NOVEMBRE/DICEMBRE 2010
Una copia € 4,10 – Anno XXXVII – n. 11-12 Novembre/Dicembre 2010 – Contiene I.P.
la rivista dei Giovani Imprenditori
LO SGUARDO DI OGGI SULL’IMPRESA DI DOMANI XXV CONVEGNO DI CAPRI 29 - 30 OTTOBRE 2010 IL PAESE VA GOVERNATO IL RISK MANAGEMENT LA LEADERSHIP LE DUE GIORNATE DEL CONVEGNO GLI EVENTI COLLATERALI DI CAPRI BUSINESS INTELLIGENCE SOLUZIONE PER VINCERE LA CRISI LUISS - ITALIACAMP DAL TERRITORIO GI: UDINE - MISSIONE IN CINA ASCOLI PICENO - ALL’EXPO DI SHANGHAI 2010 TRIREG - LE PRIME ASSISE
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SOMMARIO NOVEMBRE/DICEMBRE 2010
EDITORIALE
MONDANANDOCI
VISTI DALL’ESTERO
3 I Giovani Imprenditori si meritano un’Italia migliore
26 Capri 29-30 ottobre 2010 - Day
34 Business Intelligence, la soluzione per vincere la crisi
di Florindo Rubbettino
CAPRI 2010 4 Lo sguardo di oggi sull’impresa di domani Le Tesi G.I. di Federica Guidi
16 Il Paese va governato di Emma Marcegaglia
18 Il risk management e la leadership di Maria Carmela Berterame
20 La prima giornata del Convegno di Mimmo Lobello
22 La seconda giornata del Convegno di Luca Picasso
di Filippo Federico
intervista a Giuseppe Russo di Laura Tessera Chiesa
27 Capri 29-30 ottobre 2010 - Night di Filippo Federico
LUISS 36 La folla può essere saggia? di Rita Santarelli
DAL TERRITORIO 28 In Cina, nel segno dell’internazionalizzazione di Enrico Accettola
30 I GI di Ascoli Piceno all’Expo di Shanghai 2010 di Giovanna Di Marco
32 A Courmayeur le prime Assise del Triregionale intervista ad Alessandro Colombini e a Giorgia Bucchioni, Barbara Gallo, Oliviero Gobbi, Alessia Zucchi di Laura Tessera Chiesa
26 A Capri, la seconda anima dei GI di Mimmo Lobello
AXA 38 AXA Assicurazioni per le Aziende, l’affidabilità di un programma assicurativo che risponde a ogni necessità di Isabella Falautano e Nicoletta Debernardis
STILI & TENDENZE 42 di Enrica Gallo
BOOKS AND WEB 44 di Enrica Gallo
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DIRETTORE Florindo Rubbettino
FOTOGRAFIE Archivio Qualeimpresa, Filippo Federico, © iStockphoto.com/Eikon Italia Srl
COMITATO REDAZIONE Alessandro Addari, Nicola Del Din, Enrica Gallo, Mimmo Lobello, Massimiliano Raffa, Doriana Ruggiero, Laura Tessera Chiesa
ILLUSTRAZIONE DI COPERTINA “Golden space”, dall’Opera di Paolo Fiorentino, t.m. su foglio d’oro 40x50
DIRETTORE RESPONSABILE Giuseppe Rosa
EDITORE Servizio Italiano Pubblicazioni Internazionali S.I.P.I. SpA Viale Pasteur, 6 - 00144 Roma - Tel. 06 5918856 - 5920509 Presidente: Daniel Kraus - Amministratore Delegato: Luigi Paparoni
DIRETTORE EDITORIALE Michela Fantini CONSULENZA REDAZIONALE K4b Srl - Via Podgora, 16 - 20122 Milano Tel. 02 97384119 - Fax 02 97384062 - e-mail: l.picasso@k4b.it - www.k4b.it
STAMPA e SPEDIZIONE Eikon Italia Srl - Via Pietro Micca n. 24 - 28100 Novara
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Rivista Associata all’Unione della Stampa Periodica Italiana Aut. Tib. Roma n. 15373 del 28-1-1974
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PROGETTO GRAFICO Enrica Gallo - Udine
ABBONAMENTI Italia Euro 37,00 - estero Euro 47,00 - ccp 343509
Questo numero è stato chiuso in tipografia il 19 novembre 2010
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EDITORIALE “Tra vent’anni non sarete delusi delle cose che avrete fatto, ma di quelle che non avrete fatto”. Mark Twain
I Giovani Imprenditori si meritano un’Italia migliore di Florindo Rubbettino - Direttore Qualeimpresa
P
assato, presente, futuro. È il tempo. È l’universo. È il trascorso e il prossimo. Sono le archeologie del futuro costruite da Paolo Fiorentino, nella sua operalogo, che si disegnano e si legano ai contenuti del XXV Convegno a Capri. “Lo sguardo di oggi sull’impresa di domani” è il tema dibattuto quest’anno dagli autorevoli relatori, che hanno animato il palco del Grand Hotel Quisisana, con significativi contributi su come sciogliere i troppi nodi che attraversano il nostro Paese. I Giovani di Confindustria hanno affrontato l’argomento, con la sensibilità di sempre e con il coraggio di essere “realistici provocatori”, con l’obiettivo unico di trovare la soluzione ai capitoli irrisolti, di dare sviluppo e di far tornare a crescere l’Italia tutta: quella sociale e imprenditoriale. Il nostro Paese vuole riforme, perché ne ha disperato bisogno. Esige innovazione, per resistere al mondo che cambia. Deve investire, per tornare a crescere. Chiede regole, per riappropriarsi della competitività. Necessità di norme più semplici sul lavoro, affinché le imprese possano vivere e non sopravvivere e i lavoratori possano avere condizioni dignitose di esistenza. Pretende un sistema giudiziario snello, rapido e meno burocratico. Reclama investimenti seri, su istruzione e formazione, perché se un Paese non ha cultura non ha neppure futuro. “Trovare le soluzioni - ha detto Federica Guidi, nelle Tesi del Convegno - è compito della politica. Noi non mettiamo in discussione tale compito e sappiamo che deve essere assolto, secondo le regole del gioco democratico, nel confronto e nel dialogo fra interessi divergenti. Ma se la politica non affretta il passo, a diventare sempre più veloce sarà solo il declino”. I Giovani Imprenditori non vogliono il crollo, ma desiderano sovrastarlo, per tornare a crescere e consolidare la coesione sociale, guardando oltre. Vogliono stimolare azioni straordinarie e urgenti, affinché le imprese possano essere liberate dalle sbarre pesanti di regole inutili. 11-12/2010
Quindi, il tempo per intervenire è adesso, subito! “Il momento di agire è ora. Abbiamo già sprecato – ha ribadito Federica Guidi, nel suo intervento a Capri – troppo tempo. È finalmente giunto il momento di ricominciare a pensare al futuro”. E i Giovani Imprenditori, che con forza e coraggio portano avanti imprese straordinarie lottando contro le difficoltà del momento, sono pronti “a metterci la faccia” per sfidare gli ostacoli. I Giovani di Confindustria “si meritano un’Italia migliore, perché loro sono già l’Italia migliore”.
florindo@rubbettino.it
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CAPRI 2010
Lo sguardo di oggi sull’impresa di domani Le Tesi G.I. di Federica Guidi Presidente Nazionale Giovani Imprenditori di Confindustria XXV Convegno di Capri – 29 e 30 ottobre 2010
CAPRI 2010
Autorità, colleghi, amici, sono orgogliosa di dare il via ai lavori del 25° Convegno di Capri dei Giovani Imprenditori. Ci auguriamo possa essere un evento importante e intenso, nel quale affronteremo con passione temi e problemi che ci stanno a cuore, perché cruciali per il nostro Paese.
E
ppure, nel preparare questo programma, che annovera ospiti illustri ed autorevoli, nel selezionare gli argomenti delle tavole rotonde, abbiamo provato una strana sensazione che temo prenderà anche voi. Una sensazione di deja-vù, ovvero l’impressione di aver già vissuto, in precedenza, una situazione che invece si sta verificando solo ora. Quante volte abbiamo analizzato, perfino sviscerato, i nodi scorsoi che impediscono all’Italia di crescere? In quanti convegni abbiamo avanzato proposte? Eppure, sembra che la velocità del nostro cambiamento sia ancora poca cosa rispetto a quella del resto del mondo. Lo dico con preoccupazione, e non solo da Presidente dei Giovani Imprenditori, Movimento da sempre capace di essere un formidabile catalizzatore di intelligenze e impegno civile. Lo dico soprattutto da cittadina e da italiana. Il tempo sembra essere passato invano, mentre il tempo è una variabile cruciale per la società, l’economia e la vita di ciascuno di noi. Eppure le lancette della storia del Paese sembrano essersi fermate, mentre quelle del sistema globale si sono messe a galoppare. Ed è proprio la difficoltà di adattarci alle grandi trasformazioni esterne che blocca il nostro Paese, la nostra società. Abbiamo bisogno di aprirci al nuovo, di essere pronti a modificare regole e comportamenti, che forse - sottolineo forse - potevano essere validi tanti anni fa.
In realtà pensiamo che molti di essi abbiano inceppato il motore della nostra crescita. Per questo è ora di cambiare. Non c’è più tempo da perdere. L’Italia deve innovare, in ogni ambito. L’innovazione è l’unica medicina capace di curarci dalla malattia della bassa crescita. L’innovazione, in ogni istituzione e di ogni soggetto, è la via alta allo sviluppo, la strada maestra per far aumentare il benessere, non solo materiale.
Pur in questo contesto difficoltoso e mutevole, come Giovani Imprenditori abbiamo cercato di dare molti contributi di idee e proposte per animare il dibattito nel nostro Paese, con il coraggio di essere “pragmatici provocatori”. Sempre! Basta esaminare gli accadimenti recenti, quelli che si sono succeduti durante il mio mandato di Presidente, per capire quanto occorra innovare. Abbiamo osservato scorrere davanti a noi tre anni tempestosi. Anni di crisi epocale, che ancora non è terminata e che ha profondamente modificato la geografia economica mondiale, lasciando ferite profonde nelle strutture produttive, nel mercato del lavoro, nei conti pubblici. Solo pochi mesi prima dell’inizio della mia Presidenza, il G8 del 2007 si concludeva affermando che “l’economia mondiale è in buone condizioni”. Nel volgere di breve tempo, il paradigma che aveva retto queste “buone condizioni” è stato 5
CAPRI 2010
È ora di cambiare. Non c’è più tempo da perdere. L’Italia deve innovare, in ogni ambito. L’innovazione è l’unica medicina capace di curarci dalla malattia della bassa crescita. L’innovazione, in ogni istituzione e di ogni soggetto, è la via alta allo sviluppo, la strada maestra per far aumentare il benessere, non solo materiale. sconvolto da una serie di eventi inattesi. Prima lo shock dei prezzi delle materie prime, dal petrolio ai prodotti alimentari. Poi la crisi dei subprime che ha messo in moto una reazione a catena sfociata nella più profonda recessione degli ultimi ottant’anni. E ancora, l’impennata dei debiti pubblici e il crollo dei titoli sovrani di alcuni Paesi. Per riportare ordine nelle finanze pubbliche ci vorranno anni di risanamento e non mancheranno ripercussioni sul modello di Stato sociale europeo, accentuate dall’invecchiamento della popolazione. Così come preoccupanti sono la disoccupazione che rischia di diventare strutturale, la ripresa che stenta a radicarsi, l’enorme volatilità dei tassi di cambio che scompagina la competitività e diffonde incertezza, la nuova impennata delle materie prime
Giorgio Fiore.
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Federica Guidi con il Comitato GI del Mezzogiorno.
che schiaccia i margini delle imprese. Sullo sfondo, immutabili, i cronici ritardi di un Paese, il nostro, che da quindici anni cresce meno di tutti i suoi concorrenti e che si ostina a non voler cambiare ritmo. Sembra difficile credere che in soli tre anni siamo stati testimoni di così tante crisi, di così profondi mutamenti che hanno rivoluzionato l’idea che abbiamo del futuro. Ed è, oggi, un’idea non tranquillizzante, ancora densa di ombre e di dubbi. Pur in questo contesto difficoltoso e mutevole, come Giovani Imprenditori abbiamo cercato di dare molti contributi di idee e proposte per animare il dibattito nel nostro Paese, con il coraggio di essere “pragmatici provocatori”. Sempre! È infatti proprio questo il ruolo che il nostro Movimento ha storicamente esercitato, all’interno del Sistema Confindustria e nei confronti del Paese: un ruolo di riflessione, anche visionaria, sulle sfide future che l’Italia si troverà ad affrontare.
Il miracolo italiano L’Italia ha un disperato bisogno di riforme. Dobbiamo recuperare lo spirito che ci aveva reso inaspettatamente grandi nel secondo dopoguerra. L’Italia. La Germania. Il Giappone. Tre Paesi prostrati dalla guerra, tre Paesi che avevano combattuto dalla parte sbagliata: contro la democrazia, contro la società di mercato, contro la libertà. Eppure questi tre Paesi riescono miracolosamente a ridestarsi da uno shock che avrebbe pietrificato qualsiasi società. L’Italia era uscita dalla guerra consumata sia moralmente che materialmente. La Germania era devastata dai bombardamenti ed eticamente distrutta dall’emersione delle verità sul nazismo. Il Giappone aveva sperimentato sulla sua pelle armi di distruzione le più perfette e terribili che mai l’umanità avesse visto. Eppure questi tre Paesi risalgono la china con entusiasmo inatteso. Le ferite della guerra sono profonde. Ma invece che lasciarsi cadere nella depressione e abbandonare ogni speranza nel futuro, le persone si rimboccano le maniche, dalle disgrazie di ieri traggono una forza insperata, scelgono di “costruire” un mondo più ricco per i propri figli, contribuiscono a riavviare il 11-12/2010
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circolo virtuoso della creazione della ricchezza come forma di riscatto e apertura al nuovo. Perché questo accade? Certo, ci sono valide spiegazioni psicologiche. Il bisogno di esorcizzare il passato. La necessità di cacciare i fantasmi della guerra. Ma non solo. Né l’Italia né il Giappone hanno grandi risorse naturali. In entrambi i Paesi, l’industrializzazione è stata tardiva. La grande impresa è sempre stata debole. Con la fine del conflitto, però, l’arrivo degli americani esercita un’influenza che va oltre la distribuzione del cioccolato. Le forze alleate portano soprattutto una cultura che storicamente ha messo al centro il governo delle regole anziché quello degli uomini: la cosiddetta rule of law. Questo principio si afferma. I tedeschi riescono persino a “costituzionalizzare”, in qualche modo, principi che saranno fondamentali per la storia successiva della loro economia e della società. Pensiamo alla necessità di una moneta stabile, non corrosa dall’inflazione, a una banca centrale così indipendente da imporre clausole negli accordi monetari internazionali. Pensiamo all’arbitro della concorrenza, con l’Autorità Antitrust tedesca creata nel 1957, mentre il nostro Antitrust festeggia - come sa bene Antonio Catricalà - vent’anni solamente quest’anno. Pensiamo alla capacità diffusa di comprendere i pericoli insiti nel deficit e nel debito pubblico, vissuti come generatori di ansia rispetto a tasse future. Questo ci ricorda un fatto importante: la cultura del mercato è la cultura delle regole. Regole in grado di esaltare la creatività dei singoli e le capacità dell’iniziativa privata, come avvenuto negli anni Cinquanta e fino alla prima metà degli anni Sessanta. Così come a regole sbagliate, a regole inutilmente punitive degli sforzi individuali, a regole che anziché essere chiare, semplici, uguali per tutti si sono disperse in una miriade di privilegi, dobbiamo l’attuale fase di grande difficoltà, che qualcuno non teme di chiamare declino. Si chiamano “regole” perché non ammettono “eccezioni”.
Stefano Caldoro.
L’Italia ha un disperato bisogno di riforme. Dobbiamo recuperare lo spirito che ci aveva reso inaspettatamente grandi nel secondo dopoguerra. Per troppi anni siamo vissuti in un regime costruito sulle eccezioni, un regime nel quale, discrezionalmente, ciò che la legge avrebbe vietato per tutti veniva reso possibile per lo Stato a scapito dei cittadini, per le imprese statali e parastatali a scapito delle imprese private, per gli amici del potere a scapito di chi il potere non lo frequentava. Che sia venuto il momento di cambiare, lo diciamo da tempo. Ecco la sensazione di deja-vù. Ma a furia di parlarne, alla fine, forse, l’opinione pubblica è pronta davvero. Forse - ci permettiamo di suggerirlo alla classe politica, al sindacato, alla stampa - il momento di osare è davvero arrivato, finalmente, adesso. Lo diciamo anche al Ministro Romani, che ha davanti a sé l’impegnativa missione di creare, attraverso regole migliori, migliori condizioni perché le imprese italiane possano crescere e prosperare.
Innovazione e regole eccessive Come sarà l’impresa del futuro? Quali innovazioni serviranno al nostro sistema industriale per fronteggiare il mondo che cambia? Quali tecnologie, quali infrastrutture materiali e immateriali, in una parola quali investimenti occorreranno per far nascere e crescere la nuova impresa? Questi sono alcuni degli interrogativi che avanziamo oggi, partendo da un punto fermo: occorre recuperare rapidamente competitività. Negli ultimi dieci anni si è aperto un divario competitivo enorme rispetto ai Paesi concorrenti. L’unica via per chiudere questo divario, e insieme innalzare il reddito degli italiani, è l’innovazione che aumenta la produttività. E sono le imprese il motore dell’innovazione, non solo
Renato Schifani. 11-12/2010
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Federica Guidi.
economica ma anche sociale. Le imprese aperte alla competizione globale, le imprese inserite in filiere che, pur affondando le radici nei territori, superano il limite del locale. La loro spinta propulsiva non è tuttavia sufficiente se non viene assecondata dall’intero Paese. Occorre dunque che, da un lato, le imprese sappiano vestire il ruolo di leader, di pionieri che esplorano in avanscoperta nuovi spazi competitivi, mettendo a frutto le idee e moltiplicando le opportunità; e dall’altro, che il sistema italiano nel suo complesso sappia far leva su questa loro capacità. Per essere all’altezza di questo compito cruciale, e finora non riconosciuto, le imprese devono anzitutto saper innovare se stesse, agendo su tutti gli ambiti della loro attività. Dagli obiettivi alla strategia, dall’organizzazione alla gestione delle risorse umane, dal marketing alla comunicazione, fino alla governance. Le nuove tecnologie impongono la smaterializzazione dei prodotti,
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consentono di ripensare da cima a fondo tutto l’operare dell’impresa, fino a farne un soggetto che multilocalizza tante produzioni e servizi e si concentra sulle funzioni strategiche. Gli esempi da emulare non mancano, nel panorama nazionale e internazionale, ed enfatizzarne il successo consente di valorizzare i percorsi di cambiamento da intraprendere, aumentando così il livello di consapevolezza collettiva della necessità di aprirsi al confronto con il contesto internazionale. Tanto più che accanto ai casi di successo, caratterizzati da nuovi modelli di business, riorganizzazione delle catene del valore anche su scala globale, investimenti in asset immateriali quali tecnologia, comunicazione e capitale umano, ci sono quelli di aziende che sono rimaste indietro, riscontrando notevoli difficoltà a modificare le strategie abituali. Il nuovo contesto competitivo, all’interno di reti allargate, impone una struttura aziendale più solida, una maggiore disponibilità all’apertura ai circuiti globali e un più diretto collegamento ai centri di elaborazione e diffusione delle conoscenze scientifiche; soprattutto, richiede di fare maggiore riferimento ai temi dell’innovazione e della creatività tecnologica, superando le barriere culturali all’integrazione nel tessuto produttivo di nuovi soggetti, di nuovi saperi e nuove idee. Per cavalcare il cambiamento diviene, dunque, necessario andare oltre il rimpianto delle posizioni di rendita godute nel passato, cercando, a tutti i livelli, risposte e strategie adeguate ai bisogni emergenti. Il che non significa screditare in toto l’eredità accumulata, nel tentativo di realizzare un improbabile salto verso il “radicalmente nuovo”. All’opposto, dobbiamo saper utilizzare l’eredità del passato, come leva di una strategia coerente per lo sviluppo del sistema imprenditoriale. Dobbiamo affrettare il passo. L’imprenditore è un esploratore dell’ignoto. Quando parliamo di mutamenti
Come sarà l’impresa del futuro? Quali innovazioni serviranno al nostro sistema industriale per fronteggiare il mondo che cambia? Quali tecnologie, quali infrastrutture materiali e immateriali, in una parola quali investimenti occorreranno per far nascere e crescere la nuova impresa? Questi sono alcuni degli interrogativi che avanziamo oggi, partendo da un punto fermo: occorre recuperare rapidamente competitività. nel mondo industriale, mentre osserviamo lo spettacolo di produzioni che si spostano e nuove domande che emergono, quando abbiamo a che fare con la prospettiva triste della chiusura di alcuni stabilimenti, è bene che ci ricordiamo una cosa. Non c’è nulla di immutabile su questa terra. Negli scorsi anni abbiamo visto giganti finire nella polvere e imprese appena nate imparare a sfidare la forza di gravità. Pensate solo alle tecnologie, che sono diventate, letteralmente, nell’arco di pochissimi anni, uno strumento quotidiano per noi tutti. La nostra esperienza ci insegna che l’innovazione imprenditoriale non giunge mai da sola. Ci sono, certo, casi rarissimi di imprese che riescono a costruire nel deserto. Ma, in generale, le imprese che innovano si presentano come cluster. Ci sono delle “calamite” attorno alle quali si dispongono. Queste aggregazioni non si verificano per caso. 11-12/2010
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L’imprenditore è per vocazione un innovatore, ma perché egli possa innovare, e innovare continuamente, evitando consapevolmente di “accontentarsi” in qualsiasi modo, di sedersi sugli allori, debbono verificarsi delle condizioni di base. Esiste una “biologia delle imprese”. Il sistema solare è vastissimo, ma solo sul nostro pianeta sembra esserci vita. L’ecosistema in cui le imprese si vengono a trovare è fondamentale per consentire ed incentivare l’innovazione. La qualità del capitale umano “fa” le imprese. Le infrastrutture materiali e immateriali influenzano lo sviluppo delle produzioni più delle ricerche di mercato. Più di tutto, il quadro normativo finisce per determinare profondamente il modo in cui gli imprenditori possono, o non possono, investire, dare lavoro, creare ricchezza. La concorrenza “del mercato” e “per il mercato” è un pungolo doloroso ma indispensabile, il catalizzatore del nuovo a favore del consumatore e contro ogni rendita di posizione. In questo senso, l’Italia è indietro anni luce rispetto a Paesi che hanno scelto consapevolmente di essere “amici dell’impresa”. Seguendo una cultura che pensava che l’unico modo per dare a tutti fosse togliere ad alcuni, seguendo una politica che credeva che il numero delle leggi dovesse per forza corrispondere alla conta dei problemi, abbiamo eretto, nella nostra economia, barriere di regole e norme le più diverse. Le abbiamo costruite spesso in direzione opposta al buon senso, allontanandoci dalla chiarezza, per infilarci in una tenebra in cui si fatica a distinguere qualcosa. In questo labirinto di regole è facile perdere l’orientamento e smarrire la voglia di investire e rischiare. È prioritario che questo Paese abbatta queste muraglie prima che vi rimanga seppellito. Norme più leggibili, meglio conoscibili, quindi più certe, servirebbero a rilanciare gli investimenti più di qualsiasi piano di stimolo. La delegificazione è la più radicale e preziosa delle liberalizzazioni. Questo perché un quadro normativo più chiaro, di per sé fa già quello che le liberalizzazioni dovrebbero garantire: “chiama” concorrenza, apre la porta a nuovi protagonisti. Gli imprenditori hanno bisogno di fiducia e di certezza, per realizzare i propri piani. Questo è tanto più vero in un mondo nel quale le nostre imprese non potranno più guardare ai tradizionali mercati di riferimento, a cominciare dagli Stati Uniti, ma dovranno ampliare i propri orizzonti, cercando nuovi sbocchi per le proprie merci e talora reinventando le proprie produzioni. La recessione americana è finita l’anno scorso, ma pochi se ne sono accorti. Dopo oltre due anni, il PIL degli Stati Uniti è ancora inferiore ai livelli pre-crisi. 11-12/2010
L’istruzione è il miglior investimento nel futuro, degli individui e della società. Il Ministro Gelmini sta lavorando alacremente alla più delicata e fragile delle imprese italiane: l’università. Siamo grati al Ministro Gelmini per quanto sta facendo e le esprimiamo con convinzione il nostro sostegno. Non sarà soltanto l’export a salvarci: dobbiamo ricominciare da noi stessi, dobbiamo scegliere di dare fiducia agli imprenditori per fare aumentare gli investimenti. Comprendiamo bene che è facile recitare la nostra parte, chiedere a gran voce un disboscamento normativo, sottolineare i problemi. Trovare le soluzioni è compito della politica. Noi non mettiamo in discussione tale compito e sappiamo che deve essere assolto, secondo le regole del gioco democratico, nel confronto e nel dialogo fra interessi divergenti. Ma se la politica non affretta il passo, a diventare sempre più veloce sarà solo il declino.
