arcireport
settimanale a cura dell’Arci | anno XV | n. 30 | 5 ottobre 2017 | www.arci.it | report@arci.it
Il 13 ottobre a Roma il Cittadinanza Day di Filippo Miraglia vicepresidente nazionale Arci
Come avevamo ampiamente denunciato e previsto la riforma della cittadinanza sembra oramai destinata ad arenarsi. Lo scorso luglio, dopo l’ennesima iniziativa della campagna L’Italia sono anch’io con il movimento #italianisenzacittadinanza al Senato, ci era stato promesso da autorevoli esponenti della maggioranza, sia a voce sia con dichiarazioni rilasciate alla stampa, che il provvedimento sarebbe stato approvato alla ripresa dei lavori parlamentari facendo ricorso al voto di fiducia. Temevamo che si trattasse di una manovra per prendere tempo, che avrebbe portato - come è stato - a un gioco delle parti fra un Pd disponibile a parole e un Alfano deciso a chiudere ogni spiraglio. Siamo quindi consapevoli che, allo stato delle cose, questa battaglia di civiltà sia quasi del tutto compromessa. Tuttavia, finché le Camere non verranno sciolte, faremo tutto il possibile per richiamare i senatori e le senatrici, il governo e la maggioranza, alle loro responsabilità. Nei prossimi giorni, anche in vista della manifestazione nazionale contro
il razzismo, per i diritti dei migranti e l’uguaglianza che si terrà a Roma il prossimo 21 ottobre, insieme a tante altre realtà e ad alcuni parlamentari che pensano si possa raggiungere l’obiettivo dell’approvazione della riforma, ci mobiliteremo sia sui territori che a livello nazionale (importante, in questo quadro, è la posizione del Ministro Delrio che, coerentemente col ruolo di portavoce della campagna svolto quando era sindaco di Reggio Emilia, sta sostenendo con forza che la legge debba essere approvata entro la fine della legislatura). Abbiamo raccolto l’appello degli insegnanti, primi firmatari Lorenzoni e Affinati e dal 3 ottobre fino al prossimo 3 novembre, in molte città italiane, l’Arci organizzerà iniziative per affermare il principio che a scuola nessuno è straniero. Il prossimo 13 ottobre, con la campagna L’Italia sono anch’io e insieme al movimento #italianisenzacittadinanza, manifesteremo davanti a Montecitorio, promuovendo il cittadinanza day, per sfidare i parlamentari che sono contrari alla riforma a confrontarsi con noi e con i ragazzi e le ragazze di origine straniera,
italiani di fatto ma non di diritto. Anche in quest’occasione sarà presente il mondo della scuola – insegnanti, genitori, alunni - per testimoniare quanto sia importante che questa riforma veda la luce. Abbiamo chiesto a personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e dell’informazione di sostenere questa battaglia e contiamo su un’ampia partecipazione all’evento del 13 ottobre. Siamo all’ultimo miglio. Al pessimismo che incombe, proviamo a rispondere con le ragioni di chi sa di stare dalla parte giusta. Il presente e il futuro del nostro Paese sono strettamente legati alle sorti della riforma. Se non verrà approvata, una parte sempre più rilevante della nostra società, sotto attacco da anni sia sul piano culturale che legislativo, vittima di vergognose campagne razziste, si sentirà sempre più isolata ed esclusa. Uno scenario che va scongiurato. Per questo il prossimo 13 ottobre, e poi il 21, saremo in piazza convinti che dare visibilità alle ragioni dei diritti sia l’unico possibilità per cambiare il corso delle cose.
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europa
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Catalogna: è un affare europeo Di seguito l’appello 'Catalogna: è un affare europeo', firmato da dirigenti associativi, politici, intellettuali e artisti. Prima firmataria la presidente nazionale Arci Francesca Chiavacci Condanniamo la violenza della Policia National e della Guardia Civil sulla popolazione inerme ai seggi in Catalogna domenica 1 ottobre ed esigiamo che si faccia luce sulle responsabilità politiche di una aggressione che non può trovare cittadinanza in uno Stato europeo del ventunesimo secolo. Il fatto che, per la attuale Costituzione spagnola, il referendum fosse illegale in alcun modo giustifica la violenza contro una grande e nonviolenta espressione di partecipazione popolare. I problemi politici si risolvono con la politica. Facciamo appello urgente a una mediazione internazionale, per trovare una soluzione condivisa attraverso il dialogo e l’accordo, che eviti il ricorso ad atti unilaterali. Chiediamo al governo spagnolo e a quello catalano di facilitare la ricerca di tale soluzione, alle forze politiche e sociali di tutta Europa di sostenere questo obiettivo. L’Unione Europea, che interferisce in permanenza in scelte essenziali dei propri paesi membri, non può continuare a ripetere che il conflitto aperto fra la
Catalogna e il governo spagnolo è un affare interno di uno stato. È un affare europeo, non solo perché il destino della Spagna e della Catalogna avranno influenza su tutta l’Europa, ma perché il modello di democrazia e di convivenza in Europa è questione che riguarda tutti e tutte. È interesse di tutto il continente trovare modi per dirimere la questione in modi pacifici, avanzati, produttori di maggiore democrazia, diritti, partecipazione. Firmatari: Francesca Chiavacci - presidente Nazionale Arci; Martina Carpani - Rete della Conoscenza; Andrea Torti - Link Coordinamento Universitari; Francesca Picci - Unione degli Studenti; Rossella Muroni - Presidente Nazionale Legambiente; Nicola Fratoianni - Segretario Sinistra Italiana; Giuseppe Civati - Segretario Possibile; Arturo Scotto - Articolo 1 MDP Movimento Democratico e Progressista; Maurizio Acerbo - Segretario Rifonda-
zione Comunista; Roberto Musacchio - L’Altra Europa con Tsipras; Lorenzo Marsili - DiEM 25; Roberto Morea - Transform Italia; Alfiero Grandi - presidente Associazione Rinnovamento Sinistra; Vincenzo Vita - presidenza ARS; Alfonso Gianni - direttivo Coordinamento Democrazia Costituzionale; Monica Di Sisto - Fairwatch; Marco Bersani - Attac Italia; Silvia Stilli - Portavoce AOI; Daphne Buellesbach - European Alternatives; Domenico Rizzuti - Forum per la Cittadinanza Mediterranea; Nicola Vallinoto - Comitato Centrale Movimento Federalista Europeo; Lamberto Zanetti - Istituto studi sul Federalismo Paride Beccarini; Roberto Castaldi - CesUE Centro Studi Unione Europea; Vittorio Bardi - Associazione Sì Energie Rinnovabili; Marco Revelli - sociologo; Francesca Fornario - giornalista; Moni Ovadia - artista.
