TecnoMedia Tecnologie, Prodotti
& Mercati editoriali
Numero 13 Marzo 1997 Periodico mensile. Anno IV n. 13 Sped. in Abb.to Postale comma 34 art.2 Legge 549/95 Roma
Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali -
L’innovazione fà tappa a Bari
Il nuovo sistema editoriale de La Gazzetta del Mezzogiorno si segnala per l’originalità e la funzionalità delle soluzioni adottate.
Le
Esemplare diffuso gratuitamente ai soci
Filo
diretto
aziende informano
a pagina 3
Il servizio ASIG Service che mette a
Da Milano a Roubaix
Teletrasmissione su linee ISDN e piattaforma software Acrobat: la soluzione adottata dalla S.I.E.S. per il Giornale. a pagina 12
Servizi on line per il Fondo Casella
Dal febbraio scorso il fondo di previdenza integrativa dei dipendenti dei quotidiani e delle agenzie di stampa è presente sul sito EDILAND. a pagina 15
Il ritorno di Atex Media Solutions
diretto contatto fornitori e utilizzatori
di tecnologie per la produzione di quotidiani. Filo Diretto è il modo più rapido, efficace ed economico per raggiungere i
più qualificati manager e decision maker dell’industria editoriale italiana.
Ecco l’elenco delle aziende aderenti: AGFA-GEVAERT
Intervista con Carlo Alberto di Noi, amministratore unico della N.T.G., che rappresenta in Italia lo “storico” marchio.
ANSA
Speciale Milia ’97
ATEX MEDIA SOLUTIONS
a pagina 21
Nostro réportage sul salone internazionale del prodotto multimediale e interattivo, svoltosi a Cannes dal 9 al 12 febbraio 1997. La difesa del copyright.................................................a pagina 26 Nuove tecnologie per Internet.....................................a pagina 33
APPLE COMPUTER ARRISYSTEMS AUTOLOGIC INFORMATION INTERNATIONAL BASEVIEW CASCADE DU PONT DE NEMOURS ITALIANA ECRM
Cresce la voglia di carta stampata
Resi noti dall’ARGI i dati 95/96 sui consumi di macchine grafiche.
a pagina 40
Tecnologia Grafica: seconda edizione
FULCRUM ITALIA G.M.D.E. GAMMAGRAPHX GERBER SYSTEMS
Versione aggiornata per il volume della scuola grafica “San Zeno”.
a pagina 42
HASSELBLAD ELECTRONIC IMAGING IMAGITEX LINK SERVICE NTG OPTRONICS
Le rubriche Editoriale
a pagina
2
Le pagine dell’Osservatorio
a pagina
44
a pagina 47 Lo Scaffale
Circolari Appuntamenti
a pagina 55 a pagina 66 a pagina 71
PURUP PREPRESS SINEDITA TELECOM ITALIA TELPRESS TERA UNISYS ITALIA XEIKON XYVISION a pagina 56
Parliamo di... E’, questa, la stagione nella quale si ufficializzano i conti
affondare, alla ciambella di Internet.
dell’anno trascorso e si tenta di valutare lo stato di salute
“I giornali staccano la spina” titolava un mese fa il The
delle aziende e di un settore, anche in relazione alle tendenze
Wall Street Journal a conclusione di una inchiesta dalla
del mercato. Non è certo difficile prevedere che i bilanci
quale risultava evidente la delusione per i tanti esperimenti
consuntivi delle imprese editoriali - ed in primo luogo di
falliti. L’“on-line”, nelle sue diverse traduzioni, non è mai
quelle che editano giornali - indurranno a serie
stato, del resto, un modo diverso per offrire lo stesso
preoccupazioni sul domani di una forma di comunicazione
prodotto; ed il giornale ha la possibilità di crescere sposando
che costituisce e - nonostante tutto - continuerà a costituire
le più avanzate tecnologie - la metodologia digitale in
fonte di riferimento primaria per miliardi di persone in ogni
primis e il trasferimento dell’informazione in tempo reale -
parte del mondo. Le eccezioni, purtroppo, non saranno
per continuare ad essere se stesso, in misura più aderente
molte; per gran parte degli editori lo stesso problema
al nuovo contesto del mercato e della comunicazione. E’
dell’esistenza finirà con il riproporsi con nuova
questo, in primo luogo, il convincimento che ci guida nella
drammaticità.
quotidiana attività e l’intento che informerà NewComm, la
I rappresentanti degli edicolanti, riunitisi recentemente
mostra - convegno che a settembre si propone di analizzare
a Milano, non hanno trovato di meglio che “denunciare” la
e proporre ipotesi più convincenti per alimentare la nuova
inutilità della politica dei gadget, visto che, in sei anni, i
stagione tecnologica.
giornali hanno ridotto le loro vendite nonostante lo stimolo
Carlo Lombardi
dei regali e dei concorsi e l’aumentato numero dei chioschi da loro gestiti. Ma - come in tanti altri casi - manca il dato di riferimento contrario: la previsione di come il mercato avrebbe reagito di fronte di una offerta appiattita sulla “routine”. Forse è vero, tuttavia, che “bingo”, “replay” e videocassette a basso prezzo non bastano, da soli, ad invertire il trend negativo. Il giornale, probabilmente, ha bisogno di rinnovarsi nel profondo per aderire più compiutamente alla domanda di mercato; di attingere con finalità meno contingenti alle risorse della tecnologia che, quindici o vent’anni fa, hanno consentito di tamponare gli effetti della crisi. La trasformazione dei processi e dei modelli, oggi, si propone in termini diversi, di respiro più ampio. Non si tratta unicamente di recuperare produttività e di superare vecchi schemi di organizzazione del lavoro. Tanto meno è affidabile, peraltro,
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l’ipotesi di aggrapparsi, per non
TecnoMedia Periodico della ASIG Associazione Stampatori Italiana Giornali Via Sicilia 125, 00187 Roma tel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489 http://www.ediland.it E-mail: tecnomedia@ediland.it Direttore responsabile Carlo Lombardi Redazione Salvatore Curiale - Luca Michelli hanno collaborato a questo numero Dino Gallo, Elisabetta Marchetti Segreteria di Redazione Antonella Appolloni Registrazione del Tribunale di Roma n. 189 del 29-4-1994 © ASIG Service S.r.l. - 1997 - Tutti i diritti riservati Sede legale: via Bigli 2, 20121 Milano Stampa I.G.U. S.r.l. Via Michele Migliarini 59/A, 00173 Roma Questo numero è stato chiuso in redazione il 25 Marzo 1997
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tecnologie in produzione
Soluzioni innovative per La Gazzetta del Mezzogiorno Il nuovo sistema integrato Sinedita installato presso il quotidiano pugliese presenta caratteristiche decisamente originali nel panorama italiano, derivanti dalle specifiche esigenze del giornale: autonomia delle redazioni distaccate, semplicità di gestione, grande configurabilità, massima attenzione ai temi della sicurezza. TecnoMedia ha visitato l’installazione con la guida di Giuseppe Costantino, Direttore tecnico della EDISUD, la società editrice del quotidiano.
L’installazione di un nuovo sistema editoriale costituisce un momento importante e delicato nella vita di ogni quotidiano, per le inevitabili difficoltà ed imprevisti che regolarmente si presentano durante il percorso, ma soprattutto perché la progettazione e la messa in opera di un nuovo sistema di produzione impone al management del giornale ed a quanti - giornalisti e poligrafici - collaborano alla realizzazione del prodotto, una attenta riconsiderazione del proprio lavoro, del modo in cui esso è organizzato, delle esigenze specifiche richieste dal prodotto ed alle quali il sistema editoriale deve fornire risposte adeguate. Chi siamo? Che cosa facciamo? Che cosa vogliamo fare? In che modo vogliamo farlo? Sono queste, in sintesi, le domande che un paio di anni fa cominciarono a porsi il Presidente Giuseppe Gorjux e il management della EDISUD, la società editrice del quotidiano, quando decisero che era ora di concedere la pensione al glorioso sistema editoriale “fatto in casa”, che aveva onorevolmente servito la causa per oltre quindici anni.
Tanti quotidiani in uno Sarebbe estremamente riduttivo definire La Gazzetta del Mezzogiorno come “il giornale di Bari”: il quotidiano fondato nel 1887 da Martino Cassano è infatti, con una diffusione certificata ADS di poco inferiore alle 65.000 copie giornaliere, leader di mercato in Puglia e Basilicata, con una penetrazione pari al 60% del totale dei lettori nel giorno medio (dati Audipress). Il bacino principale di diffusione si estende su una superficie assai vasta, grande all’incirca quanto il Belgio,
sulla quale vive una popolazione di poco inferiore ai cinque milioni di persone, con grandi differenziazioni economiche e demografiche: dall’area metropolitana di Bari alle piane agricole della Capitanata e del Salento, dalle comunità montane del Vulture agli insediamenti industriali di Taranto e di Melfi, con quattro università e numerose città che avvicinano o superano la soglia dei centomila abitanti: Bari naturalmente, ma anche Taranto, Foggia, Lecce, Brindisi, Potenza, Andria, Barletta, Molfetta. Tante comunità insomma, di ciascuna delle quali il quotidiano deve saper interpretare le esigenze e le aspirazioni. Per raggiungere questo obiettivo, la strada scelta da La Gazzetta del Mezzogiorno è stata quella di dare la massima autonomia alle redazioni locali sparse sul territorio nell’impostare e realizzare il notiziario locale, il quale assume dunque le caratteristiche di un vero e proprio “giornale dentro il giornale”. Una scelta, questa, resa quasi obbligata anche dalla vastità del territorio servito: basti pensare che le città di Foggia, Lecce e Potenza distano da Bari oltre centocinquanta chilometri ciascuna. Una descrizione più dettagliata del prodotto ci aiuterà a valutare meglio questo sforzo di essere capillarmente presenti sul territorio. Il quotidiano, in formato broadsheet a otto colonne, è composto da una parte nazionale, con una foliazione fissa di quattordici pagine di testo più la pubblicità, e da una parte di cronaca locale diversa per ciascuna delle sette edizioni: - Edizione nazionale (diffusa fuori dalla zona principale di diffusione): quattro pagine di testo e pubblicità; - Edizione di Bari: dieci pagine più la pubblicità;
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- Edizione della Basilicata: quattro pagine più la pubblicità; - Edizione di Brindisi: quattro pagine più la pubblicità; - Edizione di Foggia: cinque pagine più la pubblicità; - Edizione di Lecce: sei pagine più la pubblicità; - Edizione di Taranto: quattro pagine più la pubblicità. Nel caso in cui la somma delle pagine di testo e della pubblicità di una edizione locale desse come risultato un numero dispari di pagine tipografiche, viene inserita nell’ultima pagina la prima pagina dell’edizione di Bari o dell’edizione più vicina (per esempio di Lecce per l’edizione di Brindisi e viceversa). Il lunedì le edizioni locali vengono ridotte a due pagine per edizione, ed al giornale è allegato il supplemento sportivo Gazzetta del Lunedì, di 24 pagine in formato broadsheet; il venerdì, invece, al giornale è allegato il supplemento Star Meglio: da 24 a 32 pagine in formato tabloid con rubriche e servizi su salute, alimentazione, bellezza, turismo e tempo libero, compresi tutti i programmi televisivi della settimana. A questi supplementi fissi se ne aggiungono altri a cadenza variabile su temi specifici; nella giornata di sabato al quotidiano è allegato il settimanale Specchio. Nel complesso, la produzione media giornaliera, compresi gli inserti settimanali, varia tra le settanta e le ottanta pagine broadsheet; di queste, circa la metà vengono prodotte nelle redazioni distaccate. La rotativa MAN, installata nel 1990, consente una foliazione massima di 48 pagine su uno o due dorsi, con un massimo di quattro pagine in quadricromia; nell’edizione della domenica, con la stampa in accumulo, le pagine a colori diventano otto divise in due o quattro fascicoli, con una foliazione massima raggiungibile di ottanta pagine. L’evoluzione del sistema Il primo sistema tipografico installato presso La Gazzetta del Mezzogiorno nel 1978 era una soluzione in gran parte progettata e realizzata dai tecnici del giornale, utilizzando tre mainframe Hewlett-Packard 1000 con terminali “stupi-
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di” HP. Si trattava di una realizzazione assai innovativa, per l’epoca, tra le prime a permettere, per esempio, l’impaginazione a blocchi e la possibilità di far uscire sulla fotounità testi e titoli insieme. Negli anni successivi a quel sistema furono apportate soltanto modifiche di poco conto: nel 1985 furono introdotti in redazione i Personal Computer, per l’esattezza HewlettPackard 150, provvisti di un applicativo in grado di gestire contemporaneamente sia l’elaborazione dei testi che le agenzie, mentre la gestione dei titoli non fu attivata per motivi di natura organizzativa. I Personal Computer HP, pur costituendo un deciso passo in avanti nella direzione dei sistemi standard, presentavano alcuni svantaggi, come quello di richiedere una versione modificata del sistema operativo MS-DOS; per questo motivo, negli anni successivi si procedette gradualmente a sostituire questi terminali con Personal Computer totalmente compatibili con il sistema operativo MS-DOS, dapprima con processore 80386, quindi con il più veloce 80486. Nel 1990 fu installata la nuova rotativa offset, che richiese un impegno finanziario e tecnico notevole, imponendo di fatto il rinvio dell’ammodernamento dell’area di prestampa, tanto più che il sistema editoriale, pur superato da un punto di vista tecnologico, funzionava ancora egregiamente. Infine, tra la fine del 1994 e l’inizio del 1995, si decise che l’implementazione di un sistema di prestampa più adeguato al prodotto da realizzare ed alle tecnologie disponibili non era più rinviabile; e a questo punto, paradossalmente, il fatto di dover sostituire un sistema così chiaramente obsoleto si rivelò, a conti fatti, un vantaggio: non vi erano infatti investimenti da proteggere, salvo quelli - in verità limitati - effettuati nei Personal Computer, che comunque potevano facilmente venire “riciclati” per altri utilizzi, per esempio negli uffici amministrativi. Quindi la scelta del nuovo sistema è stata guidata unicamente dalla capacità di rispondere alle priorità produttive del giornale, che possiamo sintetizzare in quattro punti:
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1. Massima autonomia produttiva delle redazioni distaccate, ciascuna delle quali doveva essere messa in grado di consegnare alla fine di ogni giornata al centro di produzione di Bari le pagine di propria competenza, complete di ogni loro parte (ad eccezione della pubblicità, che viene inserita in tipografia a Bari); 2. Flessibilità ed adattabilità del sistema alle mutevoli esigenze produttive: aggiunta di nuove stazioni di lavoro, riconfigurazione delle redazioni, produzione di nuovi inserti e supplementi, e così via; 3. Assoluta e totale garanzia della continuità delle prestazioni del sistema in ogni circostanza. 4. E infine, last but not least, il ritorno dell’investimento effettuato, in termini di incremento della capacità produttiva e di riduzione degli organici poligrafici richiesti per la produzione giornaliera. La rete al centro del sistema Prima ancora di individuare il sistema editoriale più adatto, il tipo di server e di terminale o gli applicativi software da utilizzare, La Gazzetta del Mezzogiorno ha deciso di investire nelle infrastrutture di rete, nella convinzione che solo una rete adeguatamente strutturata e dimensionata potesse garantire al sistema di produzione, qualunque esso fosse, prestazioni adeguate alle aspettative e, nello stesso tempo, assicurare l’indispensabile flessibilità nella gestione complessiva del sistema. D’altra parte, la scelta organizzativa di garantire la massima autonomia alle redazioni decentrate era realizzabile solo se i collegamenti tra le redazioni e la sede centrale di Bari fossero stati consistenti ed affidabili. In passato infatti le redazioni locali trasmettevano in prevalenza testi, mentre l’impaginazione ed il trattamento delle foto venivano effettuati presso la sede centrale; con la nuova impostazione invece la redazione locale realizza il notiziario di propria competenza in assoluta autonomia, dal disegno della pagina all’immissione delle foto e dei testi, così che al momento del
rilascio verso il centro di produzione di Bari la pagina è pronta per la stampa, fatto salvo l’eventuale inserimento della pubblicità negli spazi previsti dal menabò. Con questo nuovo schema organizzativo, alla rete è affidato un ruolo non indifferente: ben altro infatti è il carico richiesto ad una rete che debba supportare soltanto la trasmissione di file ASCII rispetto ad una rete sulla quale debbano invece viaggiare file X-Press completi di testi, titoli, immagini in alta risoluzione. La rete telematica de La Gazzetta del Mezzogiorno collega in totale 234 postazioni di lavoro su una rete in cablaggio strutturato AT&T PDS in categoria 5 (classe D) che si sviluppa su tutti i piani dello stabile di Viale Scipione l’Africano a Bari, dove il giornale ha la sua sede principale. Il collegamento utilizzato è di tipo stellare, con il centro stella posto nel locale del Centro Elaborazione Dati, dove risiedono sia il permutatore ottico per i link in fibra ottica delle montanti di trasmissione dati, sia il permutatore 110 al quale afferiscono le montanti telefoniche e la rete di distribuzione, sita al secondo piano. Su ciascun piano dello stabile si trovano i permutatori per la rete orizzontale e gli apparati di rete (HUB) che forniscono la connettività LAN a ciascuna postazione di lavoro informatica. Ciascun piano appartiene ad un segmento LAN Ethernet a 10 Mbit/sec collegato ai restanti segmenti della rete mediante B-router FDDI a 100 Mbit/sec, in configurazione ridondata mediante un cosiddetto “doppio anello controrotante” (Gli HUB sono di tipo DAS rispetto all’anello FDDI). Sono disponibili inoltre link diretti ad alta velocità per il collegamento all’anello FDDI di alcune stazioni su doppino di categoria 5 (CDDI). Analogamente alla sede centrale di Bari, anche le sedi distaccate di Brindisi, Lecce, Taranto, Foggia, Matera e Potenza, per un totale di 76 postazioni di lavoro, sono state dotate di un cablaggio strutturato PDS AT&T in categoria 5. Ciascuna LAN locale si collega con la rete locale Ethernet della sede di Bari tramite un link WAN di tipo CDN a 64
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Schema 1 - Configurazione Sede Centrale Server NT: Agenzie
Server NT: OPI
A
Server NT File Server (Pag.ne=Doc.Xpress)
B
A → PC Redazionale Tipo A B → PC Redazionale Tipo B
ServerUNIX Data Base Server Oracle (Testi, geometrie, formati)
T
Server Anteprima Win95
T → PC Tipografia kbit/sec, ridondato da un link ISDN a 64 kbit/sec. Il passaggio automatico di un link sull’altro in caso di avaria è gestito dallo “Standby Protocol” di Cisco. L’intera rete, che utilizza il protocollo TCP/IP, è infine costantemente monitorata da una stazione di management di tipo Sun Sparcstation 5 che interroga ciascun apparato attivo di rete utilizzando il protocollo SNMP dalla sede centrale di Bari. Se si esce dal gergo tecnico e ci si sofferma sulle prestazioni, occorre sottolineare come la rete installata dà le più ampie garanzie che la tecnologia è oggi in grado di offrire quanto a velocità di trasmissione, sicurezza, gestione del sistema: basti pensare che dal centro di monitoraggio è possibile “vedere” ognuna delle oltre trecento stazioni di lavoro collegate, nella sede centrale come in quelle periferiche, e intervenire, sostituendosi completamente all’operatore, per effettuare riparazioni in caso di guasti o più semplicemente per effettuare l’upgrade di un pacchetto software: operazioni, queste, che in passato richiedevano la presenza fisica di un tecnico e che comportavano, quindi, notevole dispendio di tempo e denaro.
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Il sistema editoriale Per quanto riguarda il sistema redazionale e produttivo, la scelta de La Gazzetta del Mezzogiorno si è fermata sul sistema editoriale della società torinese Sinedita, che con questa installazione si propone come soluzione pienamente affidabile anche per i quotidiani che devono gestire centinaia di stazioni di lavoro. Al centro del sistema stanno due server: il file server in ambiente Windows NT, sul quale risiedono i documenti in formato X-Press, che - come noto - è il motore di impaginazione standard usato dal sistema Sinedita, ed il database server in ambiente UNIX, sul quale risiede il software Oracle che consente di “tracciare” tutti gli elementi delle pagine (testi, foto, formati, etc.). Altri due server, anch’essi in ambiente NT, sono dedicati rispettivamente alle agenzie di stampa ed alla gestione in modalità OPI delle immagini ad alta risoluzione, delle quali viene rilasciata per l’impaginazione una versione in bassa risoluzione per non sovraccaricare inutilmente la rete. La novità dell’installazione Sinedita de La Gazzetta del Mezzogiorno consiste nella soluzione utilizzata per i termi-
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nali utente che, da un punto di vista hardware, sono comuni Personal Computer in ambiente Windows 3.11 in un primo momento, e successivamente Windows 95, mentre dal punto di vista degli applicativi installati sono di tre tipi: 1. Terminali redazionali di tipo A, sui quali è installato il word processor Sinedita, il motore Quark X-Press con le estensioni Sinedita per l’anteprima di pagina, e il software di gestione delle agenzie; in pratica, queste stazioni sono in grado di visualizzare sia la pagina intera come documento X-Press, completa di testi, titoli ed immagini, sia i singoli elementi - testi o titoli - in modalità WYSIWYG o come puro testo con indicazione degli ingombri. 2. Terminali redazionali di tipo B, sui quali è installato il word processor Sinedita ma non il software X-Press; pertanto non è possibile, su questi terminali, visualizzare la pagina intera, ma è possibile visualizzare in WYSIWYG l’elemento - testo o titolo - sul quale il giornalista sta lavorando, utilizzando un “server anteprima” in ambiente Windows 95 sul quale risiede il software X-Press. 3. Terminali tipografici, utilizzati dai poligrafici della sede di Bari, simili ai terminali di tipo A ma senza il collegamento alle agenzie di stampa e con in più gli applicativi software per il trattamento delle immagini e della pubblicità. Il flusso del sistema è esemplificato, per quanto riguarda la sede di Bari, nello schema 1: i terminali A e i terminali tipografici sono serviti sia dal file server che dal database server, mentre il terminale di tipo B dialoga con il database server e con il server anteprima; quando l’utente del terminale B richiede la visualizzazione del pezzo sul quale sta lavorando, il server di anteprima, sul quale è installato XPress, richiama le geometrie della pagina archiviate nel database server e restituisce al terminale B l’elemento richiesto in formato WYSIWYG. In ogni settore della redazione sono presenti almeno due terminali di tipo A, due server di anteprima ed un numero di terminali B variabile in rapporto al carico produttivo di quel settore. Il flusso è sostanzialmente analogo nelle sedi periferi-
che, come esemplificato nello schema 2: in ogni redazione remota sono installate due macchine di tipo A, due server di anteprima, ed un numero di terminali di tipo B variabile da quattro a undici. Le transazioni tra i server centrali e le stazioni di lavoro avvengono in modo assolutamente trasparente per l’utente tramite le linee CDN, mentre i server di anteprima “parlano” con i terminali B attraverso la rete locale della redazione remota e fungono da file server locale per tutte le postazioni di lavoro (A e B), al fine di minimizzare il traffico sulle linee CDN da e per il file server di Bari. Va notato che nelle redazioni distaccate non ci sono terminali tipografici in quanto, come vedremo in seguito, queste redazioni non sono presidiate da poligrafici. Una soluzione diversa rispetto a quella appena descritta è stata adottata per la redazione di Barletta (schema 3), la quale produce le pagine di Barletta ed Andria che fanno parte dell’edizione di Bari. Dato il limitato carico produttivo di questa sede (due pagine al giorno), si è deciso di collegare questa redazione e la sede centrale di Bari utilizzando non un link fisso CDN, bensì una normale linea commutata tramite la quale, a fine giornata, la redazione riversa le pagine di propria competenza sui server della sede di Bari tramite un apposito terminal server. Pertanto in questa sede sono state installate macchine di tipo A con un file server locale ed un database basato sul motore Microsoft Access. La soluzione adottata da La Gazzetta del Mezzogiorno, che prevede l’utilizzo di due tipi diversi di terminali redazionali, uno dei quali in grado di visualizzare soltanto singoli elementi della pagina utilizzando un server di anteprima, ha consentito un significativo contenimento dei costi: per i terminali di tipo B non occorre infatti acquistare la licenza di Quark X-Press, dal momento che il software di impaginazione risiede sul server di anteprima. In totale, tra redazione centrale e redazioni remote sono state “risparmiate” qualcosa come una sessantina di licenze, che - ad un costo per licenza superiore ai due milioni di lire - si traducono in una cifra ragguardevole.
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Schema 2 - Configurazione Sedi Periferiche Server NT: File Server
Server NT: Agenzie
Server NT: Agenzie
Server UNIX DB Server LAN Bari ETHERNET
Router ISDN Bari
Router CDN Bari
Router CDN Red. Per.
Link Primario CDN (64kb/sec)
Router ISDN Red. Per.
