Centro di sperimentazione musicale a Castiglione del Terziere.

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Scuol adi Ar chi t et t ur a

Cor sodiLaur eaMagi st r al ei nAr chi t et t ur a I ndi r i zzoPr oget t azi onedel l ’ Ar chi t et t ur a AnnoAccademi co2014/ 2015


Scuola di Architettura

Corso di Laurea in Architettura

Indirizzo Progettazione dell’Architettura

Tomo 2

Modelli di valorizzazione dei piccoli borghi storici. Centro di sperimentazione musicale a Castiglione del Terziere. Relatore Prof. Maria De Santis Correlatore Prof. Massimo Gennari Candidato Andrea Casella

Anno Accademico 2014/2015




SOMMARIO Tomo 2 Capitolo 1 Centro di sperimentazione musicale a Castiglione del Terziere....................................................................................................

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Concept Progettuale............................................................................................................

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Capitolo 2 Evoluzione musicale............................................................................................................

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Evoluzione della musica...................................................................................................... Canto Gregoriano................................................................................................................ Polifonia .............................................................................................................................. Canto Madrigale................................................................................................................. La polifonia negli strumenti elettronici ................................................................... La musica sperimentale....................................................................................................

pag.10 pag.10 pag.10 pag.10 pag.12 pag.13

Capitolo 3 Riferimenti progettuali..........................................................................................................

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3.1 Luciano Berio........................................................................................................... Tempo Reale................................................................................................................. Villa Strozzi..................................................................................................................... 3.2 Giulio Rapetti Mogol................................................................................................. La tenuta de “I Ciclamini�.......................................................................................... Centro Europeo di Toscolano ........................................................................................ Corsi didattici.................................................................................................................. Music Book.....................................................................................................................

pag.16 pag.17 pag.19 pag.20 pag.21 pag.22 pag.24 pag.24


3.3 Diego Stocco............................................................................................................. Sound designer................................................................................................................

pag. 26 pag. 28

Capitolo 4 Progetto ................................................................................................................................

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4.1 4.2 4.3 4.4 4.5

Concept architettonico ............................................................................................. Percorsi e collegamenti ............................................................................................ Il nuovo teatro .......................................................................................................... Architettura Polifunzionale......................................................................................... Riferimenti architettonici.............................................................................................

pag. pag. pag. pag. pag.

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Conclusioni ............................................................................................................................

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Ringraziamenti........................................................................................................................

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Tavole di progetto .................................................................................................................

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Capitolo 1

Centro di sperimentazione musicale a Castiglione del Terziere


Concept Progettuale Questo progetto prende in considerazione lo stato attuale del Borgo di Castiglione del Terziere, nella sua integrità rurale e nelle funzioni che vi trovano sede tutt’oggi, oltre a voler rispettare la volontà del Prof. Loris Jacopo Bononi che ha dedicato la sua vita a questo borgo. Il restauro ideologico - spirituale, è consistito nel dotare il castello di quanto può servire a respirare, quella cultura che era stata respirata, e intesa, per secoli, attraverso la presenza di tanti giuristi, magistrati, giudici, procuratori, notai, avvocati, e letterati. Componendo inoltre un’importante biblioteca, un archivio storico, una quadreria rappresentativa, e una scuola di filologia musicale e di polifonia vocale. Di fatto per valorizzare e diffondere la cultura lunigianense, è stato fondato dal Prof. Loris Jacopo Bononi la Libera Cattedra di Filologia e Polifonia Vocale. Istituita il 31 agosto 1974, ha tenuto

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numerosissimi concerti a Castiglione del Terziere e in molte città e località italiane ed estere (Danzica, Salamanca, Barcellona, Bydgoscz, Erlangen, New York, Bethesda, Washington, etc.) Diretta, fin dalla fondazione, dal Maestro Adolfo Tanzi1, professore di armonia nel Conservatorio Musicale di Parma. Oggi si lavora a inserire stabilmente in campo Europeo l’attività di questa scuola ‘unica’ per le sue qualità. Oggi il borgo si presenta affascinante per le sua totale immersione nella natura, per le viste panoramiche sulla Valle del Magra, per la sua bellezza rurale e per il respiro della storia del borgo stesso. Oltre a tutto questo però, c’è un ulteriore aspetto molto importante che caratterizza il borgo: Il silenzio. 1 Maestro di Canto Corale e Polifonia Vocale Roccalanzona (Parma) 1944 - 2008.


Un elemento non facile da reperire, o meglio non facile da poter assaporare fino in fondo. Oggi viviamo in un ambiente sonoro altamente inquinato, costantemente sottoposti a stimoli acustici fastidiosi, spesso dolorosi e dannosi, abituandoci ad ascoltarli viene meno la voce del silenzio. Si perché il silenzio non è solo mancanza di suono, è un modo per imparare a stare bene con se stessi. Può essere inteso anche come uno stile di vita. Il silenzio “assordante” che caratterizza il borgo, favorisce uno stato di concentrazione ottimale per lo studio e favorisce la concentrazione necessaria, soprattutto per quelle persone che si recano al borgo per studiare il canto e la musica. Il silenzio diventa parte integrante del musicista e del cantante. Infatti il silenzio, come assenza di suono, viene considerato una componente della musica. Essendo naturalmente privo di tono, timbro e intensità, l’unica caratteristica che condivide con

il suono, in un contesto musicale, è la durata. Attraverso questa sinergia tra la location, il silenzio e la scuola di filologia e di polifonia vocale, si vuole far nascere una scuola di musica senza strumenti come elemento di rivitalizzazione del borgo di Castiglione del Terziere. Far evolvere quindi il concetto di musica senza strumenti musicali nella sua chiave più moderna. Verrà analizzata l’evoluzione tra la monodia e la polifonia vocale, per arrivare poi alla polifonia degli strumenti elettronici. Per avere un quadro generale e delle basi concrete su cui porre tale progetto, sono state studiate e prese in considerazione due scuole di musica molto importanti sia dal punto di vista della didattica e dei corsi di formazione, sia dal punto di vista della location e i servizi che offrono agli studenti. Stiamo parlando del “C.E.T.” ossia del Centro di Eccellenza Universitario della musica popolare di Toscolano, e del Centro di ricerca produzione e didattica musicale “Tempo Reale”.

