arcireport s e t t i m a n a l e
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d e l l ’ A r c i
anno IX - n. 30 6 settembre 2011
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L’Arci in piazza con la Cgil contro una manovra iniqua e sbagliata tragicomico parto della manovra da oggi all'esame dell'aula del Senato dimostra quale sia lo stato confusionale di un governo ormai allo sbando, senza una strategia per fronteggiare la crisi, capace di giocarsi in un colpo solo il consenso del Paese e la fiducia dei mercati. Dopo una grottesca girandola di annunci e smentite e infinite stesure una peggiore dell'altra, hanno prodotto un testo abborracciato e inutile agli scopi dichiarati. Del tutto priva di misure strutturali, questa manovra non basta a risanare i conti pubblici, non libera risorse per gli investimenti, l'occupazione e lo sviluppo, avrà effetti recessivi sulla nostra economia, e soprattutto è scandalosamente iniqua sul piano sociale. Si sono limitati a far cassa coi tagli alla spesa pubblica e particolarmente a quella sociale, con la riduzione dei trasferimenti a Regioni, Province e Comuni, con un massiccio aumento delle imposte, delegato oltretutto agli Enti Locali. Il tutto avrà effetti devastanti sul reddito di lavoratori e pensionati, sulla condizione delle famiglie, sull'accessibilità e la qualità dei servizi di welfare. Annunciano la riforma dell'assistenza prevedendo un risparmio di 40 miliardi in tre anni: o ci prendono in giro (e allora i conti non torneranno) o sarà un vero massacro sociale. Ancora una volta si è scelto di far pagare i più deboli per non toccare gli interessi dei più forti. Si continua a tutelare chi si è arricchito con la speculazione a danno degli onesti che vivono del proprio lavoro. Tassare i veri ricchi e i grandi patrimoni immobiliari sarebbe stato il primo provvedimento serio ed efficace da prendere, ma non si è fatto per non dispiacere al blocco sociale in cui la destra trova ancora consensi. Anche sul terreno della lotta all'evasione fiscale o della riduzione dei costi della politica, dietro gli annunci c'è in realtà molto fumo e poca sostanza. Tutta la manovra è viziata da una chiara impronta classista. Lascia trasparire il disprezzo per i ceti popolari e una volontà di scontro con le rappresentanze sociali, come appare chiaro dall'accanimento contro le cooperative o dall'inserimento dell'articolo 8 che cancella di fatto i contratti nazionali e scardina le tutele dello Statuto dei lavoratori
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in tema di licenziamenti. L'inserimento di quell'articolo, che non ha alcun peso sui saldi di bilancio, non si spiega altrimenti se non con la volontà di usare la manovra come pretesto per punire il sindacato, in primis la Cgil. Scelte che tradiscono il profilo antidemocratico di un governo che nega il principio della dialettica fra le parti sociali e considera la Carta costituzionale una variabile a sua disposizione. La situazione è grave. È a rischio la tenuta del Paese sul piano economico, sociale, democratico. In questo quadro la Cgil ha giustamente indetto lo sciopero chiamando i lavoratori e le forze sociali alla mobilitazione. Da più parti, e non solo a destra, si è gridato allo scandalo: non sarebbe il momento di protestare, bensì di garantire la coesione di tutto il paese contro la minaccia della crisi. Ce lo chiede l'Europa, ce lo chiedono i mer-
cati - si dice. Noi ci dissociamo dal coro, perché siamo convinti che la crisi non sia un fatto neutro prodotto dal destino, ma il frutto delle scellerate politiche liberiste di questi anni. E pensiamo che non se ne possa uscire accettando come un dogma le compatibilità imposte proprio da quei poteri finanziari che ne sono i primi responsabili. È il momento di cambiare strada, con scelte nette e rigorose verso un modello di sviluppo diverso da quello che ci ha portato in questo disastro. Non è vero che la crescita economica sia incompatibile con l'equità, la giustizia sociale, la partecipazione democratica. È questione di scelte. È possibile un'alternativa che rimetta al centro del sistema economico e sociale il lavoro, i beni comuni, i servizi pubblici di welfare, la sostenibilità ambientale, la cultura e l'istruzione, una vera democrazia al servizio delle persone e delle comunità.
LIBERATE FRANCESCO Sono passate tre settimane dal rapimento di Francesco Azzarà, operatore di Emergency sequestrato a Nyala, in Darfur, il 14 agosto scorso. Da allora non se ne hanno notizie. L’Arci si unisce a quanti ne chiedono l’immediata liberazione
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manovrafinanziaria
Cento piazze per l’alternativa Articolo di Enrico Panini, della segreteria nazionale Cgil a oggi siamo tutti meno soli. Anche se la Cgil ha deciso di scioperare ancora una volta senza Cisl e Uil, è evidente la crescita di consenso intorno alla battaglia contro una manovra economica ingiusta e depressiva. Questo consenso e questo nuovo e proficuo rapporto tra Cgil e associazionismo - a partire dalle tante iniziative comuni realizzate in questi mesi con l'Arci - ci rende più forti e ci ricarica. Forse la novità di questo sciopero generale sta proprio nella rottura degli steccati. Si sono espresse organizzazioni sindacali che non condividono le posizioni della Cgil, si sono espressi intellettuali e politici, si sono espressi delegati e lavoratori che non hanno la nostra tessera. E molti di loro, anche contro le indicazioni delle loro organizzazioni di appartenenza, hanno scioperato. Eppure, nonostante questo clima, lo sciopero, il gruppo dirigente della Cgil e il suo segretario generale hanno ricevuto bordate di critiche da parte di chi pensa siano superati i conflitti tradizionali. C'è chi ha definito lo sciopero un'inutile messa in scena, chi addirittura un'azione dannosa e irresponsabile.
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Ma la Cgil ha chiaro un punto. Per sconfiggere la politica miope e antidemocratica del governo non bisogna rassegnarsi e per affrontare una crisi economica pesantissima non si devono ridurre ancora i diritti. Il messaggio delle ‘cento piazze’ dello sciopero è stato esplicito: per sconfiggere la crisi globale è necessario ripensare dalle fondamenta il nostro modello di sviluppo, a partire da misure che riducano l'ingiustizia sociale che ci colloca ormai ai vertici delle classifiche mondiali della diseguaglianza. Per questo lo sciopero generale ha avuto in sé un forte contenuto di trasformazione, un programma. Abbiamo presentato proposte che insieme compongono una vera contromanovra rispetto a quella in discussione. Non si tratta quindi di perdersi in dibattiti astratti sulla fine del conflitto. Si tratta di unire il più possibile le forze per cambiare una manovra brutale e pericolosa. Brutale perché, pur con qualche (importante) emendamento accolto in Commissione, il segno è indiscutibile: si continua a colpire giovani, lavoratori dipendenti, pensionati. Dopo ben cinque manovre targate Berlusconi, moltissime persone
sono ormai alla disperazione, spesso sorrette solo da una grande dignità personale. I tanti che si sono arricchiti in questi anni, che non hanno mai pagato sono solo in piccolissima parte toccati o non lo sono per niente. Ma la manovra è soprattutto pericolosa perché smantella lo stato sociale, il territorio come luogo di comunità, la scuola, perché fa avanzare ulteriormente una grande privatizzazione del sistema pubblico. E poi l'articolo 8. inaccettabile perché ridisegna la contrattazione e il ruolo del sindacato, introduce la libertà di licenziare, regala all’accordo separato alla Fiat un soccorso ora per allora, modifica la costruzione concreta della nostra democrazia per il rapporto strettissimo che lega la democrazia nei luoghi di lavoro e la democrazia nel Paese. Con un accordo aziendale sarà possibile stravolgere contratti nazionali e leggi. Siamo al far west contrattuale. Contro questo ci stiamo battendo e continueremo. Senza rassegnarci. E soprattutto in compagnia di tutti coloro che oggi hanno manifestato con noi o ci hanno espresso la loro solidarietà.
