Realtà e Verità, considerazioni spirituali spontanee di Andrea Pangos

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Realtà e Verità Considerazioni spontanee Andrea Pangos

Andrea Pangos Edizioni


Andrea Pangos Creatore dell’insegnamento Realizzazione Integrale, metodo completo per maturare l’Illuminazione nella pratica vita quotidiana, realizzandosi in modo consapevole nei vari aspetti della vita (rapporti, professione, arte, salute, comunicazione...). Autore: - del sito www.andreapangos.it - di numerosi articoli spirituali - di tecniche di meditazione e di autoguarigione; - di oltre cento video consapevolizzanti, presenti su You tube; - di due romanzi Eternamente Qua e Il Cavaliere delle Energie; - di sette saggi spirituali: Karma e incarnazione, Divenire, Amare, Realtà e Amore, Reale Identità, Dialoghi sull’Esistenza e Realtà e Verità. - di oltre un migliaio di aforismi spirituali, gran parte dei quali si trova nel libro: Tu Sei per te stesso il più grande dei Misteri, il Principio di tutte le soluzioni. - di poesie illuminanti, raccolte nel libro: Origine. Ha tradotto in italiano e pubblicato i saggi spirituali di Zoran Gruičić e Milica Gruičić: La maturazione del Conscio, Guarire con le Energie, Il Conscio Maturo, Essere e l’Esistenza senza tempo. Tiene seminari spirituali e di guarigione in Italia e all’estero, offre consulenze individuali di motivazione spirituale, per realizzarsi consapevolmente nei vari campi della vita. andreapangos@gmail.com www.andreapangos.it www.facebook.com/andrea.pangos.5 https://twitter.com/AndreaPangos



Andrea Pangos Edizioni Š Copyright 2012 Andrea Pangos www.andreapangos.it

Immagine di copertina: Opera in ceramica di Valentina Pangos

Prima edizione: dicembre 2012 ISBN 978-88-904155-2-3


Realtà e Verità Considerazioni spontanee di Andrea Pangos



Libertà dal passato

Essere liberi dal passato, provare Amore per tutto ciò che è stato. Essere liberi dal passato, essere il Presente pienamente presente a Sé, Amare. Essere liberi dal passato, non immaginare di essere chi ha vissuto il passato e chi sta vivendo ora. Per liberarci dal passato, dobbiamo liberarlo da “noi”, liberando il presente dall’immaginarci.


Destino

Noi non scegliamo il destino e il destino non sceglie noi, siamo destinati a essere il destino stesso. Non esiste un individuo con un destino, ognuno è il destino di se stesso.


Solitudine

Sensazione di solitudine: - carenza di consapevolezza che soltanto Uno è, - immaginazione di separazione dal mondo, - mancanza di esperienza globale del proprio esserci. Sì è sempre soli, con il proprio mondo, popolato dall’umanità intera. Non si può incontrare che se stessi, ogni incontro è una proiezione di sé e la piena consapevolezza di ciò fa essere sempre in compagnia di tutti. Non si è mai soli: - si è sempre in compagnia di tutti. Non esiste separazione. La questione è: quanto siamo aperti a Sé? - Dio è sempre con noi. La questione è: quanto siamo consapevoli della Nostra Propria compagnia? - la Solitudine è uno stato immutabile: l’Uno è sempre solo con se stesso.


Viva la Felicità!

La Felicità non può esserci data da altri, possiamo soltanto scoprirLa in noi, come esperienza primaria e Naturale: nessuno può veramente dare qualcosa a qualcuno, dare e ricevere sono percezioni e ogni esperienza è autoesperienza, esperienza di se stessi, ma…, comunque, le esperienze di ognuno sono condizionate da quelle altrui; leggi: produrre Felicità in noi stessi aiuta gli altri a scoprirLa in loro stessi.


Pace, senza profondità

Pace profonda è un concetto lungi dall’essere veritiero: come potrebbe essere profondo ciò che è senza superficie, poiché libero dalla dualità conoscitore-conosciuto? La Pace non è profonda, non perché priva di superficie, perché priva di differenziazione.


AmarLo Amandosi

Odiare il Dio di altri significa odiare i propri concetti sul Dio altrui. Vuole pertanto dire odiare parti di sé. Di per Sé, in quanto Impercettibile, precedente ogni esperienza, Dio non è odiabile. Soltanto gli Ignoranti possono odiare Dio, perché Lo Ignorano e perché l’odio è una forma di ignoranza. Chi Conosce Dio non può che AmarLo, AmandoSi.


La Verità Siamo Noi

Ci sono verità scientificamente dimostrabili, misurandole, e verità non dimostrabili dalla misurazione scientifica, la misura delle quali è data dalla qualità della consapevolezza che ne è a conoscenza, perché le produce in se stessa. Essendo senza inizio, l’Infinito non può essere misurato, determinato: l’infinito matematico è un insieme di concetti su un pseudo infinito. Comunque, consapevolizzandosi, l’uomo può diventare uno strumento per la scoperta dell’Infinito. Certo, non potrà mai sperimentarlo, misurarlo, ma può divenirne pienamente consapevole, destinandosi a essere il testimone pienamente Realizzato dell’Infinito. Così, l’Assoluto scopre se stesso attraverso il relativo. Conosci Te Stesso significa anche: ScopriTi Infinito. Se i pianeti fossero veramente lontani dall’uomo non influirebbero sull’umanità, astrologicamente parlando. Vero, i pianeti sono lontanissimi dai miliardi di corpi fisici che fanno parte dell’umanità, ma l’uomo non è soltanto il corpo. I pianeti sono più che vicini all’uomo. Alla base del nostro esserci non esiste distanza (se non il Presente, che è sempre qua), mentre ciò che vengono percepiti e definiti come Mercurio, Venere, Plutone…, sono percezioni dell’uomo e quindi nostri fenomeni interni. Si tratta di nostre proiezioni, espressioni, esperienze, come è un’esperienza interiore anche la percezione chiamata corpo, che appare tanto distante dal Sole. Il luogo in cui ti trovi è più grande del tuo corpo, lo contiene, eppure, tutto il mondo percepito appare a te, in te, nella tua percezione, quindi tu lo contieni. Il fatto è che non ti trovi in un determinato luogo, ma generi in ogni luogo percepito. L’idea di essere da qualche parte è un’abitudine concettuale fuorviante basata sull’identificazione con il corpo. Il luogo che percepisci trova spazio in te, perché lo stai costituendo nella tua percezione, basata sull’esperienza primaria di esserci, che è Amore e senza la quale non ci possono essere altre esperienze. Scopri il corpo come tua proiezione, ScopriTi Amore, ScopriTi Origine del mondo e dell’Amore stesso.


Passato senza storia

Il passato è un tempo molto particolare, morto pur non essendo mai nato. Solo il presente è. Perciò: ti faresti portare sulle spalle da un cadavere? Perché tanta dipendenza da ciò che è stato?


Essere Vita

Vivi la vita? La vita Piena è Amore! Stai Amando? Per Amare è necessario smettere di immaginare qualcuno che vive la vita!


Unica Azione, Amare

Avere la sensazione di fare molte cose è produrre in se stessi una particolare esperienza di separazione e molteplicità. Chi Si Conosce, perché Ama, fa, in sostanza, una cosa soltanto: produce Amore, perché è Amore, e vede un Agente soltanto, l’Amore, non diverso dall’unica Azione: Amare.


Reincarnazione impossibile

Alcuni affermano di aver conosciuto le incarnazioni precedenti del proprio essere, legandole a se stessi come individui, dimenticando però che l’essere non è individuale: ogni vita fa parte dell’Essere. Non si tratta del tuo essere (appartenente a te individuo): Sei Tu Essere di cui fa parte ogni individuo. Si possono avere visioni veritiere riguardo all’evoluzione di Sé Essere attraverso molteplici vite, che sono varie vite avvenute in Te Essere, non di tue vite precedenti come individuo, che sei una vita soltanto, questa, dal concepimento alla morte.


Scienza Umana

La ragione che segue il cammino della scienza può essere facilmente fuorviata dalla scienza che segue il cammino dell’apparente ragione, che cerca di spiegare su base dogmatica, errata; per esempio: che reale è tutto ciò che è sperimentabile, oppure che il conosciuto è separato dal conoscitore ed esiste a prescindere dallo stesso, oppure che ci troviamo nel tempospazio. Queste tre credenze: - fanno parte della razionalità acquisita, che definisce sé come razionalità, ma sono ben lontane dall’essere veramente razionali, nel senso di veritiere ed appropriate - anzi, se osservate e comprese dalla prospettiva veritiera sono assurde -; - sono facilmente smontabili usando la riflessione consapevole, che implica la maturazione della consapevolezza - il difficile è consapevolizzarsi, perlomeno se non si dispone di un aiuto qualitativo, perché non destinati a ciò -. Consapevolizzandoci possiamo maturare la comprensione che tutto ciò che è conosciuto appare nella percezione, perché si costituisce nella percezione stessa. Non esiste la percezione del mondo, ma una percezione chiamata mondo, percezione che, chiaramente, non esiste a prescindere dalla percezione stessa. Il mondo percepito non è un mondo esteriore, ma è una percezione, che come tale non può essere che interiore; trattandosi della nostra percezione, non può essere fuori di noi. La percezione non può nemmeno essere separata da se stessa, pertanto il conoscitore non può essere separato dal conosciuto; anche se consideriamo il corpo come conoscitore, questo conoscitore non è separato dal mondo - il corpo percepito è una percezione che appare in noi, come anche la percezione definita mondo -. Noi sperimentiamo il tempo e lo spazio e, pertanto, il tempo e lo spazio sono in noi; sono nostre esperienze, proiezioni. Consapevolizzandoci possiamo comprendere che: tutto ciò che percepiamo lo sperimentiamo perché produciamo forme in noi; che la percezione sensoriale, e le forme che lei produce in sé, sono esperienze conseguenti all’esperienza primaria di esserci, che è Amore ed esiste a prescindere dall’attività sensoriale, emotiva e concettuale; che l’Amore è il Presente; che esiste un’Origine dell’Amore che è Senzatem-


po e senza esperienza e, pertanto, senza Presente; che quest’Origine è l’unico elemento a poter esistere a prescindere dall’Amore e dalla percezione chiamata mondo; che, dunque, quest’Origine è l’Unica Realtà, mentre l’Amore e il mondo esistono soltanto come fenomeni irReali che produciamo in noi. Cosa da non sottovalutare: consapevolizzandoci, possiamo comprendere che questa Unica Realtà è il Sé Reale, Ciò che si è Realmente, di là dell’individuo, prima della nascita, durante la vita e dopo la morte. Sempre, più precisamente: Eternamente, più precisamente ancora, come Eternità Stessa: Noi Origine di Noi Amore e di tutto il mondo proiettato.


Eternità senza via

Non c’è strada verso la Vita Eterna: percorrere significa tempo, l’Eternità è senza tempo; non si può diventare la Vita Eterna, in quanto Dio Origine La si è. Avvicinarsi alla Scoperta della Vita Eterna coincide con il percorso di autoConoscenza: senza scoprirCi Eterni non possiamo ConoscerCi.


ConoscerCi Umanamente Divini

Ognuno di noi fa parte dell’umanità e contiene l’umanità in sé come propria proiezione, espressione; per Conoscere l’umanità dobbiamo ConoscerCi, ma per ConoscerCi totalmente dobbiamo ScoprirCi Origine dell’umanità stessa, in quanto Dio, non come individuo, chiaramente.


EsserSi, non immaginarsi

Senza sapere di essere non possiamo né immaginare chi “siamo” né scoprire Cosa Siamo in Verità e in Realtà: l’Amore è senza immaginazione, l’Origine senza esperienza e il pensiero dovrebbe servire, soprattuto, a scoprire Ciò. Allora: purifichiamo il sapere di essere, liberiamoci dall’identità immaginata, scopriamoCi Amore, riveliamoCi Sua Origine l’Amore è l’Uno esperienziale, non l’Uno Reale! -.


Verità, senza frutto

La Verità non frutto di qualcosa, è senza frutto, senza qualcosa. Raggiungere la Verità non è il frutto di un duro lavoro: la Verità precede ogni attività ed è senza sforzo. La sforzo è liberarsi dal falso io, forzatura spontanea nata dall’ignoranza: la Verità è Uno, senza “qualcuno”.


