Arcireport numero 15_2012

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d e l l ’ A r c i anno X - n. 15 24 aprile 2012

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Il 25 aprile è ancora resistenza

La memoria batte nel cuore del futuro

H Uno specchio del degrado delle relazioni sociali e del clima culturale del paese ce lo offrono anche le polemiche sui negozi aperti il 25 aprile e il 1 maggio: gli esercizi commerciali che insistono per l'apertura festiva costringendo commessi e dipendenti a rinunciare alla giornata di riposo, i lavoratori che protestano e minacciano scioperi, i Comuni che assumono posizioni differenti, grazie anche alla deregolamentazione introdotta col ddl sulle liberalizzazioni. Non c'è proprio freno allo strapotere del mercato e allo sfruttamento del lavoro in nome del profitto. Oltretutto non è certo con l'apertura ad oltranza degli esercizi commerciali che si favorisce la ripresa, tutt'al più si spostano da un giorno all'altro gli scarsi consumi falcidiati dalla crisi. Ma questa disputa fa emergere anche alcuni seri problemi culturali. Anzitutto la conferma di quanto la corsa al consumismo, coi pomeriggi passati nei centri commerciali per riempire il vuoto dei giorni di festa, sia diventata un surrogato delle relazioni umane e sociali. E poi la perdita della memoria da parte di una società immersa in un eterno presente, incapace di coltivare la sua storia e di farne buon uso per il futuro. C'è chi pensa che le feste del 25 aprile e del 1 maggio siano retaggio di un passato da archiviare. Per noi invece hanno un grande valore morale ed educativo. Oggi gran parte degli italiani non ha più ricordi diretti della lotta di popolo che liberò il paese dal nazifascismo e ne ha letto a malapena sui libri di scuola. Coltivarne la memoria, capire le ragioni che animarono la resistenza, è importante non solo per tutelare la verità della storia contro l'inaccettabile revisionismo di chi vorrebbe confondere oppressi e oppressori, ma anche per ritrovare le ragioni del nostro impegno oggi. Viviamo un momento difficile. La crisi pesa sulle condizioni di vita delle persone e logora i legami sociali, il paese fa fatica a riconoscersi in un progetto comune e riporre fiducia nel suo futuro, la caduta di credibilità della politica mortifica la partecipazione e rende più fragile la nostra democrazia. C'è bisogno di ritrovare la forza della ribellione morale e di una nuova resistenza civile contro la povertà e l'ingiustizia sociale, l'imbarbarimento culturale, la corruzione e l’illegalità. Per questo il 25 aprile non possiamo lavorare. Quel giorno abbiamo altro da fare: ricordarci da dove veniamo e quale paese vogliamo per il nostro domani.

La Liberazione di Milano - 25 aprile 1945

L’appello dell’Anpi per il 25 aprile ANPI fa appello a tutte le italiane e a tutti gli italiani affinché il 25 aprile scendano nelle piazze a festeggiare la Liberazione, a ritrovarsi uniti e appassionati attorno alle radici autentiche della nostra democrazia e del futuro: Antifascismo, Resistenza, Costituzione. Raccontarle a chi non sa o ancora non vuol sapere, ai distratti, agli indifferenti, a chi non smette di strumentalizzare questo giorno facendone mero strumento di cieca e violenta propaganda. Facciamola allora più grande e più partecipata questa giornata, per ribadire con forza la nostra volontà di contribuire al riscatto del Paese e il significato profondo della guerra di Liberazione e della inedita partecipazione di tanta parte del popolo italiano. Ricordiamo che l’unità di forze diverse tra loro, con un impegno e una generosità straordinari, condusse il Paese fuori dal baratro della dittatura nazifascista, inaugurando

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una stagione di grande entusiasmo e rigenerazione civili, destinata ad approdare ad una Costituzione tra le più avanzate del mondo. E cerchiamo di ritrovare quell’impulso, quel prendersi per mano, con fermezza e intelligenza, per intraprendere sentieri comuni, imprescindibili. Ricordiamo i partigiani, forti di cuore e di coraggio, forti di amor di Patria e di sogno: democrazia e socialità, col concorso responsabile di ognuno, ogni giorno. Ricordiamo la loro aspirazione più profonda alla pace, al dialogo, all’uguaglianza, alla giustizia. Prendiamoci cura della memoria di queste donne e uomini della libertà, teniamone in vita virtù e tensione morale, difendiamoli dal revisionismo, dalla strumentalizzazione e dall’indifferenza. Ricordiamo tutti coloro che vollero resistere alla sopraffazione, anche senz’armi: la nostra Repubblica è fondata sul loro sacrificio.

A CAUSA DELLA FESTIVITÀ DI MARTEDÌ 1 MAGGIO ARCIREPORT TORNERÀ L’8 MAGGIO


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Resist: le iniziative dell’Arci per il 25 aprile Reading, spettacoli, concerti, mostre nche quest’anno l’Arci celebrerà con tante e diverse iniziative in tutta Italia il 25 aprile, Festa della Liberazione del nostro Paese dal nazifascismo, festa della Resistenza intesa come grande movimento di impegno e di partecipazione civile. Mai come oggi è necessario tornare alle ragioni che animarono la lotta di Liberazione per ritrovare le basi morali delle tante resistenze che ci devono vedere impegnati: occorre resistere alla violenza, al razzismo, alle ingiustizie, all’imbarbarimento culturale, al degrado dell’etica pubblica, alle modifiche che si vogliono portare alla Costituzione, che rappresenta l’identità della nostra Repubblica. Il 25 aprile ha sempre avuto per l’Arci un particolare valore simbolico e mora-

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MILANO Si tiene a Milano la manifestazione nazionale per il 25 aprile: intervengono, tra gli altri, il sindaco Giuliano Pisapia, la Segretaria generale Cgil Susanna Camusso e il Presidente nazionale Anpi Carlo Smuraglia

le. Per questo l’associazione ha deciso di raccogliere in una cornice comune le iniziative che verranno realizzate in tutta Italia dai suoi comitati e circoli in occasione della Festa della Liberazione. Con questo obiettivo è nato Resist, che, da festival locale realizzato a Viterbo per sette edizioni, diventa un progetto diffuso dell’intera rete Arci, per promuovere una modalità diversa e attuale di raccontare la Resistenza, ricordandone la storia con la capacità di legarla al presente. Viterbo, Lecco, Modena, Milano, Torino, Lecce, Grosseto, Firenze, Mantova, Udine, Trento sono solo alcune delle città in cui si svolgeranno spettacoli, concerti, conferenze, convegni, proiezioni, reading, dibattiti, mostre per onorare la memoria della Resistenza partigiana, con un fittissimo calendario di iniziative in programma a ridosso del 25 aprile e fino al 1 maggio. Tra queste, il 25 aprile, Arci Modena e Arci Mantova propongono una passeggiata nella Storia sull'appennino modenese tra Montefiorino e Monchio; a Udine debutterà il Coro popolare della Resistenza, a Viterbo si terrà una giornata di letture e musica con Libere di R/esistere, a Grosseto si conclude il

Festival Resistente. A Firenze tra i tanti appuntamenti, il pranzo della Liberazione in piazza Poggi promosso assieme all'Anpi, mentre a Vicchio si terrà il reading Razza Partigiana sulla storia di Giorgio Marincola, partigiano nero e italiano, raccontata in musica da Wu Ming 2, Egle Sommacal, Stefano Pilia, Paul Pieretto e Federico Oppi. A Pistoia, la giornata è a cura del circolo Ho Chi Minh con pranzo in strada, concerto e le mostre Vecchie e nuove Resistenze e A Nord di nessun Sud. A Trento, il parco di piazza Dante si animerà, dal primo pomeriggio fino alla mezzanotte, con numerose iniziative: musica, letture partigiane, animazione per bambini e il Memobus, che, attraverso uno spettacolo messo in scena da un gruppo di giovani attori professionisti trentini, tenterà di ridare dignità ai luoghi e alle persone che li hanno vissuti e che hanno contribuito così alla costruzione della grande Storia. L’elenco completo di iniziative locali è sul sito di Resist. Sul canale youtube dell’Arci è possibile visionare il video Ora è sempre 25 aprile. Perché memoria e Resistenza siano e restino un patrimonio culturale e storico. Info: www.arciresist.org

Le proposte di Arci Lecco per onorare la memoria della Resistenza e riattualizzarne gli ideali di libertà e giustizia sociale i parlava con Marco, un pomeriggio a Viterbo durante i Cantieri d’arte: di spazi pubblici, partecipazione, nuovi linguaggi, creatività, ambiti di lavoro, reti...insomma un pugno di trafelati comitati provinciali a volte un po’ burocratici che, stanchissimi e accaldati, bevono limonata in un brandello di riunione. All’Arci si lavora e ci si impegna, si partecipa ad ogni costo anche quando i tempi sono un po’ bui: nei circoli come nei comitati. Una volta ci fu chi disse: «Sono Partigiano, perciò odio chi non partecipa, odio gli indifferenti». Resist Lecco è stato costruito coinvolgendo alcuni soci anziani spaventati perchè non più in grado di organizzare un concerto ma decisi a non volersi rinchiudere in casa con la solitudine del televisore, chattando con i soci dei circoli giovanili impegnati per la causa no tav, per fermare chi erode le montagne in nome del profitto, a stare dalla parte di chi ancora rischia molto per tenere alta la propria dignità di lavoratore, di chi propone nuovi stili di vita e di consumo e di

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chi si prende cura della Memoria grazie ad una grande passione per la ricerca della verità storica. Realizzare Resist Lecco è stato anche conoscere associazioni e piccolissime imprese culturali giovanili che sono sopravvissute ad anni ed anni di gestione leghista della cosa pubblica lecchese continuando a difendere la propria voglia di riappropriarsi in modo creativo degli spazi pubblici. Ha significato collaborare in modo diverso con le Istituzioni e l’Anpi: perchè ricordare la Resistenza Partigiana, riattualizzarne gli ideali di Libertà e Giustizia Sociale che ne sono stati motore di sviluppo e difendere la Costituzione Italiana Antifascista è un dovere comune. Dopo le domande fatte a Marco e le varie torture psicologiche ai danni di Daniele Capo per la definizione dei contenuti grafici, Resist Lecco ha preso la forma di una mappa culturale, composta, in primo luogo, dai circoli Arci e dalle sezioni Anpi, dai circoli ricreativi e dalle montagne sulle quali i Partigiani combatterono: luoghi di cittadi-

