TecnoMedia 20

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TecnoMedia Tecnologie, Prodotti

& Mercati editoriali

Http://www.ediland.it

Numero 20 Novembre 1998

Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali -

Periodico mensile. Anno V n. 20 - Sped. in Abb.to Postale comma 20 lett. B art. 2 Legge 23/12/96 n.662 Roma (Romanina) Esemplare diffuso gratuitamente ai soci

Carta da giornale: caleranno i prezzi?

Gli indicatori più attendibili avvalorano l'ipotesi di una stabilizzazione o di un calo dei prezzi nel biennio 1999-2000. a pagina 3

Ifra ’98: il giornale “multiple-media”

Sistemi e flussi produttivi finalizzati a una molteplicità di prodotti informativi al centro dell'annuale Congress-Expo, svoltosi a Lione. Le tecnologie in mostra............................................... a pagina 8 Oltre la parola stampata............................................ a pagina 17

Editoria elettronica: il rapporto 1999

I dati più significativi presentati ai lettori di TecnoMedia dal Consigliere Delegato ANEE Roberto Liscia.

a pagina 22

Pubblicità: esperienze a confronto

Due case-history di casa nostra e il parere di un esperto USA sui sistemi per la trasmissione digilate dei file pubblicitari. Le scelte di Area Nord.............................................. a pagina 27 Annunci economici SottoCasa................................. a pagina 31 L'opinione di Joe Scarfi............................................ a pagina 36

Dalle telescriventi a Intranet

Le

Filo

aziende informano

Il servizio di ASIG Service che mette a diretto contatto fornitori e utilizzatori di tecnologie per l’industria grafico-editoriale. Ecco l’elenco delle aziende aderenti: AGFA-GEVAERT ANSA APPLE COMPUTER ATEX MEDIA SOLUTIONS AUTOLOGIC INFORMATION INTERNATIONAL B.V.S. - TECHNOTRANS BARCO GRAPHICS DENEX SYSTEMS TECHNOLOGY ECRM ELETTRA ELSAG BAILEY FERAG ITALIA FUJIFILM GERBER SYSTEMS HURLETRON

Il nuovo sistema di ricezione delle agenzie della Camera dei Deputati: oltre 1.000 utenze in modalità client/server e Web.

a pagina 39

Nell’archivio della Gazzetta di Parma

IDAB-WAMAC INTERNATIONAL KING PRESS LEM LINK SERVICE MILIA ’98

Le innovative soluzioni adottate dal quotidiano emiliano per l'integrazione tra sistema editoriale e archivio digitale.

NAPP SYSTEMS

Sistemi integrati in sala spedizione

OPTRONICS

a pagina 46

TecnoMedia intervista Sandro Provera, nuovo Amministratore Delegato di FERAG Italia.

a pagina 50

Formazione, risorsa per i quotidiani

Un contributo di Paolo Cagna Ninchi, coordinatore nazionale del consorzio GRAFICFORM. a pagina 53

Circolari Appuntamenti

NÁVITA NTG PURUP PREPRESS R. G. REED MIDEM ORGANISATION SEGBERT SINEDITA SAP ITALIA SITMA SMB SCHWEDE MASCHINENBAU STOEBICH TELPRESS

Le rubriche Le pagine dell’Osservatorio

diretto

a pagina 56 a pagina 63 a pagina 87

TERA TEUFELBERGER UNISYS ITALIA XEIKON XYVISION

a pagina 66


Parliamo di... Questo numero di Tecnomedia va in stampa contestualmente alla terza ricerca varata dell’Osservatorio Tecnico per i quotidiani le agenzie di informazione nel corso del 1998, di cui ampi stralci sono riportati a pagina 56. La notazione ha una sua rilevanza non solo perché testimonia di una attività costante e validamente orientata portata avanti dall’organismo paritetico imprenditori sindacati voluta dal Contratto collettivo di Lavoro. Lo studio completato in queste settimane, infatti, costituisce una innovazione di non trascurabile portata rispetto al Rapporto Annuale e alla ricerca su Occupazione e retribuzioni che hanno caratterizzato assai positivamente l’attività dell’Osservatorio negli anni trascorsi. Le indagini compiute hanno certamente contribuito a definire con una nuova completezza il quadro delle iniziative editoriali grandi e piccole, a far luce sulle condizioni di mercato nelle quali operano, ad avviare un monitoraggio in tempo reale sulle variazioni che intervengono nel panorama dei mezzi informativi. Nel contempo i dati sulla occupazione e sulle retribuzioni hanno offerto e offrono un quadro meno approssimativo del rapporto tra costo del lavoro e costo per unità di prodotto. Nonostante le iniziative avviate che, tra l’altro, hanno contribuito non poco a porre in evidenza anche caratteristiche proprie di una sorta di “editoria sommersa”, forse frutto di una domanda non sempre compiutamente soddisfatta, restava in ciascuno di noi la convinzione di dover andare oltre la registrazione seppur accurata dell’esistente per tentare una analisi sul futuro a breve. La ricerca su “Tecnologie e professioni nell’industria dei giornali”, costituisce l’avvio di una analisi capace di indicare alle parti la direzione verso la quale muove il domani della comunicazione. Si é ribadito più volte, in sedi diverse, come compito dell’Osservatorio non sia quello di analizzare le conseguenze del procedere a ritmo accelerato dell’innovazione tecnologica per valutare se e come scandire tempi e modi della sua attuazione. Non a caso, pertanto, la Ricerca si propone unicamente di offrire un quadro oggettivo delle innovazioni connesse all’utilizzo pieno e razionale della tecnologia digitale e delle conseguenze connesse per quanto concerne le caratteristiche dell’organizzazione del lavoro e del ciclo produttivo. Ne deriva, come logica conseguenza, una valutazione convinta sull’inevitabile tramonto di professionalità tradizionali e sul prorompente affermarsi di esigenze collegate a processi di formazione accurati e costanti , che completino il quadro della trasformazione tecnologica con

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l’utilizzo più rispondente della risorsa umana, elemento insostituibile di ogni valida prospettiva. Il questionario che completa la Ricerca su “Tecnologie e professioni” offre una prima base di valutazione in tal senso. Imprenditori e sindacati concordano sull’esigenza di superare ogni sorta di confusione tra addestramento e formazione e, anche se in modo non del tutto definito, sui valori culturali che permeano la formazione stessa. Inutile aggiungere - come chiaramente indicato nella introduzione alla Ricerca - che le opinioni sul come valutare le innovazioni che si prospettano e, soprattutto, le conseguenze che potranno produrre, non accomunano sempre imprenditori e sindacati che compongono le strutture dell’”Osservatorio”. Anche per questo la divulgazione dello studio costituisce un atto di consapevolezza e di coraggio che fa dimenticare antiche e superate polemiche. Consapevolezza e coraggio che, a nostro avviso, vanno ulteriormente incoraggiate e magari spingendo anche oltre l’osservazione e le valutazioni, uscendo da una nicchia (quella dei quotidiani e del lavoro poligrafico) che sempre meno può essere considerata a sé stante nel processo di evoluzione degli strumenti e dei modelli informativi. Carlo Lombardi

TecnoMedia Periodico della ASIG Associazione Stampatori Italiana Giornali Via Sicilia 125, 00187 Roma tel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489 http://www.ediland.it E-mail: tecnomedia@ediland.it Direttore responsabile Carlo Lombardi Redazione Salvatore Curiale - Luca Michelli hanno collaborato a questo numero Michele Diodati, Elisabetta Marchetti, Valentina Puppo Segreteria di Redazione Antonella Appolloni Registrazione del Tribunale di Roma n. 189 del 29-4-1994 © ASIG Service S.r.l. - 1998 - Tutti i diritti riservati Sede legale: via Bigli 2, 20121 Milano Stampa SAVINI Via G. Emanuele Rizzo, 18 (G.R.A.) - 00178 Roma Questo numero è stato chiuso in redazione il 26 Novembre 1998


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Mercato della carta

Verso una riduzione dei prezzi nel biennio 1999-2000? Dopo un 1998 caratterizzato da significativi incrementi dei prezzi, le più accreditate previsioni sembrano suggerire per il prossimo biennio una tendenza alla stabilizzazione o alla discesa dei prezzi della carta per quotidiani.

Nel corso del 1998 il prezzo della carta da giornale è tornato a salire in maniera considerevole sia in Italia che nel resto dell’Europa occidentale, dopo una fase caratterizzata da prezzi stabili se non cedenti. Si tratta, beninteso, di un incremento ben inferiore a quello che, tra il 1994 e il 1995, fece praticamente raddoppiare il prezzo della carta, ma è stato pur sempre uno scatto considerevole: secondo gli ultimi dati disponibili, il costo medio della carta da 45 grammi al metro quadro si aggira attualmente sulle 1.040-1.080 lire al chilo, contro le 940-1.000 lire di un anno or sono. Cosa è lecito attendersi nel prossimo biennio? ci sarà un ulteriore aumento oppure i prezzi si stabilizzeranno, oppure ancora vireranno verso il basso? Questo è il quesito con il quale si confrontano pressoché quotidianamente gli editori di giornali, chiamati a decisioni che possono incidere significativamente, in positivo o in negativo, sui bilanci delle aziende.

Carta da giornale, un mercato poco flessibile Prima di addentrarci nell’esame delle prospettive macroeconomiche e degli scenari di mercato possibili per il futuro a breve, vale la pena di richiamare alcune caratteristiche salienti del mercato mondiale della carta da giornale, senza la cui conoscenza appare difficile spiegare le apparenti anomalie che caratterizzano questo settore. La domanda mondiale di carta da giornale si aggira intorno ai 35 milioni di tonnellate annue, mentre la capacità produttiva degli impianti esistenti è di poco superiore ai 37 milioni di tonnellate. A prima vista, pertanto, sembrerebbe che questo mercato si trovi in costante equilibrio, tanto più che, nel lungo periodo, i tassi di incremento appaiono analoghi tra domanda ed offerta: nel 1980, per esempio, la domanda mondiale di carta era pari a 25,3 milioni di tonnellate, contro una offerta di 27,7 milioni di tonnellate.

In realtà, nel breve e medio periodo può accadere che domanda ed offerta non viaggino su binari paralleli, e che si determinino di conseguenza sostanziali aumenti o diminuzioni dei prezzi. Ecco per esempio che, nel periodo compreso tra il 1988 e il 1991, un tasso di crescita dell’offerta costantemente superiore alla domanda portò, tra il 1992 e il 1993, a livelli di prezzo estremamente bassi; viceversa, la crescita della domanda tra il 1992 e il 1994, nettamente superiore a quella dell’offerta, determinò il boom dei prezzi del 1994-95 sopra ricordato. Si può dunque parlare di asincronicità tra l’andamento della domanda e dell’offerta, e ciò per due ordini di ragioni: da un lato la domanda, ovvero la richiesta di carta da parte dei giornali, non segue trend costanti e prevedibili, ma è soggetta ad un andamento ciclico, influenzato soprattutto dall’andamento della pubblicità e, in misura minore, dall’impatto che televisione e new media possono avere sul consumo dei giornali. Dall’altro lato l’offerta, ovvero la capacità produttiva delle cartiere, non è in grado di reagire con prontezza ad improvvisi aumenti o diminuzioni della domanda, per una serie di ragioni strutturali che cerchiamo di sintetizzare: • Le cartiere, a causa delle loro caratteristiche tecniche, devono sempre girare ad un regime superiore al 90% della capacità produttiva: non è pertanto possibile, se non in misura molto limitata, rallentare il ciclo di produzione per adeguarlo ad una eventuale rarefazione della domanda; • I produttori di carta non possono far fronte alle oscillazioni della domanda usando il magazzino come “fisarmonica”. Le bobine di carta sono molto ingombranti e facilmente deperibili: immagazzinarne una quantità superiore al fisiologico comporterebbe per le cartiere costi ingentissimi. Non vi è al mondo alcuna cartiera che abbia un magazzino in grado di contenere più di 25-30 giorni di produzione;

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• La messa in opera di una nuova cartiera richiede non meno di tre-quattro anni di tempo tra la progettazione e l’avvio della produzione, tempi incompatibili con l’esigenza di far fronte ad improvvisi picchi della domanda di carta. Sull’altro versante, la cessazione della produzione di una cartiera in caso di calo della domanda è teoricamente possibile, ma nella pratica assai rara per ragioni in prevalenza politiche: quasi sempre infatti le cartiere si trovano in regioni remote e disagiate - si pensi alle foreste scandinave o canadesi - per le quali rappresentano l’unica attività economica significativa. E’ evidente quindi come in queste aree lo Stato, anche quando non è esso stesso azionista della cartiera come avviene per molte cartiere scandinave, cerchi con ogni mezzo di salvaguardare queste realtà produttive. Se dunque anche nel mercato della carta da giornale domanda ed offerta tendono naturalmente a riequilibrarsi, occorre riconoscere che questo riequilibrio avviene in maniera lenta, lasciando spazio a cicli di disallineamento che possono generare cali o aumenti dei prezzi. A completamento di questa sommaria descrizione del mercato mondiale della carta da giornale, vale la pena di evidenziare come da un paio di anni a questa parte anche in questo settore industriale si assista ad una serie di fusioni e di acquisizioni che testimoniano di una marcata tendenza alla concentrazione. Dopo la mega-fusione del 1997 tra le canadesi Abitibi-Price e Stone Consolidated, che ha portato alla creazione di un gigante con una capacità produttiva superiore ai 3,5 milioni di tonnellate annue, il 1998 ha visto, sempre sull’altra sponda dell’Atlantico, la fusione tra la canadese Avenor e la statunitense Bowater, ed una serie di importanti acquisizioni da parte della canadese Donohue. In Europa, all’inizio del mese di giugno del 1998, è stata annunciata la fusione tra il gruppo svedese Stora e il gruppo finlandese Enso, che dovrà essere autorizzata dall’Unione Europea (la decisione definitiva è prevista per il 4 dicembre). Per quel che concerne l’Asia, il 20 agosto scorso è stata

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annunciata la costituzione di una joint-venture tra la AbitibiPrice, la norvegese Norske Skog e la coreana Hansol, alla quale faranno capo due cartiere in Corea, una in Cina e una in Thailandia, con una capacità produttiva complessiva di 1,4 milioni di tonnellate annue. Vale la pena di rilevare, tuttavia, che per il momento questo processo di concentrazione si è svolto a livello quasi esclusivamente finanziario; è probabile che in futuro potrà verificarsi una razionalizzazione produttiva, con la chiusura degli impianti meno efficienti e con una riduzione dei costi di produzione, ma ben difficilmente questo processo potrà incidere sulla dinamica domanda-offerta sin qui delineata. La congiuntura macro-economica Il mercato mondiale della carta da giornale può essere schematicamente suddiviso in tre grandi macro-aree: • L’America del Nord, che ha una capacità produttiva annua superiore alle 16 milioni di tonnellate ed una domanda di poco inferiore ai 12 milioni di tonnellate; • L’Europa, che produce poco più di dodici milioni di tonnellate e ne consuma poco meno di undici; all’interno di questa area, l’Italia è il quarto consumatore (il dodicesimo al mondo), con un consumo apparente di circa 630.000 tonnellate annue ed una produzione di appena 170.000 tonnellate, suddivise, perdurando l’inattività dell’impianto di Arbatax, tra il gruppo Burgo e la cartiera Romanello di Udine. • Il resto del mondo, che ha una capacità produttiva inferiore ai nove milioni di tonnellate e una domanda di circa undici milioni. All’interno di questa area, la regione più significativa è certamente l’Asia, con una domanda di 8,5 milioni di tonnellate e una capacità produttiva inferiore ai 6,5 milioni. Da questi sintetici dati emerge chiaramente il flusso tendenziale dell’import-export: un’area - l’Europa - è sostanzialmente autosufficiente, un’altra - il Nord-America è esportatore netto, e il resto del mondo - ma in particolar


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Per saperne di più... A seguire, riportiamo un breve elenco delle più importanti associazioni di categoria dei produttori di carta a livello mondiale, europeo ed italiano, e delle più autorevoli società che effettuano rilevamenti e previsioni di scenario sull’andamento della domanda e dell’offerta di carta.

CPPA - Canadian Pulp and Paper Association Sun Life Building, 1155 Metcalfe, 19th floor Montreal, Quebec, Canada H3B 4T6 tel. 001 514 866 6621; fax 001 514 866 3035 http://www.cppa.org

ASSOCARTA - Associazione italiana fra gli industriali della carta, cartoni e paste per carta Bastioni di Porta Volta 7 20121 Milano, tel. 02 2900 3018; fax 02 2900 3396

AF&PA - American Forest & Paper Association 1111 19th St., NW, Suite 800 Washington, DC 20036, USA tel. 001 202 463 2700; fax 001 202 463 2785 http://www.afandpa.org

Pulp and Paper International News Chaussée de Charleroi 123a, Bte 5 B 1060 Brussels, Belgium tel. 0032 2 538 6040; fax 0032 2 537 5626 http://www.pponline.com

CEPIPRINT - Confederation of European Paper Industries, newsprint and magazine papers sector Wehntalerstraße 121 8057 Zurich, Switzerland tel. 0041 1 36050 80; fax 0041 1 360 50 90 http://www.cepiprint.com

RISI - Resource Information Systems, Inc. 110 Great Road Bedford, MA 01730, USA tel. 001 781 271 0030; fax 001 781 271 0337 http://www.resourceinfo.com

modo il Sud-Est asiatico - è importatore netto. Come è noto, i consumi di carta assecondano abbastanza fedelmente i cicli dell’economia. Attualmente le più accreditate previsioni di scenario macro-economico stimano, per l’America settentrionale, una tendenza al rallentamento della domanda di carta da giornale, che dopo un anno, il 1997, nel corso del quale il consumo è cresciuto in media del 4%, è attualmente attestata intorno al 2% e, secondo le previsioni più accreditate, potrebbe stabilizzarsi intorno ad un tasso di crescita annua dello 0,5%. Nell’Europa Occidentale il positivo andamento dell’economia e del mercato pubblicitario ha inciso sulla domanda di carta, che nel 1997 è cresciuta del 4,6% rispetto al 1996

e si prevede possa crescere di un ulteriore 5,8% nel 1998. Nel biennio successivo, la crescita su base annua dovrebbe rallentare ed attestarsi intorno all’1,5%. In Asia, infine, la domanda di carta da giornale è in drastico calo per effetto degli elevati stock di carta immagazzinati tra il 1996 e il 1997, ma soprattutto a causa della recessione economica in atto, la peggiore dal dopoguerra ad oggi, che da un lato ha ridotto gli investimenti pubblicitari sui quotidiani e, con essi, il numero medio di pagine pubblicate, mentre dall’altro, con la svalutazione delle valute locali nei confronti del dollaro USA, che è la divisa di riferimento per le transazioni sul mercato cartario, ha reso il prezzo della carta molto più elevato. Si aggiunga a ciò il

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fatto che la crisi economica si traduce quasi automaticamente in un calo dei consumi culturali, primo tra tutti la lettura dei giornali, e si capirà la ragione per la quale nel 1998 si prevede in quest’area un calo della domanda nell’ordine dell’8%, con veri e propri crolli della domanda in Corea del Sud (-39%), Indonesia (-31%), Thailandia (-19%). In quest’area, una ripresa significativa della domanda è prevista non prima della fine del 1999, più probabilmente nel primo semestre del 2000. Nella sfera di cristallo... ...C’è con molta probabilità una fase di stabilità o addirittura di calo del prezzo della carta da giornale. Molti sono gli indicatori che sembrano puntare verso questa direzione; vediamo di mettere in rilievo i più significativi. Il 30 Aprile scorso, alla scadenza del contratto di lavoro, i lavoratori di dieci cartiere del gruppo Abitibi-Price sono scesi in sciopero, bloccando la produzione e sottraendo al mercato mondiale una potenzialità produttiva annua di 1,3 milioni di tonnellate di carta. In pratica, dall’inizio dello sciopero sino alla fine di ottobre (ma al momento in cui redigiamo questo articolo lo sciopero non è ancora rientrato) sono venute a mancare al mercato mondiale qualcosa come 650.000 tonnellate di carta. Questa repentina diminuzione della produzione di carta da parte del gruppo Abitibi-Price non ha tuttavia prodotto sul mercato nord-americano l’incremento dei prezzi che sarebbe stato legittimo attendersi. C’è stato, a dire il vero, un tentativo da parte dei produttori di innalzare il prezzo di 40 dollari alla tonnellata rispetto alla media attuale di 570-580 dollari, ma molto raramente, e solo per piccole forniture, sono stati conclusi contratti di fornitura a 600 dollari alla tonnellata o più. Oltre a ciò, va considerato che, nonostante lo sciopero, i magazzini dei quotidiani americani sono pieni di carta: a settembre gli stock medi erano quantificabili in 44 giorni di produzione, nettamente al di sopra del valore abituale.

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A tenere stabile il prezzo della carta contribuisce anche un fatto nuovo nel panorama mondiale: oggi la carta per quotidiano in Europa costa meno che in Nord America, dove tradizionalmente il prezzo è sempre stato più basso, per ragioni abbastanza facili da intuire: sovrabbondanza dell’offerta rispetto alla domanda, minore incidenza dei costi di trasporto, assenza delle barriere doganali presenti invece in Europa. Oggi le condizioni sono mutate: da una parte - in Nord America - l’espansione economica ha fatto salire la domanda e lo sciopero ha fatto scendere l’offerta; sull’altro versante, la domanda è rimasta stabile o in lieve flessione, mentre la capacità produttiva è leggermente cresciuta e continuerà a crescere nel prossimo biennio: tra il 1999 e il 2001 è previsto l’avvio della produzione per quattro nuove cartiere, per una capacità produttiva complessiva di un milione di tonnellate l’anno. Il risultato di questa situazione è che oggi in Europa il prezzo medio di una tonnellata di carta oscilla tra i 600 e i 610 dollari per carta da 45 grammi al metro quadro, mentre negli Stati Uniti ci vogliono 585 dollari per una tonnellata di carta da 48,8 grammi, che equivalgono a più di 630 dollari per tonnellata di carta da 45 grammi. Questa differenza di prezzo ha favorito l’instaurarsi di una corrente di esportazione dall’Europa al Nord-America, e rende improbabile la possibilità di ulteriori aumenti del prezzo della carta sul mercato nord-americano. Lo sciopero in corso alle cartiere Abitibi-Price non è dunque riuscito a far salire il prezzo della carta, ma - questo almeno è ciò che pensano alcuni tra i più autorevoli predictor che analizzano questo mercato - ha semplicemente ritardato l’avvio di una fase di declino dei prezzi che dovrebbe essere innescata proprio dalla fine dello sciopero e che potrebbe portare il prezzo della carta a 530 dollari nell’ultimo trimestre del 1999. La conclusione dello sciopero delle cartiere canadesi dovrebbe infatti riversare sul mercato un surplus produttivo di oltre 100.000 tonnellate al mese, mentre le altre cartiere, che attualmente operano al 100% delle loro


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potenzialità per supplire alla mancata produzione delle cartiere in sciopero, avranno bisogno di qualche mese per ridurre il ritmo produttivo al 90-92% delle rispettive potenzialità. A ciò si aggiunga, per completare lo scenario, la persistente debolezza del dollaro canadese. E’ difficile, in conclusione, cercare di prevedere se e in quali tempi queste previsioni potranno riverberarsi anche sul mercato europeo e sul prezzo che gli editori italiani pagano per approvvigionarsi di carta: molte sono infatti le variabili che potrebbero influire sull’evoluzione dello scenario, come l’andamento del mercato pubblicitario e dei

consumi di carta stampata, l’evoluzione della crisi finanziaria in Estremo Oriente e i suoi effetti sulle economie occidentali, i riflessi dell’avvio dell’Unione Monetaria prevista per il primo gennaio 1999 e l’andamento del rapporto di cambio tra il Dollaro USA e l’Euro. Non v’è dubbio tuttavia che, allo stato attuale, appare poco probabile un ulteriore incremento dei prezzi dopo gli aumenti intervenuti nel corso del 1998: più verosimile sembra invece una tendenza, lungo tutto il biennio 1999-2000, alla stabilizzazione dei prezzi su livelli inferiori rispetto a quelli attuali.

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Mostre internazionali

Integrazione digitale: nuove soluzioni in mostra all’Ifra Expo 1998 L’edizione 1998 di Ifra Expo, svoltasi a Lione dal 12 al 15 ottobre, ha messo in primo piano l’integrazione digitale del flusso di lavoro. Sistemi editoriali “made in Italy” sempre più aperti ai servizi su rete Internet, hardware e software per il copydot, soluzioni innovative per il Computer To Plate, e tutto con un obiettivo dichiarato: aumentare i fatturati, e gli utili, dell’industria dei quotidiani.

Il computer “è” intelligente: e un brivido passa nella schiena delle oltre trecento persone che stanno ascoltando i relatori dell’edizione 1998 di “Oltre la parola stampata”, la fortunata serie di convegni annuali dell’Ifra dedicati alle prospettive della integrazione dei media elettronici con l’industria dei quotidiani, alla quale dedichiamo un apposito articolo in questo stesso numero di TecnoMedia. La provocazione è di Andreas Meyer, giovanissimo relatore tedesco che propone un prototipo di server per Internet - Kidata Dynamic Information Server - che dovrebbe appunto sfruttare le qualità - per così dire - “intellettuali” dei calcolatori elettronici. Il problema principale dei nuovi servizi su rete, e nessuno nutre dubbi a riguardo, è quello di reperire risorse economiche tali da consentirne lo sviluppo ed il consolidamento negli anni a venire. Pochi ormai credono alla sola vendita degli abbonamenti e dei contenuti, mentre un numero sempre maggiore di operatori ritiene che i servizi www dovranno puntare su un mix di risorse economiche all’interno del quale la pubblicità dovrà svolgere un ruolo preponderante. Secondo molti commentatori la sfida per la pubblicità su Internet sarà vinta da quegli editori che saranno in grado di canalizzare il contenuto dei messaggi con maggiore precisione possibile in direzione del potenziale target di utenti. Il software presentato da Kidata punta a fornire all’industria una soluzione in grado di creare canalizzazioni di contenuti adattive e dinamiche in direzioni di utenti dei quali siano noti i profili in termini di interesse ad un certo tipo di informazioni. Il prototipo di Kidata - in via di sviluppo - scommette, in particolare, sulla possibilità di creare link dinamici fra due profili speculari dei visitatori di un sito: uno ottenuto attraverso una tecnica di registrazio-

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ne attiva, ovvero tramite l’inserimento di dati da parte del visitatore, ed un altro ottenuto con procedimenti passivi, ovvero analizzando le interrogazioni e l’attività di download degli utenti, in termini sia qualitativi che quantitativi. Una volta ricostruito il profilo, il software dovrebbe essere in grado di agganciare dinamicamente i banner pubblicitari che si presume siano di interesse per quel certo visitatore. La presentazione di Meyer, che ha suscitato grande interesse presso molti editori presenti in sala, oltre ad una più che legittima curiosità circa il grado reale di sviluppo di questo software, è la sintesi migliore del leit motiv trainante della edizione 1998 di Ifra Expo: tecnologia al servizio dei fatturati, e possibilmente degli utili, editoriali.

