NOVEMBRE - DICEMBRE 2009
REPORTAGE Pamplona: Violinisti nell’arena in nome di Sarasate
EURO 5,50
- POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE -70% ROMA/2008
GRANDI STRUMENTI La viola M. CAPICCHIONI, Rimini 1959 modello Tertis BAROCCO D. GALLI e il Trattenimento Musicale sopra il Violoncello a solo PASSI D’ORCHESTRA R. Strauss: Don Juan COLPI D’ARCO DA MAESTRO GIUSEPPE ETTORRE: «L’infinito minimale»
Vadim
REPIN
La mia ricerca infinita
VINCI la Partitura autografata de
ACCADEMIA ITALIANA DEGLI ARCHI
di
Il canto di Atropo
SILVIA COLASANTI scritto per MASSIMO QUARTA
SOMMARIO
24 24
18
10
Attualità
17
Appuntamenti
18
Prima assoluta QUANDO IL VIOLINO
SCENDE NEGLI INFERI
di Silvia Mancini e Luca Lucibello
21
Archi e Vinci UN NUOVO AFFASCINANTE CONCERTO PER VIOLINO E ORCHESTRA
22
Recensioni concerti di Luigi Cioffi, Marida Rizzuti
Kronberg Academy
24
Eventi KRONBERG CELLO FESTIVAL: VIOLONCELLI VERSO NUOVE VIE di Annette Wittkopf e Dorothee Hoffmann
Kaskkara/ DG
26
26
In copertina VADIM REPIN: LA
MIA RICERCA INFINITA
di Luca Lucibello
34
Reportage PAMPLONA: VIOLINISTI NOME DI SARASATE
NELL ’ARENA IN
di Silvia Mancini
37
Barocco DOMENICO GALLI E IL TRATTENIMENTO MUSICALE SOPRA IL VIOLONCELLO A SOLO di Gioele Gusberti
Larrion & Pimoulier
34 34
44
Tournée GLIARCHIENSEMBLE IN CINA: NELLA TERRA DEL DRAGO di Fabio Catalano ARCHI zine 5 maga
SOMMARIO 48
37
MODELLO TERTIS E LA SUA DIFFUSIONE IN ITALIA
di Marcello Villa
52
Grandi Strumenti VIOLA MARINO CAPICCHIONI MODELLO TERTIS, RIMINI 1959 “ PARIS - FRANCESE” di Marcello Villa
56
44
Liuteria LA VIOLA
Passi Orchestrali ARCHI IN FORMA R. STRAUSS: DON JUAN di Marco Fiorini
59
Recensioni accessori di Bruno Terranova
60
Recensioni libri e spartiti di Pamela Gargiuto, Simone Genuini, Gianluca Giganti, Silvia Mancini, Giovanni Pandolfo
48
66
Recensioni dischi di Elide Bergamaschi, Luigi Cioffi, Daniela Macchione, Massimo Primignani
© Edition Peters
56
Marcello Villa
52
70
Archi in Concerto
74
Corsi e Masterclass
75
Concorsi
76
Audizioni e Concorsi per Orchestra
79
Accademia Italiana degli Archi: Convenzioni
80
Compravendita strumenti e accessori
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Colpi d’Arco da Maestro «L’ INFINITO MINIMALE» di Giuseppe Ettorre ARCHI zine 7 maga
ARCHI magazine
Bimestrale di cultura e informazione per strumentisti ad arco
N. 20 Anno IV Novembre - Dicembre 2009 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale -70% Roma/2008 Registrazione: Tribunale di Roma n. 262 del 27 giugno 2006 ISSN 1971 - 2022
Editore Accademia Italiana degli Archi Direttore responsabile Manuela Manca
Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
Coordinatore artistico Silvia Mancini Direttore editoriale Luca Lucibello Hanno collaborato Elide Bergamaschi, Cornelia Burci-Haldenwang, Fabio Catalano, Luigi Cioffi, Giuseppe Ettorre, Marco Fiorini, Pamela Gargiuto, Simone Genuini, Gianluca Giganti, Tommaso Giovannuzzi, Gioele Gusberti, Dorothee Hoffmann, Daniela Macchione, Giovanni Pandolfo, Massimo Primignani, Marida Rizzuti, Grazia Rondini, Bruno Terranova, Marcello Villa, Annette Wittkopf Progetto grafico e impaginazione Accademia Italiana degli Archi In copertina: Vadim Repin. Foto: © Kasskara / DG Sede legale, Direzione, Redazione, e Pubblicità Via Eschilo, 231 - 00124 Roma Tel +39 06 89015753 - Fax +39 06 96708622 email: archimagazine@accademia-archi.it www.accademia-archi.it Stampa Stabilimenti Tipografici Carlo Colombo - Roma L’editore è a disposizione degli aventi diritto per i crediti fotografici di professionisti o agenzie che non ha potuto contattare. Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo mensile è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. Il materiale pervenuto alla redazione non viene restituito. Tutti i diritti riservati. Vietata la riproduzione, anche parziale, senza autorizzazione. SOCIO ORDINARIO ANNUALE: (6 numeri di ARCHI Magazine) Italia €24 - Europa €39 - Resto del mondo €49; BIENNALE: (12 numeri di ARCHI Magazine) Italia €42. SOCIO SOSTENITORE ANNUALE: (6 numeri di ARCHI Magazine e pubblicazione del nome sulla rivista) Italia € 45 - Europa € 59 - Resto del mondo € 69 PERSONE GIURIDICHE E BIBLIOTECHE ANNUALE: (6 numeri di ARCHI Magazine) Italia €39 - Europa €54 - Resto del mondo €64; BIENNALE: (12 numeri di ARCHI Magazine) Italia €72. Pagamenti: Versamento su CCP, Bonifico o Assegno non trasf. ARCHI Magazine: Un numero Italia €5,50 - Estero €9,00 Arretrati: prezzo copia + spese di spedizione €3 SOCI SOSTENITORI: Giovanni Accornero, Maurizio Aiello, Giuseppe Alessio, Davide Alogna, Antiqua Marca Firmana, Associazione Diva Bellini, Juri Atzeni, Massimo Bacci, Davide Besana, Bruno Boano, Andrea Bologna, Paolo Bonomini, Umberto Camerlengo, Bianca Campagnano, Cecilia Cartoceti, Giovanni Luca Cascio Rizzo, Stefania Cassano, Giovanni Corazzol, Luis Clemente, Antonio Dall’Olio, Vincenzo De Novellis, Giampiera Di Vico, Michèle Fabry, Simona Foglietta, Fabrizio Fontana, Matteo Freno, Davide Galaverna, Pietro Giordano, Ugo Gorla, Patrizia La Rosa, Gianluca La Villa, Chiara Lombardi, Giuditta Longo, Alessandro Mazzacane, Vincenzo Miglionico, Alessandro Oliva, Piero Parona, Luca Pasquetto, Francesco Pilia, Riccardo Pini, Maurizio Pullano, Sandro Quarta, Fabrizio Ragazzi, Daniele Rametta, Cinzia Romano, Francesco Sabato, Miriam Sadun, Alberto Salin, Giuseppe Sarcuni, Francesco Scomparin, Scrollavezza e Zanrè Snc, Maurizio Silvestrini, Emilio Slaviero, Leonardo Spinedi, Elena Tarassova, Debora Tedeschi, Marco Tonini, Guido Torciani, Marco Traverso
EDITORIALE di Luca Lucibello Per quanto faticoso, il lavoro ad ARCHI magazine porta molte gratificazioni, alcune delle quali del tutto inaspettate. Come l’invito di Vadim Repin a colazione lo scorso maggio a Bruxelles durante le finali del Queen Elisabeth (e già essere lì era un’incredibile emozione). Appuntamento all’Executive Lounge al 24° piano dell’Hilton Hotel con uno dei maggiori violinisti di oggi... In jeans e con gli occhiali, l’aspetto da “tigre siberiana” che ha sul palco viene meno, rimpiazzato da una figura mite e sorridente. Da tale piacevolissimo incontro è venuta fuori l’intervista che riportiamo in queste pagine. Conosciamo poi Silvia Colasanti, compositrice tra le più interessanti e prolifiche di oggi. A novembre presenta a Milano “Il canto di Atropo” per violino e orchestra, dedicato alla memoria del suo insegnante di pianoforte e scritto per Massimo Quarta. Un Concerto dalle tinte scure e spettrali che restituisce «in maniera straordinaria l’idea di morte e inesorabilità», secondo le parole dello stesso violinista. Parliamo di liuteria con Marcello Villa, già autore in passato di alcuni articoli per ARCHI magazine, che qui descrive la viola modello Tertis e la sua diffusione nel nostro Paese: la rivoluzionaria forma introdotta dal grande violista inglese per migliorare l’acustica dello strumento è stata adottata e promossa in Italia da Marino Capicchioni e scelta con entusiasmo da molti musicisti. Fabio Catalano, violino de GliArchiEnsemble, racconta la tournée estiva in Cina della briosa formazione palermitana, che nonostante un caldo torrido («persino noi siciliani abbiamo faticato ad abituarci!») e una tempesta tropicale, è rimasta affascinata dalle sale da concerto all’avanguardia e colpita dalla fervida accoglienza ricevuta. Con un salto indietro nel tempo di 350 anni, visitiamo infine la corte di Francesco II d’Este, Duca di Modena e Reggio e mecenate illuminato. Al suo servizio troviamo Domenico Galli, eccellente intarsiatore, decoratore e liutaio nonché abile compositore e violoncellista. Gioele Gusberti traccia per noi un ritratto di questo singolare artista. All’augurio di una buona lettura, la Redazione aggiunge anche quello di Buone Feste. Un arrivederci, allora, al prossimo anno! ARCHI zine 9 maga
DI
TORINO:
DIECI BORSE DI STUDIO PER
GIOVANI STRUMENTISTI AD ARCO L’Orchestra Filarmonica di Torino, la Fondazione CRT e la Fondazione Goria hanno attivato un progetto denominato Borse di Studio per Archi - Master dei Talenti della Società Civile, orientato a promuovere e sviluppare le abilità e le competenze professionali dei giovani talenti musicali attraverso iniziative di formazione e a creare opportunità di occupazione dei musicisti. Sono destinatari del bando i diplomati italiani o stranieri di età non superiore ai 27 anni che abbiano conseguito il diploma in violino, viola, violoncello e contrabbasso presso i Conservatori e gli Istituti Musicali Pareggiati del Piemonte e della Valle d’Aosta. Tramite audizione –che si terrà tra il 19 e il 22 dicembre 2009– verranno selezionati 5 violinisti, 2 violisti, 2 violoncellisti e 1 contrabbassista che riceveranno ciascuno una borsa di studio di 10.000 euro suddivisi in 10 mensilità. I borsisti verranno inseriti nelle attività dell’Orchestra Filarmonica di Torino per il periodo gennaio–dicembre 2010. Le richieste dovranno essere spedite entro il 30 novembre 2009. Per informazioni: www.oft.it
Edoardo Piva
RISULTATI SELEZIONI ORCHESTRA
PER
RIMANDATA COLONIA
LA MOSTRA SU
STRADIVARI
A
PARMA- Fondazione A. Toscanini Unica idonea alle audizioni del 22 e 23 giugno per Primo Violino con obbligo della fila è stata Viktoria Borissova.
La mostra “Stradivari – Mythos und Musik” in programma per marzo 2010 al Wallraf-Richartz-Museum di Colonia è stata sospesa. Un portavoce del museo ha indicato la crisi economica mondiale e la scarsa vendita di biglietti come cause della sofferta decisione. Gli organizzatori sperano di poter riCOMO – Orchestra 1813 programmare l’evento, che prevede l’esposizione di oltre 50 Sono risultati idonei alle audizioni di strumenti di Stradivari e concerti con noti solisti, nel 2011.
settembre e ottobre: Spalla dei Violoncelli: 1) Vito Alessio Pianelli, 2) Fabio Mureddu, 3) Alexander Zyumbrovskiy. Violoncelli di fila: 1) Sara Anne Spirito, 2) Alejandro Mariangel Pradenas, 3) Marco Ariani, 4) Giulio Cazzani. Spalla dei Violini primi: 1) Rita Mascagna e Sara Sternieri (pari merito). Segnalata: Antoaneta Daniela Arpasanu. Violini di fila: 1) Elitza Demirova, 2) Federico Pivato, 3) Lucia Giannotti, 4) Lorenzo Brufatto, 5) Livio Troiano, 6) Francesca Palmisano, 7) Francesco Minore, 8) Vincent Soler, 9) Giacomo Bianchi, 10) Matteo Giacosa, 11) Antonio Lubiani, 12) Francesco Iorio.
10 ARCHI
maga
zine
Nell’ambito del 53° Festival Internazionale di Musica Contemporanea di Venezia, l’Orchestra J. Futura ha eseguito un lavoro alquanto insolito: “Emergency Survival Guide” per automobile e orchestra, del 31enne russo Dmitri Kourliandski. Una Porsche Carrera del 1972 ha interagito nel concerto con tutte le sue parti: motore, clacson, tergicristalli, luci, pedali, portiere, volante, ruote.
Biennale Musica
ATTUALITÀ
ORCHESTRA FILARMONICA
ATTUALITÀ
MONDOMUSICA
SI RICONFERMA LA MAGGIORE FIERA
INTERNAZIONALE DELLA LIUTERIA Nonostante la crisi internazionale, Mondomusica continua la sua crescita registrando un nuovo record di visitatori ed espositori, grazie anche al Concorso Triennale di Liuteria che ha attirato molti liutai ed addetti ai lavori
Foto: CremonaFiere
Con 254 espositori –il 6% in più della scorsa edizione- provenienti da 23 Paesi, la 22a edizione di Cremona Mondomusica si è conclusa il 4 ottobre registrando un trend positivo anche per il numero di visitatori, che quest’anno ha superato le 11.100 presenze, con un incremento dell’11% rispetto al 2008. Complice del successo è stata anche la concomitanza con il 12° Concorso Triennale Internazionale di Liuteria “A. Stradivari”, che ha attratto nella città lombarda liutai ed appassionati da tutto il mondo. Se la crisi ha colpito altre fiere musicali come il Musicora di Parigi, che negli ultimi anni ha ridotto gli spazi espositivi e per il quale si parla di possibile chiusura, Mondomusica, grazie a politiche lungimiranti di crescita, continua a consolidarsi e affermarsi come la manifestazione per eccellenza per quanto riguarda la liuteria e gli strumenti d’artigianato. «Mondomusica è un laboratorio vivo, pulsante, che dimostra quanto l’eccellenza del settore sia in grado di fare per combattere la crisi –ha dichiarato Antonio Piva, presidente di CremonaFiere. Il Salone si è confermato l’appuntamento numero uno al mondo per il settore e ha battuto qualsiasi precedente record di presenza, soprattutto dal punto di vista dei visitatori stranieri, in netto aumento. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo promosso Mondomusica sui principali mercati internazionali cercando di attirare a Cremona gli operatori professionali più qualificati da ogni angolo del mondo, e l’edizione 2009 ha portato i frutti di questa intensa attività promozionale». La prossima edizione sarà dal 1 al 3 ottobre 2010. ARCHI zine 11 maga
ATTUALITÀ
NOTIZIE
IN BREVE
AL TEATRO CARLO FELICE UNA STATUA DI PAGANINI
Il 12 settembre al Teatro Carlo Felice di Genova è stata inaugurata la scultura “Paganini” di Carlo Mo (1985) con un’installazione sonora a cura di Casa Paganini – InfoMus, Dist, Università degli Studi di Genova e Polo del Mediterraneo per le Arti.
FRANCESCONI A MILANO
Il 22 ottobre Garth Knox, viola, e Alfonso Alberti, live electronics, hanno dato la prima esecuzione italiana di “Animus II” di Luca Francesconi nell’ambito del 18° Festival Milano Musica.
IL CONCORSO CASELLA SI RIVOLGE AGLI ARCHI
Cambia il Concorso Internazionale di Composizione “A. Casella” Accademia promosso dall’A Chigiana: al posto di una composizione per grande orchestra quest’anno è richiesto un lavoro per trio con pianoforte (vl, vc, pf) o per quartetto d’archi.
ASSEGNATO IL 1° PREMIO “GIOCONDA DE VITO”
Nell’ambito della rassegna "Crescendo", il sindaco di Martina Franca (TA) Franco Palazzo ha consegnato il Premio "Gioconda De Vito". Il riconoscimento, in questa sua prima edizione, è stato assegnato a Corrado Roselli, docente di violino presso il Conservatorio di Bari e autore di una monografia sulla famosa violinista pugliese.
12 ARCHI
maga
zine
UN
NUOVO FONDO MUSICALE VIOLINISTICO
PER L’U NIVERSITÀ DI
FERRARA
Il 30 ottobre presso Palazzo Tassoni a Ferrara, il prof. Paolo Fabbri, ordinario di Storia della Musica all’Università della città, e il prof. Alberto Cantù, docente di Storia della Musica al Conservatorio Verdi di Como, hanno presentato una collezione di partiture virtuosistiche per violino firmate da Paganini, Ernst, Hubay, Slavik e Vecsey. La preziosa raccolta è stata donata all’Università di Ferrara dal prof. Gianluca La Villa, docente della Facoltà di Giurisprudenza, in occasione della conclusione della sua attività di insegnamento. La presentazione è stata seguita da un concerto della giovane violinista bolognese Laura Marzadori; per concludere, alcuni allievi del Conservatorio di Ferrara e il liutaio Gabriele Carletti hanno presentato al pubblico un rarissimo violoncello Gabrielli del 1762 e un violino Girolamo Benozzati. Grazia Rondini
I 1.000 SCALA
CONCERTI DELLA
FILARMONICA
DELLA
Con un mese di anticipo rispetto alla Prima scaligera, il 7 novembre si inaugura la stagione concertistica 20092010 della Filarmonica della Scala, la cui attività giunge così al suo millesimo concerto. La prossima stagione della Filarmonica vedrà tre importanti debutti: Antonio Pappano, Christian Eschenbach e Esa-Pekka Salonen. Il cartellone, in gran parte incentrato sul repertorio francese, presenta anche altri due nuovi ospiti: i violinisti Renaud Capuçon (nella foto) e Guy Braunstein. Il violinista francese sarà impegnato il 15 febbraio nel Concerto di Dutilleux insieme a Myung-Whun Chung. Il 14 maggio ascolteremo Braunstein, nominato nel 2000 Konzertmeister dei Berliner Philharmoniker da Claudio Abbado, che eseguirà il Concerto di Brahms diretto da Daniel Barenboim. Tommaso Giovannuzzi
ATTUALITÀ
SUCCESSO
PER
“IL
CONCERTO ” AL
Ampi consensi al Festival Internazionale del Film di Roma ha riscosso la pellicola fuori concorso “Il concerto” di Radu Mihaileanu, regista che raggiunse il successo nel 1998 con “Train de vie”. La trama del film racconta di Andrei Filipov (Aleksei Guskov), un celebre direttore d’orchestra del Bolshoi di Mosca che viene allontanato durante il periodo co-
FESTIVAL
DEL
CINEMA
DI
ROMA
munista per aver rifiutato di licenziare musicisti ebrei. Dopo 30 anni, Andrei lavora ancora nel celebre teatro ma come addetto alle pulizie. Casualmente, nell’ufficio del direttore, legge un fax inviato dal teatro Chatelet di Parigi che invita l’Orchestra del Bolshoi per un concerto in Francia. Decide così di ricomporre la sua vecchia compagine di musicisti (che oggi fanno i mestieri più disparati) e di sostituirla a quella ufficiale. Un progetto che lo porterà a fare i conti con la sua ossessione artistica e con il suo passato. L’attrice francese Mélanie Laurent nel film indossa i panni di una talentuosa violinista che si esibirà con Filipov a Parigi nel Concerto di Cajkovskij. La critica cinematografica Eleonora Saracino ha commentato: «Le note di Cajkovkij rimbalzano in ogni inquadratura, si fanno tessuto narrativo sul quale Mihaileanu, con ampie pennellate emotive, realizza un film davvero intenso grazie anche all’intepretazione di un cast in stato di grazia». Il film è di prossima uscita in Italia.
I RISULTATI ITALIA
DEI
CONCORSI
IN
Fondazione Stradivari
CREMONA - 12° CONCORSO TRIENNALE INTERNAZIONALE DEGLI STRUMENTI AD ARCO “ANTONIO STRADIVARI”
Silvio Levaggi, vincitore del Primo Premio nella sezione Violoncello
I liutai Marko Pennanen (Finlandia), Antoine Cauche (Francia) e Silvio Levaggi (Italia) si sono aggiudicati il Primo Premio rispettivamente nelle sezioni Violino, Viola e Violoncello. Non è stata assegnata invece la medaglia
d’oro per il Contrabbasso. A contendersi i titoli sono stati ben 336 costruttori provenienti da 35 Paesi, giudicati da una giuria presieduta da Paolo Salvelli e composta dai liutai Frédéric Becker, Christopher Germain, David Rattray, Giorgio Scolari e Jan Baptista Spidlen, e dai musicisti Giovanni Gnocchi, Bin Huang, Natalia Lomeiko, Vladimir Mendelssohn e Nabil Shehata. Sul prossimo numero di Archi magazine verrà pubblicato un ampio reportage sul concorso. GORIZIA - 28° CONCORSO INTERNAZIONALE DI VIOLINO “PREMIO RODOLFO LIPIZER”
La giuria della 28a edizione del Premio Lipizer, presieduta dal compositore Guido Baggiani e composta da Alexandre Dubach, Ilja Grubert, Vesselin Paraschkevov, Margit Spirk, Almita Vamos e Jean Pierre Wallez, ha deciso di non assegnare il Primo Premio. Al secondo posto si è classificata la finlandese Sini-Maria Simonen, seguita dal francese Thomas Lefort (terzo), dalla coreana Su Jin Lim (quarta), dalla tedesca Martha Cohen (quinta) e dai russi Ilya Gaysin e Eugenia Ryabinina (sesti ex-aequo).
ATTUALITÀ
I RISULTATI
DEI
CONCORSI INTERNAZIONALI
Dan Hannen
7. INTERNATIONALER VIOLIN-W WETTBEWERB “J. JOACHIM” (HANNOVER, GERMANIA)
Il sedicenne giapponese Fumiaki Miura è il vincitore del Concorso “J. Jo a c h i m ” 2009. PartiFumiaki Miura si è aggiudicato il ricco Primo Premio del Concorso di colarmente Hannover ricco il “bottino”: oltre a ricevere €50.000 (più €5.000 per il Premio della critica), a Miura sono stati offerti numerosi concerti con orchestre ed ensemble, un servizio fotografico, la registrazione per la Naxos di un cd distribuito in tutto il mondo, la progettazione di un sito internet personale e un violino di Giovanni Battista Guadagnini (Parma, ca 1765) in prestito per tre anni dalla Fon-
ALL ’ESTERO
dazione Fritz Behrens. La tedesca di origini coreane Clara-Jumi Kang si è classificata seconda, aggiudicandosi un premio di €30.000, mentre la coreana Yura Lee è arrivata terza (€20.000). La giuria era composta da Maurice Hasson (Francia-Venezuela), Ulf Hoelscher (Germania), Richard Jakoby (Germania), Lewis Kaplan (Stati Uniti), Nam Yun Kim (Corea del Sud), Silvia Marcovici (Romania), Itzhak Rashkovsky (Russia-Israele), Marco Rizzi (Italia), Cornelia Schmid (Germania), Takashi Shimizu (Giappone), Josef Suk (Repubblica Ceca), Krzysztof Wegrzyn (Polonia). 58. ARD-M MUSIKWETTBEWERB (MONACO DI BAVIERA, GERMANIA)
L’ARD di Monaco era dedicato quest’anno al violino, al canto, all’arpa e al contrabbasso. Nella sezione Violino, il Primo Premio è stato per Hyeyoon Park (Corea del Sud; 17 anni), il se-
ATTUALITÀ condo per il giapponese Kei Shirai (26 anni; vincitore anche del Premio del pubblico) e il terzo per l’americana Lily Francis (26 Hyeyoon Park, vincitrice del Primo Premio nella sezione anni). La giuria Violino dell’ARD era presieduta da Harald Eggebrecht (Germania) e formata da Ariadne Daskalakis (Grecia), Mauricio Fuks (Canada), Ida Haendel (Gran Bretagna), Erez Ofer (Israele), Natalia Prischepenko (Russia), Peter Rosenberg (Germania) e Ingolf Turban (Germania). Nella sezione Contrabbasso, il lettone Gunars Upatnieks (26 anni) ha vinto il Primo Premio e quello del pubblico, precedendo il bielorusso Stanislau Anishchanka (26 anni) e, terzi a pari merito, il francese Olivier Thiery (26 anni) e l'ucraino Ivan Zavgorodniy (25 anni). A giudi-
carli, la giuria presieduta da Reinhart von Gutzeit (Germania) e composta da Heinrich Braun (Germania), Miloslav Gajdos (Rep. Ceca), Yasunori Kawahara (Giappone), Esko Laine (Finlandia), Thomas Martin (Inghilterra) e Gunars Upatnieks, Primo l’italiano Roberto Premio nella sezione Contrabbasso dell’ARD di Ronza. CONCORSO INTERNAZIONALE DI VIOLINO "GEORGE ENESCU" (BUCAREST, ROMANIA)
Lo scorso 6 settembre si è concluso il Concorso "George Enescu". La sezione Violino è stata vinta da Jaroslaw Nadrzycki (Polonia), che si è aggiudicato anche il Premio speciale per la migliore interpretazione di una Sonata di Enescu. Secondo posto per Shin A-Rah (Corea del Sud) e terzo per Palitsyna Nadezda (Russia).