La bontà non basta

La cattiveria prevale quando la “bontà” non è radicata, perché non veramente bontà. La Bontà, l’Amore, precede ogni altra esperienza e trasforma automaticamente la cattiveria. Affinché ciò avvenga bisogna Amare, permeare l’intero campo della consapevolezza con la Bontà, emanandola integralmente.


Condivisione consapevole

Dovremmo maturare la cultura della condivisione consapevole: possiamo condividere soltanto ciò che siamo e la condivisione massima esige l’Amore, che essendo Uno e senza divisioni, non è condivisibile. Non si tratta di un paradosso: Amando non condividiamo l’Amore, favoriamo gli altri a scoprirLo in loro stessi; alla base dell’esserci di ognuno, in quanto esperienza primaria, l’Amore c’è sempre, come esperienza non divisibile, perché integrale. Realizzare la cultura della condivisione consapevole è inscindibile dalla maturazione della capacità di Amare, che fa scoprire l’Uno senza possibilità di condividere, perché senza altri.


Distacco libero da separazione

La maturazione spirituale non consiste nel distaccarsi dal mondo, ma nell’integrarsi nel mondo integrando il mondo in sÊ, rendendo Amore la propria percezione chiamata mondo. Integrazione nel mondo e del mondo in noi significa consapevolizzazione del mondo come esperienza del proprio esserci, per scoprirCi Sua Origine.


La Felicità merita sicuramente Se Stessa

L’idea di non meritare la Felicità è, chiaro, un concetto; la Felicità non è concettuale, precede ogni pensiero ed è, chiaro, libera dall’idea “non merito la Felicità”. Sarebbe, tra l’altro, assurdo che la Felicità pensasse di non meritarSi.


ConoscerCi Umanamente Divini

Se l’uomo fosse fatto solamente a immagine di Dio non potrebbe Amare, perché Dio è Amore e l’uomo in quanto immagine di Dio non potrebbe che immaginare l’Amore, che tra l’altro è senza immaginazione. Potendo Amare, non solo l’uomo non è fatto a immagine di Dio, è Dio Amore a essere prodotto come “immagine” dell’uomo: è l’uomo a produrre la pura esperienza di esserci chiamata Amore. Dio Origine è il grembo dell’uomo, che è il grembo di Dio Amore. Per scoprire Dio Amore, l’uomo deve generarlo in sé integralmente, nell’intero campo esperienziale. Cosi Si Scopre!


Perfezione spirituale

La perfezione spirituale o umana è la Consapevolezza Totale, l’Amore nobilitato dalla Conoscenza di Sé come Origine e Totalità. La ricerca della perfezione spirituale non è tanto questione di isolamento dalla vita mondana, quanto di trasformazione della mente in cui appare ogni avvenimento percepito, perché prodotto dalla stessa mente. La perfezione spirituale non è porsi in qualche mondo diverso da quello materiale; ogni esperienza, seppur sottile, fa parte dell’esperienza di esserci, come il mondo materiale, mentre Ciò (Origine) che precede l’individuo è una perfezione non sperimentabile. Non è questione di fuggire su “piani più alti”, ma di diffondere la qualità dell’Amore nell’intero campo esperienziale. Amore, esperienza primaria, senza la quale non ci potrebbe essere l’esperienza chiamata materialità.


Vagare della mente?

La mente non può vagare, mai! Dove potrebbe, dovrebbe, andare?! Lo spazio appare a lei in lei sua produttrice: vagare della mente andrebbe inteso come assenza di Vuoto mentale. L’Amore è senza movimento!


Aiutare veramente

Molti si preoccupano del mondo, aggravandone così la condizione. L’umanità ha bisogno di soluzioni, non di preoccupazioni. Occuparsene con qualità rigenera il genere umano, preoccuparsene lo degenera. Chi conosce le soluzioni si occupa, non preoccupa. Preoccuparsi è facile, bisogna soltanto continuare a essere ciò che si è. Occuparsi è difficile, bisogna migliorare se stessi, accrescere la consapevolezza, aumentare la qualità di emozioni e pensieri, liberarsi dai meccanismi controproducenti. Aiutare veramente è semplice e facile, non esige sforzo: l’uomo pienamente consapevole non può fare a meno di essere d’aiuto all’umanità, poiché è Amore è aiuto, anche se può sembrare non porgerne alcuno. Il problema dell’umanità è la superficialità; la soluzione è operare in profondità, dall’intimità dell’essere: dal Regno chiamato Amore. Può farlo solamente, lo fa costantemente, chi ha dissolto in sé ogni diversità tra superficiale e profondo, perché trasformatosi integralmente in ciò di cui l’umanità ha più bisogno: Pace-Amore. Le parole possono risolvere solo parzialmente i problemi del mondo, molte tra loro sono una ragione dei problemi e del mondo. Il sapere comunicato con qualità può aiutare l’umanità, ma la soluzione vera è la Conoscenza esente da pensieri. Non si può esprimerLa con le parole. Si può soltanto emanare, e solo quando la si è, e allora non si può nemmeno fare diversamente. Amare: Conoscere Veramente.


Imparare ad Amare

Non possiamo disimparare veramente, disimparare significa mettere da parte ciò che si sa imparando nuovamente; giusto è disimparare a soffrire e insegnarsi ad Amare.


Schiavi della sofferenza

La Felicità è Naturalezza eppure la massa è soggiogata dalla sofferenza, punto di sostegno vitale di troppi per sentirsi vivi pur sopprimendo la vita, probabilmente ignari che la sofferenza impedisce di Amare.


Terra, nostra proiezione

La terra non ha accolto l’uomo: l’uomo la produce come propria proiezione e per accoglierla deve imparare ad Amare, assorbendo la terrà in Sé, fa emergere la Verità Sé, sempre Presente, quasi sempre sconosciuta.


Il tempo cambia, senza mai cambiare

Il tempo non cambia mai, è sempre se stesso: Presente. Eppure, o meglio: proprio per questo, cambia sempre le cose. Sono suoi aspetti e per migliorarle bisogna consapevolizzare il tempo. In noi, chiaro! Per superarle, invece, è necessario trascendere il tempo, rendendolo Amore e scoprendosi Sua Origine.


Pace, Potere Vero

Il conflitto è il problema, la Pace la Soluzione. Pertanto, la vera soluzione al conflitto non può essere che pacifica. Il conflitto può essere evolutivo, ma l’evoluzione porta comunque verso la Pace. I conflitti sono un modo distorto di esprimere la Pace, che c’è sempre alla base del nostro esserci; è l’esperienza primaria, Sana, Naturale. Semiparadosso: la Pace c’è anche senza conflitti, i conflitti (esperienze disarmoniche) si basano sulla Pace (esperienza Armonica). Non possono esistere senza la Pace! Il percorso verso un mondo non violento inizia in noi stessi, i conflitti nel mondo sono una proiezione dei conflitti interiori. Ognuno proietta il proprio mondo, come esperienza di sé in sé: senza l’esperienza di esserci non ci può essere l’esperienza chiamata mondo. Un cinema con sei miliardi di proiettori emananti conflitti non può essere un luogo di Pace: puzzando non si può profumare una stanza, emanando Pace si rende più pacifico il mondo. Il mondo interiore non in Pace è una continua rivolta, da volgere verso la Pace, per scoprire prima l’Unità e poi l’Uno, Regno dell’Amore Sovrano. Il nostro mondo interiore è quello su cui abbiamo più potere. Quanto potere di produrre pace nel mondo possiamo avere senza scoprire il Potere Pace in noi stessi?! Molti vorrebbero cambiare il mondo, ma cambiarlo è impossibile ed è impossibile anche non cambiarlo: il cambiamento è ineluttabile, a prescindere dalle nostre intenzioni, noi stessi facciamo parte di un perenne cambiamento e dovremmo tendere al miglioramento. Il cambiamento può essere peggiorativo. Per migliorare il mondo dobbiamo migliorare noi stessi: superare i conflitti per divenire Pace, liberarci dalle emozioni distruttive per far spazio all’Amore, trasformare l’intelletto da fenomeno meccanico in strumento evolutivo. Chi governa attraverso il conflitto può manipolare anche tramite parole di pace. Solo chi governa consapevolmente il proprio mondo può essere immune dalla manipolazione esteriore, perché libero dalla falsificazione interiore: unicamente la Pace è senza conflitto, solamente la Consapevolezza Totale è libera dall’ignoranza. Esclamare parole di Pace può essere molto positivo, ma richiamare


la Pace in noi stessi è molto più produttivo. La Pace è Felicità, il conflitto sofferenza. Da che parte stai? Tu, chi tu? Chi Sei in Realtà? ConosciTi e la Pace regnerà Sovrana.


Amare, Essere Libertà

La Libertà è senza flusso, è solo Sé. È il Puro Essere. Flusso è un’esperienza differenziata tra soggetto-ambiente, conoscitore-conosciuto. Ne deriva la la sensazione di fluire. Il Puro Essere non è né esperienza di separazione né di Unità. è l’Uno esperienziale: Precedente, prima che Trascendente, l’Unità. Non è esperienza di unità conoscitore-conosciuto, il Puro Essere è pura Conoscenza in essere-Amore, senza differenziazione in conoscitoreconosciuto, amante-amato, agente-azione. Fluire è meglio di non fluire. La Soluzione è però Essere senza movimento, perché armonizzate le proprie proiezioni con la pura Conoscenza in essere. Essere Amore: Libertà!


Arrestarsi per ConoscerSi

Producente accelerazioni e rallentamenti, esperienze, la base della vita è sempre ferma, senza esperienza alcuna. Attenzione!, non sto dicendo del Sé Origine della vita, sto indicando la base della vita individuale. Rallentandoci ci conosciamo e accelerandoci disconosciamo: solo il Presente può PresentarCi. Correre impedisce di Amare: l’Amore non va da nessuna parte, non ha parti, parte come Amore e arriva com’è partito, perché mai ha viaggiato, se non in sé, producendo esperienze definite movimento. Fermiamoci!: il viaggio è sempre e solo Presente e il Sé Reale lo Precede, senzatempo.


Ora Svegliamoci

Il nulla, null’altro che il nulla, il dramma dell’umanità è tutto qua, questo nulla reputato tutto e il Tutto reputato nulla. Risuscitare, Destarsi, liberarci da questo torpore, a questo dovremmo ambire, le soluzioni sarebbero una spontanea conseguenza. Puntiamo la sveglia, ora, sull’Ora!


Immergersi

Volgersi verso l’Origine per divenire il punto minimo contenente in sé l’universo intero, pur essendo totale Vuoto esperienziale, ecco la direzione verso la Somma Felicità.


VederSi

Per Vederci veramente dobbiamo salire sul vertice della consapevolezza pi첫 profonda.


Naturale Naturalezza Amare incondizionatamente, indipendentemente dall’amato, perché coincide con l’amante, è bellissimo: Naturale Naturalezza. Emanare Felicità a prescindere da ciò che accade, perché La si è, è meraviglioso. Naturale Naturalezza. Conoscere ogni pensiero come ignoranza è libertà, dalla conoscenza: Naturale Naturalezza. Essere (in) Pace nel frastuono generale, perché anche il frastuono è totale Quiete, Somma Serenità: Naturale Naturalezza. Amare il prossimo come se stessi, come espressione di Sé e parte di Sé e sé: splendido, a dire il vero Naturale Naturalezza. Amare Dio come se stessi, compiutamente consapevoli di AmarSi: Naturale Naturalezza. Essere felici per la Felicità altrui, scomparsa l’esperienza di separazione, sembra straordinario eppure è Naturale: Naturale Naturalezza. Essere totalmente Appagati, perché Naturalmente se stessi, può apparire straordinario, eppure è soltanto la Natura della consapevolezza di essere l’Uno.


Vera Felicità

La mia felicità non è vera, la vera Felicità è senza “me”, falso io: Io sono senza me, io impedisco Me.


