QE-MAGAZINE WEB #13 Anno 4 - SPECIALE PASQUA 2019
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Edito
QE-MAGAZINE #13 -SPECIALE PASQUA 2019
A Monte Carlo lei continua a brillare, nonostante siano passati decenni. Era un'icona di bellezza che ebbe i suoi natali a Filadelfia il 12 novembre 1929, e diva di Hollywood negli anni Cinquanta, poi divenuta Principessa Grace di Monaco. Per celebrare i novantanni dalla sua nascita sono state organizzate eccezionalmente due esposizioni degne di nota. La prima, dal titolo « Monaco, 6 mai 1955. Histoire d’une rencontre » è una percorso organizzato nei Grandi Appartamenti del Palazzo del Principe di Monaco. In programma dal 14 maggio al 15 ottobre 2019, nella residenza dei Grimaldi, è stato allestito un percorso fotografico firmato da Pierre Galante, giornalista di Paris Match e dal fotografo irlandese Edward Quinn. Sono loro, infatti i testimoni privilegiati che documentarono l'incontro tra l'allora attrice, ospite protagonista dell'VIII Festival del cinema di Cannes, ed il Principe Ranieri III. Da questo appuntamento, organizzato all'ultimo minuto il pomeriggio del 6 maggio 1955, iniziò la favola della Principessa Grace di Monaco. I visitatori, per l'occasione, sono invitati a vivere quell'atmosfera romantica che ebbe il suo culmine con matrimonio 'Princier' celebrato a Monaco il 18 e 19 aprile 1956 e trasmesso in mondovisione. Un evento nell'evento. L'altro evento, invece, ha luogo in Francia, nel paese natale di Cristian Dior Museum, Granville, dove nella sede della Fondazione a lui intitolata, dal 27 aprile al 17 novembre 2019, la Maison rende omaggio alla Principessa Grace con l'esposizione dal titolo " Grace de Monaco: Princess in Dior". Per la prima volta esposti al pubblico una selezione di circa ottantacinque dei suoi abiti più belli e meglio conservati, provenienti dal Palazzo di Monaco. L'itinerario fashion, curato da Florence Müller con l’aiuto di Gwenola Fouilleul, consente di conoscere la Principessa sia come figura pubblica, così come appariva durante le sue apparizioni u ficiali. E poi, anche come donna moderna, moglie e madre devota dei suoi tre figli. A fare da cornice agli abiti haute couture realizzati appositamente per lei da Dior, sono esposti oggetti, ritratti, fotografie, ritagli di stampa, e schizzi delle scenografie disegnate dal decoratore e costumista teatrale André Levasseur. Se poi, cari lettori, tutto questo non vi basta, sappiate che ora il Principato di Monaco si può visitare attraverso l'applicazione CardMap, che consente di scoprire Monte Carlo in 3D. Non tutta la città è stata configurata per interagire con i nostri smartphone ma se vi recate presso il Roseto Principessa Grace, Grace, il Parco Paesaggistico, il Giardino Giapponese, il Casino, la Cattedrale, il Museo Oceanografico ed il Palazzo dei Principi, avrete modo di scoprire questa meraviglia. A breve, si aggiungeranno anche il Giardino Esotico, le Grotte dell'Osservatorio, il Circuito del GP di Formula Uno ed il Cambio della Guardia del Castello dei Principi. Allora, raccontarvi tutto ciò non è già un bel regalo di Pasqua? Nel frattempo, cari lettori, concedeteci una piccola sosta per ritrovarci il 2 maggio prossimo, sempre su www.qe-magazine.com. In ogni caso, vi ricordiamo che la versione stampabile del magazine digitale è disponibile ESCLUSIVAMENTE per gli abbonati che ne facciano richiesta scrivendo a ampmonaco@ampmonaco.com, mentre i numeri arretrati restano visibili sul sito QEMAGAZINE.COM e naturalmente anche sulla piattaforma issuu.com/ampmonaco
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#12 11 APRILE 2019 11 APRILE 2019
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QE-MAG@ZINE #13 SPECIALE PASQUA 2019 Sommario PAG 4 Serge Telle: "La priorità monegasca non si tocca" // Riunione straordinaria del nuovo Consiglio Comunale di Monaco
PAG 10 Rolex Monte Carlo Masters: un italiano in finale... // Sono solo parole: Confronto
PAG 12 Primo Mag io e vecchi luoghi comuni PAG 15 Libri, storie e le eratura : se ne parla a MADE IN ITALY PAG 16 MO i TO MO TO: L’ingrediente base della pozione di questa edizione: musica, musica ed ancora musica // INCONTRI: Younis Tawfik
PAG 24 Bolongaro: un omag io arty per i novant'anni dalla nascita della SALUTE & BENESSERE
PAG 26 PHAM Monaco: le procedure anestesiologiche PAG 27 WES: bicicle e ele riche protagoniste in Costa Azzurra PAG 33 Operazione #WhiteCard: mobilizzazione milionaria PAG 34 AGENDA DE MONACO AGENDA DE MONACO
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Serge Telle: "La priorità monegasca non si tocca"
© Direction de la Communication – Michael Alesi
I desiderata del Sovrano, SAS il Principe Alberto II di Monaco, dovrebbero rappresentare i punti fermi del Governo monegasco nell'ambito delle sue attività. Anche di fronte alle indicazioni dell' ECRI le cui conclusioni ravvedono un certa discriminazione di trattamento nelle procedure penali e nella composizione delle associazioni, che per Monaco comporta una certa distinzione tra tutti gli altri ed i privilegiati monegaschi o francesi. Del resto, nel corso dell'incontro organizzato dal Monaco Press Club, l' ospite istituzionale, il Primo Ministro Serge Telle, non ha esitato a sottolineare che scrivere i testi dell'accordo di associazione con l'Unione Europea (UE) richiede "capacità legali e redazionali di una certa creatività" in quanto per includere nell'UE Monaco, ma anche San Marino e Andorra, ci si scontra con una dei fondamenti all'origine della Comunità Europea: la non discriminazione e libera circolazione delle persone e delle merci. Ed allora, considerato che il doppio filo che lega il Principato di Monaco alla Francia, sancito da 132 gli accordi, - molti dei quali dovrebbero restare in vigore-, restano inderogabili dei principi che regolano, ad esempio la convenzione doganale monaco-francese doganale o l'accordo di vicinato del 1963. Tuttavia, il Parlamento Europeo, che lo scorso 13 marzo ha approvato la raccomandazione - da inizio aprile nelle mani del Principe Alberto, del Presidente del 4
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Consiglio Nazionale e dello stesso Primo Ministro Serge Telle-, nel menzionare la procedura ai punti G e H (qui sotto riportati) parlano chiaro; G - considerando che Andorra, Monaco e San Marino si sono tutti impegnati in accordi bilaterali di vecchia data con gli Stati limitrofi, che affrontano questioni di reciproco interesse, tenendo conto delle particolarità e delle sensibilità di questi tre Stati membri e rispecchiano la necessità di preservare la redditività di tali Stati; che queste particolarità e sensibilità sono state riconosciute dall'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa; H - considerando che Andorra, Monaco e San Marino, ciascuno a suo modo, hanno compiuto importanti riforme e convergenza normativa con l'Unione, in particolare per quanto riguarda la regolamentazione del settore bancario e finanziario. Questi i dati certi. Secondo quanto affermato dal Primo Ministro, invece, "nulla ci consente di affermare che siamo vicini a una svolta,. Questo perché alcune peculiarità tipiche del Principato dovrebbero essere tutelate in un possibile accordo con l'Europa, mentre altri principi sarebbero adattati in particolare nell'ambito del diritto dei consumatori a cui l'UE fa riferimento con circa 4000 direttive e regolamenti comunitari. Ai monegaschi si deve dunque garantire le loro specificità e la protezione nel loro paese si traduce in termini di alloggio o occupazione: questo è inderogabile". L'evidenza, per tutti, è che i negoziati saranno lunghi e complicati ma "in una trattativa, devi essere padrone del tempo e questa non deve fare eccezione" chiosa Telle. In questo senso l'obiettivo del governo è "assolutamente comune con quello del Consiglio nazionale" il cui presidente, Stéphane Valeri, ha assistito annuendo all'incontro come molte altre cariche istituzionali.
