UNIVERSITÀ DELLA CAMPANIA “LUIGI VANVITELLI” DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA E DISEGNO INDUSTRIALE CORSO DI LAUREA IN DESIGN PER LA MODA A.A 2016/2017 CATTEDRA : ABILITÀ INFORMATICHE DOCENTE: ALESSANDRA CIRAFICI TUTOR:ANGELO ESPOSITO MARROCCELLA ALLIEVA: ANGELA PALUMBO A03000710
1
2
UNIVERSITÀ DELLA CAMPANIA “LUIGI VANVITELLI” DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA E DISEGNO INDUSTRIALE CORSO DI LAUREA IN DESIGN PER LA MODA A.A 2016/2017 CATTEDRA : ABILITÀ INFORMATICHE DOCENTE : ALESSANDRA CIRAFICI TUTOR : ANGELO ESPOSITO MARROCCELLA ALLIEVA : ANGELA PALUMBO A03000710
3
Yv e s S a i n t L a u r e n t “il couturier che ha cambiato il modo di vestire della donna moderna e ne ha fatto un’arte”
U
no stilista che ha fatto della passione per l’arte, la cifra stilistica delle sue collezioni unendo poli opposti di quell’universo del bello di cui ha sempre fatto parte. Yves Saint Laurent: l’ultimo couturier, nato il primo Agosto del 1936 a Orano, nell’Algeria francese. A soli 18 anni si trasferisce a Parigi per inseguire la sua passione, vince il concorso Segretariato Internazionale della Lana, disegnando un abito da cocktail nero con scollatura asimmetrica, il quale verrà poi realizzato da Hubert de Givenchy. Dalla metà degli anni 50 entra a far parte della maison Dior prendendo il posto dello stilista, realizza dunque una collezione che cambia la moda francese: la linea “Trapéze”. Pochi anni più tardi, Yves apre la sua maison di Haute Couture in collaborazione con Pierre Bergé e grazie all’aiuto economico di J. Mack Robinson, un americano che aveva visto nel giovane stilista una forza rara: siamo nel 1962, anno in cui inizia la leggenda. La sua prima collezione sfila il 29 Gennaio del 1962 e verrà definita da Life come “il migliore insieme di tailleur conosciuti dopo quelli di Chanel”, ma è nell’a/i che porta in passerella la sua prima rivisitazione, il caban in chiave
4
femminile. Saint Laurent capisce che l’eleganza deve essere rivista e grazie alle sue creazioni dà vita alla donna moderna, colei che vive in un mondo dalle frontiere ormai espanse, che può viaggiare ovunque. Ecco che nel 1966 arriva il suo capo icona: lo smoking da donna, liberamente ispirato a Marlene Dietrich, e con il quale conferisce definitivamente il potere alle donne. Sue sono state anche le prime sahariane, i blazer, e i trenchcoat. Saint Laurent non è stato il primo a portare nel guardaroba femminile pezzi rubati all’uomo; ciò che aveva di rivoluzionario però, era far cambiare identità a questi elementi una volta “varcata la frontiera”. Il couturier fu anche il primo a introdurre i tessuti animalier nelle collezioni, così come il primo a far sfilare modelle di colore.
Ma Yves Saint Laurent ha avuto anche un altro punto di forza: da colorista smagliante, si è imposto negli anni di portare le proprie creazioni ai limiti della pittura, traendo ispirazione dal mondo dell’arte, continuando una tradizione in cui anche gli artisti si erano distinti come Sonia Delaunay, Giacomo Balla o Alexandre Rodchenko. Lo stilista apre così un dialogo diretto tra il suo amore per l’arte e un’interpretazione personale trasferita sulle
creazioni sartoriali. Una passione che prosegue con la sua collezione privata, valutata nel 2009 da Christies la più costosa al mondo. Gli artisti che tanto ama non vengono semplicemente trasposti su seta, lana o jersey, ma gli danno lo spunto per reinventare un linguaggio, il suo linguaggio. Sceglie liberamente i tessuti per comporne una tavolozza: dal rosso, al rosa al nero, fino alle combinazioni più inaspettate come quelle di blu e nero per sovvertire l’uso tradizionale delle tonalità nell’Alta Moda dell’epoca. Nel 1965 si assiste al primo tributo artistico di Saint Laurent che riprende l’essenzialità delle linee di Mondrian con una collezione interamente dedicata all’artista.
