Carpe diem dicembre 2014 gennaio 2015

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DICEMBRE 2014 * ANNO 15 * N. 6

Via G. B. Moroni 25 - Bergamo Tel. e Fax 035.230.430 www.circologreppi.it e-mail: segreteria@circologreppi.it

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Periodico di cultura

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* arte * costume * tradizioni

Cento anni 110 e Lode

l conferimento dell’Attestato di Benemerenza della Città di Bergamo giunge come felice compimento di un anno dedicato a festeggiare i 100 anni di attività. Ho ricevuto moltissime telefonate di felicitazioni e complimenti, anche da persone ormai lontane dalla vita del Greppi. Questo mi ha fatto molto piacere per i soci, i dirigenti, gli amici, i collabo ratori, i sostenitori, per tutti quelli che ci hanno preceduto e che hanno ancora un ricordo tanto vivo. Gente che ha stretto amicizie, che ha vissuto momenti di entusiasmo e tempi dif-

ficili e delicati, persone che si sono conosciute, si sono frequentate e anche sposate. Persone che hanno dedicato il loro tempo e a volte le loro risorse per il bene di un’associazione a cui sono affezionati, persone alle quali dobbiamo tutta la nostra storia e gratitudine. Il 2014 è stato veramente impegnativo. Ricorderemo a lungo gli sforzi, le apprensioni, le soddisfazioni, i giorni e le serate occupate con i problemi più disparati, aggiustamenti, rifacimenti, programmi fatti e disfatti, appuntamenti presi e

Gaudium Magnum Annuntio vobis gaudium magnum: BENEMERENZA CIVICA Questa formula è usata, in momenti di ben più alto rilievo. È pure ricordata, in senso estensivoe generico, a proposito di qualsiasi elezione o nomina.

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a Giunta del Comune di Bergamo ha conferito al Circolo Culturale Greppi la Benemerenza Civica per l’anno 2014. E’ una grande notizia, è l’evento che chiude in bellezza il Centenario della sua fondazione. Tra le motivazioni elencate nel documento di nomina ricordiamo con grandissimo piacere la seguente espressione; ”… ha contribuito al prestigio della Città promuovendo con energia e appassionato impegno, nei suoi cento anni di storia, la valorizzazione del patrimonio storico e culturale di Bergamo e della sua provincia...”. Siamo grati alla nostra Bergamo e alla Amministrazione Cittadina per il bellissimo Premio.

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disdetti, speranze e disillusioni, le ricerche dei migliori oratori e conoscitori delle vicende e dei personaggi bergamaschi, le difficoltà per ottenere spazi espositivi. I risultati delle celebrazioni del Centenario del nostro Circolo sono stati raggiunti con grande soddisfazione, la cittadinanza tutta ha usufruito delle attività del Greppi e anche i signori Soci hanno collaborato tantissimo partecipando in grande numero agli eventi predisposti. La prima importante iniziativa è stata l’esposizione allo Spazio Viterbi della Provincia per il pittore Angiolo Alebardi, personaggio che appartiene alla storia culturale della Città. La seconda ben più complicata per le tante persone interessate è stata il ciclo di conferenze denominato “Genius Loci” dedicato ai bergamaschi che più hanno dato prestigio alla città; fortunatamente, per questi incontri il parroco di S. Alessandro don Gianni Carzaniga ha messo immediatamente a nostra disposizione il salone della Domus Alexandrina. Inoltre a cura dell’ex presidente Arnaldo Gualandris è stata posta una Santella denominata “Madonna delle Farfalle” nel passaggio adiacente la chiesa di S. Rocco in via Broseta. Infine a novembre è stata organizzata la mostra antologica di Ferruccio Guidotti, scultore vicino al Circolo al quale dobbiamo la medaglia del logo. A nome del Circolo Greppi ringrazio i Soci, i dirigenti, gli amici e i sostenitori del Greppi, che per un secolo hanno sostenuto e condiviso il cammino della nostra associazione, ringrazio le persone che ci hanno ritenuto meritevoli della Benemerenza e si sono esposte per chiedere il pubblico riconoscimento, e ringrazio le autorità comunali e provinciali che ci hanno sempre aiutato, specie con le sale espositive, e che hanno accettato di riservarci un posto d’onore in questa città che ci ha visti protagonisti di tantissime iniziative fra le quali, primi in città gli itinerari culturali dedicati al territorio, di mostre concorso di pittura, scultura, acquerello e fotografia da cui sono passati, quando erano ancora giovani sconosciuti, i migliori artisti bergamaschi. Ancora una volta è Natale! Un sincero augurio di felicità. A.M.

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Cultura per passione Questo è lo spirito che ha animato il Circolo Greppi nato 100 anni fa con una bellissima visione di progetto culturale. Uomini e donne del Greppi lo hanno sempre realizzato con impegno e competenza. E anche se vocaboli come morale, impegno, rigore, competenza ci collocano un po’ distanti da questi tempi, io, come Socio e ora come Presidente, del Circolo Culturale G. Greppi ne vado fiero. A.M.

Ecco le motivazioni nel comunicato del Comune di Bergamo:

Il Circolo Culturale G.Greppi si è distinto negli anni per attività di ricerca, pubblicazione di testi, attività nelle scuole e di promozione turistica della Città, organizzazione di mostre, corsi, viaggi culturali e conferenze. Il Circolo è aggregazione, impegno, solidarietà e cultura, valori da tramandare e spazi di libera espressione. Il Circolo Culturale Greppi ha contribuito al prestigio della Città promuovendo con energia e appassionato impegno, nei suoi cento anni di storia, la valorizzazione del patrimonio storico e culturale di Bergamo e della sua provincia, qualifi-

candosi così come lodevole esempio di promozione culturale e territoriale. Il “Circolo Giuseppe Greppi” venne fondato il 20 febbraio 1914 con lo scopo di coordinare la gestione delle attività sportive e di formazione giovanile all’interno dell’Oratorio dell’Immacolata (Parrocchia S. Alessandro in Colonna). La denominazione fu scelta per commemorare il fondatore dell’Oratorio, il grande filantropo ed educatore bergamasco Giuseppe Greppi (1826 – 1913), il suo esempio, il suo insegnamento ed il suo alto profilo morale.


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Il nostro Presidente Aldo Monti riceve, per il Circolo Greppi, la Benemerenza Cittadina dal Sindaco Giorgio Gori e dalla Presidente del Consiglio comunale Marzia Marchesi A chiusura della manifestazione ’Ensemble del Conservatorio Gaetano Donizetti di Bergamo diretto dal M° Enrico Casazza ha eseguito un concerto dedicato alle imminenti festività natalizie.

Riportiamo un gradito messaggio ricevuto nei giorni del riconoscimento: “Indirizzo questo messaggio ad Aldo Monti, gradito ospite del Salotto, presidente del Circolo Greppi, a cui siamo infinitamente riconoscenti per il costante impegno in questo sodalizio che gli permette di continuare a mantenere un ruolo da protagonista nella vita culturale della nostra città. Il riconoscimento acquista ancora maggior valore perché viene assegnato proprio in occasione del centenario del Circolo, nato a Bergamo nel 1914 alla vigilia della Prima Guerra Mondiale. A nome del Salotto Marsetti esprimo quindi al presidente Aldo Monti un sentito e partecipato compiacimento e una personale gratitudine per il meritato riconoscimento e auspico che possa continuare ancora con sempre nuovo vigore ed entusiasmo a proporci iniziative culturali.”

Sergio Primo Del Bello Salotto Marsetti


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Ferruccio

Guidotti

Avvenimenti culturali

MOSTRA ANTOLOGICA ex Chiesa della Maddalena Bergamo - via Sant’Alessandro, 39 1-16 novembre 2014 ORARI MOSTRA: DA LUNEDì A VENERDì: 15-19 - SABATO E FESTIVI 10-12 - 15-19

Circolo Culturale G. Greppi Centenario 1914 -2014

Cultura per passione

PROVINCIA DI BERGAMO

COMUNE DI BERGAMO

Con il sostegno di:

Le cerimonie del centenario della fondazione del Circolo Culturale G. Greppi sono state l’occasione per onorare la memoria e le opere dello scultore Ferruccio Guidotti, affezionato sostenitore, a cui il nostro sodalizio si è affidato per ideare e realizzaAre il logo istituzionale. La medaglia modellata nel 1984 per gli ottant’anni della nostra associazione e in occasione della mostra “gli stemmi dei Vescovi della città di Bergamo”, è tuttora l’icona di identificazione artistica e culturale del nostro circolo.