La stagione buia dei diritti di Pietro Barbieri, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap ono settimane di forte apprensione! Il Governo e la maggioranza dimostrano tutto il loro disorientamento e incapacità a gestire un'emergenza che ha radici antiche, ma nella caotica discussione sulla Manovra bis, una sola decisione sembra intangibile: la riforma fiscale e assistenziale che consenta di drenare 40 miliardi dalle tasche delle famiglie e dai servizi alle persone. Lo prevede già la Manovra di luglio: 4 miliardi nel 2012, 16 nel 2013, 20 nel 2014. La riforma dell'assistenza necessaria non è certo quella che il Governo propone. Servizi migliori, più efficienti e vicini ai diritti e ai bisogni delle persone, moderni e volti all'inclusione anziché alla segregazione, sono lontanissimi dalla volontà di chi intende comprimere ancora l'assistenza sociale, piegandola alle esigenze di cassa, sacrificandola per evitare decisioni che possano disturbare altre e più forti categorie di cittadini. Il danno non sarà immediato, cioè non all'indomani dell'approvazione di questa Manovra (sempre che venga approvata e sempre che sia l'ultima), ma è già confezionato nelle bozza di Legge delega sulla riforma fiscale e assistenziale che il Governo ha depositato alla Camera. Nella superficiale
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arroganza di chi l'ha elaborata c'è la presunzione che la riforma debba restituire una valanga di miliardi alle casse dello Stato, riportandone il bilancio in pareggio. Con un punto fermo: spendere ancora meno di quello che è già pochissimo, anche se comparato ai Paesi europei più avari. Una premessa inaccettabile. Solo quando gli evasori avranno pagato senza sconti e condòni, quando gli sprechi della politica saranno azzerati, quando gli stanziamenti per le spese militari saranno annullati, e quando chi è ricco pagherà qualche euro di tasse in più, solo allora potremo affrontare la riforma assistenziale, cambiare le regole e destinarvi risorse maggiori e migliori idee. Quando i bambini disabili potranno crescere senza l'incubo di futuri tagli alla scuola; quanto tutte le donne potranno lavorare nonostante una menomazione; quando ogni anziano potrà essere certo di non morire sporco, piagato e in solitudine, allora saremo pronti per riformare - su ben altre basi - questo sbilenco welfare italiano che sempre meno e sempre peggio ci garantisce. Prima di allora, è immorale arrovellarsi su come e dove tagliare sull'assistenza agli anziani non autosufficienti, alle persone con
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disabilità, ai bambini, ai poveri, nel miserevole stato in cui le politiche sociali non riescono nemmeno a scalfire quei bisogni. In questo desolante panorama, non esistono i diritti umani, non c'è caparbia ricerca di soluzioni civili, non c'è volontà di prendere in carico i bisogni, tanto meno di promuovere l'autonomia personale, ma neanche di salvaguardare la dignità umana che non può dipendere dalla carità altrui, ma solo dalla civica organizzazione di una collettività che si impegna per chi potrebbe rimanere indietro, chi è rimasto indietro, chi è discriminato, chi è segregato o lo sarà presto e chi non gode di pari opportunità civili e sociali. Al contrario, con quelle premesse nell'Italia di domani le migliori idee non avranno fiato e il fiato verrà tolto alle migliori idee. Giustizia sociale, equità, diritti non avranno più cittadinanza senza le premesse di cui hanno necessità per sussistere. Le risorse per scongiurare la riforma taglia-assistenza vanno trovate oggi. Assieme a quelle per tranquillizzare la BCE, si trovino anche quelle per 'tranquillizzare' noi e milioni di italiani. Non può esserci crescita e sviluppo senza equità! Info: www.fishonlus.it
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Una settimana a Lampedusa con i volontari Arci Pubblichiamo la testimonianza di Gianluca Solera, coordinatore delle reti della Fondazione Anna Lindh na settimana breve, ma intensa. Per pochi giorni ho incrociato le loro vite, entrando nell'initimità delle loro storie, ascoltando le loro speranze, scovando i loro punti deboli, osservando le loro paure o smascherando le loro menzogne. Di loro ho conservato i nomi e ho fatto da messaggero quando esprimevano un bisogno, parlando con i gestori del Centro di Primo Soccorso ed Accoglienza, con l'Ufficio Immigrazione, la Squadra Mobile, oppure con le organizzazioni internazionali che operano nel Centro. Abbiamo raccolto domande di asilo e spiegato cosa prevede la legge italiana per gli immigrati che sbarcano a Lampedusa. Abbiamo anche assistito ai momenti di tensione, come la ribellione del 29 agosto, quando, a quanto riferitoci da molti immigrati, un gruppo di ragazzi venne rimpatriato a Tunisi senza passare per altri centri della Penisola, scatenando la rabbia collettiva. Un volontario Arci fa questo ed altro a Lampedusa, insieme a Francesca Materozzi, la coordinatrice locale. Quella dell'Arci è una presenza importante, per il lavoro di osservazione, di
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segnalazione di disfunzioni, maltrattamenti ed eventuali operazioni di respingimento o rimpatrio, ma anche di accompagnamento di richieste e necessità; per questo, vorrei raccomandare continuità a questa presenza e consigliare la partenza per Lampedusa a persone volonterose, preparate e convinte. È una missione non facile, ma che regala cose a chi la compie e apre una finestra sulle contraddizioni della politica europea sull'immigrazione, e sul vissuto personale e collettivo dei ragazzi venuti dal mare. Dopo una settimana, ho imparato che dobbiamo accettare il fatto che è più forte il bisogno di arrivare che le leggi scritte per impedirlo. Non si può andare contro la volontà di molti popoli e il corso della storia. L'integrazione tra Europa e Mediterraneo sta già scritta, i popoli della riva sud vogliono convivere con noi nell'uguaglianza, offrono la loro eredità culturale, il senso dell'ospitalità e la forza lavoro. Non c'è futuro per noi in un Mediterraneo tagliato in due. Quando ho lasciato Lampedusa, mi sono sentito un po’ solo, non solamente per aver abbandonato
Discriminazioni e rimpatri collettivi per chi arriva dal nord Africa Tutto rimane uguale a Lampedusa per i migranti trattenuti presso il Centro di contrada Imbriacola. Condizioni igienico abitative alimentari pessime, informazione sui dritti limitata e talvolta orientata a compiacere i disegni di un governo che volutamente ha adottato un trattamento discriminatorio nei confronti dei migranti magrebini, in particolare tunisini, costretti a condizioni di detenzione ancora più dure. I tunisini, infatti, non avrebbero dovuto 'permettersi' di chiedere la protezione internazionale perché destinati, in base a un accordo 'segreto' Italia/Tunisia, al rimpatrio. Le richieste d'asilo sono state invece raccolte dai volontari dell'Arci finchè gli è stato permesso di accedere alla grande 'gabbia' dove sono trattenuti i tunisini. Improvvisamente, però, l'accesso è stato negato e la Prefettura di Agrigento non ha più rilasciato autorizzazioni. Malgrado il palese ostruzionismo, si è riusciti a seguire decine di richiedenti asilo nei trasferimenti da Lampedusa verso il continente. Si è così constatato che i richiedenti asilo sono stati trasferiti nei Cara, ad eccezione di tunisini, marocchini, egiziani e algerini trasportati nei
Cie. Le loro richieste sono state infatti acquisite 'formalmente' dalla Questura solo dopo la notifica del provvedimento di espulsione che giustificherebbe la detenzione nei Cie, con un comportamento che viola la normativa sul respingimento del Testo Unico Immigrazione e quella sul diritto di asilo. La palese violazione di legge, tuttavia, non è stata volutamente rilevata dai Giudici di Pace nell'udienza di convalida del trattenimento presso il Cie, nonostante l'intervento dei legali della rete Arci. Le motivazioni adottate dall'autorità giudiziaria per la convalida del trattenimento sono state sconcertanti e prive di fondamenti giuridici, in linea con la volontà già espressa dal ministro Maroni di negare la protezione internazionale, compresa quella umanitaria, alla maggior parte dei richiedenti, nonostante l'attuale situazione in Maghreb-Mashrek richiederebbe invece un esame più attento, un atteggiamento scevro da pregiudizi basati sulla nazionalità. D'altra parte, cosa ci si può aspettare da un governo che sollecita i respingimenti collettivi, nonostante l'esplicito divieto delle convenzioni internazionali? Info: carmencordaro@tiscali.it
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la bellezza selvaggia dell'isola, ma anche per un certo senso di ineluttabilità delle cose che ti fa sentire fragile e piccolo. «Quanto tempo staremo qui? Ci cacciano indietro? Come posso restare in Italia? Riuscirò a raggiungere i miei parenti?» erano alcune delle domande di quei ragazzi a cui non sapevo o non potevo rispondere. Se ora sapessi che sono riuscito ad aiutarne anche uno solo, come Saïd, quel ragazzo dell'arido meridione tunisino che nel giro di un mese e mezzo per tre volte è salito su un'imbarcazione di fortuna per Lampedusa, e per due volte è stato rimpatriato, mi sentirei più tranquillo. Per fortuna che questi ragazzi ti aiutano a ridare senso alle cose, rovesciandole con nonchalance, quando ad esempio uno di loro ha gridato: «Anche se ci rimandate a Tunisi, ritornerò, ed andrò a Milano, a Roma, a Chievo». O quando intonavano: «Lasciatemi cantare, con la chitarra in mano». O quando uno di loro è sbarcato senza soldi, né bisaccia, ma con un falco sulla spalla. Come un principe del deserto. Il diario completo è sul blog del Numero verde dell’Arci.