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solidarietàinternazionale
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Domenica 8 ottobre la XVI edizione della Marcia Sarda per la Pace Mentre in tutto il pianeta prevalgono i nazionalismi a scapito del multipolarismo, si mantengono forti squilibri di ricchezza tra le aree geografiche, la risposta dei governi alla crisi è prevalentemente di tipo militare - con un aumento vertiginoso degli investimenti e degli export di armi - in Sardegna permangono condizioni di sottosviluppo mai risolte attraverso un serio e condiviso piano di sviluppo, che sappia coniugare il diritto al lavoro, il rispetto e la tutela dell’ambiente, la dignità dei lavoratori. Così, nel mezzo di uno dei territori più poveri di una delle regioni più povere, si lasciano soli i cittadini a dover scegliere tra la condizione di disoccupazione e un lavoro presso una fabbrica di bombe che - senza curarsi delle normative nazionali e internazionali che regolano l’export delle armi - fornisce armamenti all’Arabia Saudita impegnata nella
sanguinosa repressione nello Yemen. Inoltre, senza ancora aver risolto la vergognosa sproporzione di territorio sardo ceduto alle basi e ai poligoni militari, si vorrebbe che nella stessa Sardegna venisse ospitato il deposito unico delle scorie nucleari, dopo che un pronunciamento popolare - a grandissima maggioranza - lo aveva rifiutato solo pochi anni fa. Prosegue senza sosta l’esodo infinito dei migranti che fuggono da conflitti e povertà cercando in Sardegna e in Europa un luogo più sicuro e con maggiori prospettive dove far vivere i propri figli. Anche quest’anno la XVI edizione della Marcia Sarda per la Pace leverà una forte protesta contro una non più tollerabile condizione di disoccupazione e povertà che affligge la Sardegna e i suoi abitanti, creando tutte le condizioni perchè - in un tale stato di necessità - produrre ordigni che verranno sganciati su civili inermi
dall’altra parte del globo, seppellire nel sottosuolo ingenti quantitativi di scorie nucleari, accogliere sul territorio palestre di addestramento per eserciti e luoghi di sperimentazione di armi, venga scambiata per una lungimirante politica di sviluppo e benessere. Vogliamo che la Sardegna sia bonificata in tutte le zone attualmente gestite dalle forze armate e in quelle contigue, dove i tassi di mortalità sono tragicamente oltre ogni media accettabile; vogliamo che l’Isola possa scegliere il proprio modello di sviluppo, pacifico e rispettoso dei diritti dell’uomo e dell’ambiente; vogliamo che la Sardegna sia una terra di accoglienza in un Mediterraneo di pace, dove chi fugge da guerre e carestie possa trovare una realizzazione di vita dignitosa, in armonia e fratellanza con i sardi. FB: Tavola Sarda della Pace
Libertà per Abdullah Öcalan, Pace in Kurdistan e Democrazia in Medio Oriente Milano 7 ottobre manifestazione nazionale Di seguito stralci dell’appello lanciato per la manifestazione che si terrà a Milano il 7 ottobre - con concentramento alle 15 ai Bastioni di Porta Venezia - per la libertà di Ocalan, pace in Kurdistan e democrazia in Medio Oriente promossa dalla Comunità curda - Uiki ufficio informazioni Kurdistan in Italia e dalla Rete Kurdistan Italia. Dalle battaglie contro il dispotismo turco del sultano Erdogan, alla liberazione delle donne in medio oriente, dalla salvaguardia delle minoranze linguistiche e culturali, alla lotta di liberazione per la costruzione della pace, nella Rojava e non solo, senza dimenticare la denuncia della feroce repressione, che colpisce duramente fino al genocidio il popolo curdo, e che pone un detenuto, il detenuto per eccellenza Ocalan, in stato di isolamento totale, di sequestro della persona sull’Isola prigione di Imrali, dal 2011. «Crescono le preoccupazioni per la salute e la sicurezza del presidente del popolo curdo Abdullah Öcalan. Da due anni c’è un assordante silenzio sulle sue condizioni. Dall’ultima visita del luglio
