arcireport
settimanale a cura dell’Arci | anno XIV | n. 17 | 19 maggio 2016 | www.arci.it | report@arci.it
No a una riforma che rischia di restringere gli spazi di partecipazione e rappresentanza di Francesca Chiavacci Presidente nazionale Arci
In queste settimane stiamo entrando nel vivo della campagna elettorale relativa al referendum sulle modifiche costituzionali previsto per ottobre. Abbiamo già detto, ma non è inutile ripeterlo, che l’orientamento largamente condiviso all’interno della nostra associazione sul merito della materia referendaria parte dalla considerazione che la riforma proposta rischia di assecondare e accelerare la tendenza ad un restringimento della partecipazione democratica e della rappresentanza. Per questo, pur consapevoli che sarebbero necessari aggiornamenti alla seconda parte della Costituzione, siamo invece convinti che le modifiche proposte siano sbagliate e che, pur non mettendo in discussione, come sempre, l’agibilità politica di posizioni diverse al nostro interno, sia giusto pronunciarsi per il No al referendum costituzionale, così come siamo convinti che sia necessario cambiare profondamente il c.d. Italicum, la riforma elettorale voluta dal Governo. Si è detto di voler superare, con la riforma, il bicameralismo perfetto, ma in realtà ne sortisce un Senato dal profilo poco
chiaro. Si agita la bandiera del ‘risparmio’ su costi e tempi della politica, ma si rischia il proliferare dei procedimenti legislativi. In nome della correzione di alcune storture del titolo V, si va verso un brusco ri-accentramento dei poteri dello Stato, a scapito di principi e vantaggi di politiche di prossimità al territorio, mentre si lascia intatto il potere delle regioni a statuto speciale. È su queste ragioni, di merito, che si fonda anche il nostro rifiuto di trasformare la consultazione referendaria in un giudizio sull’operato del Governo, cosa che può nuocere molto al paese e, probabilmente, agli stessi sostenitori del sì. In queste ultime settimane, invece, la logica del plebiscito con una conseguente degenerazione dello scontro è sembrata prevalere. L’ANPI ha subito attacchi scomposti sulla stampa, che ci hanno lasciati davvero stupiti e amareggiati, così come l’aspro confronto che il presidente Smuraglia ha dovuto sostenere con la ministra delle Riforme Maria Elena Boschi. Stiamo contribuendo a promuovere la
raccolta delle firme per il referendum costituzionale (che può essere richiesto anche dai cittadini) e per due quesiti - premio di maggioranza e capolista bloccati - che, se approvati, possano modificare profondamente la legge elettorale. È una battaglia che stiamo conducendo anche con altre forze, ma nella quale ci siamo trovati, a livello nazionale e nei territori, molto in sintonia con l’ANPI, un’associazione a cui siamo legati da una storia e un’attività quotidiana comune. Abbiamo sottoscritto un Protocollo di intesa su questo tema e abbiamo indetto una settimana straordinaria di mobilitazione per la raccolta delle firme dal 22 al 29 maggio. Si tratta di un Protocollo non formale, perché sincera è la volontà di impegnarci a fondo, con la nostra autonomia, la nostra indipendenza di pensiero, il nostro obiettivo, comune, di veder realizzata appieno la democrazia. Si tratta infatti di una grande questione democratica, come abbiamo scritto nel titolo del nostro documento comune. Ed è importante che tutti e tutte ci sentiamo impegnati.
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arcireport n. 17 | 19 maggio 2016
sabir
Verso la costruzione di un soggetto collettivo alternativo all’Europa dei muri di Filippo Miraglia Vicepresidente nazionale Arci
Il Festival Sabir si è concluso domenica mattina in modo coerente con l’impegno dell’Arci sul tema dei diritti e delle libertà e con l’attualità politica italiana ed internazionale. Abbiamo marciato fino all’hot spot, dove la compagnia dei Cantieri Meticci ha inscenato, insieme ai partecipanti, una sorta di assedio al centro, con un attore che recitava poesie in italiano e francese contro i muri e per la libertà di circolazione delle persone. L’hot spot è oggi il simbolo delle politiche sbagliate dei governi europei, di una modalità di gestione delle frontiere illegittima, che non rispetta le direttive e la legislazione nazionale. La denuncia pubblica con cui si è chiusa la seconda edizione del Festival è avvenuta laddove l’ingiustizia delle scelte europee in materia di immigrazione è più evidente. Pozzallo con il suo hot spot è una delle porte d’accesso all’Europa che si chiude, di un’Europa che erige muri, che sottoscrive accordi con i peggiori dittatori pur di esternalizzare le frontiere e fermare le persone in cerca di protezione, che alimenta il razzismo. La nostra presenza unita alla denuncia ha avuto come risultato la possibilità per i ragazzi di uscire dal
centro (dopo un mese di trattenimento illegittimo) e il trasferimento dei minori di 14 anni in strutture più adeguate. A Sabir hanno partecipato più di 1300 persone provenienti da 25 Paesi, più di 800 si sono iscritti ai laboratori formativi. La collaborazione con il Comune è stata molto positiva, come pure quella con i partner nazionali e internazionali, oltre che con le associazioni che insieme a noi hanno promosso il Festival. Una rete ampia di soggetti e persone ci ha consentito di realizzare un programma ricco e articolato, nei contenuti e nelle modalità di svolgimento. L’Arci, dai volontari siciliani, agli uffici della direzione nazionale, ai tanti compagni e compagne dei comitati che hanno partecipato a vario titolo, ha dimostrato di saper lavorare in squadra ottenendo buoni risultati. Tutti i nostri partner e gli ospiti, compresi quelli che hanno partecipato alle attività formative, culturali e seminariali, ci hanno ringraziato auspicando che l’Arci dia continuità a questa esperienza. Sabir rappresenta ormai per molti, nonostante sia soltanto alla sua seconda edizione, un appuntamento rilevante sul piano nazionale e internazionale.
Un evento importante per affermare il rispetto dei diritti di Anitta Kynsilehto Euromed Rights
La seconda edizione del Festival della cultura mediterranea Sabir ha offerto un ottimo spazio per costituire una rete intorno al Mediterraneo e attraverso l’Europa. Ha fornito un quadro d’insieme accurato del contesto migratorio tramite diversi percorsi e, inoltre, ha fornito un’ampia gamma di visioni su questioni complesse come la diminuzione di democrazia in Europa. In questo contesto estremamente ottuso di chiusura dei confini e crisi politiche che prevalgono non solo nel continente europeo ma anche al di fuori, è fondamentale ricordare a se stessi le numerose forme di solidarietà che esistono sia a livello locale che internazionale. Appuntamenti come Sabir sono fondamentali per dare forza ulteriore a continuare la battaglia per il pieno rispetto dei diritti e valori fondamentali.
Uno spazio nel quale la società civile, le organizzazioni sociali, le reti e i movimenti possono confrontarsi e avanzare proposte, promuovere iniziative in un momento in cui i governi e i parlamenti dimostrano di non essere in grado di fronteggiare la crisi umanitaria che caratterizza questa fase storica. All’assenza di una classe dirigente, in Europa e nel bacino del mediterraneo, all’altezza della sfida imposta dalla crisi internazionale, si può rispondere solo attraverso un soggetto plurale e collettivo che rappresenti una nuova diplomazia dal basso. Le immagini del bambino siriano, Aylan, morto sulla spiaggia di Budrum in Turchia, sembrava aver scosso le coscienze. Ma, dopo le lacrime di coccodrillo versate su quelle immagini dai tanti leader europei, oggi siamo di fronte a un’ ulteriore chiusura delle frontiere, al moltiplicarsi di muri e comportamenti razzisti, alla vergogna dell’accordo con la Turchia e alla definitiva chiusura della rotta balcanica. C’è bisogno di un soggetto politico che metta in campo un’alternativa praticabile all’Europa dei muri, delle diseguaglianze e delle ingiustizie e il nostro Festival può essere un piccolo passo nella direzione giusta.
