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IL QUARTIERE SAN SABA A ROMA: STORIA E CONSERVAZIONE
ELISA OZZA tesi di laurea magistrale in Architettura - Restauro a.a. 2013/2014 relatore : FRANCESCA ROMANA STABILE correlatori: GIOVANNA SPADAFORA ALESSANDRO GALASSI
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Alla mia famiglia, senza la quale non avrei potuto sognare, avvicinandomi all'arte. Alle mie persone speciali che mi hanno sostenuto e che hanno creduto in me.
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INDICE Premessa
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I Piani Regolatori
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L'Istituto Case Popolari a Roma, 1903 - 1929
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La figura di Quadrio Pirani attraverso i progetti di ''case economiche e popolari"
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"Il Piccolo Aventino" - Cartografia
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L'evoluzione del tessuto e i Piani Regolatori
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Aerofoto
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Analisi del tessuto edilizio Le fasi evolutive del tessuto edilizio
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Tipi edilizi
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Tipi e aggregazioni
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Analisi distributiva
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I caratteri costruttivi
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le murature - i solai - le coperture Documenti d'archivio Elenco per lotto dei documenti conservati all'Archivio Storico Capitolino Rilievo
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Rilievo del villino lotto VI
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Abaco degli elementi architettonici
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Progetto di restauro Analisi del degrado
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Interventi di recupero edilizio
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Documentazione fotografica Foto storiche
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Documentazione fotografica 2014
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Bibliografia
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Regesto dei documenti d'archivio
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Premessa L’obiettivo della tesi è quello di approfondire la conoscenza storica e materiale relativa al quartiere San Saba che costituisce uno dei primi interventi rappresentativi della politica di decentramento residenziale promossa dall’I.C.P. (l’Istituto Case Popolari di Roma). Il quartiere, infatti, costruito tra il 1906 e il 1924 su progetto di Quadrio Pirani e Giovanni Bellucci, rappresenta il primo intervento organico dell’I.C.P., destinato ad ospitare gli operai della zona industriale a sud di Roma. La lettura a scala edilizia del progetto sarà confrontata con lo sviluppo urbano, tipologico e stilistico del quartiere per mettere in evidenza le caratteristiche che distinguono una singolare idea di ‘sobborgo-giardino’, improntata a coniugare le qualità morfologiche della città storica con le moderne istanze abitative della città ‘nuova’. La struttura del quartiere, che segue una misurata gerarchia dei percorsi, sottolineata dalla presenza di giardini pubblici e privati, si articola grazie alla combinazione di differenti tipi edilizi: villini isolati, edifici a schiera, in linea e a corte aperta. Tutti i prospetti, inoltre, si distinguono per il rigore formale, caratterizzato dalla presenza in facciata di elaborate partiture in laterizio, alternate a elementi lapidei (travertino, tufo, peperino) e campi di intonaco. Tali aspetti, che hanno contribuito in maniera determinante alla conservazione del nucleo storico di San Saba, saranno oggetto di uno studio a scala urbana ed architettonica mirato a sistematizzare delle linee guida per il recupero edilizio e ambientale del quartiere. La ricerca è stata articola in tre fasi: 1. Documentazione. Raccolta della documentazione storico-archivistica (fonti bibliografiche, cartografia storica e recente, progetti, fotografie). Grazie alla ricerca d’archivio è stata raccolta una documentazione in gran parte inedita (planimetrie generali, piante, prospetti, sezioni, fotografie) che ha permesso di ricostruire la vicenda edilizia del quartiere di San Saba. Gli archivi consultati sono stati: l’Archivio Storico Capitolino e l’Archivio Disegni dell’ATER. 2. Rilevamento e restituzione del tessuto edilizio. - Mappatura critica delle permanenze e dei cambiamenti intercorsi del tessuto edilizio - Rilievo architettonico e restituzione grafica dei particolari architettonici selezionati in un abaco di tipi rappresentativi 3. Linee guida per il recupero edilizio e ambientale del quartiere. - Mappatura del degrado. Il rilievo ha registrato una serie di fenomeni diffusi che si ripetono nei diversi lotti del quartiere - Interventi di recupero edilizio
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DOCUMENTI D'ARCHIVIO
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SISTEMI STRADALI
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RILIEVO
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ANALISI DEL DEGRADO
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ANALISI DEL DEGRADO L’indagine è stata eseguita sull'edificio rilevato e preso in esame, attenendosi ai criteri delle raccomandazioni Normal 1/88 Alterazioni macroscopiche dei materiali lapidei: lessico, differenziando in base ai materiali interessati dal relativo degrado. INTONACO Alterazione cromatica: Descrizione Alterazione che si manifesta attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tina, chiarezza o saturazione. Può manifestarsi con morfologie diverse a seconda delle condizioni. Cause Inquinanti atmosferici, radiazioni solari, assorbimento differenziato del supporto, mancanza di un adeguato sistema di protezione dalle acque meteoriche. Esfoliazione: Descrizione. Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro (sfoglie). Cause. Movimento dell’acqua all’interno del substrato, azione di microrganismi autotrofi. Fratturazione o fessurazione: Descrizione. Degradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità nel materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti. Cause. Cicli di gelo e disgelo, dissesto dell’apparato murario di supporto. ELEMENTI AGGIUNTI IN FASI SUCCESSIVE Rappezzo: Descrizione. Aggiunta evidente di materiale mal adattato alla finitura esistente. Cause. Distacchi dello strato di finitura, operazioni di messa in sicurezza degli impianti.
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LATERIZIO Deposito superficiale: Descrizione. Accumulo di materiali estranei di varia natura, quali, ad esempio, guano, polvere, terriccio ecc. Ha spessore variabile e, generalmente, scarsa aderenza al materiale sottostante. Cause. Azione di microrganismi autotrofi, esposizione e scabrosità della superficie, presenza di umidità, inquinanti atmosferici. Erosione: Descrizione. Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Cause. Erosione meccanica da pioggia battente, erosione per abrasione provocata dal vento. MANCANZA: Descrizione. Caduta o perdita di parti. Il termine si usa quando tale forma di degradazione non è ascrivibile con altre forme del lessico. Cause. Fenomeni di umidità ascendente, presenza di formazioni saline, errori di posa in opera. ELEMENTI AGGIUNTI IN FASI SUCCESSIVE Rappezzo: Descrizione. Aggiunta evidente di materiale mal adattato alla finitura esistente. Cause. Distacchi dello strato di finitura, operazioni di messa in sicurezza degli impianti. Elementi impropri: Descrizione. Aggiunta di elementi estranei alla costruzione originaria. Cause. Realizzazione di impianti elettrici e di smaltimento delle acque, messa in sicurezza e accessibilità di alcuni ambienti. FERRO Ossidazione: Descrizione. Degradazione del materiale che si manifesta con alterazione della pigmentazione ed
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esfoliazione della superficie. Il fenomeno è correlato alla presenza di materiale estraneo al substrato (vernici, sostanze organiche, sali). Cause. Inquinanti atmosferici, presenza di umidità protratta nel tempo, aggressione salina, mancanza di una corretta manutenzione. LEGNO Generale stato di degrado: Descrizione. Alterazione del colore e della consistenza del materiale conseguenti a processi di natura diversa. Degradazione del materiale e perdita di parti. Cause. Invecchiamento del materiale, mancanza di una corretta manutenzione, esposizione ad agenti atmosferici, aggressione salina.
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INTERVENTI
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INTERVENTI Gli interventi, da eseguirsi riguarderanno: - l’asportazione di rappezzi mal eseguiti; - la pulitura e il consolidamento adeguato al tipo di elementi interessati; INTONACO AS i. Asportazione La procedura di rimozione dovrà, necessariamente, sempre essere preceduta da un’operazione di “saggiatura” preventiva eseguita mediante percussione sistematica con le nocche della mano sulla muratura al fine di individuare con precisione le zone compatte e per delimitare il perimetro di quelle in fase di distacco. L’asportazione dovrà essere eseguita senza intaccare aree vicine da conservare e rimuovendo accuratamente dalla superficie degradata, per strati successivi, tutto lo spessore dell’intonaco fino ad arrivare al vivo della muratura. Il supporto murario non dovrà essere interessato dall’operazione e, alla fine dell’intervento, si dovrà presentare integro senza visibili scanalature e/o rotture degli elementi componenti l’apparecchio murario. La procedura sarà, preferibilmente, eseguita con mezzi manuali - mazzetta, punta e scalpello, martelline - e si dovrà avere cura di evitare danneggiamenti a serramenti, pensiline, parapetti e a tutti i componenti edilizi nelle vicinanze o sottostanti la zona d’intervento. L’operazione di spicconatura terminerà con pulizia di fondo a mezzo di scopinetti e/o spazzole di saggina, in modo da allontanare dalla muratura tracce di sporco e residui pulverulenti. PU i. Pulitura Previe analisi dettagliate della consistenza dei materiali da pulire e dei prodotti di reazione, l’intervento prescelto verrà eseguito su campioni di materiale della grandezza di circa 10x10 cm, al fine di valutare i risultati ottenuti prima di estendere le operazioni di pulitura a tutta la superficie. Inoltre, ogni campione dovrà essere catalogato ed etichettato e, in ogni etichetta, dovranno essere riportati la data di esecuzione, il tipo di prodotto e/o le percentuali dell’impasto utilizzato, gli eventuali solventi utilizzati, le modalità ed i tempi di applicazione. - Pu i.1. Pulitura mediante spazzole a setole morbide Pulitura a secco eseguita mediante spazzole a setole morbide coadiuvata ad aspiratori elettrici,con modalità necessaria a garantire l’assenza di perdite di materiale nello strato superficiale.