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nanza attiva e di memoria in cui c’è spazio per il nuovo e per il vecchio, purchè entrambi vadano sempre in direzione ostinata e contraria. Il 25 aprile, insieme ai circoli e all’Anpi saremo di nuovo in molte piazze: a Lecco, dopo molti anni la musica fatta ‘dal basso’ torna sulle rive del lago, a Civate La montagna resiste, perchè si festeggerà il restauro popolare del vecchio Casotto del Partigiano che sorge su quel Monte Cornizzolo minacciato dalle ruspe della Holcim. A Verderio Inferiore, Barzanò e Osnago la Brianza produttiva insiste con la musica, le letture e grigliate in compagnia, a Calolziocorte l’iniziativa Le strade della resistenza: presentazione della mappa delle vie, dei sentieri e dei cippi della Valle San Martino che portano i nomi della Liberazione. In più, le proiezioni dei documentari sulla 55^Rosselli e sulle altre Brigate che hanno popolato le nostre montagne e, in particolare, la Valsassina, in quel periodo. Info: www.circuitidarte@arcilecco.it


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Open Access Now: l’Arci visita i Cie di Bologna e di Trapani Milo onostante le iniziative di denuncia e mobilitazione organizzate in Europa e in Italia, entrare nei centri di detenzione per migranti per garantire il diritto all’informazione è ancora estremamente difficile. Nel nostro Paese, nonostante la decisione del ministro Cancellieri di sospendere il divieto di ingresso imposto nel 2011 dall’allora ministro Maroni, la possibilità di accedervi non è per nulla garantita e per lo più è affidata alla discrezionalità della autorità competenti sul territorio. E così, mentre a Bologna il 23 mattina una delegazione accompagnata dalla parlamentare Sandra Zampa ha potuto visitare il Cie di via Mattei, la richiesta di entrare nel centro di via Corelli il 25 aprile è stata «differita a data da destinarsi in attesa della risposta del ministro Cancellieri cui è stata inoltrata per competenza»! In questa situazione, va dunque apprezzata la risposta positiva del Prefetto di Bologna che ha consentito a diversi esponenti della società civile, tra cui Stefano Brugnara, presidente dell’Arci provinciale, di entrare nella struttura. La situazione che si sono trovati davanti è stata definita “drammatica” da

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Brugnara, sia per le condizioni di degrado ambientale che caratterizza in particolare il reparto maschile, sia per la condizione psicologica dei trattenuti. Spaesamento, disperazione e rabbia rappresentano infatti lo stato d’animo dominante, per una detenzione che può rubarti anche un anno e mezzo di vita, senza nessuna distinzione tra chi è accusato di reati penali e chi di inadempienze amministrative, senza possibilità di svolgere quelle attività che persino il carcere in molti casi garantisce, a causa della carenza di fondi. È evidente allora quanto sia importante e urgente stabilire un flusso costante di informazioni, sia per chi è rinchiuso sia come strumento di sensibilizzazione e controllo su quanto succede all’interno. Mentre scriviamo, la delegazione dell’Arci, accompagnata da una parlamentare e da due giornalisti, sta visitando il Cie di Trapani Milo, nonostante la richiesta inviata dall’associazione alla Prefettura sia rimasta senza risposta. Erano filtrate nei giorni scorsi notizie su 70 detenuti in sciopero della fame e della sete e su tentativi di fuga e rivolte. È quindi particolarmente importante che la delegazione sia riuscita a entrare, rompendo

il clima di omertà che certo non fa onore alla nostra democrazia. A Milano la risposta è invece arrivata ed è ancora una volta negativa. La ‘fortezza’ Corelli continua a restare inaccessibile, visto che i dinieghi vanno ormai avanti da anni. Per visitarla questa volta era stata scelta non a caso la giornata del 25 aprile, festa della Liberazione. E nella manifestazione di Milano che commemora questa storica data il problema dei Cie sarà visibile a tutti, attraverso uno striscione che porterà scritto ‘Aprire gli occhi Aprire Corelli’, dietro cui sfileranno persone con la bocca chiusa dal nastro isolante, per ricordare l’incivile episodio dei due ragazzi rimpatriati con le bocche tappate e le mani legate. Il senso più generale di tutte queste mobilitazioni sta però nella necessità di aprire con urgenza una riflessione sull’urgenza di metter fine alla lunga stagione della detenzione amministrativa, indicando alternative che mettano al primo posto il rispetto dei diritti anche nel caso di persone sprovviste di documenti. Perché nessuno dimentichi che democrazia, diritti, dignità e trasparenza devono essere garantiti sempre e dovunque.

Genitori di un disperso Permessi temporanei scaduti da inizio si danno fuoco aprile. Per gli stagionali il nuovo Click day Il 19 sera, i genitori di un giovane migrante, disperso dal giorno in cui si è imbarcato per Lampedusa, si sono dati fuoco nel quartiere di El Kabaria a Tunisi. La madre si trova all’ospedale di Ben Arous in condizioni gravi. Questo gesto di disperazione è una tragica protesta contro le politiche anti-migratorie dell’Unione Europea. Da più di un anno, le famiglie dei dispersi, con il sostegno della società civile, sollecitano le autorità italiane e tunisine per avere una risposta chiara sulla sorte dei loro familiari. Invano. Ad oggi, nonostante abbiano ricevuto le impronte delle persone disperse, le autorità italiane non hanno fornito alcun riscontro. Il Forum Tunisino per i Diritti Economici e Sociali ha, in un comunicato, affermato di ritenere estremamente urgente che vengano fornite risposte sulla sorte di questi giovani. È il minimo che si possa fare per queste famiglie sofferenti. È ora che le autorità delle due sponde del Mediterraneo cambino rotta, assumendosi la responsabilità di politiche che hanno causato la scomparsa o la morte di migliaia di migranti, con centinaia di famiglie che aspettano notizie dei loro cari o che sono state colpite dal lutto.

Torna l'emergenza permessi: undicimila in scadenza, undicimila tunisini a rischio clandestinità. I loro documenti hanno perso valore dai primi di aprile. Il motivo? I permessi concessi ad aprile 2011, con decreto dell’allora presidente del Consiglio valevano solo sei mesi. Poi sono stati prorogati per altri sei mesi. Ora, passato un anno, sono tutti scaduti e i loro titolari trasformati in irregolari. Lo conferma la Protezione civile, mentre il Viminale fa sapere che in queste ore sta decidendo per l'eventuale rinnovo. Intanto, il 20 aprile è scattato il click day per le domande d'assunzione di 35mila stagionali. Di fronte all'emergenza sbarchi, il 7 aprile 2011 Silvio Berlusconi aveva firmato un decreto per concedere permessi temporanei ai «cittadini appartenenti ai Paesi del Nord Africa affluiti nel territorio nazionale dal 1° gennaio 2011 alla mezzanotte del 5 aprile 2011». Quanti documenti sono stati concessi? Stando alla Protezione civile circa 11mila. Il decreto stabiliva la durata dei permessi in sei mesi. Poco prima della loro scadenza il governo aveva provveduto al loro rinnovo

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per altri sei mesi. Si arriva così ad oggi, con tutti i permessi ormai scaduti. Stando ai dati forniti dal Viminale a marzo scorso, i permessi di soggiorno per motivi umanitari rilasciati sono stati 11.006, quelli convertiti per lavoro 3.510. La Protezione civile ha spiegato che attualmente nel suo Piano di accoglienza rimangono ancora 480 tunisini, tutti con i permessi scaduti, in attesa delle determinazioni del ministero dell'Interno. E fonti del Viminale confermano che proprio in queste ore si sta discutendo dei rinnovi dei permessi temporanei. Intanto, dalle 8 del 20 aprile, è scattato il nuovo click day. Via libera all'assunzione di 35mila stagionali: impiegati a tempo nell'agricoltura o nel turismo. La richiesta d'assunzione si intenderà accolta se entro 20 giorni lo Sportello Unico non risponderà al datore di lavoro che ha fatto domanda, nel caso in cui la richiesta riguardi un lavoratore straniero che abbia già lavorato in Italia lo scorso anno. Le domande potranno essere presentate fino alle ore 24 del 31 dicembre 2012. Le informazioni sul sito del ministero dell’Interno.


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Elezioni presidenziali in Francia: necessaria un’analisi articolata per un voto complesso Il commento di un dirigente francese del Forum Civico Europeo risultati del primo turno delle elezioni presidenziali in Francia sono difficili da interpretare semplificando. Sono una combinazione di diversi fenomeni i cui pesi rispettivi necessiteranno di essere analizzati con precisione durante le prossime settimane. Il voto del secondo turno dovrebbe già aiutare a chiarirli. A questo punto possiamo dire che gli elettori hanno avuto un’ampia scelta di candidati che rispecchiavano opzioni diverse, e la campagna elettorale ha permesso di capire bene ciò che ognuno rappresentava. A destra: i tre candidati hanno fatto una campagna che demonizzava l’immigrazione e di ripiegamento sullo spazio nazionale contro lo spazio europeo. Per la prima volta in 3 decenni, le opzioni della destra moderata e fautrice della costruzione europea non avevano un candidato alle presidenziali. Il presidente uscente e la candidata d’estrema destra hanno cercato una legittimità l’uno nell’elettorato dell’altra. Da gennaio, mentre una saliva nei sondaggi l’altro scendeva. È Le Pen che ha vinto questo confronto. Il suo discorso, violento nei contenuti e moderato

