Tavolo 5 reti sociali

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In collaborazione con

VENERDì 18 settembre 2015

Comune di Arezzo

AREZZO Fiere e congressi - VIA SPALLANZANI, 23

L’innovazione delle reti sociali • Il fondo sociale europeo: innovazione degli interventi, del sistema dei servizi • I rapporti fra amministrazioni locali e terzo settore Il tema di questo gruppo di discussione cerca di interpretare il Fondo Sociale Europeo come veicolo di innovazione sociale. La scelta è dovuta agli aspetti esemplari che la nuova programmazione legata al FSE ha assunto durante questa prima fase preparatoria, sia nel metodo che nei contenuti sviluppati. La strategia di Europa 2020 si è dotata di un impianto di programmazione molto più stringente di quello del ciclo precedente. Si basa su un insieme di 11 Obiettivi Tematici che attraversano trasversalmente tutti i fondi, e su una serie di misure volte a concentrare le azioni dei singoli stati e delle regioni verso obiettivi strutturali utilizzando programmi operativi fortemente integrati. Cambia la logica stessa della programmazione e della progettazione, passaggio che richiede un approccio insieme più concerto e più complesso del passato. In campo sociale la Regione Toscana ha cercato di rispondere positivamente a questo nuovo approccio, finalizzando in modo esplicito la riserva del FSE verso obiettivi molto più vicini alle esigenze dei destinatari delle misure che al sistema della formazione professionale. Ne è nata una complessa azione di programmazione che ha visto la costruzione del POR supportata da una buona attività partecipativa, la nascita di un sistema di assistenza interno all’assessorato del welfare, e che sta per dare vita ai primi bandi di progettazione. Anche per questo ultimo aspetto gli elementi di innovazione sono evidenti. E’ stata scelto un percorso, finora inedito a questo livello, che prevede la costruzione di ‘budget territoriali’ da attivare attraverso una progettazione zonale in cui sono fondamentali gli aspetti di co-progettazione con i soggetti attivi nelle comunità locali. Gradualmente, dunque, i cambiamenti non si sono limitati solo alla finalizzazione generale del FSE e ai singoli contenuti tematici, ma stanno per diramarsi verso delle azioni locali ben strutturate, a forte base partecipativa, e concentrate nel raggiungere obiettivi durevoli di innovazione sociale da realizzare all’interno dei sistemi locali di servizi. Assolutamente decisivo, a questo punto del processo, è il rapporto con le comunità locali, le organizzazione della cittadinanza attiva, il terzo settore. • Quali sono gli elementi di interesse del percorso fatto finora dal FSE e quali i limiti? • Più in generale, a quali grandi obiettivi di fondo è necessario legare i percorsi di innovazione sociale? • Come è possibile legare un nuovo protagonismo delle comunità locali con l’innovazione sociale? • Quale rapporto occorre costruire tra gli enti pubblici, la cittadinanza attiva e il terzo settore? • È plausibile pensare di replicare dei percorsi simili a quello del FSE nell’ambito della normale programmazione zonale?

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