TecnoMedia 15

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TecnoMedia Tecnologie, Prodotti

& Mercati editoriali

Http://www.ediland.it

Numero 15 Settembre 1997

Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali -

Periodico mensile. Anno IV n. 15 - Sped. in Abb.to Postale comma 20 lett. B art. 2 Legge 23/12/96 n.662 Roma (Romanina) Esemplare diffuso gratuitamente ai soci

Editoria on line a NewComm ’97

Il convegno internazionale organizzato da Fieg, Ifra ed Ines, svoltosi lo scorso 19 settembre all’interno di NewComm, la nuova mostra per i professionisti dell’industria della comunicazione. La relazione di Mario Ciancio Sanfilippo................... a pagina 3 Esperienze a confronto................................................ a pagina 7

Le

Filo

diretto

aziende informano

Il servizio ASIG Service che mette a diretto contatto fornitori e utilizzatori

di tecnologie per la produzione di quoti-

Foto in linea al Corriere dello Sport

diani. Filo Diretto è il modo più rapido,

L’innovativa soluzione messa a punto dallo staff tecnico del quotidiano sportivo per il trattamento giornalistico e produttivo e l’archiviazione digitale delle fotografie.

a pagina 12

L’archivio digitale de Il Gazzettino

La relazione svolta da Aligi Belloni, direttore tecnico del quotidiano veneto, al simposio Ifra sui sistemi di archiviazione nei quotidiani svoltosi a Barcellona il 22 e 23 aprile 1997. a pagina 17

efficace ed economico per raggiungere i

più qualificati manager e decision maker dell’industria editoriale italiana.

Ecco l’elenco delle aziende aderenti: AGFA-GEVAERT ANSA APPLE COMPUTER ARRISYSTEMS ATEX MEDIA SOLUTIONS AUTOLOGIC INFORMATION INTERNATIONAL

Le nuove frontiere dei quotidiani USA

BASEVIEW CASCADE

Dati di settore e novità tecnologiche dell’industria USA dei quotidiani nel tradizionale appuntamento con il Nexpo, svoltosi nello scorso mese di giugno a New Orleans. a pagina 21

Offset keyless: tecnologie a confronto

Tecnologie, installazioni, prospettive di mercato per una soluzione di stampa che si propone come possibile alternativa rispetto all’offset tradizionale.

a pagina 28

ECRM FULCRUM ITALIA GAMMAGRAPHX GERBER SYSTEMS HASSELBLAD ELECTRONIC IMAGING IMAGITEX LINK SERVICE MILIA ’98 NTG OPTRONICS PURUP PREPRESS REED MIDEM ORGANISATION

Le rubriche Le pagine dell’Osservatorio

a pagina

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a pagina 41 Lo Scaffale

Circolari Appuntamenti

a pagina 47 a pagina 62 a pagina 64

SINEDITA TELECOM ITALIA TELPRESS TERA UNISYS ITALIA XEIKON XYVISION a pagina 50


Parliamo di... NewComm, la Mostra Convegno che ha debuttato a Bologna dal 18 al 21 settembre, si è appena concluso; e già siamo alla vigilia del tradizionale appuntamento dell’IFRA, fissato per quest’anno ad Amsterdam dal 13 al 16 ottobre. Si tratta dell’ennesimo segno di overdose di appuntamenti fieristici, oppure il rapidissimo evolvere delle tecnologie e l’affollarsi dei temi che attengono al loro utilizzo spingono ad infittire le occasioni di incontro tra fornitori di soluzioni ed operatori dell’industria editoriale? Probabilmente hanno fondamenta entrambe le interpretazioni; ed in Italia, problemi contingenti e di prospettiva che le aziende si trovano quotidianamente ad affrontare sottolineano l’esigenza di utilizzare ogni circostanza per approfondire analisi che riguardano da vicino il futuro della comunicazione. Probabilmente hanno fatto il loro tempo la “fiera generalista” e la conseguente rassegna tecnologica che puntava, in primo luogo, alla enfatizzazione della novità fine a se stessa, trascurando l’approfondimento e, soprattutto, lo scambio di opinioni e di esperienze su singoli settori dell’attività produttiva, senza sottovalutare il loro impatto sulle strategie aziendali e sulla politica di marketing. Una conferma chiara in tal senso viene proprio da Bologna e dal successo indiscutibile riscosso da NewComm, sia per il consistente ed ininterrotto afflusso agli stand della Mostra, sia per il largo interesse raccolto dal Convegno svoltosi venerdì 18 per iniziativa dalla FIEG in collaborazione con INES-IFRA. Il tema prescelto - la sfida dell’on-line e l’impatto sulla informazione a mezzo stampa - era ed è indubbiamente stimolante, così come illuminanti sono risultate le esperienze riferite da esponenti di giornali e di gruppi stranieri e da qualificati rappresentanti del mondo editoriale italiano; grandi quotidiani nazionali accanto a giornali locali; i maggiori gruppi di periodici e case che, in modo pressocché esclusivo, editano pubblicazioni specializzate. Nessuno si attendeva risposte capaci di dissolvere d’un colpo i tanti interrogativi che affollano lo scenario futuro; ma unanime è risultata la convinzione di essere chiamati ad interagire in una realtà composita, dove le forme di comunicazione tradizionali e nuove sono destinate ad operare contestualmente, affinando le peculiarità che distinguono ognuna di esse.

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La capacità di richiamo del Convegno FIEG -IFRA, peraltro, non ha messo in ombra una inedita forma di incontro e dibattito tra fornitori ed utilizzatori - I “Novanta minuti” della “Piazzetta” - che hanno fatto registrare, in ogni circostanza, il “tutto esaurito”. Per sintetizzare al massimo, possiamo quindi affermare che la prima edizione di NewComm, organizzata da Centrexpo, ha confermato la validità di una scelta che si proponeva e si propone di colmare un vuoto che permaneva nonostante l’affollarsi delle manifestazioni fieristiche. Forse per la prima volta, in circostanze del genere, si è riusciti ad analizzare nel concreto i problemi del pre-press, evitando settorializzazioni (i giornali, il “comparto grafico” tanto per intenderci) superate dall’evolvere della realtà tecnologica del digitale e dalle offerte del mercato. L’interesse e la partecipazione delle diverse tipologie di operatori del mondo della comunicazione, cancellano ogni dubbio sulla caratteristiche della scelta ed incoraggiano a proseguire con determinazione sulla strada imboccata. Carlo Lombardi

TecnoMedia Periodico della ASIG Associazione Stampatori Italiana Giornali Via Sicilia 125, 00187 Roma tel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489 http://www.ediland.it E-mail: tecnomedia@ediland.it Direttore responsabile Carlo Lombardi Redazione Salvatore Curiale - Luca Michelli hanno collaborato a questo numero Valentina Puppo, Michele Diodati, Elisabetta Marchetti Segreteria di Redazione Antonella Appolloni Registrazione del Tribunale di Roma n. 189 del 29-4-1994 © ASIG Service S.r.l. - 1997 - Tutti i diritti riservati Sede legale: via Bigli 2, 20121 Milano Stampa I.G.U. S.r.l. Via Michele Migliarini 59/A, 00173 Roma Questo numero è stato chiuso in redazione il 30 settembre 1997


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NewComm ’97

Contenuti, business, sinergie: le tre facce dell’editoria on line Il testo dell’intervento di apertura svolto da Mario Ciancio Sanfilippo, Presidente Fieg, al convegno su “Editoria on line: sfide ed opportunità per l’industria dei quotidiani”, svoltosi il 19 settembre scorso a Bologna nell’ambito di NewComm ’97 ed organizzato da Fieg, Ifra e Ines.

La prima domanda alla quale credo sia necessario dare una risposta è: perché questo convegno? E, in particolare, perché questo convegno organizzato da Fieg? La risposta è semplice. Perché l’editoria giornalistica italiana deve interrogarsi seriamente sulle prospettiva dell’editoria “on line” per essere pronta a coglierne le opportunità. Non starò qui a ripetere cose che sono state dette mille volte e che il nostro amico Giovanni Giovannini, spesso inascoltato, ci ha ripetuto per anni. Quel che voglio dire semplicemente è che è venuto il momento di abbandonare un approccio, per così dire, “fideistico” (ci credo, non ci credo), per entrare in un’ottica pragmatica. L’ottica del “come”, piuttosto che quella del “se”. Capire un fenomeno in crescita Alla fine di agosto, il bollettino settimanale Nua Internet Survey diffuso via posta elettronica dalla omonima società Irlandese specializzata nello sviluppo di siti web, ha comunicato che, secondo i dati diffusi da Dataquest, alla fine del 1997 ci saranno 82 milioni di personal computer collegati ad Internet, con un incremento sul 1996 di oltre il 71%. Una crescita di dimensioni tali da aver generato un mercato software e di servizi le cui dimensioni, sempre secondo le previsioni, dovrebbero raggiungere i 12,1 miliardi dollari alla fine del 1997. Il sito web di Ines, società specializzata in media elettronici della Ifra, associazione internazionale per lo sviluppo delle tecnologie nell’industria dei quotidiani, che ha organizzato assieme a noi questa giornata internazionale di studio sull’editoria on line, ha censito, ad oggi, oltre 3.270 quotidiani che, in tutto il mondo, hanno avviato una attività su rete Internet. La scorsa primavera, proprio in vista della prima edizione di NewComm, è stata realizzata una interessante ricerca dedi-

cata alle tecnologie digitali nell’industria della comunicazione. “Gli editori tradizionali” - cito testualmente - “sono stati i primi a rendere disponibili le proprie informazioni on line o su CD Rom.” Dalla ricerca emerge anche, con assoluta evidenza, che l’industria della comunicazione italiana, nel suo complesso, crede a Internet. Per quanto riguarda il campione degli editori tradizionali intervistati, il 59% era già collegato ad Internet e, alla domanda sulle previsioni di collegamento a breve, la percentuale di risposte positive portava il totale all’82%. Ho la netta sensazione che i dati elaborati alcuni mesi fa andrebbero già aggiornati: da allora ad oggi nuovi attori sono scesi in campo, sia con proposte di siti generalisti, orientati all’informazione di carattere generale, sia con proposte specializzate per contenuti, sport, economia, data base storici, ed altre proposte il cui elenco sarebbe troppo lungo e, per certi versi, anche inutile, visto che oggi incontreremo molti di questi protagonisti. E’ di questi giorni la notizia dell’acquisto - attraverso una labirintica operazione finanziaria - da parte di America On Line della CompuServe per una cifra superiore ai 2.000 miliardi di lire. Di fronte a queste cifre, di fronte a queste dimensioni del mercato, il problema astratto del “se” interessarsi di Internet non ha più ragione di esistere per l’editoria italiana, come per quella degli altri Paesi. Ecco quindi che questo convegno vuole essere l’occasione per riflettere su una prospettiva concreta, per valutare le esperienze già fatte, per cercare di individuare i punti di forza e di debolezza dell’editoria di carta stampata nell’affacciarsi su questa nuova dimensione del suo mestiere. Perché, senza volere anticipare conclusioni, credo che si tratti proprio di una nuova dimensione del nostro mestiere, non di un nuovo mestiere. Se abbiamo accumulato un certo ritardo nell’avvicinarci a

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CD ROM e WWW: tutti i dati del “made in Italy” La Anee, Associazione Nazionale Editoria Elettronica, ha reso noti i dati più importanti relativi al mercato italiano dei CD rom e dei servizi editoriali in ambiente WWW. Il quadro d’insieme è stato illustrato lo scorso 22 settembre a Milano da Roberto Liscia, Consigliere Delegato dell’Anee, uno dei relatori che hanno partecipato anche al Convegno Internazionale sull’Editoria on line organizzato da Fieg ed Ines/Ifra nell’ambito di NewComm ’97. Nel 1996 il volume di affari complessivo del mercato professionale dei CD rom, il primo e, per molti anni, l’unico terreno di crescita per l’industria italiana, ha raggiunto i 130 miliardi di lire di fatturato, con un incremento di circa il 12% rispetto al 1995. Alla fine di quest’anno la crescita dovrebbe portare ad un incremento del 4%, indice, secondo l’analisi dell’Anee, della sostanziale saturazione del mercato e frutto della continua riduzione dei prezzi. L’industria italiana dei CD rom rappresenta un comparto a forte concentrazione, dove l’80% del mercato è fatto dai primi cinque operatori, e dove il 95% del volume globale d’affari si realizza in un solo canale, la vendita diretta. Per quanto riguarda il mercato consumer, l’offerta presenta un mercato in forte espansione. I grandi gruppi editoriali introducono cataloghi sempre più ricchi, sviluppando strumenti di marketing sempre più aggressivi. Il volume d’affari è passato dai 95,5 miliardi di lire del 1995 ai 224,8 miliardi stimati per quest’anno. I leader in questo segmento sono i giochi, che da soli rappresentano il 45% dell’intero mercato, seguiti dalle enciclopedie e da altri due generi dai quali si attendono buoni risultati, la “scolastica/educativa” e i “giochi per bambini”, dei quali, a quanto sembra, sfuggono ancora ai consumatori le potenzialità didattiche ed educative. La Anee ha tracciato anche i contorni dell’offerta dei servizi on line WWW su rete Internet, realizzando un’indagine su tutti i siti di 1° livello registrati presso l’Authority italiana. “Su un universo di 9.275 siti, sono stati individuati 1.138 servizi commerciali di natura editoriale. L’analisi condotta” - si legge sempre nella sintesi - “ ha individuato 476 servizi con pubblicità, 54 con iscrizione gratuita e 22 con iscrizione a pagamento: ben 606 non hanno ancora definito una forma di finanziamento”. Come si intuisce, e come del resto è detto a chiare lettere dai ricercatori, l’industria dei servizi su rete Internet “made in Italy” è ancora in una fase sperimentale, basata quasi interamente sull’offerta gratuita dei contenuti. Nell’ambito dello scenario delineato da Anee, si segnala una significativa presenza dei forum, dei newsgroup e delle chat, che a vario titolo sono presenti in ben 166 siti. Dall’indagine risulta che, nel complesso, gli editori italiani tradizionali hanno mostrato, finora, un approccio piuttosto cauto ai servizi su Internet, pur avendo cominciato a posizionarsi in rete. L’Osservatorio della Anee ha preso in considerazione i primi 50 quotidiani e 160 periodici. Del primo gruppo, il 48% è già presente sulla rete, mentre fra i periodici la percentuale scende al 28,75%. Sempre per quanto riguarda i giornali, 14 testate offrono servizi informativi, 3 richiedono un’iscrizione gratuita, 4 un’iscrizione a pagamento; la pubblicità riguarda 9 testate. Non potevano mancare, nell’ambito dell’indagine, dati relativi alla potenzialità dei servizi su internet verso il mercato italiano. Le cifre, alla cui elaborazione ha contribuito la società Alchera Strategic Vision, indicano che nel mese di settembre 1997 il 5% della popolazione italiana adulta fra i 14 e gli 80 anni - poco più di 2.300.000 persone - ha dichiarato di collegarsi personalmente ad Internet. Nel marzo di questo stesso anno, la percentuale di quanti dichiaravano di collegarsi al web era del 2.9%. Per quanto riguarda l’utenza affari, a settembre di quest’anno fra le 125.000 aziende italiane con almeno 10 addetti sarebbero 68.000 - pari al 54% - quelle che si collegano ad internet; nel marzo scorso erano 44.000, pari al 35% dell’universo in esame.

questo nuovo settore di attività non è tanto perché siamo diffidenti o scettici, ma perché siamo stati e siamo totalmente assorbiti dall’impellenza dei nostri quotidiani problemi di sopravvivenza, da avere poche risorse, umane ed economiche, da dedicare alla investigazione sul nuovo. Per quanto gravi e, a volte, drammatici siano i problemi del presente abbiamo,

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però, il dovere di fare, fino in fondo, il nostro mestiere di imprenditori e, di quel mestiere, fa parte integrante la capacità di cogliere tutte le occasioni che gli sviluppi tecnologici e l’evoluzione della società ci offrono. Questo convegno vuole essere, appunto, una sede per riflettere su queste occasioni, per confrontare le esperienze di


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Mario Ciancio Sanfilippo, Presidente della FIEG

chi vi si è già impegnato, per valutare i problemi che sono stati in-contrati e le soluzioni che sono state adottate. Non abbiamo risposte preconfezionate, abbiamo solo domande e confidiamo che i tanti esperti - italiani e stranieri - che si alterneranno su questa tribuna sappiano darci risposte chiare. Siamo grati a Centrexpo, organizzatrice di NewComm, di avere offerto la cornice di una manifestazione fieristica e convegnistica altamente specializzata per la organizzazione di un incontro internazionale il cui obiettivo, primo e fondamentale, - lo ripeto - è cercare di comprendere le opportunità offerte agli editori dai servizi on line e dalla rete Internet. Ma passiamo ora all’articolazione del Convegno. Da un punto di vista imprenditoriale, Internet presenta tre aree fondamentali di interesse: I CONTENUTI IL BUSINESS o, se preferite, I FATTURATI LE SINERGIE con la carta stampata Non a caso, sono proprio queste le tre aree tematiche del Convegno, all’interno delle quali avremo modo di ascoltare le esperienze e le riflessioni di manager e ricercatori italiani e stranieri. Prima sessione: I Contenuti Quali prodotti e quali servizi per il web publishing? E’ la prima, fondamentale domanda di ogni editore: che cosa posso offrire ai miei lettori, quali notizie, quali aree tematiche si prestano meglio alle nuove potenzialità della comunicazione interattiva? Lo scorso mese di maggio la rivista Business Week dedicava la copertina alle Internet Communities, i gruppi di interesse che si coagulano quotidianamente nei siti Internet ad alta specializzazione di contenuti. Non posso fare a meno di osservare che la ragione stessa di esistere dei quotidiani e dei periodici è proprio quella di servire delle “comunità di interes-

si”, molto spesso localizzate geograficamente, ma talvolta anche per aree tematiche, penso all’informazione sportiva ed a quella economica e finanziaria. Quali comunità on line possono essere sviluppate attraverso Internet? Quali esperienze sono state fatte finora dagli editori italiani e stranieri in questa direzione? Seconda sessione: Il Business In occasione dell’ultima mostra convegno degli editori americani, Nexpo, che si è svolta a New Orleans lo scorso mese di giugno, Peter M. Winter, Presidente di Cox Interactive Media, raggruppamento multimediale dell’omonimo gruppo editoriale - 17 testate quotidiane, una diffusione media giornaliera di oltre 1.100.000 copie - ha messo in guardia gli editori contro quello che sembra essere uno dei maggiori errori da evitare, ovvero: “imporre aspettative di un irrealistico profitto alle unità che operano nel settore di Internet”. Nessuno di noi è così ingenuo da credere a quanti presentano Internet come la versione digitale del Campo dei Miracoli di Pinocchio, ma prima o poi bisognerà pur cominciare a generare fatturati, altrimenti il sistema neonato rischia di morire nella culla. La prima domanda, che rivolgo ai relatori della seconda sessione, è: chi paga? I consumatori o le aziende? Internet si svilupperà attraverso i sistemi “pay per view” o attraverso i “banner” pubblicitari che compaiono sugli schermi degli internauti ogni qual volta si collegano ai siti di loro interesse? Le strategie commerciali, inevitabilmente, passeranno attraverso lo sviluppo tecnologico. Alcune aziende, in Europa, negli Stati Uniti ed in Israele, stanno sperimentando le nuove tecnologie “push”. Non è più l’utente a cercare l’informazione, ma è l’editore del sito Internet che la invia automaticamente a destinazione. Un balzo enorme in direzione della razionalizzazione dell’efficacia dei messaggi pubblicitari e, in prospettiva, anche della vendita dei contenuti direttamente ai destinatari. Ancora

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una volta domando: qual è l’impatto di queste, e di altre tecnologie, sulle abitudini tradizionali della vendita dei prodotti e dei servizi della comunicazione ? Quali possono essere i nuovi modelli di organizzazione del lavoro? Nel convegno di oggi abbiamo voluto aprire anche una parentesi, sempre rigorosamente “on line” ma su rete ISDN, non su Internet, per parlare di un nuovo sistema per la trasmissione digitale degli annunci pubblicitari. Se ne sta occupando l’Ansa, che partecipa a NewComm anche con un proprio stand espositivo, e la soluzione merita da parte di tutti la massima attenzione. Terza sessione: Le Sinergie Le prime esperienze in assoluto, avviate alcune anni fa negli Stati Uniti, hanno rapidamente portato alla conclusione che non ci sia niente di più inutile, e forse dannoso, della mera trasposizione su rete Internet del contenuto integrale di una pubblicazione stampata. Ben venga il data base digitale unico, ma il prodotto trasmesso on line deve tenere conto, da un lato, delle potenzialità proprie del mezzo interattivo e, dall’altro, degli interessi dei consumatori, che potrebbero rivolgersi all’edizione su Internet per approfondire solo alcuni argomenti di loro interesse. Cosa significa, in concreto, per un editore di carta stampata sviluppare un supplemento elettronico on line ? Quali possono essere le sinergie e quali, invece, gli intralci reciproci, in termini di duplicazioni di contenuti e di ridondanza di informazione? La terza sessione coinvolge più da vicino anche il problema cruciale dei rapporti fra il modo tradizionale di organizzarsi nella produzione di un quotidiano e di un periodico e i metodi di lavoro caratteristici del mondo Internet, uno strumento dove il flusso di informazioni non è virtualmente soggetto ad alcun “orario di chiusura”. Che cosa significa organizzare una redazione per “Internet” ? Si stanno affermando, e quali sono, le eventuali nuove figure professionali delle quali inevitabilmente occorrerà tener conto?

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I quotidiani ed Internet Contenuti, fatturati e sinergie: il Convegno ha volutamente messo, come si dice, molta carne al fuoco, perché molti sono gli interrogativi legati ai nuovi servizi on line. Per questo i lavori si concluderanno con una tavola rotonda, presieduta da Giovanni Giovannini, che avrà il compito di tirare le fila delle numerose esperienze ascoltate nel corso della giornata e di fare emergere, per bocca di altri importanti protagonisti dell’editoria italiana, le prospettive più praticabili nello sviluppo dei nuovi mezzi di comunicazione. Quante volte avete ascoltato, o letto, la domanda: “Quale sarà il futuro dei giornali nell’era di Internet?” Da editore, mi guardo intorno, leggo i giornali, e scopro che quasi tutti i quotidiani, italiani come stranieri, pubblicano in grande quantità informazioni sugli sviluppi del web. In alcuni casi, e penso alle testate più diffuse, il mondo Internet, la comunicazione on line ed i new media elettronici hanno favorito la nascita di pagine speciali o di intere sezioni tematiche. Consentitemi una provocazione. A chi mi domanda che cosa saranno i quotidiani nell’era di Internet, io rispondo: che cosa sarebbero oggi Internet, e i nuovi mezzi elettronici di comunicazione, senza la carta stampata? Che cosa sarebbe, nella percezione del grande pubblico italiano ed internazionale, il web e la comunicazione on line senza l’enorme cassa di risonanza della carta stampata? I quotidiani ed i periodici parlano dei nuovi strumenti perché non ne hanno paura. Gli editori sono pronti ad affrontare le nuove opportunità, le nuove sfide. Oggi, a tutti gli esperti italiani e stranieri che interverranno, chiediamo solo una cosa: aiutateci a capire, aiutateci ad investire, aiutateci ad applicare in termini editoriali ed imprenditoriali le nuove tecnologie. Mario Ciancio Sanfilippo Presidente Fieg


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Editoria on line: una partita tutta da giocare Le case histories più interessanti presentate al convegno di Bologna mettono in evidenza un fiorire di iniziative da parte degli editori tradizionali, con l’obiettivo di posizionarsi su un nuovo mercato e di acquisire esperienza in vista di un ritorno economico che si comincia già ad intravedere.

“Editoria on line: sfide e opportunità per l’industria dei giornali”: questo il tema, più che mai attuale, del quale si è dibattuto il 19 settembre scorso, in un convegno internazionale promosso dalla Federazione Italiana Editori Giornali in collaborazione con Ifra e con Ines (Initiative for Newspaper Electronic Supplement), la società controllata da Ifra che studia le iniziative e i progetti di “supplementi elettronici” da parte degli editori di giornali. Il convegno, durato tutta la giornata, è stato suddiviso in tre sessioni durante le quali chi ha già “toccato con mano” l’on line ha raccontato la propria esperienza in termini di contenuti (prodotti e servizi offerti on line), business (ritorno economico dei prodotti/servizi offerti on line) e sinergie (integrazione tra editoria on line ed editoria tradizionale).

