Š Robert Godden
Un tuo gesto può illuminare il futuro di tante persone Lasciti ed eredità per i diritti umani Con il patrocinio e la collaborazione del
Cara Amica, caro Amico, il 28 maggio del 1961 l’avvocato inglese Peter Benenson lanciò dalle colonne del quotidiano di Londra “The Observer” un “Appello per l’amnistia”: il suo articolo, intitolato “I prigionieri dimenticati”, raccontava la vicenda di due studenti portoghesi arrestati per aver brindato alla libertà. Così nacque Amnesty International, per chiedere l’amnistia dei prigionieri di coscienza, perché il valore supremo della giustizia spinse donne e uomini da ogni parte del mondo a unirsi in un unico movimento in nome della libertà e dei diritti umani fondamentali.
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Da allora Amnesty International si impegna in difesa dei diritti umani mettendo governi, istituzioni e aziende di fronte alle loro responsabilità, portando alla luce verità, dando voce ai “senza voce”.
Nel 1975 insieme ad altre persone che come me condividevano quegli stessi ideali di uguaglianza e libertà abbiamo voluto unirci a questo nobile cammino fondando la Sezione Italiana di Amnesty International. Giorno dopo giorno operiamo in un unico movimento globale per la difesa e la promozione dei diritti umani nel mondo.
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Sono centinaia di migliaia le persone che, grazie all’azione di Amnesty International, hanno ritrovato la libertà, hanno evitato l’esecuzione di una condanna a morte, hanno ottenuto asilo politico o hanno cessato di essere torturate. E sono sempre di più le persone che in questi anni hanno deciso di inserire nel proprio testamento un lascito a favore di Amnesty International. Un gesto di stima e fiducia nei confronti dell’Associazione ma soprattutto una scelta etica e solidale nei confronti di chi ogni giorno vede violati e negati i propri diritti umani. La invito a leggere questa “Guida ai Lasciti Testamentari”, che contiene un approfondimento sull’argomento. Pagina dopo pagina, si accorgerà di quante possibilità ci sono per difendere i diritti umani fondamentali. Prima di lasciarla alla lettura dell’opuscolo, le segnalo che, se desidera un colloquio riservato, il nostro Ufficio Raccolta Fondi è a sua disposizione al numero dedicato 06.4490201. Cordialmente,
Pasquale Lebano Notaio e Fondatore della Sezione Italiana di Amnesty International
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Amnesty International si è sempre duramente battuta e che nel 1961, anno di fondazione di Amnesty International, era esercitata in gran parte degli Stati del mondo, alla metà del 2010 risultava abolita in 139 Nazioni.
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ono centinaia di migliaia le persone che, grazie all’azione di Amnesty International, hanno ritrovato la libertà, hanno evitato l’esecuzione di una condanna a morte, hanno ottenuto asilo politico o hanno cessato di essere torturate. Grazie ai rapporti e alle denunce di Amnesty International, la comunità internazionale ha preso coscienza, negli anni, della diffusione di determinate forme di violazione dei diritti umani (come le “sparizioni” o gli omicidi delle squadre della morte) e delle sempre maggiori implicazioni derivanti, per la popolazione civile, dai conflitti armati. La pena di morte, contro la quale
Chi siamo Amnesty International è un’Organizzazione non governativa indipendente; una comunità globale di difensori dei diritti umani che si riconosce nei principi della solidarietà internazionale. L’Associazione è stata fondata dall’avvocato inglese Peter Benenson che nel maggio del 1961 lanciò una campagna per l’amnistia dei prigionieri di coscienza. Attualmente conta oltre tre milioni tra soci e sostenitori in più di 150 paesi. La sede centrale di Amnesty International è a Londra mentre la Sezione Italiana ha sede a Roma e conta oltre 70.000 soci e sostenitori.
Visione e missione La visione di Amnesty International è quella di “un mondo in cui a ogni persona siano riconosciuti tutti i diritti umani sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e da altri atti sulla protezione internazionale dei diritti umani”. Nel perseguimento di questa visione, la missione di Amnesty International è quella di svolgere attività di ricerca e azioni finalizzate a prevenire ed eliminare ogni sopruso o violazione dei diritti umani fondamentali.
