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IFRA '95: i quotidiani europei rinnovano le proprie strategie
FILO DIRETTO
LE AZIENDE INFORMANO
Nuove ipotesi e soluzioni per l'editoria on line e per la trasmissione digitale degli annunci pubblicitari in primo piano alla Mostra-Convegno di Amsterdam. Cresce l'interesse per i sistemi di controllo qualità, mentre alcuni fra i più importanti fornitorì internazionali si riorganizzano in vista del Duemila. La Mostra a pagina 3 Il Convegno a pagina 9
Il "circolo virtuoso" della qualità: l'esperienza del Messaggero Veneto Metodologie, soluzioni e risultati ottenuti in un articolo del Direttore Tecnico del quotidiano friulano, Sandra Smerghetto. a pagina 16
Il servizio AStG Se/vice che mette a diretto contattofomitori e utilizzatori di tecnologie per la produzione di quotidiani. Filo Diretto èil modo più rapido, efficace ed economico per raggiungere i più qualificati manager e decision maker dell'industria editoriale italiana. Ecco ['elenco delle aziende aderenti: ANS APIS NlCER SOF7WARE
Servizi Internet a valore aggiunto: Il Biellese punta sul tessile Il bisettimanale piemontese lancia un servizio di informazione on line rivolto al comparto industriale trainante dell'area. a pagina 21
Integrazione tecnologica: nuovo partner per i giornali italiani Le nuove strategie della Du Pont per i l mercato dei quotidiani italiani dopo la messa in liquidazione della Crosfield. Nostra intervista con Fiorentino Pedroli, Responsabile Prìnting & Publishing per il Sud Europa della Du Pont. a pagina 24
APPLE COMPUTER ATEX-SYSDECO AUTOLOGIC CHEMCO ITALIA CROSFIELD ELECTRONICS ITALIA DATASPORT ECRM FULCRUM ITALIA HASSELBLAD fBMSEMEA INDICO MEDITERRANEA NTG
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Parliamo di... Non costituisce sorpresa o iniziativa inedita il fatto che, in occasione di tradizionali appuntamenti internazionali del Settore - NEXPO e IFRA in primo luogo - , i temi legati all’editoria elettronica o, meglio, alla distribuzione on-line dell’informazione, assumano rilevanza almeno pari al progredire della tecnologia verso forme sempre più avanzate e, al tempo stesso, semplificate del processo di realizzazione del messaggio. Il Congress - Expo svoltosi ad Amsterdam nella prima metà di ottobre non ha fatto che confermare una realtà ormai largamente acquisita: la parola stampata non riflette più modelli esclusivi di trasferimento dell’informazione alle grandi masse di lettori che chiedono approfondimenti e specificità di trattazione, rispetto alla tipologia del medium radiofonico o televisivo. Ma con ciò non sta consumandosi il superamento della funzione del giornale, né vengono ad essere intaccate le prerogative dell’editore che, per cultura ed antica esperienza, é il soggetto che meglio e più compiutamente é in grado di interpretare e di soddisfare esigenze vecchie e nuove, ancorchè diversamente articolate. L’esperienza condotta a tale proposito dal New Century Network ha avuto ampia risonanza al Congress-Expo di Amsterdam del quale riferiamo dettagliatamente in questo numero della pubblicazione. Al di là delle predizioni e delle dissertazioni teoriche sull’editoria elettronica e sull’online, si tratta della prima, grande esperienza condotta a livello mondiale: la NCN, infatti, riunisce 225 testate appartenenti ai più prestigiosi gruppi statunitensi che editano quasi la metà delle copie quotidianamente diffuse negli Stati.Uniti. Una sperimentazione non lunga dal punto di vista temporale; ma, ciò nonostante, sono andate maturando alcune convinzioni - chiave che hanno indotto 70-75 quotidiani statunitensi a scegliere, per il 1996, la strada dell’on-line. La “filosofia” di NCN appare trasparente fin dal primo impatto: il quotidiano resta e sempre più deve rappresentare la fonte primaria di informazione per la comunità di riferimento e, come tale, costituisce la porta di accesso primaria per i servizi on-line rivolti allo stesso bacino di utenza. Restano gli interrogativi su tempi e portata di redditività dell’iniziativa, ma improponibile - letteralmente “stupida” - é definita l’idea di trasferire on-line, così
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com’è, il giornale cartaceo. Diverso il medium, da definirne i contenuti informativi, da ricercare gli ambiti di mercato e le regole da rendere operative. In altre parole, le strategie restano tutte da definire o quasi. Un dato appare acquisito, ed é forse tra quelli che maggiormente inducono a riflettere. La insistenza sul “locale” come forza trainante del giornale, come ambito prevalente di operatività dei nuovi servizi e come fonte più probabile di reddito. Il tutto va letto, naturalmente, alla luce della realtà nordamericana e del peso determinante esercitato, in quel contesto, dall’informazione locale nei giornali e nei media in genere; ma qualche approfondimento può risultare utile anche per noi, cercando di valutare come il fascino dell’informazione e del servizio locale non risultino sempre del tutto appagati dalla stampa quotidiana e quanto le tante iniziative che affiancano le più affermate espressioni di informazione a mezzo stampa tendano a riempire un vuoto che, probabilmente, ancor meglio potrebbe essere colmato con operazioni volte ad utilizzare al meglio le potenzialità dei nuovi modelli di comunicazione. Carlo Lombardi
TecnoMedia Periodico della ASIG Associazione Stampatori Italiana Giornali Via Sicilia 125, 00187 Roma tel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489 E-mail: asigserv@ mbox.vol.it Direttore responsabile Carlo Lombardi Redazione Salvatore Curiale - Luca Michelli Progetto Grafico - impaginazione Sabrina Bizzarri Infografica Giovanni Marco Piemontese Segreteria di Redazione Antonella Appolloni Registrazione del Tribunale di Roma n. 189 del 29-4-1994 © ASIG Service S.r.l. - 1995 - Tutti i diritti riservati Sede legale: via Bigli 2, 20121 Milano Stampa I.G.U. S.r.l. Via Michele Migliarini 59/A, 00173 Roma Questo numero è stato chiuso in redazione il 20 Novembre 1995
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IFRA ’95: la Mostra
La qualità, risorsa vincente per l’industria dei quotidiani Nuove soluzioni per i servizi on line, pubblicità digitale e controllo della qualità totale del prodotto stampato al centro della edizione 1995 dell’IFRA, il più importante appuntamento con le tecnologie per i quotidiani di tutta Europa. E intanto alcuni dei più importanti fornitori internazionali si riorganizzano all’insegna della semplificazione e della flessibilità.
E l’Atex dov’é? si domanda il visitatore all’ingresso della Hall n. 2 del centro congressi RAI di Amsterdam dove nelle passate edizioni dell’IFRA svettava il marchio della società americana che, per molti quotidiani, ha rappresentato quasi il simbolo stesso dell’informatica al servizio dell’industria dei giornali. Quest’anno, alla tradizionale mostra-convegno dedicata all’industria dei quotidiani, dell’Atex c’erano i prodotti, c’erano gli uomini che li hanno diffusi in Italia e nel mondo, ma il marchio della società era quasi invisibile, assorbito dal logo dei nuovi proprietari della Sysdeco Group, la più grande software house scandinava, fra le dieci più importanti di tutta Europa. Anche il logo della Crosfield, altro fornitore “storico” degli anni Ottanta, è uscito di scena proprio in occasione dell’IFRA ’95. La società che, parallelamente alla Atex , ha contribuito a scrivere un capitolo fondamentale della introduzione delle nuove tecnologie editoriali nell’industria internazionale dei quotidiani, è stata posta in liquidazione. Il know-how tecnologico resterà in parte all’interno della DFEI, la joint venture fra Du Pont e Fuji proprietaria della Crosfield, in parte sarà direttamente assorbito dalle due grandi multinazionali, ed in parte, almeno in Italia, confluirà in nuove strutture altamente specializzate nel segmento di mercato costituito dai giornali. Si potrebbe facilmente commentare che, al di là dei marchi, ciò che contano sono gli uomini e le soluzioni tecnologiche, ma il mimetismo, quando non la scomparsa, dei logotipi storici sono forse i segnali più visibili che qualcosa sta cambiando nell’industria dei fornitori di sistemi grafici per i giornali. Semplificare e specializzare Nell’ottobre del 1994, a Monaco di Baviera, l’IFRA aveva
radunato 310 espositori su una superficie di 17.326 metri quadrati. Dodici mesi dopo, ad Amsterdam, la superficie è diminuita di 300 metri quadrati, e gli espositori sono scesi a 260. Di questi, una quarantina sono aziende che hanno esposto per la prima volta le loro soluzioni all’IFRA, per cui si ricava che, al netto dei debuttanti, la manifestazione ha perso in un anno 90 espositori. E’ molto probabile che una parte della diminuzione sia da attribuirsi alla concorrenza della Drupa, la rassegna quinquennale che quest’anno ha fatto la parte del leone fra le esposizioni internazionali, per partecipazione e giro di affari, ma novanta fornitori in meno sono comunque tanti per una industria come quella dei giornali. Meno aziende presenti in un settore dove, per opinione concorde, i margini operativi si sono drasticamente ristretti nel corso degli anni, senza che sia venuta meno la specificità, ed i problemi tecnologici, del prodotto-quotidiano. L’obiettivo, per molti operatori, è la riorganizzazione delle strutture operative e delle linee di prodotti, in direzione di una razionalizzazione dei costi e di una estrema flessibilità nell’offerta dei servizi e dell’assistenza. Il caso più radicale è forse quello offerto dalla Crosfield. La storica società inglese, di proprietà di una joint venture fra l’americana Du Pont e la giapponese Fuji, è stata posta in liquidazione nel mese di ottobre, anche se il patrimonio costituito da tecnici di grande valore e da soluzioni di prim’ordine non verrà disperso, almeno per quanto riguarda il mercato italiano. Nel nostro Paese, infatti, come si legge anche in altra parte della rivista, i tecnici specializzati nel settore dei quotidiani confluiranno nella GMDE, società nata alcuni anni fa da una “costola” della Crosfield, e daranno vita ad un nuovo team che avrà il compito di commercializzare ed assistere tutti i
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prodotti Du Pont per l’industria dei quotidiani. La GMDE, inoltre, potrà offrire al mercato, in piena autonomia, soluzioni in grado integrarsi con l’offerta della grande multinazionale americana. In pratica, l’organizzazione nata dalla liquidazione della Crosfield offrirà apparecchiature hardware e software ed assistenza specializzata di prim’ordine con la flessibilità necessaria all’industria dei quotidiani, mentre la forza finanziaria ed organizzativa della Du Pont costituirà una ulteriore “polizza di garanzia” per i clienti italiani. Atex , per parte sua, è invece confluita nel gruppo norvegese Sysdeco, che, con un’azione molto mirata, ha acquisito anche il controllo della finlandese SyPress, della danese Uniware, specializzata in sistemi desktop e nella gestione dei data base, e, nell’agosto di quest’anno, della americana Dewar. Come dire: organizzazione di diverse soluzioni integrate per l’editoria all’interno di un unico gruppo in grado, da un lato, di fornire l’indispensabile ombrello finanziario agli operatori e, dall’altro, di rendere disponibili task force di specialisti dotati della necessaria flessibilità per cooperare con i quotidiani. Marlow Einelund, senior executive della Sysdeco Media e presidente e CEO per tutte le operazioni della Atex in nord e sud America, ha detto fra l’altro che il gruppo ha acquisito le soluzioni e le competenze tecniche necessarie per essere un “giocatore significativo nel mercato dei media....particolarmente di valore per le pubblicazioni che cercano strumenti elettronici per la diffusione alternativa di informazioni ai clienti”. Anche in questo caso, la riorganizzazione dei fornitori va nella direzione della specializzazione e della semplificazione dei rapporti fra società. Sistemi editoriali per tutte le necessità Fra gli espositori che hanno sollevato qualche lamentela circa l’afflusso dei visitatori alla fiera, sicuramente non troviamo la Unisys che, forte di una soluzione editoriale sviluppata nel nostro Paese, ha fatto registrare al proprio stand il pienone delle grandi occasioni. D’altra parte, che un quotidiano tedesco delle dimensioni del Suddeutsche Zeitung scelga un siste-
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ma editoriale “Made in Italy” non capita tutti i giorni, e per un’Europa abituata a guardare al nostro Paese soprattutto per la moda, settore effimero per eccellenza, è un formidabile biglietto da visita. Hermes, questo il nome della soluzione editoriale della Unisys, si è presentato al mercato europeo nel nuovo ambiente operativo Windows ’95, integrando molteplici soluzioni software sviluppate a stretto contatto con clienti italiani e stranieri. Maggiore flessibilità nell’uso degli stili, nuove funzioni per quanto riguarda la gestione delle immagini direttamente in pagina grafica, ed un wire center nuovo di zecca per la gestione dei materiali di agenzia, sono fra le novità salienti del sistema. In particolare, quest’ultimo modulo consente la creazione di “cassetti digitali” dove far confluire le notizie di agenzia che interessano, e la possibilità di ritrovarle in pochi secondi con un sistema di interrogazione che tiene conto della pertinenza delle informazioni in funzione delle chiavi di ricerca. Il sistema Hermes integra applicazioni standard come Photoshop e Binuscan per il trattamento e la preparazione delle immagini. Proprio quest’ultima caratteristica, l’integrazione con i pacchetti nati in ambiente DTP e sempre più spesso utilizzati nell’industria dei giornali, costituisce una delle linee di evoluzione più significative dei sistemi editoriali più moderni. Il mondo Atex-Sysdeco propone già oggi al mercato dei giornali soluzioni che integrano, in motori software nati per gestire i complessi problemi legati all’industria dei quotidiani, pacchetti assolutamente standard come l’onnipresente Word. Il cliente è poi libero di scegliere fra componenti di un mosaico tecnologico sempre più aperti, da Quark XPress fino al prodotto EdPage, adottato da molti dei quotidiani di più grandi dimensioni. Una evoluzione, quella dei sistemi editoriali, che premia quanti, fin dagli esordi, hanno deciso di puntare sullo sviluppo di sistemi basati su piattaforme hardware e software standard. Sinedita, dopo un brillante esordio in ambiente Macintosh, ha reso disponibile il proprio sistema editoriale anche in ambiente
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Windows. L’obiettivo, anche in questo caso, è la semplificamercato multimediale a breve termine, alla Apple mostrano, zione della tecnologia, con un occhio di riguardo per quelle con orgoglio, le potenzialità delle proprie piattaforme nella aziende, come le concessionarie di pubblicità, che potrebbero capacità di gestire documenti eterogenei in formato digitale. presto essere coinvolte nelle scelte tecnologiche dei giornali, La tecnologia della “mela” è matura per quanti volessero per diventare partner fornitori di servizi globali, sviluppando sperimentare sistemi per l’editoria multimediale. le sinergie della trasmissione on line della pubblicità. I vantaggi di un sistema basato sull’impiego delle tecnologie standard Il giornale in edicola, i servizi nella rete più diffuse, a questo punto, diventa un valore aggiunto tecno“Gli utenti sono locuste, e se volete acchiapparle dovete logico di primaria importanza, e questo spiega la scelta di muovervi velocemente” ha detto Peter Winter, del gruppo Cox Sinedita di concentrarsi su soluzioni “chiavi in mano” in grado Newspapers di Atlanta, Stati Uniti, che ha presentato agli di entrare in produzione in pochissimo tempo. Senza contare editori europei il consorzio NCN - New Century Network - per che sistemi che integrino diversi prodotti standard in un unico lo sfruttamento delle nuove risorse offerte dalle reti di compuprogetto editoriale, possono soddisfare le esigenze dell’editoter. In quale direzione ci si debba muovere è ancora argomento ria settimanale e periodi discussione, come dica, anche favorendo si legge anche in altra la nascita e l’espansioparte di TecnoMedia. Reti nei quotidiani ne, di prodotti editoriali Dai primi risultati Simposio Internazionale Ifra a Roma mirati a mercati di nicdelle sperimentazioni chia. Allo stand della condotte negli Stati Il 16 e 17 gennaio prossimi si svolgerà a Sinedita, per esempio, Uniti, tuttavia, sembra Roma il Simposio Internazionale dell’Ifra era in dimostrazione la di capire che la mera Reti nei quotidiani. L’incontro, al quale soluzione sviluppata per trasposizione on line interverranno specialisti editoriali dei La Schedina, testata ridel prodotto quotidiagiornali di tutta Europa, sarà dedicato ai problemi ed alle prospettive per la creazione, la gestione e l’implementazione delle reti di comunicavolta agli appassionati no di base sia di zione all’interno dell’industria dei giornali. Le LAN (Local Area Networks) del Totocalcio, che è stascarsissimo interesse e le WAN (Wide Area Networks) sono i canali privilegiati sui quali ta automatizzata sfrutper gli utenti, che ditransitano i formati digitali dei giornali, ed in prospettiva saranno gli tando le potenzialità delmostrano invece di strumenti attraverso i quali confluiranno nelle testate gli annunci publa piattaforma Macpreferire soluzioni blicitari trasmessi on line da concessionarie ed agenzie specializzate. intosh e del suo sistema dove, a pacchetti di Al Simposio, che si svolgerà presso l’Hotel Cavalieri Hilton, sono operativo di base. notizie selezionate, previsti, fra gli altri, gli interventi degli specialisti di networking Non a caso, allo stand vengano abbinati serdell’International Herald Tribune, della Reuters, del Sachsische Zeitung, della Apple il leit motiv vizi a valore aggiunto della Nurnberger Presse e dell’IFRA di Darmstadt. Presidente e coordinatore del Simposio sarà Luigi Vanetti, Vice Direttore Tecnico del era “master of media”: che sfruttino le capaquotidiano La Stampa di Torino, delegato italiano del Comitato Tecnico nonostante un po’ di cità proprie del nuovo dell’IFRA. E’ prevista per tutti gli interventi la traduzione simultanea in scetticismo circa il reacanale di comunicalingua italiana. le coinvolgimento degli zione. editori di giornali nel Quali che siano le
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Il T-Web della Telpress per la distribuzione in tempo reale delle notizie e delle immagini di agenzia su rete Internet