Nuovi prodotti, nuovi contenuti, nuova organizzazione del lavoro Nella scelta dei contenuti editoriali e della struttura redazionale on line rispetto a quelli tradizionali, i relatori hanno evidenziato due diversi approcci: da un lato differenziazione e specializzazione dei contenuti, dall’altro indifferenziazione dei contenuti tra l’edizione scritta e quella on line. Il quotidiano Rheinische Post di Düsseldorf ha scelto la prima strada, acquisendo una società con una redazione ad hoc per l’editoria on line. Il presupposto da cui è partito questo quotidiano è che Internet, essendo un mezzo interattivo, impone il passaggio da un giornale di massa ad uno “individuale”, personalizzato. Una formula, questa, che ha consentito al quotidiano tedesco di ampliare il proprio target di riferimento, raggiungendo buona parte di coloro

che non leggevano il Rheinische Post cartaceo: oltre il 65% degli utenti del sito non sono infatti lettori abituali. Diversa la strategia del maggior quotidiano olandese - De Telegraf di Amsterdam - che ha sviluppato il sito al proprio interno, ponendo l’unità Internet al centro della redazione del giornale. Il 90% degli articoli pubblicati sul giornale cartaceo vengono trasferiti, senza alcuna modifica, sul giornale on line. Anche il layout del sito Web possiede l’“impronta” tradizionale. Oggi tuttavia il differente flusso di lavoro richiesto dalla tecnologia on line, ovvero un servizio informativo ininterrotto di 24 ore al giorno, e la necessità di disporre delle competenze di “specialisti Internet”, stanno inducendo il Telegraf a cambiare direzione, indirizzandosi verso una redazione dedicata esclusivamente all’on line, con un proprio Direttore editoriale. Tornando in Italia, l’agenzia ASCA, in collaborazione con Telecom Italia Net, ha creato il proprio quotidiano telematico, Notiziapiù, realizzato con gli stessi parametri di un quotidiano tradizionale ma caratterizzato da leggerezza e piacevolezza nella lettura. Notiziapiù esce on line una volta al giorno, completo di fotografie e documentazioni. Il quotidiano La Repubblica è riuscito a coniugare le due opposte tendenze: giornale specializzato e giornale omnibus. Benché sviluppato internamente, Repubblica on line è stato messo a punto in sintonia con l’evoluzione delle tecnologie e le richieste del mercato. Nell’approccio del quotidiano romano, dunque, i contenuti on line diventano servizi aggiuntivi o di approfondimento rispetto a quelli tradizionalmente trattati. Per Repubblica questa è stata una sfida su tre fronti: per il management, che ha dovuto investire senza la sicurezza di un ritorno in termini economici, per le strutture tecniche ed organizzative, alle quali è stata imposta una

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nuova struttura, ed infine per gli stessi giornalisti, che hanno dovuto stravolgere il proprio modo di lavorare abbandonando il tradizionale mansionario e imparando ad utilizzare la nuova tecnologia. Vittorio Zambardino, redattore di Repubblica on line, ha concluso il suo intervento con un invito rivolto a tutti gli editori: è necessario accettare la sfida ed accorpare le forze di tutti in un ambiente condiviso per soddisfare insieme la nuova domanda di informazione. Guadagnare on line: possibilità, speranza o illusione? E’ possibile, ed in che modo, guadagnare con la rete? Al momento pare che nessuna impresa abbia goduto di un reale guadagno in termini monetari: i più fortunati riescono al limite a coprire i costi. Il principale strumento che oggi consente significativi ritorni è lo sfruttamento del sito per attività di electronic shopping, in altre parole l’intermediazione commerciale. Significativa in questo senso l’esperienza del quotidiano danese Politiken, che ha creato dei veri e propri “negozi” all’interno del sito per la vendita di vari prodotti: libri, viaggi, automobili usate. Il guadagno viene realizzato in percentuale media (il 5 o il 6%) sul venduto. Introiti arrivano anche dalla comunicazione personale tra gli utenti: sono circa 7.000 i contatti, in prevalenza tra uomini e donne, che quotidianamente si instaurano attraverso il sito al modico prezzo di 1 corona danese (circa 250 lire) per contatto. Anche alla Rusconi Editore si cerca di sfruttare le potenzialità del nuovo mezzo per le transazioni economiche. Attualmente la società editrice milanese sta prendendo parte ad un progetto di ricerca sull’electronic shopping finanziato dall’Unione Europea. Aziende italiane, inglesi e francesi stanno sperimentando questo nuovo processo di vendita: l’utente consulta il catalogo dei prodotti su CD ROM, sceglie il prodotto che gli interessa, ed effettua la transazione economica via Internet. Rusconi ha inoltre iniziato a sfruttare vantaggiosamente

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le sinergie tra il prodotto on line e quello tradizionale cartaceo, mettendo on line il catalogo della rivista Gente Viaggi in forma complementare rispetto al tradizionale catalogo su carta: mentre il prodotto cartaceo cerca di attrarre emozionalmente il lettore, quello on line fornisce informazioni addizionali anche attraverso l’aiuto dell’utente stesso, che ha la possibilità di trasferire in rete ulteriori indicazioni su proprie esperienze di viaggio (indirizzi, luoghi da visitare, prezzi, ecc.). In questo modo la Rusconi è riuscita a sfruttare altre potenzialità del mezzo e ad avere ritorni sull’investimento in termini di autopromozione del veicolo cartaceo, notorietà ed immagine dell’azienda, ed ampliamento del target di riferimento, che oggi viene da tutti identificato come “comunità virtuale”. Per ora la pubblicità non è considerata tra le fonti di ricavo primarie nell’editoria on line. In base ai dati forniti da Piero Migli della De Agostini, nel 1997 i ricavi derivanti dalla pubblicità on line in Italia ammonteranno a soli 5 miliardi di lire, in gran parte condivisi dai maggiori quotidiani con almeno 50.000 utenti (Repubblica, Sole 24 ore, ecc.). Per fortuna le previsioni di crescita per il 98 - stimate in 50 miliardi di lire - sono tutt’altro che pessimistiche. Anche negli Stati Uniti il 90% degli introiti della pubblicità sono concentrati nell’1% dei siti: Netscape, Yahoo, Microsoft tra i primi, seguiti al sesto posto da un sito editoriale, Excite. Paolo Prestinari di Telecom Italia Net ha indicato i fattori di successo su cui puntare se si vuole sopravvivere in Rete: • entrare tempestivamente; • raggiungere una posizione consolidata; • caratterizzare il sito con una forte personalità; • utilizzare il traino dei mezzi off line; • segmentare l’offerta dei servizi; • sfruttare sinergie di aggregazione. Le attuali fonti di guadagno on line riscontrate da TIN sono la transazione commerciale ed i servizi ad alto valore aggiunto per l’utenza professionale (è esperienza condivisa (continua a pag. 10)


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Lusinghiero successo per la prima edizione di NewComm Sono oltre tremila i visitatori che tra il 18 ed il 21 settembre a Bologna hanno visitato la prima edizione di NewComm, la nuova mostra dedicata ai professionisti dell’industria della prestampa digitale, dell’editoria e della comunicazione on line, organizzata dalla società Centrexpo di Milano. Un risultato oltremodo lusinghiero che sicuramente premia, oltre che gli organizzatori, le 101 aziende che hanno deciso di partecipare a questa nuova rassegna tecnologica, credendo fin dall’inizio in questo nuovo progetto di lungo periodo. Le valutazioni positive non si fermano alle cifre. L’obiettivo di coinvolgere i professionisti e gli “addetti ai lavori” delle aree della prestampa digitale, dell’editoria e dei nuovi strumenti di comunicazione elettronica è stato raggiunto in pieno, dal momento che, nel corso dei tre giorni e mezzo nei quali si è articolata la manifestazione, gli stand sono stati visitati pressoché esclusivamente da operatori dell’industria della comunicazione, richiamati non solo dai nomi delle aziende italiane e straniere espositrici, leader nell’industria grafica, ma anche dal ricco panorama di convegni, seminari ed incontri tecnici, indirizzati ai diversi segmenti professionali, con caratteristiche fortemente innovative, sia nei contenuti che nell’organizzazione. Al convegno internazionale organizzato da Fieg, Ifra ed Ines, al quale diamo ampio risalto in queste pagine, si sono affiancati numerosi altri appuntamenti, che sono stati ospitati all’interno di uno spazio apposito all’interno del padiglione espositivo, denominato “La Piazzetta dei 90 minuti”, che ha caratterizzato l’intera manifestazione, raccogliendo numerosi visitatori grazie alla formula innovativa degli eventi organizzati. Tecnici e quadri dell’industria editoriale hanno avuto modo di seguire due affollati incontri; il primo, dedicato ad “Archiviazione digitale per l’industria editoriale”, è stato organizzato da ASIG Service, e ad esso hanno preso parte Agfa Gevaert, Apple Italia, Kodak, N.T.G., Sinedita e Telpress; il secondo, dal titolo “Pubblicità online: prospettive e problemi”, è stato organizzato dall’Agenzia Ansa, che ha presentato il sistema ANSA Publi Network per la trasmissione degli annunci pubblicitari on line. La Piazzetta ha ospitato numerosi incontri altri incontri, dedicati ai professionisti della prestampa digitale e della stampa commerciale, come “L’impatto delle nuove tecnologie multimediali sull’imprenditore grafico”, organizzato da Rank Xerox e Assografici, “Nuove tecnologie e nuove opportunità nel settore della prestampa” a cura della CNA/Confartigianato; seminari e presentazioni dedicati ai pubblicitari ed agli esperti di telecomunicazioni, come “Internet e le tecnologie digitali al servizio dell’industria della comunicazione. La proposta ISDN di Telecom Italia Net”; presentazioni maggiormente indirizzate ad un pubblico di esperti di multimedialità e nuovi strumenti di comunicazione, come “Masters of Media”, seminario della Apple Italia, e “Le newsletter ed i giornali in tempo reale” a cura della E.Press. Gli operatori dell’industria grafica ed i tecnici specializzati nella pre stampa digitale hanno anche avuto l’opportunità di seguire un ciclo di quattro seminari organizzati dalla Pira International, la società inglese di ricerca per le tecnologie applicate all’industria grafica, dedicate, rispettivamente, a “Scansione e fotografia digitale: il loro impatto sugli sviluppi del flusso di lavoro”, “Prove di stampa a colori”, “Pre stampa per la flessografia” e “Computer to plate”.

Un momento della presentazione di Ansa Publi Network nella Piazzetta dei 90 minuti. Da sinistra a destra: Roberto Petronio, Responsabile marketing Ansa; Renato Marega, Responsabile ufficio sviluppo software Ansa; Arduino Mancini, Direttore commerciale Ansa; Carlo Lombardi, Presidente Asig.

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che la maggior frequentazione dei siti avvenga in giorni ed orari lavorativi). Gli abbonamenti on line sembrano invece promettenti solo nel campo della pornografia e dei videogiochi. La “sinergia di aggregazione” è stata il punto di forza del Consorzio OMS. Nato nel 1997 dall’unione di 16 testate regionali con lo scopo di promuovere la vendita locale di pubblicità on line, OMS è riuscito a far fronte alla concorrenza dei quotidiani nazionali. Il sito raccoglie le pagine Internet di tutte le testate che vi aderiscono ed il Consorzio è in grado di fornire ai propri clienti dati circa il numero di visite effettuate dagli utenti su ciascuna pagina pubblicitaria. Sempre dal lato cooperativo, una ulteriore esperienza di successo arriva dall’Eco di Bergamo che tre anni fa, insieme alle concessionarie di pubblicità di altre testate provinciali (Giornale di Brescia, Libertà di Piacenza, Cittadino di Lodi), diede vita a Columbus Net. Partendo dal presupposto che con Internet è l’offerta che crea la domanda e che l’unione significa anche risparmio nei costi e condivisione del know-how, Columbus Net è in grado oggi di raggiungere un fatturato di 1.200 milioni di lire attraverso la vendita di accessi (6.000 gli utenti abbonati) e 1.400 milioni attraverso la vendita di servizi. Le quattro società che aderiscono a Columbus Net sono tra le poche che riescono attualmente a coprire i costi. Maria Pia Rossignaud dell’Osservatorio TuttiMedia ha concluso la sessione del Convegno dedicata al business ponendo l’accento su alcuni aspetti della comunicazione pubblicitaria on line, che si differenzia profondamente da quella televisiva. Da una parte, l’utente Internet non può essere raggiunto da alcuna comunicazione se non lo desidera, pertanto il contenuto trasmesso dovrà essere altamente interessante ed attraente. Dall’altra, Internet offre un indiscutibile vantaggio rispetto alla televisione: l’informazione on line, di qualunque tipo essa sia, resterà a disposizione dell’utente, superando il limite televisivo della provvisorietà.

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Le sinergie tra carta stampata e servizi on line I prodotti dell’editoria tradizionale possono convivere ed integrarsi con quelli multimediali? La risposta sembrerebbe essere positiva, a giudicare almeno da quanto ricavato dai relatori che si sono susseguiti durante l’ultima sessione del convegno, dedicata appunto alle sinergie tra prodotto stampato e servizi on line. L’integrazione dei sistemi editoriali consente oggi di diversificare i prodotti: come ha affermato Federico Reviglio del quotidiano La Stampa, “il giornale si diversifica e diventa molti altri prodotti, non scompare come molti temono. I prodotti editoriali verranno creati e si modificheranno velocemente moltiplicandosi, ciascuno dovrà soddisfare le esigenze di clienti diversi”. El Periodico di Barcellona ha dato vita 4 anni fa al progetto NewsPad proprio per cercare di sviluppare nuovi linguaggi di comunicazione con gli utenti tramite l’integrazione multimediale di testo, immagine, video e suono. Il sistema di produzione si trasformerà in sistema i informazione e quest’ultima arriverà agli utenti attraverso diversi mezzi: supporti cartacei, Cd Rom, Internet... Il Sole 24 Ore sta sperimentando, attraverso un progetto finanziato dall’Unione Europea, il sistema Print-It, stampa distribuita on demand, just in time, in via digitale. Lo scopo è quello di offrire servizi a valore aggiunto. Per riuscirvi l’editoria elettronica ha bisogno perciò di acquisire adeguate competenze su due livelli: contenuto e strutture. Se l’editoria tradizionale è certamente in grado di offrire valore aggiunto al contenuto, non è però in grado di fare altrettanto sul versante delle strutture e della funzionalità, oggi territorio di nuovi attori (operatori dell’informatica, delle telecomunicazioni, ecc.). Gli editori devono quindi spostarsi anche su questo livello, onde poter diventare gestori di servizi on line e strutturatori di comunità di utenti, cioè fornitori di nuovi contenuti. Cesare Bonadonna ha riferito l’esperienza dell’Editoriale Domus, che ha trasferito on line, in forma rielaborata e


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ridotta, il contenuto dei suoi periodici specializzati in auto e motori, turismo ed architettura/design. Pubblicizzando il sito sulle riviste tradizionali, la Domus ha registrato nello scorso mese di luglio un traffico on line di 2 milioni di hits. Bonadonna ha sottolineato la straordinaria complementarietà di tutti i media, ciascuno dotato di una sua forma tipica di comunicazione che consente ad un editore di offrire un servizio personalizzato in base alle esigenze del proprio cliente, in termini di tempo, modalità e luogo di fruizione dell’informazione. E se è vero che la nuova tecnologia ha creato nuovi media, è altrettanto vero che essa ha reso i media tradizionali più competitivi. La Mondadori, che fino a oggi ha utilizzato l’on line solo per la raccolta pubblicitaria, prevede a breve di sfruttare a pieno le potenzialità dei nuovi media. In particolare svilupperà il commercio elettronico di libri e prodotti software, servizi di informazione a distanza ed entertainment on line. Non mancherà la produzione di banche dati e l’impiego della nuova tecnologia per ottimizzare la comunicazione aziendale interna attraverso E-mail. Le conclusioni Interessanti le indicazioni scaturite dalla tavola rotonda che ha chiuso il convegno. Secondo Roberto Liscia dell’Associazione Nazionale Editoria Elettronica, su 9.000 siti aperti in Italia 1.138 sono editoriali, ma solo il 20% (234) appartengono ad editori tradizionali; la grossa fetta resta quindi quella dei nuovi editori (editori elettronici. Internet provider, etc.). Per quanto riguarda i contenuti, sicuramente necessitano di specializzazione e differenziazione, soprattutto in relazione a due fattori strettamente collegati: le potenzialità della nuova tecnologia (interattività) e le esigenze dell’utenza (composta soprattutto da professionisti e ragazzi).

Da non dimenticare anche le notizie dei giornali locali che, come dice Francesco Passerini Glazel del Giornale di Brescia, “devono entrare in Internet”. Molteplici sono le possibili sinergie tra il tradizionale e il multimediale che dovrebbero sollevare dalla diffusa preoccupazione che il nuovo possa “cannibalízzare” il vecchio. Gaetano Mele della RCS Editori ne ha ribadite alcune, soprattutto per coloro che vogliono trasferire il proprio giornale on line: anzitutto una organizzazione dell’unità Internet all’interno della redazione tradizionale esistente che consenta di sfruttare e condividere efficacemente le competenze editoriali e contenere i costi di struttura; in secondo luogo la complementarietà dei mezzi, che consente l’aggiornamento continuo delle notizie on line ed il relativo approfondimento sul giornale cartaceo, nonché l’incremento della credibilità e della notorietà del marchio. Il direttore generale di Repubblica Paolo dal Pino ha messo in evidenza un altro tipo di sinergia: la condivisione da parte dei due mezzi di uno stesso pubblico, e pertanto la possibilità di diffondere la cultura on line attraverso il supporto tradizionale. Dal panel dei partecipanti alla tavola rotonda è emersa una comune consapevolezza: il business dell’on line può al momento creare ritorni in termini di immagine aziendale, notorietà del marchio ed ampliamento del target raggiungibile. In termini monetari è conveniente puntare sul commercio elettronico, sui servizi “business to consumer” e su quelli “business to business”. Introiti dalla pubblicità non tarderanno ad arrivare ma, per il momento, bisogna saper aspettare. Dopo tutto - come ha concluso Giovanni Giovannini, presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, che ha moderato la tavola rotonda - ancora oggi solo una piccola parte della popolazione italiana, e per l’esattezza il 7%, possiede un personal computer collegato alla Rete.

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Archiviazione digitale

Fotografie in linea per i redattori e i tipografi del Corriere dello Sport-Stadio I responsabili tecnici del quotidiano sportivo della Capitale hanno messo a punto un nuovo sistema per l’archiviazione e il trattamento delle fotografie in formato digitale. L’architettura installata, l’organizzazione del lavoro e i primi effetti del nuovo sistema raccontati da TecnoMedia in collaborazione con i protagonisti e i responsabili del progetto.

Le immagini rappresentano una componente fondamentale dell’informazione, in modo particolare di quella sportiva. Il quotidiano Corriere dello Sport-Stadio, per esempio, pubblica in media duecento fotografie al giorno fra tutte le diverse edizioni. La componente fotografica varia in rapporto al testo a seconda dei giorni e degli avvenimenti, ma in alcuni casi, come nelle edizioni del lunedì, dove è fondamentale l’avvenimento, se si sovrappongono al Campionato di calcio il Gran Premio di Formula Uno e qualche altro evento di grande risonanza, la copertura fotografica può arrivare al 25% del contenuto redazionale. La gestione delle fotografie di attualità e di archivio nei tempi ristrettissimi imposti alla redazione dal ciclo di produzione del giornale, diventa una componente fondamentale per il successo editoriale di un prodotto come il quotidiano sportivo. I tecnici del Corriere dello Sport-Stadio hanno sviluppato un progetto per l’archiviazione e la gestione in linea delle fotografie in formato digitale, ed hanno aderito al nostro invito ad illustrare i dettagli ai lettori di TecnoMedia. Alla ricerca di un sistema Il progetto è stato avviato fra la fine del 1995 e gli inizi del 1996, con il duplice obiettivo di arrivare alla definizione di un sistema che consentisse, da un lato, la gestione in formato digitale sia della sezione storica dell’archivio che di quella corrente e, contemporaneamente, mantenesse inalterate le abitudini del giornale per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro ed il flusso produttivo fra i giornalisti ed i tipografi.

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Il team di responsabili tecnici del quotidiano sportivo ha visitato tutte le mostre tecniche più importanti in Italia, Europa e Stati Uniti, esaminando da vicino tutti i più importanti prodotti disponibili. Ciascuno presentava delle specifiche interessanti, ma nessuno aveva “tutto” ciò che era richiesto dal progetto. In modo particolare, l’aspetto meno soddisfacente, comune a tutte le soluzioni prese in considerazione, era la completa integrazione fra l’archivio storico e le foto di attualità. Esistevano moltissimi prodotti con ottimi browser per le fotografie di agenzia “on line”, ed altrettante ottime soluzioni per l’archivio storico, ma mancava l’integrazione fra i due mondi, ovvero un programma che, con la medesima interfaccia e i medesimi strumenti, consentisse la consultazione sia della foto di agenzia appena arrivata sia delle immagini “storiche”. Inoltre, sempre nell’analisi dei tecnici del Corriere dello Sport-Stadio, le soluzioni disponibili non erano soddisfacenti per quanto riguarda l’integrazione delle mansioni svolte in redazione con le attività caratteristiche dei tipografi. A queste osservazioni tecniche, si è presto aggiunta una considerazione di carattere generale: molte delle soluzioni prese in considerazione, soprattutto quelle sviluppate negli Stati Uniti, erano commercializzate da società di piccole dimensioni, molte delle quali hanno poi chiuso i battenti prima ancora che la fase di ricerca fosse terminata. Buona parte di queste soluzioni, per di più, utilizzavano database di tipo proprietario, non interfacciabili con applicativi standard. A conti fatti, il Corriere dello Sport-Stadio ha deciso di sviluppare direttamente una soluzione su misura, utilizzan-


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Il browser del sistema consente ai redattori di visionare le immagini digitali in formato “Preview”

do i prodotti testati sul mercato come applicazioni di riferimento, cercando, in altri termini, di riprodurre gli aspetti migliori di ciascun software in funzione di un progetto ben determinato. La scelta del partner tecnologico è caduta su Datamat, che ha sviluppato un applicativo tenendo conto delle specifiche di prodotto sia per quanto riguarda le funzionalità del software, in termini di interfaccia utente e di modalità di archiviazione, ricerca e gestione delle immagini digitali, sia sotto il profilo dell’hardware. Fulcrum, Sun, Unix e Macintosh Il cuore del sistema di information retrieval è Fulcrum, nella versione per Unix, installato dalla Datamat su una coppia di workstation Sun: una configurata come data base server, che contiene le informazioni sulle immagini, ed un’altra come file server, dove sono memorizzate le immagini in bassa risoluzione e, in un’area di buffer, le fotografie in alta risoluzione più richieste dalla redazione del quotidiano sportivo. Le due unità lavorano in full backup: ciascuna è in grado di svolgere anche le funzioni dell’altra se una delle due ha dei problemi improvvisi. Il sistema gestisce memorie magnetiche in linea di capacità tali da contenere tutte le informazioni del data base in linea. E’ prevista la possibilità di aumentare la capacità globale dei supporti in funzione della crescita delle dimensioni dell’archivio. Questa configurazione consente ai redattori di poter ricercare sempre tutte le immagini “on line”, effettuando in pochi secondi le operazioni di retrieval sul database in linea ed ottenendo sul video le fotografie selezionate in formato “preview”, una dimensione un po’ più grande del classico “francobollo”, e comunque di dimensioni tali da consentire

al redattore di valutarla con estrema facilità. Le workstation Sun sono collegate all’archivio storico vero e proprio, costituito da un CD changer da 500 CD della Pioneer, una tecnologia sviluppata in origine ad uso e consumo degli amanti del karaoke. Una volta a regime, ogni CD conterrà fra le 2.000 e le 2.500 immagini. Il tempo massimo di cambio di CD è 19 secondi. La parte client è stata invece sviluppata in ambiente Mac OS, grazie ad un impegno particolare della Datamat, che è riuscita a trasportare tutte le funzionalità di Fulcrum sulla piattaforma della Apple. L’interfaccia utente è stata invece interamente sviluppata su specifiche del team tecnico del quotidiano sportivo, che ne ha seguito i lavori fino nei minimi dettagli. Il team tecnico del quotidiano sportivo ha optato, in estrema sintesi, per una architettura modulare, tale da consentire un rapido aggiornamento delle diverse componenti, una strategia, quest’ultima, imposta dalla considerazione che nell’area della archiviazione digitale delle immagini le tecnologie impiegate non sono ancora perfettamente stabilizzate, soprattutto per quanto riguarda l’hardware.

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Il sistema consente ai redattori la ricerca attraverso cluster di parole chiave

L’archiviazione delle immagini All’interno del sistema sono state previste tre tipologie di archiviazione delle immagini. La prima tipologia è costituita dalle immagini “fresche”, ovvero le fotografie appena arrivate, quelle non ancora archiviate. L’archivista seleziona le foto da classificare e da archiviare, e provvede a registrarle, con tutte le informazioni necessarie, in un archivio storico temporaneo, che costituisce la seconda tipologia del sistema. Una volta che questa sezione ha raggiunto le dimensioni ottimali, il contenuto viene masterizzato su CD Rom, diventando l’archivio storico permanente, ovvero la terza tipologia presente all’interno del sistema. Va comunque detto che per il redattore l’unica differenza che conta è quella fra l’area delle immagini appena arrivate e l’archivio storico dei files memorizzati in alta risoluzione sui CD Rom. Il sistema tiene anche conto delle immagini più richieste dalla redazione e, grazie ad una funzione di cacheing particolarmente sofisticata, sviluppata da Datamat su specifiche del team tecnico del quotidiano sportivo, provvede a farne una copia su disco direttamente in alta risoluzione, in modo da renderne più veloce la gestione. Per la codifica delle informazioni, viene utilizzato lo standard IPTC della Associazione degli Editori di Quotidiani degli Stati Uniti. Tutte le foto provenienti dai fotografi free lance arrivano tramite ISDN, ed i tecnici stanno compiendo un grosso sforzo per fare loro inserire più informazioni possibili.

