Portfolio_Andrea Granieri

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ANDREA GRANIERI ARCHITECT | 3D ARTIST

è una realtà specializzata in servizi di progettazione integrata, che sviluppa in ambiente BIM i settori disciplinari del design Architettonico, MEP e Strutturale a tutti livelli di approfondimento progettuale: l’interdipendenza degli ambiti e l’approccio sinergico adottato creano il valore aggiunto e il know-how che caratterizza il ventaglio completo dei servizi offerti. Attraverso l’approccio sistematico al metodo BIM, ATI Project ha potuto garantire una gestione snella ed efficace del progetto con una totale integrazione di tutte le discipline, ottenendo un risparmio considerevole di risorse, ottimizzando le tempistiche di sviluppo ed aumentato la qualità di restituzione progettuale. Nei mesi trascorsi a Pisa ho lavorato sulla parte impiantistica di un progetto di un Nuovo Ospedale Universitario, un complesso organismo tecnologico e urbano al tempo stesso, che da forma e spazio al sistema di relazioni che lega pazienti, comunità locale e ambiente. Il complesso, che occupa una superficie a terra di oltre 200.000mq, si articola in più sotto progetti, che si sviluppano in quattro e cinque piani fuori terra. Io, in particolare, mi sono occupato del ramo relativo al sistema idrico sanitario, il tutto attraverso la metodologia BIM, un punto di forza sicuramente fondamentale in quanto il progetto - e relativo modello - MEP viene portato avanti in simultanea con quello AR e STR, così da avere una visione totalitaria del sistema edificio-struttura-impianti e di avere un controllo sulle Clash Questoimmediato.primo approccio lavorativo nel mondo BIM mi ha permesso, seppure per un periodo di tempo abbastanza limitato, di apprezzare le potenzialità di un metodo di lavoro sicuramente ancora troppo poco diffuso.

ATI engineeringPROJECTandarchitecture design studio ATI2021Project

2018

stages2018

2019 - 2021

PACI’ Parking proposal in Scilla - Fourth place in Architectural Contest in two

berlingieriBAS architetti studioLo studio BAS lavora intorno all’architetture alle diverse scale d’intervento. Lontano dalla ricerca di manifesti o concettualizzazioni aprioristiche del proprio operare, l’approccio dello studio guarda al progetto come valore poetico collettivo, perseguito attraverso la ricerca continua di un rigore metodologico e di una verità costruttiva che caratterizza gli aspetti formali ed espressivi dei propri lavori. I mesi trascorsi con l’Architetto Fabrizia Berlingieri, conosciuta durante gli anni universitari e grazie alla quale ho anche preso parte a due workshop, sono stati fondamentali. Insieme abbiamo lavorato su numerosi progetti, ma quelli che ricordo con più piacere sono due: uno, il più recente, un concorso per il Sara Hildén Art Museum in Finlandia e un Bando di Gara riguardante il progetto di un Parcheggio in un’area vicina al Belvedere di Scilla (RC), un progetto particolarmente stimolante in quanto il parcheggio doveva sorgere su di un Ilpendio.processo di sviluppo è quello che amo: tanti schizzi, tanti disegni a mano, per fissare e studiare l’idea. Con l’Architetto il legame è stato ed è tutt’ora molto forte: i suoi consigli sono ben impressi nella mia mente. “Sii generoso”, mi disse l’ultimo giorno.

Caffo Vinitaly stand, from 3D model to reality2019

Team work_Architectural Competition for the Sara Hildén Art Museum_Tampere, Finlandia2020

Foyer

Sala espositiva

design 2019

I progetti a cui ho lavorato, insieme ad un giovane team di Architetti, sono progetti d’interni “luxury” prevalentemente all’estero, Russia e Spagna in primis, senza dimenticare l’Italia. Qui la cura dei dettagli la fa da padrona. Nulla è lasciato al caso: dalle finiture a parete, alla scelta di tessuti ed imbottiti, passando per i diversi tipi di legno e per i vetri. Ho avuto la fortuna di stare a contatto con professionisti del settore Luxury. Durante l’anno e mezzo passato a Roma, ho avuto anche la possibilità di realizzare e seguire in cantiere un progetto di ristrutturazione, passando quindi dalla fase di sketch alla posa del parquet, occupandomi di computi e richieste di preventivi e ordinativo di materiali. Ci siamo occupati anche del disegno di tutte le falegnamerie dell’appartamento e, assieme ad una falegnameria partner, le abbiamo portate in produzione. E’ stato un vero piacere collaborare con voi, ma era arrivato il momento di voltare pagina. custom bathtub concept2019

architectureMANODÒPERAandinterior - 2020 Il mondo dell’Interior Design è un mondo che, sia nelle precedenti esperienze lavorative, sia negli anni dell’università, ho conosciuto poco. Questo è il motivo per cui ’esperienza in Manodòpera è quindi un’esperienza che mi completa professionalmente.