Pace di nessuno

La Pace non è uno stato di totale pazienza, è trascendenza della dualità pazienza-impazienza, che implica aspettative, impulsi sensoriali e sopportazione. La Pace precede la dualità e il piano sensoriale, anche se si esprime attraverso l’attività sensoriale. La Pace è Libertà dalle aspettative e dai pesi, è Leggerezza, Presenza Integrale; magari con progettualità, comunque senza attaccamento ai frutti delle azioni. La dimensione pazienza-impazienza è legata alla sensazione che il tempo scorra e dipenda dagli eventi. La Pace esiste a prescindere da ciò che accade; ogni avvenimento è un’esperienza oggettuale conseguente all’esperienza non oggettuale chiamata Pace, che esiste sempre alla base dell’esperienza di esserci. La Pace è la nostra esperienza primaria, ogni altra esperienza è una sua espressione. Consapevolizzarsi significa anche espandere l’esperienza za primaria all’intero spettro del nostro esserci, in modo che diventi totalmente Pace osservante gli avvenimenti comparire e scomparire in lei stessa. Possiamo così divenire consapevoli che l’avvenimento principale del mondo sensoriale è proprio il costante costituirsi–mantenersi–scomparire delle forme oggettuali nella percezione, esistenti perché costituitesi in essa, grazie soprattutto alla Pace sempre presente, perlomeno nella profondità del nostro esserci. Attenzione, comunque: non possiamo essere in Pace: quando c’è Pace, non siamo in Pace, siamo la Pace stessa, la Pace è senza “io”, senza esperienze diverse da Sé.


Scoprirsi Verità e Realtà

L’ignoranza sostanziale è il modo in cui la vita si affronta inconsapevole dell’Amore e della propria Origine, proiettando il mondo senza stimolare la consapevolizzazione. L’ignoranza è l’intossicazione della vita con la sofferenza. La via verso la Conoscenza è la strada della purificazione e della consapevolizzazione, il percorso che porta dall’afflizione alla Felicità, per scoprire l’Amore - Identità esperienziale, e Dio Immanifesto - Identità Reale-.


Benedirsi

Dimenticarsi della propria Origine significa dimenticarsi di Se Stessi, ed è una vera e propria maledizione, forse la piÚ grande delle maledizioni. Iniziare a ricordarsi della propria Origine, significa iniziare a scoprire Se Stessi, iniziare a benedirsi.


Emozioni, sapere e manipolazione

La conoscenza diversa dall’Amore è contaminata dalla manipolazione, l’immaginazione che il conoscitore sia diviso dal conosciuto la implica: il sapere è libero dall’esperienza soltanto quando c’è Amore. L’esortazione Ama il prossimo come te stesso suggerisce molto più di quanto immagina il pensiero comune. Ci mostra che religione, scienza, filosofia, spiritualità e teologia, in cui troviamo sotto forme molteplici l’enunciazione dello stesso principio, sono strumenti diversi per esprimere la stessa “cosa”. Le verità non possono essere mai discordanti, ci sono modi differenti, ma ugualmente corretti di spiegare i fenomeni. Le emozioni non in funzione dell’Amore sono elementi della percezione manipolata, non libera di esprimere integralmente la propria Natura esperienziale: Pace, Amore, pura Conoscenza di esserci. Come ogni emozione nascono dall’Amore, ma nel loro tragitto espressivo sono corrotte dalla falsa percezione di separazione tra soggetto e oggetto, che loro stesse fomentano, perché scaturiscono dalla molteplicità e non dall’unità percettiva. Sorgono dalla conoscenza falsata di noi stessi, come di qualcuno separato dal resto della Totalità. La soluzione, per non incappare nella trappola della manipolazione, è percorrere la strada dei pensieri che favoriscono l’Amore, tendere allo stato in cui il conoscitore è uguale al conosciuto, perché pura Conoscenza in essere. Per questo è necessario percorrersi in modo da scoprire il prossimo come nostro fratello individuale e come figlio di Sé Dio Immanifesto.


La Via

La via della devozione è la focalizzazione sull’Amore, non sul voler bene. La via della conoscenza focalizza sulla Conoscenza, non sul sapere. La via dell’azione tende all’Agente Totale, non a quello individuale. Percorrendoci bene possiamo ScoprirCi tutti e Tre e per farLo dobbiamo Essere l’Uno che Conosce, Ama e Agisce Sé, senza distinzione in Conoscenza, Amore, Azione.


Pace senza mondo

La spiritualità non è un percorso verso la pace individuale, distaccata dal mondo. È il processo che porta alla Pace senza percezione di individualità, piena Consapevolezza dell’Uno. È la porta che conduce alla Pace senza mondo.


Vita piena, non vissuta

Esiste la vita piena e non una vita vissuta pienamente: la vita piena è senza sensazione di qualcuno che la sta vivendo.


Spiritualità, Vitalità

La spiritualità vitalizza profondamente, eppure alcuni pensano che sia un percorso di devitalizzazione: diminuire l’energia vitale per far sparire desideri e pulsioni vitali, per avere la pace e il distacco necessari. Come dire: la miglior cura per il malato non è la terapia funzionante, ma l’eliminazione di ogni medicina, affinché morto l’individuo non ci siano più problemi con la malattia. La morte rappresenta la fine di tutti i problemi, ma la soluzione è guarire dall’ignorare il Sé, non uccidere il ricercatore del Sé. E, volenti o nolenti, intenzionalmente o incoscientemente, tutti cercano il Sé. Tranne chi Si è trovato, Realizzato.


Vita e morte

La morte non è il contrario della vita, esiste soltanto dalla prospettiva vita; senza non c’è tempospazio e pertanto, prospettiva. La morte non è nemmeno il contrario del concepimento, che è l’inizio della vita, come la morte rappresenta l’attimo fine della vita. La morte non è comunque fine di per sé, inizio e fine tangono solo la vita, la morte non conosce tempospazio, se non per un attimo soltanto.


La Perfezione Divina è pienamente Umana

Non ci sono differenze tra perfezione umana e Divina, sono ambedue Amore, lo stesso e unico Amore. La nostra natura è interamente Divina, Dio è Tutto; quando Amiamo diventa perfettamente Divina.


Leggerezza dell’esserci

La spiritualità libera dalla sopportazione, non Amare significa sopportare. Non Amando ci abituiamo alla sofferenza, sopportazione di pesi. La spiritualizzazione porta all’Amore, Leggerezza dell’esserci. Oltre che doloroso, abituarsi alla sofferenza è rischioso, è demenziale definire la sopportazione basandosi sulla sofferenza non ancora integrata nell’afflizione preesistente.


Vita Eterna e vita temporale

Vita Eterna-vite temporali, indissolubile matrimonio inSussistente: soltanto la Prima esiste Realmente. Ignorando nascita e morte, Sussiste senza confini: Origine di ogni frontiera, Precede ogni termine. Concepimento e morte sono unicamente inizio e fine del trascorrere della vita individuale, limitata espressione dell’Illimitato, confinata rivelazione nel tempo dell’Esistenza senza tempo, Vita Eterna. Le facce del molteplice nascono e muoiono. L’Uno Reale, Senzatempo, no. Come potrebbe aver fine il senza inizio?! In Realtà, nessuno viene al mondo e nessuno se ne va dal mondo. Cambia soltanto l’illusorio esprimersi della Vita Eterna. Ora attraverso un’onda, poi tramite un’altra; sagge quelle che fruiscono di sé per viversi pienamente come Pace-Amore, in modo da Scoprire la Vita Reale, Eterna, loro Origine senza esperienza. La vita percepita, meglio la percezione chiamata vita, si basa sull’esperienza di esserci e le sue forme appaiono e scompaiono con l’attivarsi e l’ammutolirsi dei sensi. Come potrebbe essere Reale? Origine di ogni percezione e imperitura Testimone di tutto ciò che è destinato a perire, pur non mancando di nulla, la Vita Reale non dispone di percezione e nemmeno di esperienza di esserci. L’identità individuale ha inizio, durata e fine. Pur non essendo mai iniziata, l’Identità Reale (Vita Eterna) permane, invece, sempre. Come individuo perduri una vita soltanto, come Esistenza Reale Sussisti eternamente. Non come accumulo di tempo, come Senzatempo. Come individuo sei nato e un giorno morirai, ma non sarai mai il morto. La morte è la fine dell’individuo, come potrebbe esserci l’individuo morto?! La morte è decesso, non trapasso. Chi potrebbe (tra)passare, poiché non c’è più individuo? Dove potrebbe andare, visto che con l’individuo scompare anche il suo tempo-spazio e quello di altri è fruibile soltanto da loro, singolarmente. Il mondo viene con l’individuo e scompare con lui, ogni vita è portatrice del proprio mondo. Ignorando il Senza forma, Vita Eterna, la forma individuale si opprime con la paura della morte e quindi della vita. Abbagliata dalla convinzione che la vita sia Reale, si inganna con l’idea che la morte rappresenti la fine Reale. Nulla di tutto ciò è vero e tanto meno Reale. La Vita continua in ogni caso, senza né fine, termine, né fine, scopo. La morte


è soltanto la fine della vita del sé, cioè la fine del sé (che, comunque, non ha in nessun modo continuazione, reincarnazione), ed è un aspetto della continuazione dell’esprimersi della Vita, cioè del Sé. Imparagonabili veramente, la Vita e la vita hanno in comune l’assenza di qualcuno che le vive. Vivono se stesse, il loro viversi è essere vita. Colui che vive la Vita Eterna la È: Tu Dio la Sei. Tu illeggibile Testimone Assoluto, non tu esistenza temporale che stai leggendo queste righe, . Chi vive la vita temporale? Nessuno tranne la vita stessa. Sperimentare questo testo attraverso il caleidoscopio del sé immaginario (identità immaginata), rende la fallace sensazione che c’è una persona particolare a leggerlo, ma è soltanto una mascherata. La vita priva di sé immaginario è compiutamente consapevole che è semplicemente lei stessa a sperimentare questo testo in sé, senza alcun bisogno di intermediari. Incessantemente, innumerevoli principi vita zampillano da Me Eterno. In genere sono tanto preoccupati di sé da ignorarMi, ma questo non mi tocca: il tempo-spazio in cui si esprimono è il loro, in loro. Saggi quelli che non deviati dalla logica comune (ben diversa è la Razionalità) si volgono verso Me, incamminandosi verso la scoperta della loro illusorietà e della Realtà (di) Me, Sé. Identificarsi con l’esistenza temporale occulta Quella Eterna. Immaginare di essere Realmente il principio io sono o peggio ancora soltanto il corpo, le emozioni e i pensieri, ti vela la “visione” dell’Eterno Te. Questo continuo accendersi-spegnersi di miliardi di vite individuali è l’incessante processo di incarnazione di Me Vita. Ogni singola incarnazione è un segmento dell’esprimerMi e l’individuo (vita) è l’incarnazione stessa. RivelandoMi attraverso ogni vita, sono sempre incarnata, senza peraltro mai toccare carne; pertanto non conosco reincarnazione. Perché Mi rivelo attraverso la vita temporale? È un processo naturale, inspiegabile, naturalmente. Semplicemente Sussisto con la Manifestazione. Questa è la Vita Totale di cui Io Vita Eterna Sussisto unico “elemento Reale”.


Uno, il Distacco

La spiritualità non è necessariamente questione di distacco dal mondo. La vera necessità è integrare l’Amore nell’intero spettro dell’esperienza chiamata vita, in cui appare l’universo intero. Il mondo è sempre una questione di percezione, che non può essere mai separata da se stessa.


Conoscenza Profonda

La conoscenza più profonda e la piena consapevolezza di sé come illusione e di Sè come Unica Realtà.


Desiderio di SostanzialitĂ

PiĂš che combattere i desideri bisognerebbe tendere a liberarsi da chi desidera superfluamente.


Amore, Conoscenza Illuminante

Desiderare di tramandare conoscenza illuminante è positivo, ma l’unica Conoscenza che illumina davvero è l’Amore, senza desiderio perché spontanea Volontà, pura Conoscenza in essere.


Consapevolizzarsi senza giustificarsi

La situazione difficile dovrebbe essere una ragione in pi첫 per tendere alla Consapevolezza Totale, non una giustificazione per arrendersi, per fermarsi alla consapevolezza parziale.


