arcireport
settimanale a cura dell’Arci | anno XIII | n. 18 | 14 maggio 2015 | www.arci.it | report @arci.it gli scafisti. Non una parola però su come le persone possano arrivare in sicurezza in Europa, sulla necessità di un intervento strutturato e stabile di ricerca e salvataggio che, in qualsiasi scenario futuro, sarà comunque indispensabile. L’Agenda europea mette al centro delle sue priorità un intervento in Libia, che continua ad essere il crocevia dei flussi migratori perché è l’unico Paese dove l’Europa non è riuscita a bloccare le partenze. Possibile che questa sia la principale preoccupazione dei governi dell’Ue? Dove sono finiti i principi della Carta di Nizza, quelli sanciti dalle varie Costituzioni, quelli contenuti nella dichiarazione universale dei diritti umani? Cercare di bloccare in Libia i profughi provenienti da Siria, Somalia, Eritrea, Afganistan o Nigeria, oltre a rappresentare una lesione del diritto internazionale, non fermerà i flussi. Renderà solo più difficile attraversare il mediterraneo. Una delle conseguenze dell’Agenda europea per l’immigrazione sarà una ulteriore esternalizzazione delle frontiere, ossia il trasferimento della nostra responsabilità internazionale in materia d’asilo ai Paesi dell’Africa e del Medio oriente. Col conseguente abbassamento del livello di protezione di tutti quei gruppi, e sono la maggioranza, che fanno parte dei flussi straordinari provenienti da zone di conflitto. Se per politica comune europea sull’immigrazione si intende il comune intento dei governi europei di tenere lontani i profughi dalle nostre frontiere, magari spacciando l’esternalizzazione come lotta alla criminalità, non c’è proprio niente di cui essere soddisfatti. Sarà quindi indispensabile nelle prossime settimane mettere in campo una mobilitazione forte della società civile europea e del mediterraneo, per contrastare queste scelte miopi e sbagliate e far sentire la voce dell’Europa dei diritti e della solidarietà.
Diamo voce all’Europa dei diritti e della solidarietà di Filippo Miraglia vicepresidente nazionale Arci
L’Unione Europea è una delle tante mete dei flussi migratori, ma non la principale. Va ricordato infatti che sia le persone in cerca di lavoro che quelle in cerca di protezione si spostano soprattutto nelle zone vicine ai loro Paesi d’origine. Così la maggior parte dei profughi siriani sono ospitati nei campi di Libano, Giordania e Turchia. E i somali in fuga dalla guerra civile che dura da decenni sono in gran parte in Kenya e nei Paesi limitrofi. Se si confrontano il PIL dei paesi ospitanti e la percentuale di profughi accolti emerge con chiarezza che ad accogliere sono soprattutto i Paesi più poveri. Eppure in questi giorni le dichiarazioni dei rappresentanti delle istituzioni europee e dei governi nazionali sembrano rispondere a una condizione di stress dell’Europa senza precedenti e del tutto anomala nel panorama mondiale. Non è così, ed è bene ripeterlo. Tanto meno è così per l’Italia, che ha accolto circa 64mila domande nel 2014 (e molte saranno probabilmente anche nel 2015), un numero importante ma limitato se paragonato all’impatto dei flussi straordinari in paesi e aree intorno al
mediterraneo. Guardando sempre alle cifre risulta ridicolo quindi pensare che con 20mila arrivi nell’ambito del reinsediamento l’Europa possa risolvere il problema dell’accoglienza. L’unica novità positiva sembrerebbe l’introduzione di una proposta di condivisione dell’accoglienza dei rifugiati che potrebbe far presagire l’intento di andare verso una politica unitaria sul diritto d’asilo. Tuttavia anche questo elemento sembra dettato dalla necessità di una risposta straordinaria per il grande afflusso di richiedenti ‘protezione internazionale’, più che dall’esigenza di una politica comune e di una strategia di lungo periodo. La risposta dell’UE è dunque ancora una volta costruita intorno alla retorica dell’invasione, all’esigenza di arrestare i flussi, contrastando le organizzazioni criminali che lucrano sul business dei viaggi. Nell’Agenda europea sull’immigrazione presentata ieri dalla Commissione, si nota un’enfasi straordinaria sulla necessità di bloccare i flussi emergenziali. Così come sulla necessità di combattere
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migranti
Un’Agenda deludente, che non mette al primo posto la salvaguardia della vita dei profughi Il comunicato dell’Arci Esprimiamo delusione e amarezza per i contenuti dell’Agenda europea sulle migrazioni presentata oggi dalla Commissione europea. Ancora una volta al centro non si colloca la salvaguardia della vita dei migranti, attraverso la messa in atto di operazioni di ricerca e salvataggio in mare e l’apertura di vie di ingresso legali, che è anche l’unica risposta efficace alla tratta degli esseri umani che si dice di voler combattere. Si triplicano invece le capacità e i mezzi delle operazioni Triton e Poseidon dell’agenzia Frontex per il 2015 e il 2016, finalizzate alla sicurezza delle frontiere e non alla ricerca e al salvataggio dei naufraghi, e non se ne amplia il raggio di azione. Si stabilisce in 20mila il numero di posti per i rifugiati da distribuire nei diversi paesi europei. Una cifra ridicola, se rapportata ai trecentomila arrivati l’anno passato alle frontiere europee. Si stabiliscono le percentuali di profughi
che i vari paesi Ue devono accogliere, ma senza prevedere la possibilità di successivi motivati spostamenti (per esempio per ricongiungimenti familiari) e consentire la libertà di circolazione che va considerata un diritto inalienabile di ogni essere umano. Il sistema delle quote va quindi accompagnato dall’abolizione del Regolamento Dublino e dall’introduzione dello status di rifugiato europeo. Si parla di collaborazione con i paesi di partenza o di transito, presentandola come una possibilità per salvare vite
umane eliminando le cause che spingono a migrare, ma in realtà l’intento è quello di esternalizzare le frontiere. Questo in molti casi significa bloccare le persone in paesi in cui i diritti umani sono sistematicamente violati. Infine ci sembra estremamente pericoloso il tentativo, sostenuto dalla Commissione, di ottenere l’avvallo del consiglio di sicurezza dell’Onu ad intervenire anche militarmente in Libia per distruggere o sequestrare i barconi prima che partano, distruggere i depositi di carburante e le strutture di attracco. Il sospetto è che si usi il problema dei trafficanti per ottenere il via libera ad un intervento militare in un paese che è oggi un’autentica polveriera, col rischio di innescare una situazione esplosiva in tutta la regione. E d’altra parte qualsiasi ipotesi di bloccare i flussi via mare, attraverso il massiccio dispiegamento già in atto di navi militari, appare velleitario e incurante della necessità di mettere al primo posto la vita delle persone.
