MAGAZINE - personal portfolio

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Personal portfolio NO. 0

‹mäġë∫ìin› n. english (also called periodical) – A printed or digitally published collection of texts (essays, articles, stories) and pictures (shooting, collections, illustrations, graphics), that is produced at regular intervals.

MAGAZINE, special issue

MAGAZINE


Alessandra Nuzzo

Milano (IT) / +39 3423033303 mail | aproject.alessandranuzzo@gmail.com instagram | aproject.an linkedin | linkedin.com/in/alessandra-nuzzo-a13402145

production alessandra nuzzo

founder Alessandra nuzzo

Fashion and features director Editogr Alessandra Nuzzo

Alessandra Nuzzo

Alessandra Nuzzo

Creative director

Editor-in-chief

NO. 0 “MAGAZINE�, SPECIAL ISSUE


Personal portfolio - an editorial project made of fashion and design works


skrow ngised dna noihsaf fo edam tcejorp lairotide na - oiloftrop lanosreP


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City of contrasts

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Description agnatium et que omnihit hictotaquisi a am comnimo llibeatur sitatat

Fashion without definition

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Street ambience Description agnatium et que omnihit hictotaquisi a am comnimo llibeatur sitatat

I contenuti del magazine sono organizzati per categorie iconiche: i progetti completi sono sviluppati per “servizi”, con la propria cartella stampa, e approfondiscono totalmente, o in parte le fasi progettuali; progetti più piccoli, che evidenziano skills e capacità sono invece sviluppate in “rubriche”; infine lo storytelling, e la scrittura creativa seguono un format riconoscibile, con riferimento alle tematiche trattate.

CONTENTS

Story of places

/ Cultural pattern

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A-gender

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Wall to wall Description agnatium et que omnihit hictotaquisi a am comnimo llibeatur sitatat

Story of people

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/ Tourist or visitors?

Sensitive Strength

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Description agnatium et que omnihit hictotaquisi a am comnimo llibeatur sitatat

Perspectives

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Object perceptions Description agnatium et que omnihit hictotaquisi a am comnimo llibeatur sitatat

/ New visions

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Progressive ambience

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Story of objects

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Description agnatium et que omnihit hictotaquisi a am comnimo llibeatur sitatat

Storytelling

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88 Description agnatium et que omnihit hictotaquisi et que omnihit hictotaquisi


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�The skyscraper establishes the block, the block creates the street, the street offers itself to man�. Roland Barthes


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Streets and people, Chicago 1953-1959, collection of pictures by Harry Callahan

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City of contrasts What progetto di tesi di laurea triennale, when Settembre 2017, who Alessandra Nuzzo

City of contrasts è un progetto che trae ispirazione dallo spazio urbano contemporaneo, la cui essenza è il concetto di differences, che si materializzano nella specificità dei luoghi e sono raccontate dallo sguardo degli street-photographer. L’equilibrio tra natura e architettura è l’ispirazione di questo progetto che mette in scena passato e futuro sul palcoscenico della città, attraverso una collezione street-style couture che combina il know-how della tradizione e l’innovazione del catalytic denim.


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Alessandra Nuzzo, progetto di tesi di laurea triennale, September 2017

PROGETTO INDIVIDUALE

Progetto di tesi di laurea triennale che risponde alla richiesta di progettare l’abito contemporaneo traendo ispirazione dalla moda contemporanea, analizzando e studiando due brand emergenti, significativi nel panorama attuale. Inoltre, vincoli progettuali sono l’attenzione e la sensibilità nei confronti del tema della sostenibilità e dell’eco-innovazione.

CITY OF CONTRASTS


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City of contrasts project of fashion design and textile developement


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City of contrasts project of fashion design and textile developement


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City of contrasts project of fashion design and textile developement


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�Being comfortable in your own body and being comfortable speaking, sharing your ideas�. Amandla Stenberg


FASH I ON W I T HOUT DE FI NI T I ON

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Alessandra Nuzzo, September 2016

sociologic topic

Fashion essay redatto a partire dallo studio e dall’osservazione di magazine di moda, che ha come focus il ruolo del corpo nel fashion system

