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10. Il materiale da costruzione che si trova sotto l’intonaco mostra spesso danni chiaramente più gravi nella zona di evaporazione rispetto alla zona sottostante. Il materiale appare indebolito, i sali sono visibili, talvolta addirittura croste o nidi di sali. Sintomi percettibili 1. L’intonaco si è staccato dal corpo della costruzione nella zona di evaporazione e forma in parte delle bolle. Il test del suono, ad esempio con un martello o con il manico di un cacciavite ecc., produce suoni diversi. 2. L’intonaco è più debole nella zona di evaporazione rispetto ad altre zone. Il test del punteruolo, ad esempio con l’ausilio di un attrezzo appuntito, produce diversi gradi di profondità e resistenza. 3. Nonostante il continuo aerare e riscaldare dei locali, si sente tutto l’anno odore di muffa. Se riscontrate uno o più sintomi nell’edificio esaminato, la diagnosi sarà: “Umidità di risalita nei muri”! I problemi della risalita capillare si possono riscontrare anche in un edificio nuovo. Questo problema viene rilevato molto spesso da professionisti del settore. In questo caso (fig.7), la guaina orizzontale della muratura è presente, ma la guaina di impermeabilizzazione del marciapiede non è stata eseguita correttamente e l’intonaco fa da ponte in quanto è stato applicato fino al massetto. Il problema in questo caso si manifesta come una risalita capillare normale, ma in realtà è solo l’intonaco che fa risalire l’umidità.
1. UMIDITA’ DI RISALITA CAPILLARE DAL TERRENO ANCHE SU MURATURE NUOVE ISOLATE DEGRADO DOPO 2 ANNI DALLA
UMIDITÀ CHE SALE ATTRAVERSO
COSTRUZIONE
L’INTONACO
fig.7 9
Nell’immagine riportata (fig.30), vediamo l’angolo in alto della parete esterna di una stanza e notiamo della muffa. Grazie alla termografia, vediamo che l’angolo è il punto più freddo e quindi una zona dove l’umidità dell’aria passa dallo stato gassoso allo stato liquido. Dove poi c’è umidità, si forma il fungo della muffa. La termografia è molto utile per misurare la temperatura delle superfici delle pareti, in quanto attraverso dei colori rappresentativi indica quali sono le zone più fredde e quelle più calde.
Ponti termici – Muri freddi Punto di rugiada!
fig.30 In queste foto la termografia (fig.30/31) ci aiuta molto a capire quali siano le superfici a rischio di condensazione
Finestre non adeguatamente isolate – Punto di rugiada!
fig.31 Eseguendo un’accurata indagine, rilevando la temperatura e l’umidità ambientale, la termografia può dare un valore quantitativo e qualitativo del problema. Qui nella foto (fig.31) vediamo come la soglia in marmo della finestra riesca 26
Pozzetti pluviali posizionati a ridosso delle murature possono creare fenomeni di risalita ….. All’interno dei pozzetti pluviali c’è un ristagno d’acqua continuo e se non sono bene impermeabilizzati l’umidità emigra nella muratura adiacente, creando fenomeni di risalita capillare (fig.9). 1. UMIDITA’ DI RISALITA CAPILLARE DAL TERRENO ANCHE DA POZZETTI D’ACQUA STAGNANTE
fig.9
fig.10
Qui vediamo (fig.10) gli effetti di un pozzetto non bene isolato, complice anche una pittura plastica esterna ed un rivestimento in mattonelle all’ interno, che hanno causato il fenomeno della risalita capillare fino ad un altezza di 1,90 mt.