2011, i suoi avvocati non hanno potuto più incontrarlo. Senza risposta è rimasta anche la richiesta di incontrarlo avanzata da un comitato internazionale composto da europarlamentari, sindacalisti, accademici e attivisti dei diritti umani di diversi paesi. Gli avvenimenti che si sono verificati in Turchia dal processo di Imralı nel 1999 ad oggi hanno dimostrato che ogni qualvolta sono state portate avanti politiche di sicurezza nell’approccio alla questione curda, l’isolamento a Imrali si è acuito. C’è un evidente analogia tra le condizioni in cui si trova il paese e l’assoluto isolamento del presidente Öcalan. Da un lato la Turchia sta attraversando una fase di profondo conflitto, dall’altro si verifica un totale oscuramento mediatico su Imralı mentre viene impedito ogni incontro. Abdullah Öcalan, nonostante le condizioni di assoluto isolamento, ha reso la soluzione pacifica e democratica della questione curda la propria ragione d’essere. La sua libertà significa la libertà non soltanto del popolo curdo ma anche degli altri popoli della regione. Il sem-
plice fatto che il popolo curdo adesso sia diventato un attore importante in Medio Oriente e che il modello del Rojava venga accettato come modello democratico è un merito che gli viene attribuito. Non solamente i curdi, ma in primo luogo i popoli del Medio Oriente e molte forze sociali stanno adottando il paradigma di Öcalan e stanno lavorando per la sua attuazione. Milioni manifestano per la sua libertà ormai da molti anni e oltre 10 milioni di persone hanno già firmato l’appello che la chiede. In questo contesto la comunità curda in Italia ha promosso una manifestazione a Milano alla vigilia del 9 ottobre, data che ha segnato l’inizio del complotto internazionale che ha portato al rapimento del leader del popolo curdo. Chiediamo di protestare contro l’isolamento del presidente Öcalan e perchè l’attuale ‘sistema Imrali’, inaccettabile sul piano umano, legale e politico, venga smantellato». Per adesioni: info@uikionlus.com
info@retekurdistan.it
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diritti
‘Cronache di ordinario razzismo’ Da oggi online il quarto libro bianco di Lunaria di Grazia Naletto presidente Lunaria
«Ti faccio abortire, negra di m..». Se sei nera, incinta di sei mesi, due giovani (19 anni lei, 22 lui) ti rubano il cellulare e pretendi di riaverlo indietro, può capitarti di subire, insieme ai calci e ai pugni, la violenza tremenda di una minaccia impronunciabile come questa. È successo a bordo di un autobus (senza che gli altri passeggeri intervenissero per impedirlo) sul lungomare romagnolo il 18 agosto scorso e lo sappiamo perché c’erano testimoni e la vittima ha avuto il coraggio di denunciare. Quanti sono invece i casi in cui le offese, le minacce, le aggressioni, i danneggiamenti, i furti e le rapine di matrice razzista restano confinati nell’esperienza di chi li subisce, per timore di ritorsioni o per scarsa fiducia nelle istituzioni che dovrebbero garantire protezione e giustizia? E quanti sono gli omicidi i cui ‘futili motivi’ nascondono un movente razzista? Non lo sappiamo. Le norme consentono di delineare con assoluta certezza il confine che separa le legittime opinioni dai discorsi stigmatizzanti, intolleranti, denigranti e razzisti? A nostro parere, no. In dieci anni, tra l’1 gennaio 2007 e il 31 maggio 2017, Lunaria ha documentato 5853 casi di discriminazioni, discorsi, materiali di propaganda, offese, danni alle proprietà, aggressioni e omicidi di matrice razzista. Sono 1483 quelli di cui siamo venuti a conoscenza tra l’1 gennaio 2015 e il 31 maggio 2017. Sicuramente la punta di un iceberg, lo sappiamo bene. E il razzismo oggi non è solo ordinario, è anche vigliacco e al tempo stesso spudorato. Vigliacco perché non tutti gli autori delle denigrazioni, delle minacce e degli insulti diffusi online oserebbero fare altrettanto di fronte a una persona in carne e ossa. Senza pudore perché oggi molto più di dieci anni fa, la violenza è una delle modalità ordinarie che caratterizzano il sistema di relazioni sociali e il dibattito pubblico, soprattutto in rete. In un contesto che incoraggia la definizione della propria identità non a partire da ciò che si è, ma a partire da ciò che ci distingue da qualcun altro ed è smarrito il confine tra l’umano e il disumano, il razzismo è considerato legittimo più che in passato, accade che sia rivendicato con arroganza, può condannare a una morte feroce.