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Riunione straordinaria del nuovo Consiglio Comunale di Monaco
© DR
Conseil Communal 2019-2023 (crédit - Mairie de Monaco)
I membri del nuovo Consiglio comunale, dopo i risultati delle elezioni comunali del 17 Marzo 2019, si sono riuniti in sessione pubblica straordinaria martedì mattina 16 aprile 2019, per comunicare nomi del Sindaco e dei consiglieri che costituiscono la nuova giunta comunale in carica fino al 2023. Questa assemblea istituzionale si è svolta nella Sala del Consiglio Municipio di Monaco, alla presenza dei più alti rappresentanti delle cariche pubbliche del Principato. Dopo l'allocuzione di apertura pronunciato dal membro più anziano Claude Bollati, affiancato da Chloé Boscagli Leclercq e Mélanie Flachaire, è stato eletto il Sindaco e i vari consiglieri. Nessuna sorpresa per la nomina di Georges Marsan alla più alta carica comunale (è al suo quinto mandato consecutivo) mentre tutti i nominativi ed i rispettivi uffici sono riportati nella tabella qui illustrata. Nel suo primo discorso, Georges Marsan ha annunciato l'istituzione di una nuovo organizzazione comunale che sviluppi otto commissioni principali, oltre alle tradizionali delegazioni. "Queste saranno le nostre attività principali, la spina dorsale del nostro mandato, in modo da coordinare al meglio i servizi in conformità con la politica voluto dal Consiglio comunale, e nel rispetto degli impegni presi di fronte ai Monegaschi ", ha detto. Ciascuno di queste otto commissioni principali saranno poste sotto l'egida di un rappresentante eletto: Camille Svara per il sociale; Marjorie Crovetto Harroch per l'ambiente, qualità della 6
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vita e sviluppo sostenibile; Françoise Gamerdinger per la cultura; Jacques Pastor per Patrimonio e Tradizioni; Nicolas Croesi per la transizione digitale; Jean-Marc Deoriti Castellini per animazione e tempo libero; Chloé Boscagli Leclercq per i settore giovani e Axelle Amalberti Verdino per lo sviluppo delle risorse finanziarie. La sessione pubblica è proseguita con il voto delle delegazioni e la designazione dei membri di ogni commissione e dei membri regolari e supplenti in rappresentanza presso le pubbliche istituzioni estere ed il Consiglio d'Europa. Il Sindaco, prima del voto sull'approvazione del bilancio e della gestione finanziaria, ha elencato i principali progetti per il periodo 2019/2023: la nuova carta d'identità digitale; la ristrutturazione degli esterni e degli interni del mercato coperto della Condamine; la creazione di terreno per giocare a calcetto e a padel come parte della ristrutturazione dello stadio Moneghetti; la nuova Libreria multimediale; la creazione dell'applicazione "La mia città tutti i giorni"; l'apertura di tre nuovi asili nido a Larvotto, San Roman e Moneghetti; una nuova versione digitale del controllo in remoto delle future 57 pensiline imperconnesse, tipiche della Smart City... Alla fine della cerimonia, i membri del Consiglio comunale andarono a Place de la Mairie dove, grazie al Gruppo Musicale, il gruppo di danze folcloristiche "La Palladienne" si è esibito, per poi assistere, all'interno della Sala dei matrimoni del Municipio, all'esecuzione del coro "U Cantin d'A Roca".
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Rolex Monte Carlo Masters: un italiano in finale...
Con il Principe Alberto II Novak Djokovic (ATP N°1), Rafael Nadal (ATP N°2), 11 volte campione a Monaco, il tedesco Alexander Zverev (ATP N°3, ma sconfitto agli ottavi da Fabio Fognini,Dominic Thiem (ATP N°5), Kei Nishikori (ATP N°6), ed i giocatori residenti a Monaco: Marin Cilic, David Goffin, Daniil Medvedev, Mischa Zverev. Con loro il giovane Stefanos Tsitispas ed il diciottenne Felix Auger-Aliassime, semi-finalista ai Masters 1000 di Miami. Copyright Gaetan Luci Palais Princier
Il torneo monegasco, fondato nel 1897, nasce come appuntamento sportivo amatoriale. Dalla piazza del Casinò fino alle alture di Beausoleil, con l'aumentare dei partecipanti nel 1928 il torneo si trasferisce definitivamente al Monte-Carlo Country Club, a Roquebrune Cap Martin. Con tre sole sola pause (le due Guerre Mondiali e nel 1925) è solo dal 1969 che il torneo diviene Open, cioé non solo per giocatori 'della domenica' ma anche ai professionisti. Questo cambiamento ha influito molto sulla notorietà dell'appuntamento sportivo fino a diventare un evento conosciuto mondialmente. Dal 1906, al torneo monegasco partecipavano tennisti che anno dopo anno si confermavano campioni, rinnovando il titolo: è il caso dei fratelli Doherty, Reggie e Lawrence, per esempio: il primo conquista 6 vittorie e il secondo 4, collezionando insieme 10 coppe nel primo decennio di vita del torneo. Il dominio iberico, diciamo così, è iniziato a partire dal 1990: dati alla mano, fino al 2003, ben 8 sono le finali disputate da un giocatore spagnolo: Sergi Bruguera, Carlos Moya, Juan Carlos Ferrero, Albert Costa e Alex Corretja sono i protagonisti di quegli anni. Fino ad arrivare al 'King of the clay' il maiorchino Rafael Nadal. Quella che è comunemente conosciuta come " Era Nadal" debutta Dal 2005 inizia quella straordinaria 8
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avventura della ben nota l’“Era Rafa”. Fino al 2012, per 8 volte consecutiva sarà proprio Rafael Nadal a vincere titolo che riconquista a partire dal 2016 fino al 2018, incassando ben 11 trionfi, un record assoluto! Quest'anno, inaspettatamente il maiorchino si è arreso alle semifinali contro un agguerrito Fabio Fognini che, grazie ad un fantasioso quanto efficace gioco, ha spiazzato le certezze di Nadal crollato dopo un ora e trentasei minuti di giochi in cui la forza dell'italiano l'ha neutralizzato senza repliche. La partita è stata particolarmente apprezzata anche dal suo allenatore Barazzutti che proprio sul campo monegasco, nel 1977, è stato l'ultimo tennista italiano ad aver disputato una finale, persa purtroppo contro un imbattibile Borg.