Tecnologia al servizio dei fatturati Perchè investire in tecnologie digitali? Agli inizi degli anni Settanta la risposta più diffusa a questa domanda era senz’altro “per tagliare i costi”; dieci anni dopo, quando iniziava in tutto il mondo l’era dei nuovi sistemi editoriali, alla prima motivazione si sarebbe aggiunto l’obiettivo di avviare una nuova organizzazione del lavoro e ristrutturare l’intero processo produttivo; in questo scorcio di fine millennio, almeno se dobbiamo credere alle indicazioni emerse dall’Ifra di Lione, una terza ragione potrebbe essere portata in primo piano: investire in tecnologie digitali “per sviluppare i fatturati e gli utili”. Quest’anno l’area pre press della più importante rassegna tecnologica internazionale per l’industria dei quotidiani è stata infatti dominata dall’integrazione digitale del flusso di lavoro produttivo all’interno dell’industria dei quotidiani, sia sotto forma di nuovi moduli di sistemi editoriali aperti


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Unisys ha sviluppato un nuovo modulo del sistema Hermes per la pubblicazione diretta di pagine su rete Internet

all’integrazione con i servizi web, sia sotto forma di componenti dell’area di preparazione tali da garantire una catena input-output per quanto possibile svincolata da supporti analogici. L’obiettivo principale dell’integrazione di fine millennio è senz’altro rivolto all’incremento dei fatturati, sia quando si va in direzione dei componenti che consentono una piena trasmissione on line della pubblicità sia quando si considerano nuovi investimenti sui moduli dei sistemi editoriali che consentono la trasmigrazione il più possibile lineare dei contenuti editoriali all’interno di nuovi servizi da avviare su rete Internet. Sistemi editoriali: fra “made in Italy” e soluzioni “web oriented” Parafrasando una fortunata espressione coniata da Jonathan Seybold, si potrebbe dire che alla “Fourth Wave”, la “quarta ondata” dei sistemi editoriali, è seguita una “Italian Wave”. E’ già da un paio di anni, infatti, che in questo segmento del mercato aziende e soluzioni nate nel nostro Paese si vanno affermando con crescente successo in tutto il mondo: un successo certamente non casuale, che affonda le radici nella complessità dell’organizzazione del lavoro nei quotidiani italiani, che non trova riscontro in altre realtà europee ed extraeuropee e che ha richiesto ai fornitori l’elaborazione di soluzioni particolarmente raffinate. Proprio il primo giorno di IFRA 98, Unisys ha festeggiato il centesimo cliente della Unisys Publishing Solutions: si tratta del quotidiano tedesco Nordkurier, dove nei prossimi mesi verrà installato, su server IBM AIX, il sistema editoriale Hermes e il sistema WireCenter per la gestione delle agenzie, per un totale di 130 stazioni di lavoro. Una ulteriore conferma del successo di questa soluzione editoriale, che è nata in Italia e da qui si è estesa nel resto del mondo, compresi gli Stati Uniti dove ormai si contano sei installa-

zioni, tra le quali giornali di grandi dimensioni come il Philadelphia Inquirer, il New York Newsday e il New York Daily News. Nel corso di una conferenza stampa svoltasi presso lo stand, Franco Giglio e Gabriella Franzini, rispettivamente Vice President e Marketing Director di Unisys Publishing Solutions, hanno delineato gli obiettivi di mercato del sistema Unisys per i prossimi anni, ed hanno annunciato alcuni interessanti sviluppi, tra i quali meritano di essere menzionati un modulo per la gestione della pubblicità ed un servizio di outsourcing per la gestione tecnica del sistema. Oltre agli annunci, all’IFRA di Lione Unisys ha portato anche alcune concrete novità, e in primo luogo la versione 4 delle Unisys Publishing Solutions, che presenta alcune significative novità: tra le quali un potenziato modulo Supervisor, in grado di gestire in maniera più sofisticata i giornali con molteplici edizioni, mentre il modulo di ricerca DocCenter è stato arricchito di nuove e più raffinate funzioni di ricerca, con la possibilità di effettuare ricerche in ambiente Intranet/Internet, utilizzando browser standard. Una novità “invisibile”, ma non per questo meno importante della nuova versione di Hermes, è rappresentata da una serie di modifiche all’architettura software che ne rendono molto più agevole che in passato l’adattamento a diversi ambienti operativi sui quali è installato il sistema: Intel, Sun Sparc, DEC Alpha, IBM RS/6000, con rispettivi sistemi operativi. Non è ancora un prodotto, ma una versione beta molto vicina al rilascio definitivo il modulo Hermes on line che è stato presentato nel corso della Fiera e che si propone di ottimizzare l’utilizzo del sistema Unisys per la produzione di edizioni Web del quotidiano. Con questo nuovo modulo, il redattore continua ad usare il sistema NewsRoom per la realizzazione del materiale destinato all’edizione on-line, e

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lo consegna ad un Web-Desk, dove il redattore responsabile dell’edizione controlla il materiale e lo rilascia ad un database SQL residente su un server NT, separato dal server del sistema per ragioni di sicurezza. Analogamente alle template delle pagine per l’edizione stampata, sul server Web saranno state archiviate una serie di template di pagine Web, realizzate utilizzando l’editor Microsoft Front Page. Un link dinamico farà sì che ogni modifica apportata dal redattore al testo si trasferisca in automatico sull’edizione Web. Il sistema consente molteplici configurazioni, in modo da assecondare le scelte organizzative dei quotidiani: si può andare dalla creazione di edizioni online totalmente automatizzate, con estrazione automatica di testi e immagini e relativa impaginazione in pagine Web predisegnate, sino alla creazione di vere e proprie redazioni Internet, con personale giornalistico e poligrafico dedicato. Allo stand della Tera, presente a Lione in coabitazione con la Fuji Film alla quale è legata da un accordo OEM a livello mondiale, è stata presentata la versione 3 del sistema editoriale GoodNews. Un sistema, questo, nato in Italia e che nel nostro Paese ha avuto le sue prime installazioni, ma che adesso sta trovando rapida diffusione al di fuori dei nostri confini: basti pensare che, a oggi, le installazioni di GoodNews sono una cinquantina in dodici nazioni, per un totale di circa 3.500 posti di lavoro. Di rilievo, tra l’altro le installazioni all’International Herald Tribune di Parigi, a O Globo di Rio de Janeiro, alla Times Media Limited di Johannesburg, e al Palm Springs Desert Sun, quotidiano della catena Gannett. Il sistema Tera utilizza una architettura client-server, con server Windows NT e client Windows 95, con la possibilità di integrare piattaforme Mac e UNIX. Tra le novità della versione 3 va segnalata una funzione di “layering” del modulo di impaginazione, che consente di innestare su una pagina master una serie di “strati” con informazioni e annunci pubblicitari destinati a edizioni zonali. Tra i plus del sistema editoriale Tera va segnalato anche

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il modulo T@rk per l’archiviazione automatica di testi, foto e pagine. A partire dalle pagine complete rilasciate dal sistema GoodNews (ma presto il software sarà disponibile anche per altre soluzioni editoriali), T@rk estrae gli elementi e li archivia su un server in formati standard: Html per i testi, EPS o JPEG per le immagini, PDF per le pagine intere. Ogni elemento archiviato contiene i riferimenti al contesto nel quale è stato pubblicato, di modo che da una ricerca testuale sia possibile risalire alla pagina dove è apparso, e da questa accedere alle foto in essa pubblicate, e così via. Dal momento che il sistema è stato sviluppato sulla base di tecnologie standard Microsoft - server NT, database SQL, Web Server IIS - la ricerca può essere effettuata in modalità Internet/Intranet, utilizzando un comune browser come Navigator o Explorer e senza la necessità di plug-in speciali o di compomenti Java o Active/X. La terza soluzione editoriale Made in Italy presente all’Expo di Lione era quella che fa capo alla società torinese Sinedita e del gruppo di aziende che con essa collaborano, come la fiorentina Nàvita, specializzata nelle applicazioni Intranet/Internet e nei sistemi di archiviazione multimediale, o la torinese Exenia, specializzata nelle applicazioni di data warehousing. Grazie a questa sinergia di apporti specialistici integrati, l’approccio di Sinedita si va sempre più configurando come quello di un consulente più che di un fornitore in senso stesso, e le soluzioni offerte si aggiornano continuamente sulla base delle esigenze specifiche dei clienti, oltre che naturalmente dell’evoluzione della tecnologia. Sotto questo aspetto, è significativo analizzare le ultime evoluzioni del Sistema Editoriale Sinedita, da anni apprezzato ed utilizzato in una trentina di realtà editoriali italiane grazie alla solida architettura client-server ed alla possibilità di utilizzare hardware Intel o Power Macintosh, sistemi operativi Windows NT/95 oppure MAC OS, con database SQL e Quark X-Press come motore di impaginazione. Oggi tuttavia il sistema è disponibile anche in architettura Intranet/


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Ifra Expo ‘98: un successo, nonostante Lione 276 espositori provenienti da 25 Paesi, una superficie espositiva di 16.597 metri quadrati (+2,3% rispetto al 1997), oltre 200 stand con una superficie media di 80 metri quadrati a stand: l’Ifra Expo 1998 si è confermata come il più importante appuntamento internazionale per le tecnologie per l’industria editoriale. Anche quest’anno, a fare la parte del leone fra gli espositori, sono stati i fornitori provenienti da Germania, Francia e Gran Bretagna, che da soli hanno rappresentato oltre il 55% degli espositori, seguiti a ruota dagli operatori provenienti da Stati Uniti (26), Svezia (20), Svizzera (12) ed Italia, con 11 espositori. Numeri che premiano lo sforzo organizzativo e l’ attività capillare di marketing svolta dallo staff della manifestazione, coordinato anche quest’anno dalla direttrice di Ifra Expo Jamie Davies. Lusinghieri anche i dati relativi alla partecipazione all’attività congressuale che ha accompagnato la rassegna tecnologica: oltre duemila partecipanti alle diverse sessioni, e trecento iscritti paganti a Beyond the printed word (Oltre la parola stampata), il fortunato convegno che ormai da alcuni anni l’Ifra dedica alle prospettive di integrazione dei nuovi mezzi di comunicazione elettronica con i quotidiani stampati. Un successo globale reso ancora più significativo in considerazione della località nella quale quest’anno si è svolta la mostra convegno. Lione, che pure dispone di un moderno centro fieristico, si è dimostrata del tutto inadeguata ad ospitare una manifestazione del calibro, e delle dimensioni, di Ifra Expo. Gli editori ed i tecnici arrivati nella cittadina francese da tutta Europa e dagli Stati Uniti hanno faticato non poco a trovare alberghi dignitosi a distanze ragionevoli dal centro della città e dal salone fieristico. Molti sono finiti nei paesini limitrofi, per non dire di chi ha dovuto fare il pendolare con la non proprio vicina città di Grenoble, ad ottanta chilometri da Lione. Taxi introvabili, code e disagi quasi ovunque hanno costituito l’inevitabile corollario di una scelta logistica, compiuta anni orsono dal precedente management dell’Ifra, che ha finito per scoraggiare numerosi partecipanti e per far diradare i visitatori registrati, che quest’anno non hanno superato la soglia tradizionale delle 10.000 unità. Internet, ed è già in avanzata fase di realizzazione una versione del sistema che utilizza come motore di impaginazione il software K2 di Adobe. Lo stesso approccio è visibile in tutte le altre proposte della “galassia” che fa capo a Sinedita, dal sistema MultiObject per la gestione degli archivi storico-documentali dei giornali, anch’esso disponibile in ambiente client-server e Intranet, al software per la gestione del timone e della pubblicità classificata, dal software Press-On-Line per la creazione automatica di pagine e siti Web a partire da progetti editoriali predeterminati o da semplici profili utente, sino al sistema DAIPO per il database publishing, che consente la realizzazione automatica di intere pubblicazioni come cataloghi, listini, giornali di annunci: tutte soluzioni sviluppate per rispondere a concrete esigenze dei clienti. E accanto a queste soluzioni, altri progetti più orientati ad un futuro meno lontano di quanto si pensi, come il progetto Lamarck per la gestione di basi di dati di immagini su base visiva, sviluppato da Nàvita, o come il prototipo, sempre più

vicino ad un prodotto concreto, di un sistema di impaginazione “servo-assistita”, nel quale un software di intelligenza artificiale propone, sulla base delle priorità assegnate dalla redazione, una serie di opzioni di impaginazione. Anche Sinedita, come altre società italiane, ha cominciato a mettere il naso fuori dai confini. La software house torinese ha preferito un approccio diverso dalla consueta ricerca di un agente o di una società distributrice, andando piuttosto alla ricerca di partnership con società in grado di fornire contributi in termini di idee e di soluzioni oltre che di garantire supporto e assistenza tecnica. I primi accordi di questo tipo sono stati conclusi con la società tedesca Ianus e con la società svedese Uppslaget. “Solutions. Now”. E’ questo lo slogan che campeggiava sullo stand della Atex Publishing Solutions, a sottolineare come la società di Bedford si sia ormai lasciata alle spalle la fase dei cambi di proprietà e delle ristrutturazioni societarie, per ripresentarsi sul mercato con un portafoglio di soluzioni concreto, credibile e supportato da importanti installazioni.

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La maschera per l’inserimento on line degli ordini relativi alla compravendita di annunci pubblicitari del sistema Enterprise proposto da Atex Media Solutions

Tutte le soluzioni di Atex rispondono ai più diffusi standard di mercato, come l’architettura clientserver e la portabilità dei server sulle più diffuse piattaforme hardware (Sun Sparc, IBM RS/6000, Intel), software (Solaris, Windows NT, AIX), database (Microsoft SQL, Sybase, Oracle). Per quanto riguarda la gestione della pubblicità, per esempio, le soluzioni di Atex coprono l’intero flusso di produzione. Con il modulo Architect è possibile la definizione del timone pubblicitario e il controllo dello stato di avanzamento dei lavori, compreso il collegamento con il sistema di produzione per la verifica delle compatibilità tra il timone e la configurazione della rotativa e dei gruppi colore. Classified Pagination consente il posizionamento automatico in pagina di pubblicità classificata e tabellare, con il completo controllo sull’impaginazione. E infine Enterprise, il sistema per la gestione completa della pubblicità, dall’ordine al controllo del pubblicato, sino al monitoraggio della fatturazione. Un sistema, questo, che vanta già 57 installazioni in 24 paesi, per un totale di oltre 7.000 posti di lavoro e clienti del calibro della News International e del Financial Times di Londra, del New York Newsday, del Dagens Nyheter di Stoccolma. Tra le installazioni ce n’è una anche in Italia, alla concessionaria di pubblicità Area Nord, della quale si parla in un altro articolo su questo numero di TecnoMedia. Sul versante editoriale, la proposta di Atex Media Solutions si chiama Prestige, un sistema client-server che consente di integrare strumenti software come Microsoft Word e Quark X-Press in un ambiente editoriale provvisto di potenti strumenti di controllo e gestione, e con un sistema di impaginazione che consente la gestione parallela ed indi-

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pendente il disegno delle pagine e l’editing dei testi. Inoltre il sistema consente di lavorare in modalità Intranet: in pratica l’inviato o il corrispondente possono, con un PC portatile ed un collegamento Internet, in qualunque parte del mondo si trovino, utilizzare tutte le risorse del sistema per le quali sono abilitati come se fossero in redazione. Il sistema Prestige, come hanno tenuto a precisare gli esponenti Atex presenti allo stand di Lione, non è un progetto o una beta release, ma un prodotto già disponibile e che ha già al suo attivo molteplici installazioni, come quelle alla Southern Newspapers e alla DC Thompson in Gran Bretagna. L’ultima installazione, annunciata qualche settimana prima dell’Expo di Lione e particolarmente significativa sotto il profilo dell’immagine, è stata realizzata a Newspaper Techniques, la rivista mensile dell’Ifra edita in inglese, tedesco e francese. Scanner copydot per il flusso digitale Il flusso di lavoro digitale presuppone che tutte le componenti della pagina siano disponibili, prima dell’output finale, in formato digitale. Questo non costituisce un problema per la parte editoriale del quotidiano, che viene già da anni interamente realizzata su sistemi integrati con output digitale; viceversa, la pubblicità si trova ancora “a metà del guado”: nonostante le tecnologie siano ormai mature per l’utilizzo generalizzato della trasmissione digitale degli annunci e molteplici siano le soluzioni disponibili anche in Italia, i giornali si trovano ancora, nella quasi totalità dei casi, a dover digitalizzare il materiale pubblicitario che giunge su supporto fisico, sia esso carta o pellicola. Ne consegue che, in un ambiente produttivo che non può rinunciare all’impaginazione elettronica digitale, diventa


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indispensabile dotarsi di un sistema di scansione copydot, che effettua la digitalizzazione degli originali su carta e pellicola e, nello stesso tempo, effettua la deretinatura. Due sono, per quanto si è visto a Lione, le soluzioni disponibili sul mercato, entrambe distribuite in Italia. La società danese Purup-Eskofot propone una ampia gamma di scanner professionali CCD a letto piano con funzione copydot: dall’EskoScan 1318, in formato A3, fino al “gigante” EskoScan 3648, che è in grado di effettuare contemporaneamente scansione e deretinatura di quattro pagine broadsheet. Anche la società britannica Tecsa propone due linee di scanner copydot: i modelli della linea TS2000 (TS2470 e TS2570), con un’area di scansione massima di 610 x 457 millimetri, e i modelli della linea TS3000 (TS3100, TS3065 e TS3050), con un’area di scansione di 731 x 569 millimetri, in grado di effettuare in poco più di tre minuti scansione (a 1.270 dpi) e deretinatura di due pagine broadsheet. La Tecsa propone inoltre una soluzione software - denominata Seurat in ambiente Mac e CRS per la piattaforma Windows NT - per chi dispone già di scanner professionali e vuole dotarli di funzioni di copydotting: in questo modo l’investimento è più contenuto, e i risultati, pur non essendo paragonabili a quelli che si ottengono con uno scanner copydot dedicato, sono ampiamente accettabili per le esigenze produttive dei quotidiani. Bozze digitali a colori Uno dei problemi che l’adozione del flusso di lavoro digitale pone ai quotidiani è costituito dalle bozze: l’assenza di riscontri fisici in corso di lavorazione impone infatti, in fasi particolarmente critiche della produzione come in prossimità del rilascio redazionale o della fotoformatura, la realizzazione di bozze di prova, che riproducano il più fedelmente possibile il risultato finale. L’utilizzo del colore complica ulteriormente il problema: la resa del colore sulla carta da giornale, infatti, è

sostanzialmente diversa da quella che si ottiene sui sistemi di prova analogici o digitali più comunemente utilizzati, che utilizzano tutti supporti di stampa di colore bianco, ben diversi quindi dal colore grigiastro - o addirittura salmone della carta da giornale. Allo stand Agfa abbiamo visto un sistema in grado di fornire una valida risposta a queste esigenze. Si tratta di una stampante a colori opportunamente modificata in grado di stampare su rotoli continui di carta da giornale. Agfajet Sherpa - questo il suo nome - è una stampante a getto d’inchiostro con funzionamento piezo-elettrico, risoluzione di stampa a 360 o 720 dpi, nella quale il numero e la portata degli ugelli che spruzzano l’inchiostro sulla carta sono stati modificati in modo da poter utilizzare la carta da giornale senza che l’inchiostro “sfori” sulla pagina opposta. Nella sua versione più larga, Sherpa è in grado di stampare su fogli singoli, dal formato A4 (210 x 297 mm) sino al formato A0 (820 x 1.188 mm), e su rotoli continui con larghezza sino a 91 centimetri, ad una velocità di 2,2 millimetri al secondo a 360 dpi e di 1,1 millimetri al secondo a 720 dpi: in pratica, per la stampa di due pagine broadsheet occorrono poco più di quattro minuti in modalità standard e poco meno di nove in alta qualità. Altro aspetto importante del sistema Sherpa è che esso può essere pilotato dagli stessi RIP che pilotano le fotounità o le linee CTP, e utilizza un sistema di calibrazione colore che, utilizzando i profili standard ICC, permette di simulare la resa colore che si otterrà in rotativa, tanto più che utilizza la carta utilizzata in stampa. Ciò rende il sistema particolarmente versatile: può essere utilizzato in redazione, come strumento per il controllo delle pagine, oppure nei centri stampa, per verificare il posizionamento di tutti gli elementi e la correttezza delle separazioni. Ma è possibile anche immaginarne l’utilizzo per la realizzazione da parte di agenzie pubblicitarie e fotolito della prova firmata, che oggi è quasi sempre costituita da prove analogiche e digitali di altissima qualità, che possono fornire un valido riferimento

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per la stampa offset piana a forno su carta patinata, ma che sono assolutamente irriproducibili con il sistema di stampa ed il supporto cartaceo utilizzati dai quotidiani. Il Computer to plate: verso la maturità. Era il 1976 quando, all’ANPA-TEC di Anaheim, in California, fu presentato il primo sistema sperimentale di incisione diretta della lastra offset, ma solo nel 1980 il primo sistema CTP fece il suo ingresso presso un quotidiano, per l’esattezza l’Utica Daily Press and Observer-Dispatch di Utica, nello stato di New York. Dopo questa prima fase pioneristica, il secondo “momento forte” della tecnologia CTP fu in occasione della Drupa del 1995, dove 46 società proponevano soluzioni per il computer to plate, utilizzando molteplici soluzioni tecnologiche per il trascinamento delle lastre, per l’emissione laser, per le modalità di esposizione della lastra, e con almeno quattro differenti tipologie di lastre. Già soltanto due anni dopo, all’Imprinta 1997 di Düsseldorf, le società che offrivano soluzioni per il CTP erano scese a diciassette. L’impressione che abbiamo colto all’Ifra di Lione è che, dopo la fase della sperimentazione e quella dell’infatuazione, questa tecnologia sia finalmente entrata in una “terza fase”, nella quale i potenziali utenti non si chiedono più “a cosa serve”, e tantomeno “se funziona”, ma, semmai, “quanto costa” e “in quanto tempo si ammortizza”. Da un lato infatti l’offerta si è andata affinando, con la progressiva scrematura dei fornitori ed il consolidamento delle tecnologie più affidabili; dall’altro le prime storie di successo dei quotidiani che hanno adottato questa soluzione stanno a dimostrare la percorribilità di questa scelta. Alla “fascia alta” delle macchine per il computer to plate, in termini di dimensioni e capacità produttiva, appartiene certamente la DiamondSetter della Western Litotech, società americana facente parte del conglomerato Mitsubishi Chemical: un “mostro” particolarmente adatto alle esigenze produttive di quotidiani di medie e grandi dimensioni, in

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grado di produrre oltre 200 lastre broadsheet l’ora alla risoluzione di 1.016 dpi, e con una capacità di carico di 800 lastre. Il sistema DiamondSetter, che utilizza un laser a luce verde Fd-Yag, è disponibile in diverse versioni, a seconda del formato della pagina, con la possibilità, nelle versioni più sofisticate, di esporre lastre in formato panorama (610 x 914 mm) o, in alternativa, di esporre due lastre broadsheet alla volta, grazie ai due moduli indipendenti di esposizione laser dei quali è dotata. Una linea DiamondSetter è installata da qualche mese presso lo stabilimento RCS Editori di Padova. Tra le soluzioni CTP che vantano già installazioni nel nostro Paese c’è anche il sistema Polaris 100 della Agfa. Anch’esso basato sulla tecnologia laser a luce verde, è in grado di utilizzare lastre in formati variabili dal tabloid (470 x 290 mm) fino al doppio broadsheet (900 x 610 mm), con risoluzione variabile dagli 800 ai 2.540 dpi e ad una velocità - calcolata su pagine broadsheet e risoluzione di 1.016 dpi - superiore alle 100 lastre l’ora. Allo stand della Autologic Information International (AII), il posto d’onore era dedicato alla linea APS-3850CTP. Si tratta di una macchina di nuova concezione, anche se utilizza la sperimentata tecnologia delle fotounità APS3850. Nuova è soprattutto la semplicità del disegno della linea, nella quale le parti in movimento sono state ridotte al minimo: in effetti l’unico oggetto che si muove è la lastra, che si sposta orizzontalmente dall’alimentatore all’unità di scrittura e quindi all’espositrice. Ciò ha consentito di limitare al massimo l’ingombro della macchina, il peso (soltanto 640 chilogrammi), e di rendere estremamente semplice l’installazione e la messa in produzione. L’espositrice utilizza un laser verde a 532 nm oppure, in alternativa, un laser rosso a 670 nm; ha un’area di scrittura massima di 474 x 660 mm, risoluzione variabile tra i 1.000 e i 2.540 dpi, e una capacità produttiva di poco inferiore alle 100 lastre l’ora. Di rilievo, per la loro originalità, anche le soluzioni adottate per la linea CTP DMX 2737 della società danese


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La schermata di APS Plateroom Manager proposto da Autologic per l’automazione e il controllo di produzione nel flusso CPT

Purup-Eskofot. Il sistema è disegnato in modo tale che è possibile alimentare il caricatore delle lastre alla luce del giorno, semplicemente inserendo con il “muletto” i pallet di lastre così come vengono scaricati, garantendo in tal modo la possibilità di produzione continua con minimo intervento umano. Altra particolarità della soluzione Purup-Eskofot, rispetto alle altre soluzioni, è costituita dalla tecnologia di esposizione: la lastra viene posizionata all’interno di un tamburo cilindrico ed esposta per mezzo di un laser verde Fd-Yag e di uno specchio che effettua 500 rotazioni al secondo. Le prestazioni di questa linea CTP sono perfettamente allineate con le esigenze di produttività richieste dalle realtà produttive dei quotidiani: area di stampa massima di 690 x 940 mm, risoluzione variabile da 900 a 2.032 dpi, velocità a 1.016 dpi di 60 lastre/ora in produzione singola e di 52 lastre/ora in produzione doppia. Il flusso di lavoro digitale La linea CTP non costituisce che l’ultimo, conclusivo anello di un flusso di lavoro digitale, che abbraccia tutto il processo di prestampa e che richiede adeguati sistemi di gestione. L’assenza del riscontro “fisico” del lavoro di produzione della pagina, tradizionalmente costituito dalla pellicola oppure dal paste-up della pagina sul tavolo luminoso, deve infatti essere rimpiazzato da nuovi strumenti di monitoraggio e di controllo. Nell’ambiente di produzione dei quotidiani, inoltre, occorre verificare che le pagine vengano trasmesse correttamente ai centri stampa satellite: operazione, questa, che acquista particolare complessità nel caso di quotidiani che debbano trasmettere edizioni differenziate a diversi impianti di stampa.

Il workflow manager Agfa Apogee si propone di rispondere a queste complesse esigenze, sfruttando a tal fine le possibilità offerte dal formato Acrobat di Adobe. Apogee si compone di una serie di moduli software integrabili: con il modulo Pilot tutti i materiali che confluiscono nella pagina vengono “normalizzati” nel formato PDF; quindi, attraverso i RIP Taipan (Windows NT) o Viper (Mac OS), i file vengono inviati alle periferiche di output. E infine, con il modulo Printdrive è possibile visualizzare i file bitmap in uscita dai RIP, effettuare ritocchi e correzioni, archiviare, ripetere l’output delle pagine senza doverne ripetere il rippaggio: in altre parole, è possibile lavorare con i file di pagina digitali come se fossero delle normali pellicole. Agfa propone inoltre, per l’ambiente produttivo dei quotidiani, il sistema Intellinet, che effettua la gestione della trasmissione delle pagine verso i centri stampa satellite, con il controllo automatico della trasmissione, l’invio selettivo delle pagine, la possibilità di utilizzare portanti trasmissivi che utilizzano differenti tecnologie e velocità di trasmissione dei dati. Anche Autologic Information International propone, a monte delle proprie soluzioni di output su film o su lastra, un sistema integrato di gestione del flusso di lavoro digitale. Output Manager - questo il nome del sistema - riceve le pagine rilasciate dai sistemi di prestampa, le organizza, ne verifica le priorità, e le trasmette verso le periferiche di output locali o remote. Il sistema può essere implementato con APS-Pagepair, un modulo che effettua l’accoppiamento automatico delle pagine, e con APS-Plateroom Manager, dedicato al pilotaggio e al controllo della linea CTP. L’Output Manager pilota i RIP APS, sviluppati attorno alle tecnologie Harlequin (per i RIP di livello 2) e Adobe (per i RIP con il

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Lo stacker TS 800 di IDAB WAMAC

Postscript 3), in grado a loro volta di interfacciarsi con le più diffuse periferiche di output, siano esse fotounità, linee CTP, stampanti per bozze, sistemi di trasmissione come Wydnet o Pressfax. Per la trasmissione di pagine di giornale da una o più sedi di produzione verso più centri stampa, AII ha sviluppato il sistema APSCOM, alla cui installazione presso la Associated Newspapers di Londra era dedicato un articolo nel numero scorso di TecnoMedia. Wam!Net/4Sight, uno dei più importanti fornitori internazionali di servizi di connettività e reti per trasmissioni in formato digitale, ha colto l’occasione dell’Ifra per presentare agli editori di quotidiani europei la fase 1 della integrazione di 4Sight ADS (Artwork Delivery System) nella rete europea ad alta velocità Wam!Net per la trasmissione digitale, lanciata in occasione di Ipex 98. Il sistema ADS (cfr. TecnoMedia n. 18, pagg. 9 ss.) è già utilizzato da oltre 2.000 tra editori e stampatori di giornali quotidiani in Europa, Australia e Sud Africa, ed è lo standard per la distribuzione digitale in Regno Unito, Danimarca e Belgio. Wam!Net/4Sight ha inoltre recentemente siglato un accordo strategico con la società tedesca Hermstedt, il principale fornitore mondiale di prodotti Isdn. L’accordo di collaborazione tecnica, che riguarderà per il momento i mercati della Germania e del Regno Unito, punta alla integrazione delle componenti tecnologiche per la comunicazione Isdn con la rete digitale a larga banda specializzata nelle soluzioni di trasferimento, memorizzazione e gestione dei flussi di lavoro per l’industria delle arti grafiche. Una serie di soluzioni complete che consentono a Wam!Net/ 4Sight - affiliata alla WorldCom a partire dal 1996 - di offrire collegamenti che vanno dai 50Mb/ora fino ad un

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servizio garantito e “gestito” che può superare i 2.000 Mb/ora. Integrazione e flessibilità in sala spedizione Anche nel settore tecnologico a più alta presenza di componenti meccanici, l’area di stampa e spedizione, vanno sempre più diffondendosi i concetti e le soluzioni che puntano, da un lato, sullo sviluppo e la implementazione di componenti flessibili, in grado di riadattarsi per il più facilmente possibile a diversi flussi di lavoro, e dall’altro alla successiva integrazione all’interno di un impianto base di soluzioni altamente specializzate proposte da terze parti. Idab Wamac, rappresentata in Italia dalla R.G. di Milano, ha presentato all’Ifra un nuovo stacker, il modello TS 800, che ha la caratteristica di poter lavorare diverse tipologie di prodotto, per dimensioni e per formati, creando pacchi di diversa grandezza in funzione della spedizione finale ai punti di distribuzione. Ferag, a sua volta, dispone dello stacker quattro pack, che riunisce in un unica soluzione quattro funzioni distinte: creazione del pacco, legatura, cellophanatura e fascettatura. Questo stacker, attualmente installato in due impianti pilota, fra i quali quello di un editore francese, offre il ritorno alla lavorazione in un blocco unico per garantire maggiore velocità e flessibilità, dal momento che è possibile preprogrammare pacchi di quotidiani con un numero preciso di copie, che escono dallo stacker già cellophanati ed etichettati, pronti per la spedizione finale. La Ferag ha di recente nominato il nuovo Amministratore Delegato della propria consociata italiana, Sandro Provera, che ha avviato una importante riorganizzazione della società, come ha raccontato ai lettori di TecnoMedia in una intervista che pubblichiamo a pagina 50.