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Un milione di foto in linea Il sistema prevede, una volta a regime, la gestione di oltre un milione di foto in formato digitale che, in virtù della particolare architettura del sistema - due stazioni di lavoro in funzione di data base server e file server collegate ad un CD changer - consente ai redattori la gestione “on line” dell’intero contenuto dell’archivio. Tutti i record con le informazioni relative a tutte le immagini archiviate sono infatti memorizzati su disco rigido, così come in linea sono disponibili tutte le fotografie in formato “preview”. Pur in presenza di un motore di ricerca estremamente sofisticato come Fulcrum, le competenze tecniche richieste al giornalista sono state semplificate al massimo. Quando un redattore richiede le fotografie arrivate in giornata, queste appaiono tutte indipendentemente dalla loro provenienza. In fase di selezione redazionale il giornalista può solo “inquadrare” la foto, ma non ha alcuna possibilità di intervenire per le eventuali correzioni cromatiche né di effettuare il “taglio” digitale. Le diverse postazioni di lavoro sono già state configurate in funzione delle attività che vengono svolte: laddove si lavora sulla foto in alta risoluzione, il client è predisposto per riceverla in quel formato, anche se questo va, naturalmente, a creare dei rallentamenti rispetto a quanti lavorano in bassa risoluzione. A titolo d’esempio, nella postazione del capo redattore, al quale interessa l’aspetto giornalistico della foto, la risoluzione


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I redattori provvedono all’inquadratura digitale dell’immagine. Il taglio e l’impaginazione avvengono in tipografia

viene scalata di un quarto: la vede più rapidamente anche su una macchina relativamente piccola. Questo è uno degli accorgimenti tecnici per migliorare la resa globale del sistema. L’altro versante del sistema è la ricerca nell’archivio storico. Il redattore è guidato da un vocabolario e da numerosi cluster di parole chiave codificate con una struttura ad albero. E’ stata inserita anche un’area di dati tecnici della fotografia: dimensione, indicazioni di taglio, orientamento, ed altri ancora. L’archivio prevede un settore di uso amministrativo, ovvero una sezione, che verrà sviluppata nei prossimi mesi, dove verranno registrate le informazioni relative ai rapporti commerciali con i fornitori di quella certa immagine, se è stata pubblicata, quante volte, dove, etc. Dall’inquadratura al taglio digitale Per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro, il progetto ha tenuto conto sia delle norme contenute nel contratto di lavoro sia delle “abitudini” relative ai flussi di lavoro instaurate fra redazione e tipografia. Con il nuovo sistema, i giornalisti richiamano sulle stazioni di lavoro Macintosh le immagini in digitale, sia quelle in arrivo attraverso i servizi di informazione tradizionali, come Ansa ed Ap, sia quelle inviate da fotografi free lance, sia infine quelle provenienti dall’archivio storico del giornale. Una volta selezionata l’immagine da pubblicare, il giornalista provvede alla fase di “inquadratura digitale”, ovvero indica al sistema le dimensioni ed il taglio elettronico finale che dovrà avere la fotografia. Dopo aver memorizzato questi dati, invia l’immagine in tipografia, dove i poligrafici provvedono materialmente ad effettuare il taglio digitale dell’immagine, ad impaginarla e ad effettuare, se necessario, gli eventuali ritocchi per migliorare i parametri

quali saturazione, luminosità e croma. Questo metodo di lavoro, consentito dal software, è funzionale a precisi accordi interni alla azienda: nel momento in cui questi dovessero essere modificati con accordi fra le parti, il software verrebbe riprogrammato di conseguenza. Da un punto di vista più strettamente tecnico, il sistema di archiviazione delle foto è stato tenuto, per il momento, separato dal sistema editoriale: l’integrazione in fase finale della produzione è realizzata in tipografia. Il giorno in cui ci fossero accordi sindacali diversi, il data base potrebbe essere integrato direttamente nel sistema editoriale. Il sistema in uso presenta alcuni vantaggi non trascurabili: non va infatti sottovalutato il fatto che la tipografia del Corriere dello Sport-Stadio , la STEC, è la stessa che si occupa della preparazione de la Repubblica, e la separazione dei sistemi è, in questo momento, uno strumento per agevolare l’attività finale dei tipografi sulle diverse testate. Disporre di una sorta di “zona franca” all’interno del sistema dove le foto della testata sportiva vengono in primo momento parcheggiate e quindi recuperate ed avviate alla fase finale della produzione, rappresenta un notevole vantaggio dal punto di vista dell’organizzazione globale del lavoro in tipografia. Archiviazione digitale: si studiano i risultati I tecnici del quotidiano sportivo sono partiti dal primo novembre del 1996 ad archiviare sistematicamente le fotografie in arrivo, ritenute a vario titolo interessanti dalla redazione, ma già alcuni mesi prima le immagini di buona qualità degli eventi più importanti, come le Olimpiadi, erano state appoggiate su CD in formato digitale, senza alcun procedimento di classificazione archivistica. Dopo oltre sei mesi di impiego del sistema, sono state acquisite già

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oltre 20.000 immagini di attualità, alle quali vanno aggiunte altre 15.000 / 20.000 fotografie acquisite dall’archivio storico della testata. La prima osservazione sull’impiego quotidiano di questo primo pacchetto di 40.000 immagini digitali è che sono drasticamente calate le richieste relative alle fotografie di archivio in formato analogico. Le immagini digitalizzate all’interno del sistema dopo i primi sei mesi hanno ridotto di oltre l’ottanta per cento il fabbisogno di fotografie “storiche” in formato cartaceo. Questo primo risultato ha posto un interrogativo ai progettisti del sistema: quante fotografie storiche abbiano realmente la necessità di essere digitalizzate. Se le immagini raccolte nei primi sei mesi hanno coperto l’80% del fabbisogno redazionale, non è affatto detto che occorra scannerizzare tutte le 400 / 500.000 immagini, fra bianco e nero e colore, presenti negli archivi storici del quotidiano sportivo. Una possibile risposta individuerebbe la massa di immagini da digitalizzare compresa fra il 10% ed il 20% dell’intero archivio storico. Il secondo quesito, ancor più complesso, è relativo al tipo di immagini storiche che occorre rendere disponibili in

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formato elettronico. La base delle foto storiche “ineliminabili” è ancora da valutare. Il criterio potrebbe essere quello della loro validità storica, che porterebbe automaticamente ad eliminare tutte le immagini, e sono la stragrande maggioranza, che non dispongano di questo valore. Il proliferare, in Italia e nel resto del mondo, di archivi digitali tematici altamente specializzati, spinge inoltre alla considerazione che sia molto più semplice, ed economico, reperire fotografie generiche dei protagonisti dello sport mondiale presso questi fornitori. Il Corriere dello Sport potrebbe quindi concentrarsi sull’archiviazione digitale di immagini di propria esclusiva proprietà, di alto valore informativo, che potranno in futuro divenire esse stesse fonte di ricavi aggiuntivi per il quotidiano, oltre a costituire un patrimonio culturale di inestimabile valore In collaborazione con i responsabili del team tecnico del Corriere dello Sport - Stadio: Clemente Di Caprio Pasquale Mallozzi Guido Ottaviani


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Tecnologie in produzione

L’archivio elettronico de Il Gazzettino, parte integrante del sistema editoriale Pubblichiamo il testo della relazione svolta da Aligi Belloni, direttore tecnico de Il Gazzettino, in occasione del simposio IFRA su “Modern Newspaper Archives”, svoltosi a Barcellona il 22 e 23 aprile scorso.

Il Gazzettino è il principale giornale del Nord Est dell’Italia, la zona con maggiore tasso di crescita economica del Paese, il che potrebbe far supporre un consumo elevato anche nella lettura dei quotidiani. Purtroppo non è così e, similmente al resto d’Italia, anche nel Nord Est viviamo una situazione di stallo nella lettura dei quotidiani, che da anni rimane stabile ed a valori piuttosto bassi se rapportati alla media europea. Ciononostante il nostro giornale continua a rappresentare un punto di riferimento per gli abitanti del Veneto e del Friuli, le regioni che compongono il cosiddetto Nordest. Ciò avviene principalmente per la copertura, ampia e capillare, delle notizie locali, testimoniata dalle nove edizioni che noi produciamo giornalmente, per un totale di 150-160 pagine distribuite su una tiratura di 170.000 180.000 copie medie. La necessità di essere presenti nelle realtà locali ha fatto sì che il nostro giornale si strutturasse con redazioni esterne fortemente autonome (12) ed una forte redazione centrale. I nostri giornalisti sono quindi, per circa i due terzi, distribuiti nelle più importanti città del Veneto e del Friuli, ma debbono concorrere alla produzione di un giornale che viene prodotto a Mestre, sulla terraferma di Venezia, e quindi richiede contemporaneamente un elevato grado di autonomia operativa per ogni singola redazione, accoppiato ad un coordinamento molto preciso a livello centrale. Questi presupposti sono stati alla base della scelta e dei successivi sviluppi del nostro sistema editoriale. Fin dal 1985 le redazioni periferiche furono collegate alla redazione centrale con linee point-to-point, ma la trasmissione riguardava esclusivamente i testi degli articoli. Nel 1989, dovendo attuare la videoimpaginazione, ci trovammo nella necessità di evitare assolutamente ogni collo di bottiglia che avrebbe determinato una situazione

pericolosa per la produzione del giornale, sia sotto il profilo dei tempi di produzione che sotto quello dei costi. Fu quindi necessario pensare ad un sistema che permettesse di mantenere l’autonomia fortemente decentrata che avevamo nel frattempo realizzato; ciò fu ritenuto possibile solo affidando ai giornalisti di ciascuna redazione il compito di disegnare i layouts elettronici e di riempirli con i relativi testi, prima di trasmettere le pagine alla tipografia per essere completate accoppiandole con la pubblicità. Con l’aiuto del nostro fornitore Unisys mettemmo a punto un sistema che permettesse ai giornalisti di disegnare il layout delle pagine in modo semplice e di tenere sotto controllo il progressivo riempimento delle pagine stesse con i relativi articoli. A tal fine utilizzammo un sistema di disegno del layout detto PC Newslayout e come editor utilizzammo XYWrite. Naturalmente questi due prodotti furono integrati tra di loro e modificati al fine di soddisfare le nostre esigenze. Per alcuni anni questa configurazione ha funzionato egregiamente permettendoci di produrre le pagine in tempi ristretti ed a costi assolutamente accettabili. Nel frattempo Unisys sviluppò, anche sulla base delle esperienze fatte con noi, un sistema editoriale totalmente nuovo, Hermes. Questo prodotto è stato da noi installato in produzione nel 1995 ed è attualmente in fase di test in una redazione prima di essere dato in consegna a tutti i restanti giornalisti. Non è questa la circostanza per dilungarsi sulle caratteristiche di Hermes come sistema editoriale, visto che dobbiamo parlare di archivi. Voglio solo dire che l’evoluzione nei confronti del nostro precedente sistema è notevole e ciò ha costituito una buona ragione per passare ad Hermes, ma tra gli altri motivi ha avuto un peso importante il fatto che, tra le varie caratteristiche dello stesso, vi fosse anche una applicazione di archivio, denominata Doc-Center. Ciò

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potrebbe, di per sè, spiegare perchè, al momento di fare una scelta, ci siamo orientati su Doc-Center come sistema di archiviazione elettronica, ma è ovvio che questa scelta non avrebbe potuto essere fatta se le caratteristiche più specifiche di Doc-Center, quelle, per intenderci, più legate al lavoro archivistico propriamente detto, non fossero state giudicate in modo assolutamente positivo. Le ragioni di una scelta Va detto che già nel 1990 avevamo cominciato a trasferire quasi tutti i testi del giornale su un sistema di archiviazione, basato su PC, fornito da Hypermedia, ma poi questo sistema divenne insufficiente per le nostre esigenze e decidemmo di sostituirlo con uno più moderno. Furono così analizzate sia le versioni più aggiornate del sistema in uso, sia le proposte disponibili sul mercato. Ciò che, alla fine, ci fece propendere per Doc-Center fu sia la valutazione delle sue qualità come sistema a se stante, sia la sua integrazione con il nostro sistema editoriale. Ciò è tanto più importante in quanto l’obbiettivo è quello di dare ad ogni giornalista del Gazzettino, sia che lavori nella sede centrale, sia che operi nelle redazioni distaccate, la possibilità di accedere all’archivio per tutte le necessità inerenti al suo lavoro. Integrazione con Hermes Infatti, Doc-Center è strettamente integrato con Hermes - il sistema editoriale- Entrambi i sistemi sono basati su una architettura client/server e vi si può accedere dallo stesso terminale multifunzionale. Da Hermes a Doc -Center Un filtro estrae automaticamente ed archivia testi, foto e pagine, collegati ai relativi campi di classificazione già esistenti (come ad es. autore e data di pubblicazione) da Hermes a Doc-Center. I testi e le foto sono memorizzati con le informazioni già disponibili nel sistema editoriale. Il nostro personale d’archivio completa il record dei dati con

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altri elementi, in particolare per le foto. Le pagine in formato Postscript sono trattate automaticamente da Acrobat Distiller e memorizzate in formato PDF. Come nel sistema editoriale, dove testi, foto e pagine sono collegati tra di loro, anche in Doc-Center questa caratteristica viene mantenuta. Per esempio: quando un testo o una immagine sono stati trovati e selezionati è possibile visualizzarli all’interno della pagina a cui appartengono. Da Doc-Center a Hermes Le foto selezionate all’interno di Doc-Center per essere utilizzate in produzione vengono tagliate e trasferite ad Hermes in modo assolutamente trasparente per l’utente. Una copia della foto in bassa risoluzione viene passata al database di produzione e può essere immediatamente inserita in pagina. Contemporaneamente, l’immagine ad alta risoluzione viene automaticamente passata all’ambiente di produzione. I testi ritrovati in Doc-Center possono essere utilizzati, parzialmente o totalmente, all’interno del sistema editoriale; l’intera procedura può essere fatta dallo stesso terminale. Il Sistema di archiviazione Doc - Center. Situazione attuale e progetti futuri L’Archivio Doc-Center operante al Gazzettino è basato su due server SUN (1000 e 3000), dotati di dischi da 38 e da 42 Gigabytes. Inoltre, le alte definizioni delle foto e le versioni PDF delle pagine sono residenti su un juke-box Teraplus da 32 slot di dischi magneto-ottici, per un totale di 83 Gigabytes disponibili. I client sono dei PC Pentium 90/ 133 Mhz con 16 Mbytes di RAM, monitor da 17", disco da 1 Gigabytes. Per trattare archivi complessi e di grandi dimensioni e supportare simultaneamente la lettura e la scrittura a parte di più utenti, Doc-Center utilizza il database Basisplus@, fornito da Information Dimensions. Tutti gli elementi sono collegati via Ethernet, con protocollo TCP/IP. Al momento


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attuale i testi disponibili nel sistema sono circa 750.000. Il database delle foto, che abbiamo iniziato a digitalizzare nel secondo semestre del 1995, è costituito da circa 70.000 soggetti. Da poco tempo abbiamo anche iniziato a memorizzare le versioni PDF delle pagine, che sono oggi circa 10.000. I tre database sono per il momento separati, ma abbiamo già programmato la loro unificazione, in modo che l’utente possa, nella ricerca di un fatto o di un personaggio, sapere quanti testi, quante foto e quante pagine sono disponibili in proposito. Non penso di potere, in questa sede, illustrare in particolare l’operatività di Doc-Center, ma vorrei solo accennare al fatto che la ricerca e la visualizzazione dei dati può essere fatta in molti modi, con query configurabili, maschere, visualizzazioni, browsers e strumenti di navigazione. Sviluppi futuri Stiamo esaminando la possibilità di digitalizzare anche il cosiddetto “archivio ritagli”, cioè quegli articoli che la Redazione o gli archivisti ritengono di ritagliare dagli altri giornali per avere anche informazioni diverse da quelle provenienti dal proprio giornale. Un service esterno ci fornirà, su nostra richiesta, una selezione digitalizzata degli articoli di altri quotidiani o riviste. La ricerca quindi, nel caso di database unificato, potrà consentire la consultazione, oltre che degli elementi che abbiamo citato in precedenza, anche di testi di provenienza esterna al giornale. Abbiamo ovviamente pensato anche all’archivio storico delle pagine arretrate e delle foto su supporto cartaceo di cui è costituito ogni archivio tradizionale. Da un punto di vista tecnico il problema sarebbe già risolto, nel senso che, esistendo i database delle pagine e delle foto, si tratterebbe solo di alimentarli con le versioni digitalizzate del materiale cartaceo disponibile. Si tratta quindi di valutare il costo e la convenienza di una operazione a lungo termine, che necessiterà di grandi volu-

mi di memoria e di notevole lavoro per trasformare tonnellate di carta in informazioni elettroniche. Per il momento non abbiamo preso una decisione definitiva, ma ritengo che prima o poi diverrà inevitabile eliminare ogni supporto cartaceo dall’archivio. Accesso da e per l’esterno Ciò di cui abbiamo sinora parlato si riferisce ad una trasformazione interna al sistema-giornale, che provoca una modifica sostanziale del modo di operare dell’utente finale, il tutto però mantenuto all’interno del rapporto tra i giornalisti ed il loro archivio aziendale. Sappiamo che la possibilità di accedere a database esterni è già operativa. Nulla impedirebbe l’eventualità, contestualmente all’accesso all’archivio interno, di dare ad ogni giornalista l’accesso a biblioteche, archivi di altri giornali e comunque a fonti informative esterne al giornale. Siamo perfettamente coscienti, però, che per la maggior parte dei giornalisti questa possibilità crea più incertezza che entusiasmo. Si tratta di un ritardo culturale che potrà essere superato solo quando l’utilizzo delle fonti interne sarà diventato routine e nascerà quindi, in molti di loro, l’esigenza di ampliare lo spettro di informazioni disponibili. In quel momento saremo pronti e sapremo di non doverci scontrare con immotivati atteggiamenti di rifiuto. Conclusione Faccio appello ancora per poco alla vostra pazienza per ragionare brevemente su un’altra possibilità: quella di fare accedere al nostro archivio utenti esterni, dando loro la possibilità di utilizzare gli stessi strumenti di ricerca dei nostri giornalisti. Confesso che su questo particolare problema le perplessità sono molte e non solo sul versante tecnico. Se è vero che dal nostro punto di vista dobbiamo lavorare per impedire intrusioni indesiderate che possano danneggiare i nostri database, trovare soluzioni informaticamente

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intelligenti al problema del pagamento dei servizi, ecc., rimane ancora in sospeso il punto forse più importante: esiste una domanda per un servizio come questo, o meglio, se oggi ancora non esiste, è possibile crearla in futuro? Su questo punto, più legato a logiche di marketing che di pura tecnologia, non so dare risposte. Anche in questo simposio l’argomento è stato trattato, ma è evidente che solo le condizioni di mercato di

ogni singolo Paese possono dare risposte sull’argomento. In questo senso noi stiamo cercando di capire se questa opportunità, che ormai la tecnologia mette a disposizione, possa essere colta dalla nostra Azienda. Solo la legge, spietata ma concreta, del mercato, potrà darci una risposta appropriata. Aligi Belloni direttore tecnico, Il Gazzettino

Tariffe vantaggiose per i soci ASIG negli alberghi della catena MONRIF Anche per tutto il 1997, in seguito al rinnovo della convenzione con la MONRIF, i soci dell’ASIG potranno usufruire dei servizi offerti dalla prestigiosa catena alberghiera a prezzi convenzionati estremamente vantaggiosi: Grand Hotel Brun - Milano ................................................ doppia uso singola: 207.000 .................................................................................................................. doppia: 260.000 Hotel Hermitage - Milano ................................................... doppia uso singola: 228.000 .................................................................................................................. doppia: 285.000 Royal Hotel Carlton - Bologna .............................................................. singola: 210.000 .................................................................................................................. doppia: 275.000 Hotel Internazionale - Bologna .............................................. singola standard: 175.000 ...................................................................................................doppia standard: 250.000 ...................................................................................................singola superior: 190.000 ................................................................................................... doppia superior: 275.000 Hotel Royal Garden - Assago (MI) ........................................................ singola: 190.000 .................................................................................................................. doppia: 240.000 ...........................................................................................................junior suite: 450.000 I prezzi sono comprensivi di IVA (10%) e piccola colazione a buffet.

Per prenotare telefonare al numero verde 167.834033

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Nexpo ’97

Pubblicità classificata on line: la “nuova frontiera” dei quotidiani USA Crescono i fatturati pubblicitari dei quotidiani americani, anche se continua a diminuire la diffusione e la readership. Alla tradizionale Mostra-Convegno Nexpo, svoltasi a New Orleans dal 21 al 24 giugno, continua il dibattito sul futuro della carta stampata e dei servizi on line. La “prima volta” della Microsoft fra le aziende espositrici

“Il più grosso problema dei fornitori di tecnologie negli Stati Uniti? Senz’altro gli uomini: i tecnici specializzati, gli sviluppatori di software, gli ingegneri elettronici lavorano tutti a pieno ritmo, e le aziende non sanno dove reperirne di nuovi”. Il nostro interlocutore, che da molti anni opera nel settore high-tech per l’industria dei quotidiani, parla a ruota libera. Nell’area di Boston, il distretto industriale della costa est degli Stati Uniti maggiormente specializzato nel settore informatico, l’offerta di lavoro da parte delle imprese è superiore alla domanda, e dalla parte opposta del Paese, a Silicon Valley, in California, la situazione non è molto diversa. In quell’area, secondo le stime più autorevoli, operano oltre 7.000 aziende specializzate in alta tecnologia, con un tasso di crescita di circa dodici società a settimana che, nel secondo trimestre di quest’anno, hanno attratto oltre un miliardo di dollari di investimenti. Con oltre 125.000 nuovi posti di lavoro ad alta retribuzione creati nel corso degli ultimi quattro anni, Silicon Valley vanta un tasso di disoccupazione attorno al 3,1%: e le aziende, come a Boston, faticano non poco a trovare tecnici specializzati. Con queste credenziali l’industria high-tech degli Stati Uniti ha accolto i visitatori europei a Nexpo ’97, l’annuale mostra convegno organizzata a New Orleans - 21/24 giugno - dall’Associazione degli editori americani di giornali quotidiani (Naa), un settore che, nonostante un sensibile calo di copie, mostra di godere una salute più che buona, con fatturati pubblicitari addirittura in crescita. Crescono i fatturati... Il fatturato complessivo del mercato dei quotidiani nel

1996 ha raggiunto i 48,161 miliardi di dollari, con un incremento del 5,1% rispetto al valore del 1995. Questo fatturato (cfr. grafico 3) è rappresentato per il 79,3% dalla pubblicità e per il 20,7% dalla vendita delle copie. La vera “spina dorsale” dell’industria dei quotidiani è rappresentata dalla pubblicità locale, con quasi il 40% del fatturato complessivo, e dalla pubblicità classificata, con più del 30%. Il fatturato pubblicitario dei quotidiani, pari a 38,179 miliardi di dollari, rappresenta la fetta più grossa della torta pubblicitaria USA, che nel 1996 ha toccato un valore complessivo di poco meno di 173 miliardi di dollari (cfr. grafico 1). Il tasso di crescita della pubblicità sui quotidiani è stato pari al 5,8% contro una crescita complessiva del mercato pubblicitario del 7,5%: da ciò è derivata una diminuzione della quota di mercato dei quotidiani, passati dal 22,4% al 22,1%. Dieci anni fa, nel 1996, i quotidiani detenevano una quota del 26,6% del mercato pubblicitario: se avessero mantenuto quel livello, nel 1996 il fatturato pubblicitario sarebbe stato di poco inferiore ai 46 miliardi di dollari. Questa lenta ma progressiva perdita di “presa” del quotidiano sul mercato pubblicitario USA è ben delineata nel grafico 2, che mette a confronto, facendo pari a 100 i valori del 1986, l’evoluzione del Prodotto Interno Lordo degli USA, del mercato pubblicitario complessivo e del fatturato pubblicitario dei quotidiani. Dopo la fase recessiva degli anni 1990-1992, il mercato pubblicitario ha ripreso a crescere, sino a raggiungere nel 1996 un livello pressoché identico a quello del PIL (169,2 contro 171,4); viceversa, la

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Grafico 1 Il mercato pubblicitario USA 1995/1996 1995 1996 +/- % Quotidiani 36.092 38.179 5,8% Riviste 8.580 9.180 7,0% Televisione 32.720 35.965 9,9% Tv via cavo 3.526 4.360 23,7% Radio 11.338 12.105 6,8% Direct mail 32.866 34.840 6,0% altro 35.573 38.175 7,3% Totale 160.695 172.804 7,5%

ripresa della pubblicità sui quotidiani, pur evidente, non è bastata a recuperare il terreno perduto nel corso della fase recessiva.

raggiungono le 50.000 copie di diffusione meQuotidiani dia; per contro, soltanto Direct mail 22,1% 20,2% 41 testate superano le 250.000 copie di diffusione media, e appena ...ma cala la diffusione quattro il milione di coRadio 7,0% Alla fine del 1996, sepie. Nella classifica monTelevisione condo i dati della Naa, si diale dei quotidiani più dif20,8% Riviste 5,3% pubblicavano negli USA fusi, capeggiata dall’inarrivaTv via cavo 2,5% 1.520 quotidiani, con un bile Yomiuri Shimbun con 14,5 calo di 13 unità rispetto al milioni di copie giornaliere, il priFonte: Naa 1995. Anche nel corso del mo quotidiano USA, il Wall Street Journal, 1996 ha trovato conferma il trend ormai più che ventennale si colloca al 23° posto con 1,783 milioni di copie. Gli altri in base al quale le testate del pomeriggio cedono spazio a quotidiani USA che superano il milione di copie sono USA quelle del mattino. E se è vero che queste ultime sono in Today (1,675 milioni), The New York Times (1,071 milioni) numero inferiore, 686 contro 846, è altrettanto vero che la e Los Angeles Times (1,029 milioni). Il principale gruppo diffusione complessiva dei quotidiani del mattino, con poco editoriale rimane la Gannett Corporation, che edita 92 meno di 45 milioni di copie giornaliere, è di gran lunga testate quotidiane con una diffusione giornaliera di 5,840 superiore ai 12,2 milioni di copie dei giornali del pomerigmilioni di copie (-4,4% rispetto al 1995), seguito da Knight gio. Tra i primi cento quotidiani USA per diffusione, il Ridder con 31 testate e 3,420 milioni di copie (-6,8%), primo quotidiano del pomeriggio, il Detroit News, si trova Newhouse con 25 testate e 2,811 milioni di copie (-3,4%), appena al 43° posto. e da Dow Jones con 20 testate e 2,361 milioni di copie La diffusione complessiva nel corso del 1996 è diminuita giornaliere (+1,1%). del 2,1%, toccando i 56,989 milioni di copie giornaliere. La percentuale degli americani adulti che ogni giorno Quello fatto registrare nel 1996 è il nono anno consecutivo leggono il quotidiano è scesa in un solo anno, dal 1995 al nel quale la diffusione risulta in calo: nel 1987, ultimo anno 1996, dal 64,2% al 58,8% del 1996; per le edizioni domenia far segnare un tasso di crescita, la diffusione era pari a cali la percentuale è passata invece dal 72,6% al 68,5%. In 62,826 milioni di copie giornaliere; da allora, la diffusione un solo anno, quindi, i quotidiani americani hanno perso è diminuita del 9,3%, ovvero di poco meno di sei milioni di poco meno di quindici milioni di lettori nei giorni feriali, e copie giornaliere: pressappoco quante se ne vendono ogni oltre undici milioni la domenica. giorno in Italia. L’aspetto più preoccupante di questa emorragia è costiMeno pronunciato il calo della diffusione dei domenicatuito dal fatto che le defezioni sono costituite in prevalenza li, che nel 1996 hanno fatto registrare una diffusione media dai lettori giovani, il che sembra suggerire che la diminuziodi 60,797 milioni di copie a numero, con un regresso ne dei tassi di readership sia destinata a proseguire e ad dell’1,2% rispetto al valore del 1995. accentuarsi nel futuro. Nel 1996 solo 45 giovani su 100 di Sui 1.520 giornali USA, ben 1.289, pari all’84,8%, non età compresa tra i 18 e i 24 anni leggevano il giornale tutti

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altro 22,1%


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Grafico 2 anno 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996

Pubblicità P.I.L. quotidiani totale 4.422.000 26,990 102,140 4.692.000 29,412 109,650 5.050.000 31,197 118,050 5.439.000 32,368 123,930 5.743.000 32,280 128,640 5.917.000 6.244.000 6.550.000 6.931.000 7.254.000 7.580.000

30,349 30,639 31,869 34,109 36,092 38,179

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,4

126,340 131,192 137,924 149,783 160,695 172,804

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,2

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I.L.

