DOPO LA MORTE DI DADOUE Dadoue purtroppo muore il 24 aprile del 2010. Quel giorno si stava recando in città per portare soccorso ai terremotati viaggiando in un camion che la gente del posto utilizza come mezzo di trasporto pubblico. Due rapinatori entrano e minacciano l’autista, il quale scappa all’istante e loro gli sparano, colpendo però Dadoue. La montagna si sente abbandonata, c’è un periodo di grande confusione e non si sa come procedere senza di lei, che è stata la pioniera di grossi cambiamenti. Ma i contadini continuano a sognare di meglio per le proprie vite. La scuola e le altre attività vengono portate avanti dagli amici di Dadoue e dai suoi collaboratori, che ancora oggi continuano a comunicarci i nuovi progetti e le nuove conquiste.
FDDPA ora è coordinato da Jean Bonnélus e da sua moglie Martine e alcuni nuovi progetti in corso sono: la costruzione di infrastrutture igieniche, di un sistema di fornitura di acqua potabile, e la fornitura elettrica tramite pannelli solari nei paesi come Malingue e Fondol. Martine sta operando incessantemente nell’ambito dell’istruzione; vuole aprire una scuola professionale a Cabaret, che faciliterà l’apertura di un’altra scuola a Fondol. Inoltre dal 9 al 13 novembre ha progettato una clinica mobile per portare assistenza a diverse località. In altre parole, le comunità non si sono fermate dopo Dadoue, ma è grazie a lei che hanno ritrovato la voglia di lottare per il cambiamento.
“Gli haitiani sono molto resistenti. In condizioni difficili sanno che la disperazione è un lusso che non possono permettersi”
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