Terza Assemblea nazionale della Rete della Pace Il programma
Sabato 21 maggio 2016 dalle 10.30 alle 17 c/o sede ARCI Piazza de’ Ciompi 11, Firenze 10.30 - Inizio Assemblea 10.30/ 11.00 - Rapporto di attività: Sergio Bassoli 11.00/13.00 - Quali strategie per una politica di pace nell’attuale contesto di crisi coordina Martina Pignatti introducono Mao Valpiana e Franco Uda Dibattito Interventi Ospiti 14.00/16.00 Lavoro di gruppo su: - Piano d’azione - Organizzazione - Comunicazione 16.00 - 17.00 Plenaria Presiede: Vittorio Cogliati Dezza - presentazione proposte dei 3 gruppi di lavoro; - discussione ed approvazione 17.00 chiusura lavori
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sabir
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Il valore della rete di Oliviero Forti responsabile immigrazione Caritas italiana
Al Festival Sabir di Pozzallo, nonostante gli oltre mille partecipanti, non sono stati certo i numeri a fare la differenza, e nemmeno la buona qualità dei relatori e le prestigiose presenze internazionali ed istituzionali, prima fra tutte quella della Presidente della Camera Laura Boldrini. La marcia in più di Sabir a Pozzallo è stata la possibilità di vivere e sperimentare il valore della rete associativa. Tante anime diverse dell’associazionismo italiano ed europeo che sono convenute in un luogo simbolo del paese per confrontarsi su esperienze, prassi, progettualità e per condividere conoscenze. Ed è proprio questa diversità, che contraddistingue i promotori del Festival, a costituire il valore aggiunto di un’iniziativa che prima di ogni cosa è un’iniziativa dall’alto valore culturale. Sabir, dunque, come una palestra dove allenare quel solidarismo animato da comuni valori intorno ai quali si ritrova-
no e si riconoscono le varie espressioni del terzo settore. In questo momento storico, poi, nel quale siamo testimoni di un grave deficit identitario e culturale, manifestazioni come quella di Sabir dimostrano che c’è una parte del paese e dell’Europa che vuole mettere al centro i valori della solidarietà verso chi fugge dalle guerre o da situazioni economiche e sociali insopportabili. Cercare di ritrovare insieme il senso, ormai smarrito, di un’Europa ripiegata su stessa, incapace di riconoscersi in quei principi originari che hanno animato i costituenti, significa intraprendere una vera e propria opera di ricostruzione. Ripartire da Pozzallo, estremo sud del continente europeo, luogo che è diventato suo malgrado metafora di una solidarietà respingente, appare dunque quanto mai significativo. Sabir è sinonimo di gioia, parole, musica, spettacolo e di tutto ciò che può rafforzare il senso del lavoro che i partecipanti al
Festival portano avanti faticosamente sui territori. Non solo organizzazioni umanitarie o di terzo settore ma anche istituzioni ed enti locali che insieme si ritrovano per affermare il valore della rete nella sua dimensione trasversale, necessaria per una risposta che sia innanzitutto rispettosa dei diritti delle persone. Come una valvola che aiuta a decomprimere la pressione a cui il sistema e le persone sono sottoposte quotidianamente nella loro attività di accoglienza e di protezione dei migranti, Sabir è espressione di quella parte sana del paese che ancora crede in quei valori che qualcuno vorrebbe sbrigativamente accantonare, alzando muri che sono più ideologici che materiali. E allora, parafrasando una nota canzone di Fossati, potremmo dire che Sabir è un percorso attraverso il quale abbattere quel maledetto muro che stiamo costruendo prima di tutto nelle nostre teste.
Sabir può diventare un luogo permanente di confronto e proposta di Raffaella Bolini relazioni internazionali Arci
Viviamo un tempo straordinario. Un tempo di immani tragedie umane, dalla Siria ai migranti, e forti avversari sono all’offensiva. Il futuro delle due rive del Mediterraneo rischia di essere consegnato a forze oscurantiste - l’estrema destra in Europa, l’integralismo violento a sud. Il ‘lato buono’ della nostra regione, il popolo della democrazia e dei diritti, non è piccolo e forse è addirittura maggioranza. Ma non lo sappiamo, siamo troppo sparpagliati per riuscire a contarci, né a contare come si dovrebbe. Talvolta il volto bello dell’Europa, del Maghreb e del Mashrek riesce a rendersi visibile, a segnare la politica e persino la cultura - come hanno fatto questa estate i meravigliosi volontari sulla rotta balcanica. Qualche volta riesce a vincere e a resistere come in Grecia, nonostante la violenza che colpisce chi si azzarda a contestare l’Europa mainstream la quale, seminando austerità e distruggendo welfare, ha aiutato i demoni europei a uscire dal vaso di Pandora. O come la piccola Tunisia, con la sua intelligente società civile che ha salvato il paese dalla guerra civile, difendendo la sua rivoluzione, tenendo aperto il percorso, duro e accidentato,
della transizione democratica - e per questo ha guadagnato il premio Nobel per la pace. Ma per cercare di affrontare un conflitto così difficile non possiamo pensare che sia consentito a nessuno andare avanti con il business as usual, anche se il lavoro che quotidianamente facciamo è importante e necessario. Sappiamo tutti che servirebbe uno scatto in avanti. Ma quale? E come? È questa la domanda che abbiamo posto ai circa cento attivisti e dirigenti di società civile di tanti paesi europei, mediterranei e africani invitati a Sabir per animare l’incontro internazionale Le migrazioni al cuore della crisi mediterranea ed europea. Ne è emerso un dibattito vero, intenso nonostante i tempi stretti. Ne è venuta una richiesta corale all’Arci di proseguire questo dibattito e di renderlo permanente. Sabir ha dimostrato che, a differenza di alcuni anni fa, c’è una larga condivisione di piattaforma politica - no ai muri, accoglienza, no all’austerità, diritti umani sociali civili e culturali, alternativa di sviluppo, democrazia radicale e centralità della questione mediterranea. È condivisa e praticata da tanti soggetti diversi - reti strutturate e attivisti di base, est e ovest, nord e sud,
volontari e sindacalisti, esperienze sociali che fanno riferimento a diverse culture politiche, dalla Caritas alla sinistra radicale al socialismo più avanzato. Ma non abbiamo sedi di confronto e di raccordo permanente. Ciascuno ha le sue, ma un luogo unitario non c’è. Ne avremmo bisogno. Per darci forza a vicenda, per tenere insieme i temi che sappiamo devono necessariamente interconnettersi, per aiutarci al bisogno - non ripetendo più l’errore dello scorso luglio, quando la Grecia ha dovuto combattere contro l’Eurogruppo sostanzialmente da sola. Per cercare di coordinare le agende e i calendari. Per sognare di poter trovare le forme adeguate all’oggi di farci vedere, qualche volta almeno, tutti insieme. Per fare avanzare il progetto di un Mediterraneo giusto, non più periferico, senza il quale l’Europa tutta non si potrà salvare. Sabir non era un congresso, non abbiamo votato niente, non c’era niente da decidere. Abbiamo posto una domanda. Ed è finito con una domanda rivolta a noi: avete voglia, voi dell’Arci, di continuare a facilitare il lavoro per tenerci in rete? È un segno di stima, e di fiducia. Un bel regalo. Bisognerà provarci, tutti insieme.