Cosa facciamo Amnesty International lavora per la difesa dei diritti umani a livello globale e nel farlo si rivolge a governi, organizzazioni intergovernative, gruppi politici armati, attori economici e finanziari, affinché rispettino le norme internazionali dei diritti umani e del diritto umanitario. L’Organizzazione svolge ricerche sistematiche e imparziali su casi di violazioni dei diritti umani con accuratezza, tempestività e continuità nel tempo. Ne rende pubbliche le conclusioni e mobilita l’opinione pubblica verso i governi e altri soggetti allo scopo di porre fine agli abusi. Amnesty International, inoltre, nell’ambito della propria opera di promozione di tutti i diritti umani, organizza progetti educativi, svolge attività di lobby e di pressione sui governi e sulle organizzazioni internazionali e lancia campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
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Campagne: la nostra voce al servizio dei diritti umani
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gni anno Amnesty International lancia campagne e azioni nazionali e internazionali per porre fine alle violazioni e migliorare la situazione dei diritti umani nel mondo. Le campagne e le azioni prevedono l’utilizzo delle più svariate tecniche di pressione sui governi e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica: raccolta di firme e invio di appelli, incontri istituzionali, manifestazioni e attività di comunicazione. Tra le campagne mondiali in corso, figurano
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“No alla pena di morte”, “Per un’Europa senza discriminazioni“ e “Io pretendo dignità” con la quale si intende porre i diritti umani al centro della lotta contro la povertà. Mortalità materna, insediamenti abitativi precari, responsabilità delle imprese, sono le aree d’intervento sulle quali Amnesty International rivolge le sue azioni. Perché è solo attraverso il rispetto dei diritti umani che si può porre fine alla povertà. Sul piano nazionale, inoltre, l’Organizzazione svolge una campagna
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Mortalità materna: UN PROBLEMA URGENTE
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Ogni anno, 350.000 donne muoiono per complicanze legate alla gravidanza e al parto. La maggior parte di queste morti potrebbe essere evitata attraverso cure mediche di alta qualità, accessibili e tempestive. Amnesty International chiede che l’assistenza ostetrica d’urgenza sia disponibile per ogni donna che ne abbia bisogno e che siano eliminati i costi che ostacolano l’accesso alle cure mediche di base e ad altre forme di assistenza sanitaria salvavita, nell’ambito della salute materna e riproduttiva.
c’è ancora tanto da fare... n
permanente per l’adeguamento della legislazione interna in materia di tortura, diritto di asilo e giustizia internazionale. Una voce imparziale La forza e l’efficacia di Amnesty International dipendono strettamente dalla sua indipendenza. Per mantenere la propria imparzialità e autonomia, Amnesty International non accetta fondi dai governi e porta avanti le proprie attività solo grazie al sostegno economico dei propri soci e sostenitori. Un sostegno che può arrivare anche attraverso un lascito testamentario.
In almeno 98 paesi si sono verificate torture o altre forme di maltrattamento n In almeno 54 paesi sono stati celebrati processi iniqui n In almeno 89 paesi la libertà d’espressione è stata sottoposta a restrizioni n In almeno 48 paesi sono stati incarcerati prigionieri di coscienza n In 23 paesi hanno avuto luogo esecuzioni di condanne a morte n In 67 paesi sono state emesse condanne a morte
Il Rapporto Annuale 2011 di Amnesty International denuncia violazioni dei diritti umani in 157 paesi nel 2010 7
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Fare testamento è una scelta di civile previdenza e responsabilità. È il modo migliore per tutelare i propri cari e assicurarsi che i propri beni vengano disposti secondo le proprie scelte e volontà. Per chi non ha eredi, fare testamento è fondamentale per evitare che, per legge, tutti i beni passino automaticamente allo Stato.
Al contrario, fare testamento è un gesto semplice ed economico.
Fare testamento nel nostro paese è una pratica ancora poco diffusa a causa del pregiudizio, della superstizione e talvolta dell’inesperienza. Spesso si ritiene che un atto testamentario sia una pratica complessa e costosa, prerogativa di chi ha un patrimonio consistente.
Indipendentemente dalla modalità che si sceglie nella stesura del testamento, è utile farsi assistere da un notaio o da un legale specializzato; questo permette di comprendere bene le norme di legge che regolano le disposizioni testamentarie e di dare attuazione alle stesse in modo pieno e conforme alla propria volontà.
Per poter lasciare i propri beni o parti di essi ad Amnesty International, basta esprimere le proprie volontà in modo chiaro e lineare in un testamento: documento che può essere “olografo”, “pubblico” o “segreto”.