APPUNTAMENTI
STEFANO MONTANARI RISCOPRE VIVALDI
Il 17 novembre il Quartetto Prometeo torna ospite della Società del Quartetto di Milano con una prima esecuzione italiana. Già protagonista della prima degli Esercizi di tre stili, il Prometeo presenterà un nuovo lavoro di Salvatore Sciarrino (nella foto). Si tratta del Quartetto per archi n.8, commissionato da varie istituzioni (Società del Quartetto di Milano, Aldeburgh Festival, Ultima Festival Oslo e MaerzMusik Berlin) al fine di rinnovare e sviluppare il repertorio della formazione cameristica per eccellenza. Da sempre interessato all’esecuzione del repertorio contemporaneo, il Quartetto Prometeo, formatosi a Fiesole nel 1993, è stato spesso protagonista di prime assolute (Stefano Gervasoni, Jacques Lenot, Ivan Fedele). Tommaso Giovannuzzi
Insieme agli Archi dell’Orchestra Filarmonica di Torino il violinista e direttore Stefano Montanari (nella foto) eseguirà il 24 novembre al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino il Concerto in Si bemolle Maggiore per violino e orchestra RV369 di Antonio Vivaldi, un lavoro pressoché sconosciuto al pubblico, il cui autografo è presente presso il Fondo Foà. La riscoperta di questo Concerto fa emergere un Vivaldi estremamente fantasioso, che utilizza la forma del Concerto solistico come se si trattasse di una grande Sinfonia d’Opera, in cui confluiscono tutti gli elementi espressivi in un unico grande affresco pittorico.
A BERGAMO
TORNA IL
FESTIVAL
Dan Codazzi
IL QUARTETTO PROMETEO PRESENTA L’OTTAVO QUARTETTO DI SCIARRINO
VIOLONCELLISTICO
“ALFREDO PIATTI”
Ass.ne Alfredo Piatti
Al via la IV edizione del festival intitolato ad Alfredo Piatti e incentrato sulle composizioni e sullo strumento del violoncellista bergamasco. Con cadenza settimanale, ogni domenica di novembre la musica virtuosistica di Piatti sarà il punto costante di partenza per esplorare il repertorio violoncellistico di tutti i tempi, dai capisaldi a pagine ancora fresche d’inchiostro. Inaugurerà il ciclo dei cinque appuntamenti Giovanni Sollima (nella foto insieme a Monika Leskovar nel 2007) con una selezione del suo Natural Songbook e la Sonata per arpeggione di Schubert. Proseguirà il Trio Guarino con il Trio op.87 di Brahms ed una carrellata su “La canzone americana a Broadway e al cinema”; gli 8celli di Torino con brani di Grützmacher e Popper, anch’essi celebri violoncellisti dell’epoca di Piatti, e alcune trascrizioni di colonne sonore; il Duo Pepicelli con omaggi a Mendelssohn, Schumann e Chopin, nati duecento (o quasi) anni fa. Chiuderà il festival il Duo Helmerson-Martin con un programma per violino e violoncello di raro ascolto, come il Duo di Kodály e la Sonata di Ravel. Organizzato dall’Associazione Alfredo Piatti e della Fondazione MIA, in collaborazione con la Biblioteca Angelo Mai, quest’anno il festival esporrà manoscritti, stampe e articoli appartenenti al Fondo Piatti-Lochis. Per info: www.alfredopiatti.it Tommaso Giovannuzzi ARCHI zine 17 maga
PRIMA ASSOLUTA
Quando il Violino scende negli Inferi di Silvia Mancini e Luca Lucibello Il 19, 20 e 22 novembre Massimo Quarta con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi diretta da Damian Iorio darà la prima esecuzione assoluta de “Il Canto di Atropo (Ricordo di un Maestro)”, la nuova composizione per violino e orchestra di Silvia Colasanti. Nel lavoro della compositrice il ricordo della vita e il pensiero della morte si susseguono senza soluzione di continuità, confondendosi l’uno nell’altro e influenzandosi a vicenda. La musica diventa anche una riflessione sull’oggi, in cui la fretta di esistere e la cultura efficientista di questi tempi negano qualsiasi rapporto con il tema e l’essenza stessa della morte. M° COLASANTI, il Concerto per violino e orchestra “Il canto di Atropo” prende spunto dalla mitologia classica... Lavoro spesso su figure del mito, sono figure “classiche” proprio perché non riguardano solo il passato, ma anche il presente e una visione del fu-
turo. Atropo, figlia della Notte, è una delle tre Parche, nella mitologia classica le Signore del filo della vita. Mentre Cloto filava il tessuto della nascita e Lachesi dispensava i destini, Atropo, l’inesorabile, tagliava il filo al momento stabilito.
La morte opera un montaggio della nostra vita: ne seleziona i momenti significativi e li ricompone in un ordine narrativo, facendo del nostro presente instabile e incerto, un passato chiaro. L’esperienza della morte getta così luce sulla vita. In questo concerto, il ri-
PRIMA ASSOLUTA cordo della vita e il pensiero sulla morte sono contenuti uno nell’altro, si completano a vicenda, susseguendosi senza soluzione di continuità, e sono comprensibili solo in termini di reciprocità. Prevale oggi la rimozione della morte, di cui la nostra cultura nega in un certo senso l’esistenza. Può descriverci brevemente questa composizione? Il Concerto prende il via da una cupa introduzione orchestrale. L’ingresso del violino solista segna l’inizio di un lungo e malinconico canto, che a volte emerge con maggiore evidenza, altre volte è nascosto da abbellimenti e dal sovrapporsi di altri disegni lirici. La lunga iterazione del violino su
un frammento genera diverse figurazioni armoniche e altrettante determinazioni ritmiche. Di queste vengono esplorate le molteplici possibilità di sviluppo, in un ritmo che si fa sempre più incalzante e che coinvolge a poco a poco l’intera orchestra. Compare infine un tappeto diatonico di otto suoni, sui quali la linea melodica del solista si fa sempre più limpida e trasparente, fino a scomparire nel silenzio. Quando e come è nata l’idea di questo Concerto? Due anni fa, quando ho conosciuto Massimo Quarta al Kuhmo Chamber Music Festival, dove lui suonava e io presentavo un mio lavoro. Massimo Quarta è stato un vero e proprio
M° QUARTA, qual è il suo rapporto con la musica contemporanea? Le capita spesso di collaborare con compositori viventi? Ho un rapporto piuttosto attivo, felice e molto consolidato. Mi è capitato di eseguire musiche di Emilio Galante, Alessandro Solbiati, Franco Donatoni, Sofia Gubaidulina, Ar mando Trovajoli (che per me ha scritto “Puppet”, uno Scherzo per violino, archi, pianoforte e percussioni), e di tanti altri, nonché di Silvia Colasanti. A proposito de Il canto di Atropo: cosa pensa di questo Concerto dal punto di vista musicale? Come trova la scrittura violinistica? È un Concerto scritto nel tipico linguaggio della Colasanti, ossia pieno di esasperazioni dinamiche e contrasti accesi, con molti intervalli di seconda minore e quarta minore: intervalli scuri e spettrali che restituiscono in maniera straordinaria l’idea di morte e inesorabilità evoca-
idolo della mia adolescenza, quindi quando mi ha chiesto di scrivere un Concerto per lui non stavo più nella pelle! Subito dopo morì Valentino Di Bella, mio Maestro di pianoforte, così scrissi questo lavoro di getto cristallizzando le emozioni di quei momenti. Poi ci sono tornata su successivamente, come spesso faccio con i miei pezzi, per elaborare a distanza di tempo quanto scritto. Ha nel suo catalogo composizioni per formazioni da camera, per orchestra e di teatro musicale. Con quale scrittura si sente più a suo agio? Amo ciascuno di questi generi per motivi diversi, e mi piace alternare la scrittura di lavori per organici differenti. Nelle
ti nella mitologia da Atropo. La scrittura ardita, ricca di volate e arpeggi audaci, mostra una perfetta conoscenza del violino da parte dell’autrice. C’è stato uno scambio di opinioni e consigli con la compositrice? Terminata la scrittura, ci siamo sentiti spesso e con piacere ho riscontrato una grande fiducia e attenzione per le mie idee. Ritengo che un rapporto stretto fra autore e strumentista sia determinante per creare una fusione d’intenti: il compositore si avvicina all’interprete, l’esecutore invece può dar vita ad una lettura più autentica. Il c anto d i A tropo rimarrà a lungo nel suo repertorio? Sicuramente. Tengo molto a questo pezzo; mi ritrovo moltissimo nella sua scrittura e spero che ci sia presto occasione di poterlo rieseguire. ARCHI zine 19 maga
PRIMA ASSOLUTA composizioni da camera c’è una grande cura del dettaglio, sembra di avere a disposizione un’enorme lente che ingrandisce e amplifica ogni tuo gesto, la scrittura per orchestra ti permette di gestire un’infinita tavolozza di colori, nel teatro infine la musica si mette alla prova uscendo dai propri confini, esponendosi al confronto con altre forme di arte. Il compositore dialoga con qualcosa che non rientra sotto il suo controllo e questo è estremamente arricchente. Le sue composizioni hanno spesso riferimenti letterari. Quanto è importante per un compositore l’interazione con altre forme artistiche? Fondamentale: anche nei miei pezzi di musica “pura” lo stimolo nasce spesso da fonti extra-musicali, la mag gior parte delle volte letterarie: in “Vision-air”, per orchestra, è una citazione di William Blake, poeta visionario per eccellenza, a suggerire una forma concepita come una vicenda di immagini. In “In the earth and air”, pezzo per ensemble strumentale presentato al Festival Berio dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, è un testo di Joyce a costituire un perimetro semantico per il lavoro. Ne “La rosa que no canto” per quartetto d’archi è una poesia di Borges che conclude il brano esplicitandone l’atmosfera. Tutte le espressioni artistiche entrano nei processi inventivi e compositivi costituendone lo spunto:
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ARCHI E VINCI materiali trattati come personaggi che si muovono sulla scena di un teatro invisibile, forme che echeggiano particolari montaggi cinematografici, timbri che evocano colori più o meno intensi.
Un nuovo affascinante Concerto per violino e orchestra
Quale rapporto ha con la scrittura per strumenti ad arco? Un rapporto privilegiato, io adoro scrivere per archi! Sono strumenti talmente ricchi di potenzialità che ci lasciano ancora molte cose da scoprire. Ad ottobre a Milano la violoncellista Ulrike Brand ha eseguito il suo Soliloquio e il Quartetto di Cremona ha riproposto il quartetto La rosa que no canto per Milano Musica. Quali sono i prossimi progetti legati agli archi? Il 21 gennaio 2010 al Teatro Verdi di Firenze sarà eseguito da Stefano Zanobini “Elegia” per viola sola, che aprirà i festeggiamenti del 30° anno della nascita dell’Orchestra della Toscana. Questo pezzo è dedicato al M° Aldo Bennici che me l’ha commissionato, direttore artistico dell’ORT, da sempre attento alla produzione contemporanea e al quale devo delle bellissime opportunità. Poi mi sto dedicando alla scrittura di un nuovo Quartetto d’archi per il Quartetto di Cremona, interpreti di sensibilità straordinaria con i quali ho il piacere di collaborare da tempo.
Silvia Colasanti e Massimo Quarta Accademia Filarmonica Romana (febbraio 2009)
PARTECIPA E VINCI! ARCHI Magazine mette in palio per i Soci dell’Accademia Italiana degli Archi
10 COPIE AUTOGRAFATE della partitura del Concerto per violino e Orchestra “Il Canto di Atropo” di Silvia Colasanti edito da Casa Ricordi di Milano. Per partecipare, inviare un’email a: archimagazine@accademia-archi.it oppure un fax al numero: 06 9670 8622 con i propri dati, indicando come oggetto: “IL CANTO DI ATROPO” L’assegnazione avverrà il 14.12.2009
www.accademia-a archi.it www.ricordi.it www.laverdi.org ARCHI zine 21 maga
RECENSIONI CONCERTI
L’archetto amabile di Francesca Dego di Luigi Cioffi 17 ottobre 2009 - Aula Magna dell’Università “La Sapienza”, Roma Istituzione Universitaria dei Concerti
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languida che inquieta, mitigando la tormentosa drammaticità dell’impianto narrativo e riconducendo la scalpitante e zingaresca vivacità di alcuni passi ad una più sobria compostezza. Scarso purtroppo doveva rivelarsi il sostegno offertole dall’Orchestra Giuseppe Verdi di Milano (che mai come in questa occasione è parsa così poco ispirata) e dal suo direttore Wayne Marshall, incapace di assecondare efficacemente la solista e per nulla a suo agio in questo repertorio. Quest’ultimo, nella seconda parte del concerto, in preda ad una ritrovata quanto fallace ispirazione, si è lanciato con traboccante dinamismo ed incontenibile veemenza tra le pagine della Suite Romeo e Giulietta di Prokofiev offrendone una lettura dai colori sgargianti, non poco irritante quanto a frenesia ritmica, in cui persino le pagine più teneramente allusive ed elegiache della storia d’amore e di morte eternata da Shakespeare scorrevano via con tale superficialità poetica da lasciare interdetto il numeroso pubblico intervenuto.
Nora Roitberg
e società concertistiche italiane negli ultimi tempi hanno riservato spazi sempre più ampi al talento musicale femminile. Adeguandosi a tale orientamento, anche la IUC - Istituzione Universitaria dei Concerti – ha deciso di affidare il concerto inaugurale della sua 65a stagione a Francesca Dego, solida violinista ancora fresca di studi ma in possesso già di un curriculum di tutto rispetto. Elegante nel portamento e raffinata nelle movenze, la giovane solista lecchese si è avventurata con ingualcibile maestria tecnica e disinvolta naturalezza tra le pagine dell’arduo e appassionato Concerto per violino e orchestra op.47 di Sibelius, dominando senza affanni le asperità della complessa scrittura. Capace di cavare dai legni del suo strumento un suono di suadente bellezza, sempre caldo, mordido e tornito e di modellare con abile cura e rassicurante pacatezza le inflessioni rapsodiche del canto, la graziosa interprete ha scelto di proiettare la partitura del compositore finnico in un dimensione più garbata che imponente, più
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RECENSIONI CONCERTI
A Torino lo Schumann avvolgente di Natalia Gutman di Marida Rizzuti 23 ottobre 2009 (replica) - Auditorium Rai Arturo Toscanini, Torino Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI
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Michele Rutigliano
l secondo appuntamento della stagione dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai prevedeva Verwandlung 2 di Wolfgang Rihm in prima esecuzione italiana, il Concerto per violoncello op.129 e la Sinfonia n.1 in Si bemolle Maggiore op.38 “Primavera” di Robert Schumann. Sul podio è salito questa settimana Christian Arming, ospite abituale dell’orchestra dal 2005. In apertura la composizione di Rihm, che rientra in un ciclo di quattro opere composte tra il 2002 e il 2008. L’immagine della trasformazione che le caratterizza si nota fin dalle prime battute di Verwandlung 2, dove il nucleo è una cellula motivica dalla quale si genera tutto il materiale, prima creando intrecci fra le diverse sezioni orchestrali, poi giocando sui timbri e le dinamiche e in ultimo sul ritmo delle percussioni in un’atmosfera evocativa di un bosco di betulle sferzate dal vento. Il clou del concerto si è avuto con l’ingresso di Natalia Gutman: il pubblico in sala è stato pervaso dal suono avvolgente del suo vio-
loncello, incantato dalla coerenza interna nel disegno motivico, mentre l’orchestra procedeva salda sotto la direzione di Arming, evidenziando un brillante equilibrio nelle dinamiche e nel fraseggio. È emersa talvolta, però, una leggera distanza fra la compattezza sonora dell’orchestra e la solista, soprattutto nell’ultimo movimento Sehr lebhaft, complici anche alcune sbavature nell’intonazione nella Coda finale. Caldi applausi sono stati ricompensati dalla solista con una lettura profondamente intimistica della Sarabande dalla Suite n.3 in Do Maggiore di Bach. A conclusione del concerto la “Primavera” di Schumann, della quale il direttore ha offerto un’esecuzione fresca, brillante e armoniosa con i legni e gli ottoni in primo piano, supportati dagli archi coesi e nitidi nel suono. Si è usciti dalla sala rinvigoriti dall’energia sprigionata dalla Sinfonia e appagati dall’aver potuto ascoltare ancora una volta l’eccelso violoncello di Natalia Gutman.
EVENTI
Violoncelli verso nuove vie
Tutto l’universo della musica per violoncello al 9° Festival di Kronberg (Germania) di Annette Wittkopf e Dorothee Hoffmann
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uando il 28 settembre 2009 a Kronberg il 9° Festival del violoncello ha preso l’avvio, molte cose erano come sempre: un tappeto rosso si snodava attraverso la pittoresca parte vecchia della città, il logo della Kronberg Academy sventolava su grandi bandiere e sugli autobus cittadini, e tutte le vetrine del centro erano decorate con grandi ritratti dei partecipanti. Eppure molte cose erano ben differenti dai precedenti otto festival. Raimund Trenkler, fondatore e direttore artistico della Kronberg Academy, ha audacemente scelto di intraprendere nuove vie con il motto “Contrappunti”. I circa 8.000 visitatori e i 100 studenti di tutto il mondo che sono venuti a Kronberg lo hanno seguito su queste nuove strade che sono tutte risultate di grande successo a giudicare dal bilancio finale. Già l’inizio è stato diverso: mai un’edizione del festival è stata aperta con un concerto in piazza a cui tutta la città era invitata a partecipare. In una bellissima sera di fine estate un migliaio di persone sono venute a sentire e festeggiare non solo il violoncellista ungherese László Fenyö e i fiati della
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Junge Deutsche Philarmonie sotto la direzione di Erik Nielsen, ma anche la loro città, il loro sindaco Klaus Temmen e il loro Cello Festival. Nel 1980 Friedrich Gulda compose il suo Concerto per violoncello che si è dimostrato opera ideale per tale occasione. La stessa sera poi Jaques Morelenbaum ha portato gli ascoltatori in Brasile con il suo Cello Samba Trio. Alcuni giorni dopo, l’olandese Ernst Reijseger ha seguito varie vie attraverso l’Africa insieme ai senegalesi Mola Sylla e Serigne Gueye. Nuova anche la strada da seguire per andare al concerto inaugurale del festival, alla Naxoshalle di Francoforte, una ex-fabbrica di prodotti chimici con un lungo atrio a basilica. Per la prima volta in quel luogo è risuonata la musica: il “Midsummer Song”, opera composta da Raminta Serksnyte nel 2007 per la Kronberg Academy, un intreccio di suoni sussurranti, sospesi nell’aria, presentati dalla Kremerata Baltica; la “Parabola Concertante” per violoncello e timpani di Rodion Shchedrin eseguita in toccante melanconia da Gary Hoffman; il “Sogno di Stabat Mater” di Lera Auerbach in un animato duo di
Gidon Kremer, violino, e Ula Ulijona, viola; convincente anche Nicolas Altstaedt con la sua interpretazione di “La morte è un lungo sonno” di Edison Denissov; infine Steven Isserlis con il Concerto in Do Maggiore di Haydn, lodatissimo dal critico musicale della Süddeutschen Zeitung Harald Eggebrecht. Ugualmente un’esperienza del tutto nuova per gli spettatori del festival è stata di trovarsi immersi in un’atmosfera di magia: sotto le note del violoncello di Thomas Demenga e del pianoforte di James Alexander, il mago Alex Porter ha sospeso in aria tavoli e lo stesso musicista con tanto di violoncello, mentre piccole barche a vela galleggiavano sul palcoscenico seguendo dolci melodie. Ma in tutto questo ballare, incantare e improvvisare, il ruolo più importante lo ha avuto il violoncello: a solo, in trio, in ottetto, accompagnato da pianoforte, clavicembalo oppure orchestra. Il grande Pieter Wispelwey ha interpretato la Sesta Suite di Bach su un violoncello piccolo a cinque corde, «un’emozione che da sola già valeva la visita al festival» secondo Harald Eggebrecht. David Geringas, un altro dei grandi,
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ha dedicato una serata ad Haydn nella chiesa di San Giovanni a Kronberg, presentando insieme a Hartmut Rohde, viola, e Jens Peter Maintz, violoncello, lo strumento musicale preferito dal Duca Esterhazy per il quale Haydn componeva: il “Baryton”, con il suo suono argentino. Mischa Maisky ha deliziato amici e patroni della Kronberg Academy con un concerto esclusivo, accompagnato da sua figlia Lili al pianoforte. In una cassaforte della Residenza di Würzburg, Sebastian Hess ha riscoper to Dodici Sonate di Giovanni Platti che, ripresentate ora da lui stesso con il violoncello barocco insieme al clavicembalo di Christoph Hammer, hanno risuonato dopo quasi 300 anni con immutata joie de vivre. “Contrappunti” anche nel programma dello svedese Lars Danielson, violoncello e basso jazz, con il polacco Leszek Mozdzer al pianoforte; e poi nella Suite musicale del cortometraggio “Fata Morgana” di Rebecca Horn, composta dal neozelandese Hayden Chrisholm, in cui la parte del violoncello è stata eseguita da Claudio Bohórquez; come pure nel collage concertistico di Frank Wolff d’ispirazione politica. Particolarmente degne di nota le esecuzioni dei violoncellisti italiani: Giovanni Sollima, dal temperamento esuberante, che ha convinto anche con le proprie composizioni; Enrico Bronzi ed Enrico Dindo insieme alla Kremerata Baltica
Lutz Sternstein
EVENTI
Concerto con László Fenyö nella Berliner Platz a Kronberg
Workshop con Ernst Reijseger
sotto la direzione di Gaetano d’Espinosa. E poi il grande concerto finale in tre parti con l’Ensemble Modern e la Kremerata Baltica sotto Krzysztof Penderecki, che ha diretto il suo Concerto per viola adattato per violoncello, e Ilan Volkov, con le prime esecuzioni di In Contradiction di Saed Haddad e “E.C.I. Tell Me Ever ything” di Ernst Reijseger.
Con venti concerti e dieci workshop per gli studenti in sette giorni, trentatré violoncellisti sui palcoscenici di svariati luoghi, la "Capitale mondiale del violoncello" - come già anni fa il g randissimo Mstislav Rostropovich elesse Kronberg - ha fatto nuovamente onore alla sua fama internazionale. Traduzione dal tedesco di Cornelia Burci-H Haldenwang ARCHI zine 25 maga
VL ADIM REPIN: A MIA RICERCA INFINITA
Lo scorso maggio, durante le finali del Concorso Internazionale “Queen Elisabeth”, abbiamo incontrato l’acclamato violinista siberiano Vadim Repin che faceva parte della giuria. Tornava a Bruxelles a distanza di 20 anni, da quando, ancora diciassettenne, vinse la prestigiosa competizione iniziando così la sua inarrestabile ascesa artistica che lo ha portato a collaborare con le maggiori orchestre e i direttori più blasonati di oggi. di Luca Lucibello
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Kasskara / DG
IN COPERTINA
Kasskara / DG
ÂŤTengo delle masterclass ma per incoraggiare piĂš che per insegnareÂť
IN COPERTINA Lei ha studiato con Zakhar Bron. Trova che ci sia qualcosa in comune tra le due allieve del grande didatta giunte in finale qui al Concorso - la coreana Yoon Soyoung e la giapponese Mayu Kishima? Si vede subito che hanno studiato con lui, soprattutto dalla grande padronanza tecnica. La personalità delle due ragazze è tuttavia differente: una è molto sicura di sé, -quasi troppo!, l’altra è forse un po’ più introversa ma non per questo meno interessante. Solo in futuro comunque, quando andranno per la loro strada e avranno sviluppato appieno la loro personalità, si potrà dire se è stata una buona idea studiare con lui. Cosa ricorda con più piacere delle lezioni con Bron? Ha avuto altri insegnanti? Considero lui il mio unico insegnante di violino. Il nostro è stato un lavoro minuzioso, svolto giorno dopo giorno. Mi colpivano la sua conoscenza sistematica della tecnica violinistica e la sua capacità analitica. Mi ha insegnato come superare le difficoltà, come esaminare i problemi e risolverli velocemente. Un metodo fondamentale, poiché quando studi nuovi pezzi impieghi molto meno tempo utilizzando piccoli “trucchi”, piccoli modi di pensare su come affrontare i problemi tecnici. Inoltre mi ha trasmesso da subito qual è il vero scopo della professione, ossia esibirsi di fronte ad un pubblico. Ciò mi ha dato, già da bambino, un grande senso di responsabilità; per un concerto devi essere preparato al meglio e avere anche fiducia in te stesso e nella tua esperienza. Quali violinisti l’hanno maggior mente ispirata durante gli studi? Ascoltavo registrazioni di tutte le generazioni di violinisti, da Kreisler a Zukerman. Sono comunque sempre stato un fan di Heifetz e anche di Menuhin, che si è distinto per un suono e una sensibilità così particolari da renderlo sempre inconfondibile. L’opportunità di poterlo conoscere è stata per me come una be-
nedizione, un regalo del destino. Non posso poi non nominare Oistrakh… man mano che invecchio diventano tutti sempre più interessanti per me. Nel 1989 ha vinto il Queen Elisabeth, che ha lanciato la sua carriera. Come si è preparato per il concorso? Sentiva, all’arrivo a Bruxelles, di poter riportare a casa il Primo Premio? Era il tempo in Unione Sovietica in cui se andavi ad un concorso dovevi vincerlo. E questo fatto aggiungeva ulteriore tensione. Allora inoltre non decidevi di presentarti per conto tuo. Oggi chiunque può iscriversi, non importa da dove viene: se supera le preselezioni può partecipare. Negli anni Ottanta invece dovevi vincere prima un concorso interno; il governo avrebbe poi coperto tutte le spese per permetterti di partecipare ad una competizione internazionale. E a volte era più difficile vincere il concorso interno che quello all’estero! Superate tutte le selezioni in URSS e ottenuto il passaporto e il visto, eri già alquanto nervoso: erano una sorta di biglietto per la vittoria. D’altro canto mi rendevo conto che il “Concours” è anche un po’ una sorta di lotteria, e ciò lo rende ancora più snervante. Il fatto poi che duri un mese, richiede dei nervi veramente saldi per arrivare fino in fondo e vincere. Pochi mesi dopo essersi aggiudicato il Queen Elisabeth il muro di Berlino è caduto. Come ritiene che si sarebbe sviluppata la sua carriera se ciò non fosse avvenuto? Non saprei… Ci sono carriere che sono basate sulla politica ed altre che non hanno nulla a che fare con essa. Personalmente ritengo che dovrebbe essere completamente separata dalla musica. Sono dunque anti-politico nella mia arte. Non ho idea di come si sarebbe sviluppata. Forse meglio, forse peggio… Come si sente a far parte della giuria avendo vissuto l’esperienza del concorso da partecipante? ARCHI zine 29 maga
IN COPERTINA Benissimo! Sono in realtà molto sereno… anche se non so dire se mi piace. È la prima volta che faccio parte di una commissione, non avevo mai accettato in passato. È molto difficile essere imparziale, assegnare i voti giusti e fare delle scelte, soprattutto con tanti candidati ognuno dalla diversa personalità. Essere in giuria è anche un’occasione per incontrare nuovi colleghi e ritrovare degli amici... È un piacere stare con gli altri giurati e parlare con loro. Certamente è un’opportunità per conoscersi o rincontrarsi e scambiare quattro chiacchiere. Qui però non ci è permesso confrontarci sui concorrenti; alla fine della giornata siamo comunque così stanchi che non vediamo l’ora di andare a dormire! Le capita mai d’insegnare? Tengo delle masterclass ma per incoraggiare più che per insegnare. Al momento non ho tempo per stare due o tre settimane nello stesso posto ma sono felice di andare nelle scuole e nel-
le università per incontrare gli studenti, ascoltarli e cercare d’indicare loro dei punti critici o dei problemi, per spronarli e indirizzarli al meglio. Ho comunque in mente diversi progetti d’insegnamento, anche se non so dire quando si svilupperanno. Ha un contratto d’esclusiva per cinque anni con la Deutsche Grammophon. Dopo il Concerto di Beethoven inciso con Riccardo Muti e i Wiener Philharmoniker ha registrato il Concerto di Brahms con Riccardo Chailly a Lipsia. Come si è trovato con questi due Maestri italiani? Quando qualche anno fa ci siamo conosciuti a Londra nei camerini prima di una prova con l’orchestra, Muti voleva parlare un po’ del Concerto; quindi dopo esserci presentati mi disse: «Perché non lo leggiamo insieme, con me al pianoforte, e vediamo come va?». Abbiamo iniziato e... quelle furono le ultime parole che ci siamo detti! Suonammo tutto il pezzo con una tale naturalezza che immediatamente ho trovato un’intesa intensa ed eccezionale. Da quel mo-
COSA SUONA VADIM REPIN VIOLINO
ARCO
Dal 2002 ad oggi Guarneri del Gesù 1736 “von Szerdahely” In prestito «da un amico che sa quanto amo suonare un Guarneri».