Il blog del Numero verde per rifugiati ARCIdiario da Lampedusa e dintorni è il nome del blog curato dal Numero verde per richiedenti e titolari di protezione internazionale dell'Arci nazionale che ad agosto ha aperto le pagine del suo diario a tutti coloro che sono interessati alle sorti dei migranti che arrivano nel nostro Paese. Uno spazio nel quale far convergere i report dei volontari Arci coinvolti direttamente sull'isola, le segnalazioni quotidiane sull'eterogeneo sistema di accoglienza che arrivano al centralino del Numero Verde, i comunicati stampa, le denunce di mancate tutele e le immagini che spesso raccontano meglio di mille parole. Una finestra sempre aperta sul lavoro dell'Arci nella tutela dei diritti dei migranti. Uno spazio informale nel quale raccontare e commentare quello accade ai e alle migranti in cerca di protezione che arrivano in Italia. Aperto da neanche un mese, il blog ha già all'attivo 3 sessioni: Report da Lampedusa, Accoglienza italiana e Diario di un volontario Arci. È solo l'inizio di un aggiornamento in tempo reale. arcinumeroverderifugiati.blogspot.com
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Depositate in Cassazione le due proposte di legge sulla cittadinanza. Comincia la raccolta firme rapporto tra le persone di origine straniera e lo Stato, nonché per il modo nel quale l'immigrazione viene rappresentata nel discorso pubblico. La raccolta di firme sulle due leggi di iniziativa popolare è una occasione straordinaria per proporre, in maniera concreta, ad ogni italiano e italiana, di esprimersi tra due alternative: una società chiusa e razzista, costruita sulla negazione dei diritti degli altri o una società aperta e realmente democratica, costruita sulla partecipazione e su relazioni tra pari. Un Paese dove chiunque possa sentirsi italiano, senza dover negare le sue origini, e dare il proprio contributo nella costruzione di un futuro comune. Info: miraglia@arci.it
a campagna sulla cittadinanza, L'Italia sono anch'io, promossa da un nutrito gruppo di organizzazioni della società civile e sindacati, sostenuta dall'editore Feltrinelli e presieduta dal sindaco di Reggio Emilia, è entrata finalmente nel vivo. Venerdì scorso siamo andati alla Corte Generale di Cassazione a consegnare i testi e i titoli delle due leggi: quella sul diritto di voto e la partecipazione e quella di riforma della cittadinanza. Forse sembrerà inopportuno - con la crisi economico finanziaria e quella politica che pervadono ogni angolo dello spazio pubblico - occuparsi dei diritti delle minoranze e delle persone di origine straniera, cioè in concreto della qualità della nostra democrazia. Ma in tempi così bui è indispensabile continuare a stare dalla parte giusta e non dimenticare quali sono le fondamenta del nostro stare insieme. Quasi 5 milioni di persone che vivono in una condizione di discriminazione 'socialmente accettata' o 'compatibile con la democrazia', come forse qualcuno pensa, sono il segno che la nostra società non gode di buona salute. Noi non possiamo sempre aspettare il momento giusto,
rischiando che non arrivi mai. Questa crisi politico culturale, che è una crisi che investe tutta la società, dura da molti anni e non sembra emergere una soluzione, una via d'uscita, nel breve periodo. È nostra responsabilità quindi continuare a fare la nostra parte sperando che il lavoro che facciamo, spesso in solitudine e tra mille ostacoli, sia parte della soluzione. L'obiettivo della campagna è promuovere l'articolo 3 della Costituzione, ossia quello che parla di uguaglianza. L'abbiamo detto in tutte le occasioni e scritto nell'appello per la campagna (www.litaliasonoanchio.it): oggi c'è il rischio concreto che il rapporto tra lo Stato e gli stranieri si definisca attraverso un processo di discriminazione collettiva senza precedenti nella nostra storia per gravità e dimensioni. È necessario mettere in campo ogni strumento per ricostruire un ampio consenso intorno al principio di uguaglianza. Il diritto di voto e la partecipazione, così come lo strumento della naturalizzazione per gli stranieri e della cittadinanza per nascita, cioè i contenuti principali della nostra campagna, possono rappresentare due pilastri per una modifica del
Scrittori stranieri raccontano l’Italia
Il GMA promuove il modello di accoglienza di Arci solidarietà Terni
Un muro costruito per tener fuori gli immigrati, alzato grazie al lavoro degli stessi stranieri: è questa la storia più simbolica di un'Italia che non accoglie e spesso discrimina con ipocrisia, contenuta nel libro Permesso di soggiorno. Gli scrittori stranieri raccontano l'Italia edito da Ediesse, a cura di Angelo Ferracuti, scrittore e giornalista. Sedici storie di scrittori migranti che vengono da Romania, Argentina, India, Cina, Egitto, Palestina, Algeria, Eritrea, Senegal, Congo, Togo: tutti risiedono in Italia e tutti scrivono in italiano. Nei loro racconti affrontano temi molti diversi, dalla condizione di sradicamento sociale e culturale, al lavoro assoggettato e sfruttato, fino a tematiche più interiori o legate ai paesi d'origine. Al centro del libro le foto degli emigranti italiani negli anni '50 e '60 di Mario Dondero, fotografo 'etnico' come lo definisce lo stesso Ferracuti. Negli scatti italiani a Eboli, da dove partivano, poveri e affamati, o in marcia durante uno sciopero alla Renault in pieno sessantotto francese, oppure a Marcinelle, nella miniera dove nel 1956 ne morirono 136.
È toccata all'Umbria, il 30 e 31 agosto, la visita del Gruppo di Monitoraggio e Assistenza nazionale (GMA), composto da Protezione Civile, UNHCR, Sprar-Servizio Centrale (Anci). Il compito di questi GMA è quello di monitorare, attraverso le visite alle strutture di accoglienza, il corretto svolgimento delle attività previste nell'ambito delle convenzioni sottoscritte dai Soggetti Gestori con i Soggetti Attuatori. Il GMA è giunto a Ferentillo, presso la struttura gestita da Arci solidarietà Terni, il 31. Ad accoglierlo lo staff al completo. Un gruppo composto da personale che collabora ormai da anni con l'associazione nel campo dell'immigrazione, affiancato da personale appositamente selezionato e da un gruppo di almeno 15 volontari. Grazie alla disponibilità del Comune, quella di Ferentillo è stata la prima struttura che Arci Terni ha allestito per l'Emergenza Nord Africa. È così che dall'11 aprile si sono di nuovo aperte le porte dell'ostello Il Tiglio, struttura a lungo rimasta inutilizzata, per accogliere 12 tunisini che, ottenuti i documenti, hanno proseguito il loro viaggio altrove. Dal 17 maggio, poi, la struttura è tornata di nuovo attiva per ospi-
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L’Arci ha aderito all’appello di attori, registi e produttori contro la xenofobia e le politiche discriminatorie lanciato durante il Festival del Cinema di Venezia. Tra i primi firmatari, Andrea Segre e Daniele Vicari
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tare i richiedenti asilo. Oggi sono 19 gli ospiti presenti, provenienti da Mali, Senegal, Mauritania, Nigeria, Angola e Bangladesh. L'esperienza pluriennale maturata nella cogestione del Progetto Sprar del Comune di Terni ha permesso ad Arci Terni di riproporre un modello di accoglienza per piccoli numeri diffuso sul territorio che va ben oltre la fornitura di un posto letto e di pasti, prevedendo servizi di alfabetizzazione, informazione, segretariato sociale, sostegno legale, orientamento e inclusione sociale. Un modello volto alla costruzione di un sistema d'accoglienza e d'integrazione unico e che ha permesso di superare positivamente la visita dello scorso 31 agosto. Le verifiche sono state molto puntuali (recependo anche diverse buone prassi messe in campo in questa struttura per esportarle altrove), ma chi non sta rispettando di fatto i contratti è proprio lo Stato Italiano, in tutte le diverse articolazioni, che oltre a pretendere dovrebbe anche dar seguito agli impegni economico-finanziari sottoscritti nelle convenzioni. E così l'emergenza rischia di esplodere… Info: simona.botondi@libero.it
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‘Gioventù sprecata?’: a Lamezia Terme la controcernobbio di Sbilanciamoci! uest'anno Sbilanciamoci individua nettamente due priorità nel Paese e ne fa l'asse portante della sua nona edizione: i giovani e il mezzogiorno. Così decide di collocare la tre giorni di dibattiti, incontri e approfondimenti per l'idea di un'economia diversa a Lamezia Terme - città simbolo della buona amministrazione, della rinascita della società civile e della resistenza alla 'ndrangheta - e di intitolare la controcernobbio Gioventù sprecata?, proprio perché sono e saranno le giovani generazioni a sopportare il peso maggiore di questa crisi e delle inique misure contenute nella manovra di bilancio che questo Governo si accinge a varare. Tutte molto affollate le 13 sessioni che hanno visto oltre 60 tra esperti, studiosi e rappresentanti della società civile alternarsi nei dibattiti per la proposta di una contromanovra all'insegna di un'economia che sappia puntare su sostenibilità ecologica, innovazione, coesione sociale, diritti, fronteggiando contemporaneamente gli effetti
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di questa crisi: difesa del lavoro e dei redditi, allargamento dello spettro degli ammortizzatori sociali, protezione delle fasce più deboli. Alla sera le proiezioni cinematografiche organizzate dall'Arci di Lamezia al Castello Normanno-Svevo chiudevano gli appuntamenti della giornata. Impossibile anche solo elencare i temi che hanno percorso questa edizione: citiamo solo il dibattito di apertura su economia, lavoro e giovani, il bagno di folla per il confronto tra il Sindaco della città ospite Gianni Speranza - uno dei ‘nostri’ - e quello di Napoli Luigi De Magistris, il partecipatissimo incontro sui giovani e il servizio civile, quello sul modello di sviluppo per il mezzogiorno, il dibattito serale sulla crisi del neoliberismo e per un'altra globalizzazione con Paolo Beni tra i relatori. La chiusura dedicata alle proposte, un vero e proprio ‘piano per i giovani’, 10 idee presentate da Giulio Marcon - coordinatore di Sbilanciamoci - che, se portate avanti con coerenza e determinazione, possono por-
tare ad un aumento del 1% del Pil attraverso la messa in campo di politiche di protezione sociale ed investimenti nel futuro per la creazione di un nuovo modello di sviluppo nel quale il protagonismo giovanile sarà l'ingrediente essenziale. Sbilanciamoci va dunque a confermarsi come una tra le iniziative della società civile di maggior qualità e pregio. Il lavoro svolto dallo staff della campagna, che ad oggi conta ben 43 organizzazioni, è robusto e competente, svolge un'analisi approfondita e formula delle proposte concrete e realizzabili. È una campagna che meriterebbe maggior attenzione e orecchie sensibili da parte delle forze politiche, delle istituzioni e dei media, anche attraverso la costruzione di momenti di confronto prima, durante e dopo la manifestazione che, senza ledere l'autonomia di nessuno, sappiano far interloquire diversi soggetti propositori e riconoscano ai corpi sociali intermedi un ruolo attivo nella costruzione dell'alternativa. Info: uda@arci.it
