Cartaservizi 2014 2015

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ANFFAS Trentino Onlus La carta dei servizi

Anffas Trentino Onlus

Associazione di Famiglie di persone con disabilitĂ intellettiva e/o relazionale del Trentino

2014 | 2015

LA CARTA DEI SERVIZI

anno 2014 | 2015


Anffas Trentino Onlus La carta dei servizi

anno 2014 | 2015


Vuoi saperne di più della nostra associazione? Vienici a trovare nella Sede Centrale Trento, Via Unterveger 6 telefono: 0461 40.75.11 fax: 0461 40.75.00 e-mail: associazione@anffas.tn.it

o visita il nostro sito internet www.anffas.tn.it

Il logo ANFFAS Onlus è rappresentato da una Rosa di colore blu, simbolo di qualcosa di raro e prezioso, il capo reclinato per il peso di dover sostener per tutta la vita la disabilità, supportata da un tutore che ne rende forte lo stelo e che rappresenta la forza delle famiglie che si danno reciproco sostegno, racchiusa in un riquadro che rappresenta l’unità dell’Associazione.



sommario

1. PARTE GENERALE 1.1 COS’E’ ANFFAS ONLUS

pag. 8

1.2 SCOPI DELL’ASSOCIAZIONE ANFFAS NAZIONALE

pag. 10

1.3 COS’E’ ANFFAS TRENTINO

pag. 12

1.4 DOVE SIAMO

pag. 13

1.5 PRINCIPI GENERALE DI EROGAZIONE DEI SERVIZI

pag. 15

1.6 DESTINATARI DEI SERVIZI

pag. 18

1.7 DIRITTI E DOVERI DEGLI UTENTI E DEI LORO FAMILIARI

pag. 18

1.8 VITA ASSOCIATIVA

pag. 20

1.9 ASSETTO ISTITUZIONALE

pag. 21

1.10 ORGANI E FIGURE UFFICIALI

pag. 21

1.11 GLOSSARIO ANFFAS

pag. 22

1.12 COME ACCEDERE AI SERVIZI

pag. 25

2. SERVIZI TRASVERSALI 2.1 SERVIZIO DI ASSISTENZA SOCIALE

pag. 30

2.2 SERVIZIO SAI?

pag. 31

2.3 SERVIZIO DI CONSULENZA SANITARIA

pag. 32

2.4 VOLONTARIATO: PROGETTO LIBERAMENTE INSIEME

pag. 35


3. SERVIZI 3.1 CENTRO SOCIO EDUCATIVO (CSE)

pag. 42

3.2 CENTRO OCCUPAZIONALE (CO)

pag. 50

3.3 COMUNITÀ ALLOGGIO

pag. 56

3.4 CENTRO INTEGRATO LA MERIDIANA

pag. 63

3.5 PROGETTO PER.LA

pag. 69

3.6 CENTRO ABILITATIVO PER L’ETÀ EVOLUTIVA IL PAESE DI OZ

pag. 90

3.7 CENTRO RESIDENZIALE NUOVA CASA SERENA

pag. 110

3.8 SERVIZIO ASSISTENZA SCOLASTICA

pag. 122

3.9 SERVIZIO EDUCATIVA DOMICILIARE

pag. 126

4. STRUMENTI DI ASCOLTO E TUTELA 4.1 IL RECLAMO COME STRUMENTO DI SEGNALAZIONE

pag. 132

4.2 CUSTOMER SATISFACTION

pag. 132



1. PARTE GENERALE


Introduzione

La Carta dei Servizi fa riferimento alla Direttiva Ciampi del 27 gennaio 1994 “Principi sull’erogazione dei Servizi pubblici” e la Legge n. 328 del 8 novembre 2000, “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”. Esse, a tutela degli utenti, richiedono agli enti erogatori di servizi pubblici – anche quando questi non siano svolti direttamente, ma attraverso concessioni o convenzioni – di dotarsi di una propria “Carta dei Servizi”. Anffas Trentino Onlus ha deciso di utilizzare questo strumento per divulgare agli utenti la missione dell’Associazione, i suoi servizi, i criteri di accesso, le modalità di funzionamento, le procedure per assicurare la tutela degli utenti, la trasparenza dei propri servizi. La Carta rappresenta una sorta di dialogo tra gli utenti e l’Associazione, costituisce un impegno a realizzare un nuovo modello di tutela del benessere degli utenti che vede impegnati sia l’utente sia l’Associazione e, così intesa, rappresenta un documento dinamico, in un continuo divenire e aggiornamento, secondo il mutare della percezione dei bisogni ed in sintonia con l’evoluzione del mercato del socio – assistenziale e socio – sanitario, della normativa e delle conoscenze scientifiche. Nello stilare la propria Carta dei Servizi Anffas Trentino Onlus promuove interventi per garantire il miglioramento della qualità della vita.

1.1 COS’è ANFFAS ONLUS? ANFFAS, nasce a Roma il 28 marzo 1958; essa è la prima associazione italiana sorta a tutela dei diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie, viene riconosciuta Ente con Personalità Giuridica con DPR n. 1542 del 1964. Nel 1997 l’Associazione, pur conservando l’acronimo, si definisce “Associazione Nazionale di Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e Relazionale” e nel 2000 diventa Onlus (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale).

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Introduzione

Anffas Onlus, con l’approvazione della modifica statutaria nel novembre 2000, ha riorganizzato la propria attività su un modello associativo di tipo federale, riconoscendo piena autonomia giuridica, patrimoniale e gestionale alle associazioni locali. Si è inoltre prevista la costituzione di Organismi Regionali rappresentativi delle associazioni socie, nonché la possibilità di concedere il marchio Anffas ad altri autonomi Enti con fini e scopi analoghi a quelli di Anffas Onlus. Ogni associazione si propone di assicurare il benessere e la tutela delle persone con disabilità intellettiva e relazionale e delle loro famiglie, operando a più livelli, per rendere concreti i principi delle pari opportunità, della non discriminazione e dell’inclusione sociale: • • •

a livello politico, per ottenere normative adeguate ai bisogni delle persone con disabilità intellettiva e relazionale e delle loro famiglie; a livello sociale e culturale, per favorire concreti processi di integrazione contro ogni forma di esclusione e di emarginazione; a livello di promozione e realizzazione di servizi sanitari, sociali, socio - sanitari, educativi e assistenziali rivolti a persone con disabilità intellettiva e relazionale e alle loro famiglie, nonché di ogni altra attività - anche formativa - nel rispetto delle finalità statutarie.

ANFFAS è una grande associazione che si ispira ai principi di solidarietà, rispetto, amicizia e, in termini di servizio, alla “presa in carico” delle persone con disabilità intellettiva e relazionale attraverso l’elaborazione, l’implementazione e la verifica costante di “progetti di vita” individualizzati.

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Informazioni generali sulle attività e sui servizi

1.2 SCOPI dell’ASSOCIAZIONE NAZIONALE – la “MISSION” Dall’articolo 3 dello Statuto di ANFFAS Onlus: “L’associazione … persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale, nel campo dell’assistenza sociale e sociosanitaria, della ricerca scientifica, della formazione, della tutela dei diritti civili a favore di persone svantaggiate in situazioni di disabilità intellettiva e relazionale affinché sia garantito ai disabili il diritto inalienabile ad una vita libera e tute-

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Informazioni generali sulle attività e sui servizi

lata, il più possibile indipendente nel rispetto della propria dignità. L’Associazione persegue il proprio scopo anche attraverso lo sviluppo di attività atte a: stabilire e mantenere i rapporti con gli Organi governativi e legislativi internazionali, euroPI, nazionali e regionali, con gli Enti Locali e con i Centri pubblici e privati operanti nel settore della disabilità …”

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Informazioni generali sulle attività e sui servizi

L’utente è rappresentato dalla persona con disabilità intellettiva e relazionale e da chi la rappresenta (famiglia, tutore o amministratore di sostegno). Anffas Onlus promuove e favorisce la partecipazione e la condivisione delle scelte da parte degli utenti. 1.3 COS’E’ ANFFAS TRENTINO ONLUS La sede trentina di ANFFAS fu fondata a Trento nel 1965. Lo scopo della sezione fu, in primo luogo, quello di rompere l’isolamento nel quale era tenuto la persona con disabilità, e poi di svolgere un’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica ritenuta di importanza fondamentale per la risoluzione dei molti e gravi problemi del settore. Nel 1966 fu aperta una Scuola Materna: si considerava infatti fondamentale iniziare precocemente il processo educativo per avere effetti positivi su tutto lo sviluppo successivo. Emerse poi il problema dei giovani con disabilità in età post - scolare e fu così che nel 1967 nacque il primo Centro Occupazionale, pensato per creare situazioni in cui i ragazzi potessero apprendere ed esercitare un’attività lavorativa adeguata alle loro capacità. Nel 1969 venne aperta la prima Comunità Alloggio per dare risposta ai ragazzi delle Valli che chiedevano di frequentare il Centro. È iniziato così un percorso che ha portato alla realizzazione di un “sistema” caratterizzato dalla qualità dei servizi e dalla correttezza gestionale. Da aprile 2003 la sezione è diventata un’associazione autonoma e denominata Anffas Trentino Onlus, i cui punti di forza sono: •

il forte radicamento territoriale, portare i servizi il più vicino possibile alle residenze delle persone con disabilità, che presuppone e richiede il coinvolgimento delle risorse locali, in primis delle famiglie; la famiglia, intesa come parte attiva dello stato sociale, con le sue capacità di relazione e di funzione solidaristica negli interventi formali, informali, pubblici e privati.

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Informazioni generali sulle attività e sui servizi

Va sottolineato l’aspetto evolutivo della nostra attività, aperta alla ricerca e alla sperimentazione, cercando di evitare che ogni dato acquisito si trasformi in una rischiosa cristallizzazione funzionale. 1.4 UBICAZIONE

La sede amministrativa dell’Associazione è situata in via G. Unterveger n. 6, a Trento. Su tutto il territorio Trentino sono dislocati 42 centri ed un Atelier “Articà” per l’attività artistica:

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SERVIZI RESIDENZIALI

NUOVA CASA SERENA – TRENTO LA MERIDIANA – TRENTO CASA SATELLITE – TRENTO COMUNITA’ ALLOGGIO • 1 A CAVALESE • 1 A LEDRO • 1 A TIONE • 1 A TONADICO • 6 A TRENTO • 1 A VILLA AGNEDO

SERVIZI DIURNI CENTRI SOCIO EDUCATIVI • 3 AD ARCO • 1 A BORGO • 1 A CAVALESE • 1 A POZZA DI FASSA • 1 A TIONE • 1 A TONADICO • 6 A TRENTO CENTRI OCCUPAZIONALI • 1 A ARCO • 1 A BORGO VALSUGANA • 1 A CAVALESE • 1 A TONADICO • 1 A TRENTO CENTRI di FORMAZIONE PROFESSIONALE • • • • • •

1 AD ARCO 1 A BORGO VALSUGANA 1 A PREDAZZO 1 A ROVERETO 1 A MEZZANO (Primiero) 1 A TRENTO

CENTRO ABILITATIVO PER L’ETA’ EVOLUTIVA • • •

IL PAESE di OZ – TRENTO PROGETTO PONTE CENTRAVANTI – TRENTO CRESCIAMO INSIEME - TRENTO

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I servizi di assistenza scolastica ed educativa domiciliare coprono tutto il territorio provinciale, in base alle convenzioni attivate con gli Istituti Scolastici che ne richiedono l’attivazione e le richieste da parte dei Servizi Sociali di Zona.

1.5 PRINCIPI GENERALI di EROGAZIONE dei SERVIZI Di seguito i principi generali cui si ispira l’attività di ANFFAS, volti ad affermare il valore della persona con disabilità intellettiva e relazionale in quanto persona, portatrice quindi di valori e diritti che appartengono alla sfera dei diritti umani, universalmente e solennemente sanciti dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 13 dicembre 2006. UGUAGLIANZA Per Anffas Trentino, il principio di uguaglianza poggia le proprie basi sul riconoscimento e sulla valorizzazione delle diversità. L’essere diversi rappresenta una ricchezza per tutti, ed è quindi nella diversità che a tutti devono essere garantiti gli stessi diritti. In quest’ottica, il soggetto affetto da disabilità è “persona” e come tale ha il diritto di essere aiutato a realizzare e a mettere a frutto tutte le sue potenzialità all’interno di un progetto di vita. Tale aiuto sarà opportunamente modulato in considerazione dell’età, delle condizioni della persona e delle circostanze concrete (familiari, sociali, economiche, etc.) in cui si svolge l’azione educativa. L’approccio d’intervento prescelto dall’Associazione è quindi quello di partire da ciò che l’utente ha (e non da ciò che manca), cercando di potenziare al massimo le risorse di cui è portatore, favorendo in tale modo la promozione e l’inclusione dell’assistito all’interno della società di riferimento (scuola, mondo del lavoro, comunità territoriale, etc.). CONTINUITÀ del SERVIZIO Date le specifiche finalità caratterizzanti Anffas Trentino e i suoi servizi, al principio di continuità del servizio devono essere attribuiti tre differenti significati: 1. in primo luogo “continuità del servizio” significa garantire ai proprio assistiti un Piano Individualizzato che sia un vero e proprio progetto di vita, la cui realizzazione è assicurata anche dopo il venir meno dei genitori e/o tutori di riferimento;

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2. in secondo luogo, essendo il servizio offerto da Anffas Trentino solo una delle possibili risorse attivabili, l’Associazione si colloca in un rapporto di collaborazione e di rete con gli altri enti presenti sul territorio (Comunità di Valle, Comune, ASL, scuola, etc.), favorendo la realizzazione di un Piano Individualizzato unico in un’ottica di continuità e di integrazione completa della persona con disabilità e della sua famiglia all’interno del contesto sociale di riferimento; 3. infine, “continuità del servizio” deve essere intesa come l’impegno di cui Anffas Trentino si fa carico nel porre in essere tutte le condizioni che possano evitare l’irregolare funzionamento o l’interruzione dei propri servizi, per quanto direttamente può essere riconducibile alla propria sfera di responsabilità. Nel caso in cui il funzionamento risultasse irregolare e/o interrotto per cause di forza maggiore, l’Associazione si impegna ad adottare misure volte ad arrecare il minor disagio possibile ai propri utenti e ai loro familiari.

PARTECIPAZIONE Il valore della partecipazione deve essere declinato in due differenti modi: partecipazione alla vita associativa e partecipazione al Piano Individualizzato del proprio familiare. In quanto associazione di famiglie, Anffas si è dotata di un sistema di gestione in grado di garantire il rispetto dei criteri di democraticità e partecipazione. Al vertice dell’Associazione vi è l’Assemblea dei soci composta da 448 membri (dato al 31 dicembre 2013), rappresentativi di circa 500 famiglie. Il rapporto famiglia/Associazione viene favorito anche attraverso la proposta di momenti associativi e l’istituzione dei Genitori Responsabili (nominati dal Consiglio Direttivo), cui è attribuita una funzione di accoglienza delle nuove famiglie e di raccordo con l’Associazione. Per l’adozione del Piano Individualizzato dei sostegni (PI), la condivisione con la famiglia rappresenta una condizione indispensabile e questo ruolo è peculiarmente rilevante

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in un’Associazione di genitori come Anffas Trentino, in virtù della concezione che li vede come responsabili primi e naturali dell’educazione dei propri figli. Infatti, gli operatori di Anffas Trentino agiscono in stretta collaborazione con la famiglia e non in alternativa alla stessa. Per favorire tale gestione partecipata e condivisa, Anffas Trentino si impegna a istituire formali momenti di collaborazione e confronto con i genitori, per garantire la migliore programmazione e verifica degli interventi offerti e dei risultati di volta in volta conseguiti. TRASPARENZA ed INFORMAZIONE L’Associazione, al fine di rendere effettiva la “gestione partecipata” e favorire l’affermarsi di un rapporto fiduciario con i propri interlocutori istituzionali (famiglie; Pubblica Amministrazione; donatori..) si impegna a fornire informazioni complete e trasparenti riguardanti la propria attività attraverso la pubblicazione e la distribuzione della presente Carta dei Servizi e la stesura dell’annuale Bilancio Sociale. PROFESSIONALITÀ del PROPRIO PERSONALE Data la centralità ricoperta dalla forza lavoro in un servizio come quello offerto, in questi anni l’Associazione si è impegnata a sviluppare una politica di gestione delle persone (dipendenti e volontari) che fosse realmente attenta alla realtà del singolo individuo, cercando di valorizzarne la professionalità e le motivazioni. Coerentemente con tale visione, Anffas Trentino ha attivato e si impegna a realizzare interventi di formazione continua, a favorire la responsabilizzazione di ogni équipe di lavoro in una logica di crescita professionale, a introdurre strumenti per l’analisi della soddisfazione lavorativa e figure professionali di supporto a ogni singolo dipendente e/o volontario. CONIUGARE L’EFFICACIA con L’EFFICIENZA Fermi restando i principi ispiratori e i valori di riferimento precedentemente dichiarati, Anffas sta modificando le strategie del proprio agire e il proprio modello di gestione. Effi-

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cienza, innovazione e diversificazione dei propri servizi, miglioramento continuo, rappresentano i criteri con i quali l’Associazione si impegna ad affrontare le sfide del futuro. In quest’ottica l’Associazione si impegna a porre le condizioni affinché le risorse economico - finanziarie raccolte siano utilizzate in maniera sempre più efficiente, senza pregiudizio per la qualità dei servizi erogati e il perdurare della propria attività. 1.6 DESTINATARI dei SERVIZI I destinatari dei servizi gestiti da Anffas Trentino Onlus sono persone con disabilità intellettiva e/o relazionale e chi le rappresenta (famiglia, tutore o amministratore di sostegno). Gli utenti dei nostri servizi sono prevalentemente caratterizzati da: • difficoltà e limitazioni di vario grado nelle autonomie di base, relativamente alla cura della propria persona; • difficoltà e limitazioni di vario grado nelle attività interpersonali semplici e/o complesse; • difficoltà e limitazioni di vario grado nei processi basilari dell’apprendimento; • difficoltà e limitazioni di vario grado nelle attività di comunicazione. 1.7 DIRITTI e DOVERI degli UTENTI e dei loro FAMILIARI Diritti • A ogni nostro utente viene riconosciuto il diritto di essere assistito e seguito con competenza, professionalità e attenzione, garantendo la mobilitazione di tutte le risorse disponibili che possano favorire la promozione e valorizzazione delle proprie potenzialità. • Alle famiglie dei nostri utenti viene riconosciuto un ruolo significativo nella formulazione del Piano Individualizzato (PI), nonché il diritto di ricevere tutte le informazioni

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riguardanti il proprio assistito e di poter chiaramente identificare le persone che hanno in carico il proprio familiare. Alle famiglie dei nostri utenti è riconosciuto il diritto di esprimere le proprie opinioni attraverso la predisposizione di appositi ruoli organizzativi e strumenti di comunicazione (Responsabile di struttura; Coordinatore; Genitore Responsabile; momenti assembleari; somministrazione periodica di questionari, procedure di ascolto). In tale modo l’ANFFAS riconosce ai propri interlocutori privilegiati il diritto di proporre suggerimenti, seguendo le normali procedure messe a loro disposizione a tutela di tale diritto. Ai nostri utenti e alle loro famiglie viene assicurato il rispetto della propria privacy e del segreto professionale, garantiti da tutto il personale che ruota intorno all’utente e che lavora all’interno del servizio (dipendenti; liberi professionisti; volontari; tirocinanti).

Doveri • Ogni persona che accede ai nostri servizi ha il dovere di rispettare le norme che ne regolano il funzionamento, al fine di garantire la migliore erogazione delle prestazioni e favorire la buona convivenza tra gli ospiti. • Ogni famiglia è tenuta ad accettare le soluzioni operative prescelte dal personale che – a parità di risultati/benefici – siano più razionali ed economiche. • I familiari dei nostri assistiti devono assumere un comportamento responsabile e rispettoso verso gli operatori, collaborando con loro nella realizzazione del Piano Individualizzato condiviso. • Ogni famiglia è parte attiva nella realizzazione del Piano Individualizzato (PI) e pertanto deve assicurare quelle condizioni utili alla sua realizzazione: − comunicando l’emergere di ogni nuova situazione, in modo da consentire un pronto adeguamento degli interventi (cambio delle cure farmacologiche; esiti

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delle consulenze mediche esterne; nuovo regime alimentare; etc.); − garantendo le condizioni igieniche in modo tale da permettere all’assistito l’immediato accesso alle attività del servizio; − fornendo,su richiesta del personale, gli ausili e gli strumenti non in dotazione alla struttura, ma necessari allo svolgimento delle prestazioni. 1.8 VITA ASSOCIATIVA La struttura organizzativa dell’Associazione è formata da diverse aree di intervento che comprendono servizi ed attività specifiche, la cui gestione avviene in un’ottica unitaria, di sistema. Il nostro modello di riferimento si ispira al principio dell’ “empowerment1”, basato sul decentramento e la condivisione delle responsabilità, sulla diffusione e circolarità della comunicazione, sul lavoro di squadra. E’ frutto di un percorso tutt’altro che lineare ma attento e continuativo, teso a realizzare al meglio, nella pratica operativa oltre che sul piano della gestione societaria, il senso della vita associativa. Seguendo lo stesso principio poniamo particolare attenzione – nell’operatività dei servizi come nella politica della struttura – all’attivazione ed alla cura dei collegamenti “di rete”, che potenziano l’efficacia degli interventi e le risorse del territorio, ma soprattutto sostengono la crescita di un sistema di protezione sociale attiva, fondato sulla collaborazione e la reciprocità.

1 Il concetto di enpowerment fa riferimento all’accrescimento politico, sociale o della forza economica di una comunità. Spesso tale concetto fa riferimento allo sviluppo della fiducia nelle proprie capacità.

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1.9 ASSETTO ISTITUZIONALE

1.10 ORGANI e FIGURE UFFICIALI Presidenza: il Presidente di Anffas Trentino Onlus presiede il Consiglio Direttivo, rappresenta l’Associazione davanti a terzi e firma in nome della stessa. Può adottare, a tutela dell’Associazione, eventuali provvedimenti di ordinaria amministrazione in caso di necessità e urgenza, salvo riferirne al Consiglio Direttivo per la necessaria ratifica. Presidente in carica: Luciano Enderle Consiglio Direttivo: il Consiglio Direttivo ha tutte le facoltà e i poteri necessari per il conseguimento dei fini dell’Associazione e per la gestione ordinaria e straordinaria dell’Associazione stessa che non siano dalla legge o dallo statuto espressamente riservati all’Assemblea. Può delegare alcune funzioni ad un Ufficio di Presidenza, appositamente costituito.

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Ufficio di Presidenza: dato l’aumento della complessità dell’Associazione (aumento delle sedi operative, aumento dei servizi offerti, aumento del personale dipendente) è stata avvertita la necessità di creare un Ufficio di Presidenza, al quale sono state delegate competenze decisionali rispetto alla gestione ordinaria. Direzione Generale: si occupa del posizionamento strategico e dello sviluppo, gestisce funzionalmente i settori di attività, della raccolta fondi (“fund raising”), della comunicazione e della qualità dei servizi, inoltre, afferiscono alla Direzione Generale alcune prerogative, tra cui, la gestione dei rapporti istituzionali e dei rapporti con la Sede Nazionale. Direzione dei Servizi: gestisce funzionalmente i CSE, i CO, il Centro abilitativo Paese di Oz, Progetto Ponte CentrAvanti, Cresciamo Insieme le Comunità alloggio, i servizi di assistenza scolastica e di assistenza educativa domiciliare, il servizio relazioni esterne (e il correlato servizio per i soggiorni estivi), il progetto Per.La Direttore Nuova Casa Serena: gestisce Nuova Casa Serena, attenendosi alle direttive del Consiglio Direttivo e della Direzione Generale e del Direttore dei Servizi Genitore Responsabile: genitore nominato dal Consiglio Direttivo su proposta dei genitori degli utenti. Ha il compito di accogliere le famiglie, di organizzare momenti d’incontro e scambio, di curare i rapporti con i volontari e promuovere la solidarietà, sia all’interno dell’Associazione che verso il territorio di riferimento. 1.11 GLOSSARIO ANFFAS Figure professionali presenti nei servizi Anffas Trentino Onlus, distinte in base alle aree d’intervento afferenti e al tipo di rapporto contrattuale con la stessa Associazione (interni/dipendenti Anffas; esterni/consulenti Anffas):

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Funzioni di coordinamento

Area d’intervento educativo Area d’intervento socio - assistenziale Area d’intervento socio - sanitario

• • • • • • • • • • • • • • •

Interni ANFFAS RSC RSS Coordinatori ( di centri, Terapia Assistita con gli animali) Assistenti educatori Pedagogista Musico - terapisti Insegnante di attività motorie Terapista occupazionale Psicologo Assistente sociale Anffas OSS Assistenti sanitarie Fisioterapisti Psicomotricisti Logopedista

Esterni ANFFAS ***

• Insegnante di art-therapy • Musico - terapisti • Insegnante di attività motorie • Assistente sociale di zona • • • •

Medico Fisioterapisti Specialisti sanitari Psicomotricisti

Struttura organizzativa Complessa: articolazione comprendente più strutture organizzative semplici, afferenti la medesima area territoriale di riferimento. Struttura Organizzativa Semplice: singola unità operativa, riconducibile a uno dei seguenti servizi: Centro Socio Educativo (CSE); Centro Occupazionale (CO); Comunità Alloggio (CA), Cento di Formazione Professionale Percorso Lavoro (Per.La). Responsabile di Struttura Complessa (RSC): responsabile del buon funzionamento della Struttura Organizzativa Complessa. Svolge funzioni di coordinamento e supporto ai Responsabili di Struttura Semplice, affiancandosi a loro per la gestione delle situazioni più complesse e delicate.