L’Unione Europea non ha più scuse! Questa politica non è fatta in nostro nome La Rete Euromediterranea per i Diritti Umani si mobilita, di fronte alle tragedie in mare e alla inazione della Unione Europea, con una campagna in cui chiede ai movimenti e ai cittadini di molti paesi europei di inviare ai loro governi una lettera. Di seguito il testo. Al Presidente del Consiglio Matteo Renzi matteo@governo.it «Vorrei renderla partecipe della mia sincera preoccupazione riguardo le conclusioni del Consiglio Europeo Straordinario del 23 aprile. Il Consiglio ha infatti adottato delle conclusioni che non rispondono neanche lontanamente alle aspettative politiche e morali di fronte alle sfide umanitarie che le ripetute tragedie nel Mediterraneo rappresentano. Di fronte a tali tragedie, l’UE dovrebbe rinforzare i meccanismi esistenti di ricerca e salvataggio in tutto il Mediterraneo al fine di salvare quante più
vite possibili, e non accrescere i controlli alle frontiere. Sono sconvolto dal numero di morti in mare che ha toccato la cifra di 1800 vittime dall’inizio dell’anno. Affrontando una urgenza umanitaria di tale portata con un approccio securitario e rifiutando di stabilire delle vie di migrazione legali e sicure per le persone migranti e rifugiate, l’UE si sottrae alle sue responsabilità scaricandole sui paesi vicini, abbandonando così degli uomini, donne e bambini alla morte in mare. La esorto ad agire sul piano sia nazionale che europeo: • stabilendo con urgenza la priorità delle operazioni di ricerca e di salvataggio sulla sorveglianza garantendo un sostegno
finanziario e tecnico ai meccanismi di ricerca e salvataggio (SAR) competenti e non a Frontex; • aprendo delle vie legali e sicure per tutte le persone migranti, controllando che le persone rifugiate abbiano accesso al territorio europeo affinché la loro situazione possa essere esaminata; • attivando d’urgenza la direttiva del 2001 sulla protezione temporanea per rispondere tempestivamente ai bisogni delle persone rifugiate che fuggono da conflitti nelle regioni del sud e dell’est del Mediterraneo, in particolare dalle crisi in Siria e in Africa Subsahariana; • mettendo in primo piano l’accesso alla mobilità verso l’Unione Europea per quanti provengono da paesi non UE rispetto alla firma di accordi di riammissione con i loro paesi d’origine; ponendo fine all’utilizzo della cooperazione esterna per rinforzare i controlli alle frontiere».
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terzosettore
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‘Il non profit e le politiche culturali’ Cittadinanza attiva e sviluppo territoriale. Incontro pubblico a Roma Dai dati dell’ultimo censimento Istat emerge chiaramente che le organizzazioni di Terzo Settore non solo sono cresciute in termini di occupati e di rilevanza economica, ma esprimono un dinamismo importante che aiuta a contrastare gli effetti della crisi economica ed occupazionale. Le organizzazioni non profit che promuovono attività artistiche e culturali sono 54mila, con 65mila occupati e 2.815mila volontari. Si occupano di valorizzazione del patrimonio culturale, di accesso alla cultura organizzando attività culturali di ogni tipo, di advocacy coinvolgendo centinaia di migliaia di cittadini in attività di volontariato per la salvaguardia del paesaggio, di progettazione culturale per lo sviluppo territoriale. Anche in questo ambito, dunque, le organizzazioni di terzo settore svolgono un ruolo importante nel sistema di sussidiarietà che coinvolge i cittadini nella progettazione di una nuova relazione tra settore pubblico e privato sociale. Questa riflessione deve incidere anche nel percorso di definizione della riforma complessiva del Terzo Settore dove va valorizzato questo ambito di
azione, in sinergia con le attività del non profit a vocazione più sociale, per lo sviluppo di un nuovo sistema di welfare che coniughi sostenibilità sociale e sviluppo delle capacità culturali e creative. Di tutto ciò si discuterà nell’incontro tra organizzazioni del Forum del Terzo Settore, amministratori locali ed esponenti delle istituzioni che si terrà a Roma giovedì 21 maggio, dalle 10.30 alle 13, presso la sala convegni del Senato, in piazza Capranica 72. Sono stati invitati: Luca Bergamo - Segretario Generale Culture Action Europe, Carlo Borgomeo - Presidente Fondazione con il Sud, Annalisa Cicerchia - ISTAT,
Marco Cammelli - Presidente della Commissione Attività e Beni Culturali ACRI e della Fondazione del Monte Bologna e Ravenna, Francesco Prosperetti - DG Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, Massimo Maisto - Assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Enrica Puggioni - Assessore Cultura, Pubblica Istruzione di Cagliari, Lidia Ravera - Assessore alla Cultura Regione Lazio, Claudio Rosati - Co-autore della Magna Charta del volontariato per i beni culturali, Vincenzo Santoro - Direttore Dipartimento Cultura e Turismo ANCI, Rossella Tarantino - Matera 2019, Capitale Europea della Cultura. Introduce e coordina: Pietro Barbieri Portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore. L’incontro è promosso dal Forum del Terzo Settore, in collaborazione con Arci, CTS, Legambiente, Touring Club Italiano, Unione Nazionale Pro Loco d’Italia. Con il patrocinio di Culture Action Europe. È necessario iscriversi all’evento inviando una mail a: forum@forumterzosettore.it
Terzo Settore e Politiche Culturali per un modello di sviluppo sostenibile, inclusivo, condiviso Di seguito una sintesi del documento approvato dal Coordinamento nazionale del Forum del Terzo Settore. È necessario rispondere alla crisi con un progetto di futuro che abbia come uno dei cardini fondamentali lo sviluppo delle politiche per la conoscenza e la cultura. Senza un investimento nella formazione delle persone, per il rafforzamento delle loro capacità critiche, culturali e creative, per promuovere il più largo accesso ai contenuti culturali, si indebolisce la qualità della democrazia. Le politiche culturali sono indispensabili per costruire senso di cittadinanza, essere parte attiva di una comunità inclusiva e aperta, contribuire a una nuova idea di società. La cultura è inoltre parte fondamentale di un sistema di welfare che debba garantire il benessere delle persone. Cultura e Turismo sono già oggi tra i settori più dinamici e innovativi e devono diventare strategici per un nuovo modello di sviluppo che valorizzi le com-
petenze e promuova nuova occupazione soprattutto per i giovani. Custodire e valorizzare il nostro patrimonio culturale, anche attraverso progetti partecipativi, è fondamentale per ricostruire la connessione tra le persone e i ‘beni pubblici’. Così com’è fondamentale rafforzare gli strumenti che sostengono le produzioni culturali. Anche in quest’ambito sono diffuse esperienze di progetti collettivi basati sull’ auto-organizzazione delle persone, che hanno individuato veri e propri modelli d’impresa no profit. La tutela del paesaggio all’interno di un progetto che tenga insieme la sostenibilità ambientale, la lotta alla criminalità organizzata sempre più legata alla devastazione ambientale, la valorizzazione delle culture locali, deve far parte di un progetto organico di Politiche per la Cultura. È quindi strategicamente rilevante accelerare le politiche di rigenerazione urbana che individuano nuove modalità
di sviluppo locale, valorizzando i soggetti di terzo settore e coinvolgendo così ampie fasce di cittadini nella gestione del ‘bene comune’. Un peso sempre più rilevante avranno politiche attive di sviluppo di un turismo consapevole e sostenibile che valorizzi le specificità del territorio e nuove modalità di accoglienza con un’attenzione particolare allo sviluppo di ‘filiere corte’ anche in questo campo. Sviluppare dialogo tra culture e promozione delle diversità culturali è oggi una delle grandi sfide delle nostre società, attraversate da importanti flussi migratori e caratterizzate dalla convivenza di popoli con tradizioni e valori diversi. Processi che devono essere monitorati e guidati per la costruzione di una società più inclusiva e plurale. Il Terzo Settore italiano si occupa da sempre di tutti questi aspetti delle politiche culturali, mettendo a disposizione pratiche spesso innovative.