1996 Guarneri Del Gesù 1737 “Isaac Stern ex-Panette” In prestito per tre mesi da David Fulton per una registrazione delle Sonate di Ravel e Medtner.
2005 Guarneri Del Gesù 1742 “Il Cannone ex Paganini” In prestito dal Comune di Genova per un recital al Teatro Carlo Felice.
1984-1989 Stradivari 1720 “ex-Wieniawski” In prestito dalla Collezione di Stato Russa.
1996-2005 Stradivari 1708 “Ruby” In prestito dalla Stradivarius Society di Chicago.
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1982-1984 Un violino 3/4 di Stradivari in prestito dalla Collezione di Stato Russa.
«Suono con un arco di Nicolaus Kittel, il famoso archettaio di San Pietroburgo. Quando avevo 13 anni, a Mosca, un musicista disse a mia madre: “Suo figlio ha talento. Deve avere un buon arco”. Mia madre andò allora da parenti e amici chiedendo a ciascuno venti rubli per farmi avere questo arco molto costoso. Per me è come un talismano. È quello che utilizzo più di tutti e di cui mi prendo maggiore cura».
CORDE «Per quanto riguarda le corde: utilizzo il La Dominant, il Re e il Sol Evah Pirazzi, mentre per il Mi non importa… prendo qualsiasi cosa mi capita di trovare in negozio!».
Musacchio e Ianniello
Repin in concerto all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Roma, Marzo 2009
«Ho sempre lo stesso desiderio: trovare nuovi elementi nella musica che sto studiando. È un processo infinito.»
IN COPERTINA mento ho sempre desiderato registrare questo lavoro con Muti. Avevo invece suonato già molte volte il Concerto di Brahms con Riccardo Chailly e l’Orchestra del Concertgebouw in tournée in Europa, America e Asia. Abbiamo sviluppato una così straordinaria sintonia che non avevamo più neppure bisogno di guardarci. È stata dunque una scelta ovvia registrare questo Concerto con lui; e poi l’orchestra di Lipsia è stata la prima ad eseguire questo capolavoro, sotto la direzione dello stesso Brahms. Quali sono i prossimi progetti discografici? Se non sbaglio ci sono in programma Mendelssohn e Prokofiev... Ci sono molti progetti ma sono un po’ superstizioso a rivelarli… C’è sicuramente in programma Prokofiev; stiamo cercando una data che vada bene anche all’orchestra e al direttore. Chi sarà dunque a dirigere? È una sorpresa. Si tratta di qualcuno con cui amo molto suonare, uno dei miei direttori preferiti. Si saprà per la fine dell’anno. Tra le sue ultime esibizioni in Italia ricordiamo l’esecuzione del Concerto di Beethoven con la Filarmonica della Scala e con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Come si è trovato con queste formazioni? Con l’Orchestra della Scala ho un rapporto di vecchia data. Con loro suono abbastanza regolarmente, quindi ogni volta è un po’ come tornare a casa. Conosco diversi musicisti e c’è ormai una certa amicizia. A Santa Cecilia mancavo da molti anni dunque è stato un po’ come iniziare un nuovo rapporto. Ho suonato con grande piacere a Roma. Soprattutto in un Concerto come quello di Beethoven è impossibile per un’orchestra pensare solo di accompagnare poiché è come un lavoro sinfonico in cui tutti partecipano insieme; ci vuole un contatto, anche visivo… e da subito ho trovato i musicisti
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solidali, pronti ad aprirsi al dialogo. Sento che anche con i professori di Santa Cecilia nascerà una calorosa amicizia. Speriamo dunque di ascoltarla presto nuovamente in Italia. Cambiando argomento: ritiene che arriverà nella sua carriera un momento in cui sentirà l’esigenza di dirigere, come alcuni suoi colleghi? Di recente ho diretto il Concerto di Brahms per un’intera prova poiché il direttore era rimasto bloccato in aeroporto e mi sono divertito parecchio! Quella del direttore d’orchestra è tuttavia una professione molto seria e differente che richiederebbe tanto tempo da investire quanto ne ho investito per il violino e che non vorrei fare in maniera amatoriale. Durante le prove comunque prendo sempre tempo per parlare con l’orchestra, esporre le mie idee e chiedere alcune cose. Ma non sono ancora pronto a definirmi un direttore... magari ne riparliamo tra vent’anni! Giunto al suo livello, cosa desidera un musicista? Ha ancora un obiettivo o un sogno da realizzare? Ho sempre lo stesso desiderio: trovare nuovi elementi nella musica che sto studiando. È un processo infinito. Prendiamo per esempio il Concerto di Beethoven: fino a quando avrai settanta o ottant’anni sarai sempre in una continua ricerca. Questa è la musica. Prima il mio sogno era registrare Beethoven; ora che questo è stato esaudito ho propositi differenti. Adesso ho in mente un diverso repertorio, vorrei registrare altri lavori. Desidero inoltre tornare a suonare con la New York Philharmonic, un’orchestra che conosco da tempo e con la quale ho un nuovo progetto. Non ho dunque sogni irrealizzati, piuttosto desideri che si avverano e che devo continuare in qualche modo a sviluppare in qualcosa di ancora più grande e profondo. Progredire è l’obiettivo principale. E il tempo certamente aiuta sempre.
REPORTAGE 10° Concurso Internacional de Violín “Pablo Sarasate”
Violinisti nell’arena in nome di Sarasate PAMPLONA (Spagna) - Se Pamplona finisce ogni anno agli onori della cronaca anche internazionale per i festeggiamenti di San Firmino e l’Encierro, la famosa corsa dei tori lasciati liberi di correre nelle strette e tortuose stradine tra la folla fino a raggiungere l’arena, per i melomani e i musicisti la capitale della Navarra è senz’altro associata a due importanti nomi: Julian Gayarre e Pablo Sarasate. Proprio in onore di queste due autorevoli figure il Governo organizza dal 1991, alternativamente ogni anno, un concorso internazionale di can-
to e un concorso internazionale di violino. Il 2009 è stato l’anno della competizione dedicata a Sarasate, il violinista e compositore nato appunto a Pamplona, legato sempre alla propria città con un particolare affetto ricambiato calorosamente dai concittadini. Abbiamo raggiunto la pittoresca città spagnola il 19 settembre per assistere alla prova finale della decima edizione. Non possiamo naturalmente sottrarci al doveroso e piacevolissimo giro turistico per le vie lastricate del centro sto-
rico: dopo la celebre Plaza de toros, i bastioni e le mura della Ciudadela e l’imponente Cattedrale, il Paseo de Pablo Sarasate ci conduce nel cuore della città, la coloratissima Plaza del Castillo, dove tappa inevitabile è lo storico Café Iruña, il famoso locale in elegante stile belleepoque tanto amato da Ernest Hemingway. Ci rifocilliamo con gli irresistibili tipici pintxos (degli appetitosi stuzzichini vere e proprie “opere d’arte”) e ci ritroviamo, appena superata la piazza, al Teatro Gayarre. Sono tre i finalisti che si contendono il Primo Premio, tre i
Larrion & Pimoulier
giovani violinisti (l’età dei partecipanti deve essere compresa tra i quindici e i ventisette anni) che la giuria ha scelto fra i candidati selezionati provenienti da tutto il mondo. Ad aprire la serata è YuChien Tseng, quindici anni, di Taiwan. È allievo di Ida Kavafian al Curtis Institute di Philadelphia e ha già vinto il Primo Premio nella sezione giovani del Concorso Yehudi Menuhin. L’esuberanza giovanile, l’entusiasmo, la carica emotiva velata da una leggera timidezza traspaiono dal suo sguardo, dal suo modo di prendere lo strumento, dal suo suono. Esegue per noi in sala Zapateado (una composizione di Sarasate è d’obbligo nella finale) e il Concerto di Sibelius. È piacevole ascoltarlo nonostante (e non è retorica!) una maturità acerba nella tecnica e nella consapevolezza musicale. Il
Larrion & Pimoulier
REPORTAGE
Yu-Chien Tseng (1° Premio) in finale con l’Orquesta Sinfónica de Navarra
suono manca ancora di sostanza, la libertà nel fraseggio è ancora soggiogata dall’attenzione alle asperità tecniche. Ma è davvero molto giovane… Con una personalità del tutto differente il secondo finalista, Kristi Gjezi, di origini albanesi ma di nazionalità francese, che ha completato gli stu-
di al Conservatoire National Supérior de Paris con Patrice Fontanarosa. Ascoltiamo la Fantasia sulla “Carmen” e il Concerto di Brahms. Di lui colpisce la padronanza tecnica, la sicurezza delle mani, a dispetto di una fin troppo evidente mancanza di idee musicali, di un’esecuzione fine a se stessa
Dietro: i membri della giuria; davanti: i tre finalisti (al centro) e altri candidati premiati con borse di studio
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REPORTAGE camente) e spesso poco chiare nel discorso musicale. Senza grandi sorprese arriva poco dopo il verdetto della giuria, presieduta dal grande Vladimir Spivakov e composta da Boris Kuschnir (Austria), Oleh Krysa (Stati Uniti/Ucraina), Sergiu Schwartz (Stati Uniti), Lina Yu (Cina), Florin Croitoru (Romania), Agustin Leon Ara (Spagna), nonché dai nostri Massimo Quarta ed Elisabetta Garetti. Il Primo Premio va così al taiwanese Tseng, che vince anche il Premio speciale come migliore interprete di Sarasate; il secondo posto è per Gjezi; il terzo per Pochekin, che si aggiudica anche il Premio del pubblico. Grande soddisfazione, dunque, per il precocissimo vinci-
tore, che oltre ai riconoscimenti pecuniari avrà la possibilità di esibirsi con l’Orquesta Sinfónica de Bilbao e l’Orquesta Sinfónica de Euskadi e in recital in duo con il pianoforte per diversi enti musicali spagnoli. Potrà inoltre suonare, in un concerto a Madrid, lo Stradivari che Sarasate donò al Real Conservatorio Superior de Música della città. Magnifiche opportunità per un giovane talento, insomma; e questo è infatti l’obiettivo principale del Dipartimento di Cultura del Governo della Navarra, che con tanta dedizione investe tempo e denaro per un concorso di violino, il Concurso Internacional de Violín Pablo Sarasate. Silvia Mancini
A 10 anni dalla scomparsa, ARCHI Magazine ricorda YEHUDI MENUHIN con uno straordinario dvd di Bruno Monsaingeon. Il dvd è in OMAGGIO per chi sottoscriverà o rinnoverà Accademia l’iscrizione all’A Italiana degli Archi in qualità di Socio Sostenitore.
Montagnana books
priva di comunicativa e di un benché minimo contatto tra l’esecutore e il pezzo e tra questi e chi ascolta. Ma forse anche qui influisce l’età, dal momento che ha comunque solo diciannove anni. Della stessa età pure l’ultimo a salire sul palco, il russo Mikhail Pochekin, allievo di Viktor Tetriakov alla Musikhochschule di Colonia. La sua Fantasia sulla “Carmen” è senza dubbio più accattivante dal punto di vista musicale, pure nel contatto con l’orchestra, anche se comunque risulta più debole tecnicamente. Scende di tono purtroppo nel Concerto di Sibelius, dove accanto a diverse imprecisioni d’intonazione si concede letture a volte “personali” (soprattutto ritmi-
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«Trattenimento Musicale sopra il Violoncello a solo, Consacrato all'altezza Serenissima di Francesco II Duca di Modena, Reggio, & c. Da Domenico Galli Parmegiano» (particolare delle “S” delle Sonate)
Domenico Galli
(1649-1697)
e il Trattenimento Musicale sopra il Violoncello a Solo
L’
di Gioele Gusberti
opera di riscoperta che ha contraddistinto il XX secolo, nonché la serie recente di intensi studi delle fonti originali, hanno permesso di identificare la nascita e lo sviluppo del repertorio per violoncello a solo geograficamente nell'area emiliana e storicamente coincidente con la sempre maggiore sicurezza economico-culturale portata dal dominio di Francesco II d'Este sul finire del Seicento. Ludovico Antonio Muratori nel volume Delle Antichità Estensi scrive: «Die-
de dunque principio al suo governo il duca Franc. II, con applicazione, e coll’aprire la porta all’allegria, confacente alla sua giovane età; […] cominciarono ad essere frequenti i divertimenti delle Commedie, delle Opre e degli Oratori in Musica. Ma con tutte queste gioiose maniere di vivere il mirabile fu [...] (che) mai fu veduto torcere un puntino dal sentiero della virtù, né piegare non che cadere in quella viltà e debolezza a cui cotanto è sottoposta la vita dei giovani nel secolo e molto più dei regnanti». Un così illuminato sovrano ci induce a pensare come le stesse dediche dei vari autori, tra ARCHI zine 37 maga
BAROCCO
Le sole certezze sono ch’egli nacque a Parma il 16 ottobre 1649 e lì dipartì nel 1697, il resto è stato ricostruito a fatica; tuttavia quanto a noi pervenuto della sua arte è comunque stupefacente: fu abile violoncellista, come si desume dalle Dodici Sonate del 1691, ma fu anche costruttore di strumenti come testimoniano il violino ed il violoncello conservati presso la Galleria Estense di Modena; tuttavia la sua primaria occupazione fu quella di scultore del legno (era sua l’ancona dell’altare maggiore dell’oratorio di San Giacomo in Parma ora perduta) e calligrafo (ornò il catalogo dell’Archivio dei notai di Parma). La produzione artistica è pertanto maturata sul doppio binario da un lato del nobile lavoro di intarsiatore, decoratore e liutaio, dall’altro di compositore e violoncellista.
Fotografie: Negro 1988 - Galleria Estense, Modena
Il violino di Domenico Galli (1685-87)
cui anche quella del Galli, al principio delle varie raccolte acquistino un valore superiore rispetto alla doverosa reverenza: l’omaggio non era fatto al solo mecenate, bensì ad un uomo di cultura senza eguali, il cui diletto andava parallelo alla ricerca del sapere. Il contributo determinante per lo sviluppo “solistico” del violoncello, oltre al clima culturale e alle fiorenti Accademie e Cappelle Musicali, è da attribuire anche al fatto che lo stesso Francesco II fosse dilettante di questo strumento, riunendo attorno a sé i maggiori virtuosi dell’epoca; nella cappella di San Petronio a Bologna si condensarono così al suo interno grandi violoncellisti e compositori, e fu il bolognese Domenico Gabrielli a dare la spinta decisiva per fare del violoncello il “nuovo strumento” su cui investire per il secolo alle porte. Le raccolte più significative a violoncello solo, comparvero tra gli anni ‘80 e i primi anni ‘90 del Seicento; al vertice vi è, appunto, la produzione del Gabrielli con vari Ricercari, due Sonate e un Canone a due celli; per eleganza e complessità d’ingegno va citata anche la Raccolta del 1687 di Giovanbattista Degli Antonii, importante testimone dei desideri espressivi riservati al violoncello da parte dei compositori. Ma come collocare Domenico Galli e la sua Raccolta ed i suoi strumenti?
BAROCCO Scritte in occasione del dono del succitato violoncello al Duca Francesco II in data di 8 settembre 1691, le Dodici Sonate presenti in forma manoscritta presso la Biblioteca Estense (ed ora edite), mostrano sin dal frontespizio una cura meticolosa per quei particolari intrisi di piena aura barocca: ciascuna “S” di Sonata (riprodotte nella prima pagina), ad esempio, si presenta con ornamenti e disegni sopraffini che richiamano ora gli intarsi della tavola e del fondo ora delle fasce dei due strumenti. La veste dei Componimenti è sontuosa e seppur ogni dove sia occasione per ornare e decorare, mai si perde il clima di sobria eleganza generale. Ad un confronto con le decorazioni presenti sul violino (e sul violoncello) però, si nota un’idea decorativa opposta: se difatti le Sonate non mostrano mai nelle loro decorazioni un horror vacui, entrambi gli strumenti evidenziano invece un desiderio di spazi sempre saturi, senza respiro: fa eccezione la tavola armonica, ornata in modo più lineare, ma fasce, fondo, riccio e cordiera rispondono a dei criteri decorativi così forti e accentuati da rendere quasi impossibile il funzionamento degli strumenti per fare musica. Nel caso del violoncello, ad esempio, appena sotto la nocetta è presente una corona in alto rilievo che porta ad avere il violoncello molto distante dal petto dell’esecutore. Come detto, sia il violino che il violoncello si presentano identici stilisticamente pur con una distanza temporale di ben quattro anni (1687 il violino, 1691 il violoncello); la spiegazione di questa coerenza decorativa risiede nella dedica: «[…] ha comandato alla mia povera industria il vestirla con le gesta eroiche d’un Anima grande. Il Violino si presentò con l’impronto d’un Orfeo (n.d.a. fondo dello strumento) insinuando l’amenità soave d’un Governo innocente goduta dai suoi Stati [...] ne viene ora il BASSO marcato con l’Impresa più fatichevole d’un Ercole invito (n.d.a. intarsiato sempre nel fondo); […]»
BAROCCO Quindi la spiegazione del perché della presenza della Raccolta di Sonate, ovvero il Trattenimento Musicale sopra il Violoncello a solo, ad accompagnare lo strumento:
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L’aver potuto avere tra le mani i due strumenti, ha contribuito a comprendere anche alcuni dettagli altrimenti invisibili, nonché ad inquadrare maggiormente la figura dell’autore. Da una stima approssimativa del tempo necessario alla progettazione e realizzazione di un violino quale questo, con figure in movimento e con fondo e fasce e manico e riccio tutte in un solo pezzo, si può affermare ci si aggiri attorno all’anno di lavoro che all’incirca raddoppia se si considera che il Galli svolgeva anche altri lavori. Per proporzione, il tempo di lavorazione di un violoncello rispetto al più piccolo violino (in questo caso alla stregua di un prototipo) è di circa il doppio, ecco quindi spiegata l’esatta distanza temporale di quattro anni dei due strumenti (entrambi consegnati nel nono mese dell’anno). La distribuzione nel tempo di queste due manifatture ci porta a delineare un arco temporale di sei anni (1685, inizio dei lavori per la costruzione del violino, 1687 consegna; 1687 principio dei lavori per il violoncello, 1691 consegna del violoncello), ovvero un lasso di tempo sufficiente a delineare una possibile evoluzione stilistica dell’autore; tuttavia tra i due strumenti non si riscontra alcuna diversità (se non nel soggetto del fondo, prima Orfeo quindi Ercole). L’identica corrispondenza ha le sue ragioni da un lato in una coerenza che non poteva essere tralasciata, dall’altro in quanto la progettazione di entrambi è da ritenersi degli stessi anni; solo la raccolta musicale, composta nel corso di un solo anno
Fotografie: Negro 1988 - Galleria Estense, Modena
Il violoncello di Domenico Galli (1687-91)
«Le annesse poi Sonate [...] ogni volta, che avranno fortuna di servire per trattenimento al nobilissimo Genio di V.A.S.(n.d.a. Vostra Altezza Serenissima) gl’attesteranno, che ogni mio povero talento vive ambizioso di nobilitarvi con benignissimo aggradimento […]».
BAROCCO tra il 1690 e il 1691 è testimone del vero nuovo stile decorativo dell’autore, più sobrio e misurato. Analizziamo quindi la Raccolta di Sonate da un punto di vista formale. Tutti i componimenti si presentano costituiti non in movimenti (Largo, Adagio, Allegro) o in tempi di danza (Allemanda, Corrente, Sarabanda, Giga) bensì in moduli ben definiti che facilitano il confronto; tutti principiano con una “B”, ossia con un tempo binario di una certa lunghezza (se non addirittura della metà dell’intero componimento); l’eccezione è data dai due componimenti centrali, VI e VII, che iniziano con una parte “b” (ovvero un piccolo tempo binario) molto particolare. Raggruppando quindi le composizioni per struttura, risulterà che la I e la IX Sonata sono sviluppate in egual modo, che la II, la IV e la V hanno la stessa successione di parti, che la III, l’XI e la XII hanno un’uguaglianza di fondo e due piccole diversità, che l’VIII e la X sono identiche nella forma, ed infine che la VI e la VII Sonata hanno una loro autonomia strutturale legata al ruolo centrale nella raccolta. Galli, artista nella sua accezione più ampia, presenta graficamente ciascuna Sonata con la “S” decorata, ed è proprio dall’analisi simbolico-rappresentativa dei motivi ornamentali che va ricercata, ritengo, la chiave interpretativa dei componimenti: non è possibile pensare che il compositore-decoratore possa rendere così varie le decorazioni senza avere un secondo fine più profondo; la dedica a Francesco II, uomo di grandissimo valore culturale, lascia presagire che egli “esigesse”, intuisse e comprendesse un valore profondo in tutte le cose e ancor di più nella musica. Ad esempio, la Prima Sonata presenta una corona con doppia aquila, stemma di Francesco II (identico è presente sulla tavola del violoncello al di sopra delle due ARCHI zine 41 maga
BAROCCO effe), la quale menzione permette di leggervi un diretto rimando alla gloria dell’illuminato monarca (simile compare anche nel IV componimento); la Seconda invece presenta una tiara papale o tripla corona e le Sacre Chiavi di San Pietro con nastro: i tre anelli della tiara si riferirebbero alla Chiesa sofferente, combattente, trionfante - non a caso la Sonata è divisa in tre parti con identici “affetti” e di cui l’ultima pare davvero evocare un trionfo. Più oltre: la Terza Sonata riporta dei gigli, elemento (fleur de lis) che nell’araldica è ritenuto reale per la sua forma simile a quella dello scettro. La Nona riporta invece un putto come un giovane Ercole con gigli stretti in ogni mano; il rimando al mito greco e romano si ritrova anche nella dedicazione: «ne viene ora il basso marcato con l’impresa più fatichevole di un Ercole invitto», che si ritrova nel medaglione centrale del fondo del violoncello in cui Ercole abbatte l’Idra alla presenza di Minerva. Non mancano neppure riferimenti moraleggianti: ad esempio, la decima “S” è formata da tulipani circondati da un papiro, rimando alla caducità dei beni terreni; oppure la Dodicesima Sonata, in cui il fiore di mela raffigurato si collega all’immagine del peccato originale, benché in questa forma di germoglio presuma la futura redenzione. Già con questi soli esempi è chiaro come ogni Sonata abbia la sua identità decorativa caratterizzante dal punto di vista simbolico che poi più o meno intensamente si ritrova nella musica scritta; le due eccezioni sono costituite dal VI e VII componimento: il primo dei due presenta graficamente quattro bandiere incrociate, in secondo piano foglie di quercia (albero sacro a Giove ed emblema della forza della fede e della resistenza del cristiano alle avversità) e di palma (solitamente data ai vincitori). Non sono stati reperiti documenti che possano rimandare ad un episodio particolare, tuttavia la presenza di questi elementi lascia intendere che la vicenda militare abbia avvantaggiato la casata estense: Francesco II eseguendo questa Sonata e scorgendo la miniatura avrà certamente inteso l’allusione epica del Galli.
