Arcireport numero 18_2013

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d e l l ’ A r c i anno XI - n. 18 7 maggio 2013

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Nuovo razzismo: quel buio in fondo a noi

Desdemona e le altre

H C'è un problema di razzismo in Italia, ne abbiamo avuta una tragica conferma negli episodi di questi giorni: dagli insulti a Cecile Kyenge, la prima ministra afroitaliana della Repubblica, alle dichiarazioni omofobe di un'altra esponente del governo, al razzismo di genere scatenato contro la presidente della Camera, alla preoccupante escalation della violenza sulle donne, praticamente una strage con tre uccisioni in pochi giorni e 25 dall'inizio dell'anno. Sarebbe un errore non vedere il legame che c'é fra gli episodi sempre più frequenti di femminicidio e il dilagare di una cultura sessista, omofoba e razzista. È un nuovo razzismo, che si insinua nelle maglie della società e contamina le stesse istituzioni. Un razzismo senza radici ideologiche, che nasce dalla reazione patologica di una società impaurita e incattivita che cerca risposte al suo bisogno di sicurezza nell’arroccamento identitario e nell’ostentazione di superiorità e di potenza machista. Non è solo il rifiuto dello straniero, ma l'imbarbarimento delle relazioni umane che diventa disprezzo per gay e lesbiche, rigetto di chi non si conforma ai modelli culturali imperanti, violenza sulle donne che non accettano di essere umiliate e sottomesse. C'è qualcosa di patologico nel fastidio per la diversità, nell'individualismo esasperato di una società incapace di riconoscersi fra diversi, portatori di autonoma identità e pienezza dei diritti. È lo smarrimento del senso della comunità e della convivenza civile. Un fenomeno che può svilupparsi come una pandemia quando il disagio delle condizioni materiali di vita si lega alla povertà culturale, alla latitanza di valori, al vuoto di relazioni positive; e quando una classe politica irresponsabile esalta la libertà degli individui separandola dall'idea delle responsabilità comuni. Non si può tollerare nessuna forma di acquiescenza o indifferenza verso il dilagare degli episodi di discriminazione e di violenza. É possibile affermare un nuovo senso comune, ma bisogna che la politica e le istituzioni diano per prime un segnale assumendo le proprie responsabilità. A partire dalla ratifica della convenzione europea di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne, o dal varo di leggi sul femminicidio e contro l'omofobia; oppure dalle misure più urgenti in materia di immigrazione come l'abolizione del reato di clandestinità, la cancellazione della vergogna dei Cie, l'introduzione di una nuova legge sulla cittadinanza. Paolo Beni

Roma - Murales con i nomi delle donne uccise nel 2013 l contatore non si arresta, gira in continuazione: giovedì 1° maggio viene uccisa Ilaria, il giovedì successivo è il turno di Alessandra. Non è il momento di disquisire sulle parole ‘femmicidio’ o ‘femminicidio’, anche se approfondire le ragioni di un fenomeno è essenziale, ora è tempo di agire. Il numero delle vittime negli ultimi anni è in crescente ascesa in un'Italia che evidentemente tarda ad accettare che la donna non sia quella variante o quella costola che nell'enciclica Casti connubii del 1930, Pio XI così ben descriveva: «Il compito nobilissimo di sposa, di madre e di compagna» deve accordarsi con l'ordine all'interno della famiglia, basato sulla «superiorità del marito sopra la moglie e i figli» nonché «sulla pronta soggezione e ubbidienza della moglie». La donna senziente, che proferisce parola, che esprime la sua opinione o, peggio, che si intestardisce, come nel caso della Presidente Boldrini e della Ministra Kienge, nel voler arginare la violenza dilagante, viene in questa società messa alla gogna, non solo

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da individui che mascherano la loro identità sui social network, ma anche da ‘esimi’ colleghi o operatori della comunicazione. E se barattassimo la restituzione dell'IMU, formidabile strumento con cui Berlusconi si sta facendo campagna elettorale, con altri più utili provvedimenti per la salvaguardia dell'incolumità delle donne (e per il lavoro)? Salveremmo, si consenta qui l'espressione, ‘capra e cavoli’: la vita di molte donne e la credibilità del Paese nei confronti di quel Consiglio d'Europa che ci ricorda che in Italia abbiamo nei centri antiviolenza undici volte meno posti letto rispetto allo standard stabilito dall'Unione Europea. Il Parlamento, senza molti sforzi, potrebbe inoltre ratificare la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica. Il contatore mentre continua a girare, misura, inesorabile, il tempo di reazione delle istituzioni. Michela Faccioli


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Il 18 maggio in piazza a Roma l'urgenza della mobilitazione sociale e del cambiamento di Stefano Maruca, responsabile Internazionali Fiom-Cgil ccingendomi a scrivere questo testo per spiegare le ragioni e promuovere la partecipazione alla manifestazione nazionale Fiom del 18 maggio a Roma ho pensato che avrei dovuto trovare le parole per comunicare il senso di urgenza e di necessità della ripresa di iniziativa e di mobilitazione sociale così come indica lo slogan che convoca la manifestazione ‘non possiamo più aspettare’. Nel riprendere le ragioni e gli obiettivi di questa mobilitazione, mi è sembrato però di riproporre argomenti e informazioni già note e ampiamente discusse sui media e fra la gente. Per un momento ho avuto il dubbio che l'ennesima denuncia delle ingiustizie sociali, delle drammatiche storie di sfruttamento, della insostenibilità umana ed ecologica di questo modello di sviluppo, potesse in qualche modo diluire l'urgenza per il cambiamento nella assuefazione al già visto e già detto decine e decine di volte. Quanti fra coloro che sono autenticamente indignati per le centinaia di lavoratrici e lavoratori tessili uccisi in Bagladesh dal

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crollo della fabbrica in cui lavoravano, si ricordano degli oltre 300 lavoratori uccisi solo sette mesi fa nel rogo di un'altra fabbrica in Pakistan? ‘Voi G8 noi 6 miliardi’ era lo slogan gridato a Genova nel 2001. Quello slogan indicava l'intollerabile squilibrio e illegittimità di un potere e di una ricchezza concentrati in una piccolissima parte della popolazione mondiale. Dodici anni dopo i numeri sono un po' più alti (G20 e 7 miliardi), ma il potere e la ricchezza rimangono concentrati nelle mani della stessa elite politico-finanziaria, e le disuguaglianze, particolarmente in Europa, sono ulteriormente cresciute. Negli anni della crisi economica più lunga e profonda della storia moderna, la drammaticità della situazione sociale nel nostro paese è palese, per il livello della disoccupazione e della precarietà, specialmente fra i giovani a cui viene negato il futuro, per l'attacco ai diritti sociali fondamentali quali lavoro, istruzione, salute. Una situazione di per sé sufficiente a spiegare e a motivare l'urgenza della mobilitazione e del cambiamento,

ma occorre guardare all'orizzonte europeo e internazionale se vogliamo trovare le soluzioni adeguate ad affrontare i problemi di fondo dell'attuale crisi, una crisi che, è bene ricordarlo, non è una calamità naturale ma ha precise ed individuabili responsabilità, e fra queste le politiche liberiste della Commissione e dei Governi europei. La manifestazione del 18 maggio si pone fra i suoi obiettivi quello di un cambiamento profondo nelle politiche europee di cosiddetta austerità, un cambiamento da realizzare con urgenza, prima che la crescita della povertà e delle disuguaglianze metta in crisi la stessa tenuta democratica dei paesi europei. La sopravvivenza dell'Europa come entità politica è affidata molto di più che all'euro alla sopravvivenza e alla generalizzazione del suo modello sociale, una miscela virtuosa di welfare universale, servizi pubblici di qualità e un sistema di diritti e tutele del lavoro. Il 18 maggio fra le ragioni urgenti per scendere in piazza subito e senza aspettare, c'è anche quella di ridare senso all'Europa come spazio di democrazia, libertà, diritti sociali e del lavoro.

Anche gli studenti e i giovani precari manifestano con la Fiom di Federico Del Giudice, portavoce nazionale della Rete della Conoscenza passato un po’ di tempo da quando gli studenti e gli operai si sono ritrovati in una stessa piazza. In verità è passato un po’ di tempo dall’ultima manifestazione nazionale convocata da un’organizzazione della sinistra sociale. Questa assenza è stata forse causata da una campagna elettorale iniziata molto prima del voto e i cui strascichi segnano ancora la cronaca politica dei nostri giorni. Forse l’assenza dei movimenti e delle organizzazioni sociali è dovuta al torpore che ha coinvolto tutti dopo l’esito nefasto del 15 ottobre 2011, forse per le numerose sconfitte subite, forse a causa di una politica spesso sorda alle rivendicazioni dei movimenti prodotti da lavoratori, studenti e cittadinanza attiva tutta. Oggi è giusto tornare a manifestare: le emergenze sociali non si contano più mentre arriva in parlamento un Def finto partorito dal Governo Monti e che l’attuale Governo Letta dovrà sicuramente rivedere. Se il diritto allo studio non sarà finanziato decentemente per

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contrastare il taglio del quasi 90% dei fondi avvenuto negli ultimi anni tantissimi studenti e studentesse dovranno abbandonare le scuole e le università. Già dall’inizio della crisi il numero di studenti universitari si è ridotto di quasi 50mila unità, mentre l’abbandono scolastico continua ad attestarsi poco sotto il 20%. Le misure emergenziali però non bastano, oggi c’è da mettere al centro del dibattito pubblico il futuro del paese. Nel Referendum studentesco che abbiamo promosso negli ultimi giorni, e a cui hanno partecipato decine di migliaia di studenti, oltre il 70% dei partecipanti ha affermato che la principale preoccupazione del proprio presente è la precarietà lavorativa che incontreranno finite le scuole o l’università. Questo dato parla di una generazione usata come cavia da laboratorio per testare le politiche di precarizzazione del lavoro, una generazione che sempre più va a costituire quello che una volta si chiamava ‘esercito operaio di riserva’, una generazione che è pie-

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namente consapevole della miseria culturale, sociale ed economica che avrà in eredità. Nell’Italia di oggi stanno passando due concetti: il primo è che l’unico conflitto esistente sia quello tra gente e casta e il secondo è che in un momento di crisi ci si debba accordare per superare gli interessi di parte. La crisi, invece, ci ha dimostrato come siano forti le differenze di interessi sociali e, conseguentemente, quanto siano diverse le ricette per uscire dall’attuale crisi che in Italia è economica, finanziaria, sociale, culturale e democratica allo stesso tempo. La Campagna Io Voglio Restare, a cui la Rete della Conoscenza aderisce, ha proposto, nella sua assemblea nazionale, di costruire uno spezzone della gioventù precaria per unire le lotte, le rivendicazioni ma soprattutto per superare la frantumazione che vive il tessuto sociale italiano oggi. Crediamo che sia necessario oggi ricucire, a partire dal 18 Maggio, un tessuto sociale sfilacciato e tumefatto, rimettendo al centro i problemi del paese e le possibili soluzione che siano il più possibile lungimiranti e basate su principi di solidarietà, uguaglianza, redistribuzione.