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Capitolo 2

Evoluzione musicale


Evoluzione della musica Canto Gregoriano Il canto gregoriano è un genere musicale vocale, monodico e liturgico. Venne elaborato in Occidente a partire dall’VIII secolo dall’incontro del canto romano antico con il canto gallicano nel contesto della rinascita carolingia. È cantato ancora oggi, non solo in ambito liturgico, e viene riconosciuto dalla Chiesa cattolica come “canto proprio della liturgia romana”. Il canto gregoriano è solitamente interpretato da un coro o da un solista chiamato cantore (cantor) o spesso dallo stesso celebrante con la partecipazione di tutta l’assemblea liturgica. È finalizzato a sostenere il testo liturgico in latino. Deve essere cantato a cappella1, cioè senza accompagnamento strumentale, poiché ogni armonizzazione, anche se discreta, altera la struttura di questa musica. In effetti, si tratta di un canto monodico, è una musica cioè che esclude la simultaneità sonora di note diverse: ogni voce che lo esegue canta all’unisono2. Polifonia La polifonia si configura, nella storia della musica, come uno dei fenomeni andati ad 1 ogni esibizione sonora che non preveda, durante il suo svolgimento, alcun intervento da parte di strumenti musicali. 2 rapporto tra due voci o parti che hanno il medesimo suono nello stesso tempo. http://it.wikipedia.org/wiki/Unisono 12

arricchire il canto gregoriano monodico a partire dal IX secolo. La più antica forma polifonica fu l’organum, in cui la melodia gragoriana (vox principalis), veniva accompagnata da un’altra melodia (vox organalis). Con il termine polifonia si definisce in musica uno stile compositivo che combina 2 o più voci (vocali e/o strumentali) indipendenti. Esse si evolvono simultaneamente nel corso della composizione, mantenendosi differenti l’una dal’altra sia dal punto di vista melodico che ritmico, pur essendo regolate da principi armonici. In senso compositivo il termine polifonia si contrappone a quello di monodia, proprio perché quest’ultima valorizza solo la melodia. La polifonia ha origine per sopperire a due esigenze: • Riempire spazi acustici sempre più ampi (grandi cattedrali romaniche e gotiche) • Solennizzare cerimonie liturgiche sempre più lunghe e complesse, alle quali partecipavano anche i sovrani (si pensi al Sacro Romano Impero). Canto Madrigale ll madrigale è una composizione musicale o lirica, in maggior parte per gruppi di 3-6 voci, originaria dell’Italia, e diffusa in particolare tra Rinascimento e Barocco. Il madrigale fu la forma più raffinata e al tempo stesso più diffusa e apprezzata della polifonia profana del Cinquecento. La selezione qualitativa e i testi poetici, la scrittura musicale accurata, i modi di unione delle immagini letterarie con il canto, fecero del madrigale l’espressione più completa e matura.


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delle asprirazioni artistiche del Rinascimento. I madrigali erano eseguiti da voci soliste, le quali erano molto spesso raddoppiate o sostituite da strumenti. La polifonia negli strumenti elettronici A partire dagli anni cinquanta, si è assistito ad una evoluzione del concetto di polifonia, dove gli strumenti elettronici sono determinanti per ottenere un risultato particolare, del tutto differente da quallo che si era abitutati a sentire fino a quel momento. Gli strumenti elettronici più comunemente utilizzati sono i sintetizzatori, strumenti musicali appartenenti alla famiglia degli elettrofoni, e cosiddetti perché generano artificialmente suono utilizzando una varietà di tecniche. Si tratta di un apparato in grado di generare autonomamente segnali audio, sotto il controllo di un musicista o di un sequencer. Negli anni 60 i sintetizzatori erano ancora generalmente confinati negli studi di registrazione a causa delle loro dimensioni.

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Essi erano di solito a composizione modulare, e le loro fonti di segnale separate erano collegate ai processori con cavi o altri mezzi e controllati da un dispositivo comune. Inoltre i primi sistetizzatori erano monofonici, producendo una sola nota alla volta. Nel 1976 iniziarono ad apparire in commercio sintetizzatori polifonici abbordabili rimanendo però comunque complessi, pesanti e relativamente costosi. Con l’evolversi della tecnologia, nel 1977 i musicisti avevano a disposizione un sintetizzatore polifonico pratico che poteva salvare tutte le impostazioni nella memoria del computer e richiamarle al semplice tocco di un pulsante. E’ uno strumento che può generare imitazioni di strumenti musicali reali o creare suoni ed effetti non esistenti in natura. Per il sintetizzatore e per gli altri strumenti elettronici la polifonia rappresenta la capacità di eseguire anche molte note di suoni diversi nello stesso istante. Il primo sintetizzatore polifonico Sequential Circuits Prophet-5


Un campionatore AKAI MPC2000.

Questo rende l’idea dell’importanza di questo parametro per valutare se con un sintetizzatore, una tastiera o un campionatore1, sia possibile eseguire intere composizioni polistrumentali. Quando uno strumento digitale esaurisce la capacità polifonica, libera i sintetizzatori in uso per riprodurre i suoni appena richiesti, solitamente terminando i suoni iniziati prima. Nei pianoforti digitali infatti, il lungo tempo di decadimento di una nota grave occupa il sintetizzatore interno fino alla fine della nota stessa. La musica sperimentale Con l’ausilio di tali strumenti, è stata possibile la nascita della musica sperimentale. Con il termine musica sperimentale ci si riferisce ad una tradizione compositiva nata nel XX secolo, le cui partiture prevedono risultati 1 Il campionatore (in inglese sampler) è uno strumento musicale elettronico che è in grado di acquisire campioni audio per riconoscerne un suono approssimativo alle note musicali del pentagramma.

imprevedibili. Il termine fu coniato dal musicista John Cage2 nel 1955, che ne fu anche uno dei massimi e più influenti esponenti. Cage definì che “una azione sperimentale è quella il cui risultato non è prevedibile”3. Trattasi di un’accezione molto ampia, ottenere dei suoni unendoli in costruzioni quasi fossero un ideale DNA della nuova sintassi sonora. Al posto delle note vengono utilizzati dei suoni, opportunamente messi insieme per creare a loro volta un nuovo mondo sonoro. Questi singoli mondi sonori entrano in una pacifica coesione trasmettendoci una nuova esperienza sonora, non certo più legata a quella che noi siamo abituati a sentire come melodia. Non ha neanche più il concetto di ritmo, perchè non ha bisogno di questo legame, per cui la musica sperimentale è di tipo aritmico. La musica sperimentale ha tutto perchè non ha niente, è qualcosa di denso, di trasparente, di acquoso e inafferrabile, legata solamente dai collegamenti sinaptici del suono. Vuole suscitare una reazione emotiva in coloro che la ascoltano, non con le classiche note ma con suoni opportunamente scelti, gestiti e messi insiemecol fine di trasmettere quel tipo di emozione desiderato. Questo innovativo metodo di fare musica, pose le basi per la Nuova Musica. La musica contemporanea nasce proprio dalla musica sperimentale. Di fatto la musica elettronica entra a far parte della modernità con uno dei suoi massimi esponenti è Luciano Berio. 2 Los Angeles, 5 settembre 1912 – New York, 12 agosto 1992 è stato un compositore, teorico musicale e scrittore statunitense. 3