Come cambia il lavoro Da questo punto di vista, non possiamo che guardare con favore al modo in cui le relazioni industriali sembrano evolversi, in un’Italia che pure continua ad apparire immobile. Prendiamo atto con piacere che la contrattazione di secondo livello oggi è una realtà praticabile, e che persino la possibilità di “deroga” dal contratto nazionale è punto forte della piattaforma di due dei tre sindacati confederali. L’esperienza di Pomigliano ha avviato un confronto che porta in sé un orizzonte di speranza. La speranza nel ritorno del buon senso. Questo lo si deve in prima battuta al modo in cui parte del sindacato ha deciso di ripensare se stesso, in un percorso magari doloroso e problematico ma che finalmente fa i conti con la realtà. Naturalmente, ci auguriamo che, quanto prima, anche il resto del mondo sindacale partecipi a questo cambiamento.
Mariastella Gelmini.
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Semplificare le norme del diritto del lavoro significa già rendere più fluida la vita delle imprese. Riscoprire il gusto del contratto, del pluralismo dei rapporti fra lavoratori e imprese, inevitabilmente diversi perché tutti siamo diversi, è una premessa importante per ridare vigore all’innovazione imprenditoriale. Il senso di realtà è stato il grande assente, in anni di accesi dibattiti sulle relazioni industriali. Ne abbiamo discusso tutti, sindacati e imprenditori, come se l’Italia fosse una cosa e il resto del mondo tutt’altra. Come se non esistesse la concorrenza internazionale. Come se questa concorrenza non fosse solo fra imprese, ma anche fra giurisdizioni. Credo sia un buon segnale che il saldo fra imprese iscritte nei registri delle Camere di Commercio e imprese “decedute” sia ancora positivo, anche nelle more della crisi. Vuol dire che in questo Paese, nonostante tutto, c’è ancora voglia di fare impresa. Dare vita a un’azienda è come inseguire un sogno: è un bene in sé che non manchino le persone che hanno voglia di farlo. Ciò detto, l’estrema frammentazione del sistema produttivo, nel nostro Paese, non è un mero dato culturale. È fortemente, fortissimamente condizionata da un sistema normativo e amministrativo asfissiante, e l’asfissia da diritto del lavoro è una delle malattie più gravi. Semplificare le norme del diritto del lavoro significa già rendere più fluida la vita delle imprese. Riscoprire il gusto del contratto, del pluralismo dei rapporti fra lavoratori e imprese, inevitabilmente diversi perché tutti siamo diversi, è una premessa importante per ridare vigore all’innovazione imprenditoriale. Nessuno vuole, da nessun punto di vista, un rigurgito di spirito padronale. Ma al contrario desideriamo finalmente la possibilità di considerare il lavoratore un soggetto attivo,
Mauro Maccauro.
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Cristiano Todde.
pronto a fare pesare le proprie competenze sulla bilancia negoziale, com’è giusto fra partner, in quelle grandi avventure umane che le imprese da sempre sono. Tre anni fa avevamo lanciato una parola d’ordine, una “provocazione culturale”: era il “contratto ad personam”, che per primi nel Paese avevamo proposto all’inizio della mia Presidenza. Lo facemmo perché eravamo - e siamo ancora - convinti che si debba guardare al mercato del lavoro non in modo assistenzialistico, ma come a uno strumento decisivo per lo sviluppo della nostra società e per la competitività del Paese. Il lavoratore, anche operaio, del futuro sarà sempre di più un professionista e sempre meno una macchietta stile “Tempi Moderni” e per questo sarà difficilmente inquadrabile in rigidi schemi contrattuali. Siamo sulla stessa barca, e ogni visione del mondo che sostenga il contrario, aggrappandosi agli ultimi bagliori di una qualche idea di lotta di classe, è semplicemente falsa. Siamo sulla stessa barca, non solo perché un’impresa è impensabile senza uno sforzo cooperativo fra lavoratori e datori di lavoro. Siamo sulla stessa barca, anche e soprattutto perché, mai come in questo momento, il nostro obiettivo è il medesimo: tornare a creare ricchezza, per tutti. Si dice che in questa fase vada tutelata, sopra ogni cosa, la coesione sociale. Siamo d’accordo, ma che coesione sociale può esserci senza sviluppo e creazione di ricchezza? Tornare a crescere serve anche per mantenere - e consolidare - la coesione sociale. I soldi non danno la felicità, ma è improbabile che, impoverendoci tutti, si sia più felici e più coesi, soltanto perché ci siamo impoveriti assieme, in perfetta simmetria fra imprenditori e lavoratori. Tanto più che nelle fasi di arretramento, la disuguaglianza fra il più ricco e il più povero aumenta drammaticamente, minando alla base la sostanza stessa della coesione sociale. 11-12/2010
CAPRI 2010
Federica Guidi, Antonio D’Amato.
Ricerca e capitale umano Per tornare a crescere, non servono gli slogan. Servono idee. In questo senso occorre che l’intera cultura sociale sappia farsi contaminare da quell’innovazione che permea la vita delle imprese. Per questo motivo, in questo Convegno, abbiamo voluto ripercorrere sinteticamente i grandi cambiamenti di cui il nostro Paese ha bisogno. Sono molti i capitoli sui quali occorre intervenire, e su tutti, negli anni, abbiamo avuto occasione di elaborare proposte, di azzardare risposte ai problemi del Paese. Sappiamo che si tratta di cantieri aperti, nell’azione del Governo e nella riflessione dell’opposizione. Non chiediamo a nessuno di chiudere quei cantieri domattina, ma ricordiamo rispettosamente che si può e si deve lavorare più in fretta. A questo proposito, nulla è più urgente che tornare a creare competenze e professionalità. Il capitale umano è il lievito della crescita. L’istruzione è il miglior investimento nel futuro, degli individui e della società. Parlerà fra poco il Ministro Gelmini, che sta lavorando alacremente alla più delicata e fragile delle imprese italiane: l’università. Siamo grati al Ministro Gelmini per quanto sta facendo e le esprimiamo con convinzione il nostro sostegno.
Tornare a crescere serve anche per mantenere - e consolidare - la coesione sociale. I soldi non danno la felicità, ma è improbabile che, impoverendoci tutti, si sia più felici e più coesi, soltanto perché ci siamo impoveriti assieme, in perfetta simmetria fra imprenditori e lavoratori. L’università italiana deve e può cambiare. Non è possibile che essa rimanga l’unica vera sacca di feudalesimo in tutto l’Occidente civilizzato. Non è possibile che vassalli, valvassori e valvassini tengano in scacco tutto il sistema. Non è possibile che il sistema educativo, inteso come istruzione e formazione insieme, non sia più in grado di assicurare al Paese, alle imprese e alle famiglie, la capacità di dotare i giovani del bagaglio di conoscenze più adeguato per imbrigliare l’incertezza del futuro. Riteniamo che i difetti dell’università non dipendano dalla mancanza di risorse. 11-12/2010
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Trovare le soluzioni è compito della politica. Noi non mettiamo in discussione tale compito e sappiamo che deve essere assolto, secondo le regole del gioco democratico, nel confronto e nel dialogo fra interessi divergenti. Ma se la politica non affretta il passo, a diventare sempre più veloce sarà solo il declino.
Paolo Romani, Emma Marcegaglia.
Ma, detto questo, è evidente che un Paese che non trova le risorse per investire sul suo stesso futuro è un Paese che mostra preoccupanti tendenze suicide. Bisogna chiedere tanto, all’università. Non è possibile che un luogo deputato a essere fucina della classe dirigente si immiserisca in schermaglie da cortile e sia incapace di accettare la sfida del cambiamento. Non è nemmeno possibile che un luogo nel quale la ricerca e l’innovazione dovrebbero essere moneta corrente si riveli, spesso e volentieri, impermeabile all’eccellenza. Non è solo questione di soldi, ma è anche questione di soldi. Non dobbiamo nasconderci dietro a un dito, e dobbiamo ammettere che le risorse a disposizione del personale docente sono totalmente inadeguate a garantirci la prospettiva di un effettivo reclutamento, nell’università, di quelle persone che dovrebbero starci: cioè delle migliori menti di un Paese che ha dato al mondo Leonardo da Vinci, Alessandro Volta, Enrico Fermi e Guglielmo Marconi. Nello stesso tempo, però, neppure possiamo non ricordare che con le regole attuali più risorse equivarrebbero solamente a più risorse sprecate. La necessità di una riforma radicale, che contribuisca a un forte rinnovamento del ceto docente sulla base di un’autentica meritocrazia, è impellente. Mai come quando si parla di scuola, è evidente che la battaglia che noi dobbiamo combattere è una battaglia essenzialmente culturale: la nostra Italia non ha futuro se non torna forte la cultura del mercato, la cultura delle regole, la cultura del merito. Nella scuola e nell’università italiana questo è molto difficile, perché è penetrata a fondo, nella società, una certa idea di egualitarismo, che porta a sostenere che non vi sono e non vi possono essere, nella vita, disuguaglianze legittime. Ma perseguire l’eguaglianza dei punti di partenza non vuol dire imporre l’eguaglianza dei punti d’arrivo. La concorrenza è una gara, nella quale c’è chi vince e c’è chi perde. Le regole devono essere eque, ma l’arbitro non
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deve riscrivere la classifica, una volta che si è tagliato il traguardo. È proprio per questo motivo che la concorrenza è, come diceva un economista tedesco, “il più magnifico e ingegnoso strumento di privazione di potere nella storia”. In un Paese ancora fatto di troppe corporazioni e di troppe camarille, una certa idea di eguaglianza serve soltanto a far sì che alcuni possano vincere senza merito, mentre tanti che meritano, nelle graduatorie di concorso piuttosto che altrove, non possano vincere mai. Ripensare gli incentivi della scuola e dell’università, come sta facendo il Ministro Gelmini, è più che importante: è essenziale, affinché il declino non sia inarrestabile.
A proposito di giustizia Regole migliori e un capitale umano più adeguato non sono le uniche due chiavi per aprire la porta dello sviluppo. Parleremo in questo Convegno anche di giustizia, perché in Italia, all’arbitrarietà delle norme, si somma un sistema di enforcement delle stesse che è grandemente problematico. Per i cittadini, così come per le imprese, il sistema giudiziario italiano è lento e spesse volte disfunzionale, perché autoreferenziale. Perché il sistema giuridico italiano è sordo e indifferente alle ragioni dell’efficienza e del mercato. Quel che conta è il rito, il rispetto esasperato della forma, l’“in punta di diritto”. E tutto ciò non produce una migliore giustizia: gli errori giudiziari in Italia, che comprendono anche la mancata
Paolo Scaroni. 11-12/2010
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condanna dei colpevoli, non sono minori che negli altri Paesi. Summum jus, summa iniuria! Può apparire irrituale, o persino irriverente, discutere in questo consesso della riforma della magistratura. Invece, corrisponde a una forte esigenza, perché anche l’enforcement delle regole del gioco contribuisce, tanto quanto il momento della loro definizione, a determinare l’ambiente in cui le imprese potranno meglio operare e crescere. Non crediamo che il problema dell’enforcement delle norme sia, in Italia, un problema di risorse. Per le attività dei tribunali, l’Italia spende lo 0,2 per cento del PIL contro lo 0,14 per cento della Francia, lo 0,18 per cento della Svezia, lo 0,03 per cento del Regno Unito. Per le attività dei pubblici ministeri, l’Italia spende lo 0,09 per cento del PIL contro lo 0,04 della Francia, lo 0,06 del Regno Unito, lo 0,03 della Svezia. Di contro, noi sappiamo che per i processi civili e penali la variabile tempo non viene presa in considerazione, come se non fosse cruciale, per avere vera giustizia, la stessa rapidità dei procedimenti. Un esempio per tutti: nel rapporto Doing Business 2010, la Banca Mondiale colloca l’Italia all’ultima posizione tra i Paesi OCSE per i tempi di risoluzione delle controversie commerciali: 1210 giorni a fronte dei necessari 331 in Francia e dei 394 in Germania; mentre il primato italiano trionfa nei costi delle procedure, pari a circa il 30 per cento del valore delle controversie per cui si ricorre in giudizio. Una causa di licenziamento in Italia prende circa 700 giorni per il primo grado, e circa 800 giorni per arrivare all’appello. In Francia si parla di 350 e 540 giorni. Una delle cause di questo malessere, forse la principale, è proprio l’ipertrofia legislativa. Fra il 1997 e il 2006 la produzione di leggi in Italia è stata il doppio di quella della Francia. Ciò non significa che i nostri parlamentari siano più produttivi; al contrario, la quantità delle norme ne peggiora la qualità e implica, inevitabilmente, una moltiplicazione degli illeciti che rende meno produttivi i nostri magistrati. Da anni si parla in Italia di una grande riforma della giustizia,
Enrico Letta.
Se vogliamo tornare a essere attraenti e attrattivi, dobbiamo dare alle imprese (e alle persone) un sistema legale all’interno del quale possano prendere decisioni sicure delle regole del gioco e del loro rispetto. Questo vale per la giustizia civile, e vale anche per quella cosa bizzarra che è il diritto penale applicato alle imprese. che pure non trova mai compimento, perché la discussione viene ridotta a disputa strettamente politica. Bisogna superare questo stato di cose: alcuni processi di riforma sono già stati avviati e dovranno essere attuati con rigore, altri necessitano di scelte coraggiose che segnino una discontinuità rispetto al passato. Tutto questo è urgente, perché passa inevitabilmente di qui la riscoperta del valore della certezza del diritto che, come abbiamo detto, è un importantissimo catalizzatore di investimenti. Se vogliamo tornare a essere attraenti e attrattivi, dobbiamo dare alle imprese (e alle persone) un sistema legale all’interno del quale possano prendere decisioni sicure delle regole del gioco e del loro rispetto. Questo vale per la giustizia civile, e vale anche per quella cosa bizzarra che è il diritto penale applicato alle imprese: una disciplina viziata alla radice da una radicale ambiguità, ovvero il tentativo di ricondurre a una realtà giuridica come l’impresa responsabilità che sono sempre e comunque personali. Non è certo nelle nostre possibilità disegnare i contorni di una riforma coerente. Ma una cosa vogliamo dirla: così non si può più andare avanti. Una giustizia giusta è in prima battuta una giustizia affidabile e veloce.
Mercato e spesa pubblica L’urgenza delle riforme di cui stiamo parlando è evidente alla luce di pochi dati di fatto.
Raffaele Fitto. 11-12/2010
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Nei dieci anni precedenti la crisi finanziaria, la nostra economia è cresciuta del 15 per cento contro il 25 per cento dell’eurozona. Un punto in meno all’anno. Nello stesso periodo la produttività di un’ora lavorata è aumentata in Italia del 3 per cento, contro il 12 per cento dell’eurozona. Si è detto che abbiamo resistito alla crisi meglio di altri, perché il nostro sistema, nel suo complesso, ha saputo resistere all’urto, garantendo la coesione sociale. C’è un elemento di verità, in questa analisi, ma non cambia un dato di fatto. Nel 2009, il reddito pro capite degli italiani è tornato al livello del 1998. La bassa crescita che ci aspettiamo per quest’anno e per il 2011 non ci impedisce di vedere che ci siamo impoveriti, rispetto agli altri cittadini europei. I problemi del nostro Paese pre-esistono alla crisi: non vorremmo, però, riuscissero anche a sopravviverle. Tra questi ci sono l’enorme debito pubblico e la grande inefficienza della spesa pubblica. Entrambi sottraggono energie vitali allo sviluppo, perché sprecano risorse e producono incertezza. L’incertezza riguardo al carico fiscale futuro. Chi, quando e quanto pagherà il conto? Perché un conto qualcuno prima o poi dovrà pur pagarlo. Anzi, abbiamo già cominciato a pagarlo. Sotto forma di aliquote fiscali elevatissime, sui contribuenti che assolvono agli obblighi; di una pressione fiscale effettiva, al netto dell’evasione, di molto superiore al 50 per cento del PIL; di crediti che il sistema delle imprese vanta verso la Pubblica Amministrazione, che superano ormai i 70 miliardi di euro; di servizi pubblici scadenti; di infrastrutture carenti. Tutto ciò mortifica la competitività. Ma il livello del debito pubblico, che il Governo indica al 119,2 per cento del PIL nel 2011, e del deficit, prossimo al 3 per cento del PIL nel 2012, dicono che occorrerà tirare ancora la cinghia, spremere i contribuenti. E questo è deprimente. In situazioni di grande incertezza, le imprese non si azzardano a produrre e innovare. Noi imprenditori siamo disponibili a prenderci fino in fondo il rischio d’impresa: ma siamo spiazzati e impauriti dal rischio di ulteriori salassi per risanare i conti pubblici. Il debito pubblico italiano è figlio della debolezza del sistema politico, incapace di imporre scelte dolorose ma necessarie per il bene del Paese. La crescita del debito testimonia la tendenza, da noi consolidata, di risolvere qualsiasi problema sociale attraverso la spesa e il deficit pubblico. Negli ultimi tre decenni, in Italia il debito pubblico in valore assoluto è cresciuto di sette volte. È vero che la velocità della sua crescita è calata, nella seconda metà degli anni Novanta, grazie alle misure adottate per consentirci l’entrata nell’euro, sia dal lato
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delle entrate, che della spesa corrente primaria, mentre un grande risparmio lo si è ottenuto grazie alla riduzione dei tassi di interesse. Poi però la spesa pubblica ha ricominciato a galoppare: quella creata per pagare stipendi ed erogare prestazioni sociali, dal 37,6 per cento del PIL nel 1999 è balzata al 43,5 nel 2009, mentre il totale è arrivato al 52,5 per cento del PIL. L’impressione è che quando si parla di “tagli”, in realtà si intendano soltanto aumenti inferiori rispetto al passato o alle tendenze. È vero che le famiglie italiane sono più risparmiose e meno indebitate di quelle di altri Paesi. Il debito privato sul PIL è il 219,2 per cento nel Regno Unito, il 133,8 per cento in Germania, il 155,3 per cento in Francia, e da noi solo il 125 per cento. Tuttavia, il risparmio privato non è una cambiale che possa essere usata per pagare i debiti pubblici. È del debito pubblico che noi dobbiamo collocare titoli nelle aste internazionali. Al Governo Berlusconi va il grande merito di aver frenato l’aumento del debito, nelle more della crisi. Alla luce del crollo dei debiti sovrani, dalla Grecia all’Irlanda alla Spagna, non si può che riconoscere che la prudenza di Tremonti ha pagato. Ora, però, il punto vero della questione diventa non solo e non tanto tamponare l’emergenza, quanto abbassare il rapporto debito/PIL agendo sia sul debito sia, soprattutto, sul PIL. Per abbassare vigorosamente il debito pubblico, non possono bastare i buoni propositi della lotta agli sprechi. Servono azioni straordinarie ma non episodiche. Bisogna avere il coraggio di ripensare alla possibilità di esternalizzare interi capitoli di spesa pubblica. Di liberalizzare e privatizzare. Occorre agire sul perimetro dello Stato. Una drastica riduzione della spesa è ottenibile solo attraverso tagli
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In questi tre anni ci sono stati momenti belli e momenti difficili, ma in tutti ho avuto la fortuna di avere attorno una squadra di belle persone, di amici cari e fidati, di collaboratori preziosi. Li ringrazio di cuore. Appartenere a una Associazione come Confindustria è una responsabilità grande. In un Paese come l’Italia, la voce dell’impresa è stata, per anni, la voce più credibile e più forte. Rappresentare l’impresa è un onore, così come lo è parlare a nome dei Giovani Imprenditori. alla spesa corrente, cioè diminuzione della spesa per il personale e per trasferimenti sociali. Bisogna avere il coraggio intellettuale di pensare a come fare le due cose assieme: a come vendere pezzi di Stato e allo stesso tempo affidare alla gestione privata le competenze e le professionalità che quei pezzi di Stato fanno funzionare. Troppo spesso la spesa è clientelare. Perché la spesa pubblica improduttiva, contro cui la Confindustria si scaglia da anni, non viene tagliata? Perché la spesa pubblica improduttiva dà reddito a persone, e quelle persone votano. Ma davvero pensiamo che quelle stesse persone non siano coinvolgibili in un progetto diverso? Davvero pensiamo che non possano avere un lavoro produttivo, utile, che dà l’orgoglio di prendere parte a qualcosa che funziona e crea benessere? La sfida che abbiamo davanti è quella di ripensare profondamente i contorni dello Stato. Questo processo andrà di pari passo con il grande cantiere del federalismo fiscale, che giustamente il Presidente Schifani ha definito una “svolta epocale”. La nuova modulazione della fiscalità, in uno Stato veramente federale, dovrà essere oggetto di scelte tanto coraggiose quanto condivise, come non si stanca mai di ricordare il Ministro Fitto. Ma deve esserci un ripensamento più profondo, che non si limita alla forma di Stato. Occorre ripensare il modello sociale, il patto fra cittadini, il catalogo di compiti che il settore pubblico avoca a sé. Queste liberalizzazioni, queste privatizzazioni, questo nuovo patto sociale rimetterebbero in moto l’economia e lo sviluppo. Bisogna abbassare il debito, ma anche fare ripartire il PIL. Liberare le imprese italiane dalla gabbia di regole inutili che le imbrigliano è essenziale, per riavviare lo sviluppo. Rimuovere i troppi vincoli burocratici che opprimono l’impresa è fondamentale per abbassare il “rischio legislativo” dell’investire in Italia, insieme alla necessità di insistere su un grande piano di rilancio degli investimenti. Il momento di agire è ora. 11-12/2010
Federica Guidi.