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,5

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3,8 tori americani, Bill i giorni, contro i 47 di età 13 3,7 P. 12 12 9,9 Gates, fondatore delcompresa tra i 25 e i 34, i 8,4 12 12 12 iva 6,4 la Microsoft, non si è 59 di età compresa tra i 35 s 3,0 s 3 12 ,7 5,9 ple 118 lasciato sfuggire l’oce i 44, i 65 di età compresa om ,1 12 c 11 1,3 tà 4,2 11 lici casione di parlare agli tra i 45 e i 54, e i 70 di età b 3,5 i b 11 an 11 Pu 11 10 2,4 5,6 tidi editori americani, superiore ai 55 anni. E se è 6,1 o 9,9 1996 u q 11 119,6 1995 sui 10 5, riuniti a Chicago in vero che tra i consumatori più à t 7 i 6 1994 ,4 19 lic 1993 86 occasione dell’annuale appetiti dagli investitori pububb 10 P 1992 9,0 = 10 Convention della Naa, dal blicitari, ovvero i nuclei fami1991 1990 0 27 al 30 aprile scorsi. liari con un reddito complessivo 1989 1988 “Siamo agli inizi di una nuova superiore ai 75.000 dollari, la 1987 era dell’informazione” - ha detto Gates, readership del quotidiano raggiun1986 Fonte: Naa nel corso della presentazione delle strategie di ge il 72%, è altrettanto vero che i Microsoft verso la grande industria editoriale - “e i quotidiaconsumatori di domani sembrano ni sono in una posizione molto forte. La gente vuole l’appromeno attratti dal quotidiano di qualche anno fa: basti pensafondimento e contenuti di grande qualità, vuole qualcuno re che all’inizio degli anni Novanta la percentuale di lettori che abbia criteri professionali quando si tratta di diffondere di età compresa tra i 18 e i 24 anni era superiore al 53%. notizie sotto la pressione dei tempi di chiusura, e il marchio della testata ha un grande valore. Credo in particolare negli “Non pensate che Microsoft sia vostro concorrente...” annunci pubblicitari classificati e nella capacità del quotiCon un tempismo sottolineato dai più attenti commentadiano di distribuire un proGrafico 3 dotto di base stampato che vendite pubblicità Totale includa una presenza edianno settimana domenica totale nazionale locale classificata totale vendite + pubblicità var. % 1992 5.745.052 3.418.482 9.163.534 3.834.000 16.041.000 10.764.000 30.639.000 39.802.534 toriale anche sul web. Cre1993 5.704.671 3.489.132 9.193.803 3.853.000 16.859.000 11.157.000 31.869.000 41.062.803 3,17% 1994 5.846.897 3.596.320 9.443.217 4.149.000 17.496.000 12.464.000 34.109.000 43.552.217 6,06% do che i quotidiani costitui1995 6.007.134 3.713.052 9.720.186 4.251.000 18.099.000 13.742.000 36.092.000 45.812.186 5,19% 1996 6.169.326 3.813.304 9.982.630 4.679.000 18.394.000 15.106.000 38.179.000 48.161.630 5,13% ranno un’offerta di servizi destinata a durare per un lunghissimo periodo”. Informazione locale, pubblicità classificata servizi ai lettori di determivendite (settimana) 31,4% 12,8% nate aree di interesse attraverso un prodotto di base pubblicità locale stampato integrato con le 38,2% vendite (domenica) 7,9% nuove opportunità interattive offerte da Internet: in questo scenario, Microsoft si propone, per la prima Fonte: Naa pubblicità nazionale 5,0

9,7%

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SIETE PRONTI PER IL 2000? Seicento miliardi di dollari: è questa la sbalorditiva cifra che, secondo attendibili proiezioni finanziarie, costerà l’adeguamento dei sistemi informatici all’anno 2000. Il problema è, alla sua radice, molto semplice. La quasi totalità dei computer utilizzano, per determinare la data, le ultime due cifre del secolo. Per indicare, a titolo di esempio, il 25 settembre 1993, il computer utilizza le cifre 09-25-93. Che cosa succederà dunque dopo la mezzanotte del 31 dicembre 1999? Semplicemente che i computer, trovandosi di fronte alla data 01-01-00, non saranno in grado di capire se si tratta del primo gennaio 1900 o del primo gennaio 2000. Le conseguenze di questa “confusione” potrebbero essere disastrose: caos nei mercati finanziari, interruzioni nei sistemi di telecomunicazione e nei network di computer, paralisi del traffico aereo, e persino il blocco degli ascensori ultraveloci governati da centraline elettroniche. E i quotidiani? Il problema maggiore sarà costituito dai sistemi di prenotazione e gestione della pubblicità, ma sarà necessario, vista la loro stretta integrazione, mettere mano a tutti i sottosistemi di produzione installati. Secondo una attendibile stima resa nota nel corso di Nexpo ’97, il costo che gli editori USA dovranno affrontare sarà superiore ai 500 milioni di dollari. La soluzione del “problema 2000”, infatti, non è così semplice come potrebbe apparire a prima vista: non basterà, cioè, riprogrammare l’hardware e il software dei propri computer, ma bisognerà accertarsi che anche i computer e le reti con i quali i propri sistemi si scambiano dati siano stati anch’essi adattati al nuovo millennio. Da qui l’esigenza di nuovi standard di comunicazione, procedure di programmazione, barriere software per evitare la “ricontaminazione” dei propri sistemi ad opera di computer che utilizzano il vecchio sistema di datazione: una serie di procedure ancora in gran parte da definire ma che, certamente, richiederanno molto tempo e molto denaro.

volta direttamente attraverso le parole del suo fondatore Bill Gates, non come un concorrente sul terreno dei contenuti editoriali, ma come un partner tecnologico per la creazione di nuovi sistemi editoriali. “Il ruolo primario di Microsoft è fornire componentistica di base a buon mercato: Windows NT, Office, Front page come uno strumento di authoring, software per posizionare gli annunci pubblicitari, software per creare comunità dove chiunque può entrare e discutere di ogni argomento”. “Non pensiate che Microsoft sia un vostro concorrente” - ha detto in conclusione Gates - “perchè noi siamo una società di software da oltre 12 miliardi di dollari all’anno: questa è la nostra fonte di reddito primaria e da qui continueremo per sempre in futuro a trarre profitti”. E dalle parole ai fatti il passo è stato breve: Nexpo ’97 ha segnato il debutto ufficiale di Microsoft alla rassegna tecnologica dedicata ai grandi quotidiani americani, con uno

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stand che ha raccolto alcuni sviluppatori di soluzioni editoriali su piattaforma Windows. I diversi “motori” Microsoft sono presenti da molti anni sul mercato editoriale, ma la novità di Nexpo ’97 è stata la presenza, per così dire “ufficiale”, del colosso americano dell’informatica. I prossimi mesi, e le prossime edizioni di Nexpo, diranno se la partecipazione di Microsoft alle rassegne di tecnologia per la grande industria editoriale sarà solo una scelta simbolica, ancorchè significativa, o se ad essa faranno invece seguito azioni dirette più incisive. Dopo l’esordio dello scorso anno, a Las Vegas, Unisys è tornata a Nexpo, per presentare al mercato americano alcune novità che completano l’offerta del proprio sistema editoriale, sviluppato dal team italiano e installato in numerosi quotidiani italiani e stranieri di notevole importanza e dimensioni. I nuovi applicativi si chiamano Hermes PageCast, per la trasmissione delle pagine dal centro di


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La schermata d’avvio del software infoPager della società israeliana Zebra Pushware Solutions

produzione ai diversi stabilimenti di stampa, con un procedimento particolarmente flessibile che consente l’invio di files in PDF, PostScript Livello 1 e 2 e TIFF, Hermes Output Manager, per la gestione delle richieste di stampa provenienti dai diversi nodi del sistema ed infine Hermes PostOffice, un sistema di messaggistica interna che consente la comunicazione attraverso E-mail fra operatori che agiscono all’interno dei diversi moduli del sistema, Hermes, WireCenter e DocCenter. Per quanto riguarda Atex, uno dei fornitori storici dell’industria internazionale dei quotidiani, l’attenzione era puntata sugli applicativi per il trattamento della pubblicità, un’area software che da sempre catalizza le attenzioni degli editori americani. Advantage, Enterprise, Classified pagination sono altrettanti prodotti affermati, le soluzioni alle quali Atex si affida in attesa che il nuovo management, dopo la ennesima svolta impressa alla società dal gruppo norvegese Sysdeco, comunichi le linee di sviluppo lungo le quali intenderà procedere. Internet: piccolo è più bello? Nel 1993, il 35% del fatturato pubblicitario dei quotidiani americani arrivava dalla piccola pubblicità classificata: annunci di ricerca di personale qualificato, compravendita di ogni genere di merci, offerte e richieste di servizi rivolte ai lettori delle aree locali servite dal quotidiano. Nei successivi tre anni, l’incidenza sul fatturato globale della pubblicità di questa particolare forma di comunicazione, che trova nel giornale lo strumento di diffusione più efficace, è andata

sempre crescendo: 36,5% nel 1994, 38% nel 1995 e 39,5% nello scorso anno, durante il quale, per la prima volta, gli investimenti in pubblicità classificata hanno oltrepassato la soglia dei 15 miliardi di dollari. Per sua propria natura, questa forma di comunicazione si presta particolarmente bene ad essere gestita anche come risorsa all’interno di un unico data base di informazioni. Da qui a considerare la pubblicità classificata come risorsa strategica per lo sviluppo dei nuovi servizi su rete Internet, il passo è estremamente breve. L’argomento a sostegno di queste ipotesi è tanto semplice quanto efficace: i quotidiani sono lo strumento essenziale per veicolare, in sede locale, gli annunci della pubblicità classificata: hanno esperienza commerciale, credibilità e know-how tecnico a sufficienza per gestire questo tipo di business; tanto vale sperimentare subito l’opportunità di diffondere questi annunci anche via Internet, prima che qualche altro operatore pensi a mettersi in concorrenza con i quotidiani locali. Un argomento che, finora, si è dimostrato molto convincente: delle 682 testate USA che hanno avviato siti web, il 65% offre già servizi di informazione classificata e, guarda caso, oltre il 60% delle testate “on line” hanno una circolazione al di sotto delle 30.000 copie, ovvero sono giornali specializzati nel servizio di aree locali di interesse ben definito, una dimensione che, senza nulla togliere all’attivismo dei grandi quotidiani - in America il 95% delle prime 100 grandi testate offrono prodotti on line - sembra avere una forte valenza strategica nel nuovo business di Internet.

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ITALIANI ALL’ESTERO... Durante la visita ai padiglioni di Nexpo, siamo stati particolarmente lieti di incontrare un vecchio amico che da molti anni lavora nel settore dei quotidiani: Michele Ferrandina. Dopo aver maturato una significativa esperienza con il gruppo Hyphen nell’Europa Orientale e in Sud America, Michele si è stabilito da alcuni anni a Miami, dove ha costituito una società, la Front Page Pre-Press Inc., che si occupa di consulenza e rappresentanza di tecnologie per la produzione di quotidiani. La società, di cui Michele Ferrandina è Presidente, è tra l’altro rappresentante in esclusiva per il Sud America delle soluzioni della società Publishing Partners International (PPI), specializzata in sistemi per la gestione della pubblicità classificata e soluzioni editoriali sia per l’impaginazione tradizionale che per la pubblicazione su Internet.

Howard Finberg, direttore tecnico alla Phoenix Newspapers Inc., parlando ad uno dei numerosi seminari organizzati in occasione di Nexpo, ha detto che, tutto sommato, l’editoria sulla carta stampata e quella su Internet sono due modi diversi di valutare un unico settore, l’informazione. I giornali che vogliano intraprendere anche la scelta editoriale on line, devono probabilmente ripensare il flusso di lavoro tradizionale, dettato da tecnologie di antica tradizione. “Se si ritiene di dover costruire un’edizione on line come un’estensione del prodotto stampato, occorre considerare una diversa organizzazione per pubblicare informazioni senza barriere temporali come quelle imposte dalla chiusura del prodotto stampato”. Fra le soluzioni più innovative presente a Nexpo ’97 per l’editoria on line su Internet, segnaliamo senz’altro infoPager, software per la creazione di un notiziario personalizzato sviluppato dalla Zebra Pushware Solutions, una delle numerose piccole aziende israeliane che stanno cavalcando le nuove opportunità offerte dalla tecnologia “push”. L’applicativo consente agli editori di realizzare una

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Michele Ferrandina Front Page Pre-press, Inc. 17324 N.W. 66 Place - Miami, Fl 33015 Tel (305) 823-0393 Fax (305) 823-0337 E-mail: fpage@bridge.net - Web: www.bridge.net/~fpage

edizione Internet del proprio prodotto che abbia la caratteristica di contenere solo le aree di interesse per un certo lettore ma, contemporaneamente, di mantenere inalterate la grafica e le altre informazioni che tradizionalmente concorrono alla formazione delle pagine stampate, prime fra tutte la pubblicità tabellare e classificata. InfoPager consente l’invio delle edizioni personalizzate in modo del tutto automatico: tutti gli articoli, le fotografie e la pubblicità associata ai contenuti richiesti dai lettori viene trasmessa dal server al Pc dell’abbonato nel momento in cui questo ne fa richiesta, senza che sia necessario l’uso di password o di altri strumenti identificativi, che costituiscono altrettanti “colli di bottiglia” per questo genere di servizi. infoPager, a quanto ci è stato detto dai responsabili della società, è stato sviluppato sulla base di due specifiche richieste da parte degli editori: poter diffondere il quotidiani in ogni parte del mondo, raggiungendo lettori che non sarebbe in alcun modo possibile contattare diversamente, e cercare di conquistare nuovi consumatori del prodotto stampato nelle fasce dei più giovani, che, non solo negli Stati Uniti, sembrano avere assai più dimestichezza con i


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computer che non con la carta e gli inchiostri. Ottimismo, profezie, ipotesi e soluzioni per vincere la scommessa dell’editoria su Internet: a raffreddare un po’ gli entusiasmi diffusi in un clima da autentica “corsa all’oro” ci ha pensato il Presidente di Cox Interactive Media, Peter M. Winter che, a nome dell’omonimo gruppo editoriale - 17 testate quotidiane, una diffusione media di oltre 1.100.000 copie - ha messo in guardia gli

editori contro quello che, dalle prime esperienze, sembra configurarsi come il più grande degli errori da evitare, ovvero : “imporre aspettative di un irrealistico profitto alle unità che operano nel settore di Internet”. Insomma, non abbiate troppa fretta di guadagnare con i nuovi servizi e, soprattutto, non sottovalutate i ritorni economici che la “vecchia” carta stampata è ancora in grado di offrirvi.

Soggiorni a ROMA con ITT Sheraton La ITT Sheraton - The Luxury Collection - offre ai manager di tutte le aziende associate alla ASIG Associazione Stampatori Italiana Giornali - la possibilità di soggiornare a ROMA presso due fra i più prestigiosi hotel della capitale a prezzi convenzionati particolarmente vantaggiosi. L’Accordo Locale ITT Sheraton - ASIG, per il 1997, prevede: Hotel Excelsior - via Vittorio Veneto, 125 - 00187 Roma camera singola Lit. 310.000 camera doppia Lit. 430.000 Continental breakfast per persona Lit. 30.000 American breakfast per persona Lit. 49.000 Le Grand Hotel - via V.E. Orlando, 3 - 00185 Roma camera singola Lit. 290.000 camera doppia Lit. 420.000 Continental breakfast per persona Lit. 30.000 American breakfast per persona Lit. 49.000 Le tariffe si intendono per giorno e non sono comprensive di IVA 10%. Le prenotazioni dovranno essere effettuate direttamente con gli alberghi: Hotel Excelsior, telefono 06.47081 - Le Grand Hotel, telefono 06.47091 facendo riferimento all’Accordo Locale stipulato con l’ASIG.

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Speciale NEXPO ’97

Rotative offset keyless: tecnologie, mercati, prospettive L’inchiostrazione senza viti nella stampa offset è ormai una alternativa praticabile rispetto all’offset tradizionale. TecnoMedia ha messo a confronto le tecnologie disponibili, analizzato il mercato e le più recenti installazioni, ed ha chiesto ai maggiori fornitori presenti a Nexpo un parere sullo sviluppo a breve termine delle tecnologie per la stampa dei quotidiani.

Ridurre le copie di scarto, abbattere i tempi di avviamento e di ripartenza, limitare al massimo i fermi per manutenzione, semplificare la gestione e ridurre il personale necessario per la conduzione della rotativa; e, nello stesso tempo, stampare più colore, con qualità elevata, con elevata flessibilità nelle foliazioni ottenibili e nel posizionamento delle pagine a colori. Queste sono, in estrema sintesi, le richieste che i produttori di rotative per quotidiani si sentono rivolgere da editori e stampatori nel momento in cui si trovano a discutere di nuove installazioni o dell’ammodernamento di impianti esistenti. La sensazione che si avverte nettamente è che la tecnologia offset tradizionale, che detiene saldamente il primato tra i sistemi di stampa dei quotidiani, abbia raggiunto la piena maturità in termini di performance ottenibili, e che gli utenti comincino a chiedersi come unire alla qualità di stampa dell’offset una maggiore economicità complessiva di esercizio della rotativa. Una delle possibili risposte a questa esigenza è rappresentata dall’inchiostrazione keyless, ovvero dall’eliminazione delle viti che, nel sistema di stampa offset, regolano lo spessore del film di inchiostro che viene trasferito sulla forma di stampa e, da questa, sul cilindro impressore. Si tratterebbe in qualche misura di un ritorno all’antico, visto che il primo sistema di inchiostrazione meccanico, messo a punto da Friedrich Koenig due secoli or sono, non disponeva di viti di inchiostrazione, ma utilizzava un semplice pistone di legno per regolare lo spessore del film di inchiostro sul rullo di inchiostrazione. I vantaggi legati all’eliminazione delle viti di inchiostrazione sono evidenti: riduzione delle regolazioni,

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minor numero di parti da sottoporre a pulizia e manutenzione, maggiore flessibilità nel cambio delle edizioni e della posizione delle pagine a colori, e così via. Lo svantaggio principale è legato alla difficoltà di regolazione del film di inchiostro, che rende assai difficile la variazione della densità dell’inchiostro sulla base dei grafismi contenuti nelle differenti pagine del giornale. Queste difficoltà non hanno comunque impedito a importanti società editoriali di investire nel sistema keyless; un esempio per tutti è il Washington Post, che nel maggio 1995 ha firmato un ordine di otto rotative keyless Mitsubishi per un valore complessivo di 250 milioni di dollari, scatenando una battaglia legale che abbiamo ricostruito nel riquadro a pagina 29. L’offset keyless, dunque, costituisce ormai una soluzione ampiamente sperimentata, che può costituire una valida alternativa all’offset tradizionale per situazioni di stampa con elevati volumi di produzione, la cui primaria esigenza è quella di ridurre i tempi morti (avvii-ripartenze-manutenzioni) e di contenere i costi legati agli scarti di produzione ed alla manodopera. In occasione del Nexpo di New Orleans, TecnoMedia ha svolto una inchiesta tra i maggiori produttori mondiali di rotative offset a doppia larghezza per quotidiani: due tedeschi (KBA e MAN Roland) due giapponesi (Mitsubishi e TKS), uno svizzero (WIFAG) e uno americano (Goss Graphic Systems). Corsa breve o corsa lunga? Sistemi keyless a confronto Una prima distinzione che è possibile introdurre tra questi produttori riguarda il sistema di inchiostrazione keyless: in estrema sintesi, i produttori europei adottano un (continua a pag. 30)


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DOV’È LA MITSUBISHI? Uno degli argomenti più “gettonati” al Nexpo ’97 di New Orleans, soprattutto negli stand dei fornitori dell’area stampa, è stata l’assenza della Mitsubishi Heavy Industries, il maggiore produttore giapponese di rotative, che ha deciso di non partecipare alla fiera dopo essere stato condannato per vendita sottocosto (dumping) dei propri prodotti negli Stati Uniti. Ricostruiamo brevemente i fatti: nel maggio del 1995 la Mitsubishi Heavy Industries annuncia di aver siglato con il Washington Post un contratto per la fornitura di otto rotative a doppia larghezza e doppio sviluppo, per un valore complessivo di 250 milioni di dollari. Per tutta risposta, la Goss, l’unico grande produttore USA di rotative per giornali, all’epoca controllato dalla Rockwell, inoltra al Dipartimento del Commercio una denuncia per pratiche di dumping nei confronti della Mitsubishi e di altre tre società produttrici di rotative a doppia larghezza: le tedesche KBA e MAN Roland e la giapponese Tokyo Kikai Seisakusho, più brevemente nota come TKS. Il 23 febbraio 1996 il Dipartimento di Commercio emette una sentenza provvisoria favorevole all’istanza presentata dalla Goss, e successivamente, il 21 agosto dello stesso anno, fissa per i quattro produttori stranieri imposte aggiuntive sulle importazioni: il 30,8% per la MAN Roland, il 46,4% per la KBA, il 56,28% per la TKS e addirittura il 62,96% per la Mitsubishi. Queste percentuali di imposta, va detto, sono soltanto potenziali: la legge USA prevede infatti che ogni singolo contratto di vendita venga analizzato a distanza di un anno dalla sua stipula, e che solo in tale occasione venga definita l’imposta finale, che potrà essere superiore o inferiore a quella fissata in un primo momento, e dare corso quindi ad un supplemento di imposta oppure ad un rimborso. Occorre poi considerare che il balzello anti-dumping non si applicherà alle componenti prodotte nel territorio degli Stati Uniti: i produttori tedeschi e giapponesi potrebbero quindi reagire alla decisione rafforzando gli stabilimenti di produzione di cui già dispongono negli USA. L’annuncio delle sanzioni ha scatenato un acceso dibattito tra favorevoli e contrari. In un comunicato dall’eloquente titolo “Fermate le rotative!”, la Made in the USA Foundation, associazione non profit della quale fanno parte oltre 60.000 tra aziende, sindacati e privati cittadini, ha salutato con entusiasmo la sentenza, ricordando come, senza questo intervento, l’industria USA delle rotative avrebbe rischiato di fare la fine quella dei televisori, che negli anni 70 fu messa fuori mercato dalle vendite sottocosto effettuate dai produttori giapponesi. Il comunicato prosegue accusando la Mitsubishi di essere stata durante la seconda guerra mondiale uno dei maggiori fornitori di materiale bellico dell’Impero del Sol Levante, e si conclude invitando il Washington Post a disdire il contratto con il produttore nipponico. Naturalmente vi è stato anche chi ha criticato la decisione, accusandola più o meno apertamente di protezionismo. La Newspaper Association of America si è pubblicamente schierata contro la petizione della Goss, sostenendo che le sanzioni avrebbero fatto lievitare il costo delle macchine da stampa, rallentato l’innovazione tecnologica delle rotative per giornali, limitato la competizione tra produttori e la possibilità di scelta per gli editori. L’iter giuridico della vicenda non si è ancora concluso: i quattro produttori sanzionati hanno fatto ricorso in appello contro le sanzioni, e così anche la Goss, la quale evidentemente le ritiene troppo lievi; per la decisione finale della Court of International Trade si prevedono tuttavia tempi lunghi. Come andrà a finire? Il responsabile della produzione di rotative per giornali della Mitsubishi, Roy Yokouchi, ha dichiarato che l’azienda deciderà se rimanere o meno sul mercato USA in dopo la sentenza di appello e, soprattutto, dopo che verrà fissato il margine definitivo di imposizione sulla vendita delle otto rotative al Washington Post. Gli altri tre produttori, invece, hanno tutti confermato che rimarranno sul mercato USA. Saranno i contratti e le installazioni nei prossimi nove-dodici mesi a dire quali effetti avranno avuto le sanzioni sul mercato statunitense delle rotative per giornali.

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sistema cosiddetto “a corsa breve” (short train keyless inking), il produttore USA e i produttori giapponesi un sistema “a corsa lunga” (long train keyless inking). Riportiamo di seguito le principali caratteristiche di ciascun sistema; i numeri tra parentesi corrispondono alla legenda dello schema riportato a pagina 31. I sistemi keyless della KBA e della MAN Roland sono basati sul cilindro di inchiostrazione anilox, ovvero un cilindro rivestito di acciaio cromato o di materiale ceramico, sul quale sono state incise microscopiche cellette, che viene irrorato di inchiostro da uno spruzzatore. Ad ogni rivoluzione del cilindro una racla asporta dalla superficie del cilindro anilox l’inchiostro in eccesso. Dal cilindro anilox l’inchiostro viene trasferito, tramite un cilindro di inchiostrazione, sulla forma di stampa offset e, da questa, sul caucciù stampante. I sistemi dei due produttori tedeschi si differenziano per aspetti secondari, come la posizione della racla e la presenza, nella configurazione della KBA, di due cilindri-tampone (6) che consentono lievi regolazioni della densità dell’inchiostro. In linea generale, tuttavia, nel sistema anilox utilizzato da KBA e MAN Roland l’unica possibilità di intervento per variare i risultati di stampa consiste nell’aumentare o diminuire la diluizione dell’inchiostro. La KBA offre tre modelli con sistema di inchiostrazione keyless: la Anilox-Colora (doppia larghezza-doppio sviluppo, velocità massima 70.000 copie/ora), la Anilox-Express (doppia larghezza-doppio sviluppo, velocità massima 75.000 copie/ora), e la Anilox-Commander (doppia larghezza-doppio sviluppo, velocità massima 85.000 copie/ora). La MAN Roland offre il sistema anilox come opzione alternativa rispetto al sistema tradizionale sui due modelli di fascia alta della propria produzione: la Geoman (doppia larghezzadoppio sviluppo, velocità massima 70.000 copie/ora), e la Colorman (doppia larghezza-doppio sviluppo, velocità massima 85.000 copie/ora) Il sistema keyless della WIFAG, denominato USIS (Ultra

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Short Inking System), è simile a quello utilizzato da MAN Roland e KBA, ma se ne distingue per due caratteristiche fondamentali: • il cilindro di inchiostrazione (4) non è anilox, ma gommato; • la racla (3) è basculante (“swinging”) ed è divisa in quattro segmenti, ciascuno dei quali regolabile separatamente. Il vantaggio del sistema USIS rispetto al tradizionale rullo anilox in acciaio cromato o materiale ceramico dovrebbe risiedere (usiamo il condizionale perché il sistema non è ancora entrato in funzione) nella maggiore possibilità di intervento sulla quantità di inchiostro rilasciata al rullo di inchiostrazione, grazie alla racla basculante e segmentata, la cui pressione sul rullo può essere graduata. Poiché la racla è suddivisa in quattro segmenti, è possibile regolare lo spessore del film di inchiostro al livello di ogni singola pagina. Il rivestimento gommato del cilindro di inchiostrazione, a causa degli attriti con la racla, tende a dilatarsi durante la stampa; per fare fronte a questo problema, è stato introdotto un sistema di monitoraggio elettronico che ad ogni rivoluzione del cilindro controlla e mantiene costante la posizione del cilindro stesso rispetto al cilindro portalastra. Eventuali micromovimenti dell’intero cilindro di inchiostrazione per ristabilire il contatto ottimale con il cilindro portalastra sono resi possibili dalla tecnologia shaftless, ovvero dall’assenza di alberi di trasmissione del movimento dei cilindri. Il sistema USIS è attualmente disponibile come opzione rispetto all’inchiostrazione tradizionale soltanto sulla rotativa WIFAG OF 570 GTD (Gearless Transmission Drive) a doppia larghezza e doppio sviluppo. Il sistema di inchiostrazione keyless utilizzato dalla Goss, denominato Positive-Feed Keyless Inking, è completamente diverso rispetto ai sistemi “a corsa breve” utilizzati dai produttori europei: nel sistema Goss, infatti, l’inchiostrazione avviene utilizzando un modulo, denomi-


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Una immaginaria torre di stampa a quattro gruppi nella quale convivono i sistemi keyless di KBA, WIFAG, Goss e Mitsubishi

KBA

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6

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nato ColorFlow (1), che utilizzando una serie di pompe ad ingranaggi collocate in linea trasferisce al treno di inchiostrazione la quantità di inchiostro effettivamente richiesta dai grafismi delle singole pagine. Il sistema Goss, pertanto, utilizza lo stesso treno di inchiostrazione utilizzato dalle rotative con sistema di inchiostrazione tradizionale, con l’inserimento del modulo keyless ColorFlow al posto del sistema tradizionale e senza la necessità di altre modifiche alla struttura del gruppo di stampa. Il modulo ColorFlow, se le esigenze di produzione lo richiedono, può essere rapidamente estratto e sostituito con un altro modulo: ciò può essere particolarmente utile nel caso di cambiamenti di edizione che richiedono un diverso spiegamento in macchina delle pagine a colori. La Goss offre il sistema ColorFlow come uno dei tre sistemi di inchiostrazione disponibili, a scelta del cliente, sull’intera gamma di rotative offset Goss, comprese quelle a singola larghezza. Gli altri due sistemi di inchiostrazione offerti sono: • Open Fountain: sistema tradizionale • Digital Ink: sistema tradizionale collegato con un sistema di presettaggio e di controllo elettronico dell’inchiostrazione. L’approccio della Mitsubishi all’inchiostrazione keyless è per molti aspetti simile a quello della Goss: esso non prevede infatti rulli di inchiostrazione anilox, ed utilizza un treno di inchiostrazione “lungo”, simile al sistema tradizionale. La specificità della tecnologia Mitsubishi sta nel cilindro di dosaggio dell’inchiostro (3), la cui velocità di rotazione può essere controllata, mentre il cilindro di trasferimento dell’inchiostro (4) ruota alla velocità di stampa. Lo spessore