decisioni degli editori di quotidiani, tuttavia, le aree di riferimento tecnologico per la organizzazione dei nuovi servizi restano sempre tre: il provider del sito (o della rete, o di entrambi), le basi di dati che organizzano il contenuto dei servizi, ed il software che ne consente la gestione. Per quanto riguarda le opportunità legate al mondo Internet, la parte del leone, all’IFRA ’95, l’hanno fatta proprio le aziende italiane. Video On Line, società del gruppo editoriale cagliaritano che edita il quotidiano L’Unione Sarda, offre, all’interno del proprio sito, la possibilità di collegarsi al mondo Internet personalizzando il browser Netscape con una quarantina di lingue, fra le quali il cinese, l’indonesiano, l’arabico, il persiano. Il servizio è offerto dal Centro Internazionale di Traduzioni Video On Line, situato a Tirana, in Albania, ed è a disposizione di quanti, in tutto il mondo, desiderino disporre di interfacce amichevoli per Internet che sfruttino i linguaggi naturali. E le traduzioni, come avverte una nota, “sono opera dell’uomo, non della macchina”. La società Telpress di Roma, specializzata nel trattamento delle notizie fornite dalle agenzie, ha presentato T-Web, sito specializzato per la diffusione di questo materiale informativo su Internet. Una soluzione molto avanzata ed estremamente ambiziosa che, se sfruttata dalle più importanti agenzie internazionali, potrebbe mettere a disposizione degli utenti Internet di tutto il mondo un gigantesco patrimonio informativo delle società specializzate nella raccolta e nella diffusione di informazioni. L’IFRA ’95 è stata l’occasione per annunciare alcune nuove iniziative internazionali che, per i partner che coinvolgono, potrebbero avere sviluppi molto interessanti. America OnLine, uno dei principali fornitori di servizi in rete degli Stati Uniti d’America, ha raggiunto un accordo con il gruppo
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editoriale tedesco Bertelsmann per il lancio di America OnLine Europe. La nuova rete dovrebbe debuttare in Germania il prossimo 15 novembre, in Inghilterra ai primi di dicembre e sul mercato francese entro la fine di quest’anno. I due partner sono complementari: America OnLine, fondata nel 1985, è specializzata nel know-how di rete, sia per quanto riguarda i problemi tecnologici che relativamente agli aspetti commerciali, ed ha registrato, a giugno di quest’anno, un giro di affari 395 milioni di dollari; Bertelsmann, con un giro di affari di 20,6 miliardi di marchi, è invece specializzato nei “contenuti” editoriali, e può contare su quattro divisioni specializzate in libri, intrattenimento audiovisivo e musicale, editoria periodica e attività industriali di stampa. Il nuovo canale potrebbe inondare l’Europa di prodotti e servizi editoriali on line di altissima qualità. INES, la società dell’IFRA per la ricerca e lo sviluppo dei supplementi elettronici nei quotidiani, ha annunciato che il seminario internazionale di Berlino (12 e 13 dicembre prossimi) sarà interamente dedicato alle soluzioni per la realizzazione di servizi on line. In questo settore tecnologico in rapido movimento, una delle chiavi di volta del sistema è la possibilità di disporre di base di dati che consentano l’archiviazione dei materiali multimediali e la loro gestione da parte degli utenti finali. Una delle società internazionali più affermate del settore, la canadese Fulcrum, ha presentato agli editori europei Surfboard, un software che consente di rendere i propri archivi accessibili agli utenti Internet. Surfboard, perfettamente integrato nella famiglia di prodotti Fulcrum per la creazione di grande banche dati, consente ai “navigatori” di Internet di recuperare le informazioni richieste sia nel formato originale di archiviazione, sia convertendole in modo automatico nello standard HTML. Il vantaggio per l’information provider è la possibilità
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NetIcon, proposto dalla IBM, per la archiviazione delle immagini in formato digitale
di aprire gli archivi agli utenti Internet senza doversi preoccupare di convertire, a proprie spese, il materiale contenuto in formati diversi da quelli originali. La pubblicità corre sul filo In attesa che nuove sperimentazioni definiscano i confini, tecnologici ed economici, per lo sfruttamento dei servizi on line da parte dei quotidiani, cresce l’attesa per le opportunità che lo sviluppo delle telecomunicazioni offre al mercato della pubblicità. In questo settore la tecnologia made in Italy occupa un posto di primo piano grazie a Teddi, la soluzione per il trattamento della pubblicità on line sviluppata dalla Servizi Italia. Il software consente la gestione della transazione pubblicitaria in tutti i suoi aspetti: prenotazione, ordine, fatturazione e trasmissione digitale dell’annuncio su rete ISDN. La società offre anche un potente strumento per l’archiviazione e la trasmissione delle immagini in formato digitale, denominato Simage. Gli editori possono sfruttare l’applicativo sia in ambito redazionale sia in ambito pubblicitario, ricuperando dalla banca dati pagine con annunci realizzati per campagne di comunicazione a livello nazionale. Anche IBM ha proposto una soluzione indirizzata all’archiviazione delle immagini. NetIcon, sviluppata su server Risc System/6000 e client OS/2 o DOS-Windows consente l’archiviazione ed il reperimento di immagini fotografiche in formato TIFF, TGA, JPEG e IPTC-NAA. In vista delle nuove opportunità di distribuzione on line dei contenuti, anche IBM ha equipaggiato il software con un modulo per la fatturazione automatica di tutto ciò che è stato richiesto dall’utente finale. Il settore della pubblicità on line, per svilupparsi, non può fare a meno di considerare il ruolo strategico che ricoprono le
associazioni di categoria, soprattutto quelle che, per la natura stessa del loro statuto, hanno la funzione di creare servizi comuni ed ambienti di lavoro super partes per sperimentare nuove tecniche e nuove metodologie che poi potranno essere applicate all’interno delle singole aziende del settore. In Europa l’IFRA ha avviato il progetto ATS, per la definizione di standard comuni per la trasmissione digitale della pubblicità, come si legge anche in altra parte della rivista. In Italia la ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali - ha avviato da alcuni mesi un Gruppo di Lavoro per la definizione di una serie di raccomandazioni tecnologiche per quanti vorranno introdurre la trasmissione della pubblicità on line. Nel mese di settembre sono cominciate le sperimentazioni presso i quotidiani che hanno aderito all’iniziativa. La ricerca della qualità La stampa del colore nei quotidiani rappresenta sempre una sfida aperta sul fronte della qualità, ed all’IFRA ’95 si è consolidata la presenza dei fornitori che offrono agli stampatori di giornali soluzioni “chiavi in mano” per ottenere un colore a prova di contestazione. Presso lo stand della Du Pont era in dimostrazione Color Perfect, una stazione di lavoro sviluppata per passare dal controllo di qualità “a spanne” al controllo digitale dell’inchiostrazione della carta. La macchina, una novità assoluta presentata all’IFRA, monitorizza tutto il processo produttivo del colore, partendo dalla selezione creata dagli scanner e dall’analisi della qualità della pellicola ottenuta, fino alla inchiostrazione finale della bobina di carta. La stazione di lavoro è in grado di produrre anche la certificazione della qualità del lavoro stampato e, monitorando
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Colour Perfect, la stazione di lavoro Dupont-Crosfield per il controllo di qualità nella stampa dei quotidiani
la quantità di pigmenti impiegati attraverso la misurazione della densità di stampa, fornisce informazioni utili alla gestione economica dei materiali di consumo. La Viptronic, fra i leader europei nella produzione di strumenti per il controllo di qualità, ha presentato ufficialmente agli editori di quotidiani la gamma dei prodotti Vipdens, per la calibrazione di fotounità e fotoplotter, per il controllo dello standard delle lastre, sia offset che flexo, e per rilevare la qualità finale della stampa su diversi tipi di carte. In particolare è stato dimostrato il Vipnews 917, un densitometro colore specificamente studiato per i quotidiani, al quale è abbinato il programma NewsStat per la calibrazione dei densitometri. Le soluzioni, che in Italia vengono commercializzate dalla società Tecnologie Grafiche, hanno lo scopo di migliorare la qualità finale della stampa a colori sui quotidiani e sono state messe a punto grazie ad una sperimentazione biennale che si è svolta presso il quotidiano inglese Daily Mirror. Anche in questo caso, il monitoraggio della qualità dell’inchiostrazione finale coincide con la corretta gestione dei pigmenti, e consente di realizzare forti risparmi sui materiali di consumo. Promozioni on line alla conquista dell’Europa Nel numero di giugno di TecnoMedia avevamo annunciato
l’arrivo in Europa, ed in Italia, della Electrocard 763, una macchina in grado di incollare sulle pagine delle copie di quotidiani in uscita dalla rotativa coupon pubblicitari, buoni sconto, schede/cartoline per partecipare a concorsi e altri materiali prestampati. Un mercato tutto da esplorare che costituisce, per certi versi, una soluzione parallela, ed integrata, allo sviluppo della pubblicità on line. La soluzione, prodotta dalla americana Hurletron, ha trovato una prima applicazione presso il quotidiano olandese De Telegraaf, che ha deciso di inserire le promozioni pubblicitarie on line nelle pagine della sezione settimanale Weekeinde, che viene allegata al numero del quotidiano del sabato. Una volta alla settimana, i circa tre milioni di lettori dell’inserto troveranno una scheda/cartolina in esclusiva che consentirà agli inserzionisti di sfruttare l’impatto di questa nuova forma di promozione. La Electrocard è importata in Italia dalla R.G. di Milano che, proprio in occasione dell’IFRA, ha raccolto un significativo riconoscimento internazionale. Il suo Amministratore Delegato, Giorgio Bonvini, è stato nominato miglior venditore per il 1994 dalla Wamac, società leader nel settore delle linee di spedizione per quotidiani, fra i marchi più prestigiosi rappresentati dalla R.G.
Nuovi indirizzi di posta elettronica ASIG
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Per le comunicazioni con l’Associazione Stampatori Italiana Giornali, con ASIG Service e con TecnoMedia, è possibile utilizzare i seguenti indirizzi di posta elettronica:
asigroma@mbox.vol.it asigserv@mbox.vol.it
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IFRA ’95: il Congresso
Dai consorzi fra quotidiani nuove idee per l’editoria on line I primi bilanci dell’attività di editoria on line: si fà strada il concetto del “riciclaggio digitale”. Le iniziative in corso per la trasmissione on line della pubblicità. Il Computer to Plate, crocevia di tecnologie interdipendenti. Le preoccupazioni per l’andamento dei costi della carta.
Challenges are opportunities: questo il titolo del convegno che, come di consueto, ha affiancato la mostra IFRA di Amsterdam e nel corso del quale sono stati dibattuti tutti i “temi caldi” che si pongono all’attenzione dell’industria dei quotidiani. Tra i tanti argomenti affrontati, ne abbiamo scelti alcuni che ci sono sembrati particolarmente interessanti per il contesto italiano.
I servizi on-line: arriva il “riciclaggio digitale”. Non è certo un caso che la prima sessione del primo giorno del convegno sia stata dedicata all’editoria on line, né che a presiedere la sessione sia stato chiamato Sergio Puoti di INES, la società, nata da una costola dell’IFRA, che si propone di promuovere la sperimentazione di forme di “supplemento elettronico” per i quotidiani. Grande interesse ha suscitato, all’interno di questo spazio, la relazione di Peter Winter, amministratore delegato di New Century Network, la società nata negli USA lo scorso aprile con l’obiettivo di sviluppare servizi di editoria on line per le nove società editrici che si sono alleate per dare vita all’iniziativa, e cioè Advance Publications, Cox Newspapers, Gannett, Hearst, Knight-Ridder, Times Mirror, Tribune Company, Washington Post, New York Times: 225 testate, 25.000 giornalisti, 25 milioni di copie diffuse ogni domenica, giorno di massima diffusione dei quotidiani USA. Tra le ragioni che stanno alla base della costituzione di NCN, le più importanti sono da ricercare nella evoluzione del mercato dei media e delle modalità di consumo dell’informazione. Alla fine del 1994 le vendite di Personal Computer negli Stati Uniti hanno raggiunto per valore le vendite di apparecchi televisivi, ed entro la fine del 1995 il 10% delle famiglie americane saranno abbonate ad un servizio on line (Delphi, Prodigy, CompuServe, America on Line,
Internet). Le generazioni più giovani, cresciute nell’era delle televisione e dei video-games, sembrano meno permeabili al medium scritto rispetto alla generazione dei loro padri e dei loro nonni: negli USA solo il 52% dei giovani tra i 18 e i 25 anni legge regolarmente il giornale, contro il 68% degli adulti di età compresa tra i 45 e i 54 anni. L’opinione di Peter Winter è che la rete Internet, dopo la fase di impetuosa crescita che nell’ultimo anno e mezzo l’ha portata a raggiungere 60 milioni di utenti collegati, andrà incontro ad una fase di stallo, causata anche dalla lentezza con la quale le infrastrutture di rete tendono a rispondere alla enorme pressione del traffico. Secondo le previsioni di Winter, il fenomeno Internet dovrebbe stabilizzarsi a partire dal 1997. La “filosofia” di New Century Network è quella di sfruttare il punto di forza del quotidiano, il suo essere cioè fonte primaria di informazione per la sua comunità di riferimento. Pertanto, la versione on line del quotidiano locale deve tendere naturalmente a diventare la porta di accesso primaria ai servizi on line per la comunità che a quel quotidiano fà riferimento. NCN dunque non si propone come un servizio centralizzato, dove la dislocazione sul territorio dei punti di accesso ha l’unico obiettivo di consentire al maggior numero possibile di utenti di collegarsi al costo di una telefonata urbana, ma dove i servizi offerti sono identici per gli utenti dell’Alaska e per quelli delle isole Hawaii; NCN intende piuttosto costituire una alleanza tra siti WEB, ciascuno dei quali tragga la sua forza dall’essere “locale”, con audience locali che hanno interessi locali e generano “profitti locali”. A questo radicamento locale NCN dovrebbe conferire il “valore aggiunto” della possibilità di accedere a servizi più ampi, quali la consultazione di
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Il logo di New Century Network, l’alleanza costituita da nove tra i più importanti editori USA di quotidiani con l’obiettivo di sviluppare edizioni on line per la rete Internet.
altri giornali e servizi on line tra quanti aderiscono a NCN, facilitata dal fatto che l’interfaccia utente di tutti i quotidiani del network verrà uniformata. Entro la fine del 1996 il network NCN comprenderà 72/75 giornali on line. Winter ha concluso la sua relazione proponendo cinque “linee guida” che, a suo giudizio, emergono dalle prime esperienze condotte in tema di “edizioni on line” di quotidiani: 1) Ciò che è tecnicamente fattibile non diventa per ciò stesso una fonte di guadagno: oggi le problematiche tecnologiche legate all’editoria on line sono tutte risolte, ma rimane da fare tutto il resto, cioè quasi tutto: individuare il mercato, definire la domanda sulla quale regolare l’offerta, valutare i margini di guadagno, definire le tariffe dei servizi; 2) Il quotidiano on line è una idea stupida: pensare di prendere l’edizione cartacea e “sbatterla” su Internet, senza alcuna manipolazione che non sia quella resa necessaria dalla diversità del mezzo tecnico, è una operazione insensata ed economicamente inutile: occorre invece prendere coscienza del fatto che ci troviamo di fronte ad un nuovo medium, che richiede nuovi contenuti informativi ed un nuovo modo di elaborare l’informazione; 3) Nell’editoria on line tutti vogliono essere editori, ma c’è un gran bisogno di giornalisti; l’editoria on line costituisce un mezzo di comunicazione e di informazione totalmente nuovo rispetto ai mezzi tradizionali, cartacei o elettronici, e richiede quindi operatori dell’informazione capaci di elaborare le informazioni in modo nuovo; 4) Gli utenti on line sono come le locuste e bisogna muoversi velocemente per riuscire ad afferrarli; concetti come “mercato” o “bacino di utenza” vanno radicalmente riconsiderati nell’editoria on line, che supera le barriere geografiche e mette profondamente in discissione le tradizionali variabili socio-demografiche alle quali fanno riferi-
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mento i media tradizionali. L’editore di servizi on line si trova pertanto di fronte ad un quesito semplice ma di difficile risposta: “chi è il mio lettore?”; 5) L’on line è uno strumento di direct marketing. Pensare al servizio on line come un medium di massa è un errore strategico: per “catturare” un utente nella rete telematica occorre offrirgli informazioni e pubblicità che colpiscano i suoi specifici interessi con una precisione “chirurgica”, assolutamente superiore a qualsiasi livello di targetizzazione sinora raggiunto. Su quest’ultimo concetto ha molto insistito anche Hugo Drayton, responsabile dell’edizione on line del quotidiano londinese Daily Telegraph: infatti l’Electronic Telegraph (questo il nome del supplemento elettronico) è coordinato dalla direzione del marketing del quotidiano e si propone come obiettivo principale la creazione di un canale interattivo di comunicazione e di conoscenza reciproca tra il quotidiano ed il suo “lettore elettronico”. L’accesso all’Electronic Telegraph è gratuito, ma a chi vuole consultare le pagine viene comunque richiesto di lasciare i propri dati: si è scoperto così, per esempio, che il 90% dei collegamenti sono operati da persone di sesso maschile e che il 37% degli utenti sono compresi in una fascia di età compresa tra i 25 ed i 34 anni. Riguardo ai servizi on line, appare matura la consapevolezza che essi non rappresentano ancora, in termini di potenzialità di business, una alternativa rispetto all’edizione cartacea tradizionale. Drayton ha citato l’esemplare esperienza del Mercury on line, edizione Internet del quotidiano californiano San Jose Mercury News, che quando ha deciso di far pagare l’accesso ai propri servizi ha visto crollare il numero degli abbonati da 60.000 a meno di 5.000. Ma nonostante i ritorni ancora modesti, l’editoria on line è una opportunità che sarebbe autolesionistico non valutare
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La home page di Electronic Telegraph, il servizio on line del quotidiano londinese Daily Telegraph disponibile gratuitamente sul World Wide Web della rete Internet.