La robe Mondrian è il primo esempio di come lo stilista sia riuscito a tradurre una tela sulla stoffa. Precisione nelle linee, rispetto delle forme geometriche e del colore che prendono vita sul corpo della donna. È del 1966 la Pop Art collection che, con i suoi prestiti da Wasselman, rompe definitivamente le barriere tra arte e moda, secondo lo spirito di Andy Warhol. I capi che nascono da questo connubio sono caratterizzati da contrastanti vibrazioni di colore. Il 1969 è l’anno degli abiti scultura ispirati a Claude Lalanne, mentre dal cubismo nascono collezioni che ammiccano al rivoluzionario lavoro di Picasso e Braque, i quali incollavano, pinzavano e cucivano materiali eterogenei unendoli a colori ad olio. Nel 1988 l’omaggio a Picasso: una costruzione di giacche portate su gonne nere dalle linee essenziali. I fianchi, l’arabesque della vita, vengono evidenziati attraverso i contorni della chitarra che aiuta a far esplodere la musicalità del corpo femminile. Saint Laurent sperimenta ancora giochi di colore nel 1980 con Le robes Matisse caratterizzata della violenza tipica dei movimenti fauvisti su tessuto. Alla domanda se la moda sia arte o no, rispondeva così: “La moda non è un arte ma ha bisogno di un artista per esistere, gli abiti sono sicuramente meno impor-
tanti di musica, architettura e pittura, ma era ciò che sapevo fare e che ho fatto, forse, partecipando alle trasformazioni della mia epoca”.
5
6
STILE E MOOD Saint Laurent ha creato uno stile unico, è stato per decenni simbolo dell'eleganza più raffinata, moderna, innovativa. Per primo, negli anni 60, ha capito che l'alta moda poteva trarre ispirazione dalla
Christian Dior, presentò negli eleganti saloni di Avenue Montaigne, una silhouette grintosa e irriverente, molto poco politicamente corretta per il strada e non essere conformismo soltanto una realtà autoreferenziale, un mondo chiuso in se stesso senza rapporti con la realtà. Creò scalpore la collezione del 1958 con la quale esordì, quando, successore di
7
A Yves Saint Laurent dobbiamo riconoscere l’intuizione di mescolare i guardaroba di lui e di lei, introducendo capi maschili nelle sue collezioni di moda femminili, come lo smoking, il blazer, la sahariana, il trench, il giubbotto di pelle, i pantaloni nel tailleur. Sua anche l’intuizione che l’arte sarebbe potuta diventare un’ottima fonte di ispirazione per il mondo della moda (celebre la sua linea dedicata a Mondrian), così come l’introduzione di uno stile etnico, di materie prime esotiche e di dettagli provenienti da terre e culture lontane Ci ha lasciato in eredità: la semplicità, lo stile sempre al passo con i tempi, ma anche la buona fattura degli abiti che sono caratteristiche presenti dalla prima all’ultima collezione.
8
9
GOSSIP Yves Saint Laurent, polemiche per la nuova campagna: “La donna anoressica e sottomessa. Che pena” È in corso una forte polemica contro una delle famose casa di moda, Yves Saint Laurent, a causa di alcune immagine della nuova campagna pubblicitaria per le strade di Parigi.
I parigini zione con non l’ hashtag riescono ad #YSLRetiaccettarlo e, r e Ta P u b sui social, Degradansfogano la te, ovvero loro “YSLritirala disapprova-
11
Degradante pubblicità”. Nei cartelloni pubblicitari, sparsi per la città francese, vi è una ragazza piegata in avanti su uno sgabello con calze a rete, tacchi a spillo e braccia a penzoloni, mentre in un altro, la modella è stesa a
12
terra in posa succinta. Questi scatti fotografici vengono definiti dai francesi “ degradanti e scioccanti per l’immagine della donna“. AL momento la casa di moda francese non ha risposto a nessuna di queste accuse.