Linea Backup ISDN (64 kb/sec) LAN ETHERNET Es: Taranto
F F → PC Redazionale Tipo B con trattamento foto
A → PC Redazionale Tipo A
A
B
Server Anteprima Win95 + File Server Locale
B → PC Redazionale Tipo B La “fissazione” della sicurezza Il sistema editoriale non può permettersi il lusso di rompersi sul più bello, pena la mancata uscita del giornale e, con essa, un danno economico non rimediabile. Si spiega perfettamente quindi quella attenzione della direzione tecnica - che ad uno sguardo superficiale potrebbe apparire quasi maniacale - a garantire sempre e comunque l’operatività del sistema ed a cercare di prevedere e prevenire anche la più improbabile e remota possibilità di crash del sistema. Un primo livello di sicurezza è costituito dall’impenetrabilità della rete nei confronti di immissioni esterne non autorizzate. Per raggiungere tale obiettivo, sono stati anzitutto disattivati i drive di tutte le stazioni di lavoro collegate alla rete: l’input dei dati nella rete è possibile soltanto dai computer del Centro di Elaborazione Dati, dove sono installati i più aggiornati software antivirus disponibili. La redazione ha a disposizione stazioni di lavoro collegate con Internet e dotate di lettori di CD-ROM, ma tutte offline rispetto alla rete del giornale. Se comunque un giornalista avesse bisogno di consultare un archivio residente su
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dischetto o su CD, non ha che da consegnarlo al CED, che provvederà a metterlo a sua disposizione utilizzando la rete. Per quanto riguarda invece il sistema editoriale Sinedita, sono previsti - al livello dei server centrali - cinque diversi sistemi di sicurezza: 1. Mirroring dei dischi: ogni server (file server, database server, OPI server, server delle agenzie) è configurato con dischi esterni in mirroring. 2. Architettura DEC SAFE dei server Unix: il database server Oracle è installato su dischi esterni collegati a due macchine Unix. In caso di normale funzionamento del sistema, un server gestisce i dischi e l’applicativo Oracle, mentre il secondo server interroga costantemente il primo per verificarne l’operatività. In caso di crash del sistema primario, il secondario prende in carico la gestione dei dischi esterni e dell’applicativo Oracle, richiedendo semplicemente il riavvio dei client. 3. Interscambiabilità dei server NT: è presente una macchina, denominata con gergo motoristico “muletto”, che in caso di crash di uno dei server in ambiente Windows NT
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consente di montare i dischi esterni del server guasto e di sostituirne le funzioni, in maniera trasparente ai client. 4. Backup automatico del database: ogni notte si attiva automaticamente una procedura di backup su nastro dell’intero database. 5. Backup automatico del file server: è attiva una procedura automatica che - a regolari intervalli di tempo - effettua un backup del file server su un volume non visibile in rete. La sicurezza contro la perdita accidentale dei dati è garantita anche a livello delle stazioni di lavoro redazionali: il testo inserito dal giornalista viene salvato in locale, ancora prima dell’invio del testo ai server di sistema, ogni cinque righe di testo. Verso la fine della lavorazione, dunque, il testo risiede su ben tre macchine diverse: la postazione del redattore, il database server, il file server. Con questa architettura, la perdita dei pezzi è di fatto impossibile. Il sistema è inoltre configurato in modo da tenere memoria degli accessi agli articoli e della “storia” della redazione degli stessi: apertura di un pezzo, chiusura, cambio di utente, cancellazione di parti del pezzo. In particolare, il sistema tiene in memoria tre dati fondamentali: la lista degli utenti che hanno avuto accesso al pezzo, data e ora dell’ultima modifica, lo stato nel quale il pezzo è stato registrato. Al livello del disegno delle pagine, esistono due distinti livelli di sicurezza: 1. di ogni documento di X-Press viene effettuato un backup automatico; 2. E’ attiva una procedura che, in caso di distruzione accidentale del file di pagina, consente la ricostruzione automatica della pagina stessa partendo dalle geometrie e dai testi salvati sul database server. Ma cosa succede se va via la corrente? La sede centrale di Bari è servita da due linee ENEL ad alta tensione con commutazione automatica dalla linea primaria alla secondaria in caso di guasto, ma questa procedura di commutazione richiede qualche minuto. Per colmare questo arco di tempo sono stati installati gruppi di continuità di nuova generazio-
ne, che in caso di interruzione dell’erogazione di energia si attivano con tempi di risposta rapidissimi, di gran lunga inferiori al minimo occorrente per evitare la caduta della tensione. Gruppi di continuità dello stesso tipo sono installati anche in ciascuna delle redazioni remote. Tutti i gruppi di continuità, sia quelli di Bari che quelli delle redazioni remote, sono costantemente monitorati in rete, in modo da poterne verificare in ogni momento la funzionalità e la carica residua. Tutti i gruppi di continuità sono infine accessibili, tramite modem e linea commutata, da parte della società fornitrice, che in questo modo può effettuare interventi di controllo e manutenzione. Il flusso di produzione La semplice descrizione del sistema editoriale rimane poco utile se non si approfondisce l’organizzazione del lavoro della quale il sistema è lo strumento tecnico. La scelta del management de La Gazzetta del Mezzogiorno, facilitato in questo da un corpo redazionale estremamente aperto nei confronti dell’innovazione tecnologica, è stato quello di privilegiare strumenti software che mettessero il giornalista in grado di effettuare sul PC le stesse operazioni - disegno del menabò, scelta e taglio delle immagini - che in precedenza realizzava con carta, penna, nastro adesivo per poi passarle al poligrafico per l’immissione sul sistema di produzione. Oggi che il “sapere tipografico” si è in gran parte trasferito all’interno dei software, questo passaggio è diventato superfluo se non dannoso, dal momento che in ogni ripetizione si nasconde il rischio dell’errore. In passato, il sistema di produzione utilizzato imponeva ai giornalisti di schizzare su carta il disegno del menabò e di consegnarlo quindi al poligrafico che immetteva il disegno nel sistema di produzione. Nelle redazioni remote, da sempre non presidiate da poligrafici, i menabò cartacei venivano spediti via fax a Bari. Oggi, invece, il giornalista ha a disposizione tre soluzioni: 1. La scelta di un layout tra quelli presenti sul book di pagine
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Schema 3 - Configurazione Sede Barletta
Server NT: File Server
Server NT: OPI
Server UNIX DB Server
LAN Bari ETHERNET Terminal Server
Modem
✆
Linea Commutata
✆Modem
Sede BARLETTA
disponibile nella memoria del file server; 2. La modifica del layout di una pagina estratta dal book, che può essere effettuata dal giornalista stesso su un terminale di tipo A, utilizzando le estensioni Sinedita al motore di impaginazione X-Press, oppure affidata al poligrafico; 3. Affidare il disegno della pagina ex novo al poligrafico. Nelle redazioni remote tutte le pagine vengono ovviamente realizzate con le prime due soluzioni, senza cioè il ricorso ai poligrafici, mentre nella sede di Bari si fa ancora ricorso agli operatori poligrafici per circa il 50% delle pagine. In totale, il 70-80% delle pagine prodotte giornalmente vengono disegnate al computer direttamente dai giornalisti, senza alcun intervento poligrafico. Ancora più innovativa è la soluzione adottata per il trattamento delle immagini nelle redazioni remote. In passato, le foto realizzate nelle sedi remote venivano trasmesse a Bari con i “tamburelli” o come fuorisacco, con le immaginabili difficoltà logistiche; più spesso si utilizzava l’archivio fotografico centrale di Bari. Oggi, invece, nelle sedi remote le foto vengono trattate direttamente dai redattori, utilizzando un software standard
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PC Redazionale Tipo A Data Base Access File Server Locale
per la scansione con l’ausilio di un programma realizzato da Sinedita e denominato PhotoSizer, installato sui terminali di tipo B. Il trattamento e l’impaginazione della foto avviene secondo questo flusso: 1. Il giornalista individua sullo schema di pagina mostrato da PhotoSizer lo spazio nel quale l’immagine deve essere inserita; 2. l’originale viene posizionato sul piatto dello scanner e viene dato il comando di lettura; 3. Sul preview della foto viene indicato con il mouse il taglio da dare alla foto in pagina; 4. Cliccando sulla foto con il mouse, la foto viene automaticamente impaginata; è comunque mantenuta la possibilità di intervenire manualmente per correggere il posizionamento. Nella sede centrale di Bari le foto vengono trattate dagli operatori poligrafici, tranne quelle che, come vedremo in seguito, entrano già in formato digitale nel server delle agenzie. I poligrafici si occupano naturalmente anche dell’inserimento in pagina della pubblicità e del trattamento del colore, operazione quest’ultima per la quale viene utilizzato
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il software Adobe Photoshop. Per la ricezione delle agenzie è stata adottata la soluzione di una giovane società fiorentina, la Nàvita, strettamente integrata con il sistema Sinedita. Le agenzie vengono concentrate su un server NT nella sede di Bari e, quando il giornalista fa partire l’applicativo sul proprio computer, il database viene automaticamente caricato sulla stazione di lavoro. Una significativa caratteristica del sistema Nàvita è costituita dalla grandissima flessibilità del sistema a livello della stazione di lavoro remota: il giornalista ha infatti a disposizione una serie praticamente infinita di opzioni di personalizzazione della ricezione delle notizie: per argomento, per data di arrivo, per priorità, in base alla rispondenza con parole-chiave predeterminate, e così via. L’altra caratteristica innovativa del sistema Nàvita è che le foto di agenzia entrano in linea come un qualsiasi “lancio” di testo. Quando una foto entra nel sistema, al giornalista appare sulla lista dei titoli il testo della didascalia con accanto una piccola icona; cliccando sull’icona viene azionato un programma di gestione delle immagini in tutto analogo a PhotoSizer, che consente l’impaginazione diretta dell’immagine e, contemporaneamente, invia all’archivista l’indicazione che quella foto d’agenzia sta entrando nell’edizione del giornale. Visto che si parla di archivio, vale la pena di ricordare che - a partire dal primo gennaio 1997 - Ogni edizione giornaliera de La Gazzetta del Mezzogiorno è archiviata in formato Adobe Acrobat: un punto di partenza per potere distribuire nel prossimo futuro l’informazione del giornale su supporti alternativi alla carta, come il CD-ROM o Internet, senza dover sostenere eccessivi investimenti aggiuntivi. Formazione professionale e organizzazione produttiva Sarebbe certamente riduttivo valutare la positività o meno di una installazione come quella de La Gazzetta del Mezzogiorno sulla base dell’unico parametro del
contenimento del costo del lavoro, dal momento che un sistema prepress è, prima di ogni cosa, uno strumento al servizio di un progetto editoriale, da giudicare quindi in funzione della sua capacità di supportare il prodotto e la sua evoluzione. Tuttavia, non appare superfluo fornire qualche dato che indica come il rinnovo del sistema abbia consentito un significativo ridimensionamento degli organici. Al primo gennaio 1995 i poligrafici dipendenti della EDISUD erano 208, per l’esattezza 117 impiegati e 91 operai; al primo gennaio 1997 la forza lavoro poligrafica è scesa a 128 unità, 66 impiegati e 62 operai. L’installazione del nuovo sistema è stato anche l’occasione per un significativo investimento nella formazione professionale degli addetti, che è andato a vantaggio sia dei lavoratori - che hanno avuto modo di accrescere il proprio livello professionale e - con esso - il livello di inquadramento contrattuale, sia dell’azienda, che in seguito alla riqualificazione sul sistema Sinedita e sui software X-Press e Photoshop di tutti gli operatori, ha potuto creare una area unica di preparazione dove tutti gli addetti sono inquadrati in una sola figura professionale, in grado di operare in tutti i segmenti del processo produttivo. In tal modo, è stato possibile superare la parcellizzazione delle mansioni tastieristi, fotografi, impaginatori, addetti alla pubblicità, etc. - e ridurre al minimo il delta tra organico netto ed organico lordo nell’area di preparazione. E’ vero dunque che il nuovo sistema de La Gazzetta del Mezzogiorno è prima di tutto lo strumento più adeguato per realizzare un progetto editoriale che mette in primo piano la capacità del corpo redazionale di interpretare al meglio le tante e diverse realtà locali che si trovano nella zona di diffusione del giornale; ma è anche vero che questo investimento strategico è stato realizzato in modo da razionalizzare le risorse umane e ottenere un significativo recupero di produttività; il che, certamente, non guasta.
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tecnologie in produzione
ISDN e Acrobat: soluzione integrata per il Giornale Per la teletrasmissione delle pagine al centro stampa Nord Eclair di Roubaix in Francia, la S.I.E.S., società che provvede alla preparazione del quotidiano milanese, ha sviluppato un sistema su piattaforma standard, integrando il software Adobe Acrobat con il sistema editoriale Hermes e utilizzando per la trasmissione le linee telefoniche digitali ISDN. TecnoMedia ha approfondito l’argomento con Adelio Viganò, responsabile impianti della S.I.E.S.
La S.I.E.S., società che provvede alla preparazione del quotidiano il Giornale, ha avviato con successo la teletrasmissione della testata milanese al centro stampa Nord Eclair di Roubaix, in Francia, attraverso una soluzione che integra tecnologie Adobe Acrobat, piattaforme Macintosh e rete ISDN. Il sistema consente al quotidiano di trasmettere ogni notte l’edizione nazionale al centro stampa francese con un’ottima qualità ed un notevole risparmio sui costi. L’integrazione di piattaforma standard è stata ideata e messa a punto grazie alle intuizioni ed alla grande esperienza tecnica del responsabile impianti della S.I.E.S., Adelio Viganò, che ha accettato l’invito a raccontare a TecnoMedia i dettagli di questa soluzione.
Soluzioni in parallelo Il Giornale di Milano affida la propria tiratura, oltre 350 mila copie certificate dalla ADS nel periodo 1/9/95 - 31/8/ 96, a sei centri stampa, situati a Paderno Dugnano (MI), Roma, Vitulano (BN), Catania, Cagliari e Roubaix, cittadina del nord della Francia, al confine con il Belgio, nota in tutto il mondo per essere l’arrivo di una delle più classiche gare ciclistiche internazionali, la Parigi-Roubaix. In tutti i centri stampa italiani il Giornale è teletrasmesso su un sistema Wydnet, che la Crosfield, a suo tempo, installò alla S.I.E.S. Sull’impianto vengono trasmesse tutte le pagine della testata milanese, una media di settanta pagine al giorno, suddivise fra l’edizione nazionale di base, una quarantina, l’edizione milanese, una dozzina, e le edizioni di Genova e Roma, una media di sei pagine ciascuna. Tutto il quotidiano viene preparato dalla S.I.E.S. sul sistema
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editoriale Hermes, della Unisys. Quando si pose il problema della trasmissione al centro stampa francese, i tempi erano maturi per valutare l’opportunità di nuove soluzioni che, lavorando in parallelo con la rete Wydnet già installata, e perfettamente funzionante, consentissero di realizzare la teletrasmissione della sola edizione nazionale del quotidiano a Roubaix, mantenendo una elevata qualità del prodotto ed un rapporto costi/benefici compatibile con la nuova iniziativa. I tecnici della S.I.E.S., coordinati da Adelio Viganò, cominciarono a valutare possibili soluzioni alternative ad un sistema proprietario, anche in considerazione delle vicende che venivano maturando nell’ambito della Crosfield. Dopo numerosi tentativi, non essendo rimasti soddisfatti da quanto avevano provato, decisero di indirizzarsi verso l’integrazione di tecnologie standard per sviluppare un sistema di teletrasmissione dimensionato in funzione del loro specifico problema.
ISDN, Acrobat e Macintosh L’impianto, entrato in funzione a settembre del 1995, con solo una settimana di preavviso, integra fra loro il software Adobe Acrobat, la rete di trasmissione ISDN, piattaforme Macintosh 8100 e 7100 e stampanti laser ad alta risoluzione Dataproduct Typon 8. Il funzionamento è piuttosto semplice. Via via che le pagine dell’edizione nazionale de il Giornale vengono chiuse all’interno del sistema editoriale, uno script provvede a duplicarle, passandone una copia in dimensione 100% alla rete Wydnet ed un’altra, ridotta all’81%, ad una piattaforma Macintosh 8100, dove è installato il distiller di Adobe
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Le pagine in formato Acrobat vengono trasmesse, tramite linee ISDN a 64 kbit/sec, dal centro di preparazione di Milano verso la tipografia di Nord Eclair a Roubaix, dove viene effettuata la stampa delle copie destinate al mercato estero
Acrobat. Questo software provvede a trasformare i file PostScript in formato PDF. Uno script sviluppato dai tecnici della S.I.E.S., rende automatico l’indirizzamento dei file Postscript verso la “distillazione” in formato PDF. A questo punto entra in funzione la seconda piattaforma, Macintosh 7100, sulla quale è montata la scheda ISDN e Rapido, il software standard per la trasmissione fornito con la scheda stessa. Attraverso questo canale i file PDF sono teletrasmessi al centro stampa di Roubaix, dove vengono ricevuti da altri due Macintosh 7100. All’interno di queste stazioni i file PDF vengono aperti da Acrobat Exchange, altro prodotto assolutamente standard che provvede a rigenerare le pagine nel formato sorgente PostScript e ad inviarle ai plotter di uscita. Tutta l’operazione viene pilotata, in modo assolutamente automatico, attraverso altri script, anch’essi sviluppati dai tecnici italiani. Font e pubblicità: la sfida della qualità Il quotidiano viene stampato a Roubaix in un formato più piccolo rispetto all’edizione italiana, a metà fra il tabloid classico ed il formato A3. La qualità finale del prodotto è essenziale ai fini della sua stessa leggibilità, e questo ha costituito uno degli aspetti fondamentali del progetto di integrazione. Adobe Acrobat e il collegamento ISDN sono stati adottati proprio perché, spiegano alla S.I.E.S., garantiscono una trasmissione senza perdita sostanziale di qualità, sia nei testi che nelle immagini. Altro parametro fondamentale per ogni teletrasmissione è il tempo necessario al trasferimento di tutte le pagine. Più rapido è il sistema, più tardi può chiudere il giornale. La soluzione adottata dalla S.I.E.S. si è dimostrata oltremodo soddisfacente anche sotto questo aspetto. Una pagina de il
Giornale occupa in media uno spazio compreso fra 1 ed 1,5 Mb. Dal momento in cui viene chiusa all’interno del sistema editoriale in formato PostScript, il distiller, installato sul Macintosh 8100, impiega da undici a novanta secondi per la conversione del file in formato PDF. Il collegamento ISDN, che lavora a 64 Kbit, teletrasmette ogni singola pagina alle stazioni Macintosh 7100 installate a Roubaix in un tempo compreso fra sessanta e novanta secondi, in funzione delle dimensioni del file, ovvero se sulla pagina siano presenti solo testi o anche immagini e pubblicità molto elaborate da un punto di vista grafico. La teletrasmissione dell’intera edizione nazionale de il Giornale in formato Adobe Acrobat richiede mediamente fra i sessanta e i settanta minuti, un tempo compatibile con l’avvio della produzione allo stabilimento Nord Eclair che, per inciso, provvede anche alla stampa di altri due quotidiani italiani, La Stampa ed Il Sole 24 Ore. Per ridurre ulteriormente i tempi di trasmissione, e guadagnare margini nella chiusura delle pagine dell’edizione nazionale, si era pensato ad un’operazione di “alleggerimento” dei file PDF, installando numerose famiglie di font nei Macintosh 7100 utilizzati in ricezione. Ma si sa, la fantasia dei creativi non ha limiti, e si è dovuto constatare che, ogni qual volta veniva trasmessa una pubblicità contenente font non residenti nei terminali francesi, i testi venivano irrimediabilmente stampati in carattere Courier. Per quanto riguarda la qualità delle immagini, l’integra-
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zione non ha presentato particolari difficoltà: Acrobat garantisce un’ottima qualità nella stampa della scala dei grigi, assolutamente competitiva, secondo quanto affermano i tecnici della S.I.E.S., con sistemi di trasmissione ben più sofisticati. La sicurezza del sistema, alla cui configurazione ha contribuito la società Think, è garantita dalla coppia di Macintosh installati alla sede milanese della S.I.E.S., che svolgono reciprocamente funzioni di back-up. Uno sguardo al futuro Un motivo di particolare soddisfazione all’interno del progetto di integrazione è legato ai costi. L’investimento globale per la messa in funzione del sistema è stato contenuto nell’ordine di poche decine di milioni di lire, e questo consente, in prospettiva, di valutare positivamente l’ipotesi di ulteriori sviluppi. I tecnici della S.I.E.S., in particolare, seguono con estrema attenzione gli sviluppi relativi al software Acrobat. La nuova versione del prodotto dovrebbe incorporare una funzione particolarmente importante nell’economia dell’integrazione di sistemi, la possibilità di stampare diretta-
mente su plotter ad alta qualità i file in formato PDF, senza bisogno di riaprirli e rigenerare il linguaggio sorgente PostScript. Ciò costituirebbe un’ ulteriore razionalizzazione, o meglio semplificazione, del sistema, oltre a permettere un risparmio dei tempi all’interno del processo globale di teletrasmissione. Altre novità interessanti potrebbero arrivare dalla possibilità che entro breve tempo il distiller, il programma che consente di convertire i file in formato Acrobat, venga rilasciato anche su piattaforma Sun, workstation progettata per ambienti di lavoro dove sono richiesti carichi di lavoro particolarmente impegnativi. L’eventuale sostituzione dei plotter installati presso lo stabilimento Nord Eclair con macchine più veloci, come le HP tipo 4MD, in grado di stampare su un formato superiore all’A3, consentirebbe non solo di abbattere ulteriormente i tempi di teletrasmissione, ma anche di ricuperare spazi tipografici sulle pagine, migliorando ulteriormente la leggibilità del prodotto, peraltro già elevatissima, come ha potuto personalmente constatare chiunque abbia acquistato una copia de il Giornale nelle edicole, per esempio, di Bruxelles.
Il Sole 24 Ore: nuovo impianto presso lo stabilimento di Milano Il Sole 24 Ore ha affrontato il tema dell'aumento della capacità produttiva in termini di foliazione, pagine a colori e quantità di copie. La stampa del quotidiano economico in Italia oggi viene effettuata in sette centri di produzione che sono stati adeguati alle nuove esigenze. Il maggiore impatto è avvenuto presso lo stabilimento di Milano, che è stato equipaggiato con una nuova rotativa e con macchine accessorie ai vertici della tecnologia attualmente disponibile. Questa realizzazione, con particolarità al momento uniche, è in produzione dai primi di dicembre, e i risultati della fase di avvio sono in linea con le previsioni. Nel prossimo numero di TecnoMedia presenteremo i dettagli dell'intero impianto.
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servizi su Internet
Informazioni e servizi on line per il “Fondo Casella” Il Fondo di previdenza integrativa per i lavoratori dei giornali quotidiani e delle agenzie di stampa mette a disposizione degli utenti del sito EDILAND informazioni e servizi sulle proprie iniziative. Le prospettive del Fondo in relazione all’andamento dell’industria italiana dei quotidiani.
A partire dal mese di febbraio, il Fondo Nazionale di Previdenza per i lavoratori dei giornali quotidiani, più noto nel settore come Fondo Casella, è presente sul sito Internet www.ediland.it con la propria home page, la versione integrale dello Statuto e del Regolamento, e con un’area informativa che verrà arricchita nei prossimi mesi, con l’obiettivo di mettere a disposizione dei “navigatori” una serie di servizi di informazione sul Fondo e sulle sue attività. E’ possibile inoltre mettersi in contatto con il Fondo usando la casella di posta elettronica fondo.casella@ediland.it. L’“approdo” del Fondo Casella su Internet è la naturale conseguenza di una strategia, perseguita da tempo dall’Istituto presieduto da Paolo de Palma, volta a dare la massima trasparenza e visibilità alle iniziative dell’Ente; una strategia, questa, che si traduce anche nella pubblicazione del periodico semestrale Fondo Previdenza Quotidiani, che contiene informazioni sul Fondo, sull’andamento economico della gestione pensionistica, sulla normativa generale in tema di previdenza generale ed integrativa. Il Fondo Casella: il passato, il presente Il Fondo Nazionale di Previdenza per i lavoratori dei giornali quotidiani “Fiorenzo Casella” è l’ente preposto all’erogazione delle pensioni integrative in favore di tutti gli impiegati e operai delle aziende editrici e stampatrici di giornali quotidiani e delle agenzie di stampa operanti sull’intero territorio nazionale. Per assicurare tale finalità, il Fondo ha il compito di provvedere anche alla gestione delle contribuzioni necessarie ed alla costituzione dei relativi capitali di copertura. Il Fondo venne istituito a seguito di un accordo collettivo, stipulato in data 26 febbraio 1958, tra le organizzazioni
rappresentative dei datori di lavoro del settore dell’editoria quotidiana e quelle dei lavoratori poligrafici dello stesso settore, accordo con il quale le organizzazioni dei datori di lavoro si assunsero l’impegno di procedere all’istituzione di un trattamento pensionistico integrativo di quello dell’assicurazione generale obbligatoria a beneficio del personale poligrafico dipendente. L’organizzazione e l’attività del Fondo sono regolate dall’atto di costituzione, siglato il 3 aprile 1958, da uno Statuto e da un regolamento congiuntamente approvato dalle parti sociali costituenti. Il Fondo è soggetto alla disciplina comune delle associazioni non riconosciute di cui all’articolo 36 del Codice Civile. Rispetto alla disciplina stabilita per i fondi pensione dal decreto legislativo 21 aprile 1993, n. 124 e successive modificazioni e integrazioni, il Fondo è stato ammesso ad usufruire di uno speciale regime di deroga transitoria, della durata di otto anni, in ordine a talune specifiche disposizioni riguardanti i nuovi iscritti al Fondo stesso dopo il 28 aprile 1993, data di entrata in vigore del predetto decreto legislativo n. 124/93. Il Fondo ha propri organi deliberanti e una gestione contabile e patrimoniale autonoma. E’ retto da un consiglio di amministrazione composto da un eguale numero di rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori, designati dalle rispettive organizzazioni sindacali. Le funzioni di controllo della gestione contabile sono esercitate da un collegio dei revisori. Il sistema tecnico-assicurativo della gestione previdenziale, a decorrere dal 1° gennaio 1995, è stato trasformato da ripartizione a capitalizzazione. Il Fondo è infine azionista unico della Società Immobi-
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Il logo del Fondo Casella on line, il servizio Internet del Fondo Nazionale di Previdenza per i lavoratori dei giornali quotidiani
liare Fondo Previdenza Lavoratori Giornali. Il nuovo regime pensionistico A decorrere dal 1° gennaio 1995 il sistema previdenziale del Fondo viene gestito secondo il criterio della capitalizzazione. Le ragioni che hanno reso indispensabile il ricorso a questo criterio sono riconducibili soprattutto alla contrazione, cospicua e progressiva, della forza occupazionale presente nelle aziende del settore e alla portata innovativa della disciplina in materia di fondi pensione, introdotta dal decreto legislativo n. 124 del 1993. Il perdurare di una variabile negativa, come quella del forte squilibrio tra il flusso decrescente dei lavoratori poligrafici attivi e il flusso espansivo dei pensionati, ha reso del tutto impraticabile la prosecuzione di una gestione del Fondo ispirata, fin dalle origini, prevalentemente al principio della ripartizione in base al quale, come è noto, i contributi versati per i lavoratori attivi vengono destinati al pagamento delle prestazioni di coloro che sono già pensionati. Inoltre, la disciplina del decreto legislativo n. 124/1993 ha stabilito che le pensioni di coloro che sono stati iscritti al Fondo dopo il 28 aprile 1993, data di entrata in vigore dello stesso decreto, devono essere determinate in conformità al principio della capitalizzazione, in base al quale i contributi versati in favore di tali iscritti devono essere accantonati a riserva e messi a frutto, per trarre dal montante così formato le somme necessarie per pagare la loro pensione. E’ pur vero che, al fine di evitare al Fondo squilibri finanziari irreparabili causati dall’adeguamento immediato
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alla suddetta prescrizione legislativa, il Ministro del lavoro, con decreto emanato nel dicembre 1995, ha ammesso il Fondo ad usufruire di un regime di deroga della durata di otto anni. Tuttavia, pur in presenza di tale parentesi transitoria, la nuova normativa in materia di previdenza complementare ha comunque sancito l’interruzione di quell’apporto di solidarietà tra le diverse generazioni di lavoratori che invece, da sempre, ha rappresentato il filo conduttore della vita del Fondo. Per conciliare l’osservanza della disciplina legislativa con l’esigenza istituzionale del Fondo di assicurare comunque l’erogazione delle pensioni in essere e garantire in futuro la copertura dei diritti previdenziali maturati dagli iscritti, le parti sociali hanno convenuto, con accordo sindacale, l’introduzione del metodo della capitalizzazione nella gestione del Fondo, in combinazione contestuale con lo sdoppiamento della gestione medesima in due tronconi del tutto distinti tra loro e con contabilità separate, che sono stati denominati, rispettivamente, “gestione di solidarietà” e “gestione a capitalizzazione”. Nello stesso accordo è previsto che il contributo versato al Fondo venga destinato alle due gestioni e ripartito tra di esse secondo misure stabilite dalle parti sociali, in base alle variazioni suggerite da periodiche valutazioni attuariali e tenuto conto delle risultanze gestionali del Fondo stesso. La prima gestione, quella cosiddetta di solidarietà, ha il fine di garantire sia le prestazioni degli attuali pensionati, sia le prestazioni che saranno calcolate sulle anzianità maturate alla data del 31 dicembre 1994 per i lavoratori attivi iscritti entro tale data.