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“Quando un Artista misura e interroga se stesso per darsi delle risposte, alla ricerca dei motivi che lo spingono a manifestare il proprio ‘io’ inventivo con autonomia di linguaggio e personalità inconfondibile, difficilmente sfugge al tormento e alle tentazioni della storia quotidiana. Di certo, sentendo spalancarsi la porticina segreta dell’anima come ingresso in un’area del mistero e del fascino, d’un tratto ritrova le motivazioni ricercate che si affollano quali sensazioni non più ignote. è un’esperienza che accade a chi, Artista, è impegnato non ad inseguire la notorietà bensì a sostenere la quotidiana, dura ma invidiabile battaglia alla ricerca della Bellezza, traguardo di un gesto culturale ricco di sofferenza e di solitudine. Ma dai risvolti di elevato blasone interiore”. (Dal volume “Ferruccio Guidotti” -Testo di Amanzio Possenti Edizione Circolo Greppi per la mostra di Guidotti 2014)


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Le parole del giornalista Amanzio Possenti sono l’illuminante panoramica della vita e del lavoro di Guidotti che il Circolo ha avuto l’onore di ricordare a due anni dalla scomparsa. A manzio Possenti ha sapientemente pr e s e nt ato lo scultore con l’entusiasmante slancio di una splendida amicizia. Personaggi della cultura bergamasca, collezionisti, amanti d’arte e nuove generazioni hanno letteralmente popolato la sala della mostra attratti dalle sculture, dai dipinti e dalla vita raccontata da immagini di grande formato.

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Carpe Diem Le cerimonie del centenario della fondazione del Circolo Culturale G. Greppi sono state l’occasione per onorare Ferruccio Guidotti, affezionato sostenitore, a cui il nostro sodalizio si è affidato per ideare e realizzare il logo istituzionale. La medaglia modellata nel 1984 per gli ottant’anni della nostra associazione e in occasione della mostra “gli stemmi dei Vescovi della città di Bergamo”, è tuttora l’icona di identificazione artistica e culturale del nostro circolo. Gli oggetti rappresentati richiamano le molteplici attività che vi si svolgono. Il Greppi, con questa mostra antologica, vuole ricambiare così l’ispirata composizione eseguita con grande conoscenza delle fondamentali leggi estetiche che lo scultore Guidotti ha racchiuso

in una immediata visione che si allaccia al linguaggio delle forme e all’antica tradizione dell’arte dei simboli.


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Concorso Fotografi Città di Ber

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iovedì ho accolto l’invito a visitare in anteprima la Mostra in aallestimento iovedì ho accolto l’invito vi- stessa immaginazione ha difficoltà che sitare annualmente il Circolo Greppi a-trovare Sein anteprima la Mostra nuovi orizzonti. zione Fotografi propone all’attenzione dei alla tradizionale bella moin allestimento che annualmente il Pensavo fotoamatori italiani. Incuriosito dall’alone di Circolo Greppi - Sezione Fotografi stra, con ottime immagini stampamistero che la proposta sembrava racchiupropone all’attenzione dei fotoa- te da supporti digitali per consendere e gratificato dal desiderio espressomi matori italiani. Incuriosito dall’alo- tire a tutti i visitatori di godere di di conoscere il mio parere sulla proposta ne di mistero lachiesto, proposta sem- facendo espositiva, miche sono cammin brava racchiudere e gratificato dalex Chiesa (dallo stadio ove parcheggio alla desiderio espressomi di conoscere della Maddalena) che cosa si potesse proil mio parere sulla proposta espoporre di nuovo in una mostra che nel suo sitiva, cammino mi sono chiesto, cammin fa- ha visto lungo a cavallo di 2 secoli cendo (dallo stadio ove parcheggio gli allestimenti crescere e migliorare di anno allaanno, ex Chiesa Maddalena) che in sino della ad arrivare ad un top oltre il cosa si potesse proporre di nuovo quale la stessa immaginazione ha difficoltà introvare una mostra nel suo lungo a nuovi che orizzonti. cammino a cavallo di 2 secoli ha visto gli allestimenti crescere e realtà o elaborazioni toccandole... migliorare di anno in anno, sino ad con mano, senza dover per forza arrivare ad un top oltre il quale la assistere ad una proiezione in oc-

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casione della premiazione che non sempre coincide con il tempo libero o con gli impegni del visitatore. Quando arrivo in Mostra trovo Nuccio con gli amici del Circolo Greppi indaffarati ad ultimare l’allestimento: le voci si sommano al ronzio del trapano, il martello non cessa di battere quasi a scandire le ore che ormai mancano all’inaugurazione, l’abbinamento di titoli ed autori alle opere esposte trova più di qualche difficoltà sino a quando Franco non estrae dal classico cilindro il verbale della giuria e l’elenco delle opere premiate ed ammesse, Aldo con Paolo e Fulvio è alle prese con i totem alti due metri che devono essere personalizzati per la ras-

Concorso Fotografi Città di Ber

Pensavo alla tradizionale bella mostra, con ottime immagini stampate da supporti digitali per consentire a tutti i visitatori di godere di realtà o elaborazioni toccandole... con mano, senza dover per forza assistere ad una proiezione in occasione della premiazione che non sempre coincide con il tempo libero o con gli impegni del visitatore. Quando arrivo in Mostra trovo Nuccio con gli amici del Circolo Greppi indaffarati ad ultimare l’allestimento: le voci si sommano al ronzio del trapano, il martello non cessa di battere quasi a scandire le ore che ormai mancano all’inaugurazione, l’abbinamento di titoli ed autori alle opere esposte trova più


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fico Nazionale rgamo

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segna facendo aderire con preci sione tipografica le gigantografie predisposte, Ulisse è all’eterna ricerca del millimetro mancante nella spettacolare composizione a pannelli che accoglie il visitatore. Subito mi colpiscono la grandezza e godibilità delle foto esposte: le opere premiate misurano infatti cm.100x66, mentre una selezione delle opere ammesse in concorso cm. 70x46 nonchè la presenza in mostra di una selezione delle opere dello scultore Ferruccio Guidotti al quale il Circolo Greppi, d’intesa con la famiglia, ha dedicato nelle scorse settimane e negli stessi


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di qualche difficoltà sino a quando Franco non estrae dal classico cilindro il verbale della giuria e l’elenco delle opere premiate ed ammesse, Aldo con Paolo e Fulvio è alle prese con i totem alti due metri che devono essere personalizzati per la rassegna facendo aderire con preci sione tipografica le gigantografie predisposte, Ulisse è all’eterna ricerca del millimetro mancante nella spettacolare composizione a pannelli che accoglie il visitatore. Subito mi colpiscono la grandezza e godibilità delle foto esposte: le opere premiate misurano infatti cm.100x66, mentre una selezione delle opere ammesse in concorso cm. 70x46 nonchè la presenza in mostra di una selezione delle opere dello scultore Ferruccio Guidotti al quale il Circolo Greppi, d’intesa con la famiglia, ha dedicato nelle scorse settimane e negli stessi locali una retrospettiva di grande successo. Ecco quindi che la rassegna si sviluppa con grande respiro sulle pareti espositive stilizzate della ex Chiesa della Maddalena in una successione di immagini coinvolgenti ed accattivanti, risultato di ricerca e di tecnica di prim’ordine cui si unisce una sensibilità artisti-

La professoressa Nardari con alcuni studenti in visita alla mostra

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PRIMO PREMIO – Veggi Giulio EFIAP/G MFIAP – Vercelli – S.F. Subalpina – “Fornace n. 4” ‘14

SECONDO PREMIO – Stuppazzoni Paolo AFI 1 stella – Baricella (BO) – Sonic - “Buskers” 13


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TERZO PREMIO – Righeschi Enzo AFI BFI EFIAP/B ESFIAP – Montevarchi (AR) – F.F. Mochi – “Murales” ‘14 ca non comune, intervallate dalle opere del maestro Guidotti che ripercorrono, in mirabile sintesi, la sua vita artistica. Rivedendo in quel contesto le sue opere, già visionate per altro durante la mostra a lui dedicata, non ho potuto non andare con il pensiero alle numerose visite effettuate presso il suo studio in via Pignolo negli anni 80/90 ed all’accoglienza sempre essenziale ma cordiale con cui Guidotti mi accoglieva, sia che lo scopo fosse quello di invitarlo per partecipare alla giuria della Mostra di Pittura/ Scultura Don A. Foppa, sia che fosse l’acquisto di un suo pezzo o la commissione di un opera da progettare e realizzare. Ed è così che nella suggestiva austera atmosfera della ex chiesa della Maddalena, tra l’altro sapientemente dotata di una illuminazione aggiuntiva predisposta e voluta dagli organizzatori, che la fotografia si fonde con la scultura creando un insieme che non può lasciare indifferente il visitatore, da sempre alla ricerca del bello, dell’essenziale, del gratificante, di tutto quanto in grado di rigenerare anche solo per un attimo il suo

SEGNALATO – Garzone Cristina AFI EFIAP/B Pratolino (FI) – G.F. Il Cupolone “Piccoli minatori” ‘14

animo, dimenticando le ansie del presente. Un allestimento di assoluta eccellenza che è testimonianza di come si possano realizzare iniziative di

valore assoluto anche con scarsi mezzi e senza sponsorizzazioni di rilievo da parte di un Circolo che ha festeggiato il suo Centenario con il motto “Cultura per passione”. E.D.


