Contemporaneamente 10^ Giornata del Contemporaneo (irregolare) 2014 catalogo

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CONTEMPORANEAMENTE 10^ giornata del contemporaneo (irregolare) 11 ottobre 2014

http://lagiocondaerrante.blogspot.it


CONTEMPORANEAMENTE E’

consuetudine

giornata

importante,

sentirsi

parte

sollecitato

di

partecipare

festeggiare

una

in

ritualizzare

ad

un

il rito

appuntamento

riconosciuto

condiviso,

data

la

una

Festa

della

Partecipare

da

ricorrenze,

comunitĂ .

me

canonica

Questo

ha

desiderio

di

collettivo,

un

come come

mamma,

irregolare

una

evento

il Natale,

Ferragosto.

alla

Giornata

del

Contemporaneo. I

riti

collettivi

sociale dedicata,

che

vi

hanno

bisogno

partecipi

trovarci

tutti

e

una

di

giornata

assieme

stesso luogo, nello stesso tempo.

gruppo

nello


Alcuni

artisti

scrivere

sono

stati

qualcosa

in

un'opera

rappresentasse

contemporaneo, e

partecipare

ufficiale.

allegato

così da

da

a

sull’argomento

affiancare che

invitati

e

l’immagine la

loro

condividerla

irregolari

ad

CONTEMPORANEAMENTE

idea sul

un

è

di di

blog

evento

stata

la

nostra riflessione sull’argomento. Afferrare il

vive

è

senso

frutto

collettiva

e

di non

del presente

una

mentre lo si

operazione

casuale

e

complessa,

come

Dottor Who "Il tempo va guardato

dice

il

con la coda

dell'occhio, e fuori dalla cornice".

Fuori

dalla

cornice

artisti ricompongono una

della

mostra,

visione fatta

gli di


racconti, aforismi, analisi, riflessioni. Roberto

Cascone,

Nieddu,

Josephine

riportano

condizione

non

c’è

Setzu

come Stefano Serusi

Giusy

ne

senza

la

David

Liver,

Calia

allo danno

Sini

comunicano

tratteggiano e,

Gianni

Giulia

biografici,

creativo.

soggettivo

estetica.

e

esistenziale

processo

Gianfranco

Fanelli,

Sassu

frammenti

una

presente

Armando

un’idea

stesso una

traduce

quale e di

tempo,

definizione

in

elemento

poetico le fredde glosse del dizionario.

Sabrina

Muzi,

impegnata

nell’allestimento

invia

l’immagine

principale

di

di una

di

in

mostra

«Spezie»

«Pratica

quei

giorni

a Firenze,

installazione

Naturale»,

e la


simultaneitĂ Simone

modo

Loi

si

azione

racconta

pessimista

contrario

fa

del

Marcello

dell’arte

un

aspetto

nostro

Scalas

prossima

performativa. in

qualche

presente,

affida

futura

la

allo

al cura

sguardo

curioso della piccola Olga, turista o guida? Entrambi proponendo un video. Gli

artisti

curarsi

uno

hanno

che

tutto

spazio

accettato avvenisse

espositivo

o

un

invito

in

assenza

una

sarebbe

testimonianza

l’ennesimo arte oggi.

stato del

chiedersi

recensito. nostro

cosa

di

struttura

museale e, che il prodotto del loro

non

senza

pensiero

Solo

una

contemporaneo,

vuol

dire

fare



Due

eventi

sovrappongonopresente momenti

si

due

è

istanti

la

Diventano

spazio occupato poi

distanza

luoghi

bianca

con tra

continuamente

si

passato di

di

del

riflessione

in

e

questi

affettiva

Hanno

-

precedenza e

usurpato

altre

uno

tracce-

presenza

la

che

cui

Molti

sequenza

via.

minima

Rinnovare

in

da chi c’era

andato

superficie

tempi

incrociano.

ripetono

sentire-.

-due

e

la

assenza.

superficie

delle

modalità espressive.

La

dimensione

vibrazione è

ormai

del

del

tempo

presente

passato.

mia- riflessione

non -è

coincide un

attimo

Interrogazione speculare sulla

con fa

la che

errante

la

parola

e


sul suo più intimo significato. Non ri-trovo

i tratti

mi

con

conformo

corrisponde

la

la

della

parola

a

spazio

rivelazione–

può

parlare–

-almeno

per

la

me-

visione -non

scritta-

sillabazione.

contemporanea della

mia

me

–non

parola

(di

mi

non

Sono

riconosco forse

mi non

nello

l’immagine

contemporanea(mente)

questo

qui

e

ora)

deve

Tacere.