Abbiamo già sprecato troppo tempo. È finalmente giunto il momento di ricominciare a pensare al futuro. Concludo. In questi tre anni ci sono stati momenti belli e momenti difficili, ma in tutti ho avuto la fortuna di avere attorno una squadra di belle persone, di amici cari e fidati, di collaboratori preziosi. Li ringrazio di cuore. Appartenere a una Associazione come Confindustria è una responsabilità grande. In un Paese come l’Italia, la voce dell’impresa è stata, per anni, la voce più credibile e più forte: nel richiamare la politica ad assolvere il proprio compito più alto e più vero, nel promuovere il dibattito sui temi della crescita, nel proporre soluzioni possibili ai problemi dell’oggi. Rappresentare l’impresa è un onore, così come lo è parlare a nome dei Giovani Imprenditori. Con le proprie azioni, con la propria condotta, con le proprie parole si viene identificati con migliaia di persone incredibili, che hanno la forza di mandare avanti imprese meravigliose, che sanno superare grandi ostacoli. Sono loro la vera spina dorsale di questo Paese. Si meritano di meglio del senso di deja-vù di un Paese che deve cambiare e continua a discutere. Si meritano un’Italia migliore, perché loro sono già l’Italia migliore. Grazie.
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Il Paese va governato di Emma Marcegaglia Presidente Confindustria Così l’Italia non va avanti, non può essere abbandonata a se stessa. Le imprese vogliono continuare a essere una voce forte, un pungolo che rappresenta l’Italia seria. Davanti a una situazione così difficile, Confindustria ha messo insieme tutte le associazioni di impresa e tutti i sindacati, compresa la CGIL. Bisogna aumentare competitività e produttività. 16
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Federica Guidi.
P
er non perdere posizioni competitive sui mercati internazionali, la prima cosa necessaria è che il Paese non perda il senso di sé, il senso di quello che sta facendo. La paralisi che colpisce il Paese ormai avanza, il Parlamento non lavora quasi più, non riusciamo a nominare il Presidente della CONSOB. Non spetta a Confindustria indicare alla politica cosa fare. Ma così l’Italia non va avanti, il Paese va governato, non può essere abbandonato a se stesso. La priorità per tutti noi deve essere tornare a crescere e realizzare l’agenda delle riforme ormai condivise. Le imprese vogliono continuare a essere una voce forte, un pungolo che rappresenta l’Italia seria. Bisogna aumentare competitività e produttività. Bene, dunque, la riforma dell’università portata avanti dal Ministro Gelmini, che va rifinanziata con 900 milioni nel Milleproroghe. Va fatta la riforma fiscale, insieme alla lotta all’evasione e al sommerso, per abbassare le tasse su imprese e lavoratori e trovare risorse per investimenti. Ricerca e innovazione, scuola, mercato del lavoro, pubblica amministrazione, tasse: sono questi i grandi capitoli irrisolti del sistema italiano. Occorre concentrarsi sul tema della competitività. Al momento non c’è questa concentrazione.
Non c’è una visione complessiva, non c’è una chiara azione per andare in questa direzione. Davanti a una situazione così difficile, Confindustria ha messo insieme tutte le associazioni di impresa e tutti i sindacati, compresa la CGIL. Su alcuni punti fondamentali sono stati già trovati accordi: il Mezzogiorno, la Pubblica Amministrazione, ricerca e innovazione, le emergenze sociali. Tutte le parti sociali chiedono che nel decreto Milleproroghe ci sia un rifinanziamento per un miliardo del credito d’imposta per ricerca e innovazione, l’unico che può aiutare le imprese. Altro tema sono i fondi strutturali, che vanno concentrati su poche e grandi opere strategiche. Ci sono circa 43 miliardi di euro di fondi strutturali per il periodo 2007-2013 e ne è stato impegnato solo il 6%. Gli altri temi sui quali è stato trovato un accordo con le altre parti sociali, sono: la semplificazione della Pubblica Amministrazione e una serie di proposte per far partire i cantieri già finanziati, ma bloccati. Infine, le cosiddette emergenze sociali. Nel Milleproroghe dovranno essere prorogati gli ammortizzatori sociali in deroga e resa strutturale la detassazione al 10% del salario di produttività. Poi c’è il problema del credito: la moratoria concordata con Abi e Governo a fine anno scadrà. Bisogna rimettere in piedi l’accordo e una strategia di supporto per le aziende, non quelle decotte, ma quelle che possono stare ancora sul mercato. Nei prossimi appuntamenti si parlerà inoltre di produttività, costi della politica, fisco. Questa dovrebbe essere l’agenda riformatrice del Paese, che dovrebbe essere anche all’attenzione di chi dovrà poi stilare la proposta italiana per il patto di crescita europeo da presentare ad aprile. (sintesi intervento) Foto di apertura. Emma Marcegaglia.
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Il risk management e la leadership di Maria Carmela Berterame Giovane Imprenditore Confindustria Basilicata Gli strumenti per uscire dalla crisi. I Giovani Imprenditori di Confindustria si impegnano in prima persona per far crescere la propria azienda e trascinarla fuori da un sistema imprenditoriale cambiato.
Si
è rinnovato anche quest’anno, con grande interesse e partecipazione, l’appuntamento con i workshop di approfondimento nell’ambito del XXV Convegno di Capri “Lo sguardo di oggi sull’impresa di domani”. In linea con il tema del convegno, incentrato sulle strategie con cui i Giovani Imprenditori, uscendo dalla crisi, dovranno confrontarsi con un sistema imprenditoriale mutato, i due workshop hanno affrontato temi strettamente connessi a una più moderna visione d’impresa: la leadership e il risk management, aspetti talvolta trascurati dalle aziende e spesso delegati, ma che ora tornano al centro del dibattito perché variabili fondamentali per la formazione del nuovo imprenditore per costruire la sua azienda di domani.
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Il risk management è divenuto una delle tematiche strategiche nelle agende di top manager e imprenditori. La gestione dei rischi, che in passato poteva essere delegata a livelli secondari nell’organizzazione aziendale, oggi viene analizzata e discussa nelle riunioni dei consigli di amministrazione. È dunque essenziale promuovere lo sviluppo di una vera cultura manageriale nella gestione dei rischi e individuare nuovi strumenti a sostegno della crescita organizzativa delle imprese, per prepararle al meglio alla ripresa economica. Questa la premessa che ha portato i Giovani Imprenditori e il Gruppo Allianz alla realizzazione di “Afferrare il futuro!”, un progetto pluriennale di ricerca sulle tematiche dei 11-12/2010
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Francesca Douglas, Roberto Giordano, Giovanni Soffietti, Jacopo Morelli, Luca Paolazzi, Guido Mantovani.
Promuovere lo sviluppo di una vera cultura manageriale nella gestione dei rischi e individuare nuovi strumenti a sostegno della crescita organizzativa delle imprese, per prepararle alla ripresa economica. rischi d’impresa realizzato con i contributi dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e della società di ricerca Demos. Il workshop di Capri, tenuto da Roberto Giordano di Allianz e Guido Mantovani dell’Università Ca’ Foscari, con l’intervento di Luca Paolazzi, Direttore del Centro Studi di Confindustria, ha quindi messo alla prova il primo prodotto di questa collaborazione: i partecipanti sono stati chiamati a utilizzare il Toolkit “Strategie di risk management per l’impresa di domani”, presentato in anteprima nazionale, uno strumento che spiega perché una corretta gestione dei rischi può rafforzare l’organizzazione aziendale e, in sette semplici passaggi, aiuta a individuare gli strumenti più efficaci per gestire, trasformare e far fruttare il rischio. Quali caratteristiche deve avere l’imprenditore per guidare la propria azienda fuori dalla crisi? E ancora, nel contesto italiano, dove la connessione tra famiglia e impresa è alla base dello sviluppo economico, può la gestione della leadership e della continuità d’impresa favorire un’uscita agevole dal tunnel? Queste le domande di partenza del workshop dal titolo “Quale leadership dopo la crisi?”, presentato da Francesca Bonsi Magnoni di UniCredit, con la partecipazione di Nadio Delai di Ermeneia e di Marco Gabbiani di UniCredit, che ha interessato quaranta Giovani Imprenditori che hanno
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Rocco Cristofolini, Nadio Delai, Marco Gabbiani, Giovanni Mistè.
discusso, riflettuto e sono stati coinvolti in attività che li hanno portati a riflettere sui comportamenti più virtuosi da mettere in campo per una leadership innovativa che possa condurre il Paese Italia a una forte ripresa economica. Attraverso attività esperienziali, che hanno consentito loro di focalizzarsi su un nuovo modo di fare leadership, i partecipanti si sono confrontati su questi temi, per capire cosa significa essere leader oggi in un mondo che rinasce dopo la crisi economica, considerando che cambiano gli strumenti per competere, cambia il modo di rapportarsi con
I Giovani di Confindustria hanno discusso e riflettuto, sui comportamenti più virtuosi da mettere in campo per una leadership innovativa che possa condurre il Paese Italia a una forte ripresa economica. i collaboratori e cambiano i criteri per gestire il rischio e l’incertezza. Il workshop si è concluso con la presentazione del volume “Crescere al Futuro 2. Leadership relazionale e mutazione delle imprese”. Il libro è il risultato degli sforzi congiunti di Giovani Imprenditori e UniCredit Private Banking in collaborazione con LUISS Guido Carli. Entusiasmo e attiva partecipazione hanno caratterizzato i due workshop, dal taglio molto pratico e interattivo, a dimostrazione del desiderio reale dei Giovani di Confindustria di impegnarsi in prima persona per far crescere la propria azienda e trascinarla fuori dalla crisi. marica@dardox.com Foto di apertura. Francesca Bonsi Magnoni di UniCredit.
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La prima giornata del Convegno di Mimmo Lobello Componente Comitato Redazione Qualeimpresa Apertura lavori di Cristiano Todde. Saluti di Giorgio Fiore e Stefano Caldoro. Tesi GI di Federica Guidi. Intervento di Mariastella Gelmini. 1° Tavola Rotonda su “Come cambia il lavoro”. Speech di Massimo Sarmi con i GI Sebastiano Caffo, Pasquale Criscuolo, Andrea Griffini, Mario Paoluzi. 2° Tavola Rotonda su “La certezza del diritto come fattore competitivo”. Intervento di Paolo Romani. Bruno Vespa, moderatore.
Il
Venticinquesimo Convegno di Capri si apre sull’opera Golden Space di Paolo Fiorentino (t.m. su foglia d’oro). Il fondo dorato della composizione, a somiglianza delle antiche icone, costituisce lo spazio dinamico che diventa tempo: è passato, presente e futuro in cui si dipanano le rappresentazioni che l’autore ama definire “archeologie del futuro”. Tema del grande evento è “Lo sguardo di oggi sull’impresa di domani”; obiettivo del
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dibattito, tracciare il profilo dell’impresa di domani. Apre la prima giornata di attività Cristiano Todde, Presidente del Comitato Interregionale Giovani Imprenditori Mezzogiorno che sottolinea come le imprese del futuro siano quelle che sapranno trovare in ingegno, invenzione e creatività la chiave del proprio successo. Seguono i saluti di Giorgio Fiore, Presidente di Confindustria Campania e di Stefano Caldoro, Presidente della Regione Campania, concordi nell’affermare 11-12/2010
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Stefano Scabbio, Alessandro Laterza, Paolo Bertoluzzo, Domenico Arcuri, Nerio Alessandri, Bruno Vespa.
che a tutti sia chiesto di guardare lontano, ragionando sulle caratteristiche dell’impresa e del Paese di domani nei loro rapporti con il mercato, il mondo del lavoro e la società e facendo riferimento al contesto del Mezzogiorno. Ai primi interventi della giornata seguono le Tesi dei Giovani Imprenditori, esposte dalla Presidente Nazionale Federica Guidi, che traccia il file rouge del Convegno parlando di futuro e di un nuovo modo di stare sui mercati che possa coinvolgere tutte le funzioni aziendali e dare fiducia agli imprenditori. La Presidente Guidi parla di energia e risorse, di creatività tecnologica, di concorrenza da e per il mercato, dell’importanza di fare sistema e aggregarsi in cluster e del capitale umano come sale della crescita. La parola passa dunque a Mariastella Gelmini, Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca che sottolinea la necessità di privilegiare una logica che dia valore ai progetti meritevoli all’interno del sistema scolastico e universitario italiano piuttosto che una distribuzione a pioggia delle risorse; occorre impostare una cultura che premi la qualità e il merito. Al termine dell’intervento del Ministro Gelmini, Bruno Vespa presenta la tavola rotonda dal titolo “Come cambia il lavoro: capitale umano, nuove tecnologie, innovazione”. Durante il dibattito si parla dell’importanza di sognare e creare fiducia attraverso la motivazione delle risorse umane, non solo a livello d’impresa ma anche di sistema Paese. Sono i modelli di riferimento a dover essere messi in discussione secondo Nerio Alessandri, Presidente Technogym; invocano maggiori meritocrazia, flessibilità e formazione anche Stefano Scabbio, Presidente
Stefano Caldoro, Antonio Catricalà, Roberto Nicastro, Enzo Rullani, Giorgio Fiore, Sebastiano Caffo. 11-12/2010
Sebastiano Caffo, Pasquale Criscuolo, Bruno Vespa, Massimo Sarmi, Andrea Griffini, Mario Paoluzi.
Manpower Italia e Domenico Arcuri, Amministratore Delegato Invitalia che reputa fondamentale creare competitività, soprattutto nel Mezzogiorno. Chiudono la sessione Paolo Bertoluzzo, Amministratore Delegato Vodafone Italia e Alessandro Laterza, Presidente Commissione Cultura Confindustria che insistono sull’esigenza di generare valore attraverso capacità di cambiamento e investimenti in formazione. La tavola rotonda è seguita dallo speech di Massimo Sarmi, Amministratore Delegato di Poste Italiane; dialogano con lui sul palco alcuni Giovani Imprenditori. Al centro della discussione, la possibilità che un corretto mix di specializzazione, innovazione e tecnologia possa fare la differenza nell’erogazione di servizi. Nell’ambito della seconda tavola rotonda su “La certezza del diritto come fattore competitivo: quanto conta la giustizia per le imprese?”, i protagonisti sono Sergio Dompé, Presidente Farmindustria; Paolo Ielo, Sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale di Roma; Stefano Parisi, Presidente Asstel; Filippo Sgubbi, Università di Bologna e Salvatore Rossi, Direttore Centrale Banca d’Italia. Il Ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, conclude la prima giornata di lavori dichiarando la propria disponibilità e apertura al confronto sui temi sollevati con i Giovani Imprenditori, capaci di portare un contributo concreto alle scelte decisive del Paese. m.lobello@k4b.it Foto di apertura. Federica Guidi.
Filippo Sgubbi, Paolo Ielo, Sergio Dompé, Salvatore Rossi, Stefano Parisi, Bruno Vespa. 21
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La seconda giornata del Convegno di Luca Picasso Vicepresidente Giovani Imprenditori Assolombarda Apertura lavori di Mauro Maccauro. Intervento di Paolo Scaroni. 1° Tavola Rotonda su “Investire domani”. Una ricetta per la competitività di Enrico Letta. Interventi di Raffaele Fitto e di Renato Schifani. Relazione di Emma Marcegaglia. Conclusioni di Federica Guidi. Bruno Vespa, moderatore.
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ono le parole di Mauro Maccauro, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Campania, a inaugurare la seconda giornata del Convegno di Capri. Maccauro, come imprenditore, manifesta la necessità di gestire in maniera efficace ed efficiente le risorse del Mezzogiorno; il Presidente campano afferma che, per potersi caratterizzare e rinascere, l’Italia debba ambire all’eccellenza sul piano infrastrutturale e amministrativo,
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scolastico e universitario. Al suo intervento segue lo speech di Paolo Scaroni, Delegato Presidente di Confindustria Dinamiche Nuovi Scenari Mondiali, secondo il quale il nostro Paese deve tornare a essere un luogo in cui investire e generare occupazione; la forza verso il cambiamento può essere sprigionata dai Giovani Imprenditori a partire dalle proprie realtà territoriali. Si apre a questo punto la tavola rotonda su “Investire domani: fra crisi e regolamentazione, 11-12/2010
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Enzo Rullani, Antonio D’Amato, Fabio Cerchiai, Bruno Vespa, Giorgio Squinzi, Antonio Catricalà, Roberto Nicastro.
quale rapporto tra impresa e finanza?”, finalizzata a coinvolgere i relatori sul tema degli investimenti del futuro. Intervengono al dibattito Antonio Catricalà, Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e Antonio D’Amato, Past President di Confindustria, che evidenziano l’esigenza reale per il Paese di impegnarsi in una concreta agenda delle riforme per rendere l’Italia una Nazione che cresca e competa con maturità. Seguono gli interventi di Giorgio Squinzi, Presidente del Comitato Tecnico Europa Confindustria e Roberto Nicastro, Deputy Ceo di UniCredit, i quali affermano che la direzione da seguire sia valorizzare le imprese con un potenziale, premiando il talento e le idee. Sono le riflessioni di Fabio Cerchiai, Presidente di ANIA ed Enzo Rullani di TeDIS, Venice International University, a chiudere la sessione: essi ritengono cruciale per le aziende il passaggio da investimenti materiali a immateriali. Nella seconda parte della giornata si cerca una ricetta per la competitività; il primo a rispondere è Enrico Letta, Vicesegretario del Partito Democratico. Letta vede grandi prospettive per il nostro Paese a condizione che si verifichi, in politica e nel mondo imprenditoriale, un patto tra tutti coloro che desiderano profondamente il cambiamento e la crescita. Interviene successivamente il Ministro per i Rapporti con le Regioni e per la Coesione Territoriale Raffaele Fitto, che prende spunto dalle Tesi di Federica Guidi per esprimere la propria volontà di costruire un percorso fatto di scelte concrete, specialmente sui temi di semplificazione e innovazione,
Antonio D’Amato, Paolo Scaroni.
mediante il rispetto e il confronto tra le parti. La parola viene data a Renato Schifani, Presidente del Senato della Repubblica, che auspica il percorrimento di sentieri di ottimismo sulla base di una fruttuosa collaborazione tra Stato e imprese, in una forma di solidarietà praticata e non soltanto invocata. Elogiando il coraggio, il dinamismo e l’intraprendenza dei Giovani Imprenditori, Schifani ricorda che occorrono condotte rigorose e trasparenti, legalità e giustizia per far funzionare le buone leggi. È la Presidente Emma Marcegaglia a chiudere la mattinata, ponendo l’attenzione sul ruolo imprenditoriale all’interno dell’attuale situazione economica italiana e nel gioco della competizione globale. L’azione degli imprenditori deve essere basata su concretezza, facendo bene il proprio mestiere e rappresentando un’Italia vera e seria, che combatta sui mercati anche in una congiuntura difficile come l’attuale. La Presidente dei Giovani Imprenditori Federica Guidi cala infine il sipario sulla Convegno di Capri 2010 porgendo sentiti ringraziamenti agli ospiti intervenuti, al Comitato Interregionale del Mezzogiorno, ai preziosi collaboratori e a tutta la Segreteria nazionale dei Giovani Imprenditori. l.picasso@k4b.it
Foto di apertura. Emma Marcegaglia.