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Responsabile di Struttura Semplice (RSS): responsabile di organizzare il lavoro, di gestire la documentazione amministrativa e di coordinare le attività svolte nell’ambito della singola Struttura Operativa Semplice di Anffas Trentino Onlus. E’ interlocutore diretto delle famiglie e del Genitore Responsabile. Coordinatore: imposta il lavoro nelle strutture per attuare le linee decise da Anffas Trentino, dando indicazioni ai responsabili di struttura semplice per l’attuazione della programmazione educativa ed operativa, verificando periodicamente la qualità del lavoro. Il Piano Individualizzato dei sostegni2 Il Piano Individualizzato costituisce la metodologia scientifica e la modalità operativa più adeguata attraverso la quale concretizzare e realizzare il Progetto di Vita delle Persone e quindi per far emergere le qualità (capability) della persona con disabilità intellettiva. Nei vari servizi vengono utilizzate procedure non univoche, frutto di una diversa gestione dei casi legata ad ambiti e strutture diversi e all’intersecarsi di diverse professionalità; questo rappresenta per Anffas Trentino un punto di forza perché permette di avere strutture differenziate e non univoche per rispondere a bisogni di sostegno molto differenziati.

2 Comitato Tecnico-Scientifico Anffas Onlus (a cura di), I sostegni per incrementare la qualità di vita della persona con disabilità intellettiva e relazionale. Una sperimentazione, in American Journal on Mental Retardation: edizione italiana, Brescia, Vannini, vol. 5, n. 3 (2007), p. 397 – p. 398

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Informazioni generali sulle attività e sui servizi

1.12 COME ACCEDERE AI SERVIZI Modalità di accesso ai servizi dei Centri Socio - Educativi (CSE), Centri Occupazionali (CO) e Comunità Alloggio (CA) Per accedere ai servizi dei Centri Socio Educativi, Centri Occupazionali e Comunità Alloggio occorre presentare domanda presso il servizio socio assistenziale della Comunità di Valle o Comune di Trento - Territorio della Valle dell’Adige o Comune di Rovereto (a seconda della propria zona di residenza) tramite l’assistente sociale di zona. Il servizio sociale invia ad Anffas domanda di valutazione di disponibilità all’accoglienza. La richiesta arriva alla Direzione di Anffas che avvia una prima istruttoria, in base alla documentazione pervenuta, stabilendo se vi sia coerenza tra diagnosi e le tipologie d’utenza afferenti ad Anffas e dando parere in merito alla disponibilità di presa in carico della persona. Nel caso di parere positivo da parte di Anffas, il Servizio Sociale di Zona procede alla richiesta di inserimento in Associazione secondo le risorse finanziarie a propria disposizione. Stabilite le condizioni di presa in carico (data di inizio, modalità e frequenza dell’attività, periodo di prova), si riunisce un equipe multidisciplinare, composta da rappresentanti della Presidenza, della Direzione e dei professionisti interni (psicologo, pedagogista, consulente medico e assistente sociale) al fine di valutare i bisogni di sostegno della persona. Modalità di accesso al “Progetto Per.La” L’accesso ai diversi servizi del Progetto Per.La può avvenire a seguito della segnalazione formale dei Servizi Sociali o di Agenzia del Lavoro, con l’interessamento della famiglia, degli Istituti Scolastici o di altre realtà territoriali che hanno in carico la persona. A seguito

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Informazioni generali sulle attività e sui servizi

di questo passaggio, il nucleo di valutazione ingressi del progetto Per.La provvede alla raccolta di tutte le informazioni necessarie alla valutazione funzionale del caso, esprimendo un eventuale parere di idoneità all’accesso rispetto allo specifico servizio, in risposta al fabbisogno di presa in carico evidenziato dall’interessato. Il risultato della valutazione e l’eventuale possibilità di presa in carico vengono solitamente comunicati entro 60 giorni dalla data di presentazione della richiesta.3 Modalità di accesso ai servizi de “Il Paese di Oz” – progetto terapeutico Per accedere al Centro è necessaria la prescrizione di “Valutazione multi professionale finalizzata alla stesura di progetto riabilitativo individualizzato in soggetto con disordini complessi in età evolutiva - codice 93.01.5”; tale prescrizione può essere fatta dal pediatra di libera scelta (PLS) o dal medico di medicina generale (MMG) in presenza di diagnosi di sindrome di Down o di altra malattia genetica accertata comportante disabilità intellettiva; deve essere fatta esclusivamente dallo specialista di neuropsichiatria infantile (NPI) aziendale per tutte le altre situazioni cliniche. Modalità di accesso ai servizi de “Il Paese di Oz” – progetto CentrAvanti e centro “Cresciamo Insieme” L’ammissione alla struttura avviene, per nuovi utenti “esterni” previa valutazione dell’UVM (Unità Valutativa Multi disciplinare); per chi proviene da un percorso interno a “Il Paese di Oz” sono in corso di definizione modalità di ingresso. Per gli aggiornamenti potete consultare il sito www.anffas.tn.it

3 I tempi di accesso dipendono dalla tempistica di autorizzazione degli Enti che hanno in gestione il finanziamento dell’attività (servizi sociali per le sedi formative; FSE per i tirocini di formazione e orientamento, Agenzia del Lavoro per gli interventi erogati dal Servizio di Inserimento Lavorativo).

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Informazioni generali sulle attività e sui servizi

Modalità di accesso a “Nuova Casa Serena” L’accesso avviene previa valutazione dell’Unità Valutativa Multidimensionale in base alla delibera della G.P. n. 270 del 28 febbraio 2014 che, al punto 1.2 stabilisce le modalità di accertamento dello stato di bisogno e l’accesso al servizio. Modalità di accesso al servizio di Assistenza Scolastica La richiesta viene inoltrata ad Anffas Trentino Onlus direttamente dagli Istituti Scolastici, che fanno richiesta del servizio in relazione al numero di alunni certificati e/o con bisogni educativi speciali (BES). Modalità di accesso al Servizio di Assistenza Educativa Domiciliare La richiesta per il servizio di assistenza educativa domiciliare deve essere inoltrata direttamente al Servizio Sociale di Zona, il quale la invia ad Anffas Trentino onlus che provvede all’attivazione del servizio secondo tempi e modalità concordate con l’assistente sociale di riferimento.

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2. SERVIZI TRASVERSALI

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Servizi trasversali

2.1 SERVIZIO di ASSISTENZA SOCIALE Che cos’è? Il servizio di Assistenza Sociale è un servizio di consulenza che si occupa di informare, orientare ed accompagnare le persone con disabilità e le loro famiglie ad un migliore utilizzo delle risorse. Opera in stretta collaborazione con il servizio sociale di zona, al fine di favorire processi di integrazione, socializzazione ed inclusione sociale attraverso la presa in carico della persona e del suo nucleo familiare, mirando a garantire interventi di sostegno e il raggiungimento di un maggior benessere possibile. A chi è rivolto? È un servizio rivolto a persone con disabilità giovani, adulte, anziane - inserite nei vari servizi semiresidenziali e residenziali - e alle rispettive famiglie. Che cosa offre? Il servizio si concretizza attraverso azioni ed interventi mirati alla raccolta di informazioni e documentazioni necessari ai fini della presa in carico e all’aggiornamento della cartella sociale, collaborando in modo trasversale all’interno dell’Associazione con i vari professionisti per la realizzazione del progetto di inserimento. In sinergia con il servizio sociale di zona offre interventi volti ad assicurare alla persona la permanenza nel nucleo d’origine e alla famiglia un sostegno per il compito di cura. Come accedervi? L’accesso al servizio di Assistenza Sociale avviene previo appuntamento telefonico al numero 0461/40.75.10, con l’Assistente Sociale, presso la sede di via G. Unterveger n. 6, a Trento; oppure mandando una mail all’indirizzo: t.menegatti@anffas.tn.it

30 LA CARTA DEI SERVIZI


Servizi trasversali

2.2 SERVIZI ASSOCIATIVI – SERVIZIO SAI? Che cos’è? Il Servizio Accoglienza e Informazione (SAI?) è una funzione svolta attraverso l’ufficio dell’Assistente Sociale nel contesto dell’ascolto, dell’informazione e del supporto alle persone con disabilità e le loro famiglie. A chi è rivolto? E’ un servizio rivolto a persone con disabilità giovani, adulte, anziani – inserite nei vari servizi residenziali e semiresidenziali e alle rispettive famiglie, nonché a tutti i soci dell’Associzione Anffas Trentino onlus. L’Ufficio SAI? situato presso la sede centrale ANFFAS Trentino onlus, si avvale della partecipazione di quattro volontari (con esperienze in pratiche amministrative e conoscenze giuridiche estese anche ad un membro abilitato all’esercizio della professione legale). Il servizio è organizzato secondo le linee guida predisposte dalla Direzione Generale. L’assistenza agli associati viene fornita, di norma, con una mattina alla settimana di presenza presso la sede centrale, per circa 150 ore/anno a cadenza fissa di base, nonché con disponibilità a presenza a richiesta con calendarizzazione diversa e ad intervenire, sia personalmente che telefonicamente, anche fuori sede. Che cosa offre? Nello specifico fa riferimento alle seguenti aree di interesse: • analisi e informazioni (nel rispetto della privacy) sulle situazioni personali che vengono rappresentate; aggiornamento sui diritti riconosciuti dalle normative e relative evoluzioni; supporto allo svolgimento di pratiche amministrative e burocratiche per la richiesta di provvidenze economiche e/o materiali; acquisizione e divulgazione di conoscenze giuridiche specifiche (interdizione e inabilitazione; amministrazione di sostegno; regole successorie e diposizioni testamentarie; etc.);

LA CARTA DEI SERVIZI 31


Servizi trasversali

aggiornamento e indirizzo in materie giuridiche, esclusa comunque la formalizzazione di patrocinio legale, eventualità da rinviare al di fuori dell’ambito proprio del servizio SAI? ANFFAS; collabora con l’Associazione Comitato per l’Amministratore di Sostegno (associazione impegnata nel promuovere la formazione di volontari disponibili a ricoprire l’incarico di amministratore di sostegno, nell’attivare una rete che coinvolga servizi, famiglie e amministratori di sostegno nel supportare i cittadini per la procedura di nomina e lo svolgimento dell’incarico).

A chi rivolgersi per accedere al servizio SAI? L’accesso al servizio “accoglienza e informazione” avviene previo appuntamento telefonico con l’assistente sociale di Anffas (tel. 0461407510), presso la sede centrale di via Unterveger, 6 a Trento, ovvero direttamente all’ufficio SAI? tutti i mercoledì mattina dalla 9 alle 12 al numero 0461407534. È possibile inoltre mandare una mail all’indirizzo: sai@anffas.tn.it

2.3 SERVIZIO di CONSULENZA SANITARIA Che cos’è? Il servizio di consulenza sanitaria è un servizio di assistenza sanitaria primaria che Anffas Trentino Onlus mette a disposizione dei suoi centri e delle famiglie, in un’ottica di prevenzione, formazione e orientamento. A chi è rivolto? Il servizio è rivolto a tutti gli utenti presi in carico dall’Associazione e che frequentano le varie strutture diurne (CSE, CSO, Progetto Per.La) e residenziali (Comunità alloggio).

32 LA CARTA DEI SERVIZI


Servizi trasversali

L’attivazione di questo servizio avviene su attività programmata (definita all’interno del Piano Individualizzato dei sostegni) o su richiesta da parte degli operatori e/o dei familiari in caso di bisogno. Gli operatori che erogano questo servizio (assistenti sanitari e medico) non sostituiscono, ma si affiancano al medico di base (il c.d. “medico di famiglia”) col quale collaborano per garantire la salute dell’assistito. Che cosa offre? Nello specifico, le attività svolte all’interno di questo servizio possono essere riassunte in questi punti: • prima dell’accoglimento dell’utente presso le strutture di Anffas Trentino Onlus, viene eseguita una visita medica (valutazione pre - inserimento), con l’obiettivo di verificare dal punto di vista sanitario - l’idoneità all’inserimento; • lo staff medico può essere coinvolto - su chiamata dell’équipe multidisciplinare - nell’elaborazione e/o nella ridefinizione del Piano Individualizzato dei sostegni • attivazione di prestazioni fisioterapiche da parte degli specialisti Anffas, coerentemente con le indicazioni definite dall’ équipe medica; • controllo periodico da parte delle assistenti sanitarie della situazione sanitaria degli utenti frequentanti i Centri e/o le Comunità, compresa la sfera alimentare. Nel caso in cui emergano delle problematiche, le stesse assistenti attiveranno il consulente Anffas e/o la famiglia dell’assistito per richiedere l’intervento del proprio medico di base; • controllo della corretta tenuta dei farmaci e dei presidi di medicazione utilizzati nei Centri e/o nelle Comunità; • attivazione, organizzazione e/o accompagnamento alle visite specialistiche (psichiatra, neurologo, fisiatra) in caso di necessità o coerentemente con le indicazioni contenute nel PI. Per tali visite è richiesta l’impegnativa del medico di base a cui è assegnato l’assistito; • rilascio, su richiesta dei familiari, delle relazioni mediche per l’ottenimento dei diritti previsti dalla Legge 104/1992 o altri tipi di relazioni.

LA CARTA DEI SERVIZI 33


Servizi trasversali

Quanto costa? Le famiglie e agli utenti non devono pagare nulla per l’utilizzo delle consulenze sanitarie erogate da Anffas Trentino Onlus. Per quanto riguarda le prestazioni esterne ad Anffas (per esempio le analisi di laboratorio o le visite specialistiche), il costo delle stesse è sottoposto al normale ticket sanitario. Che cosa vi promettiamo? SERVIZIO di CONSULENZA SANITARIA Standard 2014/2015 Tempi di erogazione del servizio

• la visita di controllo da parte delle assistenti sanitari avviene con cadenza settimanale per ogni Centro e Comunità dell’Associazione. • per ogni assistito è tenuta una cartella clinica consultabile dal solo personale sanitario;

Gestione delle informazioni sanitarie e rispetto delle privacy

Comunicazione con le famiglie

34 LA CARTA DEI SERVIZI

• a uso esclusivo degli operatori sono redatte delle apposite schede di sintesi, nelle quali vengono riportati gli aspetti rilevanti riguardanti le singole diagnosi e le eventuali note che gli operatori sono tenuti a sapere (presenza di allergie; regimi alimentari richiesti; problematiche particolari; etc.). • in caso di urgenza, l’assistente sanitaria e/o il consulente sanitario si metteranno immediatamente in contatto telefonico con il referente indicato dalla famiglia; • nel caso in cui la famiglia e/o il medico di base volessero avere informazioni rispetto alla cartella clinica del proprio assistito, devono farne formale e motivata richiesta alle assistenti sanitarie.


Servizi trasversali

• sono garantiti a ogni assistito (salvo controindicazioni di tipo medico) adeguati interventi di tipo preventivo, quali: la vaccinazione contro l’epatite B; la vaccinazione antitetanica; l’annuale vaccinazione anti - influenzale; Visite specialistiche

• è garantita a ogni assistito l’ordinaria visita odontoiatrica almeno 1 volta l’anno; • i tempi d’attesa e di accesso agli ambulatori specialistici non dipendono da Anffas Trentino Onlus, ma dalle modalità di funzionamento dei servizi del SSN e dell’APSS.

Rilascio di documenti

• il rilascio dei documenti sanitari da parte del consulente avverrà entro e non oltre 7 giorni dalla richiesta degli stessi.

2.4 AREA VOLONTARIATO “PROGETTO LIBERAMENTE INSIEME” Cos’è? Liberamente Insieme per Anffas Trentino è stata costituita nel 2008, quale organizzazione di volontariato, su iniziativa di Anffas Trentino Onlus. L’associazione è preposta a coordinare il volontariato all’interno di Anffas Trentino Onlus e della cooperativa Laboratorio Sociale. Per l’Associazione, il volontario rappresenta un valore aggiunto insostituibile e complementare al lavoro del personale dipendente e permette d’instaurare con l’utente un rapporto di amicizia, assolvendo così a una funzione d’integrazione sociale e “di ponte” tra i servizi Anffas e la comunità. La scelta di offrire proprio tempo alle persone con disabilità, introduce il volontario in un universo valoriale arricchente e in una prospettiva di apertura al reciproco scambio “volontario - assistito”.

LA CARTA DEI SERVIZI 35


Servizi trasversali

Gli organi • L’Assemblea dei Soci: fissa gli indirizzi politici e le strategie generali dell’associazione e nomina le cariche sociali. • Consiglio direttivo: ha tutte le facoltà e i poteri necessari per il conseguimento dei fini dell’associazione e per la gestione ordinaria e straordinaria e può quindi compiere tutti gli atti che non siano dalla legge o dallo statuto espressamente riservati all’Assemblea. Può delegare alcune funzioni all’Equipe di Coordinamento dell’associazione. • Equipe di coordinamento: è l’organo attuativo del Consiglio Direttivo e si occupa del posizionamento strategico e dello sviluppo, gestisce funzionalmente i settori di attività, della formazione, della raccolta fondi (“fund raising”), della comunicazione, della qualità dei servizi e della sicurezza. Inoltre cura i rapporti istituzionali e quelli con Anffas Trentino Onlus e Laboratorio Sociale. • Equipe formatori: si occupa della formazione iniziale e periodica dei volontari. • Educatori di Riferimento per i Volontari (ERV): provvedono all’inserimento del nuovo volontario e sono l’interfaccia tra Liberamente Insieme, Anffas Trentino e Laboratorio Sociale. L’ERV, infatti, è il collegamento tra i volontari e la struttura operativa in cui opera in stretta e costante collaborazione con il Genitore Responsabile. A chi è rivolta? L’associazione si rivolge e accoglie: • singoli cittadini che sentono il bisogno di fare un’esperienza di volontariato nel Terzo Settore; • piccoli gruppi di persone che vogliano condividere un’esperienza ad alto contenuto valoriale; • realtà associative o istituzioni (parrocchie, gruppi sportivi, scuole, gruppi scout, etc.) che possono partecipare all’organizzazione di progetti di sensibilizzazione sul tema della disabilità.

36 LA CARTA DEI SERVIZI


Servizi trasversali

Il futuro volontario si accorda con il Coordinatore per un primo colloquio (tel. 0461 407522 – cell. 328 9883697) che di norma avviene entro una settimana presso la sede di Via Unterveger, 6 - 38121 – Trento. Il colloquio di tipo conoscitivo ha lo scopo di incrociare il più possibile le aspettative del candidato con le necessità dell’associazione. Se la persona è ritenuta idonea, si attiva un periodo di prova (della durata di 6-10 ore) con il sostegno dell’ERV e/o di altri volontari alla fine del quale è previsto un colloquio con l’educatore di riferimento per una valutazione definitiva che, se positiva, da inizio al volontariato vero e proprio. Ambiti d’impiego Il volontario è inserito, coerentemente con le sue aspirazioni, le sue competenze e le esigenze della associazione, in una o più delle seguenti aree: • educativa: il volontario è a diretto contatto con le persone con disabilità, supportando l’ordinaria attività dei centri e/o attività particolari (soggiorni vacanze, manifestazioni associative, etc.); • innovativa: il volontario è inserito all’interno di progetti sperimentali, che si affiancano e si integrano all’ordinaria attività quali: rappresentazioni teatrali, coro Anffas, ecc.; • sensibilizzazione: il volontario supporta l’attività di sensibilizzazione sul tema della disabilità, attraverso l’organizzazione di convegni e/o incontri nelle scuole e nelle parrocchie; • organizzativa: il volontario collabora nell’organizzazione e gestione delle attività associative; • raccolta fondi: il volontario viene coinvolto nelle attività di promozione dell’associazione e nella raccolta delle donazioni; • formazione: il volontario che ha competenze specifiche può collaborare ai corsi di formazione.

LA CARTA DEI SERVIZI 37


Servizi trasversali

I doveri del volontario Il volontario è tenuto al rispetto di determinate regole, tra cui: • indicare l’impegno che intende dedicare all’associazione. Le presenze del volontario sono programmate secondo un calendario personale, concordato tra il volontario e l’ERV di riferimento; • seguirne in modo coerente i presupposti educativi della struttura di riferimento; • rispettare le indicazioni degli operatori e la normativa sulla Privacy e quella sulla sicurezza. I diritti del volontario: Liberamente Insieme per Anffas Trentino offre ai propri volontari: • la partecipazione ai vari momenti della vita associativa (Cena solidale, Festa del Volontario, ecc.); • la tutela assicurativa a norma di legge; • la formazione attraverso incontri specifici e la formazione sul campo; • il riconoscimento delle ore di volontariato per l’ottenimento dei crediti formativi. Per quanto riguarda gli studenti delle scuole superiori il riconoscimento dovrà essere preventivamente concordato con il Collegio Docenti dell’Istituto di appartenenza; • l’invio della rivista di Anffas Trentino Onlus. • Che cosa vi promettiamo? Liberamente Insieme- Standards 2013/2014 Tempo di attesa per il colloquio conoscitivo

entro sette giorni dal primo contatto

Tempo di attesa per l’inizio del servizio

entro dieci giorni dal colloquio conoscitivo

38 LA CARTA DEI SERVIZI


Servizi trasversali

Comunicazione con i volontari

tutte le comunicazioni vengono effettuate tramite posta elettronica o posta ordinaria, contatto telefonico o sms.

Inserimento e coordinamento

per le prime 6-8 ore di attività il volontario viene seguito da un Educatore di Riferimento per i Volontari che successivamente tiene i contatti e fornisce il supporto necessario.

Monitoraggio degli inserimenti

periodicamente vi sono colloqui tra l’Educatore di Riferimento per i volontari e il Coordinatore di Liberamente Insieme per l’aggiornamento della situazione e la risoluzione di eventuali problemi. gli eventi formativi proposti ad ogni volontario sono:

Formazione

- entro i primi tre mesi corso di formazione base comprensivo della normativa in ambito di sicurezza sul lavoro; la possibilità di partecipare a corsi di aggiornamento; nel periodo di servizio una formazione sul campo.

LA CARTA DEI SERVIZI 39



3. I SERVIZI


Centro Socio-Educativo (CSE)

3.1 CENTRO SOCIO-EDUCATIVO (CSE) Che cos’è? Il Centro Socio Educativo è un servizio diurno che, attraverso la presa in carico globale della persona e l’attivazione di percorsi individualizzati, ha come obiettivo prioritario mantenere e/o potenziare le abilità. Fornisce sostegno ai bisogni primari (alimentazione, cura fisica, etc.) e secondari (istruzione, attività tecnico riabilitative, socializzazione, gioco, etc.) dei propri utenti. Tali servizi sono guidati dalla volontà di superare il semplice approccio assistenziale all’utente e favorire la sua inclusione in una più ampia rete sociale. A chi è rivolto? Il servizio è rivolto a persone che si avviano verso l’età adulta: adolescenti (in età postscuola dell’obbligo); adulti e anziani che si trovano in una situazione di disabilità fisica, intellettiva e/o relazionale. Che cosa offre? Per ciascun utente viene steso un Piano Individualizzato (PI) che consiste nella definizione degli interventi da realizzare per ciascun utente. Tale piano viene definito da un’équipe dopo un congruo periodo di osservazione e periodicamente verificato in base agli obiettivi di volta in volta conseguiti. L’individuazione delle attività da erogare sarà quindi fatta tenendo in considerazione la specifica situazione dell’individuo e le sue particolari esigenze di cura e di sostegno. Le attività realizzate all’interno dei CSE possono essere ricondotte a quattro differenti aree d’intervento1: 1 Non tutte le attività di seguito elencate sono presenti in tutti i Centri Socio - Educativi di Anffas Trentino Onlus. Per maggiori informazioni, contattate il CSE di riferimento per la vostra zona.

42 LA CARTA DEI SERVIZI


Centro Socio-Educativo (CSE)

A) INTERVENTI EDUCATIVI: • attività didattica - lavoro individualizzato sui pre-requisiti della lettura, della scrittura e del calcolo; attività di lettura, scrittura e calcolo; produzione linguistica; • attività motorie - esercizi per il cambio posturale e la stimolazione sensoriale; esecuzione di percorsi strutturati; giochi motori, passeggiate; • attività tecnico - manuali, grafico – pittoriche - artistiche - realizzazione di elaborati e oggetti di diversa tipologia e stile attraverso l’utilizzo di differenti materiali e colori, consentendo di stimolare le capacità percettive dell’assistito (batik, découpage, gesso, ceramica, pittura su stoffa etc.); • attività di falegnameria - realizzazione di piccoli manufatti artigianali (mensole, cornici, etc.); • attività d’informatica - utilizzo di ausili informatici; • attività musicale - un primo approccio alla musica dove i ragazzi imparano a comunicare e farsi comprendere attraverso il suono; • attività di sartoria - realizzazione di ricami e di piccolo artigianato; • attività d’inclusione sociale, apertura e dialogo col territorio anche tramite mostre e/o mercatini, gite, uscite strutturate in contesti culturali.