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cultura
arcireport n. 17 | 19 maggio 2016
Mostre, musica, laboratori, libri, teatro: il ricco programma culturale di Sabir di Carlo Testini commissione Arci Buone pratiche e diritti culturali
Sabir 2016 è stato davvero un bel Festival. Che poi era anche un grande meeting di reti, organizzazioni, persone, esperti che per quattro giorni si sono incontrati in una piccola e accogliente cittadina siciliana in provincia di Ragusa, per ragionare di migrazioni e nuovi cittadini. Sabir è un Festival diffuso delle culture del Mediterraneo, dove idiomi di ogni dove si sono intrecciati con foto, musiche, illustrazioni, libri e performance. Nello spazio cultura ‘Meno Assenza’era possibile vedere la bella mostra di fotografie One way only. Senza voltarci indietro di Stefano Schirato a cura di Caritas Italiana, frutto di tre viaggi lungo la rotta balcanica delle migrazioni. Nello stesso luogo, al primo piano, una interessante mostra di cartografia e fotografia interattiva Moving beyond borders a cura di Migreurop ed Etrange Miroir, frutto di 10 anni di analisi e ricerca sulle politiche di detenzione dei migranti. Anche la Parrocchia del Rosario ha ospitato la mostra Oltre il codice a barre a cura di Caritas Internationalis per promuovere il lavoro dignitoso dei migranti. Già dal
giorno precedente l’inaugurazione di Sabir 2016, l’illustratore Gianluca Costantini ha iniziato il suo laboratorio di graphic journalism che nel corso dei giorni ha sviluppato un percorso narrativo ispirato ai temi del Festival e alla condizione dei migranti dell’hotspot di Pozzallo. Le immagini sono state molto condivise sui social network durante e dopo il Festival. Un altro straordinario laboratorio è stato realizzato dalla compagnia teatrale Cantieri Meticci di Bologna diretta da Pietro Floridia che in una settimana ha coinvolto 20 attori e musicisti provenienti da 10 paesi diversi e i cittadini di Pozzallo. Nell’anfiteatro del lungomare Raganzino la Compagnia Saransò ha presentato lo spettacolo di teatro Forum Unlocked. Gli intensi eventi teatrali itineranti e nella piazza centrale della cittadina sono stati molto applauditi e hanno contribuito a creare un’atmosfera quasi magica nelle sere ventose. Con la musica si è ballato fino a tarda sera con i concerti dei Modena City Ramblers, gruppo modenese di combat folk, con i Black Stars come gruppo spalla e del rapper Piotta con
Kiave e Gheesa. La piazza si è riempita in entrambe le occasioni e il coinvolgimento degli artisti anche sui temi del meeting ci fa ben sperare per nuove future collaborazioni. Piotta ha anche incontrato i vincitori del contest nazionale di rap e hip hop dal titolo Oltre i Mari per indirizzarli nel complicato mondo della musica. Due gli incontri con i libri: il primo si è svolto al Caffè Letterario con lo scrittore Paolo Nori che ci ha parlato del progetto Ma il Mondo non era di tutti?, antologia promossa dall’Arci che sarà pubblicata da Marocos y Marcos e che sarà composta da diversi scritti di Carlo Lucarelli, Antonio Pascale, Christian Raimo, Giuseppe Palumbo e altri. Il secondo presso la libreria Mondadori con la presentazione del libro Zona Rossa di Roberto Satolli e Gino Strada edito da Feltrinelli, con la testimonianza di Fabrizio Pulvirenti. Un programma culturale molto denso e interessante che ha permesso ai partecipanti al festival e agli abitanti di Pozzallo di vivere anche una bella rassegna culturale.
Viva il live approda in Puglia! di Davide Giove presidente Arci Puglia
Viva il live approda in Puglia per la sua sesta edizione! Dal 17 al 19 giugno ci ritroveremo a Santeramo in Colle (BA) per incontrare le tante, straordinarie esperienze che si occupano di musica dal vivo. Continuiamo a credere che sia fondamentale per il sistema culturale del nostro Paese, investire nella Musica. Senza distinzione di generi. Abbiamo bisogno di ripartire e siamo convinti che sostenere il mondo della musica, quella live in particolare, contribuirà a migliorare il nostro paese e a dare un futuro a tanti giovani. È tempo di individuare percorsi e strumenti innovativi per aggiornare e migliorare i tanti progetti per la musica del sistema associativo Arci. Il progetto nazionale Arci Real (rete dei circoli Arci di musica dal vivo), in collaborazione con Arci Puglia e i suoi circoli, organizzerà appuntamenti formativi che riguardano la comunicazione di eventi, l’utilizzo del crowdfunding, gli adempimenti normativi per il live, l’innovazione dei circoli e festival di musica live e il suo sesto meeting nazionale per rafforzare
le centinaia di circoli e rassegne indipendenti che portano la musica in tutta Italia. Per l’occasione è stato lanciato il contest musicale per gli artisti pugliesi dal nome Musichiamoli tutti. Oltre ad esibirsi durante Viva il live, i gruppi vincitori parteciperanno a quattro appuntamenti di carattere nazionale: il Mantova Jazz Festival, il Festival Carroponte di Sesto San Giovanni (MI), il Festival Collisioni di Barolo (CN) e un concerto dell’Orchestra senza Spine di Bologna. Il meeting sarà anche Festa della Musica dell’Arci con i concerti gratuiti di venerdì 17 e sabato 18 giugno e con il convegno dal titolo Musica dal vivo: in crisi o in salute? di sabato 18 giugno al quale parteciperanno le più importanti associazioni e reti di operatori che promuovono la musica dal vivo, tra cui Siae, Anci, Assomusica, Mei. Presso Palazzo Marchesale sarà allestita una mostra degli elaborati grafici su Festa della Musica degli studenti della RUFA - Rome University of Fine Arts. La scelta di organizzare in Puglia Viva il live, con i suoi incontri di formazione
The School of Live, nasce per sostenere lo straordinario dinamismo della rete pugliese dei circoli impegnati nell’organizzazione di eventi di musica dal vivo. I circoli della regione fanno registrare ogni anno oltre mille eventi per i soci e non con oltre centomila cittadini coinvolti. L’individuazione della location è avvenuta attraverso un bando interno che ha fatto registrare ben cinque candidature, tutte estremamente qualificate, da Lecce, San Pietro Vernotico (Br), Mesagne (Br), Bisceglie (Bat) e, per l’appunto, Santeramo in Colle. Viva il live 2016 è promosso da Arci nazionale, Arci Puglia, i circoli della rete Arci Real con la collaborazione di MEI Meeting degli Indipendenti, Arci Stand By, Puglia Sounds, Artevox, SMartit e il patrocinio di Comune di Santeramo al Colle, Regione Puglia, Parco dell’Alta Murgia, Gazzetta del Mezzogiorno. Sono previste condizioni avvantaggiate per vitto, alloggio e frequenza dei corsi per i soci indicati dai propri comitati territoriali.
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5+2x1000
La campagna per il 5 e il 2Xmille all’Arci di Greta Barbolini responsabile nazionale Arci politiche economiche
Sarà capitato a ciascuno e ciascuna di voi di trovare in questi giorni lettere diverse nelle cassette della posta. Buste spesso colorate, con un bollettino postale allegato, sempre con un incipit personalizzato e con l’invito a donare il 5x1000 ad una specifica organizzazione. I nomi sono quelli dei giganti della raccolta fondi e della raccolta del 5x1000: Emergency, Libera, Medici Senza Frontiere, Airc e tanti altri che in queste settimane di dichiarazione dei redditi dispiegano il loro ventaglio di strategie comunicative. Anche l’Arci con la campagna del 5XMILLE di quest’anno ha deciso di non arrendersi a un lento declino della raccolta, provando ad invertire la rotta convinti che un’organizzazione come l’Arci - con i suoi valori, la sua presenza territoriale e le sue tante attività – debba rilanciare una presenza unitaria e un dialogo più serrato con i soci e con le persone che guardano all’Arci con interesse. In queste settimane abbiamo messo in campo tante iniziative per offrire la giusta informazione e motivazione al gruppo dirigente territoriale e ai nostri soci, cercando di miscelare forme classiche d’azione con alcune modalità nuove di comunicazione per la nostra associazione. La prima innovazione sta
nell’approccio complessivo: abbiamo messo in primo piano alcune esperienze associative locali facendone la bandiera dell’associazione tutta. Non solo un dichiarare generico che l’Arci è una rete diffusa di progetti e spazi per la cultura, la solidarietà e l’attivismo sociale ma la scelta di mostrarli direttamente con storie e foto, perché è l’Arci dei circoli e dei progetti il nostro miglior biglietto da visita. Lo spazio privilegiato per la presentazione della campagna è stato il web, a partire dal sito dedicato che rimanda al sito istituzionale e viceversa, a cui si è unita una campagna sui social che ha permesso il coinvolgimento di comitati e circoli nel diffondere il nostro slogan NON POSSIAMO STARE FERMI. Abbiamo agganciato subito l’opportunità del 2x1000 per la cultura introdotto per la prima volta, perché crediamo che se gli verrà data continuità questo
rappresenti un’occasione preziosa per l’Arci. La comunicazione via mail è stata sperimentata a diversi livelli: in primis verso i presidenti di circolo invitati alla massima mobilitazione per diffondere tra i soci l’opportunità di sostenere l’Arci con il 5 e il 2 XMILLE. La seconda sperimentazione ha riguardato migliaia di soci che per la prima volta nella storia dell’Arci sono stati coinvolti ed informati direttamente dell’opportunità del 5 e 2 XMILLE. Diversificato poi è stato il lavoro con alcuni dei territori coinvolti, predisponendo comunicazioni ad hoc che hanno spiegato il perché della presenza in primo piano del loro circolo o del progetto in cui sono impegnati. La promozione verso l’opinione pubblica si è articolata tramite l’acquisto di spazi pubblicitari su il manifesto e su Internazionale i cui lettori e lettrici sono tendenzialmente attenti all’Arci, ai suoi valori e alle sue proposte e tramite la diffusione di due spot radiofonici, creati per la campagna da Nova Radio. La diffusione della possibilità di destinare il 5 e il 2 XMILLE all’Arci continuerà fino ad ottobre, a conclusione della campagna fiscale, senza smettere di cercare connessioni con i territori.