Il rumore provocato in un condominio, i rifiuti prodotti in un’area di sosta, il mancato pagamento di un affitto o, nella maggior parte dei casi, la giusta ribellione di fronte ai comportamenti scorretti, ai furti e agli insulti subiti, possono provocare omicidi e tentati omicidi che hanno in realtà alla base un movente razzista. Non sempre questo è evidente e anche quando lo è, può non essere contestato dal Pubblico Ministero o riconosciuto dal Giudice. Ciò che è certo è che negli ultimi due anni e mezzo le aggressioni violente contro cittadini stranieri, alcune delle quali letali, sono state molte. Per alcune la matrice razzista è accertata. Muhammad Shazad Kan, cittadino pakistano di 28 anni, viene picchiato a morte a Roma nel quartiere di Tor Pignattara il 18 settembre 2014 da un giovane di 17 anni, su istigazione del padre, ‘disturbato’ dalle preghiere pronunciate a voce alta. Nella notte tra il 21 e 22 febbraio 2015 a Calcio (BG), Roberto Pantic viene ucciso da un colpo di pistola sparato da Roberto Costelli, 39 anni, mentre sta dormendo nel suo camper. Pantic e la sua famiglia sarebbero colpevoli di sporcare l’area in cui risiedono con la loro roulotte. Il 26 luglio 2015 a Torre Chianca, sul litorale leccese, un venditore ambulante, della Guinea Bissau, 17 anni, viene colpito con calci e pugni, trascinato in mare, afferrato per il collo e sommerso in acqua per alcuni secondi, in presenza di diversi bagnanti che ignorano le sue richieste di aiuto. Riesce per fortuna a divincolarsi ma ha un malore. Viene salvato dalle Forze dell’ordine. Tutto è partito dalla ‘pretesa’ del giovane ambulante di vedersi
restituita la merce rubata. Non muore Yusupha Susso, 21 anni, studente di origine gambiana, insultato e aggredito brutalmente a Palermo nelle strade di Ballarò da un gruppo di uomini il 2 aprile 2016. Mentre passeggia con due amici, ‘osa’ protestare contro due giovani in scooter che hanno rischiato di investirli. Da qui l’accerchiamento e il pestaggio collettivo, poi quattro spari da parte di E.R., 28 anni, fermato per tentato omicidio. Yusupha, colpito alla testa, rimane in coma farmacologico per giorni, poi le sue condizioni di salute per fortuna migliorano. Il 5 luglio 2016, a Fermo, Emmanuel Chidi Namdi, cittadino nigeriano di 36 anni e richiedente asilo, viene ucciso da Amedeo Mancini, 39 anni, vicino agli ambienti di destra. Emmanuel ha reagito agli insulti razzisti rivolti alla sua compagna da parte di Mancini e di un altro uomo, ne è scaturita una lite durante la quale è stato colpito a morte. Sono solo alcune delle violenze razziste più gravi che sono documentate nel libro bianco. Di razzismo in Italia si continua a morire, ma chi ci governa e il mondo dell’informazione sembrano per lo più ignorarlo, optando per le politiche e il linguaggio della paura. Per fortuna sono ancora in molti a praticare esperienze di accoglienza e solidarietà dal basso, nelle scuole, nelle strade, alle frontiere. Sembra questa l’unica vera luce in fondo al tunnel. Il testo del Libro bianco è disponibile qui: http://www.lunaria.org/wp-content/ uploads/2017/10/quarto_libro_bianco_razzismo_web.pdf
Firma per ‘Ero straniero’ Ultimi giorni di raccolta firme per la campagna Ero Straniero - L’umanità che fa bene. L’obiettivo è raggiungere 50mila firme di cittadini italiani per sottoporre all’attenzione del Parlamento la legge di iniziativa popolare per superare la legge Bossi - Fini e cambiare le politiche sull’immigrazione puntando su inclusione e lavoro. Info su moduli e banchetti dove firmare sulla pagina fb Ero straniero - L’umanità che fa bene
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tesseramento
arcireport n. 30 | 5 ottobre 2017
A Siena si fa festa per il tesseramento e per i 30 anni del comitato di Serenella Pallecchi presidente Arci Siena
È stata una bella festa quella che si è celebrata lo scorso 1 ottobre al circolo Arci Ruffolo, promossa dal comitato territoriale Arci di Siena, e che ha visto riuniti tanti compagni e compagne del territorio, tanti dirigenti di circoli, amici e amiche della nostra associazione e nostri compagni di viaggio. Con lo slogan #seiunodinoi abbiamo lanciato la campagna di tesseramento 2017-2018, forti del nostro radicamento territoriale e dei tanti volontari che ogni giorno garantiscono, in tutta la provincia, presidi di socialità, luoghi fisici e sociali aperti alla comunità di riferimento, spazi di aggregazione, case della politica e di crescita sociale e culturale. Certo, non sono mancati i riferimenti alle fatiche quotidiane nel rilancio dei circoli e delle associazioni e alle crescenti difficoltà a districarsi in una società profondamente mutata, all’interno di un quadro politico e culturale sempre più incerto e con caratteri marcatamente
‘populisti’. Ma la tensione positiva, che si è percepita nettamente in quella sala del Ruffolo con quei volti che l’hanno riempita, ci fanno ben sperare in un anno positivo, consapevoli che il momento del tesseramento è il momento in cui più di ogni altro si instaurano le relazioni umane e dirette tra dirigenti dei circoli e i soci, dove quello scambio tra tessera e quota sociale assume un significato importante, direi centrale nella nostra vita associativa, perché carico
dei contenuti che caratterizzano, ancora una volta, la campagna di tesseramento Arci: la centralità del socio, la sua unicità, la partecipazione, la democrazia, la voglia di esserci e di appartenere a una grande associazione popolare, laica e di sinistra. Però noi dell’Arci di Siena, che non perdiamo mai occasione per ‘gozzovigliare’ in allegria, domenica scorsa abbiamo festeggiato anche altro. L’inizio del tesseramento 2017-2018 ha coinciso con il 30° compleanno del comitato Arci di Siena. Il 1 ottobre 1987, infatti, si costituì il comitato territoriale di Arci Nova, che ha dato inizio all’Arci moderna, quella che noi oggi conosciamo. E poi, come non festeggiare il 60° compleanno di Arci nazionale? E allora sì, è stato davvero un bel momento di incontro, di condivisione, di racconti, di riflessioni, di sorrisi, di strette di mano e anche di qualche occhio lucido di commozione. FB: Arci Siena
Seiunodinoi, un video per la campagna di tesseramento a Palermo di Tommaso Gullo presidente Arci Palermo
Con il video Seiunodinoi. La campagna di tesseramento 2018 di Arci Palermo, abbiamo tradotto lo slogan di quest’anno con i volti di chi anima i circoli della provincia di Palermo, con chi ogni giorno rappresenta l’Arci in manifestazioni, eventi, pratiche e idee, perché oggi la rappresentanza non può che essere interpretata in modo trasversale, quasi a voler creare volutamente un virtuoso cortocircuito di livelli che trova sintesi nei nostri valori. La scelta è tutt’altro che adulatrice, il messaggio è chiaro e desideriamo ribadirlo con forza: auspichiamo che seiunodinoi trasmetta anche la consapevolezza della grande responsabilità che ogni giorno hanno i circoli nel rapportarsi con il territorio per (ri)costruire
una società libera dai pregiudizi e dalle paure attraverso un’offerta culturale popolare e fruibile fondata sui pilastri dell’antifascismo, dell’uguaglianza e della giustizia sociale. Ci sono i volti del circolo Arci Tavola Tonda, che ogni giorno diffonde la cultura delle arti popolari; dei Teatri Atlante e Zeta che con straordinaria passione propongono e producono spettacoli che alternano i classici ai temi di stretta attualità.