LA CARTA DEI SERVIZI 43


Centro Socio-Educativo (CSE)

Questi interventi sono attivati al fine di conseguire un miglioramento nella Qualità di Vita (QdV), in particolare: • Benessere fisico • Benessere emozionale • Sviluppo personale • Diritti • Autoregolazione • Benessere materiale • Relazioni interpersonali • Inclusione sociale B) INTERVENTI TERAPEUTICO RIABILITATIVI: • attività motoria, nuoto - attività singole e/o di gruppo, a corpo libero o con l’utilizzo di piccoli o grandi attrezzi per lo sviluppo e/o il mantenimento delle capacità motorie, relazionali e cognitive; utilizzo dell’acqua come strumento riabilitativo e/o ludico - ricreativo; avvicinamento alle principali tecniche di nuoto; • sedute di fisioterapia e psicomotricità; • attività assistita con gli animali - l’utilizzo degli animali (prevalentemente cani e cavalli) nello svolgimento delle attività consente la stimolazione e/o il mantenimento delle abilità cognitive, motorie e affettivo - relazionali dell’utente; • attività artistica, musicoterapia e laboratorio teatrale - attraverso l’impiego di tecniche artistico - espressive si cerca di favorire un percorso di potenziamento e/o mantenimento delle abilità cognitive, sensoriali, motorie e relazionali dell’utente. C) INTERVENTI A SOSTEGNO DELL’AUTONOMIA PERSONALE - rientrano in questa categoria tutte quelle pratiche quotidiane di:

44 LA CARTA DEI SERVIZI


Centro Socio-Educativo (CSE)

• igiene della persona • alimentazione • attività domestiche • cura dell’abbigliamento Anffas Trentino Onlus offre agli utenti dei propri centri la possibilità di godere di un periodo di svago attraverso l’organizzazione di vacanze, che possono costituire anche un momento di sollievo per le famiglie; tali soggiorni si svolgono normalmente in località balneari o montane. La vacanza vuole proporsi innanzitutto come fase di riposo e relax per gli utenti attraverso attività ricreative, accompagnate dalla costante presenza di assistenti educatori, operatori e/o volontari. Come accedervi? Per accedere occorre presentare domanda presso il servizio socio assistenziale di riferimento (a seconda della propria zona di residenza). Quanto costa? Il costo del servizio è sostenuto dalla Comunità di Valle o Comune di Trento - Territorio della Valle dell’Adige o Comune di Rovereto. Alle famiglie è chiesta la compartecipazione alla spesa, in misura variabile secondo il reddito. Che cosa vi promettiamo? CSE - Standard 2014/2015 • I CSE sono aperti dal lunedì al venerdì, tutti i giorni feriali dell’anno (tra i 250 e i 260 giorni);

Giorni e orari di funzionamento dei • il CSE è un servizio diurno (semiresidenziale) con orario medio di centri apertura di 8 ore. Gli orari sono esposti presso le varie sedi.

LA CARTA DEI SERVIZI 45


Centro Socio-Educativo (CSE)

• la definizione del PI rientra tra le prerogative dell’équipe, composta dal pedagogista, dagli assistenti educatori del CSE e dagli eventuali altri specialisti. • entro 180 giorni dalla presa in carico, il CSE organizza una riunione con i familiari e l’équipe operativa nella quale sono esposti i contenuti del PI ed è concordato il calendario delle attività programmate; Responsabilità e modalità di definizione e verifica del Piano d’Intervento (PI) e delle attività del centro

• normalmente il Centro garantisce almeno una riunione annuale per monitorare ogni singolo caso trattato. Per ogni ospite sono individuati, verificati o modificati gli obiettivi generali d’intervento da perseguire nei vari ambiti. Nel caso in cui si verifichino situazioni urgenti (sanitarie e/o comportamentali), saranno attivate ulteriori riunioni dell’équipe; • parallelamente a questi incontri, per ogni singolo caso viene organizzata una riunione annuale, coinvolgendo i professionisti interessati (servizio sociale, personale sanitario, terapisti) • è prevista una riunione settimanale tra gli operatori al fine di verificare: - andamento del Centro; - aggiornamento o monitoraggio, strategie d’intervento; - attività gestionali • durante l’anno è previsto almeno un incontro con i familiari di ciascun assistito per la verifica dello stato di realizzazione del PI; • le attività erogate a ogni singolo soggetto sono definite in base al singolo PI di ogni utente e programmate coerentemente con il calendario settimanale consegnato alla famiglia;

Modalità di gestione della comunicazione con le famiglie

• incontro di verifica annuale per le attività con i consulenti esterni, ove presenti; • presenza del sito dell’Associazione, mensilmente aggiornato sulle iniziative associative programmate; • in caso di bisogno, i familiari possono contattare telefonicamente o via e-mail il responsabile di struttura.

46 LA CARTA DEI SERVIZI


Centro Socio-Educativo (CSE)

• gli interventi erogati dai CSE fanno riferimento a tre differenti ambiti d’azione: a) attività di assistenza alla persona; b) attività educative; c) attività terapeutiche e riabilitative; d) attività ludico-ricreative sportive; • le attività proposte nei CSE possono essere differenti per ogni singola sede territoriale, coerentemente con le professionalità disponibili e con le possibilità logistiche - organizzative caratterizzanti il singolo Centro.

Attività svolte e servizi erogati nei CSE

• non tutte le attività saranno svolte all’interno del CSE, ma – in base alle singole situazioni – potranno essere utilizzate strutture esterne al Centro (piscine comunali o private, centri ippici, centri ricreativi e/o sportivi, etc.). Ogni attività fuori sede sarà comunque preventivamente comunicata attraverso il calendario settimanale; • l’attività svolta nei CSE durante la giornata si articola in differenti momenti: - accoglienza degli utenti presso il Centro; - attività educativa e/o riabilitativa in diversi momenti della giornata (mattina e/o pomeriggio); • preparazione al momento del pranzo (cura e igiene prima e dopo il pasto; alimentazione); • momento di riposo e relax; • conclusione della giornata.

Servizi di supporto: servizio medico specialistico Servizi di supporto: servizio mensa

• in casi particolari è attivato un servizio di supporto medico specialistico (Fisiatra, Psichiatra).

• ogni Centro garantisce ai propri ospiti il pranzo (normalmente erogato da una ditta esterna convenzionata o presso mense, ristoranti); • negli aspetti nutrizionali sono tenute in debita considerazione le indicazioni che possono essere fornite dalla famiglia e dal medico dell’assistito rispetto a intolleranze e/o particolari regimi alimentari.

LA CARTA DEI SERVIZI 47


Centro Socio-Educativo (CSE)

Servizi di supporto: servizio di trasporto

• il servizio di trasporto degli utenti dalla propria abitazione al CSE di riferimento (e relativo ritorno) è garantito dal Servizio Trasporti della Provincia Autonoma di Trento e organizzato secondo gli orari e le modalità di funzionamento dello stesso ente gestore. L’attivazione è richiesta dai Servizi Sociali Territoriali; • nel caso in cui, per lo svolgimento delle attività del CSE, sia necessario un trasferimento degli utenti, Anffas garantisce un proprio servizio di trasporto interno.

• i Centri sono strutturati prevedendo una separazione degli spazi coerente con le attività svolte (cucina/mensa; salone per attività ricreative; Articolazione degli area relax; spazi per le attività educative; etc.); spazi nei CSE • l’articolazione degli spazi e la presenza di particolari aree possono essere differenti per ogni singola sede territoriale. Frequenza nella pulizia dei locali

48 LA CARTA DEI SERVIZI

• le pulizie dei locali avvengono con frequenza giornaliera.


Centro Socio-Educativo (CSE)

Presso quali sedi di Anffas Trentino Onlus è attivo? Città/Paese

Indirizzo

Telefono

E-mail

Arco

Via Capitelli

0464/519830

cse.arco@anffas.tn.it

Arco

Via Gazzoletti

0464/518258

Cse.arco@anffas.tn.it

Borgo Vals.

P.zza Romani

0461/757178

cse.borgo@anffas.tn.it

Cavalese

Via Libertà

0462/235442

cse.cavalese@anffas.tn.it

Primiero

Via San Francesco, Tonadico 0439/64615

cse.primiero@anffas.tn.it

Pozza di Fassa

Strada Dolomites

0462/763257

cse.pozza@anffas.tn.it

Tione

Via Filzi

0465/322188

cse.tione@anffas.tn.it

Trento

Via Gramsci

0461/914466

cse.gramsci@anffas.tn.it

Trento

Via Onestinghel

0461/932331

cse.onestinghel@anffas.tn.it

Trento

Via Paludi

0461/994055

cse.paludi@anffas.tn.it

Trento

Via Perini

0461/916929

cse.perini@anffas.tn.it

Trento

Via Volta

0461/935977

cse.volta@anffas.tn.it

Trento

Passaggio Teatro Osele

0461/982505

cse.suffragio@anffas.tn.it

In caso di bisogno e per ottenere maggiori informazioni, è possibile contattare via telefono e/o via e-mail ogni sede e richiedere di parlare con il relativo responsabile di struttura.

LA CARTA DEI SERVIZI 49


Centro Occupazionale (CO)

3.2 CENTRO OCCUPAZIONALE (CO) Che cos’è? Il Centro Occupazionale (CO) di Anffas Trentino è un centro diurno la cui finalità è quella di favorire l’acquisizione e/o il mantenimento delle abilità tecnico - manuali dei propri ospiti, attraverso la proposta di attività occupazionali. Obiettivo di questo servizio è favorire lo sviluppo delle autonomie personali, la consapevolezza e l’apprezzamento del lavoro svolto favorendo la crescita dell’autoefficacia personale. Tali servizi sono inoltre orientati a favorire al massimo l’inclusione sociale. In questa tipologia, pur con finalità specifiche, rientra il Centro Orientamento Giovani, che ha delle peculiarità che verranno di seguito illustrate. A chi è rivolto? Il servizio del CO è rivolto a giovani e/o adulti - anziani con disabilità intellettiva che dopo aver ultimato il percorso scolastico - professionale, non sono stati a inserirti nell’ambito dei percorsi lavorativi protetti. Le persone inseribili nei CO devono possedere un adeguato grado di autonomia ed essere dotate di abilità minime nello svolgimento di piccole consegne. In alcuni casi, l’accesso al servizio è consentito anche a persone con disabilità che hanno concluso - per motivi d’età - la loro esperienza lavorativa, ma che conservano buone capacità e autonomie. Il Centro Orientamento Giovani è un centro diurno con una progettualità temporalmente determinata, riservato a persone che abbiano un’età compresa tra i 16 e i 30 anni, per le quali sia necessario pensare ad un percorso di affinamento e di valutazione ulteriore delle possibilità di sviluppo personale espresse anche intermini di identità. Potranno accedere a questo servizio persone con alcune caratteristiche specifiche tra le quali avere delle buone autonomie funzionali (AFAST ≤ 5), un deficit di comportamento adattivo e un livello di disabilità Intellettiva di

50 LA CARTA DEI SERVIZI


Centro Occupazionale (CO)

grado moderato o lieve (VABS e QI equivalente) e che non presentino bisogni non ordinari di sostegno comportamentale o sanitario (Scale supplementari SIS). Che cosa offre? Il Piano Individualizzato dei sostegni presenta interventi di varia natura, la cui definizione rientra nelle prerogative e competenze dell’équipe multidisciplinare del Centro. Le aree d’intervento dei CO possono essere ricondotte a differenti ambiti d’azione: • area delle competenze lavorative - attività occupazionali interne e/o esterne al Centro della durata di almeno 5/6 mesi supportate dall’operatore; responsabilizzazione nella realizzazione di piccole consegne domestiche e non; mantenimento di abilità di collaborazione; sviluppo della manualità con la stimolazione ed il mantenimento delle abilità finomotorie attraverso attività di falegnameria, sartoria, tecniche artistico – pittoriche, etc.; • area della comunicazione e della relazione - attività volte a stimolare l’utilizzo del linguaggio verbale e non verbale con l’eventuale utilizzo di strumenti per la comunicazione aumentativa alternativa (C.A.A.) e volte a favorire momenti di socializzazione anche con persone esterne al Centro; • area affettivo - emotiva e del comportamento - attività volte all’acquisizione e all’aumento della stima di sé, attraverso messaggi di rinforzo e gratificazione nella quotidianità; mantenimento o miglioramento delle abilità sociali e di gestione dei rapporti interpersonali; • area motoria - attività di movimento (esecuzione di percorsi strutturati, giochi motori, passeggiate, attività di nuoto, etc.) atte a migliorare e/o mantenere il coordinamento e l’orientamento spazio temporale; • area cognitiva - stimolazione e mantenimento dei pre-requisiti o requisiti di lettura, scrittura, calcolo e delle abilità logiche e cognitive; • area dell’autonomia personale - mantenimento delle autonomie inerenti all’alimentazione (presso il Centro o presso mense esterne convenzionate) e inerenti alla cura della persona (promozione all’autonomia e sostegno in caso di bisogno).

LA CARTA DEI SERVIZI 51


Centro Occupazionale (CO)

Nel concreto, tali aree si realizzano mediante attività riconducibili a: Attività Attività di sostegno occupazionali sul della comunicazione territorio Attività didattica* e Informatica

Attività teatrale

Attività di piccolo artigianato (Falegnameria, Ricamo e cucito ecc.)

Attività motoria tra le quali l’attività di Piscina*

Attività grafico-espressive*

Attività specifiche di rielaborazione dei vissuti con C.A.A. e video.

*attività comuni a tutti i servizi CO di Anffas Trentino Onlus

Le attività proposte - individuate in base ai bisogni di sostegno individuali- potranno essere svolte individualmente e/o in gruppo, in presenza del supporto degli Educatori del Centro. ANFFAS offre un periodo di vacanza che può costituire anche un momento di sollievo per le famiglie; tali soggiorni si svolgono normalmente in località balneari o montane. La vacanza vuole proporsi innanzitutto come fase di riposo e relax attraverso attività esclusivamente ricreative e accompagnate dalla presenza di educatori, operatori e/o volontari. Come accedervi? Per accedere occorre presentare domanda presso il servizio socio assistenziale di riferimento (a seconda della propria zona di residenza). Quanto costa? Il costo del servizio è sostenuto dagli Enti locali preposti (Comunità di Valle, Comune di Trento - Territorio della Valle dell’Adige o Comune di Rovereto). Alle famiglie è chiesta la compartecipazione alla spesa, in misura variabile secondo il reddito.

52 LA CARTA DEI SERVIZI


Centro Occupazionale (CO)

Che cosa vi promettiamo? CO - Standard 2014/2015 Giorni e orari di funzionamento dei centri

• i CO sono aperti dal lunedì al venerdì (esclusi i giorni festivi); • il servizio offerto dai CO ha natura diurna per 8 ore di apertura giornaliere. Gli orari di apertura variano da sede a sede. • riunione familiari/équipe attivata entro 90 gg dalla presa in carico nel servizio; • almeno una riunione annuale tra familiari, équipe di lavoro e assistente sociale di zona; • contatti telefonici tra famiglia ed équipe al bisogno;

Modalità di gestione della comunicazione con le famiglie

• in casi eccezionali (ad esempio qualora si renda necessaria una ridefinizione radicale del PI) viene convocata una riunione straordinaria tra familiari ed équipe; • predisposizione - presso la sede centrale - di una bacheca e del sito dell’Associazione, mensilmente aggiornati sulle iniziative comunitarie programmate; • incontro di verifica annuale per le attività con i consulenti esterni; • visita medica annuale con Consulente Medico ed Assistente Sanitaria.

LA CARTA DEI SERVIZI 53


Centro Occupazionale (CO)

• la definizione del PI rientra tra le prerogative dell’équipe, composta dal pedagogista, dagli assistenti educatori del CO e dagli altri specialisti necessari al caso trattato; • entro 90 giorni dalla presa in carico (180 giorni nei casi più complessi), il CO organizza una riunione con i familiari e l’équipe multidisciplinare nella quale vengono esposti i contenuti del PI e viene consegnato il calendario delle attività programmate;

Responsabilità e modalità di definizione e verifica del Progetto individualizzato (PI) e delle attività del centro

• in regime ordinario il Centro garantisce almeno una riunione annuale dell’équipe per monitorare ogni singolo caso trattato. Per ogni ospite vengono individuati, verificati o modificati gli obiettivi generali d’intervento da perseguire nei vari ambiti. Nel caso in cui si venissero a verificare situazioni urgenti (complicazioni sanitarie e/o comportamentali), verranno attivate ulteriori riunioni dell’équipe; • parallelamente a questi incontri, per ogni singolo caso viene organizzata una riunione annuale, coinvolgendo i professionisti interessati nei differenti ambiti d’intervento: - interventi sanitari e psico - sociali (neuropsichiatra, psicologo, assistente sanitario); - interventi sociali (assistente sociale interno ad Anffas, assistente sociale di Zona, pedagogista, psicologo); - interventi scolastici, con il coinvolgimento degli insegnanti degli Istituti Scolastici e dell’eventuale insegnante di sostegno; • una volta alla settimana, viene organizzata una riunione tra gli operatori al fine di verificare: - l’andamento del Centro; - le strategie risolutive dei problemi emersi; - le eventuali altre problematiche.

Attività svolte e servizi erogati nei CO

• Le attività proposte nel centro avvengono con frequenza quotidiana e in presenza di un supporto da parte degli assistenti educatori; • le attività terapeutiche e riabilitative vengono realizzate con frequenza settimanale; • alle famiglie viene fornito un calendario settimanale delle attività programmate per ogni utente secondo il proprio PI.

54 LA CARTA DEI SERVIZI


Centro Occupazionale (CO)

Servizi di • in caso di ulteriore bisogno è attivato, quando possibile, un servizio di supporto: servizio supporto medico specialistico (Fisiatra, Neuropsichiatra, etc.) in appoggio medico con l’Azienda Sanitaria • Ogni Centro garantisce ai propri ospiti la somministrazione del pranzo, Servizi di normalmente erogato da una ditta esterna convenzionata (mense, ristosupporto: servizio ranti, etc.); mensa • nella preparazione dei piatti, verranno tenute in debita considerazione le indicazioni che possono essere fornite dalla famiglia e dal medico dell’assistito rispetto a intolleranze e/o particolari regimi alimentari. • Il servizio di trasporto degli utenti dalla propria abitazione al CSO di riferimento (e relativo ritorno) è garantito dal Servizio Trasporti della Provincia Autonoma di Trento e organizzato secondo gli orari e le modalità di funzionamento dello stesso ente gestore;

Servizi di supporto: servizio di trasporto • Anffas provvede al trasferimento degli utenti tra i vari luoghi sede di attività tecnico terapeutico riabilitative sia attraverso un servizio di trasporto interno, gestito direttamente dall’Associazione che attraverso trasporto esterno. Il servizio viene adeguato alle esigenze dell’utente tramite un percorso minimo diretto su misura. Frequenza nella pulizia dei locali

• Le pulizie dei locali avvengono con frequenza giornaliera.

Presso quali sedi di Anffas Trentino onlus è attivo? Città/Paese

Indirizzo

Telefono

E-mail

Arco

Via Gazzoletti

0464/518258

cso.arco@anffas.tn.it

Borgo Vals.

Via Temanza

0461/752322

cso.borgo@anffas.tn.it

Cavalese

Via Libertà

0462/235442

cso.cavalese@anffas.tn.it

Primiero

Via San Francesco - Tonadico

0439/64615

cso.primiero@anffas.tn.it

Tione

Via Filzi

0465/322188

cso.tione@anffas.tn.it

Trento

Corso Tre Novembre

0461/407551

cso.giovani@anffas.tn.it

In caso di bisogno e per ottenere maggiori informazioni, è possibile contattare via telefono e/o via e-mail (ove presente) ogni sede e richiedere di parlare con il relativo responsabile di struttura.

LA CARTA DEI SERVIZI 55


Comunità alloggio

3.3 COMUNITÀ ALLOGGIO Che cos’è? Le Comunità Alloggio sono un servizio di di accoglienza residenziale, organizzati in unità abitative; sono progettate per gruppi di persone (max 12) che richiedono un sostegno continuativo e che contribuiscono alla creazione di relazioni di tipo comunitario, strutturando spazi e tempi del vivere insieme. A chi è rivolto? Il Servizio è rivolto a persone con disabilità giovani, adulte e anziane di norma già inserite nei centri diurni dell’Anffas o della Cooperativa Laboratorio Sociale e appartenenti a nuclei familiari privi di genitori, con genitori anziani o con familiari in difficoltà nel rispondere ai bisogni del loro parente (in forma temporanea o stabile). La comunità alloggio può rispondere - inoltre – alle persone con disabilità che esprimono la necessità di percorsi di autonomia sperimentandosi - anche per brevi periodi - in nuovi ambienti di vita. Non possono essere accolte persone che presentino problematiche comportamentali e patologie sanitarie incompatibili con la convivenza nella comunità o richiedano prestazioni continuative di assistenza sanitaria. Che cosa offre? La comunità è pensata per vivere l’esperienza di residenzialità in un contesto normalizzante, aperto alle risorse del territorio e alle varie opportunità di inclusione sociale. Durante il primo periodo di permanenza, viene tracciato dall’équipe un Piano Individualizzato (PI) che è redatto con il coinvolgimento e la partecipazione dei familiari o di chi ne fa le veci, e della persona stessa.. Il PI può prevedere un progetto d’inserimento definitivo così come un’esperienza temporanea. Il PI è verificato e aggiornato nella sua attuazione. Gli ospiti della comunità sono seguiti da operatori che creano un clima di accoglienza, familiarità e partecipazione.

56 LA CARTA DEI SERVIZI


Comunità alloggio

Quando il livello di autonomia delle persone lo consente, l’operatore promuove percorsi di corresponsabilità nella gestione degli impegni domestici e nelle iniziative per il tempo libero. Le Comunità Alloggio forniscono servizi alla persona, in modo coerente e continuativo con gli interventi svolti nell’ambito dei servizi diurni. Nello specifico, i servizi forniti dalle Comunità Alloggio sono individuabili nelle seguenti aree: A. attività educative nel contesto residenziale e sociale; B. attività del tempo libero; C. attività volte a promuovere e/o mantenere l’autonomia personale. Nello specifico, queste attività si declinano nelle seguenti azioni: • messa a disposizione di spazi abitativi comuni dell’appartamento e di stanze con massimo tre posti letto corredate e personalizzabili; • gestione del tempo libero, con un’attenzione alle esigenze individuali (attività di animazione ed espressive; uscite di carattere ricreativo, sociale e culturale; partecipazione alla vita del quartiere e della città, alle proposte delle associazioni e della parrocchia); • assistenza all’autonomia personale (igiene della persona, vestizione, preparazione dei pasti e sostegno nella consumazione). Periodo di accoglienza temporanea Nel caso in cui la famiglia manifesti particolari esigenze è possibile fare richiesta di un periodo di accoglienza. Questi periodi potranno tradursi nel prolungamento pomeridiano dei servizi diurni, nella realizzazione di fine settimana e/o di periodi più lunghi presso le Comunità Alloggio. L’accesso a tale servizio è di norma riservato a chi è già utente dei servizi Anffas Trentino Onlus o utente del Laboratorio Sociale. La domanda per accedere a questo tipo di servizio deve essere inoltrata al Servizio Sociale di Zona, il quale contatterà la sede centrale Anffas Trentino Onlus. L’accettazione è comunque sottoposta alla preventiva verifica della disponibilità di posti in struttura e alla valutazione della équipe.

LA CARTA DEI SERVIZI 57


Comunità alloggio

Come accedervi? Per accedere occorre presentare domanda presso il servizio socio assistenziale di riferimento (a seconda della propria zona di residenza). Quanto costa? Il costo del servizio è sostenuto, a seconda del luogo di residenza, dalla Comunità di Valle o Comune di Trento e Rovereto. Alle famiglie è chiesta la compartecipazione alla spesa da parte dell’ente gestore.