Non possiamo stare fermi Cosa si fa nei circoli e nei comitati Arci: alcune esperienze raccontate per promuovere la campagna del 5xmille e 2xmille. Sul sito www.5x1000arci.it schede complete e testimonianze Arci Trentino Alto Adige: Promemoria_Auschwitz
Arci Udine: Coro popolare della Resistenza
È un progetto di educazione alla cittadinanza europea pensato per accompagnare le giovani generazioni alla scoperta e alla comprensione della complessità del mondo che ci circonda a partire dal passato. L’obiettivo è quello di guardare alla storia della Seconda Guerra Mondiale, della Deportazione e della Shoah in chiave europea; attraverso l’organizzazione di momenti di approfondimento, viaggi, laboratori, meeting e performance teatrali. Per tutta la durata del progetto vengono infatti proposti momenti di approfondimento frontale, attività educative laboratoriali e performance teatrali. È previsto un viaggio a Cracovia e ai campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau. Le impressioni suscitate dal viaggio vengono condivise in un meeting finale. Dal 2013 sono circa 2600 i giovani che hanno preso parte al progetto. Solo nel 2016 sono stati coinvolti 1300 ragazze e ragazzi e per la prima volta 20 giovani austriaci.
Il coro è frutto di un progetto riconosciuto dalle istituzioni e dalla città di Udine. Nasce nel febbraio 2012 dall’idea di una socia Arci/Anpi, che attraverso il coro voleva valorizzare i canti della Resistenza, memoria storica di un’epoca da non dimenticare. Il coro è composto da una quarantina di persone di età diversa (dai 18 ai 70 anni) e di estrazione sociale e politica differente, unite dall’amore per i canti popolari della Resistenza. Completamente autofinanziato, sostenuto dal circolo Arci Misskappa e dall’Anpi, partecipa ogni anno alle celebrazioni per il 25 aprile ed è invitato a quasi tutte le celebrazioni commemorative dell’Anpi. Ha partecipato anche alle celebrazioni ufficiali per ricordare il 69° anniversario della strage di Marzabotto.
http://www.arcideltrentino.it/
http:// coropopolaredellaresistenza.blogspot.it/
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bancaetica
arcireport n. 17 | 19 maggio 2016
Verso l’assemblea di Banca Etica Appello al voto per la lista ‘P PerBancaEtica’ Banca popolare Etica è la prima e tutt’ora unica banca italiana interamente dedita alla finanza etica. Nata nel 1999 grazie all’impegno di migliaia di persone e delle principali reti della società civile italiana, tra cui l’Arci, oggi Banca Etica è una realtà consolidata nel panorama del credito italiano e continua a crescere: 17 filiali in Italia e una in Spagna, una trentina di banchieri ambulanti e servizi online e da mobile sempre più evoluti stanno rendendo la finanza etica accessibile a tutti i cittadini e le organizzazioni che vogliono scegliere un uso responsabile del denaro.
sceglieremo la maggioranza di governo della nostra impresa bancaria. È una responsabilità importante di indirizzo sulla finanza etica in Italia e in Spagna, verso i soci e le socie, le reti sociali che lavorano e credono nella finanza etica, i clienti. La lista partecipativa PerBancaEtica si è costituita incarnando una nuova idea di partecipazione in seno alla banca. Una modalità aperta, trasparente, partecipata, innovativa rispetto alle classiche modalità di formazione delle liste. Dai dibattiti sui territori per la scelta delle possibili candidature alla dialettica politica con il
fare banca etica. Abbiamo storie personali e di impegno coerenti con la finanza etica e con i suoi valori. Ci muove il sogno di una banca capace di trasformare il mondo! Siamo un gruppo di persone che hanno saputo lavorare bene assieme, pur nella differenza delle idee e nel confronto, condizione essenziale all’autocritica e dunque al miglioramento del nostro operato. Il cambiamento è un processo che si genera da persone che hanno la determinazione di cercarlo e che sanno cambiare a partire dalle esperienze e dai percorsi già in atto. La nostra forza sta nell’attitudine alla
Oggi Banca Etica ha una raccolta di risparmio che supera il miliardo di euro e finanzia oltre 8mila tra imprese sociali, cooperative e organizzazioni senza scopo di lucro che lavorano per il bene comune. Banca Etica è una banca popolare e cooperativa: la sua forza si basa sulla partecipazione attiva di moltissimi soci e socie. Il prossimo 21 maggio i soci e le socie di Banca Etica sono chiamati a eleggere il nuovo Consiglio di Amministrazione che guiderà la banca per i prossimi 3 anni, votando una delle due liste che si sono proposte e uno dei candidati consiglieri tra gli otto candidati individuali. L’Arci, che è tra i soci fondatori di Banca Etica, sostiene la lista P PerBancaEtica, che candida Pino di Francesco per il consiglio di Amministrazione e Ugo Biggeri alla presidenza.
comitato promotore, dal sondaggio per la composizione finale della lista alla scrittura del programma: migliaia di soci e socie hanno partecipato, discusso, influenzato. Un percorso assolutamente innovativo per tutti. Ma dopo due avvicendamenti significativi nei passati CdA (10 nuovi consiglieri su 13 nel 2010 e 8 consiglieri su 13 nel 2013) i soci e le socie hanno chiaramente indicato voglia di continuità nelle preferenze espresse sui candidati e le candidate della nostra lista: una indicazione di sostegno al riconoscibile processo di cambiamento che è in atto in questi anni in Banca Etica. Formiamo una lista di persone veramente al servizio della banca. Ci mettiamo la faccia, abbiamo cercato di esprimere la massimo la nostra disponibilità e questo percorso elettorale non fa eccezione in termini di dedizione, malgrado gli impegni professionali dei più. Siamo tutti soci e socie, conosciamo la banca e ne siamo appassionati! Inoltre, abbiamo una molteplicità di competenze oltre a quella finanziaria, perché questo serve a gestire la complessità crescente del
governance cooperativa, nel riconoscere e chiamare per nome le debolezze che riscontriamo nella operatività e in alcune dinamiche della banca, che i processi partecipativi hanno evidenziato. Sappiamo che dovremo lavorare molto e bene su alcune criticità e lo abbiamo sottolineato nel programma. Conosciamo bene i punti di forza del Gruppo Banca Etica, che sono gli elementi di forza della finanza etica, territorio di interesse crescente per la società tutta. Il valore della partecipazione dei soci e dipendenti, i forti legami con le reti sociali, le opportunità di sviluppo date dalla nostra buona reputazione, il nostro ‘essere diversi’ capaci di dare senso alla finanza, le opportunità che ci daranno lo sviluppo dell’area Spagnola e il rinnovamento in corso nella struttura di Banca Etica.Opportunità e sfide che ci attendono nei prossimi tre anni. Vogliamo partire dai buoni risultati che i numeri di Banca Etica ci raccontano e che abbiamo avuto negli anni della peggior crisi del settore finanziario. Con coraggio, determinazione, competenza, disponibilità e passione: PerBancaEtica! Buon voto! Programma, numeri, informazioni sul blog: www.perbancaetica.wordpress.com
Di seguito l’appello promosso dalla lista P PerBancaEtica. Care socie e cari soci, care reti ed organizzazioni socie, siamo arrivati quasi al termine di questo percorso ed ecco il nostro appello al voto per la Lista P PerBancaEtica alla prossima Assemblea del 21 maggio. Votare è importante: è parte della nostra essenza cooperativa e di finanza etica. Con il nuovo regolamento elettorale
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campidellalegalità
arcireport n. 17 | 19 maggio 2016
Nei campi della legalità per costruire un futuro libero dalle mafie di Davide Vecchiato coordinatore nazionale Arci Antimafia sociale e legalità democratica
«Dunque eccomi qua, a dieci anni da #Gomorra, a trentasei anni. La voglia di buttare tutto all’aria e ricominciare con barba, cappello e occhiali da sole dove nessuno possa riconoscermi è enorme. Ma più forte è la voglia che ho di continuare a scrivere e raccontare» - scrive Roberto Saviano a dieci anni da quel libro che lo ha reso famoso e gli ha aperto la carriera professionale, ma a che prezzo, ci domandiamo. Certi testimoni, giornalisti e persone di buona volontà che hanno lottato e che lottano contro le ingiustizie delle mafie ci sono e trovano un senso nella comunità di cui noi facciamo parte. Il tentare e la fatica di essere ‘promotori di giustizia’ in coerenza con il nostro ‘agire’ attraverso il ‘fare’ con le
nostre mani, mettendoci il volto nei beni confiscati, è un’attività molto importante per dare forza alle nostre comunità, dà quel senso di giustizia e rende attori protagonisti di antimafia vera e concreta. Questo è quanto magari lo stesso Saviano o persone simili a lui, indirettamente, cercano di trovare. È vero che i campi della legalità sono soprattutto momenti di racconto, di gioco, di festa e convivialità, ma sono anche racconti di fatiche, modi di costruire un futuro alternativo e diverso dal dominio delle mafie. ‘Io sono perché siamo’ una comunità, prima di tutto, che parte da maggio a settembre in viaggio sui campi che vanno dalla Sicilia alla Calabria,
Campania, Puglia, Marche, Veneto, Lombardia, Liguria. È un viaggio che vale la pena di fare quest’estate. Un’estate in cui la canzone I Cento passi dei Modena City Ramblers è sempre attuale in ogni luogo, e forse ancor più dove c’è stata un’ingiustizia. Un’estate alternativa alle solite vacanze, per raccontare l’impegno di tantissimi ragazze e ragazzi che vogliono cambiare questo mondo mettendo le mani sulla terra e magari cantando a squarciagola mentre camminano per le campagne o lavorano nei laboratori. Per cui ragazzi/e, andate sul portale www.campidellalegalità.it e iscrivetevi numerosi ai campi! Buoni campi della legalità a tutti!