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Solidarietà contro oppressione ubblichiamo la lettera inviata il 30 aprile da Osman Isci, del Comitato Esecutivo della Rete Euromed per i diritti umani e dell’Associazione per i diritti umani. Cari compagni e care compagne, la mia casa è stata invasa dalle forze di polizia alle sei del mattino del 25 giugno 2012. Io sono stato arrestato, con altri 71 sindacalisti, e portato al dipartimento di polizia antiterrorista di Ankara. Mi hanno informato che ero in arresto perchè accusato di essere membro di una organizzazione terrorista chiamata Unione delle Comunità Kurde - una organizzazione che le autorità turche considerano essere il braccio urbano del PKK. Non hanno trovato documenti illegali né a casa né nel computer, poiché io non ne posseggo. Non avevano nessuna prova. Sono stato interrogato dal pubblico ministero che ha richiesto la mia detenzione, confermata dal giudice il 28 giugno. Sono stato trattenuto per 10 mesi in una prigione di sicurezza e rilasciato su cauzione il 10 aprile. Tutto questo, con il solo obiettivo di intimidire me, la mia famiglia, la mia organizzazione che è l’Associazione dei Diritti Umani e la Rete Euromed per i Diritti Umani. L'altro obiettivo era colpire i diritti

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umani, i principi e i valori per i quali i popoli si sono battuti per epoche intere. Ci sono due parole chiave che possono descrivere le ragioni di questa azione: arbitrio e repressione. È stata arbitraria perché basata non su prove ma su supposizioni e si è servita di una forte campagna stampa. È stata repressiva perché finalizzata a zittire i difensori dei diritti umani, i sindacalisti che sono dalla parte degli oppressi in Turchia. Il Dipartimento di Polizia Antiterrorista, l'Ufficio del Pubblico Ministero e la Corte hanno pensato che sarebbero riusciti, con questa azione, a ridurre al silenzio molti oppositori. E invece hanno dimenticato una loro importante caratteristica, che è la solidarietà. Ci sono molti esempi degli aspetti arbitrari e oppressivi della mia ‘esperienza’ nei dieci mesi di detenzione ma niente può descrivere il significato della solidarietà che la mia famiglia, gli amici, i colleghi e i compagni mi hanno dimostrato. Il primo comunicato stampa è stato emesso due ore dopo il mio fermo. Ogni settimana ho ricevuto lettere o libri dalla Rete Euromed o da altri compagni. I miei legali e la mia famiglia mi hanno tenuto informato di tutte le vostre preziose iniziative per protestare contro la mia detenzione e per soste-

nermi. Per non parlare del valore della missione internazionale in Turchia della Rete Euromed e della visita in prigione di una sua delegazione. Le autorità hanno violato il mio diritto alla libertà di pensiero, di riunione e di associazione. Voi tutti mi avete aiutato e avete sconfitto i progetti delle autorità attraverso la vostra mobilitazione. Alla fine, hanno perso loro, ancora una volta. Volevano farmi tacere. Voi siete diventati la mia voce e avete praticato il mio diritto alla libertà di espressione. Volevamo paralizzarmi e il vostro lavoro mi ha ridato vita. Insomma, le autorità avevano fatto male i loro calcoli. Hanno esercitato la loro oppressione su di me, ma la vostra solidarietà mi ha reso più forte e mi ha permesso di mantenere alto lo spirito in prigione. Ho capito che nessuno può sconfiggere i difensori dei diritti umani, i sindacalisti o gli oppositori fino a che essi avranno compagni. Ad essere sincero, non saremmo sopravvissuti alla prigione senza la vostra solidarietà. E poiché non sono né il primo né il solo difensore dei diritti umani che ha sperimentato la detenzione e dato che ci sono ancora tanti difensori di diritti umani in prigione, dobbiamo ancora lavorare sodo. Buon Primo Maggio! In solidarietà

Stralci del rapporto dell'assemblea di convergenza Alternativa Mediterranea tenuta al Fsm di Tunisi l Mediterraneo è una regione con un'identità propria, rappresentata dal mosaico di culture e di popoli legati tra loro dalla storia. Oggi la regione mediterranea è un laboratorio per la democrazia: i paesi della riva settentrionale subiscono limitazioni alla sovranità nazionale, mentre i paesi della riva meridionale vivono una situazione di pre-democrazia, a seguito del processo incompleto della primavera araba. L'esperienza dell'Europa dell'Est e dei Balcani mostra che, sotto la governance neoliberista, il cammino più comune consiste nella trasformazione dei regimi autoritari in oligarchie post-democratiche. Sia la crisi del modello di sviluppo neoliberista sia le rivoluzioni della dignità nel Maghreb-Mashrek ci indicano la necessità di un cambiamento. Niente sarà più come prima: ci troviamo di fronte all’opportunità storica di rifondare l'identità mediterranea dei popoli, a partire dall'integrazione, lo scambio e la contaminazione, garantendo il pieno riconoscimento della cittadinanza e dell'uguaglianza, i diritti umani politici e sociali, senza barriere, senza discriminazioni etniche, religiose, di nazionalità o

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di genere. Le rivoluzioni del MaghrebMashrek ci hanno mostrato l'impostura ideologica della fine della storia, nonché del c.d. scontro di civiltà evocato dal neoliberismo. Le differenze culturali sono una ricchezza per tutti e ci uniscono nella stessa lotta per un'identità mediterranea solidale. Solo le differenze di accesso ai diritti separano i popoli. Vogliamo costruire una comunità dei popoli del Mediterraneo, cominciando dall'alleanza nella lotta per la dignità. Solo così saremo in grado di opporci al declino dei diritti civili e sociali. Il modello di sviluppo economico neoliberista non è praticabile. Rifiutiamo la politica di vicinato dell'Unione Europea e i Trattati di libero scambio, fondati sull’accaparramento delle risorse naturali ed economiche che avvantaggiano solo un'élite, alimentano traffici di ogni genere, la corruzione e i circuiti mafiosi, facilitano la finanziarizzazione incontrollata e la fuga di capitali, mentre ostacolano il movimento di persone e lavoratori. Ci impegniamo a promuovere un nuovo sviluppo fondato sulla giustizia sociale, l'accesso ai diritti e al lavoro dignitoso, la promozione dell'uguaglianza di genere, la libertà di circolazione, un'economia solidale, il rispetto

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dei beni comuni e la gestione sostenibile delle risorse ambientali, la trasparenza e la partecipazione nei processi decisionali. Su queste basi, lavoriamo per la ratifica ed applicazione delle convenzioni ONU per la promozione dei diritti delle donne, dei migranti, dei lavoratori. Per una visione strategica della cooperazione allo sviluppo, soprattutto regionale, che affronti le cause delle migrazioni e sia in grado di promuovere la giustizia sociale, opportunità di lavoro, la gestione partecipativa dei beni comuni e delle risorse naturali. Per l’istituzione di osservatori tematici sul rispetto dei diritti umani nello spazio comune mediterraneo e sulla coerenza delle politiche estere di tutti i paesi, soprattutto europei, di fronte agli obiettivi dello sviluppo sostenibile, favorendo la trasparenza e la circolazione di informazioni. Per il rafforzamento della nostra capacità di incidenza politica a tutti i livelli. Con questi obiettivi, ci impegniamo ad approfondire i nostri rapporti, costruendo piattaforme trasversali e tematiche della società civile del Mediterraneo, in grado di realizzare campagne comuni in favore dei diritti delle donne, dei migranti e dei lavoratori.


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La Corte di Cassazione decreta la fine dell'emergenza nomadi a Corte Suprema di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato il 15 febbraio 2012 dal Governo Italiano, con il quale si richiedeva di cassare la sentenza del Consiglio di Stato che nel novembre 2011 aveva dichiarato l’illegittimità dell’ ‘emergenza nomadi’ sul territorio italiano. La sentenza risponde alla richiesta avanzata dall’allora presidente del consiglio Mario Monti di rivedere quanto stabilito da Palazzo Spada che aveva messo in discussione il Piano Nomadi dopo un primo pronunciamento del Tar del Lazio che ne dichiarava l’illegittimità. La vicenda aveva inizio il 21 maggio 2008, quando l’allora presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, con Decreto, su proposta del ministro dell’In-

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FIRENZE Durante il Festival d'Europa sarà possibile visionare la mostra fotografica L’imbroglio etnico: una riflessione con foto e parole sulla guerra in Bosnia venti anni dopo di Mario Boccia

terno dell’epoca Roberto Maroni, dichiarava lo «stato di emergenza in relazione agli insediamenti di comunità nomadi», nominando i prefetti di Roma, Napoli, Milano commissari delegati «per la realizzazione di tutti gli interventi necessari al superamento dello stato di emergenza» nelle regioni di Lazio, Campania, e Lombardia. Lo stato di emergenza, di durata annuale, sarebbe dovuto terminare il 31 maggio 2009 ma, contrariamente a quanto previsto, con un nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri veniva prorogato al 31 dicembre 2010, estendendolo a sua volta alle regioni del Piemonte e del Veneto. Trascorsi più di due anni dalla sua dichiarazione, un ulteriore Decreto prorogava la durata al 31 dicembre 2011 nelle cinque regioni interessate. In seguito a un ricorso presentato da European Roma Rights Centre e da una famiglia rom, il Consiglio di Stato il 16 novembre 2011 con sentenza n. 6050 statuiva «l’illegittimità del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 21 maggio 2008». Contro tale sentenza il 15 febbraio 2012 il Governo Italiano presentava ricorso presso la Corte Suprema di

