QE-MAG@ZINE N° 27 by AMP Monaco

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QE-MAGAZINE WEB #27 Anno 4 - 20 settembre 2019

Crédit photo : © Gaetan Luci / palais Princier



QE-MAGAZINE #27 20 se embre 2019

L' editoriale by Maria BOLOGNA

Trovo estremamente interessante il fenomeno dei gemellaggi tra città, fascino al quale nemmeno Monaco è immune. Anzi, a dirla tutta, qui assume due forme diverse a seconda di cosa tratti. L'esempio delle celebrazioni che coinvolgono il Principato di Monaco, appunto e Lucciana, comune corso è lampante: Il 20 e 21 settembre si festeggiano i 10 anni di questa amicizia tra popoli, con serate gastronomiche, canti e balli aperti a tutti. Organizzatore dell'evento è il Comune di Monaco (cliccare qui per leggere il programma completo) ma promotore di questo avvicinamento storico, accomunato dalla stessa Patrona, Santa Devota, fu il Prince Rainier III, nel 2003. Di tutt'altra natura, invece, il recente sviluppo dell'associazione fondata a Mentone, nel 2015, ideata in occasione della commemorazione del tricentenario dell'alleanza tra i Grimaldi e la famiglia dei Matignon. Da allora, decine di paesi francesi ed italiani, una volta feudi degli antenati della famiglia regnante monegasca, hanno aperto i loro archivi per condividerli con Monaco. A suon di targhe, epitaffi, inaugurazioni di vie, scuole, locali, il nome della famiglia dei Grimaldi di Monaco risuona e rimbalza ovunque, riscuotendo un successo inaspettato. Questo mese, per esempio, dopo il viaggio al nord della Normandia tra meno di una settimana, come leggerete presto, al Principe toccherà presenziare alla cerimonia prevista a Sanremo, 17a città già listata tra i membri dell'Associazione dei siti storici dei Grimaldi. Il connubio regale che si sta creando tra gli antichi feudi risalenti ai Grimaldi con le attuali città è, in qualche sorta, la maniera più elegante per rinnovare un vincolo di amicizia e di gratitudine verso una famiglia che ora regna solo Monaco. Nonostante appaia anacronistica per le modalità, ogni volta le dimostrazioni d'affetto riservate al Principe Alberto sono manifestazioni pubbliche che neanche le star di Hollywood ottengono al di fuori del tapis rouge, Un segnale inequivocabile, forse, di come il popolo sogni ancora di conoscere il Principe Azzurro per stringergli la mano o fare insieme a lui un selfie. Il ricordo di questo incontro alimenta poi la voglia di recarsi in visita al Palazzo di Monaco. Ed ecco che il circolo virtuoso si chiude. Le due giornate organizzate sulla piazza del Palazzo, a giugno, sono l'epilogo che giustifica questi investimenti a profitto di un turismo più mirato.. E se non è branding 3.0 questo...Lasciandoci su questa riflessione, vi invito, cari lettori a scoprire gli articoli di questo numero, in attesa di ritrovarci ancora la settimana prossima. Seguiteci sempre, anche sul sito www.qe-magazine.com e sulle nostre pagine social (Facebook, Instagram e Twitter), ma ricordate che versione stampabile del magazine digitale è disponibile ESCLUSIVAMENTE per gli abbonati che ne facciano richiesta scrivendo a ampmonaco@ampmonaco.com. Tutti i numeri di QE-MAGAZINE.COM sono sfogliabili sulla piattaforma gratuita issuu.com/ampmonaco

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QE#27 20 se 20 se embre 2019

Sommario PAG. 4: Anse du Portier: è arrivato l'ultimo cassone // Bucarest: la nuova

destinazione del MEB

PAG. 8: Alta Normandia: il Principe Alberto II alla scoperta delle tracce dei

Grimaldi...//Le Parole che curano: soccorrere...

IL PIZZINO

PAG. 14 OPINIONI E PENSIERI IN LIBERTÀ: Ne parliamo a se embre

PAG.16 Arte e design: accoppiata vincente per Zanaboni // MADE IN ITALY:

Libri e le ure indispensabili

PAG. 18 MO i TO: 'Uomo Virtuale, Corpo, Mente, Cyborg' // INCONTRI:

l'arte di Jannis Kounellis // I tesori di Fabrizio More i splendono a Villa Sauber // Grimaldi Forum: un'agenda ricca di sorprese, quest'anno! PAG. 26 Buccellati: 100 anni di emozioni celebrati a Monte Carlo

SALUTE & BENESSERE

PAG. 28 PHAM: c'era una volta...l'ernia inguinale

PAG. 30 Club 500 Monte Carlo: il 21 se embre la prima gita fuori porta...

PAG. 32 Monte-Carlo Gala for the Global Ocean: aspettando Robert

Redford

PAG. 36 HEBDO-AGENDA DE MONACO

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Anse du Portier: è arrivato l'ultimo cassone

Lo hanno battezzato '0' l'ultimo cassone, il 18° previsto per accogliere la piscina, all'entrata della marina dell'eco-quartiere che già inizia a prendere forma. La posa del blocco, visibilmente più piccolo rispetto agli altri, è iniziata la mattina del 17 settembre. Fatalmente è stessa data in cui, nel 2006, veniva adagiato sul fondo marino della riserva del Larvotto, tra i cespugli di posidonia, "Mimo", un

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calco in resina speciale, realizzato da un artista per riprodurre un delfino comune in dimensioni naturali. La statua, commissionata dall'ACCOBAMS in occasione dei 10 anni dalla sua creazione, fu dedicata alla memoria del Principe Ranieri III e, fino ad un paio di anni fa, è rimasta al suo posto. Dove sia ora non si sa...Intanto, come previsto, il riempimento dell'area circoscritta dalla cintura di contenimento prosegue senza sosta, nonostante il veto imposto da Nello Musumeci, presidente della Regione Sicilia, abbia bloccato la fornitura del materiale proveniente da una riserva siciliana. Al suo posto, per sostituire il materiale convenuto, secondo le ultime informazioni fornite dal gruppo Bouygues Travaux Publics, sono state acquistate quantità equivalenti, estratte però dalle cave di sabbia situate in Francia, nei pressi di Marsiglia, ed in Italia, vicino a Piombino. (Foto: copyright Bouygues TP)

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Bucarest: la nuova destinazione del MEB

Da sinistra: SE M. Robert Fillon, Guillaume Rose, Direttore Esecutivo del MEB e Sorin Dimitriu, Presidente della Camera di Commercio e dell'Industria di Bucarest