I volti del circolo Arci Porco Rosso, ormai punto di riferimento per quei migranti ai quali sono stati negati diritti fondamentali; del PYC che quest'anno avrà ben due sedi; de La Casa della Cooperazione che sorge in un bene confiscato. E ancora, Link, Cerchio di Alice, Il Girasole, Nzocchè e MYC. Nelle prossima settimane conosceremo meglio anche le novità di quest'anno, quattro nuovi circoli che animeranno luoghi e quartieri con le loro specificità, Yantra, BOB, Intonarumori e Stato Brado. Grazie ancora a Gloria Oddo e Federico Napoli che hanno dato forma alle nostre idee e ai Lassatilabballare per la musica. È possibile visionare il video sulla pagina facebook Arci Palermo
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arcireport n. 30 | 5 ottobre 2017
arci
Dal business al social business plan
È partita la formazione sul business plan per gli aspiranti progettisti che intendono presentare un progetto di sviluppo associativo di Greta Barbolini responsabile nazionale Arci Politiche economiche
Si è svolto a Padova lo scorso 21 settembre, presso la Direzione generale di Banca Etica, il primo dei quattro seminari in programma sul business plan che accompagnano il ‘Concorso per progetti e idee innovative per lo sviluppo della rete Arci’. Come più volte detto non una vera e propria seconda edizione ma piuttosto un rilancio ragionato alla luce della prima esperienza per Arci di messa in campo di strumenti pensati per arricchire la cassetta degli attrezzi dei comitati nel loro prezioso lavoro di supporto al nuovo associazionismo. Il seminario di Padova, tenuto da Gloria Bettini e Alberto Boem dell’Ufficio Fidi della Direzione generale di Banca Etica, è stato aperto da un saluto di Silvia Magagna del settore marketing operativo di Banca Etica e Simone Pernechele, presidente di Arci Veneto. Oltre venti i Comitati presenti, a partire dai Comitati territoriali del Veneto e delle regioni limitrofe come Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia; nutrita la delegazione di ragazzi e ragazze della Rete della conoscenza con cui l’Arci ha sottoscritto di recente un protocollo di collaborazione. La formazione sul business plan - che nella nuova formulazione del bando è l’unica condizione necessaria per partecipare al Concorso - non si motiva solo perché la linea di credito che sarà eventualmente erogata da Banca Etica rappresenta un prestito di cui programmare la restituzione, ma si basa anche sulla consapevolezza che un potenziamento della capacità di
programmare e gestire attività, risorse e finanziamenti rappresenta un fattore qualificante, anche e soprattutto nel non-profit. Non si tratta quindi di imparare a fare business nel senso commerciale del termine (che infatti non appartiene al lessico associativo Arci e genera sempre un iniziale effetto straniante nella platea), ma di piegare a finalità sociali - e quindi alla generazione di valore collettivo le tecniche di pianificazione nate nel mondo profit. Per questo è sempre più comune, anche in ambiti accademici, affiancare l’aggettivo social alla pratica del business plan, perché la coerenza tra programma operativo e idea progettuale, la sostenibilità nel medio/lungo periodo, il monitoraggio del valore sociale generato e dell’impatto sociale, la valorizzazione dell’apporto
partecipativo sono fortemente intrecciati alla capacità di progettare bene, a 360°. Solo quando gli obiettivi dichiarati, la programmazione operativa e quella economica sono nel giusto equilibrio siamo di fronte ad un social business plan e solo così un istituto di credito come Banca Etica, nato dal e per il terzo settore, può individuare le buone ragioni per darci credito. Il progetto del ‘Concorso per progetti e idee innovative per lo sviluppo della rete Arci’ nel suo insieme può essere una straordinaria palestra per acquisire una nuova cultura e sperimentare nuove prassi associative facendo leva sul valore della rete: non sprechiamola!
