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QUALITA NEL VENDING
from DA ITALIA 141 A
CAFFÈ BORBONE MASSIMO RENDA
CAFFÈ BORBONE È UN MARCHIO CHE FA PARTE DELLA VITA DI TUTTI I GIORNI DI MILIONI DI ITALIANI, È DA DIVERSI ANNI PARTNER DEI PRINCIPALI EVENTI NAZIONALI E INTERNAZIONALI, PRODUCE CIRCA 80 TONNELLATE AL GIORNO DI CAFFÈ CRUDO TRASFORMATO E, SOPRATTUTTO, HA NEL SUO DNA IL VENDING. SIN DALLA SUA NASCITA CAFFÈ BORBONE HA CURATO OGNI DETTAGLIO DEI SUOI PRODOTTI, DALLE MATERIE PRIME ALLA VARIETÀ DELL’OFFERTA, FINO ALLA LORO IMMAGINE, PER DARE VITA AD UN PRODOTTO CHE INCONTRASSE E SODDISFACESSE QUELLA CHE È STATA DAL PRIMO MOMENTO LA MISSION AZIENDALE: FAR DIVENTARE IL RITO DEL CAFFÈ UN MOMENTO DI PIACERE E RELAX. UN’ESPERIENZA SENSORIALE A 360° NELLA QUALE RIFUGIARSI E COCCOLARSI PER RILASSARSI DA SOLI O IN COMPAGNIA. LA QUALITÀ NEL VENDING HA UN RUOLO CENTRALE PER LO SVILUPPO FUTURO DEL SETTORE E CON QUESTA INTERVISTA A MASSIMO RENDA, FONDATORE E ATTUALE PRESIDENTE ESECUTIVO DELLA SOCIETÀ CHE POSSIEDE IL MARCHIO CAFFÈ BORBONE, LA REDAZIONE DI D.A. ITALIA INAUGURA UNA SERIE DI SPECIALI INCENTRATI SU QUESTO FONDAMENTALE TEMA.
Trasmettere al consumatore finale il concetto di qualità nel vending è la vera sfida futura per il settore. Quanto conta la quali
tà nel vending, secondo Caffè Borbone? La qualità è un fattore determinante. Un nostro vecchissimo pay off, che ogni tanto utilizziamo ancora, recita: “un distributore automatico che eroga un buon caffè, lavora di
più” . Non c’è niente da fare, nel business del vending è importante non tanto installare la macchina, ma collocare un distributore che lavori: se una macchina fa un buon caffè, la vora di più e diventa più remunerativa per la gestione che ha fatto quell’investimento.
Siete la prima azienda che, con investi menti importanti, ha introdotto in uno spot televisivo un distributore automatico free standing. Come mai questa attenzione par
ticolare al mondo del vending? Nel nostro DNA c’è il vending, la nostra azienda è parti ta in questo settore per poi trovare differenti declinazioni e diverse evoluzioni. Non abbia mo dimenticato le nostre origini e credo sia giusto così, perché il vending rappresenta per noi, tuttora, un terzo del nostro business, un business importante: abbiamo chiuso il 2019 registrando 175 milioni di fatturato. Il vending è un settore che va rispettato, per noi è linfa vitale. Inoltre, siamo sempre con vinti che la giusta comunicazione, la qualità del prodotto e la corretta manutenzione del distributore automatico possano es
sere la formula vincente per vendere di più e anche per sostenere il prezzo della singola battuta.
Il vostro caffè è famoso nell’OCS per la sua trasversalità: in qualsiasi macchina, eroga un prodotto di qualità. Siete riusciti ad otte nere questo importante risultato anche at
traverso il distributore automatico? Assolutamente sì. Nasciamo come gestori vending e, ancora prima, io lavoravo in una torrefazio ne, gestendo gli aspetti tecnici del processo di tostatura, quindi ero un torrefattore che, in proprio, diventava un piccolo gestore e che già poteva contare su un certo know how. Da questo punto di partenza iniziale, ho messo piano piano a punto dei processi, con tinuando a provare. Anche oggi, in realtà, noi ogni giorno sperimentiamo, perché il mondo del caffè, come tantissimi altri, è un mondo molto articolato, dove non esiste un dogma assoluto o una ricetta perfetta. Si tratta sem pre di piccoli incroci e di piccole varianti. Per quanto riguarda la distribuzione automatica seguiamo diverse procedure tecniche che ci permettono di avere un caffè molto stabile alle variazioni del punto di macina, che è una prima cosa fondamentale, perché nel vending l’operatore passa a caricare il distributore, regola tutto il set up della macchina, magari benissimo, ma ritornerà su quella locazione dopo una settimana.