Amore senza idee

Le spiegazioni non possono limitare l’Amore, unico limite per se stesso: i pensieri sono esperienze parziali, non possono segmentare l’Amore esperienza totale. Le idee non accadono nel Regno dell’Amore, sono esperienze secondarie basate sull’Amore, esperienza primaria e base di ogni sperimentazione. Comunque, ci sono concetti che ostacolano la ricerca e l’espressione dell’Amore, e idee che favoriscono la Scoperta dell’Amore e il suo pervadere l’intero campo esperienziale. Si dovrebbe sempre pensare in funzione dell’Amore e, soprattutto, si dovrebbe maturare la capacità di Amare e di pensare Amando.


Gli insegnamenti dell’insegnante vita

Insegnante nata, soltanto raramente la vita esprime il vero insegnamento: l’Amore, ciò per cui esiste veramente. Apprendista innata, quasi mai apprende l’Amore, ciò per cui veramente vale vivere, non penare. Imparando ad Amare la vita trarrebbe il massimo da sé, come formidabile messaggero del Sé. Fenomeno rarissimo in un mondo di vite dedite a sperperarsi, smarrite negli inferi dell’ignoranza mascherata comunemente da conoscenza. Dedicarsi a scoprirsi Amore, questo dovrebbe fare la vita. Scoprirebbe così l’Immortalità della propria Origine, dell’Esistenza Reale, rasserenandosi completamente. Si ingarbuglia invece nella superfluità del poco consapevole darsi da fare, ottenendo praticamente nulla rispetto a ciò che potrebbe, dovrebbe. Nutrendosi di significati ideali, si cela l’Amore, significato originale antecedente ogni concetto. Rendendosi ideale si contrappone alla vita naturale e ottimale. Così, invece di essere Equilibrio si relega al ruolo di equilibrista, dovendo far apparire centrato anche ciò che è profondamente decentrante. Più le esperienze sono vicine all’Amare meglio insegnano la vita: il miglior insegnamento per la vita è l’Amore, come soglia dell’Estinzione. Estinzione: insegnante Ultimo che sale in cattedra quando l’Amore, aprendosi all’Infinito, si è tanto ritirato in sé da aver ceduto il passo alla propria temporanea Cessazione. Non perché caduto in basso, rovinato da esperienze diverse dalla Pace, ma perché scomparso in alto, nel Cielo in cui non vi sono più: oltre, alto e giù. L’Amore perché lucido orientamento. L’Estinzione perché scomparsa ogni direzione. Svelarsi la propria sete d’Amore è fondamentale per dissetarsi con l’Amore. Quante vite arrivano a ciò, Perché non vi giungono ? Conoscono veramente la vita quelli che la insegnano? Sanno che non c’è nessuno a insegnare alla vita, tranne la vita stessa? Sono consapevoli che non c’è nessuno che la vive, perché soltanto


lei vive se stessa? Comprendono di non esserci, perché sono la vita stessa? Non loro che immaginano di viverla, loro che la sono. Che scuola può essere la vita quando l’insegnante è ignorante? Che allievo può essere la vita stimolata a rimanere ripetente non capente? Come potrebbe promuoversi essendo costantemente bocciata dall’ignoranza accumulata? Far passare il “voler bene”, tema zeppo d’errori, per Amore, rende la vita un grande errore. Così molti si illudono di Amare, mentre soltanto sporcano le pagine della vita, anche perché, immaginandosi, fomentano la fantasia che ci sia qualcuno di particolare a viverla. In sostanza, la vita non è né giusta né sbagliata. È semplicemente quello che è, ma soltanto rendendosi trattato d’Amore descrive fedelmente se stessa fedele alla propria Naturalezza. Ogni vita è una penna potenziale autrice di un successo d’Amore, ma quasi sempre dall’inchiostro svilito. Scrivere pagine colme d’Amore è ben diverso dal bucarle con spine emotive. La normalità della non naturalezza permette però alla sofferenza di passare per vita naturalmente scritta. Quali spunti armonizzanti può trarre la vita, che ambisce a divenire Amore, dalle quotidiane falsità, immensamente lontane dall’Amore? L’Amore è qua, in te vita, destinato all’esistenza individuale profondamente immersa in sé, pienamente volta verso Te Esistenza Assoluta.


Vuota Essenzialità

Più tendiamo ad apparire e più proiettiamo un mondo apparente, vuoto di Essenzialità. Sforzandoci ad apparire tendiamo comunque a essere: non si può non essere, tranne durante l’Estinzione, che però non riguarda chi si sforza di apparire, esige un profondissimo volgersi verso Sé Origine, la liberazione da ogni sforzo. Essendo obbligati a essere dovremmo cercare di essere sempre più Pienamente, per diventare il Vuoto stesso dell’Essenzialità senza apparenze.


Amore, Vuoto Pieno

La perfezione spirituale è l’Amore, che non è questione di forma, ma di esperienza, di Pienezza in cui appare ogni forma, che appare vuota, perché la Pienezza è Vuoto.


Assorbirsi, ScoprirSi Uno

Armonizzarsi con gli altri non andrebbe visto come adeguarsi alla loro inconsapevolezza/meccanicità, ma andrebbe compreso come armonizzarsi con l’Amore in loro, lo stesso Amore che portiamo in noi, perlomeno alla base del nostro esserci. Amore che Siamo in quanto Amore. Armonizzarsi con gli altri significa quindi primariamente armonizzare con l’Amore le nostre proiezioni definite altri: più siamo vicini ad Amare più siamo in pace con noi stessi e soltanto essendo Pace possiamo essere veramente in pace con il mondo. Armonizzarsi veramente con gli altri significa farlo interiormente, assorbendo le nostre proiezioni per scoprirCi Uno e Origine di ognuno.


Liberazione dal mondo

La liberazione dal mondo non significa il distacco dal mondo, che rappresenterebbe, come ogni percezione di separazione, attaccamento. La libertà dal mondo deriva dalla capacità di produrre Pace come unica esperienza, a prescindere dalle forme prodotte dall’attività sensoriale.


Liberare dall’afflizione

La sofferenza è il problema sostanziale dell’uomo. Pertanto, servire veramente il prossimo significa aiutarlo a liberarsi dall’afflizione. Raramente però l’aiuto è compreso in questi termini. Il più delle volte, per l’individuo poco consapevole, il servire gli altri corrisponde a favorire il mantenimento dei meccanismi che producono sofferenza. Naturale che sia così, ciò che semini raccogli. L’individuo poco consapevole emana poca consapevolezza e di conseguenza raccoglie sofferenza. Per servire veramente gli altri è necessario consapevolizzarsi, altrimenti è impossibile liberarsi dagli schemi comportamentali che meccanizzano la vita, rendendola prigioniera di se stessa. Sì, ci sono contesti in cui può sembrare che ci sia felicità, ma in genere si tratta di mera e soltanto temporanea diminuzione di sofferenza. La Felicità è Naturale, c’è sempre alla base del nostro esserci, è l’esperienza primaria, madre di ogni sperimentazione, eppure la vita di molti è una perenne sofferenza. Aiutiamo gli altri, consapevoli che l’aiuto primario inizia da noi e va diretto verso noi stessi: liberiamoci dalla sofferenza, consapevolizzandoci, anche cessando di pensare di essere ciò che immaginiamo di essere.


Essere senza commento

Abituati a farsi spiegare la vita, una partita senza commento può sembrare non vera, come le mancasse qualcosa, abituati ad ascoltare la spiegazione delle giocate e il commento altrui della vita, a seguire narcotizzati il commento della partita senza interpretare consapevolmente la partita vita.


Individuo, Amore, universo

L’universalità è un’espressione dell’individuo. L’intero universo percepito appare soltanto nell’individuo come sua costruzione, e alla propria base ognuno contiene il potenziale del costruirsi dell’intero universo sperimentabile. L’universalità non può quindi essere “veramente universale”, nel senso di uguale per tutti gli individui e in ogni luogo. Ognuno costituisce in sé l’universo percepito. Similmente, non ugualmente, ad altri: non esiste luogo che sia unico per tutti, anche se si costituisce in modo simile in ognuno. L’Amore può essere considerato come elemento universale, nel senso che come Qualità base di ogni quantità e qualità, è uguale in ognuno e in questo senso la quantità di Amore è Uno, la qualità Una. Va però considerato che la forma universo appare grazie all’Amore: l’universo percepito è la forma oggettuale che appare grazie alla Forma non oggettuale Amore, che esiste alla base della nostra esperienza di esserci, a prescindere dall’esperienza chiamata universo. Andrebbe inoltre considerato che l’Amore non esiste senza l’individuo, nel senso di principio uomo, che è il principio manifesto primo e massimo, che produce in sé l’Amore, esperienza prima e massima.


Salute statale

Lo stato è una convenzione tra uomini e minore è la loro qualità, minore è la qualità dello stato. La qualità degli uomini, e di conseguenza dello stato, andrebbe valutata soprattutto secondo il criterio dallo stato esperienziale Sano, l’Amore. Basandosi su uno stato insano, le valutazioni si basano sulla malattia e non sulla salute; focalizzando, tra l’altro, l’attenzione dalla parte sbagliata: le soluzioni più qualitative scaturiscono dalla Conoscenza della Salute, non basandosi su idee sulla salute partendo dalla malattia.


La tv come strumento consapevolizzante

Guardare la TV in modo illuminante è una possibilità per maturare la consapevolezza. Per trasformare il mero guardare la TV identificandosi con ciò che si percepisce, in contemplare la TV in modo illuminante, possiamo tendere a: - testimoniare la visione dei programmi televisivi, in modo da utilizzarli come strumento meditativo per maturare la capacità di testimoniare senza identificarsi; - riflettere in modo consapevolizzante sul fatto che lo schermo televisivo e l’intero televisore, come anche i suoni emessi dagli altoparlanti e gli stessi altoparlanti, appaiono nella nostra percezione e pertanto sono nostri processi, interiori, chiaramente. La maturazione della consapevolezza può essere facilitata dal domandarsi-rispondersi: o Dove appare la Tv? Nella stanza! o Dove appare la stanza? In me individuo! Le immagini del mondo che osservo appaiono sullo schermo televisivo, che si trova nell’immagine che definisco mondo, che a sua volta si trova in me. Meditando su ciò possiamo: - aumentare la consapevolezza che il corpo, l’universo, il tempo e lo spazio sono nostri elementi; possiamo inoltre scoprire, senza però poter sperimentare, che “al di là” di noi Sussiste la nostra Origine, Dio: la Reale Identità; - consapevolizzare che il corpo dei protagonisti del film appare sullo schermo Tv, come i corpi che noi percepiamo appaiono in noi stessi, nello schermo chiamato percezione. In questo modo, possiamo maturare la conoscenza che la percezione corpo fisico è, chiaramente, inscindibile dalla percezione; - comprendere che come gli avvenimenti del film non sono reali, così non è Reale nemmeno il film chiamato vita, non è Reale l’universo, non sono Reali gli avvenimenti. Tale comprensione può essere facilitata se la visione del film è accompagnata dall’affermare in modo illuminante: Ciò che percepisco non è Reale! Dio è l’Unica Realtà!; - consapevolizzare che sia ciò che è solitamente definito come spettatore, sia la visione, sia lo spettacolo, appaiono in noi stesi, vale


a dire che il “conoscitore” (tra virgolette, perché bisogna considerare che quello che è percepito e definito come conoscitore è, in effetti, un aspetto del percepito, del conosciuto), il conoscere e il conosciuto sono tre aspetti di noi, mezzi di cui noi, in quanto conoscenza, ci serviamo per conoscerci; - consapevolizzare che i cavalli (o le macchine, o altro soggetto in “movimento”) che appaiono sullo schermo televisivo, non corrono attraverso lo schermo, ma che sono i pixel dello schermo ad “accendersi”, “mantenersi accesi” e “spegnersi”, per poi “nuovamente riaccendersi” e formare così una nuova immagine e dare l’impressione di movimento. In questo modo possiamo comprendere che il processo di “accensione”, “mantenimento” e “spegnimento” dei pixel è una specie di allegoria del principio/processo di costituzione, mantenimento e trasformazione che avviene incessantemente in noi stessi: ogni attimo i processi percettivi si costituiscono, mantengono e trasformano, per costituire immagini diverse nella percezione, e cui veloce susseguirsi di questo processo trino rende l’impressione che gli oggetti percepiti, o meglio prodotti dalla percezione, si muovano nello spazio. Comprendendo ciò possiamo capire che così come le macchine o i cavalli che “corrono sullo schermo” non escono mai dallo schermo, pur “avvicinandosi” ai suoi bordi, così il nostro mondo non può uscire mai dalla nostra percezione: il mondo è una forma della percezione! Consapevolizzando l’incessante susseguirsi di “fotogrammi percettivi” che si costituiscono e decostituiscono in noi, possiamo riconoscere che a causa della velocità del loro succedersi, la mente non sufficientemente Ferma li percepisce come “film”, e non come singoli “fotogrammi mentali”, ed è proprio questo a rendere rende la sensazione che gli oggetti si muovano. Per maturare tale comprensione possiamo riflettere sulla similitudine di questo processo con la pellicola cinematografica e i fotogrammi di cui è composta, che susseguendosi a una certa velocità diventano “immagini in movimento”. Possiamo inoltre riflettere sull’analogia tra lo spazio (il nero) tra due fotogrammi della pellicola cinematografica e la fase di dissoluzione dell’immagine percettiva (tutte le immagini sono percettive!). Questo spazio non si


nota quando la pellicola gira abbastanza velocemente, così come l’individuo non sufficientemente consapevole non può notare il processo di costituirsi-decostituirsi delle immagini che produce. Lo spazio tra i due fotogrammi rappresenta per la pellicola cinematografica e per la proiezione sullo schermo cinematografico, ciò che per la percezione è l’assenza di immagini tra la dissoluzione dell’immagine precedente e l’apparizione di quella successiva, vale a dire l’intervallo del cambio di fotogramma percettivo.