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nella forma, sembra essere riuscito a far passare l’idea che quelli che vogliono politiche xenofobe non possono contare su Sarkozy. E che lei avrebbe perseguito maggiormente l’obiettivo del ripiegamento nazionalista. Il 18% del voto per Le Pen si concentra nelle zone rurali, nelle città medie in crisi industriale e in una parte delle periferie delle grandi metropoli (oltre che nelle zone storiche dell’elettorato d’estrema destra). È un elettorato il cui voto esprime il sentimento di essere perdente nelle evoluzioni del mondo attuale. Ultima osservazione: la mobilitazione elettorale più forte di quella annunciata nei sondaggi si traduce in un totale di voti dei tre candidati di destra molto più alta del previsto (circa il 47%). A sinistra: la campagna dei cinque candidati ha coperto l’insieme delle preoccupazioni dell’ elettorato socialista, ecologista, comunista, di estrema-sinistra extra-parlamentare. Il suo primo obiettivo, condiviso, è rimandare a casa Sarkozy, dopo i suoi cinque anni dedicati a liquidare i valori e le esperienze sociali emerse dagli impegni del Consiglio

Nazionale della Resistenza. Con forme che rispecchiano approcci diversi, hanno quindi chiamato tutti a raccolta per battere il presidente uscente, il prossimo 6 maggio. Al di là di questo obiettivo comune, la sinistra si caratterizza per una diversità di posizioni, di priorità rivendicative, di analisi dei rapporti di forza da costruire e di metodi di lotta politica. Questa frammentazione costituisce, allo stesso tempo, la sua ricchezza e la sua debolezza. Tutti dicono che nuovi rapporti di forza devono costruirsi a livello europeo. I sondaggi della sera del primo turno hanno previsto la vittoria del candidato socialista alle presidenziali del 6 maggio, che darebbe corpo a due aspirazioni: il rigetto di Sarkozy e una nuova politica che si fondi di più sulla giustizia sociale. A giugno, si svolgeranno le elezioni legislative. La nuova ripartizione elettorale favorisce la destra, ma possiamo sperare che l’aspirazione al cambiamento condurrà ad una maggioranza della sinistra. In quale proporzione? Con quale ripartizione tra le forze politiche? I risultati daranno un punto di vista supplementare sull’attesa politica in Francia.

Non è Hollande che fa aumentare lo spread di Alfonso Gianni, direttore Fondazione Cercare Ancora ppena chiuse le urne del primo turno delle presidenziali francesi, le Borse europee hanno mediamente perso il 3% (ma a Milano è andata peggio) e lo spread tra i nostri titoli e i Bund tedeschi è tornato a superare i 400 punti. C’è un legame diretto tra questo e la vittoria di Hollande? Tutti i titoli dei giornali accreditano questa tesi. Ma le cose non stanno così. I motivi del nuovo allargamento dello spread e delle difficoltà delle Borse stanno altrove. Risiedono nella incapacità della politica della Ue di affrontare la crisi. Paul Krugman, il liberal americano premio Nobel dell’economia, l’ha definita senza mezzi termini una follia. Ovvero il rigore di bilancio, spinto fino alla sua costituzionalizzazione, come è avvenuto nel nostro paese senza che quasi nessuno se ne accorgesse, sta annichilendo l’economia reale senza produrre alcun sollievo allo stesso quadro finanziario. Quindi perde su entrambi i fronti. Eppure pareva che l’intervento della Bce qualcosa avesse fruttato. In effetti la concessione di ben 1000 mld di euro al tasso dell’1% è stata ben vista dalle banche, in

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particolare le italiane. Il problema è che hanno utilizzato la pioggia di denaro a bassissimo costo solamente per acquistare titoli di stato a breve, senza riversarlo nel credito alle persone e alle imprese. Infatti la stretta creditizia si è fatta pesante - e i suicidi dei piccoli imprenditori l’hanno drammaticamente sottolineato - anche per colpa delle misure di incremento del capitale delle banche decise a Basilea 3 che le hanno ulteriormente indotto a negare i prestiti. L’impatto sull’economia reale è stato quindi nullo, mentre l’acquisto dei titoli ha fatto migliorare solo provvisoriamente lo spread. Si è trattato infatti di un semplice palliativo, non di una vera cura disintossicante, cosa di cui il finanzcapitalismo avrebbe bisogno. Quando le banche si sono ben riempite la pancia di titoli di stato, la speculazione finanziaria è ripartita. Morgan Stanley ha ridotto nei primi tre mesi del 2012 la sua esposizione verso i paesi europei più a rischio del 21%, con particolare accanimento nei confronti dell’Italia. Ha venduto un miliardo di Cds (contratti assicurativi contro il rischio di default dei

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paesi) della Spagna e dell’Italia in particolare. Non c’è da stupirsi se aumentano gli spread fra i titoli italiani e spagnoli nei confronti di quelli tedeschi. Intanto la famosa regolamentazione dei mercati non è mai partita. Quindi il volume dei titoli derivati è tornato ad essere quello del 2008, ovvero quasi 12 volte il prodotto interno lordo mondiale. Una enorme bolla finanziaria che può scoppiare da un momento all’altro. Hollande c’entra poco con tutto ciò, come si vede. Almeno per ora. C’entra moltissimo il fatto che il neoliberismo torna a farla da padrone, sulla scia del presunto rigore dei bilanci. Per l’Europa, per salvare l’Euro, per scongiurare la distruzione di ciò che resta del modello sociale europeo, per evitare che la crisi devasti ancora più la vita delle persone, c’è solo una strada da percorrere urgentemente: modificare radicalmente il fiscal compact che entro giugno i parlamenti europei dovrebbero ratificare e cambiare il ruolo della Bce, che deve diventare prestatore in ultima istanza, proprio per sottrarre i titoli di stato alla speculazione dei grandi centri del capitale finanziario.


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La Toscana non è Terra di mafia ma la mafia c’è! Le iniziative della Carovana nella regione n giro per la Toscana dal 12 al 23 aprile per visitare i 61 beni confiscati ai mafiosi e conoscere dal vivo il dramma del caporalato, le complicità dirette e le responsabilità indirette di questo fenomeno. Siamo andati incontro alla gente: abbiamo ascoltato, proposto riflessioni, rilanciato sulle cose da fare. La Carovana ha percorso 1937 km attraversando 36 comuni delle 10 province della regione. Abbiamo partecipato a 18 assemblee scolastiche, ad una santa Messa e a 2 gare sportive e abbiamo svolto 9 animazioni nelle piazze e nei giardini con i bambini e le bambine. Siamo stati accolti in 19 tra circoli e case del popolo e in due circoli parrocchiali; qui, oltre all’organizzazione di cene e pranzi della legalità, abbiamo ascoltato, riflettuto e proposto attraverso incontri informali o dibattiti strutturati. Abbiamo incontrato 15 amministratori comunali, tra Sindaci e Assessori. Con loro abbiamo aperto un confronto sereno, sincero e rigoroso sulla presenza di attività di caporalato sul territorio, sulle modalità di assegnazione di appalti pubblici e sulla necessità di un maggiore controllo dei subappalti. Questa sofferenza della schiavitù

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delle braccia è infatti sempre più diffusa e spesso introduce anche forme che, pur mascherate, rispondono a strumenti legali, come l’estrema diffusione delle partite Iva. In alcuni casi non vi è solo l’evasione delle regole del mercato del lavoro, ma si consuma soprattutto una plateale violazione della dignità umana. In altre occasioni ci siamo confrontati sul percorso di riutilizzo sociale dei beni confiscati presenti nelle comunità locali, ragionando insieme su cosa farci e in quali tempi. Su questo avvieremo, nel laboratorio programmato a Serravalle Pistoiese, una mappatura formale fatta da descrizione della proprietà confiscata, foto, storia e prospettive future. Ma questi 61 beni (per la precisione, 11 aziende e 50 tra immobili e terreni) di mafiosi condannati stanno ad indicare, in maniera inconfutabile, che da oltre 15 anni le mafie sono nel territorio toscano e hanno effettuato e gestito molte attività. In gran parte dei casi questo è avvenuto con poca violenza, con la collusione di alcuni professionisti e talvolta utilizzando la ‘legalità’. Durante il nostro viaggio abbiamo anche effettuato la promozione del progetto Liberarci dalle Spine con risultati straordina-

ri. Queste due scelte, all’interno di una cornice generale ben sintetizzata nel titolo ‘Fare Società’, ci hanno permesso di seguire un consiglio dato da un compagno in una casa del popolo: «Attenti a non essere generici, perchè quando tutto è mafia niente è mafia». L’idea che ci siamo fatti è che ci sono grandi potenzialità, molti giovani disponibili ad impegnarsi, ma anche tanti luoghi non più disponibili a tutto, per i quali i nostri circoli e case del popolo potrebbero fare da guida. Dobbiamo ripartire dai valori e dai contenuti della partecipazione popolare che è sempre più simile a una bicicletta, che va avanti e sta in equilibrio se qualcuno pedala, ma cade se si rallenta. Dobbiamo essere in grado di condividere con tanti altri la voglia di pedalare e poi cercare di portare la bicicletta in luoghi chiari e limpidi e soprattutto ‘di parte’. L’equilibrismo assume il colore grigio; noi dobbiamo saper apprezzare i tanti colori degli aquiloni e alcune volte forzarne la traiettoria. Per cercare di farlo bene la Carovana in Toscana ha scelto di chiedere ai tanti cittadini che ha incontrato: ma tu da che parte stai? Info: pascucci@rci.it

Bando per script ‘A Le tappe della Carovana in Lombardia vent’anni da Capaci’ MERCOLEDÌ 25 APRILE DOMENICA 29 APRILE In occasione delle celebrazioni dei vent'anni dalla strage di Capaci e nell'ambito della sesta edizione del Premio ‘Antonio Montinaro per la legalità’, l'associazione Nomeni per Antonio Montinaro, in collaborazione con Libera Puglia, Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata del Comune di Bari, Arci Puglia e Ucca, indice il concorso di script cinematografici A vent'anni da Capaci. Il concorso vuole stimolare approfondimenti e ricerche sulle vicende che hanno contribuito alla trasformazione del nostro Paese dal 1992 ad oggi e prevede la stesura di un soggetto cinematografico finalizzato alla realizzazione di un cortometraggio di durata non superiore a 15 minuti. Il vincitore del concorso collaborerà alla realizzazione del cortometraggio basato sul proprio script, prodotto dal collettivo indipendente di video makers Green Light e distribuito dalla rete Ucca. Possono partecipare al concorso singoli cittadini, artisti, gruppi informali, movimenti, associazioni, scuole: basta compilare la scheda di iscrizione allegata al bando e trasmetterla entro il 30 aprile all’indirizzo email bando.premiomontinaro@gmail.com Info: www.comune.bari.it