© DR
LA SORPRESA. Ottime prestazioni per il 23enne torinese Lorenzo Sonego che si è fermato ai quarti ma ne esce sconfitto dal serbo Dušan Lajović con il punteggio di 6-4 / 7-5
LA GRANDE DELUSIONE. Il numero due del ranking ATP, Rafael Nadal, lascia il campo Ranieri III dopo essere stato sconfitto alle semi-finali. in 1h36' da un determinato Fabio Fognini
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Sono solo parole: Confronto di Salvatore Dimag io
Nella società liquida può capitare di restare orfani di identità forti. Eppure d'identità abbiamo un marcato bisogno.
Una facile quanto insidiosa scappatoia può essere quella della contrapposizione, infatti, dirsi parte di un gruppo che si contrappone violentemente ad un altro gruppo (i tifosi di una squadra di calcio, i fanatici di un partito politico) è un modo per ostentare un'identità fittizia che possa tentare di colmare lo spaesamento della mancanza di quella reale. Oggi tante forze politiche giovani quanto fragilissime dal punto di vista contenutistico, traggono forza dalla contrapposizione violenta con determinati gruppi umani o categorie frettolosamente inquadrate. Un gran peccato. Poiché il confronto aiuta a crescere mentre lo scontro sclerotizza le nostre menti e i nostri cuori. Come ha ben scritto Amartya Sen: “La principale speranza di armonia nel nostro tormentato mondo risiede nella pluralità delle nostre identità, che si intrecciano l'una con l'altra e sono refrattarie a divisioni drastiche lungo linee di confine invalicabili a cui non si può opporre resistenza.” E’ proprio di confronto senza pregiudizi che si nutre la Pontificia Accademia delle scienze sociali. Da poco c'è stato un cambio importante al vertice di questa prestigiosa istituzione: il professor Zamagni, insigne studioso di caratura internazionale delle questioni della 10
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povertà e della discriminazione ne è stato posto a capo. Si tratta del primo italiano a ricoprire questo incarico. La Pontificia Accademia è un luogo di confronto vero nel quale credenti e non credenti possono reciprocamente arricchirsi su temi assai rilevanti. Il professor Zamagni che ha operato ed opera nelle istituzioni internazionali più diverse non è nuovo a questi scenari. Difatti da tempo è nel comitato scientifico del Cortile dei Gentili. Il Cortile dei Gentili è un'altra zona franca nella quale credenti e non credenti si confrontano. Per fortuna nel nostro mondo accanto alle atroci semplificazioni che contingentano malamente il pubblico sui social network e poi si trasformano in tristi e goffe forze politiche, ci sono questi luoghi di elaborazione delle idee e di esaltazione del confronto. Istituzioni come Il Cortile dei Gentili gettano una luce positiva sul nostro futuro. Ma da dove viene questa espressione? Il Cortile dei Gentili era una zona del tempio di Gerusalemme che ha rappresentato un esperimento di dialogo interreligioso e interculturale straordinario: difatti questa area era dedicata ai non ebrei, appunto i gentili, come venivano definiti i pagani che vivevano secondo costumi greco-romani (ecco perché Paolo viene anche chiamato apostolo dei gentili). Nel Cortile dei gentili chiunque poteva confrontarsi con i capi religiosi ebraici sul mistero di Dio e sul trascendente. È bello vedere come un’illuminata intuizione di 2000 anni fa, possa ispirare un’altrettanto illuminata istituzione di oggi. Sono questi i lunghi fili invisibili che tengono insieme la nostra società e proprio come le radici degli alberi impediscono al terreno di smottare durante le alluvioni, così queste profonde radici culturali e costituiscono una meravigliosa opportunità per impedire alla nostra comunità di sprofondare verso abissi poco umani. L'industriale Henry Ford sosteneva che c'è vero progresso soltanto quando la tecnologia diviene accessibile a tutti. Questo principio non vale soltanto per la tecnologia, ma anche per quegli abiti mentali virtuosi che ci fanno crescere come individui e come società. Proprio in questo senso, lo stile che porta a scegliere il confronto al posto dello scontro non riguarda e non deve riguardare solo i massimi sistemi, bensì anche le scelte del quotidiano che progressivamente informano il nostro modo di pensare e quello altrui. È per questo che segnalo con piacere la bella campagna nata dalla creatività di Paolo Landi e dall'occhio esperto del fotografo Maki Galimberti per raccontare i valori dell'antiquariato milanese in mostra al Museo della Permanente. È una campagna che mostra personaggi illustri insieme ai loro figli e di-mostra come la passione per l'antiquariato, lungi dal connotare una generazione quasi in contrasto con la successiva, possa mettere d'accordo più generazioni che possono stimolarsi reciprocamente, magari anche a creare dialoghi imprevisti con elementi contemporanei di design. Questa campagna mi ha ricordato come l'identità si nutre molto più dal dialogo che non dallo scontro e come essa sia un qualcosa da edificare continuamente attraverso le generazioni ed il tempo anche nelle scelte di tutti i giorni. ....................................................................................................................................................................................................