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- PU i.1. Pulitura mediante macchina idropulitrice a pressione controllata Questo sistema verrà adottato per effettuare la pulitura degli intonaci esistenti non eccessivamente degradati. La procedura prevedrà l’esecuzione del lavaggio con getto di acqua emesso tramite l’ausilio di un ugello erogatore distante dalla superficie in una misura mai inferiore a 5 cm o superiore a 20 cm. Si procederà con la pulitura dall’alto verso il basso per delimitate campiture, così da riuscire ad asportare velocemente lo sporco ed evitare la sua eventuale penetrazione - per percolamento - nelle parti inferiori, dopodiché si terminerà con un risciacquo dell’intera superficie. Al termine delle operazioni di lavaggio si dovrà accertare che l’intervento non abbia provocato dei danni al materiale - erosioni, abrasioni ecc. - e che non siano presenti polveri trasportate verso il basso dal ruscellamento delle acque di lavaggio. Poiché questo tipo di pulitura implica l’uso di considerevoli quantitativi d’acqua, prima di procedere con l’intervento dovrà essere pianificato un efficace sistema di raccolta e di convogliamento del liquido e dovrà essere prevista la protezione - mediante l’utilizzo di teli impermeabili - di serramenti, vetri infissi e pavimentazioni che, non essendo interessate dall’operazione di pulitura, potrebbero essere danneggiate durante la procedura. CN. i. Consolidamento Si procederà al consolidamento dell’intera superficie intonacata, previa sigillatura e stuccatura delle lesioni presenti sull’intonaco. - CN i.1. Sigillatura delle fessurazioni Prima di eseguire questa operazione si dovrà procedere alla verifica del quadro fessurativo, al fine di identificare eventuali lesioni dinamiche. In tal caso, non si potrà procedere semplicemente alla stuccatura della fessurazione ma si dovranno identificare e risolvere le cause a monte che hanno procurato tale dissesto. L’intervento di stuccatura ed integrazione sarà lecito solo su lesioni statiche, ovvero fessurazioni oramai stabilizzate. La procedura prevedrà l’esecuzione di stuccature delle soluzioni di continuità mediante intasamento eseguito con iniezione, colatura o spatola in profondità di miscela adesiva a base di calce idraulica. La procedura si attuerà come segue: verranno predisposte opportune protezioni, con nastro di carta, sulle superfici limitrofe a quelle da consolidare, in modo da evitare che queste vengano a contatto con il prodotto consolidante. Verranno fatte delle campionature, al fine di valutare la quantità e la tipologia del consolidante. Si potrà quindi procedere alla sigillatura in profondità delle soluzioni di discontinuità, mediante l’utilizzo di siringhe o piccole spatole secondo le dimensioni delle fessurazioni da sigillare - applicando il consolidante fino a
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rifiuto nel vuoto da colmare tra le facce e tra i frammenti destinati a combaciare nella nuova unione. Durante la procedura sarà opportuno che siano controllate eventuali vie di fuga che potrebbero far percolare il materiale intromesso nel qual caso si renderà necessaria l’immediata rimozione con spugne o tamponi inumiditi con acqua. Successivamente, si potrà passare alla realizzazione di stuccature di superficie, costituite da malte a base di leganti idraulici naturali a basso contenuto di sali e sabbie silicee vagliate e lavate - granulometria 0-1,2 mm. LATERIZIO PU l. Pulitura - PU l.1. Pulitura a secco Pulitura a secco di depositi superficiali con sabbia australiana a grana fine per non danneggiare il supporto nel togliere la patina si sporco. - PU l. 2. Pulitura mediante impacchi assorbenti a base di acqua La pulitura mediante impacchi assorbenti verrà utilizzata in tutti i casi in presenza di: sali solubili, strati omogenei di composti idrosolubili o poco solubili - croste nere poco spesse, di circa 1 mm - macchie originate da sostanze di natura organica. Gli impacchi, inoltre, sono capaci di ridurre le macchie di ossidi di rame o di ferro. L’impacco acquoso consisterà nell’applicazione, direttamente sulla superficie, preventivamente umidificata con acqua distillata o deionizzata, di polpa di cellulosa. La preparazione dell’impacco avverrà manualmente imbevendo con acqua deionizzata o distillata il materiale assorbente fino a che questo non assumerà una consistenza pastosa tale da consentire la sua applicazione, con le mani o con l’ausilio di spatole e pennelli, in spessore di 1 cm. La permanenza dell’impacco sulla superficie sarà strettamente relazionata al caso specifico e alle prove preventive effettuate sui campioni. In ogni caso, la rimozione della poltiglia potrà avvenire quando questa, una volta asciutta, formerà una crosta squamosa ed incoerente tale da distaccarsi dal supporto poiché non più aderente alla superficie. Il supporto dovrà essere lavato con acqua demineralizzata, nebulizzata a bassa pressione in modo da riuscire ad asportare tutto il materiale assorbente aiutandosi, se necessario, anche con spazzole e pennelli di setole di nylon morbide. Gli impacchi dovranno essere eseguiti con temperature esterne non inferiori a 10 °C. Se applicati durante un periodo caldo o in presenza di vento, al fine di rallentare l’evaporazione del solvente, dovranno essere protetti esternamente con strati di cotone o teli di garza imbevuti di acqua demineralizzata e coperti da fogli di
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polietilene muniti di un’apertura dalla quale verrà garantito l’inumidimento della superficie sottostante. CN. l. Consolidamento - CN l.1. Consolidamento di murature decoese Lavori di consolidamento di murature decoese, ammalorate e friabili mediante la rimozione degli elementi esterni fortemente degradati e disgregati mediante controllo palmo a palmo, successiva pulizia delle superfici con lavaggio di acqua a pressione e getti d'aria, scarnificazione dei giunti d'allettamento inconsistenti. AG. l. Aggiunta Prima di mettere in pratica i protocolli di stuccatura, integrazione ed aggiunte sui materiali lapidei sarà opportuno seguire delle operazioni preliminari indirizzate alla conoscenza del materiale oggetto di intervento (pietra arenaria, calcarea, travertini, tufi ecc.). L’adesione tra la superficie originale e quella d’apporto sarà in funzione della scrupolosa preparazione del supporto, operazione alla quale si dovrà porre molta attenzione dal momento che si rileverà fondamentale per assicurare l’efficacia e la durabilità dell’intervento di “stuccatura-integrazione”. Le modalità con cui si eseguiranno questo tipo di operazioni saranno correlate alle caratteristiche morfologiche del materiale da integrare (pietra, laterizio, intonaco ecc.) e alla percentuale delle lesioni, oltre che dalla loro profondità ed estensione. Verifiche preliminari Prima di eseguire qualsiasi operazione sarà necessario procedere alla verifica del quadro fessurativo così da identificare eventuali lesioni “dinamiche” (che potranno essere dovute a svariati motivi tra i quali assestamenti strutturali non ancora terminati, dilatazioni termiche interne al materiale o fra materiali diversi ecc.); in tal caso non si potrà procedere semplicemente alla stuccatura della fessurazione ma si dovranno identificare e risolvere le cause a monte che hanno procurato tale dissesto. L’intervento di stuccatura ed integrazione sarà lecito solo su fessurazioni oramai stabilizzate (lesione statica). - AG l.1. Aggiunta - integrazione di elementi in laterizio L’intervento si rivolge agli apparecchi “faccia vista” in laterizio e avrà come obiettivo quello di mettere in sicurezza i frammenti in cui si sono suddivisi i laterizi, integrare le eventuali lacune (dovute alla disgregazione, erosione, alveolizzazione del materiale) e, allo stesso tempo, difendere l’apparecchio dagli agenti atmosferici. Sarà un’operazione,
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sia di consolidamento che di protezione, che dovrà essere, necessariamente, estesa anche alle più piccole lesioni e fratture del mattone, affinché la superficie non abbia soluzioni di continuità e possa, così, opporre alla pioggia ed agli agenti aggressivi ed inquinanti, un corpo solido e compatto. Previa esecuzione delle operazioni preliminari di preparazione (asportazione parti non consistenti e lavaggio della superficie) ed abbondante bagnatura con acqua deionizzata della superficie oggetto d’intervento, si effettuerà l’applicazione dell’impasto in strati separati e successivi secondo la profondità della lacuna da riempire, al fine di evitare spaccature e lesioni durante la stagionatura e successivi rischi di distacco. L’impasto della malta sarà effettuato seguendo le indicazioni di progetto; in assenza di queste si potrà utilizzare uno stucco a base di grassello di calce (10 parti) caricato con tre parti di polvere di cocciopesto (30 parti); in alternativa il cocciopesto potrà essere sostituito per metà, o del tutto, con pozzolana (rapporto legante-inerte 1:3); questo impasto potrà, eventualmente, essere “aiutato” con una parte di resina acrilica in emulsione al 10% in acqua con funzione di fluidificante (quantità inferiore al 2%). La stuccatura sarà effettuata utilizzando cazzuolini, cucchiarotto o piccole spatole tipo quelle a foglia d’olivo evitando con cura di intaccare le superfici non interessate (sia con la malta, sia con gli attrezzi); a tal fine potrà essere conveniente schermare le superfici limitrofe utilizzando nastro di carta, o altro sistema idoneo. Con la spatola si dovrà dare forma alla porzione mancante del mattone costipando il materiale al fine di eliminare sia l’acqua in eccesso, sia di migliorare la compattezza e l’aderenza alla parte sana del laterizio oggetto di intervento. TUFO PU t. Pulitura - PU t.1. Pulitura delle superfici lapidee con getto di acqua deionizzata e nebulizzata Pulitura delle superfici lapidee con getto di acqua deionizzata nebulizzata eseguita gradualmente al fine di asportare la patina di smog e i depositi superficiali compatti e aderenti senza intaccare il paramentolitoide e fino al raggiungimento dello stesso grado di pulitura delle pareti già trattate, utilizzando contemporaneamente più impianti di nebulizzazione muniti di ugelli regolabili sia nell'inclinazione sia nella pressione di esercizio per limitare gli assorbimenti di acqua alla naturale igroscopicità del materiale da trattare. La nebulizzazione del liquido tramite ugelli a cono vuoto (dotati di pinze e posizionati a 30-40 cm dalla superficie) caratterizzati da un orifizio molto piccolo, (diametro tra 0,41 e 0,76 mm), permette di invadere la superficie da trattare (obliquamente e quasi senza
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pressione) con una fitta nebbia di goccioline, del diametro di circa 1/10 mm senza intaccarla. L’acqua impiegata potrà essere deionizzata ed additivata con tensioattivi neutri allo scopo di diminuire l’angolo di contatto e, rispetto allo spray d’acqua, presenterà il vantaggio di accentuare l’azione diluente della pulitura chimica proprio grazie all’azione nebulizzante delle goccioline.