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Editoria su Internet

Dalle “portal companies” nuove ipotesi per i servizi on line su rete Internet L’annuale convegno Ifra “Oltre la parola stampata” ha presentato nuove ipotesi e strategie per lo sviluppo dei servizi on line. Internet è uno strumento che, per crescere, ha bisogno di attrarre “lettori” ed inserzionisti, sviluppando e rafforzando marchi commerciali credibili. Le strategie delle “portal companies”, i servizi alle comunità locali, il pericolo dei “cannibali”. Ma c’è anche chi preferisce puntare sul telefonino cellulare...

Come consentire la crescita ed il consolidamento economico dei nuovi servizi su Internet? Che cosa significa in termini reali il proliferare dei siti web per un editore di quotidiani? Costituiscono una minaccia, una opportunità o semplicemente una moda destinata a tramontare nel giro di pochi anni? L’edizione 1998 di “Beyond the printed word” (Oltre la parola stampata), il fortunato Convegno internazionale che da alcuni anni l’Ifra dedica alle prospettive di integrazione fra i nuovi media di comunicazione elettronici ed i quotidiani, ha cercato di rispondere ad alcuni dei molti quesiti sulle reali prospettive di sfruttamento del web da parte degli editori di giornali.

Marchi, traffico, utenti e pubblicità: come avviare il circolo virtuoso Sbaglierebbe chi provasse ad immaginare scenari più o meno fantascientifici relativi alla evoluzione a medio termine dei servizi su rete internet. Secondo l’opinione di Randy Bennett, vice presidente della NAA - l’associazione degli editori di giornali americani - che ha ricoperto, fra gli altri, l’incarico di direttore dei servizi di America On Line, il maggior servizio commerciale on line del mondo, Internet altro non è che un nuovo strumento di comunicazione che sta muovendo, non senza difficoltà, i primi passi in un mondo caratterizzato da una fortissima competizione. Come tutti i media, almeno nella analisi di Randy Bennett, anche per Internet è indispensabile sviluppare il “circuito economico virtuoso”: un “marchio” on line del quale ci si possa fidare, che attragga visitatori offrendo servizi utili con conseguente aumento del “traffico” ed aumento degli investimenti pubblicitari. Una “ricetta” vecchia come l’indu-

stria dei mezzi di comunicazione che, a detta di Bennett, starebbe già funzionando nelle società più aggressive che operano su internet: le “portal company”, ovvero quelle aziende che si preoccupano di offrire agli utenti di Internet dei “portali” di accesso alla rete, razionalizzando i contenuti attraverso motori di ricerca ed offrendo un corallario di servizi che va dalla possibilità di personalizzare la propria home page fino alla posta elettronica gratuita e ad altri gadget per la comunicazione on line. Il primo operatore a dare l’esempio è stato AOL, America Online, oggi il più grosso fornitore commerciale di servizi on line, che ha sviluppato una strategia rivolta alla aggregazione di contenuti in un pacchetto di servizi facili da usare e tale da costituire un “marchio” commerciale nei confronti del quale gli utenti sviluppassero fiducia. Dopo AOL si sono mosse altre società, Yahoo!, Excite, Netscape, GeoCities e, più di recente, Amazon.com, un operatore che, nato come distributore di libri, sta ora rapidamente evolvendosi in direzione della “portal company”. La strategia di acquisire credibilità e fiducia presso i nuovi clienti on line sembra che paghi, se si pensa che una società come Yahoo!, quotata alla borsa americana di Wall Street, ha raggiunto in brevissimo tempo una capitalizzazione di mercato di oltre 9 miliardi di dollari, superiore a quella degli editori del The Wall Street Journal, The New York Times e Washington Post. Una volta che la società che opera servizi on line ha trovato posto nel cuore e nella testa dei nuovi consumatori, conclude Bennett, è giocoforza per i grandi investitori considerare il “portale” come uno strumento per la comunicazione ed il marketing alla stregua dei più diffusi e consolidati media: quotidiani e periodici, televisione e radio.

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Le home page dei siti New York Times e Workavenue.com

I quotidiani come “local portal company” Secondo la società di ricerche e previsioni di mercato Forrester Research, la probabile quota di pubblicità che raccoglierà Internet nel corso del 1998 - stimata in due miliardi di dollari a livello mondiale - è destinata a crescere fino a 15 miliardi di dollari nel 2003, dei quali si prevede il 20% arriverà dal mercato Europeo. Gli investimenti, sempre secondo le previsioni, saranno concentrati, almeno per quanto riguarda il mercato americano, all’interno dei primi 30/50 siti per traffico di utenti, anche se questi servizi saranno caratterizzati da rapidi mutamenti della loro posizione in classifica. Forrester Research stima inoltre come la vendita al dettaglio attraverso il web sia destinata ad un fortissimo incremento. Nel corso del 1997 i servizi on line hanno intercettato una quota parte di spesa per acquisti al dettaglio pari a 7,5 miliardi di dollari, includendo in questa cifra sia le vendite dirette sia le vendite effettuate con metodo tradizionale ma precedute e supportate dalla consultazione delle pagine web. Veri, o verisimili che siano questi numeri, osserva sempre Randy Bennett, i quotidiani devono attrezzarsi per non perdere questa occasione, sviluppando servizi che consentano ai lettori dei giornali di rintracciare sul web altrettanti portali per l’accesso alla rete e per la fruizione di servizi a valore aggiunto. Quello che Yahoo!, Excite, e le altre “portal companies” stanno realizzando a livello nazionale, i quotidiani americani, e non solo, dovrebbero realizzare a livello locale, dove porte di accesso ad Internet che integrino fra loro un marchio riconoscibile ed in grado di conquistare la fiducia dei consumatori - come quello di un quotidiano - e l’accesso ad informazioni commerciali e di servizio utili ai

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residenti in una certa area geografica, possono costituire un formidabile strumento di comunicazione per attrarre inserzionisti pubblicitari. Dieci milioni di consumatori Dieci milioni di consumatori sono più o meno il bacino di utenza dell’area di New York, e per servirli on line il quotidiano The New York Times ha optato per la rete Internet, alleandosi con una giovanissima società americana, la Zip2Com, specializzata nello sviluppo di software per la creazione di comunità virtuali sul web. La strategia del servizio New York Today (www.nytoday.com), illustrata dal fondatore e Vice Presidente Esecutivo della software house Elon Musk, è assai vicina a quella delle “portal companies”. Un editore locale, in questo caso l’editore del New York Times, il terzo quotidiano degli Stati Uniti per diffusione con oltre 1.070.000 copie diffuse nel 1997, ha deciso di concentrare in un unico sito tutte - o quasi - le informazioni locali che possono avere interesse per i cittadini di New York. Un’impresa titanica, che si sviluppa attorno alla particolare architettura del software sviluppata da Zip2Com, che consente a diversi “content provider” collegati a nytoday.com di inviare al sito le proprie informazioni, strutturarle e renderle così disponibili a tutti i cittadini. Il marchio del quotidiano, in questo caso, fà da traino per l’informazione locale e da collettore per tutti gli annunci pubblicitari a pagamento acquistati dai diversi operatori commerciali locali. Il risultato è un gigan-


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On line.....aspettando il Natale a Wall Street Lunedì 9 novembre la borsa americana di Wall Street vive una giornata tranquilla: l’indice Dow Jones lambisce quota 9000, e gli investitori decidono di vendere un po’ di titoli per capitalizzare i risultati degli ultimi, consistenti rialzi. L’indice flette, con una sola eccezione: i titoli Internet. eBay Inc., uno dei più noti siti di vendite all’asta on line (www.ebay.com), guadagna in un colpo solo 19 dollari, balzando oltre la soglia dei 100 dollari per azione; il 24 settembre scorso, data del suo esordio in Borsa, era stata quotata 53,5 dollari. La “portal company” Yahoo! guadagna più di 11 dollari in un sol colpo, portandosi a livelli superiori ai 160 dollariper azione, quasi sette volte più della sua quotazione di un anno prima. Excite, infine, supera i 47 dollari, con un progresso netto di 7,50 dollari per azione. A giudizio degli analisti interrogati a riguardo non esistono ragioni di sorta per guadagni così forti, ma viene fatto notare che sempre più persone trovano comodo l’utilizzo di Internet. “Natale è ormai alle porte - sottolinea un analista - e ci si aspettano buoni risultati dalle società che operano nelle vendite on line su rete Internet”. Ancora una volta le aspettative, componente essenziale del mercato borsistico più grande del mondo, alimentano ottimismo, e spingono privati ed istituzioni ad investire nei titoli delle nuove società che operano su rete Internet. Ed il parere degli investori è un parere pesante, che si misura in dollari. tesco “pacchetto” di informazioni on line, nel quale i contenuti di proprietà del New York Times sono integrati da altri venticinque - per il momento - fornitori di informazioni. Questo nuovo strumento di comunicazione, la cui imponenza, in termini di contenuto informativo, ricorda molto da vicino la edizione domenicale “monstre” del quotidiano newyorkese, capace di arrivare a pesare ben più di un chilogrammo, permette la integrazione di servizi denominati “verticali” - ovvero siti dedicati al commercio di particolari beni, come le automobili, con i motori di ricerca tipo Yahoo! ed Excite, e con i servizi www indirizzati a particolari comunità. L’aggiornamento dei contenuti procede ventiquattro ore su ventiquattro in tempo reale, ed in modo del tutto automatico, sia per quanto riguarda le informazioni relative a cinema, teatri, passatempo e quant’altro attiene la vita cittadina, sia per quanto riguarda le opportunità segnalate dalle rubriche specializzate nella raccolta di annunci pubblicitari a pagamento. Ma l’organizzazione di vendita va modificata? Sì, secondo la esperienza del Minneapolis Star Tribune, raccontata al convegno dell’Ifra da Karen Larson, direttrice

vendite e marketing dell’area New Media dello Star Tribune di Minneapolis, in Minnesota. Il quotidiano americano ha lanciato WorkAvenue.com, un sito Internet di servizio all’interno del network on line startribune.com, dedicato al mercato locale del lavoro. WorkAvenue.com - sottotitolato “dove i lavori ti trovano!” - è stato sviluppato per favorire l’incontro fra ricerca di lavoro e domanda di manodopera. Grazie alla interattività, Internet si presta particolarmente alla riduzione dei tempi necessari al processo di reclutamento di forza lavoro all’interno delle aziende, un iter sempre abbastanza lungo e costoso, sia per le aziende che per i lavoratori. In fase iniziale, allo Star Tribune avevano pensato di poter utilizzare la stessa forza vendita sia per gli annunci tradizionali stampati che per il nuovo servizio sul web. Dopo tre mesi si sono resi conto che occorrevano due diversi staff operativi che agissero con criteri, e con mentalità, diversa. Il servizio su Internet, in altri termini, ha bisogno di essere proposto in modo molto più articolato ai clienti, siano esse aziende che persone in cerca di lavoro. Pertanto, il personale addetto al web non solo risponde alle telefonate degli inserzionisti, ma si occupa di illustrare loro come

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funziona il servizio e, soprattutto, svolge una attenta attività di controllo e servizio post vendita, monitorando gli accessi al sito, le modalità di utilizzo e le interazioni svolte all’interno del web. Alle aziende che aderiscono al servizio vengono inviati periodicamente report statistici sul traffico relativo alle loro inserzioni. I diversi servizi offerti on line dal quotidiano di Minneapolis sono stati progressivamente riorganizzati in un network di siti, denominato startribune.com, che comprende, oltre a WorkAvenue.com, News, Freetime, lanciato nel 1997, e Homezone, il più recente, che data da febbraio di quest’anno. Questi tre altri siti vengono venduti per il momento da un’unica forza commerciale, assistita da un ufficio centrale di specialisti in comunicazione su Internet, dove sono stati concentrati tutti i servizi necessari allo sviluppo editoriale sul web. Gli addetti vengono motivati con obiettivi di gruppo relativi ai fatturati e con obiettivi individuali, legati per lo più al conseguimento di sponsorizzazioni dei servizi da parte di partner strategici o di rilevante importanza. Non è escluso che, qualora i diversi mercati pubblicitari di riferimento, automobili e annunci immobiliari in testa, dimostrassero una particolare vivacità, il modello di creazione di una forza autonoma di vendita sperimentato con gli annunci per la ricerca di lavoro non possa essere progressivamente esteso a ciascuno degli altri siti del network. Attenti ai cannibali ! Ma non c’è il rischio di “cannibalizzare” gli annunci di ricerca di personale pubblicati quotidianamente dal giornale? Certo, risponde la Larson, il rischio c’é, ma il Minneapolis

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Star Tribune è leader di mercato, nella sua zona, in questo particolare settore degli annunci economici. Pertanto - è l’argomento dei dirigenti editoriali - quello della “cannibalizzazione” è un rischio che “possiamo, anzi dobbiamo, assumerci”, prima che nel promettente mercato della domanda/offerta di posti di lavoro on line non entri qualche altro concorrente. Ma il rischio che i navigatori di Internet, incontrando il proprio quotidiano in versione on line, lo leggano sullo schermo del computer di casa “dimenticando” poi di acquistarlo in edicola, è un pericolo reale o immaginario? I ricercatori di Médiangles, una società francese di indagini di mercato, hanno intervistato lo scorso mese di maggio 5.000 utenti web francesi, ricavandone indicazioni in chiaroscuro. Il 60% del campione ha risposto che, nel corso della navigazione, ha visitato i siti gestiti dai quotidiani che, tuttavia, sono considerati come servizi in diretta concorrenza con altri fornitori di notizie on line. Louis Rougier, fondatore e general manager di Médiangles, che ha presentato i risultati dello studio, ha sottolineato come i timori di quanti guardano ai siti web come a degli strumenti in grado di favorire la “cannibalizzazione” della carta stampata possano non avere tutti i torti. Circa il 25% degli intervistati ha infatti ammesso che la visita ai siti dei giornali era motivata dalla speranza di poter leggere le notizie maggiormente interessanti “senza” dover comperare il quotidiano ogni giorno. Ma un altro quarto del campione, contemporaneamente, ha ammesso che attraverso il sito on line ha acquisito una familiarità prima sconosciuta con il giornale locale della propria zona, tale da spingerlo all’acquisto del prodotto stampato con una


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maggiore regolarità. Sempre per quanto riguarda il contenuto informativo, oltre la metà del campione intervistato ha dichiarato che preferirebbe ottenere le notizie all’interno di “chioschi” multimediali che concentrassero più di una fonte di informazioni alla volta, in modo da razionalizzare la ricerca senza dover passare troppo tempo nella visita di diversi siti gestiti da quotidiani. Come dire che esisterebbe, almeno stando al campione di intervistati francesi, un notevole mercato per servizi di “rassegne stampa” on line, magari da gestire attraverso consorzi fra più organi di informazione. Un “portale” ...portatile “Internet è bello, è comodo, forse è anche utile, ma non è portatile” a meno di non considerare l’ipotesi, finora relegata agli annunci pubblicitari più immaginifici, di un super manager che viaggia con il personal computer sempre acceso e collegato alla rete attraverso un telefonino cellulare. Ma esistono veramente simili “mostri” tecnologici in giro per le città europee? I dirigenti del quotidiano svedese Dagens Nyheter hanno mostrato non poche perplessità a riguardo, ed hanno deciso di sviluppare un nuovo servizio interattivo on line sfruttando il solo telefonino cellulare che, nell’area di Stoccolma, servita dal giornale, può contare su una penetrazione del 58%, pari a 738.000 persone (gli utenti Internet stimati sono “soltanto” 500.000). La direttrice del nuovo servizio denominato 5678-5678, Marie-Louise Kjellström, ha illustrato i dettagli del progetto, lanciato solo un paio di settimane prima del seminario di Lione. 5678-5678 è uno strumento che serve a rintracciare, ventiquattrore su ventiquattro, chi vende, e dove, un certo prodotto od un servizio nell’area di Stoccolma. Avete voglia di mangiare a casa vostra un piatto tipico giapponese, ma non sapete chi vi offre il servizio casalingo? volete un

parrucchiere specializzato in una particolare acconciatura, o una sauna aperta fino alle ore piccole? Basta una telefonata, ed una voce amica cercherà la risposta ai vostri interrogativi all’interno di un data base commerciale sviluppato per il nuovo servizio di informazione on line. All’utente finale avere la risposta giusta non costa nulla, salvo naturalmente la telefonata. L’affare per il Dagens Nyheter consiste nella vendita della posizione all’interno del data base agli operatori commerciali dell’area coperta dal servizio. La base di dati iniziali è stata acquistata da una società svedese specializzata nel brokeraggio di informazioni. Successivamente il servizio è stato proposto agli operatori commerciali che, pagando un minimo di 625 dollari all’anno, sono “citati” telefonicamente dagli operatori ogni qual volta un cliente richiede loro le informazioni. Il quotidiano svedese, per questo servizio, è diventato un diretto concorrente delle “pagine gialle” che, a detta dei responsabili editoriali, offrono un servizio più costoso e, soprattutto, non immediatamente accessibile. Fra gli aspetti strategici del servizio, come ha sottolineato la responsabile, c’è la immediatezza della risposta telefonica, entro due/tre squilli, ed una base di dati fortemente strutturata. Non esistono particolari sinergie - secondo le dichiarazioni della signora Kjellström - fra la base dati degli inserzionisti pubblicitari del quotidiano stampato ed i clienti del nuovo servizio; il Dagens Nyheter non si assume alcuna responsabilità circa la qualità dei servizi e dei prodotti segnalati, salvo il fatto che tutte le attività siano perfettamente legali; non viene data risposta alla richiesta di informazioni di servizi a sfondo sessuale. Il piano economico del servizio, lanciato verso la fine del mese di settembre, prevede il punto di pareggio entro i prossimi dodici mesi; successivamente, il servizio dovrebbe iniziare a produrre utili.

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editoria multimediale

Internet e CD-ROM: come cambia il mercato italiano Roberto Liscia, consigliere delegato dell’ANEE (Associazione Nazionale Editoria Elettronica), sintetizza i dati più interessanti che emergono dalla annuale ricerca su Il Mercato dell’Editoria Multimediale in Italia: consolidamento del mercato off-line e promettente trend di sviluppo per il mercato on-line. In forte ascesa gli abbonamenti ad Internet e l’utilizzo in ambiente domestico di due periferiche di recente introduzione: lo scanner e il masterizzatore di CD-ROM.

L’ANEE (Associazione Nazionale dell’Editoria Elettronica) realizza dal 1992 un Osservatorio sulla multimedialità con l’obiettivo di fornire alle aziende associate, agli operatori del settore e al mondo dei media una fotografia del mercato multimediale in Italia. Quest’anno la ricerca approfondisce lo studio dei principali ambiti di sviluppo del mercato italiano dell’editoria elettronica: CD Rom e Internet, con un’analisi sia qualitativa che quantitativa della domanda e dell’offerta, offrendo inoltre uno scenario sull’utilizzo dell’informatica nella casa italiana, con particolare riferimento ai prodotti multimediali. Eurisko ha collaborato per l’analisi della domanda e Niche Consulting per lo studio sull’utilizzo delle tecnologie nelle famiglie. Tendenze del mercato multimediale off-line e on-line nel mondo A livello mondiale il mercato dell’editoria elettronica off-line presenta caratteristiche che sembrano far presagire per i prossimi anni un’ulteriore crescita in termini di volumi d’affari. La fase espansiva registrata nella prima metà del decennio in corso non sembra destinata ad esaurirsi, bensì a replicarsi soprattutto su quei mercati che, come l’Italia, mostrano una minore penetrazione di personal computer e dunque presentano ampi margini di crescita anche dal punto di vista del parco dei lettori installati. Diversi elementi inducono ottimismo fra gli operatori del settore: la crescente informatizzazione della popolazione di ogni fascia di età, l’elevato tasso di crescita di tutti i mercati ICT, l’aumento della penetrazione dei lettori di CD-

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Rom, le campagne di promozione dell’informatizzazione delle scuole, la compatibilità verso il basso delle nuove tecnologie che sostituiranno nel medio periodo i CD-Rom. Non trova riscontro l’ipotesi secondo cui la rapida affermazione dell’ambiente WWW come ambiente universale per l’offerta di servizi multimediali e interattivi, sia per l’utenza professionale sia per quella di massa, possa rappresentare un freno alla crescita dei supporti off-line; in realtà questi ultimi possiedono ancora numerosi vantaggi in termini di prestazioni che li rendono estremamente competitivi e non sostituibili dal WWW. D’altra parte gli editori attivi sul mercato dei CD-Rom paiono pronti a gestire in maniera non difensiva tale processo di integrazione con l’ambiente online: i CD-Rom ibridi, cioè integrati con Internet, sono aumentati nettamente nel 1998, anche se rappresentano ancora una piccola percentuale sul totale. A livello mondiale, l’Europa in questo settore sta guadagnando quote rispetto agli USA. Nel 1994 il 62% dei titoli su CD-Rom in commercio nel mondo proveniva dagli USA e solo il 30% proveniva dall’Europa; nel 1998 la quota USA è scesa fino al 51%, mentre quella europea è salita al 46%. Tendenze del mercato italiano dei CD-Rom Complessivamente il volume d’affari del mercato dei titoli su CD-Rom passa da 385 miliardi di lire del 1997 a 480 stimati per il 1998. La considerevole crescita (+25%) è sostenuta principalmente dal segmento consumer che da solo registra un incremento del 32%. Fra le tendenze emergenti si registra un drastico incremento dei fenomeni di pirateria che colpiscono i titoli più


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Investimenti pubblicitari sul Web e investimenti per la realizzazione di servizi WWW in Italia (dati in miliardi di lire)

venduti in en1998, è in leg1000 trambi i mercagero aumento ti, producendo rispetto all’an500 improvvise e no precedente. significative La crescen200 110 cadute delle te diffusione di 60 30 15 3 vendite. Si tratpersonal com1997 1998 1999* 2000** ta di un fenoputer fra nuove Fonte: Anee investimenti pubblicitari sul Web meno generato categorie pro* stime investimenti per la realizzazione di servizi WWW anche dalla fessionali è sta** previsioni continua caduta compensata ta di prezzo dei masterizzatori, che genera un vero e proprio da un significativo calo dei prezzi dei Cd-Rom (indicativamercato parallelo illegale di notevoli dimensioni anche se di mente –10% l’anno). Il mercato si presenta caratterizzato difficile stima. dalla saturazione dei principali segmenti di domanda e da Una prospettiva importante, ma anche una sfida spesso una forte stabilità degli assetti sul fronte dell’offerta, dove difficile da raccogliere, è quella rappresentata da Internet, dominano pochi grandi editori di titoli giuridico-normativi; sia per gli editori che operano sul segmento professionale il numero totale degli operatori, rimasto stabile nei tre anni sia per quelli attivi sul mercato di massa. I primi hanno precedenti, passa da 25 a 34 unità. messo a punto offerte integrate off-line / on-line per presiL’incremento del numero dei titoli nel settore professiodiare meglio la domanda dei professionisti e delle imprese. nale stimato per il 1998 è stato di poco superiore al 10% Anche i secondi puntano a offerte integrate, a valorizzare rispetto all’anno precedente per i titoli italiani (la crescita è sulla rete il proprio brand e i propri asset editoriali e, non da attribuibile all’incremento dei titoli one-shot, prodotti senza ultimo, vedono l’utilizzo di Internet come canale di vendita aggiornamento a basso prezzo rivolti alle piccole e medie dei prodotti. imprese e al mercato SOHO); resta sempre rilevante il peso C’è grande attesa per i risultati delle vendite natalizie dei numerico dei titoli in lingua straniera. primi titoli su DVD, visti dal produttori di CD-Rom italiani I principali fruitori di supporti off-line sono avvocati e come naturale evoluzione del supporto informatico. Lancommercialisti, mentre consulenti del lavoro, notai, magiciati prima nell’ambito video che in quello informatico o strati, amministratori di condominio, ingegneri, geometri e audio, i titoli in DVD disponibili sul mercato italiano architetti rappresentano una fascia meno dinamica ma tuttasecondo le stime saranno un centinaio entro la fine del 1998, via considerevole della domanda. pochissimi dei quali italiani. La vendita diretta resta di gran lunga il canale più utilizzato. Il mercato professionale Da alcuni anni il mercato professionale ha raggiunto un Il mercato consumer livello di sostanziale maturità, facendo registrare tassi di Il volume d’affari stimato per il 1998 nel segmento crescita contenuti. consumer ammonta a circa 330 miliardi di lire, con un tasso Il volume d’affari, stimato a 155 miliardi di lire per il di crescita pari al 32% rispetto all’anno precedente.

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Principali motivazioni per l’utilizzo di Internet dal luogo di lavoro (% sul campione complessivo di 604 intervistati) 79

notizie utili per il lavoro

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ricerca/info su

Il numero degli aziende editori è aumentato in maniera concuriosità/navigare sistente, in quanto molti editori “tradizionali” si sono scaricare software lanciati nel mondo dell’editoria eletaltre info utili tronica anche se spesso con una sola iniziativa sperileggere quotidiani mentale. Il numero dei titoli ha subito un inFonte: Eurisko - Osservatorio ANEE 1988 cremento soltanto del 2%, determinato esclusivamente dall’aumento dei titoli in lingua italiana, dove si è registrata l’introduzione di 95 titoli nuovi rispetto all’anno precedente e contemporaneamente l’eliminazione dai cataloghi dei vecchi titoli. All’aumento dei titoli in lingua italiana e dei titoli localizzati, corrisponde la diminuzione di titoli in lingua straniera. Tra i fattori chiave, si segnala un incremento della concentrazione della domanda verso i titoli guida, lanciati da editori di grandi dimensioni tramite il canale edicola. Hanno molto successo le enciclopedie generalistiche e quelle tematiche, mantengono un livello di interesse elevato i titoli di arte e cultura. La maggior parte degli editori dichiara di avere grandi aspettative verso l’apertura del mercato dei più giovani e attende, predisponendo nuove offerte, che finalmente decollino i generi educational/scolastica e edutainment/bambini, direttamente condizionati dalla diffusione ancora debole del PC come “macchina educativa”. Quella educazionale è di fatto una delle più importanti prospettive per l’intera area di titoli non -games destinati alla famiglia. In attesa del decollo dei generi educazionali, sono i giochi a continuare a fare la parte del leone sul mercato,

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mostrando stabilmente tassi di cre53 scita più elevati del 47 resto dei generi e totalizzando il 51 54% del fatturato 43 complessivo del mercato consumer 37 CD-Rom. 34 ultimi tre mesi I prezzi medi dei CD-Rom regi31 ultimo mese strano una tenden26 za alla diminuzione, in percentuale diversa a seconda del genere: sostanzialmente stabili i videogiochi (4,7%), in discesa più marcata i generi non games (-25%). 61

Canali di distribuzione per il mercato consumer Nonostante sia affiancato da numerosi altri canali distributivi che assorbono volumi crescenti di prodotto, il Computer/Software Shop rimane il canale principale per il mercato consumer, senza mostrare segni di decadenza, anzi riaffermando il suo ruolo centrale. Il canale edicola, già “scoperto” dagli editori a partire dal 1996 ma ampiamente sfruttato nel 1997 e 1998 fino a confermarsi come secondo canale di vendita, ha rappresentato dal punto di vista reale e simbolico il canale della massificazione del CD-Rom come merce culturale. La tipologia del canale lascia comunque pensare che la crescita del venduto sia prossima alla saturazione. Si è aperto anche il canale della Grande Distribuzione, che dopo i libri accoglie oggi anche i titoli elettronici. L’introduzione dei CD-Rom in un pubblico più vasto tramite il canale edicola e grande distribuzione ha dato luogo ad una vera e propria “reinvenzione editoriale” dei CD-Rom.


