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& Mercati editoriali
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Numero 19 Settembre 1998
Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali -
Periodico mensile. Anno V n. 19 - Sped. in Abb.to Postale comma 20 lett. B art. 2 Legge 23/12/96 n.662 Roma (Romanina) Esemplare diffuso gratuitamente ai soci
Pieno successo per IfraItalia
Si è svolta a Milano il 2 e 3 luglio la prima edizione della manifestazione, organizzata da Ifra in cooperazione con Fieg e Asig.
Il progetto BergamoOnLine
L’approccio innovativo della SESAAB a Internet: creare una comunità virtuale con informazioni e servizi a valore aggiunto. a pagina 9
Gestione delle foto a la Repubblica
Nuovo flusso produttivo digitale per l’acquisizione, la gestione, l’archiviazione e la ricerca delle immagini. a pagina 15
Pubblicità digitale a Il Sole 24 Ore
Vantaggi concreti e resistenze “culturali” al nuovo flusso di lavoro riscontrati nell’esperienza del quotidiano economico.
a pagina 19
Integrazione di processo nei quotidiani
Teletrasmissione al Mirror Group
Da oltre un anno il gruppo editoriale britannico utilizza un innovativo sistema di teletrasmissione, basato su tecnologia ATM. a pagina 27
Cresce il mercato dei quotidiani USA
Nel 1997 il fatturato complessivo è salito a 51 miliardi di dollari, 41 dei quali provenienti dalla vendita di spazi pubblicitari. a pagina 32
Nuovi strumenti per la pubblicità
Carlo Olivieri esamina le opportunità disponibili per raziona-lizzare il flusso agenzia-concessionaria-quotidiano.
a pagina 35
a pagina 39 a pagina 45
Circolari Appuntamenti
Il servizio ASIG Service che mette a diretto contatto fornitori e utilizzatori
di tecnologie per la produzione di quotidiani. Filo Diretto è il modo più rapido, efficace ed economico per raggiungere i
più qualificati manager e decision maker dell’industria editoriale italiana.
Ecco l’elenco delle aziende aderenti: AGFA-GEVAERT ANSA
AUTOLOGIC INFORMATION INTERNATIONAL BARCO GRAPHICS ECRM ELSAG BAILEY FUJIFILM GERBER SYSTEMS LINK SERVICE MILIA ’98 NÁVITA NTG OPTRONICS PURUP PREPRESS REED MIDEM ORGANISATION SINEDITA
Le rubriche
Lo Scaffale
aziende informano
ATEX MEDIA SOLUTIONS
a pagina 22
diretto
APPLE COMPUTER
Un interessante seminario internazionale organizzato in Sardegna da Unisys dal 7 al 9 giugno scorso.
Le pagine dell’Osservatorio
Le
a pagina 3
Filo
a pagina 52 a pagina 71 a pagina 75
SAP ITALIA TELPRESS TERA UNISYS ITALIA XEIKON XYVISION a pagina 55
Parliamo di... Il successo è stato indubbio, ed il risultato complessivo ha risposto pienamente alle più ottimistiche previsioni. Non si potrebbe definire altrimenti il consuntivo di IFRA-ITALIA ‘98, la prima edizione della conferenza che, d’intesa con la FIEG e con l’ASIG, l’Istituto di Darmstad, ha deciso di promuovere ogni anno nel nostro Paese allo scopo di mettere a confronto esperienze maturate in realtà diverse e di saggiare il grado di ricettività del mercato italiano sul versante dei fornitori e su quello degli utilizzatori. Si trattava della prima esperienza (e, nella circostanza, gli interrogativi erano più che giustificati); la stagione non si presentava la più propizia; peraltro sono stati necessari sforzi non comuni per chiarire che l’iniziativa non doveva confondersi con il rituale seminario, né con un incontro teso unicamente all’approfondimento di problemi specifici. IFRA ITALIA ‘98 si presentava - e così sarà per gli anni a venire - come un avvenimento unico nel suo genere; una sorta di verifica sulle esperienze compiute in Italia e all’estero e, soprattutto, una analisi dettagliata per meglio comprendere le metodologie adottate nell’introdurre e nell’ottimizzare la innovazione. D’altra parte, il tema prescelto per le giornate svoltesi il 2 e il 3 luglio scorsi a Milano non consentiva equivoci: si trattava (e si tratta) di valutare l’utilizzo delle sempre più sofisticate tecnologie della comunicazione quale opportunità per lo sviluppo del prodotto editoriale. La portata dell’avvenimento è stata, peraltro, ben compresa: oltre un centinaio di dirigenti e di tecnici hanno seguito senza pausa i lavori; ed oltre venti di essi - italiani e stranieri - hanno svolto documentate relazioni ed hanno partecipato a tavole rotonde dove la citazione, il particolare e la sottolineatura consentivano un ritmo più rapido. Nulla è stato trascurato: dalla visione d’insieme sulle prospettive di evoluzione del “Newsroom”, ai modelli più avanzati di comunicazione fra le redazioni centrali e quelle decentrate, il cui peso crescente riflette l’esigenza di una analisi più accurata sulla realtà del territorio. Meticoloso il confronto tra le esperienze di impiego del computer to plate, senza trascurare luci ed ombre di una tecnica d’avanguardia che richiede, in ogni caso, scelte e programmi operativi rispondenti alla caratteristica degli impianti utilizzati. Le tavole rotonde, dal canto loro, hanno contribuito a
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mettere in evidenza realtà superate ed ostacoli che permangono nella più estesa trasmissione della pubblicità on-line; così come la seduta pomeridiana della seconda giornata sul sistema distributivo ha ribadito ancora una volta quanti e quali difficoltà, in Italia, continuino a frapporsi ad una libera e più estesa circolazione del prodotto editoriale. Temi importanti, quindi, affrontati con una formula ancora non del tutto sperimentata, che vede tra i protagonisti i massimi responsabili delle Associazioni e degli Enti che IFRA-ITALIA ‘98 hanno voluto. Non a caso, per due giorni, Günther W. Böttcher, amministratore delegato dell’IFRA, e Mario Ciancio Sanfilippo, presidente della FIEG, hanno seguito da vicino ed hanno stimolato le varie fasi del dibattito. Un impegno che costituisce, al tempo stesso, una garanzia per il futuro: la premessa di un legame saldo e continuativo per affrontare insieme, con chanches maggiori, la complessa realtà che le aziende editoriali sono chiamate ad affrontare. Carlo Lombardi
TecnoMedia Periodico della ASIG Associazione Stampatori Italiana Giornali Via Sicilia 125, 00187 Roma tel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489 http://www.ediland.it E-mail: tecnomedia@ediland.it Direttore responsabile Carlo Lombardi Redazione Salvatore Curiale - Luca Michelli hanno collaborato a questo numero Michele Diodati, Elisabetta Marchetti, Valentina Puppo Segreteria di Redazione Antonella Appolloni Registrazione del Tribunale di Roma n. 189 del 29-4-1994 © ASIG Service S.r.l. - 1998 - Tutti i diritti riservati Sede legale: via Bigli 2, 20121 Milano Stampa SAVINI Via G. Emanuele Rizzo, 18 (G.R.A.) - 00178 Roma Questo numero è stato chiuso in redazione il 10 settembre 1998
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Seminari internazionali
IfraItalia, il nuovo appuntamento al servizio dell’editoria italiana Pieno successo per la prima edizione della manifestazione organizzata da IFRA in collaborazione con FIEG e ASIG. Dai nuovi modelli redazionali alla pubblicità on line, dal computer to plate alle prospettive del sistema distributivo: un panorama completo delle opportunità per l’industria editoriale, in un contesto caratterizzato dalla rapida evoluzione degli strumenti di comunicazione digitale.
“Che cosa poteva andare meglio? L’organizzazione è stata perfetta, il livello delle relazioni eccellente. Certo però, se quel rigore non fosse andato sulla traversa...” E’ finita così, con la proiezione su maxi-schermo di Italia-Francia, la prima edizione di Ifra Italia, il convegno internazionale organizzato da IFRA in collaborazione con FIEG e ASIG, svoltosi il 2 e 3 luglio presso il Grand Hotel Brun di Milano. Una manifestazione, questa, che costituiva una “prima” assoluta: è vero infatti che nel nostro Paese si erano già svolti, in tempi più o meno lontani, altri simposi organizzati dall’istituto di Darmstadt - nel dicembre 1986 a Venezia sui sistemi di stampa anilox e flexo, nell’aprile 1990 a Torino sulla progettazione grafica dei quotidiani -, e anche in tempi più recenti IFRA ed ASIG hanno organizzato congiuntamente una serie di tutorial sul trattamento del colore, la carta, i database. Ifra Italia, tuttavia, ha rappresentato qualcosa di nuovo e di diverso, il primo appuntamento di una manifestazione specificamente “tarata” sulle esigenze dell’industria italiana dei quotidiani. I risultati di questa prima edizione sono andati addirittura al di là delle previsioni, in termini sia di partecipazione (oltre 100 iscritti) che di qualità delle relazioni. Molto apprezzata è stata anche la formula adottata, che ha messo a confronto, per ciascuno degli argomenti in programma, le esperienze realizzate all’estero con la realtà italiana. Fondamentale è stato, sotto questo aspetto, il ruolo svolto nell’organizzazione da Sergio Puoti, che ha coordinato il programma della manifestazione, mettendo a disposizione degli organizzatori la sua approfondita conoscenza del panorama editoriale internazionale. Sono già alcuni anni che IFRA - ha ricordato l’ammini-
stratore delegato Günther Böttcher nel messaggio di benvenuto - punta a radicarsi maggiormente in Italia, intensificando la collaborazione con le associazioni di categoria FIEG e ASIG, in modo da rendere le proprie proposte più aderenti alla specifica realtà italiana. Obiettivo primario dell’istituto di ricerca è stare vicino ai soci, capirne i problemi e le necessità: il rapporto con le realtà associative nazionali, in Italia come in altri Paesi, costituisce quindi elemento essenziale della strategia di mercato di una struttura che vuole essere sempre meno “tedesca” e sempre più internazionale. La prima, grande novità di questa prima edizione di Ifra Italia è consistita nell’essere stata presieduta non da un tecnico, ma da un editore “a tutto tondo”, anzi dal Presidente stesso degli editori italiani di giornali, Mario Ciancio Sanfilippo. Nel suo intervento di apertura dei lavori, il presidente FIEG ha sottolineato quanto sia diventato centrale oggi per i giornali italiani il tema delle tecnologie, destinate a proporsi sempre più in futuro come strumento di sviluppo del prodotto, a condizione che il loro impiego sia condiviso, con consapevolezza e partecipazione, da tutte le componenti che operano nelle aziende, a cominciare proprio dagli editori. Troppo spesso in passato - ha sottolineato Ciancio - si è guardato alle tecnologie con malcelata miopia, attenti soltanto alle pur importanti ricadute “a breve” in termini di riduzione dei costi di produzione. Oggi però l’innovazione tecnologica è anche e soprattutto un motore che consente la creazione di nuovi prodotti informativi ad alto valore aggiunto. Ma, come sa ogni valido imprenditore, una opportunità che non viene colta diventa un rischio: devono quindi essere gli editori di giornali a sfruttare le tecnologie per rafforzare la loro presenza sul mercato,
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Mario Ciancio Sanfilippo, Presidente della FIEG, è stato il chairman di Ifra Italia 98
altrimenti altri lo faranno al posto loro. Lo scenario delle tecnologie della comunicazione I quotidiani si muovono oggi in un macro-ambiente nel quale l’industria dell’alta tecnologia corre ad un ritmo assai superiore al resto dell’economia. Nel suo intervento Sergio Antocicco, docente universitario e presidente dell’ANUIT, l’associazione che raggruppa gli utenti di servizi di telecomunicazione, ha rilevato anzitutto una sempre maggiore convergenza tra le industrie delle telecomunicazioni, dell’informatica, dei media, che ha già portato, ed ancora più porterà in futuro, ad un significativo rimescolamento delle carte sotto il profilo sia dei prodotti e servizi offerti agli utenti, che dei protagonisti: operatori di telecomunicazione che diventano content provider, editori che formano joint-venture tecnologiche, software house che si trasformano in editori: ogni attore cerca di valorizzare i propri asset e di posizionarsi al meglio in questa corsa, il cui obiettivo è dare ai consumatori nuove opportunità, tutte digitali, per informarsi, comunicare, fare acquisti. Una corsa, questa, nella quale non c’è spazio per chi si ferma a rifiatare, talmente è veloce il ritmo dell’innovazione e la crescita dei nuovi mercati. Si pensi a Internet, alla quale entro il 2000 saranno collegate 400 milioni di persone, che useranno la Rete in maniera sempre più intensiva: nel 1997 il numero di computer collegati è cresciuto “soltanto” del 50%, ma il traffico è aumentato del 500%. E in Italia? Il fatturato dell’industria italiana dell’High Tech nel 1997 è cresciuto del 22%, l’export del 33%. C’è grande fermento, nel nostro Paese, soprattutto nel settore delle telecomunicazioni, con il boom della telefonia mobile, l’avviata liberalizzazione della telefonia fissa, la nascita di nuovi operatori alternativi all’ex monopolista. Certo, non mancano i problemi, come il ruolo della Authority per le comunicazioni, che è appena nata e che appare per molti
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aspetti inadeguata ai compiti che dovrà svolgere; in prospettiva però c’è grande spazio per il miglioramento dei servizi e per una sensibile riduzione dei costi delle telecomunicazioni: ottima notizia, questa, per i quotidiani, le cui bollette telefoniche dovrebbero sensibilmente ridimensionarsi. Nuovi modelli redazionali La convergenza digitale delle tecnologie della comunicazione richiede alle imprese editoriali un duplice sforzo: da una parte, utilizzare al meglio gli strumenti a disposizione per migliorare prodotti e servizi informativi; dall’altra, governare il flusso di informazioni che ogni giorno affluisce nelle banche dati dell’impresa editoriale in maniera efficiente, flessibile, non ridondante. Kerry Northrup dell’IFRA ha sintetizzato alcuni dei trend che stanno investendo le redazioni dei giornali: flusso digitale delle notizie; crescente interazione con fonti di informazione esterne molto evolute dal punto di vista tecnologico (banche dati, siti Internet, etc); molteplicità di output informativi in aggiunta a quello tradizionale su carta; ciclo produttivo continuo e non più organizzato intorno alla chiusura serale delle pagine. L’organizzazione del lavoro in una redazione giornalistica tipo regge in maniera sempre meno efficace all’impatto di questo nuovo scenario. Le scansioni temporali, l’organizzazione dei servizi e delle redazioni, le strutture gerarchiche: tutti questi elementi sono strutturati in funzione della stampa su carta una volta al giorno. Ma la redazione di un giornale che voglia evolvere a centro di servizi informativi per la propria comunità deve strutturarsi in maniera nuova e più adeguata. Occorre prima di tutto che il trattamento delle risorse informative sia strutturato in modo tale da separare la notizia e il suo trattamento giornalistico dalla sua confezio-
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Cambio della guardia alla Ferag Italia Cambio della guardia a Ferag Italia: il direttore generale Daniele Madureri ha lasciato l’incarico per fondare una nuova società, la GAM International, ed al suo posto è stato chiamato Sandro Provera, manager di grande esperienza nel settore delle macchine per l’industria grafica, che ha ricoperto posizioni di responsabilità in aziende come Crosfield Italia, N.T.G., Tera e, più recentemente, Parascan Technologies. Daniele Madureri ha iniziato la nuova attività in proprio concentrando nella nuova GAM International tre mandati di vendita di grande prestigio: seguirà un numero di clienti selezionati per conto di Ferag/Metaverpa, per la KBA di Würzburg seguirà invece il mercato della stampa dei quotidiani, delle rotative rotocalco e di macchine offset commerciali, queste ultime per conto di un selezionato numero di clienti, mentre da Von Roll - sistemi di trasporto e bobine - ha ricevuto l’incarico di seguire tutta la clientela italiana, sia potenziale che già acquisita. Al neo imprenditore Madureri ed al neo direttore generale Provera, entrambi professionisti molto noti e stimati in tutta il settore dell’industria grafica, i migliori auguri di TecnoMedia. ne finale, non importa che sia carta o Web o quant’altro. Immaginiamo quindi una sorta di “desk delle risorse”, un ambiente nel quale tutti i materiali in ingresso vengono selezionati, organizzati, resi disponibili ai giornalisti. Il giornalista al quale viene assegnato un pezzo diventa uno “story manager”, una sorta di capo-progetto che gestisce la copertura giornalistica dell’evento con approccio multimediale ed attinge alle risorse disponibili all’interno ed all’esterno dell’azienda: agenzie, collaboratori esterni, fotografi, disegnatori, videomaker. Altra conseguenza di questo scenario è la progressiva perdita di significato della tradizionale organizzazione redazionale fissa basata sulle competenze (interni, esteri, sport, cronaca) a vantaggio di una organizzazione “mobile”, fatta di gruppi di lavoro che si aggregano volta per volta su specifici “progetti-notizia” . Perde importanza anche il luogo fisico dove viene svolta l’attività giornalistica: il redattore potrà collegarsi da casa o da qualunque altro posto alla Intranet del giornale, accedere alle agenzie ed agli archivi interni, ricevere ed inviare messaggi di posta elettronica, fare insomma il proprio lavoro nello stesso identico modo che se si trovasse nel proprio ufficio. Più legate all’operatività quotidiana, ma non per questo meno interessanti, le case-histories italiane sui nuovi modelli redazionali: altrettante testimonianze di un utilizzo delle tecnologie finalizzato al raggiungimento di obiettivi editoriali. Per Il Gazzettino di Venezia, per esempio, la priorità strategica era costituita dall’esigenza di essere radicati in un territorio, il Veneto e parte del Friuli, dove l’identità delle singole comunità locali è fortemente sentita.
Da qui l’esigenza di conferire alle singole redazioni locali il massimo grado di autonomia nella gestione degli spazi informativi di propria competenza. Questa strategia editoriale, ha rilevato il direttore tecnico del quotidiano Aligi Belloni, era già chiaramente delineata ben prima che fossero disponibili gli strumenti tecnologici per realizzarla a pieno. Già nel 1985, per esempio, i giornalisti delle redazioni distaccate disegnavano il layout su carta e lo spedivano alla sede centrale per l’inserimento nel sistema. Questa impostazione di fondo è stata da allora la guida per l’introduzione delle nuove tecnologie: dapprima - all’inizio degli anni Novanta - il disegno redazionale del layout sui Personal Computer installati nelle redazioni locali ed il successivo make-up tipografico nella sede centrale di Mestre; quindi - e siamo ai nostri giorni - l’utilizzo di un sistema integrato che consente ai redattori di realizzare le pagine di propria competenza in ogni loro aspetto, dal disegno del layout all’inserimento delle foto e dei testi, fino alle modifiche ed aggiustamenti in corso d’opera, senza alcun intervento da parte della sede centrale. Obiettivo prioritario de L’Adige di Trento nella realizzazione del nuovo sistema editoriale è stata invece l’esigenza di dare alla redazione un maggiore controllo sul flusso produttivo, passando - per usare le parole del direttore Paolo Ghezzi - da un “sistema cieco a imbuto” ad un “sistema trasparente a scacchiera”. Prima dell’ottobre 1997, data nella quale è entrato in funzione il nuovo sistema, tutto il lavoro delle redazioni periferiche veniva convogliato verso la redazione centrale. In pratica, i redattori potevano visualizzare il risultato del
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proprio lavoro solamente... il giorno dopo, guardando l’edizione stampata. Le verifiche di competenza dei capiservizio periferici venivano effettuate su bozze cartacee. Il nuovo sistema Intranet è invece organizzato come una scacchiera: tutte le mosse e le pedine sono ben visibili, e le redazioni remote sono in grado di ricevere, distribuire, gestire in maniera integrata il proprio flusso di lavoro. Ogni operatore collegato alla Intranet può accedere, senza intermediari, al sistema centrale, consultare l’archivio storico e prelevarne testi e foto, visualizzare, correggere e stampare un articolo o una pagina intera. L’intervento dei capiservizio e del caporedattore non avviene più alla fine dell’imbuto, quando il lavoro è già stato fatto, ma può essere esercitato in corso d’opera, rendendo più flessibile l’organizzazione. Un sistema così strutturato, ha concluso Ghezzi, necessita però di un attento lavoro di pianificazione e di gestione per quel che concerne le procedure di accesso e le abilitazioni alle diverse funzioni che il sistema consente di compiere: c’è da evitare, insomma, che la trasparenza si trasformi in anarchia: i ruoli e le competenze devono essere chiaramente individuati, e da essi deve discendere la configurazione degli strumenti produttivi. La pubblicità nel “mondo virtuale” Lo sviluppo delle tecnologie della comunicazione comporta significative ripercussioni anche sul business pubblicitario: da un lato gli inserzionisti sono interessati a raggiungere gli utenti utilizzando i nuovi strumenti, Internet in primo luogo; dall’altro lato, la possibilità per le aziende produttrici di offrire direttamente e a costi sostenibili beni e servizi ai propri potenziali clienti, tramite siti Web e soluzioni di commercio elettronico, potrebbe mettere in crisi il tradizionale ruolo della pubblicità sui media come luogo di incontro tra la domanda e l’offerta. A giudizio di Dario dal Zotto, amministratore delegato
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della concessionaria Publikompass, la carta stampata ha a propria disposizione tre armi: multimedialità, full color, full digital. I quotidiani, dunque, dovranno proporsi con sempre maggiore aggressività sul mercato dell’on line, sviluppando sinergie nell’offerta commerciale di spazi sulla carta stampata e sui siti Web; dovranno ampliare, sui prodotti cartacei, la presenza del colore, il che richiederà forti investimenti ma consentirà di agganciare segmenti di mercato che altrimenti si dirigerebbero verso altri mezzi; e, infine, dovranno attrezzarsi per la lavorazione completamente digitale del materiale pubblicitario, in modo da ridurre tempi e costi di produzione, migliorare l’efficienza, rendere un migliore servizio all’investitore. La SPM, concessionaria di pubblicità de L’Eco di Bergamo, ha scelto di creare una “comunità virtuale” su Internet, denominata BergamoOnLine, diventando di fatto un fornitore non solo di pubblicità, ma anche di contenuti. A questa iniziativa, presentata a Ifra Italia da Ferruccio Piazzoni, Consigliere Delegato della concessionaria, è dedicato un altro articolo su questo numero di TecnoMedia. A Ifra Italia si sono confrontate una serie di esperienze italiane ed estere sulla trasmissione digitale della pubblicità. In Svezia per esempio, come ha riferito Niklas Jonason dell’Associazione dei Quotidiani Svedesi, oggi la pubblicità trasmessa in digitale rappresenta il 90% del totale, consentendo la quasi totale eliminazione delle pellicole e sensibili vantaggi in termini di costi e tempi. In Italia siamo ancora ben distanti da quei numeri. Adriano Zanni de Il Sole 24 Ore ha riportato l’esperienza del quotidiano economico milanese, che utilizza già da tempo sistemi di ricezione digitale del materiale pubblicitario. I vantaggi sono stati immediati: riduzione dei tempi di lavorazione, maggiore flessibilità nell’acquisizione del materiale e nella gestione del flusso di lavoro, migliore controllo del traffico. Tra i problemi riscontrati, uno è
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Günther Böttcher, amministratore delegato dell’IFRA
particolarmente significativo: è estremamente difficile trovare una agenzia o un centro media attrezzato per la trasmissione digitale del materiale: l’86% del materiale continua ancora ad arrivare al giornale su pellicola. Maurizio Ramella dell’agenzia ANSA ha presentato il servizio APN (ANSA Publi Network) per la gestione del flusso del materiale pubblicitario tra agenzie, fotolito, concessionarie di pubblicità, giornali. Il servizio, che utilizza l’EPS come formato di trasmissione dei file, trasferisce in un flusso digitale i ruoli e le competenze dei singoli operatori, senza stravolgere consolidate abitudini. Pertanto l’agenzia e/o la fotolito continuano a realizzare l’annuncio, la concessionaria a fare i controlli amministrativi e le autorizzazioni, i giornali ad acquisire il materiale “vistato” dalla concessionaria e ad impaginarlo negli spazi prestabiliti. Il tutto utilizzando un supporto di trasmissione rapido ed efficiente come ISDN, con elevate prestazioni in termini di sicurezza, affidabilità e riservatezza, garantite dall’architettura estremamente “robusta” del sistema hardware e software. Tecnologie e organizzazione: la sfida del Computer to plate Il Computer to plate è ormai da qualche anno argomento di discussione all’interno dell’industria dei giornali. Al di là delle questioni più squisitamente tecniche, la domanda che spesso si sente rivolgere è: quali sono i reali vantaggi di questa soluzione? La risposta di Terry Piper, direttore tecnico del gruppo editoriale inglese Southern Newspapers, è chiara e convinta: flusso di lavoro interamente digitale, riduzione dei tempi di produzione e della manodopera, migliore qualità. Oggi
nello stabilimento di Southampton vengono realizzate 6.500 lastre ogni settimana, con sorprendente incremento della qualità di stampa, ottimizzazione del flusso produttivo, riduzione dei costi. Entro la fine del 1998 il costo dell’installazione sarà stato ammortizzato. L’introduzione del CTP alla Southern Newspaper è coincisa con la costruzione del nuovo stabilimento di stampa, e ciò, ha riconosciuto Piper, ha reso più agevole la definizione dei flussi produttivi più adeguati ai propri obiettivi. Diverso è il caso in cui il CTP si inserisce in una organizzazione produttiva pre-esistente e si trova a convivere, nell’attesa che tutto il workflow sia digitale, con sistemi tradizionali. L’esperienza de Il Mattino di Napoli, per esempio, è quella di un ambiente misto, dove accanto a quattro macchine CTP con una capacità complessiva di 140 lastre/ora operano due fotounità tradizionali. Antonio Mastrodonato, direttore tecnico del quotidiano, ha sottolineato quanto sia importante che tutti i file che entrano nel ciclo di produzione del giornale siano digitali, standard ed affidabili, per evitare che, sul più bello, il RIP si blocchi con un messaggio di errore. L’introduzione del CTP quindi deve essere effettuata in maniera graduale e ben ponderata, tenendo anche conto del costo dei sistemi CTP, attualmente ben superiore a quello di un sistema tradizionale per quanto riguarda sia l’impianto che i materiali di consumo. Anche il gruppo RCS sta conducendo una sperimentazione sul CTP, sulla quale hanno riferito Luigi Gariano, direttore tecnico dell’area quotidiani, e Renzo Ferrazzin, responsabile del centro stampa di Padova dove da qualche mese è in funzione una linea CTP Western Litotech da 100/120 lastre l’ora. Dai primi test è emerso un significativo miglioramento della qualità di stampa, con un retino che si mantiene
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Nuove installazioni di stampa digitale alla Scuola Arti Grafiche S. Zeno di Verona La Scuola Arti Grafiche S. Zeno di Verona ha recentemente potenziato il laboratorio per lo studio e la sperimentazione delle tecnologie di stampa digitale, grazie alle installazioni di due nuove macchine, una Ricoh collegata al Rip Fiery ed una Xerox 5750 con il Rip Splash. Le due linee di produzione sono andate ad affiancare la Heidelberg Quickmaster DI con Rip Harlequin e le altre due Xerox, una Docucolor 40 con Rip Fiery, Splash e Scitex , e una Docucolor 70, in grado di stampare da bobina. Obiettivo della Scuola, come hanno avuto modo di raccontare a TecnoMedia i professori Paolo Cottino e Pietro Chasseur, è quello di rafforzare le attività di ricerca e sviluppo sulle tecnologie per la stampa digitale applicate all’industria grafica, da un punto di vista sia tecnologico che in funzione dello sviluppo di nuovi prodotti e servizi. La sfida che gli operatori di questo segmento industriale devono affrontare è la redditività economica degli impianti che, per affermarsi nella propria nicchia di mercato, hanno bisogno di calibrare l’offerta al consumatore finale, cioè l’imprenditore che utilizza la stampa digitale per produrre strumenti di comunicazione. In particolare, si osserva alla Scuola, è fondamentale poter disporre dei front end per la analisi e la sperimentazione delle tipologie dei prodotti da offrire, e per ottenere dati reali sulle diverse voci di costo che concorrono alla formazione finale del costo industriale dello stampato digitale. Grazie alla installazione della Xerox Docucolor 70, in grado di stampare da bobina, si potranno avviare test qualitativi per la sperimentazione di nuove soluzioni anche in direzione dell’industria dei quotidiani. preciso anche dopo ore di stampa e un buon comportamento della lastra in macchina. Distribuzione, tra vecchio e nuovo. L’ultima parte di Ifra Italia è stata dedicata al sistema distributivo, con una tavola rotonda moderata da Fulvio Flauto della FIEG ed alla quale hanno preso parte Gian Luigi Montresor della Editrice La Stampa, Luigi Pelletti della RCS Periodici e Giancarlo Menta, titolare della omonima agenzia di distribuzione giornali di Fidenza. Da tempo si sente ripetere, e a ragione, che il sistema distributivo dei giornali è inadeguato alle mutate esigenze del mercato. Ogni tentativo passato per modificare questo sistema non ha sortito sino ad oggi alcun effetto: da un lato infatti i tentativi di aumentare la misera percentuale di abbonamenti si scontrano contro le inefficienze dei servizi pubblici; dall’altro gli sforzi per creare nuovi canali commerciali in aggiunta a quelli esistenti non sono mai riusciti a superare la resistenza dei rivenditori. Oggi, ha rilevato Flauto, qualcosa sembra si cominci a muovere, anche se non sempre nella direzione giusta: ad una sin troppo cauta apertura alla possibilità di vendere giornali in tabaccherie, supermercati, stazioni di servizio, fa riscontro il disegno di legge in discussione sulle società di distribuzione locale che, se approvato nella sua forma attuale, creerebbe nuove rigidità nel sistema, assegnando ai distri-
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butori l’esclusiva zonale della distribuzione e sottoponendo il rapporto contrattuale tra editore e distributore, che sino ad oggi è stato governato dalla legge del mercato, a obblighi e vincoli spesso estremamente penalizzanti. Il sistema distributivo attuale, questa l’impressione che è emersa dal dibattito, può essere modificato soltanto in minima parte, senza toccarne i tre principi fondanti: sconto unico, punto di vendita unico, cessione in conto deposito. La rinuncia ad una qualunque di queste tre architravi provocherebbe con ogni probabilità il crollo dell’intero edificio e, probabilmente, non riuscirebbe da sola a rendere più efficiente il sistema nel suo complesso. Che fare? La risposta si trova probabilmente in uno sforzo di buon senso e di reciproca comprensione da parte di tutti quanti si trovano ad operare in questo ambito: editori, distributori, rivenditori e, non da ultimo, il potere politico. E’ chiaro a tutti che non può essere di punto in bianco stravolto un sistema che funziona da oltre cinquant’anni; ma è altrettanto chiaro che i prodotti editoriali hanno oggi esigenze diverse rispetto al passato, devono confrontarsi con competitori elettronici sempre più aggressivi, e hanno dunque bisogno non più di un sistema di diffusione, che aspetta i lettori all’interno delle edicole, ma di un sistema di vendita, che va a cercare il lettore, cerca di conoscerlo, di capire i suoi interessi e le sue abitudini, e si sforza di offrirgli un prodotto “fatto su misura”.
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Quotidiani locali e comunità virtuali: il progetto BergamoOnLine La SESAAB, società editrice del L’Eco di Bergamo, ha avviato un impegnativo progetto per lo sviluppo di nuove attività editoriali su rete Internet attraverso la creazione di “comunità virtuali”. L’offerta di informazioni e servizi a valore aggiunto per cittadini, imprese ed enti locali della città e della provincia di Bergamo attraverso bgonline.it e spm.it. : un’iniziativa che potrebbe presto trovare applicazione presso molti altri editori italiani di quotidiani locali.
