Un'opera d'arte è soprattutto un'avventura della mente. Eugène Ionesco
ROSANNA BALZARINI ROSS in arte
________________________________________________________________ Burago di Molgora /MB cell. 0039+ 56 00 683 ross.balzarini@libero.it
ROSANNA BALZARINI , si firma con lo pseudonimo “ ROSS ” Nata a Milano 7.7.1947 attualmente vive e lavora a Burago di Molgora /MB. Pittrice autodidatta, dipinge dal 1969, dopo anni di serio impegno, dal 1978 ha partecipato a numerosi Concorsi e Mostre Collettive e Itineranti, ricevendo consensi di pubblico e Critica, in Italia ed Estero, (FRANCIA, USA, LONDRA, HONG KONG) Dal 2004 /2009 ha lavorato alla preparazione una particolare Mostra PERSONALE presentata ad Agrate Brianza nel 2009, con 20 pezzi ad olio, 10 chine acquerellate e fotografie. Tema e titolo della Mostra “Le quattro stagioni al Parco di Monza”, come conclusione di un ciclo di 40 anni di pittura ad olio e diverse chine acquerellate, dedicate alla natura intorno a noi. Dal 2011, ha incominciato un nuovo periodo dedicato all’immenso Universo che ci circonda, La Luna, le stelle ma soprattutto Nebulose e Galassie con tecniche diverse spatole e pennelli, dita ed altro, componendo la sua materia in un unico impasto di colori acrilici con sabbie di quarzo/silicee, che è sempre lo stesso nelle sue proporzioni. Il tutto su tele particolari nere, rosse, telai con masonite, con effetti materici vari ed effetti particolari. ___________________________________________________________________________
Bibliografia :
Il suo nome compare in molti importanti Cataloghi d’arte, tra cui 2018 Volume IL QUADRATO : L’ARTE NELLA MODA - UNA LUNGA PASSIONE (Dicembre) 2017 Volume IL QUADRATO : PITTORI e SCULTORI “ Proposta Accademia Reale Svedese delle Scienze “ 2016 Volume IL QUADRATO : “Da Lucio Fontana a Papa Francesco” 2015 Volume VENEZIA-INTER. EXIBITION OF CONTEMPORANEY ART 2015 Volume REPERTORIO YOO-ART 2015 Volume IL QUADRATO : “EXPO 2015 NELL’Arte Italiana” 2014 Volume IL QUADRATO ”Gli ultimi 50 anni nella Pittura italiana” 2013 Volume VERNISSAGE - GRANDI DELL’ARTE (di Sandro Serradifalco ) 2012 Volume I SEGNALATI - EFFETTO ARTE ( di Salvatore Russo) 2011 Volume AVANGUARDIE ARTISTICHE 2010 Volume AVANGUARDIE ARTISTICHE 2010 Volume IL QUADRATO: PITTORI E SCULTORI ITALIANI DEL NOVECENTO 2009 Volume PROTAGONISTI DELL’ARTE NEL XXI SECOLO (del Cav.DeGregorio) 1986 Volume L’ELITE (selezione ARTE ITALIANA) 1985 Volume L’ELITE (selezione ARTE ITALIANA) 1985 cat.Annuale COMANDUCCI n.12 e n. 24 1982 cat.Annuale BOLAFFI ARTE n.16 1983 Volume GRANDE ENC. D’ARTE ITALIANA ( 1’ e 2’) 1983 Volume Enciclopedia “DONNE DI QUADRI” -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Pubblicazioni, su Riviste e Periodici d’ Arte tra cui: 2012- Rivista B /N ARTE EFFETTO ARTE n.2 bim lug-ago 2011 RIVISTA BOE’ bimestale mar/apr - set/ott - nov/dic. 2009 CENTRO DIFFUSIONE ARTE BOE’ bim Nov-dic 1980-1981-1983-1984-1986 Vademecum ESSERE E DIVENIRE (2’-3’-4’-5’-6)
Mostre PERSONALI e mini Personali in Italia: 2018 settembre Burago di Molgora - Sala Consiliare -“ C’è un mondo di colori intorno a noi” 2016 AGRATE BRIANZA - Cittadella della Cultura- “ C’è un mondo di colori intorno a noi” 2016 MILANO ART GALLERY - “La signora delle stelle Margherita Hack ” ( 1 mese con 6 opere) 2015 MONTEGROTTO Terme - Hotel Augustus 2014 BUSNAGO - (Coll. S. Antonio) <> AGRATE B. - Festa Patronale <> MIRANDOLA 2012/13 SEVESO (Mi) - CENTRO ESP. VILLA BIANCA permanente annuale (10 pezzi) 2012 SAVONA - Gall. Arte XXI Secolo (Mini Pers. 10 opere) 2012 BUSNAGO - “ C’è un mondo di colori intorno a noi” 2011 LESMO - Sala Consiliare Comune 2010 VILLASANTA - Sala Mostre Villa Camperio 2009 AGRATE B. - Sala EXPO Biblioteca. Civica 1985 MONZA <> 1983 VARESE <> 1983 BURAGO M. 1982 MILANO <> 1982 PARIGI <> 1981 MILANO
FIERE e Meeting in Italia e Mostre all’Estero: 2015 2015 2014 2013 2014 2012 1984 1982
MILANO - BIENNALE Milano EXPO International Art Meeting (pres.Prof. Sgarbi) HONG KONG Fiera - ASIA CONTEMPORARY ART SHOW ( 4 opere) PIACENZA Fiera - ART EXPO FIERA (11 opere) PADOVA Fiera - ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA ( 7 opere) LONDRA (GB) - TRISPACE GALLERY collettiva. ( 5 pezzi) PARIGI (FR) - Galerie THUILLIER – coll. Artisti inseriti Volume”I SEGNALATI” di S. Russo UTAH / U.S.A. PARIGI - Galerie D’ART HELOF ( Personale)
Mostre Virtuali : in Gallerie e Vetrine e Teatri –Meeting : 2018 2016 2016 2016 2016 2015/16 2015
AMALFI - Ass,Cult .ARTETRA Conc.Mare Nostrum” all’ ARSENALE di AMALFI (Sett.) USA - 1’ Hollywood -luglio –2’ New York e – 3’ Washington ottobre Venezia - PRO Biennale Venezia Spoleto - Festival dei Due Mondi Savona - GranPremio Savona (Arte XXI Secolo) Aosta - Ad-ART dic/gen Alba - Fiera del Tartufo <> Roma - Gall. Rosso Cinabro Venezia - Grand- Art <> Palermo - Premio Antonello da Messina.Teatro Politeama) 2013/14 Milano - Open ART dic7gen <> Torino - Vetrina ART EXPO -.Via Po IN CORSO 2018 1^ Biennale Itinerante Internazione dell’Arte 2018 – 3 Moste Collettive Roma - Sale Vaticane; Museo MIIT Torino; Roma ExChiesa Barocca S.Rita.