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La libreria continua la sua crescita, importante ma inferiore alle aspettative degli editori, e ha aperto significativamente le sue porte ai supporti ottici anche grazie a titoli di maggiore qualità e ai generi reference, educational ed edutainment Il mercato Internet-WWW Il mercato italiano di Internet è caratterizzato da tre fattori: un significativo aumento della spesa per la creazione di servizi WWW, passata da circa 110 nel 1997 a 200 miliardi di lire nel 1998, il decollo del mercato pubblicitario, passato da 3 a 15 miliardi di lire stimati nel 1998 e destinato a crescere significativamente nel 1999, e l’aumento di interesse degli operatori esteri (Yahoo!, Double Click, Lycos, Excite ecc.), arrivati recentemente sul mercato nazionale e destinati a giocare un ruolo significativo al fianco e in competizione con gli operatori nazionali. Altro dato significativo dell’ultimo anno è la corsa al posizionamento di molti operatori nelle diverse aree di genere, dove già si registrano importanti risultati (si pensi allo sport o all’economia). Infatti, dopo il primo biennio di sperimentazione dell’offerta telematica (1996-1997) gli operatori hanno cominciato una vera e propria corsa al posizionamento che porterà già sul breve periodo alla definizione di salde leadership di

mercato. Tale corsa si annuncia particolarmente serrata soprattutto nella conquista del mercato dei Portal Site e cioè dell’aggregazione dei contenuti e dell’accesso ai contenuti. Si tratta di un mercato dominato più che dagli editori tradizionali, dai “motori di ricerca” e da alcuni ISP (Internet Service Provider) a forte vocazione editoriale. Anche gli editori (tanto quelli della carta stampata quanto quelli radiotelevisivi) hanno comunque definitivamente abbandonato le logiche di presidio difensivo del WWW e vanno riorganizzando l’offerta sulla base del mutato contesto competitivo potenziando le proprie attività e investendo spesso consistentemente su nuovi servizi. Le indicazioni quantitative sulla crescita del mercato Internet-WWW, lasciano comunque i content provider ancora lontani dal raggiungimento dal pareggio economico.

La domanda consumer di prodotti multimediali offline e on-line Le ricerche effettuate sugli utenti di Internet e dei CD Rom evidenziano un diverso utilizzo dei due mezzi e dei contenuti da essi veicolati: i Cd-Rom sembrano essere considerati principalmente uno strumento di studio, conoscenza e lavoro, mentre Internet ha più una valenza di evasione. Nell’elenco dei CD-Rom posseduti infatti, dopo una prima importante fascia evidentemente dedicata ai giochi, seguono le tipologie Informatica in casa e suoi utilizzatori, 1997-1998 legate al lavoro o allo studio come l’informatica, le enciclopedie, i corsi di 1997 1998 ±% lingue, i CD Rom di storia, scienze, arte/ PARCO PC 4.000.000 4.660.000 16,5% architettura, letteratura e narrativa, le UTILIZZATORI PC 5.135.000 6.480.000 26,2% opere di geografia e gli atlanti. RapprePARCO LETTORI CD-ROM 2.038.000 2.640.000 29,5% sentano gruppi di minore entità i CDUTILIZZATORI LETTORE CD-ROM 2.038.000 3.080.000 51,1% Rom intesi come strumento di evasione COLLEGAMENTI INTERNET 370.000 499.000 34,9% o di coltivazione dei propri interessi per UTILIZZATORI INTERNET 580.000 870.000 50,0% il tempo libero, ad esempio quelli dediFonte: Niche Consulting - Osservatorio ANEE 1998 cati a musica, spettacolo, sport, conte-

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nuti di viaggio e turismo. Internet, anche se è percepita come uno strumento utile per il lavoro e lo studio in maniera simile ai CD-Rom, viene invece nella pratica utilizzata maggiormente a scopo ludico, soprattutto se in ambito domestico. Molto spesso ci si collega per il gusto di navigare tra siti e contenuti insoliti e inaspettati, con una forte propensione a “perdersi” durante la ricerca. Tra le motivazioni d’impiego privato di Internet, prevalgono quelle riguardanti l’informatica, l’area viaggi/turismo, le news, lo sport e il tempo libero, tutte categorie molto ricercate anche nell’uso personale sul lavoro. E’ molto consistente anche la visita a siti commerciali alla ricerca di informazioni sui prodotti e sulle attività delle aziende, fatto senz’altro positivo per le aziende che usano Internet come strumento di comunicazione e promozione. Per lavoro Internet viene usata soprattutto per monitorare le aziende, per scaricare software, per cercare informazioni utili e per seguire l’informazione economico-finanziaria. Emerge infine l’indicazione che l’utenza si rivolge all’online per contenuti aperti, per i quali si presuppone un’attività di aggiornamento molto frequente e dove il valore sta nella informazione in tempo reale e nella sintesi più che nella completezza: è il caso ad esempio dell’informazione quotidiana ed economica. Si rivolge invece all’off-line per i contenuti chiusi, dove il valore del prodotto sta nell’organizzazione dei contenuti, nella loro ricchezza e completezza, nella razionalizzazione dei tempi e dei modi di consultazione: è il caso dei giochi, del software e delle enciclopedie.

apparecchiature storicamente radicate in casa (quelle per l’entertainment video e audio, i “nuovi” elettrodomestici) ricevono oggi un’attenzione limitata, a vantaggio delle nuove tecnologie fino a poco fa inesistenti in ambito domestico, dotate un potenziale innovativo molto elevato. In pochi anni il telefono mobile è entrato nel 40% delle famiglie italiane, il PC nel 23%. Per queste due tecnologie le famiglie italiane spendono nel 1998 circa 15.000 miliardi, più di quanto spendono per tecnologie storiche, quali la telefonia fissa o l’elettricità. La penetrazione del PC sul mercato residenziale ha avuto una crescita molto rapida nell’arco di 3 anni: da giugno 1995 a giugno 1998 il numero di famiglie con PC è aumentato del 74%, e sta aumentando anche il numero di famiglie in cui viene introdotto un secondo PC. Il lettore di CD-Rom è la dotazione informatica maggiormente cresciuta nel periodo 1955/1998; anche lo scanner, quasi inesistente un anno fa, è ora presente nel 2,8% delle famiglie. Nel 1998 gli abbonamenti a Internet hanno raggiunto la quota di mezzo milione, corrispondente a 870.000 utenti, con una crescita del 50% rispetto all’anno precedente. L’utilizzo delle dotazioni informatiche da casa (PC, lettore di CD-ROM di Internet) sta inoltre diventando sempre più intensivo, sia per l’aumento del numero di utilizzatori sia per l’incremento del tempo medio di utilizzo delle dotazioni informatiche: il PC in casa è oggi utilizzato in media per 60 minuti al giorno dagli uomini e 50 minuti dalle donne.

Informatica e multimedialità nelle famiglie italiane La famiglia italiana sta compiendo un salto di qualità nei confronti dell’innovazione tecnologica. Quasi tutte le

Roberto Liscia Consigliere Delegato ANEE liscia@tin.it

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Pubblicità “a ciclo completo”: la scelta strategica di Area Nord Presso la concessionaria di pubblicità è in funzione un sistema gestionale - il primo in Italia - che consente di razionalizzare tutte le fasi del processo produttivo della pubblicità, dal contratto all’impaginazione, sino alla fatturazione finale.

Una delle “anomalie” più note dell’industria editoriale italiana è certamente rappresentata dalle concessionarie di pubblicità, società commerciali che effettuano la vendita degli spazi pubblicitari per conto degli editori. Non è certo questa la sede per ripercorrere le cause di questa anomalia: basti ricordare come molto spesso in passato le concessionarie, anziché agire da società commerciali, svolgessero nei confronti dei giornali funzioni di intermediazione finanziaria quando non di finanziamento tout court, a fondo più o meno perduto. L’istituto - ormai estinto - del “minimo garantito” è certamente l’emblema di questa epoca. Oggi però la situazione è sostanzialmente cambiata, e le concessionarie vanno sempre più qualificandosi come strutture di vendita aggressive, market-oriented, capillarmente distribuite sul territorio.

Area Nord: da zero a 171 (miliardi) in quattro anni Di questa evoluzione della concessionaria, Area Nord costituisce per molti versi un caso paradigmatico. La società nasce infatti per iniziativa dell’editore de Il Gazzettino alla fine del 1993, ed inizia ad operare il 1 gennaio del 1994, con l’obiettivo di ottimizzare la raccolta pubblicitaria del quotidiano veneto, precedentemente gestita dalla SPI - che si avviava peraltro verso la cessazione delle attività - e ritenuta non soddisfacente soprattutto a livello di pubblicità locale. Sin dall’inizio, tuttavia, obiettivo di Area Nord è stato quello di proporsi sul mercato come struttura di vendita anche a favore di altri editori: ecco dunque che, in breve tempo, il portafoglio testate si arricchisce, sia nell’area quotidiani che nei periodici che, infine, anche nell’emittenza televisiva locale. Oggi Area Nord ha in portafoglio sei testate quotidiane, nove periodiche, e due emittenti televisive, come è evidenziato nel riquadro alla pagina successiva;

in soli quattro anni di attività il fatturato ha passato i 171 miliardi di lire, con oltre cento dipendenti. La sede legale della società è a Mestre, nello stesso edificio che ospita Il Gazzettino; a Mestre si trova anche il Centro Elaborazione Dati e l’ufficio esecutivo che coordina l’attività di raccolta della pubblicità locale per Il Gazzettino e per le due emittenti televisive. Area Nord è capillarmente presente con filiali per la raccolta della pubblicità locale nell’area di diffusione de Il Gazzettino. A Milano si trova invece la sede per la raccolta della pubblicità nazionale. Altri uffici di raccolta di pubblicità nazionale si trovano a Roma (dove viene raccolta la pubblicità locale per Il Tempo), Padova, Verona, Bologna, Perugia, Torino, Repubblica di San Marino. Un sistema “calato dall’alto” Il sistema di gestione della pubblicità Enterprise attualmente utilizzato venne acquistato dall’editore de Il Gazzettino prima ancora della nascita di Area Nord, con l’obiettivo di acquisire uno strumento in grado di automatizzare l’acquisizione e l’impaginazione degli avvisi economici. E’ pur vero, tuttavia, che se oggi il sistema è utilizzato con convinzione e con risultati positivi, ciò dipende anche dal fatto che, rispetto alla sua configurazione iniziale, esso è stato profondamente modificato secondo le esigenze espresse dalla concessionaria, e realizzate dai tecnici de Il Gazzettino in collaborazione con la NTG, la società che commercializza in Italia il sistema. Obiettivo delle modifiche, adeguare il sistema alle specificità del mercato italiano, assai diverso da quelli anglosassone o scandinavo, nei quali esso è maggiormente diffuso. Il flusso produttivo Per meglio capire i benefici che il nuovo sistema di

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Il Portafoglio Testate Quotidiani: Il Gazzettino Il Tempo Il Foglio Corriere dell’Umbria Corriere di Viterbo Corriere di Arezzo Corriere di Siena Corriere di Rieti Corriere di Ascoli Il Secolo XIX Il Domani

Periodici: Bella Pratica Buona Cucina Top Salute Quattro Zampe La mia casa La mia boutique Benissimo E soprattutto

gestione arreca al processo di produzione della pubblicità, proviamo a ripercorrere il percorso di un annuncio pubblicitario tipo in uno dei due mercati di riferimento della concessionaria, quello della pubblicità locale. Nell’ambito locale, l’annuncio nasce dall’accordo tra l’inserzionista ed il venditore della concessionaria, sulla base di un contratto. Il venditore definisce allo stesso tempo con il cliente una bozza dell’annuncio, raccoglie gli elementi che occorrono per la pubblicazione (il logo del cliente, il testo dell’annuncio, etc.) e li porta nella filiale di competenza, dove i materiali vengono ordinati, accorpati e quindi trasmessi alla tipografia del giornale, dove vengono materialmente realizzati ed inseriti in pagina. Successivamente all’edizione del giornale, la concessionaria effettua il controllo dell’avvenuta pubblicazione (la cosiddetta “spunta”) ed emette la fattura. Il nuovo sistema di gestione non sconvolge questa consolidata prassi operativa, ma la immette all’interno di argini ben saldi. Dopo la conclusione del contratto, infatti, occorre che siano fornite obbligatoriamente al sistema una serie di informazioni sulla transazione: • Dati sul cliente (ragione sociale, partita IVA, etc.) • Dati sull’annuncio (dimensioni, posizione, uso del colore, data/date di uscita); • Prezzo concordato; • Testo dell’annuncio; • Formato; • Posizionamento; • Codice identificativo del materiale. Beninteso, questi dati venivano raccolti e trattati anche precedentemente all’adozione del nuovo sistema. La novità è che adesso essi devono essere acquisiti ed inseriti sin dal primo momento, pena il mancato inserimento dell’annun-

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Emittenti televisive: Telenuovo TeleFriuli

cio nel timone pubblicitario. Va sottolineato infatti che nel momento in cui l’addetto inserisce nel sistema questi dati, di fatto impagina l’annuncio, in quanto crea sul timone uno spazio ad esso riservato. Ciò ha causato all’inizio qualche problema e costretto la concessionaria ad uno sforzo di standardizzazione delle procedure, ma ha portato come contropartita una importante acquisizione: ogni annuncio, una volta inserito, viene contrassegnato con un nome file univoco ed automaticamente inserito nel timone della pubblicità, riducendo in questo modo la possibilità di errori ed omissioni, e consentendo di rintracciare facilmente i dati relativi ad un annuncio pubblicitario da pubblicare. Le personalizzazioni del sistema Si diceva delle significative modifiche che sono state effettuate sul sistema per adeguarlo alla realtà del mercato italiano e per semplificare il lavoro per i venditori e per il personale delle filiali. Uno dei più significativi tra questi adattamenti è costituito dalla gestione dei codici dei materiali pubblicitari Quando l’addetto della filiale inserisce i dati sul contratto pubblicitario sopra indicati, il sistema restituisce un “codice materiale” che identifica in maniera univoca quel testo da pubblicare. Questo codice viene quindi stampato su una etichetta che viene apposta sulla busta contenente il materiale inviato in tipografia, e contemporaneamente compare sulla bozza del timone che utilizzano i tipografi per collocare in pagina gli annunci. In questo modo la possibilità di errori è ridotta al minimo, tanto più che ai tipografi è richiesto di denominare i file di pubblicità con lo stesso codice materiale generato dal sistema. Un altro adattamento si è reso necessario per consentire


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al sistema di gestire i contratti-quadro. La pubblicità nazionale, infatti, spesso prende le mosse da un contratto che non specifica data di uscita, dimensioni e caratteristiche dell’annuncio come per la pubblicità locale, ma semplicemente il numero di annunci che verranno pubblicati nel periodo di tempo previsto (per esempio un anno) e il totale dell’investimento. Questi contratti-quadro, non essendo collegati ad uno o a più specifici annunci, in un primo momento non erano gestibili dal sistema. Si è resa dunque necessaria una modifica del software, grazie alla quale il sistema è ora in grado di gestire questi accordi: in pratica, i singoli annunci (ed i relativi importi) che vengono via via pubblicati vengono “scalati” dal totale concordato nel contratto-quadro. Oltre che come strumento di razionalizzazione del ciclo produttivo a potente sistema per la pianificazione strategica e organizzativa, è costituita dalla gestione dinamica dei portafogli clienti, ovvero delle assegnazioni dei clienti ai singoli venditori, sulla cui base vengono calcolate le provvigioni e definiti i budget. Le modifiche introdotte consentono di gestire il portafoglio clienti secondo una duplice ottica: da un lato, viene effettuata una gestione classica del portafoglio secondo un metodo squisitamente contabile, che tiene conto dei contratti siglati da ciascun venditore, ne somma gli importi e calcola le relative provvigioni. Dall’altro lato, invece, il sistema tiene conto dinamicamente delle variazioni che intercorrono nella composizione dei portafogli: venditori che hanno lasciato la concessionaria, clienti trasferitisi da un’area ad un’altra, clienti acquisiti da un venditore e poi passati nel portafoglio di un altro, e così via. Un venditore che nel corso del 1998 ha siglato contratti per, poniamo, cento milioni di lire, potrà trovarsi, alla fine dell’anno, con un portafoglio clienti del valore di 120 milioni: se dunque, nel definire il budget di quel venditore per il 1999, ci si propone un incremento del 10 per cento sull’anno precedente, l’obiettivo per quel venditore sarà non di 110 milioni, come direbbero i nudi dati contabili, bensì di 132 milioni.

Lavori in corso... Alcune potenzialità del sistema non sono state utilizzate per una precisa scelta organizzativa di Area Nord. E’ il caso, per esempio, del modulo per la gestione degli annunci economici (la cosiddetta “pubblicità classificata”): in questo caso si è ritenuto infatti che l’inserimento dell’annuncio nel sistema direttamente allo sportello di vendita avrebbe incrementato i tempi di attesa per gli utenti, e si è dunque preferito mantenere, almeno per il momento, i sistemi tradizionali.In altri casi, ci si attendono significativi recuperi di produttività da una più stretta integrazione tra il sistema pubblicitario ed i sistemi di produzione dei quotidiani serviti dalla concessionaria. Oggi, per esempio, il timone realizzato sul sistema della concessionaria viene trasmesso alla tipografia del quotidiano in forma cartacea; in un futuro non molto lontano, i dati relativi al timone entreranno direttamente nel sistema editoriale del giornale, definendo in tal modo il timone della pubblicazione in maniera automatica. Stesso discorso può essere fatto per la fase finale del processo, ovvero il controllo del pubblicato e la fatturazione. Il sistema Enterprise, per poter fare emettere la fattura al sistema amministrativo, ha naturalmente bisogno dell’input relativo all’avvenuta pubblicazione dell’annuncio. Attualmente questo input viene dato dall’operatore che effettua la “spunta”, ma in futuro sarà il sistema editoriale del giornale che, dopo l’output delle pagine, restituirà al sistema pubblicitario il feed-back sull’avvenuta uscita dell’annuncio. Altro obiettivo, di natura tecnica, è il potenziamento della sicurezza complessiva del sistema per evitare guasti o interruzioni. Nella sua configurazione attuale, il sistema risiede su due server Sun Enterprise 3000, ciascuno dotato di due processori e di 512 Mbyte di RAM, con disk array collegati ai server tramite fibre ottiche e con Sybase come piattaforma software. I circa 100 client sparsi sul territorio nazionale sono collegati ai server tramite linee CDN di portata variabile tra i 19.200 e i 64.000 kilobit/secondo.

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Un 1998 positivo per la pubblicità sui quotidiani Prosegue anche nel 1998 il trend positivo per la pubblicità sui quotidiani. Gli ultimi dati resi noti dall’Osservatorio FCP-FIEG, relativi al periodo gennaio-settembre e riportati nella prima tabella, evidenziano una crescita complessiva del fatturato pubblicitario superiore al dieci per cento rispetto allo stesso periodo del 1997. Particolarmente positivo appare l’andamento della pubblicità commerciale, sia nazionale che locale, mentre è cresciuta a ritmo meno sosteandamento pubblicitario sui quotidiani nuto la pubblicità di servizio (finanziaria, legale, gennaio - settembre (1997-1998) ricerche di personale, bilanci, sentenze, etc.); fatturato netto (milioni) l’andamento della pubblicità rubricata, infine, 1997 1998 ±% Commerciale Nazionale 761.300 866.734 13,8% risulta pressoché stazionario. Di servizio 280.604 303.238 8,1% Le previsioni più attendibili vedono per la fine Rubricata 188.929 195.120 3,3% del 1998 un fatturato pubblicitario complessivo Commerciale locale 353.477 399.016 12,9% superiore ai 2.500 miliardi di lire, contro i 2.270 Totale 1.584.310 1.764.108 11,3% Dati Osservatorio FCP-FIEG del 1997. Nel triennio 1995-1998 il fatturato pubblicitario netto è cresciuto complessivamente del 35 per cento. valore di un modulo di pubblicità 1997-1998 La seconda tabella mette in evidenza l’anda1997 1998 ±% mento del prezzo medio di vendita dei moduli Commerciale Nazionale 154.891 159.963 3,3% Di servizio 417.538 396.322 -5,1% pubblicitari: nel complesso, il prezzo di vendita Rubricata 75.677 78.213 3,4% è diminuito del 2% circa, a dimostrazione del Commerciale locale 26.554 25.612 -3,5% fatto che l’incremento del fatturato pubblicitario valore medio 74.050 72.724 -1,8% non è stato determinato dal ritocco dei listini. Elaborazione ASIG Service su dati Osservatorio FCP-FIEG

Al fine di avere un sistema di affidabilità superiore, si sta attualmente lavorando per rendere i due server esattamente speculari tra loro, laddove oggi, pur fornendosi reciprocamente funzioni di back-up, uno dei due server viene utilizzato in prevalenza dal sistema di produzione, mentre all’altro fà capo l’attività di reportistica. Prospettive future Anche Area Nord sta valutando il tema della trasmissione digitale degli annunci. Per quanto riguarda la pubblicità nazionale, la questione è relativamente semplice: si tratterà di individuare, tra le soluzioni ormai disponibili anche sul mercato italiano, quella più affidabile e maggiormente diffusa. Ma soprattutto occorrerà attendere che la trasmissione digitale prenda piede in maniera massiccia tra le agenzie di pubblicità e le fotolito, altrimenti il rischio concreto è che le concessionarie ed i giornali si trovino a dover gestire una doppia linea di produzione degli annunci - analogica e digitale - con i relativi costi. Diverso è il discorso per quanto riguarda la pubblicità locale, dove ci si confronta il più delle volte con piccoli e medi imprenditori che non delegano l’attività di comunica-

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zione ad agenzie di pubblicità, ma gestiscono il rapporto direttamente con la concessionaria. Presso un paio di filiali di Area Nord sono installate, a titolo sperimentale, stazioni grafiche con le quali gli operatori realizzano gli annunci sulla base dei dati forniti dai venditori, oppure dei campioni che i venditori mostrano a titolo di esempio ai potenziali clienti. Al termine della sperimentazione si valuterà se e quanto gli investimenti richiesti, in termini di attrezzature e di risorse umane, da questo tipo di organizzazione, saranno stati ripagati dai risultati di vendita. Viene invece giudicata prematura e, al limite, controproducente, l’ipotesi di affidare ai venditori strumenti che li mettano in grado di disegnare l’annuncio direttamente presso il cliente, come personal portatili con software di impaginazione; si teme infatti che questa attività potrebbe portar via tempo prezioso, che il venditore potrebbe meglio impiegare nelle sue tre attività principali: vendere, vendere, vendere. In collaborazione con: Aligi Belloni, Renato Vio (Imprese Tipografiche Venete) Marta Bevilacqua (Area Nord)


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Trasmissione on line della pubblicità per annunci economici...SottoCasa Il settimanale di annunci economici SottoCasa della Seat ha introdotto un nuovo sistema per la trasmissione on line della pubblicità. La soluzione permette la realizzazione di tutte le edizioni della testata, che diffonde 1.700.000 in alcune importanti città del centro nord Italia, in formato digitale, e consente la pianificazione capillare di campagne pubblicitarie caratterizzate in funzione del territorio. Una soluzione ed una “filosofia” produttiva per un network di filiali che potrebbe trovare facilmente applicazione anche presso testate quotidiane.

“Gratis a casa tua le novità, le occasioni e le iniziative commerciali della tua città”: a portarle nella buca delle lettere di numerose città del Nord e Centro Italia ci pensa SottoCasa, il settimanale delle Pagine Gialle edito dalla Seat. La testata, che raggiunge una diffusione media di 1.700.000 copie a numero, ha avviato da alcuni mesi un sistema per la trasmissione on line della pubblicità, sviluppato dalla Sinedita di Torino, che consente, oltre alla preparazione del periodico direttamente in formato digitale, una pianificazione capillare degli annunci economici e della pubblicità tabellare in funzione di aree geografiche distributive fortemente identificate. Paolo Farina, responsabile della produzione e della logistica di SottoCasa, ha accettato di raccontare ai lettori di TecnoMedia i particolari di questa nuova iniziativa che, pur sviluppata per una testata settimanale, potrebbe trovare applicazione nella gestione e nella trasmissione on line degli annunci pubblicitari dei giornali quotidiani.