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fare testamento
Testamento olografo Il testamento olografo deve essere scritto per intero, datato (indicando giorno, mese e anno) e sottoscritto (al termine delle disposizioni) a mano dal testatore. Affinché abbia validità legale, deve avere una scrittura chiara e leggibile, riportare la data del giorno in cui viene redatto e la firma con nome e cognome del testatore. Deve inoltre essere conservato in modo appropriato affinché possa essere ritrovato per la sua pubblicazione. Il testamento olografo, pena la sua validità, non deve essere scritto né da terzi, né per mezzo di strumenti meccanici (pc, macchina da scrivere). Questa forma di testamento è la più semplice, perché non richiede l’ausilio di un notaio, ma è anche la meno sicura, poiché il documento, se non ben conservato, rischia di essere smarrito o distrutto.
Testamento segreto Il testamento segreto può essere scritto sia dal testatore che da terzi. Se è il testatore a redigerlo di proprio pugno, è sufficiente una firma alla fine delle disposizioni. Nel caso in cui sia una terza persona a occuparsi della redazione del documento (in tutto o in parte), oppure sia scritto dal testatore con mezzi meccanici, il testatore dovrà sottoscriverlo su ciascun mezzo foglio. Il testamento deve essere consegnato al notaio in una busta sigillata alla presenza di due testimoni. Viene conservato negli atti del notaio e reso pubblico solo dopo la dipartita del testatore.
Testamento pubblico Il testamento pubblico è redatto dal notaio in presenza di 2 testimoni. Anch’esso viene conservato negli atti del notaio e reso pubblico solo dopo la dipartita del testatore. Qualunque forma di testamento è riservata e può essere modificata o revocata in ogni momento della vita.
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e disposizioni testamentarie possono essere di due tipi: a titolo universale o particolare. Le prime istituiscono un erede, le seconde il beneficiario di un legato, definito legatario. La differenza tra le due situazioni risiede nel fatto che mentre l’erede subentra nella situazione patrimoniale del de cuius (sia essa universale o pro quota), il legatario è beneficiario di un’attribuzione specifica. Inoltre l’erede partecipa concretamente alla successione del de cuius, gestendo il patrimonio ed eseguendo le sue ultime volontà, mentre il legatario attende solo che gli eredi, o chi per essi (esecutore testamentario, ecc.), procedano all’adempimento dello stesso senza dover compiere alcun atto; al più la rinuncia laddove non fosse interessato al lascito in se stesso. L’erede subentra nella totalità dei rapporti giuridici del testatore sia attivi che passivi, quindi in tutto
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il patrimonio ma anche in tutti i debiti e le passività facenti capo al testatore. Il legatario, in quanto successore a titolo particolare, non è tenuto a rispondere dei debiti ereditari. Quota di riserva e quota disponibile Nell’ipotesi in cui il testatore abbia eredi legittimari, ossia un coniuge (ancorché separato ma non ancora divorziato) e figli, sia legittimi, sia naturali, sia adottati (o loro discendenti), deve tener conto della legittima, che è una porzione del patrimonio riservata dalla legge ai propri cari, e pertanto denominata quota di riserva, a prescindere dalle disposizioni testamentarie. Nella sola ipotesi in cui il testatore non lasci figli saranno considerati “in sostituzione” gli ascendenti legittimi (e quindi genitori, nonni, ecc.). Nella eventualità in cui non vi siano né coniuge, né figli (o loro discendenti) e neppure ascendenti, allora la quota disponibile corrisponderà al 100% del patrimonio.
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Le disposizioni testamentarie
Nel caso in cui vi sia un testamento, il testatore deve considerare che, in presenza di eredi, può disporre solo di una parte dei propri beni (quota disponibile) che varia, in considerazione dei legittimari esistenti al momento dell’apertura della successione e quindi alla data del decesso, secondo le seguenti percentuali del patrimonio: Eredi Legittimi
Coniuge
(in mancanza di figli e senza ascendenti)
Coniuge + figlio unico
Coniuge vivente
Quota disponibile
50% eredità + diritto abitazione
50% eredità
Coniuge: 33,3% eredità + dir. abitazione
(anche se viventi gli ascendenti)
Figlio: 33,3% eredità
Coniuge + 2 o più figli
Coniuge: 25% eredità + dir. abitazione
(anche se viventi gli ascendenti)
Figlio: 50% eredità in parti uguali
Coniuge + ascendente/i
Coniuge: 50% eredità + dir. abitazione
33,3% eredità 25% eredità 25% eredità
(senza figli)
Ascendenti: 25% eredità
Figlio unico
50% eredità
50% eredità
2 o più figli
66,66% eredità
33,3% eredità
Senza figli
33,33% eredità
66,6% eredità
Senza figli
Niente
100% eredità
(anche se viventi gli ascendenti)
Senza coniuge
Quota di riserva
(anche se viventi gli ascendenti)
e ascendente/i (nonni, genitori, ecc.)
e ascendenti
Per comprendere bene l’entità del patrimonio su cui calcolare la quota di riserva e quella disponibile, è molto importante avvalersi di un notaio, di un avvocato o di un altro consulente specializzato.