Enrico Letta. 11-12/2010
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A Capri, la seconda anima dei GI di Mimmo Lobello Componente Comitato Redazione Qualeimpresa Una serie di eventi collaterali finalizzati all’aggregazione e all’incontro, attraverso momenti informali ma altrettanto portatori di contenuti. Tre gli appuntamenti. La serata di apertura di giovedì 28 ottobre, la Cena di Gala di venerdì 29 e il Trofeo Velico di domenica 31.
Il
Convegno dei Giovani Imprenditori a Capri ha, da sempre, due vite che si intrecciano. La prima è fatta di interventi, dibattiti, profondi arricchimenti culturali e tracce importanti che si sviluppano nelle due giornate di Convegno; la seconda anima propone una serie di eventi collaterali finalizzati all’aggregazione e all’incontro di chi vi partecipa attraverso momenti informali ma altrettanto portatori di contenuti. La XXV Edizione del Convegno ha generato, anche per quest’anno, tre grandi appuntamenti: la serata di apertura di giovedì 28 ottobre, la Cena di Gala di venerdì 29 e il Trofeo Velico previsto per domenica 31 ottobre. La serata del giovedì, declinata in un cocktail dinner, è stata organizzata dai Giovani Imprenditori
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della Campania e del Comitato Interregionale Mezzogiorno in collaborazione con Vodafone. L’appuntamento, che da sempre rappresenta un momento conviviale, ha assunto negli ultimi anni connotati istituzionali ospitando temi di grande interesse. I Giovani Imprenditori, accolti dalla ormai consueta cornice dell’Hotel La Palma, hanno assistito infatti alla presentazione dei principi del Manifesto della Cultura d’Impresa di Confindustria da parte di Alessandro Laterza, Presidente della Commissione Cultura e ospite dell’evento. I partecipanti alla serata hanno discusso con il Presidente Laterza in merito al Manifesto, steso dalla Commissione e da un apposito Gruppo di Lavoro con l’obiettivo di tracciare un sistema di valori riconoscibili e 11-12/2010
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Il Presidente Schifani e Signora, Federica Guidi.
condivisi all’interno e all’esterno del mondo imprenditoriale sui quali le imprese possano fondare le proprie politiche e strategie. Alessandro Laterza ha dunque illustrato il documento che, nell’ottica di integrare tutto ciò che significa fare impresa con i bisogni e le necessità della società civile, promuove una nuova concezione della cultura d’impresa dove si affermano valori quali l’innovazione, il lavoro, le persone, la responsabilità, la competizione nel rispetto delle regole, il merito, la mobilità sociale, la sostenibilità. All’interno del progetto del Manifesto, i Giovani Imprenditori possono contribuire a diffondere i valori
La serata del giovedì, declinata in un cocktail dinner, è stata organizzata dai Giovani Imprenditori della Campania e del Comitato Interregionale Mezzogiorno in collaborazione con Vodafone. della cultura manageriale, associativa e di impresa. È stato poi il Grand Hotel Quisisana, già teatro del Convegno, a rappresentare la location della tradizionale Cena di Gala, irrinunciabile ed emozionante momento di ritrovo per circa quattrocento Giovani Imprenditori. A conclusione della serata, è intervenuto il Professor Andrea Ballabio per presentare l’impegno sul tema Ricerca della Fondazione Telethon. Le attività del XXV Convegno di Capri si sono concluse con la XIV Edizione del Trofeo Velico, presentato sabato sera con un cocktail al Pantarei. Un vento di scirocco caldo ma teso, con raffiche fino a venticinque nodi, ha soffiato sul campo di regata preparato dallo Yacht Club Capri. L’ambito Trofeo è stato assegnato al termine di tre combattutissime prove a bastone ricche di ingaggi e agonismo. Ad avere la meglio,
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Federica Guidi, Alessandro Laterza.
Presentazione dei principi del Manifesto della Cultura d’Impresa di Confindustria da parte di Alessandro Laterza, Presidente della Commissione Cultura e ospite dell’evento. davanti all’affiatato e ben organizzato equipaggio della Territoriale di Brindisi e all’agguerrita barca Firenze-Milano, è stato il team Gruppo Giovani Imprenditori Sardegna–Cagliari che si conferma sul primo gradino del podio dopo la vittoria nell’edizione del 2009. Giovanni Soffietti, skipper, ha commentato il risultato dicendosi soddisfatto per la conquista del titolo per il secondo anno consecutivo, interpretando lo stesso campo di regata in condizioni di vento diverse. Lo skipper ha poi ringraziato gli amici della Sardegna per il sostegno all’iniziativa sia in mare che a terra e il timoniere Luca Donelli, gradito ospite gentilmente prestato dal Gruppo Giovani Imprenditori Alto Milanese. Il Trofeo è oggi per i Giovani Imprenditori un’occasione di confronto per conoscersi, stringere legami e condividere quanto vissuto in un anno di attività. Trovarsi sulla “stessa barca” ed elaborare insieme una strategia vincente verso un traguardo comune, superando le insidie del mare e guardando coraggiosamente avanti, costituisce una eccellente simulazione di quella che in fondo è vita reale. m.lobello@k4b.it
Alla XIV Edizione del Trofeo Velico, davanti all’affiatato equipaggio del GGI Brindisi e all’agguerrita barca Firenze-Milano, è stato il team dei GI Sardegna-Cagliari ad avere la meglio.
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MONDANANDOCI CAPRI 29-30 OTTOBRE 2010 - DAY
MONDANANDOCI CAPRI 29-30 OTTOBRE 2010 - NIGHT
DAL TERRITORIO
In Cina, nel segno dell’internazionalizzazione di Enrico Accettola Presidente Giovani Imprenditori Confindustria Udine Il Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Udine ha bissato il successo del 2009 a New York. Quest’anno, dal 25 settembre al 1° ottobre, tra Shanghai e Hong Kong, confermato lo spirito di gruppo internazionale. Un’interessante occasione di confronto, di crescita e di aggregazione, non solo come Gruppo, ma anche come persone.
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ono trascorsi pochi giorni dalla conclusione della missione di gruppo in Cina e l’entusiasmo è ancora vivo: è stato un viaggio davvero stimolante per me e per i ventidue Giovani Imprenditori di Confindustria che hanno preso parte alla spedizione. Del Paese più popoloso del mondo, abbiamo visitato Shanghai, teatro dell’Expo 2010, e Hong Kong, centro finanziario importantissimo. La prima impressione è che la Cina non si fermi mai e abbia una smisurata voglia di crescere: lo si può vedere non solo nei cantieri che nascono continuamente, ma anche nei marciapiedi brulicanti di gente che si muove a velocità frenetica o nelle code interminabili di 3-4 ore davanti all’ingresso dei padiglioni dell’Esposizione Universale, cui si sottopongono anziani
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di 70-80 anni, pur di vedere com’è il mondo circostante. Il viaggio in Cina - primo contatto in assoluto con questa terra per me e per molti partecipanti - è stato organizzato nell’ambito delle attività di internazionalizzazione del Gruppo Giovani Confindustria Udine, tenuto anche conto del feedback positivo ottenuto dall’esperienza newyorkese dello scorso anno. Il fitto programma di visite e incontri ci ha portato per prima cosa a esplorare l’Expo di Shanghai, incentrata sul tema “Better City, Better Life”, dove abbiamo visitato diversi padiglioni: oltre a quello italiano, un viaggio alla scoperta dell’eccellenza Made in Italy, con eventi e mostre, spettacoli e musica, dove il filo conduttore è “la città dell’uomo”, quelli inglese, francese, svizzero, belga, 11-12/2010
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cinese e arabo-saudita. Un’esperienza indimenticabile è stata poi la visita alla sterminata zona industriale di Taicang (un milione di abitanti), guidati dal Direttore della Investment Promotion Bureau of Taicang, Yuan Feng Xia, e dal capo del Dipartimento Legale di Asia Business Group Consultancy co, Raffaele Tamborino. Sono seguite poi le visite alla PMP Drive Systems di Taicang, azienda inaugurata a giugno dalla Pro-Mec di Coseano, e alla IMR Shanghai Machinery a Qingpu. Lasciata la città dell’Expo 2010, ci siamo diretti a Hong Kong, dove abbiamo incontrato diverse figure di spicco, tra cui il General Manager della Camera di Commercio Italiana a Hong Kong e Macao, Manuele Bosetti, il Direttore della Italian Trade Commission dell’ICE, Romano Baruzzi, il rappresentante capo in loco della Banca
La missione ha dato la dimostrazione di come la Cina stia continuando a crescere, investire e consumare senza sosta. È un Paese molto distante a livello di chilometri, ma davvero vicino per chi vuole raggiungerlo per insediarsi.
Popolare di Vicenza, Donatella Oliboni, il Console, Luca Fraticelli, un socio fondatore del locale Fogolar Furlan, Alberto Zancanaro, e l’avvocato di CdB and JC & co, Claudio De Bedin. Da quest’ultimo meeting siamo usciti con le idee molto chiare su tutte le questioni attinenti le tassazioni, i costi dei dipendenti, i supporti legali e bancari su cui potremmo contare per eventuali investimenti a Hong Kong. La missione ci ha dato la dimostrazione di come questa Nazione stia continuando a crescere, investire e consumare senza sosta. È un Paese molto distante a livello di chilometri, ma davvero vicino per chi vuole raggiungerlo per insediarsi. E non parlo solo della grande impresa italiana; pure le nostre piccole e medie aziende dovrebbero prenderlo in considerazione, non per delocalizzare ma per acquisire, se possibile, quote di mercato. Diventa però indispensabile trovare un modo di fare squadra. Il successo del viaggio in Cina ha riconfermato l’obiettivo che ci siamo prefissati come Gruppo Giovani di Confindustria: quello di realizzare ogni anno una missione all’estero, oltre che continuare con le ormai consolidate visite aziendali, non solo in Italia. Sono infatti tanti i benefici che nascono dall’adesione a questo tipo di eventi, i cui risultati si riflettono poi sull’intero territorio. La missione, inoltre, è sempre un’interessante occasione di confronto, di crescita e di aggregazione, non solo come Gruppo, ma come persone. Se non ce ne fossimo ancora accorti, il mondo è globale. Così come l’economia che oggi lo caratterizza. e.accettola@emporioadv.it
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I GI di Ascoli Piceno all’Expo di Shanghai 2010 di Giovanna Di Marco Segreteria GGI Confindustria Ascoli Piceno “Un viaggio formativo, frutto di un eccellente lavoro di squadra. I Giovani Imprenditori hanno avuto la possibilità di arricchire il proprio bagaglio personale e dare testimonianza di future collaborazioni con il mondo orientale che nel breve-medio periodo potranno concretizzarsi, con il supporto dell’ICE”. Gianluca Tondi.
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avuto un enorme successo il viaggio formativo all’Expo di Shanghai, promosso dal 2 all’8 ottobre scorso dai Giovani Imprenditori di Confindustria Ascoli Piceno; un’esperienza senza precedenti, piena di emozioni e appuntamenti interessanti, che ha visto il coinvolgimento di 20 Giovani Imprenditori del Piceno e delle altre province delle Marche: Luca Antognozzi, Laura Cellini, Simone Corradini, David Cruciani, Stefano De Angelis, Nicoletta del Vicario, Silvia Fioravanti, Yuri e Francesca Romana Gaspari, Danilo Iannini, Maria Cristina Loccioni, Dominga Lupini ed Emiliano Gatto, Matteo Meletti, Elena Semproni, Mario Tassi e Valeria Madonini, Gianni Travaglini, Aleandro Orsini e Giovanna Di Marco.
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Qual è stata la prima impressione dell’Expo? Matteo Meletti: La visita di numerosi padiglioni dell’Expo, quali: padiglione italiano, cinese, giapponese, americano e dell’Arabia Saudita, ha fatto maturare in noi Giovani Imprenditori la consapevolezza che ci trovavamo di fronte alla più grande manifestazione contemporanea di natura non commerciale, alla quale hanno preso parte Paesi da tutto il mondo. Il tema dell’Esposizione Universale di Shanghai “Better City, Better Life” esprime l’interesse della comunità internazionale per le strategie di urbanizzazione e di sviluppo sostenibile. La filosofia della partecipazione italiana all’Expo costituisce il filo conduttore del percorso espositivo e degli eventi che hanno animato il padiglione, 11-12/2010
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Un’esperienza senza precedenti, piena di emozioni e appuntamenti interessanti, che ha visto il coinvolgimento di 20 Giovani Imprenditori del Piceno e delle altre province delle Marche, dal 2 all’8 ottobre scorso. in armonia con il tema generale della manifestazione. Innovazione, arte, tradizione ed ecologia, questi i temi di ‘La città dell’uomo - vivere all’italiana’. Per i suoi materiali innovativi e le tecnologie d’avanguardia utilizzate, il padiglione è stato definito una macchina bioclimatica efficiente; ha rappresentato inoltre una vetrina ideale del Made in Italy, grazie alle numerose aziende che hanno accolto con entusiasmo l’idea di contribuire alla sua costruzione, attraverso la fornitura di materiali e componenti caratterizzati da alta qualità e innovazione.
Dall’incontro con l’ICE di Shanghai, quali sono stati i risultati ottenuti? Luca Antognozzi: I Giovani Imprenditori sono rimasti entusiasti dell’incontro avuto con il Direttore dell’Istituto per il Commercio Estero (ICE) di Shanghai, Maurizio Forte, grazie al quale si è avuta la possibilità di conoscere in maniera esaustiva gli elementi distintivi dell’economia cinese, le sue potenzialità e nello stesso tempo le difficoltà
di accesso al mercato (dovute alle numerose regole da rispettare), dati economico-commerciali Italia-Cina negli ultimi anni. Per alcuni settori (tecnologia, meccanica, componenti e semilavorati, sistema casa e artigianato, sistema persona, turismo, agroalimentare e bevande) il Direttore Forte ha presentato una puntuale analisi di benchmarking tra le 2 realtà prese in esame, illustrando nel dettaglio le opportunità per il Made in Italy in Cina. Aver focalizzato l’attenzione su ogni settore di nostra appartenenza, attraverso una comparazione di dati relativi all’import, export, investimenti diretti esteri in entrata e in uscita, ha permesso a ognuno di noi di poter captare le reali opportunità di interscambio commerciale, a beneficio delle nostre aziende. Alcuni Giovani Imprenditori hanno, infatti sin da subito, individuato alcune fiere di settore alle quali poter partecipare entro l’anno per poter intraprendere e concretizzare iniziative commerciali con il mercato cinese. Secondo Gianluca Tondi, Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Ascoli Piceno, “il viaggio formativo all’Expo di Shanghai è stato frutto di un eccellente lavoro di squadra. Grazie all’entusiasmo di ognuno e all’interesse verso un mondo apparentemente distante da noi, ma con il quale poter avviare un dialogo costruttivo in un’ottica globale, i Giovani Imprenditori hanno avuto la possibilità di arricchire il proprio bagaglio personale e dare testimonianza di future collaborazioni con il mondo orientale che nel breve-medio periodo potranno concretizzarsi, con il supporto dell’ICE”. dimarco@confindustria.ap.it
Foto di apertura. Gruppo Giovani Imprenditori di Ascoli Piceno.
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A Courmayeur le prime Assise del Triregionale di Laura Tessera Chiesa Componente Comitato Redazione Qualeimpresa Ce ne parla Alessandro Colombini, Project Leader di “Santa 2010” e Presidente GI della Toscana. Insieme a Giorgia Bucchioni Presidente GI della Liguria, Barbara Gallo Presidente GI del Piemonte, Oliviero Gobbi Presidente GI della Valle d’Aosta, Alessia Zucchi Presidente GI della Lombardia.
Si
sono svolte nella splendida cornice di Courmayeur, l’8 e il 9 ottobre di quest’anno, le prime Assise della storia del Comitato Triregionale. Abbiamo intervistato Alessandro Colombini, Project Leader del Convegno di Santa Margherita Ligure e i Presidenti delle Regioni componenti il Comitato.
Alessandro, ci puoi raccontare che cos’è il “Trireg”? Il convegno di Santa Margherita Ligure ha festeggiato quest’anno la sua 40° edizione. Quando è nato, era un appuntamento quasi “seminariale” dedicato ai soli Giovani Imprenditori del così detto “Triangolo Industriale”; oggi, è diventato uno dei momenti
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più importanti non solo per il nostro Movimento ma anche per tutto il Sistema Confindustriale. L’evento di Santa Margherita Ligure, infatti, attrae ogni anno oltre duemila Giovani Imprenditori di tutta Italia e rappresenta un’occasione di confronto sui temi economici, politici e sociali che animano il dibattito pubblico nel nostro Paese. Questo risultato è stato possibile grazie al lavoro intenso e appassionato del Comitato Triregionale, un’associazione culturale composta dai Giovani Imprenditori della Liguria, della Lombardia, del Piemonte, della Toscana e della Valle d’Aosta.
Quali lavori si sono svolti nelle Assise di Courmayeur? 11-12/2010
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L’anima più vera del Comitato Trireg si è appena riunita nella sua prima Assise. Per l’organizzazione dell’evento è stato fondamentale l’aiuto di Ettore La Carrubba, Responsabile del Comitato Culturale, al quale nel 2009 il Consiglio di Presidenza del Trireg ha dato mandato di studiare e proporre azioni che innovassero l’attuale attività dell’Associazione. I due giorni di lavoro di Courmayeur hanno permesso ai numerosi Giovani Imprenditori intervenuti, anche grazie al supporto tecnico esterno di alcuni qualificati facilitatori, di ripercorrere con spirito comune la storia del Comitato Triregionale e di avanzare soprattutto nuove proposte per il futuro.
Una domanda ai singoli Presidenti Regionali GI. È possibile avere un vostro commento a caldo sull’evento delle Assise? Per Giorgia Bucchioni, Presidente GI della Liguria: “Le Assise sono state per me la prima occasione per assistere al lavoro enorme che svolge ogni anno il Comitato Culturale. La cosa che mi ha fatto piacere riscontrare tra gli iscritti è il forte spirito di gruppo che alimenta il Comitato Triregionale, e si respira grande senso di appartenenza e motivazione. Lo stimolo nuovo è la voglia di continuare i lavori del Convegno come sempre ma poi partire proprio dai temi di Santa Margherita Ligure per svilupparli in tutto l’arco dell’anno. Personalmente, suggerirei di fare incontri itineranti modello workshop per affrontare e sviluppare cultura di impresa anche con gli stessi relatori italiani ed esteri invitati al Convegno Nazionale”. Per Barbara Gallo, Presidente GI del Piemonte: “Siamo circa un centinaio di iscritti al Trireg e in questi anni frequentare il Comitato è stato veramente importante per la mia formazione di imprenditrice. Dalle Assise si parte per creare un nuovo 11-12/2010
Un percorso di riflessione sulla sua mission quello iniziato a Courmayeur dal Comitato Triregionale. L’associazione culturale composta dai Giovani Imprenditori di Confindustria Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana e Valle d’Aosta. modello di Trireg, che spazi anche in altri ambiti. Sono uscite diverse idee, come organizzare momenti di confronto interni tra gli imprenditori iscritti, organizzare momenti di formazione, e perché no, indire anche un premio culturale. Iniziative a mio parere molto stimolanti”. Oliviero Gobbi, Presidente GI della Valle d’Aosta, ha espresso un parere positivo sui lavori: “Siamo molto soddisfatti di aver organizzato un evento così importante per il Movimento nella nostra Regione. È stato un evento molto denso di contenuto, abbiamo infatti potuto entrare in contatto con le maggiori correnti motivazionali che spingono i Giovani Imprenditori delle 5 Regioni a dedicare tempo e risorse, non solo all’organizzazione del Convegno di Santa Margherita, ma a creare un laboratorio di idee che esalti valori e principi legati appunto all’appuntamento annuale che si svolge nella località ligure”. Per Alessia Zucchi, Presidente GI della Lombardia: “Le Assise sono state un momento di confronto vero tra i membri facenti parti di un’associazione, ritengo che l’incontro a Courmayeur abbia dato la possibilità di riflettere insieme sul ruolo del Comitato Triregionale. Inoltre, la possibilità di conoscersi anche tra membri di diverse Commissioni è stato sicuramente importante per lo spirito di gruppo, infatti, durante il convegno il ritmo di lavoro è frenetico e poco è il tempo a disposizione”. Il Comitato Triregionale ha, quindi, iniziato a Courmayeur nei giorni delle Assise un percorso di riflessione sulla sua mission, una mission che parte dall’organizzazione stessa del Convegno Nazionale per guardare oltre. ltessera@salesspa.com
Foto di apertura. Alessandro Colombini a Santa Margherita Ligure 2010.
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Visti dall estero
Business Intelligence, la soluzione per vincere la crisi di Laura Tessera Chiesa Componente Comitato Redazione Qualeimpresa
Intervista a Giuseppe Russo, Responsabile dell’unità Business Intelligence di una multinazionale farmaceutica, tra le prime dieci aziende al mondo in termini di fatturato nel suo settore. Che suggerisce le chiavi di volta per migliorare la competitività di un prodotto: “Sono principalmente tre: l’analisi dei dati di vendita (confrontati con quelli della concorrenza), l’analisi dei costi e le ricerche di mercato. Queste ultime servono a conoscere i feedback provenienti dai clienti e dal mercato”.