Organizzata dall'11 al 13 settembre scorso dal MEB (Monaco Economic Board) questa prima missione, primo viaggio programmato dopo la consueta pausa estiva, ha visto protagonista una nutrita delegazione monegasca composta da una quindicina di associati (tra cui sette imprenditori del Principato). Per valorizzare la promozione e lo sviluppo economico del Principato sono stati pianificati numerosi incontri B2B con i rispettivi omologhi, grazie anche all'appoggio prezioso di SE Robert Fillon, Ambasciatore di Monaco in Romania, dal Console di Monaco a Bucarest, Sergio Aurelio Faleschini e dal Console onorario della Romania a Monaco, il cardiologo Constantin Turchina. Contestualmente, secondo quanto comunicato nella nota del MEB, ci sono stati riscontri concreti molto positivi grazie anche al forum economico tenutosi presso la Camera di commercio e dell'industria di Bucarest, partner naturale di questo evento, che si è concluso con la firma di un protocollo d'intesa tra le due camere di commercio. 6

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Alta Normandia: il Principe Alberto II alla scoperta delle tracce dei Grimaldi... Visita di cortesia ma non solo, per SAS il Principe Alberto II che, gli scorsi 12 e 13 settembre, è stato accolto a Romans-sur-Isère, una volta parte del ducato di San Valentino che il re Luigi XIII concesse al principe monegasco Honoré II nel 1642 in virtù del trattato di Peronne, firmato il 14 settembre 1641. Per intensificare questi legami con Romans-surIsère, ora inserita nell'elenco delle città iscritte all'associazione dei siti storici dei Grimaldi (di cui farà parte presto anche la città di Sanremo, n.d.r.), il Sovrano ha voluto visitare anche il Museo Internazionale della Calzatura, la cui collezione è ospitata all'interno dell’ex convento della Visitazione, a testimonianza della storia dell’industria romanica dedicata all'arte di conciare le pelli e della produzione di calzatura di lusso. In ricordo di questa visita, simbolicamente, il Principe Alberto si è disfatto di un paio di scarpe indossate durante una delle sue esplorazioni polari, offrendole al Museo: saranno esposte insieme ad altre illustri calzature presenti - tra cui quelle di LL.AA.SS Ranieri e Grace di Monaco. Successivamente la visita è proseguita ufficializzando le tracce di storia dei Grimaldi in occasione dell'inaugurazione della targa esposta sulla piazza di fronte alla collegio di Saint-Barnard, la cui costruzione è iniziata nell’XI secolo: in questa dimora la principessa Caterina Carlotta di Gramont, moglie del principe Luigi I, fu accolta dai romani davanti al collegio alla fine di ottobre 1661. A certificare il passaggio della nobildonna la nota riportata nei registri della città. A Valmont invece, nella Seine-Maritime, il Sovrano ha visitato l’abbazia benedettina di Notre-Dame du Pré, fondata nel 1169 da Nicolas d’Estouteville, signore di Valmont, al cui interno dimorano le spoglie della famiglia Estouteville, antenati dei Grimaldi. Tuttavia è l'intero territorio della Valmont ad essere legato alla famiglia Grimaldi da Jacques IV de Matignon (1689-1751), il quale, discendente della famiglia Estouteville, si unì in matrimonio a Louise-Hippolyte Grimaldi nel 1715. Solo 16 anni dopo

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fu Giacomo IV di Matignon a salire sul trono con il nome di Giacomo I. Passaggio obbligato, per il Sovrano, presso la scuola materna intitolata a Grace di Monaco; e qui, prima d'incontrare tutti i piccoli ospiti, il Principe ha offerto alla direttrice della scuola una fotografia di sua madre, subito esposta all’ingresso della scuola. All'interno del Castello di Valmont (ora proprietà privata) ed antica residenza dei Signori di Estouteville - e solo in seguito dimora del Principe Onorato V durante i primi anni della Rivoluzione Francese-, il Principe Alberto ha potuto apprezzare le mura e gli affreschi completamente restaurati della sala Chartrier l. Inaugurata anche la nuova rue des Princes de Monaco, nel pieno centro del paese. Infine, nell'ultima tappa a Rouen, il Sovrano ha ufficializzato l' inaugurazione della mostra “I Principi di Monaco in Normandia. Des Estouteville aux Grimaldi” organizzata presso la sede del Pôle culturel Grammont fino al 14 dicembre 2019. Al suo interno documenti storici, dipinti e oggetti preziosi, testimonianza della storia della famiglia e del Ducato di Estouteville: elementi e ricordi che rievocano senza dubbio i legami comuni tra i Grimaldi e l’Alta Normandia. (Foto: credits Gaetan Luci / palais Princier)

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Le Parole che curano: soccorrere...

Caro Alex, tu che hai vissuto questa drammatica esperienza, ci fai capire cosa è davvero successo e chi c'era sulla Ocean Viking? "Innanzitutto, noi teniamo ad evitare la parola migranti ed a chiamarle semplicemente persone, perché abbiamo notato che spesso i media utilizzano la parola migrante come una sorta di strumento per creare una categoria a parte. È successo che abbiamo imbarcato trecentocinquantasei persone in quattro operazioni di soccorso il 9, 10, 11 e 12 di agosto in acque internazionali, al largo della Libia ad una distanza compresa tra le 40 e le 60 miglia dalla costa libica, quindi abbastanza lontano. Sono persone che sono state avvistate direttamente dalla Ocean Viking con binocolo, radar e personale impegnato a scrutare il mare per tutto il tempo. Erano su gommoni, su strutture galleggianti, ma fragili, considerate a rischio. Sono state soccorse e portate a bordo, dove con il partner medico, Medici Senza Frontiere, sono state tutte visitate e chi aveva bisogno è stato curato. Sono rimaste sulla 10

Stéphane Valeri tra Elisabeth Muhr ed Helga Piaget, al pranzo Passion Sea

a cura di Salvatore Dimaggio Quando accade di incontrare dei conoscenti il più delle volte, dopo i soliti convenevoli, ci si ritrova a parlare del più e del meno, con leggerezza, per poi salutarsi in attesa di ritrovarsi un'altra occasione. Se, invece, incrociamo sulla nostra strada uomini coraggiosi e di valore, come è capitato a Salvatore Dimaggio con Alex Porro, la storia cambia. In tutti i sensi. Perché sentire la sua testimonianza su quanto è accaduto sulla Ocean Viking, la nave che ha soccorso decine di persone ed al centro di mille strumentali polemiche questa estate, ancora oggi in cima ai trend su Twitter, non si può classificare come un semplice scambio di idee ma occasione per confrontarsi e riflettere insieme sul senso delle cose, delle parole e sullo smarrimento della nostra epoca. Di questa chiacchierata Salvatore Dimaggio ci riporta i punti chiave in un dialogo diretto, senza filtri, che vale la pena leggere fino all'ultima riga, comunque la pensiate sull'argomento...