nella sua portata, soprattutto in considerazione degli investimenti tutto sommato limitati che essa richiede: l’informazione e la pubblicità sono infatti trattati elettronicamente dai sistemi di produzione dei quotidiani e si trovano già disponibili in formato digitale nelle banche dati, magnetiche o ottiche; ciò che occorre fare, per la creazione di nuovi servizi realmente a valore aggiunto, è individuare il mercato potenziale e le sue esigenze, e adeguare a questo mercato il materiale già disponibile, attraverso una operazione che può essere definita di “riciclaggio digitale”. Digital Recycling: è questo il termine con cui Henryk Rubinstein della società svedese Textalk ha definito il core business della sua azienda, nata da una costola della Chalmers University of Technology di Göteborg, che ha sviluppato un sistema che consente di rielaborare il contenuto del quotidiano e di trasformarlo in file di voce sintetizzata che possono essere consultati tramite telefono dai non vedenti. Quella dell’edizione per non vedenti è naturalmente soltanto una delle possibili applicazioni del “riciclaggio digitale”: il contenuto editoriale e pubblicitario del giornale, ridotto in formato digitale, costituisce infatti il punto di partenza per nuovi servizi, come edizioni Internet o biblioteche elettroniche consultabili a distanza. Trasferimento della pubblicità on line Particolare attenzione è stata dedicata, all’interno del convegno IFRA, ad un tema, il trasferimento digitale della pubblicità, che diverrà probabilmente, nei prossimi mesi, la principale area di innovazione, organizzativa più che tecnologica, dell’industria dei quotidiani. Il trattamento della pubblicità costituisce oggi, nella
grande maggioranza delle aziende editoriali, l’anello debole della catena produttiva. Se infatti per la parte redazionale del prodottogiornale - testi, titoli, foto, grafici - la riduzione del flusso di lavoro al comun denominatore digitale può ritenersi ampiamente acquisita, non altrettanto può dirsi per la pubblicità, che il più delle volte arriva al giornale su supporto “fisico” - la pellicola - e che necessita pertanto di essere inserita nel flusso produttivo, con evidente spreco di tempo e di denaro. Questo problema continua ad assillare l’industria editoriale, e non certamente per difficoltà di natura tecnologica: le piattaforme hardware e software sono infatti ormai sufficientemente stabili, potenti ed economiche, e le linee telefoniche digitali ad alta velocità, in grado di trasferire a tempi e costi accettabili ingenti quantità di dati dall’agenzia alla concessionaria ed al giornale, fanno ormai parte dell’offerta commerciale standard delle società di telecomunicazione. Quella che ancora manca è l’armonizzazione delle procedure organizzative tra i vari attori e le varie fasi del processo: le agenzie pubblicitarie che creano l’annuncio, le fotolito che lo producono, le concessionarie che vendono gli spazi pubblicitari, i giornali che trasferiscono l’annuncio in pagina e lo stampano. Nel nostro Paese l’Associazione Stampatori da tempo si è fatta carico di questo tema, costituendo un gruppo di lavoro incaricato di redigere una serie di specifiche tecniche condivise da tutte le parti coinvolte nel processo di lavorazione della pubblicità. Anche l’IFRA ha costituito un gruppo di lavoro, i cui lavori si sono conclusi con la redazione di uno Special Report contenente una serie di specifiche tecniche denominate ATS (Artwork Transmission System) su
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protocollo di trasmissione, formato dei dati, compressione, precisamente dello standard EDIFACT (Electronic Data uso dei font e così via. Interchange For Administration, Commerce and Nella sessione del convegno dedicata a questo tema sono Transportation) applicato alle transazioni pubblicitarie instate passate in rassegna interessanti iniziative portate a serzionista-quotidiano si è occupato anche Adrian van der compimento in Europa e negli Stati Uniti. Hoshin Seki, Kuip del quotidiano olandese De Telegraaf, che ha ricostruresponsabile della Publicitas Advertising Services, società ito il progetto di implementazione del sistema EDIFACT controllata dal gruppo svizzero Publicitas che gestisce per le attività di prenotazione, ordine e fatturazione degli servizi di trasmissione digitale degli annunci per oltre 140 annunci pubblicitari nel mercato dei quotidiani olandesi, quotidiani negli Stati Uniti, ha evidenziato i problemi colleavviato nel 1992 e promosso dalla Cebuco, la società, gati alla trasmissione digitale della pubblicità verso i quotifacente capo alla Associazione Olandese degli Editori di diani negli USA. Seki ha evidenziato come alle questioni Giornali, che si propone di promuovere il quotidiano come squisitamente tecniche (quale formato utilizzare? quale medium pubblicitario. Il risultato è un sistema, denominato sistema di trasmissione?) si aggiungano i non meno imporEDI-JET-SET, che attualmente si trova in fase di test di tanti problemi di nuova impostazione del rapporto fornitorefunzionamento. cliente. La NAA, l’Associazione degli editori americani di quotidiani, ha addirittura creato quattro gruppi di lavoro su La redazione del futuro: lavoro di gruppo e semplificaquesto argomento, rizione dei flussi di laspettivamente sulla voro Oltre la parola stampata qualità di riproduzioL’ultima giornata ne dell’annuncio, sul del convegno IFRA di opportunità on line per i quotidiani percorso produttivo Amsterdam è stata deche deve essere imdicata ai giornalisti ed Le opportunità offerte ai giornali dai serpiegato, sui formati da all’impatto delle tecvizi on line saranno al centro del Simposio utilizzare per la nologie sulla loro attiIFRA Beyond the printed Word: online digitalizzazione, la vità. I moderni sistemi opportunities for newspapers, che si svolgerà compressione e la traeditoriali infatti, elimia Berlino il 12 e 13 dicembre prossimi, presso smissione dei dati, e nando i vincoli legati l’Hotel Maritim proArte. Quello di Berlino è il terzo simposio sull’EDI (Electronic al processo produttivo, che l’IFRA dedica al tema: dopo gli incontri di Monaco di Data Interchange) consentono di supporBaviera nel 1993 e di Londra nel 1994, dedicati ad una rassegna applicata alle procetare il lavoro della regenerale dei nuovi strumenti di comunicazione elettronica, l’indure amministrative dazione in una misura contro di Berlino sarà focalizzato sulle esperienze concrete dell’acquisizione delsino ad oggi impensamaturate dagli editori di quotidiani, in Europa e negli Stati Uniti, la pubblicità: prenobile. relative alla creazione e alla gestione dei servizi on line. Verrantazione dell’annunA questa maggiore no inoltre discussi alcuni dei problemi più urgenti del settore, cio, ordine, fatturalibertà nella definiziocome lo sviluppo delle nuove risorse tecnologiche e la necessità zione. ne degli schemi orgadi disporre di adeguati strumenti normativi. Dell’EDI, e più nizzativi fà da contrap-
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peso una attenzione maggiore che non in passato nei confronti della configurazione dei sistemi redazionali e della formazione professionale dei giornalisti, categoria che tradizionalmente - almeno in Italia - ha sempre guardato alle tecnologie con rassegnato fastidio e, soprattutto in passato, con aperta ostilità. L’IFRA si è fatta carico di questo tema, inserendo nel suo staff Kerry Northrup, già responsabile all’interno del gruppo Gannett del progetto NEWSworks, un software integrato che consente la gestione dell’intero flusso di lavoro redazionale: assegnazione del lavoro, specifiche tecnicografiche, elementi grafici di supporto e corredo, collegamento con fonti documentarie on line, identificazione delle persone (giornalisti, grafici, fotografi, etc.) coinvolti nell’attività, indicazione delle deadline. Nuove tecnologie, nuove esigenze dei lettori, nuovi prodotti editoriali: il cambiamento in atto nell’industria dei media si riflette necessariamente nell’organizzazione del lavoro delle redazioni dei quotidiani. Keith Herndon ha presentato l’esperienza in atto presso il quotidiano Atlanta Journal-Constitution, un prodotto “all-day” che esce al mattino in tre edizioni e al pomeriggio con due edizioni, per complessive 450.000 copie dal lunedì al venerdì, 530.000 il sabato e 714.000 la domenica. Le linee guida dell’innovazione redazionale sono sinora state: creazione di un ambiente di lavoro in grado di adattarsi rapidamente all’evoluzione tecnologica, flessibile ed ergonomico, eliminazione delle “segregazioni” attraverso la rimozione delle barriere fisiche, stimolo costante al lavoro di gruppo. Il Computer to Plate e l’integrazione pre-press: verso il controllo totale di qualità Non ricordavamo una edizione del convegno IFRA nella quale non venisse dedicata almeno una sessione ai temi del pre-press: sistemi editoriali, videoimpaginazione, trattamento delle immagini e così via. D’altra parte, tra i tecnici che si aggiravano tra gli stand della fiera una delle opinioni
più comuni era che, nell’area della pre-stampa, “non c’è più niente da inventare” e che le questioni urgenti riguardano, se mai, il nuovo ruolo del fornitore e dell’utente dei sistemi di pre-stampa, nonché l’organizzazione complessiva del sistema produttivo in funzione di un “sistema di impresa” che coinvolga l’intero ciclo produttivo, dall’attività redazionale al controllo sulle vendite. In questa ottica, la “parabola” del Computer to Plate appare veramente emblematica. Da almeno dieci anni questa “parola magica” è entrata nel vocabolario dell’industria dei quotidiani come il punto di arrivo del percorso di trasformazione in senso digitale della produzione del giornale, il traguardo nel quale il flusso dei dati immateriali si concretizza nella forma di stampa pronta per essere insellata sul cilindro della rotativa. Ebbene, dopo tanti anni, tante ricerche da parte delle società produttrici, tanto tempo e tanto denaro speso, questa tecnologia è ancora ben lungi dall’avere incontrato ampia diffusione. Perché? L’opinione di Patrik Berard della società francese Polychrome è che il CTP vada anzitutto considerato, più che una tecnologia in senso stretto, un insieme o, meglio, un “crocevia” di tecnologie, che coinvolge i domini tecnologici della digitalizzazione, della trasmissione dei dati, dell’esposizione fotografica. La difficoltà, all’interno delle singole aziende, di sincronizzare i sistemi di produzione in queste tre aree ha determinato la difficoltà di introduzione del CTP. Ma v’è un’altra considerazione ancora più importante che merita di essere sottolineata: il Computer to Plate, in sé, non genera automaticamente un recupero di produttività tale da giustificare l’investimento: il costo attuale di un sistema CTP non è affatto inferiore ai sistemi fotounitàespositrice che andrebbe a sostituire. Il Computer to Plate si giustifica soltanto in un contesto produttivo nel quale la quantificazione del ritorno degli investimenti prenda in considerazione non soltanto i minori costi, ma anche e soprattutto la possibilità di migliorare la qualità del prodotto
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Il Computer to Plate costituisce una realtà tecnologica concreta e percorribile, ma non si è ancora affermato come soluzione produttiva diffusa.
senza costi addizionali. Il Computer to Plate, quindi, diventa una metafora di quel nuovo modo di gestire il processo produttivo che può essere riassunto con la definizione di “qualità totale”: come infatti nella tecnologia del Computer to Plate i dati provenienti dai sistemi di pre-stampa si fondono nel supporto che verrà utilizzato per le fasi successive della produzione, così nella “fabbrica di qualità” ogni addetto sa che il “segmento” della catena produttiva al quale lavora non è fine a se stesso, ma funzionale all’ottimale raggiungimento dell’obiettivo finale, e presuppone pertanto una approfondita consapevolezza dell’intero ciclo produttivo. Il controllo della qualità e le tematiche ad esso collegate, come ad esempio la certificazione ISO 9000, appaiono dunque come la prossima tappa per l’industria dei quotidiani, e segnano il definitivo “salto” dell’innovazione produttiva dal livello tecnologico al livello organizzativo; non a caso la stessa IFRA, sempre attenta all’evoluzione del mercato, ha dedicato due dei suoi ultimi progetti di ricerca alla certificazione di qualità e ad una serie di specifiche, denominate IFRA-track, finalizzate al controllo globale del sistema di produzione ed alla conseguente riduzione dei costi legati alla mancanza di sistemi di controllo qualità nella produzione dei quotidiani. Sul tema, segnaliamo ai lettori l’interessante esperienza compiuta dal Messaggero Veneto di Udine, che si legge su questo numero di TecnoMedia. Il mercato della carta: quali prospettive? Non poteva mancare, vista l’estrema attualità della materia, una sessione del convegno dedicata al mercato della carta. L’ultimo anno e mezzo è stato caratterizzato da una rapidissima impennata dei prezzi e, cosa ancor più preoccu-
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pante, da una carenza dell’offerta che ha spesso scatenato vere e proprie aste per aggiudicarsi questa preziosissima materia prima. Jean Claude Brognaux della SPPP, società francese che acquista carta per conto dei quotidiani, ha fatto il punto della situazione attuale provando ad immaginare i più prevedibili scenari per il futuro a breve e medio termine. Anzitutto, la situazione attuale: dopo aver beneficiato sin dal 1991 di una fase di ristagno dei prezzi, causata dall’eccesso della produzione sulla domanda, a partire dal 1994 l’industria editoriale si è trovata di fronte ad aumenti improvvisi, brutali e non negoziabili, causati dalla progressiva saturazione della capacità produttiva degli impianti, che attualmente hanno raggiunto un tasso di utilizzo del 98/99%, a fronte di un consumo in continua crescita: nel 1994 sono stati consumati 34 milioni di tonnellate di carta da giornale, il 4% in più rispetto al 1993. D’altra parte, i produttori scandinavi e nord-americani sembrano privilegiare prodotti ad alto valore aggiunto, quindi con elevato contenuto di cellulosa, rispetto a prodotti più “poveri” qual è appunto la carta per giornali. Né questo trend appare destinato ad invertirsi entro breve tempo: il rapporto tra la domanda e le capacità produttive degli impianti si manterrà superiore al 95% almeno fino all’anno 2000. Per completare il quadro di riferimento nel quale si muoverà questa industria nei prossimi anni, Brognaux ha aggiunto alcuni dati che permettono di effettuare previsioni attendibili sull’evoluzione dell’offerta e della domanda di carta: - Sul versante dell’offerta, nel 1996 si prevede l’entrata in funzione di una nuova linea di produzione di carta da
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giornale in Canada, mentre per i produttori nord-europei si potrebbero creare condizioni di mercato favorevoli alla costruzione di nuovi impianti, che comunque diverrebbero operativi non prima del 1997; d’altra parte, le “tigri del SudEst asiatico” danno segni di voler sviluppare una capacità produttiva autonoma: la Corea del Sud, per esempio, potrebbe divenire entro breve tempo esportatrice netta di carta. - Sul versante della domanda, per i prossimi cinque anni si prevedono, nei paesi sviluppati (Europa, Giappone e Stati Uniti), tassi di incremento della domanda assai modesti, nell’ordine dell’1-2% annuo, e non è da escludersi addirit-
tura una contrazione della domanda qualora i prezzi della carta continuassero a salire. Più alti i tassi di incremento nell’Europa dell’Est (+4%) e nel Sud Est asiatico (+5%). La situazione, come si vede, pur non mancando qualche spiraglio positivo, rimane critica. La analisi di Brognaux si conclude tuttavia con accenti di moderato ottimismo: poiché in un mercato può esserci un venditore solo se esiste un compratore, allora l’industria della carta non potrà correre il rischio di soffocare, con continui aumenti dei prezzi, l’industria dei giornali, che copre pur sempre il 15% della sua produzione.
L’ANSA e i quotidiani italiani: sviluppare la qualità del servizio Il 28 novembre, presso l’Hotel Hermitage di Milano, si svolge una giornata di lavoro organizzata dall’ANSA con la collaborazione dell’ASIG. L’incontro, rivolto in particolar modo ai direttori tecnici ed ai manager dell’area pre-stampa e telecomunicazioni dei quotidiani italiani, costituisce una significativa novità nel rapporto tra la maggiore agenzia di informazione italiana e gli editori di quotidiani: con questo incontro, che sarà seguito a cadenza regolare da altre iniziative analoghe , l’ANSA si propone infatti di attivare un costante canale di comunicazione con i quotidiani italiani, con l’obiettivo di adeguare le proprie offerte alle effettive esigenze del mercato editoriale. Nel corso dell’incontro vengono tra l’altro presentati i servizi ANSA disponibili entro breve, quali il notiziario e il servizio fotografico diffusi tramite satellite, l’infografica, il nuovo DEA, nonché le iniziative a più lunga scadenza, quale l’ambizioso progetto EMERA per la costituzione di una banca dati elettronica dei quotidiani italiani. Sull’incontro di Milano torneremo, con un ampio resoconto, sul prossimo numero di TecnoMedia.
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organizzazione del lavoro
Il controllo della qualità al Messaggero Veneto Il Messaggero Veneto introduce rigorose procedure per il controllo della qualità totale del prodotto-giornale. Il Direttore Tecnico del quotidiano, Sandro Smerghetto, descrive a TecnoMedia le metodologie applicate, le soluzioni adottate ed i risultati ottenuti.
Il controllo della qualità All’inizio degli Anni 80 sorsero in Italia i primi circoli di qualità dell’industria italiana (per esempio Pirelli a Torino) e l’8 novembre 1989 fu proclamata la prima giornata mondiale della qualità dalle Associazioni per la qualità di Stati Uniti, Europa, Giappone e Italia. Da allora quasi tutti i settori dell’industria italiana, spinti anche da una massiccia campagna dell’Associazione Industriali, diedero vita alla realizzazione del controllo della qualità in azienda. Il settore dei quotidiani rimase estraneo al problema, considerandolo superfluo e non necessario, in quanto gli interventi di sostegno governativi e i minimi garantiti forniti agli editori dalle concessionarie di pubblicità li ponevano al di fuori delle ferree leggi del mercato e della concorrenza, portandoli a ritenere tecnologia e qualità degli “optionals”. Il cambiamento della situazione del Paese, la pesante migrazione della pubblicità verso la televisione e il vertiginoso aumento delle materie prime hanno costretto gli editori, e pertanto anche gli stampatori, a cambiare le loro strategie utilizzando le rotative anche per prodotti diversi dal quotidiano e cercando di riportare la pubblicità sui giornali, offrendo agli inserzionisti anche il colore. Con queste premesse, nel novembre 1993, per la prima volta in Italia, si tenne uno “stage” a Milano riguardante il controllo della qualità nei Quotidiani. L’incontro, organizzato dall’ASIG con il patrocinio dell’IFRA, doveva servire da stimolo agli stampatori per cominciare a considerare il problema della qualità come elemento portante delle strategie aziendali future: finalmente anche nei quotidiani qualcosa si muoveva! Concetti fondamentali Un prodotto si dice di qualità quando è senza difetti rispetto
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a quanto richiesto dal cliente. Per poter garantire (certificare) che lo stesso soddisfi integralmente il cliente è necessario effettuare un insieme di controlli. Questi controlli di qualità possono avvenire dopo che il prodotto è stato stampato impiegando tecniche statistiche di campionatura che comunque, nel caso di risultato positivo, non escludono a priori la presenza di imperfezioni in tutta la tiratura, mentre, nel caso di riscontro di copie difettose, comportano l’impossibilità di intervenire per eliminare il problema. Da tutto ciò si evince l’importanza del controllo della qualità totale (CQT), cioè di quell’insieme di organizzazione del lavoro, tecniche manageriali, impiego di macchine e strumenti atto a garantire il controllo su tutto il processo produttivo, basandosi su principi che attivano specifiche stabilite tali da consentire anche l’autocorrezione degli errori. L’idea dei “principi della qualità” nacque in Giappone, e sono quattro i capi-scuola universalmente riconosciuti: Karou Ishikawa, Philip Crosby, J.M. Juran ed Edward Deming. Tutte le loro analisi convergono su alcuni punti, due dei quali riteniamo siano particolarmente importanti per i quotidiani: 1) Ogni organizzazione ha bisogno di un forte impegno alla qualità, che coinvolge l’intera struttura, dall’alto al basso. 2) La qualità è raggiunta attraverso la comprensione e il miglioramento dei sistemi, tramite l’ispezione dei difetti. Inizio del Circolo Qualità al Messaggero Veneto Nel Novembre del 1994, dopo non poche resistenze di chi non voleva riconoscere la possibilità di migliorare le proprie prestazioni per timore di essere sostituito o penalizzato, si avviò un programma di implementazione della qualità. Le difficoltà umane furono superate realizzando riunioni del Circolo di Qualità con scadenze regolari, improntate non tanto sull’opera di informazione di un responsabile quanto sull’ap-
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porto libero di tutti i partecipanti, creando così un clima costruttivo nelle relazioni umane e uno sviluppo trasversale della comunicazione in azienda tra le diverse fasi della produzione. Primi passi Convinti che prima di tutto fosse necessario lo studio, secondo quanto enunciato al punto 6 (organizzare la formazione permanente sul lavoro) e al punto 13 (istituire un robusto programma di formazione e auto-formazione di tutti e di ciascuno) dei principi di Deming, abbiamo coinvolto l’azienda a 360 gradi partendo dalla strategia aziendale, per arrivare all’area produzione, centro nevralgico del successo aziendale. Per risolvere il problema dell’istruzione del personale abbiamo attivato corsi interni, gestiti dal nostro personale, e abbiamo utilizzato a fondo il progetto di formazione e riqualificazione
Riquadro 1
professionale TECNA, che con lungimiranza l’ASIG aveva avviato con la collaborazione dell’Istituto Tecnico “San Zeno” di Verona, considerato centro pilota europeo. Abbiamo fatto venire nella nostra sede insegnanti e tecnici specializzati per aggiornare la conoscenza, soprattutto per la gestione del sistema operativo, e abbiamo mandato parecchi nostri dipendenti a visitare sia altre realtà operative sia le varie mostre specializzate che tra il 1994 e il 1995 sono state realizzate in Italia e in Europa. I primi risultati non hanno tardato a venire: 1. Si sono individuati i punti dove la qualità doveva essere misurata (riquadro 1). 2. Sono stati scelti gli strumenti necessari per effettuare queste misurazioni (per esempio il densitometro, il piaccametro, il conduttivimetro eccetera). 3. È stato steso un manuale che indicava quali misurazioni
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Valori di riferimento, indispensabili per la corretta stampa sul Quotidiano, degli avvisi pubblicitari, per le pellicole fornite dalle Agenzie. 1) La lineatura consentita per la stampa roto/offset può variare dalle 38 alle 60 linee/cm. Molto indicata la retinatura Stocastica (modulazione di frequenza a 38-40 micron). 2) Le forme geometriche del punto più idonee sono il punto quadrato e rotondo. 3) L’ingrossamento del punto medio (Dot-gain) è stabilito sul valore del 27-30%. 4) La costruzione della selezione consigliata è con il sistema GCR, dove il GCR è inserito nel valore Medio, con
l’intervento del Nero al 100%, e l’intervento totale dei Colori al 300%. In sostanza, la selezione deve essere Brillante, con il Nero costruito e inciso nei dettagli, i Colori Saturi. 5) Le pellicole devono essere Negative, con l’emulsione sul lato Inverso al lato di lettura. 6) In allegato il campione della carta in uso, con un Test inerente alle caratteristiche dei nostri inchiostri da stampa.
