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DESCRITTIVO il testo
Il testo descrittivo presenta la realtà che ci circonda e aiuta chi legge a immaginare attraverso le parole dell’autore. In questa unità scoprirai come si possono descrivere: persone; animali; luoghi; fenomeni atmosferici. COMPRENDERAI... la differenza fra descrizione oggettiva e soggettiva; l’importanza della descrizione nei racconti.
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VAI AL VOLUME DI EDUCAZIONE CIVICA
Ruth alla Corte Suprema
Didattica rivolta a «come» si apprende, affinché ciò che s’impara sia trasferibile in situazioni nuove e diverse .
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4 Mappe per permettere di organizzare le informazioni in una visione di insieme.
Laboratorio di ASCOLTO O pag. 195 Alla scoperta
TESTO DESCRITTIVO
1 8 ARGOMENTI Si possono descrivere persone animali luoghi… sia reali che fantastici TIPO DI DESCRIZIONE Può essere: oggettiva se presenta dati che tutti possono osservare, senza opinioni personali; soggettiva se è arricchita da emozioni e giudizi personali. CHE COS’È? È un testo che ha lo scopo di “far vedere” con le parole personaggi e le loro
ORDINE Può seguire un ordine: logico (da una visione di insieme al particolare o viceversa); spaziale (da lontano a vicino…); cronologico (come era prima, com’è dopo).
LINGUAGGIO Ci sono molti aggettivi qualificativi paragoni tra elementi diversi, metafore e personificazioni. Si utilizzano dati sensoriali visivi, uditivi, olfattivi, gustativi e tattili.
CHE COS’È?
È un testo che usa parole in modo originale
STRUTTURA È scritto in versi liberi o in rima (baciata, alternata, incrociata) raggruppati in strofe per esprimere emozioni sentimenti, idee, per descrivere persone, luoghi, per comunicare un messaggio. TIPOLOGIE filastrocca poesia nonsense limerick calligramma GLI ELEMENTI DEL TESTO POETICO TESTO POETICO Alla scoperta del... 38 LINGUAGGIO Il linguaggio
Laboratorio di ASCOLTO O pag. 196
CLIL • Apprendimento Cooperativo
• della poesia è ricco di effetti sonori creati dalle parole e di figure retoriche che creano immagini:
PERSONIFICAZIONE:
C'era una volta una ragazza che sognava di diventare una grande avvocata. - Un avvocato donna? - la derideva la gente. - Non essere ridicola! Avvocati e giudici sono sempre uomini. - Ruth Bader si guardò intorno, e vide che in effetti era vero.
“Ma non c'è motivo per cui le cose non debbano cambiare“ pensò.
Coraline La vecchia chiave nera sembrava più fredda di tutte le altre. Coraline la infilò nella toppa. Girò senza fare capricci, con un soddisfacente rumore metallico. Coraline si fermò ad ascoltare. Sapeva che stava facendo qualcosa di proibito, così tese l’orecchio per sentire se sua madre stesse tornando, ma non sentì nulla. Poi mise la mano sulla maniglia e la girò: e finalmente la porta si aprì. Si aprì su un corridoio buio. Da quel corridoio veniva un agghiacciante odore di stantio: l’odore di qualcosa di molto vecchio. Coraline varcò la soglia. Si domandò che aspetto avesse l’altro appartamento, ammesso che quel corridoio portasse lì. Coraline percorse il corridoio con una certa inquietudine. La moquette su cui camminava era identica a quella di casa loro. La carta da parati era identica a quella che avevano loro. Il quadro appeso all’ingresso era identico a quello appeso nell’ingresso di casa loro. Sapeva dov’era: a casa sua. Non l’aveva mai lasciata. Confusa, scosse la testa. Fissò il quadro appeso alla parete: no, non era esattamente lo stesso. Il quadro nell’ingresso di casa loro ritraeva un ragazzo con abiti all’antica che fissava delle bolle di sapone. Ma ora l’espressione del suo viso era diversa: c’era uno strano sguardo nei suoi occhi. Coraline lo fissò, cercando di capire esattamente cosa avesse di diverso. C’era quasi arrivata quando qualcuno la chiamò. Sembrava la voce di sua madre. Coraline andò in cucina e trovò una donna che le dava le spalle. Assomigliava un po’ a sua madre. Solo che… Solo che aveva la pelle bianca come la carta. Solo che era più alta e più magra. Solo che aveva le dita troppo lunghe e le unghie, adunche e affilate, di un rosso scuro. – Coraline? – disse la donna. – Sei tu? – Quindi si voltò a guardarla Al posto degli occhi aveva due grossi bottoni neri.