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Il VII componimento, invece, presenta un vero e proprio paesaggio: un castello con torre, un fiume e una barchetta in cui è presente un rematore con due persone sedute, unica Sonata a non rimandare a modelli o simbologie note. La scrittura fantasiosa del Galli impone di essere violoncellisti diversi in ognuna delle dodici composizioni: se esige equilibrio e maestria nella Prima Sonata, intimi poeti nella Quinta, appassionati musicisti nell’Undicesima, in queste due Sonate centrali trapela il gusto per il suono e per l’elaborazione estemporanea. L’osservazione globale delle decorazioni permette di identificare, quindi, dei gruppi sulla base della similarità dei motivi decorativi: agli stemmi (ovvero con richiami all’araldica) appartengono la I – II – IV – IX – XI; agli elementi floreali (in egual numero dei primi) la III – V – VIII – X – XII; infine delle cosiddette “Scene” fanno parte il VI e VII componimento. Volendo definire i vari insiemi, la peculiarità “degli stemmi” è la grande solennità dei temi, spesso con inizi in corda vuota, con contenute arditezze formali e di cui anche gli ornamenti, diminuzioni scritte, rispettano modelli regolari e misurati. In generale si tratta di composizioni anche all’ascolto molto solide sull’eco cavalleresco della dedica: «atterrar i Tempij, e le Combriccole degli Eretici, e con ardire Erculeo snervar la temeraria superbia degl’Antei anglicani». Tuttavia ad esempio nella Sonata IV, pur rimanendo comunque l’idea della solennità, il tema si veste di una sinuosa semplicità e la musica diviene più duttile al morbido gioco delle voci. Quando poi il tema è in relazione (Sonata IX) al rubicondo Ercole bambino, il modus componendi pur restando severo diviene più morbido e le voci s’inseguono con rara eleganza (anche qui il rimando è a Francesco II come allude la dedica: «se ne viene ora il BASSO con l’impresa più fatichevole di un Ercole invitto; perché abbastanza vie persuaso il Mondo che li Dominanti sono ambidestri & egualmente con la piacevolezza e con il rigore & in Pace & in Guerra si mostrano incomparabili»). L’evidente simmetria tra i due insiemi risponde ai due criteri generali, l’uno celebrativo, l’al-
BAROCCO tro più immediato di in-trattenimento; ciò è anche confermato dalla perfetta alternanza dei due stili: dopo la I Sonata (a Francesco II) celebrativa, segue la II Sonata; III Trattenimento; IV Sonata; V Trattenimento; {VI: Scene; VII: Scene}; VIII Trattenimento; IX Sonata; X Trattenimento; XI Sonata; XII Trattenimento. In generale è proprio nell’insieme floreale (Trattenimenti) che l’autore sviluppa le maggiori arditezze tecniche in crescente virtuosismo; il climax presente in queste pagine è di sobrietà, pur toccando anche ambiti tonali minori di carattere malinconico ed opaco (uno su tutti Do minore, nella Sonata V).
Rimaniamo stupiti di come attraverso la freschezza delle illustrazioni, del quasi delirante horror vacui nel violino e nel violoncello così come dall’esecuzione di questa raccolta (comunque pochi testimoni), ci sia tuttavia consentito ricostruire ed immaginare quale fosse il connubio culturale tra Galli e l’illuminato monarca: siamo dinnanzi ad un sistema artistico i cui riferimenti allegorici, simbolici, politici e religiosi, incastonati come diamanti tra questo e quel componimento, costituiscono uno spunto per una profonda riflessione circa un’umanità devota, come nessun’altra, al valore altissimo del “bello”.
GIOELE GUSBERTI. Violoncellista ad indirizzo storico. È componente di vari Ensemble fra i quali Academia Montis Regalis, I Musici di Santa Pelagia. Con l’ensemble Il Continuo di Cremona, con cui collabora stabilmente dal 1997 e di cui è direttore artistico, svolge attività concertistica e discografica. Ha collaborato in veste anche di primo violoncello con vari direttori tra i quali G. Mangiocavallo, F. Bonizzoni, T. Koopman, D. Gutknecht, A. De Marchi, Erich Höbarth. Per TAWA International ha registrato il Trattenimento a Violoncello solo di Domenico Galli e per la casa editirice Musedita ne ha pubblicato l’edizione.
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GliArchiEnsemble in Cina
Nella Terra del Drago di Fabio Catalano
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l comune denominatore della tournée cinese de GliArchiEnsemble appena conclusasi è un mix di caldo umido, aria condizionata modello “Groenlandia”, continui controlli aeroportuali, ricerca affannosa del souvenir ultimo grido (rigorosamente cinese!) ma, soprattutto, la constatazione che tanto lavoro abbia dato frutti così copiosi e di qualità. Già appena arrivati a Guangzhou (Canton), nostro “campo base”, siamo stati accolti con sorrisi e familiarità dalle nostre guide cinesi: Angela ed Helen (questa la traduzione occidenta-
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le dei loro nomi), le quali hanno dedicato tutto il tempo della nostra permanenza a risolvere ogni tipo di problema si presentasse. Senza aver potuto smaltire l’inevitabile stanchezza del viaggio, nonché la differenza di fuso orario, la consapevolezza di affrontare un pubblico per noi nuovo ha scatenato nelle vene la giusta dose di adrenalina che ha consentito di recarci subito nella sala prove dell’orchestra locale (il giorno successivo abbiamo provato dentro l’atelier di un liutaio cinese specializzatosi in Italia); neppure quarantotto ore dopo,
infatti, gli abitanti di Zhuhai ci avrebbero visti sul palcoscenico. La città in questione si trova sul delta del Fiume delle Perle (visto in versione notturna a Guangzhou ed ammirato di giorno durante il transfert in pullman) ed è, in realtà, un insieme d’isole. A parte il caldo terrificante, cui persino noi siciliani abbiamo faticato ad abituarci (e che si è prodigato nel farci compagnia ogni giorno), siamo rimasti colpiti dalla bellezza del luogo, probabilmente lo standard cinese costiero di riferi-
mento, almeno per quanto ci è sembrato. Due concerti, il 15 (giorno in cui abbiamo festeggiato il compleanno della nostra seconda viola) ed il 16 di agosto. Un auditorium di medie dimensioni ma sold out per due giorni consecutivi... Giorno 17. Poco prima dell’ora di pranzo, un aereo ci portava alla volta di Wuhan, abitata da circa dieci milioni di persone. L’umidità, qui a livelli più ragionevoli, ci ha permesso di apprezzare ciò che più è presente di caratteristico nell’immaginario collettivo quando si pensa alla Cina: una splendida città in tre parti, attraversata da due ARCHI zine 45 maga
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TOURNÉE grandi fiumi e sormontata da ponti imponenti. Il teatro dove ci siamo esibiti, anche questo come tutti gli altri d’architettura contemporanea, ha un’acustica pregevole. Non abbiamo avuto quasi il tempo di apprezzare le deliziose abitazioni di stile coloniale che, dopo poche ore, un altro aereo ci portava a Chongqing. Se si fa eccezione per la zona più centrale, caratterizzata dallo skyline dai mille colori e da noi visitata di notte a bordo d’una gigantesca Lincoln bianca presa a noleggio, questo luogo non si può definire esattamente turistico. Assomiglia tanto, infatti, ad una città industriale in fase di espansione: un immenso cantiere stradale ed edile brulicante di gente al lavoro; quest’ultima considerazione è da applicare, tuttavia, ad ogni luogo da noi visitato. 20 e 21 agosto 2009: due date memorabili. Una folla ordinata di persone in coda per assistere al nostro concerto quasi si fosse trattato di un’esibizione di una pop star di grido! Il primo dei due giorni abbiamo saltato la cena in hotel a causa del tempo impiegato a salutare tutti quelli che da vicino hanno voluto conoscerci. Devo riconoscere che siamo andati via inebriati da tanto calore dimostrato nei confronti di un gruppo da camera italiano mai esibitosi in Cina. Difficilmente dimenticheremo quella sensazione (alla quale si aggiunga un biglietto omaggio in prima fila per una tempesta tropicale della durata di quattro ore circa). Il clamore e la gioia derivanti dal successo degli ultimi due concerti hanno fatto da gigantesco volano per annullare lo stress dell’ultimo giorno: partenza mattutina per Dongguan, pranzo in hotel e prova pomeridiana pre-concerto. Invero l’imponderabile era dietro l’angolo. Una coda autostradale chilometrica ha causato un ritardo di tre ore sulla tabella di marcia, ma ormai il dado era tratto e noi eravamo un fiume in piena. Per l’occasione: concerto in diretta (seppure regionale), proiezione in alcune piazze della città, tre encore ed intervista televisiva. Bilancio incredibile per una tournée alla quale abbiamo lavorato quasi un anno intero. Consentiteci di rivolgere a noi stessi un augurio: ad majora semper. Ringrazio, a nome mio e dei colleghi, i nostri “angeli custodi” cinesi Angela ed Helen. ARCHI zine 47 maga
Il violista inglese Lionel Tertis (1876-1975)
LIUTERIA
dello Terttis La Viola mod e la sua diffusione in Italia di Marcello Villa
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l violista inglese Lionel Tertis nacque a West Hartlepool, Durhan, il 29 dicembre 1876. Figlio di immigrati ebrei polacchi, iniziò lo studio della musica con John Tiplady Carrodus al Trinity College of Music di Londra per poi trasferirsi a Lipsia. Tornato a studiare a Londra, alla Royal Academy of Music, Alexander C. Mackenzie lo convinse ad imbracciare la viola. Dopo aver concluso la formazione, nel 1901 entrò a far parte come prima viola nell’Orchestra della Queen Hall di Londra sotto la direzione di Thomas Beecham. La sua fama di ottimo violista fu tale che fu invitato a tenere concerti con partner d’eccezione quali Ysaÿe, Rubinstein, Kreisler. Alcuni compositori suoi contemporanei come Walton, Holst e Vaughan Williams gli dedicarono brani musicali. Il 4 febbraio 1937 però Tertis, con una memorabile esecuzione dell’Harold en Italie di Berlioz accompagnato dall’Orchestra della BBC, tenne il suo ultimo concerto, avendo deciso di ritirarsi dalla scena concertistica per motivi di salute. Si dedicò ad altri interessi, fra i quali la trascrizione e l’adattamento per viola di Sonate e Concerti famosi tratti soprattutto dal repertorio violinistico e violoncellistico, e gli amati studi scientifico-acustici sul proprio strumento. Della sua prima attività ci sono pervenute molte interessanti elaborazioni per viola di celebri brani, fra cui spiccano i Concerti per violoncello di Haydn ed Elgar, il Concerto per clarinetto di Mozart e alcune Sonate di Beethoven e Brahms. Dell’attività scientifica
ci sono rimasti invece innumerevoli studi indirizzati al miglioramento delle prestazioni acustiche della viola al fine di riabilitarla a dignità di strumento solista alla pari del violino e del violoncello; fu questo l’impegno della seconda parte della sua vita. Tre furono le sue principali pubblicazioni: Beauty of Tone in String Playing del 1937, Cinderella No More del 1953 e My Viola and I del 1974. In quest’ultimo libro, una vera e propria autobiografia, parla delle sue esperienze di violista e, orgoglioso del modello di viola che porta il suo nome, di tutti i numerosi consensi ricevuti in ambito liutario e musicale. Già dal 1937 Tertis aveva in testa il progetto di realizzare una nuova forma di viola. Egli prese ispirazione dalla sua Montagnana, dal suono molto potente grazie alla notevole grandezza della “cassa”. Da questo principio partì l’elaborazione del modello Tertis che venne definito e annunciato al pubblico, dopo vari esperimenti di costruzione affidati al liutaio inglese Arthur Richardson, il 4 dicembre 1950 in un concerto dimostrativo alla Wigmore Hall di Londra. Fu pubblicato successivamente il trattato Specification, measurements of the Tertis model viola, un testo ed alcuni disegni assai dettagliati stesi con l’aiuto di Charles Lowett Gill, eminente architetto e liutaio dilettante. Il Tertis è un modello particolare di viola. La lunghezza della cassa definita come “aurea” è di cm 42,5. La peculiarità che caratterizza il contorno della cassa è la parte centrale e quella inferiore assai allargate con lo scopo di ampliarARCHI zine 49 maga
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ne il corpo e la grandezza del volume interno ad essa. Inoltre ogni particolare è preso in considerazione e meticolosamente calcolato, dagli spessori del fondo e della tavola alla lunghezza del manico ed al piazzamento della catena, il tutto definito, secondo lo stesso Tertis, dopo innumerevoli prove e dopo aver osservato e suonato moltissimi strumenti: «Il modello è semplicemente un amalgama di tutti i migliori elementi degli antichi maestri nei molti strumenti che ho visto, sentito e suonato [...]». Grazie all’aiuto e all’interessamento di Seymour Whinyates, direttrice della sezione musica del British Council dal 1943 al 1960, questi disegni furono diffusi a moltissime istituzioni musicali, sodalizi, associazioni e soprattutto liutai di ogni parte del mondo. Lionel Tertis era molto famoso anche in Italia; nel settembre del 1959 fu invitato a visitare la “Mostra Internazionale di Liuteria dedicata alla viola
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moderna” di Ascoli Piceno, organizzata dalla Società Filarmonica Ascolana assieme all’A.N.L.A.I. (Associazione Nazionale Liutai Artigiani Italiani), dove ebbe modo di constatare l’auspicato ritorno all’uso delle viole di grandi dimensioni. La moglie di Tertis relazionò questo evento con un articolo pubblicato su The Strad nell’ottobre 1959. Interessante il post scriptum firmato dallo stesso Tertis, quasi un appello: «Per me, con mia grande soddisfazione, la mostra preannuncia un’ulteriore estirpazione della viola sottomisura (se viola si può chiamare). Direttori d’orchestra per favore notate, ed evitate, viole piccole». Intanto in Italia il nuovo modello Tertis faceva molto discutere nell’ambiente e qualche liutaio raccolse la sfida provando a costruirne qualche esemplare: è lo stesso violista inglese a nominare nella sua autobiografia gli italiani Leandro Bisiach di Milano e Marino Capicchioni di Rimini. Il primo si dedicò alla costruzione di
viole Tertis molto saltuariamente, il secondo, invece, adottò l’innovativo modello con sincero entusiasmo e i primi risultati furono, a quanto pare, assai lusinghieri. Subito arrivarono altre ordinazioni di tali viole tanto che Capicchioni, per accontentare i clienti, dovette adattare il modello originale di 42,5 cm a varie misure più piccole e persino al violino ed al violoncello, precedendo in questo perfino lo stesso Tertis. Il violista inglese racconta infatti nella sua autobiografia che fu molto sorpreso da un concerto del Quartetto Carmirelli di Roma dato in terra inglese al King’s Linn Festival: «[…] andai nei camerini dopo aver scoperto con mia sorpresa che stavano suonando tutti su strumenti con modello Tertis realizzati da Capicchioni di Rimini, un eccellente artigiano». I componenti del quartetto - Pina Carmirelli, Monserrat Cervera, Luigi Sagrati e Arturo Bonucci - erano tutti affezionati clienti di Capicchioni e già dalla metà degli anni Cinquanta avevano trovato proprio negli strumenti modello Tertis un particolare tipo di suono per il quartetto. Ecco la recensione entusiastica di un loro concerto tratta dal Liverpool Daily Post del 26 febbraio 1958: «nessuno degli strumenti usati [dal Quartetto Carmirelli] aveva più di due anni; essi sono stati realizzati appositamente per questi superbi musicisti da un maestro di oggi: Capicchioni di Rimini. I più curiosi saranno interessati a sapere che tutti questi strumenti, compreso il violoncello, adottano le modifiche del nostro grande violista inglese Lionel Tertis». In realtà Pina Carmirelli per la sua attività solistica aveva a disposizione il meraviglioso Stradivari “Toscano” del 1690 datole in concessione dal governo italiano, ma ebbe per Capicchioni e soprattutto per il modello Tertis una particolare predilezione. Il 21 giugno 1963 alla Royal Academy of Music, proprio Pina Carmirelli si produsse in una esecuzione della Ciaccona di Bach alternando lo Stradivari ad un violino modello Tertis, dimostrando pubblicamente il valore della ricerca del violista inglese. La violinista affermò: «Penso che l’elemento più importante di questi strumenti con il modello Tertis sia il timbro che ha una assai maggiore profondità del solito [...] ritengo infatti che le loro qualità sonore siano sensazionali».
Lionel Tertis e il liutaio Arthur Richardson discutono dell’innovativo modello Tertis (1938)
Il modello Tertis ebbe la sua massima fortuna negli anni Sessanta e Settanta; dopo qualche tempo la moda passò e probabilmente il mercato stesso degli strumenti, sempre poco avvezzo alle novità e per sua stessa natura sempre fortemente legato alla tradizione, tese a ridimensionare il successo del nuovo modello, continuando a preferire i modelli classici. Lionel Tertis morì quasi centenario a Londra nel 1975 e Capicchioni scomparve due anni dopo; tempo prima l’anziano violista inglese aveva scritto una lettera a Capicchioni ringraziandolo per essere stato, assieme ad Arthur Richardson in Inghilterra, Pierre Vidoudez in Svizzera, Marcel Vatelot in Francia, William H. Moenning Jr. e George Schlieps in America, tra i pochi liutai ad aver compreso e realizzato il frutto dei suoi studi. Marino Capicchioni fu l’unico liutaio in Italia ad usare con assiduità il modello Tertis, costruendo con questo una sorprendente quantità di strumenti per musicisti italiani ed esteri. ARCHI zine 51 maga
Hulton Press Ltd., Picture Post
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GRANDI STRUMENTI
Viola
Marino Capicchioni modello Tertis
Rimini, 1959 “Paris - Francese”
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di Marcello Villa
a viola Marino Capicchioni “Paris - Francese” del 1959 è sicuramente tra le viole modello Tertis più belle dell’“epoca d’oro” del Maestro sammarinese. Essa è di grande formato, cm 42,5 (misura presa con calibro) ed è costruita tenendo conto delle misure specificatamente indicate da Lionel Tertis. Lo stile del Maestro è inconfondibile: i bordi della cassa sono assai morbidi e arrotondati, come le punte di media lunghezza con spigoli sfumati che conferiscono all’insieme un aspetto di strumento “vissuto”. I materiali sono ottimi come al solito: l’acero del fondo giuntato a “spina di pesce” ha una marezzatura di media larghezza e profonda, leggermente inclinata verso il basso, il cui effetto è ripreso dalle fasce e dal manico; la tavola armonica ha delle venature molto regolari ben marcate che si allargano leggermente verso il bordo esterno. Raffinatissimo ed esemplare, come al solito, è l’intaglio del riccio, scolpito con cura e maestria, dove la capacità tecnica è unita ad un notevole gusto per la simmetria e le proporzioni. La vernice è di colore bruno - giallo oro leggermente sfumata, stesa sopra la caratteristica preparazione del legno del Maestro, grazie alla quale la marezzatura degli aceri viene ancor più esaltata quasi a farla apparire in rilievo. Lo stesso effetto avviene per la venatura della tavola armonica.
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L’etichetta reca espressamente l’indicazione scritta a mano «M.lo Tertis», cosa assai rara per Capicchioni, che rende lo strumento ancora più affascinante. Nel primo periodo della carriera la costruzione di viole non sembrerebbe sia stata la sua specialità; infatti alla fine degli anni Quaranta il musicologo belga René Vannes nel suo Dictionnaire Universel des Luthiers, ci informa, ad vocem Capicchioni, che in quegli anni il Maestro aveva al suo attivo circa 350 violini, 20 violoncelli e solo 10 viole. Capicchioni ebbe la prima grande affermazione nel campo delle viole a Cremona nel 1949, alla Mostra Internazionale di Liuteria, in occasione del tricentenario della nascita di Stradivari. Lì si aggiudicò il Primo Premio con uno strumento che gli valse una medaglia d’argento. Con gli anni Cinquanta Capicchioni iniziò a dedicarsi con assiduità alla viola, sperimentando nuovi modelli e soluzioni tecniche varie per soddisfare alcuni importanti clienti. Primo fra tutti il violista Luigi Alberto Bianchi, nato nel 1945 proprio a Rimini da una famiglia di musicisti e straordinario enfant prodige. Essendo un grande amico di famiglia, Capicchioni ne seguì i progressi nel corso degli anni, fornendogli vari strumenti. In cambio Bianchi diventò sincero estimatore e prestigioso testimonial degli strumenti del suo concittadino. Furono suoi un violino del 1952, una viola del 1959 ed
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MISURE PRINCIPALI DELLO STRUMENTO Lunghezza della cassa: cm 42,5 (presa con calibro) Larghezza superiore della cassa: cm 21 Larghezza minima delle CC: cm 15,4 Larghezza inferiore della cassa: cm 27,1 Altezza delle fasce: cm 3,6 - 4,15
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GRANDI STRUMENTI
un’altra del 1965, «un vero capolavoro di bellezza e sonorità», che usò per svariati anni e nelle più prestigiose occasioni. Memorabili sono alcune registrazioni in duo con Salvatore Accardo e con Yehudi Menuhin. Proprio Accardo in un’intervista di qualche anno fa affermò che Capicchioni «costruì non solo magnifici violini ma anche splendide viole». Vi furono poi le ordinazioni di autorevoli musicisti, tra i quali Dino Asciolla, Carlo Pozzi, Lina Lama e Massimo Paris, mentre altri entrarono in possesso successivamente di una viola Capicchioni, come la solista Kim Kashkashian e Klaas Boon, Prima viola del Concertgebouw di Amsterdam. L’adozione entusiastica poi del modello Tertis gli procurò ulteriori importanti commissioni. La mia ricerca in questi anni, finalizzata alla realizzazione di un libro monografico dedicato proprio a Marino Capicchioni (M. Villa,
Capicchioni, la vita e l’opera …, Cremona, Edizioni Novecento, 2005), mi ha spinto a ricercare notizie, testimonianze e soprattutto moltissimi suoi strumenti per conoscerli, osservarli e studiarli. Ho avuto modo di scoprire, oltre ad uno straordinario liutaio, una figura umana e professionale di grandissimo spessore. Un autodidatta dal talento eccezionale, attento, scrupoloso e allo stesso tempo fecondo, che seppe farsi apprezzare, non solo Post mortem, dai più grandi musicisti italiani ed esteri, alcuni dei quali sono tuttora custodi gelosi dei suoi capolavori. Oggi Capicchioni è giustamente considerato uno dei maggiori maestri del ‘900, un vero e proprio “classico”, il cui lavoro è ricercato ed ambito da musicisti e collezionisti di tutto il mondo. Le sue viole sono particolarmente apprezzate per la loro eccellente sonorità, bellezza e personalità che le rendono, come tutti i suoi strumenti, praticamente inconfondibili.
MARCELLO VILLA. Diplomato alla Scuola di Liuteria di Cremona a pieni voti e con una borsa di studio della Fondazione W. Stauffer, ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti a concorsi nazionali ed internazionali. Un suo quartetto intarsiato è esposto stabilmente al Museo Stradivariano di Cremona. Dal 1999 è fondatore e direttore artistico dell'etichetta discografica MV Cremona, impegnata nella diffusione e valorizzazione del patrimonio musicale italiano inedito. Ha pubblicato diversi studi sui compositori cremonesi del Seicento e Settecento e un libro monografico su Marino Capicchioni, del quale è da sempre grande ammiratore.
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PASSI ORCHESTRALI
Archi in forma I passi orchestrali R. Strauss: Don Juan di Marco Fiorini marco.fiorini@accademia-archi.it
MARCO FIORINI è stato dal 1996 al 2006 Primo Violino Solista dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. Dopo gli studi compiuti in Italia ed Austria ha iniziato una fitta attività, sia solistica che cameristica, in Europa, Estremo Oriente e Sud America, che lo ha portato a collaborare con musicisti quali Myung-Whun Chung, Alexander Lonquich, Mario Brunello, David Geringas, Boris Petruschansky. È stato ospite dei Festival di Spoleto, Ravenna, Ravello, Neuschwanstein (Germania), Orlando (Olanda), Casals (Spagna). A quella concertistica affianca anche l’attività didattica con corsi e masterclass di violino, musica da camera e orchestra anche presso i Conservatori di Stato.
Oggi proseguiremo il nostro viaggio nel mondo dei passi orchestrali affrontando la celebre prima pagina di “Don Juan” op.20 di Richard Strauss. Questa la parte con alcuni suggerimenti circa arcate e diteggiature:
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PASSI ORCHESTRALI
© Copyright 1932 by Edition Peters, Leipzig Per gentile concessione di Peters Edition Limited, London
OSSERVAZIONI: b. 1
Le semicrome vanno eseguite appena oltre la metà dell’arco, mordendo la corda e con poco arco; spesso si passa troppo arco sulla prima nota, con conseguente accento e irregolarità ritmica b. 2 Terzina al tallone, da eseguire tetica e non come un levare del Si successivo Ben vibrato il Si b. 3 Sempre ff e ben articolata la mano sinistra b. 6 Ben legata la figura in contrapposizione a della battuta precedente. b. 10 Questa contrapposizione si ripropone più volte, fare attenzione! b. 13 Attenzione all’intonazione del Fa naturale; a questo scopo suggerisco di eseguirlo in allungamento col 1° dito piuttosto che passando di posizione b. 23 e sgg. Terzine da eseguire pressoché detaché, non spiccate, alla metà e NON alla punta (perde incisività) bb. 32-35 Da studiare lentamente, curando la chiarezza della mano sinistra e memorizzando con la massima precisione i giri d’arco; il passaggio risulta spesso non solo impreciso di intonazione, ma anche assai sporco/confuso di suono; a tale scopo esercitatevi anche eseguendolo al tallone, il controllo aumenterà notevolmente b. 35 Poco arco sul Re di metà battuta, altrimenti si tarda; non sfuggire le ultime tre note dell’arpeggio e fare attenzione alla sincronia delle due mani b. 52 Il levare della battuta è f ma il battere è pp! Vibrare il battere, non sfuggire, senza panico, darsi dei punti di appoggio mentali (sui cambi di posizione per esempio); può aiutare pensarlo enarmonicamente (Do X = Re, Si # = Do) b. 54 Pensare tutta la battuta come levare di quella successiva (così come bb. 52, 56 e 58). Attenzione a non irrigidire il braccio destro (polso e avambraccio); arco vicino alla corda. ARCHI zine 57 maga
NUOVE
COLOFONIE
RINASCE LA
LARICA:
LIEBENZELLER
Gli utenti dei prodotti Liebenzeller, orfani ormai da qualche tempo delle celebri resine realizzate nel villaggio antroposofico di Unterlengenhardt, potranno trovare le stesse ricette e gli stessi processi produttivi nei prodotti della casa svizzera Kolophonium Manufaktur Seitz, con il marchio Larica. Queste saranno a breve disponibili con tutte le varianti già prodotte in passato per le Liebenzeller: sei livelli di “durezza”, per adattarsi all’uso con i diversi strumenti, e 7 differenti metalli, aggiunti per offrire una grande varietà timbrica.