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L’esecutore testamentario
L’
esecutore testamentario è una persona di fiducia scelta dal testatore per curare e garantire che le volontà testamentarie siano rispettate. Deve essere indicato nel testamento e può essere esecutore testamentario dal parente più prossimo a un amico. La sua funzione è di far rispettare la volontà del testatore. Se si preferisce optare per una persona di maggiore esperienza, si può nominare anche il proprio notaio, avvocato, commercialista.
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Possono essere nominati anche più esecutori testamentari e, per il caso in cui alcuni o tutti non vogliano o non possano accettare, altro o altri in loro sostituzione. Non è obbligatorio nominare un esecutore testamentario ma è una scelta che assicura che le proprie disposizioni testamentarie siano eseguite correttamente e soprattutto da una persona di fiducia.
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Cosa lasciare ad Amnesty International Per sostenere Amnesty International attraverso un lascito testamentario non bisogna necessariamente disporre di un ingente patrimonio perché anche un piccolo contributo o pochi beni possono fare la differenza. Amnesty International accoglie diversi tipi di beni: n
beni immobili: appartamenti, terreni, fabbricati, locali commerciali, ecc. n beni mobili: azioni, titoli, fondi di investimento ma anche gioielli, opere d’arte, arredi, automobili, ecc. n denaro n polizze vita e assicurazioni varie
n
indennità di preavviso e di fine rapporto (di cui il testatore potrà disporre in caso di assenza del coniuge, di figli, di parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado viventi e a carico del lavoratore).
Qualunque sia la scelta, si avrà sempre la certezza di trasmettere i propri valori e ideali ai propri figli e a milioni di altri. Nel tempo, un lascito testamentario consentirà ad Amnesty International di portare avanti ricerche, campagne e progetti in difesa dei diritti umani nel mondo.
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Amnesty International beneficiaria di un lascito oppure erede universale Ad Amnesty International è possibile destinare, attraverso un lascito testamentario, una somma di denaro, beni immobili oppure mobili, o una parte dei propri beni. Nel caso in cui non vi siano eredi invece, è possibile nominare Amnesty International erede universale. Se si sceglie la forma olografa, il testatore dovrà scrivere interamente a mano il testamento come nell’esempio che segue. Si raccomanda di apporre la data e la firma alla fine delle disposizioni.
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Domande e risposte Come sarà utilizzato il mio lascito a favore di Amnesty International? Amnesty International utilizzerà il lascito per le attività di difesa dei diritti umani che al momento avranno più bisogno di fondi. Il lascito potrà quindi sostenere progetti e campagne di lungo periodo oppure “azioni urgenti”, cioè azioni che devono essere intraprese nell’immediato e nel minor tempo possibile, in risposta a situazioni di particolare gravità ed emergenza. Chi pagherà le imposte di successione? Amnesty International Sezione Italiana è ONLUS, Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale, perciò non è soggetta ad alcuna imposta di successione. Se faccio un lascito ad Amnesty International, “tolgo” qualcosa ai miei familiari? No. Lo Stato italiano, attraverso precise disposizioni di legge, tutela i membri della cerchia familiare del testatore con una quota d’eredità definita “legittima”. I familiari che hanno diritto a ricevere questa quota sono: coniuge, figli legittimi, naturali, legittimati e adottivi, nonché, in assenza di figli, ascendenti legittimi. Colui che fa testamento, in presenza di questi familiari, deve in ogni caso riservare loro la percentuale del proprio patrimonio costituente la quota di riserva (come indicato nella tabella a pagina 11) destinando a proprio piacimento la “quota disponibile”, nella percentuale corrispondente alla propria situazione familiare. Nel caso io non abbia parenti prossimi tipo coniuge, genitori, figli e voglia fare un lascito tramite testamento ad Amnesty International, chi potrebbe eventualmente opporsi? Nessuno. I parenti indicati nell’art. 565 c.c. (coniuge, discendenti legittimi e naturali, ascendenti legittimi, collaterali, altri parenti non oltre il sesto grado e lo Stato) potrebbero fare ricorso solo in caso di testamento nullo ovvero in presenza di un testamento valido le cui disposizioni non coprono tutto il patrimonio ereditario. In quest’ultimo caso i soggetti citati potrebbero subentrare nella successione ereditaria per l’assegnazione della parte rimasta scoperta.