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cultura
Circomondo: il circo sociale per recuperare i ‘bambini di strada’ Far conoscere e valorizzare il circo sociale come metodo pedagogico ed educativo capace di favorire, attraverso le arti circensi, la tutela, il recupero e il reinserimento sociale di adolescenti e bambini che vivono in realtà di forte disagio economico e che sono ad alto rischio di emarginazione e sfruttamento nei Paesi del Sud del mondo, ma anche in Italia. Con questo obiettivo primario e forte di un’esperienza di circo sociale promossa nel 2009 in Brasile con il progetto Todo Mundo, nel 2012 Carretera Central - associazione di volontariato e cooperazione internazionale affiliata all’Arci di Siena - ha organizzato nella città del Palio la prima edizione di Circomondo, Festival internazionale di circo sociale che ha visto protagonisti ragazzi in arrivo da progetti di circo sociale a Napoli, in Brasile, Palestina e Argentina. Quest’anno, dal 26 al 28 giugno, è in programma la seconda edizione, che sarà ospitata nella suggestiva cornice di San Gimignano e vedrà la partecipazione di bambini e adolescenti in arrivo dai circhi sociali di Roma, Napoli, Brasile, Palestina, Afghanistan, Spagna e Kenia. «Ogni giorno, nel mondo - spiega Adriano Scarpelli, presidente di Carretera Central - milioni di bambini e adolescenti vivono e lavorano sulle strade e combattono contro fame, violenza e povertà, sfruttati e privati di diritti fondamentali come istruzione, protezione, accesso ai servizi essenziali di assistenza sociale e sanitaria, cura della famiglia. Fin dalla prima edizione, Circomondo ha voluto accendere i riflettori su questa realtà, sensibilizzando l’opinione pubblica, stimolando riflessioni con varie iniziative e mettendo a confronto esperienze di circo sociale promosse nel Sud del mondo e in Italia. Esperienze diverse, ma unite dalla volontà di offrire a questi bambini e ragazzi un riscatto sociale e un futuro migliore, con nuove opportunità di vita e di crescita». Con questo spirito, bambini in arrivo dalle favelas di Rio de Janeiro, dalle periferie di Buenos Aires, dai sobborghi di Ramallah, in Palestina, ma anche dai quartieri più difficili dell’hinterland napoletano,
come Barra e Scampia, si sono ritrovati a Siena nel 2012 per lavorare insieme, uno a fianco all’altro per la prima volta, e dare vita a uno spettacolo circense unico ed emozionante. A questo si sono uniti momenti di riflessione e dibattito, con seminari, proiezioni di film-documentari, mostre fotografiche, workshop, iniziative e laboratori ludicodidattici che hanno coinvolto anche le
scuole del territorio. Quest’anno la replica, puntando a sensibilizzare ancora di più l’opinione pubblica,
dagli adulti ai bambini, sui temi del disagio giovanile, dello sfruttamento del lavoro minorile e della violazione dei diritti dell’infanzia, fondamentali nella costruzione della vita di un bambino o di un adolescente. La tre giorni a San Gimignano, scandita ancora una volta da momenti di riflessione, mostre, seminari, proiezioni e uno spettacolo circense inedito, sarà arricchita dalla premiazione del premio artistico Circomondo 2015, rivolto agli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado di tutta Italia con la realizzazione di elaborati artistici sul tema dei diritti dell’infanzia. L’edizione 2015 di Circomondo, inoltre, avrà l’obiettivo di promuovere e finanziare il progetto di Carretera Central per lo sviluppo di un circo sociale a Port-au-Prince, Haiti, dove questo metodo pedagogico può essere una risposta efficace a un’emergenza molto forte che affligge bambini e adolescenti in un Paese distrutto e lontano dall’essere ricostruito. Il progetto si pone in linea con altri interventi di cooperazione internazionale rivolti alla tutela dell’infanzia e dell’adolescenza e alla promozione della cultura nei Paesi dell’America Latina, in particolare a Cuba, Brasile, Bolivia, e attraverso partnership internazionali in Colombia, Repubblica Dominicana, Libano e Marocco. Per saperne di più su Circomondo e sul Premio artistico, è possibile consultare il sito www.circomondofestival.it Circomondo è anche su Facebook, Twitter e Instagram.