ELEMENTI IN LEGNO Molti degli infissi e delle persiane originali sono stati sostituiti. Di essi, alcuni presentano caratteristiche dimensionali, estetiche e morfologiche del tutto simili agli infissi originali. Altri, invece, sono da considerarsi del tutto incongrui con il progetto originario. Nel primo caso, gli interventi saranno limitati ad appurare lo stato di conservazione degli infissi e dei sistemi di schermatura e ad un’eventuale pulitura e protezione degli stessi. Nel secondo caso, invece, si procederà alla loro rimozione successiva sostituzione con elementi compatibili con il cantiere storico. Si provvederà alla sostituzione anche nel caso di elementi in legno non originali ed eccessivamente degradati. PU le. Pulitura La procedura prevederà l’utilizzo di aria calda al fine sverniciare gli elementi in legno. L’intervento prevedrà l’asportazione radicale dalla superficie di vecchi strati di vernici o colori, residui di scialbature, croste organiche od inorganiche e pellicole protettive mediante il riscaldamento con idonea pistola termica. La pistola dovrà scorrere in posizione ortogonale alla superficie da pulire con una velocità e ad una distanza variabile che consenta il rigonfiamento e il conseguente distacco delle pellicole dal supporto grazie alla dilatazione termica subita dal legno e dalle sostante che costituiscono il rivestimento. Quando il rivestimento accennerà a sbollare e a distaccarsi dal supporto, si procederà con la raschiatura mediante l’utilizzo di raschietti o spatole a manico lungo. La procedura terminerà, previa spazzolatura della superficie al fine di eliminare tutti i residui non completamente staccati, con una leggera carteggiatura della superficie mediante carta abrasiva semi grossa a secco montata su tappi di sughero. AG le. Integrazione e stuccatura La procedura prevederà il riempimento di fori, fessure ed altre soluzioni di continuità di elementi lignei appartenenti a infissi, persiane e travi e pilastri lignei dei pergolati esterni con stucco steso a spatola e composto con impasti diversi. Con un pennello morbido si procederà alla spolveratura della fessura e al successivo trattamento con tampone imbevuto d’alcool denaturato, al fine di eliminare velocemente l’umidità e favorire
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l’adesione dell’impasto prescelto. Quando il supportò sarà perfettamente asciutto, si passerà a riempire il vuoto con lo stucco, il cui impasto dovrà essere composto da resine acriliche e da un inerte costituito da polvere di legno che avrà funzione di antiritiro e di colorante. Nel caso in cui l’intervento preveda la ricostruzione di spigoli o porzioni vive, si dovrà utilizzare uno stucco più denso aggiungendo all’impasto della colla di coniglio. La stuccatura dovrà avvenire con l’ausilio di piccole spatole o bacchette, premendo bene e passando più volte in tutte le direzioni in modo da avere la certezza di una perfetta otturazione del foro. Dopo l’essiccazione dello stucco nella parte più profonda della fessura, l’operazione dovrà essere ripetuta. Ad avvenuta essiccazione dello strato superficiale di stucco e comunque entro le 12 ore successive, si dovrà procedere alla carteggiatura manuale di livellamento per eliminare l’eccesso di prodotto. Tale operazione dovrà essere effettuata ad umido con carte abrasive con grana media e con apposite ed idonee emulsioni, senza impiego di acqua. Ultimata la carteggiatura, si dovrà procedere all’asportazione, con segatura di abete, di ogni eccesso di liquidi e componenti oleosi e quindi alla pulizia della superficie con stracci e con soffiatura d’aria. PR le. Protezione Il prodotto utilizzato per la protezione o disinfestazione dovrà presentare un bassissimo grado di tossicità, non dovrà formare una pellicola superficiale né produrre alterazioni cromatiche. L’applicazione del prodotto dovrà essere fatta a pennello - in modo da garantire una copertura uniforme della superficie - e a più mani. Dopo circa 6 ore, la parte trattata dovrà essere carteggiata nel senso della venatura del legno ricorrendo all’uso di carta abrasiva di grana fine, per la completa rimozione delle eventuali fibre legnose rialzate durante l’applicazione del prodotto. Si procederà quindi all’applicazione di due mani di smalto, diluito al 15% per la prima mano e al 10% per la seconda. Tra una mano e l’altra dovranno trascorrere almeno 24 ore. ELEMENTI IN FERRO Si opererà in due modi diversi. Le balaustrate originali e gli elementi che compongono la ferramenta di porte ed infissi saranno soggetti ad interventi di pulitura, trattamento antiruggine e protezione. Nel caso in cui oggetto dell’intervento siano le cerniere di porte e finestre, occorrerà smontare le ante e le cerniere stesse. Per i ferri strutturali scoperti, invece, occorrerà pulire e proteggere il ferro, ricostruire il copriferro, quindi ricostruire la parte mancante della muratura per ripristinare la sezione resistente originale. PU f. Pulitura La procedura dovrà essere attuata su tutti gli elementi in ferro degradati, previa picchiettatura della superficie con l’aiuto di uno scalpello, al fine di rimuovere le parti
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ossidate e gonfie. L’operazione prevederà la sverniciatura degli elementi mediante apposito solvente, al fine di eliminare vecchi strati di vernici o colori, croste organiche ed inorganiche e pellicole. La procedura terminerà con una spazzolatura della superficie con spazzola metallica, in modo da rimuovere tutti i residui non completamente staccati. PR f. Protezione Tutti gli elementi in ferro interessati dalla pulitura dovranno essere sottoposti ad un trattamento antiruggine. Tale procedimento prevede una prima passata del prodotto da stendere a pennello sulle sole parti ossidate ed una seconda mano da stendere sull’intera superficie dell’elemento con il prodotto diluito al 5%. Quando la superficie sarà completamente asciutta, si procederà all’applicazione di una mano di smalto diluito al 15%. Dopo almeno 24 ore mano, l’operazione dovrà essere ripetuta avendo l’accortezza di diluire lo smalto al 10%. Quest’ultima procedura non dovrà interessare i ferri strutturali, per i quali si dovrà procedere al consolidamento del solaio in laterocemento, previo accertamento che le putrelle in ferro non possano spostarsi reciprocamente nel senso orizzontale durante l’operazione. La ricostruzione del copriferro dovrà avvenire dopo almeno 24 ore dalla posa della seconda mano del trattamento antiruggine e previa scrupolosa bagnatura delle parti di calcestruzzo. Si applicherà, tramite cazzuola e premendolo bene sul supporto cercando di compattare il sottofondo, uno strato dello spessore di 25 mm di malta a base di leganti idraulici, fibrorinforzata, a consistenza tissotropica, a ritiro controllato, ad alta adesione con inibitori di corrosione organici, impastata con sola acqua - in ragione di ca. 4 l di acqua pulita ogni sacco di 25 kg. In caso di necessità, si potrà procedere all’applicazione di strati successivi al primo, fino al raggiungimento dello spessore necessario comunque non superiore a 100 mm. A posa ultimata, la superficie della malta sarà mantenuta umida per almeno 24 ore irrorandola con acqua nebulizzata, al fine di garantire l’assestamento. Al fine di regolarizzare le superfici, a presa avvenuta del materiale per il ripristino, si procederà alla rasatura della superficie con idoneo rasante a base di leganti idraulici ed inerti silicei selezionati da impastare con sola acqua, applicabile con cazzuola americana. La rifinitura si eseguirà con frattazzo di spugna qualche minuto dopo l’applicazione. Al fine di evitare la formazione di fessure nel calcestruzzo si dovrà mantenere umida la superficie d’intervento mediante l’irrorazione con acqua nebulizzata per almeno 48 ore. Terminate queste operazioni, si procederà all’integrazione delle lacune di intonaco e alla successiva velatura secondo quanto prescritto nel paragrafo apposito.