Cage 1961, pag. 39 15


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Capitolo 3

Riferimenti progettuali


3.1 Luciano Berio E’ stato una delle figure principali della storia della musica, sia come compositore che come intellettuale. Il suo contributo allo sviluppo della musica elettronica è stato fondamentale. Luciano Berio nasce a Oneglia, figlio di Ernesto Berio e Ada dal Fiume. Impara a suonare il pianoforte dal padre e dal nonno, entrambi musicisti, organisti e compositori. Durante la Seconda guerra mondiale è chiamato alle armi, ma il primo giorno si ferisce ad una mano mentre impara ad armare una pistola. È così costretto a trascorrere molto tempo all’ospedale militare, prima di fuggire per evitare la coscrizione. Essendogli preclusa la carriera concertistica come pianista (a causa della ferita alla mano), Berio sceglie di concentrarsi sulla composizione. Prende un vivo interesse per la musica elettronica e, insieme con Bruno Maderna4, nel 1955 fonda a Milano lo Studio di Fonologia della RAI, uno studio dedito alla produzione di musica elettronica. Qui invita parecchi famosi compositori, tra i quali John Cage. Tra il 1974 ed il 1980, su richiesta di Pierre Boulez5, è direttore della divisione elettroacustica dell’IRCAM di Parigi. 4 Venezia, 21 aprile 1920 – Darmstadt, 13 novembre 1973 è stato un compositore e direttore d’orchestra italiano. http://it.wikipedia.org/wiki/Bruno_Maderna 5 E’ un direttore d’orchestra, saggista e compositore francese di musica contemporanea. http://it.wikipedia.org/wiki/Pierre_Boulez A sinistra Luciano Berio (Imperia, 24 ottobre 1925 – Roma, 27 maggio 2003) compositore italiano d’avanguardia, pioniere anche nel campo della musica elettronica. 18


Sopra Un giovane Luciano Berio alle prese con la registrazione su nastro magnetico.

Tempo Reale Si trova su una collina ai confini del centro storico fiorentino, nella zona di Oltrarno ed ha la sua sede all’ultimo piano di Villa Strozzi al Boschetto, un edificio risalente al XVI secolo e ristrutturato dal Poggi nel XIX secolo. E’ il centro di ricerca, produzione e didattica musicale fondato a Firenze nel 1987 da Luciano Berio, con lo scopo di creare una struttura capace di investigare le possibilità di interazione tra strumenti acustici e sistemi digitali. Luciano Berio è stato direttore artistico di Tempo Reale dalla sua fondazione fino al 2000 e successivamente presidente onorario fino al 2003. Dal 2013 è diventato un Ente di rilevanza per lo spettacolo dal vivo della Regione Toscana. Il suo archivio ha ottenuto dalla Sovrintendenza dei Beni Archivistici della Toscana il riconoscimento di interesse storico particolarmente importante.

Strumenti per elebaorazione di musica elettronica moderni.

Inoltre ha come soci istituzionali la Regione Toscana, la Provincia di Firenze e il Comune di Firenze. È uno dei principali punti di riferimento italiani ed europei per la produzione, la ricerca e la formazione nel campo delle nuove tecnologie musicali e della musica di ricerca. Dalla sua costituzione Tempo Reale è stato impegnato nella realizzazione delle opere musicali di Berio, che lo hanno portato a lavorare in prestigiosi contesti concertistici di tutto il mondo. Produce anche regolarmente nuovi lavori di musica di ricerca in collaborazione con artisti che si impegnano nello studio sull’elaborazione del suono dal vivo e nelle esperienze di interazione tra suono e spazio. A queste si affiancano l’ideazione di eventi musicali, manifestazioni, incontri e progetti sul territorio, in collaborazione con le istituzioni della Toscana. Corsi di formazione 19


I corsi di formazione puntano alla formazione degli studenti in primis rapportandoli alla percezione dei suoni attraverso percorsi di sensibilizzazione del suono ambientale elaborando un progetto che punta alla relazione tra suono e significato nell’esperienza acustica quotidiana attraverso una passeggiata sonora guidata (soundwalk). Attraverso l’ascolto attivo infatti, si scopre la sua valenza sonora nello sviluppo della consapevolezza verso un ambiente. Inoltre ci sono corsi di formazione di creative coding, una disciplina in forte espansione. Il corso è rivolto a designers, musicisti, artisti, programmatori e a tutti coloro che lavorano nel campo delle Arti Multimediali. Un corso che consiste nella elaborazione di video rappresentanti un paesaggio sonoro, con lo scopo di unire la musica allo spazio. All’interno dell’accademia c’è anche il centro di ricerca sulla comunicaizone audio.

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Questo settore riguarda la progettazione creativa del suono in ambito funzionale o artistico di supporto a manifestazioni espositive. possono riguardare dalla progettazione dei sistemi audio per ambienti architettonici alla realizzazione di installazioni sonore, dalla sonorizzazione di mostre alla creazione di oggetti sonori specifici e personalizzati per la comunicazione audio di istituzioni e aziende. L’esperienza del centro in questo ambito è maturata tramite la collaborazione con architetti, curatori e compositori e il coinvolgimento in progetti di ampio respiro come il Padiglione Italia dell’EXPO di Hannover del 2000, l’inaugurazione dell’Auditorium di Roma di Renzo Piano e la partecipazione a numerosi eventi espositivi a Palazzo Medici Riccardi di Firenze. Attività di ricerca Il centro Tempo Reale, con sede in Villa Strozzi al Boschetto, a Firenze.


Le tematiche della ricerca spaziano in diversi settori. Per la divulgazione delle scienze del suono e per l’utilizzo di strumenti digitali in ambito musicale il centro svolge un ruolo centrale nel territorio toscano. In questo contesto si studiano metodologie sempre nuove per la divulgazione di questi temi sia con processi formativi teorici che legati a laboratori e workshop. Le ricerche principali avvengono nel settore dell’informatica musicale e della musica di ricerca. • Lo studio di nuove tipologie di interfaccia uomo-macchina per la gestione ed il controllo delle azioni gestuali durante i concerti dal vivo. • Lo studio del soundscape e delle applicazioni cerative dei paesaggi sonori. • Lo studio di nuove forme di notazione per la parte elettronica di opere musicali. Nel 2008 si è tenuta a Firenze la prima edizione del “Tempo Reale Festival”, manifestazione che si propone di presentare le migliori esperienze italiane ed internazionali della musica di ricerca legata alle nuove tecnologie. Il Festival è diventato un appuntamento annuale.

dotato di dispositivi audio e informatici ed è uno spazio polifunzionale che oltre a poter essere utilizzato come studio di produzione e postproduzione ha anche la possibilità di ospitare eventi pubblici di piccole dimensioni (concerti e seminari) e attività formativa di vario genere. A partire dal 2010 il centro ha utilizzato l’annessa Limonaia di Villa Strozzi per una serie di spettacoli del Tempo Reale Festival. Berio ha puntato molto, alle basi della percezione del suono prima che alla formazione dell’artista, La costituzione di questa scuola rappresenta nel concreto tutte le linee guida fin’ora incontrate, dove i molti sostenitori sorreggono l’iniziativa. Inoltre va sottolineata l’assidua attività di ricerca, perchè è solo rimanendo aggiornati che una attività come questa rimane in vita. Limonaia di Villa Strozzi