Perché ritenete la stabilità del caffè nel
vending un elemento imprescindibile? Noi torrefattori abbiamo l’obbligo di dare un pro dotto il più stabile possibile, perché quello che penserà il consumatore finale non sarà deter minato solo dal caffè appena caricato in macchina, ma da tutti quelli che verranno erogati tra un passaggio e l’altro dell’addetto al riforni mento. Quindi è necessaria una grande stabilità al punto di macina ed una grande resistenza ad un ambiente aggressivo come il microclima che si crea all’interno del distributore: caldo, molto umido, l’esatto opposto di quanto racco mandato su qualsiasi confezione di caffè, dove c’è scritto di tenere lontano da umidità e fonti di calore. Innanzitutto è necessario avere la conoscenza, perché niente si improvvisa e poi bisogna essere in grado di mettere in atto de gli step produttivi che permettano di garantire al massimo il prodotto da queste “aggressio ni” all’interno del distributore.
È questo il principale segreto del vostro
successo? Caffè Borbone può contare su alcune caratteristiche che ritengo vincenti: una efficace comunicazione per un brand sempre più affermato; un eccellente prodotto, stabile nel tempo e nell’intervallo tra due rifornimenti; un indiscusso rap
porto qualità/prezzo molto favorevole, perché, alla fine, il gestore rimane molto sensibile al costo del caffè al chilo. Noi, alla luce dei grandi volumi di prodotto che produciamo, alle grandi economie industriali che riusciamo ad ottenere e alla messa a punto di tutti i sistemi, uniti agli investimenti in comunicazione, riusciamo a gestire e a controllare questi tre aspetti, che sono fondamentali.
Per il secondo anno consecutivo, il giudizio dei consumatori ha permesso al marchio Borbone di ottenere l’ambito premio Quality Award. Quanto vi rende orgogliosi essere giudicati così positivamente direttamente dai consumatori?
Dopo aver vinto questo prestigioso riconoscimento per le nostre cialde nel 2019, il premio Quality Award 2020 ci è stato asse
gnato per il nostro caffè macinato moka. Questo conferma, ancora una volta, che una tazza di caffè Borbone mette tutti d’accordo rendendo la pausa caffè il momento magico della giornata, evocando un vero e proprio rito legato ad una tradizione tutta napoletana. Questo risultato mi riempie di gioia e orgoglio, oltre a farmi comprendere quanto è importante l’impegno quotidiano nel ricercare la perfezione in ogni reparto dell’azienda. Ringrazio tutti i miei collaboratori che ogni giorno si impegnano con passione per rendere possibile tutto ciò. Oltre alla qualità e alla selezione del caffè, all’inconfondibile gusto e aroma dell’espresso napoletano, l’aspetto visivo, con un packaging raffinato, elegante ed ecosostenibile, anche la recente innovazione della “valvola salvaroma”, che permette l’imbustamento subito dopo la tostatura, preservando gusto e corpo al caffè, contribuisce al successo del nostro marchio e a farlo apprezzare a milioni di italiani. Inoltre, quest’anno, è stata sicuramente premiata la capacità comunicativa con cui Borbone ha associato la sua “magica emozione” ad eventi e personaggi di eccellenza dell’arte e dello spettacolo. Siamo particolarmente soddisfatti di questo premio perché ottenerlo, significa essere valutato direttamente dai consumatori in modalità blind: la marca non influisce sulla valutazione, solo la qualità conta. I campioni di prodotto, inviati in laboratori indipendenti specializzati in analisi sensoriale, sono distribuiti a 300 consumatori reclutati con l’obiettivo di rappresentare tutte quelle persone che un domani potrebbero davvero acquistarlo nei vari canali distributivi. In base a queste rigorose analisi organolettiche, Caffè Borbone ha dimostrato ancora una volta di soddisfare pienamente tutti e 5 i sensi.