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IL PIZZI(no)
Opinioni e pensieri in libertà a cura di Riccardo Pizzi
Primo Mag io e vecchi luoghi comuni
La festa del primo Maggio nasce per celebrare le battaglie operaie e la rivendicazione di una serie di diritti ben precisi sul tema del lavoro. Come spesso succede una celebrazione (per quanto importante) sbiadisce il proprio vero significato nel corso del tempo e perde la sua solennità iniziale, un po’ per via della labile memoria collettiva, un po’ a causa dei tempi che nel frattempo cambiano.
Immagine da Wikipedia
Oggi in Italia la festa del primo Maggio riempie le piazze con i colossali concerti che la celebrano dando visibilità televisiva ad artisti impegnati politicamente e ad altri che l’impegno lo manifestano solo in questa occasione per motivi meramente economici o di popolarità. Il collaudato copione e’ uguale a sé stesso da anni: l’artista arriva, arringa la folla di giovani con frasi di circostanza che fanno tanto 68 e poi inizia a esibirsi. Insomma, un evento più canoro che sindacale. 12
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IL PIZZI(no)
Giuseppe Pelizza da Volpedo, Il Quarto Stato, 1901, olio su tela, 293x545 cm. Milano, Museo del Novecento (da Wikipedia)
Nel frattempo l’Italia e’ cambiata e al concerto del primo maggio assistono giovani che non solo non hanno la minima idea del suo significato, ma in molto casi un lavoro non ce l’hanno e (purtroppo) hanno smesso di cercarlo. In questo caso c'è poco da rivendicare, c'è poco da arrabbiarsi col “padrone cattivo e sfruttatore” soprattutto c'è poco da essere coinvolti emotivamente dagli ideali fondanti dell’importante celebrazione. Certo, la colpa non e’ loro. In questo clima di deresponsabilizzazione perenne la causa e’ sempre da ricercare nei predecessori, nei governi passati e in tutto quello che può alleggerire la coscienza contemporanea da qualsiasi ansia da prestazione. Non stupiamoci se per loro il Primo Maggio significa solo andare ad ascoltare Ghali. (*se non sai chi e’ Ghali, forse hai capito esattamente cosa intendo)
Da Wikipedia: Concerto_del_Primo_Maggio_2006
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Libri, storie e le eratura : se ne parla a MADE IN ITALY
“Made in Italy” non è una stazione radiofonica ma non è nemmeno una web radio. Potremmo definirlo un programma radiofonico settimanale in cui vengono presentati, con la formula del talk-show o infotainment, argomenti e tematiche raccontati da selezionati protagonisti delle eccellenze italiane del made in Italy. Nell' ultima puntata on line, la 231 del 15 aprile , vi presentiamo “Ero gracile”, l’ultimo libro di Dom Serafini, è dedicato a tre generazioni: “quella cresciuta negli anni
Sessanta del Novecento, quella dei loro figli, e quella dei loro nipoti. I primi ricorderanno con simpatia un periodo per cui il tempo ha trasformato i drammi in commedie, i secondi capiranno perché i loro genitori sono cosí “strani”, e i terzi scopriranno come si riesce ad essere magri”. Dom Serafini, editore della rivista di cinema e televisione VideoAge, è oggi nostro ospite al microfono di Marco Leone Per ascoltare questa e le altre interviste realizzate e diffuse in podcast da MADE IN ITALY, basta cliccare su www.madeinitalyradio.it
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AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
MO i TO MO TO: cocktail metafisico da gustare senza moderazione. L’ingrediente base della pozione di questa edizione: musica, musica ed ancora musica
di Silvia Giordanino Cari fruitori nel nostro MOiTO, a questo “giro” parliamo di un cocktail di Musica… … è un vero Mojito perfetto… … Base di rum, lime, hierba buena con l’intramontabile Jazz e lo zucchero finale grazie alla dolcezza della Musica Italiana… … .Shakerato a Torino, naturalmente… … Partiamo con il TORINO JAZZ FESTIVAL: 9 giorni di festival; 320 musicisti; 24 sedi; 8 circoscrizioni; 82 concerti di cui 70 a ingresso gratuito (19 concert - 53 jazz Club - 6 special - 4 open air); 40 jazz blitz; 3 marching band; 2 giorni di incontri; 1 workshop; 1 mostra; 30 persone coinvolte nell'organizzazione; 50 volontari. Da venerdì 26 aprile a sabato 4 maggio si svolgerà la settima edizione del Torino Jazz Festival. La manifestazione, diretta da Diego Borotti e Giorgio Li Calzi, quest’anno si amplierà per durata, numero di concerti e allargherà i suoi confini. Sono in calendario circa 100 eventi di cui 7 produzioni originali; la prima assoluta italiana dei ‘Tres Coyotes’ con John Paul © DR Jones, Magnus Lindberg, Anssi Karttunen; 2 concerti esclusivi (unica data italiana): Gavin Bryars Ensemble ed Eivind Aarset Quartet; performance e musica all’aperto della sezione ‘Open Air’; spettacoli pomeridiani ed esibizioni serali. Al Conservatorio, il 4 maggio, ultimo giorno della manifestazione, sarà una leggenda della musica al suo primo concerto in Italia: John Paul Jones, il bassista dei Led Zeppelin, impegnato da anni in una carriera come produttore di giovani artisti, ma ancora attivo sui palchi di tutto il mondo. Tra tutti gli eventi ci teniamo particolarmente a sottolineare una bella iniziativa: i ‘jazz blitz’, quando la musica entrerà gratuitamente nei luoghi dell’assistenza, nelle residenze diurne e notturne, nelle case di ospitalità, negli ospedali, nelle strutture di accoglienza, posti dov’è difficile fruire di sonorità dal vivo. Venti minuti di jazz per 40 volte in tutta la città, anche in sedi non accessibili al pubblico come la Casa Circondariale Lorusso e Cutugno, il Centro Diurno Aurora per pazienti Alzheimer, l’Hospice FARO, l’Istituto Penale Minorile Ferrante Aporti, l’Ospedale Infantile Regina Margherita e 16
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l’Ospedale Sant’Anna per il progetto Vitamine musical. Disponibile il PDF dell’opuscolo sul sito del festival accessibile cliccando qui. E non è tutto: fino al 7 luglio 2019, la Promotrice delle Belle Arti di Torino ospita la mostra dal titolo “NOI… non erano solo canzonette: 1958 – 1982”. L’esposizione sulla canzone italiana percorre gli anni che hanno rivoluzionato i sistemi sociali, etici ed economici dell’Italia raccontati dalla Musica che ha saputo parlarne il linguaggio, descriverne i fatti, respirarne il clima e restituirne le emozioni. Un racconto dell’esistenza collettiva di quegli anni con una selezione di 100 opere musicali italiane di quel periodo (da Domenico Modugno e Peppino di Capri a Francesco Guccini, da Patty Pravo a Fabrizio De André) che diventano una importante chiave di lettura e approfondimento in grado di trasmettere, anche a chi non c’era, il senso profondo di quella musica e di quegli anni. Una scoperta da vivere intensamente, insomma... © DR