Cassazione. Il 2 maggio la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, chiudendo ogni possibilità di ulteriori appelli. La chiusura della stagione emergenziale, sancita definitivamente dalla Suprema Corte, chiude una delle pagine più buie per i diritti umani delle comunità rom e sinte in Italia. Il periodo dell’emergenza aveva scandito la nascita di diversi Piani Nomadi, attraverso i quali, in alcune città italiane, politiche discriminatorie e segregative avevano causato sistematiche violazione dei diritti delle comunità rom e sinte. Dietro la giustificazione di un presunto ‘stato di emergenza’, le autorità delle città interessate, in deroga alle normative vigenti, hanno promosso politiche segnate da schedature etniche (con tanto di raccolta di impronte digitali, anche a minori), costruzione di mega campi monoetnici e azioni di sgombero forzato. La storica sentenza di oggi conferma che è giunta l’ora di voltare pagina, per fare uscire dall’alveo dell’emergenza le politiche indirizzate alle comunità rom e sinte, da 5 anni ricondotte esclusivamente a problema di ordine pubblico in base a un’inaccettabile ottica securitaria.

La campagna LasciateCIEntrare

L’Italia sono anch’io Operatore per incontra la Boldrini Numero Verde

A pochi giorni dalla divulgazione della relazione sui CIE realizzata da un gruppo di lavoro del Ministero dell’Interno coordinato dal Sottosegretario Ruperto, le associazioni aderenti alla campagna LasciateCIEntrare hanno tenuto una conferenza stampa per presentare le criticità emerse sul sistema della detenzione amministrativa e avanzare la proposta di una commissione mista per superare il sistema dei CIE e riformare la legislazione in materia di immigrazione e asilo. A pochi giorni dalla nascita dell’esecutivo Letta, la campagna LasciateCIEntrare entra nel merito della relazione per chiedere che le istituzioni non tengano conto del Documento Programmatico sui CIE, che manifesta la totale ignoranza delle effettive problematiche relative alla detenzione amministrativa. La campagna ha inoltre espresso forte preoccupazione per quello che sta avvenendo nel CIE di Ponte Galeria, dove i detenuti hanno, dal 1° maggio, iniziato uno sciopero della fame per denunciare le condizioni degradanti in cui vengono trattenuti in virtù di un sistema che va profondamente modificato. Info: www.lasciatecientrare.it

La Campagna L’Italia sono anch’io ha incontrato la Presidente della Camera Laura Boldrini, per chiedere tempi certi rispetto alla calendarizzazione delle due proposte di legge di iniziativa popolare sottoscritte da oltre 230mila cittadini. Le leggi riguardano una la riforma dell’attuale normativa sulla cittadinanza con l’introduzione dello ius soli e una semplificazione delle procedure per chi risiede ma non è nato in Italia, l’altra il riconoscimento del diritto di voto alle elezioni amministrative per le persone di origine straniera residenti nelle località dove si vota. La Presidente Boldrini si è impegnata ad operare affinchè si arrivi ad una riforma del Regolamento della Camera che stabilisca un lasso di tempo massimo entro cui le leggi di iniziativa popolare debbano essere discusse, per garantire efficacia a uno dei pochi strumenti di democrazia diretta di cui i cittadini dispongono. Si è impegnata altresì a sollecitare le competenti commissioni a fissare la discussione sulle varie proposte di legge già depositate sull’argomento anche da diversi parlamentari onde si arrivi al più presto a una definizione più avanzata della materia.

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L’Arci ricerca a Roma un operatore o un’operatrice a tempo determinato per sostituzione maternità. L’operatore dovrà rispondere alle telefonate e assicurare assistenza e consulenza socio-legale in materia di diritto d’asilo in Italia, aggiornare la banca dati del Numero Verde, collaborare alla promozione di una cultura dell’asilo in Italia e in Europa. Sono richiesti ottima conoscenza della normativa in materia di immigrati e rifugiati, del sistema di accoglienza per rifugiati in Italia, di almeno un’altra lingua oltre l’italiano (titolo preferenziale la conoscenza della lingua araba) e capacità di lavorare in team. I candidati interessati possono inviare il curriculum vitae, accompagnato da una lettera di motivazione e autorizzazione al trattamento dei dati personali, a itri@arci.it, citando il riferimento ‘Sostituzione maternità’, entro e non oltre il 20 maggio. Qualora non si fosse contattati nell'arco delle due settimane successive alla data indicata per il termine del bando, si prega di considerare ciò quale riscontro non positivo alla candidatura stessa. Info: www.arci.it/immigrazione


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Open Access Now: una campagna per i diritti dei migranti nei centri di detenzione e alle frontiere

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I campi di detenzione sono così aumentati in Europa ed alle sue frontiere, da 324 nel 2000 a 473 nel 2012 e, con la direttiva Rimpatri, la durata massima del trattenimento è stato portato sino a 18 mesi. La campagna Open Access ha quindi come obiettivi: ‘aprire le porte’ dei Cie, dei posti informali di detenzione, per un accesso incondizionato delle organizzazioni della società civile e dei giornalisti al fine di rafforzare la vigilanza sul rispetto dei diritti umani e sulla trasparenza del funzionamento e gestione di questi luoghi; coinvolgere parlamentari europei e responsabili politici nazionali per promuovere evoluzioni legislative nazionali ed europee maggiormente rispettose dei diritti umani dei migranti in Europa e alle sue frontiere. L’Arci partecipa ed organizza in Italia sin dal 2011, le iniziative connesse alla campagna. Negli anni precedenti sono stati monitorati i centri di detenzione presenti in molte città italiane tra cui il Corelli (Milano), Ponte Galeria (Roma), Pian del Duce (Lamezia Terme), Mineo (Catania), Milo (Trapani) e, coinvolgendo nei giorni delle visite ispettive la società civile dei territori interessati ed i media, si è riusciti a denunciare con forza le

violazioni dei diritti riscontrate. Quest’anno si è deciso di chiedere al Ministero dell’Interno l’accesso a dei luoghi di detenzione poco conosciuti, quasi ‘invisibili’: le zone di trattenimento alle frontiere aeroportuali. Esistono, infatti, delle ‘stanze’ dove i migranti, potenziali richiedenti asilo, sono trattenuti prima di essere rimpatriati o espulsi e ciò avviene senza che il respinto o l’espulso abbia potuto accedere ad alcun strumento giuridico di difesa. La richiesta di accesso verrà inoltrata per le frontiere aeroportuali di Milano, Roma, Bari, Catania e Palermo, aeroporti da dove vengono respinti o espulsi collettivamente centinaia di migranti. Info: carmencordaro@tiscali.it

ROMA Il 10 maggio alle 11 presso il Centro Congressi della Sapienza sarà presentato il VI Rapporto dell’European Migration Network Italia dedicato al tema Gli studenti internazionali in Italia: indagine empirica

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l 24 aprile 2013 al Parlamento Europeo a Bruxelles, con l’attiva partecipazione delle deputate europee Hélèn Flautre (Verts-Ale) e Marie-Christine Vergiat (Gue NLG), è stata lanciata la Campagna trasnazionale Open Access Now promossa dalla reti associative Migreurop e Alternatives Européeennes. La Campagna Open Access Now, già al suo terzo anno di vita, punta ad un coinvolgimento maggiore dei Parlamentari europei nelle visite che verranno effettuate nei diversi luoghi di detenzione degli stranieri irregolari al fine di monitorarne le condizioni di vita ed il rispetto dei diritti umani. Il Parlamento Europeo, infatti, ha sino ad oggi ratificato una politica di gestione dell’immigrazione irregolare che utilizza, come strumento privilegiato, la creazione dei campi e/o di luoghi informali di detenzione amministrativa sia in Europa che nei paesi del sud del mondo. Questi luoghi, sottratti al controllo della società civile ed a quella dei media, sono molto spesso diventati delle ‘terre di nessuno’ dove vengono perpetrati abusi, violenze e i trattenuti, donne e bambini/e sono sottoposti a trattamenti inumani e degradanti.

