inserite solo nella versione italiana, che alludono a Berlusconi (guardare i trailer che girano in tv) il film non decolla. Certo, non è facile raccontare il seguito di un museo dove le statue di notte si animano. In mancanza di una prescrizione medica si poteva anche evitare. qui l'ultimo ed avventuroso capitolo uscito dalla penna di Dan Brown e magistralmente portato sullo schermo dall'ex Ricky Cunningham. Tra gli interpreti un luciferino Ewan McGregor nei panni del Camerlengo ed il nostro Favino, capitano delle guardie svizzere, poche battute e brutalmente ucciso a metà film. Meno appassionante de Il Codice da Vinci, "Angeli e demoni" è comunque un film che gli estimatori del genere non possono perdere.
Belocchio torna ad affrontare la Storia del '900 regalandoci uno dei suoi film migliori. La complessa personalità di Benito Mussolini vista con gli occhi della prima moglie Ida Dalser, che gli diede il primogenito maschio Benito Albino. Un ritratto doloroso e lucido, raccontato in gran parte attraverso filmati originali dell'epoca, di una ribelle che fino alla morte ha gridato la sua verità contrariamente ad un regime che la voleva zitta ed invisibile. Due esistenze cancellate dalla memoria riportate in vita qualche anno fa da un documentario di Rai 3. Ben interpretato dalla Mezzogiorno e da un credibile Filippo Timi. Michela Cescon è Rachele.
L’esordio di Madonna Sacro e Profano Regia: Madonna con Eugene Hutz, Holly Weston, Vicky McClure Passato l'anno scorso al festival di Berlino, "Filth and Wisdom", titolo italiano "Sacro e Profano", esordio alla regia della pop star Madonna, una abituata a scandalizzare, meravigliò invece tutti. Perché il film, prima di tutto rivela uno stile ed una freschezza inusuali e poi non ha scandalizzato proprio nessuno. Non c'è una scena di sesso, non ci sono volgarità, risulta anche poetico e sentimentale. Un po' videoclip anni '80 un po' commedia pop, il film scritto, diretto e prodotto dall'ex material girl ha come protagonista la faccia da gitano dell'attore e musicista ucraino Eugene Hutz, leader del gruppo dei Gogol Bordello. Se non l’avete mai visto, non vi perdete il suo precedente film "Ogni cosa è illuminata".
PIccOlO schermO
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CALCIO
Gli azzurri in Sud Africa Prima prova per la Confederation Cup Alla vigilia dell'esordio in Confederation Cup, Lippi esalta il calcio italiano che nel resto del mondo viene visto in crisi a causa della difficile situazione economica. In particolare, riferiscono i maggiori mezzi d’informazione, Lippi crede ancora nel gruppo storico che si aggiudicò tre anni fa il mondiale di Germania. Stasera la nazionale maggiore incontra la formazione degli Stati Uniti e dà inizio alla sua partecipazione in sud Africa alla Confederation Cup. la nazionale italiana di calcio. Il commissario tecnico cam-
pione del mondo, Marcello Lippi, schiera in campo le vecchie glorie del mondiale di Germania e promette: “siamo al massimo della forma, dobbiamo solo giocare”. A leggere la formazione che stasera debutterà nella Coppa delle Confederazioni, torneo al quale partecipiamo per la prima volta, si trovano infatti molte vecchie glorie. Ben sette dei giocatori che scenderanno in campo questa sera contro gli Usa sono campioni del mondo. Rai Uno, ore 21.00
Rosso d’autunno
Il Divo
La 7, ore 21.10 Regia di B. Beresford Con R. Dreyfuss, L. Hamilton e J. Lithgow
Sky Cinema, ore 21.00 Regia di Paolo Sorrentino Con Tony Servillo e Carlo Buccirosso
Lo psichiatra Jake Rainer, che ha sempre dato prova di singolare intuizione nel curare bambini autistici, al suo unico insuccesso, finito in tragedia, rimane irrimediabilmente scosso e ossessionato - malgrado il sostegno morale della moglie Karen - al punto di decidere di lasciare la professione e ritirarsi a vita privata. Improvvisamente viene contattato da Mitch Rivers, lo sceriffo del luogo, che lo prega d'aiutarlo a risolvere il caso d'omicidio dei due coniugi Warden, il cui unico testimone è forse proprio Tim, un bambino autistico, figlio dei due assassinati, trovato accanto ai cadaveri dei genitori con in mano un coltellaccio insanguinato.
Il film narra una parte della vita di Giulio Andreotti, protagonista della storia politica italiana per decenni, raccontata nel periodo tra 1991 e 1993, a cavallo tra la presentazione del VII Governo Andreotti e l'inizio del maxiprocesso per associazione mafiosa a Palermo. La pellicola inizia con una lunga carrellata di omicidi o suicidi (Moro, Dalla Chiesa, Pecorelli, Falcone, Calvi, Sindona, Ambrosoli) scandita dalla musica di Toop toop dei Cassius. Seguono le parole delle lettere di Aldo Moro che dalla sua prigionia presso le Brigate Rosse si rivolgeva proprio ad Andreotti, evidenziandone la poca umanità e scongiurandolo di prendere le trattative coi terroristi per la sua liberazione.