Naturale crescita spirituale

Il percorso di crescita spirituale non dovrebbe essere inteso come via verso qualcosa di particolare, ma come processo di eliminazione di ciò che impedisce l’Amore, Naturale esperienza di esserci. Non dovrebbe essere visto come elevazione verso vette particolari, ma come omogeneizzazione dell’intero campo esperienziale, nel senso di diffusione dell’Amore. Inteso come percorso che porta a essere particolari, il percorso spirituale può alimentare l’identità immaginata di tipo spirituale, illuderci in modo particolare, passare dall’abbaglio ordinario all’abbaglio spirituale. Più si è maturi spiritualmente, meno si ha l’idea di essere particolari o spirituali. Più la vita è spirituale, meno immagina la spiritualità è più la è.


Amore senza colore

Maturare spiritualmente significa esprimere sempre piÚ il mondo senza usare toni diversi dall’Amore.


Conoscenza e fede

Non basta trovare conforto nella fede, bisogna fruire della fede per giungere alla certezza della Conoscenza, diventando Conoscenza stessa.


Dio è senza particolarità

L’idea di essere qualcosa di diverso da Dio è una particolare forma di dipendenza dalla particolarità, l’idea di essere un Dio particolare anche, come l’idea di essere particolari perché si sa di essere Dio.


Amore, vita e rapporti

Siamo pronti a non pensare alla relazione, per sperimentarla pienamente, in noi stessi, chiaramente, come Oceano Amore, Salute del rapporto? Possiamo, o meglio: ne siamo capaci? Cosa dobbiamo fare per maturare lo stato in cui è il sapere del rapporto è Amore? Pur essendo tutti basati sull’Amore, raramente i rapporti sono d’Amore. Il nucleo della consapevolezza di sé è sempre Amore, pura Conoscenza di esserci: alle fondamenta di ogni esperienza, dove il tempo e privo di storia e di futuro, l’Amore e la Conoscenza sono gemelli siamesi senza età. La vita totale è tutta così: Una! La vita parziale percepisce, invece, l’Uno come fosse molteplicità. Invece di percepire l’universo interno a sé, la vita segmentata immagina la separazione in mondo interiore ed esteriore. Così, invece di essere percepite come unità, o meglio ancora: come avvenenti nell’Uno, le relazioni sembrano separazioni e da qui le idee avvicinamento, intimità, unione, allontanamento e abbandono, con le relative esperienze diverse dall’Amore, il sapere lontano dalla Conoscenza. Tutto ciò che la vita percepisce è parte di lei, anche se le sembra accadere all’esterno. Fuori, dov’è il fuori? Esternamente, rispetto a cosa? Il percepito non può essere esteriore alla percezione, che non può essere esterna alla vita. Percepire Amore, liberi dall’abbaglio separazione, è il Godersi della vita. La vita non abbastanza consapevole, perché non Ama, che ciò che percepisce come prossimo fa parte di lei, può facilmente provare ostilità o attrazione, con dipendenza. Può non accorgersene, ma è sempre così: ogni esperienza diversa dall’Amore, e voler bene non significa Amare, implica repulsione o attrazione con attaccamento. Può immaginare che sia l’altro a darle fastidio, ignara che è lei a percepirsi fastidiosamente, a non Amarsi integralmente. L’Amore non conosce cambiamenti d’umore è appagamento totale indipendente da ciò che accade. All’assenza di radicamento nell’Amore può bastare che le circostanze cambino minimamente (mutazione dello stato dell’esperienza di esserci, le circostanze sono sempre sue forme), perché la positività diminuisca sino a cedere il passo alla negatività. I rapporti andrebbero visti come insegnamento d’Amore. La superficie del mare vita può essere burrascosa di emozioni e idee pesanti. Il


fondo dell’esperienza prodotta dalla vita permane però sempre Pace, Amore. La vita salutare è anche la via verso la presenza compiuta dell’Amore in ogni aspetto della vita. Migliorare la qualità dei rapporti significa renderli Naturali, maturando la capacità di Amare. Scrutando oltre l’identità immaginata, la vita si avvicina ad Amare e a trascendere il fastidio derivante dai meccanismi comportamentali altrui; il giudizio cede il passo alla comprensione sempre più vicina alla Compassione. L’osservazione consapevole è l’oblò senza vetro e senza bordo dal quale scoprire che non percepiamo l’altro, ma produciamo in noi stessi un’esperienza che definiamo l’altro, una particolare esperienza di noi stessi. Immaginare che il rapporto percepito sia esteriore, che sia qualcosa di diverso dalla percezione stessa, fa parte dei giochi di prestigio dell’illusionista identità immaginata. Ci sono altre vite, altri individui, ma non possiamo percepirli; possiamo soltanto elaborare, con diversa qualità, le informazioni prodotte da altri. Non possiamo percepire nemmeno le emozioni e le idee altrui, tutto ciò che percepiamo è interiore, fa parte di noi stessi; si tratta di impressioni che produciamo in noi, sollecitati anche dalle emozioni e dai pensieri altrui. La vita che immagina le relazioni come esteriori è immaginaria, non Vera e tanto meno Reale: la vita Vera Ama, ma la Realtà (Dio Origine) è senza esperienza; la vita non non può in nessun caso essere Reale. Immaginarla Reale è un ostacolo fondamentale per l’Amore e la Realizzazione della vita, che esige la compiuta certezza che la vita temporale è irReale. La Vita Reale, l’Origine, Precede il tempo, perché Senzatempo. Può essere scoperta, mai percepita. Vita Eterna-vita temporale, relazione su cui indagare profondamente, per scoprire che in Realtà (come Dio, non come individuo) non si vive la vita perché: primo, come individui si è la vita stessa e, secondo, in Realtà (cioè come Dio) si è l’Origine di ogni vita. L’ascolto vero è della mente Vuota colma di Pace, libera dal desiderio di percepire e pertanto dal voler percepire il desiderato.Il vero ascolto è affrancato dal cospargere le esperienze di proiezioni intellettive ed emotive. Non è falsato dal filtrare la sperimentazione con processi interpretativi diversi dall’Amore. È esente da ogni fruscio di fondo. Solamente così, libero dal pensiero e da esperienze diverse dall’Amore, l’ascolto si può intendere profondamente. Altrimenti, la superficialità dell’apparenza cela come le cose sono veramente.


Constatandosi per quello che è, la vita si pacifica con le sue proiezioni e il suo mondo si avvicina alla Pace. L’Amore è Bellezza. La Pace non ha forma. La Felicità è senza discriminazione. I rapporti che non si producono per obbligo fanno parte della ricerca della Felicità, ma sono quasi sempre nidi di sofferenza; ogni esperienza diversa dall’Amore è afflizione. Perché patire, dato che è Naturale essere Amore?! Trasformare il voler aver ragione in cercare di comprendere consapevolmente il prossimo, fa parte della via di liberazione dalla sofferenza. Bisognerebbe tendere a sentire, non a immaginare, le ragioni ed esigenze altrui, consapevoli di quella essenziale: divenire veramente, consapevolizzarsi. Attenzione, per Comprendere dobbiamo diventare la Comprensione stessa, maturando la Consapevolezza Totale. DivenirLa equivale a emanarla immensamente, renderla costantemente fruibile all’umanità intera, parvenza dell’Uno Totale. Tendere ad Amare, non a predominare. Chi vuole prevalere, perché? Di cosa ha paura? Che cosa vuole ottenere? L’Amore è trascendimento di ogni paura e raggiungimento massimo. Apertura, non chiusura! Come? Cercando sinceramente di Amare. L’Amore è l’Apertura”, oltre e precedente ogni apertura-chiusura. Pur essendo l’Immensità stessa, l’Amore non ha il minimo spazio per due e per chiusura-apertura. Apertura verso chi? Chiusura a cosa? Di chi? L’Uno è solamente Se Stesso. Nella relazione non si deve cercare compiacimento, bisogna essere volti alla ricerca della sincerità. Come? Aprendo il cuore all’Amore. Perché? Così è Naturale. La sincerità verso gli altri scaturisce da quella verso se stessi. La vera sincerità c’è quando la percezione me e non me è sostituita da Uno È.


Rapporto di pensiero

La vita senza pensiero non conosce rapporto, le idee lo implicano: pensiero è anche sinonimo di segmento di rapporto.


Essere senza padrone

Nessuno può diventare padrone del proprio essere. L’essere è sempre padrone di sé e può essere: buon padrone, che stimola la maturazione della consapevolezza, cattivo padrone, perché favorisce la sofferenza.


Verso nessuna parte

Essendo ogni luogo nella mente, la mente non può andare da nessuna parte e per conoscersi veramente deve volgersi verso la propria Origine Senzaparte.


Amore senza ordine

L’Amore non è ordinato, ma tutto appare in ordine nell’Amore, che è Ordine di per sé. L’ordine è un concetto, l’Amore precede ogni parola, immune da ogni pensiero.


Esame dello stato di coscienza

Traggo spunto dal seguente testo, tratto da Wikipedia, per farmi un esame di coscienza. Come individuo, non come Assoluto, chiaramente! Viste le risposte che darò, uno psichiatra mediamente consapevole mi dichiarerebbe pazzo, molto probabilmente. Tale diagnosi esprimerebbe comunque, grazie a Dio, la conferma che lo stato di questa mente non rientra nei canoni della pazzia collettiva che accomuna il genere umano, peraltro soltanto minimamente scorta. *** L’esame dello stato di coscienza si fa osservando se la persona è ben orientata e basta chiederle: 1. “Chi è Lei? - Come si chiama?” 2. “Dove sono i suoi famigliari?” 3. “Dove si trova adesso? - Che strada ha fatto per venire qua?” 4. “Che anno è? - Che stagione è? - Che mese è?” 5. “Adesso è mattina, pomeriggio o sera?” *** 1. In Realtà sono l’Assoluto. Come individuo sono un individuo, è sono chiamato Andrea, talvolta Andrea Pangos. Per comodità comunicativa mi definisco Andrea, nome che oramai è un nome vuoto di contenuti; soltanto una facciata da anagrafe. 2. Ognuno ha il proprio tempo-spazio. Quando percepisco i “miei” famigliari, li sperimento in me, come elaborazione dei loro processi. 3. Ogni dove e quando percepiti si trovano in me. Per far comparire in me le immagini di questo luogo, la mente ha fatto comparire in sé la strada “verso” questo luogo, ma si tratta soltanto di un cambio di immagini sullo schermo percettivo, non di un vero viaggio da un posto all’altro. 4. Secondo quale tipo di misurazione dello spazio (calendario gregoriano, giuliano, ebraico, cinese…), dato che il tempo di per sé non è misurabile? 5. Per chi è Desto è sempre giorno ed è sempre notte per chi immagina di essere sveglio, perché non Ama e non Discerne il Reale dall’irReale.


Senza distanza

La profondità è lontanissima dalla Verità: la Verità è l’Amore, Sua Altezza senza profondità.