58 LA CARTA DEI SERVIZI


Comunità alloggio

Che cosa vi promettiamo? COMUNITÀ ALLOGGIO – Standard 2014/2015

Calendario e orario di apertura del servizio

• il servizio è garantito dalle ore 16.00 alle ore 10.00 del giorno successivo e 24 ore su 24 nei fine settimana e nei giorni festivi, con possibilità di estensione diurna in caso di necessità dell’ospite; • gli orari di apertura (16.00-17.00) e di chiusura (09.00-10.00) variano da comunità a comunità a seconda delle caratteristiche e dei bisogni degli ospiti presenti. • In caso di accettazione della domanda, vi è l’elaborazione del PI da parte dell’équipe;

Definizione e verifica • mensilmente viene realizzata una riunione dell’équipe, per la veridel Piano Individualiz- fica e la programmazione dei progetti e delle scelte operative. Sono zato (P.I.) previste riunioni supplementari per situazioni particolari; • in caso di necessità e comunque almeno una volta l’anno viene realizzata una riunione di verifica del PI. A tale riunione possono partecipare gli ospiti, i familiari, il Servizio Sociale di Zona e l’èquipe. • in caso di situazioni di emergenza, la famiglia è avvisata tempestivamente e comunque entro 24 ore; Modalità di gestione della comunicazione con le famiglie

• i familiari possono fare visita agli ospiti della Comunità, previo accordo con gli operatori da definirsi con congruo anticipo, al fine di garantire il normale svolgimento della vita di Comunità e il rispetto della “privacy” di tutti gli ospiti; • i rientri a casa vanno comunicati almeno con 2 giorni d’anticipo avendo cura di concordare il ritorno in comunità, al fine di organizzare al meglio la vita all’interno della Comunità.

LA CARTA DEI SERVIZI 59


Comunità alloggio

• viene garantita la cura quotidiana (igiene e abbigliamento) nella promozione e nel rispetto dei livelli di autonomia della persona (eventuali servizi di cura della persona come parrucchiere, callista etc., sono a carico della famiglia); • la preparazione dei pasti avviene - ove possibile - con il contributo degli ospiti. In alcune comunità il pasto viene preparato dagli operatori e in altre è fornito direttamente da ditte di catering. In entrambi i casi è possibile la personalizzazione della dieta anche in base a eventuali allergie, intolleranze su richiesta certificata dal medico; • ogni appartamento viene pulito quotidianamente, da lunedì a sabato. Il riordino e le pulizie urgenti restano a carico dell’operatore in servizio presso la Comunità; La vita in comunità: i servizi offerti

• durante il periodo notturno è previsto un servizio attivo di assistenza, con la presenza di un operatore; • l’intervento di eventuali figure specialistiche; • è fornita per ogni utente la biancheria piana (lenzuola e asciugamani), mentre biancheria intima, vestiti e accessori devono essere forniti dalla famiglia e da loro debitamente contrassegnati all’inserimento in comunità; • il lavaggio e la cura del guardaroba che, dove è possibile, è fatto in collaborazione con gli stessi utenti; • l’inclusione con il territorio di ogni Comunità (brevi passeggiate nel quartiere, esperienze in ambienti naturalistici o di aggregazione nei fine settimana, appuntamenti a carattere socio – culturale, mercatini, feste di paese, ristorazione esterna almeno una volta al mese.

Servizi di supporto: servizio di trasporto

60 LA CARTA DEI SERVIZI

• il servizio di trasporto degli utenti dalla Comunità al Centro diurno di riferimento (e relativo ritorno) è garantito dal Servizio Trasporti della Provincia Autonoma di Trento e organizzato secondo gli orari e le modalità di funzionamento dello stesso ente gestore.


Comunità alloggio

• diario di comunicazione tra la Comunità Alloggio e Centri Diurni frequentati dagli ospiti; Strumenti gestionali adottati per il monitoraggio dell’attività svolta

• diario degli interventi realizzati all’interno della Comunità Alloggio; • segnalazione scritta e telefonica dell’educatore in servizio alle persone competenti (coordinatore, psicologo, assistente sanitaria) reperibili in orario di ufficio per la valutazione di particolari situazioni e l’attuazione di indicazioni e interventi specifici; • periodica compilazione di strumenti di valutazione. • corso di primo soccorso una volta all’anno;

Politiche di gestione delle risorse Umane (dipendenti e volontari)

• formazione di tutto il personale sulle tematiche che riguardano il testo unico 81: sicurezza sul posto di lavoro, intervento in caso di incendio, norme per la sicurezza della persona, etc.; • l’impiego dei tirocinanti all’interno delle Comunità viene monitorato e supervisionato dallo psicologo, dal pedagogista o da altre figure di riferimento, secondo le norme di legge che regolano lo svolgimento dei tirocini; • ai volontari è fornito un iniziale momento di orientamento al servizio da parte dell’équipe.

Predisposizione di adeguati strumenti per facilitare l’accesso e il movimento all’interno delle comunità

• in tutte le strutture è previsto l’uso degli ausili prescritti per la mobilità in autonomia dell’ospite.

LA CARTA DEI SERVIZI 61


Comunità alloggio

Presso quali sedi di Anffas Trentino onlus è attivo? Città/Paese

Indirizzo

Telefono

E-mail

Cavalese

Via Libertà

0462/235442

ca.cavalese@anffas.tn.it

Concei

Via S. Marco

0464/592055

ca.concei@anffas.tn.it

Primiero

Via Scopoli - Tonadico

0439/1910072

ca.primiero@anffas.tn.it

Tione

Via Filzi

0465/328574

ca.tione@anffas.tn.it

Trento

Via Perini

0461/916822

ca.perini@anffas.tn.it

Trento

Vicolo San Marco

0461/239060

ca.sanmarco@anffas.tn.it

Trento

Via Paludi

0461/993733

ca.paludi@anffas.tn.it

Trento

Via Fermi / scala A

0461/913947

ca.fermia@anffas.tn.it

Trento

Via Fermi / scala E

0461/914469

ca.fermie@anffas.tn.it

Trento

Via Romagnosi

0461/091245

ca.romagnosi@anffas.tn.it

Villa Agnedo

P.za B.V. della Mercede

0461/762928

ca.agnedo@anffas.tn.it

In caso di bisogno e per ottenere maggiori informazioni, è possibile contattare via telefono e/o via e-mail (ove presente) ogni sede e richiedere di parlare con il responsabile della Comunità Alloggio.

62 LA CARTA DEI SERVIZI


Centro Integrato “La Meridiana”

3.4 CENTRO INTEGRATO “LA MERIDIANA” Che cos’è? Da oltre 9 anni è operativo il Centro “La Meridiana”, un Centro integrato dedicato a soggetti Down e ID (disabilità intellettiva) di età adulta avanzata voluto da Anffas Trentino Onlus per dare una risposta alla problematica della disabilità anziana. Il Centro, unico per il suo genere, offre attraverso un ambiente protesico e con personale appositamente preparato, un intervento che ha come primario obiettivo quello di rallentare l’insorgere di demenze (in particolare della malattia d’Alzheimer) e il decadimento cognitivo, attraverso una particolare flessibilità organizzativa e la proposta di un’ampia gamma di attività (musicoterapia, stimolazione multisensoriale, attività assistite con animali, attività ludico - ricreative) seguendo le indicazioni e le migliori pratiche evidenziate nella letteratura internazionale in questo specifico campo dell’invecchiamento. A chi è rivolto? Il Centro si rivolge a soggetti Down e ID di età adulta avanzata. Che cosa offre? II Centro Integrato La Meridiana offre interventi orientati alla funzionalità globale e specifica (abilità della vita quotidiana) che seguono i principi di due approcci di tipo globale, ossia la “gestione centrata sulla persona” di Tom Kitwood e la “Gentle Care” di Moyra Jones. Il primo approccio richiede agli operatori l’acquisizione della personalità, della biografia e del contesto sociale di ciascun utente prima dell’impostazione di qualsiasi intervento. Il secondo individua come obiettivo non tanto il rendimento quanto il benessere sia dell’utente che di coloro che gli stanno intorno, usando il metodo dell’approccio protesico, ovvero attraverso il sostegno delle funzioni che la persona ha perso o sta perdendo. Questo approccio riguarda sia lo spazio fisico (sicurezza, comfort, semplicità, etc.) sia le persone

LA CARTA DEI SERVIZI 63


Centro Integrato “La Meridiana”

i cui atteggiamenti sono caratterizzati da flessibilità, pazienza e uso del linguaggio del corpo, oltre alle attività di gruppo ed individuali che valorizzano l’autoregolazione. Il Centro offre una serie di stimolazioni mirate, volte al miglioramento o mantenimento delle capacità di elaborare e conservare nel tempo informazioni necessarie per raggiungere una padronanza del proprio mondo interno, dell’ambiente e delle loro reciproche interazioni, sempre tenendo conto dell’obiettivo realistico di garantire “pace e benessere”.

Come accedervi? Per accedere occorre presentare domanda presso il servizio socio assistenziale di riferimento (a seconda della propria zona di residenza). Quanto costa? Il costo del servizio è sostenuto dalla Comunità di Valle o Comune di Trento - Territorio della Valle dell’Adige o Comune di Rovereto. Alle famiglie è chiesta la compartecipazione alla spesa, in misura variabile secondo il reddito. Presso quali sedi Anffas Trentino onlus è attivo? Il Centro “La Meridiana” si trova in corso Buonarroti, 31. Per ulteriori informazioni potete contattare il numero 0461/407557 oppure mandare una mail all’indirizzo lameridiana@anffas.tn.it

64 LA CARTA DEI SERVIZI


Centro Integrato “La Meridiana”

Che cosa vi promettiamo? CENTRO INTEGRATO “LA MERIDIANA” Standard 2014/2015 Calendario e orario di apertura del servizio

• il servizio è garantito 24 ore su 24 per gli utenti che usufruisco del servizio di residenzialità completo. • Per gli utenti che usufruiscono solo del diurno il servizio di norma è garantito nei giorni feriali dalle 8:30 alle 16:00, vi sono però piani individuali che prevedono un diversa modalità di fruizione sia come durata che per distribuzione delle giornate.

Responsabilità e modalità di definizione e verifica del Piano individualizzato

• la definizione del PI rientra tra le prerogative dell’équipe, composta dal pedagogista, psicologa, dagli assistenti educatori e dagli altri specialisti necessari al caso trattato; • entro 180 giorni dalla presa in carico, il Centro organizza una riunione con i familiari e l’équipe multidisciplinare nella quale vengono esposti dati dei primi monitoraggi e i contenuti del PI che contieni il programma delle attività proposte; • il Centro, prevede almeno una riunione annuale dell’équipe per monitorare ogni singolo caso trattato. Per ogni ospite vengono individuati, verificati o modificati gli obiettivi generali d’intervento da perseguire nei vari ambiti. Nel caso in cui si venissero a verificare situazioni urgenti (complicazioni sanitarie e/o comportamentali), verranno attivate ulteriori riunioni dell’équipe; • parallelamente a questi incontri, per ogni singolo caso viene organizzata una riunione annuale, coinvolgendo i professionisti interessati nei differenti ambiti d’intervento: - interventi sanitari e psico - sociali (neuropsichiatra, psicologo, assistente sanitario); - interventi sociali (assistente sociale interno ad Anffas, assistente sociale di Zona, pedagogista, psicologo); - interventi scolastici, con il coinvolgimento degli insegnanti degli Istituti Scolastici e dell’eventuale insegnante di sostegno; • una volta alla settimana, viene organizzata una riunione tra gli operatori al fine di verificare: - l’andamento del Centro; - le strategie risolutive dei problemi emersi; - le eventuali altre problematiche.

LA CARTA DEI SERVIZI 65


Centro Integrato “La Meridiana”

Modalità di gestione della comunicazione con le famiglie

66 LA CARTA DEI SERVIZI

• entro 30 giorni dalla ricezione della domanda di residenzialità, viene organizzato un incontro con la famiglia per comunicare l’esito della richiesta, confermata da successiva comunicazione scritta; • in caso di situazioni di grave disagio della persona, la famiglia riceve tempestivamente una comunicazione telefonica e comunque entro 24 ore; • i famigliari possono fare visita agli ospiti del Centro, previo accordo con gli operatori da definirsi con congruo anticipo, al fine di garantire il normale svolgimento della vita del Centro e il rispetto della privacy di tutti gli ospiti; • i rientri a casa vanno comunicati almeno con due giorni d’anticipo avendo cura di concordare il ritorno in comunità, al fine di organizzare al meglio la vita all’interno.


Centro Integrato “La Meridiana”

I servizi offerti

• viene garantita la cura quotidiana (igiene e abbigliamento) nella promozione e nel rispetto dei livelli di autonomia della persona; • i servizi particolari di cura della persona (parrucchiere, callista, podologo), restano a carico della famiglia o del tutore dell’utente; • Il Centro garantisce ai propri ospiti la somministrazione dei pasti normalmente erogati da una ditta esterna convenzionata (mense, ristoranti, etc.); • nella preparazione dei piatti, verranno tenute in debita considerazione le indicazioni che possono essere fornite dalla famiglia e dal medico dell’assistito rispetto a intolleranze e/o particolari regimi alimentari. • per favorire un clima di familiarità e accoglienza, ogni ospite ha la possibilità di personalizzare i propri ambienti previa autorizzazione del Coordinatore del servizio; • La struttura viene pulita quotidianamente, da lunedì a sabato. Il riordino e le pulizie urgenti restano a carico dell’operatore in servizio; • durante il periodo notturno è previsto un servizio attivo di assistenza, con la presenza di un operatore; • Anffas garantisce l’intervento delle figure specialistiche o dei servizi competenti (psicologo, medico, assistente sanitaria, assistente sociale, guardia medica); • Anffas fornisce per ogni utente lenzuola e asciugamani, mentre biancheria intima, vestiti e accessori devono essere forniti dalla famiglia dell’utente e debitamente contrassegnati all’inserimento in Comunità; • il lavaggio vestiti avviene da parte di Anffas ed è fatto in collaborazione con gli stessi utenti, nell’ottica di rinforzare l’autonomia individuale; • per favorire l’interazione col territorio il Centro garantisce la realizzazione di momenti di socializzazione: brevi passeggiate nel quartiere; esperienze in ambienti naturalistici o di aggregazione nei fine settimana (gite, picnic, passeggiate); partecipazione – durante l’anno - ad appuntamenti a carattere socio – culturale organizzati sul territorio (mercatini, feste di paese, etc.); il pasto fuori struttura almeno una volta al mese in compagnia degli operatori e a carico dell’Anffas.

Servizi di supporto: servizio di trasporto

• il servizio di trasporto degli utenti dalla Comunità al Centro diurno di riferimento (e relativo ritorno) è garantito dal Servizio Trasporti della Provincia Autonoma di Trento e organizzato secondo gli orari e le modalità di funzionamento dello stesso ente gestore.

LA CARTA DEI SERVIZI 67


Centro Integrato “La Meridiana”

Strumenti gestionali adottati per il monitoraggio dell’attività svolta

Politiche di gestione delle risorse Umane (dipendenti e volontari)

Predisposizione di adeguati strumenti per facilitare l’accesso e il movimento all’interno delle comunità

68 LA CARTA DEI SERVIZI

• diario degli interventi realizzati all’interno del Centro; • segnalazione scritta e telefonica dell’educatore in servizio alle persone competenti (coordinatore; pedagogista, assistente sanitaria) reperibili in orario di ufficio per la valutazione di particolari situazioni e l’attuazione di indicazioni e interventi specifici; • supervisione e formazione da parte di uno psico - geriatra; • periodica compilazione di strumenti di valutazione. • corso di primo soccorso una volta all’anno; • formazione di tutto il personale sulle tematiche che riguardano il testo unico 81: sicurezza sul posto di lavoro, intervento in caso di incendio, norme per la sicurezza della persona, etc.; • l’impiego dei tirocinanti all’interno delle Comunità viene monitorato e supervisionato dallo psicologo, dal pedagogista o da altre figure di riferimento, secondo le norme di legge che regolano lo svolgimento dei tirocini; • ai volontari è fornito un iniziale momento di orientamento al servizio da parte dell’équipe. • la struttura è priva di barriere architettoniche e a bassa soglia (>80% per quanto riguarda barriere cognitive e sensoriali monitorate con apposito strumento di valutazione); • ove necessario è previsto l’uso degli ausili prescritti per la mobilità in autonomia dell’ospite.


Progetto Per.La

3.5 IL PROGETTO PER.LA Che cos’è? Il progetto Per.La è un percorso di orientamento, formazione e inserimento al lavoro. Un insieme articolato di servizi messi a disposizione della persona al fine di accompagnarla verso un possibile inserimento lavorativo a regime di mercato, o di prepararla affinché possa esprimere il proprio potenziale in un ambiente di lavoro protetto. A chi è rivolto? I servizi del progetto Per.La sono rivolti a giovani adulti con disabilità intellettiva e relazionale o in situazione di svantaggio sociale, i cui fabbisogni di intervento sono formalmente riconosciuti e segnalati dai servizi sociali competenti per territorio o dai referenti per la legge 68/99 dei centri per l’impiego. L’accesso ai servizio è subordinato alla presenza di particolari requisiti, valutati di volta in volta attraverso un’istruttoria formale presidiata da un nucleo di valutazione socio-psico-pedagogica interna al progetto stesso. A cosa può servire? I servizi del progetto Per.La possono andare incontro a diverse necessità dei giovani con disabilità, che a conclusione della scuola non hanno un chiaro orientamento rispetto al loro futuro, in termini di scelte e servizi di supporto a loro dedicati: - il bisogno di accrescere il livello di consapevolezza rispetto alle proprie potenzialità personali, lavorative e sociali e di maturare un’identità lavorativa adulta; - il bisogno di migliorare sul piano della relazione e della fragilità emotiva, per essere adeguati nei contesti produttivi di un potenziale ambiente lavorativo, rispetto alle relazioni e alle performance richieste; - la necessità di accrescere le esperienze e gli interessi nell’ambito delle professioni, per potersi realmente identificare in un ruolo produttivo; - l’opportunità di migliorare la propria percezione di autoefficacia ed autostima rispetto a dei compiti e a delle mansioni; - il bisogno di assolvere la valenza propedeutica di un fabbisogno formativo precedente ad un inserimento lavorativo vero e proprio;

LA CARTA DEI SERVIZI 69


Progetto Per.La

- essere orientati e accompagnati nella ricerca mirata di un lavoro ai sensi della legge 68/99; - essere supportati rispetto all’obiettivo di migliorarsi nel lavoro e di poter conservare l’occupazione perseguendo standard adeguati; - essere orientati e ricevere un’adeguata preparazione rispetto ad un inserimento all’interno di un contesto lavorativo protetto (cooperativa di tipo A o B); - ricevere supporto in termini di riqualificazione professionale qualora ce ne fosse bisogno; - ricevere una formazione dedicata e facilitata durante un contratto di apprendistato; - collaborare con e coinvolgere le figure di caregiver del lavoratore assunto per un’alleanza educativa indispensabile a garantire coerenza nel percorso di crescita verso e nel lavoro; - collaborare e mediare attivamente col contesto assumente il lavoratore per il mantenimento degli equilibri, realizzando interventi di consulenza e sensibilizzazione del personale coinvolto. Quando può entrare in campo il progetto? • prima della conclusione della scuola, per l’opportunità di attivare “percorsi di alternanza” a favore di alunni BES prossimi all’uscita (a partire dai 16 anni), creando un primo collegamento con le famiglie, per il riconoscimento di un fabbisogno formativo ed educativo da assolvere prima dell’iscrizione alle liste per il collocamento tramite legge 68/99. • al termine del ciclo scolastico obbligatorio, in seguito all’azione orientativa di dimissione degli insegnanti o all’interessamento diretto dei familiari in condivisione col servizio sociale;

70 LA CARTA DEI SERVIZI


Progetto Per.La

• quando nei confronti della persona con disabilità, a seguito dell’iscrizione alle liste per il collocamento tramite legge 68/99, gli uffici competenti in materia di lavoro si pronunciano certificando nel “profilo propedeutico” la progettualità formativa necessaria a stabilire l’idoneità del candidato all’inserimento con legge 68/99; il servizio sociale a sua volta ha la responsabilità di affidare ad enti preposti l’erogazione formativa di cui abbisogna la persona. • per aiutare le persone con disabilità e certificazione di “profilo lavorativo”, che potrebbero puntare ad un inserimento lavorativo attraverso lo strumento del tirocinio. • ad assunzione avvenuta, in seguito al riconoscimento da parte di Agenzia del Lavoro di un bisogno di presa in carico del lavoratore e dell’azienda da parte del nostro servizio. • ad assunzione avvenuta, in seguito a segnalazione da parte dell’Agenzia del Lavoro di un bisogno di riqualificazione da parte del lavoratore assunto con legge 68/99; • mentre la persona con disabilità risulta assunta con contratto di apprendistato e ha necessità di uno specifico intervento di supporto formativo facilitato, richiesto dal datore di lavoro. Che cosa offre? I servizi che il progetto Per.La eroga, in risposta ai diversi bisogni di presa in carico dei giovani, sono: • servizio di primo contatto: presentazione dei diversi servizi interessati e valutazione del fabbisogno di intervento formativo;

LA CARTA DEI SERVIZI 71


Progetto Per.La

• sedi formative2 finalizzate all’acquisizione dei prerequisiti lavorativi, che servono ad orientare verso un inserimento lavorativo a regime di mercato o verso una collocazione in ambito protetto); • tirocini formativi FSE; • servizio di inserimento lavorativo: azioni di supporto dedicate alle persone iscritte ai sensi della legge 68/99, che hanno bisogno di essere sostenute nelle fasi di: - accompagnamento all’inserimento lavorativo; - mantenimento occupazionale; - riqualificazione professionale; - supporto in apprendistato. Schema sui principali servizi offerti:

2 L’avvicinamento e la prima conoscenza del progetto Per.La possono essere favoriti da esperienze di progetto ponte presso le sedi formative a favore di alunni BES ancora in carico alle scuole superiori e prossimi ad essere dimessi. In tal caso gli insegnanti possono concordare l’attivazione di un tirocinio di formazione e orientamento presso una delle sedi del progetto Per.La, al fine di favorire a scopo orientativo alcuni momenti di conoscenza da parte degli alunni e delle rispettive famiglie, delle proposte formative erogate. Tale attivazione è possibile a partire dai 16 anni anni di età.