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La forza dei sali riesce non solo a scrostare intonaci o murature vecchie, ma anche pietre, marmi, muri in C.A.. Ci sono vari tipi di sali, ma i più comuni sono sali solfati, cloruri e i più pericolosi sono i sali nitrati. Qui vediamo (fig.16)come un pilastro in mattoni vecchi (quindi cotti a bassa temperatura) si stia sgretolando col tempo.
fig.16 Un altro grosso problema che viene creato dalla risalita capillare, ma viene molto spesso ignorato o non preso in considerazione, è che se la muratura,è già umida all’interno, non è più in grado di assorbire umidità dalla stanza.
fig.17 15
Nonostante i locali vengano riscaldati e arieggiati costantemente, si sente sempre uno spiacevole odore di muffa. L’odore di muffa proviene generalmente dalla formazione di muffa e spore. I pericoli per la salute di coloro che abitano in una casa con muffa vengono spesso sottovalutati. Se l’odore di muffa persiste anche arieggiando e riscaldando il locale, è presumibile che si tratti di un problema esistente da parecchio tempo, causato anche da umidità di risalita dei muri. Una muratura umida è una muratura fredda e quindi ideale per la formazione della muffa. In questa foto termografica (fig.17), vediamo come la zona interessata dall’umidità di risalita capillare dal terreno sia fredda con un delta di temperatura di 3,5°C. tra la parte asciutta rispetto a quella umida. Con un muro umido, in cui i capillari sono pieni d’acqua, l’isolamento termico della muratura è quasi o del tutto nullo (fig.18).
fig.18 L’acqua è un buon conduttore di calore! Soprattutto in inverno il calore della stanza fuoriesce più velocemente dai muri. Per questo motivo in inverno un muro umido è un muro freddo. Capita spesso che alcuni clienti si lamentino di non riuscire a riscaldare la propria casa, anche se esteticamente l’umidità non compare in quanto nascosta da materiali superficiali impermeabilizzanti. Quindi il cliente esteticamente pensa di avere una casa sana,mentre in realtà d’inverno la muratura umida e fredda trasporta il calore della stanza verso l’esterno. In questa tabella (fig.19). è rappresentata la percentuale di isolamento termico rispetto alla percentuale di umidità che può interessare una muratura in poroton (lateriizio). Nelle ASCISSE (retta orizzontale) viene rappresenta la percentuale d’umidità del materiale e nelle ORDINATE (retta verticale) viene raffigurata la percentuale dell’isolamento termico dei materiali. Possiamo notare come una muratura nuova in cotto (o poroton) con 1% di 16
2°Esempio: Capita spesso nei periodi invernali che la signora Maria interpelli il pittore, o il muratore, o un esperto di umidità perché nota della muffa sulle pareti esterne. In questo caso gli viene spesso suggerito di tenere chiuse le finestre e scaldare maggiormente. Secondo voi è giusto? Se all’esterno ci sono 5°C. con un umidità relativa dell’aria del 90% che contiene 6 grammi d’acqua per m³ e all’interno ci sono 19°C. con un umidità relativa del 65% che contiene 10 grammi d’acqua per m³, significa che aprendo le finestre anche in un giorno di pioggia o di nebbia, deumidifico l’ambiente in quanto l’umidità in eccesso dell’interno esce.
Anche se l’umidità relativa esterna è più alta, l’aria contiene meno grammi di acqua (umidità assoluta), poiché c’è una temperatura molto più bassa. L’aria fredda contiene meno grammi di acqua rispetto all’aria calda. Quindi il consiglio giusto è quello di arieggiare aprendo le finestre per pochi minuti (max 5), per poter far uscire l’umidità in eccesso. Non si deve però fare l’errore di lasciare troppo aperto in quanto
le
pareti
si
raffreddano e quando si riscalda
nuovamente
l’ambiente, queste pareti sono dei punti freddi dove si deposita la condensa e la muffa trova il suo ambiente ideale. In molti casi è difficile stabilire se la muffa che si vede è stata creata da un ponte termico o da una infiltrazione d’acqua.
Tabella Umidità Assoluta espressa in grammi x m³ Ascissa=Umidità Relativa Ambientale Ordinata=Temperatura Ambientale 24
7. UMIDITA’ DA FENOMENI ELETTRO‐FISICI ELETTRO‐CHIMICI e GEOLOGICI L’ATOMO DI OSSIGENO È’ DI CARICA NEGATIVA E L’ATOMO D’IDROGENO E’ DI CARICA POSITIVA.