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Le suddette aspettative previdenziali sono garantite dall’attuale patrimonio del Fondo e da un gettito contributivo stabilito oggi nella misura pari al 7 per cento delle retribuzioni di tutti gli attuali e futuri iscritti. La seconda gestione, quella cosiddetta a capitalizzazione, che è retta secondo il sistema dei “conti individuali”, ha il fine di garantire le prestazioni che saranno acquisite, a partire dal 1° gennaio 1995, da tutti i lavoratori iscritti, attuali e futuri, attraverso la capitalizzazione individuale dei contributi a tale scopo destinati e versati in loro favore, la cui misura è stata fissata in ragione del 3,80 per cento delle retribuzioni. Con questa impostazione, per i lavoratori iscritti al 31 dicembre 1994, le future prestazioni saranno costituite dalla liquidazione di due quote di pensione: la prima quota, relativa all’anzianità maturata sino alla predetta data, sarà calcolata con le norme all’epoca vigenti e aggiornata con le rivalutazioni previste dal regolamento; la seconda quota, relativa al solo contributo a capitalizzazione versato a partire dal 1° gennaio 1995, sarà ottenuta convertendo in rendita le somme accumulate nel singolo conto individuale all’atto del pensionamento. Per i lavoratori iscritti dopo il 31 dicembre 1994, le prestazioni saranno basate esclusivamente sulla conversione in rendita dei capitali accumulati nei loro conti individuali. Il Fondo e l’andamento del settore L’andamento gestionale del Fondo è strettamente collegato con l’andamento generale del settore poligrafico: più è ampia infatti la base contributiva del Fondo, ovvero il numero di lavoratori attivi che versano contributi, minore è il fabbisogno finanziario necessario per far fronte all’erogazione delle pensioni. Gli iscritti al 31 dicembre 1995 sono risultati 10.197, in calo di 488 unità rispetto ai 10.685 del 1994. Come si può vedere nella tabella 1, il numero degli iscritti è in costante calo dal 1987: negli ultimi anni, il numero degli iscritti è
diminuito del 18,8%, mentre nello stesso periodo il numero dei pensionati che percepiscono l’assegno del fondo è aumentato del 39,8%. Ma ciò che è più importante e che ormai dal 1992 il numero dei pensionati ha superato il numero dei lavoratori attivi. Il rapporto pensionati/iscritti, che nel 1986 era pari al 78,5%, nel 1995 è stato pari al 135,2%: in pratica, per ogni dieci poligrafici in attività ce ne sono 13 in pensione. Questa progressiva e preoccupante erosione della base
Tabella 1 - rapporto tra pensionati e iscritti
1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995
pensionati del Fondo 9.855 10.335 10.612 11.479 11.804 12.021 12.445 12.873 13.305 13.783
iscritti al Fondo 12.559 12.626 12.618 12.320 12.457 12.323 11.867 11.313 10.685 10.197
incidenza % pens./iscritti 78,47% 81,85% 84,10% 93,17% 94,76% 97,55% 104,87% 113,79% 124,52% 135,17%
Dati: Fondo Casella
contributiva del Fondo trova la sua prima causa nella situazione generale di crisi in cui versa il settore: basti pensare che tra il 1990 e il 1996 tiratura e diffusione media giornaliera sono diminuite del 10 per cento circa, e che nello stesso arco di tempo l’incidenza della pubblicità sul totale dei ricavi editoriali è scesa da poco meno del 50 per cento a poco più del 40 per cento. Alla diminuzione del numero degli addetti tuttavia ha contribuito non poco anche il processo di innovazione tecnologica che ha interessato e continua ad interessare il settore dell’editoria quotidiana, che ha permesso alle aziende un (continua a pag. 19)➔
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FONDO NAZIONALE DI PREVIDENZA PER I LAVORATORI DEI GIORNALI QUOTIDIANI
ÂŤFIORENZO CASELLAÂť Largo Ponchielli 1/4 - 00198 Roma tel 06/8842038 fax 06/8540144 e-mail: fondo.casella@ediland.it
Consiglio di Amministrazione Paolo De Palma (Presidente) Componenti di nomina imprenditoriale:
Componenti di nomina sindacale:
Pietro Angotzi Franco Capparelli Maria Consiglia Caputo Filippo Augusto Carbone Giulio Dalla Chiesa Giovanni Dotta Antonio Francavilla Massimo Garzilli Carlo Lombardi Liborio Salvemini Giancarlo Zingoni
Giacinto Brighenti Giovanni Comes Bruno Di Cola Alberto Di Giovanni Antonio Fittipaldi Antonio Gemellaro Armando Giacomassi Franco Giuliani Roberto Rivolta Carlo Tarlini Giancarlo Toppi Angelo Venturini
Comitato Esecutivo Paolo De Palma Bruno Di Cola Alberto Di Giovanni Carlo Lombardi Angelo Venturini Giancarlo Zingoni
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Collegio dei revisori dei conti Marcello Menenti (Presidente) Domenico Cini Romano Rambaldi
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sensibile ridimensionamento degli organici produttivi. Un processo, questo, che è stato agevolato da specifici provvedimenti legislativi che hanno consentito l’accesso al prepensionamento dei lavoratori in coincidenza con situazioni di crisi aziendale o di ristrutturazione tecnologicoorganizzativa delle aziende. Per comprendere la portata di questo fenomeno, basti pensare che nel complesso, dall’inizio della gestione nel 1958 a tutto il 1995, al Fondo sono pervenute 22.750 domande di pensione; di queste, ben 6.120 (pari al 26,9%) si riferiscono a domande di pensione anticipata ai sensi della legge 155/81, o di prepensionamento per ristrutturazione aziendale, secondo quanto previsto dalla legge 416/81 sull’editoria. In base ai dati raccolti al 31 dicembre del 1995, l’età media degli iscritti al fondo è di 40 anni e dieci mesi, con una anzianità media di 13 anni e due mesi. L’età media di ingresso degli iscritti nel Fondo è di 27 anni e otto mesi. Tabella 2 - andamento della pensione media data di pensione mensile riferimento media 1 gennaio 1986 301.695 1 gennaio 1987 336.208 1 gennaio 1988 367.832 1 gennaio 1989 395.847 1 gennaio 1990 449.573 1 gennaio 1991 480.349 1 gennaio 1992 496.079 1 gennaio 1993 530.039 1 gennaio 1994 542.505 1 gennaio 1995 564.077 1 gennaio 1996 580.514 Dati: Fondo Casella
Per contro, l’età media dei titolari di pensioni dirette al 31 dicembre 1995 (senza tener conto quindi delle pensioni di reversibilità) è risultata essere di 69 anni e tre mesi per i pensionati di invalidità, di 65 anni e otto mesi per i pensionati di anzianità, di 71 anni e undici mesi per i pensionati di vecchiaia; l’età media di coloro che hanno usufruito del pensionamento anticipato e del prepensionamento è rispettivamente di 63 anni e tre mesi e di 54 anni. La tabella 2 riporta l’andamento della pensione media mensile liquidata dal Fondo tra il 1986 e il 1989, che è passata da poco più di 336 mila lire a poco più di 580 mila lire, con un incremento complessivo del 72,7%.
Tabella 3 - importo medio delle pensioni nuove liquidate nel corso di ciascun anno anno di riferimento 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995
pensione mensile media 372.994 445.429 461.326 552.821 540.125 507.401 599.384 642.307 713.307 733.615
Dati: Fondo Casella
Ancora più elevata è stata la crescita delle pensioni nuove liquidate nel corso di ciascun anno, riportata nella tabella 3: in questo caso si passa dalle 372.994 lire medie del 1986 alle 733.615 lire medie del 1995, con un incremento del 96,7%. Se si va infine ad esaminare l’andamento del monte pensioni erogato nel corso del decennio preso in considera-
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zione, si scopre che, in considerazione del continuo aumento del numero dei pensionati, la crescita del monte complessivo di pensioni erogate è stata addirittura del 141,4%. E’ interessante infine mettere a confronto l’evoluzione delle pensioni erogate dal Fondo con l’andamento dei prezzi al consumo. La comparazione, riportata nel grafico in questa pagina, è stata effettuata considerando l’arco di tempo 1990-1995 ed utilizzando il metodo dei numeriindice. Facendo pari a 100 il valore relativo all’anno 1990, appare evidente come sia la media mensile delle nuove pensioni (cfr. tabella 3) sia il monte complessivo di pensioni erogate siano cresciute ad un ritmo 116,3 superiore rispetto all’aumento del costo della vita: mentre infatti il nume105,2
ro indice del costo della vita ha raggiunto nel 1995 l’indice 127,7, la media mensile delle nuove pensioni, dopo essere scesa a 93,9 nel 1991, ha poi ripreso a salire sino a 135,8, mentre il monte pensioni complessivo ha raggiunto nell’anno 1995 l’indice 141,1. 141,1 132,4
135,8 132,1
123,2
127,7 118,9 121,4 111,0
116,7 111,7
monte pensioni erogate
93,9 106,3
pensione mensile media
1995 1994 1993
andamento inflazione
1992 1991 1990
l’andamento dell’inflazione nel periodo 1990-1995 a confronto con la media delle nuove pensioni erogate (cfr. tabella 3) e con il monte pensioni complessivo. Elaborazione ASIG Service su dati del Fondo Casella
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tecnologie editoriali
“Ritorno al futuro” per Atex Media Solutions Dopo una momentanea scomparsa, è ritornato sul mercato, ai primi di febbraio, un marchio ben noto a chiunque si occupi di tecnologie editoriali. Tecnomedia ha intervistato sull'argomento Carlo Alberto di Noi, amministratore unico della N.T.G., la società che rappresenta in Italia la Atex Media Solutions.
Ai primi di febbraio di quest’anno è diventata operativa una nuova società, Atex Media Solutions, per rilanciare nei mercati di tutto il mondo i prodotti ed il know how della storica società americana. Atex Media Solutions raggruppa, oltre alla linea delle soluzioni editoriali Atex, i prodotti sviluppati da Dewar, SyPress, ComIt e Comtec, tutte società rilevate, a partire dal 1994, dal gruppo norvegese Sysdeco. Atex Media Solutions sarà guidata da Larry Mihalchick, già responsabile delle attività editoriali presso la capogruppo norvegese, e potrà contare sull’apporto professionale e sull’esperienza di alcuni fra i manager storici della Atex maggiormente stimati dai clienti di tutto il mondo, tutti veterani del business editoriale, come Max Coeberg ed Allen Miller - 12 anni di esperienza in Atex - Pat McGinnis - 15 anni in Atex - e Ron Stephen, anche lui rientrato dopo esperienze alla SII. Lo staff operativo della nuova società, che parte con una significativa disponibilità finanziaria, valutata attorno ai quaranta miliardi di lire, oltrepasserà le 350 persone, e avrà come obiettivo lo sviluppo di nuovi prodotti editoriali ed il consolidamento della vasta base di grandi quotidiani serviti in ogni parte del mondo. In attesa che il presidente Mihalchik illustri nei dettagli le strategie della nuova Atex, TecnoMedia ha intervistato Carlo Alberto di Noi, amministratore unico della N.T.G., società che da sempre rappresenta la casa americana nel mercato italiano. Negli ultimi anni Atex ha abituato i propri clienti a repentini cambiamenti di proprietà. Nel dicembre del 1994 i norvegesi del gruppo Sysdeco avevano rilevato la socie-
tà; alla scorsa Ifra di Ginevra - ottobre 1996 - il marchio Atex era addirittura scomparso. Quali considerazioni hanno suggerito adesso questo “ritorno” al nome Atex Media Solutions?
La nuova società è il risultato di una certa insoddisfazione che c’è stata da parte della Sysdeco nei risultati che la divisione Media Solutions ha ottenuto negli ultimi tempi. Ricercando le cause di questa situazione, ci si è accorti che il modo nel quale la Sysdeco era organizzata costringeva la Atex e le altre società della divisione editoriale ad agire con dei tempi di reazione troppo lenti rispetto a quelli richiesti da un mercato maturo, ed in rapida evoluzione, come quello delle tecnologie per l’industria dei quotidiani. Il gruppo norvegese ha sperimentato problemi di organizzazione ? Sostanzialmente sì. In un mercato in continua evoluzione come quello attuale, in cui devi seguire gli sviluppi del prodotto sia da un punto di vista hardware che software e, contemporaneamente, devi osservare da vicino le nuove iniziative che nascono a seguito delle fusioni che si continuano a verificare, il sistema di organizzazione pensato dalla Sysdeco non ha dato i risultati sperati. Il gruppo ha fornito un formidabile ombrello finanziario ma, da un punto di vista operativo, si è capito che il mercato internazionale dei quotidiani richiedeva strutture specializzate, più agili e con tempi di intervento molto caratteristici. Quello che poteva essere un vantaggio, soprattutto da un punto di vista finanziario, ovvero le dimensioni e l’articolazione di Sysdeco, ha invece dimostrato alcune carenze. I dirigenti del gruppo, dopo aver constatato che nonostante tutto la base dei clienti
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dell’Atex c’è ancora ed è molto solida, hanno deciso di rendere autonomo il gruppo che dovrà seguire il mercato editoriale dei quotidiani. A proposito di autonomia, all’Ifra di Ginevra, lo scorso mese di ottobre, il marchio dell’Atex era scomparso, e questo ha lasciato perplesso più di un cliente.... E’ stato probabilmente commesso un errore psicologico, a volere a tutti i costi fare emergere il nome Sysdeco al posto del nome Atex. Alla fine si è dovuto constatare che, nonostante questa pretesa, i clienti continuavano a chiamare Atex ciò che era di Atex. Il gruppo se ne è accorto, ed ecco il motivo per il quale è ritornato visibile il marchio Atex. Nonostante tutto, credo che questo nome continueremo a portarcelo appresso per molti anni.
stessi azionisti della società, potrà contare su un gruppo di esperti particolarmente qualificati, alcuni dei quali hanno maturato significative esperienze più che decennali proprio all’interno della Atex; un know how invidiabile per qualsiasi società che operi in un settore ad alta specializzazione come quello dei quotidiani. Le decisioni che saranno prese fra breve saranno focalizzate ad obiettivi che ben si conoscono.
Per il momento, riparte una nuova società, ma quali sono i rapporti con la Sysdeco? Tutti i maggiori azionisti della Sysdeco attualmente sono anche i maggiori azionisti della Atex Media Solutions. La società nasce attraverso una emissione di azioni per un controvalore totale attorno ai 20 milioni di dollari, più l’ammontare di una quota che rappresenta il valore globale - calcolato in funzione dell’ultimo anno fiscale - delle società che hanno finora operato nel settore grafico all’interno del gruppo Sysdeco. A conti fatti, la nuova Atex nascerà senza debiti verso società terze e con una dotazione finanziaria attorno ai quaranta miliardi di lire. La Sysdeco non ha alcun rapporto formale nel capitale sociale di Atex Media Solutions, anche se questo dato di fatto non impedirà, ovviamente, che in futuro le due società possano svolgere di comune accordo attività commerciali sul mercato internazionale.
Quali saranno questi obiettivi? Oggi sul mercato internazionale non esiste ancora un sistema editoriale che possa soddisfare pienamente le esigenze dei grandi clienti, tanto è vero che ancora oggi i grandi quotidiani in tutto il mondo sono costretti a utilizzare le tecnologie di vecchia generazione Atex. Nessuno è ancora riuscito a trovare sul mercato delle risposte soddisfacenti, e questo perché il cliente vuole, e vorrà sempre di più in futuro, delle soluzioni che siano il più possibile standard, dal punto di vista hardware, software, e dal punto di vista degli applicativi. Noi oggi sappiamo benissimo che i potenziali concorrenti di Atex, di medie o di piccole dimensioni, hanno dei sistemi software nei quali una parte, più o meno estesa, è proprietaria. I grandi clienti, che impiegano soluzioni Atex, sanno bene che il giorno in cui investiranno su nuovi sistemi vorranno poter fare a meno di queste parti proprietarie. Atex Media Solutions sa bene che, fintanto che non sarà disponibile questo tipo di sistema, che io chiamo di quinta generazione, i grandi quotidiani saranno costretti o a non sostituire il proprio sistema, o ad acquistarne uno vecchio. Credo che i clienti della nostra società faranno di tutto per aspettare il nuovo sistema, che dovrà essere completamente standard nelle sue componenti e che, per questa caratteristica, non li farà soffrire come oggi li sta facendo soffrire il sistema Atex.
Che cosa farà Atex di questa disponibilità finanziaria? Atex Media Solutions è completamente in mano al nuovo management. Fortunatamente per lei, e su richiesta degli
In attesa che questo nuovo sistema venga proposto al mercato, come farà Atex a sopravvivere? Nonostante abbia una architettura abbastanza vecchia,
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Il nuovo logo di Atex Media Solutions, Inc.
software proprietari etc.., le prestazioni che offre il sistema Atex sono ancora uniche. Nessun altro fornitore può offrire ai grandi quotidiani un software con le caratteristiche offerte da Atex attraverso un sistema che, nonostante alcune significative evoluzioni, può ancora definirsi proprietario. Per questo Atex riesce ancora a tenere le stesse posizioni di alcuni anni fa, al di là di certe eccezioni, dove i clienti, peraltro, si sono dovuti accontentare di altre architetture. L’obiettivo della nuova Atex è di puntare a sostituire le centinaia di installazioni che ancora oggi ci sono con un prodotto totalmente nuovo. Riteniamo che oggi ci sia ancora spazio per un fornitore di sistemi che voglia investire in direzione di piattaforme hardware standard, di sistemi operativi standard, e di applicativi standard. Il nuovo sistema dovrà fare quello che faceva il vecchio Atex, consentendo la sostituzione della vecchia base installata. Sembra di capire che, pur in presenza di un mercato internazionale di utenti di sistemi sicuramente maturo, come quello dei grandi quotidiani, la nuova Atex dovrebbe puntare alla ridefinizione di un sistema in grado di sostituire la soluzione finora proposta. Certo. Quello che il mercato ha suggellato è che senza quel tipo di prestazioni, finora garantito dall’impiego di moduli proprietari, non è pronto a fare investimenti, o quantomeno la maggioranza di questi grandi clienti non é pronta. Questo non significa che non ci saranno certi quotidiani che prenderanno altre decisioni - qualcuno lo ha fatto - ma oggi i segnali chiari che questi clienti stanno mandando ad Atex sono che finché non verrà sviluppato un sistema con le stesse prestazioni del vecchio sistema non si faranno sostituzioni. Questo spiega anche perché Atex ha continuato ad investire su componenti del vecchio sistema, sia sulla parte software che su quella hardware. La società ha continuato a rilasciare nuove versioni e nuove funzionalità per
EdPage, che rappresenta ancora l’unico prodotto industriale per impaginazione competitivo con Quark XPress, con la differenza che questo sistema non è stato pensato, come invece EdPage, per i quotidiani. Per quanto riguarda l’hardware, Atex ha sviluppato i J11 Turbo per rendere più veloci i propri processori, componenti che a tutt’oggi sono stati richiesti ed installati in centinaia di esemplari in tutto il mondo. In Italia questi aggiornamenti sono stati ordinati da testate che si chiamano La Stampa, Corriere della Sera e la Repubblica. Una delle critiche rivolte alla vecchia generazione dei sistemi proprietari, è la scarsa attitudine a consentire collegamenti con piattaforme tecnologiche esterne. E’ vero. Atex sta partendo avendo ben chiare le prestazioni che un nuovo sistema editoriale deve offrire, e prima di tutto la necessità di usare tutte le componenti standard. Ci sono tante realtà in atto, come lo sviluppo di sistemi internet, nuove banche dati e nuovi servizi integrabili nei sistemi editoriali. Qualsiasi soluzione immessa oggi sul mercato deve essere non solo “collegabile”, ma completamente trasparente al mondo esterno. La distinzione non è di forma, ma di sostanza. Una soluzione “collegata” è qualcosa che può connettersi a piattaforme esterne, subendo però certe limitazioni fisiologiche che sono vissute dall’utente come vere e proprie gabbie tecnologiche. Integrato per noi si intende che se Atex mette in piedi un nuovo sistema deve esserci la predisposizione, fin dall’inzio, a collegamenti che integrino perfettamente le potenzialità del sistema editoriale con le funzioni offerte dai fornitori esterni. In occasione dell’ultima Ifra, pochi mesi fa, Lei aveva fatto cenno ad una nuova strategia, da impostare anche per il mercato italiano, denominata “partnership strategica” per lo sviluppo di soluzioni personalizzate attraverso un rapporto diretto fra i fornitore di software editoriale ed
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utente finale. Questa ipotesi continuerà ad avere un significato nei nuovi progetti dell’Atex? Sicuramente sì. La nuova Atex Media Solutions è legata ancora di più a doppio filo con i propri utenti, perché la propria sopravvivenza è legata al soddisfacimento di quelle che sono le richieste di mercato dei grandi utenti. Il punto ideale per una stazione di lavoro è quella di essere pensata per specifiche esigenze, ed essere via via arricchita di tutto quello che il mercato, con varie motivazioni, richiede in seguito. Che impatto ha avuto la prospettiva di una collaborazione fra Atex ed i grandi utenti per quanto riguarda il mercato italiano? Il mercato italiano ha reagito talmente bene che tutti i maggiori utenti hanno aderito a questa proposta. Direi che se la Atex non avesse limitato questa proposta ad un ristretto numero di testate ci sarebbero stati molti altri clienti interessati a questa iniziativa. Tutte le maggiori testate italiane, La Stampa, Il Corriere della Sera e la Repubblica hanno sottoscritto questo contratto di sviluppo con il quale è stato loro permesso di fare inserire quelle funzionalità che sono importanti per le loro esigenze, in aggiunta a quelle che sono state inserite perchè richieste da altri mercati, come quello americano e quello inglese.
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Questi due Paesi, assieme al nostro, sono i maggiori sostenitori di questa iniziativa. Per quella che è la Sua sensibilità relativamente al mercato italiano, dovendo immaginare i segmenti più strategici di sviluppo software per i quotidiani, a cosa pensa, oltre che ad un sistema in grado di sostituire il J11? Sicuramente la nuova Atex Media Solutions si trova in dotazione la grande esperienza effettuata sul campo da tutte le società che sono state acquisite. Sysdeco ha avuto la grande intuizione di acquisire le più importanti società disponibili sul mercato: Dewar, SyPress, ComIt e Comtec. La Dewar è una delle aziende maggiormente apprezzate sul mercato americano; il sistema Enterprise della SyPress, per la acquisizione della pubblicità, è diventato uno dei prodotti più venduti dall’Atex in tutto il mondo. Negli anni scorsi è così stato possibile realizzare una grande esperienza di prodotti e mercati, un bagaglio di know how specializzato che consentirà lo sviluppo di soluzioni sofisticate per diversi segmenti produttivi. Alcune indicazioni precise, a tale riguardo, ritengo che saranno comunicate ai quotidiani di tutto il mondo nei prossimi mesi, magari anche in occasione della prossima edizione del Nexpo - la mostra convegno dei quotidiani americani - che si svolgerà nel mese di giugno a New Orleans.
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speciale Milia ’97
Editori multimediali uniti in difesa dei diritti d’autore Con oltre 19.000 titoli prodotti ed una crescita negli ultimi dodici mesi di quasi il 50%, l'industria multimediale guarda al futuro con ragionevole ottimismo. Al Milia '97 di Cannes i protagonisti dell'industria multimediale discutono le prospettive del mercato, la difesa dei diritti di autore affidata alla giurisprudenza ed a nuove soluzioni tecnologiche.
“Prego, sorrida...non a me, guardi verso la parete”: in pochi secondi la microcamera della Sony scatta la foto digitale del viso del nuovo arrivato, e la graziosa receptionist incolla l’immagine adesiva sulla tessera d’ingresso: la vista al Milia’97 può cominciare. Anche quest’anno, il palazzo dei Festival di Cannes ha ospitato, dal 9 al 12 febbraio, il più importante salone internazionale del prodotto multimediale ed interattivo, un avvenimento che ha richiamato in Costa Azzurra oltre 10.000 visitatori, 2461 società provenienti da 47 Paesi, che hanno occupato oltre 10.000 metri quadrati di uno dei Palazzo dei Festival più noti d’Europa, lo stesso che tutti gli anni ospita il festival internazionale del Cinema. Una cornice di grande fascino ed una organizzazione impeccabile per ospitare uno degli eventi più importanti, qualcuno dice “il” più importante in assoluto, dell’industria internazionale dei prodotti multimediali, un comparto che, secondo le stime presentate nella giornate di apertura dei lavori congressuali, che ha preceduto di ventiquattr’ore l’inaugurazione della mostra, ha chiuso il 1996 con un fatturato globale attorno ai 30 miliardi di dollari, comprensivi di tutte le spese realizzate dagli utenti finali sia per l’acquisto dei prodotti che per piattaforme hardware ed applicazioni software. Un’industria che vuole crescere Il prodotto multimediale ed interattivo vuole crescere, sempre secondo le stime presentate da Julie B. Schwerin, presidente di InfoTech, società americana specializzata in ricerche di mercato. Nel 1997 i 30 miliardi di dollari potrebbero avere un tasso di crescita globale attorno al 30%,
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e sette Paesi fra i più industrializzati, Stati Uniti, Giappone, Germania, Inghilterra, Canada, Francia ed Italia potrebbero registrare un fatturato superiore al miliardo di dollari ciascuno. Per quanto riguarda la base hardware installata nel mondo, nel 1996 i driver per la lettura dei CD Rom hanno oltrepassato i 100 milioni di unità, e InfoTech calcola che, se rimmarrà immutato il tasso di crescita, per la fine di quest’anno dieci Paesi avranno più di un milione di lettori installati, e cinque di questi Paesi - Stati Uniti, Giappone, Germania, Canada e Inghilterra - ne avranno più di cinque milioni ciascuno, seguiti, forse a breve distanza, da Francia, Olanda, Australia, Svizzera ed Italia. Il fenomeno più rilevante, soprattutto dal punto di vista degli editori, è stato il progressivo, e repentino, mutamento del quadro tecnologico al quale facevano riferimento i prodotti tradizionali. Fino a pochi anni fa, infatti, la tecnologia era altamente specializzata per la distribuzione di particolari contenuti: i testi e le fotografie erano stampati, la musica si serviva dei CD, film ed altre immagini in movimento erano destinate prima alle sale cinematografiche e poi alla televisione ed al video registratore. Lo sviluppo dei personal computer in direzione delle piattaforme multimediali ha reso in pochi anni disponibili all’industria i nuovi CD Rom, dove testi, suoni, immagini a colori ed ambienti creati dalle tecnologie per la realtà virtuale coesistono e possono essere fruiti attraverso un’unica macchina per la comunicazione digitale. Fissando come data di riferimento l’inizio dell’ultimo decennio che ci separa dal Duemila, la InfoTech ha calcolato che la base
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installata di lettori CD Rom ha avuto, a livello mondiale, un incremento del 123%. Il dato, in sè, sembrerebbe indicare una forte propensione all’investimento tecnologico, e quindi dovrebbe ispirare un grande ottimismo in quegli editori, e sono sempre di più in Italia e nel mondo, che decidono di sviluppare prodotti multimediali parallelamente a prodotti più tradizionali, come quelli stampati. Ma la prudenza è
d’obbligo, anche nell’industria multimediale, soprattutto in considerazione del fatto che, nello stesso periodo preso in considerazione dagli esperti di InfoTech, il fatturato dei titolo distribuiti su CD Rom è cresciuto solo del 78%: un notevole, e non del tutto positivo, trasferimento di valore aggiunto dai contenuti alle tecnologie. Lo sviluppo tumultuoso dei nuovi processori multimediali,
Il MILIA’97 in cifre Il Milia di Cannes - Mercato internazionale dell’editoria e dei nuovi media - è la più importante rassegna europea, e forse anche mondiale, del prodotto multimediale ed interattivo. Al Milia’97 hanno partecipato 47 Paesi, 2461 società che, con 1177 stand, hanno riempito un’area di oltre 10 mila metri quadrati, tanto che è stato necessario allestire un padiglione prefabbricato accanto al Palais des Festivals di Cannes. I cinque Paesi più rappresentativi in termini di espositori sono stati Francia, Inghilterra, Germania, Stati Uniti e Canada, mentre per quanto riguarda le società che hanno aderito alla iniziativa, con o senza stand, i primi dieci Paesi sono stati: Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Germania, Italia, Olanda, Belgio, Canada, Giappone e Spagna. Il Milia è organizzato da Reed Exhibition Companies, del gruppo Reed Elsevier, società leader mondiale nell’organizzazione di eventi fieristici e congressuali, sia per operatori specializzati che per il grande pubblico, con un portafoglio di 310 eventi organizzati al servizio di 50 settori industriali. Il Milia è nato nel 1994, e da molti operatori è considerato come “il piccolo fanciullo” della Reed Exhibition. Gli organizzatori della manifestazione, guidati dal Presidente e Direttore Generale Xavier Roy, hanno legato il loro nome ad eventi internazionali del calibro di MIDEM - salone internazionale degli editori di musica e video clip, 3885 società presenti nel ‘97, provenienti da 87 Paesi - MIP/TV - salone internazionale dei programmi televisivi, che nel 1996 ha coinvolto 2562 società provenienti da 104 Paesi - MIPCOM - salone dei film per il mercato della TV, video, emittenza via cavo e satellite, che ha visto nel 1996 la partecipazione di 9776 persone in rappresentanza di 2389 società operanti in 92 Paesi. Nel 1996 i visitatori del Milia sono stati circa 9.000, mentre quest’anno le presenze hanno abbondantemente superato i 10.000 addetti, professionisti del settore che, per varcare gli ingressi del Palais des Festivals di Cannes, hanno investito mediamente un milione e trecentomila lire a testa.