In tutte le città manifestazioni sulla Resistenza GIOVEDÌ 26 APRILE

Fiera Rho: ore 5.00 - denuncia del caporalato Pavia: ore 9.00 - assemblea studenti Pavia: Arci Grassi, pranzo della legalità Pavia Università: ore 14.30 - workshop ore 18.00 - Edilizia/lavoro e tangentopoli Pavia: 20.30 - Radio Aut, festa della legalità Iseo:ore 15.00 - presidio della legalità Brescia:ore 17.00 - piazza della Repubblica presidio della legalità Brescia: ore 21.00 - Camera del lavoro assemblea sulla corruzione Lecco: ore 21.00 - sala Fatebenefratelli Valmadrera, Tavola rotonda Appalti pubblici e legalità

Bianzone (Sondrio): ore 10.00 - campo sportivo, Incontro culturale sul consumo del suolo con la partecipazione del Comitato per la tutela e valorizzazione del piano Bianzone Bianzone (Sondrio): ore 11.30 - campo sportivo, concerto Bianzone (Sondrio: ore 12.30 - campo sportivo, pranzo della legalità Bianzone (Sondrio): 14.30 - passeggiata MARTEDÌ 1 MAGGIO

Iniziative in tutte le città Cremona: ore 14.00 - concerto MERCOLEDÌ 2 MAGGIO

Milano: ore 14.30 - dibattito Le leggi regionali lombarde sulla legalità Varese: ore 18.00 - aperitivo della legalità Varese: ore 21.00 - film su Giuseppe Fava

Seriate: ore 9.00 - Scuola Edile, Fare società: dalla corruzione alle buone prassi Bergamo: ore 14.30 - incontro col Prefetto e con le autorità cittadine Bergamo: ore 20.30 - circolo Colognola cena della legalità Milano: ore 19.00 - Le infiltrazioni mafiose nella ‘movida’

SABATO 28 APRILE

GIOVEDÌ 3 MAGGIO

Mantova: ore 9.00 - incontro con gli studenti Mantova: ore 18.00 - Carovana interroga le istituzioni

Como: ore 9.00 - Cinema Gloria, assemblea studenti Como:ore 21.00 - cena della legalità

VENERDÌ 27 APRILE

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‘La cultura è un campo di grano’: Stati Generali della cultura di Arci Puglia rci Puglia, la rete di oltre 150 circoli e quasi 20mila soci iscritti nella nostra regione, torna a discutere di analisi e prospettive dell’azione culturale in Puglia. Una fitta tre giorni di incontri, dibattiti, proiezioni e musica caratterizzerà l’evento barese La cultura è un campo di grano, a Bari dal 27 al 29 aprile. La metafora del grano è sembrata all’Arci la più pregnante per descrivere l’essenza della propria idea di politica culturale. Dal chicco alla spiga, dalla spiga al campo; il grano esprime a pieno la spinta che muove ogni associazione affiliata alla rete, ogni singolo socio che decide di condividere con l’Arci un percorso: ‘Io sono perché siamo!’. Cult®ural: Stati Generali della cultura di Arci Puglia affronterà i seg-

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ROMA Dal 3 al 5 maggio presso la Pelanda il convegno Culture a sistema, ideato e organizzato dal coordinamento CulturaBeneComune, rete attiva nel tessuto culturale e artistico della Regione Lazio

menti principali dell’azione culturale, quell’azione caratterizzata dalla quotidiana operosità dei circoli, dalla capacità progettuale di pensare e produrre proposte importanti. Innanzitutto la musica, con le produzioni dei tanti circoli aderenti al Network ReAL (Rete Arci Live), che in Puglia sviluppa circa cinquecento eventi in un anno. La Rete dei Festival estivi, ciascuno dei quali in grado di caratterizzare con forza il cartellone estivo delle diverse province pugliesi. Il cinema attraverso le proposte dell’Ucca che in Puglia produce e al tempo stesso consente la circuitazione di una importante fetta di produzione spesso dimenticata dalla grande distribuzione. Sviluppo associativo e normativa con la consapevolezza che le proposte migliori abbisognino di una seria e affidabile rete di supporto organizzativa; perché cultura può e deve essere partecipazione, essenza dei nostri presìdi di democrazia. Educazione popolare e valori quale matrice comune all’operato di costruzione civile di comunità euromediterranee solidali: dalla Striscia di Gaza, con le azioni di Solidarietà Internazionale, alla Carovana Internazionale Antimafie che con il suo viag-

Anche quest’anno ‘Il maggio dei libri’. Perchè leggere fa crescere Nel’ambito delle attività di promozione del libro e della lettura, promosse dal gruppo di lavoro nazionale Arci Book, è possibile aderire alla giornata mondiale del libro che si celebra il 23 aprile di ogni anno. Infatti dal 23 aprile a tutto il mese di maggio il Centro per il Libro e la Lettura (Cepell) del Ministero per i Beni Culturali, con il quale da anni abbiamo una proficua collaborazione, organizza Il maggio dei libri: un’iniziativa che, attraverso il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati, vuole favorire e stimolare l’abitudine alla lettura, considerata elemento chiave della crescita personale, culturale e sociale. Leggere fa crescere: è questo lo spirito de Il maggio dei libri, che pone l’accento su un mese che, nella tradizione popolare italiana, è legato alle feste per il risveglio della natura e richiama l’idea di crescita e maturazione, ma anche di allegria e di piacere, tutti concetti che vogliamo veicolare attaverso l’adesione a questa campagna. Tutte le manifestazioni in programma hanno quindi l’obiettivo di attribuire valore sociale e affettivo al libro, portandolo in mezzo alla gente, distribuendolo, facendo-

lo conoscere, perché sia percepito come un autentico compagno di vita. E favorire così l'abitudine alla lettura. Il libro, quindi, esce dal suo contesto abituale e dilaga sul territorio: dalle grandi città ai piccoli centri, regioni, province, comuni, scuole, biblioteche, associazioni culturali, case editrici, librerie, circoli di lettori, promuoveranno iniziative per intercettare anche persone che di solito non leggono. La campagna del 2011 ha raccolto 1252 adesioni e, nel periodo dal 23 aprile al 23 maggio si sono svolti oltre 6000 eventi. I circoli Arci possono partecipare segnalando alla segreteria (ilmaggiodeilibri@cepell.it) e ad Arci Book (info@arcibook.it) tutte gli eventi, presentazioni di libri, letture, attività di bookcrossing e altro che saranno promosse in ogni città.Tutte le iniziative saranno pubblicate sul sito del Cepell e su quello di Arci Book. In più, Arci Book è in contatto con l’azienda di trasporti ferroviari che è interessata a sostenere iniziative di Bookcrossing da realizzare nelle stazioni medie e piccole. Scrivete a info@arcibook.it per segnalare il vostro interesse ad aderire al progetto. Info: www.arcibook.it

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gio, i campi e i laboratori di antimafia sociale mette il tema della legalità democratica al servizio della coesione sociale. ‘Fare società’ significa anche interrogarsi sulle buone pratiche ambientali dei Circoli Verdi, consapevoli che la vera rivoluzione parte dalla cultura. La tre giorni si terrà a Bari, presso l’Hotel Europa, con il lavoro serrato di gruppi tematici, momenti di plenaria e tavole rotonde che vedranno la partecipazione di Alessandro Cobianchi (Presidente Arci Puglia), Carlo Testini (responsabile nazionale Politiche Culturali Arci), Davide Giove (responsabile Cultura Arci Puglia), Federico Amico (responsabile Tesseramento Arci), Walter Massa (responsabile Organizzazione della rete nel territorio), Fabio Losito (Assessore alle Politiche giovanili del Comune di Bari). Spazio infine alla Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo, il cui viaggio da Bari a Skopje verrà ripercorso venerdì 27 aprile alle 22.30 con la proiezione del docufilm Apulia Play e attraverso l’esibizione, sabato 28 alle 22 presso il Centro Interculturale Abusuan, del gruppo pugliese Leitmotiv. Info: cultura@arcipuglia.org

A Mantova torna Viva il live! Dal 24 al 26 maggio torna a Mantova, al circolo Arci Tom, Viva il Live, l’appuntamento dell’Arci dedicato alla musica dal vivo. Giunto alla sua quarta edizione, proporrà dibattiti, workshop, presentazione di libri e concerti. Ogni giornata sarà dedicata a un tema diverso. Il 24 si parlerà del jazz, coinvolgendo l’intera filiera che di questo genere musicale si occupa, mettendone in evidenza criticità ed eccellenze. Il 25, al mattino, Tommaso ‘Piotta’ Zanello incontrerà i giovani delle scuole medie superiori per raccontare la propria esperienza di artista e imprenditore nell’era di youtube e della creatività digitale. Nel pomeriggio si parlerà invece di musica e sostenibilità ambientale, raccontando anche i progetti che favoriscono l’uso di pratiche e fonti energetiche ecologicamente sostenibili. La giornata si chiuderà con un concerto di Perturbazione e Piotta. Il 26, al mattino, si terrà il secondo Meeting Arci Real e nel pomeriggio Musica resistente, per sottolineare come la musica possa essere strumento di resistenza civile e non violenta. Alla sera suoneranno le band selezionate da Arci Real per Suoni reali, che accompagneranno il concerto di Paolo Benvegnù ed Erica Mou.