Al momento attuale è disponibile solo la colofonia realizzata con l’aggiunta di polvere d’oro. Dal 2010 saranno gradualmente immesse sul mercato tutte le altre varianti. La prova diretta ha effettivamente mostrato una similitudine notevole (vero punto di forza di questo prodotto) tra Larica Gold I e Liebenzeller Gold I. La parola spetta adesso a chi da tempo aspetta di trovare nuovamente la qualità indiscussa della pece Liebenzeller.
SPALLIERA PER VIOLINO STOWEMASTER
Nel variegato mondo delle spalliere per violino e viola non è raro incontrare novità interessanti e soluzioni originali. In questo caso, il produttore inglese StoweMaster ha ideato una spalliera che non presenta nessun punto di contatto laterale con lo strumento, utilizzando il supporto inferiore della mentoniera per sostenere l’intera struttura. Questa soluzione, adottata seppure con una struttura differente sulle spalliere Libero e Belsuono consente, nelle intenzioni dei progettisti Russell Stowe e John Master, di non applicare pressioni laterali allo strumento, consentendo così di lasciarlo maggiormente libero di vibrare. Pregio non secondario di questo sistema di aggancio è la sua solidità e sicurezza, poiché rende estremamente difficile il distacco della spalliera durante l’esecuzione. Il principale difetto è invece il ristretto margine di personalizzazione e regolazione possibile (punto di forza, questo, della rivale Libero). La maggiore rigidità della struttura e la possibilità di orientare in maniera indipendente il cuscino e il braccio di supporto consentono però di trovare una posizione comoda. È però minima la possibilità di regolare l’altezza, particolare questo che non mancherà di creare perplessità negli utenti. Il sistema di aggancio a pressione consente inoltre di mantenere sempre in posizione solo la piccola placca collegata alla mentoniera, rendendo così molto rapido il montaggio dell’intera spalliera, ed evitando il rischio di eccessivo ingombro nella custodia. ARCHI zine 59 maga
RECENSIONI ACCESSORI
di Bruno Terranova
RECENSIONI LIBRI E SPARTITI
Y. MENUHIN L’Arte: Speranza dell’Umanità rueBallu ISBN 978-88-95689-01-2 € 14,00 «Non dubito un istante che l’umanità saprà trovare soluzioni creative per contrastare la rigida monotonia che ormai invade la nostra vita. L’arte giocherà un ruolo importante nella riconquista della salvezza della nostra anima. Questa è la mia convinzione, la mia fede, saldamente radicata nell’eredità che ci è stata trasmessa dal Mosè di Michelangelo, la Ronda di Notte di Rembrandt, la Cattedrale di Chartres, la Messa in Si minore di Bach, e così pure Re e Regina di Henry Monroe, il Pierrot di Picasso, l‘Opera House di Sidney e i Quartetti d’archi di Bartók. Tutti gli uomini sono artisti». È proprio Yehudi Menuhin a parlare, il violinista enfant prodige, il direttore d’orchestra, l’insegnante, il presidente di numerosi comitati e giurie, ma non solo. La sua lunga straordinaria carriera lo volle anche «pensatore, educatore, veggente», guidato da un’eccezionale senso di universalità, da una visione globale dell’esistenza che comprendeva la musica, l’arte, l’etica. I suoi pensieri, le sue riflessioni sul passato e sul divenire della nostra civiltà, su un presente caratterizzato da false e fragili certezze, fluiscono attraverso la sua penna in uno scritto che è quasi un inno agli eterni valori della pace e della fratellanza. Riflette sullo Stato e sui suoi doveri, Menuhin, riflette sul tempo in cui viviamo e sulla società di consumo, sulla creatività e sulla felicità; e gli occhi sono quelli di un viaggiatore cosmopolita, di un cittadino del mondo che ha deciso di fare del «connubio tra musica e impegno per la riconciliazione dei popoli» il senso della propria vita, poiché il regno dei suoni non conosce frontiere. Il volume, pubblicato per la prima volta nel 1986, vede la sua prima edizione italiana nel 2008 grazie alla giovanissima casa editrice palermitana rueBallu, che ci fa dono di questa rarità probabilmente in vista della ricorrenza dei
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dieci anni della scomparsa del violinista e la inserisce, non a caso, nella collana Hommes Extraordinaires. Silvia Mancini R. SHCHEDRIN Antiche melodie di canti popolari russi per violoncello e pianoforte Edition Schott CB 209 € 22,95 La chiave per capire il ruolo culturale di Rodion Shchedrin, nato nel 1932, e la sua estetica musicale, si può sintetizzare nel periodo compreso tra due date che racchiudono quasi un trentennio della sua vita: tra il 1973 e il 1990 è stato, infatti, il presidente dell’Unione dei Compositori Russi. Si è trattato di un periodo storico di passaggio che va dal consolidamento di una sorta di restaurazione staliniana alla disgregazione dell’Unione Sovietica e durante il quale se da un lato si faceva sentire la voce dell’esigenza di un’apertura alla cultura occidentale, dall’altro era sempre forte e chiara la voce della linea politica di Breznev che non perdeva occasione di rilanciare l’idea di una cultura ispirata esclusivamente agli ideali socialisti, in contrapposizione a quella formalista e borghese dei Paesi occidentali. Shchedrin è uno dei più eminenti rappresentanti di quel momento storico contradditorio e ne ha sempre portato i segni: la maggior parte delle sue composizioni trae ispirazione da opere letterarie o musicali russe e dallo sterminato e fertilissimo patrimonio di canti popolari russi, ma l’elaborazione del materiale musicale e le forme in cui si espleta sono d’impronta “occidentale”. Non fanno eccezione in tal senso le Ancient Melodies of Russian Folk Songs per violoncello e pianoforte che qui presentiamo. Opera del 2006, commissionata da Raphael Wallfisch, è abbastanza paradigmatica del modus operandi del compositore: si tratta, infatti, di una libera rielaborazione di cinque delle melodie conte-
RECENSIONI LIBRI E SPARTITI nute nei Cent chants populaire russe di Nikolaj Rimsky-Korsakov, sorta di Bibbia musicale russa. Partendo da queste melodie, Shchedrin lavora adottando modi di scrittura la cui matrice è abbastanza evidente. Si parte, o meglio si arriva, a una rimembranza di scrittura contrappuntistica nel quinto pezzo della raccolta, passando attraverso il principio della variazione beethoveniana e brahmsiana, per cui del materiale musicale di partenza resta solo il mero profilo melodico della voce principale, profondamente variato dal punto di vista ritmico e metrico e contestualizzato in percorsi armonici assolutamente personali (ci sembra di poter dire una modalità liberamente reinterpretata); come dice testualmente il compositore stesso nella prefazione «… spesso si tratta solo di un’ombra o di un riflesso della melodia iniziale.». Anche grazie a un sapiente sfruttamento delle possibilità timbrico-coloristiche del violoncello, il risultato è di estrema suggestione e l’opera si propone degnamente, com’era nelle intenzioni del committente, quale erede ideale dei Fünf Stücke im Volkston Op.102 di Robert Schumann. Gianluca Giganti F.J. HAYDN Quartetti per archi op.33 G. Henle Verlag HN 9209 (Partitura da studio); HN 209 (Parti) € 19,00; € 38,00 Il progetto editoriale della G. Henle Verlag, che prevede l’edizione in Urtext delle partiture dei Quartetti per archi di Haydn, ci dà modo di trovarci di fronte ai Sei Quartetti dell’op.33, che costituiscono un punto focale della produzione del compositore in questo ambito. La raccolta fu offerta da Haydn prima che fosse portata a termine (aveva composto solo quattro dei sei pezzi) all’editore viennese Artaria nell’ottobre del 1781, e poi nel gennaio 1782, una
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volta compiuta, all’editore Hummel. Come lo stesso musicista aveva scritto in una lettera destinata ai suoi ammiratori (e possibili acquirenti…), «essi [i quartetti] sono di un genere completamente nuovo e molto speciale». E veramente è così. Erano almeno dieci anni che Haydn non scriveva Quartetti per archi; i nuovi termini del contratto che lo legava al servizio del principe Esterhazy, introdotti all’inizio del 1779, gli consentivano tra le altre cose di poter accettare commissioni da terzi e di pubblicare la propria musica presso gli editori che voleva. Da questo momento fiorisce la grande vena del compositore austriaco. “Confinato” ad Esterhaza per un cospicuo numero di anni, isolato dalle mode e dai confronti più diretti con i salotti musicali, obbligato per scrittura a fornire una quantità di musica al suo mecenate, Haydn seppe sfruttare il rovescio della medaglia: quello che per altri si sarebbe potuto rivelare un ambito soffocante e sterile, fu da lui convertito in luogo - e tempo - di un’incredibile fucina di sperimentazione. I princìpi della Forma Sonata, mutuati e trasformati dalle forme post-barocche, le capricciose ed imprevedibili evoluzioni delle Fantasie, la bizzaria degli organici e degli accostamenti timbrici, le soluzioni armoniche e strumentali, e soprattutto, lo humor presente nella propria concezione musicale, condussero il compositore a cercare e trovare uno stile tutto suo, che a sua volta si costituisce di tanti stili ed approcci alle forme esplorate, conseguiti nel tempo avuto a propria disposizione. Quando, nel 1782, fu pubblicata l’op.33, Haydn godeva già di una fama crescente; da questi Quartetti in poi la sua popolarità e la considerazione di cui era fatto segno presso i contemporanei aumentarono di pari passo con la diffusione delle sue composizioni. Non è un caso che solo tre anni dopo Mozart componesse - e dedicasse ad Haydn - la prima grande serie di suoi Quartetti d’archi, sei anch’essi, che a livello strutturale si rifanno al quartettismo haydniano. Dall’op.33 del 1782, riguardo al Quartetto, un lungo cammino porterà il musicista all’incompiuto op.103 del 1803, donando alla letteratura di questo genere capolavori fondamentali per il repertorio e per lo studio musicale. A conclusione dell’anno dedicato a ricor-
RECENSIONI LIBRI E SPARTITI dare la sua scomparsa duecento anni fa, un migliore e più sincero augurio che non gli anniversari rituali sarebbe quello di considerare l’opus di Haydn per quello che è il suo valore: la testimonianza dell’amore per la propria arte, in cui trova sede olimpica il caleidoscopio di tutte le emozioni umane. Giovanni Pandolfo M. PINTSCHER Study II for Treatise on the Veil per violino, viola e violoncello Bärenreiter BA 9303 € 24,95 Che il secolo da poco trascorso sia stato, come molti grandi intellettuali hanno ribadito in varie occasioni, un momento singolare e forse irripetibile per l’importanza dei cambiamenti che hanno avuto luogo nell’arte e soprattutto nella creazione musicale, è affermazione che pensiamo possa, almeno per una volta, mettere d’accordo i difensori estremi con i detrattori accaniti della musica del XX secolo. L’urgente necessità di indagare su quali trasformazioni possano intervenire sul suono, agendo sui meccanismi fisici della sua produzione, aggiungendogli orpelli o depauperandolo di alcune sue caratteristiche, diviene spesso, ma non sempre, il punto di partenza, generando un percorso di intensa ricerca che attraversa numerose tappe; in tale ambito si colloca il concetto di “strumento preparato” e dei suoi numerosi fautori, di cui John Cage resta primario interprete. L’attitudine che il suono prodotto dallo strumento musicale ha ad essere manipolato, elaborato, conseguentemente modificato attraverso l’aggiunta di materiale vario come carta, cartone, metallo, legno, diviene oggetto di indagine accurata da parte di molti autori, che si sentono attratti dall’idea di proporre all’ascoltatore un suono differente da quello che questi si aspetta. La complessa opera di Pintscher parte proprio da questo presupposto, trattandosi di un
brano per trio d’archi, in cui tutti e tre gli strumenti devono essere “preparati” attraverso l’inserimento di clip fermacarte da inserire sulla terza e quarta corda, ad una distanza ben precisa dal ponticello; tale accorgimento produce una modificazione notevole del suono, quasi una sua distorsione, e altera notevolmente anche il suono delle corde che restano libere; non solo: esso produce inevitabilmente un cambiamento nell’intonazione stessa degli strumenti e nel modo di articolare i suoni. L’autore richiede agli esecutori continui cambiamenti nella modalità di attacco dell’arco sulla corda e nel punto di contatto tra arco e corda, tutti chiaramente esplicitati nel corso del brano. La composizione è piuttosto articolata nella parte di ogni singolo strumento, ed alterna momenti di densità disomogenea, talvolta in contrappunto tra le varie parti; nella sezione conclusiva prevalgono alcune isolate sezioni in omoritmia; l’andamento è piuttosto lento con alcuni inserti di sezioni più mosse; la scrittura è sempre estremamente articolata, ricchissima di numerosi effetti e suoni armonici, e marca un dialogo molto serrato tra gli strumenti. Una rassicurazione per quegli esecutori che vogliano cimentarsi nello studio dell’opera: le richieste dell’autore riguardo le modalità di esecuzione sono sempre chiaramente esplicitate con interventi scritti all’interno della partitura stessa, nonché grazie alla legenda posta nell’ultima pagina. Di nuovo una conferma dell’ottima preparazione del lanciatissimo compositore e direttore d’orchestra Matthias Pintscher. Simone Genuini E. LALO Concerto per violoncello e orchestra Breitkopf & Härtel/G. Henle Verlag PB 15100 (Partitura) € 58,00 Ci eravamo già occupati del Concerto in Re minore per violoncello e orchestra ARCHI zine 63 maga
RECENSIONI LIBRI E SPARTITI di Edouard Lalo nel numero di Settembre/Ottobre 2007, soffermandoci, in quella sede, soprattutto sulle peculiarità della parte solistica. Questa volta presentiamo, invece, la partitura completa, frutto di una collaborazione editoriale tra Breitkopf & Härtel e G. Henle Verlag. Si tratta, tuttavia, di un’edizione pienamente godibile solo dall’utenza di area germanica, essendo scritte solo in lingua tedesca le pur interessanti note critico-editoriali in coda al volume (visto il costo del quale, un piccolo sforzo per proporre almeno una traduzione in inglese sarebbe stato gradito). Per quanto riguarda il testo musicale, comunque, l’edizione onora ampiamente la celebrità delle case editrici presentandosi con assoluta fedeltà alle fonti originali, tanto nella notazione, quanto perfino nelle indicazioni dell’Autore riguardanti diteggiature e colpi d’arco sia della parte solistica che delle singole parti orchestrali degli archi (indicazioni, tra l’altro, non solo funzionali al senso musicale ma anche perfettamente eseguibili). La prefazione ci informa degli aspetti storicobiografici riguardanti lo stesso autore e la genesi della composizione, la cui prima esecuzione, lo ricordiamo, ebbe luogo il 9 dicembre 1877 a Parigi nell’ambito dei Concerts populaires sotto la direzione di Jules Pasdeloup e la partecipazione solistica del dedicatario Adolphe Fischer. Il Concerto fece poi rapidamente il giro delle grandi capitali europee e altrettanto presto trovò un posto privilegiato nel repertorio dei grandi interpreti grazie al multiforme e variegato arsenale tecnico ed espressivo richiesto al solista. L’idea di fondo che emerge anche solo a un rapido sguardo alla partitura è quella di un violoncello protagonista assoluto, “accompagnato” da un’orchestra diremmo dietro le quinte. A voler sottolineare questa idea c’è un particolare curioso da notare: la scrittura agogica, proprio nel senso letterale di scrittura tipografica. Tutte le indicazioni agogiche dell’orchestra sono scritte almeno una gradazione dinamica inferiore rispetto a quella indicata per il solista; non dimentichiamo che Lalo era stato un buon esecutore di violino e viola e, da strumentista, conosceva bene l’esigenza di un solista di non sentirsi soffocare alle spalle da
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uno straripante volume di suono della compagine orchestrale. Abbiamo detto “esigenza”… o forse avremmo dovuto dire “desiderio”? Gianluca Giganti A. CURCI Ricreazioni Violinistiche Edizioni Curci EC 11629 Edizione con CD € 18,00 Chi ha cominciato lo studio del violino in Italia dopo il 1936 – data della prima pubblicazione di quest’opera – difficilmente non si è imbattuto in questa “storica” raccolta di brani per il corso preparatorio ed il primo corso di violino ad opera del grande didatta italiano Alberto Curci. Oggi quest’opera esce in una nuova edizione dove i tre fascicoli, raccolti in un unico volume, sono corredati di un cd dimostrativo e con basi musicali e di una copertina più accattivante per i giovanissimi. L’opera, complemento della celeberrima Tecnica fondamentale del violino - Parte I e dei 50 Studietti melodici e progressivi, ha lo scopo di abituare l’allievo principiante ad applicare subito in un brano musicale la tecnica appresa, nonché di rendere lo studio del violino più piacevole e soddisfacente. I dieci brani progressivi per violino e pianoforte sono divisi in quattro livelli: vi sono tre brani da suonare sulle corde vuote, tre su corde vuote e primo dito, due su corde vuote, primo e secondo dito, ed infine due su corde vuote, primo, secondo e terzo dito. All’interno di ogni gruppo, i brani sono inoltre presentati per ordine crescente di difficoltà. Ognuno di questi pezzi, sapientemente elaborato con finalità didattiche, racchiude in sé, sia pur nella sua semplicità (cento battute circa ognuno per una durata approssimativa di tre minuti a brano), tutte le caratteristiche tecniche e musicali fondamentali di un pezzo per violino: diverse indicazioni di tempo, cambi e
RECENSIONI LIBRI E SPARTITI salti di corda, colpi d’arco fondamentali, doppie corde, ritardando, punto coronato, tutte le dinamiche di base (dal fortissimo al pianissimo; crescendo e diminuendo), cambi di tempo, modulazioni, passaggi cromatici. La parte per pianoforte è altresì pensata per allievi dei primi corsi. Infine, a dispetto dei limiti di scrittura imposti dal livello cui è indirizzata, la bellezza musicale di quest’opera didattica è davvero sorprendente. L’eccellente esecuzione dimostrativa da par te di Gabriele Pieranunzi al violino e Maurizio Baglini al pianoforte è utilissima per l’ascolto. Il problema arriva però quando la parte pianistica viene utilizzata come base musicale: non esiste infatti un metronomo di riferimento prima dell’attacco (spesso i due strumenti iniziano in contemporanea), né in prossimità di un rallentando o prima della ripresa del I Tempo, come avviene di regola nei cd didattici, rendendo così il compito dell’esecutore essai arduo. Pamela Gargiuto L. SPOHR Grande Duo op.11 per violino e chitarra Ut Orpheus Edizioni CH 105 (Partitura e Parti) € 24,00 La letteratura per il duo violino–chitarra è poliedrica per quantità e valore dei brani che la compongono. Accanto a composizioni ben concepite e realizzate si vengono a collocare pezzi sulla cui riuscita si possono sollevare alcune perplessità, se non proprio conclamate obiezioni. Tra i problemi che questa formazione presenta sicuramente il più marcato è riferibile al difficile equilibrio sonoro: la relativa potenza acustica del violino rispetto al minor volume della chitarra pone spesso gli esecutori davanti alla continua ricerca di un modus operandi che li obbliga talvolta a soluzioni che possono richiedere sacrifici ad entrambe i ruoli. La pra-
tica frequente delle trascrizioni, poi, ha contribuito ad aumentare gli ambiti in cui questo tipo di difficoltà può riproporsi in modo amplificato, se possibile. A proposito di trascrizioni, la Ut Orpheus Edizioni ora pubblica la rielaborazione che Anton Diabelli realizzò intorno al 1814 per il duo violino-chitarra sopra al Gran Duo op.11 per quartetto d’archi di Louis Spohr. L’originale in realtà era un quatuor brillant, ovvero una formazione che vedeva il trio d’archi accompagnare il primo violino principale in quello che era un vero e proprio concerto solistico, di impronta squisitamente virtuosistica. È noto come Spohr fosse un notevole violinista e che avesse dedicato molte opere al suo strumento. In realtà ebbe anche una mano felice come compositore, con una certa propensione alla sperimentazione: fu uno dei pionieri della Sinfonia a programma e creò sonorità molto particolari nei lavori cameristici, quasi tutti concepiti per gli archi. Anche Diabelli visse in quel periodo, ed a lui dobbiamo il lavoro qui presente. La parte del violino è pressoché aderente in tutto a quella originale, mentre le parti del resto del Quartetto sono state adattate ed addensate per la scrittura chitarristica. Nel commentario approntato da Fabio Rizza sono esposti esempi di come Diabelli abbia proceduto alla propria elaborazione, soprattutto di come abbia semplificato le linee dei diversi strumenti per piegarle al singolo rigo della chitarra. È facile notare come il violino la faccia da padrone assoluto, qui svincolato anche dalla tessitura originaria degli altri strumenti ad arco che nell'op.11 di Spohr costituivano comunque un bilanciamento acustico e timbrico alla predominanza del solista. Brano di non facile approccio, nel carattere rispecchia il tipo di cantabilità e di elaborazione armonica appartenente al gusto operistico dell'epoca; la parte solistica presenta diverse difficoltà che non vanno sottovalutate, prima tra tutte la spiccata mutevolezza cromatica, che unita a diversi passaggi in doppie corde esige una precisa resa dell'intonazione. Giovanni Pandolfo
RECENSIONI DISCHI
Negativo
Discreto
Interessante
Buono
A. VIVALDI Concerti per violoncello RV420, RV400, RV401, RV408, RV424, RV403, RV418 Han-na Chang, violoncello; London Chamber Orchestra; Christopher Warren-Green, direttore CD EMI 50999 2 34791 0 4 Manca nel booklet la biografia della solista Hanna Chang ma qualora ce ne fosse bisogno e non si avesse il tempo, né la voglia, di inserire il cd nel computer per connettersi all’EMI Classics Club (da esplorare!) in ultima pagina le copertine degli ultimi quattro precedenti lavori discografici dell’artista ci ricordano almeno che questo è un debutto. Dopo tanto Shostakovich, Prokofiev e altri compositori tardo romantici è la prima volta che la violoncellista sud-coreana, allieva di Maisky e Rostropovich, si cimenta nel barocco di Vivaldi. La Chang ammette che tanto i primi le hanno richiesto una particolare fedeltà al testo quanto Vivaldi invece le ha lasciato spazio per l’inventiva e l’improvvisazione. Facile a dirsi, ma di improvvisazione, soprattutto nei tempi lenti dove altri violoncellisti altrettanto giovani indugiano in ornamentazioni (pensiamo a Sol Gabetta e al suo Progetto Vivaldi del 2007), non se ne sente tanta, ma per questo serve una maggiore dimestichezza col repertorio barocco, non solo quello per violoncello. L’interpretazione riguardo alla lettura del testo è infatti alquanto sobria, ma intensa nella dinamica dell’arco, non ovvia, anzi, talvolta inaspettatamente creativa (qui sì) nell’articolazione, avvincente nel legato (cupo l’Adagio del Concerto RV401) a tratti esuberante nei movimenti più rapidi (radioso l’Allegro conclusivo del Concerto RV420). L’approccio allo spirito di Vivaldi è dichiaratamente istintivo; la Chang nell’incalzante vivacità ritmica degli Allegro come nell’intimità delle moderne armonie delle pagine lente dice di percepire la passionalità e drammaticità della persona Vivaldi. Ed è a questa intensità che si deve quel suono forse sottile, ma denso e con-
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Ottimo