Il progetto ‘La memoria si finanzia’ È scattata l’operazione La memoria si finanzia dell’associazione Arci Ponti di memoria per realizzare le prossime importanti iniziative sulla memoria in Italia: la rassegna Legalità/è Resistenza a San Giuliano Milanese con l’associazione Il Picchio il 26 e 27 settembre, la terza edizione della rassegna La città dei narratori a Milano tra ottobre e dicembre, il festival di Sinalunga 2016, il progetto su un luogo di memoria adottato dall’associazione, la seconda edizione del Premio Ponti di memoria 2016, e molto molto altro ancora. La sottoscrizione va inviata a:
Associazione Ponti di Memoria - Cariparma Milano Agenzia 42 IBAN IT62I0623009798000063463191 Info su pontidimemoria.it
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cultura
‘Meglio matti che corti’, premiazione e nuovo bando Una serata dedicata ai registi emergenti che hanno partecipato alla prima edizione del concorso per audiovisivi Meglio matti che corti, con proiezione dei filmati selezionati alla presenza degli autori e lancio del nuovo bando, che diventa nazionale. L’appuntamento è per sabato 16 maggio alle 19 al Consorzio Creativo (via dello Zono 5 - Modena) dove interverranno tutte le realtà che hanno contribuito alla realizzazione del progetto: Fabrizio Starace, direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Ausl di Modena; Serena Lenzotti, ufficio cultura Arci Modena; Vito D’Anza del Forum Salute Mentale; Enrico Piccinini del Nonantola Film Festival e Angelo Bagni, vice presidente Associazione Idee in circolo. Parteciperanno anche rappresentanti di Ucca e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. La serata sarà animata da Radio Liberamente. Il bando per audiovisivi Meglio matti che corti vuole indagare le storie di cittadini e cittadine che vivono il mondo della salute
mentale e si impegnano per ridurre la sofferenza e migliorare la qualità di vita di chi accede ai Servizi di Salute Mentale. Il concorso valorizza la tematica della salute mentale e le manifestazioni provinciali e nazionali che ne promuovono una cultura di inclusione e di sensibilizzazione, una più ampia diffusione in una prospettiva di partecipazione e di lotta al pregiudizio. La seconda edizione si propone di dare maggiore visibilità, attraverso il linguaggio delle immagini in movimento, alle storie di operatori, utenti, familiari. Il concorso intende valorizzare sia la tematica della salute mentale sia le manifestazioni che si strutturano in ambito provinciale modenese, come Màt (17-23 ottobre 2015), e anche in ambito nazionale. Il concorso e la serata del 16 maggio sono promosse dal Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche - Ausl Modena, Arci Modena e Unione dei circoli cinematografici Arci (UCCA) con il contributo della Cassa di Rispar-
mio di Modena e in collaborazione con Associazione Idee in circolo, Nonantola Film Festival, Università di Modena, Le parole ritrovate nazionali, il Forum Salute Mentale. All’edizione nazionale del concorso possono partecipare film fiction, di animazione e documentari della durata massima di 10 minuti, realizzati su qualsiasi supporto, in lingua italiana (o in versione italiana). La scheda di iscrizione è disponibile sui siti www.ucca.it e www.arcimodena.org; va compilata e inviata a lenzotti@arci.it e ucca@arci.it o in forma cartacea a Serena Lenzotti, Ufficio Cinema c/o Arci Modena via IV Novembre 40/L, 41123 Modena, oppure a Sabrina Milani c/o Ucca, via dei Monti di Pietralata 16, 00157 Roma entro il 27 ottobre 2015. Qualsiasi informazione, evento e iniziativa saranno pubblicati sui siti: ucca.it, arci.it, www.arcimodena.org, matmodena.it, ausl.mo.it, news-forumsalutementale.it associazioneideeincircolo.blogspot.com
La Sinistra che c’è nel numero di Left sabato in edicola «Il Paese di sinistra» c’è. Movimenti, comitati, associazioni sono ben presenti nei territori. Una rete dal basso che non si limita a contestare ma lancia proposte evidenziando una visione della politica molto spesso in contrasto con quella del governo guidato dal segretario del Pd Matteo Renzi. Left in edicola dal 16 maggio indaga questo mondo reale che non si sente più rappresentato dalla politica, neanche da quella del Partito democratico. Libertà e Giustizia, Arci, il Forum per l’acqua pubblica sono solo alcuni esempi di voci che rappresentano una democrazia partecipativa lontana del decisionismo amato dal premier. Legge elettorale, riforme costituzionali, Buona scuola, immigrazione e beni comuni, sono i temi caldi su cui questi movimenti non convergono con le scelte politiche adottate dal governo. Left si esercita anche in una ‘prova di immaginazione’ e cerca di costruire una nuova fotografia della sinistra: volti nuovi che potrebbero superare (non rottamare) i vecchi e stanchi leader della sinistra. Incontriamo così giovani politici
impegnati nelle regionali come Tommaso Fattori e Luca Pastorino ma anche sindaci come Paola Natalicchio, giovani attivisti come Maria Pia Pizzolante e Claudio Riccio e molti altri. Poi c’è la Coalizione sociale lanciata da Maurizio Landini. E i transfughi delusi dai 5 stelle che hanno creato decine e decine di liste civiche sparse per l’Italia. Una ipotetica nuova forza di sinistra, chissà, forse potrebbe coagulare attorno a sé anche i milioni di italiani che da decenni popolano tutti i Movimenti del No.
Inoltre, con le elezioni regionali alle porte, Left pubblica un primo speciale dedicato alla Campania con Vincenzo De Luca e il suo ‘capolavoro Dc’ (cioè l’aver candidato riciclati e destrorsi, con la benedizione di Ciriaco De Mita) e la Puglia di Michele Emiliano che imbarca il centrodestra. In una regione già provata dagli anni di guida Vendola, con la disoccupazione giovanile alle stelle (58%) e con problemi per la sanità, il lavoro e l’ambiente, come dimostrano il caso Taranto e l’approdo del Tap (il gasdotto transadriatico). Left si occupa poi di carcere e del suo fallimento con due lunghi articoli di Luigi Manconi e Ascanio Celestini. E ancora: approfondimenti sulla Grecia, sulla Podemos di centro in Spagna, sulla violenza dell’Is contro le donne. Mentre in Cultura apre il festival di Cannes, segue una approfondita intervista all’antropologa Amalia Signorelli che presenta il suo nuovo libro su Ernesto de Martino e per la scienza un’inchiesta sulla medicina del futuro: quella ‘ad personam’. Buona lettura.
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redditodidignità
Reddito di dignità: una buona legge per contrastare povertà e mafie di Giuseppe De Marzo coordinatore nazionale Miseria Ladra, Libera/Gruppo Abele
Nelle previsioni Eurostat del 2005, si indicava l’Italia come «uno dei Paesi Ue con il più elevato rischio di povertà. Senza interventi sociali e di sostegno al reddito il rischio di povertà e disagio sociale ed economico potrebbe avere effetti devastanti». Dal 2008 al 2014 la crisi, secondo i dati Istat, ha quasi triplicato i numeri della povertà relativa ed assoluta. Sono infatti 10 milioni le persone in povertà relativa, il 16,6% della popolazione complessiva, ed oltre 6 milioni, il 9,9% della popolazione, in povertà assoluta. Ma dobbiamo comprendere nel computo finale anche tutte quelle fasce sociali a rischio povertà: dai working poor (oltre 3,2 milioni) ai precari, dagli over 50 senza lavoro alle donne, dai migranti ai giovani, dagli anziani a coloro che hanno difficoltà abitative il numero dei soggetti a rischio potrebbe aumentare in maniera esponenziale. In questi ultimi anni inoltre è stata erosa quella redistribuzione economica intrafamiliare che a lungo ha sorretto persone in difficoltà economiche. Poche settimane fa il rapporto Social investment in Europe, preparato dall’European social policy network, ha bocciato il welfare italiano. Nel documento viene evidenziato come «la riduzione delle risorse per i servizi pubblici e le amministrazioni locali causi una decrescita degli investimenti nel welfare» e la mancanza di un reddito minimo garantito dimostri «l’assenza di una strategia complessiva nei confronti dell’indigenza e dell’esclusione sociale». È drammatico constatare che in una situazione in cui è raddoppiata la povertà e sono esplose diseguaglianze e precarietà, siano state tagliate del 58% le risorse destinate al Fondo Nazionale per le politiche sociali se si prende a riferimento il 2008. Quando si tagliano il welfare e i fondi per gli enti locali, quando molti dei diritti sociali vengono messi in discussione, è evidente che la povertà aumenti e che si rafforza la ricattabilità dei cittadini. Più la povertà aumenta, più le diseguaglianze si ampliano, più le mafie e la corruzione si rafforzano. C’è dunque un nesso tra mafie e povertà. È urgente avviare una stagione in grado di individuare nuovi strumenti e nuovi diritti per la protezione sociale e delle
