Progetto Zona Castelli 2011-2013

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PROGETTO DI ZONA 2011 - 2013

AGESCI ZONA CASTELLI

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PROGETTO DI ZONA CASTELLI 2011-2013 “Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo!” S. Caterina da Siena

“CONSAPEVOLI DI EDUCARE CON UN METODO ATTUALE ED ANCORA CAPACE DI INCIDERE SULLA REALTA’ GIOVANILE DI OGGI”

I capi della Zona Castelli, tramite i lavori del Convegno di Zona di Giugno 2011, hanno confermato buona parte dei punti del precedente Progetto di Zona in quanto ancora di grande attualità. In Consiglio di Zona sono stati individuati due ambiti: i Capi ed i Ragazzi. L’intenzione è quella di proporre un progetto chiaro e con obiettivi realizzabili. Introduzione agli ambiti: CAPI Nei gruppi di lavoro del Convegno di Giugno è emerso che i Capi incontrano diverse difficoltà: non si ritiene la competenza tecnica sufficiente, si lamenta la mancanza di tempo, non si hanno chiari il ruolo della Zona e della Co.Ca., si sente sempre il bisogno di confrontarsi, si ritiene importante e necessaria la formazione dei Capi Gruppo. Nella nostra Zona il confronto nelle Branche è sempre stato molto proficuo ed è per questo che la volontà è quella di continuare in questa direzione.

RAGAZZI Per quanto riguarda i ragazzi è stato rilevato come sia più importante utilizzare il nostro metodo scout, sempre efficace se conosciuto dai capi ed applicato alle attività. C’è bisogno di un’attenzione particolare ai ragazzi più grandi di tutte le Branche. Inoltre si ritengono gli eventi di Zona efficaci momenti di incontro e di confronto tra i ragazzi.


Capi

AMBITO

ANALISI 

CAPI 

OBIETTIVI

Competenza tecnica e metodologica dei capi da migliorare;

1. Formazione metodologica attraverso la preparazione degli eventi;

Difficoltà da parte dei Capi Gruppo nell’animare le attività di Co.Ca.;

3. Serve un linguaggio comune;

Le Co.Ca. spesso non sono vissute dai capi come luogo di confronto e formazione permanente; Poca chiarezza sui compiti della Zona e della Co.Ca.; Scarsa partecipazione dei capi alle attività di Zona e Regione; Mancanza di disponibilità dei capi per la partecipazione alle pattuglie e per l’assunzione di incarichi in Zona; Assenza di A.E. nei gruppi; Assenza di progettualità e mancato utilizzo del Progetto del Capo;

2. Verificare quanti capi “nuovi” ci sono;

4. Ampliare gli spazi metodologici nelle riunioni di Zona (magari a cura delle singole staff) con solo chiarificazioni metodologiche; 5. Ottimizzare le forze indirizzandole sui bambini/ragazzi; 6. Condivisione di idee, esperienze tra i capi, anche a livello pratico; 7. Responsabilizzare i capi alla partecipazione associativa in Zona e Regione ed all’assunzione di impegni educativi (gruppo, unità, ecc.); 8. Realizzare un censimento di A.E. in in servizio; 9. Individuare le esigenze di fede farsi aiutare dagli A.E. in servizio per fare le attività; 10. Spronare i capi a specializzarsi in qualche competenza; 11. Mettere a disposizione le proprie competenze; 12. Individuare capi esperti da inserire nella rete di formatori, con l’impegno che ogni gruppo ne comunichi alla Zona almeno uno; 13. Incentivare un corretto utilizzo del Progetto del Capo; 14. Formazione pattuglia E/G.

15. Momento di Formazione per gli sviluppi del sentiero E/G in particolare mete-impegni e brevetto.


Ragazzi

AMBITO

ANALISI 

Scarsa interazione con l’ambiente circostante ed il territorio; Poca Responsabilità ed Autonomia;

Scarsa manualità e mancanza di senso pratico;

Esigenza di momenti particolari per i ragazzi più grandi delle varie branche;

RAGAZZI 

Poca attenzione agli elementi fondamentali del metodo scout, spesso messi in secondo piano durante le attività educative; Affievolimento del senso di appartenenza del ragazzo alla squadriglia; Creare il senso di rispetto del bene comune e del rispetto delle proprie cose;

OBIETTIVI 1.

E/G -1° Tappe: momenti di scoperta della branca, conoscenze tecniche;

2.

E/G – fascia di età intermedia: elaborare un progetto che li renda attivi nella branca E/G;

3.

E/G – grandi: continuare il lavoro su Alta Squadriglia attraverso l’Impresa;

4.

Educazione al sociale e recupero del “senso civico”;

5.

Manualità orientata ad un risultato finale e visibile a tutti;

6.

Continuare a favorire momenti di confronto tra i ragazzi di CdA, tra Alta Sq. e tra Partenti;

7.

Insegnare ai ragazzi a “sopravvivere” al tempo di oggi;

8.

Incentivare incontri e scambio di esperienze tra i vari gruppi della Zona;

9.

Promuovere il senso di responsabilità ed autonomia dei ragazzi con gli strumenti della propria branca;

10. Richiamare tecniche scout all’evento R/S; 11. Rilanciare tornei tra le varie branche dei gruppi a livello di Zona (es. palla scout, ecc.); 12. Favorire la fantasia e la creatività in L/C; 13. Trovare gli strumenti per porre il ragazzo/bambino al centro dell’attenzione;

14. Creare la “novità”: proposta più innovativa per attrarre i bambini ed i ragazzi.


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