1978 – La quiete Olio su tela - 18 x 24
1983 – Campo di grano Olio su tela - 18 x 24
1982 – Bosco Olio su tela - 30 x 40
2008 – Settembre Olio su tela - 30 x 40
2008 – Riflessi estivi Olio su tela - 30 x 40
2007 â&#x20AC;&#x201C; Primavera Olio su tela - 30 x 40
2008 â&#x20AC;&#x201C; Mattinata di ottobre Olio su tela - 30 x 40
2009 â&#x20AC;&#x201C; Esplosione estiva Olio su tela - 40 x 100
2009 â&#x20AC;&#x201C; Nevicata al parco Olio su tela - 40 x 100
2011 â&#x20AC;&#x201C; Fico degli Ottentotti Olio e sabbia marina - 50 x 70
2010 â&#x20AC;&#x201C; Papaveri al sole Olio su tela sabbiata - 50 x 70
2011 – Tramonto alle Maldive Olio – Acrilici e sabbia di quarzo su tela rossa - 45 x 140
2012 – Deserto di sale ( Cile ) Acrilici e sabbia di quarzo su juta - 45 x 140
2009 â&#x20AC;&#x201C; Ortensia Olio su tela sabbiata - 50 x 70
2011 â&#x20AC;&#x201C; Puzzle Fiori di sabbia Acrilici e sabbie di quarzo - 60 x 80
2010 â&#x20AC;&#x201C; Aurora boreale Olio su tela nera - 60 x 60
2011 â&#x20AC;&#x201C; Barred Spiral (M64) Milky Way Acrilico e sabbia di quarzo su tela nera - 60 x 60
2012 â&#x20AC;&#x201C; Perfect Storm Nebula ( M17 ) Acrilico e sabbia di quarzo su tela rossa - 60 x 60
2015 â&#x20AC;&#x201C; Nebula NGC 2080 Acrilico e sabbia di quarzo su masonite - 50 x 50
2015 â&#x20AC;&#x201C; Barred Spiral Galaxy NGC 1300 Acrilico e sabbia di quarzo su masonite - 60 x 60
2016 â&#x20AC;&#x201C; M-51 Galassia Vortice Acrilico e sabbia di quarzo su masonite - 45 x 45
CARLOLUIGI COLOMBO
________________________________________________________________ Via Pastore 6 48025 Riolo Terme (Ra) Italy +39 0546 70104 - 328 66 35 659 carlo.luigicolombo@yahoo.it http://colombograndchiren.wixsite.com/colomboartist
Carloluigi Colombo nasce a Faenza il 28 marzo 1981. Artista multidisciplinare, inizia la sua attività artistica nel 1999 quasi totalmente da autodidatta, infatti non ha mai frequentato alcuna scuola o accademia d’arte pur provenendo da una famiglia nella quale l’arte pittorica è da generazioni praticata a vario livello. Fu proprio il padre che gli trasmise le primissime e basilari nozioni del mestiere. Dopo un primo periodo di “apprendistato” composto da opere naturalistiche e proto-cubiste, la quasi totalità delle quali sono andate perdute, segue a partire dall’anno 2002 il periodo cosiddetto “onirico” che durerà fino all’anno 2012. In questo periodo le opere sono più libere e di maggiore respiro, con una crescita qualitativa notevole rispetto alle opere del primo periodo. E’ proprio la facoltà onirica dell’artista ben sapientemente trattata dalla sua officina pittorica che ha portato alla creazione di dipinti pregevoli come “Sogno 127 interruzione di un sogno di mezza estate dovuto al suono della sveglia” e “Sogno 128 Apocalisse la fuga degli animali” entrambi dell’anno 2007. Come poteva la fervida immaginazione e la perizia pittorica di questo giovane artista essere ancor più innalzata per raggiungere i lidi empirei dell’arte? “Semplicemente” tramite lo studio della metafisica e delle scienze tradizionali. Infatti verso la fine dell’anno 2010 l’artista ha iniziato il non facile viatico della ricerca della conoscenza sublime dell’Essere che sicuramente un giorno non tanto lontano lo condurrà, come il Sommo Vate, a cantar “L'amor che move il sole e l'altre stelle”. Le opere di questo periodo, definito dallo stesso artista esoriniste, contengono difatti concetti e conoscenze non facilmente decifrabili da un semplice osservatore “profano”. La vera difficoltà di lettura analitica di tali opere è la multi-semiotica che esse nascondono; inoltre non bisogna farsi ingannare dalla semplicità dei titoli ad essi dati, dato che quest’ultimi non sono che il “significato base o profano” dell’opera. Parlando con l’artista ho compreso che queste opere esoriniste, facenti parte del periodo da lui stesso coniato Esorinismo (Eso nel significato di interno), non sono altro che opere di un particolare “surrealismo simbolico” (sic) dove i simboli e concetti sono trattati tramite una intuizione intellettuale profonda, con lo scopo di ritrovare la verità nascosta della realtà universale sensibile ed intelligibile. Di questo periodo numerose sono le opere di notevole interesse, solo per fare un esempio si citano: “Orgoglio, gola e lussuria” del 2015 e “Crocifissione di Cristo 4.0” del 2018 Molto altro si dovrebbe scrivere su questo artista, ma ci limitiamo per brevità a dire, che pur essendo prevalentemente un creatore di opere pittoriche, saltuariamente crea anche sculture ceramiche, tra le quali citiamo “La creazione di Eva” del 2014, e brevi composizioni di musica da camera sia in ambito tonale come la “Berceuse Margot op.18” del 2015, sia in ambito atonale come la “Snowfall op. 58” del 2018. Ha partecipato a numerose esposizioni in Italia e all’estero sempre con esito molto favorevole sia per l’originalità che per la qualità delle opere e soprattutto per il grande mistero che queste trasudano. Annibale Lorca - luglio 2018
BREVE SAGGIO ESPLICATIVO SULL’OPERA ESORINISTA: DONNA FAMOSA SPIATA DAI PAPARAZZI SULLA SPIAGGIA DI LONG BEACH Negli ultimi tempi molte personalità del mondo del arte e non, osservando sovente con ammirazione e stupore le mie opere d’arte esoriniste, mi hanno spinto, probabilmente a ragione, a scrivere un breve saggio esplicativo che possa rendere, a loro e ai posteri, meno criptiche le suddette opere pittoriche. Alcuni addirittura incentrano tutto il loro interesse su quelle piccole figure sparse qua e là per il dipinto; e che alcuni chiamano icone, altri geroglifici. Innanzitutto come già scrissi in altri articoli, la mia arte da me stesso definita esorinista, non è altro che un mio personale surrealismo (alcuni detrattori a torto lo definiscono invece una sterile astrazione), il quale oltre ad essere una mera rappresentazione, contiene ben determinati significati latenti: alcuni svelabili, altri non svelabili a causa della loro ineffabilità. Coloro che chiamano geroglifici quelle piccole figure di color nero, che volando nell’aere o che giacendo su un fantomatico suolo “terreste” guardano chissà chi o che cosa, hanno colto in parte il loro motivo della loro presenza nel relativo dipinto di cui fanno parte. Ma andiamo per ordine. Per far comprendere, o almeno spero, un minimo la mia arte, utilizzerò come esempio una delle mie ultime opere pubblicate, realizzata tra il maggio-giugno 2017, e da molti ritenuta tra le più emblematiche. Per completezza spiegherò anche il mio modus operandi creativo (dato che qualche volta mi è stato domandato), il quale è bene premettere, non solo è rigido, ma anzi lo definirei dogmatico, avendo raggiunto grazie ad esso una perfetta organizzazione creativa. Il titolo dell’opera che come esempio aiuterà il lettore nella comprensione dell’arte esorinista è Donna famosa spiata dai paparazzi sulla spiaggia di Long Beach. Prima di tutto alcune caratteristiche tecniche. Come tutte le opere esoriniste create negli ultimi 4/5 anni, è stata realizzata usando colori acrilici ed inchiostro, su un supporto di tela di dimensioni modeste 50 centimetri di larghezza per 70 centimetri di altezza. Ed ecco la genesi del dipinto. A differenza di altri artisti, i quali già prima di iniziare a dipingere sanno come si intitolerà l’opera, quale sarà il suo significato e, di conseguenza compiono numerosi schizzi preparatori i quali però poi possono qualche rara volta venire totalmente rigettati in fase d’opera; il mio metodo è invece la totale improvvisazione. Nessuno schizzo o idea iniziale. La dimensione dell’opera, i colori, le forme e i personaggi, sono all’inizio a me totalmente ignoti. A dire la verità non mi interessa minimamente conoscere in anticipo alcunché dell’opera che sono in procinto di realizzare. Infatti se già all’inizio conoscessi tutti o in parte questi fattori, la creazione artistica diventerebbe per me totalmente inutile e noiosa. Inoltre risulterebbe bloccata e insipida. Come un bravo attore deve saper improvvisare una parte a lui inedita, così dove essere l’artista. Almeno questo è il mio pensiero. L’ispirazione per me non è momentanea o sfuggevole. Per me l’ispirazione è costante. Con ciò voglio dire che è sempre presente dentro me stesso: ciò che conta è il quando, il dove e il come essa partorirà l’opera fisica. Per fisica intendo chiaramente la realizzazione pratica di un idea, la quale non è subcosciente come credono alcuni, ma è insita nel mio essere archetipo discendente dall’unico archetipo primordiale, che come causa prima, è agente proprio nelle mie possibilità di artista. In altre parole bisogna solo attendere che l’idea ispiratrice dell’opera sia pronta per essere “partorita”, o per meglio dire, bisogna che l’idea archetipo sia matura come un frutto per essere degustata in pieno. Quando mi accingo ad iniziare un opera conosco solo con certezza che per essere completa, dovrà raffigurare alcune parti “fisse” ed obbligatorie, il cui significato filosofico-metafisico/religioso avrò modo di spiegare in seguito. E’ solo procedendo nella realizzazione dell’opera che arrivo alla conoscenza (spesso anche solo parziale), alla consapevolezza del suo significato e del titolo che le dovrò dare. Il titolo. Già. Per me il titolo è di fondamentale importanza. E’ spesso l’”elemento” chiave di maggior difficoltà, in quanto il titolo, per essere un vero titolo, deve dire ma e soprattutto non dire.