interior renovation project2019

2018

Qui ho cominciato a mettere in pratica ciò che prima avevo soltanto potuto studiare sui libri, ho cominciato a realizzare i primi disegni esecutivi e primi computi metrici. A loro, all’Architetto Lepreti e all’Ingegnere Pisani, devo la mia impostazione sul lavoro: avere un metodo - ordinato, preciso, schematico - è fondamentale. In più ho imparato profondamente software come ArchiCAD - a partire dal disegno 2D e 3D, alla visualizazzione tramite CineRender - DIALux e PriMus. Principalmente, mi è stato affidato un progetto di ristrutturazione residenziale, che ho portato avanti dal CAD al cantiere. Insieme abbiamo preso parte ad una serie di Bandi di gara, principalmente nell’ambito dell’edilizia scolastica.

L’esperienza in “Progetto EùMédia” è stata la mia prima esperienza lavorativa in uno studio architettonico.

2017

E’ stata un’esperienza ricca e formativa, dal punto di vista professionale ma soprattutto dal punto di vista umano. urbanarchitecture,ProgettoEùMédialightingdesign,planning,engineering -

COMPETITION

“A Room with two Views” è un hotel nel paesaggio artico di Rovaniemi, in IlFinlandia.nuovohotel è stato pensato per richiudersi su se stesso, abbracciando quello che riteniamo essere l’ambiente più importante dell’edificio: la natura che cresce. La natura entra nell’edificio e ne fa parte, consentendo al visitatore di vivere un’esperienza multisensoriale. La struttura in legno è pensata per interagire con l’atmosfera e il paesaggio.

TEAM

2021

Gli spazi interni sono sempre multidirezionali, aperti sul cortile e sulle colline. Ogni camera possiede due grandi finestre, una verso il bosco e una verso il cielo: avere due affacci simboleggia un luogo libero e aperto alle possibilità e all’avventura, che permette al visitatore di sfuggire fisicamente e spiritualmente alla pressione quotidiana e di instaurare il proprio dialogo con la natura. Gli spazi cambiano continuamente in base al percorso solare, all’intensità della luce, al clima, alla stagionalità degli alberi. Il legame con il paesaggio, un flusso sempre mutevole di contrasti e variazioni tra ambiente costruito e natura in continua evoluzione, raggiunge il suo culmine durante l’aurora boreale: l’apertura continua sul tetto permette ai fasci di luce sgarganti di entrare in ogni spazio, tingendoli di un forte tono emozionale. Il brillante tetto in zinco titanio riflette le luci danzanti, diventando il loro teatro privilegiato. Rovaniemi,_1STARCTICCOMPETITIONSYOUNGWORK_ARCHITECTSHOTELPLACEFinlandia

Corte interna

Ristorante

Room

TEAM Verrès,_MENZIONEVERRÈSPOLOCONVITTODÉPENDANCERECUPEROPROGETTAZIONECONCORSOWORK_DIDELL’EDIFICIOINANNESSOALSCOLASTICODID’ONOREValled’Aosta 2020

Il Convitto oggetto del Concorso di progettazione rappresenta il completamento del nuovo polo di istruzione regionale. L’intenzione è quella di dotare la bassa e media Valle di una struttura destinata anche ai ragazzi delle vallate laterali, dando risposta agli studenti pendolari costretti a lunghi viaggi che potranno scegliere di frequentare il proprio corso di studi a Verrès. Il nuovo convitto sarà ospitato nel fabbricato denominato “Dépendance ex-cotonificio Brambilla” in via Frère Gilles del Comune di Verrès: la strategia progettuale attuata deriva da uno studio delle caratteristiche connotanti dell’ex-cotonificio e dalla volontà di massimizzare la qualità degli spazi comuni e delle camere. Trattasi di spazi fondamentali nel progetto pedagogico e formativo dello studente, progettati per permettere al convittore di vivere un’esperienza diversificata in base alle sue esigenze che cambiano negli anni di permanenza nel complesso, nelle diverse stagioni e nei diversi momenti della giornata. L’intervento propone di offrire a convittori e altri studenti servizi integrativi e complementari all’offerta del complesso con il quale la nuova sistemazione esterna è in stretto contatto. Fondamentale è la ricerca di dialogo con la parete perimetrale e gli infissi esistenti non solo tecnologicamente ma anche spazialmente: l’altezza degli infissi superiori ha permesso di collocare in corrispondenza di essi le camere del convitto con una conformazione a duplex e in questo modo ogni infisso superiore è ad uso esclusivo di una sola camera evitando ogni tipo di interferenza. Le stesse azioni sono riproposte a piano terra: da qui deriva la divisione del convitto in 4 livelli con tutti gli spazi collettivi a doppia altezza.