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nostra nave a dormire sul ponte,un ponte di legno che non è particolarmente comodo, per quattordici giorni. Nel frattempo noi abbiamo chiesto prima alla Libia, poi a Malta e poi all’Italia di avere un luogo di sbarco, un luogo sicuro. La Libia ci ha indicato Tripoli, che secondo le convenzioni internazionali non è un luogo sicuro. Malta inizialmente ci ha risposto di no e l’Italia ha risposto con il decreto Salvini. Dopo quattordici giorni, quando incominciavano a scarseggiare l'acqua e il cibo, abbiamo avuto l'indicazione di sbarcare le persone a Malta, o meglio, su una nave militare che le avrebbe portate poi a Malta". Qual è la cosa di cui avevate più bisogno? "Durante il soccorso c'era bisogno essenzialmente di avere indicazione di un posto in cui sbarcare, perché secondo le convenzioni internazionali un soccorso finisce solo quando anche l'ultima persona è sbarcata. La nostra non è una nave da crociera, non è un campeggio, non è un hotel: il livello di comfort che può erogare è molto basso. E’ adatta al tempo in cui una persona può essere soccorsa e portata da qualche parte. Tu capisci bene che se le persone che abbiamo salvato vi restano per quattordici giorni, questo è un tempo lunghissimo, qualcosa di degradante. Si è provveduto ai bisogni primari della persona quindi vestiti cibo, acqua, ma con trecentocinquantasei persone che sono ben più delle duecento che possiamo “agevolmente” trasportare, ci siamo trovati anche noi in una situazione di emergenza senza potere ad un certo punto più garantire una tenuta delle condizioni di sicurezza, perché le persone si preoccupano e quindi si possono innervosire, e neppure delle condizioni igieniche personali". Mi torna alla mente l'esperimento mentale del grande filosofo contemporaneo MacIntyre. Egli immagina una catastrofe quasi apocalittica: l'umanità reduce da questa catastrofe si trova tra le mani frammenti scomposti ed inconcludenti del vecchio sapere scientifico e delle vecchie istituzioni scientifiche. Cerca di utilizzarli, ma senza le necessarie connessioni e conoscenze, ciò costituisce soltanto una sorta di goffa rievocazione storica che non significa nulla e non serve, nella pratica, a nulla. Questo racconto fantastico per il filosofo è accaduto davvero non per le scienze naturali, bensì Helga Piaget, Elisabeth Muhr,Anna-Maria Kaufmann per la morale, ridotta ad un patchwork di prese di posizione relativiste ed emotiviste che ricercano strenuamente la legittimazione di cornici universalistiche con esiti evidentemente carenti. Il vostro emblematico non riuscire a trovare un approdo per far sbarcare dei poveri disperati è figlio della cacofonia di appelli alla morale ed alla ragione che hanno paralizzato il dibattito politico e culturale in Europa. Ultimo spettacolare esempio di ciò è che, per volontà della nuova presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, l’immigrazione sia stata tolta dagli interni e sia finita nascosta nel nuovo quanto inquietante portafoglio ‘Proteggere il nostro stile di vita europeo’. "Qui Salvatore, vorrei condividere con te una riflessione. I giornalisti sono stati molto interessati e preoccupati di chiederci se ci fossero delle condizioni mediche di emergenza, che per fortuna non c'erano. Però questa pressione sul concetto di condizione di emergenza medica, fa quasi pensare che le persone che MCW19@Carlo Borlenghi non sono in pericolo di vita, una volta che sono a bordo, salvate, quasi non ..................................................................................................................................................................................................... 20 Se embre 2019

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meritino di essere di essere sbarcate. Quindi è come se la gente si fosse abituata ad avere situazioni di emergenza. Ebbene, la situazione di emergenza è avere trecentocinquantasei persone a bordo. Persone che sono state in alcuni casi tolte fisicamente dell'acqua. Pensa che, in uno dei quattro salvataggi, poco dopo il nostro arrivo è esplosa una parte del gommone. Quindi sono persone che comunque arrivano da è un percorso che è difficile. E' gente che scappa dalla Libia con segni di torture sul corpo, con alle spalle violenze fisiche e psicologiche, con denutrizione e disidratazione, con ferite, con patologie croniche anche non trattate da tempo. Quindi nel migliore dei casi si tratta di persone vulnerabili; persone che hanno bisogno di essere trattate come esseri umani e non come numeri". Calvino sosteneva che “Chi comanda al racconto non è la voce: è l'orecchio.” Il nostro orecchio oblitera le sofferenze di chi vive queste tragedie: sono cucite insieme al loro status di migrante, quindi di diverso. Di conseguenza la tragedia di questi naufraghi nel menefreghismo internazionale non costituisce un racconto e neppure materiale giornalistico. Eppure certamente la vostra nave grondava storie..."In quattordici giorni abbiamo avuto tanto, tanto, forse troppo tempo a disposizione per parlare e tante persone hanno avuto il piacere di raccontare la propria storia. Dopo un po' che stai insieme con delle persone si creano relazioni di amicizia, di simpatia, qualche volta anche di antipatia, perché non tutti sono altrettanto belli, bravi e simpatici come uno vorrebbe. Comunque in generale si viene a creare una relazione di fiducia e le persone parlano e raccontano. A questo giro gran parte delle persone soccorse arrivava dal Sudan o dal Sud Sudan e quasi il 27% erano minorenni. Minorenni non accompagnati, quindi ragazzi di quattordici o quindici anni che viaggiavano da soli. Un po' la costante del loro processo di migrazione è stato il lasciare il Sudan o sud Sudan per questioni diverse. C'è chi scappava da contesti problematici, chi perché aveva problemi politici, chi semplicemente per trovare delle condizioni di vita migliori. I percorsi di migrazione hanno implicato il passare in alcuni casi in Egitto e in alcuni casi in Ciad per poi arrivare in Libia. Ed in Libia le cose si complicano perché le persone vengono comprate e vendute e rivendute, rivendute, imprigionate e si trovano costrette a diventare merce, se 12

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non prigionieri. Storie ne abbiamo ascoltate tante. Una in particolare è quella di un ragazzo minorenne che lascia il Sudan e dopo qualche mese riesce ad arrivare in Libia. A Tripoli ad un certo punto riesce a partire su un gommone con un altro centinaio di persone. Nel febbraio di quest'anno viene salvato da una nave, la Nivin che, anziché portarli verso il porto sicuro, li ha riportati in Libia. Arrivato a Tripoli è stato arrestato nuovamente e portato in un centro di detenzione. Riesce poi a scappare dalla prigione approfittando di un temporale. Coperto dal rumore dei tuoni riesce a spaccare un vetro con un altro amico. Questa testimonianza è importante perché dimostra come il concetto di porto sicuro viene contraddetto. Infatti lui assieme a tanti altri sono stati riportati in un posto insicuro, violando quelle che sono le regole internazionali e il principio di non respingimento. Durante questo soccorso l'aspetto più difficile è rappresentato dal fatto che c'erano così tanti minori non accompagnati... così tanti ragazzini. Io penso a mio nipote che ha poco più di 18 anni e che se si trovasse a dover affrontare un viaggio da casa sua verso un altro continente, si perderebbe. Si perderebbe di spirito, si perderebbe nei luoghi... non saprebbe come fare con i soldi e sarebbe da solo. Ci penso come zio, come come adulto e vedere oltre cento ragazzini che, per un motivo o per l'altro, lasciano le loro famiglie e vengono imprigionati, a volte picchiati o torturati e comunque sottoposti al rischio di morire affogati attraversando il Mediterraneo è un qualcosa che dovrebbe farci un attimo pensare a che idea di Europa abbiamo di fronte".