Ma paragonare la mia arte con quella del primo Mirò è non poco riduttivo e soprattutto erroneo. Certamente anche Mirò fu, come tutti sanno, un artista surrealista. Il suo surrealismo però non possedeva il grado simbolico che la mia arte propone. L’arte di Mirò è più tendente al puro “gioco”, scivolando sempre di più verso l’astrazione. La mia arte invece è simbolica e tenderà sempre più ad esso. Sento già il lettore mormorare: costui pensa di essere più grande di Mirò! Niente di più forviante. Come ho già spiegato tra l’arte di Mirò e la mia c’è una notevole differenza. E non sarò di certo io a giudicare quale è la migliore ritenendo queste due differenti ricerche artistiche entrambe ugualmente valide. E allora perché la mia arte è influenzata, seppur minimamente occorre dirlo, da quella di Mirò? Mistero. Neanche io posso spiegarlo. E a dire la verità non mi interessa per niente soffermarmi su queste questioni. Lasciamo un po’ da scrivere a coloro che dedicano la loro vita a questi problemi di “figliolanza” artistica. Sempre che ne traggano come si suole dire “un ragno dal bugno”. Ritorniamo alle figure in sé. Tecnicamente queste figure, spesso di piccole dimensioni (pochi cm), sono disegnate utilizzando inchiostro, quasi sempre nero, e vari strumenti quali: righelli, squadre, cerchio metri, curvilinei e non da meno l’insostituibile mano libera. Anche per queste figure non vengono elaborati schizzi o bozzetti perché, come dissi all’inizio, tutto è improvvisato. Non mi stancherò mai di ripeterlo. Perché sono solo di colore nero e non per esempio di color rosso? Semplicemente per un fattore tecnico. Non toglie però che in futuro possano essere presenti altri colori, come poi si possono già vedere in un’altra mia opera di qualche tempo fa intitolata : “il gallo d’oro”. Ed ecco il dilemma: cosa significano questi stravaganti geroglifici? Premetto che, secondo il mio pensiero, tutto ha un significato. Persino una macchia ha un significato che può essere più o meno conoscibile. Già il suo essere in quanto esistere ha un significato. Ora tornando ai misteriosi geroglifici, tutti hanno un significato, che può essere svelabile oppure non svelabile. Qual è la linea di demarcazione tra lo svelare, ossia far conoscere e il non svelare ossia il non conoscere? Semplicemente è un fattore intellettuale. Prendiamo per esempio un semplicissimo simbolo da tutti conosciuto: il numero arabo, o meglio numero indiano 2. Tutti sappiamo cosa significa. Ma quanti sanno perché il numero due ha quella forma tenendo conto del suo significato? Penso nessuno o pochissime persone. Probabilmente solo i profondi conoscitori dell’induismo. E che dire di altre civiltà, per esempio quella romana, dove il numero due è indicato con II. Molti diranno ma è semplice: con I indico uno, con II indico due volte I. Giusto. Ci sarebbe però da chiedersi perché il numero uno fu simbolizzato dall’antico popolo romano con I. Perché invece di I non [ o addirittura \? Si potrebbe ora continuare la questione con un lunga ed estenuante dissertazione sulla grafia o meglio sulla semiotica, ma ciò non rientra nel tema di questo saggio. Il motivo per il quale sono arrivato a scrivere tutto ciò è che i geroglifici presenti nelle mie opere sono spesso di significato talmente latente, che spesso neanche il sottoscritto può svelare il loro intero significato a causa della ineffabilità di questi. Tutto ciò riguarda l’oggi. Non è detto però che nel futuro anche prossimo, non si possa arrivare alla loro parziale o totale conoscenza. Per farla breve io reputo questi geroglifici dei possibili archetipi di origine “Primordiale”. Per primordiale intendo di origine “Prima” ossia di Causa Prima: vedi la Causa Efficiente di Aristotele. Circa la questione della loro presenza e del loro peso nell’opera c’è da dire che come il loro significato è latente, anche la loro presenza ha motivazione “occulta”. Devo precisare però che qualche volta riesco a comprendere il loro significato, o almeno una parte di esso, ma che a causa della loro complessità non potrei esprimerlo chiaramente in poche righe o parole, con il grande pericolo di non essere totalmente compreso. Tutto il discorso fin qui riguarda però solamente quei sette geroglifici che circondano la figura deformata. Un caso parte riguarda invece quegli altri due geroglifici che sono costantemente presenti nelle mie opere oramai da anni: ossia il triangolo nell’angolo in alto a destra dell’opera e, l’ovale pieno nell’angolo in basso a sinistra. Partiamo dal triangolo. Il triangolo contiene nella sua area una circonferenza e una croce detta a tre dimensioni la quale deborda un poco oltre la circonferenza. Sul braccio verticale della croce è presente una minuscola asola visibile solo da vicinissimo. Il significato di tutto ciò? Il triangolo in questione ha molteplici significati.