Hall

Sistema distributivo

PERSONAL

Create a realistic context from the 3D model of the Building

Team superFLUID_house proposal2020

Ermetika door’s Visual Proposal2020

Create a realistic context from the 3D model of the Building

UNIVERISTY

LUCENTE

• Spazi pubblici e privati: la progettazione di quartieri flessibili fa sì che si crei una nuova forma di spazi ad uso degli abitanti, definibili allo stesso tempo sia pubblici che privati.

Estratto da Metamorfosi: quaderni di architettura_06/04/2019

Utrecht è la città olandese che negli ultimi anni sta crescendo più velocemente. È anche una città molto giovane, ma è nel contempo uno dei centri economici più importanti del Paese e anche sede di una delle sue maggiori università. Da ciò deriva la necessità di nuove abitazioni e l’esigenza di progettare e pianificare lo sviluppo urbano al fine di evitare la creazione di mere urbanizzazioni disconnesse e prive di servizi per gli abitanti. L’area d’intervento, ad est del centro storico della città, contiene quei servizi che non trovano spazio all’interno di un tessuto consolidato, quali lo stadio, la caserma, i campi sportivi e parchi, confinati entro il tracciato dell’autostrada A27. Al di là di questo si apre il paesaggio delle campagne olandesi, patrimonio UNESCO per la presenza della Waterlinieweg, con i suoi caratteristici fortini. La strategia adottata per l’elaborazione del progetto di espansione si basa perciò sui seguenti punti:

• Energia: da sempre l’Olanda è un Paese virtuoso e attento ai temi della sostenibilità ambientale. Per questo i nuovi quartieri dovranno essere energeticamente autonomi e sostenibili. DI FUTURO PER LA CITTÀ EUROPEA CAVALLO,

TEAM BIENNALEWORK_SESSION IN VENICE: THE CITY OF THE FUTURE, REVEALING THE POTENTIAL OF TERRITORIES AS ACTION FROMSITESTHE OUTSIDE IN: Utrecht, Netherlands 2018 55 in quartieri tipo altamente della nuova area di espansione expansion area STAD VAN DE TOEKOMST, PROVE

• Identità: il territorio della città è ricco di storia ed è molto forte la connessione con i vecchi canali del centro storico e la Nieuwe Hollandse Waterlinie. Proprio per questo motivo, l’acqua, nelle sue diverse forme, è uno degli elementi che rende unico e riconoscibile il paesaggio della città, mitigando anche il surriscaldamento urbano;

• Scala: è necessario superare il problema riguardante la monofunzionalità dei quartieri, attraverso la creazione di nuove città all’interno della città, in modo da riconnettere l’intero territorio e poter scongiurare l’uso di automobili per gli spostamenti;

La prima fase di analisi storica, non così facile in quanto tante informazioni sono andate perdute nel corso degli anni con il susseguirsi di diverse proprietà, precede il progetto di riqualificazione, basato sull’idea di rendere quest’area un polo museale sulla storia produttiva di Cosenza, che possa fungere da motore di una rivitalizzazione più ampia.

Inserita in un contesto urbano particolarmente degradato e in una zona del centro storico caratterizzata dalla presenza di residue strutture industriali, l’area della vecchia fabbrica può rappresentare uno dei casi più significativi di riconversione urbana, tanto per la posizione di “accesso” alla città quanto per la dimensione fisica, contenuti ed il valore simbolico dell’intervento.

Il lavoro di tesi riguarda l’analisi storica, il rilievo e la riqualificazione di un opificio presente nella mia città, Cosenza, il cui territorio storico è puntellato da aree - dismesse, abbandonate o prossime alla demolizione - riconducibili all’archeologia industriale e alla cultura del lavoro.

