gazzetta.d.sport.13.02.2012

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www.gazzetta.it lunedì 13 febbraio 2012 1,20 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

anno 116 ­ Numero n Anno 37

Serie A / 23ª GIORNATA

QUI MILAN MERCOLEDI’ SERA A SAN SIRO CONTRO L’ARSENAL NELL’ANDATA DEGLI OTTAVI

El Shaarawy vero Faraone può battere anche Pato

PARTITE ATALANTA LECCE 0­0 BOLOGNA JUVE rinviata CAGLIARI PALERMO 2­1 CATANIA GENOA 4­0 INTER NOVARA 0­1 LAZIO CESENA 3­2 PARMA FIORENTINA rinviata UDINESE MILAN 1­2 Oggi (ore 20.45) NAPOLI CHIEVO (0 1) SIENA ROMA (1 1)

Con la partenza sprint è in grado di superare i numeri straordinari del brasiliano Buone notizie: Boateng, il Papero e Nesta tornano disponibili per la Champions 3 Stephan El Shaarawy, 19 anni ANSA

DELLA VALLE, PASOTTO ALLE PAGINE 10­11

CLASSIFICA MILAN 47 JUVENTUS** 45 LAZIO 42 UDINESE 41 INTER 36 ROMA* 35 NAPOLI* 31 PALERMO 31 GENOA* 30 CAGLIARI 30

FIORENTINA** 28 CATANIA** 27 PARMA** 27 CHIEVO* 27 ATALANTA*** 24 BOLOGNA** 22 SIENA** 20 LECCE 18 CESENA* 16 NOVARA 16

*Una gara in meno. **Due gare in meno. ***Una gara n meno e 6 punti di penalizzazione.

LA CRISI COME ALL’ANDATA IL NOVARA STENDE I NERAZZURRI (1­0)

INCUBO INTER Dopo i 4 gol di Roma, la batosta contro l’ultima in classifica Moratti furioso, sotto accusa anche il tecnico che per ora non rischia CECERE, DALLA VITE, ELEFANTE, TAIDELLI, DA PAGINA 2 A PAGINA 9

ilCommento

RANIERI VA SUPPORTATO dI ALBERTO CERRUTI

Dalla grande abbuffata di dome­ nica scorsa, con 9 partite in con­ temporanea, ai 3 avanzi di uno spezzatino surgelato, rimasto sullo stomaco all’Inter. Tra un gi­ rone e l’altro sono cambiati gli al­ lenatori, non la rima per Gasperi­

3 Wesley Sneijder, 27 anni, disperato. A destra l’esultanza di Andrea Caracciolo, 30 anni PEGASO

LE ALTRE ATALANTA PARI COL LECCE

Il Catania stritola il Genoa Stasera Napoli e Roma CARUSO, LICARI, MACONI, FINOCCHIARO ALLE PAGINE 14 E 15

9 771120 506000

L’ARTICOLO A PAGINA 31

LIGA

PREMIER

COPPA D’AFRICA

Il Real festeggia Batte il Levante va +10 sul Barça

Il City in testa E ora Mancini riapre a Tevez

Lo Zambia vince Inchiesta: i Giochi in Europa nella sua Superga non sempre sono un flop Drogba tradisce

ROMA 2020 OGGI INCONTRO MONTI­PETRUCCI

ARCOBELLI, IARIA A PAGINA 47

SERIE B LIVORNO RIMONTA COL VICENZA

IL ROMPI PALLONE

Sassuolo fa il colpo a Bari e riaggancia il Toro in vetta

DI GENE GNOCCHI

CALVI, PELUCCHI A PAGINA 25

20 2 1 3>

ni e Ranieri: Novara è sempre amara. Battuta 3­1 dalla neopro­ mossa guidata da Tesser che non aveva ancora vinto in A, ribattuta 1­0 ieri dalla Cenerentola del cam­ pionato, ora affidata a Mondoni­ co, al primo successo in trasferta.

CONDO’ A PAGINA 21

BOLDRINI A PAGINA 20

RICCI A PAGINA 23

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Moratti: «Ranieri rimane. Davanti alle scuole elementari di Appiano Gentile serve un nonno vigile».


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012

SERIE A 23a GIORNATA

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da Novara...

Record di sconfitte alla 23ª Eguagliato il primato negativo di sconfitte dopo 23 partite di campionato che fu stabilito dai nerazzurri nel 1946/47 (15 sconfitte alla fine, 10˚ posto in campionato) e bissato nel 1957/58 (furono 12 i k.o. complessivi, 9˚ posto)

20 settembre 2011 Finisce 3-1: il progetto Gasperini arriva al capolinea Sul sintetico del Piola di Novara si compie il destino del tecnico che l’Inter aveva ingaggiato dopo l’addio estivo di Leonardo. La squadra di Gasperini cade sotto i colpi di Meggiorini e Rigoni, che firma una doppietta FORTE

5 -8 30

Peggior posizione dal 2004/05 Dal ritorno della A a 20 squadre, 2004/05, l’Inter non era mai stata così in basso dopo 23 giornate. E se stasera la Roma dovesse vincere, l’Inter sarebbe sesta, peggiorando ulteriormente il primato già poco lusinghiero

Punti rispetto allo scorso anno In 23 gare l’Inter ha collezionato 36 punti; lo scorso anno, nello stesso periodo, ne aveva 44 ed era seconda in classifica, a -4 dal Milan capolista che poi avrebbe vinto il campionato proprio davanti ai nerazzurri

Reti subite L’Inter ha incassato 30 reti in 23 giornate (1,3 a partita, in media): non subiva così tanti gol dalla stagione 1998/99 (chiusa all’8˚ posto). In passato era successo anche nel 1958/59, campionato poi terminato al terzo posto

INTER DI NUOVO STESA DAL NOVARA: ANATOMIA DI UN K.O. E DI UNA CRISI SEMPRE PIU’ PROFONDA Caracciolo-gol ed è notte fonda per i nerazzurri. Troppo poco il rigore negato e la traversa di Sneijder

) a r o c n a ( e a t i p l o C

Affondata

NICOLA CECERE MILANO

Dopo i quattro ceffoni di Roma, un altro pomeriggio di un giorno da cani. E questo fa più male al tifoso nerazzurro. Perché perdere a San Siro con l’ultima della classe è peggio della debacle dell’Olimpico: significa venir meno, clamorosamente, proprio quando devi ripartire. Da ieri la Caporetto

dell’interista si è spostata a Novara: 1-3 all’andata, con esonero di Gasperini, 0-1 al ritorno. Con esonero di Ranieri? Mah, la Champions sta per riprendere... Non pare la scelta giusta, però...

Quelle mosse La posizione del tecnico non può non essere discussa in queste ore. Ieri le sue scelte sono apparse sbagliate, o confuse, o contraddittorie: era vittima della macumba di

Gasperini? Se dici di volerti affidare al genio di Sneijder devi metterlo dove lui rende meglio: trequartista. Invece nel primo tempo Ranieri di mezzepunte ne ha inserite due, ricorrendo al compassato Alvarez nel tentativo di scardinare la linea a cinque di Mondonico con palloni rasoterra e triangolazioni in stile calcetto, laddove occorrevano ritmo, velocità, aggressività. Risultato: una sola occasione, stroncata rude-

mente da Garcia ai danni di Poli, tra i pochi a salvarsi. Però spedito anzitempo sotto la doccia con decisione «politica»: via il più giovane, i senatori restano in campo. Con Forlan ala destra e Sneijder ala sinistra più Milito e Pazzini in area l’Inter è andata all’assalto rischiando due volte di prendere il secondo gol (c’è un errore arbitrale pure ai danni del Novara) ma alla fine Mondonico ha sfatato legittimamente il

suo tabù (mai vincente a San Siro contro l’Inter) rilanciando le speranze dei suoi.

Quel rigore Era da rigore quel

disperato intervento del difensore novarese Garcia su Poli al 36’? Sì, nove arbitri su dieci lo avrebbero assegnato. E probabilmente la gara sarebbe cambiata. Ma se perdi in casa contro l’ultima puoi attaccarti a una svista arbitrale? Ci sono altri episodi che ti hanno detto

male, in primis la traversa di Sneijder e all’ultimo istante la girata di Pazzini sventata dal portiere. L’Inter avrebbe meritato il pareggio, certo, ma non di più: e ieri doveva assolutamente vincere per avvicinare il terzo posto e tenere a bada la Roma. Che stasera, a Siena, può ricacciare i nerazzurri al sesto posto, dilatando la crisi.

Cosa fare Già, la crisi. E’ stata

sviscerata nei dettagli durante


36

34

Punti: quinto peggior rendimento Nell’era dei tre punti (1994/95), solo quattro volte l’Inter aveva raccolto meno. Nel 2004/05 era a 32; nel 2000/01 a 34; nel 1995/96 e nel 1998/99 a 35

Gol fatti L’attacco nerazzurro è il quinto reparto offensivo del campionato (ma molte squadre devono recuperare varie gare). Era dal torneo 2000/01 che l’Inter non segnava così poco (ne aveva fatte 29 in 23 partite)

LA GAZZETTA DELLO SPORT

...al Novara

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clic I PIEMONTESI A QUOTA SEDICI PUNTI SEI CONTRO L’INTER! Se i piemontesi giocassero sempre contro i nerazzurri sarebbero da scudetto. Sei dei sedici punti raccolti dal Novara in questo campionato sono arrivati dalle due vittorie contro l’Inter, sia al Piola lo scorso settembre sia a San Siro ieri pomeriggio. Per sfortuna del Novara, però, in questa stagione le partite contro la squadra di Ranieri (e di Gasperini all’epoca) sono finite. L’Inter, per la stessa ragione, può tirare un sospiro di sollievo...

12 febbraio 2012 Ancora i piemontesi mettono a nudo i limiti della squadra C’è Ranieri e non più Gasperini sulla panchina dell’Inter; c’è Mondonico e non più Tesser sulla panchina del Novara. Ma l’esito alla fine è lo stesso, passano i piemontesi anche a San Siro. E l’Inter si scopre ufficialmente in crisi BOZZANI

Il presente E intanto il Bologna

INTER

NOVARA

0

1

(4-3-2-1) Julio Cesar; Zanetti, Lucio, Cordoba, Chivu (dal 25’ s.t. Nagatomo); Poli (dal 17’ s.t. Forlan), Stankovic, Cambiasso; Alvarez (dal 1’ s.t. Pazzini), Sneijder; Milito. PANCHINA Castellazzi, Palombo, Ranocchia, Obi. ALLENATORE Ranieri. ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno.

(3-5-1-1) Ujkani; Lisuzzo, Centurioni, Garcia; Dellafiore (dal 14’ p.t. Morganella), Porcari (dal 1’ s.t. Pesce), Radovanovic, Rigoni, Gemiti (dal 20’ s.t. Paci); Jeda; Caracciolo. PANCHINA Fontana, Rinaudo, Gabriel, Rubino. ALLENATORE Mondonico. ESPULSO Radovanovic al 34’ s.t. per doppia ammonizione (g.s. e c.n.r.). AMMONITI Porcari per gioco scorretto, Morganella per comportamento non reg.

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Caracciolo all’11’ s.t. ARBITRO Russo di Nola. NOTE spettatori 21.703, incasso di 1.298.537 euro (compresa quota abbonati). Angoli 8-7. In fuorigioco 1-3. Recuperi: p.t. 2’; s.t. 3’.

POSSESSO PALLA

INTER 69,6%

PASSAGGI TOTALI

NOVARA 30,4%

TIRI IN PORTA

IIIIII INTER 6

la tremenda prima parte del girone di andata, quando la squadra aveva messo a nudo i suoi molti difetti. E, come sempre capita in questi casi di fallimento annunciato, ha doverosamente investito tutti i settori del club: dalle operazioni di mercato ai rapporti interni; dai troppi allenatori cambiati da Moratti nel dopo Mourinho alla mancanza di una programmazione in grado di andare oltre quei sentimenti di gratitu-

dine verso il gruppo dei pluridecorati, oggi svuotati di energie psicofisiche. E’ stata anche avvertita la mancanza di una figura prestigiosa in grado di collegare la Pinetina a Corso Vittorio Emanuele: lo faceva Facchetti, lo faceva Oriali, il vuoto andrebbe colmato.

Discutibili le scelte di Ranieri. Soprattutto il cambio di Poli: fin lì il più vivace

Il presidente Questa società ha

sempre avuto però in Massimo Moratti il suo cardine. Ieri, dalle riprese tv, il presidente è ap-

INTER 491

NOVARA 176

TIRI FUORI

IIII IIIIIIIIIIIIII NOVARA 4

INTER 14

I NOVARA 1

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 10’ Sneijder si fa luce al limite e prova di destro, Ujkani in angolo. 22’ Porcari arriva sul fondo e mette in mezzo, la deviazione di Caracciolo è troppo centrale. 36’ Poli entra in area e sta per calciare quando Garcia, da dietro, entra in scivolata ostacolandolo: l’arbitro lascia correre.

SECONDO TEMPO c GOL! 11’ Contropiede del Novara, pallone ai venti metri su Caracciolo, Chivu lo lascia calciare e l’attaccante indovina l’angolo opposto. 12’ Stankovic dal limite, di un soffio fuori. 33’ Morganella da lontano, si salva il portiere. 42’ Gran destro di Sneijder, traversa piena 48’ Botta da due passi di Pazzini, Ujkani sventa.

parso prima rabbioso (il rigore non dato) poi via via sempre più sfiduciato, come se fosse ripiombato negli incubi del passato: non è facile mettere le mani in questa situazione, è il primo a rendersene conto. La squadra andrebbe rifondata, questo appare chiaro, e per farlo servono dieci elementi di qualità. Ma il momento economico sconsiglia le follie di una volta e allora come si fa? Ranocchia, Poli, Castaignos, Alvarez, Nagato-

mo, Faraoni, Pazzini, Guarin, Zarate, Obi: questi i giovani su cui si può contare. Sono da vertice? Dove andare a pescare i sostituti di Julio Cesar, Maicon, Zanetti, Cambiasso, Stankovic, Milito, Lucio, Samuel, Chivu, Sneijder, Cordoba, cioè il gruppo storico dei grandi trionfi? Perché una rifondazione non può prescindere dal razionale, anche se sentimentalmente cinico e quindi crudele, addio alla vecchia guardia.

COPPA DEL MONDO

e poi il Marsiglia ricordano che c’è un presente da onorare al meglio. Perché senza Champions i piani di rilancio si ridimensionano giocoforza e il campionato ha detto in maniera lampante che alle spalle del tandem di testa manca continuità, dunque l’Inter può di nuovo inserirsi nella corsa al terzo posto. Se da questa lezione impartita dal Novara si trarrà un insegnamento utile e dimenticando il precedente filotto di successi. Quanto a Mondonico, può essere orgoglioso dell’impresa compiuta: lui si esalta quando può lottare per un obbiettivo. Ora ce l’ha per davvero. Il Novara La sua squadra esce da San Siro con una mega iniezione di speranza: dai che possiamo giocarcela. Ha condotto la partita attenta e prudente che ci si attendeva, salvo colpire (e che gol Caracciolo! Sinistro a girare dai venti metri) al momento opportuno per poi difendersi con ordine, senza affanni. Mondonico ha inserito il suo quarto stopper (Paci) per neutralizzare l’assalto di Ranieri e intanto Morganella e Rigoni hanno cercato di incrementare il vantaggio. Abbiamo detto del rigore pro Inter, ora sottolineiamo che Rigoni è stato fermato in contropiede due-contro-uno per un fallo inesistente. E pure l’espulsione di Radovanovic, che ha ridotto in dieci il Novara nel quarto d’ora conclusivo, è apparsa severa se rapportata al precedente metro di giudizio. Insomma, una gran giornata che riapre il cuore della neopromossa alla speranza. E regala una immensa e meritata gioia al Mondo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012


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SERIE A 23a GIORNATA

Ranieri al buio Rinforzi, formazioni, cambi: quanti equivoci

I blackout

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La sconfitta con il Napoli Al primo big match della sua gestione, Ranieri incassa un sonoro 3-0 casalingo contro il Napoli. Era solo alla sua seconda uscita in campionato.

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Lo scivolone con la Juve Il mese di ottobre si chiude malissimo con la sconfitta, ancora interna, contro la sua ex squadra: Marchisio e Vucinic rallentano i nerazzurri.

Il tecnico dell’Inter fa capire che il mercato lo ha deluso Ma non convince sulla sostituzione di Poli e su Forlan esterno i 3 Dicembre, avvio shock MATTEO DALLA VITE LUCA TAIDELLI MILANO

Negli almanacchi, in sequenza, resterà scritto: Roma-Inter 4-0 e Inter-Novara 0-1. Negli almanacchi non comparirà la traversa di Sneijder e nemmeno Ujkani che para una botta centrale di Pazzini. No. Negli annali resteranno due voragini impensabili e scorticanti che in soldoni fanno una sconfitta sconvolgente dopo un’altra devastante. Allenatore, Ranieri. Secondi tempi Oggi Claudio Ra-

nieri ha due chance forti per riprendersi (Bologna e OM) ma anche domande impellenti sulla schiena. Sia chiaro, lui risponde a quasi tutto: per esempio «che è il 13˚ palo che prendiamo», «che abbiamo imperversato», «che rigore è quando arbitro fischia» e che però «quest’anno siamo spesso penalizzati». Ma il punto è anche il seguente: perché, da due partite a questa parte, la formazione (quasi) giusta arriva nella ripresa? A Roma - dato per assodato il no contest totale - il 4-5-1 del secondo tempo aveva molta più logica, così come le due punte della ripresa contro il Novara avevano più senso rispetto all’albero di Natale proposto al pronti-via contro un Novara che per forza chiudeva varchi soprattutto centralmente.

Cambi L’aver tolto Poli (uno dei più energici) e aver messo solo nella ripresa un altro che corre (Nagatomo) in una squadra incollata a terra, lo mettono ancora di fronte ad altre domande. «Ho tolto Poli - risponde - perché sono passato al 4-2-4 e avevo bisogno di due esperti lì in mezzo come Stankovic e Cambiasso. E poi Poli si sa che ha spesso i crampi. Forlan largo? Lo so che è una seconda o una prima punta, ma dovevo aprire il gioco». E qui si sente la mancanza della punta esterna (chiesta e non avuta), ma anche della confusione nel mettere prima due trequartisti, poi 4

punte, poi uno che vede la porta lontano dalla porta stessa. Come Milito nel primo tempo: stava più largo che di fronte a Ujkani. Aprire il Novara è ok, improvvisare no. Ammutinamento E anche il tur-

nover, pare non previsto. Un giorno, Ranieri disse: «I senatori li faccio giocare anche per riconoscenza per quanto hanno vinto». Riconoscenza infinita? Per dirla in breve: sarebbe stato così scandaloso se fosse uscito Cambiasso (31 partite stagionali su 32, e consecutive), invece di Poli? Altra domanda: Ranocchia dov’è finito? «Aveva proble-

LA CAMPAGNA DI RANIERI IN NERAZZURRO

Prima del filotto positivo arrivano 2 k.o. di fila in casa. Con l’Udinese (espulso Zanetti, foto AFP) e in Champions con il Cska (ininfluente).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Difesa senza difesa L’aver subito per due gare consecutive 4 gol ha minato sotto l’aspetto mentale tutta la squadra. Contro Palermo e Roma qualcosa si è incrinato.

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La gestione dei senatori È da sempre la questione più delicata. L’ultima, in ordine di tempo, ha visto il «sacrificio» di Poli contro il Novara per lasciare in campo Cambiasso.

Dejan Stankovic, 33 anni FORTE

Stankovic: «Ora diamoci dei nuovi obiettivi» MILANO

Le espressioni sono scure, ma la faccia e le parole ce le mettono soltanto Stankovic e Poli. Dopo il k.o. col Novara, diversi giocatori dell’Inter lasciano San Siro da uscite secondarie. Sneijder ha parlato a Ranieri («Lo Zenit vuole Wes? Mi ha detto che qui si sente importante e che vuole restare» racconta il tecnico), gli altri dribblano («La società non vuole» spiega il silenzio Forlan, che non deve avere gradito lo spezzone da centrocampista periferico), allungano il passo («Ho il figlio che mi aspetta» fa Cordoba) o sembrano ancora sotto choc (Cambiasso). Muto Nagatomo, che ai media nazionali non si era mai negato. Poli...tically correct «Quelli del Novara difendevano in 11 dietro - spiega Poli - e avremmo dovuto sfruttare le occasioni create. Sullo 0-0 c’era anche un rigore su di me, ma sarebbe sbagliato recriminare su questo o sulla traversa di Sneijder. Cerchiamo di capire dove sbagliamo e torniamo a vincere contro il Bologna. Ora va tutto storto, ma 7 gare di seguito non le vinci per caso. Siamo stati puniti da un gran gol di Caracciolo». Deki, nuovo obiettivo Da qui par-

te anche Stankovic, al rientro dopo quasi due mesi: «Complimenti a Caracciolo. Di momenti così ne abbiamo già passati, dobbiamo recuperare più di testa che di gambe. E’ preoccupante sia il ritardo sulla terza sia la sfida col Marsiglia. Dobbiamo cercare un nuovo obiettivo, quello di non mancare la prossima Champions. E’ normale che il pubblico fosse nervoso. Moratti è venuto nello spogliatoio, come fa spesso. Non posso dire che era tranquillo, ma niente di particolare».

Mercato Claudio Ranieri risponde. Anche senza rispondere. Quando - giustamente gli viene chiesto se si aspettasse una punta esterna (e se l’aspettava sì, Palacio), lui dice che «il mercato è finito», sorridendo amaro. Il mercato di gennaio non l’ha soddisfatto. Punto. E la curiosità è vedere che al pronti-via non ce n’era uno in campo acquistato nell’ultima sessione di mercato.

Un vero uomo se ne intende di macchine e sa come risintonizzare il suo decoder.

mi intestinali», ha detto Baresi per giustificare la presenza di Cordoba: vero, ma martedì scorso, non nei giorni successivi. E Sneijder? Indiscrezione: aveva la febbre anche lui, sabato sera, ma ha giocato. Su Wes Ranieri ha detto tutto («Deve parlare la lingua della squadra!») e il suo contrario («Ci prenda per mano»). O l’una o l’altra. Quando a Ranieri fanno la domanda «Perché solo Zanetti ha dato un senso di reazione dopo il k.o. di Roma?», lui ha risposto: «I ragazzi non si sono tirati indietro». Nessun ammutinamento insomma. Il Bologna darà tante risposte.

POLI «IL RIGORE C’ERA»

lu.tai. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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SERIE A 23a GIORNATA

Moratti congela la rabbia: no alle scelte drastiche Il presidente sceglie di stare vicino a Ranieri Ci ripenserà solo se con Bologna e Marsiglia... ANDREA ELEFANTE MILANO

Salvare il salvabile, perché il futuro è adesso e anche da questo dipende l’«altro» futuro, nel quale l’Inter entrerà alla fine di questa stagione: quando sarà — quello sì — il momento di altre scelte, anche drastiche. Salvare il salvabile non è la priorità che Massimo Moratti aveva in mente quando ha scelto Ranieri per sostituire Gasperini, ma è quella che suo malgrado si è imposto oggi. Se dopo la sconfitta di Roma il presidente era infuriato e preoccupato, dopo quella di ieri era soprattutto amareggiato: così com’è quando si interroga su errori che non pensava di dover ammettere come tali; così com’è tutte le volte che si sente attaccato dai tifosi nerazzurri, ed è successo anche ieri; così come lo hanno visto la squadra e Ranieri quando è sceso nello spogliatoio alla fine della partita con il Novara. Non è perfetto, ma... Ma non è

Nonostante tutto, 3˚ posto Un atto dovuto perché non tutte le colpe per questa situazione sono di Ranieri, chiamato per gestire una squadra alla cui costruzione ha contribuito in maniera oltremodo marginale. Una squadra che i nuovi arrivi della scorsa estate, avallati anche da Moratti, non hanno certo rafforzato (alla luce della cessione di Eto’o) e quelli di gennaio non hanno per ora potuto rilanciare (e se n’è andato anche Thiago Motta). La cosa più sensata perché, nonostante tutto, c’è ancora un domani concreto che si chiama terzo posto e dunque prossima Champions League, non facile ma neppure impossibile. E qui non è più questione di credo tattico da rivedere; forse, a questo punto, neanche di preparazione fisica da riconsiderare: quando scelse Ranieri per Gasperini la squadra aveva bisogno di una scossa e aveva ancora un sacco di tempo davanti; oggi ne ha molto meno e più che di un trauma ha bisogno di dimenticare quelli avuti, anche da poco. Dunque, paradosso per paradosso, la vera scossa può chiamarsi stabilità: correggere ancora, ma senza stravolgere di nuovo.

IL CONFRONTO I TECNICI NERAZZURRI DOPO MOURINHO

Il crocevia Bologna-Marsiglia E

Il disappunto di Massimo Moratti, 66 anni, ieri in tribuna PHOTOVIEWS

tempo di piangersi addosso, aveva detto a tutti giovedì, quando era salito alla Pinetina per incontrare la squadra, e ha (ri)detto ieri anche a se stesso. Né di prendere decisioni affrettate, tantomeno quella di mettere subito in discussione Ranieri: e non perché questo aveva appena messo in chiaro con il suo comunicato di metà settimana scorsa. In controtendenza con scelte fatte in passato,

Moratti si è imposto di non dar retta alla pancia, ma solo al cervello: il presidente sa di non avere un allenatore infallibile, ha raccolto sensazioni e indicazioni su alcuni limiti della sua gestione, ha verificato anche ieri certe difficoltà a tirare fuori il meglio da tutta la rosa, ma sa che almeno provare a sostenerlo è in questo momento un atto dovuto, oltre che la cosa più sensata.

se non dovesse bastare neanche questo? Se il Bologna e poi il Marsiglia dovessero mettere il dito in piaghe nel frattempo non sanate? Ecco, a questo oggi Moratti non vuol neanche pensare, perché sa che, nel caso, invece dovrà farlo. E con altro rigore nel dispensare a tutti — anche a Ranieri, che a quel punto non si potrà sentire garantito come oggi — la fiducia che ora sta raschiando dal fondo del suo senso di responsabilità, più che del suo entusiasmo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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SERIE A 23a GIORNATA le Pagelle

di NICOLA CECERE

INTER POLI VIVACE, CHIVU CHE ERRORE 4,5 6,5 h Allenatore Ranieri Il migliore Sneijder

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Pure sfortunata, certo, ma se perdi in casa con l’ultima...

Non paga la scelta iniziale del doppio rifinitore. Quindi la corregge. Però Forlan all’ala è un «non senso» e Nagatomo serviva prima: è tra i pochi a garantire la velocità.

NOVARA UJKANI DECISIVO,

Impreciso, certo. A volte anche individualista, concesso. Però è il più insidioso e ci prova fino all’ultimo, anche da fuori ruolo: quella traversa a portiere battuto sta ancora tremando.

7,5

7,5

Una impresa titanica che ridà senso all’intera stagione

Allenatore Mondonico

LISUZZO IMPLACABILE 7 h Il migliore Caracciolo

Non aveva mai battuto l’Inter a San Siro e una soddisfazione del genere se l’è proprio meritata. Controbattendo puntualmente alle mosse di Ranieri ha rilanciato la speranza.

Pericoloso in apertura con un contropiede sventato dall’uscita di Julio Cesar, inventa una rete tanto spettacolare quanto preziosa: sinistro dal limite a girare! Tre punti per risorgere.

6

6

6

5,5

4,5

6,5

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7

7

7

s.v.

6

Julio Cesar

Zanetti

Cordoba

Lucio

Chivu

Poli

Ujkani

Lisuzzo

Centurioni

Garcia

Dellafiore

Porcari

Prende un gol da fuori area però era un gran tiro. Una buona uscita all’inizio su Caracciolo, poi due interventi fra i pali su tiri da lontano, ma insidiosi perché toccano terra davanti a lui.

Il capitano è l’unico che in tre circostanze riesce a guadagnare il fondo del campo per dei cross ben confezionati. Buona nel primo tempo l’intesa col giovane Poli.

Prima partita da titolare nella stagione! Forse serviva di più contro... Miccoli. Qui deve guardarsi dagli inserimenti di Jeda e fa qualche raddoppio su Caracciolo.

Va a cercare gloria in area avversaria, il portiere gli para il tiro e rilancia, lui mentre cerca di tornare in difesa assiste impotente al gol partita. Napoleone voleva generali fortunati...

Fa quello che un difensore non deve mai fare cioè lasciare tempo e spazio al centravanti: Caracciolo tira senza alcun disturbo, lui arretra per coprire Rigoni. (Nagatomo 6)

Il ragazzo fa la sua parte: aggredisce (l’unico) in pressing e poi cerca degli inserimenti. Sta per calciare in porta quando viene steso da tergo... Non meritava la sostituzione.

Una paio di interventi «normali» su Sneijder e Milito ma con l’ultima parata diventa fondamentale per il successo: tuffo reattivo a bloccare la staffilata di Pazzini da pochi passi.

Tutto pelato sembra il nipote del mitico Udovicich. Non concede respiro né spazi agli attaccanti nerazzurri quando l’area diventa intasatissima.

Rischia il cartellino per un’entrataccia a piedi uniti su Stankovic: l’arbitro lo perdona. Registra una linea difensiva attenta e puntuale che non va mai in affanno.

Con quell’intervento in tackle scivolato da dietro ferma Poli lanciato verso il gol: un rischio calcolato e inevitabile. Gli dice bene. Per il resto sempre efficace.

Gioca appena 13 minuti e fa in tempo a intervenire in spaccata su una iniziativa di Milito pilotata verso il fondo del campo. Proprio dopo questa entrata chiede il cambio.

Un primo tempo volitivo e fin troppo grintoso: dopo il primo giallo ne meriterebbe un secondo per una entrata scomposta a piedi uniti. Fa bene il Mondo a lasciarlo negli spogliatoi.

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Stankovic

Cambiasso

Alvarez

Milito

Pazzini

Forlan

Radovanovic

Rigoni

Gemiti

Jeda

Morganella

Pesce

Solito cuore, solito furore (anche eccessivo, su Caracciolo) ma resta lontano dal suo standard. Un tiro pericoloso in mezzo a errori di misura. Ma è importante averlo di nuovo.

Primo tempo ai margini della contesa, come se fosse fuori ruolo. Migliora nella ripresa, quando emerge la tempra del combattente. Ma non riesce a incidere nel tentativo di rimonta.

Troppo compassato nel suo girovagare da destra a sinistra. Inconcludente nei suoi tentativi di andar via in dribbling. Inevitabile il precoce cambio.

Servito poco e male una sola volta riesce a farsi luce fra le maglie difensive di Mondonico e conclude con rabbia, centralmente, ignorando Pazzini a centro area.

Sul suo piede destro, al minuto 93’, arriva in mischia la palla del pareggio. Calcia con forza, ma centralmente. In precedenza era stato anche murato da Paci. Altro spreco.

Nel primo tempo si era avvertita la sua mancanza. Ranieri gli concede la mezz’ora finale, lui si piazza sulla fascia destra da dove si sposta per cercare i tiri dal limite: orribili.

Lascia la squadra in dieci nell’ultimo quarto d’ora per una leggerezza commessa in precedenza da altri giocatori non sanzionati: allontanare il pallone dopo il fischio.

È lui a distrarre Chivu da Caracciolo nell’azione del gol. Ed è sempre lui a rubar palla a Stankovic per un contropiede pericolosissimo stroncato dall’arbitro. Erroneamente.

Una cura della fascia dove Poli e Zanetti lo impegnano allo stremo. lascia per esigenze tattiche a Paci. (Paci 6,5 Salva in spaccata su Pazzini smarcato al tiro facile da Lucio)

Si sdoppia con generosità nel lavoro di appoggio a Caracciolo e di collegamento (con tanti rientri) al centrocampo. Non ha occasioni per rendersi pericoloso.

Entra a freddo (è proprio il caso di dirlo, eravamo sotto zero) per l’infortunato Dellafiore ma si cala immediatamen te nella contesa andando pure al tiro pericoloso.

Rileva l’ammonito Porcari e disputa l’intero secondo tempo con la grinta necessaria per reggere la pressione interista. Mai in vera difficoltà, dinamico e intraprendente.

TERNA ARBITRALE: RUSSO 4 Giornata no. Manca un rigore per l’Inter e dovrebbe cacciare Porcari. Il Novara lamenta il fischio sul contropiede di Rigoni e il rosso a Radovanovic. Altomare 6; Giallatini 6

TwitTwit

A CACCIA TRA CHI CINGUETTA

LE REAZIONI MESSAGGI ALL’EX CT DELL’INGHILTERRA E AL CLUB, MA CE N’E’ ANCHE PER I GIOCATORI NERAZZURRI

Stadio schierato contro Capello E poi il coro: «Andate a lavorare»

Rossi ironico: «Stasera non vorrei essere il portacenere di Moratti» Alcuni tifosi hanno gridato a Moratti: «Vendi la società». La rabbia si scatena pure sul web LUCA TAIDELLI MILANO

Il tifoso, si sa, ha la memoria corta. All’Inter sarebbe bastato battere l’ultima in classifica e le quattro pappine dell’Olimpico sarebbero state come minimo ridimensionate. Invece il Novara bissa il successo dell’andata e a San Siro girano i santissimi di brutto. Valentino Rossi, 33 anni fra tre giorni, tifoso interista Il cancelletto su twitter è un must, unisce. #Amala lo usano i tifosi per condividere pensieri e parole sull’Inter (da Pazza Inter Amala, l’inno nerazzurro). E ogni domenica è uno specchio di stati d’animo di tifosi noti e sconosciuti. Scatenatissimo è Valentino Rossi (@ValeYellow46) che si piazza davanti alla tv e firma un «Forza ragazzi», durante la gara infila nell’ordine: «Ah ho capito, quelli bianchi sono il Real Madrid non il Novara»; «Il cambio Eto'o Forlan è paragonabile a quello Roberto Carlos Pistone» e «Anche sfigati…». Poi sintetizza: «Non vorrei essere il portacenere di Moratti stasera». Critico @enricobertolino: «Preso freddo per niente a San Siro… ma almeno io ci ho messo l'anima… altri nemmeno quella...». «Pure i piccioni sul campo si annoiano» è firmata invece Nicola Savino (@NicoSavi), Claudio Cecchetto (@CloCecchetto) interpreta l’amore infinito: «Anche dopo la delusione, come sempre FORZA INTER» come @MartyFcIm: «Incazzati ma sempre innamorati». Splendido @maurorotelli «Caro sponsor, dopo la prestazione di oggi ti sei giocato un treno di termiche: ho scelto Yokohama». tweet scelti da @manliogas

«Capello no» Eppure i ventimila

che hanno sfidato il gelo avevano iniziato con un atto di fede. «Non lo vogliamo, Capello non lo vogliamo», aveva intonato un’altra volta la Curva Nord, che al proposito ha sempre avuto le idee molto chiare. Un messaggio chiaro a chi ha troppo Milan e Juve nel dna e continua a idolatrare Giraudo e Moggi — dunque anche alla società Inter — ma in fondo pure una difesa di Ranieri. Una frangia di stadio, a dire tutta la verità, sin da subito è tiepida anche col tecnico di Testaccio, tanto che quando lo speaker annuncia le formazioni urlando il nome perché il pubblico risponda col cognome, il Ranieri esce abbastanza moscio. «A lavorare» Se però la squadra gioca un primo tempo a ritmi da Subbuteo e il gioco resta un optional, la stessa Curva ha poco da trascinare il resto delle tribune. Dalla rossa partono i

S La delusione di Lucio, 33 anni, e Javier Zanetti, 38. A destra, i tifosi nerazzurri urlano la loro rabbia dopo il fischio finale ANDREOLINEWPRESS

primi mugugni. Oltre a Chivu, uno dei bersagli preferiti è Alvarez. Perso nel marasma generale, Ricky sembra tornato all’indolenza di inizio stagione e la gente non gliene perdona una. Lo sviluppo della gara è impietoso e dopo l’arbitro Russo, reo di non avere fischiato un rigore per fallo di Garcia su Poli, nel mirino finiscono un po’ tutti. Con la Nord stessa che chiude con gli eloquenti «Fuori i c..., tirate fuori i c...» e «A lavorare, andate a lavorare». Sono i cori che scattano in automatico quando la pazienza dei tifosi è ormai prossima a raggiungere il livello di guardia e infatti la vera contestazione esplode alla fine: non vio-

lenta come pure è successo in passato, ma la squadra è accompagnata, al rientro negli spogliatoi, da una buona razione di fischi. «Moratti, vendi» Qualche tv privata in serata parla di insulti degli ultras anche nei confronti dello stesso Moratti. In verità il presidente dagli spalti viene risparmiato e nei suoi confronti si è riversata solo rabbia in ordine sparso, da parte di tifosi isolati, all’uscita dalla tribuna autorità: piccoli capannelli nerazzurri che lo hanno apostrofato al grido di «Se non hai i soldi, vendi la società. E pure Sneijder», evidentemente non soddisfatti delle ultime

mosse di mercato. Nostalgici di Mou e Oriali Meno morbidi, anzi alcuni di pessimo gusto, i commenti che arrivano dal web. Su alcune pagine Facebook circolano fotomontaggi brutali, come quello che ritrae Moratti, Branca e Ranieri impiccati; oltre a epiteti violenti e proposte di organizzare contestazioni pubbliche. Il tecnico riscuote ben pochi consensi, così come il direttore dell’area tecnica, cui non vengono perdonate le ultime campagne acquisti in cui sono stati ceduti Balotelli, Eto’o e Thiago Motta. Tanto che gran parte dei tifosi rimpiange i tempi di Josè Mourinho e Lele Oriali. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A 23a GIORNATA

il Personaggio EMILIANO MONDONICO

IL MATCH WINNER

Benvenuti nel calcio di una volta: il Novara vince la gara perfetta

MILANO (lu.tai.) «Fossi Moratti, mi comprerei...». Andrea Caracciolo segna per la settima volta all’Inter (la quinta a San Siro) e la battuta ci sta tutta. L’umore è alle stelle, tanto che l’Airone fa pure un siparietto con Mondonico, anche lui collegato con la Rai, ma da un altro studio: «Mi presento, sono Caracciolo. E non Bonazzoli...». Pare infatti che il Mondo lo chiami così.

Caracciolo e il 7o gol all’Inter: «Fossi Moratti, mi comprerei...»

Il tecnico: «Come un trionfo a Sanremo. Catenaccio? No, tattica» MATTEO DALLA VITE MILANO

2

La «Panc Revolution» è trovare un uomo che vince giocando il calcio meno rivoluzionario che ci sia. Calcio semplice, calcio basic, calcio che non ha data di scadenza. «Abbiamo vinto col calcio di una volta — fa Emiliano Mondonico —: molti lo distruggono, ma è un calcio che va, funziona. Chiamiamolo contropiede, non ripartenza: in uno di questi abbiamo fatto gol, altri li abbiamo sbagliati. Il calcio è semplice, più semplice di come tanti vogliono farlo passare. E fare una gara tattica contro una squadra più forte non significa fare catenaccio. Il Novara oggi ha fatto una gara perfetta, una gara di una volta». Sanremo Il Bel Mondo (a cui San Siro ha dedicato uno striscione di Bentornato) parla lentamente ma è rasserenante come un calciobalilla vicino a una

SCOPRI LE FILIALI P Ù VICINE

le vittorie a San Siro del Mondo: non succedeva da 24 anni, nel 1988 la sua Atalanta battè il Milan 2-1

lan-Atalanta 1-2; la seconda ieri. «Oggi è diverso di quando noi indiani vincemmo contro i cowboy. Però c’è una cosa: solo nel calcio succede che il più debole vince sul più forte. Solo nel calcio». Novara mon amour Poi, è chiaro

Emiliano Mondonico, 64 anni, terza partita sulla panchina del Novara BOZZANI

playstation: a calciobalilla è sempre un piacere giocare. «Da commentatore mi piace guardare il Barcellona, ma la partita di oggi del Novara è stata incredibile dal punto di vista tattico. L’Inter ha tentato in tutte le maniere di vincere: la differenza è che noi abbiamo concretizzato. Ci siamo difesi perché più deboli, abbiamo fatto gol e anche con un po’ di fortuna abbiamo vinto. Siamo stati un vero muro di gomma, abbiamo vinto il Festival di Sanremo: capita di partecipare a Sanremo e vincerlo. Noi abbiamo vinto. Per me il calcio comincia e finisce qui». E’ la seconda volta che Mondonico vince a San Siro: la prima il 20 novembre 1988, Mi-

che si parla anche del rigore su Poli. «Se volete che dica che è rigore va bene - sorride Mondo -, tanto non cambia il risultato... La nostra bella storia continua, abbiamo capito che in serie A possiamo starci. Se l’Inter avesse pareggiato con quel tiro di Pazzini nel finale? Bé, mi sarebbero girate le balle...». E invece gira il Mondo. «Il Novara, a differenza degli altri, ha chiesto non come stavo ma il mio aiuto. Mi ha detto "Abbiamo pensato a lei", ed è stato un regalo che spero di ripagare con la salvezza. Il fatto che io sia qui è già una grande vittoria». Pausa. «Ora però pensiamo all’Atalanta» fa. Pensiero retrò: mai fuori moda. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Colpaccio benedetto «Il Novara aveva bisogno di questo colpaccio si fa serio l’attaccante , da qui riparte il nostro campionato anche se era stato importante pure il punto fatto contro il Cagliari. Per salvarsi conta la solidità difensiva e non aver preso gol nelle ultime due gare è un segnale decisivo. Ma devo dire che anche prima il clima nel nostro spogliatoio era sereno. Certo, stavolta abbiamo festeggiato un po’. Forse anche per questo non so dirvi che rumori provenivano dallo spogliatoio dell’Inter. Devo ringraziare i compagni che mi hanno sempre fatto sentire importante. Il gol? E’ stato bravissimo Rigoni, ha ingannato Chivu, io ho avuto lo spazio per calciare, è andata bene. Julio Cesar fortunatamente non c’è arrivato. Alcuni giornali consigliavano all’allenatore di lasciarmi fuori? Facevano bene, quest’anno ho fatto solo una rete, quindi ci sta che fossi un po’ sotto accusa».


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LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012

SERIE A

Numeri

140

MARCO PASOTTO MILANO

le partite giocate da Pato in rossonero, 105 volte è stato titolare e ha giocato 57 incontri per intero, 35 volte è subentrato dalla panchina per un totale di 9.384 minuti; 61 le reti segnate

48

le partite di El Shaarawy con Genoa, Padova e Milan. E’ stato titolare 30 volte, ha giocato 10 gare per intero, 18 volte è subentrato per un totale di 2.735’ giocati; 13 i gol segnati, 4 col Milan e 9 col Padova

faraonici

El Shaarawy, che partenza: Milan, sembra il primo Pato

Segnando altre 2 reti nelle prossime 2 gare, il Faraone potrebbe migliorare la media-gol del Papero nel 2008 Coppe

6

Aprono i rossoneri mercoledì Chiude l’Inter il 22

la media-voto in questo campionato Solo una volta insufficiente, 4 in pagella a Bologna. La migliore prestazione è proprio quella di sabato a Udine, gratificata con un 7

Che coppia, che intesa, tutti adesso a dire. Già, una coppia supercollaudata: prima di sabato sera Maxi Lopez ed El Shaarawy avevano giocato insieme ben sei minuti (in Coppa Italia contro la Juve). Eppure hanno rimesso in quota un Milan che stava andando in stallo, sballottato da forti correnti discendenti. Un gol e un assist a testa (ma sì, quello di El Shaarawy chiamiamolo così per comodità): tutta roba loro, tutta fra di loro, tutto in 23 minuti. Abbiamo parlato e giustamente celebrato la favola di Maxi Lopez, passato dagli arresti domiciliari in hotel al primo gol con la maglia rossonera nell’arco di due settimane. Ma c’è anche quella di El Shaarawy, autore di un altro gol decisivo. Dopo aver vagato a vuoto per un tempo e mezzo, a Udine il piccolo Faraone ha approfittato dell’assistenza di Maxi per lasciare un altro segno importante in vista del Milan che verrà. Altro che prestarlo in giro a gennaio in modo da farlo giocare di più. Subito dietro Ibra Ovviamente arriverà il momento in cui l’attacco ritroverà i protagonisti principali. E Stefano si riaccomoderà in panchina. Ma sarà tutta un’altra storia rispetto a

893

i minuti giocati da Pato quando ha segnato la sesta rete in rossonero, traguardo che El Shaarawy può migliorare: ha a disposizione 179 minuti per realizzare altri 2 gol con il Milan

L’ANTICIPO / 1

5

Rimonta del Milan con Maxi Lopez ed El Shaarawy

gare in A senza prendere gol Prima di Udine, Amelia aveva subito reti solo da Di Vaio e Diamanti a Bologna, dove il Milan aveva pareggiato per 2-2

UDINESE-MILAN

1-2

MARCATORI Di Natale (U) al 19’ p.t.; Maxi Lopez (M) al 32’, El Shaarawy al 40’ s.t. UDINESE (3-5-1-1) Handanovic 5; Benatia 4,5, Danilo 6, Domizzi 6; Basta 6, Abdi 6, Pazienza 6 (dal 43’ s.t. Torje s.v.) , Fernandes 6, Armero 5,5; Isla 6,5 (dal 16’ s.t. Pasquale 5,5); Di Natale 6,5 (dal 31’ s.t. Floro Flores 5,5). PANCHINA Padelli, Coda, Ferronetti, Pereyra. ALL. Guidolin 6.

Massimiliano Allegri, 44 anni ANSA Questa settimana tornano le coppe europee, con gli ottavi di Champions (spalmati su 9 giorni) e i sedicesimi di Europa League. Ecco il programma delle squadre italiane rimaste in gara. CHAMPIONS LEAGUE Mercoledì 15, ore 20.45 MILAN-Arsenal (diretta su Rai 2, Sky Sport 1, Sky Calcio 1, Premium Calcio). Ritorno: martedì 6 marzo. Martedì 21, ore 20.45 NAPOLI-Chelsea (diretta su Sky Sport 1, Sky Calcio 1, Premium Calcio). Ritorno: mercoledì 14 marzo. Mercoledì 22, ore 20.45 Marsiglia-INTER (diretta su Sky Sport 1, Sky Calcio 1, Premium Calcio). Ritorno: martedì 13 marzo.

Amelia, le mani sullo scudetto «Certe partite sono segnali» Stephan non è più una promessa. Se giochi tanto, puoi far vedere quanto vali FABIANA DELLA VALLE MILANO

Edy Reja, 66 anni LAPRESSE EUROPA LEAGUE Giovedì 16, ore 19 LAZIO-Atletico Madrid (diretta su Premium Calcio). Ritorno: giovedì 23 febbraio. Giovedì 16, ore 21.05 UDINESE-Paok Salonicco (diretta su Italia 1, Premium Calcio 1). Ritorno: giovedì 23 febbraio.

Chiamatelo pure portiere di scorta, lui non si offenderà. Marco Amelia non è tipo da perdere tempo dietro a stereotipi e definizioni. Ha una tale solidità mentale che niente può scalfire la sua sicurezza. E semmai gli dovesse venire qualche dubbio, al numero due rossonero (che però porta l’1) basterà andare a riguardare qualche cifra della stagione in corso per non dimenticare quanto è stato fondamentale finora.

Media da titolare Amelia ha gio-

far bene in Champions».

cato finora 11 partite (contro le 23 di Abbiati) e a parte Bologna ha collezionato solo voti positivi, con una media di 6,083. Le sue parate sono state più volte decisive. Prendiamo la gara di Udine: se non fosse stato per i suoi interventi prodigiosi (quello su Danilo più di tutti) probabilmente il Milan non sarebbe riuscito a riprendere la sua corsa per lo scudetto. «Spero che questa sia stata la partita della svolta — ha detto il portiere a Sky Sport 24 —. I tre punti conquistati a Udine sono importanti a livello psicologico, danno tanto entusiasmo a tutti. Abbiamo vinto su un campo difficile, con tanti giocatori indisponibili e contro una squadra forte. Anche le condizioni erano particolari, perché faceva davvero molto freddo. Noi abbiamo fame, vogliamo confermarci in campionato e

Sogno azzurro Amelia al Milan ha trovato stabilità dopo le ultime stagioni travagliate tra Palermo e Genoa. Non è facile sapere di non essere la prima scelta ma farsi sempre trovare pronto quando c’è bisogno di te. Amelia non ha mai dubitato di se stesso e in poco tempo è riuscito a conquistarsi la fiducia del tecnico e dei compagni e a convincere anche i più scettici. Ora nessuno si preoccupa più di tanto quando Abbiati non c’è. Cresciuto nelle giovanili della Roma, Amelia ha bruciato le tappe in poco tempo: campione d’Europa Under 21 nel 2004, bronzo all’Olimpiade di Atene nello stesso anno e campione del Mondo nel 2006. Poi è stato scavalcato nelle gerarchie da altri portieri, ma non ha mai messo in soffitta il sogno azzurro: «Sarebbe bello an-

dare agli Europei, ho fatto cinque anni in nazionale e mi sono tolto grosse soddisfazioni. Da qui a maggio non so che cosa succederà». Di sicuro sa che questo è «un momento positivo a livello personale e di squadra. Quando si gioca con continuità si possono esprimere al meglio le proprie qualità. El Shaarawy non è più una promessa. Sta dimostrando il suo valore in mezzo a tanti campioni, è bello che il Milan abbia deciso di puntare su un giocatore così giovane. Ibrahimovic è straordinario, in Champions ci darà una grossa mano». Se Abbiati starà bene mercoledì Amelia si riaccomoderà in panchina, ma di sicuro non ne farà un dramma. Il portiere di scorta sa che presto ci sarà un’altra occasione. Basta saperla sfruttare al meglio, come ha sempre fatto fino ad ora. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MILAN (4-3-1-2) Amelia 7; Abate 5,5, Mexes 5, Thiago Silva 6, Mesbah 6; Emanuelson 5,5, Ambrosini 7, Nocerino 6 (dal 22’ s.t. Maxi Lopez 7); Seedorf 4; Robinho 4,5 (dal 43’ s.t. Bonera s.v.), El Shaarawy 6,5. PANCHINA Roma, Cristante, Zambrotta, Antonini, Inzaghi. ALL. Allegri 6,5. ARBITRO Bergonzi di Genova. AMMONITI Ambrosini, Thiago Silva, Armero, Abdi.

L’ANTICIPO / 2

Pinilla porta in alto il Cagliari e mette k.o. il Palermo CAGLIARI-PALERMO

2-1

MARCATORI Pinilla (C) all’11’, Dessena (C) al 36’, Hernandez (P) su rigore al 38’ s.t. CAGLIARI (4-3-1-2) Agazzi 6,5; Perico 5,5, Canini 5,5, Astori 6, Agostini 6; Dessena 7, Conti 6 (dal 20’ s.t. Ekdal 6), Nainggolan 6,5; Cossu s.v. (dal 6’ p.t. Ibarbo 7,5); Thiago Ribeiro 6,5 (dal 39’ s.t. Ariaudo s.v.), Pinilla 7. PANCHINA Avramov, Gozzi, Ceppelini, Larrivey. ALL. Ballardini 7. PALERMO (4-3-2-1) Viviano 6; E. Pisano 5, Silvestre 5,5, Mantovani 5, Balzaretti 5; Barreto 6, Donati 6, Bertolo 5 (dal 15’ s.t. Migliaccio 5,5); Ilicic 5, Zahavi 5,5 (dal 15’ s.t. Hernandez 6,5); Budan 5 (dal 24’ s.t. Vazquez 5,5). PANCHINA Tzorvas, Muñoz, Aguirregaray, Della Rocca. ALL. Mutti 5,5. ARBITRO Giannoccaro di Lecce AMMONITI Bertolo, Donati e Silvestre, Conti, Perico, Agazzi.


LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012

il gol vittoria

Un destro che non lascia scampo Potrebbe essere uno dei fotogrammi più importanti del campionato rossonero. A Udine è il 40’ della ripresa: Maxi Lopez scappa sulla destra, alza la testa e serve El Shaarawy, che scarica un destro potente e preciso dove Handanovic non può arrivare. E’ il gol dei tre punti, il gol che toglie il Milan dall’angoscia AFP

riore (di 23’) rispetto a quella di Stephan. Ora El Shaarawy ha la possibilità di superare Pato anche come partenza fulminea al Milan. Da gennaio 2008 in poi il brasiliano impiegò 438 minuti per segnare quattro gol. Dunque una quota molto inferiore rispetto ai 714 dell’italo-egiziano. Anche per il gol numero 5 El Shaarawy non ha possibilità: quello di Pato arrivò dopo 694 minuti, e lui li ha già superati. Ma si aprono scenari molto interessanti sul sesto gol, che il Papero mise a segno dopo 893’ in campo. Ballano 179 minuti. Ovvero due partite secche. In pratica, fra Arsenal e Cesena El Shaarawy potrebbe migliorare la già ottima media gol del primo Pato rossonero.

cosìquest’anno STEPHAN EL SHAARAWY 19 ANNI ATTACCANTE

ALEXANDRE PATO 22 ANNI ATTACCANTE

PRESENZE

15

15

GOL

4

4

GARE DA TITOLARE

6

8

MINUTI GIOCATI

714

806

Gol pesanti Allegri si abbando-

un mese fa. Adesso Allegri sa di avere sul serio un’arma in più, in grado di fare bene indipendentemente dal compagno di reparto. Pato, ad esempio, molto presto per il Faraone diventerà un brutto concorrente. Ma El Shaarawy ha le possibilità di mettersi sulle sue tracce. Di ripercorrere lo strepitoso avvio in rossonero del brasiliano. Quello di Udine è stato il quarto gol complessivo di Stephan col Milan. Due in campionato (entrambi all’Udinese) e due in Coppa Italia (Novara e Juve). Per arrivare a questa quota non deve ingannare il numero di presenze (15), ma bisogna guardare i minuti trascorsi in campo:

714, ovvero una media di un tempo a partita circa. Un magnifico rapporto gol-impiego che — escludendo Maxi Lopez, autore di una rete su 42 minuti totali di campo — colloca il Faraone direttamente alle spalle del mostro sacro Ibrahimovic. Zlatan (2.200’) viaggia sulla media aliena di un gol ogni 105 minuti, El Shaarawy di uno ogni 179. Speedy Stephan Meglio di Pato

quest’anno, tanto per stringere il confronto intorno ai due baby dell’attacco rossonero. Anche il brasiliano in questa stagione ha segnato 4 reti. Ma in 806 minuti: un gol ogni 202, dunque una media supe-

na difficilmente alle sirene delle statistiche, ma la facilità e la frequenza con cui El Shaarawy trova la porta è un dato che non si può evitare di considerare. Tanto più che delle quattro reti di Stefano, tre sono state decisive. Nel portare punti in campionato o nel passaggio del turno in Coppa Italia. Allegri reclama giustamente qualche gol in più dagli attaccanti? Ecco la risposta del reparto avanzato alle smodate ambizioni dei centrocampisti. In una manciata di minuti il Faraone è riuscito a far registrare una media gol migliore di Pato, Cassano e Robinho. Che dite, non è una favola anche questa? © RIPRODUZIONE RISERVATA

In questa stagione l’italo-egiziano ha già una media-reti migliore rispetto al Papero, Cassano e Robinho. Davanti a lui solo Ibra

MINUTI PER GOL

179

202

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Gazzetta.it

RITORNI

Nesta, Boa e Abbiati pronti per l’Arsenal

Gazza

Tvf

MILANELLO

Finalmente cominciano ad arrivare le buone notizie. Dopo aver toccato il fondo (il Milan a Udine aveva 14 giocatori indisponibili tra infortunati, squalificati e assenti), ecco i primi rientri in gruppo. Importantissimi, visto che mercoledì i rossoneri affronteranno l’Arsenal in Champions League nella delicatissima sfida d’andata degli ottavi di finale. Ieri Nesta, Boateng e Pato hanno lavorato con il gruppo: cambi di direzione, tattica e infine un lavoro sulla fase difensiva. Allegri conta di recuperarli già per il turno di Coppa: per Nesta e Boateng, così come per Abbiati, non dovrebbero esserci problemi, con Pato il Milan potrebbe decidere di utilizzare qualche cautela in più, visti i frequenti infortuni muscolari, e magari farlo rientrare contro il Cesena. Anche Flamini ieri ha lavorato con il gruppo, mentre Aquilani e Yepes hanno proseguito nel loro lavoro personalizzato. Se tutto andrà per il verso giusto, Allegri potrebbe riaverli a disposizione per la sfida di San Siro con la Juventus (25 febbraio). Con l’Arsenal ci sarà anche Ibrahimovic, squalificato in campionato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Claudio Ranieri, 60 anni ANSA

INTERVISTE E STATI D’ANIMO AL MEAZZA L’amarezza di Claudio Ranieri con la crisi dell’Inter e la felicità di un uomo letteralmente rinato come Emiliano Mondonico, vittorioso a San Siro col suo Novara. Sono le interviste che potrete vedere su GazzettaTv.

