on Impermanence - Angelo Marinelli

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on impermanence

angelo marinelli


in copertina Processo inverso 2013 120x120 cm Stampa lambda su alluminio


playground


In un mondo in così rapida trasformazione, la nozione di metamorfosi costituisce un importante aspetto del concetto di identità e del gioco della visione, A.M. con questa raccolta di immagini scattate in vari luoghi d’Italia ed intitolata Playground, intavola una riflessione sull’identità del presente ed il suo vincolo con il passato, anche quello più recente.

interamente lo spazio sonoro. A.M. ha la forza, attraverso il proprio sguardo, di rendere visibili le metamorfosi, le mutazioni dei luoghi centrali al suo obiettivo, trasformando l’insieme in uno spasmo di congelata bellezza, dove la luce trasfigura le strutture architettoniche in qualcosa che è più in là e in divenire, come dovessero sparire per poi rinascere.

Trasformando senza deformare questa riflessione in uno specchio astratto della società e di un certo tipo di strutture che formano parte dei nostri paesaggi - troppo spesso percepite da occhi distratti come passate o infantili - A.M. riesce, con il suo obiettivo, a superare la relazione con il tempo e la frenesia che lo permea. Immortala quello che si potrebbe definire come cultura dell’urgenza nel malessere del mondo contemporaneo, invasa di immagini false o create con la finalità di essere poi ammirate, nonostante esse siano degradate e, in ultima istanza, divorate in un vortice senza fine.

Come in un’area di gioco, nell’ambito creativo e nel territorio di trasformazione ludica evocati dalla composizione del termine “Playground”, queste metamorfosi, tutt’altro che infantili, non possono prescindere dal contesto concettuale che ciascuno cerca nella propria percezione, quando lo sguardo dell’artista e quello dello spettatore si incontrano attraverso la macchina fotografica, che costruisce fra questi un unico segmento di lettura o divergenza. Nel proliferare dei linguaggi esistenziali, il mondo che ci circonda diviene un’illusione carica di segnali, di segni che evocano una nostalgia del passato, nostalgia forse di quel puer ludens, come si trattasse di una transizione - nella quale siamo intermente immersi - a una realtà apparentemente statica che, tuttavia, avanza verso la nostra coscienza. Massimo Scaringella

Le (sue) strutture architettoniche confermano la visione interiore di un artista che indaga lo spazio con una profondità puntinista, uno spazio dove, anche se non palesemente presente, esiste un “Io” percepito. Strutture che volevano essere ma non sono. Strutture che aspiravano ad avere un contenuto, ma non è chiaro se lo abbiano. In conclusione, un mondo fatto di una presenza fisica prepotente e talvolta addirittura sgradevole, che tuttavia, catturata dall’artista, è trasformata in un’immagine metafisica che sorpassa il trascorrere del tempo. O, meglio detto, la fa sua; e così il silenzio va ad occupare

Edizione da 3 nei formati 120x180 cm 100x150 cm 70x105 cm


Playground v.1 2011 Stampa lambda su alluminio + cornice


Playground v.3 2012 Stampa lambda su alluminio + cornice


Playground v.4 2012 Stampa lambda su alluminio + cornice




Playground v.5 2012 Stampa lambda su alluminio + cornice


Playground v.6 2013 Stampa lambda su alluminio + cornice



Playground v.7 2013 - Trittico Stampa lambda su alluminio + cornice


Playground v.8 2013 Stampa lambda su alluminio + cornice


Playground v.9 2013 Stampa lambda su alluminio + cornice


Playground v.10 2013 - Dittico 100x100 cm Stampa lambda su alluminio + cornice



Playground v.11 2013 Stampa lambda su alluminio + cornice


Playground v.12 2013 Stampa lambda su alluminio + cornice



n-Structure


Bali, l’isola degli dei, una terra in perfetto equilibrio tra forme di estremismo religioso, come l’Islam, e forme elementari di condotta, libere da dogmi, della religione induista. É qui che nasce la riflessione su quali siano le forme di prigione che viviamo, le strutture che ci portiamo dietro per tutta la vita. Contro questa prigionia, questa gabbia, molti combattono per rendere la propria esistenza, originariamente destinata ad essere instructure, libera da strutture un-structure. Grande importanza hanno i luoghi, da una parte gli spazi immensi che ci fanno percepire la follia di doversi dare delle strutture, siamo nati liberi e facciamo di tutto per imprigionarci; dall’altra le stesse prigioni, spesso occidentali che stanno inglobando l’oriente e soffocandolo principalmente quelli che sono gli aspetti spirituali. Il possesso della casa, dell’effigie religiosa, il distruggere un’abitazione per ricostruirla più appariscente o lussuosa, il tagliare una montagna per installarci un “parco culturale” legato alla religione (come il caso di GWK Garuda Wisnu Kencana), a volte costruire per abbandonare.