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INCONTRI: Younis Tawfik
di Silvia Giordanino
E’ la splendida Mole Antonelliana, sede del Museo del Cinema Nazionale di Torino - dove, se non siete mai stati, è assolutamente da visitare per le meraviglie offerte - è ospitata una rassegna il cui titolo è una definizione che rende merito alla levatura dell’incontro nel quale uno scrittore o comunque un intellettuale di fama, presenta un film, dunque, per questo “Appuntamento Masterclass”, Younis Tawfik presenta “Il Pianista“di Roman Polanski. E’ scrittore, traduttore e giornalista di origine irachèna, docente di Lingua e Letteratura araba presso l’Università di Genova. Esordisce in gioventù scrivendo poesie su diverse riviste irachène, si è poi dedicato soprattutto alla divulgazione della letteratura araba (traducendo e curando testi di celebri autori mediorientali come K. Gibran) collaborando, in veste di conoscitore del mondo islamico, con “La Stampa”, “La Repubblica”, “Il Mattino” e “Il Messaggero” (spesso i lettori comprano un quotidiano piuttosto che un altro proprio perché c’è la sua firma: penna felice, uso sapiente della 18
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lingua, esperienza diretta con il mondo arabo, sguardo politicamente corretto, ma
sua profonda Umanità perché certe cose terribili le ha vissute sulla sua pelle, fino a
critico). Tawfik dirige il Centro culturale italo-arabo Dar al-Hikma ed è stato
quando non venne in Italia, quindi un soggetto particolarmente adatto a
membro della Consulta per l'Islam italiano dal 2005 al 2010. Dal 2016 è membro del
presentare un film che narra delle persecuzioni e dello sterminio dei nazisti
Comitato Regionale del Piemonte per i Diritti Umani. Nel corso della sua carriera
contro gli Ebrei prima e durante la Seconda Guerra Mondiale. Gli è affidata,
ha pubblicato dodici libri (romanzi, saggi e raccolte di poesie), tra cui “Apparizione
dunque, l’introduzione ed il commento iniziale prima della proiezione del noto film
della dama babilonese”, “La Straniera”, ( divenuto poi anche un film n.d.r.),“La città di Iram”, “La sposa ripudiata”, “La ragazza di piazza Tahrir”. La scelta degli organizzatori dell’evento è caduta su di lui non solo per la sua grande Cultura, ma soprattutto per la
“Il Pianista” di Roman Polanski. Ricordiamo la trama in breve: un pianista polacco ebreo vive per tre anni con la sua famiglia nel ghetto di Varsavia e un altro da solo - ramingo, impaurito, affamato. Sopravvive sino all'arrivo dell'Armata
Adrien Brody ne IL PIANISTA- per gentile concessione del Museo Nazionale del Cinema di Torino
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Rossa nel 1944 e riprende a suonare Chopin alla radio di Varsavia come faceva il 1° settembre 1939, quando la narrazione cinematografica inizia con una bomba che scoppia vicino alla sede dell’emittente, rompendone i vetri. E’ tratto da “Death of a City” (1984), autobiografia di Wladyslaw Szpilman (morto nel 2000), sceneggiata da Ronald Harwood. Il ruolo principale è interpretato dal bravissimo Adrien Brody. Ecco il Nostro prendere il posto al tavolo dei relatori: elegante, viso intenso, occhi scurissimi che scintillano alle luci della sala, muove le mani con eleganza sottolineando le sue emozioni. Saluta, dà il benvenuto al pubblico ed inizia il suo interessante monologo introduttivo: “Il mio amore per il Cinema è assoluto: ho iniziato fin da piccolo ad andare a vedere i cosìddetti “spaghetti western” con Franco Nero e Giuliano Gemma. Poi sono passato ai Fratelli Taviani, etc….Molto cinema italiano arrivava a quel tempo nel mio Paese. Tra l’altro io scrivo anche come se fossi un regista, vedo il mondo in “bianco e nero”, il Cinema ha influenzato molto il mio percorso artistico-letterario….Avevo anche trovato e letto la Divina Commedia tradotta in arabo, capolavoro assoluto! Insomma, ero già innamorato del vostro Paese...Il regime che c’era quando ero giovane era un po’ “a sinistra” , si trattava del partito Ba’th, di ispirazione socialista, pan-araba e filo-sovietico. Così io ed i miei amici eravamo liberi di leggere diversi tipi di letteratura, frequentare gruppi politici, andare al cinema a vedere film occidentali, insomma, c’era una certa libertà. Ma il 14 luglio del 1979 (io l’ho chiamata “la notte dei lunghi coltelli”) prese il potere Saddam Hussein, il quale abbandonò ben presto l’ispirazione socialista filo-sovietica e alla fine anche quella panaraba. Questo dittatore dimostrò subito l’aggressività della sua
Foto: copyright Federico Pitto
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politica contro il mondo e contro il suo stesso popolo. Ho ricordi pesanti e drammatici di quel periodo. Un giorno un mio cugino mi chiese di fare una passeggiata, un pretesto per avvertirmi di non frequentare più un gruppo di universitari appartenenti al Partito Comunista Irachèno che io vedevo in quel periodo (avevo solo 18 anni)…Ebbene, quei ragazzi scomparvero. Funzionava così: una squadrone batteva o suonava alla porta di una famiglia alle cinque del mattino e venivano portati via, così, in pigiama. Una mattina stavo andando a scuola con un altro mio cugino, ci fermarono degli agenti in borghese, ci chiesero i documenti e ci caricarono su un camion militare, portandoci in caserma. Il motivo? Perché allora, negli anni ‘70 noi vestivamo con pantaloni a zampa d’elefante e portavamo i capelli lunghi, come i Beatles, nello stile occidentale. Ci appellarono come “finocchietti” e non dei veri uomini, ci rasarono a zero e ci tagliarono i pantaloni e le giacche…Tornammo a casa tra la derisione dei passanti. Questa è la dittatura: quando ti impongono ciò che vogliono loro! Percepii tutto questo, andai da mio padre e gli dissi che mi sarei trasferito in Italia dove c’era già un nostro parente. Egli, seccato, mi rispose che non mi avrebbe dato un soldo…Ma per me non era un problema, avevo risparmiato e anche vinto il 1° Premio Nazionale di Poesia che consisteva in una bella cifra la quale mi permise di mettermi in viaggio per l’Italia ed iscrivermi all’Università a Torino. Per me il vostro Paese rappresentava l’Arte , la Cultura, ma soprattutto, la Libertà. Ma torniamo al nostro film scelto personalmente per due motivazioni: sia perché Polanski è uno dei miei ....................................................................................................................................................................................................