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come l’MMX Pentium, l’avvento dei nuovi sistemi operativi Windows’95 e, per quanto attiene soprattutto alle immagini in movimento, la proposta del nuovo supporto DVD Rom può essere, paradossalmente, un freno alla crescita del mercato. Per il consumatore finale, il rapido succedersi di nuove opportunità hardware rende sempre più problematica la scelta dell’investimento sulle piattaforme da impiegare e, contemporaneamente, l’editore si trova in difficoltà relativamente ai “contenuti” con i quali riempire i nuovi spazi digitali. Poco dissimile a questo fenomeno è quanto sta avvenendo sotto gli occhi di tutti nel segmento dei nuovi servizi on line che sfruttano la rapida espansione della rete internet: in questo caso, le difficoltà vengono dalle incertezza sui “modelli di business” praticabili. A questi scenari abbiamo dedicato l’articolo che pubblichiamo di seguito, qui ci limitiamo a riportare la considerazione che l’espansione degli strumenti on line e dei nuovi supporti digitali sta mettendo in discussione i capisaldi stessi dell’industria tradizionale dei media, basata sulla vendita di precisi “pacchetti di informazioni” al consumatore finale e spazi, o minuti, di pubblicità alle aziende inserzioniste. La soluzione più probabile, per quanti decideranno di avventurarsi nell’industria dei prodotti multimediali ed interattivi, sarà quella di sviluppare canali di comunicazione ”ibridi”, dove le risorse on line ed off-line creano aggregati di informazioni vendibili, contemporaneamente, attraverso diversi canali. Qualcosa del genere è già stato avviato, basti pensare agli editori che forniscono raccolte di dati su CD Rom e, contemporaneamente, offrono abbonamenti a siti internet per l’aggiornamento costante della raccolta di informazioni digitali acquisita “una tantum”. “Le piattaforme ed i media andranno e verranno... ma l’editore elettronico che vorrà avere successo” - almeno nelle previsioni di Julie B. Schwerin -” dovrà sviluppare le proprie attività digitali attraverso piattaforme multiple”, senza mai dimenticare che, con buona pace dei tecnocrati puri, il mestiere dell’editore sarà sempre quello di focalizzarsi
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sulla capacità di dare valore aggiunto ai contenuti attraverso la tecnologia, e non il contrario. Milia ‘97: un salone per i contenuti E proprio con questo obiettivo è nato, nel 1994, il Milia, salone dell’industria multimediale che in pochissimi anni ha saputo trasformarsi in uno degli eventi mondiali più importanti per quest’industria, dove ormai è un’impresa disperata riuscire ad immaginare, proprio in termini di contenuti, qualcosa che ancora non sia stato memorizzato su un supporto ottico. Il Milia ‘97 ha presentato un incredibile caravanserraglio di prodotti, alcuni, come i corsi di lingua, di utilizzo molto intuitivo, altri, come le fiabe per bambini o i cartoni animati interattivi, di utilità decisamente più difficili da comprendere, altri ancora di un fascino indescrivibile, almeno per quanti hanno la passione per i prodotti di reale spessore culturale ed informativo, area dove l’industria editoriale italiana è sicuramente ai primi posti nel mondo. I Greci in Occidente, CD Rom della Rizzoli New Media, ben rappresenta questo genere di opere. Si tratta di un viaggio attraverso l’arte, la storia, i miti e la cultura della civilizzazione dei Greci nel mediterraneo occidentale, oltre 25 minuti di video, 30 minuti di audio, 500 immagini a colori e, forse l’aspetto più affascinante, ambienti a tre dimensioni che consentono la navigazione virtuale ed interattiva. Tutto sommato, uno strumento di straordinario fascino che rilancia, in piena era digitale, la qualità dei contenuti e della stampa delle migliori opere illustrate della Rizzoli. Non a caso I Greci in Occidente ha ricevuto una delle ventinove nomination al Milia D’Or, riconoscimento che premia le migliori realizzazioni on line e off line presentate di anno in anno al Milia, superando una dura selezione fra 385 opere presentate in rappresentanza di 228 società provenienti da 27 Paesi. Alcuni altri straordinari esempi di prodotti multimediali, dove il confine fra ciò che è testo, fotografia, illustrazione, suono ed immagine in
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movimento è sempre più labile, sono un viaggio attraverso la storia del naufragio e del ritrovamento del transatlantico Titanic, di Havas Edition Electronique, la versione multimediale di una esplorazione dell’Antartico della BBC Multimedia, disponibile a maggio e la enciclopedia Multimedia Larousse. I prodotti in cifre L’enorme varietà dei prodotti in mostra al Milia ‘97 ben rappresenta le dimensioni statistiche del mercato mondiale del prodotto multimediale, almeno nei contorni descritti
nella nuova edizione del Multimedia and CD-ROM Directory, l’opera edita da Task Force Pro Libra Multimedia a partire dal 1992. Nel 1996 i titoli disponibili su CD Rom erano oltre 19.000, prodotti da un complesso industriale di 13.300 società. Nel 1995 i prodotti multimediali su memoria ottica erano meno di 13.000: negli ultimi dodici mesi il mercato mondiale ha avuto un incremento attorno al 45% . In sette anni, a partire dal 1991, il volume dei CD Rom si é pressochè decuplicato, passando da meno di 2.000 a circa 20.000. Inutile dire che quasi i tre quarti della produzione di dischi
Il Copyright su internet La rete internet dispone di numerosi siti all’interno dei quali è possibile reperire informazioni sulla difesa dei diritti d’autore, sia per quanto riguarda il dibattito giuridico internazionale, sia per quanto attiene le stime economiche e le considerazioni relative al fenomeno della pirateria dei contenuti. In particolare, segnaliamo: ✓ www.ompi.org - l’Organisation Mondiale de la Propriété Intellectuelle, una delle 16 istituzioni specializzate delle Nazioni Unite, che opera per la promozione dei diritti intellettuali in tutto il mondo. ✓ www.iipa.org - il sito della International Intellectual Property Alliance, una delle più forti associazioni americane per la tutela dei diritti d’autore, che rappresenta gli interessi di oltre 1350 aziende, fra le quali autentici colossi dell’industria multimediale internazionale. ✓ www.cic.org - il sito della Creative Incentive Coalition, associazione americana che si batte per la tutela dei diritti d’autore nei nuovi mezzi di comunicazione elettronica, con particolare attenzione alle risorse disponibili sulla rete internet. ✓ www.bsa.org - il sito della Business Software Alliance, associazione che, fra l’altro, si occupa della difesa dall’attività di duplicazione illegale degli applicativi software. ✓ www.sacem.org - il sito della Sacem, una delle cinque organizzazioni francesi che operano in difesa dei diritti d’autore e che hanno costituito la società Sesam, per il copyright nelle opere multimediali.
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è in lingua inglese, seguita dal tedesco e, in terza posizione, dal francese. Notizie decisamente più interessanti, anche per gli editori italiani, arrivano dalla distribuzione geografica dei “content providers”: secondo i dati forniti dall’annuario, a partire dal 1993 i titoli prodotti in Nord America hanno cominciato a ridursi in percentuale, a tutto vantaggio della crescita, sempre in termini di quote di mercato mondiale, dei produttori europei, con in testa Germania e Francia, dove il numero di nuovi editori cresce a percentuali annue stimate attorno al 90%. In attesa che arrivino sul mercato i nuovi prodotti DVD, non ci sono ragioni per immaginare che nel corso del 1997 il mercato mondiale dei CD Rom non continui a crescere, sospinto da una domanda sempre più incoraggiata dall’enorme disponibilità di opere consultabili attraverso personal computer. Pericolo Pirati Nessun editore multimediale, a quanto ci risulta, è ancora finito fra le fauci degli squali del mar dei Caraibi, ma questo è l’unico motivo di consolazione di quanti si trovano, quotidianamente, a dover fronteggiare i nuovi “pirati informatici” del XX secolo. La “content piracy”, ovvero la “pirateria dei contenuti”, è una vera spina nel fianco per l’industria dei CD Rom e per i nuovi siti internet. E’ l’altra faccia della tecnologia digitale: la perfetta riproducibilità di qualsiasi documento, e quindi la possibilità di duplicare i file in un numero di volte infinito, rende ghiotta l’occasione per tutti gli appassionati di pirateria dei contenuti. Le armi per l’arrembaggio dei moderni pirati si chiamano “taglia e incolla”, “stampa su file”, ed altre funzione di uso tanto elementare quanto devastante: nel 1996, secondo le stime diffuse dall’americana IIPA - International Intellectual Property Alliance - la duplicazione illegale dei prodotti della comunicazione avrebbe creato, alle sole aziende degli Stati Uniti, perdite derivanti da mancati incassi valutabili nell’ordine di 10,6 miliardi di dollari. La cifra
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sarebbe stimata per difetto, considerando che in alcune aree del mondo ritenute particolarmente a rischio per la pirateria dei contenuti, come i Paesi dell’est europeo e le Repubbliche della C.S.I., le riproduzioni illegali di alcuni prodotti, come gli applicativi software per l’area business e le registrazioni video, coprono percentuali superiori all’80% del mercato totale, mentre nei Paesi limitrofi dell’Europa Occidentale sfiorano, sempre nel settore business software, la poco edificante percentuale del 49%: un applicativo su due in circolazione sarebbe frutto di attività pirata. Lobby ed Organismi internazionali Trovare soluzioni a questi furti non è facile, meno che mai quando si ha di fronte il mercato mondiale, dove operano Paesi i cui governi tollerano con eccessiva elasticità questo fenomeno. I Paesi più industrializzati hanno cominciato a percorrere due diverse strade, una legale ed una di contenuto tecnologico. Lungo la prima dovrebbero incamminarsi i Parlamenti nazionali, si muovono con molta lentezza le organizzazioni internazionali e si agitano con estema determinazione i gruppi di pressione. Negli Stati Uniti, Paese dove maggiormente si soffrono gli effetti della pirateria dei contenuti, la più forte organizzazione a difesa del copyright si chiama IIPA - International Intellectual Property Alliance - una coalizione formata nel 1984 dai rappresentati delle industrie americane che fondano le loro attività sul commercio dei diritti d’autore. Oggi la IIPA rappresenta oltre 1350 società, che producono e distribuiscono prodotti coperti da copyright in tutto il mondo, software applicativi per office automation e per intrattenimento, film, programmi televisivi, videocassette, CD Rom, CD audio, quotidiani, periodici, libri. Tutti insieme i loro copyright hanno concorso, nel 1993, alla formazione di un reddito aggregato di 238,6 miliardi di dollari, pari a qualcosa come il 3,7% del prodotto interno lordo degli Stati Uniti. Si tratta di cifre in grado di rappresentare qualcosa di più di un brusio sommesso nei confronti del
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Governo americano, e la IIPA si muove in tutte le direzioni, compreso internet, per sensibilizzare il settore pubblico verso una più attenta difesa dei diritti di autore. Altra grande alleata in questa lotta, sempre negli Stati Uniti, è la CIC, Creative Incentive Coalition, associazione che raggruppa colossi del calibro di Time Warner, The McGraw-Hill Companies, Microsoft Corporation, ed associazioni di categoria come la Newspaper Association of America - l’associazione americana degli editori di quotidiani - con l’obiettivo di arrivare alla stesura di norme atte alla protezione dei diritti di autore su internet.
In Europa, ed al Milia, era presente un nuovo consorzio francese, il SESAM, che raggruppa cinque società specializzate nella gestione dei diritti d’autore in diverse aree della comunicazione, con l’obiettivo di sviluppare la difesa degli autori nella creazione di opere multimediali, sfruttando quando già esiste in materia ed avviando nuove proposte. Si stanno muovendo anche organismi internazionali, come la OMPI - Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale - una delle sedici istituzioni specializzate dell’ONU, che ha avviato la diffusione di documenti preparatori su una nuova convenzione internazionale dei diritti
Soggiorni a ROMA con ITT Sheraton La ITT Sheraton - The Luxury Collection - offre ai manager di tutte le aziende associate alla ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali - la possibilità di soggiornare a ROMA presso due fra i più prestigiosi hotel della capitale a prezzi convenzionati particolarmente vantaggiosi. L’Accordo Locale ITT Sheraton - ASIG, per il 1997, prevede: Hotel Excelsior - via Vittorio Veneto, 125 - 00187 Roma camera singola Lit. 310.000 camera doppia Lit. 430.000 Continental breakfast per persona Lit. 30.000 American breakfast per persona Lit.49.000 Le Grand Hotel - via V.E. Orlando, 3 - 00185 Roma camera singola Lit. 290.000 camera doppia Lit. 420.000 Continental breakfast per persona Lit. 30.000 American breakfast per persona Lit.49.000
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d’autore per l’industria multimediale attraverso il proprio sito internet. Al di là delle ovvie differenziazioni di forma, che in materia giuridica finiscono sempre con il diventare di sostanza, le proposte più concrete vanno in direzione di un duro inasprimento delle sanzioni economiche nei confronti dei pirati elettronici, quando venga dimostrato l’impiego illecito di materiale coperto dai diritti d’autore. Facile a dirsi, difficile a realizzarsi, sia perchè le nuove normative presuppongono una giustizia civile che lavori in tempi ragionevolmente brevi, sia perchè il formato digitale dei documenti sembra fatto apposta per eludere i controlli. Soluzioni tecnologiche per difendere il copyright In attesa che associazioni, lobby ed organismi internazionali sortiscano qualche effetto, alcune aziende si sono gettate a capofitto lungo la seconda strada per la difesa dei diritti d’autore, quella tecnologica, decisamente più business oriented. Hanno coniato l’impronunciabile acronimo DRMT, digital right management technology, tecnologie per la gestione digitale dei diritti d’autore, cominciando a sviluppare una serie di applicativi che cercano di sfruttare, combinandoli in modo originale, strumenti e concetti di tracking e di criptaggio dei files per difendere i contenuti, soprattutto per quanto riguarda la pirateria all’interno dei prodotti on line. Alcuni fra i protagonisti di questo nuovo settore, che sembrerebbe destinato a un notevole sviluppo, si chiamano
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InterTrust Technologies Corp., Digimarc Corp., Interval Inc. Le soluzioni che mettono a disposizione delle aziende editrici, soprattutto in materia di protezione di archivi ed informazioni on line, operano sul fronte del monitoraggio degli utenti finali, ovvero cercano di fornire informazioni su “chi” e “quando” si è collegato ad una certa banca dati, che cosa ha consultato e che cosa, eventualmente, ha copiato sul proprio computer remoto. Parallelamente, vengono sviluppandosi ipotesi per il criptaggio dei files, attraverso la creazione di “sbarramenti” digitali che impediscano a quanti non ne hanno diritto l’accesso ai contenuti in linea. Quest’area di prodotti software è strategica non solo per la protezione dei diritti d’autore, ma anche per il loro sfruttamento. Per esempio, il prodotto PictureMark, della Digimarc, consente di inserire il marchio “©” e le necessarie informazioni a tutela dei diritti di autore all’interno di una qualsiasi immagine digitale. Questi dati restano invisibili fin tanto che l’immagine risiede all’interno di un server on line; solo successivamente all’importazione da parte di un utente, ed alla indispensabile “apertura” del file immagine all’interno di Adobe Photoshop o Corel Draw, i dati del copyright diventano visibili, ed incancellabili, passando indenni da qualsiasi manipolazione. Per lo sfruttamento commerciale delle immagini attraverso il web, la società americana mette anche a disposizione un database on line, attraverso il quale rintracciare l’autore al quale pagare gli eventuali diritti di sfruttamento.
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speciale Milia ’97
Push, pull, webcast: tecnologie per la pubblicità su Internet Dal Milia ’97 nuove indicazioni per attrarre investimenti pubblicitari sulla rete internet: gli editori puntano su servizi indirizzati a precise “comunità di interesse” transnazionali, veri e propri “super target” di utenti-lettori, e sperano di poter sfruttare le nuove risorse della tecnologia webcast per il “push-advertising”. Le esperienze del gruppo Burda, di Yahoo! e le proposte del consorzio Eutelsat.
Editori e fornitori di servizi a valore aggiunto su rete internet considerano ormai la pubblicità come la risorsa essenziale per garantire lo sviluppo industriale di questo nuovo sistema di comunicazione. Il messaggio, molto preciso, è stato lanciato in occasione del Milia ’97 di Cannes, una delle più importanti rassegne internazionali per il prodotto multimediale ed interattivo. Dopo un paio di anni di crescita tumultuosa, internet si trova a fare i conti con il proprio futuro: il sistema potrà consolidarsi solo in presenza di fatturati tali da consentire nuovi investimenti in contenuti, in servizi ed in tecnologie. I dati presentati in occasione di una delle più affollate tavole rotonde di Cannes, dedicata ai “Profitti sul web: strategie per gli affari delle società editrici”, lasciano ben sperare, anche se tutti i più importanti operatori del settore sono alla ricerca di precisi “modelli di sviluppo” sia in direzione del mercato della pubblicità che in direzione di un’utenza, i “surfisti” di internet, cresciuta in modo tumultuoso e caotico in poco più di un biennio.
Le dimensioni del business: qualche certezza, molte speranze....... Uday Phadke, della società inglese Informed Sources, ha tracciato il quadro relativo alle dimensioni economiche dei servizi su internet, un comparto industriale in espansione dove pochi, almeno per il momento, stanno guadagnando. Il fatturato globale di un sistema dominato dalle tecnologie non proprietarie è stimato fra 1 ed 1,5 miliardi di dollari, dei quali circa la metà provengono dall’aumento di traffico sulle linee telefoniche, il 20% dalle sottoscrizioni per l’accesso alla rete, ed il rimanente, stimato in circa 340 milioni
di dollari, dagli investimenti pubblicitari. Del tutto insignificanti, per non dire inesistenti, i fatturati derivanti dalla ambizione di vendere i contenuti informativi ed i servizi ai consumatori finali. Da qui al duemila, sempre secondo le previsioni degli inglesi, internet continuerà ad essere un autentico paese di Bengodi per tutti i “surfisti”, che visiteranno gratuitamente i siti di tutto il mondo, fatte salve le spese telefoniche, i cui ricavi, per i fornitori, dovrebbero aumentare sensibilmente, e le spese per gli accessi alla rete, che dovrebbero portare nelle tasche dei provider fatturati anche decuplicati. A mutare radicalmente il panorama dei ricavi, per gli editori e, più in generale, per tutti i “content provider”, saranno gli investimenti in pubblicità. Secondo la Informed Sources il fatturato globale dell’advertising on line potrebbe arrivare a 5 miliardi di dollari, crescendo quindi nei prossimi due anni di ben diciotto volte. Troppo ottimismo? Si chiede qualcuno fra le molte centinaia di professionisti del settore che affollano il Palais des Festivals di Cannes; no, risponde Phadke, a condizione che siano chiari alcuni concetti: - nei prossimi anni, gli editori dovranno guardare ad internet come ad una componente di un più ampio media mix, non come ad un canale isolato; - la vera sfida per i content provider non sarà il semplice sviluppo dei servizi su internet, ma la integrazione delle nuove opportunità elettroniche con i mezzi di comunicazione tradizionali. - sul fronte della pubblicità, le parole chiave saranno due: “interattività” e “focused business community”, ovvero comunità di interesse.
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Il logo del servizio Health Online Service del gruppo editoriale Burda
Che cosa sia la prima è, almeno in teoria, abbastanza chiaro: internet consente all’utente forme di interazione abbastanza avanzate per quanto riguarda la consultazione dei contenuti. Link a siti specializzati, ricerca all’interno di banche dati on line, stampa di articoli di riviste archiviate sul web e disponibili in modalità “print on demand” - come TecnoMedia on line ospitata all’interno del sito Ediland - sono esperienze tutto sommato abbastanza diffuse presso la comunità degli utenti internet. Come poi applicare queste opportunità tecnologiche al mondo della pubblicità è argomento di discussione e sperimentazione, come avremo modo di vedere più avanti parlando delle nuove tecnologie webcast per la pubblicità su internet. Le comunità di interessi: le iniziative di Burda.... L’industria dei media tradizionali - stampa e televisione in testa - dispongono di strumenti ben rodati per controllare l’ascolto e la lettura dei prodotti offerti. Internet, sul fronte della pubblicità, è ancora ai primi passi, e dovrà puntare, secondo molti professionisti del settore, a creare vere e proprie “focused business community”, ovvero gruppi di lettori transnazionali accomunati da medesimi interessi professionali o da identiche passioni relative alle attività svolte nel tempo libero. Queste comunità sovranazionali sono probabilmente l’asso nella manica per l’offerta di servizi agli inserzionisti pubblicitari. Un’opinione, questa, condivisa anche da chi mostra maggiore prudenza sulle stime relative alla crescita dei fatturati pubblicitari. Geoffrey Moore, uno dei guru americani emergenti della nuova industria della comunicazione on line, presidente del Chasm Group, struttura di consulenza che lavora per conto di clienti come Intel, Hewlett-Packard, Netscape, Oracle e
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Sun, intervistato dal mensile Internet World alla vigilia del Milia ’97, ha detto sostanzialmente di condividere l’ipotesi che agli inserzionisti del web andranno offerti “non annunci pubblicitari, ma prospetti di utenti qualificati. L’attività commerciale per internet andrà riconfigurata secondo il modello della vendita di contatti qualificati” e, possibilmente, descrivibili in termini di interessi ed attitudini professionali. Il gruppo Burda, uno dei principali editori tedeschi di carta stampata, ha preso molto sul serio le prospettive della creazione di gruppi di interesse qualificati, ed ha presentato al Milia di Cannes la nuova scommessa editoriale su internet: HOS, Health Online Service, sito specializzato in argomenti di medicina. L’obiettivo, come ha spiegato il Presidente di HOS Helmut Fluhrer, socio dell’editore Burda in quest’impresa, è quello di creare un mezzo di comunicazione interattivo che metta a disposizione della comunità internazionale dei professionisti le potenzialità della rete internet. HOS è stato lanciato nel 1996 come una società sussidiaria del gruppo Burda, uno dei più importanti editori tedeschi di carta stampata, con oltre 5000 dipendenti. Health Online consente a dottori, dentisti, farmacisti di avere accesso ad una notevole massa di informazioni in termini di notizie, ricerche scientifiche, estratti da relazioni mediche svolte a congressi internazionali, senza trascurare la possibilità di creare conferenze elettroniche di gruppo, servizi di posta elettronica specializzati e strumenti di memorizzazione e ricerca interattiva all’interno di database scientifici. Il progetto scommette, da un punto di vista economico, sulla pubblicità, in un settore, quello medico, particolarmente interessante. Dal momento dell’inaugurazione, secondo le informazioni comunicate dall’editore, HOS è già stato contattato da quasi 20.000 professionisti nella sola Germania,
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Con 20 milioni di pagine consultate ogni giorno, Yahoo! é uno dei siti internet più popolari
ed un singolo evento per la comunicazione on line, la trasmissione in diretta di un intervento chirurgico su internet, ha registrato oltre 60.000 accessi. HOS sta lavorando attivamente per la creazione di una comunità elettronica di specialisti, con l’obiettivo di arrivare alla diffusione su scala internazionale di un vero e proprio network per tutti i professionisti. Ma quanto ha reso, finora, in termini economico la creazione del più esteso database elettronico per la medicina su internet, l’attivazione di servizi di comunicazione interattiva, e la fornitura di informazioni specializzate sul web ? “Cifre non ne diamo” - ha detto Helmut Fluhrer,- “ma credetemi, sono estremamente interessanti”. L’esperienza di Yahoo! Chi invece non si è fatto pregare per fornire cifre a giornalisti e professionisti del settore è stato Tim Koogle, presidente ed amministratore delegato di Yahoo! co-organizzatore della sessione di lavori che il Milia ha dedicato ai “siti web: i successi di oggi e le tendenze di domani”. 8,6 milioni di dollari di fatturato a fine ‘96, 100.000 dollari di utile, 20.000.000 di pagine consultate quotidianamente dai computer di tutto il mondo collegati al web ed un marchio, Yahoo!, che per certi aspetti, è quasi sinonimo stesso di internet. L’avventura del sito forse più celebre al mondo è cominciata quasi per caso all’università di Stanford nel 1994. Due studenti appassionati di internet, David Filo e Jerry Yang, hanno un problema: tracciare i percorsi fra i diversi siti consultati e memorizzare le mappe dei contenuti più interessanti. Elaborano, quasi per gioco, un primo software per la identificazione e la catalogazione dei diversi siti rintracciati. Il programma funziona ed il progetto, ampliato parallelamente alla crescita esponenziale della rete, diventa Yahoo!, motore specializzato per la catalogazione e la ricerca di tutte le risorse mondiali presenti sul web. Il
software consente in pochi secondi di localizzare tutto quello che esiste relativamente ad un certo argomento presso le migliaia di indirizzi www. Yahoo! diventa, grazie al “passaparola” degli utenti di tutto il mondo, la bussola virtuale più potente e completa del sistema. La società in pochi mesi si trasforma da software house a content provider, da sviluppatore di tecnologie diventa, oggettivamente, broker di informazioni. Chiunque si colleghi oggi a Yahoo! viene raggiunto dalla pubblicità che comincia ad affollare i 20 milioni di pagine che quotidianamente vengono consultati. Tim Koogle non ha fatto mistero delle strategie di Yahoo!: puntare verso lo sviluppo di “comunità di interessi” su base geografica, moltiplicando su scala locale i motori software di ricerca e memorizzazione delle risorse disponibili nelle diverse regioni del mondo. Attraverso joint ventures con operatori locali Yahoo! ha iniziato a sviluppare servizi per Giappone, Inghilterra, Canada, Germania e, negli Stati Uniti, per le aree metropolitane di Boston, Chicago, Los Angeles, New York, Washington DC, e l’area della baia di San Francisco. Un’espansione molto lungimirante, soprattutto se sono veri i dati forniti da Charles Garland, direttore dello sviluppo del gruppo inglese Bartle Bogle Hegarty, secondo il quale alla fine del 1996 il 64% della pubblicità su internet era fatturata dai 10 siti più visitati all’interno di un ‘elenco di 900. Pull, push, e webcast: tecnologie per lo sviluppo della pubblicità Anche grazie a strumenti per la consultazione del web forniti da società fortemente innovatrici come Yahoo!, l’utenza internet sta crescendo a dismisura. Secondo la organizzazione indipendente irlandese NUA, editore di Internet Survey, raccolta trimestrale diffusa via e-mail che
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sintetizza i dati delle decine di indagini di mercato svolte da ricercatori di tutto il mondo, alla fine del 1996 si stima che solo negli Stati Uniti ci siano 47 milioni di adulti collegati al web. Questo Paese, da solo, rappresenterebbe il 75% dell’utenza mondiale della rete. Secondo altre valutazioni, gli utenti americani sarebbero, agli inizi di quest’anno, già 57 milioni, ed oltre 71 milioni gli adulti collegati al sistema di posta elettronica. La società di ricerche tecnologiche Jupiter Communication, autrice di report periodici su internet,
ha stimato che nel 1996 oltre 23 milioni di case in tutto il mondo siano state allacciate al web, con prospettive di arrivare ad oltre 60 milioni di case per l’anno duemila. Vere o meno che siano queste cifre, tutte stimate, resta il problema, vero, del sovraffollamento della rete. Chiunque abbia l’abitudine di collegarsi ad internet dall’Europa, sa che a partire dalle prime ore del pomeriggio la velocità di risposta del sistema comincia a decadere, proprio in coincidenza dell’inizio delle attività lavorative sulla costa Est
La nuova galleria fotografica interattiva dei Fratelli Alinari Il più antico istituto fotografico del mondo, Fratelli Alinari di Firenze, fondato nel 1852, ha presentato al Milia’97 un nuovo prodotto interattivo su CD Rom, che consente una visita virtuale della celebre galleria fotografica, degli archivi e dei reparti di editoria digitale del prestigioso istituto. La presentazione interattiva si inserisce a pieno titolo fra le attività dell’istituto Fratelli Alinari - 45 dipendenti, compresi tre sviluppatori di prodotti multimediali, ed un fatturato attorno ai sette miliardi di lire - che organizzano non meno di sei mostre fotografiche all’anno e producono stampe per belle arti, pubblicazioni di qualità, prodotti su CD-Rom, cataloghi elettronici, pagine Web e presentazioni interattive. Il nuovo prodotto presentato al Milia’97 ha richiesto circa ottanta ore di lavoro, ed è stato interamente realizzato con ClikWorks, un prodotto per l’authoring multimediale, sviluppato dalla Pitango, società della Scitex, che si è servita del Milia per la presentazione delle nuove funzionalità del prodotto. La caratteristica principale di ClickWorks è quella di consentire l’impiego di funzioni avanzate di authoring con il semplice ausilio di schermi e collegamenti grafici, senza ricorrere a script. La nuova versione beta del prodotto, ClickWorks 1.1, comprende l’estensione WebLink, per inserire URL all’interno di una presentazione multimediale realizzata con questo applicativo. E’ anche possibile lanciare un browser web dal player per la visualizzazione di uno specifico URL. La nuova versione di ClickWorks si inserisce pertanto a pieno titolo fra i prodotti software più avanzati per la gestione dei nuovi prodotti cosiddetti “ibridi”, che collegano supporti ottici - CD Rom - alla rete internet. L’istituto Alinari, che ha stretto accordi con varie organizzazioni europee, è impegnato nello sviluppo di progetti multimediali di forte contenuto culturale, e partecipa anche a progetti che hanno come obiettivo lo sviluppo della trasmissione di immagini di grande dimensione, la codifica e la sicurezza dei dati, la compressione delle immagini digitali, la certificazione dei colori e le nuove frontiere della realtà virtuale.