Distruggere quindi quello che è il reale lusso già in nostro possesso, la natura, la libertà, e ristabilire l’ennesima prigione, in un gioco di potere dell’ultima realtà divina, il Dio Denaro. Il quadro che ne esce vuole essere comunque una visione ottimistica dell’individuo che combatte e riesce a restare in piedi sotto il peso della gabbia, e a volte se ne libera. Il lavoro è composto da 10 ritratti + 3 dittici (ritratto+paesaggio) dove quest’ultimo rappresenta la liberazione della gabbia.

Edizione da 3 nei formati 170x120 cm 136x96 cm 102x72 cm


n-Structure v.1 2012 Stampa in digitale su Plexiglass + pannello dibond passpartout nella stampa


n-Structure v.2 2012 Stampa in digitale su Plexiglass + pannello dibond passpartout nella stampa


n-Structure v.3 2012 Stampa in digitale su Plexiglass + pannello dibond passpartout nella stampa



n-Structure v.4 2012 Stampa in digitale su Plexiglass + pannello dibond passpartout nella stampa


n-Structure v.5 2012 Stampa in digitale su Plexiglass + pannello dibond passpartout nella stampa


n-Structure v.6 2012 Stampa in digitale su Plexiglass + pannello dibond passpartout nella stampa



n-Structure v.7 2012 Stampa in digitale su Plexiglass + pannello dibond passpartout nella stampa


n-Structure v.8 2012 Stampa in digitale su Plexiglass + pannello dibond passpartout nella stampa


n-Structure v.9 2012 Stampa in digitale su Plexiglass + pannello dibond passpartout nella stampa


n-Structure v.10 2012 Stampa in digitale su Plexiglass + pannello dibond passpartout nella stampa




n-Structure v.11 2012 Stampa in digitale su Plexiglass + pannello dibond passpartout nella stampa


n-Structure v.12 2012 Stampa in digitale su Plexiglass + pannello dibond passpartout nella stampa


n-Structure v.13 2012 Stampa in digitale su Plexiglass + pannello dibond passpartout nella stampa



on impermanence


Luoghi distrutti che sono pronti ad essere nuovo terreno per nuove costruzioni, per la creazione di quello che dovrebbe essere il futuro. Futuro che in Cina appare come negazione e cancellazione del passato. Paesaggi per noi Italiani sconvolgenti, noi che siamo il popolo dei restauri della conservazione, del passato storico, del Colosseo. Il viaggio in Cina ha prodotto una serie di osservazioni sul perché e credo di aver trovato la risposta nel titolo,

Si ha la sensazione di vedere insieme il passare e il sorgere; di fronte a un mondo in mutamento, a un mondo che si costruisce sulle macerie del passato cade ogni convinzione dell’uomo occidentale sul possesso. Nonostante il mio essere Italiano e il capire quanto profondamente la conservazione di un bene architettonico sia fondamentale come testimonianza di un periodo storico-culturale, comprendere il perché di un atteggiamento, ai nostri occhi, superficiale, è stata un importante lezione di vita.

On impermanence, quella impermanenza buddista che noi, pur figli della cultura greca del “panta rei”, abbiamo in maniera presuntuosa dimenticato. Trovarsi di dentro a scenari di questo tipo mi ha riportato alla mente le parole del Buddha sulla meditazione. “Il meditatore si sofferma ad osservare il fenomeno del sorgere... si sofferma ad osservare il fenomeno del passare... si sofferma ad osservare il fenomeno del sorgere e passare.”

Edizione da 3 nei formati 120x180 cm 100x150 cm 80x120 cm


on Impermanence v.1 2013 Stampa in digitale su dibond + cornice




on Impermanence v.2 2013 Stampa in digitale su dibond + cornice


on Impermanence v.3 2013 Stampa in digitale su dibond + cornice


on Impermanence v.4 2013 Stampa in digitale su dibond + cornice



on Impermanence v.5 2013 Stampa in digitale su dibond + cornice


on Impermanence v.6 2013 Stampa in digitale su dibond + cornice


è inevitabile dimenenticarsi di essere stati dèi


Ci sono luoghi che piú di altri mi appartengono. Luoghi di culto, come questo dove tra fumo e rumori ovattati, straniero tra gli stranieri, cerco di capire perché la lontananza da casa non crea spaesamento. La lontananza dal possesso, da una cultura occidentale fatta di fatiche che generano avere. La cultura del “benessere” che spesso necessita del malessere degli altri. Eravamo degli déi, lo abbiamo dimenticato e abbiamo fatto si, che lo dimenticassero tutti.