tinuo, decisamente moderno ma che dà spazio tanto alla gaiezza quanto alla riflessività nella concezione complessiva d’ensemble. Il violoncello della Chang dialoga dall’interno della London Chamber Orchestra diretta da WarrenGreen piuttosto che alternarsi a questa, fedelmente alla scrittura vivaldiana che nel corso degli anni tende ad arricchire con gli archi l’accompagnamento al violoncello, tradizionalmente dato al solo continuo, e ad affidare episodi lirici anche ai violini. Confessa la Chang che nei momenti solistici si sente come un gabbiano sul mare dell’accompagnamento, di certo il rapporto sonoro con il continuo è ben bilanciato. Convincente anche la scelta dei tempi d’esecuzione. E se Stravinskij affermava che Vivaldi avesse scritto centinaia di Concerti tutti uguali, la scelta dei sette Concerti per violoncello è qui abbastanza rappresentativa della varietà della tavolozza del compositore. La raffinata successione delle tonalità, apprezzabile quando si ascolta il cd di seguito, sembra suggerire un ciclo, che si conclude col Concerto RV418, una summa degli “umori” del compositore veneziano. Le note storiche sono di Michael Talbot, indiscussa autorità negli studi vivaldiani. Daniela Macchione
G. VERDI Quartetto in Mi min. G. PUCCINI Crisantemi; 3 Minuetti; 3 Fughe; Allegro Moderato; Scherzo-Allegro Quartetto di Roma CD La Bottega Discantica 195 Sembra perfettamente a suo agio, il Quartetto di Roma, nella luce diurna e sottilmente inquieta, à la Boldini, del tardo Ottocento italiano. A dirlo sono tanto la spontaneità narrativa stesa a luminose campate melodiche quanto l’acuta sapienza di uno sguardo (le cromie) e di un respiro (il fraseggio) pronti a cogliere
RECENSIONI DISCHI ogni minima trascolorazione, fedeli cartine tornasole di un orizzonte avvolgente quanto umorale. D’altronde il gioco è insieme arduo e periglioso: svelare e (ri)velare - nel giro di compasso di pagine tradizionalmente vissute all’ombra delle più altisonanti arie e cabalette - l’intrinseca genialità dell’autore, il passo inconfondibile dell’uomo di teatro che si diverte ad uscire dai consueti sentieri, propri e nazionali. L’aristocratico nitore della musica da camera, il suo intrinseco intimismo e al tempo la sua rappresa, sinestetica capacità di evocare, distillandolo, l’universo e il suo mistero. In occasione di questo viaggio sterrato rispetto alle consuete direttrici, i due titani per antonomasia Verdi e Puccini si lasciano percorrere anche in controluce. Nella lente scorciata delle loro appartate gemme cameristiche quell’unico Quartetto in Mi minore del genio bussetano, concepito quasi ad ingannare l’ozio dell’attesa partenopea tra una prova e l’altra di “Aida”, e quelle pagine sparse del giovane lucchese, esercizi di stile già gravidi di luminose ascendenze - Marco Fiorini e i suoi si muovono con sapiente complicità, stanando in quegli intrecci a strette maglie gli enigmi di una sostanza musicale che seduce senza mai lasciarsi interamente catturare. Dal grandioso melodramma, dalla scena dove tutto è artificio e maschera, all’intimismo di quattro strumenti sorpresi a conversare amabilmente. Il tuffo è abissale. Occorrono allora armi diverse, in primis archetti affilati e duttili a tradurre la leggerezza sgranata e mercuriale del Quartetto, che Verdi vuole “netto e chiaro” anche là dove – come nella Fuga conclusiva – il contrappunto si fa articolato; solo a tela dipanata è infatti possibile percepire, di questa partitura tutt’altro che estemporanea, i carsici ritorni delle cellule motiviche e ritmiche, la circolarità di una forma insieme geometrica e fluida. Una qualità che i quattro strumentisti sanno ogni volta adattare all’umore della pagina e del suo sotteso humus ispirativo; dalla perentoria virilità dei movimenti estremi, delineati con segno fermo e incisivo, si staccano i due centrali, l’uno seduttivo e l’altro squisitamente “italico” nella sua ariosa inclinazione al can-
to. E a ricomporre il primo piano con il contesto di questo affascinante paesaggio che sembra uscito da una tela di Boldini, alcune pagine giovanili pucciniane, figlie degli esaltanti anni di formazione al Conservatorio di Milano e già presaghe del clima decadente e sapido che sarà di lì a poco nelle vene di “Manon Lescaut”. Sono le tre Fughe del biennio 1882/1883 e i tre Minuetti dell’anno successivo. Sotto la pelle di una manierata facilità inventiva attinta alla fonte dei sommi riferimenti – Bach su tutti, ma anche l’apollinea levigatezza di matrice viennese – affiorano già in nuce i fremiti e le screziature del Puccini più fecondo, il suo gusto per una fragranza armonica tutta italiana su cui spesso spinge l’intreccio degli strumenti ad indugiare. Verdi quartettista controverso verso il proprio “figlio minore”, Puccini quartettista mancato che, all’ombra dei successi mondiali fatti di ineluttabili passioni e di dolore, dissemina qua e là frammenti e movimenti di un possibile unicum in realtà mai completato. È il caso dei due frammenti – un Allegro Moderato e uno Scherzo - che chiudono l’ascolto regalando il valore aggiunto di un prezioso recupero esecutivo. Ben più frequentato e già permeato di una matura consapevolezza espressiva è invece l’aulico Crisantemi, definito dall’autore “breve improvviso” composto nel 1890 a seguito della morte prematura di Amedeo di Savoia, nella cui interpretazione il Quartetto di Roma sembra trovare sulla cordiera gli accenti più malinconici e sanguigni di un Ottocento al crepuscolo. Elide Bergamaschi
L. van BEETHOVEN Concerto per violino e orchestra in Re Magg. op.61 W.A. MOZART Concerto per violino e orchestra in Re Magg. K218 H. SILVER ARCHI zine 67 maga
RECENSIONI DISCHI Creepin’in Nigel Kennedy, violino; Polish Chamber Orchestra; Nigel Kennedy, direttore CD EMI Classics 3953732 Chi nutre dei preconcetti negativi per Nigel Kennedy sarà favorevolmente impressionato dalla sua ultima incursione nel Wienerklassik. Cimentandosi con il capolavoro di Beethoven (la seconda volta, dopo l’incisione del ’92) e con il K218 di Mozart, il violinista inglese mostra infatti un approccio che si potrebbe definire addirittura ortodosso, fedele allo spirito come allo stile e alla lettera di queste pagine. Proiettando giustamente l’affresco beethoveniano verso il clima poetico della Sesta Sinfonia e del Quarto Concerto per pianoforte, Kennedy (qui anche direttore), non ne depaupera i fattori “titanici”, ma preferisce leggerli in una luce più classica (probabilmente anche per questo la scelta di un ridotto organico orchestrale), senza per questo limitare il potenziale energetico, e pone l’accento sui motivi lirici in cui disegna delle volute melodiche di grande intensità espressiva, sorretto da un respiro di ampia campitura, mai accondiscendendo a una manierata Beethovensbild. L’anelito alla solarità che ne costituisce il sostrato soffre tuttavia della dialettica solista/ensemble, pur buona, dove talora – in frangenti contrappuntistici – il violino è acusticamente posto in eccessivo rilievo. Kennedy conferma la sua forza comunicativa e abilità narrativa, prediligendo il nitore dell’eloquio alle sottigliezze timbriche, qualità tanto più evidente nella coinvolgente spigliatezza del Concerto mozartiano, ricamato in un tessuto sonoro aggraziato e ritmicamente vivido, che sa anche senza leziosità piegarsi alla delicatezza dell’Andante cantabile. Le Cadenze meritano qualche nota. A differenza di quelle del Concerto beethoveniano – sostanzialmente in linea con esso – quelle adoperate per Mozart (scritte dallo stesso Kennedy), oscillanti tra inflessioni jazz e sapori new age (e icasticamente foraggiate dall’uso di un violino elettrico a cinque corde), instaurano come una parentesi onirica, un ossimoro, alla fine dei pri-
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mi due movimenti: se il proposito di tale commistione di stili e generi profondamente difformi non è scandalistico ma appunto di generare un effetto straniante, sarà prudente accettarlo o rifiutarlo da un’ottica estetica più che ideologica; semmai, la reale aporia è la Cadenza del Rondò conclusivo, conforme invece al linguaggio mozartiano ed eseguita sul consueto Guarneri del Gesù. È la stessa volontà di fusione a condurre verso il brano di Horace Silver proposto come encore. Massimo Primignani
Intimate Letters L. JANÁCEK Quartetti per archi n.1 e n.2 B. MARTINU Tre Madrigali per violino e viola H.313 Emerson String Quartet CD DG 4778093 La produzione cameristica di Leos Janácek non è rilevante per quantità e qualità come quella scritta per il teatro in grado di generare alcuni tra i più impressionanti e moderni lavori del nostro secolo, basti citare Jenufa (1902), Katia Kabanova (1921), L’affare Makropulos (1926). Nonostante ciò, i due Quartetti per archi affidati dall’etichetta gialla al Quartetto Emerson, esercitano una travolgente attrattiva per la fascinosa tensione che scaturisce da una scrittura musicale carica di irrequieta espressività e ricca d’inediti sviluppi armonici e timbrici. Nel Quartetto n.1 (1923) il compositore ceco trae ispirazione dal racconto La Sonata “a Kreutzer” di Tolstoj traducendo in musica con irresistibile mordente i temi della passione, della seduzione, della gelosia e della tragedia. L’Emerson sottolinea con rigorosa chiarezza ed abile maestria il carattere inquieto e nervoso della tessitura musicale offrendone una lettura corrusca e tormentata.
RECENSIONI DISCHI L’interpretazione poi dello splendido e più noto Quartetto n.2 (1928) “Lettere intime” ci consente di ammirare ancora una volta la cifra stilistica di questa formazione il cui caposaldo è da rintracciare nella padronanza tecnica assoluta dei quattro esecutori, nel gusto per forme di convulsa accentuazione ritmica e nella particolare qualità del suono, di una nitidezza talmente ricercata, da risultare puro come il cristallo. Anziché amalgamare e fondere le sonorità (obiettivo di molti quartetti), i quattro musicisti americani preferiscono accentuare le peculiarità di ogni singolo strumento tramite un suono secco ed asciutto. L’elettrizzante carica nervosa, la scalpitante ed estroversa vitalità venata di nostalgica malinconia e sottile sarcasmo (evidente nel trattamento dei passi danzanti dell’ultimo movimento del Secondo Quartetto), s’impone così all’attenzione e all’ammirazione dell’ascoltatore. Ad impreziosire il disco i Tre Madrigali per violino e viola H.313 di Bohuslav Martinu che consentono di apprezzare la perfetta comunanza d’intenti tra il violinista Philip Setzer e il violista Lawrence Dutton. Senza dubbio un disco ben fatto ed estremamente interessante di cui si consiglia vivamente l’ascolto. Luigi Cioffi
A. DVORÁK Concerto per violoncello e orchestra in Si min. op.104; Danze Slave (selezione) Alexander Kniazev, violoncello; Tchaikovsky Symphony Orchestra; Vladimir Fedoseyev, direttore CD Lontano 256469106-0 Benché Dvorák non amasse in modo particolare il violoncello, lamentandone «il timbro nasale delle note acute e il borbottio dei suoni gravi», il suo Concerto per tale strumento e orchestra in
Si minore op.104 fu arriso dal destino, com’è noto, di una grande fama. Questa versione offerta dal violoncellista moscovita Alexander Kniazev, accompagnato dalla Tchaikovsky Symphony Orchestra diretta da Vladimir Fedoseyev, è una piacevole sorpresa. In primo luogo perché vengono qui soddisfatte le istanze primarie di questa partitura, dalla peculiare sensibilità timbrica - e confacenti risultano gli splendidi colori della compagine russa, soprattutto dei fiati -, all’amalgama coesa di orchestra e solista - dove quest’ultimo diventa realmente un primus inter pares, senza alcuna prevaricazione che leda l’incessante osmosi -, alla magnificazione del canto, vero collante, elemento catalizzatore dell’opera: in primis la spianata, calda cantabilità di Kniazev, davvero mirabile (soprattutto nel registro medio), che valendosi di una adamantina articolazione fraseologica e di una pregevole differenziazione dinamica e timbrica, forgia un’ininterrotta rapsodia di cangianti paesaggi sonori, com’è palese nell’Adagio ma non troppo o nel secondo tema dell’Allegro. Sarebbe facilissimo in questo lavoro indulgere a eccessi retoricamente deteriori, rischio evitato facendo appello ad una sostanziale sobrietà espressiva generata a sua volta da una concezione globale sostanzialmente protesa verso una dimensione apollinea, orientata ad enfatizzare quei caratteri più prossimi a certe pagine brahmsiane, e a sublimare anche le innumerevoli sfumature di matrice folclorica. In ciò la sintonia tra i due artisti russi sembra collimare empaticamente. Tale però è anche il limite, a volte, di questa pur ragguardevole visione, in quanto va a detrimento della tensione drammatica, del tragos che talvolta affiora nel corso del Concerto. Per coglierne la differenza, basti ascoltare l'interpretazione di Rostropovich e Giulini, intrisa all'opposto di un pathos debordante. Completa il cd una selezione delle celeberrime Danze Slave, ove Fedoseyev pare perfettamente a proprio agio nell'alveo della travolgente carica ritmica ed emotiva, regalando smaglianti deflagrazioni coloristiche e un fascinoso melos sorretto da un'appropriata duttilità agogica. Massimo Primignani ARCHI zine 69 maga
ARCHI IN CONCERTO
LEGENDA cb= contrabbasso; ch= chitarra; cemb= clavicembalo; cl= clarinetto; cr= corno; dir= direttore; fg= fagotto; fis= fisarmonica; fl= flauto; fp= fortepiano; mc= maestro del coro; ob= oboe; org= organo; pf= pianoforte; tr= tromba; vl= violino; vl conc= violino concertatore; vla= viola; vc= violoncello; vibr= vibrafono
Guarino, Piatti, Popper, Sollima, Bacalov, Piovani, Bernstein. 22/11 ore 17, Sala Piatti: vc F. Pepicelli, pf A. Pepicelli; musiche di Mendelssohn, Schumann, Chopin, Piatti, Martucci. 29/11 ore 17, Sala Piatti: vc F. Helmerson, vl M. Martin; musiche di Haydn, Kodaly, Piatti, Ravel.
PIEMONTE
CANNETO SULL’OGLIO (MN) Orchestra da Camera di Mantova (tel 0376 368618 - www.ocmantova.com) 10/12 ore 21, Teatro Mauro Pagano. vc L. Piovano, vl e dir C. Fabiano, fg F. Bossone; Orchestra da Camera di Mantova; musiche di Luchesi, Haydn, Mozart.
TORINO Orchestra Filarmonica di Torino (tel 011 53 33 87 – www.oft.it) 22/11 ore 17, 24/11 ore 21, Conservatorio G. Verdi: vl e dir S. Montanari; Orchestra Filarmonica di Torino; musiche di Vivaldi. Politecnico di Torino (www.polincontri.polito.it/classica) 02/11 ore 18:30, Aula Magna del Politecnico di Torino: Quartetto di Cremona; musiche di Shostakovich, Haydn, Mendelssohn. 23/11 ore 18:30, Aula Magna del Politecnico di Torino: vl L. Ferschtman; musiche di Bach, Telemann, Ysaÿe. 30/11 ore 18:30, Aula Magna del Politecnico di Torino: Quartetto Auryn; musiche di Beethoven. Unione Musicale (tel 011 5669811 – www.unionemusicale.it) 08/11 ore 16:30, Conservatorio G. Verdi: Trio Debussy; musiche di Ravel, Conte. 10/11 ore 20, Teatro Gobetti: Trio Debussy; musiche di Ravel, Brahms, Monti. 11/11 ore 21, Conservatorio G. Verdi: Trio Debussy; musiche di Brahms, Schubert. 14/11 ore 20, Teatro Gobetti: Trio Debussy, voc rec D. Livermore; musiche di Pärt, Schumann, Kernis. 17/11 ore 20, Teatro Gobetti: Trio Debussy; musiche di Haydn, Martin, Shostakovich. 18/11 ore 21, Conservatorio G. Verdi: Quartetto Emerson; musiche di Dvorák, Beethoven, Haydn. 21/11 ore 20, Teatro Gobetti: Trio Debussy, vl O. Arzilli, cb S. Sciancalepore; musiche di Correggia, Colla, Schubert.
LOMBARDIA BERGAMO Festival violoncellistico Internazionale Alfredo Piatti (tel 035 575781 – www.alfredopiatti.it) 01/11 ore 17, Sala Piatti: vc G. Sollima, pf A. Bergamelli; musiche di Schubert, Sollima, Piatti. 08/11 ore 17, Sala Piatti: Trio Guarino; musiche di Brahms, Piatti, Piazzolla, Gershwin, Bernstein, Kander, Rodgers, Styne. 15/11 ore 17, Sala Piatti: vc G. Arpinati, M. Barrera, A. Capellaro, U. Clerici, F. De Donatis, P. Perardi, C. Ravetto, M. Zigante; musiche di Grutzmacher,
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CREMONA Teatro Ponchielli (tel 0372 022001/2 www.teatroponchielli.it) 14/12 ore 20:30, Teatro Ponchielli: cl F. Meloni, vl M. Rizzi, M. Barenboim, vla D. Rossi, vc A. Persichilli; musiche di Mozart, Brahms. MILANO Orchestra i Pomeriggi Musicali (Tel 02 87905 - www.ipomeriggi.it) 19/11 ore 21, 21/11 ore 17, Teatro Dal Verme: vl e dir D. Nordio; Orchestra I Pomeriggi Musicali; musiche di Malipiero, Schubert, Mendelssohn. Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi (tel 02 83389.201/202/203 www.orchestrasinfonica.milano.it) 01/11 ore 11, Auditorium: vc M. S. Grigolato; Orchestra Sinfonica di Milano G. Verdi; dir G. Grazioli; musiche di Haydn. 11/11 ore 20:30, Auditorium: vl M. Patyra, pf G. Casella; musiche di Chopin, Brahms, Chausson, Paganini, Wieniawski. 19/11 ore 20:30, 20/11 ore 20, 22/11 ore 16, Auditorium: vl M. Quarta; Orchestra Sinfonica di Milano G. Verdi; dir D. Iorio; musiche di Verdi, Colasanti, Ravel, Prokofiev. 06/12 ore 11, Auditorium: vl L. Santaniello; Orchestra Sinfonica di Milano G. Verdi; dir G. Grazioli; musiche di Haydn. 10/12 ore 20:30, 11/12 ore 20, 13/12 ore 16, Auditorium: vc A. Kniazev; Orchestra Sinfonica di Milano G. Verdi; dir A. Vedernikov; musiche di Kalinnikov, Miaskovskij, Shostakovich. Serate Musicali (tel 02 29409724 www.seratemusicali.it) 09/11 ore 21, Conservatorio G. Verdi: vc L. Piovano, pf A. Pappano. 15/11 ore 20, Teatro alla Scala: vl C. Tetzlaff; London Symphony Orchestra; dir D. Harding; musiche di Mendelssohn, Mahler. 23/11 ore 21, Conservatorio: Quartetto di Tokyo; musiche di Haydn, Brahms. 02/12 ore 21, Teatro Dal Verme: vc G. Sollima; I Solisti di Zagabria; musiche di Corelli, Haydn, Sollima, Bartók. 14/12 ore 21, Conservatorio G. Verdi: vl U. Ughi; I Filarmonici di Roma; musiche di Haydn, Paganini. 21/12 ore 21, Conservatorio G. Verdi: vl D. Nordio, pf H. Fazzari.
Società dei Concerti (tel 02 66986956 www.soconcerti.it) 25/11 ore 21, Conservatorio di Milano, Sala Verdi: vl C. Hanslip; Südwestdeutsche Philharmonie; dir V. Christopoulos; musiche di Dukas, Paganini, Dvorák. Società del Quartetto (tel 02 76005500 – www.quartettomilano.it) 03/11 ore 20:30, Conservatorio G. Verdi: Quartetto Arditti; vla V. Erben, vc I. Charisius; musiche di Webern, Brahms, Schoenberg. 17/11 ore 20:30, Conservatorio G. Verdi: Quartetto Prometeo; musiche di Debussy, Sciarrino, Brahms. Teatro alla Scala (tel 02 72003744 www.teatroallascala.org) 08, 10, 11/11 ore 20, Teatro alla Scala: vc Han-na Chang; Filarmonica della Scala; dir A. Pappano; musiche di Glinka, Shostakovich, Rachmaninov. 15/11 ore 20, Teatro alla Scala: vl C. Tetzlaff; London Symphony Orchestra; dir D. Harding; musiche di Mendelssohn, Mahler. PAVIA I Solisti di Pavia (tel 335 7907264 www.isolistidipavia.com) 10/11 ore 21, Basilica di San Pietro in ciel d’oro: vl M. Rogliano, P. Cazzulani, vla D. Rossi, vc F. Milani, E. Dindo; musiche di Brahms. 21/12 ore 21, Basilica di San Pietro in ciel d’oro: vl M. Rogliano, I. Cusano, vla D. Rossi, A. Tataru, vc J. Di Tonno, E. Dindo; musiche di Brahms.
TRENTINO ALTO ADIGE BOLZANO Orchestra Haydn (tel 0471 975031 – www.haydn.it) 01/12 ore 20:30, Auditorium: vc S. Guarino; Orchestra Haydn; dir G. Kuhn; musiche di Haydn. Società dei Concerti di Bolzano (tel 0471 973579 - www.konzertverein.org) 14/11 ore 18, Conservatorio: Hugo Wolf Quartett; musiche di Dvorák; Schubert. 03/12 ore 20, Conservatorio: Belcea Quartet; musiche di Haydn, Shostakovich, Schubert. BRESSANONE Orchestra Haydn (tel 0471 975031 – www.haydn.it) 12/11 ore 20:30, Forum: vl e dir M. Mandolini, ob G. Oliveri; Orchestra Haydn; musiche di Vivaldi, Bach, Mozart. TRENTO Orchestra Haydn (tel 0471 975031 – www.haydn.it) 10, 11/11 ore 10:45, Sala Filarmonica: vl e dir M. Mandolini, ob G. Oliveri; Orchestra
ARCHI IN CONCERTO Haydn; musiche di Vivaldi, Bach, Mozart. 02/12 ore 20:30, Auditorium: vc S. Guarino; Orchestra Haydn; dir G. Kuhn; musiche di Haydn. Società Filarmonica Trento (tel 0461 985244 - www.filarmonica-trento.it) 17/11 ore 20:45, Sala della Filarmonica di Trento: vl V. Eberle, pf O. Schnyder; musiche di Beethoven, Janacek, Schumann. 26/11 ore 20:45, Sala della Filarmonica di Trento: vc A. Favalessa, pf M. Semeraro; musiche di Brahms, Debussy, Di Gesu, Rachmaninov. 10/12 ore 20:45, Sala della Filarmonica di Trento: Quartetto Bennewitz; musiche di Haydn, Janacék, Smetana.
VENETO PADOVA Amici della Musica di Padova (tel 049 8756763 www.amicimusicapadova.org) 24/11 ore 20:15, Auditorium C. Pollini: vl L. Ferschtman, pf I. Barnatan; musiche di Debussy, Enescu, Webern, Schubert. 30/11 ore 20:15, Auditorium C. Pollini: vc T. Demenga; musiche di Carter, Bach, Demenga. Orchestra di Padova e del Veneto (tel 049 656848 - www.pvorchestra.org)
16/11 (pr. gener.) ore 10:30, 16/11, 17/11 ore 20:15, Auditorium C. Pollini: vc e dir A. Rudin; Orchestra di Padova e del Veneto; musiche di Stravinsky, Kraft, Denisov, Haydn. 02/12 (pr. gener.) ore 10:30, 02/12, 03/12 ore 20:15, Auditorium C. Pollini: vl e dir P. Berman; Orchestra di Padova e del Veneto; musiche di Beethoven, Sibelius, Schumann. VENEZIA Teatro La Fenice (tel 041 24 24 – www.teatrolafenice.it) 26/11 ore 20, Teatro La Fenice: vl D. Hope, pf S. Knauer; musiche di De Falla, Brahms, Mendelssohn, Grieg. VERONA Associazione I Virtuosi Italiani (tel. 045 8035173 - 392 7178741 www.ivirtuosiitaliani.com) 06/11 ore 20, Sala Maffeiana: I Virtuosi Italiani; voce A. M. Castelli; omaggio ad Edith Piaf. 15/11 ore 11, Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico: cl M. Pedron; Quartetto d’archi de I Virtuosi Italiani; musiche di Haydn, Schumann, Garbarino, Beethoven. 22/11 ore 11, Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico: fl M. Mercelli; Quintetto d’archi de I Virtuosi Italiani; musiche di Penderecky, Sollima, Dvorák. 06/12 ore 11, Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico: vl A. Martini, pf O. J. Laneri, voc rec P. Valerio; musiche di Beethoven.
20/12 ore 11, Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico: vl A. Martini, G. Bertagnin, L. Falasca; I Virtuosi Italiani; dir A. Martini; musiche di Vivaldi, Tartini, Bazzini, Viotti. 22/12 ore 21, Teatro Nuovo; I Virtuosi Italiani, pf U. Caine; musiche jazz. VICENZA US Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza (tel. 0444 324442 www.tcvi.it) 03/11 ore 20:30, Teatro Comunale: Quartetto Panocha; musiche di Dvorák, Mozart, Haydn, Fibich.
FRIULI VENEZIA GIULIA GORIZIA Associazione Culturale “Rodolfo Lipizer” (tel. 0039-0481 - 547863 – 280345 - www.lipizer.it) 06/11 ore 20:45, Auditorium Verdi: vl Yi-Jia Susanne Hou, pf Elaine Hou; musiche di Vlad, Beethoven, Schönberg, Schubert. 20/11 ore 20:45, Auditorium Verdi: vl B. Kang, pf Yoo-Cyoung Suck; Orchestra da camera del Friuli Venezia Giulia; dir R. Gessi; musiche di Haydn, Mendelssohn. 30/12 ore 20:45, Auditorium Verdi: vl S. Jin Lim; Balkan Symphony Orchestra; dir O. Balan; musiche di Mendelssohn, Ysaye, Strauss.
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ARCHI IN CONCERTO TRIESTE Società dei Concerti di Trieste (tel 040 362408 - www.societadeiconcerti.net) 09/11 ore 20:30, Politeama Rossetti: Quartetto sine nomine, cl A. Pay; musiche di Mozart, Dutilleux, Brahms. 30/11 ore 20:30, Politeama Rossetti: Trio Eggner; musiche di Mendelssohn, Piazzolla, Brahms. 14/12 ore 20:30; Politeama Rossetti: Quartetto Artemis; musiche di Beethoven. UDINE Teatro Nuovo Giovanni da Udine (tel 0432.248418/9 - www.teatroudine.it) 18/11 ore 20:45, Teatro Nuovo Giovanni da Udine: vl I. Gringolts; Orchestra Mitteleuropea; dir O. Rudner; musiche di Brahms, Beethoven.