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Il logo della società BackWeb Technologies
degli Stati Uniti. Il fenomeno, che tende qual volta ci siano delle novità. ad aggravarsi nel corso del pomeriggio Questa tecnologia, che va sotto il “europeo”, è una testimonianza ben più nome di webcast technology, significativa delle cifre ballerine sul rineologismo che significa “trasmisschio che il web possa essere vittima del sione diretta broadcast attraverso il suo stesso successo. web” ha già alcuni protagonisti interChe fare per risolvere questo problema, nazionali, fra i quali PointCast e, apsoprattutto in direzione dello sviluppo degli punto, BackWeb Technologies, preseninvestimenti pubblicitari? Probabilmente occorre te al Milia ‘97. Senza entrare troppo nei “capovolgere” il flusso della comunicazione su internet, ha dettagli, il software proposto da questa società offre agli osservato Eli Barkat, amministratore delegato della BackWeb editori la possibilità di aprire un canale diretto - così è stata Technologies, una delle pochissime aziende fornitrici di chiamata questa opzione - in direzione degli utenti dai quali tecnologie presente fra gli espositori del Milia ’97. Finora la viene rilasciata l’autorizzazione, all’interno del quale “spincomunicazione su internet, ivi compresi i messaggi pubbligere” il contenuto dei nuovi messaggi via via che questi citari, hanno adottato l’approccio detto “pull advertising”, diventano disponibili. BackWeb Technologies in pratica ovvero l’utente si collega ad un sito e “attira” sul proprio “raddoppia” la banda di trasmissione degli utenti collegati computer contenuti informativi, servizi e pubblicità. ad internet, sfruttando i tempi “morti” del collegamento on L’interattività, uno dei concetti chiave nello sviluppo degli line. Ogni qual volta l’utente abbonato al servizio si collega investimenti pubblicitari, parte ogni volta da un collegacon la rete, l’editore fornito della tecnologia webcast è in mento attivato dall’utente in direzione dell’editore. Questa grado di indirizzare sul computer del proprio lettore un operazione è sempre ad alto rischio per la visibilità del “avviso di notizie”, avviando parallelamente la trasmissio“content provider”: il lettore potrebbe essere scoraggiato a ne in background dei dati. La tecnologia fa piazza pulita collegarsi quotidianamente con il proprio fornitore di conanche dei dubbi che arrovellano quanti si baloccano con i tenuti: tempi di risposta lunghi, la scoperta di nuovi siti, o i problemi legati a normative più o meno astruse che in molti pressanti impegni di lavoro finirebbero con il vanificare il paesi avrebbero lo scopo di occuparsi della “privacy” degli messaggio dell’inserzionista pubblicitario, www.ediland.it che per le ragioni più diverse finirebbe ASIG Service ha avviato un nuovo servizio di comunicazione - Ediland per non essere visto dall’utente finaReport per segnalare in tempo reale tutte le novità e gli aggiornamenti le. Ed allora bisogna pensare la disponibili su www.ediland.it, il sito internet dedicato a tutti i professiocomunicazione in termini opponisti dell’industria editoriale italiana. sti, applicando tecnologie di traChi fosse interessato a ricevere regolarmente informazioni sulle novità smissione del tipo “push pubblicate su Ediland, può inviare una e-mail al seguente indirizzo: advertising”. In pratica, la prima WEBMASTER@EDILAND.IT volta che un computer remoto si collega al sito di interesse, il sofspecificando l’indirizzo di posta elettronica al quale desidera ricevere tware installato richiede al lettore il servizio Ediland Report l’autorizzazione a contattarlo ogni
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utenti. L’attivazione di un canale per la trasmissione webcast le comunità di interesse verso le quali sembra dirigersi è una libera scelta dell’utente, che decide di autorizzare un internet. editore ad inviargli informazioni, anche pubblicitarie, ogni Una soluzione intermedia, ma sempre avviata nella direqual volta siano disponibili. A differenza di quanto avviene zione del “push advertising”, è l’impiego mirato della con l’invio di cartoline pubblicitarie non richieste e spedite tecnologia più universalmente diffusa a riguardo: la posta per posta, su internet l’utente finale è libero di scegliere se elettronica. Liste di utenti e-mail da allertare ogni qual volta ricevere o meno informazioni e pubblicità. su un certo sito ci sono delle novità stanno sorgendo un po' Non è neppure il caso di immaginare i possibili utilizzi ovunque. Anche Ediland, il sito specializzato per i profesche potrebbe avere questa soluzione applicata all’industria sionisti italiani dell’industria dei quotidiani, ha avviato dell’editoria o delle notizie di agenzia on line. La sola questo mese la nuova iniziativa Ediland Report, per avvisaBackWeb, nello scorso mese di dicembre, ha aperto 20 re tempestivamente, con una posta elettronica circolare, nuovi canali tematici, fra i quali astrology.net, the tutti gli utenti sulle novità presenti on line. SnowReport Channel, SportsLine USA, in grado di coprire gli interessi più disparati creando, automaticamente, comuInternet via satellite nità di interessi specializzate. Fra gli editori di carta stampaIn attesa di valutare che tipo di impatto avranno le ta, l’edizione settimanale del Jerusalem Post International, tecnologie webcast nelle strategie degli editori e delle di lingua inglese, ha aperto un canale per servire il proprio agenzie di informazioni presenti su internet, resta il problemercato globale di 120 paesi. I sottoscrittori possono ricema del sempre più caotico affollamento del web. vere le notizie più importanti, una selezione di articoli di Chiunque abbia l’abitudine di curiosare fra i siti di tutto opinione, l’editoriale ed informazioni economiche e sportiil mondo collegandosi dall’Europa, sa che a partire dal ve. La soluzione “push” è stata ritenuta vincente per il La S.E.A. nuovo distributore dei prodotti Apis Niger Software completamento e l’espansione dei propri servizi internet. I prodotti della Apis Niger Software, azienda italiana che ha sviluppato soluzioni per Nei confronti della publa gestione delle agenzie di stampa, delle immagini e un sistema editoriale per blicità queste soluzioni hanquotidiani, saranno commercializzati dalla S.E.A., società fiorentina conosciuta come no l’enorme vantaggio di conintegratore di sistemi per il settore grafico, guidata, fin dalla sua costituzione, da sentire, per un verso, il conGiuliano Noferini. tatto con i lettori più pigri o L’accordo con il Gruppo Informatico S.p.a., società controllata dalla holding del più distratti, che verrebbero settore chimico Carlo Laviosa Finanziaria S.p.A., proprietaria della maggioranza raggiunti comunque dai mesdella Apis Niger Software, segna per la S.E.A. il ritorno nel settore dei quotidiani. saggi, anche se non sono colI prodotti della Apis Niger, ANSWER per le agenzie di informazione, TELELAB per legati direttamente ad un cerla banca dati immagini e NEOS per il sistema editoriale sono stati completamente to sito. Contemporaneamenristrutturati e standardizzati, e saranno offerti unicamente per girare nell’ambiente te, la tecnologia webcast saoperativo Windows NT. rebbe il più prezioso degli alleati nella creazione di quel-
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primo pomeriggio, ovvero dalla apertura delle attività lavorative sulla costa est degli Stati Uniti, le risposte alle interrogazioni cominciano a subire rallentamenti sempre più consistenti con il passare delle ore. Per ovviare a questo inconveniente, il consorzio internazionale Eutelsat ha presentato al Milia una soluzione per il collegamento ad internet via satellite. Chi fra i numerosi visitatori dello stand ha sperimentato l’invio di posta elettronica dalle postazioni
allestite, ha potuto constatare di persona la velocità di trasmissione del sistema. Per quanto riguarda gli utenti finali, l’installazione per la ricezione di internet dal cielo prevede l’installazione di una piccola parabola satellitare attorno ai 60 centimetri di diametro - ed una scheda PC DVB per il trattamento dei dati in ricezione, che si occupa di effettuare la demodulazione, la decodifica e l’indirizzamento dei dati sul Pc.
Tariffe vantaggiose per i soci ASIG negli alberghi della catena MONRIF Anche per tutto il 1997, in seguito al rinnovo della convenzione con la MONRIF, i soci dell’ASIG potranno usufruire dei servizi offerti dalla prestigiosa catena alberghiera a prezzi convenzionati estremamente vantaggiosi: Grand Hotel Brun - Milano..................................... doppia uso singola: 207.000 ...................................................................................................... doppia: 260.000 Hotel Hermitage - Milano........................................ doppia uso singola: 228.000 ...................................................................................................... doppia: 285.000 Royal Hotel Carlton - Bologna .................................................. singola: 210.000 ...................................................................................................... doppia: 275.000 Hotel Internazionale - Bologna .................................. singola standard: 175.000 ....................................................................................... doppia standard: 250.000 ....................................................................................... singola superior: 190.000 ....................................................................................... doppia superior: 275.000 Hotel Royal Garden - Assago (MI) ............................................ singola: 190.000 ...................................................................................................... doppia: 240.000 ............................................................................................... junior suite: 450.000 I prezzi sono comprensivi di IVA (10%) e piccola colazione a buffet.
Per prenotare telefonare al numero verde 167.834033
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mercato grafico
Il mercato delle macchine grafiche oltre i duemila miliardi I dati resi noti dal Presidente Riccardo Beretta in occasione della assemblea annuale dell’Argi, l’associazione di categoria che riunisce i rappresentanti ufficiali per l’Italia dei produttori esteri di macchine grafiche, cartotecniche ed affini, evidenziano una decisa ripresa del consumo di macchine grafiche, tornato ai livelli del 1991.
Soddisfazione e prudenza: questo, in sintesi, il quadro dell’industria grafica italiana che emerge dall’annuale Assemblea dell’ARGI, l’associazione che riunisce i rappresentanti italiani di produttori esteri di macchine per l’industria grafica, cartotecnica ed affini, svoltasi a Milano lo scorso 28 gennaio. Anno dopo anno, l’Assemblea dell’ARGI è divenuta un appuntamento fisso per gli operatori del settore e per la stampa specializzata: i dati sul consumo nazionale di macchine grafiche che vengono resi noti in questa occasione, infatti, costituiscono un termometro assai sensibile del consumo di carta stampata nel nostro Paese e quindi, indirettamente, dello stato di salute dell’intera industria grafica italiana.
1995 e 1996: un trend positivo Dato il periodo nel quale tradizionalmente si svolge l’Assemblea (i mesi di gennaio o di febbraio), i dati relativi al 1996 sono solo parziali, ma è comunque possibile effettuare previsioni attendibili sull’anno appena trascorso. Nella sua relazione, il Presidente dell’ARGI Riccardo Beretta ha sottolineato come il 1995 sia stato per l’industria grafica, ed in particolare per i produttori ed importatori di attrezzature per l’industria grafica, un anno estremamente positivo: il consumo di macchine grafiche in Italia, infatti, è tornato a superare il controvalore di 2.000 miliardi, riportandosi ai livelli dei primi anni Novanta dopo un periodo difficile culminato con il 1993, anno in cui il consumo di macchine grafiche nel nostro Paese crollò del 26,5 per cento, restando al di sotto della soglia dei 1.500 miliardi.
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Rispetto al 1994, il consumo nazionale nel 1995 è salito del 45 per cento; dal canto loro, le importazioni hanno fatto registrare un incremento del 50 per cento, occupando una quota del mercato nazionale pari al 65-70 per cento. Il 1996, per il quale non sono ancora disponibili i dati definitivi, sembra aver mantenuto gli stessi livelli del 1995, con un lieve incremento del consumo nazionale. Il settore della carta stampata è rimasto quindi, negli ultimi due anni, vivo e vitale. La ripresa manifestatasi a partire dal 1995, peraltro, ha beneficiato di alcune condizioni particolari: - l’“effetto Drupa”, che ha sicuramente influito positivamente sulla domanda del settore grafico; - le leggi a sostegno di tutti i settori, come per esempio la “legge Tremonti”; - la ripresa degli investimenti dopo tre anni di stasi. La concomitanza di queste condizioni ha spinto alcuni osservatori a considerare l’incremento verificatosi nel 1995 come contingente e momentaneo; e tuttavia, la sostanziale tenuta del mercato verificatasi nel 1996 indica chiaramente come la ripresa degli investimenti al livello dell’inizio degli anni Novanta, sia pure agevolata da fattori contingenti e non ripetibili, risponda ad una vera e propria ripresa del mercato. Per quanto riguarda il 1996, ai residui delle condizioni particolari sopra esposte si è aggiunto il fatto che la lira ha recuperato valore rispetto alle principali divise europee, agevolando la ripresa delle importazioni che negli anni precedenti erano risultate penalizzate dalla svalutazione della nostra moneta. Resta comunque valida la valutazione di fondo: il settore
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della carta stampata è vivo e vitale, e le risposte fornite dal mercato nel biennio 1995/96 ne sono una chiara dimostrazione. Quali prospettive per il futuro? La soddisfazione per i brillanti risultati del biennio appena trascorso non devono tuttavia indurre a credere che il futuro sia privo di incognite. Un primo dato dovrebbe far riflettere: nonostante due anni di forte crescita del mercato delle macchine grafiche, i consumi sono tornati allo stesso livello dell’inizio degli anni Novanta. La domanda da porsi è: possiamo immaginare per il futuro un ulteriore incremento nel consumo di carta stampata e, di conseguenza, una crescita della domanda di macchinari grafici? Sotto questo aspetto, l’opinione di Beretta è che solo l’introduzione di sostanziali innovazioni tecnologiche potrà spingere il mercato verso nuovi, massicci investimenti, così come avvenne tra il 1988 e il 1991, quando l’intero processo di produzione, dai sistemi di prestampa ai processi di stampa ed allestimento, fu investito da profonde e signi-
ficative innovazioni. Quali, in concreto, le innovazioni tecnologiche che si prospettano per il futuro a breve e medio termine? La relazione del Presidente ARGI individua in particolare due aree: 1. lo sviluppo del settore della pre-stampa all’interno della più vasta area della comunicazione globale: gli editori richiedono con sempre maggiore insistenza strumenti di elaborazione delle informazioni che riescano a gestire una molteplicità di possibili supporti di diffusione: in primo luogo la carta, che continuerà per molti anni ancora ad essere il principale veicolo di informazione, ma anche - e con sempre maggiore frequenza - i nuovi sistemi digitali: banche dati, CD-ROM, Internet; 2. Il nuovo settore della stampa digitale, che da qualche anno si è affacciato nel settore grafico ed è già in forte espansione. Ci sono ancora, occorre riconoscere, limitazioni tecniche legate alla qualità o alla velocità di stampa, ma questo è avvenuto per tutte le grandi innovazioni tecnologiche intervenute nel settore grafico.
Accordo biennale tra Gruppo Cerutti e Indigo Il Gruppo Cerutti, presente dal 1947 nel settore delle macchine grafiche con la produzione di macchine rotocalco e flexo per edizioni e imballaggio, ha concluso un accordo biennale con la Indigo N.V., azienda leader nella produzione di sistemi di stampa digitale elettronica a colori, quotata alla Borsa NASDAQ di New York. L’accordo, presentato lo scorso 29 gennaio a Milano nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte Giancarlo Cerutti, amministratore delegato della Officine Meccaniche G. Cerutti, e Benzion Landa, fondatore e presidente di Indigo, prevede da parte della società italiana l’impegno a seguire con attenzione l’evoluzione dei sistemi di stampa digitale all'interno del mercato dell'imballaggio. Durante questo periodo, Cerutti promuoverà il sistema Omnius della Indigo presso un selezionato elenco di propri clienti, nella convinzione che il sistema di stampa digitale possa integrarsi vantaggiosamente con i tradizionali e collaudati sistemi di stampa per imballaggio, unendo alla loro qualità la flessibilità, l’economia e la facilità d’uso della stampa digitale.
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novità editoriali
Seconda edizione per Tecnologia Grafica A poco più di due anni dalla prima edizione del settembre 1994, torna in edizione ampliata ed aggiornata il volume realizzato dagli insegnanti della Scuola Grafica Salesiana “San Zeno” di Verona. Il coordinatore dell’opera, Mario Molinari, presenta ai lettori di TecnoMedia le novità del volume, che è destinato agli allievi dei corsi di base e dei corsi di formazione lavoro ma che può essere di grande utilità per tutti coloro che operano professionalmente nell’industria grafica.
Come i nostri lettori ricorderanno, TecnoMedia ha presentato l’uscita, nel settembre 1994, della prima edizione del volume: Tecnologia Grafica. Siamo certi di fare una cosa utile ai nostri lettori segnalando ora che il volume, opera di uno staff di insegnanti della Scuola Grafica Salesiana “San Zeno” di Verona, ha visto nello scorso dicembre 1996 la seconda edizione ampliata ed aggiornata. Il volume - pur essendo pensato primariamente per gli allievi dei corsi di formazione di base (CFP e IPSIA) e dei corsi formazione - lavoro - è sicuramente utile anche ai tecnici del settore che desiderano avere una visione globale del settore della stampa. Il volume è sponsorizzato dall’ENIPG (Ente Nazionale per l’Istruzione Professionale Grafica). Il Presidente di tale Ente, il dr. Antonio Casubolo, che è anche Direttore centrale del personale dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, nel presentare l’opera scrive: “La continua evoluzione tecnologica e normativa dell’industria grafica rende indispensabile il poter disporre di validi strumenti di orientamento, continuamente al passo con i nuovi standard di innovazione, qualità e sicurezza. A questa finalità intende rispondere la nuova edizione del presente volume, che si ripresenta ora aggiornato nel contenuto ma immutato nel disegno originario, nello spirito informativo e nella sua impostazione di manuale di base e guida essenziale, ma agile e precisa, per chi - studente o operatore - voglia accostarsi con sicurezza al mondo della stampa”. Chi conosce anche solo un poco le vicende e i numeri del settore della editoria tecnica, soprattutto quella relativa al
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nostro “piccolo” comparto della stampa, non può che rimanere sorpreso per l’uscita di una nuova edizione a distanza di soli due anni dalla prima. Riteniamo che il successo dell’opera sia dovuto soprattutto ai seguenti fattori: la visione globale del settore, la precisione dei contenuti tecnologici, il linguaggio il più possibile semplice. La visione globale del settore della stampa non si esaurisce solo nell’analisi dell’intero ciclo - dalla progettazione grafica all’allestimento - ma si occupa anche di aspetti sovente trascurati dalla tecnologia, come: la prevenzione antinfortunistica e la sicurezza sul lavoro, il rapporto di lavoro e i suoi diritti - doveri, elementi di informatica di base con applicazioni al settore grafico, il mercato grafico e le sue strutture produttive, l’analisi della struttura dell’industria grafica italiana e il suo confronto con quelle degli altri Paesi europei. Naturalmente però, la maggior parte delle 504 pagine del volume sono dedicate allo studio delle tecnologie della produzione, dei materiali e delle apparecchiature. In questo campo riuscire a mantenere aggiornata tecnologicamente un’opera del genere è un impresa molto difficile. Basti pensare a com’è cambiata e come sta tuttora cambiando la tecnologia della prestampa, a quanto sta succedendo nel settore delle telecomunicazioni e della stampa digitale..... Si può tranquillamente affermare che un volume di tecnologia grafica oggi invecchia già mentre lo stai scrivendo...... Quanto sono lontani i tempi della Linotype, della selezione cromatica in reprocamera, della stereotipia...., quando gli
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aggiornamenti potevano avvenire nell’arco di una decina d’anni! Questa nuova edizione, oltre ai necessari “ritocchi” di correzione e aggiornamento sui vari argomenti, contiene due nuovi capitoli, dei quali si sentiva la mancanza nella prima edizione: uno dal titolo “Scale e sistemi di controllo in stampa” e l’altro su “L’allestimento degli stampati”. Il primo si occupa delle misurazioni da eseguire sul foglio di stampa per tenere sotto controllo la qualità: quindi tratta del densitometro e del suo uso; dei quattro parametri
da tenere sotto controllo, cioè: densità, ingrossamento del punto, contrasto di stampa e “trapping”, delle deformazioni irregolari dei punti di retino e dei tipi di scale più largamente usate nel settore. Il secondo tratta in una trentina di pagine, di cartotecnica, di legatoria, di elementi di finissaggio e di automazione. La parte relativa alla legatoria, che è la più estesa, si occupa delle operazioni preliminari, dell’allestimento degli stampati paralibrari e dell’allestimento degli stampati librari. Mario Molinari
Comunicazioni al Garante: più facile con EDILAND Con un provvedimento dell’11 febbraio 1997 (Supplemento Ordinario n.38 alla Gazzetta Ufficiale n. 43 del 21 febbraio 1997) il Garante per la Radiodiffusione e l’Editoria ha disposto le modalità, i termini e i contenuti delle comunicazioni obbligatorie che gli operatori dei settori dell’editoria quotidiana e periodica e dell’emittenza radiotelevisiva sono tenuti ad effettuare all’Ufficio del Garante stesso. Il provvedimento disciplina inoltre i contenuti e le modalità delle domande di iscrizione nel Registro della Stampa, nonché le conseguenti comunicazioni di variazioni di dati e situazioni, il dettaglio delle voci di bilancio relative all’attività editoriale che gli editori obbligati all’iscrizione nel Registro Nazionale della Stampa devono pubblicare sulle testate edite unitamente allo stato patrimoniale e al conto economico del bilancio di esercizio, e le comunicazioni che le amministrazioni e gli enti pubblici sono tenuti ad effettuare al Garante in materia di disciplina pubblicitaria. Si tratta, come si può facilmente comprendere, di un corpus normativo alquanto corposo: il supplemento della Gazzetta Ufficiale contenente il provvedimento e gli allegati supera le trecento pagine. Pertanto, al fine di agevolare il compito delle aziende editoriali, la Federazione Italiana Editori Giornali ha deciso di mettere a disposizione, sul sito Internet www.ediland.it, un servizio di consultazione interattiva del provvedimento. Il servizio presenta il testo completo del provvedimento ed i relativi allegati, nonché la circolare esplicativa della FIEG al provvedimento del Garante. E’ possibile quindi “navigare” direttamente all’interno del provvedimento oppure partire dalla circolare esplicativa, ed acquisire di volta in volta i modelli, i quadri e gli schemi di domanda predisposti per gli adempimenti previsti dal provvedimento. E’ infine possibile “scaricare” sul proprio computer i file compressi contenenti il testo integrale del provvedimento, i modelli allegati e la circolare esplicativa FIEG.
www.ediland.it
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torio T servpera i quotidiani ecnico s O e le agenzie di informazione Le pagine dell’Osservatorio FIEG ASIG IL SLC-CG-CISL FIS IL UILSIC-U
Via Sicilia 125 - 00187 Roma Tel 06/4885026 - Fax 06/4883489 e-mail: osservatorio@ediland.it
La rubrica Le pagine dell’Osservatorio è interamente dedicata all’Organismo Paritetico Imprenditori-Sindacati previsto dal Contratto Collettivo di Lavoro dei dipendenti delle imprese editrici e stampatrici di quotidiani e delle agenzie di stampa. Attività, ricerche, dati statistici ed altre informazioni sulla industria editoriale e sul mondo del lavoro raccolte, elaborate e diffuse a cura dell’Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione.