Ne esporrò per brevità solamente due, quelli che ritengo più importanti e di più facile comprensione. 1°significato Esistenza: l’Ente Superiore esistente con il suo Verbo, ossia il suo Infinito Intelletto contenente una indefinita quantità di archetipi i quali, in parte, sempre grazie al suddetto Verbo, costituiscono il tutto dell’universo creato: compresa l’opera dove è rappresentato. In parole povere l’opera esiste grazie alla creazione del Verbo che l’ha resa possibile tramite gli archetipi da Lui creati per un fine solo a Lui conosciuto. 2°significato Provvidenza: lo stesso Ente Superiore provvede al “mantenimento” degli archetipi che costituiscono il tutto dell’universo, e quindi anche l’opera dove è rappresentato, grazie alla sua con la sua infinita bontà. Ed ora l’ovale L’ovale è totalmente riempito al suo interno dal colore nero. Anche questo geroglifico possiede numerosi significati. Ne esporrò uno solamente: il più semplice ed immediato. L’ovale rappresenta l’abisso. Con abisso qui si intende l’archetipo non ancora conosciuto o meglio che non si è ancora manifestato e che non è detto che il Verbo lo manifesterà. Per non conosciuto ci si riferisce all’archetipo proprio non ancora manifestato in forma sia intellettuale e visibile o solo intellettuale; ma ci si può riferire in parte anche a quegli archetipi che pur essendo manifestati, di loro non si conosce che una parte della loro essenza in quanto non totalmente compiuti. Con questo ragionamento si può rispondere all’interrogativo: perché rappresentare l’abisso con un ovale? L’ovale non deve essere comunemente inteso come un cerchio geometricamente schiacciato o allungato, ma deve essere inteso come un cerchio ancora non perfettamente compiuto: ossia un ovale che forse potrà divenire cerchio (se l’Ente creatore lo vorrà), cosi come un archetipo potrà essere perfettamente compiuto quando si sarà manifestato in tutti i sensi; senso esistenziale e conoscitivo. Per quanto riguarda i geroglifici ritengo di aver detto abbastanza. Un'altra osservazione che mi viene spesso fatta è la presenza costante e secondo alcuni ripetitiva, del medesimo tipo di sfondo: una semplice spiaggia. Non posso negare che in alcuni dipinti lo sfondo possa rappresentare anche una spiaggia (come per esempio nell’opera in questione), ma il motivo per cui quasi in ogni dipinto ci sia questo stesso tipo di sfondo non è per mancanza di fantasia o ispirazione, ma per un mero fatto simbolico. Infatti la parte inferiore, spesso dipinta con i colori bronzo, rame, oro etc, rappresenta non solo una spiaggia in quanto semplice paesaggio marino, ma vuole intendere il suolo nel senso universale di terra o parte “bassa”. Di concerto la parte superiore, quasi sempre dipinta con i colori azzurro o blu, rappresenta non solo il mare e/o il cielo in quanto volta celeste, ma vuole intendere il cielo nel più vasto senso di parte “alta”. Quindi i significati di terra (parte bassa) e di cielo (parte alta) hanno non solo il semplice senso naturale-materiale comunemente attribuito, ma una più elevata concezione universale dove: Il cielo è la parte alta che simboleggia la virtù attiva dell’Essere in quanto Ente Supremo Creatore dal quale discende ogni manifestazione dell’Essere esistente; mentre la terra è la parte bassa che discende per creazione dalla virtù attiva dell’Essere simboleggiata dal cielo, e che viene mantenuta o meglio alimentata dalla continua linfa vitale dello stesso Essere esistente. In altre parole il cielo è la sede della Causa da cui deriva l’idea o concetto di un ente. La terra è invece la sede dell’effetto dell’idea o concetto manifestato, che può essere visibile o nascosto. Questa simbologia in parte si riallaccia con i geroglifici del triangolo e dell’ovale. Si noti infatti che il primo è in alto mentre il secondo è in basso proprio per questo motivo. Spero di aver chiarito totalmente o almeno in parte la parte prettamente figurativa dell’opera. Non mi rimane che spiegare il motivo della scelta del titolo: “Donna famosa spiata dai paparazzi sulla spiaggia di Long Beach” Come forse ho già detto all’inizio di questo saggio, la scelta del titolo è spesso la parte che più complessa dell’intera opera. Ritengo che la scelta del titolo debba richiedere un attenta riflessione e che non debba essere un semplice enunciato senza senso, per non dire un inutile accozzaglia di parole. Ritengo più serio denominare un’opera con il semplice senza titolo. Tralasciando tutto il lungo processo di composizione, il quale richiederebbe un saggio apposito che forse un giorno scriverò, ritorniamo al titolo dell’opera in questione: Donna famosa spiata dai paparazzi sulla spiaggia di Long Beach. Il titolo enuncia chiaramente la scena: un donna famosa, una diva in costume da bagno, è osservata senza che lei se ne renda conto, da “fotografi e/o giornalisti scandalistici”. Lei pensa di essere sola. Ma in realtà non lo è. Semplicissimo. Ma in realtà questo è solo il significato “esterno”.
Passiamo ora al significato “interno”. Prima di tutto ci si può chiedere: perché una donna famosa e non un semplice donna? Semplicemente perché nel significato interno dell’opera deve essere eliminata qualsiasi differenza di importanza di classe sociale, censo e/o notorietà. Perché è osservata dai cosiddetti paparazzi? Che cosa sta facendo la diva? Perché è sulla spiaggia di Long Beach? Risponderò solamente alla prima domanda, dato che il cosa stia facendo la diva, e perché sia a Long Beach, non ha alcuna rilevanza nel significato interno dell’opera. Per chiarire sono solo degli ornamenti all’abito complessivo del significato totale dell’opera. Prima di tutto bisognerebbe invece chiedersi: sono veramente i paparazzi che tutti conoscono? Non potrebbe essere che questi paparazzi in realtà nascondano la loro vera identità? Questa è la sola domanda da porsi. Infatti la risposta è che questi paparazzi non sono altro che dei “poteri” travestiti appunto da paparazzi. Ma chi sono questi poteri? Sono molteplici e ognuno opera in un suo proprio piano di realtà. Ci sono i poteri di controllo materiale Ci sono i poteri di controllo spirituale Ci sono i poteri di controllo intermedi tra lo spirituale e il materiale Non giudico minimamente se questi poteri siano “buoni” o “cattivi”. Anzi per precisione ammetto di credere che in tutti questi poteri, alcuni siano “buoni”, altri “cattivi”. Inoltre stabilire chi siano i buoni e i cattivi non è spesso così semplice, e a dire la verità non posso neanche stabilirlo, non avendoli abbastanza conosciuti. So però di per certo che questi poteri che ho sopra elencato esistano, ma ciò non toglie che ne possano esistere degli ulteriori a me oggi sconosciuti. Non entro nemmeno nei dettagli di chi siano questi poteri e di come operino, in parte perché come ho già detto non li conosco ancora a fondo; ed inoltre ciò richiederebbe una lunghissima spiegazione che esula dal tema trattato in questo saggio. Il significato complessivo dell’opera è quindi questo: qualsiasi essere umano, anche se crede di essere solo perché è in un luogo solitario, in realtà è circondato da poteri di vario tipo che lo osservano spesso a sua insaputa. In altre semplici parole: l’uomo non è stato, non è e non sarà mai realmente solo. Per concludere vorrei rispondere ad un ultima domanda che non poche volte mi viene posta: il perché negli ultimi anni non firmo le opere come la maggior parte degli artisti. Per prima cosa chiarisco che tutte le mie opere sono tutte firmate. Quelle realizzate negli ultimi anni, sono tutte e ripeto tutte firmate sul retro dell’opera. I motivi sono semplicemente due: il primo è un fatto puramente estetico. Penso che la presenza di una firma stoni non poco con il tipo di arte che sto attualmente realizzando. Il secondo motivo è essenzialmente riconoscitivo. Reputo deleterio riconoscere un artista tramite la sola firma che spesso può essere addirittura falsa. L’artista deve essere riconosciuto tramite il suo stile che deve essere personalissimo per non dire unico. Reputo la firma un inutile orpello. La firma può comunque essere ugualmente e validamente presente anche sul retro dell’opera. Ringrazio il lettore del tempo che ha dedicato alla lettura di questo breve saggio esplicativo, sperando di avergli fatto cosa grata e di averlo arricchito in qualche modo. Carloluigi Colombo 26 -28 giugno 2017
Donna famosa spiata dai paparazzi sulla spiaggia di Long Beach 2017 - Tecnica mista su tela 70 x 50
Sogno 127 â&#x20AC;&#x201C; Interruzione di un sogno di mezza estate dovuto al suono della sveglia 2006/7 - Tecnica mista su tela 120 x 100