Inevitabile dimenticarsi di esser stati dèi v.1 2012 50x70 cm in edizione da 3 Stampadigitale su dibond + cornice


Inevitabile dimenticarsi di esser stati dèi v.2 2012 50x70 cm in edizione da 3 Stampadigitale su dibond + cornice




Inevitabile dimenticarsi di esser stati dèi v.3 2012 50x70 cm in edizione da 3 Stampadigitale su dibond + cornice


Inevitabile dimenticarsi di esser stati dèi v.4 2012 50x70 cm in edizione da 3 Stampadigitale su dibond + cornice



The Gift


“Templi e chiese, pagode e moschee, in tutti i paesi e in tutte le epoche, sono una testimonianza, nel loro splendore e nella loro grandezza, del bisogno metafisico dell’uomo che, potente e indistruttibile, segue a ruota il bisogno fisico.” Arthur Schopenhauer

The gift è una raccolta di luoghi, pubblici e privati, costruiti da e per la fede, attraversati con un approccio sommerso e rispettoso o, in altri casi, sublimati. Attraverso l’osservazione di luoghi che spaziano tra splendide basiliche, strade o, addirittura, mercatini delle pulci, l’autore è spinto ad esorcizzare l’indelebile imprinting religioso, radicato nel suo sostrato culturale, cercando una chiave di lettura al bisogno interiore che ha portato alla realizzazione di luoghi dedicati, donati. The Gift si interroga sul senso di tanto fervore e, contemporaneamente, sullostraniamento che l’abbandono e l’incuria producono, questa serie di fotografie descrive il viaggio di chi, archiviate le suggestioni dell’infanzia e dell’adolescenza, rivolge uno sguardo curioso ed attento per scoprire il pathos di sentimenti in perenne contrasto tra loro. Schegge variegate e frastagliate composte da figurazioni molteplici (artistiche o artigianali che siano), orientano la nostra visione verso l’archetipo primordiale dell’Amore. Architetture, arredi e opere d’arte compongono il linguaggio esoterico dell’Amore sublimato. Ogni osservatore è pronto a percepirne il senso, senza ricorrere alla mediazione del logos.

L’altare, l’icona, diventa metafora di un sentimento. Per contrappasso, l’incuria, l’abbandono, il gesto del vandalo o il ponteggio - altare esso stesso, eretto agli eterni lavori in corso - sono paradigmatici della rinuncia o dell’incapacità di realizzare l’Amore. Come abili artigiani, lavoriamo di cesello alla costruzione di un tempio ideale dedicato al più nobile dei sentimenti. Ma, interpreti dell’eterno conflitto di Empedocle - Philìa (Amore, Amicizia) e Neikos (Discordia, Odio) - ci dimostriamo incapaci di realizzare nella dimensione concreta del vivere quotidiano ciò cui maggiormente aneliamo. Angelo Marinelli immerge lo spettatore in questo straniamento ignorando il mezzo tecnico utilizzato ed esprimendo inquietudine e frustrazione. Ferite e cicatrici di tutti noi che ci misuriamo quotidianamente con Eros eThanatos.


The Gift v.1 2011 - Dittico 70x50 cm in edizione da 3 Stampa lambda su carta + cornice e passpartout


The Gift v.2 2011 70x50 cm in edizione da 3 Stampa lambda su carta + cornice e passpartout


The Gift v.3 2012 - Dittico 70x50 cm in edizione da 3 Stampa lambda su carta + cornice e passpartout



The Gift v.24-20 2011/2012 23x23 cm in edizione da 7 Stampa lambda su carta + cornice e passpartout




Motel Boomerang 2013 Stampa digitale su carta cotone applicata su alluminio + cornice


‘Na carta sporca 2011 Stampa lambda su alluminio + cornice


Cina - Notturno #1 2013 Stampa lambda su alluminio + cornice


Cina - Notturno #2 2011 Stampa lambda su alluminio + cornice


La “Caixa� Gris 2012 Stampa digitale su carta cotone applicata su alluminio + cornice


Untitled #2 2013 Stampa lambda su alluminio + cornice


Nessun silenzio è senza fine #2 2013 Stampa digitale su carta cotone applicata su alluminio + cornice


Nessun silenzio è senza fine #1 2013 Stampa digitale su carta cotone applicata su alluminio + cornice


Untitled #1 2013 Stampa lambda su alluminio + cornice


Untitled #2 2013 Stampa lambda su alluminio + cornice





BIOGRAFIA Angelo Marinelli nasce a Monteiasi (Taranto). Si trasferisce a Roma dove si laurea in Disegno Industriale. Durante gli anni degli studi lavora come grafico e fotografo maturando conoscenze tecniche di illuminazione e post-production. I suoi viaggi nel mondo lo portano di continuo a confrontarsi con nuove culture, realtà e colori che sensibilizzano i suoi pensieri fornendo stimolo creativo alle sue opere e inserendo in ogni nuovo progetto una nota di analisi sociale ed antropologica. Al momento vive e lavora come artista e fotografo tra l’Italia e l’Asia.



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