Acquisire saperi e costruire cittadinanza Continuiamo la pubblicazione delle schede descrittive dei campi della legalità. Per ulteriori informazioni: campidellalegalita@arci.it - 0641609274 Liberarci dalle spine
Terra di lavoro e dignità
Il campo Liberarci dalle spine si tiene a Corleone (Palermo). I turni, iniziati il 2 maggio, proseguiranno fino a metà ottobre. È realizzato in collaborazione con la Cooperativa sociale lavoro e non solo, Arci, Cgil, Spi-Cgil, Flai-Cgil, Rete degli studenti medi, Associazione I girasoli, Unicoop tirreno, comune di Corleone, Consorzio sviluppo e legalità, Regione Toscana. Le attività del campo si svolgono su un vasto terreno agricolo che la cooperativa ha avuto in affidamento, insieme a due grandi edifici confiscati alla mafia. Consistono in lavori agricoli nei terreni confiscati, studio, conoscenza e formazione sull’impegno nell’antimafia sociale, animazione nelle comunità locali, pratiche di stili di vita sani. L’alloggio dei partecipanti è a ‘Casa Caponnetto’, un edificio confiscato al clan Grizzafi, sede della cooperativa e dell’ostello. L’altro edificio, confiscato al boss Provenzano e sede del Laboratorio della legalità, è intitolato al giudice Borsellino e agli agenti della scorta. All’interno sono esposti 50 quadri del maestro Gaetano Porcasi, ispirati ai crimini mafiosi e ai movimenti antimafia.
Il campo Terra di lavoro e dignità si tiene a Caserta, da fine luglio a fine agosto. È realizzato in collaborazione con Spi, Nero e non solo onlus, Agrorinasce, Comune di Parete e Comune di Santa Maria La Fossa. Le attività si svolgono all’interno di un bene situato nel territorio del comune di Santa Maria La Fossa, confiscato ai boss camorristici ‘Sandokan’ e ‘Cicciotto e Mezzanotte’. Si tratta di un ampio terreno che si trova in pianura, vicino al fiume Volturno, al centro del quale sorgeva una piccola azienda bufalina anch’essa confiscata. L’obiettivo del progetto è quello di mettere insieme il recupero e riutilizzo di un bene sottratto alla camorra con l’impegno contro lo sfruttamento lavorativo degli immigrati in agricoltura. Le attività previste dal campo consistono in lavori agricoli, studio e formazione sull’impegno nell’antimafia sociale, animazione nelle comunità locali e pratiche di stili di vita sani. Quest’anno i volontari saranno impegnati anche nelle attività per realizzare un allevamento di lumache.
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‘Pitch in the day 2016’, autori e produttori si incontrano a Roma di Manuela Ianniello Road To Pictures Film
Hai una storia nel cassetto? Vorresti incontrare i migliori produttori italiani ma non sai come fare? Partecipa alla prima edizione del Pitch in the day e avrai la possibilità di incontrare le migliori menti produttive italiane. In palio anche un premio del valore di 1.000 euro per lo sviluppo della tua sceneggiatura! Il Pitch in the day si rivolge ad autori emergenti che avranno la possibilità di presentare il proprio soggetto cinematografico alle più eccelse e attive produzioni italiane. Saranno presenti alla Giornata del Pitch: Cattleya (Gomorra la Serie, Suburra, La Nostra Vita), Cinemaundici (Anime Nere, Assolo, La Bellezza del Somaro, ecc.), Paco Cinematografica (La migliore offerta, La corrispondenza, Basilicata coast to coast, ecc.), Gianluca Arcopinto (La mia classe, L’amministratore, ecc.), One More Pictures (In fondo al bosco, Neverlake, ecc.), e tanti altri. Il regolamento e la scheda di iscrizione possono essere scaricati direttamente dal sito www.opereprime.org, nella sezione dedicata al Pitch in the day 2016. L’invio
- invio dei soggetti cinematografici che, successivamente, verranno selezionati da un’apposita giuria per prendere parte alla Giornata del Pitch e concorrere alla premiazione come Miglior soggetto finalista; - Giornata del Pitch: gli autori emergenti incontrano le produzioni; - premiazione del miglior soggetto finalista. Il vincitore sarà eletto dalla giura selezionatrice, a suo insindacabile giu-
dei soggetti cinematografici potrà avvenire solamente attraverso la piattaforma FilmFreeWay.com. Il concorso è ideato e organizzato dall’associazione culturale Road to pictures film in partnership con Ucca e l’associazione culturale Image Hunters. L’evento si svolgerà nella meravigliosa cornice del Roma Creative Contest 2016, uno dei Festival di cinema più quotati della scena capitolina. Nelle passate edizioni, il Festival ha visto la partecipazione di migliaia di giovani provenienti da tutta Italia. Il presidente onorario della kermesse è il Premio Oscar Giuseppe Tornatore. Il concorso si articola in più fasi:
dizio. Il premio verrà consegnato da un esponente del magazine Opere Prime, durante la serata di premiazione del Roma Creative Contest 2016. Il Pitch in the day è un concorso ideato e promosso da Opere Prime, il primo magazine cinematografico dedicato al mondo degli esordi. Nato nei primi mesi del 2016, vanta oggi una media di oltre 13mila visite mensili on-line e migliaia di post condivisi, con articoli, fatti di cinema, biografie, schede tecniche e tanto altro. Il magazine, fondato dall’associazione culturale Road To Pictures Film, nasce con l’obiettivo di migliorare e potenziare il livello di interesse del pubblico
cinematografico nei confronti dei nuovi autori italiani. Nata a Roma nel 2011, l’associazione Road To Pictures Film propone corsi formativi di alto livello con esperti del settore cinematografico. Collaborano attivamente professionisti del calibro di: Francesco Munzi (regista e sceneggiatore: Anime Nere - Premio David di Donatello, Saimir, Il Resto della notte), Marco Spoletini (montatore: Gomorra - Premio David di Donatello, Velocità Massima, L’Imbalsamatore - Premio Nastro D’Argento), Maurizio Calvesi (direttore della fotografia: Mine Vaganti, Viaggio Segreto - Premio Nastro D’Argento), Heidrun Schleef (sceneggiatrice: La Stanza del Figlio, Il Caimano, Ricordati di Me - Premio Nastro D’Argento), Ciro Scognamiglio (aiuto regista: Mia Madre, Habemus Papam, Senza Nessuna Pietà), Giuseppe Di Gangi (direttore di produzione: La Grande Bellezza, Youth - La Giovinezza, Il Divo), Elena Bindi (segretaria di edizione: Panni Sporchi, La sconosciuta, Maléna). Sempre dal 2011, l’associazione si occupa di aiutare i giovani autori a realizzare i loro cortometraggi. Le opere brevi realizzate in questi anni hanno ottenuto molti riconoscimenti all’interno di festival e kermesse sia in Italia che all’estero. Tra questi, Massimo di Ciro D’Emilio (vincitore del First Glance Hollywood Film Festival), Illogo di Tommaso Del Signore (in concorso al Manhattan Film Festival), Ira funesta di Gianluca Viti (vincitore al Premio Carpine D’Argento), The Bookmakers di Alessandro Tonda (vincitore del Premio Internazionale ‘Dino De Laurentiis’) e Il volto dell’anima di Denise Dacquì (vincitore del Direct Short On-Line Film Festival).
