Gitanistan pressbook

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“UNA STORIA DI MACELLAI E COMMERCIANTI DI CAVALLI DEL SALENTO.”


I WONDER PICTURES PRESENTA

GITANISTAN

Lo Stato immaginario delle famiglie Rom-Salentine UN FILM DI

PIERLUIGI DE DONNO E CLAUDIO “CAVALLO” GIAGNOTTI

UNA CO-PRODUZIONE

REALIZZATO GRAZIE AL CONTRIBUTO DI

MAXMAN FREIM DILINÒ

FONDAZIONE APULIA FILM COMMISSION CINETECA DI BOLOGNA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

CONTATTI PRODUZIONE

CONTATTI DISTRIBUZIONE

Tel: +39 3277933467 email: pdedonno@maxmancoop.net

Tel: +39 051 4070 166 email: distribution@iwonderpictures.it

MAXMAN

I WONDER

www.gitanistan.com - www.iwonderpictures.it facebook.com/gitanistan.film trailer: https://vimeo.com/122156802


Sinossi

Una storia di macellai e commercianti di cavalli. Gitanistan entra nelle case di un gruppo di famiglie rom molto particolari, totalmente integrate con le comunità locali al punto che nessuno è a conoscenza della loro esistenza. Oronzo è un macellaio. Figlio di Giuseppe Rinaldi detto “Seppu lu Zingaru”, negli anni ‘80 gestiva attraverso la ditta di famiglia gran parte del commercio di cavalli in Puglia, sdoganando e vendendo più di 200 cavalli a settimana. Claudio Giagnotti in arte “Cavallo”, nipote di Oronzo, è un musicista ed un produttore musicale. Figlio di un italiano e di una rom, è un rom al 50%. Il suo gruppo musicale Mascarimirì è uno dei più conosciuti nel panorama della musica tradizionale salentina. Ma pochi sanno che Mascarimirì è una parola di origine rom, significa “Oh Madonna mia”. Nel 2010 Cavallo si dedica all’album dal titolo GITANISTAN. Inizia un viaggio personale dentro le sue origini, la sua verità. Scopriremo perché in Salento è una tradizione mangiare carne di cavallo. Scopriremo le origini della suggestiva danza Pizzica Scherma, una tradizione salentina che al pari della Notte della taranta attira ogni anno folle di turisti. Due cerchi si incontrano. Due culture, quella dei contadini e quella dei rom, interagiscono fino a creare nuovi nuclei familiari: la famiglie rom-salentine.


Storia e Ricerca

Perchè in Salento si mangiano i “Pezzetti di cavallo”? In seguito ai numerosi conflitti causati dall’irriquietezza Ottomana nella zona balcanica dal 1400 in avanti, un folta comunità di famiglie nomadi appartenenti alle etnie dei Rom e degli Arbereshe fuggono via mare e sbarcano sulle coste calabresi che in quel perido venivano chiamate, Le Calabrie. Le famiglie Rom si fermano per poco in queste zone, ma notano una particolare danza fatta dai contandini: la danza delle spade. Poco dopo i Rom si muovno verso Nord, arrivando a Napoli dove non vengono accolti benevolmente dai nobili napoletani grazie alle loro capacità magiche e profetiche. Le famgilie nobili napoletane come i De Rinaldis, i Bevilacqua erano così superstiziose che diedero ai rom dei documenti a mo’ di lasciapassare per potersi muovere liberamente sul territorio. Questi fogli una volta fuori dai confini campani divennero i loro documenti d’identità. Assunsero così i cognomi dei nobili napoletani che li avevano protetti. In seguito si spostarono verso il Salento dove riuscirono ad individuare le necessità dei contadini salentini e trasformare le loro esigenze in attività commerciali. Diventarono allevatori di cavalli che i contadini acquistavano per lavorare la terra, portando in Salento cavalli da tutte le parti d’europa grazie ai loro contatti Rom in ogni territorio. Con l’avvento della rivoluzione industriale e delle macchine, il cavallo non era più utile ai contadini. Allora i Rom iniziarono a macellare i cavalli in esubero e vendere la loro carne. Diventarono allevatori di cavalli per il macello. Diventarono macellai e commercianti di carne di cavallo. Un commercio ancora più florido del precedente che cambiò radicalmente anche le abitudini culinarie del Salento. Queste famiglie si stabilizzano definitivamente nella provincia di Lecce e di Brindisi contribuendo alla crescita della società e delle tradizioni del territorio.