13
BRAND IMAGE
16
17
18
COMUNICAZIONE DIGITALE DEL BRAND
20
21
22
23
ANTHONY VACCARELLO È IL NUOVO DIRETTORE CREATIVO DI YSL Quello che già circolava come rumor da gennaio 2016 è oggi stato confermato: Anthony Vaccarello, designer belga di 33 anni, è stato nominato nuovo direttore creativo di Saint Laurent dopo l'uscita di Hedi Slimane. Ne dà notizia Kering, il gruppo che controlla la maison francese fondata nel 1962 da Yves Saint Laurent e Pierre Bergé. “Mr Saint Laurent è una figura leggendaria per la propria creatività, stile e audacia", ha dichiarato Vaccarello nel comunicato che accompagna la sua nomina. "Sono veramente grato di avere l’opportunità di poter contribuire alla storia di questa Maison straordinaria”. CHI È ANTHONY VACCARELLO Di origini italiane e nato a Bruxelles nel 1982, Vaccarello si è laureato nel 2006 col massimo dei voti e una menzione speciale alla scuola La Cambre, nella capitale belga, dopo aver conseguito studi in scultura. Nello stesso anno, ha vinto il prestigioso premio Hyères International Festival of Fashion and Photography per la sua collezione di moda ispirata alla pornostar Cicciolina. Il primo ad accorgersi del suo talento è stato Karl Lagerfeld che l'ha chiamato a collaborare con Fendi. Nel 2008, Vaccarello ha lanciato la linea che porta il suo nome, aggiudicandosi da subi-
24
to buone critiche dalla stampa e soprattutto l'attenzione del pubblico che ha richiesto le sue creazioni audaci e super sexy. Questa fortuna ha attirato anche l'occhio attento di Donatella Versace, che l'ha voluto al timone di Versus dopo l'uscita di Christopher Kane. Il matrimonio professionale con Donatella è stato utile a entrambi: da una parte è servito a rafforzare l'immagine e il successo del designer; dall'altra, ha portato modernità e un nuovo spirito sensuale alla linea Versus. "Anche se mi dispiace vedere Anthony Vaccarello lasciare la famiglia Versace" ha commentato la stilista della Medusa, "gli auguro uno straordinario successo". "Tutto parte dal disegno, dalla rappresentazione grafica delle linee", ha raccontato invece Vaccarello a D.it. "Mi interessano i tagli, le lavorazioni di sbieco, le asimmetrie. Il mio approccio è architettonico ma si tratta solo di una partenza: è infatti sul corpo delle donne che avviene il vero lavoro. E la tua competenza di sarto, di drappeggiatore e anche una certa iconoclastia aiutano a fare la differenza".
L'EREDITÀ DI HEDI SLIMANE Il compito affidato a Vaccarello non è per nulla facile, anzi. Saint Laurent nelle mani di Hedi Slimane è stato uno dei casi più discussi e di successo nel panorama del fashion system degli ultimi anni. Il business della griffe è arrivato a quasi un miliardo di euro e la crescita negli ultimi mesi si è assestata a un +37,7%, un risultato davvero eccezionale per tutto il sistema. Di più: il modus operandi di Slimane ha scardinato regole, consuetudini e leggi di tanti designer e di altrettanti brand. La sede storica della maison a Parigi è stata trasferita a Los Angeles e il controllo totale era fermo nelle mani di Slimane. Negozi, campagne pubblicitarie, sfilate, scenografie, collezioni: tutto passava sotto l'occhio vigile del creativo. Va ricordato, però, un fatto importantissimo: il contributo dell'amministratore delegato, l'italiana Francesca Bellettini, manager che ha reso possibile un tale impegno controcorrente sposandone l'estetica e le strategie a spada tratta. Il ruolo e il suo peso di Bellettini all'interno di Kering, il gruppo che controlla Saint Laurent, sono cresciuti negli anni. E la sua permanenza nel brand non fa che creare il migliore terreno possibile per l'arrivo di Vaccarello.
UN COMPITO DIFFICILE Nel frattempo, è già scattata la nostalgia per Hedi Slimane. Ma questo fatto non è nuovo, anzi: tutti i cambi al vertice delle griffe lasciano scontenti i fan e provocano discussioni e malcontenti. Lo stesso debutto di Hedi Slimane venne salutato con freddezza e con parecchie critiche. Su una cosa, però, non si può che essere concordi: perpetuare un'estetica forte, personale e controcorrente come quella orchestrata da Slimane non sarà facile. Dal canto suo, però, Vaccarello è riuscito in questi anni a ritagliarsi un immaginario e un'estetica molto precisi, maneggiando con autorevolezza tanto i nuovi mezzi social quanto gli strumenti video. Dimostrando di avere le idee chiare e una padronanza completa del mestiere. "Sono felice di avere Anthony Vaccarello alla guida di Yves Saint Laurent", ha dichiarato Bellettini. "La modernità e la purezza della sua estetica coincidono perfettamente con lo spirito della maison. Sono entusiasta di iniziare una nuova era con lui e di portare insieme la maison verso nuovi successi". Sulla stessa linea il commento di François-Henri Pinault, Presidente e CEO di Kering: “Sono molto orgoglioso di dare il benvenuto in Yves Saint Laurent ad una così vivida e giovane forza nel panorama dei talenti creativi della moda di oggi. Sono certo che lo stile unico di Anthony Vaccarello esprimerà brillantemente l'impronta creativa e l’autorità della Maison nel settore della moda,
sviluppando ulteriormente le solide basi del brand al fine di realizzarne il pieno potenziale. Insieme a tutto il team di Yves Saint Laurent, Anthony contribuirà fortemente ai futuri successi della Maison”. L'appuntamento per la sua prima collezione sarà ad ottobre 2016 per la sfilata relativa all'estate 2017.
25
26
27
28