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Il Governo renda nota la Relazione sulle esportazioni di armamenti italiani nel mondo

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materiali bellici e che il Governo italiano riprenda l’impegno diplomatico per la pace in Medio Oriente. Negli ultimi anni i maggiori acquirenti di armamenti italiani sono stati i paesi nelle zone di maggior tensione del pianeta, dal Medio Oriente alla penisola araba fino al sub-continente indiano. L’ampia consistenza di queste forniture, soprattutto negli anni recenti, ai regimi autoritari del nord Africa e del Medio Oriente che si sono macchiati di gravi violazioni dei diritti umani, impone che il Parlamento esamini con attenzione la compatibilità di queste esportazioni con il dettato della legge 185/90, secondo la quale l’esportazione di armamenti deve essere conforme alla politica estera e di difesa dell'Italia. Intanto il Governo sta ampiamente modificando quella legge attraverso lo strumento della legge-delega, espropriando il Parlamento del suo ruolo e la possibilità per la società civile di conoscere e partecipare al confronto. La proposta di decreto legislativo formulata tende a smantellare o semplificare i controlli con gravi rischi, per esempio quello che le armi finiscano in paesi sotto embargo o in stato di conflitto. La proposta del Governo non copre poi la

grave lacuna legislativa attuale, che per le operazioni di intermediazione di armi da fuoco, nel caso in cui la merce non attraversi il territorio nazionale, non prevede alcuna possibilità di intervento. Un vulnus che ha già permesso a trafficanti e organizzazioni criminali di trasferire armi nei peggiori teatri di guerra senza alcuna possibilità di controllo. Per la prima volta si sta procedendo a modificare una legislazione sensibile dal punto di vista della sicurezza con lo strumento della legge delega e del successivo decreto legislativo del Governo. È indispensabile che il Parlamento non abdichi alle sue prerogative costituzionali. Le conseguenze di eventuali leggerezze si potrebbero ripercuotere sia sulle popolazioni destinatarie di quelle armi sia sulla nostra stessa sicurezza.

ROMA Questo 25 aprile è dedicato alle donne combattenti e alle staffette partigiane che garantivano i collegamenti in bicicletta. Per questo, chi vuole, può partecipare pedalando al corteo che partirà alle 9.30 dall’Arco di Costantino

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d oltre tre settimane dalla data prevista dalla normativa vigente, la Presidenza del Consiglio non ha ancora reso nota la Relazione sulle esportazioni di armamenti, un documento che in base alla legge 185/90 dovrebbe essere presentato entro il 31 marzo di ogni anno e che dettaglia le autorizzazioni all’esportazione e le consegne di armamenti italiani nel mondo. Nel frattempo preoccupano le recenti affermazioni di Monti che, durante la sua visita in Israele, ha dichiarato l’intenzione del governo di finalizzare al più presto i dettagli del contratto Alenia-Aermacchi sulla fornitura a quel Paese di 30 velivoli M346 da addestramento. Secondo Monti un contratto in un ambito così sensibile consentirà un salto di qualità nei rapporti tra i due Paesi. In effetti la vendita per un miliardo di euro di aerei addestratori per i piloti dei caccia d’attacco F-35 in cambio dell’acquisto, coi soldi dei contribuenti italiani, di un pacchetto da un miliardo di euro di velivoli senza pilota e altro materiale bellico rappresenta un salto di qualità… ma non certo nella direzione della promozione della diplomazia della pace. Rete disarmo e Tavola della Pace chiedono quindi che si rinunci a questo scambio di

3,3 milioni al minuto. Le spese militari uccidono a spesa militare mondiale ammonta a 3,3 milioni di dollari al minuto. Ossia 198 milioni ogni ora, 4,7 miliardi ogni giorno. Il che equivale a 1.738 miliardi di dollari in un anno. Sono i dati relativi al 2011 pubblicati dal Sipri, l'autorevole istituto internazionale con sede a Stoccolma. A fare da locomotiva della spesa militare sono ancora gli Stati Uniti, con 711 miliardi, equivalenti al 41% del totale mondiale. L'annunciato taglio di 45 miliardi annui nel prossimo decennio è tutto da vedere. I risparmi dovrebbero essere effettuati riducendo le forze terrestri e restringendo i benefit (compresa l'assistenza medica) dei veterani. Obiettivo del Pentagono è rendere le forze Usa più agili, più flessibili e pronte ad essere dispiegate ancora più rapidamente. La riduzione delle forze terrestri si inquadra nella nuova strategia, testata con la guerra di Libia: usare la schiacciante superiorità aerea e navale Usa e far assumere il peso maggiore agli alleati. Ma non per questo le guerre costano meno: i fondi necessari, come è avvenuto per quella contro la Libia, vengono autorizzati dal Congresso di volta in volta, aggiungendoli

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al bilancio del Pentagono. E a questo si aggiungono anche altre voci di carattere militare, tra cui circa 125 miliardi annui per i militari a riposo e 50 per il Dipartimento della sicurezza della patria, portando la spesa Usa a circa la metà di quella mondiale. Nelle stime del Sipri, la Cina resta al secondo posto, con una spesa stimata in 143 miliardi di dollari, equivalenti all'8% di quella mondiale. Ma il suo ritmo di crescita è maggiore di quello della spesa statunitense. Tale accelerazione è dovuta fondamentalmente al fatto che gli Usa stanno attuando una politica di ‘contenimento’ della Cina, spostando sempre più il centro focale della loro strategia nella regione Asia/Pacifico. In rapido aumento anche la spesa della Russia, che passa, con 72 miliardi di dollari nel 2011, dal quinto al terzo posto tra i paesi con le maggiori spese militari. Seguono Gran Bretagna, Francia, Giappone, Arabia Saudita, India, Germania, Brasile e Italia. La spesa militare italiana viene stimata dal Sipri, per il 2011, in 34,5 miliardi di dollari, equivalenti a circa 26 miliardi di euro annui. L'equivalente di una

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grossa Finanziaria. Nella ripartizione regionale, Nord America, Europa e Giappone totalizzano circa il 70% della spesa militare mondiale: è quindi la triade, che finora ha costituito il ‘centro’ dell'economia mondiale, a investire le maggiori risorse in campo militare. Ciò ha un effetto trainante sulle regioni economicamente meno sviluppate: ad esempio, l'Africa conta appena il 2% della spesa militare mondiale, ma il Nord Africa ha registrato la più rapida crescita della spesa militare tra le subregioni e anche quella della Nigeria è in rapida crescita. La spesa militare continua così ad aumentare in termini reali. Secondo le stime del Sipri è salita a circa 250 dollari annui per ciascuno dei 7 miliardi di abitanti del pianeta. Una cifra apparentemente trascurabile per un cittadino medio di un paese come l'Italia. Ma che, sommata alle altre, diventa un fiume di denaro pubblico che finisce in un pozzo senza fondo. Prima ancora di uccidere quando viene convertita in armi ed eserciti, la spesa militare uccide sottraendo risorse vitali a miliardi di esseri umani.


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Dal 29 aprile al 1 maggio, a Niscemi in Sicilia, tre giornate No MUOS di Antonio Mazzeo, pacifista, giornalista impegnato sui temi della pace, della militarizzazione, dell'ambiente, dei diritti umani, della lotta alle mafie Niscemi, in provincia di Caltanissetta, nel cuore di un’importante riserva naturale, sta per essere installato uno dei quattro terminali terrestri del MUOS (Mobile User Objective System), il nuovo sistema di telecomunicazione satellitare per le guerre del XXI secolo, quelle con i missili all’uranio impoverito, gli aerei senza pilota e le armi nucleari in miniatura, conflitti sempre più ‘virtuali’, computerizzati, disumanizzati. Disumanizzanti. Il sistema MUOS, ad uso esclusivo delle forze armate statunitensi, consentirà di propagare universalmente gli ordini di guerra, convenzionale e/o chimica, batteriologica e nucleare. E finanche quelli per scatenare la guerra al clima e all’ambiente. Il sistema MUOS collegherà tra loro i centri di comando e controllo delle forze armate USA, i centri logistici e gli oltre 18.000 terminali militari radio esistenti, i gruppi operativi in combattimento e gli arsenali di morte sparsi in tutto il pianeta. La nuova rete di satelliti e terminali terrestri consentirà di moltipli-

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care di dieci volte il numero delle informazioni che saranno trasmesse nell’unità di tempo, accrescendo in modo esponenziale i rischi che venga scatenato l’olocausto per un mero errore tecnico. «Il MUOS incarna le mille contraddizioni della globalizzazione neoliberista», spiega Enzo Traina del Movimento No MUOS di Niscemi. «Strumento chiave delle future guerre stellari, avrà effetti devastanti sull’ambiente, il territorio e la salute delle popolazioni. Le tre mega-antenne emetteranno micidiali microonde che si aggiungeranno all’inquinamento elettromagnetico generato dalla stazione di telecomunicazione della marina militare USA presente da vent’anni in contrada Ulmo. I lavori del MUOS hanno già compromesso irrimediabilmente l’habitat dell’area naturale ‘Sughereta’, Sito di Importanza Comunitaria (SIC). I crescenti processi di militarizzazione, con i loro effetti deleteri sulle attività produttive ed economiche, contribuiscono allo spopo-

lamento delle campagne e al massiccio esodo verso il Nord di intere generazioni di giovani niscemesi». E come se non bastasse, nello sfondo, l’inquietante presenza della criminalità organizzata. Così come avvenne nei primi anni ’80 a Comiso per l’installazione dei missili atomici, a eseguire una parte delle opere per il MUOS sarebbe stata chiamata un’impresa contigua alle ‘famiglie’ mafiose locali. Intanto, comitati spontanei di cittadini, istituzioni e associazioni ambientaliste No MUOS moltiplicano i loro sforzi contro il devastante progetto militare USA. Dopo un corteo di protesta a Niscemi il 31 marzo e un presidio a Comiso il 4 aprile in occasione del trentennale della grande manifestazione contro i missili nucleari Cruise, i No MUOS siciliani si ritroveranno a Niscemi il 29-30 aprile e l’1 maggio per una tre giorni di eventi e iniziative di sensibilizzazione. Il 19 maggio sarà la volta della vicina città di Vittoria ad ospitare un grande concerto contro il sistema satellitare: indetto da ARCI, CGIL, Rete studenti medi, Auser, Libera e Movimento No MUOS, vedrà sul palco esibirsi insieme ai gruppi siciliani gli Assalti Frontali.