persone in difficoltà. Per questo abbiamo inserito al primo punto del manifesto di Contromafie la necessità di introdurre il reddito minimo o di cittadinanza e abbiamo lanciato insieme al Gruppo Abele la campagna per il Reddito di Dignità, alla quale aderiscono tantissime realtà del sociale, studentesche e sindacali. Lo abbiamo chiamato Reddito di Dignità perché crediamo sia questo il grande tema su cui costruire l’uscita dalla crisi. Dinanzi ad una crisi culturale che ha messo in discussione l’etica individuale e collettiva, il nostro impegno va alla costruzione di un ‘noi’ capace di rigenerare un pensiero collettivo ancorato ai valori della Costituzione. A partire da quel ‘super valore’ che ha declinato tutti gli altri: la dignità umana. Il riconoscimento e il raggiungimento della intangibilità della dignità umana sono il fine ultimo della Carta costituzionale. I diritti sono lo strumento per renderla prescrittibile e per garantire la giustizia sociale, che rappresenta la precondizione per sconfiggere le mafie. Ed è proprio per garantire la dignità che crediamo sia importante impegnarsi per ottenere anche nel nostro paese l’istituzione di questo strumento ormai attivo in 25 dei 28 paesi dell’Unione, con la sola esclusione di Grecia, Bulgaria ed Italia. Gli elementi essenziali che caratterizzano la nostra proposta sono: 1) che venga dato a tutti coloro che stanno sotto il 60% del reddito medio del paese, compresi quanti sono in formazione così da combattere la dispersione scolastica ed universitaria; 2) che vi sia congruità dell’offerta lavorativa in cambio del reddito e non obbligatorietà di lavoro purchè sia;
3) che il reddito minimo o di cittadinanza sia individuale; 4) che sia riservato ai residenti sul territorio nazionale. A chi ci chiede perché sosteniamo il reddito di dignità diciamo che serve per contrastare la povertà, perché ce lo chiede l’Europa dal 1992 con molte risoluzioni e perché è già uno strumento attivo in quasi tutti i paesi dell’Unione, per contrastare il ricatto esercitato dalle mafie sui soggetti ai margini, per garantire sicurezza a coloro che non possono lavorare o accedere a sistemi di sicurezza sociale ed infine perché avrebbe straordinari effetti positivi sull’economia. Su quest’ultimo punto è proprio una risoluzione europea del 2010 che ci ricorda come anche in periodi di crisi i regimi di reddito minimo non andrebbero considerati un costo ma un elemento centrale della lotta alla crisi. La questione dunque non è legata alle risorse, bensì alle priorità politiche. Vale la pena ricordare come le priorità le stabilisca la Costituzione che ha indicato come la ripartizione dei fondi debba garantire prima di tutto il diritto al lavoro, all’istruzione e alla salute. Alla campagna hanno aderito tutti i deputati del M5S, di Sel e pezzi importanti del PD ci stanno manifestando la loro disponibilità a costruire un’unica proposta per far diventare legge il reddito di dignità. Ma ovviamente questo non basta. Per raggiungere una maggioranza dobbiamo convincere della bontà della proposta il maggior numero possibile di parlamentari, a prescindere dagli schieramenti politici. Ci siamo dati 100 giorni dal lancio della campagna attraverso una petizione sul sito www.campagnareddito.eu per ottenere la calendarizzazione e la discussione in Senato della proposta. Grazie all’impegno di tutti in questi primi 62 giorni di campagna, il risultato oggi ci appare molto meno irraggiungibile. Si è aperto un dibattito pubblico. Molti comuni stanno aderendo direttamente alla campagna attraverso delibere con cui si impegnano a sostenere le nostre proposte e tantissime sono le iniziative in programma sino a fine giugno. In queste ultime settimane sarà fondamentale l’impegno ed il sostegno di tutti e tutte per far sì che il Parlamento italiano approvi una buona legge per contrastare povertà e mafie.
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legalitàdemocratica
Fatti un campo! L’appello della Rete degli Studenti Medi e dell’Unione degli Universitari Educare alla legalità è una parte fondamentale della crescita di ogni cittadino e deve essere un percorso che lo accompagna dall’infanzia fino all’età adulta. Educare alla legalità è l’arma più forte per sconfiggere la criminalità organizzata, sradicandola dai luoghi in cui si è diffusa in maniera maggiore. Educare alla legalità significa riqualificare i beni sequestrati alla mafia, consegnandoli alla cittadinanza. I campi antimafia sono un’esperienza motivante e formativa per tutti gli studenti. L’utilizzo della terra per coltivare prodotti, l’arte manuale per risistemare le strutture, i workshop di formazione per comprendere il fenomeno della mafia; sono parte delle attività presenti nei campi. La possibilità di mettere in rete giovani provenienti da ogni regione
d’Italia, viaggiare su territori, conoscerne la storia e condividere esperienze nel nome della legalità e di una società equa che lotta le ingiustizie. Sfruttare uno scambio intergenerazionale tra gli studenti e i volontari, giovani lavoratori o pensionati che siano. Lavorare insieme all’Arci ravvivando i beni con la cultura e l’arte ricreativa. Far parte della comunità che lotta contro la criminalità. I campi della legalità sono un’occasione Su www.arci.it e www.campidellalegalita.it tutte le schede descrittive e le modalità di partecipazione ai campi. Per ulteriori informazioni scrivere a campidellalegalita@arci.it
Liberarci dalle spine
Il campo a Corleone A Corleone, in provincia di Palermo, i turni nel campo di lavoro proseguiranno per tutto il mese di maggio, giugno, luglio, agosto, settembre e ottobre. Il campo è realizzato dall’Arci, in collaborazione con la cooperativa sociale Lavoro e non solo, Cgil, Spi e Flai Cgil, Rete studenti medi, Unicoop Tirreno, comune di Corleone, Consorzio Sviluppo e Legalità, Regione Sicilia, Regione Toscana. I partecipanti collaboreranno ad attività agricole nei terreni confiscati alle mafie, seguiranno attività di formazione e conoscenza sull’antimafia sociale, svolgeranno attività di animazione sociale nelle comunità locali. Alloggeranno nella Casa ‘Caponetto’ di Corleone, in camere multiple. Gli spostamenti verranno assicurati dai pulmini dell’organizzazione. Il campo è attrezzato per ospitare portatori di handicap
Legalità Costituzione e Resistenza
Il campo/laboratorio di Varase
Varase è una frazione di Ventimiglia, provincia di Imperia. Il campo/laboratorio si svolge dal 3 al 10 luglio, in collaborazione con l’Istituto storico della resistenza, Gruppo Ecologico della Val Prino e Uisp lega montagna. Le attività si svolgeranno presso i terreni e gli orti dell’associazione di volontariato Spes e comprenderanno l’inserimento nei lavori di orto sociale e di animazione insieme a ragazzi portatori di handicap. Sono previsti anche momenti di formazione e tempo libero, con escursioni in spiaggia.
per tutti, soprattutto per te. Partecipa, fai di quello che era un bene di pochi un bene dell’intera comunità. Rendi un luogo che un tempo era utilizzato per la malavita, un luogo di legalità e di formazione. Non possiamo permetterci di rimanere muti, sordi e ciechi, cambiamo la società insieme. Per questi motivi la Rete degli Studenti Medi e l’Unione degli Universitari aderiscono al lavoro nei campi della legalità. Crediamo che l’istruzione sia il più grande strumento per combattere le associazioni a delinquere. Costruiamo una società che dia risposte politiche, culturali e sociali a tutte le mafie, perché per essere liberi abbiamo bisogno di rendere effettiva la legalità. Fatti un campo e lottiamo le mafie insieme, ripartendo da qui.