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Tassa europea sulle Transazioni Finanziarie: il momento è adesso A un mese dall’Ecofin di giugno, 10mila organizzazioni della società civile assieme alle maggiori associazioni sindacali da 39 Paesi si rivolgono ai 10 Capi di Stato e di Governo europei, tra cui il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, perché si concretizzi l’impegno, assunto lo scorso dicembre, di raggiungere entro giugno l’accordo per l’introduzione della Tassa europea sulle Transazioni Finanziarie (TTF). Un punto di svolta che contribuirebbe a disincentivare finalmente pratiche speculative sui mercati e a far versare al settore finanziario il ‘giusto contributo fiscale’ agli Stati. Dopo tre anni di trattative non è più giustificabile ritardare l’introduzione di quella che è divenuta la ‘tassa più popolare di sempre’ attraverso una petizione globale che nel 2015 ha superato 1 milione di firme. Ecco perché le organizzazioni aderenti, che rappresentano 140 milioni di persone, lanciano tutte assieme la mobilitazione Il momento è adesso!, invitando i cittadini a farsi sentire perché i Governi coinvolti non cedano alle pressioni del settore finanziario. Un mese di azione per chiedere ai leader di introdurre una misura capace di generare molti
miliardi di euro di gettito fiscale in grado migliorare le condizioni di vita dei cittadini. Le risorse raccolte dalla TTF europea, fino a circa 6 miliardi di euro l’anno per l’Italia, dovrebbero essere infatti investite prima di tutto per creare occupazione, finanziare i servizi pubblici e allo stesso tempo contrastare la povertà estrema, le pandemie e il cambiamento climatico. «Obiettivi fondamentali come l’inclu-
notizia flash Le Robin Hood Tax Campaigns sono attive in 12 Paesi europei. La coalizione italiana sulla TTF è rappresentata dalla Campagna ZeroZeroCinque che dal 2010 riunisce 59 organizzazioni tra ONG, sindacati e realtà del mondo associativo italiano. Anche l’Arci ne fa parte. Segreteria di coordinamento della Campagna ZeroZeroCinque: Federica Corsi e Mikhail Maslennikov. info@zerozerocinque.it
sione sociale, la lotta alla povertà e al riscaldamento globale, il finanziamento delle iniziative contro le pandemie globali sono sempre stati subordinati alla finalità di una massimizzazione del valore autoreferenziale al mondo della finanza - dichiara Leonardo Becchetti, Professore Ordinario di Economia Politica all’Università Tor Vergata di Roma e portavoce della Campagna ZeroZeroCinque - L’effetto è stata l’esplosione del volume dei capitali supersonici e la progressiva riduzione di quelli pazienti con una crisi degli investimenti e del loro finanziamento che è sotto gli occhi di tutti. La crescita delle disuguaglianze che ne è derivata è alla radice dell’attuale crisi migratoria. È ora di voltare pagina: la tassa europea sulle transazioni finanziarie è un passo importante in questa direzione». I sostenitori della TTF chiedono quindi ai Capi di Stato e di Governo di mandare un segnale politico chiaro e mettere pubblicamente il welfare dei cittadini europei e di quelli più poveri al mondo prima degli ‘interessi di parte’ del settore finanziario. Dando così il via libera a una TTF ambiziosa nell’architettura e solidale nella destinazione dei proventi!
#StopTTIP: prima vittoria
Apre al Ministero sala di lettura per i parlamentari italiani A partire dal prossimo 30 maggio i parlamentari e i funzionari governativi potranno prendere visione dei documenti riservati relativi all’Accordo di partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (Transatlantic Trade and Investment Partnership-TTIP) nella Sala lettura istituita al Ministero dello Sviluppo economico. Dopo la grande manifestazione del 7 maggio scorso a Roma, quando 30mila persone hanno sfilato per chiedere il blocco del negoziato TTIP, e dopo una forte pressione della Campagna Stop TTIP Italia perché fossero garantiti il minimo della trasparenza e del rispetto dell’ordinamento democratico, il neo Ministro Carlo Calenda decide di rendere disponibili ai parlamentari i documenti negoziali. «Un grande risultato di una mobilitazio-
ne dei e per i cittadini» sottolinea Monica Di Sisto, portavoce della Campagna Stop TTIP Italia. «Le nostre pressioni e le nostre richieste sono state finalmente accolte, ci auguriamo soltanto che i documenti disponibili siano completi, non censurati e che i nostri parlamentari, a differenza di quelli europei, possano accedere senza limiti di tempo e senza costrizioni senza senso. In tal modo, finalmente, potranno toccare con mano i limiti e i rischi che corriamo concludendo il trattato transatlantico». «La sala di lettura - aggiunge Elena Mazzoni, tra i coordinatori della campagna Stop TTIP Italia - è un passo sostanziale ma non definitivo. La que-
stione della trasparenza si va via via risolvendo, ma non si stanno ancora affrontando le questioni fondamentali del negoziato che parlano di una posizione europea assolutamente insostenibile per ciò che riguarda gli standard ambientali e sociali e il forte impatto economico che il trattato avrà sulla nostra economia». «La tappa ulteriore - conclude Marco Bersani, tra i coordinatori della campagna Stop TTIP Italia - è fermare il trattato transatlantico. Un negoziato costruito a uso e consumo delle élite economiche, reso opaco fino ad oggi dalle burocrazie europee e statunitensi. Oggi è una giornata importante, un ulteriore passo che dimostra come i cittadini, quando lottano per i propri diritti, ottengono risultati nonostante tutto».