L’incubo MUOStro sull’aeroporto di Comiso l terminale MUOS di Niscemi avrà pesantissimi effetti sul traffico aereo nei cieli siciliani e in particolare sul vicino aeroporto di Comiso, riconvertito ad uso civile. «La potenza del fascio di microonde del MUOS è senz’altro in grado di provocare gravi interferenze nella strumentazione di bordo di un aeromobile che dovesse essere investito accidentalmente», scrivono due docenti del Politecnico di Torino. «I rischi d’interferenza investono potenzialmente tutto il traffico aereo della zona circostante il sito MUOS. Nel raggio di 70 Km si trovano ben tre scali aerei: Comiso e gli aeroporti militare di Sigonella e civile di Fontanarossa (Catania). Sigonella e Fontanarossa, tra l’altro, sono già oggetto delle spericolate operazioni di atterraggio e decollo dei velivoli da guerra senza pilota Global Hawk, Predator e Reaper a disposizione delle forze armate USA e NATO. Per gli studiosi del Politecnico, l’irraggiamento a distanza ravvicinata di un aereo militare potrebbe avere conseguenze inimmaginabili. «Le interferenze generate dalle antenne possono arrivare infatti a innescare accidentalmente gli ordigni trasportati. È quanto accaduto il 29 luglio 1967 nel Golfo

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del Tonchino alla portaerei US Forrestal, quando una violenta esplosione ha provocato la morte di 134 militari. Tali considerazioni dovrebbero portare a interdire cautelativamente vaste aree dello spazio aereo sovrastanti l’installazione del MUOS». I rilievi sull’insostenibile pericolo per il traffico aereo del nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari sono del tutto noti ai tecnici della Marina USA. Sei anni fa, infatti, decisero di dirottare a Niscemi il terminale terrestre destinato in un primo momento alla stazione aeronavale di Sigonella. A determinare la differente destinazione finale, le risultanze di uno studio sull’impatto delle onde elettromagnetiche generate dalle grandi antenne, eseguito da due aziende statunitensi. Nello specifico, venne elaborato un modello di verifica dei rischi di irradiazione sui sistemi d’armi, munizioni, propellenti ed esplosivi (il cosiddetto HERO) ospitati nella grande installazione siciliana. Appurato che le fortissime emissioni elettromagnetiche del MUOS potevano avviare la detonazione degli ordigni, le due aziende raccomandarono i militari statunitensi di non installare i trasmettitori a Sigonella. Anche Filippo Gemma, ammini-

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stratore di Gmspazio Srl di Roma (società che rappresenta in Italia la statunitense AGI), ha confermato l’esito negativo dello studio sull’impatto elettromagnetico. Nel corso dello speciale di Rai News 24 Base Usa di Sigonella. Il pericolo annunciato, trasmesso il 22 novembre 2007, Gemma ha dichiarato che «una delle raccomandazioni di AGI era che questo tipo di trasmettitore non dovesse essere installato in prossimità di velivoli dotati di armamento, i cui detonatori potessero essere influenzati dalle emissioni elettromagnetiche del trasmettitore stesso». Adesso, con l’installazione delle megaantenne del MUOS, gli ingenti investimenti pubblici (oltre 50 milioni di euro) destinati ad assicurare l’apertura dello scalo di Comiso potrebbero andare del tutto sprecati. MUOS ed aeroporto sono incompatibili. Lo hanno compreso i cittadini, alcuni parlamentari siciliani e numerosi amministratori dei Comuni del comprensorio. E intanto attendono, da tempo, risposte chiare e convincenti dal Governo nazionale sul futuro di un territorio che ha già pagato altissimi costi sociali ed economici a seguito delle dissennate scelte di riarmo e militarizzazione.


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La Prociv Arci agli Stati Generali del volontariato di protezione civile

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protezione civile restino pienamente attribuite alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Gli Stati Generali hanno dimostrato l’importanza, la capacità di analisi e di proposta del volontariato di protezione civile e anche la sensibilità e il sostanziale impegno per esso svolto dal Dipartimento di Protezione Civile. Resta comunque la necessità di realizzare ascolto e confronto del volontariato con le Istituzioni, attraverso strumenti di rappresentanza esistenti e da realizzare a livello nazionale (Consulta e Comitato) come pure su scala regionale e locale. Ascolto e confronto ora urgente, vista l’intenzione del governo di realizzare a breve modifiche di legge sulla Protezione Civile! Per questo riteniamo che Governo e Parlamento debbano prendere in considerazione le indicazioni e le proposte contenute nella relazione finale degli Stati Generali appena conclusi, che sono la più attuale e autentica espressione condivisa del volontariato italiano di Protezione Civile. Nell’intervento di chiusura dei lavori degli Stati Generali, il capo del Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli, per molti aspetti apprezzato, ha tra l’altro assunto l’impegno di dare rappresentanza e possibilità di confronto continuo e

frequente al volontariato di protezione civile, di cui ha riconosciuto il ruolo fondamentale; ha inoltre rimarcato la necessità di garantire finanziamento al fondo di emergenza per la protezione civile, fatte salve le scelte in capo ad altri sui diversi modi di reperimento delle risorse economiche. Il presente e il futuro della Protezione Civile del nostro Paese, quale servizio (sociale) essenziale ancora da salvaguardare e migliorare, anche a fronte di modifiche di legge, per quanto necessarie e opportune, non può prescindere dal coinvolgimento ampio e diretto del volontariato, che è ormai parte essenziale e dinamica dell’intero sistema così come delle realtà locali. Dopo questi Stati Generali, ne siamo ancora più convinti! Info: www.procivarci.it

FIRENZE Dal 25 al 27 maggio, alla Fortezza da Basso, la IX edizione di Terra Futura, la mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale. www.terrafutura.info

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a Prociv Arci ha partecipato agli Stati Generali del volontariato di protezione civile tenutisi a Roma il 13, 14 e 15 aprile, proposti dalla Consulta Nazionale del Volontariato di protezione civile e realizzati grazie all’impegno del Dipartimento della Protezione Civile. Dopo dodici anni, il volontariato italiano di protezione civile si è incontrato agli Stati Generali, con la partecipazione di oltre 200 delegati delle associazioni di volontariato di protezione civile. Per la Prociv Arci erano presenti, insieme al Presidente nazionale Fabio Mangani, 5 delegati (Cristiano Bartolomei, Cosimo Marco Calò, Andrea Marinaro, Celestino Moruzzi, Alfredo Pellecchia), che sono intervenuti nel confronto svoltosi in 4 gruppi di lavoro (temi: i valori; la rappresentanza; i ruoli e le modalità operative; le risorse), portando il contributo di esperienza, analisi e proposte dell'associazione. Sono state inoltre valutate le prime informazioni emerse in merito al previsto decreto legge governativo di riforma della Protezione Civile annunciato dal capo del Governo il 13 aprile, su cui, con riserva di conoscerne il testo ufficiale, sono già emerse considerazioni critiche, tra queste innanzitutto la necessità che le competenze di

Per la centrale di Vado Ligure una proposta di Arci e Acli a vicenda inizia nel 1964, dopo la nazionalizzazione dell’energia voluta dal primo centrosinistra, quando il Governo, nel quadro di un rafforzamento della potenza energetica dell’Enel vara il progetto di una centrale termoelettrica a Vado Ligure alimentata a olio combustibile e a carbone. Da allora si sono susseguite una serie di vicende culminate, nel 2003, con l'acquisizione della centrale da una cordata di imprese private che costituiscono la società Tirreno Power. Ed è proprio in seguito alla recente presentazione di un progetto di ampliamento con un nuovo gruppo a carbone da 460mw - che porterebbe la potenza installata di questa centrale in pieno centro abitato da 1420mw a quasi 1900mw – che la popolazione savonese ha iniziato una lotta in difesa della salute. I dati ufficiali, infatti, riportano che in provincia di Savona in 16 anni sono avvenuti 1.356 decessi in più fra i maschi e 1.308 in più fra le femmine rispetto all’atteso, in base ai tassi standardizzati di mortalità della Liguria. In tutta la provincia - con dati che

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peggiorano quanto più ci si avvicina alla centrale - diversi tumori e altre patologie vascolari aumentano drammaticamente rispetto alla media nazionale, in particolare i tumori al polmone, vescica e laringe, le patologie cardiovascolari come infarti, emorragie cerebrali, ictus. I dati sulla mortalità maschile per tumore ai polmoni all'anno su 100mila abitanti dicono che a fronte dei 54 decessi in Italia, se ne registrano 97 a Savona, e ben 112 a Vado Ligure. Dati ancora più drammatici per le donne: in Italia muoiono 7 donne per tumore ai polmoni, mentre a Noli, provincia di Savona, ne muoiono 36. In questo quadro, Arci e Acli di Savona - associazioni che sommano oltre 20mila associati in provincia di Savona, compresi i centri maggiormente interessati dalla centrale di Vado Ligure-Quiliano - si sono fatte promotrici di un progetto capace di riscontrare un ampio consenso nelle istituzioni e più in generale nella cittadinanza (soluzione che peraltro ricalca quella già raggiunta 20 anni fa e mai attuata). La pro-

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posta, infatti, viene incontro a diversi punti più volte richiesti dalla dirigenza Tirreno Power e dai sindacati (aumento potenza, mantenimento dimensioni di produzione, maggior efficienza produttiva, consolidamento occupazionale, commesse per la costruzione del nuovo gruppo). «Le nostre spiega Giovanni Durante, presidente di Arci Savona - sono associazioni di promozione sociale che comprendono la pratica della democrazia partecipata, la rappresentanza sociale, la qualità della vita delle donne e degli uomini, il diritto al futuro per le prossime generazioni, il diritto al lavoro, la responsabilità sociale. Per questo abbiamo voluto proporre un piano che consenta di uscire in positivo dalla situazione di stallo determinatasi. In questo senso la nostra iniziativa precisa Durante - vuole costituire l'avvio di un percorso di concertazione e di raccolta di adesioni rivolto alle associazioni, agli enti locali, ai sindacati e alle forze politiche perché una soluzione positiva, come spieghiamo nel documento, è possibile». Info: comunicazione@arciliguria.it


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Con un progetto di riqualificazione, la Casa delle Culture promuove il recupero dell’ex Mattatoio a Casa delle Culture viene inaugurata ad Ancona, nel 2007, da un folto gruppo di associazioni (tra cui il comitato territoriale Arci Ancona) che, dopo un lungo iter iniziato nel 2005, sono riuscite a ottenere dal Comune di Ancona la ristrutturazione della vecchia cella frigorifera dell’ex Mattatoio comunale, nell’ambito di un più ampio progetto di riqualificazione in senso culturale dell’intera area. La Casa delle Culture nasce come luogo fisico e ideale per l’interazione e l'integrazione culturale e per la promozione della socialità e della cittadinanza attiva, in quanto associazione di secondo livello, svolge la propria attività con il contributo fondamentale di tutte le sue variegate componenti. L’associazione