Sogno 128 â&#x20AC;&#x201C; Apocalisse : La fuga degli animali 2007 - Tecnica mista su tela 100 x 120
La morte di Cleopatra 2001 - Olio su tela 70 x 100
Crocifissione di Cristo 4.0 2018 - Tecnica mista su tela 100 x 80
Orgoglio, gola e lussuria 2015 - Tecnica mista su tela 100 x 80
Un esperimento mal riuscito dâ&#x20AC;&#x2122;intelligenza artificiale 2018 - Tecnica mista su tela 80 x 70
Ritratto di ragazza sulla spiaggia del Lido di Venezia, mentre si sta togliendo il costume 2002 - Olio su tela 80 x 60
Il gallo robotico 2017/8 - Tecnica mista su tela 80 x 70
Le avventure di Pinocchio 2016/7 - Tecnica mista su tela 100 x 80
ENRICO FRASCHETTI
________________________________________________________________ Via Vittorio Veneto 13/a Arona 334-1095650 efraschetti@gmail.com www.efras-opusnova.com
ENRICO FRASCHETTI
Nasce a Roma nel 1928, vive ed opera ad Arona (Novara). La sua attività artistica da autodidatta ha inizio dopo il pensionamento da funzionario internazionale (circa fine 1995). La sua attenzione si concentra sull'arte musiva e in particolare l' Opus Sectile”. Approfondisce le sue conoscenze dei Maestri Cosmati; ne rimane affascinato e ne studia e apprende la tecnica. Realizza numerose opere che espone in Mostre personali e collettive, in Italia e all'estero; nel 2007 è stato insignito di un Diploma di Merito al Gran Premio Raffaello Sanzio dell'Accademia Gentilizia “Il Marzocco” di Firenze. Ha partecipato ad oltre 25 esposizioni in Italia e all'estero, e sempre con grande successo nonostante difficoltà logistiche causate dal peso, ingombro e unicità nella realizzazione delle immagini (realizzate con marmi). Le opere che ha realizzato si ispirano o imitano Autori di grande fama: ciò per accertare la finalità pittorica della Pietra. I risultati convincono che con la Pietra quando opportunamente scelta e sapientemente lavorata si può ottenere una valida realizzazione pittorica con contrasti di colore, sfumature e sfondi che danno profondità, leggerezza, luminosità e movimento all'opera. Crediamo che le opere di famosi Artisti che con molta modestia ha voluto realizzare non si possano offendere per averli imitati, anzi crediamo che il Fraschetti abbia dato loro la vera eternità (come il granito offre). Si è scelto il nome “Opus Nova” per la sua tecnica evidenziando che non ha creato nulla di nuovo ma ha seguito l'antichissima e gloriosa tecnica “Opus Sectile” inventandone però i mezzi tecnici per realizzarla ai giorni nostri anziché far lavorare gli schiavi. Per realizzare la suddetta tecnica ha anche ideato e costruito gli utensili necessari servendosi della sua qualifica di Field Enggineer. La sua tecnica potrebbe anche essere nominata “Tarsia marmorea multicolore”. _________________________________________________________________________ ‘’ Per circa 20 anni, dopo il pensionamento mi sono dedicato allo studio della “Storia dell'Arte” e in particolare “l'Opus Sectile” (gloriosa arte musiva abbandonata a seguito della eliminazione della schiavitù) ho iniziato a fare esperimenti ed ho ideato alcune attrezzature atte e facilitarmi il lavoro con pietre di varia natura ( graniti, marmi, travertini, quarziti, onici ecc...) All'inizio dei miei esperimenti mi sono orientato sul geometrico facendo piani di tavoli e cornici per specchi. In seguito mi sono cimentato con opere figurative ed ho interpretato Artisti famosi, ciò allo scopo di verificare: a) quanto la pietra può offrire per una valida realizzazione pittorica b) a quale corrente artistica il mio operato in PIETRA potrebbe meglio adattarsi. Da non trascurare il fatto che la PIETRA, in quanto tale è ETERNA!, quindi collocabile in ogni ambiente senza speciali accorgimenti. Copiare alcuni grandi Maestri del passato è dare loro veramente l'ETERNITA'. Tutto sommato, e per concludere bisognerebbe far tornare in auge l'antica quanto gloriosa Opus Sectile, oggi dove non c'è più bisogno di schiavi ma di un po' più di creativita'. ‘’
PARTECIPAZIONE A MOSTRE
2007
Firenze
Accademia Gentilizia Il Marzocco Gran Premio internazionale Raffaello Sanzio
2009
Tarquinia
3° Premio Internazionale Arcaista Collettiva
2010
Torino
Collettiva Associazione Culturale
2011
Verona
Palazzo della Ragione. Collettiva
2012
Porto Venere
Gran Premio delle Cinque Terre Collettiva
2012
Savona
Concorso d'Arte Sandro Pertini 3° Classificato. Collettiva
2013
Venezia
2013
Milano
Galleria Sabrina Falzone. Collettiva Falsi d'Autore
2015
Roma
Quirinale Sala dei Dioscuri. Movimento Arte del XXI secolo.
2015
Milano
Spazio Tadini
2017
Roma
“Premio Capitolium 2017” Sala del Bramante. Piazza del Popolo
2018
Torino
Museo Internazionale Italia Arte”Futurarte”
Artexpo Gallery. Premio Biennale per le Arti visive “Leone dei Dogi”
RECENSIONI Le opere marmoree di Fraschetti impregnano l'arte di una preziosa filosofia, come una pietra miliare, che dà una nuova dimensione alle celebri opere già realizzate dai grandi artisti della Storia. Il suo è un punto di vista che ambisce a reinterpretare l'opera d'arte, arricchendola con nuove forme ciò che è già stato giudicato come magnifico e insuperabile. Il nostro Maestro ha elaborato una fattura totalmente nuova ma dalla millenaria esperienza dei maestri lapidei, questa nuova tecnica artistica l'ha nominata “Opus Nova” artigianalmente si è creato attrezzi studiati per portare l'antica usanza del marmo ad una contemporaneità visionaria oltre il futuro. Dall'uso del materiale lapideo è possibile l'inserimento in edifici come piscine, terme, ...ecc. Cioè, dicendola in breve, in luoghi dove tutti gli altri materiali artistici sarebbero deperiti. Fraschetti elabora tasselli di lapidei, naturalmente già colorati dalla natura, li giustappone tra loro ad hoc così l'immagine evolve in un'opera “ALTRA” che Walter Benjamin preconizza nei primi decenni del XX secolo. L'artista è costantemente impegnato a trasformare bozzetti pittorici in opere marmoree che realizza per dimostrare la validità della “Pietra” nell'arte visiva. La lavorazione lapidea va scomparendo ma il nostro Maestro riesce con veemenza inaudita a farla ruggire ed imporla alla contemporaneità con un futuro reso possibile da un grande passato rendendolo Essenza del “Bel Paese”. Dott.sa Federica Pasini - Critica e Storica d'Arte
La grande antica arte del marmo L'arte musiva, portata avanti dall'artista Enrico Fraschetti, dà vita al marmo, come ad una nuvola di mille colori. Raramente si incontrano quadri marmorei, nelle infinite mostre d'arte contemporanea internazionali, e proprio queste innumerevoli manifestazioni senza l'arte musiva alle pareti, rende l'idea del valore di quest'arte del comporre. Le opere marmoree di Enrico Fraschetti, nascono dal pensiero di questo vero maestro d'arte e dalle sue mani che, come le vecchie mani dei grandi lavoratori, trattengono l'esperienza e la maestria, imparata con gli anni. L'artista espone al pubblico un marmo “leggero”, pulito. Una vera miniera di emozioni pure:...amore, sentimento; lotta; gioco. Natura e natura umana, portata avanti con una tecnica pregiata, di valore, che l'artista è riuscito a minimizzare nelle grandezze, permettendo così di creare veri quadri marmorei da appendere ai muri. Il pubblico si rende immediatamente conto di avere di fronte opere forti, coinvolgenti, uniche; quasi in estinzione. Quadri poetici, personali, ma che spesso prendono spunto dai grandi maestri del passato, come: Gustav Klimt; Henri Matisse, Amedeo Modigliani; Pablo Picasso; Leonardo da Vinci. Questi sono solo alcuni dei “Grandi” dell'arte, che hanno ispirato l'artista. Il pubblico si paralizza, di fronte a queste opere, avvolto dalla “Vita” di questi lavori e dall'infinita questione interna: “Com'è possibile una bravura del genere, con un materiale così “cattivo”? Bravo. Enrico Fraschetti, ad aver continuato un'arte unica, di valore, e di esporla al grande pubblico, così da insegnare ad altri, pochi eletti, questa capacità manuale, antica, e lasciare agli altri...le dolci emozioni del marmo. Claudio Raccagni - Scrittore - Poeta
L'”Opus Nova” L'Opus Nova ideata da Enrico Fraschetti è la tecnica usata per la realizzazione di tutte le sue opere. Questa tecnica è la moderna versione dell'antica “Opus Sectile”, ben documentata nella “Storia dell'Arte” che si realizza fino a circa fine 300 d.C. Il lavoro consiste nella composizione di quadri di pietra. La realizzazione “pittorica” è ottenuta con un'attenta selezione del materiale lapideo (graniti, marmi, travertini, onici, quarzite ecc...) che, opportunamente usato, contribuisce a creare i contrasti di colore, sfumature e sfondi, che danno profondità, leggerezza, luminosità e movimento all'opera. Questi quadri sono “eterni” come eterna è la pietra.