C’E’ EXTRA TIME LA RUBRICA VIDEO SUL CALCIO ESTERO Ormai è un appuntamento abituale per gli appassionati di calcio internazionale. Extra Time è la rubrica curata da Stefano Cantalupi che racconta i personaggi del weekend appena vissuto nei maggiori campionati europei.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012

SERIE A

il Film Appena tre gol E solo quello fatto all’Inter è da tre punti JUVENTUS-BOLOGNA 1-1 21 settembre 2011 Vucinic apre le marcature, poi si fa espellere poco prima dell’intervallo. E il Bologna raggiunge il pareggio ANSA

INTER-JUVENTUS 1-2 29 ottobre 2011 E’ il montenegrino a portare in vantaggio la Juventus a San Siro. Poi, arriveranno il pareggio di Maicon e il gol-partita del Principino Marchisio REUTERS

JUVENTUS-CAGLIARI 1-1 15 gennaio 2012 Secondo gol casalingo di Vucinic, che porta in vantaggio i bianconeri. Ma la Juve si spegne e pareggia Cossu ANSA

JUVE DA SORPASSO Vucinic sprinter Conte si affida allo specialista

COSÌ A PARMA

Pepe, è dura Giaccherini: «Mese decisivo»

Il 72% dei gol di Mirko è arrivato da gennaio in poi: la sua classe può fare la differenza G.B. OLIVERO MILANO

Saranno i bioritmi. O magari il clima. O forse sarà semplicemente che Mirko Vucinic è fatto così: talentuoso, un po’ svagato, a volte poco cattivo, di sicuro elegante, quando vuole decisivo. E solitamente lo vuole nella seconda parte della stagione. Lo racconta la sua storia: Mirko parte piano, ma poi accelera e non si ferma più. Dei suoi 78 gol in serie A ne ha segnati 22 prima di San Silvestro e 56 (il 72%) da gennaio in avanti. Se si stringe la ricerca alle reti realizzate da febbraio in poi bisogna togliere i 9 gol di gennaio per trovare comunque un dato molto interessante: 45 centri nel momento decisivo della stagione.

Finora la punta è a quota 3 reti, anche a causa dei compiti tattici in fase di copertura

A quota tre Nel 2009-10, l’an-

negrino faccia qualcosa di simile: potrebbe essere la svolta nella volata-scudetto della Juve. In effetti finora Mirko ha segnato poco: tre gol, tutti decisivi, che hanno fruttato due pareggi (casalinghi contro Bologna e Cagliari) e una vittoria (a San Siro con l’Inter). E’ stato prezioso con alcuni assist e con la costante partecipazione alle azioni offensive della Juve, ma è chiaro che da lui ci si aspetta di più. Ci sono partite intere in cui Mirko corre, si sbatte, dialoga, triangola, passa, dribbla, ispira. Ma non tira. E un attaccante deve tirare.

no in cui la Roma sfiorò lo scudetto e per alcuni minuti nell’ultima giornata fu virtualmente campione prima del gol decisivo di Milito a Siena, Vucinic realizzò 11 gol su 14 da gennaio in avanti. Adesso Antonio Conte spera che il monte-

Il lavoro di Eto’o Se lo fa meno di quanto dovrebbe, probabilmente la colpa è anche dei suoi compiti tattici. Colpa si fa per dire, perché a ben guardare potrebbe essere un merito. Da quando è arrivato alla Juve

Vucinic ha messo da parte ogni egoismo e ha seguito alla lettera le indicazioni di Conte. Che gli chiede di fare per lui quello che Eto’o fece per Mourinho, ovviamente con le sue caratteristiche. Nel 2009-10 Mourinho ottenne dal camerunese un duplice lavoro sulla sinistra: copertura e ripartenze, recuperi e discese. Naturalmente Eto’o segnò molto meno di Milito (22 a 12 in campionato, 30 a 16 in assoluto, sempre per l’argentino), ma fu altrettanto importante. Addirittura indispensabile dal punto di vista tattico. In estate Conte aveva fortemente voluto Vucinic perché secondo il tecnico della Juve è uno dei più forti attaccanti del mondo. Mirko ha sentito la fiducia di Conte e si è allenato con dedizione assoluta dimostrando di meritare la considerazione dell’allenatore e di poter davvero svolgere il doppio ruolo. Vucinic è talmente importante che senza di lui Conte cambia modulo passando dal 4-3-3 al 3-5-2. Però adesso servono i gol. Perché sono i gol a decidere lo scudetto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mirko Vucinic è nato a Nikšic il primo ottobre 1983 FORTE FABRIZIO

GLI IMPEGNI DELLA JUVE...

...E QUELLI DEL MILAN

15-2 Parma-Juventus (campionato)

15-2 Milan-Arsenal (champions)

18-2 Juve-Catania (campionato)

19-2 Cesena-Milan (campionato)

25-2 Milan-Juve (campionato)

25-2 Milan-Juve (campionato)

3-3

Juve-Chievo (campionato)

3-3

Palermo-Milan (campionato)

7-3? Bologna-Juve (campionato)

6-3

Arsenal-Milan (champions)

11-3

11-3

Milan-Lecce (campionato)

Genoa-Juve (campionato)

Oggi seduta soprattutto tattica a Vinovo. Conte comincia a preparare l’undici anti Parma. Pepe sta facendo di tutto per esserci, ma difficilmente verrà rischiato mercoledì, a dieci giorni dalla sfida scudetto con il Milan. E allora si va verso la conferma del 3 5 2, con Barzagli, Bonucci e Chiellini dietro, Lichtsteiner e De Ceglie sulle fasce, il solito trio in mezzo (Vidal, Pirlo e Marchisio) Vucinic Matri coppia d’attacco. Di fatto, lo stesso undici che avrebbe affrontato il Bologna se la gara non fosse stata rinviata. Intanto, Giaccherini parla, ai microfoni Sky, di «periodo decisivo. Ci attende un calendario intenso. Con due partite da recuperare, più la Coppa Italia, giocheremo praticamente ogni tre giorni. Andiamo incontro a un vero tour de force, ma siamo pronti. Mister Conte è bravo nel far ruotare i giocatori e ha inculcato a tutti la stessa mentalità. La rosa è ampia e di qualità, dunque non ci saranno problemi. Il Milan? Ho visto la partita di Udine, sta facendo davvero un grande campionato».

ALLARME METEO OGGI I LAVORI PER LIBERARE IL «TARDINI» DALLA NEVE

A Parma sono sicuri: contro la Juve si gioca Le previsioni per mercoledì parlano di nubi sparse e temperatura intorno allo zero SANDRO PIOVANI PARMA

I tifosi del Parma hanno passato la domenica a consultare il meteo. «Si gioca, si gioca... Stavolta si gioca». Il riferimento naturalmente è a Parma-Juventus, già rinviata il 31 gennaio scorso e in programma mercoledì alle 18.30. Le ul-

time previsioni parlano di nubi sparse e temperatura intorno allo zero per dopodomani all’ora del recupero. Task force Ci credono i tifosi e

ci crede anche il Parma: la società ha convocato per oggi una task force per liberare definitivamente il Tardini dal ghiaccio e dall’ultima neve caduta sino alla tarda mattinata di ieri. Insomma, questa dovrebbe essere la volta buona. Parlando di calcio giocato, Roberto Donadoni sabato, una volta appreso che anche Parma-Fiorentina di ieri non si sarebbe giocata, aveva spremuto la squadra in un lungo allenamento terminato con una

partitella in famiglia. E poi ha concesso una domenica di riposo ai suoi giocatori, che torneranno ad allenarsi sui campi di Collecchio questa mattina. Il Parma, da mercoledì sino al 25 marzo scenderà in campo, meteo permettendo, per ben otto volte. Il tecnico dunque dovrà dosare le forze fisiche e mentali della squadra. Anche se, come accade ormai da anni, la gara con la Juventus, dalle parti del Tardini, è molto sentita. Un passato di sfide al vertice, incroci di ex ed ora anche le polemiche dopo l’ultimo rinvio. «Scarsa organizzazione, impianti vetusti» i temi più ripetuti in casa Juve. Blizzard o gelo che sia, Par-

Così il «Tardini» il 1o febbraio, giorno del rinvio di Parma-Juve LA PRESSE

ma-Juve promette scintille. Ancora 3-5-2 E Donadoni do-

vrebbe confermare quel 3-5-2 visto a Verona nella gara vinta dagli emiliani con il Chievo. I ballottaggi comunque non mancano. In porta Pavarini ha dimostrato grande sicurezza, ma Mirante ormai è guarito e sta bene. A centrocampo c’è da scegliere il sostituto dell’indisponibile Galloppa. Gobbi sembra il favorito, ma Donadoni ha provato anche Valdes e Musacci per quel ruolo. In tre per una maglia anche nella zone destra della linea mediana: Valiani (favorito), Biabiany e Jonathan. Alcuni dubbi e una sicurezza: ci sarà Giovinco che ha firmato, nel maggio scorso, l’ultima sconfitta della Juventus. Perché in fondo, anche la cabala può dare una mano. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012

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LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012

SERIE A 23a GIORNATA ATALANTA LECCE

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I NUMERI

GIUDIZIO 77 ATALANTA (3-4-1-2) Polito; Lucchini (dal 5’ s.t. Raimondi), Stendardo, Manfredini; Schelotto, Brighi, Carmona (dal 13’ s.t. Cazzola), Peluso; Moralez; Denis, Marilungo (dal 25’ s.t. Gabbiadini). PANCHINA Frackowiak, Carrozza, Minotti, Ferreira Pinto. ALLENATORE Colantuono.

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le reti segnate in casa dall’Atalanta nelle ultime tre partite; non succedeva dal 2008 quando tra il 22 marzo e il 20 aprile i bergamaschi pareggiarono 0-0 col Catania e persero 2-0 con l’Inter e 4-0 con la Juventus

LECCE (3-5-2) Julio Sergio; Oddo, Miglionico, Esposito (dal 7’ s.t. Di Matteo); Cuadrado, Giacomazzi, Blasi, Delvecchio, Brivio; Di Michele (dal 40’ s.t. Bertolacci), Bojinov (dal 14’ s.t. Muriel). PANCHINA Petrachi, Obodo, Giandonato, Seferovic. ALLENATORE Cosmi. ARBITRO Gervasoni di Mantova. ESPULSI nessuno. AMMONITI Stendardo (A) proteste; Giacomazzi (L) e Miglionico (L) gioco falloso. NOTE paganti 2.219, incasso 19.971 euro; abbonati 9.658, per una quota di 144.456,43 euro. Angoli 6-3. Tiri in porta 5-1. Tiri fuori 6-6. Fuorigioco 7-2. Recuperi: 1’ p.t.; 3’ s.t.

L’occasionissima capitata all’atalantino Peluso, 27 anni: sul cross rasoterra di Moralez centra il palo con Julio Sergio battuto ANSA

L’Atalanta fermata anche dal Lecce Non sa più vincere Il gioco non è più fluido, Denis ha smesso di segnare Ai bergamaschi manca un rigore, ma il pari è giusto DAL NOSTRO INVIATO

FABIO LICARI BERGAMO

Con uno striscione in rima, arricchito da un inequivocabile «Cristiano fottiti!», la curva sembra chiudere i conti con il passato. Quei conti che invece l’Atalanta non riesce a saldare con il Lecce, complici due pali in due minuti e l’arbitro Gervasoni che non vede un bell’abbraccio di Blasi a Denis in area. Ma da qui a dire che la banda Cosmi rubi qualcosa ce ne vuole: tenendo le fila serratissime, cambiando in corsa play (da Blasi a Giacomazzi) e mai rinunciando alle ripartenze, alla fine il Lecce concede due-tiri-due in area e un possesso palla neanche esagerato.

Troppo poco per urlare contro il cielo: infatti Colantuono non fa drammi, benché si tratti di «due punti persi», parole sue. Di più: se il mucchio selvaggio leccese avesse avuto collaborazione dalla coppia sballata e indisponente Di Michele-Bojinov, poteva finire diversamente. Ma non ci piove: è l’Atalanta che ha sprecato l’occasione. Black-out Qualcosa nel mecca-

nismo di Colantuono s’è inceppato rispetto alla partenza annulla-gap. Dal 6 novembre a oggi, escluso il doppio successo contro il Cesena, zero vittorie. E in casa il gol non arriva ormai da 289’. Già è complicato fare a meno di Cigarini, Bonaventura, Capelli, Bellini e pensare che tutto fili liscio. Se poi Mora-

lez rinuncia a fare il fantasista sudamericano, quello che salta l’uomo e lancia gli attaccanti, se Denis non segna più, se non c’è alternativa ai cross dalle fasce di Schelotto e Peluso, tutto è più facile per chi si difende. E il Lecce si difende benino. Quasi bene. Con un 3-5-2 che soffre soltanto due minuti di black-out, a metà primo tempo: prima con Oddo che rinvia sciaguratamente verso Peluso, poi quando Schelotto conclude l’ennesima rincorsa con un diagonale taglia-difesa. Marilungo e Peluso, però, incocciano il palo e amen.

Di Michele e Brighi a duello MAGNI

Superiorità Il 3-4-1-2 di

Colantuono è forse troppo: contro Di Michele e Bojinov

due centrali erano più che sufficienti e così si sarebbero riequilibrati i conti a centrocampo. Qui, invece, Cosmi guadagna la superiorità invertendo subito Blasi e Giacomazzi: il quale, da play consumato, acchiappa palloni, dà profondità e soprattutto gestisce il ritmo senza sprecare un pallone. Ai suoi fianchi Delvecchio (nel primo tempo) e Blasi (ripresa) portano avanti manovra e pallone infilandosi tra le linee del centrocampo dell’Atalanta, un po’ fragile in Moralez e impreciso in Peluso. Insomma: tanto lavoro, giro palla e rincorse, e il gol sarebbe anche stato giusto, ma niente sfracelli. E il rigore? La fatica inutile si pa-

ga e così il copione cambia. L’Atalanta è in debito, il Lecce capisce che può trascorrere 45’ più tranquilli (osare di più no, non se parla). L’uscita di Esposito rafforza la difesa: Brivio è meglio da centrale e Di Matteo dà spinta e copertura a sinistra. Se Cazzola e Gabbiadini regalano vivacità – e altri due tiri –, Julio Sergio non deve fare miracoli: la parata più bella del Lecce è di Gervasoni che, vai a capire come, non vede l’aggancio di Blasi a Denis in area. Tutto perfetto per Cosmi se non fosse per il Novara che, da San Siro, cambia prospettiva a qualunque risultato. Anche a questo 0-0. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE REAZIONI COLANTUONO FELICE PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO: «PECCATO NON AVER FESTEGGIATO CON LA VITTORIA»

La curva condanna l’ex idolo Doni Cosmi deluso: «Siamo stati troppo timorosi»

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partite consecutive senza reti per il Lecce, dopo lo 0-0 casalingo di domenica scorsa con il Bologna. L’ultimo precedente simile per i salentini in A è 6 anni fa: 0-0 a Cagliari e in casa con la Reggina tra il 12 e 19 febbraio

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i pareggi consecutivi tra le due squadre in casa a Bergamo, anche il 2-11-2008 era finita senza reti, mentre il 12-9-2004 finì di 2-2

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i pari ufficiali tra Cosmi e l’Atalanta, il secondo con il punteggio di 0-0: il precedente il 10 dicembre 2000 sempre a Bergamo. Il bilancio, dopo 11 confronti, vede Cosmi in vantaggio con 5 vittorie e 3 sconfitte

le Pagelle di F.LI.

STENDARDO C’È OK SCHELOTTO GIACOMAZZI: REGIA SAPIENTE BOJINOV NULLO ATALANTA 6 POLITO s.v. Dal Lecce arriva soltanto un tiro in porta. LUCCHINI 6 Bojinov si marca da solo, Di Michele quasi. RAIMONDI 5,5 Qualche problema in più con Muriel. STENDARDO 6,5 Il Lecce non entra in area: anche merito suo. MANFREDINI 6 Ha il lavoro più duro per il movimento di Cuadrado: niente di preoccupante però. IL MIGLIORE h 6,5 SCHELOTTO Avanti e indietro, più quantità che qualità: ha la meglio su Brivio, deve soffrire un po’ con Di Matteo. Suo il bel cross tagliato per Peluso che colpisce il palo. BRIGHI 6 Con il ritmo di Blasi e le geometrie di Giacomazzi non si scherza. Tiene, recuperando mille palloni. CARMONA 6 Più agile del collega di reparto, dà profondità e cambia gioco. Deve uscire per infortunio. CAZZOLA 6 Tanto agonismo. PELUSO 6 Un palo esterno, un colpo di testa, ma anche tanta imprecisione. Sempre alto, lascia spazio a Cuadrado. MORALEZ 5,5 Gioca dietro le punte, offre qualche sponda ma rinuncia all’uno contro uno: quindi non crea mai superiorità. DENIS 5,5 Si sbatte tra centrocampo e attacco, ma spazi non ce ne sono. Un tiro, deviato. Però l’abbraccio di Blasi è da rigore. MARILUNGO 5 Il palo su assist maldestro di Oddo. Poco altro. GABBIADINI 6 Julio Sergio gli para una bella punizione. All. COLANTUONO 6 Troppi gli assenti, ma forse la difesa a tre è esagerata in questo caso.

LECCE 5,5 JULIO SERGIO 6,5 Tanto possesso per l’Atalanta, ma alla fine deve parare su Gabbiadini e Cazzola. Più due pali naturalmente. ODDO 6 Innesca Peluso con assist maldestro, ma con esperienza se la cava anche da centrale. MIGLIONICO 6 Preciso e spesso in anticipo. ESPOSITO 5,5 Qualche esitazione, ma di là passa Schelotto. DI MATTEO 6 Dentro per Esposito, si allarga a sinistra e dà una bella spinta. CUADRADO 6 Bel giocatore, tanta tecnica, ma il doppio lavoro da esterno del 3 5 2 lo sfianca. IL MIGLIORE h 6,5 GIACOMAZZI Da mezzala subito centrale: mossa vincente. Contrasti, anticipi, geometrie: indispensabile nel gestire il fortino leccese.

GUIDO MACONI BERGAMO

BLASI 6 Agonismo fino al 90’.

Sperava di festeggiare il rinnovo (ieri è diventato ufficiale) con i tre punti, invece il tecnico dell’Atalanta Stefano Colantuono si deve accontentare del pareggio. «Manteniamo comunque il Lecce a distanza di sicurezza. E non dimenticatevi che l’Atalanta finora sul campo ha fatto 30 punti... In questo momento siamo anche piuttosto sfortunati negli episodi decisivi: le occasioni le abbiamo avute, ma ci è mancata precisione. In compenso il Lecce non ha mai tirato in porta. Denis ancora a secco? Ha fatto 12 gol, non segna da alcune partite, ma per ora non è un problema. C’era anche un rigore su di lui: la trattenuta di Bla-

si mi è sembrata clamorosa. È un periodo sfortunato anche sotto questo punto di vista». Colantuono si può godere il prolungamento del contratto fino al 2014. «Peccato non poterlo festeggiare con una vittoria, ma sono comunque felicissimo. Bergamo è casa mia». Felicità Da festeggiare c’è an-

che il rientro di Matteo Brighi. «Ho avuto una pubalgia, ma ora finalmente sto bene. Spero di far vedere quello che non ho fatto vedere in questi mesi». German Denis cerca ancora il primo gol nel 2012. «Il gol tarda ad arrivare — ha detto a Sky — e sul piano personale è

Lo striscione esposto nella curva dell’Atalanta: la pesante contestazione annuncia la rottura tra i tifosi nerazzurri e Cristiano Doni MAGNI

un momento forse un po’ difficile, ma l’importante è che la squadra ci sia». Qui Lecce Serse Cosmi non è

del tutto soddisfatto. «Il punto va bene, ma nel primo tempo abbiamo sbagliato l’approccio e siamo stati troppo paurosi. Molto meglio nella ripresa, quando con un pizzico di lucidità avremmo anche potuto ottenere qualcosa in più. Ma se devo essere sincero il pareggio è giusto, se l’Atalanta fosse passata in vantaggio nel primo tempo non ci sarebbe stato nulla da dire». Condanna Da segnalare infine

la netta presa di posizione della Curva nord nei confronti dell’ormai ex idolo Cristiano Doni. Dopo uno striscione rivolto solo all’interno e gli articoli apparsi sul giornalino dei tifosi, per la prima volta anche la curva condanna e scarica l’ex capitano con un lungo striscione esposto a inizio secondo tempo. «In un’intervista preparata la parola scusa non l’hai mai pronunciata... Per te una partita combinata è una goliardata... Parli di Bergamo e dell’Atalanta come la tua vita, ma forse questa gente non l’hai mai capita!!! Cristiano fottiti». Più chiaro di così... © RIPRODUZIONE RISERVATA

DELVECCHIO 6 Non solo ritmo: per un tempo è il miglior collaboratore di Giacomazzi. Cala nella ripresa. BRIVIO 5,5 Subisce Schelotto. DI MICHELE 5 Rispetto a Bojinov difende meglio la palla, ma è più impreciso quando la gioca (Bertolacci s.v.). BOJINOV 4,5 Non gli riesce nulla. MURIEL 5,5 Tira invece di lanciare Cuadrado. Cosmi s’infuria. All. COSMI 6 Difesa e centrocampo cortissimi e ha un po’ di fortuna: con Di Michele in versione fenomeno avrebbe potuto far danni.

TERNA ARBITRALE: GERVASONI 5 Tutto ok ma sull’abbraccio di Blasi a Denis vede male. Dobosz 6,5; Di Liberatore 6,5


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SERIE A 23a GIORNATA le Pagelle

LE QUATTRO PERLE UN RIGORE NEL PRIMO TEMPO, POI NELLA RIPRESA È FESTA ARGENTINA 1

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Zupping 4

di F.C. di VINCENZO CITO

IZCO E LODI REGALANO BELLE GIOCATE KALADZE È INGUARDABILE

«Bravo Montella che deve retrocedere»

CATANIA 7,5 KOSICKY 6,5 Conferma quanto di buono aveva già fatto vedere nello spot di mercoledì contro la Roma. MOTTA 6,5 Esordio positivo per l’ex Juve che va vicino al gol. LEGROTTAGLIE 6,5 Giornata di tutta tranquillità per i centrali. SPOLLI 6,5 Come sopra: nessun lavoro extra per lui. MARCHESE 6,5 Buono il primo cross per la girata di Barrientos (parata) poi si defila un po’. MIGLIORE h 7,5 ILIZCO Non perde mai la palla e regala giocate sopraffine, come il lancio al volo per il 2 a 0. BIAGIANTI 6 Pian piano sta ritrovando la condizione. LODI 6,5 Segna il sesto gol dell’anno su rigore e disegna precise geometrie in campo. ALMIRON 6,5 Parte lentamente e si riprende alla distanza, bel velo sul terzo gol. RICCHIUTI 6 Entra a risultato acquisito e fa il suo. BARRIENTOS 7 Un gol mancato, 2 realizzati e alcuni bei numeri. LLAMA 6 Altro passo avanti alla conquista della forma migliore. BERGESSIO 7 Completa il poker e regala l’assist del terzo gol. GOMEZ 7 Conquista il rigore che sblocca la gara e crea spesso la superiorità sul suo lato. All. MONTELLA 7 Carica la squadra a puntino e trova la meritata prima vittoria del 2012.

GENOA 4 FREY 5,5 Nessuna responsabilità specifica sui 4 gol ma non riesce mai a metterci una pezza. MESTO 5,5 Perde il duello con Gomez, poche volte spinge in avanti. GRANQVIST 5 Giornata negativa, rinvia male il cross di Gomez da cui scaturisce poi la terza rete. KALADZE 4 Il peggiore della difesa, paradossale poi lasciarsi scavalcare dal rinvio di Kosicky che lancia a rete Bergessio. ROSSI 5 È sua la corta respinta che genera il raddoppio, non chiude con tempestività in altre occasioni. BIRSA 5 Commette il fallo su Gomez dal quale nasce il rigore che sblocca la gara. JORQUERA 5,5 Entra quando la gara ha preso una brutta piega.

h

1 Lodi spiazza Frey e trasforma il rigore concesso per fallo su Gomez: è l’1-0 2 Barrientos sigla il 2-0 con un destro da centro area 3 L’argentino segna di sinistro la sua doppietta personale 4 Bergessio firma il 4-0 scavalcando Frey con un pallonetto FOTOPRESS, GETTY, FOTOPRESS, LIVERANI

Il Catania a tutto gol con super Barrientos Grande partita dei siciliani, Maxi Lopez non è un rimpianto Mal di trasferta per il Genoa, soltanto in Sicilia 9 reti in 2 gare già prima: molto bella la girata al volo di Barrientos in area, respinta da Frey. Poco dopo, un’incursione in area di Gomez è frenata da Birsa che gli aggancia il piede. Dagli 11 metri Lodi sigla la decima rete in A. Il Genoa è orfano di Gilardino (e altri 5) ma è soprattutto privo di molti requisiti indispensabili. A cominciare dalla difesa troppo farfallona. Marino inizia col 4-4-2 che dopo una decina di minuti corregge abbassando i 2 mediani, Biondini e Belluschi e schierando un trittico di trequartisti alle spalle di Palacio.

FRANCESCO CARUSO CATANIA

Un poker che spazza via la nostalgia. E’ il modo che il Catania sceglie per scacciare il fantasma di Maxi Lopez decisivo nella vittoria del Milan a Udine. Quattro gol e una bella gara per cantare «scurdammoce ’o passato». A farne le spese è il Genoa di Marino, indimenticato ex dello storico ritorno in A. Ma il calcio non vive di riconoscenza e il tecnico di Marsala esce assai stropicciato da quello che fu il suo stadio. Non solo, ma è proprio la Sicilia in generale a portargli male quest’anno: nel giro di 3 settimane becca la bellezza di 9 gol fra la Favorita e il Cibali. E così il Catania può finalmente chiudere in gloria l’astinenza da vittorie del 2012. Mal di trasferta Del resto andiamoci per logica: per una squadra alla ricerca del primo successo del nuovo anno, cosa poteva esserci di meglio che ospitare un avversario reduce da 4 sconfitte esterne di fila (3 di campionato e 1 di Coppa Italia)? E sempre a livello deduttivo: se il Catania è la squadra ad aver usufruito in questa stagione del maggior numero di rigori (7) e il Genoa quella che ne ha subiti di più (8), in che modo si poteva sbloccare questa partita, se non dal dischetto? Anche se a dire il vero i siciliani un paio di volte sfiorano il gol

I giocatori del Catania esultano a fine gara dopo la vittoria col Genoa LIVERANI

CATANIA

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GENOA

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(4-3-3) Kosicky; Motta, Legrottaglie, Spolli, Marchese; Izco (dal 20’ s.t. Biagianti), Lodi, Almiron (dal 28’ s.t. Ricchiuti); Barrientos (dal 23’ s.t. Llama), Bergessio, Gomnez.

(4-4-2) Frey; Mesto, Granqvist, Kaladze, Rossi; Birsa (dal 5’ s.t. Jorquera), Belluschi, Biondini, Jankovic (dal 21’ s.t. Veloso); Sculli, Palacio (dal 29’ s.t. Ze Eduardo).

PANCHINA Carrizo, Seymour, Catellani, Ebagua.

PANCHINA Lupatelli, De Carvalho, Sampirisi, Meucci.

ALLENATORE Montella.

ALLENATORE Marino.

GIUDIZIO 777

ESPULSI nessuno.

PRIMO TEMPO 1-0

AMMONITI Birsa (G), Biondini (G), Jankovic (G), Mesto (G) gioco scorretto, Kaladze (G) proteste.

MARCATORI Lodi su rigore al 7’ p.t.; Barrientos al 4’ e al 7’, Bergessio al 17’ s.t. ARBITRO Giacomelli di Trieste.

NOTE spettatori paganti 3.400, incasso 30.280 euro; abbonati 9.206, quota non comunicata. Tiri in porta 7-4. Tiri fuori 4-8. In fuorigioco 0-1. Angoli 4-5. Recuperi: p.t. 2’; s.t. 3’.

Super Barrientos Ma la partita la fa il Catania. Montella conferma la fiducia a Kosicky in porta e inserisce uno solo dei nuovi, Motta che si dimostra all’altezza. Lodi, Almiron e più di tutti Izco al centro dettano i tempi e rilanciano la manovra. Barrientos dopo una bella triangolazione con Gomez spreca il raddoppio. Ma lo sigla nella ripresa a conclusione di un’azione avviata da un magnifico lancio di Izco per Lodi il cui traversone in area è respinto da Rossi e ripreso dall’argentino. Che non contento fa anche il tris su assist di Bergessio e velo di Almiron. Completa il poker lo stesso Bergessio servito da Kosicky direttamente su rinvio che taglia fuori tutto il Genoa. Un bel Catania. L’unica consolazione per Marino è che in Sicilia, almeno quest’anno, non deve più giocare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL MIGLIORE

6 BELLUSCHI

L’unico che riesca a salvarsi dal naufragio generale, suo uno dei rari tiri nella porta etnea. BIONDINI 5 Un’altra giornataccia, da quando ha cambiato casacca gli capita spesso. JANKOVIC 5 Tanto movimento per nulla. VELOSO 5,5 Difficile farsi notare entrando sul 4 a 0. SCULLI 5,5 Comincia da punta, torna a fare il trequartista ma il risultato non cambia. PALACIO 5 Solo un’occasione di testa, sfruttata male, in 90’. ZE EDUARDO 5,5 Non becca un pallone decente e non se ne procura. All. MARINO 5 Quest’anno la sua Sicilia gli porta male: 9 gol subiti sull’asse Palermo Catania.

TERNA ARBITRALE: GIACOMELLI 6,5 Giusto il rigore su Gomez, per il resto decisioni facili. Manganelli 6,5; Padovan 6,5.

DAGLI SPOGLIATOI L’ANALISI DEI DUE TECNICI

Montella: «Velocità e talento» Marino: «Che polli fuori casa» GIOVANNI FINOCCHIARO CATANIA

Persino Montella perde il proverbiale equilibrio dialettico: «Catania a tutta velocità, specie in avvio dei due tempi. Abbiamo dominato il campo, spero non sia un episodio isolato». E rivolto a Barrientos: «Il “Pitu” è un talento purissimo, da lui ci aspettiamo gol come quelli che hanno piegato il Genoa, non solo le giocate di classe che propone». Catania che rimonta: «L’obiettivo è arrivare a piazzarci stabilmente nel-

la parte sinistra della classifica. Recuperi (Cesena e Siena, ndr) permettendo potremmo arrivarci. Molto dipenderà da questo e dalla trasferta di Torino, veri banchi di prova». Un plauso a Kosicky, protagonista anche con la Roma, arriva direttamente da Pulvirenti. Il presidente rivela: «Quando era ancora il terzo portiere gli abbiamo rinnovato il contratto, questo gesto spiega quanta fiducia abbiamo in lui».

zione in A. Dice: «Abbiamo cominciato la gara in maniera assurda: eravamo rinunciatari, passivi. E a centrocampo abbiamo sbagliato gestione della partita, sia in fase offensiva che difensiva. Sono molto arrabbiato e le assenze non possono giustificare una prestazione del genere. Sono preoccupato perché fuori non ci esprimiamo, abbiamo una doppia personalità, ma non è possibile essere così diversi a distanza di una settimana. Dobbiamo troNon ci siamo Arrabbiato e delu- vare una soluzione, di certo il so Pasquale Marino, al suo en- Ferraris non ce lo possiamo nesimo ritorno a Catania, do- portare in trasferta». © RIPRODUZIONE RISERVATA ve aveva conquistato la promo-

LA SFIDA DI MERCOLEDI’

Oggi la decisione sul recupero Cesena-Catania (a.b.) Cesena Catania rischia il nuovo rinvio. La gara rinviata il 4 febbraio e in programma mercoledì alle 18.30, potrebbe slittare ancora a causa della sicurezza dello stadio Manuzzi. Oggi, in merito, prenderà una decisioni il Gos (Gruppo Operativo Sicurezza), ma la sensazione è negativa: infatti la città è completamente sommersa dalla neve e sulle coperture delle tribune sono presenti 65 cm di neve, mentre grandi blocchi di ghiaccio pendono sulla curva Ferrovia, sul lato che affaccia sul campo.

Vincenzo Montella, 37 anni, allenatore del Catania AFP

Tre sole partite da far vedere ma siamo sicuri che a «Novantesimo minuto» (Rai Due) si inventeranno qualcosa per tenerci avvinti ai teleschermi, specie dopo l’annuncio del conduttore Franco Lauro «Vi attendiamo per un’altra grande puntata». E infatti il primo servizio lo presenta così: «Gol, spettacolo ed emozioni in questa supersfida!» E’ Bari-Sassuolo. Tre sole partite ma a «Quelli che il calcio» (Rai Due) non lo capiscono subito. Si comincia a giocare e fra i risultati che scorrono sullo schermo ci sono anche questi. «Bologna-Juventus 0-0. Parma-Fiorentina 0-0» Rinviate per neve «Voglio fare i miei complimenti a Montella che al secondo anno su una panchina di serie A fa giocare molto bene il Catania pur essendo una squadra che deve retrocedere... che dovrebbe lottare per non retrocedere» (Massimo Caputi, Rai). «La Juventus ha due punti... ha due giornate... ha due partite da recuperare» (Enrico Varriale, Rai) «In tribuna c’è anche Mark Cavendish, il nostro collega di Sky». (Tania Zamparo, convinta che Mark Cavendish, ciclista del Team Sky, sia un giornalista Sky). «Il Milan mercoledì è stato eliminato dalla coppa Italia, ha perso in casa 2-1 con la Juventus» (Riccardo Gentile, convinto che la semifinale di coppa Italia non preveda una gara di ritorno). Stefano Benzi (Eurosport) «Questa è l’ottava finale di coppa d’Africa di cui faccio la telecronaca, non tutte per Eurosport. Ma questo non importa». Figurati a noi. Lunedì scorso Raisport ci ricorda, con spot su spot, la diretta alle 20.30 del posticipo di Lega C, quasi quasi ce la vediamo. Uno sguardo a Televideo per le ultime novità: Bassano-Alto Adige è stata giocata alle 15 ed è finita 0-0. «Per me qui Castrogiovanni deve fare una gran cosa. Adesso qui deve fare una gran cosa. Ma la fa, la fa perché sa che è il posto giusto per farla» (Vittorio Munari, Italia-Inghilterra di rugby su Sky) © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A POSTICIPI 23a GIORNATA

C’è Destro-Borini Questa non è una partita per vecchi Classe ’91, compagni nell’Under, protagonisti «Le cose anche in Italia stanno cambiando»

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HA DETTO

ALESSANDRO CATAPANO FRANCESCO ODDI

Così vicini, così diversi. Sono nati a nove giorni e 350 km di distanza. Mattia Destro il 20 marzo 1991 ad Ascoli Piceno, Fabio Borini il 29 a Bentivoglio, provincia di Bologna. L’uno centravanti, l’altro punta esterna. Compagni di Under 21, perfettamente complementari. Due anni fa, all’Europeo Under 19 in cui l’Italia di Piscedda ebbe poca fortuna, erano il numero 9 e il 10. Oggi sono il presente felice di Siena e Roma, e soprattutto la speranza di vita del calcio italiano. Destro ha già segnato 5 gol in campionato e una rete in Coppa Italia che ha regalato al Siena uno storico approdo alle semifinali. Borini è il volto più sorprendente della Roma giovane di Luis Enrique: attaccante tuttofare, votato al sacrificio, a suon di gol e rientri ha tolto il posto ad un certo Bojan Krkic. Il club giallorosso ha già comprato dal Parma la metà del suo cartellino. I successi di questi ragazzi rappresentano una speranza per tutto il movimento azzurro. Sicuramente la prima decisa inversione di tendenza del calcio italiano. «Quest’anno le cose sono cambiate — riconosce Destro —, ci sono molti ragazzi che si stanno mettendo in mostra. Noi giovani, se sentiamo la fiducia, possiamo affrontare le cose con la testa giusta».

Destro veste la maglia del Siena, il suo cartellino appartiene al Genoa, si è fatto le ossa nelle giovanili dell’Inter, vincendo in ogni categoria: scudetto con Giovanissimi e Allievi, torneo di Viareggio e titolo di capocannoniere con la Primavera. Un talento che la Roma si è lasciata

Dopo aver braccato la Juve a Torino, sconfitto in Coppa il Napoli, il Siena vuole scaldarsi ancora. Sannino cerca la continuità, ma definisce la Roma «la squadra più in forma, anche più della Juventus. In tempi non sospetti (prima dell’andata a settembre, ndr), sono stato fra i pochi a sostenere che Luis Enrique avrebbe portato un' idea nuova di calcio. Mi sembra sia stata una profezia azzeccata. Mi piace molto perché è un tecnico che va avanti per la sua

sfuggire. La storia è poco nota: nel 2005 papà Flavio, ex difensore con 142 presenze nell’Ascoli, lo portò a Trigoria. Mattia si era fatto notare nei Giovanissimi regionali dell’Ascoli. Provino superato, ma

strada, ha dovuto giocare anche contro i fantasmi. Adesso la Roma somiglia al Barcellona per il pressing che riesce a fare sul portatore avversario. Gioca con tanti pseudo-attaccanti, ma riesce comunque a far gol. Chi togliere a Luis Enrique? Dovrei fare troppi nomi, da Totti a Borini, un giovane-vecchio per la maturità con cui scende in campo». Sannino dovrebbe tornare al 4-4-2: «La Roma assomiglia un po’ al Napoli. Dovremo essere umili e saper soffrire. I rinvii? Danno fastidio: alcune squadre giocano già sapendo i risultati delle altre». © RIPRODUZIONE RISERVATA

HA DETTO

il padre chiedeva un posto da allenatore nelle giovanili giallorosse. La Roma non lo accontentò, così la famiglia Destro emigrò in Lombardia. Papà Flavio sulla panchina della Berretti del Montichiari, Mattia nei Giovanissimi dell’Inter. Dove sarebbe oggi Borini se le cose con Destro fossero andate diversamente? Magari sarebbero compagni di squadra e la Roma non avrebbe avuto bisogno di affidarsi a Bojan.

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di FRANCESCO VELLUZZI

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1. Ferrara, ci racconti Borini. «E’ un giocatore che risente in maniera positiva dell’esperienza fatta nel campionato inglese. E’ uno che non molla mai e che detta tutti i tempi del pressing. Va sempre a cercare di rubar palla all’avversario. E’ un gran professionista, molto volenteroso. Ha grandi qualità ed è riuscito a trovare uno spazio da titolare nella Roma. Cosa non facile. E ci è riuscito pure recuperando bene da un infortunio. Per la mia Nazionale è un punto fermo, ma tutti i miei attaccanti, tranne Gabbiadini, che, però ha fatto 11 gol in 13 gare, stanno giocando con continuità. Il reparto non mi preoccupa».

2. Ora ci racconti Destro. «Ha una struttura fisica più imponente rispetto a Borini. Anche Mattia ha grandi qualità, ma soprattutto ha doti tecniche sopraffine, ottimi piedi. Il gol che ha fatto con l’Under in Turchia, nella partita più importante, è stato un vero capolavoro. In due anni è cresciuto tanto e soprattutto con Sannino a Siena dove è diventato titolare in serie A».

3. Insomma gli attaccanti giocano, forse soffrono più i centrocampisti che trovano meno spazi. «A centrocampo si fa forse più fatica a dare fiducia ai giovani. Ma mi sembra che un po’ le cose stiano cambiando e qualcuno stia emergendo (l’esempio è Marrone, che alla Juve è rimasto facendo molto bene quando ha giocato ndr). Anche tra i miei».

QUI ROMA DOPO IL TIRA E MOLLA PER IL MALTEMPO

TORNEO DI VIAREGGIO

Sull’orario è gelo con Mezzaroma

Da domani via agli ottavi Oggi c’è Lippi

ROMA

Luis Enrique e il pericolo ghiaccio: «Prima viene la salute dei calciatori. Poi, se si può giocare, vale la nostra proposta di sempre: all’attacco»

CIRO FERRARA

Ciro Ferrara è il ct. dell’Italia Under 21, che sta giocando le qualificazioni per la fase finale dell’Europeo 2013 ed è in testa al girone.

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domande a...

«Borini bravo nel pressing Destro ha fisico e ottimi piedi»

ROMA PANCHINA 1 Lobont, 3 José Angel, 44 Kjaer, 23 Greco, 20 Perrotta, 14 Bojan, 9 Osvaldo. ALLENATORE Luis Enrique. BALLOTTAGGI Juan-Kjaer 70-30%, Viviani-Greco 65-35%, Borini-Bojan 75-25%. SQUALIFICATI De Rossi (1). DIFFIDATI Cassetti, Gago, Kjaer, Juan. INDISPONIBILI Burdisso (90 giorni), Gago (5 giorni). ALTRI Curci, Cicinho, Cassetti, Piscitella.

per il Siena e per il suo avvenire. Sogna una grande squadra, piace alla Juventus, da piccolo tifava per i bianconeri, è stato sedotto e abbandonato dall’Inter. Qualche giorno fa, ha rivelato proprio ad un sito juventino: «Voglio dimostrare a me stesso e a chi non ha creduto in me che posso raggiungere certi livelli». Destro ha imparato il mestiere da Ibrahimovic all’Inter e da Toni al Genoa. Sannino a Siena è stata la svolta della sua carriera. «Mi sta cambiando, con lui sono migliorato soprattutto nella fase difensiva». Borini è già in una grande squadra, «e sogno di restarci». La Roma è una seconda chance dopo la prima fallita al Chelsea. Lui la sta sfruttando facendo il doppio lavoro: ha il senso del gol di Inzaghi e la duttilità di Marco Delvecchio. Il ricordo delle difficoltà londinesi è in quell’esultanza col coltello tra i denti. «Così mi ricordo che devo sempre lottare...». Destro e Borini, stasera così vicini.

Sannino prepara un altro scherzetto

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SIENA PANCHINA 12 Farelli, 26 Pesoli, 80 Contini, 17 Grossi, 10 D'Agostino, 83 Reginaldo, 81 Bogdani. ALLENATORE Sannino. BALLOTTAGGI Vergassola-D'Agostino 60-40%; Brienza-Contini 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Calaiò, Rossi, Destro, Brienza, Del Grosso. INDISPONIBILI Brkic (7 giorni), Bolzoni (7 giorni). ALTRI Acosta, Sestu, Belmonte, Larrondo, Codrea, Mannini, Parravicini, Rossi, Gonzalez, Angelo.

Duello a distanza Destro segna

QUI SIENA DOPO LE BUONE PROVE CON JUVE E NAPOLI

ALESSANDRO LORENZINI SIENA

Su Luis Enrique «In tempi non sospetti, ho sostenuto che avrebbe portato un'idea nuova di calcio. Mi piace molto: è uno che va avanti per la sua strada»

Destini incrociati Oggi Mattia

OGGI ore 20.45 ARBITRO Rocchi di Firenze (Iannello-Viazzi/Guida). PREZZI da 25 a 45 euro TV Sky Calcio 2 HD e Supercalcio HD; Premium Calcio 2.

identiKit & CARRIERA

Siena-Roma è già futuro

SIENA (4-4-2)-ROMA (4-3-1-2)

C’eravamo tanto amati? Gelo sugli spalti e gelo nei rapporti tra Roma e Siena. Almeno, il club giallorosso è rimasto di sasso per il tira e molla sull’orario di inizio del match. A Trigoria erano convinti che Massimo Mezzaroma — considerato un presidente «amico» oltretutto — non avrebbe opposto resistenza ad anticipare la sfida almeno alle 18, orario che, sempre secondo la Roma, avrebbe accolto le esigenze di tutti, club, spettatori e pay tv. Così non è stato, e la resistenza

del Siena a giocare alle 20.45 ora rischia di compromettere i rapporti tra i club. Opinioni diverse anche sulla temperatura di stasera: la Roma ha in mano previsioni tra -6 e -8, Mezzaroma temperature più rassicuranti. Il sopralluogo sul campo fatto ieri sera dai dirigenti giallorossi (-2 e 48% di umidità) per ora dà ragione al presidente del Siena. A Luis Enrique il pericolo ghiaccio preoccupa il giusto. «La prima cosa è la salute dei calciatori. Poi, se si può giocare, noi faremo sempre la stessa proposta: all’attacco». a. cat. © RIPRODUZIONE RISERVATA

VIAREGGIO Domani il Torneo di Viareggio Coppa Carnevale entra nel vivo con gli ottavi di finale. Al termine delle 8 sfide, tabellone tennistico fino alla finale di lunedì 20. Una novità: Atalanta Roma si gioca a Gavorrano e non a Monterotondo Marittimo causa neve. Oggi alle 18, intanto, a Viareggio sfida tra la Nazionale MontePaschi e la Nazionale Allenatori Aiac con incasso all’associazione «Il mondo che vorrei» che riunisce i familiari delle vittime dell’incidente ferroviario del 29 giugno 2009. Parteciperanno tra gli altri Lippi, Galli, Chiesa, Protti, Edy Baggio e Galante.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A POSTICIPI 23a GIORNATA

«Napoli, adesso fai il... Chievo»

NAPOLI (3-4-2-1)-CHIEVO (4-3-1-2) OGGI ore 20.45 ARBITRO Gava di Conegliano (Stefani-Rosi, Damato) PREZZI da 10 a 100. TV Sky Calcio 1 HD e Sport 1 HD; Premium Calcio 1 e Calcio HD2 NAPOLI PANCHINA 83 Rosati, 2 Grava, 11 Maggio, 4 Donadel, 20 Dzemaili, 29 Pandev, 16 Vargas. ALLENATORE Mazzarri BALLOTTAGGI Gargano-Dzemaili 60-40%, Fernandez-Grava 55-45%, Hamsik-Pandev 60-40% SQUALIFICATI Cannavaro (1). DIFFIDATI Aronica, Inler, Hamsik, Dzemaili. INDISPONIBILI nessuno ALTRI Colombo, Campagnaro, Fideleff, Lucarelli.

Il tecnico Mazzarri: «Dobbiamo essere più umili e feroci, come loro. Stavolta serve il risultato» DAL NOSTRO INVIATO

MIMMO MALFITANO CASTELVOLTURNO (Caserta)

Al diavolo la prestazione! Vuole vincere, Walter Mazzarri, al di là del bel gioco. Alla fine, anche lui si è dovuto arrendere alla praticità, perché tutto sommato contano i risultati. E quelli del Napoli sono stati mediocri in questa prima parte del nuovo anno. I numeri sono impietosi, gli ricordano che in campionato ha ottenuto un solo successo, a Palermo, alla ripresa dopo la pausa natalizia. L’ultima delusione, in ordine di tempo, risale a giovedì scorso: il Napoli è stato sconfitto nella gara d’andata della semifinale di Coppa Italia dalle seconde e terze linee del Siena. Squadra aggressiva Inutile

chiedergli del Chelsea e della Champions League: c’è ancora una settimana prima di questo evento e nel bel mezzo è situata la trasferta di campionato, a Firenze, nell’anticipo di venerdì sera. «Lasciamo perdere i londinesi e concentriamoci soltanto sul Chievo, adesso. Ci serve il risultato pieno, l’ho detto anche ai ragazzi. È arrivato il momento di darci dentro, così come abbiamo fatto nella scorsa stagione quando, anche con fatica, riuscivamo a fare risultato pieno. Voglio vedere ferocia in fase difensiva e serenità quando abbiamo la palla. Troveremo un Chievo che ci darà battaglia, giocherà compatto e poi ripartirà. Un po’ come facevamo noi lo scorso anno, in questo abbiamo fatto tendenza». Meno presunzione L’idea che s’è fatto Mazzarri su questa crisi di risultati chiama in causa tutto il collettivo, a partire dalla difesa. «La squadra è viva, secondo me sottovalutiamo, seppure inconsciamente, le insidie del confronto contro le "piccole". Se invece di Reginaldo ci fosse stato Dzeko, nella situazione di giovedì, paradossalmente quel gol non lo avremmo preso. Ci siamo sentiti più forti e sicuri. Ed invece,

QUI CHIEVO DI CARLO

«Abbiamo le armi per metterli in difficoltà» VERONA (g.t.) «Dobbiamo riscattarci subito dopo il passo falso col Parma». Mimmo Di Carlo carica i suoi anche se è consapevole della forza dell’avversario. «Il Napoli è temibile, soprattutto davanti, ma il Chievo ha le armi per metterlo in difficoltà». Il tecnico deciderà solo all'ultimo se adottare il consueto modulo tattico, o scegliere una difesa a 5 che già in passato mise in crisi il Napoli. Molto dipenderà dal recupero di Andreolli, convocato ma allenatosi senza forzare per tutta la settimana. Nel caso sarebbe sacrificato Paloschi con Thereau accanto a Pellissier.

dobbiamo ritrovare l’umiltà. Ci serve una prestazione da Chievo, nel senso che dobbiamo avere il loro stesso ardore», ha spiegato Mazzarri. Turnover Lo farà, il tecnico napoletano, relativamente alla difesa dove Fernandez e Grava si contenderanno il posto di Campagnaro e Britos sostituirà Cannavaro. A centrocampo, invece, ci sarà il ritorno al primo minuto di Gokan Inler, mentre in attacco il tridente non verrà modificato. «All’an-

data, l’ho fatto proprio con il Chievo e sono stato criticato. A Siena, in Coppa Italia, non l’ho fatto e abbiamo perso ugualmente. La verità è che ci sono ragazzi che devono ancora crescere e maturare. Con la primavera ed i campi asciutti le cose miglioreranno, vedrete». Sul suo futuro e su alcune indiscrezioni di mercato, Mazzarri è stato lapidario: «Io ho un contratto fino al 2013, penso solo al Napoli. Del resto non me ne frega niente». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gokan Inler, 27 anni FOTOCUOMO

CHIEVO PANCHINA 17 Puggioni, 21 Frey, 5 Mandelli, 10 Luciano, 25 Vacek, 8 Cruzado, 9 Moscardelli. ALLENATORE Di Carlo. BALLOTTAGGI Paloschi-Moscardelli 51-49%, Cesar-Andreolli 60-40%, Rigoni-Vacek 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Mandelli, Thereau, Pellissier, Luciano, Sammarco, Dainelli, Dramé, Bradley. INDISPONIBILI Sammarco (8 giorni), Morero (8 giorni), Dainelli (10 giorni). ALTRI Squizzi, Coletta, Jokic, Uribe, Gulan, Facchinetti, De Paula.


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SERIE A

Crac Udinese Di Natale rischia lo stop di un mese Isla, stagione finita Senza il capocannoniere e il centrocampista Guidolin si dovrà inventare un altro modulo

ta riguarda Mauricio Isla. La diagnosi per il centrocampista cileno, come si prevedeva, è spietata: «distorsione del ginocchio destro con interessamento capsulo-legamentoso. Lesione del legamento collaterale e interessamento del crociato anteriore». La stagione di Isla finisce qui. Se ne riparla a giugno (per il mercato, con l’Inter in pole position) o a luglio (per il ritiro, se rimarrà bianconero). Guidolin aveva capito tutto. Ma ha provato a convincersi che non fosse così. Ancora una volta aveva trovato un modulo con Isla trequartista, quasi seconda punta, capace di far malissimo al Milan e a chiunque. Ora deve disegnare un’altra Udinese, un altro attacco, un altro centrocampo. Ma deve lavorare sulla psicologia dei suoi ragazzi che, per la prima volta (dopo la prima sconfitta in casa), si trovano a gestire una situazione pesantissima. Le parole dei giocatori fanno ben sperare. Gelson Fernandes dà la carica: «La voglia di ricominciare col piede giusto è enorme». Almen Abdi: «La voglia di reagire è tanta». Europa Già giovedì l’Udinese

Totò Di Natale, 34 anni, esce dal campo zoppicante AFP FRANCESCO VELLUZZI

Il giorno più brutto nella bellissima stagione dell’Udinese è arrivato ieri. «Antonio Di Natale ha riportato una minuta frattura del secondo dito del piede destro. Il giocatore dovrà osservare alcuni giorni di riposo». Questo il comunicato della società. La realtà è molto più allarmante. Il capocannoniere del campionato, che anche sabato sera aveva messo il timbro (il 17˚) nella partita col Milan, rischia di fermarsi per un mese. Una mazzata. Perché l’Udinese ha sofferto senza di lui mostrando un’insostenibile leggerezza offensiva (non è un caso che, col Milan, uscito Totò, per un’entrata durissima ed evitabile di Thiago Silva, la partita sia stata ribaltata dai rossoneri) e

Mauricio Isla, 23 anni, a terra dolorante ANTEPRIMA

perché, finora, non ha affrontato un’emergenza simile. In società vanno cauti, ma le voci che filtrano parlano di un mese di stop. Che vorrebbe dire rinunciare al ritorno in Nazionale il 29 a Genova nell’amichevole con gli Stati Uniti (solo un miracolo può farlo recuperare), quella in cui Di Natale avrebbe dovuto provare l’intesa con Balotelli. E’ un piccolo problema per Cesare Prandelli, che sa di poter contare sull’unico attaccante della A che dà piene garanzie, è un grande problema per Francesco Guidolin che ha saputo dosare al meglio Totò trovando un sistema di gioco che fa rendere al meglio lui e l’Udinese. Isla Un sistema perfetto che si

sfascia completamente perché l’altra terribile notizia di giorna-

L’attaccante ha riportato una microfrattura al secondo dito del piede destro Per il cileno distorsione del ginocchio destro: k.o. collaterale e crociato anteriore

non può fallire: al Friuli arriva il Paok Salonicco per l’andata dei sedicesimi di Europa League. Che nonostante se la passi malino ha uno zoccolo duro di tifosi che ha polverizzato subito i 1.600 biglietti del settore ospiti prendendone poi altri 2.300. Arriveranno in 4 mila, ma forse in 6 mila. I sostenitori dell’Udinese non sostengono con uguale calore una squadra che merita tanto per quel che sta facendo. Finora in prevendita, i friulani hanno comprato solo 4 mila biglietti. In questo contesto Guidolin deve pensare una squadra per il Paok, con Floro Flores (che non è al meglio) obbligato a star davanti e col solo Fabbrini come alternativa o spalla. Ma deve pensare anche a una squadra per il Cagliari con Torje candidato a giocare nel ruolo di Di Natale. La crescita del romeno, che ora ha la sua grande occasione, fa ben sperare. Anche perché Abdi, ormai, è certificato che renda meglio da mezzala e non da trequartista o seconda punta. Sarà, invece, Pinzi a ricoprire il ruolo di Isla con Fernandes (utilizzabile solo in campionato) a giocarsi l’altro posto in mezzo con Pazienza, meno corridore, ma più incontrista. L’Udinese deve ripartire. Dalle brutte sconfitte, e quella col Milan è la più devastante della stagione, spesso nascono le imprese. © RIPRODUZIONE RISERVATA

4

I NUMERI

37

le reti realizzate dalla Lazio che per ora ha il secondo migliore attacco del campionato alle spalle del Milan (45 reti)

A FORMELLO DOPO 11 GIORNI DI GELO

La Lazio a casa Falcao incorona Hernanes Il brasiliano ex romanista: «E’ l’unico che mi somiglia»

57

i gol segnati in questa stagione dalla squadra di Reja nelle 33 partite giocate. Solo 6 volte la porta avversaria è rimasta immacolata: in campionato 5 volte e in Europa League in casa del Vaslui

57

i giorni trascorsi dall’ultima rete ufficiale con la Lazio di Kozak prima di quella contro il Cesena

Il centrocampista brasiliano Hernanes, 26 anni IPP STEFANO CIERI ROMA

Ritorno alla normalità. Per Roma città ed anche per la Lazio. L’ondata di freddo e neve che ha colpito la capitale sembra volgere al termine, e pare finita anche l’emergenza vissuta dalla squadra di Reja per colpa del maltempo. Riapre Formello Da oggi infatti i biancocelesti

tornano ad allenarsi a casa loro, nel centro sportivo di Formello. E’ un «evento» che non si verifica da 11 giorni. L’ultimo allenamento in sede i biancocelesti lo svolsero il 2 febbraio, dopo la vittoria sul Milan. Poi il giorno successivo rimasero bloccati dalla forte nevicata che interessò Roma e in particolare la zona nord della capitale (dove c’è appunto Formello). E da allora i tre campi del centro sportivo laziale, sommersi dalla neve (poi trasformatasi in ghiaccio) sono diventati impraticabili. Tanto che la settimana scorsa Reja è stato costretto a portare la squadra ad allenarsi su campi del litorale romano (dove la neve non è arrivata): prima allo stadio di Ostia, quindi al Mancini Park sulla Pontina. Si temeva che le «peregrinazioni» laziali dovessero continuare ancora per tutta questa settimana, perché spalare i campi di Formello avrebbe potuto compromettere a lungo la tenuta del manto erboso. Ieri pomeriggio è però arrivato l’atteso colpo di scena. Una squadra di esperti, grazie all’uso di prodotti speciali, è riuscita a sciogliere neve e ghiaccio senza rovinare il terreno sottostante. Per il momento è stato «liberato» uno solo dei tre campi, oggi toccherà agli altri due. Per la felicità di Reja che non tollerava più i trasferimenti coatti. E che potrà così preparare nel migliore dei modi il match di giovedì con l’Atletico Madrid. Falcao e Hernanes E a proposito di volti felici, un

altro è quello del brasiliano Hernanes. Non solo per i gol segnati ultimamente, ma anche per l’attestato ricevuto ieri da Falcao. «E’ l’unico giocatore che davvero mi somiglia. Ha un profilo simile al mio», ha detto l’ex romanista, ora allenatore del Bahia. Un paragone che inorgoglisce il centrocampista della Lazio. Anche se arriva da colui che è stato uno dei simboli della Roma.


LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012

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Serie A / 23ª GIORNATA RISULTATI ATALANTA-LECCE

rinviata

CAGLIARI-PALERMO 2-1 Pinilla (C), Dessena (C), Hernandez (P) rigore CATANIA-GENOA 4-0 Lodi (C) rigore, Barrientos (C), Barrientos (C), Bergessio (C) INTER-NOVARA Caracciolo (N)

0-1

LAZIO-CESENA 3-2 Mutu (C), Iaquinta (C) rigore, Hernanes (L), Lulic (L), Kozak (L) stasera, ore 20.45

PARMA-FIORENTINA SIENA-ROMA

PARTITE

0-0

BOLOGNA-JUVENTUS

NAPOLI-CHIEVO

MARCATORI

CLASSIFICA

rinviata

stasera, ore 20.45

UDINESE-MILAN 1-2 Di Natale (U), Maxi Lopez (M), El Shaarawy (M)

PROSSIMO TURNO Venerdì 17 febbraio, ore 20.45 FIORENTINA-NAPOLI INTER-BOLOGNA Sabato 18 febbraio, ore 20.45 JUVENTUS-CATANIA Domenica 19 febbraio, ore 15 LECCE-SIENA (ore 12.30) CESENA-MILAN GENOA-CHIEVO NOVARA-ATALANTA PALERMO-LAZIO ROMA-PARMA UDINESE-CAGLIARI (ore 20.45) RECUPERI Mercoledì 15 febbraio, ore 18.30 ATALANTA-GENOA (21a g.) PARMA-JUVENTUS (21a g.) CESENA-CATANIA (22a g.)

(0-0) (3-1)

SQUADRE MILAN JUVENTUS LAZIO UDINESE INTER ROMA NAPOLI PALERMO GENOA CAGLIARI FIORENTINA CATANIA PARMA CHIEVO ATALANTA * BOLOGNA SIENA LECCE CESENA NOVARA

PUNTI 47 45 42 41 36 35 31 31 30 30 28 27 27 27 24 22 20 18 16 16

G. 11 11 12 12 12 11 11 11 11 12 11 11 10 11 11 10 10 11 10 12

IN CASA V. N. 7 3 7 4 6 4 10 1 6 2 6 3 4 5 9 0 7 2 4 6 6 3 5 4 5 3 5 3 4 5 3 2 4 3 1 3 2 3 2 5

P. 1 0 2 1 4 2 2 2 2 2 2 2 2 3 2 5 3 7 5 5

G. 12 10 11 11 11 11 11 12 11 11 10 10 11 11 11 11 11 12 12 11

RETI

FUORI TOTALE IN CASA FUORI TOTALE DIFF. V. N. P. G. V. N. P. F. S. F. S. F. S. RETI 7 2 3 23 14 5 4 24 5 21 15 45 20 +25 5 5 0 21 12 9 0 21 7 12 6 33 13 +20 6 2 3 23 12 6 5 17 9 20 15 37 24 +13 2 4 5 23 12 5 6 23 7 11 15 34 22 +12 5 1 5 23 11 3 9 21 14 13 16 34 30 +4 4 2 5 22 10 5 7 23 11 13 15 36 26 +10 3 5 3 22 7 10 5 21 13 15 11 36 24 +12 0 4 8 23 9 4 10 26 14 7 20 33 34 -1 2 1 8 22 9 3 10 19 13 12 29 31 42 -11 3 3 5 23 7 9 7 12 10 10 14 22 24 -2 1 4 5 21 7 7 7 19 10 4 9 23 19 +4 1 5 4 21 6 9 6 15 8 12 21 27 29 -2 2 3 6 21 7 6 8 19 12 8 22 27 34 -7 2 3 6 22 7 6 9 10 9 9 19 19 28 -9 3 4 4 22 7 9 6 11 9 14 18 25 27 -2 2 5 4 21 5 7 9 9 13 9 13 18 26 -8 0 5 6 21 4 8 9 16 8 5 14 21 22 -1 3 3 6 23 4 6 13 10 18 12 20 22 38 -16 2 1 9 22 4 4 14 8 10 7 24 15 34 -19 1 2 8 23 3 7 13 13 21 7 21 20 42 -22

RIGORI PUNTI POSIZIONE ULTIME FAVORE CONTRO 2010-2011 STAGIONE QUATTRO E DIFF. 2010-2011 GARE T. R. T. R. 6 6 1 1 48 (-1) 1 VPNV 1 1 3 1 35 (+10) 8 V=N= 4 4 4 4 41 (+1) 5 VVPV 4 3 5 4 37 (+4) 6 PVPP 4 3 6 3 44 (-8) 2 PNPP 3 2 3 3 42 (-7) 4 NPV= 4 1 0 0 43 (-12) 3 PNN= 4 4 4 4 37 (-6) 6 VNVP 2 2 8 7 30 (=) 10 V=VP 3 3 2 2 32 (-2) 9 PVNV 5 5 3 3 28 (=) 12 V=V= 7 6 3 3 23 (+4) 17 N==V 5 4 2 2 25 (+2) 15 N=V= 2 1 5 3 30 (-3) 10 PVP= 4 3 5 5 in B in B V=PN 2 2 5 5 26 (-4) 14 N=N= 4 4 4 3 in B in B P=N= 3 3 4 4 24 (-6) 16 VPNN 6 4 6 5 21 (-5) 18 PN=P 3 3 3 2 in B in B PPNV

La classifica tiene conto di quest'ordine preferenziale:1) punti 2) minor numero di partite disputate 3) differenza reti 4) numero di gol segnati 5) ordine alfabetico. Le ultime tre retrocedono in serie B. *sei punti di penalizzazione. U CHAMPIONS U PRELIMINARI DI CHAMPIONS U EUROPA LEAGUE U RETROCESSIONE

(1-1) (0-3) (0-1) (1-2) (1-2) (0-0) (1-0) (0-0) (2-2) (1-4) (0-1)

CONCORSI CONCORSI N. 13 DEL 12/2/2012 Per il rinvio di Parma-Fiorentina, Reggiana-Sorrento, Spal-Como, Prato-Andria e Bologna-Juventus in palinsesto per i concorsi pronostici sportivi Totocalcio e Totogol n. 13 del 12 febbraio 2012, e, limitatamente a Parma-Fiorentina e Reggiana-Sorrento, per il concorso pronostici sportivi Il9, i concorsi pronostici sportivi Totocalcio e Totogol n. 13 del 12 febbraio 2012 sono dichiarati annullati e si dispone il rimborso totale delle giocate effettuate dai partecipanti.

Gazzetta.it A GAZZAOFFSIDE ALLE 10.30 SI PARLA DI INTER E MILAN Dopo la sconfitta col Novara l’Inter rischia di non arrivare in Europa? E la vittoria del Milan sull’Udinese è davvero un passo avanti? Diego Antonelli e Alberto Cerruti ne parlano dalle 10.30 in GazzaOffside. Ospite in studio Nicola Cecere.

laMoviola di FRANCESCO CENITI

fceniti@gazzetta.it

Russo è un disastro: negati due rigori all’Inter Blasi trattiene Denis: Atalanta penalizzata Solo tre partite in una domenica molto particolare. Le migliori notizie per il designatore Stefano Braschi arrivano da Catania, dove era impegnato un arbitro della Can B, Giacomelli. Scivola su un rigore non dato, invece, Gervasoni a Bergamo, mentre è da dimenticare la prestazione di Russo a Milano. Penalizzata soprattutto l’Inter, ma sviste importanti anche ai danni del Novara. Una giornata davvero negativa per il fischietto di Nola. Oggi tocca a Gava (Napoli-Chievo) e Rocchi (Siena-Roma): la speranza è che sia un lunedì avaro di proteste e polemiche. ATALANTA-LECCE 0-0 Gervasoni di Mantova L’episodio più importante accade a metà ripresa, quando dopo un cross dalla destra c’è la prolungata trattenuta di Blasi su Denis. Il giocatore del Lecce è in ritardo e da dietro placca l’avversario che ha l’unico torto di accentuare un poco la caduta. Il rigore, comunque, ci stava: Gervasoni non è di questo avviso. Nel primo tempo davvero pochissimo da segnalare: è regolare la posizione di Schelotto quando

Il fallo da rigore di Garcia su Poli ANSA serve un prezioso suggerimento a Peluso che poi colpisce il palo esterno. CATANIA-GENOA 4-0 Giacomelli di Trieste Buona la direzione di Giacomelli (arriva dalla Can B) che si fa trovare subito pronto dopo 7 minuti quando assegna un giusto rigore al Catania: Birsa sbaglia il tempo dell’entrata andando a colpire Gomez. Nella ripresa buon lavoro anche dell’assistente Padovan: non c’è fuorigioco di Lodi e Gomez che avviano le azioni poi concluse a rete da Barrientos.

Centurioni affossa Cambiasso SKY

INTER- NOVARA 0-1 Russo di Nola Davvero negativa la prestazione di Russo. Nel primo tempo non si accorge del brutto gesto di Stankovic che passeggia con i tacchetti sulla schiena di Caracciolo. Rischia Porcari, già ammonito, dopo un fallo su Sneijder. In pochi minuti negati due rigori all’Inter: netto quello del 35’ quando Garcia entra in scivolata su Poli colpendo l’avversario sul ginocchio destro e poi anche sul piede. Il bis arriva su Cambiasso travolto in area da un ingenuo Centurioni: anche questa volta l’arbitro

lascia giocare. Durissimo il tackle di Centurioni su Stankovic: sarebbe da arancione, ma Russo neppure lo ammonisce e poi fatica a controllare un accenno di rissa tra i giocatori. Nella ripresa: okay il gol di Caracciolo, mentre è evidente l’errore al 35’: Rigoni ruba palla a Stankovic in moro regolare ma è fermato quando sta per avviare un pericolosissimo contropiede per un inesistente gioco pericoloso. Al 36’ il Novara resta in 10: Radovanovic allontana il pallone a gioco fermo, si becca il secondo giallo.

17 RETI: Di Natale (3) (Udinese) 15 RETI: Ibrahimovic (6) (Milan) 12 RETI: Denis (3) (Atalanta); Jovetic (4) (Fiorentina); Palacio (2) (Genoa); Milito (3) (Inter); Klose (Lazio); Cavani (1) (Napoli) 10 RETI: Miccoli (1) (Palermo) 9 RETI: Matri (Juventus); Giovinco (3) (Parma); Calaiò (3) (Siena) 7 RETI: Mutu (2) (Cesena); Hernanes (3) (Lazio); Nocerino (Milan); Osvaldo (Roma) 6 RETI: Di Vaio (1) (Bologna); Lodi (4) (Catania); Marchisio (Juventus); Di Michele (2) (Lecce); Hamsik (Napoli); M. Rigoni (3) (Novara) 5 RETI: Moralez (Atalanta); Bergessio (Catania); Jankovic (Genoa); Pazzini (Inter); Pepe (Juventus); Rocchi (Lazio); Pandev (Napoli); Borini (Roma); Destro (Siena) 4 RETI: Ramirez (Bologna); Pinilla (1) (2 con il Palermo) (Cagliari); Paloschi, Pellissier e Thereau (Chievo); Lulic (Lazio); Boateng e Maxi Lopez (2) (3 con il Catania) (Milan); Lavezzi (Napoli); Budan e Hernandez (2) (Palermo); Bojan e Totti (2) (Roma); Basta (Udinese) 3 RETI: Acquafresca (Bologna); Conti (1), Larrivey (1) (Cagliari); Almiron, Barrientos e Legrottaglie (Catania); Moscardelli (Chievo); Cerci (Fiorentina); Gilardino (2 con la Fiorentina), M. Rossi (Genoa); Cambiasso e Thiago Motta (Inter); Vucinic (Juventus); Giacomazzi (Lecce); Robinho (Milan); Morimoto (Novara); Biabiany e Modesto (Parma); De Rossi, Juan e Pjanic (Roma); Isla (Udinese) 2 RETI: Marilungo (Atalanta); Diamanti (1) (Bologna); Ibarbo e Thiago Ribeiro (Cagliari); Eder e Candreva (1) (Cesena); Sammarco (Chievo); Kukca e Veloso (Genoa); Nagatomo (Inter); Lichsteiner e Vidal (1) (Juventus); Sculli (Lazio); Cuadrado, Grossmuller e Muriel (Lecce); Cassano, El Shaarawy e Seedorf (Milan); Campagnaro, Dzemaili e Maggio (Napoli); Caracciolo (1 rete con il Genoa) e Mascara (1 rete con il Napoli) (Novara); Bertolo, Ilicic, Mantovani, Migliaccio, Silvestre e Zahavi (Palermo); Floccari (Parma); Fabio Simplicio (Roma); D'Agostino (1) (Siena); Floro Flores (Udinese) 1 RETE: Cigarini, A. Masiello, Peluso, Schelotto e Tiribocchi (Atalanta); Cherubin, Loria e Portanova (Bologna); Biondini, Cossu, Dessena, Ekdal, El Kabir, Nainggolan e Nené (1) (Cagliari); Catellani, Delvecchio, Gomez e Marchese (Catania); Guana, Iaquinta (1) e Parolo (Cesena); L. Rigoni e Sardo (Chievo); Cassani, Gamberini, Lazzari, Montolivo, Natali e Silva (1) (Fiorentina); Constant, Granqvist, Jorquera, Mesto e Pratto (Genoa); Alvarez, Casteignos, Coutinho, Faraoni, Forlan, Lucio, Maicon, Ronocchia e Sneijder (Inter); Bonucci, Chiellini, Estigarribia, Giaccherini, Krasic e Quagliarella (Juventus); Biava, Cana, Cisse, A. Gonzalez, Kozak e Ledesma (1) (Lazio); Bertolacci, Corvia, Esposito, Ferrario, Mesbah, Oddo (1) e Strasser (Lecce); Ambrosini, Aquilani, Nesta, Pato, Thiago Silva, Yepes e Zambrotta (Milan); Gargano e Zuniga (Napoli); Gemiti, Jeda, Marianini, Mazzarani, Meggiorini, Paci, Porcari, Radovanovic e Rubino (Novara); Galloppa, Gobbi, A. Lucarelli, Morrone, Paletta, Pellè, Valdes e Valiani (Parma); Burdisso, Gago, Lamela e Taddei (Roma); Bolzoni, Gazzi, P. Gonzalez, Grossi e Vitiello (Siena); Asamoah, Benatia, Domizzi, Ferronetti, Pazienza, Pinzi e Torje (Udinese) 1 AUTORETE: Brivio (Lecce) pro Cagliari; Acquafresca (Bologna) pro Lazio; Lodi (Catania) pro Milan; Centurioni (Novara) pro Parma; De Sanctis (Napoli) pro Roma; Pisano (Cagliari) pro Milan; Ludi (Novara) pro Palermo; Granqvist (Genoa) pro Cagliari; Rinaudo (Novara) pro Cesena; Izco (Catania) pro Udinese; M. Rossi (Cesena) pro Atalanta; Luciano (Chievo) pro Parma RETI: in questo turno 16 (3 rigori); in totale 558 (64 rigori, 12 autoreti)

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012

MONDO INGHILTERRA ASTON VILLA MANCHESTER CITY

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LA TRATTATIVA

IL CASO

«Capello già a Mosca» Ora l’Anzhi crede nel sì

GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Lescott (MC) al 19’ s.t. ASTON VILLA (4-4-2) Given 6,5; Hutton 6, Collins 6, Dunne 6 (dal 46’ s.t. Baker sv), Cuellar 5,5; Heskey 5 (dal 24’ s.t. N’Zogbia 5,5), Petrov 5,5, Garnder 5,5, Albrigthon 5,5 (dal 32’ s.t. Ireland sv); Bent 5, Keane 5. PANCHINA Guzan, Warnock, Bannan, Weimann. ALLENATORE McLeish 5. MANCHESTER CITY (4-2-3-1) Hart 7; Zabaleta 7, Kompany 6,5, Lescott 7, Kolarov 6; De Jong 6, Barry 6,5; Johnson 6 (dal 39’ s.t. Nasri sv), Silva 6 (dal 47’ s.t. Richards sv), Milner 6; Aguero 5,5 (dal 44’ s.t. Dzeko sv). PANCHINA Pantilimon, Savic, Clichy, Pizarro. ALLENATORE Mancini 7.

Luis Suarez, 25 anni EPA ARBITRO Oliver 6,5. AMMONITI Dunne (AV), Petrov (A) N’Zogbia (AV), tutti per gioco scorretto. NOTE spettatori 35.132. Tiri in porta: 4-7 (1 palo). Tiri fuori: 2-4. Angoli: 5-8. In fuorigioco: 1-1. Recuperi: 1’ p.t.; 6’ s.t.

Il City corre in testa: da sinistra l’autore del gol Joleon Lescott inseguito da Vincent Kompany e David Silva REUTERS

Il City torna primo e Mancini ora riapre a Tevez «Lo United è più forte, ma noi meritiamo il primato». Contro l’Aston Villa decide Lescott DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO BOLDRINI BIRMINGHAM (Inghilterra)

Una vittoria modello Manchester United: un gol con una girata rabbiosa di Lescott, tre punti, cinismo e difesa del fortino al momento dell’assalto finale. Il City di Roberto Mancini torna da solo in vetta alla Premier e l’allenatore italiano lascia lo stadio di Birmingham su di giri: è con questi successi che si conquistano i campionati. La lunga traversata nel deserto di gennaio e metà febbraio è conclusa: «Sapevamo che questi quarantacinque giorni sarebbero stati difficili perché tra giocatori impegnati in Coppa d’Africa, infortuni e squalifiche, sarebbe stata durissima. Ma ora l’emergenza è finita, dal prossimo turno avrò tutti a disposizione». Tevez in arrivo ? Mancini po-

trebbe giocarsi nella volatona finale una carta a sorpresa: Carlos Tevez. Qualcosa si sta muovendo. Le dichiarazioni di Mancio («se Tevez torna e si mette a disposizione, potrà giocare anche lui») hanno riaperto la questione. «La condizione necessaria è che lui chieda scusa. Manca da tre mesi, l’ultima volta che ho parlato con lui risale ad una settimana dopo l’episodio di Monaco». Ora è tutto nelle mani, e, soprattutto, nella testa di Tevez e del suo agente. I tre mesi di fuga in Argentina hanno alleggerito il conto in banca del centravanti: tra stipendi non percepiti, multe e royalty saltate, sei milioni di sterline in meno. Una follia. Se il denaro aveva allontanato Tevez dal City, lo stesso denaro potrebbe riportarlo in Inghilterra, fino al termine della stagione. Poi, da copione, le strade si divideranno nuovamente. Tevez non può pensare di mettersi sul mercato e di guadagnare uno spropo-

LA SITUAZIONE

West Bromwich Che tripletta di Odemwingie Nell'altro posticipo il West Bromwich si è imposto per 5-1 sul Wolverhampton con tripletta di Odemwingie. 25a GIORNATA Ieri: Wolverhampton-West Bromwich 1-5; Aston Villa Manchester City 0-1 CLASSIFICA: Manchester City 60; Manchester United 58; Tottenham 53; Arsenal, Chelsea 43; Newcastle 42; Liverpool 39; Norwich City 35; Sunderland, Everton 33; Swansea, Fulham, Stoke City 30; West Browmich 29; Aston Villa 28; Wolverhampton, Qpr, Blackburn 21; Bolton 20; Wigan 19.

L’Amburgo vede l’Europa Colonia, crollo e polemiche L’Amburgo ha perso soltanto una partita nelle ultime 13 uscite. Thorsten Fink, l’allenatore chiamato in ottobre a sostituire Michael Oenning, ha portato la squadra dall’ultimo posto al 10˚. Adesso ad Amburgo parlano di Europa League, anche se il 7˚ posto, che potrebbe bastare, è distante 5 punti. La serie dell’ottimismo è stata rafforzata ieri a Colonia: 1-0, con rete di Paolo Guerrero all’88’. Ancora una volta positiva la prestazione dell’italiano Jacopo Sala.

Podolski critico La giornata del Colonia è finita come era iniziata, in maniera pessima. Un’intervista (non autorizzata) di Lukas Podolski ha fatto infuriare la società. «Se guardiamo alle prospettive e a quanto stiamo raccogliendo, la stagione è deludente. Mi aspettavo altro. Qui si promette tanto e si mantiene poco». Podolski, che è infortunato e ieri era sorridente in tribuna, lascerà il Colonia a fine stagione; lo Schalke 04 è in prima fila, ma si parla anche di un ritorno al Bayern. Intanto dovrà pagare una multa sostanziosa.

La partita L’1-0 del City a Birmingham si porta dietro tante cose. In trasferta, nelle ultime spedizioni la squadra di Mancini aveva vinto solo sul campo del derelitto Wigan. Dal 12 dicembre, erano maturate ben tre sconfitte (Chelsea, Sunderland, Everton). Mancini ha aggiunto muscoli nella gara di ieri: Nasri in panchina e centrocampo governato dalla coppia De Jong-Barry, con Johnson e Milner sulle corsie laterali. Un City più inglese che latino almeno negli uomini, anche se l’argentino Zabaleta è stato tra i migliori, Silva l’unica fonte di fantasia e il possesso palla, alla fine, è da calcio spagnolo: 60% a 40%. L’Aston Villa ha pensato solo a difendersi, rendendo ancora più impopolare l’allenatore McLeish, contro il quale ha marciato ieri mattina un gruppo di tifosi. Il gol di Lescott è arrivato dopo un palo colpito da Johnson (27’ p.t.), un salvataggio sulla linea di Hutton, un’occasione sprecata da Silva e una sassata in corsa di Zabaleta. Una rete molto british: angolo di Milner, torre di Barry e girata di Lescott. Il City ha cercato di chiudere i conti, ma Aguero non era in giornata. Hart ha compiuto un mezzo miracolo sull’unico tiro in porta di Bent, Cuellar ha divorato il pareggio di testa, ma alla fine il fortino ha resistito. Mancio prende i punti ed elogia la squadra: «Abbiamo giocato bene e sprecato diverse occasioni. Torniamo in testa con una consapevolezza: lo United è più forte, ma noi meritiamo il primato».

BIRMINGHAM Il giorno delle scuse. Tardive, frutto dell’indignazione popolare che ha attraversato la Gran Bretagna dopo il rifiuto di Luis Suarez di stringere la mano ad Evra prima di Manchester United Liverpool, ma sono arrivate. Il Liverpool ha condannato il gesto del giocatore che, secondo club e Dalglish, aveva promesso di stringere la mano ad Evra. Suarez, in un comunicato diffuso dal sito internet del club, ha ammesso le sue colpe: «Ho commesso un errore e mi dispiace quanto è accaduto. Avrei dovuto stringere la mano ad Evra, lo avevo promesso all’allenatore e mi voglio scusare. Ora voglio lasciarmi questa vicenda alle spalle e concentrami sul calcio». Anche Dalglish, manager dei Reds, ha cambiato atteggiamento: «Era giusto chiedere scusa. Suarez me lo aveva promesso ad inizio settimana. Onestamente mi ha choccato sapere che poi non lo aveva fatto. Quando sono andato di fronte alle telecamere, non sapevo che cosa fosse realmente accaduto. Mi dispiace per il mio comportamento anche perché tutti rappresentiamo il Liverpool». La federazione ha fatto sapere che non prenderà provvedimenti, ma ha invitato i club a rispettare il codice etico. La recrudescenza di episodi di razzismo continua però a preoccupare il governo britannico: il premier conservatore David Cameron ha convocato una riunione dei vertici del calcio per affrontare il problema. bold

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GERMANIA I POSTICIPI

PIERFRANCESCO ARCHETTI

sito dopo una stagione intera senza giocare: a tutto c’è un limite.

Suarez: «Evra, ho sbagliato Ora mi scuso»

CARLO LAUDISA twitter@carlolaudisa MILANO

A Mosca giurano d’averlo visto ieri mattina all’uscita dell’hotel Kempinski. Dal suo entourage assicurano che ieri Fabio Capello era in Svizzera con la moglie. Il giallo è nei fatti. E comunque i russi sono maestri nei blitz con i voli privati. Altrettanto certo è che l’Anzhi sta stringendo i tempi per chiudere a breve con l’ormai ex c.t. dell’Inghilterra. Sul tavolo c’è una proposta principesca: subito 10 milioni netti, per gradire. Poi un triennale da 10 milioni a stagione. E in più l’impegno per una ricchissima campagna di rafforzamento in vista dell’estate. Nel mezzo c’è un cambio della guardia ai vertici del club di Soulymen Keirimov. Via il direttore generale e oggi s’aspetta il precoce addio al tecnico Krasnozhan già pronto a tornare al suo incarico federale. E per completare il quadro la squadra domani partirà per il ritiro in Turchia sotto la guida del suo vice. Al raduno sono attesi anche Samuel Eto’o e Roberto Carlos, principali sponsor del cambio tecnico. Filo diretto Proprio il brasiliano è il gancio tra l’Anzhi e Capello. Già a settembre Roberto Carlos s’era speso per questa soluzione, con German Tatchenko in prima fila. E in questo weekend il manager ha ripreso il potere: forte del via libera per don Fabio. I prossimi giorni saranno molto caldi , nonostante il riserbo di Capello. Intanto l’Anzhi si muove con il Cagliari per Davide Astori, ma Cellino non lo cede. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Hertha: via Skibbe Dopo 5 scon-

BRASILE

fitte in 5 partite, l’Hertha licenzia l’allenatore Michael Skibbe: il tecnico, che aveva sostituito Markus Babbel, ha lavorato nella capitale solo 41 giorni. Curiosità: fra i successori di Skibbe potrebbe esserci Stanislawski, esonerato in settimana dall’Hoffenheim che ha preso Babbel, proprio quello cacciato da Berlino.

Falcao e Cerezo, amici a confronto Tanti complimenti ma nessuna rete

21a GIORNATA. Ieri: Augsburg-Norimberga 0-0; Colonia-Amburgo 0-1. Venerdì: Wolfsburg-Friburgo 3-2. Sabato: Bayern-Kaiserslautern 2-0; Borussia Do-Leverkusen 1-0; Mainz-Hannover 1-1; Stoccarda-Hertha 5-0; Werder-Hoffenheim 1-1; Borussia M.-Schalke 04 3-0. CLASS. Borussia Do. 46; Bayern 44; Borussia M. 43; Schalke 41; Werder 33; Leverkusen, Hannover 31; Wolfsburg 27; Stoccarda, Amburgo 26; Hoffenheim 25; Colonia 24; Mainz 23; Norimberga 22; Hertha 20; Augsburg, Kaiserslautern 18; Friburgo 17.

Paolo Guerrero, 28 anni AFP

Fabio Capello, 65 anni LAPRESSE

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SALVADOR (Brasile) Risultato «amichevole» per gli ex compagni di centrocampo della Roma e della nazionale brasiliana. Il Bahia di Falcão, che esordisce sulla panchina del club locale, pareggia per 0 0 il derby con il Vitória, allenato da Toninho Cerezo. Il confronto di tradizione (a settembre saranno passati 80 anni dal primo duello), vale per il campionato dello stato di Bahia. Protagonisti «Sono arrivato da due giorni. Il Vitória comunque ha già cominciato la stagione con lo stesso allenatore. Vediamo cosa riesco a fare», dice Falcão prima della gara. Presentato martedì, Falcão ha cominciato ad allenare il Bahia venerdì. Cerezo invece era

stato annunciato come tecnico del Vitória nello scorso dicembre per preparare la stagione 2012, che in Brasile coincide con l’anno solare. Poche emozioni: Bahia un po’ meglio nel primo tempo. Cerezo riconosce alcuni disagi della sua squadra: «Il Bahia è partito bene. Stiamo giocando in maniera disordinata. Siamo cresciuti dopo, quando abbiamo cominciato ad aver più possesso». Nel corso della ripresa, Cerezo cerca di rendere il Vitória più offensivo: fa entrare Pedro Ken e Arthur Maia, due centrocampisti avanzati. Ma la musica non cambia: il derby del campionato bahian finisce a reti inviolate. Ma i due amici si abbracciano.


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MONDO SPAGNA REAL MADRID LEVANTE

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Cristiano Ronaldo, 27 anni AFP

23˚ TURNO LA GUIDA

GIUDIZIO 7777 PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Cabral (L) al 4’, C. Ronaldo (RM) su rig. al 45’ p.t.; C. Ronaldo (RM) al 5’ e all’11’, Koné (L) al 18’, Benzema (RM) al 21’ s.t.

Racing-Atletico Madrid 0-0; OsasunaBarcellona 3-2; Betis-A. Bilbao 2-1; EspanyolSaragozza 0-2; Malaga-Maiorca 3-1; Rayo VallecanoGetafe 2-0; Valencia-Sporting Gijon 4-0; VillarrealGranada 3-1; Real MadridLevante 4-2. OGGI Real SociedadSiviglia

REAL MADRID (4-2-3-1) Casillas 6; Arbeloa 6, Pepe 5.5, S. Ramos 5, Coentrao 6.5; Granero 7 (dal 31’ s.t. Khedira sv), Xabi Alonso 6.5; Ozil 7 (dal 36’ s.t. Kakà sv), Benzema 7, C. Ronaldo 7.5; Higuain 6 (dal 22’ s.t. Callejon 6.5). PANCHINA Adan, Carvalho, Albiol, Sahin. ALL. Mourinho 7. LEVANTE (4-4-2) Munua 7; Javi Venta 5.5, Ballesteros 6.5, Cabral 6.5, Del Horno 6 (dal 12’ s.t. P. Lopez 5); El Zhar 6 (dall’1’ s.t. Pallardo 5), Farinos 6.5, Iborra 5, Serrano 6; Valdo 6 (dal 31’ s.t. Botelho sv), Koné 6.5. PANCHINA Navas, Juanfran, R. Suarez, Ghezzal. ALL. Martinez 6.5. ARBITRO Undiano Mallenco 6. ESPULSI Iborra al 44’ p.t. per doppia ammonizione. AMMONITI S. Ramos, Cabral e Pepe per gioco scorretto, Arbeloa e Serrano per c.n.r. NOTE spettatori 70 mila. Tiri in porta: 12-2. Tiri fuori: 9-1. Angoli: 11-1. In fuorigioco: 6-1. Recuperi: 2’ p.t.; 2’ s.t..

Ancora Ronaldo show Mou ipoteca la Liga Il Real soffre e va sotto con il Levante, poi Cristiano ne fa tre tra cui il nO 4000 dei blancos al Bernabeu. Ora è +10 sul Barça DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO CONDO’ MADRID

Dieci punti, game over. José Mourinho cala su Levante, Barcellona e Liga una scure chiamata Cristiano Ronaldo, dilata il vantaggio e si prepara a festeggiare lo scudetto spagnolo dopo quelli portoghese, inglese e italiano. Il ritmo che il suo Real ha impresso al torneo ha ormai spezzato la resistenza catalana; e da domani l’eterno duello si sposta in Champions. Sorpresa Prima che il gallo canti l’alba del match, il Levante rende onore al suo nome levandosi mentre il Real ancora dorme, e andando in vantaggio. Un fallo di distrazione di

Sergio Ramos costa una punizione dalla trequarti, la testa del difensore argentino Cabral — ultimo della fila — intercetta una traiettoria soltanto sfiorata dal grappolo di saltatori: palo e gol, ecco servita al Real Madrid la consueta partenza ad handicap. Rispetto alle formazioni recenti, illuminate dal talento visionario del tandem di trequartisti Ozil-Kakà, Mourinho leva il brasiliano per inserire Higuain: la mossa è discutibile sia perché riattizzerà i discorsi sull’addio a fine stagione di Ricardo, sia perché estrae dall’area Benzema per far posto all’argentino. Tanto varrebbe giocare 4-4-2. Invece il francese gira al largo, Cristiano intervalla le sue furibonde accensioni a momenti di pausa, Higuain non trova lo spazio per

il secondo dribbling; il peso della creazione offensiva grava quindi su Ozil, che mette in vetrina le sue delikatessen, e sul bravo Granero (la scoperta dell’inverno, by Mou). Rigore L’assedio è costante su un piano territoriale, perché in pratica si gioca nella sola metà campo levantina, ma a intensità variabile: ci sono periodi nei quali il portiere Munua deve intervenire a ripetizione (su Higuain e Ronaldo), e periodi nei quali gli ospiti, ultradifensivi ma bene organizzati, riescono a respirare. Quando però la sponda dell’intervallo dista due sole bracciate, un campanile che plana in area viene maldestramente controllato di mezzo braccio dal già ammonito Iborra. Il rigore c’è, e Ronaldo lo trasforma; ma il

secondo giallo è persecutorio, e uccide la partita. Il Levante rientra dal riposo disposto 4-4-1, e nel sabba degli ex interisti (oltre a Mourinho, c’è pure Roberto Carlos in visita) impressiona il gran lavoro del vecchio Farinos. Ma il Real ormai è uno squalo che ha sentito l’odore del sangue: finalmente acclamato dalla gente, Ronaldo segna subito il 2-1 di testa e il 3-1 (è il gol numero 4.000 del Real Madrid al Bernabeu) con un gran destro da fuori. E a tripletta compiuta corre verso la panchina ad abbracciare stretto Mourinho. Poi Koné riaccende un minimo di interesse, uno splendido destro a giro di Benzema lo rispegne, il resto è accademia degli imminenti campioni di Spagna.

CLASSIFICA Real Madrid 58; Barcellona 48; Valencia 40; Levante, Espanyol 32; Atl. Madrid, Malaga, Osasuna 31; A. Bilbao 30; Rayo Vallecano 28; Getafe 27; Siviglia, Betis, Villarreal 26; Maiorca, Granada 25; Real Sociedad 24; Racing 23; Sporting Gijon 19; Saragozza 15 Carles Puyol, 33 anni, difensore del Barça IPP

BARCELLONA VERSO LA CHAMPIONS

Difesa Puyol: «Non siamo macchine» Con la Liga che si allontana, Guardiola spera nel recupero di Busquets per Leverkusen MADRID

Il Barcellona parte questa mattina per la Germania, dove domani sera, in casa del Bayer Leverkusen, sarà la prima delle candidate alla Champions League a rimettersi in cammino. Anche se sul concetto tutti glissano, è abbastanza evidente che la brutta sconfitta di Pamplona — probabile capolinea dei sogni di Liga — sia figlia del calendario: stretto fra la delicata semifinale di ritorno di coppa del Re contro il Valencia (mercoledì) e l’importantissimo ritorno in Europa (domani), Guardiola ha sperato di sfangarla in casa dell’Osasuna, che in stagione aveva già battuto tre volte su tre, lasciando a riposo l’intero centrocampo titolare. La mossa, rischiata anche perché la Liga era comunque quasi persa, gli si è ritorta contro non tanto per la cattiva prestazione dei giovani (anzi), quanto per la difficoltà a ottenere un buon rendimento dalle stelle schierate. Piqué ha giocato la partita più distratta dell’anno, Puyol è stato superato più volte, Dani Alves e Abidal sono stati mediocri e Messi — il più penalizzato da un terreno infame — non ha risolto il malessere che da qualche tempo pare frenarne lo spunto. E sì che gli stessi uomini, in particolare i difensori, erano stati straordinari in coppa. Il che spiega perché Guardiola la stia facendo così lunga con la storia del rinnovo: nelle gare meno motivanti è diventato difficile maneggiare la testa dei suoi campioni dopo tre anni e mezzo di trionfi. Convocati Sull’aereo per Colonia oggi saliranno tutti tranne i lungodegenti Villa, Afellay e Fontas. Ci sarà viceversa Busquets anche se il suo recupero non è ancora certo: ma Pep, che almeno avrà freschi Xavi (molto centellinato quest’anno), Iniesta e Fabregas, ritiene il mediano l’unico equilibratore del Barça, e fino all’ultimo aspetterà l’ok medico. Ieri ci ha messo la faccia Carles Puyol, il capitano: «La Liga non è perduta, ma è ormai un obiettivo difficilissimo. Non siamo macchine, non pensiate che noi si accenda o si spenga il chip a seconda della competizione; però i numeri dicono che nelle trasferte di Liga un problema esiste, e con questo problema ci dobbiamo confrontare». p.c.

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Taccuino

FRANCIA I PARIGINI SI FERMANO DOPO SEI VITTORIE CONSECUTIVE (QUATTRO IN CAMPIONATO E DUE IN COPPA)

Ancelotti, serie interrotta: 0-0 a Nizza Il tecnico del Psg: «Il pari può starci, non pensavamo mica di poter vincere sempre...» DAL NOSTRO INVIATO

NIZZA-PARIS SG 0-0

za di vantaggio sul Montpellier, ma lascia probabilmente un po’ troppa pressione sulla squadra, in previsione di una settimana-chiave per il futuro della stagione. «Ci aspettano una partita di coppa mercoledì, poi la sfida con il Montpellier domenica. Pressione su di noi? La stessa che avranno i nostri avversari».

FILIPPO GRIMALDI NIZZA (Francia)

Andamento lento Di sicuro, ieri,

I nizzardi parlano benissimo l’italiano: prova ne siano i «vaffa» in serie che per tutta la partita con il Psg non risparmiano Carletto Ancelotti (impassibile davanti agli insulti del tifo di casa). Soddisfatto a metà, a fine gara, il nuovo condottiero dei parigini: dopo sei successi consecutivi (quattro in campionato e due in Coppa di Francia), la serie d’oro finisce qui («Non pensavamo certo di poter vincere sempre...») e il nostro uomo a Parigi torna a casa con un punticino che vale di nuovo il primato solitario in classifica, con una lunghez-

qualcosa non ha funzionato. «Buona la fase difensiva, mentre è mancata un po’ di intensità in attacco», la mezza ammissione di Ancelotti. In particolare, la squadra ha patito il ritmo basso imposto a centrocampo dall’ex interista Thiago Motta, utile per rompere la manovra avversaria ma poco propositivo al momento di far ripartire l’azione. Non è un caso che, di fronte a un Nizza fanalino di coda del campionato, il Psg si sia dovuto affidare a super Sirigu (decisivo su Dja Djedje nel primo tempo e su Abriel nella ripresa) per evitare il rischio di una sconfitta.

Carlo Ancelotti, 52 anni, battibecca con l’arbitro Varela a Nizza REUTERS

Tardivo il risveglio degli ospiti (contro un avversario superiore sul piano del ritmo e del pressing, ma non della qualità del gioco), forse penalizzati anche da alcune decisioni arbitrali poco gradite dalla panchina dei parigini. Ne ha fatto le spese Makelele, vice di Ancelotti, espulso nel corso del primo tempo per proteste nei confronti dell’arbitro Varela. E il pareggio non ha fatto comunque perdere il buonumore a

Carletto. Alla domanda sull’episodio, se l’è cavata così: «Hanno parlato in francese, quindi io non ho compreso granché». E sulla partita il tecnico italiano ha fatto comunque buon viso a cattiva sorte: «Non siamo stati straordinari, il pari ci sta». L’unica vera occasione per gli ospiti è arrivata sui piedi di Nene nel finale: tutto inutile. © RIPRODUZIONE RISERVATA

NIZZA (4-3-3) Ospina 6; Clerc 6, Gomis 6,5, Civelli 6, Monzon 6; Abriel 6 (dal 33’ s.t. Palun 6), Digard 6 (dal 44’ s.t. Sablé sv), Anin 6; Mounier 6, Mouloungui 6,5 (dal 36’ s.t. Goncalves sv), Dja Djedje 6, 5. PANCHINA Fernandez, Malaga, Meriem, Guié Guié. ALLENATORE Marsiglia 6. PSG (4-3-2-1) Sirigu 6,5; Bisevac 5,5, Alex 5,5 (dal 1’ s.t. Jallet 6), Sakho 6, Maxwell 6,5; Sissoko 6, Thiago Motta 6, Bodmer 5,5 (dal 30’ s.t. Matuidi 6); Menez 6, Nene 5,5; Gameiro 6 (dal 17’ s.t. Hoarau 6). PANCHINA Douchez, Armand, Lugano, Chantome. ALLENATORE Ancelotti 6. ARBITRO Varela 5. NOTE spettatori 8 mila. Espulso il vice del Psg Makelele, per proteste al 24’ p.t. Ammoniti Nene (P) e Sissoko (P).

LA SITUAZIONE 23a GIORNATA Auxerre-Lorient 1-1, Lione-Caen 1-2, Montpellier-Ajaccio 3-0, Valenciennes-Nancy 1-0, Rennes-Sochaux 1-0, Brest-Digione 1-1, Lilla-Bordeaux 4-5, Tolosa-St. Etienne 0-1, Evian-Marsiglia rinviata. CLASSIFICA Psg 50; Montpellier 49; Lilla, Lione, Rennes 39; Marsiglia 38; St. Etienne36; Tolosa 34; Bordeaux 33; Lorient 27; Valenciennes 26; Brest 25; Evian, Caen, Nancy, Digione 23; Ajaccio 22; Nizza, Auxerre 20; Sochaux 19.

RUSSIA

Criscito ricoverato domani non giocherà (l. cal.) Non c’é pace per Spalletti a pochi giorni dalla sfida di Champions col Benfica. Dopo Dan ny, si ferma anche Criscito, ricove rato in ospedale a San Pietroburgo per un’infiammazione addominale. Niente di grave, ma domani sera non sarà in campo. Infortunato pu re il portiere Malafeev (fastidio mu scolare). Problemi anche per il Ben fica che non potrà contare sul cen trocampista Javi Garcia che reste rà a Lisbona per curarsi una con trattura.

OLANDA

Trono per Psv e AZ 21a GIORNATA Twente He racles 2 3, AZ Alkmaar Excelsior 2 0, Venlo Groningen 2 0, Ro da NEC 1 0, Nac Ajax 0 2, Utre cht Den Haag 1 1, Psv De Graaf schap 4 1, Waalwijk Heerenveen 0 1, Feyenoord Vitesse 3 1. CLASSIFICA PSV, AZ Alkmaar 45; Hee renveen, Feyenoord 40; Twente 39*; Ajax 37; Vitesse 32; Roda 31; Groningen 29; Heracles 27; Waalwijk 24; Nijmegen, Den Haag 23; Utrecht, Breda 22; Venlo 16; Excelsior 14; De Graafschap 13*. * una gara in meno.


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MONDO COPPA D’AFRICA

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Drogba k.o. Ai rigori in trionfo lo Zambia

L’ALBO D’ORO

La punta del Chelsea ha fallito dal dischetto nei 90’. Nell’albo d’oro c’è una nuova nazione COSTA D’AVORIO ZAMBIA

7 8

AI CALCI DI RIGORE; 0-0 DOPO 120’. GIUDIZIO 777 RIGORI Costa d’Avorio: Tioté gol, Bony, gol, Bamba gol, Gradel gol, Drogba gol, Tiene gol, Ya Konan gol, K. Touré parato, Gervinho alto. Zambia: C. Katongo gol, Mayuka gol, Chansa gol, F. Katongo gol, Mweene gol, Sinkala gol, Lungu gol, Kalaba alto, Sunzu gol ZAMBIA (4-4-2) Mweene 7; Nkausu 5, Sunzu 7, Himoonde 7, Musonda s.v. (dall’11’ p.t. N. Mulenga 7; dal 29’ s.t. F. Katongo 7); Lungu 7, Sinkala 7, Chansa 7, Kalaba 7; C. Katongo 8, Mayuka 7. ALLENATORE Renard 8. COSTA D’AVORIO (4-3-3) Barry 7; Gosso Gosso 6.5, K. Touré 7, Bamba 6.5, Tiene 6; Y. Touré 6 (dal 41’ s.t. Bony 6.5), Zokora 5 (dal 30’ s.t. Ya Konan 5), Tioté 5.5; Kalou 5 (dal 18’ s.t. Gradel 6.5), Drogba 4, Gervinho 5. ALLENATORE Zahoui 5. ARBITRO Diatta (Senegal) 6.5 NOTE Amm. Tioté e Bamba (C), N. Mulenga (Z) .Tiri in porta 4-3. Tiri fuori 5-5, Angoli 10-5, Fuorigioco 3-1. Rec. 2‘ p.t. e 4‘ s.t.

DAL NOSTRO INVIATO

FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci LIBREVILLE (Gabon)

Dopo un lunghissimo 0-0 e 18 rigori lo Zambia vince la sua prima Coppa d’Africa. Lo fa con emozione enorme, nella città da dove nel 1993 era decollato l’aereo che s’inabissò quasi subito portandosi via un’altra grande nazionale zambiana. Subito Zambia Francois Zahoui

sceglie di non fare cambi, Hervé Renard ne fa due, richiamando Lungu e Chamanga, stranamente in panchina all’inizio della semifinale contro il Ghana e poi decisivi nella vittoria. Fuori Kasonde e Chamanga. Tempo 3 minuti e la Costa d’Avorio rischia d’incas-

I TOP FIVE

Kalaba su tutti Poi Yaya Tourè e Msakni Aubameyang e Alvarez chiudono la nostra classifica

A

I MIGLIORI CINQUE

S Rainford Kalaba, 25 anni

DAL NOSTRO INVIATO

LIBREVILLE (Gabon)

La nostra palma di miglior giocatore della Coppa d’Africa 2012 va a Rainford Kalaba, il motore creativo dello Zambia. Se il Chipopolopolo è arrivato in finale molto lo deve al suo «Iniesta». Carriera senza luci in Europa (male a Nizza e a Braga), è uno dei migliori del ricco e vincente TP Mazembe congolese (quello del Mundialito con l’Inter). Secondo posto per Yaya Touré (e non ce ne voglia Didier Drogba), che torna da Roberto Mancini galvanizzato da un grande torneo: è stato uno dei giocatori più efficaci della Coppa d’Africa e la Costa d’Avorio, che lo fa giocare sul centrodestra in posizione avanzata, si è abituata ad affidarsi a lui per gestire le partite. Sul podio sale anche Youssef Msakni, tunisino di 19 anni grande promessa africana. Tecnico e intelligente, se continua così sentiremo parlare di lui. Ex milanista Gli ultimi due posti li usiamo simbolicamente per giocatori dei Paesi organizzatori, che hanno fatto molto meglio di quanto era lecito attendersi. L’ex milanista Pierre Emerick Aubameyang per il Gabon, nonostante il rigore sbagliato nei quarti di finale: se le Pantere sono arrivate fin lì è stato grazie al loro attaccante che assomiglia a Neymar, almeno per la pettinatura. Infine David Alvarez, noto come «Kily», per la Guinea Equatoriale. È un terzino di 28 anni che gioca nel Langreo, quarta serie spagnola, e del quale probabilmente non sentiremo parlare granché. In carriera meritava di più e forse è tardi, ma le prestazioni dell’ex canterano dell’Atletico Madrid per la squadra che lo ha nazionalizzato qui sono state brillanti. f.m.r. © RIPRODUZIONE RISERVATA

S Yaya Tourè, 29 anni

S Youssef Msakni 21 anni

S Emerick Aubameyang, 22

S David Alvarez, 18 anni

Drogba ha appena sbagliato il rigore, il suo errore risulterà decisivo La Costa d’Avorio lascia la Coppa allo Zambia REUTERS

sare il suo primo gol del torneo: angolo di Kalaba e dopo un tocco di Katongo la palla arriva a Sinkala gran tiro e gran risposta a terra di Barry. Gli Elefanti ci mettono un po’ a riprendersi e pur controllando la gara non tirano fino al 20’ (Kalou) e non sono pericolosi per altri 10 minuti, quando Yaya Touré spreca una grande occasione. In mezzo, una punizione di Kalaba toccata da Tioté sfiora il palo. Senza creatività L’entusiasmo dello Zambia prevale sulla superiorità tecnica della Costa d’Avorio, che non riesce a far arrivare nulla di decente al suo trio di appannate star, Drogba, Kalou e Gervinho. In mezzo al campo per un volta Yaya Touré non s’impone e la velocità di Katongo, Mayuka e Kalaba tiene in costante apprensio-

ne la difesa ivoriana. La Costa d’Avorio non ha giocatori di grande creatività così dopo un’ora abbondante Zahoui decide di cambiare davanti: fuori Kalou (notato solo durante gli inni per le strisce nere che si è dipinto sotto gli occhi), dentro il giovane Gradel. L’errore di Drogba La mossa sveglia gli Elefanti, che rapidamente rimediano un rigore per una spinta di Chansa a Gervinho. Sul dischetto va Drogba che sbaglia il suo secondo rigore in questa Coppa sparando il pallone alto sopra la traversa. Prima dei supplementari la Costa d’Avorio ha un’altra grande occasione ma il tiro di Gradel muore a pochi centimetri dal palo. Palo che colpisce Katongo nel primo tempo supplementare.

I rigori Poi i rigori: Mweene para il rigore di Bamba, ma incredibilmente l’arbitro senegalese ordina la ripetizione perché il portiere dello Zambia ha abbandonato la linea. Segnano tutti e Drogba si presenta per tirare il quinto rigore: lo stadio è fermo, ma Didier stavolta non sbaglia. L’ultimo dello Zambia lo tira il portiere Mweene, e segna. Si va a oltranza, e al quindicesimo tiro Kolo Touré sbaglia. Nessuno della Costa d’Avorio voleva andare a tirare, e Zahoui gridava disperato ‘Gervinho!’. Il primo matchpoint tocca a Kalaba, che però lo spreca tirando alto. Ecco Gervinho, l’uomo che voleva Zahoui: tira anche lui sopra la traversa. Secondo rigore decisivo, si presenta lo stopper Stoppila Sunzu, e segna. © RIPRODUZIONE RISERVATA

1957 Egitto 1959 Egitto 1962 Etiopia 1963 Ghana 1965 Ghana 1968 Congo 1970 Sudan 1972 Congo 1974 Zaire 1976 Marocco 1978 Ghana 1980 Nigeria 1982 Ghana 1984 Camerun 1986 Egitto 1988 Camerun 1990 Algeria 1992 Costa d'Avorio 1994 Nigeria 1996 Sudafrica 1998 Egitto 2000 Camerun 2002 Camerun 2004 Tunisia 2006 Egitto 2008 Egitto 2010 Egitto 2012 Zambia L’Egitto è la nazione che l’ha vinta più volte, ben 7. Seguono Camerun e Ghana (4), Congo e Nigeria (2)


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SERIE BWIN I POSTICIPI DELLA 27a GIORNATA

Spettacolo Sassuolo E la corsa continua Acrobazia di Terranova e Sansone su rigore: Bari k.o. Pea riprende il Torino con il nono risultato utile di fila BARI SASSUOLO

cenzo Torrente (46, proprio ieri) si arrende dinanzi al muro invalicabile per le sue punte. Pea vuole sorprendere con un attaccante in più, Marchi. Esibisce una gabbia impenetrabile, nella quale il Sassuolo nasconde il pallone e, dalla fitta ragnatela di passaggi, sa impostare micidiali ripartenze. I tre centrali difensivi contano sempre sull’apporto di esterni duttili come Gazzola e Longhi, efficaci quando arretrano e lesti a garantire l’avvio della manovra. A luccicare, però, sono soprattutto Magnanelli e Valeri: difensori aggiunti e rifinitori alternativi, entrambi firmano prestazioni da elegantissimi medianacci. Capacità di fare pressing a tutto campo e abilità nel disegnare precise controffensive, il

1 2

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Terranova (S) al 9’ p.t.; Sansone (S) su rigore al 13’, Borghese (B) al 16’ s.t. BARI (4-3-3) Lamanna 5,5; Crescenzi 5,5 (dal 41’ s.t. Cavanda s.v.), Borghese 6, Ceppitelli 5, Garofalo 5,5; De Falco 5 (dal 16’ s.t. Castillo 6), Romizi 6, Bogliacino 6; Stoian 5, Caputo 6, Forestieri 5,5 (dal 31’ s.t. Galano s.v.). PANCHINA Koprivec, Polenta, Scavone, Simon. ALLENATORE Torrente 5,5. SASSUOLO (3-4-3) Pomini 7; Marzoratti 6,5, Bianco 6, Terranova 7; Gazzola 6,5, Magnanelli 7,5, Valeri 7, Longhi 6,5; Missiroli 5,5 (dal 35’ s.t. Boakye s.v.), Marchi 6,5 (dal 17’ s.t. Bianchi 6), Sansone 6,5 (dal 44’ s.t. Troianiello s.v.). PANCHINA Bassi, Consolini, Donazzan, Cofie. ALLENATORE Pea 7. ARBITRO Candussio di Cervignano 5. GUARDALINEE Manna 5,5 - Cucchiarini 6.

7,5 h il migliore

AMMONITI De Falco (B), Longhi (S), Borghese (B), Romizi (B), Bogliacino (B) e Caputo (B) per gioco scorretto. NOTE paganti 419, incasso di 3.560 euro; abbonati 4.440, quota di circa 28.000 euro. Tiri in porta 5-4. Tiri fuori 6-4. In fuorigioco 0-2. Angoli 4-4. Recuperi: p.t. 0, s.t. 4’.

DAL NOSTRO INVIATO

GIUSEPPE CALVI BARI

Il Sassuolo non sbaglia più un colpo. Vince a Bari per 2-1, allungando la serie positiva a 9 turni (6 successi e 3 pareggi), e affianca il Torino in vetta alla classifica, in attesa dei recuperi. Essenziale, a tratti anche bella e sprecona, la squadra di Pea è una macchina perfetta, a bordo della quale non si esalta solo Sansone, specialista goleador, a bersaglio su rigore e sono 16 reti - ma pure il cecchino di complemento Terranova, al terzo centro stagionale (3 vittorie). Colpo in acrobazia Il difensore apre al 9’, con rovesciata da con-

MAGNANELLI (Sassuolo) Onnipresente: costruisce gioco, si trasforma in difensore e fa il rifinitore

sumato attaccante, ma De Falco e Romizi stanno a guardare, poi Sansone chiude, trasformando un penalty assegnato generosamente dall’arbitro Candussio, Borghese-Marchi (al limite, ci sarebbe una spintarella di Crescenzi). Sullo 0-2, consumata un’ora, il Bari ha un sussulto. Grazie a un’incornata di Borghese, riapre la partita e, passato al 4-2-4 con l’ariete Castillo, tenta un confuso assalto ma rischia di essere ancora infilzato da Missiroli (che errore!).