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Nasce la rete ‘Narni abbatte i muri’
Prima iniziativa una cena di solidarietà di Tommaso Sabatini Arci Terni
La città di Narni negli ultimi anni si è sempre caratterizzata per l’impegno della propria rete associativa in favore della pace. Un forte movimento pacifista e di solidarietà ha animato tantissime iniziative svolte nel territorio, dalla partecipazione a manifestazioni e marce al sostegno di tutti quei popoli colpiti da guerre e catastrofi. Nelle ultime settimane, su iniziativa di Arci e Arciragazzi Narni, l’impegno dell’associazionismo narnese su questi temi è ripreso con la costituzione della rete Narni abbatte i muri alla quale aderiscono Acli Il Ponte, Legambiente, Narni per la Pace, Avis, Centri sociali Ancescao e altre organizzazioni locali, unite per denunciare la tragica situazione dei profughi che fuggono da guerre e persecuzioni. Nel documento redatto dagli organizzatori si legge che «in questo scenario apocalittico risuona un grande silenzio, frutto di una generale e montante indifferenza. Potremmo essere assuefatti dalle immagini drammatiche che vediamo ogni giorno, eppure vogliamo provare ad invertire questa rotta, a dare un piccolo contributo. Ci mettiamo in marcia – aggiungono – a fianco dei cittadini siriani, ma anche afghani, curdi, iracheni, somali, eritrei, nigeriani e invitiamo tutti a questa marcia virtuale che prenderà il via con una cena di solidarietà». La prima iniziativa della rete Narni abbatte i muri sarà una cena di solidarietà
che si svolgerà venerdì 27 maggio alle ore 20 presso il Palavis di Narni Scalo. Durante la serata ci saranno testimonianze di rifugiati provenienti direttamente dalle zone di fuga, proiezioni video e mostre fotografiche, oltre ad un piccolo intermezzo musicale. Il ricavato della cena sarà devoluto al progetto Rotte Migranti gestito dall’associazione Un Ponte per…. Il progetto si pone come obiettivo princi-
in più il progetto brainet SIENA Uno sportello di ascolto, ac-
compagnamento e orientamento per giovani fra 18 e 30 anni non inseriti in alcun percorso di formazione, istruzione o lavoro, per contribuire alla costruzione del loro futuro. È aperto dal 18 maggio a Monteroni d’Arbia, nell’ambito del progetto BraiNet - rete di centri di produzione culturale, presentato dall’Arci Siena e tra i progetti vincitori di Giovani Attivi, il bando di aggregazione giovanile e animazione finanziato da Regione Toscana – Giovanisì, in accordo con il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale. Lo sportello sarà operativo il primo e il terzo mercoledì di ogni mese, dalle ore 18 alle ore 19, nella Sala Consiliare del Comune di Monteroni d’Arbia. socialesiena@arci.it
#now! LEGNAGO (VR) Al Museo Archeopale quello di aiutare coloro che fuggono dalle guerre sulle rotte che attraversano. L’idea di base è creare un’unità mobile che si muova nei luoghi della rotta balcanica dove si stanno sempre più radunando i rifugiati provenienti soprattutto da Siria, Iraq ed Afghanistan ed offrire loro la possibilità di connettersi ad internet, ricaricare il cellulare, ricevere informazioni sulle strade sicure da percorrere. L’iniziativa è realizzata con il sostegno del Comune di Narni e del progetto Sprar Hope. Per informazioni e prenotazioni per la cena: 328/1875102 – 349/5397089 Pagina facebook Narni abbatte i muri
Eventi di promozione della lettura Per Maggio mese dei Libri il Comune di Narni ha organizzato una serie di eventi in giro per la città per promuovere la lettura, soprattutto tra i più piccoli. Le iniziative hanno visto protagonisti anche i circoli Arci La quercia, Ponte San Lorenzo e Il parco dei Pini. Il 13 maggio al Parco dei Pini di Narni Scalo, Elisa De Rebotti e Francesco Angelini hanno letto a bambini e genitori presenti storie e fiabe per l’iniziativa Letture al parco… fior fiori di storie!, mentre il 16 maggio al Centro Civico di Ponte San Lorenzo Gianni Giombolini e Daniela Tomassini hanno intrattenuto grandi e piccini con storie legate al mondo della fantasia. Alla Quercia, invece, martedì 17 è stata
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la volta di Laura Conti con Mangerei volentieri un bambino!!!. Incontri molto partecipati, ai quali seguiranno poi, in occasione della Giornata mondiale del gioco, il 21 maggio dalle ore 15.30, la manifestazione ludica Bi… ci gioco la bici 13 per bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni, al Parco di Narni Scalo. L’ultimo evento previsto, sempre a Narni Scalo, sarà il 24 maggio alle 16.30 con Un pesciolino di nome Guizzino, letture ad alta voce animate del libro Guizzino di Leo Dimmi. Seguirà un laboratorio creativo dove verrà costruito un acquario con tanti pesciolini colorati per bambini dai 3 mesi ai 5 anni a cura del nido d’infanzia Il Grillo Parlante. E già si pensa all’edizione 2017….
logico, dal 20 al 22 maggio, c’è #NOW!, tre giorni di informazione, musica, innovazione a cura di Arci Legnago. Il 20 maggio alle 21 c’è il dibattito Appuntamenti con la Costituzione: verso il referendum d’autunno, a cui intervengono, tra gli altri, la presidente nazionale Arci Francesca Chiavacci e Pippo Civati di Possibile. arciviterbo.blogspot.it
Al di qua del mare GENOVA Venerdì 20 maggio alle
17.30 presso l’Autorità Portuale di Genova (Sala del Capitano, Palazzo San Giorgio), si terrà l’incontro Al di qua del mare. Le comunità locali e il dovere dell’accoglienza per mantenere accesi i riflettori sullo straordinario impegno che le comunità locali stanno portando avanti per garantire diritti e solidarietà verso chi fugge. L’evento è promosso da Arci Liguria in collaborazione con Arci Genova e Arci Solidarietà Genova, con il patrocinio di Comune di Genova e Città Metropolitana di Genova. www.arciliguria.it
a strata dò issu RAMACCA (CT) Viene inaugurato
il 28 maggio alle 17.30 A Strata dò Issu, percorso storico naturalistico nato dalla volontà e collaborazione tra privato e associazioni locali che operano attivamente sul territorio, tra cui Arci Ramacca, per la valorizzazione del patrimonio storico culturale del paese. fb Arci Ramacca
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‘Notizie dal dalVerme’ di Andrea Marziano presidente circolo Arci dalVerme
Dopo sette anni di intensa attività associativa, centinaia di concerti, decine di esposizioni, quattro festival patrocinati dalla Regione Lazio, da Roma Capitale e dal Municipio V, collaborazioni con radio nazionali ed internazionali del livello di Rai Radio3, riconoscimenti sulle maggiori riviste e webzine di settore, scopriamo sbigottiti di essere diventati per la Questura di Roma un problema di ordine pubblico meritevole della sospensione ai sensi dell’art. 100 del T.U.L.P.S. che, con regio decreto del 1931, conferisce al Questore la facoltà di inibire le attività che recano grave turbativa dell’ordina pubblico, mettendo a rischio l’incolumità dei cittadini. Si legge tra le abnormi motivazioni di stare ad agire «nell’ottica di un doveroso soddisfacimento delle esigenze di tutela sociale (…) e con finalità dissuasive nei confronti della frequentazione delinquenziale». Subiamo questo durante una campagna elettorale malata, caratterizzata da sgomberi di spazi sociali e chiusura di posti chiave dell’offerta culturale romana: nella pressante richiesta di tutela della quiete pubblica cavalcata da una politica incapace di visione e progetto, in una città che si scopre ogni giorno più grigia, ingiusta e triste, qualcuno avrà promesso che saremmo stati chiusi anche noi, ricorrendo ad un atto sproporzionato ed autoritario pur di mantenere questa promessa. Ma qualcosa è andato storto, nel loro quadro c’era una crepa, ai loro occhi invisibile, ma molto chiara dal nostro punto di vista: praticare l’associazione come forma di scambio solidale e mutualistico, intessere reti internazionali basate sulla reciprocità, rifiutare ogni forma di compromesso mercantile, decidendo di agire sempre e solo da volontari, vedendo crescere di anno in anno la quantità e la qualità dei soci attivi, praticare una socialità orizzontale favorendo in ogni modo la partecipazione dei soci nelle scelte che coinvolgono il circolo, promuovere forme di controcultura e autoproduzioni, in poche parole essere il circolo Arci, può anche portare un buchetto di poco più di 120 mq a ricevere tra le altre migliaia anche la solidarietà di Bill Gould, bassista dei Faith No More che scrive chiedendo la nostra riapertura al questore di Roma, regia di Bunuel. Lanciata la campagna a sostegno del circolo, sempre con le nostre modalità ironiche ed irriverenti, quello che è avvenuto ha in qualche modo stupito anche noi e se volete farvi un’idea di ciò che sta avvenendo basta visitare i nostri canali web, ma ciò che più ci ha emozionato è stata la grande consapevolezza e maturità politica dimostrata da tutti, a ribadire ancora che la cultura è la migliore scuola di formazione di cittadinanza attiva. Sullo sfondo dell’importante attenzione mediatica ricevuta il dalVerme è diventato un altro simbolo del rifiuto di una Roma che sta rinunciando alla centralità delle attività culturali, abdicando al ruolo di importante capitale europea che le spetterebbe; ci siamo accorti che non parlavamo più della serranda abbassata del nostro piccolo circolo ma della legittimità e dello spazio di agibilità di tutti quei fermenti creativi che pervadono diffusamente la nostra città.
A Viterbo c’è Librimmaginari Giunta alla sesta edizione, la manifestazione Librimmaginari, progetto di Arci Viterbo a cura di Marcella Brancaforte e Marco Trulli, si apre con una tre giorni di mostre, incontri e conferenze. Al centro di questa edizione, in programma dal 2 al 28 maggio, c’è la mostra collettiva sul bosco Walden. La vibrazione selvatica, in cui il tema di questa edizione di Librimmaginari – il segno inquieto - viene indagata attraverso un’escursione in un ‘bosco’ di disegni. Il segno inquieto focalizza l’incertezza del segno nel momento in cui si sfalda e diventa altro: materia, movimento, spazio. Librimmaginari indaga le cancellature, gli strappi e i luoghi in cui il segno si nasconde per aprire nuovi territori dell’immaginazione. L’inquietudine rende il segno fragile o marcato, mutevole o svanito, lacerato, soggetto a trasformarsi in qualcos’altro, a cambiare piano e dimensione. La tre giorni si chiude con un incontro con Riccardo Falcinelli, uno dei maggiori esperti di visual design in Italia. www.arciviterbo.it/librimmaginari/
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Partizani È promossa dal circolo Arci Lavoro e Sport, presso il Cinema Nuovo Pendola di Siena, sabato 21 maggio alle ore 17, la proiezione del film-documentario Partizani. La Resistenza italiana in Montenegro di Eric Gobetti, alla presenza del regista. Musiche originali di Massimo Zamboni (ex CCCP/CSI). Ingresso gratuito.