IL TESTO NARRAT IVO
– E tu chi sei? – domandò la bambina. – Sono l’altra tua madre – rispose la donna. – Vai a dire all’altro tuo padre che il pranzo è pronto. – E aprì lo sportello del forno. Coraline arrivò in fondo al corridoio, dove si trovava lo studio di suo padre. Aprì la porta. All’interno c’era un uomo seduto alla tastiera del computer, che – Ciao – esitò Coraline. –pronto il pranzo. L’uomo si voltò. Al posto degli occhi aveva due grossi bottoni neri e scintillanti.
– Ciao, Coraline – disse. – Non ci vedo più dalla fame. Si alzò e andò con lei in cucina. Si sedettero intorno al tavolo e l’altra madre di Coraline servì il pranzo. Un enorme e dorato pollo arrosto, patate fritte, pisellini verdi. Coraline spazzolò il cibo che aveva nel piatto. – È da un pezzo che ti aspettiamo – disse l’altro padre di Coraline. – Sì – disse l’altra madre. – Sapevamo che un giorno saresti arrivata, e che a quel punto saremmo diventati una vera famiglia. Ti va un altro po’ di pollo? N.Gaiman, Compito di
Fece domanda di ammissione alla facoltà di legge di Harvard e si distinse come uno degli studenti più brillanti. Anche suo marito Marty studiava ad Harvard.
Quando si parla di una strega, la maggior parte della gente si figura una vecchierella grinzosa e rinsecchita che si trascina sulla schiena una grossa gobba e ha la faccia piena di verruche pelose e un unico lungo dente che le balla in bocca.
- Tua moglie dovrebbe stare a casa a sfornare biscotti e badare alla bambina - diceva la gente.
Ma oggigiorno le streghe hanno per lo più un aspetto affatto diverso. Tirannia Vampiria era piuttosto piccola di statura, ma in compenso era incredibilmente grassa.
Era letteralmente più larga che lunga. Il suo abbigliamento consisteva in un abito da sera a righe nere su fondo giallo zolfo, che la faceva assomigliare a un calabrone di enormi dimensioni.
Ma Marty non l’ascoltava. Ruth era una cuoca terribile! E poi lui adorava occuparsi della loro bambina ed era orgoglioso del successo della moglie.
Ruth difendeva strenuamente i diritti delle donne e disputò sei casi fondamentali sulla parità di genere di fronte alla Corte Suprema degli Stati Uniti.
Poi divenne la seconda donna nominata giudice della Corte Suprema nella storia del Paese. La Corte Suprema è composta da nove giudici. - Se mi chiedono quando ci saranno abbastanza donne nella Corte Suprema, rispondo: “Quando ce ne saranno nove“.
La gente rimane scioccata, ma ci sono stati nove uomini per un'eternità e nessuno ha mai alzato un sopracciglio.
Era stracarica di gioielli, perfino suoi denti erano tutti d’oro e al posto delle otturazioni aveva fulgidi brillanti. Le sue grasse dita a salsicciotto erano coperte di anelli. Sulla sua testa troneggiava un cappello grande come una gomma d’automobile, dalla cui falda ciondolavano centinaia di monete scintillanti. La sua faccia rincagnata, con le grosse borse sotto gli occhi e le flaccide guance cascanti, era così pesantemente truccata da somigliare alla vetrina di un negozio di cosmetici. Come borsetta la strega portava sotto il braccio una piccola cassaforte con la serratura a combinazione.