Terra di lavoro e dignità
Il campo di Parete e Santa Maria La Fossa Il campo, in collaborazione con Nero e non solo onlus, prevede 5 turni, distribuiti in luglio ed agosto. L’attività è finalizzata al mettere insieme il recupero e riutilizzo di un bene confiscato alla camorra con l’impegno contro lo sfruttamento lavorativo degli immigrati in agricoltura. Si realizza tra due comuni della provincia di Caserta, Parete e Santa Maria La Fossa. A Parete i volontari saranno impegnati nella gestione di una mensa sociale e attività che favoriscano la partecipazione alla vita democratica del territorio. A Santa Maria La Fossa si realizzeranno attività agricole e di recupero del bene per poterlo aprire alla popolazione locale. Sono previste, oltre alle attività agricole, incontri di conoscenza con organizzazioni impegnate contro le mafie. Il campo non è attrezzato per ospitare portatori di handicap.
Casa Chiaravalle
Il campo a Chiaravalle Il campo/laboratorio a Chiaravalle (in provincia di Milano) prevede due turni, il primo dal 2 al 12 luglio e il secondo dal 27 agosto al 5 settembre. Il campo è formato da due palazzine, 8 ettari di terreno e un bosco di piante da frutta a pochi chilometri dal centro di Milano. L’attività consisterà nella sistemazione dei fabbricati e nella gestione del frutteto. Sono previsti incontri di approfondimento sulla presenza della mafie al nord e sulle esperienze di antimafia sociale. Il campo è attrezzato per ospitare portatori di handicap.
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‘A come...astronauta’
Il 16 maggio appuntamento con Arci Solidarietà di Arezzo al teatro ‘Virginian’ Si svolgerà sabato 16 maggio A come… astronauta, una giornata al teatro ‘Virginian’ di Arezzo per concludere e raccontare Storie di un altro genere. Dire, fare, creare le pari opportunità, il progetto di Arci Solidarietà finanziato con il contributo della L.R. 16/2009. Storie di un altro genere ha coinvolto numerose scuole dell’infanzia e primarie del territorio provinciale e si è basato sulla lettura, la rielaborazione e la costruzione di storie che valorizzassero le qualità individuali, femminili e maschili. Le narrazioni proposte in classe hanno costituito il punto di partenza per la realizzazione di nuovi libri fatti a mano, prodotti dai bambini in forma individuale o collettiva. Nella giornata del 16 maggio tutti i libri prodotti dai bambini delle scuole coinvolte saranno esposti al teatro ‘Virginian’ di Arezzo accanto allo ‘Scaffale della parità’ curato dalla libreria La Casa sull’Albero. La mostra sarà inaugurata alle ore 10, con interventi di Eleonora
Ducci e Marilena Pietri, Vicepresidente e Consigliera di Parità della Provincia di Arezzo. Dopo una visita guidata tra i libri realizzati nelle scuole, i bambini e le bambine presenti conosceranno la storia della Prodigiosa Wonder Car di Kate con una lettura animata e un laboratorio creativo ispirati all’albo di Bob Gill (edizioni Corraini). Nel pomeriggio, alle ore 16.30, uno speciale appuntamento formativo in collaborazione con La Casa sull’Albero, A.L.I.R. e Giunti: insegnanti, genitori, lettori e scrittori potranno incontrare Grazia Gotti, che presenterà il suo Ne ho vedute tante da raccontar!, fresco di stampa proprio per Giunti editore. Grazia Gotti è stata insegnante, libraia della storica libreria Giannino Stoppani, fondatrice dell’Accademia Drosselmeier, che prepara giovani a fare i librai o altri mestieri legati ai libri per bambini. Nel suo nuovo libro, edito da Giunti, racconta la propria esperienza di mamma, insegnante, libraia ed educatrice e formula un canone, originale ma privo di snobismi, di autori e illustratori per l’infanzia da proporre a tutti i bambini. Lo scopo è guidare l’adulto nella scelta di testi di qualità, capaci di accompagnare una reale crescita dei piccoli e di coltivare, sin dai primi anni, sguardi limpidi e non stereotipati sul mondo. www.arciarezzo.it
Un mare di...No Ombrina Ultimi due incontri, il 15 maggio a Pescara e il 16 a Teramo, promossi dall’Arci Abruzzo per fare il punto della situazione rispetto ai progetti di estrazione di idrocarburi in essere nella Costa dei Trabocchi, in particolare Ombrina e Elsa2 e discutere degli effetti che potrebbero avere sulla salute delle persone, sull’economia locale (in particolare sul turismo e sull’agricoltura) oltre che sulla natura e la biodiversità presente nella costa. L’Arci Abruzzo e i circoli aderenti sono fortemente contrari alla petrolizzazione dell’Adriatico e alla trasformazione dell’Abruzzo in distretto minerario e si oppongono con forza
alla logica di sfruttamento delle risorse naturali e dello sviluppo distruggi territorio sottese nello Sporca (Sblocca) Italia e nelle decisioni che il Governo Renzi sta prendendo in ambito energetico e infrastrutture/ grandi opere dove di fatto si scavalcano le comunità locali senza renderle partecipi delle scelte strategiche per il futuro del loro territorio e per la loro salute. Gli incontri saranno momenti di riflessione in preparazione della grande manifestazione No Ombrina che si terrà a Lanciano il prossimo 23 maggio grazie alla mobilitazione di oltre 170 associazioni, diversi operatori commerciali, alcuni comuni che si sono attivati per ribadire la forte contrarietà di questa Regione e degli abruzzesi a questo ‘ritorno al passato’ che rappresenta sfruttare gli idrocarburi in una Regione che fonda la sua economia e la sua immagine, sempre più appannata, su agricoltura, turismo e natura.