Il bacio - Omaggio a F. Hayez 77 x 50
Dama dalla giacca verde - Omaggio ad August Macke 69,5 x 59
Tigre che assale un vitello - Tratto da tavola in Opus Sectile del 330 d.C. conservato nei Musei Capitolini 64 x 87
Guernica - Omaggio a Picasso 41,5 x 88,5
Oloferne - Omaggio a Caravaggio 57 x 71
L'urlo - Omaggio a E. Munch 71 x 52,5
Bar de la nuit - Omaggio a Van Gogh 60 x 48
La notte stellata - Omaggio a Van Gogh 40,5 x 50
Ragazza con l'orecchino di agate - Omaggio a Vermeer 48 x 41
Sfinge alata etrusca - Da una pittura murale presso tomba etrusca 64,5 x 43,5
MICHELANGELO VENTURINI
__________________________________________________________ Via Dei Caduti 9 - Capoliveri (LI) cell. 349-6285117 npvittoria@gmail.com www.pietronic.com
Michelangelo Venturini, nato all’Isola d’Elba il 29 febbraio 1944, artigiano proveniente da una famiglia artigiana dal 1734, sceglie l’arte come sua nuova avventura che prende spunto da un’attitudine innata : “ Da bambino, in prima elementare, gli fu chiesto di disegnare alla lavagna una barca in mezzo al mare. Lui rispose alla richiesta tracciando le linee di una barchetta con il gessetto bianco ed immediatamente dopo colorando completamente la lavagna con il gessetto azzurro in modo da nascondere alla vista di tutti quella barchetta. A questo episodio possiamo far risalire tutta la filosofia del “celato-non detto “ che ritroviamo nella modalità di pittura astratta di Michelangelo e che si avvale di ua rielaborazione in più fasi di ogni sua opera, portatrice nei vari stati di colore di significati e stati d’animo spesso contrastanti.
Michelangelo Venturini fa parte di diverse Associazioni di pittori fra le quali ’’Arte Elba ‘’,’’ Associazione Papini di Firenze ‘’ e ‘’ Italia in Arte ‘’ di Lecce. Ha partecipato nel 2011 e nel 2013 alla mostra collettiva organizzata da ‘’Arte Elba’’ e per due volte, 2010 e 2011, ha esposto le sue opere alla Mostra di San Miniato ‘’Incontri d’Arte’’. Ha partecipato al Premio Le Marais di Parigi ( Galleria le Tuileries ) ed ha presenziato ad importanti mostre : Genova ( 2015 Premio Cristoforo Colombo con il quadro ‘’Montecristo’’), Firenze, Roma ( Galleria Agostiniana – Piazza del popolo ), Napoli, Piacenza, Venezia ( 2015 – 56° Biennale Padiglione ‘’Le Zattere ‘’ / ‘’Grazie Italia’’ con il quadro ‘’Universo’’), Palermo ( 2015 – Biennale con il quadro ‘’Four Seasons’’ premiato dalla Commissione Scientifica ), Barcellona ( 2015 – Biennale, selezionato con il quadro ‘’Fiamma’’), Parigi ( 2015 presso il Salon Art Shopping del Carousel du Louvre selezionato con i quadri ‘’Explosion d’Energie’’ e ‘’I colori dell’adolescenza’’). Riceve il Premio ‘’Artista dell’anno’’ a Cesenatico, espone alla mostra collettiva ‘’Isola Insonne a Portoferraio. Riceve pubblicazioni di rilievo su ‘’Effetto Arte’’( giugno/luglio/agosto 2013) e sulla rivista ‘’Art daje’’ ( speciale Biennale di Venezia 2013 ). Viene pubblicato nel Catalogo Mondadori 2013 e su ‘’Arte e Collezionismo’’ 2014. Sempre nello stesso anno viene inserito nel Catalogo dell’Arma dei Carabinieri associazione Italian Arte. A Lecce riceve il premio ‘’Apollo’’. Fa parte del Catalogo ‘’Protagonisti dell’Arte’’ 2014 con critica del prof. Paolo Levi. Selezionato dallo storico d’Arte e docente universitario prof. Rosario Pinto, viene inserito, per la sua personalità artistica, nel 4° volume del testo di storia dell’arte dal titolo ‘’Correnti artistiche internazionali a confronto nel XXI secolo’’ presentato alla Citè Universitaire Internazionale di Parigi ed archiviato nella Biblioteca Thomas J. Watson Metropolitan Museum of Art di New York. Partecipa el 2015 al 1° Premio della Cultura (Palermo) e alla Mostra di Pittura ‘’L’isola che c’è’’ ( Sicilia). Nello stesso anno riceve una lettera di apprezzamento da Sua Santità Papa Francesco per il quadro ‘’Golgota’’ donato alla Chiesa di S. Maria Assunta in Capoliveri dov’è esposto insieme a tale prestigioso documento. Vive a Capoliveri dove ha una mostra permanente nel suo atelier ‘’Casa di Mamma’’. Giubileo Roma ( 2016 ) presente nella Sala di Bramante, Piazza del Popolo. Triennale di Verona (2016).