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FOTO STORICHE
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DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA 2014
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99
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Sulla figura di Quadrio Pirani - Portoghesi P., La vicenda romana, in "La casa", n. 6/1959. - Portoghesi P., L'eclettismo a Roma 1870-1922, Roma s.d. - Accasto G., Fraticelli V., Nicolini R., L'architettura di Roma capitale 1870-1970, Roma 1971. Uno stralcio di questo volume è apparso anche in "Controspazio", n. 3, 1971, con il titolo Nota su Quadrio Pirani.
100
- Monti G., Roccetti A., L’opera di Quadrio Pirani dai documenti del suo archivio, in “Architettura Archivi”, 2, 1982. - Sennato M., Quadrio Pirani architetto della Roma inizio secolo, in “Jesi e la sua valle”, 22-24, 1982. - Toschi L., Il II Congresso Nazionale per le case popolari (Roma 1911) e l’attività di Quadrio Pirani, in “Storia dell’Architettura”, 2, 1983. - Toschi L., Edilizia economica e popolare nello sviluppo urbanistico di Roma moderna (1870-1903), Roma 1983. - Canevaris L., D’Amato E., Calmieri P., Quadrio Pirani, in Strappa G. [a cura di], Tradizione e innovazione nell’architettura di Roma capitale, 1870-1930, Roma, Kappa, 1989, pp. 111-114, 135-136. - Puccini, E. - Duranti, G., Testaccio: il quartiere operaio di Roma Capitale, 1870-1930, Palombi editore, Roma 2012, p. 88 Scritti di Quadrio Pirani - Per l'acquedotto di Jesi (note critiche), Jesi 1907. - Per l'acquedotto, in "La Strada", 5.2.1911. - (con G. Bellucci), Progetto di un tipo di casa popolare per Roma, relazione presentata al concorso per il miglior tipo di casa popolare, Roma 1911. - Le cause che hanno prodotto le lesioni di una casa a Roma. Perizia stragiudiziale, Roma 1914. - Sulle fondazioni delle case popolari a San Saba in Roma, Roma 1915. - I tecnici italiani e il loro inquadramento nella presente guerra, in:"Annali di Ingegneria e d'Architettura", n. 14/1918. - Prepariamo l'organizzazione scientifico-tecnica del dopoguerra, in "Vie Nuove", n. 23-27, 1918. - Sulla questione della utilizzazione degli ingegneri italiani nella nostra guerra, in"Annali di Ingegneria e di Architettura, n. 19, 1918. - L'intervento dello Stato nella crisi delle abitazioni, in "L'Epoca", 29.3.1919. - Casa popolare e crisi dell'abitazione, in"Vie Nuove", n. 35/1919 (poi pubblicato in opuscolo). - Per la soluzione della crisi edilizia in Roma, relazione della Commissione nominata dall'Associazione tra i Cultori di Architettura e dalla Società degli Ingegneri ed Architetti Italiani, in "Annali di Ingegneria e di Architettura″, n. 3/1920. - Sulla crisi delle abitazioni, in"Annali dell'Associazione Nazionale degli Ingegneri e Architetti Italiani", sezione di Roma, n. 2/1926.
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- Sulla sistemazione del Largo Argentina, relazione della Commissione nominata dai Circoli di Cultura dei Sindacati Fascisti degli Architetti e degli Ingegneri di Roma, in: "Bollettino del Sindacato Provinciale Fascista Ingegneri", nn. 3-4/1929. - Per la memoria di un papa benefico, in "Il Messaggero", 15.9.1932. - Ancora per lâ&#x20AC;&#x2122;Arco Clementino, in "Il Messaggero", 21.9.1932. - Sui criteri di valutazione dei fabbricati, in "Architettura", n. 9/1938. - Causa: condominio Via XX Settembre 98-E contro l'Istituto Nazionale Previdenza Sociale, impresa Elia Federici, C.I.M., dott. ing. Paolo Napoli, relazione del consulente tecnico dell'impresa Elia Federici, Roma 1946. Sulla Manualistica di riferimento: - Lâ&#x20AC;&#x2122;Arte moderna del fabbricare, a cura di Albertini C., Boldi M.A., Giovannoni G., Galassi F., Misuraca G., Vanghetti U., parte II, vol. III, Vallardi, Milano, s.d. [1916]. - Breymann G. A., Trattato generale di Costruzioni Civili, casa editrice dottor Francesco Vallardi, Milano 1926. - Formenti C., La Pratica del Fabbricare, terza edizione rinnovata, aggiornata, in parte rifatta, (a cura di) Ing. Cortelletti R., Ulrico Hoepli editore, Milano 1893,1933. Riferimenti bibliografici per il recupero urbano ed edilizio: - Rossi A., Un manuale per nuova Schio. piano particolareggiato per la riqualificazione urbanistica ed ambientale del quartiere operaio, (a cura di) F. Mancuso, Venezia, Arsenale Editrice,1990. - Boriani M., Bortolotto S., Origini e Sviluppo di una cittĂ giardino. L'esperienza del << Milanino>>, Guerini e Associati, Milanino 1991.
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DOCUMENTI D' ARCHIVIO ISPETTORATO EDILIZIO Contenuti ricerche: I.E., cat. 68, fasc. 350, prot. 491/1906
Oggetto: Costruzione di 3 casette individuali per operai con la modifica sulla metratura minima che devono avere
Verbale consegna di aula del 14 dicembre 1905
I.E., cat., 36 prot. 491/1906
Oggetto: Casette individuali: Modifica della cubicità dei monolocali da 20 a 25 mq (variante di progetto con abbattimento dei tramezzi) e progetto annullato
Piante, scala 1:100
Prospetti, scala 1:100
Sezioni, scala 1:100
Oggetto: Casette individuali: Progetto approvato
Piante, scala 1:100
Prospetti, scala 1:100
Sezioni, scala 1:100
Relazioni varie
I.E., cat. 84, prot. 2597/1907 Oggetto: Lotto III Angolo in Via Carlo Maderno e Andrea Palladio
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FABBRICATO A:
Pianta sotterraneo A-B-C-D-E-F, scala 1:100
Pianta 1° piano, scala 1:100
Pianta 2° piano, scala 1:100
Prospetti 3, scala 1:100
Sezione A-B, scala 1:100
FABBRICATO B:
Pianta sotterraneo, scala 1:100
Pianta pianterreno, scala 1:100
Pianta piani superiori prospetti 3 CD-BC-AB, scala 1:100
Sezione A-B, scala 1:100
FABBRICATO C:
Pianta sotterraneo, scala 1:100
Pianta piano elevato, scala 1:100
Pianta 1° piano, scala 1:100
Pianta 2° piano, scala 1:100
Terrazzo, scala 1:100
VILLINO (non eseguito):
Pianta 1° piano, scala 1:100
Pianta 2° piano, scala 1:100
Prospetto, scala 1:100
Fianco, scala 1:100
Sezione, scala 1:100
I. E., cat.96, prot. 2079/1908 Oggetto: Pianta San Saba con lotti ed edifici
Planimetria generale
I.E., cat. 129, fasc. 5131, prot. 5042/1909
Oggetto: Documenti relative al Lotto VII
Assegnazione lavori in commissione edilizia titolari Quadrio Pirani, Giovanni Bellucci, assistente Valerio Colli
Lettera di sollecitazione per approvazione definitiva (1910)
Lettera per presentazione progetto
Disegni:
Lotto VII:
Fabbricato A:
Pianta fondazioni, scala 1:100
Pianta sotterranei, scala 1:100
Pianta pianterreno, scala 1:100
Pianta piano primo, scala 1:100
Prospetto, scala 1:100
Fianco, scala 1:100
Sezione, scala 1:100
Casette isolate B-F:
Pianta fondazioni, scala 1:100
Pianta sotterranei, scala 1:100
Pianta Rez De Chaussée, scala 1:100
Pianta piano superiore, scala 1:100
Prospetto, scala 1:100
Fianco, scala 1:100
Sezione, scala 1:100
Fabbricato CE:
Pianta sondazioni, scala 1:100
Pianta sotterranei, scala 1:100
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Pianta Rez De Chaussée, scala 1:100
Pianta piani superiori, scala 1:100
Prospetto, scala 1:100
Fianco, scala 1:100
Sezione, scala 1:100
Fabbricato D:
Pianta fondazioni, scala 1:100
Pianta sotterranei, scala 1:100
Pianta Rez de Chaussée, scala 1:100
Pianta piani superiori, scala 1:100
Prospetti AB, scala 1:100
Fianco S.R. , scala 1:100
Fianco Q.T. , scala 1:100
Sezione, scala 1:100
I.E., cat. 111, prot. 1242/1909
Oggetto: Disegni: Lotto III, fabbricati A-B-C:
Pianta pianterreno, scala 1:100
Pianta piano elevato e superiore, scala 1:100
Prospetti, scala 1:100
Sezioni, scala 1:100
I.E., cat. 159, fasc. 583, prot. 5547/1910 Oggetto: Lotti VI, VII e VIII
Documenti
Modifica di sopraelevazione dei fabbricati VI e VIII
Richiesta licenza abitabilità fabbricati VI e VII
Domanda di attuazione varianti da parte dell’ICP
Solleciti approvazione
Approvazione del Sindaco per conformità alle norme
Richiesta di approvazione
Roma, dicembre 1910. Sottopongo all’aprovazione della SV. Ill.ma le modifiche ai progetti dei fabbricati dei lotti VI e VIII a San Saba consistenti nella sopraelevazione di un piano e nell’estensione di alcuni edifici, modificazioni rese necessarie dalla presenza di numerose ed importanti gallerie nel sottosuolo, che hanno reso molto costose le spese di fondazione e dalla convenienza quindi di aumentare il numero di vani per unità di superficie coperta, onde contenere il costo del vano medio nei limiti imposti dal carattere delle costruzioni dell’istituto.