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1 Vaschetta dell'inchiostro 2 Pompa dell'inchiostro 3 Racla 4 Cilindro anilox 5 Cilindro inchiostratore 6 Cilindri tampone 7 Cilindro portalastra 8 Cilindro di stampa 9 Gruppo di bagnatura

1 Vaschetta dell'inchiostro 2 Cilindro di trasporto inchiostro 3 Racla basculante 4 Cilindro inchiostratore (gommato) 5 Cilindro di lisciatura (opzionale) 6 Cilindro portalastra 7 Cilindro di stampa 8 Gruppo di bagnatura

GOSS

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1

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1 Modulo ColorFlow 2 Condotto dell'inchiostro 3 Tamburo del condotto dell'inchiostro 4 Cilindro di contrappeso 5 Tamburo di distribuzione dell'inchiostro 6 Cilindro di trasferimento dell'inchiostro 7 Tamburo principale dell'inchiostro 8 Cilindro di trasferimento 9 Cilindro di raschiatura dell'inchiostro 10 Cilindri di inchiostrazione 11 Cilindro portalastra 12 Cilindro di stampa 13 Gruppo di bagnatura

1 Vaschetta dell'inchiostro 2 Spruzzatore dell'inchiostro e racla 3 Cilindro di dosaggio inchiostro 4 Cilindro di trasferimento dell'inchiostro 6 Cilindro di trasferimento dell'inchiostro 7 Cilindro di contrappeso 8 Cilindri di inchiostrazione 9 Cilindro portalastra 10 Cilindro di stampa 11 Gruppo di bagnatura

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del film di inchiostro è pertanto determinato dal differenziale di rotazione tra questi due cilindri: quanto maggiore sarà la rotazione del cilindro di trasferimento rispetto al cilindro di dosaggio, tanto minore sarà il film di inchiostro. Il modulo di inchiostrazione keyless utilizzato dalla TKS può essere considerato un “ibrido”: esso utilizza infatti, analogamente a KBA e MAN Roland, un cilindro poroso e una racla per l’inchiostrazione della forma di stampa, ma questo cilindro è inserito in un treno di inchiostrazione più lungo, con la conseguente possibilità di graduare lo spessore del film di inchiostro. A questa soluzione la TKS è giunta dopo aver sperimentato negli anni passati una soluzione di inchiostrazione a corsa breve, nella quale lo spessore del film di inchiostro era determinato dalla variazione della pressione dinamica tra il cilindro che pesca l’inchiostro nella vaschetta e il cilindro di inchiostrazione. Questo sistema, introdotto per la prima volta al Newark Star-Ledger nel 1993, si rivelò poco efficace soprattutto nella stampa a colori, rendendo necessario il ritorno ad un sistema di inchiostrazione tradizionale. Il mercato dei sistemi keyless Sulla base di una indagine condotta dalla KBA (cfr. grafico a pag. 33), il mercato mondiale dell’inchiostrazione keyless era composto, all’inizio del 1997, senza tener conto delle conversioni, da 4.400 gruppi di stampa, così suddivisi: 140 letterpress (3%), 2300 offset (52%), 1960 flexo (45%). Restringendo l’analisi all’offset, la maggiore fetta di mercato è detenuta dai produttori giapponesi (1.360 gruppi, pari al 59%), seguiti dalla KBA (447 gruppi, 19%), dalla Goss (309 gruppi, 13%). MAN Roland e WIFAG chiudono la classifica con, rispettivamente, 96 e 88 gruppi di stampa. I dati fornitici dalla KBA, giova ricordarlo, si riferiscono agli ordini siglati e comprendono quindi anche gruppi di stampa non ancora installati o nemmeno prodotti. Tra tutti i produttori con i quali abbiamo avuto modo di parlare nel corso della fiera, sicuramente la KBA è quello

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che crede maggiormente nei sistemi di inchiostrazione keyless e, più specificamente, nell’anilox. D’altra parte, già nel 1987 la Albert-Frankenthal (confluita nel 1990 nel gruppo KBA) installò i primi di gruppi di stampa anilox offset presso la Druck-und Verlagshaus di Neu-Isemburg nei pressi di Francoforte, seguiti due anni dopo, sempre presso questa società, dalla prima rotativa anilox offset a doppia larghezza. Ed è sempre della KBA la prima installazione anilox offset negli USA, presso il South Bend Tribune: una KBA Anilox-Colora con 20 gruppi di stampa, entrata in funzione nel settembre 1994. Ed ancora è del produttore di Würzburg l’ultimo contratto di rotativa offset keyless siglato negli Stati Uniti: 81 gruppi di stampa ordinati dal Dayton Daily News, di Dayton, Ohio, quotidiano del mattino con una diffusione giornaliera di 160.000 copie. Per quanto riguarda il mercato europeo, la KBA sta completando l’installazione di una Anilox-Colora presso l’Offenbach Post, in Germania, mentre entro il 1998 verranno installate due rotative keyless presso il Badisches Tageblatt e il KreisZeitung di Syke, sempre in Germania. Entro la fine del 1997, infine, la KBA prevede di completare l’installazione di una Anilox-Express presso la società Adam GmbH di Bruchsal, equipaggiata con forno di essiccazione, cambio automatico delle lastre e gruppi di stampa shaftless. Se KBA è il produttore che sembra credere maggiormente nell’anilox, l’altro grande costruttore tedesco, MAN Roland, appare invece il più scettico a proposito di questa soluzione tecnica. In una intervista concessa alla rivista dell’Ifra, Newspaper Techniques, nell’ottobre 1994, il direttore ricerca e sviluppo della MAN Roland, Ingo Köbler, aveva dichiarato “l’anilox non ha tenuto fede alle promesse, né sotto il profilo della riduzione dei prezzi delle rotative né sotto l’aspetto della riduzione dello scarto”. L’ultima installazione anilox del produttore di Augsburg è stata quella effettuata presso la Henke Pressedruck di Berlino. WIFAG non ha attualmente installato alcun gruppo stampa dotato del sistema keyless USIS. Il primo ordine è stato


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al Washington Post otto rotative keyless, per un totale di 360 gruppi di stampa, 96 0 0 0 0 0 portabobine, 16 pieGoss Cerutti prod. ghe. E tra la fine del giapponesi 1997 e l’inizio del offset totale 1998 entrerà in funzione la prima rotativa keyless Mitsubishi in Europa, più precisamente presso le Artes Graficas del Atlantico, nell’isola della Gran Canaria: una Euro-M con una torre 4/ 4, in grado di produrre un tabloid con una foliazione complessiva di 96 pagine, con 32 pagine a colori, a una velocità di 60.000 copie l’ora. 309

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siglato dalle Editions Amaury di Parigi, che stampa il quotidiano 88 88 Le Parisien e il quo0 0 0 tidiano sportivo KBA MAN WIFAG L’Equipe: cinque roRoland tative OF 570 GTD letterpress flexo con un totale di 80 gruppi di stampa, cinfonte: KBA Report 1/1997 que pieghe e 25 portabobine; le prime due macchine entreranno in funzione nel giugno 1998, qualche giorno prima dell’inizio dei Campionati del Mondo di calcio, che si svolgeranno in Francia. La WIFAG ci è apparsa molto cauta sulla tecnologia keyless, come d’altra parte è naturale in considerazione del fatto che il sistema keyless del produttore di Berna è diverso da tutti gli altri e, soprattutto, non ha ancora superato il “battesimo del fuoco” dell’entrata in produzione. L’impressione ricevuta è comunque che il management WIFAG non attribuisca una importanza strategica ai sistemi di inchiostrazione keyless: ben maggiore enfasi, sia sotto il profilo commerciale che sotto quello della ricerca e sviluppo, viene attribuito alla tecnologia shaftless. Il sistema Goss ColorFlow è attualmente in funzione presso i quotidiani New York Daily News (162 gruppi, 9 pieghe) e Miami Herald (165 gruppi, 5 pieghe), ed è già stato ordinato da altri dieci quotidiani in USA, Perù, Brasile e Norvegia, per un totale complessivo di oltre 700 gruppi e 26 pieghe. L’approccio della Goss, nei confronti della tecnologia keyless è estremamente pragmatico e “americano”: se il cliente lo vuole, il fornitore deve essere in grado di darglielo. Per quanto riguarda i produttori giapponesi, il più grosso ordine di rotative offset keyless da essi siglato al di fuori del Giappone è quello sopra menzionato, con il quale nell’aprile 1995 la Mitsubishi Heavy Industries si è impegnata a fornire

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il mercato mondiale keyless vendite complessive

Oltre il keyless Quali le prospettive della tecnologia keyless nella stampa dei quotidiani? E quali le tecnologie che emergeranno nel futuro a breve e medio termine? Sul primo argomento abbiamo rivolto alcune domande a Vincent Lapinski, direttore vendite della MAN Roland USA, e a David Stamp, responsabile marketing per l’Europa della Goss Graphic Systems. Secondo Lapinski, a vantaggio del keyless giocano due fattori fondamentali: la riduzione del personale e il minor consumo di carta, dovuto al sostanziale abbattimento dello scarto di avviamento. I punti critici, invece, sono costituiti dalla limitata flessibilità del sistema, che non consente le variazioni e gli aggiustamenti dell’inchiostrazione che invece sono possibili con il sistema tradizionale; l’adozione di questo sistema presuppone dunque un ciclo produttivo rigidamente ottimizzato, sin dalla fase di prepress, sulle specifiche della macchina da stampa. In conseguenza di ciò, l’offset keyless si adatta più difficilmente alle esigenze di un quotidiano che stampa più di un prodotto o che ha una

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produzione mista editoriale-commerciale. Un ulteriore punto a sfavore del keyless è rappresentato dai materiali di consumo - inchiostri, soluzioni di bagnatura, lastre - che devono essere ottimizzati per questo tipo di stampa. Inoltre la limitata domanda di questi materiali di consumo farà in modo che non ci sarà spazio per molti fornitori, col risultato che potranno crearsi situazioni di monopolio o oligopolio, con probabile incremento dei prezzi di questi materiali. Per quanto riguarda più specificamente il mercato USA, a giudizio di Lapinski l’eventuale successo del keyless è strettamente legato al successo o meno che questa tecnologia incontrerà nelle tre maggiori installazioni, ovvero il Daily News e il Miami Herald (Goss), e il Washington Post (Mitsubishi). Per quanto riguarda quest’ultima installazione, è ancora prematuro tracciare dei giudizi; per quanto riguarda invece i due impianti keyless della Goss, il primo (Daily News) stampa solo il bianco e nero, mentre nel secondo (Miami Herald) sembra siano state riscontrate, nella stampa in quadricromia, difficoltà non previste. Lapinski ritiene che il futuro del keyless sia strettamente legato allo sviluppo della Single Fluid Technology, ovvero all’adozione di inchiostri speciali che non richiedono soluzioni di bagnatura. Attualmente la MAN Roland offre una soluzione di stampa waterless per le macchine piane, basata su lastre con rivestimento al silicone e inchiostri speciali che, se tenuti ad una temperatura costante durante il processo di stampa, aderiscono al rivestimento di silicone delle lastre e “scivolano” dalle aree dove il silicone è stato rimosso. Per quanto riguarda infine le quote di mercato dei differenti sistemi di stampa, Lapinski assegna il 95% all’offset e il 5% alla flexo, che verrà scelta pressoché unicamente per la conversione di gruppi di stampa letterpress; all’interno della quota dell’offset, il 90% sarà rappresentato dall’offset tradizionale e il 10% dal keyless, che verrà preferito dai

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giornali che richiedono elevata produttività, bassi costi e tempi di avviamento della macchina, personale ridotto, rinunciando a quella maggiore flessibilità e qualità complessiva che l’offset tradizionale conserva. Secondo David Stamp, il sistema di inchiostrazione offset keyless è destinato a diventare una alternativa interessante per quegli editori che richiedono bassi scarti di avviamento, elevata produttività, qualità uniforme, poca manutenzione, ridotto apporto di manodopera. Per quanto riguarda l’evoluzione dei sistemi di stampa nei prossimi anni, Stamp intravede chiaramente delle esigenze del mercato alle quali la tecnologia dovrà dare risposte concrete: maggiore flessibilità e qualità nella stampa in quadricromia, riduzione dei tempi di fermo macchina per manutenzione o cambi di edizione, riduzione degli scarti, maggiore produttività anche per tirature ridotte. Nella strategia della Goss, il sistema ColorFlow è la prima risposta a queste esigenze. Il secondo passo in questa direzione sarà la Single Fluid Technology: la Goss sta lavorando ad una soluzione che, a differenza del sistema della MAN Roland che usa lastre ed inchiostri speciali, dovrebbe consentire l’utilizzo sulle rotative di una miscela di acqua e di inchiostro offset convenzionale. La presentazione ed il lancio commerciale di questa tecnologia è stata annunciata da Goss Graphic Systems per la Drupa del 2000. Il terzo ed ultimo gradino di questa evoluzione tecnologica è costituito dal Computer to cylinder o, come viene definito da Goss, dalla tecnologia AIM (Automatic Image Makeready), che consentirà la trasmissione diretta dei dati dal sistema pre-press alla superficie del cilindro di stampa, attraverso un raggio laser che, grazie ad un procedimento fotochimico brevettato da Goss, trasferirà i grafismi dal RIP alla superficie idrofila del cilindro e che, alla fine del ciclo di stampa, potrà con il procedimento inverso cancellare le aree stampanti.


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torio T servpera i quotidiani ecnico s O e le agenzie di informazione Le pagine dell’Osservatorio FIEG ASIG IL SLC-CG-CISL FIS IL UILSIC-U

Via Sicilia 125 - 00187 Roma Tel 06/4885026 - Fax 06/4883489 e-mail: osservatorio@ediland.it

La rubrica Le pagine dell’Osservatorio è interamente dedicata all’Organismo Paritetico Imprenditori-Sindacati previsto dal Contratto Collettivo di Lavoro dei dipendenti delle imprese editrici e stampatrici di quotidiani e delle agenzie di stampa. Attività, ricerche, dati statistici ed altre informazioni sulla industria editoriale e sul mondo del lavoro raccolte, elaborate e diffuse a cura dell’Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione.

Occupazione e retribuzioni nell’industria dei quotidiani Uno studio realizzato da ASIG Service per conto dell’Osservatorio, di prossima distribuzione, analizza nel dettaglio i livelli occupazionali e retributivi dei lavoratori poligrafici tra il 1995 e il 1996, scomposti per livello di inquadramento, mansione, sesso. Per la prima volta sono stati operati riaccorpamenti dei dati complessivi per aree geografiche, tipologie di aziende (editori, stampatori, agenzie, altre società) e, limitatamente agli editori, per tipo di produzione (provinciali, regionali, interregionali, nazionali, politici). Riportiamo a seguire una sintesi dei dati più significativi emersi dallo studio.

Una analisi maggiormente meditata della situazione occupazionale e del trend retributivo del settore dei quotidiani: è questo il compito che il Consiglio Direttivo dell’Osservatorio ha affidato ad ASIG Service, la società di servizi che da qualche anno supporta l’attività dell’organismo paritetico imprenditori-sindacati. Un compito che trova una prima realizzazione in questo studio, che integra ed approfondisce i dati presentati qualche mese fa con il primo Rapporto Annuale sull’industria dei quotidiani. Uno studio, questo, la cui realizzazione non sarebbe stata possibile senza la preziosa e fattiva collaborazione del Fondo di Previdenza dei Giornali Quotidiani “F. Casella”, che ha messo a disposizione i dati sull’occupazione e sulle retribuzioni degli addetti del settore poligrafico che le aziende trasmettono periodicamente al Fondo. E’ il caso di soffermarsi sulla novità e sulla portata di questa iniziativa: guardandoci intorno, verso altri settori industriali, non ci pare di vedere iniziative analoghe a questa, basate cioè non su “proiezioni”, “stime”, “campioni”, né tanto meno limitata ai “minimi contrattuali”, tanto meno significativi in un settore, quello dei quotidiani, dove l’incidenza degli straordinari, del lavoro notturno e festivo e della contrattazione integrativa aziendale assume un peso non trascurabile. La base di calcolo delle tabelle e dei grafici presentati in questo studio è costituita invece da tutte le aziende che applicano il contratto dei poligrafici: società editrici, società stampatrici, agenzie di informazione e ser-

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vizi, altre società che non effettuano attività editoriale ma che applicano ai propri dipendenti tale trattamento. A seguire, riepiloghiamo i più significativi risultati emersi. I. Dati Complessivi Cala l’occupazione e salgono le retribuzioni con qualche recupero rispetto agli anni precedenti: è questo il primo dato che salta agli occhi analizzando i dati occupazionali e retributivi del settore poligrafico nel 1996 messo a confronto con il 1995. Il numero complessivo degli addetti al 31 dicembre 1996 è sceso per la prima volta sotto le 10.000 unità, per l’esattezza 9.512; era di 10.184 alla fine del 1995. Il calo ha interessato in misura più pronunciata la componente operaia, che è passata da 4.387 a 4.003 unità, mentre gli impiegati sono passati da 5.797 a 5.509 unità. La componente impiegatizia ha portato la sua quota percentuale sul totale degli addetti al 57,9%, contro il 56,9% di un anno prima. L’occupazione maschile è passata da 7.910 a 7.345 unità, mentre la componente femminile è diminuita in misura inferiore, da 2.274 a 2.167 unità, portando così il proprio peso percentuale all’interno del settore dal 22,3% al 22,8%. Le retribuzioni, dopo un paio di anni di “stallo”, hanno ripreso a marciare ad un ritmo superiore rispetto all’andamento dei prezzi al consumo: il dato complessivo evidenzia infatti un +5,21% a fronte di una inflazione del 3,9% (dato ISTAT). In media, un poligrafico ha guadagnato nel corso


TecnoMedia

Le pagine dell’Osservatorio

suddivisione % dei dipendenti per sesso e qualifica: 1996

impiegate femmine 19%

maggiore incidenza del lavoro notturno e festivo per gli uomini e, per le donne, il ricorso a permessi e aspettative per maternità. operai maschi 38% Per effetto del calo dell’occupazione e del concomitante aumento delle retribuzioni medie, il monte totale delle retribuzioni erogate dalle aziende del settore è rimasto pressoché invariato, facendo segnare un aumento dello 0,22%, da 600,7 a 602 miliardi di lire.

impiegati maschi 39% operaie femmine 4%

10°

66.319.109

53.338.500

93.134.791

84.639.803

79.133.356

77.319.081

60.856.307

70.859.522

56.069.877

65.283.057

50.316.409

61.776.819

48.577.521

56.049.940

45.305.546

55.127.483

43.853.673

60.095.039

36.895.989

54.254.314

33.575.815

del 1996 poco meno di 63 milioni e mezzo, contro i 60 milioni e 350 mila lire del 1995. Nel 1996 si è invertito il trend di costante calo del ricorso allo straordinario evidenziatosi nel corso del 1994 e 1995. Il numero di ore di straordinario mediamente effettuate da ciascun addetto è salito da 137 a 139, ed è cresciuta del 6,11% la retribuzione straordinaria media per addetto, che nel 1996 ha superato i 4 milioni e 600 mila lire. Assai significativa, a proposito di retribuzioni, è la differenza retributiva tra uomini e retribuzione complessiva annua media 1996 per sesso donne: in media, ogni addetto di sesso retr. uomini maschile guadagna una cifra annua lorda superiore di circa tredici milioni rispetto a retr. donne quanto guadagna una collega con pari livello e anzianità. E’ una differenza, questa, che in parte si spiega con il fatto che gli addetti di sesso maschile effettuano un numero di ore di straordinario superiore di quasi tre volte rispetto a quelli di sesso femminile (170 ore all’anno contro meno di 64 ore). Ma oltre allo straordinario, ad incidere su questa forte disparità sono con 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° ogni probabilità elementi che i dati a nostra livelli di inquadramento disposizione non ci consentono di misurare ma soltanto di ipotizzare: per esempio la Fonte: Osservatorio Tecnico - ASIG Service

85.868.669

II. Suddivisione per area geografica Il calo occupazionale registrato nel 1996 si è concentrato in due aree del Paese, il Nord-Ovest ed il Sud, dove il totale degli occupati è sceso dell’11%, mentre nel resto d’Italia la diminuzione dell’occupazione è stata pari al 2%. E’ da segnalare, peraltro, come nel Sud a questa diminuzione dell’occupazione complessiva abbia fatto riscontro un forte incremento del ricorso agli straordinari. Se sotto l’aspetto delle dinamiche occupazionali è possibile riscontrare significative differenze tra le varie aree del

Fonte: Osservatorio Tecnico - ASIG Service

media

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TecnoMedia

Le pagine dell’Osservatorio

media retribuzione complessiva annua: suddivisione per area geografica 5,45% 5,06%

5,21% 3,41%

5,03%

Nord-Ovest

Nord-Est

Centro

Sud

1995

Isole

1996

Fonte: Osservatorio Tecnico - ASIG Service

Paese, i dati relativi all’andamento delle retribuzioni complessive non evidenziano disparità rilevanti tra le varie zone geografiche: è vero infatti che un lavoratore del Nord-Ovest guadagna in media sei milioni e mezzo all’anno in più del suo collega che lavora in una azienda del Sud, ma è anche vero che la retribuzione media dei lavoratori delle Isole è superiore di oltre un milione di lire a quella degli addetti delle aziende del Nord-Est. III. Suddivisione per tipologia di azienda Sulle 160 aziende che nel 1996 hanno applicato ai propri dipendenti il contratto dei poligrafici, ben 87 risultano appartenere alla categoria delle società editrici: un 54% sul totale che diventa il 70% e oltre se si prende in considerazione il numero degli addetti o il totale delle retribuizioni erogate nel corso dell’anno. Dall’analisi dei dati per tipologia di azienda emerge come le società stampatrici sono quelle dove si concentra la maggiore percentuale di operai: se infatti i poco più di duemila addetti delle società stampatrici rappresentano il 21% del totale degli occupati al 31 dicembre 1996, i 1.623 operai in forza alle società stampatrici rappresentano oltre il 40% dei 4.003 che costituiscono il totale degli operai dell’intero settore. Questa diversità strutturale delle società stampatrici si riflette anche nella distribu-

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63.488.804

zione dei dipendenti ai diversi livelli di inquadramento: ben il 51% degli addetti delle società stampatrici sono inquadrati tra il terzo e il quinto livello, quelli dove è concentrata la maggioranza della popolazione operaia, contro una media nazionale del 36,3%. media nazionale In un panorama di complessivo calo dell’occupazione nell’intero settore, le agenzie di informazione sono andate nel 1996 in controtendenza, accrescendo sia pure in misura modesta (15 unità, pari al +2,3%) il numero dei propri dipendenti. E’ un dato, questo, che sembra indicare una possibile chiave per superare il momento di stasi del mercato dei quotidiani e di crisi occupazionale del settore: affiancare al prodotto tradizionale stampato una serie di prodotti collaterali, ad alto valore aggiunto, fortemente segmentati, che facciano pieno utilizzo delle moderne tecnologie di comunicazione. Le agenzie di informazione, 60.343.614

62.594.545

60.527.645

55.237.371

58.541.973

63.628.599

60.562.392

61.552.708

58.605.073

65.058.726

61.694.746

5,98%

Suddivisione % dei dipendenti per tipologia di azienda: 1996

Agenzie 7% Centri stampa 21%

Altri 1%

Società editrici 71% Fonte: Osservatorio Tecnico - ASIG Service


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Le pagine dell’Osservatorio

spinte anche dalla loro “missione” di società di servizi, hanno abbracciato con rapidità e convinzione la strada della multimedialità, dei servizi interattivi, di Internet; e questi primi, timidi cenni di ripresa sul versante dell’occupazione sembrano indicare la validità della strada intrapresa. Per quanto riguarda infine le retribuzioni complessive, non sono state rilevate significative divaricazioni nei livelli retributivi delle singole tipologie di azienda rispetto alla media nazionale.

regionali e pluriregionali realizzano al proprio interno tutto il ciclo produttivo, tra i nazionali e i politici è assai più frequente il caso in cui i segmenti più tipicamente industriali del ciclo produttivo, stampa e spedizione, vengano delegati in tutto o in parte a società terze. Se la suddivisione per area geografica e per tipologia di azienda non evidenzia differenze degne di nota per quel che concerne il trattamento retributivo degli addetti, dall’analisi dei dati scomposti per tipologia di società editrice emergono invece differenze che possiamo senz’altro definire strutturali e legate a dinamiche di contrattazione integrativa aziendale che, stando a quanto sembrano suggerire i dati, assumono una importanza che cresce in parallelo con l’aumento della dimensione delle aziende. Un solo dato: nel 1996 un poligrafico dipendente da una società editrice di quotidiani nazionali ha trovato in busta paga un importo lordo superiore di più di un milione al mese rispetto al suo collega che lavora, con pari qualifica e anzianità di servizio, alle dipendenze di una società che edita quotidiani provinciali.

4.637.957

4.371.018

464.686

190.616

6.423.800

6.243.087

3.572.230

3.339.844

3.865.120

3.528.289

2.846.559

2.630.130

IV. Suddivisione per tipologia di società editrice Sulle 87 società editrici che compongono l’universo della ricerca per l’anno 1996, ben 49, ovvero il 56%, svolgono la propria attività su scala provinciale o regionale. La ricchezza e molteplicità di voci dell’informazione locale che emerge dai dati sull’occupazione e sulla retribuzione del settore poligrafico costituisce, per così dire, la punta dell’iceberg di un panorama estremamente mobile e variegato, fatto di testate piccole e piccolissime che nascono e muoiono in continuazione, edite da società che spesso non applicano il contratto dei quotidiani media retribuzione straordinaria annua: suddivisione per tipologia di società editrice ma che testimoniano comunque di una forte domanda di informazione 2,89% locale. Le società editrici tra le quali è più consistente la componente ope6,11% raia sono quelle che editano quoti9,55% 6,96% diani provinciali e regionali; tra i 8,23% pluriregionali questa suddivisione 143,78% è abbastanza equilibrata rispetto alla media, mentre tra i nazionali e soprattutto - tra i politici è assolutamente prevalente la presenza degli impiegati. Questo differente comProvinciali Regionali Pluriregionali Nazionali Politici media soc. editrici portamento si spiega facilmente se si tiene conto del fatto che, laddove 1995 1996 in genere quotidiani provinciali, Fonte: Osservatorio Tecnico - ASIG Service

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Le pagine dell’Osservatorio

Conclusione Pur non essendo possibile incrociare i dati sui livelli occupazionali con quelli relativi alla distribuzione per livelli degli addetti, si può notare come, laddove la percentuale di operai risulta prevalente, la percentuale di addetti inquadrata ai livelli compresi tra il terzo e il quinto-sesto sia proporzionalmente più elevata; viceversa, laddove prevalgono gli impiegati i livelli di inquadramento più frequentati sono quelli che vanno dal sesto sino all’ottavo livello. Una notazione conclusiva ci sentiamo di affidare alla

valutazione delle parti che compongono l’Osservatorio: il confronto tra i tabulati del Fondo Casella e i dati che emergono dall’anagrafe del settore, curata anch’essa dall’Osservatorio, evidenzia come, a fronte di un universo composto da 267 aziende (escluse le concessionarie), le aziende che applicano il contratto (alle quali vanno aggiunte le 13 società che che non svolgono attività editoriale) sono in totale 147: 87 società editrici rispetto alle 91 censite, 45 società stampatrici su 93, ed appena 15 agenzie di informazione e servizi rispetto alle 83 presenti in anagrafe.