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SEGNALATO Zagolin Sandra AFI EFIAP Piove di Sacco (PD) – F.C. Chiaroscuro “Young old Mary” ‘13

SEGNALATO Raimondi Paolo AFIAP Ascoli Piceno – Photo Digital Club “Alta società 2” - ‘14

PREMIO AL CIRCOLO CON IL MAGGIOR NUMERO DI PARTECIPANTI e di ammessi Fotoamatori Francesco Mochi BFI – Montevarchi (AR)

PREMI SPECIALI FOTO SPORTIVA Ristori Mario– Motevarchi (AR) – F. F. Mochi “Rafting sull’Aurino n. 4” IN FOTO PAESAGGIO Bartolini Marco– Motevarchi (AR) – F. F. Mochi “African Beach” ‘13


Carpe Diem PREMI SPECIALI

FOTO ARCHITETTURA Minorello Marzio AFI AFIAP Brugine (PD) – F.C. Chiaroscuro “Parigi tha Japanese Bridge O1” ‘11 FOTO NATURA Rossi Mirco – Osio Sotto (BG) C.F. Verdello “L’occhio del caimano” ‘13 FOTO RITRATTO Mazzucco G. Battista EFIAP/S AFI Latina – F.C. Latina “Mezzogiorno” ‘14

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Racconti di viaggio

Il Greppi in Sud America alla scoperta della Patagonia e delle cascate dell’Iguazù Una terra apparentemente inospitale, ti prende ed affascina man mano vivi la sua natura. Al rientro da un viaggio indimenticabile, che ha superato ogni aspettativa è bello ricordare quanto vissuto.

L’esibzione di nostri ballerini a El Caminito.


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lezza della piazza che oggi accoglie una dimostrazione dei parenti dei soldati periti nella guerra delle Malvinas. La piazza circondata da bellissime spianate fiorite di jacaranda, ospita regolarmente mamme o parenti dei “desaparecidos” di cui purtroppo è ben nota la tragedia. Con il naso all’insù o l’occhio nel mirino per chi ha la macchina fotografica, cogliamo gli aspetti più accattivanti della piazza. Questo è un giorno di festa nazionale; la città ci appare ancora più bella senza il traffico caotico dei giorni feriali ed anche un po’ sonnolenta (forse gli argentini hanno fatto festa la notte prima mentre noi combattevamo in aereo con il sonno che non voleva arrivare). A cena il primo incontro con la carne argentina di sapore squisito

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ià dall’alto, Buenos Aires, si presenta immensa; proveremo poi concretamente la larghezza proverbiale delle sue strade!

Il tanto temuto viaggio notturno si è concluso e mettiamo piede sul suolo Argentino! Ci accoglie Patrizia che con un italiano simpaticamente velato di spagnolo ci spiega già le prime istruzioni per “l’uso” della città. Avevamo cambiato il programma perché, chi stanco, potesse riposarsi ma per la sosta pomeridiana non c’è stata alcuna adesione; la curiosità di conoscere la metropoli ha spinto tutti a prendere parte ad una passeggiata verso uno dei punti più significativi: Plaza de Mayo! Appena fuori “casa” l’obelisco di Avenida 9 de Julio, larga ben 140 metri, ci appare in tutta la sua altezza; sarà il nostro “faro” negli spostamenti che faremo in città. L’emozione di entrare nella Casa Rosada, famosa anche da noi per Evita Peron, ci fa dimenticare la fatica del viaggio così come la bel-


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e dalle generose dimensioni! Le porzioni sono davvero esagerate, fuori da ogni aspettativa! Oggi Patrizia ci accompagna per la visita alla città e, date le dimensioni, procediamo con il pullman;

Eleganti viali, periferiche vie malconce e la presenza dei senzatetto con l’intera famiglia al seguito, anche nelle zone centrali, ne testimoniano i contrasti. Non poteva mancare una visita a

nale della Terra del Fuoco. Qui il gruppo si separa, alcuni salgono sul trenino usato un tempo dai galeotti, costretti al taglio della legna nella foresta, percorrono un tratto della ferrovia ammirando

attraversiamo i vari quartieri che si distinguono dalla nazionalità dei fondatori. Uno dei più suggestivi, manco a dirlo, il quartiere Boca, edificato dai genovesi, con le caratteristiche case coloratissime una diversa dall’altra. Si sussurra che, da buoni genovesi, usassero gli avanzi di vernice. Qui ci siamo esibiti in complicatissimi passi di tango: baldi giovanotti per le signore e truccatissime ballerine per i signori. Migliaia di

Puerto Madero, il restaurato vecchio porto della città, dove fa bella mostra di sé il ponte della Mujer di Calatrava ed una infinità di negozi e ristoranti ricavati nei vecchi magazzini che ti accompagnano nella passeggiata lungo la darsena. Prima di prendere il volo verso la Terra del Fuoco la ciliegina sulla torta: il teatro Colon, uno dei più famosi al mondo, che è stato possibile visitare e scoprirne così tutte le bellezze.

paesaggi inattesi mentre gli altri procedono con il pullman fino alla

* * * Ushuaia ci riceve in una serata uggiosa con una fastidiosa piogge-

Ensanada Zaratiegui, una bellissima baia circondata dalle Ande Cilene innevate, dove l’acqua assolutamente ferma appare come una “lamina” d’argento. In un avamposto di legno collocato su un piccolo molo malconcio riusciamo a farci imprimere l’annullo postale che ricorda la Terra del Fuoco, “la fin del mundo”. Poco dopo il gruppo si ricompatta e con una breve passeggiata scopriamo le dighe dei castori che stanno letteralmente “divorando” la foresta porzioni della quale compongono un paesaggio spettrale di piante biancastre mezze rinsecchite. Più avanti la baia Lapataia, riparata al suo imbocco dalla Isla Redonda, ripropone a perdita d’occhio l’effetto argenteo della rada di Ensanada Zaratiegui. Qui siamo alla fine della “Ruta Nacional n° 3” a 3.079 Km da Buenos Aires. Al lago Roca ci aspetta un altro spettacolo stupendo: enormi nuvoloni sovrastano il cielo rendendo il paesaggio uno sfumato di grigio, viola e blu scuro con le acque plumbee estremamente mosse da un vento impossibile che si insinua

fotografie hanno documentato le esibizioni! In alcuni punti della città la strada si affianca al “mare”, ma è solo il Rio della Plata che per la sua estensione da l’impressione di un mare. La serata è dedicata al tango: un bellissimo spettacolo ci mostra quello che è forse il ballo più sensuale di sempre, accreditatosi via via nel tempo in tutto il mondo dopo la sua nascita nei bassifondi e nei locali più malfamati del porto di Buenos Aires; davvero emozionante! La città presenta contrasti evidentissimi: modernissimi grattacieli, bellissime ville stile liberty, palazzi signorili convivono, apparentemente senza problemi, con baraccopoli in mattoni che “riempiono” gli svincoli delle superstrade cittadine.

rella e subito facciamo conoscenza con il vento che ci accompagnerà, più o meno impetuoso, per tutto il periodo che trascorreremo in Patagonia; sentiamo anche la differenza di temperatura e finalmente possiamo mettere alla prova tutta la nostra attrezzatura appositamente acquistata contro il freddo la pioggia ed il vento! Posto in collina e affacciato sul golfo, ci accoglie un caldo e bellissimo hotel. Un imminente tramonto ci annuncia una vista stupenda! La serata si riempie con l’assaggio dei primi sapori di questa terra a prima vista un po’ inospitale. Il mattino seguente non si perde tempo ed accompagnati da Laura, guida locale, iniziamo a scoprire le bellezze naturali del Parco Nazio-


Carpe Diem nella stretta valle del lago. Per fotografare dobbiamo sporgerci molto in avanti per contrastare la potente tensione delle raffiche. Il pomeriggio, dopo un pranzo tipicamente patagonico, la navigazione nel canale Beagle alla ricerca dei leoni marini e dei cormorani. La giornata mostra sempre colori tra il grigio ed il blu scuro, ma con l’andar delle ore squarci di un azzurro intenso e pulito contrastano con il cielo scuro e le punte delle Ande Cilene. Le isole dei cormorani e dei leoni marini sono abbordate cautamente dal comandante del catamarano e tutti possono osservare o fotografare i leoni marini pigramente sdraiati sulle rocce od in lotta tra di loro, mentre i cormorani quasi a turno spiccano il volo sopra di noi. Un rapace, senza ritegno, consuma il suo pasto. Al rientro il gruppo si disperde nella cittadina alla ricerca di regalini e di un ristorante dove assaggiare il famoso granchio “centolla” o il merluzzo “negro” raccomandati dalla guida. Per tanti l’assaggio del granchio è stato un lavoro estenuante di

sguardo cos’è la steppa Patagonia! Una brevissima sosta per ammirare lo stupendo paesaggio del Lago Escondido e poi ci addentriamo in