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dovevano essere fatte e dove farle. 4. Sono state introdotte le scale di controllo per tenere sotto esame tutti i procedimenti produttivi, eliminando così la valutazione visiva, sempre oggetto di contestazioni. Perché la qualità? È stato statisticamente rilevato che i costi per la non qualità rappresentano circa il 25% del fatturato nelle aziende europee e il 15% in quelle americane, mentre il Giappone ha ridotto questo rischio al 5-6%. Come si può notare, la modesta spesa per la creazione del Circolo di Qualità porta a dei risparmi enormi. Nella nostra azienda le contestazioni sulla qualità della stampa pubblicitaria sono state praticamente eliminate (si deve notare che un 25% della nostra pubblicità è a 4 colori), e quei pochissimi rilievi che “ad arte” gli studi pubblicitari ci hanno mosso per ottenere la ripubblicazione dell’avviso o per mascherare qualche loro inesattezza non hanno trovato seguito in quanto la nostra documentazione ci ha permesso di ribattere punto per punto, dimostrando l’estraneità dell’azienda stampatrice all’errore contestatoci. Sono diminuiti del 22% i consumi delle materie prime (pellicole rifatte per inesattezze, lastre rifatte per montaggi sbagliati, prodotti chimici risparmiati eccetera) e sono stati praticamente eliminati i fermi macchina in attesa che una lastra sbagliata fosse sostituita; la qualità di stampa del nostro prodotto ci ha permesso di raddoppiare il lavoro conto-terzi. Organizzazione del Circolo Qualità Totale Le semplici regole che sono il perno del nostro Circolo Qualità Totale partono dal presupposto che all’interno dello stesso (dieci persone con il professor Pietro Chasseur, dell’Istituto Tecnico “San Zeno” di Verona, in qualità di coordinatore esterno) ci sia almeno una persona di ogni settore, che il gruppo svolga volontariamente un’attività di controllo di qualità e una continua promozione dell’autosviluppo e del supporto reciproco, promuovendo una migliore gestione nell’unità organizzativa
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attraverso l’uso efficace delle tecniche del controllo qualità. Il controllo non deve essere sui risultati, ma sulle varie fasi dei processi perché l’operatore può dare un reale contributo soltanto se integrato con il sistema. Pertanto non chiediamo mai: “Chi è stato?”, ma ci concentriamo sul “perché’ si è verificato un problema, e ci attiviamo affinché le cause scatenanti possano essere eliminate (riquadro 2). Per esempio, è abbastanza comune che sia contestata la non corrispondenza dello stampato alla prova di stampa fornita, e che una medesima pagina di inserzione presenti rese diverse su differenti testate. Abbiamo pertanto messo a punto delle specifiche (riquadro 3) che sono state inviate a tutte le agenzie pubblicitarie che solitamente ci forniscono le selezioni. La mancata corrispondenza alle specifiche rende, di fatto, inutili le contestazioni. La qualità come strategia di sviluppo Dopo questo primo (e intenso) anno in cui la qualità è stata tenuta sotto controllo, possiamo affermare che essa sarà l’elemento indispensabile per lo sviluppo dei giornali nel Duemila, e non potrà essere considerata qualcosa da aggiungere al prodotto o al modo di operare, ma dovrà costituirne parte integrante. Il lavoro del Circolo Qualità Totale deve permettere di operare al meglio, con maggiore efficienza e senza costi aggiuntivi, coinvolgendo tutta l’Azienda, dal momento che le soluzioni dei problemi non sono delegabili a una sola funzione aziendale, ma impegnano tutti i reparti nel loro complesso. Il risultato qualitativo dello stampato non può più esser lasciato al caso o giudicato tecnicamente sulla base di semplici valutazioni soggettive: è necessario utilizzare parametri oggettivi dove la forza, il contrasto della stampa, l’aumento del punto, il bilanciamento cromatico, il trapping eccetera sono conosciuti da chi prepara i film o i “file” elettronici; solo così sarà possibile “vendere” la qualità. Sandro Smerghetto Direttore Tecnico Messaggero Veneto, Udine
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Riquadro 2
DIAGRAMMA CAUSA-EFFETTO Strumento indispensabile per la ricerca e il rilevamento dei difetti in fase di produzione e conseguente applicazione dei provvedimenti idonei per eliminarne le cause. Ricercare la causa significa poter rimediare realmente al problema.
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PROBLEMA Prendere nota per iscritto di tutto ciò che è suggerito senza giudicare. E' più importante l'informazione che non la forma.
MATERIALI Ottimizzazione in funzione del prodotto finito. Pellicole, lastre, carta, inchiostri, caucciù, tutte materie inerenti alla produzione eccetera.
MANO D'OPERA
Mancanza di strumenti adeguati, mancanza di attenzione, professionalità, senso di responsabilità eccetera.
MACCHINARI
METODI
MISURAZIONI
Hardware, software, fotounità, espositori, sviluppatrici, rotativa, spedizione eccetera.
Costruzione menabò,
Calibrazioni software, misurazioni in fase di lavoro (es. percentuale punto), misurazioni annerimento, misurazioni densitometriche in fase di stampa. Misurazioni soluzione di bagnatura, conduttività, Ph eccetera
trattamento immagini, trattamento pubblicità, impaginazione (sistemi diversi, compatibilità?) eccetera.
PULIZIA E MANUTENZIONE
RICERCA SOLUZIONE DA TUTTI GLI ADDETTI Secondo me dipende da... Penso che si possa fare...
SOLUZIONE
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Riquadro 3
Messaggero Veneto Reparto Stampa
Rilevamenti del.................
Parametri soluzione di bagnatura Acqua pura PH........., Conduttività.........., Temperatura C°........... Additivo di bagnatura impiegato................................................................... % Diluizione
1° Partenza
2° Partenza
3° Partenza
Conduttività Acidità (PH) Soluzione di bagnatura (renge 0/100) = 40 costante Sequenza colori di stampa (M-C-Y-K) fissa
Carica inchiostri (misurazione densitometrica rilevata in fase di stampa)
D.
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Ciano
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D.
D.
Giallo
D.
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Nero
D.
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D. D.
Magenta
Colori = COMETA (Eurostandard Quotidiani) Nero = COMETA E COLORPRINT Carta = Riciclata ROMANELLO da 45 grammi Velocità media di stampa = 40/42.000 copie/ora Note
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editoria elettronica
Servizi Internet a valore aggiunto: le proposte de Il Biellese Uno dei più antichi bisettimanale piemontesi di informazione locale, Il Biellese, avvia un servizio di informazione specializzata su Internet per le aziende tessili. Partnership strategica, nuove tecnologie ed una base di dati al servizio dell’industria locale.
Non sono solo i quotidiani italiani e stranieri di maggiori dimensioni a darsi da fare per esplorare le nuove opportunità legate allo sfruttamento dei servizi on line. La ricerca delle soluzioni per fornire informazioni a valore aggiunto trasmesse direttamente sui computer degli abbonati può coinvolgere anche periodici di informazione locale. Il fascino di Internet, in particolare, è molto contagioso, ed è arrivato anche a Biella, dove il più antico bisettimanale locale, Il Biellese, alleandosi con un gruppo di imprenditori locali, ha dato vita ad una nuova società, denominata Biella Multimedia, per avviare un nuovo servizio on line di informazioni specializzate a disposizione dei protagonisti della economia tessile locale.
Il Biellese, periodico di informazione locale Il Biellese ha festeggiato cent’anni di attività nel 1986. Serve un territorio, la neo-provincia di Biella, dove vivono circa 194.000 persone, 94.000 delle quali risiedono nella città capoluogo. Bisettimanale fin dagli esordi, la testata esce il martedì ed il venerdì, con una diffusione media di 19.000 copie, il 28 per cento delle quali in abbonamento. Grazie ad una rete distributiva molto efficiente, e ad una approfondita conoscenza del lettore biellese, l’editore riesce a valutare l’impatto delle notizie sulla comunità in termini diffusionali, e la resa può anche non superare l’8-9 per cento della tiratura. Il Biellese ha una sola edizione, con un primo sfoglio dedicato alla cronaca della città, una seconda sezione di notizie dalla provincia, con tutte le aree nelle quali si divide il territorio: pianura, valli e la seconda città per importanza dopo Biella, Cossato; seguono le pagine dello sport, gli spettacoli e le rubriche. Alla redazione del periodico ed alla sua
realizzazione produttiva concorrono una ventina di addetti, oltre ad una rete molto estesa di collaboratori esterni. Non mancano, come in ogni testata radicata nel territorio, le necrologie e la pubblicità locale, affidate alla concessionaria Manzoni. Il valore aggiunto dei servizi on line Come molte altre testate italiane e straniere, anche Il Biellese ha cominciato a seguire l’evoluzione dei servizi di informazione on line per cercare di coglierne le opportunità. Del resto, gli investimenti in tecnologia non sono una novità per il periodico. Agli inizi degli anni Novanta l’editore ha avviato un progetto di investimenti per il consolidamento della testata locale. Fra il ’91 ed il ’92 è stato introdotto il nuovo sistema editoriale e sono cominciati i lavori per la nuova sede del periodico, inaugurata nel ‘94. Quasi parallelamente sono cominciate le prime indagini in direzione delle nuove tecnologie multimediali. Un po’ per la oggettiva mancanza, in Italia ed in Europa, di operatori del calibro di America On Line o CompuServe, società in grado di distribuire su reti dedicate servizi e prodotti editoriali di ogni tipo a milioni di consumatori americani, un pò per la popolarità del Cyberspazio, esploso anche nel nostro Paese, Internet ha finito per catalizzare la massima attenzione. Per mesi, come ha raccontato a TecnoMedia il direttore responsabile della testata, Marco Berchi, alla porta del periodico hanno bussato in molti. Idee, ipotesi, progetti per fare colonnine di informazione per il pubblico di tutto il mondo. Ma gli editori de Il Biellese, come molti altri colleghi in Italia ed all’estero, si sono accorti ben presto della assoluta inutilità della mera trasposizione in rete del
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La home page di Biella Multimedia, punto di partenza per l’accesso ai servizi on line de Il Biellese
bisettimanale: per l’utente finale non c’è alcun valore aggiunto nell’arrabattarsi sulla tastiera di un computer per avere le stesse informazioni che può comodamente acquistare all’edicola sotto casa. I nuovi canali devono invece essere sfruttati dagli editori per la trasmissione di servizi di informazione a valore aggiunto, che sfruttino, cioè, le potenzialità proprie della rete distributiva, in questo caso l’ambiente Internet. La soluzione data da Il Biellese a questo problema è nata dall’incontro con un gruppo di operatori locali, alla ricerca di un partner strategico per utilizzare Internet come portante di informazioni di importanza strategica per l’industria tessile locale, un comparto dal quale provengono aziende, e marchi, del calibro di Cerruti, Ermenegildo Zegna e Fila. L’ipotesi di affiancare alla tradizionale attività della diffusione di notizie giornalistiche alla comunità biellese la distribuzione on line di informazioni economiche di primaria importanza per la comunità economica locale, ha convinto gli editori del periodico. E’ nata una nuova società, Biella Multimedia, divisa al cinquanta per cento fra l’editrice de Il Biellese ed un privato specializzato in informatica, con l’obiettivo di raccogliere e distribuire informazioni ad alto valore aggiunto. Informazioni on line per l’economia tessile locale Il servizio, al quale si accede dal sito Internet di Biella Multimedia, consiste in data base dove sono contenute informazioni relative ai filati grezzi che vengono prodotti dalle aziende dell’area biellese. Quando un’azienda tessile ha bisogno di sapere chi produce un certo tipo di filato, necessario alla creazione di un particolare tessuto, si
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collega a Biella Multimedia e, tramite l’interfaccia “textile browser”, ricerca nella base di dati le informazioni che interessano. Il sistema consente un’interrogazione molto selettiva della banca dati: l’utente imposta la tipologia del tessuto che intende realizzare, l’utilizzo previsto (tessitura, maglieria, arredamento, intimo o altro), l’eventuale colorazione, e successivamente imposta sulla maschera di ricerca il tipo di fibra e la composizione percentuale richiesta. Il sistema restituisce in pochi secondi tutte le informazioni strategiche per le attività dell’industria tessile. I fornitori di filati grezzi noleggeranno, per così dire, lo spazio necessario sul data base per mantenere e aggiornare le informazioni sull’offerta, mentre le aziende che producono tessuti pagheranno la consultazione della banca dati, per sapere chi produce quel certo filato che può servire alla realizzazione di un particolare tessuto. Per gli uni e gli altri i vantaggi sono evidenti: le aziende di filati si risparmiano l’invio quotidiano di decine di fax alle aziende tessili per informarle circa l’offerta, le aziende tessili risparmiano laboriose ricerche di mercato. L’information provider fornisce agli uni ed agli altri uno strumento di informazione specializzata che si traduce nella razionalizzazione di una fase essenziale nel ciclo dell’attività industriale locale. Nel sito Biella Multimedia si trovano anche servizi più “tradizionali”, come il collegamento alle testate italiane e straniere presenti su Internet, link diretti con il sito dell’Unione Europea, posta elettronica e, naturalmente, Il Biellese on line, con la sintesi delle notizie più importanti della città e della provincia, aggiornate quotidianamente.
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Dopo i servizi alle aziende, sono già allo studio progetti per coinvolgere nei nuovi servizi gli amministratori locali della nuova Provincia e alcuni ordini professionali, che hanno manifestato interesse alla possibilità di realizzare collegamenti on line con specifiche banche dati. Il tempo dirà se l’iniziativa del bisettimanale avrà
successo, dimostrando così le potenzialità dei sistemi on line nel momento in cui questi vengono sfruttati dagli editori di prodotti stampati che, attraverso la realizzazione di servizi di informazione a valore aggiunto, possono rafforzare il loro ruolo di information provider locali per le nuove generazioni di cittadini e di imprenditori.
Tariffe vantaggiose per i soci ASIG negli alberghi della catena MONRIF Per tutto il 1995, in seguito ad una convenzione con la MONRIF, i soci dell’ASIG possono usufruire dei servizi offerti dalla prestigiosa catena alberghiera a prezzi convenzionati estremamente vantaggiosi: Grand Hotel Brun - Milano ....................... singola: 192.000 ...................................................................... doppia: 210.000 Hotel Hermitage - Milano .......................... singola: 196.000 ...................................................................... doppia: 240.000 Royal Hotel Carlton - Bologna .................. singola: 190.000 ...................................................................... doppia: 270.000 Hotel Internazionale - Bologna ................. singola: 150.000 ...................................................................... doppia: 230.000 I prezzi sono comprensivi di IVA (9%) e piccola colazione a buffet.
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servizi all’editoria
Nasce un nuovo team per l’integrazione nei giornali italiani Dopo la messa in liquidazione della Crosfield (di proprietà di una joint venture fra Du Pont e Fuji), i tecnici e gli specialisti del settore quotidiani formano un nuovo team al servizio dei giornali. La forza finanziaria della Du Pont, la flessibilità ed il know how delle risorse umane riunite nella società GMDE offriranno una completa integrazione fra macchine analogiche e sistemi digitali, con l’obiettivo di fornire soluzioni, materiali di consumo e assistenza tecnica a tutto il ciclo produttivo del quotidiano. TecnoMedia ne ha parlato con Fiorentino Pedroli, responsabile del settore Printing & Publishing della Du Pont per nell’area del Sud Europa.
Il 10 ottobre scorso la Crosfield è stata ufficialmente messa in liquidazione. Che cosa devono aspettarsi i clienti italiani editori di quotidiani? Dopo la decisione di mettere in liquidazione la società, Crosfield ha avviato una negoziazione per la definizione del futuro dei propri dipendenti. Si è arrivati ad un accordo per il quale il personale Crosfield verrà messo in mobilità: una parte verrà assunta direttamente da Du Pont, mentre altri continueranno ad operare con noi in maniera esterna, con un rapporto diretto, strettamente correlato ma indipendente, attraverso contratti di service agency o di agenzia di vendita. A questo farà seguito anche una riorganizzazione interna di Du Pont per seguire meglio i clienti ed i nuovi movimenti del mercato. Più in dettaglio.... Finora ci si era mossi nell’ambito di linee di prodotto. In futuro ci muoveremo nell’ambito della gestione del singolo cliente. In Italia abbiamo una struttura composta da nostri venditori dipendenti, da agenti, e da un network di 18 distributori quasi tutti monomandatari, cioè vendono solo i nostri prodotti. Questa struttura sarà aggiornata in modo che invece di avere persone dedicati alla vendita ed al servizio di singoli prodotti, avremo specialisti che seguiranno singole linee di clienti, secondo una segmentazione di mercato ben precisa: stampatori, fotolito, editori di giornali, etc. Per gli editori di quotidiani che cosa cambierà?