La costruzione dell’identità personale è una progettazione del corpo, e quindi anche la sua presentazione, che è poi l’oggetto privilegiato della moda, fa del corpo lo strumento della comunicazione e lo connette alle molteplici scene culturali contemporanee. La moda della magrezza, che si riconosce in una corporatura esile, in seni appena pronunciati, in una circonferenza toracica che eccede di ben poco rispetto alla vita, ai limiti di un corpo emaciato, è una tendenza recente. Viene proposto un corpo che è negazione dei caratteri della femminilità, e predilige una sorta di ambiguità sessuale mettendo in scena la fascinazione dell’efebo. Viene proposto un ideale androgino, genderless, una figura asessuata. Il corpo che viene «catturato e modificato dalla storia, dalla società, dai gesti, dalle ideologie»¹, è oggetto di rappresentazioni e fonte di immagini, e il cambiamento del suo aspetto è sempre stato parallelo al mutamento del suo significato. Infatti, ornamenti ed abiti costituiscono i mezzi principali per affermare l’ordine culturale, il cui codice di lettura sta nell’abbigliamento, ma anche e soprattutto nello sguardo di chi osserva. A questo proposito emerge nei magazine di moda una tendenza delle redazioni ad educare e promuovere, sotto tutti i punti di vista, la costruzione da parte del lettore di un personale punto di vista, di una prospettiva, che tenga conto di tutti gli aspetti culturali che caratterizzano la società in cui vive, la moda e il corpo. L’abito infatti, è una componente essenziale della fisicità esteriore, sia privata che pubblica, perché nel pensiero occidentale i corpi esistono come «fasci di ruoli in strutture sociali»². E questo è tanto più vero se un corpo non corrisponde ai criteri e modelli di normalità che una determinata società si è data. La moda dà all’abito il valore di protesi quasi, che modellando il corpo può restituire dignità e normalità ad una condizione rigettata. Alla luce di questo la

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maggior parte dei contenuti delle riviste di moda sono sviluppati in modo borderline tra ciò che si definisce cultura e ciò che si riconduce sotto il termine moda. La scelta infatti di modelle androgine, sottili, per presentare l’abito non ha l’intento di promuovere un certo ideale di bellezza, quanto piuttosto di valorizzare l’abito e caratterizzarlo come progetto di design. La quasi mancanza di identità del corpo si oppone quindi alla forte identità dell’abito, che non ha il compito di significare il corpo, ma, attraverso un corpo assoluto, significare se stesso. Così la negazione della fisicità, tema lasciato all’interpretazione di ciascuno di noi coerentemente con la filosofia a-gender, è sostenuta dalla scelta di brand come Prada, Gucci e Vetements, i cui capi sono progettati sulla base di questi principi. I loro progetti puntano all’emancipazione sociale e culturale di chiunque si rifiuti di riconoscersi nell’uno o nell’altro sesso, perché è proprio dal corpo-oggetto, distinto dal soggetto, corpo della rappresentazione sociale, che prende avvio quella differenziazione dei sessi come categoria che organizza la istituzioni sociali. Il cosiddetto sesso neutral, manifestazione plateale dei movimenti ideologici e filosofici genderless che il fashion system ha portato in primo piano, sta pian piano prendendo piede promuovendo il fenomeno del self-fashioning, vale a dire indossare la propria costruzione del corpo e di se stessi, perché la seconda modernità si configura nella multi-individualità, un essere moltiplicato, fluido, indeterminato, che appartiene a più piani della realtà.

1. SCRITTI SULLA MODA, ROLAND BARTHES; 2. SCRITTI SULLA MODA, ROLAND BARTHES


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“Self portraits� 1954, collection of pictures by Vivian Maier

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”A photograph is always invisible: it is not it that we see”. Roland Barthes

NAME Photographer Where, when, who

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Walls and textures 1949, collection of pictures by Harry Callahan

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Street ambience What Shooting progetto di tesi di laurea triennale, when September 2017, who Alessandra Nuzzo

Street ambience è un progetto fotografico creato idealmente in collaborazione con l’artista Coco Capitán per la collezione city of contrasts. Lo spazio urbano è il luogo della trasformazione, della cultura e della coesistenza di differences che vivono in equilibrio. È il luogo in cui si osserva il movimento, e si riflette sui suoi significati reali e personali. Camminando per strada ci si pone intime domande, e si formulano risposte che riguardano soltanto noi stessi, fermi per un secondo nel fluire del cambiamento.

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Alessandra Nuzzo, progetto di tesi di laurea triennale, September 2017

PROGETTO INDIVIDUALE

Progetto fotografico sviluppato per la comunicazione della collezione di tesi di laurea triennale City of contrasts, risponde alla richiesta di esprimere e trasmettere il significato intimo del progetto. La collezione, ispirata alla città contemporanea e ai suoi contrasti, porta in se’ una riflessione sul ruolo intimo di ciascuno di noi nel contesto urbano fluido e in continua trasformazione.