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ualsiasi imprenditore di qualunque settore merceologico si trova quotidianamente ad affrontare le sfide per essere concorrenziale nella vendita del proprio prodotto o del proprio servizio, per poterne aumentare la redditività. Oggi, tutte le aziende multinazionali hanno al loro interno una unità operativa specifica di Business Intelligence, che fornisce informazioni ai ruoli direzionali e all’Amministratore Delegato e permettono loro di prendere delle decisioni mirate e consapevoli per lo sviluppo del business. Nelle PMI Italiane, invece, le scelte dell’Amministratore Delegato sono spesso dettate dalla sua esperienza, da quella dei suoi collaboratori, dalla cultura aziendale o personale, e da una visione di mercato quindi più limitata. Non è un caso che, negli ultimi anni, siano aumentate da parte delle PMI le richieste di consulenza esterna per l’analisi dei propri prodotti o servizi. Parliamo dell’argomento con il Dottor Giuseppe Russo, Responsabile della unità operativa di Business Intelligence di una multinazionale farmaceutica tra le prime dieci aziende al mondo in termini di fatturato nel suo settore.
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Quale valore aggiunto potrebbe avere una Pmi investendo in un’unità interna di Business Intelligence? È sotto gli occhi di tutti che, oggi, il mercato di ogni settore merceologico sia fortemente cambiato rispetto al passato. I veloci cambiamenti della domanda e dei prezzi, la globalizzazione, le affermazioni dei nuovi mercati emergenti, i mutamenti demografici, l’attenzione verso la sostenibilità ambientale, tutti fattori che hanno modificato profondamente la concorrenza. Un’unità di Business Intelligence interna rende l’azienda più flessibile e veloce nel creare nuove strategie vincenti. È uno strumento che ottimizza i processi d’investimento, indirizza ai target di riferimento le offerte giuste nei canali appropriati, allinea le strategie ai profili e ai bisogni del cliente, pianifica gli scenari futuri.
Quali sono, quindi, le chiavi di volta per migliorare la competitività di un prodotto? Sono principalmente tre: l’analisi dei dati di vendita (confrontati con quelli della concorrenza), l’analisi dei costi e le ricerche di mercato. Queste ultime servono a conoscere i feedback provenienti dai
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Visti dall’estero
Giuseppe Russo.
clienti e dal mercato. Consideriamo che il ruolo del consumatore non è più quello meramente passivo di una volta. Il cliente, oggi, è un attore economico che si impadronisce del valore del prodotto e lo determina.
Cosa si sente di consigliare a un giovane imprenditore che voglia fare un lancio di un prodotto o di un servizio o che voglia conquistare nuovi mercati con prodotti e servizi esistenti? “Per generare ricchezza bisogna investire nella conoscenza”. Consiglierei proprio questo, ossia di fare una ricerca specifica di settore per ottimizzare il posizionamento del prodotto, il target della clientela, il messaggio comunicazionale e il prezzo. In questo modo, si riducono veramente al minimo i
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rischi di scelte sbagliate e i costi di investimenti non mirati, incrementando i profitti aziendali. ltessera@salesspa.com
Links collegati: E-mail: russo_giuseppe@yahoo.it Osservatorio Business Intelligenge sda Bocconi http://www.sdabocconi.it/it/ricerca/osservatori/ osservatorio_sulla_business_intelligence/ Osservatorio Business Intelligence Politecnico di Milano http://www.osservatori.net/business_intelligence
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LUISS
La folla può essere saggia? di Rita Santarelli Vicepresidente Luiss “ItaliaCamp”: prove di leadership collettiva e “crowdsourcing” associativo in Italia. Un’esperienza originale e innovativa maturata in LUISS da un gruppo di giovani laureati dell’Università, che ha coinvolto più di quaranta Atenei italiani e stranieri e la stessa Presidenza del Consiglio dei Ministri.
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erchè ItaliaCamp? Generalmente siamo soliti associare il concetto di “folla” a una massa informe e impersonale di soggetti che, in un’accezione negativa, possono ostacolare l’accesso a qualcosa o a un luogo, mentre in positivo possono addirittura attestare il successo e la riuscita di una manifestazione o di un evento. In un’ottica di analisi distante dalla percezione del senso comune, invece, il concetto di “folla”, intesa come massa indistinta, supera la formulazione di Gustave Le Bon - che le assegna un valore primitivo di appartenenza al “branco”,
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gruppo animale votato alla sopravvivenza - per giungere piuttosto, con Ortega y Gasset, a indicare la capacità creativa dell’individuo che assimila in maniera del tutto personale gli usi e le consuetudini che provengono dall’insieme indistinto della gente. La concezione di “folla” varia nella sua essenza con l’avvento delle tecnologie di comunicazione (“di massa”) in tempo reale, in particolare con la rivoluzione culturale e sociale innescata dal world wide web. Wikipedia.org, primo caso planetario di un sapere enciclopedico nato dalla condivisione delle conoscenze degli utenti valorizza il concetto della folla (crowd) 11-12/2010
LUISS
Il progetto nasce dalla volontà di costituire una rete intergenerazionale che, attraverso la discussione, la raccolta e l’elaborazione di idee e progetti, dia vita a un processo di innovazione sociale con cui sperimentare un nuovo modello di coinvolgimento e partecipazione di tutte le componenti della società civile del nostro Paese. come capacità di esprimere una sua forma di “saggezza” (wisdom). In un suo recente lavoro, “La saggezza della folla”, James Surowiecki evidenzia come un gruppo di individui non strutturato abbia la capacità di formulare scelte ben più razionali rispetto a quelle che possono essere espresse da un singolo individuo. È chiaro come tale concezione comporti uno sgretolamento della leadership individuale a favore di quella collettiva, laddove la “sovranità” passa - infatti - dall’individuo alle relazioni tra gli individui. L’accento è posto quindi sulla rete e sulla circolazione tra gli individui che arricchisce la relazione e le persone che ne sono protagoniste, mentre acquisisce rilevanza il “valore di legame” che, per quanto di difficile quantificazione, indica come la leadership sia al servizio della relazione, e non viceversa. In questa prospettiva, si comincia così ad accostare all’outsourcing il crowdsourcing - che può essere sintetizzato come un modello di business nel quale un’azienda o un’istituzione richiedono lo sviluppo di un progetto a un insieme di persone non distribuite in un team - utilizzando le informazioni e le proposte dei consumatori per migliorare i prodotti e i servizi offerti, riducendo i costi e aumentando la creatività. Un processo che sposta l’attenzione dall’azione in quanto tale, all’evento e all’incontro tra i soggetti che sono in grado di generarla. È su questa prospettiva che, prende avvio il progetto “ItaliaCamp”. Un’iniziativa realizzata da un gruppo di giovani laureati della LUISS, che ha coinvolto più di quaranta Università italiane e straniere e la stessa Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Rita Santarelli.
Il progetto nasce dalla volontà di costituire una rete intergenerazionale che, attraverso la discussione, la raccolta e l’elaborazione di idee e progetti, dia vita a un processo di innovazione sociale con cui sperimentare un nuovo modello di coinvolgimento e partecipazione di tutte le componenti della società civile del nostro Paese. Ciò attraverso un concorso intitolato “La tua idea per il Paese” che premierà le idee più innovative sul tema “La ricerca del nuovo nel rapporto di integrazione geo-politica e socio-economica tra Nord, Est, Ovest e Sud (NEOS)”, sia a livello nazionale che internazionale e in più settori: Istituzioni e Pubblica Amministrazione; Ricerca, Scienza e Tecnologia; Lavoro e Impresa; Energie, Infrastrutture e Ambiente; Cultura e Sociale; Mercati e Finanza. Dopo il successo conseguito dal primo “ItaliaCamp” lo scorso 16 ottobre in Luiss - con più di 1.000 persone presenti e più di 100 idee presentate - sono previsti altri tre appuntamenti, a Lecce, Milano e Bruxelles. L’obiettivo è realizzare concretamente le idee più innovative e sostenibili, che saranno poi affidate ad appositi gruppi di lavoro composti da qualificati esponenti di Università e della società civile, competenti per materia, nonché da una rappresentanza di imprese di eccellenza del nostro Paese e di soggetti finanziatori e/o investitori, che si occuperanno del loro sviluppo. Il progetto “ItaliaCamp” e il concorso “La tua idea per il Paese” hanno ricevuto, a settembre 2010, il “Premio di Alta Rappresentanza” da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Le dieci Idee per lo sviluppo del Paese saranno presentate, a maggio 2011, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. santarelli@luiss.it
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AXA Assicurazioni per le Aziende, l’affidabilità di un programma assicurativo che risponde a ogni necessità di Isabella Falautano e Nicoletta Debernardis Media Relations AXA Assicurazioni La protezione è il cuore dell’attività di AXA Assicurazioni, compagnia del Gruppo assicurativo AXA, che distribuisce in Italia prodotti assicurativi attraverso una rete di oltre 700 agenzie distribuite in modo capillare su tutto il territorio nazionale.
La
protezione è il cuore dell’attività di AXA Assicurazioni, compagnia del Gruppo assicurativo AXA, che distribuisce in Italia prodotti assicurativi attraverso una rete di oltre 700 agenzie distribuite in modo capillare su tutto il territorio nazionale. In una congiuntura economico e finanziaria come quella attuale, assistiamo a un’accresciuta sensibilità
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verso il concetto di rischio e all’emergere di nuove esigenze di protezione soprattutto da parte delle aziende. Per far fronte a ogni specifico profilo di rischio un’azienda deve poter contare su prodotti e servizi che garantiscano una copertura completa dagli imprevisti, che possono interferire con il normale svolgimento delle attività produttive. AXA Assicurazioni 11-12/2010
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Per far fronte a ogni specifico profilo di rischio, un’azienda deve poter contare su prodotti e servizi che garantiscano una copertura completa dagli imprevisti, che possono interferire con il normale svolgimento delle attività produttive. AXA Assicurazioni è consapevole di queste necessità, e per questo propone al Cliente Azienda un piano assicurativo di protezione completo e calibrato sulle sue differenti esigenze. è consapevole di queste necessità, e per questo propone al Cliente Azienda un piano assicurativo di protezione completo e calibrato sulle sue differenti esigenze. Basti pensare alle conseguenze dannose di guasti, incendi, eventi atmosferici, o agli effetti derivanti dalla responsabilità civile per danni a terzi, eventualità per difendersi dalle quali AXA Assicurazioni ha pensato a polizze integrabili e modulabili tra di loro. Da un lato, le polizze multigaranzia che si presentano con una formula flessibile e dinamica volta ad assicurare in un’unica soluzione e con un unico contratto un ampio spettro di rischi (per esempio: All risk Aziende, Multirischio Commercio, Multirischio Artigianato, Multirischio Alberghi). Dall’altro, una serie di polizze dedicate a specifiche categorie di rischio attraverso le quali è possibile ottenere una maggiore personalizzazione delle coperture (quali R.C. Terzi, R.C. Operai, R.C. Prodotti, R.C. Amministratori Sindaci e Dirigenti, R.C. Ambientale, Furto, Guasti Macchina, Elettronica, Incendio, Danni Indiretti, CAR/EAR). Oltre ai beni dell’azienda, risulta anche fondamentale tutelare le persone che vi lavorano e che forniscono un contributo indispensabile all’attività dell’impresa. In quest’ottica, AXA Assicurazioni si dedica alla protezione di tutti coloro che esercitano la loro attività professionale in un’azienda, studiando specifiche soluzioni e realizzando programmi assicurativi Infortuni, Malattia, Vita e Previdenza, non solo in risposta alle disposizioni dei diversi CCNL, ma anche personalizzabili in base alle scelte aziendali. L’offerta di AXA Assicurazioni in quest’area si compone di polizze Infortuni, polizze Malattia (che possono essere erogate anche attraverso la Cassa
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di assistenza della compagnia), polizze TCM in forma collettiva, polizze di Trattamento Fine mandato (TFM), polizze di Trattamento fine rapporto (TFR) e polizze di investimento. Rientra nel ventaglio delle soluzioni a disposizione anche il Fondo Pensione Aperto, dedicato alle aziende che non aderiscono a Fondi Pensione di settore. Infine, l’offerta dedicata alle aziende comprende diverse polizze a copertura dei rischi derivanti dall’utilizzo di auto e veicoli aziendali (Protezione VAN, Autoprotezione e Protezione al Volante), soluzioni dedicate alla protezione dai rischi legati al trasporto
Il servizio di protezione offerto alle aziende fa leva anche sull’internazionalità del Gruppo a cui appartiene AXA Assicurazioni. Infatti, per le aziende che svolgono la propria attività anche all’estero la Compagnia mette a disposizione una rete sinergica di compagnie del Gruppo e di partner selezionati, per offrire localmente le coperture assicurative più adatte alle necessità del cliente.
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Gli specialisti nell’analisi del rischio di AXA Assicurazioni sono professionisti esperti nell’individuazione, valutazione e misurazione dei pericoli a cui risulta esposta l’impresa. Forniscono una consulenza personale presso la sede aziendale al fine di individuare le aree di attenzione, le soluzioni assicurative più idonee e redigere suggerimenti messi a disposizione dell’azienda per migliorarne l’attività interna di prevenzione dei rischi. merci e polizze Fidejussorie per il rimborso IVA o per la partecipazione a gare per forniture a enti Pubblici. Il servizio di protezione offerto alle aziende fa leva anche sull’internazionalità del Gruppo a cui appartiene AXA Assicurazioni. Infatti, per le aziende che svolgono la propria attività anche all’estero la Compagnia mette a disposizione una rete sinergica di compagnie del Gruppo e di partner selezionati, per offrire localmente le coperture assicurative più adatte alle necessità del cliente. Questo anche attraverso il supporto e la consulenza di una rete dedicata di professionisti in appoggio alle agenzie e di personale interno qualificato ed esperto nel confrontarsi con i rischi connessi all’attività d’impresa. Gli specialisti nell’analisi del rischio di AXA Assicurazioni sono professionisti esperti nell’individuazione, valutazione e misurazione dei pericoli a cui risulta esposta l’impresa. Forniscono una consulenza personale presso la sede aziendale al fine di individuare le aree di attenzione, le soluzioni assicurative più idonee e redigere suggerimenti messi a disposizione dell’azienda per migliorarne l’attività interna di prevenzione dei rischi. Questi sono i tratti distintivi della politica di attenzione, affidabilità e disponibilità della Compagnia nei confronti dei clienti, verso i quali si impegna a rispondere ai loro bisogni con prove tangibili attraverso prodotti innovativi e qualità del servizio offerto.
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L’offerta di AXA Assicurazioni per il mondo delle imprese Tre domande a Mauro Sbravati, Direttore Tecnico Danni Aziende. Quali sono i principi fondamentali sui quali è costruita l’offerta di AXA Assicurazioni dedicata alle imprese? Due sono i principi alla base della nostra offerta: innovazione ed eccellenza. L’innovazione di prodotto è una delle caratteristiche cui, da sempre, prestiamo grande attenzione in quanto riteniamo sia fondamentale per rispondere alle esigenze di protezione del Cliente. Tuttavia, innovare non è sufficiente in un contesto complesso come quello attuale. Per questo puntiamo a distinguerci sul mercato assicurativo Italiano soprattutto sul fronte della qualità del servizio e dell’eccellenza, attraverso una rete di professionisti specializzati nei rischi d’impresa, che supportano il cliente aziende con una consulenza altamente qualificata.
Come ha inciso la congiuntura economica sulle richiesta di coperture assicurative da parte delle imprese? Sicuramente il contesto economico ha in parte inciso riducendo la spesa dedicata alle coperture assicurative e alle attività di prevenzione, ma ha anche aumentato la sensibilità delle imprese ai fattori di rischio. In una congiuntura come quella attuale un imprevisto può compromettere pesantemente l’attività aziendale, meglio quindi eliminare l’alea con il ricorso a un programma assicurativo di qualità. In quest’ottica noi rimaniamo vicini ai clienti per ascoltarli e aiutarli nell’adattare il proprio programma assicurativo alle nuove esigenze dettate dal contesto economico. In particolare, abbiamo indirizzato i nostri sforzi al fine di ottimizzare i tempi di recupero
Due sono i principi alla base della nostra offerta: innovazione ed eccellenza. L’innovazione di prodotto è una delle caratteristiche cui prestiamo grande attenzione, per rispondere alle esigenze di protezione del Cliente. Puntiamo a distinguerci sul mercato assicurativo Italiano, soprattutto, sul fronte della qualità del servizio e dell’eccellenza, attraverso una rete di professionisti specializzati nei rischi d’impresa, che supportano il cliente aziende con una consulenza altamente qualificata.
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Mauro Sbravati.
dei ritmi dell’attività aziendale successivamente a un sinistro, attraverso l’offerta di polizze danni indiretti e con il tempestivo intervento sul luogo di personale specializzato.
Quali nuove attività AXA Assicurazioni ha in programma per i prossimi mesi per il mondo delle aziende? Diversi sono i progetti che ci vedranno impegnati con l’obiettivo di offrire alle imprese un programma di protezione calibrato, un sistema di offerta con prodotti al top del mercato e servizi di consulenza personalizzata. Tra tutti questi impegni ritengo importante ricordare il lancio di un’indagine con la quale andremo a verificare e misurare periodicamente il livello di soddisfazione dei nostri clienti per continuare a migliorare la qualità della nostra relazione con loro. relazioniesterne@axa-italia.it.
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Stili & Tendenze di Enrica Gallo Componente Comitato Redazione Qualeimpresa
Nasce GIO’, il vino dei Giovani Imprenditori di Gorizia Un vino giovane, fresco, entusiasmante. Un vino che racchiude in sé tutte le caratteristiche che appartengono ai giovani, e che proprio i giovani hanno contribuito a realizzare. GIO’, infatti, nasce dalle uve dell’Azienda Agricola Castelvecchio di Sagrado (Go) vendemmiate un anno fa dai componenti del Gruppo Giovani Industriali di Gorizia nel corso dell’Eco Day. Computer spenti, cellulari in borsetta, l’Eco Day è stata una giornata nel corso della quale riappropriarsi del rapporto con la natura, ristabilire un contatto genuino con la terra, prendendo una pausa dalla vita frenetica che contraddistingue ormai la quotidianità di chi fa impresa. Il risultato è un Cabernet Franc con una particolare maturazione in bottiglia, caratterizzato da note carsiche che rimandano alle radici del territorio. La zona del Carso goriziano, infatti, da secoli dà vita a vini di grande prestigio, sia bianchi che rossi, alcuni dei quali noti fin dall’antichità. Il vitigno autoctono Terrano affonda le sue radici in queste terre da 2000 anni; noto già in epoca romana per le sue proprietà medicamentose, il “Pucinum”, come allora era chiamato, veniva appositamente trasportato a Roma dal Carso per Livia Drusilla, moglie di Ottaviano Augusto. Oggi riconosciuti e apprezzati da un pubblico internazionale, i vini del Carso si adattano ad accompagnare ogni occasione, dall’aperitivo alla carne e al pesce. 600 le bottiglie prodotte di GIO’, che sono state presentate lo scorso 19 novembre. Si potranno acquistare contattando la sede di Confindustria Gorizia e il ricavato verrà utilizzato per finanziare le borse di studio del “Progetto Scuola”. “Questa iniziativa - spiega Benedetta Terraneo, Vicepresidente del Gruppo Giovani Industriali - nasce proprio dalla volontà delle aziende del territorio di poter fornire ai ragazzi un aiuto concreto per entrare nel mondo del lavoro, sostenendoli negli stage e nelle esperienze di tirocinio. Con il guadagno derivato dalla vendita delle bottiglie di GIO’ contiamo di poter finanziare tre borse di studio da 1.500,00 euro ciascuna”.