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Descrizione dell’intervento
Descrizione intervento
Lotto VIII: Ringraziamento da parte di Quadrio Pirano al sindaco. Lotto VIII
Lotto VII: Approvazione
Lotto VII: Ringraziamento di Quadrio Pirani al sindaco
Approvazione Lotto VI
Disegni:
Lotto VI:
Fabbricato C-D:
Fianco, scala 1:100
Prospetto sulla strada, scala 1:100
Prospetto sulla piazza, scala 1:100
Sezione, scala 1:100
Piano Generale, scala 1:1000
Pianta piani superiori con evidenziato la sopraelevazione, scala 1:100
Lotto VIII:
Fabbricato B:
Pianta piano superiore con evidenziata la sopraelevazione, scala 1:100
Fabbricato A:
Pianta piano superiore con evidenziata la sopraelevazione, scala 1:100
I.E., cat. 151, prot. 3633/1910 Oggetto: documenti relativi all’acquisto dei terreni per la realizzazione delle strade
Sollecito contratto d'acquisto
Roma 26 luglio 1910 26 luglio 1910: Comune di Roma con data del 25 aprile, l’ICP sollecitava la stipulazione del contratto per l’acquisto definitivo dei noti terreni a San Saba per i quali tra il Comune e l’Istituto era già stato concluso speciale compromesso di compravendita. Per il fatto che l’istituto medesimo con l’accennata lettera chiedeva l’assentimento del comune a limitare l’acquisto, escludendone parte dei terreni nei quali pure il compromesso era stato concluso, l’ufficio II pensò di porre al parere dell’ufficio V la richiesta dell’ICP col disegno allegato medesimo. Quell’ufficio nell’esprimere il proprio avviso non favorevole alla chiesta limitazione d’acquisto, rilevava alcune difformità nei tracciati stradali del quartiere di San Saba in confronto a quelli stabiliti dal PRG e l’esiguità di larghezza assegnata alle strade interposte agli isolati VI, VII e VII del quartiere con poco riguardo anche all’igiene locale. L’ufficio stesso osserva inoltre essere necessario tener conto nella perdita d’area dovuta all’apertura delle dette strade non previste dal PRG, ma sono
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proposte all’ICP, ritenendo che tale perdita d’area non dovrebbe essere a carico del comune come a carico di questo non dovrebbe essere la spesa per la costruzione delle dette strade. Di ciò informato, l’istituto giustificavasi asserendo di aver aperto le dette strade col consenso del comune che rilasciò le licenze per la costruzione delle case che le fiancheggiano ed aggiungendo che queste sono in gran parte in avanzato stato di costruzione, di guisa che non sarebbe più possibile alterare la larghezza delle strade interposte. Per procedere agli atti di compravendita di cui sopra è necessario siano rimosse le difficoltà sollevate dall’ufficio del PRG e che codesto ufficio si accordi con esso per la sollecitata definizione della pendenza compiacendosi di informare lo scrivente con la maggiore sollecitudine possibile. Con tutta stima l’assessore. I.E., cat. 164, prot. 458/1911 Oggetto: documenti relativi all’elevazione di un 4° piano nel fabbricato al quartiere San Saba nel Lotto VI
Documenti:
Lettera al Comune di Roma
Roma 13 gennaio 1911: Porto a conoscenza della P.V. Illustrissima che l’ICP ha iniziato abusivamente l’elevazione di un 4° piano nel fabbricato al quartiere San Saba nel Lotto VI rispetto al progetto approvato dalla commissione edilizia nell’adunanza del 17 dicembre 1909 e dalla giunta il 15 gennaio 1910 comprendente un gruppo di casette e un fabbricato a 3 piani. A mio […] gli ho contestata formale contravvenzione. Assistente edilizio R. Tito
Ordinanza dal Sindaco di sospensione immediata lavori.
I.E., cat. 174, prot. 2563/1911 Oggetto Lotto II e XI
Scuola per fanciulli deficienti
Fondazioni, scala 1:100
Pianta pianterreno, scala 1:100
Pianta Rez de chassé, scala 1:100
Pianta primo piano, scala 1:100
Prospetto N.O., scala 1:100
Prospetto N.E, scala 1:100
Prospetto S.E., scala 1:100
Fianco S.O., scala 1:100
Sezione AB-CD, scala 1:100
Sistemazione area (Lotto II)
Pianta quartiere
Sezione Lotto XI:
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Fabbricato 1 (asilo) , scala 1:100
Sezione stradale, scala 1:100
I.E., cat. 165, prot. 856/1911 Oggetto: Documento variante isolati lotti VI e VIII I.E., cat. 181, prot. 4043/1911 Oggetto: Lotto VI
Richiesta di abitabilità
Prego la S.V. di voler concedere la licenza di abitabilità per i fabbricati del Lotto VI eVIII a San Saba, prospicienti via Antonio Canova, Bramante, Lazzari, Camuccini e C.B. Piranesi. I.E., cat. 171, prot. 1809/1911 Oggetto: Lotti III, IV, V e VII
Lotto VII:
Pianta sotterraneo , scala 1:100
Pianta 1° piano, scala 1:100
Piano Generale, scala 1:1000
Piano Generale, scala 1:1000
Lotto IV e V villino 21:
Pianta sotterraneo, scala 1:100
Pianta piano elevato, scala 1:100
Pianta 1° piano, scala 1:100
Lotto IV villini 41-42-43-44:
Pianta piano sotterraneo, scala 1:100
Pianta piano elevato, scala 1:100
Pianta 1° piano, scala 1:100
Lotto IV villini 37-38-39-40:
Pianta piano sotterraneo, scala 1:100
Pianta piano elevato, scala 1:100
Pianta 1° piano, scala 1:100
Lotto III fabbricato B:
Pianta 1° piano, scala 1:100
Prospetti S.O. , scala 1:100
Sezione A-B, scala 1:100
Relazione
I.E., cat. 224, prot. 3970/1912 Oggetto: conservazione panorama del quartiere San Saba
108
Lettera all’illustrissimo signor presidente dell’ICP, via del Clementino 101
Mi pregio di informare la S.V. Onoratissima che la Commissione edilizia nella seduta del 9 luglio 1912 esaminò il progetto presentato da codesto rispettabile istituto per la configurazione dei fabbricati nel quartiere di San Saba lungo il nuovo viale del Pomerio. La suddetta commissione in merito al progetto espresse il parere che per conservare la splendida vista del panorama che offre il lato sud-est […] e che si costituisca un piazzale semicircolare in quel tratto prospiciente la vallata , e da servire con una loggia o belvedere dal quale si possa scorgere il bel panorama sottostante. Interessa pertanto la S.V. a far studiare il progetto, di apportarci le modificazioni anzidette che volgano a soddisfare il voto unanime espresso dalla Commissione Edilizia. Il Sindaco. I.E., cat. 215, prot. 2609/1912 Oggetto: Lotto XI
Documenti:
Approvazione di 11 fabbricati di abitazioni economiche. Lotto XI compreso asilo
Richiesta approvazione. Lotto XI
Sollecito richiesta approvazione. Lotto XI
Disegni:
Lotto XI:
Sezione fabbricato C-B, scala 1:100
Sezione fabbricato D-C, scala 1:100
Prospetti fabbricato B-D-F, scala 1:100
Prospetti fabbricato A-B-C-D-E-F-G-H-I-K-L, scala 1:100
Prospetto sulla via Andrea Palladio Fabbricato A-B, scala 1:100
Fabbricato K-L:
Pianta fondazioni, scala 1:100
Pianta semisotterranei, scala 1:100
Pianta piano rialzato, scala 1:100
Pianta piani superiori, scala 1:100
Sezione, scala 1:100
Prospetto, scala 1:100
Fabbricato D-E-F-G-H:
Pianta fondazioni, scala 1:100
Pianta semisotterranei, scala 1:100
Pianta piani superiori, scala 1:100
Pianta terrazze, scala 1:100
Fabbricato A-B-C:
109
Pianta fondazioni, scala 1:100
Pianta semisotterranei, scala 1:100
Pianta piani superiori, scala 1:100
Pianta terrazze, scala 1:100
I.E., cat. 283, prot. 6836/1913 Oggetto: consolidamento gallerie di San Saba
Documento di consolidamento delle Gallerie di San Saba con piloni di fondazione prolungato fino al fondo delle gallerie.