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Nel settore dei quotidiani fino ad ora l’accordo che ci ha legato come distributori di Crosfield prevedeva un rapporto sinergico, per il quale Crosfield era responsabile della vendita e della assistenza tecnica delle attrezzature ai giornali, mentre Du Pont integrava queste attrezzature con le proprie linee di prodotti di consumo e di attrezzature analogiche. Quello che viene a cambiare è che le due realtà saranno d’ora in avanti integrate, e si costituirà una nuova organizzazione. L’obiettivo primario è ottimizzare il tipo di rapporto che una grande azienda fornitrice come la Du Pont deve avere con un settore, quello dei quotidiani, che ha delle esigenze specifiche. La disponibilità ad operare in orari notturni, la disponibilità durante i sabati e le domeniche, una conoscenza tecnologica specifica del settore, che rappresenta una nicchia a parte rispetto al resto del mercato commerciale che stiamo seguendo, sono altrettante richieste che devono essere soddisfatte. Abbiamo pensato che per una grande azienda come la Du Pont il miglior sistema per poter dare il servizio necessario ed indispensabile ai giornali sia quello di creare una struttura parallela ed indipendente, anche se legata da stretti vincoli contrattuali, attraverso la quale operare sui quotidiani. In pratica un team specializzato nei quotidiani, dotato della massima autonomia e flessibilità di intervento? Esatto. Tutti gli specialisti che lavoravano nell’ambito della divisione Newspapers di Crosfield entreranno in a far parte di una
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società che già operava al servizio dei quotidiani, denominata GMDE, nata tempo addietro da una “costola” della Crosfield che seguiva i sistemi editoriali. Di che cosa si occuperà la GMDE? Il concetto su cui si andrà ad operare è il seguente: Du Pont delegherà in maniera esclusiva la GMDE a seguire tutti i propri interessi nell’ambito dei giornali, dalla promozione e dalla vendita di attrezzature e sistemi Du Pont fino all’assistenza tecnica diretta al parco installato presente e futuro. Du Pont manterrà anche un proprio funzionario che agirà da interfaccia diretta fra la Du Pont e la GMDE e si occuperà in prima persona della commercializzazione sinergica con le attrezzature dei materiali di consumo che Du Pont ha sempre venduto, quindi pellicole, lastre, prove analogiche e digitali etc. La GMDE potrà anche promuovere direttamente attrezzature e sistemi di terze parti, quando queste possano permettere un completamento della soluzione integrata per gli editori e per gli stampatori dei giornali, quale ad esempio il sistema editoriale La Du Pont sarà collegata alla nuova società dal punto di vista proprietario? No. La GMDE sarà completamente indipendente, sebbene collegata a vincoli stretti di contratto di monomandatarietà per quanto riguarda tutta la produzione Crosfield-Du Pont e assistenza tecnica relativa nell’ambito dei quotidiani. Du Pont effettuerà inoltre tutta la fatturazione dei servizi commerciali e tecnici, rendendosi responsabile in prima persona di tutte le operazioni che la nuova società andrà a svolgere sul mercato. L’operatività verrà invece demandata interamente a GMDE a nome e per conto di Du Pont. Le strutture di una grande multinazionale difficilmente permettono un’organizzazione interna tale da essere flessibili e pronti alle esigenze di mercati come quello dell’industria dei giornali. Nella nuova società confluiranno specialisti noti a tutti gli operatori italiani del settori: Elio Sala, Marco Dall’Olmo, Franco Chiavari, Antonio Aliano, Carmine Carano, Davide Carazzato, Attilio Covino e Stefano de Paolis, i quali si aggiun-
gono allo staff attuale GMDE composto da Adriano Canetti, Enio Pessina, Marino Sala, Dario Meroni, Gilberto Oggioni e Armando Ardensi. Abbiamo pensato di rimettere in piedi un team che riteniamo estremamente vincente, con il quale andremo ad offrire soluzioni integrate uniche con un solo polo applicativo e responsabile anche della manutenzione. In pratica daremo agli editori una sorta di garanzia assicurativa, nel momento in cui, dando la soluzione al giornale, garantiamo che tutto funzionerà come promesso. La soluzione data in Italia alla liquidazione di Crosfield è stata seguita anche in altri Paesi europei? Questa soluzione è soltanto italiana. Nel nostro Paese, come noto, gli editori di quotidiani hanno scelto da molti anni la via della teletrasmissione per risolvere i problemi di distribuzione sul territorio dei giornali, adottando in particolare le linee Crosfield PageFax e Wydnet. Possiamo affermare con ragionevole certezza che negli ultimi dieci anni almeno il 70 per cento di questo mercato sia stato gestito da Crosfield. Noi contiamo che questa già eccellente prestazione debba anche migliorare negli anni a seguire, con l’introduzione di nuove fotounità e recorders, Computer to Plate, sistemi ecologici per il trattamento e lo sviluppo dei film e nuovi sistemi automatici di gestione delle lastre, e comunque ci riteniamo direttamente responsabili della continuità, in termini di assistenza tecnica e del miglioramento in termini di software e di network, dei sistemi esistenti. A questo proposito, dove andrà a finire il know how produttivo internazionale della Crosfield? Il know how di Crosfield rimarrà nell’ambito della DFEI (Du Pont Fuji Electronic Imaging), la società finanziaria costituita da Du Pont e Fuji con quote di capitale paritetiche al 50 per cento, proprietaria del 100 per cento del pacchetto azionario di Crosfield. Rimarrà un centro di eccellenza e una sede di ricerca e sviluppo e marketing centralizzato per tutti il settore elettronico. I due partner (Du Pont e Fuji) provvederanno alla commercializzazione dei prodotti nei vari Paesi.
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Archivio Aperto ASIG
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Archivio Aperto ASIG
Archivio Aperto contiene una rassegna periodica di segnalazioni e recensioni di articoli, relazioni, ricerche e repertori statistici - dedicati all’industria della comunicazione - pubblicati dalle più prestigiose riviste e dalle organizzazioni italiane ed internazionali del settore. Per ogni sommario è chiaramente indicata la fonte. Le aziende associate alla ASIG possono richiedere presso i nostri uffici ulteriori informazioni circa il materiale recensito.
Riferimento: 1228
Gestione della carta Un manuale della Newspaper Association of America dedicato all’ottimizzazione della gestione della carta. Il tema è trattato sotto molteplici punti di vista: dall’abbattimento degli scarti in produzione ai suggerimenti per ridurre lo “spreco di spazio” in pagina, dai “trucchi” per il trasporto delle bobine sino ai suggerimenti per ridurre le rese. NAA Riferimento: 1229
Specifiche IFRAtrack per la produzione dei quotidiani Questo documento definisce le specifiche del linguaggio IFRAtrack, che consente l’interscambio di informazioni tra i sistemi di controllo di produzione dei singoli segmenti produttivi: pre-press, press, sala distribuzione. Le raccomandazioni IFRAtrack sono indipendenti da qualsiasi fornitore e da qualsiasi piattaforma hardware e software. Ifra Special Report 6.19
sui progetti di ricerca realizzati o in corso di realizzazione da parte dell’associazione di ricerca di Darmstadt nel corso del 1995: controllo e ottimizzazione degli scarti; influenza della qualità dell’acqua corrente sulle soluzioni di bagnatura per la stampa offset; ricerca delle cause di macchie, controstampa e rub-off degli inchiostri offset sulla carta; miglioramento della qualità di stampa tramite essiccatori e migliori qualità di carta; sistemi di controllo del registro nella stampa dei giornali; uso di cilindri anti fan-out; processi di inserimento in funzione di una più accurata zonizzazione delle edizioni; implicazioni ambientali nella produzione di quotidiani; sistemi di controllo del colore basati su PC; settaggio del colore per la stampa del quotidiano con sistema GCR (Grey Component replacement); formati dei file e sistemi di compressione per l’archiviazione e la trasmissione; retinatura a modulazione di frequenza; riproduzione tonale; raccomandazioni di base per i sistemi di trasmissione on line della pubblicità; specifiche IFRA-track per il controllo globale del sistema di produzione; analisi dei costi legati alla mancanza di sistemi di controllo qualità nella produzione dei quotidiani. IFRA Congress-Expo 1995
Riferimento: 1230 Riferimento: 1232
Expo Preview IFRA 1995 Sigfried Diergard dell’Advisory service IFRA comunica l’ingresso nello staff IFRA di due nuovi esperti: Kerry Northrup, proveniente dal gruppo Gannett, per le tecnologie redazionali, Wolfgang Heil nel settore delle rotative e delle forme di stampa, con particolare riferimento al Computer to Plate. Boris Fuchs, direttore tecnico, evidenzia le novità esposte alla fiera nell’area della sala spedizione. IFRA Congress-Expo 1995
Riferimento: 1231
Gli ultimi risultati della ricerca IFRA Niko Ruokosuo e Boris Fuchs dell’IFRA fanno il punto
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Come trasformare i dati esistenti in informazioni utili Wolfgang Falke, consulente di marketing, affronta un tema dibattutissimo negli USA e che comincia ad essere di attualità anche in Europa: come trasformare l’elenco degli abbonati in un vero e proprio marketing database, incrociando i dati in proprio possesso con dati di provenienza esterna, in modo da offrire agli inserzionisti un servizio più mirato e flessibile. IFRA Congress-Expo 1995
Riferimento: 1233
Come usare al meglio la base di dati del quotidiano La costituzione di banche dati dei lettori costituisce,
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secondo Larry Sackett della società statunitense Claritas, la chiave del successo per i quotidiani. Dati demografici, geografici, psicografici (stili di vita, aspirazioni/bisogni), preferenze nel consumo dei media, comportamenti di acquisto, costituiscono i “mattoni” per la costruzione di database che consentano l’incremento della distribuzione e il miglioramento del servizio reso agli inserzionisti pubblicitari. IFRA Congress-Expo 1995
ISDN costituisce una opportunità di razionalizzazione del flusso produttivo, di contenimento dei costi e di miglioramento del servizio anche per le testate medie e piccole. L’esperienza della società editrice Zeitungsgruppe Nord di Ottendorf, editrice del quotidiano Niederelbe Zeitung, che ha una diffusione di 11.000 copie giornaliere. IFRA Congress-Expo 1995 Riferimento: 1237
Riferimento: 1234
Le strategie di New Century Network New Century Network è l’alleanza costituita nell’aprile 1995 tra nove editori USA: Advance Publications, Cox Newspapers, Gannett, Hearst, Knight-Ridder, Times Mirror, Tribune Company, Washington Post Company, New York Times Company. Obiettivo di NCN è la realizzazione di un network di quotidiani on line, che faccia leva sul radicamento locale dei singoli quotidiani, con in più la possibilità di accedere ad altri giornali e servizi on line facenti parte del network. Entro la fine del 1996 NCN comprenderà circa 75 giornali on line. IFRA Congress-Expo 1995
Riferimento: 1235
EDIFACT nel mercato olandese dei quotidiani Adrian van der Kuip del quotidiano olandese De Telegraf descrive il sistema EDIFACT per la prenotazione, ordine e fatturazione degli annunci pubblicitari sui quotidiani olandesi, avviato nel 1992. Il risultato è il sistema EDI-JET-SET, attualmente in fase di test. IFRA Congress-Expo 1995
Riferimento: 1236
Pubblicità on line per i giornali medi e piccoli La trasmissione digitale della pubblicità tramite linee
Come adattare l’annuncio a differenti formati Hoshin Seki della Publicitas Advertising Services, società USA del gruppo svizzero Publicitas, analizza i problemi collegati alla trasmissione digitale della pubblicità, come l’adattamento degli annunci ai differenti formati pagina utilizzati ed ai formati di dati utilizzati dai sistemi di produzione. IFRA Congress-Expo 1995 Riferimento: 1239
Quotidiano digitale per i ciechi La società svedese Textalk, emanazione della Università di Göteborg in Svezia, ha sviluppato un sistema che consente di trasformare il contenuto del quotidiano in file vocali che possono essere consultati tramite telefono dai non vedenti. IFRA Congress-Expo 1995 Riferimento: 1240
Il Computer to Plate Lo stato dell’arte delle tecnologie del Computer to Plate nell’analisi di Wolfgang Heil dell’IFRA. Tra le tendenze emergenti, l’affermazione delle espositrici a laser YAG, che consentono una qualità più costante. Altre innovazioni sono da attendersi nel settore delle rotative, dove sarà resa sempre più agevole la regolazione dell’inchiostrazione. IFRA Congress-Expo 1995
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Riferimento: 1241
Computer to Plate: mito e realtà Secondo Patrick Bérard della società Polychrome il Computer to Plate non è ancora ampiamente diffuso perché si trova al crocevia di tecnologie complementari: digitalizzazione, teletrasmissione, produzione delle lastre. Inoltre, sinché tutte le pagine non verranno realizzate in digitale, risulterà non conveniente utilizzare una doppia linea di produzione, convenzionale e Computer to Plate. IFRA Congress-Expo 1995
Riferimento: 1245
Un quotidiano scandinavo e i suoi lettori: Aftenposten Bente Aasebø e Anne Liese Gjetvik descrivono le strategie di sviluppo di Aftenposten, secondo quotidiano norvegese per diffusione ma primo per numero di abbonati, edito in due edizioni giornaliere: una al mattino, sette giorni alla settimana, e una al pomeriggio, dal lunedì al venerdì. IFRA Congress-Expo 1995
Riferimento: 1246 Riferimento: 1242
Computer to Plate al Tiroler Tageszeitung L’esperienza compiuta con il Computer to Plate dal quotidiano austriaco Tiroler Tageszeitung: tra le 24 e le 40 pagine dal lunedì al venerdì con 98.000 copie, tra le 64 e le 80 pagine al sabato, con 115.000 copie. IFRA Congress-Expo 1995
Tecnologia e fattore umano al Westfälische Nachrichten Jost Springensguth del quotidiano tedesco Westfälischen Nachrichten (230.000 copie, 25 edizioni locali), descrive la complessa organizzazione redazionale del quotidiano, che utilizza 19 redazioni locali e 15 uffici di corrispondenza. IFRA Congress-Expo 1995
Riferimento: 1247 Riferimento: 1243
Il mercato della carta da giornale Jean Claude Brognaux della SPPP, società francese che acquista carta per conto dei quotidiani, analizza l’evoluzione del mercato della carta da giornale, e tenta di tracciare alcuni scenari per l’immediato futuro. IFRA Congress-Expo 1995
Riferimento: 1244
Gestione delle fonti informative al Sächsische Zeitung La disponibilità di una quantità enorme di fonti informative pone ai quotidiani non poche difficoltà: selezionare in poco tempo le informazioni “giuste”, controllarle, presentarle ai lettori. L’esperienza di Harald Ritter del Sächsische Zeitung di Dresda: 420.000 copie, 18 edizioni locali. IFRA Congress-Expo 1995
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Il futuro in redazione all’Atlanta Journal-Constitution Keith Herndon presenta l’organizzazione redazionale del quotidiano Atlanta Journal-Constitution, caratterizzata da: capacità di adattamento all’evoluzione tecnologica, flessibilità ed ergonomicità, rimozione delle barriere fisiche in modo da favorire il lavoro di gruppo. IFRA Congress-Expo 1995
Riferimento: 1248
IFRA 95: catalogo della mostra Il catalogo ufficiale della mostra-convegno IFRA 95, svoltasi ad Amsterdam dal 9 al 12 ottobre 1995. Il programma del convegno con le schede biografiche dei relatori, e l’elenco delle 243 aziende espositrici con una breve descrizione delle soluzioni presentate agli stand. IFRA Congress-Expo 1995
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Riferimento: 1249
Raccomandazioni per la trasmissione della pubblicità Le raccomandazioni IFRA per la trasmissione digitale della pubblicità. Protocolli di rete, formati dei dati, compressione. Lo studio suggerisce la creazione di file contenenti dati di tipo amministrativo/produttivo, come le dimensioni dell’annuncio, il nome della fotolito, la data di uscita. IFRA Special Report 6.14.4
Newspapers di Londra, editore dei quotidiani Daily Mail e Evening Standard. IFRA Special Report 6.14.2
Riferimento: 1253
Computer to Plate a DRUPA 95 Una panoramica delle novità presentate a DRUPA 95 nel settore del Computer to Plate. IFRA Newspaper techniques 10/95
Riferimento: 1250
Una panoramica dei servizi online per i quotidiani Questo Special Report IFRA passa in rassegna le opportunità di edizioni on line che si offrono ai quotidiani. Le strategie percorribili sono: entrare in un servizio online commerciale, creare un sito Web su Internet, creare una propria bulletin board. La soluzione suggerita è la cooperazione tra giornali nella realizzazione di infrastrutture comuni, sulla scorta di iniziative come New Century Network. IFRA Special Report 5.4
Riferimento: 1254
I prerequisiti del Computer to Plate Holger Brass della Hoechst analizza lo stato dell’arte dei sistemi di Computer to Plate: unità di esposizione, tipi di raggio laser usati per l’incisione, tipi di lastra. La relazione affronta inoltre alcuni temi legati all’adozione del CTP: percentuale di pagine videoimpaginate, esigenza di un sistema di bozze, sistema di back-up, tipo di retino utilizzato. IFRA Newspaper techniques 10/95
Riferimento: 1251 Riferimento: 1255
EDIFACT per la trasmissione della pubblicità Questo Special Report descrive lo standard EDIFACT (Electronic Data Interchange for Administration, Commerce and Transport, ISO 9735), la sintassi dei messaggi EDIFACT e le possibili applicazioni sul mercato editoriale. IFRA Special Report 6.14.1
Installazione Computer to Plate a Fulda L’installazione di un sistema Computer to Plate KrauseBiagosch presso la Parzeller Publishing Company di Fulda, in Germania, che edita un quotidiano a colori in formato berlinese (315 x 470 mm) e varie pubblicazioni commerciali. IFRA Newspaper techniques 10/95
Riferimento: 1252 Riferimento: 1256
Pubblicità on line per i quotidiani: due esperienze Due esperienze di automazione del trattamento della pubblicità: un sistema EDIFACT presso il quotidiano finlandese Helsingin Sanomat e un sistema di trasmissione digitale della pubblicità installato presso la Associated
Il sistema Computer to Plate alla Sydsvenskan Tryck Una esperienza con luci ed ombre quella raccontata da Johnny Fonsmark, managing director della società Sydsvenskan Tryck, che edita due giornali nella città svede-
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se di Malmö: il quotidiano del mattino, Sydsvenska Dagbladet, 64 pagine con 130.000 copie giornaliere, e quello del pomeriggio, Kvällposten/iDAG, 60 pagine con 100.000 copie di tiratura. Il sistema CTP utilizzato è il Gerber Platemaster, con lastre Hoechst N90. IFRA Newspaper techniques 10/95
Riferimento: 1257
Computer to Plate: l’approccio più corretto Perché investire nel Computer to Plate? Le risposte possono essere: elevare la produttività senza elevare i costi, mantenere un dato livello di produttività abbassando i costi, elevare la qualità a costi contenuti. In ogni caso, l’adozione del CTP presuppone la razionalizzazione della catena produttiva non soltanto con la digitalizzazione dell’intero flusso, ma anche con la standardizzazione delle procedure. IFRA Newspaper techniques 10/95
Riferimento: 1258
Tre sistemi Computer to Plate Tre unità di esposizione Computer to Plate a confronto tra loro: la Prosetter della società tedesca Basys, la Cybersetter della Optotech di Hannover, e infine la NewsSetter della società belga Strobbe. IFRA Newspaper techniques 10/95
Riferimento: 1259
Trasmissione digitale della pubblicità La trasmissione digitale della pubblicità, con la disponibilità di linee ISDN e con la stabilizzazione dei formati dati, è una opportunità concreta per i quotidiani. Alcuni problemi sono ancora da risolvere: sia il TIFF che il Postscript infatti, i formati emersi come standard di riferimento, hanno alcune pecche significative. In prospettiva, i formati TIFF/IT e PDF sembrano molto promettenti ma, allo stato attuale, non
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ancora affidabili per la produzione dei quotidiani. IFRA Newspaper techniques 10/95
Riferimento: 1260
Digitalizzazione delle pellicole: il sistema CopyDot Kjeld Moselund descrive il sistema CopyDot implementato dagli scanner della società danese Eskofot, che consente la digitalizzazione del materiale che arriva ai quotidiani sotto forma di pellicole (per esempio le pubblicità a pagina intera) con una trascurabile perdita di qualità. IFRA Newspaper techniques 10/95
Riferimento: 1261
Il Computer to Plate: dov’è adesso, dove sta andando Derek Wyse della società inglese di consulenza Vantage Strategic Marketing analizza il mercato attuale e potenziale del Computer to Plate in relazione alla prevedibile evoluzione tecnologica nei settori che costituiscono le basi di questa tecnologia: le lastre e le unità di esposizione. IFRA Newspaper techniques 10/95
Riferimento: 1262
Il Computer to Plate al Voralberger Nachrichten Il quotidiano Voralberger Nachrichten, ha una esperienza ormai approfondita dei sistemi Computer to Plate, che utilizza dal 1993. Il sistema editoriale è composto da 400 Macintosh collegati in rete ed utilizza Quark X-Press come motore di impaginazione, mentre gli scanner Screen, Agfa e Kodak vengono utilizzati per l’input delle immagini. I file di pagina vengono trasferiti via ISDN dalla redazione di Bregenz al centro stampa di Schwarzach, quindi inviati verso i RIP Autologic ed immagazzinati su server Sun. Il sistema CTP utilizza la sviluppatrice Gerber LE55 e le lastre Hoechst N90. L’introduzione del CTP ha portato a significativi risparmi rispetto alla produzione convenzionale: il
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prezzo per lastra è passato da 19,72 marchi (22,5 per le lastre negative) a 15,17 marchi, che salgono a 18,63 nel caso di produzione di una lastra di backup. IFRA Newspaper techniques 10/95
back-up in caso di guasto, la qualità dell’esito finale. IFRA Newspaper techniques 10/95
Riferimento: 1264 Riferimento: 1263
Prime esperienze con il Computer to Plate a Magdeburgo Considerazioni sull’efficacia dei sistemi Computer to Plate sulla base dell’esperienza compiuta alla Magdeburg Publishing and Printing Company, editore di un quotidiano del mattino, diffuso sette giorni alla settimana con 18 edizioni locali, e un settimanale gratuito di inserzioni, anch’esso diffuso in 18 edizioni. Helmuth Heinrich, direttore tecnico, si sofferma sugli aspetti cruciali del CTP: i tempi di produzione, la sicurezza e la disponibilità di soluzioni di
FIEJ World Press Trends 1995 Il volume World Press Trends, realizzato annualmente dalla FIEJ, la Federazione Internazionale degli Editori di Giornali, raccoglie i dati sul mercato editoriale e pubblicitario in 46 stati di tutti i continenti. I dati riguardano il numero delle pubblicazioni quotidiane e periodiche, il reddito pubblicitario, la diffusione, i tassi di lettura, ed una analisi comparativa delle regolamentazioni fiscali, delle leggi che regolano la proprietà dei mezzi di comunicazione e delle agevolazioni pubbliche a favore della stampa in ciascuno dei Paesi presi in esame. FIEJ
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“Circolari FIEG” raccoglie e segnala le informazioni e i commenti ai più importanti dispositivi di legge, indicazioni e raccomandazioni in materia sindacale, tributaria, disciplina dell’IVA e quant’altro attiene agli aspetti gestionali e amministrativi dell’industria dei giornali, oggetto di sistematica comunicazione alle imprese editrici e stampatrici. “Circolari FIEG” è un promemoria di facile consultazione, da tenere sempre a portata di mano, un nuovo strumento di lavoro per quanti hanno responsabilità direttive e gestionali nelle aziende del settore.