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IL PIZZINO

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OPINIONI E PENSIERI IN LIBERTÀ

Ne parliamo a se embre

a cura di Riccardo Pizzi

Alla fine Settembre arriva, e ti trova sistematicamente in affanno e in ritardo su progetti e impegni che l’estate aveva sopito. E’ il mese che sintetizza l’arte del rimandare, la innata capacità di alcuni di noi di posticipare a momenti migliori decisioni e azioni. Settembre e’ un delizioso spartiacque, un comodo “ne parliamo dopo” da utilizzare a partire da Luglio. Nel Principato le cose non sono diverse dal resto del mondo ed ecco che, una volta detto addio ai vacanzieri in ciabatte e agli stilosi fricchettoni che hanno frequentato spiagge e locali di Monaco, il traffico pulsante degli uffici ricomincia a ingolfare bd des Moulins. La riapertura delle scuole sancisce il definitivo ritorno alla realtà. Per fortuna da queste parti il rientro al lavoro ha meno impatto, forse grazie al clima delizioso e al fatto che sia ancora possibile 14

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IL PIZZINO

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ritagliarsi una mezza giornata al mare se lo si vuole. Impegni e scadenze però non cambiano e sono lì puntuali per tutti a ricordarci che anche la vacanza più bella, il relax più totale di cui abbiamo goduto durante le ferie sarà drammaticamente cancellato in un picosecondo dalla prima telefonata di lavoro che ci riporterà alla urgente e cruda realtà che avevamo ingenuamente posticipato. .................................................................................................................................................................................................... 20 Se embre 2019

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Arte e design: accoppiata vincente per Zanaboni

Dopo il successo della prima edizione, anche quest'anno ZANABONI, tra i più rinomati marchi leader di creatori di mobili ed arredamenti, ritorna ad esporre alcune delle sue 'opere' d'arte selezionate dagli interior-designers Tullia e Paolo CANCIANI, organizzatori dell'evento collaterale al " Monaco Yacht Show 2019 ", ideato in occasione di una iniziativa presentata dal Comite' National Monegasque A.I.A.P. UNESCO al 10, Quai Antoine 1er, con il Patrocinio dell'Ambasciata d'Italia a Monaco. Si tratta della mostra dal tema "ARTE e DESIGN per Interni da Yacht : il nuovo lusso contemporaneo": qui , tra le tele di alcuni artisti spiccheranno infatti poltrone, divani e tavoli dalle tonalità della sabbia, con una particolare attenzione agli elementi marini come conchiglie, coralli, e riflessi della madreperla. Un omaggio, insomma, al lussuoso mondo dello yachting a cui è destinata questa linea della " Collezione Outdoor ", risultato di anni di esperienza dei maestri artigiani la cui la sapienza è determinante nel recuperare una tradizione secolare, mirabile espressione del nostro made in Italy.

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MADE IN ITALY: Libri e le ure indispensabili

“Made in Italy” non è una stazione radiofonica ma non è nemmeno una web radio. Potremmo definirlo un programma radiofonico settimanale in cui vengono presentati, con la formula del talk-show o infotainment, argomenti e tematiche raccontati da selezionati protagonisti delle eccellenze italiane del made in Italy. Ed è accessibile gratuitamente! “Ero gracile”, l’ultimo libro di Dom Serafini, è dedicato a tre generazioni: “quella cresciuta negli anni Sessanta del Novecento, quella dei loro figli, e quella dei loro nipoti. I primi

ricorderanno con simpatia un periodo per cui il tempo ha trasformato i drammi in commedie; i secondi capiranno perché i loro genitori sono cosí “strani”; e i terzi scopriranno come si riesce ad essere magri”. Dom Serafini, editore della rivista di cinema e televisione VideoAge, è in questa puntata nostro ospite, al microfono di Marco Leone. Nel frattempo, per ascoltare questa e le altre interviste realizzate e diffuse in podcast da MADE IN ITALY, basta cliccare su www.madeinitalyradio.it

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MO i TO: cocktail metafisico da gustare senza moderazione L’ingrediente di questa pozione: un viag io interiore fino al cervello nei segreti della nostra mente; da qui un punto di partenza per una nuova Creazione

a cura di Silvia Giordanino

Cari fruitori del nostro/vostro MOiTO, a questo giro dedichiamo la nostra rubrica all'Uomo ed alla tecnologia insieme per scomporre, analizzare, studiare il corpo umano, attraverso nuovi occhi e possibilità offerte dalla realtà virtuale. Succede a Torino... È questa la sfida di 'Uomo Virtuale, Corpo, Mente, Cyborg', la mostra di divulgazione scientifica dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare allestita al Mastio della Cittadella di Torino fino al 13 ottobre 2019. Il corpo umano è un mondo straordinario, un universo segreto esplorato, fin dagli albori della scienza, come gli spazi cosmici più remoti o il nucleo infinitamente piccolo della materia. Dall’inizio del secolo scorso, con la scoperta dei raggi X e della radioattività, e poi con l’invenzione di tecnologie sempre più potenti e precise, come la tomografia computerizzata, l’ecografia, la risonanza magnetica, la PET, la ricerca scientifica ha completamente rivoluzionato la conoscenza dei processi vitali e