I/le migranti, cittadini del XXI secolo: resistere, osare, proporre Stralci del documento prodotto dall’Assemblea dei/le migranti al Fsm di Tunisi olti Stati stanno oggi conducendo una vera e propria guerra contro le persone migranti. Questo scontro è già costato la vita a milioni di persone, che vivono drammi umani, sia alle frontiere che nelle società di accoglienza o di transito. I ‘massacri’ sono in larga parte attribuibili alle strategie adottate dagli Stati contro i fenomeni migratori, la cui ampiezza e intensità sono aumentate negli ultimi decenni con il processo di globalizzazione. La sorte riservata ai migranti dalle politiche d’immigrazione è sinonimo di esclusione, di morte, di detenzione e di negazione dei diritti umani fondamentali. La crisi del sistema neoliberale accresce la condizione di precarietà dei/delle migranti. Le disuguaglianze Nord-Sud aumentano, così come quelle tra ricchi e poveri all’interno dei singoli paesi. Migliaia di persone si mobilitano per affermare valori quali la dignità, la giustizia sociale e ambientale, la libertà di spostarsi e di soggiornare. Nuove esperienze, organizzazioni e reti di

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resistenza emergono e lottano quotidianamente per nuovi rapporti sociali a livello locale e regionale. Ma la gravità della situazione esige più comunicazioni, scambi e unità, tanto sul piano delle rivendicazioni, che delle forme di azione. Come è stato detto nell’Assemblea dei/delle migranti, la crisi migratoria ci impone innanzitutto di resistere per trasformare un ordine che giudichiamo indegno e intollerabile. Questa crisi esige anche di trasformare noi stessi, di prendere coscienza di noi in quanto migranti e cittadini, pienamente portatori di diritti, di valori e di nuove identità, per impegnarci nell’avventura incerta del XXI secolo al fianco degli altri attori che costruiscono nuove risposte alle crisi etiche, culturali, sociali e politiche del nostro tempo. È per questo che si è ormai reso così necessario per i/le migranti unirsi, proporre, osare e prendere iniziativa. Le questioni migratorie hanno preso uno spazio crescente nelle attività dei forum sociali locali, regionali o internazionali. Il Forum Sociale Mondiale di Tunisi è stato

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un momento forte per affrontare questi temi. Hanno partecipato centinaia di reti e associazioni che operano nell’universo della mobilità umana e della solidarietà ai/alle migranti. Lo spazio creato dai forum sociali è una cornice propizia per affrontare le questioni migratorie in modo trasversale, in collegamento con altre esperienze e tematiche. Questo approccio trasversale favorisce dinamiche mondiali che possano rendere visibile, articolare e modificare il rapporto di forza in favore della legittimità della mobilità umana e delle persone migranti. In questo contesto, l’organizzazione di una ‘Assemblea Mondiale dei Migranti, delle associazioni di origine immigrata e delle associazioni di solidarietà’ in occasione del Forum Sociale Mondiale di Tunisi ha costituito una nuova tappa d’articolazione e convergenza. L’appello per l’organizzazione di quest’Assemblea è stato inizialmente lanciato da un piccolo gruppo e vi hanno poi aderito più di cento organizzazioni.


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I diari delle tappe della Carovana in Liguria a cura del carovaniere Piero Ferrante

Genova, 29 aprile

Sanremo, 30 aprile

Nella città dei cantautori e della Lanterna, dove l’illegalità controlla i quartieri e la prostituzione è qualcosa di più che una semplice rima di Fabrizio De André. A Genova, a Palazzo Tursi, Carovana arriva in un giorno in cui il cielo regala tepore e un vento di mare che odora di primavera. Tappa quasi per intero dedicata alla ‘legalità economica’: corruzione, usura, racket, prostituzione. Si presenta la campagna Riparte il futuro. La raccolta firme contro la corruzione e a favore del’approvazione di una nuova e più rigorosa legge ha superato la boa delle 200mila adesioni. A questi numeri vanno aggiunti i quasi 300 parlamentari che indossano il braccialetto bianco dei 100 giorni. Quello dato ai candidati che hanno detto aderito alla proposta di Libera e del Gruppo Abele. Tra loro anche Enrico Letta e tre ministri del suo nuovo governo. Poi sono i commercianti del centro storico, sollecitati dalla presentazione del report Sos Impresa, a spiegare tutte le difficoltà del vivere quotidiano in un Nord spesso duro come una scatola di ferro arrugginito. Parlano di vie storiche ingrigite dalla prostituzione, dal racket che imbriglia la libertà economica in una gabbia di illegalità, di sistemi criminali che controllano palmo a palmo le strade e le attività che vi hanno sede. A chiusura di giornata, proiezione al circolo Arci Zenzero del docufilm Non mi avete convinto, sulla storia di Pietro Ingrao e delle sue battaglie. Un riassunto di un pezzo importante d’Italia, alla presenza del sindaco Doria e di Giuliano Giuliani, papà di Carlo.

Annullata la tappa di Savona, andiamo a Sanremo, per una manifestazione pubblica organizzata dalla Cgil nella splendida cornice della Federazione operaia. Un luogo che evoca altri tempi, messo in piedi sul finire dell’Ottocento come sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso, e che ricorda battaglie di solidarietà e di giustizia. Battaglie per la dignità e il cambiamento. Battaglie di progresso e sviluppo. Da allora ad oggi sono cambiate - e di tanto - le condizioni dell’Italia. La monarchia è ingloriosamente caduta, due guerre hanno squarciato il ventre del paese e due Repubbliche si sono avvicendate, fra lampi di democrazia e partecipazione e nebbie di crisi, movimenti di riscatto e rivendicazione sono nati e defunti. A Sanremo, il tentativo fatto dalla Cgil, dall’Arci, da Libera, dall’Anm, con una giornata di riflessione intitolata Legalità motore di sviluppo e aperta a 200 studenti, è di provare a riflettere su una forma di ricostruzione che parta dalla legalità, quale garanzia normata di eguaglianza, quale momento di ripartenza democratica. Ed allora il riscatto sociale parte dalla creazione di lotte futuribili. Una di queste si chiama ‘beni confiscati’. Tanti, troppi quelli ancora da riconvertire. Tanti, troppi, quelli ancora imbrigliati dalla burocrazia. Come tanti, troppi, ancora i lavoratori che, nelle aziende sequestrate, non sono certi della propria sorte, affidata ad un vento politico che non si sa bene dove e come spirerà. Nel pomeriggio, uno dei furgoni si sposta a Torino. Dove, dal 6 maggio, partirà l’itinerario piemontese.

Il brano musicale ‘Caminante’

Il viaggio in Lombardia

Caminante è un brano composto dal gruppo musicale 7grani per UniAmiamo l’Italia in Vespa e libertà, perché «ogni viaggio per poter funzionare ha bisogno di una canzone che lo segua e lo anticipi». Il progetto del gruppo UniAmiamo l’Italia in Vespa e libertà nasce dall’idea di 4 quarantenni, in viaggio contro tutte le mafie, per la democrazia e la libertà, lungo un percorso che da Milano a Palermo fa tappa in alcune città simboliche per veicolare l’impegno contro le mafie e affermare la cultura della legalità e dell’impegno civile. La canzone Caminante servirà non solo per diffondere energia, idee e speranze, ma, acquistandola su Itunes, si potrà sostenere la Leva civile per i diritti e la libertà, progetto promosso dal Coordinamento Comasco per la Pace. Il video è stato presentato ufficialmente nella conferenza stampa convocata presso la Sala Stemmi del Comune di Como di fronte al Sindaco Mario Lucini e presso il comune di Milano alla presenza di Basilio Rizzo Presidente del Consiglio comunale di Milano, Nando dalla Chiesa Presidente onorario di Libera e Presidente del Comitato Antimafia di Milano, David Gentili Presidente Commissione Antimafia del Comune di Milano, Giuseppe Teri Libera Formazione e Coordinamento delle Scuole, Rosa Tallarita Coordinamento dei familiari delle vittime della Lombardia, Alberto Zappa UniAmiamo l’Italia in Vespa e libertà. Questa canzone di forte impatto musicale e poetico è stata assunta come colonna sonora anche dalla Carovana Internazionale Antimafie. Info: www.7grani.it

La Carovana Antimafie si è spostata verso nord: dopo la Liguria, fa tappa in Piemonte e Valle d’Aosta fino al 9 maggio, per poi spostarsi in Lombardia dal 10 al 16. Il 10 maggio sarà a Milano, per un ‘panino della solidarietà’ con gli studenti, accompagnato dalla testimonianza di Loreno Tetti, testimone di giustizia nel processo contro il clan Flachi. A seguire, un incontro con l’amministrazione comunale sul gioco d’azzardo e la consegna degli attestati ai bar ‘No slot’ (che hanno scelto di non avere slot machine nei propri locali). L’11 maggio la Carovana si sposta a Pandino e Cremona, il 12 a Sondrio, il 13 a Viadana e Mantova, dove si terranno un incontro con gli studenti e uno aperto alla cittadinanza su Le mafie nei territori del Nord. Chi sta intervenendo, con quali strategie? Il 14 maggio tappe a Busto Arsizio e Brescia, dove andrà in scena lo spettacolo Donne ribelli tratto dal libro Le ribelli di Nando Dalla Chiesa. Il 15 maggio Pavia ospiterà il dibattito pubblico Processo infinito e Pavia. La ‘ndrangheta nella città, con gli interventi di Mario Portanova, giornalista de Il fatto quotidiano, e Giulio Cavalli, attore e attivista antimafia. Il 16 maggio si conclude con tappe in tre città: a Como con l’iniziativa Mafie al nord, lo spettacolo teatrale Io sento, io vedo...e parlo, il convegno I danni sociali e le infiltrazioni mafiose nel gioco d’azzardo; a Lecco con l’incontro con Rita Borsellino, Calogero Parisi della cooperativa Lavoro e non solo, Virginio Brivio sindaco di Lecco; a Monza con l’incontro su Ludopatie: come indagare per conoscerle, come organizzarsi per contrastare il Gap. Info: www.carovanaantimafie.eu

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I cento passi dei Sindaci paura di sfidare le mafie», ha affermato il vicepresidente di Avviso Pubblico. «In un momento così difficile per le istituzioni, questa iniziativa ci presenta la buona politica che rischia in prima persona. In Italia registriamo un’intimidazione mafiosa contro un amministratore ogni 36 ore. Una realtà che anche quest’anno vogliamo documentare pubblicando il dossier Amministratori sotto tiro. Siamo convinti che accendere un faro su persone che, in genere, non finiscono sui giornali nazionali sia un modo per tutelare questa buona politica». «La lotta dell’antimafia è la lotta di ogni giorno e questa manifestazione è un’occasione importante per ricordare che la libertà non si conquista mai per sempre», ha affermato infine Claudio La Camera, direttore dell’Osservatorio sulla ndrangheta. «Casa Memoria ha assunto un nuovo valore grazie al riconoscimento ottenuto come bene culturale, testimonianza della storia collettiva e simbolo della lotta contro la mafia. Il partenariato con l’Osservatorio sulla ndrangheta ha dato la possibilità di far nascere un centro di studio e documentazione sulle mafie che vuole essere uno sguardo critico verso un piano criminale che lega sempre di più le mafie ai centri di potere economici, politici e culturali».