Dovunque, ovunque

Dio inteso come Totalità non è ovunque, è il Dovunque stesso, atemporalità/aspazialità inclusa.


Vivificare il Significato

Parlare della vita Eterna senza avvicinarsi a ScoprirLa significa mantenere in morte i concetti su Se Stessi: maturare la Conoscenza di SĂŠ significa resuscitare i concetti sulla Vita Eterna. Dobbiamo vivificare i concetti, non farci necrotizzare dalle idee: non usare consapevolmente i significati significa farci sotterrare dagli stessi.


Immensamente senza qualcuno

Fermarsi davanti all’immenso è diventare l’Immenso stesso smarrendo ogni dinanzi, senza sforzo.


Conoscere se stessi e Se Stessi

Conosci te stesso? E Te Stesso? Cosa significa conoscere se stessi e Se stessi? Cosa sono il sé e il Sé? Puoi conoscerti veramente senza conoscerTi? Io sono. Chi sono io? Io chi? Io individuo o Io Realtà? Qual è la Reale Identità? Io sono l’esistenza individuale, espressione di Me Esistenza Assoluta, Reale Identità. Il sé (individuo) è espressione del Sé. Io sono è la conoscenza primaria dell’individuo: ognuno sa di essere, senza conoscenza di esserci non ci può essere nessun altro sapere. Chi sono?, è la domanda primaria relativa a se stessi individuo. Qual è la Reale Identità? e Chi sono in Realtà? riguardano invece l’Oltre se stessi: l’Io Reale. Sono due quesiti fondamentali attraverso i quali l’individuo indaga su Se Stesso per scoprire la propria Origine e Reale Identità: (Io) Sussisto Assoluto - Dio è la Reale Identità. Chi sono io?, è importante. Qual è la Reale Identità?, lo è molto di più. Chi sono io? riguarda l’illusione: l’individuo, il sé irreale, transitorio, mortale. Qual è la Reale Identità? concerne la Realtà: il Sé Reale, perenne, imperituro. Indagando su se stesso in modo illuminante l’individuo scopre l’illusorietà di sé e la Realtà di Sé Assoluto. La sostanza della conoscenza di se stessi è quella su Se Stessi: senza la piena consapevolezza che l’esistenza individuale è un aspetto dell’illusorio esprimersi dell’Esistenza Reale, ogni conoscenza è ancora più relativa di quanto lo sia già di per sé. È impossibile conoscersi veramente senza conoscerSi; è comunque il sé, non il Sé, a conoscere il Sé, ad appurarne l’Esistenza. Chi o cosa (non) sono? In Realtà Sussisto Assoluto e non sono: le percezioni, il corpo, le emozioni, i pensieri, la consapevolezza, le vibrazioni, le energie, la materia…, che sono aspetti della manifestazione di Me Realtà.


Come individuo sono anche: corpo, sensazioni, emozioni, pensieri, vibrazioni, energie, materia… Ogni mia esperienza (incluse le percezioni: “altri”, ambiente “circostante”, città, aria, mari, monti, fiumi, stelle, soli, galassie...) avviene in me individuo, perché percepisco di esserci. Osservando il mondo testimonio parte di me, non Me; tra l’altro, Io non ho parti. La vita che sperimento, l’umanità che percepisco, l’universo che riconosco… sono elementi di me scaturenti da Me. La piena consapevolezza che è proprio così esige la totale disidentificazione dalla totalità di me stesso, da tutto ciò che non è Me. Soltanto quando sono compiutamente libero da me stesso, la consapevolezza può rilucere integralmente dello Splendore, sua vera natura: Pace-Amore-pura Conoscenza di essere. Permanendo integralmente questa Verità, la consapevolezza di esserci può essere soglia del perdermi temporaneamente “in” Me per poter poi, ritornata l’esperienza di esserci, affermare lecitamente: Ho Scoperto il Sé, Reale Identità! Soltanto estinguendomi “in” Dio prima e ritornando ad avere esperienza di me poi, posso essere totalmente certo che Lui è Me, che Io Sussisto Io, Dio Origine. Cercarsi e CercarSi produce il percorso attraverso il quale l’esistenza individuale si scopre espressione dell’ Assoluta e cessa di preoccuparsi per sé: chi Conosce l’Infinito non è impensierito dal limitato. Perché inquietarsi per il temporale Vista la Propria Eternità?! Maturando la consapevolezza di Sé scopriamo che soltanto come individuo: si è nati, nel momento del concepimento, e si morirà, con la morte; senza che vi sia alcun morto. Essendo la morte la fine dell’individuo, non esiste alcun individuo morto. L’individuo può essere morente e può morire, ma non può essere morto, visto che con la morte scompare il soggetto che ha terminato di vivere: l’individuo, appunto. La Reale Identità Sussiste, invece, Eternamente. Mai nata! Mai iniziata! Senza mai! La morte dell’io è nulla per l’Io: maturare la consapevolezza che è così significa maturare spiritualmente. I sé sono miliardi, tutti derivanti dall’Unico Sé. Confondere Sé con sé, o peggio ancora con “sé” (identità immaginata), significa rovinare se stessi, non di certo Se Stessi. Maturare la capacità di Discernere il Sé dal sé avvicina al BenEssere: all’Alternanza tra Consapevolezza totale e l’Estinzione della Consapevolezza stessa. Conosci te stesso è un’esortazione alla consapevolezza di sé e di Sé. Ogni sapere dell’individuo è comunque conoscenza del sé e non del Sé, anche la consapevolezza riguardo al Sé. Qualsiasi cosa io sappia


fa parte di me, incluso il sapere sull’Oltre me. Il Sé è impercettibile, pertanto incomprensibile. Ciò che si dice riguardo all’Oltre l’individuo sono sempre idee dell’individuo su Ciò che lo Precede. Oltre la mente è solo un concetto, non c’è un oltre la mente. Lo spazio e il tempo iniziano e finiscono con lei, individuo: il Sé è immune dal qua-là, al prima-dopo, sopra-sotto… Conosci te stesso è un incitamento ad acquisire conoscenza essenziale per comprendere che ogni sapere individuale è ignoranza. La vera conoscenza esiste “oltre” l’individuo, irriconoscibile per lui. È la Conoscenza Originale che non contempla alcun individuo e non conosce conoscenza di sé, che è la condizione base per ogni sapere individuale. La conoscenza percepibile ed esprimibile è un modo di decodificare il manifestarsi della Conoscenza Originale attraverso il campo esperieniale prodotto dall’individuo. Nemmeno la conoscenza totale di Sé è Vera Conoscenza. Si tratta di constatazioni sul Sé: ignoranza che alla conoscenza ignorante di essere ignoranza può sembrare conoscenza. Ogni sapere è ignoranza! me e Me. Sperimentando di esistere mi conosco come individuo. Puoi conoscerTi, ma non fare esperienza di Te. Come? Estinguendoti “in” Te - Me, ritornando poi in te.

Domande e risposte Sono ciò che percepisco, la somma delle mie esperienze? In Veste di Realtà no: in Realtà (come Dio, non come individuo) Sussisto Origine di ogni esperienza. In quella di individuo: sì, sono anche la somma di tutte le esperienze. La mia essenza esperienziale (Pace, Amore, pura Conoscenza di essere) è però il seme di ogni mia percezione: senza l’esperienza primaria di esistere non ci può essere altra sperimentazione. Sono il corpo fisico? In Realtà no, il corpo fisico è un aspetto di me individuo, una particella dell’esprimersi di Me Assoluto. Come individuo sono anche il corpo, senza il quale non posso esserci, ma la mia essenza individuale


ne è il seme: tra l’altro, la percezione chiamata corpo fisico presenzia in me individuo e Origina da Me Realtà. - Sono le emozioni? Tutte le emozioni fanno parte di me individuo, ma l’esperienza sostanziale è l’Amore, senza emozioni. Solamente libero da esperienze diverse dall’Amore sono veramente me stesso. In Realtà non sono nemmeno Amore, come Dio Sussisto Sua Origine. - Sono i pensieri? In Realtà no: Io Assoluto sono l’Origine dell’attività intellettiva. Come individuo invece, sono anche i pensieri. Le idee avvengono in me, ma non ne ho bisogno per esserci, la pura conoscenza di essere è indipendente dal pensiero. Più sono vuoto di idee e più posso essere veramente me stesso. Meno e migliori sono i pensieri e più sono consapevoli, più la mia esistenza è Naturale, la mia vita Pienezza. - Sono colui che vive? Come individuo sono la vita stessa, come Assoluto Sussisto Origine di ogni vita. - Sono la consapevolezza? La mia essenza esperienziale è chiara consapevolezza di essere: Amore-Pace-pura Conoscenza. Sono io individuo a produrla e perciò, in Realtà, non sono la consapevolezza, ma il Sussistere, sua Origine senza esperienza. - Sono nel tempo-spazio? Come individuo sono anche tempo-spazio con ogni loro contenuto. La mia essenza individuale è il contenitore dal quale e nel quale si proiettano. In Realtà, invece, non sono il tempo-spazio, ma Sussisto loro Origine. Il tempospazio è uno spontaneo manifestarsi della Mia Eternità senza tempospazio. La natura della tua essenza esperienziale è Pace-Amore-Conoscenza. La (Tua) Reale Identità è Assoluta. ConosciLa e Ti Conoscerai.


Verità e Felicità

Le parole non possono veramente raccontare l’Amore, sono Sue espressioni. L’Amore riflette profondamente l’incomprensibilità di Dio senza possibilità di spiegarLo, è Sua Espressione. Scrivere serve sostanzialmente nella misura in cui avvicina all’Amore, per ScoprirSi Dio. Lo stesso vale per leggere. Le parole non possono essere false o vere, le parole sono parole. Usate per svelare divengono veritiere, menzognere quando nascondono. Tante cose possono essere svelate, oppure nascoste dalle parole. Tutte sorgono da Dio. Farsi oscurare dalle parole significa negarsi le verità: illuminarle, aprirsi alla possibilità di ScoprirSi Verità. Ci insegnano le parole per scoprirCi o per celarCi? Per Comprendere o per soltanto sapere? Per imparare a riflettere autonomamente o per riflettere automaticamente “verità” non verificate? La verità scoperta è ben altra cosa dei concetti acquisiti inconsapevolmente: sapere che bere l’acqua disseta è utile, per l’assetato è vitale berla. Ti rendi conto della tua profonda sete di Felicità, oppure è già stata prosciugata dall’inferno dell’afflizione? Le verità che emergeranno in te ti avvicineranno alla Felicità. La Verità In Realtà sono Dio ti renderà Felicità.


Mondo senza Realtà

Cosa significa affrontare il mondo esteriore? L’apparizione nella forma consapevolezza della forma mondo e l’interagire di vari segmenti di consapevolezza, condizionato dalla forma mondo. Affrontare il mondo esteriore con qualità significa lo svolgersi del fenomeno appena descritto in modo da maturare la consapevolezza, che implica anche la maturazione della certezza esperienziale che il mondo non è Reale, come non lo è nemmeno la pura consapevolezza, Amore.


Produrre assenza di sforzo

I problemi sociali sono una questione di sforzo, la libertà dai problemi ne implica l’assenza. Il disagio sostanziale è la mancanza di Amore, perennemente senza sforzo: il Vero impegno sociale è Amore, senza sforzo. Il problema sociale sostanziale è la sofferenza, stato di sforzo, malattia e ignoranza sostanziale: lontananza dall’Amore. Guariamo, dunque, dallo sforzo, sforzandoci con qualità per maturare la capacità di Amare, sforziamoci a liberarci da ogni sforzo: liberarsi dalla propria sofferenza è la via diretta per favorire la liberazione altrui. La vera guarigione proviene dalla Salute, impariamo a produrre assenza di sforzo: solamente una cellula Sana può favorire veramente la guarigione del tessuto sociale. Massimo sforzo, ottenimento minimo. Minimo sforzo, ottenimento massimo. Assenza di sforzo, ottenimento Immenso.