Il gol in acrobazia segnato da Emanuele Terranova, 24 anni, difensore del Sassuolo, al terzo centro in questo campionato DE

Sassuolo poggia sul terminale offensivo Marchi, che fa da apripista per Missiroli, bravo a sacrificarsi ma poco incisivo, e Sansone, uno spauracchio. Bari, troppo tardi Terranova potrebbe anche raddoppiare, però è stoppato da Romizi, poi Missiroli e Sansone (invoca un rigore, dopo uno scontro con Borghese) mandano fuori. Il Bari punge sullo 0-1 solo con una girata di Caputo, che Pomini devia. Nella ripresa, subito pericoloso Sansone, la squadra pugliese paga un’ingenuità di Ceppitelli in disimpegno e, su regia di Magnanelli, Marchi si «procura» il rigore. Pur crescendo e rimettendosi in corsa, il Bari impegna Pomini soltanto da fuori area.

BENEDICTIS

Sassuolo, che spettacolo Nel con-

fronto tra allenatori nati sotto il segno del maestro Simoni, solo Pea può festeggiare il compleanno (venerdì ne ha fatti 45, e i due tifosi neroverdi al seguito gli dedicano lo striscione «auguri in... posticipo»), mentre Vin-

Empoli, salta anche Carboni Torna Aglietti per la salvezza

Da Aglietti ad Aglietti. Quattro mesi di tentativi, di timide reazioni, poche vittorie e tante delusioni abbinate a passaggi a vuoto e sconfitte senz' anima. Adesso, in piena zona retrocessione, dopo due punti in otto gare e il k.o di Reggio Calabria, il presidente Corsi e il d.g. Vitale riprovano a dare una nuova svolta: richiamano Aglietti ed esonerano Guido Carboni. Si riparte daccapo. Aglietti, 41 anni, dopo aver guidato gli azzurri per tutta la stagione precedente sfiorando i

visti con su scritto: torna all'inizio. Il confronto Impossibile fare un

Alfredo Aglietti, 41 anni SCOLPINI

playoff era stato sollevato dall' incarico nella notte tra il 1 e 2 ottobre dopo la sconfitta in casa col Padova. Torna per preparare proprio la trasferta dell'Euganeo. Il suo posto lo aveva preso Bepi Pillon a sua volta esonerato il 20 novembre, dopo la sconfitta in casa col Verona. Da Aglietti a Pillon, da Pillon a Carboni, da Carboni al punto di partenza. Come se l'Empoli avesse trovato nel suo Monopoli degli allenatori la carta impre-

Sono otto le partite di B rinviate: sei date dei recuperi sono già state fissate, per le ultime due si attendono decisioni in settimana dalla Lega di B (il Modena ha tre gare da recuperare). Ecco il riepilogo.

S 25a giornata Modena AlbinoLeffe Recupero martedì 21, ore 18.30 Sampdoria Empoli Recupero martedì 6 marzo, ore 18.30 26a giornata Pescara Reggina Recupero venerdì 24, ore 20.45 Gubbio Modena Recupero sabato 25, ore 15 Sassuolo Ascoli Recupero sabato 25, ore 15 Brescia Torino Recupero domenica 26, ore 12.30 27a giornata Modena Padova Recupero: data da definire Pescara Juve Stabia Recupero: data da definire

Gran gol a Livorno Pinardi si sblocca poi Dionisi replica Il pareggio contro il Vicenza è stato firmato dalle prodezze dei due attaccanti DAL NOSTRO INVIATO

ROBERTO PELUCCHI LIVORNO

La differenza, nel calcio, la fanno da sempre i talenti. Chi li ha in squadra ha più possibilità di vincere le partite. O, almeno, di non perderle. Alex Pinardi e Federico Dionisi fanno parte della categoria per meriti acquisiti sul campo e sono stati proprio loro a decidere Livorno-Vicenza, sfida ghiacciata che nessuna delle squadre poteva permettersi di prendere sotto gamba. Pinardi, dopo mesi di impiego a singhiozzo a Novara, si è già ambientato bene a Vicenza, il primo gol alla terza partita con la nuova squadra è la ciliegina, ma la torta è tutto quello che riesce a dare in più con le sue giocate mai banali, anche se schierato come esterno del tridente e non come trequartista. Dionisi, lui, oggi è una bella fetta di Livorno: 9 gol in 21 partite, capocannoniere certo, ma anche un costante pericolo per le difese avversarie. Pinardi ha 31 anni e una maturità che gli consente di giocare in scioltezza, Dionisi ne ha soltanto 24 e una vitalità che gli permetteranno di fare presto il salto di qualità. Armi pari La gara è terminata

in parità perché, al di là dei due bellissimi gol, nessuna del-

h 7 il migliore DIONISI (Livorno) Come Pinardi: qualità, pericolosità e il gol bellissimo del pareggio

LIVORNO VICENZA

paragone fra i tre tecnici. Con Aglietti e Pillon c'era un Tavano capocannoniere di B, Carboni ha avuto per buona parte della sua esperienza l'attaccante infortunato. In ogni caso questi sono i numeri: Carboni ha conquistato 8 punti in 10 gare (2 vittorie, 2 pari e 6 perse), Pillon 9 punti in 9 gare (2 vittorie, 3 pari e 4 sconfitte), Aglietti 6 punti in 7 gare (2 vittorie e 5 sconfitte). «Sono molto motivato - ha detto Aglietti - conosco bene la squadra». L'ultima volta che l'Empoli ha richiamato in corsa un tecnico fu nell'ultima A con Cagni, che riprese la panchina dopo Malesani. I cambi Sono 19 (divise tra 14 squadre) le panchine saltate in B dopo 27 giornate, 9 in più rispetto allo scorso campionato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PT

SASSUOLO 53 TORINO 53 PESCARA 51 VERONA 51 PADOVA 45 VARESE 44 REGGINA 39 BRESCIA 38 SAMPDORIA 37 BARI (-2) 36 CITTADELLA 34 GROSSETO 34 JUVE STABIA (-4) 33 LIVORNO 30 VICENZA 28 CROTONE (-1) 27 24 MODENA EMPOLI 23 ALBINOLEFFE 23 GUBBIO 23 ASCOLI (-7) 22 NOCERINA 18

1 1

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Pinardi (V) al 6’, Dionisi (L) al 32’ s.t. LIVORNO (4-4-2) Bardi 6; Salviato 6, Bernardini 6, Lambrughi 6, Meola 6; Siligardi 7 (dal 37’ s.t. Schiattarella s.v.), Belingheri 6 (dal 21’ s.t. Bernacci 6), Luci 6,5, Bigazzi 5,5 (dal 21’ s.t. Morosini 6,5); Dionisi 7, Paulinho 6,5. PANCHINA Mazzoni, Torri, Filkor, Rampi. ALLENATORE Madonna 6. VICENZA (4-3-3) Frison 7; Tonucci 6, Augustyn 5, Martinelli 6,5, Giani 6; Rigoni 6, Paro 6,5, Botta 6 (dal 43’ s.t. Soligo s.v.); Pinardi 7, Abbruscato 6 (dal 46’ s.t. Bastrini s.v.), Maiorino 6 (dal 34’ s.t. Paolucci s.v.). PANCHINA Acerbis, Pisano, Possebon, Zanchi. ALLENATORE Cagni 6. ARBITRO Di Paolo di Avezzano 5. GUARDALINEE Bianchi 6 - Raparelli 6. ESPULSI Augustyn (V) al 44’ s.t. per doppia ammonizione (entrambe per gioco scorretto). AMMONITI Bigazzi (L) e Tonucci (V) per gioco scorretto; Luci (L) per proteste. NOTE paganti 659, incasso di 2.980 euro; abbonati 3.075, quota di 16.308,77 euro. Tiri in porta 8-5 (con una traversa). Tiri fuori 6-5. In fuorigioco 1-0. Angoli 16-2. Recuperi: p.t. 0, s.t. 5’.

le squadre ha giocato la partita perfetta. Il Livorno, che nelle ultime sei partite in casa ha racimolato appena quattro punti, ha prodotto qualcosina in più, ha spremuto 16 calci d’angolo, ha dato lavoro a Frison soprattutto con Siligardi, Dionisi e Paulinho, e può arrabbiarsi per un contatto Tonucci-Dionisi in area non punito con il rigore. Il Vicenza, reduce dal tonfo contro il Cittadella, ha patito in avvio e dopo l’1-0 di Pinardi (un bel destro dal limite nell’angolino basso), ma ha anche colpito una traversa con Tonucci, sprecato un’occasione d’oro con Botta (assist al bacio di Pinardi) e sfiorato il raddoppio con lo stesso Pinardi. Il capolavoro di Dionisi, destro imparabile dal limite, ha premiato la buona volontà e le qualità dell’attacco del Livorno. © RIPRODUZIONE RISERVATA

CLASSIFICA SQUADRE

GIACOMO CIONI EMPOLI (Firenze)

LE 8 GARE RINVIATE

L’ALTRA PARTITA BOTTA E RISPOSTA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA SQUADRA IN CRISI E’ IL CAMBIO NUMERO 19 IN QUESTO CAMPIONATO

Bilancio impietoso per il tecnico, che ha conquistato solo due punti nelle ultime 8 gare

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PARTITE G V N P 26 15 8 3 26 15 8 3 25 16 3 6 27 15 6 6 26 13 6 7 27 12 8 7 26 10 9 7 26 10 8 8 26 8 13 5 27 10 8 9 27 9 7 11 27 8 10 9 26 10 7 9 27 7 9 11 27 6 10 11 27 6 10 11 24 5 9 10 26 6 5 15 26 5 8 13 26 5 8 13 26 8 5 13 27 3 9 15

RETI F S 36 18 32 16 55 36 36 25 38 28 34 25 44 34 29 26 31 21 32 30 32 36 28 36 36 34 29 31 30 38 28 36 25 40 31 44 27 41 24 38 28 36 34 50

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

PROSSIMO TURNO Sabato 18, ore 15 ALBINOLEFFE-PESCARA (3-5), ASCOLI-GROSSETO (3-3), BRESCIA-MODENA (1-1), LIVORNO-BARI (0-1), NOCERINA-CITTADELLA (3-1), PADOVA-EMPOLI (4-2), SASSUOLO-VARESE (1-0), VERONA-GUBBIO (1-1), VICENZA-CROTONE (2-2) ore 18 JUVE STABIA-REGGINA (2-1) Lunedì 20, ore 20.45 TORINO-SAMPDORIA (2-1)

MARCATORI 17 RETI Immobile (2, Pescara) 15 RETI Sansone (5, Sassuolo) 14 RETI Tavano (1, Empoli) 13 RETI Sau (1, Juve Stabia), Abbruscato (4, Vicenza) 12 RETI Jonathas (3, Brescia), Sansovini (Pescara) 11 RETI Sforzini (1, Grosseto)

Taccuino TORINO

BRESCIA

Si riprende domani Guberti ancora out

Rossi in dubbio con Accardi e Foti

TORINO Il Toro riposa ma ha già nel mirino la Samp, e da do mani mattina si torna al lavoro alla Sisport. Lunedì prossimo, contro i doriani, mancherà ancora Guberti, mentre Ventura può sfogliare la margherita in attacco: Bianchi è in crescita, Meggiorini si candida, An tenucci è il più in forma, Sgrigna ci prova.

BRESCIA Ripresa degli alle namenti oggi pomeriggio al centro sportivo San Filippo per una squa dra lanciatissima: 6 vittorie e un pa reggio in 7 gare di gestione Calori, 630' di imbattibilità per Arcari (se sto nella classifica dei portieri del Brescia di tutti i tempi). Da verifica re le condizioni dei convalescenti Accardi, Foti e Rossi.

SAMPDORIA

VARESE

Riecco Costa e Rispoli Guai per Martinetti Ok Eder e Munari Momenté si allena GENOVA Il tecnico Iachini ha concesso alla squadra un gior no in più di recupero, visto anche che il match con il Torino è in pro gramma lunedì. I giocatori blucer chiati riprenderanno la preparazio ne domani pomeriggio. Il tecnico re cupererà Costa e Rispoli, reduci da squalifica, da verificare invece le condizioni di Eder, che dovrebbe farcela dopo lo stop forzato di sa bato, e Munari, che è uscito con i crampi durante la gara di sabato contro l’AlbinoLeffe. Anche per il centrocampista, comunque, non dovrebbero esserci problemi.

VARESE Oggi pomeriggio al le 14.30 il Varese si ritrova al Fran co Ossola per riprendere la prepa razione in vista della gara di sabato con il Sassuolo capolista. Il tecnico Maran deve valutare le condizioni di Martinetti: l’attaccante, reduce da un lieve stiramento, torna ad al lenarsi con i compagni ma la sua convocazione per la trasferta è an cora in forte dubbio. Momenté, che è stato operato a novembre per la rottura del legamento crocia to, è tornato a correre ma la sua riabilitazione prevede ancora tem pi lunghi.


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LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012

PRIMA DIVISIONE GIRONE A 23a GIORNATA l’Analisi di NICOLA BINDA twitter@nickbinda

Una diligenza che corre sotto attacco

E poi sono arrivate le penalizzazioni per le carenze del primo trimestre, sapendo che quella di domani è una data cruciale: va dimostrato di aver pagato stipendi e contributi del secondo. E’ il volto triste della Lega Pro, che dopo l’accordo per i diritti tv della legge Melandri mette una pezza, ma non risolve il problema: sarà il Consiglio federale a dover scrivere la tanto attesa

Il campionato marcia come una diligenza nella valle degli Apaches. Il passo è spedito, ma gli attacchi si fanno sentire e il cammino rallenta. Il maltempo ha dimezzato il programma e solo dopo il 7 marzo il quadro sarà completo (ma quando si rigioca BassanoPergocrema?), sperando che oggi si giochi il big match Benevento (gli sforzi degli spalatori vanno premiati).

riforma, che dovrebbe evitare certi guai in futuro. Meno male che la Lega Pro ha anche un volto felice ed è quello delle partite. Le penalizzazioni si sentono (vero Dionigi e Sottil? I flop e le loro espulsioni non sono casuali...), ma in campo fioccano gol e belle notizie. Guardate il Trapani, splendida rivelazione che si avvicina a grandi passi verso la Serie B: nemmeno lo

Il Taranto va Ma il Carpi lo riprende

Oggi, ore 15 A Benevento c’è la Ternana

Espulsi Sosa e poi il tecnico Dionigi D’Addario contestato: «Fuori i soldi»

Il gol di Guido Di Deo, 30 anni, che ha illuso il Taranto INGENITO

La chiave Così, è inevitabile che

pure ha il vantaggio di una partenza sprint, con Di Deo che segna al 5’, di testa, su corner battuto da Rantier, poco alla volta mostra un nervosismo che si aggiunge ai suoi limiti tecnici in attacco. Non è un caso che l’1-0 e un «quasi gol» arrivino su calci da fermo. Di Deo, si avvicina al raddoppio con una staffilata su punizione da 25 metri al 39’ della ripresa, sulla quale Mandrelli fa una bellissima deviazione in angolo. Poi, solo due altre opportunità: al 29’ cross di Rantier per Guazzo, che prima viene anticipato da un miracoloso intervento di Poli, poi tira in rovesciata, traversa sfiorata; al 47’, mischia in area e Di Deo non riesce ad arrivare di testa per la deviazione finale a porta vuota. Niente altro. Aggiungiamoci l’espulsione di Sosa per doppia ammonizione, la seconda per fallo ingenuo, e si capisce la giornata no.

la tensione si ripercuota in campo. E in effetti il Taranto, che

Rimpianti E non è certo quella

DAL NOSTRO INVIATO

TARANTO

1

GENNARO BOZZA TARANTO

CARPI

1

I RECUPERI

Il quadro delle 28 gare da giocare La Lega Pro ha fissato gran parte dei recuperi ( ore 14.30). PRIMA DIVISIONE GIRONE A Sabato 18: Avellino-Pro Vercelli (23ª giornata). Domenica 19: Lumezzane-Spal (22ª), Foligno–Pavia e Reggiana-Sorrento (23ª). Mercoledì 29: Spal-Como (23ª). GIRONE B Domenica 19: Lanciano-Frosinone e Piacenza-Portogruaro (22ª) e Prato-Andria (23ª). Mercoledì 29: Frosinone-Carrarese (23ª). Mercoledì 7 marzo: Lanciano-Piacenza (23ª). SECONDA DIVISIONE GIRONE A Mercoledì: Cuneo-Pro Patria (23ª). Mercoledì 22: Casale-Rimini, Cuneo-Alessandria, Giacomense-Lecco, San Marino-Savona, Santarcangelo-Bellaria e Valenzana-Montichiari (24ª). Mercoledì 14 marzo: Bellaria-Mantova, Giacomense-San Marino e Rimini-Poggibonsi (25ª). Da definire: Treviso-Valenzana (25ª). GIRONE B Mercoledì 22: Celano-Giulianova, Chieti-L’Aquila, Fano-Aprilia e Isola Liri-Vigor Lamezia (26ª). Mercoledì 29: Campobasso-Ebolitana (27ª). Mercoledì 14 marzo: Giulianova-Normanna e L’Aquila-Milazzo (27ª).

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IL POSTICIPO

Bocalon risponde a Di Deo ed è pari

Per capire davvero il clima di Taranto, bisogna staccarsi per un momento dal campo e rivolgersi alla curva, quella che non aveva mai preso di mira il presidente Enzo D’Addario, anche nei momenti più difficili. A metà del primo tempo, e col Taranto in vantaggio, partono i cori. In italiano: «D’Addario paga gli stipendi». E poi in dialetto: «D’Addario iss l sold». C’è bisogno della traduzione? Comunque eccola: «Tira fuori i soldi». Il tutto in contrasto con uno striscione che ricorda Erasmo Iacovone, il centravanti la cui scomparsa, 34 anni fa, travolto da un’auto pirata dopo una partita, è stata celebrata la settimana scorsa: è rimasto nei cuori dei tifosi e a lui è intitolato lo stadio. Un contrasto evidente alla vigilia del lunedì che rappresenta la scadenza ulti-

Spezia è riuscito a fermare la squadra di Boscaglia. E se una grande favorita come quella di Serena deve a questo punto pensare solo ai playoff, ecco avvicinarsi la Cremonese, che ha trovato i gol di Davide Possanzini, una delle stelle del torneo. Ne riparleremo dopo la sosta, i primi recuperi e lo step di martedì. Poi la diligenza sarà pronta a ripartire.

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GIUDIZIO MARCATORI Di Deo (T) al 5’, Bocalon (C) al 38’ p.t. TARANTO (3-4-3) Bremec 6,5; Sosa 5, Di Bari 6, Prosperi 5,5; Antonazzo 6, Di Deo 6,5, Pensalfini 6, Rizzi 6; Chiaretti 5,5 (dal 23’ s.t. Cutrupi 6), Guazzo 5,5 (dal 14’ s.t. Girardi 5), Rantier 6 (dal 34’ s.t. Bradaschia s.v.). (Maraglino, Garufo, Giorgino, Alessandro). All. Dionigi 5,5. CARPI (4-4-2) Mandrelli 6,5; Laurini 6, Terigi 6, De Paola 6, Poli 6,5; Boniperti 6, Sogus 6, Perini 6 (dal 34’ s.t. Potenza s.v.), Pasciuti 6,5; Bocalon 6,5 (dal 29’ s.t. Kabine s.v.), Eusepi 6,5. (Bastianoni, Donnarumma, Lollini, Perrulli, Ferretti). All. Notaristefano 6. ARBITRO Merlino di Udine 6. NOTE paganti 2.866, abbonati 1.171, inc. di 33.373,42 euro. Espulsi Sosa al 20’ s.t. e il tecnico Dionigi al 45’ s.t.; amm. Mandrelli, Eusepi, Bocalon e Rizzi. Angoli 4-4.

ma per evitare altri 4 punti di penalizzazione: stipendi pagati o tanti saluti alla Ternana.

giusta per avere esitazioni del genere, perché di fronte c’è un bel Carpi, che meriterebbe la vittoria per le tante occasioni create e perché si dimostra più compatto ed equilibrato, pronto a colpire a ogni errore dei tarantini. Come fa Bocalon, al primo centro col Carpi, al 38’: Taranto tutto in avanti, Sosa sbaglia un cross e il centravanti se ne va in contropiede contro un solo avversario, Prosperi, lo fa sbilanciare, si presenta solo in area e segna. Bremec battuto dopo 810’. Poi, tante occasioni. Due tiri di Boniperti nel primo tempo, al 12’, deviato da Bremec, al 45’ poco alto. Nella ripresa, Bocalon poco alto al 18’, palo di Eusepi al 31’, uscita di Bremec fuori area su Eusepi al 38’, Kabine tira fuori al 40’, Boniperti in ritardo su cross di Kabine al 43’ e infine Poli al 45’ manda fuori da centro area. Più che abbastanza per rimpiangere la vittoria mancata.

Gran posticipo oggi tra Benevento e Ternana. Nonostante il maltempo, si dovrebbe giocare: gli spalatori hanno ripulito campo e spalti, stamane si attende il via libera del Gos. Nel Benevento out Cipriani (recupero vicino), l’ultimo rinforzo Luisi va in panchina: ballottaggio tra Siniscalchi e Signorini, come esterno d’attacco Kanoute è favorito su Cia. Nella Ternana 4 squalificati (oltre al tecnico Toscano: in panchina Napoli): Ambrosi recupera, giocano Fazio per Bernardi e Miglietta per Carcuro, in attacco più Sinigaglia di Giacomelli; in panchina Chianello, appena tesserato, e Danti dopo le due giornate di squalifica. Così in campo (ore 15, differita su Raisport 1 alle 20.45): BENEVENTO (4-3-3) Gori; D’Anna,

Siniscalchi, Pedrelli, Frascatore; Rajcic, De Vezze, La Camera; Pintori, Altinier, Kanoute. (Mancinelli, Signorini, Luisi, Vacca, Cia, Sy, Montini). All. Imbriani Martinez. TERNANA (3-4-3) Ambrosi; Ferraro, Pisacane, De Giosa; Fazio, Cejas, Miglietta, Gotti; Nolè, Litteri, Sinigaglia. (Virgili, Chianello, Camillini, Arrigoni, Della Penna, Giacomelli, Danti). All. Toscano. ARBITRO Abbattista di Molfetta (Lo Cicero Leali).

0

VIAREGGIO

0

TRITIUM

1

LUMEZZANE

2

FOGGIA

2

MONZA

3

Sprofondo Pisa: 3 ko in casa di fila Il Lumezzane fa il colpaccio

Il Viareggio spreca troppo Foggia più forte delle assenze

E’ una Tritium irriconoscibile Il Monza vola con un gran derby

MARCATORI Gasparetto al 1’, Ferrari su rigore al 15’ s.t. PISA (4-1-4-1) Pugliesi 6; Benvenga 5,5, Buscaroli 5, Sodano 5, Colombini 6; Genevier 6,5; Strizzolo 5,5 (dall’8’ s.t. Gatto 5,5), Obodo 6 (dall’8’ s.t. Perez 5,5), Scampini 5 (dal 17’ s.t. Benedetti 6), Favasuli 6; Perna 6,5. (Sepe, Bizzotto, Ilari, Tulli). All. Pagliari 5. LUMEZZANE (4-3-1-2) Brignoli 6,5; Diana 6, Luciani 6,5, Guagnetti 6, Pini 5,5; Fondi 6, Sevieri 6,5, Finazzi 5,5 (dal 43’ s.t. Djengoue s.v.); Antonelli 6; Gasparetto 6,5 (dal 33' s.t. Balde s.v.), Ferrari 6 (dal 45' s.t. Inglese s.v.). (Pascarella, Dadson, Faroni, Maccabiti). All. Nicola 6,5. ARBITRO Soricaro di Barletta 5,5. NOTE paganti 829, abbonati 2.124, incasso di circa 24.000 euro. Espulsi il tecnico Pagliari al 40' p.t. e Buscaroli al 13' s.t.; ammoniti Perez e Finazzi. Angoli 7-1.

MARCATORI Pompilio al 39’ p.t.; Defrel al 44’ s.t. VIAREGGIO (4-4-2) Gazzoli 6; Carnesalini 5,5, Fiale 6, Conson 6, Martella 6; Cesarini 5 (dal 31’ s.t. Maltese s.v.), Berardocco 5,5 (dal 27’ s.t. Scardina 5), Tarantino 6, Lepri 6 (dal 12’ s.t. Pizza 5,5); Zaza 5, Cristiani 5,5. (Merlano, Pellegrini, Lamorte, Sorbo). All. Bertolucci 5,5. FOGGIA (3-4-3) Ginestra 6,5; D’Orsi 6, De Leidi 6,5, Gigliotti 6; Cortesi 7, Perpetuini 6, Velardi 6, Cardin 6; Pompilio 6,5 (dal 20’ s.t. Reali 6), Lanteri 6 (dal 37’ s.t. Defrel 6,5), Venitucci 6,5 (dal 20’ s.t. Toppan 6). (Botticella, Meduri, Marinaro, Ferreira). All. Stringara 6,5. ARBITRO Aversano di Treviso 7. NOTE paganti 57, abbonati 460, incasso di 3.125 euro. Ammoniti Zaza, Scardina, Velardi, Cortesi e Perpetuini. Angoli 6-0.

MARCATORI Torregrossa (M) al 13’ e al 16’, Valagussa (M) al 29’ p.t.; E. Bortolotto (T) al 30’ s.t. TRITIUM (4-4-2) Nodari 4,5; Fondrini 5, Teso 5,5, Dionisi 5,5, Possenti 5,5; E. Bortolotto 6, Di Ceglie 6 (dal 1’ s.t. Daldosso 6,5), Malgrati 5,5, Casiraghi 6,5; Sinato 5 (dall’11’ s.t. Magnaghi 6), R. Bortolotto 5 (dal 1’ s.t. Spampatti 6). (Pansera, Cremaschi, Suagher, Chimenti). All. Boldini 5,5. MONZA (4-3-1-2) Castelli 6; Cattaneo 6,5, Zullo 6,5, Boscaro 6,5, Bugno 6,5; Valagussa 7, Biso 7, Lewandowski 6,5 (dal 25’ s.t. Romano 6); Iacopino 7; Tiboni 7 (dal 39’ s.t. Rosseti s.v.), Torregrossa 7,5 (dal 32’ s.t. Pandiani s.v.). (Marcandalli, Zenoni, Anghileri, Prato). All. Motta 7. ARBITRO Saia di Palermo 6,5. NOTE spettatori 400 circa, paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Bugno, Di Ceglie, Fondrini ed E. Bortolotto. Angoli 8-1.

GIUDIZIO

++

PISA Nel ballo stanco tra le peggiori squadre del girone di ritorno (un punto a testa prima di questo scontro diretto) il Pisa si pesta i piedi da solo e il Lumezzane ringrazia sentitamente, prendendosi la vittoria dopo quattro sconfitte esterne di fila. Per i nerazzurri quello di ieri è il terzo tonfo consecutivo in casa, ma Dino Pagliari al momento non rischia. Lo ha ribadito il presidente Carlo Battini, anche se si parla dell’arrivo di un suo pupillo

ai tempi in cui possedeva il Cuoiocappiano, ossia il tecnico Alessandro Pane. Regalo Primo tempo giocato sotto ritmo. Il Pisa attacca lasciando troppo isolato un vivace Perna: Brignoli al 1' gli nega il gol, mentre al 27' rischia di essere beffato da pallonetto da fuori area. Gli ospiti rimangono con sette uomini dietro la palla e i tre davanti serviti poco e male, oltreché svagati. Sembra che la partita sia destinata a un deludente 0-0, invece al primo minuto della ripresa Sodano, nel tentativo di rinviare, manca il pallone permettendo all' ex Gasparetto una palombella imparabile. Pagliari a quel punto inserisce Perez e Gatto passando al 4-4-2, ma il Lumezzane assieme al gol ha ritrovato anche compattezza e verticalizzazioni. Al 13' del secondo tempo Antonelli prende contro tempo Buscaroli che lo stende: espulsione (chiara occasione da gol) e rigore (ma il fallo avviene fuori): Ferrari, altro ex, dal dischetto spiazza inesorabilmente Pugliesi. Il Pisa si spegne e la partita finisce praticamente qui. Alessio Carli

GIUDIZIO

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VIAREGGIO (Lu) Il Foggia è più forte delle numerose assenze (a cominciare dagli squalificati Traoré e Wagner) e castiga uno sterile Viareggio, davvero troppo inconcludente in fase offensiva per sperare di ottenere qualcosa: adesso sono ben 276 i minuti senza gol. Per i rossoneri pugliesi è il giorno del riscatto dopo la sconfitta interna di una settimana fa contro il Como. Per i bianconeri versiliesi, invece, è un brusco ritorno alla triste realtà di un campionato gri-

CLASSIFICA SQUADRE

PT

TERNANA 48 TARANTO (-3) 46 CARPI 41 PRO VERCELLI 40 SORRENTO (-2) 38 BENEVENTO (-2) 35 LUMEZZANE 31 AVELLINO 31 FOGGIA (-2) 30 COMO (-2) 30 TRITIUM 30 PISA 27 REGGIANA (-2) 26 MONZA 21 SPAL (-4) 18 VIAREGGIO (-1) 15 FOLIGNO (-4) 12 PAVIA 10

Paolo Stringara, 49 anni, allena il Foggia FOTOPRESS gio dopo l’incoraggiante pareggio del turno precedente contro il Taranto. La partita Nel primo tempo il Viareggio è partito molto bene e ha sfiorato il gol all’8’ con Cristiani e poi al 20’ con Berardocco, ottimamente servito da Cesarini. Ma la beffa era dietro l’angolo e al 39’ ha dovuto capitolare per il gran gol di Pompilio che ha sfruttato al meglio — gran conclusione da 15 metri — un corto rinvio di Carnesalini, su cross di Cortesi. Nella ripresa, i bianconeri hanno conquistato di nuovo campo e spazi, costringendo il Foggia a rintanarsi sulla difensiva ma prima Lepri (all’8’) e poi Cristiani (un minuto dopo) hanno fallito favorevoli occasioni per il pareggio. Il portiere ospite Ginestra al 14’ è stato poi superlativo nel deviare in angolo una conclusione dalla distanza ancora di Cristiani. Al 31’ è stato Tarantino a sfiorare il pareggio in mischia, prima del raddoppio di Defrel che ha capitalizzato al meglio un cross di Cortesi e ha messo la parola fine alla partita. Giovanni Lorenzini

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GIUDIZIO MONZA Quarto risultato utile di fila per il Monza che con un grande primo tempo mette al tappeto una Tritium irriconoscibile. Partono forte i ragazzi di Motta, approfittando anche dell’inconsistenza a centrocampo e in difesa della formazione di Boldini. Al 13’ cross di Cattaneo per Tiboni, la palla è deviata da Dionisi sui piedi di Torregrossa che senza difficoltà supera l’incolpevole Nodari. Il Monza si esalta, la Tritium non capisce nulla. Al

Ernesto Torregrossa, 19 anni LIVERANI

G 22 23 23 22 22 22 22 22 23 22 23 23 22 23 21 23 22 22

PARTITE V N P 14 6 2 14 7 2 12 5 6 11 7 4 11 7 4 11 4 7 9 4 9 9 4 9 8 8 7 9 5 8 8 6 9 6 9 8 8 4 10 4 9 10 6 4 11 4 4 15 4 4 14 1 7 14

RETI F S 30 13 27 8 35 19 31 13 29 18 33 25 19 22 26 30 24 22 30 32 21 26 21 22 26 29 21 31 19 26 13 37 16 30 20 38

U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA

RISULTATI AVELLINO-PRO VERCELLI BENEVENTO-TERNANA FOLIGNO-PAVIA PISA-LUMEZZANE REGGIANA-SORRENTO SPAL-COMO TARANTO-CARPI TRITIUM-MONZA VIAREGGIO-FOGGIA

rinviata al 18 oggi, ore 15 rinviata al 19 0-2 rinviata al 19 rinviata al 29 1-1 1-3 0-2

PROSSIMO TURNO DOMENICA 26 FEBBRAIO ORE 14.30 CARPI-AVELLINO (0-1) COMO-PISA (0-1) FOGGIA-TRITIUM (1-1) LUMEZZANE-FOLIGNO (2-1 MONZA-VIAREGGIO (1-1) PAVIA-SPAL (0-4) PRO VERCELLI-REGGIANA (1-1) SORRENTO-BENEVENTO (0-1) TERNANA-TARANTO (1-0)

MARCATORI 13 RETI Ginestra (2, Sorrento); Arma (2, Spal). 10 RETI Perna (3, Pisa). 9 RETI Alessi (1, Reggiana). 8 RETI Cia (Benevento); Filippini (Cremonese; 8 con 5 rigori nel Como); Malatesta (Pro Vercelli). 7 RETI Eusepi (1, Carpi); Tavares (Como); E. Bortolotto (Tritium).

girone B CLASSIFICA SQUADRE

PT

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PISA

Mirco Gasparetto ha 32 anni TERRUSO

girone A

TRAPANI 46 SIRACUSA (-5) 40 CREMONESE (-6) 35 SPEZIA 35 BARLETTA 35 CARRARESE 34 PORTOGRUARO 34 ALTO ADIGE 32 LANCIANO (-1) 32 PERGOCREMA (-2) 32 TRIESTINA 27 LATINA 23 FROSINONE 23 PRATO 22 ANDRIA 21 PIACENZA (-6) 19 BASSANO 19 FERALPI SALO' 17

G 23 23 23 23 23 22 22 23 21 22 23 23 21 22 22 21 22 23

PARTITE V N P 14 4 5 13 6 4 12 5 6 9 8 6 9 8 6 9 7 6 9 7 6 8 8 7 9 6 6 10 4 8 8 3 12 5 8 10 6 5 10 5 7 10 4 9 9 7 4 10 4 7 11 3 8 12

RETI F S 41 22 30 20 30 17 27 22 27 24 32 23 28 23 24 19 24 23 26 29 32 35 26 31 23 28 20 25 23 32 23 35 14 29 12 25

U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA

16' Torregrossa vince un rimpallo a centrocampo e vola veloce verso la porta trezzese senza che nessuno lo ostacoli: è quasi un gioco per il bomber mettere la palla sopra Nodari in uscita. Dominio Monza I padroni di casa non riescono a bloccare un Monza a trazione anteriore sorretto a centrocampo da un superlativo Biso, da Lewandowski che sa dove appoggiare i palloni per un Tiboni perfetto e un Torregrossa ispirato. Al 29' il patatrac: su di una conclusione innocua, Nodari non trattiene la palla, una gravissima papera, che regala a Valagussa la palla dello 0-3. Al 40’ Iacopino, a portiere battuto, centra la traversa. Nel secondo tempo il Monza arretra il baricentro, la Tritium attacca e va a tiro con Spampatti, l’esordiente Magnaghi e Daldosso senza mai impensierire Castelli. Al 30' da un cross di Malgrati, la deviazione in rete di Enrico Bortolotto per il definitivo 1-3. A fine gara mister Boldini ammette che c'è molto da rivedere per arrivare alla salvezza, Motta soddisfatto invita a guardare al futuro con tanta prudenza. Pierfranco Redaelli

RISULTATI BARLETTA-BASSANO 1-0 CREMONESE-SIRACUSA 3-1 FERALPI SALO'-PERGOCREMA 0-3 FROSINONE-CARRARESE rinviata. al 29 LANCIANO-PIACENZA rinviata al 7 marzo PORTOGRUARO-ALTO ADIGE 1-0 PRATO-ANDRIA rinviata al 19 TRAPANI-SPEZIA 1-0 TRIESTINA-LATINA 2-2

PROSSIMO TURNO DOMENICA 26 FEBBRAIO ORE 14.30 ALTO ADIGE-BARLETTA (1-1) ANDRIA-CARRARESE (1-3) BASSANO-PORTOGRUARO (1-1) CREMONESE-TRAPANI (lunedì 27, ore 20.45)(0-0) LATINA-PRATO (1-2) PIACENZA-FERALPI SALO' (1-0) SIRACUSA-PERGOCREMA (0-2) SPEZIA-LANCIANO (0-0) TRIESTINA-FROSINONE (1-2)

MARCATORI 12 RETI Godeas (Triestina). 11 RETI Pavoletti (Lanciano). 10 RETI Mazzeo (1, Barletta); Corazza (Portogruaro); Evacuo (6, Spezia). 9 RETI Gaeta (5, Carrarese); Le Noci (4, Cremonese); Barraco (4) e Madonia (Trapani).


LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

27

PRIMA DIVISIONE GIRONE B 23a GIORNATA

Trapani mette le mani sulla B Ciao Spezia Decide Gambino nel finale ed ora è fuga Palo ed espulsione: Serena recrimina TRAPANI

1

SPEZIA

0

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GIUDIZIO MARCATORE Gambino al 32’ s.t. TRAPANI (4-4-2) Castelli 6,5; Lo Bue 6 (dal 24’ s.t. Cavallaro 6), Pagliarulo 6,5, Filippi 6,5, Sabatino 6; Barraco 6,5, Caccetta 6, Pirrone 6 (dal 16’ s.t. Tedesco 6), Madonia 6; Abate 5,5, Gambino 6,5 (dal 39’ s.t. Priola s.v.). (Pozzato, Domicolo, Perrone, Mastrolilli). All. Boscaglia 6,5. SPEZIA (4-4-2) Russo 6,5; Madonna 6, Lucioni 5,5, Murolo 6, Mora 5,5; Casoli 6, Lollo 5,5, Bianco s.v. (dall’8’ p.t. Grauso 6), Testini 5; Iunco 6 (dal 18’ s.t. Vannucchi 5), Marotta 5. (Conti, Ricci, Gentili, Guerra, Evacuo). All. Serena 5. ARBITRO Coccia di San Benedetto del Tronto 6. NOTE paganti 3.067, abbonati 910, incasso di 42.251 euro. Espulsi Testini al 48’ p.t. e Ricci (dalla panchina) al 35’ s.t.; ammoniti Pirrone, Lo Bue, Lollo, Lucioni, Murolo, Pagliarulo e Marotta. Angoli 6-4.

FABRIZIO VITALE TRAPANI

Prova di fuga riuscita. Il Trapani allunga verso la B e stacca le dirette inseguitrici con una gara fatta di sofferenza e intensità. Perché lo Spezia, all’ultima chiamata per puntare alla vetta, ha dato parecchio filo da torcere ai granata, puntando più sulla fisicità che sul maggiore tasso tecnico di cui dispone. Sui liguri pesa anche l’espulsione di Testini in chiusura di primo tempo. Senza l’uomo che crea negli ultimi 16 metri per i bianconeri diventa tutto più difficile. Serena recrimina sugli episodi arbi-

Salvatore Gambino (28) FOTOPRESS

trali a sfavore (l’espulsione e un fallo in area su Marotta nel secondo tempo) e punta tutto sui playoff. Boscaglia si gode il suo miracolo. Sei punti di vantaggio sulla seconda, undici sulle terze sono un bottino niente male. Equilibrio Il Trapani è meno bello dello solito, ma centra lo stesso l’ottava vittoria consecutiva con concretezza e sacrificio. Il primo tempo è una battaglia e gli scontri in campo fioccano a ripetizione. Serena perde Bianco all’8’, al suo posto entra Grauso. Lo Spezia preme e verticalizza con Testini, i granata tengono botta per un quarto d’ora poi vengono fuo-

ri con le incursioni di Barraco sulla destra. I suoi assist, però, non trovano pronto Abate che, nel giro di 1’, divora due occasioni nette davanti a Russo. I bianconeri ci provano allora sulle ripartenze, al 34’ Iunco di testa manda a lato su suggerimento di Testini. Non c’è un attimo di sosta, perché dopo 3 minuti Russo compie un miracolo con un doppio intervento su Gambino e Abate. Al 46’ non gli è da meno Castelli con due uscite a distanza ravvicinata su Iunco e Marotta. Al 48’ Testini va a chiudere su Pagliarulo rifilandogli una manata. L’arbitro tira fuori il rosso diretto. Nella ripresa ti aspetti un Trapani rinvigorito dalla superiorità numerica, e invece sono gli uomini di Serena a fare la partita. Al 9’ Lollo serve Iunco che gira di prima intenzione, ma Castelli devia sul palo. Il Trapani avverte il pericolo scampato e si ricompatta. Madonna libera sulla linea un spiovente di Gambino. Serena gioca la carta Vannucchi per Iunco, ma il Trapani ritrova sulla sinistra guizzi di Madonia che al 32’ va in slalom tra Madonna e Lucioni e piazza un assist perfetto per il tap-in vincente di Gambino che decide la partita. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Le magie di Possanzini stendono il Siracusa CREMONESE

3

SIRACUSA

1

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GIUDIZIO MARCATORI Possanzini (C) al 4’ e al 12’ p.t.; Longoni (S) al 13’, Musetti (C) al 36’ s.t. CREMONESE (4-3-3) Alfonso 6,5; Semenzato 6, Minelli 7, Rigione 7, Polenghi 6,5; Tacchinardi 7,5, Pestrin 7, Dettori 7; Filippini 6,5 (dal 18’ s.t. Nizzetto 6), Coralli 6,5 (dal 28’ s.t. Musetti 6,5), Possanzini 8 (dal 46’ s.t. Sambugaro s.v.). (Bianchi, Cesar, Degeri, Le Noci). All. Brevi 7. SIRACUSA (4-4-2) P. Baiocco 5,5; Lucenti 5,5 (dal 1’ s.t. Longoni 7), Moi 6, Fernandez 6, Capocchiano 5,5 (dal 38’ p.t. Pippa 6); Giordano 4, Mancosu 6, Baiocco 6,5, Spinelli 6; Coda 5,5 (dal 27’ s.t. Testardi 5), Zizzari 5,5. (Fornoni, Ignoffo, Bongiovanni, Pepe). All. Sottil 5,5. ARBITRO Bindoni di Venezia 5,5. NOTE pag. 926, abb. 1.649, inc. di 13.541 euro. Espulsi il tecnico Sottil al 26’ e Giordano al 35’ s.t.; amm. Minelli, Pestrin, Dettori, Pippa, Moi e Giordano. Angoli 2-5.

GIORGIO BARBIERI CREMONA

Ride la Cremonese, ma nel gelo dello stadio Zini e sotto una leggerissima nevicata vince soprattutto lo spettacolo. Per merito della squadra di casa nel primo tempo, che man-

da in gol due volte uno strepitoso «ragazzino» che si chiama Possanzini (al 4’ e al 12’) e sfiora il terzo con un pallonetto da metà campo di Coralli che supera di poco la traversa. Emozioni Ma anche grazie al Si-

racusa nella ripresa, che con l’ingresso di Longoni affiancato a Baiocco prende in mano il gioco a centrocampo e mette sotto costante pressione la difesa della Cremonese. Il gol di Longoni al 13’ riapre la partita, Sottil (che poi verrà espulso per proteste) le prova tutte per raggiungere il pareggio e in questa fase la Cremonese va in apnea difensiva. Ma al 35’ un fallo di Giordano su Possanzini costa il secondo giallo al centrocampista del Siracusa. Sulla punizione Dettori colpisce il palo alla sinistra del portiere Baiocco e sulla ribattuta Musetti tocca la palla in rete per il 3-1 definitivo. La gara si fa calda e spigolosa ma rimane bella sino al 49’, al triplice fischio di Bindoni. © RIPRODUZIONE RISERVATA

BARLETTA

1

FERALPI SALÒ

0

TRIESTINA

2

PORTOGRUARO

1

BASSANO

0

PERGOCREMA

3

LATINA

2

ALTO ADIGE

0

Barletta: Di Costanzo ok con Pane-Schetter

Pergo show con Pià Feralpi contestata

Triestina, che errori Il Latina ne approfitta

Il Porto ritrova il gol L’Alto Adige è spento

MARCATORE Schetter al 38’ p.t. BARLETTA (4-4-2) Pane 7; Minieri 6, Migliaccio 6,5, Pelagias 6, Petterini 6,5; Simoncelli 6,5 (dal 34’ s.t. Franchini s.v.), De Liguori 6,5, Romondini 6,5, Schetter 7 (dal 22’ s.t. Mazzarani 6,5); Infantino 5,5 (dal 1’ s.t. Cerone 6), Mazzeo 6,5. (Marino, Masiero, Di Cecco, Hanine). All. Di Costanzo 6,5. BASSANO (4-3-1-2) Grillo 5,5; Maniero 5,5 (dal 25’ s.t. Giacobbe 5,5), Basso 5, Drudi 6, Tabacco 5,5; Mateos 6, Caciagli 5,5 (dal 19’ s.t. Ferretti 6), Morosini 6,5; De Gasperi 5,5; Galabinov 5, Gasparello 5,5. (Poli, Guariniello, Iocolano, Martina, Proietti). All. Iaconi 5,5. ARBITRO Bruno di Torino 5,5. NOTE paganti 699, abbonati 1.242, incasso di 11.509 euro. Ammoniti Maniero, Minieri, Morosini, Petterini, Tabacco, Mateos e Romondini. Angoli 7-4.

MARCATORI Tamburini al 7’ p.t.; Pià al 7’ e al 36’ s.t. FERALPI SALÒ (4-3-3) Branduani 5; Bianchetti 5,5, Blanchard 5,5, Camilleri 5, Cortellini 5,5; Drascek 5 (dal 10’ s.t. Sedivec 5,5), Castagnetti 5 (dal 44’ s.t. Fusari s.v.), Muwana 5,5; Bracaletti 6, Montella 5,5, Tarana 5 (dal 26’ s.t. Defendi 5,5). (Zomer, Turato, Allievi, Savoia). All. Remondina 5. PERGOCREMA (4-4-2) Cicioni 6,5; Celjak 6, Fabbro 6, Cuomo 6, Tamburini 6,5; Merito 6 (dal 41’ s.t. Adeleke s.v.), Angiulli 6,5 (dal 37’ s.t. Menicozzo s.v.), Coletti 7, Babù 7; Volpato 5,5 (dal 37’ s.t. Joelson 6,5), Pià 7,5. (Prisco, Romito, Mattia, Corsi). All. Brini 7. ARBITRO Manganiello di Pinerolo 6. NOTE spettatori 400 circa, paganti, abbonati e incasso nc. Ammoniti Bianchetti, Muwana, Celjak e Volpato. Angoli 5-4.

MARCATORI Kolawole (L) al 32’ p.t.; Godeas (T) al 2’, De Vena (T) al 4’, Jefferson (L) su rigore al 26’ s.t. TRIESTINA (3-5-2) Gadignani 6; Lima 6,5 (dal 41’ s.t. C. Rossi s.v.), Gissi 6, Mannini 6; Galasso 6,5, Forò 5,5 (dal 1’ s.t. De Vena 6,5), Allegretti 6, Princivalli 6,5 (dal 19’ s.t. Villanovich 5,5), Cecchini 6,5; Motta 6, Godeas 6,5. (Vigorito, Pratolino, Miani, Danso). All. Galderisi 6. LATINA (4-3-3) Baican 6,5; Cafiero 6 (dal 1’ s.t. Bruscagin 6,5), Burzigotti 6, Farina 5,5, Toscano 6; Citro 6, Matute 7, Burrai 6,5 (dal 32’ s.t. Giannusa s.v.); Kolawole 7, Bernardo 6 (dal 17’ s.t. Jefferson 6,5), Martignago 6,5. (Radio, Carta, Berardi, Addessi). All. Ghirotto 6,5. ARBITRO Chiffi di Padova 5,5. NOTE paganti 224, abbonati 2.951, incasso di 11.446 euro. Ammoniti Citro, Farina, Princivalli, Godeas, Galasso e Martignago. Angoli 8-8.

MARCATORE De Sena al 19’ s.t. PORTOGRUARO (5-3-2) Bavena 5,5; Lunati 5,5 (dal 29’ s.t. Lorenzini s.v.), Regno 6,5, Cristante 7, Radi 7, Pondaco 6,5; Coppola 6, Cunico 6, Herzan 6; Luppi 6 (dal 45’ s.t. Liccardo s.v.), De Sena 7 (dal 35’ s.t. Corazza s.v.). (Mion, Bognanni, Fedi, Salzano). All. Rastelli 6,5. ALTO ADIGE (4-2-3-1) Iacobucci 6; Iacoponi 5,5, Cascone 5, Kiem 5,5, Legittimo 5; Calliari 5,5 (dal 38’ s.t. Pfitscher s.v.), Santonocito 6; Schenetti 5 (dal 17’ s.t. Campo 6), Fischnaller 5 (dal 29’ s.t. Chinellato s.v.), Uliano 5,5; Giannetti 5. (Miskiewicz, Boscolo, Giardiello, Eisenstecken). All. Stroppa 5. ARBITRO Ros di Pordenone 5,5. NOTE paganti 198, abbonati 174, incasso di circa 3.800 euro. Ammoniti Lunati, Radi, Giannetti, Legittimo, Luppi e Corazza. Angoli 5-1.

GIUDIZIO

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BARLETTA Esordio con successo per Nello Di Costanzo sulla panchina del Barletta. Decisivi Pane e Schetter: il portiere respinge un rigore sullo 0-0, l’attaccante realizza il gol che vale il ritorno alla vittoria dopo un mese (l’ultima il 15 gennaio in casa col Prato). Parte bene il Bassano: al 4’ Pane devia in angolo su un fendente di Galabinov. Risponde Simoncelli che al 10’ si gira bene in area veneta, ma spedisce alto. Al 17’ Minieri commette fallo in area su

Nello Di Costanzo, 50 anni, tecnico del Barletta CALVARESI Gasparello e il direttore di gara assegna il rigore: calcia Galabinov e Pane respinge prima sull’attaccante e poi sulla ribattuta di Caciagli. La risposta Scampato il pericolo i biancorossi si rituffano in avanti. Al 20’ Schetter fa tutto da solo, ma giunto al limite calcia a lato. L’attaccante si rifà al 38’: Basso colpisce all’indietro di testa per servire il portiere Grillo, ma non si accorge della presenza di Schetter che rovescia al volo e realizza. Padroni di casa troppo lunghi ed esposti alle ripartenze ospiti, tanto da indurre il tecnico Di Costanzo a passare dal 4-4-2 al 4-2-3-1 ad inizio ripresa: dentro Cerone, che si posiziona sulla trequarti, fuori l’attaccante Infantino. Il Bassano preme, senza tuttavia rendersi pericoloso, e i biancorossi sprecano con Mazzeo che colpisce due pali al 2’ e al 24’. Rosario Mastromatteo

GIUDIZIO

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SALÒ (Bs) Il Pergocrema torna a respirare l’aria dei playoff gelando una Feralpi Salò in crisi di risultati e di identità, che al termine della partita è contestata per la prima volta. Un punto nelle ultime cinque gare e la sconfitta più pesante della stagione sono del resto una zavorra che comincia a far scricchiolare anche la panchina di Remondina, subentrato a Rastelli proprio nella gara d’andata contro i cremaschi e sempre sconfitto quando incontra il Pergocrema, sua ex

Inacio Pià, 29 anni, autore di una doppietta CELESTE squadra. In una giornata gelida (-3˚) a scaldare la partita ci pensa subito Tamburini, che dopo appena 7’ manda in frantumi le già fragili certezze del Salò con un colpo di testa su un angolo di Babù. Con la disinvoltura di una squadra solida e organizzata, il Pergocrema gestisce il vantaggio fino all’intervallo, e in avvio di ripresa, subito dopo aver rischiato il pareggio (respinta di Cicioni su tiro da due passi di Bianchetti), piazza il colpo del ko con Pià, implacabile nella deviazione sottomisura ispirata da un traversone del solito Babù. E Pià va ancora a segno al 37’ con una travolgente azione personale in contropiede, prima che il neoentrato Joelson centri in pieno il palo. Ma il 3-0 basta e avanza a un Pergocrema in forma smagliante (4˚ risultato utile e 2ª vittoria esterna di fila) per affondare questa Feralpi Salò. Giulio Tosini

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GIUDIZIO TRIESTE La Triestina non riesce più a vincere, neanche contro avversarie di retroguardia. Per di più ha regalato al Latina due reti. Un pasticcio a metà campo (uno scontro fra Lima e Mannini) consente al 32’ a Martignago di filare sulla sinistra per mandare al centro un pallone che Kolawole liberissimo spedisce in rete. Nella ripresa in quattro minuti la Triestina ribalta il punteggio. Al 2’ Galasso da destra manda al centro, al volo Godeas realizza il

Denis Godeas, 36 anni, è il leader della Triestina LIVERANI pareggio. E due minuti dopo lo stesso Godeas, atterrato con la palla al piede, usufruisce del vantaggio: il pallone continua la corsa, Baican esce ma il neoentrato De Vena è più lesto nel battere a rete. Vantaggio triestino rovinato però da un rigore provocato con ingenuità da Villanovich, chiamato a sostituire l’infortunato Princivalli. Kolawole è atterrato, per l’arbitro è rigore: il Latina pareggia al 26’ con Jefferson. Il resto della gara è l’affannata ricerca del nuovo vantaggio da parte dei triestini, che sbattono contro Baican che cresce col passare dei minuti e si fa sempre trovare pronto. «Difficile fare meglio dopo due settimane trascorse senza allenarsi sul campo» è l’amaro commento di Galderisi, mentre Ghirotto con i suoi esulta per il punto guadagnato in casa di una diretta concorrente per la salvezza. Dante di Ragogna

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GIUDIZIO PORTOGRUARO (Ve) Nella sfida tra le due squadre più giovani del girone, il Portogruaro interrompe il digiuno in casa (non vinceva dal 4 dicembre, 1-0 con il Frosinone) e in attacco (era a secco da 334’), e riprende la corsa verso i playoff. Primo tempo dominato dal freddo, nella ripresa si è rivisto il Porto spumeggiante, che passa al 19’ con colpo di testa di De Sena, 100˚ gol dei granata in Prima divisione. Sterile l’Alto Adige: primo tiro al 33’ con Santonocito, poi su errore in uscita di Bavena, al 49’ Cascone grazia i granata. Alberto Francescut

serie D

GIRONE A

22a giornata

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

ACQUI-F. CARATESE rinv. al 22 ALBESE-BOGLIASCO rinv. al 22 ASTI-BORGOSESIA rinv. al 22 CHIAVARI-CANTU' SAN PAOLO 4-0 CHIERI-PRO IMPERIA rinv. al 22 DERTHONA-VILLALVERNIA rinv. al 22 LAVAGNESE-LASCARIS 3-0 NAVIGLIO TREZZANO-VERBANO rinv. VALLE D'AOSTA-NOVESE 3-1 ha riposato SANTHIA'

Valle d'Aosta˚* p. 53; Chieri* 46; Santhià˚ (-3) 43; Derthona˚* 40; Novese* 36; Pro Imperia* 35; Villalvernia** 34; Lavagnese˚*, Naviglio Trezzano˚* e Chiavari˚* 33; Borgosesia** e Acqui** 31; F. Caratese* 30; Bogliasco* 29; Verbano** 26; Albese** (-3) e Asti** 19; Cantù 6; Lascaris** 3. (˚ hanno già riposato, * una gara in meno, ** due in meno).

CARONNESE-GALLARATESE 1-0 CASTIGLIONE-CARPENEDOLO rinv. COLOGNESE-GOZZANO 2-0 DARFO-MAPELLOBONATE rinv. al 22 FIORENZUOLA-CASTELLANA rinv. al 22 OLGINATESE-AURORA SERIATE 3-1 PIZZIGHETTONE-FIDENZA rinv. al 22

Castiglione** p. 48; Caronnese e MapelloBonate* 43; Pizzighettone* 42; Olginatese 41; Pontisola* 38; Voghera* 37; Castellana* 32; AlzanoCene*, Darfo*, Pro Piacenza* e Aurora Seriate 30; Rudianese* 29; Gozzano* 28; Seregno**, CoPONTISOLA-PRO PIACENZA rinv. al 22 lognese e Carpenedolo* 26; RUDIANESE-VOGHERA 0-1 Fiorenzuola* 24; Fidenza* SEREGNO-ALZANOCENE rinv. al 22 22; Gallaratese* 19. (* una gara in meno, ** due in meno).