COMUNICAZIONE AI SENSI DELLA LEGGE 675/96 Da inviare a: ASIG Service srl - Via Sicilia, 125 - 00187 Roma Tel. 06 / 4885026 fax n. 06 / 4883489 Il sottoscritto_______________________________________, secondo quanto previsto dalla legge 675/96 sulla tutela della riservatezza dei dati personali, CHIEDE (barrare soltanto una delle caselle sottostanti) Che i propri dati personali attualmente inseriti nell’Archivio Elettronico di ASIG Service Srl vengano modificati, aggiornati o integrati come segue, ovvero che i propri dati personali vengano inseriti nell’Archivio Elettronico di ASIG Service Srl e trattati nel rispetto di quanto stabilito dalla legge 675/96, onde poter ricevere la rivista TecnoMedia ed essere informato su tutte le attività di ASIG Service srl: NOME ________________________________________ COGNOME _________________________________ SOCIETA’ ________________________________________________________________________________ INDIRIZZO _______________________________________________________________________________ CAP _________ CITTA’ ___________________________________________________________ PROV ____ TEL. ________________________ FAX ________________________ E-MAIL_________________________ Che i propri dati personali vengano cancellati dall’Archivio Elettronico di ASIG Service Srl

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Archivio Aperto ASIG

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perto vio A Archi ASIG

Archivio Aperto contiene una rassegna periodica di segnalazioni e recensioni di articoli, relazioni, ricerche e repertori statistici - dedicati all’industria della comunicazione - pubblicati dalle più prestigiose riviste e dalle organizzazioni italiane ed internazionali del settore. Per ogni sommario è chiaramente indicata la fonte. Le aziende associate alla ASIG possono richiedere presso i nostri uffici ulteriori informazioni circa il materiale recensito. Il catalogo completo è consultabile su Internet, all’indirizzo http://www.ediland.it.

Riferimento: 1431

I costi di distribuzione locale della stampa periodica Da questo studio sulla ripartizione dei costi di distribuzione locale della stampa periodica, curato dal CESCOM (Centro studi sul Commercio) dell’Università Bocconi per conto della FIEG, emerge come la remunerazione dei distributori locali risulti pressoché indifferenziata tra le diverse tipologie di prodotti editoriali distribuiti, laddove i costi sostenuti per la distribuzione sono assai diversi. Lo studio verifica quindi la possibilità di applicare criteri contabili in grado di ripartire i costi di distribuzione tra i diversi tipi di prodotto, sulla base dell’effettivo consumo di risorse generato nel corso del ciclo di distribuzione e diresa. FIEG

Riferimento: 1432

Intranet per i quotidiani: i vantaggi e le questioni aperte Allan Marshall della Associated Newspapers (Daily Mail, Mail on Sunday, Evening Standard) descrive, dopo una breve definizione di Intranet, delle tecnologie che stanno alla sua base, delle caratteristiche che deve avere, i vantaggi di una rete Intranet per i quotidiani: informazione distribuita in tempo reale, riduzione della carta in circolazione, risparmio di tempo, semplificazione nell’uso del computer, facilità di integrazione con gli altri sistemi informatici presenti in azienda. L’installazione di una Intranet pone però alcuni problemi: lo shock culturale che provoca, i livelli di accesso e sicurezza, la manutenzione, il rischio che i dipendenti assumano un atteggiamento troppo passivo o, all’opposto, perdano più tempo a “navigare” che a lavorare. Newspaper techniques maggio 1997

Riferimento: 1433

Computer to Plate in produzione al Tiroler Tageszeitung Il Tiroler Tageszeitung è il quotidiano leader nel Tirolo, con una diffusione variabile tra le 90.000 e le 115.000 copie

giornaliere e una penetrazione del 63,9% sul mercato tirolese. La società editrice, controllata dalla Axel Springer, produce due tabloid, lo Haller Nachrichten (10.000 copie) e lo Außerfner Nachrichten (8.000 copie), oltre a vari free papers con una tiratura settimanale di 360.000 copie. In questa società i sistemi computer to plate sono presenti sin dal febbraio 1994, quando fu installata un sviluppatrice Autologic Platemaster, basata sul sistema Gerber LE55, con lastre Ozasol N90. Il sistema attuale è composto da due unità CTP Platemaster 2, ciascuna collegata con un processore Agfa Ozasol VSM65, con lastre Ozasol N90A. Accanto alla linea CTP è presente una linea convenzionale con lastre Agfa Ozasol P51, utilizzata per le pagine che non sono disponibili integralmente in digitale e per le pubblicità a apgina intera. Ogni mese vengono realizzate 4.500 lastre N90A e 5.500 P51. Tutte le linee di produzione lastre convergono successivamente in un sistema, denominato Sorti 2000 e sviluppato dal quotidiano, che sulla base di codici a barre provvede allo smistamento di ciascuna lastra verso il cilindro della rotativa dove dovrà essere montata. Newspaper techniques maggio 1997

Riferimento: 1434

Sistemi di bozza “soft” per le pagine di giornale Le prove di stampa “hard”, realizzate cioè direttamente sulla rotativa, sono costose e fanno perdere tempo; è logico quindi che i giornali si stiano avviando sulla strada dell’utilizzo di bozze “soft”, effettuate cioè prima dell’output della pagina su film o lastra. Questo special report IFRA, coordinato da Manfred Werfel, passa in rassegna criteri e caratteristiche che deve avere un sistema di bozza soft per quotidiani: monitor e loro calibrazione, profili colore, formato dati, gestione del flusso. Vengono inoltre confrontati i sistemi di soft proof più diffusi: Pagevision di Data Oy, PRIMA di Harland Simon, Paravisual di Parascan, ProofNet di Aqua Four. Vengono infine riportate le esperienze maturate da quattro quotidiani: Helsingin Sanomat, Aftonbladet, Los Angeles Times, Berlingske Tidende. IFRA Special Report 2.23

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A Aperto

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TecnoMedia

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Riferimento: 1435

Data Warehouse: guida alle risorse disponibili Il data warehousing sta diventando di grande attualità anche nell’industria dei quotidiani. Questo documento comprende una lista dei principali fornitori di soluzioni, un glossario di definizioni e termini, una piccola bibliografia. NEXPO 1997

carta da giornale: suggerimenti per ridurre gli scarti in fase di trasporto e stoccaggio delle bobine e durante la stampa e spedizione, tecniche e consigli che possono condurre ad un risparmio di carta nei rapporti con gli utenti pubblicitari, nell’utilizzo più razionale dello spazio redazionale, nella riduzione delle copie omaggio e degli sprechi in generale. NAA

Riferimento: 1439 Riferimento: 1436

Il sistema NAA di gestione dello scarto

Il processo di gestione del colore nei quotidiani Un buon sistema di gestione del colore è ormai indispensabile per garantire una costante resa qualitativa degli annunci pubblicitari. Ed Lehr, coordinatore del Color Management Workgroup della NAA, descrive le procedure da utilizzare per creare i profili colore individuali di ciascun giornale o centro stampa e per adattare le separazioni colore standard alle caratteristiche tecnico-produttive di ogni quotidiano. NEXPO 1997

Questo manuale della NAA descrive le categorie di scarto che possono verificarsi nel ciclo produttivo. Viene anzitutto introdotta la distinzione tra lo scarto che si verifica prima della piega (“web waste”) e quello a valle della piega (“copy waste”). Il Web waste è suddiviso in tre sottocategorie: scarto da trasporto, scarto da sala bobine, scarto da difetti del nastro. Il copy waste può essere suddiviso in quattro sottocategorie: scarto da sala stampa, scarto da sala spedizione, scarto di distribuzione, scarto da diffusione. NAA

Riferimento: 1437

La sala spedizione del Times-Picayune

Riferimento: 1440

L’archivio, la tecnologia di base dei quotidiani La sala spedizione del giornale si va trasformando da area di “impacchettamento” a complesso centro di packaging. Keith Harding della società Blevins Harding descrive gli scenari attuali e prevedibili che avranno influenza sulla progettazione di moderni “packaging center” per i quotidiani. A seguire Woody Schuler descrive la sala spedizione del quotidiano di New Orleans The Times-Picayune. NEXPO 1997

Riferimento: 1438

Manuale sull’uso corretto della carta da giornale In questo manualetto della Newspaper Association of America, suggerimenti e consigli per utilizzare al meglio la

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Richard Everett del gruppo editoriale Axel Springer Verlag descrive i requisiti fondamentali di un moderno sistema di archiviazione digitale per quotidiani. I presupposti sono: lo sviluppo dei supporti di archiviazione, la digitalizzazione integrale del ciclo produttivo, e il “fattore Internet”, ovvero l’esigenza di ripensare il quotidiano alla luce delle nuove forme di fruizione dell’informazione on line. Nella costruzione di un archivio, vengono individuati alcuni punti chiave: l’archiviazione come componente fondamentale del ciclo produttivo, l’adozione di supporti di archiviazione hardware e software “neutrali” rispetto al loro contenuto, la predisposizione del sistema ad “aprirsi” all’accesso dall’esterno, i diritti di autore, i costi. Newspaper techniques giugno 1997


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Riferimento: 1441

Riferimento: 1443

Le dieci regole che facilitano l’ingresso nel mondo dell’archiviazione digitale

L’archivio digitale di Helsingbors Dagblad

Le dieci “regole d’oro” da tenere a mente nella realizzazione di un archivio digitale secondo Harald Ritter, direttore del quotidiano di Dresda Sächsische Zeitung (circa 400.000 copie di diffusione giornaliera): 1. Definire il tipo di archivio: testi, di immagini, entrambi; 2. Definire come e da chi deve essere archiviato il materale; 3. Definire gli utilizzatori dell’archivio; 4. Integrare l’archivio nel sistema esistente; 5. Individuare gli strumenti più adatti per una archiviazione con il minore intervento umano; 6. Definire i livelli di accesso al materiale archiviato; 7. Integrare l’archivio nell’offerta produttiva del giornale (on line, CD-ROM etc.); 8. Diritti d’autore; 9. formazione e riqualificazione degli archivisti; 10. Definire piani di investimento di durata almeno quinquennale. Newspaper techniques giugno 1997

50.000 copie, foliazione media giornaliera di 40 pagine suddivise in due dorsi, 250 dipendenti: sono alcuni dei numeri del quotidiano finlandese Helsingborgs Dagblad, il cui direttore descrive le strategie e le scelte operate nella costruzione di un archivio digitale. Il progetto muoveva dall’esigenza di estrarre automaticamente i testi dai file di X-Press, di renderli disponibili su una rete geografica a tutti i giornalisti; il tutto effettuato in maniera automatica, su base giornaliera, con minimi interventi di supporto e manutenzione. Il sistema scelto, sviluppato dalla società Job, gira su server SPARC Ultra 1 e client Macintosh, utilizza per il database software TRIP e per le ricerche il software NewsLink TA, mentre l’archiviazione dei lay-out viene effettuata direttamente dall’interno di Quark X-Press utilizzando una apposita Xtension. Attualmente è in corso un progetto di “apertura” dell’archivio per ricerche su Internet. Newspaper techniques giugno 1997

Riferimento: 1444

Acquisizione digitale dell’archivio cartaceo Riferimento: 1442

L’archivio digitale di Aftenposten Bent Nordbø, project manager di Aftenposten, descrive le strategie e le soluzioni adottate sin dal 1983 nell’implementazione di un archivio redazionale presso il quotidiano norvegese. La decisione di investire in un archivio digitale STAIRS in principio fu presa per un motivo abbastanza banale: la mancanza di spazio per le collezioni dei ritagli. Successivamente, quando nel 1990 IBM annunciò che avrebbe cessato di supportare il sistema STAIRS, fu creato un gruppo di lavoro incaricato di definire caratteristiche e funzionalità del nuovo sistema. Il risultato attuale di questo sforzo è un multimedia desk, composto di differenti server, ciascuno dedicato a compiti specifici ma tenuti insieme dal protocollo ODBC. Newspaper techniques giugno 1997

La digitalizzazione dell’intero archivo cartaceo del giornale: è un sogno che, se non vengono definite con attenzione procedure e tecniche, può facilmente tramutarsi in un incubo. Judy Grimsley, responsabile dell’archivio del quotidiano The Orlando Sentinel, descrive i problemi incontrati e le strategie adottate dal quotidiano della Florida nell’archiviazione dei ritagli anteriori al 1985, anno a partire dal quale il contenuto del giornale viene archiviato in digitale. Newspaper techniques giugno 1997

Riferimento: 1445

Sistemi di archiviazione alla Associated Press Marty Cammarata descrive il sistema di archiviazione digitale delle immagini della Associated Press, installato

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nei centri di archiviazione di New York, Londra, Milano, Francoforte e Tokio. Il sistema gira su piattaforme IBM RS/ 6000 con sistema operativo AIX, e backup di sicurezza RAID level 5 Megadrive. Il software per l’archiviazione è stato messo a punto dalla società PLS (Personal Library Software). Per l’archiviazione delle immagini si è preferita la tecnologia magneto-ottica ai CD. L’articolo descrive inoltre le decisioni relative al flusso di lavoro: archiviazioni temporanee e definitive, scelta delle foto di archivio da archiviare. L’archivio digitale consiste attualmente in 300.000 immagini, con un ritmo di archiviazione di 1.000 immagini la settimana e l’obiettivo di raggiungere il milione di immagini archiviate. Per l’immediato futuro è in programma il collegamento via ISDN tra i cinque centri di archiviazione. Newspaper techniques giugno 1997

logia Unisys DocCenter. Il sistema è installato su due server Sun 1000 e 3000 con dischi da 38 e 42 GB, e un jukebox Teraplus con 32 slot per dischi magneto-ottici dove sono archiviate le foto in alta risoluzione e le pagine in formato PDF, per un totale di 83 GB. I client sono PC pentium 90/ 133 con 16 MB di RAM , monitor da 17 pollici e hard disk da 1 GB. Il motore del database è Basisplus@ della società Information Dimensions. Attualmente, nel sistema sono archiviati 75.000 testi, 70.000 immagini, 10.000 pagine PDF. Sono in fase di studio progetti per la digitalizzazione dell’archivio dei ritagli e per permettere l’accesso all’archivio dall’esterno; per quest’ultimo progetto, tuttavia, sarà l’evoluzione del mercato a indicare l’opportunità o meno di investire in questa direzione. Newspaper techniques giugno 1997

Riferimento: 1446

Riferimento: 1448

Sistemi di archiviazione

L’integrazione tra editoria digitale e sistemi di archiviazione a Der Standard

Lo specialista IFRA Kerry Northrup delinea prospettive e problemi legati all’adozione di sistemi digitali di archiviazione a tutti i livelli, dalle questioni tecniche a quelle organizzative, sino al ritorno sull’investimento. Quanto costa? Quanto tempo ci vuole? Come inserire l’archiviazione digitale nel flusso di produzione? Nell’ipotesi di un carico giornaliero di 100 immagini e 400 testi, Northrup quantifica in 15 ore/uomo giornaliere la quantità di lavoro occorrente per l’archiviazione digitale di un quotidiano. Si aggiunga il supporto alle attività di ricerca dei redattori, l’attività di backup e la copertura dei giorni festivi, e si arriva ad un organico lordo di cinque persone. Newspaper techniques giugno 1997

Riferimento: 1447

L’archivio, parte integrante del sistema de Il Gazzettino Il direttore tecnico de Il Gazzettino, Aligi Belloni, descrive l’evoluzione del sistema di archiviazione utilizzato dal quotidiano veneto sino al sistema attuale, che utilizza tecno-

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Il sistema di archiviazione digitale utilizzato dal quotidiano viennese Der Standard, è stato implementato in parallelo con l’edizione on line del quotidiano, che ha preso il via nel febbraio 1995. La soluzione adottata, che integra i due sistemi di produzione, è stata realizzata dalla società Comlab. Il software di editing, denominato NewsMaker, crea link automatici tra il sistema di composizione, l’archivio e i differenti output digitali, generando automaticamente i codici HTML. Per l’accesso al database è stata messa a punto una rete Intranet, che utilizza browser standard (Netscape Navigator o Microsoft Internet Explorer) e garantisce l’assoluta indipendenza dalla piattaforma hardware del client. Le immagini in arrivo on line da Reuters e Austrian Presse Agentur vengono automaticamente archiviate ed indicizzate sulla base dei campi IPTC, che possono essere integrati dagli operatori interni. Il costo del sistema, hardware e software, ad esclusione della connettività Internet, è stato di 170.000 marchi tedeschi, mentre il risparmio annuo legato alla sola eliminazione della carta fotografica è stato quantificato in 50.000 dollari; in più, si è


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calcolato un risparmio in termini di lavoro di archiviazione di circa il 50% sulle foto e del 25% sui testi. Newspaper techniques giugno 1997

Riferimento: 1449

L’archivio per i giornali: lo stato dell’arte Dai “ritagli” tradizionali sino agli “agenti intelligenti”: Winfried Schmitz-Esser delinea l’evoluzione dei sistemi di archiviazione nei giornali: da dove si è partiti, dove ci troviamo, quali saranno i prossimi sviluppi tecnologici. Newspaper techniques luglio-agosto 1997

Riferimento: 1450

Archivi sul World Wide Web Internet costituisce una scelta pressoché obbligata per i quotidiani che desiderano mettere i propri archivi a disposizione dei propri lettori per la consultazione in linea, sia perché la rete si va diffondendo in maniera esponenziale, sia perché l’utilizzo di standard universalmente accettati limita i costi di realizzazione del servizio. Il responsabile dei servizi informativi del gruppo editoriale tedesco Handelsblatt, Claus Niedermaier, definisce le caratteristiche di base che deve avere un archivio di quotidiano perché possa affermarsi tra i tantissimi servizi di questo tipo, non sempre di eccelsa qualità, presenti su Internet. Come esempio, Niedermaier cita il servizio GENIOS (www.genios.de) e il servizio di ricerca di lavoro karriere direkt (www.karieredirect.de). Newspaper techniques luglio-agosto 1997

Riferimento: 1451

L’archivio fotografico come centro di profitto: la casehistory del Sächsische Zeitung Harald Ritter, direttore del Sächsische Zeitung, uno dei più grandi quotidiani regionali tedeschi con circa 400.000

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copie di diffusione giornaliera, descrive il sistema di produzione e il flusso produttivo del quotidiano di Dresda, soffermandosi sull’archivio digitale delle immagini. Ogni giorno il quotidiano riceve da agenzie di informazione, agenzie fotografiche o fotografi freelance circa 350 foto; di queste, una media di 120-150 al giorno vengono archiviate. Newspaper techniques luglio-agosto 1997

Riferimento: 1452

Gli archivi dei quotidiani e il copyright La costituzione e la gestione di archivi digitali determina complesse questioni legali, derivanti perlopiù dalla proprietà intellettuale del materiale che viene archiviato e dalla tutela del proprietario del materiale nel momento in cui questo materiale viene riutilizzato a seguito di una ricerca. Georg Wallraf, avvocato del gruppo editoriale tedesco Handalsblatt, inquadra il problema del copyright in tutti i suoi aspetti,: che cosa protegge il copyright? Quali sono i diritti dell’autore e dell’editore? Quali restrizioni si applicano alle norme sul copyright che possono avere influenza sugli archivi digitalid ei giornali? Quali conseguenze ha sul copyright il nuovo status degli archivi dei giornali? E’ necessario un cambiamento della legislazione esistente? Newspaper techniques luglio-agosto 1997

Riferimento: 1453

L’archivio di testi e immagini de El Periodico de Catalunya El Periódico de Catalunya, quotidiano di Barcellona nato nel 1978 e pubblicato dalla società editrice Ediciones Primera Plana, a sua volta controllata dal gruppo editoriale Zeta, è sempre stato uno dei pionieri dell’innovazione tecnologica nella penisola iberica: tra i suoi primati può vantare il fatto di essere stato il primo ad introdurre la stampa a colori e ad avere, assieme a El Mundo, una edizione in Internet. Jaume Mor, capo del servizio fotografico del quotidiano, descrive il progetto attualmente in corso, ovvero la costituzione di una Intranet che consenta a tutti i

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quotidiani del gruppo (El Periódico de Aragon, La Voz des Asturias, Mediterráneo, El Periódico de Extremadura) di condividere i rispettivi archivi. Al centro del sistema c’è un server Digital Alpha 1000 con disco da 10GB e sistema operativo Windows NT 4.0. Tutte le prime e seconde edizioni del Periódico de Catalunya sin dal 1994 sono disponibili su CD-ROM o dischi magnetici, mentre delle edizioni precedenti vengono gradualmente digitalizzati sia i testi (OCR) che le immagini bitmap (Acrobat). Nell’archivio sono disponibili le ultime 32.000 agenzie pervenute al giornale. l’archivio delle immagini contiene circa 200.000 foto, in formato JPEG, archiviate in un juke-box di 100 CD. Newspaper techniques luglio-agosto 1997

Riferimento: 1454

Intranet per i quotidiani: pianificazione e organizzazione La pianificazione e l’implementazione di una rete Intranet all’interno di un quotidiano comporta un notevole impatto sulla tradizionale struttura organizzativa del quotidiano e sul modo di lavorare dei giornalisti. Questo articolo, basandosi sulle prime esperienze compiute in questo settore in Europa e negli Stati Uniti, cerca di individuare le possibili conseguenze che potrà avere la diffusione delle reti Intranet nei quotidiani in termini di maggiore diffusione delle informazioni, accesso alle fonti, ridefinizione delle gerarchie interne, produttività dei giornalisti, lavoro di gruppo. Newspaper techniques maggio 1997 Riferimento: 1455

La retinatura FM nella produzione giornaliera In questo Special Report IFRA sono contenuti i risultati di una serie di test condotti a partire dal 1995 dall’istituto di ricerche svizzero EMPA/UGRA sull’utilizzo nella produzione di quotidiani di sistemi di retinatura a modulazione di frequenza (FM).

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I test sono stati effettuati presso i quotidiani Basler Zeitung, Zürichsee Zeitung, Bieler Tagblatt e Vorarlberger Nachrichten, utilizzando i seguenti sistemi di retinatura stocastica: CristalRaster di Agfa, Dispersed Screening di Harlequin, Diamond Screening di Linotype-Hell, Velvet Screen di UGRA/FOGRA. IFRA Special Report 2.21

Riferimento: 1456

Profili colore ICC per la standardizzazione della stampa Nel 1993 l’istituto di ricerche tedesco FOGRA promosse un comitato internazionale con l’obiettivo di standardizzare le specifiche dei file delle immagini a colori in modo da uniformarne la resa finale stampata, superando le differenziazioni legate all’hardware, al software, ai procedimenti di stampa utilizzati nei singoli impianti. Il comitato, del quale fanno parte oggi 40 tra i maggiori produttori di hardware e software, da Apple a Adobe, da SUN a Microsoft, ha prodotto una serie di specifiche che sono state sottoposte all’International Standard Organisation per la standardizzazione ufficiale. Questo Special Report, realizzato da IFRA in collaborazione con l’istituto svizzero EMPA, propone, a partire dalla proposta dell’ICC (ISO/ DIS 12647-3), una serie di profili colore ottimizzati per la stampa a colori di qualità dei quotidiani. Gli impianti di stampa utilizzati come test per la realizzazione dei profili sono stati scelti con l’obiettivo di coprire tutte le casistiche di stampa, sia offset (Wimmer Druck in Austria, Druck-und Verlagshaus in Germania, Göteborgs Posten in Svezia) che flexo (Associated Newspapers in Gran Bretagna). I profili colore così realizzti sono stati raccolti in un dischetto, allegato allo Special report, che contiene, in formato Macintosh, il plug-in Photoshop e due file contenenti altrettanti profili colore. IFRA Special Report 2.22


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Lo Scaffale Privacy e banche dati

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“Lo Scaffale” presenta i libri più importanti dedicati all’ industria editoriale, con particolare riguardo al settore della stampa, ai “new media”, all’universo emergente della comunicazione elettronica e digitale, allo sviluppo ed all’impiego delle tecnologie informatiche nell’industria grafica ed alle più moderne tecniche manageriali che possono trovare applicazione nell’industria della comunicazione. Una grande biblioteca di saggi, monografie, manuali tecnici e testi di management, una galleria di idee che invitano alla conoscenza ed alla riflessione.

Diritto dell’informatica

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Giuffré, Milano, p. XXII-594, £. 68.000

Carlo Rossello I CONTRATTI DELL’INFORMATICA NELLA NUOVA DISCIPLINA DEL SOFTWARE Giuffré, Milano, p. XVI-296, £. 35.000

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Giovanni Buttarelli BANCHE DATI E TUTELA DELLA RISERVATEZZA

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L’impresa è sempre più impegnata nella lotta per l’efficienza, la competitività e il progresso sociale. Vincere questa lotta significa essere in grado di elaborare e realizzare nuove strategie di progresso tecnico, economico e sociale. I circoli di qualità e di progresso, integrati nella politica generale dell’impresa, costituiscono uno dei principali strumenti per raggiungere questi obiettivi. I gruppi di lavoro possono rappresentare un nuovo modo di gestire le risorse umane, un nuovo management. Come funzionano? Con quali risultati concreti? Sono compatibili con il sistema di valori dell’impresa? Quali sono le condizioni di base per il loro successo? Quali sono i loro rapporti con altre forme di gestione partecipativa? Come si configurano rispetto all’efficiente struttura giapponese? Le risposte sono in questo testo, il cui approccio sistematico permette di impostare un’efficace strategia aziendale.

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Il volume, che trae origine dall’attività didattica e da alcune esperienze professionali maturate dall’autore nello specifico settore, si pone diversi obiettivi. Anzitutto, quello di vagliare e coordinare la prassi negoziale di settore alla luce del nuovo regime del software segnato dal decreto legislativo 29 dicembre 1992, n. 518, decreto che incide in modo profondo sulla materia dei contratti aventi per oggetto software e servizi informatici. In secondo luogo, mettere nel dovuto risalto i singoli schemi negoziali, tenendo presenti le versioni più recenti e aggiornate delle condizioni generali di contratto impiegate dai maggiori produttori. Infine, intrecciare l’analisi teoricopratica con il filo della giurisprudenza che, nel corso dell’ultimo decennio, si è andata formando in Italia su alcuni dei temi più ricorrenti e cruciali.

