P
er presentare la nostra collezione estate 2012 abbiamo deciso di ambientare questo catalogo a Napoli. Napoli è la nostra città, ma soprattutto è la città che meglio di tutte rappresenta l’Italia e la gente comune (compresi quelli che storceranno la bocca di fronte a questa affermazione). Con le pagine che seguono cercheremo di presentarvi una Napoli inedita, fuori dalle rotte convenzionali, raccontata da giovani napoletani. Perché Napoli non è solo pizza e mandolino, è una metropoli frizzante, una città di bloggers, gourmet e dj internazionali. Per essere certi di non inciampare in stereotipi e cartoline abbiamo chiesto di commentare il nostro progetto ad un’altra giovanissima napoletana, giornalista e studentessa. Con grande sorpresa ci siamo accorti che la Napoli delle nuove generazioni, quelle che si battono per una società migliore, che vogliono realizzare i loro sogni attraverso l’impegno e il sacrificio, non dimentica le proprie origini ed è ancorata alle proprie tradizioni. Napoli è una città bellissima, a volte può togliere il fiato, ma la sua immagine è inquinata dai tanti problemi che l’affliggono. E sotto questo peso sono costrette a vivere una moltitudine di persone oneste e volenterose, lavoratori, professionisti eccellenti e giovani pieni di aspirazioni. Sono loro quelli che vi vogliamo ricordare. Ed è a loro che dedichiamo questo catalogo. Piazza Italia
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MERCATO DELLA PIGNASECCA Piazza Pignasecca
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E’ provato che a Parigi si cammina più velocemente che a Milano, che a sua volta ha ritmi più frenetici di Roma, che è, infine, più attiva di Napoli in termini di frenesia urbana.
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Ma a chi dare la colpa di tanta flemma? Non certo ai cittadini, piuttosto ai profumi. L’odore di buono che si è costretti a subire camminando per le vie del centro, impone una lentezza che sottomette qualsiasi legge della fisica. Non è torpore ma distensione dei sensi, e il buongiorno si vede dal mattino. Se un tempo era la bella Partenope ad ammaliare gli uomini con la sua voce, adesso che non siamo più così sognatori e che non riusciamo più a vedere le Sirene, possiamo comunque consolarci abbandonandoci ai sapori e lasciandoci alle spalle ansie, preoccupazioni e sensi si colpa.
La gente per strada, le grida dei venditori, l'odore del pesce fresco: tutto a Napoli sembra fondersi in un'esperienza sensoriale calorosa e coinvolgente, da vivere ed assaporare come un sogno ad occhi aperti.
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“Si nu babà.” “Mamma” è ‘a primma parulella ca riuscimmo a pronunzià. Ma ‘a siconna è assai chiù bella; Papà, babbo? No: babà. ‘O babà nasce polacco, nuje l’avimme migliorate. Sì, ce piaceno ‘nu sacco chisti dolce lievitate inzuppate dint’o rrumme, fatte a form’e fungetiello. I che gusto, e che prufumme! Né babà, quanto si’ bello!
Il tè sta agli inglesi come il caffè ai napoletani. Lavorazione antica, passione e conoscenze ataviche permettono di realizzare a Napoli uno dei migliori caffè del mondo. Se c’è un ospite a farvi visita il caffè è d’obbligo, ma bisogna seguire una regola fondamentale: si deve aspettare un po’ prima di offrirlo. Se preparato immediatamente è infatti segno di maleducazione e insofferenza nei confronti dell’ospite. A Napoli il galateo è basato sul caffè.
L’America’s Cup approda a Napoli Mergellina non è un quartiere, nè una strada. È piuttosto una zona delimitata dal mare. Dove si comincia a vedere il mare inizia Mergellina e l’acqua è il solo modo per orientarsi. Un paesaggio bello a tal punto da permettersi di ospitare uno degli eventi sportivi più suggestivi del mondo. Anche l’America’s Cup si abbandona alle acque mediterranee spinte da un vento feroce e salato che sa di forza allo stato puro.
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Partenope era una splendida sirena che viveva tra le rocce in mezzo al mar Mediterraneo. Un giorno la nave di Ulisse si imbatté in questi scogli e Partenope tentò di sedurre l’eroe greco con il suo canto ammaliatore. Ulisse però, legandosi all’albero maestro, riuscì a respingere le sue avancès, facendo sprofondare la sirena in un dolore così grande, che la condusse al suicidio. Gettatasi in mare da un’alta rupe, il suo corpo fu lasciato alla corrente del mare, che la trascinò fino all’isolotto di Megaride, dove oggi sorge il Castel dell’Ovo. Il sinuoso e leggiadro corpo della sirena, dissoltosi sulla costa, diede così forma al paesaggio napoletano che ne ereditò le curve perfette e la bellezza mozzafiato.
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La leggenda della sirena Partenope
Lido Marechiaro via Calata Ponticello a Marechiaro
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del llezza morfologica chi dice che la be o nt pu tal a influenzare territorio riesca ad il e lo cie il rli belli come il sole, gli abitanti da rende a. mare che li circond sto diamo al fascino? po e Ch o? cin E il fas ve pure il riose e testarde, do In Terre così miste cere pe rc hé e ha difficoltà a vin progresso material lori antichi, ra di ca m en to ai va è tro pp o fo r te il di tradizione la miscela perfetta il fascino è proprio lottano coi e napoletane comp e modernità. Le donn del fascino ni, sono l’emblema valori di ieri e doma
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LA STORIA DI NAPOLI
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