Dieci proposte per un’altra società e un’altra economia entre la CGIL era impegnata nei preparativi per lo sciopero generale del 6 settembre, in aperta protesta contro la manovra finanziaria del Governo, giudicata ‘iniqua e ingiusta’, e mentre Giulio Tremonti, a Cernobbio per il workshop Ambrosetti, sulla manovra-bis di agosto varata dal governo affermava: «Errori? È stata fatta in quattro giorni», autodenunciando il livello di improvvisazione nel quale da tempo si esercita l’attuale governo e lo stato di sciatteria in cui versano le istituzioni nel nostro paese, a Lamezia Terme, in Calabria, andava in scena la controcernobbio, la IX edizione del Forum Sbilanciamoci! con tanto di ‘contromanovra finanziaria’ illustrata dal portavoce della campagna Giulio Marcon. Per tre giorni (1-3 settembre) il titolo del Forum, Gioventù sprecata?, è stato declinato e approfondito da oltre 50 relatori tra ricercatori, esponenti delle organizzazioni della società civile, amministratori e sindacalisti in vari focus tematici. Attesissimo al termine della prima giornata, l’incontro tra il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, e il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. In una piazza con annessa chiesa e convento seicenteschi, gremita di partecipanti, il duetto tra i sindaci più
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popolari delle rispettive regioni è stato vivace, frizzante, ricco di bordate polemiche al governo, alla politica del centrodestra e alla manovra finanziaria. Il leitmotiv della serata, com’era prevedibile, è stato il tema della lotta agli sprechi e della riduzione dei costi della politica. Molto interessante è sembrata l’iniziativa intrapresa da De Magistris di attivare a Napoli l’Assessorato alla Gestione dei Beni Comuni per favorire la partecipazione, per ridare voce al popolo napoletano raccogliendo i segnali arrivati dai referendum e da nuovi scenari politici che pongono al centro delle comunità e dei territori i beni comuni e la democrazia partecipata. «Il momento è difficile - ha cocluso De Magistris - ma non bisogna arrendersi. È necessario fare rete tra sindaci e tenere sempre desta la lezione di Gramsci, di non smarrire mai il rapporto con la gente». Occorre ripartire dai diritti e dalle persone e occorre ripensare radicalmente i modelli di consumo. Alex Zanotelli è stato icastico: «Noi possiamo ancora permetterci di vivere con questi standard quantitativi solo perché viviamo sulle spalle dell’80% della popolazione mondiale. Dobbiamo ripensare tutto! Bisogna smetterla di misurare il benessere in base ai nostri beni materiali e prendere
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sempre più in considerazione la qualità della vita». Oggi si affermano nuovi concetti, nuove parole chiave. Lo sviluppo, ha ribadito Fabio Renzi della Fondazione Symbola, si attiva attraverso l'affermazione della ‘cultura’ e della ‘bellezza’, valori fondanti di una società sostenibile, armoniosa e coesa socialmente, nella quale si pone fine allo sfruttamento del territorio, allo sfregio del paesaggio tramite l’abusivismo e la cementificazione selvaggia. Va in archivio la IX edizione del forum Sbilanciamoci! sperando che la prossima edizione veda un’Italia in ripresa socialmente ed economicamente. Intanto chiosiamo con le parole del nostro presidente Paolo Beni: «Gli effetti della crisi si esplicano in un contesto di squilibri economici e sociali fra le varie parti d’Italia, inasprendo, in situazioni già precarie, lo scollamento sociale con un vero e proprio imbarbarimento culturale». È urgente, afferma Paolo Beni, contenere gli effetti della crisi finanziando lo stato sociale e usando la leva fiscale: «è fondamentale investire in diritti e reti sociali e creare un welfare strumento di partecipazione» per dare una prospettiva alla società italiana dal momento che «le persone hanno bisogno di un’altra visione e di un’altra idea di società». Info: gennaro.dicello@gmail.com
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internazionali
Estate 2011, quattro campi di lavoro all’estero. I giovani volontari tornano a casa
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zo www.arciculturaesviluppo.it/2011/08/diritorno-dal-campo-di-lavoro-in-palestina-latestimonianza-di-una-tutor/. Il campo di lavoro in Rwanda è stato caratterizzato dall'impronta di genere. Giovani donne guidate da una tutor che era stata partecipante al campo in Rwanda dell'anno precedente, hanno lavorato e vissuto insieme alle donne di SEVOTA, la nostra associazione partner rwandese. Come sempre l'esperienza è stata coinvolgente, come la riassume Cristina «Sono passati ormai giorni da quando siamo ritornati ma i pensieri sono ancora in Rwanda...veramente grazie di cuore per la bella opportunità e per le emozioni che mi ha portato il campo!!!». In Brasile tutti con la macchina fotografica in mano per scattare i momenti più intensi dell'incontro con i Sem Terra, partner di Arci e Arcs nei progetti sul territorio. Il workshop fotografico è stato guidato da Giulio Di Meo, fotografo che da anni ci offre il suo sguardo sui territori a cui siamo legati. Giovani appassionati di fotografia hanno trovato storie da raccontare con l'immagine. Il reportage di una partecipante al
campo, Laura, è stato pubblicato dal National Geographic, ecco il link: www.arciculturaesviluppo.it/2011/08/tra-isem-terra-del-brasile/. In Colombia i campisti hanno avuto la possibilità di incontrare e partecipare alle attività dei partners Arci ed Arcs nei progetti: Corporación Viva la Ciudadanía, Fundación Bosque de Nieblas, ELD mujeres de Dialogo Democrático. Il nostro lavoro per dare possibilità ai nostri soci di incontrare e conoscere i partner e i paesi in cui realizziamo progetti continuerà anche nell'autunno inverno 2011-2012 e naturalmente nell'estate prossima. Per rimanere informati visitate il sito www.arciculturaesviluppo.it. Info: damelio@arci.it
ROMA Rete italiana per il disarmo e Sbilanciamoci! lanciano la campagna NO F35 contro le spese militari. Appuntamento il 12 settembre alle 15 presso la Città dell’Altra Economia
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ultimo gruppo è rientrato il 17 agosto dal Rwanda, concludendo così i campi di lavoro all'estero per l'estate 2011. Quest'anno, a fronte di richieste di informazioni e contatti molto numerosi, sono stati quattro i campi che hanno raggiunto il numero minimo di partecipanti e quindi si sono potuti realizzare. Nonostante ciò, l'obiettivo di dare continuità al lavoro dei comitati territoriali Arci su determinati paesi e intorno a temi di interesse per tutta l'associazione è stato raggiunto e ci ha dato delle grandi soddisfazioni. Il campo di lavoro in Palestina ha attirato come sempre molti giovani (di cui alcuni con qualche capello bianco). Dodici persone hanno preso parte al workcamp estivo del nostro partner locale OPGAI, incontrando coetanei palestinesi e partecipando a meeting e workshops tematici e visitando in seguito i progetti di Arci e Arcs nel territorio. A questo campo hanno partecipato anche giovani del comitato Arci di Collegno che sono stati parzialmente sostenuti economicamente dal Comune di Collegno. Una relazione del campo è pubblicata sul sito Arcs all'indiriz-
A Bastia Umbra In piedi, costruttori di pace! Il 25 settembre i giovani per la pace la Perugia-Assisi compie 50 anni Nei due giorni precedenti alla Marcia, il 23 e 24 settembre, si svolgerà a Bastia Umbra il Meeting 1000 giovani per la pace, un momento di riflessione e approfondimento che vedrà protagoniste le giovani generazioni e i temi a esse cari. PaceLavoroFuturo è il titolo dato all'evento, che proporrà una serie di laboratori, lezioni e seminari che potranno essere un'occasione di confronto e approfondimento sui problemi della pace e uno strumento per condividere con gli altri le proprie idee ed esperienze, speranze e preoccupazioni e per progettare insieme cosa fare per la pace. Ben 16 e tutte interessanti le proposte laboratoriali: dall'osservatorio sui tg a fare pace a scuola, dalle 10 occasioni per diventare nonviolenti al diritto allo studio nel Mediterraneo. Il Meeting si svolgerà presso l'Umbria fiere, uno spazio in cui sarà possibile discutere e progettare insieme, fare e ascoltare musica e teatro, mangiare e dormire con il sacco a pelo. Le persone o i gruppi dell'Arci interessati a partecipare al Meeting devono inviare appena possibile il modulo di adesione alla segreteria della Tavola (segreteria@perlapace.it ) e, per conoscenza, a vacca@arci.it.
24 settembre 1961. 25 settembre 2011. In piedi, costruttori di pace! Un grido che risuona oggi come 50 anni fa, quando per la prima volta centinaia di persone percorsero a piedi i 24 chilometri che separano la città di Perugia da quella di Assisi, in una Marcia nonviolenta che a distanza di anni non perde il suo fascino e nemmeno la sua attualità. Promossa dalla Tavola della Pace e dal Coordinamento nazionale Enti locali per la pace e i diritti umani, la Marcia per la fratellanza dei popoli non manca, anche questa volta, di denunciare situazioni croniche d'ingiustizia, di povertà, di violenza e di sofferenza che non possono più essere tollerate. Giovani che non riescono a trovare un lavoro, altri che vivono nella precarietà, ragazze e ragazzi che non si possono permettere di studiare, gente intimidita e ricattata dalle mafie e dalla criminalità organizzata, famiglie che faticano ad arrivare alla terza settimana, gente senza casa, operai che muoiono sul lavoro, anziani soli e abbandonati, giovani che perdono la vita per difendere i diritti umani, bambini strappati all'infanzia e alle proprie famiglie, donne violentate, abusate e sfruttate, persone terrorizzate dalla
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guerra e dalla violenza, gente che muore ammazzata in carcere, altra che muore nel deserto o nel Mediterraneo cercando di sfuggire alla guerra, alle persecuzioni e alla miseria. Per tutti loro e con loro i partecipanti alla Marcia potranno camminare insieme: perché, come tanti giovani del Mediterraneo e dell'Europa, c'è un bisogno forte di cambiamento; perché libertà vuol dire più responsabilità e partecipazione di ciascuno; per rimettere al centro della nostra società i valori della nonviolenza, della giustizia, della libertà, della pace, dei diritti umani, della responsabilità e della speranza per riscoprirne il significato autentico, per costruire insieme una nuova cultura; perché, nel 150° anniversario dell'Unità d'Italia, vogliamo difendere e attuare la nostra Costituzione e ricordare a tutti che «L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali». I comitati Arci che parteciperanno alla Marcia possono comunicare la loro presenza ad Alessandra Vacca (vacca@arci.it) in modo da essere aggiornati sulle modalità di partecipazione dell'associazione.