Giovani Imprenditori di Pescara a scuola di creatività e innovazione per la competitività Per Joseph Schumpeter, l’imprenditore è la figura di collegamento tra scienza e mercato in un flusso di output innovativi e imitazioni che determinano una competizione dinamica e in cui il processo di “distruzione creatrice” genera un circolo virtuoso di sviluppo economico. Nella storia della creatività si impose Wallas con la sua teoria delle fasi del processo creativo, suddiviso in Preparazione, Incubazione, Illuminazione, Verifica. Creatività e Innovazione di prodotto, di processo, organizzativa e gestionale, sono i temi chiave affrontati in un ciclo di incontri organizzato dai Giovani Imprenditori di Confindustria Pescara Pescara, che hanno coinvolto gli aspiranti imprenditori del progetto StartImpresa oltre agli imprenditori “senior”. Il ciclo è stato inaugurato presso la sede di Penne, dalla testimonianza di Dario Di Camillo, imprenditore e fornitore ufficiale del Gruppo FIAT per il design. Di Camillo è l’inventore della Blow Car, la prima automobile al mondo con una carrozzeria esterna gonfiabile, abile la tecnologia, brevettata in 130 Paesi del mondo, consente ridurre il peso e i costi complessivi di produzione e di esercizio, riducendo i consumi. Il progetto Industriale dovrebbe essere realizzato in Abruzzo, in particolare nell’area di Penne, in cui è stato di recente siglato il primo Contratto di rete in Europa del Polo dell’Alta Moda, una filiera che potrà essere utile anche all’auto del futuro, visto il lavoro “sartoriale” che richiederanno i rivestimenti interni ed esterni. La city car ecologica, dalla struttura leggerissima e resistente, realizzata in PVC, mutua la tecnologia degli inflatable systems dal settore aerospaziale che impiega le strutture gonfiabili come scivoli d’emergenza degli aeromobili, come paracadute, airbag per sonde aerospaziali. All’incontro, hanno preso parte anche il Direttore Generale di Confindustria Pescara Luigi Di Giosaffatte, il Presidente della Sezione Meccatronica Paolo Verrocchio, il tesoriere Silvano Pagliuca, Giovanni Sgandurra che sta curando gli aspetti finanziari e il Sindaco di Penne, nell’ottica del fare sistema. 42
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Stili & Tendenze
Le nuove ID.entità Il 17 novembre scorso, a Torino, si è parlato di “identità”. L’occasione è stata l’ultimo convegno scientifico del CSI-Piemonte che si è tenuto presso la Sala 500 del Centro Congressi Lingotto. Organizzato dal Comitato Tecnico Scientifico, l’appuntamento annuale del CSI-Piemonte con la scienza è giunto alla sua IX edizione ed è stato aperto da Agata Spaziante (Presidente Comitato Tecnico Scientifico CSI-Piemonte 2006-2010) e dai saluti di Valter Cantino (Rettore dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche). Dopo un intervento di Maurizio Ferraris (Università degli Studi di Torino), sul rapporto fra l’uomo e le testimonianze documentali che produce nei suoi rapporti sociali, la prima delle tre sessioni di lavoro previste ha affrontato le tematiche relative alle identità in rete, dagli aspetti legati alla sicurezza fino allo sviluppo del marketing personalizzato. Ne hanno parlato Germano Paini (Università di Milano Bicocca), con un intervento sulle nuove frontiere dei social network e sulla loro influenza sul nostro modo di vivere, vivere Francesco Meschia ed Erminio Ribet (rispettivamente Responsabile Unità Operativa Architetture e Direttore Comunicazione del CSI-Piemonte), con una relazione sulla “cittadinanza digitale” digitale”, Corrado Giustozzi (Università degli Studi dell’Aquila) e Giulio Zotteri (Politecnico di Torino). La seconda sessione ha affrontato, invece, il tema dei condizionamenti mediatici e gli influssi del contesto storico-politico sulle identità, prima di dedicarsi a come salvaguardare le particolarità di un territorio. territorio A discuterne sono stati Mario Calabresi (Direttore de “La Stampa”), Ermanno Vitale (Università della Valle d’Aosta) e Alberto Magnaghi (Università di Firenze). La terza e ultima parte del convegno, infine, è stata dedicata all’identità degli oggetti. Dopo un’introduzione di Marco Mezzalama (Politecnico di Torino), Ivo Zoccarato (C.LAB Agri e Università degli Studi di Torino) ha illustrato i traguardi della tracciabilità agroalimentare agroalimentare, Edoardo Calia (Istituto Superiore Mario Boella) ha approfondito il concetto di “Internet delle cose”, mentre lo scrittore Roberto Vacca ha chiuso analizzando il rapporto fra le identità personali e le tecnologie ICT. “Come nelle precedenti edizioni - ha spiegato Agata Spaziante - per il nostro ormai tradizionale appuntamento scientifico abbiamo scelto un argomento di stretta attualità. Sono convinta, infatti, che una riflessione di ampio respiro sul tema dell’identità possa aiutarci a comprendere come la tecnologia stia oggi trasformando la nostra vita personale, sociale e politica. Consentendoci di affrontare in modo più consapevole e responsabile le questioni aperte del nostro tempo”. “L’identità - ha proseguito Spaziante - è infatti un concetto in continua evoluzione, che al tempo delle tecnologie ICT e dei social network sta cambiando profondamente il nostro modo di rappresentarci, di informarci e di comunicare nel mondo reale e in quello virtuale della rete. Non solo per le persone, ma anche per i gruppi sociali, i territori e perfino gli oggetti”. Anche quest’anno il convegno è stato arricchito da un concorso on line (“Twitta l’identità”), che ha invitato i concorrenti a scoprire un’identità misteriosa a partire da alcuni indizi disseminati su Twitter (#concorso_id). Il concorso si è chiuso il 14 novembre e ha registrato un buon successo di pubblico, anche su Facebook (pagine “Le nuove Identità”). Materiali, video e ulteriori informazioni sul convegno sono disponibili all’indirizzo: www.csipiemonte.it/identita
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Books and Web di Enrica Gallo Componente Comitato Redazione Qualeimpresa
Terza Repubblica di Davide Giacalone Edizioni Rubbettino – Pagine 293 – Euro 15,00 Un libro lucido che descrive la situazione in cui si trova l’Italia e come ci siamo arrivati. Si entra nel vivo di questioni da lungo tempo aperte, presentando idee nette e originali. Abbiamo forze, risorse e passione per riprendere la via dello sviluppo economico e della crescita civile, ma dobbiamo chiudere la lunga agonia della Prima Repubblica, superando la Seconda, mai nata, e dare vita alla Terza Repubblica.
FLAy una storia di persone di Luca Pagliari Pubblicazione di Federlegno Arredo - Pagine 170 Un volumetto manabile e pratico che sembra più una guida, così si presenta la pubblicazione dei Giovani di Federlegnoarredo. Presentato al termine del loro terzo convegno annuale svoltosi a Salerno il 15 ottobre, racchiude al suo interno racconti, testimonianze e contributi in un’unica storia. I Giovani Imprenditori si raccontano nel libro, disponibile anche in versione Ipad, per offrire al lettore una visione ricca di sfaccettature della vita imprenditoriale e privata e per ripercorrere l’iter del gruppo, costituitosi nel 2006 con lo scopo di dare spazio alle nuove generazioni di imprenditori della filiera legno-arredamento. FLAy si pone, infatti, come obiettivo quello di raccogliere e portare a condivisione e concretezza quel patrimonio di giovani idee che è presente nelle diverse articolazioni della filiera. Molto coinvolgente e ricco di pensieri e riflessioni personali, questo lavoro a più mani, tante quanti sono i protagonisti del gruppo, è sicuramente originale e diretto; si ritrova tra le righe la spontaneità di chi ha dedicato tempo ed energie alla realizzazione di eventi, incontri, momenti di aggregazione di un gruppo di giovani che in comune ha l’obiettivo di crescere velocemente per migliorarsi e competere nel mondo. Attenti e sinceri, si presentano come uomini (e donne) ben consapevoli di ciò che li aspetta e che ci si aspetta da loro: agguerriti ma equilibrati, a volte saggi sotto i trent’anni, il panorama di questi Giovani Imprenditori brilla per capacità di adattamento e voglia di fare squadra. La particolarità di questo volumetto è di presentare i retroscena dei fatti descritti, speranze e preoccupazioni che, a differenza dei nostri predecessori, vengono dettagliatamente descritte per coinvolgere il lettore e portarlo con sé nel ragionamento, nel percorso e nello spirito che ha animato gli attori di quanto raccontato. Non a caso il titolo “Flay una storia di persone”: sì, una e una sola, la storia che viene presentata quasi a episodi, dove in ogni episodio ricorre parte delle vicende di tutti gli altri.
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Books and Web
Vota il personaggio Ambiente Italia 2010 www.personaggioambiente.it Qual è secondo voi il Personaggio che con le proprie idee, pratiche, informazioni, politiche o imprese ha svolto un ruolo di rilevanza per l’Ambiente nel nostro Paese in questo anno in corso? Da oggi potete sceglierlo sul sito www.personaggioambiente.it Si sono aperte le votazioni per decretare il Premio Personaggio Ambiente Italia 2010 per eleggere la persona che ha contribuito ad influenzare e far evolvere le tematiche ambientali in Italia. È possibile scegliere tra una lista di 21 candidati selezionati da un apposito Comitato Tecnico composto dai giornalisti ambientali dei principali quotidiani italiani, dai direttori delle più importanti riviste di ecologia e green living, nonché dai main blogger di settore. Si tratta di un premio simbolico, di natura culturale che nasce con l’obiettivo di “dare voce a quella parte di opinione pubblica che ha a cuore le tematiche ambientali e cerca di vivere, o avvicinarsi, a stili di vita maggiormente attenti al pianeta in cui viviamo. Un’esigenza, questa che comincia ad affacciarsi nelle priorità e nella scala di valori di sempre più italiani, i quali, in questo personale percorso verso la sostenibilità, sono ispirati - e contemporaneamente alla ricerca - di modelli a cui far riferimento. Perciò è a loro che si vuole dare la facoltà di eleggere la persona che ha realmente incarnato tale modello, influenzando con le sue azioni, idee, politiche, informazioni, pratiche e imprese, l’ecologia italiana”. Inoltre la scelta di “far delimitare le candidature da un comitato tecnico, composto da persone che ogni giorno contribuiscono a informare i cittadini su queste tematiche, è stata dettata dalla consapevolezza che nessuno, più di chi si trova a raccontarli quotidianamente, può conoscere meglio gli attori e i personaggi protagonisti del cambiamento dell’Ambiente in Italia”. Un premio che nasce “dal basso” e che vuole mandare un messaggio concreto di cambiamento e al tempo stesso un riconoscimento a chi si sta concretamente impegnando per uno sviluppo davvero più sostenibile. Fonte: www.greenme.it
Zero Impact® Web, il tuo sito a Impatto Zero®! www.zeroimpactweb.com Internet ha già fatto molto per ridurre le emissioni di CO2: ci collega col mondo, ci fa risparmiare tempo, energia e risorse. Tuttavia, per quanto utile, anche il web consuma energia: si stima che l’Information Technology sia responsabile del 2 per cento delle emissioni di CO2 europee, con circa 7 milioni di centri elaborazione dati e 40 miliardi di kWh consumati all’anno. Secondo un rapporto Greenpeace di marzo 2010 che analizza il ‘cloud computing’ – la nuvola delle tecnologie informatiche disponibili online – all’attuale tasso di crescita i data center e le reti di telecomunicazione consumeranno circa 2.000 miliardi di kilowattora di elettricità nel 2020, oltre il triplo del loro consumo attuale. Un data center che opera a 4 MegaWatt (quello del più grande motore di ricerca è da 10) arriva a consumare fino a 57 barili di petrolio al giorno. Anche noi possiamo dare un contributo per la riduzione delle emissioni di CO2. Come? Prestando attenzione a piccoli accorgimenti che possono realmente fare la differenza e compensando l’impatto residuo delle nostre pagine Web. Le emissioni di CO2 sono compensate contribuendo alla creazione e tutela di foreste in crescita. crescita È una piccola azione che può dare risultati importanti, se replicata da tanti utenti del Web. Non fa solo bene all’ambiente, crea consapevolezza. consapevolezza Si tratta di un’operazione semplice semplice: ti basta selezionare il pacchetto che corrisponde alle dimensioni del tuo sito Web o del tuo blog e compilare tutti i campi della registrazione e del pagamento tramite carta di credito. Una e-mail confermerà l’avvenuta operazione e ti darà diritto alla creazione di un account per avere accesso ai seguenti materiali: il certificato che attesta la compensazione, la mappa che indica il luogo di creazione/tutela della foresta in crescita, i consigli per la riduzione del tuo impatto cibernetico, il logo Zero Impact® Web.
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TAM TAM G.I. di Orietta Sdoja oriettasdoja@comunicazione2000.com
Comitato Regionale Trentino Alto Adige A partire dal 16 novembre scorso, alla Presidenza del Comitato Regionale dei Giovani Imprenditori Confindustria del Trentino Alto Adige è stato nominato Matteo Lunelli (Cantine Ferrari SpA di Trento), che succede a Thomas Ausserhofer (Unionbau Srl di Campo Tures). Matteo Lunelli, in qualità di Presidente Regionale rappresenta il Trentino Alto Adige in sede di Consiglio Centrale. La Segreteria del Comitato Regionale GI passa da Roberto Baccellini (Assoimprenditori Alto Adige) a Eduard Martinelli (Confindustria Trento), già Segretario del GGI Trento.
Gruppo Veneto Cambio alla guida del vertice dei Giovani Imprenditori del Veneto: il 19 novembre, è stato eletto all’unanimità Giulio Pedrollo, Pedrollo 39 anni, Amministratore Unico di Linz Electric, azienda operante nel settore della produzione di alternatori e di mini turbine eoliche. Pedrollo, già Presidente del GGI Verona, succede a Gianluca Vigne Vigne, a fianco del quale ha intensamente lavorato nell’ultimo triennio. Il neo Presidente ha sottolineato positivamente la compattezza della squadra attorno al suo nome, nella convinzione che “un gruppo unito, che lavora in armonia, è senza dubbio il miglior modo per iniziare un proficuo periodo di lavoro al servizio degli associati”. Sul piano della rappresentanza imprenditoriale le esperienze associative di Giulio Pedrollo si sono svolte nell’ambito di Confindustria, sia al livello territoriale di Verona che con costanti contributi agli organismi regionali del Veneto e nazionali a Roma. In particolare, è iscritto dal 1999 al Gruppo Giovani Imprenditori, del quale è stato Consigliere nel triennio 2005-2008 per divenire successivamente presidente nell’ottobre 2008. Giulio Pedrollo nato a Verona il 18 ottobre
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RINNOVO CARICHE
del 1972, è sposato e ha tre figli. Dopo aver conseguito il diploma di maturità scientifica, si è laureato in Ingegneria Meccanica all’Università degli Studi di Padova e ha successivamente ottenuto un master al Politecnico di Milano. Conclusi gli studi, nel 1998 ha intrapreso un’esperienza formativa e operativa durata quattro anni nel management del Gruppo Pedrollo di San Bonifacio, all’interno del quale opera tuttora come componente del board direttivo. Nel 2002, ha fondato ad Arcole Linz Electric. In meno di un decennio Linz Electric ha conquistato una posizione di rilievo nel panorama del comparto, con una riconosciuta competenza nell’innovazione tecnologica. Grazie al progressivo rafforzamento della struttura, all’acquisizione di partecipazioni strategiche in altre società, all’immissione sul mercato di numerosi nuovi prodotti e a investimenti mirati al miglioramento della progettualità, dei processi e della capacità produttiva, si è assistito a un costante incremento del fatturato di Linz Electric. La crescita dimensionale è, peraltro, avvenuta parallelamente all’espansione all’estero, una logica evoluzione che risponde ai progetti di internazionalizzazione dell’azienda, oggi presente in oltre 63 Paesi.
Giulio Pedrollo
Gruppo Lecce L’Assemblea dei GGI di Confindustria Lecce, riunitasi lo scorso 8 novembre, ha eletto all’unanimità Antonio Scarlino Presidente, per il prossimo biennio. 39 anni, sposato, Antonio Scarlino è Vicepresidente operativo del Salumificio Scarlino Srl, secondo produttore Italiano
di wurstel e Presidente e AD della Wommy Srl, la nuova società per lo sviluppo in franchising, in tutta Europa, di una originale flotta di Ape car per la vendita di hot dog e beverage. Scarlino è Past President dei Giovani Imprenditori di Federalimentare e componente di Giunta della stessa e Presidente del Consorzio Energetico Salentino. Laureato in Economia e Commercio all’Università di Modena, ha lavorato due anni nella direzione marketing di Unilever, prima del definitivo rientro nella azienda di famiglia. Visibilmente emozionato per la fiducia e l’entusiasmo che i colleghi gli hanno dimostrato, nel ringraziare i presenti, Antonio Scarlino, ha rammentato la figura del padre Tommaso, fondatore dell’azienda, uomo che credeva nei valori sani della famiglia e dell’etica nel lavoro, al quale ha dedicato questa sua elezione: “Con la speranza di saper gestire un importante e qualificato GGI come il nostro e poter raccontare in futuro una bellissima esperienza di lavoro in team - ha detto Antonio Scarlino - permettetemi di dedicare l’opportunità che mi offrite a mio padre”. Il neo Presidente ha, poi, aggiunto: “Sono consapevole di essere stato chiamato a guidare i GI di Lecce in un momento molto delicato dell’economia territoriale. Sono convinto, però, che proprio dalle nuove leve, da un modo nuovo, giovane e competitivo di fare impresa possano venir fuori le idee migliori per ricominciare a guardare con serenità al futuro. I Giovani, come classe dirigente del territorio, possono e vogliono assicurare il proprio contributo di visione, qualità e dinamismo a chi avrà la responsabilità di governare nei prossimi anni”. “Raccolgo - ha continuato Scarlino - un’eredità importante, quella del Past President Vincenzo Portaccio, Portaccio al quale mi legano affetto, stima e amicizia e che ringrazio per quanto ha fatto insieme a tutti noi, per il suo impegno e gli sforzi continui nel tenerci uniti. Sono certo che anche grazie al suo esempio, con la squadra forte che mi affiancherà, riusciremo a emulare 11-12/2010
TAM TAM G.I. RINNOVO CARICHE
e, mi auguro, migliorare i suoi risultati”. Nella stessa seduta, sono stati eletti, componenti del Consiglio Direttivo del GGI Lecce: Angela Morelli Morelli, Armafer Srl; Francesco Musca, Musca Saicar SpA; Rosalba Palazzo, Duriplastic Srl; Federica Scorza Palazzo Scorza, Gruppo Ses; Veronica Terragno, Terragno Studio Terragno Srl; Francesco Torchetti Torchetti, Torchetti Cucine Snc. Dopo l’elezione, Scarlino ha illustrato le priorità che intende perseguire nel corso del suo mandato, partendo dalla considerazione che la crisi economica è, oggi, a tutti gli effetti, un’imperdibile occasione per rifocalizzare le priorità e aggiornare le agende di tutti gli attori dello sviluppo del territorio. “Orientamento alla formazione e al lavoro; università, ricerca e innovazione a 360 gradi; partnership; Salento digitale e internazionale; rispetto dell’ambiente; attenzione alla legalità e all’etica; valorizzazione dei talenti e capacità di attrazione di investimenti; promozione strategica dell’economia locale; turismo di qualità; Salento calamita dei creativi e dei talenti a livello internazionale - ha aggiunto Scarlino - sono le direttrici sulle quali verterà l’azione dei GI di Confindustria Lecce, nei prossimi due anni”. Su questi temi, c’è bisogno di un confronto sereno e costruttivo con tutti i rappresentanti del mondo istituzionale, economico, sociale e culturale, al fine di raggiungere un modus operandi condiviso e una visione comune del Salento laborioso del futuro. “Come Giovani Imprenditori - ha concluso Scarlino - siamo naturalmente portatori di un bisogno di modernità, vogliamo precorrere il domani, cercando di formulare idee e progetti per una politica territoriale capace di stare al passo del dinamismo globale”.
Antonio Scarlino 11-12/2010
Gruppo Modena Nel Consiglio Direttivo del GGI Modena, tenutosi il 13 settembre, il componente Andrea Taglini si è dimesso. Al suo posto è entrato a far parte dei Consiglieri Federico Saetti Saetti.
Francesco Mascarucci (Fanoflex di Fenzi Marinella), Carlo Renzi (Geocom di Prioli Daniele e Renzi Carlo Snc), Giovanna Sperandio (Top International Srl).
Gruppo Pesaro-Urbino Federico Ferrini Ferrini, 32 anni, manager della Tchfem Srl di Fano, è il nuovo Presidente del GGI Pesaro-Urbino per il triennio 2010-2013. Eletto, nel corso dell’Assemblea tenuta a Palazzo Ciacchi, il neo Presidente è divenuto di diritto Vicepresidente dell’Associazione. Ferrini, nato a Fano nel 1978, è sposato con Nicoletta che lo affianca anche nella vita professionale in azienda; si è laureato in Ingegneria Gestionale all’Università di Bologna; dopo un periodo di lavoro all’interno della Snamprogetti in Gran Bretagna e a Milano, è tornato a Fano dove ha iniziato a seguire l’attività imprenditoriale dell’azienda di famiglia. “Ringrazio i colleghi per la stima dimostrata nei miei confronti - ha detto Ferrini, subito dopo l’elezione - e mi impegnerò, da subito, per far crescere il nostro Gruppo e a mettere in cantiere iniziative che favoriscano la crescita, sia nostra come GI che delle nostre aziende”. Accanto a Ferrini, ci sarà Chiara Andreani della Nuova T.C.M. Srl di Gradara, con l’incarico di Vicepresidente del GGI. Inoltre, il nuovo Consiglio Direttivo è composto da: Manuela Andreani (Computer & Office Srl), Alessandro Bellucci (Dago Elettronica Srl), Alessandro Berloni (Fox Petroli SpA), Paolo Berloni (Iterby Italiana Mobili SpA), Diego Boinega (M.D. International Srl), Antares Cascino (SIFA - Società Industria Frigoriferi e Arredamenti SpA), Andrea Casoli (IMAR Srl), Filippo Facondini (Facondini Materassi Srl), Alessandra Giorgi (Creare Valore SpA), Elisa Giorgi (SIR - Sistemi di Informatica e Ricerca Srl), Daniele Livi (Fiam Italia SpA), Francesco Livi (Fiam Italia SpA),
Federico Ferrini
Gruppo Prato In occasione dell’Assemblea per il rinnovo delle cariche, svoltasi il 23 novembre, è stata eletta Presidente del GGI Prato Gaia Gualtieri del Gruppo Colle Srl, che succede a Lorenzo Guazzino. Guazzino L’Assemblea ha eletto anche il nuovo Consiglio Direttivo, i cui componenti sono: Sara Casini (Manifattura Maiano), Federico Cecchi (Bgs Consulting), Sara Dell’Orco (Dell’Orco & Villani), Stefano Ferrari (Glamour Line), Federico Gualtieri (Filpucci), Giulio Lombardo (Lab. Brachi), Francesco Marini (Marini Industrie), Lorenzo Meoni (F.lli Meoni).