L’attività delle Commissioni dell’Osservatorio Il Contratto Nazionale di Lavoro poligrafico ha previsto la costituzione, all’interno dell’Osservatorio Tecnico, di due Sezioni, rispettivamente dedicate ad ambiente e sicurezza ed alla formazione professionale, e due Commissioni, la Commissione per le tecnologie e la Commissione per le pari opportunità. Questi organismi, composti ciascuno da tre componenti di nomina imprenditoriale e tre di nomina sindacale, si sono insediati nello scorso mese di maggio, e da allora hanno svolto una intensa attività che riassumiamo nelle pagine a seguire. Ulteriori informazioni sulle attività delle Commissioni possono essere richieste contattando la segreteria dell’Osservatorio Nel numero 10 di Tecnomedia abbiamo accennato ai compiti affidati dal CCNL e dal Consiglio Direttivo alle Commissioni e Sezioni facenti capo all’Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione: una funzione che si concretizza nell’approfondimento e nella promozione di iniziative su temi specifici, allo scopo di consegnare alle parti gli strumenti decisionali più adeguati in merito alle tematiche affrontate da ciascuna commissione o sezione. Le Commissioni e le Sezioni si sono insediate lo scorso 13 Maggio 1996, nel corso di una riunione “allargata” del Consiglio Direttivo dell’Osservatorio svoltasi presso la sede della Federazione Italiana Editori Giornali a Roma. Da allora, i gruppi di lavoro hanno già svolto ripetuti incontri; riteniamo pertanto utile fornire un riepilogo sintetico dell’attività svolta e delle decisioni assunte da ciascuna commissione. Commissione per le Tecnologie Questa Commissione si propone l’approfondimento delle tematiche connesse ai criteri di applicazione delle tecnologie, alla loro evoluzione, al loro pieno utilizzo in riferimento al ruolo dei poligrafici nei nuovi modelli organizzativi. La prima valutazione svolta attiene alla necessità di evitare impostazioni tese a considerare come un insieme indifferenziato il panorama delle tematiche connesse all’evoluzione tecnologica, accantonando, di conseguenza,
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ogni tendenza a valutare l’innovazione tecnologica soprattutto o unicamente per le conseguenze che determina sul piano dell’occupazione. Contemporaneamente è stata assunta la decisione di evitare discussioni e confronti assimilabili al “seminario”, per privilegiare analisi riferite alla realtà più ravvicinata. Di qui l’orientamento di centrare particolarmente l’attenzione su problemi connessi alla realizzazione di fasi e processi legati alla realizzazione del giornale e al trasferimento di informazione, con il sempre più diffuso utilizzo della tecnologia digitale. Commissione per le Pari Opportunità Questa Commissione si propone di definire progetti di azioni propositive a favore delle donne, al fine di dare effettiva attuazione alle disposizioni previste dalla legge 10 Aprile 1991, n° 125, nonché di costituire un punto di collegamento e coordinamento tra le Commissioni per le pari opportunità costituite in ambito territoriale. La Commissione, dopo aver ampiamente esaminato la situazione femminile nel settore dei giornali quotidiani, ha convenuto sull’opportunità di acquisire quanti più elementi conoscitivi possibili al fine di individuare strumenti che consentano di favorire le azioni suggerite dalla citata legge n° 125. I componenti di questo gruppo di lavoro hanno successivamente contattato la Commissione insediata presso il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale per poter
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suddivisione addetti per sesso (1996) sesso uomini donne totale
impiegati 3.939 1.886 5.825
operai 3.887 370 4.257
totale 7.826 2.256 10.082
confrontare le pecunegli ambienti di liarità del settore lavoro. poligrafico con quelSulla base delDati "Fondo Casella" le generali del comle proposte avanparto industriale. zate nel corso delimpiegati operai In questo quadro le riunioni, i comsono stati raccolti dati ponenti di questa sulla popolazione posezione hanno donne ligrafica attraverso il donne concordato di pre9% Fondo Casella ed, inparare un docu32% fine, è stata ipotizzata mento che interla possibilità di reapreti le norme del lizzare uno studio staDLg 626 alla luce tistico che fotografi la delle problemauomini condizione della dontiche specifiche 68% uomini na nelle aziende del del settore quoti91% settore, con particodiani. Verranno lare riferimento alle sviluppate le proI dati sono tratti dal Rapporto 1996 sull'Industria italiana dei quotidiani aree produttive che blematiche rievidenziano una siguardanti i videognificativa presenza terminali, l’area femminile, ovvero dove esistano concrete possibilità che stampa e spedizione e la manutenzione. I componenti il questa presenza si rafforzi. La Commissione per le Pari gruppo di lavoro si sono suddivisi i compiti e contano, nel Opportunità pone questo studio come punto di partenza per breve periodo, di concretare un documento capace di rifletelaborare proposte concrete allo scopo di tutelare il lavoro tere le esigenze e di suggerire soluzioni adeguate della donna e la sua crescita professionale. In tale ottica, non . è stata esclusa la possibilità di promuovere corsi di formaSezione Formazione Professionale zione e riqualificazione, se possibile utilizzando le opportuQuesta sezione si propone di analizzare le esigenze nità di finanziamento offerte in sede italiana ed europea. formative delle aziende del settore, con particolare riferimento all’aggiornamento professionale dei lavoratori ed Sezione Ambiente e Sicurezza alla realizzazione di figure professionali adeguate alla traQuesta sezione si propone di acquisire elementi sulla sformazione tecnologica ed alle esigenze produttive delle evoluzione della normativa nazionale e comunitaria in aziende, attraverso l’elaborazione di percorsi formativi di materia, di predisporre informative sulle attività delle parti, base. di individuare proposte comuni per meglio adempiere agli Dal confronto delle esperienze maturate dai componenti obblighi previsti dalla legge, e di predisporre linee guida per di questa Sezione, sono emerse alcune considerazioni che la gestione della prevenzione e della sicurezza dei lavoratori hanno costituito un primo elemento di orientamento:
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- Lo sviluppo tecnologico ha consentito di effettuare interventi di “riqualificazione professionale” ma pochi interventi di “formazione professionale”; - l’esigenza di rapide risposte ai mutamenti del mercato, insieme allo sviluppo tecnologico, hanno portato ad una crescente integrazione dei processi produttivi introducendo nuove figure professionali “trasversali”; - la particolarità del ciclo produttivo e prodotti editoriali attinenti il quotidiano determinano difficoltà nella ricerca del personale che risponda alle specifiche esigenze richieste e limita lo scambio di esperienze tra l’industria dei quotidiani e le strutture preposte all’istruzione professionale grafica. Per meglio individuare le aree sulle quali più urgente è l’esigenza di formazione professionale, la sezione ha deciso di realizzare un questionario da inviare a tutte le aziende e le RSU delle aziende del settore. Nel questionario in oggetto le aziende ed i lavoratori dovranno soprattutto indicare quali sono, a loro giudizio, i temi sui quali occorre sviluppare nei prossimi due-tre anni uno sforzo di aggiornamento professionale. A titolo di esempio, saranno suggeriti i seguenti temi: - le banche dati; - il colore; - il controllo di qualità del processo produttivo; - l’evoluzione dei sistemi editoriali; - i nuovi servizi multimediali; - la trasmissione dati e le reti interne; - il marketing del prodotto editoriale; - la diffusione del prodotto. A conclusione della raccolta e della elaborazione delle risposte pervenute al questionario, sarà possibile realizzare un documento complessivo, che sarà messo a disposizione
delle parti, sulle esigenze di formazione del settore, corredato con le indicazioni sugli strumenti didattici (centri e scuole di formazione) ed economici (accesso a finanziamenti agevolati nazionali ed europei) da utilizzare per fare fronte alle esigenze che saranno emerse dalle risposte ai questionari.
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RAPPORTO ANNUALE sull'industria italiana dei quotidiani 1996 Prodotti, mercati, andamento economico, aspetti occupazionali e retributivi. Anagrafe delle imprese del settore.
Il Rapporto 1996 sull'Industria Italiana dei quotidiani è disponibile, sino ad esaurimento delle copie, presso gli uffici dell’Osservatorio. Vi ricordiamo inoltre che il Rapporto è disponibile anche in versione interattiva, presso il sito internet www.ediland.it
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Archivio Aperto ASIG
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perto vio A Archi ASIG
Archivio Aperto contiene una rassegna periodica di segnalazioni e recensioni di articoli, relazioni, ricerche e repertori statistici - dedicati all’industria della comunicazione - pubblicati dalle più prestigiose riviste e dalle organizzazioni italiane ed internazionali del settore. Per ogni sommario è chiaramente indicata la fonte. Le aziende associate alla ASIG possono richiedere presso i nostri uffici ulteriori informazioni circa il materiale recensito. Il catalogo completo è consultabile su Internet, all’indirizzo http://www.ediland.it.
Riferimento: 1384
Potenzialità e limiti del sistema GCR per i quotidiani Questo Special report dell’IFRA contiene i risultati di una ricerca commissionata dall’istituto tedesco all’Ente di ricerca l’EMPA/UGRA. Obiettivo della ricerca era aiutare i quotidiani a definire il settaggio ottimale dei parametri di separazione dei colori utilizzando la tecnica GCR (Grey Component Replacement). Nella prima parte dello studio sono stati effettuati test di stampa a tre e quattro colori su rotative per quotidiani, e sono state misurate le variazioni di colore durante la stampa. Questa prima parte del test ha evidenziato che con l’uso del metodo GCR è possibile ridurre considerevolmente le variazioni. La seconda parte dello studio è invece dedicata alla definizione in Photoshop dei settaggi ottimali per il GCR e per l’UCR (Under Color Removal). Le conclusioni del report indicano che il metodo GCR permette di ottenere un miglior bilanciamento dei grigi, una considerevole riduzione del rub-off e soprattutto una minore variazione del colore durante la stampa, ma non necessariamente una migliore qualità assoluta nella riproduzione del colore. IFRA Special Report 2.16
Riferimento: 1385
Le ragioni delle sbavature, controstampa e rub-off dell’inchiostro sulla carta Questo special report IFRA costituisce una estensione del report 3.24 (Archivio Aperto n.1269). L’obiettivo di quel progetto, realizzato nel 1995, era l’individuazione delle ottimali combinazioni carta-inchiostro, ma la applicazione pratica dei risultati di quella ricerca è stata resa difficile dal fatto che era ignota la composizione chimica degli inchiostri testati e dal fatto che, per ragioni competitive, non era stato possibile pubblicare se non in forma anonima i nomi delle marche testate. Per questo secondo progetto di ricerca, anch’esso affidato all’Università di Chemnitz-Zwickau, sono stati utilizzati
inchiostri con una composizione chimica nota, in combinazione con tre tipi di carta con differenti comportamenti (buona, media, scarsa penetrazione dell’inchiostro). In questo modo, è stato possibile individuare una ampia gamma di fattori che influenzano la stampa e che spesso interagiscono tra loro in maniera assai complicata. L’unica conclusione possibile è stata che il rub-off aumenta in presenza di inchiostri per carbonatura, con elevate percentuali di oli di soia ad alta viscosità, e con elevate velocità di stampa. IFRA Special Report 3.26
Riferimento: 1386
Il mercato della stampa e la rete di vendita Nel novembre 1996 la Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG) ha realizzato questo studio, che riassume la situazione attuale della distribuzione dei prodotti stampati nel nostro paese. Lo studio ripercorre l’evolversi della normativa che regola la commercializzazione dei prodotti stampati, dalla circolare 90 del 1927 sino alla legge 67 del 1987, che ha riaffermato il controllo pubblico sulla rete di vendita e la centralità delle edicole, che assorbono più del 90% della vendita complessiva. Attraverso una serie di considerazioni sull’evoluzione del mercato dei lettori e dei consumatori, nonché a seguito di un confronto con la situazione nei più importanti paesi europei, la FIEG formula una serie di proposte finalizzate al graduale adeguamento del sistema di vendita alle mutate condizioni del mercato: abrogazione dell’autorizzazione amministrativa per la vendita dei giornali, creazione di una rete di “rivendite complementari” - tabaccai, bar, distributori di carburante, etc. - per i quali non venga applicato l’obbligo della parità di trattamento delle testate. Lo studio è completato da una appendice normativa, che contiene il testo della Decisione del Garante della Concorrenza e del Mercato del 26 ottobre 1994, l’art. 52 del D.P.R. 616/77 e l’art. 14 della legge 416/81 modificato dall’art. 7 della legge 67/87 FIEG
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Riferimento: 1387
Il nuovo sistema editoriale e pubblicitario del Kleine Zeitung Questo documento contiene il resoconto di una visita di studio organizzata dalla Federazione Mondiale degli editori FIEJ presso il quotidiano austriaco Kleine Zeitung in occasione della messa in opera del nuovo sistema editoriale e pubblicitario. Il quotidiano ha 150 giornalisti dipendenti, 17 edizioni locali e una diffusione giornaliera di 330.000 copie, il 90% tramite abbonamento. Il nuovo sistema, che ha comportato un investimento di 64 milioni di scellini austriaci, è stato realizzato dalla società ISGI ed è denominato ipsPress. Il cuore hardware del sistema è costituito da quattro mainframe HP 9000, con 150 stazioni UNIX per pianificazione della pubblicità, redazione, pianificazione e controllo della produzione, mentre la pubblicità viene prodotta su un centinaio di PC con Windows e X-Press, ai quali si aggiungono circa 20 Macintosh utilizzati principalmente per il collegamento con le agenzie di pubblicità. Tutte le stazioni di lavoro sono collegate ai database in ambiente SQL. Lo studio analizza inoltre i cambiamenti organizzativi introdotti nella redazione, i problemi ancora da risolvere, il rapporto costi-benefici dell’installazione, i progetti di evoluzione futura del sistema, che punta all’integrazione completa di tutti i sottosistemi (produzione, editoriale, amministrazione, distribuzione) ed all’adozione del Computer to Plate. FIEJ
Riferimento: 1388
L’importanza della gestione della carta per gli editori dei giornali Gerard Democrate, direttore esecutivo della SAPESO, la società di Bordeaux che effettua la stampa di Sud-Ovest (circa 350.000 copie in 21 edizioni, due rotative WIFAG OF5/OF9, una rotativa Harris 1600), descrive il processo di
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riduzione degli scarti adottato dalla società francese, che ha permesso di ridurre la percentuale di scarto carta dal 10,54% del 1985 all’8,45% del 1995, con un risparmio annuo di oltre 400 tonnellate di carta: quanto basta a stampare il giornale per una settimana. Si è anzitutto proceduto ad una dettagliata analisi statistica delle rotture, rotativa per rotativa e mese per mese; quindi è stato creato un gruppo di lavoro per investigare sulle rotture, si è messo a punto un programma di manutenzione preventiva e di aggiornamento tecnologico delle rotative, e si sono coinvolti i fornitori nel tentativo di migliorare la qualità della carta. Tra le iniziative che hanno contribuito alla riduzione delle rotture: la sostituzione del tipo di colla usato dagli sticker al cambio bobina, un nuovo impianto di condizionamento dell’aria, un nuovo programma di manutenzione di preventiva, il ridisegno dei portabobina, una “potatura” del numero di fornitori di carta. newspaper techniques febbraio 1997
Riferimento: 1389
L’uso ottimale della carta prodotta da fibre vergini e da fibre riciclate Quali le differenze di comportamento in fase di stampa tra la carta prodotta con fibre vergini e quella prodotta a partire da materiale di macero? A questa domanda cerca di dare una risposta Fritz Holzhey, direttore di produzione della Haindl Papier, uno dei maggiori produttori tedeschi di carta da giornale. La relazione di Holzhey fa inoltre il punto sulla attuale situazione di mercato, che vede una spinta ad un sempre più accentuato utilizzo di materiale riciclato. Sulle 10 milioni di tonnellate di carta da giornale prodotte in Europa nel 1996, 3,5 milioni erano prodotte a partire unicamente da fibre vergini, 3,4 milioni di tonnellate con percentuali di fibra riciclata tra l’1% e l’80%, 3,1 milioni di tonnellate con percentuali di fibra riciclata superiori all’80%. newspaper techniques febbraio 1997
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Riferimento: 1390
Riduzione della larghezza del cilindro a 50 pollici: una scelta logica Di fronte al continuo incremento dei prezzi della carta, una possibile risposta è la riduzione della larghezza del cilindro, dai 55 pollici (quasi 140 cm) a 50 pollici (127 centimetri). La NAA (Newspaper Association of America) dedicò un report a questo argomento, ma concluse che si trattava di una cattiva idea, per una serie di ragioni quali le abitudini dei lettori al formato tradizionale e il fatto che un formato più stretto avrebbe potuto comportare il cambiamento dei formati della pubblicità, che negli USA sono standard per tutti i quotidiani. Ciò nonostante, la Media News Group, società editrice che edita diciassette quotidiani, il più importante dei quali è il Denver Post, decise di procedere su questa strada, e i risultati ottenuti, esposti da Richard Vezza, sono stati estremamente positivi: a fronte di un costo sostenuto per la conversione delle rotative di poco superiore ai due milioni di dollari, i risparmi annui di carta hanno superato i quindici milioni di dollari, e il gradimento di lettori e inserzionisti nei confronti del nuovo formato è stato tale da far concludere che la riduzione del formato sarebbe stata vantaggiosa anche se non avesse fatto risparmiare un solo dollaro di carta. newspaper techniques febbraio 1997
Riferimento: 1391
Effetti della tendenza alla riduzione del consumo di carta sulla progettazione grafica dei quotidiani canadesi Lucie Lacava, grafica specializzata nel ridisegno di quotidiani, racconta la sua esperienza di disegnatore grafico che negli ultimi anni, a seguito della generale riduzione a 50 pollici della larghezza del cilindro da parte della maggioranza dei quotidiani canadesi, è stata chiamata a riprogettare l’impianto grafico di 18 quotidiani, perlopiù appartenenti alla catena Southam (sedici testate con oltre 1,3 milioni di
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copie di diffusione giornaliera). Il risultato è stato la definizione di un nuovo formato, stretto e lungo. Per mantenere inalterata la quantità di pubblicità classificata che poteva essere ospitata nella pagina, il modulo base della pubblicità è passato da sei a cinque colonne; per bilanciare questo passaggio, la griglia base del testo editoriale è passata da sei a cinque colonne. Per compensare la riduzione del contenuto editoriale della pagina, valutabile tra l’8 e il 12 per cento, è stata ridotta la dimensione media delle foto e sono stati adottati nuovi caratteri, con un occhio più largo e con ascendenti e discendenti più piccoli, in modo da poter ridurre l’ingombro del testo senza nuocere alla leggibilità. newspaper techniques febbraio 1997
Riferimento: 1392
La riduzione del consumo di carta negli USA a seguito dell’incremento dei prezzi James Tisdale della Smurfit Newsprint Corporation analizza il mercato della carta da giornale negli Stati Uniti negli ultimi anni. Nel 1993-94, in coincidenza con la recessione economica, il prezzo della carta ha raggiunto i minimi storici, quindi ha cominciato a salire in maniera verticale. La reazione degli editori è stata la tendenza a razionalizzare i consumi: nel 1995 il consumo di carta è diminuito del 4% per effetto della riduzione del formato delle rotative, della riprogettazione grafica delle pagine, di una maggiore attenzione alla movimentazione e stoccaggio delle bobine ed alle potenziali cause di rottura e di scarto. Oggi i prezzi hanno ripreso a scendere, ma l’attenzione ad eliminare lo scarto deve rimanere una priorità. Tisdale evidenzia sette potenziali fonti di scarto sulle quali intervenire, dalla movimentazione e stoccaggio delle bobine sino alla resa della diffusione. Anche i produttori di carta possono aiutare a ridurre gli sprechi, adottando nuovi e più efficienti sistemi di packaging e ponendo grande attenzione nelle fasi di carico e trasporto delle bobine. newspaper techniques febbraio 1997
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Riferimento: 1393
Stampabilità della carta contenente fibra riciclata: il punto di vista del produttore di rotative Questa breve relazione di Erhard Glöckner, ricercatore presso la Koenig & Bauer-Albert, descrive le sperimentazioni di stampa effettuate dal produttore tedesco per individuare eventuali differenze di comportamento in rotativa tra la carta composta unicamente di fibra vergine e tipi di carta contenenti varie percentuali di fibra riciclata. Le sperimentazioni hanno evidenziato che non esiste alcuna rilevante differenza di comportamento sino al cilindro di stampa, mentre si nota una differente risposta della carta riciclata alla tensione subito dopo la stampa e subito prima della piega. La conclusione della relazione è che occorre investigare a fondo sulla penetrazione delle soluzioni di bagnatura nella carta, che evidentemente ne modificano il comportamento fisico in maniera differente a seconda se il telo sia composto unicamente da fibre vergini o con percentuali più o meno significative di fibra riciclata. newspaper techniques febbraio 1997
Riferimento: 1394
Stampabilità della carta contenente fibra riciclata: il punto di vista del produttore di inchiostri Michael Brinckman, responsabile della produzione di inchiostri offset per la società tedesca Siegwerk Druckfarben, espone i risultati di una serie di test condotti utilizzando tre inchiostri caratterizzati da livelli di viscosità basso, medio ed elevato su un totale di diciassette tipi diversi di carta, suddivisi tra carte a basso, medio e alto contenuto di ceneri: maggiore è il contenuto di ceneri, maggiore è la quantità di fibra riciclata contenuta nella carta. I risultati indicano che non esistono significative differenziazioni nel comportamento della carta riguardo al fenomeno della controstampa (set-off). Per quanto riguarda il rub-off, le carte “vergini” tendono ad un più lento assorbimento dell’inchiostro, soprattutto in presenza di inchiostri con basso residuo solido. In generale, lo studio
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evidenzia la necessità di ottimizzare la combinazione cartainchiostro: ogni tipo di carta può essere stampata in modo qualitativamente valido, purché il tipo di inchiostro e l’inchiostrazione siano attentamente calibrati. newspaper techniques febbraio 1997
Riferimento: 1395
Il “Progetto di riciclaggio multiplo” dell’Università di Darmstadt Questa relazione espone i risultati di uno studio condotto dall’Istituto per la Fabbricazione della Carta dell’Università tecnica di Darmstadt. Lo studio cerca di individuare le caratteristiche della carta da giornale nella previsione di un incremento dei “cicli di riciclaggio” della carta, cioè del numero di volte in cui la carta viene utilizzata a seguito di macero. I risultati indicano che: - il riciclaggio multiplo non influisce né sulla lunghezza né sul diametro delle fibre della pasta chimica; - il legame tra le fibre non subisce alcun danno per la pasta meccanica, mentre viene danneggiato per la pasta chimica; - piccole particelle di inchiostro rimangono attaccate alle fibre, inficiando il grado di bianchezza e di luminosità; - e infine, che nonostante tutto la carta ottenuta da materiale riciclato più volte è perfettamente in grado di soddisfare le caratteristiche richieste dai sistemi di stampa attuali e del futuro. newspaper techniques febbraio 1997
Riferimento: 1396
La combinazione carta-inchiostro ottimale per evitare controstampa, macchie, rub-off Questa relazione presenta brevemente i risultati delle ricerche condotte per conto dell’IFRA dall’Università Tecnica di Chemnitz-Zwickau (special report 3.24 e 3.26, vedi Archivio Aperto 1269 e 1385), nel corso dei quali sono stati misurati i comportamenti di controstampa, maculatura
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e rub-off di molteplici combinazioni carta-inchiostro. newspaper techniques febbraio 1997
Riferimento: 1397
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utilizzate dai quotidiani giapponesi per minimizzare il tasso di rotture carta, che attualmente si colloca tra lo 0,3 e lo 0,5 per cento per il totale dei quotidiani giapponesi, e tra lo 0,2 e lo 0,3% per lo Yomiuri. newspaper techniques febbraio 1997
Gestione degli scarti: l’esperienza di un grande stampatore londinese Riferimento: 1399
John McCarthy della società West Ferry Printers, che nella zona di Londra stampa nove quotidiani nazionali e 41 tra locali e free papers, descrive alcune delle tecniche utilizzate per ridurre gli scarti di carta, sia in fase di preparazione delle bobine sia in fase di stampa. La più grande attenzione è stata data alla riduzione delle rotture della bobina; a tal fine ogni partita di carta viene testata in laboratorio al fine di misurarne le caratteristiche di resistenza alla tensione, allungamento, umidità, che sono i tre fattori che maggiormente incidono sulle rotture. Una significativa riduzione delle rotture si è inoltre ottenuta con la riduzione del calibro dei fogli e con l’adozione di una barra umidificatrice trasversale per limitare lo spolvero, che rispetto alla spazzola a spirale consente un abbattimento significativo degli scarti di avviamento. newspaper techniques febbraio 1997
Gestione degli scarti: il caso del Dagens Nyheter Anders Svensson descrive le strategie utilizzate per la riduzione degli scarti di carta presso la società stampatrice DNEX Tryckeriet: un impianto di 87.000 metri quadri, con tre rotative MAN Colorman S, ciascuna con dieci gruppi di stampa e in grado di stampare 80 pagine broadsheet, la metà delle quali in quadricromia, con una produzione media di un milione di copie al giorno. Un primo risultato è stata la riduzione degli scarti in sala spedizione dal due allo 0,8 per cento, il che si è tradotto in un risparmio annuo di 650.000 dollari USA. Quindi si è riusciti a ridurre i tempi di avviamento delle rotative da 39 a 24 minuti. L’esperienza compiuta nell’impianto svedese evidenzia la primaria importanza del coinvolgimento degli operatori, dei quali va rispettato il lavoro ed ai quali vanno assegnati degli obiettivi di qualità da raggiungere. newspaper techniques febbraio 1997
Riferimento: 1398
Le statistiche delle rotture carta in Giappone Riferimento: 1400
In Giappone ogni giorno si vendono 72,4 milioni di copie; di queste, 14,7 sono vendute dallo Yomiuri Shimbun, il primo giornale al mondo per numero di copie vendute. Hiroyuki Oguchi, responsabile della produzione del quotidiano, descrive sommariamente la situazione del mercato giapponese della carta: i produttori giapponesi utilizzano fibra riciclata per circa il 40%, e prevedono nei prossimi anni di riforestare 420.000 ettari di territorio per ricavarne legname. Per quanto riguarda il prodotto, la grammatura negli ultimi venti anni è scesa da 52 agli attuali 43 grammi per metro quadro. Infine vengono passate in rassegna le tecniche
Gestione degli scarti: il caso del Chicago Tribune Con 700.000 copie di diffusione su una media giornaliera di 96 pagine broadsheet, che salgono rispettivamente a 1,1 milioni di copie e a 322 pagine la domenica, 21 edizioni zonali, il Chicago Tribune è certamente uno dei maggiori complessi industriali del mondo nel settore dei quotidiani. La sala stampa del Freedom Center, lo stabilimento dove viene realizzata la stampa del quotidiano, ospita dieci rotative, richiede 26 squadre composte ciascuna da sette operai e consuma ogni anno 200.000 tonnellate di carta (più di un terzo dell’intero consumo italiano), 1.800 tonnellate di
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inchiostro nero e 500 di inchiostro a colori. La strategia adottata dal quotidiano dell’Illinois ha puntato sulla incentivazione delle squadre, finalizzata alla riduzione degli scarti ed al miglioramento della qualità del prodotto: a tal fine fu creata una scala di qualità del prodotto da 0 a 110, con una media minima di 70 per ciascuna squadra. Il programma prevedeva infine di destinare parte dei risparmi ottenuti tramite la riduzione degli scarti e il miglioramento della qualità in premi in denaro da distribuire in misura uguale tra i partecipanti al programma.Come effetto di questo programma, la percentuale di scarto, che era superiore al 5,5% nel 1986, è scesa al 3,1% nonostante nel frattempo le edizioni locali siano passate da dodici a ventuno, con conseguente aumento dei fermi e ripartenze delle rotative. Ciò si traduce in un risparmio annuo quantificabile in 5.000 tonnellate newspaper techniques febbraio 1997
Riferimento: 1401
Progetto IFRA per la standardizzazione dei sistemi di etichettatura delle bobine L’IFRA sta attualmente conducendo un progetto di ricerca volto a standardizzare codici a barre e sistemi di etichettatura utilizzati per l’identificazione delle bobine di carta. A tal fine sono state coinvolte varie organizzazioni: NAA (Newspaper Association of America), CPPA (Canadian Pulp and Paper Association), AF&PA (American Forest and Paper Association), GCA (Graphic Communication Association), CEPI (Confederation of the European Paper Industries). Attualmente sono in uso tre sistemi di codice a barre: il sistema NARI, utilizzato da NAA, CPPA, GCA, è composto da tredici cifre, delle quali le prime due indicano il produttore, la terza l’impianto, la quarta la macchina che ha prodotto la bobina, dalla quinta alla ottava la data di produzione, dalla nona alla decima l’ordine di produzione in quel giorno, dall’undicesima alla tredicesima la posizione della bobina sul telaio. Il secondo sistema è il CEPI, composto di sedici cifre e finalizzato a supportare i sistemi EDI. In questo sistema, composto da sedici cifre, le prime dieci non
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contengono informazioni, e servono unicamente a garantire la stabilità dello standard per almeno dieci anni, mentre le cifre dalla undicesima alla tredicesima indicano il paese di produzione (secondo lo standard ISO 3166) e le cifre dalla quattordicesima alla sedicesima indicano l’impianto di produzione. Infine il sistema IFRA, creato nel 1986 per soddisfare le esigenze degli associati, è composto anch’esso da sedici cifre: le prime otto identificano il numero di bobina, dalla nona alla dodicesima il peso, la tredicesima il tipo di package, la quattordicesima la grammatura e la qualità della carta, le ultime due il codice del produttore. La scelta della commissione è stata quella di lavorare sullo standard CEPI, in quanto è l’unico che ha a disposizione dieci cifre per contenuti informativi. La commissione ha inoltre concordato sull’esigenza di unire al codice a barre una etichetta, contenente anch’essa informazioni elencate in maniera standardizzata, secondo uno schema che metta al primo posto le informazioni necessarie (nome del fornitore, peso, larghezza, grammatura, direzione di srotolamento, tipo di carta), informazioni opzionali importanti (diametro, lunghezza e tipo di mandrino utilizzato), e altre informazioni opzionali, che potranno variare in base all’accordo tra il produttore e lo stampatore. newspaper techniques febbraio 1997
Riferimento: 1402
L’influenza della qualità dell’acqua nelle soluzioni di bagnatura La soluzione di bagnatura riveste una importanza basilare nel processo di stampa offset: ad essa spetta infatti il compito di bagnare le aree non stampanti della lastra, di emulsionare l’inchiostro, di mantenere la viscosità dell’inchiostro entro limiti accettabili, e di ridurre la produzione di calore durante la stampa, limitando gli attriti. Le soluzioni di bagnatura sono composte generalmente di acqua corrente e di un additivo in concentrazione del 2-3%. Tra gli elementi che determinano la composizione dell’additivo, oltre al tipo di rotativa, al sistema di bagnatura, agli inchiostri, alla lastra, grande importanza assumono
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anche le caratteristiche dell’acqua corrente utilizzata. Questo report espone i risultati di un progetto di ricerca, commissionato dall’IFRA alla EFPG (Ecole Française de Papeterie et des Industries Graphiques de Grenoble), nel corso del quale sono stati effettuati test di stampa su una rotativa per quotidiani. Alla ricerca hanno contribuito il quotidiano Le Dauphiné Libéré, i produttori di carta Chapelle Darblay, Stora e Norske Skog, i produttori di inchiostri Michael Huber e Hartmann Druckfarben, il produttore di soluzioni di bagnatura Schmitt, mentre la società svedese Jimek ha fornito una barra per la bagnatura a spruzzo e la MAN Roland ha fornito dei componenti metallici per l’effettuazione di test di corrosione. I risultati della ricerca indicano come il grado di durezza dell’acqua utilizzata per la soluzione di bagnatura esercita una influenza diretta sui parametri di stampa IFRA Special Report 1.15
Riferimento: 1403
Come migliorare la qualità di stampa con essiccatori e migliori qualità di carta La rotativa per quotidiani viene di solito utilizzata soltanto per poche ore al giorno. Per lo stampatore potrebbe essere di grande utilità poter utilizzare la macchina anche durante il giorno, per effettuare la stampa di prodotti di qualità superiore. Per ottenere questo obiettivo, occorrerebbe però che la qualità di stampa ottenibile sulle rotative per quotidiani si avvicinasse il più possibile a quella della stampa dei periodici. Una possibile risposta a questa esigenza, da tempo esplorata dall’IFRA, potrebbe essere quella dell’utilizzo di essiccatori, che però pongono ulteriori problemi relativi all’installazione ed alla gestione. Questo progetto di ricerca, effettuato presso il Sächsische Institut für die Druckindustrie (SID) di Lipsia, ha anzitutto messo a confronto, da un punto di vista tecnologico ed economico, i vari sistemi di essiccazione disponibili (aria calda, raggi infrarossi, raggi ultravioletti, a fascio di elettroni).