Un settimanale di colore...giallo shopping La nascita del settimanale di annunci economici delle Pagine Gialle risale alla fine degli anni Ottanta, quando la Seat, allora di proprietà della Stet (Gruppo IRI), decise di pubblicare un periodico destinato alla diffusione gratuita di annunci economici di interesse locale, in modo da affiancare al “colosso” della informazione pubblicitaria Pagine Gialle, annuale, uno strumento più flessibile, con cadenza tale da consentire una pianificazione pubblicitaria forte-

mente localizzata non solo nello spazio, ma anche nel tempo. Il periodico, nato con il nome di Fare Affari, è passato attraverso altri nomi, come Il Gratuito, fino all’attuale SottoCasa, stampato, neanche a dirlo, su carta da giornale di colore rigorosamente giallo. Il settimanale si pubblica oggi in 24 edizioni che potrebbero nel corso del prossimo anno arrivare a 34 - e viene diffuso a Torino, Asti, Novara, La Spezia, Como, Varese, Busto Arsizio, Padova, Riviera del Brenta, Treviso, Venezia, Mestre, Genova, Bologna, Parma, Piacenza, Firenze, Pisa, Lucca. Nelle città di maggiori dimensioni, come Torino, Genova e Bologna, si pubblicano più edizioni, in funzione dei quartieri o ripartite a seconda del centro e della periferia, mentre nelle città minori si distribuisce capillarmente una sola edizione. Sulle pagine del settimanale trovano anche spazio annunci gratuiti per il mercato dell’usato, attraverso i quali i privati possono comprare e vendere ogni genere di prodotti, dalle pellicce alle culle per neonati, dagli articoli fotografici alle automobili ed alle moto. Un piccolo triangolo di colore nero posto all’inizio dell’annuncio distingue le inserzioni a pagamento, pubblicate dagli operatori commerciali, dalle offerte relative alla compra/vendita di usato fra privati. Il flusso di lavoro: pubblicità, annunci economici gratuiti, redazionali SottoCasa raccoglie sia pubblicità a pagamento che inserzioni gratuite. E’, questa, una scelta editoriale di gran-

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La testata SottoCasa nella edizione di Genova 3

de rilevanza strategica, dal momento che è ampiamente dimostrato che gli annunci gratuiti, relativi alla compravendita di usato fra privati, esercitano una straordinaria attrattiva sui lettori del settimanale che, sfogliando le pagine alla ricerca delle “occasioni” di seconda mano, vengono inevitabilmente attratti anche dagli annunci economici a pagamento. Il flusso di lavoro delle due tipologie di annunci procede su piani paralleli. Le inserzioni gratuite arrivano alle filiali presenti sul territorio attraverso le segreterie telefoniche, via fax o su appositi coupon spediti per posta. Una società esterna alla Seat provvede, a seconda dei casi, a sbobinare le incisioni delle segreterie telefoniche o a ridigitare i fax ed i coupon, ed effettua un controllo, per così dire, cautelativo, dei numeri di telefono, per evitare scherzi di cattivo gusto, come l’utilizzo improprio di numeri telefonici di Vigili Urbani, Comuni o altre istituzioni ed autorità locali. Nel caso in cui le filiali di SottoCasa siano di recente apertura, si utilizza, per la raccolta degli annunci gratuiti, un numero telefonico verde. Le inserzioni a pagamento sono invece raccolte dalla forza vendita del settimanale, che utilizza, per le diverse fasi dell’input, personal computer collegati in rete, come vedremo in dettaglio più avanti. La terza componente editoriale della testata è costituita dai redazionali, articoli che vengono stesi a cura di una cooperativa di giornalisti, che provvede anche all’invio automatico dei pezzi al server centrale di SottoCasa. Un percorso a ritroso

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Poco più di un anno fà i responsabili del settimanale hanno deciso di investire in un sistema in grado di razionalizzare i numerosi problemi legati alla impaginazione del prodotto finale che, giova ricordarlo, viene formandosi via via attraverso gli annunci economici raccolti quotidianamente dalle strutture di vendita che operano sui territori serviti dalla testata, un network di filiali che opera in maniera del tutto autonoma rispetto agli incaricati della vendita degli annunci all’interno delle Pagine Gialle. Dopo lunghe discussioni con Sinedita, si è affermata l’idea di risolvere il problema della videoimpaginazione attraverso un percorso a ritroso, partendo cioè dalla normalizzazione dei dati in fase di input. Con questa impostazione è stato così possibile sviluppare il progetto SottoCasa per la trasmissione on line della pubblicità, valorizzando le due caratteristiche fondamentali della testata: il decentramento produttivo e la estrema flessibilità della organizzazione del lavoro. Decentramento produttivo: la tecnologia per la organizzazione del network Obiettivo finale di tutto il progetto è stato l’automazione completa del processo editoriale di prestampa, che inizia dalla raccolta dell’ordine e termina con l’uscita in fotocomposizione del settimanale. Prima della introduzione del network sviluppato da Sinedita, sia il menabò che l’impaginazione erano fatti a mano. Oggi è tutto svolto in digitale all’interno del sistema editoriale, che ha il suo centro (continua a pag. 28)


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Schema della gestione del Timone da parte della Filiale

SISTEMA GESTIONALE SOTTOCASA Timone Filiale Server Sottocasa • Windows NT 3.51 • NTrigue 3.00 • Oracle 7.3

........ POLIZZE CLIENTI FILIALI AGENTI

Database Sottocasa

Rete Seat

Dati Gestionali

Timone

Filiale Sottocasa • Macintosh PowerPC 4400

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focale nel Server NT installato a Torino sul quale girano un File Server, contenente i dati editoriali e gestionali, ed un Database Server Oracle, che sovraintende al caricamento ed alla gestione dei contratti, chiamati tecnicamente “polizze”. Il nuovo server NT si collega con procedure automatiche all’host della Seat per le interazioni relative a tutti gli aspetti contabili ed amministrativi. Sia le filiali di zona che i singoli agenti dispongono di personal computer e Macintosh collegati in rete, attraverso i quali avviene materialmente il caricamento dei dati e la gestione del menabò delle diverse edizioni di SottoCasa. Sia gli agenti che le filiali sono abilitati a svolgere gli stessi compiti di: caricamento dati, conversione degli spazi pubblicitari nei formati normalizzati previsti, spedizione al server centrale dei materiali digitali, collegamento del file al database gestionale centrale. La filiale dispone anche, a differenza dell’agente, del modulo software per la gestione del menabò dell’edizione di SottoCasa. Particolarmente importante nell’economia del sistema è la doppia conversione dei file digitali: con l’obiettivo di standardizzare tutto il materiale in circolazione all’interno del sistema, il software provvede ad una prima conversione degli spazi e dei dati collegati dal formato EPS a quello PDF, per normalizzare la qualità degli annunci pubblicitari e per favorirne la trasmissione. Nel momento in cui avviene la conversione, infatti, il file EPS di partenza viene processato attraverso un Distiller filtrato dall’interfaccia Sinedita che, in modo del tutto automatico, provvede alla compressione dell’originale con un rapporto di 1:15. Una volta teletrasmesso al server di Torino attraverso linee ISDN, il file viene riconvertito in formato EPS e trasferito al programma di videoimpaginazione semiautomatica sviluppato da Sinedita su piattaforma Quark X-Press. Qui avviene materialmente il “montaggio” digitale delle tre componenti editoriali di tutte le edizioni - annunci gratuiti, pubblicità classificata e tabellare, articoli redazionali. Il software tiene conto delle informazioni trasferite dai

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menabò delle filiali locali e, contemporaneamente, provvede a tutte le integrazioni necessarie ad armonizzare la pagina da un punto di vista grafico, secondo i criteri e le priorità stabilite dalla Seat. Man mano che vengono pronte, le pagine delle diverse edizioni vengono compresse in formato A4 e spedite via fax alle filiali, dove si provvede alla correzione delle bozze su supporto cartaceo. Dopo l’inserimento delle correzioni, le edizioni vengono definitivamente “chiuse” sul supporto digitale, i file XPress vengono distillati in PDF e spediti - con le quadricromie - al centro stampa, la STEM Editoriale di Cernusco sul Naviglio, che provvede alla produzione finale, rispettando rigorosamente l’abbinamento delle edizioni in funzione della spedizione nelle diverse aree diffusionali del settimanale. Per quanto riguarda la configurazione tecnologica del flusso di lavoro grafico, la delocalizzazione dei menabò, affidati alle filiali locali di SottoCasa, consente agli operatori di gestire la pubblicità tenendo conto delle diverse caratteristiche degli annunci, come le posizioni di rigore, particolari evidenziazioni grafiche, e via dicendo. Lo stesso valore aggiunto della produzione in remoto supportata dalla rete per la trasmissione on line della pubblicità si ritrova nella possibilità di realizzare bozzetti pubblicitari quasi in tempo reale. In questo caso sono i collaboratori grafici che, una volta ricevuto il bozzetto su supporto cartaceo, provvedono ad elaborarlo in formato digitale per fornire la bozza cartacea al cliente. Questi, nel momento stesso in cui riceve la visita del funzionario commerciale, discute le ultime, eventuali modifiche, e ne autorizza la pubblicazione. Flessibilità nella pianificazione pubblicitaria La normalizzazione dei formati digitali, la creazione di una dorsale per la trasmissione on line degli annunci pubblicitari ed un flusso di lavoro altamente automatizzato consentono a SottoCasa di offrire agli inserzionisti un importante valore aggiunto nella comunicazione commerciale. Il network


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Euro: e adesso, che cosa facciamo? L’Euro si avvicina. La nuova moneta unica europea, che inizierà il suo corso, almeno nella versione “scritturale”, il 1° gennaio del 1999, porta con sè una serie di adempimenti contabili, amministrativi e, talvolta, organizzativi, che investono in pieno le aziende dei Paesi del’Unione Europea che parteciperanno alla “prima fase” della moneta unica.

La novità è “epocale”, e tutti gli interessati sono alla spasmodica ricerca, da un lato, delle informazioni necessarie per la “messa a regime” aziendale della nuova valuta e, dall’altro, cercano di capire quali novità reali porterà con sé l’Euro, “se” e “come” cambieranno gli atteggiamenti dei consumatori, la propensione al risparmio delle famiglie, in una parola, come la nuova moneta influenzerà i consumi e gli stili di vita. Una società di Milano, la ABM Consulting Group, ha sviluppato una interessante soluzione che mira a fornire alle aziende risposte concrete sia sul fronte degli adempimenti ex lege sia per quanto riguarda le ipotesi e gli scenari più realistici relativi alle “opportunità” commerciali offerte dalla nuova valuta. Grazie ad un potente database dove sono stati memorizzati tutti i dispositivi di legge relativi agli adempimenti per l’Euro, le aziende possono ricostruire, partendo dal proprio profilo anagrafico, tutti i passaggi necessari per adeguarsi alla nuova valuta, e costruire potenziali scenari per la analisi relativa ai rischi ed alle opportunità offerte dalla moneta unica.

consente, per esempio, agli albergatori della riviera ligure di pianificare, a stretto contatto con gli agenti di SottoCasa che lavorano nella filiale di Genova, la pianificazione di una campagna pubblicitaria nell’area torinese, con la possibilità di indirizzare offerte diverse, per qualità e prezzo, agli abitanti di alcuni quartieri del centro piuttosto che ai residenti nella cintura periferica, con il risultato di razionalizzare gli investimenti sia in termini di costi che in termini di contatti utili. La rete commerciale distribuita sul territorio, e supportata dal network digitale, può svolgere attività di vendita oltremodo capillare, mentre la concentrazione di tutta l’informazione raccolta in un unico server a Torino permette non solo

la razionalizzazione delle uscite sul territorio, ma la possibilità di replicare in luoghi e tempi diverse campagne di informazione risparmiando i costi che andrebbero invece sostenuti se gli annunci pubblicitari non fossero gestiti in formato digitale lungo tutto il processo. Senza contare che, una volta avviato il flusso di lavoro all’interno del network, la struttura produttiva è in tutto e per tutto una vera e propria “autostrada digitale” sulla quale fare transitare ogni tipo di informazione in formato digitale, non solo, e non necessariamente, annunci economici e pubblicità tabellare. Da ultimo, ma non per questo meno importante, il sistema ha permesso all’editore di risparmiare il 50% dei costi di fotocomposizione del settimanale.

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Un centro servizi senza confini per la pubblicità on line In questo articolo scritto in esclusiva per i lettori di TecnoMedia, Joe Scarfi, manager USA con una pluriennale esperienza in aziende fornitrici di prodotti e servizi per l’industria editoriale, espone il suo punto di vista sulla possibilità di impiegare la rete Internet per la trasmissione digitale degli annunci pubblicitari.

Oggi è difficile immaginare un settore industriale che non tragga significativi vantaggi da Internet. Man mano che emergeranno nuove soluzioni basate su Internet, tutte le aree di business potranno avvalersi della possibilità di scambiare in tempo reale importanti informazioni. Una possibilità, questa, che in molti casi è già una realtà. Per i fornitori e gli utenti dell’industria editoriale, l’attrattiva di Internet è in qualche misura mitigata dalla sua assoluta apertura: la libertà e la semplicità che Internet garantisce nel confezionare e disseminare informazioni di ogni tipo sembra, di volta in volta, una benedizione e una maledizione. Dopo tutto, ciò che per qualcuno è libertà e apertura, per qualcun altro è anarchia e caos. Un buon esempio di questo paradosso è costituito dalla trasmissione digitale di pubblicità destinata a pubblicazioni a stampa. Negli USA, i grandi investitori pubblicitari - per esempio le industrie automobilistiche, l’industria cinematografica, le agenzie di collocamento, le catene di vendita al dettaglio - realizzano già gli annunci in formato elettronico. I quotidiani, dal canto loro, realizzano una percentuale ancora più elevata delle pagine senza alcun intervento di assemblaggio manuale. Ma nonostante tutto, la pubblicità che arriva dall’esterno su supporto fisico è un significativo ostacolo all’incremento della percentuale di pagine prodotte elettronicamente. Trasmissione digitale: quali i vantaggi? Per un quotidiano, l’utilizzo di sistemi di trasporto digitale della pubblicità può assumere una duplice valenza. Se l’impaginazione elettronica integrale è ancora all’orizzonte, la pubblicità ricevuta in digitale deve essere stampata,

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quindi incollata in pagina, con conseguente perdita di tempo e aggravio di costo per l’editore. Se viceversa l’impaginazione elettronica è una realtà, il ritorno dell’investimento può essere massimizzato solo se si riduce il volume di annunci pubblicitari che giungono su supporto fisico. In quest’ultimo caso, l’utilizzo della trasmissione digitale degli annunci si traduce in un vantaggio per entrambe le parti coinvolte: il gran numero di fornitori e di soluzioni apparse negli ultimi cinque-sei anni è chiara testimonianza di questo trend. Gli obiettivi di un miglior servizio per il cliente, di una riduzione dei costi e del miglioramento della qualità rimangono però ad oggi in gran parte sfuggenti. Ciò che occorre, infatti, è un canale di trasporto unico che colleghi tutti gli inserzionisti e tutti gli editori, in grado di scavalcare i confini geografici e di supportare i consistenti volumi di trasmissione solitamente richiesti dai file pubblicitari anche dopo essere stati compressi con strumenti come Adobe Acrobat. Le connessioni punto-punto dai singoli inserzionisti ai singoli editori - anche se effettuati su linee ISDN - non riescono a far fronte alla quantità di dati da trasmettere o al numero di interconnessioni richiesto. Le soluzioni basate su network proprietari, come ADSend della Associated Press, sono veloci ed affidabili, ma con costi fuori dalla portata di gran parte dei produttori di annunci pubblicitari. Ciò che occorre, in altre parole, è Internet: la stessa rete Internet che utilizziamo tutti i giorni per fare ricerche su Yahoo, per andare sul sito della Microsoft, per scaricare il Rapporto del procuratore speciale Kenneth Starr sull’affaire Clinton-Lewinsky.


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Chi è Joe Scarfi Joe Scarfi è attualmente Vice Presidente per le Vendite e il Marketing della società Advertising Communications International (ACI), della quale è stato co-fondatore nel 1993, specializzata nello sviluppo di soluzioni per la trasmissione di informazioni su Internet. In precedenza,ha ricoperto importanti incarichi, fra i quali quello di Vice Presidente della Camex Inc., società americana che nel corso degli anni Ottanta realizzò in tutto il mondo oltre 200 installazioni di sistemi per la gestione della pubblicità, e che nel 1989 fu rilevata dalla Du Pont Printing and Publishing. Diplomato in Lingua e Letteratura Inglese, Joe Scarfi ha ottenuto un MBA in marketing.

Il crescente numero di editori che ricevono file di pubblicità come attachment a messaggi di posta elettronica, o che hanno installato server FTP per la ricezione di pubblicità in digitale, è un chiaro segnale di come Internet si stia affermando come efficace sistema di trasporto. Il problema, naturalmente, è di utilizzarla al meglio. Pubblicità on line e Internet: tre scenari possibili Se pensiamo a Internet come il principale strumento di trasmissione digitale della pubblicità, possiamo immaginare tre scenari. Nel primo scenario, che potremmo definire “accomodante”, gli editori accettano qualunque tipo di annuncio pubblicitario venga loro trasmesso, in qualunque formato elettronico, da chiunque lo trasmetta. Un approccio, questo, che certamente potrebbe incontrare, almeno in un primo momento, il favore degli inserzionisti, ma che alla lunga si rivelerebbe dannoso per gli editori, che si vedrebbero presto costretti ad aumentare il numero di dipendenti addetti alla gestione degli annunci. I quotidiani che negli USA hanno utilizzato questo approccio, creando delle vere e proprie bacheche elettroniche nelle quali chiunque poteva “appendere” i propri file, sono in molti casi tornati sui propri passi, ed oggi accettano annunci soltanto da una frazione degli inserzionisti con i quali hanno rapporti. Nel secondo scenario possibile, ogni inserzionista costruisce la propria soluzione per la trasmissione di annunci

in formato elettronico, e sull’altro versante gli editori fanno la stessa cosa per quanto riguarda i sistemi di ricezione. All’interno di questa prospettiva, gli inserzionisti che non hanno un sufficiente know-how devono affrontare costi aggiuntivi per supportare la propria presenza su Internet e, nel caso in cui siano riluttanti a fidarsi di sistemi basati sulla posta elettronica, si trovano costretti a mettere a punto e a distribuire agli editori una dettagliata lista di istruzioni per lo scaricamento degli annunci dai propri siti FTP. Dal canto loro gli editori, atterriti dalle prospettive implicite in questo nuovo approccio degli inserzionisti più importanti, approccio che potremmo definire “vieni a prenderti la pubblicità”, spendono a loro volta tempo e denaro per realizzare server FTP o di posta elettronica, e cercano di spingere gli inserzionisti ad usare questo sistema, mediando al proprio interno tra le contrapposte esigenze dell’area di produzione e dei venditori di pubblicità. Il sottoprodotto di questo secondo scenario, in conclusione, è un inestricabile guazzabuglio di messaggi e-mail con relativi attachment, di connessioni FTP rabberciate all’ultimora, di telefonate frenetiche, con un senso finale di amaro in bocca. In altre parole, la trasmissione digitale viene buttata nel cestino dei rifiuti, e i metodi esistenti vengono utilizzati in perenne stato di emergenza. Dopo tutti gli sforzi sostenuti, le due parti rimangono più lontane che mai dall’obiettivo originale, che era quello di trasmettere e ricevere

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annunci pubblicitari in formato elettronico. I vantaggi del centro servizi Nel terzo scenario, infine, tutti gli annunci digitali transitano attraverso una struttura di servizio centralizzata, gestita non dall’inserzionista né dall’editore: qualcosa di concettualmente simile alle stanze di compensazione per la liquidazione degli assegni tra le banche. Questo centro servizi deve poter accettare le inserzioni digitali in un formato prestabilito, in modo da essere sicuri che tutte le informazioni essenziali - nome dell’inserzionista, formato dell’annuncio, data di pubblicazione - viaggino assieme all’annuncio. Le specifiche EDI (Electronic Data Interchange) applicate alla trasmissione digitale della pubblicità esistono già, grazie al lavoro svolto dalla Newspaper Association of America. Naturalmente il sistema dovrebbe prevedere l’utilizzo di sistemi di encryption per proteggere i file EDI prima della pubblicazione. L’aspetto chiave è costituito dall’automazione delle procedure, in particolar modo per gli editori che spesso si trovano a dover ricevere centinaia di annunci elettronici ogni settimana e che non vogliono spendere denaro o dedicare personale alle operazioni di scaricamento manuale degli annunci, uno ad uno, da Internet o da qualunque altro posto. E’ essenziale l’integrazione elettronica, a livello di chi trasmette, delle informazioni sull’ordine pubblicitario con il contenuto dell’annuncio, così come è importante, sul lato del ricevente, l’integrazione dell’annuncio con il sistema di impaginazione elettronica del quotidiano. Aspetto fondamentale del sistema è naturalmente quello economico: senza la convenienza per chi trasmette e per chi riceve qualunque sistema di trasmissione - non importa quanto veloce, automatizzato o affidabile esso sia - è destinato ad essere utilizzato soltanto raramente o come “ultima spiaggia”. E d’altra parte, la ricezione elettronica della pubblicità “una volta ogni tanto” non è certo un aspetto positivo per un quotidiano che si proponga di realizzare

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l’impaginazione elettronica integrale. Un altro aspetto, secondo per importanza soltanto alla convenienza economica, è costituito dall’affidabilità, che deve essere paragonabile con quella che deve garantire il sistema editoriale del giornale. Con la rete Internet, questo tipo di affidabilità può essere ottenuta allocando il centro servizi presso ISP (Internet Service Provider) di grandi dimensioni: gli stessi, per intendersi, che normalmente ospitano e forniscono servizi di backup e di recovery a società come Microsoft, America OnLine e NASDAQ. I produttori di annunci hanno bisogno di un prodotto per confezionare l’annuncio e trasmetterlo in tutta sicurezza. Gli editori, dal canto loro, hanno bisogno di un prodotto che effettui in automatico lo scaricamento del materiale in arrivo, l’estrazione delle informazioni amministrative, e la trasmissione al sistema di impaginazione. Nessuna di queste applicazioni ha caratteristiche particolarmente complesse, soprattutto se messe a confronto con i sistemi di produzione e di prenotazione della pubblicità attualmente utilizzati da inserzionisti ed editori. Entrambe le parti richiedono un unico processo per il trattamento della pubblicità elettronica, non importa chi l’abbia prodotta o chi debba pubblicarla. Negli Stati Uniti la Federal Express ha dimostrato la convenienza di un sistema centralizzato di distribuzione della corrispondenza. E come è successo per FedEx, anche nel mercato della trasmissione digitale della pubblicità il successo arriderà a chi riuscirà a trasferire questo approccio centralizzato sulla rete Internet. Anche se nel breve periodo potranno affermarsi soluzioni realizzate “in proprio” da inserzionisti e/o da editori, nel lungo termine tutti si renderanno conto che l’unica soluzione percorribile per una efficiente e conveniente trasmissione digitale della pubblicità è l’utilizzo di centri servizi centralizzati che utilizzino procedure standardizzate. Joe Scarfi (js2fast@aol.com)


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Tecnologie in produzione

Dalle telescriventi a Intranet: Il sistema di agenzie della Camera E’ entrato in funzione nello scorso mese di luglio il nuovo sistema di ricezione e trattamento delle agenzie di stampa della Camera dei Deputati, che per le dimensioni e le soluzioni tecniche utilizzate rappresenta un caso esemplare di come sistemi di questo tipo possano naturalmente evolvere verso centri di informazione multifunzionali.

Un sistema di agenzia con oltre mille stazioni di lavoro, configurato in modalità client/server su rete Intranet/Extranet: non siamo negli Stati Uniti o in Gran Bretagna, ma in Italia, e non in un quotidiano, bensì in uno dei centri nevralgici della nostra vita politica: il Palazzo di Montecitorio, sede della Camera dei Deputati. Il sistema entrato in funzione da qualche mese alla Camera dei Deputati merita di essere descritto, non soltanto per le sue dimensioni, ma anche perché la sua evoluzione nel corso degli anni e, soprattutto, la sua integrazione con una più ampia gamma di servizi di informazione prodotti dalla stessa Camera (rassegne stampa, dossier, banche dati etc.) costituiscono un esempio di come l’integrazione digitale rappresenti un notevole valore aggiunto per chi riceve, elabora e pubblica informazioni, per finalità istituzionali come la Camera dei Deputati, ma anche per finalità economiche come un qualsiasi editore di giornali. Per saperne di più, TecnoMedia ha incontrato Mario Panizza, dirigente tecnico superiore servizio informatica della Camera dei Deputati, Cristiano Maria Fantauzzi, addetto alle relazioni con la stampa della Camera dei Deputati, e Michele Principe, Product Manager di Telpress, che ha seguito il progetto e l’architettura del nuovo sistema e ne ha coordinato l’installazione. Le agenzie a Montecitorio: una escalation inarrestabile Le agenzie di stampa entrano a Montecitorio con tre telescriventi all’inizio degli anni Ottanta. Successivamente venne installato un primo sistema con tre terminali prodotto dalla Sirti, società del gruppo Stet. Il sistema consisteva in un concentratore di linee di agenzia che pilotava tre

telescriventi, collocate in sala stampa. I commessi, muniti di taglierina, si occupavano di raccogliere le notizie in uscita dalle telescriventi e di metterle a disposizione dei giornalisti, che avrebbero dovuto (ma non sempre lo facevano, per la verità) fotocopiare quelle alle quali erano interessati e rimetterle quindi al loro posto. Questo sistema venne successivamente ampliato con ulteriori terminali, a disposizione dei gruppi parlamentari e della Presidenza, e in breve il sistema Sirti cominciò a stare stretto rispetto alla crescente richiesta di informazione che proveniva non soltanto dai giornalisti parlamentari, ma anche e soprattutto dai deputati che spesso, assorbiti come sono dai lavori parlamentari, trovano nelle notizie di agenzia l’unico strumento per tenersi al corrente di ciò che avviene all’esterno - ma spesso anche all’interno - del Palazzo. Nell’aprile 1988, per rispondere a queste crescenti esigenze di diffusione delle informazioni di agenzia, venne introdotto un sistema Telpress D-Com e, contemporaneamente, venne realizzata la cablatura della sala stampa con la installazione di 40 stazioni di lavoro su personal computer dedicato. Il Sistema era basato sul concentratore di agenzie Telpress D-Com che, operando su piattaforma Intel 386, utilizzava schede con firmware proprietario per l’acquisizione contemporanea fino a 16 linee di agenzia, drivers Dos per la creazione in tempo reale degli archivi dei notiziari e si avvaleva del Sistema Operativo Novell 2.1, necessario alla connettività di rete locale. Il sistema nel suo complesso impiegava tre concentratori D-Com, dislocati presso la sala stampa, per servire con logica di opportuna ridondanza (backup caldo) le postazioni dei giornalisti equipaggiate

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Il Palazzo di Montecitorio in una incisione d’epoca

con il programma terminale Telpress D-Net Dos. Il programma consentiva ai giornalisti per la prima volta - di organizzare sul proprio Personal Computer la consultazione delle informazioni, mediante l’impiego di menu tematici, parole chiave e funzioni di ricerca. In aggiunta a ciò, il software Telpress Scribo, in modo integrato, permetteva di comporre direttamente gli articoli nello stesso ambiente dell’applicativo, e ne consentiva l’invio alle rispettive testate di appartenenza, senza ricorrere ad altri strumenti di lavoro o supporti cartacei. Oltre ai computer in rete, il sistema disponeva di una batteria di modem che venivano utilizzati per i collegamenti dall’esterno della sala stampa, per esempio dai gruppi parlamentari o dalle segreterie dei componenti dell’Ufficio di Presidenza, come già avveniva con i terminali del sistema Sirti, ma anche dalla Segreteria Generale e dalle segreterie dei Presidenti delle Commissioni: date le tecnologie disponibili all’epoca, infatti, la cablatura dell’intero palazzo di Montecitorio non fu presa in considerazione. L’accesso via modem, tuttavia, era consentito soltanto dall’interno del palazzo, per ragioni legate ai contratti di abbonamento con le agenzie. A questo scopo, presso il Ced fu installato un concentratore D-Com che provvedeva alla gestione contemporanea degli accessi, con velocità di trasferimento fino a 2400 bps, ed inviava le informazioni agli utenti collegati previa password di autenticazione. Per la interconnessione venivano impiegate schede seriali da 8 linee ciascuna, con driver software appositamente realizzato da Telpress per la gestione e la velocizzazione delle comunicazioni (software T8T).