Gaia Gualtieri
Consiglio Direttivo
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TAM TAM G.I. EVENTI
1° Ottobre Pescara
I GI di Pescara a scuola di Creatività e Innovazione per la Competitività. Per Joseph Schumpeter, l’imprenditore è la figura di collegamento tra scienza e mercato in un flusso di output innovativi e imitazioni che determinano una competizione dinamica e in cui il processo di “distruzione creatrice” genera un circolo virtuoso di sviluppo economico. Nella storia della creatività si impose Wallas con la sua teoria delle fasi del processo creativo, suddiviso in Preparazione, Incubazione, Illuminazione, Verifica. Creatività e Innovazione di prodotto, di processo, organizzativa e gestionale, gestionale sono i temi chiave affrontati in un ciclo di incontri organizzati dal GGI Pescara, che hanno coinvolto gli aspiranti imprenditori del progetto StartImpresa oltre agli imprenditori senior. Il ciclo è stato inaugurato presso la sede di Penne, dalla testimonianza di Dario Di Camillo, Camillo imprenditore e fornitore ufficiale del Gruppo FIAT per il design. Di Camillo è l’inventore della Blow Car, la prima automobile al mondo con una carrozzeria esterna gonfiabile, la tecnologia, brevettata in 130 Paesi del mondo, consente di ridurre il peso e i costi complessivi di produzione e di esercizio, riducendo i consumi. Il progetto industriale dovrebbe essere realizzato in Abruzzo, in particolare nell’area di Penne, in cui è stato di recente siglato il primo Contratto di rete in Europa del Polo dell’Alta Moda, facilitato da un gruppo di progetto coordinato dal Direttore Generale di Confindustria Pescara Luigi Di Giosaffatte che, nell’incontro, ha dimostrato come l’innovazione e la ricerca si concentra, in termini brevettuali, in pochissime aree nel mondo, mentre il valore aggiunto dell’innovazione tocca sicuramente nuovi prodotti e nuovi processi e passa necessariamente per l’innovazione gestionale e organizzativa. La city car ecologica, dalla struttura leggerissima
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Pescara
e resistente, realizzata in PVC, mutua la tecnologia degli inflatable systems dal settore aerospaziale che impiega le strutture gonfiabili come scivoli d’emergenza degli aeromobili, come paracadute, airbag per sonde aerospaziali. All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, il Presidente della Sezione Meccatronica Paolo Verrocchio, il Tesoriere Silvano Verrocchio Pagliuca e Giovanni Sgandurra che sta curando gli aspetti finanziari e il Sindaco di Penne, Ezio Di Marcoberardino. Marcoberardino
5-6 Ottobre Vicenza
Missione imprenditoriale a Roma Roma, per i GI Vicentini, presieduti da Paolo Mantovani Mantovani. 5 ottobre: all’Auditorium della Tecnica di Confindustria, per la Giornata della Ricerca e dell’Innovazione; incontro riservato alla delegazione del GGI con la Vicepresidente di Confindustria Delegata alla Ricerca e all’Innovazione, Diana Bracco Bracco, e confronto sui temi del convegno e sulla loro applicazione concreta in azienda; incontro con il Ministro Sandro Bondi al Ministero della Cultura, per presentare la promozione dell’eccellenza Vicentina abbinata alle iniziative negli Usa per Andrea Palladio. 6 ottobre: partecipazione all’Udienza Generale con il Santo Padre e visita ai Musei Vaticani e alla Cappella Sistina; visita al Palazzo del Quirinale, guidati dal Consigliere per la Conservazione del Patrimonio Artistico della Presidenza del Repubblica, Louis Godart Godart, e incontro con il Capo Servizio del Cerimoniale, Filippo Romano Romano.
Padova
6 Ottobre Cremona
L’edizione 2010-2011 di Talent Scout ha preso il via con il primo appuntamento della fase formativa a Cremona e a Crema, e con la conferenza stampa di presentazione in Camera di Commercio con un migliaio di partecipanti. Attorno allo stesso tavolo, i rappresentanti degli enti organizzatori (Camera di Commercio, GGI Cremona, Banca Cremonese e Banca Cremasca), dello studio I-Gest, storico partner dell’iniziativa e delle scuole superiori. L’8° edizione di Talent Scout si ripropone con una formula ormai ben consolidata e l’impegno a promuovere la cultura d’impresa e del lavoro, abituare i ragazzi all’approccio ineludibile con la competizione e la gestione anche psicologica delle difficoltà, prepararli ad affrontare al meglio i colloqui di lavoro e a saper valutare le proprie reali attitudini. “Per i partecipanti più brillanti, c’è anche la reale possibilità di essere presi in considerazione in vista di future assunzioni”, ha annunciato il DG di Banca Cremonese, Paolo Innocenti. Sono, inoltre, intervenuti, Innocenti il DG di Banca Cremasca, Cesare Cordani, il Presidente della Camera di Cordani Commercio Gian Domenico Auricchio e il Presidente del GGI Cremona Cristiano Villa. Villa
6-7 Ottobre Padova
La Germania come benchmark per competitività, produttività, apertura internazionale. Non solo per le politiche di stimolo alla crescita, ma per la spinta innovativa di 11-12/2010
TAM TAM G.I. EVENTI
Treviso
aziende leader come Porsche AG, capaci di conseguire gli obiettivi di risanamento, efficienza, innovazione attraverso un nuovo modello di organizzazione aziendale basato sul Lean management per ottimizzare i processi, azzerare gli sprechi, conseguire maggiore produttività e soddisfazione del cliente. Un modello “da studiare” e implementare, anche in un tessuto di piccola e media impresa come quello Padovano e Veneto. È questo il senso della visita del GGI Padova allo stabilimento Porsche AG di Zuffenhausen, nei dintorni di Stoccarda il 6 e 7 ottobre 2010. 2010 A completamento, la visita al Museo Porsche, dove sono esposti i prototipi, le auto da competizione e i veicoli di serie che hanno fatto la storia del Gruppo tedesco, un seminario tecnico sulla “produzione snella” e l’eliminazione degli sprechi nei processi aziendali e, infine, spazio al confronto tra i Giovani Imprenditori e i Dirigenti Porsche.
8 Ottobre Treviso
Il seminario, che si inserisce all’interno del progetto “L’innovazione L’innovazione diventa sostenibile” sostenibile del GGI Treviso, è un’iniziativa con l’obiettivo di creare occasioni per fare cultura e sensibilizzare rispetto a temi importanti come innovazione e sostenibilità. L’appuntamento è stato pensato per approfondire il tema dell’ecobuilding nelle imprese a supporto anche dell’innovazione di processo/prodotto. Si è parlato di un nuovo approccio per la progettazione degli edifici aziendali, di risparmio energetico, di utilizzo di fonti rinnovabili, di materiali 11-12/2010
ecosostenibili e dell’impatto che tutto ciò può avere anche all’interno del processo produttivo. Il seminario dal titolo “Green Marketing”, ha evidenziato da un lato da dove nasce la necessità per le aziende di passare dal marketing al green marketing e dall’altro quali sono i principi alla base di questa nuova strategia di marketing e i mezzi a disposizione, usando esempi pratici di aziende che hanno sviluppato o stanno sviluppando tali strategie. Inoltre, sempre attraverso esempi concreti, sono stati introdotti gli strumenti che possono supportare il green marketing, quali le certificazioni, la responsabilità sociale di impresa e altri. Tra i relatori: Silvia Dal Cin, Cin Presidente GGI Treviso; Stefano Miceli, Dean della Venice International Miceli University e Professore di E-business presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia; Ilda Mannino, Mannino Ricercatrice e Responsabile Scientifico del TEN (Centro di ricerca della Venice International University sul tema della gestione ambientale e dello sviluppo sostenibile).
8-10 Ottobre Trieste
Nel week end dall’8 al 10 ottobre, il GGI Trieste ha accolto i colleghi di Brescia e Pavia al fine di cementare il “gemellaggio gemellaggio” tra i Gruppi delle tre territoriali territoriali. Gli imprenditori hanno avuto l’occasione di visitare il Sincrotrone, il Consorzio di Biomedicina Molecolare e la scuola di studi avanzati SISSA. Tre eccellenze scientifiche e tecnologiche internazionali, che Trieste può vantare. La visita imprenditoriale, svoltasi nella
Trieste
Napoli
bella cornice della regata velica “Barcolana”, ha fatto seguito a quella tenutasi a Brescia a giugno 2010.
9-16 Ottobre Napoli
Una delegazione del GGI Napoli, guidata dal Presidente Andrea Bachrach e dal Consigliere di Direttivo Delegato all’Internazionalizzazione, Mariella Bottiglieri, Bottiglieri si è recata in visita all’Expo di Shanghai. La grande manifestazione cinese ha chiuso i battenti con un bilancio di circa 70 milioni di visitatori. Scopo della mission del GGI è stata quella di approfondire le opportunità di investimento nel colosso asiatico. La delegazione partenopea si è così confrontata tra l’altro con gli esperti dello studio Chiomenti, impegnati in particolare nell’assistenza alle aziende italiane interessate ad aprire filiali in Cina, e ha visitato il China Council for the promotion of International Trade. I Giovani di Confindustria Napoli hanno altresì approfondito il tema della tutela dei marchi e dei brevetti con lo staff dello studio legale Rouse. Hanno partecipato, inoltre, alla spedizione cinese: Alessandro e Gaetano Di Ruocco, Antonia Palma, Ruocco Palma Patrizia Lupi, Lupi Annapaola Evangelista, Evangelista Antimo Palma e Simona Luise. Luise
13 Ottobre Cuneo
Nell’ambito delle attività volte a conoscere le realtà imprenditoriali della provincia, il GGI Cuneo ha effettuato una visita allo stabilimento Ferrero di Alba (CN), terzo Gruppo al mondo nel settore dei prodotti dolciari al cioccolato e primo in Europa
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TAM TAM G.I. EVENTI
14 Ottobre
Chieti
Cuneo
Occidentale. Il polo produttivo di Alba è, oggi, la più grande realtà industriale del Gruppo in Italia.
13 Ottobre Sassari
Grande partecipazione dei Giovani Imprenditori del Nord Sardegna all’incontro sulla situazione della chimica di base in Sardegna. Comparto che, in questo periodo, sta attraversando una grave crisi a tutti i livelli e che, in questi giorni, è al centro dell’attenzione degli organi di informazione nazionali per i risvolti economici, sociali e occupazionali che comporterebbe il prolungarsi o l’aggravarsi della crisi. Il Presidente Pietro Rau e i numerosissimi Giovani presenti ne hanno discusso con Franco Appeddu Appeddu, Dirigente d’azienda del settore e attualmente uno dei tre Commissari della Vinyls, l’azienda chimica ormai ferma da tempo, i cui operai hanno da mesi occupato per protesta i locali delle ex carceri dell’isola dell’Asinara. Con Franco Appeddu è stata esaminata la situazione della chimica in Sardegna e nel territorio del sassarese in particolare, la nascita, la trasformazione e la repentina e progressiva decadenza di un comparto che ha segnato per decenni lo sviluppo economico di una intera isola. Come imprenditori hanno voluto conoscere meglio una complessa realtà che tocca ormai ogni singolo cittadino. L’interesse e l’attenzione manifestati per l’intervento di Appeddu, è stato il giusto riconoscimento per il contributo di conoscenza e di crescita culturale che il Commissario ha voluto regalare al Gruppo.
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Si è tenuto a Pescara l’incontro con gli studenti della Facoltà di Economia dell’Università D’Annunzio promosso dal Presidente della Piccola Industria, Pietro Rosica Rosica, e sostenuto dal Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Chieti, Riccardo D’Alessandro, insieme a una nutrita D’Alessandro delegazione del GGI Chieti. L’aula era gremita di studenti dei corsi di tecnologia dei cicli produttivi e gestione della produzione. Dopo un breve intervento di saluto da parte dei due Presidenti e della Preside della Facoltà di Economia, Anna Morgante Morgante, è stato proiettato il video “100 100 anni d’imprese per l’Italia l’Italia”, curato per Confindustria Nazionale dal Direttore de “Il Sole 24 Ore”, Gianni Riotta Riotta. Al termine della presentazione, gli studenti hanno posto quesiti, richiesto consigli e curiosità agli imprenditori presenti, dando vita a un dibattito animato e ricco di punti interessanti su questioni che riguardano l’attuale fase economica, il rapporto tra mondo delle imprese e università e il sociale. Nel corso del suo intervento, Pietro Rosica ha confermato che il successo economico dell’Abruzzo passa attraverso le competenze e i talenti sviluppati nel Territorio. Allo stesso tempo ha proposto di organizzare successivi momenti di confronto, ribadendo la vocazione del GGI a diffondere i valori dell’impresa e del merito. Riccardo D’Alessandro, ha accolto con piacere la proposta di attivare un filo diretto con gli studenti della D’Annunzio attraverso testimonianze d’impresa in aula, ma anche visite in azienda e tirocini formativi su progetti connessi
Chieti
a ecocompatibilità e green economy, controllo di gestione e direzionale, ricerca e innovazione. Nella foto, da destra: Riccardo D’Alessandro, Anna Morgante e Pietro Rosica.
15-16 Ottobre Como
Il GGI Comasco ha organizzato una visita all’“Impresa umanistica” di Brunello Cucinelli a Solomeo (PG), per conoscere i processi di produzione e scoprire la nobile filosofia etica che la contraddistingue. “Rendere il lavoro più umano, mettere l’uomo al suo centro” è il sogno di Cucinelli, l’imprenditore Umbro ormai famoso nel mondo per le collezioni in cachemire a colori. Studiosi e giornalisti hanno intuito la profonda affinità che lega Brunello ad antichi maestri dell’Anima come Socrate, Seneca, Francesco d’Assisi: e per questo si riferiscono alla filosofia aziendale di Cucinelli come a un “Capitalismo etico”, a una “Impresa umanistica”. Una teoria coraggiosa, che in pratica si concretizza in quello che Brunello Cucinelli definisce “bene supremo”, che ha come fulcro l’Uomo: “dare all’impresa un senso che vada oltre il profitto, e reinvestire per migliorare la vita di chi lavora, per valorizzare e recuperare le bellezze del modo”. In questa occasione unica ed eccezionale, i partecipanti sono stati ricevuti personalmente da Cucinelli, che li ha condotti attraverso i suoi racconti in quel sogno che lui è stato capace di far diventare realtà.
18 Ottobre
Monza-Brianza
Per il ciclo “Serate Serate a Tema Tema”, si è svolta la cena dibattito dal titolo “IlIl Crowdsourcing: un modello innovativo di business per le PMI PMI”. Ospite della serata è stato Pier Ludovico Bancale Bancale, CEO e fondatore di BootB “Brands out of the box”, una piattaforma che rappresenta un sistema di business evoluto per la ricerca di creatività. Ventre, Vicepresidente e referente Ventre 11-12/2010
TAM TAM G.I. EVENTI
della Commissione Innovazione del GGI, ha introdotto il tema dell’incontro, lasciando poi spazio alla presentazione di 77 Agency, Agency agenzia che opera nel New Media Marketing, che ha illustrato il mondo del marketing online, presentando i nuovi canali che si utilizzano maggiormente, come i social network, i motori di ricerca e altre applicazioni. L’intervento di Bancale ha descritto nel dettaglio la procedura per utilizzare BootB. La prima figura chiave è rappresentata dalle aziende (i Brand) iscritte al sito, che pubblicano le loro necessità creative su BootB e stanziano un budget. Il brief, tradotto in 14 lingue, raggiunge la quasi totalità degli utenti di Internet nella loro lingua madre. Gli utenti (i Creator), che possono essere agenzie, studenti, artisti di strada e chiunque abbia creatività e la voglia esprimere, hanno la possibilità di proporre le proprie soluzioni creative. L’impresa che ha proposto la gara può scegliere l’idea che ritiene più interessante avendo a disposizione un numero di proposte superiore rispetto a quello che avrebbe utilizzando i normali canali di ricerca. Infatti, sfruttando il crowdsourcing, ogni gara genera in media 180 soluzioni, che per una buona percentuale sono giudicate di buona qualità e adeguate alla richiesta. In questo contesto si può parlare di un marketplace davvero globale, poiché è possibile lanciare gare per tutto il mondo e ricevere proposte da tutto il mondo. Nel corso della serata, è stato presentato il caso di un’azienda associata che ha utilizzato BootB per la realizzazione di una campagna di viral marketing e ha permesso di guardare questa piattaforma da una prospettiva più
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ravvicinata e locale. In conclusione, è stato lasciato ampio spazio al dibattito con i presenti, entusiasti e incuriositi da questo innovativo modello di business. “Nelle nostre imprese - ha commentato Ventre - siamo abituati a parlare di innovazione, declinata in ambito di tecnologia, di prodotto, di processo. Lo scopo di questo evento era quello di parlare anche di innovazione legata ai modelli di business. Il crowdsourcing è la traduzione dei termini inglesi outsourcing e crowd (folla): dare in outsourcing una componente di prodotto o di processo non a un singolo fornitore (cosa che nelle nostre aziende già siamo abituati a fare), ma a una moltitudine di aziende o individui coordinati tramite strumenti tecnologici. Spero che tale approfondimento, unitamente ai casi presentati dalle aziende nostre ospiti, abbia dato spunti di riflessione alle aziende del nostro territorio”.
20 Ottobre Mantova
È stata convocata l’Assemblea Straordinaria del GGI Mantova, i cui lavori si sono divisi in due parti: privata e pubblica. In quella pubblica, a seguito dell’intervento su “MantovaMantovaVerona, un confronto a tutto campo con i Sindaci Nicola Odano e Flavio Tosi: idee, progettualità, possibili sinergie”, si è tenuto un dibattito sinergie moderato da Luciano Guelfi Guelfi, Giornalista del “TG2”. Poi, la cena presso il ristorante “Il Cigno dei Martini” a Mantova, a chiusura lavori.
21 Ottobre
Monza-Brianza
Una delegazione di 30 GI di MonzaBrianza e Varese, guidati dai Presidenti Marco Colombo e Alberto Parma Parma, ha visitato la Canali SpA SpA. Associata a Confindustria Monza-Brianza da molti anni, Canali è un’azienda storica e prestigiosa che opera nella produzione sartoriale di abbigliamento maschile di lusso - capi classici, sportwear e
accessori moda - il cui marchio è sinonimo di stile, eleganza e qualità in Italia e nel mondo. Nata agli inizi degli anni ’30, l’azienda ha oggi 7 centri produttivi in Italia ed è presente in oltre 100 Paesi con 1.000 punti vendita. L’incontro si è aperto con un interessante intervento di Stefano Canali, che ha ripercorso le tappe Canali fondamentali della storia dell’azienda, sottolineando in particolare la costante e forte attenzione al concetto di Made in Italy e l’adozione di tecniche di lavorazione all’avanguardia. Il programma ha previsto una visita guidata ai reparti produttivi: a Sovico in cui si svolge il taglio e a Carate Brianza in cui ci sono le fasi del confezionamento. I GI presenti hanno espresso il loro ringraziamento per la straordinaria opportunità concessa e il loro sincero apprezzamento per una realtà aziendale che rivela una grande attenzione ai dettagli e alla ricerca continua di innovazione, qualità e stile. A conclusione della giornata, i Giovani Imprenditori si sono ritrovati per un aperitivo al Dorsia-Restaurant Lounge Bar di Seregno.
22 Ottobre Treviso
Nell’ambito del progetto “L’innovazione L’innovazione diventa sostenibile sostenibile”, è stata promossa la visita aziendale alle Industrie Cotto Possagno SpA SpA, sul tema “Gli Gli strumenti che certificano il green”. Industrie Cotto Possagno SpA è leader nazionale nel settore delle coperture in laterizio, con una quota particolarmente significativa nel segmento dei coppi in cotto. La produzione viene venduta prevalentemente nel mercato domestico, anche se l’export vede
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la Società presente in una ventina di Paesi internazionali. Industrie Cotto Possagno ha sei stabilimenti produttivi, 5 a Possagno e 1 a Monfumo, dedicati alla produzione di coppi trafilati, tegole stampate, pavimenti in cotto da interni, tavelle sottotetto e pezzi speciali per coperture in laterizio. L’azienda si propone da sempre di conciliare la ricerca della competitività sul mercato con il rispetto delle normative sulla concorrenza e di promuovere, in un’ottica di responsabilità sociale e di tutela ambientale, il corretto e responsabile utilizzo delle risorse. Per questo, ha sviluppato prodotti innovativi dal punto di vista ambientale e ha dato il via a una strategia di comunicazione delle innovazioni green, che passa attraverso strumenti di certificazione che interessano non solo l’azienda stessa ma anche altri attori della sua filiera.
25 Ottobre Cuneo
Si è tenuta, presso la sede di Confindustria Cuneo, la tavola rotonda organizzata dal GGI Cuneo, d’intesa con il GGI Torino, dal titolo “Imprenditori Imprenditori & Manager”. Manager Hanno partecipato Marco Lavazza, Lavazza Development & Acquisitions Director della Lavazza SpA, e Cristina Scocchia Scocchia, Director Procter & Gamble. Il confronto tra esperienze parallele di due casi di successo ha evidenziato il rapporto, complesso e sinergico, tra i due differenti ruoli. Ha moderato l’incontro Maria Chiara Voci, Voci collaboratrice de “Il Sole-24 Ore”.
25 Ottobre Modena
Cuneo 52
Il GGI Modena “intervista” Matteo Marzotto. Classe 1966, Matteo Marzotto Marzotto è Presidente di Enit-Agenzia nazionale del Turismo dal luglio 2008 e Presidente di Mittelmoda dal settembre 2008. Da gennaio 2009, è Presidente di Vionnet SpA. Dopo avere lavorato per 15 anni, nelle aziende collegate agli interessi di famiglia maturando esperienze lungo tutta la filiera del tessile/abbigliamento. Tra il 2003 e il 2008, è stato prima DG poi Presidente di Valentino SpA. È tra i Fondatori nonché Vicepresidente della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica-Onlus e siede in diversi consigli di amministrazione. È uno sportivo attivo e appassionato delle discipline legate al volo.