Universo - Acrilico su tela 100 x 120
L'innominato - Acrilico su tela 120 x100
Fondale di Montecristo - Acrilico su tela 130 x100
Dalla pensilina - Acrilico su tela 80x60
Turbolenza â&#x20AC;&#x201C; Acrilico su tela 100 x 80
Presa di culo - Acrilico su tela 100 x 60
Marciana - Acrilico su tela 100 x 100
Estasi - Acrilico su tela 60 x 100
Innamorata - Acrilico su tela 80 x 100
GIOVANNI SCANDEREBECH
___________________________________________________________ C.so Annibale 82, TORRE SAN GIOVANNI, UGENTO Via D. Birago, 6 FELLINE, ALLISTE Tel/Fax 0833 985006 Cell, 368 574407
www.giovanniscanderebech.it info@giovanniscanderebech.it giovanniscanderebech@masterpec.it
Giovanni Scanderebech nasce a Felline in Provincia di Lecce, il 26 marzo 1957, dove attualmente risiede in Via Edificio Scolastico, n° 4. Finite le scuole superiori e diplomatosi Geometra a Casarano in Provincia di Lecce, si trasferisce a Torino per intraprendere gli studi di Architettura dove si laurea nel 1982 con la tesi dal titolo:” Opere fortificate in Puglia: il Castello di Felline”. Nel corso di laurea in Architettura supera l’esame di Disegno dal Vero con 30/30 e lode, riproducendo 26 elaborati grafici raffiguranti altrettanti scorci del “suo” centro storico di Felline. Nel 1979 supera in un solo anno il biennio della Scuola d’Arte Applicata e Designer di Torino e dal 1987 al 1991 è stato socio della Associazione Aderenza culturale ed Artistica “ARTEMISIA” di Torino. Dal 1983 al 1991, ha operato come imprenditore edile in tutto il territorio nazionale con sede a Torino. Finalmente nel dicembre 1991 ritorna a vivere e lavorare nella “amata” terra salentina a lui molto cara per continuare un rapporto mai interrotto, svolgendo la libera professione di Architetto lavorando nel settore pubblico e privato della Provincia di Lecce. Nel mese di giugno dello stesso anno, pubblica una prima edizione della “Guida Turistica del Basso Salento” con 52 riproduzioni a colori delle sue migliori opere e nel 1995 viene pubblicata la seconda edizione: “Guida turistica della Provincia di Lecce” completamente rinnovata con 94 opere a colori rappresentate. Dal 1992 al 1997 è stato Presidente della Pro Loco “ALLISTE FELLINE” e promotore dell’Associazione Artistica Culturale Salentina A. Bortone “L’Arte”. Per dare un maggiore contributo al proprio territorio dal 1992 al 1996 è stato Consigliere di minoranza nel proprio comune; nell’aprile del 1995 è stato candidato con i VERDI al Consiglio Provinciale e Regionale. Nel 1996 ha conseguito il 2° livello del Corso Nazionale di BIOARCHITETTURA dell’Istituto di Bolzano. Nelle innumerevoli mostre personali, allestite sia in Puglia che in altre regioni, ha riscosso successo di pubblico e larghi consensi di critica qualificata che ne ha evidenziato la sua validità artistica. Altrettanto dicasi per la sua partecipazione a collettive e concorsi nazionali e regionali, nei quali si è meritato vari premi e segnalazioni ( n° 19 Opere Prime Classificate, n° 19 Opere Seconde Classificate, n° 20 Opere Terze Classificate, n° 9 Opere Quarte Classificate e n° 48 Opere con Segnalazione di Merito. La critica si è espressa su stampa diversa e le sue opere fanno parte di collezioni private in Italia ed all’estero. Dal 2001 è stato docente di Disegno e Storia dell’Arte in varie Scuole Medie ed Istituti Superiori della Provincia di Lecce. Dal 1999 è presente con le sue opere, nel proprio Studio d’Arte “SCANDERBEG” a Torre San Giovanni Marina di Ugento, in Corso Annibale n° 82. Nel mese di settembre 2004 il C.R.S.E.C. LE/45 di Ugento pubblica una sua opera dal titolo: ” LA CIVILTA’ DELLA PIETRA – ARCHEOLOGIA E ARCHITETTURE IN PIETRA NEL BASSO SALENTO”. Dal 2005 fino a Giugno 2017, ha sostenuto dei Corsi Pratici di Disegno e Pittura presso lo Studio d’Arte “SCANDERBEG” di Taurisano, insegnando con passione a 157 allievi, provenienti da tutto il Basso Salento; dal mese di Ottobre 2017, continua a sostenere dei Corsi presso lo Studio d’Arte “SCANDERBEG” di Felline in Via Birago n° 6. Nel mese di ottobre 2007 per il suo 50° anno, Lupo Editore pubblica una sua opera riscontrando molto successo, “COLORI E ARCHITETTURE DEL SALENTO – Omaggio a Felline”. Nel mese di maggio 2009, per la sua ricca attività artistica pro Salento, ottiene dalla Provincia di Lecce il Marchio d’Area “SALENTO D’AMARE”. Personale: “OMAGGIO AI CENTRI STORICI DEL SALENTO” ; ( manifestazioni itineranti nei centri storici iniziate nel lontano 1979 ), è stata svolta nel Castello di Andrano, dal 29 luglio all’8 agosto 2010, dal titolo: “Omaggio ad Andrano, Castiglione d’Otranto e Marina di Andrano”. Personale: “TORRI E COSTE DEL SALENTO” nel 2012 presso la Galleria “Scanderbeg” di Taurisano e nello Studio d’Arte “Scanderbeg” a Torre San Giovanni Marina di Ugento. Dal mese di Novembre 2015, insegna “Arte e Immagine” presso la Scuola Media dell’ Istituto Comprensivo Italo Calvino di Alliste Felline in Provincia di Lecce.
OPERE PREMIATE N° 19 OPERE PRIME CLASSIFICATE MATINO, Luglio 1995 . SECLI', Luglio 1997 . CUTROFIANO, Giugno 2000 . TUGLIE, Settembre 2000 . NEVIANO, Luglio 2001 . TUGLIE, Luglio 2001 . SECLI', Agosto 2004 .RUFFANO, Agosto 2005 . MANCAVERSA (TAVIANO), Agosto 2009. SPECCHIA GALLONE (MINERVINO DI LECCE), Agosto 2006. UGENTO, Novembre 2006 . MINERVINO DI LECCE, Agosto 2007 . COCUMOLA (MINERVINO DI LECCE), Agosto 2008.SALVE, Aprile 2009.SPECCHIA, Luglio 2009 . MINERVINO DI LECCE, Agosto 2009. PARABITA, Dicembre 2013. PORTO BADISCO (OTRANTO), Agosto 2015. TORRE S. GIOVANNI (UGENTO), Agosto 2015. N° 19 OPERE SECONDE CLASSIFICATE TORINO, Dicembre 1981. TAVIANO, Aprile 1993. LOCOROTONDO (BA), Agosto 1995. MATINO, Ottobre 1995. RUFFANO, Agosto 1997. SECLI', Agosto 2001. TAURISANO, Aprile 2007. POGGIARDO, Luglio 2007. PORTO BADISCO (OTRANTO), Agosto 2007. PORTO BADISCO (OTRANTO), Luglio 2008. RUFFANO, Luglio 2008. TORRE SAN GIOVANNI (UGENTO), Maggio 2009. COPERTINO, Giugno 2009. RUFFANO, Luglio 2009. GALATINA, Ottobre 2009. SPECCHIA, Settembre 