75
fig.47
Siccome i campi di forza tecnici e soprattutto geologici possono influire su tali forze molecolari, sono anche in grado di rafforzare l’azione di risucchio capillare. I diversi materiali da costruzione hanno diverse proprietà chimiche. Il valore del pH ha un ruolo fondamentale nel comportamento chimico delle sostanze. In base ad esso una sostanza può reagire in modo acido o alcalino. I valori pH che vanno dallo zero a quasi sette indicano che una sostanza è acida; i valori a partire da poco più di sette in su indicano che una sostanza ha proprietà alcaline. Il valore sette indica il punto neutrale.
7. UMIDITA’ DA FENOMENI ELETTRO‐FISICI ELETTRO‐CHIMICI e GEOLOGICI
INTONACO Ph 13 Ph 8 - 9
300 mv
IL POTENZIALE ELETTRICO TRA LA MURATURA E L’ INTONACO E’ DI CIRCA 58 mV PER OGNI PUNTO DI DIFFERENZA DEL PH 76
fig.48
I processi delle reazioni chimiche sono influenzati in modo decisivo dai diversi valori di pH. Una vecchia costruzione in mattoni può, ad esempio, essere leggermente acida (per es. pH = 6) oppure leggermente alcalina (per es. pH = 8), mentre in certi intonaci il pH è fortemente alcalino (ad es. pH = 13) (fig.48). I valori particolarmente divergenti del pH 38
Nel caso in cui questo isolamento venisse interrotto dal passaggio di tubazioni idrauliche od elettriche è molto difficile sigillare il tutto. Numerosi problemi si creano anche con l’applicazione del nuovo intonaco che fa da ponte all’umidità di risalita, se non viene separato e tagliato all’altezza dell’isolamento. Un altro problema è che tutta l’umidità che si trova all’interno della muratura deve fuoriuscire attraverso la superficie della muratura. Si calcola che una muratura in mattoni vecchi può accumulare anche valori superiori ai 300 Litri di acqua per m³. Come già menzionato proviamo a lasciare una bottiglia di acqua aperta e proviamo a vedere quanto ci mette l’acqua ad evaporare! È stato osservato che una muratura che si deve prosciugare da sola, impiega mediamente dai 6 agli 8 anni. Durante questo periodo l’umidità che è presente all’interno della muratura continuerà ad evaporare ed a trasportare nuovi sali in superficie, compromettendo l’intonaco nuovo. I sali, essendo igroscopici, nelle giornate umide assorbono l’umidità dell’aria e la trasportano sulla superficie dell’intonaco. In questa foto (fig.59) si vede un immobile nel quale è stato eseguito un taglio meccanico alla muratura, sono stati sostituiti gli intonaci, ma dopo un po’ di tempo si sono create delle macchie superficiali che vengono evidenziate maggiormente nelle giornate umide anche in estate.
PROBLEMA RISOLTO???
fig.59 In questo caso non si può parlare di umidità di risalita, ma di umidità igroscopica dovuta ai sali, poiché durante la ristrutturazione non ci si è preoccupati dei sali che erano presenti all’interno della muratura. Un’analisi diagnostica effettuata prima di eseguire il taglio ed una prima di applicare l’intonaco nuovo, avrebbe fornito sicuramente più dati al professionista ed all’intonacatore che avrebbero potuto decidere la tipologia più adatta di antisale e/o di intonaco da applicare. 46
PROBLEMA ESTETICO RISOLTO??
fig.66 Il problema era stato coperto con dei pannelli in PVC . Purtroppo l’umidità dopo qualche anno è salita oltre i 120 cm. Spesso il cliente viene consigliato da pseudo‐esperti che gli propongono di coprire il problema, senza rendersi conto che la situazione peggiora, poiché la molecola dell’acqua, non potendo evaporare, sale sempre più in alto superando la barriera creata artificialmente. Altri sistemi di copertura vengono realizzati con pannelli in cartongesso (fig.67). Come risultato dopo un po’ di tempo l’umidità si trasferisce nelle zone adiacenti alla copertura.
PROBLEMA ESTETICO RISOLTO??
fig.67
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