Vi credete dei provetti automobilisti? Avete in tasca una patente di guida da più di quindici anni e siete sicuri che la circolazione in automobile non abbia più segreti per voi ? In questo caso, vi suggeriamo di “non” collegarvi a webpatente, l’ultimo nato fra i servizi su rete Internet proposti dall’editore del quotidiano L’Eco di Bergamo all’interno del nuovo sito www.bgonline.it. Le vostre certezze potrebbero vacillare. Potreste avere la sgradita sorpresa di scoprire che esistono nuovi segnali stradali, nuove regole del codice della strada e, soprattutto, potreste essere bocciati senza appello dal sistema interattivo che in pochi secondi fa le pulci a tutte le risposte che voi avete dato ai quiz riportati sulla scheda digitale riprodotta a video e, se non avete raggiunto il punteggio minimo, non esita a comunicarvi che siete “non idonei” a guidare l’auto. Webpatente è un geniale sistema per prepararsi agli esami per il conseguimento delle patenti A e B, elaborato dal professor Mastri del liceo Malpighi di Bologna e offerto all’interno di giovani.net, l’area web del sito Internet BergamoOnLine, sviluppato dall’editore del quotidiano bergamasco in stretta collaborazione con la società Nàvita di Firenze. Il servizio è parte integrante degli investimenti che hanno come obiettivo lo sviluppo di attività editoriali e di servizio su rete Internet. Ferruccio Piazzoni, Consigliere Delegato di SPM, la concessionaria di pubblicità del gruppo editoriale SESAAB, editore de L’Eco di Bergamo, e Roberto Giazzi, responsabile di BergamoOnLine, hanno accettato di illustrare ai lettori di TecnoMedia progetti e strategie di questa nuova prospettiva editoriale.
Un gruppo multimediale al servizio dei bergamaschi La SESAAB è una società editrice con una presenza già molto diversificata all’interno dei media tradizionali. Punto di forza delle attività è L’Eco di Bergamo, quotidiano fondato 118 anni fa che, con 320.000 lettori nel giorno medio ed una diffusione di circa 60.000 copie, il 25% delle quali in abbonamento, è il giornale locale italiano a più alta circolazione. Accanto al quotidiano c’è Bergamo TV, la televisione locale più seguita nella provincia di Bergamo. Nata nel 1976, con oltre 244.000 contatti netti nel giorno medio copre il 35% della popolazione del proprio bacino d’utenza, offrendo a tutti gli utenti un servizio di teletext locale. Completano il panorama dei media tradizionali Radio Alta, Radio Emmanuel, emittente diocesana, Orobie, il mensile di natura, cultura e turismo acquistato pochi mesi fa da un editore locale e L’Inserto del L’Eco di Bergamo, il settimanale del sabato con oltre 5.000 annunci economici classificati. Tutta la pubblicità locale dei media del gruppo viene gestita da un’unica concessionaria, la SPM, affiancata, per le inserzioni nazionali, dalla OPQ. Tutti i mezzi di comunicazione della SESAAB sono fortemente orientati al servizio della città e della provincia di Bergamo e, quando si è cominciato a discutere se e come sfruttare le potenzialità offerte dalla rete Internet, l’obiettivo strategico è stato quello di indirizzare il progetto verso una completa integrazione del nuovo mezzo di comunicazione interattivo con gli altri strumenti editoriali, focalizzandolo sui servizi da offrire alla propria comunità locale.
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Schermate tratte dai siti Internet di BergamoOnLine e de L’Eco di Bergamo
La “comunità virtuale” ed i ruoli dell’editore Il progetto BergamoOnLine è stato sviluppato dopo un’attenta analisi di esperienze realizzate in diverse parti del mondo e tenendo conto delle prospettive più accreditate relativamente ai probabili sviluppi dei servizi su rete Internet. Il nucleo centrale della nuova iniziativa editoriale è il concetto di “comunità virtuale”, ovvero la possibilità di creare flussi interattivi di informazioni all’interno di un’area di utenti - persone, aziende, enti locali - che condividono interessi, hobby, affari o, più semplicemente, che abitano nello stesso territorio. Da un certo punto di vista, è il passo successivo, ma non obbligatorio, rispetto all’offerta di pura e semplice connettività. Anche l’editore bergamasco, come molti altri pionieri del cyberspazio, aveva iniziato le sperimentazioni nel non lontano 1995, cominciando proprio dall’offerta di connettività agli utenti locali della città e della provincia di Bergamo. Un’attività sicuramente interessante da un punto di vista promozionale, e sperimentale, per cominciare a capire, dall’interno, l’universo di Internet, ma sicuramente destinata, nel medio periodo, a soccombere di fronte allo strapotere di società come Tin, Infostrada, e gli altri fornitori di connettività a carattere nazionale e sovranazionale, gli unici in grado, attraverso ingenti investimenti, di garantire all’utenza un continuo aggiornamento dell’hardware e del software necessario a connessioni semNovell pre PC piùServer veloci ed 2.0a esenti da errori, ventiquattro ore su ventiquattro. Dalla offerta di semplice connettività, l’editore ha cominciato a sviluppare un progetto che offrisse agli utenti locali non tanto, e non solo, gli strumenti per entrare su Internet, quanto le “ragioni” per farlo, ovvero ha iniziato a porsi il problema dei contenuti del sito, sia in termini di
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informazioni che di servizi. Non era, e non è vero neppure oggi, che collegarsi a Internet sia facile: occorrono sempre un computer, un modem collegato e funzionante, un software per l’interfaccia con il mondo www e, soprattutto, occorre una certa dimestichezza “culturale” con l’informatica. Tanto vale allora tenere conto di tutte queste osservazioni, e dei mancati successi di numerosi operatori del settore, e pensare ad offrire delle “motivazioni”, ovvero dei servizi a valore aggiunto, tali da spingere gli utenti bergamaschi ad entrare su Internet, vincendo le naturali perplessità di fronte alle innegabili, ancorché superabili, “barriere architettoniche” per la consultazione del nuovo mezzo di comunicazione. I numeri sembravano abbastanza incoraggianti: Bergamo e la sua provincia erano, e sono, assolutamente allineate alla media nazionale sia in termini di diffusione degli strumenti informatici di base, personal computer e modem, sia in termini di abbonamenti alla rete Internet. Occorreva solo delineare con precisione il ruolo dell’editore, e focalizzare gli obiettivi nei confronti sia degli utenti personali che delle aziende. L’editore ha deciso di puntare in due direzioni: da un lato, continuare a svolgere un ruolo “classico” anche su rete Internet, ovvero procacciare informazioni, editarle in un formato “digitale” e distribuirle all’interno del sito bgonline.it; contemporaneamente, grazie alla interattività propria di Internet, l’editore ha assunto il ruolo di “interfaccia digitale” fra i diversi soggetti interessati, diventando il luogo di raccolta, organizzazione e redistribuzione di informazioni e servizi proposti da altre aziende o dagli enti di governo locale, comuni, provincia etc. In entrambi i casi, un ruolo fondamentale è stato riservato al marchio del quotidiano, L’Eco di Bergamo, il tradizionale punto di riferimento
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La home page di spm.it
della città e della provincia per quanto riguarda informazioni e servizi di comunicazione per le aziende e per gli operatori economici. E tutto ciò senza rinunciare alla connettività: l’editore ha infatti sviluppato un accordo quadro con Tin, il primo del suo genere, attraverso il quale viene offerto a tutti gli utenti un “pacchetto Internet” che comprende la connettività attraverso la rete Tin al mondo Internet e, quando saranno disponibili, gli accessi a tutti i servizi a valore aggiunto, e a pagamento, che saranno offerti dal sito bergamasco. Dalle notizie ai servizi: editori e fornitori Tutti i contenuti della nuova iniziativa sono stati ripartiti all’interno di due grandi aree: informazioni e servizi alle persone, attraverso www.bgonline.it, servizi agli enti ed alle aziende, curati dalla concessionaria di pubblicità, all’interno dell’area www.spm.it. Le principali “fonti” di informazione ed i fornitori dei servizi finora più significativi sono tutti i media del gruppo, a cominciare proprio dal quotidiano, numerose aziende dell’area bergamasca, enti ed altre aziende di servizio pubblico. Ai primi destinatari della “comunità virtuale bergamasca”, ovvero ai cittadini, si offrono notizie, altri servizi a valore aggiunto, come webpatente, informazioni relative alla comunità locale e, mano a mano che saranno resi possibili, opportunità interattive come ottenere documenti per la autocertificazione on-line, prenotazioni di biglietti a teatro e al cinema, prenotazioni in alberghi e ristoranti, e via dicendo. Alle aziende ed agli enti pubblici l’editore offre, oltre ad un marchio ben noto e riconoscibile, come L’Eco di Bergamo, una serie specifica di servizi per avviare un sito si Internet ed entrare così sul web come fornitori.
Per svolgere questa nuova iniziativa editoriale di frontiera, l’editore bergamasco ha puntato su forti sinergie con i fornitori di tecnologie. Partner dell’editore in questa nuova attività è Nàvita, società del gruppo di aziende che fanno capo a Sinedita, che ha sviluppato un know-how particolarmente avanzato nei servizi per la gestione di informazioni e servizi on line. Bgonline.it e spm.it A differenza di altri progetti in fase di attuazione o già avviati in diverse parti del mondo, bgonline.it non ha come obiettivo principale la messa in rete del quotidiano bergamasco. La versione digitale de L’Eco di Bergamo, sul web dallo scorso 16 giugno, è solo una delle “aree” di contenuto di un sito che punta a crescere, per quanto riguarda la parte informativa, attraverso il coinvolgimento di tutti i media del gruppo e, una delle più autentiche novità, attraverso la diretta partecipazione dei cittadini e dei corrispondenti dei diversi organi di informazione sparsi sul territorio. Bgonline.it, infatti, offre a tutti gli utenti la versione quotidiana de L’Eco di Bergamo, i notiziari di Radio Alta, Radio Emmanuel e di Bergamo Tv. Per realizzare la prima, come si legge anche in altra sezione di TecnoMedia, viene utilizzato il software Press On Line di Nàvita che, senza alcun intervento da parte degli operatori, verso le quattro del mattino provvede a prelevare dall’output del sistema Sinedita tutti i file del quotidiano, creando successivamente il formato HTML e PDF del giornale. I nuovi files vengono infine trasferiti sul sito web, dove restano disponibili per le successive ventiquattro ore. Per il momento la versione digitale del L’Eco di Bergamo non ha alcun effetto di “cannibalizzazione “ nei
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Articoli sui Campionati Mondiali di calcio di Francia ’98 tratti da L’Eco di Bergamo. A destra la visualizzazione in formato PDF, a sinistra in basso il tradizionale formato HTML.
confronti del prodotto stampato, salvo fornire a tutti i bergamaschi all’estero la possibilità di leggere il proprio quotidiano in tempo reale, e non con giorni o settimane di ritardo. Grazie ad una capillare opera di informazione, il giorno del debutto della versione on line del quotidiano bergamasco, il sito ha registrato ben cinquecento contatti dalla sola California - cresciuti in pochi giorni del 20% - arrivando nei successivi quindici giorni ad una media di 5.000 visite giornaliere. Altre aree informative di bgonline.it sono costituite dai notiziari televisivi e radiofonici trasmessi via Internet con l’applicativo Realaudio, lo stesso che consente di ascoltare la musica e gli altri programmi di intrattenimento di Radio Alta. Un discorso a parte merita giovani.net, l’area destinata, come dice l’indirizzo, al pubblico più giovane, con ambizioni di ampliare la propria utenza ben al di là dei confini della provincia di Bergamo. Quest’area del sito, per la quale si è riusciti a registrare un indirizzo tanto semplice quanto efficace come giovani.net, battendo sul filo di lana concorrenti ben più agguerriti, contiene informazioni e rubriche tematiche dedicate alla musica, al cinema, agli spettacoli ed agli argomenti che più coinvolgono l’utenza giovanile. Bgonline.it punta molto anche sull’interattività con i propri “lettori”. In diverse aree tematiche sono evidenziati gli strumenti di posta elettronica per trasmettere in direzione del sito. Sempre in giovani.net si segnala lo spazio dedicato alle band di recente formazione, con la possibilità di inviare non solo informazioni e notizie riguardanti le attività dei gruppi, ma vere e proprie demo digitali. Un’apposita FAQ
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(Frequently Asked Questions, ovvero risposte alle domande più diffuse) in perfetto stime americano restituisce con esemplare chiarezza l’intera procedura per inviare il file musicale, che sarà messo on line in una dimensione non eccedente il megabyte. E l’interattività non si ferma alle...orecchie. Nella rubrica “Sapori della bergamasca”, un’iniziativa promossa dallo stesso Eco di Bergamo, si distribuiscono le ricette più succulente, e si invitano i “navigatori” ad inviare le loro, per la gioia dei ...palati della comunità virtuale. Consigliamo di dare un’occhiata alla “coda di bue stufata al valcalegio rosso” o al “risotto con quadrucci di taleggio della Valtaleggio e petali di tartufo nero estivo”. Di webpatente abbiamo già detto, salvo aggiungere che una copia off line dell’applicativo è disponibile, su richiesta, per quanti, studenti o semplici appassionati, vogliano approfondire quiz ed istruzione stradale senza il vincolo del collegamento a Internet. spm.it è il secondo dominio di BergamoOnLine, l’area particolarmente indirizzata alle aziende ed agli enti locali che desiderino avviare proprie attività su Internet. Nel mese di luglio la vetrina telematica del sito radunava già un’ottantina di aderenti, dalla Banca Popolare di Bergamo alla Caritas, dalla APT alla Philco Italia. L’offerta di spm.it si propone di affiancare quanti desiderino entrare su Internet, offrendo servizi di diversa complessità, dai semplici link con BergamoOnLine fino alla completa realizzazione e gestione del sito del cliente. Fondamentale, anche in questo caso, la partnership con il fornitore di tecnologie, sempre Nàvita, che ha consentito la messa a punto di un pacchetto oltremodo differenziato di
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Quiz per la patente on line
opportunità, anche attraverso l’integrazione delle soluzioni in house con il software elaborato dal Vorarlberger Nachtrichten, di Bregenz, in Austria (www.vol.at) una delle testate europee che si è maggiormente segnalata per essere uno dei più attivi sviluppatori di soluzioni per l’editoria su rete Internet attraverso lo sviluppo di comunità virtuali. Di questo pacchetto Nàvita ha acquisito le licenze di commercializzazione in Italia, aumentando in misura significativa le potenzialità globali del software per la costruzione delle comunità virtuali. Aumentare il traffico... Per il momento i servizi sono gratuiti per i privati. Le visite al sito hanno raggiunto una media di 30.000 al mese, il 95% delle quali è costituito da accessi locali. Giovani.net viaggia attorno alle 20.000 visite al mese, il 15% locali e il rimanente 85% dal resto d’Italia. L’obiettivo strategico di tutta l’attività su Internet punta ad un sensibile aumento del traffico. Più visite saranno registrate, più convincente sarà l’offerta rivolta alle aziende per sperimentare forme di pubblicità on line sul web, una voce del conto economico dalla quale in tutto il mondo si aspettano i necessari ritorni per garantire l’autonoma esistenza delle attività editoriali su Internet. A questo riguardo, non c’è dubbio che un editore locale, già forte nella carta stampata e in altri media tradizionali, possa rappresentare, con i suoi “marchi-testate”, un notevole valore aggiunto in termini di visibilità, credibilità e efficacia per veicolare informazioni commerciali. Forse non è un caso, come si legge anche nell’articolo che TecnoMedia ha dedicato all’evoluzione del mercato dei quotidiani americani, che in una delle indagini riprese dalla Associazione degli Editori di Giornali Americani, si sottolinea come relativamente alle più diffuse attività commer-
ciali che hanno iniziato a prendere piede sul web, ovvero prenotazioni di viaggio, acquisti generici di beni, attività finanziarie e pagamenti vari, la percentuale di persone che svolgono queste attività è sensibilmente più alta fra quanti utilizzano un quotidiano on line rispetto a quanti si rivolgono a siti non collegati a giornali. Il “valore aggiunto” garantito dalla credibilità e dalla autorevolezza della testata stampata è pari in alcuni casi al doppio delle utenze, in alcuni casi addirittura a più del triplo, se è vero, come indica l’indagine, che la percentuale di navigatori del web che utilizza siti generici per la prenotazione on line di viaggi è pari al 5,8%, e sale al 19,8% fra quanti si servono invece del sito agganciato ad un quotidiano. ... e sviluppare servizi e comunità virtuali I prossimi sviluppi di BergamoOnLine puntano in una duplice direzione: potenziamento dei servizi offerti in rete alla comunità bergamasca ed attività in direzione della consulenza e l’offerta di know-how e soluzioni per lo sviluppo di altre comunità virtuali collegate in modo particolare a quotidiani locali. Per quanto riguarda i servizi alla comunità, è in fase di sviluppo la messa on line del contenuto de L’Inserto del sabato de L’Eco di Bergamo, oltre 5.000 annunci pubblicitari classificati, che sarà affiancato da bergamolavoro.com, un’area fortemente interattiva, e protetta per quanto attiene la privacy delle informazioni, mirata alla offerta e richiesta di lavoro. Attraverso il servizio sarà possibile non solo inviare i curriculum professionali agli utenti della rete, ma anche sostenere una prima fase di incontro fra domanda e offerta direttamente attraverso Internet. Un contributo notevole alla soluzione del problema lavoro in un’area oltremodo ricca di piccole e medie aziende dove l’offerta di mano-
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dopera e la domanda da parte degli imprenditori rischiano purtroppo molte volte di non incontrarsi. Per quanto riguarda le opportunità da proporre ad altri editori, in modo da consentire loro lo sviluppo di comunità virtuali in totale autonomia, è ormai ai nastri di partenza Columbus.net, la nuova società, partecipata dalla SESAAB
e da Nàvita, che avrà l’obiettivo di proporre al mercato dell’editoria locale soluzioni flessibili per la creazione di “comunità virtuali” agganciate al marchio-testata locale, in grado di offrire ad imprese, enti locali e cittadini in altre parte di Italia una vasta gamma di servizi per la comunicazione interattiva a valore aggiunto.
Tariffe vantaggiose per i soci ASIG negli alberghi della catena MONRIF Anche per tutto il 1998, in seguito al rinnovo della convenzione con la MONRIF, i soci dell’ASIG potranno usufruire dei servizi offerti dalla prestigiosa catena alberghiera a prezzi convenzionati estremamente vantaggiosi: Grand Hotel Brun - Milano: doppia uso singola 207.000 ...................................................................................................................................................................................... doppia 270.000 ...................................................................................................................................................................................... junior suite 1 persona 232.000 ...................................................................................................................................................................................... junior suite doppia 295.000 ...................................................................................................................................................................................... suite 2 persone 600.000 ...................................................................................................................................................................................... Hotel Hermitage - Milano: doppia uso singola 242.000 ...................................................................................................................................................................................... doppia 295.000 ...................................................................................................................................................................................... junior suite 1 persona 280.000 ...................................................................................................................................................................................... junior suite doppia 350.000 ...................................................................................................................................................................................... Royal Hotel Carlton - Bologna: singola 218.000 ...................................................................................................................................................................................... doppia uso singola 255.000 ...................................................................................................................................................................................... doppia 286.000 ...................................................................................................................................................................................... Hotel Internazionale - Bologna: singola 205.000 ...................................................................................................................................................................................... doppia uso singola 255.000 ...................................................................................................................................................................................... doppia 285.000 ...................................................................................................................................................................................... Hotel Royal Garden - Assago: doppia uso singola 195.000 ...................................................................................................................................................................................... doppia 250.000 ...................................................................................................................................................................................... junior suite 1 persona 220.000 ...................................................................................................................................................................................... junior suite doppia 275.000 ......................................................................................................................................................................................
I prezzi sono comprensivi di IVA (10%) e piccola colazione a buffet.
Per prenotare telefonare al numero verde 167.834033
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Archivi fotografici
Gestione ed archiviazione delle foto digitali al quotidiano la Repubblica Un nuovo sistema per la gestione del flusso digitale delle fotografie è entrato in funzione da pochi mesi al quotidiano la Repubblica. Acquisizione, gestione ed archiviazione: strumenti specializzati per l’organizzazione del lavoro di giornalisti e poligrafici che consentono di razionalizzare l’intero ciclo produttivo, compresi gli aspetti amministrativi.
Da pochi mesi al quotidiano la Repubblica è entrato in funzione un nuovo sistema per la gestione e la archiviazione delle fotografie in formato digitale. TecnoMedia ha chiesto a Roberto Di Vito, Responsabile Preparazione del quotidiano e capo-progetto del nuovo archivio, di illustrare ai lettori le linee guida della soluzione adottata, le componenti tecnologiche ed organizzative che sono state sviluppate dopo uno studio approfondito sulle modalità di gestione delle immagini nei procedimenti per la produzione del giornale e dei supplementi collegati, Affari & Finanza, Musica, Salute, Trovaroma, Venerdì.
Problemi antichi, soluzioni moderne La realizzazione di un archivio digitale per le fotografie comporta almeno tre ordini di problemi da risolvere: organizzazione del flusso di lavoro, rispetto dei ruoli professionali di giornalisti e poligrafici, e razionalizzazione della dinamica dell’implementazione del patrimonio iconografico in formato digitale. Senza una precisa definizione degli obiettivi e dei risultati da conseguire, è fin troppo facile cadere nella trappola della costruzione di uno smisurato contenitore di foto tale da complicare, anziché semplificare, le attività legate alla scelta, alla gestione ed al trattamento delle immagini. Per questa ragione, fin dagli inizi, nell’agosto del 1996, si è deciso di condurre una ricerca statistica sui carichi di lavoro effettivo delle fotografie, sulle modalità di svolgimento del processo di ricezione, impiego (o scarto), archiviazione dell’immagine, e delle successive fasi di ricerca e ripubblicazione. I risultati emersi hanno evidenziato alcuni punti fondamentali: l’utilizzo della immagine da parte del quotidiano è diventata via via più importante, soprattutto negli ultimi due anni: l’edizione nazionale e la cronaca di Roma pubblicano
circa 120 fotografie al giorno, mentre tutte le edizioni del quotidiano arrivano a utilizzarne una media di oltre 200; sul totale del pubblicato, il 50% è rappresentato dalle fotografie di agenzia, le cosiddette foto del giorno, fornite da Ansa, Associated Press, Reuters, etc., il 25% dalle foto dell’archivio storico del giornale, il 15% sono nuovi acquisti da fornitori indipendenti, il rimanente 10% è rappresentato da omaggi e da foto di diversa provenienza, per lo più banche dati ed archivi storici di agenzie o reperite attraverso la rete Internet. Inoltre si è constatato che, fra le fotografie di cronaca, la possibilità di pubblicazione di una fotografia è massima nei primi tre giorni successivi all’invio, con una rapida diminuzione delle probabilità di ripubblicazione a partire dal quarto giorno.
Due aree di lavoro Le prime decisioni relative alle linee guida del progetto sono state di creare sostanzialmente due nuclei, o sezioni, del sistema: una con l’obiettivo di consentire ai giornalisti il lavoro redazionale sulle immagini che arrivano giorno per giorno e sulle fotografie pubblicate negli ultimi dieci giorni - in totale alcune migliaia di files, e un’altra che costituisce l’archivio digitale vero e proprio del quotidiano, al quale vengono avviate tutte le immagini, opportunamente classificate e catalogate, in modo da poter essere riutilizzate in qualsiasi momento. Su questa seconda sezione operano gli archivisti de la Repubblica, mentre la prima è direttamente accessibile ai giornalisti. Il sistema di trasferimento files all’interno delle diverse sezioni del sistema è stato quanto più possibile automatizzato: le immagini quotidiane di agenzia che non vengono sele-
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Una schermata dell’applicativo KAI, attraverso il quale gli archivisti effettuano le ricerche sull’archivio del giornale tramite il motore di ricerca Fulcrum ed assemblano i dossier fotografici da inviare ai redattori.
zionate dai redattori nel giorno stesso della ricezione sono automaticamente cancellate, le altre vengono invece avviate all’area di memoria temporanea. Il giorno successivo viene completata, dagli archivisti addetti, la parte relativa alla indicizzazione dei file immagine, e lo stesso avviene per le fotografie acquisite da altre fonti e pubblicate, che vengono a loro volta indicizzate e preparate per l’archiviazione nell’area di memoria permanente. Quest’ultima è rappresentata da un sistema Fulcrum, su IBM AIX, al quale sono collegati client Pc Windows 95, sui quali è stata installata l’interfaccia KAI - Kleis Archivio Immagini - un browser sviluppato da una software house italiana in grado di visualizzare al proprio interno il motore di ricerca Fulcrum. Le fotografie in alta risoluzione sono memorizzare su dischi ottici inseriti in juke-box, mentre le basse risoluzioni e tutti i dati amministrativi delle fotografie sono memorizzati sugli hard disks del sistema. Gli archivisti lavorano in tempo reale su una rete Intranet attraverso la quale, come vedremo in seguito, effettuano le ricerche all’interno di Fulcrum, accedono ad altre fonti e repertori iconografici on line disponibili su Internet, costruiscono i dossier fotografici richiesti dai redattori e li inviano ai richiedenti. Dalle sedi periferiche, attraverso rete ISDN, i client si possono a loro volta collegare all’archivio centrale per effettuare in rete tutte le fasi di ricerca. Lo standard impiegato per la memorizzazione delle immagini di agenzia è l’IPTC. La sezione di lavoro ad accesso diretto da parte dei redattori, ovvero l’area nella quale transitano le immagini disponibili giorno per giorno e sono memorizzate le fotografie pubblicate negli ultimi dieci giorni, è invece costruita
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sull’applicativo IBM NetIcon, che sfrutta il processore Risc 6000 e le risorse della tecnologia Intranet. Il browser del sistema, oltremodo semplificato rispetto agli strumenti disponibili per le ricerche nell’archivio storico, consente le funzioni base di competenza del redattore, dalla selezione alla scelta dell’inquadratura, fino all’invio della bassa risoluzione in tipografia. In questa seconda sezione sono ospitate a rotazione dalle 10.000 alle 12.000 immagini, mentre l’archivio storico centrale dispone già oggi di oltre 100.000 immagini digitali. Ruoli professionali ed interazione centro-periferia I giornalisti hanno a disposizione quotidianamente sui terminali le fotografie di agenzia del giorno e tutte le immagini pubblicate da la Repubblica e dai diversi supplementi nei dieci giorni precedenti. Se hanno bisogno di ripubblicare qualcosa, lo possono ricercare direttamente sull’interfaccia di NetIcon, trasferendolo poi all’art director del quotidiano, che ha la funzione di decidere, d’accordo con il giornalista, quale immagine pubblicare e come impaginarla. Qualora nel magazzino digitale degli ultimi dieci giorni non vi siano immagini soddisfacenti, il giornalista può indirizzare on line una richiesta agli archivisti, i quali provvedono ad interrogare la banca dati centrali attraverso l’interfaccia di Fulcrum. Il risultato finale dell’attività degli archivisti sono i cosiddetti dossier, ovvero una raccolta di immagini digitali che corrispondono alle richieste del giornalista. Una volta che questa cartella elettronica è pronta, viene inviata, sempre on line, a chi la ha richiesta. Il giornalista non deve fare altro che aprire il dossier elettronico, selezionare attraverso l’interfaccia NetIcon le immagini più rispondenti al proprio articolo, e
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Il dossier confezionato dall’archivista arriva via Intranet sulla scrivania del redattore, che può quindi selezionare l’immagine e definirne l’inquadratura.
trasferirle all’art director per le decisioni finali e la scelta dell’inquadratura. Se l’archivista non trova nell’archivio interno nulla che ritenga soddisfacente, può collegarsi direttamente dalla sua postazione ad altri repertori digitali di immagini, fra i quali quello sterminato magazzino rappresentato dai siti collegati alla rete Internet. Una volta individuate le fotografie pertinenti e i relativi diritti di pubblicazione, i files vengono importati all’interno dei dossier elettronici ed avviati al giornalista che ne ha fatto richiesta. Questo sistema di successivi “approfondimenti” iconografici consente al quotidiano non solo di mantenere sostanzialmente immutato il consolidato flusso di lavoro, ma lascia i diversi attori liberi di dedicare più tempo possibile alle funzioni proprie di ciascuno. Il giornalista può dedicarsi con maggior tranquillità alla selezione delle immagini all’interno delle cartelle digitali, che sostituiscono a tutti gli effetti le cartelle in cartoncino del vecchio archivio cartaceo, mentre l’archivista svolge, con maggiori opportunità che non in passato, un vero e proprio ruolo di “cercatore di immagini”, laddove con il vecchio sistema si limitava a trasferire le fotografie cartacee dall’archivio alla scrivania del giornalista. Da non trascurare inoltre l’opportunità, offerta dalla architettura Intranet, di ricevere immagini di cronaca anche all’ultimo minuto da collaboratori esterni che inviano il file digitale attraverso comuni strumenti di posta elettronica. Un canale, quest’ultimo, che dà l’idea della estrema capillarità e flessibilità del sistema in quanto porta di accesso digitale al settore fotografico. Il sistema così configurato consente anche interazioni di grande interesse fra l’archivio centrale e le redazioni periferiche. Aspetto, quest’ultimo, tutt’altro che trascurabile per
un quotidiano come la Repubblica, che oltre alla redazione centrale di Roma deve rifornire di immagini le redazioni periferiche di Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Napoli e Palermo. Giornalisti e poligrafici di queste sedi lavorano come i colleghi romani, con la sola eccezione che le ricerche sull’archivio centrale vengono realizzate dai poligrafici attraverso client periferici. Nel caso in cui un redattore richieda un dossier elettronico all’interno del quale selezionare una immagine, questo viene assemblato dal ricercatore della sede periferica esattamente come se si trovasse a Roma. La cartella digitale viene quindi proposta al giornalista, che seleziona la immagine e la invia in produzione. Anche in questo caso, è il software del sistema che si incarica di smistare la bassa risoluzione al giornalista, per la selezione e la scelta dell’inquadratura, ed inviare l’alta risoluzione in tipografia con agganciate le istruzioni per la fase finale del montaggio elettronico. In tutti i casi, comunque, al giornalista ed all’art director sono demandati i compiti di selezione redazionale e di scelta dell’inquadratura, mentre ai tecnici sono affidate le fasi finali dell’impaginazione delle alte risoluzioni ed il controllo delle curve e di tutti gli altri parametri qualitativi. Ore 14.00: la “resa dei conti” Il sistema ha una serie di ricadute di estremo interesse anche per quanto riguarda l’aspetto amministrativo. Un quotidiano come la Repubblica investe cifre di tutto rispetto per l’utilizzo di fotografie, ed un accurato controllo del budget diventa uno strumento gestionale in grado di razionalizzare un settore all’interno del quale il controllo sarebbe altrimenti estremamente arduo.