Circolare del 01-08-95
N° 35
Disegno di Legge in materia di sperimentazione di vendite complementari di pubblicazioni al di fuori degli esercizi tradizionali. Intese relative con U.S.P.I., A.NA.DI.S. e organizzazioni dei rivenditori.
Circolare del 02-08-95
N° 1984
Disposizioni per la stampa e l’emittenza radiotelevisiva relative alla campagna per l’elezione suppletiva della Camera dei deputati fissata per il giorno 22 ottobre 1995 nella circoscrizione Campania 1.
Circolare del 03-08-95
N° 1985
Trasmissione testo intese del 14 giugno 1995 per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro e degli accordi economici per i direttori amministrativi e i dirigenti dei giornali quotidiani.
Circolare del 23-08-95
N° 1986
Art. 4 del contratto collettivo nazionale di lavoro giornalistico: situazione occupazionale trimestre aprile-giugno 1995.
Circolare del 04-09-95
N° 1987
Reiterazione Decreto -Legge in materia di bilanci delle imprese editrici (D.L. 28 agosto 1995, n. 356; pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 201 del 29 agosto 1995).
Circolare del 01-09-95
N° 36
Fruizione dei turni di chiusura estiva delle rivendite di giornali.
Circolare del 22-09-95
N° 37
Convocazione commissione Tecnica Operativa Roma 5 e 6 ottobre 1995 - Servizi regioni centro-sud.
Circolare del 29-09-95
N° 38
Convocazione Commissione Tecnica Operativa Milano 10 ottobre 1995.
Circolare del 29-09-95
N° 39
Diffusione di un opuscolo realizzato dal Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio attraverso il canale edicole.
Circolare del 03-10-95
N° 40
Riunione della Commissione Nazionale ex art. 5 dell’Accordo Nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici.
Circolare del 04-10-95
N° 1988
Disposizioni per la stampa e l’emittenza radiotelevisiva relative alla campagna per le elezioni comunali del 19 novembre 1995.
Circolare del 06-10-95
N° 1989
Giornale nelle scuole. Collaborazione con le FF.SS.
Circolare del 10-10-95
N° 41
Spedizione in abbonamento postale delle pubblicazioni - Previsioni contenute nel Disegno di Legge di accompagnamento alla Finanziaria 1996.
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Circolare del 10-10-95
N° 1990
Art. 4 del contratto collettivo nazionale di lavoro giornalistico situazione occupazionale trimestre luglio - settembre 1995.
Circolare del 13-10-95
N° 1991
Studio sui servizi informativi offerti dai quotidiani europei.
Circolare del 16-10-95
N° 1992
Seminario della Federazione Internazionale della Stampa periodica (FIPP) sulla ricerca come effettivo strumento per aumentare i ricavi. Vienna 22 novembre 1995.
Circolare del 16-10-95
N° 42
Estensione dell’Accordo Nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici all’U.SI.A.GI. ( Unione Sindacale Autonoma Giornalai).
Circolare del 18-10-95
N° 43
Convocazione Commissione Tecnica Operativa Roma 24 ottobre 1995 - Servizi regione sud.
Circolare del 20-10-95
N° 1994
Agevolazioni tariffarie telefoniche. Incontro con la Direzione Controllo Concessioni Ministero delle Poste.
Circolare del 23-10-95
N° 44
Recenti decisioni dell’Organo Monocratico istituito ai sensi dell’art. 12 dell’Accordo Nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici.
Circolare del 25-10-95
N° 1993
Contratto nazionale di lavoro per i dipendenti di aziende editrice e stampatrici di giornali quotidiani e agenzie di stampa. Quota di servizio.
Circolare del 02-11-95
N° 1995
Reiterazione Decreto - Legge in materia di bilanci delle imprese editrici (D.L. 27 ottobre 1995, n. 442, G.U. n. 253 del 28 ottobre 1995.
Circolare del 02-11-95
N° 1996
Agevolazioni tariffarie telefoniche direttive del Ministero delle Poste.
Circolare del 07-11-95
N° 45
Riunione della Commissione Nazionale ex art. 5 dell’Accordo Nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici, per la disamina degli istituti previsti dal vigente Accordo Nazionale.
Circolare del 07-11-95
N° 46
Convocazione Commissione Tecnica Operativa Milano - 16 novembre 1995 Servizi regioni nord e provincia di Arezzo.
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Microsoft, France Presse, Compuserve: nuovi successi per le Tecnologie Fulcrum Sin dal 1983, anno della sua fondazione, la Fulcrum Technologies ha puntato l’attenzione sullo sviluppo di applicazioni software specializzate nella ricerca ed indicizzazione dei documenti. Il motore di ricerca Fulcrum, grazie anche alla sua capacità di integrarsi perfettamente con le più diffuse piattaforme hardware e software, si è conquistato la fiducia di numerose aziende che ne apprezzano la potenza e la flessibilità nel consentire l’accesso alle basi di dati in maniera rapida e semplice. Negli ultimi mesi, tre nuove società si sono aggiunte alle numerose altre che hanno già scelto le soluzioni Fulcrum come le più adatte a risolvere ogni problema di archiviazione e di retrieval elettronico dei dati.
quale Microsoft assegna un grande valore strategico per il suo sviluppo futuro”. Quando, al COMDEX del Novembre 1994, Bill Gates svelò i progetti della Microsoft per il mercato dei servizi on line, coniò uno slogan, “l’informazione sulla punta delle dita”, che riassumeva la nuova missione della società. Oggi quello slogan si avvia a diventare una realtà concreta: entro pochi mesi The Microsoft Network sarà disponibile in 43 paesi e 23 lingue diverse. Fulcrum è parte integrante di questo grande progetto, mettendo i fornitori di informazione nelle condizioni di poter organizzare i propri dati in modo da renderli facilmente accessibili da parte degli utenti.
2) Agence France Presse 1) The Microsoft Network La AFP, Agence France Presse, FULCRUM Italia S.P.A. La Microsoft Corporation, la più ha uno staff di 150 fotografi coVia Laurentina, 756 - 00143 Roma grande società di software del monstantemente in giro per il mondo. Tel: 06/50274565 - 5020776 do, ha scelto il software di text retrieval Ognuno di questi fotografi, dopo aver Fax: 06/5020774 http://www.fultech.com Fulcrum SearchServer come motore di scattato le foto, in meno di trenta minuti ricerca per The Microsoft Network, la rete è in grado di sviluppare la pellicola, che segna l’ingresso della società di Bill Gates nel mercato digitalizzarla e trasmettere le immagini verso uno dei tre dei servizi on line interattivi. SearchServer, unitamente al centri regionali della AFP, situati a Parigi, Washington, sistema operativo Microsoft, consentirà ai membri di Hong Kong. Ogni giorno sono più di mille le foto inviate Microsoft Network di navigare nella rete e di individuare verso i tre centri, dove esse vengono editate, filtrate e agevolmente i dati ed i servizi richiesti. selezionate per gli otto differenti servizi regionali ai quali Prima di scegliere la soluzione Fulcrum, Microsoft ha possono abbonarsi i clienti dell’agenzia. esaminato numerosi prodotti alternativi. Alla fine la scelta Da circa dieci anni, i tre centri regionali di raccolta sono è caduta su SearchServer, in virtù della sua robusta funziodotati di una piattaforma UNIX, denominata “IMPACT 1”, nalità e della architettura client-server. Russ Siegelman, realizzata su specifiche della AFP, dove vengono archiviate General Manager dei servizi on-line di Microsoft, ha così le foto arrivate negli ultimi 3-5 giorni. Successivamente, le commentato la scelta: “Siamo convinti che la soluzione foto digitalizzate vengono cancellate automaticamente dalFulcrum abbia l’architettura e la scalabilità richiesti dal la macchina, mentre i negativi vengono inviati a Parigi per nostro servizio: le sue funzionalità conferiranno ulteriore l’archiviazione definitiva. In questo stadio finale, un sofvalore aggiunto ai servizi di Microsoft Network, rendendo tware di archiviazione permette di individuare la collocapiù agevole agli utenti la ricerca all’interno di grandi volumi zione fisica dei negativi. di dati”. Nel settembre 1993, la AFP lanciò una gara d’appalto per lo Eric Goodwin, Presidente e Amministratore Delegato di sviluppo e la fornitura di un nuovo sistema di gestione delle Fulcrum, ha dichiarato: “Questo è un momento chiave per foto digitali, denominato SYMPHONIA, che comprendesla vita della Fulcrum, perché rafforza la sua eccellente se l’archiviazione elettronica definitiva e non soltanto temposizione competitiva nel mercato del software di textporanea. Un gruppo di lavoro facente capo a Daniel Oudet, retrieval. Siamo lietissimi di essere stati scelti da Microsoft, Responsabile Ricerca e Sviluppo dell’agenzia, fu incaricata il leader mondiale indiscusso nella produzione di software, di elaborare il capitolato con le specifiche richieste. La come partner per un servizio, The Microsoft Network, al soluzione scelta, fornita da Digilog e RTL Informatique, è
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strutturata attorno a server UNIX denominati “IMPACT 2”, uno per ciascun centro regionale. Una serie di PC collegati ai server gestiscono le attività di comunicazione - ricezione e trasmissione delle foto -, mentre alcuni Macintosh, anch’essi collegati in rete ai server UNIX, sono dedicati all’attività di editing delle immagini. Ogni server UNIX è collegato ad un altro server che gestisce il sistema Juke-box per l’archiviazione delle immagini. Quando il sistema entrerà a regime, le immagini ricevute dai server verranno compresse, indicizzate ed archiviate in tempo reale in una base di dati che potrà contenere sino a quindici giorni di immagini, contro i cinque giorni della versione precedente. Le foto selezionate verranno quindi trasferite dal server UNIX al server del sistema Juke-box, a sua volta scisso in due parti: una base di dati temporanea per le foto dell’ultimo mese - ed una base di dati definitiva. Per lo sviluppo del sistema di archiviazione delle foto digitali, AFP ha scelto SearchServer, il motore di indicizzazione e di ricerca Fulcrum, ed ha ordinato una licenza server per ciascuno dei tre centri regionali, oltre a 24 licenze d’uso singolo. Grazie a Fulcrum SearchServer, l’archivista potrà accedere indifferentemente ad ognuno dei tre server ed effettuare, utilizzando la propria stazione di lavoro Macintosh, le indicizzazioni necessarie sulle foto della base di dati temporanea, prima di archiviarle su dischi ottici riscrivibili nella banca dati definitiva. L’esperienza ha mostrato che solo il 10% delle foto vengono trasferite dall’archivio temporaneo a quello definitivo, ma il sistema è stato dimensionato per sopportare un tasso del 100%. L’archivista potrà inoltre, se lo ritiene opportuno, definire dei legami per associare le foto tra di loro, creando in tal modo veri e propri réportage. A tutt’oggi, l’AFP dispone di un archivio fisico di sette milioni di negativi. Grazie al nuovo sistema, l’agenzia prevede di archiviare su disco ottico circa 30.000 foto ogni anno. Le foto via via scelte dalla produzione giornaliera andranno ad ingrossare automaticamente la base di dati, mentre le foto più vecchie verranno aggiunte in seguito a specifiche richieste. Per effettuare ricerche sulla base di dati, l’utilizzatore del sistema AFP, che si trovi a Parigi, Hong Kong o Washington, potrà effettuare ricerche sia su uno specifico server che su tutti e tre i server contemporaneamente, ottenendo una risposta entro cinque secondi. La potenza di SearchServer, la sua conformità ai sistemi
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aperti e la sua capacità di mettere a disposizione dei sistemi di ricerca le sue “cassette degli attrezzi”, sono elementi che rendono più semplice il processo di integrazione di un progetto così ambizioso come SYMPHONIA. I test di performance condotti su SearchServer hanno evidenziato tempi di risposta rapidissimi per ricerche su basi di dati di grandi dimensioni. L’installazione progressiva di SYMPHONIA avrà inizio nel primo trimestre 1996 a partire dalla sede di Parigi. Dopo una fase di test di quattro mesi, entreranno in funzione anche le sedi di Washington e Hong Kong. La AFP prevede di mettere il sistema in piena funzionalità nel mesi di luglio, in tempo per le Olimpiadi di Atlanta. 3) CompuServe Il software di text retrieval SearchServer verrà utilizzato dagli utenti di Compuserve, il più diffuso tra i servizi on line esistenti al mondo con tre milioni e duecentomila abbonati in oltre 150 Paesi di tutti i continenti. Nel commentare l’accordo, ufficializzato nello scorso mese di luglio, Tim Oren, responsabile delle tecnologie di CompuServe, ha sottolineato che “Gli utenti CompuServe si attendono servizi e forum di discussione utili, pieni di informazioni e divertenti, e vogliono trovare i servizi ai quali sono interessati in maniera semplice e rapida. Il software Fulcrum fornisce queste funzionalità in modo affidabile e scalare: esso supporterà d’ora in avanti la crescita del nostro parco abbonati, e costituisce sin d’ora un elemento chiave della nostra strategia, volta a rendere sempre più facile l’utilizzo del CompuServe Information Service”. Compuserve costituisce un campo di applicazione ideale per SearchServer: infatti, in servizi ad alto contenuto informativo quali CompuServe, il poter disporre di un efficiente sistema di ricerca può far diminuire il traffico sulla rete, con risultati eccellenti in termini di contrazione dei tempi di risposta e, quindi, con un servizio migliore, che si traduce in utenti più contenti. Le società che hanno scelto Fulcrum utilizzano questo stesso software per lo sviluppo di applicazioni che permettono ad esse di risolvere i problemi di accesso alle informazioni su reti locali o geografiche. In questi casi la comunità degli utenti è più piccola rispetto agli oltre tre milioni di utenti di Compuserve, ma il principio rimane lo stesso: giungere all’informazione desiderata nella maniera più semplice e nel più breve tempo possibile.
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T-Web, D-TERM e Italpager: le soluzioni per l’informazione online In occasione della esposizione annuale dell’Ifra, la mostra convegno dei quotidiani che si è svolta ad Amsterdam lo scorso mese di ottobre, Telpress ha presentato agli editori europei ed alle più importanti agenzie di stampa nazionali ed estere la propria gamma di soluzioni per sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla rete Internet. Nello sviluppo di queste soluzioni, Telpress ha seguito due indirizzi precisi: l’apertura al mondo Internet dei propri strumenti specializzati nella gestione delle informazioni on line e, contemporaneamente, lo sviluppo di prodotti sperimentali concepiti appositamente per il Cyberspazio.
i vantaggi dei tradizionali sistemi di acquisizione da agenzia con la diffusione capillare dei punti di accesso a Internet.