(Giusy Calia)


Giusy Calia, Alchimie dell‘ immagine, 2014, foto digitale, dim. estensibile


Riflettendo fallimentare,

l'idea

che

esempio,

favorire vita

era

per

percorso

me

ha

solo

umane,

Per

di

il

situazioni.

mia

irriconoscibilità

mia

personalità

in

maniera

proprio

perché

lavoro

l'opera

(che

è

un

c'è

involucro

entrare

in

che

rapporto

funge

col

parole

funzionale al

da

mondo,

una

stile,

riflette

in

di

ritorna,

In altre

"terapeutica",

non

avere

mio

e

seconda delle relativa

per

funzione

non

cambia

maturato

l'opera,

la

questo

schizoide,

artistico

ho

inevitabile:

relazioni

e

mio

recentemente

propria.

confuso

sul

centro

altre

la la e del

parole

pretesto

per

a

per

esempio

per sentirmi meno solo), ma ci sono io.


Anche

per

questo

non

ho

avuto

successo,

né,

quasi certamente, ne avrò mai. Infatti

avrei

dovuto

essere

me

stesso

senza

cambiare. E ciò non era possibile.

(Roberto Cascone)


Roberto Cascone, Amore perduto, 1991, cristallo fumeè, assorbenti igienici, silicone


Nel presente,

mio

sorvolo

dimenticate quintali

in

di

e

mi

che

fermo

opere

colori,

forme

Interi

visibilità

che

digitali

che

si

diventa

dove

la

accorgo, presenza

Suggestioni,

e armonie

contaminata

musei

mi

e

i

invadono

della

La

del

sorvolo

riflessioni,

indimenticabili.

completamente

concorsi

e

caos

codificate

dove

Contemporanea.

stimoli

il

mobili,

Arte

stomaco,

la

archivi

selezione,

emozioni,

web.

identità

un’attenta

dell’

le

le

sorvolo

immagini

comunicazione con

viaggio

pugni

nello

che rendono

fruizione

dalle

soluzioni

visitano social,

inviare

i

però

on

line,

fiere

lavori

e

con

le distanze ormai dimenticate sotto il colpo


di

qualche

questo

clik;

nuovo

inizio

così

equilibrio

ha

a

pensare

bisogno

che

di

una

nuova etimologia. Ed

ecco

poco

che

“arte

adatto

l’uomo

come

è

in

continua

la

sua

espressività.

utilizzando

per

lo

senza senza

e

a

contemporanea”

tecnologia ruota,

più sarei

sarei

cambiamento

del

e cultura,

velocità

cui

star

possa

dietro,

ma

provare.

base di questa

un Il

mondo

il tutto

difficilmente non

La

è

evoluzione

linguaggio

come

nuovo

detto

sembra

Personalmente,

fermo.

innovazione

a

il

mi

primitivo dinamico comporta

a una vorace

si che

tecnologia

video,

riesce non

insita

evoluzione, bene e male

ci

a si

alla che


sia,

ci

costringe

a

rivedere

la

nostra

conoscenza e a riflettere sul nostro creare.

Insomma, se Duchamp,

100

oggi

anni fa era

credo

sia

contemporaneo

“……………”

(termine

un da

coniare) un lavoro di un artista vivente.

(Armando Fanelli)


Armando Fanelli, in-out, 2010, stampa fotografica su dibond cm90x120cm


Panorama

flessibile,

contemporaneo

ci

ed

estremamente

economico

spesso

insicuro,

deideologizzato ne afferma una

dell'arte, labili,

a

il

di

tutto,

processo

e

un

non

alcune

fanno

liberatorio

moltiplicato

in

contraddittorio,

consumo.

si

critico)

della

sociale

spazio

rigidità,

e tenta d'incanalarci

ironicamente

bulimica

scenario

eccitante:

rompe

attività di

uno

volte

che

altre

smodata

offre

l’orizzonte

di

ingigantito

nostra

dimenticato,

epoca,

I

verso

confini

sempre (ma

Duchamp nella

più

anche si

è

prassi

fortunatamente

perenne

cercare

che

fa, a volte, la grandezza dell'uomo.

(Gavino Ganau)


Gavino Ganau, 500 milioni di anni luce da un altro pianeta, 2014, acrilico su tela, 50 X 210 cm.


Mi possa

All'

che

riferire

unico

esiste

monte

pare

al

tempo

con

tempo

nel

semplicemente

di

qualsiasi

connessioni

il

contemporaneo della

quale per

il

soggettivo

quello

sono

si

soggettivitĂ .

metabolismo

mnemoniche

ci

che

e

ĂŠ,

dove

a

le

perfettamente

libere e ai margini del tempo.