GIORGIONE-ITALA SAN MARCO 4-1 LEGNAGO-UNION QUINTO rinv. al 22 MEZZOCORONA-SAN GIORGIO 1-1 PORDENONE-SACILESE 0-1 PORTO TOLLE-CONCORDIA rinv. al 22 SANDONA'JESOLO-MONTEBELLUNA 2-2 SAREGO-BELLUNO 0-2 TAMAI-SANVITESE 1-1 VENEZIA-MONTECCHIO 2-3

Venezia p. 48; Porto Tolle* e Legnago* 40; Montebelluna 37; Tamai 35; Mezzocorona e SandonàJesolo 33; Pordenone e San Giorgio 32; Giorgione 30; Union Quinto* 27; Concordia* e Sacilese 24; Belluno 23; Montecchio 22; Sarego 20; Sanvitese 16; Itala San Marco 8. (* una gara in meno).

CASTELFRANCO-SESTESE rinv. al 22 FORLI'-BAGNOLESE rinv. al 22 LANCIOTTO CAMPI-ESTE 2-2 PAVULLESE-CEREA rinv. al 2 2 PISTOIESE-SAN PAOLO 3-2 RAVENNA-SCANDICCI rinv. al 22 ROSIGNANO-MEZZOLARA 0-2 SANTACROCE-VIRTUS VECOMP 1-1 TUTTOCUOIO-CAMAIORE 0-0 VILLAFRANCA-FORCOLI rinv.

Este p. 48; Castelfranco* e Virtus Vecomp 46; Forlì* 45; San Paolo e Mezzolara 40; Lanciotto Campi 38; Cerea* 37; Scandicci* e Pistoiese 35; Rosignano e Tuttocuoio 30; Bagnolese* e Camaiore 28; Ravenna* (-1) 27; Forcoli*, Pavullese* e Villafranca* 24; Santacroce 15; Sestese* 14. (* una gara in meno.

PROSSIMO TURNO (26a) Domenica 19 Febbraio, ore 14.30 Acqui-Albese (0-1); Bogliasco-Lavagnese (1-1); Borgosesia-Derthona (0-3); F. Caratese-Chieri (3-4); Lascaris-Santhià (1-2); Novese-Naviglio (0-2); Pro Imperia-Valle d'Aosta (2-4); Verbano-Asti (2 1); Villalvernia-Chiavari (1 0); riposa Cantù San Paolo.

PROSSIMO TURNO (26a) domenica 19 Febbraio, ore 14.30

PROSSIMO TURNO (23a) domenica 19 febbraio, ore 14.30

PROSSIMO TURNO (26a) domenica 19 Febbraio, ore 14.30

AlzanoCene-Caronnese (1-2); Aurora Seriate-Fiorenzuola (2-0); Castellana-Castiglione (1-2); Fidenza-Seregno (1-1); Gallaratese-Colognese (2-1); Gozzano-Carpenedolo (2-4); MapelloBonate-Pizzighettone (0-0); Pro Piacenza-Darfo (5-1); Rudianese-Olginatese (0-3); Voghera-Pontisola (2-1).

Belluno-Concordia (3-3); Itala San Marco-Mezzocorona (1-4); Montebelluna-Pordenone (3-1); Montecchio-Tamai (2-2); Sacilese-Sarego (2-1); SandonàJesolo-Legnago (2-2); San Giorgio-Venezia (3-5); Sanvitese-Porto Tolle (0-1); Union Quinto-Giorgione (1-2).

Bagnolese-Castelfranco (0-2); Camaiore-Rosignano (2-3); Cerea-Lanciotto Campi (1-2); Este-Ravenna (1-0); Forcoli-Pistoiese (1-1); Mezzolara-Forlì (2-2); San Paolo-Santacroce (0-1); Scandicci-Tuttocuoio (1-0); Sestese-Villafranca (0-0); Virtus Vecomp-Pavullese (2-1).

GIRONE F

GIRONE G

GIRONE H

GIRONE I

Saltate 51 partite Venezia, che crollo Rinviate per il maltempo in tutto 51 gare. Nel girone F nessun incontro, nell’E uno solo, nell’H due. A rischio i recuperi di mercoledì nei gironi A e B. Cade il Venezia nel testa-coda con il Montecchio. Tra le prime hanno vinto Valle d’Aosta, Salerno (il Marino ha perso e va a -6) e Martina.

GIRONE E

(25a)

GIRONE B

(25a) CLASSIFICA

GIRONE C

GIRONE D

(25a)

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

AREZZO-VITERBESE rinv. al 22 CASTEL RIGONE-FLAMINIA rinv. al 22 ORVIETANA-SANSEPOLCRO rinv. al 22 PIERANTONIO-DERUTA rinv. al 22 PONTEVECCHIO-SPOLETO rinv. al 22 SPORTING TERNI-SANSOVINO 1-1 rinv. al 22 TODI-PONTEDERA rinv. al 22 TRESTINA-PIANESE ZAGAROLO-GROUP C. DI CASTELLO rinv. al 22

Pontedera* p. 46; Arezzo* 42; Castel Rigone*, Sporting Terni 34; Pianese* 33; Deruta* e Pontevecchio* 30; Spoleto* 29; Viterbese* 28; Pierantonio* 26; Flaminia*, Orvietana*, Trestina* e Sansovino 25; Sansepolcro* e Group Città di Castello* 22; Todi* 20; Zagarolo* 16. (* una gara in meno).

JESINA-ANCONA rinv. al 22 MIGLIANICO-RICCIONE rinv. al 22 OLYMPIA AGNONESE-VIS PESARO rinv. al 22 REAL RIMINI-TERAMO rinv. al 22 RECANATESE-LUCO CANISTRO rinv. al 22 RENATO CURI-ATESSA VDS rinv. al 22 SAMBENEDETTESE-ISERNIA rinv. al 22 S. NICOLO'-ATL. TRIVENTO rinv. al 22 SANTEGID ESE-CIVITANOVESE rinv. al 22

Teramo p. 51; Sambenedettese 47; Ancona 44; Civitanovese 43; Isernia 36; Atletico Trivento 32; San Nicolò 31; Jesina, Vis Pesaro e Recanatese 28; Olympia Agnonese 26; Riccione e Atessa VdS 25; Santegidiese 21; Luco Canistro 19; Renato Curi 17; Miglianico 16; Real Rimini 4.

ARZACHENA-SALERNO 1-2 ASTREA-BUDONI rinv. al 22 BACOLI-ANZIOLAVINIO 1-2 CIVITAVECCHIA-POMIGLIANO 4-0 CYNTHIA-PORTO TORRES rinv. al 22 MONTEROTONDO-ATL. BOVILLE rinv. al 22 SANT'ELIA-FIDENE 3-0 SELARGIUS-MARINO 2-1 SORA-PALESTRINA rinv.

Salerno p. 47; Marino 41; Budoni* e Porto Torres* 36; Selargius 32; Astrea* e Fidene 31; Palestrina* 29; Arzachena, Sora* e Pomigliano 28; Monterotondo* 25; Anziolavinio e Civitavecchia 24; Cynthia* 23; Sant'Elia 19; Bacoli 18; Atletico Boville* 14. (* una gara in meno).

BRINDISI-GAETA rinv. al 22 CASARANO-SARNESE rinv. al 22 CRISTOFARO-VIRIBUS UNITIS rinv. al 22 FRANCAVILLA S.-ISCHIA rinv. al 22 GROTTAGLIE-CASERTANA rinv. al 22 INTERNAPOLI-CAMPANIA 0-0 MARTINA-NARDO' 6-0 REAL NOCERA-IRSINESE rinv. al 22 TURRIS-FORTIS TRANI rinv. al 22

Martina p. 47; Ischia* 42; Sarnese* 41; Campania 39; Casertana* 37; Francavilla S.* 36; Turris* e Nardò 35; Brindisi* 32; Casarano* 29; Fortis Trani* e Internapoli 26; Irsinese* e Grottaglie* 18; Real Nocera* 17; Gaeta* (-1) 15; Cristofaro* e Viribus Unitis* 11. (* una gara in meno).

ACIREALE-MESSINA 0-1 ACRI-SANT'ANTONIO ABATE rinv. al 22 HINTERREGGIO-MARSALA rinv. al 22 NISSA-ADRANO 0-2 NOTO-BATTIPAGLIESE 0-1 NUVLA S. FELICE-CITTANOVA rinv. al 22 SAMBIASE-LICATA 2-1 SERRE ALBURNI-COSENZA rinv. al 22 VALLE GRECANICA-PALAZZOLO 2-1

Hinterreggio* p. 41; Adrano 35; Palazzolo 34; Cosenza* 32; Marsala* 31; Battipagliese* 33; Licata, Nuvla San Felice*, Messina (-7) e Acri* 30; Serre Alburni* 29; Noto e Sant'Antonio Abate* 25; Acireale* e Sambiase 23; Valle Grecanica 21; Cittanova* 19; Nissa 16. (* una gara in meno).

PROSSIMO TURNO (21a) domenica 19 Febbraio, ore 14.30

PROSSIMO TURNO (21a) domenica 19 febbraio, ore 14.30

PROSSIMO TURNO (21a) domenica 19 Febbraio, ore 14.30

PROSSIMO TURNO (21a) domenica 19 Febbraio, ore 14.30

PROSSIMO TURNO (21a) domenica 19 Febbraio, ore 14.30

Deruta-Trestina (2-0); Flaminia-Zagarolo (3-3); Group Città di Castello-Sporting Terni (2-3); Pianese-Arezzo (1-4); Pontedera-Castel Rigone (1-0); Sansepolcro-Todi (0-0); Sansovino-Pierantonio (2-0); Spoleto-Orvietana (0-5); Viterbese-Pontevecchio (1-1).

Ancona-Real Rimini (3-0); Atessa Vds-Recanatese (0-2); Atlet co Trivento-Miglian co (3-3); Civitanovese-Renato Curi (2-1); Isernia-Santeg diese (1-2); Luco Canistro-Olympia Agnonese (0-4); Riccione-Jesina (0-0); Teramo-Sambenedettese (3-1); Vis Pesaro-San Nicolò (1-0).

Anziolavinio-Arzachena (0-4); Atletico Boville-Astrea (1-2); Budoni-Cynthia (1-0); Fidene-Selargius (1-1); Marino-Sora (1-1); Palestrina-Monterotondo (1-0); Pomigliano-Bacoli (1-1); Porto Torres-Civitavecchia (2-2); Salerno-Sant'Elia (3-1).

Campania-Martina (0-1); Casertana-Casarano (0-0); Fortis Trani-Real Nocera (4-2); Gaeta-Internapoli (0-1); Irsinese-Francavilla S. (1-1); Ischia-Cristofaro (1-0); Nardò-Grottaglie (0-0); Sarnese-Turris (1-2); Viribus Unitis-Brindisi (1-2).

Adrano-Nuvla San Felice (4-3); Battipagliese-Acri (1-3); Cittanova-Valle Grecanica (0-0); Cosenza-Sambiase (1-0); Licata-Noto (1-2); Marsala-Acireale (1-1); Messina-Serre Alburni (1-1); Palazzolo-Hinterreggio (3-3); Sant'Antonio Abate-Nissa (1-1).


28

LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012


LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

29

SECONDA DIVISIONE girone A

ALESSANDRIA

1

LECCO

0

CASALE

1

CUNEO

2

25a giornata

Taddei nel derby salva il Casale Il Cuneo corre Pro Patria show All’ultimo momento salta anche la partita di Treviso, per la neve. Lo storico derby con l’Alessandria regala un punto prezioso al Casale, reduce da una settimana difficile e salvato da Riccardo Taddei; i grigi sono vicini ai 100 anni e festeggeranno sabato sera nell’anticipo contro l’altra capolista Rimini. Si avvicina alla zona promozione diretta il Cuneo, che con un gol per tempo va a vincere a Lecco. Continua a fare punti la Pro Patria, che senza i 13 di penalizzazione sarebbe a pieno titolo nei playoff. Vince il Savona, in attesa che il gruppo Delle Piane pianifichi il salvataggio dopo il fallimento.

+++

GIUDIZIO MARCATORI Segarelli (A) al 29’ p.t.; Taddei (C) al 2’ s.t. ALESSANDRIA (4-3-3) Servili 6,5; Marchetti 6, Cusaro 6, Cammaroto 6,5, Sabato 6; Motta 6,5, Segarelli 7, Roselli 6; Santoni 5,5 (dal 35’ s.t. Giardina s.v.), Pires 5 (dal 21’ s.t. Barichello 6), Florian 6,5 (dal 40’ s.t. Pasino s.v.). (De Marco, Scarabelli, Del Brocco, Nocciola). All. Sonzogni 6. CASALE (4-3-1-2) Adornato 6; Silvestri 6, Vignati 6, Ciccomascolo 6, Marchi 5,5; Capellupo 6, Gambadori 5,5 (dal 40’ s.t. Agnesina s.v.), Iannini 6,5; Taddei 6,5; Curcio 5,5, Petrilli 5 (dal 14’ s.t. Peluso 6). (Pomat, Naglieri, Lamberti, Lillo, Napoli). All. Buglio 6. ARBITRO Rocca di Vibo Valentia 6. NOTE spettatori 1.700 circa, incasso di 14.218 euro. Ammoniti Marchetti, Pires, Pasino, Capellupo, Taddei e Petrilli. Angoli 1-4. (n.p.)

girone B

ARZANESE

1

CATANZARO

4

VIGOR LAMEZIA

4

PERUGIA

1

FANO

1

VIBONESE

1

27a giornata

+++

GIUDIZIO MARCATORI Fantini al 13' p.t.; Di Quinzio al 40' s.t. LECCO (4-3-3) Aprea 6,5; Castelnuovo 6 (dal 1' s.t. Tabbiani 6), Merli Sala 5, Ischia 6,5, Sciannamé 5; Civilleri 5, D'Amico 6,5, Guerci 5,5 (dal 33' p.t. Galli 6); Dell'Acqua 5,5 (dal 28' s.t. Fall 6), Fabbro 6,5, Valtulina 6. (Durandi, Rudi, Conti, Rebecchi). All. Modica 5,5. CUNEO (4-4-2) Rossi 6,5; Passerò 6, Cintoi 6, Sentinelli 6, Donida 6; Cristini 6 (dal 27' s.t. Galfrè 6), Lodi 6, Longhi 6 (dal 41' s.t. Chirico s.v.), Garavelli 6,5; Fantini 7, Ferrario 6 (dal 21' s.t. Di Quinzio 6,5). (Negretti, Garcias, Morabito, Personé). All. Rossi 6,5. ARBITRO Oliveri di Palermo 6. NOTE spettatori 600 circa, incasso non comunicato. Espulso Sciannamé al 44' s.t.; ammoniti Ferrario, Sciannamé, Cristini, Ischia, Tabbiani, Civilleri e Lodi. Angoli 8-2. (m.v.)

Calabria: assalto al Perugia Il Perugia si salva sul campo dell’Arzanese (unico pareggio della giornata) e alle sue spalle sente più vicina la coppia di Calabria: vittorie strepitose con 4 gol per Catanzaro e Vigor Lamezia (nel derby con la Vibonese). Il Gavorrano si piazza in zona playoff: Nocciolini sbaglia un rigore, Nohman segna 50 secondi dopo il suo ingresso e Fioretti va a 21 gol. Paganese ok contro l’ex Capuano.

+++

GIUDIZIO MARCATORI Castellano (A) al 22’ p.t.; Balistreri (P) al 29’ s.t. ARZANESE (4-3-2-1) Fiory 6,5; Nocerino 6,5, Riccio 6, Caso 6,5, M. Esposito 6,5; Improta 6,5 (dal 48’ s.t. Florio s.v.), Gori 6,5, Castellano 6,5; Sandomenico 6,5 (dal 44’ s.t. Lorenzi s.v.), Fragiello 6 (dal 24’ s.t. Tenneriello 6); Incoronato 6,5. (Parisi, Tommasini, Elia, Mascolo). All. Nutolo 6,5 (Fabiano squalificato). PERUGIA (4-3-1-2) Giordano 6,5; Anania 6, Cacioli 6, Borgese 6, Pupeschi 6; Moscati 5,5 (dal 10’ s.t. Zanchi 5,5), Borghetti 6, Benedetti 6,5; Clemente 6 (dal 40’ s.t. Ferri Marini s.v.); Tozzi Borsoi 6,5, Margarita 6 (16’ s.t. Balistreri 6,5). (Despucches, Russo, Mocarelli, Moneti). All. Battistini 6,5. ARB. Fabbri di Ravenna 6,5. NOTE spettatori 400 circa, incasso nc. Ammoniti Tozzi Borsoi, Gori, Esposito, Pupeschi, Borgese, Benedetti e Borghetti. Angoli 6-8. (g.ar.)

++++

GIUDIZIO MARCATORI Narducci (C) al 5’, Esposito (C) al 9’, Colombaretti (F) al 17’, Masini (C) al 40’ e al 47’ s.t. CATANZARO (3-4-3) Mengoni 6; Mariotti 6,5, Accursi 6 (dal 1’ s.t. Narducci 7), Sirignano 6; Giampà 6, Maisto 6, Quadri 6,5, Squillace 7; Esposito 7 (dal 14’ s.t. Bruzzese 6), Masini 7,5, D’Anna 6,5 (dal 26’ s.t. Bugatti 6). (Scerbo, Mannone, Ulloa, Gigliotti). All. Cozza 7. FANO (4-4-2) Beni 6,5; Colombaretti 6,5, Antonioli 5, Cossu 5,5, Amaranti 6,5; Cazzola 5,5 (dal 14’ s.t. Bartolini 5,5), Ruscio 6, Berretti 5,5, Raparo 5,5; Noviello 6, Innocenti 6. (Orlandi, Misin, Mucciarelli, Zebi, Mancini, Serafini). All. Baldassarri 6. ARB. Ceccarelli di Rimini 6. NOTE spettatori 3.500 circa, incasso nc. Espulso Antonioli al 49’ s.t.; ammoniti Berretti, Cazzola, Masini, Esposito, Bruzzese, Ruscio e Mengoni. Angoli 9-5. (i.m.)

+++

GIUDIZIO MARCATORI Coco (V) all’8', Franchino (VL) al 16', Mancosu (VL) rig. al 23' p.t.; Mancosu (VL) al 34', Cane (VL) al 49' s.t. V. LAMEZIA (4-2-3-1) Forte 6; Franchino 7, Marchetti 6,5, Gattari 6,5, Bonasia 6; Giuffrida 6,5, Cerchia 7; Rondinelli 6 (37' s.t. Visone s.v.), De Luca 7,5 (dal 28' s.t. Lattanzio s.v.), Mancosu 7,5; Romero 6,5 (21' s.t. Cane 6,5). (Calderoni, Mercurio, Mangiapane, Erbini). All. Quarta 7 (Costantino assente). VIBONESE (4-1-4-1) De Filippis 5,5; Di Berardino 4, Salvatori 5, Caridi 5,5, D'Agostino 5; Benincasa 6; Coco 6,5, Corapi 6,5 (dal 17' s.t. Mazzetto 5,5), Vitale 5 (dal 7' s.t. Mastroianni 5), Doukara 5,5; Visconti 5,5 (7' s.t. Cosenza 5,5). (Pronestì, Mercuri, Cosentino, Caraccio). All. Ferrante-Viola 5,5. ARB. Intagliata di Siracusa 7. NOTE spett. 1.300, inc. 6.400 euro. Espulso Di Berardino 23' p.t.; amm. Cerchia, Romero, Caridi, Vitale. Angoli 3-0. (f.c.)

MONTICHIARI

1

RENATE

1

BORGO A BUGGIANO

2

SAVONA

2

PAGANESE

1

GAVORRANO

3

NEAPOLIS

0

APRILIA

3

ENTELLA

1

SANTARCANGELO

0

PRO PATRIA

4

SAMBONIFACESE

1

FONDI

0

ISOLA LIRI

1

CHIETI

2

CELANO

1

GIUDIZIO

++

+++

MARCATORI Rosso (E) al 24’, Altobelli (M) al 36’ s.t. MONTICHIARI (4-4-2) Gambardella 6; Filippini 6,5, Verdi 6,5, Bettenzana 6,5, Materazzo 6,5; Muchetti 7, Dolce 6, Filiciotto 6, Severgnini 5,5 (dal 23’ s.t. Spagna 6); Altobelli 7, Florian 6. (Polizzi, Pedon, Zambelli, Catalano, Ruta, Murano). All. Ottoni 6. ENTELLA (4-3-1-2) Paroni 7; Falcier 6,5, Russo 7, Bertoli 6, Zampano 6,5; Hamlili 5, Favret 7, Garin 5,5; Ciarcià 6 (dal 16’ s.t. Simeoni 6); Lenzoni 6,5 (dal 29’ s.t. Talignani 6), Rosso 7. (Otranto, Fantoni, Musso, Serlini, Lazzaro). All. Prina 6,5. ARBITRO Formato di Benevento 6,5. NOTE spettatori 200 circa, incasso non comunicato. Espulso Hamlili al 18’ s.t.; ammoniti Bettenzana, Altobelli, Favret, Hamlili, Russo e Bertoli. Angoli 6-4. (n.s.)

GIUDIZIO MARCATORE Cortinovis al 31’ s.t. RENATE (4-3-3) Pisseri 7,5; Adobati 6, Cortinovis 6,5, Bergamini 6, Gavazzi 6; Gualdi 7, Cavalli 6, Mantovani 6 (dal 17’ s.t. Gaeta 5,5); Battaglino 6, Mazzini 6 (dal 30’ s.t. Dalla Costa s.v.), Mangiarotti 6 (dal 38’ s.t. Mastrototaro s.v.). (Lenzi, Praino, Ferrari, Valerio). All. Magoni 6. SANTARCANGELO (4-2-3-1) Nardi 6; Arrigoni s.v. (dal 14’ p.t. Fabbri 6,5), Antoniacci 6, Gregorio 6, Locatelli 5,5; Obeng 6, Schiavini 6; Baldinini 6,5 (dal 24’ s.t. Scotto 5,5), Zavalloni 6, Graziani 6; Ferri 5,5 (dal 17’ s.t. Bacchiocchi 6). (Bicchiarelli, Laezza, Bazzi, Tonelli). All. Angelini 6. ARBITRO Mangialardi di Pistoia 5,5. NOTE spettatori 150 circa, incasso non comunicato. Espulso Ogeng al 31’ s.t.; ammoniti Adobati, Dalla Costa, Antoniacci, Obeng, Gregorio e Schiavini. Angoli 0-1. (f.c.)

RISULTATI

CLASSIFICA SQUADRE

++++

GIUDIZIO MARCATORI Serafini (PP) all’8’, Grassi (BaB) al 44’ p.t.; Cozzolino (PP) all’11’ e al 15’, Mora (PP) 23’, Grassi (BaB) su rigore al 34’ s.t. BORGO A BUGGIANO (4-3-1-2) Grandi 5; Tafi 5, Castaldo 5, Settepassi 5 (dal 42’ s.t. Mugelli s.v.), Crociani 5; Maretti 5,5, Tognozzi 5 (dal 15’ s.t. Santini 6), Gialdini 6; Grassi 6,5; Paganelli 6, Gucci 5,5 (dal 22’ s.t. Rocchi 5,5). (Strambi, Di Stefano, Lorenzini, Corsi). All. Firicano 5,5. PRO PATRIA (4-3-1-2) Frasca 6; Gambaretti 6, Rudi 6, Nossa 6, Taino 6; Bruccini 6, Vignali 7, Mora 6,5; Giannone 7 (dal 36’ s.t. Viviani s.v.); Serafini 7, Cozzolino 7 (dal 30’ s.t. Chiodini s.v.; dal 45’ s.t. Artaria s.v.). (Andreoletti, Botturi, Bonfanti, Iuliano). All. Didonè 7 (Cusatis squalificato). ARB. Giovani di Grosseto 6,5. NOTE spettatori 200 circa, incasso di quasi 1.500 euro. Amm. Grassi, Bruccini, Rocchi e Chiodini. Angoli 8-2. (e.c.)

PT

CASALE

PARTITE RETI G V N P F S 45 24 13 6 5 36 21

RIMINI

45 23 14 3 6 28 21

CUNEO

42 23 13 3 7 39 29

SAN MARINO

40 23 12 4 7 42 28

TREVISO (-2)

39 24 11 8 5 36 21

ENTELLA

38 25 10 8 7 35 21

RENATE

35 25 9 8 8 27 24

SANTARCANGELO 33 24 10 3 11 27 25 POGGIBONSI

33 24 9 6 9 34 32

ALESSANDRIA (-2)

30 24 8 8 8 27 28

BORGO A BUGGIANO 30 25 8 6 11 31 36 SAVONA (-4)

29 24 8 9 7 28 23

PRO PATRIA (-13)

28 24 11 8 5 34 22

BELLARIA

28 23 7

MANTOVA

28 24 6 10 8 24 32

GIACOMENSE

27 23 6 9 8 31 37

7 9 26 30

MONTICHIARI (-2) 25 24 7 6 11 31 39 SAMBONIFACESE 24 25 6 6 13 26 43 VALENZANA

15 23 3 6 14 18 35

LECCO

14 24 2 8 14 16 49

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

ALESSANDRIA-CASALE 1-1 BELLARIA-MANTOVA rinviata al 14 marzo BORGO A BUGGIANO-PRO PATRIA 2-4 GIACOMENSE-SAN MARINO rinviata al 14 marzo LECCO-CUNEO 0-2 MONTICHIARI-ENTELLA 1-1 RENATE-SANTARCANGELO 1-0 RIMINI-POGGIBONSI rinviata al 14 marzo SAVONA-SAMBONIFACESE 2-1 TREVISO-VALENZANA rinviata

PROSSIMO TURNO DOMENICA 19 FEBBRAIO ORE 14.30 ALESSANDRIA-RIMINI (sabato 18, ore 20.30) CASALE-GIACOMENSE CUNEO-BELLARIA ENTELLA-SAVONA MANTOVA-BORGO A BUGGIANO POGGIBONSI-LECCO PRO PATRIA-TREVISO (lunedì 20, ore 20.45) SAMBONIFACESE-MONTICHIARI SAN MARINO-RENATE SANTARCANGELO-VALENZANA

(0-1) (4-2) (1-2) (1-1) (2-1) (2-2) (2-0) (2-0) (0-1) (4-2)

MARCATORI 15 RETI Lapadula (San Marino). 12 RETI Grassi (1, Borgo a Buggiano); Rosso (1, Entella); Pera (4, Poggibonsi); Serafini (3, Pro Patria). 11 RETI Taddei (Casale); Perna (3, Treviso).

++

GIUDIZIO MARCATORI Buglio (Sav) su rigore al 13', Zanetti (Sam) al 42' p.t.; Ucha (Sav) al 35' s.t. SAVONA (4-4-2) Aresti 6; Vinatzer 6,5 (dal 15' s.t. Giorgione 6), Quintavalla 5,5, Marconi 6,5, Pellini 6; Demartis 6,5, Molino 7, Buglio 6,5, Mezgour 6,5; Santi 6 (dal 20' s.t. Ucha 6,5), Meloni 5,5 (dal 28' s.t. Biava 6). (Giorelli Risso, Terzoni, Cattaneo, Tonetto). All. Corda 6,5. SAMBONIFACESE (4-4-2) Bonato 6; Caraceni 6, Dal Degan 5,5, Orfei 5,5, Viskovic 6; Creati 6 (dal 23' s.t. Peretti 6), Tecchio 6, Marianeschi 5,5 (dal 40' s.t. Carlini s.v.), Finotto 6,5 (dal 28' s.t. Baltieri 6); Zanetti 6,5. Brighenti 6. (Nardoni, Messina, Ruggeri, Pisani). All. Carnovelli 6. ARBITRO Ferrari di Mestre 6. NOTE spettatori 350 circa, incasso di 1.448 euro. Espulso Carlini al 44' s.t.; ammoniti Tecchio, Molino, Creati, Santi, Marianeschi e Brighenti. Angoli 3-5. (o.ste.)

REGOLAMENTO

Salgono in sei Scendono in nove con nuovi playout Ecco il regolamento della Seconda divisione. PROMOZIONI Salgono dirette le prime due dei rispettivi gironi, più le due vincenti dei playoff: sono ammessi terza, quarta, quinta, sesta e lo svolgimento è il solito. RETROCESSIONI Scendono dirette le ultime tre dei due gironi e altre tre dopo i nuovi playout: si sfidano quartultima e quintultima di ogni girone (andata e ritorno) e chi perde retrocede, le due vincenti si affrontano (andata, ritorno e rigori) e chi perde retrocede.

GIUDIZIO

++

++++

MARCATORE L. Orlando al 42' s.t. PAGANESE (4-3-2-1) Robertiello 6,5; Balzano 6, Pepe 6, Nigro 6, Agresta 6; Galizia 7, Tricarico 7, Giglio 6 (dal 10' s.t. Fusco 6); F. Orlando 6 (dal 31' s.t. Errico 6), Neglia 6 (dal 20' s.t. Cognigni 6); L. Orlando 7. (Stillo, Pastore, Loiacono, Sicignano). All. Palumbo 6. FONDI (3-5-2) Mezzacapo 6; Palumbo 6, Rinaldi 6,5, Conte 6; Alleruzzo 6, Rossini 6, Tamasi 6 (dal 44' s.t. Formuso s.v.), Cucciniello 6,5, Schettino 6 (dal 26' s.t. Chiarini 6); Ricciardo 6, Bernasconi 6 (dal 33' s.t. Finocchio 6,5). (De Lucia, Iovinella, Pacini, Vaccaro). All. Capuano 6. ARBITRO Barbeno di Brescia 6. NOTE spettatori 1.000 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Giglio, Rossini, Bernasconi, Fusco e Alleruzzo. Angoli 6-3. (a.c.)

GIUDIZIO MARCATORI Nohman (G) al 21’, Fioretti (G) al 34’, Nocciolini (G) al 35’, Russo (IL) al 46’ s.t. GAVORRANO (4-2-3-1) Addario 6; Tognarelli 6,5, Miano 7 (dal 42’ s.t. Alderotti s.v.), Dascoli 6,5, Menichetti 6; Lo Sicco 7,5, Nicoletti 6,5; Nocciolini 6,5, Rosati 5 (dal 20’ s.t. Zane 6,5), Pulina 5 (dal 20’ s.t. Nohman 7); Fioretti 7,5. (Santandrea, Sgambato, Manzo, Corbelli). All. Buso 7. ISOLA LIRI (4-3-3) Mariosi 5,5; Paloni 6, Romeo 5,5, Falco 5, La Rocca 5,5 (dal 30’ s.t. Redzic s.v.); Raffaello 6,5 (dal 38’ s.t. Di Lullo s.v.), Costanzo 5,5 (dal 40’ s.t. Lucchesi s.v.), Bussi 5; Martinelli 5,5, Russo 6, Caira 5. (Coletti, Ferrara, Maiorano, Soudant). All. Grossi 5. ARBITRO Casaluci di Lecce 6. NOTE spettatori 200 circa, incasso di 678 euro. Ammoniti Paloni, Nocciolini e Falco. Angoli 6-3. (a.f.)

GIUDIZIO

++

CLASSIFICA

RISULTATI

SQUADRE

APRILIA-CELANO 3-1 ARZANESE-PERUGIA 1-1 CAMPOBASSO-EBOLITANA rinviata al 29 CATANZARO-FANO 4-1 GAVORRANO-ISOLA LIRI 3-1 GIULIANOVA-NORMANNA rinviata al 14 marzo L'AQUILA-MILAZZO rinviata al 14 marzo NEAPOLIS-CHIETI 0-2 PAGANESE-FONDI 1-0 VIGOR LAMEZIA-VIBONESE 4-1 ha riposato MELFI

PT

PERUGIA

PARTITE RETI G V N P F S 55 26 16 7 3 39 18

CATANZARO

52 25 15 7 3 38 17

VIGOR LAMEZIA 50 25 14 8 3 35 18 L'AQUILA

48 24 13 9 2 29 12

PAGANESE

46 26 12 10 4 31 19

GAVORRANO

42 26 11 9 6 42 30

ARZANESE

39 26 9 12 5 33 31

CHIETI

37 24 11 4 9 32 27

APRILIA

36 24 10 6 8 39 30

NORMANNA (-1) 34 24 9 8 7 20 19 FANO (-5)

27 25 9 5 11 29 32

GIULIANOVA (-2)

27 24 8 5 11 27 32

CAMPOBASSO (-2) 27 25 7 8 10 23 29 NEAPOLIS (-2)

26 26 6 10 10 29 37

FONDI

26 26 7 5 14 24 34

MILAZZO

24 25 5 9 11 20 27

VIBONESE

24 26 5 9 12 27 38

EBOLITANA (-1)

23 25 6 6 13 20 38

MELFI (-4)

20 25 6 6 13 27 37

ISOLA LIRI (-2)

18 24 5 5 14 25 35

CELANO

13 25 3 4 18 21 50

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

+++

MARCATORI Berardino al 7' p.t.; Lacarra al 29' s.t. NEAPOLIS (4-2-4) Pettinari 5,5; Moscarino 5, Cancelli 5, Monticelli 5,5, Polverino 5,5; Bianchi 5, Manco 5; Marinucci Palermo 5 (dal 14' s.t. Cariello 5,5), Foggia 5,5, Carotenuto 6 (dal 14' s.t. Caggianelli 5,5), Moxedano 5 (dal 30' s.t. Pellecchia 5). (Sollo, Sansone, Bonanno, De Falco). All. Ferazzoli 5. CHIETI (4-2-3-1) Feola 6,5; Bigoni 6, Malerba 6, Amadio 7, Pepe 6,5; Migliorini 7, Fiore 6; Del Pinto 6 (dal 31' s.t. Petrocchi 6), Sabbatini 7, Berardino 7 (dal 22' s.t. Gammone 6); Lacarra 7 (dal 35' s.t. Alessandro s.v.). (Pelucchini, Serpico, Rossi, Di Noia). All. Paolucci 6,5. ARBITRO Borriello di Mantova 5,5. NOTE spettatori 100 circa, incasso nc. Ammoniti Manco, Foggia, Bianchi, Caggianelli e Malerba. Angoli 8-6. (a.v.)

PROSSIMO TURNO DOMENICA 15 FEBBRAIO ORE 14.30 CELANO-ARZANESE CHIETI-CATANZARO FANO-CAMPOBASSO FONDI-L'AQUILA ISOLA LIRI-MELFI MILAZZO-GAVORRANO NORMANNA-NEAPOLIS (ore 15) PAGANESE-VIGOR LAMEZIA PERUGIA-GIULIANOVA VIBONESE-APRILIA Riposa EBOLITANA

(2-3) (1-2) (3-1) (0-0) (2-1) (1-1) (1-2) (1-1) (1-0) (2-3)

MARCATORI 21 RETI Fioretti (6, Gavorrano). 16 RETI Clemente (4, Perugia). 13 RETI L. Orlando (1, Paganese). 12 RETI Masini (2, Catanzaro); Mancosu (4, Vigor Lamezia). 11 RETI Ceccarelli (3, Aprilia).

GIUDIZIO MARCATORI Bonaiuto (A) al 31’, Pignalosa (A) al 37’, Calderini (A) al 39’ p.t.; A. Croce (C) al 23’ s.t. APRILIA (4-4-2) Bifulco 6; Grieco 6,5, Gritti 6, Aquino 6, Carta 6; Gomes 6, Cruciani 6,5, M. Croce 6 (dal 32’ s.t. Salese 6), Bonaiuto 6,5 (dal 32’ s.t. Lacheheb 6); Calderini 6,5, Pignalosa 6,5 (dal 16’ s.t. Diakite 6). (Pellegrini, Di Libero, Germani, Iovene). All. Vivarini 6,5. CELANO (4-3-3) Liverani 5,5; Funari 5,5, Rapino 6, Bianciardi 6, D’Angelo 5,5; Granaiola 5,5 (dal 18’ s.t. Sciamanna 6), De Risio 5, Marfia 5 (dal 1’ s.t. Barbetti 6); Puntoriere 6 (dal 32’ s.t. Amadio 5,5), A. Croce 6, Luzi 6. (Agostini, Bagaglini, Ferrara, Sabatini). All. Facciolo 6,5. ARBITRO Pierro di Nola 6,5. NOTE spettatori 100 circa, incasso non comunicato. Espulsi Gritti al 6’ s.t. e De Risio al 31’ s.t.; ammoniti Granaiola, Calderini, Bifulco, Gritti e De Risio. Angoli 4-1. (v.a.)

COPPA ITALIA

Mercoledì 14.30 ci sono due gare nei gironi A e B Mercoledì ritorna la Coppa Italia con le partite dei gironi A e B rinviate la settimana scorsa: ecco il quadro e le gare (ore 14.30). GIRONE A Piacenza Lumezzane. Classifica: Tritium e Lumezzane p. 1; Piacenza 0. GIRONE B Carpi Spezia. Classifica: Spal p. 3; Spezia e Carpi 0. GIRONE C Latina Pisa 0 3. Classifica: Pisa e Lanciano p. 3; Latina 0. GIRONE D Foggia Andria 6 1. Classifica: Foggia e Catanzaro p. 4; Andria 0.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012


LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012

di RINO TOMMASI

arebbe un errore scoprire la crisi del tenS nis italiano, almeno nel settore maschile, perché abbiamo perso un incontro di Coppa Davis contro una squadra molto forte. Semmai il modo è stato poco incoraggiante al punto che ci viene il sospetto che forse avremmo perso anche contro le riserve della Repubblica Ceca (Simone Bolelli, nella foto Reuters, autore dell’unica vittoria). Il nostro problema è vecchio di trent’anni, da quando Adriano Panatta ha abbandonato l’attività, ed è evidenziato dai risultati e dalle classifiche. Se il primo giocatore italiano (Seppi)

dallaPrima

lo stomaco all'Inter. Tra un girone e l’altro sono cambiati gli allenatori, non la rima per Gasperini e Ranieri: Novara è sempre amara. Battuta 3-1 dalla neopromossa guidata da Tesser che non aveva ancora vinto in A, ribattuta 1-0 ieri dalla Cenerentola del campionato, ora affidata a Mondonico, al primo successo in trasferta, l’Inter teoricamente fa ancora in tempo a raggiungere il terzo posto. Ma per ottenere il massimo risultato del suo incerto presente, considerato il minimo quando sulle maglie nerazzurre luccicava lo stemma di campioni del mondo, serve un’impresa, anche se i 6 punti di distacco dalla Lazio non sembrano incolmabili. Mai come stavolta, infatti, non basta aggrapparsi ai calcoli, già fatali dopo il successo nel derby, perché le ultime quattro partite con tre sconfitte, senza nemmeno un gol, e un 4-4 con il Palermo, sono un allarme che Moratti non può

Per limitarci a ieri, all’inizio erano in campo soltanto due acquisti dell’estate scorsa: il sempre più impalpabile Alvarez e il promettente Poli, usciti nella ripresa quando è rispuntato il fantasma di Forlan. Nel gennaio di un anno fa, Moratti corse ai ripari acquistando Pazzini, Ranocchia e Nagatomo. Stavolta ha ceduto Motta, che Ranieri voleva trattenere, cercando di rimediare con Palombo, ieri in panchina, e l’infortunato Guarin non utilizzabile in Champions. In questi giorni, invece, la Juve ha battuto il Milan con la doppietta di Caceres, lo stesso Milan ha vinto a Udine con il primo gol di Maxi Lopez, il Cagliari ha piegato il Palermo con gli ultimi arrivati Pinilla e Dessena, il Novara infine ha colpito con il suo nuovo airone Caracciolo.

MOU METTE LA LIGA IN CASSAFORTE LO SPOGLIATOIO REAL GLI DA’ LA LINEA di ALESSANDRO DE CALÒ

on dieci punti di vantaggio sul Barça, la C Liga di Mou è in cassaforte. Nel campionato spagnolo, nessuno è mai stato capace di rimontare un distacco così ampio. Al massimo, il Valencia era riuscito a trionfare ripartendo da un -8: vittima il Real di Carlos Queiroz, portoghese come Mourinho, Ma quello del 2003-04 era un Madrid zavorrato dai galacticos, avanti con gli anni, mentre questo ha un altro passo e un diverso futuro, a prescindere da chi lo guiderà in panchina. Nel 2010, Florentino Perez aveva strappato Mou a Moratti proprio per tentare di interrompere l’intollerabile egemonia del Barça di Pep Guardiola. Allo Special One era appena riuscito il colpaccio contro i blaugrana in Champions; tutto lasciava supporre che potesse concedere, subito, un bis con i blancos. Invece il primo anno è stata una lunga rincorsa in salita, a tratti penosa per i "fuoricampo" accesi attorno alla grande sfida. La Coppa del Re, vinta ai supplementari con un gol di Ronaldo, è una briciola in confronto alla trionfale stagione del Barça, segnata dai successi nella Liga (terzo titolo consecutivo) e nella Champions (seconda coppa sollevata in tre anni), oltre che dalla continua e ostinata esibizio-

ne del miglior calcio del pianeta. Ma quella briciola serve comunque. E’ un cuneo piantato nel fianco delle certezze: fa capire, chiaro e tondo, che anche questo magnifico Barcellona è una squadra battibile. Paradossalmente, il punto di svolta dell’allungo decisivo del Real sul Barça arriva con un pareggio nello scontro diretto al Camp Nou che vale quanto una sconfitta, visto che costa l’eliminazione in Champions, ma pesa molto più di una vittoria, perché dimostra che i blancos possono non essere inferiori sul piano del gioco. Sono le vecchie querce dello spogliatoio che convincono Mou a giocarsela in quel modo, dopo il fallimento del suo modello ultradifensivo, con Pepe spedito a centrocampo per calpestare anche le mani di Messi. Il paradosso è che il Real prende il largo nel momento in cui ritrova la vecchia anima grandiosa, che costringe Mou a uscire dal suo solco per inseguirla e cavalcarla. Va via o resta? Incombe il tormentone su Mourinho mentre il Barça si suicida con le trasferte in Liga (5 pari, 2 kappaò su 11 match) spianando la strada al Madrid. Nel dubbio — ora che non c’è più Zapatero e il governo è tornato alle destre — c’è sempre un arbitro disposto a dare una mano. Al resto ci pensa Ronaldo: la Liga è in cassaforte, la Champions verrà. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Tanto è un gioco di LUIGI GARLANDO

Stephan e Mario già decisivi i figli della nuova Italia Lo hanno dimostrato tutti e due a Udine, a 19 anni, un giorno di febbraio

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IL CINGUETTIO DEL GIORNO

LANCE ARMSTRONG Ex ciclista, 7 volte re del Tour

Ora di partenza in media per una tappa del Tour de France? Mezzogiorno. Sveglia? Alle 9. Questo triathlon... partenza alle 6.45, sveglia alle 3.45. Grande differenza (ieri 2˚ nel Triathlon di Panama) @lancearmstrong

WALTER GARGANO Centrocampista del Napoli

Manca poco piccolo!!! @GarganoOfficial

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loSpunto

giocatori ammessi al singolare sei sono stati eliminati al primo turno, uno al secondo. Solo sfortuna? E’ stato probabilmente un errore consolarci con gli eccezionali risultati delle ragazze che tuttavia hanno vinto per tre volte la Fed Cup senza essere le più forti del mondo (ed è un titolo di merito non indifferente). Non solo ma anche in quel settore abbiamo un problema di ricambio al quale bisognerà provvedere. Forse abbiamo anche un problema di dirigenti, da troppi anni sempre gli stessi. L'unico errore che non dobbiamo fare è quello di essere contenti della nostra situazione.

di STEFANO FROSINI

ignorare. E’ troppo facile prendersela con gli allenatori, considerandoli ciliegie come ha detto Ranieri. Se all’Inter si sono già alternati quattro tecnici in meno di due stagioni, significa che le colpe non sono (soltanto) di chi va in panchina. Più di Benitez, Leonardo, Gasperini e Ranieri, sono stati i mancati, o sbagliati, rinforzi le ciliegie che hanno tirato uno dopo l’altro nuovi errori.

Accantonata l’operazione ricambio dopo la fuga di Mourinho, per eccessiva riconoscenza, fallita l’operazione ricostruzione l’estate scorsa, sottovalutato l’addio di Oriali, l’Inter non ha soltanto il diritto di sperare nel terzo posto. Ha anche il dovere di programmare un nuovo futuro, con un piano di ringiovanimento che punti su giocatori, né troppo acerbi come Coutinho, né troppo consumati come Forlan, possibilmente italiani come Faraoni, senza navigare a vista e soprattutto in sintonia con i desideri dell’allenatore. E proprio perché il terzo posto non è un miraggio, Ranieri dovrà essere supportato, e non sopportato, da Moratti. Se, invece, già si pensa che sia tutta colpa sua, l’Inter rischia di finire sempre più giù, come la Juve un anno fa: fuori dalla Coppa Italia, dalla corsa per lo scudetto, da quella per un posto in Champions e persino in Europa League. Massimo Moratti, 66 anni LAPRESSE

è numero 48 abbiamo un problema. Potevamo avere più fortuna nel sorteggio ma questo non avrebbe migliorato la situazione, anzi ci avrebbe impedito di guardare in faccia la realtà. Volendo cercare una causa o una giustificazione, la potremmo anche trovare nella scomparsa dei raccattapalle, che costituivano la porta d’ingresso dei poveri in uno sport che non è popolare anche se ha molto allargato la base dei praticanti. Ai recenti campionati d’Australia su sette

laVignetta

INTER: PER RISORGERE, RANIERI VA SUPPORTATO NON SOPPORTATO alla grande abbuffata di domenica scorsa, D con nove partite in contemporanea, ai tre avanzi di uno spezzatino surgelato, rimasto sul-

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DAI RACCATTAPALLE AI DIRIGENTI IL TENNIS CHE DOBBIAMO CAMBIARE

ilCaso

di ALBERTO CERRUTI

LA GAZZETTA DELLO SPORT

ipseDIXIT

«

Avverto nei miei confronti la fiducia della società al cento per cento CLAUDIO RANIERI ALLENATORE INTER

Ho solo qualche piccolissimo dubbio: mi hanno ritirato il pass per il parcheggio, l’accredito per lo stadio, e per la trasferta di Champions a Marsiglia, mi hanno fatto un biglietto aereo di sola andata. Ma dovrei preoccuparmi per questo? Vincenzo Cito

Stephan El Shaarawy LIVERANI

Mario Balotelli IMAGE SPORT

uarda la coincidenza. L’Inter aveva alle spalle tre G partite senza vittorie in campio-

derare Balotelli in quel 2010. Il c.t. azzurro fece visita a Milanello, ma non alla Pinetina. «Non ci sono giocatori italiani», si giustificò Lippi. Intanto c’era il glorioso Materazzi di Berlino. E poi meritava due parole il giovane italiano Mario Balotelli, quello dei gol decisivi, che non trema neanche davanti al demonio. Avrebbe fatto molto comodo in Sudafrica. Infatti al momento buono, contro la Slovacchia, la palla del destino è capitata al buon Pepe e siamo tornati a casa.

nato e si presentò a Udine in piena emergenza: 4 squalificati, Thiago Motta al centro della difesa, al posto dell’acciaccato Materazzi. Campionato 2009-2010, 26ª giornata: Udinese-Inter. Più o meno come il Milan che, dopo le sconfitte con Lazio e Juve, e il pari con il Napoli, si è affacciato al Friuli senza 14 giocatori. Momento delicato, che diventa ancora più critico a partita in corso. Quell’Inter capolista andò sotto per un gol di Pepe col rischio di ritrovarsi il Milan a un solo punto; questo Milan è andato in svantaggio per un gol di Di Natale, con la paura di ritrovarsi a 7 punti dalla Juve capolista. E poi? Poi ci hanno pensato due ragazzi di 19 anni, due italiani con un po’ di Africa nel sangue. Nello stesso mese, a febbraio. Guarda la coincidenza. Udine, 28 febbraio 2010: quattro minuti dopo il vantaggio di Pepe, Mario Balotelli tuona in rete il pareggio con uno spettacolare destro di controbalzo. Poi Maicon fa 2-1 e Milito 3-1, grazie a un assist di Balotelli, il migliore in campo. Finisce 3-2 per i nerazzurri. La chiamano la vittoria della svolta, infatti Mou conquisterà il titolo. Quello segnato a Udine da Balotelli verrà definito gol-scudetto. E non è il primo. In coda al torneo 2007-08, Mario aveva segnato gol decisivi a Bergamo e in casa con la Fiorentina. Nel campionato 2008-09: doppietta alla Roma (3-3), gol alla Juve (1-1) e soprattutto prodezza nel 2-2 di Verona col Chievo che di fatto timbra il 17˚ scudetto. Segnare gol decisivi con il sangue freddo, quando agli altri ribolle, non s’impara a scuola. E’ un talento che ti ha messo in tasca il buon Dio. Per questo Lippi forse sbagliò a non consi-

Sabato sera il Milan ha ribaltato la partita a Udine. L’hanno chiamata la vittoria della svolta. Il gol-partita l’ha segnato Stephan El Shaarawy. Magari tra qualche mese lo definiranno gol-scudetto. Di sicuro anche il piccolo Faraone ha ricevuto dal buon Dio il talento del gol decisivo e l’anima salda nel momento del bisogno. Al secondo spezzone di serie A col Milan, Stephan era già in gol, proprio contro l’Udinese. Sabato, con i 19 anni che aveva Balotelli nel 2010, El Shaarawy ha strappato il Diavolo dall’inferno e l’ha trascinato in testa alla classifica, istigando il pareggio di Maxi Lopez e firmando il 2-1. Prandelli, in attacco, è più attrezzato di Lippi nel 2010: ha Balotelli e una ricca batteria di punte. Ma non perde di vista la crescita del Faraone, che migliora al ritmo dei predestinati. Il c.t., educatore di anime verdi, sa che un giovane pronto è meglio di un senatore imperfetto. Noi già pregustiamo la suggestione della coppia Balotelli-El Shaarawy, che potrebbe spianarci la strada per il Mondiale brasiliano. Due ragazzi figli della nuova Italia, con lo stesso talento in tasca: lo hanno dimostrato passando da Udine in un giorno di febbraio, quando avevano 19 anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012


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MOTORI MONDIALE RALLY QUATTRO SCANDINAVI DAVANTI A TUTTI NEL SECONDO APPUNTAMENTO IRIDATO Mads Ostberg per il terzo posto. Il capo Malcolm Wilson lo assolve ricordando che era solo la sua seconda gara con la Fiesta, ma è facile che si aspettasse qualcosa di più. Dietro anche a Evgeny Novikov, di nuovo convincente, Sébastien Loeb non nasconde una certa delusione, ma si consola con i 3 punti supplementari intascati con il miglior tempo nella «Power Stage» che, sommati a quelli del 6˚ posto, gli consentono di restare in testa alla classifica iridata: «Poteva andarmi anche peggio...».

Latvala, l’uomo delle nevi fa bis in Svezia Il fordista ripete il trionfo del 2008 e sale in classifica Loeb limita i danni centrando 11 punti GUIDO RANCATI

Tutto è bene quel che finisce bene. E alla fine della sfida sul ghiaccio e sulla neve scandinavi, Jari-Matti Latvala torna a sorridere. «Non è stato un fine settimana semplice. Dopo il passo falso al Montecarlo, avevo addosso una pressione enorme: sapevo di non poter sbagliare di nuovo, ma ero an-

che certo che per continuare a pensare al titolo dovevo vincere». L’ha fatto. Sulle strade dove quattro anni fa aveva firmato il suo primo rally iridato, il finlandese della Ford ha aggiunto un’altra perla (la sesta) alla sua collanina di vittorie. Brivido I tabulati danno la misura dell’autorità con la quale s’è imposto: in testa dopo la 3ª prova, ha ripreso il pallino sul finire della prima giornata e non l’ha più mollato. Ha legittimato il successo mettendosi tutti dietro in 9 delle 24 prove speciali in programma. S’è anche concesso un brivido imprevisto nel terz’ultimo tratto cronometrato: primo con oltre mezzo minuto di vantaggio su Mikko Hirvonen, ha incoccia-

to una pietra con la ruota anteriore destra. «Ovviamente non stavo più attaccando, ma non sono riuscito a evitarla e quando mi sono reso conto che la gomma si stava afflosciando mi si è gelato il sangue», confessa Latvala. Non s’è fermato, ha solo ridotto il ritmo per evitare guai maggiori e al controllo-stop, preso atto di avere ancora una buona manciata di secondi di vantaggio, ha tirato il fiato. Poi, per chiarire bene le sue intenzioni, è andato a vincere la prova successiva.

Classifica Rally di Svezia: 1. Latvala (Fin-Ford) in 3h18’28"3; 2. Hirvonen (Fin-Citroën) a 16"6; 3. Ostberg (Nor-Ford) a 38"8; 4. P.Solberg (Nor-Ford) a 1’14"3; 5. Novikov (Rus-Ford) a 2’41"4; 6. Loeb (Fra-Citroën) a 2’55"1. Mondiale (dopo 2 tappe): 1. Loeb 39 punti; 2. Hirvonen 32; 3. P.Solberg 31; 4. Latvala 26. Prossima tappa: 8-11 marzo Rally del Messico.

Delusione Per un pilota Ford

che ride, un altro che mastica amaro. Anche lui rallentato da una gomma squarciata da una pietra, Petter Solberg ha perso il duello tutto norvegese con

Il finlandese Jari-Matti Latvala, 26 anni: 6 centri nel Mondiale EPA

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«Aprilia, solo un gallo canterà» Biaggi al primo test Superbike: «Laverty? Un compagno veloce, ma a Portimao io ero senza staff...» la scheda CINQUE VOLTE IRIDATO

Max Biaggi è nato a Roma il 26 giugno 1971. Ha corso 7 anni in 250, 4 in 500 e 4 in MotoGP. Ha vinto 4 Mondiali in 250: 3 con l’Aprilia e 1 con la Honda. Ha conquistato 42 GP e 56 pole. Capitolo Superbike: sta per iniziare la sua sesta stagione, la quarta con l’Aprilia. Ha vinto il titolo 2010. Convive con Eleonora Pedron e ha due figli ALEX PHOTO

PAOLO GOZZI

sto è l’anno della verità e daremo battaglia». Avversari «I campioni Che-

Tra i 24 iscritti al Mondiale Superbike Max Biaggi guarda tutti dall’alto in basso: per anagrafe (41 anni il 26 giugno), esperienza (23a stagione di corse), palmares (5 titoli, 58 vittorie) e carisma. Nella notte italiana, per la prima delle 5 giornate di test a Phillip Island (Australia) prima del via iridato il 26, il fuoriclasse dell’Aprilia si è lanciato alla riconquista della corona strappatagli nel 2011 da Carlos Checa con la nemica Ducati. Tra scrosci di pioggia e squarci di sole tipici del periodo, ecco il Max-pensiero alla vigilia.

Handicap «I 6 kg di zavorra sulla Ducati sono uno specchietto per le allodole. Fosse un problema avrebbero girato tutto l’inverno per risolverlo, invece Checa debutta con la 2012 qui. Non sono preoccupati...».