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Il data base delle immagini ha al proprio interno numerosi campi dedicati proprio alla gestione amministrativa delle immagini, e tiene conto in tempo reale di che cosa è stato pubblicato o ripubblicato, quando ed a quale prezzo. Ogni giorno, intorno alle ore 14, l’elaboratore centrale restituisce all’amministrazione i conteggi relativi a tutte le immagini pubblicate il giorno precedente su tutte le edizioni de la Repubblica e sui supplementi settimanali. I responsabili del budget sono così in grado di seguire giorno per giorno l’evolversi delle spese, e verificarne la congruità rispetto alle previsioni mensili. Il controllo di gestione è solo una delle ricadute economiche del sistema che, oltre a consentire flessibilità e razionalità
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alla gestione delle immagini della testata, permetterà in futuro il completo ricupero degli spazi fisici finora destinati a contenere le cartelle dell’archivio analogico di fotografie. Per dare un’idea delle dimensioni, l’introduzione del sistema digitale ha consentito di passare al setaccio qualcosa come un milione di fotografie in bianco e nero e a colori, di eliminarne subito il 60% e di predisporre, nel tempo, la scansione delle più importanti e la distruzione di quelle che, via via, perdono definitivamente di interesse. (in collaborazione con Roberto Di Vito, responsabile area Preparazione e capo progetto dell’archivio digitale a la Repubblica)
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Trasmissione della pubblicità on line
Il valore aggiunto dei “service” nell’esperienza de Il Sole 24 Ore Il quotidiano economico finanziario di Milano ha sviluppato al proprio interno un flusso di lavoro per la gestione degli annunci pubblicitari in formato digitale. Si è collegato inoltre alla rete di Ansa ed Elsag Bailey per la acquisizione dei files di pubblicità, ma il “circolo virtuoso” dell’invio in formato digitale stenta ad avviarsi. Pregiudizi, resistenze “culturali” ed apatia esterne all’industria dei quotidiani rischiano di ritardare un processo che potrebbe, invece, portare benefici a tutti i protagonisti del mercato della pubblicità.
20 gennaio 1998: per la prima volta il quotidiano economico finanziario Il Sole 24 Ore viene interamente prodotto in formato digitale, grazie all’acquisizione digitale degli annunci pubblicitari nel sistema editoriale, che consente di superare l’ultima “barriera analogica” nella preparazione del giornale. Contemporaneamente, la testata si è preparata per ricevere files di inserzioni pubblicitarie (senza quindi doverli digitalizzare) che in pochi minuti potrebbero arrivare al quotidiano da tutta Italia. “Potrebbero”, perché se è pur vero che sono stati completamente risolti tutti i problemi tecnici relativi al ciclo di preparazione, trasmissione e stampa sul quotidiano economico della pubblicità in formato digitale, restano ancora da vincere incomprensioni e pregiudizi che, come un invisibile muro, rischiano di separare il giornale dal resto dei protagonisti del mercato pubblicitario. Agenzie e fotolito infatti non hanno finora dimostrato appieno di voler percorrere con decisione la strada della trasmissione on line degli annunci, ed in assenza di pressioni da parte degli inserzionisti, l’opportunità offerta a tutto il comparto della pubblicità langue. Di questi pregiudizi, e dei possibili rimedi, abbiamo parlato con due agguerriti e competenti responsabili del Sole 24 Ore, uno dei giornali italiani più attivi nella sperimentazione della trasmissione digitale della pubblicità, Roberto Nobis, responsabile area pre press del quotidiano e Luca Bartoli, responsabile della tipografia milanese. Il pregiudizio della qualità Una delle maggiori resistenze alla trasmissione in digita-
le della pubblicità è relativa al presunto scadimento della qualità finale di stampa. Che siano le fotolito, che preparano le pellicole, a mantenere in vita questo pregiudizio privo di fondamenti, è comprensibile. Appare almeno in parte meno spiegabile l’ostilità di altri soggetti a sostenere la tesi che il file digitale avviato in trasmissione sia destinato ad essere riprodotto sulla stampa finale con una qualità inferiore rispetto a quella che avrebbe qualora arrivasse al quotidiano in pellicola. Per confutare tale asserzione basterebbe, oltre alla miriade di test effettuati, una semplice considerazione: quando la pellicola arriva ad una testata (non necessariamente Il Sole 24 Ore) che viene stampata in diversi stabilimenti, inevitabilmente subisce un processo inverso di ri-digitalizzazione e reimpressione su pellicola. Questo doppio passaggio, mette a dura prova la qualità finale dell’annuncio impresso su carta che, se arrivasse in digitale, subirebbe un solo trasferimento. La presunta “superiorità” delle pellicole rispetto ai file alimenta un’altra tesi che non trova fondamento: quotidianamente arrivano in tipografia pellicole da fotolito con formati sbagliati, retini inadatti e via dicendo. La correzione indispensabile costituisce un’ulteriore ragione per preferire il formato digitale, facilmente lavorabile senza alcuna perdita di qualità. La qualità teorica è, come si vede nella pratica quotidiana, ancora avvolta da pregiudizi di operatori che per intere generazioni sono cresciuti a diretto contatto con i formati
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Rappresentazione schematica di un sistema di trasmissione digitale della pubblicità che utilizzi la rete di una struttura specializzata, a confronto con un sistema basato sulla connessione punto a punto.
analogici, e che preferiscono, per ragioni scientificamente infondate, la “fisicità” della pellicola. Il flusso digitale interno funziona, ma... La qualità nella riproduzione della pubblicità recapitata in pellicola o su altro supporto fisico, è costantemente garantita dal flusso di lavoro digitale creato all’interno della testata. L’obiettivo, nel medio periodo, è quello di incrementare la ricezione in digitale degli annunci pubblicitari; in attesa che ciò avvenga, Il Sole 24 Ore ha fatto sviluppare alla HIT (società software di Verona) una serie di applicazioni per l’acquisizione e la trasformazione in digitale degli originali pubblicitari retinati. L’acquisizione viene realizzata tramite i lettori Pagefax della Crosfield già installati presso la società per la trasmissione ai centri stampa di tutto il giornale. Ottenuto così il file dell’annuncio attraverso Sirius, si passa alla fase di impaginazione nel sistema editoriale e successivamente si trasmette il file completo della pagina ai centri stampa, senza dover più fotocomporre
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su di un device e accoppiare la parte redazionale con la parte pubblicitaria. Per la organizzazione del lavoro e per contenere i costi del quotidiano, i vantaggi del flusso digitale sono evidenti: tempi di lavorazione delle pagine più rapidi e risparmio sui materiali di consumo. Nell’economia globale del processo industriale, va altresì tenuta presente la possibilità di investire in strumenti per la teletrasmissione più aggiornati rispetto al pur valido Wydnet e, soprattutto, la possibilità di semplificare la distribuzione del formato digitale del prodotto-giornale all’interno di altri mezzi di comunicazione elettronici. Un valore aggiunto, quest’ultimo, particolarmente interessante per un quotidiano come Il Sole 24 Ore, fra i pionieri italiani nell’impiego delle nuove opportunità della comunicazione multimediale ed interattiva. Purtroppo, per avviare definitivamente il massiccio ricorso alla trasmissione on line degli annunci pubblicitari, bisogna riuscire a vincere l’apatia e lo scetticismo degli altri soggetti interessati, agenzie e fotolito, presso le quali non sembra così facile affermare il concetto che, se attraverso
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l’autostrada digitale si riesce a rafforzare ulteriormente la capacità del quotidiano di attrarre pubblicità, vuoi perché la pianificazione di più testate diventa più semplice, vuoi perché si riducono i costi globali, vuoi perché si aumenta la flessibilità e l’immediatezza del mezzo stampato, che può ospitare campagne pubblicitarie nazionali e locali pressoché in tempo reale, tutti gli attori della pubblicità ne traggono un guadagno, non solo le singole testate. Il ruolo ed il valore aggiunto dei service: la rete Per vincere i pregiudizi e le resistenze “culturali” al definitivo decollo della trasmissione on line degli annunci pubblicitari le sole tecnologie non bastano. Tuttavia, proprio dall’impiego di alcuni modelli organizzativi, supportati dalle opportunità del software per le trasmissioni su linee ISDN, può venire un notevole contributo alla configurazione di un sistema realmente flessibile. Il Sole 24 Ore, dopo un attento esame delle diverse opportunità, ha optato per stabilire un rapporto con strutture esterne al quotidiano ed alla concessionaria del gruppo, anzi, più precisamente, con i due service che attualmente operano sul mercato italiano. Da alcuni mesi la testata è infatti collegata sia con ANSA che con Elsag Bailey, che provvedono a fornire due “canali” per la trasmissione digitale degli annunci pubblicitari verso la testata milanese. Si tratta di due soluzioni diverse da un punto di vista tecnologica, sui dettagli delle quali TecnoMedia ha già ampiamente informato, e continua ad informare puntualmente i propri lettori.
Entrambe le società si occupano di gestire una rete sulla quale fare transitare gli annunci, offrendo sia un servizio di carrier puro e semplice sia un supporto sistemistico alle attività gestionali ed amministrative, indispensabile per consentire alle concessionarie di mantenere il controllo globale di tutti i flussi pubblicitari indirizzati alle testate servite. Il service esterno costituisce una organizzazione del flusso di lavoro diversa rispetto al collegamento punto-punto, per esempio fra una concessionaria ed un gruppo di testate, come abbiamo descritto nello scorso numero di TecnoMedia relativamente all’esperienza avviata da il Giorno. Nel caso del service, il valore aggiunto del servizio, almeno nella esperienza de Il Sole 24 Ore, non è dato dal server, dal “magazzino digitale” degli annunci pubblicitari, pur disponibile presso il fornitore di servizi esterni, ma dalla rete di trasmissione. Su questa autostrada digitale, infatti, possono inserirsi via via diversi attori, fotolito con differenti know-how tecnologici e agenzie di pubblicità particolarmente attrezzate da un punto di vista tecnologico, che dialogano con un fornitore di servizi di trasmissione. Se il problema è quello di scardinare l’apatia che sembra resistere ad ogni valida considerazione quando si tratta di avviare il flusso di pubblicità in digitale, non c’è dubbio che un servizio di rete in grado di integrare progressivamente società disomogenee fra loro costituisca una soluzione oltremodo efficace. L’impiego di una società di servizi specializzata evita di gestire i problemi relativi al mantenimento ed alla implementazione della rete.
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Seminari internazionali
Quotidiani: il successo passa per l’integrazione di processo Come devono trasformarsi i sistemi di produzione dei giornali quotidiani per adattarsi all’era dei “multiple media”? Esperienze a confronto nel corso di un seminario internazionale organizzato dalla Unisys in Sardegna dal 7 al 9 giugno 1998.
Integrazione di processo, la chiave per il successo futuro: questo il titolo del seminario internazionale organizzato dalla Unisys dal 7 al 9 giugno scorso presso il Forte Village di S. Margherita di Pula, presso Cagliari. Per due giorni oltre 70 manager di quattordici nazioni hanno discusso sulle prospettive del business editoriale in un contesto caratterizzato dalla convergenza digitale dei media e dalla crescente diversificazione nella fruizione dell’informazione. Gli editori hanno oggi a disposizione una ampia gamma di possibilità tecniche e di mercato per rendere più efficiente e profittevole la propria attività, attraverso l’affinamento dei prodotti tradizionali e l’introduzione di nuovi prodotti e servizi, tra i quali Internet costituisce solo l’esempio più vistoso. Questa esigenza pone ai sistemi produttivi delle aziende editoriali una nuova sfida: integrare nel ciclo esistente nuovi strumenti che li mettano nelle condizioni di differenziare la gamma dei prodotti offerti, ridurre il timeto-market, contenere i costi, realizzare economie di scala. La tecnologia c’è, è disponibile, i costi sono sostenibili. Ma l’innovazione della tecnologia deve essere governata da una strategia editoriale che, invece, talora è carente. Si assiste quindi ad innovazioni “a macchia di leopardo”, con isole produttive sconnesse tra loro e l’inevitabile creazione di colli di bottiglia, ripetizioni non richieste, uso ridondante delle tecnologie, costi aggiuntivi, prodotti e servizi non in linea con le aspettative del mercato. Nel suo intervento introduttivo Gabriella Franzini, Marketing Director dell’area Publishing di Unisys Italia, ha messo in evidenza tre “aree di intervento” per l’innovazione tecnologica nelle aziende editoriali. In primo luogo le tecnologie hanno un impatto sull’efficienza complessiva, consentono cioè di razionalizzare i processi e di contenere tempi e costi di produzione.
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E’, questa, la forma di applicazione più “tradizionale” delle tecnologie, che ha portato negli ultimi venti anni ad un mutamento profondo nella struttura e nell’aspetto stesso delle redazioni e delle tipografie. La seconda area di cambiamento è costituita dall’ampliamento della capacità produttiva, non tanto in termini di un numero maggiore di pagine in minor tempo e/o con minor impiego di manodopera, quanto soprattutto in termini di nuovi prodotti e servizi a valore aggiunto che è possibile realizzare, a costi estremamente contenuti, a fianco dei prodotti tradizionali e in stretta sinergia con essi: è quanto sta avvenendo, per esempio, con i servizi Web, per realizzare i quali i quotidiani riutilizzano, adattandoli al nuovo medium, materiali già in loro possesso. La terza area di intervento delle nuove tecnologie, ancora in gran parte da esplorare, concerne infine la creazione di nuovi modelli di business, dei quali facciano parte l’editoria su carta così come i servizi Web e le altre tecnologie di comunicazione che oggi si intravedono appena. Occorre quindi ridefinire la missione e gli obiettivi di mercato delle imprese editoriali, individuare nuove “catene di valore” che uniscano i lettori-consumatori, le imprese editoriali, gli inserzionisti. Può sembrare paradossale, ma la continua, inarrestabile evoluzione delle tecnologie sposta di fatto l’attenzione dalle tecnologie medesime al mercato. Mentre sino a ieri il consumo di informazione era condizionato dai limiti oggettivi del sistema produttivo dei giornali - la velocità della rotativa e i tempi del sistema distributivo, per citare solo i due “paletti” più vincolanti - oggi la tecnologia consente di realizzare servizi di informazione e pubblicità guidati esclusivamente dalle esigenze del mercato. Un servizio di informazione sul Web, per esempio, può essere aggiornato ogni
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24 ore, ogni mese, o in tempo reale. Quali i “segreti” per realizzare un modello vincente? Günther Böttcher, amministratore delegato dell’IFRA, non ha dubbi: è importante “pensare digitale” e superare il concetto stesso di “multimedialità”, sul quale prosperano da oltre quindici anni schiere di ricercatori e futurologi. Non di multimedia si deve parlare infatti, ma piuttosto di “multiple media”, ovvero di servizi di informazione “customer driven” il cui comun denominatore sia costituito dal flusso di produzione digitale. Qualità del prodotto e dell’elaborazione giornalistica rimangono i punti irrinunciabili di partenza, ma ad essi deve affiancarsi la massima flessibilità del sistema produttivo e la rapidità nel reagire alle richieste del mercato ed alle mosse dei potenziali competitori. Le aziende editoriali devono quindi organizzarsi attorno al proprio database, costruendo attorno ad esso - ed attorno alle indicazioni geo-demografiche, economiche, statistiche sulla readership - i prodotti e servizi informativi più adatti per la comunità alla quale il giornale si rivolge. A partire da queste premesse, il programma dei lavori del seminario si è sviluppato intorno a tre sessioni tematiche, ciascuna delle quali ha affrontato un aspetto specifico dell’integrazione di processo all’interno delle imprese editoriali. Il sistema: da strumento produttivo a centro di profitto La prima sessione è stata dedicata alla evoluzione dei sistemi editoriali. Per circa venti anni, a partire dalla fine degli anni Settanta, il sistema editoriale ha costituito essenzialmente uno strumento per migliorare la produttività e contenere i costi e l’utilizzo di manodopera. La scelta e la valutazione delle performance di un sistema editoriale erano abbastanza semplici: dati i carichi produttivi, l’organizzazione redazionale e i tempi a disposizione, si sceglieva la soluzione più adatta e la si dimensionava adeguatamente. Oggi queste certezze cominciano a venire meno: oltre che a requisiti di natura squisitamente produttiva, infatti, il
sistema editoriale si trova con sempre maggiore frequenza a dover fronteggiare altre esigenze, la più frequente delle quali è il “riutilizzo” dei dati per altri tipi di prodotto editoriale. Non deve stupire quindi se il traguardo si è spostato dall’impaginazione elettronica integrale, che ha costituito la “terra promessa” dei sistemi editoriali lungo tutti gli anni Ottanta, al “database approach”, ovvero all’organizzazione dei contenuti all’interno di una banca dati multimediale alla quale sia possibile attingere per la realizzazione del prodotto stampato così come dell’edizione Web, di CD-Rom, e così via. Sino ad oggi, ha rilevato Andy Tribute di Seybold nella sua relazione, gran parte dei giornali ha fatto fronte a queste nuove esigenze attraverso l’aggiunta di nuove componenti e lo sviluppo di procedure di “trasferimento” o di “integrazione” dei dati. Il risultato è, nella maggior parte dei casi, un ambiente complesso, difficile da gestire, e soprattutto non in grado di sfruttare al meglio le potenzialità dei media: quanti sono, per esempio, le edizioni Internet dei giornali che semplicemente “copiano” sul Web l’edizione stampata? A giudizio di Tribute, l’approccio più corretto prevede l’utilizzo di un database centralizzato, interfacciato con strumenti produttivi in grado di estrarre i contenuti richiesti per un determinato prodotto informativo nella maniera più semplice ed automatizzata possibile: software di impaginazione, editor HTML, applicazioni per la pubblicità classificata e tabellare e così via. Altra area cruciale di sviluppo, a giudizio di Tribute, è il collegamento tra il database editoriale e le altre basi di dati dell’impresa editoriale: archivio lettori e inserzionisti. L’integrazione tra questi database è in grado di generare ulteriore valore aggiunto, consentendo lo sviluppo di prodotti e servizi informativi fortemente personalizzati e segmentati in base alle esigenze dei lettori e degli inserzionisti pubblicitari. Le case-histories presentate durante il seminario hanno evidenziato l’elevato grado di complessità che i sistemi di produzione sono chiamati a gestire. Particolarmente interes-
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Il logo del seminario “Newspaper Process Integration”, organizzato da Unisys al Forte Village dal 7 al 9 giugno 1998
sante, sotto questo aspetto, l’intervento di Craig Mitchell, responsabile Information Technology del gruppo editoriale News Corporation di Londra, che oltre ad essere il maggior editore di quotidiani del Regno Unito con titoli come The Times, The Sun, Sunday Times, News of The World, stampati in oltre cinque milioni di copie giornaliere su ben 26 rotative offset, è attivo anche nei mercati della televisione, della produzione e distribuzione cinematografica e discografica, dell’editoria libraria, di Internet. Mitchell ha ripercorso il processo decisionale che ha portato alla sostituzione del vecchio sistema editoriale, installato nel 1985, a partire da precisi obiettivi di business: incrementare il numero di edizioni locali e l’uso del colore, ridurre i tempi di produzione, aumentare i centri stampa satellite. Dopo una fase di valutazioni, visite ai fornitori, test, è stata infine scelta la soluzione editoriale Unisys: Newsroom su server Sun E10000 e database Oracle, WireCenter su server Sun Ultra, DocCenter su server E5000 e database BasisPlus, mentre come client sono state scelti PC Hewlett-Packard con sistema operativo Windows NT 4. Il completamento dell’installazione permetterà a News Corporation di rafforzare la propria posizione di leader del mercato britannico dei quotidiani, ma anche di metterla nelle condizioni di ampliare la gamma di prodotti informativi, grazie alla maggiore facilità nel “re-packaging” delle informazioni, all’adozione di sistemi che agevolino la realizzazione di edizioni Web, ed alla possibilità di alimentare i servizi di TV digitale che News Corporation sta sperimentando con informazioni provenienti dall’archivio del giornale. Comunità virtuali e servizi specializzati Negli ultimi tre anni si è molto discusso sulle “edizioni Internet” dei quotidiani, su come devono (o non devono) essere fatte, su quanto costino, su come sia possibile trasformarle in fonte di reddito per le aziende editoriali.
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Ma la questione si pone oggi in termini più ampi e complessi: non si tratta più di stabilire se il quotidiano debba avere una “vetrina” su Internet, ma piuttosto se e in che modo esso possa trasferire nel “mondo virtuale” quei plus che ne hanno decretato la fortuna nel “mondo reale”, l’essere cioè il mezzo di informazione leader per la propria comunità di riferimento. La domanda può essere posta in altri termini: quanti sono oggi gli utenti Internet che utilizzano come “porta di accesso” alla rete il sito Web di un quotidiano? Quanti quelli che utilizzano i prodotti e servizi on line messi a disposizione da un quotidiano per cercare informazioni, comunicare, fare acquisti attraverso Internet? La sensazione è che le imprese editoriali siano rimaste per troppo tempo alla finestra, lasciando spazio a società che sino a quattro-cinque anni fa non esistevano, come Yahoo!, Excite, NewsPage, che oggi offrono servizi di informazione personalizzata interamente finanziati dalla pubblicità e assolutamente gratuiti per l’utente: basta registrarsi, scegliere gli argomenti sui quali si intende essere informati, et voilà, ecco pronta la propria home page personale, con le notizie più importanti, le previsioni del tempo per la città dove viviamo, i risultati sportivi della nostra squadra, l’andamento dei titoli del nostro portafoglio borsistico, e, last but not least, i banner pubblicitari di prodotti e servizi corrispondenti ai nostri interessi. Il commercio elettronico è già una realtà: la World Trade Organisation stima che nel 2002 le transazioni di commercio elettronico raggiungeranno i 220 miliardi di dollari, ma secondo i dati dell’istituto Cyberatlas già entro la fine del 1998 negli Stati Uniti sei società su dieci utilizzeranno sistemi di commercio elettronico.
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Non è un caso se le “storie di successo” dei quotidiani su Internet sono spesso caratterizzate dalla creazione di “comunità virtuali”, gruppi di utenti che utilizzano il sito del quotidiano come “luogo di ritrovo”, nel quale riconoscono i propri interessi, comunicano con i propri “vicini virtuali”, fruiscono di informazioni, servizi e pubblicità “garantiti” dal marchio del giornale, allo stesso modo in cui chi acquista un quotidiano cartaceo si riconosce nella “visione del mondo”, nella scansione e gerarchizzazione degli eventi che quel quotidiano propone ai propri lettori. A questa categoria di servizi on line appartengono i progetti City on-Line del gruppo olandese Wegener Arcade e Philly On Line del quotidiano statunitense Philadelphia Inquirer. Un ottimo esempio di questo approccio è anche il progetto Bergamo On Line, realizzato dalla società editrice de L’Eco di Bergamo e presentato su questo numero di TecnoMedia. Ma c’è anche un’altra strategia di approccio ai servizi on line: approfondire l’informazione, realizzare servizi professionali ad alto valore aggiunto e con elevato grado di targetizzazione: qualcosa di simile, per intendersi, ad una rivista specializzata, ma con in più la possibilità, tipica dei servizi Web, di consultare interattivamente le banche dati e con accesso diretto alle fonti. E’ stato questo l’approccio seguito da Il Sole 24 Ore quando, dopo aver lanciato il proprio sito Web nell’ultimo trimestre del 1996, nell’estate del 1997 decise di ristrutturarlo in profondità per farne qualcosa di più della semplice edizione virtuale di un qualcosa già esistente sulla carta. L’occasione per questo ripensamento, ha detto Alessandro Pegoraro, responsabile del sito Web del quotidiano, è stata la cessazione delle pubblicazioni del settimanale Mondo Economico, che ha posto al management del gruppo un duplice problema: cosa fare del patrimonio informativo accumulato dal settimanale in oltre 50 anni di pubblicazioni? Come impiegare le risorse umane che erano state utilizzate sino ad allora nella realizzazione della rivista? La risposta a queste domande è stata una...IDEA, acroni-
mo di Informazione Documentazione Economica Avanzata: un servizio di sviluppo e di approfondimento degli argomenti affrontati sulla testata quotidiana. Con uno staff di sei specialisti Web, otto giornalisti e cinque tra ricercatori ed analisti, ogni giorno vengono pianificati e realizzati servizi che si ricollegano alle pagine dell’edizione stampata, rispetto alle quali viene dedicato più spazio (sul Web non ci sono vincoli di foliazione!), approfondire gli argomenti, e soprattutto consentire l’interazione del lettore con le fonti di informazione e la consultazione delle banche dati. I risultati di questo approccio sono evidenti: oltre 40.000 pagine Web, una media mensile di contatti che varia tra gli otto e i nove milioni, più di 25.000 server IP che ogni giorno si collegano con i server del 24 Ore on line., e soprattutto il consolidarsi dell’immagine del quotidiano milanese come punto di riferimento per tutti i professionisti italiani dell’economia e della finanza. Gli archivi digitali: verso il Media Asset Management La terza ed ultima sessione è stata dedicata agli archivi digitali che, stando a quanto emerge dai trend tecnologici e di mercato, si avviano a diventare il centro propulsore delle imprese editoriali nonché il loro patrimonio più consistente. Assai significativa, sotto questo aspetto, la relazione di Aligi Belloni, direttore tecnico de Il Gazzettino, che ha ricostruito il processo evolutivo che ha condotto il quotidiano veneto all’installazione del sistema DocCenter di Unisys. Obiettivo del progetto era fornire ai giornalisti della sede centrale e delle dodici redazioni periferiche uno strumento potente e facile da usare per l’accesso all’archivio storico del giornale: il tutto, sfruttando al massimo l’integrazione con il sistema editoriale Hermes già installato, in modo da automatizzare il più possibile le operazioni di archiviazione del materiale giornalmente prodotto. Oggi l’archivio digitale de Il Gazzettino contiene 1,2 milioni di file di testo, 120.000 fotografie e 90.000 pagine intere in formato PDF: il tutto richiamabile da uno qualun-
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que dei giornalisti di ciascuna redazione con semplici query in modalità full-text o con parole chiave. I futuri piani di implementazione dell’archivio digitale de Il Gazzettino prevedono l’ampliamento del materiale da archiviare a file audio e video, e la progressiva digitalizzazione dell’archivio storico e dell’archivio dei ritagli. La tecnologia è già disponibile, ma la realizzazione di questi progetti sarà subordinata ad una serie di considerazioni di natura soprattutto economica: occorrerà valutare costi e benefici, l’impatto sull’organizzazione del lavoro, le non poche resistenze culturali che, specie tra i giornalisti, ostacolano ancora il ricorso a sistemi di documentazione elettronica interni ed esterni all’azienda. Infine, dovrà essere valutata con attenzione la possibilità di mettere questo patrimonio informativo, attualmente utilizzabile soltanto dal personale interno, a disposizione di tutti: ma questo è “semplicemente” un problema di marketing. E’ toccato a Richard Patterson, consulente editoriale con un passato in aziende che, come Hyphen e Cascade, hanno svolto un ruolo importante nell’innovazione delle tecnologie editoriali, tirare le fila della discussione e cercare di delineare un possibile futuro per l’evoluzione dei sistemi di produzione dei giornali. Gli anni Ottanta, ha sottolineato Patterson, hanno costituito per l’industria editoriale l’epoca dei grandi stravolgimenti.
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Sino ad allora, infatti, i sistemi di produzione, sia quelli “a caldo” che quelli “a freddo”, erano mondi chiusi, impermeabili all’esterno, progettati e realizzati per la realizzazione di poche, specifiche funzioni. Con la “quarta ondata”, il Postscript, il Desktop Publishing, la prospettiva è cambiata radicalmente: i fornitori tradizionali sono scomparsi o si sono trasformati in profondità, e sono emersi nuovi attori che hanno proposto sistemi non più chiusi in se stessi ma “aperti”, in maggiore o minore misura, rispetto agli standard che si affermano nel mercato dell’informatica. La situazione attuale vede prevalere sistemi produttivi progettati e strutturati in funzione della produzione di carta stampata. Ciò che occorre invece è un nuovo concetto di sistema di produzione, in grado di separare il contenuto dalla sua struttura, e di permettere output su media multipli. Ciò che occorre alle imprese editrici di quotidiani è quindi un sistema di Media Asset Management, che consenta di catalogare e digitalizzare il materiale, integrarlo con gli strumenti di editing, monitorare i diversi output e le successive versioni, pianificare al meglio i flussi di produzione, controllare gli aspetti amministrativi collegati ai diritti di autore per il riutilizzo del materiale; in una parola, un sistema che consenta di gestire al meglio la quantità enorme di informazione digitale che ogni giorno entra, esce e si deposita “da qualche parte” negli archivi dell’impresa editoriale.
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tecnologie in produzione
Tecnologia ATM per la teletrasmissione al Mirror Group di Londra Da oltre un anno il gruppo editoriale inglese, che pubblica testate di grande diffusione come il Daily Mirror, utilizza un innovativo sistema di trasmissione delle pagine verso i suoi sette centri stampa, basato su tecnologia ATM e sul sistema APSCOM della AII.
Negli ultimi anni il Mirror Group di Londra, come molti altri grandi gruppi editoriali, ha introdotto profondi cambiamenti e diversificato i propri interessi, con il trasferimento della sede centrale a Canary Wharf, nelle Docklands di Londra, con l’espansione delle attività alla televisione via cavo e con l’acquisizione di numerose testate quotidiane. Oggi, oltre alla sua testata principale, il Daily Mirror (2,3 milioni di copie giornaliere) ed al domenicale Sunday Mirror (2,2 milioni), la società pubblica i quotidiani Scottish Daily Record (680.000 copie), The Sporting Life, The Belfast Newsletter, i domenicali Sunday Mail (804.000 copie) e The People (1,7 milioni di copie). Il Mirror Group controlla inoltre la società Midland Independent Newspapers, che pubblica i quotidiani Birmingham Post & Mail e The Coventry Telegraph oltre ad una quarantina di settimanali, ed è proprietaria della televisione via cavo Live TV con 2,1 milioni di abbonati. Quello del Mirror Group è il tipico esempio di una azienda editoriale che cambia per adeguarsi alle mutate condizioni del mercato dell’informazione. Sino a pochi anni fa, infatti, nelle aziende editoriali i cambiamenti erano rari e prevedibili, mentre oggi sono frequenti ed imprevedibili. Per essere preparato a questo tipo di cambiamenti, un gruppo editoriale deve essere flessibile: nelle sue strategie, nelle sue infrastrutture produttive e, soprattutto, nella sua tecnologia di networking. Circa due anni fa, il Mirror Group decise di cambiare la propria infrastruttura di trasmissione dati e di creare una WAN (Wide Area Network) basata su tecnologia ATM (Asynchronous Transfer Mode), una delle prime realizzazioni di questo tipo in Europa, con l’obiettivo di ottimizzare i flussi di comunicazione e la trasmissione delle pagine ai suoi sette centri stampa satellite. Per gestire e controllare il flusso di pagine verso questi siti, il Mirror Group ha investito circa un milione di sterline nel sistema di fotocomposizione in rete
APSCOM della AII (Autologic Information International). Il sistema sta funzionando benissimo da più di un anno ed ha consentito al Mirror Group di potersi adattare al “cambiamento frequente e imprevedibile”. Vediamo come.