(David Liver)


CRISIS WHAT CRISIS, 2012, Solo Show, Paris (dettaglio)


In

una

passeggiavano

cellulare mano...

e

come

une

semplicitĂ

ma

stiamo

dalle

scrivevano

sul

tenendosi

per

vicine

Allora

tra

le

pubblici,

nelle

tra

ci

distanti,

si

piazze, ritrova

ognuno

senza

per

isolamento

negli ad

preso

Nella

ho

rendersi

chi

si

ha

determina un

sua ha

pensato

a

persone

stiano

nei

luoghi

autobus,

essere

da

siamo

mi

profondamente:

amici

ma

altre.

colpito.

relazioni

cambiando

offline

tre

ragazze

quell’immagine

particolarmente

online

e

tre

parlarsi

dire

le

le

tutte

senza

distanti

come

piazza

vicini

cosa

conto

anche

di

affianco.

ma

succede essere

Questo

non-spazio intorno


all’individuo,

o

invisibile

che

L’intimità

di

sempre

più

divide

questo

quasi

quanto determina ci

consente

circostante.

dove

di

i

metaforica

vestigia non-luogo

viaggio

di

del

alla

tecnologia

dialogano

un

delle

dal

mondo

alla

diventano

deriva

in

realtà.

obsoleta.

primati,

parla

connesso

ALTROVE

in

“casa”

METACITY

della nuova

verso

divenendo

di seconda

computer

piazze

persone.

inviolabili,

navigatore

pezzi

visione

sta

disconnetterci

del

piccole

le

assumendo

ed

video

o

un

spazio

una sorta

zattere

così

separa

sacre

Il

dell’isolamento rete,

e

un’architettura

importante,

connotazioni

che

meglio

Nasce

fatto

In

una

di

questo

simbolo

del


potenziale tempo

comune

evolutivo

visione

di

network.

alienazione, di

sarcastica

lasciarsi In

creare

umano

anche

c’è

non

un

e

stesso

certo

dai

modo

vari

solitudine

infinite

collettivamente

un TUTTO che

allo

rincoglionire

METACITY

ma

di

e

e

possibilitĂ

partecipare

deve prescindere

di

dal nostro

quotidiano.

(Simone Loi)


Simone Loi, METACITY, 2012,videoinstallazione 16/9, 3,55 mn,


Sabrina naturale"

Sensus,

è

in

Muzi

con

la

personale

CONTEMPORANEAMENTE

Viale

Gramsci,

42

"Pratica

nello

a

spazio

Firenze,

dall'11 ottobre all'8 novembre 2014.

(Nota redazionale)


Sabrina Muzi, Amuleti, 2013, polvere di spezie (dettaglio)


«Le ho sempre sotto gli occhi. Plumiers le chiamano i francesi, le scatole portapenne. Le riempio di matite, pennini ma anche spilli, puntine e plastilina. Mettono ordine sul mio tavolo. Custodiscono e rassicurano. Mi piace aprirle, far scorrere il legno lungo il binario anche se non devo prendere niente. Ne ho diciotto e ho deciso un cambio di destinazione d'uso. Dipinte di bianco sono sale d'attesa, ritirate [...]» Iniziavo

così

la

presentazione,

brevissima, di un mio recente lavoro. Mi

autocito

per

comodità,

come può nascere un'opera.

per

descrivere


Utilizzo

le

riconosco.

senza ciò

cose Poi

che penso

raccontare che

di

stanno a

troppo,

vede

interessante

mi

lo

quello

vicino,

cosa

che

raccontare,

perché

,talvolta,

spettatore

è

che

di

pensavi

più

aver

raccontato. Giocare

un

po',

essere

leggeri

e

ironici,

confidando in retrogusti più profondi. Non so se sia poco ai

contemporanei,

faccio

un

contemporaneo non pensare non

determinato

mi

lavoro

chiedo e

non

perché penso

a

chi lo vedrà. Lo

faccio

per

me

e

se

mi

diverte

farlo

vuol

dire che va bene così.

(Gianni Nieddu)


Coincidenze, 2012, inchiostro e cementite su legno, cm 7x23x8


Contemporaneo

è

visivamente

connota

disordinato

di

nell'aria

per

me

un'epoca,

frammenti

spargono

una

quanto l'insieme

che

nuova

vagando

idea,

un

nuovo

immaginario che investe cose già esistenti e prima

riferite

ad

un

altro

immaginario,

ad

un'altra idea.

Contemporaneo quindi non

ci

è

stare

attenti

raggiungano

prenda

in

abbiano

già

secolo

una che

troppo

considerazione

ampiamente

Perché questo è

un

anche

fa

è

moda,

questi

bisogna frammenti

tardi, quando

discussi

e

e

li

si

altri

li

consumati.

la moda: essere alla moda di ironico,

essere

alla

moda

di

tre anni fa è triste.