a memoria di Peppino Impastato, ma anche la buona politica realizzata dai tanti amministratori locali che si battono contro le mafie, subendo minacce e intimidazioni. Ha questo duplice significato l’iniziativa I cento passi dei Sindaci, organizzata a Cinisi l’8 e 9 maggio prossimi da Avviso Pubblico e Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato. L’8 maggio sono previsti la presentazione del rapporto Amministratori sotto tiro, curato da Avviso Pubblico, che illustra i casi di intimidazione ad amministratori locali avvenuti nel 2012, e una veglia di preghiera per la legalità e la giustizia col vescovo di Trapani. Il 9 maggio, invece, sarà inaugurata la Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, ristrutturata dopo il riconoscimento di ‘Bene sotto tutela culturale’. Nell’occasione saranno installate altre ‘pietre d’inciampo’ dedicate a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Boris Giuliano, Carlo Alberto dalla Chiesa, alla presenza dei familiari. Subito dopo si terrà il corteo dei ragazzi delle scuole di Cinisi che si uniranno agli amministratori e alle associazioni per percorrere i ‘cento passi’ che separano Casa Memoria dalla ex casa del boss Gaetano Badalamenti, mandante dell’omicidio. Successivamente, ci si ritroverà a Contrada Feudo presso il casola-

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re dove venne assassinato Impastato. Il corteo ‘storico’ che da tanti anni parte da Radio Aut, a Terrasini, per arrivare a Casa Memoria avrà luogo il pomeriggio. Si chiude con una serata in cui verranno premiati Moffo Schimmenti, cantastorie madonita dal forte impegno civile, e i Têtes de Bois. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con Acli, Agesci, Arci, Cgil, Cnca, Emergency, Legambiente, Libera, Uisp. «La nostra manifestazione - ha spiegato Giovanni Impastato, presidente di Casa Memoria Impastato - è importante perché aiuta a mantenere vivo il ricordo di Peppino e, con lui, di un pezzo di storia del paese, segnata profondamente dalla presenza delle mafie. Anche per questo ci stiamo battendo perché non vada definitivamente in rovina il casolare dove venne ucciso mio fratello: la memoria aiuta a formare gli anticorpi per i problemi che dobbiamo affrontare oggi. Stiamo raccogliendo le firme per una petizione popolare che chiede alla Regione Siciliana di espropriare la struttura, premessa per poterne assicurare una cura adeguata. Gli amministratori che verranno a Cinisi ci sosterranno in questa iniziativa». «È il secondo anno che realizziamo questa manifestazione in ricordo di Peppino coinvolgendo gli amministratori che non hanno

I Campi del sole

Modalità per partecipare ai campi

Sono promossi da Arci Reggio Calabria, in collaborazione con Libera territoriale, i Campi del sole che si svolgeranno in località Pentedattilo, a Melito Porto Salvo (RC) in due date: dal 28 luglio al 3 agosto e dal 4 al 10 agosto. Obiettivo principale dell’esperienza è diffondere una cultura fondata sulla legalità e sul senso civico, ragionare sul proprio essere cittadini che aspirano ad abitare uno spazio di cittadinanza sostenibile e responsabile dove l’economia, lo sviluppo, il lavoro diventino, da drammi quotidiani, leve per scardinare l’esistente. Per i giovani volontari sarà un’occasione privilegiata per interagire criticamente con i luoghi attraversati, rielaborandone gli stimoli e i messaggi e accostandosi con rispetto e attenzione ai territori da esplorare, con lo spirito di chi sappia cogliere, leggere e scegliere il bello, dei luoghi, delle persone, della persona. Un’esperienza all’insegna della dimensione del cambiamento, della realizzazione di ciò che ancora non è ma che si aspira a far diventare regola e fondamento di una società realmente a misura d’uomo. Info: campidellalegalita@arci.it

I campi antimafia organizzati da Arci, Cgil e Spi, con altre organizzazioni, compaiono in un’apposita pagina sul sito Arci www.arci.it , dalla quale possono essere scaricati i moduli di iscrizione. ISCRIZIONI

Possono iscriversi persone dai 16 anni in su inviando il modulo d'iscrizione a: campidellalegalita@arci.it Se il campo scelto ha ancora posti a disposizione viene chiesto (attraverso una mail) all'aspirante campista di fare un colloquio presso l'Arci più vicina: il/la campista verrà contattato/a appositamente. Se il colloquio avrà esito positivo, viene perfezionata l'iscrizione con il pagamento della quota (saranno inviati ad ogni campista modalità e tempi). Prima di partire, i campisti dovranno partecipare ad un incontro regionale di formazione, dove vengono dettagliate le condizioni e le regole da rispettare nei diversi campi e si incontrano i coordinatori Arci e i volontari Spi/Cgil.

golo che partecipa entra a far parte di un gruppo. Dunque per la durata del campo si costruisce una piccola comunità con le sue regole e le sue opportunità. Gli spazi di soggiorno sono spesso spartani e dunque è necessario spirito di adattamento. Generalmente, oltre ad affrontare le attività legate alla vita quotidiana di comunità (es. turni di pulizia), si alternano un’attività ‘del fare concreto’ (lavoro agricolo) al lavoro di animazione e promozione in contesti difficili: beni confiscati, campi, case, appartamenti. IL PROTOTIPO DEL CAMPO

Dopo l’arrivo dei campisti e la sistemazione, dal secondo al penultimo giorno si alternano al mattino presto lavoro sui campi o in altri beni confiscati e al pomeriggio formazione/incontri I COORDINATORI

Sono volontari Arci che assumono il coordinamento del gruppo prima dell'inizio del campo e per tutta la durata del campo stesso.

IL CAMPO

I VOLONTARI SPI/CGIL

I campi sono esperienze di volontariato che hanno come tema l'antimafia sociale, non sono vacanze ‘alternative’. Nei campi il sin-

si prendono cura dei giovani occupandosi della preparazione dei pasti e seguono la parte formativa pomeridiana.

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Investire in cultura, conoscenza e creatività n nuovo governo, un nuovo ministro dei beni e delle attività culturali, una nuova politica per la cultura. O meglio, una politica, finalmente. Questo ci aspettiamo nelle prossime settimane da chi dovrebbe dare slancio al settore considerato il quarto pilastro di un nuovo modello di sviluppo. Le dichiarazione del capo del governo sulle sue dimissioni in caso di nuovi tagli a cultura e scuola diminuiscono l’ansia ma certo non fanno presagire grandi investimenti. Vedremo. Nel frattempo proviamo a mettere in evidenza alcune delle priorità del vasto mondo che produce, organizza e promuove cultura. Per quel che riguarda la tutela dei beni culturali, rimandiamo a un bell’articolo di Salvatore Settis, che respinge l’idea di lasciare al privato la soluzione di tutti i problemi. È urgente difendere il Paesaggio e definire provvedimenti per il riuso di stabili e aree industriali dismesse contrastando il consumo di suolo, sia nei centri urbani che nelle campagne. Le proposte sono tante e vengono dal Forum Salviamo il Paesaggio, dalla ‘Legge per la bellezza’ promossa da Legambiente, dai comitati per la difesa del territorio in Toscana. C’è poi l’ambito delle produzioni culturali contemporanee. Alcuni

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punti ci paiono essenziali. Il primo riguarda la promozione culturale. Le tantissime esperienze associative e di costruzione partecipata di percorsi culturali e creativi sono la grande ricchezza di questo settore. Solo se esistono le condizioni per sperimentare in modo diffuso, di creare relazioni e percorsi collettivi, di avere a disposizione spazi per attività creative, anche in co-working, potremo far crescere competenze e sensibilità. Per farlo c’è bisogno di un forte investimento del Ministero per individuare progetti strategici insieme al Ministero per lo sviluppo e al Ministero per lo sport e i giovani, in stretta collaborazione con Anci, conferenza delle Regioni e Forum del Terzo Settore, anche per sviluppare politiche organiche di sostegno alle forme partecipative del no profit culturale. C’è bisogno di defiscalizzare chi investe in cultura, ad esempio riducendo la tassazione sulle ristrutturazioni e messa a norma di spazi e riducendo l’iva al 10% su tutte le spese legate agli eventi culturali. È urgente rivedere i meccanismi di funzionamento del Fondo Unico dello Spettacolo, strumento obsoleto e usato male. Vorremmo capire come la Siae possa ritornare ad essere ‘di tutti’, utilizzando i fondi

della copia privata per sostenere creatività e nuovi autori svincolandoli da iniqui meccanismi di ripartizione. Moltissimo c’è da fare per promuovere politiche attive di promozione della lettura. Bisogna finalmente approvare una legge per lo spettacolo dal vivo, tenendo conto di tutti gli attori in gioco, compreso il no profit culturale. Oltre a sostenere il sistema di tutto il cinema italiano (tenendo presente il problema dei costi per la digitalizzazione delle sale indipendenti), è necessario valorizzare l’associazionismo di promozione cinematografica che fa un lavoro straordinario di diffusione di opere altrimenti velocemente dimenticate e promuove attività di formazione di nuovo pubblico. È in atto una battaglia durissima a livello europeo dove i tagli ai fondi per la cultura dell’Unione rischiano di penalizzare il già piccolo budget previsto per il programma Europa Creativa. Si rischia il ridicolo. Per questo è urgente che ci si occupi anche dei ben più cospicui fondi strutturali che dovrebbero essere utilizzati per potenziare il futuro settore di punta del nostro Paese: quello della cultura, della conoscenza e della creatività. Info: testini@arci.it