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chilometri e chilometri di nulla. Solo pecore, manzi e guanachi popolano questa sterminata spianata che ogni tanto si eleva leggermente per poi riadagiarsi di nuovo. Ci pensano i funzionari della frontiera cilena a movimentare la giornata, facendoci giostrare tra sportelli, macchine per il controllo sicurezza e cani antidroga; ben due ore di

frire, non so se esiste un proverbio del genere, ma nel nostro caso sarebbe appropriato! Alcuni fortunati, dal traghetto con cui abbiamo attraversato lo stretto di Magellano, sono riusciti ad immortalare i salti dei delfini. A Punta Arenas, bella cittadina una volta porto importante, arriviamo praticamente per l’ora di cena e mettere le gambe sotto il tavolo ci ha rinfrancato nel corpo e nello spirito! E’ mattina, siamo sulla lancia a motore verso l’isola Magdalena regno dei pinguini, (più che su un natante ci pare di essere a cavallo), la lancia fa enormi salti su e giù seguendo il movimento delle onde e giganteschi getti di acqua coprono l’intero scafo. Nemmeno dai finestrini flagellati dagli spruzzi di mare riusciamo a vedere un granché. Qualche partecipante non ha minimamente gradito questa “cavalcata” fuori pro-

viaggio se ne vanno per queste pratiche! Non solo la steppa, ma anche le strade sterrate ci fanno ricordare che siamo in capo al mondo o meglio alla “fine del mondo”! Per scoprire un po’ bisogna sof-

gramma! La passeggiata sull’isola è stata una piacevole e simpatica sorpresa; l’oasi è popolata da una numerosissima colonia di pinguini che se ne vanno per i fatti loro non curanti dei turisti oppure stanno

tenaglie ed attrezzi vari per aver ragione della sua “corazza”! * * * Il trasferimento da Ushuaia a Punta Arenas ci mette a dura prova. La partenza è prevista con orario antilucano, il tempo non è clemente e piove; ci aspetta un lungo viaggio dove toccheremo con mano ma soprattutto dovremmo dire con lo


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I quernos del Paine

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Le Torri del Paine

a guardia delle buche dove sono riparati i piccoli o le uova. Passeggiano con noi o ci tagliano la strada sempre con quella comica andatura che li rende particolarmente divertenti. Salutiamo Punta Arenas per portarci a Puerto Natales, siamo in Cile, ed allora oggi pomeriggio ci “godiamo” la Pampa cilena!!! Durante il trasferimento attraversiamo il villaggio di Villa Tehuelches, oggi 150 abitanti, dal nome degli indios primi abitanti di questa parte della Patagonia. L’hotel Remota che ci ospita è una struttura molto particolare e modernissima, le sue enormi vetrate permettono di ammirare uno stupendo tramonto sul “Seno Ultima Esperanza” mentre il solito vento fortissimo sferza le poche piante e l’erba, lasciata crescere, del giardino. Il mattino seguente, sempre accompagnati dalla nostra guida Veronica, ci addentriamo nel Parco National Torres del Paine. La prima sosta è per visitare la caverna del Milodonte un animale preistorico di cui si vede una riproduzione, ma sembra che la leggenda lo abbia piuttosto “ingrandito” rispetto alle sue dimensioni reali. Durante il percorso incontriamo un gruppo di nandù che pascolano liberamente ed un branco di gua-

nachi osservato dall’alto dalla loro “sentinella” che vigila su tutti. Nel fiume stazionano una serie di

elegantissimi cigni dal collo nero e stupendi fenicotteri rosa. Il tutto sembra appositamente preparato


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per gli scatti dei fotografi. prestissimo, non è una carineria ‘rosa degli lncas’ splendida verietà La giornata non pareva propizia di Veronica, ma semplicemente di Rodocrosite usata in gioielleria per ammirare il paesaggio e aveva- perchè gli uffici della frontiera tra per ricavarne eleganti gioielli: mo il timore di non vedere i grandi Cile ed Argentina aprono solo alle pane per i denti delle signore che denti delle cime del Paine, ma una 8 e 30. hanno la possibilità di sbizzarrirfelice sferzata di vento ci ha fasi nella ricerca di qualche pezzo * * * voriti permettendoci di ammirare unico. l’imponenza e l’eleganza di questo El Calafate, terra della Presiden- Il giorno dopo con Silvia, la guida di massiccio roccioso la cui bellezza tessa Cristina Kirchner, ci aspetta El Calafate, iniziamo la navigazione culmina nelle sue cime! e la raggiungiamo nel primo pome- sul Lago Argentino; un forte vento Spet tacolacontrario contrar i le ve dute sta la risalita del Ushuaia. dei laghi del catamarano verso ….nella fresca aria estiva i papaveri amapola e i lupini multicolori parco dal lago il Brazo Nor te e sembravano risplendere di luce propria... Sarmiento, il poi il Brazo Upsalago Pehoé, il la. Enormi spruzzi Dal libro “Patagonia Café Express” di Annibale Battaglia lago Toro, la di acqua si alzano Laguna verde dalla prua innafognuno con le fiando i fotografi sue vedute ed i colori particolari! riggio; la cittadina ha un aspetto appostati con le loro fotocamere. Per finire con il lago Grey dove, da gradevole con il suo viale princi- Ma tutto questo non scoraggia una costiera infinitamente lunga pale e le strade che si diramano nessuno e tutti all’erta per ammiabbiamo visto i primi iceberg az- perpendicolarmente da esso. rare gli iceberg azzurri che fanno zurri galleggiare nelle sue acque. La nostra prima preoccupazione mostra di se’ galleggiando tra le Anche in questa giornata lo spet- è di occuparci dello stomaco che onde. tacolo della natura ha catturato i reclama un rifornimento, ed in se- Percorriamo il lago argentino, e nostri occhi ed ha liberato in noi poi, dritto, davanti a noi, gli iceemozioni infinite! berg immensi e di un colore quasi Per il pranzo si è scatenata una trasparente. Siamo euforici e non “dura” competizione con un gruppo sentiamo nemmeno il freddo pundi giapponesi per conquistarci il gente. Bellissimo. nostro posto a sedere in un locale Da lontano avevamo ammirato ideato per cinquanta persone che quelli del Lago Grey, ma visti da ne conteneva almeno il doppio. vicino, come oggi, sono uno spetNaturalmente, da buoni italiani, tacolo unico; le loro forme strane la nostra fila non coincideva proed il colore di un intenso azzurro priamente con i canoni inglesi, ma accrescono la meraviglia di chi certamente nemmeno la loro ne guarda e di chi fotografa. seguiva le regole. guito, una sbirciatina ai negozi di Il catamarano va veloce verso il Questa mattina non ci alziamo souvenirs che espongono anche la Brazo Upsala, dal nome del ghiac-


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ciaio che con tutta la sua imponenza ci si para davanti lasciando tutti a bocca aperta. Ma la giornata ci aspetta per ul-

teriori sorprese e la navigazione riprende risalendo il Brazo verso la Estancia Cristina; qui si formano i gruppi per salire sui fuoristrada

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che ci porteranno attraverso la boscaglia, su in alto, sulle vicine montagne. Il percorso è a dir poco accidentato


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Caro Presidente e cari Consiglieri del circolo, tra poche ore ci incontreremo per la consueta riunione del Direttivo durante la quale si parlerà ampiamente del viaggio in Patagonia appena concluso. Desidero però esprimere già ora alcune considerazioni per non rubare tempo a chi avrà più argomenti da esporre e maggiore competenza. Dico subito che mi sono trovato, dopo tantissimi anni in cui avevo dovuto smettere di viaggiare, a compiere un percorso emozionante in luoghi che ho sempre sognato di visitare. Ho viaggiato quando non c’erano macchine digitali, Wi-Fi, internet, cellulari e in posti dove non c’era nemmeno il telefono o la radio, ma so che disponendo oggi di tutti questi strumenti molte persone spesso non sono soddisfatte, dicono che si poteva fare di più e meglio. E per questo il mio intervento è principalmente un ringraziamento. Grazie a Lucio (e ad Antonio che purtroppo non era fisicamente presente) per come ha studiato l’organizzazione nei grandi e nei piccoli particolari, con la meticolosità che tutti gli riconosciamo, dando l’impressione che fosse già stato in certi luoghi, in certi aeroporti, in certi hotel. Grazie a Francesca che ci ha “accompagnato” pazientemente, ma partecipando anche lei all’emozione nella scoper ta delle meraviglie che abbiamo visto, giorno dopo giorno, con la passione che le guide locali, pur brave, non possono avere. Grazie a Raffaella e ad Augusto che dietro (o davanti) le quinte si sono adoprati per superare certi momenti che potevano provocare qualche tensione. Grazie anche ai compagni di viaggio, che a volte mi hanno aiutato e in qualche occasione ho cercato di aiutare: in fin dei conti sono stati bravi e sono certo che conserveranno sempre un bellissimo ricordo del viaggio. Il consigliere, il socio del circolo ed il semplice viaggiatore Tito

ed una manovra più decisa delle altre ci fa scivolare tutti in avanti: uno sopra l’altro tra le risate generali. Lasciati i 4x4, iniziamo una risalita su una pietra di un vivissimo rosso rame con venature scure e ocra ed impressi nella roccia erano chiaramente visibili fossili millenari. Appena giunti sulla cima ci accoglie un forte e terribile vento contrario ma che non ci impedisce di avere una visione fantastica. Siamo sopra il ghiacciao Upsala di cui possiamo ora ammirare all’infinito la sua grandezza e la sua lunghezza che si perde senza fine all’orizzonte.