Disegno della pianta di individuazione delle fondazioni rafforzate e quelle no.
I.E., prot. 7122/1913 Oggetto: Lotto I
Documento di richiesta approvazione progetto per riordino e completamento Lotto I quartiere San Saba. Esso comprende il nuovo fabbricato ad uso abitazione popolare il quale migliora l’estetica, completa maggiormente l’area e sostituisca i villini destinati a demolizione. Progetto Q. Pirani e G. Bellucci
Disegni:
Planimetria, pianta 1:1000
Pianta fondazioni, scala 1:100
Pianta sotterranei, scala 1:100
Pianta piano rialzato, scala 1:100
Pianta 1° piano, scala 1:100
Pianta 2° piano, scala 1:100
Pianta terrazza, scala 1:100
Prospetto, scala 1:100
Sezione, scala 1:100
I.E., cat. 256, prot. 2632/1913 Oggetto: villino e una serra in via Federico Zuccari (proprietà fratelli Pozzi)
Documenti:
Verbale per la costruzione di un villino e una serra in via Federico Zuccari. La licenza prevede alcune condizioni: piano terreno elevato munito di vespaio areato; piano sotto la terrazza con controsoffitto; decorazioni architettoniche su tutti i prospetti.
Richiesta licenza
Disegni:
Lotto proprietà fratelli Pozzi:
Pianta fondazioni, scala 1:100
Pianta rez de Chaussée, scala 1:100
Pianta serra, scala 1:100
Pianta primo piano, scala 1:100
110
Pianta terrazze, scala 1:100
Sezione, scala 1:100
Prospetto, scala 1:100
Fianco, scala 1:100
Sezione distribuzione dell’acqua, scala 1:100
Pianta generale per individuazione lotto, scala 1:1000
Pianta d’insieme, scala 1:500
I.E., cat. 248, prot. 1363/1913 Oggetto: Lotti IX e X
Documenti:
Approvazione Lotti IX e X
Sistemazione fognaria
Disegni:
Lotto IX:
Pianta piano rialzato, scala 1:100
Prospetto via Giacomo Della Porta, scala 1:100
Pianta fondazioni, scala 1:100
Pianta sotterranei, scala 1:100
Sezione A-B-C, scala 1:100
Prospetto via Bramante – Bartolomeo Pirelli, scala 1:100
Pianta terrazze, scala 1:100
Pianta piani superiori, scala 1:100
Lotto X:
Fianco via Giacomo Della Porta, scala 1:100
Sezione, scala 1:100
Pianta piani superiori, scala 1:100
Pianta terrazze, scala 1:100
Pianta piano rialzato, scala 1:100
Pianta sotterranei, scala 1:100
Pianta fondazioni, scala 1:100
Sistemazione e collegamenti fognari per i singoli appartamenti
I.E., cat. 285, prot. 7122/1913 Oggetto: Lotto I, fabbricato per abitazioni in sostituzione di due casette pericolanti in via Carlo Maratta a San Saba
Documenti:
Licenza di costruzione
Licenza di costruire un fabbricato per abitazioni in sostituzione di due casette pericolanti in via Carlo Maratta a San Saba a condizione che i semisotterranei non abitabili siano
111
difesi dall’umidità; che si costruisca una zona pavimentata della larghezza di 1,50 m lungo i lati del fabbricato in cortile; che la distribuzione dell’acqua potabile risponda alle norme dell’art, 122 del Reg. d’igiene e che il cornicione sia munito di canale di gronda.”
Richiesta di approvazione
“All’illustrissimo sindaco si Roma. Rimettiamo alla sig.v. illustrissima, perché sia sottoposto all’approvazione dell’On.le Commissione Edilizia, il progetto di completamento e riordino del lotto I a San Saba. Esso comprende un nuovo fabbricato ad uso abitazioni popolari, il quale, oltre che prestarsi ad un migliore sfruttamento dell’area e a completare l’estetica della fronte del quartiere verso porta San Paolo, sostituirà in parte due villini destinati alla demolizione e servirà di rinforzo a quelli che rimangono. Il progetto a firma dell’ing. Pirani e Bellucci è presentato nel doppio esemplare prescritto ed esente dal bollo per la legge sulle case popolari. Con ossequio. Roma 19 novembre 1913.
Disegni:
Planimetria, scala 1:1000
Pianta fondazioni, scala 1:100
Pianta sotterraneo, scala 1:100
Pianta piano rialzato, scala 1:100
Pianta 1° piano, scala 1:100
Pianta 2° piano, scala 1:100
Pianta terrazza, scala 1:100
Prospetto sezione, scala 1:100
Pianta fognatura, scala 1:100
I.E., cat. 313, prot. 2796/1914 Oggetto: Lotto I
Documenti:
Lettera al Comune di Roma
Roma 6 aprile 1914 Denunzio alla S.V. Ill.ma per trasgressione del vigente regolamento edilizio Ing. Costantini Innocenzo […] perché nella sua qualità di ingegnere dell’ICP si è permesso di porre mano alle fondazioni di un fabbricato (Lotto I) del quartiere San Saba senza regolare licenza municipale, al quale l’assistente qui sottoscritto ha oggi contestato formale contravvenzione, redigendo il presente verbale. Raggi Tito.
Lettera all' Ingegner Bellucci e Pirani
Roma 5 maggio 1914 In merito alla contravvenzione dell’8 aprile n° 11 avvertiamo che il direttore dei lavori in luogo sig. Pirani e Bellucci via Nazionale 66, la cui contravvenzione stessa dovrà essere intimata, hanno già provveduto a regolarizzare presso lo Spett. ufficio edilizio le formalità che mancavano all’approvazione del progetto. Con stima in direttore tecnico.
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I.E., cat. 297, prot. 970/1914 Oggetto: Lotto XI
Documento di licenza abitabilità per il Lotto XI, via di Carlo Maratta
I.E., cat. 321, prot. 3757/1914 Oggetto: Lotto IX e X
Documenti:
Approvazione della costruzione dei Lotti IX e X a patto che vengano modificati conferendo una buona resistenza statica. Le modifiche prevedono: aumento spessore dei muri per via della consistenza del terreno e per via delle altezze dei fabbricati; gli spessori sottili sono in prossimità dei muri perimetrali dei piani terreni e dei primi piani dove gli spessori non dovrebbero essere minori di 90 cm. Vengono pertanto restituiti i disegni per poter attuare tali modifiche.
