Micron 46

Page 29

micron / donne e scienza

Gender gap e lavoro Cristina Da Rold

Le donne sul lavoro sono ancora svantaggiate. È ciò che emerge da diversi studi: ad esempio, in Italia una ragazza su quattro con meno di trenta anni non studia e non lavora. Anche su questo fronte è necessario un cambio di approccio che favorisca l’u¬guaglianza fra donne e uomini

gender gap colpisce anche le scienI lziate, sia come prospettive occupazio-

nali che come salario. Secondo i dati più recenti di AlmaLaurea, in Italia solo 12 donne su 1.000 si laureano in discipline scientifiche e ingegneristiche e il loro stipendio è inferiore a quello dei ragazzi fin dal primo anno. A cinque anni dal conseguimento del titolo magistrale, il 62,5% dei ragazzi che lavora ha un contratto a tempo indeterminato, contro il 45,1% delle laureate. I laureati maschi dichiarano, in media, di guadagnare 1.699 euro mensili contro 1.375 euro delle donne. Un differenziale elevato in tutti i gruppi disciplinari, in particolare nei gruppi architettura, dove supera il 20%, ed economico-statistico, dove sfiora il 18%. Ancora una volta le ragioni sono da ricercarsi nel part-time: ha un contratto di questo tipo il 16% delle laureate STEM contro il 4,7% degli uomini. Eppure, le donne STEM si laureano con risultati migliori: presentano un voto medio di laurea lievemente più alto (103,6/110, contro 101,6/110 degli uomini) e mostrano una maggiore regolarità negli studi. Quattro giovani donne italiane su dieci fra i 25 e i 29 anni sono invece “inattive”, cioè non studiano, non lavorano, non cercano lavoro. Sono le cosiddette NEET. Fra i ragazzi della stessa età la percentuale è del 28%, un dato che pone questo gender gap al quinto posto fra i più alti dell’area OCSE. La percentuale di “inattive” si abbassa man mano che cresce il livello di istruzione: fra le laureate di questa fascia di età lo è solo il 17%. Un dato interessante è che fra i 20-24enni, cioè i ragazzi appena più giovani, la percentuale di NEET è un po più bassa, il 30%, ma comunque alta se consideriamo che la media OCSE è del 16%.

29

Lo svantaggio delle donne si accumula nel tempo: il divario fra tassi occupazionali di maschi e femmine è maggiore dove si studia di meno. Fra le laureate, il gap in termini di tasso occupazionale con gli uomini è molto minore: nel 2017 lavora il 65% delle 25-34enni laureate contro il 69% dei maschi laureati. Fra le diplomate solo la metà lavora, contro il 73% dei maschi, e fra le non diplomate lavora una donna su tre, contro due uomini su tre. Una ragazza su quattro con meno di 30 anni non studia e non lavora: addirittura il 16% delle ragazze nel meridione non finisce la scuola, contro il 10% del Nord e l’8% di chi vive nelle regioni del Centro Italia. L’ultimo rapporto di OCSE Education at a Glance 2018 mostra che è inattiva una giovane su tre dai 25 ai 34 anni. La stessa percentuale di 15 anni fa. Lo sono 7 delle ragazze italiane su 10 senza alcun titolo di studio, così come la metà di quelle con la licenza media, anche se c’è uno scarto fra Nord e Sud di 20 punti percentuali: nel Meridione le inattive sono oltre sei su dieci. Fra le diplomate, a essere inattive oggi sono 3,5 su 10 e il divario geografico è importante: al Sud le inattive sono il doppio rispetto al Nord. Sono inattive infine anche quasi 2,5 laureate su 10, il 17% al Nord e il 38% al Sud, dove in genere l’offerta di lavoro qualificato è più bassa rispetto al resto d’Italia. Un dato interessante riguarda il fatto che al Nord le cose sono andate peggiorando di più negli ultimi 15 anni per le ragazze con basso titolo di studio: nel 2004 era inattivo il 28% delle 25-34enni, oggi il 40%. Al Sud si è rimasti stabili al 60% di inattività fra le ragazze di questa fascia di età. Non si può non chiedersi quale possa essere il futuro di tutte queste giovani donne che non hanno o soprat-


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.