Più cultura, più democrazia: a Milano si L’Arci promuove presenta il Manifesto per la Cultura dell’Arci il Maggio dei libri Arci promuove, nell’ambito dell’evento Milano e oltre, percorso triennale promosso da Connecting cultures che ha accompagnato giovani artisti milanesi in quattro quartieri della città (Barona, Bicocca, Quarto Oggiaro, Bovisa), la discussione partecipata del Manifesto dell’Arci per la Cultura, cercando di evidenziare i nodi che la nostra associazione ritiene fondamentali per rafforzare cultura e conoscenza nel nostro Paese e in Europa. L’incontro si terrà sabato 11 maggio dalle 17 alle 20 a Milano nella Triennale e approfondirà i temi del ripensamento delle città e dei quartieri, la tutela del pluralismo delle produzioni culturali e le condizioni dei lavoratori del settore. Come associazione culturale, abbiamo l’ambizione di contribuire al dibattito sul futuro dello sviluppo del nostro Paese e dell’Europa coinvolgendo il maggior numero di persone. Riteniamo infatti che il nostro manifesto per la Cultura sia uno strumento per attivare dialogo e confronto con amministratori locali, artisti ed intellettuali, imprese, associazionismo culturale e mondo dell’università e della conoscenza, che inviteremo ad

una tavola rotonda in cui ci concentreremo in particolare sul ripensamento delle città e dei quartieri perchè diano modo alle persone di incontrare spazi collettivi dove produrre e fruire cultura, sul rilancio dell’università pubblica come luogo dei saperi collettivi, della ricerca indipendente e di qualità, sulla tutela del pluralismo delle produzioni culturali, sulle (troppo precarie e dimenticate) condizioni dei cosiddetti ‘lavoratori della cultura’. In apertura presenteremo una selezione video de La Ville Ouverte, programma di azioni di arte pubblica di Arci: verranno proiettati una serie di video sul rapporto tra arte e spazio pubblico relativi alle esperienze progettuali realizzate con il coordinamento di Cantieri d’arte e nell’ambito della rete della Biennale dei giovani artisti d’Europa e del Mediterraneo (BJCEM), a cura di Marco Trulli e Claudio Zecchi. Coordina Carlo Testini, responsabile Politiche Culturali dell’Arci nazionale; partecipano rappresentanti di enti locali, operatori culturali, artisti. Interviene Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura del Comune di Milano. Info: www.arcimilano.it

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Come ogni anno, l’Arci promuove, in occasione dell’iniziativa Leggere per crescere Maggio dei libri del Centro per il libro e la lettura del Ministero dei Beni e delle Attività culturali (Cepell), incontri ed eventi sul libro e la lettura, coinvolgendo circoli e comitati territoriali. L’iniziativa dura un mese, a partire dal 23 aprile (Giornata mondiale del Libro) e fino

al 23 maggio: in questa occasione, l’invito è a ideare spazi e momenti che possano incoraggiare il gesto del dono e dello scambio di libri. Le attività previste possono essere segnalate ad arcibook@gmail.com e saranno inserite sul sito del Cepell. Nell’ambito delle attività di promozione del libro e della lettura, l’Arci parteciperà al Salone del Libro di Torino, in programma dal 16 al 20 maggio. Info: www.arcibook.it


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Con Terra Futura buone pratiche di vita, di governo e di impresa al 17 al 19 maggio 2013, a dieci anni dal primo Forum Sociale Europeo, torna alla Fortezza da Basso di Firenze Terra Futura, la mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Terra Futura è un evento green, un impegno che cresce di anno dopo anno, con un preciso percorso di responsabilità sociale e ambientale condiviso tra i partner. Risponde a questa logica la scelta di materiali certificati per la realizzazione degli strumenti di comunicazione, la selezione attenta dei fornitori, e nei tre giorni, la raccolta differenziata dei rifiuti, gli incentivi ai mezzi di trasporto sostenibili, e ancora l’utilizzo di stoviglie biodegradabili e le azioni di ecoefficienza come la riduzione e la compensazione della produzione di Co2. Al centro della manifestazione - promossa da Fondazione culturale Responsabilità etica per il sistema Banca Etica, Regione Toscana e Adescoop-Agenzia dell’economia sociale, insieme ai partner Acli, Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete e Legambiente - ci sono proprio le buone pratiche di vita, di governo e di impresa all’insegna della sostenibilità. Prodotti,

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progetti e percorsi per lo più nati dal basso, che oggi si rivelano percorsi obbligati, non solo alternative possibili. Terra Futura vuole, anche in questa decima edizione, alimentare il dibattito su un modello diverso di sviluppo e avanzare proposte concrete per nuovi modi di vivere, consumare, coltivare, abitare, produrre. La rassegna espositiva sarà organizzata secondo diverse sezioni tematiche: Abitare naturale (edilizia sostenibile, prodotti e tecnologie costruttive a basso impatto ambientale), Azioni globali&welfare (intercultura, pace, diritti umani, volontariato, sussidiarietà, welfare partecipativo, campagne di sensibilizzazione, finanza etica e cooperazione internazionale), Mangiare e produrre sostenibile (agricoltura biologica e biodinamica, km zero, prodotti ecologici e tessile naturale), Comunicare la sostenibilità (media, editoria, web e comunicazione), Eco-IdeaMobility mobilità sostenibile), EquoCommercio (commercio equo e solidale), Itinerari educativi per la sostenibilità (educazione, orientamento, formazione e ricerca), NuovEnergie (energie rinnovabili, risparmio energetico ed ecoefficienza), Governare responsabile (reti associative pubbliche e istituzioni),

Salute+Benessere (prevenzione, medicine non convenzionali e discipline bionaturali), Turismo ecoResponsabile (viaggi e vacanze sostenibili e accessibili), TutelAmbiente (tutela dell’ambiente e della biodiversità, riciclo e riuso). Ricco e articolato anche il programma culturale, che vedrà in calendario incontri, convegni, workshop e dibattiti alla presenza di illustri esperti e noti personaggi del mondo del terzo settore, dell’economia, della politica, della cultura. E ancora spettacoli, momenti di animazione e laboratori, per coinvolgere direttamente il pubblico. Nel 2012 sono stati oltre 80mila i visitatori, 550 le aree espositive e oltre 4.000 gli enti rappresentati (associazioni, reti e movimenti, cooperative, enti e istituzioni, imprese eticamente orientate...), 250 gli appuntamenti culturali, 1.000 i relatori, 230 le proposte di laboratori, animazione e mostre. E ancora, 600 gli incontri della Borsa delle imprese responsabili, a cui hanno partecipato oltre 120 realtà provenienti da tutto il mondo. L’ingresso è libero, con i seguenti orari: venerdì 17 ore 9 - 20; sabato 18 ore 9.30 - 21 (area esterna fino alle 24); domenica 19 ore 10 - 20. Info: www.terrafutura.it

L'ARCI a TERRA FUTURA 2013 VENERDÌ 17 MAGGIO - ore 10.30/11.30

Apertura della decima edizione di Terra Futura con intervento delle organizzazioni partners. Interviene Gianluca MENGOZZI (presidente Arci Toscana) VENERDÌ 17 MAGGIO in mattinata Prima tappa della Carovana Antimafie in Toscana. Interviene Gianluca MENGOZZI (presidente Arci Toscana) VENERDÌ 17 MAGGIO - ore 17.00

Le voci giovanili dell'antimafia sociale con i giovani in partenza per i campi antimafia. Iniziativa promossa dalla Regione Toscana con Arci, Libera, CGIL, CISL, UIL, Avviso Pubblico. Interviene Gianluca MENGOZZI (presidente Arci Toscana) VENERDÌ 17 MAGGIO - ore 10.30

Fundraising, merchandising e sviluppo di prodotti sostenibili certificati incontro promosso da FAIRTRADE (stand Fairtrade) con la partecipazione dell'Arci e di

altre associazioni. Interviene Valentina ROVERSI (Arci nazionale) VENERDÌ 17 MAGGIO - ore 16.00

L'Europa sono anch'io: campagna per i diritti di cittadinanza dei migranti promossa da Caritas, Arci e Acli nell'ambito del comitato promotore italiano della campagna. Con Luigi MANCONI e Sergio STAINO. Interviene Filippo MIRAGLIA (responsabile nazionale immigrazione Arci) VENERDÌ 17 MAGGIO - ore 14.30

Da Firenze 10+10 all'Altersummit: tappa della carovana verso l'Altersummit di Atene, del 7 e 8 giugno. Il dibattito, promosso dalla Rete Italiana per il FSM, presenterà il grande evento europeo contro l'austerità, per l'unità e la solidarietà dei popoli europei che si terrà in Grecia, a cui sono attese migliaia di persone in rappresentanza di sindacati, movimenti e organizzazioni sociali di tutto il continente. Interviene Paolo BENI (presidente nazio-

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nale Arci) SABATO 18 MAGGIO - mattina

Eco(logico) e pop(olare). I circoli Arci e la sostenibilità: progetti per un ridotto impatto ambientale. Arci Firenze in collaborazione con Legambiente e Water Right Foundation. Introduce Marco ANDREI (responsabile ambiente Arci Firenze). Intervengono Fausto FERRUZZA (presidente Legambiente Toscana) e rappresentanti della Water Right Foundation. DA VENERDÌ A DOMENICA, nello stand di Agenda 21 lancio e promozione del

Premio Impatto Zero per le buone pratiche ambientali di cittadini, associazioni e cooperative promosso da Arci Padova, Arci Nazionale, Comune di Padova, Coordinamento Agende 21 italiane, CSV Veneto, Legacoop Veneto, Legambiente. DA VENERDÌ 17 A DOMENICA 18