LIGURIA GENOVA GOG Giovine Orchestra Genovese (tel 010 2510078 – www.gog.it) 10/11 ore 21, Teatro Carlo Felice: vl I. Faust, pf S. Avenhaus; musiche di Mendelssohn, Beethoven, Schumann. SANREMO (IM) Orchestra Sinfonica di Sanremo (tel 0184 505764 - www.sinfonicasanremo.it) 26/11 ore 16:30, Teatro Centrale: vl Y. Ivanov; Orchestra Sinfonica di Sanremo; dir A. Berbard; musiche di Beethoven, Mendelssohn. 13/12 ore 16:30, Teatro dell’Opera del Casinò: vc G. Pastrana; Orchestra Sinfonica di Sanremo; dir A. Pinzauti; musiche di Haydn, Bach, Mozart.
EMILIA ROMAGNA BOLOGNA Accademia Filarmonica (tel 051 222927 – www.accademiafilarmonica.it) 07/11 ore 17, Sala Mozart: vc E. Bronzi, vl I. Rabaglia, vla S. Braconi, ch G. Bandini; musiche di Paganini. 28/11 ore 17, Sala Mozart: Quartetto Bernini, cl A. Carbonare; musiche di Mozart, Golijiov. Musica Insieme (tel 051 271932 – www.musicainsiemebologna.it) 23/11 ore 21, Teatro Manzoni: Quartetto Casals; musiche di Haydn, Mozart, Beethoven. 14/12 ore 21, Teatro Manzoni: Quartetto Panocha, pf S. V. Eckardstein; musiche di Mozart, Beethoven, Brahms. Orchestra Haydn (tel 0471 975031 – www.haydn.it) 02/11 ore 20, Teatro Manzoni: vl I. Faust; Orchestra Haydn di Bolzano e Trento; Orchestra Mozart; dir C. Abbado; musiche di Berg, Bruckner.
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FERRARA Ferrara Musica (tel 0532 202400 – www.ferraramusica.org) 14/12 ore 20:30, Teatro Comunale: Quartetto Bennewitz; musiche di Mendelssohn, Janácek, Beethoven. MODENA Teatro Comunale di Modena (tel 059 2033010 www.teatrocomunalemodena.it) 18/11 ore 21, Teatro Comunale: vc S. Gabetta; Orchestra della Svizzera Italiana; dir M. Pletnev; musiche di Dvorák, Brahms. 05/12 ore 21, Teatro Comunale: vl e dir P. Zukerman; Royal Philharmonic Orchestra; musiche di Weber, Beethoven, Dvorák. PARMA Fondazione Arturo Toscanini (tel 0521 391320 - www.fondazione-toscanini.it) 15/11 ore 11, Casa della Musica: vl G. Cerra, pf K. Turkulin; musiche di Mozart, Brahms. 21/11 ore 11, Casa della Musica: Ensemble dell’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna; musiche di Mozart. 22/11 ore 11, Casa della Musica: Ensemble dell’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna; musiche di Mendelssohn. 06/12 ore 11, Casa della Musica: Quartetto d’archi Gaia; musiche di Webern, Liszt, Bartók. REGGIO EMILIA Fondazione I Teatri (tel 0522 458811 – www.iteatri.re.it) 11/12 ore 20:30, Teatro Valli: Ensemble Berlin; musiche di Mozart, Von Weber, Lovreglio, Waterson, Puccini, Pasculli.
TOSCANA AREZZO Orchestra della Toscana (tel 055 2342722 – www.orchestradellatoscana.it) 05/11 ore 21:15, Chiesa SS. Annunziata: vl S. Marcovici; Orchestra della Toscana; dir E. Inbal; musiche di Beethoven, Mozart. FIGLINE VALDARNO (FI) Orchestra della Toscana (tel 055 2342722 – www.orchestradellatoscana.it) 07/11 ore 21, Teatro Garibaldi: vl S. Marcovici; Orchestra della Toscana; dir E. Inbal; musiche di Beethoven, Mozart. FIRENZE Amici della Musica (tel 055 609012 – www.amicimusica.fi.it) 07/11 ore 16, Teatro della Pergola: vl V. Mullova, cemb O. Dantone; musiche di Bach. 14/11 ore 16, Teatro della Pergola: vl S. Accardo, L. Gorna, vla F. Fiore, vc R.
Filippini; musiche di Mendelssohn. 15/11 ore 21, Teatro della Pergola: vl S. Accardo, L. Gorna, vla F. Fiore, vc R. Filippini; musiche di Mendelssohn. 28/11 ore 16, Teatro della Pergola: vl D. Hope, pf S. Knauer; musiche di De Falla, Brahms, Mendelssohn, Grieg. 06/12 ore 21, Teatro della Pergola: Quartetto Belcea, vc V. Erben; musiche di Haydn, Shostakovich, Schubert. Maggio Musicale Fiorentino (tel 055 2779350- www.maggiofiorentino.com) 07/11 ore 21, Galleria dell’Accademia: vl B. Skride, L. Batiashvili, E. Schumann, Y. M. Janke, K. Takezawa, M. Beaver, K. Ikeda, vla K. Isomura, D. Ishizaka, vc C. Greensmith, pf Y. Urabe; musiche di Haendel, Wieniawski, Dvorák, De Sarasate, Barber, Mendelssohn. 11/12 ore 20:30, Teatro Comunale: vl e dir L. Kavakos; Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino; musiche di Mozart, Sibelius, Mendelssohn. Orchestra della Toscana (tel 055 2342722 – www.orchestradellatoscana.it) 06/11 ore 21, Teatro Verdi di Firenze: vl S. Marcovici; Orchestra della Toscana; dir E. Inbal; musiche di Beethoven, Mozart. 28/11 ore 21, Teatro Verdi di Firenze: vl A. Tacchi, vc L. Provenzani, ob A. Galliano, fg P. Carlini; Orchestra della Toscana; dir H. Soudant; musiche di Webern, Haydn, Mozart. PISA I Concerti della Normale (tel 050 509052www.sns.it/attivitaculturali/concerti) 24/11 ore 21, Teatro Verdi: Quartetto Auryn; musiche di Haydn, Ligeti, Kurtág, Mendelssohn. 02/12 ore 21, Teatro Verdi: vl S. Accardo, pf L. Manzini; musiche di Mozart, Brahms, Debussy, Szymanowski.
MARCHE MACERATA Teatro Lauro Rossi (tel 0733 230735 www.comune.macerata.it) 17/12 ore 21, Teatro Lauro Rossi: Quartetto Dorico, pf L. Di Bella; musiche di Haydn, Schubert, Liszt, Brahms.
UMBRIA PERUGIA Fondazione Perugia Musica Classica Onlus (tel 075 5722271 www.perugiamusicaclassica.com) 08/11 ore 17:30, Sala dei Notari: vl V. Mullova, cemb O. Dantone; musiche di Bach.
ARCHI IN CONCERTO
LAZIO ROMA Accademia Filarmonica Romana (tel 06 3201752 - www.filarmonicaromana.org) 07/11 ore 21, Teatro Olimpico: vl M. Rogliano, J. Hanza, vla L. Sanzò, vc G. Gnocchi, A. Stengel, pf M. T. Carunchio, cb A. De Carlo; musiche di Schubert. 12/11 ore 21, Teatro Olimpico: vl T. Milenkovic; Orchestra J. Futura; dir M. D. Ciacci; musiche di Mozart. 10/12 ore 21, Teatro Olimpico: vl e dir U. Ughi; I Filarmonici di Roma; musiche di Haydn, Paganini. Accademia Nazionale di Santa Cecilia – Auditorium Parco della Musica (tel 06 80241415 – www.santacecilia.it) 04/11 ore 20:30, Sala Sinopoli: vl V. Mullova, cemb O. Dantone; musiche di Bach. 20/11 ore 20:30, Sala Sinopoli: Quartetto Accardo; musiche di Mendelssohn. 04/12 ore 20:30, Sala Sinopoli: Quartetto Belcea, vc V. Erben: musiche di Haydn, Shostakovic, Schubert. 11/12 ore 20:30, Sala Sinopoli: vc L. Piovano, Orchestra da Camera di Mantova; musiche di Luchesi, Haydn, Mozart. Istituzione Universitaria Concerti – Aula Magna dell’Università “La Sapienza” (tel 06 3610051/2 - www.concertiiuc.it) 07/11 ore 17:30, Aula Magna: vl Y. Ivanov,
pf P. Ivanov; musiche di Tartini, Beethoven, Brahms, Ravel. 21/11 ore 17:30, Aula Magna: Quartetto Emerson; musiche di Dvorák, Beethoven, Haydn. 28/11 ore 17:30, Aula Magna: Ars Trio di Roma; Ars Ludi; musiche di Ives, Xenakis, Shostakovich.
25/11 ore 21, Teatro Municipale G. Verdi: Quartetto di Tokyo; musiche di Haydn, Berg, Beethoven.
Università di Tor Vergata (tel 06 32111712 http://romasinfonietta.uniroma2.it) 02/12 ore 18, Auditorium E. Morricone: vl M. Fiorentini, vc M. Chiapperino, cb M. Turriziani, pf L. Pietrocini; musiche di Mosca, Panni, Chausson. 03/12 ore 18, Auditorium E. Morricone: cb A. Sciancalepore, A. Pighi, A. Bocini, A. Bernardi.
CAMPOBASSO Amici della Musica “Walter De Angelis” (tel 0874 416374 www.amicidellamusicacb.it) 12/12 ore 18:30, Auditorium Angela La Mensa: Trio Fortuna; musiche di Brahms, Samorì, Schubert.
CAMPANIA NAPOLI Teatro San Carlo (tel 081 7972331 – www.teatrosancarlo.it) 28/11 ore 18, Auditorium della Rai: vl S. Accardo; Orchestra del Teatro San Carlo; musiche di Arriaga, Mendelssohn, Beethoven. SALERNO Teatro Verdi (tel 089 662141 www.teatroverdisalerno.it) 23/11 ore 21, Teatro Municipale G. Verdi: vl S. Mintz, pf P. Jirikovski.
MOLISE
SARDEGNA CAGLIARI Teatro Lirico di Cagliari (tel 070 4082230 - www.teatroliricodicagliari.it) 10/11 ore 20:30, Teatro Lirico: vl G. Carmignola, vc E. Bronzi, pf P. Anderszewski, ob L. M. Navarro; Orchestra Mozart; dir C. Abbado; musiche di Haydn, Mozart, Mendelssohn. 13/11 ore 20:30, 14/11 ore 19, Teatro Lirico: vl K. Blacher; Orchestra del Teatro Lirico; dir D. Matheuz; musiche di Beethoven, Brahms. 05/12 ore 19, Teatro Lirico: vl P. Kopatchinskaia, pf F. Say; musiche di Beethoven, Say, Ravel, Bartók.
ARCHI zine 73 maga
CORSI E MASTERCLASS
info@accademiasantacecilia.it, www.accademiasantacecilia.it
ACCARDO, Salvatore: S. Domenico di Fiesole: (FI). Masterclass. Periodo: da definire. Informazioni: Scuola di Musica di Fiesole: tel 055 5978527, email: info@scuolamusica.fiesole.fi.it, www.scuolamusica.fiesole.fi.it CUSANO, Felice: S. Domenico di Fiesole (FI). Corso annuale di perfezionamento 2009/2010. Informazioni: Scuola di Musica di Fiesole, tel 055 5978527, email: info@scuolamusica.fiesole.fi.it, www.scuolamusica.fiesole.fi.it RANFALDI, Roberto: Bergamo. Violino e studio dei principali passi d’orchestra. Corso annuale di perfezionamento 2009/2010. Periodo: novembre 2009 – maggio 2010. Informazioni: Accademia Musicale Santa Cecilia, tel 035 3886068, email: info@accademiasantacecilia.it, www.accademiasantacecilia.it
VERNIKOV, Pavel: S. Domenico di Fiesole (FI). Corso annuale di perfezionamento 2009/2010. Informazioni: Scuola di Musica di Fiesole, tel 055 5978527, email: info@scuolamusica.fiesole.fi.it, www.scuolamusica.fiesole.fi.it VERNIKOV, Pavel: S. Domenico di Fiesole (FI). Violino: preparazione concorsi internazionali. Corso annuale di perfezionamento 2009/2010. Informazioni: Scuola di Musica di Fiesole, tel 055 5978527, email: info@scuolamusica.fiesole.fi.it, www.scuolamusica.fiesole.fi.it
FARULLI, Antonello: S. Domenico di Fiesole (FI). Corso annuale di perfezionamento 2009/2010. Informazioni: Scuola di Musica di Fiesole, tel 055 5978527, email: info@scuolamusica.fiesole.fi.it, www.scuolamusica.fiesole.fi.it
SEMCHUK, Oleksandr (collaborazione di K. Milyavskaya): Mantova. Corso annuale di perfezionamento 2009/2010. Informazioni: Accademia della Musica di Mantova, tel 333 8558690, email: accademiamusicamantova@g mail.com
FIORE, Francesco: Ortona (CH). Masterclass. Periodo: 19-22 marzo 2010. Informazioni: Associazione Abruzzese Amici della Musica, tel 06 83398918, email: info@ associazioneabruzzese-adm.it, www.associazioneabruzzeseadm.it
TCHAKERIAN, Sonig: Roma. Corso di perfezionamento A.A. 2009/2010. Periodo: dicembre 2009 - giugno 2010. Scadenza iscrizioni: 20 novembre 2009. Informazioni: Accademia Nazionale di Santa Cecilia, tel 06 328171, email: didattica@santacecilia.it, www.santacecilia.it
PARIS, Massimo: Roma. Corso di perfezionamento A.A. 2009/2010. Periodo: dicembre 2009 - giugno 2010. Scadenza iscrizioni: 20 novembre 2009. Informazioni: Accademia Nazionale di Santa Cecilia, tel 06 328171, email: didattica@santacecilia.it, www.santacecilia.it
VERNIKOV, Pavel (collaborazione di I. Volochine): Bergamo. Corso annuale di perfezionamento 2009/2010. Periodo: novembre 2009 – maggio 2010. Informazioni: Accademia Musicale Santa Cecilia, tel 035 3886068, email:
BARAZ, Boris: Bergamo. Corso annuale di perfezionamento 2009/2010. Periodo: novembre 2009 – maggio 2010. Informazioni:
74 ARCHI
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Accademia Musicale Santa Cecilia, tel 035 3886068, email: info@accademiasantacecilia.it, www.accademiasantacecilia.it DINDO, Enrico: Ortona (CH). Masterclass. Periodo: in definizione. Informazioni: Associazione Abruzzese Amici della Musica, tel 06 83398918, email: info@ associazioneabruzzese-adm.it, www.associazioneabruzzeseadm.it GUTMAN, Natalia (collaborazione di Elizabeth Wilson): S. Domenico di Fiesole (FI). Corso annuale di perfezionamento 2009/2010. Informazioni: Scuola di Musica di Fiesole, tel 055 5978527, email: info@scuolamusica.fiesole.fi.it, www.scuolamusica.fiesole.fi.it HELMERSON, Frans: S. Domenico di Fiesole (FI). Masterclass. Periodo: da definire. Informazioni: Scuola di Musica di Fiesole, tel 055 5978527, email: info@scuolamusica.fiesole.fi.it, www.scuolamusica.fiesole.fi.it STRANO, Francesco: Roma. Corso di perfezionamento A.A. 2009/2010. Periodo: dicembre 2009 - giugno 2010. Scadenza iscrizioni: 20 novembre 2009. Informazioni: Accademia Nazionale di Santa Cecilia, tel 06 328171, email: didattica@santacecilia.it, www.santacecilia.it
BOCINI, Alberto: S. Domenico di Fiesole (FI). Corso annuale di perfezionamento 2009/2010. Informazioni: Scuola di Musica di Fiesole, tel 055 5978527, info@scuolamusica.fiesole.fi.it, www.scuolamusica.fiesole.fi.it
Corso annuale di perfezionamento 2009/2010. Periodo: novembre 2009 – maggio 2010. Informazioni: Accademia Musicale Santa Cecilia, tel 035 3886068, email: info@accademiasantacecilia.it, www.accademiasantacecilia.it CANINO, Bruno: S. Domenico di Fiesole (FI). Musica da Camera con pianoforte. Corso annuale di perfezionamento 2009/2010. Scadenza iscrizioni: 6 novembre 2009. Informazioni: Scuola di Musica di Fiesole, tel 055 5978527, email: info@scuolamusica.fiesole.fi.it, www.scuolamusica.fiesole.fi.it FILIPPINI, Rocco: Roma. Musica da camera. Corso di perfezionamento A.A. 2009/2010. Periodo: dicembre 2009 - giugno 2010. Scadenza iscrizioni: 20 novembre 2009. Informazioni: Accademia Nazionale di Santa Cecilia, tel 06 328171, email: didattica@santacecilia.it, www.santacecilia.it MUSICA DA CAMERA PER ARCHI. Bergamo. Docente: Boris Baraz. Corso annuale di perfezionamento 2009/2010. Periodo: novembre 2009 – maggio 2010. Informazioni: Accademia Musicale Santa Cecilia, tel 035 3886068, email: info@accademiasantacecilia.it, www.accademiasantacecilia.it QUARTETTO D’ARCHI: S. Domenico di Fiesole (FI). Docenti: Andrea Nannoni, Piero Farulli. Corso annuale di perfezionamento 2009/2010. Scadenza iscrizioni: 13 novembre 2009. Informazioni: Scuola di Musica di Fiesole, tel 055 5978527, email: info@scuolamusica.fiesole.fi.it, www.scuolamusica.fiesole.fi.it
TRIO DI PARMA: S. Domenico di Fiesole (FI). Musica da Camera con pianoforte. Corso annuale di perfezionamento 2009/2010. Scadenza iscrizioni: 18 novembre 2009. Informazioni: Scuola di Musica di Fiesole, tel 055 5978527, email: BOGINO, Konstantin: NTSC System 4:3 - Colour info@scuolamusica.fiesole.fi.it, mode: colour - Disc Format:DVD-9 - Sound Bergamo. Musica da camera. www.scuolamusica.fiesole.fi.it Menu languages: English/Français/Deutsch/Español - Durata: 129:28
FERMO (AP), 17° Concorso Violinistico Internazionale “Andrea Postacchini”. Violino. Periodo: 24-29 maggio 2010. Scadenza iscrizioni: 1 aprile 2010. Informazioni: tel 0734 224137; email: info@concorsopostacchini.it; www.concorsopostacchini.it FIRENZE, Concorso Internazionale per Complessi da Camera Città di Firenze – “Premio Vittorio Gui”. Musica da Camera. Periodo: 7-14 marzo 2010. Scadenza iscrizioni: entro le ore 12 dell’11 gennaio 2010. Informazioni: tel 055 2779446, www.premiogui.it GENOVA, 53° Concorso internazionale di violino “Premio Paganini”. Violino. Periodo: 15-26 settembre 2010. Scadenza iscrizioni: 30 aprile 2010. Informazioni: tel 010 5381314, www.carlofelice.it GIOIA DELCOLLE (BA), 13° Concorso Internazionale di Musica “Pietro Argento”. Musica da Camera. Periodo: 2-6 giugno 2010. Scadenza iscrizioni: 20 maggio 2010. Informazioni: tel 080 3433405; www.concorsoargento.it MAGLIANO SABINA (RI), 8° Concorso Nazionale di Esecuzione Musicale “Città di Magliano Sabina”. Musica da Camera. Periodo: 24-29 novembre 2009. Scadenza iscrizioni: 7 novembre 2009. Informazioni: tel 0744 910336; www.ilventaglio.net
PEDARA (CT), 18° Concorso Internazionale per giovani violinisti e formazioni d format: Dolby Digital 2.0 cameristiche “Gianluca 8
Periodo: 10-16 maggio 2010. Scadenza iscrizioni: 15 marzo 2010. Informazioni: tel +33 5 56839230; email: quatuorabordeaux@orange.fr; www.quatuorabordeaux.com
agosto 2010. Scadenza iscrizioni: 11 giugno 2010. Informazioni: tel +46 150 50931; email: info@sweduocomp.nu; www.sweduocomp.nu
PINEROLO (TO), Concorso Internazionale di Musica “Città di Pinerolo”. Musica da Camera. Periodo: 3-7 marzo 2010. Scadenza iscrizioni: 15 febbraio 2010. Informazioni: tel 0121321040; www.accademiadimusica.it
HELSINKI (FINLANDIA), 10th Jean Sibelius International Violin Competition. Violino. Periodo: 21 novembre -2 dicembre 2010. Scadenza iscrizioni: 16 agosto 2010. Informazioni: tel +358 20 7539645; email: anna.krohn@siba.fi; www.siba.fi/sibeliuscompetition
KRONBERG (GERMANIA), Grand Prix Emanuel Feuermann 2010 – 3rd International Cello Competition. Violoncello. Periodo: 16-21 novembre 2010. Scadenza iscrizioni: 1 luglio 2010. Informazioni: tel +49 6173 783378; email: administration@kronbergacad emy.de; www.kronbergacademy.de
ROMA, Bando di ascolto “Rec & play”. Solisti e Musica da Camera. Periodo: novembre 2009. Scadenza iscrizioni: 15 novembre 2009. Informazioni: tel 06 68190658, www.cidim.it TREVISO, 2° Concorso Internazionale di Esecuzione Musicale “Giovani musicisti” – Città di Treviso. Solisti, Musica da Camera e Musica orchestrale. Periodo: 20-28 marzo 2010. Scadenza iscrizioni: 1 marzo 2010. Informazioni: tel 0422 274980, www.studiomusicatreviso.it
INDIANAPOLIS (STATI UNITI), 8th International Violin Competition of Indianapolis. Violino. Periodo: 10-26 settembre 2010. Scadenza iscrizioni: 28 febbraio 2010. Informazioni: tel +1 317 637 4574; email: ivci@violin.org; www.violin.org KATRINEHOLM (SVEZIA), Swedish International Duo Competition. Duo con Pianoforte (Violino, Viola, Violoncello). Periodo: 26-29
CONCORSI
BRESCIA, 12° Concorso Internazionale di Violino “Città di Brescia”. Violino. Periodo: 21-30 ottobre 2010. Scadenza iscrizioni: 30 giugno 2010. Informazioni: tel 030 280188, www.concorsoviolinobrescia.org
Campochiaro”. Violino e Musica da Camera. Periodo: 3-6 dicembre 2009. Scadenza iscrizioni: 20 novembre 2009. Informazioni: tel 095 7335032, 095 306480
MITTENWALD (GERMANIA), 6. Internationaler Geigenbauwettbewerb Mittenwald 2010. Liuteria (Violino, Violoncello e Archi). Periodo: 17-28 maggio 2010. Scadenza iscrizioni: 31 dicembre 2009. Informazioni: tel +49 (0) 8823-33981, email: wettbewerb@marktmittenwald.de, www.geigenbauwettbewerbmittenwald.de
TRIESTE, 5° International Musica Competition - Trieste “Premio Paolo Spincich”. Solisti e Musica da Camera. Periodo: 28 novembre - 6 dicembre 2009. Scadenza iscrizioni: 2 novembre 2009. Informazioni: tel 040 300542, www.arsnovacompetition.it
BANFF (CANADA), 10th Banff International String Quartet Competition. Quartetto d’Archi. Periodo: 30 agosto – 5 settembre 2010. Scadenza iscrizioni: 1 marzo 2010. Informazioni: tel +1 403 762 6180; email: bisqc@banffcentre.ca; www.banffcentre.ca BORDEAUX (FRANCIA), Concours International de Quatuor à Cordes de Bordeaux. Quartetto d’Archi.
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ITALIA CAGLIARI - Fondazione Teatro Lirico di Cagliari Selezioni internazionali per Professori d’orchestra da inserire in una graduatoria per eventuali assunzioni a tempo determinato per integrazioni di organico, sostituzioni ed esigenze dell’attività della stagione della Fondazione 2009/2010. Primo Violino dei primi con obbligo del Secondo, del Terzo e della Fila dei Violini; Concertino dei Primi Violini con l’obbligo del Terzo e della Fila dei Violini; Violino di Fila. Scad. domande: 14 novembre 2009. Info: tel. 070 4082246, www.teatroliricodicagliari.it PALERMO - Fondazione Teatro Massimo Audizioni per eventuali assunzioni a termine secondo le esigenze di programmazione della stagione 2010. Concertino dei primi violini con obbligo della fila; Primo dei secondi violini con obbligo della fila. Scad. domande: 27 novembre 2009. Info: tel 091 60535606053254-6053270, www.teatromassimo.it
FRANCIA MARSIGLIA - Opéra de Marseille 1 1st Violin 2nd soloist (2nd category); 1 Section Violin (3rd category). Scad. domande: 11 dicembre 2009. Info: tel +33 4 91552125, www.mairie-marseille.fr
BONN - Beethoven Orchester Bonn 2. koord. Konzertmeister; 1. Violine tutti; 2. Violine tutti 50%. Info: tel +49 0228 778350, www.beethoven-orchester.de COTTBUS - Die Brandenburgische Kulturstiftung Cottbus, Staatstheater Cottbus 1 koord. Konzertmeister(in). Info: www.staatstheater-cottbus.de DUISBURG - Duisburger Philharmoniker Eine 1 Violine – tutti; eine(n) Stimmführerin(er) 2. Violine; eine(n) 2. Violine - tutti (halbe Stelle, unbefristet). Info: tel +49 2033009124, www.duisburgerphilharmoniker.de FRIBURGO - SWR Sinfonieorchester BadenBaden und Freiburg Eine/n 1. Geiger/in. Info: tel +49 7613881205, www.swr.de GÖTTINGER - Göttinger Symphonie Orchester Eine/n 1. Violine tutti (Zeitvertrag); eine/n 2. Violine tutti. Info: tel +49 551 3054414, www.gso-online.de
MONACO DI BAVIERA Münchner Philharmoniker 2. Violine tutti; eine 1. Violine tutti. Info: tel +49 (0) 89 480985100, www.mphil.de
BERLINO - RundfunkSinfonieorchester Berlin Vorspieler/in 1. Violine; Konzertmeister/in; stellv. Stimmführer der 2. Violinen; 1.