Approvazione
Spedizione dei documenti con le modifiche apportate
I.E., cat. 398, prot. 3891/1916 Oggetto: Lotto III
Documento di richiesta autorizzazione modifiche locale in fabbricato A lotto III per uso ambulatorio medico. 14 dicembre 1916
Disegni:
Pianta con sistemazione ambiente, scala 1:100
Prospetto, scala 1:100
I.E., cat. 465, prot. 873/1920 Oggetto: Lotto XI
Documenti:
Licenza per costruzione fabbricato in lotto XI. 12 maggio 1920
Lettera all’ispettorato edilizio
In risposta alla lettera in data 10 corr. E chiedendo venia per il ritardo, mi pregio di unire le prescritte copie dei disegni del fabbricato sul lotto XI a San Saba, sostituito al progettato asilo d’infanzia cui provvederà invece, per accordi presi, il Comune di Roma. Nell’occasione avvertiamo che qualche piccola variante, ma di semplice dettaglio è stata introdotta in alcuni dei fabbricati ora in costruzione, sarà notevolmente modificata. Non mancheranno per il medesimo di presentare all’approvazione il progetto relativo prima di iniziare la costruzione suddetto. Con i distinti ossequi. Ing. Costantini Cav. Innocenzo
Disegni:
113
Planimetrie sotterranei lotto XI, scala 1:100
Pianta pian terreno ed elevato, scala 1:100
Prospetto fabbricato I, scala 1:100
Pianta fondazioni, scala 1:100
I.E., cat. 490, prot.3090/1920 Oggetto: fabbricato sociale viale Giotto
Documento: domanda per costruzione di un fabbricato sociale in viale Giotto
Disegno:
Società cooperativa romana progetto edilizio:
Pianta d’insieme, scala 1:200
Pianta fondazioni, scala 1:100
Pianta scantinato, scala 1:100
Pianta pianterreno, scala 1:100
Pianta 1° piano, scala 1:100
Pianta 2° piano, scala 1:100
Pianta 3° piano, scala 1:100
Pianta 4° piano, scala 1:100
Sezione AB, scala 1:100
Sezione CD, scala 1:100
Sezione EF, scala 1:100
Servizio sanitario, scala 1:100
Prospetto su viale Giotto, scala 1:100
Prospetto sulla scala, scala 1:100
I.E., cat. 563, prot. 4706/1921 Oggetto: planimetria quartiere San Saba
Documento richiesta piantina d’insieme
disegno della planimetria generale, scala 1:5000
I.E., cat. 644, prot. 14419/1922 Oggetto: casette sorelle Modacchini, via di San Saba
Disegni:
Casette sorelle Modacchini:
Pianta fondazioni e cantine, scala 1:100
Pianta piano rialzato, scala 1:100
Pianta 1° piano, scala 1:100
Sezione, scala 1:100
Prospetto, scala 1:100
I.E., cat. 722, prot. 5383/1924 Oggetto: teatro di posa cinematografica in via F. Zuccari, trasformazione in p
Documenti:
114
Trascrizione della relazione per la presentazione del progetto
Onorevole R. Commissario del comune di Roma, il sottoscritto presenta alla S.V.On. un progetto redatto e firmato dal sign. Ing. Giuseppe Guerra, il quale si occuperà anche della esecuzione dei lavori per la trasformazione in due piccoli appartamenti per abitazione, dei locali adibiti ad uffici e laboratorio ammessi al teatro di posa cinematografica in via F. Zuccari (San Saba), teatro che da oltre due anni non funziona più e che perciò verrà ridotto a capannone per il deposito di altro. Presenta altresì il progetto di una palazzina, che partendo dai detti locali, arriverebbe sul fronte stradale; e riguardo ad essa si permette di far presente a S.V. On. Alcune osservazioni, circa l’allineamento sul marciapiede stradale. Data l’ubicazione e la situazione dell’attuale piccolo fabbricato anzidetto e annesso al capannone, la palazzina non potrebbe essere arretrata, senza rimanere erroneamente sacrificata, al punto da rendersene di nessuna convenienza la costruzione e ciò per la poca profondità 7 m circa tra la linea dei marciapiedi e il punto estremo del fabbricato. D’altra parte la nuova fabbrica si verrebbe a trovare allineata con fabbricati d’angolo fra la via Federico Zuccari e la piazza ove è il giardino, e quindi sembra al sotto, che non solo non ne soffrirebbe, ma ne avvantaggerebbe anche l’estetica del posto. Il sotto pertanto confida che la S.V. On. E la Commissione Edilizia vogliamo approvare il progetto, tanto più che la nuova costruzione, mentre conferirebbe decoro al sito, toglierebbe la brutta visuale dei fabbricati esistenti, soprattutto per la situazione in cui sono venuti a trovarsi dopo la costruzione del nuovo marciapiede in via San Saba. Roma 13 febbraio 1924. Pietro Pozzi
Licenza ampliamento fabbricato fratelli Pozzi con regole per distribuzione di acqua e pozzo nero
Disegni:
Palazzina:
Pianta pianterreno, scala 1:100
Pianta 1° piano, scala 1:100
Pianta 2° piano, scala 1:100
Sezione A-B, scala 1:100
Prospetto principale, scala 1:100
I.E., cat. 768, fasc. 24318, prot. 17653/1924 Oggetto: costruzione villini (fabbricato A e B) e proprietà Mordacchine
Documenti:
Richiesta costruzione villino
Sollecitazione richiesta costruzione villino
Disegni:
Fabbricato A:
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Planimetria generale via San Saba, scala 1:1000
Pianta sotterranei e fondazioni, scala 1:100
Pianta 1° piano, scala 1:100
Pianta 2° piano sezione longitudinale, scala 1:100
Prospetto posteriore, scala 1:100
Prospetto principale, scala 1:100
Fianco, scala 1:100
Fabbricato B:
Pianta scantinato, scala 1:100
Pianta del Rez de Chaussée, scala 1:100
Pianta 1° piano, scala 1:100
Facciata, scala 1:100
Sezione, scala 1:100
Planimetria, scala 1:100
Documenti:
Mordacchine, costruzione casetta economica via di San sabato richiesta di licenza edilizia
Licenza edilizia con attacco acqua e distanziamento da strada 16 m (vani 20 appartamenti 4)
Osservazioni della Sovraintendenza ai monumenti, obbligo di tegole alla romana e colore dell’intonaco con toni scuri
Disegni:
Prospetto principale, scala 1:100
Prospetto posteriore, scala 1:100
Fianco sezione, scala 1:100
Pianta generale, pianta 1:1000
Pianta fondazioni, scala 1:100
Pianta sotterranei, scala 1:100
Pianta piano rialzato, scala 1:100
Pianta 1° piano, scala 1:100
Pianta copertura, scala 1:100
I.E., cat. 739, prot. 12087/1924 Oggetto: proprietà Mordacchine, costruzione casetta economica, via di San Saba
Documenti:
Richiesta di licenza edilizia
Licenza edilizia con attacco acqua e distanziamento da strada 16 m (vani 20 appartamenti 4)
Osservazioni della Sovraintendenza ai monumenti, obbligo di tegole alla romana e colore dell’intonaco con toni scuri
116
Disegni (Ing. Giulio Inverardi):
Prospetto principale, scala 1:100
Prospetto posteriore, scala 1:100
Fianco sezione, scala 1:100
Pianta generale, scala 1:1000
Pianta fondazioni, scala 1:100
Pianta sotterranei, scala 1:100
Pianta piano rialzato, scala 1:100
Pianta 1° piano, scala 1:100
Pianta copertura, scala 1:100
I.E., cat. 734, prot. 9071/1924 Oggetto: proprietà Carlini, nuova costruzione in via di San Saba, quattro villini
Documenti:
Osservazioni della Sovraintendenza ai Monumenti: obbligo di adottare tegole alla romana e colore dell’intonco con toni scuri
Licenza Edilizia: a Carlino Celestini con allaccio d’acqua obbligatorio e costruzione di un pozzo nero, tinta scura edificio con tegole alla romana
Richiesta concessione edilizia
Il sottoscritto, proprietario in condominio di un terreno su viale Aventino, fra le vie San Saba e Aventina, fa domanda per ottenere il permesso di costruire 4 fabbricati simili al progetto che si allega, il quale corrisponde al tipo in pianta lettera C, riservandosi di presentare gli altri 3 progetti per i lotti segnati in pianta con le lettere D-E-F. Tali fabbricati hanno carattere di palazzina e possono dare alloggio a 60 famiglie e lavoro ad altri 100 operai. Tre delle indicate costruzioni precisamente D-E-F sorgerebbero in una piccola zona vincolata dalla Commissione dei Monumenti. Si fa notare che in detta zona furono già eseguiti sei fabbricati nei lotti segnati con la lettera A-B per i quali si fece parimenti domanda all’E.V. con voluta lettera di rinuncia al super valore. Si porta altresì a conoscenza dell’E.V. l’inconveniente del tratto escavato e franato che lambisce il viale Aventino a che in pianta è segnato in nero…
Disegno:
Planimetria generale, scala 1:1000
Pianta del Rez de Chaussée, scala 1:100
Pianta 1° piano, scala 1:100
Pianta 2° piano, scala 1:100
Sezione prospetto, scala 1:100
I.E., cat. 741, prot. 13120/1924 Oggetto: cancellata in via San Saba
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Documento di licenza per erezione cancellata in via San Saba vicino chiesa