Stand Arci nella Sala delle Grotte


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Incontro delle Società di Mutuo Soccorso liguri: quali scenari e quali scelte dopo la riforma i sono voluti 126 anni perché il nostro paese si dotasse di una legge adeguata ai tempi in materia di mutualità. La legge nazionale 3818 del 1886, che disciplinava la costituzione e il funzionamento delle SMS, è stata infatti rivista e modificata nel 2012, con il decreto legge 179, conosciuto come ‘Sviluppo bis’, articolo 23. Le modifiche agli articoli 2, 3 e 4 della legge non lasciano molti spazi di interpretazione, le SMS «devono» svolgere attività mutualistica in campo socio sanitario e nel contempo «non possono» svolgere attività d’impresa o commerciale. Quindi una società operaia «non potrebbe» avere un bar-ristorante con licenza pubblica, perché configura certamente un’attività commerciale e imprendito-

notizieflash

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SIENA Con Homophobic is not logic, sono tante le iniziative promosse dal 10 al 18 maggio da Arci Siena e Arcigay Siena per la Settimana contro l’omofobia. Info su www.arcisiena.it

riale. La mancata ottemperanza di tali dispositivi normativi pregiudica lo status di Società di mutuo soccorso, con il rischio di perdere successivamente, come previsto dalla modifica all’articolo 5 della 3818, il patrimonio immobiliare che andrebbe al fondo nazionale mutualità secondo la legge 59 del 1992. Tocca quindi ora ai sodalizi mutualistici accogliere questa sfida in modo positivo e propositivo, affrontandola dunque non come una ‘vessazione’, ma come stimolo per riannodare il filo con le comunità, i soci e le persone in difficoltà nel periodo della lunga crisi economica e sociale. Coerentemente con il suo ruolo di associazione di promozione sociale Arci Liguria ha ritenuto doveroso impegnarsi per creare le condizioni politiche, culturali ed associative che permettano alle SMS di rinnovarsi creando un percorso condiviso di nuova mutualità per i sodalizi e i soci . Per affrontare questi temi è stato organizzato il convegno regionale Le Società di Mutuo Soccorso Liguri dopo la riforma della legge 3818 del 2012. Quali scenari e quali scelte per un rinnovato mutualismo di comunità. I lavori del convegno – che si svolgerà dalle

10 alle 13 di sabato 18 maggio nella Sala del Camino di Palazzo Ducale, a Genova – saranno aperti e presieduti da Walter Massa, presidente di Arci Liguria. Seguiranno i saluti istituzionali di Luca Borzani, Presidente Fondazione per la Cultura, Marco Doria, Presidente Anci Liguria e Sindaco di Genova e Claudio Burlando, Presidente della Regione Liguria Relatori saranno Franco Dalla Mura, avvocato amministrativista, su Mutualità, fondi integrativi, Terzo Settore e Servizio sanitario nazionale. Una sinergia possibile a sostegno del servizio pubblico; Loredana Vergassola, presidente SMS Mutua Ligure su Quali scelte per le Società all'indomani della riforma della 3818. L'esempio virtuoso della nascita della Mutua ligure; Alessandro Frega, portavoce Forum Terzo Settore Liguria su Il mutualismo come rafforzamento della sussidiarietà e dell'intero comparto di Terzo Settore. È inoltre previsto l'intervento video di Lorena Rambaudi, Assessore alle politiche sociali della Regione Liguria su La scommessa del Testo Unico di Terzo Settore per un rinnovato welfare di comunità. Info: alfredo.simone@arciliguria.it

Notizie Brevi La rassegna InVisibili IMOLA - ˚ giunta alla sua settima edizione la rassegna InVisibili organizzata dallÊArci Tilt al Teatro Lolli, che questÊanno comprende tre spettacoli teatrali e un concerto musicale. InVisibili vuole portare allÊattenzione del pubblico lavori interessanti spesso non ancora rappresentati o poco rappresentati sulla scena nazionale. Prossimo appuntamento sabato 11 maggio alle 21 con La visita della vecchia signora di F. Dürrenmatt, con la compagnia teatrale Volpi & Ranocchi. Info: www.tiltonline.org

re della Sapienza. Coordina Paolo Baldi. Info: arciviterbo.blogspot.it

Peperoncino Sud Festival SEGRATE (MI) - Arriva anche quest'anno il Milano Peperoncino Sud Festival, con mercatini multietnici, gruppi folk, reggae e balkan per una 4 giorni dedicata alle culture musicali, alle tradizioni e allÊaggregazione, il tutto all'insegna dello scambio e dell'integrazione culturale. LÊevento si svolgerà allÊArci Bitte dal 9 al 12 maggio, ingresso con tessera Arci. Info: www.bittemilano.com

Iniziativa a Civita Castellana

Donne di gusto

CIVITA CASTELLANA (VT) - Il 10 maggio alle 17 presso la sala Pablo Neruda in corso B. Buozzi si terrà lÊiniziativa Attualità della partecipazione politica: partiti e movimenti oggi, dialoghi in occasione della pubblicazione del libro di Paola Marsocci Sulla funzione costituzionale dei partiti e delle altre formazioni politiche. AllÊevento, promosso da Arci Civita Castellana e dal circolo Arcitour, interverranno, oltre allÊautrice, Alessandro Gentilini ricercatore CNR e Giuseppe Allegri ricercato-

PALERMO - L'Arci Malausséne propone il percorso Donne di gusto: per tre venerdì del mese di maggio, appuntamento con lettura, musica, degustazione e assaggi accompagnati da donne impegnate nel mercato della produzione di vini, dolci e altro. Il 10 maggio alle 18.30 primo incontro dal titolo Il vino gustato dalle donne, con lÊenoteca Kiddiokà presentato da Stefania Lena, imprenditrice. A seguire, Rosalia Billeci recita, accompagnata da Nicola Mar-

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chese, Il Barbera non si applica, dal libro La Jolanda furiosa di Luciana Litizzetto e Etichette dal libro di Beba Merlo Un'ottima annata. Info: fb Associazione Malausséne

Foodbok con La Locomotiva CORATO (BA) - Torna Foodbook, il progetto dell'Arci La Locomotiva per costruire una biblioteca sociale. Giovedì 9 maggio alle 21 soci e liberi donatori potranno contribuire alla costruzione di una biblioteca a disposizione della comunità: per partecipare all'aperitivo è sufficiente portare un libro da donare all'associazione oppure lasciare un contributo simbolico per l'acquisto di nuovi volumi. L'evento sarà anche l'occasione per conoscere e ringraziare tutti i donatori che, ad un mese dall'avvio del progetto, hanno arricchito la biblioteca di riviste, manuali, romanzi e saggi, consentendo di raggiungere già un centinaio di volumi. Info: fb Arci La Locomotiva Corato

Lo spettacolo Donne ribelli MANTOVA - AllÊArci Tom il 9 maggio alle 21 va in scena Donne ribelli. Storie di donne che hanno sfidato la mafia per

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amore, spettacolo tratto dal libro Le ribelli di Nando Dalla Chiesa. Si tratta di tre storie che testimoniano lÊimpegno difficile e coraggioso di tre donne (Felicia Impastato, Saveria Antiochia e Michela Buscemi) che si sono trovate a dover compiere, nella lotta contro le mafie, il proprio percorso di ribellione e di liberazione spinte oltre che da una forte sete di giustizia, dai propri sentimenti e dal proprio dolore. ˚ riconoscendo il valore di queste figure che lÊiniziativa vuole riaffermare un forte impegno contro la criminalità organizzata, che ha affondato ben salde le sue radici anche in una regione come la Lombardia. Info: fb Arci Tom

Stai parlando con me? PARMA - Arci Zerbini e Sinistra studentesca universitaria presentano il cineforum Stai parlando con me?, tre serate dedicate al grande cinema con le proiezioni de Il lato positivo di David Russell, Argo di Ben Affleck e Taxi driver di Martin Scorsese. Si comincia il 9 maggio alle 19.30, ingresso gratuito per i soci Arci. Info: fb Arci Zerbini Parma


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2 giugno, Festa della Cittadinanza per lo 'ius soli' in 15 comuni della provincia fiorentina

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Circus Camp 2013 in Valle d’Angrogna L'associazione Jaqulè di Orbassano (TO) organizza Circus Camp 2013, un soggiorno estivo per ragazze e ragazzi da 8 a 14 anni, presso il rifugio La Jumarre in Valle d'Angrogna dal 15 al 21 luglio. Circus Camp 2013 offre una indimenticabile avventura nel mondo del circo, una settimana nella natura in compagnia di insegnanti e animatori che permetteranno di vivere l'esperienza di una vera compagnia circense con laboratori di equilibrismo, giocoleria e acrobatica aerea, giochi di gruppo, escursioni nei boschi, arrampicata, gioco notturno, giochi di società, turni di servizio, spettacoli e giochi serali. Jaqulè, aderente ad Arci Valle Susa, nasce dall’incontro di artisti provenienti da diversi settori della musica, del circo, del teatro e della danza, opera da molti anni nella provincia di Torino per la promozione di corsi e laboratori rivolti a ragazzi e ragazze interessati alle discipline circensi e musicali. Circus Camp 2013 è una preziosa occasione per sperimentare momenti di condivisione e divertimento in gruppo con attività ludiche ed educative immersi in uno splendido ambiente naturale. Info e prenotazioni su info@jaqule.com Info: www.arcipiemonte.it/vallesusa

società, anche alla luce delle novità nella compagine governativa, che vede tra i suoi membri una Ministra per l'Integrazione come Cécile Kyenge. Queste adesioni – prosegue il Comitato – sono anche la migliore risposta agli attacchi razzisti subiti dalla stessa Kyenge giunti da rappresentanti istituzionali locali e nazionali». Già negli anni passati, il territorio fiorentino aveva assistito ad esperienze simili. Comune 'pioniere' sul fronte della consegna della cittadinanza onoraria è stato Campi Bisenzio. A seguirlo, lo scorso anno, anche il Comune di Scandicci. Oggi, secondo il Comitato, è necessario far sentire la voce dai territori per sostenere chi in Parlamento e a Palazzo Chigi è favorevole a porre rimedio ad una situazione sempre più palesemente discriminatoria e odiosa, e ha pensato che potesse essere utile 'estendere' quelle iniziative ad altre amministrazioni, per contribuire a mantenere la discussione aperta e per dare maggiore forza alle ragioni per l'introduzione dello ius soli. In questi giorni, la stessa Ministra Kyenge e la Presidente della Camera Laura Boldrini, seguendo quanto già indicato in passato dal Capo dello Stato

Napolitano, hanno ribadito che la riforma della legge sulla cittadinanza è una priorità per la società italiana. Parole che vanno salutate con soddisfazione, così come lasciano sperare le dichiarazioni di Cécile Kyenge che in un'intervista televisiva ha preannunciato la presentazione di un ddl di riforma della legge sulla cittadinanza. «Siamo consapevoli – conclude il comitato – che le condizioni di lavoro del nuovo governo non sono facili, ma sono inaccettabili i veti delle forze politiche di centro-destra. Il Parlamento deve aprire la discussione e trovare una soluzione per una nuova legge sulla cittadinanza». Info: www.arcifirenze.it