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Nella seconda parte dello studio sono stati effettuati test di stampa senza essiccazione e con essiccatori di vario tipo (infrarosso e a fascio di elettroni) su differenti qualità di carta: carta da giornale standard (riciclata all’85%, lievemente calandrata, pasta termomeccanica, 45 g/m2), carta per edizioni (riciclata al 100%, lievemente calandrata, 52 g/m2), carta da giornale modificata (52 g/m2), carta uso mano per stampa senza forno (opaca, 60 g/m2), carta uso mano per stampa con forno (semiopaca, lievemente calandrata, 52 g/m2). IFRA Special Report 3.27
Riferimento: 1404
Un sistema editoriale basato su Internet Questo articolo di Urban Jönér, associate editor del gruppo Seybold, presenta un nuovo sistema editoriale sviluppato dalla software house svedese Mediamatic. Il sistema è basato su un software di text-editing sviluppato dalla società svedese, denominato WriteIt, e da Quark X-Press per l’impaginazione. I due software applicativi girano in cooperazione con un server software, anch’esso sviluppato dalla Mediamatic e denominato ServeIt. La prima novità di questa soluzione risiede principalmente nel protocollo di comunicazione utilizzato per i collegamenti tra le stazioni di lavoro ed i server, denominato ASTP (Application Service Transfer Protocol) e basato sul TCP/IP, il protocollo usato da Internet. Pertanto, per l’utente il server può trovarsi indifferentemente nello stesso palazzo su una rete locale Intranet, oppure sulla rete Internet a migliaia di chilometri di distanza. L’altro aspetto innovativo della soluzione di Mediamatic consiste nel fatto che più client possono condividere lo stesso server e utilizzare la medesima copia di programmi standard come X-Press, PageMaker, Excel, Oracle. Mediamatic ha infatti sviluppato una serie di programmi add-on, denominati Object Wrappers, che vengono attivati dalle richieste dei client al server e che permettono alle stazioni di lavoro di ottenere dal server “servizi” come
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giustificazione e sillabazione, accesso al database, preview delle pagine, e così via: il tutto senza la necessità di installare una licenza del programma su ogni macchina client e, quindi, con una significativa riduzione dei costi. Altro significativo vantaggio consiste nel fatto che, come avviene nelle applicazioni Internet, è l’utente, dalla sua stazione di lavoro, a definire i server e le applicazioni che intende utilizzare: PageMaker piuttosto che X-Press, per esempio. La soluzione di Mediamatic presenta ancora alcune debolezze: per esempio, non è ancora disponibile, per quanto sia stata annunciata, una versione con database SQL, né le applicazioni per la gestione della pubblicità. Altri limiti del sistema sono quelli più generali di Internet: la rapidità di risposta del server nel caso in cui il server non sia accessibile in rete locale e, soprattutto, la sicurezza generale del sistema. Tuttavia la soluzione di Mediamatic appare certamente promettente, soprattutto per il fatto che consente in prospettiva significative riduzioni dell’investimento hardware e software. Seybold Report PS, vol. 26, n. 9
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Introduzione alla gestione digitale dell’immagine L’evoluzione dell’arte e della scienza fotografica sta ridefinendo i ruoli e le responsabilità di fotografi, grafici, designer e professionisti della pre-stampa, aprendo nuove possibilità all’espressione creativa. Chiunque prenda in considerazione questa tecnologia deve però affrontare vari problemi: l’acquisto delle attrezzature più adatte, la forma-
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zione degli utilizzatori, la definizione di nuove tecniche di produzione, il controllo dei costi, la velocizzazione delle procedure produttive. Il volume, realizzato dalla Agfa-Gevaert, è diviso in capitoli, dedicati ai vari aspetti tecnici e produttivi legati al trattamento delle immagini digitali: l’analisi degli originali, i dispositivi di input e di output, i sistemi di trattamento, i formati dei file, le questioni etiche e di copyright concernenti le immagini elaborate con tecnologie digitali. Agfa-Gevaert
Riferimento: 1406
Guida alla selezione colore La trasformazione di originali fotografici in immagini stampate è stata investita negli ultimi anni da una vera e propria “rivoluzione digitale”: scanner, software per il trattamento e la separazione del colore, tecniche di retinatura e di calibrazione dei dispositivi di output costituiscono altrettanti strumenti a disposizione non più soltanto dei laboratori specializzati ma, sempre più spesso, anche dei disegnatori e dei grafici. Questo manuale Agfa-Gevaert prende in esame tutte le variabili che influiscono sulla qualità della stampa a colori: scelta degli originali, settaggio dello scanner, calibrazione del colore, tecniche di retinatura e di stampa, formati dei file, calcolo dell’ingrossamento del punto, prove colore, sistemi di compressione e di memorizzazione dei file di immagine. Agfa-Gevaert
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Lo Scaffale
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Lo le Scaffa
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“Lo Scaffale” presenta i libri più importanti dedicati all’ industria editoriale, con particolare riguardo al settore della stampa, ai “new media”, all’universo emergente della comunicazione elettronica e digitale, allo sviluppo ed all’impiego delle tecnologie informatiche nell’industria grafica ed alle più moderne tecniche manageriali che possono trovare applicazione nell’industria della comunicazione. Una grande biblioteca di saggi, monografie, manuali tecnici e testi di management, una galleria di idee che invitano alla conoscenza ed alla riflessione.
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Guida alla Selezione Colore
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L’evoluzione dell’arte e della scienza fotografica sta ridefinendo i ruoli e le responsabilità di fotografi, grafici, designer e professionisti della prestampa, aprendo nuove possibilità all’espressione creativa. Chiunque prenda in considerazione questa tecnologia deve però affrontare vari problemi: l’acquisto delle attrezzature più adatte, la formazione degli utilizzatori, la definizione di nuove tecniche di produzione, il controllo dei costi, la velocizzazione delle procedure produttive. Il volume è diviso in capitoli, dedicati ai vari aspetti tecnici e produttivi legati al trattamento delle immagini digitali: l’analisi degli originali, i dispositivi di input e di output, i sistemi di trattamento, i formati dei file, le questioni etiche e di copyright concernenti le immagini elaborate con tecnologie digitali.
La trasformazione di originali fotografici in immagini stampate è stata investita negli ultimi anni da una vera e propria “rivoluzione digitale”: scanner, software per il trattamento e la separazione del colore, tecniche di retinatura e di calibrazione dei dispositivi di output costituiscono altrettanti strumenti a disposizione non più soltanto dei laboratori specializzati ma, sempre più spesso, anche dei disegnatori e dei grafici. Il manuale AGFA prende in esame tutte le variabili che influiscono sulla qualità della stampa a colori: scelta degli originali, settaggio dello scanner, calibrazione del colore, tecniche di retinatura e di stampa, formati dei file, calcolo dell’ingrossamento del punto, prove colore, sistemi di compressione e di memorizzazione dei file di immagine.
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Dalla scelta degli originali alle tecniche di retinatura, archiviazione, stampa.
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Acquisizione, trattamento, stampa delle immagini digitali.
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Per i corsi di formazione di base e formazione-lavoro.
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A poco più di due anni dalla prima edizione, uscita nel settembre 1994 S (cfr TecnoMedia n. 3), il volume realizzato dai docenti della Scuola Grafica Salesiana “San Zeno” di Verona esce in edizione ampliata e rinnovata. O In questa nuova edizione, oltre ad X aggiornamenti ai dodici capitoli della Z prima edizione, sono stati aggiunti due nuovi capitoli riguardanti “Scale O e sistemi di controllo in stampa” e “L’allestimento degli stampati”. Il volume è destinato agli allievi dei corsi di base e dei corsi di formazione lavoro, ma costituisce - per lo stile chiaro e per la sistematicità con la X quale sono affrontati gli argomenti Z un’opera di riferimento per quanti operano professionalmente nell’inO dustria grafica.
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Scuola Grafica “San Zeno” - Verona TECNOLOGIA GRAFICA per i corsi di formazione base e formazione-lavoro
Dicembre 1996 pp.506 £. 65.000
Agfa Gevaert Introduzione alla GESTIONE DIGITALE DELL’IMMAGINE 1994 pp.30
Agfa Gevaert Guida alla SELEZIONE COLORE 1995 pp.34
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Trasmettiamo la pubblicità?
Le aziende che operano nell’Information Technology propubblicità mediante un sistema hardware e software il cui pongono prodotti harware e software con ritmi sempre più schema funzionale di massima può così essere riassunto: incalzanti e frenetici. Per gli utenti però, molto spesso, a) un modulo software, installato presso le agenzie, permette rimangono irrisolti problemi tecnici ed organizzativi che di generare, da qualsiasi applicativo DTP, un formato noravrebbero una risposta efficace e tempestiva applicando le malizzato e compresso del file pubblicitario, corredato dalle tecnologie esistenti con una attività di sviluppo ed integranecessarie informazioni per l’inoltro alla concessionaria ed zione. ai quotidiani. Per quanto concerne la gestione b) un’applicazione gestisce le della pubblicità, il processo prooperazioni di trasmissione in LinkService Srl duttivo prevede, di norma, l’acmodo semplice e trasparente quisizione degli originali per la • CONSULENZA INFORMATICA c) un browser permette al retrasformazione in digitale e la sponsabile della concessiona• FORMAZIONE successiva impaginazione dei file ria di prendere visione dell’an• SVILUPPO SOFTWARE ottenuti: penso che siamo tutti nuncio pubblicitario e di inte• DISTRIBUZIONE concordi nell’individuare in quegrarlo con informazioni ad uso Via Alle Rotte, 9 - 42011 Bagnolo in Piano (RE) sta metodologia una illogicità di del quotidiano. Telefono: (0522)953867 r.a. Fax: (0522)953869 fondo. La maggior parte della pubd) un modulo software, instalInternet: Http//www.rcs.re.it/linkservice blicità “nasce” in formato digitalato presso il quotidiano, si preE-Mail: linkservice@re.nettuno.it le e viene inviata al reparto occupa della ricezione dei file poligrafico su supporto “cartaceo”, le operazioni di scansione pubblicitari e della trasformazione in un formato accettato servono a portare nuovamente l’oggetto in digitale per la dal sistema editoriale. E’ molto probabile che questa porziosuccessiva messa in pagina. ne di software verrà resa disponibile su hardware già presenL’acquisizione di un bitmap rappresenta un momento delite presso il quotidiano ed attualmente utilizzato per ricevere cato della lavorazione, soprattutto quando si tratta di elabodiverse tipologie di oggetti... rare una pellicola al tratto o proveniente da una selezione Stiamo valutando un ampio spettro di ipotesi modulari e CMYK. I tempi di produzione e la qualità del risultato scalabili per la definizione dei media da utilizzare per le dipendono dalle attrezzature impiegate e dalla operazioni di trasmissione e ricezione, che vanno dal semspecializzazione degli operatori. Un altro fattore che incide plice collegamento su linea commutata, sino all’utilizzo di in maniera sostanziale è il “grado di integrazione” esistente porzioni di banda satellitare passando, ovviamente, per fra il giornale, l’agenzia e la concessionaria di pubblicità; ad ISDN. esempio, se la lineatura con cui viene prodotta la pellicola Il trasferimento digitale della pubblicità si propone di raginviata al giornale è troppo elevata, si possono verificare dei giungere i seguenti obiettivi di massima: problemi di qualità nella riproduzione digitale. • eliminare le problematiche legate ai molteplici passaggi LinkService vive quotidianamente la realtà delle aree di digitale/analogico/digitale preparazione: arrivano grandi quantità di pubblicità sui • velocizzare e razionalizzare l’invio del materiale da parte supporti più disparati (pellicole, carta fotografica, stampe dell’agenzia evitando la spedizione e la manipolazione ecc..) ed è nostro compito addestrare gli operatori sugli fisica dei supporti aspetti pratico/teorici della acquisizione e del trattamento • offrire alle concessionarie un efficiente strumento di digitale. verifica visiva degli annunci Oggi, in collaborazione con un primario pool di aziende, • razionalizzare il lavoro delle aree di preparazione dei stiamo operando con sempre maggiore impegno per offrire quotidiani al mercato una soluzione per il trasferimento digitale della • favorire l’archiviazione digitale degli annunci
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• preparare un terreno che stimoli la pubblicità-on-line. Si apre inoltre la strada ad una serie di opportunità che nascono spontanee dalla eliminazione del media analogico, ovvero si ripropongono tutti i benefici legati all’utilizzo di “oggetti digitali” senza che vi sia sforzo alcuno per pervenire all’oggetto stesso. Chi siamo? LinkService S.r.l. è una società di servizi costituita nel 1994 che si rivolge al mondo dell'editoria e delle arti grafiche. È qualificata come Centro di Formazione e Supporto Micrografx, Centro di Supporto e Formazione Microtek, iscritta alla Adobe Developers' Association nonché Corel Approved Centre, Centro di Supporto Xitron (Autologic Information International) per l'Italia e sviluppatrice WorldGroup Galacticomm. Lo staff principale ha maturato diversi anni di esperienza nei settori: sviluppo database, utilizzo e sviluppo di applicazioni su piattaforme grafiche, supporto tecnico, distribuzione software e formazione. Esperienze nel mondo editoriale. I rapporti con il mondo editoriale sono iniziati nel 1990, prima ancora della nostra costituzione societaria, con la realizzazione di sistemi per la gestione di pubblicità classificata e necrologi e la consulenza per l'integrazione di prodotti su piattaforma standard all'interno di ambienti proprietari. La nostra presenza è manifesta in varie realtà, ed in particolare in un primario gruppo editoriale, relativamente a: • Servizio di assistenza telefonica • Setup di sistemi • Servizi di supporto on-site La costante attenzione per il mercato editoriale ci ha permesso di cogliere significativi risultati nella progettazione, realizzazione ed implementazione di sistemi per la ricezione pezzi dai collaboratori. Si tratta di sistemi basati su piattaforme hardware standard che permettono di ricevere via linea commutata/ISDN qualsiasi oggetto in forma digitale,
provvedendo alla gestione, filtraggio, instradamento ed integrazione degli elementi verso l'opportuna componente del sistema editoriale. Abbiamo inoltre realizzato sistemi per la raccolta e l’impaginazione automatica della piccola pubblicità tabellare, che sono stati installati presso quotidiani e giornali di annunci economici. Siamo specializzati nella realizzazione di procedure per la transcodifica e l'archiviazione di pagine in formato PDF (Portable Document Format). Disponiamo di un gruppo di professionisti che gestiscono progetti di riqualificazione del personale per quanto attiene l'introduzione di applicativi desktop negli ambienti della stampa e della prestampa. Le attività legate al supporto sistemistico rappresentano per noi un fiore all'occhiello. A differenza di realtà che offrono consulenza ad un target generalizzato, la nostra struttura è organizzata per gestire il rapporto con aziende che hanno ritmi e scadenze legate alla realizzazione di un prodotto estremamente particolare: “Il Quotidiano”. In questa ottica riteniamo di fondamentale importanza potere agire con tempestività, mettendo a disposizione uomini e tecnologie nel minore tempo possibile e, consci di questa esigenza, ci siamo adeguatamente strutturati in modo da potere garantire tempi di intervento estremamente contenuti. Conclusioni LinkService, con questo primo articolo su Tecnomedia, ha inteso gettare il sasso in uno stagno dove regna una apparente tranquillità. Ci rendiamo conto che l’implementazione del trasferimento digitale della pubblicità, così come l’introduzione di qualsiasi tecnologia che comporti mutamenti nelle abitudini operative, non sia di facile attuazione. È nostro preciso impegno, nella formulazione del progetto, introdurre il minor numero possibile di elementi nuovi rispetto alla abituale lavorazione pubblicitaria. Riteniamo però, con assoluta certezza, che i benefici proposti minimizzino le possibili resistenze all’introduzione di un nuovo modo di operare. Massimo Pioli
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Nasce Telecom Italia Net
Lunedì 3 marzo è nata Telecom Italia Net (TIN, indirizzo internet proprie pagine su Internet, un semplice sistema on-line lo farà http://www.tin.it) ovvero l’accesso privilegiato ad Internet di direttamente per lui. Telecom Italia, che si propone di contribuire allo sviluppo della Tutti gli abbonati possono avere un’ampia gamma di servizi: si Rete in Italia. TIN è il risultato della fusione di due marchi, passa da ZD-NET (oltre 10 mila programmi software da scaricare Telecom On Line (TOL) e Video On Line (VOL): il primo sul proprio pc) ed ART ON Line, ovvero una vera e propria offriva l’accesso ad Internet tramite la rete ISDN, ed il secondo, galleria virtuale per gli appassionati di arte; dalle informazioni in nato nel 1995, tramite la rete telefonica generale. TIN si rivolge tempo reale, provenienti da tutto il mondo, fornite dall’ADNnon solo a tutti i possessori di personal computer, ma anche a tutti Kronos a quelle sportive, musicali, culturali(Cafè Letterario), coloro che sono propensi all’innovazione tecnologica ed alle culinarie,mediche, finanziarie raggruppate nelle aree tematiche famiglie che desiderano aprirsi a nuove possibilità di studio e di dei canali VOL. E ancora, per tutti gli abbonati, forum e lavoro create da Internet. newsgroup di discussione Per le aziende TIN sarà la per approfondire tematiche soluzione ideale per comudiverse, per conoscere nicare con un vasto pubblinuovi amici, per discutere. co, aprire nuovi mercati, Per chi ama conversare ‘in diminuire i costi di comutempo reale’, invece, le più TELECOM ITALIA Spa nicazione e distribuzione, interattive chat; mentre per Via Flaminia, 183 migliorando anche l’attenzione chi vuole fare affari, la vetrina 00189 Roma al cliente. delle aziende, ovvero uno spazio Oggi TIN si propone come il modo più facile, dedicato alle società che si vogliono presentare veloce ed assistito per entrare in Internet: infatti esistono agli oltre 50 milioni di utilizzatori della rete nel mondo. 13.500 porte di accesso distribuite su tutto il territorio nazionale, Rivolta ad una utenza diversificata, TIN ha strutturato quattro collegate da linee ad alta velocità (2Mbps) al backbone di diverse tipologie di abbonamento: Interbusiness (34 Mbps) e corrispondenti a 102 pop che verranPlafond per chi si avvicina per la prima volta alla Rete, che con no portati a 114 entro il secondo semestre 1997. sole 150mila lire ha la possibilità di collegarsi ad Internet, avere Inoltre l’assistenza telefonica (167018787) è a disposizione tutti 2 caselle di posta elettronica, 500 kb di spazio web e 100 ore di i giorni dalle 08,30 alle 00,30 per accompagnare la clientela dalla navigazione. Se una volta esaurite le sue ore a disposizione vorrà scelta dell’abbonamento più idoneo alla fase di installazione fino tornare nel cyberspace, potrà farlo spendendo 2mila lire per ogni alla navigazione. Una volta collegati poi, alcuni servizi aiuteranno ora aggiuntiva. il neofita navigatore a districarsi nei meandri della rete; fra questi Per chi non vuole nessun limite sul tempo di connessione, ovvero ricordiamo HOW (Help On Web), Virgilio, ovvero la guida per l’ ‘heavy user’, è disponibile la formula FLAT a 400mila lire localizzare i migliori siti in italia e nel mondo e Mailor, utilissimo all’anno, comprensiva di 3 caselle di posta elettronica e 500 kb strumento che aiuta a trovare l’indirizzo ‘e-mail’ degli altri di spazio web. navigatori. Per avere il collegamento a TIN è sufficiente un Per navigare più agevolmente, le nuove linee digitali ISDN modem, un pc, una linea telefonica (commutata o ISDN) ed il kit (Integrated Services Digital Network) permettono di percorrere di TIN in vendita nei negozi Insip Telecom Italia e nei migliori le autostrade dell’informazione ad una velocità da 2,5 a 5 volte negozi di informatica. Il software di TIN è compatibile con tutti superiori alle normali linee telefoniche. i sistemi operativi più diffusi (Windows 3.1, Windows’95 e L’offerta ISDN di TIN prevede due tipologie di abbonamento: Macintosh). Ogni abbonato a TIN, oltre all’accesso ed a varie 120 ore di connessione o 240 ore, rispettivamente a 335mila lire caselle di posta elettronica, avrà a disposizione 500kb di spazio e 600mila lire, con entrambe tre caselle di posta elettronica a web per creare la propria home-page ed aprire la sua finestra sul disposizione, 500kb di spazio web e nessuna limitazione sulla mondo. Se l’abbonato TIN non sarà in grado di realizzare le fascia oraria di collegamento.
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Autologic raddoppia nel computer to plate con il nuovo sistema APS-2plate, in grado di esporre due lastre contemporaneamente, la Autologic Information International offre ai quotidiani una soluzione di elevata produttività In base ad un accordo OEM concluso con la Krause-Biagosh, l’Autologic Information International ( A II) d i v e n t a i l d i s t r i b u t o r e esclusivo del nuovo sistema computer-to-plate APS-2plate.
di lavoro. Un tamburo interno di granito garantisce infine una qualità eccellente con una elevata efficienza ottica. L’APS-2plate si inserisce perfettamente nell’archiUn sistema per i quotidiani tettura di sistema Sviluppato con la KrauseAutologic, destinata alla Biagosh, questo sistema è produzione delle lastre in stato espressamente diselocale o in remoto e può gnato per i quotidiani e per sostituire o lavorare acN.T.G Nuove Tecnologie Grafiche sostenere quindi alti volumi canto a fotoplotter già inVia Taro 39 - 00198 Roma di lavoro, arrivando a prostallati per essere utiliztel. 06/8416190 - fax 06/8541469 durre fino a 96 lastre zato nella fase di migraStrada 2, Edificio C3 - 20090 Milanofiori Assago (MI) broadsheet all’ora. zione verso una produziotel. 02/8242541 - fax 02/57511893 Questa versione è in grado ne completa computer-todi rispondere alle necessità dei quotidiani che plate. hanno notoriamente elevati volumi produttivi "Ora Autologic dispone del sistema CTP pere l’esigenza di esporre più lastre della stessa fetto per il mondo dei quotidiani" ha commenpagina. La straordinaria produttività dell’APStato Ray Box, Direttore Europeo All, aggiun2plate viene raggiunta grazie alla possibilità gendo anche che "questo sistema arriva prodi caricare e esporre due lastre contemporaneprio al momento giusto, ovvero quando il meramente utilizzando un solo laser FD-YAG. cato è pronto per migrare verso il CTP". Rainer Schutte, Direttore Generale della Produttività e affidabilità Krause-Biagosh, ha invece posto l’accento sulDisegnato per lavorare a luce ambiente, accetla profonda esperienza maturata dall’Autologic ta fino a 500 lastre inserite su un carrello Information International nell’ambito dei trasportabile che riduce al minimo il fermo maggiori quotidiani del mondo e sui sistemi macchina, un vantaggio questo che si rivela innovativi che rendono questa società un particolarmente interessante durante i picchi partner ideale.
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Agfa: un partner strategico per l’industria dei quotidiani Con questo numero Agfa inizia la propria collaborazione con Tecnomedia, questo importante mezzo di comunicazione per l’editoria italiana: un grazie quindi alla testata per aver eccettato di ospitarci nelle sue pagine ed un chiarimento ai lettori sulle motivazioni di questa scelta. Agfa si presenta su questa testata, perché ritiene di poter dare un contributo importante con informazioni sulle proprie scelte strategiche e conoscenze tecnologiche tali da offrire un valido aiuto agli operatori del settore.
del totale: questo fa sì che gli investimenti per la ricerca in questo settore siano i più alti rispetto a quelli di altre divisioni. I tempi le hanno dato ragione ed Agfa è andata oltre l’offerta degli scanner o dei plotter che l’hanno proiettata al primo posto del mercato anche nel campo dell’elettronica, proponendo ormai complete soluzioni di prestampa, differenziate a seconda delle applicazioni - qualità, produttività, costi, organizzazione del lavoro - sempre improntate alla filosofia di base del “sistema aperto ed aggiornaAGFA GEVAERT S.p.a. bile”.