La grande cura dei dettagli si estende al bicchiere, il contenitore utilizzato per bere il caffè. Continuerete su questa strada an che in futuro? Avete testato anche i bic
chieri di carta? Senz’altro, sì. Tra pochissimo partiremo con il bicchierino da 80 cc, sempre con la medesima forma. Ci hanno proposto bicchieri di carta di ogni sorta. Però il proble ma è che il bicchiere di carta è, tecnicamente parlando, un tronco cono perfetto - perché la carta, per sua natura, non può avere cur vature - quindi abbiamo atteso che il nostro partner commerciale fosse pronto per for nirci un bicchierino da 80 cc completamente
compostabile.
Dopo il bicchiere 80 cc, una volta messo tutto a punto e a regime, puntiamo a distribuire il bicchiere da 160 cc compostabile per il ven ding, sempre con la stessa forma, che siamo cercando di realizzare con un’azienda partner.
Per quanto riguarda la sostenibilità aziendale avete qualche progetto par
ticolare in cantiere? Nel vending stiamo lavorando su un packaging interamente riciclabile. In questo modo, l’operatore arriva, carica la macchina e può gettare il sacchetto insieme alla plastica riciclabile. Sembra semplice, ma tecnologicamente parlando si tratta di una sfida non da poco. Nella primavera di quest’anno, inoltre, lanceremo la capsula compatibile con il sistema Lavazza A Modo Mio ® . La cialda a marchio Caffè Borbone, invece, è compostabile già da molto tempo. Stiamo cominciando a lavorare anche sulla Nespresso ® compostabile, per completare l’offerta.
Una cosa molto importante, condivisa da tutti i livelli dell’azienda, è che bisogna sviluppare un prodotto con involucro compostabile cer cando, nella maggiore misura possibile, di non rinunciare alla qualità. Ho visto moltissi me capsule compostabili e, purtroppo, ce ne sono diverse già in commercio che ritengo un compromesso non troppo riuscito rispetto a quando lo stesso prodotto era confezionato in un contenitore non compostabile.
Quali sono le criticità di una capsula
compostabile? Un contenitore compostabile, per sua natura, non riesce a garantire le stesse prestazioni in termini di performance di barriera, di impermeabilità ad agenti esterni rispetto a un prodotto non compostabile, generalmente derivato dal petrolio o in alluminio. Se si produce una capsula auto protetta e compostabile, bisogna comunicare una shelf life minore, perché si ha un processo di decadimento accelerato e quindi, anche il migliore caffè del mondo, messo in un “vestito” che non lo protegge adeguatamente, può guastarsi. Il caffè e il cioccolato sono i due alimenti più difficili da conservare, perché sensibili a più fat tori e noi, proprio in considerazione di questo, ci stiamo orientando verso la compostabilità, la riciclabilità e tutto ciò che è virtuoso, ma senza
Il caffè “made in Italy” va fortissimo all’e stero. Caffè Borbone farà in futuro questo
passo importante? Prima o poi, è possibile. Intanto adesso, con i trend di crescita che continuiamo ad avere (abbiamo chiuso a 95,7 milioni il 2017, a 135 il 2018 e a 175 il 2019) ri teniamo che l’estero sia un mercato estremamente interessante, ma che può aspettare.
Quindi è ancora possibile crescere così
sensibilmente in Italia? Noi ne siamo la prova. Allo stato attuale, il nostro stabilimento è circa 15.000 mq coperti, più le aree scoperte. Abbiamo lanciato da poche settimane operazioni, tra acquisti di lotti produttivi intorno a noi e ampliamento delle nostre superfici interne, che ci potranno permettere, come spero, di portarle a oltre 25.000 mq. Per noi lo spazio è fondamentale ed è un grosso problema da risolvere, perché il 2019 lo abbiamo chiuso con 1.700.000.000 monodose sul mercato e questo richiede una grandissima disponibilità di spazio, perché una cosa è un kg di caffè in un pacco in grani, un’altra è il kg di caffè trasformato in cialde o capsule monodose.