TRIESTE L’11 maggio alle 19 al circolo Arci Officina si terrà il primo degli incontri su Precarietà, indipendenza e nuovo mutualismo con la presentazione di La furia dei cervelli e il dibattito con l’autore Roberto Ciccarelli

‘Cinema italiano oggi e off’, la rassegna del circolo Arci DinamoCulturale Torna per il terzo anno la rassegna del circolo Arci DinamoCulturale di Olginate (LC) dedicata al cinema italiano. Quest’anno, alla rassegna Cinema Italiano oggi, organizzata con il contributo e il patrocinio del Comune di Lecco e la collaborazione di Risuono e Arci Lecco, si affiancherà la serie Cinema italiano, off nella cui gestione Dinamo è affiancata, oltre che da Risuono e Arci Lecco, dal bar Il Barcaiolo. Cinema italiano oggi, realizzata presso il teatro del centro Sociale di Germanedo, si aprirà sabato 11 maggio con Materia oscura di Massimo D’anolfi e Martina Parenti, film presentato al Festival di

Berlino e osannato in molti festival internazionali. Il film sarà presentato dagli autori, due dei maggiori documentaristi italiani, che DinamoCulturale e Comune di Lecco avevano già invitato in occasione del Cineforum manzoniano con la loro versione, tra commedia e antropologia, de I promessi sposi. In Cinema italiano, off si parlerà del cinema che si agita fuori dai cinema, con nuove prospettive e oggetti che hanno perso l’etichetta. Appuntamento ogni mercoledì, dal 15 maggio al 5 giugno, presso Il Barcaiolo, a Lecco. Ingresso su prenotazione. Info: www.arcilecco.it

Antimafia sociale con ‘Colorando il buio’ Il 10 maggio alle 18 alla Casa del Popolo a Calcinaia (PI) sarà presentato il progetto Colorando il buio, seconda edizione del progetto di antimafia sociale che mira alla riqualificazione dei beni confiscati alle mafie promosso dall’Arci Valdera e da molti partners locali e realizzato dal gruppo artistico EleKtroDomesticForce. Dopo una prima edizione svoltasi a Corleone, nell’agosto dello scorso anno il

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progetto è stato realizzato nelle terre casertane di Casal di Principe, Parete, S.Maria la Fossa e Casapesenna, quattro paesi in mano alla camorra. Il 10 maggio il video documentario verrà presentato all’iniziativa, con la partecipazione degli artisti protagonisti del progetto e dei partner che hanno reso possibile questa seconda edizione. Info: fb Arci Valdera

notizieflash

agno a Ripoli, Borgo San Lorenzo, Greve in Chianti, Impruneta, Lastra a Signa, Pontassieve, San Casciano Val di Pesa, San Piero a Sieve, Signa, Tavarnelle Val di Pesa. Sono già 10 i sindaci dei Comuni della Provincia di Firenze che hanno accolto positivamente l'idea lanciata nei giorni scorsi, con una lettera aperta, dal comitato provinciale fiorentino de L'Italia sono anch'io, di rendere la Festa della Repubblica del prossimo 2 giugno una vera e propria Festa della Cittadinanza, organizzando cerimonie di consegna della cittadinanza onoraria alle ragazze e ai ragazzi di seconda generazione residenti nei rispettivi Comuni. Ad essi si aggiungono (arrivando così in totale a 15) i sindaci di Sesto Fiorentino, Rufina, Londa, Dicomano e Calenzano che dedicheranno alcuni momenti del prossimo 2 giugno al tema della cittadinanza e dello ius soli. E sono attese altre adesioni. «L'idea di organizzare iniziative di questo tipo in occasione del 2 giugno – afferma il comitato L'Italia sono anch'io di Firenze - rappresenterebbe un segno tangibile, seppur simbolico, dell'attenzione al tema dello ius soli da parte della


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Agire la cittadinanza, rafforzare i circoli gire la cittadinanza, rafforzare i circoli, è il titolo del primo incontro formativo, di promozione e verifica del piano d'azione regionale per la rete dei servizi allo sviluppo associativo dell' Arci Campania. Al seminario, che si è svolto a Salerno con due giornate di lavoro che hanno fatto il punto sullo stato di attuazione delle azioni promosse dal comitato regionale, hanno partecipato delegazioni dei comitati regionali del meridione che condividono problematiche e contesti socioeconomici simili, nonché dirigenti delle direzione nazionale che per diversi aspetti si occupano delle tematiche al centro del dibattito. Sono state messe a confronto le esperienze e proposte di sviluppo associativo nell'ambito di due approcci distinti e connessi: il primo, volto ad avvicinare all'Arci le persone per cui l'associarsi può divenire uno strumento di promozione dei diritti, è rivolto al rafforzamento delle attitudini civiche e della capacità di aggregarsi per rispondere ai bisogni sociali, all'effettività dell'accesso alle prestazioni socioassistenziali e quindi alla costruzione di un welfare che metta al centro le persone

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(svantaggiate, escluse dal mercato del lavoro ma anche anziani attivi a rischio di solitudine). Il secondo approccio invece è rivolto ai gruppi e associazioni, per ‘attrarli’ nella rete Arci, e fornirgli strumenti di rafforzamento e crescita della capacità di agire associativa, puntando sulla valorizzazione delle attività sociali, culturali e di promozione dei diritti. In questo senso è stata presentata una Guida all'associarci, per la costruzione di un sistema complesso di associazionismo di promozione sociale, volontariato, impresa sociale in forma associativa. L'idea di costruire una ‘rete’ tra circoli, servizi e comitati in ambito regionale cammina con le gambe di ‘agenti di sviluppo Arci’, orientatori e promotori di circoli a disposizione dei comitati e in costante collegamento formativo e strategico in ambito regionale. I lavori si sono svolti con sessioni di formazione e dibattito dedicate a entrambe le linee di azione: Accedere ai diritti sociali e di cittadinanza. Un buon motivo per associarsi: servizi di patronato e integrazione lavorativa e modalità di sostegno economico, accompagnamento e formazione per i cir-

Cultura... scontata xyz

i tanti vantaggi di avere in tasca la tessera Arci

coli e comitati della rete; Rafforzare il tessuto circolistico, attrarre basi associative nella rete Arci: orientare al sistema complesso ed alla mission associativa. Una rete di buone pratiche per sviluppare attività sociali, culturali per i diritti; Costruire, governare e gestire un'associazione, l'approccio agli adempimenti legali, amministrativi e fiscali con la presentazione del portale FiloRosso e di strumenti di rendicontazione economica per i circoli. Infine, a conclusione della due giorni, una tavola rotonda con tutti i presidenti regionali del sud ha fatto il punto su come sia possibile e opportuno che tutta l'Arci faccia tesoro delle idee, dei progetti e sperimentazioni anche in vista del rilancio dell'associazione con il prossimo congresso nazionale. Info: coleti@arci.it

Hanno collaborato a questo numero Antonio Cannata, Francesca Coleti, Carmen Cordaro, Federico Del Giudice, Enzo Di Rienzo, Michela Faccioli, Piero Ferrante, Michela Fiore, Stefano Maruca, Alfredo Simone In redazione Andreina Albano, Maria Ortensia Ferrara, Carlo Testini Direttore responsabile Emanuele Patti Direttore editoriale Paolo Beni

www.arci.it/associarsi - convenzioni@arci.it

World Press Photo 2013

Cubisti cubismo

ROMA - Museo di Roma in Trastevere, fino al 26 maggio. Il Premio World Press Photo è uno dei più importanti riconoscimenti nellÊambito del Fotogiornalismo. Ogni anno, da 56 anni, una giuria indipendente, formata da esperti internazionali, è chiamata a esprimersi e le foto premiate, che costituiscono la mostra, sono pubblicate nel libro che lÊaccompagna. Si tratta quindi di un'occasione per vedere le immagini più belle e rappresentative che, per un anno intero, hanno accompagnato, documentato e illustrato gli avvenimenti del nostro tempo sui giornali di tutto il mondo. Info: www.museodiromaintrastevere.it

ROMA - Complesso del Vittoriano, fino al 23 giugno. Diffusosi a macchia dÊolio nellÊarco di tre anni, il cubismo conquista artisti in Spagna, Inghilterra, Cecoslovacchia, Russia, Messico, Italia e Stati Uniti, restando sinonimo di modernità e influendo sui vari aspetti della cultura. La rassegna presenta opere degli spagnoli Pablo Picasso e Juan Gris, dei francesi Georges Braque, Fernand Léger, del pittore americano Marsden Hartley, della russa Natalia Goncharova e molti altri. Info: www.comunicareorganizzando.it

Genesi. Fotografie di Sebastião Salgado ROMA - Nuovo spazio espositivo Ara Pacis, fino al 15 settembre. Un viaggio fotografico nei cinque continenti per documentare, con immagini in bianco e nero di grande incanto, la rara bellezza del nostro principale patrimonio, unico e prezioso: il nostro pianeta. Info: Twitter: #genesisalgado

Bonelli. L’avventura del fumetto italiano ROMA - Palazzo Incontro, via dei Prefetti 22, fino al 9 giugno. Un progetto affascinante che permette di mostrare insieme alcuni dei personaggi e delle saghe più note tra gli appassionati della Letteratura Disegnata, e che hanno attraversato indenni decenni di storia italiana, mantenendo inalterata la qualità, oltre che la professionale serialità. Troppi sarebbero da citare in tanti anni, per ricordarne alcuni: Tex, Dylan Dog, Martin Mystère e Zagor. .Info: www.fandangoincontro.it

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Impaginazione e grafica Claudia Ranzani Impaginazione newsletter online Martina Castagnini Editore Associazione Arci Redazione Roma, via dei Monti di Pietralata n.16 Registrazione Tribunale di Roma n. 13/2005 del 24 gennaio 2005

Chiuso in redazione il 7 maggio alle 19

Arcireport è rilasciato nei termini della licenza Creative Commons Attribuzione -Non commerciale Condividi allo stesso modo 2.5 Italia

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