2011. RUFFANO, Agosto 2013. PORTO BADISCO (OTRANTO), Agosto 2014. SPECCHIA, Luglio 2016. N° 20 OPERE TERZE CLASSIFICATE TAVIANO, Aprile 1993. CISTERNINO (BR), Luglio 1995. SOGLIANO CAVOUR, Agosto 1996. NEVIANO, Agosto 1997. SAN PIETRO VERNOTICO (BR), Agosto 1998. UGENTO, Dicembre 2000. SECLI', Agosto 2002. ALBEROBELLO (BA), Giugno 2004. PORTO BADISCO (OTRANTO),Agosto 2004. SPECCHIA, Agosto 2004. RUFFANO, Luglio 2006. FELLINE (ALLISTE), Agosto 2007. MONTESANO SALENTINO, Agosto 2007. SPONGANO, Agosto 2007. RUFFANO, Luglio 2011. RUFFANO, Luglio 2012. PORTO BADISCO (OTRANTO), Agosto 2011. PORTO BADISCO (OTRANTO), Agosto 2013. RUFFANO, Agosto 2017, RUFFANO, Giugno 2018. N° 9 OPERE QUARTE CLASSIFICATE NEVIANO, Luglio 1998.CASTRIGNANO DEL CAPO, Settembre 2000. MONTESANO SALENTINO, Maggio 2005. PATU' ( FOTO?), Luglio 2007. UGENTO, Dicembre 2007. DISO, Luglio 2009. TORRE PADULI (RUFFANO), Agosto 2012. RUFFANO, Agosto 2013. RUFFANO, Agosto 2016. N° 48 OPERE CON SEGNALAZIONE DI MERITO RIMINI, Settembre1987. VILLANOVA MONFERRATO (AL), Luglio 1988. TORINO, Aprile 1988. PONZANO VENETO (TV) Settembre 1988. VILLAR PEROSA (TO), Ottobre 1988. RIMINI, Ottobre 1988. VOLVERA (TO), Novembre 1988. TORINO, Dicembre 1988.PORTOVENERE-MONTEFINALE (LA SPEZIA), Maggio 1988. CARMAGNOLA (TO), Maggio 1989. TORINO, Maggio 1989. FIDENZA (PR), Giugno 1989. SUPERGA (TO), Giugno 1989. VINZAGLIO (NO), Giugno 1989. TORINO, Giugno 1990. TARANTO, 1991. MILANO, Maggio 1994. CATANZARO, Giugno 1995. ACAYA (VERNOLE), Agosto 1995. CASAMASSIMA (BA), Settembre 1995. SPECCHIA, Luglio 1996. MATINO, Aprile 1997. SANTA MARIA AL BAGNO (NARDO'), Agosto 1997. LOCOROTONDO (BA), Agosto 1996. ACAYA (VERNOLE), Agosto 1996. NARDO', Settembre 1996. FRANCAVILLA FONTANA (BR), Ottobre 1996. CASAMASSIMA (BA), Settembre 1997. FRANCAVILLA FONTANA (BR), Settembre 1997. NARDO', Dicembre 1998. SAN PIETRO IN LAMA, Giugno 1999. ARNESANO, Luglio 2001. ATRIPALDA (AV), Gennaio 2005. PORTO BADISCO (OTRANTO), Luglio 2005. MONTESANO SALENTINO, Maggio 2005. GALATINA, Giugno 2006. FRANCAVILLA FONTANA (BR), Settembre 2006. . LEQUILE, Giugno 2008. PARABITA, Maggio 2009. COPERTINO, Maggio 2009.GROSSETO (LIVORNO), Luglio 2009. PORTO BADISCO (OTRANTO), Luglio 2009. TORRE S. GIOVANNI (UGENTO), Agosto 2009. PORTO BADISCO (OTRANTO), Luglio 2010. SOGLIANO CAVOUR, Agosto 2010. PORTO BADISCO (OTRANTO), Agosto 2013. ALLISTE, Novembre 2014. ALBEROBELLO (BA), Giugno 2015.
MOSTRE PERSONALI Gennaio 1979 Felline (LE). Agosto 1987 Brattiro’ (VV). Agosto 1987 Circolo Galluppi Tropea (VV). Settembre 1987 Hotel Rocca Nettuno Tropea (VV). Luglio 1988 Hotel Poker Torre San Giovanni, Ugento (LE). Febbraio 1989 Galleria “La Lanterna” Moncalieri (TO). Febbraio 1991 Ristorante “Il Pittore” Torino. Marzo 1991 Piazza S. Quintino Alliste (LE). Maggio 1992 “Omaggio a Racale” Festa di S. Sebastiano Racale (LE). Luglio 1992 Victor Village Torre S. Giovanni, Ugento (LE). Luglio 1992 Pro Loco Torre Suda, Racale (LE). Luglio 1992 Pro Loco Mancaversa, Taviano (LE). Agosto 1992 XIX Edizione Porta d’Oriente Gallipoli (LE). Agosto 1992 Galleria “ Via Vianeo” Tropea (VV). Dicembre 1992 “Omaggio a Ruffano”, Pro Loco Ruffano (LE). Aprile 1993 Galleria “ Cefaly”, Amm.ne Provincia di Catanzaro. Aprile 1993 “Omaggio a Matino”, Pro Loco Matino (LE). Luglio 1993 Galleria “ Galluppi”, Tropea (VV). Luglio 1993 Pro Loco Santa Maria di Leuca, Castrignano del Capo (LE). Agosto 1993 X Edizione Porta d’Oriente Gallipoli (LE). Settembre 1993 “Omaggio a Melissano”, Melissano (LE). Settembre 1993 “Omaggio ad Acquarica del Capo” Acquarica (LE). Luglio/Agosto 1994 “Omaggio a Torre San Giovanni”, Ugento (LE). Settembre 1994 Studio Scanderbeg Brattiro’ di Drapia (VV). Dicembre 1994 “Omaggio a Gallipoli” Pro Loco Gallipoli (LE). Lugl.7Ago. 1995 Torre San Giovanni, Ugento (LE). Dicembre 1997 “Omaggio ad Alberobello” Galleria comunale Casarano (LE). Novembre 2003 “Omaggio a Taviano”, Taviano (LE). Maggio 2004 “Omaggio a Taurisano” Sala Consiliare Comunale Taurisano (LE). Giugno 2005 “Omaggio a Specchia”, Castello Protonobilissimo Specchia (LE). Luglio/Agosto 2010 “Omaggio ad Andrano”, Castello di Andrano (LE). Dic./Genn. 2012 “Torri e coste del Salento” Galleria Scanderbeg Taurisano (LE). Marzo/Aprile 2012 “Torri e coste del Salento” Studio Scanderbeg, Torre San Giovanni marina di Ugento (LE).
Giovanni Scanderebech, pittore e grafico. ‘’ La sua pittura è data dallo scandagliare le più belle pagine della tradizione salentina : momenti ed immagini a testimonianza di una cultura meridionale ‘diversa’ ma per fortuna non ancora estinta. Le sue opere descrivono incantevoli paesaggi marini, suggestivi scorci dell’entroterra e particolari di un centro storico quasi in abbandono, solitudine degli ultimi ‘vecchi’ di una realtà ambientale resa inevitabile dal tempo e dall’emigrazione di quest’ultimo trentennio, manifestata in tutti i suoi aspetti e tutta la sua drammaticità. Ma sono ancora le varie descrizioni della locale architettura, come secolari trulli tronco-conici, bianche case, piazze bruciate dal sole ed archi antichi con le quasi rituali distese di pomodori appesi, che sottolineano alcuni passi della logica umana dalla quale emerge una poetica culturale figurativa insita nell’intimo di questo autore. E’ un forte legame con il profondo Sud che gli consente di commisurarsi ( in assenza del più sterile campanilismo ) con la propria natura, quasi a voler consegnare al tempo le ultime prove di un’esistenza a dimensione d’uomo, distaccata dalla sfrenata corsa al consumismo e dall’inevitabile stress quotidiano. Ernesto Bodini
Alberobello 70 x 100
Isole di Pazze ( Salento ) 70 x 120
Melendugno â&#x20AC;&#x201C; Torre S. Andrea 60 x 80
Melendugno â&#x20AC;&#x201C; Le due sorelle 60 x 80
Cutrofiano 60 x 80
Otranto â&#x20AC;&#x201C; Ricci di Porto Badisco 60 x 80
Ugento - Torre San Giovanni 40 x 60
Ulivi del Salento 70 x 100 cm
Minervino di Lecce 60 x 80
Pescatore di Felline 60 x 80
Il mare a Taurisano 70 x 120