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dell’intima struttura del nostro corpo. Uomo Virtuale propone un viaggio in un affascinante paesaggio interiore fino dentro il cervello, l’intrico di miliardi di connessioni neuronali in cui si nasconde il segreto della nostra mente. E da lì a scoprire come, con strumenti sempre più sofisticati, proviamo a riparare il corpo, a ricreare organi artificiali o addirittura a riprodurre i nostri comportamenti intelligenti. La mostra è a cura dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), ed è realizzata in collaborazione con IIT - Istituto Italiano di Tecnologia e con il sostegno della Compagnia di San Paolo, il contributo della Regione Piemonte e della Fondazione Palazzo Blu e con il supporto dell’Associazione CentroScienza Onlus. Visitando la mostra si potrà entrare nell’intrico di neuroni di una porzione di cervello e attivarli con i propri gesti, vedere le proprie mani trasformarsi virtualmente secondo le rappresentazioni del corpo, muovere l’estremità dell’arto bionico e insegnare a un computer intelligente a riconoscere oggetti espressioni del viso. Un viaggio scientifico e tecnologico - in uno spazio di 1000 metri quadri diviso in grandi isole tematiche - che comincia all’inizio del Novecento, con la scoperta dei raggi x, e porta al futuro con le nuove frontiere dell’imaging e della robotica. Un coinvolgente racconto fatto di oggetti, installazioni e giochi interattivi guiderà lo spettatore dalle tecnologie che ci guardano

medicina, che curi ogni individuo in modo personalizzato. L’uomo virtuale ricostruito al computer, ci fa riconoscere l’unicità e la complessità di ognuno di noi. La mostra è inserita nel programma di iniziative che celebrano i 500 anni della morte di Leonardo da Vinci e in estate. Tutte le Informazioni sono accessibili on line cliccando qui.

dentro fino all’ingegneria bionica e alle promesse dell’intelligenza artificiale o di una ..................................................................................................................................................................................................... 20 Se embre 2019

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INCONTRI: l'arte di Jannis Kounellis

di Silvia Giordanino

Jannis Kounellis, artista di fama internazionale, nasce nel 1936 a Pireo trasferendosi poi nel 1956 a Roma dove forma e realizza la propria vocazione.. È riconosciuto come uno dei maggiori esponenti della cosiddetta "arte povera" insieme a personaggi del calibro di Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Mario Merz ed altri. Muore nel 2017 ed è attualmente in corso a Venezia la più importante retrospettiva dopo la sua scomparsa. L' esposizione, con una selezione di oltre 60 opere, è a cura di Germano Celant, proprio quel critico che nel 1967 fondò " l'arte povera". La mostra si snoda attraverso i diversi periodi della sua Poetica. Scritte, insegne e segni tipografici sono le opere del primo periodo, ispirate a ciò che era stato visto nelle strade e poi riportato in una scomposizione visiva. Importanti sono gli elementi naturali, in particolare il Fuoco: la fuliggine sporca ed esalta muri, statue classiche ed altri materiali oppure domina nella sua assoluta presenza. L' arte di Kounellis muta parlando attraverso il coinvolgimento dei sensi. Se la Vista risulta essere ovvia per quanto riguarda una mostra, non lo sono altrettanto l'Udito e l'Olfatto. La dimensione sacrale della musica viene esaltata da composizioni che vedono protagonisti strumenti musicali collegati a bombole a gas oppure, ancora, musicisti (in carne ed ossa) che eseguono dal vivo spartiti realizzati su tele ad olio: una condivisione sensoriale di rara intensità. La difficile concretizzazione 20

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artistica per quanto riguarda il senso olfattivo, viene realizzata catturando pienamente il fruitore dell'esposizione. Esemplificativa la salita da un piano all'altro della mostra attraverso uno scalone su una parete del quale si trova una moltitudine di bilancini contenenti polvere di caffè il cui profumo si diffonde nell'aria. Altrettanto inebriante l'odore di alcool proveniente da bicchierini di grappa allineati come una legione romana e all'occorrenza rimboccati a causa del naturale effetto dell'evaporazione. Scrive a proposito di tale dimensione creativa proprio il sovra-citato Celant: "abbracciare il mondo dei sensi e congiungersi con il caos Vitale della realtà". Anche il commercio e la globalizzazione sono temi ricorrenti

in Kounellis. Smonta, sveste, assembla e poi riordina a modo suo. Ecco, quindi, cassoni contenenti materiali vari, soprabiti allineati a terra con tanto di cappello e scarpe...Una riflessione sull'installazione SENZA TITOLO (TRAGEDIA CIVILE) del 1975: la drammaticità di una scena che allude ad una crisi storica e personale attraverso il contrasto di una parete spoglia rivestita da una foglia d'oro ed il nero degli indumenti appesi ad un attaccapanni. L' oro, l'alchimia per antonomasia, ed i panni smessi dell'artista. Una situazione di sofferenza esistenziale e creativa, ma una lampada ad acetilene in scena dona una speranza. La retrospettiva è completata dalla presentazione di documenti come filmati, cataloghi, inviti, manifesti e fotografie d'archivio che testimoniano la storia espositiva di Kounellis e da un Focus dedicato ai suoi progetti in campo teatrale. "Jannis Kounellis" è, fino al 24 novembre 2019, presso Ca' Corner della Regina, un vero e proprio scrigno prezioso, sede veneziana della Fondazione Prada. (Immagini: copyright

Agostino Osio- Alto Piano)

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I tesori di Fabrizio More i splendono a Villa Sauber

Intitolata 'STEP BY STEP - Un regard sur la collection d'un marchand d'art' la mostra allestita al NMNM - Villa Sauber, organizzata dal 25 aprile - e prolungata fino al 27 ottobre - rappresenta una di quelle occasioni, rare, che possono aprirci il cuore. Ma anche gli occhi quando, interrogandoci sul senso di questa o quell'opera, ci soffermiamo su un dettaglio, emozionandoci per lasciarci trasportare in viaggi ed esperienze fuori dall'ordinario. Straordinaria, infatti, questa esposizione che non è altro che un omaggio al valore ed al senso dell'arte secondo la sensibilità di un importante collezionista del calibro di Fabrizio Moretti. Ed è proprio nelle sale di Villa Sauber che condivide condividere con il pubblico ben 38 delle sue opere maggiori, installate nei due piani della villa, e nel rispetto rigoroso della cronologia degli autori. Si parte dall'arte antica per terminare, al secondo piano, con alcuni capolavori di arte contemporanea. Tra tutti spiccano capolavori del Rinascimento come "The Flogging of Christ" di Alessandro di Cristofano Allori (1535-1607) o la Vergine dell'umiltà di Bartolomeo Vivarini (1440-1500). Suggestivo anche il "Ritratto di un giovane" del Bernini, o il dipinto di Jacopo Carucci, "Vergine col bambino". Ovviamente non mancano i grandi nomi dell'arte contemporanea come Fontana, Gerhard Richter, Wade Tuymans, Jannis Kounellis, o George Condo, tra i maggiori rappresentanti dei grandi movimenti culturali della seconda metà del 20° secolo. Fabrizio Moretti ha poi scelto 22

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di privarsi di un cedro smaltato risalente al 1520 e realizzato da Andrea della Robbia, per offrirlo alla collezione del NMNM che si arricchisce cosÏ di un altro pezzo raro, attribuito al noto scultore e ceramista italiano. Inoltre, da non mancare il catalogo della mostra, curata da Mousse, al cui interno, oltre alle foto delle opere, conterrà i testi di Francesco Bonami, Tomaso Montanari e Cristiano Raimondi, curatore della mostra. Ricordiamo infine ai nostri lettori che a partire dal 30 settembre, l'entrata alle due sedi del NMNM è gratuita fino al termine delle mostre ( Villa Sauber fino al 27 ottobre e Villa Paloma, con Ettore Spalletti, fino al 3 novembre).