(Stefano Serusi)


Stefano Serusi, Privato, 2014, dorsi adesivi per raccoglitori, dim. variabili. Collezione Museo d'Arte Contemporanea di Lissone


Certo tempi,

l’arte,

gode

limiti

e

di

forse

una

libertà

questo,

positivo,

possibilità

di

corrente.

Viene

paradosso

della

scoccata luoghi una

somma

solo

cui

viene

di

stati

movimento,

apparente.

nella voluto

serie

di

volgere

Nei

a

«Esercizi lo

in

immobili

miei

il

sguardo

il

freccia

ciascuno

dei

perciò

non

si

suo

ultimi

di

fare

con

una

cui

la

situazione

trovarsi,

per

fatto

nulla

Zenone

ferma

senza

un

alla

mente

è

nostri

schemi,

freccia:

dall’arco

in

produrre

in

sia

gli

rispetto

ai

espressiva

rende

rompere

rasa

come

sebbene

largamente

tabula

mai

può

moto

è

lavori

e

stile», al

da

ho

passato,


riflettere artisti

e

sull’arte, artigiani

guardare

consolidati,

opere visti

di

ormai

come pietre miliari. Mi

impegno

all’ordine”, riconcilia

una

dove

sorta

con

il

illudendomi

paradosso:

di

l’esempio

e connette

contemporaneo, altro

in

cercare

“ritorno

aulico

ruolo

mi

d’artista

di

creare

un

di

guadagnare

terreno facendo passi indietro!

(Josephine Sassu)


Josephine Sassu, Non voglio pi첫 sapere nulla, 2014, plastilina e vetro


(Marcello

Scalas)


молекула (Molecola) 2014, video, 2,37 mn


Gianfranco a

quello

tantissimi

che

Setzu sono

io

altri

-

Contemporaneamente qui

modi

ora,

di

ci

sono

essere

contemporanei. Adesso.

(Gianfranco Setzu)


Gianfranco Setzu, in-bilico, 2014, grafica digitale


Ero fa,

molto

quando

allora

il

mio

rovinava

salvassi.

Ore

riaprivo

e

cambiato di

preoccupata,

e

colore,

quadretti

apparivano

e

bislacco

qualunque ore

almeno si

di

un era

anno

computer

di

file

immagine

lavoro,

chiudevo,

suo

terzo

aveva

spostato,

riempito

Puntini

fantasma

fucsia.

scomparivano

ripristinare

qualche

mentre

tentavo

l'aspetto

di

originale

dell'immagine, riparandola. Quando, da poco,

mi

ha

presentato

un nuovo lavoro

4

occhi,

avesse preso

l'iniziativa

tratti

somigliare

per

ero

una mattina

contenta

di cambiare

di

pi첫

a

i

come

che suoi

si

sentiva. Ero molto preoccupata, qualche anno


fa,

quando

dopo

un

i

miei

po'

iniziavano attacchi

di

fermarli, a non

effimere,

cartapesta,

dalla

nascita,

tempo

a

presentare

parassiti.

le

per

accumuli

primi

impossibile

cure.

anche

sarebbe

lunghe

i

Era

scomparire si

Elaborazioni

in

di

nonostante

destinati pratica

pargoli

loro.

salvato vite

Erano In

niente.

relativamente

provvisori,

dipartite

premature. Quest'inverno

ho

salutato

i

bambini

di

Zoona, avevano compiuto 14 anni ed erano giĂ morti

da

tempo

dentro

proteggeva.

Conservo

e

guardo

ogni

tanto

i

la

loro

plastica

che

grembiulini

affettuosamente

le

loro

li

neri foto.

(Giulia Sini)


Giulia Sini, Kappa soleva rampare, 2014, collage/pittura digitale e 3D, stampato e incerato


Artisti

Giusy Calia Roberto Cascone

a cura di Anna Rita Chiocca http://lagiocondaerrante. blogspot.it

Armando Fanelli Gavino Ganau David Liver Simone Loi Gianni Nieddu

I video молекула (Molecola) http://youtu.be/qRN_CobinHQ METACITY http://vimeo.com/43532508

Stefano Serusi Josephine Sassu

Gianfranco Setzu Giulia Sini

Marcello Scalas

COPYRIGHT © PER LE OPERE, L’ARTISTA © PER I TESTI, GLI AUTORI © PER LE FOTO, GLI AUTORI © LAGIOCONDAERRANTE

Catalogo finito di editare nel mese di agosto 2015 a cura di lagiocondaerrante.blogspot.it Nessuna parte di questo catalogo può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o qualsiasi mezzo elettronico, meccanico oaltro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore


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