è stato il terzo valore più alto dal 2004, inizio della serie osservativa. La fine dell’anno è stata caratterizzata da intensissima variabilità pluviometrica: si sono infatti succeduti il novembre meno piovoso e il dicembre più piovoso dal 1961.
Elevatissima variabilità pluviometrica: a fine anno, si sono succeduti il novembre meno piovoso e il dicembre più piovoso dal 1961
BILANCIO IDROCLIMATICO La combinazione di precipitazioni nel complesso scarse e temperature superiori al clima di riferimento ha portato la regione, nel suo complesso, a chiudere l’anno in condizioni di bilancio idroclimatico nettamente negativo. Il valore medio regionale di questo indice è stato, per il 2020, pari a -200 mm. Valori annuali particolarmente bassi sono stati rilevati nelle pianure orientali della regione, dove il bilancio idroclimatico ha raggiunto, in ampie aree, valori inferiori a -600 mm.
EVENTI RILEVANTI L’anno 2020 ha fatto registrare 31 eventi meteorologici significativi in termini di effetti al suolo, che in alcuni casi hanno arrecato notevoli danni a popolazione, territorio e infrastrutture. L’inizio dell’anno è stato complessivamente caldo e secco fino ad aprile, ma nel corso di questi mesi si è assistito ugualmente al passaggio di intensi fronti. A inizio febbraio venti forti hanno causato danni tra le province di Modena e Bologna, e a inizio marzo venti con forti raffiche e precipitazioni intense e persistenti hanno causato piene ordinarie su tutti i bacini appenninici. Nonostante le temperature si siano quasi sempre mantenute su valori superiori al clima di riferimento, tra fine marzo e inizio aprile si sono verificate intense gelate tardive, che hanno causato ingentissimi danni alle produzioni frutticole, stimati per circa 400 milioni di euro. L’evento è stato associato anche a intensi venti di bora, mareggiate, precipitazioni, localmente anche nevose, frane ed erosioni. Negli stessi giorni si è verificato un insolito evento di trasporto di polveri dal lago d’Aral, durante il quale le stazioni di monitoraggio in Romagna e sul crinale Appenninico hanno rilevato concentrazioni di PM10 fino a 140 µg/m3. La primavera si è conclusa in condizioni di intensa siccità, con le precipitazioni cumulate da inizio anno più basse mai rilevate dal 1961. Con l’estate si è assistito a un netto cambiamento di regime, e le piogge si sono riaffacciate con regolarità sulla nostra regione sotto forma di frequenti e intensi temporali estivi associati a grandine, raffiche, e precipitazioni con notevoli intensità orarie, che hanno causato locali allagamenti, fenomeni fluvio-torrentizi e danni sul territorio, ma che hanno anche ridotto significativamente le richieste irrigue del settore agricolo. il 2020 in SINTESI
Eventi rilevanti: 31, con notevoli danni su popolazione, territorio e infrastrutture
Primavera: intensa siccità e gelate tardive tra fine marzo e inizio aprile
28-29 marzo: trasporto di polveri dal lago d’Aral
Estate: frequenti temporali con grandine, raffiche e intense precipitazioni causano danni, ma riducono le richieste irrigue
DATI 2020
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