Villa Strozzi All’ultimo piano della villa, oltre a trovare spazio gli uffici organizzativi e amministrativi di Tempo Reale, sono collocati i luoghi per le attività produttive, di ricerca e per alcuni degli eventi pubblici organizzati dal centro. Lo Studio A è uno spazio di produzione e postproduzione digitale equipaggiato con dispositivi audio e informatici, utilizzato per le principali attività produttive. Lo Studio B (detto anche mansarda) è anch’esso 21


3.2 Giulio Rapetti Mogol E’ il più grande e importante autore italiano di testi di canzoni. Mogol è spesso ricordato per il lungo e fortunato sodalizio con Lucio Battisti, ma il suo contributo alla cultura italiana attraverso la musica pop è stato decisamente molto più ampio. Infatti, dai primissimi anni ‘60 a tutt’oggi, vanta oltre millecinquecento canzoni pubblicate e grandissime collaborazioni. Mogol ha condiviso la sua creatività con moltissimi artisti, fra cui Tony Renis, Gianni Bella, Morandi, Cocciante, Mango, Mina, Vanoni, Minghi; ma anche, Patty Pravo, Bruno Lauzi, Equipe 84, Dik Dik, PFM, Bobby Solo, Umberto Tozzi e persino Luigi Tenco, Renato Zero, Gigi D’Alessio, Rino Gaetano. Oltre ad aver in passato fondato una propria casa discografica - la mitica Numero Uno di Battisti, Formula 3 e tanti altri, Mogol è anche noto per aver dato vita alla realizzazione nelle campagne dell’Umbria, a Toscolano, del Centro Europeo Toscolano (CET), una modernissima scuola per autori, musicisti e cantanti, all’interno della tenuta de “I Ciclamini”. Per la realizzazione del progetto, a testimonianza del suo grande amore per la musica e del suo affetto per gli artisti più giovani, avrebbe finora speso gran parte dei sicuramente ingenti guadagni accumulati nel corso della sua carriera per il mantenimento del CET.

Giulio Rapetti Mogol (Milano, 17 agosto 1936) è un paroliere e produttore discografico italiano 22


La tenuta de “I Ciclamini”. La Tenuta de «I CICLAMINI» è un complesso residenziale alberghiero costruito al centro di un incantevole paesaggio composto di boschi, prati, colline, laghetti, sito a circa 16Km a sud di Todi. La struttura, dalle forme architettoniche medioevali, ha un giardino interno di oltre un ettaro; è circondata da prati cintati, ove pascolano cavalli, da due piccoli laghi ricchi di pesce e da impianti sportivi attrezzati per l’attività ippica e per il calcio (lunghezza 100 metri). Al di là di questi impianti iniziano i boschi di ciclamini ed una fauna e flora rimaste intatti da secoli. Adiacente alla tenuta (2Km) sorgono i paesini medioevali (circa anno mille d.C.) di Toscolano, Santa Restituita e Melezzole. Sempre nelle vicinanze (8Km) si può visitare la foresta fossile risalente all’era mesozoica dei dinosauri, una delle uniche due rimaste al mondo e la città romana di Carsulae, ricchissima

di reperti archeologici ed ancora attraversata dalla vecchia via Flaminia. La Tenuta dei Ciclamini mette a disposizione le sue strutture per ospitare eventi su richiesta di privati ed aziende. La struttura alberghiera della tenuta I Ciclamini si snoda in una serie di case e di torri che formano un borgo antico configurato a campus con un grande giardino centrale. Mette a disposizione dei suoi ospiti 70 camere che garantiscono tutto il comfort di una categoria 4 stelle. Nelle due sale, una delle quali aperta su un terrazzo belvedere con un giardino pensile di ulivi, è possibile apprezzare i piatti preparati con prodotti biologici. Circa diecimila metri quadri della tenuta infatti sono destinati ad orti e frutteti rigorosamente bio ed a pollai con allevamenti a grano. È possibile organizzare cerimonie, eventi o matrimoni per una capienza massima delle sale Veduta aerea sulla tenuta.

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fino a 500 persone in spazi interni e 500 in spazi esterni situati in un ampio giardino circondato da 20 anfore con casse per la filodiffusione della musica in tutto l’ambiente creando un’atmosfera magica. A disposizione degli ospiti anche le aree relax e l’open bar. Le strutture della Tenuta dei Ciclamini offrono una gamma di servizi professionali per convention, congressi, meeting ed incentive ad alto livello e grandi eventi personalizzati. Due sale conferenze (una da 130 posti e l’altra da 350 posti), tre salette per sessioni minori e un teatro da cento posti, con tecnologie avanzate per la proiezione (multivisione e video) per la registrazione e la traduzione in simultanea. Fiore all’occhiello sono il teatro di 100 posti e le due sale d’incisione dove si possono incidere dischi organizzando attività di team building musicale, stimolando uno spirito di aggregazione del gruppo, o organizzare spettacoli con i migliori artisti formati dalla nostra Scuola e selezionati direttamente da Mogol. Il Centro Ippico della “Tenuta dei Ciclamini” è posto tra 120 ettari di boschi di castagno e pascoli silenziosi, torrenti e laghetti, borghi

incantati; numerosi paddoks immersi nel verde e 15 cavalli ottimamente addestrati per l’equitazione di campagna. La posizione della “Tenuta dei Ciclamini” è già di per se un grande regalo per l’animo: le colline e i sentieri infiniti, la possibilità di raggiungere a cavallo luoghi storici come Orvieto, Todi o Amelia regalano uno spettacolo che può emozionare ogni giorno.

Vista del cortile interno della tenuta

L’interno del teatro (cento posti)

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Centro Europeo di Toscolano Il centro Europeo di Toscolano (C.E.T.) è un’associazione no profit fondata dall’autore Mogol di cui ne è Presidente ed è presente all’interno della Tenuta dei Ciclamini. Lo scopo è quello di valorizzare e qualificare principalmente nuovi professionisti della musica pop, persone sensibilizzate all’importanza della cultura popolare e alle esigenze etiche della comunicazione. E’ uno dei centri di studio, di formazione e di perfezionamento all’avanguardia in Europa e si occupa di tre temi fondamentali: cultura popolare, medicina e ambiente. Ogni anno si svolgono i corsi di arte musicale


Sala congressi (350 posti)

Sala di registrazione

rivolti ad interpreti, compositori, arrangiatori ed autori. Con quest’ultimo corso da due anni si possono acquisire dieci crediti su 180 per la laurea in Lettere Moderne presso l’Università della Tuscia di Viterbo, con cui è in essere una convenzione. La cultura popolare è responsabile dell’evoluzione o dell’involuzione della gente, della crescita consapevole e della formazione dei giovani. Purtroppo, ormai da almeno vent’anni, è entrata in crisi, perdendo progressivamente di qualità, anche a causa della sfrenata ricerca dell’audience a tutti i costi per ottenere profitto immediato e dell’incompetenza artistica del marketing più cieco. Al CET la formazione dell’essere umano e del suo equilibrio interiore, che nasce prima ancora dell’artista, è fattore formativo primario per far sì che sviluppi una solida capacità autocritica e che in seguito la sua comunicazione artistica possa essere portatrice di valori sani e positivi per la gente comune. Il CET è la prima scuola in Italia ad essere organizzata come un college inglese o americano.