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cultura
‘Il senso dello Stato’, a Venezia un convegno dell’Anac per il sostegno a cinema e cultura empi duri per la Cultura. Tempi duri per il cinema. Di fronte allo smantellamento graduale del Ministero dei Beni Culturali, ai continui rischi di ridimensionamento dei fondi per lo spettacolo, alla decurtazione certa dei fondi per la cultura di Comuni e Regioni, non c'è nessun segnale neppure sul fronte della tutela dei lavoratori di questo settore così complesso. Ultimo provvedimento indecente è quello contenuto nella circolare Inps dove si dice addio al sussidio di disoccupazione per gli operatori dello spettacolo. Vengono infatti escluse dall'indennità di disoccupazione tutte le figure artistiche (registi, scenografi, coreografi, lighting designer, attori, musicisti, cantanti, danzatori). Il sussidio resta solo per le categorie tecniche e amministrative. Una vergogna. Mentre il Teatro Valle occupato di Roma continua la sua straordinaria battaglia per una ‘Cultura Bene Comune’, allargando la protesta negli spazi abbandonati del Teatro Marinoni del Lido di Venezia, la storica e combattiva Anac (Associazione Nazionale Autori Cinematografici) sfida il caldo soffo-
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cante e il glamour posticcio della Mostra del Cinema di Venezia con un convegno dal titolo Il senso dello Stato all'interno delle Giornate degli Autori. Domenica 4 settembre, ospiti dello spazio Cinecittà Luce, Citto Maselli, Ugo Gregoretti, Nino Russo e molti altri hanno chiesto al mondo del cinema di pronunciarsi sulla necessità che lo Stato promuova e sostenga il settore culturale, il cinema in particolare, attraverso interventi diretti, indiretti, correttivi delle storture di un sistema cinema che sembra premiare solo pochi film di cassetta. Lo Stato ha tra i suoi compiti quello di tutelare le diversità culturali, promuovere il pluralismo, sostenere l'accesso al più vasto numero possibile di 'occasioni' culturali? Ovviamente sì, sostengono i promotori dell'iniziativa insieme a molti degli intervenuti, l'Arci compresa. Lo deve fare perché lo sancisce la Costituzione nel suo articolo 9. Lo deve fare perché la qualità della democrazia di un Paese si misura sulla possibilità dei suoi cittadini di partecipare alla 'cosa pubblica' avendo gli strumenti per capire quello che gli succede intorno.
Dal 23 settembre Supersound a Faenza con la partecipazione di Arci ReAl Si apre venerdì 23 settembre a Faenza, a partire dalla Galleria della Molinella per arrivare a Piazza del Popolo ed al Teatro Masini, quello che possiamo definire il 'nuovo Mei'. A partire da quest'anno infatti 'raddoppia', anticipando a settembre, con il Supersound, la parte fatta di musica 'suonata' e rimandando al Medimex (Bari, Fiera del Levante dal 24 al 27 novembre) gli aspetti più 'fieristici' e di incontro fra domanda ed offerta nel mondo della musica. Viene abbandonata l'area fiera per 'conquistare' il centro cittadino: oltre alle location di cui sopra, il Supersound avrà il suo cuore nel Palazzo delle Esposizioni ed il consueto 'galà' delle premiazioni al Teatro Masini. Come sempre la kermesse non tradirà le aspettative del pubblico di appassionati cercando di fornire uno spaccato della musica indipendente ai tempi della crisi. Ma veniamo alla presenza di Arci ReAL. Anche quest'anno la nostra associazione si caratterizzerà attraverso la presenza delle band indipendenti del roster, di ArciReAL Radio (le web radio Arci), con la partecipazione ai momenti di confronto. Si parte venerdì sera, al Teatro
Masini, con l'esibizione di Nicolas Roncea, raffinato cantautore under 25, scelto per inaugurare un lavoro di ReAL volto alla ricerca, all'ascolto ed alla promozione di giovani e giovanissimi talenti. Si prosegue nelle due giornate successive al Palazzo delle Esposizioni, dove troveranno spazio le band del roster di ReAL: Nebbia, Universo, Post no bills, Big charlie, Physique du roll. Sempre sabato, ore 15 (Palazzo civico) è la volta della presentazione di Isofestival, il catalogo realizzato dal Mei sui festival musicali italiani che vedrà l'intervento di Lorenzo Siviero (coordinatore Arci ReAL). Sempre sabato, dalle 17, Carlo Testini (coordinatore politiche culturali Arci) interverrà all'incontro dal titolo La Siae (e il Nuovo Imaie) che vorremmo. In serata l'esibizione dei genovesi Tua madre in Piazza del Popolo. Lo stand Arci, con la radio, gli showcase, le interviste, i materiali promozionali di festival, rassegne e circoli della Rete, si trasformerà in un vero e proprio 'circolo della musica' che animerà la presenza Arci durante la 3 giorni. Info: www.arcireal.com
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Valori, memoria, futuro: solo con più cultura per tutti possiamo sperare in un Paese migliore. Un aspetto in particolare sembra trovar tutti d'accordo: c'è bisogno che il legislatore riscriva le regole antitrust per quanto riguarda i media e l'informazione. Il sistema è bloccato in un duopolio nella distribuzione e nella fruizione dell'opera cinematografica. È necessario trovare gli strumenti per sostenere gli spazi per il cinema e per la cultura in generale. Ma che fare in tempo di crisi economica? È proprio ora che è necessario investire in conoscenza e saperi e allargare gli orizzonti culturali. In un pianeta sempre più interconnesso, dove tante diverse culture si trovano ad abitare le stesse città, gli stessi quartieri, c'è bisogno di rafforzare il dialogo tra di esse proprio attraverso l'arte. Solo se il 'senso dello stato' verrà rafforzato e il ruolo dei soggetti pubblici rimarrà a garanzia di pluralismo e accesso alla cultura, potremo sperare in un Paese ed un mondo migliori. Info: testini@arci.it
Le proposte di Cantieri d’arte Cantieri d’arte, piattaforma di Arte pubblica finalizzata al recupero in senso culturale, spirituale e formale di alcuni luoghi storici di Viterbo, si affaccia alla sua VI edizione con tre appuntamenti all’insegna di una forte identità itinerante e della la collaborazione con la Biennale dei giovani artisti d’Europa e del Mediterraneo (BJCEM) con cui condivide intenti e finalità. Tra gli eventi, la mostra Drawing a new memory vol.2, che intende indagare la possibilità di archiviare, scomporre e ricomporre la memoria collettiva, l’immaginario urbano, l’identità; la Forma, progetto di editoria fai da te low-cost e low-fi curato in collaborazione con Tothi Folisi del Laboratorio Saccardi; infine, il workshop di public art La Ville Ouverte, promosso da Arci e CasaMemoire, che si terrà dal 20 al 25 settembre. Dopo una prima sessione di approfondimento svoltasi a Casablanca, le sessioni di discussione tra artisti e curatori si terranno a Viterbo in un soggiorno realizzato in uno spazio pubblico occupato appositamente per la performance Permesso di soggiorno (Visa Card) di Alessandro Nassiri Tabibzadeh. Info: www.cantieridarte.org
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Campi antimafie: un moderno strumento di pratica sociale che ha coinvolto più di mille giovani
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relazioni sociali attraverso reti complesse, difficili ma possibili anche in luoghi ad alta densità mafiosa. Quest'anno abbiamo deciso anche di inserire una dinamica di pratiche di stili di vita quali la raccolta differenziata dei rifiuti, l'uso di cibo proveniente dalle filiere corte, la scomparsa della plastica per la somministrazione di alimenti e bevande e la possibilità di dissetarsi solo con acqua potabile pubblica. Come può essere definito tutto questo? Noi, membri dell'associazione di promozione sociale più rilevante nel nostro paese, abbiamo a mio parere l'opportunità di elaborare una nuova ‘evoluzione di pensiero’ dove l'antimafia sociale, condivisa fino ad oggi con Libera, Cgil, Lega Coop, Fondazione Caponnetto possa divenire un sentire comune di cambiamento culturale del nostro paese. Ma abbiamo anche un dovere in più in qualità di associazione di sinistra, che è quello di avviare un percorso di partecipazione attiva con tutte queste risorse giovanili per generare un moderno strumento di pratica sociale, dove il fare sia legato al pensare e dove il concetto di legalità non possa che prescindere dai valori di giustizia sociale.