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Il nuovo sistema Il grande successo del sistema installato nel 1988, sempre più “preso d’assalto” sia dai giornalisti che da tutti coloro che, a vario titolo, avevano accesso alla sala stampa del Palazzo ed agli altri ambienti dai quali era possibile collegarsi al esso, contribuì ad accelerarne il processo di obsolescenza dopo che per molti anni si era proceduto a potenziarlo sino ai limiti delle sue capacità tecnologiche. Per l’attuale Sistema di agenzie, la Camera dei Deputati ha pertanto provveduto all’aggiornamento dell’installazione esistente, utilizzando le più recenti tecnologie sviluppate da Telpress. Questa installazione, pienamente operativa dallo scorso mese di luglio, costituisce, per dimensioni e caratteristiche tecniche, la più importante tra quelle attualmente operanti nel nostro Paese. Il nuovo Sistema sfrutta a pieno la nuova architettura di comunicazione Telpress denominata Tosca (Telpress Open Structure Comunication Architecture), che consente di ridistribuire le informazioni di agenzia su reti locali e geografiche in modalità client/server con protocollo di scambio dati TCP/IP. Il Sistema Telpress impiega due tipi di serventi TOSCA per offrire il servizio agli utenti: • il Telp, che instaura una comunicazione client/server con il terminale Telpress D-Term_IP, ricreando sulla stazione di lavoro dell’utente un potente e completo terminale di agenzia. Operando infatti in modalità “push”, il D-Term_IP riceve in tempo reale le notizie e rende disponibili all’utente funzioni per la personalizzazione della consultazione (selezione delle linee e delle categorie tematiche, allarmi e stampe automatiche su parole chiave, etc.) e per la ricerca delle informazioni memorizzate negli archivi;


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Lo schema esemplificativo del sistema di agenzia Telpress installato presso la Camera dei Deputati

• il T-Web, che permette di consultare i notiziari utilizzando i più diffusi browser Html esistenti in commercio (Netscape, MS-Internet Explorer, ecc), attraverso la creazione dinamica di pagine per la visualizzazione delle informazioni e per la ricerca delle stesse negli archivi. Il front-end di ricezione delle linee in ingresso al Sistema viene garantito dai nuovi moduli T-RX che a loro volta operano in stretta congiunzione con il TDBMS per la memorizzazione e la creazione degli archivi di notizie. L’ambiente operativo è il Windows NT 4.0. Come riportato nello schema in questa pagina, i serventi TOSCA sono distribuiti su due armadi, formato rack, i quali rappresentano funzionalmente una parte primaria e una parte secondaria o di backup. I due armadi ricevono e concentrano in modo indipendente i segnali delle Agenzie. I singoli serventi vengono a loro volta alimentati in modo intelligente dal modulo Msw_Ip Pro, che provvede alla replica degli archivi di ricezione e all’allineamento dei dati fra i due sistemi di ricezione in caso di malfunzionamento di una o più linee in ingresso. Tale modulo inoltre, operando in TCP/IP, ha potenzialità tali da poter replicare gli stessi archivi o parte di essi anche presso stazioni di lavoro remote, giacenti sulle Intranet/Extranet, e fungere da proxy nel caso di replica delle informazioni destinate ad utenti connessi a reti protette da firewall. Per il servizio di distribuzione delle agenzie di stampa

alle utenze interne sono previsti quattro serventi Telp (due primari e due di backup) che possono gestire fino a 400 collegamenti contemporanei. Per il servizio di distribuzione alle utenze collegate dall’esterno, appositamente predisposto per tutti i Deputati, vengono impiegati due server T-Web, di cui uno con funzione di back-up. Nel seguito dell’articolo torneremo con maggior dettaglio su quest’ultima implementazione. Il sistema Telpress quindi, nella sua globalità, fornisce il servizio a circa 1.100 utenti collegati. Il Sistema impiega inoltre un motore di ricerca per l’indicizzazione e la creazione di un archivio storico delle notizie ricevute, il Telpress Ocean, che dal terminale DTerm-IP mette a disposizione dell’utente il vocabolario delle parole contenute nell’archivio e consente di effettuare ricerche anche complesse delle informazioni ed in ampi intervalli temporali. Con Ocean è disponibile la funzione automatica di archiviazione periodica dei dati su dispositivi magneto-ottici ad alta capacità. Particolarmente significativa è stata l’attività di forma-

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zione degli addetti al nuovo sistema, curata dalla stessa Telpress ed articolatasi in una nutrita serie di corsi di formazione mirati alle diverse tipologie di utenti. In particolare: • La gestione e la manutenzione periodica del sistema e dei suoi componenti è stato l’oggetto del corso di addestramento tenuto presso l’Help Desk della Camera. In questo modo il personale tecnico addetto, unitamente alla documentazione, è stato messo in condizione di intervenire

autonomamente nel caso di possibili anomalie e di ripristinare le normali condizioni operative di Sistema senza provocare l’arresto del servizio. • Per la Sala Stampa e le altre utenze interne, si sono tenute sessioni personalizzate presso i desk degli operatori per esplicare le funzioni adibite alla consultazione dei notiziari del terminale D-Term_IP. Particolare interesse hanno suscitato quelle relative alla creazione automatica di archivi locali (dossier personali). La Intranet/Extranet della Camera Quando si procedette, nel 1988, al primo ammodernamento del sistema di gestione delle agenzie, accanto al software per la visualizzazione, la ricerca e la stampa delle agenzie si decise di mettere a disposizione degli utenti, sui personal computer disponibili in sala stampa, altri strumenti di produttività, ed in particolare un sistema di videoscrittura e l’accesso alle banche

In alto, la home page della Intranet/Extranet della Camera, che differisce dalla home page pubblica del sito www.camera.it per l’opzione attualità politica.

a destra, la schermata di ingresso al servizio: inserendo nome utente e password, si accede al servizio delle agenzie, richiamando al contempo il proprio profilo di consultazione

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Una schermata del modulo T-Web con i titoli delle notizie di agenzia

dati della Camera. In questo modo una installazione finalizzata a rendere più rapida e funzionale la ricezione delle agenzie cominciava la sua evoluzione verso ciò che sarebbe diventata: un sistema informativo multifunzionale, in grado di soddisfare le più disparate esigenze informative di chi si trova ad operare professionalmente presso il Palazzo di Montecitorio: uffici della Camera, giornalisti e deputati. Questa transizione, in parte figlia della naturale evoluzione delle tecnologie, in parte della costante e crescente pressione dei Deputati sui Questori e sul Presidente stesso della Camera, ha portato ad un radicale ripensamento di tutto il sistema informativo della Camera, con quattro obiettivi principali : • fornire la maggiore quantità di informazione possibile... • ...a tutti coloro che lavorano a Montecitorio... • ...ovunque essi si trovino... • ...nella maniera più semplice e flessibile. Questa nuova strategia, le cui linee guida sono state dettate dalla stessa Presidenza, è in corso di realizzazione sotto la supervisione del servizio informatica della Camera, che provvede al coordinamento ed all’armonizzazione di tutte le fonti di informazione, provenienti dall’esterno o prodotte internamente, che costituiscono il “pacchetto” a disposizione degli utenti del sistema. L’infrastruttura informativa utilizzata per integrare le agenzie di informazione e tutti i servizi aggiuntivi è costituita da una rete Intranet/Extranet accessibile, oltre che dalle stazioni di lavoro presenti all’interno di Montecitorio, an-

che in remoto. Ogni deputato, infatti, è provvisto di un personal computer portatile e di un modem, con i quali può accedere al sistema anche quando si trova nel proprio collegio o in qualunque altra parte del territorio nazionale. Per ragioni di rapidità e sicurezza, il collegamento non avviene tramite Internet, ma attraverso la rete Arcipelago di Telecom Italia, che dispone di POP in tutti i distretti telefonici, in modo da consentire il collegamento al costo di una semplice telefonata urbana. Inserendo nome utente e password, l’utente remoto può utilizzare i servizi della Camera proprio come se si trovasse all’interno del Palazzo, richiamando altresì il proprio profilo utente con le personalizzazioni prescelte. Il numero di utenti registrati della Intranet/Extranet della Camera supera le settecento unità: ai 630 deputati, ciascuno dei quali dispone del proprio PC portatile per il collegamento remoto, vanno infatti sommate le postazioni fisse all’interno del Palazzo di Montecitorio. Il modulo T-Web, in congiunzione al server IIS (Internet Information Server) di Microsoft, permette di consultare le informazioni di agenzia mediante l’uso di un normale browser Html (MS-Internet Explorer è quello prescelto dalla Camera). L’impiego di pagine dinamiche, in tecnologia Asp (Active Server Pages), permette di dar vita ad una consultazione interattiva delle informazioni e di disporre di una serie di opzioni e di funzioni accessorie che consentono di personalizzare fortemente la sessione di lavoro. Inoltre, il sistema di accesso, basato su password personale, provvede alla gestione del singolo utente ed alla

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La coppia di “armadi” contenenti i server Tosca, che effettuano la ricezione e la concentrazione dei notiziari e delle agenzie, e la loro successiva distribuzione agli utenti collegati in rete mediante i server Telp e T-Web.

memorizzazione dei profili di consultazione creati per combinazione logica di chiavi di parola (Profile Manager). In questo modo, pur operando con browser Html convenzionali, il sistema consente di ricostruire un ambiente operativo professionale per la consultazione dei notiziari di agenzia. Oltre che nei PC remoti dei deputati, il sistema T-Web è installato anche in alcune postazioni fisse all’interno del Palazzo. In generale, le postazioni servite dal sistema client/server Telp sono destinate per l’utilizzo più intensivo, mentre le postazioni Intranet/Extranet che utilizzano T-Web sono adatte ad un utilizzo più “leggero”; inoltre esse, utilizzando come piattaforma software un comune browser Html, sono più semplici da utilizzare e dunque più adatte ai non “addetti ai lavori”. Gli altri servizi informativi Una seconda area di servizi che si prevede entro breve di mettere a disposizione sulla Intranet della Camera è costituita dalla documentazione prodotta dall’Ufficio Stampa, ed in primo luogo la rassegna stampa quotidiana, una delle fonti informative più pregiate e richieste all’interno del Palazzo. Ogni mattina l’Ufficio Stampa riceve, da una società esterna che ha in appalto il servizio, circa 350 ritagli di giornale già digitalizzati in formato Tiff. Tutti questi ritagli vengono caricati su un database, all’interno del quale un motore Fulcrum effettua l’indicizzazione sulla base di alcuni campi predefiniti (testata, autore, argomento, personaggio intervistato, etc.). Da questi 350 documenti vengono quindi estratti gli 80 circa giudicati più rilevanti, che entrano a far parte della rassegna stampa cartacea distribuita all’in-

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terno di Montecitorio. Tutto questo lavoro, beninteso, viene realizzato entro le sette di ogni mattina. L’accesso alla consultazione delle rassegne stampa è già disponibile sulla Intranet della Camera, per il momento ad un numero ristrettissimo di utenze, ma molto presto sarà accessibile anche a tutti i deputati. Si prevede inoltre di mettere a disposizione di tutti, sul sito Internet della Camera, la rassegna stampa principale. Oltre alla rassegna stampa quotidiana, è in previsione a breve tempo la distribuzione su Intranet di tutte le altre pubblicazioni realizzate dall’Ufficio Stampa: una rassegna stampa mensile di taglio culturale, denominata Ritagli, due pubblicazioni settimanali, Comma e Itinerari, rispettivamente dedicate all’attività delle commissioni parlamentari ed al calendario dei lavori dell’Aula e delle Commissioni, e una serie di dossier stampa su temi specifici. Nella Intranet, infine, confluiranno tutti i dossier e le ricerche realizzate dall’Ufficio Studi della Camera. Un’ultima categoria di servizi disponibili sono, ovviamente, quelli già oggi disponibili sul sito Internet “pubblico” della Camera www.camera.it: leggi approvate e in corso di discussione, attività delle commissioni, resoconti delle sedute, regolamento della Camera, elenco dei deputati e risultati delle elezioni, composizione dei gruppi parlamentari, delle commissioni e del Governo, informazioni varie sul Parlamento, sulle sue attività e i suoi servizi, e così via. Verso il “portale istituzionale” Nato con un sistema telegrafico e tre telescriventi, il sistema di ricezione e trattamento delle agenzie della Came-


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Una veduta dell’Aula di Montecitorio

ra dei Deputati è diventato oggi parte di un sistema informativo in grado di processare, armonizzare e distribuire una enorme mole di materiale informativo proveniente da molteplici fonti, interne ed esterne. Il ruolo che hanno avuto le tecnologie in questa evoluzione è stato certamente importante, ma senza dubbio secondario rispetto alla volontà politica dei vertici della Camera di mettere a disposizione degli utenti - uffici della Camera, giornalisti, deputati - un corpus informativo unitario, in grado di soddisfare nella maniera più semplice e rapida ogni necessità informativa, dalla visione di un disegno di legge ai risultati di una votazione, dalla consultazione delle agenzie alla lettura degli atti parlamentari. Si potrebbe dire che la Intranet della Camera si propone come un “portale istituzionale”, una sorta di strumento di accesso e, nello stesso tempo, di selezione e di razionalizzazione delle fonti informative riguardanti le Istituzioni politiche italiane, allo stesso modo in cui siti come Yahoo! o Excite si propongono come portali per l’accesso a Internet. Sarebbe semplicistico voler forzare un parallelo tra il sistema informativo della Camera e quello di una qualsivoglia impresa editoriale: diversi sono gli utenti, diverse soprattutto le finalità per le quali vengono raccolte, elaborate e distribuite le informazioni: istituzionale nel primo caso, commerciale nel secondo. Ciò che invece accomuna le due

realtà, e che rende l’installazione di Montecitorio un esempio di grande interesse per l’industria editoriale, è la volontà di proporsi come “porta di accesso” informativa per la propria comunità di utenti, con un bouquet di servizi informativi mirati, siano essi cartacei oppure digitali.

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Archiviazione

Archivio digitale su browser Internet per la Gazzetta di Parma La Gazzetta di Parma ha avviato un nuovo sistema per l’archiviazione semi automatica delle pagine del quotidiano che impiega motori di ricerca e browser del mondo Internet. Pagine in formato Pdf, testi in Html ed immagini Tiff in alta risoluzione: uno strumento per consolidare il flusso di lavoro digitale al servizio dei giornalisti e dei poligrafici di una delle testate più antiche d’Italia.

La Gazzetta di Parma, uno dei più antichi e blasonati quotidiani della provincia italiana - si pubblica dal 1735 - ha introdotto da qualche mese un nuovo sistema per l’archiviazione digitale diretta delle pagine che sfrutta l’architettura del mondo Internet. Attraverso i browser più diffusi per la navigazione sul web - Microsoft Explorer e Netscape Navigator - è possibile in pochi secondi reperire testi ed immagini fotografiche pubblicate sul quotidiano locale. TecnoMedia ha chiesto a Massimiliano Guatelli, responsabile tecnico della testata, i dettagli relativi all’introduzione di questo nuovo strumento editoriale, denominato T@rk, sviluppato dalla società Tera di Milano.

Dalle esperienze passate... La Gazzetta di Parma non è nuova all’utilizzo di strumenti digitali per gestire l’archivio redazionale. L’esperienza è cominciata alcuni anni fa con un applicativo sviluppato in Argentina, e denominato SoftData, che consentiva l’archiviazione in due database separati dei testi con le “immagini” delle pagine e delle fotografie corredate dalle schede anagrafiche. L’archivista svolgeva la ricerca all’interno del primo dei due archivi, nel quale poteva semplicemente “vedere” le fotografie pubblicate di corredo ai testi, e solo successivamente, grazie ai riferimenti incrociati, ricuperava il file immagine digitale. Un sistema il cui limite più grosso era costituito dalla duplicità dei contenitori di dati che, oltre a rendere più tortuoso il percorso delle query di ricerca, non permetteva di disporre di un’unica banca dati omogenea di informazioni. Le prime esperienze sul precedente sistema di archiviazione sono state accompagnate dalla parallela intro-

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duzione della videoimpaginazione, che è stata avviata con il passaggio al sistema editoriale GoodNews di Tera. Oggi la Gazzetta di Parma è quasi interamente prodotta in digitale, salvo la quota di pubblicità che ancora arriva su pellicola e che viene montata a mano in tipografia.

... al sistema attuale Proprio il passaggio al sistema editoriale GoodNews ha costituito la premessa tecnologica per la introduzione del nuovo software di archiviazione automatica delle pagine. La novità più rilevante, dal punto di vista dell’architettura globale del sistema, è che in T@rk i database delle immagini e dei testi sono collegati in un’unica struttura, all’interno della quale vengono archiviate materialmente le pagine del quotidiano in formato Pdf. In questo modo, quando l’operatore svolge la ricerca, ottiene immediatamente accesso non solo ai testi ma anche alle immagini, con il risultato di recuperare con un’unica query di ricerca tutte le informazioni relative ai documenti, e contemporaneamente i documenti stessi già in formato digitale, pronti per essere riutilizzati ai fini della documentazione redazionale oppure - nel caso delle immagini - per la ri-pubblicazione su nuove edizioni del quotidiano. Tutte le operazioni di input sono state fortemente automatizzate, sia per quanto riguarda l’archiviazione delle pagine in formato Pdf che per quanto riguarda il database delle immagini. Queste ultime, una volta entrate nel sistema editoriale in formato digitale, vengono rese disponibili ai giornalisti, che provvedono alle selezione di quelle da pubblicare e, contemporaneamente, segnalano al personale tecnico le imma-


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Anno 263 N. 308 L. 1.500

QUOTIDIANO D'INFORMAZIONE FONDATO NEL 1735

gini che sarebbe comunque bene archiviare per futuri utilizzi. Successivamente, l’immagine viene posizionata in pagina e lavorata in bassa risoluzione. Mano a mano che il lavoro quotidiano procede, all’interno della pagina digitale confluiscono testi, elementi grafici e tutte le altre componenti disponibili nel sistema. La pubblicità classificata e le necrologie arrivano direttamente dal sistema della Publiedi, la concessionaria di pubblicità della Gazzetta di Parma, che invia al sistema editoriale un file Eps successivamente elaborato in X-Press ed agganciato alla pagina creata all’interno di GoodNews. Al momento di andare in fotocomposizione il sistema ricupera, con tecnica Opi, l’alta risoluzione dell’immagine e crea, contemporaneamente, un file Pdf. I

Lunedì 9 Novembre 1998

testi redazionali confluiti nella pagina durante il giorno vengono “parcheggiati” in una apposita directory, e convertiti in linguaggio Html con una procedura che interviene sui file Ascii riconoscendo in modo automatico i tag del sistema GoodNews. La fase finale del processo di archiviazione di ciascun numero avviene nei giorni immediatamente successivi alla pubblicazione. Il personale poligrafico incaricato provvede al completamento delle schede anagrafiche delle fotografie in alta risoluzione pubblicate e di quelle che, pur non pubblicate, entrano a fare parte del database. Nel primo caso, cioè per le fotografie stampate, vengono archiviate le immagini così come sono state elaborate dai tecnici su indicazione dei giornalisti, ovvero con l’inquadratura stabilita e con le altre eventuali modifiche effettuate direttamente sull’originale digitale, mentre nel secondo caso (le

Partendo da una maschera per la ricerca fortemente semplificata, il sistema T@rk restituisce una prima lista di documenti, dai quali è possibile ottenere i testi in formato HTML...

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...oppure le pagine in formato PDF.

immagini non pubblicate) vengono archiviati i file di agenzia così come sono stati ricevuti dalle linee digitali di Ansa ed Associated Press. Per quanto riguarda i testi, sono salvati in formato Html, che li rende gestibili all’interno dei browser più diffusi per Internet. L’architettura di T@rk, che prevede oggetti digitali - pagine Pdf, immagini Tiff in alta risoluzione compresse in Jpeg, testi riconvertiti in formato Html - collegati fra loro in un unico database relazionale, è particolarmente flessibile per quanto riguarda la fase di riutilizzo dei materiali, soprattutto le fotografie già pubblicate. Quando queste ultime vengono riselezionate per corredare articoli da pubblicare in giorni successivi alla prima pubblicazione - operazione abbastanza frequente per la cronaca locale - possono venire archiviate una seconda volta, per esempio con un nuovo “taglio” editoriale, oppure possono essere “agganciate” al primo originale archiviato, facendo guadagnare al sistema spazio prezioso. Per quanto riguarda il file di pagina in formato Pdf, questo contiene tutti gli elementi che sono transitati all’interno del processo di videoimpaginazione; restano esclusi, almeno per il momento, le inserzioni pubblicitarie che sono state recapitate alla tipografia del giornale su pellicola. Il flusso di lavoro Rispetto alle esperienze condotte sul primo archivio digitale installato, non è cambiata, almeno per il momento, l’organizzazione interna per l’utilizzo dell’archivio. Sia il precedente che quello attuale sono in uso alla segreteria di

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redazione, dove personale poligrafico provvede alla ricerca su richiesta dei giornalisti. T@rk consentirebbe, comunque, un accesso diretto da parte dei giornalisti, solo che intercorrano accordi in tal senso condivisi da tutte le componenti che concorrono alla realizzazione del giornale. Per il momento, il nuovo archivio è in visione al capo-redattore della Gazzetta di Parma, che sta testandolo sia dal punto di vista tecnico che per quanto riguarda la possibilità di impiego per le normali attività redazionali. L’archivista incaricato della ricerca accede al materiale attraverso una interfaccia di uso molto intuitivo. Una volta lanciata la query, il motore restituisce una lista di tutti i materiali rintracciati, ed il passo successivo è l’accesso ai testi memorizzati in Html o, in alternativa, alle pagine intere in formato Pdf, all’interno delle quali è possibile posizionarsi con il cursore a video e compiere tutte le operazioni consentite dal formato. L’archivio contiene, per il momento, le pagine del quotidiano a partire dal 29 di settembre 1998. Successivamente verrà trasferito sotto T@rk il materiale in formato digitale archiviato precedentemente, che comprende l’ultimo trimestre del 1996 e tutto il 1997. L’implementazione mensile della banca dati è di circa 1GB fra testi, immagini e grafica, con un totale prevedibile totale di circa 15-16 GB all’anno, mentre il patrimonio informativo costituito dalle immagini cresce di circa 75.000 unità all’anno.


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World Press Trends 1998 E’ disponibile presso la WAN (World Association of Newspapers) l’edizione 1998 di World Press Trends, il volume annuale che raccoglie i dati più aggiornati sull’industria dei quotidiani in tutto il mondo. Il volume presenta dati approfonditi ed aggiornati su 47 nazioni di tutti i continenti, con una serie di informazioni supplementari riguardo ad altri sette Paesi. Le informazioni, raccolte tramite le associazioni degli editori dei singoli Paesi, seguono l’evoluzione dell’industria dei quotidiani nel quinquennio 1993-1997, e fornisce una indicazione sui trend futuri.

Il rapporto fornisce informazioni dettagliate su: • Diffusione • Readership • Penetrazione di mercato • Ricavi da vendite e da pubblicità • Pubblicità Classificata • Utilizzo di Internet

• Ricerche di mercato • Investimenti pubblicitari sui media • Investimenti pubblicitari per tipo di prodotto • Regimi fiscali • Regolamentazione antitrust • Sussidi pubblici

Per ulteriori informazioni e per richiedere ia del volume, rivolgersi a: World Association of Newspapers 25, rue d’Astorg - 75008 Parigi - Francia tel. 0033 1 47428500 fax 0033 1 47424948 http://www.fiej.org Più che un giornale, un’Istituzione La Gazzetta di Parma, più che un giornale, è considerata dai lettori una vera e propria istituzione. Pubblicata con continuità fin dal 1735, con una diffusione media attorno alle 48.000 copie al giorno ed una penetrazione capillare nel proprio territorio con una quota di mercato pari al 72%, la Gazzetta ha di fatto acquisito, tramite il nuovo sistema per l’archivio redazionale, anche una soluzione per la diffusione del proprio contenuto su rete Internet, che la S.E.G.E.A. - la società che edita la Gazzetta di Parma, di proprietà della Unione Industriali - pensa di varare nei primi mesi del prossimo anno.

Disponendo già del materiale consultabile attraverso i più diffusi browser per Internet, anche edizioni elettroniche su CD Rom potrebbero diventare di notevole interesse, non richiedendo all’origine investimenti di notevoli dimensioni e, soprattutto, non richiedendo da parte degli utenti finali particolari sforzi per impadronirsi delle interfacce utente; un vantaggio, quest’ultimo, fondamentale nella diffusione di banche dati su supporto digitale, strumenti informativi e di consultazione che, come tutti gli altri canali dell’area “new media”, hanno una soglia di accesso tecnologica già sufficientemente elevata per potersi permettere ulteriori complicazioni.

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Tecnologie per la spedizione

Integrazione produttiva, la chiave delle nuove strategie di FERAG Anche per gli impianti di spedizione dell’industria dei giornali potrebbe arrivare l’ora della integrazione di sistemi. Il nuovo Amministratore Delegato di FERAG Italia, Sandro Provera, racconta ai lettori di TecnoMedia come uno dei leader mondiali di questo settore si stia attrezzando per fornire, accanto alle soluzioni di base, l’integrazione con soluzioni tecnologiche ad alto valore aggiunto fornite da terze parti. Una strada che si concretizza nella riorganizzazione della FERAG Italia, in alleanze commerciali e tecnologiche, come quella con Sitma, e nello sviluppo di nuove soluzioni per la distribuzione dei quotidiani sempre più mirata sul territorio.

Dal 1° luglio di quest’anno Ferag Italia ha un nuovo Amministratore Delegato. E’ Sandro Provera, manager di consolidata esperienza nel settore grafico, che ha ricoperto posizioni di responsabilità in aziende come Crosfield Italia, N.T.G. e Tera. A lui è stato affidato il compito di sviluppare nel nostro Paese le strategie della società svizzera Ferag, uno dei leader mondiali nella fornitura di impianti di spedizione per l’industria dei quotidiani e dei periodici. A quattro mesi dall’insediamento ufficiale, Sandro Provera ha accettato di rispondere alle domande di TecnoMedia sulle nuove strategie del Gruppo svizzero nei confronti del mercato dei giornali quotidiani. TecnoMedia (TM) - Dopo l’insediamento del nuovo Amministratore Delegato, cosa sta cambiando nella organizzazione di Ferag Italia ? Sandro Provera (SP) - Dal primo settembre Ferag Italia è l’unica società autorizzata alla vendita di sistemi Ferag nel nostro Paese. Noi crediamo molto nel mercato dei quotidiani italiani, e per questo abbiamo iniziato un programma di riorganizzazione interna proiettato ad una crescita che dovrebbe portare entro i prossimi diciotto mesi Ferag Italia a poter contare su una ventina di collaboratori a tempo pieno, contro gli attuali undici: un programma di investimenti in risorse umane per mettere a disposizione dei nostri clienti e di tutti gli editori e stampatori di giornali italiani uno staff di professionisti in grado di garantire la migliore qualità pos-

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sibile nei servizi relativi ai sistemi Ferag ed alle altre soluzioni tecniche che offriremo in qualità di integratori.

TM - Integratori ? Può spiegare meglio ? SP - Certamente. Le nuove strategie internazionali decise dal Gruppo WRH Walter Reist Holding Ag - la società finanziaria proprietaria della Ferag, controllata dallo stesso “inventore” dei sistemi per il trasporto e la spedizione dei quotidiani, Walter Reist - puntano sia in direzione del perfezionamento e dello sviluppo di nuovi sistemi, in modo particolare nell’area dell’inserimento, sia in direzione di una progressiva integrazione dei nostri impianti con componentistica specializzata offerta dalle più innovative società di tutto il mondo. Per consentire una integrazione “su misura “ agli editori di diversi Paesi, la Holding WRH ha deciso di lasciare facoltà alle consociate Ferag che operano in tutto il mondo di stringere accordi con società locali per la integrazione di componenti all’interno dei propri sistemi di base. TM - Dunque gli investimenti previsti da Ferag Italia sono uno strumento per attuare questa strategia? SP - Esatto. L’investimento in risorse umane e la riorganizzazione e razionalizzazione delle diverse funzioni aziendali, come amministrazione, marketing, gestione ordini, gestione crediti, reporting e assistenza post vendita, sono solo alcuni fra gli strumenti fondamentali per rendere ancora più incisiva ed efficace la collaborazione fra Ferag Italia


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Sandro Provera, il nuovo Amministratore Delegato di Ferag Italia

e gli editori e stampatori di giornali quotidiani. La nuova organizzazione lascia comunque inalterata la stretta collaborazione fra lo staff di Ferag Italia e le strutture tecniche e logistiche della Casa madre, la Ferag Ag. I clienti italiani continueranno a poter contare sulla integrazione fra specialisti italiani e tecnici di provata competenza internazionale. TM - Tornando a parlare di integrazione... SP - Fino a due anni fa Ferag vendeva esclusivamente i propri prodotti. Ma ci si è resi presto conto che i nostri clienti, sia nel settore commerciale che editoriale, chiedevano sempre più spesso impianti per una gestione più flessibile della sala di spedizione, dalle linee per la gestione abbonati alle cellophanatrici ed impacchettatrici in linea. Per questa ragione Ferag ha siglato accordi con primarie società del settore, a livello sia di Holding che locale. In poco tempo si è arrivati ad un catalogo di soluzioni integrate che spazia dalla componentistica per le attività di stampa - sistemi per la movimentazione bobine o per il lavaggio dei caucciù fino alle linee per la gestione degli abbonati. Accanto alla divisione Sistemi Ferag, incaricata della commercializzazione dei prodotti core business della società, è così nata la divisione Trade, che ha l’obiettivo di commercializzare le soluzioni integrate agli impianti di base. TM - E Ferag Italia ? SP- Ferag Italia si sta muovendo lungo questa direttrice. Parallelamente al potenziamento della società abbiamo avviato una revisione della intera linea dei prodotti offerti dalla divisione Trade. TM - Potrebbe essere più preciso ? SP - Circa un mese WRH, proprietaria di Ferag, ha stretto un accordo a livello mondiale con Sitma, società italiana leader nei sistemi per linee abbonati, cellophanatrici e ribalte. L’accordo prevede la possibilità di utilizzare e commer-

cializzare con il proprio marchio tecnologie prodotte dal partner . Si è creata una forte sinergia fra le due società, tant’è che Sitma ha già concluso una serie di accordi con alcune filiali di Ferag in diversi Paesi del mondo. TM - E in Italia ? SP - Nel nostro Paese esiste già una solida rete commerciale di Sitma. Ferag Italia pertanto ha stipulato un accordo di agenzia in base al quale commercializzerà le linee abbonati e le cellophanatrici Sitma in esclusiva per l’industria dei quotidiani. Questo accordo, di grande importanza per tutto il settore editoriale, si inquadra in una più ampia politica di alleanze tecnologiche grazie alla quale Ferag Italia si propone al mercato nella duplice veste di fornitore di impianti di base e di integratore di soluzioni. TM - A quali altri accordi si riferisce ? SP - Ad un accordo con la Elettra, altra società italiana che produce lavacaucciù; ad uno con la Lem relativo ai sistemi di movimentazione bobine; e ad un altro accordo con King Press per rotative di basso costo. In linea generale, nella riorganizzazione del portafoglio prodotti abbiamo puntato sulle soluzioni a più alto valore aggiunto, dove più forte era la presenza di tecnologia. Grazie a questa riorganizzazione Ferag può ora offrire soluzioni interessanti anche al settore commerciale. WRH aveva comprato alcuni anni fa la Metaverpa, società olandese leader nel settore delle legatrici, che successivamente ha acquisito il nome Ferag Verpakkingstechniek. Le filiali internazionali del Gruppo, fra le quali naturalmente Ferag Italia, commercializzano tutta questa linea di prodotti, per le quali esiste un mercato di notevole proporzioni specialmente nel settore commerciale. Conseguenza immediata di queste alleanze è stata la decisione di non dare più seguito ad alcuni accordi stipulati anni fa con partner diversi, fra i quali l’olandese Buhrs-Zaandam.