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registi preferiti, sia perché per me particolarmente coinvolgente, nel senso che è sempre attuale, perché in qualche parte del mondo c’è sempre una dittatura. Io vengo dall’Iraq: tre anni sotto l’Isis: deportazioni e violenze contro i cristiani, le donne, gli omosessuali; le bombe ( mia madre è morta a causa di una di queste)…Così narra la storia del nostro Pianista, che continua a suonare Chopin anche quando scoppia la bomba vicino alla sede della Radio dove lavorava continua a suonare, così dobbiamo fare noi, amanti della libertà e della democrazia e in lotta contro la discriminazione…Dobbiamo continuare a “suonare” idee, parole e sogni per sensibilizzare le persone e far capire loro che stiamo vivendo un periodo molto particolare e difficile, ma che non dobbiamo smettere di suonare…Ciò che si vede ne “Il Pianista” è quello che accade ancora in alcune parti del mondo e noi, uomini e donne liberi e di Libertà, dobbiamo essere consapevoli che tutto quel male, quel dolore, non deve essere ripetuto".
Younis-Tawfik_credit_arabafenice.it 22
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Bolongaro: un omag io arty per i novant'anni dalla nascita della Principessa Grace di Monaco
Essere artisti e avere un'ammirazione smisurata per un'icona di bellezza quale è stata Grace Kelly, diventata poi la Principessa di Monaco al fianco del Principe Ranieri III con il matrimonio celebrato il 18 aprile 1956 (quello civile, e quello religioso il giorno dopo, n.d.r.), è stato per l'architetto-scultore nizzardo Stéphane Bolongaro lo stimolo per organizzare, sotto l'Alto Patronato di SAS il Principe Alberto II di Monaco, un'esposizione al Monaco Top Cars dal titolo TRIBUTE TO GRACE KELLY, accessibile al pubblico, guarda caso dal 19 al 28 aprile di quest'anno. Alla vigilia dell'apertura, la sera prima, una fastosa inaugurazione, avvenuta in presenza del Sovrano e di un nutrito numero di VIP tra cui ha spiccato Latoia Jackson, ma c'era anche Shirley Bassey e Linda Evans, ha dato il via a questa iniziativa senza pari. Gli ospiti (oltre 500) hanno infatti potuto scoprire come la bellezza e lo charme della Principessa Grace siano riusciti a federare e coinvolgere un gran numero di artisti - tra cui un italiano, il saluzzese Guido Pamero - che per il il 90 ° anniversario della nascita della Principessa Grace hanno accettato la sfida (vinta) di Bolongaro: ritrarre, ricordare, raffigurare e omaggiare la memoria di Grace Kelly a 90 anni dalla sua nascita. Così, tra auto d'epoca, ci siamo ritrovati ad ammirare un ritratto realizzato da Michael Jackson, tra poster di film americani degli anni 1950-1960, ma anche profili pop ed una scultura modellata in plastilina firmata dallo stesso Bolongaro e Rubén Orozco Loza, che della testa della Principessa Grace ne ha fatto un monumento. Del resto, Grace Kelly, al culmine della sua carriera, negli Anni Cinquanta, è stata l'attrice 24
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statunitense tra le più belle, affascinanti e talentuose star di Hollywood, cosa che le permise di ricevere una nomination all'Oscar come miglior attrice non protagonista per il film Mogambo e conquistare l'ambita statuetta, per la sua interpretazione principale nel film "La ragazza di campagna". Come tutti ricordiamo, la musa di Alfred Hitchcock conobbe il principe Ranieri III durante le riprese di
Latoya Jackson e Louisette Azzoaglio (c)Philip Ducap
quello che sarebbe stato il suo ultimo film al fianco del maestro del thriller, Caccia al ladro, girato nel Principato di Monaco tra 1954 e il
1955. Ed è proprio per questa ragione che Bolongaro ha creato, per l'occasione, anche un siparietto che ritrae il profilo del maestro della suspense di fianco ad una finestra, dietro cui il Principe Alberto II ed i suoi ospiti si sono affacciati per osservare il fiume di gente che per una sera hanno condiviso lo spirito conviale di un evento inaugurale che, per la sua originalità, difficilmente avrà una replica altrove... .....................................................................................................................................................................................................
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SALUTE & BENESSERE
PHAM Monaco: le procedure anestesiologiche Dedichiamo oggi la nostra attenzione alle
procedure anestesiologiche disponibili per eseguire un intervento chirurgico vascolare di ablazione di varici degli arti inferiori. La tendenza odierna,, in accordo con le raccomandazioni di politica sanitaria internazionale, è quella di programmare la chirurgia della malattia varicosa in regime ambulatoriale, ovvero con un breve ricovero di qualche ora in ambito ospedaliero. Molteplici sono i fattori che hanno reso possibile passare da un'ospedalizzazione più lunga a una "one day surgery" senza pernottamento ; Le tecniche chirurgiche si sono orientate verso un approccio terapeutico "spft" , più conservativo , meno aggressivo, volto più a salvaguardare il capitale venoso del paziente piuttosto che a distruggerlo estensivamente. A questo scopo, le metodologie diagnostiche pre-operatorie non invasive, primo fra tutte l'EcoDoppler, hanno giocato un ruolo determinante. Ugualmente importanti risultano essere le metodiche anestesiologiche, sempre piu' delicate e calibrate sulla durata dell'intervento, sulle esigenze del paziente , sulla domanda di una rapida ripresa funzionale e lavorativa. Molti interventi vengono oggi eseguiti in anestesia locale, a volte potenziata con una sedazione di breve durata. L'anestesia spinale, nelle sue diverse declinazioni i blocchi periferici e l'anestesia generale conservano tuttavia la loro indispensabile importanza ed é proprio la capacità dell'Anestesista a modularle e personalizzarle che rende possibile la dimissione rapida dei pazienti. Certamente anche la sempre crescente e sempre più