Le prossime date per la formazione sul business plan - a Roma il 17 novembre 2017; - a Bari il 13 gennaio 2018; - a Bologna il 2 marzo 2018. Per iscriversi serve compilare l’apposito modulo scaricabile su www.arci.it e inviarlo a bandosviluppoassociativo@arci.it
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ucca
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Carbonia Film Festival presenta ‘How To Film The World’
Nel Sulcis-Iglesiente il Cinema riflette su se stesso pensando al suo sviluppo sociale di Andrea Contu Presidenza nazionale Ucca
Il Sulcis-Iglesiente è una terra che, a dispetto della terribile e pesante crisi economica che ciclicamente ha aggredito il territorio e che ha portato con sé disoccupazione e spopolamento, ha investito una parte importante delle proprie risorse umane e sociali in cultura e, in particolare, sul Cinema. Arci-Ucca è stata tra i protagonisti di questo processo, con un’attività costante che lo ha reso ricco e diffuso. L’anno che ci apprestiamo a chiudere non fa eccezione, ma anzi rimarca e sostanzia questo concetto. Ad Iglesias, l’Arena organizzata dall’Arci CIC ha fatto registrare numeri importanti con numerosi sold-out. A Carbonia Ucca collabora ad un evento speciale della kermesse Carbonia Film Festival denominato How To Film The World, dal 13 al 15 ottobre, con apertura a Cagliari il 12. Quest’anno il CFF, che è legato alle attività del neonato centro di conservazione, produzione e promozione della memoria storica audiovisiva del territorio, ovvero La Fabbrica del Cinema di Carbonia, ha infatti inteso proporre un momento intermedio tra due edizioni biennali del Festival. Il focus dell’evento sarà incentrato sulla formazione, che verrà declinata con diverse modalità: attraverso incontri con le scuole medie superiori della città, al mattino, mentre durante i pomeriggi si terranno le masterclass, seguite da un gruppo di ragazze e ragazzi da tutta Italia, che saranno incentrate sull’incontro con i prestigiosi ospiti nazionali e internazionali del festival, i quali poi, alla sera, presenteranno i propri lavori al pubblico. Tra i ragazzi e le ragazze selezionate, attraverso una partnership con Ucca, che sosterrà parte delle spese di viaggio dei propri soci partecipanti, anche un socio dell’associazione Cinemaniaci di Piacenza e due componenti della redazione di Opereprime. org, associazione con sede a Roma affiliata ad Ucca e media partner della kermesse, i quali seguiranno l’evento con dei daily report rilanciati quotidianamente dal sito del magazine on-line. Numerosi e prestigiosi i registi ospiti dell’evento: Daniele Gaglianone, Silvia Luzi e Luca Bellino, il regista
di origini palestinesi Mahdi Fleifel, il documentarista americano Ben Russell e sabato 14 László Nemes, autore de Il Figlio di Saul, film vincitore dell’Oscar come miglior film straniero nel 2016. Accanto alle proiezioni cinematografiche e alla formazione, il Festival propone, anche per quest’anno, degli appuntamenti speciali dedicati alla musica, come momenti di approfondimento, socializzazione e scambio. Domenica 15 ottobre, in chiusura, il reading-concerto a cura del sassofonista Gavino Murgia su testi dello scrittore Marcello Fois. Il giorno precedente, dopo la prestigiosa
proiezione con ospite il Premio Oscar László Nemes, verrà proposto al pubblico un momento di ascolto e divertimento legato alla musica elettronica, con il dj set dell’artista Jolly Mare. Accanto a questi eventi, tutti i giorni si terranno altri dj set, a cura di alcuni artisti regionali, in altri locali del centro, e ci sarà spazio anche per le arti visive attraverso la Mostra dell’artista Tonino Casula, dal titolo Non credo ai miei occhi. Quello proposto dal format Carbonia Film Festival presenta How to Film the World è dunque un ulteriore passo teso all’accrescimento di opportunità formative sul territorio, verso un nuovo tipo di sviluppo capace di incidere in maniera significativa sul tessuto sociale, in un’Isola che, sempre più, intende qualificare la filiera legata alla produzione cinematografica come una delle ‘industrie sostenibili’ intorno alle quali far crescere un nuovo rinascimento sociale ed economico. Il ricco programma del CFF cade nel cinquantenario di fondazione dell’ente organizzatore dell’evento, il Centro Servizi Culturali Carbonia-Iglesias della Società Umanitaria. Un punto di riferimento per tutto il territorio, che da dieci lustri impronta la sua attività verso una collaborazione stretta e fattiva con gli Enti locali, per quanto concerne la programmazione culturale, e che è sempre stato protagonista nell’attivazione, formazione e promozione del tessuto associativo, sostenendo anche Arci-Ucca nella realizzazione di numerosi progetti. Attraverso questa partnership Ucca intende rilanciare una collaborazione importante, ancora una volta costruita sul territorio, che rafforza la propria rete e sostanzia un impegno storico dei circoli del Sulcis-Iglesiente, aspettando la nona edizione delle Giornate del Cinema del Mediterraneo che andranno in scena nell’altro capoluogo minerario, Iglesias, durante l’autunno. Per maggiori informazioni e per il programma completo dell’evento è possibile visitare il sito del festival all’indirizzo: www.carboniafilmfest.org