Per fare questa scuola Mogol ha innanzitutto cercato un ambiente dove poter ritrovare lo spirito di gruppo e tenere a debita distanza l’ostilità della società contemporanea. Il mondo resta fuori, con tutte le sue contraddizioni ed esasperazioni. L’obiettivo del Centro è quello di svuotare l’allievo dalle apparenti e fragili sicurezze ostentate, per avviarlo alla fase più importante e delicata: migliorare la conoscenza di sé e la consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti. Tutto questo è già molto, siamo lontani dall’approccio tradizionale docente-allievo. Ed è in queste due ultime figure che s’individuano il limite e la difficoltà dell’attuazione dell’idea di Mogol. Compito del docente è individuare i pori attraverso i quali far respirare l’aria del suo passato artistico all’allievo, il valore aggiunto che la vita e l’esperienza gli hanno donato. D’altro canto l’allievo deve rimuovere, seppur aiutato, le barriere difensive che ostacolano questa osmosi, barriere che si chiamano presunzione, fretta di arrivare e narcisismo. Naturalmente ha pesato sulla scelta la 25


Sala congressi (130 posti)

considerazione che questo posto è in pratica al centro dell’Italia e quindi facilmente raggiungibile da ogni parte della nostra penisola. Corsi didattici Ogni corso si articola in 15 giorni full immersion suddivisi in tre fasi non consecutive di cinque giorni (cinque giorni di corso, pausa di un mese circa e così via). Per i periodi fra le fasi dei corsi, agli allievi vengono assegnati compiti teorico-pratici da svolgere a casa. I corsi hanno come punto di riferimento lo sviluppo del senso di responsabilità dell’artista nella formazione dei giovani e della loro cultura, per renderli capaci di ben distinguere il rapporto fra valori umani, fenomeni di mitizzazione, distorsione del successo e conseguenti pericoli per la crescita individuale. Il corso mette a disposizione dell’allievo gli strumenti didattici più funzionali al suo apprendimento e prevede l’assegnazione di esercizi da svolgere a casa e successive analisi in aula. 26

Chiesa dedicata alla Madonna del Rosario è stata costruita perché i collaboratori e gli ospiti possano usufruirne per occasioni speciali come Natale, Pasqua.

Inoltre, sono previsti a fine corso un esame di verifica e un saggio pubblico di fine corso su canzone inedita con testo inedito scritto e interpretato dagli allievi. Da sempre, Enti come Regioni, Province e Comuni hanno scelto di concedere borse di studio del CET a studenti meritevoli e interessati a elevare la propria formazione, a integrare la cultura classica con il Pop e a coltivare fra i più sani valori culturali italiani. Music Book Il CET riceve costantemente da anni moltissime richieste di un parere del Maestro Mogol e dei docenti della sua Scuola sul proprio lavoro artistico. Per esaudire questo legittimo desiderio e dare la possibilità anche a chi non ha sostenuto l’esame di ammissione ai corsi di perfezionamento di interagire con il CET, è nato Music Book. Music Book è un’idea generosa e un’esplicita volontà di Mogol, che permette a un numero più grande rispetto ai privilegiati allievi che


hanno frequentato la Scuola di poter far ascoltare il proprio lavoro a chi sa analizzarne oggettivamente i contenuti artistici, senza promettere facili successi e senza illudere nessuno, attraverso la doppia modalità di audizioni on-line e audizioni live. Music Book è l’opportunità concreta viene offerta a interpreti, autori, compositori e band di entrare facilmente in contatto con chi, come loro, ha la necessità di instaurare collaborarazioni con altri artisti per creare contenuti culturali di qualità oggettiva. Mogol ha puntato molto, prima che alla formazione dell’artista, alla formazione dell’uomo volendo mettere al mondo persone cariche di autocritica.

Anche la location è stata scelta con cura, sia nella sua posizione geografica ma anche nella sua forma rurale a dimensione d’uomo. La costituzione di questa scuola rappresenta nel concreto tutte le linee guida fin’ora incontrate, dove gli enti pubblici appoggiano l’iniziativa con borse di studio e pubblicizzandone i prodotti. Certamente la figura importante di Mogol ha fatto molta pubblicità, ma è cosi che dovrebbe avvenire lo sviluppo di una associazione analoga.

Veduta suggestiva del CET dalla riva di un laghetto limitrofo.

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3.3 Diego Stocco E’ un compositore italiano, che vive negli Stati Uniti d’America a Burbank (California), dove lavora alla produzione di colonne sonore per film e videogiochi. Ha iniziato ad usare per gioco una tastiera all’età di sei anni e ha sviluppato poi la passione per la musica. A undici anni entra al Conservatorio per il corso di violino, ma viene espulso a dodici, complice anche il suo scarso interesse per lo strumento (preferiva infatti lo studio del pianoforte). Con il tempo ha indirizzato i suoi interessi verso la musica elettronica e creando innumerevoli composizioni per videogiochi, film, e trailer. E’ un compositore di musica, sound designer e performer, crea composizioni eclettiche con strumenti personalizzati e costruiti da lui, oltre a servirsi degli elementi della natura (sabbia, alberi ecc), delle macchine da tintoria e altre tecniche sperimentali. Lavora alle sue tracce attraverso il

Sopra Tramite lo sfregamento di un ramo con un archetto da violino ottiene i suoni desiderati. A sinistra Diego Stocco nasce a Rovigo nel 1976. 28


campionamento di suoni naturali e organici e la registrazione di strumenti particolari da lui creati. La particolarità delle sue composizioni sta nel fatto che egli scolpisce la forma d’onda di ogni suono e modificandone le frequenze fino a ad ottenere il suono da lui ricercato. Diego nel tempo ha acquisito una grande padronanza di questa tecnica tale che ormai la utilizza in tutti i suoi lavori, nonostante essa richieda una maggiore laboriosità rispetto alle tecniche tradizionali. Per la produzione dei suoi brani Stocco ha reinventato alcuni strumenti classici, come il contrabbasso e la viola, e ne ha inventati di nuovi utilizzando oggetti come spillatrici, stendipanni, sabbia, bonsai, opportunatamente microfonati e registrati. L’Experibass è uno strumento basato sul corpo di un contrabbasso al quale sono stati aggiunti i manici di un violoncello, di una viola e un violino. Stocco non ne sfrutta solo il suono delle corde (sia suonate con l’archetto che pizzicate) ma lo