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TM - Secondo le stime di Ferag, quali saranno nei prossimi tre anni i settori tecnologici di maggiore interesse nell’area della sala spedizione ? SP - L’inserimento è ai primi posti fra le applicazioni per le quali prevediamo significativi investimenti. In Paesi come Inghilterra e Germania sono sempre più gli editori che hanno la tendenza a trasformare i quotidiani in giornali multidorso, specializzando le sezioni tematiche con l’obiettivo di arrivare alla stampa ed alla spedizione di quotidiani sempre più personalizzati. La seconda specializzazione è in senso geografico: sta prendendo sempre più piede il fenomeno della regionalizzazione del quotidiano, ovvero la possibilità di offrire agli inserzionisti pubblicitari un indirizzamento sempre più preciso, su base territoriale, degli annunci pubblicitari. In una parola, i fornitori di impianti per la spedizione sono chiamati a fornire soluzioni in grado di chiudere il cerchio avviato nella prestampa dalla progressiva digitalizzazione di tutte le componenti del giornale, pubblicità compresa: un “circolo virtuoso” che punta alla stampa ed alla diffusione di quotidiani sempre più vicini a gusti dei lettori e sempre più efficaci come strumenti per la comunicazione pubblicitaria. TM - Ed in Italia ? SP - In Italia c’è la sensazione che si stia ancora aspettando qualcuno che si avvii su questa strada. Ma, come abbiamo visto in anni recenti per il colore e come sembra di vedere per altre aree, per esempio la trasmissione on line della pubblicità, non appena qualcuno comincia a muoversi con decisione, tutti gli altri seguono in un processo di progressiva accelerazione. D’altra parte è comprensibile una certa prudenza, condivisa anche da altri mercati internazionali. Ferag, da parte sua, ha acquisito un importante know-how nella tecnologie dell’inserimento, grazie alla stretta collaborazione con editori che operano in diversi mercati in tutto il mondo, che ci mette oggi nella condizione di offrire soluzioni che tengono conto della esperienza

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maturata in diversi contesti editoriali e pubblicitari. Per esempio, è stato possibile mettere a punto la sezione per l’immagazzinamento delle copie off-line, che è molto innovativa e flessibile, perché può essere utilizzata sia per le attività di inserimento, per le quali è stata progettata, sia come strumento per l’immagazzinamento temporaneo di copie in uscita dalla rotativa, razionalizzando i tempi del cambio in macchina delle edizioni. L’obiettivo è quello di offrire agli editori soluzioni che siano contemporaneamente molto avanzate in termini di automazione, ma sufficientemente flessibili per adattarsi, quando necessario, e diversi schemi organizzativi. TM- Può precisare meglio ? SP- Lo farò con un esempio. Ferag ha messo a punto un nuovo stacker, denominato “quattro pack”, che riunisce in un unico dispositivo quattro funzioni distinte: creazione del pacco, legatura, cellophanatura e fascettatura. Quattro funzioni, che prima erano svolte da diversi dispositivi assemblati lungo la linea del flusso di lavoro, oggi possono essere concentrati in un unico strumento. La commercializzazione di questo nuovo stacker inizierà a marzo, ma è già stato installato presso due clienti, fra i quali un editore francese. Il ritorno alla lavorazione in un blocco unico offre una maggiore velocità ed una superiore flessibilità, sempre in funzione della regionalizzazione di cui si diceva prima. I nostri attuali stacker ABL sono modulari, e creano un pacco di giornali sempre uguale. Se, per esempio, la dimensione del pacco è di 50 copie, l’editore non può avere la necessaria flessibilità nel momento in cui deve inviare in una certa area di diffusione un numero di copie frazionale, per esempio 240. Con la nuova soluzione “quattro pack” si possono determinare pacchi con un numero preciso di copie, che escono dallo stacker già cellophanati ed etichettati, pronti per la spedizione finale. Relativamente ad altre soluzioni, che stiamo sviluppando con la stessa filosofia rivolta alla flessibilità, non posso invece anticipare nulla.


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Il punto di vista

Formazione professionale grafica: come affrontare l’era multimediale? Si è da poco concluso un interessante progetto, promosso dai sindacati nazionali del settore grafico e finanziata dall’Unione Europea, che si proponeva di sperimentare nel settore grafico procedure e metodi per la progettazione e la realizzazione di attività di formazione professionale. In questo articolo Paolo Cagna Ninchi, coordinatore dell’associazione GRAFICFORM che ha realizzato il progetto, ne riassume la genesi, lo svolgimento ed i risultati conseguiti.

La rivoluzione digitale che percorre tutto il mondo e ne modifica la stessa percezione fisica, nel campo della comunicazione scritta travolge oramai da più di un decennio antiche professioni, sconvolge confini professionali e contrattuali, modifica la cultura e la condizione sociale degli operatori dell’informazione. Possiamo dire che questa rivoluzione è caratterizzata da due elementi: la carta, da una parte, non è più l’unico supporto del lavoro e questo elemento, che ha anche un forte valore simbolico, cambia la filosofia della figura professionale; per un altro verso, la nuova coppia processo/prodotto, frutto dell’innovazione, ha bisogno di un unico tramite, il computer, il cui uso non è più condivisibile. Chi pensa produce quello che pensa e lo mette direttamente in rete. Questo cambiamento che attraversa l’intero ciclo dell’industria grafico - editoriale, porta a innovare non soltanto i processi produttivi, ma anche i prodotti, i supporti, i canali e le stesse strutture della distribuzione. I nuovi sistemi rendono inoltre possibili nuove categorie di prodotti grazie alle opportunità offerte dai processi di digitalizzazione che utilizzano codici numerici per immagazzinare testi, musiche, immagini, disegni, animazioni, film e tutto quello che riusciamo a pensare. L’industria multimediale sta modificando e influenzando una miriade di settori, da quello dell’educazione a quello dell’industria del tempo libero. Questo processo di trasformazione, così rapido, profondo e costante, sottopone le imprese e i lavoratori alle forti sollecitazioni del cambiamento continuo. Il ciclo di vita delle professionalità, dei prodotti, delle attrezzature, si fa sempre più breve. L’occupazione nel settore è sottoposta a una tensione fortissima sia sul piano

quantitativo, sia su quello professionale. Inoltre, il nostro sistema contrattuale è caratterizzato da una anomalia. La stessa materia, lo stesso oggetto, l’uso del medesimo computer sono regolati molto spesso da contratti distinti che sono quelli dei giornalisti da una parte e quello dei poligrafici, dei grafici editoriali dall’altra. Questo ha prodotto e produce fenomeni di duplicazione produttiva, ma anche competitività e in qualche caso cannibalismo professionale nelle aree, in particolare, della preparazione, nelle quali la fusione tra i ruoli ideativi ed esecutivi è più evidente. Da questo quadro, così complesso e contraddittorio è nato l’interesse dei tre sindacati di categoria, lo SLC/CGIL, la FISTEL/CISL e la UILSIC/UIL, per un progetto che affrontasse il tema della formazione continua come risposta strategica alla crisi occupazionale e professionale del settore, come strumento di rilancio della professionalità degli addetti e delle competitività delle imprese in un mercato in costante evoluzione. Per fare questo è stata creata da parte dei tre enti sindacali di formazione - Smile, Ial, Enfap - GRAFICFORM, associazione di scopo che ha elaborato il progetto “I mestieri e le professionalità nell’era della multimedialità “, lo ha presentato nell’ambito dei progetti ADAPT e, una volta approvato e finanziato, lo ha gestito. L’obiettivo centrale del progetto era sperimentare a livello aziendale, territoriale e nazionale procedure e metodi bilaterali di studio e di progettazione di moduli di formazione continua. Un sistema di formazione che sia cioè strumento strategico per rafforzare le capacità aziendali di gestione del cambiamento, dal quale far derivare un aumento di

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competitività per l’azienda e di professionalità per ogni singolo lavoratore per far fronte al processo di rapida obsolescenza che investe le professionalità. Il progetto è stato articolato su quattro regioni: Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Sicilia e si è sviluppato in due momenti costituiti da attività parallele che si integrassero tra di loro. Il primo riguardava la ricerca sulla realtà settoriale per evidenziare gli elementi di trasformazione delle competenze professionali e analizzare l’andamento dei processi di innovazione dei nuovi mercati e dell’occupazione, con riferimento ovviamente al settore grafico editoriale. Per questo la ricerca di scenario, che ha aggiornato i dati sulle tendenze generali dell’impatto dell’innovazione, sulle modifiche professionali e le dinamiche del mercato del lavoro, è stata integrata da casi di studio specifici articolati sulle quattro regioni: il Piemonte, per l’editoria elettronica, la Lombardia, per i processi di esternalizzazione del prodotto; l’Emilia Romagna, per le piccole e medie case editrici e i service editoriali e, infine la Sicilia per le aziende editrici e stampatrici di quotidiani e la piccola impresa grafica artigiana. Tutte realtà queste accomunate dalla necessità di adeguamento alle richieste di nuove tecnologie espresse dal mercato. Il secondo momento era relativo alla realizzazione di moduli di formazione che riguardavano tre soggetti: gli operatori della contrattazione, i datori di lavoro e il gruppo dei lavoratori occupati. Per quanto riguardava gli operatori della contrattazione, la formazione era rivolta a sviluppare la loro capacità di negoziare gli elementi di innovazione e di organizzare le innovazioni stesse attraverso la formazione continua. Il progetto prevedeva 120 ore di formazione per 15 operatori per ogni regione, per un totale di 60 operatori. Questo obiettivo è stato raggiunto al 75%, il che è un buon risultato se si considera che di norma gli operatori sindacali non frequentano mai corsi di tale durata. Ma la di là della quantità, il dato più significativo è stata la capacità di coniugare gli elementi della ricerca e le conoscenze specifiche degli operatori sinda-

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cali con le metodologie formative. Questo risultato è stato possibile perché i corsi regionali sono stati progettati in un seminario di 40 ore dei tutor regionali con la responsabile della formazione e i tecnici delle metodologie formative e di progettazione. Per quanto riguardava i manager, il progetto prevedeva lo svolgimento di workshop in cui discutere i risultati della ricerca in modo da ottenere un coinvolgimento reale nella progettazione del modulo di formazione continua. Nei workshop era previsto un totale di 40 ore per 5 manager per regione. Questo era il punto più delicato del progetto perché qui si misurava concretamente la possibilità di un’esperienza bilaterale. E in realtà non è stato un processo facile. I workshop si sono realizzati in tre regioni su quattro (in Emilia non ci sono state le condizioni) e dove si sono realizzati la partecipazione dei manager è stata significativa, sia per l’alta partecipazione, sia soprattutto per la qualità della discussione. L’analisi dei casi di studio ha portato a un confronto vero tra le parti - i manager e i rappresentanti sindacali - e i tecnici - i ricercatori e i docenti - sia sul merito delle valutazioni sulle trasformazioni in corso, sia sulle strade per affrontare questi processi. E grazie a questa discussione è stato possibile raggiungere il cuore del progetto: costruire insieme un percorso formativo per lavoratori occupati. Questo obbiettivo è stato raggiunto in due regioni su quattro - la Lombardia ed il Piemonte - e ha riguardato gli aspetti più innovativi dell’evoluzione tecnologica nel settore grafico editoriale: l’applicazione ai prodotti multimediali. Le riflessioni e gli stimoli che le parti sociali possono ricavare da questa esperienza riguardano fondamentalmente tre aspetti. Il primo. C’è bisogno di ripensare il ruolo degli enti di formazione, in particolare di quelli bilaterali. Il sistema formativo bilaterale del nostro Paese, in particolare quello delle scuole grafiche, è in crisi perché da un lato, indirizzato alla formazione di giovani da inserire nelle imprese del settore, non è in grado di aggiornarsi in tempo reale ai mutamenti tecnologici, dall’altro non è rivolto ai lavoratori occupati, che


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sono invece coloro che sono al centro di questi mutamenti. Il secondo. Le imprese - soprattutto quelle medio-grandi - assumono iniziative formative che sono legati all’introduzione delle singole tecnologie e quindi producono interventi di tipo prevalentemente addestrativo, e perciò con carattere episodico, legato all’introduzione delle innovazioni. Interventi che non garantiscono un aggiornamento costante della professionalità dei lavoratori. Questo indica un ritardo nell’affrontare con lo strumento della formazione continua la trasformazione dei processi di produzione e degli stessi prodotti determinata da un’evoluzione della tecnologia che non va più a balzi come è avvenuto a partire dalla metà degli anni ’70, ma procede oramai con uno sviluppo costante. La scelta di procedere per continui processi di ristrutturazione utilizzando gli ammortizzatori sociali forniti dalla legge 416 e successive modifiche accentua la crisi della professionalità e dell’occupazione impoverendo le aziende delle risorse professionali e culturali e delle stesse capacità organizzative costruite nel tempo. Questo è dovuto al prevalere in Italia di una cultura che crede più nell’innovazione e nella tecnologia piuttosto che nelle risorse umane e nella loro valorizzazione. Eppure qualsiasi tecnologia, per sua natura e durata, soffre di una rilevante obsolescenza, mentre la risorsa umana è in grado di accumulare competenze e cultura, di esprimere flessibilità e grandi capacità di adattamento alle situazioni. Il terzo. In alcuni casi, come e risultato evidente dal confronto avuto in Sicilia con i manager che operano nei quotidiani, è necessario affrontare gli effetti della innovazione tecnologica più sul versante della organizzazione del lavoro. Questa può essere la risposta più efficace per affrontare la mancanza di prospettiva professionale in aree - la preparazione - nelle quali la competizione professionale non sta nel rapporto con l’innovazione quanto nella attribuzione di competenze tra due soggetti. Nel caso di giornalisti e poligrafici, è evidente che la tecnologia mette in conflitto il ruolo di uno dei soggetti nel ciclo lavorativo se non si affronta

il nodo di un modello di organizzazione del lavoro che superi logiche contrattuali rese obsolete proprio dell’evoluzione della tecnologia e dalla conseguente semplificazione organizzativa. In sostanza la conclusione a cui fa giungere questa esperienza, per ora unica nel settore, è che si tratti di aprire una via nuova, di avviare un processo che modifichi pratiche lavorative e cultura dei soggetti sociali e le loro relazioni. Va costruito un modello di formazione che diventi un sistema di offerta formativa collegata alle esigenze delle imprese e dei lavoratori; che specializzi enti di formazione, come il sistema delle scuole grafiche, su interventi di formazione continua; che ridefinisca un quadro contrattuale che si porta dietro logiche di attribuzione e definizione delle competenze professionali travolte dallo sviluppo tecnologico. Da questo punto di vista un interessante contributo può venire dalle esperienze maturate nell’ambito del progetto transnazionale. In particolare il partenariato con l’Innovatie Centrum olandese e il Verbund Strukturwandel di Monaco di Baviera aveva come oggetto del confronto un area di analisi omogenea: il settore grafico-editoriale. Mentre gli olandesi hanno puntato sulla riconversione professionale degli addetti per innovare i prodotti editoriali, i tedeschi hanno fornito il servizio di formazione alle imprese che introducono nuove tecnologie in un quadro contrattuale integrato. Diviene quindi possibile mettere a confronto i risultati delle attività di ricerca sull’innovazione tecnologica nei tre diversi Paesi; realizzare un’analisi comparativa tra i diversi sistemi tecnologici di produzione e i relativi processi di innovazione; individuare le professionalità necessarie per il futuro in ambito europeo e infine promuovere, sulla base di diverse metodologie e strumenti, programmi di formazione continua di carattere europeo per sviluppare l’occupazione nel settore puntando sulla qualità professionale. Paolo Cagna Ninchi coordinatore nazionale del progetto GRAFICFORM

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atorio Tecn rvper e i quotidiani ic s Os e le agenzie di informazione o Le pagine dell’Osservatorio FIEG G ASI C G I L L SLC.T EL-CIS F.I.S LSIC-UIL I U

Via Sicilia 125 - 00187 Roma Tel 06/4885026 - Fax 06/4883489 e-mail: osservatorio@ediland.it

La rubrica Le pagine dell’Osservatorio è interamente dedicata all’Organismo Paritetico Imprenditori-Sindacati previsto dal Contratto Collettivo di Lavoro dei dipendenti delle imprese editrici e stampatrici di quotidiani e delle agenzie di stampa. Attività, ricerche, dati statistici ed altre informazioni sulla industria editoriale e sul mondo del lavoro raccolte, elaborate e diffuse a cura dell’Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione.

Tecnologie e professioni nell’industria dei giornali La nuova ricerca realizzata da ASIG Service per conto dell’Osservatorio si propone di individuare le linee che orienteranno nei prossimi anni le trasformazioni dell’industria dei quotidiani in rapporto alla prevedibile evoluzione del prodotto, della sua fruizione, delle tecnologie, dei modelli organizzativi. La ricerca presenta inoltre le testimonianze di autorevoli esperti di tecnologie editoriali, alcune interessanti case-histories, ed i risultati del questionario sulla formazione professionale elaborato dalla commissione dell’Osservatorio. A seguire riportiamo il capitolo su “Scenari e prostettive del mercato italiano”.

Lo scenario tecnologico L’evoluzione delle tecnologie ha determinato nell’ultimo ventennio, a partire cioè dall’inizio degli anni Ottanta, una profonda trasformazione del ciclo produttivo delle aziende editrici e stampatrici di giornali quotidiani. Ad uno schema, quello della linotype prima, della fotocomposizione e del sistema tipografico dopo, che si rifletteva, con poche o nessuna variante, in tutte le realtà produttive, è progressivamente subentrato uno schema che, grazie all’utilizzo del sistema editoriale prima e del sistema integrato in epoca più recente, ha consentito, nella fase di preparazione, l’abbattimento delle barriere che separavano il ciclo redazionale da quello tipografico: barriere spaziali - da una parte la redazione, dall’altra la tipografia - e barriere temporali - prima l’attività dei giornalisti, dopo l’attività dei poligrafici. Conclusa la prima fase di informatizzazione delle redazioni e delle tipografie dei giornali, realizzatasi nel corso degli anni Ottanta, le imprese editoriali - a partire, grosso modo, dal 1995 - si sono orientate verso una nuova generazione di sistemi integrati, in molti casi rinnovando integralmente gli impianti installati pochi anni prima. I nuovi sistemi, indipendentemente dal fornitore e dalle piattaforme hardware e software prescelte, sono nella quasi assoluta totalità caratterizzati da una estensione delle opportunità offerte dall’informatica a settori e segmenti produttivi che, nei sistemi editoriali di dieci anni fa, non erano stati diretta-

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mente coinvolti dai processi digitali, che oggi costituiscono l’innovazione di maggior rilievo. Altro elemento fondamentale dell’evoluzione tecnologica - impostasi particolarmente nell’ultimo decennio - è il progressivo avvicinamento, oggi definitivamente compiutosi, tra tecnologie di produzione editoriale e industria informatica in generale. I sistemi editoriali della precedente generazione impiegavano hardware e software specificamente progettati e realizzati per applicazioni editoriali; oggi i sistemi integrati, pur se progettati e ottimizzati per la specificità del prodotto editoriale, utilizzano gli stessi personal computer, gli stessi server, gli stessi sistemi operativi e, in molti casi, persino gli stessi software applicativi utilizzati da altri settori industriali. Il passaggio dal sistema dedicato al sistema standard ha comportato, (a parte la profonda trasformazione subìta dall’industria dei fornitori, che tuttavia non è compito di questo documento analizzare), la progressiva perdita di specificità di molti segmenti del ciclo produttivo. Nell’assetto tradizionale, infatti, tutte le fasi di lavorazione dall’inserimento dei testi sino al confezionamento dei pacchi - erano riconducibili all’”unicum” che caratterizzava le procedure di realizzazione del quotidiano. Oggi, invece, accanto a segmenti produttivi che mantengono la loro specificità, come la fase di stampa, di spedizione e - parzialmente - di fotoformatura, altre attività - in pratica tutte quelle inerenti la prestampa - possono essere


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definite aspecifiche, in quanto realizzate con gli stessi strumenti produttivi e con le stesse modalità operative utilizzati in altri settori industriali. Le nuove generazioni di sistemi informatici per l’industria dei quotidiani consentono, in altri termini, di rendere digitali processi produttivi ed aree di lavorazione che precedentemente restavano affidati al lavoro concettualmente manuale di operatori dotati di professionalità specifica ed esclusiva di quel segmento. I nuovi sistemi sono caratterizzati, fra l’altro, da una estrema flessibilità in fase di configurazione delle diverse funzioni, la cui destinazione verso aree di lavoro giornalistico piuttosto che poligrafico è una scelta ormai interamente demandata agli utenti finali. Il passaggio, nell’area di preparazione, da un ciclo produttivo caratterizzato da elevata specificità ad un ciclo caratterizzato, viceversa, da una tendenziale aspecificità dei singoli segmenti produttivi, comporta una serie di importanti conseguenze. Ne enucleiamo alcune che potrebbero rivelarsi estremamente incidenti: • La realizzazione all’interno dell’azienda editoriale dell’intero ciclo produttivo del giornale non è più una necessità derivante dalle caratteristiche dei sistemi di produzione; l’utilizzo di sistemi hardware e software e di formati file condivisi da altri settori industriali consente, infatti, alle aziende editoriali di utilizzare materiali semilavorati provenienti dall’esterno. • La segmentazione delle mansioni, tipica del vecchio flusso produttivo, nel quale ogni lavoratore utilizzava strumenti di produzione specifici per quella attività, è superata dalla flessibilità dei nuovi sistemi di produzione, nei quali ogni stazione di lavoro può essere configurata per un uso redazionale o per una ampia gamma di funzioni tecnico-grafiche, dall’input dei testi alla correzione cromatica, dall’archiviazione delle foto alla videoimpaginazione, e così via. • La convergenza digitale delle tecnologie fa sì che l’evoluzione tecnologica sia oggi molto più rapida che in

passato, richiedendo un costante sforzo di aggiornamento al quale i giornali non possono sottrarsi, pena la rapida perdita di competitività. Se, infatti, in passato un sistema produttivo “chiuso” poteva sopportare il peso dell’obsolescenza, purché rispondesse ai criteri di produttività per i quali era stato concepito, oggi il sistema di produzione deve non soltanto consentire la produzione giornaliera, ma anche permettere la comunicazione con il mondo esterno, che può essere garantita soltanto con il costante aggiornamento hardware e software. L’evoluzione delle professioni poligrafiche Per i lavoratori poligrafici le nuove installazioni comportano, in molti casi, la necessità di trasferire la propria professionalità da un ambito di lavoro analogico ad uno digitale, impiegando risorse informatiche dove finora si era ricorsi a più tradizionali criteri di attività. I nuovi sistemi possono condurre al superamento di determinate attività professionali in alcune aree produttive ma, contemporaneamente, richiedono agli operatori nuove competenze tecniche: in particolare, oltre ad una accresciuta dimestichezza nei confronti delle tecnologie digitali, una maggiore consapevolezza relativamente alla impostazione e allo svolgimento dell’intero ciclo produttivo. Il percorso si propone diverso da azienda ad azienda: in talune circostanze permangono schemi residui del passato, con una maggiore rigidità e segmentazione dei ruoli, in altre, invece, l’innovazione procede più speditamente, e con esse si afferma l’esigenza di utilizzare professionalità fortemente permeate di cultura informatica e trasversali all’intera fase di prestampa. Appare pertanto sterile il tentativo di indicare criteri fissi nell’organizzazione del lavoro nelle aziende editoriali; se proprio si vuole individuare un comun denominatore, esso deve essere ricercato nella flessibilità e nella possibilità di adattare l’organizzazione produttiva alle esigenze dell’ambiente e del mercato nel quale l’azienda si rivolge.

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In passato, infatti, l’organizzazione del ciclo produttivo era strettamente consequenziale alle rigidità della tecnologia impiegata in produzione; la grande flessibilità consentita oggi dai nuovi sistemi induce le aziende ad organizzarsi sempre più in funzione delle proprie specifiche necessità. Ogni azienda avrà dunque il “suo” flusso di produzione, determinato dalle dimensioni dell’impresa, dalle produzioni effettuate, dalle tradizioni consolidate. Il software dei sistemi integrati ha in larga misura fagocitato aspetti riconducibili alla tradizionale attività di preparazione: giustificazione e correzione ortografica, correzione della cromia e realizzazione delle selezioni colore, calcolo degli ingombri, sono soltanto alcune delle funzioni direttamente gestite dai sistemi di prestampa in maniera pressoché automatica. La competenza dell’operatore deve quindi spostarsi oltre i tradizionali “mestieri” tipografici, verso conoscenze più sofisticate di natura eminentemente informatica che, partendo dal basso, vanno dalla conoscenza degli applicativi software e dei sistemi operativi, sino alla gestione ed al monitoraggio del sistema integrato ed agli interventi di manutenzione hardware e software. Meno critico appare, invece, l’impatto dell’innovazione tecnologica su quei segmenti produttivi che abbiamo precedentemente definito specifici, ovvero tipici ed esclusivi del processo di produzione industriale dei quotidiani. E’ in altre parole lecito immaginarsi che nel futuro a medio termine gli addetti all’area di stampa e spedizione non dovranno modificare in maniera sostanziale la propria professionalità specifica, salvo aggiornamenti ed adattamenti a strumenti di produzione in misura sempre maggiore governati da sistemi elettronici. La risorsa della formazione professionale Il “borsino” delle professionalità poligrafiche vede quindi in progressiva discesa le figure tradizionali, a vantaggio di nuove figure con maggiori capacità di intervento e più spiccate competenze tecnico-informatiche. Se, dunque, la

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tecnologia può condurre ad una contrazione quantitativa degli addetti, è altrettanto vero che essa tende ad elevare il livello di qualificazione professionale degli operatori. Torna pertanto in primo piano il tema di una corretta, approfondita e costante formazione professionale. Troppo spesso, in passato, si è fatta confusione tra formazione professionale e addestramento al quale sono sottoposti gli addetti, in coincidenza con l’introduzione di nuovi sistemi di produzione. Formazione professionale è qualcosa di più complesso e completo: vuol dire innestare su una solida conoscenza tipografica di base una consapevolezza dell’unicità del ciclo produttivo editoriale e della interdipendenza delle singole fasi, una conoscenza delle tecniche e delle metodiche produttive; il tutto da realizzarsi in maniera continua e programmata, per mettere le aziende in grado di utilizzare al meglio le risorse umane a loro disposizione, e per consentire ai lavoratori di non trovarsi spiazzati e fuori mercato di fronte all’evoluzione delle tecnologie e dei processi produttivi. La formazione rappresenta l’obiettivo attraverso il quale fornire agli addetti la visione globale dei processi produttivi e le ragioni per l’impiego di nuovi modelli di organizzazione del lavoro. Va considerato, a tale proposito, che alcune aziende hanno segnalato la difficoltà a reperire sul mercato società e professionisti in grado di collaborare con gli editori nella messa a punto e nella gestione dei percorsi formativi. Anche per queste ragioni e per le caratteristiche di un processo formativo che va oltre la specificità della singola azienda, l’attività da svolgere in tale direzione deve poter contare su strutture di coordinamento e di indirizzo a livello di settore, che verifichino le priorità in rapporto all’evoluzione del mercato e, se possibile, attivino gli strumenti disponibili per accedere a cofinanziamenti nazionali o comunitari. Questa sede paritetica esiste, ed è l’Osservatorio Tecnico, al cui interno opera una commissione per la formazione professionale, alla quale le organizzazioni imprenditoriali e


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Le pagine dell’Osservatorio

In quale area verranno introdotte nella sua azienda nei prossimi due-tre anni le innovazioni tecnologiche ed organizzative più rilevanti? amministrazione - controllo di gestione

29,68% 27,80% 42,17%

sistema editoriale

59,75%

trattamento immagini e colore

42,36% 16,56% 46,07%

controllo qualità

14,81% 47,17%

reti interne

80,11%

archivi elettronici - banche dati

60,61% 76,81% 69,96%

on line

84,10% 20,90% 14,62%

stampa

11,23% 5,58%

spedizione

7,17%

marketing

RSU

9,88%

diffusione altro

aziende

28,69% 66,81% 4,59% 0%

Fonte: Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione I dati riflettono le risposte fornite ad un questionario elaborato dalla sezione Formazione Professionale dell’Osservatorio ed inviato alle direzioni aziendali e dalle Rr.Ss.Uu. di tutte le aziende editrici e stampatrici di giornali quotidiani ed a tutte le agenzie di informazione.