Nonostante il vento, nessuno vuole staccarsi da tanto spettacolo, ognuno desidera continuare a


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tener viva l’emozione. A malincuore, su pressanti solleciti delle guide, lasciamo il punto panoramico e percorriamo a ritroso il ritorno prima a piedi e poi ancora sballottati nelle nostre 4x4. Ma come si dice, non di sole emozioni si può vivere e cosi all’Estancia Cristina ci siamo un po’ abbuffati mangiando il miglior cordero tra quelli assaggiati durante tutto il viaggio! * * * Al ritorno con il vento a favore la navigazione è stata molto più tranquilla. Oggi è l’ultimo giorno in Patagonia, siamo diretti al Perito Moreno forse il punto più famoso del nostro viaggio. Durante il tragitto abbiamo l’opportunità di veder da vicino un condor che dopo diversi volteggi plana in un prato vicino alla strada! Il pullman viene bloccato e tutti si precipitano per scattare fotografie; non capiterà certo un’altra opportunità simile! La strada costeggia il Brazo Ricco del Lago Argentino, curve e controcurve punteggiano il percorso quando improvvisamente oltre una curva ecco davanti a noi c’è lui: il Perito Moreno. Non è ancora a portata di mano, ma si vede chiaramente l’immenso fronte. Una breve sosta ci consente di


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scattare le prime fotografie, poi riprendiamo la corsa ed entriamo in una zona super organizzata dove diversi sentieri conducono proprio davanti al ghiacciaio. E’ come un personaggio famoso, tante persone a rimirarlo e tutti a fotografarlo, si può vedere dall’alto, dal basso e di fianco, ma in tutti i modi lo guardi, colpisce questa massa enorme di ghiaccio che scivola lentamente verso il lago; le sue creste azzurre fanno da contrasto con la parte bassa bianca e compatta. Un improvviso boato scuote tutti i presenti: una parte del ghiacciaio si stacca dall’immenso fronte e precipitata nelle acque del lago! Per chi osserva o per chi fotografa c’è la “preoccupazione” di capire da che parte è meglio guardare e così si percorrono un sacco di sentieri e si scattano migliaia di fotografie per assicurarsi il ricordo della parte migliore. Proprio per non perdere nulla siamo saliti anche sul catamarano che ci porta fin sotto il fronte del ghiacciaio ed anche in questo caso non si sono contate le sgomitate tra i fotografi per assicurarsi la postazione migliore, ma poiché il battello cambiava continuamente la rotta era un incessante muoversi di persone costrette a cambiare rapidamente posizione faticosamente acquisita!

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Con nella mente, negli occhi e nel cuore quella grande visione rientriamo soddisfatti in hotel; domani ci aspetta il rientro a Buenos Aires e prima ancora le valige che avevamo abbandonato per ben tre notti. All’aeropor to salutiamo Silvia consapevoli di aver “incamerato” la visione di paesaggi irripetibili e quindi partiamo con una certa nostalgia, ma un’ultima perla ci aspetta e questo ci rincuora. * * * Il rientro a Buenos Aires è proprio una toccata e fuga anche a causa di una dimostrazione che ci fa

perdere un sacco di tempo durante il tragitto dall’areoporto all’hotel. Giusto il tempo per una cena; manco a dirlo, a base di carne ed agnello argentini. Il volo per Iguazù dura circa un’oretta (siamo abituati a ben altro); qui ci aspetta Giovanni la guida per questi due giorni. Non ci perdiamo in chiacchere e subito iniziamo la visita alle famose cascate o “cataratas” come le chiamano da queste parti (siamo ancora in Argentina). Nel bel mezzo della foresta subtropicale il fiume Iguazù ha pensato di


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formare queste fantastiche cascate con acqua che sbuca da tutte le parti e forma salti spettacolari più o meno potenti con nuvole di gocce d’acqua per la gioia dei visitatori! I più temerari hanno intrapreso l’avventura del gommone che li ha portati a ridosso delle cascate più importanti per una visione “particolare” delle stesse. Al rientro in hotel non hanno avuto

bisogno della doccia ma solo dell’asciuga capelli! * * * E’ ormai giunto l’ultimo giorno di viaggio al pomeriggio rientreremo in Italia, ma la mattina ci rivediamo le cascate dal lato brasiliano e qui invece di essere già saturi delle panoramiche del giorno prima, restiamo ancora più sorpresi da questa nuova prospettiva; cambia

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completamente l’osser vazione quasi si vedessero delle altre cascate! Un’altra grande emozione è il percorrere il camminamento basso fin sotto una potentissima caduta d’acqua dove è evidente tutta la sua velocità, potenza e frastuono! Veramente uno spettacolo impressionante. Come si sul dire abbiamo chiuso


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Carpe Diem con il botto! Ora con il nostro viaggio a canguro, (utilizzeremo tre aerei) rientriamo in Italia con le valige piÚ pesanti per i regalini, ma con un ricordo indelebile di un altro viaggio fantastico che ci ha mostrato una natura ancora in gran parte incontaminata capace di procurare meraviglia ed emozioni. La compagnia è stata affiatata e curiosa e questo ha reso, se possibile, ancora piÚ piacevole il viaggio. Alla prossima.

L.M.

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Pastificio

Raviolificio

I grandi sapori di Bergamo

Via Spallanzani, 28 - 24061 Albano s. Alessandro (BG) tel. 035 581454 - fax 035 4521327


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La Pinella

La “Pinella” è una ben qualificata e ambita carta del BURRACO, il gioco di carte del momento e vale quanto il conosciutissimo Jolly di Scala quaranta. Burracomania: conoscere per sapere. CARPE DIEM si aggiorna! I giochi di abilità sono una delle tante possibilità che sono a disposizione di tutti coloro che desiderano trascorrere un buona parte del loro tempo libero facendo qualcosa utile a scacciare pensieri e a rilassare il corpo e lo spirito. In tal senso il “Gioco delle Carte” è certamente una buona opportunità. Nessuno sa dove è nato: forse in Cina o in India. Però, preso atto che inizialmente le “Carte” si diffusero in Spagna, può essere che siano stati i “Mori” a portarle in Europa. Fatto sta che dal ‘300 in poi trovarono tanti “clienti”, divennero un fatto di costume e, migliorandosi continuamente per forma, colore, semi, figure e utilizzo (Tarocchi?), si adattarono perfettamente in ogni dove. Qui da noi è il primo gioco che impegna i giovanissimi, assieme a quello dell’estivo “pallone”, soprattutto nelle piovose giornate di vacanza: chi può dire di non aver risposto un bel “si” a figli e nipoti alla domanda “giochiamo a briscola” in vacanza al mare o ai monti? Primo, secondo, terzo gioco, memoria stabile e via andare; per tutti. Ogni individuo ha la sua passione, il suo piacere; si gioca in pausa pranzo, al bar, all’oratorio, al circolo, in spiaggia o a bordo piscina, in taverna a Natale, in treno o nelle serate in montagna prima e dopo cena. Ogni luogo è buono per giocare a carte! C’è lo specialista, il bravino, il principiante e il pollo: tutti, quando giocano, si estraniano. Pensano solo alle carte. Tavolo verde, carte “buone” e avanti così per qualche ora. I Giochi sono tanti e si ricordano i più conosciuti; scopa, briscola, ramino, scala quaranta, pinnacola, mercante in fiera, tressette, poker, sette e mezzo e burraco. Si, il burraco ha fatto conquiste. Notizie di stampa riferiscono che la prima Regione nella quale il burraco ha fatto boom è stata la Puglia negli anni Ottanta: poi l’Italia intera lo ha scoperto ed è letteralmente scoppiata la “burracomania”. Pare che il nome derivi “…dalla lingua Portoghese, dove “buraco” significa “setaccio”, un termine che rappresenta in modo

chiaro la strategia stessa del gioco.” (cfr. Wikipedia). La sua fortuna (si fa per dire) è l’elasticità: si può giocare in pochi o in tanti, fare tornei con tanti tavoli e tante coppie. Favorisce il nascere di nuove amicizie, crea sani antagonismi tra i solerti giocatori e le accanite giocatrici, stimola a studiare personali strategie per ottenere buoni risultati ed è impegnativo per la conoscenza di regole e termini specifici di gioco. I nomi sono importanti: mazziere, servitore, tallone, scarti, pozzetto,

combinazione, sequenza, jolly, pinella, calare, turno, smazzata. Per non dire della chouette, la civetta, che permette, quando i giocatori sono numerosi, di giocare tutti comunque. E poi vige la regola del silenzio; il burraco è un gioco, per dirla facile, per sordomuti. Niente indicazioni; i partecipanti, nel merito del gioco, devono stare assolutamente zitti! Vista la popolarità che ha raggiunto si può asserire che il burraco, tutto sommato, è un gioco divertente. Sono nate Associazioni che lo promuovono e lo tutelano e, udite udite, organizzano perfino la “Crociera del Burraco” con tornei e feste e riescono pure a raccogliere fondi da destinare alla “beneficenza” nazionale. Recentemente sul sito Burraconews.it si legge che “… non bisogna essere dei veri professionisti per avvicinarsi al gioco”: però non dice che, comunque, è molto interessante avere sempre tra le proprie carte la benedetta o la stramaledetta “Pinella”! N.L.