Sopra Ottiene i suoni desiderati sfregando con un bonsai. Diego Stocco alle prese con l’experibass. 29


Sopra Registrazione del suono con l’ausilio di uno stetoscopio per captare i suoni più impercettibili.

percuote con bacchette, forchette e pedali da batteria per ottenere anche effetti percussivi. Con questo strumento ha composto la colonna sonora del film Sherlock Holmes, che gli è valsa anche il titolo di featured soloist. Per la realizzazione del video Music from Sand Stocco ha anche registrato con un microfono a contatto le vibrazioni generate smuovendo la sabbia. Possiamo paragonare il lavoro di Diego, al lavoro che avviene all’interno della scuola di “Tempo Reale” di Luciano Berio. Egli rappresenta il vero lavoro di sound designer in quanto rende concreto l’incorporeo risultando un abile manipolatore dell’invisibile. Sound designer Con il termine sound designer ci si riferisce a una persona che svolge una professione legata all’ambiente del suono e in particolare alla sua creazione o modificazione per scopi di vario genere. Questa figura professionale, nata con l’avvento delle nuove tecnologie, compone musiche 30


Sopra Registrazione del suono con l’ausilio di uno microfoni impermeabili.

e suoni per diversi settori, come quello della televisione, della radio, del cinema, della pubblicità e del marketing, della discografia e dei videogiochi. Per svolgere questo lavoro sono necessarie conoscenze in ambito musicale, tecnologico, scientifico e acustico. Il sound designer è in grado di progettare e gestire la spazializzazione del suono in ambienti chiusi e aperti. Il suono è un elemento che coinvolge molti processi di comunicazione: il sound designer è in grado di utilizzarlo per costruire effetti sonori ed elettronici e per applicarlo a diversi ambiti e media. Gli ambiti di produzione in cui questa figura professionale ha la possibilità di cimentarsi spaziano tra la creazione di colonne sonore, jingle pubblicitari, effetti sonori (cinematografici, televisivi e teatrali) ed effetti musicali.

A sinistra Diego Stocco mentre segistra il suono dello sfregamento tra un piatto e una foglia.

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Capitolo 4

Progetto


4.1 Concept architettonico Dalle analisi svolte fino ad ora si prende in considerazione la necessità di dare al borgo un nuovo tema di rilancio, questo però non può avvenire senza un intervento progettuale achitettonico in grado di mettere in condizione i visitatori di respirare un aria medievale senza rinunciare ai comfort della vita moderna. Inoltre l’intervento è attento a non deturpare e non alterare quella che è la sua essenza attuale oltrechè il suo profilo architettonico. Nelle prime fasi di analisi ci si rende subito conto che è necessario dare una alternativa all’accessbilità del borgo, in quanto la considerevole pendenza iniziale risulta essere un limite insormontabile per le persone con disabilità motorie. Altra necessità è quella di individuare locali idonei allo svolgimento delle attività previste dalla musica senza strumenti. Come già spiegato in precedenza il tema è composto sia dal mantenimento della pratica del canto madrigale sia da un suo rinnovamento attraverso la figura dei sound - designer e della musica elettronica. A questo proposito la chiesa attualmente presente nella parte nord del borgo alla base del Castello, non è affatto valorizzata e utilizzata quanto dovrebbe, ciò ha permesso di convertirla in teatro a servizio del canto madrigale. I sound designer trovano la loro sede nell’edificio frontistante la chiesa, mentre lo studio di registrazione per entrambi i temi è collocato nell’edificio di fianco al nuovo teatro. Questa prima sistemazione ha permesso di concentrare le attività degli studenti nella parte nord. La parte a sud del borgo offre uno spazio adeguato alla costruzione di un nuovo edificio 34

a completamento di tutti quei servizi e attività che altre strutture presenti nel borgo non sono in grado di ospitare. La scelta è quella di creare un edificio ipogeo per non precludere la vista nel doppio affaccio naturale attualmente presente nell’asse EstOvest. Altro elemento da valorizzare sono senz’altro le vie trasversali attualmente non utilizzate o poco valorizzate, in quanto unici elementi che mettono in collegamento la spina centrale del borgo con l’esterno del costruito. A completamento dell’opera ex-novo è stato recuperato un rudere situato nella zona sottostante a quella d’intervento, in modo da consentire l’inserimento di una scala e locale ascensore in grado di rendere l’opera completamente accessbile anche alle persone con difficoltà motorie. Le abitazioni per gli studenti e ospiti sono previste nella parte alta del borgo in modo da creare una piccola “cittadella” musicale con i suoi relativi servizi. La parte bassa invece viene dedicata ad abitazioni private. L’accoglienza al nuovo centro di sperimentazione musicale trova sede nel primo edficio posto ai piedi del borgo. Il castello invece continua con la sua attuale attività di museo e biblioteca.

A destra Schemi progettuali dei percorsi e delle funzioni


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4.2 Percorsi e collegamenti La necessità di una acessibilità alternativa ha dato vita ad un elemento in grado di soddisfare sia le esigenze delle persone senza difficoltà motorie sia quelle per i disabili, lasciando la scelta al primi su quale percorso intraprendere. L’elemento sopra descritto trova sede alla base della viabilità con maggiore pendenza, per la sua realizzazione si è resa necessaria l’abbattimento di un muro controterra, irrilevante da un punto di vista architettonico. La nuova struttura permette il collegamento tra la strada principale di accesso al borgo e il percorso pedonale di origine romana attualmente in disuso che circonda il borgo stesso. Considerata la sua notevole dimensione si propone come nuova porta monumentale di accesso al nulceo storico. In questo modo il borgo si apre ai visitatori che si trovano immediatamente di fronte l’elemento principale costituito dal castello e dalla sua imponente torre. Per la sua realizzazione si è scelto il calcestruzzo pettinato integrandosi perfettamente con le strutture storiche esistenti, oltre ad essere in linea con il sistema costruttivo dell’edificio exnovo. La sua finitiura inoltre garantisce un maggiore grip offrendo un percorso sicuro e agevole.

Sezione sul lato Est del Borgo

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Esempio e riferimento architettonico


Vista della rampa da un pianerottolo di sosta

Vista della scalinata dalla strada, in lontananza il castello e la sua torre.