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L’opera contiene il primo studio organico della tematica della tutela delS la riservatezza rispetto alla raccolta e all’elaborazione delle informazioni di carattere personale, con un commento analitico delle due leggi - n. O 675 e n. 676 - approvate il 31 dicemX bre 1996 e della normativa comunitaZ ria e internazionale alle quali le leggi sono collegate. O Suddivisa in dodici capitoli, l’opera nella prima parte illustra gli atti comunitari e le convenzioni alle quali le leggi si riferiscono, unitamente alla ricostruzione dell’iter legislativo delle medesime leggi. X La seconda parte reca un commento Z articolo per articolo alla legge n. 675 illustrandone i vari effetti. O La terza parte, infine, analizza le modifiche apportate alla disciplina S della legge n. 121 / 1981 sugli archivi di polizia, ed esamina la problematica della tutela della riservatezza in O Internet.

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Gruppi di lavoro per una nuova competitività dell’impresa.

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Il problema dei contratti nel settore dell’informatica

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Commento analitico alle leggi 31 dicembre 1996, nn. 675 e 676 in materia di trattamento dei dati personali

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Bernard Monteil CIRCOLI DI QUALITÁ Tecniche Nuove, Milano 1987, pagine 188, £. 28.000

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Qualità, lavoro, sindacato

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L’autorità di garanzia

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Questo saggio dell’avvocato Giorgio D’Amato, segretario generale dell’Ufficio del Garante per la radiodiffusione e l’editoria, inaugura una nuova collana di quaderni, il cui intento è quello di dare conto in forma divulgativa, ma non perciò meno critica, di temi e problemi della comunicazione nella organizzazione della società democratica. L’opera descrive l’organo di garanzia nel settore dei media come attualmente strutturato dalla cd. “legge Mammì”, esponendo le ragioni che ne impongono una riconsiderazione dei presupposti e delle condizioni di operatività, nonché i pericoli da evitare nella realizzazione della progettata nuova “Autorità per le garanzie nelle comunicazioni”. Il saggio è certamente prezioso ai parlamentari e membri del Governo, delle istituzioni e delle Autorità chiamate alla responsabilità della elaborazione della nuova legislazione e coinvolte in qualche modo dagli effetti di questa. L’opera risulta altresì utile per chiunque desideri approfondire il problema in oggetto.

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La ricerca, che ha coinvolto studiosi di diritto del lavoro, sociologia, sociologia economica, economia aziendale e psicologia del lavoro, delinea in modo sistematico le esigenze di carattere economico e organizzativo cui rispondono i sistemi aziendali ispirati alla qualità totale, con lo svolgimento delle varie implicazioni di carattere giuridico e, in particolare, con la trattazione dei diversi profili che ne rendono più o meno problematica la compatibilità con l’ordinamento giuslavoristico. I saggi contenuti nel volume sono stati suddivisi in cinque parti: Tecniche organizzative nell’impresa di qualità e ruolo delle istituzioni - Qualità totale, prerogative manageriali e contratto di lavoro - Profili gius– lavoristici della qualità totale - Relazioni industriali e qualità totale. Il caso giapponese - La cultura della qualità in alcune realtà aziendali.

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L’innovazione gestionale e operativa promossa dalla Qualità Totale è stata S finora condotta dal management aziendale e ha coinvolto in diverso grado dirigenti, quadri e lavoratori. Il sindacato, che in Italia è un importanO te soggetto aziendale e sociale, non X ha ancora affrontato organicamente Z questo tema, concentrando l’attenzione soprattutto sugli aspetti tecnoO logici dell’innovazione e trascurando invece le implicazioni culturali e di metodo, che hanno un impatto rilevante sulla struttura organizzativa dell’azienda. Questo libro, scritto da un esperto di X management delle organizzazioni Z sociali e corporative, intende favorire una sempre più attiva partecipazione O da parte delle rappresentanze dei lavoratori, collegando per la prima volS ta la Qualità Totale ai mutamenti del mercato del lavoro e alle trasformazioni in atto nella produzione e nelle O organizzazioni.

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Indagine in forma divulgativa su temi e problemi della comunicazione di massa in una società democratica

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Indagine sul problema della qualità totale in ambito aziendale, nell’ottica del diritto del lavoro

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Fare Qualità Totale con il coinvolgimento dei lavoratori e del sindacato. Conoscenze, casi aziendali e contrattazione.

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Flavio Sangalli QUALITÁ LAVORO SINDACATO Il Sole 24 Ore, Milano 1997, pp. 124, £. 24.000

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Ricerca diretta da L. Spagnuolo Vigorita QUALITÁ TOTALE E DIRITTO DEL LAVORO Giuffré, Milano, p. XV-576, £. 72.000

Giorgio D’Amato L’AUTORITÁ DI GARANZIA NEL SETTORE DELLE COMUNICAZIONI DI MASSA Giuffré, Milano, p. VIII-96, £. 14.000


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Le risorse umane

La fedeltà è morta?

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Quotidiani U.S.A.

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Dati e statistiche sull’industria dei quotidiani nel Nordamerica

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FACTS ABOUT NEWSPAPERS 1997 Newspaper Association of America, 1997 pp. 36 (http://www.naa.org)

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a cura della N.A.A.

IL FATTORE FEDELTÁ Il Sole 24 Ore, Milano 1997, pp. 360, £. 59.000

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Il Sole 24 Ore, Milano 1997, pp. 312, £. 40.000

Frederick F. Reichheld (con Thomas Teal)

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Lyle M. Spencer Jr. Hay/McBer IL REENGINEERING DELLE RISORSE UMANE

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In occasione di Nexpo’97, la mostra convegno per i giornali degli Stati Uniti, la NAA - Newspaper Association of America - l’associazione degli editori di quotidiani che organizza l’esposizione annuale, ha distribuito, come di consueto, il volumetto Facts About Newspapers, che contiene tutti i dati statistici più importanti relativi all’industria dei giornali negli USA. Investimenti pubblicitari, indici di lettura, demografia della readership, diffusione, testate edite, dimensioni dei principali gruppi americani, servizi via voce ed on-line, mercato del lavoro, consumi di carta, edizioni della domenica, principali accordi di cooperazione sono alcune delle informazioni contenute nel volumetto statistico, che rappresenta la fonte ufficiale per eccellenza per i dati e le informazioni di base relative alla più importante industria dei quotidiani di tutto il mondo. Completano la ricerca le informazioni di base relative al mercato canadese, e un breve profilo della NAA.

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La fedeltà è morta! proclamano gli esperti. Hanno ragione? Le statistiche sembrano confermarlo: oggi le imprese statunitensi perdono mediamente la metà dei clienti in cinque anni, la metà dei dipendenti in quattro e la metà degli investitori in meno di uno. Siamo davvero entrati nel mondo dei dipendenti usa-e-getta, degli speculatori frenetici e dei clienti volubili, come vorrebbe il marketing più “aggressivo”? Le ricerche di Reichheld dimostrano il contrario: sono vincenti le imprese che nel tempo sviluppano con i clienti un rapporto di fedeltà reciproca e per le quali il fattore fedeltà diventa un modo di essere, estendendosi a tutti i rapporti interni ed esterni, con dipendenti, fornitori e partner commerciali e affermandosi come fattore chiave di successo. Questo libro, uno dei più recenti best seller internazionali di management, spiega operativamente come riorganizzare l’azienda sulla base di questi principi.

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Può una direzione del personale sopravvivere al reengineering delle riS sorse umane? Con i progressi dell’informatica e delle nuove tecnologie, una rivoluzione di vaste proporzioni investendo l’organizzazione e la O sta X gestione del personale. Questo libro aggiorna rapidamente sulle nuove Z applicazioni hardware e sofware - tra cui i sistemi interattivi di riconosciO mento vocale, i personal digital assistant, i network informativi - e illustra il quadro delle competenze che si stanno rivelando necessarie nell’era del reengineering, chiarendo X quale riposizionamento deve compiere lo specialista delle risorse umaZ ne. Il testo fornisce informazioni per attuare la reingegnerizzazione calcoO landone i costi e i benefici e descrive gli approcci all’organizzazione più S innovativi, resi possibili dalla combinazione dei metodi tradizionali di analisi del lavoro con le innovazioni O della tecnologia.

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Clienti, dipendenti, investitori fedeli per la redditività dell’impresa

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Riorganizzare la direzione del personale

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La proposta LinkService per l’editing e le selezioni colore LinkService si presenta al consueto appuntamento con ed una attenta politica di acqisizione di importanti softwareTecnomedia con l’intenzione di approfondire una tematica che house hanno portato Adobe ad avere una “scuderia” di strumenda diverso tempo “dilaga” in modo sempre più consistente nel ti sofware che sono, di fatto, lo standard del mercato professiomondo della stampa e della prestampa. nale. Oggi tutti gli addetti ai lavori conoscono la tecnologia Adobe Riteniamo che, se PDF avesse continuato ad essere sviluppato Acrobat, le sue potenzialità ed il suo per offrire una risposta tecnoLinkService Srl indirizzo; importanti produttori di soflogica “solo” nei confronti tware ed hardware hanno sposato quedell’on-line, il mercato delle sta straordinaria opportunità che si • CONSULENZA INFORMATICA arti grafiche avrebbe perso un presenta come una nuova frontiera importante protagonista. • FORMAZIONE per il trattamento dell’informazione Nelle sue prime versioni, come • SVILUPPO SOFTWARE digitale. già da noi espresso nel prece• DISTRIBUZIONE Come già da più parti affermato, il dente numero di Tecnomedia, formato che viene generato ed utilizquesto formato non era idoneo Via Alle Rotte, 9 - 42011 Bagnolo in Piano (RE) Telefono: (0522)953867 r.a. Fax: (0522)953869 zato dalla corrente versione di Acrobat ad un utilizzo negli ambiti proInternet: http//www.rcs.re.it/linkservice (3.0) è stato aggiornato di recente, ed fessionali della stampa e della E-Mail: linkservice@re.nettuno.it ha assunto una nuova codifica, diveprestampa. Evolute funzionanendo PDF 1.2. lità quali la gestione della Questo passaggio di release, dalla 1.1 alla 1.2 porta con se retinatura, i commenti OPI, il trapping e l’undercolor removal significative implementazioni che tendono a fare del PDF un venivano “dimenticate” nel file PostScript all’atto della generavero master digitale delle Vostre informazioni; intendiamo con zione del PDF. questo termine la possibilità di utilizzare questo nuovo standard Probabilmente questa scelta nasceva dalla volontà di mantenere come punto di partenza per l’uscita/archiviazione sui più dispail file PDF estremamente compatto per renderlo sempre più rati supporti, dal CD-ROM ad Internet, dalla carta alla pellicola. idoneo all’on-line, l’aspetto negativo era che la perdita di queste E’ nostra opinione che Adobe abbia, molto opportunamente, funzioni allontanava la possibilità di utilizzarlo in ambienti di provveduto negli ultimi tempi ad un adeguato riposizionamento prestampa di qualità. della tecnologia Acrobat secondo questo ragionamento: l’esploE’ importante comunque sottolineare che, così come è stato sione del World Wide Web ed il conseguente avvento di approfonditamente esposto in un articolo su una rivista del strumenti quali HTML e Java hanno rischiato di minare la settore alcuni anni fa, il formato PDF, già dalla prima versione, diffusione di PDF come tecnologia rivolta “quasi unicamente” consentiva di produrre stampe a colori di qualità media, ma le all’editoria on-line. continue implementazioni del linguaggio PostScript e delle Non vorremmo con questo scendere eccessivamente nel dettaapplicazioni che lo generano hanno di fatto creato un sensibile glio sui pregi ed i difetti di un formato rispetto all’altro, ci divario fra le opportunità offerte al mondo della prestampa ed limitiamo a fare una considerazione di carattere più generale: il formato PDF. Adobe, con la sua importante storia ed il suo importantissimo Con questa ultima release le cose sono cambiate, nel senso che presente nel mondo delle arti grafiche ha conquistato sul campo il file PDF è divenuto idoneo ad essere inserito in un processo il pieno diritto a giocare un ruolo da protagonista ed è importandi produzione di elevata qualità e, l’imminente stretta integrate comprendere il peso del PDF nelle evoluzioni di questa zione fra PDF e PostScript livello 3 rappresenta un importante grande azienda. segnale per il mercato. Le riviste più accreditate del settore hanno molto spesso conMuovendo da questi presupposti, è importante comunicare al trapposto PDF, HTML e Java, nel tentativo di prevedere quale mercato che alcune software house hanno reso disponibili in avrebbe potuto essere il vincitore della sfida. Noi riteniamo che questi ultimi tempi dei moduli addizionali ad Acrobat Exchange la considerazione debba essere altresì condotta su basi differen(in gergo definiti plug-in) che ne amplificano e verticalizzano le ti, senza intenzione alcuna di volere, a tutti i costi, determinare possibilità di impiego. una classifica. LinkService ha da sempre distribuito sul nostro mercato prodotSono suoi i più diffusi applicativi per il publishing e la grafica, ti collaterali alle applicazioni per il mondo della prestampa ed

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ha investito importanti risorse nella ricerca, analisi, commercializzazione e supporto dei plug-in. Oggi, con la nascita della divisione LinkTrade, questo impegno è diventato ancora maggiore, così come le applicazioni distribuite hanno assunto un notevole spessore tecnologico. In particolare, desideriamo mettervi a conoscenza di due importanti applicativi che si integrano nel processo produttivo basato su Acrobat: PitStop di Enfocus e Crackerjack di Lantana. PitStop è un plug-in (ovvero un modulo applicativo che si installa ed utilizza all’interno di Exchange) che permette di editare i file PDF. Il concetto di fondo è che Adobe rilascia Exchange con un set minimale di opzioni per la modifica del file (sostanzialmente editing “grezzo” di singole linee di testo) mentre PitStop apre un vero e proprio ambiente per il trattamento dei documenti. Proviamo ad immaginare una situazione operativa dalla parte di un service di stampa: il nostro cliente ci invia - in formato PDF - un documento che deve essere riprodotto ma, come spesso accade, qualcuno si accorge di un errore di digitazione, oppure che un elemento è stato tracciato in modo non corretto. Senza PitStop sarebbe necessario che il cliente elaborasse nuovamente il documento originale per poi generare un altro PDF e quindi inviarcelo. E’ palese che questa serie di operazioni richieda del tempo per essere eseguita e la pratica ci insegna che il tempo è uno degli elementi di cui meno si dispone! PitStop permette di apportare variazioni al documento PDF in qualunque momento del ciclo produttivo. Per dovere di completezza è opportuno segnalare che le ultime versioni di alcuni applicativi permettono di “aprire” il formato PDF e quindi, ciascuna con i suoi strumenti, di sottoporlo a variazioni. La sostanziale differenza che passa fra l’aprire un documento Acrobat con una applicazione esterna e trattarlo con Exchange + PitStop consiste nel fatto che, nella prima ipotesi il documento deve essere interpretato e convertito nel formato interno dell’applicazione, nella seconda è il motore stesso di Acrobat che gestisce il documento. Questa non è una disquisizione filosofica astratta in quanto le implicazioni che ne derivano sono molto importanti. Prima di tutto, il documento aperto con un programma che non sia Exchange smette di essere un PDF, pertanto, se teniamo presente il concetto di master digitale, ci troviamo nella condizione di perdere le features proprie di questo formato. In concreto, se il documento è stato arricchito, per esempio, con meccanismi di navigazione, hyperlink eccetera, tutte queste informazioni addizionali vengono perdute. Nel caso di una pubblicazione multipagina otteniamo un effetto devastante che,

solo una nuova e completa rielaborazione del documento originale permette di risolvere. Ecco quindi che il documento PDF che abbiamo ricevuto dal nostro cliente perde di univocità, costringe alla generazione di un secondo elaborato - riveduto e corretto - unicamente per la stampa cartacea e, nel caso di pubblicazione multi-supporto, dobbiamo comunque costringere il nostro cliente a fornirci un nuovo PDF! Un altro aspetto importante è che qualunque fase di interpretazione può portare con se delle conversioni non esatte: nel caso del PDF questo è tanto più probabile in quanto siamo in presenza di un formato molto complesso. Non desideriamo esprimere delle critiche nei prodotti che attualmente “promettono” di leggere e scrivere PDF, ma invitiamo i lettori a provare sul campo l’effettiva funzionalità di queste opzioni... PitStop, al contrario, accede direttamente agli oggetti nel loro formato nativo, senza alcuna conversione, e mette a disposizione dell’utente un set molto evoluto di strumenti per il trattamento della grafica e del testo. Il risultato della fase di editing eseguita con questo potente plugin è, quindi, un documento PDF letto e scritto direttamente da Exchange! Per quanto riguarda Crackerjack, si tratta di un plug-in che permette di stampare in selezione i documenti in formato PDF. Torniamo per un momento al nostro service di stampa: il documento che abbiamo ricevuto dal nostro cliente e che abbiamo corretto con PitStop deve ora uscire in fotounità con selezione CMYK. Questa attività è normalmente svolta da applicazioni che, dato un documento ne elaborano il contenuto estraendo e trattando le informazioni colore: questo è il delicato compito di Crackerjack. Il plug-in, richiamato dall’apposito menu di Exchange, ci presenta una sofisticata e completa finestra di dialogo all’interno della quale è possibile impostare tutti i parametri necessari alla definizione di una selezione colore. Valori quali lineatura di stampa, inclinazione dei retini, tipo di punto eccetera sono ordinatamente accessibili attraverso una serie di schede sovrapposte che richiedono pochi attimi per essere completate. Ci teniamo a precisare che, alla data, Crackerjack è l’unico prodotto in grado di rilasciare selezioni a partire da documenti PDF! Ecco quindi che abbiamo la possibilità di indirizzare in modo completo il processo di gestione dei documenti PDF, dall’editing all’uscita su fotounità con selezione colore. Questa breve descrizione non può, per ragioni di spazio, esaurire nel dettaglio strumenti software di tale portata e Vi invitiamo pertanto a contattarci per approfondire gli argomenti.

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Agenzie di stampa via satellite: il nuovo accordo fra Telpress e Skydata E’ stato siglato recentemente un accordo di collaboraagenzie di realizzare nuovi servizi con forte valenza zione tra Telpress e Skydata per la diffusione di dati, multimediale. Il nostro sistema di diffusione, che al foto, notizie di agenzia e rassegne stampa su canale momento attuale ha una velocità di trasporto globale di satellitare commerciale con tecnologia SkySat. 192 Kilobit al secondo, è in grado di gestire contempoGrazie all’accordo Telpress Skydata tutti i clienti raneamente diverse migliaia di servizi, consentendo, Telpress hanno oggi a disposizione la rete oltre a tutte le funzioni richieste per i distributiva SkySat ad alta velocità, con la servizi professionali, il “conditional quale possono portare i servizi di agenzia access” e la “correzione di errore”. SkySat, all’interno delle proprie organizzazioni e quindi, è particolarmente interessante per disporre di un sistema più competitivo e di le agenzie di stampa che intendono più facile gestione rispetto ai collegamenti velocizzare la rete di diffusione, arricchiterrestri. Il segnale da diffondere deve essere la propria offerta di servizi, ampliare la re consegnato a Telpress in una delle sue propria utenza, senza rinunciare alla quasedi italiane o estere. lità e alla sicurezza.” “Da oggi serviremo meglio i nostri clienti” SkySat, oltre al trasporto dei servizi delle - dice Pasquale D’Innella Capano, responagenzie di stampa, consente la diffusiosabile delle tecnologie Telpress - “Possiane e l’aggiornamento in tempo reale di mo ora aggiungere ai tradizionali sistemi intere strutture web che vengono in tal Piazza della Libertà 13 - 00192 Roma Telpress di ricezione delle agenzie di modo riprodotte localmente presso le tel. 06/3216304 - fax 06/3216345 stampa anche il canale SkySat di trasporutenze riceventi, realizzando così l’inE-mail: info@email.telpress.it to polivalente verso le sedi periferiche tegrazione con il mondo Internet, in http://www.telpress.it dei nostri clienti e i loro utilizzatori più linea con la nuova tecnologia di “push distanti e più difficili da servire. L’accordo con Skydata communication”. è di grande interesse per le stesse agenzie di stampa che Il sistema Telpress-Skydata per la diffusione delle potranno rapidamente ampliare con SkySat i contratti informazioni via satellite nasce dall’esperienza maturacon i propri abbonati e aumentare il numero di utenze ta, rispettivamente dalle due Aziende, nel settore delle servite, grazie ai bassi costi che saremo in grado di telecomunicazioni applicate alla gestione delle notizie offrire per i collegamenti”. di Agenzia e alla trasmissione dei dati via etere. Il sistema di ricezione satellitare SkySat consiste di un Nel dettaglio, come indicato nello schema alla pagina decoder digitale da collegare ad una parabola di tipo seguente, le notizie di Agenzia vengono inviate mediancommerciale, e di una scheda compatibile con tutti i te collegamento CDN (da 19,2 Kbps) permanente, alsistemi Telpress, necessaria per prelevare i dati ricevul’impianto Telpress D-COM, presso la sede Telpress di ti. La parte trasmissiva è basata sull’impiego di una Roma, per essere organizzate in tempo reale in flussi portante digitale del canale televisivo RAIUNO, preinformativi a seconda dei servizi offerti dalla Agenzia sente sul satellite commerciale Hot Bird 1 13° Est a ai propri utenti. copertura europea e nord-africana. Un canale ad alta velocità collega gli impianti Telpress “L’accordo con Telpress” - dice l’ing. Paolo Rinaldi, con l’impianto di codifica e trasmissione presso la sede amministratore delegato di Skydata - “è una conferma RAI di Saxa Rubra per l’invio dei dati verso il satellite della volontà di ampliare la nostra presenza nel settore Hot Bird 1. delle agenzie di stampa, per noi strategico. La tecnoloIn particolare, infatti, il sistema utilizza le sottoportanti gia SkySat si caratterizza per le elevate prestazioni e per presenti nelle normali trasmissioni televisive analogii costi altamente competitivi e consente, pertanto, alle che via satellite che vengono modulate digitalmente per

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Sistema Telpress-Skydata per la distribuzione distribuzione dei notiziari delle notizie di di Agenzia Agenzia via via Satellite Satellite

Telpress Impianto di ricezione e diffusione delle notizie di Agenzia Telpress D-Com Collegamento CDN

Agenzia di stampa HOT BIRD 1 Collegamento CDN / ISDN ad alta velocità

Parabola

Impianto di codifica e trasmissione satellitare Skydata SkySAT

Decoder

Utenti remoti abilitati alla ricezione delle notizie

PC con scheda di PC con scheda interfaccia e di interfaccia programma di e programma consultazione Telpress News Reader di consultazione

RAI (Saxa Rubra)

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l’invio dei dati; la trasmissione viene effettuata attraverso una modulazione QPSK a 192 Kbit/sec (256 Kbit lordi) con decodifica Viterbi. Il tasso di errore risultante garantito è di 1 x 10-5 con S/ N 9,5 dB; il tasso pratico per una installazione tipica è di 5 x 10-8 per il 99,7% del tempo. Il protocollo utilizzato - protocollo FDB, brevettato Skydata - consente una elevata protezione dei dati inviati ed una efficiente utilizzazione del canale trasmissivo. Il canale può essere suddiviso in più flussi logici indipendenti (fino a 256 flussi) con velocità e metodi di ridondanza differenti per ciascun flusso. Le informazioni, durante la trasmissione via satellite, vengono protette con l’aggiunta di CRC a 16 bit ogni 38 caratteri ed un ulteriore CRC a 32 bit per ciascun blocco di 64 Kbyte. Tramite queste informazioni, ed utilizzando una ridondanza anche minima sui dati inviati, diviene possibile non solo la verifica di correttezza degli

stessi, ma anche la correzione di quanto eventualmente ricevuto errato. Con aggiunta di una ridondanza del 20%, il tasso d’errore si riduce a 1 x 10-10 che, associato alla eventuale ripetizione degli stessi dati, raggiunge un livello pari a 1 x 10-17. Il Sistema consente di organizzare le informazioni per gruppi di utenza e/o singolo utente, con diverse strategie operative. L’abilitazione alla ricezione può avvenire direttamente presso l’impianto D-COM mediante l’organizzazione delle notizie in distinti flussi informativi e/o presso l’impianto di trasmissione e codifica dei dati. In questo modo, le informazioni possono essere raggruppate in differenti Servizi di Agenzia, alla cui ricezione l’utente è abilitato da password individuali (diverse da utente a utente, legate al codice della scheda, che è diverso per ciascuna scheda ed impresso in modo assolutamente inalterabile) ed a scadenza.

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Le notizie trasmesse agli utenti sono crittografate secondo un algoritmo proprietario a chiave variabile nel tempo, e vengono decrittografati dal lato utente solo se quest’ultimo è in possesso di una password riconosciuta valida per lo specifico Servizio al quale le informazioni sono associate. La crittografia è compresa nel protocollo FDB e non comporta aggravio di dati durante la trasmissione. La postazione dell’utente comprende tutto il necessario alla ricezione e codifica delle informazioni. Essa comprende una antenna parabolica, un decoder digitale, una scheda di interfaccia ed un personal computer sul quale è installato un driver in ambiente Windows per il colloquio con l’apparato di ricezione ed il programma Telpress News Reader. Il Telpress News Reader è un moderno ed efficiente terminale di Agenzia che visualizza le informazioni

ricevute mediante l’elenco cronologico dei titoli delle notizie. Scorrendo i titoli è infatti possibile leggere le informazioni sul video, stampare o archiviare localmente i testi ad essi relative. Mediante un menù ad icone è possibile attivare diverse funzioni e configurare le funzioni di stampa ed archiviazione secondo le necessità operative della stazione di lavoro. Inoltre, è possibile consultare le informazioni selezionando le notizie per servizio di Agenzia ricevuto, per data di ricezione, per categoria tematica o per selezione personalizzata del notiziario mediante elenco di chiavi di parola. E’ anche possibile con semplicità e immediatezza ricercare negli archivi memorizzati le notizie contenenti parole di proprio interesse, anche in combinazione logica fra loro (and, or, not, ecc.).