Note di regia

Gitanistan non è il solito documentario sui rom. Quando si parla di rom ci sono principalmente due posizioni. Alcuni consegnerebbero al Popolo Rom il premio Nobel per la pace, per il semplice motivo che si muovono da secoli superando i confini di tanti Stati e Nazioni senza per questo provocare guerre. Altri li cancellerebbero dalla faccia della terra perché incivili, indegni di rimanere al mondo per dar fastidio. Non c’è verità in nessuna delle due. Gitanistan mostra come sia possibile trovare il giusto equilibrio utilizzando il magico ed archetipico “teorema del buon senso”. Alle comunità contadine salentine serviva qualcuno che sapesse curare e allevare i cavalli. I Rom lo sapevano fare. I Rom erano i benvenuti... con le accortezze e i giusti compromessi. Gitanistan perciò non parla di persone emarginate, non racconta storie di persone con abitudini totalmente diverse dai canoni contemporanei tanto da rendere impossibile una serena convivenza. Io sono nato e cresciuto in Salento ma non ho mai saputo dell’esistenza di gruppi di famiglie rom tanto particolari. Una micro comunità invisibile che ha contribuito a creare tradizioni solide e “famose” come “i pezzetti di cavallo” e la “pizzica scherma”. L’umiltà e l’energia dei protagonisti del film sono state per me fonti di ispirazione sia per la finalizzazione del documentario che a livello personale. Azzardo a dire che questa storia offre spunti interessanti per migliorare la società in cui viviamo. Un esempio per quei rom che si ostinano a voler essere marginali, un esempio per quelle persone che vedono nella diversità fonte di guai e destabilizzamento.

La troupe di Gitanistan


Credits

Regia:

Pierluigi De Donno Claudio “Cavallo” Giagnotti

Direttore della fotografia:

Alessandro Marti

Soggetto e sceneggiatura:

Claudio “Cavallo” Giagnotti Pierluigi De Donno

Editing video:

Corrado Iuvara Davide Ricchiuti

Visual Effects

Ameleto Cascio

Fonico di presa diretta

Pierandrea Spedicati

Organizzazione Generale:

Vincenzo D’Arpe

Segretaria di produzione:

Ambra Caporaletti

Assistente DoP:

Francesco Saverio Valentino

Soundtrack originale

Mascarimirì

Produzione:

Italia Francia 2014

Lingua:

Italiano, dialetto leccese, romakanita

Durata:

68 minuti

Una produzione

Maxman Freim Dilinò

Distribuzione:

I Wonder Pictures

Producer:

Pierluigi De Donno Claudio “Cavallo” Giagnotti Paolo “Sbrango” Marzoni

Con il contributo di

Apulia Film Commission Cineteca di Bologna Regione Emilia-Romagna

I protagonisti

Oronzo Rinaldi, Claudio “Cavallo” Giagnotti, Luigi Chiriatti, Maria Bevilacqua, Luciana Rinaldi, Marina Rinaldi, Carmela Rinaldi, Lucio Rinaldi, Valeria Giagnotti, Katia Giagnotti, Cosimo “Mino” Giagnotti, Ada Manfreda, Angela Marsella, Angelo Rinaldi, Rocco Rinaldi, Guerino Rinaldi, Anna Cinzia Villani, Biagio Panico.

gitanistan.com

facebook.com/gitanistan.film


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