Futuro «Sono in gran forma e

Squadra «In inverno c’è stata

«

Sono in forma, niente pantofole! Ducati con 6 kg di zavorra? Per loro non è un problema

ca-Ducati restano il binomio da battere. La Bmw ha cambiato moto, squadra e preso Melandri, quindi diventa pericolosa. Kawasaki e Honda sono le incognite, poi ci sono le sorprese come il francese Guintoli: nessuno lo considera, ma a Phillip Island va fortissimo, e potrebbe vincere».

l’inattesa fuga di cervelli dall’Aprilia. Ho perso tutto il team e sul momento mi sono arrabbiato, poi ho capito che le corse sono il regno dell’opportunismo e la riconoscenza è merce rarissima. L’Aprilia ha risposto bene, ho un nuovo capotecnico e meccanici all’altezza. A fine anno vedremo se ci ho rimesso più io o il mio vecchio staff». Capo «Lavorerò con Aligi Dega-

MAX BIAGGI PILOTA APRILIA SBK

motivatissimo. A fine stagione scade il biennale con Aprilia e mi sembra che loro siano ben disposti. La mia compagna Eleonora Pedron non mi vede ancora pronto per stare a casa in pantofole. Se mi richiamassero in MotoGP? Valuterei...». Moto «Abbiamo vinto nella stagione del debutto (il 2009, a Brno, n.d.r.) e conquistato il Mondiale nella seconda stagione: fare così in fretta è stata una sorpresa anche per noi. Nel 2011 siamo rimasti in gioco per il bis finché la sfortuna non ci ha tagliato fuori. Quando mi sono rotto il piede, senza cadere, ce la stavamo giocando. E perdendo 6 gare siamo arrivati comunque terzi. La Rsv4 è un progetto maturo, tra 2 anni arriverà il nuovo modello. Que-

nello, l’ex capotecnico di Simoncelli. Il primo test servirà per conoscersi. Io sono diverso da Marco, ma con Aligi ci aiuteremo a vicenda. Non porterò su tuta e casco alcun segno del Sic: credo che il cordoglio non vada esibito. Quel che provo lo porto dentro». Compagno «Laverty è un compagno tosto. È giovane, ma può vincere gare e lottare per il titolo. Non puoi aspettarti aiuti da nessuno, in pista sei solo con te stesso. Nei test di novembre a Portimao è stato un pelo più veloce di me, ma non fa testo, perchè non avevo la mia squadra. L’Aprilia ha messo due galli nello stesso pollaio, alla fine solo uno canterà». Strategia «In Superbike decidi la tattica in gara, perchè avversari e condizioni cambiano in un baleno. Ho curato la preparazione nei minimi dettagli per partire subito forte. In Australia sarò al 98 per cento, dalla quarta gara a Monza (con un nuovo motore, n.d.r.) andremo al massimo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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14 TAPPE NEL 2012 Questo il calendario Sbk 2012

26 febbraio Australia Phillip Island 1 aprile Italia Imola 22 aprile Olanda Assen 6 maggio Italia Monza 13 maggio Europa Donington 28 maggio Stati Uniti Salt Lake City 10 giugno San Marino Misano 1 luglio Spagna Aragon 22 luglio Repubblica Ceca Brno 5 agosto Gran Bretagna Silverstone 26 agosto Russia Mosca 9 settembre Germania Nürburgring 23 settembre Portogallo Portimao 7 ottobre Francia Magny Cours

Taccuino SUPERCROSS

Villopoto re a S. Diego (m.z.) Seconda vittoria con secutiva di Ryan Villopoto nella 6a tappa del Supercross Usa a San Diego (California) davanti a 60.000 spettatori. Così l’ufficiale Kawa saki consolida il primato, battendo Chad Reed (Honda) che a 2 giri dal la fine era passato in testa; 3o Ryan Dungey (Ktm). Nella Lites Wilson (Kawasaki) ha preceduto Tomac (Honda) e gli ha tolto il comando in campionato; 16o Musquin (Ktm),2o in qualifica, ma caduto in gara.

SBK INGLESE

Haga sulla Yamaha Con i test in Australia parte il Mondiale Superbike ma non c’è uno dei suoi eroi, Noriyuki Haga. Il giapponese, però, potrebbe evita re la pensione anticipata. In Gran Bretagna danno infatti per pratica mente concluso l’accordo tra Haga e la squadra Yamaha Swan, al po sto di Ian Hutchinson, vittima di un infortunio durante un’esibizione, per il campionato Superbike britan nico, che scatta nel week end di Pa squa (6 8 aprile) a Brands Hatch.

SOLIDARIETA DA CORSA

Sponsor per Giorgi Da giorni su Facebook si è scatenata una corsa per sensibiliz zare qualche finanziatore che pos sa aiutare Simone Grotzkyj Giorgi. È stato creato un gruppo con quasi 400 aderenti, molto attivi con mes saggi a raffica. Il pesarese, malgra do sia stato appiedato a 6 gare dal la fine, nel 2011 è stato il migliore degli italiani in 125 (16o) ma per ora non ha trovato una Moto3.

ì1 SUPER SERIES

Gare rinviate al 2013 (g.cor.) Liuzzi, Fisichella, Ale si, Frentzen e Villeneuve non sono arrivati e nemmeno i piloti indiani. Così la i1 Super Series è morta pri ma di iniziare. Nel fine settimana si dovevano disputare in Qatar le pri me 2 gare con le barchette Radical SR3, ma gli organizzatori hanno spostato la serie al 2013 (erano già saltate le gare in Malesia e India). Il problema è l’indisponibilità dei trac ciati e dei piloti, ma anche dei pro prietari dei team: «Ci vuole tempo — hanno detto — per educare i tifosi e costruire il sostegno delle città in diane che dovevano dare il nome alle squadre».


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Questi avvisi si ricevono tutti i giorni 24 ore su 24 all’indirizzo internet:

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CICLISMO GIRO DELLA PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA nium olimpico. Dobbiamo attenderci un altro botto?

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«Non credo: se dovessi salire sul podio sarei sorpreso anch’io, sebbene la condizione sia superiore alle attese. Diciamo che l’obiettivo ragionevole è un piazzamento intorno al 5˚ posto. Sono tornato in pista solo negli ultimi giorni e lavori specifici particolari ne ho svolti pochi».

NESSUNO COME LUI NEL 2012

5

le vittorie di Elia Viviani nel 2012: 6ª tappa Tour de San Luis; Gp Costa Etruschi a Donoratico; 1ª e 2ª tappa più classifica Giro Provincia di Reggio Calabria

In quale delle sei specialità dell’omnium pensa di essere più indietro?

«In questo momento nel chilometro, ma in chiave Mondiali (a Melbourne dal 4 all’8 aprile, ndr) e poi per l’Olimpiade c’è tutto il tempo per colmare il gap. Nel giro lanciato, invece, ho già avuto buoni riscontri dagli ultimi allenamenti, mentre l’inseguimento è un punto di domanda: tenere un ritmo da 119-121 pedalate al minuto in questo momento mi è quasi impossibile. Le altre specialità (eliminazione, scratch e corsa a punti, ndr) sono come sempre un terno al lotto».

4

Tom Boonen (Bel) 7ª tappa Tour de San Luis; 1ª e 4ª tappa più classifica Giro del Qatar

4

André Greipel (Ger): Circuito di Adelaide; 1ª e 3ª tappa più classifica Tour Down Under

Elia Viviani, 23 anni il 7 febbraio, sul traguardo di Reggio Calabria: in meno di due anni tra i pro’, il veronese ha già vinto 17 corse LUCA BETTINI

Viviani, e 5!

«Pista e strada a Londra? Io sono pronto a tutto» 3

Jonathan TiernanLocke (Gb): 1ª e 4ª tappa più classifica Giro del Mediterraneo

Domina a Reggio: volata e classifica, 5 trionfi in 16 giorni. «Sogno l’oro olimpico nell’omnium. E studio il percorso della gara in linea» PAOLO MARABINI

Ancora lui. Sempre lui. Come due settimane fa in Argentina al Tour de San Luis. Come sette giorni dopo a Donoratico. E come sabato nella 1ª tappa del Giro della Provincia di Reggio Calabria, che ieri, sul traguardo di Reggio, lo ha visto di nuovo davanti a tutti allo sprint, ancora quasi per distacco, davanti al solito Daniele Colli finitogli di nuovo alle spalle, sia al traguardo sia nella classifica finale. Elia Viviani è il corridore del momento, oltre che una delle grandi speranze del nostro ciclismo, ancora diviso tra strada e pista. Elia, che effetto fa, dopo dieci giorni di corsa, essere già a quota cinque successi, davan-

Video su Gazzetta.it

«

Da giovedì corro in Coppa a Londra: la condizione è superiore alle attese, mi sono sorpreso pure io

CON MISS ITALIA ELIA VIVIANI FA FESTA CON LA CALABRESE STEFANIA BIVONE, MISS ITALIA (BETTINI)

ti a tutti, meglio anche di Tom Boonen?

«Per la verità non mi aspettavo di partire così bene. Per ora è un bell’effetto, ma siamo solo all’inizio: i miei grandi traguardi sono più avanti». Tutto facile anche stavolta?

«La volata lo è diventata grazie anche all’ottimo lavoro dei miei compagni. Ma la tappa è stata più dura rispetto a sabato. Temevo i 13 km della salita del Sant’Elia, invece li ho superati bene. Ed è questo che mi conforta e mi dà grande morale. Quando ho vinto in Argentina e a Donoratico non avevo avuto le stesse sensazioni». Il prossimo appuntamento è da giovedì a Londra con la Coppa del Mondo su pista, con in palio i punti decisivi per l’om-

«Città sicure per i ciclisti» con la Gazzetta La Gazzetta dello Sport ha sposato la campagna del giornale inglese Times su «Città sicure per i ciclisti». Per appoggiare l’iniziativa, mandate una email a salvaiciclisti@gazzetta.it

Dopo la Coppa del Mondo tornerà su strada: Parigi-Nizza per preparare la prima Sanremo. Un pensierino alla Classicissima?

«La Liquigas ha diverse carte da giocare: Nibali ci ha già provato nelle ultime due edizioni, Sagan è un’altra punta importante. Io posso essere un’alternativa, ma la Sanremo per me è un salto nel buio: non l’ho mai fatta, inoltre non so come posso rispondere dopo quasi 300 km di corsa». E i Mondiali su pista?

«A Melbourne farò tre gare: lo scratch per rompere il ghiaccio (è vicecampione in carica, ndr), l’omnium per la vittoria, l’americana come va».

A

COLLI 2˚ E FELICE

S ARRIVO 1. Elia VIVIANI (Liquigas-Cannondale) km 191 in 4.45’, media 40,200; 2. Daniele Colli (Type 1: nella foto Bettini); 3. Max Richeze (Arg, Nippo); 4. Cesaro; 5. Maggiore; 6. Favilli; 7. Baggio; 8. Viganò; 9. Colbrelli; 10. Corioni; 11. Serpa (Col): 29. Cunego a 7". CLASSIFICA FINALE 1. Elia VIVIANI (Liquigas-Cannondale) 8.31’; 2. Colli a 8"; 3. Favilli (FarneseSelle Italia) a 16"; 4. Max Richeze (Arg); 5. Cesaro a 20"; 6. Baggio; 7. Frapporti; 8. Preidler (Aut); 9. Cimolai; 10. Rocchetti; 26. Cunego a 27"; 60. Moser a 1’30"

È vero che in questi giorni a Londra andrà a provare anche il percorso della gara in linea su strada?

«Sì, probabilmente mercoledì: non si sa mai. Comunque all’Olimpiade il mio grande obiettivo sarà l’omnium. E la preparazione nel mese precedente, subito dopo il Giro d’Italia, sarà finalizzata tutta per la pista. Se poi dovessi essere convocato anche per la strada, non mi tirerò certo indietro. Le due gare sono compatibili, la doppia partecipazione è assolutamente possibile: un impegno non rischia affatto di compromettere l’altro». Non rischia di tirarsi il collo e di ingolfarsi?

«Non penso, finora sono sempre riuscito a gestirmi bene con le due attività, grazie anche alla Liquigas che mi lascia tranquillo. E poi io non sono uno che si stressa più di tanto».

S Garzelli 3˚ Il gran finale sul Mont Faron non c’è stato, per neve: così l’ultima tappa del Giro del Mediterraneo si è fermata al Col de Gardes (Tolone). Successo di Jonathan Tiernan-Locke (Gb, Endura), 1˚ anche in classifica, con 17" su Navarro (Spa) e Stefano Garzelli (Acqua& Sapone) al debutto BETTINI

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA PROTESTA MANIFESTAZIONI A PINTO, DOVE VIVE IL CORRIDORE, E A VALLADOLID

A BRESCIA

In 2000 per difendere Contador

Pozzato già operato Mercoledì sale sui rulli

PINTO (Madrid)

Armstrong è secondo nel Triathlon di Panama Si sta preparando per l’Ironman alle Hawaii, ottobre: Lance Armstrong, 40 anni, è arrivato 2˚ nel Triathlon a Panama REUTERS

«Noi siamo tutti Alberto». E sono scesi in piazza in duemila per difendere il loro idolo, Alberto Contador, e protestare contro la squalifica di 2 anni inflitta dal Tas al madrileno per la positività al Tour 2010: nelle stesse strade di Pinto dove festeggiavano il ritorno del corridore dopo i trionfi in bici. Persino il Club Atletico Pinto, la squadra di calcio che milita in Terza Divisione, ha giocato con questa maglietta gialla di protesta. I sostenitori indossavano una maschera con il volto di Contador, al quale il Tas ha tolto le vittorie del Tour 2010 e del Gi-

«Noi siamo tutti Alberto»: lo slogan presente anche sulle maglie della squadra di calcio

ro 2011: lo stop finirà il 6 agosto. Alberto, al rientro da una seduta di allenamento con una maglietta bianca, li ha voluti salutare dal balcone del comune. Una manifestazione simile si è svolta a Valladolid. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ieri mattina Pippo Pozzato è stato operato a Brescia dopo la frattura alla clavicola destra rimediata nella tappa finale in Qatar. L’ha operato il professor Terragnoli: mezz’ora per togliere la placca alla clavicola sinistra (rotta nel 2011) e metterne una in quella destra. Mercoledì il vicentino della Farnese Selle Italia vuole salire sui rulli BETTINI


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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BASKET LA 4a GIORNATA DI RITORNO IN SERIE A l’Analisi di LUCA CHIABOTTI

Serie A: dura e divertente Ma di qualita? Sassari che vince a Milano, Roma che batte Varese, Cremona che supera Bologna: bel campionato, vero? Diciamo divertente e duro, per chiunque. Ma ancora una volta senza una squadra, esclusa Siena, che riesca a giocare con un minimo di continuità ad alto livello. Milano vince tre partite di fila uscendo da una profonda crisi? La quarta fa ridere: arriva Bremer e va in crisi di personalità Cook. Abbiamo speso parole e speranze per la Virtus che vinceva giocando anche bene? Due sconfitte di fila nel momento di diventare grande. Cantù fa provare sensazioni forti in Europa? In campionato è da sei. La mancanza di continuità è un segnale di mediocrità dal quale forse solo la Bennet potrà porre rimedio quando correrà, speriamo più tardi possibile, con un solo obbiettivo. Così tutti guardano alle Final 8 come alla sola manifestazione dove tutto è possibile, anche battere Siena, con una sola grande partita. Errore: ce ne vogliono tre per vincere la coppa. E siamo daccapo: chi può riuscirci se non la Mps?

Hosley: 31 punti Sassari in festa Milano torna giù La Dinamo, senza Travis Diener, sempre in vantaggio. Scariolo: «Grave sottovalutazione» MILANO SASSARI

71 81

(19-28, 33-41; 53-63) EMPORIO ARMANI MILANO: Cook 9 (1/1, 1/4), Bremer 17 (8/12, 0/5), Mancinelli 2 (1/3), Fotsis 6 (3/3, 0/2), Bourousis 10 (4/4, 0/2); Giachetti (0/2), Hairston 2 (1/2, 0/2), Nicholas 2 (1/2, 0/3), Rocca 8 (3/8), Melli (0/1), Gentile 15 (3/7, 1/1). N.e.: Filloy. All.: Scariolo. BANCO DI SARDEGNA SASSARI: Pinton 8 (1/1, 2/3), D. Diener 13 (4/7, 0/6), Hosley 31 (9/15, 3/5), Plisnic 8 (2/3, 0/1), Easley 12 (4/5); Metreveli 4 (2/7), Binetti (0/1), Devecchi 3 (0/1, 1/5), B. Sacchetti 2 (0/1 da 3), Vanuzzo (0/2, 0/1). N.e.: T. Diener. All.: R. Sacchetti. ARBITRI: Paternicò, Weidmann, Biggi. NOTE - T.l.: Mil 15/19, Sas 19/23. Rimb.: Mil 42 (Rocca 9), Sas 34 (Hosley 6). Ass.: Mil 10 (Bremer 3), Sas 11 (Pinton 4). Progr.: 5’ 12-12, 15’ 23-32, 25’ 41-51, 35’ 61-72. Usc.5f.: Pinton 36’57" (66-76), Rocca 38’15" (69-77). Spett.: 3900 per 31.000 euro.

PAOLO BARTEZZAGHI MILANO

La leggerezza di Sassari denuda i limiti di Milano che, dopo le vittorie con Pesaro, a Bologna e con Kazan in Eurolega, deve aver pensato di aver superato i problemi emersi da Natale in poi. La straordinaria partita di Quinton Hosley si contrappone alla sterilità dell’attacco di Milano che si aggrappa ai giochi a due tra JR Bremer e Mason Rocca, ma deraglia da tre punti con la peggior serata stagionale: 2 su 19, 11%. «Stavolta sono veramente arrabbiato - dice Sergio Scariolo — abbiamo commesso un gravissimo errore di presunzione. Forse abbiamo pensato alla facile vittoria dell’andata e al fatto che non ci fosse Travis Diener. Una sottovalutazione assolutamente colpevole». Meo Sacchetti stravince: «Magari con Travis avremmo perso. Ha il solito problema a

COPPA ITALIA A TORINO

Il campionato si ferma Da giovedì Final Eight TABELLONE APRE SIENA-SASSARI POI MILANO-BOLOGNA QUARTI 16 febbraio, ore 17.45

SEMIFINALE 18 febbraio, ore 17.45

QUARTI 17 febbraio, ore 17.45 FINALE Domenica 19 febbraio, ore 17

16 febbraio, ore 20.30 4 Milano 5 Bologna

2 Pesaro 7 Venezia SEMIFINALE 18 febbraio, ore 20.30

17 febbraio, ore 20.30 3 Cantù 6 Avellino RCS

Si parte, giovedì a Torino. E’ iniziato il conto alla rovescia per la manifestazione più divertente del basket italiano, le Final Eight di coppa Italia che si disputeranno dal 16 al 19 febbraio al PalaOlimpico di Torino. Siena ci arriva da favorita col massimo vantaggio in classifica sulla seconda ottenuto finora durante la stagione (6 punti). L’anno passato si presentò a Torino con 8 punti in più di Milano e Cantù. Curiosità: i milanesi anche allora furono sconfitti in casa alla vigilia da una outsider: Biella. Neve La neve ha sistemato un

calendario che vedeva favorite le squadre che disputeranno i quarti il giovedì, e hanno un giorno di riposo in più in vista delle semifinali. Le 4 formazioni impegnate venerdì non hanno giocato ieri potendo tirare il fiato in vista delle Final Eight. Tra le novità della manifestazione, il debutto del play della Bennet Cantù, Doron Perkins: i canturini, torna-

Hosley Come se fosse la squa-

dra teoricamente più forte, la Dinamo mantiene il vantaggio dalla metà del primo quarto alla fine per la 5a vittoria di fila. Hosley ha iniziato lo show nel primo parziale con 11 punti, si è riposato nel secondo (zero), poi 12 nel terzo di cui 10 consecutivi nel finale e 8 nell’ultimo: totale 31. Uscito Stefano Mancinelli per un risentimento muscolare (oggi l’ecografia), non ci sono stati difensori o zona in grado di fermarlo. Lo statunitense con passaporto georgiano non aveva mai segnato così tanto in serie A e finora si era segnalato come difensore: è il quinto migliore ai recuperi. Preso il primo

Attacco Invece Milano da tre non segna mai e perde 19 palloni, 5 solo Omar Cook che non ne aveva sprecati mai così tanti. Il play appare in difficoltà con l’arrivo di Bremer. Ci ha provato Gentile attaccando il canestro e subendo falli. Ed è rientrato Hairston, assente dalla sconfitta del 26 dicembre a Cantù. Esita subito quando riceve la prima palla in lunetta, ha spazio e non tira. Non è ancora pronto, evidentemente. Gli ha fatto posto Radosevic, nel turnover dei sette stranieri di Milano. «Se fai 2 su 19 al tiro da tre - dice Scariolo - non è questione di volontà o testa, è balistica dura e pura. Aver sbagliato molti tiri aperti ci ha condizionato. Loro hanno chiuso l’area, forzando le nostre palle perse. Questa è una sberla. Se non ci sei al 100% con la testa, perdi. E arriva il momento in cui ci si stufa di prendere responsabilità che non sono proprie. Ma sono l’allenatore e lo devo fare. Perché il punto di partenza di ogni lavoro, non solo nello sport, è che ognuno dia il 100 per 100 di se stesso». Non è stato il caso di Bourousis, Cook e Nicholas. Sacchetti se la gode: «È sempre bello vincere a Milano soprattutto per chi come me è stato a Varese e non passava molte volte qui». Altri tempi. Oggi il Forum fischia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

NBA I KNICKS VINCONO LA 5 GARA DI FILA NBA RISULTATI

1 Siena 8 Sassari

un piede, abbiamo provato prima della partita ma non aveva la faccia di chi avrebbe potuto giocare. Senza di lui, siamo stati bravi a livello mentale. Mi ricorda gara-1 dei quarti dello scorso anno: vincemmo qui proprio senza Diener».

vantaggio con un 9-0 nel primo quarto, la Dinamo si è fatta avvicinare più volte senza mai cedere: -6 nel secondo quarto (29-35), -4 nel terzo (39-43) e nell’ultimo quarto (59-63). «Pensavo che a un certo punto avrebbero fatto due triple di fila e ci avrebbero preso», dice Sacchetti.

ti da Tel Aviv su Roma per andare direttamente a Pesaro, hanno poi cercato di partire per Milano ma sono stati bloccati nella Capitale e senza bagagli. Programma Quarti di finale: 16/2, 17.45 Montepaschi Siena-Banco Sardegna Sassari, 20.30 Emporio Armani Milano-Canadian Solar Bologna. 17/2: 17.45 Scavolini Siviglia Pesaro-Umana Venezia, 20.30 Bennet Cantù-Sidigas Avellino. Semifinali, 18/2: 17.45 vincenti dei quarti del 16/2, 20.30 vincenti dei quarti del 17/2. Finale, 19/2: ore 17. Biglietti Sono in vendita online

su www.ticketone.it. Per qualsiasi informazione, il sito dedicato è www.final8.it. Televisione Tutte le gare sono in diretta su La7d. La finale e la prima semifinale del sabato verranno tramesse in diretta su La7. Inoltre, sarà possibile seguirle in streaming on demand su www.la7.it.

Denver vince Bryant 27: Lakers battono Toronto Sabato: Charlotte-LA Clippers 86-111 (K. Walker19; Griffin 21), Indiana-Denver 109-113 (Granger 26, D.West 22; T.Lawson 27, Afflalo 23), Cleveland-Philadelphia 84-99 (Jamison 20; Holiday 20), New Jersey-San Antonio 89-103 (D.Williams 27; Neal 18), Minnesota-New York 98-100 (Love 32, Pekovic 21; Lin, Shumpert 20), Dallas-Portland 97-94 (Nowitzki 20; Aldridge 33), Milwaukee-Orlando 94-99 (Gooden 21; J.Richardson 31), Sacramento-Phoenix 84-98 (Cousins 28; Dudley 20). Ieri: Toronto-LA Lakers 92-94 (Calderon 30; Bryant 27)

Lin, la favola continua Che sfida con Rubio Jeremy Lin contro Ricky Rubio: chi avrebbe mai immaginato che il piatto forte del sabato della Nba sarebbe stata la sfida tra un giocatore praticamente sconosciuto una settimana fa e un rookie catalano di 21 anni? Ma soprattutto, chi avrebbe immaginato di godersi una grande partita di pallacanestro grazie alle caratteristiche tecniche di questi due ragazzi ai quali Mike D’Antoni e Rick Adelman hanno messo in mano Knicks e Timberwolves senza pensarci un secondo di troppo? Quinta Vince New York la quin-

DONNE

Taranto e Schio volata di testa Domani All Star Domani a Parma (ore 20.30, Rai Sport 1), si gioca l’All Star Game con il debutto sulla panchina azzurra di Roberto Ricchini, 5a giornata: Cus Cagliari GMA Pozzuoli 81 77 (Micovic, Adams 17), Alcamo Le Mura Lucca 57 53 8 (Hampton 20), Famila Schio Pool Comense 79 52 (McCarville 17), Taranto Lavezzini Parma 73 59 (Mahoney 18). Rinviate: Roberta Faenza Bracco Sesto S.G., Erg Priolo Liomatic Umbertide. Classifica: Taranto, Schio 26; Comense 22; Lucca 20; Umbertide, Parma 18; Faenza, Sesto 14; Pozzuoli 10; Priolo 8; Cagliari 6; Alcamo 4.

ta gara di fila da quando Lin ha salvato la panchina del grande Mike dimostrando, alla media di 27 punti a partita, che nella Nba si può avere successo anche senza le stelle (Anthony e Stoudemire ancora fuori) se hai un playmaker vero che sa guidare una squadra in sintonia col suo coach. La prestazione di sabato, probabilmente, è stata la peggiore nella striscia miracolosa di Lin: fino a 40" dalla fine lo scontro tra le due sensazioni lo aveva vinto Rubio. Ma, proprio per questo, è stata ancor più significativa per spiegare il momento di grazia in cui si trova il play cinese-californiano. Lin segna 15 dei 20 punti totali nel primo tempo, la ripresa è un’incubo: 1/12 al tiro. Ma i Knicks smettono mai di muovere la palla, trovando altri protagonisti, il rookie Iman Shumpert, Landry Fields e il tiratore Steve Novak, autore di due triple negli ultimi minuti, una per il pareggio a quota 98 a 36" dalla sirena. E mentre Rubio (che ha marcato

Jeremy Lin, 23, contro Rubio: ha segnato 20 punti contro Minnesota AP

Lin mentre D’Antoni lo ha affrontato con Fields) buttava con due palle perse negli ultimi 26" l’ottima gara sua e dei Timberwolves (strepitoso Love, anche 21 rimbalzi), Lin ha dimostrato di che pasta è fatto. Finale A 4" dalla sirena, nonostante avesse sbagliato praticamente tutto dal riposo, di fronte al primo possibile mancato lieto fine della sua favola, è partito in uno contro uno, subendo fallo e realizzando il libero del vantaggio dopo aver sbagliato il primo. Dove può arrivare uno che sa giocare a pallacanestro e ha una forza mentale così? «Ho faticato parecchio stasera — ha detto Lin alla fine della gara, esausto — ma tutti i

compagni sono saliti di livello. Anche quando ho sbagliato il primo libero, non ero preoccupato. Non posso dirvi quanto ami giocare in questa squadra, sono tutti così altruisti». D’Antoni parla di «chimica incredibile» trovata da un gruppo di giocatori di secondo piano. E adesso, al ritorno dei big? «Sarà come quando c’era Billups assieme a Melo — dice Mike —. Anthony è un grande giocatore di pick and roll. Credo che funzionerà». Intanto, nella Nba oscurata in tutto il mondo da Lin, gli Spurs hanno vinto la settima gara di fila e recuperato Ginobili dopo 40 giorni. Ma nessuno ne parla. chiabo © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012

RISULTATI PESARO-CANTÙ CREMONA-BOLOGNA MILANO-SASSARI CASALE-CASERTA SIENA-BIELLA VARESE-ROMA AVELLINO-TERAMO MONTEGRANARO-VENEZIA Riposa: TREVISO

rinv. 83-80 71-81 76-77 104-78 76-78 29/02 13/03

CLASSIFICA SQUADRE SIENA MILANO BOLOGNA SASSARI VENEZIA PESARO CANTU’ AVELLINO VARESE CASERTA BIELLA ROMA TREVISO MONTEGRANARO TERAMO CREMONA CASALE

PT 30 24 24 24 22 22 22 22 20 18 18 18 16 14 12 12 10

G 20 20 20 20 18 18 19 19 20 19 19 20 19 19 18 20 20

V 15 12 12 12 11 11 11 11 10 9 9 9 8 7 6 6 5

P 5 8 8 8 7 7 8 8 10 10 10 11 11 12 12 14 15

Le prime 8 ai playoff, L’ultima in Lega 2

PROSSIMO TURNO Domenica 26 febbraio, ore 18.15

SASSARI AVELLINO 25/2 CANTÙ TREVISO CASERTA VARESE BIELLA CREMONA MILANO CASALE ROMA SIENA BOLOGNA TERAMO VENEZIA PESARO (20.30) RIP.: MONTEGRANARO

S Quinton Hosley, 27 anni, ala di 2.01, passaporto georgiano, contro Nicolò Melli, 21. Hosley è alla prima stagione in Italia, l’anno scorso era in Spagna, a Badalona CIAMILLO

SIENA

104

BIELLA

78

(20-21, 54-40; 80-62) MONTEPASCHI SIENA: McCalebb 9 (3/6, 1/1), Thornton 6 (0/2, 2/2), Moss 6 (2/3, 0/4), Stonerook 5 (1/3, 1/3), Lechthaler 4 (2/2); Rakocevic 18 (3/4, 3/4), Andersen 19 (6/8, 1/2), Aradori 19 (7/7, 0/3), Zisis 6 (3/3, 0/1), Ress 2 (1/2), Michelori 2 (0/1), Carraretto 8 (1/1, 2/2). All.Pianigiani ANGELICO BIELLA: Pullen 8 (2/7, 1/3), Coleman 17 (7/11), Soragna 9 (3/3, 1/2), Dragicevic 14 (1/2, 4/6), Miralles 17 (8/12, 0/1); Chessa 2 (1/1), Lombardi (0/1), Jurak 6 (3/5, 0/2), Laganà 3 (1/3), Minessi 2, Magarity, De Vico. All. Cancellieri ARBITRI: Chiari, Filippini, Provini. NOTE – T.l.: Mps 16/18, Ang /13. Rimb.: Mps 28 (Andersen 6), Ang 26 (Coleman 5). Ass.: Mps 23 (Zisis 7), Ang 17 (Pullen e Soragna 6). Progr.: 5' 8-12, 15' 33-29, 25' 63-48, 35' 90-73. Spett. 4200 circa SIENA La Montepaschi si presenta alla Coppa Italia onorando la sua unica partita casalinga del mese di febbraio con il

DOMANI A MILANO

A. Gentile a GazzaStore Domani a Milano, al Gazzetta Store di Galleria San Carlo, dalle 14 alle 15, saranno presenti Alessandro Gentile e Ioannis Bourousis, dell’EA7 Milano a disposizione dei fans per foto e autografi. CIAO KIRKSAY (a.p.) Montegranaro parte oggi per un torneo internazionale a Rabat in Marocco al via domani fino a domenica. Con la squadra non ci sarà Tariq Kirksay che dovrebbe aver già firmato con i russi del Samara.

Pietro Aradori, 23 anni CAST

37

Roma: Calvani vince ancora con Datome e Tucker Varese può sorpassare sulla sirena, ma Stipcevic sbaglia la tripla decisiva ANTONIO FRANZI VARESE

In una serata in cui Tucker è stato un solido punto di riferimento offensivo, una ritrovata Acea mette sotto Varese grazie allo spunto decisivo firmato Datome. E’ l’ala azzurra che regala la tripla del sorpasso decisivo (75-76) a 40" dalla fine. Il quintetto di coach Calvani, alla seconda vittoria consecutiva, ha saputo approfittare al meglio di una serataccia complessiva, sia in attacco che soprattutto in difesa, di una Cimberio apparsa spenta e in precaria condizione fisica. Stipcevic e compagni hanno mostrato una sostanziale incapacità di frenare le scorribande di Tucker, con troppe palle perse in attacco. «Siamo contenti perché i ragazzi si meritavano questa

CON BIELLA PRIMI PUNTI IN A PER IL 38ENNE MINESSI

Siena ne fa 60 in 20’ Pianigiani a quota 300

LA GAZZETTA DELLO SPORT

La tripla del sorpasso decisivo di Gigi Datome, 24 anni CIAMILLO

soddisfazione dopo aver lavorato con intensità in allenamento nelle ultime due settimane» ha dichiarato uno che di vittorie a Masgnago se ne intende, il g.m. capitolino Antonello Riva. Responsabilità E che le cose sia-

no cambiate in casa Roma, lo dimostra anche l'ottima distribuzione delle responsabilità offensive con tre giocatori in doppia cifra, con Dedovic terza punta a supportare al meglio l'accoppiata Tucker-Datome. Una situazione che ha permesso all'Acea di riprendere subito in mano una partita che in avvio aveva visto Varese andare fino al +7 (17-10 al 6') con Weeden per la prima volta veramente convincente. Al terzo fallo di Talst, Calvani gioca la carta Varnado. E' dà il la a un parziale di 3-13 che mette sul tabellone il primo vantaggio capitolino (20-23 al 9').

VARESE ROMA

76 78

(20-23, 44-40; 58-58) CIMBERIO VARESE: Rannikko 5, Weeden 15, Diawara 19, Kangur 9, Talts 2; Garri 2, Stipcevic 18, Reati, Fajardo 6, Ganeto. N.e.: Demartini, Bertoglio. All.: Recalcati. ACEA ROMA: Gordic 8, Tucker 20, Datome 12, Kakiouzis 6, Slokar 4; Maestranzi 3, Dedovic 11, Varnado 4, Crosariol 6, Mordente 4. N.e.: Marchetti, Tonolli. All.: Calvani. ARBITRI: Mattioli, Lo Guzzo, Bettini. NOTE - Antisportivo: Mordente 17'01" (35-31). Nessun uscito per 5 fali. Progressione: 5' 12-8, 15' 30-29, 25' 48-48, 35' 64-69. Spettatori 4.484 per un incasso di 59.719 euro. Statistiche complete non disponibili a causa di un guasto al sistema di rilevazione.

Quando Stipcevic, ancora una volta il migliore dei suoi, dà la sveglia, Varese raggiunge il massimo vantaggio sul +11 (42-31 al 19'). Tucker L'Acea qui ha il grande merito di non sfilacciarsi. Anzi, si affida a Tucker che diventa inarrestabile per la difesa avversaria. Il terzo quarto vede di nuovo avanti Roma (48-52 al 26'). L'accoppiata Kangur-Diawara dà l'illusione alla Cimberio di poter strappare una vittoria con Stipcevic che non sbaglia nulla ai tiri liberi. Due volte di fila però è Datome a bloccare le velleità varesine. Si arriva alla volata finale con Tucker che è freddissimo dalla lunetta mentre sul 76-78 Stipcevic allo scadere vede l'anello respingere la sua conclusione da tre © RIPRODUZIONE RISERVATA

COLPO IN TRASFERTA ESORDIO NEGATIVO PER COACH VALENTINI, NOVIPIÙ ULTIMA massimo stagionale di punti segnati, 104, mandando a referto tutti i dodici giocatori (con Lavrinovic a riposo). Senza partite da 18 giorni, tra anticipi e rinvii, Biella non fa in tempo a mettere in campo le maggiori energie, travolta dai campioni d'Italia che nei due quarti centrali hanno messo insieme 60 punti, con 17/20 da due e 6/11 da tre per prepararsi al primo turno contro Sassari alla Final Eight di Torino. «Dove la prima incontrerà la seconda, questo dice la classifica adesso», nota Pianigiani, che festeggia la vittoria numero 300 in carriera. Siena ha soffocato l'Angelico offuscando Pullen, 3/10 e 4 perse, e Coleman, che segna il primo canestro solo dopo 22'. Miralles approfitta degli spazi concessi per partire con 11 punti in 9' (6-11 al 4'30''), e 17 fino al riposo: poi zero nella ripresa. Andersen e Rakocevic dalla panca girano la partita (29-25 al 13'): il serbo va al riposo con 16 punti, Aradori con 13 di cui gli ultimi 8 senesi del primo tempo, innescando con Stonerook il 16-3 per scappare 57-40 a inizio ripresa. Soragna e il risveglio di Coleman ricuciono sul 65-57 al 27', poi 8 punti in un minuto di Carraretto, Zisis e Andersen hanno chiuso sull'84-62 al 31'. «Il parziale degli ultimi minuti del terzo quarto ci è stato fatale—dice Cancellieri, che festeggia comunque i primi punti in A del giovane Laganà e della 38enne bandiera Minessi. — Dobbiamo resettare subito perché tra tre giorni ci aspetta una partita più importante a Teramo». Giuseppe Nigro

ta. Casale, per la prima volta guidata in panchina dal casalese Andrea Valentini (che è subentrato a Marco Crespi), perde per mano di Andre Smith, che infila il canestro della vittoria casertana a 3" dalla sirena. Per la Novipiù è la quinta sconfitta consecutiva in casa che vale l’ultimo posto solitario. Esulta Caserta che (senza Fletcher) vince la seconda partita consecutiva in trasferta. La partita è stata tutta in equilibrio. Casale parte bene e si spinge fino al 15-9 (tripla Hukic) del 6'. Caserta macina il recupero: 12-2 che vale il sorpasso sul 17-21 del 9'. La tripla di Gentile allo scadere fissa il 20-21 del 10'. Sacripanti mette la zona a bloccare il tiro da fuori di Casale. La Otto pareggia a quota 29 (metà frazione) e la gara si mette punto a punto, in equilibrio fino all’intervallo lungo (35-38). Prova la fuga la Otto in avvio di ultima frazione. +8 (59-67) con tripla e liberi di Collins e canestro di Doornekamp. Ma Casale trova la forza per ribaltare tutto : 14-2 per il +3 (73-69) al 38'. Si arriva in volata (75-73). Collins segna i liberi del 75 pari a 19" dalla sirena. Shakur e Stevic fanno 1 su 4 ai liberi. L’ultimo possesso è di Caserta che con Smith trova la zampata giusta per appoggiare a canestro il +1 (76-77) a 3" dalla sirena. Casale costruisce ancora l’ultimo tiro con Hukic ma non va. Sacripanti parla di «vittoria importantissima che allontana la zona retrocessione». Valentini di «gara decisa, ancora una volta, dagli episodi». Maurizio Neri

Caserta, decide Smith Maledizione a Casale CASALE

76

CASERTA

77

(20-21, 35-38; 57-57) NOVIPIÙ CASALE: Shakur 16 (4/11, 1/5), Ferrero (0/1 da 3), Temple 13 (2/7, 3/6), Hukic 11 (1/5, 3/4), Chiotti 16 (7/12); Malaventura 4 (2/5, 0/2), Gentile 7 (2/3, 1/3), Pierich (0/1, 0/2), Martinoni, Stevic 9 (4/5). N.e.: Di Prampero, Giovara. All.: Valentini. OTTO CASERTA: Collins 23 (4/6, 3/6), Bell (0/3), Doornekamp 7 (2/5, 1/3), Smith 25 (7/12, 0/2), Stipanovic 6 (3/5); Maresca 5 (0/3, 1/2), Kudlacek 3 (1/1), Righetti 8 (2/2, 0/3), Cefarelli. N.e.: Rianna, Marzaioli, Di Monaco. All: Sacripanti. ARBITRI: Sabetta, Lanzarini, Aronne NOTE - T.l.: Cas 8/11, Ott 21/26. Rimb.: Cas 42 (Hukic 14), Ott 26 (Smith 5). Ass.: Cas 15 (Shakur 10), Ott 11 (Collins 7). Progr.: 5’ 12-7, 15’ 29-29, 25’ 45-46, 35’ 66-67. Spett. 2800 CASALE - La maledizione di Casale nei finali. La nuova puntata (siamo a 9) si concretizza al termine di Novipiù-Otto Caser-

Andre Smith, 26 anni CIAMILLO

LEGADUE REGGIO EMILIA RINVIA, PISTOIA SOLA IN TESTA VERONA

58

PISTOIA

64

BARCELLONA

69

BOLOGNA

97

OSTUNI

77

CLASSIFICA

BRESCIA

70

SANT’ANTIMO

55

BRINDISI

70

FORLI’

75

IMOLA

68

SQUADRE PISTOIA REGGIO EMILIA BRINDISI SCAFATI BARCELLONA BRESCIA JESI PIACENZA OSTUNI VERONA BOLOGNA IMOLA VEROLI FORLI’ S.ANTIMO

(12-22, 32-31; 46-53) TEZENIS VERONA: West (6/13, 0/1), Porta 13 (5/9, 1/5), Boscagin 4 (2/7), Banti (0/1, 0/1), Renzi 8 (4/6, 0/2); Waleskowski 2 (1/2), Di Giuliomaria 4 (2/3, 0/1), Mariani 7 (0/1, 1/1), Vukcevic 6 (1/2, 1/5). N.e. Brusamarello, Bordato, Colli. All.: Martelossi. CENTRALE DEL LATTE BRESCIA: Farioli 5 (1/1, 1/2), Rombaldoni 5 (1/5, 1/3), Ghersetti 9 (2/9, 1/5), Goldwire 27 (6/9, 4/9), Gergati 5 (1/6, 1/5); Bushati 13 (3/6, 2/6), Rezzano 6 (0/1, 2/6), Busma. N.e. Thompson, Gattesco, Scanzi, Stojkov. All.: Dell’Agnello. ARBITRI: Di Francesco, Di Gianbattista, Conti. NOTE – T.l.: Ver 7/14, Bre 6/15. Rimb.: Ver 47 (West 9), Bre 40 (Ghersetti 10). Ass.: Ver 7 (Porta 4), Bre 8 (2 con 3). Progr.: 5’ 6-5, 15’ 21-26; 25’ 39-45, 35’ 48-58. Usc. 5 f.: Busma (a.pe.)

(15-16, 25-30; 49-46) TESI GROUP PISTOIA: Jones 14 (4/9, 0/3), Galanda 7 (2/6, 1/3), Hardy 20 (7/15, 2/9), Gurini 4 (2/4, 0/2), Tavernari 10 (2/3, 2/7); Toppo 3 (1/3), Saccaggi 6 (0/1, 2/3). N.e.: Della Torre, Tuci, Grillini. All. Moretti. SANT’ANTIMO: Bozovic 3 (1/1), Cittadini 5 (2/6), Campbell 7 (1/4, 0/5), Moraschini 13 (3/6, 1/3), Bell 25 (6/11, 2/7); Rossi (0/1, 0/3), Cantone 2 (1/2, 0/3), Eliantonio (0/2). N.e.: Petruzzuoli, Pranzo. All. Di Carlo. ARBITRI: Di Toro, Masi, Ranaudo. NOTE - T.l.: Pis 7/12, Ant 18/22. Rimb.: Pis 44 (Toppo 12), Ant 39 (Campbell, Moraschini, Bell 8). Ass.: Pis 12 (Galanda 4), Ant 5 (2 con 2). Progr.: 5’ 13-8, 15’ 19-23, 25’ 36-41, 35’ 60-48. Usc. 5 f: Cittadini 38’19” (64-55). Spett. 3.000 circa. (e.c.)

(15-23, 29-33; 52-55) SIGMA BARCELLONA: Green 6 (1/6, 1/2), Hicks 14 (3/7, 1/2), Bucci 9 (0/4, 2/4), Dordei 6 (2/2, 0/2), Martin 3 (1/2); Lukauskis 15 (0/3, 4/7), Da Ros 8 (3/4, 0/3), Mocavero 6 (2/4), Piazza 2 (1/2). N.e.:Bonessio, Rotundo. All. Pancotto. ENEL BRINDISI: Hunter 19 (3/8, 2/7), Renfroe 9 (4/4, 0/1), Borovnjak 17 (6/8), Maestrello, Callahan 6 (2/2); Formenti 2 (0/3 da tre), Poletti, Zerini 9 (3/3, 1/1), Giuri 8 (1/1, 0/1). N.e.:Vorzillo, Preite. All.: Bucchi. ARBITRI:Pasetto, Perretti, Beneduce. NOTE - T.l. Bar 19/31, Bri 23/27. Rimb.: Bar.27 (Green 5), Bri 28 (Zerini 6). Ass.: Bar 10 (Hicks 3), Bri 9 (Renfroe 5). Usc.5 f.: Hicks 32’43” 66-85). Progr.: 5’ 7-12, 15’ 28-27, 25’ 38-42, 35’ 59-63. Spet. 2800 circa. (m.i.)

(29-18, 49-32; 75-57) CONAD BOLOGNA: Kelley 19 (4/7, 2/4) Blizzard 20 (4/4, 4/8) Hite (0/1), Baldassarre 8 (3/8, 0/1), Yango 13 (5/6); Pecile 16 (3/3, 4/4), Canavesi 8 (4/4, 0/3), Cutolo 8 (1/1, 2/4), Filippini 2 (1/1), Montano 3 (0/1, 1/1), Chiarini. All.: Markovski. MARCO POLO FORLI’: Wanamaker 21 (8/11, 0/1), Freeman 11 (2/5, 1/6) Huff 20 (6/8, 2/6), Trapani 5 (1/4, 0/3), Casoli 4 (2/3); Lestini 5 (1/1, 1/3), Borsato 2 (1/3, 0/1), Campani 2 (0/1), Natali 5 (2/4, 0/2). N.e.: Bianchi. All.: Vucinic. ARBITRI: Ursi, Caroti e Ciaglia. NOTE- T.l. Bol 11/13, For 17/23. Rimb.: Bol 34 (Canavesi 7), For 36 (Huff 9). Ass.: Bol 18 (Kelley 9), For 7 (Freeman 3). Progr.: 5’ 10-9, 15’ 31-25, 25’ 59-43, 35’ 80-64. Usc 5 f.: Huff (38’11”, 93-70). Spett.: 3.004. (n.z.)

(14-25, 36-34; 58-55) OSTUNI: Klobucar 2 (1/1, 0/2), Jurevicus 16 (3/6, 2/3), Di Liegro 10 (3/7), Rinaldi 8 (2/5, 0/1), Johnson 19 (8/10, 0/3); Berti 3 (0/2, 1/2), Basei 2 (1/1), Rossetti (0/1), Carenza 17 (7/11, 1/3). N.e: Margio, Sirakov. All. Marcelletti AGET SERVICE IMOLA: Masoni 10 (5/7, 0/3), Kotti 6 (4/6), Prato 12 (3/3, 1/5), Bruttini 16 (3/3, 1/3), Whiting 6 (1/4, 1/5), Cournooh 8 (2/4, 1/4), Foiera 8 (2/3 da tre). N.e. Burresi, Sabattani, Turel. All. Fucà. ARBITRI: Morelli, Materdomini, Pecorella. NOTE - T.l. Ost 15/15, Imo 14/21. Rimb. Ost. 33 (Di Liegro 12), Imo 25 (Kotti 9), Ass. Ost 13 (Jhonson 9), Imo 7 (Masoni 2). Progr. 5' 7-17, 15' 24-30, 25' 43-45, 35' 66-62. Usc. 5 f.: Kotti 38' Di Liegro 39', Masoni 39'. Spett. 1500 (f. pec.)

PT 26 24 24 24 22 22 16 16 16 16 12 12 12 12 10

G 18 16 18 18 18 18 17 18 18 18 17 18 17 17 18

V 13 12 12 12 11 11 8 8 8 8 6 6 6 6 5

P 5 4 6 6 7 7 9 10 10 10 11 12 11 11 13

Anticipo: Scafati-Piacenza 89-71. Rinviata: Veroli-Reggio Emilia (2/3). Prossimo turno (15/2, 20.30) Jesi-Scafati, Bologna-Pistoia, Reggio Emilia-Brescia, Imola-Verona, Piacenza-Ostuni. 16/2: Brindisi-Veroli. 2/3: Forlì-Barcellona.


38

LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012

PALLAVOLO A-1 UOMINI 19a GIORNATA Risultati

Vibo si salva dalla tormenta e gela Macerata

TRENTO-MODENA ROMA-SAN GIUSTINO RAVENNA-CUNEO MACERATA-VIBO PADOVA-BELLUNO MONZA-VERONA PIACENZA-LATINA

MAURO GIUSTOZZI MACERATA

SQUADRE

PT

G

V

P

TRENTO MACERATA CUNEO MODENA MONZA BELLUNO PIACENZA VERONA ROMA LATINA VIBO SAN GIUSTINO PADOVA RAVENNA

50 40 39 35 34 32 26 25 24 23 22 19 18 9

19 19 18 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 18

17 14 13 13 12 10 8 8 8 8 8 6 5 2

2 5 5 6 7 9 11 11 11 11 11 13 14 16

SV SP

54 48 49 43 41 42 34 33 33 35 31 31 26 18

14 27 29 30 33 33 40 43 41 43 42 49 45 49

CUNEO-SAN GIUSTINO RAVENNA-TRENTO MODENA-MACERATA 17.30 LATINA-ROMA BELLUNO-MONZA SABATO 17.30 VERONA-PIACENZA VIBO-PADOVA

Brinkman è perfetto Steve Brinkman, centrale canadese di Trento, è stato titolare in 3 gare: in tutto ha effettuato 13 attacchi, tutti a segno (ieri 5/5), per il 100%

2 3

(25-21, 24-26, 17-25, 25-13, 16-18)

Niels Klapwijk, 26 anni, è alla prima stagione in Italia, arriva da Maaseik LUBE

levarci da un momento difficile. Piuttosto vorrei ringraziare la Lega per il viaggio allucinante a cui ci ha sottoposto per questa trasferta. L'aver vinto lenisce appena la rabbia per tutto quello che ci è capitato». Una Lube che ha avuto un'impennata nel tie-break, recuperando da 12-7 annullando due palle match agli avversari ma poi arrendendosi allo scatenato Cernic autore degli ultimi due punti.

MONZA VERONA

3 0

A Ravenna piove in campo: gara sospesa sull’1-1

S

100% MACERATA VIBO

Un raccattapalle asciuga il campo con Corvetta ZANI

SANDRO CAMERANI RAVENNA

LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Parodi 5, Pajenk 13, Omrcen 16, Savani 28, Stankovic 5, Travica 3; Exiga (L), Lampariello, Monopoli, Van Walle 2, Kovar 12, Podrascanin 2. All. Giuliani. TONNO CALLIPO VIBO VALENTIA: Cernic 9, N.Nikolov 6, Klapwijk 23, Diaz 16, Rak 10, Coscione; Fanuli (L). Grassano 2, Falasca 1. N.e. Mignolo (L), Serafini, Banderò, Barone. All. Blengini. ARBITRI: Santi e Saltalippi. NOTE Spettatori 1340, incasso 4525 euro. Durata set: 29’, 34’, 26’, 23’, 23’ totale 135’. Lube: bs. 20, v. 11, m. 6, s.l. 16, e. 36. Callipo: b.s. 11, v. 3, m. 3, s.l. 10, e. 21. Ammonito Omrcen nel 5˚ set. Trofeo Gazzetta: 6 Klapwijk, 5 Rak, 4 Savani, 3 Kovar, 2 Diaz, 1 Coscione.

Luis Diaz (Vibo) «Quattro sconfitte consecutive ci avevano creato una classifica pericolosa. Aver vinto a Macerata è un segnale forte»

Quasi un metro di neve e il ghiaccio che hanno stretto Ravenna in una morsa da una settimana non avevano impedito a Cmc e Bre Banca di scendere in campo e restarci per quasi due ore, ma alla fine la condensa, dovuta al contrasto tra il gelo esterno e il riscaldamento interno, ha costretto prima gli addetti al campo ad asciugare dopo ogni singola azione, e alla fine ha avuto la meglio. Confermando che i dubbi se giocare o meno espressi già sabato e poi ancora ieri in mattinata, erano più che fondati. Poi entrambe le squadre avevano optato per provare. Campo impraticabile Tuttavia, sull’1-1 e 8-7 per

S Jan Stokr (Trento) «Ora pensiamo alla Coppa Italia. Torniamo a Roma dove a maggio vincemmo lo scudetto e io chiusi da Mvp, Vorrei rivivere le stesse emozioni»

Ravenna nel terzo set, la partita è stata sospesa perché l’arbitro Padoan, che aveva sostituito in extremis Castagna, impossibilitato a raggiungere la Romagna, ha dichiarato il campo impraticabile. Toccherà alla Federazione decidere se riprendere la gara dal punto in cui è stata sospesa, farla rigiocare dall’inizio, sempre in data da definire (i club hanno indicato 29 febbraio o 1 marzo), o comportarsi diversamente: in Italia non esistono precedenti. Fino al momento della sospensione la partita era stata martoriata dalle soste per asciugare il campo ma anche piacevole e combattuta. Dopo le battaglie con Macerata Placì aveva lasciato a riposo Mastrangelo (oltre a Grbic recuperato ma ancora fuori). E la Cmc che non ha potuto schierare Plesko (la raccomandata per il tesseramento, spedita giovedì, non è stata ricevuta in Fipav) è stata trascinata dal solito Moro. Al settimo set-ball Ravenna chiudeva il 1˚ set con un muro di Corvetta. Nel secondo le soste sono state sempre più frequenti, con 10 persone che in pratica ad ogni punto entravano ad asciugare il campo. Cuneo, con un ottimo Ngapeth (e con Caceres al posto di Vissotto) ha pareggiato, quindi è arrivata la sospensione.

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A-1 DONNE LA 17a GIORNATA CON DUE RINVII

LE ALTRE PARTITE TRENTO PIEGA MODENA CON GLI ACE DI JUANTORENA 3 0

S Matej Cernic (Vibo) «La chiave del risultato? L'infinita voglia di vincere perché non meritiamo la classifica che abbiamo»

26 febbraio ore 18

te. Non è servito a Giuliani ruotare la panchina. Anzi, i guai non sono finiti con il ko: Stankovic si è fatto male ad una mano nel tie-break ed a rischio per la coppa Italia mentre Omrcen, ammonito, è a rischio squalifica perché recidivo. Insomma, per i maceratesi piove sul bagnato. I ragazzi di Blengini, invece, hanno dato una prova di carattere che fa sperare per il futuro. «Due punti d'oro per noi -ammette Coscione- determinanti per la classifica e per risol-

CLAMOROSO NELLA SFIDA AL CUNEO

HANNO DETTO

Prossimo turno

Finisce con un capannello di giocatori attorno all’arbitro Santi contestato dalla Lube per l’ammonizione comminata a Omrcen nel tie-break e scortato negli spogliatoi da Recine. Ma la colpa di questa sconfitta, la quarta consecutiva in campionato, non è certo da ricercare nella direzione arbitrale. La Callipo risorge nella sfida più difficile della sua stagione, con una prova di grande carattere e determinazione, presa per mano da un Klapwijk risultato immarcabile per i maceratesi. «All' inizio ci eravamo persi -ammette Cernic- poi quando, dopo quel primo set, siamo finiti nella buca, abbiamo avuto la forza di compattarci e dare il meglio di noi stessi. Ci abbiamo creduto con forza: io l'avevo pronosticato e ho avuto ragione».

TRENTO MODENA

d

Classifica

Dopo un viaggio infinito, i calabresi escono dalla crisi. Lube al 4˚ k.o. di fila in campionato

Stankovic k.o. In effetti l’inizio della sfida sembrava a senso unico: Macerata aveva dominato il primo set ed era nettamente avanti nel secondo. Poi si è spenta la luce e si è andati avanti a strappi, con Macerata che ha alternato troppo. Bene il primo e quarto set, in balia dell’avversario negli altri. «Inizio ottimo -ammette Giuliani- poi la rimonta nel secondo set l'abbiamo subita molto. Loro sono rientrati: Vibo è una squadra forte tecnicamente e ci ha messo alle corde». Va detto, però, che a parte un Savani stratosferico (69% in attacco) e un Kovar subentrato per uno spento Parodi a metà secondo set, Macerata ha deluso profondamen-

3-0 (sabato) 1-3 sospesa 2-3 0-3 3-0 3-1

PADOVA BELLUNO

0 3

PIACENZA LATINA

3 1

(34-32, 25-21, 25-15)

(25-15, 25-19, 25-16)

(22-25, 23-25, 21-25)

(25-14, 19-25, 25-20, 25-16)

ITAS DIATEC TRENTINO: Kaziyski 12, Brinkman 5, Raphael 3, Juantorena 17, Burgsthaler 8, Stokr 18; Bari (L); Colaci (L), Della Lunga, Zygadlo, Lanza 1, Sokolov 1. N.e. Djuric. All. Stoytchev.

ACQUA PARADISO MONZA BRIANZA: De Cecco 2, Nikic 6, Buti 6, Gavotto 11, Rooney 10, Forni 9; Rossini (L), Ciabattini, Kaszap. N.e. Molteni, Conte, Roumeliotis. All. Zanini.

FIDIA PADOVA: Gonzalez 6, Schwarz 12, Semenzato 3, Rosso 10, De Marchi 12, Suljagic 5; Zingaro (L), Tiberti, Giannotti, Koshikawa 1. N.e. Garghella, Cricca. All. Montagnani.