72 LA CARTA DEI SERVIZI


Progetto Per.La

Le sedi formative Per.La Il percorso di avvicinamento alla dimensione lavorativa da parte del giovane con disabilità può realizzarsi a partire dalla frequenza di una delle sedi formative Per.La, nelle quali si erogano interventi improntati all’acquisizione e allo sviluppo di prerequisiti lavorativi. Nelle sedi si realizzano diverse attività laboratoriali e progetti a cui gli allievi partecipano in piccoli gruppi, secondo un Piano Formativo Individuale, con l’obiettivo di acquisire e consolidare le competenze pratiche legate al “saper fare” e relazionali inerenti il “sapere stare ed essere”, necessarie per mettersi in gioco in qualsiasi contesto di lavoro. Al ventaglio di proposte formative interne alle sedi, si aggiunge la possibilità di svolgere delle attività laboratoriali esterne, tra cui l’attivazione di stage aziendali, utili a valutare le prime capacità di tenuta psicofisica del giovane in un contesto produttivo reale. Le sedi formative solitamente rappresentano la prima tipologia di servizio che cerca di rispondere ad un bisogno del giovane di maturare un’identità lavorativa adulta, accrescendo la consapevolezza di sé, dei propri limiti e potenzialità, e dei propri interessi professionali, per orientarsi verso un inserimento lavorativo ai sensi della legge 68/99 o verso l’accesso ad una cooperativa di Tipo A o B. Un percorso di maturazione e di approfondimento che va condiviso in stretta collaborazione con i caregiver del giovane, perché la scelta finale si realizzi in maniera consapevole e realistica nel rispetto dei bisogni della persona con disabilità. Sedi Per.La presenti sul territorio provinciale: • • • • • •

TRENTO ROVERETO ARCO BORGO VALSUGANA PRIMIERO PREDAZZO

LA CARTA DEI SERVIZI 73


Progetto Per.La

Sul territorio della Provincia Autonoma di Trento il progetto Per.La conta al proprio attivo 6 sedi formative. Ogni sede è organizzata per proporre ai giovani beneficiari una serie di laboratori interni ed esterni, in modo che le competenze acquisite e maturate partecipando ai laboratori del centro possano essere trasferite e messe sempre più alla prova nei percorsi formativi esterni. Ogni laboratorio prevede la presenza di un educatore professionale di riferimento che, secondo un programma definito e aggiornato, supporta il gruppo nell’individuazione di un progetto e nella sua realizzazione pratica, abituando gli allievi a lavorare in squadra, secondo ruoli, responsabilità e sequenze di lavoro rispondenti alle capacità di ogni allievo. Sono inoltre previsti degli importanti percorsi di acquisizione delle abilità psico-sociali inerenti le autonomie. Esempi dei laboratori formativi che possono essere attivi presso le sedi Per. La.:

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Progetto Per.La

La permanenza all’interno delle sedi Per.La e la tipologia di offerta ad essa collegata sono variabili a seconda dei bisogni formativi individuati al momento dell’accesso della persona; questi ultimi vengono rivalutati durante lo stato di avanzamento progettuale collegato alla frequenza della sede, che si realizza entro e non oltre il 25° anno di età dell’allievo. Al termine di tale frequenza per ogni persona si delinea l’opportunità più confacente alle performance dimostrate in itinere, con un chiaro orientamento verso la possibilità di un inserimento lavorativo a regime di mercato o verso un contesto protetto (in una cooperativa di tipo A o B). Nella prima ipotesi l’utente potrebbe essere candidato ad un intervento di tirocinio formativo e di orientamento con FSE. Tirocinio formativo FSE Nella filiera dei servizi Per.La il tirocinio di formazione e orientamento FSE è lo strumento d’elezione che precede l’eventuale inserimento lavorativo del candidato. Esso rappresenta un’opportunità formativa già indirizzata rispetto all’obiettivo di un eventuale inserimento lavorativo a regime di mercato. Solitamente è erogata quando il beneficiario dimostra di avere dei prerequisiti minimi di accesso già sviluppati, rispetto al possesso di una consapevolezza di sé come aspirante lavoratore. Non c’è un limite di età per l’erogazione di tale intervento, come invece nel caso delle sedi. La persona deve essere in età lavorativa e iscritta agli elenchi per la legge 68/99 presso i centri per l’impiego. Tale intervento prevede la partecipazione a uno stage in un’azienda che potrebbe essere interessata ad assumere in conformità con la legge 68/99. Il beneficiario dell’intervento ha la possibilità di svolgere un’esperienza formativa in un contesto di lavoro reale, mettendo alla prova le proprie competenze pratiche e relazionali nello svolgimento di una serie di compiti ritagliati su misura e concordati con l’azienda ospitante, innestandosi all’interno del processo produttivo. L’esperienza formativa è presidiata da un tutor che affianca l’allievo fornendo un supporto per l’acquisizione delle mansioni e per la gestio-

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Progetto Per.La

ne di ogni problematica che può emergere nel contesto lavorativo. Per supervisionare l’andamento del percorso è prevista la presenza di un coordinatore dei tirocini che, in stretta collaborazione con il responsabile della progettazione e analisi fabbisogni, mantiene i contatti con la famiglia del tirocinante e fornisce un supporto a quest’ultimo e al tutor, fungendo anche da mediatore presso la sede di stage. Durante il tirocinio inizia la collaborazione con la figura del “manager di rete” che accompagnerà la persona e la sua famiglia durante il passaggio di ruolo da “allievo tirocinante” a “neo-lavoratore”. A determinare il raggiungimento di tale importante traguardo confluiscono una serie di fattori tra cui, in primis, le effettive performance dell’allievo - che deve risultare a tutti gli effetti in grado di svolgere autonomamente le mansioni affidate, sufficientemente adeguato sul piano delle relazioni di lavoro e reggere il contesto produttivo nel quale si propone l’inserimento -, la disponibilità dell’azienda ad investire sulle sue risorse lavorative residuali e le aspettative coerenti della famiglia. Tra Anffas Trentino e l’azienda ospitante è stipulata una convenzione ai sensi della legge provinciale n.19/1983 art.4 bis, nella quale vengono definite le modalità di svolgimento del tirocinio. Il tirocinio formativo ha una durata media corrispondente ad un’annualità e prevede un impegno orario di circa 20 ore settimanali; oltre all’attività in azienda, il percorso di tirocinio prevede lo svolgimento di un’attività d’aula, finalizzata all’erogazione di contenuti trasversali di supporto al percorso di stage e inerenti il senso e le finalità dell’esperienza formativa. Tale intervento formativo, così come la frequenza delle sedi formative, assolvono i requisiti di “propedeuticità del profilo” che la persona iscritta ai sensi della legge 68/99 deve assolvere prima di essere valutata idonea al lavoro, come previsto nella certificazione rilasciata dagli organi competenti. Servizio di inserimento lavorativo Si dedica alla dimensione lavorativa della persona con disabilità, che inizia a delinearsi

76 LA CARTA DEI SERVIZI


Progetto Per.La

nel momento in cui l’esperienza formativa di tirocinio si traduce in effettiva assunzione ai sensi della legge 68/99. Esso è presieduto da una figura professionale con un ruolo specifico di mediazione attiva, il manager di rete, e prevede la realizzazione di una serie di interventi specifici in risposta al fabbisogno di supporto del lavoratore con disabilità e dell’azienda assumente, che si riassumono in tre fasi: - accompagnamento all’inserimento lavorativo - mantenimento lavorativo - eventuale riqualificazione professionale. Il servizio è in convenzione con Agenzia del Lavoro, la quale riconosce finanziariamente e progettualmente ad Anffas la tipologia di interventi realizzati dal manager di rete e dallo psicologo lavoratori, a favore di persone con disabilità intellettiva e relazionale iscritte alle liste per il collocamento mirato. Le tipologie di supporto erogabili spaziano da: - interventi di affiancamento all’inserimento lavorativo, che si possono realizzare in azienda a favore del dipendente con disabilità e del contesto di lavoro, oltre che esternamente ad esso, mediante l’erogazione di attività di sportello a cui il lavoratore disabile può accedere. Il supporto al lavoratore viene strutturato e quantificato sulla base del progetto lavorativo individuale, tenendo conto del grado di equilibrio della situazione di inserimento lavorativo. Nello specifico, le azioni del manager di rete sono dirette a garantire il funzionamento nelle aree socio-relazionale, produttiva, dell’autonomia, emotiva e comportamentale. Fanno parte di questo ambito di intervento le azioni del manager di rete rivolte al datore di lavoro o ai colleghi, mirate a individuare e a fornire informazioni e strategie rispetto a delle problematicità riscontrate con il lavoratore. L’incontro, in cui talvolta possono essere presenti anche altre figure di riferimento per il

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Progetto Per.La

lavoratore, può essere strutturato all’interno del contesto lavorativo durante le visite di monitoraggio, oppure prevedere uno spazio diverso. All’interno del progetto di inserimento lavorativo sono previsti per ogni lavoratore dei momenti periodici di verifica, che vedono il coinvolgimento dei vari nodi della rete al centro della quale si trova il lavoratore (centri impiego, servizi sociali, datore di lavoro, famiglia, altri stakeholder). All’incontro iniziale di condivisione degli obiettivi del percorso, seguono solitamente alcuni momenti di aggiornamento nel corso dell’anno, eventualmente integrati da ulteriori spazi di confronto, nel caso di specifiche problematicità. - attività di sostegno psicologico individuale dedicate al lavoratore, finalizzate a supportare le fragilità relazionali e gli aspetti emotivi che potrebbero interferire col buon andamento lavorativo, sfociando in comportamenti e vissuti problematici. Alcuni aspetti delicati affrontati in questa sede possono richiedere il coinvolgimento e la condivisione dei caregiver. Questo servizio viene erogato in forma di colloqui individuali, secondo la richiesta del lavoratore o secondo la valutazione del manager di rete o dello psicologo. Il coinvolgimento della famiglia è condizione importante per il buon andamento dell’inserimento lavorativo. Gli incontri con i famigliari sono finalizzati ad un aggiornamento e una verifica periodici, oppure a condividere eventuali problematiche individuando i percorsi di miglioramento necessari per il lavoratore. Questo tipo di intervento, effettuato dallo psicologo del servizio, all’occorrenza può richiedere il coinvolgimento sporadico del manager di rete. - attività di supporto genitoriale, organizzate in gruppi su tematiche legate alla dimensione lavorativa dei figli inseriti, con approfondimento dei vissuti genitoriali nelle dinamiche di investimento educativo ed esperienziale rispetto all’autonomia e all’emancipazione responsabile. Questo servizio intende offrire uno spazio all’interno del quale le famiglie dei figli inseriti

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Progetto Per.La

ai sensi della legge 68/99 possano informarsi, condividere e confrontarsi rispetto all’esperienza dell’inserimento lavorativo del proprio figlio, e al contempo elaborare nuove prospettive di approccio valorizzanti il suo percorso di maturazione. Il gruppo, a frequenza trimestrale, viene supportato dalla figura dello psicologo dei lavoratori in collaborazione con il manager di rete. - attività di supporto erogate al gruppo lavoratori, finalizzate a creare scambi di esperienze, a rielaborare consapevolmente le responsabilità di ruolo nel lavoro e ad accrescere le potenzialità di espressione risolutive nelle relazioni professionali. Il gruppo lavoratori, supportato mensilmente dai manager di rete e/o dallo psicologo dei lavoratori, è uno spazio all’interno del quale ogni lavoratore può confrontarsi su problematiche professionali o elaborare aspetti emotivo-relazionali. Sono previsti diversi gruppi di lavoratori, strutturati secondo le zone di provenienza e il livello di funzionamento cognitivo ed adattivo dei partecipanti. Oltre a queste tipologie di azioni, realizzate in collaborazione con agenzia del lavoro, il servizio inserimento lavorativo del progetto Per.La può erogare azioni di supporto formativo in apprendistato. Rispetto ad assunzioni di persone con disabilità, che si realizzano mediante la formula del contratto di apprendistato, è offerto anche un servizio di supporto formativo al lavoratore con disabilità, che necessità di apprendere i normali contenuti formativi previsti dall’azienda assumente con delle specifiche facilitazioni in termini di contenuto e comprensione. Come accedervi? L’accesso ai diversi servizi del progetto avviene dopo la valutazione dell’Equipe Per.La, a seguito di segnalazione dei servizi sociali o dell’Agenzia del Lavoro o della persona stessa, con l’interessamento della famiglia, degli istituti scolastici o di altre realtà territoriali che hanno in carico la persona.

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Progetto Per.La

Quanto costano gli interventi Per.La? Il costo dei servizi proposti nel Progetto Per.La varia in base al tipo di attività erogata: • per le sedi formative Per.La, la famiglia dell’utente deve sostenere la parziale copertura del costo mensile di frequenza, comprensivo dei costi del servizio mensa, in base ai giorni effettivi di presenza e assenza; gli importi richiesti alla famiglia sono calcolati in base all’icef e vengono comunicati direttamente dagli enti gestori del territorio (Comunità di Valle e Comuni), i quali avvallano il senso della progettualità erogata e sostengono finanziariamente buona parte dei costi di accesso ai servizi. • l’intervento di “tirocinio formativo” non prevede costi a carico della famiglia dell’utente beneficiario, in quanto è co-finanziato dal Fondo Sociale Europeo e dalla Provincia Autonoma di Trento; • le azioni di supporto erogate dal servizio di inserimento lavorativo a favore della persona inserita non presentano costi a carico della famiglia, trattandosi di interventi finanziati dalla Provincia Autonoma di Trento attraverso l’Agenzia del Lavoro. Lo stesso vale per interventi di supporto formativo in apprendistato.

Che cosa vi promettiamo? Progetti ponte con le scuole superiori - Standard 2014/2015 • Il rapporto tra l’ente scolastico e Anffas Trentino Onlus è regolato attraverso la stipula di un’apposita convenzione di tirocinio formativo e orientamento di cui è titolare la scuola stessa inviante l’alunno BES; Gestione del rapporto tra ente scolastico e Progetto Per.La

• è prevista l’elaborazione da parte dell’équipe della sede dove viene svolta l’esperienza, di una valutazione finale e – a richiesta della stessa scuola – la realizzazione di incontri e la stesura di relazioni attestanti l’andamento. • Per gli alunni BES che si candidano ad un’eventuale accesso al Per.La attraverso un progetto ponte può essere richiesta la compilazione, a cura dell’insegnante di riferimento, di una scheda di rilevazione sistematica delle competenze.

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Progetto Per.La

• All’attivazione del percorso di alternanza, la scuola presenta l’alunno all’équipe Per.La, la quale collabora nell’elaborazione di una proposta operativa individualizzata; Modalità di definizione e gestione del progetto individuale

• la durata dell’intervento può variare in considerazione delle specifiche esigenze del caso; • Anffas Trentino garantisce la partecipazione dei propri formatori, che affiancano i docenti della scuola secondo le attività definite nel progetto; • la scuola deve garantire la co-presenza dell’insegnante per almeno una parte del monte ore complessivamente previste nel progetto. Sedi Formazione Per.La - Standard 2014/2015

Tempo di attesa per la risposta alla richiesta di valutazione

• Alla famiglia e allo stesso utente viene fornita una risposta entro 30 giorni dalla presentazione della domanda di accesso ad Anffas Trentino - progetto Per.La Tempistica media per raccogliere tutte le informazioni sull’utente, valutarne il fabbisogno formativo specifico e per definire l’idoneità d’accesso al servizio più rispondente.

Tempo di attesa per l’accesso al servizio dopo la valutazione

• L’utente sarà preso in carico dal servizio entro i 15 giorni successivi alla decisione dei Servizi Territoriali competenti. • Le sedi formative Per.La sono aperte tutto l’anno, dal 1 settembre al 31 agosto (salvo festività di calendario o chiusure particolari);

Calendario e modalità di svolgimento della attività formative

• le attività formative si svolgono dal lunedì al venerdì, esclusi i festivi; • il servizio è in genere attivo dalle 8.30 alle 16.30; • la programmazione del calendario delle attività viene fatta dal 1 al 30 settembre e in questa fase vengono stabiliti eventuali periodi di chiusura, successivamente comunicati alla famiglia.

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Progetto Per.La

Modalità di definizione e verifica del Progetto Formativo Individualizzato (PFI)

• Entro 90 giorni dall’inserimento dell’utente nel servizio viene organizzata una riunione tra i familiari e l’equipe di lavoro, rappresentata dal referente psicopedagogico, dal coordinatore della sede o da un suo delegato, da un educatore in essa operante e dal Servizio Sociale del territorio, se disponibile, per condividere assieme alla famiglia i contenuti salienti del PFI; • l’equipe di sede si riunisce almeno 2 volte al mese per la verifica della progettazione riguardante gli allievi e gli interventi erogati; • Sono garantite 2 riunioni annuali da parte dell’équipe con familiari dell’utente, programmate nel primo e nel secondo semestre dell’anno per gli aggiornamenti e le valutazioni sullo stato di avanzamento progettuale e sulle competenze evidenziate in itinere dall’allievo stesso;

Modalità di gestione della comunicazione con le famiglie

• successivamente alla stesura del PFI viene comunicato alle famiglie il calendario delle attività previste durante l’anno; • la famiglia viene altresì aggiornata in merito a proposte formative emergenti in corso d’anno; • la famiglia può contattare il responsabile di sede per segnalare incongruenze, necessità formative, esigenze sanitarie o altri eventi intercorsi. • la frequenza della sede prevede l’attivazione di: laboratori formativi interni ed esterni, stage aziendali, progetti trasversali volti a sviluppare le autonomie personali e sociali dell’utente, uscite formative, attività motorie e/o piscina se coperte da certificazione medica e congruenti con il PFI;

Attività svolte e servizi erogati

• durante le attività viene garantita la supervisione di un formatore (dedicato ai laboratori e agli stage) o di un insegnante di educazione motoria, nel caso di attività di ginnastica e/o nuoto; • l’attivazione degli stage aziendali, di solito, occorre a partire dal secondo anno, e in presenza delle competenze necessarie affinché l’allievo possa intraprendere consapevolmente l’esperienza; tale proposta viene discussa con la famiglia e l’utente in fase di definizione del PFI.

82 LA CARTA DEI SERVIZI


Progetto Per.La

Strumenti di rilevazione delle competenze

Servizi di supporto: mensa

• le competenze dell’allievo sono rilevate attraverso una serie di strumenti standardizzati e griglie di osservazione (alcune a somministrazione ripetuta) che consentono di verificare in itinere lo sviluppo dei prerequisiti lavorativi spendibili. • agli allievi frequentanti le sedi viene garantita la consumazione di un pasto al giorno, in ambiente pubblico convenzionato, salvo esigenze di servizio (scioperi trasporti, chiusura luoghi convenzionati, attività pomeridiane) o presso la sede; • viene altresì posta attenzione nei confronti di eventuali diete prescritte o preferenze dell’allievo all’interno dei menù proposti.

Servizi di supporto: trasporto individualizzato

• Il servizio di trasporto individualizzato (andata e ritorno) viene gestito dalla Provincia Autonoma di Trento ed è attivato su richiesta per gli utenti frequentanti le sedi Per.La che necessitano di essere accompagnati negli spostamenti lungo il tragitto dal domicilio alla sede formativa . Tale servizio è organizzato secondo gli orari e le modalità di funzionamento dello stesso ente gestore.

Spostamenti in graduale autonomia

• Previa valutazione e accordo con la famiglia, laddove possibile, in collegamento con il laboratorio sulle autonomie sociali e personali attivo presso la sede formativa, si potrà valutare una graduale preparazione dell’allievo nella sperimentazione di piccoli spostamenti autonomi lungo i tragitti del territorio cittadino e dal luogo di abitazione alla sede formativa, o alla sede si stage.

Frequenza nella pulizia dei locali

• Le pulizie dei locali avvengono con frequenza giornaliera.

Politiche gestione delle Risorse Umane

• Nell’ambito dello sviluppo professionale dei propri dipendenti, per ottemperare alle esigenze di aggiornamento dei docenti educatori che operano nelle sedi formative, Anffas Trentino garantisce l’erogazione annuale di incontri formativi su contenuti d’interesse e sulle aree di pertinenza del settore.

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Progetto Per.La

Tirocinio formativo - Standard 2014/2015 Tempo di attesa per la risposta d’idoneità alla richiesta di erogazione dell’intervento

Responsabilità e modalità di attivazione e verifica dell’intervento

• All’utente richiedente e alla sua famiglia viene fornita una risposta entro 60 giorni dalla presentazione della domanda ad Anffas Trentino - progetto Per.La • La tempistica di attivazione dell’intervento dipende dai tempi di approvazione della progettazione formativa FSE, a cui segue una precisa calendarizzazione oraria di svolgimento che va ad interessare buona parte dell’anno con un impegno di frequenza da parte del beneficiario, che deve garantire almeno il 70% delle ore complessive previste. • L’équipe del Servizio, col coinvolgimento del tutor, definisce contenuti, modalità di svolgimento del percorso ed obiettivi da condividere ed esplicitare all’azienda ospitante, all’allievo e alla sua famiglia. • durante il percorso, l’équipe del Servizio effettua delle periodiche verifiche sullo stato di erogazione dell’intervento e sull’andamento e, alla fine del progetto, comunica, alle parti interessate, (allievo, famiglia, azienda e servizi) la valutazione finale degli esiti conseguiti. • L’attività del tirocinio consiste in un’esperienza di formazione in situazione in azienda;

Attività previste nei tirocini formativi

• tra Anffas Trentino e l’azienda ospitante è stipulata una convenzione, nella quale vengono definite le modalità di svolgimento del tirocinio; • il tirocinio formativo ha una durata media variabile che interessa un’annualità e prevede un impegno orario di circa 20 ore settimanali; • oltre all’attività in azienda, il percorso di tirocinio prevede lo svolgimento di un’attività d’aula e di supporto alla formazione.

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Progetto Per.La

• Il coordinatore dei tirocini è responsabile dell’erogazione dell’attività, mantiene i rapporti con tutti gli attori del progetto e con gli enti collaboranti; è contattabile telefonicamente o via e-mail, per la risoluzione di esigenze formative progettuali; Figure professionali coinvolte nei tirocini formativi

• Lo psicologo, responsabile della progettazione e dell’analisi dei bisogni formativi, si occupa della progettazione, della gestione psicopedagogica e della supervisione dei percorsi; • Il tutor segue l’allievo affiancandolo per tutto il percorso, per poi “diminuire” la propria presenza verso la fine o al bisogno; • I docenti e/o gli esperti di settore si occupano della formazione specifica d’aula prevista dal progetto.

Modalità di gestione della comunicazione con le famiglie

• Vengono programmati almeno 3 incontri con la famiglia dell’allievo: un primo incontro nel quale viene presentato e condiviso il progetto, un secondo incontro a metà anno e un ultimo al termine del percorso per la verifica finale.

Servizi di inserimento lavorativo - Standard 2014/2015 Criteri della presa in carico

• La presa in carico si realizza a conclusione del periodo di tirocinio formativo, una volta che la persona abbia raggiunto le competenze minime spendibili in ambito lavorativo esterno. Questa fase prosegue automaticamente nelle attività di accompagnamento e mantenimento dell’inserimento lavorativo.

Durata della presa in carico del servizio

• La presa in carico da parte del servizio può essere garantita, mediante forme di supporto variabili a seconda dei bisogni del lavoratore e del contesto assumente, fino al compimento dei 36 mesi dall’assunzione con contratto a tempo indeterminato, come da convenzione con Agenzia del Lavoro.

LA CARTA DEI SERVIZI 85


Progetto Per.La

Calendario e orari del servizio

• I servizi sono attivi nei giorni feriali e sono erogati in base allo specifico fabbisogno, in accordo con le parti direttamente coinvolte: azienda, lavoratore, famiglia, Agenzia del Lavoro, servizio sociale; • La modalità di erogazione degli interventi è comunicata nel momento della presentazione del servizio ed è variabile a seconda delle necessità operative emergenti. • In base alla situazione lavorativa del singolo utente il manager di rete effettua, in accordo con le parti, attività di: - affiancamento all’inserimento lavorativo, che si possono realizzare in azienda a favore del lavoratore con disabilità e del contesto di lavoro, oltre che esternamente ad esso, mediante l’erogazione di attività di sportello a cui il lavoratore disabile può accedere. Rientrano in quest’area anche l’attivazione e mantenimento dei contatti con le agenzie collaboranti (Centri per l’Impiego; Servizi Sociali Territoriali).

Attività previste nel servizio

- attività di sostegno psicologico individuale dedicate al lavoratore, finalizzate a supportare le fragilità relazionali e gli aspetti emotivi che potrebbero interferire col buon andamento lavorativo, sfociando in comportamenti e vissuti problematici. - attività di supporto genitoriale, organizzate in gruppi su tematiche legate alla dimensione lavorativa dei figli inseriti, con approfondimento dei vissuti genitoriali nelle dinamiche di investimento educativo ed esperienziale rispetto all’autonomia e all’emancipazione responsabile. - attività di supporto erogate al gruppo lavoratori, finalizzate a creare scambi di esperienze, a rielaborare consapevolmente le responsabilità di ruolo nel lavoro e ad accrescere le potenzialità di espressione risolutive nelle relazioni professionali. - supporto formativo in apprendistato rivolto al lavoratore con disabilità, che necessità di apprendere i normali contenuti formativi previsti dall’azienda assumente, con delle specifiche facilitazioni in termini di contenuto e comprensione.

86 LA CARTA DEI SERVIZI


Progetto Per.La

Responsabilità e modalità di definizione e verifica del servizio

Strumenti gestionali adottati per il monitoraggio dell’attività svolta

• Presenza di personale assunto con le funzioni di manager di rete per un monte ore corrispondente a due tempi pieni, con competenze psico-pedagogiche e di uno psicologo; • riunioni a cadenza mensile tra le manager di rete e lo psicologo e/o il coordinatore dei tirocini, in condivisione con la responsabile del progetto Per.La • Successivamente a ogni incontro col lavoratore, con la famiglia o con il referente aziendale viene aggiornata la scheda personale, documento a uso interno che contiene la storia lavorativa e il percorso effettuato dall’utente; • Analogamente viene aggiornata una scheda sugli incontri di rete coi diversi referenti istituzionali • relazione bimensile e verifica in itinere sulla situazione lavorativa e/o sul progetto di inserimento lavorativo dell’utente.

Presso quali sedi territoriali i servizi del progetto Per.La di Anffas Trentino Onlus sono attivi? Il progetto, per caratteristiche sue proprie, prevede l’erogazione dei vari servizi in zone territoriali diverse, alcune presso le sedi Per.La sotto indicate, altre presso le aziende attive sul territorio. Il lavoro di rete a supporto dei lavoratori si può svolgere anche presso i centri per l’impiego e le sedi dei servizi sociali di riferimento e quindi non è vincolate alla presenza di sedi operative di ANFFAS TRENTINO.