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IMPERIA Il 26 aprile alle 21.30 al circolo Guernica va in scena L’eclisse della democrazia. Cronache della crisi del sistema globale, da Genova a Wall Street, spettacolo teatrale di e con Vittorio Agnoletto

Casa delle Culture vuole farsi promotrice del progetto di recupero dell’area dell’ex Mattatoio pubblico di Ancona, con l’obiettivo di farne un innovativo centro culturale polifunzionale, destinato ad erogare servizi differenziati, coniugando forme di produzione e di consumo culturale, di socialità e di incontro tra residenti e non residenti, di stimolo creativo e di dialogo tra e per tutte le generazioni. La caratteristica più importante che si vuole attribuire al progetto nel suo complesso è far diventare l’area del Mattatoio uno dei luoghi principali della cultura e della cittadinanza, sia per i residenti del quartiere che per tutta la città. L’associazione Casa delle Culture ha iniziato nel 2011 un proprio percorso per dettagliare l’idea del recupero degli spazi. Il gruppo di lavoro è giunto alla conclusione che il luogo può e deve contenere una molteplicità di funzioni, coniugando cultura, mondo dell’associazionismo e del no-profit con la sostenibilità economica del progetto. Convinti che il progetto di recupero e la destinazione degli edifici non debbano essere decisi nel chiuso di uffici e studi professionali, ma attraverso un percorso di

progettazione partecipata, i membri delle ventotto associazioni che compongono Casa delle Culture stanno coinvolgendo operatori economici e sociali, istituzioni e cittadinanza. Venerdì 20 aprile si è tenuto il primo incontro aperto alla cittadinanza, durante il quale l'associazione, di fronte a una sala gremita, ha illustrato la storia della Casa, il percorso finora svolto e ha invitato i presenti innanzitutto a compilare un questionario informativo (disponibile per la compilazione online sul sito del Comune di Ancona) e successivamente ad esprimere la propria opinione e le proprie preferenze sul recupero dell'area. Considerando elemento fondamentale nell’attività di progettazione la continua ricerca di una sinergia nella quale la tutela conviva con la riconversione innovativa e con l’imprenditorialità, finalizzate ad un’auto-sostenibilità sia finanziaria che operativa, l'associazione ha programmato altri due incontri: uno venerdì 27 aprile con le istituzioni e uno venerdì 11 maggio con gli operatori economici, entrambi alle 15 presso la sede di via Vallemiano. Info: www.casacultureancona.it

Notizie Brevi Resistenze etnee TRECASTAGNI (CT) - Il 27 aprile presso il circolo Arci Casa Pertini lÊiniziativa Resistenze etnee: alle 20.30 si parlerà dei fatti avvenuti nel '43 nella zona etnea. Episodi di Resistenza, anche armata, contro i tedeschi, di cui si discute con Nicola Musumarra (autore del libro La Resistenza italiana in Sicilia. I martiri e gli eroi di Mascalucia e Pedara) e con Gaetano Trovato. Alle 21.30 proiezione de L'uomo che verrà di Giorgio Diritti. Il 29 aprile alle 19, sempre al circolo Casa Pertini, sarà inaugurata la mostra Vulnerabilità invisibili - Storie di rifugiati politici a Caltagirone, accompagnata da musica, letture e proiezioni migranti. Info: casapertini@gmail.com

Nove su dieci MODENA - Per LÊItalia che non si vede, rassegna di cinema e libri del paese reale, il 2 maggio presso la Sala Giacomo Ulivi ci sarà la presentazione del libro Nove su dieci. Perchè stiamo (quasi) tutti peggio di dieci anni fa e come si può cambiare di Mario Pianta. LÊautore, che sarà

presente, traccia nel libro il declino di unÊeconomia italiana con meno produzione, lavoro e salari, e con lÊillusoria ascesa della finanza internazionale, il crollo del 2008, le ragioni della crisi europea scoppiata questÊanno intorno al debito pubblico. Per scoprire che il 10% degli italiani più ricchi ha ottenuto tutti i benefici della crescita del paese, e che si sono moltiplicate le povertà e le disuguaglianze tra vecchi e giovani, tra nord e sud. Ingresso gratuito. Info: www.arcimodena.org

Un viaggiatore distratto ARTENA (RM) - Il circolo Arci Montefortino 93 organizza per il 25 aprile alle ore 18.30 presso il Granaio Borghese la presentazione del libro di Francesco Paolo Palaia Memorie di un viaggiatore ÂdistrattoÊ. L'autore riesce a realizzare un lavoro molto ben orchestrato, carico di emozioni, riflessioni, opinioni sull'esistenza, creando un'antologia che trova un suo posto preciso all'interno del panorama della poesia contemporanea, senza cadere in una banalizzazione di nessuno degli argomenti

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trattati, riuscendo a dare voce anche ai sentimenti più intimi e più nascosti dell'animo umano, sfruttando una perfetta consapevolezza del mezzo linguistico e stilistico. L'incontro sarà introdotto da Mino Massimei del circolo; interviene lÊautore. Info: inforoma@arci.it

Semifinale per Suoni reali MONTALE (PT) - Il 28 aprile a partire dalle 20.30 presso la Casa del popolo di Montale in via Martiri della libertà si terrà la semifinale di Arci Toscana del contest Suoni reali, con lÊesibizione di quattro band, due toscane e le altre due provenienti da Roma e Bologna. Il contest si inserisce nella Biennale dei Giovani Artisti dÊEuropa e del Mediterraneo, la finale internazionale si terrà a Nottingham a settembre 2012. Info: www.arcipistoia.tv

‘Schifo’ al Luogocomune CREMONA - Al Luogocomune, il 27 aprile alle 21 appuntamento per la rassegna di teatro civile con lo spettacolo Schifo di Robert Schneider: la storia dolente, sarcastica e malinco-

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nica di Sad, giovane iracheno,che, fuggito da Bassora, trova rifugio in una città tedesca, piegandosi ai lavori più umili per sopravvivere. Schneider coglie con maestria l'ambivalenza di questa realtà: da una parte la nostra società che emargina gli stranieri, dall'altra la medesima società che si serve di loro; da un lato li sfrutta e dall'altro li rifiuta considerandoli sporchi, ÂschifosiÊ. Info: www.arcicremona.org

Sulla punta del mare ERICE (TP) - Arci Amalatesta promuove, il 27 aprile alle 21.15 presso Casa Nostra, la presentazione del libro Sulla punta del mare di Giacomo Pilati. DallÊautore di Minchia di re, una storia dÊamore estremo e totale ambientata tra lÊAmerica degli anni Ê50 e lÊinfinito dopoguerra siciliano, liberamente ispirata alla vera vita di Nat Scammacca, il più importante poeta siculo-americano della seconda metà del Â900. Ne parla con lÊautore Giorgio Ceraci. Ingresso riservato ai soci Arci. Info: www.amalatesta.it


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Aperte le iscrizioni per ‘Avanti Attori!’, concorso nazionale dedicato a giovani compagnie teatrali

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Il protocollo tra Arci e Anpi Toscana In occasione del 67° anniversario della Liberazione dal Nazifascismo, l'Arci e l'Anpi della Toscana hanno siglato lo scorso 20 aprile un protocollo d'intesa per rafforzare la collaborazione tra le due organizzazioni e proseguire il percorso comune che le vede coinvolte nella tutela e nella valorizzazione della Costituzione Italiana nata dalla Resistenza e nell’educazione alla cultura della Pace. In particolare, Arci e Anpi si impegnano a lavorare insieme per trovare, andando aldilà del mero rito, nuove modalità di trasmissione delle conoscenze alle giovani generazioni su ciò che sono stati la Resistenza, la lotta di Liberazione e la genesi della Repubblica Italiana. Nel patto, è indicato anche l'obiettivo di rafforzare le sinergie tra Anpi e Arci nell’organizzazione della Marcia per la Pace Sant’Anna di Stazzema-Marzabotto, prevedendo la realizzazione, nei luoghi attraversati dalla Marcia, di campi della memoria per i più giovani. «Un ulteriore segno della naturale vicinanza delle due associazioni – spiega Gianluca Mengozzi, presidente di Arci Toscana – anche alla luce della contestazione subita da un partigiano a Roma alcuni giorni fa in un istituto scolastico ad opera di giovani militanti di destra».

Gli spettacoli selezionati parteciperanno alla rassegna che si svolgerà a Prato nel mese di giugno. Una giuria tecnica selezionerà lo spettacolo vincitore, al quale andrà un premio di 500 euro, e assegnerà i riconoscimenti alla miglior regia, al miglior attore, alla migliore attrice, mentre gli spettatori, chiamati a votare ogni sera, assegneranno il Premio del pubblico. Inoltre l’Arci si impegna a promuovere la circuitazione, presso la sua rete nazionale, dello spettacolo vincitore, attraverso il circuito Arci Teatro, nato per promuovere un'idea di teatro popolare e auto-prodotto, supportare artisti e operatori nella diffusione delle loro proposte, rafforzare il lavoro di rete tra le realtà che gravitano all'interno dell'Arci e promuovono attività di formazione, produzione, rappresentazione nell’ambito del teatro in tutto il territorio nazionale. La serata finale ospiterà, oltre alla premiazione, lo spettacolo vincitore della selezione nazionale del settore teatro per la Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo, che parteciperà al WEYA (World Event Young Artist) che si svolgerà a

Nottingham a settembre. La prima edizione di Avanti Attori!, che si è svolta nel giugno del 2011, ha visto la partecipazione di quattro compagnie, selezionate su una ventina di proposte arrivate. I vincitori, la compagnia TeatrInGestazione di Napoli, con lo spettacolo Alfredo #on air, si sono aggiudicati anche il Premio miglior regia, mentre il Premio del pubblico è andato a Conosci i fratelli Cervi della compagnia Blanca Teatro di Carrara. Il bando è online su www.arciprato.it. Per maggiori informazioni ci si può rivolgere all’Arci comitato territoriale di Prato, via Roma 276 Prato, riferimenti Lorella Ranallo e Paola Donatucci. info: comunicazione@arciprato.it