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Grimaldi Forum: un'agenda ricca di sorprese, quest'anno! Dopo la mostra dedicata a Grace

Kelly nel 2007, quella organizzata quest'anno in omaggio a Dalì è piaciuta al pubblico, tanto da aver conquistato il secondo posto con ben 80 mila visitatori. Ad annunciarlo Sylvie Biancheri, Direttrice del Grimaldi Forum, in occasione della presentazione dei prossimi eventi pubblicati anche nell'agenda, accessibile on line cliccando qui. Ufficializzato anche il tema della prossima esposizione estiva, “Monaco e l’Automobile, dal 1897 ad oggi“, e si svolgerà dal 9 luglio al 13 settembre 2020, con il supporto tecnico organizzativo dell’Automobile Club de Monaco che finalmente, sceglie di svelare documenti e foto custoditi nei suoi preziosi archivi. A collaborare con il Grimaldi Forum anche l’Automobile Club de France da cui proviene il Commissario Generale, Rodolphe Rapetti, Curatore Generale del Patrimonio, Direttore dei Musei Nazionali e del Dominio di Compiègne et Blérancourt. Tre le sezioni principali dell'esposizione: il Rally di Monte-Carlo; il Gran Premio di Monaco e i tesori a quattro ruote che appartengono alla Famiglia Grimaldi. Intanto il programma del Grimaldi, fino alla prossima estate, prevede numerosi altri manifestazioni e spettacoli che animeranno le sale del Grimaldi Forum: il Circo Phénix con il suo grande successo Le Roi des Singes; Le Etoiles del Circo di Pechino; il ritorno di BRICKLIVE, con le sue animazioni e le ambientazioni ispirate all’universo Lego®, quest'anno dedicato agli oceani. E poi, ancora il cine-Concerto Fantasia con l’Orchestra Filarmonica di Monte-Carlo; il salone Sportel, che quest’anno compie 30 anni celebrati con una prestigiosa cerimonia aperta gratuitamente al pubblico; e l'immancabile MICS, salone-evento dedicato al clubbing, quest'anno alla sua 10a edizione. Quanto ai concerti classici, invece, attesa l'esecuzione del grande violinista italiano Ugo Uti & i Solisti Veneti, il 15 novembre ore 20 Salle Prince Pierre; mentre per la Festa del Principe, il cartellone annuncia “Lucia Lammermoor” di Gaetano Donizetti. Poi, ancora, l'attesa nuova creazione del direttore artistico Jean-Christophe Maillot che, con i Balletti di Monte-Carlo presenterà la sua Coppél-i.A, a partire dal 27 dicembre fino a 5 gennaio. Infine, agli appassionati di tango argentino, da annotare lo spettacolo Tango Fire, in tabellone il 6 e 7 marzo 2020. 24

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Helga Piaget, Elisabeth Muhr,Anna-Maria Kaufmann

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Buccellati: 100 anni di emozioni celebrati a Monte Carlo

Luca Buccellati e la direttrice della boutique di Monaco, Elodie Picard

Da quando Mario ha fondato l'omonima azienda nel 1919, il suo cognome, Buccellati, è diventato sinonimo di eleganza e creatività tra i più apprezzati fra i marchi simbolo dell'alta orificeria realizzata in Italia, Il valore aggiunto di un gioiello, lo sappiamo, dipende dalla capacità dei maestri artigiani di rendere un oggetto un piccolo o grande capolavoro., Ma se, trascorsi 100 anni, l'allure rimane, vuol dire che stiamo parlando di qualcosa di unico, E questo Luca, nipote del capostipite ed attuale direttore commerciale del gruppo che conta 25 boutique, lo esprime molto bene. Lo abbiamo incontrato a Monaco, in occasione dell'inaugurazione del negozio monomarca recentemente inaugurato, a due passi dal Casinò."Nonostante l'azienda sia diventata una holding quotata in borsa ed abbia un partner finanziario cinese (che detiene l'85% del capitale), Buccellati è ancora oggi una azienda a carattere familiare in piena espansione. Con mio fratello Andrea - che con la figlia Lucrezia dirige il team creativo, n.d.r. - siamo convinti che il 'Made 26

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in 'Italy' sia il pilastro dell'alta gioielleria, un elemento imprescindibile per conferire valore aggiunto al marchio Buccellati. Solo producendo le cose con la cura necessaria è possibile perpetuare la nostra tradizione e lo stile che, le assicuro, ne guadagna in qualità". In che senso? "Mio nonno diceva che le pietre preziose profumano. Forse anche i gioielli. Quando acquisto una pietra, la maneggio e quando riesce ad emozionarmi, intravvedo già la bellezza del gioiello che deve ancora essere forgiato. Questo collier per esempio - ci mostra un capolavoro battezzato Arlecchino, realizzato con oro bianco, giallo, ed una cascata di diamanti e di decine di zaffiri di ogni sfumatura - solo a vederlo mi dà i brividi. Chi decide di indossarlo, sono certo, proverà questa stessa emozione.". Che cosa rappresenta il marchio Buccellati, oggi? "Lusso, ricercatezza, e unicità. I nostri clienti ci dicono che quando entrano nelle nostre boutique, ovunque essi siano, ricevono l'accoglienza che si riserva agli amici. Perchè chi sceglie un nostro gioiello compie una sorta di atto d'amore, un atto di riconoscenza verso chi ha ideato e concepito oggetti preziosi che nascono per essere indossati con classe.." Il design è importante ma spesso dipende dalle mode del momento: come riuscite ad accontentare una clientela giovane, che non abbia la capacità di acquistare parure da centinaia di migliaia di euro? "Abbiamo ideato il nostro logo 2 anni fa, riprendendo il profilo del rombo allungato, una forma che contraddistingue da sempre la maggior parte delle nostre creazioni. I gioielli Buccellati sono riconoscibili tra mille perché creati con l'intento di valorizzare chi li possiede, sono eterei e lasciano intravedere la luce e la pelle di chi li indossa. Seguendo questo principio e coniugando la ricerca con le esigenze di più giovani, abbiamo creato una nuova linea, Opera, che valorizza il nostro logo con ciondoli, anelli, e bracciali adatti a chi ama indossare qualcosa di unico senza dover spendere un capitale. Sapersi distinguere, al giorno d'oggi, non è facile:. Ma sono convinto che a Monaco si possa osare, visto che qui chiunque voglia può indossare gioielli, di giorno quanto di notte. Un vero sogno per chi ama circondarsi di cose belle". Buccellati non disdegna nemmeno un certo impegno sociale..."Non posso ancora parlarne ma presto annunceremo una progetto solidale internazionale, in grado di valorizzare lavoratori e famiglia allo stesso tempo. Per farlo abbiamo messo in campo tutto il nostro savoir faire ed i beneficiari, sono certo, ne saranno felici come lo saremo noi. Stay tuned!" ..................................................................................................................................................................................................... 20 Se embre 2019