Arrivata agli ottant'anni, Ruth faceva ancora venti flessioni al giorno ed è diventata un'icona di stile, grazie ai colori stravaganti che indossava in tribunale sotto la toga da giudice.
M. Ende, La notte dei desideri, Salani
F. Cavallo e E. Favilli, Storie della buonanotte per bambine ribelli, Mondadori
INSIEME g Completa.
Il testo è una biografia perché g Descrivete alcune streghe buffe e divertenti. Poi con le stesse inventate brevi racconti di fantasia.
• la strega acrobatica che balla il sabato sera sulla proboscide di un vecchio elefante;
• la strega pasticcera che prepara torte volanti piene di buchi e di spifferi;
• la strega musicista, che suona abilmente il violino col suo naso lungo e sottile con partiture musicali incorporate…
IN FESTA!
INSIEME g Divisi in piccoli gruppi fate una ricerca sulle donne importanti che hanno lasciato il segno nei vari campi del sapere. Confrontate i vostri lavori e le vostre riflessioni sull’argomento. 49 g Sottolinea nel testo le frasi che descrivono l’aspetto e l’abbigliamento di Tirannia Vampiria ed esponi oralmente la descrizione.
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Danza di Natale
Oggi abbiamo danzato. Lo facciamo abbastanza spesso, ma stavolta era un’occasione di INVERNO INVERNO speciale: era la danza di Natale. Ci riuniamo nell’atrio assieme a tutti gli altri bambini della scuola: qualcuno recita poesie, qualcuno canta una canzone e qualcuno esegue una danza. Quest’anno a noi è toccata la danza. E fin qui non ci sarebbe stato niente di male, se non fosse che fra noi c’è uno dei più gran pasticciatori di danze di tutti tempi: Giacomo. Lui è un genio con libri, ma per ballare è assolutamente negato. Sembra che abbia piedi scollegati dal cervello. Insomma, quando danza ha la grazia di un mammut ubriaco. Così è successo che abbiamo provato per settimane una danza molto carina nella quale dovevamo girare in cerchio tenendoci per mano a due a due, poi fermarci e lasciare il compagno. A questo punto, quelli che si trovavano nel cerchio più esterno dovevano girarsi, fare tre passi all’indietro e cambiare il compagno di danza. Poi si ricominciava da capo.
Capitan Quinto, il maestro, non è un grande ballerino, però non è neanche uno stupido: ha messo Giacomo nel cerchio interno, quello dei bambini che dovevano restare assolutamente fermi. In questo modo dopo una ventina di prove siamo riusciti a concludere la danza in maniera accettabile. Il giorno della festa, nell’atrio della scuola, io ero sicuro che avremmo fatto un figurone. Il maestro non doveva essere altrettanto tranquillo, perché correva di qua e di là a raccomandarsi di fare bene quella tal cosa, di non dimenticare quella talaltra, eccetera. Insomma, la nostra danza è filata liscia fino al cambio di compagno, poi è successo il disastro. Anche se era in quello interno, Giacomo ha cambiato cerchio e si è infilato contromano in mezzo ai compagni che stavano muovendosi. Quattro bambini sono finiti a terra. Gli altri, appena la musica è ripartita, hanno ricominciato a saltellare, trovandosi fra piedi compagni crollati a terra. Qualcuno, come me, ad esempio, si è fermato perché non ci capiva più niente. S.Bordiglioni,Ilcapitano lasuanave Einaudi Scuola preparato classroom FLIPPED il g Cercate informazioni sulle tradizioni natalizie di una regione italiana indicata dall’insegnante. In particolare approfondite le ricerche su canti tipici, leggende, ricette e usanze. g Divisi in piccoli gruppi, condividete il materiale informativo e le immagini e insieme create un lapbook. Mostrate infine il vostro lavoro agli altri gruppi. il testo Analizzo Cosa preparano bambini insieme al loro insegnante in occasione del Natale? Perché il maestro corre di qua e io Parlo 83 82