MONACO DI BAVIERA – Münchner Rundfunkorchester 1. Violine Tutti (befristet); Erste/r Konzertmeister/-in
zine
GRAN BRETAGNA GATESHEAD - Northern Sinfonia Sub Principal 2nd Violin (sitting 3-6 rotating); Principal 1st Violin (sitting no.3). Scad. domande: 13 novembre 2009. Info: tel +44 01914434666, www.thesagegateshead.org LONDRA - London Symphony Orchestra Leader. Info: tel +44 20 7588 1116, www.lso.co.uk
NORVEGIA OSLO - Den Norske Opera One tutti 1st violin and one tutti 2nd violin. Scad. domande: 10 novembre 2009. Info: tel +47 21422100, www.operaen.no
ARNHEM - The Arnhem Philharmonic Orchestra First Co-Leader (100%). Scad. domande: 2 dicembre 2009. Info: tel +31 26 7890134, www.hetgeldersorkest.nl
GERMANIA
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STOCCARDA - RadioSinfonieorchester Stuttgart des SWR Eine/n 1.Geiger/in. Info: tel +49 7119292590, www.swr.de/faszination-musik
STAVANGER - Stavanger Symfoniorkester 2nd Concertmaster. Scad. domande: 1 dicembre 2009. Info: +47 51508837, www.sso.no
BERLINO - Deutsches Symphonie-Orchester Berlin Konzertmeister/-in. Info: tel +49 30 202987-530, www.dso-berlin.de
76 ARCHI
SAARBRÜCKEN - Deutsche Radio Philharmonie Saarbrücken Kaiserslautern Eine/n Vorspieler/in der 1. Geigen. Info: www.swr.de
HEILBRONN Württembergisches Kammerorchester Heilbronn Violine Tutti m/w. Scad. domande: 5 dicembre 2009. Info: tel +49 713187272, www.wko-heilbronn.de LUBECCA Philharmonisches Orchester der Hansestadt Lübeck/Theater Lübeck 1 x Stv. Stimmführer/inVorspieler/in 2. Violine (je 50%) zur befristeten Vertretung Info: tel +49 4517088115, www.theaterluebeck.de
PARIGI - Orchestre de Paris 2 violons du rang. Scad. domande: 30 novembre 2009. Info: tel +331 56351209, www.orchestredeparis.com
alternierend; Stellv. Stimmführer/-in 2. Violine; Vorspieler/-in der 2. Violinen. Info: www.br-online.de
PAESI BASSI
+351 217823382, www.gulbenkian.pt
SPAGNA VALENZIA - Palau de les Arts Reina Sofia - Orquestra de la Comunitat Valenciana. 9 Violines. Scad. domande: 10 dicembre 2009. Info: tel +34 961975800, www. lesarts.com
SVEZIA UMEÅ - Symfoniorkestern vid Norrlands Opera Violin Tutti. Scad. domande: 16 novembre 2009. Info: tel +46 09015 43 00, www.norrlandsoperan.se
SVIZZERA BASILEA - Sinfonieorchester Basel Erste Konzertmeisterin / Erster Konzertmeister. Scad. domande: 18 dicembre 2009. Info: tel +41 612050095, www.sinfonieorchesterbasel.ch BERNA - Berner SymphonieOrchester Eine 2. Violine Solo (100 %). Scad. domande: 30 novembre 2009. Info: tel +41 313282424, www.bernorchester.ch GINEVRA - Orchestre de la Suisse Romande Zweite Violine Tutti. Scad. domande: 8 gennaio 2010. Info: tel +41 228070025, www.osr.ch LUCERNA - Luzerner Sinfonieorchester 1. Konzertmeisterin (100 %). Scad. domande: 1 febbraio 2010. Info: tel +41 412260510, www. sinfonieorchester.ch ZURIGO - TonhalleOrchester Zürich 2. Konzertmeister/in; 1. Violine Tutti. Info: tel +41 442063444, www.tonhalle-orchester.ch
PORTOGALLO AMARANTE - Orquestra do Norte Violin (solist and tutti). Info: tel +351 255 410 470, www.orquestradonorte.com LISBONA – Gulbenkian Orchestra Violinos I e II. Scad. domande: 9 novembre 2009. Info: tel
ITALIA CAGLIARI - Fondazione Teatro Lirico di Cagliari Selezioni internazionali per Professori d’orchestra da inserire in una graduatoria per eventuali assunzioni a tempo determinato per integrazioni di
AUDIZIONI E CONCORSI PER ORCHESTRA organico, sostituzioni ed esigenze dell’attività della stagione della Fondazione 2009/2010. Prima Viola con obbligo della Seconda e della Fila delle Viole; Viola di Fila. Scad. domande: 14 novembre 2009. Info: tel. 070 4082246, www.teatroliricodicagliari.it PALERMO - Fondazione Teatro Massimo Audizioni per eventuali assunzioni a termine secondo le esigenze di programmazione della stagione 2010. Viola di fila. Scad. domande: 27 novembre 2009. Info: tel 091 60535606053254-6053270, www.teatromassimo.it
AUSTRIA VIENNA - Wiener Staatsoper Eine Viola (Tutti). Scad. domande: 30 novembre 2009. Info: tel +431 514442250, www.wiener-staatsoper.at
FRANCIA MARSIGLIA - Opéra de Marseille 1 Viola co-soloist (1st category). Scad. domande: 4 dicembre 2009. Info: tel +33 4 91552125, www.mairie-marseille.fr STRASBURGO - Orchestre Philharmonique de Strasbourg Alto remplaçant soliste. Scad. domande: 15 novembre 2009. Info: tel +33 369063704, www.philharmoniquestrasbourg.com
GERMANIA BERLINO – Rundfunk Sinfonieorchester Berlin Solo-Bratsche (koordiniert); Bratsche tutti. Info: tel +49 30202987514, www.rsb-online.de BOCHUM - Bochumer Symphoniker Eine ständige Aushilfe Viola tutti als Elternzeitvertretung. Info: tel +49 0234/9108622, www.bochumer-symphoniker.de BONN - Beethoven Orchester Bonn 2. Soloviola. Info: tel +49 0228 778350, www.beethovenorchester.de DUISBURG - Duisburger
Philharmoniker Eine(n) 1. Solobratschistin(en). Info: tel +49 2033009124, www.duisburgerphilharmoniker.de
11 novembre 2009. Info: +31 102177905, WWW.rpho.nl
FRIBURGO - SWR Sinfonieorchester BadenBaden und Freiburg Eine/n stellvertretende/n Solobratscher/in; eine/n Vorspieler/in der Bratschen. Info: tel +49 7613881205, www.swr.de
AMARANTE - Orquestra do Norte Viola tutti. Info: tel +351 255 410 470, www.orquestradonorte.com
LUBECCA Philharmonisches Orchester der Hansestadt Lübeck/Theater Lübeck Solo-Viola. Info: tel +49 4517088115, www.theaterluebeck.de SAARBRÜCKEN - Deutsche Radio Philharmonie Saarbrücken Kaiserslautern Eine/n Bratscher/in. Info: www.swr.de STOCCARDA - Stuttgarter Kammerorchester Stellv. Solo-Bratsche. Scad. domande: 6 novembre 2009. Info: tel +49 (0)7116192121, www.stuttgarterkammerorchester.de
GRAN BRETAGNA
PORTOGALLO
LISBONA – Gulbenkian Orchestra Violas. Scad. domande: 9 novembre 2009. Info: tel +351 217823382, www.gulbenkian.pt
SVIZZERA GINEVRA - Orchestre de la Suisse Romande Viola Tutti. Scad. domande: 13 novembre 2009. Info: tel +41 228070017, www.osr.ch LUCERNA - Luzerner Sinfonieorchester Bratsche tutti (66%). Scad. domande: 1 dicembre 2009. Info: tel +41 412260510, www. sinfonieorchester.ch ZURIGO - TonhalleOrchester Zürich Viola Tutti. Info: tel +41 442063444, www.tonhalle-orchester.ch
LONDRA - Royal Philharmonic Orchestra Principal Viola. Info: +44 (0)20 7608 8800, www.rpo.co.uk
NORVEGIA OSLO - Den Norske Opera Sub-Principal Viola. Scad. domande: 20 novembre 2009. Info: tel +47 21422100, www.operaen.no
PAESI BASSI AMSTERDAM - Netherlands Philharmonic Orchestra Sub principal viola (100%); Viola tutti (100%). Scad. domande: 2 dicembre 2009. Info: tel +31 20 5217532, www.nedpho.nl ARNHEM - The Arnhem Philharmonic Orchestra Principal Viola. Scad. domande: 15 marzo 2010. Info: tel +31 26 7890134, www.hetgeldersorkest.nl ROTTERDAM - Rotterdams Philharmonisch Orkest Viola Section. Scad. domande:
ITALIA CAGLIARI - Fondazione Teatro Lirico di Cagliari Selezioni internazionali per Professori d’orchestra da inserire in una graduatoria per eventuali assunzioni a tempo determinato per integrazioni di organico, sostituzioni ed esigenze dell’attività della stagione della Fondazione 2009/2010. Violoncello di Fila. Scad. domande: 14 novembre 2009. Info: tel. 070 4082246, www.teatroliricodicagliari.it PALERMO - Fondazione Teatro Massimo Audizioni per eventuali assunzioni a termine secondo le esigenze di programmazione della stagione 2010. Violoncello di fila; Secondo violoncello con obbligo della fila. Scad. domande: 27 novembre 2009.
Info: tel 091 60535606053254-6053270, www.teatromassimo.it
AUSTRIA VIENNA - Wiener Staatsoper Ein Cello (Tutti). Scad. domande: 15 gennaio 2010. Info: tel +431 514442250, www.wiener-staatsoper.at
BELGIO BRUXELLES – La Monnaie Un(e) violoncelle / tuttiste. Scad. domande: 10 novembre 2009. Info: tel +32 70 233939, www.lamonnaie.be
DANIMARCA COPENAGHEN Copenhagen Philharmonic Orchestra Associate Principal Cello. Scad. domande: 19 novembre 2009. Info: tel +45 2248 8877, www.symfonien.dk
GERMANIA BONN - Beethoven Orchester Bonn Violoncello tutti 50%. Info: tel +49 0228 778350, www.beethoven-orchester.de FRIBURGO - SWR Sinfonieorchester BadenBaden und Freiburg Eine/n Solo-Cellisten/in (koord.); eine/n Cellisten/in. Info: tel +49 7613881205, www.swr.de MONACO DI BAVIERA Münchner Philharmoniker Ein 1. Solo-Cello. Info: tel +49 (0) 89 48098-5100, www.mphil.de MONACO DI BAVIERA – Münchner Rundfunkorchester Solo-Cellist/-in; Stellvertretende/r Solo-Cellist/in. Info: www.br-online.de SAARBRÜCKEN - Deutsche Radio Philharmonie Saarbrücken Kaiserslautern Eine/n Cellist/in. Info: www.swr.de STOCCARDA - RadioSinfonieorchester Stuttgart des SWR Eine/n Cellisten/in; eine/n Solo-Cellisten/in (koord.). Info: tel +49 7119292590,
ARCHI zine 77 maga
AUDIZIONI E CONCORSI PER ORCHESTRA www.swr.de/faszination-musik
GRAN BRETAGNA LONDRA - London Symphony Orchestra Co-Principal Cello. Scad. domande: 17 novembre 2009. Info: tel +44 20 7588 1116, www.lso.co.uk
NORVEGIA OSLO - Den Norske Opera Sub-Principal Cello and one tutti Cello. Scad. domande: 17 novembre 2009. Info: tel +47 21422100, www.operaen.no
PORTOGALLO AMARANTE - Orquestra do Norte Cello soloist. Scad domande: 20 dicembre 2009. Info: tel +351 255 410 470, www.orquestradonorte.com
SPAGNA SAN SEBASTIÁN - Orquesta Sinfónica de Euskadi 1 Violoncello Tutti. Scad. domande: 18 gennaio 2010. Info: tel +34 943 01 32 32, www.orquestadeeuskadi.es
SVIZZERA PAESI BASSI AMSTERDAM - Netherlands Philharmonic Orchestra Cello tutti(100%). Scad. domande: 28 aprile 2010. Info: tel +31 20 5217532, www.nedpho.nl GRONINGEN - Noord Nederlands Orkest Cello tutti (85%). Scad domande: 1 dicembre 2009. Info: tel +31 503695800, www.nno.nu
BASILEA - Sinfonieorchester Basel Stv. Violoncello Solo. Scad. domande: 4 dicembre 2009. Info: tel +41 612050095, www.sinfonieorchesterbasel.ch
CAGLIARI - Fondazione Teatro Lirico di Cagliari Selezioni internazionali per Professori d’orchestra da inserire in una graduatoria per eventuali assunzioni a tempo determinato per integrazioni di organico, sostituzioni ed esigenze dell’attività della stagione della Fondazione 2009/2010. Contrabbasso di fila con l’obbligo della V corda. Scad. domande: 14 novembre 2009. Info: tel. 070 4082246, www.teatroliricodicagliari.it PALERMO - Fondazione Teatro Massimo Audizioni per eventuali assunzioni a termine secondo le esigenze di programmazione della stagione 2010. Contrabbasso di fila con obbligo della quinta corda. Scad. domande: 27 novembre 2009. Info: tel 091 6053560-6053254-6053270, www.teatromassimo.it
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Italiana degli Archi !
LIONE - Orchestre national de Lyon 1 poste de Contrebasse solo. Scad. domande: 20 novembre 2009. Info: tel +33 04 78959541, www.mairie-lyon.fr MARSIGLIA - Opéra de Marseille 1 Double-bass soloist (1st category). Scad. domande: 27 novembre 2009. Info: tel +33 4 91552125, www.mairiemarseille.fr
MONACO DI BAVIERA Münchner Philharmoniker Einen Kontrabass tutti. Scad. domande: 6 novembre 2009. Info: tel +49 (0) 89 480985500, www.mphil.de
GRAN BRETAGNA GATESHEAD - Northern Sinfonia Section Leader Double Bass. Scad. domande: 13 novembre 2009. Info: tel +44 01914434666, www.thesagegateshead.org LONDRA - Royal Philharmonic Orchestra Principal Double Bass. Info: +44 (0)20 7608 8800, www.rpo.co.uk
LETTONIA RIGA - Latvian National Symphony Orchestra 2nd Principal Double Bass. Scad domande: 10 dicembre 2009. Info: tel +371 67559431, www.lnso.lv
NORVEGIA STAVANGER - Stavanger Symfoniorkester Co-Principal Double Bass. Scad domande: 1 dicembre 2009. Info: tel +47 5150 8837, www.sso.no
GERMANIA
PAESI BASSI
BERLINO – Rundfunk Sinfonieorchester Berlin Solo-Kontrabass (koordiniert). Info: tel +49 30202987514, www.rsb-online.de
GRONINGEN - Noord Nederlands Orkest Principal Double-Bass(100%). Scad domande: 15 dicembre 2009. Info: tel +31 (0) 50 3695800, www.nno.nu
BONN - Beethoven Orchester Bonn Kontrabass tutti 50%. Info: tel +49 0228778350, www.beethoven-orchester.de FRANCOFORTE - Ensemble Modern Frankfurt Solo Double Bass. Info: tel +49 (0) 69 943430-20, www.ensemble-modern.com HEILBRONN Württembergisches Kammerorchester Heilbronn Solo Kontrabass m/w; Kontrabass Tutti m/w. Info: tel +49 713187272, www.wkoheilbronn.de
PORTOGALLO AMARANTE - Orquestra do Norte Double Bass tutti. Info: tel +351 255 410 470, www.orquestradonorte.com
SVIZZERA ZURIGO - TonhalleOrchester Zürich Kontrabass Tutti. Info: tel +41 442063444, www.tonhalleorchester.ch
CONVENZIONI PER I SOCI Per maggiori informazioni: www.accademia-archi.it/convenzioni_it.htm
Per usufruire delle agevolazioni è necessario esibire la tessera d'iscrizione all'Accademia Italiana degli Archi in corso di validità
Società Concertistiche, Orchestre e Teatri Lirici TORINO ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE DELLA RAI (Tel 011 8104653 – www.orchestrasinfonica.rai.it) Biglietti per la platea e la balconata al costo di €26 (anziché €30 e €28).
TORINO UNIONE MUSICALE (Tel 011 5669811 – www.unionemusicale.it) Per la Stagione Cameristica 2009/10: Biglietti a €18 (anziché €25) per i concerti al Conservatorio. Biglietti a €20 (anziché €32) per i concerti al Lingotto o all’Auditorium Rai.
TORINO ORCHESTRA FILARMONICA DI TORINO (Tel 011 533387 – www.oft.it) Per la Stagione Sinfonica 2009/10: Abbonamento a 9 concerti a €130 (anziché €150); Abbonamento 'I magnifici 5' a €70 (anziché €85); Biglietto singolo a €15 (anziché €21).
MILANO ORCHESTRA SINFONICA E CORO SINFONICO DI MILANO G. VERDI (Tel 02.83389.401/402/403 - www.laverdi.org) Sconto di circa il 25% (Ridotto 1) sul costo del biglietto di qualsiasi settore per i concerti della Stagione Sinfonica 2009/10.
MILANO ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI (Tel 02 87905 - www.ipomeriggi.it) Riduzione su biglietti e abbonamenti per la Stagione Sinfonica 2009/10. Abbonamenti ridotti - Primo Settore: €187 (invece di €242); Secondo Settore: €143 (invece di €198); Balconata: €110 (invece di €154). Biglietti Ridotti - Primo Settore: €13,50 (invece di €17); Secondo Settore: €10,50 (invece di €12); Balconata: €7,50 (invece di €9,50).
CREMONA TEATRO PONCHIELLI (Tel 0372 022010/011 – www.teatroponchielli.it) Riduzione di circa il 10% sui biglietti e sugli abbonamenti di tutte le stagioni del teatro (Stagione Concertistica, Lirica, Prosa, Jazz, Festival Monteverdi).
GENOVA TEATRO CARLO FELICE (Tel 010 589329 - www.carlofelice.it) Sconto del 10% sui singoli biglietti per gli spettacoli della Stagione artistica 2009/10.
PARMA FONDAZIONE ARTURO TOSCANINI (Tel 0521 391310 - www.fondazionetoscanini.it) Riduzione su biglietti e abbonamenti per la Stagione Sinfonica 2009/10. Abbonamenti ridotti (dal 10 ottobre 2009). Auditorium Paganini - Settore Oro: €130 (invece di €190); Settore Blu: €90 (invece di €130). Biglietti ridotti: Auditorium Paganini - Settore Oro e Teatro Regio - Platea e Palchi Centrali: €12 (invece di €20); Auditorium Paganini - Settore Blu e Teatro Regio - Palchi Laterali e Galleria: €10 (invece di €15).
FIRENZE MAGGIO MUSICALE FIORENTINO (Tel 055 2779-350 - www.maggiofiorentino.com) Sconto del 10% sui biglietti per gli spettacoli della stagione artistica in corso.
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CONVENZIONI PER I SOCI Società Concertistiche, Orchestre e Teatri Lirici (segue) ROMA ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA (Tel 06 80241415 – www.santacecilia.it) Su tutti i concerti delle Stagioni Sinfonica e Cameristica 2009/10, sconto del 15% individuale e del 20% per i gruppi di almeno 15 persone sui biglietti, compatibilmente con la disponibilità per qualità/settore.
ROMA TEATRO DELL’OPERA (Tel 06 481601 - www.operaroma.it) Per la Stagione 2009, riduzione del 20% sul prezzo intero del biglietto per tutti gli spettacoli in programma al Teatro dell’Opera, al Teatro Nazionale e alle Terme di Caracalla, fatta eccezione per le prime e i posti di galleria e balconata al Teatro dell’Opera.
ROMA ACCADEMIA FILARMONICA ROMANA (Tel 06 3201752 - www.filarmonicaromana.org) Biglietti scontati sul prezzo intero: del 10% per un gruppo pari o inferiore alle 4 persone, del 20% per gruppi superiori. È necessario prenotarsi presso l'Accademia Filarmonica Romana al tel 06 3201752 o alla mail promozione@filarmonicaromana.org.
PALERMO TEATRO MASSIMO (Tel 06 80241415 – www.teatromassimo.it) Applicazione della tariffa ridotta per l'acquisto di abbonamenti e biglietti ai turni B, C, D, F e Fuori Abbonamento (F.A.) alla Stagione Opere e Balletti 2009 e alla Stagione Concerti 2009.
Negozi di Musica ROMA LA CHIAVE DEL VIOLINO (Tel 06 787244 – www.lachiavedelviolino.it) 5% di sconto su tutti gli articoli, esclusi quelli già in offerta.
ROMA MUSICARTE LA BOTTEGA (Tel 06 3241741 int. 30 - www.musicarte.com) Sconto del 10% su tutti i prodotti, esclusi quelli già in offerta.
Altro CARUGATE (MI) - LESSOLO (TO) - MILANO MOSCAZZANO (CR) - OSPEDALETTI (IM) - RIMINI - ROMA SALSAMENTERIA VERDIANA (www.salsamenteriaverdiana.it) Sconto del 10% sul menù pausa pranzo e del 20% sul listino (valido sia a pranzo che a cena) in tutti i locali della Salsamenteria.
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I SOCI ORDINARI avranno in omaggio il Mouse Pad di ‘ARCHI Magazine’ I SOCI SOSTENITORI riceveranno il dvd ‘Yehudi Menuhin, the Violin of the Century’ di Bruno Monsaingeon
MODULO DI ASSOCIAZIONE ALL'ACCADEMIA ITALIANA DEGLI ARCHI Sì, desidero associarmi / rinnovare la mia iscrizione all'Accademia Italiana degli Archi in qualità di: Sì, il sottoscritto tel email
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Italia (annuale) €45 Europa (annuale) €59 Resto del mondo (annuale) €69 Desidero che il nome NON venga pubblicato sulla rivista
QUOTA PERSONE GIURIDICHE BIBLIOTECHE
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COLPI D’ARCO DA MAESTRO
L’infinito minimale di Giuseppe Ettorre Strano “mestiere” quello del musicista… In un mondo pervaso da manie di grandezza, da gigantismo, in cui tutto deve essere Mega, Super, Iper o Multi, in cui le capacità degli hard disk si misurano in TeraByte e in cui si pensa prima a costruire faraonici ponti che a tutelare i luoghi che i medesimi ponti dovranno unire, noi musicisti, viceversa, passiamo ore e giorni a tentare di perfezionare ogni minimo e microscopico dettaglio, a ricercare la consonanza degli intervalli di terza, ad intagliare ed incastonare ogni singola nota nell’armonia e nell’unitarietà dell’Armonia Universale che noi, e solo noi, percepiamo come entità trascendente. Secondo me, la musica, più che le altre arti, trova la sua totale pienezza nell’infinitamente piccolo, e non nel macroscopico, nell’eclatante, nel palese. Certo, l’opera d’arte, che in musica si materializza dalla simbiosi fra composizione ed esecuzione, nella sua interezza può risultare grandiosa, a volte persino imponente, ed avere ampie dimensioni, ma analizzandola al microscopio, ci appariranno dettagli sempre nuovi, come in un infinito frattale sonoro. L’esecuzione, sia essa di un passo d’orchestra come del passaggio più virtuosistico di un concerto, dovrà tendere alla trasparenza assoluta per permettere la percezione di tutti i più piccoli dettagli della composizione, ed avere l’accuratezza necessaria allo scopo. Su di essa si potrà quindi costruire l’interpretazione, cercando in maniera quasi medianica di immedesimarsi con lo spirito dell’autore. Per quella che è stata la mia esperienza, si avrà sempre la sensazione di non aver raggiunto la definizione massima, che possa esistere ancora una qualche particella da scoprire, e proprio questo senso di insoddisfazione, insito nel tentativo stesso di raggiungere in una dimensione fisica quello che è un concetto puramente matematico (l’infinitamente piccolo), sarà la molla, l’energia madre che riempirà la vita del musicista, in maniera quasi ossessiva. Ho riscontrato in molti giovani studenti una incomprensione del concetto sopra esposto. Tradotto in parole povere: molta preoccupazione e attenzione per i grandi movimenti, i cambi di posizione più ampi, la velocità di arco e di mano sinistra, ma scarsa precisione nell’esecuzione degli intervalli fondamentali (semitono, tono, terza, quinta) o dei colpi d’arco basilari, e ho osservato spesso, nei concorsi, espressioni di stupore quando ad alcuni candidati che chiedevano i motivi della loro esclusione, ho risposto, ad esempio, che c’erano problemi di intonazione. «Ma a me pare che i salti fossero giusti! Dove ho sbagliato?». Difficile spiegare che gli intervalli di tono e semitono erano nella maggior parte dei casi imprecisi, e già ad un primo ingrandimento sarebbero apparsi completamente sfocati. Io mi riferivo al microscopico, loro al macroscopico. La tentazione di accontentarsi musicalmente di ciò che si ha e che è immediatamente visibile è forte, specialmente quando si sono raggiunti i primi obiettivi, ma è necessario considerare ogni punto di arrivo come una nuova base di partenza, un nuovo stimolo ad aggiornare il nostro software e ad aumentare la nostra risoluzione, per compiere un ulteriore avvicinamento all’infinito minimale e quindi alla nostra stessa anima di musicisti.
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