STREET AMBIENCE


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Street ambience project of styling, shooting and postproduction


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Street ambience project of styling, shooting and postproduction


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Street ambience project of styling, shooting and postproduction


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�I see more than this, more than I can tell you, more than there are words for...�. T.S. Eliot


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What Ricerca tendenze, when March 2018, where Thailand and Vietnam, who Alessandra Nuzzo

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Story of places cultural pattern

CULTURAL PATTERN


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Story of places cultural pattern


“Portraits” 1954, collection of pictures by Vivian Maier

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”Be fluid”. Amandla Stenberg


FAS H I ON A - G E N DE R

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Alessandra Nuzzo, Jenuary 2016

fashion topic

Fashion essay redatto durante la Milano fashion week, per raccontare il mio personale punto di vista sulle trasformazioni del fashion system

Perdersi per ritrovarsi, cercare dentro noi stessi per capire a pieno la propria interiorità e reinventarne l’estetica, vestendosi di patchworks di forme, materiali e colori che rappresentano la nostra essenza. La realtà della moda, al bivio tra passato e futuro, sceglie la direzione del re-inventare, del liberare e dell’innovare. In bilico tra un futuro incerto, nel quale si cerca di capire la validità e il valore effettivo di quei pilastri della modernità, come il concetto di genere maschile e genere femminile, e un passato in cui femminilità e mascolinità hanno corso su binari paralleli dando all’uomo e alla donna la possibilità di affermare se stessi nel modo più adeguato allo spirito del tempo e alle convenzioni, la moda, oggi, lascia spazio all’interiorità offrendo al suo pubblico la possibilità di intraprendere un viaggio a-tipico dentro noi stessi, alla scoperta dell’essenza di ciascuno, di quel qualcosa di indefinito che ci anima e non dipende che da noi stessi. La meta non è che questa: le proprie emozioni, i propri sentimenti, le paure e il desiderio di essere accettati così come si è; il bisogno di scoprire chi realmente siamo, non chi dobbiamo limitarci ad essere. Quale posto migliore per intraprendere un viaggio se non una stazione dismessa nella periferia Milanese, palcoscenico della sfilata della collezione donna P/E 2016 di Gucci. Un viaggio in partenza, che passa in una Wunderkammer del contemporaneo, che non termina alla conclusione della sfilata, ma piuttosto mette in moto qualcosa nello spettatore. Alessandro Michele, direttore artistico della maison, vuole farci perdere in un puzzle di forme e colori, che tuttavia incastra pezzi con forme e colori diversi. Tailleur femminili e gonne a pieghe si incastrano a suit fantasia dalla linea mascolina con giacche allungate. Tasselli diversi di uno stesso puzzle, che nella loro unicità compongono una visione del mondo reale. Soltanto accettando il caos, e rendendolo il punto di forza di un’estetica rinnovata, è possibile emancipare l’uomo e

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la donna, superando l’idea stessa di genere e dando spazio al concetto di unicità. Una svolta nel nostro cammino ci porta tra i palchi pubblici, nel mezzo di una cerimonia cittadina. Tuttavia lo scenario è alterato, quasi sbilanciato, ed è qui che Miuccia Prada chiede ai suoi spettatori di riflettere e di mettere in discussione la storia del mondo e i suoi valori tradizionali. Nel suo racconto, per la collezione A/I 2017, Prada ha chiesto a Christophe Chemin, poliedrico artista francese, di realizzare le stampe piazzate e i pattern per i suoi capi. Il risultato, esteticamente accattivante, mette in mostra la nuova estetica maschile, riconsiderando al contempo anche quella femminile, che ha come punto di partenza la rilettura in chiave critica di tutti gli stereotipi, gli usi e i costumi. Quest’interpretazione è prodotta da una stratificazione d’immagini: una delle stampe, ad esempio, propone la rilettura del tema della battaglia in un barocco Toile de Jouy blu, rappresentando una battaglia tra “nuovi dei” che danzano per l’eternità, alludendo all’ego dell’uomo moderno che desidera ardentemente la fama dimenticando che sono le cose importanti a rendere chi le realizza, una persona speciale. È nella poetica delle forme, e nell’abbinamento dei capi e delle categorie merceologiche di capi, che emerge la riflessione proposta dalla maison sull’individuo, che solo intraprendendo questo viaggio senza meta nella totalità delle proposte moda per il 2016 può essere colta. Un percorso in cui s’incontrano personaggi vestiti di riflessioni, ed alla fine dello spettacolo è lo spettatore stesso che acquisisce la consapevolezze di essere un personaggio, che può vestire la propria interiorità nel quotidiano, vestendo semplicemente i panni di se stesso.