Italpager per il quotidiano on line Se la funzione del T-Web è quella di mettere a disposizione dell’utente finale il materiale di agenzia grezzo, Italpager è un modo nuovo per gestire on line il flusso delle informazioni. Sviluppato direttamente per il mondo Internet, Italpager è un vero e proprio quotidiano on line. Non si tratta della mera trasposizione in rete di un prodotto stampato, ma di uno strumento di informazione concepito in funzione di un nuovo canale di distribuzione: Internet. Notizie T-Web e D-Term: nuove frontiere per solusempre aggiornate, immagini ed infografici zioni sperimentate interattivi, tools per la navigazione fra l’attuaForte della sua esperienza nella gestione telelità e le informazioni di archivio, al quale si matica delle notizie di agenzia, Telpress offre può provvedere anche grazie all’apertura ad editori e ad agenzie di informazione la Piazza della Libertà 13 - 00192 Roma verso Internet del sistema Telpress Optopossibilità di utilizzare Internet come canale press per la creazione di rassegne stampa. tel. 06/3216304 - fax 06/3216345 portante per distribuire i propri servizi a nuoE-mail: info@email.telpress.it vi target di utenti. Il “sistema di accoglienza” http://www.telpress.it T-Web è una soluzione specializzata nella Una delle scelte più delicate per l’informagestione e nella distribuzione delle notizie di agenzia, una tion provider che avvia un nuovo servizio di informazione on “porta” aperta verso il mondo Internet per fare transitare su line è quella relativa alle tariffe del servizio ed alle modalità canali immediatamente disponibili al grande pubblico infordi fatturazione. Compito del fornitore deve essere garantire la mazioni che, finora, hanno richiesto costosi collegamenti massima flessibilità, sia verso i parametri contabilizzati che dedicati. Il T-Web lavora direttamente sulle notizie di agenverso gli strumenti per la creazione e l’invio automatico delle zia, ricevendole nel loro formato sorgente e traducendole in fatture. Telpress offre agli editori un cosiddetto “sistema di linguaggio Html per renderle disponibili in ambiente Netscaaccoglienza” rivolto agli utenti finali particolarmente flessipe. La soluzione sfrutta il know-how sviluppato dalla Telbile. Nel caso in cui l’information provider preveda una prima press nella creazione di strumenti specializzati nella ricezione fase di avviamento gratuito del proprio servizio, il software delle notizie di agenzia e nel loro invio selettivo a particolari del sistema può incaricarsi di richiedere, e registrare, tutti i categorie di utenti. dati della persona che si collega. Nel caso in cui si desideri Il D-term, una delle soluzioni più collaudate della società avviare la fatturazione, si possono prevedere numerose soluitaliana, è un browser proprietario per la gestione delle notizie zioni a seconda delle specifiche dell’editore. Per esempio, è on line, che di recente è stato aperto al mondo Internet, possibile prevedere, in un servizio di notizie di agenzia, di secondo la stessa filosofia del T-Web, ovvero utilizzare rendere disponibili i titoli gratuitamente, e far pagare il Internet come canale di accesso, per così dire, “popolare”, a consumo del testo dell’informazione, oppure si può decidere strumenti di informazioni finora riservati ai soli professioniper una fatturazione che copra l’intero servizio, dal collegasti. Il vantaggio del D-Term in versione Internet è quello di mento all’uscita dal sistema. La contabilizzazione dei costi consentire a tutti i cybernauti il collegamento ad un centro può essere decisa su base forfettaria o secondo il principio telematico altamente specializzato nella gestione delle infordella “pay-per-view”, ovvero il pagamento in funzione diretta mazioni on line al prezzo di una telefonata, unendo in tal modo dei consumi.
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I nuovi sistemi Autologic per la trasmissione e ricezione delle pagine oltre a utilizzare un database standard SQL per la regiL’APSCOM Autologic, che fa parte della nuova generastrazione e il reporting. zione di sistemi di trasmissione proposti oggi sul mercato, è la soluzione più flessibile per inviare pagine a centri Nuovo recorder con punzonatura in testa e in coda stampa remoti. alla pellicola Con l’APSCOM è possibile trasmettere non solo dati in Questa fotounità, che combina l’alta velocità con la formato bitmap da scanner o RIP, ma anche file PostScript precisione di registro, è ideale per (a RIP in remoto), Adobe Acrobat e ambienti produttivi con ritmi di lavoTIFF/TIFF.IT; i dati vengono inviati ro elevati e pressanti, quale appunto a recorder, sistemi per l’incisione delquello dei quotidiani che notoriamenla lastra, a RIP e fotounità, server OPI te hanno tempi di chiusura delle pagie a sistemi di srchiviazione. ne molto ravvicinati. Basato su NT/Pentium, può essere Dispone di un sistema di punzonatura utilizzato con diversi metodi di traN.T.G Nuove Tecnologie Grafiche Via Taro 39 - 00198 Roma automatico (secondo gli standard di smissione. tel. 06/8416190 - fax 06/8541469 mercato), in testa e in coda alla pelliLa compressione e la decompressione Strada 2 Edificio C3, 20090 Milanofiori Assago (MI) cola, offre un’ottima qualità del colodei dati viene gestita “on the fly” tel. 02/8242541 - fax 02/57511893 re ed è predisposta per il collegamenusando protocolli standard quali JBIG, to on-line con la sviluppatrice. PossoCCITT Group 3 e 4, JPEG e molti no essere previsti sistemi di punzonatura personalizzata. altri. Le versioni disponibili, tutte in grado di gestire in larAPSCOM offre una trasmissione dei dati immediata o ghezza il formato di 472 mm, vengono illustrate nella posticipata, la memorizzazione e l’inoltro, la sequenza automatica dei lavori assegnati, la rotazione delle pagine, tabella seguente.
Modello
Risoluzione (lpi)
Velocità (mm/min a 1000 lpi)
Formato (larghezza in mm)
Ripetibilità (pollici)
Punzonatura
3825
800-1600
533
472
± 0.001
Opzionale
3850
800-1600
660
472
± 0.001
Standard
3850 T
800-1600
1092
472
± 0.001
Standard
3850 SIERRA 3850 SIERRA T 3850 ASPEN
800-2540
660
472
± 0.001
Standard
800-2540
1092
472
± 0.001
Standard
800-3600
1168
472
± 0.001
Standard
La 3825 è già stata installata presso un centro stampa di Bologna, Telestampa Nord, dove viene utilizzata per ricevere da Parigi il quotidiano International Herald Tribune.
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Da Hasselblad l’archivio immagini più avanzato per quotidiani e periodici riale di eseguire direttamente la scansione delle immagini e di trasferirle al database di produzione. Le immagini possono essere raggruppate in base a una pianificazione speciale con la possibilità di seguirne il loro flusso completo. In questo modo lo staff che lavora in redazione può controllare facilmente la ricezione. Inoltre, assegnando un iter speciale, è possibile visualizzare, ad esempio, le ultimissime immagini di sport. Se per ipotesi si sta aspettando l’arrivo di una certa foto, l’Image Retriever può procedere ad una verifica continua e poi Image Depot N.T.G Nuove Tecnologie Grafiche visualizzarla automaticamente una L’Image Depot, da due anni presente Via Taro 39 - 00198 Roma volta trovata. sul mercato, è una soluzione per getel. 06/8416190 - fax 06/8541469 stire il flusso delle immagini dei quo- Strada 2 Edificio C3, 20090 Milanofiori Assago (MI) Lo staff che lavora sul layout di pagitel. 02/8242541 - fax 02/57511893 na usa l’Image Retriever come estentidiani. Queste, ricevute tramite prosione di QuarkXPress per posizionatocolli standard, vengono memorizre in pagina le immagini individuate precedentemente zate direttamente usando l’IPTC standard. Così facendo per un dato articolo o per sceglierle. non è più necessario che una persona in particolare le riceva e le elabori, poiché tutti vi possono accedere Archiviazione e ricerca direttamente. Le immagini vengono gestite automaticaGli archivisti scelgono le immagini o si prendono cura di mente in base alle esigenze del quotidiano. Nel momento in cui i dischi sono pieni, esistono diverse quelle già scelte e contrassegnate per l’archiviazione a possibilità per rimuovere le immagini; queste possono lungo termine. Le immagini vengono trasferite ad un PC essere, ad esempio, trasferite su CD per una archiviazioseparato e da qui passate sul CD. Le immagini in formato ne a lungo termine. In fase di memorizzazione, l’archivista miniaturizzato vengono memorizzate sull’Image Depot, in modo tale che anche quelle memorizzate su CD possapuò digitare informazioni supplementari. Il tipo di inforno essere visualizzate. mazioni, oltre a quelle IPTC da completare, possono L’Image Depot inoltre dispone di un metodo di ricerca essere scelte individualmente da ogni quotidiano. esclusivo che permette di avere un accesso più veloce; è Quando un’immagine viene richiamata e posizionata nel in grado cioè di scegliere le immagini sia nel database layout di pagina, sarà separata automaticamente e modirelazionale che nel nuovo database indicizzato. La ragioficata per raggiungere una risoluzione ottimale. Questi ne di questa procedura risiede nel fatto che quando si cambiamenti vengono eseguiti durante la trasmissione utilizza un database relazionale le immagini possono all’OPI o al RIP per avere una qualità maggiore e un essere importate velocemente nel database, ma questo tempo di elaborazione più breve. può anche diventare lento quando la ricerca viene eseguita tra un numero elevato di immagini. Un database La metodologia del lavoro indicizzato fornisce tempi di ricerca veloci, persino quando La stazione di lavoro e di ricerca Hasselblad Image la selezione viene eseguita tra numerosissime immagini. Retriever, che può essere impiegata come estensione di In ogni caso, con un flusso di entrata molto elevato e in PhotoShop o insieme al Pixolo, consente allo staff editoHasselblad mette a disposizione molte soluzioni innovative che danno vita ad un sistema che si interfaccia con le altre parti della catena di produzione per eseguire il controllo delle immagini. In particolare la società svedese propone, oltre ad una nuova versione del database Image Depot, l’ImageSync, un software inedito per la gestione del flusso delle immagini di quotidiani piccoli e medi e il Pixolo, un trasmettitore portatile di immagini.
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presenza di un sistema caricato pesantemente, l’indicizzazione è più lenta. Il sistema ImageSync L’altra novità riguarda l’ImageSync, un software che lavora sia in ambiente Mac che Windows NT. Lo scopo è quello di gestire il flusso giornaliero delle immagini da un server centrale NT. Il sistema è composto da tre prodotti principali: Flow Control, Repro e ImageStation. Flow Control legge vari formati immagine con testo IPTC e le classifica poi in differenti cartelle che riportano la categoria o il nome del file. Dopo un periodo di tempo specifico, le immagini vengono cancellate o copiate in un archivio. Repro converte automaticamente dal formato RGB a quello CMYK. La conversione può essere modificata usando un Profile Editor per adattarsi ad ogni tipo di stampa. La conversione viene eseguita su un server centrale NT. ImageStation è una stazione per consultare le immagini
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che vengono proposte in formato miniaturizzato e per eseguire modifiche minime delle immagini contenute nelle cartelle. La combinazione di questi tre prodotti - che possono essere usati anche separatamente - consente di controllare efficacemente il flusso dell’immagine. Novità per il Pixolo Per quanto riguarda il Pixolo, il trasmettitore portatile di immagini, bisogna segnalare che questo viene impiegato in molte redazioni che lavorano in remoto, per cui è possibile il collegamento con molteplici tipi di scanner. Le immagini possono essere trasmesse anche via ISDN. Sempre più redazioni remote sono collegate direttamente al network e all’ufficio centrale. La novità è che ora dal Pixolo è possibile eseguire l’input delle immagini direttamente in un central server. In combinazione con l’ImageRetriever, l’ufficio che lavora in remoto può accedere direttamente all’Image Depot, eseguendo così l’input delle immagini e controllandone il flusso.
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Telelavoro ed editoria: progetti e prospettive Ritengo che dissertare sul tema sia estremamente impePer telelavoro in genere (raggruppando quindi altri fenognativo sotto diverse angolazioni, sia quella prettamente meni tutti denominati con un termine che inizia per tele tecnica per le enormi evoluzioni che la tecnologia emercome teleformazione, teleinformazione, televendita, ecc.) gente sta apportando e sempre più apporterà negli anni a si intende l’insieme delle attività lavorative realizzabili venire e sia, soprattutto, per le enormi implicazioni con le attraverso un computer e un sistema avanzato di comuniquali il fenomeno impatterà la vita sociale e produttiva dei cazione. Paesi industrializzati. Le ragioni principali per l’affermarsi del fenomeno risieD’altro canto il tema è di scottante attualità (un po' come dono nell’avvento dell’automazione e, ancor più, nella lo è la moda di Internet che ha recessione economica mondiale che invaso tutte le forme del vivere soha spinto l’industria ( e fra queste ciale). Forse con un aforisma nemindubbiamente quella editoriale) a meno troppo spinto, come tutti cercercare forme radicali per tagliare i cano di avere la propria home page costi e razionalizzare i flussi prosull’enorme ragnatela delle connesduttivi. A tutto ciò hanno contribusioni mondiali di Internet, altrettanito altri fenomeni della vita moderto tutti discutono sul tema del na quali i tempi e i costi crescenti di telelavoro, affidando spesso al fetrasporto, gli altissimi costi della IBM SEMEA nomeno incredibili doti taumavita nei grandi agglomerati urbani, Circonvallazione Idroscalo turgiche contro tutti i mali e le dila necessità di organizzare l’esi20090 Segrate - MI storsioni del nostro apparato prostenza moderna su ritmi di lavoro Tel. 02.59621 duttivo. differenziati e più consoni all’apparA conferma dell’importanza che ricopre l’artenenza al “villaggio globale dell’informaziogomento si contano perlomeno una decina di congressi ne”. sul tema tenuti in Italia solo negli ultimi sei mesi, quasi Alcuni Paesi già rivelano cifre interessanti in merito: in tutti volti ad approfondire gli aspetti psicologici e sociali Inghilterra i telelavoratori rappresentano oggi il 7% della del fenomeno e i suoi effetti più concreti sulla vita di tutti forza lavoro con la previsione di attestarsi attorno al 10% i giorni. C’è da osservare che nel mondo editoriale il a fine secolo, in Francia si è al 7,4%, in Germania al 4,8%, fenomeno, forse in forme primordiali rispetto a quanto in Spagna al 3,6%. tecnologicamente possibile, è già in atto da diverso temTutto ciò con un risparmio annuo che è stato stimato in po. 1.987 milioni di sterline di carburante, 5.534 milioni di Ne sono esempi tangibili i corrispondenti, gli inviati, i sterline in costi di affitti e di 10,3 miliardi di sterline per collaboratori in genere che a diverso titolo contribuiscono la riduzione dell’inquinamento e del consumo di energia, alla confezione del prodotto giornale a distanza, dalla loro generando una domanda di 3,3 miliardi di sterline per abitazione, da una sala stampa oltre oceano, da una creare e convertire impieghi e di 465 milioni di giornate camera d’albergo, da uno stadio, da una qualunque cabina lavorative. telefonica. Ma procediamo con ordine e cerchiamo di inquadrare il fenomeno nelle sue caratteristiche, nelle sue Il libro bianco dell’Unione Europea dimensioni attuali e prospettiche, nelle tecnologie che C’è da ricordare a proposito che già a fine ’93 una sottintendono allo stesso. Commissione dell’Unione Europea pubblicava un libro bianco sullo sviluppo, sulla produttività e sull’occupazioIl telelavoro: definizione e “filosofia di base” ne, nel quale espressamente indicava la necessità di Innanzitutto occorre definire i limiti del termine. studiare nuove forme di telelavoro per dare agli apparati
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produttivi dei vari Paesi membri la necessaria flessibilità per poter affrontare la sfida americana e giapponese. La stessa commissione sponsorizzava diversi progetti di telelavoro, come ad esempio: - Teleurbe, con l’obiettivo di osservare e valutare da vicino su alcune migliaia di soggetti l’efficienza del telelavoro sulla decongestione del traffico urbano. - Offnet, per la creazione di centri servizi multifunzionali internazionali. I primi risultati delle sperimentazioni condotte hanno evidenziato alcuni punti significativi: - il telelavoro è una filosofia diversa con la quale affrontare il ciclo produttivo: occorre innanzitutto convincere il management aziendale. Negli USA il 63% del management si dichiara favorevole, e in Italia? - il telelavoro implica un modo completamente nuovo di affrontare i problemi della sicurezza delle informazioni, i problemi fiscali, legali, assicurativi, sociali e altri ancora; - la rivoluzione tecnologica (comunicazioni e strumenti di lavoro) è presupposto fondamentale anzitutto per rendere possibile, e poi per affermare il telelavoro - i telelavoratori tenuti sotto controllo si sono dichiarati ampiamente soddisfatti: il 66% evidenzia un miglior bilanciamento fra lavoro e vita privata, con conseguente incremento della produttività e adeguamento del lavoro al proprio bioritmo, il 92% è favorevole al telelavoro in team, il 97% afferma che la famiglia è disposta a utilizzare una parte della casa come ufficio. Facciamo un ulteriore passo e avviciniamoci a questo punto alla realtà italiana. Il telelavoro in Italia: il progetto Port-It Innanzitutto occorre osservare che le cifre sono contrastanti per la riluttanza di molte aziende a pubblicizzare il fenomeno non avendo ancora trovato adeguate formule contrattuali e temendo, di conseguenza, problemi sindacali. Una stima attesta i telelavoratori italiani, professionisti, magistrati, ricercatori, pubblicitari, giornalisti, artisti, manager, impiegati, uomini d’affari, attorno al 2,2% della forza lavoro complessiva.
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Ma, cifre a parte, è interessante dare un’occhiata a quanto è già stato fatto (o è in corso) nel nostro Paese. Molti grandi complessi si sono già mossi da tempo: è il caso ad esempio di Italtel, di Dun & Bradstreet, di IBM. Ed è proprio di quest’ultima che vorrei brevemente schematizzare le linee dell’operazione - Nominativo: Port-It - Data di nascita: luglio 1994 - Aderenti: 1000 nel ‘94, altri 2000 nel ‘95 - Contenuti e attività eseguibili in telelavoro: messa a disposizione di informazioni, emissioni di proposte commerciali e di ordini, utilizzo di strumenti di marketing, strumenti di produttività -Mezzi impiegati: un portatile multimediale di grandi capacità (schermo a colori, 24 MB di RAM, 810 MB di hard disk, lettore di CD ROM, scheda audio), sistema operativo OS/2 Warp, linee verdi per voce e dati, connettività con gli elaboratori centrali su rete proprietaria mondiale o attraverso normale linea telefonica - Risultati (a Novembre ‘95): - incremento di produttività attorno al 13% - ottimizzazione delle professionalità - riduzione dei costi( linee, sistemi di elaborazione, spazi ufficio, viaggi) - uniformità e continuo aggiornamento delle appli cazioni usate A completamento del quadro di riferimento di cui sopra è da aggiungere un importante accordo siglato tra IBM e Telecom Italia per il collegamento di Port-It via cellulare. A questo proposito si aspettano interessanti innovazioni con l’avvento della rete GSM con gli attuali servizi di telefonia, fax gruppo 3, SMS (Short Message Service) con controllo sul flusso dei dati, i servizi multimediali futuri con trasmissione a 64 kbits al secondo, i servizi radio a pacchetto e l’interconnessione (non poteva certo mancare!) con Internet. La teleformazione A questo punto non resta che cercare di interpretare il fenomeno telelavoro nella realtà editoriale italiana. Inizierei dalla teleformazione.