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Vita associativa

SANDRO ALLEGRETTI

PITTORE-RESTAURATORE U

n amico del nostro Circolo ci ha lasciato nello scorso mese di ottobre: usando una espressione cara agli Alpini si può dire che “Sandro”, il pittore che amava la Bergamo scomparsa e le Atmosfere di Venezia, è “… andato avanti” in un giorno dell’autunno avanzato che aveva ancora qualcosa di estivo, come se la natura, riconoscente, volesse ripagarlo delle sue attenzioni accompagnandolo con i suoi colori più belli. Una vita intensa dedicata all’Arte pittorica a tutto campo; dai primi passi con la pittrice Ghisleni al perfezionamento con il maestro Trento Longaretti passò allo studio del restauro con un artista di squisita sensibilità apprezzatissimo dal mondo artistico internazionale,

Mauro Pelliccioli, e alla realizzazione di quadri per soddisfare le richieste dei suoi tanti estimatori. Spirito libero, si è affermato lavorando sodo preparando apprezzate “Per sonali ”, affrescando Chiese con Crocifissi, Ultime Cene e Paradisi terrestri di notevoli dimensioni e restaurando opere artistiche di prestigiosi Artisti del passato. Al nostro “Greppi” donò un’opera già esposta nella sua Mostra tenuta alla Scola del Arte dei Battioro in Campo S. Stae a Venezia nel 2007. Lo ricordiamo cordiale, generoso e sorridente, lo stimiamo e, ammirando il suo “Ponte San Giustinian”, continueremo ad apprezzarlo un “Poeta“ che scriveva con i colori. N.L.


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Vita associativa

RAVIOLIFICIO N

ello scorso mese di novembre un gruppo di Soci del nostro Circolo guidati dal Presidente Monti si è recato in visita alll’Azienda Alimentare Poker di Albano S. Alessandro. Calorosamente accolti dai titolari i partecipanti hanno trascorso un pomeriggio veramente interessante sul piano delle conoscenze relative alla preparazione di prodotti alimentari genuini quali ravioli, casoncelli, scarpinocc, gnocchetti e pizzoccherelli. La catena produttiva dell’azienda è artigianale ma

il tutto è altamente tecnologico e riconducibile alle grandi industrie alimentari nazionali. Il laboratorio centrale controlla minuziosamente tutte le materie prime in entrata e le celle frigorifere di stoccaggio a controllo elettronico non consentono inquinamenti ai prodotti pronti per le mescole relative alla pasta ed ai ripieni; si tratta di farina, burro, formaggio, carne, salumi e vari ingredienti di qualità. Il tutto viene lavorato in ambiente sterile, igienicamente protetto e scrupolosamente confezionato sotto vuoto. Il macchinario di produzione è rigorosamente realizzato in acciaio inox, lavora in ambiente ricco di Azoto, gas inerte che è garanzia di difesa da inquinanti ambientali, e le apparecchiature tecnologiche come caldaie a vapore, compressori d’aria e frigoriferi sono di primo livello. Di grado elevato, e costantemente controllata a norma di legge, è l’attenzione posta a difesa di infestanti di varia natura. Tutto sommato si è trattato di una visita

...tutti contenti

istruttiva e chiarificatrice circa la qualità dei prodotti Pokeracquistabili in centri commerciali di valenza nazionale. La squisita cortesia dei titolari si è concretizzata con un lauto rinfresco e con il dono, quanto mai gradito dai nostri Soci, di prodotti Poker… quelli fatti dalla Mamma! N.L.

insomma la cucina di casa supportata dalla tecnologia più avanzata”. Nel susseguirsi del logico flusso produttivo, abbiamo via via “ispezionato” i vari locali di stoccaggio delle materie prime disposte in una logica di utilizzo e sempre immagazzinate in celle frigorifere o grandi silos come farine e pangrattato

* * * La visita, come di consueto, inizia con lo scambio di saluti tra la titolare Sig.ra Rosa Carissimi e il nostro presidente Aldo Monti. Conosceremo in seguito il marito Giuliano Brignoli, co-titolare, che si occupa in particolarmente della parte tecnico-produttiva dell’azienda. La Signora Rosa ha esordito illustrandoci il concetto base della mission aziendale: “Con Giuliano, mio marito, ci siamo chiesti per prima cosa quale obiettivo di prodotti alimentari ci ponevamo e subito, in perfetto accordo, abbiamo definito la nostra filosofia di base: l’alta qualità sposando la tradizione artigiana con la migliore tecnologia disponibile sul mercato per garantire la sicurezza alimentare del prodotto; in poche parole produrre come vorremmo acquistare da consumatori“. “Vedete”, continua la titolare, ”siamo al ricevimento merci: qui la materia prima in entrata viene ispezionata secondo un protocollo igienico-sanitario (ad esempio verifica e registrazione della temperatura in ingresso per le merci deperibili) e merceologico ben definito per assicurare che ogni prodotto in entrata corrisponda alle caratteristiche del capitolato d’acquisto sottoscritto con il fornitore. Perché questa scrupolosità? “Il nostro obiettivo è anche quello di produrre artigianalmente i sapori, tradizionali od innovativi, al naturale, senza l’utilizzo di conservanti e esaltatori di sapidità. Non utilizziamo glutammato e Ogm, le materie prime sono fresche e applichiamo un rigoroso sistema di autocontrollo Haccp e di rintracciabilità;

che, come ci dice la titolare “è un pane grattato speciale senza grassi e sale prodotto appositamente per

noi per meglio integrarsi con le altre materie prime che andranno a formare i ripieni”. Il locale che ci è risultato più familiare è stata sicuramente la cucina


Carpe Diem dove abbiamo riscoperto, in dimensioni evidentemente maggiorate, quegli attrezzi a noi più noti. Un grande fornello a più piastre (per sicurezza non viene utilizzato il gas ma solo l’elettricità), una grande grattugia per il formaggio Grana Padano, i taglieri dove carne e formaggi vengono sezionati e poi trasformati secondo ricette prestabilite nei vari ripieni. “Noi acquistiamo, sempre, per questioni di qualità e sicurezza alimentare, salumi interi, Grana Padano e Valtellina Casera DOP in forme, formagelle intere che poi al nostro interno trasformiamo”, continua la Signora Rosa, “ogni giorno produciamo ripieni freschi che verranno utilizzati solo in giornata e che sono stoccati, nell’attesa dell’utilizzo, in

apposita cella. Questo locale prevede un’entrata per lo stoccaggio adiacente alla cucina ed un’uscita nel reparto produzione per il prelievo ai fini della formatura delle paste fresche ripiene”. Nel reparto produzione, che rimane a temperatura e grado di umidità costanti, incontriamo il marito Giuliano che appare più un chirurgo tutto vestito di bianco piuttosto che un “artigiano” intento alla produzione giornaliera. “Vedete”, ci dice indicandoci tubature che poi scompaiono nei macchinari, ”qui la farina, l’acqua e le uova vengono pesate automaticamente e dirottate direttamente nelle impastatrici che a loro volta forniranno la sfoglia per le varie macchine produttrici dei diversi tipi di pasta fresca ripiena; non deve impressionare la tecnologia, perché questa ci aiuta a manipolare il meno possibile la materia prima ed il prodotto garantendo una costante qualità di sapori e di sicurezza alimentare”. “Le paste colorate di verde, rosso, nero non contengono coloranti ma semplicemente, come da tradizione, utilizziamo, spinaci, nero di seppia, pomodoro e altri prodotti naturali”. I due titolari ora ci accompagna-

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no nella seconda parte del ciclo produttivo e ci spiegano che il prodotto, “scomparso” ai nostri occhi dentro un lunghissimo tunnel, subisce una prima fase di pastorizzazione che abbassa la carica batterica. Si tratta di un processo importantissimo per la sicurezza alimentare e per la conservazione del prodotto stesso”. “A seguire”, ci spiegano, “le fasi di asciugatura e raffreddamento. Quest’ultima, in particolare, anello

molto importante della catena del freddo, il cui rispetto rigoroso garantisce la salubrità del prodotto durante la sua vita; fase successiva: passaggio del prodotto sfuso alle bilance multitesta in linea che lo inviano alle termoformatrici automatiche per il confezionamento nell’imballo primario. Il prodotto finito è confezionato in atmosfera protettiva (miscela di azoto e anidride carbonica). La confezione chiusa passa poi al metal detector e alle selezionatrici ponderali che scartano eventuali vaschette con peso non conforme”. “L’ultima fase è l’imballaggio secondario, dove le vaschette sono depositate in grandi cartoni prima di essere poste nella cella frigorifera dei prodotti finiti e rimarranno a temperatura compresa tra 0 e 4°C in attesa di allestimento degli ordini in uscita tramite consegne dirette, con corriere o in tentata vendita”. “Dal 1983”, come i titolari ci raccontano, “abbiamo compiuto una trasformazione quasi impensabile, ma la passione e la tenacia ci ha permesso di raggiungere il nostro obiettivo iniziale: la tecnologia aiuta e si allea con la tradizione e permette di riprodurre gesti antichi con il valore aggiunto dell’efficienza e della sicurezza alimentare”. “Una nostra precisa scelta è anche quella della sostenibilità ambientale, testimoniata dall’installazione di un impianto fotovoltaico e di un generatore di azoto – il gas impiegato per il confezionamento in atmosfera protettiva – in sostituzione delle bombole”.