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“Eleanor”, Chicago 1954, collection of pictures by Harry Callahan

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�Walls in the mind often stand longer than those built of concrete�. Unknown, about the Berlin wall

NAME Photographer Where, when, who

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“Ideas of walls”, Chicago 1949, collection of pictures by Harry Callahan

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Wall to wall What workshop in partnership with “Candiani denim”, when November 2016, who Alessandra Nuzzo

Wall to wall è un progetto che trae ispirazione da un reportage fotografico di Steve McCurry, che raccoglie testimonianze sui muri che hanno fatto la storia dell’umanità. A partire da questa riflessione è emersa un analogia tra il significato simbolico dei muri e il tessuto denim, che sin dalla sua nascita si è evoluto ed è stato reinterpretato per rappresentare lo spirito del tempo, ed esprimerne le idee, comunicarle. L’output progettuale è stata una raccolta di manipolazioni tessili e il design di un capospalla rappresentativo.

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Workshop in partnership, November 2016

progetto individuale

Progetto di fashion e textile design sviluppato a partire dallo studio del tessuto denim e delle sue possibili trasformazioni. Una volta definiti gli strumenti attraverso i quali manipolare il tessuto, e le tecniche, come il candeggio, la sfilatura, la tessitura e l’usura, l’output di progetto prevedeva da un lato una collezione tessile e dall’altro il design di un capospalla rappresentativo.

WALL TO WALL


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Wallo to wall project of fashion and textile design


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Wallo to wall project of fashion and textile design


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�The instant is what really matters�. Demna Gvasalia


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What Ricerca fotografica, when March 2018, where Milan, who Alessandra Nuzzo, Cristiana Romano

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Story of people tourists or visitors?

TOURIST OR VISITORS?


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Story of people tourists or visitors?


“Daylife stories” 1954, collection of pictures by Vivian Maier

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�The secret of change is to focus all of your energy, not on fighting the old, but on building the new�. Socrate


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“Lines”, New York 1974, collection of pictures by Harry Callahan

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Sensitive Strength What workshop in partnership with “Eurojersey”, when October 2016, who Alessandra Nuzzo

Sensitive Strength è un progetto che trae ispirazione da una riflessione sui primi anni ‘70: da un lato le innovazioni stilistiche in stile sporty-chic, dall’altro la crescita delle grandi metropoli americane, in cui la boxe rappresentava per alcuni un tentativo di riscatto sociale. Due realtà estranee che cercano un punto d’incontro in questo progetto per dare vita a design di eleganza funzionale, che soddisfino il concetto di athleisure. Nelle forme, nei dettagli, la forza dei boxeurs s’intreccia all’eleganza per creare uno stile innovativo.

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Workshop in partnership, October 2016

progetto individuale

Progetto di fashion design sviluppato a partire dalla richiesta dell’azienda partner di interpretare il trend emergente dell’athleisure attraverso una capsule collection creata per la donna moderna. Bacino d’ispirazione per il concept progettuale gli sport, e nello specifico la boxe, indagata attraverso la sua contestualizzazione nel mondo occidentale degli anni ‘70.

SENSITIVE STRENGTH


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Sensitive Strength project of fashion design


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�Reserving judgements is a matter of infinite hope�. F. Scott Fitzgerald, the great Gatsby


P ERSP EC T I V ES

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Alessandra Nuzzo, October 2015

fashion and cultural topic

Riflessione sui giovani creativi, e sulla necessità che ciascuno forgi il proprio punto di vista