in più sala dedicata a fava NARNI (TR) Il 15 maggio alle 17.30
sarà inaugurata la Sala polivalente del circolo Arci Testaccio 2010, intitolata a Giuseppe Fava, giornalista ucciso dalla mafia. Sarà presente Claudio Fava, giornalista, scrittore, deputato al Parlamento e figlio di Giuseppe. Seguirà un aperitivo con i prodotti delle cooperative che aderiscono a Libera. L’evento è organizzato da Arci Terni e circolo Testaccio 2010, con la collaborazione del Comune di Narni. www.arciterni.it
INSURGENCIA GRAFICA TORINO Fino al 31 maggio al Caffè
Basaglia ci sarà la mostra Insurgencia grafica. L’arte come mezzo di trasformazione sociale di Marco Pusceddu: sguardi colti nei luoghi più diversi del mondo, nel pugno chiuso e alzato di bambini, ragazze e donne, nella fierezza e nella tenerezza di gesti e corpi di altre culture. Le immagini richiamano una verità primitiva: a tutte le persone è dato lo straordinario potere di dire di no, anche nei contesti più terribili. www.caffebasaglia.org
esposizione di foto APRILIA (LT) Venerdì 17 aprile
il circolo Arci La Freccia ospiterà, nell’ambito dello spazio espositivo curato da Matteo Renzetti, l’esposizione fotografica collettiva degli studenti di fotografia dei corsi tenuti dal fotoreporter Sergio Tuccio presso l’Opificio Fotografico. Le opere rimarranno affisse fino alla fine del mese di maggio, alternandosi ogni due settimane allo scopo di poter mettere in mostra tutti i generi fotografici trattati durante i corsi: dal ritratto al reportage, dal travel allo still life. Inizio presentazione ore 22. info@exmattatoio.it
milano sono anch’IO
MILANO Il 15 maggio alle 17.30 presso la sede dell’associazione Mitad del Mundo in via Carlo Tenca 18 gli operatori ed avvocati dello Sportello ‘Milano Sono Anch’io’, servizio offerto dal Comune di Milano, parleranno di cittadinanza e diritti, e spiegheranno a tutti come fare per richiedere la cittadinanza italiana. milanosonoanchio@comune.milano.it
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Con Arci Lecco l’antimafia scende in campo: il progetto ‘Spunti di legalità’ Buon risultato per la prima edizione del torneo di basket 3 contro 3 S...punti di legalità, svoltasi domenica 10 maggio a Costa Masnaga, comune della provincia di Lecco. Una giornata all’insegna del divertimento che ha visto competere giovani e non in una gara di pallacanestro, ma con un fine ancora più grande: a spingere i ragazzi a partecipare a questo torneo è stato soprattutto il messaggio di legalità che gli organizzatori hanno sostenuto fin dalle prime fasi di progettazione dell’evento. Il GAO (Gruppo Antimafia Osnago), che da anni sostiene le iniziative di legalità democratica e antimafia sociale promosse da Arci Lecco, ha promosso questa manifestazione sportiva su un terreno confiscato. Il campetto e il parco giochi annesso, intitolati simbolicamente a due bambini vittime innocenti di mafia, sorgono infatti su uno degli oltre 1000 beni confiscati presenti nella sola Lombardia. Secondo gli organizzatori il torneo è stata un’occasione per far conoscere meglio la realtà del territorio, offrendo spunti di riflessione ai partecipanti. In particolare dopo il pranzo, i giocatori hanno potuto ascoltare le parole del presidente del comitato provinciale Arci Lecco Davide Ronzoni, che si è soffermato sul concetto di legalità democratica e ha illustrato come l’Arci persegue tale obiettivo tramite i campi di lavoro, anche in provincia. Tra le otto formazioni coinvolte, a imporsi sui propri avversari anche nella finale del torneo è stata la squadra ‘Red Ribbon’ che ha ricevuto in premio una confezione ricca di prodotti targati Libera Terra, provenienti dai terreni confiscati alle mafie.
Il progetto ConNEETtiti Cinquantasette ragazze e ragazzi coinvolti, venti incontri settimanali, quattro gruppi di lavoro già conclusi e un altro in partenza dal 21 maggio, nove tutor impiegati: questi sono solo alcuni dei numeri utili a inquadrare il successo ottenuto a poco più di metà percorso dal progetto ConNEETtiti della cooperativa sociale Sintesi in partenariato con il consorzio CO&SO Empoli, l’Arci Empolese Valdelsa, l’associazione Agrado e le cooperative sociali La Giostra e Il Piccolo Principe, uno dei 17 progetti vincitori del bando sperimentale rivolto ai NEET (acronimo di Not in Education, Employment or Training, ovvero giovani che non sono inseriti in alcun percorso di formazione, istruzione o lavoro) finanziato dalla Regione Toscana, nell’ambito del progetto Giovanisì. Attraverso una serie di giochi di ruolo, simulazioni, esercitazioni, i ragazzi sono stati guidati e stimolati a prendere consapevolezza del mondo che li circonda, ad affrontare la realtà con spirito critico, imparando a interagire con i compagni in maniera costruttiva e a migliorare costantemente la gestione delle proprie emozioni. Nella seconda parte del progetto, i partecipanti hanno scelto alcuni settori specifici da approfondire inerenti il mondo del lavoro che più li affascinano o verso i quali si sentono maggiormente inclini.
Asta (la victoria siempre!) Dopo la prima asta, che si è tenuta martedì 21 aprile, si terrà il 22 maggio alle 21 allo Spazio Gloria Asta (la victoria siempre!), la seconda asta di raccolta fondi a sostegno dei lavori di adeguamento che dovrà affrontare il cinema Gloria Arci Xanadù. Tanti oggetti curiosi e da collezione (vinili storici, cd e materiale musicale originale autografato da molti amici artisti, tra cui la Casa del vento e i Modena City Ramblers e molti oggetti d’arte con opere donate da Mimmo Dabbrescia, Enzo Pifferi, Fabrizio Musa. A breve sul sito www.spaziogloria.it le liste dei pezzi che verranno battuti il 22 maggio e la relativa base d’asta. Per informazioni: arcixanadu@gmail.com
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Astradoc Il 15 maggio alle 20 presso il cinema Astra a Napoli, per la rassegna Astradoc. Viaggio nel cinema del reale promossa da Arci Movie, triplice appuntamento: saranno infatti proiettati Instabile di Alessandro Chetta sulla ‘leggendaria’ figura dell’impresario teatrale Michele Del Grosso; La malattia del desiderio della giovane filmamker Claudia Brignone e Rustamcasanova di Lorenzo Cioffi e Alessandro De Toni sull’artista Rustam Duloev, in arte ‘Casanova’, un personaggio dai mille volti, senza fissa dimora, a volte gigolò, altre padre di famiglia, ma soprattutto artista. Saranno presenti in sala tutti gli autori.