Al termine della visita e delle esaudienti spiegazioni abbiamo potuto toccare con mano come il perseguire con passione ed abilità un obiettivo porti al nascere di

un’eccellenza che, un po’ di parte, ci sentiamo di definire “bergamasca” anche perché oggi l’azienda Poker è una realtà che comincia a varcare i confini della nostra provincia, esportando i propri prodotti in Francia, Lussemburgo, Portogallo e Repubblica Ceca diffondendo il marchio “Bergamo Città dei Mille... Sapori”. *

*

*

Ringraziamo la Ditta Poker nei suoi titolari Rosa Carissimi e Giuliano Brignoli.

*


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Poltronissima Tra le tante voci appartenenti al mondo del Teatro, termini quali Boccascena, Barcaccia, Golfo mistico, Proscenio, Quinta ecc …, quella più nota agli spettatori è senza ombra di dubbio la parola Poltronissima. Infatti le Poltronissime sono i posti a sedere di platea a ridosso del palcoscenico, quelli che, pur discretamente onerosi, “… permettono una visione d’insieme completa e un primo piano di tutto il palcoscenico e consentono di apprezzare ogni minima espressione e movimento degli attori …(cfr. Treccani)”.

L

a lunga e proficua esperienza che il “Greppi” ha nella scelta delle iniziative culturali da proporre sul Territorio, una attività a suo tempo ampiamente pubblicizzata dalla stampa locale, ha permesso a numerosi Soci di conoscere “da dentro” uno dei più apprezzati teatri della nostra Italia: il Teatro Donizetti! Infatti il nostro Circolo, confermando la sua innata propensione alla conoscenza di tutto quanto “fa

cultura”, nell’ormai lontano novembre del ’12 propose e organizzò una visita guidata proprio al “Donizetti”: un successo! Tra le tante notizie fornite dalla nostra gentile e preparatissima guida (storica segretaria del Gruppo Guide Città di Bergamo, signora Gualandris - Unicuique suum), oltre che dalla storia pertinente il nostro “Massimo” i consoci presenti furono particolarmente colpiti dalle notizie attinenti al profondo interesse che i Bergamaschi, da sempre, hanno per il Teatro in generale, qualificante evento di alta cultura. Preso atto della impossibilità di citare a memoria tutti i locali cittadini a ciò destinati e con cura ricordati dalla sig.ra Gualandris durante la sua esposizione in corso di visita, torna utilissimo approfondire l’argomento ricorrendo a Libri scritti da noti studiosi appassionati di storia bergamasca, citando quanto da loro ricordato nel merito dei nostri teatri di ieri e di oggi. Tra i più noti autori si menzionano l’On. Bortolo Belotti, lo scrittore, poeta e saggista comm. Umberto Zanetti e il giornalista Renato Ravanelli. Il Belotti nella sua monumentale opera - La storia di Bergamo e dei bergamaschi - ricorda l’ormai demolito “... antico

teatro di S. Cassiano in via Donizetti, a suo tempo costruito reimpiegando alcuni frammenti architettonici romani”. Lo Zanetti scrive nella sua documentata - Bergamo d’una volta - di un vecchio teatro in legno esistente addirittura nella medievale Cittadella di Colle Aperto, di un altro

opere liriche e balletti classici, il Teatro Nuovo e poi ancora il Donizetti che nel ’44 organizzò la stagione lirica ospitando addirittura l’intera struttura della “Scala” di Milano e infine dell’indimenticabile, enorme e passerellato Teatro “Duse” che aveva l’entrata proprio davanti al

tal quale allestito nientemeno che nel Palazzo Vecchio (della Ragione?), di uno allestito nell’abitazione del conte Secco Suardo in Corsarola (attuale via Colleoni), del più che apprezzato Teatro della Società poi ribattezzato Sociale, del “Politeama Givoli” che si trovava di fronte al vecchio Ospedale vicino alla Chiesa di S. Rita, di un “Teatro della Fenice” che si trovava in Borgo S.Leonardo e poi ancora del Riccardi che nel ’38 divenne, finalmente, il Donizetti. Anche il Ravanelli, che in ben tre volumi presenta - La storia di Bergamo - raccontata per tutti con “taglio” giornalistico, tratta di frequentati spettacoli popolari presentati sulle piazze a livello di Commedia dell’Arte, del più popolare teatro Riccardi-Donizetti realizzato per fare concorrenza al Sociale, il Teatro dei nobili che si vantava di ospitare spettacoli decisamente migliori e del Cinematografo che, seppure muto, incominciava a godere delle preferenze dei tanti amanti dello spettacolo. E poi ricorda il Teatro delle Novità allestito al Donizetti, una invenzione tutta bergamasca patrocinata dal suo direttore Bindo Missiroli per lanciare, a partire dal ’37, nuovi e contemporanei autori, cantanti, scenografi e registi di

Monumento di Garibaldi alla Rotonda dei Mille. Tutto sommato, e certamente con tanti altri teatri e teatrini pur esistiti ma non ricordati, è asseribile che la nostra Bergamo “Teatrale”, in fatto di locali, non scherzava! Sembra che le risposte dei bergamaschi di città e provincia, preso atto appunto della notevole disponibilità di luoghi destinati a svaghi culturali e mondani, sia sempre stata molto generosa. Nei tempi d’oro degli spettacoli Donizettiani, quelli del bel canto di Giuseppina Strepponi, G. B. Rubini, Beniamino Gigli, del nostro Dolci, Toti Dal Monte, Del Monaco, G. G. Guelfi, Renata Scotto, e quelli dei grandi interpreti teatrali di Ruggero Ruggeri, Musco, Emma e Irma Gramatica, Memo Benassi, Gassman, Calindri, Randone, Caprioli, Falk, Valli, Bo-


CarpeDiem Diem Carpe Diem Carpe setti e Mastroianni, Bergamo era artisticamente una “piazza” gradita perché appassionata e, anche, severa. Il Teatro: luogo di cultura

ma anche di amenità e svago! E infatti anche il “Varieté” aveva un suo affezionatissimo e calorosissimo pubblico, quello dei “biiis…..biiis”,

quello che dopo il …Felici-bumtaaa… che chiudeva lo spettacolo si accalcava sotto la passerella,

e chiassoso! E qui non si può non ricordare appunto il teatro “DUSE” che propinava Film di basso profilo ma aveva vivaci Avanspettacoli, presentava le Grandi Riviste, le Commedie Musicali e le Operette. I primi erano esibizioni, “...talora presentate anche sotto forma di modeste Riviste che precedevano una rappresentazione cinematografica… (cfr.Treccani)”, spettacolini che alcune volte si pregiavano di presentare attori comici con nomi

mucchio selvaggio, per applaudire e vedere da vicino le Bluebells del corpo di ballo. C’era il pubblico della

Città ma anche quello delle vallate e della bassa pianura era numeroso

molto conosciuti come quello del De Vico o del milanesissimo cavaliere Tino Scotti con contorno di balletti con donnine molto appariscenti minivestite di piume e paillettes e abbondantemente scollate. Le grandi Riviste invece erano presentate da Compagnie di valenza nazionale che avevano nel Cast artisti di valore come la mitica Wanda Osiris, che scendendo dalla immancabile scala cantava “Sentimental e Ti parlerò

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d’amor”, i comici di rango come il maliardo Carlo Dapporto, l’inarrivabile Erminio Macario, Nuto Navarrini, Bramieri, il grande Totò, le simpatiche e bravissime soubrettes Delia Scala e Sandra Mondaini degnamente completate dalle sorelle Nava, Elena Giusti, Marisa del Frate, Lauretta Masiero, Flora Medini e, udite udite, dalla allora esordiente starlette concittadina Stella Maris (cfr. Corriere.it/Bergamo), una soubrettina che tutti i grandi del settore volevano sempre tra le prime donne in “passerella”! E poi vennero le Commedie Musicali della coppia di autori Garinei&Giovannini; tra queste ebbero notevole successo”Non sparate alla cicogna” e “Chiamate Arturo 777” del bravo Macario (cfr. Il teatro di rivista - Ed. Bompiani). Ah, il “DUSE”: Claudio Villa, Rita Pavone, Peppino di Capri, Vianello, Pisu, Sandro Massimini con Angela Luce; quanti bei ricordi! Le platee e le gallerie erano sempre piene. Lo ha detto al Corriere della Sera la ex-starlette Stella Maris “… che la platea bergamasca era la più calorosa…amava le riviste…continuava a chiedere il biiiis”! E’ noto; il teatro impegnato e il teatro brillante a Bergamo hanno sempre trovato giusto spazio e critica costruttiva. Ben lo sapevano i giovani emergenti “artistoni” Dario Fo - Franco Parenti - Giustino Durano quando nel ’53 portarono al Donizetti un loro nuovissimo lavoro, una piéce di satira sociale e politica intitolata ”Il dito nell’occhio”; più che promossi gli interpreti (visti i nomi era quasi

impossibile il contrario), qualche perplessità per il copione. Non sbagliarono i bergamaschi: infatti, con il tempo, quest’ultimo conobbe l’intervento dei …nazionali censori! Una dote, quella della Critica “Orobica”, già conosciuta da centinaia d’anni grazie all’erudito frate bolognese Leandro Alberti che nel 1596, nella sua opera “Descritione di tutta l’Italia”, accennava proprio al popolo bergamasco e lo diceva “…d’ingegno molto sottile et disposto tanto alle lettere…(cfr.B.Belotti - Storia di Bergamo)”. N.L.