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Il mondo della comunicazione, la società dell’informazione in genere, sono in continuo, turbolento sviluppo. Essere editore oggi significa interpretare in ogni momento le necessità di informazione di un pubblico differenziato ed esigente attraverso mezzi e strumenti che permettono di far fronte a queste richieste. L’operatore dell’informazione diventa allora il fornitore di prodotti e servizi sempre più sofisticati e vicini ad un pubblico che ha la possibilità di interagire con l’editore. In questo scenario completamente nuovo occorre essere preparati a rispondere in modo adeguato non solo sfruttando al meglio le possibilità tecnologiche ma anche interpretandone l’impatto sul mondo esterno e sul proprio mercato. La formazione di base propria delle varie professionalità del mondo editoriale non basta più, occorrono continui aggiornamenti, una discussione allargata dei nuovi problemi che si prospettano, la capacità di reagire in tempi brevi al mondo che cambia. Anche per la formazione vale allora l’imperativo della nostra epoca: “execute faster”, esegui più velocemente. Di qui la formula della formazione a distanza: l’allievo si collega con facilità ad un elaboratore dislocato in qualche parte del mondo, dà un’occhiata ai corsi disponibili, ne sceglie uno che gli sembra adatto ai suoi scopi, se lo trasferisce sul proprio personal, si scollega ed inizia a seguire, senza più costi telefonici, la prima lezione (che, naturalmente è stata disegnata con dovizia di mezzi multimediali come la voce, una grafica accattivante, il colore, un colloquio continuo con il discente), fà qualche esercizio, si annota dubbi e commenti per un insegnante lontano al quale li farà pervenire a fine lavoro, e così via per le lezioni successive, fino a quando riterrà di aver raggiunto un sufficiente grado di conoscenza. Nel frattempo il nostro allievo sarà stato registrato come interessato a quella disciplina, per cui ogni volta che realizzerà un collegamento a questa Banca Centrale di Corsi sul suo Personal comparirà il messaggio che esistono informazioni nuove sulla disciplina specifica che gli potranno essere trasferite per una comoda consultazione. Evidenti i vantaggi di questo modo di operare: - il nostro allievo non si è mosso da dov’era (casa,
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vacanza, treno, aereo, ecc.); - ha operato nel momento della giornata più adatto alle sue abitudini ed esigenze; - soprattutto ha fruito delle informazioni aggiornate all’ultimo momento; - ha scambiato opinioni e conoscenze con tutti gli altri utenti dello stesso servizio; - ha fatto rilevazioni e annotazioni su quanto stava apprendendo; - non si è “misurato” con nessuno, ha cioè appreso con il suo ritmo, con le sue capacità soffermandosi e ritornando sui punti per lui/lei meno immediati del programma; - è sicuro che anche il suo collega più fortunato, magari perché appartenente ad una grande organizzazione, non ha a disposizione mezzi migliori dei suoi (la teleformazione ha cioè realizzato una sorta di “democratizzazione” dei mezzi di partenza!). Non spetta a me argomentare su chi dovrebbe realizzare questo servizio di formazione a distanza, vale a dire la singola azienda o qualche organismo che già ha il compito istituzionale di garantire l’aggiornamento professionale nel settore. Una sola considerazione: i mezzi e le modalità più sopra delineate sono disponibili oggi e già da oggi quindi potrebbero essere attivati. Il telelavoro nell’attività giornalistica Già abbiamo detto che oggi molti inviati e collaboratori delle principali testate nazionali operano in condizioni di telelavoro. Ciò è indubbiamente vero, ma mi piace, a questo punto, delineare uno scenario più moderno con il quale il giornalista da un campo di guerra bosniaco, da uno stadio di calcio in Sud America o dal suo appartamento nella City londinese potrebbe oggi gestire la propria attività. Innanzitutto al giornale il nostro giornalista è noto: si sa dov’è, cosa fà, a cosa generalmente è interessato, che cosa ci si aspetta da lui. Tutto questo si è trasformato in un suo profilo preciso sull’elaborazione centrale che, di conseguenza, filtra e predispone quanto può servire al nostro giornalista all’altro capo del mondo. Si parte sempre accendendo il proprio Personal e colle-
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gandosi via linea o cellulare alla sede del giornale. Senza dover fare nulla compariranno alcuni messaggi inviati dalla redazione centrale, e con questi una selezione di notizie e di informazioni che si ritengono di suo interesse per l’attività giornaliera ( che egli stesso ha chiesto in precedenza). Naturalmente se il nostro amico fosse interessato ad avere le ultime notizie di agenzia o volesse ulteriori informazioni da qualche archivio elettronico non ha che da formulare la sua richiesta: via linea o etere riceverà in breve tempo quanto serve. Fra le informazioni predisposte e ricevute al primo collegamento c’è anche quella che gli chiede di fornire uno o più pezzi su più argomenti che dovranno rientrare in una specifica geometria di pagina che gli è stata inviata e nella quale scriverà quanto richiesto. Il nostro giornalista si scollega ed inizia a lavorare utilizzando il suo Personal per scrivere e dettare, per inviare e ricevere fax, per telefonare, per rileggere suoi appunti o articoli precedenti, il tutto magari chiedendo al suo Personal di rallegrargli lo spirito con una sinfonia di Mozart in sottofondo. Se avrà scattato qualche istantanea di un avvenimento con una macchina fotografica munita di dispositivo di digitalizzazione potrà inserire queste foto nel pezzo o semplicemente accodarle perché qualcuno in sede ne faccia una scelta e ne decida la collocazione in pagina. Al termine della stesura del pezzo farà un click su un bottoncino con l’icona della trasmissione senza preoccuparsi di dove si trova in quel momento, di come il testo
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verrà istradato, se ci saranno o meno problemi trasmissivi, di quanto tempo ci vorrà a far pervenire il suo articolo sulla stazione di lavoro di qualcuno in sede: l’elaboratore centrale ha tutte le informazioni necessarie e avrà preventivamente provveduto a definire il percorso al contempo più sicuro ed economico per far arrivare il pezzo alla sede del giornale. In aggiunta a quanto sopra, sempre sul suo Personal, il nostro giornalista avrà annotato le sue spese, la sua agenda di appuntamenti, l’elenco degli eventi locali che potrebbero interessarlo e quant’altro servirà al suo lavoro di tutti i giorni. Quanto sopra per descrivere a grandi linee qualcuno degli scenari che già da oggi si possono intravedere nel lavoro editoriale in un’ottica nuova di concezione di un prodotto costruito da persone che ne vivono in diretta l’ideazione, la pianificazione, la preparazione e l’assemblaggio dei singoli componenti. Tutto questo non è limitato alle grandi strutture, ma è a disposizione di chiunque intenda proiettarsi in una nuova dimensione per affrontare le nuove sfide del mondo dell’informazione. Le tecnologie e le comunicazioni di oggi permettono sensibili risparmi e un modo più immediato e integrato di fabbricare il quotidiano, non fruirne da subito in modo oculato e intelligente non solo è indice di miopia imprenditoriale ma, a breve, può comportare l’uscita dal mercato. Cesare De Micheli
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Indigo Omnius One-Shot Colour per il packaging e il converting Omnius, la prima macchina per la stampa digitale a colori dedicata all’industria del packaging e del converting, è stata presentata al CMM International di Chicago, allo stand Indigo, insieme alla E-Print 1000. Per Omnius questa è stata la prima presentazione sul mercato stratunitense, che ha seguito di pochi mesi l’anteprima mondiale della Drupa. Anche a Chicago, come a Düsseldorf, Indigo ha ottenuto un grandissimo successo; una folla di visitatori ha seguito con molto interesse le dimostrazioni della rivoluzionaria ed esclusiva tecnologia digitale Omnius One-Shot Color, sviluppata sulla base del procedimento Offset Digitale a Colori applicato da Indigo alla E-Print 1000, la prima macchina al mondo per la stampa digitale a colori che utilizza inchiostri liquidi al posto del classico toner in polvere. Omnius stampa fino a sei colori - quattro standard di quadricromia e due supplementari - su diversi tipi di supporti flessibili confezionati in bobine: carta, cartone leggero, tessuti,
Nel quadro dell’ampio programma di iniziative ecologiche varato all’inizio del 1995, Polychrome presenta una novità che riguarda gli imballi delle lastre presensibilizzate. A partire dalla fine dell’anno le confezioni tradizionali verranno sostituite da nuovi imballi costituiti al 100% da cartone naturale, non stampato e totalmente riciclabile, eliminando definitivamente tutti gli altri materiali di difficile smaltimento utilizzati in precedenza: polistirene, legno, PVC e punti metallici. Le confezioni ecologiche nascono da uno studio accurato delle reali necessità del mercato ed hanno richiesto un importante investimento da parte di Polychrome, che ha ampliato il reparto di confezionamento della fabbrica di Osterode per l’installazione delle nuove linee automatiche . L’uso di
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polietilene, fogli metallici. La tecnologia One-Shot Color trasferisce i colori di selezione, indipendentemente dal loro numero, prima tutti insieme sul caucciù e poi, in un unico passaggio, sul supporto di stampa. L’essiccazione degli inchiostri è immediata. La bobina si riavvolge automaticamente dopo ogni copia, avanzando della misura necessaria per la stampa della copia successiva. Omnius è dedicata alla produzione di imballaggi e oggetti promozionali, che possono anche essere personalizzati secondo i dati inseriti in un database: sacchetti, scatole, etichette, tessere, bottiglie, tubetti, piastrelle e molti altri supporti; la speciale versione Cannery stampa e personalizza persino le lattine. Il CMM International è stato anche l’occasione per annunciare o confermare una serie di importanti accordi di collaborazione e OEM tra Indigo e diverse multinazionali come Moore Corporation, Gallus, Comco, Avery Dennison e, ultima solo in ordine di tempo, Barco Graphics, i cui sistemi di prepress si pos-
sono collegare da oggi direttamente alle Omnius tramite una speciale versione del FastRIP Barco. Dal congresso del CMM, che ha visto la partecipazione dei maggiori esperti tecnici del mondo del packaging e del converting, tra cui Arthur Klimman, Omnius Product Manager della Indigo, è apparso chiaro che la stampa digitale è ormai entrata a pieno diritto anche nell’industria del packaging. Omnius è ideale per tutte le aziende che oggi usano sistemi di stampa flessografica e rotocalco, per i quali offre nuove prospettive commerciali e nuove opportunità di mercato, rendendo finalmente economiche le brevi tirature e i prodotti personalizzati dedicati alle azioni di marketing e alla promozione, per i quali si prevede una forte crescita della domanda a tutti i livelli con il conseguente ampliamento dei settori di applicazione.
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Una nuova iniziativa ecologica Polychrome imballi in cartone è particolarmente vantaggioso, sia dal punto di vista ambientale che da quello dell’organizzazione del lavoro: pacchi più leggeri (l’80% dei colli non supera i 20 Kg, arrivando ad un massimo di 23 Kg per i grandi formati), minore quantità di materiali da dividere per lo smaltimento, riduzione dei rischi di piccoli infortuni causati dalle parti in
CHEMCO ITALIA Spa Via P. Tacca 63/a - 50125 Firenze tel. 055/65891 - fax 055/685625
legno e dai punti metallici. Nuovo è anche il criterio adottato da Polychrome nelle misure delle confezioni, che saranno uniformate a quattro standard per permettere una migliore organizzazione del magazzini. Le nuove confezioni per lastre presensibilizzate seguono la linea di intervento già adottata da tempo da Polychrome per gli imballi di pellicole, carte fotografiche e chimici e più in generale per la composizione di tutti i prodotti: riciclare e non inquinare, ridurre i rifiuti, consumare meno materie prime, utilizzare il più possibile sostanze naturali e eliminare le sostanze tossiche e nocive.
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Datasport e la banca dati evoluta Una storia lunga dieci anni Il cammino di Datasport attraverso il campo delle rilevazioni statistiche e la gestione delle banche dati sportive è iniziato il 5 gennaio 1985 e sta raggiungendo il suo pieno compimento proprio in questi giorni, a più di un decennio di distanza. E’ imminente infatti l’ingresso della banca dati di Datasport su Internet, dove verrà messa a disposizione di un’utenza vasta ed eterogenea, professionale e privata, coronando così gli sforzi di una struttura che da anni si dedica all’aggiornamento costante e puntuale dei dati.
non ha lesinato sforzi ed investimenti in macchine e programmi per valorizzare al massimo il lavoro di cui sopra, dotandosi del sistema operativo Unix e del software di gestione Informix, uno tra i principali programmi che consentono lo sviluppo e la gestione di una database relazionale. La possibilità di eseguire elaborazioni particolari frutto dell’incrocio di molteplici dati ha consentito a Datasport di rispondere sempre perfettamente e in modo tempestivo alle esigenze dei clienti (massmedia, operatori sportivi, società, enti organizzatori, ecc.) e di acquisire una professionalità a tutto tondo: a partire dal reperimento delle informazioni sino alla loro distribuzione.
Il problema dell’aggiornamento Proprio l’aggiornamento dei dati, giorno dopo giorno senza interruzioni, è Qualche cifra stato alla lunga la carta vincente di Solo per quanto riguarda il calcio, la Datasport, ciò che l’ha fatta primegbanca dati di Datasport contiene 10.000 Datasport sas di Sergio Chiesa & C. giare all’interno di una concorrenza schede di giocatori e società, riceve Corso Sempione, 52 - 20154 Milano vasta, agguerrita, spesso frutto di siogni domenica dai 200 ai 300 kbytes di Tel. 02.3314774 r.a. Fax 02.3314769 r.a. nergie tra importanti operatori del dati sulla Serie A e la Serie B e prevede Internet: http://www.datasport.it mondo dello sport, che hanno investito 100 possibilità precostituite di elaboraE-mail: sergio@datasport.it molto di più di quanto non potesse fare zione delle informazioni che possono essere Datasport ma che l’hanno fatto in modo estemporaneo ed effettuate già un paio d’ore prima del termine delle partite. eclatante, senza preoccuparsi di come “mantenere” il patrimonio costituito dai dati. In un mondo dinamico come Ed ora Internet quello dello sport, con il susseguirsi frenetico delle prestaForte di questa decennale esperienza Datasport ritiene ora zioni agonistiche, il primo investimento da mettere in conto che sia finalmente giunto il momento di dare alla propria nella gestione di una banca dati è proprio quello dell’aggiorbanca dati un uditorio internazionale che solo Internet, la namento e cioè della forza lavoro ad esso deputata. banca dati più grande del mondo, le può dare. Da qui la decisione di rendere disponibile, attraverso Internet, l’acUn centinaio di formichine al lavoro cesso e la consultazione alla banca dati sportiva secondo Così ci piace definire i corrispondenti di Datasport che tempi e modi differenti a seconda dell’utente. settimanalmente, direttamente dai campi di gara, rilevano i Il fine ultimo di questa iniziativa è dunque quello di far dati dei principali sport nazionali e li inviano in tempo reale conoscere il risultato di un lungo e paziente lavoro sia ad un (via telefono, fax o modem) alla sede centrale di Corso pubblico di addetti ai lavori (centri documentazione dei Sempione a Milano, dove un altro nutrito gruppo di collaboquotidiani, giornalisti, uffici stampa, società sportive, ecc.) ratori si occupa dell’imputazione dei dati e dell’elaborazioche potrà trarne profitto per un migliore esercizio della ne degli stessi. Tutto ciò spiega dunque l’eccezionalità del professione, sia alla vasta fascia di appassionati che guardacaso Datasport e la sua fortuna attuale. no con sempre maggiore entusiasmo alle statistiche ed ai numeri dello sport. La preparazione tecnologica Questo l’indirizzo Internet di Datasport: Sempre al passo con l’evoluzione tecnologica, Datasport http://www.datasport.it/
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Tecnologia Unisys per le enciclopedie UTET E’ di questi giorni la notizia dell’avvio in produzione del nuovo sistema per la realizzazione di opere di tipo enciclopedico presso la casa editrice UTET di Torino. Il sistema nasce dalla necessità della UTET di una gestione informatizzata del Grande Dizionario Enciclopedico (GDE) e dalla capacità della Unisys di sviluppare un’applicazione che rispondesse adeguatamente alle esigenze del cliente.
testi, la consultazione e l’analisi dei testi già redatti, la gestione del flusso di lavorazione di ogni testo (invio ad autori, stampa di bozze, correzione...) e il controllo dello stato di avanzamento dei lavori.
La gestione del ciclo produttivo All’interno del ciclo di produzione sono state individuate diverse figure professionali: il reIl progetto UTET-GDE sponsabile dell’opera, i redattori, gli Il progetto GDE aveva come obiettiautori, la tipografia, la segreteria di vi primari l’abbattimento dei tempi e redazione. Per ognuna di queste fidei costi di realizzazione ed aggiorgure sono state disegnate delle funnamento dell’opera, in modo da prozioni ad hoc al fine di permettere lo durre una banca dati dove risieda svolgimento del proprio lavoro in UNISYS ITALIA spa tutto il materiale redazionale e dove modo semplice ed efficiente. CiaVia B. Crespi 57 - 20159 Milano questo sia a disposizione per la crescuna funzione è stata realizzata tel. 02/69851 - fax 02/6985588 azione di nuove opere (ad esempio avendo come obiettivo primario riopere settoriali) oppure per la realizzazione di opere di durre al minimo le operazioni manuali per limitare gli tipologia diversa da quella cartacea (editoria elettronica, errori dovuti ad esempio ad una non corretta digitazione, e CD-ROM, banche dati on-line.....). la semplificazione delle operazioni. In particolare, per il Il sistema ha una architettura di tipo client/server basata su caporedattore sono state sviluppate delle funzioni di defistandard di mercato. I vantaggi di tale architettura risiedonizione dei volumi dell’opera, per la creazione degli iter di no nel decentramento sulle stazioni di lavoro di una parte lavorazione per ogni titolo, l’assegnamento di un passo di rilevante dell’attività di elaborazione riservando al server tale iter ad un autore/redattore/tipografia, il controllo dello le funzioni di gestione della base dati. Il server è una stato di avanzamento della lavorazione di un titolo. Per i macchina SUN dove risiede la banca dati redazionale redattori sono state definite funzioni per la presa in carico basata su Basis Plus di Information Dimension Inc., un data ed il rilascio di titoli, il confronto del testo corrente con un base mirato a documenti di tipo testuale che offre tutte le sua versione precedente, l’integrazione della banca dati funzionalità di un database relazionale, oltre alla possibiliper la lettura di testi ad esso collegati, la redazione di un tà di effettuare ricerche “full text”. All’interno della banca testo, la definizione di rimandi ad altri titoli. Per la segredati GDE sono immagazzinate e classificate tutte le inforteria di redazione ci sono funzioni di invio e ritorno dei mazioni relative alla realizzazione dell’opera. Le stazioni titoli per le lavorazioni esterne. di lavoro client sono dei Personal Computer dotati di sistema MS Windows. Fra i vari word processor presenti I benefici del sistema sul mercato quello che più soddisfava i requisiti richiesti Dall’utilizzo di questo nuovo sistema si sono ottenuti tutta per la realizzazione di un’opera enciclopedica era Word una serie di benefici, quale una migliore organizzazione Perfect: si è quindi proceduto alla sua integrazione nell’apdel lavoro, un controllo completo di tutte le fasi di avanzaplicazione client del GDE. mento del lavoro, una migliore disponibilità delle informaIl sistema GDE offre le funzioni necessarie per tutte le fasi zioni di pianificazione e controllo dei costi, una diminuziodel ciclo produttivo di un’opera enciclopedica, quali la ne degli errori dovuti alla ripetizione manuale delle operapianificazione della struttura dell’opera, la redazione dei zioni e un’ottimizzazione dei compiti segretariali.
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