La mostra ‘Al di là del mare’ L’11 ottobre 2013, 38 minori stranieri non accompagnati eritrei sono stati affidati alla Caritas diocesana di Caltagirone che ha gestito l’accoglienza in collaborazione con l’associazione Arci Amari. I minori provenivano da Lampedusa. Sono i superstiti del naufragio dell’imbarcazione che conteneva 520 persone avvenuto il 3 ottobre 2013. La mostra Al di là del mare raccoglie i disegni realizzati da loro durante la permanenza nella comunità di Caltagirone. Assieme ai disegni, saranno esposte delle sagome che rappresentano il viaggio dei minori nel deserto del Niger, prodotto finale di un laboratorio realizzato con altri ragazzi ospiti della stessa comunità. La mostra è stata inaugurata il 12 maggio, nell’ambito della Settimana delle culture promossa dal Forum Antirazzista e dall’Arci Palermo. Tra le altre iniziative in programma, performance musicali, reading, laboratori di intercultura e il convegno Al di là del mare - Viaggio migratorio e diritto d’asilo europeo che si terrà il 15 maggio alle 17. Intervengono Fulvio Vassallo Paleologo, avvocato; Alessandro Dal Lago, sociologo; Yodit Abraha, psicologa; Abdulfatah Muhammad, operatore di Emergency; Salvo Lipari, Arci Sicilia; Adham Darawsha, Consulta delle culture, Hassan Maamri, mediatore Arci Amari Caltagirone. Coordina Alessandra Sciurba, sociologa, L’Altro diritto. www.arcipalermo.it
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convenzioniArci Promozione per i circoli Arci entro il 30 giugno
società
La rete Arci dei diritti Un seminario a Salerno
a cura di Enzo Di Rienzo di Francesca Coleti Esecutivo nazionale Arci
Convenzione Arci-MPLC La MPLC (Motion Picture Licensing Company) è la principale concessionaria a livello internazionale di licenze cinematografiche per proiezioni da supporti homevideo, files, dvd, whs, blu ray e gestisce tali diritti per conto di oltre 420 produttori cinematografici, per la loro valorizzazione e tutela giuridica. La convenzione con la MPLC serve per l’ottenimento dell’autorizzazione necessaria ai circoli per mostrare legalmente opere audiovisive (film, cartoni animati, documentari, ecc.) tratte da supporti homevideo. Tale autorizzazione garantisce l’assolvimento degli obblighi nascenti dalla normativa vigente in materia verso i produttori/distributori cinematografici affiliati a MPLC. La Convenzione prevede una riduzione sulle tariffe della Licenza Ombrello autorizzazione annuale che consente di proiettare nei circoli i film degli oltre 500 produttori cinematografici affiliati (http://mplc.it/file/CLU010. pdf) quando tratti da supporti originali destinati ad uso domestico. Le proiezioni dovranno essere gratuite, riservate ai soli tesserati ed i titoli non potranno essere pubblicizzati. Gli ambiti di applicazione della licenza ombrello sono: dvd a disposizione nei locali del circolo; proiezioni di film durante cene, eventi, dibattiti o feste; intrattenimento in viaggio, in occasione di gite sociali; angolo bambini. L’accordo per la licenza ombrello prevede inizialmente una finestra promozionale molto conveniente a € 150 annui per ciascun circolo con meno di 300 iscritti (e 250 € con oltre i 300 iscritti), che aderirà all’offerta entro e non oltre il 30 giugno 2015. Questa promozione prevede l’adesione di almeno 50 circoli a livello nazionale; dopo tale data la quota sarà di € 180 indipendentemente dal numero dei soci, sempre per un minimo di 50 circoli, ma a livello regionale. Ulteriori informazioni sulla convenzione su www.arci.it convenzioni@arci.it
Come affrontare il tema dell’accesso ai diritti da parte dell’Arci? Quali pratiche concrete possono sostenere l’impegno culturale e politico dell’associazione? I nostri circoli, le associazioni, i soci, i volontari e gli operatori Arci infatti non costituiscono un semplice movimento di opinione, ma realizzano concretamente e quotidianamente sul territorio pratiche inclusive, tutela e promozione dei diritti, socialità. Come strutturare allora una vera e propria Rete Arci dei diritti, che tenga insieme le dimensioni del lavoro, della cittadinanza, del benessere? Per ragionare e costruire strumenti nuovi e concreti di sostegno ai circoli e comitati e metterli in grado di rispondere ai bisogni sociali e assistenziali delle persone, ci siamo incontrati a Salerno, l’11 e 12 maggio, nell’occasione di uno dei seminari del progetto Riprogettarci realizzato grazie alla legge sull’associazionismo di promozione sociale. Fino ad oggi l’Arci ha organizzato le risposte ai bisogni socioassistenziali dei cittadini e immigrati in modo separato, per ‘tipologia di beneficiari’. Gli sportelli di consulenza e assistenza legale per gli immigrati sono certamente l’esperienza più diffusa e radicata, che si è avvalsa anche di opportunità come quella delle convenzioni con gli enti di patronato, ma esistono in diverse realtà circoli o comitati impegnati presso uffici dei comuni o province per offrire servizi per l’inclusione lavorativa a soggetti svantaggiati, oppure servizi di accompagnamento ai diritti per i disabili e le persone non autosufficienti, per fare qualche esempio. Oggi la sfida è passare dalla sperimentazione alla infrastrutturazione territoriale. Quindi, se fino ad ora i servizi di accesso ai diritti e prestazioni socio-assistenziali sono stati per lo più erogati per target specifici, dai comitati più che dai circoli, prevalentemente a non soci, è giusto chiedersi se sia possibile e auspicabile cambiare sistema. La proposta lanciata con il seminario, che si avvale del partenariato degli enti di patronato, ed in particolare di CIA e CNA, va quindi nella direzione di unire i diversi target, in quanto tutti portatori di diritti (dai diritti connessi al lavoro all’universalità dei diritti di cittadinanza), rendere protagonisti i circoli, in quanto articolazione associativa che aggrega e offre servizi alle persone, promuovere, attraverso l’accesso ai diritti, la partecipazione e la propensione ad associarsi, in quanto stru-
mento di ‘diritto ai diritti’, reperire risorse – grazie alle convenzioni con i patronati, non vincolate a progetti e di cui i circoli possano disporre liberamente nel modo in cui ritengono più opportuno, ossia senza vincoli di destinazione e rendicontazione. Lo scopo della rete, quindi è quello di creare una vera e propria ‘porta di accesso’ ai diritti per tutti, fornendo informazione, orientamento e accompagnamento alle prestazioni socioassistenziali, ma non solo. Parlare oggi di tutela dei diritti vuol dire anche difendere le persone dallo strapotere delle company, dei monopoli e di un mercato sempre più spregiudicato: energia, acqua, telefonia, assicurazioni, risparmio. Saper leggere una bolletta o difendersi da abusi contrattuali. Con Movimento Consumatori, la rete degli sportelli acquisisce una ‘marcia in più’ per difendere e promuovere i diritti delle persone a tutto campo. Una rete degli sportelli per avvicinare nuovi soci, in particolare delle fasce deboli della popolazione, ma anche fidelizzare quelli già esistenti ampliando i vantaggi a loro riservati con la tessera Arci. coleti@arci.it
arcireport n. 18 | 14 maggio 2015 In redazione Andreina Albano Maria Ortensia Ferrara Direttore responsabile Emanuele Patti Direttore editoriale Francesca Chiavacci Progetto grafico Avenida Impaginazione e grafica Claudia Ranzani Impaginazione newsletter online Martina Castagnini Editore Associazione Arci Redazione | Roma, via dei Monti di Pietralata n.16 Registrazione | Tribunale di Roma n. 13/2005 del 24 gennaio 2005 Chiuso in redazione alle 18 Arcireport è rilasciato nei termini della licenza Creative Commons Attribuzione | Non commerciale | Condividi allo stesso modo 2.5 Italia
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