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Due coniugi possono fare un unico testamento? No il testamento è personale. Ciascun coniuge deve redigere le proprie volontà separatamente. Quali diritti hanno sull’eredità il coniuge separato e il coniuge divorziato? Il coniuge separato ha gli stessi diritti alla successione del coniuge mentre il coniuge divorziato con la sentenza di divorzio perde ogni diritto all’eredità. E se, fatto il testamento a favore di Amnesty International, un giorno cambiassi idea? Nessun problema. Le basterà scrivere un altro testamento che revoca e annulla quello precedente. Per fare testamento è sempre necessario consultare un notaio? No, non è necessario ma è consigliabile farlo. Nel caso in cui si desidera fare un testamento “pubblico” è indispensabile la presenza di un notaio, ma sarebbe buona prassi consultare un professionista anche qualora si scegliesse di redigere un testamento olografo. È il modo migliore per avere una consulenza professionale qualificata in materia testamentaria. È sempre necessario consegnare il proprio testamento olografo a un notaio? No, ma è importante consegnare l’originale del testamento olografo a una persona fidata e che abbia come unico interesse l’adempimento della volontà del testatore. La fotocopia di un testamento olografo ha valore legale? No. La fotocopia di un testamento olografo non ha alcun valore legale. Essa testimonia l’esistenza di un testamento originale ma di per sé non può essere impugnata. Chi non è in grado di scrivere o firmare, può fare testamento? Si. Avvalendosi della prestazione di un notaio attraverso un testamento pubblico, dettato allo stesso notaio in presenza di due testimoni.
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Il testamento olografo può essere scritto a macchina o al computer? No. Il testamento olografo, per avere valore legale, deve essere interamente scritto a mano. Posso nominare, nel testamento, Amnesty International beneficiaria di una polizza vita? Si. La designazione del beneficiario può essere fatta dal contraente all’atto della stipula della polizza o, con successiva dichiarazione scritta comunicata dallo stesso, all’assicuratore o per testamento. Il contraente in qualsiasi momento può modificare il beneficiario con successiva annotazione nella polizza approvata dall’assicuratore o con un testamento sostituendo così altre persone o enti alle persone già designate come beneficiarie. L’importo dell’assicurazione sulla vita non entra nell’asse ereditario. Infatti, ai sensi dell’art. 1920 c.c., il beneficiario acquista, per effetto della designazione, un diritto proprio nei confronti dell’assicurazione, per cui le somme corrisposte a seguito del decesso dell’assicurato non rientrano nell’asse ereditario, non sono soggette a imposta di successione, non si computano né per formare la quota per gli eredi, né per calcolare se vi sia lesione di legittima. Il beneficiario potrà soltanto essere tenuto a restituire ai legittimari, che risultassero lesi, l’ammontare dei premi pagati dal testatore.
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Amnesty International difenderà la riservatezza delle mie volontà? Come per ogni donazione, verrà garantita totale privacy nel trattamento delle informazioni in possesso dell’Organizzazione.
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“Un tempo i campi di concentramento e gli infernali luoghi desolati del mondo si trovavano nell’oscurità. Oggi sono illuminati dalla luce della candela di Amnesty: la candela avvolta dal filo spinato. Quando ho acceso per la prima volta la candela di Amnesty, avevo in mente l’antico proverbio cinese: ‘Meglio accendere una candela che maledire l’oscurità’.” Peter Benenson Fondatore di Amnesty International
Peter Benenson, oltre a fondare Amnesty International, nel 2005 ha lasciato tutti i suoi beni all’Organizzazione che ha costituito. Gli uffici della sede centrale di Amnesty International a Londra, in Easton Street, si chiamano “Peter Benenson House” in suo onore.
PER RICEVERE MAGGIORI INFORMAZIONI SUI LASCITI TESTAMENTARI a favore di amnesty international Ufficio Raccolta Fondi - Promozione Lasciti lascito@amnesty.it - tel. diretto 06.4490201
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ASSOCIAZIONE ONLUS Via G. B. De Rossi, 10 - 00161 Roma
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