FIRENZE Il 30 aprile alle 14.30 al Teatro Puccini Legalità e memoria, primo incontro di conoscenza sui campi antimafie 2012. A seguire, lo spettacolo teatrale Portella della Ginestra di Virginia Martini

Attivo tutti i giorni al Forte Fanfulla di Roma lo Sportello 730 È attivo dal 16 aprile al Forte Fanfulla lo Sportello 730, nato dalla volontà di fornire ai cittadini uno strumento di resistenza attiva, con l'obiettivo di agevolare la vita lavorativa e sociale dei giovani e meno giovani costretti ad affrontare quotidianamente la precarietà. I servizi attivi sono: assistenza fiscale attraverso la costituzione di un CAF; assistenza legale degli avvocati Simona Sinopoli e Ilda Hasanbelliu dell'associazione Paco Fanfulla, che metteranno a disposizione le loro competenze in materia di diritto del lavoro, diritto dell'immigrazione e diritto civile; formazione linguistica

con corsi di lingua italiana per stranieri e di lingue straniere per tutte le esigenze; gruppo d'acquisto solidale, esperienza nata nel 2010 all'interno del circolo Fanfulla 101 grazie al sostegno della Provincia di Roma, che garantisce ai soci una gamma ampia e diversificata di prodotti biologici a chilometro zero, in collaborazione con diverse aziende agricole. Gli uffici resteranno aperti al pubblico dal martedì al sabato dalle 10 alle 14 per i servizi fiscali ed il lunedì pomeriggio dalle 14 alle 18 con lo sportello legale. Info: www.fanfulla.org

Minacce e insulti ai volontari di Radio Siani Minacce e insulti da parte di un pregiudicato vicino al clan Birra per alcuni volontari di Radio Siani, la radio della legalità del circolo Arci Zona Rossa che ha sede ad Ercolano in un appartamento confiscato proprio al boss della camorra Giovanni Birra. Il fatto è accaduto nei giorni scorsi mentre una scolaresca proveniente da Taranto era in visita alla radio. «Non siamo preoccupati, i carabinieri

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come sempre ci hanno tutelati. Abbiamo denunciato l’accaduto perchè nessuno deve pensare di poter fare o dire ciò che vuole in qualsiasi momento contro i ragazzi di Radio Siani impegnati quotidianamente sul territorio in battaglie per la diffusione della cultura dell’antimafia e della legalità» ha spiegato Amalia De Simone, direttore di Radio Siani. Info: www.radiosiani.com

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Arci di Prato organizza la seconda edizione del concorso-rassegna teatrale Avanti Attori! dedicato a giovani compagnie di tutto il territorio nazionale legate all’Arci. Oltre ai partner locali - la Compagnia Ottone Teatro e l’associazione Libertà è Partecipazione - quest’anno collaborano all’iniziativa anche l’Arci Toscana e il nascente circuito Arci Teatro. Il bando, appena diffuso - grazie anche al supporto di Regione Toscana, Provincia di Prato e Dipartimento per la Gioventù che hanno reso possibile la realizzazione di questa seconda edizione - è aperto alle compagnie, le associazioni e i gruppi teatrali che operano a contatto con l’Arci e con i circoli Arci di tutta Italia, che dovranno inviare le loro proposte entro il 7 maggio. Tra queste, saranno selezionati cinque spettacoli che presentano il maggior numero delle seguenti caratteristiche: spettacoli realizzati da compagnie formate prevalentemente da giovani al di sotto dei 35 anni, incentrati sulla ricerca di linguaggi innovativi e che affrontano, anche in modo ironico o comico, tematiche sociali.


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Elezioni amministrative a Genova: l'Arci si schiera in maniera trasparente a campagna elettorale nel capoluogo ligure è entrata nel vivo. Si rincorrono i sondaggi ‘dalle diverse sensibilità’, ognuno con la sua novità ma tutti concordi su un dato: il candidato del centro sinistra uscito vincitore dalle Primarie, Marco Doria, ha tutte le carte in regola per vincere al primo turno. Non è un dato scontato se pensiamo al clima politico generale, alla crisi della rappresentanza che stiamo vivendo e ad una generale difficoltà del Paese. Genova è a tutti gli effetti un test nazionale per il Paese. L’Arci, segue con grande attenzione, ovviamente, le vicende legate al rinnovo dell’amministrazione comunale, momento importante per una cittadinanza attiva e consapevole. Attenzione che, come già in passato, è contraccambiata dalle forze politiche in sintonia con la nostra ‘visione del mondo’ e anche da chi ha visioni e ‘mission’ completamente diverse. Ma questo è anche il pericoloso momento della cosiddetta antipolitica (o per dirla con Gramsci ‘di un modo diverso di fare politica’), fatto di rancore cieco e/o di opportunismo piuttosto che di confronto tra idee. È anche per questo che occorre rafforzare

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l’impegno dell’intera associazione a continuare nella collaborazione, mai acritica, con le amministrazioni, ai diversi livelli, perché non perdano la bussola delle priorità e soprattutto il rapporto con i cittadini. In questa direzione deve essere vista la scelta di campo dell’Arci: noi stiamo con il centrosinistra oggi rappresentato da Marco Doria, vincitore delle ultime Primarie. Una scelta forte e coerente dettata da anni di lavoro per sostenere, difendere e promuovere quelle case della sinistra diffusa che oggi sono i nostri circoli. Una scelta di campo, ne siamo consapevoli, che necessariamente produce azioni e prese di posizione conseguenti come quella di scegliere di evitare la retorica dell`equidistanza dai candidati. La scelta dell’associazione, così è sempre stato, è di confrontarsi con chi intende rappresentare un campo di forze ben definito: quello progressista e della sinistra. Quello per cui ogni giorno, elezioni o non elezioni, lavoriamo. Può apparire una scelta di chiusura, ma non lo è. È una questione di coerenza verso noi stessi, verso i potenziali interlocutori e verso i cittadini. A Genova, l'Arci riconosce in Marco Doria un

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i tanti vantaggi di avere in tasca la tessera Arci

www.arci.it/associarsi - convenzioni@arci.it

Canaletto - il Quaderno veneziano

National Geographic Italia

VENEZIA - Palazzo Grimani, fino al 1 luglio. La mostra è dedicata al celebre Quaderno di schizzi di Canaletto, un unicum nella storia dell'arte del Settecento, codice mai visibile al pubblico, ora presentato assieme a ventiquattro disegni di antica provenienza veneziana, appartenenti a collezioni pubbliche e private, per la prima volta insieme. Il progetto di allestimento comprende supporti audiovisivi e multimediali didattici, fra i quali una riproduzione digitale del Quaderno che permette al visitatore di sfogliare virtualmente il prezioso codice. Info: www.palazzogrimani.org

ROMA - Palazzo delle Esposizioni, fino al 13 maggio. Nuova mostra fotografica internazionale intitolata Il senso della vita. Grazie agli scatti realizzati dai più grandi fotografi viene proposto un viaggio per immagini dedicato ai valori più importanti che accomunano miliardi di esseri umani (e non solo). L'affascinante percorso fotografico prevede quattro ÂfermateÊ: Amore, Lavoro, Pace, Salute. Perché chi fotografa per National Geographic esprime, con grande professionalità, le proprie emozioni. Info: www.palazzoesposizioni.it

DALÌ. Un artista, un genio ROMA - Complesso del Vittoriano, fino al 1 luglio. La mostra, attraverso olii, disegni, documenti, fotografie, filmati, lettere, oggetti, vuole tessere il filo tra lÊartista e il genio per restituire il Salvador Dalì che ha saputo creare dalle sue eccentricità caratteriali e biografiche un universo affascinante e suggestivo di immagini plastiche e letterarie davvero uniche. Info: www.comunicareorganizzando.it

Carlo Mattioli al Museo Morandi BOLOGNA - Museo Morandi, fino al 6 maggio. Il percorso espositivo della mostra approfondisce una suggestiva ipotesi di confronto, incentrato sul tema figurativo della natura morta, fra due maestri del 900, Carlo Mattioli e Giorgio Morandi. La mostra testimonia come Morandi e Mattioli interpretarono il canone della natura morta come autoritratto spirituale mossi da una comune, inquieta, consapevolezza di appartenere alla sfera del moderno. Info: www.mambo-bologna.org

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interlocutore credibile, soprattutto per quella capacità di ascolto messa in campo e per la sobrietà utile ad una buona amministrazione. Marco Doria non dice e non fa cose straordinarie e soprattutto non annuncia miracoli. Chiede a gran voce aiuto per far uscire dalle secche questa città. È una debolezza? No, tutt’altro. È la sua forza, quella capacità di intercettare il bisogno di sentirsi utili alla propria comunità. Affascinante, infine, questa idea dei laboratori permanenti di programma che Doria ha lanciato, mutuando in parte l'esperienza milanese di Giuliano Pisapia. È l’ennesima sfida alla quale l’Arci viene chiamata per mettere in campo la rete di luoghi e persone già impegnate per il proprio quartiere e il proprio municipio; occorre qui cercare di fare il salto di qualità e provare a diventare, in modo coordinato e consapevole, sedi di confronto delle idee, dove ‘masticare’, discutere e far nascere proposte per la città. Luoghi della cittadinanza attiva! Una bella sfida, non c’è che dire. Info: walter.massa@arci.it

Hanno collaborato a questo numero Cristiano Bartolomei, Mino Calò, Claudia Carotenuto, Laura De Carlo, Enzo Di Rienzo, Paola Donatucci, Alfonso Gianni, Davide Giove, Walter Massa, Antonio Mazzeo, Maurizio Pascucci, Alfredo Simone In redazione Andreina Albano, Maria Ortensia Ferrara, Carlo Testini Direttore responsabile Emanuele Patti Direttore editoriale Paolo Beni Impaginazione e grafica Claudia Ranzani Progetto grafico Sectio - Roma, Cristina Addonizio Editore Associazione Arci Redazione Roma, via dei Monti di Pietralata n.16 Registrazione Tribunale di Roma n. 13/2005 del 24 gennaio 2005

Arcireport è rilasciato nei termini della licenza Creative Commons Attribuzione -Non commerciale Condividi allo stesso modo 2.5 Italia

http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/



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