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Scelte tecnologiche coraggiose Divisione Graphic System e vincenti Via Grosio 10/4 - 20151 Milano Agfa è da “sempre” partner delle Il Computer to plate Tel. 02.30741 Fax 02.3074429 aziende grafiche a tutti i livelli, esDiamo uno sguardo d’insieme alla sendo leader nella fornitura dei materiali sensibili fin più attuale di queste soluzioni, quella più attesa dal mondo dell’editoria, il Computer to Plate, entrando nel dagli anni settanta, ed essendo entrata nel campo dei sistemi elettronici di prestampa fino dal 1982, con dettaglio di quanto già presentato nell’ultima edizione di Ifra e anticipando in breve quanto verrà presentato alla l’acquisizione di Compugraphic. prossima Imprinta e di cui parleremo ampiamente nel La crescita di Agfa nel campo dell’elettronica è stata continua e le sue scelte tecnologiche e strategiche si sono prossimo numero. rivelate vincenti. Agfa ha creduto nei sistemi aperti, nel Come abbiamo avuto spesso occasione di ribadire, Postcript, stringendo un sodalizio con Adobe che dura offrire una soluzione per il Computer to Plate non vuol ancora oggi, quando il mondo delle arti grafiche identifidire offrire un plotter per lastre, ma un sistema di lavoro cava qualità e produttività solo nei sistemi dedicati. Agfa aperto, completo e modulare, che possa evolversi insieme ha creduto negli scanner piani a tecnologia CCD quando all’azienda e che preveda un’ottimizzazione di tutte le il mondo delle arti grafiche vedeva negli scanner a tamfasi di lavorazione, dall’input all’output. buro l’unico mezzo di digitalizzazione delle immagini. Iniziamo quindi la nostra analisi dall’input, dove Agfa Questa mentalità aperta e coraggiosa è stata premiata propone una gamma di scanner piani a CCD, pensati come si può vedere dai dati che seguono. perché ogni esigenza di scansione venga soddisfatta dallo - Il fatturato di Agfa nella prestampa elettronica ha ormai scanner avente il rapporto “prezzo-prestazioni” più adatsuperato quello dei materiali sensibili, e non a causa di to (un nome per tutti lo scanner Horizon Ultra, dalla una contrazione dei consumi di quest’ultimi, che anzi produttività elevata e dalla qualità “good-enough” che nell’ultimo anno hanno visto ancora un significativo già tanto successo ha riscosso presso gli editori di giornaincremento. li). - La divisione “Sistemi Grafici” dell’Agfa è oggi la più Ma non possiamo parlare di Computer to Plate senza importante del gruppo - che, com’é noto, comprende pensare al problema della digitalizzazione di quanto già anche la divisione “Foto” e quella “Sistemi Diagnostici”, esiste o ancora viene prodotto su pellicola, e deve essere medicali e industriali - ed il suo fatturato è vicino al 50% reso disponibile in forma digitale: Agfa propone quindi
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gli scanner Eskoscan, prodotti dalla casa danese Eskofot, in grado di rendere in forma digitale le immagini, partendo dalle quattro pellicole di selezione, sia copiandole “punto a punto” che rendendole nuovamente editabili, a seconda del software utilizzato. La qualità del programma, unico nel suo genere, è tale da rendere trascurabile la perdita di qualità causata da questi complessi passaggi. L’assortimento Agfa per l’input è inoltre completato da una serie di camere digitali, prodotti che, oltre alle applicazioni da studio per quanto riguarda la realizzazione di cataloghi ed altri stampati commerciali, trovano sempre maggiore impiego nel campo del reportage, dove l’eliminazione del collo di bottiglia dello sviluppo e stampa dell’immagine porta ad evidenti vantaggi. Per quanto riguarda l’output Agfa propone Polaris 100, un plotter per lastre in alluminio che garantisce una produttività di cento lastre ora del formato 360x570. Polaris 100 prevede un sistema di trasporto lastre automatizzato che le preleva e le posiziona sul piano di esposizione; le lastre esposte vengono quindi trasportate ad una sviluppatrice on-line; la produttività dell’intero sistema può essere ulteriormente aumentata del 20% aggiungendo l’opzione che toglie automaticamente il foglio separatore fra le lastre. Anche in questo caso Agfa non vuole che i propri clienti facciano scelte per le quali non sono ancora preparati, e propone l’Agfa Technology Contract, una formula che, offrendo interessantissime condizioni per chi oggi acquista un plotter per film e domani lo vuole sostituire con un plotter a lastre, consente alle aziende di organizzarsi step by step per raggiungere l’obiettivo della eliminazione del film.
Teletrasmettere con Parascan Soprattutto nel mondo dell’editoria dei giornali buona parte delle redazioni sono situate in sedi staccate da quelle di produzione di film e lastre dai reparti di stampa, per cui le pagine vengono teletrasmesse. Anche in questo caso la presenza di sistemi dedicati ha
causato non pochi problemi alle aziende, condizionate dalle scelte obbligate legate al proprio fornitore: con l’interfaccia di output prodotta dalla ditta Parascan, Agfa offre la possibilità di superare tali vincoli interfacciando i propri sistemi di output alla maggior parte degli esistenti sistemi di teletrasmissione. Lo standard PDF Un cenno ancora agli standard di comunicazione. Abbiamo già detto come la collaborazione con Adobe sia stata premiante per Agfa, con i suoi Rip Postcript originali, sia hardware che software: ora alla ribalta del mondo della comunicazione grafica si sta affacciando un nuovo standard, il PDF. Il PDF, o Portable Document Format, è un formato di registrazione dei files che rende possibile la loro utilizzazione indipendentemente dal software applicativo con cui sono stati creati. Sarà pertanto sufficiente ad ognuno dotarsi dei moduli del Software Acrobat di Adobe, per registrare, consultare, stampare ed editare ogni file, indipendentemente dall’applicazione e dalla release con cui sono stati creati. Agfa ha avuto da tempo da Adobe le specifiche di questo formato, e su questo sta costruendo una nuova generazione di Rip Postcript che, oltre ad avere le prerogative del Postcript livello 3, sfrutteranno le opportunità offerte dal formato PDF, offrendo una struttura modulare: un pre-rippaggio indipendente dal dispositivo di uscita ed un’ultima fase finale legata all’uscita stessa. I vantaggi in termini di interscambiabilità e rapidità di output sono facilmente immaginabili e le possibilità di upgrade dei Rip Agfa attualmente sul mercato fanno prevedere che gli utenti di sistemi Agfa si troveranno in una posizione di sicuro privilegio al diffondersi di questo nuovo standard. La presentazione di questi nuovi prodotti è prevista per l’Inprinta, nel giugno ’97, ed è appunto dandovi un arrivederci all’Inprinta che Agfa si congeda da Voi, rimandandovi al prossimo numero per una rassegna dettagliata di quanto verrà esposto.
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per il quotidiano La Padania L’8 gennaio è arrivata in edicola La Padania - Quotidiano del nord, l’organo ufficiale della “Lega Nord Italia Federale”, diretto da Gianluca Marchi e stampato negli stabilimenti della P.P.M. Industria Poligrafica di Paderno Dugnano. Il nuovo quotidiano, 26 pagine di formato tabloid extra per 6 uscite settimanali, è interamente prodotto presso la Sede di Via Bellerio su un sistema editoriale “GoodNews” fornito dalla TERA S.p.a., software house milanese specializzata nella realizzazione di software per l’editoria, che da oltre un anno opera direttamente sul mercato dopo aver a lungo lavorato “dietro le quinte”.
tipografia ad uno switching HUB a 10 Mbit dal quale sono stati poi derivati cinque segmenti passivi per servire altrettante redazioni. Oltre a ciò, i server sono stati collegati fra loro tramite un anello a 100 Mbit, che viene sfruttato per la replicazione dei dati tra il server primario e quello secondario. Grande attenzione è stata riposta nell’architettura della parte server, optando infine per una soluzione basata su una coppia di server dual Pentium 166 Mhz, equipaggiati con Windows NT 4.0 e la gamma di prodotti server della TERA: TOPIC per l’OPI (locale e remoto), Wire e ComS per la ricezione TERA S.p.A. Flessibilità, modularità, costi dei dispacci d’Agenzia ed Via Barnaba Oriani, 1 - 20156 Milano - Italia contenuti Octopus per la replicazione Tel. +39 (2) 38.00.81.18 Fax +39 (2) 38.00.81.19 L’obiettivo primario dell’Editodei dati. Grazie a quest’ultie-mail sales@tera-it.com re era quello di realizzare un immo, e all’anello a 100 Mbit, i pianto che rispecchiasse le caratteristiche dell’intero piano testi e le pagine memorizzati sul server primario vengono editoriale: flessibilità, modularità e costi contenuti. Il tutto istantaneamente copiati sul server secondario. Così facencon un progetto “chiavi in mano”. Grande importanza nella do, in caso di caduta del server primario, è sufficiente che gli decisione ha avuto la possibilità offerta da GoodNews di utenti eseguano un nuovo log-in al sistema per poter prosesuddividere al meglio i carichi di lavoro tra la redazione e la guire il loro lavoro, con un tempo di ripristino delle funziotipografia, avendo l’Editore l’intenzione di mantenere il più nalità dell’impianto davvero ridotto. Al resto provvede snella possibile la seconda e dando alla prima la facoltà di l’assoluta coesione tra i Sistemi Operativi scelti, Windows intervenire direttamente nelle fasi di preparazione dei menabò 95 per le postazioni client e Windows NT 4.0 per i server, e chiusura delle pagine. Ecco quindi GoodNews alla Padania: che colloquiano perfettamente tra loro basandosi sul proto30 posti di lavoro (oggi 40) di cui 25 in redazione e cinque collo TCP/IP. Quest’ultimo è stato impiegato per le ottime in tipografia per un totale di 24 pagine di foliazione in prestazioni offerte ed anche perché il nuovo DHCP server di formato tabloid extra. NT 4.0 annulla di fatto le necessità di manutenzione e controllo del parco indirizzi, che fino a poco tempo fa La rete a stella avevano sempre comportato degli oneri di gestione piuttoTera ha seguito per l’Editore tutti gli aspetti tecnici dell’inisto gravosi per le reti TCP/IP. ziativa: dalla progettazione della rete locale alla configurazione hardware delle postazioni client, dalla formattazione L’organizzazione del lavoro dei titoli alla comunicazione con il centro stampa. Per prima Passando al ciclo produttivo, è sufficiente entrare in redacosa, una robusta ossatura: per la rete locale è stata scelta zione per rendersi conto di come GoodNews rappresenti una configurazione a stella, semplice ed economica ma una soluzione ottimale alle esigenze organizzative e produtestremamente efficace, collegando i server e le postazioni di tive di un giornale moderno. La grafica è stata costruita su
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un principio di blocchi intercambiabili: sulla base delle indicazioni della Redazione e dell’Ufficio Centrale la tipografia prepara i menabò elettronici prelevando dalle librerie gruppi di oggetti pre-confezionati. Questo approccio, che rappresenta senza dubbio un ottimo compromesso tra l’efficienza produttiva e la creatività grafica del giornale, è stato perfettamente assimilato in GoodNews ed ulteriormente raffinato sfruttando le caratteristiche “dinamiche” degli oggetti di libreria. Questi, infatti, non sono delle semplici collezioni di oggetti, ma dei veri e propri “agenti” che non appena posizionati sulla pagina innescano il meccanismo di creazione automatica dei titoli e degli articoli, che vengono quindi rilasciati alla redazione accompagnati dalla corretta formattazione per i titoli e dalle caratteristiche tipografiche predefinite per i testi. La videoimpaginazione Grazie all’architettura di GoodNews, i giornalisti procedono alla stesura dei pezzi mentre la tipografia si occupa di posizionare foto ed illustrazioni, e l’Ufficio Centrale sovraintende alle operazioni, intervenendo a volte sulla titolazione. Qualsiasi variazione alla geometria di un articolo, o alla formattazione di un titolo, viene direttamente trasferita via rete alla postazione dove l’elemento è in uso, garantendo che tutti i pezzi vengano rilasciati alla Redazione “in misura”. Via via che gli articoli vengono rilasciati, Fred, il modulo di impaginazione di GoodNews, provvede ad impaginarli automaticamente, e quindi, pochi secondi dopo aver premuto il tasto, la bozza esce dalla stampante A3, pronta per il visto del Direttore Gianluca Marchi.
L’integrazione con il centro stampa Per la produzione delle pellicole è stata realizzata una WAN, utilizzando router Cisco su linea primaria CDN con back-up ISDN, tra i server di redazione e quelli del centro stampa, la PPM Industria Poligrafica di Paderno Dugnano. E’ TOPIC, il software di OPI, che provvede a copiare, in background, ogni immagine processata in redazione sui server della tipografia. In effetti, quelli in PPM non sono dei semplici server NT, ma svolgono anche funzioni di RIP con il software Harlequin. Così facendo, le pagine inviate in tipografia contengono solo i richiami alle immagini ad alta risoluzione, che vengono incluse solo in fase di “rippaggio”: una soluzione ingegnosa per evitare “colli di bottiglia” e sfruttare al meglio la piattaforma hardware del centro stampa. L’archivio digitale e il fax server Abbiamo lasciato per ultimi, ma meritano sicuramente una menzione: - il sistema di archiviazione foto, tramite il quale la redazione può consultare il database storico del giornale e selezionare eventualmente immagini da utilizzare per la produzione del numero corrente; - il fax server che, installato sui server di redazione, mette a disposizione di tutti i giornalisti uno strumento semplice e veloce per l’invio e la ricezione dei fax minimizzando la quantità di carta circolante per la redazione. Quello installato presso La Padania è un sistema che dimostra come, ricorrendo ad una soluzione standard, e configurandola su misura, sia possibile realizzare impianti di costo contenuto che rispondono pienamente alle esigenze produttive ed organizzative di un Editore moderno.
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Tosca, continuità ed innovazione nel front-end d’agenzia per i giornali Annunciato con l’acronimo TOSCA (Telpress Open Structure Communication Architecture) e già presentato nel numero 11 di TECNOMEDIA dedicato al meeting ASIG di Bologna, il nuovo front-end operativo delle agenzie di stampa è stato ufficialmente rilasciato in produzione. Le prime installazioni sono destinate ad un grande gruppo editoriale italiano e ad alcune agenzie di stampa di livello internazionale.
E-mail: il nuovo media Sul piano tecnico questa innovazione introduce l’uso della e-mail come media trasmissivo, superando la barriera dei canali dedicati, e consente lo scambio di files fra servers di diversa funzione. In particolare si attua il trasferimento delle telefoto digitali dal server di ricezione al front-end editoriale del giornale. Le prove tecniche di distribuzione delle telefoto ai desk su browser Telpress sono Una soluzione modulare state fatte su ricevitore AP e hanno dato Il nuovo gestionale operativo Telpress è comesiti molto soddisfacenti. Per evitare il pletamente modulare, gira su piattaforme sovraccarico di rete le foto sono distribuite operative 32 Bit (Windows e Unix) ed accetai desk in formato ridotto e, quindi, su ta testi ed fotografie in formato JPEG IPTC. chiamata, sono trasferite in formato inIl sistema offerto ai giornali è semplice e Piazza della Libertà 13 - 00192 Roma tero alla postazione di impaginazione. flessibile. Una struttura di database tel. 06/3216304 - fax 06/3216345 E-mail: info@email.telpress.it Interattività operativa Telpress, T-DBMS, alimenta, per ogni http://www.telpress.it La struttura operativa di TOSCA è innotizia ricevuta, un file di testo, un indice fatti capace di trasfrerire in rete dati, quotidiano e un file di activity con la registrazione delle operazioni svolte o da svolgere. La comandi e files operativi, inclusi i programmi, per una totale gestione delle risorse di ambiente. stessa struttura risponde alle chiamate dei moduli periferici che provvedono alla ricezione delle notizie (DÈ cosi’ possibile aggiornare automaticamente la versione del browser all’atto della connessione, oppure trasferire Com_RX), alla loro trasmissione (D-Com_TX) e alla distribuzione (TELP) ai browsers remoti Telpress. Il foto e testi ritagliati all’esatta dimensione di utilizzo nel lay-out di pagina. Quest’ultimo applicativo richiede la modulo TELP ed il suo browser remoto Telpress interagiscono su rete TCP/IP in modalità client/server messa a punto di uno scambio dati informativi tra il sistema centrale T-DBMS ed il server di impaginazione scambiandosi dati e comandi senza sovraccarico per la rete. editoriale del giornale. Il nuovo front-end mantiene tutte le funzioni tipiche Dimostrazioni on line dell’ambiente Telpress, inclusa la separazione dei notiPer consentire a tutti i giornali di testare la potenzialità ziari nei menu di redazione, la ricerca rapida diretta o del sistema TOSCA la Telpress ha messo in distribuzione assistita dal modulo OCEAN, l’attivazione di allarmi, sul sito www.telpress.it un browser dimostrativo con stampe ed archiviazioni su indice personale di chiavi di accesso temporaneo al server TELP istallato sulla proparola. I moduli di ricezione (D-Com_RX) e di trasmispria edicola telematica. sione (D-Com_TX) permettono di ricevere sia da linea Pasquale D’Innella Capano (satellite, modem, telegrafia) che da file.
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CIRCOLARI
“Circolari FIEG” raccoglie e segnala le informazioni e i commenti ai più importanti dispositivi di legge, indicazioni e raccomandazioni in materia sindacale, tributaria, disciplina dell’IVA e quant’altro attiene agli aspetti gestionali e amministrativi dell’industria dei giornali, oggetto di sistematica comunicazione alle imprese editrici e stampatrici. “Circolari FIEG” è un promemoria di facile consultazione, da tenere sempre a portata di mano, un nuovo strumento di lavoro per quanti hanno responsabilità direttive e gestionali nelle aziende del settore.
Circolare del 24-12-96
N° 72 (MI)
Nuove disposizioni in materia postale per la stampa. Legge di accompagnamento alla Finanziaria 97.
Circolare del 08-01-97
N° 01 (MI)
Imposta comunale sulla pubblicità: intervento finalizzato al varo di una normativa di esenzione dal tributo per tutte le insegne pubblicitarie - riportanti le sole testate - poste in corrispondenza dei punti vendita.
Circolare del 08-01-97
N° 01 (RM)
Disposizioni sui bilanci ed altri interventi nel settore dell’editoria e dell’attività radiotelevisiva. Legge 23 dicembre 1996 n. 650.
Circolare del 08-01-97
N° 02 (RM)
Congresso FIPP a Tokyo.
Circolare del 10-01-97
N° 02 (MI)
Nuove tariffe postali per la stampa. Disposizione correttiva del termine di cui alla Legge 662/96, art. 2 comma 19.
Circolare del 10-01-97
N° 03 (RM)
Rifinanziamento del credito agevolato per l’editoria. Legge 31/12/96 n. 669.
Circolare del 14-01-97
N° 03 (MI)
Decisione dell’Organo Monocratico istituito ai sensi della art. 12 dell’Accordo nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici.
Circolare del 14-01-97
N° 04 (RM)
Premi per l’esportazione del libro italiano 1996.
Circolare del 14-01-97
N° 05 (RM)
Contributi alle pubblicazioni di elevato valore culturale.
Circolare del 14-01-97
N° 06 (RM)
legge 23 dicembre 1996 n. 662. Contributo del 15% sulle contribuzioni e somme versate dal datore di lavoro per il periodo settembre ‘85 - giugno ‘91 a Casse; fondi, gestioni o fondi assicurativi al fine di erogare prestazioni previdenziali o assistenziali integrative.
Circolare del 15-01-97
N° 07 (RM)
Collaborazione Ministero pubblica Istruzione - Fieg: Progetto “il quotidiano in classe”.
Circolare del 16-01-97
N° 08 (RM)
Fondo di Garanzia del trattamento di fine rapporto gestito dall’istituto nazionale di Previdenza Giornalisti Italiani. Elevazione aliquota contributiva.
Circolare del 20-01-97
N° 09 (RM)
Trattamento dei redditi derivanti dal diritto d’autore. Decreto Legge n. 669 del 31/ 12/96.
Circolare del 21-01-97
N° 10 (RM)
Tutela della riservatezza dei dati personali. Leggi 31/12/96, n. 675 e n. 676.
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Circolare del 04-11-96
N° 64 (MI)
Modifica dell’Accordo integrativo previsto per la disciplina dell’Organo Monocratico istituito ai sensi dell’art. 12 dell’Accordo nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici.
Circolare del 14-11-96
N° 65 (MI)
Convocazione Commissione Tecnica Operativa Milano 27 novembre 1996. Servizi provincia Bolzano.
Circolare del 26-11-96
N° 66 (MI)
Convocazione Commissione Tecnica Operativa. Roma 5 dicembre 1996. Servizi regioni centro sud.
Circolare del 02-12-96
N° 63 (RM)
T.f.r. settembre e ottobre 1996.
Circolare del 02-12-96
N° 67 (MI)
Rapporto commerciale intercorrente tra editore e distributore locale. Affermazione, in sede giudiziale, della tesi secondo la quale l’accordo per la distribuzione di pubblicazioni si inquadra nel contratto estimatorio.
Circolare del 05-12-96
N° 64 (RM)
Pubblicità appalti pubblici.
Circolare del 05-12-96
N° 68 (MI)
Operativo invernale dei voli postali.
Circolare del 06-12-96
N° 69 (MI)
Convocazione Commissione Tecnica operativa. Milano 18 dicembre 1996, servizi provincia di Bolzano.
Circolare del 09-12-96
N° 65 (RM)
Congresso mondiale della FIEJ - Amsterdam 1- 4 giugno 1997.
Circolare del 10-12-96
N° 70 (MI)
Convocazione Commissione Tecnica operativa. Milano 19 dicembre 1996, servizi regioni Nord.
Circolare del 12-12-96
N° 66 (RM)
Accordo del 12 dicembre 1996 per l’elezione o designazione nel settore giornalistico del rappresentante della sicurezza. Decreto legislativo n. 629 art. 18.
Circolare del 18-12-96
N° 67 (RM)
Invio stesura contratto dei giornalisti.
Circolare del 18-12-96
N° 71 (MI)
Sperimentazione di forme complementari di vendita. Rottura delle trattative con le organizzazioni sindacali dei rivenditori.
Circolare del 19-12-96
N° 68 (RM)
Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole. DPR n. 627 del 10 ottobre 1996.
Circolare del 23-12-96
N° 69 (RM)
Contributi per il 1997. Interessi di mora.
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Circolare del 21-01-97
N° 11 (RM)
Art. 4 contratto nazionale di lavoro giornalistico: situazione occupazionale trimestre ottobre - dicembre 1996.
Circolare del 03-02-97
N° 12 (RM)
Premi nazionali per la traduzione, edizione 1996.
Circolare del 04-02-97
N° 13 (RM)
legge 23 dicembre 1996, n.662. Disposizione in tema di sanzioni civili per omissioni contributive, condono previdenziale e determinazione del reddito imponibile ai fini IRPEF in fattispecie di prestazioni sostitutive delle mense aziendali, uso promiscuo di autovetture e prestiti.
Circolare del 04-02-97
N° 14 (RM)
Contribuzione aggiuntiva per lavoro straordinario. Ulteriore circolare del Ministero del Lavoro in data 21 novembre 1996. Messaggio INPS del 2301/97.
Circolare del 05-02-97
N° 04 (MI)
Convocazione Commissione Tecnica operativa Milano 18 febbraio 1997. Servizi regioni Nord.
Circolare del 10-02-97
N° 15 (RM)
Conferenza della FIEJ 1997 sulla pubblicità, Barcellona 27 e 28 febbraio 1997. Conferenza FIEJ sulla pubblicità classificata online, Barcellona 26 febbraio 1997. Visita Midland Indipendent Newspapers, Birmingham 7 marzo 1997.
Circolare del 10-02-97
N° 16 (RM)
Contribuzione del 15 per cento sulle contribuzioni e somme versate al Fondo Casella. Emendamento di riduzione al 2 per cento dell’aliquota impositiva.
Circolare del 11-02-97
N° 05 (Mi)
Convocazione Commissione Tecnica Operativa Roma 25 febbraio 1997. Servizi regioni centro sud.
Circolare del 12-02-97
N° 17 (RM)
IVA sulla stampa. Riduzione resa forfettaria dal 60 al 53 per cento approvata dal Senato.
Circolare del 13-02-97
N° 06 (MI)
Comunicazione alle Organizzazioni Sindacali Nazionali dei rivenditori delle quote liquidate a titolo di sovrasconto ai sensi dell’art. 9 comma 4, del vigente Accordo nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici.
Circolare del 13-02-97
N° 18 (RM)
Assunzione per contratto a termine di giornalisti professionisti e praticanti disoccupati o in cassa integrazione. Valori per il 1997 del contributo apprendisti.
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Circolare del 14-02-97
N° 07 (MI)
Decreto assessorile della Regione Siciliana recante nuove direttive per la predisposizione dei piani di localizzazione dei punti ottimali di vendita di giornali. Ipotesi sperimentale di commercializzazione della stampa presso esercizi complementari alla rete di vendita.
Circolare del 14-02-97
N° 19 (RM)
Legge 23 dicembre 1996, n. 662. Versamento della prima rata del contributo del 15 per cento. Differimento al 20 aprile 1997 anche per INPGI e INPDAI.
Circolare del 17-02-97
N° 20 (RM)
Differimento al 20 Aprile 1997 del versamento della prima rata del contributo ex art. 1, comma 194, della Legge n. 662/96. Trasmissione delle comunicazioni INPGI e INPDAI.
Circolare del 19-02-97
N° 21 (RM)
Disciplina per la stampa e l’emittenza radiotelevisiva per la campagna elettorale per le elezioni dei sindaci e dei consigli comunali di 1138 comuni e per le elezioni dei presidenti e dei consigli provinciali fissate per il 27 aprile 1997.
Circolare del 20-02-97
N° 08 (MI)
Gadget uniti alle pubblicazioni - osservazioni sull’ambito di applicazione di D. Lgs. 313/91, varato per l’attuazione della direttiva n; 88/378/CEE relativa alla legislazione sulla sicurezza dei giocattoli.
Circolare del 21-02-97
N° 09 (MI)
Decisioni dell’Organo Monocratico istituito ai sensi dell’art. 12 dell’Accordo Nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici.
Circolare del 26-02-97
N° 22 (RM)
Disposizioni in materia contributiva ed istruzioni relative alla regolarizzazione inerente il mese di gennaio 1997. Determinazione per l’anno 1997 del limite minimo di retribuzione giornaliera per il calcolo del contributo di previdenza e assistenza. Aliquota contributiva aggiuntiva dell’1 per cento di cui all’art. 3 della Legge 438/92. Determinazione dei tetti di esenzione contributiva relativi all’anno 1997 per importi sostitutivi mensa, vitto, trasporto. Regolarizzazioni contributive mese gennaio 1997. Importi massimi mensili anno 1997 trattamento di integrazione salariale e indennità di mobilità. Aggiornamento massimale annuo base contributiva e pensionabile INPS.
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N° 23 (RM)
Ammissibilità della pratica giornalistica in aziende editrici di periodici con meno di sei giornalisti professionisti redattori ordinari. Sentenza della Corte di Cassazione n. 10673/1996.
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Circolare del 27-02-97
N° 24 (RM)
Disciplina delle comunicazioni che gli operatori dei settori dell’editoria quotidiana e periodica e dell’emittenza radiotelevisiva sono tenuti ad effettuare in via generale e sistematica al Garante per la radiodiffusione e l’editoria. Disciplina delle domande di iscrizione al Registro Nazionale della Stampa nonché delle conseguenti comunicazioni di variazione di dati e situazioni. Disciplina del dettaglio delle voci di bilancio che gli editori obbligati devono pubblicare sulle testate edite. Disciplina delle comunicazioni che le amministrazioni e gli enti pubblici sono tenuti ad effettuare al Garante in materia di spese pubblicitaria. (Supplemento n. 38 alla Gazzetta Ufficiale n. 43 del 21 febbraio 1997).
Circolare del 27-02-97
N° 25 (RM)
Disposizioni per la stampa e l’emittenza radiotelevisiva relative alla campagna per le elezioni dei sindaci, dei presidenti delle provincie, dei consigli comunali provinciali fissate per il 27 aprile 1997. Regolamento del Garante per la radio diffusione e l’editoria 26/02/97.
Circolare del 03-03-97
N° 26 (RM)
Legge 23 dicembre 1996 n. 662. Personale dipendente dalla Pubblica Amministrazione e svolgimento di altre attività di lavoro subordinato ed autonomo. Collaborazioni giornalistiche.
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N° 10 (MI)
Convocazione Commissione Tecnica Operativa Milano 19 Marzo 1997. Argomenti di carattere generale.
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