Questo nuovo movimento giovanile dovrà trovare nei circoli Arci e nelle Case del popolo i luoghi ideali per le proprie azioni provocando così dinamiche propositive alle attività culturali dei nostri luoghi di aggregazione popolare. Ce la faremo? Noi pensiamo di sì, anche perché la società civile e l'impegno culturale del nostro paese è alla ricerca di nuovi riferimenti utili per l'utilizzo di innovazione. L'Arci potrebbe essere il contenitore giusto e ideale; spetta a noi decidere se far partire questo treno. Intanto concludiamo nel migliore dei modi questa programmazione 2011 anche perché c' è ancora un pezzo di strada da fare ed è fondamentale, come sempre, farla bene. Info: pascucci@arci.it
BOLOGNA Dal 9 all’11 settembre a Marzabotto il terzo campeggio delle Resistenze: tre giorni di dibattiti, spettacoli, presentazioni di libri e concerti live per dire no a mafia e fascismo. Tra gli ospiti, Ascanio Celestini
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iamo giunti a tre quarti della nostra avventura per la stagione 2011. Una programmazione iniziata a fine aprile che si concluderà a fine ottobre. Un'attività composita: Liberarci dalle Spine in Sicilia, Toscana e Umbria; Terre del Sole in Calabria, Campi di Hiso in Puglia e Terra di Lavoro in Campania, il tutto legato al filo rosso della nostra Stella Arci. Molti i comitati Arci impegnati in Toscana, Emilia Romagna, Sicilia, Puglia, Calabria, Lombardia, Umbria e molte realtà territoriali. Non solo volontariato, non solo impegno sociale. A noi spetta pensare un sinonimo moderno della militanza, ma di questo si sta parlando! Infatti queste ragazze e ragazzi, che quest'anno toccheranno la soglia di 1000, con età prevalentemente tra i 16 e i 19 anni e oltre il 76% composto da ragazze, fanno essenzialmente tre cose: la mattina collaborano con i soci lavoratori delle cooperative nei terreni confiscati alle mafie nella gestione di agricoltura biologica, il pomeriggio sono in viaggio nelle comunità locali alla ricerca di verità per acquisire preziose testimonianze e la sera si trasformano in animatori sociali di comunità creando o favorendo
Economia illegale, mafie e globalizzazione finanziaria: dal 5 all’11 settembre Otranto Legality Experience opo un torrido agosto in cui il preoccupante stato di salute dell'economia mondiale si è posto con prepotenza sotto gli occhi di tutti, il mese di settembre è forse il momento migliore per capirci un po' di più sui giochi e gli schemi che da lontano regolano le nostre vite. Ecco quindi una buona occasione per chiarirsi un po' le idee e porsi le domande giuste: la Otranto Legality Experience (OLE) è evento che punta proprio a chiamare a raccolta i giovani di tutto il mondo per prendere coscienza di alcune realtà ancora troppo oscure ai più. Organizzata da Flare Network e da Libera, OLE è da un lato una summer school per studenti di tutta Europa (dal 5 all'8 settembre), dall'altra un public forum aperto a tutti (dal 9 all'11 settembre) sul tema della legalità, della globalizzazione finanziaria e della giustizia sociale. Un filo diretto tra la Puglia e il resto dell'Europa, ma il bandolo della matassa sta a Torino. È qui infatti che nasce Flare (Freedom, Legality and Rights in Europe; ma anche Fight, Learn, Act, Report, Explore, che è un po' il mantra d'azione di Flare), un'associazione composta in gran parte da
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giovani, che punta a creare una rete internazionale per contrastare la criminalità organizzata. Attualmente ne fanno parte 38 Ong provenienti da 25 diversi paesi d'Europa, unite in un lavoro coordinato per informare la società civile su tematiche come il traffico di droga, quello di esseri umani, la corruzione e il riciclaggio di denaro, e per richiedere alla Commissione Europea di continuare a vigilare e a legiferare contro questi fenomeni. Perché la realtà è che le mafie hanno una dimensione sempre meno locale e, al passo con i tempi, si sono attivate per allargare i loro traffici. «La globalizzazione finanziaria è diventata uno dei canali di maggiore penetrazione della criminalità organizzata - spiega Vittorio Agnoletto, curatore culturale di OLE - perciò è fondamentale un forte controllo da parte dell'Unione Europea, che non ha ancora strumenti di lotta sufficientemente efficaci in questo senso». Per questo a Otranto si parlerà anche e soprattutto di economia (il titolo dell'edizione 2011 è proprio ‘Economia illegale, mafie e globalizzazione finanziaria’) con un parterre di ospiti internazionali di grande rilievo, dal sociologo Maurizio Ambrosini, all'economista Susan
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George, fino a Pedro Paez, ex ministro delle finanze dell'Ecuador che interverrà sullo spinoso e sempre attuale tema Banche, finanza internazionale e bene comune. Perché in effetti è proprio questo uno dei punti cardine che si trova sempre sotto gli occhi di tutti: lo stretto legame tra bene comune e sistema economico. In tempi in cui si sta finalmente percependo quanto l'economia mondiale sia poi così saldamente collegata alla vita di ogni singola persona, è forse il momento ideale per approfittare di questa fresca spinta di coscienza per capirci un po' di più. E ovviamente cercare di comprendere anche in che modo ognuno di noi può cambiare le cose nel suo piccolo. Infatti il rapporto, per quanto sembri sempre così lontano da ambo i lati, è comunque reciproco: il sistema economico mondiale influisce sulla nostra vita di tutti i giorni in meglio e peggio, ma anche noi nella vita di tutti i giorni influiamo sull'economia mondiale. Pare proprio un'occasione per sfruttare in maniera culturalmente proficua gli ultimi scampoli d'estate, anziché rimanere seduti sul divano in attesa che riaprano le università e gli uffici. Info: www.ole2011.org
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A Padova il concorso Impatto Zero! per valorizzare buone pratiche ambientali ed ecosostenibili n concorso per valorizzare le buone pratiche amiche dell'ambiente esistenti sul territorio padovano e insieme per diffondere la cultura della sostenibilità. A promuovere Impatto Zero! è Arci Padova, all'interno del progetto AmbientAzioni, insieme all’Assessorato all'Ambiente del Comune di Padova, con il sostegno di Acegas-APS, Coop Adriatica, Fairtrade Italia e Nuova Grafica e in collaborazione con il Centro Servizi per il volontariato e Legambiente. Il premio è rivolto ad associazioni, cooperative e altre realtà del terzo settore impegnate in iniziative, progetti e azioni rispettosi dell'ambiente, ma anche a quei cittadini che compiono
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RIVAROLO CANAVESE (TO) Il 9 settembre alle 21 presso Castello Malgrà sarà presentato lo spettacolo teatrale Vita per vita. Unità mica tanto promosso dal circolo Arci Artemuda
gesti responsabili per ridurre la propria impronta ecologica. L'iniziativa prende spunto dall'Anno europeo del volontariato e della cittadinanza attiva e dall'Anno internazionale delle foreste proclamato dall'Onu, e vuole così evidenziare quale fondamentale contributo abbia finora portato la società civile organizzata nella costruzione di percorsi e modelli di vita, di economia e di consumo in chiave ecocompatibile. Quattro le aree delle buone pratiche ammesse al concorso: risparmio energetico, rifiuti, mobilità sostenibile, scelte di consumo. Tre invece le categorie che concorrono: Premio Associazioni, Cooperative e Terzo Settore, Premio Cittadini. Menzione speciale con il Premio Eco-originalità, volto a valorizzare un'idea nuova e originale, capace ad esempio di inventare nuove funzioni per materiali di scarto o di recupero o per gli oggetti in disuso, incentivando così modi anche creativi di vivere l'ambiente e l'ecologia. Le candidature pervenute saranno valutate da una commissione costituita ad hoc, che le valuterà considerando in particolar modo l'impatto ambientale e la sostenibili-
tà di azioni, iniziative e prassi proposte; la loro efficacia in termini di promozione di una cultura della sostenibilità, di miglioramento della qualità della vita sociale, di attenzione alle pari opportunità e ai principi della solidarietà; l'impegno complessivamente necessario per mettere in pratica le prassi; la potenziale loro 'esportabilità' ad altre realtà del territorio; infine, l'originalità e la creatività della proposta candidata. I vincitori saranno proclamati a Padova domenica 25 settembre, in occasione della Festa provinciale del volontariato e della solidarietà, una data che - coincidenza particolarmente significativa per il progetto vede anche il 50° anniversario della Marcia per la pace Perugia-Assisi. La partecipazione è gratuita. Le candidature dovranno pervenire sull'apposito modulo entro e non oltre il 20 settembre 2011, via mail all'indirizzo padova@arci.it, con oggetto Premio impatto zero. Per ulteriori informazioni sul regolamento e sulle modalità di candidatura e per scaricare i moduli consultare il sito dell'Arci di Padova. Info: www.arcipadova.org
Notizie Brevi Arci Jazz Club
anche nel loro presente. Info: culturavt@arci.it
BOLOGNA - Alla Festa dell'Unità, in programma fino al 15 settembre, torna il tradizionale spazio dell'Arci Jazz Club, con una programmazione, a cura del musicista Marco Coppi, ricca di concerti e grandi nomi della musica jazz. Prossimi appuntamenti con Gabriele Deiana quartet il 7 settembre, Faxtet l'8, Carlo Atti quartet il 9. Le serate, che si svolgono al Parco Nord, iniziano alle 23 e si concludono, dopo i concerti, con delle jam session. Info: www.arcibologna.it
VIMERCATE (MB) - Terza edizione per Circoli senza confini, la Festa dei circoli autogestiti di Monza e Brianza, dal 9 all’11 settembre presso l’ex area feste dell’Arci Acropolis. Tra gli ingredienti di quest’anno, la festa antirazzista propone concerti, tavole rotonde, videobox, questionari sul precariato e storie dal capitalismo reale meneghino\brianzolo. Ingresso gratuito. Info: www.arciacropolis.it
50 lire
Festival delle due rocche
VITERBO - All’interno del Festival Storie di lavoro, promosso tra gli altri dal circolo Arci Percorsi, sarà presentato l’8 settembre alle 21 presso il Palazzo della Provincia lo spettacolo teatrale 50 lire di e con Ferdinando Vaselli. Vincitore del Premio Enrico Maria Salerno per la drammaturgia europea, lo spettacolo è costruito a partire dai racconti dei soci-operai di alcune aziende padronali di Civita Castellana nel secondo dopoguerra, in un viaggio nel loro passato ma
Circoli senza confini