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SALUTE & BENESSERE

PHAM: c'era una volta...l'ernia inguinale Il nostro incontro di oggi è dedicato alla storia della terapia chirurgica dell'ernia inguinale. Si tratta di una patologia presente è nota sin dai tempi più remoti della Storia dell'Uomo, che corrisponde alla fuoriuscita, piu' o meno accentuata, di una struttura anatomica normalmente contenuta all'interno della cavità addominale attraverso un orifizio e un canale naturale, il canale inguinale appunto. Attualmente l'intervento chirurgico di ernioplastica inguinale e uno dei piu' frequentemente praticati al mondo. Ma il percorso è stato lungo e

avventuroso. Vediamo a grandi linee com'è andata nei secoli sin dall'epoca degli antichi Faraoni, passando per la Grecia di Ippocrate sino alla Roma di Celso e Galeno (III secolo d.C.), grazie ai quali troviamo menzioni e descrizioni, a volte un po' "fantasiose" di ernie inguinali, delle cause e delle tecniche chirurgiche possibili per curarle. Intorno al VII secolo d.C., grazie alla scuola chirurgica greca, vide la luce una descrizione anatomicamente e chirurgicamente piu' strutturata e corretta del problema. Naturalmente a quell'epoca l'intervento chirurgico era comprensibilmente ( e coraggiosamente, direi) riservato ai casi urgenti, per i quali al posto di una morte "certa" del povero paziente a causa delle complicanze dell'ernia inguinale, si accettava 28

Historical Medical Books - Wikimedia

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SALUTE & BENESSERE

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il rischio di una morte "probabile" per le complicanze dell'intervento. Nei lunghi secoli del Medioevo, lo studio e la conoscenza anatomo-chirurgico-funzionale dell'ernia inguinale, se pure a piccoli passi, progrediscono grazie a chirurghi quali Guy de Chauliac, Abulcasis, Rolando Capelluti ed altri. Purtroppo per i Pazienti, i risultati restarono assai modesti, la mortalità elevata, le recidive quasi la regola. Le cose cominciano a migliorare tra la fine del 1700 e la prima metà del 1800. Antonio Scarpa, Astley Cooper Antoni de Gimbernat, Abraham Colles fra gli altri cambiano il corso della storia. La chirurgia dell'ernia inguinale e crurale, grazie a una più approfondita compressione anatomo-funzionale del problema, permise un approccio chirurgico migliore. L'obbiettivo del chirurgo non era più la semplice "erniotomia" , ovvero la rimozione chirurgica dell'ernia con il suo sacco erniario, ma anche la 'ernioplastica',ovvero la sua riparazione, ossia la ricostruzione chirurgica dei piani e delle strutture anatomiche che impedisce la fuoriuscita dell'ernia stessa. Con l'avvento dell'anestesia e dei principi di disinfezione e asepsi,(siamo à cavallo tra XIX e XX secolo), la cura chirurgica dell' ernia inguinale spiccò il volo. Quasi contemporaneamente, Halsted negli USA e Bassini (onore al merito di questo chirurgo italiano noto in tutto il mondo ancora sino ai giorni nostri) proposero due tecniche chirurgiche, con molti punti in comune, allo scopo di curare l'ernia e al tempo stesso di riparare il canale inguinale. L'intuizione è geniale. É l'inizio dell'era moderna della cura chirurgica di questa diffusissima patologia. Negli anni '50 Shouldice con la sua tecnica "tension-free" senza utilizzo di protesi, compie un ulteriore importante passo avanti verso le moderne e attuali strategie terapeutiche. Verso la fine degli anni '80, Lichtenstein e Trabucco furono i pionieri dell'impiego di protesi a rete in materiale bio compatibile (polipropilene) per ricostruire e riparare la parete addominale in presenza di un locus minoris resistentiae, responsabile di un'ernia o di un laparocele (ernia post chirurgica fuoriuscita da un orifizio non naturale). Le tecniche laparoscopiche mini-invasive, infine, hanno completato una strategia 'soft' ambulatoriale, spesso in anestesia locale, a bassa incidenza di recidive e a rapida ripresa lavorativa, sportiva e di relazione quale oggi noi tutti conosciamo. Insomma quasi una passeggiata...

Per maggiori delucidazioni sul tema: Dott. Gianvittorio Tommasi (Chirurgo vascolare CHPG Monaco), Presidente dell'associazione monegasca PHAM www.pham-monaco.com

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Club 500 Monte Carlo: il 21 se embre la prima gita fuori porta... StĂŠphane Valeri tra Elisabeth Muhr ed Helga Piaget, al pranzo Passion Sea

SarĂ il Sindaco di Monaco, Georges Marsan, a dare il via, sulla piazza del Comune, a Monaco Ville, alle piccole Fiat 500 storiche, invitate a partecipare alla prima iniziativa organizzata dal Club Fiat 500 Monte Carlo presieduta da Massimo Peleson. L'appuntamento, con partenza alle 9h30 del 21 settembre prossimo, prevede un' escursione culturale e gastronomica nell'entroterra ligure. I partecipanti procederanno, in processione, in direzione Ventimiglia percorrendo prima la Bassa Cornice e poi l'Aurelia, attraversando la cittadina di confine direzione Perinaldo. Ad attendere la comitiva un drink di benvenuto offerto dal Comune. A seguire una breve visita all'osservatorio astronomico G.D.Cassini e una visita al museo napoleonico. A Dolceacqua, invece, 30

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sosta sulla piazza della chiesa, in un'area appositamente allestita, e pranzo in un suggestivo agriturismo della zona. Infine, per chi non lo conosce, Helga Piaget, Elisabeth Muhr,Anna-Maria Kaufmann passaggio obbligato al VISIONARIUM CINEMA 3D. LA giornata si concluderĂ con la classica foto di gruppo con rientro a Monaco, sempre per chi ci abita, verso le 16h30 se non ci sono ritardi sulla tabella di marcia. Per saperne di piĂš e seguire eventuali aggiornamenti vi suggeriamo di seguire la pagina del Club Fiat 500 Monte Carlo ..................................................................................................................................................................................................... 20 Se embre 2019