COPRA ELIOR PIACENZA: Papi 10, Tencati 3, Nikolov 28, Zlatanov 21, Holt 9, Zhekov 1: Marra (L), Kampa 1. N.e. Kral, Sidibé, Massari, Cleber, Marretta. All. Monti

CASA MODENA: Anderson 12, Piscopo 8, Dennis 11, Kooy 11, Sala 10, Esko 1; Manià (L); Carletti, Martino 2, Bellei. N.e. Catellani, Casoli. All. D. Bagnoli.

MARMI LANZA VERONA: Meoni, Popp 3, S.Patriarca 9, Gasparini 7; Kromm 9, Postiglioni 4; Smerilli (L), Ter Horst 2, Calderan, Kosmina, Casarin. All. B.Bagnoli

ANDREOLI LATINA: Rivera 11, Cester 10, Jarosz 15, Fragkos 7, Gitto 2, Sottile; De Pandis (L), Troy 5, Diachkov, Galabinov. N.e Guemart e Tailli. All. Prandi

ARBITRI: Pol e Rapisarda.

ARBITRI: Satanassi e Tanasi.

SISLEY BELLUNO: Suxho, Ogurcak 10, De Togni 5, Fei, 14, Horstink, 15, Kohut 8; Farina (L), Abdelaziz, Dolfo, Antonov. N.e. Sorato, Curti, Szabo. All. Piazza.

NOTE Spettatori: 3.762. Incasso: 32.650 euro. Durata set: 36’, 26’, 23’; tot: 85’. Trento: b.s. 6, v. 7, m. 8, 2a l. 10, e. 7. Modena: b.s. 11, v. 4, m. 7, 2a l. 11, e. 8. Trofeo Gazzetta: 6 Stokr, 5 Juantorena, 4 Kooy, 3 Anderson, 2 Kaziyski, 1 Raphael.

NOTE Spettatori 2.077, incasso 2.380. Durata set: 22’, 23’, 24’; tot. 69’. Monza: b.s. 9, v. 4, m. 8, s.l. 7, 3. 16; Verona: b.s. 14, v. 0, m. 5, s.l. 7, e. 30. Trofeo Gazzetta: 6 De Cecco, 5 Forni, 4 Rooney, 3 Gavotto, 2 Buti, 1 Meoni.

ARBITRI: Piersanti e Boris.

NOTE - Spettatori 3300, incasso 11.000. Durata set: 23’, 24’, 26’, 24’; tot. 97’. Copra: b.s. 15, v. 9, m. 7, s.l. 12, e. 24. Andreoli: b.s. 10, v. 3, m. 7, s.l. 6, e. 21. Trofeo Gazzetta: 6 Nikolov, 5 Zlatanov, 4 Holt, 3 Sottile, 2 Zhekov, 1 Jarosz

TRENTO L’Itas e Modena hanno messo in scena s’è rivista una spruzzata di playoff, con trentini e modenesi a giocarsi una serie di vantaggi al cardiopalma. Difese, muri, rigiocate degne di una partita di post-season. Palma nel deserto di una partita che, per il resto, ha confermato lo strapotere della truppa di Stoytchev, primatista della massima serie. Terminato l’intermezzo spettacolare che è stata la parte finale di primo set, vinto 34-32 dall’Itas grazie a due errori prima di Kooy e quindi di Esko, i campioni d’Italia in carica sono tornati a imporre il proprio attacco. Nel 2o e 3o parziale sfondata quota 70% di squadra in quanto ad attacco, grazie a uno Jan Stokr alla fine Mvp con 18 punti e il 63% in attacco e a Juantorena che nel terzo set ha caricato il cannone al servizio (alla fine 5 ace). Nicola Baldo

MONZA Tutto facile per l’Acqua Paradiso. Conduce in porto una gara senza guizzi né patemi, complice una Marmi Lanza in gita turistica. Con 30 errori, 14 al servizio, la squadra ospite ha perfino affrettato il ritorno a Verona. Contento Zanini: «Dopo tanti viaggi, una settimana tranquilla ci ha permesso di recuperare le energie. Abbiamo gestito bene l’incontro approfittando dei loro tanti errori». De Cecco si è divertito a gareggiare in bravura con Meoni. Il regista argentino aveva però una squadra attorno. Meo invece, monumento del nostro volley, si è trovato praticamente solo, con l’eccezione di Patriarca, che il suo lavoro lo ha svolto bene. Una passeggiata per i lombardi, con Rooney Mvp, in costante ripresa e i due centrali scatenati. Specialmente Forni, 78% su 9 attacchi. Carlo Gobbi

NOTE: Spettatori 3000 (esaurito). Incasso 9890 euro. Durata set: 28’; 29’, 26’. Totale 82. Padova: b.s. 12, v. 4, m. 3, 2a l. 7, e. 22. Belluno: b.s. 13, v. 1, m. 11, 2a l. 13, e. 18. T.G. 6 Fei, 5 Ogurcak, 4 Horstink, 3 Schwarz, 2 Farina, 1 De Marchi. PADOVA Quarta vittoria consecutiva per la Sisley che impone la legge del più forte a Padova, scesa in campo priva di Simeonov (problema alla schiena) e con Rosso in diagonale con Gonzalez. Una mossa che non ha portato i frutti sperati: il martello piemontese ci ha messo l’anima ma non è riuscito a incidere sulla partita. Suxho ha invece orchestrato al meglio i suoi, andando in difficoltà solo su un paio di rotazioni in battuta di Gonzalez, capace di graffiare, soprattutto nel secondo set. La vera differenza è però arrivata dal muro (11 a 3) e dalla capacità di Belluno di concretizzare i contrattacchi. Padova è andata avanti anche 16-13 nel secondo set, senza però piazzare la zampata decisiva. Massimo Salmaso

ARBITRI: Puecher e Zucca

PIACENZA Torna all’antico Piacenza: il Copra conquista la quarta vittoria consecutiva da tre punti, un filotto che gli mancava dalla fine del 2009, quando i successi furono 5. Il poker rilancia la squadra di Monti, passata nell’ultimo mese dal terzultimo al settimo posto. Un triplo salto in un solo giorno, col sorpasso a Latina, Roma e Verona. Stavolta tocca all’Andreoli inchinarsi a una formazione che continua ad avere risposte eccellenti dai suoi attaccanti di palla alta. Nikolov e Zlatanov (49 punti in due) sono i protagonisti di un incontro in cui gli ospiti riescono ad allungare la gara con un buon 2˚ set, sfruttando Troy, che di mestiere fa l’opposto, come centrale. Poi Piacenza fa meglio, soprattutto al servizio e ovviamente in attacco, e i tifosi cantano «Luca Monti portaci in Europa». Matteo Marchetti

Con Piccinini e Quaranta super Bergamo fa la sorpresa a Villa Cortese CASTELLANZA (Va) (m.l.) Nell’unica partita del giorno (visti i rinvii per neve di Pesaro Novara e Chieri Urbino), Bergamo rialza la testa in campionato dopo due k.o. in trasferta consecutivi e restitui scono pan per focaccia a Villa Cor tese vittoriosa all’andata. La Fop papedretti è apparsa lucida e con vinta. L’Mc Carnaghi (Puerari a ri poso per un problema alla schie na) è sembrata invece la brutta co pia di quella vista in Champions passeggiare sulla Dinamo Mosca. Senza nulla togliere all’ottima gara di Bergamo in cattedra per un set e mezzo con Piccinini (sua la chiu sura del primo) e Quaranta (48% in attacco) che ha firmato il 25 20 del 3 0. Era anche una prova gene rale in vista della Supercoppa di giovedì al PalaIper di Monza e i quarti di Champions dove andrà in scena il derby lombardo. Villa Cortese-Bergamo 0-3 (17-25, 23-25, 20-25) MC CARNAGHI VILLA CORTESE: Berg, L. Bosetti 7, Wilson 7, Pavan 11, Cruz 15, Guiggi 7; Caroc ci (L), Pincerato 1, C. Bosetti, Peri nelli. N.e. Stufi, Barborkova. All. Abbondanza. NORDA FOPPAPEDRETTI

BERGAMO: Serena 5, Vasileva 9, Arrighetti 7, Quaranta 14, Piccinini 13, Nucu 7; Merlo (L), Di Iu lio. N.e. Signorile, Diouf, Ruseva. All. Mazzanti. ARBITRI: Pessolano e Astengo NOTE: Spettatori 1.550,incasso: 13.200 e. Durata set: 24’, 28’, 26’; tot. 78'. Mc Carnaghi: b.s. 7, v. 4, m. 8, s.l. 5, e.21. Norda: b. s. 4, v. 6, m. 6, s. l. 8, e. 14. T.G.: 6 Quaran ta, 5 Piccinini, 4 Serena, 3 Nucu, 2 Vasileva, 1 Cruz. Classifica:Busto 44; Villa Corte se 38; Urbino 30; Bergamo 25; No vara 23; Piacenza 22; Parma 19; Pesaro 18; Modena 17; Chieri 6, Pa via 1. A-2 DONNE (m.l.) Ieri 17o turno: Mercato San Severino Sala C. 3 1 (22 25, 25 19, 25 22, 25 22); Cre ma Matera 3 0 (25 21, 25 16, 25 10); Montichiari Santa Croce 0 3 (16 25, 21 25, 19 25); Sovera to Frosinone 3 2 (17 25, 25 23, 21 25, 25 20, 15 7). Classifica: Loreto 49; Giaveno 47; Crema 45; Busnago, Santa Croce 38; Casal maggiore 37; Soverato 30; Monti chiari 25; Frosinone 23; San Seve rino, Sala Consilina 21; Fontanella to 19; San Vito 17; Pontecagnano 12; Forlì 9; Matera 7.


LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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TENNIS DOPO LA SCONFITTA IN COPPA DAVIS

Emotivi e mammoni L’Italia che non cresce

fani", e molti dei migliori italiani di ieri e di oggi sono legati all’estero: «Possiamo tranquillamente lavorare bene anche in Italia. La qualità media è migliorata, il movimento è in crescita. Dobbiamo evitare dispersioni, di conoscenze ed esperienze, compresi gli ex giocatori».

La secca sconfitta con i cechi conferma il momento difficile degli uomini. Starace: «Noi stiamo bene solo a casa nostra»

Giocatore Che ne pensa il vetera-

DAL NOSTRO INVIATO

VINCENZO MARTUCCI OSTRAVA (R.Cec)

Perché noi no? Perché il tennis è così difficile ed avaro di protagonisti? Perché altre nazioni come la Repubblica Ceca, più povere di mezzi e con più problemi logistici, continuano a sfornare giocatori di prima qualità (come Tomas Berdych e Petra Kvitova) e a conservare i veterani (come Radek Stepanek)? Perché non abbiamo ricambi? Perché, a differenza delle fiammate delle azzurre, non ci sono più campioni? Allenatore Che ne pensa Umberto Rianna, cresciuto fra settore tecnico Fit e Nick Bollettieri Academy, che allena da sempre Potito Starace, ad Arezzo? «Non esprimiamo le nostre potenzialità. Alla base, c’è una fragilità emotiva che coinvolge tutti. Evidentemente, noi tecnici, all’inizio, non favoriamo la crescita tecnica, emotiva ed agonistica, tendiamo a proteggere, a non rendere indipendenti i ragazzi, a non fargli assumere le proprie responsabilità. E questo, sul campo da tennis e nella gestione professionale, si paga. E’ il nostro tallone d’Achille». Perché negli altri sport non succede? «Nel nuoto, ci sono meto-

Potito Starace, 30, cardine della squadra azzurra: ma dietro la sua generazione non si scorgono ricambi REUTERS

dologie particolari, più precise e codificate, nel tennis, non conosci la durata, c’è il punteggio, hai più varianti e meno riferimenti. La gestione e la crescita che parte da piccoli è più problematica proprio per la caratteristica dello sport e come si concilia con la società. Dovremmo prestare più attenzione alla crescita della persona, per arrivare al tennista». Mario Belardinelli, che a Formia allevò Panatta, Barazzutti, Bertolucci e Zugarelli, suggeriva: "Prendeteli or-

A OSTRAVA FINISCE 4-1

Bolelli ci regala il punto della bandiera A settembre spareggio per restare in A Simone Bolelli regala il punto della bandiera all’Italia, che ad aprile conoscerà l’avversaria dello spareggio playoff di settembre per la permanenza in serie A. REPUBBLICA CECA-ITALIA 4-1 CEZ Arena, Ostrava (cemento

indoor). Venerdì: Stepanek b. SEPPI 4 6 6 4 6 3 3 6 6 3; Berdych b. BOLELLI 6 3 4 6 7 5 6 2. Sabato: Berdych Stepanek b. BRACCIALI STARACE 6 3 6 4 6 2. Ieri: Rosol (Cec) b. SEPPI 4 6 6 3 6 4; BOLELLI b. Cermak (Cec) 6 4 6 4.

no azzurro, Potito Starace? «Oggi il tennis è soprattutto fisico, non tecnica. E’ uno sport davvero mondiale: lo giocano, lo conoscono e lo studiano tutti, in tutti i paesi. Per fare un numero 1 non bastano una, due, tre gare, ma tante gare, tutte le settimane. E’ dura, è veramente dura. Soprattutto con le basi che ho io: altrimenti, con un’altra attitudine, non sarei numero 60 del mondo e non avrei quest’istinto di starmene a fondocampo, sul veloce, dove si gioca di più». Il tennis è un’incognita: «Ci sono più varianti: con tutto il rispetto, pista d’atletica, pedana di scherma e piscina di nuoto sono sempre quelle, con tempi da fare certi, come i chilometri e chilometri dell’allenamento. Limiti precisi. Nel tennis cambia tutto: di torneo in torneo, palle, superfici, luci, tu, quando ti alzi dal letto la mattina e l’avversario, col quale devi convivere. Troppe variabili, anche in partita». E poi c’è il mammismo: «Ferrer, che è un mostro, non accusa i viaggi. Io, adesso che vado in Sud America, sulla terra, mi sentirò spaesato. Poi da lì, andrò direttamente sul cemento Usa, e starò 3 settimane almeno fuori casa. Sì, noi italiani a casa nostra stiamo meglio che ovunque, nel mondo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL COMMENTO di RINO TOMMASI

a pagina 31

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la guida Avanti l’Austria Croazia: Karlovic piega il Giappone Dopo 17 anni, l’Austria passa un turno di Coppa Davis battendo la Russia, cui non ha giovato l’inserimento in squadra di Alex Bogomolov Jr, lo statunitense che ha optato per il cambio di nazionalità. A marzo, tra l’altro, la federazione austriaca avrà un nuovo presidente, Ronnie Leitgeb, già manager di Thomas Muster e oggi agente di Melzer, di Tamira Paszek e di Nikolai Davidenko. Passa il turno anche la Croazia, che piega il Giappone all’ultimo singolare con la terza vittoria in tre giorni del gigante Ivo Karlovic, che ha portato due punti in singolare ed è risultato decisivo in doppio. Come previsto, dopo la sconfitta nel doppio, la Serbia passeggia contro i singolaristi svedesi e si qualifica ai quarti. Austria-Russia 3-2 (a Wiener Neustadt, cemento indoor). Ieri: Melzer (Aut) b. Bogomolov Jr 6-2 6-4 6-1; Kunitsyn (Rus) b. Haider-Maurer 6-4 4-6 7-6 (4). Canada-Francia 1-2 (a Vancouver, cemento indoor). Ieri: Benneteau-Llodra (Fra) b. Nestor-Raonic 7-6 (1) 7-6 (6) 6-3. Serbia-Svezia 4-1 (a Nis, cemento indoor). Ieri: Tipsarevic (Ser) b. Ryderstedt 6-2 7-6 (5) 7-5; Lajovic (Ser) b. Prpic (Sve) 6-4 6-4. Giappone-Croazia 2-3 (a Hyogo, cemento indoor). Ieri: Nishikori (Giap) b. Dodig (Cro) 7-5 7-6 (4) 6-3; Karlovic (Cro) b. Soeda (Giap) 7-6 (4) 6-1 6-4. Le altre: Spagna-Kazakistan 5-0; Svizzera-Stati Uniti 0-5; Germania-Argentina 1-4. PRIMA ANGELICA Sorpresa a Parigi (600.000 euro, indoor), dove la tedesca Kerber, numero 27 mondiale, dopo aver eliminato ai quarti la Sharapova, conquista il primo titolo in carriera battendo la favorita Bartoli, numero 7. Finale: Kerber (Ger) b. Bartoli (Fra) 7-6 (3) 5-7 6-3. VAI DANIELA La slovacca Hantuchova, allenata da Pistolesi, conferma il titolo a Pattaya (Thai, 167mila euro, cemento): è il quinto torneo in carriera. Finale: Hantuchova (Slk) b. Kirilenko (Rus) 6-7 (4) 6-3 6-3.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012

SPORT INVERNALI Arianna Fontana, 21 anni, oro europeo, bronzo olimpico e iridato REUTERS

GHIACCIO SHORT TRACK

Fontana vince la Coppa dei 500 E’ la prima volta di un’italiana La valtellinese prima in Olanda: ed è trionfo. Super seconda Martina Valcepina ANDREA BUONGIOVANNI

Infinita Arianna Fontana: la 21enne valtellinese, sul ghiaccio olandese di Dordrecht, vince anche l’ultimo 500 della stagione di Coppa del Mondo e si aggiudica il titolo di specialità. Trascinando al secondo posto l’altrettanto scoppiettante Martina Valcepina,

19 anni e, come la collega delle Fiamme Gialle, un futuro tutto da scrivere.

olimpica individuale femminile tricolore: il bronzo, proprio sui 500, a Vancouver 2010.

Primizia Per l’Italia femminile,

Dittatura La signorina Fontana, in Coppa, su cinque 500 disputati, ne ha vinti quattro: a Saguenay, in Canada, a Nagoya, in Giappone, a Shanghai, in Cina e, appunto, quello di ieri. Ai quali aggiunge il secondo posto di Mosca di nove giorni fa. E persino due squilli nei 1500 e uno in staffetta. Insomma: un semi dominio. Confermato dal primo posto nel ranking mondiale generale, ottenuto grazie pure al sesto posto nella classifica conclusiva dei 1500.

in quindici edizioni della rassegna, si tratta di una prima volta. In precedenza, individualmente, al successo in casa azzurra era infatti arrivato il solo Fabio Carta, capace di imporsi negli stessi 500 nel 1998-1999 e nei 1500 nel 2002-2003. Poi, nel 2006-2007, era stato il turno di entrambe le staffette. Arianna, pure bronzo iridato in carica e quattro volte campionessa d’Europa, si conferma così donna abbatti-barriere. Sua è stata anche la prima medaglia

Kostelic Trionfo e lacrime di paura

PIERANGELO MOLINARO

Quelle lacrime di Ivica Kostelic sul podio della combinata di Sochi (Russia) potrebbero segnare una svolta nella Coppa del Mondo. Il croato ha vinto la terza gara composita su quattro, ma è uscito zoppicando dal parterre e, dalle prime indicazioni potrebbe avere problemi al ginocchio destro. «Questo dolore lo conosco, potrebbe trattarsi di un menisco», ha sussurrato il croato. Oggi Kostelic volerà a Basilea, dove già più volte sono intervenuti sulle sue sventurate articolazioni, per esami approfonditi. Sarebbe un peccato dovesse fermarsi, perché la lotta al vertice per la conquista della sfera di cristallo è appassionante. Lo svizzero Feuz tiene botta e ieri si è classificato secondo. Solo 70 punti li dividono in classifica. Il capolavoro Quello di Kostelic è stato l’ennesimo capolavoro costruito in slalom. Ha infatti chiuso la discesa con 1"52 di distacco senza prendere mezzo rischio, ma fra le porte strette, se si esclude Benny Raich, ha rifilato due secondi ed oltre a tutti gli altri avversari. Come a Wengen e a Kitzbuehel. Ieri terzo alle spalle di Feuz si è piazzato il francese Mermillod Blondin.

In combinata il croato ha finito zoppicando: menisco? Due quarti posti per gli azzurri

Le donne Con il vento ancora protagonista, le donne invece a Soldeu (Andorra) sono finalmente riuscite a disputare un gigante, anzi trequarti, perché la seconda manche, proprio per le raffiche, è stata accorciata di una ventina di secondi rispetto alla prima, 13 porte in meno. Ne ha approfittato al massimo la francese Tessa Worley, la prima a capire nella prima manche che il tracciato sulla bella pista pirenaica andava affrontato a tutta. Nella seconda discesa, con il vento che imperversava, si è limitata a controllare senza rischiare avventure e così ha chiuso con 16/100 di vantaggio sulla slovena Maze e 75/100 sulla tedesca Riesch.

La gara Ieri la finale dei 500 è stata palpitante: prima una caduta della Valcepina all’imbocco della curva d’avvio, poi una falsa della Fontana e della canadese Maltais. Si è così ricorsi a una terza partenza. Quella buona. Con Arianna a fare subito il vuo-

to e a non mollare mai la presa. Alle sue spalle l’altra canadese St-Gelais, quindi Martina, capace di conquistare i punti sufficienti per scavalcare nella generale la cinese Liu Qiuhong. Insomma, un trionfo. Ora i Mondiali: dal 9 all’11 marzo, a Shanghai. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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HA DETTO IVICA

S «Questo dolore lo conosco, potrebbe trattarsi del menisco». Se si fermasse nella corsa alla Coppa lascerebbe strada a Feuz e Hirscher

Gli azzurri Un poco di fortuna

non guasterebbe e la giornata di ieri di Coppa del Mondo si è chiusa per la squadra azzurra con due quarti posti, quello di Matteo Marsaglia nella combinata preolimpica e di Manuela Moelgg nel gigante. Marsaglia, 13˚ dopo la discesa con 1"29 di distacco dal leader Feuz, ha disputato un ottimo slalom e con il quinto tempo di frazione è risalito sino ai piedi del podio. Matteo ha decisamente un futuro in questa specialità. L’occasione, come a Chamonix, l’ha persa Paris, terzo dopo la libera a 51/100 da Feuz. Deludente invece la discesa di Innerhofer, solo 16˚, che poi con lo slalom è risalito sino all’ottavo posto. L’occasione La grande occasio-

A sinistra le lacrime di Ivica sul podio. Sotto si sorregge con i bastoni EPA

ne l’hanno invece sprecata le azzurre e non solo Manuela Moelgg, che partita con il numero 20, conseguenza delle ultime uscite, ha chiuso la prima discesa al secondo posto alle spalle della Worley a soli 13/100. Erano ben sette le azzurre classificate per la seconda parte con Brignone (6ª a 94/100), Sabrina Fanchini (7a a 1"19)e Karbon (8ª a 1"21) a portata di podio. Peccato che la Brignone sia scesa troppo tranquilla nella prima tornata rimediando un distacco di quasi un secondo e compromettendo subito la possibilità di vittoria. Nella seconda discesa più breve invece le cose non sono andate bene: la Brignone non ha trovato la marcia giusta, anche se il tempo di gara era troppo breve per permettere grandi recuperi, la più piccola delle Fanchini si è sdraiata sulla neve e davvero sfortunata ancora una volta è stata Denise Karbon che, nonostante i problemi alle ginocchia stava andando bene prima di un errore a 4 porte dal traguardo. Comunque contenta Manuela Moelgg: «Dopo le uscite della prime gare, ci voleva un piazzamento, che soprattutto mi permette di rientrare nel primo gruppo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

la guida

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AI PIEDI DEL PODIO

S Manuela Moelgg, 28 anni, ieri a Soldeu si è piazzata quarta in gigante, piazzamento che le permette di rientrare nel primo gruppo di partenza

i risultati E’ regina anche del ranking iridato Uomini. 500: 1. Simon (Usa); 2. Kwak Yoon-Gy (S.Cor); 3. Tremblay (Can); 28. Viscardi; 33. Reggiani. Coppa: 1. Jean (Can) 4000; 43. Reggiani 104. 1000 (II): 1. Noh Jinkyu (S.Cor); 2. Jean (Can); 3. Celski (Usa); 37. Cassinelli; 39. Dotti. Coppa: 1. Kwak Yoon-Gy (S.Cor) 5312; 26. Dotti 427. 1500. Coppa: 1. Noh Jinkyu (S.Cor) 6000; 29. Dotti 267. Generale: 1. Noh Jinkyu (S.Cor); 2. Kwak Yoon-Gy (S.Cor); 3. Jean (Can). Staffetta: 1. Olanda; 2. Canada; 3. Sud Corea; 10. Italia. Coppa: 1. Canada 3600; 10. Italia 570. Donne. 500: 1. Fontana; 2. St-Gelais (Can); 3. M. Valcepina; 19. Viviani. Coppa: 1. Fontana 4800; 2. M. Valcepina 3942; 3. Liu Qiuhong (Cina) 3920. 1000 (II): 1. Gehring (Usa); 2. Drolet (Can); 3. Li Jianrou (Cina); 23. A. Valcepina; 24. Maffei. Coppa: 1. Sakai (Giap) 4202; 30. M. Valcepina 249. 1500. Coppa: 1. Cho Ha-Ri (S.Cor) 5040; 6. Fontana 2525. Generale: 1. Fontana; 2. Sakai (Giap); 3. Cho Ha-Ri; 5. M. Valcepina. Staffetta: 1. Cina; 2. Usa; 3. Giappone; 5. Italia. Coppa: 1. Cina 4000; 4. Italia 2230.

L’altra neve FONDO

Staffetta fondo: Italia quarta con rimpianto Ancora un grande rimpianto, un po dio mancato per l’Italia del fondo a Nove Mesto (R.Cec): la staffetta ma schile è quarta per un secondo. Tra le donne, invece, azzurre undicesi me dopo le difficoltà in alternato. Doppietta norvegese. Risultati. 4x10 km mx (tc/tl) uomini: 1. Nor vegia (Roenning, Dyrhaug, Sundby, Northug) 1’40"16"8; 2. Russia a 6/10; 3. Svezia a 2"2; 4. ITALIA (F.Pasini, Checchi, Clara, Moriggl) a 3"1; 5. Ger mania a 3"2; 6. ITALIA 2 (Noeckler, Di Centa, Piller Cottrer, Hofer) a 6". Donne, 4x5 km mx (tc/tl) donne: 1. Norvegia (Skofterud, Johaug, Ja cobsen, Bjoergen) 54’51"4; 2. Finlan dia a 32"6; 3. Norvegia 2 a 32"6 (ff); 4. Svezia a 54"7; 11. ITALIA (Cavallar, De Martin, Rupil, Brocard) a 3’24"5.

COMBINATA NORDICA

S Matteo Marsaglia, 26 anni, si è piazzato quarto nella combinata di Sochi dimostrando di avere un futuro in chiave olimpica nella specialità

Pittin 8˚ad Almaty e 4˚ nella generale ALMATY (Kaz) Recupera 8 posizioni e 58" ma non riesce a salire sul po dio, Alessandro Pittin, in Coppa del Mondo di combinata. L’azzurro ora è quarto nella generale. Doppietta del norvegese Kokslien sul giappo nede Watabe, primo nel salto. Hs140 + 10 km): 1. Kokslien (Nor) 25’24"2 (10); 2. Watabe (Gia) a 2"7 (1); 3. Gruber (Ger) a 4"9 (2); 4. Ries sle (Ger) a 13"1 (11); 5. Lamy Chap puis (Fra) a 14"6 (6); 8. PITTIN a 27"2 (16); 21. MICHIELLI a 1’42"2 (24); 26. BAUER a 1’53"1 (36); 27. L. RUNG GALDIER a 1’53"2 (38). CdM: 1. Lamy Chappuis (Fra) 983; 2. Wata be (Gia) 813; 3. Kokslien (Nor) 744; 4. PITTIN 724.

SALTO

Colloredo chiude 20˚ Donne: la Insam 11a Coppe del Mondo di salto. Uomini, a Willingen (Ger): 1. Bardal (Nor) 277; 2. Koudelka (R.Cec) 270.3; 3. Ito (Gia) 264.4; 20. COLLOREDO 214.5. CdM: 1. Bardal (Nor) 1117; 2. Schlie renzauer (Aut) 1059; 32. COLLORE DO 112. Donne a Ljubno (Slo): 1. Hendrickson (Usa) 259.6; 2. Taka nashi (Gia) 246.7; 3. Seifriedsberger (Aut) 222.4; 11. INSAM 201.8; 25. E.RUNGGALDIER 177.5; 28. DEMETZ 170.9; 31. D’AGOSTINA 85.7. CdM: 1. Henrickson (Usa) 789; 12. INSAM 203.

FREESTYLE

Alla francese Worley il gigante di Soldeu Azzurre sprecone SUPERCOMBINATA MASCHILE (Sochi): 1. Kostelic (Cro) 2’50"21; 2. Feuz (Svi) a 1"16; 3. Mermillod (Fra) 1"77; 4. MARSAGLIA 2"02; 5. Raich (Aut) 2"57; 6. Svindal (Nor) 2"58; 7. Janka (Svi) 2"83; 8. INNERHOFER 2"84; 9. Jansrud (Nor) 2"85; 10.

FILL 3"08; 15. CASSE 3"87. Rit. Slalom: Paris, Klotz, Pangrazzi. Coppa del Mondo (29 prove): 1. Kostelic (Cro) p. 1043; 2. Feuz (Svi) 973; 3. Hirscher (Aut) 825; 17. Deville 370. Coppa combinata (4 pr.): 1. Kostelic (Cro) 336; 2. Feuz (Svi) 300; 3. Baumann (Aut) 159; 9. Innerhofer 108. GIGANTE DONNE (SOLDEU): 1. Worley (Fra) 2’01"80; 2. Maze (Slo) a 16/100; 3. Riesch (Ger) 75/100; 4. MOELGG 99/100; 5. Goergl (Aut) 1"00; 6. Fenninger (Aut) 1"14; 7. Gagnon (Can) 1"28; 8. Vonn (Usa) 1"36; 9. Gut (Svi) 1"61; 10. Brem (Aut) 1"93; 12. I. CURTONI 2"12; 13. BRIGNONE 2"20; 15. GIANESI-

NI 2"30; 18. AGERER 2"72; 27. KARBON 12"46. Non qual. II m.: E. Curtoni, N. Fanchini, Gius. Coppa del Mondo (25 prove): 1. Vonn (Usa) p. 1382; 2. Maze (Slo) 972; 3. Riesch (Ger) 856; 17. Merighetti 296. Coppa gigante (5 pr.): 1. Worley (Fra) 310; 2. Rebensburg (Ger) 290; 3. Fenninger (Aut) 262; 7. Brignone 180. PROGRAMMA 18/2: gigante maschile a Bansko (Bul) e discesa donne a Sochi (Rus). 19/2: supercombinata donne a Sochi (Rus) e slalom maschile a Bansko (Bul). 21/2: parallelo maschile e femminile a Mosca (Rus).

Gobbe: Matiz è 8˚ A Beida Lake (Cina), Giacomo Matiz è 8˚ in Coppa del Mondo di gobbe (suo miglior risultato). Uomini: 1. Kin gsbury (Can); 2. Reiherd (Kaz); 3. Marquis (Can); 8. MATIZ. Donne: 1. Kearney (Usa); 2. Dufour Lapointe (Can); 3. Galysheva (Kaz).


LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012

RUGBY

«Equilibrio fra trequarti e avanti, fra difesa e attacco, fra gioco alla mano e al piede, fra giovani e anziani» no, perché so che esistono ancora talenti sconosciuti». Palafitte Munari sostiene che «in

Giovanbattista Venditti, 21 anni, ala degli Aironi, sabato all’Olimpico la prima meta in Nazionale FOTOPRESS

Il credo di Brunel «Il ruolo non conta Serve l’equilibrio» L’ala deve saper fare il mediano: «Valuto capacità tecniche e morali. Ora abbiamo 60-70 giocatori, ne servono 100» Si chiama «set of skills» e si potrebbe tradurre con bagaglio di abilità: è tutto quell’insieme di caratteristiche fisiche, di qualità tecniche, di doti morali, forse anche di valori spirituali che ogni giocatore possiede per natura, educazione, istruzione, allenamento, tradizione, esperienza. E non è tutto: perché il «set of skills» individuale deve sposarsi con quello degli altri giocatori e diventare un «set of skills» collet-

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SEI NAZIONI condo estremo; o come l’esperienza di Mauro Bergamasco (sabato all’89˚ «cap») venga compensata con la freschezza di Luca Morisi (sabato all’esordio). «Dal primo giorno inseguo l’obiettivo di una squadra equilibrata — ricorda Jacques Brunel, c.t. azzurro —. Equilibrio fra trequarti e avanti, fra difesa e attacco, fra gioco alla mano e al piede, fra tutte le zone del campo. L’equilibrio non ha bisogno di equilibristi, ma di giocatori, e tanti. Oggi possiamo contare su 60, forse 70 atleti di alto livello: vorrei che diventassero un centinaio. Ed è per questo che vado a vedere partite dell’Eccellenza e, se posso, partecipo agli allenamenti delle squadre che mi cerca-

MARCO PASTONESI

LA GAZZETTA DELLO SPORT

tivo, di squadra, forse anche di gruppo, o addirittura di club. Barzelletta «Set of skills»: la pri-

ma a parlarne, e dunque a studiarlo, osservarlo, costruirlo, è stata la Nuova Zelanda. «Guardate gli All Blacks, meglio se non negli anni della Coppa del Mondo, quando la pressione li costringe a reprimere il loro spirito libero, e anche il loro "set of skills", alla ricerca del risultato a tutti i costi in modo razionale — spiega Vittorio Munari, direttore Benetton e telecronista Sky

—. Guardate gli All Blacks e troverete l’ala giocare in mezzo al campo, o una seconda linea infilato fra i trequarti, o i mediani invertire le loro posizioni. I ruoli? Una barzelletta. Tutti sanno fare tutto. Magari significa farlo solo una volta in 80 minuti, ma che può essere decisiva». In casa Qualcosa del genere sta

succedendo anche nella Nazionale italiana: così si spiega come Luke McLean, che non è un’ala pura ma più un estremo, sia schierato ala per fare anche da se-

Italia siamo ancora alle palafitte». E aggiunge che «la prima cosa da fare è costituire un centro studi, come fatto a Treviso, che faccia ricerca e analisi sui giocatori», un identikit, una radiografia, un curriculum da mixare e armonizzare perché «l’obiettivo è che i giocatori più dotati siano valorizzati da questa alchimia umana e tecnica. Dare un sostegno alle loro abilità». «Oggi al gioco, e dunque ai giocatori, si chiedono due cose: intensità e velocità — dice Brunel —. Ogni partita ha un ritmo, e il ritmo è musica. Facendo un po’ di poesia, ma poi neanche tanta, la squadra è come un’orchestra, e all’orchestra bisogna dare uno spartito anche in base al valore degli orchestrali. La mia musica preferita, cioè il mio gioco, potrebbe essere paragonata a una sinfonia che continua a crescere, sempre più andante, sempre più in alto. E questo spetta ai trequarti: a ogni passaggio la velocità di esecuzione dovrebbe aumentare». Brunel ricorda un suo allenatore che, «esasperato perché non riusciva a farsi capire dai giocatori, un giorno portò nello spogliatoio un registratore e lo accese. Era il Nabucco. Restammo folgorati. Ci vennero i brividi. E finalmente capimmo».

Come si valuta un giocatore I giocatori vengono giudicati e selezionati secondo tre parametri: 1) potenza; 2) velocità; 3) abilità. A Treviso devono possedere almeno due dei tre parametri: poi vengono seguiti e allenati per colmare le lacune.

Le abilita’ tecniche e umane Il «set of skills» è il «bagaglio di abilità», formato da una serie quasi infinita di capacità tecniche, ma anche umane: dal passaggio al calcio, dal placcaggio alla corsa, fino a considerare, per esempio, la corsa rotta, che è la facoltà di correre cambiando gli angoli e formandone di molto stretti. Il «set of skills» individuale va armonizzato con il «set of skills» collettivo e studiato per affrontare il «set of skills» della squadra avversaria.

Il rugbista ideale: Morisi Un giocatore ideale? Luca Morisi, 20 anni il prossimo 22 febbraio, 1,83 per 91, capace di giocare apertura, centro ed estremo, carattere sensibile, personalità forte, e timidezza - sul campo - zero.

Taccuino COSTOLA FRATTURATA

Castro, Torneo finito Stop di 30-40 giorni ROMA — Ora è ufficiale: il Sei Nazioni di Martin Castrogiovanni è già finito. Ieri pomeriggio il pilone azzurro, do po il trauma subito sabato, è stato sottoposto a una Tac che ha eviden ziato la frattura scomposta della settima costola destra: i tempi di ri poso stimati sono di 30 40 giorni (l’ultimo match è in programma il 17 marzo a Roma contro lo Scozia).

ASCOLTI TV

Per Sky Sport record da 290.420 spettatori Ascolti record per Sky Sport per Italia Inghilterra: sabato 290.420 spettatori medi (838.385 contatti unici) hanno seguito il match. Il da to supera il primato stabilito da Francia Italia del sabato preceden te (221.972 spettatori medi).

A CARDIFF

Galles, tre mete Scozia, altra sconfitta CARDIFF — Dopo un opaco primo tem po, il Galles prende in mano le redini del gioco e di fronte agli 80.000 del Millennium affossa la Scozia, costret ta alla seconda sconfitta consecuti va. Protagonista assoluto Leigh Hal fpenny, autore di 22 punti (con due mete). Agli ospiti non basta Greig Laidlaw, autore di tutti i 13 punti della squadra, prima meta dopo cinque partite comprese. Nella ri prese gialli al gallese Jenkins (al 36’) e agli scozzesi De Luca (al 5’) e Rory Lamont (al 14’). Intanto l’Irb, con un comunicato, appoggia la decisione dell’arbitro Dave Pearson di rinviare, a causa del gelo, Francia Irlanda cinque minuti prima dell’inizio. La decisione aveva provocato il di sappunto dei 78.000 tifosi dello Stade de France e del presidente della federazione transalpina, Pierre Camou. Galles-Scozia 27-13 (3-3). Marcatori: p.t. 23’ c.p. Laidlaw (S), 31’ c.p. Hal fpenny (G); s.t. 1’ m. Cuthbert tr. Hal fpenny (G), 8’ c.p. Halfpenny (G), 10’ m. Halfpenny tr. Halfpenny (G), 11’ c.p. Lai dlaw (S), 15’ m. Halfpenny tr. Halfpen ny (G), 23’ m. Laidlaw tr. Laidlaw (S). Classifica: Galles. Inghilterra 4; Francia* 2; Irlanda*, Scozia, Italia 0 (*una in meno). Prossimo turno (3ª giornata) Irlan da Italia; Inghilterra Galles (sabato 25/2); Scozia Francia (domenica 26/2).

Luca Morisi, 19 anni, milanese dei Crociati Parma, sabato all’esordio FAMA

A RECCO

volta in carriera, con le compagne di squadra Francesca Quondamcarlo e Rossella Fiamingo al terzo posto.

avversarie. «Era una rivincita che le ragazze volevano — commenta il c.t. Stefano Cerioni —. Il punteggio dice tutto».

per la qualificazione. Obiettivo già centrato dall’iridato Paolo Pizzo, i 12 punti guadagnati sabato gli assicurano un posto a Londra.

Rivincita fioretto Nella prova a

Sorpresa spada Se il fioretto è

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squadre Valentina Vezzali, Elisa Di Francisca, Arianna Errigo e Ilaria Salvatori hanno rimesso in ordine la classifica. Il 45-29 in finale sulle russe non ripaga la delusione mondiale, ma conferma lo strapotere delle azzurre (in 4 ai primi 5 posti del ranking mondiale). Nei 4 assalti che hanno portato al successo Vezzali e compagne (con un nuovo balletto portafortuna, nella foto sopra) hanno lasciato in tutto 100 stoccate alle

una garanzia, la spada femminile comincia a diventarlo. Finora le soddisfazioni erano arrivate dalla squadra — oro mondiale ad Antalya 2009 e bronzo a Catania 2011 —, ieri a Doha in tre sono salite sul podio. Impresa riuscita solo un’altra volta alla spada donne italiana in Coppa, quando il 4 aprile ’93 a L’Avana Elisa Uga si impose su Roberta Giussani, con Laura Chiesa 3a. Oggi la prova a squadre, con in palio punti

Fioretto donne a squadre a Tauberbischofshein (Ger). Finale 1˚ posto: ITALIA (Vezzali, Di Francisca, Errigo, Salvatori) b. Russia (Lamonora, Biryukova, 45-29); 3˚ posto: Polonia b. Sud Corea 29-28. Semifinali: Italia b. Polonia 45-33; Russia b. Sud Corea 43-35. Quarti: Italia b. Francia 45-30. Ottavi: Italia b. Brasile 45-8. Spada donne individuale a Doha (Qatar): Navarria b. Jung (S.Cor) 15-12. Semifinali: Navarria b. Quondamcarlo 15-9; Jung (S.Cor) b. Fiamingo 15-6. Quarti: Navarria b. Luo (Cina) 15-10; Quondamcarlo b. Pantelyeyeva (Ucr) 7-6; Fiamingo b. Dinu (Rom) 15-9.

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Italdonne k.o. Inghilterra facile (c.b.) Ieri pomeriggio a Recco (Ge), Italia–Inghilterra 3 43 (3 26). Per le azzurre un piazzato di Veronica Schiavon.

SCHERMA COPPA DEL MONDO

Dream Team già a Londra Urlo Navarria nella spada Le fiorettiste battono la Russia e guadagnano il pass A Doha sul podio anche Fiamingo e Quondamcarlo

Sabato la tripletta nell’individuale, con Di Francisca-Vezzali-Errigo. Ieri la rivincita del Dream Team di fioretto femminile sulla Russia (che aveva battuto le azzurre nella finale iridata di Catania) che vale la certezza della qualificazione olimpica. Non che ci fossero dubbi sul pass per Londra della squadra numero 1 del ranking mondiale e con due sconfitte in tre stagioni di Coppa del Mondo, ma ora è aritmetico. E la giornata speciale è completata da un’altra tripletta, stavolta della spada femminile: a Doha è la 26enne friulana Mara Navarria (a sinistra) a trionfare per la prima


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LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012

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GOLF EUROPEAN TOUR

A

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SUCCESSI SPAGNOLI

MCILROY QUINTO

S Miguel Angel Jimenez, 48 anni è nato a Malaga. Ha vinto il Dubai Desert Classic nel 2010. In carriera ha conquistato 18 titoli del Tour Europeo

S Alvaro Quiros, 28 anni, è nato a Cadice. E’ stato il vincitore del torneo lo scorso anno. A Dubai a dicembre ha conquistato la finale del Tour Europeo

Dubai spagnola Stavolta trionfa Cabrera-Bello Dopo Jimenez e Quiros, il ragazzo delle Canarie «Che gioia lasciarmi dietro Westwood e McIlroy»

S Rafael Cabrera Bello, 27 anni (anche sopra) spagnolo delle Canarie. Ha vinto l’Austria Open del 2009 EPA

FEDERICA COCCHI

Aveva iniziato tirando palline nel cortile di casa. Quando, probabilmente, il numero di finestre rotte ai vicini ha iniziato a diventare impegnativo, i signori Cabrera-Bello hanno deciso di mandare il piccolo Rafael a lezione di golf. Fortuna ha voluto che a poca distanza da casa, a Las Palmas, Isola di Gran Canaria, si trovasse un campo su cui a sei anni Rafa ha iniziato la carriera. Chissà se i vicini dalle finestre rotte avranno esultato ieri alla notizia che il piccolo vandalo golfista aveva conquistato il Dubai Desert Classic, uno dei più prestigiosi appuntamenti dello European Tour. Tradizione Cabrera Bello (270 -

63 69 70 68, -18) è il terzo spa-

«Ho dimostrato che posso giocare, se voglio, al livello dei migliori al mondo» gnolo di fila a portare a casa il trofeo (e la prima moneta da 315.00 euro) dopo Miguel Angel Jimenez nel 2010 e Alvaro Quiros l’anno passato. «Sono felice che il mio nome sia scritto sullo stesso trofeo che è stato sollevato da Seve Ballesteros, da Olazabal, da Jimenez e dal mio caro amico Alvaro Quiros». Ma la felicità arriva anche dall’aver battuto le eccellenze del golf di adesso: da McIlroy a Westwood e Kaymer: «E’ una sensazione indescrivibile —- ha raccontato dopo la vittoria — che arriva dopo una settimana spettacolare. Sono orgoglioso di quanto sono riuscito a fare

perché in gara c’erano avversari fortissimi. Sono riuscito a mantenere la calma, a fare quello che volevo e alla fine, eccomi a sollevare la coppa». Il 27enne spagnolo, al secondo successo sul Tour dopo l’Open austriaco del 2009, ha dato prova di grande solidità nell’ultimo giro. Partito con un colpo di svantaggio dal leader in clubhouse Lee Westwood, Rafael ha portato a termine il suo giro in 68, senza un bogey ma con quattro birdie fondamentali, tre nelle buche di ritorno, come al par 4 della 17. Westwood invece, che è stato anche in testa di due colpi e sembrava avviato al successo, ha avuto difficoltà sui green e ha chiuso al 2˚ posto in coabitazione con Stephen Gallacher. L’inglese ex n.1 si consola superando Rory McIlroy nel ranking mondiale e piazzandosi in 2ª posizione. Porte aperte Questo successo

Del papà ha preso la faccia (è non è detto sia una buona notizia), il talento, la forza. Jessica Korda figlia di Petr, ex tennista che nel ’98 è stato n.2 al mondo, ha conquistato l’Australian Open a Melbourne, il suo primo torneo da professionista. Ad appena 18 anni è la sesta più giovane vincitrice di un torneo Lpga. Per il trionfo un birdie alla seconda buca di un maxi spareggio a sei (72 70 73 74, -3). Giulia Sergas ha chiuso al 37˚ posto (+8). Coincidenze Jessica, che ama

leggere e non può vivere senza iPhone, ha vinto proprio in Australia, dove il Petr (che a volte le fa anche da caddie) ha conquistato l’unico Slam in carrie-

Marchio di famiglia: Jessica Korda, 18 anni, esulta con lo stesso salto di papà Petr (sopra)

F. Molinari il migliore dei nostri Chiude 16˚: «Una buona settimana». Edoardo è 24˚

Francesco Molinari, 29 anni AP

(f.co.) Partiti in sei, il Dubai Desert Classic ha lasciato in gara quattro italiani. Francesco Molinari è quello che ha concluso con la classifica più alta, un sedicesimo posto (278 - 70 68 69 71, -10) che è maturato grazie a un ultimo giro con due birdie e un bogey. «E’ stata una buona settimana — ha commentato su Twitter —, peccato per le occasioni che non ho raccolto nel primo giro. Ora mi dedicherò a una settimana di preparazione al match-play». Il fratello Edoardo, che ha compiuto sabato 31 anni, è finito poco più in là, al 24˚con 280 (69 72 68 71, -8). Per lui tre birdie e due bogey nell’ultima giornata di gara: «Ancora un buon giro con molto vento... — affida anche lui il commento al social network —. Peccato per il bogey alla 18 con tre putt, ma tutto sommato è stata una settimana decorosa». I problemi al polso continuano a condizionare il suo gioco, tanto che proprio in questi giorni, il maggiore dei Molinari, deciderà come curarsi.

per lo spagnolo, che subito dopo la vittoria ha ricevuto la chiamata della sorella Emma, proette sul tour femminile, è un grande passo avanti: passa infatti da 119˚ al mondo a numero 60 e arriva a due milioni e mezzo di euro in carriera. «La vittoria dimostra che sto lavorando nelle giusta direzione — ha concluso Cabrera Bello —. Questo mi dà ancora più fiducia nelle mie possibilità perché ho dimostrato che posso giocare, se voglio, al livello dei migliori. Spero che un successo così importante sia la conferma che finalmente ho trovato il gioco che stavo cercando, ho lavorato tanto per questo». Chiedete un po’ ai vicini...

Manny Qualche incertezza per Matteo Manassero, 42˚ con 284 (71 70 70 73, -4), «Finito un'altra giornata!! — è il suo commento post gara — Dopo 4 settimane di caldo ora merito di tornare e provare il vero gelo. Poi match play in Arizona...». Federico Colombo, all’esordio in questo torneo, si è piazzato 81˚ con 299 (74 69 79 77, +11) e comunque ha fatto esperienza. Non hanno superato il taglio Lorenzo Gagli e Andrea Pavan, che questa settimana saranno in India per l'Avantha Masters.

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LPGA TOUR A MELBOURNE PRIMA VITTORIA PER LA FIGLIA DELL’EX TENNISTA CHE LÀ VINSE L’UNICO SLAM

Korda, l’Australia sulle orme di papà

Così al Dubai Desert Classic sul percorso dell’Emirates Gc di Dubai (par 72). 1. Cabrera Bello (Spa) - 18 (63 69 70 68, 270) 315,532 e; 2. Gallacher (Sco) -17 (69 65 68 69, 271) 164.434 e, Westwood (Ing, 69 65 67 70); 4. Siem (Ger) -15 (65 69 68 71, 273) 94.661 e; 5. Coetzee (Saf) -14 (69 66 69 70, 274) 62.666 e, Jamieson (Sco, 65 68 70 71), Kjeldsen (Dan, 68 69 70 67), McIlroy (N.Irl, 66 65 72 71); 9. Bjorn (Dan) -13 (66 65 73 71, 275) 38.369 e, Colsaerts (Bel, 66 72 67 70), Sjoholm (Sve, 71 66 66 72). 16. F.MOLINARI -10(70 68 69 71, 278) 25.038 e; 24. E. MOLINARI -8 (69 72 68 71, 280) 19.406; 42. MANASSERO -4 (71 70 70 73, 284) 10.034 e; 81. COLOMBO +11 (74 69 79 77, 299) 2.810 e.

ITALIANI I 4 RIMASTI

Pebble Beach

ra nel ’98. E sempre a Melbourne. E per esultare ha fatto lo stesso salto «a forbice» di papà. «Questo è un posto davvero speciale per la mia famiglia — ha detto la 18enne che passerà da n.285 a numero 30 del ranking —. Credo che per il primo successo non avrei potuto sperare in un luogo migliore. Subito dopo la vittoria ci siamo sentiti al telefono e ha detto di essere molto orgoglioso di me». Il futuro di Jessica, 19 anni a fine mese, è promettente. Rookie of the year nel 2011, già ora è tra le giocatrici più «lunghe» del Tour: «Mangio tanti spinaci», scherza. E su Twitter subito dopo la vittoria le congratulazioni di due amiche e colleghe: Marika e Daniela Lendl, anche loro promesse del green figlie del grande Ivan. f.co. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mickelson vittoria n. 40 Tiger rimonta poi cade Phil Mickelson ha conquistato a Peeble Beach l’At&T National Pro Am, la sua 40a vittoria nel Pga Tour. Secondo, a 2 colpi, il coreano Charlie Wi. Tiger Woods, dopo una straordinaria rimonta dal 17˚ al terzo posto nella terza giornata di gara, ieri ha rallentato chiudendo solo quindicesimo REUTERS


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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Atletica Brava Pennella

Atletica SFIDA VIRTUALE SUI 400 TRA MEETING IN SALA E ALL’APERTO

James stende Blake a distanza Conferma Abate: 7"59 nei 60 hs SILVIO GARAVAGLIA

Johan Blake batte, Kirani James risponde. Il giamaicano debutta nella stagione olimpica correndo un 400 all’aperto, nel Camperdown Classic di Kingston orfano di Usain Bolt. Su una distanza per lui quasi inedita, migliora il personale di 31/100, portandolo dopo tre anni da 46"80 a 46"49, battuto da Allodin Fothergill (46"28). Nelle stes-

se ore, il grenadino Kirani James, che della specialità è iridato in carica, a Fayetteville (Arkansas, Usa) vola in sala in 45"19. I due a Londra non si scontreranno, visto che Blake si dedicherà alla velocità: ma l’ipotetica sfida a distanza è tutta del 19enne Kirani. Clarke e Madison Diversi altri

limiti mondiali stagionali cadono nei due meeting Usa indoor della notte italiana di sabato, i Millrose Games di New York e, appunto, il Tyson Invi-

tational. In quest’ultimo rispunta, nei 60, l’iridata del lungo 2005 Tianna Madison che, con 7"02 (aveva 7"18) mette in fila Veronica Campbell (7"08) e Allyson Felix, quarta in 7"11 (personale in batteria con 7"10). Tra gli uomini miglior prestazione mondiale 2012 del giamaicano Lerone Clarke (6"52) davanti a Gatlin e Kimmons (6"57). A New York una ritrovata Sanya Richards fa 50"89 nei 400. E a Seattle la keniana Kipyego sigla gli stagionali di miglio e

5000 (4’28"41 e 15’15"41). Vai Emanuele Ieri a Karlsruhe gran mezzofondo, un bel 7"16 nei 60 di Ivet Lalova, bulgara d’Italia e, proprio in chiave azzurra, altro squillo di Emanuele Abete, terzo nei 60 hs in 7"59 (dopo un 7"63 in batteria), a 2/100 dal suo fresco record italiano. Disco rosso per Silvia Weissteiner nei 3000, nona con 9’14"30, a 12"20 dal minimo per i Mondiali di Istanbul. © RIPRODUZIONE RISERVATA

i risultati A Fayetteville (Usa). Uomini. 60: Clarke (Giam) 6"52 (mpm ’12); Gatlin 6"57; Kimmons 6"57; Phiri (Zam) 6"59; Thompson (Tri) rit (b. 6"57). 400. I: Pinder (Bah) 45"40. II: James (Grn) 45"19 (mpm ’12); C. Smith 45"73. Miglio: S. Kiplagat Ken) 3’52"63 (mpm ’12); Ndiku (Ken) 3’52"66; D. Komen (Ken) 3’53"93. 2 miglia: Rupp 8’09"72. 60 hs: Riley (Giam) 7"53. Triplo: Claye 17.39 (mpm ’12). Peso: Whiting 21.43; Rodhe (Can) 20.95. 4x400: Arkansas 3’03"76 (mpm ’12). Donne. 60: Madison 7"02 (mpm ’12); Campbell (Giam) 7"08; Ahoure (C.Av.) 7"09 (b. 7"08); Felix 7"11 (b. 7"10); Brooklyn 7"17. 60 hs: Crawford 7"97. Lungo: DeLoach 6.83; Stuart (Bah) 6.79. Triplo: K. Williams 14.28. Peso: Camarena 19.89 (r.n.); Carter 19.09. 4x400: Lsu 3’31"55 (mpm ’12). A New York (Usa). Uomini. 500: Merritt 1’01"39. Miglio: Centrowitz 3’53"92. 5000: Lagat 13’07"15 (r.n.). 60 hs: Oliver 7"51; Trammell 7"52; A.

Merritt 7"53. Alto: Williams 2.32. Donne. 60: Knight 7"25. 400: Richards 50"89 (mpm ’12); Hastings 51"85. 1500: Simpson 4’07"27. 60 hs: Castlin 7"91; Porter 7"93. Asta: Suhr 4.58. Lungo: Kucherenko (Rus) 6.75. A Karlsruhe (Ger). Uomini. 1500: Birgen (Ken) 3’34"65 (mpm ’12); Özbilen (Tur) 3’34"76. 3000: A. Choge (Ken) 7’29"94 (mpm ’12); Soi (Ken) 7’29"94; Alamirew (Eti) 7’31"23. 60 hs: Porter (Usa) 7"54; Shabanov (Rus) 7"56 (b. 7"52); ABATE 7"59. Peso: Majewski (Pol) 21.27; Storl 21.03; Cantwell (Usa) 20.68. Donne. 60: Lalova (Bul) 7"16; Bailey (Giam) 7"18. Bat.: Sailer 7"23. 1500: G. Dibaba (Eti) 4’00"13 (mpm ’12); Obiri (Ken) 4’06"25; Cichocka (Pol) 4’07"83. 3000: Alaoui (Mar) 8’36"87; Kibet (Ken) 8’43"54; Melkamu (Eti) 8’43"93; 9. WEISSTEINER 9’14"30. 60 hs: Lewis (Usa) 7"98. Bat.: Nytra 7"97. Alto: Gordeyeva (Rus) 1.93; Friedrich 1.90. Asta: Spiegelburg 4.68.