Siete orgogliosi di essere un’eccellenza del tessuto produttivo campano?
Assolutamente sì, Caffè Borbone ha sede legale ed operativa a Napoli e conta circa 250 collaboratori, tutti campani, fatto salvo uno. Ritengo sia una delle massime espressioni di serietà ed eccellenza nel tessuto imprenditoriale nazionale, non solo campano e, non a caso, è stata indicata come società di riferimento per crescita e sviluppo a livello europeo da una testata come il “Time”.
Lo spirito di collaborazione che si vive all’interno di Caffè Borbone, la rende piuttosto che un’azienda, un grande team; dove la ricerca della qualità e dell’eccellenza regna sovrana su ogni chiave di ragionamento. Il rapporto diretto con ogni Cliente, vivere il mercato attraverso Agenti storici e di alta pro fessionalità, fa si che ogni eventuale problematica venga risolta in tempo reale. Viviamo le esigenze dei consumatori, attraverso i no stri Clienti, e questa connotazione è per noi un must da preservare e coltivare. Ognuno di noi, nel suo ruolo, si adopera per fornire il massi mo livello qualitativo in ogni cosa che fa. È questa la chiave del nostro successo, è questo che fa di Caffè Borbone un’azienda di eccellenza.
MONDO ASSOCIAZIONE
CONFIDA: IL VENDING PERDE L’80% DEL FATTURATO. APPELLO SHOCK: STOP ALLE TASSE DI GIUGNO
MASSIMO TRAPLETTI, PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE DISTRIBUZIONE AUTOMATICA, SETTORE CHE IN ITALIA DA LAVORO A OLTRE 33 MILA PERSONE E OGGI STA VIVENDO UNA GRAVE CRISI, LANCIA UNA PROPOSTA SHOCK: “STOP ALLE TASSE DI GIUGNO PER LE IMPRESE”
La crisi innescata dall’epidemia di Coronavirus sta facendo gravi danni al settore della distri buzione automatica. Sebbene il comparto, che in Italia da lavoro a oltre 33mila persone, sia ancora attivo in quanto il DPCM dell’11 marzo lo inserisce tra le attività commerciali essen ziali (porta ristoro in ospedali, caserme, aziende rimaste aperte e prigioni), il giro d’affari del vending si è ridotto dell’80% rispetto al mese scorso.
La preoccupazione del settore, espressa dall’associazione di categoria CONFIDA, riguar da la liquidità delle imprese necessaria a non farle fallire in una situazione di brusca frenata dell’attività.
“Il Decreto ‘Cura Italia’ ha introdotto le prime misure a sostegno della liquidità ma sono anco ra del tutto insufficienti rispetto alla drammatica situazione che stiamo vivendo. È necessario un intervento shock per salvare le nostre
imprese prima che sia troppo tardi“, spiega il Presidente di CONFIDA Massimo Trapletti: “L’in vestimento potrebbe attestarsi attorno ai 200 miliardi di euro. È però necessario che questi soldi arrivino direttamente ai soggetti economi ci e privati come hanno fatto negli Stati Uniti e in particolare:1) alle imprese, attraverso l’abo lizione delle tasse di giugno (IRPEF, IRAP, TARI, TASI E IMU, IRES) finanziando a lungo termine la necessità di liquidità attuale e mantenendo gli ammortizzatori sociali in deroga applicati già oggi; 2) alle famiglie posticipando i mutui (come già previsto dal Fondo Gasparrini), riducendo il cuneo fiscale e le tariffe di energia e gas; 3) ai lavori pubblici, finanziando opere pubbliche quali gli investimenti in ponti, strade che danno occupazione e rimettono in moto l’economia”.
Queste iniziative porterebbero beneficio immediato in particolare alle PMI che rappresentano la gran parte delle aziende italiane: “Penso alle aziende che fatturano 5-10 milioni e tantissimi esercizi commerciali che fatturano fino a 1-2 milioni. Se queste realtà chiudono, tante fami glie resteranno senza un reddito e conseguentemente non consumeranno più”, ha concluso il presidente di CONFIDA.