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Nasce a Ferrara Web Radio Giardino Per il progetto del Comune di Ferrara Giardino Creativo, diverse associazioni ferraresi si sono messe in gioco per dare nuova linfa a una delle zone più discusse della città, il quartiere Giardino. Tra queste si è fatta strada l’idea di provare qualcosa di totalmente innovativo, la Web Radio Giardino. L’inaugurazione si è svolta il 28 settembre sera, nella sala macchine dello spazio factory Grisù. Una sfida per la musica e la cultura raccolta da Arci Ferrara, che per prima ha creduto nel progetto. «La web radio è un esempio positivo per coinvolgere giovani del quartiere e non - ha affermato il presidente Paolo Marcolini - utilizzando gli strumenti più immediati e di facile diffusione: video, radio e web». Anche Chiara Nielsen, vicedirettrice di Internazionale, è stata ospite della prima diretta della web radio: «Internazionale è ormai all’undicesimo anno a Ferrara, e ha sempre più interlocutori con cui si confronta. Siamo felici di iniziare un lavoro con voi perché la rivista vuole includere sempre più voci, e che queste siano poi quelle di giovani ci pare particolarmente interessante. Questa radio mi sembra un passo logico verso il percorso di coinvolgimento della città». Dopo mesi di brainstorming, riunioni organizzative e di formazione, la neonata associazione omonima ha presentato alla città di Ferrara il risultato del lavoro degli scorsi mesi: «La nostra web radio ha l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sulle tematiche di convivenza civile – ha spiegato il presidente Hamdi Gaaloul. Siamo divisi in gruppi: c’è una redazio-
ne, uno staff tecnico che si occupa delle trasmissioni, un gruppo che promuove la radio e le attività. Cercheremo di migliorare la comunicazione all’interno del quartiere usando l’informazione corretta e libera da pregiudizi, e vorremmo collaborare con le altre realtà che hanno la nostra stessa prospettiva». Il progetto Web Radio Giardino nasce infatti dall’idea di mostrare la vocazione creativa dei giovani, degli abitanti del quartiere Giardino e dei tanti luoghi della città estense. La web radio ha sede nella Factory Grisù, l’incubatore di imprese culturali e creative, e vede protagonisti tanti giovani, per lo più under 35, riuniti in un gruppo eterogeneo e multiculturale che ha ideato e cura il progetto. Quella che si vuole portare avanti è l’idea di raccogliere storie del territorio, allargando sempre di più la rete di conoscenze e collaborazioni, per dare voce a tutti coloro che vogliono partecipare, supportare le realtà locali e diventare parte integrante del tessuto culturale cittadino. La Radio Giardino comprende programmi di sport, musica, teatro, cinema e culture del mondo, inoltre rilancia le notizie più importanti della settimana grazie alla collaborazione con la rivista Internazionale, e più in generale legge la città con occhi nuovi, giovani ed aperti al mondo. I principi della web radio si basano su diverse parole d’ordine: territorio e creatività, conoscenza e protagonismo, uguaglianza e diritti, libertà e passione. Per ascoltare la web radio: www.webradiogiardino.com
Al Guernica serata su Che Guevara Lunedì 9 ottobre appuntamento alle 20 al circolo Arci Guernica di Imperia con Che Guevara, un ricordo a 50 anni dalla scomparsa del rivoluzionario. La serata inizierà con la cena cubano/argentina, mentre alle ore 21.30 ci sarà la proiezione di un documentario biografico su Ernesto Che Guevara. Durante la serata saranno raccolti fondi per l’emergenza uragano Irma a Cuba. La serata è organizzata da Arci Guernica in collaborazione con l’associazione di amicizia Italia-Cuba. Ingresso riservato ai soci Arci. www.guernica.imperia.it
‘Paura e delirio’ a Viterbo Nell’ambito del progetto Giovani in circolo, Arci Viterbo presenta Paura e delirio, incontri sul linguaggio teatrale, a cura di Ferdinando Vaselli e Alessia Berardi. Il laboratorio teatrale non è solo una narrazione del quartiere attraverso interviste, incontri, scritture per la messa in scena di uno spettacolo, ma è un luogo di sperimentazione di possibilità che nascono dal racconto del reale, si nutre di esso per deformarla, per renderla visibile con uno sguardo nuovo. L’incontro di presentazione si tiene l’11 ottobre alle 18. Il corso si rivolge ai giovani dai 14 ai 35 anni ed è gratuito. www.arciviterbo.it
daiterritori
in più greta garbo, un mito senza tempo TERNI Il circolo Arci Accademia
del tempo libero organizza presso la propria sede in viale della Stazione 46 la presentazione del libro Greta Garbo, un mito senza tempo di G. D’Asceno e E. Centore. Il libro nasce da un approfondito studio di ricerca di materiali rari e in alcuni casi inediti provenienti da tutto il mondo, come alcune foto di scena o di riviste d’epoca. Appuntamento domenica 8 ottobre alle 17.30. www.arciterni.it
BUM ha i piedi bruciati VARESE Anpi, Arci, Cgil, Filmstu-
dio 90 e Libera promuovono, il 19 ottobre al Teatro Nuovo, lo spettacolo di Dario Leone Bum ha i piedi bruciati. L’iniziativa, che nasce per ricordare i 25 anni dalla strage di Capaci, non vuole essere una semplice commemorazione ma vuole coinvolgere il pubblico nella narrazione di una vicenda che ha profondamente coinvolto il nostro Paese sollevando e ricordando temi ancora oggi di strettissima attualità. fb Arci Varese
il libro sul che SIENA La biografia e il pensiero
politico del rivoluzionario Ernesto Che Guevara raccontati, a 50 anni dalla sua morte, attraverso il libro Don Quijote de la realidad. Ernesto Che Guevara e il guevarismo della scrittrice e giornalista Tiziana Barillà: appuntamento il 6 ottobre alle ore 21 negli spazi della Libreria Becarelli, alla presenza dell’autrice e con la lettura di alcuni brani da parte di Silvia Priscilla Bruni. L’iniziativa è promossa da Arci Siena e dall’associazione di cooperazione internazionale Carretera Central in collaborazione con la Libreria Becarelli. www.arcisiena.it
autori in prestito REGGIO EMILIA Sta per tornare
Autori in prestito, la rassegna curata dallo scrittore Paolo Nori in programma dal 13 ottobre al 14 dicembre. 22 autori tra scrittori, poeti, artisti visivi e musicisti che regaleranno al pubblico, nelle biblioteche della provincia di Reggio Emilia, i propri consigli di lettura, ascolto e visione. fb Arci Reggio Emilia
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arcireport n. 30 | 5 ottobre 2017
azionisolidali le notizie di arcs
a cura di Francesco Verdolino Comunicazione Arcs