diffusa domanda di estetica , che interessa tanto le pazienti, ha stimolato l'affermarsi di tecniche chirurgiche più delicate e quindi meno dolorose per il paziente , sia a livello intra-operatorio sia nel corso del primo postoperatorio. Se i criteri più moderni vengono correttamente rispettati, la maggior parte dei pazienti operati di varici degli arti inferiori non ha p pressoché bisogno di terapia antidolorifica alla dimissione. Naturalmente la sorveglianza del paziente operato , anche a domicilio, costituisce un cardine importante di ogni programma di chirurgia ambulatoriale, cosi' come un efficace scambio di informazioni cliniche con il medico curante e , una facile reperibilità in caso di bisogno della struttura sanitaria e del chirurgo referente. Sempre più interessanti, infine, sono gli sviluppi recenti legati all'affermarsi di tecniche complementari alle consuete procedure anestesiologiche, quali ad esempio l'ipnosi. L'equipe che compone l'associazione PHAM è a disposizione per fornire ulteriori informazioni scrivendo direttamente a info@pham-monaco.com. 26
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WES: bicicle e ele riche protagoniste in Costa Azzurra
Tra i sentieri di Peille si sono svolte, per la prima volta, le gare della WES Ebike Series, il primo campionato del mondo riservato alle Emtb, cioè mountain bike a pedalata assistita, inserito nel calendario ufficiale Uci debutto del Campionato del Mondo di questa specialità, dedicata alle WES Ebike Series, il primo campionato del mondo riservato alle Emtb, cioè mountain bike a pedalata assistita, inserito nel calendario ufficiale Uci Diverse le categorie in programma: la competizione di Enduro, per esempio, per le 3 prove speciali, ha premiato sia un uomo che una donna. Nello specifico Nicolas Quéré della squadra Broap Racing by Giant ha calcato il primo gradino, mentre per la categoria femminile ha conquistato il trofeo, Chloé Gallean della scuderia Lapierre. Questo il mattino. Il pomeriggio, invece, è stata la volta della gara di cross-country (XC), dove hanno trionfato rispettivamente Jerome Gilloux e Nathalie Schneitter per la categoria femminile. Per questa prima edizione, gli organizzatori hanno introdotto un nuovo premio “ Hole shot” , che è stato assegnato a Rémy Quillévéré, in quanto primo ciclista che ha inforcato la prima curva del tracciato previsto per l'intera gara. Non sono mancate medaglie anche per gli atleti connazionali: al secondo posto (Enduro) è giunta Jessica Bormolini del team Scott Mrwolf Ebike Store Racing e, dello stesso gruppo, ma della categoria maschile, il 4° posto assoluto l'ha conquistato Nicola Casadei. Tra i partecipanti della Cross Country, Marco Aurelio Fontana, campione olimpico - medaglia di bronzo nel 2012 - che al WES purtroppo, a causa di una foratura è caduto, non riuscendo a concludere la gara. La premiazione è stata organizzata sulla banchina del Porto Hercule, nel cuore del Principato di Monaco.
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Fabio Fognini: " Dedico questa vi oria a mia madre, domani è il suo compleanno" di Vladimiro Bizzocchi
Per Fognini questa Pasqua sarà la più bella di tutte, ne siamo certi. Giungere alle finali del Rolex Monte Carlo Masters era di per sé già un bel regalo, figuriamoci vincerlo. Sul campo l'obbiettivo, vinto, era sconfiggere lo slavo Dušan Lajović. Sugli spalti tutti, o quasi, erano con lui. Ha giocato bene, si è infortunato il muscolo posteriore della gamba destra, ha picchiato duro ma alla fine ha avuto la meglio sul suo avversario in due match terminati dopo 1h38' con il punteggio di 6-3 / 6-4. Terminata la partita l'applauso del pubblico, e poi la commozione nel vedere come il sanremese, dopo aver abbracciato l'avversario, si piegava sulle ginocchia per baciare la terra rossa del campo Ranieri III, luogo che l'ha consacrato campione della 113 edizione del torneo monegasco. Questione di karma: lo stesso gesto aveva contraddistinto il brasiliano Gustavo Kuerten, anche lui testa di serie N°13, vincitore del Rolex Monte-Carlo Masters nel 1999. A tifare Fognini non c'erano solo molti italiani, ma anche il suo clan tra cui la moglie, la tennista Flavia Pennetta, e Corrado Barazzutti, il suo allenatore: "Allora, forza, gioca eh..."gli diceva quando sembrava che stesse perdendo la concentrazione. "Bravo così, forza Fabio, vai avanti..." E lui, Fabio Fognini, tutto genio e sregolatezza, l'incostante ed il fantasioso ha tenuto duro, sferrando colpi da maestro. Bella la partita, mai noiosa, e per certi versi anche magica: un italiano sul podio è storia, dopo l'ultima volta di Nicola Pietrangeli, nel 1968, che è salito sul palco a congratularsi con lui. "Ringrazio tutti quanti, sono davvero felice. Essere riuscito a conquistare il trofeo di questo torneo così straordinario, organizzato poco distante da dove sono nato (a Sanremo, n.d.r.) è davvero fantastico. Il merito di questo risultato è anche di mia moglie che mi ha supportato e sopportato in questi giorni. Dedico la vittoria a mia mamma Silvana, il 22 aprile è il suo compleanno", ha detto in italiano Fognini, mentre il Principe Alberto II sorrideva sornione al suo fianco. La 113a edizione del Rolex Monte Carlo Masters termina così con i colori italiani della bandiera verde bianca e rossa che sventolava sul pennone. Sullo sfondo il mare increspato e qualche alito di vento che ha rinfrescato l'aria sul finire della giornata che resterà nella storia, ne sono sicuro...
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Copyright: WSM
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Il neo campione Fabio Fognini e Nicola Pietrangeli, entrambi vincitori del titolo monegasco, ma a 51 anni di distanza. Foto, copyright WSM .....................................................................................................................................................................................................