Missione critica: la scelta della rete più adatta Quando nel 1994 il Mirror Group si trasferì a Canary Wharf, utilizzava per la trasmissione delle pagine il sistema Pressfax Hell su linee dedicate. Circa un anno dopo il gruppo acquisì una quota azionaria del quotidiano londinese The Independent e cominciò ad occuparsi anche della produzione di questa testata. Nello scorso mese di marzo il Mirror Group ha venduto la propria quota di The Independent alla Independent Newspapers of Ireland, ma continuerà ad occuparsi della produzione della testata per altri cinque anni. Assieme alla quota di The Independent, il Mirror Group si trovò a dover gestire un altro sistema di trasmissione, il sistema Scitex TP25. Entrambi i sistemi erano guidati dai RIP Autologic SoftPIP. Questo flusso di produzione basato su due sistemi paralleli si dimostrò ben presto costoso e complicato. Inoltre nello stesso periodo il Mirror Group stava lanciando il proprio canale televisivo via cavo, LIve TV. Il Mirror stava - per dirla in linguaggio pokeristico - “aprendo al buio” sulle esigenze che il network avrebbe dovuto soddisfare. Peter Raettig, consulente dei sistemi editoriali per il Mirror Group, che ha lavorato intensamente con Energis - il network provider ATM per il Mirror - e con AII sull’installazione e sul collaudo del sistema, sottolinea che “la riduzione dei costi e la possibilità di un maggiore controllo e flessibilità sono state le motivazioni trainanti nel passare ad una nuova architettura di network e all’APSCOM. Avevamo bisogno sempre più frequentemente di collegare tra loro con protocollo TCP/IP i
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centri stampa, il che comportava tempi lunghi e costi elevati.” Dopo aver esaminato diversi tipi di connessione in rete, come SMDS (Switched Megabit Data Services), o ISDN, che era già in uso al Mirror come backup e per la ricezione della pubblicità, si optò per la tecnologia ATM e per la società fornitrice Energis. ATM, considerato da alcuni il futuro delle comunicazioni digitali, consente un’altissima velocità di trasmissione ed è adatto ad applicazioni ad alta ampiezza di banda. Proprio quest’ultima ha consentito al Mirror di comunicare facilmente con la propria banca dati fotografica situata su un server a Watford, così come di agevolare lo scambio di dati di vendita, logistici e di produzione tra i diversi centri di produzione. Energis, pur essendo un nuovo attore per il mercato editoriale, vantava già importanti clienti come la BBC e Boots, una importante catena inglese di negozi. Il collaudo nella “stanza umida” Contemporaneamente all’avviamento del network ATM, il Mirror Group installava e collaudava il sistema APSCOM. Nella primavera del 1996, lo stabilimento di Warrington venne scelto come test site per il collaudo del network e per mettere a punto la configurazione ottimale del sistema APSCOM, soprattutto in considerazione del fatto che al momento ne erano stati installati soltanto tre in tutto il mondo. L’intero network venne praticamente riprodotto all’interno di una stanza: cavi sul pavimento (il network Energis), box di ricezione e trasmissione (APSCOM) e computer etichettati con i nomi dei vari siti remoti (Watford, Canary Wharf, Oldham, etc.). Il sales manager di AII Roy Cowley, che ha supervisionato il progetto in collaborazione con il team di sviluppo del Mirror Group, scoppia a ridere nel ricordare la situazione: “Uno stanzone caldo e umido, pieno di attrezzature elettroniche, nel quale erano riprodotte le condizioni climatiche in cui sarebbero state utilizzate le attrezzature. Si trattava della più grande installazione APSCOM mai realizzata quanto a complessità e carico trasmissivo, ma della più piccola quanto a...estensione geografica”.
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Superare una prova difficile Il test si svolse nell’arco di due frenetiche settimane, al termine dei quali furono evidenti i vantaggi del nuovo network. Vantaggi che possono essere sintetizzati come risposte a quattro domande: 1. In che modo il network gestiva i guasti di varia natura (problemi di connessione, guasti dei router locali o remoti, etc.)? I problemi venivano tenuti sotto controllo attraverso la rete di backup. 2. Come venivano affrontati i guasti dal software applicativo? Nella maggior parte dei casi il software applicativo non notificava alcun problema. 3. Qual era realisticamente la capacità trasmissiva di APSCOM? erano corrette le valutazioni fatte sulla larghezza di banda? La quantità di materiale trasmesso e l’utilizzazione della larghezza di banda corrispondevano ai loro calcoli di previsione. 4. Potevano essere utilizzate le capacità multicast dell’APSCOM? In questo caso la risposta è stata negativa. Il multi-cast è come un broadcast ristretto: viene inviato un pacchetto di dati a un gruppo multi-cast, e successivamente un router invia quel pacchetto a tutti i siti appartenenti a quel gruppo. Il processo è sincrono. Il network progettato al mirror è invece configurato con differenti larghezze di banda per differenti siti, in base alle specifiche esigenze. Le connessioni tra i siti sono una serie di PVC (Circuiti Privati Virtuali), e ciascuno ha la possibilità di passare ad una larghezza di banda più elevata se il traffico su altri circuiti lo permette. Questo significa che affinché il multicasting possa funzionare, l’APSCOM deve essere regolato in modo da adeguare la velocità di trasmissione al collegamento più lento. Questo va benissimo per le trasmissioni via satellite o con WAN costituite da linee dedicate dove la larghezza di banda è la stessa per tutte le destinazioni, ma non è adatto a
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Gran Bretagna: la “convergenza” cambia le regole del gioco La convergenza digitale si avvia a modificare profondamente lo scenario delle telecomunicazioni in Gran Bretagna. Una indagine realizzata di recente dalla società di ricerca J.D. Power and Associates su 4.200 nuclei familiari ha evidenziato infatti una tendenza verso la “convergenza”, intendendo con questo termine la tendenza ad acquistare più servizi di comunicazione (per esempio tv via cavo e telefonia) da un unico fornitore piuttosto che da due o più società. I dati della ricerca indicano nelle cable companies, nelle società cioè che portano nelle case i collegamenti con le emittenti televisive via cavo, gli attori che trarranno maggior beneficio dall’evoluzione dello scenario. Secondo i dati della J.D. Power and Associates, infatti, le posizioni dominanti della British Telecom nel settore della telefonia fissa (88% del mercato) e della BskyB di Rupert Murdoch nel mercato della tv a pagamento sono destinate nell’immediato futuro a soffrire della crescente competizione di società che gestiscono servizi di televisione e telefonia via cavo: piccole società con nomi come CWC, Comcast, General Cable, NTL, Telewest, che hanno una presenza capillare in aree ristrette del territorio. Secondo le stime della ricerca, il mercato della telefonia fissa dominato dall’ex monopolista British Telecom potrebbe subire un calo del fatturato complessivo pari a 850.000 sterline l’anno (circa 2.400 miliardi di lire), mentre dai tetti delle case inglesi potrebbe scomparire nei prossimi anni la metà delle parabole attualmente puntate sul satellite che trasmette i canali di BskyB. Dalla ricerca sono emersi altri dati molto interessanti: • Il mercato dei “servizi convergenti” vale già oggi un miliardo di sterline: in pratica, una famiglia britannica su dieci utilizza già un fornitore unico per i servizi di telefonia fissa e tv via cavo; • Il livello di “customer satisfaction” dei nuclei familiari che utilizzano servizi convergenti è considerevolmente più elevato rispetto a quanti utilizzano più fornitori; • Il 50% degli intervistati si è detto interessato, per il futuro, all’acquisto di servizi multipli da un solo fornitore; In conclusione, la ricerca indica chiaramente che per gli operatori del settore l’offerta di un menu di servizi convergenti è, e sempre più sarà in futuro, un imperativo di marketing. Per i consumatori, ciò si tradurrà in riduzione dei costi, meno bollette da pagare e, in molti casi, in un più elevato livello dei servizi.
questo tipo di network. L’effetto del multicasting era che i siti più lenti non riuscivano a stare al passo con gli altri, e necessitavano pertanto di ritrasmissioni, cioè di ulteriori dati che non erano in grado di elaborare. In questo modo nel giro di pochi minuti l’intero processo si avvitava in una spirale senza via di uscita. La configurazione APSCOM adottata al Mirror Group crea una copia dei files per ciascuna singola destinazione. La pagina viene inviata sull’APSCOM una volta sola, è poi compito del sistema l’invio verso le destinazioni richieste. La maggior parte delle trasmissioni sono indirizzate verso uno o due - occasionalmente tre - siti. Un tipico flusso di lavoro APSCOM per il Mirror è il seguente: le pagine vengono compresse dai RIP AII in formato TIFF CCITT gruppo 4, quindi passate a un server di trasmis-
sione APSCOM. Successivamente vengono trasmesse a un server di ricezione APSCOM in uno o più siti remoti. Lì vengono decompresse e interfacciate ad un dispositivo di uscita. L’installazione ed il completamento del sistema Successivamente al collaudo a Warrington ed ad alcuni cambiamenti intervenuti nel contratto con il centro stampa in Irlanda, nell’estate del ’96 l’APSCOM venne esteso molto velocemente. I primi due siti collaudati furono quelli di Craigavon, nell’Irlanda del Nord (Mortons Newspapers) e di Dublino nell’EIRE (Sunday Newspapers Limited), che stampano il Daily Mirror e il Sunday Mirror. In entrambi i siti configurati con interfacce Pressfax e recorder Hell P210K furono installati i ricevitori APSCOM. Per la trasmissione
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Dalla postazione di spedizione collocata nella sede di produzione di Canary Wharf, è possibile controllare lo status di ciascuna delle oltre 1.500 forme di stampa che vengono spedite ogni notte verso i centri stampa remoti
delle pagine furono inizialmente utilizzate le linee ISDN, per poi passare definitivamente al network ATM. Il Mirror ha deciso di cominciare in Irlanda per poter meglio servire il mercato di Dublino e dintorni. Utilizzare lo stabilimento di Belfast per tutto il mercato irlandese creava infatti non pochi problemi: la distanza stradale tra Belfast e l’area di Dublino non è infatti eccessiva, ma le strade sono piuttosto disastrate e soprattutto ci sono parecchi posti di blocco, per non parlare del fatto che nel 1968 lo stabilimento di Belfast fu fatto saltare in aria da un attentato terroristico. L’utilizzo di un centro stampa a Dublino ha permesso così di contenere i costi di distribuzione e di migliorare la penetrazione sul mercato irlandese. Successivamente ai due siti irlandesi, APSCOM è stato installato presso il sito di Cardonald, in Scozia; quindi a Watford, a Oldham, a Northampton e a Madrid in Spagna. Watford è circa 45 chilometri a Nord della sede di Canary Wharf, ma per arrivarci in auto può volerci anche un’ora e mezza. Ha senso quindi impiantarvi un centro stampa satellite,
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soprattutto in considerazione che vi vengono stampate tutte le testate del Mirror Group, comprese le 14 edizioni giornaliere del Daily Mirror. Il centro stampa di Watford utilizza ben 12 rotative, dato il gran numero di copie stampate (circa un milione al giorno), di edizioni e di zone geografiche: basti pensare che il Mirror edita edizioni segmentate per aree servite da differenti stazioni televisive, nonché edizioni aggiornate con i risultati di avvenimenti sportivi svoltisi in tarda serata. L’Hardware L’APSCOM risiede su server Windows NT e su una base di dati SQL di Microsoft. Le macchine usate per la trasmissione sono DEC Alpha 4100 con sistema operativo NT 3.51, e sono situate due a Canary Wharf e una ad Anderson Quay a Glasgow. Entrambi questi siti hanno anche un sistema di backup completo. Il Mirror Group ha sviluppato un sistema di controllo Intranet per l’APSCOM, che visualizza le informazioni provenienti dal database APSCOM. I sistemi di trasmis-
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sione azionano un totale di 32 recorders di vario tipo (Agfa 7000, Linotype 500, Scitex Dolev 450L, Hell P210K, Crosfield Wydnet) nei vari siti remoti. Questo creò inizialmente dei problemi: ogni singolo server usato per la trasmissione doveva controllare che tutti i 32 recorders con cui comunica funzionino. Con il sistema configurato in questo modo, il server cercava di effettuare la diagnostica e cercava di ricollegarsi, e questo portava via un sacco di tempo. Con l’intervento dei progettisti software della AII il problema fu risolto nell’arco di un paio di settimane. Risolti questi fisiologici problemi di avviamento, il sistema ha funzionato benissimo sin dal momento in cui, nel gennaio 1997, è stata completata l’installazione, anche se in futuro dovranno essere cambiate alcune configurazioni per ottenere benefici ancora maggiori. Una caratteristica del sistema APSCOM, ad esempio, è la capacità di effettuare l’accoppiamento delle pagine tabloid in modalità bitmap. Questa modalità viene utilizzata soltanto nel centro stampa di Belfast, mentre nel resto dei centri stampa utilizza ancora l’accoppiamento delle pagine in formato PostScript. I benefici del sistema Stando ai dati forniti dal direttore tecnico David Jones, i costi di trasmissione dati sono crollati drasticamente da quando è stato installato il sistema, e si prevede che continuino a diminuire. Il Mirror trasmette 1.500 forme a notte da Canary Wharf, e il numero di separazioni trasmesse da quando è stato
installato il nuovo sistema è cresciuto del 35 per cento. Ugualmente se non più importanti sono però la flessibilità e il controllo del sistema: “La quantità di informazioni a nostra disposizione per conoscere quanto sta accadendo - dice Jones - è aumentata enormemente. Non solo il nostro staff tecnico è in grado di rispondere alle esigenze della produzione, ma cosa ben più importante - il nostro giornale è in grado di rispondere più tempestivamente alle esigenze dei lettori. Il giornale sta diventando un prodotto sempre più di nicchia, in grado di confezionare i propri prodotti su misura in base ai desideri dei lettori, che richiedono aggiornamenti sulle ultime notizie, come i punteggi delle partite di calcio e le notizie locali. Gli inserzionisti pubblicitari, dal canto loro, tendono a segmentare in maniera sempre più specifica il proprio target. Per adeguarsi a queste richieste bisogna disporre di soluzioni flessibili che consentano di cambiare rapidamente. Questo è quello che ci offre il sistema.” L’altra conclusione a cui è giunto il Mirror Group dopo la fase di rodaggio del nuovo sistema è che l’adozione di sistemi di comunicazione sempre più complessi richiede un maggior grado di preparazione dello staff tecnico, e non solo di quello: “Il controllo reale sul network - conclude David Jones - deve essere assunto dai responsabili aziendali al massimo livello. Il sistema di comunicazione sarà infatti sempre più un elemento di importanza critica per quei quotidiani che si pongono ambiziosi obiettivi di mercato”. (© IFRA Newspaper Techniques 1998)
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mercati internazionali
La pubblicità tira la volata ai quotidiani degli Stati Uniti Nel corso del 1997 gli investimenti pubblicitari sui quotidiani USA hanno superato i 41 miliardi di dollari, mentre il fatturato globale ha raggiunto i 51 miliardi di dollari. In crescita quotidiani del mattino e domenicali. Secondo le previsioni della Associazione degli Editori di quotidiani degli Stati Uniti, nel 1998 gli investimenti in tecnologie potrebbero superare i 900 milioni di dollari. Un quotidiano su due offre già servizi on line.
Crescono gli investimenti pubblicitari, cresce il fatturato globale, per la prima volta sopra la soglia storica dei 50 miliardi di dollari, crescono i quotidiani del mattino ma calano le copie diffuse ed il numero delle testate edite a causa della continua emorragia delle testate del pomeriggio, mentre resta sostanzialmente immutata la tipologia del mercato, caratterizzata dalla massiccia presenza di quotidiani locali al di sotto delle 50.000 copie: questa, in sintesi, la fotografia del mercato dei quotidiani degli Stati Uniti d’America nel corso del 1997, un’industria che dà lavoro ad oltre mezzo milione di addetti. I dati statistici sono stati diffusi dalla Associazione degli Editori Americani (NAA) in occasione di Nexpo, la rassegna annuale dedicata all’industria della stampa che si è svolta lo scorso mese di giugno a Orlando, in Florida. Un’industria da 51 miliardi di dollari Nel corso del 1997, per la prima volta il mercato dei quotidiani degli Stati Uniti d’America ha oltrepassato la soglia dei 50 miliardi di dollari di fatturato, record ottenuto essenzialmente grazie al sensibile aumento degli introiti pubblicitari, che hanno oltrepassato i 41 miliardi di dollari, con un incremento percentuale, rispetto al 1996, dell’ 8,57%. Un segnale oltremodo significativo sulla “vitalità” del prodotto-giornale negli Stati Uniti, soprattutto in considerazione del fatto che, sempre nel 1997, la pubblicità ha oltrepassato la soglia dell’80% del fatturato globale. Nel 1996 (cfr. TecnoMedia n. 15) l’industria della stampa quotidiana, con un fatturato di 48 miliardi di dollari, dipendeva per il 79,3% dalla pubblicità e per il 20,7% dalla diffusione. Dodici mesi dopo, a fronte di una crescita complessiva del
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6%, i ricavi da vendite sono scesi al 19% e gli introiti pubblicitari sono saliti all’81%. La buona salute dei quotidiani statunitensi è dipesa, in ordine di importanza, dalla pubblicità tabellare locale (37,7%), dalla pubblicità classificata locale (32,8%), dai ricavi della diffusione (19%) e dalla pubblicità nazionale (10,5%). Nel corso del 1997 i quotidiani USA si sono potuti togliere anche la soddisfazione di consolidare la loro posizione di primo veicolo pubblicitario nelle preferenze degli investitori, un primato che negli scorsi anni era stato sul punto di essere perduto a vantaggio della televisione che, nel 1996, aveva pericolosamente sfiorato il sorpasso. A fronte di un investimento pubblicitario che nel 1997 ha oltrepassato i 187 miliardi di dollari, i quotidiani hanno conquistato una percentuale del 22,1% che, sommata ai periodici, porta la carta stampata, nel complesso, al 27, 4%. Le televisioni via etere sono scese al 19,7%, dal 20,6% del 1996, mentre è cresciuta la quota delle tv via cavo, dal 3,7% del 1996 al 4% del 1997. I dati riferiti alla pubblicità, naturalmente, sono indicativi, e probabilmente suscettibili di modifiche mano a mano che saranno possibili i conteggi definitivi, ma la tendenza in atto mostra un consolidamento del prodotto quotidiano e della carta stampata in generale nelle preferenze degli investitori pubblicitari. Il canale del direct mail, che nel decennio 1985/1995 era cresciuto del 4%, raggiungendo nel 1995 la percentuale del 20,5% degli investimenti pubblicitari e superando, anche se di un soffio, la televisione commerciale via etere, si è stabilizzato al 19,7%, tre punti al di sotto dei quotidiani.
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Il mercato pubblicitario USA 1996-1997 Come cresce il mercato 1996
Quotidiani Periodici Televisione via etere Televisione via cavo Radio Direct mail Pagine Gialle Altro* Totale
38.075 9.010 36.046 6.438 12.269 34.509 10.849 27.707 174.903
±%
1997
41.341 8,6% 9.821 9,0% 36.893 2,3% 7.626 18,5% 13.491 10,0% 36.890 6,9% 11.423 5,3% 29.716 7,3% 187.201 7,0%
Dati espressi in milioni di dollari
Pagine Gialle 6%
* affissioni, cinema, autobus, pubblicazioni rurali, pubblicazioni finanziarie, coupon, shoppers, etc.
Radio 7%
Direct mail 20%
Fonte: NAA - McCann Erickson
Tv via cavo 4%
Chi sale e chi scende A risultati oltremodo lusinghieri per quanto riguarda la raccolta della pubblicità corrispondono risultati più disomogenei nella diffusione. Globalmente, nel corso del 1997 sono diminuite sia le testate in circolazione (da 1.520 a 1.509) sia la diffusione di copie (da 56,9 milioni a 56,7 milioni) ma il calo è imputabile ai soli giornali del pomeriggio. I quotidiani del mattino invece aumentano sia in termini di testate (da 686 a 705) sia in termini di copie diffuse (da 44,7 milioni a 45,4 milioni). Purtroppo, questi aumenti non riescono a compensare i segni negativi dei quotidiani del pomeriggio e della sera, per i quali è continuata l’emorragia di testate e copie anche nel corso del 1997. Sono invece cresciute le edizioni domenicali, veri e propri “giganti” di carta stampata dell’editoria americana, passando dagli 890 titoli del 1996 ai 903 del 1997, mentre la diffusione è rimasta sostanzialmente stabile (60,7 milioni
di copie nel ’96 contro i 60,4 milioni del 1997). Immutato è anche il quadro complessivo dei protagonisti: Quote di mercato 1997 negli Stati Uniti dominano sempre la Altro 16% scena i quotidiani che diffondono meno di 50.000 coQuotidiani 22% pie al giorno (1.280 titoli, pari all’84,8% del mercato) mentre i giornali con oltre Periodici 250.000 copie diffuse 5% Tv via etere sono “solo” 39. 20% Il quotidiano più diffuso è sempre The Wall Street Journal, con 1.774.880 copie al giorno, seguito da USA Today (1.713.674 copie), da The New York Times (1.074.741 copie) e dal Los Angeles Times (1.050.176 copie). Il primo gruppo editoriale, con 87 testate quotidiane e 70 edizioni domenicali, è Gannett Co. Inc. Dal lunedì al sabato la diffusione media di tutte le testate del gruppo è stata, nel 1997, di oltre 5,9 milioni di copie, e poco più di 6 milioni la domenica: come dire che Gannett, da solo, ha quasi le dimensioni dell’intera industria italiana. La dimensione multimediale In decisa crescita la dimensione multimediale degli editori di quotidiani americani. A marzo del 1997 più di 500 quotidiani avevano lanciato servizi on line, inclusi siti web e rapporti di collaborazione con società orientate al largo consumo di prodotti e servizi in rete. Al primo aprile di quest’anno, i giornali on line hanno oltrepassato i 750. In pratica, negli Stati Uniti un quotidiano su due offre servizi in
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rete. Secondo il mensile Editor & Publisher, sarebbero oltre 2.800 in tutto il mondo le testate on line, fra quotidiani, periodici stampati e servizi di informazione nati appositamente per Internet. Se le stime sono giuste, il 26% di questo universo sarebbe rappresentato dai giornali americani. Fra le prime 100 testate USA per diffusione, 98 offrono prodotti on line, mentre oltre il 75% dei quotidiani con meno di 50.000 copie di diffusione hanno aperto siti Internet, segno tangibile che la recente colonizzazione di Internet da parte degli editori di carta stampata non è un fenomeno ristretto a testate o gruppi di grandi dimensioni. Secondo le indagini di Media Matrix, riportate dalla NAA, 7 dei primi 20 siti Internet per dimensione di traffico sono servizi gestiti dai quotidiani americani. Un dato, quest’ultimo, particolarmente interessante ai fini dei sempre più numerosi tentativi di avviare su rete Internet un circolo “virtuoso” in grado di generare reddito e consentire un autonomo sviluppo delle attività economiche ed editoriali on line. Da una ricerca della INTECO, ripresa dalla NAA, sembra inoltre che gli utenti dei quotidiani on line nei mercati locali di maggiori dimensioni siano più propensi ad effettuare transazioni economiche in rete rispetto al target globale dei navigatori on line. Merito della “fiducia” nel “marchio” del quotidiano in rete? Merito della abitudine ad utilizzare un mezzo di comunicazione tradizionale sia come fonte di attendibile di informazioni commerciali e pubblicitarie, sia come opportunità per ottenere sconti con i famosi coupon allegati alle edizioni, soprattutto quelle domenicali? Difficile dirlo con certezza, ma dalle prime indagini sembrerebbe confermata anche on line la forza di penetrazione e di convinzione esercitata dal “marchio” del prodotto stampato che, non va dimenticato, negli Stati Uniti ha raggiunto, nel 1997, il 59% della popolazione adulta durante la settimana ed il 69% durante il week end e in occasione delle edizioni della domenica, dimostrandosi uno strumenti di straordinaria efficacia nei contatti con i segmenti che hanno le maggiori responsabilità nel mondo del lavoro, le
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più significative fasce di reddito e le migliori situazioni abitative. E’ oltremodo significativo, a tale riguardo, che l’82 % dei consumatori che utilizzano il Web per essere informati siano anche contemporaneamente lettori abituali di quotidiani. Come dire che, almeno negli Stati Uniti, il giornale stampato ed il servizio on line gestito dalla stessa testata abbiano più di una ragione per proporsi come strumenti integrati e sinergici verso un pubblico di utenti qualificati e con un’interessante capacità di acquisto. Le risorse umane, investimenti e nuove tecnologie Nel corso del 1997 l’industria dei quotidiani ha dato lavoro a 509.000 addetti, con un aumento del 6,5% rispetto al 1996. Il 55,5% sono uomini, il 44,5% donne. Queste ultime sono in calo rispetto al 1996 (erano 234.000, sono scese a 226.000), mentre gli uomini sono cresciuti di quasi il 16%. Stabile la capacità di assorbimento dei laureati americani in giornalismo da parte delle testate quotidiane. Anche nel 1996 - anno più recente dell’indagine condotta dal College di Giornalismo e Comunicazioni di Massa della Università della Georgia - l’8,2% dei laureati in giornalismo ha iniziato a lavorare per i giornali, contro l’8,4% del 1995, mentre il 10,7% ha trovato sistemazione nell’industria radiotelevisiva ed il 12,1% all’interno di attività di pubbliche relazioni e pubblicità. Nel complesso, la percentuale dei laureati in giornalismo rimasti disoccupati è stata contenuta, nel 1996, al 14%. Gli editori di quotidiani americani hanno investito, nel corso del 1997, 742 milioni di dollari, e le stime per il 1998 parlano di un incremento superiore al 23%, in direzione dei 915 milioni di dollari. Nelle previsioni per l’anno in corso, si segnalano in forte crescita il software (da 65 a 101 milioni di dollari) ed i sistemi interni ed esterni di comunicazione (da 22 a 31 milioni di dollari), in buona crescita gli investimenti in macchine per la stampa nuove (da 132 a 140 milioni di dollari) mentre crolla il mercato per le macchine da stampa usate (da 19,7 a 10,6 milioni di dollari).
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Il punto di vista
La pubblicità: le tecnologie disponibili per risolvere la “anomalia” italiana Al centro dell’intervento di Carlo Olivieri l’applicazione delle nuove tecnologie nell’area della pubblicità, che in Italia è stata sino ad oggi frenata dalla compresenza di più operatori - il giornale, la concessionaria, il service, l’agenzia - ciascuno con i propri strumenti di produzione e con la propria organizzazione.
In questo numero di TecnoMedia vorrei trattare l’argomento delle tecnologie applicate all’area della pubblicità. Alcune precisazioni d’apertura sono d’obbligo poiché l’argomento è molto complesso e copre uno spettro di applicazioni estremamente ampio che inizia dalla gestione del cliente inserzionista e termina con la pubblicazione dell’avviso e la sua archiviazione. Cercherò, pertanto, di essere quanto più sintetico possibile, focalizzando il tutto nell’area dei quotidiani. Riviste, giornali di annunci gratuiti e pubblicità in rete (Internet) hanno necessità di procedure diverse dal quotidiano. Un altro aspetto fondamentale da considerare è la realtà nella quale vive la pubblicità in Italia: il fenomeno delle concessionarie di pubblicità italiane è una caratteristica tipica che pone il nostro modello operativo molto distante da quelli esteri. Solo in Francia, a me risulta, si riscontra qualcosa di simile. Ne consegue che le tecnologie utilizzate in Italia sono da considerarsi uniche nel loro genere e non comparabili con altre.
Gli attori del processo Per entrare nell’argomento consideriamo chi sono gli operatori principali della realtà italiana. L’insieme delle attività che portano alla pubblicazione della pubblicità sono svolte da tre organizzazioni ben definite: la concessionaria, che cura l’aspetto commerciale, il service e la tipografia, che si occupano della realizzazione e il giornale, infine, che ha il compito di pubblicarla. La concessionaria si occupa della vendita e della gestione del cliente inserzionista. Utilizza generalmente prodotti informatici con procedure affini a quelle utilizzate da qualsiasi azienda commerciale che deve gestire clienti, fornitori,
contratti, agenti, fatture e quant’altro è compreso nella sfera gestionale. Solo in poche realtà, ove la concessionaria è esclusiva, o quasi, nei confronti di una testata, le procedure hanno un minimo valore aggiunto che porta ad un certo livello di interazione con i sistemi di composizione e di impaginazione. Questo vale principalmente per gli avvisi classificati e la pubblicità a composizione testuale. Il service o la tipografia si occupano della composizione della pubblicità secondo le commesse acquisite dalla concessionaria. Si utilizzano gli strumenti ormai comuni di composizione e impaginazione (Adobe Illustrator, Adobe Photoshop, Multi Ad Creator, Quark Xpress e tanti altri possibili programmi di composizione) reti di Mac o PC Windows e server di rete e OPI. Il giornale deve in qualche modo mediare tra la definizione del il timone sulla base del carico pubblicitario acquisito dalla concessionaria, impaginare la pubblicità già composta dalla tipografia o dal service e realizzare il prodotto finito. E’ un dato di fatto che le tre macroattività sopra citate sono del tutto autonome. Ognuna di esse ha una propria organizzazione e tende ad utilizzare strumenti e tecnologie che meglio si adattano alla propria operatività, senza necessariamente porsi nella condizione di essere “compatibile” con gli altri. La modalità con cui le tre aziende operano in Italia è, come ho già citato in apertura, unica nel suo genere. Giornali stranieri, con particolare attenzione a quelli americani e inglesi, gestiscono direttamente il ciclo pubblicitario dalla vendita alla pubblicazione. Questa sostanziale differenza operativa tra l’Italia e i paesi esteri è una delle ragioni principali per la quale i sistemi di pubblicità di alto livello, da noi, non sono affatto diffusi.
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Quali tecnologie per il trattamento della pubblicità? Cerchiamo di fare un panorama delle tecnologie disponibili e delle soluzioni realizzate in questo campo. Credo che ci siano ottime possibilità per utilizzare egregiamente le tecnologie disponibili all’estero ed esempi significativi cominciano già ad essere presenti con eccellenti risultati. La pubblicità contribuisce sensibilmente agli introiti del giornale come fonte di business, ciò ha motivato i costruttori di sistemi editoriali ad investire in ricerca e sviluppo, realizzando soluzioni idonee ad essere utilizzate come parte integrante del processo produttivo del quotidiano. Sin dagli albori della tecnologia informatica applicata all’editoria (anni ’70) vediamo nascere procedure per la gestioni della pubblicità classificata nei sistemi tipografici insieme a complesse macchine (Harris, CCI, Xenotron, Camex etc.) per la composizione degli spazi pubblicitari. Con l’avvento dei sistemi editoriali in redazione (anni ’80) e l’impaginazione sempre più di tipo “Front –end” le procedure per la pubblicità si sono estese allo sportello di vendita degli annunci. La vendita dell’annuncio diventava così online al sistema di produzione; gli spazi prenotati entravano subito nel processo produttivo. Nascevano così prodotti informatici significativi, finalizzati all’impaginazione totale della pubblicità, in grado di poter attingere dati da sistemi di vendita e passarli, come pagine finite, ai sistemi editoriali di produzione. Con l’avvento del DTP il formato dei dati si standardizza sempre di più. Le applicazioni per la composizione sono più semplici; immagini e logotipi entrano normalmente a far parte della pubblicità e il colore entra anche nel quotidiano. Negli anni ’90, grazie alla disponibilità di applicazioni per Macintosh, PC e workstation, alle infrastrutture di telecomunicazione e alla definizione sempre più precisa degli standard, inizia l’era dei moderni sistemi di pubblicità. Si sviluppano soluzioni ad alto livello articolate
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ed integrate in grado di coprire l’intero campo. I sistemi di pubblicità attuali sono progettati per aderire alle attuali richieste del mercato: fornire servizi on-line al cliente, rispondendo alle esigenze delle vendite, del marketing e della produzione. Importante è, in questo contesto, il fatto che tutti i dettagli della singola pubblicità, anche dal punto di vista grafico e della collocazione interattiva nel giornale, vengano determinati in tempo reale. Oltre alla consolidata gestione di campagne pubblicitarie, listini prezzi e contratti, tale interazione globale tra gli ambienti offre un nuovo valore aggiunto. Il timone si genera man mano che gli spazi sono venduti o allocati. Durante il progetto redazionale della pagina si hanno così tutte le indicazioni della pubblicità presente (inserzionista, tipo, valore ecc.). L’applicazione di “Layout” diventa uno strumento informativo globale che permette, agli addetti ai lavori di prendere rapidamente le decisioni del caso al verificarsi di qualsiasi evento. La prenotazione di pubblicità via fax o via telefono assistito da computer, sono realtà ormai acquisite e la pubblicazione su media alternativi (magazine, Internet) è una nuova fonte di business. Spingendoci oltre, è importante osservare come le moderne procedure abbiano delle funzioni finalizzate ad interagire con i centri stampa, si possono definire i target di diffusione, in funzione del tipo di pubblicità, e si gestiscono i prevedibili spostamenti dei lettori (ferie , eventi e manifestazioni ecc). Non da meno l’utilizzo di dati, presenti su sistemi di analisi del livello della distribuzione della popolazione sul territorio, permette di fornire un servizio al cliente inserzionista tale da rendere la sua pubblicità più efficace, raggiungendo quanti più possibili lettori interessati al suo prodotto.