26 Ottobre
Pescara
“Protagonisti Protagonisti del vostro futuro futuro”. Confindustria Pescara, nell’ambito del suo impegno per l’orientamento dei giovani, ha aderito alla Giornata Nazionale Orientagiovani per offrire ai giovani l’opportunità di conoscere più da vicino il mondo dell’impresa e avere indicazioni utili per scelte formative che possano favorire il successivo inserimento professionale. Gli incontri, rivolti agli studenti delle 3° classi di Scuola Media Inferiore, si sono svolti presso la sede di rappresentanza di Confindustria per l’area Vestina a Penne c/o Fondazione Formoda. I temi affrontati: Curiosare nel proprio futuro; L’impresa, il team, lo stage; Internet: un universo di conoscenza; Scelte consapevoli nel percorso formativo e lavorativo. La regia degli incontri è stata condotta nella mattinata da Alessandro Addari, Presidente GGI Pescara, e Addari
Pescara
nel pomeriggio dal Vicepresidente Nicola Di Marcoberardino Marcoberardino. La presenza di personaggi istituzionali è stata affiancata da testimonial giovani e brillanti, filmati, interviste, riprese di momenti particolarmente significativi. Sono intervenuti imprenditori e manager di successo: Claudio Bonaria, Bonaria Presidente di crealavorogiovani.it; Cristina Di Marco della Coima Italy; Alberto Patriarca di Simatech; Dario Di Camillo della Concept-Inn; Eusebio Di Francesco Francesco, allenatore della Delfino Pescara 1936 che, attraverso un filmato creato negli studi di Abruzzo Channel, ha raccontato la sua esperienza in tema di leadership, determinazione nel raggiungere gli obiettivi professionali e le capacità necessarie per condurre il team.
27 Ottobre Savona
I GI di Savona hanno approfondito le tematiche relative all’internazionalizzazione, sia come mercati di sbocco che come opportunità di approvvigionamento, sfruttando le testimonianze da parte di chi lo ha fatto e lo sta facendo e da chi supporta le aziende nel processo di espansione all’estero. La creazione di una rete commerciale internazionale, l’esperienza di chi da sempre sfrutta i mercati emergenti come fonte di vantaggio competitivo, il punto di vista di chi vive e lavora all’estero, sono stati lo spunto per condividere esperienze, idee e opportunità. “Internazionalizzazione: Internazionalizzazione: testimonianze e Giovani Imprenditori a confronto confronto” è stato il titolo del workshop, durante il quale, partendo dalle testimonianze di aziende di eccellenza capitanate da giovani manager e imprenditori, si è discusso sulle opportunità e su una gestione consapevole dell’internazionalizzazione fornendo elementi concreti per la crescita dei Giovani Imprenditori. Sono intervenuti: Elisabetta Cappelluto Cappelluto, Presidente del GGI Savona; Marcello Bocci Prato Prato, 11-12/2010
TAM TAM G.I. EVENTI
Controller Slam; Marco Mosca Mosca, DG Comparato; Emanuele Francia Francia, Partner Emansen; Matteo Giudici Giudici, AD Mesa Srl.
29 Ottobre Napoli
Festa caprese per i Giovani Imprenditori di Confindustria, a margine del tradizionale convegno a Capri. L’ha promossa il GGI Napoli, presieduto da Andrea Bachrach Bachrach, presso il locale “Bye bye baby”, condotto da Gianluigi Lembo Lembo, figlio di Guido Guido, notissimo primattore di un’altra meta tradizionale delle notti capresi: “Anema e core”. La festa è stata aperta alla partecipazione di tutti i GI presenti nell’isola. L’iniziativa ha avuto, tra l’altro, lo scopo di contribuire a rinsaldare la rete relazionale tra i GI delle diverse territoriali del sistema Confindustria, in uno spirito di aggregazione e coesione nazionale. Il messaggio è stato recepito in pieno. Ben 230 i partecipanti. “Una testimonianza forte e chiara di come il Movimento dei Giovani vada oltre le differenze e le contrapposizioni tra le diverse aree del Paese, interpretando nel migliore dei modi il significato di una ricorrenza storica come i 150 anni dell’Unità d’Italia”, ha dichiarato il Presidente Andrea Bachrach Bachrach. Musica, ballo, gustoso buffet e distribuzione di gadget personalizzati: pareo e cappellino con logo dei Giovani Imprenditori di Napoli, che hanno reso vivace e piena di allegria la festa curata nei minimi dettagli da Susanna Moccia Moccia, punto di riferimento del Gruppo partenopeo sull’isola azzurra. Oltre a quelli di Napoli erano presenti Giovani delle territoriali di Ancona, Ascoli, Avellino, Bari, Bologna, Brescia, Chieti, Fermo, Frosinone, Genova, Macerata,
Napoli 11-12/2010
Trieste
Mantova, Milano, Padova, Perugia, Pesaro e Urbino, Rieti, Roma, Salerno, Savona, Terni, Torino.
30 Ottobre Trieste
Si è svolta alla Fiera di Trieste, nella cornice di TriestEspresso Expò, la premiazione del concorso per i ragazzi delle scuole superiori triestine “La La tua idea imprenditoriale, il tuo futuro futuro”. Massimo Chenda Chenda, Responsabile del progetto, e Franco Bazzara Bazzara, Presidente di Planet Coffee che ha collaborato all’iniziativa, hanno premiato i migliori elaborati presentati dagli studenti. Un’opportunità per parlare ai giovani di cultura imprenditoriale e ascoltare le loro idee e i loro progetti. “È stata un’occasione importantissima data ai ragazzi, per far loro capire cosa vuol dire fare impresa e cosa sia il mondo del lavoro che molti studenti percepiscono come qualcosa di ancora distante”, ha dichiarato Elisabetta Cividin, Presidente del GGI Trieste. Cividin Nella foto, lo studente premiato, Massimo Ghenga, Franco Bazzarra.
3 Novembre Basilicata
Promosso dal GGI Basilicata, si può visionare il video, andato in onda sulla emittente televisiva TRM (Radiotelevisione del Mezzogiorno), che racconta, in sintesi, il Convegno di Capri, svoltosi il 29 e 30 ottobre: cliccando sul link http://www.trmtv. it/home/attualita/2010_11_03/15837. html potete. Il video include le interviste a Federica Guidi, Guidi Emma Marcegaglia, Marcegaglia Pasquale Natuzzi Natuzzi, Gabriella Megale Megale, Nicola Cippone, Cippone Oreste Lo Pomo, Pomo Luigia Ierace, Ierace David Lane Lane.
4 Novembre Vicenza
A chiusura dell’anno di celebrazione del 50° di Fondazione del GGI Vicenza, si è svolta la 1° Assemblea del secondo 50ennio al Nuovo Teatro Comunicale di Vicenza. Sulla base delle proposte emerse nella giornata del 50° dello scorso anno, sono state presentate le Missioni Usa e Roma del 2010, valutando esperienze e risultati conseguiti insieme ai “compagni di viaggio”. Inoltre, grazie alla visita a Boston al prestigioso MIT (Massachusettes Institute of Tchnology) e alla Continuum (eccellente impresa americana), si è dibattuto sul tema strategico dell’innovazione con un Docente del MIT, il Fondatore della Continuum, imprenditori e manager di eccellenze Italiane. Tra i relatori, sono intervenuti: Paolo Mantovani Mantovani, Presidente GGI Vicenza; Roberto Zuccato, Presidente Confindustria Zuccato Vicenza; Gianluca Vigne Vigne, Presidente Regionale Giovani Imprenditori Confindustria Veneto; Alessandro Viero Viero, Giornalista del “TG4 R.T.I. Mediaset”; Marino Breganze Breganze, Vicepresidente Banca Popolare di Vicenza; Carlo Terrin, Direttore Fondazione Studi Terrin Universitari di Vicenza; Amalia Sartori Sartori, Presidente CISA Andrea Palladio; Tommaso Ruggeri, Ruggeri Assessore Sviluppo economico del Comune di Vicenza;
Vicenza 53
TAM TAM G.I. EVENTI
Giuseppe Zigliotto Zigliotto, Vicepresidente Confindustria Vicenza; Nerio Alessandri Alessandri, Presidente Technogym; Haluk Terzioglu, Chief Marketing Executive Terzioglu Amplifon; Harry West, West Docente MIT; Gianfranco Zaccai, Zaccai Fondatore e Presidente Continuum.
9 Novembre Como
Presso la Sala Turca del Teatro Sociale di Como, si è tenuto il consueto appuntamento fisso dell’ultimo martedì del mese. Il GGI Como, in collaborazione con CEFRIEL - Politecnico di Milano, ha organizzato il seminario “Gestione Gestione efficace delle proprie attività attività”. Oggetto dell’incontro è stata la presentazione di una metodologia GTD (Getting Things Done), ideata da David Allen e oggi largamente diffusa anche in Italia, che descrive un metodo molto efficace per gestire e organizzare le proprie attività. Oltre alla metodologia GTD, sono stati presentati alcuni tool che possono essere utilizzati per applicare la metodologia attraverso differenti devices quali pc, smartphone, tablet... Relatrici del seminario sono state Silvia Fragola e Laura Sfardini, Sfardini CEFRIEL - Politecnico di Milano. A fine seminario, accompagnato dal Presidente della Società dei Palchettisti il notaio Peronese Peronese, il GGI Como ha visitato il Teatro Sociale e in particolare il Velario, recentemente restaurato. Una cena presso il Ristorante 18.13 ha concluso l’evento.
12 Novembre Treviso
Il GGI Treviso ha organizzato il workshop dal titolo “Gli Gli strumenti che certificano il Green” presso la sede di Palazzo Giacomelli. Questo appuntamento si inserisce all’interno del progetto “L’innovazione L’innovazione diventa sostenibile” del GGI, un’iniziativa sostenibile che ha l’obiettivo di creare occasioni per fare cultura e sensibilizzare rispetto a temi importanti quali quelli dell’innovazione e della sostenibilità. Nello specifico, l’incontro è pensato per
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approfondire il tema delle certificazioni quali strumenti che supportano il marketing delle innovazioni sostenibili introdotte nelle aziende. Si è parlato dei sistemi di certificazioni disponibili, le loro caratteristiche, le opportunità, ma anche le difficoltà legate alla loro introduzione. Il relatore è stato Fabio Araldo, laureato in Economia e Scienze Araldo Sociali all’università Bocconi di Milano, è Professore Associato presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Direttore della Ricerca presso lo IEFE, il Centro per la Ricerca sull’Energia, l’Economia e le Politiche Ambientali dell’Università Bocconi di Milano. È esperto di produzione e consumo sostenibile, green marketing, sistemi di gestione ambientale, certificazioni e responsabilità sociale di impresa. Su questi temi ha condotto ricerche e pubblicato libri e articoli su riviste scientifiche nazionali e internazionali.
17 Novembre Pescara
Per il ciclo “Aperitiva Aperitiva - Mente Mente” Conversazioni Imprenditoriali Imprenditoriali, presso la Sala Anfiteatro del Park Hotel Alcione di Francavilla Al Mare, il GGI Pescara ha organizzato l’incontro per la presentazione del libro “Terza Terza Repubblica” di Davide Giacalone della Repubblica Rubbettino Editore Editore. Opinionista per “Rtl 102,5” e “Libero”, giornalista e scrittore, Davide Giacalone è autore di saggi e inchieste, Presidente DigitPA; è stato Consigliere d’Amministrazione e componente del Comitato Esecutivo delle società Sip, Italcable e Telespazio; dal 1979 in poi, mentre continuava a crescere il numero dei tossicodipendenti, si è trovato al fianco di Vincenzo Muccioli, con il quale ha
Pescara
collaborato nella battaglia contro la droga. A illustrare il tema “Riflessioni sulla Terza Repubblica”, sono stati invitati: Alessandro Addari Addari, Presidente GGI Pescara; Federica Chiavaroli e Marinella Sclocco Sclocco, Consiglieri Regionali; Florindo Rubbettino Rubbettino, Editore e Direttore di “Qualeimpresa”.
18 Novembre Genova
“Sfidare Sfidare il presente e anticipare il futuro. Genova.Internazionale 10 10” è il titolo del convegno promosso dal GGI Genova, presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Genova. Sono intervenuti: Paola Girdinio, Preside della Facoltà di Girdinio Ingegneria di Genova; Nicoletta Viziano, Viziano Presidente GGI Genova; Umberto Suriani, Responsabile Commissione Suriani Education GGI Genova; Mattia Marconi, Marconi Project Leader “Genova.Internazionale 10” del GGI Genova; Elena Risso Risso, Responsabile Commissione Education del GGI Genova; Franco Aprile Aprile, Presidente Liguria International; Lorenzo Basso Basso, Consigliere Regionale; Mario Lazzeri Lazzeri, Business Development Manager D’Appolonia; Edoardo Rixi Rixi, Consigliere Regionale; Gianfranco Rubatto, Responsabile Servizi Rubatto Internazionalizzazione delle Imprese di Intesa SanPaolo; Sebastiano Barisoni Barisoni, Caporedattore “Radio24” de “Il Sole 24 Ore”; Federica Guidi Guidi, Presidente Nazionale Giovani Imprenditori Confindustria.
19 Novembre Trieste
Il GGI Trieste ha promosso un incontro con Ivan Basso Basso, Vincitore del Giro d’Italia 2010, per discutere
Genova 11-12/2010
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Trieste
Prato
delle analogie tra successo sportivo e imprenditoriale, mondi nei quali i risultati arrivano solo grazie al duro lavoro, una strategia vincente e la gestione delle risorse umane. Un incontro per imprenditori, sportivi e appassionati, con gli interventi anche di: Elisabetta Cividin Cividin, Presidente GGI Trieste; Antonio Verga Falzacappa Falzacappa, Consigliere del GGI Trieste; Roberto Degrassi de “Il Piccolo”.
19 Novembre Veneto
Si sono svolte, presso il Golf Club La Montecchia a Selvazzano (PD), le Assise 2010 dei GI del Veneto dal titolo “IlIl coraggio di sterzare verso il sereno!”. sereno! Sono intervenuti: Auro Palomba, Presidente Community; Palomba Vittorio Pavin, Pavin Project Leader Assise 2010; Francesco Borga, Borga DG Confindustria Veneto; Riccardo Crestani, Vicepresidente GI Veneto; Crestani Antonio Costato, Costato Vicepresidente Confindustria; Fabio Sdogati, Sdogati Docente di Economia Internazionale al Politecnico di Milano; Franco Antiga, Antiga Vicepresidente Veneto Banca Holding; Isi Coppola, Coppola Assessore Economia e Sviluppo, Ricerca e Innovazione Regione del Veneto; Flavio Tosi, Tosi Sindaco di Verona; Maurizio Rossi Rossi, Founder e Venture Partner H-Farm Ventures; Fabio Tamburini, Tamburini Direttore “Radio 24”; Michele Tiraboschi, Tiraboschi
Docente di Diritto del Lavoro all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia; Vincenzo Milanesi, Milanesi già Rettore Università degli Studi di Padova; Daniele Marini, Marini Docente di Sociologia del Lavoro all’Università degli Studi di Padova; Elena Donazzan, Donazzan Assessore Istruzione, Formazione e Lavoro Regione del Veneto; Pier Francesco Ghetti Ghetti, Assessore Piano Strategico del Comune di Venezia; Nicola Rossi Rossi, DG Monster Italia; Luca Zaia, Presidente Regione del Veneto; Zaia Maurizio Sacconi, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali; Andrea Tomat, Tomat Presidente Confindustria Veneto; Federica Guidi Guidi, Presidente Nazionale Giovani Imprenditori Confindustria; Gianluca Vigne Vigne, Presidente Regionale GI Confindustria Veneto.
23 Novembre Prato
Presso l’Auditorium della Cultura e dell’Economia del Palazzo dell’Industria a Prato, si è svolta l’Assemblea annuale pubblica dal titolo “Nuove Nuove Idee Imprese. I giovani, la capacità di creare nuove imprese e le opportunità a loro disposizione”, disposizione con gli interventi di: Lorenzo Guazzini Guazzini, Presidente GGI Prato; Federica Guidi Guidi, Presidente Nazionale Giovani Imprenditori Confindustria; Federico Grom Grom, Titolare Grom; Paolo Ermini, Ermini Direttore “Corriere Fiorentino”. GI Confindustria Veneto.
30 Novembre Como
In collaborazione con Google Enterprise, il GGI Como ha organizzato, presso la sede di Confindustria Como
Veneto 11-12/2010
il seminario dal titolo “Cloud Computing: innovazione, risparmi e aumento della competitività”. competitività Ogni giorno, le aziende affrontano la sfida di coniugare esigenze apparentemente inconciliabili: innovazione e semplicità, risparmi e aumento delle performance… Le soluzioni in modalità cloud computing consentono di operare scelte concrete che permettono alle aziende di crescere e innovare senza aumentare le voci di spesa. Un’opportunità per scoprire e approfondire questo nuovo paradigma in un incontro in cui Google ha introdotto i partecipanti al concetto e alle opportunità del cloud computing con il supporto del suo partner Miriade. Sono intervenuti: Stefano Poliani, Poliani Presidente GGI Como; Paolo Spreafico, Spreafico Enterprise Sales Engineer di Google; Carlo Formenti, Formenti Amministratore Unico di Veco SpA; Federico Dal Maso, Maso Sviluppatore ed esperto cloud computing di Miriade. Il seminario si è concluso con un cocktail.
30 Novembre Treviso
La visita aziendale, presso Acqua Minerale San Benedetto SpA sul tema “Come Come comunicare il Green”, si colloca all’interno del progetto “L’innovazione L’innovazione diventa sostenibile sostenibile” del GGI Treviso, che ha l’obiettivo di creare occasioni per fare cultura e sensibilizzazione rispetto a temi importanti quali quelli dell’innovazione e della sostenibilità. Nello specifico con questo appuntamento sono stati “toccati con mano” alcuni aspetti relativi alle strategie per comunicare le innovazioni tecnologiche sostenibili, attraverso l’esperienza di un’azienda impegnata in questo campo. Nata nel 1956 a Scorzè, vicino a Venezia, Acqua Minerale San Benedetto SpA (www. www. sanbenedetto.it) è un’azienda leader sanbenedetto.it in Italia nella produzione di acqua in bottiglia. Già dall’inizio degli anni ’90 l’azienda ha iniziato a espandersi
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TAM TAM G.I. EVENTI
Parma
anche sui mercati esteri ed è oggi attiva in 80 Paesi. San Benedetto SpA punta da sempre sull’innovazione per rendere più efficienti i propri processi produttivi; con il tempo questa strategia è stata sempre più rivolta anche a un aumento della sostenibilità ambientale dei prodotti e dell’azienda stessa. L’azienda ha anche colto da tempo l’importanza di saper comunicare ai consumatori le proprie innovazioni, con un’attenzione via via maggiore verso quelle green, adottando sia strategie più tradizionali di marketing, quali l’uso di promozioni pubblicitarie nei diversi media, ma anche utilizzando certificazioni e altri strumenti innovativi e promuovendo sponsorizzazioni di eventi. Tra le iniziative recenti, nel 2009 l’azienda ha firmato un accordo con il Ministero Italiano dell’Ambiente per lanciare l’iniziativa “Easy”, finalizzata al lancio di progetti comuni che mirano a ridurre il contenuto di carbonio nella filiera dell’acqua minerale in bottiglia.
2 Dicembre Parma
Il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Parma, presieduto da Giusy Sassi, Sassi ha organizzato il Cocktail degli Auguri di Natale Natale, preceduto dalla visita alla splendida mostra (a ingresso riservato) “Guttuso, Guttuso, tra passione e realtà realtà”, presso la Fondazione Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo.
15 Dicembre Roma
Si è tenuta l’Assemblea Assemblea Pubblica del Gruppo Giovani Imprenditori di Roma, presso l’Auditorium Via Veneto Roma
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(Via Vittorio Veneto, 89). L’evento ha affrontato il tema dello sviluppo economico e sociale del territorio, partendo dalle problematiche attuali legate ai vincoli di bilancio, alle ripercussioni della crisi finanziaria e alla complessità delle procedure amministrative, con l’obiettivo di delineare un quadro di possibili soluzioni per avviare una fase virtuosa di crescita e competitività, attraverso il contributo delle imprese e della Pubblica Amministrazione. La discussione ha preso lo spunto dalle proposte avanzate da Roger Abravanel e da Luca D’Agnese, D’Agnese autori di “Regole Regole” e di “Meritocrazia Meritocrazia”. All’incontro, oltre a Roger Abravanel e a Luca d’Agnese, sono intervenuti il Presidente UIR Aurelio Regina Regina, il Sindaco di Roma Gianni Alemanno Alemanno, il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, Zingaretti il Presidente della BNL Luigi Abete, il Presidente di Confindustria Sicilia Ivanhoe Lo Bello. Bello Tanti i Giovani Imprenditori di Confindustria Roma, presieduti da Monica Lucarelli, Lucarelli che hanno partecipato all’incontro.
Save the date 2010 16 Dicembre ore 19.30 Roma Cena di Natale G.I.
17 Dicembre ore 10.00 Roma (Confindustria) Consiglio Nazionale G.I.
Save the date 2011 20 Gennaio ore 10.00 Roma (Confindustria) Consiglio Centrale G.I.
11-12 Febbraio (da confermare)
Consiglio Centrale G.I. Assise Generali G.I.
24 Marzo ore 14.30 Roma (Confindustria) Consiglio Centrale G.I.
28 Aprile ore 17.00 Roma (Confindustria) Consiglio Centrale G.I.
29 Aprile ore 10.00 Roma (Confindustria) Consiglio Nazionale G.I.
La rubrica “Tam Tam G.I.” è strutturata in due sezioni: “Rinnovo Cariche” ed “Eventi”. Per lo spazio “Rinnovo Cariche”, si chiede alle Segreterie Regionali e Territoriali G.I. di inviare la documentazione con i nomi del nuovo Consiglio Direttivo e la foto (ad alta risoluzione) del nuovo Presidente e/o dei componenti il nuovo Consiglio Direttivo. Per lo spazio “Eventi”, relativo alle iniziative promosse dai Comitati Regionali G.I. e G.G.I., si invitano le Segreterie Regionali e Territoriali G.I. a trasmettere una sintesi della manifestazione (10-15 righe) e/o il depliant con il programma o 1 foto. Foto e documentazione vanno fatte pervenire, cortesemente, a Orietta Sdoja oriettasdoja@comunicazione2000.com comunicazione2000.com). (oriettasdoja La rubrica “Tam Tam G.I.” è stata chiusa il 19 novembre 2010.
11-12/2010