Ponti in Senegal È stata avviata, all’interno del progetto PONTI, la prima parte della formazione per operatori/trici di sportello di orientamento condotta dai due partner CIM onlus e CIPSI. Durante queste giornate il formatore internazionale Papa Modou Seck, esperto di legislazione sull’immigrazione in Italia, ha affrontato delicatissimi temi relativi alla legislazione in materia di migrazione regolare. Ogni punto è stato poi approfondito apportando una serie di dati riferiti al flusso migratorio senegalese. Grazie alla partecipazione di operatori/ trici provenienti dalle diverse aree in cui insiste il progetto, questi primi incontri formativi sono serviti anche ad approfondire i fabbisogni e le necessità di donne e giovani disoccupati e di coloro che vogliono emigrare, vale a dire gli utenti a cui saranno rivolte le attività degli sportelli che grazie al progetto PONTI saranno inaugurati nelle prossime settimane a Dakar, Kaffrine, Pikine, Thiaroye sur Mer e Thies. I moduli formativi intendono infatti rafforzare le competenze degli operatori in coerenza con le esigenze specifiche di chi deve essere informato e sensibilizzato e di chi, in un secondo momento, grazie alle opportunità offerte dal progetto si metterà in gioco come attore di sviluppo per il proprio paese. Le prime giornate di formazione sono state dunque soltanto l’inizio di un cammino che condurrà alla nascita sul territorio senegalese di 5 sportelli di orientamento lavorativo e formativo e di contrasto alla migrazione irregolare, che sono stati identificati ed equipaggiati presso alcune associazioni partner, a complemento delle attività di formazione professionale, assistenza tecnica e sostegno allo start-up che intendono promuovere l’avvio di attività generatrici di reddito sostenibili e migliorare le capacità di impiego e di accesso al mercato di gruppi vulnerabili a forte rischio di emigrazione irregolare. Nel mese di ottobre, quindi, gli operatori riceveranno una formazione specialistica con la collaborazione dell’ANPEJ, l’Agenzia Senegalese per la promozione dell’occupazione giovanile sugli strumenti e i servizi per l’orientamento al lavoro e l’avvio all’impiego, mentre nel mese di novembre il partner COOPERMONDO garantirà alcune giornate di formazione per approfondire le conoscenze sul mondo cooperativistico.
società
A Gattatico il secondo appuntamento di 'Fare memoria oggi' di Andrea La Malfa referente Arci per la Presidenza sulla Memoria
Il 14 e 15 ottobre Arci nazionale insieme ad Arci Emilia Romagna, Istituto Cervi e con il patrocinio della Regione Emilia Romagna e di Anpi nazionale, promuoverà il secondo appuntamento di Fare memoria oggi. Il primo incontro, svoltosi nel 2015 a Collegno (in provincia di Torino), fu un momento importante per riannodare i fili tra la rete Arci di chi si occupava di memoria e, in particolar modo, di Resistenza. L’appuntamento di quest’anno ha quindi un taglio diverso; partendo dal tema delle varie esperienze internazionali e locali sull’elaborazione della memoria collettiva, avremo anche l’occasione di ragionare insieme del ritorno dei gruppi fascisti in cerca di legittimità politica. Al nostro invito hanno risposto positivamente molti personaggi del mondo della cultura, del diritto e della politica. Valerio Onida, ex presidente della Corte Costituzionale, Carlo Smuraglia, presidente Anpi, Piero Ignazi, docente di Scienze Politiche all’Università di Bologna, Miguel Gotor e Chiara Gribaudo, parlamentari rispettivamente di MDP e PD. Un segnale sia dell’importanza politica del tema di cui ci proponiamo di parlare, sia del riconoscimento delle attività promosse in questi anni dall’Arci. Significativo è anche il luogo dell’incontro, il Museo di Casa Cervi di Gattatico, in provincia di Reggio Emilia. Uno spazio simbolo della Resistenza italiana, che racconta una delle storie familiari più commoventi: quella dei fratelli Cervi, i sette fratelli catturati, torturati e uccisi dai fascisti il 28 dicembre del 1943. Un prezzo di sangue altissimo per una famiglia contadina coraggiosa, che lottò contro il regime e per la libertà. In questo momento di grande tensione in Europa, citare queste storie serve innanzitutto a ricordare le radici della democrazia italiana e la ragione storica di una Europa unita. I nazionalismi e i territorialismi che stanno tornando in auge, raccogliendo consenso tra la popolazione, rappresentano un passo indietro; così come non può che destare preoccupazione la posizione politica di alcuni Paesi dell’Europa dell’Est, che troppo spesso
sembrano aver aderito alla U.E. solo in virtù dei possibili vantaggi economici di un mercato unico, dimenticando i valori di solidarietà tra i popoli che Ventotene ispirava. Su questi ultimi due punti non possiamo non portare come esempio il risultato dei neonazisti in Germania alle recenti elezioni politiche e la deriva di estrema destra assunta in questi anni dall’Ungheria e dalla Polonia. In questo quadro il ritorno dei gruppi fascisti come Forza Nuova e Casapound sono perfettamente in linea con il contesto politico europeo. Una considerazione che non va intesa come la giustificazione di un ‘male comune’; al contrario questa serve a rendere evidente la difficoltà del nostro ruolo oggi. Innanzitutto culturale, nella promozione sociale, dei valori di libertà e uguaglianza che la nostra Costituzione ci ha consegnato.
arcireport n. 30 | 5 ottobre 2017 In redazione Andreina Albano Maria Ortensia Ferrara Direttore responsabile Giuseppe Luca Basso Direttore editoriale Francesca Chiavacci Progetto grafico Avenida Impaginazione e grafica Claudia Ranzani Impaginazione newsletter online Martina Castagnini Editore Associazione Arci Redazione | Roma, via dei Monti di Pietralata n.16 Registrazione | Tribunale di Roma n. 13/2005 del 24 gennaio 2005 Chiuso in redazione alle 19 Arcireport è rilasciato nei termini della licenza Creative Commons Attribuzione | Non commerciale | Condividi allo stesso modo 2.5 Italia
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