Disegni:
Localizzazione lotto
Recinzione:
Prospetto, scala 1:100
Sezione, scala 1:100
I.E., cat. 503, prot. 4128/1920 Oggetto: Gruppo Piazza d’Armi, intervento IRCIS
Disegni dei prospetti di via Settembrini, via Tito Speri, via Giuseppe Ferrari e via Ciro Menotti, scala 1:100
I.E., cat. 918, prot. 4718/1926 Oggetto: Gruppo Villa Lancellotti (Lotto I), per l’IRCIS
Disegni dei prospetti su via Chiana, scala 1:100
I.E., cat. 1042, prot. 6056/1927 Oggetto: Gruppo Villa Lancellotti (Lotto I), per l’IRCIS
Disegni dei prospetti su via Chiana, via Adige e Via Lorio, scala 1:100
I.E., cat. 1082, prot. 13549/1927 Oggetto: Gruppo Villa Lancellotti (Lotto I), per l’IRCIS
Disegni dei prospetti su via Lorio, via Chiana e via Benaco, scala 1:100
I.E., cat. 1042, prot. 6056/1927 Oggetto: Gruppo Villa Lancellotti (Lotto I), per l’IRCIS
Disegni:
Piante via Chiana, scala 1:100
Prospetti via Chiana, scala 1:100
I.E., prot. 400/1912 Oggetto: Interventi ICP, Gruppo Testaccio, Lotto XXXII
Disegni:
Prospetto sul lungotevere Testaccio
SERVIZIO STRADE SERVIZIO STRADE, b71, g3 Oggetto: sistemazioni stradali
Sezione stradale
Pianta di una porzione del quartiere
Sezione rampe di accesso
Sistemazione piazza
Sezione trasversale
Disegni e opere d’arte (fognatura)
Sezione profili
TITOLARIO
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TITOLO 54, prot. 81154/1908 Oggetto: documenti finanziari e foto
Documenti:
Relativi al mutuo fatto all’ICP della cifra di 3.000.000 di Lire
Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, 1908
Bilancio preventivo con entrate (affitti e vendite) ed uscite
Foto delle costruzioni dell’ICP tra cui una di San Saba
TITOLO 54 prot. 17593/1915 Oggetto: delibera consiliare relativa agli edifici scolastici
Richiesta di restituzione della deliberazione consigliare munita di visto poiché giacenti da troppo tempo presso la prefettura
Partecipazione e ratifica di deliberazione presa dalla giunta per modificazione per la richiesta di mutuo per la costruzione di edifici scolastici urbani. A senso e per gli effetti dell’art. 136 della legge comunale e provinciale, si sottopone alla ratifica dell’onorevole consiglio comunale la seguente deliberazione presa dalla giunta ad urgenza, nella seduta del 26 agosto 1914. Deliberazione n° 120 su proposta dell’On. Assessore Galassi la giunta, assumendo per l’urgenza e per l’attuale silenzio del consiglio comunale le facoltà di cui l’art. 136 della legge comunale e provinciale prende atto che la contrattazione del mutuo agli effetti della legge 15 luglio 1911 n° 755 per la costruzione dei seguenti edifici scolastici: 1) quartiere Testaccio, Lire 790.000; 2) via Labicana, Lire 82.000 ; 3) quartiere San Saba, Lire 263.000; 4) alla Caffarella, Lire 71.692,25; 5) ex convento San Pantaleo, Lire 260.000; totale 1.466.692,25 di cui alla deliberazione del R. commissario n° 26 del 14 gennaio 1914 ratificata dal consiglio comunale con la deliberazione 244 del 27 luglio 1914, deve essere limitato alla somma occorrente per la costruzione dei primi 4 edifici e cioè Lire 1.206.692,25 essendosi stabilito di rinunziare alla riduzione ad uso scolastico dei locali dell’ex convento San Pantaleo in via della Cuccagna, i quali a giudizio dell’ufficio provinciale scolastico e sanitario, non corrispondono troppo alle speciali esigenze igieniche di una pubblica scuola. L’ufficio V studierà un nuovo progetto e una nuova ubicazione per dotare di un edificio scolastico quelle zone della città. TITOLO 54, prot. 70087/1919 Oggetto: rete stradale
Documento di concessione gratuita aree fabbricabili ed esecuzione della rete stradale con il relativo impianto dei servizi pubblici (gratis in previsione della crisi e alti costi).
TITOLO 27, DIREZIONE B 217, fasc. 5/1920 Oggetto: edificio scolastico
Documento approvazione costruzione nuovo edificio scolastico nel quartiere
DIVISIONE III
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DIVISIONE III (RIPARTIZIONE V), cat. 331, fasc. 30, prot. 1908/1913 Oggetto: Convenzione, planimetrie del quartiere, Lotti VI e VIII
Convenzione 1908 relativa alla garanzia del prestito di 3 Milioni di Lire fra ICP e Municipio
Planimetrie quartiere Testaccio
Planimetrie quartiere San Saba:
Lotto VIII fabbricato A:
Piante, scala 1:100
Prospetti, scala 1:100
Sezione, scala 1:100
Lotto VI:
Piante, scala 1:100
Prospetti, scala 1:100
Sezione, scala 1:100
Documenti:
Regio decreto che approva il regolamento per l’esecuzione della legge 6 aprile 1908 n°116 relativa ai provvedimenti per Roma
DIVISIONE III, TITOLO 9, cat. 168, fasc. 3 Oggetto: schizzi Lotto II
Disegni:
Schizzi a mano del prospetto della scuola incompleti
RIPARTIZIONE V, busta 71, fascicolo 3 Oggetto: rete stradale
Documenti:
1914, verbale collaudo provvisorio e presa in consegna delle strade del quartiere San Saba per l’ICP.
1915, collaudo strade
Capitolato Particolare di appalto per lavori di fognatura e stradali con calcoli
Disegni:
Piazza Lorenzo Bernini e sezioni stradali. Pirani, Bellucci.
Fascicolo: progetto per la nuova strada di accesso da Porta S. Paolo a San Saba:
Relazione
Planimetria, scala 1:1000
Profilo longitudinale, scala 1:100
Sezioni trasversali, scala 1:100
Disegni delle opere d’arte
Computo metrico
120
Stima dei lavori
RIPARTIZIONE V, busta 48, fasc. 1 Oggetto: sistemazione piazza e strade
Fascicolo: progetto per la sistemazione della piazza e delle strade del quartiere San Saba:
Relazione
Planimetrie, profili e sezioni
Stima dei lavori
Computo metrico
Pianta Lotto XI, scala 1:100
Prospetto e sezione, scala 1:100
PIANO REGOLATORE PIANO REGOLATORE, busta 124, fasc. 128/1884 Oggetto: atto di vendita
Documento di atto di vendita notarile del terreno di 31463 mq, appartenente al marchese Francesco Serlupi, al comune di Roma con valutazione terreni e piantagioni per una vendita pari a 3000 Lire.
PIANO REGOLATORE busta 125 fasc. 37/1886 Oggetto: rete stradale
Documento di espropriazione dell’area destinata alla costruzione di via Porta San Paolo con calcoli delle aree espropriate e disegni planimetrici stilizzati delle aree con sezioni stradali.
PIANO REGOLATORE, pos. 7, busta 69, fasc. 100c, prot. 1912-1919 Oggetto: planimetria generale del quartiere
Planimetria quartiere San Saba 1:1000 con la divisione degli appartamenti per lotto
Invito alla sistemazione delle strade del quartiere e prolungamento di via Giacomo Della Porta
COMMISSIONE ARCHEOLOGICA COMMISSIONE ARCHEOLOGICA busta 35 fascicolo 749/1911 Oggetto: permesso di sopraelevazione e di varianti, Lotti IV e VII
Documenti:
Commissione Archeologica: permesso di sopraelevazione casette massimo di 2 piani in via San Saba e viale Aventino in prossimità della chiesa. Ing. Filippo Galassi, 1911
La legge sul piano regolatore presume che nelle aree destinate a villini, com’è quella del Giovenale, si può costruire solo per ¼ della superficie totale… Zona di rispetto di almeno 19 m tutto intorno alla chiesa di San
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Saba e agli edifici monastici per la legge sull’antichità e belle arti. Si intende che i ¾ dell’area non costruita debbasi dedicare a giardini e piante. 1911
Approvazione delle varianti nei Lotti IV e VII riguardo lo spostamento di alcune casette e l’aggiunta di un piano trasformando l’edificio da 3 a 4 piani.
Commissione Archeologica respinge il progetto edilizio in proprietà di Giovenale in Via di Porta San Paolo. Poiché ci si allontana dalle disposizioni del PRG e il nuovo quartiere si troverebbe in contatto con la Passeggiata Archeologica. 1910
COMMISSIONE ARCHEOLOGICA busta 40 fascicolo 29/1923 Oggetto: Ispezioni archeologiche
Documenti sulle Ispezioni archeologiche in tutta Roma
Disegni:
Planimetria Quartiere Parioli, scala 1:5000
Planimetria quartiere Nomentano – Portonaccio, scala 1:5000
Planimetria quartiere popolare, scala 1:5000
Planimetria quartiere popolare Appio, scala 1:5000
Planimetria quartiere Salario, scala 1:5000
Planimetria quartiere San Saba, scala 1:5000
DIREZIONE V TITOLO 32 busta 103 fasc. 14 prot. 1911 Oggetto: Scuola per fanciulli anormali
Ringraziamento per l’attenzione e la costruzione della scuola per fanciulli anormali in data 1911
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