L’intervento comprende sia il recupero che la demolizione di alcuni edifici, per “svuotare” il complesso da tutte le aggiunte “non storiche” fatte nel corso degli anni, ma soprattutto comprende un processo di riqualificazione dell’intero comparto, grazie ad una grande piazza come luogo per mostre e percorsi espositivi, laboratori e workshop a tema ma anche come spazio di contatto e di scambio tra visitatori e abitanti dei quartieri limitrofi.

MASTER’S DEGREE THESIS historical analysis, architectural relief and renovation project of an industrial pole in Cosenza 2017

Si tratta di un tanninificio del ‘900, un’industria degli estratti tannici, usati in un primo momento come tintura per la seta e poi come concianti per le pelli.

Bielice, Poland 2016

Durante la mia permanenza di 6 mesi in Polonia, il lavoro compositivo si è focalizzato sulla realizzazione di un rifugio di montagna, in una zona turistica di LaBielice.progettazione di una architettura del genere, affrontata per la prima volta, parte da uno studio sul territorio e sulle diverse normative in gioco molto importante, che ha portato a definire l’area di progetto, tra limiti naturali e non. Il suddetto studio, ha portato a definire un nuovo - in parte - sistema di viabilità e tutte le aree a contorno, come quella destinata ai posti auto o quella, a ridosso del corso d’acqua, da destinare a completamento della zona ristorante. Qui in Polonia, dove il clima è particolarmente rigido, la peculiarità architettonica è sicuramente il tetto a falda, che nel progetto ho deciso di portare all’estremo, così da creare un rifugio dalle forme semplici e pure, che ben potesse integrarsi nel panorama circostante.

MOUNTAIN SHELTER

Il progetto di urbanistica - svolto anch’esso in gruppo - tratta la riqualificazione di un’area degradata del tessuto urbano cosentino. Costretta tra due margini, l’uno naturale e l’altro artificiale (il vecchio tracciato ferroviario), l’area oggetto di studio si presenta come un ghetto nel quale si sono riversate tutte le classi sociali più deboli, costellata da episodi di piccola produzione manifatturiera e da una moltitudine di residenze private che trovano sviluppo nella profondità dei lotti verso il fiume, rendendone inaccessibile l’area limitrofa. L’analisi storica dell’area di interesse ci permette di individuare la sua destinazione principale, ovvero quella di area di sviluppo di attività industriali. L’idea è quella di riportare “in vita” questa vocazione ormai persa nel corso degli anni, con un “Business park”, un complesso industriale che si riconosce per la massima funzionalità delle strutture, il pieno rispetto dell’ambiente e per la salvaguardia e sicurezza dei propri spazi. Il profondo rispetto per l’ambiente e per la collettività è dimostrato dalla cura applicata al progetto. Inserito nel contesto industriale vengono previsti viali alberati, aree verdi, fontane e spazi ricreativi per migliorare sia l’impatto ambientale che la qualità della vita per chi ne usufruisce.

URBAN RENEWAL Cosenza, Italy 2015

2014 TEAM WORK_ 10^ WORKSHOPEDIZIONELID’A - IL PROGETTO DELL’ESISTENTE ED IL RESTAURO

Estratto dalla pubblicazione “Il progetto dell’esistente e il restauro del paesaggio. Chiaramonte Gulfi: continuare un mondo” La visione del disegno della valle di Chiaramonte Gulfi, si traduce allo sguardo in una suggestione fatale. Dai 600m di quota dell’insediamento di Chiaramonte si giunge ai 700m dl livello del cimitero: in questa virtuale conquista di vedute sempre più panoramiche, la piazza San Giovanni, cuore dell’omonimo e più antico quartiere, occupa una posizione quasi sommitale. Le vedute storiche indentificano il borgo medioevale con l’inconfondibile figura della sua chiesa, traguardabile pressochè da ogni prospettiva possibile. Alle sue spalle, la sagoma del torrione dell’antico castello, da circa un secolo abitata da una cisterna che guadagna in copertura un punto di vista ancora più elevato, significativamente allineato con quello del cimitero. Questo, a sua volta, si proietta virtualmente verso la piazza San Giovanni, proponendosi come porta di ingresso alla città, in una sequenza di terrazzamenti disegnati dalle curve di livello e dai bordi dell’edificato. Si delinea così il tema di fondo dell’intervento progettuale per il quartiere San Giovanni, ispirato dalla naturale vocazione di Chiaramonte Gulfi e soprattutto del suo quartiere medioevale: il progetto degli affacci sulla valle. Ma prima dei possibili livelli ai quali declinarlo, si sovrappongono letture sperimentali, si classifica, per poter conoscere e riconoscere. DEL Chiaramonte Gulfi, Sicilia