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Vita associativa

Il nodo di Gordio L’espressione “nodo gordiano” trae origine da una leggenda sulla vita di Alessandro Magno. Con il tempo ha assunto una valenza metaforica; il “nodo” rappresenta un problema intricatissimo risolvibile solamente con una azione netta, brutale, decisiva. (cfr. Wikipedia)

Il Consiglio Direttivo del Circolo deve risolvere un serio problema: la conservazione di materiale d’archivio, attrezzature per l’allestimento delle Mostre di Pittura, Scultura e Fotografia, Opere d’Arte, Totem pubblicitari e altro ancora. Il mercato del settore “immagazzinaggi a nolo” offre disponibilità a costi che il nostro Greppi, per il momento, non può affrontare. Pertanto, il Presidente e il suo Team, valutandolo … un intricatissimo nodo gordiano …

Milano Futura

ci saremo

ha deciso di affrontare la soluzione alla maniera di Alessandro Magno: un taglio netto al nodo della tradizionale discrezione e viva voce al “Perché degg’io tanto penar?” il famoso … Lamento di Federico, la romanza che ha fatto la storia del melodramma operistico “Arlesiana” scritto da Cilea. Spazio cercasi!!! Vicino, lontano, al piano o al monte poco importa; contano l’agibilità e l’economicità. Il desiderio di tutti è quello di procedere al Bicentenario Greppino! C’è qualcuno che può aiutare il … Federico di turno? Grazie. N.L.

Angolo della letteratura

Il Presepe Natale. Guardo il presepe scolpito dove sono i pastori appena giunti alla povera stalla di Betlemme. Anche i Re Magi nelle lunghe vesti salutano il potente Re del mondo. Pace nella finzione e nel silenzio delle figure in legno ed ecco i vecchi del villaggio e la stalla che risplende e l’asinello di colore azzurro. S. Quasimodo

L’Esposizione Universale è sempre più vicina. Appena possibile organizzeremo e proporremo una visita “ad hoc” all’atteso evento. Il tema è attualissimo, inedito e innovativo: Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita! E’ stato detto che “…sarà qualcosa di eccezionale…una svolta nell’immagine del Paese”. Tra i 20 milioni di visitatori previsti tra maggio e ottobre del prossimo anno ci sarà anche una “delegazione” del nostro Circolo. EXPO - Milano 2015; la storia ci aspetta!

*

Greppino Il nostro mascherato e festoso carnevale del prossimo anno si terrà presso il ristorante “La Vacherie” di Brusaporto,

sabato 14 febbraio 2015 alle ore 20.

Soci, amici e simpatizzanti sono attesi numerosi e adeguatamente acconciati per dare vita al divertente incontro.


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Vita associativa

Elezioni

ANNO SOCIALE 2015

Tesseramento

Elezioni - comunicato ai Soci! Il Consiglio Direttivo eletto nel 2012 è in scadenza di mandato. Nel prossimo mese di maggio i sigg. Soci saranno invitati a eleggere i Consiglieri che dovranno reggere le sorti del nostro Greppi per il triennio 2012 – 2015. Tutti gli iscritti sono cortesemente invitati a collaborare; in primis per dichiarare la propria disponibilità a “mettersi in lista” per l’elezione a componente del futuro Consiglio Direttivo e poi per la personale presenza all’evento elettivo. Negli anni precedenti la partecipazione al voto dei sigg. Soci è sempre stata molto elevata: è augurabile che tale tradizione venga giudiziosamente rispettata.

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Carpe Diem

Periodico di Cultura, Arte, Costume, Tradizioni

Editore: Cav. Nuccio Lampugnani Direttore responsabile: Aldo Monti In redazione: Lucio Milani, Franco Nisoli, Antonio Piras, Francesca Romero Bravo, Pierantonio Leidi, Ulisse Sandrinelli. Collaboratori: Edoardo Dolazza Autorizzazione: Decr. Pres. Tribunale di Bergamo n. 53 del 1-12-2000 Stampa: Artigrafiche Mariani & Monti via Serena 6, tel. 035.57.32.68 Ponteranica, Bergamo

e-mail:artigrafiche@marianimonti.it

* * * Orari di apertura Segreteria Martedi - Venerdi (non festivi) dalle ore 17,00 alle 19,00

I

l Consiglio Direttivo informa che è iniziato il Tesseramento per l’Anno Sociale 2015. Nel ringraziare tutti i sigg. Soci che già hanno provveduto al versamento della quota annuale (€. 25 ordinari - €. 50 sostenitori), il Direttivo ricorda che con il 2015 ai sigg. Soci provvisti di sito Internet verrà spedita posta a mezzo e-mail con la consueta disponibilità di ritirare personalmente in Sede la documentazione cartacea; invece ai Soci senza e-mail sarà consegnata, con altrettanta sollecitudine, la tradizionale documentazione di sempre

tramite il servizio Postale. Il Direttivo comunica altresì che la partecipazione a tutte le iniziative proposte e organizzate dal Circolo è riservata ai soli Soci titolari di tessera di iscrizione, che ogni informazione è da richiedere unicamente presso la segreteria nei giorni di martedi e venerdi e che il telefono cellulare del Circolo è attivo solo nei giorni stabiliti per lo svolgimento delle iniziative in programma. Ricorda inoltre che per eventuali iscrizioni alle iniziative in essere, le prenotazioni non accompagnate dal versamento di acconti o di quote di partecipazione non vincola il Circolo alla trascrizione negli elenchi dei partecipanti!

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Carpe Diem

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Circolo Culturale G. Greppi

Bergamo - Via G. aB. Moroni 25 - Tel. e Fax 035.230.430 - e-mail:segreteria@circologreppi.it

Programma ITINERARI CULTURALI

CORSI

12 Marzo, giovedì Castell’Arquatoe e Grazzano Visconti: 16 aprile, giovedì San Martino, Solferino e Parco Sigurtà 21 Marzo Gioielli della Via Emilia Parmense 8-10 Maggio, venerdì-domenica Ville Medicee 24-31 Maggio Castelli e Cattedrali... non solo della valle della Loira 26 Settembre, sabato Bologna: Santo Stefano 1-8 ottobre Uzbekistan

Ottobre/Novembre 2014 Bergamo: ABF Corso di Cucina “I menù degli eventi” Gennaio/Marzo 2015 Corso d’Arte Artisti verso la contemporaneità Febbraio/Marzo 2015 1° Ciclo d’incontri: “A cent’anni dalla prima guerra mondiale: memoria per il futuro” storia, arte, letteratura e protagonisti Marzo/Aprile 2015 2° Ciclo d’incontri: Argomento da definire

GRANDI MOSTRE

GRUPPO FOTOGRAFI

29 Ottobre 2014 - Milano: Palazzo Reale VAN GOGH. L’uomo, la terra, il lavoro La Collezione d’arte della Fondazione Cariplo-Intesa San Paolo 5 Novembre 2014 - Milano: Palazzo Reale MARC CHAGALL Una retrospettiva 1908-1985 Gennaio 2015 - Genova: Palazzo Ducale Frida Kahlo e Diego Rivera 24 Febbraio - Vicenza: Basilica Palladiana Tutankhamon, Caravaggio, Van Gogh Marzo/Aprile 2015 - Venezia: Fondazione Cini 8/10 Maggio 2015 - Toscana: Ville Medicee “Al di là e al di qua del Monte Albano”

VISITE GUIDATE MUSEO ATB un viaggio nel passato e l’emozione della vecchia Funicolare Il MOSE di Venezia Modulo Sperimentale Elettromeccanico costruito a difesa della Città e della Laguna SAME DEUTZ – FAR Italia spa L’Archivio storico e il Museo SAME per conoscere da vicino una Azienda protagonista della meccanizzazione agricola nel mondo. Centro Produzione RAI di Milano Il Museo RAI di Corso Sempione in Milano, un viaggio nel tempo tra la Torre RAI, uno dei simboli milanesi, immagini e suoni, oggetti e costumi e l’ambiente dove nascono le “News”. 20 Ottobre (indicativo) Milano - Expo

Novembre 2015 69° Mostra fotografica Nazionale “Città di Bergamo”

CINEVIDEO CLUB Gli incontri del giovedì

VITA ASSOCIATIVA

Ottobre 2015 Benvenuto Autunno serata con cena e danze Dicembre 2015 Pranzo Natalizio degli Auguri Sabato 14 febbraio 2015 CARNEVALE “Greppino” serata con cena, danze e maschere Marzo 2015 Festa di Primavera serata con cena e danze

LE MOSTRE DEL CIRCOLO In attesa della disponibilità sala 11° Mostra Concorso Acquerello “M. Agnoletto” 66° Mostra di Pittura e Scultura “Don A. Foppa”

TEMPO LIBERO

1-8 febbraio 2015 Settimana sulla neve Hotel Wiesenhof - Sesto in val Pusteria data da definire Visite alle chiese del Borgo San Leonardo

Conferenze, cene e “Mostre del Circolo” sono attività aperte anche ai non iscritti Tutte gli altri eventi sono riservati solo ai soci in regola con il tesseramento


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