LA CARTA DEI SERVIZI 87


Progetto Per.La

Riferimenti d’indirizzo per settori del progetto Per.La AREA DI INTERVENTO

REFERENTE

SEDE FORMATIVA DI TRENTO Piazzale Europa, 24 T. 0461 407550 – 0461 935786 sede.trento@progettoperla.it

Anna Lamprecht Responsabile di 0461935786 struttura

a.lamprecht@progettoperla.it

Elisa Burin Psicologa

3201710209

e.burin@progettoperla.it

Massimo Zeni coordinatore

328 9889004

m.zeni@progettoperla.it

Elisa Burin psicologa

320 1710209

e.burin@progettoperla.it

SEDE FORMATIVA DI ROVERETO Viale Vittorio Veneto**, 3/A T. 0464 870494 sede.rovereto@progettoperla.it

TELEFONO

SEDE FORMATIVA DI ARCO Via Gazzoletti, 6 T. 0461 407553 C. 328 9530667 sede.arco@progettoperla.it

Gianluca Carrara 328 9897472 coordinatore

SEDE FORMATIVA DI BORGO Via Temanza, 11 T. 0461 407558 sede.borgo@progettoperla.it

Marek Jurny coordinatore

SEDE FORMATIVA DI PREDAZZO Via Marconi, 31 T. 0462 890036 sede.predazzo@progettoperla.it

Gianni Rizzi coordinatore

SEDE FORMATIVA DI PRIMIERO Via Roma 173, Mezzano T. 0439 64615 sede.primiero@progettoperla.it

Elena Depaoli coordinatrice

88 LA CARTA DEI SERVIZI

Elisa Burin psicologa

g.carrara@anffas.tn.it

320 1710209

e.burin@progettoperla.it

328 9897473

m.jurny@anffas.tn.it m.bonfante@progettoperla.it

Marco Bonfante psicologo 320 1710214

Marco Bonfante psicologo

Marco Bonfante psicologo

E-MAIL

g.rizzi@anffas.tn.it

m.bonfante@progettoperla.it

328 9897470

m.bonfante@progettoperla.it m.bonfante@progettoperla.it


Progetto Per.La

TIROCINI FORMATIVI FSE

SERVIZIO INSERIMENTO LAVORATIVO

VALUTAZIONE INGRESSI AI SERVIZI Per.La

RESPONSABILE DEL PROGETTO Per.La

Anna Maria Proli coordinatrice

328 9883694

am.proli@anffas.tn.it

Maria Laura Leveghi Psicologa

320 4989645

ml.leveghi@progettoperla.it

Laura Pojer

329 9076908

l.pojer@progettoperla.it

Hillarj Morandi

345 2637569

h.morandi@progettoperla.it

Anna Folgarait

329 0029607

a.folgarait@progettoperla.it

Maria Laura Leveghi Psicologa

320 4989645

ml.leveghi@progettoperla.it

Elisa Burin

320 1710209

e.burin@progettoperla.it

Linda Pizzo

320 1710212

l.pizzo@anffas.tn.it

Linda Pizzo

320 1710212

l.pizzo@anffas.tn.it

**prossimo trasferimento della sede di Rovereto in Via della Terra 27 Per aggiornamenti sulle attività svolte nell’ambito del Progetto Per.La, consultare il sito internet: www.progettoperla.it

LA CARTA DEI SERVIZI 89


Il paese di OZ

3.6 CENTRO ABILITATIVO PER L’ETA’ EVOLUTIVA “IL PAESE DI OZ”

Che cos’è? Il Paese di Oz è un centro abilitativo che accoglie bambini, ragazzi e giovani adulti affetti da patologie neuropsichiatriche di origine diversa, generalmente di natura organica e con ritardo mentale associato. L’obiettivo che si intende raggiungere è che ogni utente possa esprimere le sue massime potenzialità all’interno di una famiglia in grado di sostenerlo con serenità, garantendo quindi a tutto il nucleo familiare una buona qualità della vita. Che cosa offre? L’offerta terapeutica ed educativa del Centro si snoda attraverso le seguenti proposte: • percorsi abilitativi - per lo sviluppo di tutte le potenzialità del bambino o ragazzo (0-15 anni circa), nel rispetto della sua individualità e dei suoi ritmi di crescita; • percorsi educativi (CentrAvanti) - per i ragazzi che stanno per concludere o hanno appena concluso il percorso abilitativo di massima dai 13 anni in poi. Sono volti all’acquisizione di competenze sociali, emotive, e legate a situazioni concrete di vita quotidiana. I progetti vogliono essere di stimolo allo sviluppo della personalità di ognuno attraverso attività dove la dimensione gruppale diviene opportunità di relazione, scambio, cambiamento; • percorsi educativi (Cresciamo Insieme) – per i giovani di massima dai 18 anni in poi. Si sostengono i giovani nello sperimentare nuovi modi per stare insieme e, attraverso questi, costruire un’identità adulta. Si punta l’attenzione all’ambito delle competenze e

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Il paese di OZ

della crescita emotiva, per dare sostanza e significato ai gesti, alle azioni, agli incontri, in modo da poter fronteggiare adeguatamente le situazioni e i luoghi non strutturati, tipici di una dimensione di vita adulta; • consulenza alle scuole - di ogni ordine e grado (dalle scuole di infanzia alle scuole secondarie di secondo grado) come previsto dalla Legge 104/92 e dal D.P.R. 24/02/94, art. 2 ai fini dell’integrazione scolastica. Il Centro è disponibile a confrontarsi con le diverse scuole per programmare, realizzare e verificare percorsi con l’obiettivo di un intervento integrato tra scuola, famiglia e operatori; • sostegno psicologico alle famiglie - durante tutto il percorso di crescita dei figli; inoltre consulenza alle famiglie sia in ambito psicologico che educativo in merito ai passaggi fondamentali dello sviluppo del bambino. Presso quali sedi di Anffas Trentino onlus è attivo? Il Paese di Oz si trova a Trento e comprende due diverse sedi: • in via Aosta, 1 viene svolta la parte terapeutica e la parte educativa relativa al “CentrAvanti”; • in via Fermi, 70 viene svolta la parte educativa relativa al “Cresciamo Insieme”. Per ulteriori informazioni potete contattare il numero di telefono 0461/923725 oppure scrivere un’e-mail all’indirizzo ilpaesedioz@anffas.tn.it

LA CARTA DEI SERVIZI 91


Il paese di OZ

PROGETTO TERAPEUTICO A chi è rivolto? Gli interventi dell’Area Terapeutica sono rivolti ad utenti con disabilità di età compresa tra 0 e 15 anni residenti in provincia di Trento, che necessitino di una presa in carico abilitativa/riabilitativa. Cosa offre? Obiettivo di quest’area d’intervento è l’elaborazione di percorsi abilitativi/riabilitativi globali, volti a favorire l’espressione massima delle potenzialità del bambino, tenendo in considerazione tutti gli ambiti della sua vita (famiglia, scuola ecc..). I percorsi possono attivare, a seconda delle necessità, i seguenti interventi: • • • • •

fisioterapia psicomotricità logopedia terapia occupazionale interventi psicoeducativi

I percorsi vengono elaborati all’interno dell’équipe terapeutica in collaborazione con la famiglia. Il progetto terapeutico è di matrice multidisciplinare, cioè messo a punto con il contributo di tutti i membri dell’équipe (che include, oltre ai terapisti, la neuropsichiatra infantile, la coordinatrice e psicologa e le psicopedagogiste); è individuale, in quanto gli interventi sono sempre costruiti sui bisogni specifici del bambino e i metodi utilizzati sono adattati alle singole esigenze.

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Il paese di OZ

L’approccio si caratterizza inoltre per essere globale, cioè cerca di coinvolgere e muovere nella stessa direzione tutti gli ambienti di vita significativi per il bambino, al fine di evitare la frammentazione in tante visioni e in tante modalità di intervento quante sono le persone che fanno parte della sua vita. Le terapie si avvalgono di attività ludiche che favoriscono un agire sempre attivo, intenzionale e sostenuto da una forte motivazione, secondo i dettami emersi in questi ultimi anni dai più accreditati studi sull’apprendimento. Tutto ciò può realizzarsi soltanto attraverso l’attività di un’équipe che integri al suo interno professionalità diverse, sia in ambito sanitario che socio - educativo, e che si ponga in rete con i Servizi Sanitari, Sociali, Educativi e Ricreativi del Territorio. In quest’ottica, il progetto di ogni bambino può definirsi “progetto di vita” e si configura nella possibilità di sviluppare al meglio le potenzialità del singolo e di creare nell’ambiente le condizioni più favorevoli, affinché, pur in presenza di limiti anche molto invalidanti, l’esistenza sia dignitosa e soddisfacente. Quanto costa? Per le prestazioni sanitarie specialistiche è prevista una compartecipazione alla spesa da parte della famiglia (ticket di euro 36,15 a ricetta che può contenere fino a otto prestazioni) solo qualora non ci siano le condizioni per il diritto all’esenzione. Per gli interventi di tipo socio-educativo viene chiesto un contributo variabile in base al numero di attività svolte. L’aggiornamento verrà pubblicato on-line sul sito www.anffas.tn.it

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Il paese di OZ

Che cosa vi promettiamo? AREA TERAPEUTICA - IL PAESE di OZ Standard 2014/2015

Accesso al servizio

per accedere al Centro è necessaria la prescrizione di “Valutazione multi professionale finalizzata alla stesura di progetto riabilitativo individualizzato in soggetto con disordini complessi in età evolutiva - codice 93.01.5”; tale prescrizione può essere fatta dal pediatra di libera scelta (PLS) o dal medico di medicina generale (MMG) in presenza di diagnosi di sindrome di Down o di altra malattia genetica accertata comportante disabilità intellettiva; deve essere fatta esclusivamente dallo specialista NPI aziendale per tutte le altre situazioni cliniche

la prima visita viene fissata entro 30 giorni dalla data della richiesta (entro 45 giorni per richieste pervenute nei mesi di giugno, luglio, agosto), che può effettuarsi telefonicamente (0461/923725), via e-mail (ilpaesedioz@anffas.tn.it) o direttamente presso la sede del Centro (via Aosta, 1 – Trento)

al termine della valutazione, l’équipe del Centro elabora un Progetto Riabilitativo Assistenziale Individualizzato (PRAI), la cui condivisione da parte della famiglia segna l’inizio della presa in carico; la famiglia consegna il PRAI al PLS/MMG, che potrà procedere alla prescrizione delle prestazioni previste dal PRAI stesso

responsabile dell’appropriatezza del progetto abilitativo è il Direttore Sanitario

Responsabilità • e modalità di definizione e di verifica del progetto abilitativo

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il progetto abilitativo, elaborato all’interno dell’équipe terapeutica in collaborazione con la famiglia, è verificato periodicamente e aggiornato almeno una volta all’anno; a seguito delle rivalutazioni periodiche viene elaborato un PRAI di aggiornamento comprensivo di nuove eventuali prescrizioni da richiedere al PLS/ MMG


Il paese di OZ

Giorni e orari di funzionamento del centro

il Centro è aperto tutto l’anno tranne 15 giorni in agosto e 15 giorni nel periodo natalizio

le attività terapeutiche si svolgono dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 16.30

la frequenza e l’orario degli accessi di ogni singolo utente vengono stabiliti in base al percorso individualizzato, cercando di conciliare le necessità della famiglia e dell’utente con le esigenze organizzative interne

ad ogni utente viene assegnato un Referente di Progetto, il cui nominativo e relativi recapiti vengono comunicati alla famiglia nel momento della presa in carico; il Referente di Progetto ha la regia della presa in carico, mantenendo i contatti con la famiglia, gli operatori che seguono l’utente all’interno del Centro e quelli dei Servizi del Territorio; a lui la famiglia potrà rivolgersi per ogni richiesta di informazione o di chiarimento

periodicamente (con cadenza diversa a seconda dell’età dell’utente e dei suoi bisogni assistenziali, ma comunque almeno una volta all’anno) il Referente di Progetto organizza un incontro tra la famiglia e gli operatori per il monitoraggio e la verifica del progetto abilitativo

in qualsiasi momento la famiglia può richiedere al Referente di Progetto l’attivazione di un incontro di verifica del progetto abilitativo

in qualsiasi momento la famiglia può richiedere al Referente di Progetto il rilascio di certificazioni o relazioni sulla situazione clinica e sul progetto abilitativo; la documentazione verrà consegnata entro 15 giorni dalla domanda e comunque entro la data utile all’uso per cui è stata richiesta

Modalità di gestione della comunicazione con le famiglie

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Il paese di OZ

Modalità d’integrazione con altri servizi presenti sul territorio Servizi di supporto: servizio di trasporto

vengono garantite due riunioni scolastiche all’anno, su richiesta della scuola, secondo la normativa vigente, in presenza degli operatori coinvolti; è possibile programmare ulteriori incontri se necessario

il Referente di Progetto organizza, quando necessario, incontri di rete con gli operatori del Servizio Sociale e di altri Enti del Territorio

La segretaria del Centro collabora con le famiglie inoltrando le richieste di attivazione al Servizio Trasporti della Provincia, il quale decide in merito a costi, modalità, fasce di funzionamento del trasporto

INDICATORI Indicatore: tempo di attesa dalla richiesta alla prima visita Finalità: monitorare l’accessibilità al Centro Soglia: < 30 giorni nel 90 % dei casi Indicatore: n° incontri nell’anno con insegnanti / n° utenti in carico dai nidi alle scuole secondarie di secondo grado Finalità: monitorare il grado di collaborazione con la scuola Soglia: > 2 Indicatore: n° incontri all’anno con i genitori / n° utenti in carico Finalità: monitorare il coinvolgimento della famiglia Soglia: > 2 Indicatore: n° incontri discussione progetto abilitativo / n° utenti in carico Finalità: misurare la multiprofessionalità della presa in carico e la personalizzazione dei progetti Soglia: > 2

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PERCORSI EDUCATIVI – “CentrAvanti” Che cos’è? Il “CentrAvanti” prende forma nel 2003 quando diviene evidente la necessità di continuare a sostenere i ragazzi nel loro percorso di vita anche dopo il termine delle attività terapeutiche. Le attività educative mirano da un lato all’insegnamento in contesti di vita reali di competenze pratiche e sociali, dall’altro a far crescere la consapevolezza di sé, l’autostima e la capacità di gestire le proprie emozioni: un saper fare strettamente intrecciato al saper essere. A chi è rivolto? Il “CentrAvanti” è uno spazio educativo rivolto a ragazzi con disabilità intellettiva di età compresa dai 13 ai 20 anni circa che, nonostante i limiti cognitivi, possano seguire delle attività orientate verso l’acquisizione di un’ autonomia intesa in senso globale. Che cosa offre? Il Progetto Ponte CentrAvanti propone percorsi educativi in gruppo attraverso i quali si sostengono i ragazzi nel diventare persone per quanto possibile capaci di mettersi in relazione con l’altro, di prendersi cura di loro stessi e di “muoversi” da soli in ambienti esterni. Nello specifico, sono attivate quattro tipologie di interventi: A. una prima tipologia, centrata sull’identità e l’autostima, è volto ad aumentare nei ragazzi la consapevolezza di sé, la presa di coscienza dei propri limiti e delle proprie risorse, ed a costruire un’identità autonoma e un’autostima positiva: ciò perché siano in grado di rispondere a dubbi ed interrogativi che sempre più spesso si pongono e più sicuri nell’affrontare le diverse situazioni in modo propositivo;

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Il paese di OZ

B. con il secondo tipo di intervento, focalizzato sul mondo emotivo, si mira a rendere i ragazzi più coscienti dei propri vissuti e più capaci di gestirli. Accanto alla conoscenza di sé, quindi, viene sviluppata la conoscenza dell’altro attraverso la capacità di decentrarsi assumendo la prospettiva dell’interlocutore. Più consapevoli delle proprie ed altrui emozioni, l’incontro con l’altro avviene nel rispetto reciproco di spazi e bisogni e nelle relazioni risulta più facile mettere in atto comportamenti adeguati ed efficaci; C. attraverso un intervento relativo alla sfera affettiva e sessuale, si vogliono sostenere i ragazzi nella conoscenza del proprio corpo, delle sensazioni ed emozioni, allo scopo di saperle gestire, ognuno secondo le proprie possibilità, anche in un rapporto di coppia; D. con il percorso sulle autonomie l’obiettivo è da un lato far apprendere ai ragazzi quelle abilità che consentono di “muoversi” in autonomia nella vita di tutti i giorni (come il sapersi orientare e spostarsi in sicurezza in ambienti esterni ed il riuscire ad interagire adeguatamente con persone estranee), dall’altro renderli in grado di prendersi cura del proprio corpo e della propria persona. In tutti i progetti, inoltre, i ragazzi che hanno difficoltà nell’esprimersi verbalmente e nell’essere compresi, per difficoltà di carattere fonologico e morfo-sintattico, vengono sostenuti nella comunicazione da immagini e/o simboli facendo riferimento all’approccio della Comunicazione Aumentativa Alternativa. I diversi interventi quasi sempre vengono effettuati in gruppo, più o meno numeroso, in quanto si ritiene che il confronto con i pari, la condivisione di comportamenti e regole, nonché il senso di appartenenza al gruppo sostengano molto il processo di crescita. Ad ogni ragazzo vengono proposti, in accordo con la famiglia, quegli interventi che rispondono maggiormente ai suoi bisogni e la frequenza settimanale del Centro è determinata dai percorsi che sono stati individuati per lui.

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Il paese di OZ

Quanto costa? Alle famiglie viene chiesta una quota mensile variabile in base alle attività svolte. L’aggiornamento verrà pubblicato on-line sul sito www.anffas.tn.

Che cosa vi promettiamo? PERCORSI EDUCATIVI – Progetto Ponte “CentrAvanti” Standard 2014/2015 •

l’ammissione alla struttura avviene, per nuovi utenti “esterni”, previa valutazione dell’UVM (Unità Valutativa Multi disciplinare); per chi proviene da un percorso interno a “Il Paese di Oz” sono in corso di definizione modalità di ingresso. Per aggiornamenti consultare il sito www.anffas.tn.it

la prima visita viene fissata entro 30 giorni dalla data della richiesta (entro 45 giorni per richieste pervenute nei mesi di giugno, luglio, agosto), che può effettuarsi telefonicamente (0461/923725), via e-mail (ilpaesedioz@anffas.tn.it) o direttamente presso la sede del Centro (via Aosta, 1 – Trento)

al termine della valutazione viene steso un Progetto Socio Educativo Individualizzato (PSEI) che viene condiviso con la famiglia e inviato al referente dell’APSS; in assenza di contatti entro 7 giorni, il PSEI è da intendersi approvato e inizia la presa in carico.

Accesso al servizio

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Il paese di OZ

Responsabilità e modalità di definizione e verifica del Progetto Educativo

Giorni e orari di funzionamento del centro

Modalità di gestione della comunicazione con le famiglie

responsabile dell’appropriatezza del progetto abilitativo è il Direttore Sanitario

il Progetto educativo viene verificato periodicamente; con cadenza almeno annuale la struttura relaziona al referente aziendale tramite invio di PSEI comprensivo dello stato di raggiungimento degli obiettivi previsti e dell’eventuale proposta di prosecuzione;

le attività educative si svolgono, a partire dal pranzo, nei pomeriggi dal lunedì al venerdì

il centro è aperto tutto l’anno con una programmazione diversificata nei mesi estivi

la frequenza e il calendario delle attività educative vengono stabiliti in base al percorso individuato per ogni utente

vengono garantiti, salvo necessità diverse, almeno 2 incontri all’anno aperti a tutti i genitori e in presenza dell’équipe educativa del Centro, durante i quali vengono presentate o verificate le attività dell’anno in corso

all’occorrenza o su richiesta, le pedagogiste referenti delle attività educative sono disponibili per un incontro individuale con la famiglia

periodicamente si organizzano incontri tra gli operatori e le famiglie per il monitoraggio e la verifica del Piano Individualizzato

vengono garantite due riunioni scolastiche all’anno, su richiesta della scuola, secondo la normativa vigente, in presenza di tutti gli operatori coinvolti; la psicopedagogista referente del Progetto è disponibile, se necessario, ad ulteriori incontri

Modalità di integrazione con altri servizi presenti • sul Territorio

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la pedagogista referente del Progetto organizza incontri di rete con operatori di altri Servizi (assistenti sociali, educatori domiciliari…)


Il paese di OZ

Servizi di supporto: servizio mensa

Servizi di supporto: servizio di trasporto

il CentrAvanti prevede un servizio mensa per tutti gli utenti che ha luogo presso strutture convenzionate o all’interno del Centro

alle famiglie che usufruiscono di tale servizio viene richiesto un contributo spese aggiuntivo

la segretaria del Centro collabora con le famiglie inoltrando le richieste di attivazione al Servizio Trasporti della Provincia, il quale decide in merito a costi, modalità, fasce di funzionamento del trasposto

PERCORSI EDUCATIVI - CRESCIAMO INSIEME Che cos’è? Il Centro “Cresciamo Insieme” prende forma nel 2003 quando diviene evidente la necessità di costruire due percorsi consequenziali che rispondano prima alle spinte verso l’autonomia degli adolescenti e in seguito ai bisogni di emancipazione dei giovani adulti. Il Centro comprende due appartamenti all’interno del Maso Fogaroli in zona Trento sud; gli spazi sono strutturati per più livelli di utilizzo: sono opportunamente attrezzati per rispondere sia ai bisogni educativi, sia ai bisogni legati alla relazione e alla socializzazione. Lo staff presente in struttura è composto da due Educatori ed una Pedagogista: • la Pedagogista coordina le attività educative e con gli Educatori ne segue e valuta lo svolgimento. E’ a disposizione delle famiglie per verificare periodicamente l’andamento del progetto educativo di ogni utente. Si occupa inoltre di condividere gli interventi educativi, attraverso momenti di confronto e verifica, con la rete di supporto sociale dei ragazzi interna ed esterna all’Associazione; • a supporto delle attività ordinarie è previsto inoltre l’intervento di supervisione da parte della Psicologa rispetto ai percorsi legati alla dimensione affettiva – relazionale dei ragazzi. A chi è rivolto? Il “Cresciamo Insieme” è uno spazio educativo che vede coinvolti giovani adulti dai 18 ai 35 anni circa che manifestano la voglia di riconoscersi in un’identità matura e in situazioni del mondo adulto.

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Il paese di OZ

Che cosa offre? Le proposte sono riconducibili a tre aree di intervento che costituiscono nell’insieme il Progetto Socio Educativo Individualizzato (PSEI) di ogni utente: - il consolidamento e il mantenimento delle autonomie personali come la cura di sé, del proprio ambiente di vita e l’autonomia negli spostamenti; - il sostegno e l’accompagnamento nella conoscenza della dimensione affettiva/sessuale e nello sviluppo di abilità relazionali ed emozionali al fine di poter costruire relazioni formali, amicali e di coppia, quanto più possibile mature e gratificanti; - l’imprescindibile dimensione ricreativa e di socializzazione che scaturisce dall’incontro e confronto con un gruppo di pari, con l’obiettivo di sostenere un contesto di relazioni informali.

Gli interventi educativi sono generalmente strutturati su piccoli gruppi, in rapporto educatori/ragazzi di uno a quattro/sei. Occasionalmente sono previsti interventi individualizzati, limitati nel tempo, in risposta ai bisogni emergenti del singolo. • A sostegno delle autonomie vengono proposte attività pratiche, laboratori a tema e uscite mirate con l’obiettivo di trasmettere strumenti e procedure per la gestione del tempo libero, della cura di sé e degli spazi di vita. • Per accompagnare all’acquisizione di un’identità adulta viene data ai ragazzi l’opportunità di condividere le proprie esperienze e mostrare l’uno all’altro il personale modo di intendere il sentimento, la relazione e il piacere dello stare insieme con modalità che stimolano alla discussione e al confronto in gruppo. • Nella dimensione ricreativa e di libera socializzazione sono previsti momenti di incontro presso la sede del Centro e uscite giornaliere sul territorio, con la partecipazione attiva da parte dei ragazzi all’organizzazione degli eventi.

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Il paese di OZ

L’Educatore opera in questi contesti con l’obiettivo di facilitare l’assunzione di responsabilità dei partecipanti, sostenendo la loro autostima e garantendo nel contempo autonomia e sicurezza. Sono attivate dal Centro due uscite all’anno per permettere ai ragazzi di condividere momenti di vacanza: - un week end lungo (giovedì - domenica) primaverile - una settimana estiva al mare (subordinata alle risorse di personale e finanziarie disponibili) Anche queste proposte prevedono una partecipazione attiva dei ragazzi che, sostenuti e guidati dagli Educatori, scelgono la destinazione e condividono nel gruppo la scansione del tempo durante l’esperienza. Particolare attenzione viene data al rapporto con le famiglie che sono coinvolte nella condivisione dei percorsi proposti e delle problematiche affrontate con i ragazzi. Vengono pertanto organizzati incontri su aspetti organizzativi, di approfondimento ed elaborazione di tematiche riguardanti la vita affettiva e sociale dei ragazzi. Gli incontri possono essere sia individuali che di gruppo e coinvolgono la pedagogista e la psicologa. Quanto costa? Alle famiglie viene chiesta una quota mensile, attualmente in fase di ridefinizione. L’aggiornamento verrà pubblicato on-line sul sito www.anffas.tn. Presso quali sedi di Anffas Trentino Onlus è attivo? Il Centro “Cresciamo Insieme” si trova a Trento in via Fermi n.70. I giorni e gli orari di apertura della struttura sono i seguenti: • dal lunedì al venerdì dalle ore 15.00 alle ore 18.30. • ogni lunedì e martedì dalle ore 11.00 alle ore 13.00

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Il paese di OZ

Per ulteriori informazioni potete contattare il numero di telefono 0461/931818. In alternativa potete scrivere una e-mail all’indirizzo f.dorigatti@anffas.tn.it Che cosa vi promettiamo? PERCORSI EDUCATIVI – CRESCIAMO INSIEME Standard 2013/2014 •

l’ammissione alla struttura avviene, per nuovi utenti “esterni”, previa valutazione dell’UVM (Unità Valutativa Multi disciplinare); per chi proviene da un percorso interno a “Il Paese di Oz” sono in corso di definizione le nuove modalità di ingresso. Per gli aggiornamenti potete consultare il sito www.anffas.tn.it

il tempo di attesa per la prima visita è al massimo di 30 giorni dal contatto telefonico con la Coordinatrice del Centro, compatibilmente con il periodo di chiusura del Centro;

sono previsti almeno 10 momenti di osservazione da parte degli educatori di riferimento in situazioni di gruppo;

al termine della valutazione viene steso un Progetto Socio Educativo Individualizzato (PSEI) che viene condiviso con la famiglia e inviato al referente dell’APSS; in assenza di contatti entro 7 giorni, il PSEI è da intendersi approvato e inizia la presa in carico.

il progetto educativo viene verificato periodicamente; con cadenza almeno annuale la struttura relaziona al referente aziendale tramite invio di PSEI comprensivo dello stato di raggiungimento degli obiettivi previsti e dell’eventuale proposta di prosecuzione;

Accesso al servizio

Responsabilità e modalità di definizione e verifica del Progetto abilitativi o educativo

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Il paese di OZ

Giorni e orari di funzionamento del centro

Modalità di gestione della comunicazione con le famiglie

• il centro è aperto tutto l’anno con una programmazione diversificata nei mesi estivi • la frequenza alle attività educative viene stabilita in base al percorso di ogni utente.