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Il “caso” del Boston Globe Il campo di applicazione è così ampio che la fantasia trova il suo giusto spazio. Vorrei citare, a tale riguardo, un esperimento singolare effettuato dal Boston Globe alcuni anni fa. Il marketing del Boston Globe fece una banale considerazione: nel rapporto venditori/clienti, i clienti sono sempre più dei venditori. Da qui l’idea: tentiamo di far diventare venditori quanti più clienti possibili. Sulla base di questa idea fu messa a punto una procedura completamente automatica, corredata da un opuscolo illustrativo a colori contenente un Floppy disk, la quale recita più o meno così: Il tuo annuncio gratuito sul Boston Globe L’opuscolo e il floppy contengono le istruzioni per pubblicare autonomamente un annuncio, semplicemente preparando un modulo da spedire via fax al giornale. Le istruzioni spiegano all’inserzionista come scegliere la rubrica, come fornire i dati anagrafici, come programmare le date di pubblicazione. Il testo dell’avviso, corredato dalla scelta grafica tra una serie di standard predefiniti, era anch’esso previsto dalla procedura. La corretta pubblicazione dell’annuncio, a titolo gratuito, dava diritto, all’inserzionista, di pubblicare sul Boston Globe, con la stessa procedura di cui era diventato esperto, pubblicità a pagamento per conto di altri clienti e ricevere quindi le provvigioni pattuite. Ecco come funzionava il tutto. Il sistema era basato su applicazioni di composizione automatica e gestione dei clienti della Mission Critical interagenti con il sistema di produzione di pubblicità ATEX IAS (Integrated Advertising System). Il tutto aveva come interfaccia verso l’utente un sistema di ricezione e trasmissione automatica di fax. Le applicazioni della Mission Critical analizzano i dati ricevuti dal fax trasmesso dall’inserzionista e restituiscono, sempre via fax, la validazione dei dati stessi, con i suggerimenti del caso per correggere gli eventuali errori. Sono aggiunte le informazioni contabili (tariffe, costi, tasse etc.). Da questa prima operazione il sistema Mission Critical
estrae i dati dell’annuncio per essere passati al sistema Atex IAS. In automatico viene inserito l’annuncio, viene composto, ordinato nella rubrica e pubblicato. Ad operazione avvenuta Atex IAS istruisce Mission Critical di annoverare quell’inserzionista come “venditore”. E’ evidente che tale operazione, per ovvie ragioni, poteva essere solo temporanea. La risultante, dal punto di vista tecnologico, ha dimostrato da un lato come il mercato fosse pronto a recepire nuovi metodi di pubblicazione e dall’altro come le tecnologie avessero raggiunto un livello di maturazione tale per sviluppare applicazioni fortemente personalizzate. E in Italia? In Italia la difficoltà maggiore consiste nel fatto che la concessionaria non ha la “visibilità della pagina”, anche perché opera per più testate. E’ altresì difficile gestire modulistica diversa ed organizzazioni redazionali eterogenee. Tale frattura nella comunicazione on-line pone alcuni ostacoli operativi anche alla redazione: in primo luogo il timone non è generato automaticamente ma deve essere concordato tra le parti con largo anticipo rispetto alla data di pubblicazione; successivamente, durante il progetto redazionale del giornale, può essere necessario modificare l’impostazione preventivata degli spazi pubblicitari. Si può impattare su contratti, su posizioni di rigore ed eventuale concorrenza tra inserzionisti. Problemi che la concessionaria ben conosce ma che non può gestire durante la confezione del giornale. Solo a pubblicazione avvenuta la concessionaria, copia del giornale alla mano, può “spuntare” quanto effettivamente pubblicato. La verifica di congruenza del prodotto è la sola che garantisce il corretto completamento del ciclo produttivo. Da qui il resto: fatturazione, calcolo provvigioni, archivio, aggiornamento contratto e portafoglio etc. Credo che le funzioni delle tecnologie che precedentemente ho solamente citato, possano, con le implementazioni del caso, gestire rapporti intersocietari. Esse sono decisa-
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mente all’altezza di agevolare il servizio offerto all’inserzionista, agevolando le comunicazioni bidirezionali tra concessionaria ed editore. Già oggi durante l’acquisizione di uno spazio pubblicitario si può avere la visione della pagina. Vedere graficamente se la posizione desiderata è già impegnata, aiuta l’inserzionista nella scelta di posizioni alternative, non solo per il singolo annuncio, ma per tutta la campagna pubblicitaria. Questa gestione è oggi effettuata solo per gli inserzionisti importanti; la applicazioni di pubblicità permettono di offrire lo stesso livello di servizio anche a clienti più modesti. Le procedure permettono di gestire i logotipi o gli elementi grafici del giornale. L’inventario del materiale è anch’esso un argomento abbastanza complesso da gestire. La pubblicità è oggi intesa come già composta. Il mantenimento dei bozzetti è generalmente a cura del service, il quale provvede all’aggiornamento per l’eventuale ripubblicazione o riadattamento a formati pagina diversi. Questo è il caso frequente di inserzioni che vengono pubblicate su più testate, ognuna delle quali può avere modulistica diversa. Le applicazioni che trattano il prodotto pubblicità come “contenuto” separato dal “contenitore” sono tarate per aderire a queste richieste. Avere a disposizione del venditore un archivio di “oggetti” (logotipi, marchi, foto, caratteri speciali) di uso generale predefiniti, o un pacchetto di oggetti dedicati al cliente, certamente può agevolare, nel primo caso la vendita del prodotto e nel secondo può offrire direttamente al cliente un servizio aggiuntivo, oggi sicuramente dispendioso in termini di tempo.
DataBase (Oracle o Sybase), operano principalmente in ambiente Microsoft Windows con connettività TCP/IP (Quindi Intranet o Internet). Utilizzano software standard di composizione e interagiscono generalmente con Quark Xpress per la prenotazione degli spazi e l’impaginazione finale. Il desk top è a maschere personalizzate per tipologia di utente: (venditore, agente, capo area, marketing, contabile ecc.) e per tipologia di annuncio (a spazio in composizione, a spazio fotografica, classificata, necrologia ecc.). Il reporting è estremamente capillare e le statistiche on-line sono di chiara interpretazione con grafici tipo Excel o Lotus. Sono disponibili anche applicazioni in ambiente Macintosh con funzioni analoghe ma con un più basso livello di personalizzazione del client. I volumi che possono trattare sono ovviamente inferiori. Soluzioni miste (Client Macintosh e server Unix) hanno trovato applicazioni in quelle realtà dove la stazione Macintosh era già presente e consolidata. Sebbene la natura particolare del mercato della pubblicità nei quotidiani italiani rende difficile utilizzare appieno le funzioni disponibili, credo che una scelta sinergica della tecnologia operata dal quotidiano e dalla concessionaria possa portare dei notevoli benefici in questo campo oggi ancora molto tradizionale. Sono stati già fatti, in Italia, alcuni passi importanti quali esperimenti di centri servizi di pubblicità e messa a punto di trasmissione digitale. Comunque siamo ancora molto lontani dalla logica dell’offerta di un servizio completo all’inserzionista, nella tutela delle competenze redazionali. Carlo Olivieri
Le architetture di sistema Queste applicazioni, che ho cercato di sintetizzare in quanto la materia richiederebbe molto più spazio, si basano su server centrali Unix o Windows NT dotati di robusti
Chi volesse approfondire i temi trattati in questo articolo può contattare direttamente l’autore all’indirizzo carlo.olivieri@ediland.it oppure tramite il fax della redazione (064883489)
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Le pagineall’Organismo La rubrica Le pagine dell’Osservatorio è interamente dedicata dell’Osservatorio Paritetico Imprenditori-Sindacati previsto dal Contratto Collettivo di Lavoro dei dipendenti delle imprese editrici e stampatrici di quotidiani e delle agenzie di stampa. Attività, ricerche, dati statistici ed altre informazioni sulla industria editoriale e sul mondo del lavoro raccolte, elaborate e diffuse a cura dell’Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione.
Occupazione e retribuzioni nell’industria dei quotidiani Giunta alla seconda edizione, la ricerca sulle dinamiche occupazionali e retributive del settore poligrafico, realizzata da ASIG Service per conto dell’Osservatorio, mantiene pressoché inalterata la struttura di base e gli obiettivi che, per il suo tramite, il Consiglio Direttivo dell’Osservatorio si propone di perseguire in adempimento del dettato contrattuale: contribuire a fornire alle parti costitutive dell’organismo paritetico - imprese e organizzazioni sindacali - strumenti di conoscenza e di approfondimento di un settore che, da qualche anno ormai, è investito da una fase di ristrutturazione assai profonda.
Anche quest’anno corre l’obbligo di ringraziare chi ha messo a disposizione di ASIG Service i dati di base senza i quali le elaborazioni contenute in questa ricerca non sarebbero state possibili. Un ringraziamento particolare va a tutti i dirigenti e funzionari del Fondo di Previdenza dei Giornali Quotidiani “F. Casella”, a partire dal Presidente Paolo de Palma, che hanno messo a nostra disposizione i dati sull’occupazione e sulle retribuzioni degli addetti del settore poligrafico, ed hanno di buon grado acconsentito ad assemblare i dati in modo tale da permetterci le estrapolazioni e i raggruppamenti che costituiscono forse l’elemento più innovativo di questa ricerca. A rendere per qualche verso “unica” questa ricerca nel panorama industriale italiano contribuisce il fatto, già sottolineato nell’edizione dell’anno scorso, che le elaborazioni statistiche si riferiscono non a campioni più o meno significativi di aziende, né tanto meno - per quel che concerne l’aspetto retributivo - all’evoluzione delle retribuzioni contrattuali, bensì all’intero universo delle società che applicano il contratto di lavoro poligrafico ed alle retribuzioni realmente erogate nel corso dei due anni - 1996 e 1997 - presi in considerazione. La struttura della ricerca è rimasta sostanzialmente inalterata rispetto all’anno passato, con un primo capitolo dedicato all’analisi dei dati complessivi e tre capitoli successivi dedicati rispettivamente alla suddivisione per area geografica, per tipologia di azienda, e - limitatamente alle
aziende editrici - per tipologia di prodotto. A seguire, riepiloghiamo i più significativi risultati emersi, rimandando tuttavia, per una più approfondita analisi, ai singoli capitoli dello studio. I. Dati Complessivi I dati relativi del 1997 confermano il trend segnalato nella prima edizione di questa ricerca: ad un calo occupazionale che prosegue ormai ininterrottamente dal 1990, si è accompagnata una crescita delle retribuzioni a ritmi più sostenuti rispetto all’inflazione. Il totale degli occupati al 31 dicembre 1997 è stato pari a 9.237, anche se alcune “interpretazioni autentiche” dei dati suggeriscono una ulteriore riduzione di circa cento unità, con un calo del 2,9% rispetto ad un anno prima. In forte diminuzione, ancora una volta, la componente operaia, il cui totale è diminuito del 5,5% a 3.782 unità, mentre per gli impiegati il calo si è fermato all’1% a 5.455 unità. Oggi nel settore dei poligrafici cinquantanove addetti su cento sono impiegati; nel 1980 gli impiegati erano quarantadue su cento. Il calo occupazionale ha riguardato quasi esclusivamente la componente maschile, diminuita di 271 unità, mentre tra le donne il saldo negativo al 31 dicembre 1997 è stato di appena quattro unità. In conseguenza di questo trend, la percentuale femminile sul totale degli occupati continua anche se molto lentamente - a crescere: dal 22,3% del 1995
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Le pagine dell’Osservatorio
Occupazione poligrafica 1980-1997
1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997
operai impiegati 8.544 6.129 8.251 6.114 7.714 6.100 7.571 5.972 7.039 5.976 6.648 5.928 6.453 6.106 6.325 6.301 6.257 6.361 5.888 6.432 5.900 6.557 5.693 6.630 5.453 6.414 5.084 6.229 4.768 5.817 4.387 5.797 4.003 5.509 3.782 5.455
totale 14.673 14.365 13.814 13.543 13.015 12.576 12.559 12.626 12.618 12.320 12.457 12.323 11.867 11.313 10.585 10.184 9.512 9.237 totale
diff. ± -308 -551 -271 -528 -439 -17 67 -8 -298 137 -134 -456 -554 -728 -401 -672 -275 -5.436
stabilizzato intorno alle 135 ore annue per addetto, e la retribuzione conseguente intorno ai 4,6 milioni annui. Nell’introduzione alla ricerca pubblicata lo scorso anno segnalavamo la significativa e sorprendente - almeno per le dimensioni - differenza tra le retribuzioni degli addetti di sesso maschile e di sesso femminile, che per la prima volta era stata estrapolata dal dato complessivo. Questo divario è andato ulteriormente divaricandosi nel corso del 1997, portando la differenza tra la retribuzione complessiva annua degli uomini e delle donne ad oltre quattordici milioni annui. Le differenze riguardano sia la componente ordinaria che quella straordinaria: in media, ogni addetto di sesso femminile percepisce meno di due milioni all’anno per prestazioni di lavoro straordinario, contro gli oltre cinque milioni e quattrocentomila del collega di sesso maschile. Su ogni dieci ore di lavoro straordinario effettuate nell’industria dei quotidiani nel corso del 1997, soltanto una è stata prestata da addetti di sesso femminile.
al 22,8% del 1996, sino al 23,4% del 1997. II. Suddivisione per area geografica L’andamento delle retribuzioni ha proseguito nella riNel corso del 1997 l’occupazione è diminuita in misura presa, avviatasi nel 1996 dopo due anni, 1994 e 1995, nei abbastanza omogenea, con tassi di discesa variabili dal 4 al quali l’incremento delle retribuzioni era stato sensibilmente inferiore all’inflazione. Nel biennio 1996-1997, infatti, suddivisione % dei dipendenti per sesso e qualifica: 1997 le retribuzioni complessive sono cresciute del 9,7%, contro il 2,5% del biennio precedente. Nel solo 1997, le retribuzioni sono cresciute del 4,3% contro l’1,7% impiegate femmine 20% dell’inflazione, portando la retribuzione complessiva media a 69,4 milioni di lire l’anno. All’aumento della retribuzione complessiva ha contribuito in maniera significativa la sostanziale “tenuoperai maschi 37% ta” della retribuzione straordinaria, a conferma del fatto che, dopo un biennio (1993-1995) nel corso del quale il numero di ore di straordinario retribuite nel settore era diminuito del 19,4% complessivo e del 12,7% pro capite, e durante il quale la relativa impiegati maschi 39% retribuzione media annua era diminuita del 10%, operaie femmine a partire dal 1996 il ricorso allo straordinario si è 4%
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retribuzione complessiva annua media 4,61% retribuzione 1996 3,88%
retribuzione 1997 4,19% 3,33%
5° 6° 7° livelli di inquadramento
8°
9°
10°
66.209.738
63.488.804
96.304.308
92.056.876
86.634.059
83.394.441
76.904.174
73.812.342
69.139.711
66.908.918
63.807.616
61.461.162
64.400.886
59.048.353
56.142.859
54.466.309
56.279.251
53.677.505
61.091.903
58.496.683
52.846.859
50.456.055
media
58,2%
1,7%
37,0%
3,1%
4,4%
5,8%
5,6%
48,5%
41,3%
61,8%
4,0%
28,6%
52,6%
2,6%
1,3%
8,7%
4°
riori sono passati dal 47,7% del 1996 al 45,8% del 1997. Le retribuzioni sono cresciute con ritmo superiore alla media nazionale nel Nord Ovest e nelle Isole, inferiore nel Centro. Nel complesso, i valori medi delle singole aree sono abbastanza allineati con il valore medio complessivo, con scostamenti in più o in meno contenuti entro tresuddivisione % dei dipendenti per livelli di inquadramento e area geografica: 1997 quattro punti percentuali. Fa eccezione il Sud, dove la retribuzione media complessiva, di poco inferiore ai sessanta milioni e mezzo annui, è inferiore dell’8,7% rispetto alla media nazionale. E il divario del Sud sarebbe stato ancora maggiore se non si fosse verificato nelle aziende di quest’area del Paese, nel corso del 1997, un significativo incremento del ricorso allo straordinario e della conseguente Nord-Est Centro Sud Isole retribuzione. In deciso calo, invece, il ricorso allo 1°-2° 3°-4°-5° 6°-7°-8° 9°-10° straordinario nel Centro e 43,5%
57,6% 32,5% 1,2% Nord-Ovest
3,08%
4,85%
4,74%
7%, in tutte le aree del paese, con l’unica eccezione del Centro Italia, dove invece il numero degli occupati è cresciuto del 5,5%, e dove - anche questo è un dato in controtendenza rispetto al resto d’Italia - il tasso di crescita degli operai è stato maggiore rispetto a quello degli impiegati. 1° 2° 3° Per quanto riguarda l’inquadramento degli addetti, va segnalato come al Nord sia in crescita la percentuale degli addetti inquadrati ai livelli più alti della scala parametrale: tra il sesto e il decimo livello sono inquadrati il 63,1% degli addetti, contro il 61,5% dell’anno precedente. Nel mezzogiorno d’Italia, invece, gli inquadrati ai cinque livelli supe-
4,29%
3,82%
9,06%
4,44%
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media retribuzione straordinaria annua: suddivisione per tipologia di azienda 3,95% -0,20%
0,09% -14,70%
Società editrici
Centri stampa
Agenzie di informazione
1996
Altri
1997
nel Nord Est, dove si registra il valore minimo, con una media annua di 95 ore e di 3,2 milioni per ciascun addetto. III. Suddivisione per tipologia di azienda Le società editrici mantengono un peso prevalente all’interno dell’universo delle aziende che applicano il contratto dei poligrafici: ben 83 aziende su 160 e 6.406 addetti su 9.237, infatti, appartengono a questa categoria. Se si aggiungono le società che appartengono alla tipologia dei centri stampa si arriva a 125 società e a 8.367 dipendenti, pari a oltre il 90 per cento del totale addetti. Se andiamo però a guardare le dinamiche occupazionali degli ultimi due anni, appare evidente come questo “zoccolo duro” dell’industria dei quotidiani si sia significativamente ridimensionato: nel 1995, infatti, società editrici e centri stampa rappresentavano il 92,6% del mercato complessivo e il 93% del totale delle retribuzioni erogate. Sull’altro versante, tralasciando le società che non effettuano attività editoriale, il cui peso sul totale del settore non arriva al 2%, appare evidente la crescita del peso e dell’importanza delle agenzie di informazione e servizi, che nel biennio 19951997 hanno visto crescere del 10% il numero complessivo degli addetti (il 7,1% nel solo 1997)? portando così la propria percentuale sul totale addetti dal 6,2% del 1995 al
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4.641.957
7,8% del 1997. Ci sembra che i dati sin qui esposti consentano di individuare con certezza un trend che era già chiaramente delineato nella prima edizione di questa ricerca: in un panorama generale nel quale il calo occupazionale delle aziende per così dire “a ciclo commedia nazionale pleto” - società editrici e stampatrici - non accenna ad arrestarsi. Cresce invece il numero e il peso delle società che forniscono servizi o semilavorati, per usare un termine tipico dell’industria manifatturiera, al ciclo produttivo dei quotidiani. Questo fenomeno di terziarizzazione di alcuni segmenti del ciclo produttivo, al quale l’industria dei quotidiani arriva per ultima rispetto ad altri settori industriali, è sicuramente più rilevante di quanto non dicano le pur significative cifre riportate in questa ricerca. Non bisogna infatti dimenticare che solo una parte, e certamente non la più rilevante, delle società che forniscono servizi al ciclo produttivo editoriale, applicano ai propri dipendenti il contratto di lavoro poligrafico. Fa inoltre riflettere il fatto che le tipologie di azienda dove si è assistito al più significativo calo occupazionale società editrici e centri stampa - siano anche quelle dove le retribuzioni nel corso del 1997 sono cresciute ad un ritmo più sostenuto, mentre nelle tipologie di azienda dove l’occupazione è cresciuta l’incremento retributivo è stato più contenuto. Oggi un addetto dipendente da una società editrice guadagna in media 470mila lire lorde al mese in più del collega che lavora in una agenzia. Un ultimo dato sul quale vale la pena di riflettere è che, mentre il personale fuoriuscito dal ciclo produttivo nelle società editrici e stampatrici è in prevalenza maschile , con un saldo negativo di 320 addetti in meno rispetto al 1996 4.637.957
3.819.867
4.478.012
3.766.436
3.898.094
4.931.567
4.744.271
4.667.835
4.677.154
-3,38%
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contro appena 66 addetti di sesso femminile in meno, nelle aziende che nel corso del 1997 hanno creato occupazione le agenzie e le altre società - l’incremento occupazionale ha riguardato in prevalenza i lavoratori di sesso femminile, che hanno fatto segnare un saldo positivo complessivo di 62 addetti rispetto ai 49 addetti di sesso maschile in più. In queste società, per finire, il divario retributivo tra uomini e donne risulta meno accentuato: 870mila lire lorde al mese in meno per le dipendenti delle agenzie rispetto ai colleghi maschi, contro il milione e 130mila lire che costituisce lo scarto medio nelle società editrici.
vio delle pubblicazioni: nel corso del 1997, di una nuova testata. Dall’analisi della suddivisione tra operai e impiegati nelle singole tipologie di società editrice emerge una netta distinzione tra aziende che possiamo definire “a ciclo completo” ed altre che, con termine brutto ma efficace, possiamo definire “terziarizzanti”. Alla prima categoria appartengono le aziende che tendono a realizzare al proprio interno l’intero ciclo produttivo. Per questa categoria, nella quale possiamo far confluire i provinciali, i regionali e, parzialmente, i pluriregionali, la componente operaia ha un peso significativo sul totale degli addetti: del 43,4% per i provinciali, del 49,3% per i regionali, del 33,8% per i pluriregionali dove, non a caso, sono presenti alcuni significativi casi di lavorazioni affidate a terzi. Viceversa, alla seconda categoria appartengono i nazionali e i politici: quotidiani che, anche qui con qualche
48.086.341
57.273.924
60.907.516
75.999.038
57.521.867
72.259.303
53.122.111
67.441.815
47.420.291
60.445.047
IV. Suddivisione per tipologia di società editrice Nella prima edizione di questa ricerca, commentando i dati relativi a questa tipologia di suddivisione, mettevamo in evidenza come oltre la metà delle imprese facenti parte del campione fosse costituito da realtà provinciali e regionali, a testimonianza della forte vitalità dell’informazione locale. Questo dato viene ulteriormedia retribuzione complessiva annua 1997 per sesso e tipologia di soc. editrice mente confortato dai dati relativi al 1997, che a fronte di un calo di quattro unità, da 87 a 83, delle società editrici, vede invariato il numero delle società che editano quotidiani provinciali e regionali. Ma c’è di più: a fronte di un calo occupazionale complessivo pari - per l’universo delle società editrici - al 4,9%, in queste categorie di quotidiani, così come nei pluriregionali, il calo percentuale è stato inferiore, mentre i quotidiani nazionali hanno fatto segnare un saldo negativo di 254 unità, Provinciali Regionali Pluriregionali Nazionali Politici pari all’8,7%. E l’occupazione è addirittura cresciuta tra i quotiuomini donne diani politici, per effetto dell’av-
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eccezione, affidano una parte o la totalità delle lavorazioni conferme, è il diverso “valore strutturale” che assume il più tipicamente industriali, quelle cioè ad elevata intensità lavoro straordinario nelle aziende di maggiori dimensioni di lavoro operaio, a società terze. Per queste società, ovviarispetto alle aziende che editano quotidiani provinciali o mente, la percentuale di operai sul totale addetti è molto nazionali: laddove infatti in queste ultime il ricorso allo inferiore: del 26,7% per i nazionali, addirittura del 3,4% per straordinario appare strettamente legato al ciclo produttivo, i politici. con variazioni positive o negative a seconda del carico Questo diverso peso delle due componenti - operaia e produttivo, è probabile che nelle aziende più grandi e impiegatizia - nelle varie categorie di società editrice si segnatamente nei quotidiani nazionali lo straordinario sia riflette naturalmente anche sui livelli di inquadramento: per così dire “previsto” come integrazione retributiva e non ecco quindi che tra i provinciali e i regionali hanno un peso richiesto dalle effettive esigenze dell’organizzazione del significativo i livelli di inquadramento dove sono tradiziolavoro aziendale, tanto più in considerazione del fatto che nalmente inquadrati gli operai, e cioè fino al quinto-sesto, molte di queste aziende terziarizzano porzioni significative laddove tra i nazionali e ancor più tra i politici prevalgono delle lavorazioni dove, come nella stampa e spedizione, è nettamente i livelli di inquadramento dal sesto all’ottavo, più frequente il ricorso al lavoro straordinario. Non si spiega quelli più tipicamente “impiegatizi”. altrimenti il fatto che, sempre tra i quotidiani nazionali, nel Si segnalava, nell’edizione dell’anno scorso della ricer1997 le ore medie di straordinario lavorate da ciascun ca, l’evidente divario delle contribuzioni tra le diverse addetto siano cresciute del 115,7 tipologie di società editrice. I dati del 1997 confermano 4,5% a fronte di una dimiquella indicazione e consentono di aggiungere nuovi elenuzione dell’8,7% del 114,8 113,8 menti al quadro conoscitivo. La prima indicazione è che la numero di addetti e retribuzione media cresce con il crescere delle dimensioni addirittura del 10% 112,4 dell’azienda: basti pensare che nel 1997 un addetto di un in termini di ore quotidiano provinciale ha guadagnato in media un milione lavorate. 109,5 109,7 e duecentomila lire lorde in meno al mese rispetto al suo collega che lavora in un quotidiano nazionale. La seconda indicazione, tratta dall’analisi dei dati sulle retribuzioni a 107,8 partire dal 1995, è che l’incremento retributivo delle azien104,3 de di maggiori dimensioni è superiore a quella dei quo103,9 tidiani più piccoli: mentre infatti le retribuzioni complessive dei quotidiani provinciali sono cre102,6 1993=100 102,5 sciute dell’1,9%, sostanzialmente in linea cioè 1997 con l’andamento del costo della vita, le retribu- Prezzi al consumo 101,2 1996 zioni degli addetti dei quotidiani pluriregionali retribuzione ordinaria sono cresciute del 4,8% e quelle dei nazionali del 1995 6,6%. retribuzione complessiva 1994 Una terza ed ultima indicazione che si intravede nei dati del 1997, ma che abbisogna di ulteriori 1993
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Archivio Aperto ASIG
Archivio Aperto contiene una rassegna periodica di segnalazioni e recensioni di articoli, relazioni, ricerche e repertori statistici - dedicati all’industria della comunicazione - pubblicati dalle più prestigiose riviste e dalle organizzazioni italiane ed internazionali del settore. Per ogni sommario è chiaramente indicata la fonte. Le aziende associate alla ASIG possono richiedere presso i nostri uffici ulteriori informazioni circa il materiale recensito. Il catalogo completo è consultabile su Internet, all’indirizzo http://www.ediland.it.
