Tavolo 1 la rete ospedaliera

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In collaborazione con

VENERDì 18 settembre 2015

Comune di Arezzo

AREZZO Fiere e congressi - VIA SPALLANZANI, 23

La rete ospedaliera • La rete ospedaliera orizzontale e le reti cliniche. • Il rapporto fra gli ospedali delle nuove aziende ASL e le aziende ospedaliero-universitarie. Il ridisegno dell’assetto organizzativo del servizio sanitario regionale è finalizzato a rendere sostenibile, maggiormente coerente ed efficace il sistema delle cure e di assistenza in uno scenario di profondo e rapido cambiamento del profilo epidemiologico e sociale dei bisogni di salute, e nel mutato quadro del livello di finanziamento del sistema. Una delle grandi azioni da perseguire riguarda la costruzione delle reti ospedaliere all’interno dei bacini assistenziali di Area Vasta e nel complesso del territorio regionale. La rete clinica ospedaliera, organizzata per intensità di cura e livelli specialistici, è lo strumento per garantire l’expertise adeguato, con volumi idonei di prestazione (interventistica, cardiologica e neurologica, chirurgia ad alto impegno assistenziale, chirurgia d’urgenza, chirurgia addominale, ovvero procedure tempo- dipendenti), valorizzando le competenze esistenti e l’organizzazione del livello erogativo specialistico ed ospedaliero disponibile nel sistema dei presidi regionali. • È possibile organizzare la rete ospedaliera secondo relazioni ‘orizzontali’, che collocano all’interno di un disegno generale i presidi ospedalieri individuando per ciascuno di essi la dimensione assistenziale più appropriata? • Le reti cliniche strutturate possono rappresentare uno strumento particolarmente efficace per razionalizzare il sistema dell’offerta, valorizzare le competenze disponibili, diffondere le migliori pratiche, coinvolgere i professionisti utilizzando gli strumenti di governo clinico? • I piccoli ospedali possono trovare una collocazione all’interno della rete ospedaliera orizzontale per svolgere un ruolo prezioso sia in relazione alle attività programmate che alle attività mediche, riuscendo ad impiegare al meglio le loro risorse entro una logica di sistema? • Come è possibile rafforzare il rapporto tra le aziende ospedaliero-universitarie e le nuove aziende ASL per eliminare le sovrapposizioni e sviluppare un sistema ospedaliero ancora più evoluto, in grado di coprire in modo omogeneo e appropriato tutto il territorio regionale? • Quale ruolo è necessario e possibile per le amministrazioni locali raccolte nella Conferenza di Area Vasta?

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