• vengono garantiti, salvo necessità diverse, almeno due incontri all’anno aperti a tutti i genitori e in presenza dell’équipe educativa del Centro, durante i quali vengono presentate o verificate le proposte per le attività dell’anno in corso; • all’occorrenza, o su richiesta, i referenti delle attività educative sono disponibili per un incontro individuale con la famiglia; • periodicamente si organizzano incontri tra gli operatori e le famiglie per il monitoraggio e la verifica del progetto abilitativo. • il responsabile del Progetto è disponibile al confronto e alla verifica degli interventi educativi con la rete di supporto sociale degli utenti (assistente sociale, referenti per l’inserimento lavorativo, etc);

Modalità di integrazione con altri servizi presenti • il Centro offre la possibilità di avere un accesso facilitato ad alcune consulenze mediche di tipo specialistico. Le visite possono essere risul territorio chieste dai familiari o dall’equipe a scopo di controllo o di accertamenti specifici.

Servizi di supporto: servizio di trasporto

• Anffas si impegna a inoltrare le richieste pervenute al Servizio Trasporti della Provincia Autonoma di Trento, il quale decide in merito alla concessione o meno di tale servizio e, in caso affermativo, stabilisce costo, modalità e orari di funzionamento del trasporto, di cui Anffas non è in alcun modo responsabile.

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Il paese di OZ

PROGETTO “CASA SATELLITE” Che cos’è? Il progetto “Casa Satellite” è un evoluzione del “Progetto di Vita” promosso dal Centro Abilitativo per l’Età Evolutiva “il Paese di Oz” e nasce con i progetti sviluppati e gestiti dalla sede del “Cresciamo Insieme”. Esso è un progetto di ricerca condotto in collaborazione con l’Università degli Studi di Trento, l’Università degli Studi di Padova e la Provincia Autonoma di Trento. Si tratta di una struttura residenziale dotata di appositi ausili per facilitare la vita e il movimento negli ambienti domestici, in grado di garantire alla persona con disabilità un maggior livello di autonomia, mantenendo un adeguato livello di sicurezza. A chi è rivolto? I destinatari di questo servizio (nel numero massimo di 16 persone) sono giovani con disabilità intellettiva di età compresa tra i 21 e i 35 anni che vivono con le rispettive famiglie. Tutti i partecipanti hanno un ritardo mentale tra il grado medio ed il grado lieve dovuto a sindrome di down o a problemi connatali. La maggior parte di essi lavora, mentre gli altri frequentano il Centro di Formazione Professionale Speciale in vista di un possibile inserimento occupazionale. Alcuni partecipano alle attività del centro Cresciamo Insieme o Club Adulti e nel corso delle attività hanno dimostrato di possedere i prerequisiti cognitivi, di autonomia e relazionali indispensabili alla partecipazione al progetto.

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Il paese di OZ

Che cosa offre? Il progetto “Casa Satellite” rappresenta l’occasione per sperimentare alcune novità nella gestione di un contesto residenziale. La prima grande novità è costituita dalla domotica3. In prospettiva futura è immaginabile uno scenario di risposte residenziali diversificate che consentano, attraverso l’uso sempre crescente della tecnologia, un maggior grado di autonomia dei futuri ospiti e un conseguente risparmio di risorse da parte dell’ente pubblico. Un altro aspetto importante posto in gioco nel progetto è il coinvolgimento massiccio del volontariato. Questo implica un utilizzo della risorsa volontaria in maniera efficiente e stabile nel tempo attraverso l’adozione ed il perfezionamento di modelli di gestione del volontariato organizzato. Quali sono gli obiettivi principali? Gli obiettivi principali del progetto “Casa Satellite” sono riassumibili nei seguenti punti: 1. sviluppare, secondo il modello della ricerca-azione, un contesto residenziale nel quale le persone con disabilità intellettiva possano acquisire le competenze necessarie alla gestione della vita domestica con il massimo grado di autonomia possibile; 2. integrare l’esperienza di autonomia dei partecipanti con il loro Progetto di Vita; 3. individuare, attraverso il coinvolgimento attivo delle famiglie, delle risposte al problema del “dopo di noi” sulla base dei feedback raccolti durante l’evoluzione del progetto “Casa Satellite”; 4. sviluppare una rete tra enti profit e non profit per l’individuazione di soluzioni tecniche e tecnologiche atte a migliorare la sicurezza e la qualità della vita delle persone con disabilità intellettiva; 5. studiare e sviluppare un modello di presa in carico residenziale che coniughi il risparmio economico da parte dell’ente pubblico con la valorizzazione delle autonomie e delle competenze residue delle persone disabili, coniugando il risparmio economico ad un maggior livello di qualità di vita; 6. attraverso il coinvolgimento nel progetto “Casa Satellite”, sviluppare un modello di organizzazione ed impiego di volontari. 3 La domotica è la scienza interdisciplinare che si occupa dello studio delle tecnologie atte a migliorare la qualità della vita nella casa e più in generale negli ambienti antropizzati. Il termine domotica deriva dal greco domos (δομος) che significa “casa”.

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Il paese di OZ

Come accedervi? Vi è una équipe multidisciplinare composta da varie figure professionali (psicologi, pedagogisti, educatori, etc.) provenienti da “il Paese di Oz”, il “Cresciamo Insieme” e “Casa Satellite” che valuta gli inserimenti. Quanto costa? All’utente e alla sua famiglia spetta un contributo pari a 70 euro mensili. Presso quali sedi di Anffas Trentino Onlus è attivo? Attualmente, l’unica struttura di questo tipo è quella sita in via Malpensada, 72 a Trento. Che cosa vi promettiamo? È un progetto di ricerca che auspichiamo possa avere ricadute concrete in termini di emancipazione ed autonomia abitativa per le persone con disabilità intellettiva e relazionale. CASA SATELLITE – Standard 2014/2015 Accesso al Servizio

• per accedere alla lista d’attesa è necessario il parere favorevole dell’équipe di Casa satellite.

Giorni ed orari di funzionamento

• giovedì, venerdì e sabato (24 ore) o mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica.

Modalità di gestione della comunicazione con le famiglie

• il coinvolgimento e la condivisione della famiglia nella progettazione del percorso d’autonomia sono un punto centrale. Tre volte all’anno i familiari sono invitati ad incontri di verifica di gruppo.

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Il paese di OZ

Modalità di integrazione con altri servizi presenti sul territorio Strumenti gestionali adottati per il monitoraggio dell’attività svolta

• sono previsti incontri trimestrali con l’équipe del Centro “Cresciamo Insieme”; • ad oggi esiste un’importante rete di volontariato che coinvolge in particolare alcuni ragazzi della vicina Parrocchia di S. Carlo. • Casa Satellite si avvale di un avanzato sistema domotico in grado di garantire un sostegno personalizzato agli ospiti nonché una precisa raccolta dati successivamente analizzati mediante l’uso software.

Adeguamento delle • il sistema domotico installato presso la struttura ha la funzione strutture alle modalità di di garantire un adeguato supporto alla persona, stimolando unisvolgimento delle attività tamente l’apprendimento di nuove competenze.

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Nuova Casa Serena

3.7 CENTRO RESIDENZIALE “NUOVA CASA SERENA” Che cos’è? Nuova Casa Serena è il centro residenziale di Anffas Trentino Onlus che si occupa di persone con grave disabilità psico-fisica (persone in carico 24 ore al giorno). L’obiettivo del servizio è quello di promuovere il benessere della persona e della sua famiglia attraverso un intervento globale e integrato, finalizzato alla cura e alla riabilitazione della persona. Lo scopo ultimo del Centro è quello di favorire e mantenere la miglior qualità di vita possibile, in un contesto attento agli aspetti affettivi e relazionali, attraverso l’attivazione di tutte le potenzialità presenti nella persona. A chi è rivolto? Il Centro accoglie persone con disabilità grave e profonda e si indirizza in particolare a soggetti in età evolutiva e adolescenziale. Che cosa offre? I servizi residenziali o semi - residenziali offerti dal Centro si articolano in: interventi tecnici e gli interventi affettivo - relazionali. Gli interventi tecnici (definiti da un’équipe multidisciplinare coerentemente con le necessità del singolo ospite) agiscono sul versante cognitivo, motorio e del contenimento dell’ansia attraverso attività educative, fisioterapiche, di musicoterapia, etc., oltre che sugli interventi assistenziali (cura della persona sul versante nutrizionale e dell’igiene) caratterizzanti la vita in residenza. Gli interventi affettivi agiscono invece sul versante relazionale e vengono garantiti attraverso la creazione e il consolidamento del rapporto ospite - educatore. Data la natura stessa del Centro, la vita in residenza rappresenta una componente centrale del servizio offerto. Al riguardo, Nuova Casa Serena presenta tre differenti tipologie di risposte:

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Nuova Casa Serena

• Residenza: appartamento organizzato in modo tale da riprodurre un ambiente familiare e personalizzato, all’interno del quale trovano ospitalità quattro ragazzi/e. Gli spazi prevedono due camere da letto, una zona soggiorno e un angolo cottura, due bagni opportunamente attrezzati e un poggiolo. La vita all’interno della residenza è supportata dalla presenza di un assistente educatore per turno che aiuta gli ospiti nello sviluppo della propria autonomia (igiene personale, abbigliamento, alimentazione); • Naias (ad alta intensità assistenziale e sanitaria) riservato agli ospiti che presentano problematiche sanitarie di particolare rilievo e complessità. Ogni stanza è dotata di due posti letto e di un bagno. Sul piano ci sono due bagni con vasca attrezzata. Nel nucleo operano un assistente educatore che ha in carico il Piano Individualizzato all’interno del nucleo e quattro Operatori Socio Sanitari (OSS) per turno; Gli interventi educativi possono essere erogati individualmente o in gruppo, oltre che

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Nuova Casa Serena

all’interno delle singole residenze, anche utilizzando appositi spazi comuni opportunamente attrezzati. La scelta tra queste alternative avviene in considerazione delle condizioni psico-fisiche di ogni ospite. Le attività proposte suddivise in specifiche arre di intervento sono le seguenti: • Laboratorio Musicale (musicoterapia; animazione musicale); • Attività Espressive (attività motoria in piscina e in palestra); interventi di art counselig (comicoterapia, burattini, affabulazione) • Settore Attivazione Cognitiva (stimolazione sensoriale; attività col computer; Metodo Rapizza, CAA); • Settore Strategie Educative (attività grafico-pittoriche, laboratorio creta, visione audiovisivi, fotografia e videocamera, uscite mirate, CAA); • Gruppo Animazione (animazione, organizzazione delle giornate di festa, gite e visite guidate, angolo estetico, integrazione con realtà ed eventi esterni al centro); • Gruppo Natura (coltivazione della terra e cura del verde, attività di cucina, attività di raccolta e utilizzo creativo di materiali naturali); • Gruppo Animali: Terapia assistita dall’animale (TAA); Attività assistita dall’animale (AAA) • Psicomotricità (attività psicomotoria in palestra ed in piscina). Un consistente gruppo di volontari è inoltre presente ogni giorno all’interno del Centro. Il volontariato organizza iniziative ludiche e ricreative che coinvolgono anche il territorio, sostiene e coadiuva le altre attività del Centro ed i soggiorni estivi, garantisce sostegno al cammino individuale degli ospiti e molto altro ancora. Parallelamente e sinergicamente a queste attività, all’interno della struttura Nuova Casa Serena offre specifici servizi sanitari e riabilitativi:

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Nuova Casa Serena

• assistenza fisioterapica: i fisioterapisti (FKT), coordinati dalla fisiatra, si occupano degli interventi individuali realizzati in palestra e in piscina, della ginnastica respiratoria e forniscono la loro consulenza agli educatori e ai familiari, anche per quanto riguarda le posture più idonee e il corretto utilizzo degli ausili di supporto; • assistenza infermieristica: nel Centro sono presenti infermieri professionali (IP) 24 ore su 24. Nel caso di un periodo di ricovero al di fuori di Casa Serena, si organizza l’assistenza presso l’ospedale ospitante per 16 ore giornaliere (nel caso di utenti residenziali) o per 8 ore giornaliere (nel caso di utenti semi - residenziali). La restante copertura giornaliera dell’assistenza resta a carico della famiglia; • assistenza psicologica: all’interno del Centro lo psicologo coordina le attività educative, segue (insieme all’équipe multidisciplinare) il Piano Individualizzato di ogni utente ed è a disposizione dei familiari per condividere il progetto, le attività proposte a ciascuno ed i risultati di volta in volta conseguiti; • assistenza specialistica: ai ragazzi viene garantito un continuo controllo delle condizioni psico-fisiche da parte di uno staff medico specializzato (medico di base, neurologo, odontoiatra, pneumologo, dermatologo, logopedista, dietista, fisiatra). Data la particolare natura residenziale del Centro, all’interno di Nuova Casa Serena sono attivi dei servizi complementari di attività educativo - assistenziali veri e propri: • un servizio mensa preposto alla preparazione della colazione, pranzo e cena per gli ospiti residenziali, o del solo pranzo (per gli ospiti semi - residenziali); • un servizio di guardaroba e di lavanderia per gli indumenti personali attivo per i soli ospiti residenziali; • servizi per la cura della persona (parrucchiere, callista, podologo), nel caso in cui l’ospite residenziale non possa accedere esternamente agli stessi servizi.

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Nuova Casa Serena

Attivato su specifica adesione da parte della famiglia e, nei casi più gravi, previo parere del medico, tra i servizi offerti dal Centro vi è anche l’organizzazione del soggiorno estivo. Durante questo momento di vacanza, i genitori e le famiglie dei ragazzi possono vivere insieme un’importante esperienza di condivisione e di reciproco sostegno. Nella realizzazione di questa attività, Nuova Casa Serena garantisce il supporto professionale dei propri educatori e dei propri infermieri professionali, oltre che l’individuazione di una struttura alberghiera idonea alle particolari esigenze dei ragazzi. Infine, tra i servizi offerti dal Centro, si deve ricordare l’accoglienza di sollievo. Tale servizio (la cui attivazione è comunque subordinata all’idoneità ricevuta dall’UVM ed alla verifica delle reali disponibilità organizzative del Centro) si concretizza nell’ospitare l’utente in regime residenziale. Offre supporto - per un periodo di tempo determinato e non illimitato – in base alle particolari esigenze della famiglia (per esempio, la realizzazione delle programmate vacanze invernali/estive o il sostegno durante il ricovero ospedaliero di uno dei genitori). Come accedervi? L’accesso avviene previa valutazione dell’Unità Valutativa Multidimensionale (UVM) in base alla delibera della G.P. n. 270 del 28/02/14. Quanto costa? Il costo del servizio è sostenuto dall’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, per l’80%, mentre il restante 20% è a carico delle Comunità di Valle o Comune di Trento - Territorio della Valle dell’Adige o Comune di Rovereto con diritto di rivalsa sulle famiglia. Dove ci potete trovare? Il Centro residenziale Nuova Casa Serena si trova in Via alle Campanelle, n° 50, a Cognola (Trento). Per ulteriori informazioni potete contattarci nel seguente modo: • Telefono: 0461/237280 – 0461/261666 (dalle ore 0830 alle 12.30; dalle 13.00 alle 16.30)

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Nuova Casa Serena

• Fax: 0461/237126 • E-mail: casaserena@anffas.tn.it Le visite di parenti possono avvenire da lunedì a venerdì dalle 16.30 alle 21.00 e senza vincoli di orario (fine visita entro le 21.00) il sabato e la domenica. Che cosa vi promettiamo? Nuova Casa Serena - Standard 2014/2015 Giorni e orari di funzionamento del Centro Tempo di attesa per l’accesso al Centro

• 365 giorni all’anno (da lunedì a domenica) e 24 ore su 24 per gli ospiti in regime residenziale; • dal lunedì al venerdì, dalle 8:30 alle 17:30 per gli ospiti in regime semi - residenziale. • Il tempo di accesso al servizio è variabile in base alla graduatoria stilata dall’unità di valutazione multidimensionale disabili provinciale.

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Nuova Casa Serena

• la definizione del PI rientra tra le prerogative dell’équipe multidisciplinare, composta da psicologo, coordinatore degli infermieri, educatore, fisioterapista, psicomotricista, responsabili delle attività • prima della presa in carico il Centro organizza una riunione con i familiari e l’équipe multidisciplinare, nella quale vengono raccolti i dati e gli elementi conoscitivi della persona; • l’équipe multidisciplinare si incontra settimanalmente per prendere in esame i singoli PI. In regime ordinario il Centro garantisce una riunione due volte all’anno per i ragazzi in età evolutiva e ogni 12-18 mesi per gli adulti, nella quale si verifica e si aggiorna ogni singolo caso trattato. Per ogni ospite vengono individuati, verificati o modificati gli obiettivi generali del progetto, con relativi indicatori di efficacia; Definizione e verifica del Piano Individualizzato (PI) e delle attività del Centro

• nel caso in cui si venissero a verificare situazioni urgenti (legate all’aggravamento delle condizioni dell’ospite o all’emergere di bisogni non precedentemente previsti) vengono attivate ulteriori riunioni dell’équipe; • a seguito della riunione d’équipe il Centro invia una comunicazione scritta alla famiglia e viene programmato un incontro nel quale si espongono sinteticamente i contenuti della verifica realizzata. All’incontro partecipano lo psicologo del Centro e se i familiari lo richiedono - i responsabili dei gruppi di attività che vedono coinvolto il ragazzo. Per i casi più complessi tale incontro può essere proposto più volte l’anno (bimestralmente o trimestralmente); • un gruppo di lavoro formato da psicologo, fisioterapista, musicoterapista, psicomotricista, responsabili delle attività educative e infermiere si riunisce settimanalmente per programmare e verificare le attività educative e abilitative del Centro. • a giugno, tale gruppo di lavoro, assieme agli operatori di residenza, verifica tutti i Progetti Educativi ed il programma individualizzato delle attività.

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Nuova Casa Serena

• In caso di necessità, i familiari possono contattare telefonicamente e/o via e-mail: Presenza di un tutor di riferimento per i familiari

− lo psicologo del Centro per avere indicazioni/informazioni di carattere psicopedagogico; − l’infermiere (o medico di base, neurologo o fisiatra su richiesta) per avere indicazioni/informazioni di carattere sanitario; − il Direttore o il Direttore Amministrativo della struttura per avere indicazioni/informazioni di carattere organizzativo; − l’operatore di residenza per gli aspetti pratici quotidiani. • alla fine della riunione d’équipe, il Centro invia una comunicazione scritta alla famiglia e viene programmato un incontro nel quale si espongono sinteticamente i contenuti della verifica realizzata. Per i casi più complessi, tale incontro può essere proposto più volte l’anno (bimestralmente o trimestralmente);

Modalità di gestione della comunicazione con le famiglie

• per gli ospiti semi - residenziali, la comunicazione Centro genitori viene garantita attraverso il quotidiano aggiornamento di un diario posto nello zainetto del ragazzo; • due volte l’anno il Centro invia per posta una comunicazione sulle attività comunitarie programmate (incontri e feste con le famiglie); • predisposizione - nell’atrio del Centro - di una bacheca aggiornata settimanalmente sulle iniziative in programmazione.

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Nuova Casa Serena

• il Centro prevede 60 posti letto e due posti sollievo; • sono previste le seguenti tipologie di alloggi: La vita in residenza: articolazione degli spazi, attività proposte e figure professionali di supporto

• Residenze: angolo cottura; 4/6 posti letto in due/tre stanze separate; 1 soggiorno; 2 bagni attrezzati; 1 poggiolo •

Naias: stanza a 2 posti letto, opportunamente attrezzata per i bisogni sanitari degli ospiti (impianto dell’ossigeno; impianto del vuoto per l’aspirazione); 2 bagni attrezzati sul piano; 1 poggiolo

• le attività svolte negli alloggi sono riconducibili alla cura e tutela della persona: somministrazione pasti, igiene personale, vestizione/svestizione, sviluppo e/o mantenimento delle autonomie; • all’interno del Centro viene garantita la presenza 24 ore su 24 di un infermiere professionale e – per ogni singolo alloggio – la presenza di almeno un addetto all’assistenza (sulla turnistica diurna). • all’interno del Centro vengono svolte attività educative, abilitative e ricreative; • gli interventi possono svolgersi in gruppo o individualmente presso la propria residenza (solo per il nucleo Aias) o in spazi comuni, in base alle particolari condizioni psico-fisiche dell’assistito;

Attività educative proposte dal Centro e figure professionali coinvolte

• le attività dedicate a ogni singolo ospite e le rispettive modalità di erogazione variano in base allo specifico PI e sono di volta in volta modificate secondo le particolari esigenze/condizioni psico-fisiche della persona; • l’articolazione di tali attività viene comunicata alla famiglia e - attraverso una restituzione annuale - si prevede la verifica delle attività effettivamente svolte dal proprio assistito; • l’erogazione degli interventi educativi è programmata dal lunedì al venerdì. Per gli ospiti residenziali il sabato e la domenica sono giornate dedicate al riposo, all’organizzazione di gite, all’incontro dei propri genitori e familiari, all’eventuale rientro in famiglia; • le professionalità impiegate nelle attività educative sono costituite da: psicomotriciste (54 h settimanali), fisioterapiste (72 h settimanali), 6 responsabili di attività (36 h settimanali a testa), 1 responsabile attività (22 h settimanali)

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Nuova Casa Serena

• per gli ospiti residenziali è garantita la presenza in struttura di medici specialisti in base al seguente carico di lavoro: − Pediatra: attivato in caso di bisogno − Medico di base: 5 h settimanali − Neurologo: 2 h settimanali − Fisiatra; 6 h mensili − Psicologo: 30 h settimanali Servizi specialistici presenti nel Centro

− Pneumologo: 12 h all’anno e attivato in caso di bisogno − Logopedista: attivato in caso di bisogno − Dietista: attivato in caso di bisogno − Odontoiatra: 8 h mensili; − Igienista: 8 h mensili. • per gli ospiti semi - residenziali l’attivazione delle visite specialistiche deve avvenire attraverso il proprio medico di base (o il pediatra di libera scelta) che rimane il punto di riferimento della famiglia per quanto riguarda anche la definizione e prescrizione degli interventi farmacologici.

• il monitoraggio delle attività svolte e la valutazione dei risultati di volta in volta conseguiti sono realizzati mediante l’impiego di particolari strumenti di rilevazione: Strumenti gestionali adottati per il monitoraggio dell’attività svolta

− griglie di osservazione; − diari giornalieri in residenza aggiornati quotidianamente dagli educatori; − diari infermieristici aggiornati 3 volte al giorno dagli IP; − relazioni e osservazioni giornaliere di attività aggiornate dai responsabili di attività; − indicatori di efficacia impostati annualmente.

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Nuova Casa Serena

• all’interno del Centro è attivo un servizio mensa, aperto 365 giorni l’anno e preposto alla preparazione di colazioni, pranzi, merende e cene degli ospiti residenziali (per i semi-residenziali è garantita l’erogazione del solo pranzo e della merenda); Servizi di supporto: servizio mensa

• l’organizzazione della mensa avviene nel rispetto del protocollo HACCP, sotto la supervisione di un responsabile del servizio (capo cuoco); • è prevista l’attivazione, due volte l’anno, di un consulente dietologo per la stesura del menù e/o la definizione delle linee guida per la somministrazione del cibo per il singolo ospite in situazione di bisogno; • i cibi sono consumati dagli ospiti nella propria residenza.

Servizi di supporto: soggiorni estivi

Politiche di gestione delle Risorse Umane

Predisposizione di adeguati strumenti per facilitare l’accesso e il movimento all’interno del Centro

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• se le persone sono accompagnate dai genitori la copertura diurna e notturna resta a carico della famiglia, con dei momenti di sollievo gestiti dagli operatori di Nuova Casa Serena. Se le persone non sono accompagnate dai genitori la copertura diurna è totalmente a carico degli operatori di Nuova Casa Serena. Inoltre, vi è la presenza di un IP e di due Infermiere Generiche a copertura della notte. • è prevista una permanenza triennale degli operatori all’interno delle singole residenze, al fine di stabilizzare i rapporti con gli ospiti e - allo stesso tempo - di favorire attraverso la rotazione dopo un triennio la riduzione del rischio di burnaut, la tutela del benessere psicofisico e la crescita professionale del lavoratore; • vengono garantite 8 ore di aggiornamento annuale a ogni operatore in tema di BLS, normativa anti-incendi e Testo Unico 81; • tutti i locali del Centro sono privi di barriere architettoniche: assenza di gradini all’entrata, parcheggio ampio, 5 ascensori che collegano i 2 piani della struttura, 70 bagni attrezzati, presenza di un corrimano in tutti i corridoi, corridoi ampi per facilitare il passaggio delle carrozzine; • la struttura è a norma con i vincoli dettati dal Testo Unico 81.