All’inizio nessuna cosa è Il concetto all’inizio nessuna cosa è va osservato dalla prospetti-

va del fatto che l’esperienza primaria, quella di esserci, inizialmente è senza forme oggettuali, ma è comunque una forma spaziotemporale. È il puro Presente, che per esserci deve avere un qua, anzi è sempre il Qua. L’Origine (Assoluto) delle cose e della stessa esperienza di esserci, grazie alla quale le cose si costituiscono nella percezione, non va vista come inizio, ma come Origine di ogni inizio. Inizio e fine esistono soltanto dalla prospettiva spaziotemporale, il Presente è l’inizio e la fine di se stesso e l’Assoluto è senza Presente. Il Presente è la pura esperienza di esserci, chiamata anche Amore o pura Conoscenza di esserci, mentre l’Assoluto è senza esperienza. “Nell’” Assoluto non ci sono cose e l’Assoluto non può essere l’inizio: essendo l’Infinito è senza fine e pertanto senza inizio. Ogni inizio, ogni passo iniziale, rappresenta anche la fine, perlomeno per due motivi. In quanto inizio di un qualcosa, il primo passo rappresenta anche la fine di ciò che lo precedeva, mentre osservato a ritroso, dalla prospettiva del passo successivo, il primo passo, l’inizio, rappresenta la fine del tragitto.


Senza ordinarietà

I valori ordinari producono ordinarietà: l’ordinarietà è sofferenza, la sofferenza è malattia, la malattia è prodotta da valori ordinari e li produce. L’ordinarietà è malattia, l’Ordine è in profondità, per raggiungerLo dobbiamo immergerci profondamente, diventare l’Apice Amore, solo apparentemente straordinario.


Visione Certa

La visione più profonda è la certezza dell’illusorietà di sé individui e della Realtà di Sé Assoluto.


Chi governa il mondo?

Sembra che un’esigua minoranza tenga le redini del mondo. Invece, la mal governatrice sostanziale è soltanto una. Il suo potere è irrisorio rispetto a Sua Realtà Assoluto, ma possedendo praticamente ogni mente può agevolmente mal dirigere il mondo quasi intero: pressoché tutti i mondi sono caratterizzati da lei. Ogni mente vive il proprio mondo: non nel proprio, il proprio. Il mondo è nella mente, non la mente nel mondo. Non solo tutto il mondo è paese: tutto l’universo è mente. Usurpatrice di miliardi di mondi: potrebbe sembrare il titolo di un servizio d’attualità stellare su chissà quali galassie, ma è perfettamente idoneo a un’indagine sulla psiche della galassia umana, in cui appare l’universo intero. Mal governare fa parte della sua natura e non può fare diversamente. Tendendo al buongoverno si scioglierebbe più che neve al sole. Impossibilitata a regnare bene è destinata a farlo male, finché ci sarà, chiaramente. Una volta sparita la malgovernatrice da tutte le menti, ogni mondo sarà compiutamente gestito dalla Pace, dall’Amore, dal Discernimento del Vero (Uno) dal falso (molteplicità) e del Reale (Origine) dall’irReale (Manifestazione). Quasi analfabeta, pretende di comporre il tema della vita riempiendolo di sbagli. Le menti poco consapevoli promuovono però i suoi errori come verità, anche quando inducono malessere: praticamente sempre! La pandemia dell’analfabetismo collettivo è così scambiata per profonda conoscenza del linguaggio della vita. Tutti i malgovernanti, cioè chi non Ama, sono una sua espressione. Ignorando chi sono in Verità e in Realtà, esprimono il loro abbaglio, offuscando gli altri. I mal governanti in alto sono proiezioni di quelli in basso. Si eleggono e rovinano vicendevolmente. I primi servono male i secondi, che possono ben servirli (approvandoli e rieleggendoli) o dar loro il ben servito (non riconfermandoli). Chiudendo la porta ai mal governanti di oggi la spalancano a quelli di domani, forse diversamente ideologici, ma sicuramente simili ai precedenti in quanto a (non) qualità concettuale ed esperienziale; fin quando non ha trasceso ogni ideologia, il governante ideale è ben lontano dall’ottimale. Chi pensa che i problemi e le soluzioni sostanziali siano fuori, nel


presunto mondo esteriore, può immaginare di illuminare la via, ma abbaglia creando vicoli ciechi: induce a cercare (in) un luogo che non c’è. Dov’è l’esterno? Esteriore a cosa? Ogni cosa è un affare interno della e alla mente. Non si può vedere fuori, ma soltanto dentro la mente. È sempre lei a percepirsi, anche quando si tratta della pura esperienza di essere, forma non oggettuale comprendente ogni oggetto. Fantasticare l’esistenza di un vero confine tra il mondo interiore e il cosiddetto mondo esteriore significa identificarsi con il corpo (dentro di me corpo e fuori di me corpo), scambiandolo per il sé reale o per una sua parte. L’allucinazione che il “conoscitore” sia separato da ciò che conosce è una delle neoplasie più letali dell’umanità: impedisce la Naturalezza dell’Amare il prossimo come se stessi, che nasce dal Conoscerlo come se stessi. Quali verità può divulgare chi, avvelenato dalla menzogna (in Realtà) sono il corpo, le emozioni e i pensieri, è preda del miraggio mondo esteriore? Quanti governanti, governati, sono consapevoli che il corpo è un aspetto dell’espressione di Se Stessi Assoluto? Fantasticare l’esistenza di un mondo esteriore può facilmente illudere che le autorità si trovino fuori. Trovare l’Autorevolezza (Amore) e l’Autorità Reale (Assoluto) è, invece, questione di immergersi profondamente in sé alla ricerca di Sé. L’Autorità Reale non cambia mai, qualunque momento storico sia. Tu Origine non hai storia, non conosci tempo. Il Suo (Tuo) mandato? Non essendo mai iniziato, non scadrà mai. Non essendo mai stata eletta, l’Autorità Reale non sarà mai deposta. Non rispettarLa significa non onorare l’Origine di se stessi individuo, non celebrare Se Stessi Origine della Manifestazione. La moltitudine di cattivi sovrani di sé e del prossimo è riducibile al duopolio non concorrenziale emozioni negative-pensieri distruttivi, prodotto nazionale numero uno dello stato mentale piegato dall’inconsapevolezza e causato: - dalla mal governatrice sostanziale (eccola qua!), l’ignoranza di Sé, - dalla ricerca dell’Appagamento (Amore) dove non c’è (nel “fuori” che non c’è), anche perché si ignora che permanendo profondamente sulla vetta minima della sperimentazione di sé, nel Regno dei Cieli della pura esperienza di esserci, si è l’Appagamento stesso. Ghigliottinare l’identità immaginata (“sé”, falso io) e le sue frodi, con la lama della rivoluzione interiore, per far emergere le verità su sé indivi-


duo e Sé Origine, è l’unica vera soluzione per decapitare il (proprio) mal governo e far emergere quello dell’Unità non nazionale, non mondiale, non universale. Rendersi liberi, consapevolizzandosi, dal proprio mal condursi è un passo indispensabile per aiutare concretamente il mondo (o meglio i miliardi di mondi: [perlomeno] uno per ogni mente) a governarsi meglio. Minore è l’ignoranza su sé e Sé, più illuminante, e meno abbagliante, è la luce largita all’umanità. L’indigenza d’Amore è la ragione primaria della povertà del e nel mondo. È la vera miseria dell’umanità, la radice della povertà materiale: Amando si aiuta sostanzialmente il mondo a liberarsi dalla miseria e dalla disuguaglianza sociale. La Verità rende liberi: la piena sperimentazione di sé esperienza come Amore, nobilitata dalla compiuta consapevolezza di Sé come Sua Origine, non è condizionabile dai mal governi e ne riduce gli effetti infausti. Come la Verità non vi renderà liberi? Quelli che, guardando le sacre scritture con la cecità della fede che non si trasforma in conoscenza, credono ottusamente in Dio senza avanzare di un passo nella comprensione, Lo cancellano dalla vita e producono grigie pagine vuote su cui l’ignoranza può sbizzarrirsi a descrivere il mal governare come pura volontà divina. Amare e Conoscere Dio (Sé Origine) è una condizione molto favorevole per la concreta vita quotidiana. Cosa può fare il malgoverno religioso a chi è pienamente consapevole di essere in Realtà (cioè come Origine, non come individuo) Dio? Cosa possono fare i mal governanti: - a chi è libero da ogni forma di governo avendo riconosciuto Sua Altezza Reale come unica Autorità-Realtà? - alla vita temporale che ha riconosciuto l’Esistenza senza tempo come Ciò (Origine) che si è in Realtà? - all’onda la cui azione è divenuta Oceanica, perché ha incenerito l’identificazione con il limitato, scoprendo che in Realtà si Sussiste come Origine dell’Oceano stesso?


Sfrattare il falso io

La vita si dona valore soprattutto nella misura in cui si matura, lascia maturare, primariamente consapevolizzandosi. Più diviene consapevole della propria purezza, più purifica le proprie proiezioni, più si purifica dall’abbaglio che ci sia qualcuno che la vive, più scopre la propria Origine: più diventa un valore aggiunto per se stessa e l’umanità. L’idea che siamo noi a donare o togliere valore alla vita è una svalorizzazione della vita. Non siamo qualcuno che vive la vita oppure ha la vita, siamo la vita stessa e conteniamo anche l’idea sbagliata che ci sia qualcuno che la vive, abitandola: va sfrattato, con Amore.


Il mondo in noi

Crescere spiritualmente non significa rifugiarsi dal mondo, estraniarsi del mondo. Vuole dire far trovare al mondo rifugio in noi, diventare intimi con il mondo in noi stessi, scoprendoci Sua Origine.


Libertà senza libero

La libertà spirituale è la piena immedesimazione (non meramente concettuale, chiaro!) con l’Assoluto. È la liberazione dall’ignoranza sono un individuo, sono nato e morirò, perché subentrata la Totale Consapevolezza: in Realtà Sussisto Assoluto, Origine di ogni individuo.


Vita, Adesso o mai

La vita non fluisce mai, inizia e termina con se stessa: ogni fenomeno appare nella vita, base del mondo fenomenico.


Dio senza noi

L’uomo è in Dio? Sussistendo Dio senza tempo e quindi senza spazio, le determinazioni spaziali non toccano Dio. In questo senso l’uomo non è né in Dio né fuori di Dio. Considerando però che l’uomo e il tempospazio che lui stesso contiene, è un’espressione di Dio, allora l’uomo è in Dio. L’uomo è il suo tempo spazio avvengono in Dio. Il limitato (spaziotempo) fa parte dell’Incommensurabile, che comunque non è determinabile spazialmente: ogni idea riguardo alla Spaziosità ovvero all’Incommensurabilità di Dio è un concetto che avviene nello spazio, mentre Dio precede lo spazio e quindi ogni idea. Dio è il Dovunque, che non va inteso soltanto in senso spaziotemporale, ma soprattutto come Senza tempo e spazio, nell’ambito del quale, o grazie al quale, avviene il tempospazio. Il dovunque, inteso come ogni luogo, avviene “nell’” Ovunque senza luogo, come Sua espressione.


Universo senza verso

L’universo può essere fermato e si ferma quando Siamo, Dinamismo senza movimento: Pace, alias di Amore.


Morire mai

Liberarsi dalla morte - dall’idea di morire Realmente - esige la liberazione dal tempo. Ora è un’esperienza e soltanto il Sé non muore, è senza sperimentazione: tu individuo morirai, Tu Origine mai.


Ora è la Soluzione

I problemi appartengono prima al passato e poi al presente, le soluzioni prima al presente e poi al futuro: essere Presenti a Sè è la Soluzione Prima, Ora!


Abbandonarsi: auto-esperienza

Non possiamo abbandonare tutto, siamo anche ogni nostra esperienza ed ogni esperienza è auto-esperienza (di sÊ, chiaramente!).


Autoalimentazione

Per nutrirsi di veritĂ non basta acquisire concetti veritieri, bisogna metabolizzarli, farli propri, e nemmeno questo basta a chi aspira alla VeritĂ : per conoscerLa dobbiamo diventarLa, maturando la Consapevolezza Totale.


Spontaneità Autentica

Ogni pensiero è spontaneo, anche la massa di pensieri superflui è una spontanea espressione, della confusione. Ben diverso il pensare consapevole: spontaneo esprimersi di pensieri dal Vuoto mentale, nel Vuoto mentale. L’Amore è la spontaneità più Autentica.