Una tipica schermata del terminale di agenzia Telpress News Reader

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L'integrazione secondoApple

Come si lavora con i nuovi strumenti digitali? I “masters sfida per ogni integrazione di sistemi, tanto è complessa of media”, alias Apple Italia, propongono una integrala migrazione dei files immagine a colori da un ambiente zione spinta di soluzioni su piattaforma macintosh, l’amad un altro. La piattaforma dei “masters of media” biente di lavoro multimediale per eccellenza, il compupropone l’integrazione di ColorSync 2.1, un tool per il ter grazie al quale è nato, negli ormai lontani anni colour management, a livello di sistema operativo. In ottanta, il concetto stesso di editoria da tavolo o “desk qualsiasi fase del trattamento si trovi l’operatotop publishing”. In occasione di NewComm '97, re, è possibile richiamare lo strumento per la prima edizione della nuova mostra conla calibrazione dei parametri del colore, vegno dedicata alla prestampa digitacon il risultato di mantenere invariati i le, all'editoria e ai nuovi mezzi di coparametri del file nella fase finale di municazione on-line, Apple ha dimooutput, indipendentemente dagli applistrato, nel corso di un affollato inconcativi utilizzati. Anca la scala dei colori tro coordinato da Ottorino Baseggio, Pantone, gestibile in un sistema alta® che cosa sia possibile realizzare con i mente integrato come quello Apple a nuovi strumenti per la gestione elettrolivello di sistema operativo, viene svinnica delle informazioni, sia per quanto colata dalla diversa calibrazione dei sofApple Computer riguarda l’integrazione che per quanto tware operativi utilizzati nelle diverse Via Milano, 150 riguarda il trattamento digitale di dati, fasi del procedimento di prestampa. 20093 Cologno Monzese (MI) Tel. 02/273261 dove le potenzialità del software costihttp://www.apple.it tuiscono esse stesse il valore aggiunto Utility per la realtà virtuale dell’informazione. Gli stessi principi possono essere appliLa scrivania digitale di Macintosh, la fortunata metafora cati alle produzioni multimediali : QuickTime VR, opetecnologica che ha accompagnato fin dalla nascita il rando come una utility di sistema, permette la realizzacomputer della mela, si è ormai trasformata in un’autenzione di immagini virtuali navigabili, ovvero consente tica “piazzetta digitale”, all’interno della quale è possidi “cucire” immagini in formato digitale amalgamando bile integrare sofware per processare testi, fotografie a fra loro i pixel che compongono i lati del fotogramma, in colori, illustrazioni e filmati in formato digitale. modo tale da abolire elettronicamente le sovrapposizioni Due livelli di integrazione Un ambiente integrato come quello offerto da Apple consente di operare sia a livello di programma che a livello di sistema operativo. Fra i problemi più delicati dell’industria grafica c’è il trattamento del colore, una serie di passaggi che costituiscono tradizionalmente una

fra i diversi scatti che vanno a confluire nell’immagine navigabile. Sempre grazie ad un sistema integrato, è possibile, con strumenti hardware e software standard, proiettare un filmato in movimento su superfici tridimensionali di oggetti virtuali a loro volta in evoluzione, creando animazioni in miniatura di effetto tridimensionale.

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Milia, la mostra-mercato internazionale per i media interattivi, a Cannes dall’ 8 all’11 febbraio Si svolgerà dall’8 all’11 febbraio 1998, presso il Palais du Gli eventi del Milia ’98 Festival di Cannes, l’annuale appuntamento con il Milia, la Il programma dei convegni comincerà sabato 7 febmostra-mercato internazionale dei media interattivi. braio, mentre l’esposizione avrà inizio domenica 8 Milia, organizzato dalla Reed Midem Organisation, è l’unifebbraio. Anche quest’anno sono previsti, all’interco evento internazionale dedicato no di Milia, una serie di eventi ai contenuti dei media interattivi, di grande richiamo per tutti i indipendentemente dalla piattaforprofessionisti dell’industria Reed ma tecnologica utilizzata. Lungo i multimediale. Tra i più imporcinque giorni della sua durata, al tanti: Midem Milia si daranno appuntamento proMilia Award. lanciato nel Organisation 1995, questo premio viene asfessionisti e decision maker dell’industria dei media interattivi, per segnato al miglior titolo comprare e vendere diritti, siglare interattivo dell’anno. Il premio 11, rue du Colonel Pierre Avia - 75726 Paris Cedex 15 alleanze strategiche, sviluppare per il 1997 è stato assegnato a Tel +33 1 41904479 Fax +33 1 41904470 servizi on line, scovare nuovi taEve di Peter GabrielE-Mail: armelle.coatsaliou@midem-paris.ccmail.compuserve.com lenti, negoziare accordi di distribuRealworks. http://www.milia.com zione. All’edizione 1997 del Milia Per l’edizione 1998 dei premi, hanno preso parte 8.262 addetti ai lavori, in rappresentanza sono state introdotte nella competizione nuove catedi 2.831 società e di 52 Paesi. l’evento è stato seguito da ben gorie e, per la prima volta, i Milia Award sono aperti 834 giornalisti. non soltanto ai partecipanti al Milia ma a tutti gli Milia costituisce un appuntamento irrinunciabile per: editori multimediali. • fornitori di servizi: archivi, musei, banche dati di suoni e La giuria del premio assegnerà un Milia d’Or al immagini, agenti, creativi, editori di libri e riviste, miglior prodotto per ciascuna delle seguenti categodiscografici, produttori TV e video; rie: • Sviluppatori, produttori, editori e distributori di video• Giochi di azione game; • Giochi di ruolo e adventure • Sviluppatori, produttori, editori e distributori di prodotti • Giochi di strategia multimediali; • Giochi di simulazione • Sviluppatori, produttori, editori di servizi on line, • Giochi sportivi aggregatori di contenuti, service provider; • Servizi on line per bambini • Programmisti televisivi, di TV interattiva, via cavo, via • Servizi on line: strumenti di consultazione satellite, sviluppatori di hardware e software; • Servizi on line: arte, cultura e società • responsabili marketing e comunicazione di grandi multi• Servizi on line: stili di vita e hobby nazionali, società finanziarie, banche di investimento, so• Servizi on line: business e formazione cietà di venture capital; • Opere per bambini • analisti dell’industria multimediale. • Opere di consultazione-educazione Obiettivo di Milia, anche per l’edizione 1998, è quello di • Opere su arte, cultura e società riunire i professionisti dell’on line, dei videogiochi e dei • Opere su stili di vita e hobby prodotti multimediali, e di metterli a contatto con le induOltre al Milia d’Or, la giuria assegnerà una menzione strie convergenti della televisione, del cavo, del satellite e speciale al miglior gioco on line e tre gran premi al delle telecomunicazioni, nonché con l’ultima generazione miglior gioco in assoluto, al miglior sito on line, al delle tecnologie disponibili. miglior programma multimediale.

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New Talent Pavillon. Collocata nel cuore dell’esibizione, quest’area riunirà una selezione internazionale di progetti realizzati da studenti universitari, con l’obiettivo di mettere a contatto nuovi talenti creativi con il mercato internazionale dei new media. Nel 1997, il New Talent Pavillon mise in mostra 27 progetti, realizzati da 59 studenti provenienti da 11 nazioni. A seguito della partecipazione al New Talent Pavillon, molti studenti hanno trovato lavoro, altri hanno incontrato partner per i propri progetti, altri ancora, i più fortunati, hanno visto pubblicati i propri progetti. Il progetto BD Interactive, presentato al New Talent Pavillon del 1996, fu pubblicato dalle case editici Index+ e Flammarion, che lo ribattezzarono Operation Teddy Bear. Al Milia ‘97, infine, Operation Teddy Bear ha vinto il Milia d’Or nella categoria Edutainment. European Retailers’ Club. Realizzato con l’obiettivo di soddisfare le specifiche esigenze del settore, il club riunisce venditori, editori e distributori e punta a creare un clima di reciproca collaborazione e fiducia. Obiettivo del club è non soltanto incoraggiare l’acquisto e la vendita di prodotti finiti, ma agevola altresì il processo di definizione delle strategie di vendita e di distribuzione sin dalla fase iniziale della produzione di servizi o prodotti multimediali. Gli espositori del Milia ’98 Al Milia emergono le nuove tendenze tecnologiche del mercato multimediale. Anche quest’anno sarà presente nell’area espositiva un significativo numero di società coinvolte a vario titolo nella produzione di tecnologie per prodotti multimediali. La convergenza tra contenuti e tecnologie, d’altra parte, costituisce una costante che continuerà a svilupparsi anche negli anni a venire. Il ruolo naturale di Milia è quello di far incontrare le persone, incoraggiare gli scambi di esperienze e stimolare gli accordi e i progetti comuni tra le varie componenti del mercato dei prodotti multimediali. La Conferenza del Milia Oltre che per l’area espositiva, il Milia si caratterizza

per il fitto programma di incontri, seminari, conferenze. Nell’edizione del 1998 sono previste sessioni sui seguenti argomenti: • Il mercato internazionale: risultati concreti, trend, previsioni. • Data broadcasting e distribuzione di media con servizi a banda larga: è arrivata la vera superhighway multimediale? • Il futuro del DVD-ROM: la nuova dimensione del disco interattivo. • Televisione e Internet: la convergenza dei contenuti. • Trend emergenti nei prodotti di educazione elettronica • Il Gioco del Film - il Film del Gioco: implicazioni creative ed economiche del trasferimento di contenuti specifici da un mondo ad un altro. • Realizzazione, gestione e ottimizzazione delle coproduzioni: pubblico, privato, nazionale, internazionale. • Immagini, suono e interattività fuori dallo schermo: le interfacce umane del futuro. • Come sviluppare il contenuto dei giochi: nuovi concetti per nuovi mercati. • Giochi on line: che cosa manca per la lloro esplosione? • Le innovazioni nel commercio elettronico che stanno facendo “girare” il Web. • La convergenza tra industria dell’animazione e videogiochi (sessione speciale, limitata a 200 partecipanti) • Una selezione dei migliori progetti e tecnologie in cerca di partner e investitori (sessione speciale, limitata a 200 partecipanti) Ulteriori e più aggiornate notizie su Milia 98 e sulle modalità di partecipazione possono essere ottenute sul sito Internet della manifestazione www.milia.com.

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Nuove installazioni in tutto il mondo per Unisys Publishing Solutions Sono sempre di più le società editrici di giornali quotidiaPresse (175.000 copie). Il sistema verrà utilizzato anche ni che, in tutto il mondo, decidono di utilizzare la Unisys per la produzione del domenicale Sonntag Aktuell. Publishing Solutions, composta dai tre moduli base In queste sedi, il sistema Unisys sostituirà un sistema Hermes, WireCenter e DocCenter, ciascuno dei quali basato su mainframe sviluppato in-house. l’accordo prepuò essere implementato anche vede l’installazione in oltre 500 stacome modulo stand-alone, perfetzioni di lavoro del sistema editoriatamente integrabile con i sistemi le Hermes e del sistema di gestione editoriali già esistenti, siano essi delle agenzie WireCenter. In agproprietari o standard. In questo giunta a ciò, l’installazione prevede modo ogni editore è libero di scela migrazione completa da una arUNISYS ITALIA spa Via B. Crespi 57 - 20159 Milano gliere la soluzione più adatta alle chitettura mainframe ad una architel. 02/69851 - fax 02/6985588 proprie esigenze, dall’integraziotettura client/server e l’integrazione di uno o più moduli all’interno ne del sistema Hermes con i pacdei sistemi produttivi in funzione, sino alla loro sostituchetti software per il disegno e l’impaginazione degli zione completa con la soluzione Unisys. annunci pubblicitari sviluppati da MSH, nonché con i Altra caratteristica fondamentale della soluzione editopacchetti ISP della società tedesca SAP, utilizzati per la riale Unisys, che risponde ad una precisa scelta strategigestione amministrativa degli annunci pubblicitari, le ca, è la volontà di offrire soluzioni che siano sempre più vendite e la distribuzione. indipendenti dalla piattaforma hardware e database. Sotto questo aspetto, assume una significativa rilevanza Verlagsgruppe Handelsblatt, Germania l’annuncio della disponibilità del sistema editoriale La società editoriale Verlagsgruppe Handelsblatt di Hermes su server Digital Alphaserver a 64 bit con Düsseldorf è editore del maggior quotidiano economicosistema operativo Windows NT. La prima installazione di finanziario tedesco, Handelsblatt (186.000 copie di difHermes su server Alpha è già in funzione presso il fusione media giornaliera). quotidiano El Pais. L’installazione Unisys, che in un primo momento affianMa vediamo più da vicino alcune delle ultime installaziocherà l’attuale sistema Atex per poi sostituirlo, è costituni della Unisys Publishing Solutions. ita da 186 stazioni di lavoro con una combinazione di Hermes e WireCenter. La maggior parte delle stazioni di Medien System Haus Rechenzentrum Südwest (MSH), lavoro verrà collocata nella sede centrale del quotidiano Germania a Düsseldorf, ma è prevista l’estensione della soluzione La MSH è la società che cura in outsourcing le installaa tutti i corrispondenti del giornale sparsi per il mondo. zioni tecnologiche per conto della società editoriale O Estado de San Paolo, Brasile Medien Union Südwest, la terza per dimensioni in Germania. MSH ha scelto la soluzione editoriale Unisys per La società editoriale O Estado de San Paolo, editrice tre quotidiani del gruppo: Stuttgarter Zeitung (154.000 dell’omonimo quotidiano (400.000 copie giornaliere che copie), Stuttgarter Nachrichten (61.000 copie) e Südwest diventano 850.000 nell’edizione della domenica) e del

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Jornal de Tarde (100.000 copie giornaliere, 130.000 il mercoledì), è la prima ad adottare la soluzione editoriale Unisys in Brasile. La soluzione adottata per la società brasiliana, che rimpiazzerà l’attuale sistema Atex J11, prevede l’installazione di 460 stazioni di lavoro con software Unisys Hermes e WireCenter. L’hardware previsto per i server è il Sun Enterprise 4000, mentre per le stazioni di lavoro verranno utilizzati PC con microprocessore Pentium Intel. Frankfurter Allgemeine Zeitung, Germania Fondato nel 1949, il Frankfurter Allgemeine Zeitung è uno dei più prestigiosi quotidiani tedeschi, con una diffusione di oltre 400.000 copie giornaliere. Oltre al FAZ, la società editrice, la settima per dimensioni in Germania, pubblica i quotidiani Märkische Allgemeine Zeitung di Potsdam (220.000 copie) e Frankfurter Neue Presse (115.000 copie). Il sistema Unisys, che è stato scelto dopo un prolungato periodo di selezione, si è fatto preferire in virtù della flessibilità del modulo Hermes per il text editing e l’imaginazione, l’architettura client/server, e l’esperienza già maturata da Unisys sul mercato tedesco. News International, Gran Bretagna E’ stato siglato l’8 settembre scorso un accordo tra Unisys Corporation e News International plc, la sussi-

diaria britannica della multinazionale The News International controllata da Rupert Murdoch, per l’installazione a Wapping, nelle Docklands di Londra, dove la News International ha il suo quartier generale, di oltre 1.200 stazioni di lavoro Unisys: una delle maggiori installazioni Unisys in tutto il mondo, con la quale verranno prodotte dieci testate, tra le quali i quotidiani The Sun (3,8 milioni di copie giornaliere, il più venduto del Regno Unito) e The Times (743.000 copie), e i domenicali Sunday Times (1,2 milioni di copie) e The News of the World (4,3 milioni di copie). La soluzione editoriale scelta da News International prevede Hermes per l’input dei testi e l’impaginazione, WireCenter per la gestione e il routing dei notiziari di agenzia, e DocCenter per la gestione multimediale degli archivi. L’architettura del sistema prevede l’utilizzo di due server Sun E10000 e di due E5000. La piattaforma database utilizzata per hermes sarà Oracle, mentre per DocCenter verrà utilizzata la piattaforma BasisPlus. Ultimissime Al momento di andare in stampa, ci giunge la notizia di due nuove installazioni Unisys. A Il Mattino di Napoli verrà installato un sistema composto da Hermes, DocCenter e WireCenter; al San Francisco Examiner verrà installato un sistema DocCenter per la gestione dell’archivio fotografico.

Ritorneremo su questi argomenti sui prossimi numeri di TecnoMedia

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Agfa :un primo consuntivo dell’attività dedicata al settore dei giornali E’ passato meno di un anno da quando Agfa si è affacciata to che ancora per un lungo tempo la soluzione debba per la prima volta alle pagine di questa rivista. Pur essere cercata nella digitalizzazione delle pellicole già essendo da sempre apprezzata fornitrice di materiali retinate. sensibili per le aziende del settore, Agfa non si era Due sono le possibilità offerte dagli scanner EskoScan: dedicata nel passato alla ricerca di soluzioni tecnologiche Il software Copydot, per eseguire una vera e propria specifiche per il settore stesso. Ma con la rapida crescita copia digitale, punto a punto del retinato ed inserirlo di Agfa che ha raggiunto e consolidato negli ultimi anni quindi nel flusso di lavoro insieme alle altre pagine; la sua posizione di azienda leader Il software Descreening, in grado per la fornitura di sistemi elettronidi riottenere un vero e proprio file ci per la prestampa, ed al tempo digitale dalla selezione retinata, stesso la tendenza del settore dei rieditabile per eventuali modifiche. AGFA GEVAERT S.p.a. giornali ad aprirsi sempre di più Le aziende del settore che hanno Divisione Graphic System verso gli standard, quali per es. il già inserito EskoScan nel loro flusso Via Grosio 10/4 - 20151 Milano PostScript, hanno dato lo spunto per la di lavoro sono: Il Gazzettino di Mestre, Tel. 02.30741 Fax 02.3074429 nascita di nuovi prodotti ed iniziative che Athesia Druck di Bolzano, Finegil Editoriale desideriamo sintetizzare qui di seguito. presso Le Gazzette di Mantova e ben due impianti presso Vediamo innanzitutto quali prodotti Agfa ha incluso nel la STEC di Roma. proprio assortimento che rispondono a specifiche richieste nella produzione dei giornali. Avantra 25XT è un nuovo modello che fa parte della serie più nota di Fotoplotter Agfa, la serie Avantra già Lo scanner EskoScan ben diffusa nel settore. Avantra 25 XT é stata studiata uno scanner piano di grande formato che consente di appositamente per le esigenze dei giornali: un motore che soddisfare alcune precise esigenze: gira alla altissima velocità di 45000 giri al minuto, in produttività; l’ampio formato ed il software di gestione combinazione con la possibilità di lavorare con varie danno la possibilità di montare numerosi originali sul risoluzioni. Alla minima risoluzione di 900 dpi consente piano, ottenendo le scansioni in tempi assai brevi, come di raggiungere la eccezionale velocità di scrittura di 8065 richiesto dalle urgenze tipiche di chiusura delle edizioni: cmq al minuto facendo così serenamente fronte a qualsigli scanner Eskoscan, nella loro versione “S” offrono un asi picco di lavoro. Naturalmente è possibile selezionare compromesso fra risoluzione e velocità di scansione risoluzioni più alte, per prodotti con più esigenze appositamente studiato per le esigenze di produzione dei qualitative, fino ad una risoluzione massima di 2540 dpi. giornali. Abbinata al Rip Taipan 2.0, o al Taipan AX,il primo Digitalizzazione delle pellicole retinate: un pesante ostaRip Postscript 3 sul mercato, che girano su sistema colo alla realizzazione di un flusso di lavoro completaoperativo Windows NT, rappresentano l’output ideale mente digitale è notoriamente costituito dalle pubblicità per il flusso di lavoro oggi più diffuso: quello che va sotto che vengono fornite da agenzie esterne sotto forma di il nome di “computer to film” pellicole retinate; è già stato ampiamente dibattuto come la mancanza di standard renda praticamente impossibile Per le realtà più avanzate, dove il flusso di lavoro interala trasmissione on-line della pubblicità: si ritiene pertanmente digitale è già totalmente implementato, è disponi-

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bile Polaris 100 il Computer to Plate capace di produrre oltre cento lastre all’ora a 1016 dpi, di pagine singole di giornale di formato 360 X 570. Polaris é in grado di stampare anche lastre in formato panorama fino al formato massimo lastra di 650 X 900. Un sistema opzionale integrato consente l’asportazione automatica del foglio di separazione fra le lastre; un carrello a tenuta di luce trasporta le lastre esposte al sistema di sviluppo in linea. Il sistema può essere fornito con Rip software in grado di lavorare su piattaforma operativa Macintosh o Windows NT o con Muliplexer capace di supportare fino a tre Rip in linea. Polaris 100 è in funzione presso Athesia Druck di Bolzano, per la produzione del quotidiano “Dolomiten”. Ma Agfa non si è limitata a proporre al settore dei giornali dei nuovi prodotti, ma ha deciso di instaurare con le aziende che lo desiderano un rapporto di collaborazione, di scambio di informazioni, di aggiornamento reciproco per potere sempre meglio integrare la domanda del “settore giornali” con l’offerta del “fornitore Agfa”. Ha preso quindi il via nello scorso mese di aprile un programma di incontri tecnici durante i quali i responsabili marketing di Agfa presentano ai direttori tecnici delle più importanti testate chi è Agfa e quali sono le soluzioni tecnologiche offerte, ricevendo in cambio dagli stessi commenti, suggerimenti, richieste che costituiscono la preziosa premessa per lo studio delle prossime soluzioni.

I primi due incontri si sono svolti nello scorso mese di aprile, ed hanno visto qualificati gruppi di direttori tecnici di testate riuniti a Mestre, presso la sede del “Gazzettino” il giorno 8/4 ed a Piacenza, presso la sede de La Libertà il giorno 15/4. Dato l’interesse ed il successo riscontrati, analoghi incontri si svolgeranno nel prossimo periodo a Roma, il giorno 18/11ed a Milano il giorno 25/ 11. Riteniamo inoltre sia utile menzionare l’elevatissimo interesse suscitato presso i responsabili tecnici delle testate dai seminari sul flusso di lavoro basato sullo standard PDF, che Agfa ha tenuto durante il mese di maggio a Milano e Roma. La ricerca di uno standard di comunicazione per i file è certamente una esigenza vivamente sentita dal settore e gli importanti annunci fatti da Agfa durante le presentazioni della propria architettura Apogee e dei suoi componenti che via via verranno immessi sul mercato sono stati pertanto accolti con estrema attenzione. Il prossimo appuntamento di Agfa con il settore dei giornali è naturalmente ad Ifra, dove tutti i prodotti descritti in precedenza verranno presentati in funzione insieme ad altre soluzioni offerte da “terze parti” che testimoniano come l’offerta Agfa sia destinata ad arricchirsi ancora considerevolmente nel prossimo futuro. Pertanto.......arrivederci a dopo Ifra!

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CIRCOLARI

“Circolari FIEG” raccoglie e segnala le informazioni e i commenti ai più importanti dispositivi di legge, indicazioni e raccomandazioni in materia sindacale, tributaria, disciplina dell’IVA e quant’altro attiene agli aspetti gestionali e amministrativi dell’industria dei giornali, oggetto di sistematica comunicazione alle imprese editrici e stampatrici. “Circolari FIEG” è un promemoria di facile consultazione, da tenere sempre a portata di mano, un nuovo strumento di lavoro per quanti hanno responsabilità direttive e gestionali nelle aziende del settore.

Circolare del 19-06-97

N° 59 (RM)

Tutela previdenziale dei giornalisti che svolgono attività autonoma di libera professione.

Circolare del 29-06-97

N° 60 (RM)

Istituto Nazionale di Previdenza per i giornalisti italiani. Gestione separata per collaborazioni autonome giornalistiche. Trasmissione delle norme regolamentari.

Circolare del 30-06-97

N° 31 (MI)

Nuovo operativo estivo dei voli postali.

Circolare del 02-07-97

N° 61 (RM)

Art. 4 del contratto collettivo nazionale di lavoro giornalistico: situazione occupazionale trimestre aprile - giugno 1997.

Circolare del 04-07-97

N° 32 (MI)

Approvazione, da parte del Governo, del disegno di legge recante nuove norme in materia di punti vendita per la stampa quotidiana e periodica.

Circolare del 10-07-97

N° 33 (MI)

Rapporto tra editori ed Imprese di distribuzione locale della stampa. Considerazioni sulle linee da osservare nella contrattazione con il singolo distributore locale.

Circolare del 11-07-97

N° 62 (RM)

Adempimenti ex L. 650/96. nota del Garante per la radiodiffusione e l’editoria.

Circolare del 14-07-97

N° 34 (MI)

Convocazione Commissione Tecnica Operativa Roma 29 luglio 1997. Servizi regioni centro sud

Circolare del 17-07-97

N° 63 (RM)

Manifestazioni a premio, calcolo dell’imponibile al netto dell’IVA. Circolare Ministero delle Finanze n. 188, 2 luglio 1997.

Circolare del 17-07-97

N° 64 (RM)

Riunione per il giornale nella scuola - Roma 3 settembre 1997, ore 10,30.

Circolare del 21-07-97

N° 65 (RM)

Accordo 11 luglio 1997. Addizionale contributiva per il finanziamento del Fondo nazionale di previdenza per i lavoratori dei giornali quotidiani.

Circolare del 21-07-97

N° 66 (RM)

Legge 23 maggio 1997, n. 135. Conversione in legge del d.l.. 25 maggio 1997 n. 67. Regime contributivo delle erogazioni previste dai contratti di secondo livello. Trasmissioni circolari dell’istituto Nazionale della Previdenza Sociale.

Circolare del 22-07-97

N° 68 (RM)

IVA - Decreto legislativo. Cessioni di pubblicazioni unitamente a supporti integrativi o ad altri beni.

Circolare del 23-07-97

N° 35 (MI)

Ampliamento sperimentale della rete di vendita di giornali.

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TecnoMedia

Circolare del 23-07-97

N° 36 (MI)

Tariffe per le stampe periodiche in abbonamento postale. Convenzione tra l’Ente Poste Italiane e la FIEG.

Circolare del 24-07-97

N° 37 (MI)

Nuove tariffe postali per la stampa. Determinazioni dell’Ente Poste riguardo alla postalizzazione decentrata, programmi di abbonamento e gadgets.

Circolare del 25-07-97

N° 69 (RM)

Nuove disposizioni in materia procedurale per la richiesta di intervento degli ammortamenti sociali. Istruzioni ministeriali.

Circolare del 25-07-97

N° 70 (RM)

Gestione INPGI per collaborazioni autonome giornalistiche. Modifiche regolamentari.

Circolare del 04-08-97

N° 71 (RM)

Decreto legislativo 24 aprile 1997, n. 181. Personale dirigenziale nuove aliquote contributive INPDAI ed INPS.

Circolare del 05-08-97

N° 72 (RM)

Disciplina delle comunicazioni che gli operatori dei settori dell’editoria quotidiana e periodica e dell’emittenza radiotelevisiva sono tenuti ad effettuare in via generale e sistematica al Garante per la radiodiffusione e l’editoria. Proroga dei termini.

Circolare del 06-08-97

N° 38 (MI)

Accordo nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici: rispetto della normativa prevista in materia di chiusura delle rivendite e affissione di locandine.

Circolare del 07-08-97

N° 73 (RM)

Tutela riservatezza dati personali. Decreto legs. n. 255 del 28 luglio 1997 (G.U. n. 181 del 5 agosto 1997).

Circolare del 08-08-97

N° 39 (MI)

Tariffe postali per la stampa . Ordinanza n. 1916/97 del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio. Convenzione Ente Poste Italiane / FIEG.

Circolare del 01-09-97

N° 74 (RM)

Rilevazione andamento vendite quotidiani. Luglio - agosto 1999-1997.

Circolare del 23-09-97

N° 40 (MI)

Incontro tra le parti contraenti l’Accordo nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici: intesa finalizzata a contrastare la strumentalizzazione politica della rete di vendita.

Circolare del 24-09-97

N° 76 (RM)

Disposizioni per la stampa e l’emittenza radiotelevisiva relative alla campagna per l’elezione suppletiva del Senato della Repubblica nel collegio uninominale n. 3 della Toscana. Regolamento del Garante per la radiodiffusione e l’editoria del 23 settembre 1997.

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