Possedere una propria prospettiva dalla quale osservare il mondo che ci circonda, è indispensabile per potersi approcciare alla complessa industria della moda. Infatti, sebbene erroneamente il fenomeno moda sia considerato alla stregua di un fatto di secondaria importanza, si tratta in realtà di un complesso fenomeno culturale e sociale, oltre che economico, fluido e in continua evoluzione, che a suo modo plasma la nostra quotidianità. Il punto di partenza dei giovani che ambiscono a far parte di questo movimento, per poterlo comprendere nel profondo e poi interpretarlo, è in primo luogo aprire la propria mente, ampliare le proprie vedute, e crearsi un personale bagaglio culturale in continuo aggiornamento che possa offrire una certa prospettiva sul mondo, sempre coerente con la contemporaneità in cui è inquadrata. Nonostante lo scopo ultimo dei cosiddetti “addetti ai lavori” debba essere quello di pote svolgere consapevolmente un certo ruolo all’interno dell’industria della moda, è fondamentale rendersi conto che tanto l’innovazione quanto la comprensione del fenomeno stesso, non si fondano esclusivamente dalla conoscenza della storia del costume e dello stile, quanto piuttosto sull’interpretazione del mondo offerta da discipline come l’arte e la filosofia, che forgiano, e sono a loro volta forgiate, dalle trasformazioni della contemporaneità in tutte le loro sfaccettature, e forniscono all’uomo gli strumenti per comprenderne i particolarismi. Tuttavia, tale consapevolezza a proposito della necessità di possedere una certa conoscenza per poter capire la moda in tutte le sue declinazioni e restituirne i valori e i significati ad un pubblico per mezzo dei vari strumenti che essa offre, a partire dalla possibilità di creare un capo, per finire allo storytelling delle idee che si celano in un design già realizzato, è una sfida che porta in se’ un paradosso. Spesso infatti, quella grande curiosità tipica dei creativi, e quel desiderio di esprimersi, si legano ad un

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senso di insicurezza dovuto alla consapevolezza di sapere di non sapere, tanto da trasformarsi, in alcuni casi, in una sorta di blocco artistico oppure nella produzione di prodotti, materiali o culturali, stravaganti ed eccentrici, privi di valori reali e fruibili dalla società. Da qui la riflessione quindi sull’importanza dell’esperienza, che deve necessariamente affiancare la conoscenza per poter solidificare una certa visione del mondo e delle cose. Ma com’è possibile superare la paura di non sapere abbastanza, e correre il rischio di mettere a nudo le proprie tremolanti idee in un progetto, che sia un disegno o un articolo, per poter acquisire quell’esperienza necessaria a materializzare quelle stesse idee?


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“People”, Chicago 1950-1961, collection of pictures by Harry Callahan

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�Senza i sensi non sarebbe a noi posto alcun oggetto, e senza l’intelletto nessun oggetto verrebbe pensato. I pensieri senza contenuto sono vuoti, le rappresentazioni visive senza idee sono cieche�. Immanuel Kant


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“Objects”, 1954, collection of pictures by Vivian Maier

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Object’s perspective What laboratorio di elementi visivi di progetto, when July 2015, who Alessandra Nuzzo, Cristiana Romano

Object’s perspetive ha come focus il dress up dei prodotti tecnologici. La trasformazione semantica da mezzo di comunicazione a mezzo di rappresentazione della propria identità personale, attraverso accessori moda che trasformano il significato veicolato dall’oggetto è il topic dello shooting. Ciascun fotogramma rappresenta un concept diverso e racconta una storia unica, mettendo in scena un locus amoenus specifico e il suo immaginario, rappresentando così l’identità del suo utilizzatore.

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Alessandra Nuzzo, Cristiana Romano, July 2015

SVILUPPO DEL CONCEPT, FOTOGRAFIA E POSTPRODUZIONE

Progetto fotografico sviluppato durante il laboratorio di elementi visivi del progetto, che si proponeva di sviluppare contenuti iconografici, servizi fotografici e pubblicità come contenuti del magazine “fadar” concepito in ambito accademico. Il servizio fotografico sviluppato trae ispirazione dal trend del dress up dei dispositivi tecnologici.

OBJECT’S PERSPECTIVE


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Object’s perspective project of styling, shooting and postproduction


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Object’s perspective project of styling, shooting and postproduction


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�Above the grey land and the spasm of bleak dust which drift endlessy over it, you perceive, after a moment, the eyes of Doctor T.J. Eckleburg. The eyes of Doctor T.J. Eckleburg are blue and gigantic - their retinas are one yard high. They look out no face, but, instead from a pair of enormous yellow spectacle which pass over a nonexistent nose�. F. Scott Fitzgerald, the Great Gatsby


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What Accessories design, when July 2016, where Politecnico di Milano, who Alessandra Nuzzo

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Story of objects nuove visioni

NUOVE VISIONI


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Story of objects nuove visioni


“Visions”, Providence 1962 - 1964, collection of pictures by Harry Callahan

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â€?Il passato non esiste [...] nella cultura tutto è contemporaneo. Nel presente ci rappresentiamo il passato e intuiamo il futuroâ€?. Gio Ponti


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“Fragmentation”, 1954, collection of pictures by Vivian Maier

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Progressive ambience What laboratorio di metaprogetto, when Jenuary 2016, who A. Nuzzo, C. Romano, E. Sabadini, F. Maglara

The rise of the new look in the end of 1940’s, not only allowed an alternative view of fashion, but it also opened a door for the new look of women. The change in style set a stage which questioned what a women was, and what a woman could be. Progressive ambience is about recognizing the idea of the new look and the new woman, and combining them as one. The ambience and the artistic background of 1940’s inspires the collection focused on lines and geometries, in order to portray the modern woman.