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Altro intervento molto importante nell’ambito dei collegamenti tratta la valorizzazione delle vie traverse del borgo, poichè mettono in contatto l’anima interna del nucleo costruito con il paesaggio circostante. I percorsi trasversali sono tre di cui due sono aperti ma poco utilizzati, l’altro risulta senza sfondo a causa di una superfetazione che ne impedisce l’utilizzo. Si è previsto prima di tutto l’abbattimento di tale abuso, dopo di che i tre percorsi sono stati concepiti come scalinate con la funzione

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di invogliare i visitatori che si trovano nella spina centrale ad andare verso il paesaggio e viceversa. Nel lato ovest del borgo, in corrispondenza dei percorsi trasversali, vi sono delle cornici di metallo, che fungono da portale di ingresso al paesaggio della valle del Magra.

Vista dei portali sul paesaggio


Fotografie che ritraggono i collegamenti trasversali del borgo

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Data l’esigenza di rendere accessibile l’edificio ex novo e la sua area limitrofa anche ai disabili e data la presenza di un rudere posto al di sotto della suddetta area, si è previsto l’inserimento di un collegamento verticale con scale e locale ascensore all’interno del rudere stesso. A servizio del collegamento verticale, sopra citato, è stata costituita una nuova strada pedonale seguendo l’andamento delle curve di livelllo, che mette in comunicazione il rudere con la parte frontistante la nuova rampa di accesso . Il percorso pedonale è provvisto di sedute per la sosta dei vistatori durante il loro tragitto. Una struttura intelaiata in acciaio sostiene il collegamento verticale. Essa è a sua volta rivestita da una lamiera traforata, con una maglia idonea in grado di impedire le intrusioni di animali al suo interno. Il rudere sarà ovviamente consolidato e messo in totale sicurezza. Il collegamento verticale servirà l’edficio ex novo su tre livelli (copertura, piano terra e primo)

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Sopra: foto dal drone sul ruudere oggetto di intervento A destra: Vista del nuovo collegamento verticale Sotto: ista ravvicinata del rudere completamente sovrastato dalla natura


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4.3 Il nuovo teatro L’esigenza di avere una location idonea alla pratica del canto madrigale ha posto l’attenzione sulla chiesa, che attualmente viene utilzzata poco o nietne. Il restyling riguarda solamente l’interno della chiesa, lasciando del tutto inalterato l’involucro esterno. L’interno non è di particolre pregio architettonico pertanto la salvaguardia riguarda soltanto il piano dell’organo posto sopra all’ingresso della chiesa stessa. L’intervento prevede l’inserimento di sessanta posti a sedere, disposti su dieci file da sei posti ciascuna.

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Ogni fila è rialzata rispetto a qualla di fronte in modo da consentire una vista idonea per tutti gli spettatori. Il palco dove cantano gli artisti è il piano dove si trova attualmente l’altare. Come già accennato il piano dell’organo viene mantenuto e valorizzato destinandolo anche a locale di gestione luci per gli spettacoli. Esso viene separato dal resto della teatro tramite una lamiera perforata fonoassorbente. Inoltre per far fronte al problema del riverbero e quindi al raggiungimento di una buona acustica sono stati inseriti dei pannelli fonoassrbenti sospesi dal soffitto tramite una tensostruttura. I pannelli costituiscono l’unico elemento di arredo del teatro insieme alle sedute. All’esterno della chiesa è prevista l’eliminazione


della rampa frontistante ad essa. A causa della sua elevata pendenza è stata sostituita con un sistema di scalini, mentre per le persone con difficoltĂ motorie è stata pensato un’accesso alla chiesa attraverso una rampa che la circonda. La suddetta rampa permette anche di raggiungerne un altra per accedere direttamente alla strada romana.

A sinistra: vista sulla nuova scaliata di accessa al nuovo teatro A destra: vista interna dal palco verso le sedute Sotto: vista interna dal dalle sedute verso il palco

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4.4 Architettura polifunzionale Data la mancanza di ambienti idonei ad ospitare determinate funzioni a servizio del tema in questione, è stato concepito un nuovo elemento architettonico nella zona Sud del borgo dove attualmente insiste un fabbricato di bassa rilevanza architettonica con superfetazioni incongruenti. Anche da una lettura dell’impianto planimetrico risulta distaccato dal resto del costruito consolidato, pertanto si è ritenuta necessaria la demolizione. La scelta di una nuova architettura ipogea nasce principalmente per due motivazioni, la prima non vuole precludere la vista nel doppio affaccio naturale attualmente presente nell’asse Est-Ovest e non deturpare il profilo del borgo, la seconda prende in considerazione l’impianto medievale dei piccoli borghi di questo tipo che vengono concepiti sulla centralità della figura del castello e che non consentono quindi una ulteriore polarità oltre ad esso, pena lo squilibrio del borgo stesso.

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Seguendo la spina centrale in direzione sud, e uscendo dal costruito ci si trova di fronte al nuovo teatro all’aperto che al tempo stesso costituisce la copertura della nuova architettura ipogea oltre a rappresentare un ingresso monumentale verso il paesaggio. ll punto di incontro tra il teatro e la spina centrale genera inoltre uno spazio di aggregazione sociale. Il teatro è costituito da dodici file di gradoni per un totale di 90 posti a sedere. Alla base delle sedute si trova il vomitorio d’ingresso all’edificio stesso. L’elemento polivalente si sviluppa su due livelli oltre a quello di copertura sopra descritto. Accedendo dal vomitorio si raggiunge una sala di filtro dove vengono proiettati immagini e video riguardanti il tema della musica, la storia del borgo e del suo restauro. Le proiezioni vengono dalla parete rivestita completamente in legno frontistante l’ingresso, e attraverso un gioco di aperture geometriche con varie inclinazioni si crea una atmosfera Sotto e in alto a destra: schizzi del concept di progetto, rispettivamente prospetto sud e sezione.


Sotto: Vista del nuovo teatro all’aperto non che copertura del nuovo edificio polifunzionale.

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Vista della sala filtro e proiezione

Vista del particolare delle aperture

suggestiva. La sala stessa si affaccia sulla sala conferenze del piano inferiore in doppio volume. La suddetta offre 72 posti a sedere ma data la sua flessibilità funzionale può essere utilizzata anche in altri modi a seconda delle esigenze. In linea con la parete in legno delle proiezioni è stata prevista una piccola sala regia e di proiezione per la sala conferenze che a sua volta viene separta dall’esterno da una grande vetrata.

quanto elemento importante per il canto, il tutto corredata da spogliatoi e locale deposito. La sala si affaccia sulla vallata tramite una grande vetrata, richiamando grande concentrazione e rilassatezza.