Riferimento: 1515
Sistemi editoriali: verso il futuro digitale In questo articolo scritto per la rivista della NAA TechNews, Andrew Bowser individua le due tendenze che guideranno nei prossimi anni l’evoluzione dei sistemi editoriali. La prima tendenza riguarda la separazione del contenuto dalla forma, e quindi la possibilità di presentare i contenuti in molteplici formati: carta, on line, CD-ROM etc. La seconda tendenza consiste nell’automazione di questa produzione “multi-canale” con un intervento umano minimo. Secondo una stima del Gartner Group, la vendita di sistemi di questo tipo è destinata a crescere dai due miliardi di dollari del 1998 ai 12 del 2002. Queste tendenze pongono una serie di questioni collaterali, come la riorganizzazione degli archivi in funzione di una migliore “vendibilità” delle informazioni e di un utilizzo più facile e diretto da parte dei giornalisti, il ripensamento degli strumenti di impaginazione (da più parti si comincia a pensare che la dominazione di Quark X-Press stia per finire), l’architettura del database (centralizzata o diffusa), l’utilizzo di formati standard per i testi (SGML, HTML, XML e così via). TechNews, vol. 4, n.2, marzo-aprile 1998
Riferimento: 1516
Una visita al Sun-Sentinel Il Fort Lauderdale Sun Sentinel è uno dei maggiori quotidiani della Florida, con una diffusione media giornaliera di poco meno di 300.000 copie che salgono a 420.000 la domenica, circa 2.000 pagine prodotte alla settimana ed un totale di 360 dipendenti. Il sistema editoriale utilizzato è un CCI Newsdesk al quale, quando l’installazione sarà completata all’inizio del 1999, saranno collegati 330 PC Dell. Una rete Ethernet da 100 megabit/secondo collega il sistema CCI, le stazioni colore Scitex e le stazioni per il disegno della pubblicità tabellare con cinque fotounità Autologic 3850. La pubblicità classificata - 26 pagine nei giorni feriali, 60 la domenica - viene gestita con un front-end Atex e una fotounità APS 100. La pubblicità tabellare viene
ancora incollata manualmente nelle pagine di pubblicità classificata. Nei periodi di punta il Sun Sentinel pubblica 4.000 annunci la settimana, e il 10 per cento di essi viene ricevuto on line. Il centro stampa si trova a Deerfield Beach, a 18 miglia al centro della città, è equipaggiato con cinque Goss Colorliner, per un totale di 45 gruppi di stampa. Le rotative sono praticamente sempre in funzione, dalle sei del pomeriggio della domenica fino alle otto del mattino della domenica successiva. Nel centro stampa vengono realizzate le quattro edizioni del Sun-Sentinel, otto tabloid a diffusione locale, l’edizione teletrasmessa del New York Times, oltre ad altri supplementi e riviste di interesse specifico. La sala spedizione è attrezzata con una linea Ferag e quattro inseritrici GMA SLS-1000. TechNews, vol. 4, n.2, marzo-aprile 1998
Riferimento: 1517
Trend dell’industria editoriale USA: “il consumatore prima di tutto” Un réportage di Newspaper Techniques sull’annuale Newspaper Operations Superconference, organizzata dalla NAA a Miami dall’11 al 16 gennaio 1998. Al centro del dibattito, l’andamento del mercato pubblicitario, che garantisce ai quotidiani USA oltre l’80 per cento del loro fatturato, e in particolare la pubblicità classificata, che rappresenta il 40% della pubblicità complessiva e sulla quale si concentra la concorrenza di molti nuovi servizi online che puntano su mercati di nicchia. Tra gli altri argomenti affrontati nella conferenza: computer to plate, il controllo e la riproduzione del colore, rotative shaftless, edizioni zonali, data warehousing. Newspaper techniques febbraio 1998
Riferimento: 1518
Rotative per quotidiani: cinque produttori a confronto Nel corso della SuperConference della NAA, si è svolta una tavola rotonda alla quale hanno preso parte i rappresen-
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tanti di cinque tra i maggiori produttori di rotative: Robert Kuhn della Goss, Scott Smith della Koenig & Bauer, Vince Lapinski della MAN Roland, Mike Shafer della TKS e Götz Stein della Wifag. Tra gli argomenti discussi: l’evoluzione del mercato nei prossimi anni, vantaggi e svantaggi della tecnologia shaftless, evoluzione del keyless, tecnologia waterless, flessografia, addestramento e costi collegati. Newspaper techniques febbraio 1998
Riferimento: 1519
Grafica dei quotidiani: le dieci “regole d’oro” La responsabile per l’America latina della Society of Newspaper Design, Marta Botero de Leyva, descrive le dieci regole che, a suo giudizio, deve rispettare il progetto grafico di un quotidiano per poter avere successo: essere originale; pianificare tutto il pianificabile; facilitare l’integrazione tra giornalisti-scrittori, fotografi, infografici; facilitare il lavoro di gruppo in contrapposizione alla eccessiva “dipartimentalizzazione”; porre l’enfasi sul contenuto delle notizie; enfatizzare i dettagli; rendere possibili degli “stravolgimenti” del layout tradizionale in occasione di avvenimenti eccezionali; ampio spazio per tabelle, informazioni pratiche e di servizio, etc.; puntare maggiormente sul valore comunicativo delle foto; lavorare in sintonia con gli interessi e le attitudini dei propri lettori. Newspaper techniques marzo 1998
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Come l’online, i computers e il video stanno cambiando le redazioni dei quotidiani USA La tecnologia richiede in continuazione ai quotidiani di riorganizzare le proprie strutture redazionali al fine di adattarsi ai cambiamenti in corso e di trarre da essi il massimo vantaggio. In questo articolo vengono presentate tre storie esemplari di riorganizzazione redazionale, tratte dal panorama americano. Nel primo caso, il quotidiano della Florida Orlando Sentinel ha dovuto adeguarsi alla
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costituzione, in joint venture con la Time-Warner, di una emittente via cavo che trasmette notizie per 24 ore al giorno. Nel secondo esempio viene descritto il processo di integrazione tra il quotidiano californiano San Jose Mercury News e la sua edizione on line Mercury Center, una delle prime ad essere lanciata sul panorama internazionale; nel terzo caso, infine, viene analizzata la riorganizzazione tecnicoredazionale del Dallas Morning News, finalizzata a liberare i giornalisti dai problemi quotidiani del rapporto con i tecnici del sistema editoriale ed a meglio definire le responsabilità tecniche e di training. Newspaper techniques marzo 1998
Riferimento: 1521
Controllo di qualità nella sala stampa: l’esperienza del Los Angeles Times Niko Ruokosuo, responsabile controllo qualità del Los Angeles Times, descrive i sistemi adottati e i risultati ottenuti per quanto riguarda il controllo delle qualità nella fase di stampa del giornale. La prima variabile considerata è stata la correlazione carta-inchiostro: con l’ausilio di modelli matematico-statistici particolarmente sofisticati sono state analizzate le relazioni tra nove tipi di inchiostro, dodici qualità di carta, con tre densità differenti di stampa, per un totale di 3.450 possibili variazioni. Sulla base di queste misurazioni, sono state quindi definite delle linee guida di qualità per la sala stampa, riguardanti il film, l’esposizione delle lastre, la manutenzione ed i test sulla rotativa. L’ultima azione intrapresa riguarda il controllo ed il costante monitoraggio della densità di stampa e del registro. Newspaper Techniques aprile 1998
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Costi e benefici dell’ISO 9001: l’esperienza del Newcastle Chronicle and Journal Ron Ellis, direttore tecnico dello stabilimento del Il Newcastle Chronicle and Journal, dove viene effettuata la
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stampa, oltre che dei quotidiani di proprietà della società (Newcastle Evening Chronicle, Newcastle Journal, Sunday Sun), anche del Daily Mail e del Mail on Sunday, oltre che di un gran numero di free papers e di riviste minori, descrive il processo decisionale che ha portato nel 1994 la società ad attivarsi per ottenere la certificazione di qualità ISO 9001 per lo stabilimento di produzione (dalla linea lastre sino al trasporto) ed i passi intrapresi in quella direzione. I benefici dell’ISO 9001 in termini di efficienza sono evidenti: nonostante nel periodo 1995-1997 il consumo di carta sia cresciuto del 25% e quello di inchiostro per quadricromie addirittura del 58%, nello stesso periodo il costo complessivo di produzione (carta esclusa) per 10.000 copie tabloid è passato da 3,48 a 2,95 sterline, con un recupero del 15,2%. newspaper techniques aprile 1998
Riferimento: 1523
I quotidiani danesi e il sistema ADS per la trasmissione digitale degli annunci pubblicitari Nel maggio 1996 l’associazione danese degli editori di quotidiani adottò ufficialmente il sistema ADS (Artwork Delivery System) della 4-Sight come standard nazionale per la trasmissione digitale degli annunci pubblicitari. In questo articolo viene ripercorso il processo che ha portato a quella scelta, sin dalla costituzione nel 1993 di un gruppo di lavoro sull’argomento, e viene tracciato un primo bilancio. Oggi tutti i 30 quotidiani danesi e 41 agenzie pubblicitarie o fotolito utilizzano ADS, e l’86 per cento dei quotidiani utilizzano il sistema quotidianamente. Quali i problemi ancora da risolvere? Di solito i problemi e gli errori nascono tutti dal lato di chi invia il materiale, il più delle volte perché viene utilizzata una risoluzione del file EPS diversa da quella effettivamente richiesta. Più in generale, è importante che tutto il personale che entra in contatto con il sistema sia adeguatamente addestrato. Altra potenziale area di sviluppo del sistema è il PDF, che attualmente ADS non supporta e il cui uso è in costante ascesa. Terzo ordine di problemi riguarda la gestione del colore: sarebbe necessario a tal fine che i centri stampa comunicassero i propri valori
in termini di allargamento del punto, bilanciamento dei grigi, in modo tale da poter ottimizzare le separazioni per ciascuna configurazione di stampa. Infine ci si attende una versione del software su piattaforma Windows NT. Newspaper techniques aprile 1998
Riferimento: 1524
Il nuovo centro stampa della Fairfax Printers Una descrizione del nuovo centro stampa della Fairfax Holding di Sidney, Australia, per la stampa dei quotidiani The Sidney Morning Herald, The Australian Financial Review e The Sun Herald, dove vengono stampate ogni giorno quasi un milione di copie di quotidiani. Il nuovo stabilimento, della superficie complessiva di 38.000 metri quadri, comprende tre rotative MAN-Roland Colorman S, ciascuna delle quali equipaggiata con due torri colore, per un totale di 28 gruppi stampa e altrettanti portabobine. La sala spedizione è basata sulla “filosofia offline”: le varie sezioni dei quotidiani vengono stoccate su accumulatori circolari Müller Martini che, quando richiesto dal sistema computerizzato, vengono inviati alle stazioni di spedizione, verso le inseritrici oppure direttamente verso le linee pacchi, dove attraverso un sistema di codici a barre i pacchi vengono spediti automaticamente sui mezzi appropriati. Le pagine vengono ricevute su quattro fotounità Autologic 3850 e due Escher Grad, mentre le lastre vengono realizzate su quattro Western Litotech Lith 7. Il consumo annuo è di 91.000 tonnellate di carta, 625 di inchiostro nero e 295 a colori, 60 milioni di litri di acqua, 300.000 lastre .I dipendenti sono 276, ai quali si aggiungono 150 saltuari ai quali è richiesto un carico lavorativo medio di 560 ore la settimana. Newspaper techniques aprile 1998
Riferimento: 1525
Data warehousing: l’esperienza del The Gazette Company La società editoriale The Gazette Company di Cedar Rapids, nello stato dello Iowa, controlla il quotidiano The
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Gazette Newspaper (77.000 copie giornaliere di tiratura), una stazione televisiva, una stazione radiofonica, un tabloid settimanale per il mercato agricolo, sue settimanali gratuiti, un provider di servizi audiotex e Internet, una società di direct marketing ed una società di marketing specializzata nella mappatura socio-demografica del territorio. Questo articolo descrive il processo decisionale che ha condotto alla realizzazione di un sistema di data warehouse sin dal 1993, partendo dal presupposto strategico in base al quale la società dovesse diventare il fornitore di informazione leader della propria area, attraverso un mix di prodotti e servizi innovativi. Si cominciò così a costituire un sistema di data warehouse, integrando le informazioni interne sui propri clienti con quelle provenienti dall’esterno. Oggi la società possiede un database con informazioni su più di 920.000 persone fisiche e 72.000 società, che utilizza regolarmente come base informativa per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi informativi. A partire dal 1996, il sistema di data warehouse, denominato MarketInfo, è diventato esso stesso un prodotto che viene offerto ad altri quotidiani, ed è attualmente installato in altri cinque quotidiani statunitensi. Newspaper techniques maggio 1998
Riferimento: 1526
Il nuovo sistema di trasmissione del Mirror Group Il nuovo sistema di trasmissione delle pagine utilizzato dal Mirror Group di Londra, editore del Daily Mirror, del Sunday Mirror, dello Scottish Daily Record e di un ampio numero di free papers e pubblicazioni minori, per l’invio delle pagine dalla sede di produzione di Canary Wharf nelle Docklands di Londra verso i sette centri stampa sparsi nel Regno Unito, in Irlanda e in Spagn, utilizza l’infrastruttura di rete ATM (Asyncronous Transfer Mode), mentre il sistema di teletrasmissione, che ha rimpiazzato i sistemi Hell e Scitex pre-esistenti, è l’APSCOM della AII (Autologic Information International), che consente gestione automatica di trasmissioni multiple verso più centri stampa, inserimento di pagine e sezioni specifiche, accoppiamento delle
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pagine tabloid per l’uscita su unica lastra, pilotaggio e monitoraggio, controllo costante di differenti unità di output locali e remote. Newspaper techniques maggio 1998
Riferimento: 1527
Una Intranet per i giornalisti de La Tribune Nel 1996 si decise di rinnovare il sistema editoriale del quotidiano economico francese La Tribune, con l’obiettivo di mettere a disposizione dei giornalisti, oltre alle fonti di informazione tradizionali (agenzie di stampa e fotografiche), anche Internet, CD-ROM, e gli archivi del giornale, dal 1993 archiviato in formato PDF. La scelta è caduta su due fornitori, QED per il sistema editoriale e CIPE per il sistema di archiviazione. Quest’ultimo sistema è stato sviluppato in modalità Intranet: i giornalisti possono accedere all’archivio del quotidiano utilizzando il browser Internet Explorer di Microsoft, formulando semplici queries ed ottenendo il risultato, a scelta, in formato testuale o PDF. Altro vantaggio del sistema è che esso consente agli inviati di avere a disposizione le agenzie di stampa: basta collegarsi via Internet alla Intranet del giornale, e il sistema mette a loro disposizione i “bollettini personalizzati”, sorta di rassegnestampa organizzate sulla base dei criteri di “filtraggio” delle notizie impostati dal giornalista stesso. Newspaper techniques maggio 1998
Riferimento: 1528
Lo sviluppo delle rotative per quotidiani: una panoramica Lo stato dell’arte delle tecnologie di costruzione e della ricerca riguardante le rotative per la stampa di quotidiani. Tra i temi trattati: l’utilizzo dei satelliti a dieci cilindri o delle torri 4-Hi, le tecnologie keyless utilizzate dai vari produttori, l’evoluzione delle tecnologie shaftless e dei sistemi di cambio delle lastre “al volo”, l’automazione dei sistemi di stoccaggio, trasporto e preparazione delle bobine,
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la fusione operativa della sala stampa con la sala spedizione. Newspaper techniques maggio 1998
Riferimento: 1529
La nuova sala spedizione: il marketing detta le regole due testimonianze sull’evoluzione dei sistemi di diffusione dei giornali: la prima è di Rob Haslingden, della società di marketing Experian, il quale sostiene come i quotidiani devono aprirsi al micromarketing attraverso la raccolta di un numero molto maggiore e più accurato di informazioni sui propri lettori. Oggi i sistemi sociodemografici riescono ad individuare zone di micromarketing di dimensioni pari o inferiori a quindici abitazioni: occorre che anche i quotidiani si preparino ad adeguare a questa tendenza i propri sistemi distributivi. La seconda testimonianza è quella di Luc Debreuil, del quotidiano francese La Nouvelle République du Centre Ouest, che ha recentemente ricostruito, sulla base dei più aggiornati dati sociodemografici e cartografici, la mappa dei propri abbonati città per città, strada per strada, adeguando di conseguenza le proprie strategie commerciali e di marketing. Newspaper techniques giugno 1998
Riferimento: 1530
La gestione logistica della distribuzione Jean Paul Chassot descrive l’esperienza compiuta nel settore della distribuzione editoriale dal gruppo svizzero Edipresse, che oltre a stampare le testate 24 Heures (100.000 copie), Le Matin (86.000), Le Temps (82.000), La Tribune de Génève (93.000) ne gestisce direttamente la distribuzione a circa 6.800 punti vendita. Chassot descrive il funzionamento del sistema distributivo adottato, che utilizza tre software differenti, che si occupano rispettivamente della gestione commerciale ed amministrativa dei canali distributivi, della pianificazione della produzione, e della pianificazione dei percorsi in base a tempi, pesi e costi. Newspaper techniques giugno 1998
Riferimento: 1531
Un software per la gestione del trasporto su strada Questo documento descrive le caratteristiche del software Catrin, sviluppato da Hans-Jorg Ziegler e utilizzato da importanti società editoriali svizzere, come Edipresse o Ringier, e da società di altri settori che necessitano di sistemi capillari e tempestivi di distribuzione, come Nestlé. Il software consente la gestione del clustering (raggruppamento di utenti-percorsi per singoli automezzi) e del routing (assegnazione dei percorsi da effettuare) tenendo conto di variabili come tempi di consegna, peso dei pacchi, manutenzione dei mezzi, orari contrattuali di lavoro. L’implementazione del sistema costa una cifra variabile tra i 50.000 e i 200.000 marchi tedeschi, che consente il ritorno dell’investimento già a partire da una flotta di dieci automezzi, considerando un contenimento dei costi del 10% su un costo annuo per automezzo di 100.000 marchi. Newspaper techniques giugno 1998
Riferimento: 1532
Definizione di edizioni zonali all’Östgöta Correspondenten Questa relazione descrive il nuovo sistema di definizione delle edizioni zonali messo a punto dal quotidiano svedese Östgöta Correspondenten, diffuso giornalmente in 67.000 copie, attraverso un software prodotto dalla MWN Media Workflow Management AB, accessibile via Intranet su browser standard come Netscape Navigator o Microsoft Internet Explorer. Newspaper techniques giugno 1998
Riferimento: 1533
Edizioni zonali: esigenze, vantaggi, soluzioni tecniche Il sistema di controllo e gestione delle edizioni zonali messo a punto dalla società danese Schur Packaging Systems e basato sulla linea di spedizione Thorsted Mailroom Systems. Newspaper techniques giugno 1998
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Riferimento: 1534
Distribuzione con pacchi standard a De Telegraaf De Telegraaf distribuisce ogni giorno 800.000 copie in abbonamento e 200.000 ai punti vendita. Questa relazione descrive il sistema utilizzato per la distribuzione del quotidiano olandese, che viene effettuata utilizzando pacchi di dimensioni fisse: tipicamente, dalle 2.400 alle 2.880 pagine, pari a 100 copie di un quotidiano da 24 pagine o a 40 copie di un quotidiano da 64 pagine. Newspaper techniques giugno 1998
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Le soluzioni IDAB-WAMAC, Ferag e Müller Martini per la gestione della sala spedizione I tre principali produttori mondiali di sistemi per la sala spedizione dei giornali, IDAB-WAMAC, Ferag e MüllerMartini, descrivono le rispettive soluzioni per la gestione produttiva della sala spedizione, con particolare riferimento alla gestione dei pacchi piccoli e delle copie singole (IDABWAMAC), ai sistemi di inserimento (Ferag) ed all’utilizzo di sistemi di stoccaggio dinamico del materiale stampato (Müller-Martini). Newspaper techniques giugno 1998
Riferimento: 1538
Il registro longitudinale nella stampa in quadricromia Questa ricerca, realizzata dall’IFRA in collaborazione con l’Università tecnica di Chemniz-Zwickau, ha dimostrato come, nella pratica della produzione quotidiana, gli errori di registro longitudinale varino da 0,25 a 0,4 millimetri, indipendentemente dal fatto che sia presente o meno un sistema di controllo automatico, la cui presenza aiuta a ridurre gli scarti da avviamento e da cambio bobina. La ricerca, condotta presso quattro centri stampa dell’ex Ger-
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mania Orientale, dimostra inoltre come gran parte degli errori di registro nascano in fase di fotoformatura e durante l’insellaggio delle lastre sul cilindro. E’ altamente raccomandabile, quindi, l’utilizzo di sistemi di allineamento ottico nella fase di impressione delle lastre. IFRA special report 3.28
Riferimento: 1539
IFRATRACK 2.0 Questi due special report dell’IFRA contengono le specifiche tecniche della versione 2 di IFRATRACK, la proposta di linguaggio standard per l’interscambio dei dati tra i vari sottosistemi di produzione all’interno dell’industria dei giornali. Ifra Special Report 6.21.1 - 6.21.2
Riferimento: 1540
Intranet nei quotidiani Questo documento contiene una serie di contributi e di case-history riguardanti l’utilizzo di Intranet all’interno dei quotidiani. Allan Marshall della Associated Newspapers analizza costi e benefici per gli editori di giornali; Kerry Northrup dell’IFRA descrive l’impatto delle Intranet, e della rivoluzione informativa ad essi associata, sulla struttura organizzativa delle redazioni; Andy Tribute di Seybold analizza le tecnologie disponibili; e infine il consulente editoriale David Cole presenta le case-histories dell’Alameda Newspaper Group e del Boston Globe. IFRA Special Report 2.25
Riferimento: 1541
L’utilizzo dell’EDI nella gestione della carta Questa ricerca fornisce informazioni dettagliate sulle soluzioni disponibili basate sullo standard EDI (Electronic Data Interchange) per la gestione della carta, con i casi
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pratici di tre quotidiani finlandesi, Turun Sanomat, Helsingin Sanomat, Etelä-Suomen Sanomat. IFRA Special Report 1.17
Riferimento: 1542
I segreti della gestione del colore Questa guida al processo di riproduzione digitale del colore, realizzata da Agfa-Gevaert, si propone di fornire strumenti operativi a quanti si occupano del trattamento del colore all’interno di strutture editoriali. La digitalizzazione del processo di prestampa ha portato infatti cambiamenti straordinari: all’inizio le attrezzature erano costose, complesse e difficili da far funzionare, e spesso era necessario
acquistarle tutte da un solo produttore. Oggi i produttori presenti sul mercato sono molti, e per ciascun componente sono disponibili diverse opzioni. Ma poiché, a differenza che nel passato, ogni componente del sistema di trattamento del colore può provenire da un produttore diverso, nessun elemento dell’attrezzatura è in grado di sapere qual è il dispositivo che viene prima di lui nel processo e non può neppure correggere automaticamente le discrepanze introdotte. Ecco perché diventa necessaria una gestione unitaria del colore, senza la quale non è possibile alcun controllo sulla resa finale in stampa. In questa guida vengono illustrati i problemi relativi alla gestione del colore, le complicazioni che possono portare a sorprese spiacevoli e le possibili soluzioni. AGFA-Gevaert
COMUNICAZIONE AI SENSI DELLA LEGGE 675/96 Da inviare a: ASIG Service srl - Via Sicilia, 125 - 00187 Roma Tel. 06 / 4885026 fax n. 06 / 4883489 Il sottoscritto_______________________________________, secondo quanto previsto dalla legge 675/96 sulla tutela della riservatezza dei dati personali, CHIEDE (barrare soltanto una delle caselle sottostanti) Che i propri dati personali attualmente inseriti nell’Archivio Elettronico di ASIG Service Srl vengano modificati, aggiornati o integrati come segue, ovvero che i propri dati personali vengano inseriti nell’Archivio Elettronico di ASIG Service Srl e trattati nel rispetto di quanto stabilito dalla legge 675/96, onde poter ricevere la rivista TecnoMedia ed essere informato su tutte le attività di ASIG Service srl: NOME ________________________________________ COGNOME _________________________________ SOCIETA’ ________________________________________________________________________________ INDIRIZZO _______________________________________________________________________________ CAP _________ CITTA’ ___________________________________________________________ PROV ____ TEL. ________________________ FAX ________________________ E-MAIL_________________________ Che i propri dati personali vengano cancellati dall’Archivio Elettronico di ASIG Service Srl
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TecnoMedia 94 Maffy
“Lo Scaffale” presenta i libri più importanti dedicati all’ industria editoriale, con particolare riguardo al settore della stampa, ai “new media”, all’universo emergente della comunicazione elettronica e digitale, allo sviluppo ed all’impiego delle tecnologie informatiche nell’industria grafica ed alle più moderne tecniche manageriali che possono trovare applicazione nell’industria della comunicazione. Una grande biblioteca di saggi, monografie, manuali tecnici e testi di management, una galleria di idee che invitano alla conoscenza ed alla riflessione.
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Lo Scaffale
Le grandi foto della Associated Press
Guida all’Intranet
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Come creare e gestire una rete aziendale basata su tecniche e principi analoghi a quelli del World Wide Web
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Le più belle foto dell’agenzia americana raccolte in un volume con l’introduzione di Peter Arnett
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Aa. Vv., introduzione di Peter Arnett FLASH! THE ASSOCIATED PRESS COVERS THE WORLD
Gordon Benett INTRANET, GUIDA PRATICA
Associated Press - Harry N. Abrams Inc, New York, 1998, pp. 202.
Tecniche Nuove, Milano, 1997 pp. 216, £. 34.000
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L’Intranet è un segmento emergente delle tecnologie di comunicazione, che richiede ai sistemi aziendali un cambiamento di organizzazione prima ancora che di tecnologie. Prima di seguire questa nuova filosofia di lavoro il lettore vorrà quindi farsi un’idea precisa di tutte le tematiche inerenti la progettazione, la realizzazione e la gestione. Questo testo costituisce una guida approfondita all’Intranet, il cui principio di base è la condivisione e la distribuzione di informazioni all’interno della propria organizzazione, esattamente come se si trattasse di un World Wide Web privato. Il libro descrive gli aspetti tecnici e le applicazioni che stanno alla base delle Intranet, con un’analisi dei costi e dei benefici di questa nuova tecnologia. Esso fornisce inoltre le conoscenze necessarie per decisioni strategiche, come la pianificazione delle attività, gli investimenti necessari per l’hardware e il software e il reperimento di risorse importanti o critiche per organizzare la propria attività professionale sull’Intranet.
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Una storia per immagini del ventesimo secolo: è quanto ci propone questo volume realizzato dalla Associated Press, la più grande agenzia di stampa del mondo, in occasione dl 150° anniversario della fondazione. Anni nei quali tutti i grandi eventi della storia americana e mondiali sono stati “coperti”, come recita il titolo del libro, dai reporter e dai fotografi dell’agenzia. “Vado con Custer, e così fino alla morte”, è il testo dell’ultimo dispaccio inviato dal reporter della AP prima di finire anch’egli trucidato dai Sioux a Little Big Horn nel 1876. “Essere credibili e imparziali”: è questo, dalla sua nascita, l’imperativo dei giornalisti dell’Associated Press. “Se la democrazia è la voce del popolo - annota Peter Arnett nella prefazione al volume - l’Associated Press è il suo stenografo”. Il servizio fotografico della AP cominciò nel 1927, e dal 1935 l’agenzia cominciò a trasmettere le immagini su linee telefoniche. Ogni giorno le foto dell’agenzia raggiungono milioni di lettori di quotidiani e periodici sparsi in tutto il mondo. In questo volume le più belle tra queste immagini, quelle che, da documento cronistico, si sono trasformate in simbolo stesso dei maggiori eventi della storia mondiale di questo secolo.
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Internet è bello!
Informatica bilingue
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Total Quality Management
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La crescente diffusione dell’informatica individuale e dei collegamenti in rete di computer, basati soprattutto sulla rete mondiale Internet, fanno sì che un numero sempre maggiore di persone si trovi a contatto con i termini informatici e telematici. Termini che non sempre si trovano sui dizionari tecnico-scientifici, anche per la velocità con cui passano dal gergo degli addetti ai lavori all’uso comune. A questa esigenza conoscitiva risponde in modo completo questo Dizionario di informatica, giunto alla terza edizione, che comprende anche i termini in precedenza riportati nel volume Internet parola per parola, raggiungendo così circa 3.500 voci. Le principali caratteristiche del Dizionario di informatica, aggiornato al luglio ’97, sono quelle che i lettori hanno già potuto apprezzare negli undici anni della sua vita: chiarezza di esposizione e completezza dell’informazione, ottenuta anche con un articolato sistema di rimandi interni.
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Avete sentito parlare di Internet, di S posta elettronica e del World Wide Web, ma questi concetti sembrano ancora distanti e inaccessibili. Sapete che c’è una gran quantità di su Internet, ma sembra O informazioni X che sia chiusa in una cassaforte. Ora potete scoprire Internet! Questo libro Z vi offre tutto ciò che serve per configurare l’ambiente lavorativo e O lavorare in Internet velocemente e facilmente. Non lasciate che l’onda di Internet vi travolga. Con Internet navigherete senza problemi! Scoprite il modo più facile e veloce X per: trovare cosa vi serve in Internet; usare il World Wide Web e la posta Z elettronica; trovare software libero e gratuito; usare Internet Explorer e gli O altri browser Web; lavorare con molti strumenti Internet come FTP, S Gopher, i nuovi servizi (Phone) e molti altri.
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Sistemi automatici per controlli, misure e collaudi, raccolta dati nei Sistemi di produzione
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Una guida attenta alle insidie del gergo informatico nella conversione dei termini dall’inglese all’italiano
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Per alienati, amareggiati, annoiati, disperati, disordinati, frustrati, impreparati, negati, sfiduciati, sfortunati, stressati...
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Tecniche Nuove, Milano, 1997 pp. 674, £. 34.000
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Tecniche N., Milano 1997, pp.274, £. 37.000
Angelo Gallippi DIZIONARIO DI INFORMATICA
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Peter Kent INTERNET (INFORMATICA PER NON CREDENTI)
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Questo testo illustra in modo concreto i principali “mezzi” che forniscono un supporto di automazione e informatizzazione alle attività tipiche del Sistema-Qualità come definito e inquadrato dalle strategie di “Total Quality Management”, che trovano nelle norme ISO 9000 il loro miglior riferimento metodologico ed operativo. Il testo è diviso in tre parti: - Introduzione generale alle problematiche dei moderni Sistemi produttivi, come sistemi di processi integrati, flessibili, controllabili e tracciabili; - Sistemi automatici di collaudo, verifica, monitoraggio; - Gestione della continuità del Sistema dei Mezzi. Completa il volume un glossario che focalizza l’attenzione del lettore su termini e concetti basilari del mondo della qualità e dei suoi sistemi di supporto operativo.
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Mario Minoja SISTEMI PER IL QUALITY MANAGEMENT Tecniche N., Milano 1997, pp.148, £. 45.000
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Agfa: una struttura al servizio dell’industria per la produzione dei giornali quotidiani GMDE: Per merito della propria politica di espansione nel mercato si occupa della vendita e della assistenza tecnica full time professionale delle arti grafiche, Agfa è oggi l’azienda in di tutti i sistemi elettronici dell’assortimento Agfa. A grado di offrire la gamma più completa e specializzata in completamento della gamma Agfa, GMDE si occupa ambito mondiale, di prodotti per il settore dei giornali inoltre della commercializzazione di sistemi editoriali e di quotidiani. archiviazione prodotti da Sinedita e Nàvita. L’offerta Agfa - che si compone di sistemi di teletrasmisGMDE si avvale della collaborazione di 20 persone, tra sione, sistemi per la gestione dei piani di produzione, venditori, sistemisti applicativi e tecscanner, fotoplotter, computer to nici per l’assistenza. Si tratta di perplate, rip, pellicole e carte sensisonale specializzato per il pre-press bili, lastre offset positive e negatinei quotidiani e la loro competenza ve, lastre CTP ad alogenuri di arAGFA GEVAERT S.p.a. nel settore è allineata ai più elevati gento e fotopolimeriche, sistemi Divisione Graphic System standard europei. di controllo colore - è in grado di Via Grosio 10/4 - 20151 Milano coprire tutto il processo produttivo, dalTel. 02.30741 Fax 02.3074429 Lithosol Italia: l’uscita dal sistema editoriale alla macchina si occupa della vendita di tutti i prodotti di da stampa. consumo Agfa e delle attrezzature necessarie al loro tratAgfa, che ha sempre fatto della partnership con la propria tamento. A completamento della gamma Agfa, Lithosol clientela un argomento vincente in tutti i segmenti del Italia si occupa della commercializzazione delle attrezzaproprio mercato, è anche perfettamente consapevole che ture accessorie prodotte da Nela. La loro esperienza nel un assortimento valido e completo non è però da solo settore dei quotidiani è ventennale e fa sì che la loro attività sufficiente per assicurare alla propria clientela un servizio di vendita possa essere accompagnata da una capacità di adeguato, specialmente in un settore tecnologicamente consulenza alla clientela altamente professionale. avanzato come quello della produzione dei quotidiani. Agfa pertanto si è presa cura di organizzare una struttura Forte del proprio assortimento di prodotti e della propria locale di vendita e di assistenza al cliente specializzata e struttura di vendita locale, Agfa Italia si appresta ora a particolarmente qualificata, scelta fra coloro che hanno la ricevere la propria clientela al proprio stand di Ifra, nel più approfondita conoscenza del settore e basata sulla prossimo mese di ottobre. sinergia e sulla integrazione delle specifiche competenze. Il personale Agfa, Lithosol e GMDE presente sullo stand Tale organizzazione è composta da un responsabile di sarà lieto di illustrare le numerose novità esposte, adatte a settore, da due coordinatori di area, e da due agenzie di soddisfare le più diverse esigenze del settore. vendita: GMDE e Lithosol Italia.
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TTO DIRE ANO O L ORM I F F N I E ND AZIE
Si rinnova la struttura NTG al servizio di un mercato che cambia NTG, Nuove Tecnologie Grafiche, è un nome familiare a chiunque, nell’ultimo ventennio, abbia avuto a che fare con il mercato italiano delle arti grafiche. Con NTG, infatti, è nata e si è affermata nel nostro paese la figura del VAD, Value Added Distributor, il rappresentante per l’Italia di società estere che, nel proporre al mercato italiano soluzioni hardware e software, effettua i necessari adattamenti e personalizzazioni alle specifiche esigenze del cliente. Questa è stata, nel corso degli anni, la chiave del successo di NTG, e questa rimane a tutt’oggi la filosofia della sua attività: fornire a quotidiani, fotolito, stampatori commerciali, e più in genere a tutti gli operatori della comunicazione stampata, soluzioni tecniche affidabili, in linea con la tecnologia, rispondenti alle reali esigenze produttive.
esempio, al fiorire di servizi di nicchia Web in diretta concorrenza con i prodotti editoriali tradizionali. Si aggiunga a questi cambiamenti la continua discesa dei prezzi dei prodotti informatici, che abbatte le barriere di accesso al mercato della comunicazione grafica ed aumenta il numero degli operatori. Quali i riflessi di questi cambiamenti per le aziende fornitrici? Ne indichiamo alcuni tra i più significativi: • Allargamento del mercato di riferimento: da un ristretto numero di grandi clienti si è passati ad un elevato numero di clienti di minori dimensioni; • Aumento delle forniture e, contemporaneamente, riduzione del loro valore unitario; • Riduzione del margine di guadagno sulla singola fornitura. • Esigenza di assistere il cliente in termini di conoscenza del merN.T.G Nuove Tecnologie Grafiche cato e di evoluzione delle tecnoVia Taro 39 - 00199 Roma logie per l’industria grafica.