PAESAGGIO

L’affermarsi perentorio della veduta dall’alto come modalità privilegiata, ha tra i suoi effetti collaterali il porre di fronte anche a uno dei volti meno considerati delle città, quello disegnato dai tetti, con le loro modificazioni, le loro superfetazioni, le loro ulteriori stratificazioni, testimonianze per una archeologia rinnovata che ormai non può esimersi dal considerare anche reperti di vita moderna. Si costruiscono abachi che incrociano le tipologie edilizie rintracciate attraverso l’individuazione delle invarianti comuni ai centri storici del meridione d’Italia, riconoscibili come caratteri, con nuove invarianti: trasformazioni spontanee legate a esigenze contemporanee che nel loro ricorrere si propongono come tipiche (addizioni o sottrazioni di volumi e/o elementi, realizzazioni di cisterne, terrazzi, torrini con antenne, corpi per adeguamenti tecnologici o funzionali). Si immaginano possibili rivisitazioni di questi oggetti, come elementi di un sistema in grado di distribuire ovunque stille di qualità per pervenire ad un’operazione sintetica di riqualificazione. Si procede poi ad un secondo livello di esemplificazioni di possibili azioni progettuali, campionate in forma di abachi. Così, l’individuazione delle case disabitate diventa occasione per suggerire un diradamento utile a migliorare l’accessibilità interna, con l’ausilio di risalite meccaniche, ma permette anche di formulare un’ipotesi di valorizzazione e riuso generale del quartiere San Giovanni assegnando a queste stesse case la funzione di alloggi per la realizzazione di un albero diffuso. Si campionano quindi tre modalità di trasformazione possibile, codificate in forma ideogrammatica attraverso il primo abaco proposto. Nel secondo abaco, invece, le diverse azioni possibili: addizione, sottrazione, innesto e così via. Vista d’insieme innesti dell’albergo diffuso nel quartiereAbaco degli interventi Prospettiva di un vicolo del quartiere San Giovanni

Vista della risalita al giardino del Castello Vista del giardino verso la valle

La piazza San Giovanni si specchia sul collage dei tetti degradanti verso valle. Nel repertorio delle trasformazioni possibili, si seleziona perciò l’intervento all’interno di un oggetto diruto con operazioni di sottrazione, addizione e rifunzionalizzazione, per realizzare una scala, un elevatore meccanico, un belvedere con pergole e sedute. Un ordito discreto di piccole inserzioni nella pavimentazione pre-esistente della piazza dirige quindi verso il secondo affaccio, ricavato alla sommità del torrione del castello. Qui, si modella una frastagliata risalita verso il nuovo giardino conquistato, si rivela il muro storico contenendolo nella trama leggera di una gabbia di acciaio cor-ten, si porta alla luce il sistema delle sue stratificazioni sottostanti, per consentirne la visione e lo studio. Alla stessa quota del nuovo giardino del castello si trova un’area residuale tra il cimitero e il convento di Santa Maria di Gesù. La serie degli affacci si completa così con un nuovo giardino minerale, che ricava nel sottosuolo un’autorimessa a servizio della porzione di edificato di San Giovanni posta più a monte, non priva di problemi legati all’accessibilità.

L’idea alla base del progetto è quella di realizzare un percorso, una sorta di nastro, che avvolge le varie sale museali, e diventa quindi essa stessa parte fondamentale del museo. Non quindi una serie di sale collegate da un semplice elemento connettivo, ma un camminamento in quota durante il quale ammirare le opere d’arte. Altrettanto importante è stato lo studio dell’illuminazione, con aree caratterizzate da un’illuminazione naturale e sale con un’illuminazione puntuale che permettesse di valorizzare le esposizioni presenti.

CULTURAL HUB Rende, Italy 2015

L’illuminazione naturale viene sfruttata per dare luce, attraverso dei tagli, alla zona del museo, sviluppatasi su due livelli, destinata alle installazioni temporanee.

Il lavoro è stato svolto in gruppo ed io mi sono occupato - oltre ad un lavoro condiviso sulla sistemazione esterna e sulla viabilità del lotto - della progettazione e dello studio preliminare del complesso museale.

Il progetto riguarda la realizzazione di un polo culturale comprendente un museo, un teatro/auditorium ed una biblioteca.

ANDREA GRANIERI ARCHITECT | 3D Cosenza,ARTISTItaly Phone: +39 392 29 89 435 E-mail Address: info.andreagranieri@gmail.com Skype: andrea.granieri27

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