Liberazione senza elevazione

Elevarsi fino al Divino è maturare la consapevolezza totale, elevare fino all’Amore la qualità delle esperienze prodotte. Non esiste un io che possa elevarsi, l’Io Reale è l’Origine senza tempo e pertanto senza percorrenza, l’Io esperienziale è l’Amore senza alti e senza bassi. Ciò che immaginiamo di essere è l’io immaginario. Liberarsene è maturare la consapevolezza di Sé, perdere il “sé” è elevarsi liberandosi dall’idea di essere qualcosa di diverso dall’Amore e dall’Origine.


Promuovere il Divino

Il Divino non può scendere nell’uomo. È già in noi: alla base del nostro esserci siamo Amore, nostro compito è espandere il Divino a ogni esperienza, in modo che rimanga solo Amore.


Vita veramente irReale

La vita è veramente irReale, rifiutarla non significa però per forza essere dalla parte della verità. La Verità è l’Amore, senza rifiuto, come anche senza accettazione. Agendo per scoprire la Verità Amore ci apriamo a riconoscere l’irRealtà della vita, veramente e non solo concettualmente: invece di concettualizzare nocivamente, permettiamoci di Amare, anche pensando consapevolmente. Che ragioni ci possono essere per rifiutare la vita, essendo irReale? La vera Ragione della Consapevolezza Totale, che Discerne il Reale dall’irReale, perché concluso il percorso di individualizzazione. Le false ragioni dell’accidia che usa l’idea che la vita non è Reale come sottofondo ideale per non affrontare i propri abbagli, che una volta sciolti farebbero emergere le verità dell’Amore. Comunque, iI concetto la vita è irReale è veritiero ma pur sempre irReale; fa parte dell’irRealtà della vita. Possiamo veramente rifiutare la vita, eppure comunque irRealmente, accettazione-rifiuto sono segmenti dell’irRealtà vita. Comunque, non serve fare qualcosa di particolare per rifiutare la vita, quasi ogni vita è un (auto)rifiuto: non consapevolizzarsi è rifiutare la Pienezza della vita chiamata Amore. Rifiutare la vita dal palco della non Realizzazione è un falso d’autore”, la Verità è senza “autore”, Amare significa Essere Io senza “io”. Per accettare veramente la vita bisogna, invece, fare, purtroppo, qualcosa di particolare: tendere ad Illuminarsi. Purtroppo, non perché bisogna farlo, ma perché alla civiltà inNaturale il Naturale sembra particolare; Naturale è Realizzarsi, Illuminarsi. Illuminazione è Verità costante, unica prospettiva Vera. Non perseguirla significa falsarsi: senza tendere alla Luce, la verità che la vita è irReale diventa un’indicazione per le tenebre della falsa spiritualità. Solamente chi Conosce il Reale può veramente dire dell’irReale.


Spirito vitale

Non possiamo vivere nello Spirito, lo Spirito è senza separazione Vita-vita. Non possiamo non vivere nello Spirito, con le Sue espressioni è Tutto. Non possiamo nemmeno vivere, in quanto individui siamo la vita stessa.


Oltre il riflesso

Gli altri ci fanno da specchio. Non tanto per come si comportano verso di noi, ma perché la nostra maturità è determinata anche dalla qualità dei nostri rapporti: sostanzialmente da quanto siamo vicini a proiettarli, a reagire, come Amore.


Vicino Vicino

Ognuno è parte dell’organismo globale, pertanto siamo indivisibili dal resto dell’umanità: la vera cittadinanza è quella mondiale, per non dire universale. Le culture dovrebbero unire, non separare. Il conflitto è mancanza di Pace, la Pace è la nostra essenza esperienziale: il conflitto è lontananza da Se Stessi. Come possiamo essere vicini ad altri essendo stranieri per noi stessi?! Dobbiamo superare il culto della malattia sofferenza e agire per la Salute: essere portatori di Felicità è la contaminazione migliore; per contaminare Bene il mondo dobbiamo liberarci dall’io immaginario che fa soffrire e immaginare la separazione.


Uno Globale

L’umanità sarà pronta a una globalizzazione vera solo quando le esperienza Unità e Uno saranno veramente frequenti. Soltanto esseri sani possono produrre una globalizzazione sana. La globalizzazione che produce separazione e discriminazione nociva è segno di un’umanità profondamente malata, disUmana.


Ricchi d’Amore

Dovremmo favorire la consapevolizzazione che tutto ciò che si può possedere è soltanto un segmento dell’esprimersi della Ricchezza chiamata Amore. Nel mondo governato dall’Amore alcuni saranno comunque più benestanti di altri, economicamente parlando, ma la collettività sarà accomunata dalla Ricchezza Amore e non ci saranno poveri: in quanto Equilibrio, l’Amore equilibra.


Poter pensare

I nostri convincimenti sono molto spesso convinzioni altrui espresse in modo, talvolta, diverso. Possono essere veramente nostri nella misura in cui sono emersi da una conoscenza interiore, anche se favorita da conoscenza altrui. Grande importanza riveste l’originalità del linguaggio con la quale vengono espressi, che li rende ancora piÚ nostri, propri.


Unirsi a Sé

L’associazione tra individui è veritiera nella misura in cui hanno creato un’associazione interiore Evolutiva, prevalente su quella distruttiva. Chi non si allea interiormente in funzione del Bene rimane sostanzialmente un dissociato: può creare associazione esteriore, ma riflesso della dissociazione dall’Integralità.


Educare ad Amare

I problemi nel mondo sono dovuti primariamente alla mancanza d’Amore. Maturare la capacità di Amare dovrebbero essere l’elemento fondamentale dell’educazione, eppure il sistema educativo non se ne cura molto. La vera educazione, che sostanzialmente significa far emergere la conoscenza che è in noi, favorisce l’emersione dell’Amore, Verità esperienziale e Conoscenza primaria.


Cultura del Bene

Sarebbe bene che la parte di cultura che ha portato al delirio collettivo cessasse di essere trasmessa. Questo dovrebbe avvenire primariamente con la proposta di nuovi schemi culturali basati sulla ricerca dell’Amore e dell’esprimerLo. Abbiamo bisogno di una cultura del Bene, inteso come Amore, anche per sostituire la cultura del buonismo. Soltanto la cultura basata sull’Amore può essere una Buona cultura.


Ragione e Amore

L’Amore è la Ragione senza pensiero e pertanto è irragionevole dalla prospettiva del ragionare. Ragionando in modo giusto si può comunque scoprire l’Amore come Ragione del mondo e base di ogni ragionamento, che può essere veramente sano quando illuminato dall’Amore.


Umanità e umanità

Per indicare una direzione corretta al mondo bisogna conoscere la sostanza del mondo e per conoscerla bisogna conoscersi: maturare la propria umanità matura l’umanità. Senza sviluppare la nostra umanità non possiamo essere veritieri: l’Amore la Verità primaria, essenziale ed esistenziale, l’Amore è il prodotto primo dell’umanità. L’Amore è la Verità integrale e se non Amiamo possiamo al massimo divulgare verità parziali, concetti veritieri non nobilitati dal nostro Amare. Solo Amando possiamo insegnare verità esistenziali, primariamente attraverso il nostro Esserci e, secondariamente, ma non necessariamente, tramite pensieri illuminanti. Le verità esistenziali riguardano primariamente l’Amore e la Sua Origine, per divulgare veramente le verità esistenziali bisogna Amare ed essere consapevoli dell’Origine: l’Amore è l’essenza esperienziale di ognuno, l’Origine l’essenza Reale.


Consapevolizzare per capitalizzare

La società è un capitale e una società sana tende a valorizzarsi, valorizzando, automaticamente, chi ne fa parte e altre società. La società è composta da individui e la crescita consapevole della società non può prescindere dall’aumento dell’autoconoscenza di chi la compone: la crescita dell’individuo favorisce automaticamente il miglioramento evolutivo della società e la società dovrebbe favorire la consapevolizzazione dell’individuo.


Amore, Uguaglianza, Solidarietà

La vera uguaglianza si realizza attraverso i cuori, è l’Uguaglianza chiamata Amore, da maturare scoprendo il Cuore. Le iniquità esteriori sono proiezioni delle diseguaglianze interiori, perché le esperienze sono dissimili dall’Amore. Eticamente parlando, la società sana si basa su emozioni positive e soprattutto sulla Felicità, esperienza senza emozioni, base indispensabile per la Compassione. L’esortazione Ama il prossimo come te stesso non può essere realizzata forzatamente: possiamo sforzarci a tendere ad Amare, ma l’Amore è senza sforzo. Chiariamoci i concetti sull’Amore, chiediamoci cosa dobbiamo fare per Amare, maturiamo la capacità di Amare! Più siamo vicini all’Amore, meno ci chiediamo dell’eguaglianza, perché sempre più prossimi a EsserLa. Avvicinandoci all’Amore, i conflitti e la separazione cedono il posto alla Pace e alla Solidarietà: spontaneamente, come spontaneo è l’Amore. L’Amore è il Segreto, Amare è la Soluzione. Amare tanto e pensare il giusto, consapevolmente. Finché rimaniamo al pensiero non consapevole, per quanto propositivo possa essere, siamo destinati a diffondere diseguaglianza da Se Stessi Amore. Sofferenza!


Essere utili

Per definire con qualità cos’è veramente utile alla comunità bisogna conoscere profondamente l’essere umano e per farlo e necessario Conoscere se stessi: iniziamo ad Educarci.


Autosofferenza

Non bisogna avere la presunzione di potersi punire con la sofferenza. Ăˆ sempre la sofferenza che si fa soffrire, producendo se stessa; per la sofferenza, soffrire non è una punizione, è essere se stessa.


Libero pensatore Saggezza: pensare per trascendere ogni concetto; Sapere non differente dall’Amore. Tutte le idee sono sostanzialmente superflue per la mente libera da esperienze diverse dall’Amore: dipendere dal turbinio intellettuale, soddisfarsi elucubrando, ignorare l’Appagamento della piena esperienza senza pensiero, rende molto difficile concordare con questa visione. Cercare di comprendere l’essenziale fa parte del percorso veritiero. Voler sapere i perché di tutto è impresa impossibile e impedisce la conoscenza esente da pensieri, base del sapere individuale, chiara consapevolezza immune da ogni idea. Senza concetti non c’è cognizione e la più profonda scaturisce proprio dalla loro assenza: ogni constatazione è espressione della pura conoscenza di essere; senza non c’è sapere e più siamo pura consapevolezza di esserci, più eminente può essere la profondità del sapere concettuale. Essere pura consapevolezza di essere significa rivelare dal vertice più profondo della conoscenza, creare sapere autentico; non replicare quello altrui, com’è costume di chi permane sulla superficie dell’oceano chiamato consapevolezza. Il pensiero è l’unico modo per spiegare la vita, ma non la è. Comprendere veramente la vita esige considerazioni che sorgono dalla Pace della pura conoscenza di esistere, libera da ogni concetto e nobilitata dalla piena certezza sull’Origine della vita. Così la vita può veramente comprendere di essere un’illusione e prendere atto che per rendersi Sana deve produrre Pace, Amore, pura Conoscenza. Affrancata dalle domande domanda, la mente libera da pensieri dispone in potenza di tutte le risposte sostanziali. Vuota di idee, è risposta riguardo a sé e rito preparatorio per la Verità riguardo al Sé. La conoscenza senza pensiero è sperimentazione del tempo come sempre Presente. Percepire la tripartizione passato-presente-futuro significa alterazione, esperienza di separazione. Tendere a liberarsi dal pensare inconsapevole significa ambire a sanarsi dal morbo dell’immaginaria tripartizione; produrla contagia le idee con veli divisori e nocivamente discriminanti. Utilizzata come dovuto, l’attività intellettiva poggiante sul Presente favorisce il trascendimento dell’esperienza immaginaria, stimola a cogliere l’Unità, come soglia per conoscere l’Uno. Affrancato da sé, capace di pensare consapevolmente e di perma-


nere libero dai pensieri, il libero pensatore esprime concetti dal Presente nobilitato dalla piena consapevolezza dell’Eterno senza nemmeno Presente. L’insegnamento del libero pensatore non ha né passato né futuro, le sue idee sono indicazioni non solo universali per l’Atemporale.



La Verità è Uno senza qualcuno.

La Realtà è senza Verità.


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