Uscendo dalla sala conferenze ci si trova in una zona di reception e di smistamento, di fatti si può sia uscire attraverso un percorso ipogeo trasversale, sia salire tramite la scala che porta al piano primo, dove oltre alla sala di filtro, troviamo due corti vetrate con la funzione di dar luce agli ambienti interrati e che di notte daranno la sensazione di due grandi lanterne che illumineranno la nuova architettura. Inoltre sul lato est abbiamo la sala di respirazione e di aiuto nel controllo del fiato in 46

Vista sala conferenze


Vista dal bar verso la chiesa e il paesaggio

Vista dal punto di ristoro verso la valle del Magra

Da qui si riesce a vedere anche il nuovo impianto di collegamento verticale posto al di sotto di essa. Infine sul lato ovest si trova il punto di ristoro con i suoi relativi locali di servizio(dispensa, servizi personale, e spogliatoio). Vengono messi a disposizione tavoli e sedute posti sia all’interno che all’esterno del locale. L’elemento architettonico è interamente costituito da calcestruzzo armato a vista fatto con casserature, sia all’interno che all’esterno. Si ricercava un materiale che si integrasse bene nel contesto e che trasmettesse al visitatore la stessa senzazione di luogo grezzo che potevano trasmettere il costriuto circostante, costituito per lo più da edifici in pietra. Il calcestruzzo può essere considerato una sorta di pietra moderna che si interga bene anche con le cromie circostanti. La pavimentazione interna invece è in parquet, un materiale decisamente più caldo rispetto al resto. questo perchè si voleva un contrasto tra involucro e piano di calpestio interno.

Vista della sala respirazione

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4.5 Riferimenti architettonici Performance Center _ ENOTA _ Slovenia _ Ptuj anno 2013

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Paris Opera Restaurant _ Odile Decq _ Francia _ Parigi _ anno 2011

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Alexander Calder _ sculture

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I単aqui Carnicero Spagna

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Architettura_Guadalajara_


Adalberto Libera _ Villa Malaparte _ Capri _ Italia _ anno 1943

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Concert Hall Blaibach _ Peter architektur_ Germania _ Blaibach

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Haimerl.


Gardenhouse _ Refugium Laboratorium Klausur HERTL. ARCHITEKTEN _ Steyr _ Austria

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PESQUERA ULARGUI ARQUITECTOS Riabilitazione del sistema murario di Logro単oSpagna, 2013

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FGP ST.UDIO _ Albergo diffuso _ Magliano dei Marsi _ L’Aquila _ Italia _ 2010

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Conclusioni L’analisi effettuata ha messo in evidenza le potenzialità del territorio e le sue risorse, ma al tempo stesso la difficoltà a sfruttarle per generare una riattivazione economica e sociale in grado di far fronte al calo demografico e alla perdita del patrimonio storico, architettonico e culturale locale. Anche se le linee guida possono essere uno strumento collaborante ad una trasformazione qualitativa dei centri storici, da sole non sono ugualmente sufficienti a garantire il successo o a risolvere le criticità incontrate. Prima di un discorso di valorizzazione dei centri storici, ci deve essere un piano di sviluppo che coinvolga tutto il territorio ad una scala più estesa e con un tema riguardante non soltanto il borgo in se ma che coinvolga tutti gli abitanti delle città vicine, deve esserci un tema di interesse nazionale, che attrae anche altre culture e altri mondi. La filosofia “think global, act local” deve concretizzarsi per fare in modo che anche dalla piccola tradizione se ne faccia un elemento cardine per il rilancio di un centro storico minore abbandonato. L’applicazione del tema della musica vuole essere una proposta progettuale con un indirizzo specifico senza preclusioni future per altre attività di diversa natura all’interno del borgo. Di fatti ogni spazio realizzato e destinato ad una determinata funzione può essere facilmente adattato a diverse destinazioni d’uso. La flessibilità degli ambienti consente l’adattabilità a molteplici usi di un determinato luogo, di conseguenza la sua capacità di adattarsi al cambiamento dei temi ne detremina la sopravvivenza nel tempo. Il lavoro svolto non ha pretese dal punto di vista prescrittivo, ne tanto meno vuole avere la presunzione di una trattazione completa ed esaustiva dei molteplici problemi affrontati, tuttavia spero che queste pagine abbiano la possibilità di dare un contributo alla valorizzazione di un territorio, di un patrimonio storico, culturale, sociale, ma anche urbanistico e architettonico, attualmente a rischio di perdita, suggerendo ad Amministrazioni, Uffici Tecnici, ma anche a lettori occasionali, indirizzi ed indicazioni progettuali a favore del miglioramento qualitativo e della crescita della vivibilità nei centri storici minori.

Andrea Casella mail: case.andrea@hotmail.it

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Ringraziamenti Un sincero ringraziamento va a tutti coloro che, in momenti diversi e in vari modi, mi hanno prestato il loro aiuto e la loro assistenza nella realizzazione di questo lavoro. Desidero innanzitutto ringraziare la Prof. Maria De Santis e il Prof. Massimo Gennari per i loro preziosi insegnamenti, per avermi seguito con costanza ed entusiasmo ascoltando ed assecondando le mie idee, e per essersi sempre dimostrati ottimi docenti. Ringrazio per la sua ospitalità, gentilezza ed accoglienza Raffaella Paoletti, per averci aperto le porte del suo castello a Castiglione del Terziere ed averci fatto sentire come a casa, facendoci vivere da vicino e toccare con mano quello che era la volontà del Prof. Loris Jacopo Bononi. Grazie anche a Sara e ad Anna Chiara che hanno condiviso con me la parte di analisi preliminare, dimostrandosi delle ottime compagne di corso oltre che delle grandi amiche. Grazie davvero! Grazie anche a Nico per i suoi consigli, per la sua getilezza e disponibilità verso questo lavoro. Un ringraziamento speciale va all’ Ing. Giorgio Ugozzoli, al Dott. Romeo Broglia, al mio cugino Geologo Marco Casella e a tutta la società “AeroDron” per aver messo a disposizione i loro droni e il loro tempo contribuendo alla buona riuscita di questa tesi. Grazie a tutti gli amici che mi hanno fatto da spalla nei momenti più difficili e che mi hanno sempre ascoltato ed appoggiato. Grazie anche a tutti i parenti che mi hanno sostenuto, ascoltato e sopportato nei momenti più duri, in particolare le mie zie Carla, Manuela, Patrizia e Nicla, i miei zii Mario e Andrea, i miei cugini e mio fratello Simone. Un grazie sincero va anche a Luca e a Roberta, che si sono sempre dimostrati come due genitori trattandomi come un figlio. Un ringraziamento particolare va al mio babbo Pasquale, perchè senza di lui non sarei la persona che sono oggi e non sarei arrivato a questo traguardo cosi importante. Grazie per avermi sempre sostenuto emotivamente, economicamente e professionalmente. Infine ringrazio la persona che più mi è stata vicino nel mio percorso universitario, che mi ha sostenuto nei momenti più difficili, che mi ha sempre aiutato a rialzarmi nonostante le batoste e che ha sopportato le mie ansie e le mie paranoie senza farmi mai sentire un peso. Grazie col cuore Lucrezia! 63


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Tavole di Progetto












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