Nuova Casa Serena

Articolazione degli spazi all’interno del Centro

• il Centro Nuova Casa Serena è strutturato coerentemente con il tipo di attività e di servizi in esso erogati: − Palestra − Piscina − Stanza attrezzata di fisioterapia − Salone polifunzionale − Aula musica − Aula attivazione cognitiva − Aula strategie educative − Aula attrezzata per attività psicomotorie − Stanza gruppo natura − Stanza attività cucina − Stanza attrezzata per ragazzi residenti nel Nucleo Aias − 3 infermerie − Stanza di isolamento per i casi infettivi − Ambulatorio dentistico − Sala cura della persona − Giardino − Spazio foresteria, per gli incontri con i genitori − Parcheggio. • Il servizio di pulizia dei locali è così articolato: − pulizia bagni: 2 volte al giorno − pulizia residenze: 2 volte al giorno

Frequenza nella pulizia dei locali

− pulizia corridoi: 1 volta al giorno − pulizia aule e spazi comuni utilizzati nelle attività: 1 volta al giorno − pulizia aree “a medio utilizzo” (con un utilizzo limitato durante la settimana): 1 volta la settimana − pulizia uffici amministrativi: 2 volte la settimana.

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Servizio assistenza educativa domiciliare

3.8 SERVIZIO ASSISTENZA SCOLASTICA Che cos’è? La Legge Provinciale 23/02/98 n. 3 prevede che gli Istituti Scolastici abbiano la facoltà di accordarsi con il privato sociale accreditato, allo scopo di assegnare agli alunni con bisogni educativi speciali, sostegno nell’attività didattico-educativa e assistenziale. Anffas Trentino Onlus, su richiesta dei Dirigenti Scolastici, fornisce personale qualificato e con esperienza, adatto a rispondere alle necessità segnalate. A chi è rivolto? E’ rivolto ad alunni con bisogni educativi speciali suddivisi secondo le fasce previste: certificazione ai sensi della Legge 104/92, disturbi specifici dell’apprendimento e in situazione di svantaggio, iscritti e frequentanti il primo e il secondo ciclo dell’istruzione provinciale e della formazione professionale. Che cosa offre? Il servizio di Assistenza Scolastica offre, in collaborazione con l’istituzione scolastica, l’attivazione di interventi volti a costruire l’inclusione e l’integrazione sulla base di indicatori di qualità che riguardano l’area degli apprendimenti, delle autonomie e della relazione. Nello specifico il servizio: • Attraverso personale qualificato fornisce assistenza ad alunni/studenti in difficoltà, al fine di valorizzare le potenzialità del singolo; • collabora con l’equipe scolastica, nella progettazione dell’attività didattico-educativa e nella stesura del PI, PDF, PEP, nell’ottica di un progetto di vita in rete con i servizi sul territorio e la famiglia;

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Servizio assistenza educativa domiciliare

• garantisce, durante le ore previste e stabilite dal Dirigente scolastico, la cura e il benessere degli alunni/studenti; • favorisce un clima inclusivo con il gruppo dei pari e con l’ambiente di vita, attraverso percorsi mirati a favorire la relazione e le autonomie personali. Come accedervi? Gli istituti scolastici richiedono, ad Anffas Trentino Onlus, la nomina di assistenti educatori, in relazione al numero di alunni con bisogni educativi speciali, secondo il numero di ore individuato. Le famiglie, interessate a tale servizio, possono segnalare la loro richiesta al Dirigente Scolastico di riferimento. Quanto costa? All’utente e alla sua famiglia non costa nulla perché rientra nel servizio scolastico di base. Presso quali sedi di Anffas Trentino Onlus è attivo? Il servizio assistenza scolastica è erogato su tutto il territorio provinciale, nelle istituzioni scolastiche che ne fanno richiesta. Per ulteriori informazioni contattare il Coordinatore del servizio, dott.ssa Francesca Ulcigrai, presso la sede Anffas Trentino Onlus in via Unterveger, 6 – Trento: • Telefono: 0461-407521 • E-mail: f.ulcigrai@anffas.tn.it

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Servizio assistenza educativa domiciliare

Che cosa vi promettiamo? Assistenza Scolastica - Standard 2014/2015 Tempo di attesa per l’accesso al servizio Comunicazione degli eventuali cambiamenti nel calendario e/o negli orari di erogazione del servizio

Definizione e verifica del Progetto Educativo Individualizzato (PEI)

• 15 giorni dalla presentazione della domanda ad ANFFAS da parte della scuola. • Per cause estranee alla volontà di Anffas: immediata comunicazione telefonica dell’interruzione del servizio da parte degli educatori alla scuola; • per motivi interni legati all’organizzazione del servizio (assenza/malattia dell’educatore): riattivazione del servizio entro il giorno successivo tramite supplente, come previsto dalla convenzione. • I tempi e le modalità di definizione del PEI sono dettati dalle specifiche regole interne alle singole scuole. Anffas si impegna pertanto ad adeguarsi alle modalità operative specifiche dei singoli istituti; • i contenuti del PEI vengono condivisi, con gli insegnanti, l’ equipe educativa, i familiari dell’alunno.

Articolazione delle attività contenute nel servizio

• L’intervento educativo e didattico verrà svolto all’interno della classe, in piccolo gruppo o in attività individualizzata, secondo quanto concordato nel PEI. Si articola in base al calendario e all’orario scolastico. • Assistenti educatori rispondenti ai requisiti previsti dalla convenzione provinciale;

Professionalità coinvolte nel servizio

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• il responsabile del coordinamento e della verifica delle attività svolte; • il responsabile del coordinamento si attiva, in collaborazione con la scuola, promuovendo la collaborazione con gli altri servizi Anffas, con il Servizio Sociale, con il Servizio Sanitario, con le altre istituzioni scolastiche e con il mondo del lavoro.


Servizio assistenza educativa domiciliare

Modalità di funzionamento dell’equipe di lavoro

• Gli assistenti educatori Anffas partecipano: − assieme al responsabile del coordinamento agli incontri organizzati dalla scuola secondo il calendario scolastico; − agli incontri con il responsabile del coordinamento secondo necessità; − agli incontri allargati con tutti gli assistenti educatori di Anffas, secondo necessità.

Politiche di gestione delle Risorse Umane

Strumenti gestionali adottati per il monitoraggio dell’attività svolta

Comunicazione con i familiari

Presenza di un referente per i familiari

Adeguamento delle strutture alle modalità di svolgimento delle attività

• Anffas si impegna a favorire la continuità didattica del proprio personale, nei limiti delle proprie possibilità decisionali; • Anffas prevede la realizzazione di corsi di aggiornamento e formazione per assistenti educatori, per un massimo di 20 ore per anno scolastico. • Supervisione individualizzata del coordinatore, da svolgersi almeno una volta a trimestre per ogni singolo educatore; • partecipazione agli incontri d’équipe, organizzati dalla scuola e previsti dalla legge; • partecipazione agli incontri con l’équipe scolastica dell’alunno seguito, ogni qualvolta la scuola lo ritenga utile e necessario. • La comunicazione degli educatori con i familiari dell’alunno sarà gestita secondo il calendario organizzato dalla scuola e, a richiesta, ogni qualvolta si rendano necessari ulteriori momenti di confronto. • L’assistente educatore mantiene i contatti con la famiglia, secondo tempi e modi previsti dal calendario e dall’orario scolastico; • il coordinatore del servizio partecipa alla riunione con l’equipe e i genitori e, a richiesta, è disponibile ad incontri individualizzati con le singole famiglie. • Anffas verifica l’adeguatezza degli ambienti e propone eventuali interventi di sbarrieramento, di messa a punto o di acquisto di ausili e materiali specifici utili all’inclusione e al lavoro scolastico; la realizzazione di tali interventi è a carico della scuola.

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Servizio assistenza educativa domiciliare

3.9 SERVIZIO ASSISTENZA EDUCATIVA DOMICILIARE Che cos’è? Il servizio è finalizzato a promuovere, sviluppare ed accrescere le potenzialità del minore, anche disabile, nell’ambito delle relazioni familiari. Si esplicita attraverso un sostegno alle responsabilità familiari e genitoriali, intervenendo su richiesta del Servizio Sociale. A chi è rivolto? • Famiglie con minori con disabilità sensoriale, fisica e/o psichica; • famiglie con minori con disagio scolastico; • famiglie monoparentali (con la sola madre o il solo padre); • famiglie in evidente situazione di disagio socio-relazionale. Che cosa offre? Il servizio offre la predisposizione di un Progetto Educativo che comprende il complesso degli obiettivi e delle azioni atte ad affrontare i bisogni della persona e della sua famiglia, organizzato nel tempo extra scolastico. Le attività proposte possono riguardare: • percorsi educativi mirati ad incrementare le autonomie e le abilità sociali; • frequenza di un centro diurno (ludoteca, laboratori, etc.); • frequenza di attività sportive; • svolgimento dei compiti; • sostegno alla genitorialità. Tutte queste attività sono svolte in rete con la scuola di riferimento, allo scopo di favorire e incrementare l’inclusione dell’alunno, per condividere il progetto di vita.

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Servizio assistenza educativa domiciliare

Come accedervi L’attuazione del servizio avviene su segnalazione del Servizio Sociale che, accertato il bisogno, richiede ad Anffas l’assegnazione di un educatore da affiancare al minore e alla sua famiglia. L’assistente sociale risulta referente del progetto. Per ulteriori informazioni contattare il Coordinatore del servizio, dott.ssa Francesca Ulcigrai, presso la sede Anffas Trentino Onlus in via Unterveger, 6 – Trento: • Telefono: 0461-407505 • E-mail: f.ulcigrai@anffas.tn.it Quanto costa? Il costo del servizio è determinato dal Servizio Sociale.

Che cosa vi promettiamo? Assistenza Domiciliare Educativa - Standard 2014/2015 Tempo di attesa per l’accesso al servizio

Comunicazione degli eventuali cambiamenti nel calendario e/o negli orari di erogazione del servizio

• 15 giorni dalla presentazione della domanda ad Anffas da parte dei servizi sociali. • Per cause estranee alla volontà di Anffas: immediata comunicazione telefonica dell’interruzione del servizio da parte degli educatori alla famiglia; • per motivi interni legati all’organizzazione del servizio (assenza/malattia dell’educatore), dopo la tempestiva comunicazione alla famiglia il servizio viene sospeso. L’assistente sociale valuta la possibilità di recupero.

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Servizio assistenza educativa domiciliare

Definizione e verifica del Progetto Educativo Individualizzato (PEI)

Articolazione delle attività contenute nel servizio Professionalità coinvolte nel servizio

• I tempi e le modalità di definizione del PEI sono stabiliti in collaborazione con il servizio sociale di riferimento; • i contenuti del PEI vengono definiti in collaborazione con il servizio sociale, i familiari, l’assistente educatore e il coordinatore del servizio educativa domiciliare. L’assistente sociale è referente del PEI. • L’intervento educativo e didattico si può svolgere all’interno dell’ambito familiare o all’esterno in agenzie educative territoriali (ludoteca, biblioteca, impianti sportivi). • Assistenti educatori rispondenti ai requisiti previsti dalla normativa; • un responsabile del coordinamento e della verifica delle attività svolte. • Gli educatori Anffas partecipano:

Modalità di funzionamento dell’equipe di lavoro

− assieme al responsabile del coordinamento agli incontri organizzati dal Servizio Sociale; − agli incontri con il responsabile del coordinamento secondo necessità. − agli incontri scolastici previsti dalla legge 104.

Politiche di gestione delle Risorse Umane

• Anffas si impegna a favorire la continuità didattica del proprio personale sull’alunno, nei limiti delle proprie possibilità decisionali. • Anffas prevede la partecipazione degli educatori domiciliari ai corsi di formazione e aggiornamento organizzati per gli assistenti educatori della scuola.

Strumenti gestionali adottati per il monitoraggio dell’attività svolta

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• Supervisione individualizzata del coordinatore da svolgersi almeno una volta ogni tre mesi per ogni singolo educatore; • partecipazione agli incontri d’equipe organizzati dal Servizio Socio Sanitario;


Servizio assistenza educativa domiciliare

Comunicazione con i familiari

Presenza di un referente per i familiari

• La comunicazione con i familiari dell’utente avviene ogni qualvolta si rendano necessari ulteriori momenti di confronto. • L’assistente educatore mantiene i contatti con la famiglia, secondo necessità; • il coordinatore del servizio partecipa agli incontri con il Servizio Sociale e i genitori e, secondo necessità, è disponibile ad incontri individualizzati con le singole famiglie.

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4. STRUMENTI di ASCOLTO e TUTELA

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Strumenti di ascolto e tutela

4.1 IL RECLAMO COME STRUMENTO DI SEGNALAZIONE, ASCOLTO E MIGLIORAMENTO CONTINUO Il reclamo può essere vissuto come qualcosa da evitare a tutti i costi, in quanto costituisce una denuncia di gravi mancanze dell’organizzazione e/o del singolo addetto, ovvero una critica umiliante nei confronti di chi cerca di svolgere al meglio il proprio lavoro. Questa accezione eccessivamente negativa che viene attribuita al reclamo porta frequentemente a considerare che l’assenza di reclami costituisca un’evidenza di servizi di buona qualità e che pertanto rappresenti un importante obiettivo da raggiungere. E’ fondamentale dunque disporre di strumenti che permettano di cogliere i segnali di disagio e di insoddisfazione. Di questi strumenti, il reclamo, è quello a più forte valenza strategica, in quanto, oltre a costituire un monitoraggio dei punti critici del sistema, può divenire un elemento di cambiamento che orienta l’azione decisionale e strategica della Struttura. Gli obiettivi del sistema di gestione del reclamo sono quelli di realizzare e mettere in atto una procedura che sia efficace ed efficiente al fine di garantire una risposta a chi presenta il reclamo e, più in generale, di migliorare i servizi stessi della struttura. Il Presidente, il Consiglio Direttivo e la Direzione sono gli organi attraverso i quali Anffas Trentino Onlus mantiene un contatto diretto con gli utenti dei propri Servizi. In caso di mancato rispetto degli Standard di Qualità dichiarati nella Carta dei Servizi, l’utente non solo può reclamare, ma è tutelato ed agevolato dalla stessa Associazione erogatrice nel suo reclamo. La scheda di seguito riproposta ha un formato aperto per quanto riguarda la specificazione del contenuto del reclamo. 4.2 CUSTOMER SATISFACTION Il questionario per la misurazione della soddisfazione

132 LA CARTA DEI SERVIZI


Strumenti di ascolto e tutela

Coerentemente con le logiche e le strategie di miglioramento delle proprie attività, l’Associazione si impegna a somministrare periodicamente un questionario creato al fine di rilevare il livello di qualità dei servizi erogati. Lo strumento è stato pensato in modo tale da consentire a ogni singola famiglia di esprimere la propria opinione rispetto a determinate aree del servizio (comunicazione con l’Associazione; rapporto con gli operatori; logistica; etc.), nonché di manifestare in modo più libero e diretto i propri suggerimenti. I dati raccolti saranno condivisi attraverso la loro pubblicazione nel Bilancio Sociale. I suggerimenti A fianco al questionario, e per garantire una maggiore trasparenza tra l’Associazione e le famiglie, viene messo a disposizione un modulo per la segnalazione di suggerimenti. Anffas si impegna a prenderli in considerazione con la dovuta serietà.

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Allegati da staccare

ANFFAS TRENTINO Onlus - Questionario Gentile Signora, Egregio Signore Anffas Trentino Onlus conduce periodicamente un monitoraggio con l’obiettivo di analizzare in modo puntuale lo stato di funzionamento dei propri servizi e il livello di soddisfazione dei suoi utenti. È nell’ambito di tale finalità che Le chiediamo gentilmente di rispondere alle seguenti domande, esprimendo la Sua opinione con la massima libertà e sincerità; coerentemente con questo, Le ricordiamo che il questionario è anonimo. La Sua collaborazione ci sarà utile per migliorare la qualità dei nostri servizi e pertanto La ringraziamo per il tempo dedicatoci. Avvertenza: nel caso il Suo assistito acceda a più di un servizio tra quelli indicati Le chiediamo cortesemente di barrare tutte le caselle corrispondenti ai servizi utilizzati. 1. Indichi a quale/i servizio/i Lei e il Suo familiare accedete attualmente  Centro Socio – Educativo (CSE)  Centro Occupazionale (CO)  Comunità Alloggio  Progetto Per.La  Il Paese di Oz  Progetto Ponte CentrAvanti

 Cresciamo Insieme  Nuova Casa Serena  Consulenza Sanitaria  Assistenza Scolastica  Assistenza Domiciliare Educativa  Servizio di Assistenza e Informazione (SAI?)

2. Indichi in quali di queste località si trova il Centro Anffas Trentino Onlus frequentato dal Suo familiare  Arco  Primiero - Tonadico  Borgo Valsugana  Pozza di Fassa  Cavalese  Tione  Locca di Concei  Trento  Rovereto  Villa Agnedo Predazzo

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Allegati da staccare

3. Da quanto tempo il Suo familiare è utente di Anffas Trentino Onlus?  Da meno di 1 anno  Da 1 a 3 anni  Da 3 a 5 anni  Da più di 5 anni 4. Per quale motivo ha scelto i servizi offerti da Anffas Trentino Onlus? (possono essere scelte più risposte)  Perché non c’erano alternative sul territorio;  Perché mi sono stati consigliati da conoscenti;  Perché sono stato indirizzato dai Servizi Sociali di Zona;  Perché ho ritenuto che fossero i migliori  Perché è un’Associazione che accoglie anche la famiglia  Altro (specificare) _____________________________________________________ 5. Complessivamente si ritiene soddisfatto del servizio ricevuto da Anffas Trentino Onlus?  Molto soddisfatto  Soddisfatto  Mediamente soddisfatto  Poco soddisfatto  Per nulla soddisfatto 6. Rispetto alla comunicazione tra Anffas Trentino Onlus e famiglie degli utenti, come valuta la qualità e la quantità delle informazioni fornite dall’Associazione?  Molto soddisfacente  Abbastanza soddisfacente  Mediamente soddisfacente  Poco soddisfacente  Per nulla soddisfacente

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Allegati da staccare

7. Ritiene che gli spazi e le attrezzature utilizzati per lo svolgimento delle attività siano idonei?  Molto idonei  Idonei  Mediamente idonei  Poco idonei  Per nulla idonei 8. Abitualmente, ritiene che gli operatori dei servizi Anffas Trentino Onlus si pongano in modo cortese e disponibile nei Suoi confronti e nei confronti del Suo assistito?  Molto cortese e disponibile  Cortese e disponibile  Mediamente cortese e disponibile  Poco cortese e disponibile  Per nulla cortese e disponibile 9. Secondo Lei, quali sono gli aspetti che caratterizzano positivamente i servizi di Anffas Trentino Onlus? __________________________________________________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________________________________________________

10. Secondo Lei, quali sono gli aspetti dei servizi di Anffas Trentino Onlus che dovrebbero essere migliorati? __________________________________________________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________________________________________________

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Allegati da staccare

MODULO PER I SUGGERIMENTI RIFERIMENTI PERSONALI

Cognome ______________________________________________ Nome _________________________________________________ Via ___________________________________________________ N. _____________ Città ___________________________________ Tel. ____________________________ Altro ___________________

SERVIZIO O SEDE TERRITORIALE

______________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________

SUGGERIMENTI PROPORRE DA

______________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________

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Data _____________________________________________ FIRMA DEL RICEVENTE ___________________________________________________ Il sottoscritto dichiara di prestare il proprio consenso all’utilizzo dei dati personali solo ed esclusivamente nell’ambito della procedura riferita alla presente segnalazione ai sensi del D.Lgs. 196/03 “Codice in materia di protezione dei dati personali”.

Firma ___________________________________________________________________

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Allegati da staccare SCHEDA PER L’ACQUISIZIONE DELLE SEGNALAZIONI Riferimenti del

Cognome ________________________________ Nome ___________________________________

segnalante Via _______________________________________ N. _________ Città _________________________ Tel. _______________________________________ Altro ____________________________________ EPISODIO O EVENTO CRITICO

______________________________________________________________________________________

______________________________________________________________________________________

CIRCOSTANZE CHE HANNO PROVOCATO L’EVENTO

__________________________________________________________ __________________________________________________________ __________________________________________________________ __________________________________________________________

MODALITÀ IN CUI SI E’ RISOLTO IL PROBLEMA

__________________________________________________________ __________________________________________________________ __________________________________________________________ __________________________________________________________

SUGGERIMENTI PER EVITARE CHE IL RECLAMO/LA SEGNALAZIONE SI RIPETA

__________________________________________________________ __________________________________________________________ __________________________________________________________ __________________________________________________________

______________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________

Data _________________________________ FIRMA DEL RICEVENTE ____________________________________________________________________________ Il sottoscritto dichiara di prestare il proprio consenso all’utilizzo dei dati personali solo ed esclusivamente nell’ambito della procedura riferita alla presente segnalazione ai sensi del D.Lgs. 196/03 “Codice in materia di protezione dei dati personali”.

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UFFICI AMMINISTRATIVI

RESPONSABILE

TELEFONO

E-MAIL

Centralino

0461/407511

associazione@anffas.tn.it

Presidente

Luciano Enderle

0461/407522

associazione@anffas.tn.it

Direttore Generale

Massimiliano Deflorian

0461/407522

direttore@anffas.tn.it

Direttore dei Servizi

Mauro Fedrizzi

0461/407511

m.fedrizzi@anffas.tn.it

Responsabile Relazioni Esterne

Bosetti Andrea

0461/407527

a.bosetti@anffas.tn.it

Assistente Sociale

Tiziana Menegatti

0461/407510

t.menegatti@anffas.tn.it

CSE/CSO/COMUNITA’ ALLOGGIO

RESPONSABILE

TELEFONO

E-MAIL

Arco

Gianluca Carrara

0461/519830

g.carrara@anffas.tn.it

Borgo Valsugana

Marek Jurny

0461/757178

m.jurny@anffas.tn.it

Cavalese

Gianni Rizzi

0462/235442

g.rizzi@anffa.tn.it

Locca di Concei

Gianluca Carrara

0464/592055

g.carrara@anffas.tn.it

Tione

Manuela Molinari

0465/322188

m.molinari@anffas.tn.it

Tonadico

Elena Depaoli

0439/64615

e.depaoli@anffas.tn.it

Trento

Federica Cavallotti Lisa Moscardi

0461/407509

f.cavallotti@anffas.tn.it l.moscardi@anffas.tn.it

Villa Agnedo (solo CA)

Marek Jurny

0461/762928

m.journy@anffas.tn.it

SERVIZI RESIDENZIALI

RESPONSABILE

TELEFONO

E-MAIL

Centro Integrato La Meridiana

Cristina Menegatti

0461/407555

lameridiana@anffas.tn.it

Nuova Casa Serena

Pietro Grigolli

0461/237280

casaserena@anffas.tn.it

SERVIZI

RESPONSABILE

TELEFONO

E-MAIL

Casa Satellite

Gianluca Primon

0461/407504

g.primon@anffas.tn.it

Cresciamo Insieme

Francesca Dorigatti

0461/931818

cresciamoinsieme@anffas.tn.it

Il paese di Oz

Tiziana Carli

0461/923725

ilpaesedioz@anffas.tn.it

Progetto Per.La

Linda Pizzo

0461/407530

formazione@anffas.tn.it

Progetto Ponte CentrAvanti

Elisabetta Torzi

0461/923725

ilpaesedioz@anffas.tn.it

Servizio Assistenza Educativa Domiciliare Francesca Ulcigrai

0461/407505

f.ulcigrai@anffas.tn.it

Servizio Scolastico

Francesca Ulcigrai

0461/407505

f.ulcigrai@anffas.tn.it

Servizio Sanitario

Donata Moratelli / Rosanna Ruggera

0461/407519

associaziona@anffas.tn.it

Servizio SAI?

Antonio Parenti / Bruno Valorzi

0461/407534

sai@anffas.tn.it

Liberamente Insieme per Anffas Trentino

Gianluca Primon

0461/407504

info@liberamenteinsieme.it

Per i recapiti di ciascun Centro e Comunità si rinvia al capitolo di riferimento


GRAFICA ED IMPAGINAZIONE: LITODELTA SAS 38050 SCURELLE (TN) tel_ 0461 763232 | fax_ 0461 763007 www.litodelta.com Foto: Archivio Anffas

Questa pubblicazione è realizzata con carta proveniente da foreste gestite a lungo termine e con alberi a crescita rapida, che contribuiscono a rallentare l’effetto serra. La produzione di cellulosa di Eucalyptus Globulus utilizzato per questa carta, richiede inoltre minore uso di prodotti chimici.


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