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Monte-Carlo Gala for the Global Ocean: aspettando Robert Redford Sulle Terrazze dell'Opera, da giorni, fervono i preparativi per allestire la struttura destinata ad accogliere gli attesi ospiti del Monte-Carlo Gala for the Global Ocean, giunto quest'anno alla sua terza edizione. La grand soirée è in programma giovedì 26 settembre sera, ed è organizzata dalla Fondazione Principe Alberto II di Monaco per raccogliere fondi da destinare a progetti a difesa dell'ambiente. E, visto che da mesi rimbalza la notizia che, dopo Leonardo di Caprio e Orlando Bloom, sia il noto attore e produttore americano Robert Redford ad essere la star della serata - a cui sarà consegnato un riconoscimento per il suo impegno a favore del pianeta -, ci si aspetta il tutto esaurito. Come lo stesso Principe Alberto II ha affermato: “Robert Redford ha contribuito a sensibilizzare il pubblico alle sfide ambientali

©Eric Mathon palais Princier

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alle quali il mondo è continuamente confrontato “. La serata, inoltre, è occasione ghiotta per i collezionisti d'arte per il numero di lotti - il cui valore di partenza non sarà inferiore a 250 mila euro - messi in palio durante l'asta prevista durante la serata. Ricordiamo, infine, che la Fondazione Principe Alberto II di Monaco devolve oltre il 60% del suo budget per sostenere finanziariamente iniziative a favore della protezione degli Oceani; lo sviluppo di aree marine protette; la protezione delle specie marine in pericolo; la riduzione dell’acidificazione degli oceani e il controllo dell’inquinamento dovuto dalla plastica.

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AAA Ricerchiamo agenti commerciali con pluriennale esperienza nel settore dell'editoria, per la vendita di spazi ed inserzioni pubblicitarie. La rivista digitale di riferimento è una trasmissione radiofonica ed settimanale dedicato al lifestyle, cultura e società, con articoli multimediali realizzati con particolare attenzione all'attualità del Principato di Monaco ed eventi della Costa Azzurra, personaggi eccellenti, prodotti del 'Made in Italy'. Idealmente, il candidato è un agente plurimandatario, già in possesso di un portafoglio clienti selezionati per serietà ed affidabilità. In esclusiva offriamo l'esclusiva della promozione della testata ed alte provvigioni. E' richiesta la conoscenza della lingua francese. Per informazioni: info@qe-magazine.com.

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HEBDO-AGENDA DE MONACO Musée océanographique de Monaco, animations des vacances d’été, du 6 juillet au 1er septembre. Renseignements+377 93 15 36 00 Musée d'Anthropologie préhistorique : - "L'Art préhistorique et protohistorique". Visites guidées sur réservation. Renseignements, tarifs et inscriptions : +377 98 98 80 06 Jusqu’au dimanche 3 novembre, Nouveau Musée National de Monaco - Villa Paloma : Ettore Spalletti "Ombre d’azur, transparence". Renseignements : +377 98 98 48 60 Jusqu’au mardi 15 octobre, Les Grands Appartements du Palais Princier : Exposition inédite, "Monaco, 6 mai 1955. Histoire d'une rencontre" qui retrace la première rencontre de Grace Kelly avec le Prince Rainier III de Monaco, organisée par les Archives du Palais Princier et l'Institut audiovisuel de Monaco. Renseignements : +377 93 25 18 31. Jeudi 19 Septembre à 19h, Nouveau Musée National, Villa Sauber : Performance d’Oriol Vilanova interprétée par Patrizia Sandretto Re Rebaudengo (en italien). Suivie d’une conversation avec la collectionneuse (en anglais). Réservation obligatoire : public@nmnm.mc Vendredi 20 septembre à 20h, Jardin Exotique de Monaco : Concert de chants corses par Jean Menconi. Renseignements : +377 93 15 29 80 Samedi 21 septembre à 18h30, Stade Louis II - Salle Omnisports Gaston Médecin : Championnat "Jeep Elite" de basket : Monaco - Gravelines-Dunkerque. Renseignements : +377 92 05 40 10 Dimanche 22 septembre à 18h, Grimaldi Forum Monaco : Série Grande Saison : concert par l'Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo sous la direction de Kazuki Yamada avec Marie-Nicole Lemieux, contralto (artiste en résidence). Au programme : Victor de Sabata, Edward Elgar et Camille Saint- Saëns. Renseignements : +377 98 06 28 28 Lundi 23 septembre à 15h, Médiathèque de Monaco - Bibliothèque Louis Notari : Pause écriture animée par Eric Lafitte. Renseignements : +377 93 15 29 40 Du mardi 24 septembre au jeudi 31 octobre, Jardin Exotique de Monaco : "Quand leurissent les sculptures", exposition par les artistes du Comité Monégasque de l'Association Internationale des Arts Plastiques (AIAP). Renseignements : +377 93 15 29 80 Mardi 24 septembre à 18h30, Médiathèque de Monaco - Bibliothèque Louis Notari : Rencontre dédicace avec Fabrice Roy, auteur de "Je cuisine les produits de mon terroir". Renseignements : +377 93 15 29 40 Du mercredi 25 au samedi 28 septembre, présenté par le Comité National Monégasque de l'Association Internationale des ArtsPlastiques (AIAP) à l'UNESCO et sous le patronage del'Ambassade d'Italie, l'exposition "ART et DESIGN pour l'intérieur du yacht: le nouveau luxe contemporain". Ouvert gratuitement au public de 10h30 à 18h30. SIEGE AIAP: 10 Quai Antoine 1er Renseignements: e-mail:comite.aiap.monaco@monaco.mc Tèl: 0033 06 03910148 Mercredi 25 septembre de 14h à 15h30 : Je crée mes mandalas (dès 7 ans). Renseignements : +377 93 15 22 72 Mercredi 25 septembre, Stade Louis II : Championnat de France de Football de Ligue 1 : Monaco – Nice. Renseignements : +377 92 05 74 73 Mercredi 25, jeudi 26 et vendredi 27, de 11h à 19h30 et samedi 28 septembre, de 11h à 19h, Port de Monaco : 29e Monaco Yacht Show - Leader mondial des salons de grande plaisance. Renseignements : +377 93 10 41 70 Mercredi 25 septembre à 18h30, Auditorium Rainier III : Série Happy Hour Musical : concert de musique de chambre par le Quintette Invictus. Georges Bizet, Leonard Bernstein, Henry Mancini, Eduardo di Capua et Zequinha de Abreu. Renseignements : +377 98 06 28 28 Mercredi 25 septembre à 19h, Médiathèque de Monaco - Sonothèque José Notari : Ciné pop-corn: Dom Hemingway de Richard Shepard (2013). Renseignements : +377 93 30 64 48 36

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