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Operazione #WhiteCard: mobilizzazione milionaria Sono stati presentati recentemente i risultati della sesta edizione di "April6". Presenti
all'appuntamento si è alla presenza di S.A.S. Principe Alberto II, di Isabelle Bonnal, direttore dell'Educazione Nazionale, della Gioventù e dello Sport, ha coinvolto la ONG monegasca Peace and Sport ed i suoi 'Peace Champions', tutti mobilitati per celebrare la giornata internazionale dello sport al servizio dello sviluppo e della pace. Per l'edizione 2019, le celebrazioni sono iniziate il giorno del Friendly Football Day del 19 marzo, a Cipro. In questa occasione, le squadre di calcio di Nea Salamina e Mağusa Türk Gücü, nel corso di un incontro amichevole, si sono spese per promuovere il dialogo e la cooperazione tra comunità cipriote Ciprioti greci e turchi attraverso lo sport. "Siamo lieti di aver collaborato con Peace and Sport per questo evento storico a promuovere una pace duratura e il dialogo sull'isola di Cipro. Crediamo che lo sport possa riunire le persone e dare premi alle comunità composta da turco-ciprioti e greco-ciprioti ", ha affermato Sir Stelios Haji-Ioannou, Fondatore della Stelios Philanthropic Foundation, nel suo discorso introduttivo. Il presidente e fondatore di Peace and Sport, Joel Bouzou, ha quindi preso la parola per presentare i primi risultati della mobilitazione del 6 aprile e la campagna digitale #WhiteCard: "Anche quest'anno, tanti paesi si sono uniti per promuovere la pace attraverso lo sport e celebrare il Giornata internazionale dello sport al servizio dello sviluppo e della pace. Più che mai, è necessario sviluppare iniziative che promuovano i valori del fair play, il rispetto reciproco, di impegno civico e spirito di squadra " ha sottolineato Joel Bouzou durante il suo discorso. Fino ad ora quest'anno sono stati registrati 1130 progetti su www.april6.org, provenienti da 109 paesi. Fin dalla prima edizione, la piattaforma ha ricevuto 3.240 progetti ascrivibili a ben 182 paesi. Per quanto riguarda la campagna #White Digital, di tutte le 6 edizioni, quella del 2019 si distingue per aver raggiunto 243 milioni di persone sui social media. Forse, a questo traguardo, avrà contribuito anche la presenza delle squadre monegasche dell' AS Monaco Football e quella della AS Monaco Basket.
Da sinistra: Joël Bouzou, S.A.S. il Principe Alberto II e Sir Stelios Haji-Ioannou. ©Direction de la communication – Michael Alesi
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HEBDO-AGENDA DE MONACO
Exposition Ombre d'Azur, transparence jusqu’au 3 novembre prochain. Le projet d’Ettore Spalletti (né à Cappelle sul Tavo dans la province de Pescara, en Italie, en 1940) a été réalisé spécialement pour les espaces de la Villa Paloma – à travers un parcours constitué de trente œuvres réparties en sept environnements sur les trois étages du bâtiment. NMNM - Villa Paloma. Renseignements : +377 98 98 19 62
"Monaco & l’Océan, de l’exploration à la protection" nouvel espace immersif et interactif dédié à l’engagement des Princes de Monaco en faveur de la protection du monde marin. Renseignements : +377 93 15 36 00 Musée océanographique de Monaco : Exposition photos en Salle de Conférences " Mission Malpelo – Explorations de Monaco". Renseignements : +377 93 15 36 00 Dimanche 21 à 15h, mercredi 24 (gala), samedi 27, mardi 30 avril à 20h, Opéra de Monte-Carlo - Salle Garnier :
"Otello" de Giuseppe Verdi avec Gregory Kunde, George Petean, Bogdan Volkov, Reinaldo Macias, In-Sung Sim, Antonio di Matteo, Maria Agresta, Cristina Damian, le Choeur de l’Opéra de Monte-Carlo et l’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo sous la direction de Daniele Callegari, organisé par l'Opéra de Monte-Carlo. Renseignements : +377 98 06 28 28 Mercredi 24 avril, de 14h à 15h30, Médiathèque de Monaco - Bibliothèque Princesse Caroline : Eveil Musical (à partir de 5 ans). Renseignements : +377 93 15 22 72 Jeudi 25, vendredi 26, samedi 27 à 20h et dimanche 28 avril à 16h, Grimaldi Forum Monaco - Salle des Princes : "Corpus" : représentations chorégraphiques "Core Meu" de Jean-Christophe Maillot et "Atman" de Goyo Montero par Les Ballets de Monte-Carlo. Renseignements : +377 97 70 65 20 Jeudi 25, vendredi 26, samedi 27 à 20h30 et dimanche 28 avril à 16h30, Théâtre des Muses : Seul en scène classique "Un coeur simple" de Gustave Flaubert. Renseignements : +377 97 98 10 93 Jeudi 25 avril, de 19h30 à 22h, Agora Maison Diocésaine - Salle Polyvalente : Débat Enjeux et Société : "Vers une banalisation de la violence ?" animé par le journaliste Louis de Courcy avec la participation de Christine Laouénan, spécialiste de la violence chez les adolescents, Patrice Ribeiro, Commandant divisionnaire de la Police Nationale, et Christophe Soullez, directeur de l’Observatoire national de la délinquance et des réponses pénales. Renseignements : 00 (33)6 80 86 21 93 Vendredi 26 avril à 19h, Médiathèque de Monaco - Bibliothèque Louis Notari : Hawaïan Pistoleros (western swing). Renseignements : +377 93 15 29 40 Du vendredi 26 au dimanche 28 avril, Grimaldi Forum Monaco : "artmonte-carlo", salon d'art moderne et contemporain. Renseignements : +377 99 99 20 00 Du vendredi 26 avril au dimanche 29 septembre, Nouveau Musée National de Monaco - Villa Sauber : Exposition "Step by Step, Un regard sur la collection d’un marchand d’art". Renseignements : +377 98 98 91 26 Vendredi 26 avril à 20h30, Opéra de Monte-Carlo - Salle Garnier : Série Grande Saison : récital de piano par Mokhail Pletnev. Au programme : Sergeï Rachmaninov. Renseignements : +377 98 06 28 28 Vendredi 26 avril à 20h30, Théâtre des Variétés : "Le Squat" de Jean-Marie Chevret par le Studio de Monaco. Renseignements : +377 93 30 18 80 Samedi 27 avril à 20h30, Théâtre des Variétés : "Antigone" de Jean Anouilh par le Studio de Monaco Réservations : +377 93 30 18 80 Samedi 27 avril, de 10h à 19h, Musée océanographique de Monaco : La Fête du Musée océanographique, journée d’animations sur le thème de la préservation des océans avec ateliers, conférences, performances artistiques et l’ouverture au public de « L’Odyssée des tortues marines » : un nouvel espace de visite et de sensibilisation, abritant notamment le Centre Monégasque de Soins des Espèces Marines (CMSEM). Renseignements : +377 93 15 36 00 Samedi 27 avril à 19h, Stade Louis II - Salle Omnisports Gaston Médecin : Championnat "Jeep Elite" de basket : Monaco - Pau Lacq Orthez. Renseignements : +377 92 05 40 10 Dimanche 28 avril à 18h, Auditorium Rainier III : Série Grande Saison : concert par l'Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo sous la direction de Vladimir Fedoseiev avec Mikhail Pletnev, piano. Au programme : Nikolai RimskyKorsakov, Sergeï Rachmaninov et Dmitri Chostakovitch. En prélude au concert, présentation des œuvres à 17h par André Peyregne. Renseignements : +377 98 06 28 28 36
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