Ippica IERI A PISA E FIRENZE NIENTE CONTROLLI

ROMA RECUPERA Oggi a Capannelle (inizio convegno alle 14.30) si recuperano la Gran Corsa Siepi e il Grande steeple chase non disputati sabato per neve. OGGI QUINTÉ A TARANTO Al Paolo Vi (inizio convegno alle 14.50) scegliamo Mike d’Alfa (18), Malouin Allez (13), Malva (16), Mescal Dechiari (10), Nyarcos (1) e Norway Cr (3). SI CORRE ANCHE Galoppo: Albenga (15.25). Trotto: Palermo (14.35).

Slittino CONCLUSI I MONDIALI AD ALTENBERG

MOLMENTI (a.fr.) Daniele Molmenti, ha chiuso 23˚, a Penrith, gli Australian Open: una penalità l’ha tenuto fuori dalla finale ma il 27enne della Forestale resta primo nel ranking mondiale. Vittoria al tedesco Sebastian Schubert sull’iridato Peter Kauzer (Slo) e a Vivien Colober (Fra). Ottima prova per il C2 di Camporesi e Ferrari, ottavo; vincono i francesi Klauss e Peche.

Canottaggio Il grenadino Kirani James, 19 anni, campione del mondo dei 400 REUTERS

ALTENBERG (Ger) Chiusi i Mondiali: nella gara femminile la 21enne Sandra Gasparini si piazza nona, bronzo under 23 e miglior risultato in carriera (l’anno scorso a Cesana fu decima). Vittoria a Tatjana Huefner; strepitoso argento per la russa Ivanova, in testa dopo la prima discesa. Nella staffetta azzurri solo quinti. Donne: 1. Huefner (Ger) 1’44"381 (52"183/2˚+52"198/1˚); 2. Ivanova (Rus)

La zampata del vecchio leone. Ole Einar Bjoerndalen (a destra, Reuters), a 38 anni già compiuti, torna a vincere una gara di Coppa del Mondo dopo quattordici mesi (ultimo successo, Oestersund 2010), conquistando la pursuit di Kontiolahti. E’ il 93˚ sigillo del più grande di sempre, cui va aggiunta una vittoria nel fondo. Quarto dopo la sprint di sabato, il norvegese sposato con l’italiana Santer ha approfittato nell’ultima sessione di tiro degli errori di Fourcade e Svendsen per prendere il comando e arrivare a braccia alzate al traguardo. A tre settimane dai Mondiali di Ruhpolding (OEB vanta 16 ori iridati in carriera) un gran segnale alla concorrenza: «E’ sempre bello vincere — ha detto — soprattutto dopo un’annata così dura: in estate mi sono allenato male per qualche infortunio di troppo, ma sono sempre stato motivato a tornare in alto. Io amo il mio sport e non ho mai pensato di mollare, questo successo è importante perché mi dà molta confidenza per i campionati del

ª

a 0"101 (52"161/1˚+52"321/2˚); 3. Geisenberger (Ger) a 0"403; 9. GASPARINI a 1"136 (52"748/9˚+52"769/10˚).

Mondo. E dimostra che nel biathlon tutto è possibile». Nella gara del gran ritorno di Bjoerndalen, buon nono posto di Lukas Hofer, che sta ritrovando la condizione dopo lo stop forzato nella tappa norvegese. Tripudio del pubblico nella pursuit femminile, vinta dalla padrona di casa Makarainen. Uomini, 12.5 km inseguimento: 1. Bjoerndalen (Nor) 33’43"9 (2); 2. M. Fourcade (Fra) a 13"8 (3); 3. Malyshko (Rus) a 22"7 (2); 4. Svendsen (Nor) a 37"5 (3); 9. HOFER a 1’24"7 (4); 20. M. WINDISCH a 2’24"5 (3). Coppa (19): 1. Fourcade 774; 2. Svendsen 753; 25. HOFER 263. Donne, 10 km inseguimento: 1. Mäkäräinen (Fin) 32’23"0 (1); 2. Neuner (Ger) a 35"9 (4); 3. Domracheva (Bie) a 37"0 (4); 4. Zaitseva (Rus) a 1’11"7 (0); 29. PONZA a 6’03"2 (3). Coppa (19): 1. Neuner 930; 2. Domracheva 891.

Staffetta: 1. Germania 2’22"003 (Huefner 46"323/1˚; Loch 47"557/1˚; Eggert-Benecken 48"123/4˚); 2. Russia a 0"089; 3. Canada a 0"401; 4. Austria a 0"733; 5. ITALIA a 0"743 (Gasparini 46"940/5˚; Zoeggeler 47"774/2˚; Oberstolz-Gruber 48"032/3˚).

La Gwend è terza a Budapest (e.d.d.) Terzo posto di Edwige Gwend nella World Cup a Budapest. Per l’azzurra, 21 anni, è il quinto podio in Coppa del Mondo, ma il buon risultato non migliora l’attuale posizione in World Ranking List, che la mantiene comunque in zona qualificazione. Quattro vittorie su Gercsak (Ung), Aldikova (Kaz), Bjaoui (Tun), Joung (Kor), prima di cedere in semifinale al-

INVERNO SUL PO Francesco Pegoraro e Deborah Battagin (Canottieri Varese) vincono la 29˚ edizione della D’Inverno sul Po, la regata sui 6 km organizzata dalla Canottieri Esperia. Tra i Senior, i portoghesi Fraga e Mendes si impongono nel doppio maschile, in quello femminile successo di Zuanon e Tipanu. Vittorie per il due senza di Gandiglio, e Tuccinardi e di Sara Brescia e Valeria Monti.

Ghiaccio ASADA BATTUTA Così a Colorado Springs (Usa) nel Quattro Continenti di figura (oggi differita Gala RaiSport 2 ore 20). Donne. Finale: 1. (2.1.) Wagner (Usa) 192.41; 2. (1.2.) Asada (Giap) 188.62; 3. (4.3.) Zhang (Usa) 176.18. Coppie. Finale: 1. (1.1.) Sui Wenjing-Han Cong (Cina) 201.83; 2. (2.2.) Denney-Coughlin (Usa) 185.42; 3. (3.3.) Marley-Brubaker (Usa) 178.89. Danza. Corto: 1. Davis-White (Usa) 72.15; 2. Virtue-Moir (Can) 71.60; 3. Weaver-Poje (Can) 64.23.

Judo COPPA DEL MONDO

La staffetta è 5 , Gasparini 9 ª

CAMMARELLE IN RETE (r.g.) Roberto Cammarelle, oro di Pechino e duplice mondiale (2007 e 2009) qualificato ai Giochi di Londra, ha aperto un sito personale www.robertocammarelle.com per intraprendere un dialogo con i tanti ammiratori, ai quali il pluricampione risponderà personalmente, facendo conoscere tutte le fasi della preparazione e gli impegni precedenti a Londra. Il supermassimo azzurro, sarà presente ai tornei di Sofia (Bul) dal 20 al 26 febbraio e a quello di Usti (Rep. Ceca) dal 20-25 marzo. Affiancato al sito una finestra anche sul web con Official Website, Official Facebook Page e Twitter profile dove si troverà tutta l'attività del campione italiano più titolato nei dilettanti.

Canoa

Biathlon COPPA DEL MONDO IN FINLANDIA: DOPO OLTRE UN ANNO

di una grande competitività a questi livelli visto che aveva già vionto il Prix Laurent. Royal Dream ha sfruttato la maggior velocità iniziale e ha preso il comando, mentre Ready Cash è rimasto all’esterno scoperto. In retta Royal ha controllato Ready, mentre Main Wise è scattato tardi e l’arrivo del traguardo ha salvato (1.11.6) il francese.

Boxe

MONDIALE Sorpresa a Los Mochis (Mes) nel Mondiale supermosca Ibf: il campione Rodrigo Guerrero (17-4) ha ceduto lo scettro a Juan Carlos Sanchez (14-2-1) con verdetto unanime ai punti.

In Italia arriva la grana antidoping La zampata del più grande Parigi: Ready k.o., Royal trionfa Bjoerndalen vince per la 94ª volta In Italia le corse sono riprese da due giorni e i problemi sono puntualmente venuti subito a galla. Gli ispettori antidoping sono in agitazione in quanto l’Unire ha tolto il secondo controllore al trotto per limare i costi. E così nella tris di Aversa di sabato i controlli pare siano stati eseguiti da persona senza requisiti specifici, tra le proteste degli ispettori antidoping regolarmente iscritti agli albi. Ieri a Pisa e Firenze l’antidoping non è stato proprio effettuato. E pensare che il problema dell’ippica, per la maggior parte delle categorie, sono solo i soldi del montepremi... A Parigi (foto FORNI), invece, una sorpresissima ha caratterizzato uno degli ultimi appuntamenti del meeting. Ready Cash, dopo la seconda vittoria di fila nell’Amérique di due settimane fa, è finito solo terzo nel Prix de France (m 2100). L’allievo di Thierry Duvaldestin è stato battuto da Royal Dream, che lo aveva già sconfitto nel Belgique ma con 25 metri di vantaggio. Royal Dream ha preceduto il nostro Main Wise As, autore di un ottimo finale a conferma

Ieri a Firenze, Giulia Pennella, con 7"74, ha centrato la miglior prestazione italiana dei 55 hs (prec. 7"75, Micol Cattaneo; Firenze 2003). A Firenze. Uomini. 55 hs: Mach Di Palmstein 7"68. Asta: D’Orio 5.10. Donne. 55 hs: Pennella 7"74. A Modena. Uomini. 60: 2. Checcucci 6"81. 60 hs: Comencini 8"09. Asta: Rubbiani 5.35; Ma. Boni 5.35. Lungo: Braga (j) 7.45. Triplo: Mi. Boni 15.76. Donne. 60: Balboni 7"67 (b); Tomasini 7"70 (b). Asta: Benecchi 4.20. Lungo: Vicenzino 6.27; Zanei 6.04. Triplo: D’Elicio 13.13. A Schio (Vi). Uomini. Peso: Dal Soglio 18.90; Dodoni 18.21; Ricci 17.58. A Udine. 60: R. Donati 6"84 (b). Donne. 60: Paiero (j) 7"62. A Saronno (Va). Uomini. 60 hs: Redaelli 8"01; Fofana 8"18. Triplo: Magnini 15.86. Donne. 60: Sordelli 7"64 (b. 7"61). 60 hs: Balduchelli 8"42. Alto: Vitobello 1.83. A Ludwigshafen (Ger). Uomini. 60 hs: Dal Molin 7”77. Donne. 60 hs: Borsi 8”31. A Vienna (Aut). Uomini. 400. IV: Moraglio 47”46. 800. II: Picello 1’52”32. Donne.60: 5. Amidei 7”57. 400. IV: 2. Marone 56”04.

la Abe (Giap) per due sanzioni a una, quindi la vittoria su Zouak (Mar) per il 3˚ posto. Eliminate al secondo turno Erica Barbieri (70) e Rosalba Forciniti (52), al primo Valentina Moscatt (48), così come Andrea Regis (secondo turno dei 73) e Francesco Bruyere (al primo negli 81) sono stati eliminati nella World Cup maschile a Oberwart (Aut).

PISTA LUNGA Così ieri ad Hamar (Nor) nella Coppa del Mondo in pista lunga. Uomini. 1500: 1. Davis (Usa) 1’47"08; 2. Bokko (Nor) 1’47"21; 3. Groothuis (Ola) 1’47"55; 19. Anesi 1’52"36; Nenzi n.p. Inseguimento squadre: 1. Russia 3’45"42; 2. Sud Corea 3’46"68; 3. Germania 3’46"87; 8. Italia (Stefani, Anesi, Cignini) 3’54"79. Donne. 3000: 1. Sablikova (R.Ceca) 4’05"88; 2. Beckert (Ger) 4’06"42; 3. Wüst (Ola) 4’06"57. Inseguimento squadre: 1. Russia 3’04"83; 2. Polonia 3’05"57; 3. Sud Corea 3’05"65.

Nuoto PARK SI MIGLIORA (al.f.) Il coreano Park Tae Hwan vince i 1500 sl a Sydney (Aus) in 14'47”38, record nazionale (prec. 14'55”03, 2006) e 15˚ crono all-time. James Magnussen battuto nei 50 sl da Abood, apre la 4x100 sl del suo club in 49”44. Risultati. Uomini: 50 sl Abood 22”34, Magnussen 22”65, Park (S.Cor.) 22”74; 100 fa Wright 52”60; 400 mx Seto (Giap) 4'13”78 (1˚ t. stag.). Donne: 200 sl Barratt 1'56”92, Schlanger 1'57”32; 50 do/200 mx Seebohm 27”90/2'11”55 (Rice 2'13”84); 200 fa Gandy (Gbr) 2'05”95 (1˚ t. stag.). LACOURT FERMO (al.f.) Camille Lacourt, battuto da Florent Manaudou venerdì, è stato messo a riposo precauzionale dal suo coach Barnier a causa di un forte dolore al gomito. A Marsiglia (Fra). Uomini: 100 sl Mallet 50”30; 200 sl/100 fa S. Deibler (Ger) 1'50”96 (De Lucia 1'52”22)-54”22; 200 do Gilardi 2'02”96; 50 ra Perez Dortona 28”52, F. Manaudou 28”72. Donne: 50 sl/50-100 fa Dekker (Ola) 25”75/26”48-59”96; 100 sl Fassone 56”68; 100 do Credeville 1'01”17; 200 do Heemskerk (Ola) 2'12”11. A Sheffield (Gbr). Donne: 400 sl Jackson 4'08”48; 200 mx Miley 2'14”64.

Pallavolo A-2 MASCHILE (f.c.) Perugia (con 23 palle a terra di Tamburo) supera al tie-break Santa Croce (Cetrullo 24) ma ringrazia il Molfetta (Uchikov 23) che, nel derby pu-

Nuoto: sul podio

Grevers vince e chiede le nozze (al.f.) Al Gp del Missouri di Columbia (Usa), Matt Grevers ha chiesto la mano alla sua fidanzata Annie Chendler nella premiazione dei 100 dorso vinti in 53"37. «Volevo una situazione unica per chiederle di sposarmi, le avrei consegnato l'anello sabato se avesse vinto i 100 rana ma la sua gara è andata male». Manaudou ok. Risultati. Uomini: 50 sl Cielo (Bra) 22”13, Bousquet (Fra) 22”26, Lezak 22”75; 400 sl Cochrane (Can) 3'53”47; 100 do Grevers 53”73; 200 ra Shanteau 2'10”47. Donne: 50 sl Weir 25”44; 100 do Bootsma 1'00”20, Manaudou (Fra) 1'00”80; 200 fa Maranhao (Bra) 2'09”73.

gliese, ha battuto Castellana (Milushev 13). Gli umbri di Kovac ora vanno a +3 dalla squadra di Di Pinto e domenica prossima c’è proprio lo scontro diretto in Puglia. Così la 22ª: Energy Resources Loreto-Crazy Diamond Segrate 3-1 (25-18, 22-25, 25-21, 25-17); Gherardi Città di Castello-Caffè Aiello Corigliano 3-2 (25-14, 21-25, 18-25, 25-14, 17-15); Cassa Rurale Cantù-Cicchetti Isernia 0-3 (21-25, 24-26, 27-29); Molfetta-Bcc Castellana Grotte 3-0 (27-25, 25-23, 25-23); Sir Safety Perugia-Ngm S. Croce 3-2 (25-18, 25-21, 23-25, 21-25, 16-14); Carige Genova-Sidigas Atripalda 3-0 (25-21, 25-20, 26-24); Che Banca! Milano-Club Italia Roma 3-1 (25-23, 22-25, 25-19, 25-23); Sora-Reggio Emilia rinviata. Classifica: Perugia 54; Castellana Grotte 51; Molfetta 46; Città di Castello 44; Segrate, Milano 42; Genova 39; Loreto 38; Sora* 37; S. Croce 34; Corigliano 29; Isernia 27; Club Italia 25; Atripalda 16; Reggio Emilia* 15; Cantù 10. (*una gara in meno). IN RUSSIA (a.a.) Conclusa in Russia la stagione regolare con l’Odintsovo di Santilli, 3-0 al Krasnodar, e il Kazan di Valerio Vermiglio, 3-0 all’Ufa di Angiolino, che vincono i rispettivi gironi e guadagnano i quarti scudetto insieme al Novosibinsk di Giolito e alla Dinamo Mosca. Agli ottavi l’Ufa e il Fakel Novy Urengoy di Busato, 3-0 all’Ekaterinburg.

Sport invernali BOB A 4, BERTAZZO 16˚ A Calgary (Can), nell’ultima gara della Coppa del Mondo di bob a 4 vinta dal tedesco Machata, Simone Bertazzo è 16˚ e chiude la Coppa di specialità al 12˚ posto. Bob a 4: 1. Germania 2 (Machata) 1’47"72 (1˚+1˚); 2. Germania 1 (Arndt) a 0"28 (2˚+2˚); 3. Russia 1 (Zubkov) a 0"41 (3˚+5˚); 16. ITALIA 1 (Bertazzo-Ughi-Fontana-Costa) a 2"31 (17˚+17˚). Coppa (8/8): 1. Zubkov 1671; 2. Arndt 1606. GRAN PARADISO (c.g.) A Cogne (Ao) nella Marciangranparadiso (45 km tc) valida per la Coppa Italia, successi di Giovanni Gullo su Orlandi e Zorzi e di Melissa Gorra su Antonelli e Pellegrini. COPPA GRAN FONDO (g.v.) A Mouthe (Fra) nella Transjurassienne, per la Coppa del Mondo grandi distanze, successo nella 76 km tl di Aliaksei Ivanou (Bie) su Sergio Bonaldi e Koukal (R.Cec) e Kostner; 7. Paredi, 13. Santus, 14. Carrara e, tra le donne (54 km/tl), di Valentina Shevchenko (Ukr) su Stephanie Santer e Tatjana Mannima (Est).

Ministero per i Beni e le Attività Culturali DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL VENETO ARCHIVIO DI STATO DI VERONA AVVISO DI GARA EUROPEA MEDIANTE PROCEDURA APERTA E CON CRITERIO DELL’OFFERTA ECONOMICAMENTE PIU’ VANTAGGIOSA PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI DIGITALIZZAZIONE E PUBBLICAZIONE DI INVENTARI E SERIE ARCHIVISTICHE - CIG 354735384B. E’ indetta una gara europea, con procedura aperta e con criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi dell’art. 54 commi 1 e 2, dell’art. 55 comma 5, dell’art. 64 comma 1, dell’art. 81 comma 1 del D.Lgs. 163/2006. ENTITA’ TOTALE: € 351.000,00 IVA ESCLUSA. DURATA: 24 MESI. SCADENZA DEL TERMINE PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI PARTECIPAZIONE: ALLE ORE 12.00 DEL 13 MARZO 2012 PRESSO ARCHIVIO DI STATO DI VERONA - VIA FRANCESCHINE, 4 37122 VERONA. DATA DI TRASMISIONE DEL BANDO DI GARA ALLA G.U.U.E.: 01.02.2012. MODALITA’ DI ACCESSO ALLA DOCUMENTAZIONE INTEGRALE DI GARA: SITO INTERNET www.archivi.beniculturali.it/ASVR/. Per informazioni e chiarimenti: tel. 045/594580 - fax 045/8041453 - e-mail: as-vr@beniculturali.it. L’Archivio di Stato Verona IL DIRETTORE - dott.ssa Antonietta Folchi


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012

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ALTRI MONDI

Il fatto del giorno DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it

A uccidere la Houston è stata la droga o si è tolta la vita? La cantante e attrice trovata sabato in una stanza d’albergo a Beverly Hills. Aveva avuto un enorme successo, poi declino, guai, infelicità La morte della grande cantante Whitney Houston a soli 48 anni, come del resto sette mesi fa quella di Amy Winehouse, ci dice qualcosa che già sappiamo e continuamente dimentichiamo: la ricchezza, il successo, la bellezza, il talento non bastano a fare di un uomo o di una donna un essere felice. La felicità è qualcosa di più semplice, talmente semplice da risultare tante volte irraggiungibile.

1Come è morta, quella poveretta?

La polizia ci sta lavorando. Il corpo è stato trovato sabato pomeriggio in una stanza al quarto piano dell’hotel Beverly Hilton, a Beverly Hills (Los Angeles). Whitney doveva partecipare alla serata dei Grammy, forse il più importante riconoscimento musicale americano. Lei l’aveva vinto sei volte. Sosteneva che era la festa che le piaceva di più… Non si sa chi ha ritrovato il cadavere: la Cnn dice l’ultimo fidanzato, il cantante Raj Jay. L’annuncio è stato dato dalla sua portavoce, Kristen Forster. Tutta la storia è durata una decina di ore: alle 15.55 americane la scoperta del corpo (probabilmente da parte di un body-guard), all’una di notte italiana l’annuncio che non c’era più niente da fare. Nel frattempo sono stati fatti vari tentativi per rianimar-

la. È arrivata la figlia diciannovenne, Bobbi Kristina, e ha litigato con la polizia che non la faceva entrare. Alcuni dicono che Whitney fosse sdraiata in terra. Altri che sia annegata nella vasca da bagno: aveva preso qualche sostanza, aveva bevuto, s’è immersa nell’acqua in quelle condizioni e s’è addormentata, scivolando giù quasi senza accorgersene. È una sequenza abbastanza incredibile, ma è quella più accreditata nel momento in cui scriviamo. Altre fonti riferiscono che la polizia ha trovato in camera molte pillole. C’è come sempre il terrore di pronunciare la parola “suicidio”.

L’esibizione di Whitney Houston ai Grammy Awards del 2000 e il van della polizia che porta via il corpo della cantante REUTERS/LAPRESSE

serata, dicendo che non valeva niente. L’anno prima Whitney aveva partecipato a X Factor e Mara Maionchi, intervistata ieri, ha raccontato che aveva difficoltà a cantare. Una che stava normalmente tre ottave sopra tutti gli altri! «Si intuiva che era una donna ammalata, magari distrutta dai medicinali, dai calmanti. Voglio dire non c’è bisogno di pensare subito alle droghe. Aveva sempre un’aria rintronata. D’altra parte, ormai, ce la facevano vedere poco, c’era sempre uno staff che la proteggeva». In quello stesso 2009 aveva invano tentato un rilancio con l’album I look you.

2 3 Aveva una qualche ragione La storia delle droghe però è per togliersi la vita?

vera.

Non c’è mai una ragione per togliersi la vita: persone che si trovano in difficoltà ben più gravi di quelle di Whitney Houston resistono e tirano avanti lo stesso. È certo che però le cose le andavano male. Da una decina d’anni non riusciva più a centrare un successo e l’ultima tournée, quella del 2010, era stata un disastro, specialmente in Australia. Un disastro anche a Milano, peraltro, dove il pubblico aveva generosamente fatto finta di non accorgersi che non era più lei. Ma Eros Ramazzotti aveva abbandonato il concerto a metà

Si faceva di crac. Da ultimo pare mischiasse cocaina, marijuana e psicofarmaci. Dopo il fallimento della tournée del 2010, s’era andata a disintossicare a Parigi. Poi c’era probabilmente ricascata: giovedì quelli dell’Abc dicono di averla vista in una discoteca di Hollywood disorientata e confusa. Altri cronisti hanno scritto che era ormai al verde, chiamava gli amici per farsi prestare cento dollari, l’Arista, la sua casa discografica, la teneva su anticipandole proventi futuri. Con l’Arista aveva firmato nel 2001 un contratto da 100 mi-

L’Italia la scoprì al Festival poi a Torino deluse tutti Una predestinata. Bella come poche e con una voce che squarciava il cielo e arrivava all’anima. Whitney Houston era figlia di una cantante gospel — che aveva lavorato anche con Elvis e Aretha Franklin, che è infatti la sua madrina — e cugina di Dionne Warwick. Da giovanissima si dà da fare come modella, ma quando il superproduttore Clive Davis la sente cantare tutto cambia: nel 1985 arriva il primo disco (Whitney Houston,

l’album più venduto da un’esordiente con quasi 29 milioni di copie), poi Whitney (1987), da cui piazza 7 singoli consecutivi al numero 1 della classifica Billboard Hot 100. È qui che la vediamo per la prima volta nella tv italiana, al Festival di Sanremo 1987. Canta All at once, esibizione pazzesca e standing ovation. L’ultima è stata invece ad X-Factor 2009, per presentare il cd I look to you. Esibizione sottotono, ma comunque migliore di quanto fatto vedere durante le celebrazioni per i Giochi di Torino 2006, con un I will always love

Furia black bloc Ok dal Parlamento Governanti assediati contro il via libera al piano di austerity che però passa con 199 sì e 74 no

lioni per la realizzazione di sei album. Non è una cifra spropositata: in quell’anno la Houston aveva già venduto la maggior parte dei suoi 190 milioni di dischi, aveva già cantato l’inno dell’Olimpiade di Seul (1988) e vinto l’Oscar per la migliore canzone originale (1998).

4 Io me la ricordo al cinema. Sì, con Kevin Costner, Bodyguard, 1992 (in italiano “Guardia del corpo”). Un successo di pubblico e soprattutto della canzone I will always love you, cioè la colonna sonora di un film più venduta di tutti i tempi, con 42 milioni di copie. Ora sta per uscire Sparkle, storia di tre sorelle che tentano la carriera musicale negli anni Cinquanta.

5 Nella tragedia di questa donna non c’entrerà anche quel matrimonio sbagliato, quel marito che la picchiava?

Bobby Brown, rapper, padre di tre figli avuti con tre donne diverse, qualche guaio con la giustizia, di sei anni più giovane. La riempiva di botte, anche se una volta lei raccontò: «Contrariamente a quel che si crede, ero io che lo picchiavo». Gli amici dicono che di recente aveva cercato la pace convertendosi all’Islam.

LA STORIA L’EX DISCOGRAFICO RUDY ZERBI: «VOLEVA RISCATTARSI E FAR SCORDARE LA SERATACCIA DEI GIOCHI»

ELISABETTA ESPOSITO

d Atene in fiamme lafrase DEL GIORNO

_la fine di Whitney

DIETA GRECA OLTRE 80 MILA IN PIAZZA

Ospite di X Factor Italia nel 2009

you trascinato e faticosissimo. «Voleva riscattarsi» «Non si è mai dimenticata di quella sera» racconta Rudy Zerbi, giudice di Amici e Italia’s Got Talent ma fino a pochi anni fa discografico Sony. Ha lavorato con la Houston per i suoi ultimi due album. «L’ho incontrata ai Giochi 2006 e l’ho rivista nel 2008 a New York per l’arrivo del nuovo disco. Ricorderò sempre che mi chiese scusa. Io non capivo, poi mi disse: "Tornerò in Italia e dimostrerò di non essere quella di Torino". Sorrideva, aveva una gran voglia di rivalsa. Ma non ce l’ha fatta. Ora si dirà che una persona così fortunata non di può buttarsi via. Ma gli artisti sono esseri speciali, trasmettono emozioni grazie alla loro enorme sensibilità. Che è un dono, ma anche una condanna». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il BACIO TRA GAY MI DÀ FASTIDIO «Se provo fastidio davanti a baci ostentati in pubblico fra due uomini o due donne? Determinati atteggiamenti possono essere accettabili in certi contesti. Per esempio i nudisti in spiagge appartate e non a Riccione in agosto in mezzo alle famiglie. Oppure come fare pipì: è la cosa più fisiologica del mondo, ma è di cattivo gusto farlo in pubblico» CARLO GIOVANARDI EX SOTTOSEGRETARIO ALLA FAMIGLIA (PDL)

La polizia greca carica i manifestanti che lanciano bombe incendiarie in piazza Syntagma ad Atene AFP

Atene ieri bruciava mentre il Parlamento si preparava a votare con un dibattito iniziato in tarda serata terminato con il sì di 199 contro il no di 74 il pacchetto di riforme preteso da Ue e Fmi per dare il via libera al secondo piano di salvataggio da 130 miliardi. Almeno in 100 mila ieri sono scesi in strada a protestare (80 mila ad Atene e 20 mila a Salonicco) contro le misure di austerity «lacrime e sangue». Nella capitale, in piazza Syntagma, si contavano 54 feriti, di cui 40 poliziotti. Decine di edifici, inoltre, sono stati incendiati, anche lungo le grandi arterie centrali. Tra questi, la biblioteca universitaria, due cinema, le filiali di due banche e almeno un caffè Starbucks. La manifestazione a dire la verità, è partita tranquilla: gli scontri sono scoppiati quando una colonna di black bloc, al grido di «maiali assassini», ha fatto irruzione nella piazza della capitale, tra gli applausi della gente, lanciando molotov e bombe carta. In quel momento è iniziata la battaglia con il lancio di lacrimogeni e assalti organizzati. La polizia, schierata a difesa del Parlamento da ore con le maschere antigas e in assetto anti-sommossa ha reagito caricando: sono oltre 22 le persone arrestate.

notizie Tascabili Smentito il colloquio segreto

Art. 18, Monti-Camusso «Nessun incontro» È polemica dopo le indiscrezioni rivelate da «La Repubblica» secondo cui il premier Mario Monti prima della partenza per gli Usa avrebbe segretamente incontrato il segretario Cgil Susanna Camusso per impostare un accordo sull’articolo 18: si sarebbe parlato tra l’altro una sospensione (e non cancellazione) della norma per gli ex precari e un’interpretazione meno rigida della giusta causa da parte dei tribunali del lavoro. Ma gli interessati ieri hanno smentito seccamente. «Non c’è stato alcun incontro segreto sull’articolo 18», si legge nel comunicato congiunto di Palazzo Chigi e della Cgil. E la Camusso si chiede polemicamente: «Qualcuno vuole far saltare il confronto?».

Le spese del capo dello Stato

Il Quirinale svela i conti «Risparmiati 60 milioni» Dall’arrivo di Giorgio Napolitano il Quirinale ha dimostrato di saper stringere la cinghia. Ieri, infatti, la Presidenza della Repubblica ha pubblicato sul suo sito internet il bilancio del 2012: a fronte di un fondo di dotazione che ammonta a 228 milioni di euro, le spese a carico dello Stato per il funzionamento dell’istituzione Quirinale non sono variate rispetto al 2008. E nel settennato sono stati risparmiati oltre 60 milioni. Il contenimento delle spese è stato reso possibile — spiegano dal Colle — grazie a una serie di provvedimenti, tra cui il blocco del turn over del personale di ruolo, l’introduzione del regime pensionistico contributivo, blocco degli stipendi e delle pensioni al livello del 2008 fino al 2013.


LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012

ALTRI MONDI

SCANDALO INTERCETTAZIONI

Murdoch va a Londra «Il Sun non chiuderà» È sempre più caos nel giornalismo inglese. Dopo l’arresto di 5 giornalisti del tabloid «The Sun» nell’ambito di un’inchiesta su

Emergenza Concordia Un mese dopo l’urto si tira via il carburante Oggi la ricorrenza del naufragio della nave davanti al Giglio Iniziato il pompaggio dai serbatoi. Napolitano: «È un dolore» FILIPPO CONTICELLO

Inclinata tra le onde gelate, sembra soffrire come chi continua a guardarla. Lo facciamo tutti da un mese e non sembra ancora vero: dalla notte del 13 gennaio la Costa Concordia è adagiata di fronte all’isola del Giglio, un gioiello della natura che ora ha paura per il suo futuro e il suo mare. Trentuno giorni fa: erano le 21.42 e la nave da crociera partita da Civitavecchia procedeva spedita con a bordo 4.229 persone. Sicura, come il comandante che adesso conoscono in ogni angolo del mondo. Poi una manovra azzardata, un’insopportabile spacconeria: l’imbarcazione passa accanto all’isola, troppo vicina, e urta gli scogli. Uno squarcio di 70 metri è l’inizio dell’incubo: la Concordia pian piano si inclina e la gente fugge con le scialuppe verso la terraferma. Spavento, soccorsi inadeguati e, sopra a ogni cosa,

La Concordia affiancata da un’altra nave che pompa il carburante AP

Continua l’indagine su Schettino: i pm guarderanno il filmato mandato in onda dal Tg5

una gigantesca tragedia: 17 cadaveri sono stati trovati e 15 si cercano ancora. Oggi la triste ricorrenza, ieri una prima buona notizia: è iniziato il pompaggio del carburante dal relitto, operazione necessaria per portare la Concordia via dalla vista del Giglio. Il cosiddetto «defueling» è iniziato dai primi sei

tangenti alla polizia in cambio di soffiate, interviene Rupert Murdoch (nella foto Reuters): sarà a Londra la prossima settimana per rassicurare i giornalisti che «The Sun» non verrà chiuso come accaduto al «News of the World», anch’esso coinvolto nello scandalo delle intercettazioni illegali.

serbatoi: «Così evitiamo il rischio ambientale», ha detto il prefetto Franco Gabrielli, capo della Protezione Civile e commissario per l’emergenza. In ogni caso un pompaggio «non stop»: mare permettendo, andrà avanti ad una velocità di estrazione di 5-10 metri cubi all’ora. Il primo deposito, il 67% di tutto il carburante, sarà svuotato entro domani, gli altri subito a seguire. L’indagine Un mese dopo il nau-

fragio, attenzione e interesse si concentrano pure sull’inchiesta giudiziaria: la procura di Grosseto indaga (per ora) solo sul comandante Francesco Schettino e sull’ufficiale Ciro Ambrosio. E oggi i pm guarderanno per intero il video in possesso del Tg5 che mostra la plancia di comando, mentre Schettino temporeggia nei momenti confusi dell’emergenza. Ogni parola sarà confrontata con le testimonianze già rese, tra cui quella di Domnica Cemortan, ex ballerina moldava che era in plancia al momento dell’urto. Domani verrà sentito anche l’ad di Costa spa, Pierluigi Foschi, che ha lanciato l’allarme con un’intervista a La Stampa: la società ha perso il 35% dei clienti e il marchio è a rischio. Parole addolorate, almeno quanto quelle del presidente Napolitano che ieri ha dichiarato: «Esprimo rammarico per la responsabilità italiana e di italiani». Ha detto anche di «ammirare» la forza e la solidarietà degli abitanti del Giglio: come noi, loro osservano da un mese quella nave tra le onde. © RIPRODUZIONE RISERVATA

laFoto Maltempo, Urbino teme l’isolamento Un morto a Ascoli Ancora neve ieri su Marche, Emilia Romagna e Veneto. A Urbino (nella foto Ansa) molti volontari hanno spalato per ore per raggiungere le case di anziani e studenti. Nella notte tra sabato e domenica è caduto un altro metro di neve e i muri sono arrivati a quattro metri. I tetti rischiano di crollare e la città teme l’isolamento. E ieri ad Ascoli è stato ritrovato il corpo di una donna di 83 anni sommerso dalla neve.

Le analisi sul Dna

tutta Salute

Male alle coronarie Il rischio di diabete Il gene che lo causa è più alto in chi si eredita dal padre soffre di insonnia

DI MABEL BOCCHI

Studio sulla fertilità

Gruppo sanguigno: con lo "0" è difficile diventare mamma Per chi ha un gruppo sanguigno di tipo 0 è più difficile diventare mamma. Lo sostiene uno studio dell’Albert Einstein College of Medicine di New York, condotto su 560 donne di età media 35 anni, sottoposte a trattamenti di fertilità. A rendere meno «produttive» queste donne è una riserva ovarica più povera e, con il passare degli anni, qualitativamente più scadente, nonché livelli di FSH, l’ormone

La ricerca inglese

prodotto per stimolare i follicoli delle ovaie, quasi raddoppiati. Un campanello d’allarme, poiché l’FSH è un indicatore fondamen tale del numero di ovuli e alti livelli di questo ormone sono spia di una loro significativa riduzione. Tra l’altro, ad oggi non sono ancora chiare le cause.

Secondo uno studio dell’università di Leicester, in Inghilterra, pubblicato sulla rivista «The Lancet», il trasferimento da padre a figlio del cromosoma Y esporrebbe il nascituro al rischio di ereditare la coronopatia, nel caso in cui il padre ne fosse affetto o portatore. Gli scienziati sono giunti a questa scoperta con l’analisi del Dna di 3.233 uomini. I test genetici mostravano che il 90% di loro possedeva una delle 2 versioni del cromosoma Y, chiamati aplogruppo I. Il rischio di malattia coronarica tra gli uomini che portano la versione aplogruppo I era del 50% superiore a quello degli altri uomini: per gli scienziati sarebbe proprio questo cromosoma a causare la patologia.

L’insonnia e i disturbi del sonno possono incrementare di sette volte il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 e di avere problemi cardiaci. A dimostrarlo è uno studio condotto dai ricercatori dell’Imperial College di Londra e poi pubblicato sulla celebre rivista «Nature Genetics». Dopo aver esaminato i comporta menti di 20mila persone, gli esperti hanno scoperto che la colpa delle notti in bianco degli insonni sarebbe di un gene difettoso, l’MT2, presente nella sequenza della melatonina, che interrompe il nostro ritmo giorna liero sonno-veglia, variando anche quello del rilascio dell’insulina. Conseguenza di tutto ciò è un controllo anomalo dello zucchero nel sangue.

UN CONTINGENTE CON L’ONU

Siria, la Lega araba: «Ok a forza di pace» I ministri degli esteri della Lega araba hanno deciso di porre fine alla missione dei propri osservatori in Siria. Per porre fine

A

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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alle violenze del regime, i ministri chiedono anche che la Lega araba formi un contingente congiunto con l’Onu da inviare nel paese. Ok, poi, alla proposta della Tunisia di ospitare una conferenza degli "amici della Siria". Furiosa Damasco che parla di «atto ostile».

VIOLENZA/ 1 A MILANO, PRESO UN 16ENNE

SHAKIRA, CHE PAURA

S «Aggredita da un leone marino» Nel pomeriggio di ieri un tweet di Shakira ha spaventato i suoi oltre 13 milioini di followers: «Sono appena stata aggredita da un leone marino!». Poco più tardi su Facebook arriva il racconto completo: «Guardavo intenerita foche e leoni marini e ho deciso di avvicinarmi più degli altri turisti. Improvvisamente uno di loro ha fatto un salto e arrivando a un palmo da me: mi ha guardata, ha ruggito infuriato e ha provato a mordermi. Tutti hanno urlato, compresa me. Ero paralizzata dalla paura e non riuscivo a muovermi, ma mio fratello "Super Tony" è saltato sopra di me e mi ha letteralmente salvato la vita, strappandomi a quella bestia. Credo abbia confuso il riflesso del mio blackberry con del pesce»

Il luogo dove il 55enne cinese è stato ridotto in fin di vita sabato notte a Milano, zona Comasina FOTOGRAMMA

Guarda la ragazza: massacrato di botte Cinese in fin di vita Massacrato e ridotto in fin di vita in strada da un 16enne ubriaco, a Milano, forse per uno sguardo di troppo lanciato a una ragazza. La vittima è un cinese di 55 anni, ora ricoverato all’ospedale Niguarda, in coma farmacologico, dopo aver subito un intervento chirurgico per rimuovere un ematoma alla testa. L’aggressore, invece, è un ragazzino ecuadoriano. Tutto è cominciato sabato notte attorno all’una, fuori da un locale in zona Comasina, periferia nord della città: il cinese stava camminando tranquillamente per strada e pare che si sia soffermato a guardare una ragazzina sudamericana che in quel momento si trovava nel gruppo di amici dell’ecuadoriano. È bastato questo, assieme agli effetti dell’alcol, a scatenare la violentissima aggressione: il 55enne è stato spintonato così forte da sbattere la testa contro il muro per poi cadere a terra. A questo punto, il 16enne ha infierito ancora con calci e pugni senza alcuna pietà, senza preoccuparsi del fatto che il cinese avesse perso conoscenza ed era già in condizioni gravissime. Il minorenne, che ora deve rispondere di tentato omicidio, è stato rintracciato poco dopo l’aggressione grazie alla testimonianza degli amici che sabato notte erano con lui: quattro minorenni, compresa la ragazza per la quale sarebbe nata la lite, e un maggiorenne, tutti di nazionalità italiana. Quando gli agenti di polizia sono arrivati a casa per arrestarlo, il giovane sudamericano aveva ancora addosso gli indumenti sporchi di sangue.

VIOLENZA/ 2 IN PROVINCIA DELL’AQUILA

Stupro selvaggio di una studentessa fuori da un locale Una serata in discoteca, per divertirsi come è giusto fare a 20 anni. Ma per lei, una giovane originaria di Tivoli e trasferita all’Aquila per frequentare la facoltà di Ingegneria, la notte iniziata con gli amici tra sabato e domenica è diventata un incubo che non potrà più scordare. La ragazza è stata infatti stuprata e aggredita fuori dalla discoteca «Guernica», a Pizzoli, dove stava partecipando a una festa. «Avevamo appena chiuso — racconta il gestore, Luigi Marronaro — sono uscito e ho visto la ragazza svenuta in un lago di sangue, seminuda. Se non me ne fossi accorto probabilmente sarebbe morta per il freddo. Ho chiamato subito il 118 ed è stata portata in ospedale, poi sono arrivati i carabinieri per i rilievi». La vittima di una violenza definita dagli inquirenti «selvaggia» è in condizioni gravi ma non in pericolo di vita: ha perso molto sangue e sono stati necessari diversi interventi per suturare le ferite. Il gestore e il buttafuori nel momento del ritrovamento hanno visto un ragazzo con gli abiti sporchi di sangue e gli hanno chiesto di attendere l’arrivo delle forze dell’ordine. «Era vestito normalmente — aggiunge Marronaro — ma ci ha detto di essere un militare di fuori, in servizio all’Aquila». Il giovane avrebbe negato ai carabinieri lo stupro, parlando di rapporto consenziente. Verso di lui non sono stati ancora emessi provvedimenti e si pensa che può non aver agito da solo. Si attende la testimonianza della vittima, la ragazza è ancora in stato di choc.


LA GAZZETTA DELLO SPORT

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LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012

ALTRI MONDI Oroscopo

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

20/2 - 20/3

LE PAGELLE

Ariete 6

Toro 6+

Gemelli 7-

Cancro 7,5

Leone 5,5

Pesci 8

DI ANTONIO CAPITANI

Il lavoro stressa (ma cova buone nuove), l’economia sembra insicura, gli obblighi aumentano. C’è però un recupero sudombelicale vistoso.

La Luna tende i rapporti, crea disagi, vi fa inserire lo strangolatore automatico. Ussignùr, calmatevi: Giove assicura fortune! Pure suine.

Il vostro umore è «da lunedì», ma si delineano trasformazioni e strategie vincentissime. Oltre che face to face sudombelicali briosi.

Avete idee super esclusive: non fatevele fregare. Nel lavoro, comunque, con voi non c’è quasi gara. Manco nella fornicazione, a dire il vero.

Tutti vi rompono oggi. Dai colleghi ai familiari, dal cane al calzolaio. Non reagite e non rompete a vostra volta. Lo slancio suino crolla.

24/8 - 22/9

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

IL MIGLIORE Luna Ok per viaggi, lavoro, studio. Nel lavoro le soddisfazioni si moltiplicano, voi avete zebedei ferrei. Reiterazioni suine giungono, con poesia…

Vergine 7+

Bilancia 7

Scorpione 7,5

Sagittario 6+

Capricorno 7

Acquario 5,5

Inizio di settimana with the bott. Colloqui, viaggi, lavoro, contatti possono procurarvi vantaggi. E il suino in voi espleta con più perizia.

Una news di soldi vi solleva morale & zebedei. Decisioni storiche utili stagliansi, anche per uscir dallo sfigogrigiore amoroso-fornicatorio.

Luna magica: nel lavoro e nel privato qualcosa di goloso potrebbe iniziare e realizzarsi rapidamente. Sudombelico pieno di gioia di vivere.

Il lavoro offre chance miracolose. Siate selettivi, però. Ma non cordiali come i grizzly. L’amor è tutto un afflato tantoromantico-pocosuino.

Il lavoro arriva, sfavilla, stravince. E con Marte, Giove e, da stanotte, Mercurio propizierrimi potete strabiliare. Anche col sudombelico.

L’umore e la forma fisica sfigheggiano un cicinìn. Concentratevi e dite qualche no, se necessario, anche suino, senza ritrosie né vergogne.

FLAVIA PENNETTA

La tennista numero 22 del mondo è nata a Brindisi il 25 febbraio 1982. È stata la prima italiana a entrare nella Top 10 del ranking Wta

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Sorge

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Sorge

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La scalata di Moro Al Nanga Parbat

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SALTO SCI: COPPA DEL MONDO HS 145

L’impresa di Simone Moro (nella foto) raccontata dal protagonista anche at traverso foto affascinanti

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Coppa d'Africa. Finale

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15.00 CALCIO: FAN CLUB MILAN 15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA 16.00 CALCIO: FAN CLUB INTER 16.30 CALCIO: FAN CLUB LAZIO 17.00 CALCIO: FAN CLUB NAPOLI 17.30 CALCIO: FAN CLUB JUVENTUS 1.00 CALCIO: NAPOLI CHIEVO

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BILIARDO

IL SONDAGGIO

LA 7

Domani

Dopodomani

Al Nord e al Centro prevalenza del sole, salvo qualche fiocco di neve sulle Alpi e alcune nebbie sulle zone pianeggianti. Sul meridione e tra la Sicilia e la Sardegna invece ancora diverse nevicate sui rilievi e piogge verso le coste.

Sulla Sardegna, sulla Sicilia e sul meridione le precipitazioni tenderanno a lasciare spazio e schiarite sempre più ampie. Al Centro e al Nord il tempo risulterà prevalentemente soleggiato, eccetto locale variabilità e qualche nebbia.

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Bologna Genova 2

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Il sole domani MILANO

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23 gen.

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14 feb.


LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

47

OLIMPIADI L’INCHIESTA GazzaFocus

I GIORNI DELLA CANDIDATURA

Giochi all’europea: come evitare il flop

4 Roma 2020 costerà LE PREVISIONI DEI CONTI

I NUMERI

10%

Dal virtuosismo di Barcellona ai ritardi di Atene Così le città cambiano volto o ne pagano il prezzo STEFANO ARCOBELLI

la crescita del Pil (Prodotto interno lordo) della Grecia nel 2003, l’anno prima dell’Olimpiade. L’economia ellenica ha continuato a crescere negli anni successivi (+5,9% tra il 2005 e il 2008) prima della recessione iniziata nel 2009: -0,5%.

I COSTI DI QUATTRO OLIMPIADI IN EUROPA

I Giochi in Europa in un confronto che dia l’idea tra impatto (decisivo), costi (inevitabilmente in rosso) e ricavi (quasi mai). Città virtuose, comitati sobri o spreconi, e ciò che lascia un’Olimpiade per eredità. Nei giorni di fuoco per la presentazione delle candidature, rileggiamo — per capire l’operazione Roma 2020 —, gli esempi precedenti, le esperienze delle città che hanno già ricevuto, organizzato, dato.

il tasso di disoccupati a Barcellona nel 1992, l’anno in cui ospitò i Giochi estivi. Nel 1986 era quasi doppio: 18,4%

lona deve al sindaco Maragall il successo dei Giochi della svolta. Una città che ha riscoperto il porto, ha recuperato la zona della vecchia stazione, migliorato la collina di Montjuic: un’Olimpiade vinta ancora prima di assegnare le medaglie, un’Olimpiade che idealmente continua ancora oggi nella città catalana, perché dal 1992 il suo effetto turistico è mirabile. dei Giochi ateniesi non è stata affatto facile, basti pensare che persino l’Unione Europea aveva paventato sanzioni per i preventivi saltati sui 10 miliardi di euro investiti arrivati a 13 (includendo le infrastrutture sulla città). Il governo greco ha fatto saltare molte teste, e i ritardi hanno provocato l’incremento del deficit ed una corsa affannosa finale con relativo aumento del passivo (12%). Il comitato della Angelopoulos ha temuto persino che il Cio spostasse una rassegna, rivelatasi comunque di successo, sostenuta persino dal pil cresciuto nei 7 anni precedenti e nei 5 anni successivi. Ora la Grecia è nel dramma finanziario: per l’opinione comune è anche colpa dei Giochi. I nodi di Torino Torino 2006 ha

avuto benefici effetti durante (Medal Plaza, palaghiaccio pieni) e dopo i Giochi d’inverno: come per Barcellona, l’impulso migliore per la città è derivato dal rilancio turistico e d’immagine. In collina è andata peggio: il trampolino di Pragelato e la pista di Cesana, nonché l’at-

4,7

GDS

tività e gestione post-olimpica restano un’eredità non felice. Nel caso dell’impianto di bob e slittino sono emerse le contraddizioni sottovalutate quando si individuò l’area (il Coni era per la costruzione a nord in modo da non patire l’effetto-sole). Londra sotto esame Anche per i

Giochi di Londra i costi sono lievitati: la Corte dei Conti inglese ha più volte lanciato l’allarme «sforamento» del budget passato da 10.8 a 13 miliardi di euro. Come per Atene sono i costi sulla sicurezza a rischio impennata. La certezza del comitato di Sebastian Coe è che i 9.3 miliardi destinati alle strutture sarà per i londinesi la miglior fruizione. La speranza di Roma Giochi più sobri, l’esperienza del ’60 e costi largamente inferiori propone — anche rispetto a Rio 2016 e Pechino 2008 — Roma 2020: 9,8 miliardi di euro. Dopo la campagna favorevole lanciata da atleti e partiti, industriali e artisti, tocca al presidente Monti dire adesso l’ultima verità.

VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it

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VERSO L’APPOGGIO DEL GOVERNO

Monti incontra Petrucci e decide (m.gal.) Vertice finale. Oggi Mario Monti dovrebbe incontrare Alemanno, Petrucci e Pescante con un ordine del giorno fatto di un solo punto: la candidatura di Roma all’organizzazione dei Giochi Olimpici 2020. Non è stato reso noto l’orario dell’appuntamento Monti ha un’agenda molto fitta e all’ora di pranzo a Villa Madama dovrà ricevere il presidente della repubblica federale tedesca Wulff - ma siamo a 48 ore dalla scadenza prevista dal Cio per partecipare alla corsa, ormai non c’è tempo da perdere. Oltre alla firma di Mario Monti (come premier e ministro dell’Economia), serve anche l’autografo del ministro dello sport, Piero Gnudi. Possibile anche la convocazione di un Consiglio dei ministri domattina. Il Coni manifesta un «sereno ottimismo», il Comitato promotore si limita a «una speranzosa attesa». Tutto è pronto per la spedizione al Cio: il direttore generale del Comitato, Ernesto Albanese, dovrebbe avere già un volo prenotato per Ginevra e da lì proseguirà per Losanna. Intanto Josefa Idem a «Che tempo che fa» su Rai 3 torna alla carica: «Fare le Olimpiadi con l’orgoglio di essere italiani».

i miliardi di spesa pubblica netta previsti per l’Olimpiade di Roma 2020, contro i 7,2 di Atene 2004 (che diventano 8,8 se attualizzati al 2011)

0,3%

l’incidenza della spesa olimpica a carico di Stato ed enti locali sul Pil del nostro Paese, contro il 3,9% dell’esperienza ateniese

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it

L’85% degli impianti c’è già, 29 mila posti di lavoro in un anno

9,6%

La rinascita di Barcellona Barcel-

I ritardi di Atene La gestazione

la metà della Grecia: dallo Stato 4,7 miliardi

PRESIDENTE Piergaetano Marchetti VICE PRESIDENTE Renato Pagliaro AMMINISTRATORE DELEGATO E DIRETTORE GENERALE Antonello Perricone CONSIGLIERI Raffaele Agrusti, Roland Berger, Roberto Bertazzoni, Gianfranco Carbonato, Diego Della Valle, John Elkann, Giorgio Fantoni, Franzo Grande Stevens, Jonella Ligresti, Giuseppe Lucchini, Vittorio Malacalza, Paolo Merloni, Andrea Moltrasio, Carlo Pesenti, Virginio Rognoni, Alberto Rosati, Giuseppe Rotelli, Enrico Salza DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Giulio Lattanzi

RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Quotidiani Sede Legale: Via A. Rizzoli, 8 - Milano Responsabile del trattamento dati (D. Lgs. 196/2003): Andrea Monti privacy.gasport@rcs.it - fax 02.62051000 © COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA Via Solferino, 28 - 20121 Milano - Tel. 02.62821 DISTRIBUZIONE m-dis Distribuzione Media S.p.A. Via Cazzaniga, 19 - 20132 Milano Tel. 02.25821 - Fax 02.25825306 SERVIZIO CLIENTI Casella Postale 10601 - 20110 Milano CP Isola Tel. 02.63798511 - email: gazzetta.it@rcsdigital.it PUBBLICITÀ RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE PUBBLICITÀ Via A. Rizzoli, 8 - 20132 Milano Tel. 02.25841 - Fax 02.25846848

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Il premier Mario Monti LAPRESSE MARCO IARIA

Roma intravede lo spettro di Atene e s’impaurisce, si ricorda della favola di Barcellona e riprende coraggio. Stabilire se conviene o no organizzare un’Olimpiade sulla base delle esperienze precedenti è un esercizio complicatissimo. Scenari diversi, locali e internazionali, e poi è proprio in avventure come questa che si marca il confine tra la buona e la cattiva politica. Certo, se Roma volesse semplicemente specchiarsi in se stessa noterebbe quale immensa eredità — la legacy tanto cara ai cittadini — le ha consegnato la storica (in tutti i sensi) edizione del 1960: un patrimonio di infrastrutture che, a distanza di mezzo secolo, è ancora una bella cartolina da spedire al Cio. Paragone Mettendo a confronto i Giochi (fatti) di Atene 2004 con quelli (sognati) di Roma 2020, è doverosa una premessa: paragonare Grecia e Italia proprio non si può. Noi

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La tiratura di domenica 12 febbraio è stata di 353.749 copie

abbiamo una popolazione 6 volte maggiore dei nostri cugini e un Pil (il Prodotto interno lordo) 7,3 volte superiore. D’altronde, la Grecia è stato il paese più piccolo a organizzare un’Olimpiade estiva negli ultimi sessanta anni, dopo Helsinki 1952. Detto questo, Roma 2020 sarebbe molto meno impattante sull’economia italiana di quanto non lo sia stata Atene 2004. Tanto per cominciare, la spesa pubblica netta che si prevede di investire è di 4,7 miliardi, quasi la metà dell’esborso greco (7,2 miliardi, che fanno 8,8 se attualizzati al 2011). La sua incidenza sul debito pubblico italiano sarebbe di appena lo 0,25% contro il 2% di Atene: otto volte di meno. E il divario si allarga se la rapportiamo al Pil: lo 0,3% nel caso di Roma 2020, il 3,9% per l’Olimpiade del 2004, cioè 13 volte di più. Relazione La commissione Fortis-Carraro ha varato uno studio di fattibilità al passo coi tempi: austerity e niente svolazzi. Dei 9,8 miliardi di budget (di cui 8,2 a carico dello Stato), 3,5 sarebbero recuperati con i ricavi da biglietteria, diritti tv, sponsor e valorizzazioni immobiliari: al netto, quindi, l’onere pubblico ammonterebbe a 4,7 miliardi. Addirittura l’Olimpiade finirebbe per costare ai contribuenti «appena» 100 milioni se davvero, come sostiene lo studio, si potesse contare su un maggiore gettito erariale pari a 4,6 miliardi. Il punto forte della candidatura è rappresentato dalla rete di impianti sportivi esistenti che, contando pure quelli temporanei, coprono l’85% del fabbisogno dei Giochi. I costi per costruirne di nuovi o ristrutturare quelli vecchi ammonterebbero a 1,4 miliardi, un terzo dei quali se ne andrebbe per terminare il controverso megaimpianto di Tor Vergata, disegnato da Calatrava; e poi 150 milioni a favore degli stadi di calcio dislocati in sei città. Secondo lo studio, finito sul tavolo del premier Monti, l’economia ristagnante dell’Italia metterebbe le ali grazie all’Olimpiade: 17,7 miliardi di euro di crescita del Pil ma anche 29 mila nuovi posti di lavoro nel 2020. Numeri allettanti, con un’avvertenza: le «cricche» vanno tenute a distanza di sicurezza. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 13 FEBBRAIO 2012


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