Il contest per giovani creativi C’è tempo fino al 24 maggio per partecipare a YAC, contest di street art per giovani creativi ideato dal circolo Arci La Lo.Co. di Osnago (LC). Il contest si rivolge a tutti gli street artists, professionisti o emergenti, che abbiano un’età compresa tra i 16 e i 35 anni di età e una solida capacità tecnica. Permette agli artisti di promuovere capacità e di esprimere il proprio talento attraverso l’esibizione pubblica in spazi autorizzati. Il contest è organizzato in collaborazione con RFI (Rete Ferroviaria Italiana), Comune di Osnago (LC) e con la rassegna biennale d’arte La voce del corpo 2016. La società RFI e l’amministrazione comunale autorizzano l’utilizzo delle pareti del sottopasso pedonale della stazione ferroviaria di Osnago per la realizzazione delle opere e provvedono alla predisposizione degli spazi garantendo una corretta esecuzione delle stesse. Il 25 giugno saranno premiate le opere vincitrici, nel corso di un’esperienza formativa tra divertimento, arte estemporanea all’aperto e riflessione sul tema del contest. Info su bando e regolamento su http://yac-factory.org/
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azionisolidali le notizie di arcs
a cura di Francesco Verdolino
arcs prima in classifica per trasparenza La questione della trasparenza ed efficacia degli aiuti nella cooperazione allo sviluppo è da tempo argomento di dibattito e di discussione a livello internazionale. Nel contesto attuale in grande evoluzione, gli attori che operano in questo settore (ONG, associazioni, onlus) si trovano ad affrontare una crescente pressione per dimostrare la loro responsabilità, legittimità ed efficacia specialmente nei confronti dei donatori (privati e istituzionali). Open Cooperazione permette a tutte le organizzazioni di contribuire con i propri dati a comporre il quadro complessivo della cooperazione allo sviluppo, un settore spesso difficile da contabilizzare. Il Comitato di aiuto pubblico dell’OSCE stima che i fondi raccolti da ONG e altre organizzazioni private attraverso donazioni ammontino a quasi 30 miliardi di euro (dati 2011), il 24% dell’aiuto allo sviluppo. Il Centre for Global Prosperity stima che questa cifra arrivi a 50 miliardi se si contano anche le risorse mobilizzate da fondazioni e aziende. Open Cooperazione aggrega i dati inseriti dalle singole organizzazioni e rende disponibile una fotografia sempre aggiornata del settore. Una quantificazione dettagliata, credibile e indipendente di quanto la società civile e le ONG siano in grado di mobilitare attraverso i donatori pubblici e privati e canalizzare verso progetti di sviluppo e di solidarietà in Italia e all’estero. La fruibilità dei dati messi a disposizione da Open Cooperazione consente di elaborarli ulteriormente e di mettere a confronto le diverse realtà italiane che operano nella cooperazione allo sviluppo e nell’aiuto umanitario. Sulla base dei dati inseriti dalle organizzazioni, sono state estratte nove classifiche che consentono di conoscere meglio alcune specificità delle organizzazioni della società civile italiana impegnate nel settore. Tra queste ARCS si è posizionata prima nella classifica sul livello di trasparenza (Rank Open Cooperazione su dati 2014) su circa 80 organizzazioni coinvolte: un riconoscimento importante del percorso da tempo avviato dalla Ong di Arci a cominciare dall’impegno con l’Istituto Italiano della Donazione, la pubblicazione periodica di un bilancio sociale, la visibilità di tutti i documenti finanziari e amministrativi attraverso il sito dell’organizzazione.
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Appunti di antimafia di Andrea La Malfa referente nazionale Arci Memoria e Antifascismo e Davide Vecchiato coordinatore nazionale Arci Antimafia sociale e legalità democratica
La conoscenza dei fatti storici è per le giovani generazioni non solo un modo di confrontarsi con il passato, ma anche di acquisire delle chiavi di lettura per il presente e una base critica per la costruzione del proprio futuro. Su questa convinzione abbiamo basato il lavoro della funzione delegata sulla Memoria e sulla Resistenza. I viaggi di memoria dedicati alla comprensione dello sterminio nazista in Europa e alla memoria storica della Resistenza hanno permesso all’Arci di accumulare un’esperienza importante. Altra questione riguarda i rapporti interni alla nostra associazione: è necessario mettere insieme le conoscenze acquisite nelle diverse attività che proponiamo, anche tramite le similitudini dei progetti e le relative differenze. La pubblicazione di Appunti di Antimafia – Breve storia delle azioni di Cosa Nostra e di coloro che l’hanno contrastata nasce sulla base di questi due presupposti. Da una parte la consapevolezza che per far capire ai giovani cosa sia la mafia non si può non partire dalla conoscenza storica del fenomeno: diversamente si rischia una banalizzazione della mafia che si limita alla dicotomia ‘buoni’ e ‘cattivi’, tralasciando le radici sociali che garantiscono in consenso e il radicamento territoriale delle organizzazioni criminali. Dall’altra l’idea che sia possibile all’interno dell’Arci mettere in campo progetti trasversali rispetto agli schemi organizzativi e alle competenze maturate, in questo caso tra la funzione delegata sulla Memoria e sulla Resistenza e la Commissione Antimafia sociale e legalità democratica. Il manuale storico è basato sulla storia della mafia siciliana e del movimento antimafioso: dall’Unità d’Italia al fascismo, dalla strage di Portella della Ginestra al movimento di Comiso, fino all’escalation degli attentati degli anni ’90 e ai giorni nostri. Un lavoro pensato in particolar modo per le esperienze sui beni confiscati in Sicilia. La parte storica è integrata con proposte di attività e laboratori che verranno distribuite ai coordinatori dei campi. Appunti di Antimafia verrà presentato mercoledì 25 maggio, alle 14.30 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati. Una data evocativa, quella dei funerali delle vittime della strage di Capaci, uno dei momenti in cui la distanza tra il movimento antimafia e le istituzioni è stata massima. Con questo lavoro l’Arci
riprende il filo della memoria da trasmettere ai giovani: anche per questo abbiamo dedicato il manuale a Mario Nicosia, sopravvissuto a Portella della Ginestra, instancabile testimone, che ci ha lasciato pochi giorni fa. Il concetto di ‘antimafia’ è una parola che nasce ricalcandone un’altra, altrettanto forte, della nostra storia: ‘antifascismo’. E anche i ragazzi e le ragazze dell’Arci sono interessate al tema del contrasto alla criminalità, all’ingiustizia. Ringraziamo gli autori e tutti coloro che si sono adoperati per la realizzazione di questa libro, che ci consente di riappropriarci e mettere a sistema tutte le esperienze di lotta per i valori di giustizia e democrazia. Vorremmo dire ai giovani che leggeranno queste righe, magari durante l’estate o dopo aver partecipato a un campo della legalità, che il contrasto alle mafie non può essere solo teorico. È quindi giusto valorizzare tutte quelle persone che vogliono contribuire, con le proprie azioni, al cambiamento di questa nostra difficile e complessa società. Questo libro ha anche questa piccola ambizione. Buona lettura!
arcireport n. 17 | 19 maggio 2016 In redazione Andreina Albano Maria Ortensia Ferrara Direttore responsabile Emanuele Patti Direttore editoriale Francesca Chiavacci Progetto grafico Avenida Impaginazione e grafica Claudia Ranzani Impaginazione newsletter online Martina Castagnini Editore Associazione Arci Redazione | Roma, via dei Monti di Pietralata n.16 Registrazione | Tribunale di Roma n. 13/2005 del 24 gennaio 2005 Chiuso in redazione alle 19 Arcireport è rilasciato nei termini della licenza Creative Commons Attribuzione | Non commerciale | Condividi allo stesso modo 2.5 Italia
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