CULT-MOVIE Dirty dancing
Sky family, 21.00
Nell'estate del 1963, per una tranquilla vacanza, la famiglia Houseman (composta da padre, madre e due ragazze) si reca nelle Catskill Mountains, presso il villaggio turistico di proprietà dell'anziano Max Kellerman (Jack Weston). La figlia minore Frances "Baby" Houseman (Jennifer Grey) di diciassette anni è tenuta in grande considerazione dai propri genitori, soprattutto dal
papà Jake (Jerry Orbach) verso il quale Baby nutre una sincera ammirazione. Frances (dal nome della prima donna all'U.S. Cabinet, Frances Perkins) aspira ad entrare al Mount Holoyoke College per studiare economia con l'obiettivo di accedere al Peace Corps. Nella nuova località di vacanza, Baby si annoia un po' e, mentre il personale dell'albergo si abbandona alle danze
scopre una sera, nella parte del villaggio loro destinata, i loro scatenati balli. Capo e animatore è un bel giovanotto, Johnny Castle (Patrick Swayze), il quale in coppia con la partner Penny Johnson (Cynthia Rhodes) lavora come maestro di ballo per le ospiti dell'Hotel. La giovanissima Baby rimane affascinata dal calore e dai ritmi di quei balli.
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lunedì 15 giugno 2009
Il click
Lo scontro
Presunto Discussione tra “veline” appuntamento tra gli ex Pitt e Aniston
Hugh di nuovo contro i paparazzi
L’incontro
Jennifer Aniston e Brad Pitt insieme in un albergo di New York? Secondo quanto riporta il magazine Star, la coppia di ex coniugi avrebbe avuto un incontro clandestino al Gramercy Hotel di Manhattan. A dare la notizia un autista di limousine, probabilmente lo stesso che avrebbe accompagnato Jen all'appuntamento. L'uomo ha affermato che i due attori avrebbero trascorso un paio d'ore insieme nella parte posteriore del Gramercy, al diciottesimo piano nel Private Roof Club and Garden: «E' stato un incontro ben progettato - ha affermato l'autista -, in modo che nessuno potesse vederli». Uno scoop non da poco che però è stato prontamente smentito... Un portavoce dell'albergo ha dichiarato al tabloid US: "Non è vero". L'ipotesi che Brad Pitt e Jennifer Aniston siano diventati amanti viene ufficialmente ridotta in brandelli e il famoso testimone oculare dello Star, a quanto pare, è solo un bugiardo. Bisogna dire, però, che lo scorso 23 aprile qualcun altro ha avvistato Brad e Jennifer mentre facevano un giro in macchina per le vie di New York bevendo caffè e chiacchierando. Al momento, tutte queste voci su un ritorno di fiamma tra i due vengono date per false. Angelina Jolie può tirare un sospiro di sollievo anche se i rumours su una profonda crisi tra lei e il padre dei suoi sei figli continuano a circolare.
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Che cosa avranno da discutere così animatamente Caterina Balivo e Michela Vittoria Brambilla (nella imitazione di Dario Ballantini)? Saranno forse, nel prossimo autunno televisivo, la nuova coppia di Striscia? (Foto MFR)
Mazzanti: dal Gf al trono di Maria Marco Mazzanti non finisce mai di stupire. Dopo essere stato al centro del gossip dentro e fuori la Casa del GF9, con il suo triangolo amoroso, una volta fuori dal reality è diventato molto amico di Alessandro Cecchi Paone, dando adito a pettegolezzi sulla sua presunta natura omosessuale. Poi, però, sono arrivate pure le foto con qualche ex gieffina e starlette per fare capire a tutti che i suoi gusti sono sempre più portati verso il gentil sesso. Ora l'ultima trovata: il ragazzo vorrebbe un futuro da tronista di Uomini e Donne.
Il Molleggiato rifiutato dalla Rai Il direttore di rete Mauro Mazza esclude di aver avuto contatti di alcuni tipo con Celentano o Claudia Mori: cosi' la direzione di Raiuno. Nei giorni scorsi il clan aveva fatto sapere di aver ricevuto un rifiuto dalla Rai all'inserimento del nuovo programma del molleggiato nei palinsesti della rete ammiraglia, precisando che il no non era legato a motivi di budget. Smentite anche da Claudia Mori: «Chi veramente incontrai all'inizio del suo insediamento fu il nuovo dg della Rai Mauro Masi».
Hugh Grant Stava uscendo dal New York's Waverly Inn Restaurant con un amico. Quando ha trovato i paparazzi fuori ad attenderlo, non ce l'ha fatta a resistere e ne ha picchiato uno. Hugh Grant all'inizio sembrava scherzasse. Si era rivolto ai fotografi con domande ironiche e sarcastiche, ma quando uno di questi gli ha chiesto dove avesse lasciato le belle signore con cui di solito si accompagna, è scattato e ne ha colpito uno con alcuni calci all'inguine. Un collega ha urlato contro la star 49enne: "Bravo, sei grande! Ora avrai una causa sulla tua testa!". Hugh, però, è salito sopra il suo taxi e se n'è andato. Una denuncia, sicuramente, non mancherà. E l'uomo, grazie ai testimoni, avrà tutte le circostanze a suo favore per vincerla. Grant, dal canto suo, non è la prima volta che esplode. Già nel 2007 l'attore aveva lanciato un barattolo di fagioli contro un altro paparazzo per proteggere dagli scatti l'ex fidanzata Liz Hurley. In quel caso non ebbe conseguenze giuridiche. Questa volta sarà diverso...