Cambia il mercato... Se dunque non cambia la “missiotel. 06/8416190 - fax 06/8541469 ne” della NTG, è cambiata invece, Strada 2, Edificio C3 - 20090 Milanofiori Assago (MI) ed in maniera profonda, la sua strut...e cambiano i fornitori tel. 02/8242541 - fax 02/57511893 tura operativa, con l’obiettivo di riL’industria dei fornitori di prospondere ai cambiamenti di un mercato, quello delle arti dotti e servizi per l’industria grafica ha vissuto negli anni grafiche, che ha vissuto nell’ultimo decennio una vera e passati una fase di forte turbolenza: non si contano le propria “rivoluzione copernicana”. Uno sguardo verso il aziende che, non essendosi adattate ai cambiamenti, sono recente passato ci aiuterà a cogliere alcuni di questi veri e uscite da questo mercato, si sono fuse o sono state assorbite, propri ribaltamenti del mercato delle arti grafiche: oppure, più semplicemente, hanno chiuso i battenti. Da una • dal “sistema chiuso”, basato su architetture proprietarie ed parte la riduzione dei margini ha messo le aziende fornitrici impermeabile agli input esterni, al “sistema aperto”, basato di fronte all’esigenza di contenere fortemente i costi ma, su componenti standard ed in grado di interfacciarsi e di contemporaneamente, ha richiesto loro una più capillare scambiare informazioni con altri sistemi; presenza sul territorio per poter coprire meglio un mercato • dalla forte segmentazione dei mercati (quotidiani, fotolito, dove la dimensione media dei clienti potenziali andava stampatori commerciali, libri, etc) alla loro convergenza nel sempre più riducendosi. Dall’altro canto, la tendenza alla segno della digitalizzazione dei flussi produttivi; sostituzione dei “sistemi dedicati” con i “sistemi aperti” ha • dal binomio lenta evoluzione-elevata stabilità dei sistemi fatto crescere i costi che le società fornitrici hanno dovuto di produzione all’accoppiata tra rapida evoluzione ed elevaaccollarsi in termini di assistenza tecnica, personalizzazione ta instabilità, con l’esigenza di aggiornamenti hardware e delle installazioni, addestramento dei clienti. software assai più frequenti che nel passato; Due sono stati i tipi di società fornitrici che hanno tratto • dall’uso delle tecnologie come strumento per ottimizzare vantaggio da questo mutamento di scenario: da una parte le il processo produttivo al loro utilizzo come fattore di vangrandi società di informatica, in grado di compensare i bassi taggio competitivo nei confronti dei concorrenti: si pensi, ad margini unitari con l’elevato numero di “pezzi” venduti, e
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dotate di strutture commerciali diffuse sul territorio; dall’altra parte le società chimiche, produttrici di lastre, pellicole, inchiostri, che hanno arricchito la propria offerta con prodotti informatici più o meno collegati con i suddetti materiali di consumo. In entrambi i casi, tuttavia, il core business dei fornitori è la vendita, ed ogni loro sforzo è finalizzato all’incremento dei volumi di vendita: di hardware e software nel primo caso, di materiali di consumo nel secondo. La nuova struttura di NTG Il core business di NTG, invece, è il servizio al mercato delle arti grafiche, un mercato che la società conosce da sempre e rispetto al quale si propone sì come società commerciale, ma anche e sempre più come struttura di consulenza, in grado di modellare sulle esigenze del cliente le soluzioni tecnologiche più adeguate, . Questo è il “valore aggiunto” di NTG: la conoscenza del settore grafico da una parte, delle tecnologie dall’altra, e la capacità di trasformare queste conoscenze in un servizio a favore dei propri clienti. Sulla base di queste premesse, NTG ha rimodellato la propria struttura commerciale, tecnica e di assistenza, per mantenerla competitiva sul versante dei costi e per poter rendere più qualificata la propria azione. Oltre alla sede di Roma, è stata potenziata la sede di Milano, con il rientro di Ignazio Binetti e con l’acquisizione di Flavio Corsini. Per poter disporre di una presenza più capillare sul territorio, il sistema di vendita diretta è stato sostituito con una rete composta da circa 40 agenti, a ciascuno dei quali NTG fornisce le necessarie risorse in termini di formazione, assistenza tecnica, supporto di marketing. In questo modo la società è meglio in grado di entrare in contatto con i clienti di dimensioni medie e piccole, pur mantenendosi la possibilità di intervenire direttamente nel caso di forniture di grandi dimensioni o di particolare complessità. La personalizzazione dei sistemi e l’assistenza è il secondo punto qualificante della “nuova” NTG. Sulla base di due priorità di fondo - affidabilità delle forniture e ottimizzazione dei servizi rispetto alle esigenze del cliente - NTG è in grado di intervenire in maniera consistente sui sistemi hardware e software. Un esempio di questo tipo è costituito dalla installazione del sistema Atex Enterprise presso Area Nord, che ha richiesto un complesso lavoro di adattamento alle
esigenze della concessionaria di pubblicità ed alle particolarità del mercato pubblicitario italiano. Per realizzare questo obiettivo, NTG mantiene un nucleo minimo di tecnici con compiti di assistenza costante alle installazioni più critiche - come quelle dei quotidiani - e con funzioni di formazione nei confronti della rete dei venditori, che provvedono in prima persona a fornire l’assistenza ai clienti del proprio portafoglio. Per progetti specifici di personalizzazione, vengono creati gruppi di sviluppo coordinati da responsabili NTG ed affidati a risorse in outsourcing. L’offerta di NTG La gamma dei prodotti rappresentati da NTG si rivolge a tutti i settori del mercato delle arti grafiche. Va comunque sottolineato come alla tradizionale attività di rappresentanza e vendita di prodotti e servizi per il mercato delle arti grafiche si affianchi in misura sempre maggiore l’attività di informazione-formazione del cliente, di assistenza tecnica, di consulenza in senso stretto: sempre più frequente è il caso in cui il ruolo di NTG è quello del “system integrator”, che attinge sia ai prodotti rappresentati in prima persona che ad altre soluzioni disponibili sul mercato sia, infine, alle soluzioni già in possesso dei clienti. Il portafoglio dei prodotti principali è costituito, per quanto riguarda il settore commerciale, dalle fotounità e dai sistemi Computer to plate di ECRM e di Barco Graphics - Gerber Systems, dai sistemi di stampa digitale Xeikon con i quali NTG è leader sul mercato italiano, e dal sistema Energy Workflow Server, un gestore di flussi di lavoro digitale sviluppato “in casa” dai tecnici NTG. Per quanto riguarda i quotidiani, i prodotti di punta sono costituiti anzitutto dal nuovo sistema editoriale Atex, al quale è dedicato l’articolo che segue, e dal sistema per la gestione della pubblicità Atex Enterprise. Sempre ai quotidiani si rivolgono gli scanner e le unità di uscita, tradizionali e CTP, della ECRM, e la gamma di prodotti della Autologic Information International, tra i quali vanno segnalati i RIP, le fotounità, il sistema Autologic 3850 per il computer to plate e il sistema APSCOM per la gestione di trasmissioni in broadcast “intelligente” verso centri stampa multipli, alla cui installazione presso il Mirror Group di Londra è dedicato un articolo su questo stesso numero di TecnoMedia.
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Dal 9 al 12 febbraio a Cannes il Milia ’99, salone per l’industria dei media interattivi motori per l’information retrieval (cfr. TecnoMedia n. 17). Come é nelle migliori tradizioni del Milia, anche la edizione del 1999 sarà caratterizzata da numerosi convegni e tavole rotonde dedicate ai problemi più importanti del settore, che saranno inaugurate dall’incontro di preinaugurazione, che si svolgerà l’8 febbraio nei saloni del Palais Des Reed Festivals. Gli eventi organizzati Midem nel corso delle scorse edizioni del Milia Games Organisation salone sono stati caratterizzati dalla partecipazione di importanti perNell’ambito di Milia’99 verrà insonalità dei diversi settori indufatti allestito il Milia Games, uno striali, provenienti dai Paesi Eurospazio dedicato a tutti i protagoni11, rue du Colonel Pierre Avia - 75726 Paris Cedex 15 pei, dagli Stati Uniti e dal Giapposti della piattaforma tecnologica e Tel +33 1 41904479 Fax +33 1 41904470 commerciale dell’industria dei gio- E-Mail: armelle_coatsaliou@midemparis.ccmail.compuserve.com ne. Il calendario degli incontri, in http://www.reedmidem.milia.com via di definizione, sarà pubblicato chi interattivi, designers, sviluppanel sito ufficiale della manifestatori, produttori, editori, distributozione www.reedmidem.milia.com. ri, dove sarà possibile negoziare i diritti d’autore, lanciare I partecipanti al Milia’99 potranno usufruire, anche quenuovi prodotti, sviluppare partnership internazionali e cerst’anno, del catalogo delle aziende che interverranno alla care nuovi talenti creativi. manifestazione, un volumetto che, cresciuto di pari con la Milia Games é anche una opportunità senza precedenti per rassegna espositiva, costituisce ormai un utilissimo strututta l’industria dei giochi interattivi per incontrare gli altri mento di lavoro per quanti operano nel settore dei media professionisti che operano nell’offerta di contenuti editoriainterattivi. Nel sito web del Milia sarà invece disponibile un li per i prodotti on line, l’animazione, la televisione interattiva data base interattivo per la ricerca on line di aziende e ed i film, per sviluppare sinergie fra i diversi media digitali. prodotti del settore. Un salone per i “contenuti” Anche la prossima edizione del Milia di Cannes sarà caratIl Milia’98 in cifre L’edizione del Milia di quest’anno ha riunito a Cannes 7355 terizzata da un estrema attenzione ai “contenuti” dei diversi professionisti dell’industria dei media interattivi provesettori dell’industria dei media interattivi. Il Milia é infatti nienti da 57 Paesi. L’area espositiva occupata al Palais Des nato come luogo di incontro per la presentazione e la offerta Festivals di Cannes é stata di 8.000 metri quadrati, su quattro di “prodotti” di editoria elettronica, un settore inizialmente livelli, ed ha ospitato 347 stand, 1.088 aziende espositrici dominato dai CD Rom che, negli anni successivi, ha visto provenienti da 41 Paesi, mentre il totale delle aziende che via via affacciarsi sulla scena nuovi mezzi di comunicaziohanno partecipato all’evento ha oltrepassato le 2.500. ne, fra i quali Internet. Anche la scorsa edizione non sono Il salone dei contenuti dell’industria dei media digitali ed mancate aziende che hanno presentato soluzioni innovative interattivi é stato lanciato nel 1994 da Reed Midem per l’offerta di prodotti e servizi sul web: una presenza certamente esigua dal punto di vista numerico, ma caratteOrganisation, società del gruppo anglo olandese Reed Elsevier, leader mondiale nella offerta di servizi a valore rizzata da una forte vena creativa ed innovativa in direzione aggiunto per la comunicazione business to business. dei promettenti mercati della pubblicità su Internet e dei Dal 9 al 12 febbraio del 1999 ritorna al Palais des Festivals di Cannes il Milia, salone internazionale dei contenuti per i mezzi di comunicazione interattivi. La prossima edizione della manifestazione dedicherà una particolare attenzione all’industria dei giochi interattivi, uno dei mercati in maggiore espansione all’interno della variegata galassia dei prodotti multimediali.
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VALIANO, il nuovo flusso di lavoro Fujifilm: architettura aperta, modularità, flessibilità
In occasione di IPEX ’98 Fujifilm indica la strada del futuro In occasione di IPEX ’98 Fujifilm lancia la soluzione introducendo VALIANO, la soluzione totale per il flusso di digitale totale lavoro digitale. Questo potente strumento, studiato per sfruttare al meglio le nuove tecnologie di flusso di lavoro Per sopravvivere in un ambiente soggetto ad un’evoR.O.O.M. (Rip Once Output Many) e PDF – luzione tanta rapida, le aziende devono poter supporta l’intera gamma dei formati digitali, offrire ai propri clienti servizi completamenper consentire l’integrazione del processo prote integrati, che siano in grado di trarre duttivo con la gestione commerciale. vantaggio sia dalle tecnologie più avanzate Valiano è stato sviluppato per gestire i flussi di sia da quelle tradizionali. Ogni azienda deve lavoro generati dalle tecnologie computer-tocercare di aumentare la produttività ed auplate, stampa digitale e dai rapidi progressi nel mentare la capacità di profitto attraverso la mondo dei media elettronici introdotti da sempre maggiore automazione, ed i Internet e dall’editoria su CD-ROM. Via De Sanctis, 41 - 20141 Milano potenti sistemi di gestione. Valiano è stato studiato per coordinare Tel. 02/89582200 - Fax 02/89502717 “I giorni in cui per anticipare la gli strumenti ed i processi chiave della concorrenza era sufficiente investiproduzione, quali il Job Ticket auto- Responsabile commerciale: elio.ramponi@fujifilm.it re in un unico tipo di attrezzatura, matico, il rilascio delle immagini, il Responsabile tecnico: gianluigi.bersani@fujifilm.it quale poteva essere uno scanner o una fotounità, sono ormai preview a monitor, il proofing, il controllo delle abbondanpassati” dice Norman Reedman, consulente per i mercati ze (trapping), la gestione delle code, la gestione dei dati, internazionali presso la Fujifilm di Tokyo. “L’azienda di l’imposizione, la rasterizzazione e la retinatura. successo è quella in grado di pianificare a lungo termine, Riconoscendo la necessità di una tecnologia aperta, Fujifilm perché possiede una chiara visione di come i diversi elemenha creato un prodotto capace di supportare tutti i formati ti dei processi produttivi possano integrarsi tra loro, con la digitali esistenti, quali il PostScript e il TIFF-IT, nonché il gestione commerciale e con i clienti. nuovo formato emergente PDF. “Fujifilm è la sola azienda che abbia le risorse necessarie ed In quanto sistema aperto, Valiano funziona con il sistema un portfolio tecnologico in grado di consentire la progettaoperativo Windows NT. zione di una soluzione di flusso di lavoro digitale capace di indirizzare e risolvere tutti gli aspetti del processo produttiUn’industria in evoluzione vo. La stimolo che ha portato allo sviluppo di Valiano è stato “Con Valiano, Fujifilm ha unito le migliori tecnologie, di l’aver assistito alla rapida trasformazione indotta nell’inducui è leader del mercato mondiale, per offrire un nuovo stria dalla migrazione da tecnologie di tipo analogico a livello di supporto al mondo dell’informazione e dell’imtecnologie di tipo digitale. Questo processo ha avuto un magine, con un approccio totalmente integrato di flussi di impatto profondo su tutti gli aspetti dell’industria della lavoro digitale”. stampa. Negli ultimi quindici anni, professioni e servizi specifici, quali ad esempio la fotocomposizione sono scomArchitettura aperta parsi completamente, per lasciare il campo a soluzioni L’elemento che contraddistingue l’approccio di Fujifilm combinate di più indirizzi: progettazione, fotolito, compoallo sviluppo di soluzioni di lavoro a flusso digitale è l’avere sizione, stampa.
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tenuto presente che le aziende potrebbero avere già fatto investimenti rilevanti in sistemi e tecnologie diverse. Per questo motivo Valiano è stato costruito come un insieme di elementi modulari, collegati tra loro da un’architettura aperta che consente la piena compatibilità e l’integrazione con altre apparecchiature e sistemi. L’utente potrà costruire il proprio sistema anche in tempi diversi, aggiungendo nuovi elementi a mano a mano che cambiano le necessità dell’attività economica. Flusso di lavoro basato su Job Ticket Allocando un Job Ticket ad ogni file, Valiano consente all’utente di creare e gestire i flussi di lavoro produttivo che soddisfano le necessità della produzione. I Job Ticket definiscono le specifiche produttive di ciascun lavoro, in base ai requisiti per la stampa finale. Una volta che il Job Ticket sia stato specificato per un particolare cliente o lavoro di stampa, potrà essere allocato immediatamente a qualsiasi lavoro avente le stesse caratteristiche, rendendo la gestione del flusso di lavoro semplice e rapida. Sebbene Valiano sia conforme agli standard ADOBE per i Job Ticket, Fujifilm ha allargato le capacità e la funzionalità del concetto dei Job Ticket, permettendo di allegarli a qualsiasi formato di file in entrata. Una soluzione totale con una sola origine Grazie ad un vasto portfolio di prodotti esistenti, Fujifilm s’indirizza ad ogni fase del processo produttivo, offrendo una gamma insuperabile d’eccezionali tecnologie di scansione, rasterizzazione, prova digitale, fotoplotter, CTP, supporti magnetici e di prodotti di consumo. Fujifilm s’impegna inoltre ad aggiungere funzionalità e valore ad applicazioni di terze parti, nonché a creare un proprio software di gestione del flusso di lavoro. Gli elementi chiave di Valiano sono: ✓ Scansione – leader mondiale nelle tecnologie di scansione, inclusi il nuovissimo scanner piano C-550 Lanovia
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ed il software di scansione copy-dot C-DOT. ✓ Entrata – tutti i formati di file: incluso PDF, TIFF-IT, PostScript ed i formati delle applicazioni digitali. ✓ Supporti magnetici – leader mondiale per i supporti di registrazione che incorporano la tecnologia esclusiva ATOMM. ✓ Archiviazione ottica – integrandosi con i server OPI già installati, Valiano esegue automaticamente il rilascio e l’archiviazione dei files d’immagine mentre il lavoro procede all’interno del flusso. ✓ Database – un database avanzato che registra e monitorizza le informazioni all’interno del flusso di lavoro e dei lavori che vi passano attraverso. ✓ Sistema di gestione commerciale – conformemente agli standard per sistemi aperti, Valiano supporta la connettività SQL (Standard Query Language) e ODBS, consentendo il flusso libero delle informazioni ai programmi software di gestione di terze parti per la revisione, la compilazione delle relazioni di certificazione, la preparazione de preventivi e la contabilità. ✓ Interpretazione dei files – potenti tecnologie RIP, sia da Harlequin sia da Adobe. ✓ Uscita – fotoplotter, prova digitale, sistemi per CTP dotati delle più recenti tecnologie. ✓ CIP3 – accetta i dati CIP3 provenienti dai sistemi di prestampa per automatizzare i processi di produzione di stampa e di legatoria. ✓ Creazione dell’immagine digitale – con l’avvento delle fotocamere digitali, i formati dei files delle immagini digitali sono in continuo sviluppo. Valiano contiene i filtri di conversione CMYK per le immagini RGB, che utilizzano i profili di gestione del colore ICC. ✓ Origine analogica – la scansione copy dot eseguita con il software Fujifilm C-Dot e gli scanner dedicati Copydot. ✓ Gestione del colore – gli standard per la gestione del colore ICC saranno utilizzati in tutti i processi di flusso di lavoro digitale.
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Il Giorno e New York Daily News scelgono la soluzione editoriale Unisys Il mese di giugno ha fatto registrare due nuovi successi per stesso sistema redazionale, infatti, consentirà di promuovela soluzione editoriale Unisys, che è stata scelta dal quotidiare l’interscambio di informazioni, di accrescere la comunino milanese Il Giorno e dal New York Daily News. Si tratta cazione interna, di ottimizzare le risorse del gruppo e, nello di due installazioni molto importanti per diversi motivi: da stesso tempo, di razionalizzare i costi. L’archivio digitale de un lato infatti il nuovo sistema de Il Giorno permetterà una Il Giorno, per esempio, confluirà sui due server di Bologna più stretta integrazione del quotidiadove risiede il sistema DocCenter con no milanese con gli altri due quotigli archivi de Il Resto del Carlino e de diani della Poligrafici Editoriale, Il La Nazione. I giornalisti di ciascuno Resto del Carlino e La Nazione, che dei tre quotidiani potranno consultare già utilizzano la soluzione Unisys; testi, foto, pagine complete di tutti e dall’altro lato, la scelta del Daily tre i quotidiani direttamente dalla proUNISYS ITALIA spa News conferma la capacità della sopria stazione di lavoro. Via B. Crespi 57 - 20159 Milano luzione Unisys di gestire ambienti tel. 02/69851 - fax 02/6985588 produttivi particolarmente complesNew York Daily News, New York si, con centinaia di stazioni di lavoro e un elevato numero di Il 29 giugno scorso la Unisys ha annunciato di aver siglato edizioni zonali da produrre ogni giorno. un accorso di fornitura della propria soluzione editoriale al Con quelle de Il Giorno e del New York Daily News sono quotidiano USA New York Daily News, il sesto per diffusioormai più di ottanta le installazioni della soluzione Unisys, ne negli Stati Uniti con una media giornaliera di 720mila in dieci paesi: Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, copie di vendita, che salgono a oltre 850mila per l’edizione Stati Uniti, Brasile, Portogallo, Spagna, Croazia, Belgio. della domenica. La soluzione editoriale Unisys è stata adottata dal quotidiaIl Giorno, Milano no newyorkese principalmente per la sua capacità di gestire Il sistema che verrà installato a Il Giorno comprende i tre agevolmente molteplici edizioni; una delle caratteristiche moduli base della soluzione editoriale Unisys: Hermes per principali del quotidiano è infatti la struttura estremamente l’input dei testi e l’impaginazione, WireCenter per la gestiocomplessa delle edizioni zonali prodotte, che coprono la ne delle agenzie e delle risorse di comunicazione, e vastissima area metropolitana di New York. DocCenter per la gestione dell’archivio digitale. L’accordo L’accordo di fornitura prevede l’installazione di 370 stazioprevede inoltre l’installazione come client di 140 Personal ni di lavoro editoriali collegate con il sistema editoriale e di Computer Unisys, mentre per quanto riguarda i server impaginazione Hermes e con WireCenter, il sistema di verranno utilizzate due workstation Sun E3000. gestione delle agenzie e delle comunicazioni remote. L’acFondato nel 1956, Il Giorno fa parte dal marzo 1997 del cordo prevede inoltre l’installazione del sistema di gruppo Poligrafici Editoriale, che lo ha rilevato dal gruppo information retrieval DocCenter, che verrà installato su 10 petrolifero ENI. La diffusione media giornaliera del quotiworkstation dedicate. diano è di circa 130.000 copie, con ha una produzione media Hermes e WireCenter verranno installati su due server Sun di 70 pagine al giorno per le 11 edizioni locali che coprono E3000 High Availability (HA), mentre due server addiziotutta la Lombardia. Il quotidiano milanese è stato il primo in nali E3000 HA verranno utilizzati per il sistema DocCenter. Italia ad usare in maniera consistente la quadricromia. La soluzione editoriale Unisys del New York Daily News Con l’installazione del nuovo sistema editoriale sarà possiverrà inoltre integrata con AGT Digital Link, un sistema di bile realizzare una più stretta integrazione del sistema gestione delle immagini attualmente utilizzato nella redaproduttivo de Il Giorno con gli altri due quotidiani del zione. L’integrazione tra la soluzione editoriale Unisys e gruppo, Il Resto del Carlino di Bologna e La Nazione di AGT Digital Link renderà più agevole la gestione delle foto Firenze. L’utilizzo in tutti e tre gli ambienti editoriali dello da parte dello staff redazionale.
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ADExpress, il centro servizi “a ciclo completo” per la trasmissione digitale della pubblicità propria stazione ricevente, di trasformarlo secondo le Perché un centro servizi specifiche tecniche necessarie per poterlo lavorare e La distribuzione del materiale pubblicitario tra chi lo stampare sui propri impianti. produce, chi ne effettua il controllo e chi lo mette in Il software di preparazione viene installato sulle stazioni pagina e lo stampa, coinvolge necessariamente nel prodi lavoro Macintosh (è disponibile anche la versione cesso completo attori diversi con sistemi diversi di produWindows) normalmente utilizzate per zione, trasmissione, ricezione e rila preparazione degli impianti pubproduzione. blicitari. Il software consente di preIl Centro Servizi ADExpress, sviparare il file da trasmettere in forma luppato e gestito dalla Elsag Bailey completamente controllata garantenper rispondere ad un’esigenza spedo quindi il risultato dell’elaboraziocifica del mercato, è stato progettato ne, fare l’embedding dei fonts utilizcon funzionalità non solo di store Elsag Bailey zati, preparare la bassa risoluzione and forward che consentono di renStrada 1, Palazzo F/8, che verrà utilizzata dalla concessiodere asincrone trasmissione e rice20090 Assago-Milanofiori naria e preparare la scheda di accomzione del materiale, ma soprattutto tel. 02-57536256 fax 02-89200350 Contatto: Anna Verrini pagnamento. di normalizzazione a livello trasmisAl termine di questa fase di elaborazione vengono effetsione e a livello formati tra mittenti e destinatari. tuati ulteriori controlli e viene visualizzato il file preparato per la spedizione. Viene quindi spedito al Centro Trasmissione: un unico interlocutore facilita le tranServizi ADExpress che si incarica di “smistare” sulla sazioni Concessionaria la bassa risoluzione e la scheda di accomA livello trasmissione, quindi apparecchiature e software pagnamento. Completati i propri controlli, la Concessiodi comunicazione, è infatti unico, il Centro Servizi, naria trasmette il risultato al Centro Servizi. Con l’accetl’interlocutore con il quale deve “colloquiare” ogni attore tazione da parte della Concessionaria, il Centro Servizi coinvolto nel processo. La soluzione consente quindi ad ADExpress ricompone il messaggio completo, con la ogni azienda, mittente o ricevente, di utilizzare un’unica scheda aggiornata dalla Concessionaria stessa, e lo mette soluzione, in termini di apparecchiature e software di a disposizione dell’editore. comunicazione, indipendentemente dalla soluzione La stazione di ricezione installata presso l’editore, oltre dell’interlocutore con il quale deve colloquiare. alle funzione di controllo di ricezione e di browsing sul materiale ricevuto, comprende le funzioni che vengono Formati: ottimizzazione e controllo personalizzate a livello di avviamento per consentire di A livello formati, la soluzione realizzata consente di ottenere il materiale nel formato e con le caratteristiche normalizzare il formato in partenza, rendendo quindi necessarie per essere lavorato sui propri impianti e stamindipendente il formato di destinazione dal destinatario pato. effettivo. Chi riceve il materiale ha la possibilità, sulla
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SAP R/3 e Poligrafici Editoriale: le ragioni di una partnership La Poligrafici Editoriale SpA, attiva nei settori editoriale e tipografico, vanta un fatturato di circa 300 miliardi e oltre 1100 dipendenti. La società pubblica due tra i più antichi quotidiani di importanza nazionale: Il Resto del Carlino, fondato nel 1885 ed edito a Bologna, primo per diffusione in Emilia Romagna, Marche e sud del Veneto, e La Nazione, fondata nel 1859 e stampata a Firenze, il primo quotidiano in Toscana, in parte della Liguria e in Umbria.
ritenuto necessaria una riorganizzazione di pratiche operative ormai consolidate, concentrandosi piuttosto sulla scelta di un sistema informativo che permettesse un’interazione veramente agile ed efficace con gli utenti.
L’implementazione e i primi risultati “Il progetto SAP R/3 sull’area amministrativa si inserisce nel nostro piano di downsizing del sistema informativo aziendale in tutti i comparti produttivi”, spiega Berti. SAP R/3: le ragioni di una scelta “Tale ristrutturazione ci sta finalmente L’aumento del volume di affari, la creavviando verso un’informatica distriscente complessità delle procedure e la buita e meno legata ai tempi del centro necessità di reperire dati e informazioni di elaborazione dati. Già oggi, con la in tempo reale hanno recentemente imtecnologia R/3 appena installata, posSAP ITALIA S.p.a. posto una riorganizzazione delle pratisiamo constatare che la disponibilità in Via Paracelso 24 - Pal. Cassiope A2 che contabili e gestionali del gruppo, che tempo reale dei dati e la loro migliore 20041 Agrate Brianza - (MI) riunisce le strutture amministrative dei due strutturazione ha portato una maggior effiTel. 039/68791 Fax 039/6091005 quotidiani. Nell’ambito di una strategia cienza degli operatori nelle fasi di data aziendale di downsizing complessivo, si è resa necessaria la entry, di elaborazione e di stampa; contemporaneamente i sostituzione del sistema informativo del reparto amminigli utenti riescono ad acquisire informazioni e resoconti più strativo nel rispetto di tempi molto stretti. completi in tempi molto brevi, quindi il vantaggio è “Il precedente sistema mainframe con interfaccia a caratteri riscontrabile su tutti i livelli”. si è dimostrato soddisfacente per molti anni, ma con le La fase di analisi è iniziata nei primi giorni del settembre nuove esigenze operative e di mercato si è dovuta constatare 1996, in collaborazione con il personale IBM, partner di la sua inadeguatezza e provvedere a sostituirlo con una SAP nelle fasi di installazione e sviluppo. Gli obiettivi di tecnologia flessibile, aperta e integrata,” afferma il Vice progetto erano molto precisi e i tempi piuttosto stretti, Direttore Sistemi Informativi di Poligrafici Editoriale e pertanto sono stati formati tre gruppi di lavoro che procedecoordinatore del progetto di re-engineering nel settore amvano in parallelo, ognuno responsabile dell’implementazione ministrativo Dott. Francesco Berti. “La completezza, la di un singolo modulo applicativo. rapidità di accesso ai dati e la loro corretta strutturazione Grazie all’efficienza del team di lavoro e alla versatilità sono considerati dall’azienda requisiti essenziali di un sistedella tecnologia SAP in fase di sviluppo, il progetto è stato ma informativo; su questi punti fermi è stata valutata l’offerportato a termine nei tempi richiesti. ta di sistemi gestionali, e il gruppo Poligrafici Editoriale si Mentre si procedeva con l’installazione del sistema, il è orientato verso la tecnologia SAP”. personale amministrativo veniva addestrato all’utilizzo del Le necessità dell’azienda consistevano essenzialmente nel nuovi programmi, come previsto dal programma di formavelocizzare le operazioni di base nell’area amministrativa e zione indicato da SAP. In migrazioni di questo tipo, i in una corretta strutturazione dei dati a disposizione degli momenti più delicati sono rappresentati dal trasferimento e utenti. conversione dei dati e dal primo impatto degli utenti con le Con il vecchio programma residente su mainframe, ad nuove procedure. Entrambi questi rischi sono stati evitati esempio, non era possibile eliminare i tempi di attesa fra grazie all’affidabilità di SAP. l’immissione dei dati, la loro elaborazione e la presentazioIn poco più di tre mesi, completate la conversione dei dati e ne finale. le procedure di verifica, il sistema è entrato nella fase Per raggiungere gli obiettivi prefissati, la società non ha operativa: si è immediatamente cominciato a utilizzare il
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modulo applicativo per la gestione del magazzino e degli ordini, mentre i moduli contabili e finanziari hanno iniziato l’attività all’inizio del 1997. Con R/3, sistema in grado di rendere disponibili in tempo reale dati completi e correttamente strutturati, il gruppo Poligrafici Editoriali si è dotato di un’infrastruttura informativa che faciliterà i processi decisionali a livello enterprise-wide. L’implementazione del nuovo sistema si è svolta naturalmente fuori linea, quindi non si è verificata alcuna interruzione dell’attività. Un aspetto delicato dell’installazione è stato il trasferimento dei dati provenienti dal vecchio sistema, ma alla fine con R/3 è stato possibile effettuare tutte le conversioni senza riscontrare incompatibilità. Un’ulteriore incognita era rappresentata dalla reazione degli utenti alle nuove modalità operative. Fin dai primi momenti dell’addestramento, gli impiegati amministrativi hanno accolto favorevolmente la nuova interfaccia grafica che sostituiva i vecchi terminali alfanumerici e i PC in emulazione terminale: vi è stato quindi un inaspettato entusiasmo, dovuto sia all’effettiva razionalizzazione del lavoro quotidiano, che all’interazione più amichevole con i computer. L’architettura tecnologica Per il momento sono stati installati soltanto i moduli immediatamente necessari: l’applicativo MM per la gestione del magazzino e degli ordini, FI/CO per contabilità e finanza, AM per la gestione dei cespiti e della contabilità gestionale. Questi tre moduli sono pienamente operativi su entrambe le sedi di Bologna e di Firenze, per un totale di 30 utenti più 2 sviluppatori. Si è constatato che il sistema SAP, progettato per installazioni più estese, risulta perfettamente integrabile in una realtà amministrativa come quella del gruppo Poligrafici Editoriale, che presenta funzionalità abbastanza complesse, ma gestite da un numero ridotto di operatori. Anche in previsione di sviluppi futuri è stato privilegiato Microsoft Windows NT Server come piattaforma tecnologica e il database è gestito da SQL Server. Le stazioni di lavoro sono costituite da personal computer di tipo standard, mentre il server di rete è un IBM 720 con triprocessore Pentium. Come consigliato da SAP, un ulteriore server dello stesso tipo viene utilizzato nelle fasi di testing e sviluppo.