ARONA (NO) - Appuntamenti dedicati alla letteratura e spettacoli di teatro per bambini ed adulti: questo il programma del Festival delle due rocche, incontri internazionali di teatro e parola del Lago Maggiore, dal 9 all’11 settembre. In convenzione con Arci Piemonte, i soci Arci godranno di un biglietto ridotto a 10 euro per gli spettacoli serali. Il Festival ospiterà tra gli altri, oltre alla sua direttrice artistica, Dacia Maraini, Emma
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Dante, Mario Calabresi, Beppe Severgnini, Michela Murgia, Piergiorgio Odifreddi. Tutte le informazioni e il programma sul sito del Festival. Info: www.festivalduerocche.it
Biciclettata resistente CREMONA - Il 10 settembre ritrovo alle 15 in piazza del Comune per la Biciclettata resistente. Storia e memoria di una giornata di battaglia per le strade di Cremona, organizzata dall’Anpi provinciale in collaborazione con Arci Cremona. In occasione del 68esimo anniversario della battaglia di Cremona del 9 settembre 1943, è stata organizzata una visita in bici nei luoghi cittadini in cui avvennero gli scontri, in totale una decina di tappe, in ognuna della quali verrà ricordato l’evento, anche con brevi letture di diario. L’evento si concluderà con l’arrivo in piazza Roma alle 18. Info: www.arcicremona.org
Corso di fotografia CARRARA (MS) - A settembre riaprono le iscrizioni per il corso base di fotografia digitale e fotoritocco che si terrà a partire dal mese di ottobre
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presso la sede dell’Arci in via Loris Giorgi 3. Il corso, tenuto da Alice Lamberti e Massimo Geloni, avrà durata bimestrale con un incontro settimanale della durata di due ore. I partecipanti potranno accedere al mondo della fotografia realizzando scatti secondo la propria sensibilità, imparando a recuperare fotografie imperfette o a correggere piccoli difetti attraverso il fotoritocco. Info: infopgx@gmail.com
Passeggiata naturalistica TAVARNELLE VAL DI PESA (FI) - In programma per domenica 11 settembre con partenza da piazza Matteotti alle 9 la passeggiata naturalistica nelle colline del Chianti promossa dal circolo Arci La rampa. Attraversando caratteristici borghi, saranno allestite lungo il percorso delle soste con intrattenimenti gastronomici e non solo. Le iscrizioni devono pervenire entro giovedì 8 settembre. Il ricavato sarà interamente utilizzato per l’acquisto di attrezzature e giochi per il Parco del Mocale. Info: circololarampa@gmail.com
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A Reggio Emilia con la collaborazione dell’Arci la Fiera dell’equo e solidale ‘Tuttaunaltracosa’
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Costituzione tour con l’Arci Treviso L'Arci di Treviso ripropone nel mese di settembre, dopo il primo ciclo di presentazioni a maggio e giugno, Costituzione Tour: Quattro presentazioni a Vittorio Veneto, Montebelluna e Treviso, del volume Le parole della Costituzione, piccola antologia degli interventi dei Padri Costituenti, corredata dal testo integrale della Costituzione Italiana, progetto realizzato per il 150° dell'Unità d'Italia. Le serate di presentazione sono condotte dallo storico Daniele Ceschin e dal musicista e scrittore Ricky Bizzarro, con interventi, letture, dialoghi e canzoni, tratte dal repertorio della canzone popolare e pop italiana, sui temi dei diritti e doveri costituzionali. Nel corso delle serate il libro Le parole della Costituzione verrà donato ai presenti. Primo appuntamento il 9 settembre alle 21 a Vittorio Veneto, presso il Museo della battaglia, in piazza Giovanni Paolo I, tema della serata: La Resistenza. Il secondo appuntamento è in programma il 16 settembre a Montebelluna a Villa Pisani. Si approfondirà la storia della Repubblica. L'ingresso a tutte le serate è gratuito. Info: www.arcitv.org
una relazione, un modo di porsi verso la vita e i consumi indipendentemente dall'origine geografica dei prodotti che acquistiamo. Comperare con coscienza, con consapevolezza, che è il tratto essenziale del commercio equo e solidale, non solo un movimento di opinione ma piuttosto uno strumento che rende il nostro fare un gesto politico, non solo un prodotto che arriva dal ‘sud del mondo’ ma piuttosto la storia del prodotto che acquistiamo, sia che venga dal sud sia che arrivi da piccoli produttori italiani, sia bio o a km zero». Dunque una vera e propria Fiera dei Saperi. L'edizione di quest'anno vedrà poi realizzarsi un'altra iniziativa particolarmente significativa: il V campo europeo del Commercio equo per i giovani, che si svolgerà nei giorni precedenti e si concluderà con la partecipazione alla fiera. Sono attesi 40 giovani provenienti da tutto il mondo. Inoltre, l'associazione Botteghe del mondo si avvale di numerose partnership, per rendere l'evento un'occasione concreta di riflessione e conoscenza per tutta la cittadinanza ma in particolare per le scuole grazie alle numerose iniziative dedicate agli studenti. All'interno
di Tuttaunaltracosa vi saranno, grazie alla collaborazione di Reggio Children, Reggio nel mondo, Arci Solidarietà e Cies, percorsi strutturati per i bimbi e i ragazzi per aiutarli ad affrontare e conoscere i temi del commercio internazionale, delle differenze tra nord e sud e dello sfruttamento del lavoro minorile. Inoltre, in collaborazione con il coordinamento dei Gas ci sarà uno spazio dedicato al tessile equo, etico e bio che oltre ad un grande spazio espositivo vedrà la presenza di laboratori tematici e performance dedicate ad adulti e bambini. Ancora, verrà allestita la mostra Io viaggio Equo e saranno organizzate visite delle scolaresche, dei gruppi scout e dei gruppi parrocchiali. Info: www.tuttaunaltracosa.it
PISTOIA Il 10 settembre alle 13 appuntamento al circolo Arci di Ponte alle Tavole con il pranzo di solidarietà, il cui ricavato sarà destinato al progetto di adozioni a distanza in Brasile Il cuore si scioglie
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on la collaborazione di Arci Reggio, l'associazione Botteghe del mondo, insieme alla cooperativa sociale Ravinala, si appresta a organizzare, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Reggio Emilia e della Regione Emilia Romagna, la XVII edizione della Fiera Tuttaunaltracosa, che quest’anno avrà sede a Reggio Emilia alle ex officine Reggiane, il 30 settembre, 1 e 2 ottobre. L'associazione italiana Botteghe del mondo è l'unica a raccogliere oltre 300 gruppi che commercializzano i prodotti del Commercio equo e solidale, offrendo a circa 1.700.000 persone dei paesi del sud del mondo la possibilità di una vita dignitosa grazie al commercio dei loro prodotti artigianali. Tuttaunaltracosa vede la partecipazione di gran parte del movimento del commercio equo e negli ultimi anni si è caratterizzata per una forte presenza di pubblico, ospitando fino a 40mila visitatori e gli stand di 70 espositori. L'edizione del 2011 vuole concentrare la sua attenzione sulla 'conoscenza'. Infatti, dicono gli organizzatori, «Crediamo sia giunto il momento per comprendere che l'equo è un modo di pensare,
‘15 anni in Tilt’: al Teatro Lolli di Imola spettacoli, laboratori e attività formative A partire da venerdì 9 settembre, con lo spettacolo Que viva Anita! di e con Marta Dalla Via e Massimiliano Buldrini, dedicato alla figura di Anita Garibaldi, riprendono le attività del Teatro Lolli di Imola, gestito dal 2006 dal circolo Arci Tilt (Trasgressivo Imola Laboratorio Teatro). Tilt ha dato vita a esperienze di lavoro con professionisti del teatro e attori-registi realizzando animazioni, percorsi di formazione, laboratori teatrali, producendo in proprio performance e spettacoli, ospitando artisti provenienti da varie parti del mondo e contribuendo così alla nascita di nuove realtà artistiche.
In occasione dei 15 anni dall’inizio delle sue attività (Tilt nasce infatti nel luglio del 1996), i soci dell’associazione culturale hanno deciso di reagire al periodo di crisi economica, in cui la cultura è spesso sacrificata, con un ricco e articolato programma di eventi, spettacoli e formazione. Oltre agli spettacoli gratuiti che saranno presentati nei mesi di settembre e ottobre, sono previsti laboratori teatrali (per adulti, ragazzi e bambini), seminari intensivi di teatro, danza e canto, danze e percussioni africane Uongai e altri laboratori. Info: www.tiltonline.org
La Festa del rione della Bassa a Orbassano A Orbassano presso i giardini di via Allende torna, dall’8 all’11 settembre, la Festa del rione della Bassa , tradizionalmente considerata la festa di fine estate, promossa dall’Arci Puzzle e dall’associazione Quelli del Quetzal con il patrocinio della Città di Orbassano e la partecipazione di Arci Valle Susa. Si comincia l’8 settembre alle 21 con i concerti degli Scarecrows e a seguire The storm. Il 9
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settembre apre la serata Filippo Sottile, a seguire l’orchestra di ritmi moderni Arturo Piazza. Il 10 e 11 ballo liscio e non solo...con l'orchestra Beppe Giotto e serate di ballo a cura dei The Angels. L’8 inoltre è in programma anche una serata di giochi da tavola e play games, mentre tutti i giorni sono previsti tornei sportivi, area bancarelle e animazione per bambini. Info: asso.puzzle@gmail.com
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società
Il Servizio Volontario Europeo con Arcs: presentati progetti per Rwanda e Kosovo rcs è stata accreditata dall'Agenzia Nazionale Giovani come ente di invio e coordinamento di volontari per il Servizio Volontario Europeo (SVE). Il Servizio Volontario Europeo offre ai giovani dai 18 ai 30 anni un'esperienza di apprendimento interculturale in un contesto non formale, promuovendo la loro integrazione sociale e la partecipazione attiva. I giovani possono svolgere un'attività di volontariato in un paese del programma o al di fuori dell'Europa, per un periodo che va da 2 a 12 mesi, lavorando come 'volontari europei' in progetti locali in vari settori o aree di intervento: cultura, gioventù, sport, assistenza sociale, patrimonio culturale, arte, tempo libero, protezione civile, ambiente, sviluppo cooperativo. La partecipazione allo SVE è gratuita per i volontari. Il viaggio viene rimborsato al 90%, per il vitto e l'alloggio è l'associazione di accoglienza che vi provvede, è prevista l'assicurazione e una piccola indennità mensile per il volontario (dipende dal paese ma si aggira tra gli 80 e i 100 Euro al mese). Lo SVE è gestito dalla Commissione
A