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A. Nuzzo, C. Romano, E. Sabadini, F. Maglara, Jenuary 2015

ricerca ispirazioni, design, analisi del brand

Progressive ambience è un progetto concepito nell’ambito del laboratorio di metaprogetto, che si proponeva come obiettivo quello di sviluppare una collezione per la label Red Valentino. Vincolo progettuale era lo sviluppo di tre linee, il design delle quali traesse ispirazione dal 1940 e in particolare dalla personalitĂ di Bettina Graziani.

PROGRESSIVE AMBIENCE


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Perspective ambience project of fashion and textile design

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”La moda di per se’ non esiste, è il racconto da parte dei giornalisti di settore, dei servizi fotografici sui magazine o sui cartelloni pubblicitari, a darle senso”. Roland Barthes


STORY T E L L I NG

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Alessandra Nuzzo, October 2015

fashion and cultural topic

Riflessione sullo storytelling: da un lato il ruolo della scrittura creativa nella comunicazione e dall’altro il linguaggio della moda

I prodotti dell’industriale della moda sono a loro modo un tipo di storytelling, che racconta la contemporaneità utilizzando il linguaggio dell’abbigliamento, della ricerca tessile, dell’accessorio e dello styling. Questo complesso linguaggio non è tuttavia facilmente fruibile, ed è riservato agli “addetti ai lavori”, che con occhio allenato riescono a percepire le contaminazioni, le ispirazioni offerte dalla modernità, ed a metterle in scena in dei prodotti che ne diventano rappresentazione. Le parole e le immagini poi, se a loro volta ben progettate, riescono a raccontare, a comunicare, questi progetti mettendosene al servizio. Sebbene la maggior parte dei giovani creativi scelga questo percorso per poter sviluppare le proprie idee tramite il disegno, e realizzarle sotto forma di prodotti per il fashion system, è fondamentale non perdere di vista la base culturale della moda. Si tratta di un fenomeno in continua evoluzione, che, oltre ad essere un mezzo espressivo per il singolo, è anche un osservatorio privilegiato sul mondo, e permette di cogliere i valori del contemporaneo e dei cambiamenti a cui è soggetto il mondo. Tali prerogative della moda vengono però spesso trascurate, tanto da parte del designer quanto da parte del consumatore, in favore della sfrenata ricerca di originalità, intesa non come possibilità di esprimere se’ stessi in modo consapevole, ma piuttosto come mezzo per omologarsi al comune senso di “originale” tipico di un dato periodo storico e di un certo contesto culturale, senza tuttavia capirne a pieno le ragioni di essere. La scelta di una specifica estetica, in nome di questa forzata originalità comune, corre il rischio in primo luogo di non essere consapevole, poiché non tutti sono in grado di cogliere quei valori legati alla sostanza di un certo stile. D’altra parte si corre il rischio di degradare il fenomeno moda, che viene percepito come qualcosa di superfluo e a se stante, slegato dalla contemporaneità in cui è inserito e privo di valore sociale. Per poter guidare

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quindi le persone a vivere consapevolmente il proprio rapporto con la moda, in modo che questa possa raccontare un’identità autentica e possa contribuire a forgiarla, interviene lo storytelling. Una storia, raccontata attraverso le parole o attraverso le immagini porta in se’ sempre dei valori, codificati dal linguaggio scelto e comunicati attraverso la retorica. Il progetto delle parole e delle immagini permette di comunicare quei valori che sono spesso difficili da decodificare nei prodotti per chi non possiede tutti gli strumenti, rendendone i contenuti accessibili e fruibili a tutti. La scrittura creativa permette di mettere a nudo ciò che c’è dietro, i valori che forgiano la moda, che la caratterizzano e la rendono un mezzo espressivo forte tanto quanto la parola, se usato in modo consapevole e compreso. L’originalità per la scrittura tanto quanto per la moda nasce dalla cultura.


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“Couples”, Chicago 1950, collection of pictures by Vivian Maier

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