Chi è SAP L’attuale leadership di SAP nel campo dei sistemi gestionali e delle soluzioni ERP (Enterprise Resource Planning) si basa su una lunga attività di sviluppo e perfezionamento nella realizzazione di un software in grado di integrare tutti i processi di elaborazione aziendale. Il Gruppo SAP, con sede a Walldorf (Germania), ha sostenuto fin dalla sua fondazione (1972) ritmi di crescita sempre più elevati e ha sviluppato una capacità di business innovativa di taglio europeo; ha infatti esportato nel resto del mondo un nuovo modo di gestire e ottimizzare le risorse delle imprese, partendo dai primi moduli per la contabilità finanziaria, per la gestione dei materiali, del magazzino della fatturazione e per la gestione degli investimenti. Gran parte del business dell’azienda tedesca deriva oggi da attività esterne alla Germania, a dimostrazione della sua vocazione internazionale e della sua capacità di penetrazione. Quotata in borsa, SAP è presente con proprie strutture nei principali stati europei, nelle Americhe, in Asia Sudafrica e Giappone. L’esperienza di SAP in Italia risale, invece, agli inizi degli anni ’80 con le prime installazioni di R/2. Nel 1988 nasce SAP Italia, oggi perfettamente allineata ai trend della casa madre in termini di crescita, grazie all’attenzione del mercato italiano verso le soluzioni SAP. La struttura della filiale italiana è stata studiata per affiancare pienamente le aziende nell’implementazione di soluzioni globali, garantendo pieno supporto in tutte le fasi del progetto. Inoltre, nei suoi venticinque anni di vita, SAP ha saputo essere il Partner ideale di tutte quelle Piccole e Medie Imprese desiderose di crescere, di affacciarsi a nuovi mercati e che hanno saputo fare della gestione del cambiamento un elemento di differenziazione verso la concorrenza e nei confronti dei propri Clienti. Oltre quattromila Clienti, dei quali più di cento in Italia distribuiti nei vari settori industriali, stanno a dimostrare come la soluzione SAP R/3 e le risorse di SAP abbiano saputo efficacemente indirizzare le richieste delle aziende di medie dimensioni. Oggi grazie a R/3 ogni tipologia d’azienda è in grado di valicare i confini dei propri mercati tradizionali con efficienza organizzativa, flessibilità di risposta, totale connettività e grande capacità di comunicazione.
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PDFManager, la soluzione ottimale per la produzione di file PDF nell’area prepress Il formato PDF, introdotto dalla Adobe con il software Generazione controllata di file PDF per ambienti di preAcrobat, è sempre più utilizzato negli ambienti di prestampa press. di quotidiani, periodici, tipografie commerciali. Le ragioni Adobe Acrobat Distiller® consente di generare, a partire da di questo crescente successo sono note a tutti: semplicità qualsiasi file in formato PostScript (.PS, .EPS, .PRN ecc.), d’uso, facilità nella gestione dei documenti in formato PDF, file, maggiore “leggerezza” dei file il nuovo standard emergente LinkService Srl rispetto ai file Postscript o EPS, e nelle arti grafiche, nel presoprattutto la certezza che il risultapress e nell’archiviazione di• CONSULENZA INFORMATICA to stampato del file corrisponderà gitale di documenti. Per po• FORMAZIONE esattamente in ogni sua parte, dalle ter essere utilizzato in una • SVILUPPO SOFTWARE immagini alle fonti, al file originaampia gamma di soluzioni, • DISTRIBUZIONE rio. Adobe Acrobat Distiller® Via Alle Rotte, 9 - 42011 Bagnolo in Piano (RE) Per rendere ancora più semplice ed dispone di un set molto comTelefono: (0522)953867 r.a. Fax: (0522)953869 agevole l’utilizzo di questo potente pleto di opzioni di personaInternet: http//www.rcs.re.it/linkservice strumento, LinkService propone lizzazione che consentono di E-Mail: linkservice@re.nettuno.it oggi uno strumento, PDFManager, incidere, fra l’altro, sui parache consente di ottimizzare la creazione dei documenti PDF metri di compressione, sull’inserimento automatico delle in base alle proprie esigenze, senza preoccuparsi delle fonti, sul sottocampionamento delle immagini ecc.. Con impostazioni da assegnare al software Acrobat Distiller, che PDFManager potrete produrre documenti PDF idonei alle verrà pilotato in maniera assolutamente automatica e traattività di pre-press senza preoccuparvi delle impostazioni sparente per l’utente. di Distiller! PDFManager è il complemento ideale della vostra stazione di pre-press in ambiente Windows95/ NT e MacOs. La potenza di Distiller al vostro servizio! Con PDFManager potrete “pilotare” Adobe Acrobat Distiller® nella generazione di file idonei ad attività di pre-press senza alcun bisogno di intervenire sui parametri del processo di distillazione! Adobe Acrobat Distiller viene attivato automaticamente con un profilo di distillazione preimpostato che è stato generato in base alle specifiche Adobe per il pre-press, dove quindi sono state ottimizzate le caratteristiche di compressione, inclusione delle font (disattivando completamente la sostituzione con fonti MultipleMaster®) e mantenimento dei dati colorimetrici in relazione all’utilizzo in ambienti di pre-press.
Una delle schermate di configurazione di PDFManager
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Il processo di distillazione può generare tre differenti situazioni: 1. Produzione del file PDF senza LOG. 2. Produzione del file PDF e del file di LOG (si verifica qualora siano emersi dei problemi quali la mancanza di una o più fonti ovvero in presenza di stampe su disco). 3. Produzione del solo file di LOG (qualora il file PostScript di partenza contenga degli errori non recuperabili). PDFManager è un applicativo per ambienti Windows 95 ed NT che lavora con il meccanismo degli hot-folder, ovvero controllando il contenuto di un direttorio di ingresso alla ricerca di file in formato PostScript da distillare. Nella fase di configurazione di PDFManager potrete specificare le seguenti directory: • Sorgente dei file PostScript da distillare. • Destinazione dei file PostScript dopo l’elaborazione • Destinazione dei LOG. • Destinazione dei PDF corretti. • Destinazione dei file PDF “sospetti” (sono quei file che hanno dato origine al corrispettivo PDF con la contemporanea presenza di LOG). PDFManager svolge automaticamente le seguenti attività: • esecuzione di Distiller - con parametri preimpostati - in presenza di file nel direttorio sorgente.
• segnalazione dei file PostScript che non hanno dato origine a PDF con visualizzazione del file di LOG. • segnalazione dei file PostScript che hanno generato sia il PDF che il LOG file; questi PDF sono parcheggiati in un apposito direttorio e l’utente può decidere, in base al contenuto del LOG, quale azione intraprendere: 1. accettarli (spostandoli quindi nel direttorio di destinazione ed eliminando il LOG). 2. rifiutarli (cancellando di conseguenza il PDF ed il LOG). • eliminazione incondizionata/condizionata ovvero conservazione dei file PostScript di partenza. Requisiti di Sistema PDFManager richiede Acrobat 3.01 o successivi. PDFManager è compatibile con: • Windows 95 • Windows NT 4.0 • MacOs 7.5 o succ. su PowerPC • Adobe Acrobat 3.01 o successive versioni.
DOCUMENTO “SOSPETTO” (SONO STATI PRODOTTI SIA IL PDF CHE IL LOG!) DOCUMENTO ERRATO (NON È STATO PRODOTTO IL PDF!)
La segnalazione degli errori intercorsi durante la produzione dei file PDF. Sulla destra il messaggio di log che evidenzia il problema riscontrato durante la fase di distillazione
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Atex Media Solutions, da 25 anni al fianco dei quotidiani di tutto il mondo Tra i marchi rappresentati per l’Italia dalla NTG, Atex è zione in un quotidiano, per l’esattezza Newsday, per il quale senza dubbio, almeno per chi opera nel settore dei quotidiaAtex sviluppò un sistema per la gestione della pubblicità ni, quello più importante e ricco di fascino: alla società del classificata. Massachusetts, infatti, è legata a filo doppio l’introduzione Il grande successo per Atex arriva però nel 1978, quando allo dei sistemi editoriali nei quotidiani di tutto il mondo. Alla sviluppo del sistema editoriale si affianca la prima installametà degli anni Ottanta, nel periodo di massimo successo, zione, al Minneapolis Star & Tribune, del sistema di il sistema editoriale Atex contava su 800 installazioni in 57 impaginazione News Layout. Nasce la “impaginazione papaesi, e il fatturato complessivo della società superava i 150 rallela”, o, se si preferisce, l’impaginazione front-end, milioni di dollari USA. Sono tantissimi, in tutto il mondo, i non strumento di assemblaggio di “pezzi” di pagina, ma quotidiani che a tutt’oggi continuano ad utilizstrumento per l’impostazione, la gezare il sistema editoriale Atex J-11 installastione ed il controllo di avanzamento to nella prima metà degli anni Ottanta. del lavoro redazionale. Dopo anni di difficoltà, tra la fine degli Gli anni Ottanta sono per Atex il perianni Ottanta e la metà degli anni Novanta, odo dei grandi successi. Grazie anche legate ai continui cambiamenti nella proal supporto finanziario di Kodak, che prietà e ad una certa lentezza nel reagire nel 1981 rileva la proprietà della soalle mutate esigenze del mercato edicietà, le installazioni si susseguono a toriale, oggi Atex Media Solutions gran ritmo. Sempre al 1981 riAtex Media Solutions, Inc. questo il nome completo della “nuosale lo “sbarco” in Europa, con Rappresentante per l’Italia: va” società - è in grado di proporre la prima installazione al settiN.T.G Nuove Tecnologie Grafiche all’industria dei quotidiani una manale inglese The Economist. Via Taro 39 - 00199 Roma gamma completa di soluzioni per Tra le installazioni più signifitel. 06/8416190 - fax 06/8541469 la prestampa, sia in ambiente edicative realizzate in questo periStrada 2, Edificio C3 - 20090 Milanofiori Assago (MI) toriale, con i sistemi Dewarview e odo, va ricordata per le sue ditel. 02/8242541 - fax 02/57511893 Prestige, che per quanto riguarda mensioni quella al New York la gestione e l’impaginazione della pubblicità, con Enterprise Times, dove fu installato un sistema da 875 posti di lavoro per la gestione a ciclo completo della pubblicità, Classified e 20 milioni di dollari, e quella, sempre del 1985, al Times Pagination per il trattamento della pubblicità classificata, e di Londra, che segnò il punto di svolta nell’industria britanArchitect per l’impostazione e la gestione del timone pubnica dei quotidiani con il progressivo abbandono delle sedi blicitario. di Fleet Street ed il trasferimento delle attività nella zona delle Docklands ad Est di Londra. Una piccola storia di Atex In Italia il primo sistema Atex installato in una redazione La Atex di oggi è il frutto di una storia fatta di successi e di giornalistica fu quello de La Stampa, nel 1983, ma già difficoltà, di fusioni, acquisizioni, passaggi di proprietà: dall’anno precedente un sistema Atex era in funzione nella una storia che merita di essere, sia pur brevemente, raccontipografia de Il Mattino di Napoli. tata. La seconda parte degli anni Ottanta è caratterizzata da Atex nasce nel 1973 per opera di tre giovani laureati del MIT quella che, con una fortunata definizione di Jonathan Seybold, di Boston, Doug Drane e i due fratelli Ying, che si posero fu definita “quarta ondata”: al tradizionale sistema editorial’obiettivo di sviluppare un editor di testi per le imprese le, basato su elaboratori centrali e terminali stupidi, vengoeditoriali. La prima installazione, nel 1975, fu effettuata al no contrapposte reti di Personal Computer, ciascuno dei settimanale U.S. News & World Report, seguita da Newsweek quali dispone della “intelligenza” necessaria a svolgere le e Reader’s Digest. Sempre al 1975 risale la prima installamansioni alle quali è preposto. Nascono così nuove soluzio-
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ni per i giornali, prodotte da società come C-Text, Dewar e soprattutto Quark, che con il software di impaginazione XPress diventa leader incontrastato del mercato. Per Atex, questi sono gli anni dell’alleanza di Kodak con IBM, siglata nel giugno del 1990 anche se, di fatto, già da un anno e mezzo Atex aveva iniziato ad utilizzare per le installazioni al New York Times e al Los Angeles Times i nuovi server IBM con architettura RISC. Dall’alleanza con IBM nascono prodotti come EdPage per l’impaginazione front-end di quotidiani con elevato carico produttivo, e un nuovo sistema editoriale, denominato Deadline, che utilizzava come stazioni di lavoro PC con sistema operativo OS/2 e come editor XYWrite, in grado di interfacciarsi sia con i mainframe J-11 sia con i nuovi server RISC 6000, e in grado quindi di garantire la transizione dal vecchio al nuovo. Ma questi sforzi di rinnovamento dell’offerta non furono coronati da successo, un po’ per le caratteristiche stesse del sistema - il sistema OS/2, per esempio, fu rapidamente soppiantato dall’ambiente Microsoft Windows - e soprattutto perché il mercato aveva ormai decretato la fine dei “legacy systems”, i sistemi editoriali proprietari. L’inizio degli anni Novanta vede, in rapida successione, la fine dell’alleanza tra IBM e Kodak e la vendita di Atex ad un gruppo di investitori guidati da Danny Chapchal. In questo periodo, l’attività di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti viene significativamente ridotta. Nel 1993 la società Atex viene rilevata da Sysdeco, società informatica norvegese specializzata in gestione di database, application development e sistemi geografici. Assieme ad Atex, Sysdeco acquisisce in breve tempo altre società di punta del settore, come SyPress e Dewar, con le quali Atex aveva già accordi di distribuzione, o come ComTec e ComIT. Con Sysdeco riprende l’attività di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, come un sistema editoriale di piccole dimensioni sviluppato dal centro di ricerca e sviluppo inglese tra il 1994-95, basato sull’esperienza di Deadline ma che utilizzava MS-DOS come sistema operativo e Archetype come software di impaginazione, e che fu installato tra l’altro a La Notte di Milano. Il 1° febbraio 1997, infine, Atex Media Solutions si stacca da Sysdeco e comincia ad operare come società a se stante, con
sede a Bedford, Massachusetts, nello stesso edificio dove aveva la sua sede all’inizio degli anni Ottanta. Prestige, la proposta Atex per gli ambienti layout driven All’inizio del 1996, la EDC, società con sede in Scozia di proprietà della Atex, mise a punto il concetto di un nuovo sistema editoriale client-server, denominato Prestige, che fu installato alla fine del 1996 presso il Bournemouth Evening Echo. Con l’avvio delle attività di Atex Media Solutions, questo sistema editoriale è entrato a far parte del portafoglio prodotti della nuova società. Atex Media Solutions, pertanto, è in grado di offrire due distinte soluzioni editoriali: Dewarview per il mercato statunitense, dove sono più semplici le esigenze in termini di organizzazione del lavoro redazionale, e Prestige, che si rivolge ai mercati europeo e latino-americano e che è caratterizzata dalla capacità di assecondare, in modalità layout driven, flussi di lavoro redazionali complessi e strutturati. Caratteristica distintiva del sistema Prestige è l’utilizzo di pacchetti software standard come Word per l’editing dei testi e X-Press per l’impaginazione. Il tutto, strutturato in “modalità Atex”, quindi con la capacità di gestire in parallelo il disegno delle pagine e l’attività di editing dei testi, senza i colli di bottiglia dell’impaginazione back-end tipici di molti ambienti editoriali che utilizzano X-Press come motore di impaginazione. Atex ha realizzato una serie di add-on per Word e di extensions per X-Press che consentono l’interscambio continuo dei dati tra editor e impaginatore, oltre ad una serie di applicazioni destinate alla gestione del sistema ed alla ottimizzazione delle risorse disponibili: • Atex Basket, che consente a ciascun redattore, caposervizio o grafico di avere sempre sott’occhio le rispettive assegnazioni, con funzioni di alert nel caso in cui, per esempio, giunga un nuovo pezzo nella pagina o mutino gli spazi assegnati ad un testo o titolo. • System Browser, che consente di effettuare ricerche di testi o di pagine intere all’interno del database Prestige, e di personalizzare i criteri di ricerca. • Atex Communications Manager, che consente la gestione delle agenzie testuali e fotografiche. • System Administrator, che consente la personalizzazione
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dei profili utente, dei privilegi di accesso, delle comunicazioni interne. Il sistema utilizza il protocollo di comunicazione TCP/IP e lavora in modalità Intranet: ogni redattore può quindi collegarsi al sistema da qualunque parte del mondo, attraverso Internet, ed avere a disposizione - dopo aver inserito il proprio nome utente e relativa password - il proprio posto di lavoro, con l’accesso alle agenzie, come se si trovasse in redazione. Altro plus di Prestige è rappresentato dalla stretta integrazione con il sistema Enterprise per la gestione della pubblicità, che consente l’aggiornamento in tempo reale del timone pubblicitario sia per quanto riguarda la collocazione degli annunci che per quanto riguarda il posizionamento delle pagine in quadricromia. Il sistema Prestige, come accennato in precedenza, utilizza tecnologie hardware e software assolutamente standard. La versione 4.0 del software, che viene presentata ufficialmente all’IFRA di Lione, utilizza Word 97 per l’input dei testi, Quark X-Press 4.02 per l’impaginazione, e Personal Computer Pentium a 166 Mhz in ambiente Windows 95 come stazioni client. Per quanto riguarda i server, se l’utente opta per UNIX possono essere utilizzati server IBM RS 6000 con sistema operativo AIX e Database Relazionale HACMP, mentre se la scelta va verso l’ambiente NT può essere utilizzato un server con processore Pentium Pro e con
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database relazionale Sybase, Oracle oppure Microsoft SQL Server. Per finire, le installazioni. Sono ormai più di mille le postazioni di lavoro di Prestige già installate o in corso di installazione. La prima installazione al Bournemouth Evening Echo ha aperto la strada all’accordo con il gruppo editoriale del quale il quotidiano fa parte, la Southern Newspapers, per un totale di 250 posti di lavoro. Ancora più corposa, con 300 stazioni client, l’installazione in corso alla DC Thompson, editore tra l’altro dei quotidiani scozzesi Dundee Courier e del Dundee Evening Telegraph. Un’altra installazione di rilievo, con 100 posti di lavoro, verrà realizzata presso la VNU business publications di Amsterdam. Prestige è invece già in funzione dall’inizio del 1998 presso il quotidiano ungherese Nepszabadsag di Budapest, dove in soli cinque mesi è stato installato un sistema con un centinaio di posti di lavoro. E per finire, due sistemi Prestige sono in funzione anche in Italia, presso la Repubblica, dove vengono utilizzati per le pagine locali dell’edizione di Palermo e per il supplemento settimanale Salute. Ulteriori e più dettagliate informazioni su Atex Media Solutions e sulle sue soluzioni per i l’industria editoriale sono reperibili sul sito Internet www.atex.com.
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CIRCOLARI
“Circolari FIEG” raccoglie e segnala le informazioni e i commenti ai più importanti dispositivi di legge, indicazioni e raccomandazioni in materia sindacale, tributaria, disciplina dell’IVA e quant’altro attiene agli aspetti gestionali e amministrativi dell’industria dei giornali, oggetto di sistematica comunicazione alle imprese editrici e stampatrici. “Circolari FIEG” è un promemoria di facile consultazione, da tenere sempre a portata di mano, un nuovo strumento di lavoro per quanti hanno responsabilità direttive e gestionali nelle aziende del settore.
Circolare del 04-02-98
N° 5 (Mi)
Pubblicazioni cedute unicamente a supporti integrativi o altri beni: intesa sul prezzo defiscalizzato di vendita in seguito all’entrata in vigore del decreto legislativo n. 313 del 2/9/97 in materia di imposta sul valore aggiunto.
Circolare del 11-02-98
N° 6 (Mi)
Distribuzione locale di quotidiani e periodici: Riflessioni sulla qualificazione giuridica del rapporto intercorrente tra distributore ed editore. La posizione di un operatore del settore.
Circolare del 13-02-98
N° 7 (Mi)
Comunicazione alle Organizzazioni sindacali dei rivenditori delle quote liquidate a titolo di sovrasconto ai sensi dell’art. 9, comma 4, del vigente Accordo Nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici.
Circolare del 19-02-98
N° 9 (Rm)
Trasmissione degli studi “ La stampa in Italia” e “ Indagine sui bilanci delle imprese editrici di giornali quotidiani”.
Circolare del 20-02-98
N° 8 (Mi)
Richiesta di adeguamento economico avanzate da alcune segreterie regionali A.NA.DI.S. in merito ai compensi di distribuzione per i supplementi. Principali orientamenti assunti dalla Commissione Permanente per la distribuzione. Sezione per la Gestione Coordinata della Distribuzione.
Circolare del 23-02-98
N° 9 (Mi)
Pubblicazioni cedute unitamente a supporti integrativi o altri beni: intesa sul prezzo defiscalizzato di vendita raggiunta con le Organizzazioni sindacali nazionali dei rivenditori alla luce dei più recenti provvedimenti in materia di imposta sul valore aggiunto.
Circolare del 05-03-98
N° 12 (Rm)
Notificazioni del trattamento dei dati personali. Legge 675/96 e successive modifiche.
Circolare del 05-03-98
N° 13 (Rm)
Disciplina delle comunicazioni che gli operatori dei settori dell’editoria quotidiana e periodica dell’emittenza radiotelevisiva sono tenuti ad effettuare in via generale e sistematica al Garante per la radiodiffusione e l’editoria. Ulteriore proroga dei termini.
Circolare del 10-03-98
N° 10 (Mi)
Decisioni dell’Organo Monocratico istituito ai sensi dell’art. 12 dell’accordo Nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici.
Circolare del 16-03-98
N° 11 (Mi)
Rapporto tra Editori ed Imprese di distribuzione locale della stampa. Risposta della FIEG alla proposta formulata dall’A.NA.DI.S. di trattare collegialmente problemi di natura prettamente commerciale.
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Circolare del 16-03-98
N° 14 (Rm)
Disciplina per la riproduzione dei beni in consegna per i Beni Culturali ed Ambientali. Applicazione della legge 14/01/1993, n. 4; “Misure urgenti per il funzionamento dei musei statali. Disposizione in materia di biblioteche statali e di archivi di Stato”.
Circolare del 17-03-98
N° 15 (Rm)
“Prima Pagina” Mostra - Evento organizzata dalla FNSI a Roma. 1-9 giugno. Incontri organizzativi con le aziende associate a Milano (25 marzo) e a Roma (1 aprile)
Circolare del 23-03-98
N° 12 (Mi)
Qualificazione giuridica del rapporto intercorrente tra distributore locale di quotidiani e periodici ed Editore. Esame delle richieste economiche formulate da un operatore del settore.
Circolare del 25-03-98
N° 16 (Rm)
Riservatezza dati personale.
Circolare del 27-03-98
N° 17 (Rm)
Riservatezza dati personali. Nota del Garante del 24/03/98.
Circolare del 27-03-98
N° 18 (Rm)
IVA su cessioni di prodotti editoriali con supporti integrativi. Decreto lgs. n. 56 del 23 marzo 1998.
Circolare del 01-04-98
N° 13 (Mi)
Pubblicazioni cedute unitamente a supporti integrativi o altri beni: adeguamento del prezzo defiscalizzato di vendita ai più recenti provvedimenti normativi in materia di imposta sul valore aggiunto.
Circolare del 03-04-98
N° 14 (Mi)
Maggiorazioni improprie di alcune tariffe relative a pubblicazioni e programmi di abbonamento; a seguito delle circolari emanate da Poste S.p.a. il 5 e l’11 marzo 1998
Circolare del 03-04-98
N° 19 (Rm)
Disposizioni per la stampa e l’emittenza radiotelevisiva relative alla campagna per le elezioni dei sindaci, dei presidenti delle provincie, dei consigli comunali e dei consigli provinciali fissate per il 24 maggio 1998. Disposizioni per la stampa e l’emittenza radiotelevisiva relative alla compagna per l’elezione del Consiglio regionale della Regione autonoma d’Aosta nonché per le elezioni degli organi del comune di Ayas (Aosta) fissate per il 31 maggio. Disposizioni per la stampa e l’emittenza radiotelevisiva relative alla campagna per l’elezione del Consiglio regionale della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia nonché per le elezioni degli organi dei comuni della stessa regione fissate per il 14 giugno 1998. Regolamenti del Garante per la radiodiffusione e l’editoria del 25 marzo 1998 (in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 07 aprile 1998).
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Circolare del 06-04-98
N° 20 (Rm)
Legge 27 dicembre 1997, n. 449. Elevazione della contribuzione per i soggetti iscritti alla gestione separata INPS per lavoro autonomo.
Circolare del 16-04-98
N° 15 (Mi)
Riforma della disciplina dell’autotrasporto di cose per conto di terzi.
Circolare del 16-04-98
N° 21 (Rm)
Nuove disposizioni in materia di manifestazioni a premio . Circolare 24 marzo 1998. n 89/E del Ministero delle Finanze.
Circolare del 24-04-98
N° 16 (Mi)
Proroga per il trasporto “leggero” per regolarizzare l’iscrizione all’albo.
Circolare del 27-04-98
N° 17 (Mi)
Riforma della disciplina dell’autotrasporto di cose per conto di terzi
Circolare del 27-04-98
N° 18 (Mi)
Riforma del commercio: prevista tra un anno la liberalizzazione anche della vendita della stampa.
Circolare del 28-04-98
N° 22 (Rm)
Decreto Ministeriale 5 febbraio 1998: “individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero ai sensi degli articoli 31 e 33 del Decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22”.
Circolare del 29-04-98
N° 19 (Mi)
Proroga del termine d’iscrizione all’albo e regime transitorio per il trasporto conto terzi fino a 6 tonnellate.
Circolare del 29-04-98
N° 20 (Mi)
Riforma del commercio: prevista tra un anno la liberalizzazione anche della vendita della stampa.
Circolare del 30-04-98
N° 23 (Rm)
Congresso mondiale degli editori e Forum dei direttori di giornali a KOBE 31 maggio - 3 giugno 1998.
Circolare del 05-05-98
N° 24 (Rm)
“Modificazione al decreto del Garante per la radiodiffusione e l’editoria 11 febbraio 1997 recante disciplina delle modalità e dei termini, per l’anno 1998, delle comunicazioni che gli operatori dei settori dell’editoria quotidiana e periodica e dell’emittenza radiotelevisiva sono tenuti ad effettuare in via generale e sistematica al Garante per la radiodiffusione e l’editoria.” Decreto dell’ufficio del Garante per la radiodiffusione e l’editoria del 24 aprile 1998.
Circolare del 13-05-98
N° 25 (Rm)
Disposizioni per la stampa e l’emittenza radiotelevisiva relative alla campagna per l’elezione suppletiva della Camera dei Deputati nel collegio uninominale n. 6 della circoscrizione Lombardia 1. Regolamento del Garante per la radiodiffusione e l’editoria dell’8 maggio 1998. Gazzetta Ufficiale n. 107 dell’ 11 maggio 1998.
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Circolare del 18-05-98
N° 26 (Rm)
Decreto Ministeriale 1° aprile n. 145 “Regolamento recante la definizione del modello e dei contenuti del formulario di accompagnamento dei rifiuti ai sensi degli articoli 15, 18, comma 2, lettera e) e comma 4, del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 (Gazzetta Ufficiale n. 109 del 13 maggio 1998).
Circolare del 20-05-98
N° 27 (Rm)
Trasmissione bilanci per attività di studio.
Circolare del 29-05-98
N° 28 (Rm)
Parametri per la determinazione del contributo associativo FIEG 1998.
Circolare del 02-06-98
N° 21 (Mi)
Accordo nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici/ recenti determinazioni della Commissione nazionale costituita ai sensi dell’art. 5.
Circolare del 02-06-98
N° 29 (Rm)
Normativa sui rifiuti. Indirizzi operativi in ordine alla corretta applicazione della disciplina sui rifiuti. Delibera della Giunta della regione del Veneto n. 1792 del 19 maggio 1998.
Circolare del 10-06-98
N° 30 (Rm)
Accordo 4 giugno 1998. Rinnovo del secondo biennio di validità economica della disciplina collettiva giornalistica.
Circolare del 11-06-98
N° 22 (Mi)
Adempimento della comunicazione alle organizzazioni nazionali dei rivenditori delle quote liquidate a titolo di sovrasconto ai sensi dell’art. 9, comma 4, del vigente Accordo nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici.
Circolare del 11-06-98
N° 31 (Rm)
Decreto legislativo 13 maggio 1998, n. 171 recante disposizioni in materia di tutela della vita privata nel settore delle telecomunicazioni ed in tema di attività giornalistica. Gazzetta Ufficiale n. 127 del 3 giugno 1998.
Circolare del 12-06-98
N° 32 (Rm)
Rinnovo del secondo biennio di validità economica della disciplina collettiva giornalistica. Accordo 4 giugno 1998.
Circolare del 17-06-98
N° 23 (Mi)
Richieste economiche dei distributori locali e rapporti con queste imprese in materia di trasporto.
Circolare del 19-06-98
N° 33 (Rm)
Seminario sul recupero rifiuti pericolosi. Roma 1° luglio 1998.
Circolare del 24-06-98
N° 24 (Mi)
Libera vendita di giornali effettuata all’interno di un parcheggio pubblico a pagamento: risoluzione del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato.
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TecnoMedia
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Ottobre 1998 dal
al
5/10/98 9/10/98 12/10/98 15/10/98 20/10/98 23/10/98 27/10/98 29/10/98
7/10/98 9/10/98 15/10/98 16/10/98 22/10/98 24/10/98 5/11/98 30/10/98
località
evento
organizzato da:
Vienna, USA Bruxelles Lione Lione Vienna, Austria Praga USA Montreal
Color Measurement and Print Analysis What the Euro means for Newspapers IFRA 98 Congress-Expo Beyond the printed world Ink and Paper 1st CEEC Publishing Conference Newspaper in education study tour Newsprint Conference
NAA INMA IFRA IFRA/WAN NAA IFRA WAN NAA/CPPA/AF-PA
Novembre - Dicembre 1998 dal
al
12/11/98 18/11/98 24/11/98 8/12/98
14/11/98 20/11/98 25/11/98 9/12/98
località
evento
organizzato da:
Bromsgrove, UK Vienna, Austria Darmstadt Amburgo
U.K. Marketing Workshop Editor & Marketeer Conference & Expo Press Developments Colour Quality
INMA WAN IFRA IFRA
E non dimenticate... dal
al
località
evento
organizzato da:
9/02/99 25/02/99 23/05/99 8/09/99
12/02/99 26/02/99 26/05/99 11/09/99
Cannes Lisbona Miami Bruxelles
MILIA 99 1999 Newspaper Advertising Conference World Congress of Newspaper Marketing 3rd International Newspapers in Education Conference
MILIA WAN INMA WAN
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