Europea e dalle Agenzie Nazionali attraverso il programma Youth in Action. Arcs ha appena presentato i seguenti progetti di invio: in Kosovo, invio di due volontari presso il nostro partner Centro Ardhmeira a Klina. La partenza per i volontari è prevista per il 1 febbraio 2012 e il ritorno per il 1 agosto 2012. Le attività che andranno a svolgere sono di supporto a quelle ordinarie del Centro Ardhmeira: corsi di computer, corsi di lingua inglese e italiana, corsi di matematica, attività sportive e musicali, laboratorio di prevenzione contro Hiv/Aids. In estate i volontari saranno coinvolti nei campi di animazione per bambini. I giovani, inoltre, saranno anche impegnati nella costruzione di un campo di lavoro internazionale a Klina. La risposta sull'approvazione del progetto arriverà entro novembre 2011. Il secondo progetto si svolge in Rwanda, con l'invio di quattro volontari, due presso il partner SEVOTA e due presso il partner SANGWA, la durata è di 6 mesi. i volontari partiranno il 1 aprile 2012 e torneranno il 1 ottobre 2012. Le attività che svolgeranno
Cultura... scontata / convenzioni editoriali
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Animazione sociale
La nuova ecologia - Editoriale
Periodico del Gruppo Abele, dal 1971 è la rivista per chi chi lavora nel sociale. Educatori e assistenti sociali, psicologi e insegnanti, formatori e animatori. Professionisti che a vario titolo lavorano nei servizi, nelle cooperative sociali, nelle associazioni, su problemi sociali ed educativi. 112 pagine ogni mese, 1.120 pagine ogni anno. Da masticare e rimuginare. E magari discutere in équipe. Info: www.gruppoabele.org
Società cooperativa senza fini di lucro, costituita nel 1995 da Legambiente per la gestione delle proprie riviste e di numerose altre iniziative a esse collegate. Le riviste editate sono La nuova ecologia, mensile di Legambiente ricco di notizie, inchieste, approfondimenti, QualEnergia che si occupa di tematiche energetiche, fonti rinnovabili, efficienza e sviluppo sostenibile e Rifiuti Oggi, semestrale che si occupa di temi connessi al recupero e alla gestione dei rifiuti, offre novità normative e aggiornamenti tecnici. Info: www.lanuovaecologia.it
Re Nudo Trimestrale tematico per la rivoluzione dell’essere. La rivista è la stessa pubblicazione che circolò negli anni ’70, riedita alla fine del 1996 dopo 10 anni d’interruzione. Re Nudo degli anni 2000 si pone come espressione dell’area di ricerca etico spirituale, dell’ambiente, del settore olistico, del benessere, della salute, per far conoscere tecniche, metodologie, pratiche che aiutino coloro che vogliono crescere in consapevolezza, al di là dell’appartenenza o meno a scuole spirituali. Info: www.renudo.it
saranno attinenti ai progetti ordinari locali delle due associazioni: laboratori con donne e bambini, corsi e laboratori culturali, incontri con il governo locale, visite alle associazioni di comunità e gruppi, sviluppo di moduli di formazione, progettazione, gestione e valutazione dei progetti in corso o programmati, stesura di materiale promozionale per le associazioni. I giovani saranno inoltre di supporto nell'organizzazione del campo di lavoro estivo. La risposta circa l'approvazione del progetto dovrebbe arrivare a dicembre 2011. Per candidarsi e saperne di più sui due progetti, sui bandi e le modalità di partecipazione visitare il sito di Arcs al link riportato di seguito. www.arciculturaesviluppo.it/2011/08/1994/
Hanno collaborato a questo numero Pietro Barbieri, Simona Botondi, Carmen Cordaro, Moira D’Amelio, Gennaro Di Cello, Enzo Di Rienzo, Valentina Itri, Filippo Miraglia, Enrico Panini, Maurizio Pascucci, Lorenzo Siviero, Gianluca Solera, Franco Uda In redazione Andreina Albano, Maria Ortensia Ferrara, Carlo Testini Direttore responsabile Emanuele Patti Direttore editoriale Paolo Beni Impaginazione e grafica Claudia Ranzani Progetto grafico Sectio - Roma Cristina Addonizio Editore Associazione Arci Redazione Roma, via dei Monti di Pietralata n.16 Registrazione Tribunale di Roma n. 13/2005 del 24 gennaio 2005
Narcomafie Mensile di informazione, analisi e documentazione del Gruppo Abele cui collaborano giornalisti, docenti universitari, magistrati, centri di documentazione italiani e stranieri, gruppi e associazioni del privato sociale. La rivista, realizzata in collaborazione con l’associazione Libera, è stata fondata nel febbraio del 1993, all’indomani delle stragi in cui vennero uccisi i giudici Falcone e Borsellino. Info: www.narcomafie.it
n. 30
6 settembre 2011
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speciale15ottobre
15 OTTOBRE Giornata di mobilitazione europea e internazionale Lettera aperta della Rete Italiana del Forum Sociale Mondiale sul 15 ottobre - Giornata di mobilitazione europea e internazionale li indignad@s spagnoli invitano a scendere in piazza, diversi/e e insieme, per dare vita a una grande manifestazione europea e internazionale il 15 ottobre. Nel nostro continente, come in altre aree del mondo, nel Mediterraneo e anche nel nostro paese, tanti e tante stanno raccogliendo e rilanciando il loro appello perché, nella tremenda crisi in cui siamo, nessuno può salvarsi da solo. Non è tollerabile la distruzione sociale e democratica che ci viene imposta con il ricatto del debito, a livello europeo e nazionale, da istituzioni subalterne alle banche, alla finanza, alle multinazionali, a pochi gruppi di privilegiati. Abbiamo bisogno di rafforzare le alleanze, la capacità della cittadinanza europea di opporsi e di conquistare una vera alternativa. In Italia bisogna fermare Governo e Confindustria, questa manovra e i suoi effetti devastanti. Ancora una volta e sempre di più, mantiene intatte rendite e privilegi e aggrava l'impoverimento della maggioranza della popolazione. Bisogna impedire le ulteriori privatizzazioni che negano la volontà popolare espressa con i referendum, lo smantellamento della Costituzione e la costituzionalizzazione del pareggio di bilancio. Bisogna opporsi alla cancellazione dei diritti e delle garanzie sociali, alla precarizzazione del lavoro e della vita delle persone. Bisogna respingere l'aggressione alle rappresentanze sindacali e ai diritti del lavoro, la cancellazione del contratto nazionale e dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. Bisogna fermare la distruzione di beni comuni, di ambiente e territorio, di relazioni sociali, di cultura e istruzione. Bisogna contrastare il razzismo, fermare le guerre, le spese militari e la militarizzazione. Non intendiamo lasciare il nostro futuro nelle mani di una classe politica privilegiata e schiava dei mercati finanziari. Dobbiamo riconquistare il nostro potere di cittadinanza, una democrazia reale in cui donne e uomini, comunità, lavoratrici e lavoratori abbiano il diritto di decidere liberamente sulle scelte che riguardano tutte e tutti. Le alternative esistono e vanno conquistate, insieme. In tanti e tante, diversi e diverse, uniti. È il solo modo per vincere.
G
La Rete Italiana del FSM, al termine del suo primo incontro a Roma il 4 settembre, propone a tutte le organizzazioni, le reti, le alleanze, i gruppi e le persone interessate di verificare la possibilità di una grande convergenza unitaria nella giornata europea e internazionale di mobilitazione del 15 ottobre e di costruire insieme un Comitato Unitario 15 ottobre. Propone quindi a tutti e a tutte di incontrarsi martedì 13 settembre alle ore 11.00 in Via dei Monti di Pietralata 16 a Roma.
Gli altri impegni dell'agenda decisi nella riunione del 4 settembre e dalla Rete Italiana del Forum Sociale Mondiale LA COSTRUZIONE
E IL FUNZIONAMENTO DELLA RETE
La Rete Italiana del FSM si impegna a lavorare nei prossimi mesi in modo aperto e inclusivo per facilitare la più larga comunicazione e connessione fra la dimensione internazionale dei movimenti altermondialisti e antiliberisti e la dimensione locale, territoriale e nazionale. Il prossimo 16 ottobre si discuteranno le modalità e gli strumenti per rendere possibile questo impegno.
LA PARTECIPAZIONE ALLA MOBILITAZIONE IN FRANCIA DURANTE IL G20 DI CANNES Nella riunione di ottobre si definiranno gli ultimi dettagli in merito alla partecipazione italiana all'Alter Forum e alle iniziative europee previste a Nizza dall'1 al 4 novembre, quando a Cannes si riunirà il G20, con l'obiettivo di contrapporre le alternative sociali e democratiche alle ricette liberiste.
A GENNAIO IN ITALIA IL SEMINARIO SULLA RICOSTRUZIONE DEL FORUM SOCIALE EUROPEO Nella riunione del 16 di ottobre si definirà compiutamente l'invito a tutte le organizzazioni e le reti europee al seminario di discussione sul rilancio del Forum Sociale Europeo, che verrà organizzato in Italia, come proposto dal Consiglio Internazionale del FSM. Un largo e rinnovato spazio pubblico europeo è infatti in questo momento una necessità assoluta. Il seminario si terrà a gennaio a Milano.
MAGHREB-MASHREK: INCONTRO SUL SOSTEGNO ALLE RIVOLUZIONI, CONTRO LA REPRESSIONE, LE GUERRE E LE OCCUPAZIONI Le organizzazioni maggiormente attive su questi temi (repressione in Siria, guerra in Libia, occupazione in Palestina, sostegno alle rivoluzioni in Tunisia ed Egitto...) hanno preso l'impegno di convocare nelle
n. 30
prossime settimane una riunione unitaria per fare il punto delle diverse iniziative in corso, e per definire possibili iniziative comuni.
GLI APPUNTAMENTI
INTERNAZIONALI DEI PROSSIMI MESI
La mobilitazione sul clima a Durban in occasione della COP sul clima fra fine novembre e dicembre, quella in occasione della ministeriale WTO a Ginevra dopo Durban, la giornata di azione globale dei migranti il 18 dicembre, il Forum Mondiale Alternativo dell'Acqua a Marsiglia nel marzo 2012, la realizzazione in Italia nel 2012 del Forum EuroMaghreb-Mashrek, la grande mobilitazione a Rio de Janeiro in occasione del vertice Onu Rio +20 sullo sviluppo sostenibile, la preparazione del primo Forum Sociale Mondiale che si realizzerà nel 2013 nella regione Mediterranea (in Tunisia o in Egitto). A questi appuntamenti comuni promossi nell'ambito del FSM, si accompagneranno molte altre iniziative specifiche di reti e coalizioni internazionali ed europee, fra cui la creazione della rete europea per l'acqua bene comune e le Iniziative dei Cittadini Europei (con la raccolta di un milione di firme) per il basic income, la cittadinanza di residenza, l'acqua pubblica.
UTILITÀ
DI UNA RETE UNITARIA
L'impegno della Rete Italiana del FSM è di facilitare la possibilità di coinvolgimento su queste iniziative per tutti i soggetti sociali attivi, sul territorio e a livello nazionale, secondo i propri interessi e disponibilità, nonché di costruire insieme gli appuntamenti e le campagne comuni. Le dimensioni internazionale, europea, nazionale e territoriale sono strettamente connesse. Il grandissimo numero di organizzazioni e reti italiane che si riconoscono nel FSM può fare della Rete una sede davvero unitaria di discussione e iniziativa.
6 settembre 2011