sindacali del settore hanno affidato, con un accordo del 9 luglio 1997, l’impostazione ed il coordinamento dell’attività di formazione professionale per il settore. Quale organizzazione del lavoro per i quotidiani del 2000? L’evoluzione delle tecnologie, come si è accennato in precedenza, permette alle imprese di superare le rigidità del ciclo produttivo tradizionale, e di modellare il flusso di produzione e la conseguente organizzazione del lavoro

sulle effettive esigenze dettate dal mercato e dagli obiettivi editoriali, oltre che, naturalmente, dalla normativa e dal contratto di lavoro vigenti. Non si giustificano più, quindi “una” organizzazione del lavoro valida per tutti, e nemmeno differenziazioni del ciclo produttivo legate alla tipologia dell’azienda (grande, media, piccola, quotidiano nazionale, regionale, provinciale, etc.). Ogni azienda ha bisogno di contare su un proprio schema organizzativo, che nasce da scelte legate al mercato di riferimento, al tipo di produzione, al coinvolgimento del-

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Le pagine dell’Osservatorio

l’insieme degli operatori, alle abitudini consolidate. Quello che si cerca di ipotizzare non costituisce quindi un “catalogo” di tutte le situazioni possibili, ma la individuazione di alcune tra le principali tendenze che sembrano emergere, basate sull’osservazione di come stanno evolvendo i modelli organizzativi nelle aziende del settore in alcune aree particolarmente critiche del flusso produttivo: il rapporto tra professionalità giornalistiche e poligrafiche, l’evoluzione dell’area di preparazione, l’assetto e il funzionamento dell’archivio digitale e i nuovi servizi informativi. Professionalità giornalistiche e poligrafiche: alla ricerca di un confine Il rapporto tra le professionalità giornalistiche e poligrafiche costituisce storicamente uno dei punti maggiormente critici dell’organizzazione del lavoro nelle imprese che editano giornali quotidiani. Se, sulla carta, la distinzione tra i due ambiti di competenza appare netta - da una parte la fase di ideazione concettuale, dall’altra la fase esecutiva - nella realtà dei sistemi di prestampa integrati le distinzioni appaiono molto più sfumate. L’evoluzione delle tecnologie informatiche, infatti, ha fatto sì che molte delle funzioni che nei sistemi tradizionali venivano svolte dai poligrafici possano essere oggi affidate al software editoriale. La conseguenza più evidente di questo aspetto dell’innovazione è che buona parte dell’attività di supporto esecutivo all’attività ideativa del giornalista sia affidata in maniera automatica e trasparente agli strumenti di produzione. Il giornalista compone il pezzo sul Personal Computer, e automaticamente il sistema effettua la giustificazione, suggerisce la correzione ortografica, indica il rispetto degli ingombri assegnati; il giornalista disegna il menabò e automaticamente il sistema calcola gli ingombri per testi e titoli; il giornalista effettua sul monitor l’inquadratura della foto da mettere in pagina e automaticamente il sistema traduce queste indicazioni in taglio e ne controlla la con-

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gruenza con lo spazio assegnato. Questo non vuol dire, come talvolta si è portati ad affermare, che i giornalisti siano diventati per metà poligrafici, ma, più semplicemente che, utilizzando strumenti di produzione di livello più avanzato si possono trasferire direttamente in produzione input di impostazione, senza passaggi intermedi e duplicazioni. Un esempio chiarificatore è costituito dal disegno delle pagine: se i giornalisti disegnano su carta il menabò, ai poligrafici è demandato il compito di trasferirli all’interno del sistema. Del tutto diverso il flusso dove il giornalista grafico disegna le pagine direttamente sul computer. E’ ovvio che la scelta dell’una o dell’altra soluzione dipende da una molteplicità di fattori, tra i quali non secondario è il tipo di applicativo di disegno pagine utilizzato. E’ altrettanto chiaro, tuttavia, che compito essenziale del giornalista è quello di trovare, selezionare, verificare ed elaborare le notizie: utilizzare il giornalista con funzioni eminentemente produttive costituirebbe un non senso economico oltre che una violazione delle norme contrattuali. Resta valida, pertanto, la necessità di affiancare alle strutture redazionali figure poligrafiche di supporto, in grado di gestire aspetti più tipicamente esecutivi del lavoro: In talune realtà produttive, ad esempio, potrebbe essere presente un “reparto colore” composto da giornalisti e poligrafici, con il compito di fornire pagine a colori alle singole redazioni: i giornalisti potrebbero occuparsi del disegno delle pagine e dell’uso degli elementi cromatici in funzione degli obiettivi di comunicazione richiesti, mentre i poligrafici potrebbero gestire gli aspetti tecnici e la compatibilità con il sistema di stampa. Sembra dunque delinearsi una figura professionale, che potremmo identificare nell’esistente “assistente di redazione” già prevista dal contratto e che, ripetiamo, costituisce soltanto una delle possibili soluzioni organizzative rese possibili dall’evoluzione delle tecnologie. Una ipotesi del genere costituisce probabilmente il punto più avanzato


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dell’organizzazione produttiva consentita dall’attuale situazione normativa basata sul doppio contratto. Nuovi modelli organizzativi nell’area di preparazione: verso una figura unica? Non v’è dubbio che l’evoluzione delle tecnologie e la maggiore flessibilità degli attuali sistemi di produzione abbiano di fatto reso superfluo gran parte del tradizionale mansionario. L’esperienza che sembra emergere dall’applicazione del contratto di lavoro, integrata dalle considerazioni sulle caratteristiche dei nuovi sistemi editoriali, suggerisce tuttavia non tanto la creazione di nuove figure professionali, quanto piuttosto la semplificazione di quelle esistenti assieme ad un necessario allargamento dell’area di attività specifica per ciascuna di esse ed una meno approssimata definizione dei compiti affidati alle professionalità emergenti. La ridefinizione dei livelli secondo gli assi “semplificazione” e più precisa definizione di “funzioni” ha anche lo scopo di favorire una maggiore integrazione dei poligrafici all’interno del flusso di lavoro digitale. Sotto questo aspetto, una delle tendenze che sembrano emergere più nette nell’organizzazione del lavoro nell’area di preparazione è quello dell’accorpamento di mansioni in una professionalità unica, capace di gestire varie attività richieste, dall’input dei testi non disponibili in digitale all’inserimento delle modifiche nel menabò, dalla ricezione dimafonica alla lavorazione della pubblicità, dal trattamento delle foto alla rifinitura delle pagine. Non sono da nascondere, tuttavia, le difficoltà che incontra una soluzione organizzativa del genere: difficoltà nel definire correttamente la figura professionale, nell’individuare il livello professionale necessario, nel predisporre i carichi produttivi. Potrebbero emergere persino difficoltà di tipo normativo-contrattuale per gestire una figura che svolgerebbe mansioni sia operaie che impiegatizie. Un rapido cenno merita anche la figura del correttore, a

proposito della quale hanno preso corpo soluzioni più diverse. In realtà sono allo studio progetti per la riconversione e riqualificazione degli addetti alla correzione, con l’assegnazione ad essi di compiti di “correzione di pagina” , delle ribattute dell’ultim’ora, e persino di “correzione di sistema”, intendendo con questo termine la funzione di controllo e di monitoraggio sul regolare svolgimento del ciclo produttivo e dei tempi di chiusura tipografica delle pagine. Dall’archivio digitale a Internet: alla ricerca di nuovi modelli di business Una delle aree produttive destinata ad assumere peso sempre crescente nelle realtà editoriali è certamente legata all’archivio digitale, che sempre meno viene considerato un semplice strumento di supporto all’attività redazionale e sempre più va configurandosi come risorsa produttiva che, se correttamente gestita, consente all’azienda editoriale di acquisire nuovi vantaggi sul terreno competitivo. Un mutamento di prospettiva che trae origine in larga misura dal ruolo che le aziende editoriali sono destinate ad assumere in misura sempre crescente nei prossimi anni: non più unicamente produttori di carta stampata, ma fornitori di servizi informativi su supporti diversi e complementari: carta e on line, CD-Rom e Internet. E’ evidente che, in un simile contesto, un archivio digitale correttamente gestito e alimentato si avvia a diventare il cuore pulsante dell’azienda editoriale, una banca dati dalla quale estrarre, di volta in volta, il materiale più adeguato al medium che deve veicolare l’informazione agli utenti. Sotto l’aspetto dell’organizzazione del lavoro, in nessun’altra area produttiva del giornale esiste una così vasta gamma di possibili soluzioni: dagli archivi che si alimentano in maniera assolutamente automatica sulla base del materiale (testi e foto) giornalmente pubblicato, alle strutture di alto livello, in grado di realizzare dossier informativi specifici sulla base di richieste provenienti dalla redazione,

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Le pagine dell’Osservatorio

passando per tutta una gamma di alternative intermedie. La stessa considerazione vale per le edizioni Internet, un servizio che ha vissuto nell’ultimo biennio una vigorosa accelerazione: anche in questo caso, data la particolarità dei nuovi strumenti, fortemente caratterizzati dalla componente sperimentale, si registra una notevole diversità nell’organizzazione del lavoro e nella ripartizione dei ruoli professionali. Accanto a realtà editoriali nelle quali strutture giornalistiche e tecniche a se stanti vengono deputate alla realizzazione delle edizioni on line, esistono situazioni nelle quali l’edizione Internet viene realizzata in maniera totalmente automatica, con l’ausilio di software che estraggono il materiale dall’edizione cartacea e lo formattano in modo da renderlo compatibile con il nuovo medium. La caratteristica di Internet, è quella di privilegiare il più completo e radicale impiego di tecnologie e formati digitali, anche impiegando un altissimo livello di automazione. Non sono rari i software applicativi che consentono la trasformazione del prodotto-giornale nella fase finale di prestampa direttamente un prodotto completo, autonomo e fruibile attraverso un sito web. La grande fluidità nelle soluzioni adottate, che spesso

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variano persino in diverse testate del medesimo gruppo editoriale, è probabilmente da ricercarsi nella estrema incertezza circa le direzioni che assumerà l’evoluzione delle tecnologie e dei mercati nei prossimi anni, e sui nuovi modelli di business che dovranno essere approntati dagli editori per rendere redditizia quella che sinora è stata soltanto una “finestra sulla novità”. E’ facile sostenere, come in molti fanno, che “il futuro è l’on line”; ben più difficile spiegare come tramutare questo futuro in fatturato e utili. L’esperienza finora realizzata dagli editori italiani consiglia pertanto una estrema cautela nell’approccio a questa nuova opportunità, cautela che deve essere estesa anche ai modelli di organizzazione del lavoro. Appare francamente prematura la possibilità di individuare figure professionali e percorsi organizzativi per un’area di business della quale non sono stati definiti i contorni e i possibili ritorni economici. L’inserimento di limiti alla sperimentazione in atto potrebbe addirittura contribuire a soffocare sul nascere la fase attuale, ancora in larga misura sperimentale, di sfruttamento delle nuove opportunità per la comunicazione multimediale ed interattiva.


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CIRCOLARI

“Circolari FIEG” raccoglie e segnala le informazioni e i commenti ai più importanti dispositivi di legge, indicazioni e raccomandazioni in materia sindacale, tributaria, disciplina dell’IVA e quant’altro attiene agli aspetti gestionali e amministrativi dell’industria dei giornali, oggetto di sistematica comunicazione alle imprese editrici e stampatrici. “Circolari FIEG” è un promemoria di facile consultazione, da tenere sempre a portata di mano, un nuovo strumento di lavoro per quanti hanno responsabilità direttive e gestionali nelle aziende del settore.

Circolare del 02-07-98

N° 25 (Mi)

Proposta di legge finalizzata all’introduzione della disciplina dell’attività di distributore locale di quotidiani e periodici. Osservazioni della F.I.E.G. presentate alla Commissione Attività Produttive della camera dei deputati.

Circolare del 16-07-98

N° 26 (Mi)

Modalità di effettuazione del servizio di ritiro rese editoriali presso le Imprese di distribuzione locali.

Circolare del 16-07-98

N° 27 (Mi)

Segnalazioni da parte dell’ANADIS - Associazione Nazionale Distributori Stampa - in materia di orari, trasporto e inserti. Formazione di un gruppo di studio per l’approfondimento degli aspetti generali relativamente agli ultimi due punti.

Circolare del 21-07-98

N° 34 (Rm)

trasmissione radiofonica dei lavori parlamentari e agevolazioni per l’editoria. Legge 11 luglio 1998, n. 224

Circolare del 29-07-98

N° 28 (Mi)

Sperimentazione di punti complementari di vendita della stampa: intese tra la nostra Federazione e le organizzazioni nazionali dei rivenditori finalizzate a stimolare l’approvazione di uno schema normativo rispondente agli obiettivi del settore

Circolare del 30-07-98

N° 35 (Rm)

Regolamenti concernenti l’organizzazione ed il funzionamento, la gestione ammministrativa e la contabilità, il trattamento giuridico ed economico del personale dell’ Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Supplemento ordinario n. 128 alla Gazzetta Ufficiale n. 169 del 22 luglio 1998.

Circolare del 30-07-98

N° 36 (Rm)

Addizionale contributiva dello 0,35% di cui al punto 5 lett. a) dell’accordo 4 giugno 1998 di rinnovazione economica della disciplina collettiva giornalistica.

Circolare del 6-08-98

N° 29 (Mi)

Integrazione interpretativa della convenzione Poste/Fieg.

Circolare del 28-08-98

N° 30 (Mi)

Nuovo operativo dei voli postali.

Circolare del 31-08-98

N° 31 (Mi)

Operativo dei voli postali 01/09/98

Circolare del 01-09-98

N° 32 (Mi)

Sperimentazione dei punti complementari di vendita della stampa: segnalazione dell’ Autorità Antitrust finalizzata a stimolare il varo di un testo normativo che non introduca distorsioni della concorrenza e del mercato.

Circolare del 03-09-98

N° 37 (Rm)

Codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali per i giornalisti. Provvedimento del Garante 29/7/98.

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Circolare del 03-09-98

N° 38 (Rm)

Sollecito trasmissione bilanci e dati per attività di studio

Circolare del 04-09-98

N° 33 (Mi)

Supplementi alle pubblicazioni periodiche: precisazioni da parte di Poste Italiane Spa riguardo la quantità di copie ammesse al trattamento tariffario agevolato. Convenzione POSTE/FIEG: modalità della transazione possibile a sanatoria del contenzioso prodotto dalla previsione “ufficio detentore del conto”.

Circolare del 04-09-98

N° 34 (Mi)

Operativo dei voli postali 15/09/98

Circolare del 07-09-98

N° 35 (Mi)

Accordo nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici: disdetta comunicata da una delle organizzazioni di categoria dei rivenditori.

Circolare del 17-09-98

N° 36 (Mi)

Decisioni dell’organo monocratico istituito ai sensi dell’art. 12 dell’Accordo Nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici.

Circolare del 23-09-98

N° 39 (Rm)

Giornale nella scuola.

Circolare del 25-09-98

N° 40 (Rm)

Disposizioni per la stampa e l’emittenza relative alla campagna per le elezioni dei consigli comunali fissate per il giorno 15 novembre 1998 in alcuni comuni della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Circolare del 30-09-98

N° 37 (Mi)

Rete complementare di vendita della stampa: intese tra la nostra Federazione e le organizzazioni nazionali dei rivenditori sul ruolo e sulla funzione della Commissione prevista per la sperimentazione.

Circolare del 30-09-98

N° 41 (Rm)

Normativa sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggi. Contributo ambientale sugli imballaggi e adesione al Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI).

Circolare del 30-09-98

N° 42 (Rm)

Riordino della disciplina delle opzioni in materia di IVA e di imposte dirette. Circ. Min. Finanze n. 209/E del 27/8/98.

Circolare del 01-10-98

N° 38 (Mi)

Fruizione dei turni di chiusura estiva delle rivendite di giornali.

Circolare del 01-10-98

N° 39 (Mi)

Risoluzioni della Commissione nazionale istituita ai sensi dell’Art. 5 dell’Accordo Nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici.

Circolare del 05-10-98

N° 43 (Rm)

Disciplina della propaganda elettorale per le elezioni amministrative del 15, 22 e 29 novembre 1998. Regolamenti dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Gazzetta Ufficiale n. 227 del 29/9/1998, n. 228 del 30/9/1198 e n. 229 dell’1/10/ 1998).

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Circolare del 06-10-98

N° 44 (Rm)

Tutela riservatezza dati personali. Autorizzazione n. 1/1198 del Garante al trattamento dei dati sensibili nei rapporti di lavoro

Circolare del 06-10-98

N° 45 (Rm)

Disciplina della subfornitura nella attività produttiva (Legge n. 192 /98).

Circolare del 09-10-98

N° 40 (Mi)

Condanna del titolare di una impresa di distribuzione locale per tentata estorsione ai danni di una rivendita.

Circolare del 09-10-98

N° 41 (Mi)

Condanna del titolare di un’impresa di distribuzione locale per tentata estorsione ai danni di una rivendita.

Circolare del 12-10-98

N° 46 (Rm)

Corso per formatori sull’uso didattico del giornale nella scuola Università d’Annunzio di Chieti. 30 novembre - 5 dicembre 1998.

Circolare del 19-10-98

N° 47 (Rm)

Subfornitura, nuova legge. Riunione a Roma il 4 novembre 1998.

Circolare del 19-10-98

N° 48 (Rm)

Banca dati europea sulla stampa quotidiana.

Circolare del 21-10-98

N° 49 (Rm)

Trasmissione della piattaforma sindacale per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro per i dipendenti di aziende editrici e stampatrici di giornali quotidiani ed agenzie di stampa.

Circolare del 22-10-98

N° 42 (Mi)

Accordo Nazionale sulla vendita dei giornali

Circolare del 30-10-98

N° 50 (Rm)

Programma Radio Rai Tre sui “Giornali in classe.

Circolare del 03-11-98

N° 43 (Mi)

Richiesta dati riguardanti la distribuzione.

Circolare del 03-11-98

N° 51 (Rm)

Programma di Radio Tre sui “Giornali in classe”.

Circolare del 16-11-98

N° 52 (Rm)

Disciplina delle comunicazioni che gli operatori dei settori dell’editoria quotidiana e periodica e dell’emittenza radiotelevisiva sono tenuti ad effettuare in via generale e sistematica all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

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ND AZIE

Unisys a IFRA 98: tante novità.. ...e tante installazioni Per Unisys settimo anno consecutivo di presenza a IFRA con nuovi prodotti, soluzioni sempre aggiornate e nuovi, prestigiosi clienti

Le Unisys Publishing Solutions consistono infatti in un sistema editoriale completo per l’impaginazione elettronica e l’archiviazione multimediale. Possono essere gestite da diversi tipi di piattaforme server con i database più comuni e con il ricorso a PC con sistemi operativi Windows 95 o Windows NT. L’expertise e le competenze nell’integrazione di sistemi di Unisys, permettono l’integrazione tra l’ambiente proprietario esistente e le Unisys Publishing Solutions.

Cento installazioni Il 12 ottobre, primo giorno dell’IFRA di Lione, Unisys Corporation ha annunciato la firma di un contratto con il suo 100° cliente nell’area publishing. L’accordo rappresenta un importante risultato per la società UNISYS ITALIA spa che conferma il successo ottenuto Nuova versione per Hermes Via B. Crespi 57 - 20159 Milano dalle Unisys Publishing Solutions in All’IFRA di Lione, Unisys ha tel. 02/69851 - fax 02/6985588 tutto il mondo. Il centesimo giornale riaffermato il proprio impegno di coche si affiderà alle soluzioni editoriali Unisys è Nordkurier, stante sviluppo delle proprie soluzioni, al fine di assecondatestata storica tedesca, con sede centrale a Neubrandenburg re le sempre più sofisticate esigenze degli editori di quotiin Germania. Presso Norkurierer verranno installati sia il diani. In particolare, a Lione è stata presentata la versione sistema editoriale Hermes, che WireCenter, applicazione 4.0 delle Unisys Publishing Solutions - Hermes, WireCenter, per la raccolta e la gestione delle informazioni esterne, per e DocCenter – e una versione beta di Hermes on-line, un totale di 130 postazioni di lavoro. Entrambe le soluzioni un’applicazione particolare per la creazione di contenuti saranno gestite da due servers IBM AIX. destinati al World Wide Web. Per poter meglio valutare le dimensioni del successo di La versione 4 di Hermes presenta anzitutto una nuova Unisys, basti considerare che alla fine del 1995 Unisys architettura software che ne rende assai più agevole che in aveva firmato 29 contratti con importanti giornali Europei: passato l’adattamento a diversi ambienti sui quali è instalda allora, in meno di tre anni, è diventata leader di mercato lato il sistema: Intel, Sun Sparc, DEC Alpha, IBM RS/6000, non solo in Europa ma anche negli Stati Uniti, dove negli con rispettivi sistemi operativi. ultimi mesi ha concluso accordi con The Philadelphia Tra le novità della versione 4 delle Unisys Publishing Inquirer, Philadelphia Daily News, New York Daily News Solutions, ricordiamo inoltre il rinnovato e potenziato moe Newsday. dulo Supervisor, che fornisce ai giornali che editano molte“Nel settore publishing l’evoluzione sulle modalità di reaplici edizioni locali strumenti di gestione e monitoraggio lizzazione di un giornale è molto rapida - scrive Andrew più raffinati. Da segnalare anche il nuovo modulo di ricerca Tribute sul numero di agosto di Seybold Report on Publishing DocCenter, che è stato arricchito di nuove e più raffinate Systems - Due anni fa la maggior parte degli editori sembrafunzioni di ricerca, con la possibilità di effettuare ricerche in va essere convinta che i sistemi potessero essere costruiti, ambiente Intranet/Internet, utilizzando browser standard. ove possibile, con software standard, off-the shelf, e shrinkHermes on-line permetterà alle redazioni dei giornali di wrapped. Oggi non è più così e gli operatori del settore preparare documenti destinati sia ai mezzi di informazione stanno apprezzando i benefici derivanti da una soluzione tradizionali che ai new media con l’utilizzo di un unico totalmente integrata offerta da un unico fornitore.” strumento: Hermes NewsRoom. Altamente integrato con la “Oggi Unisys - conclude Tribute – si è affermata come uno suite completa dei prodotti Hermes, Hermes on-line gestirà dei più importanti fornitori nel settore publishing e i benefici la creazione dei siti web e integrerà un terzo gruppo di per gli editori che adottano l’approccio Unisys sono reali e applicazioni per la progettazione dei siti e la gestione della quantificabili.” parte grafica.

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TTO DIRE ANO O L ORM I F F N I E ND AZIE

Certificazione ISO 9001 Il continuo sforzo di miglioramento delle Unisys Publishing Solutions è testimoniato anche dalla certificazione di qualità ISO 9001, il cui conseguimento è stato annunciato proprio a Lione: un risultato prestigioso per l’azienda, che conferma il proprio impegno nel soddisfare le esigenze dei clienti offrendo soluzioni informatiche su misura, ai massimi livelli qualitativi. I servizi certificati ISO 9001 comprendono infatti: “Consulenza, progettazione, sviluppo, installazione e avviamento di soluzioni informatiche. Servizi di outsourcing”. L’area di business Publishing è parte della divisione Information Services di Unisys, struttura dedicata alla fornitura di servizi relativi alla consulenza manageriale, a sistemi integrati e ai servizi di outsourcing. In tale ambito offre soluzioni informatiche per specifici segmenti di mercato, tra i quali: Assicurazioni e Banche, Telecomunicazioni, Editoria, Pubblica Amministrazione, Industria, Commercio e Trasporti. La certificazione ottenuta dalle Unisys Publishing Solutions contribuisce al raggiungimento dell’obiettivo dichiarato nella mission della divisione Information Services, che consiste nell’“aiutare i clienti ad ottenere un tangibile miglioramento nelle proprie aree di business attraverso l’uso creativo delle informazioni e delle tecnologie informatiche”, offrendo un servizio a livelli qualitativi garantiti. “Siamo molto soddisfatti per la certificazione di qualità ottenuta dalle nostre soluzioni editoriali. Per aziende che vivono in mercati altamente concorrenziali e ad elevato livello di innovazione come il nostro - ha commentato Franco Giglio, Vice President Unisys Publishing Solutions - la certificazione della qualità è un requisito essenziale. In particolare per una società “market oriented”, come Unisys, la certificazione rappresenta il riconoscimento del proprio operato e costituisce un fondamentale indicatore per i clienti e per tutti coloro che entrano in relazione con l’azienda”. La certificazione richiede di operare con regole certe e documentate per garantire efficacia ed efficienza a tutti i livelli. Il sistema di qualità è infatti basato su regole e processi ben documentati e su un sistema di indici per la loro misurazione. Sono inoltre utilizzati strumenti operativi per la pianificazione e il controllo dei progetti, tools per i

controllo della qualità dei prodotti offerti per tutta la durata del loro ciclo di vita, mentre la corretta applicazione delle regole è monitorata attraverso l’esecuzione di periodiche verifiche ispettive interne ed esterne. Nuove installazioni: Wegener Arcade... Quella del NordKurier non è stata certo l’unica nuova installazione Unisys annunciata nel corso dell’IFRA di Lione. Unisys Publishing Solutions verrà installato presso Wegener Arcade NV, grande gruppo olandese di informazione, comunicazione e intrattenimento. In base ai termini dell’accordo Unisys installerà le proprie Publishing Solutions presso le cinque sedi di Wegener Arcade per la realizzazione dei 19 quotidiani del gruppo. Questa installazione, una volta ultimata, sarà una delle più rilevanti nel mondo. Con sede principale a Apeldoorn, nell’Olanda centrale, Wegener Arcade NV è uno dei più grandi gruppi editoriali del paese. I suoi quotidiani regionali hanno una diffusione complessiva di oltre 750.000 copie pari al 16% della diffusione di tutti i quotidiani olandesi. I settimanali del gruppo e i giornali free door-to-door, in totale circa 150 testate, hanno una diffusione settimanale di 4,7 milioni di copie. Il contratto prevede l’installazione del sistema publishing Hermes e di WireCenter, sistema di gestione delle comunicazioni esterne, inizialmente presso Wegener Uitgeverij Gelderland Overijssel a Apeldoorn - che realizza le testate Apeldoornse Courant, Arnhemse Courant, Deventer Dagblad, Gelders Dagblad e Overijssels Dagblad - e successivamente presso Sijthoff Pers a Rijswijk, che produce Haagsche Courant, Goudsche Courant, Delfsche Courant e Westlandsche Courant. Le due sedi inizieranno la produzione prima del 2000. In seguito l’installazione verrà avviata presso altre tre sedi di Wegener Arcade a Houten, Enschede e Vlissingen. Quando il progetto sarà ultimato le Unisys Publishing Solutions verranno utilizzate da oltre 900 utenti. Presso Wegener Uitgeverij Gelderland Overijssel Hermes e WireCenter saranno gestiti da una coppia di servers SunE5000. Le stesse soluzioni saranno gestite da due servers Sun E3500 e da due SunUltra 2 presso la sede di Sijthoff Pers in Rijswijk. Grazie alla tecnologia client/server, le Unisys Publishing Solutions consentiranno a Wegener Arcade di avere a

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disposizione un sistema editoriale altamente integrato e flessibile che permetterà ai giornalisti e allo staff di produzione di avere un migliore controllo dell’intero processo di realizzazione del quotidiano. Grazie alla flessibilità del sistema, la stampa definitiva del giornale potrà essere posticipata, così da consentire l’inserimento delle news dell’“ultim’ora”. Ciò permetterà ai giornali di avere una copertura delle notizie più tempestiva e completa. “Dopo un periodo di lunga ricerca e valutazione di tutte le offerte, abbiamo scelto Unisys per le sue soluzioni leader di mercato, per la stabilità della società, per il suo know-how e soprattutto per l’esperienza maturata nelle installazioni presso gruppi editoriali di grande dimensione – ha dichiarato Dick Van der Moer, Project Director di Wagener Arcade. Ma ancora più importante, abbiamo scelto Unisys perché abbiamo la stessa visione su quella che sarà la futura evoluzione dei sistemi editoriali.” ...Gruppo Rizzoli... Altro contratto di grande rilevanza siglato da Unisys è quello con il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport che prevede, per i due quotidiani milanesi, l’installazione delle Unisys Pubblishing Solutions: Hermes e WireCenter. Il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport sono, in Italia, rispettivamente il quotidiano a maggiore diffusione e il giornale sportivo più letto. Entrambi i giornali hanno sede a Milano e fanno parte del Gruppo Rcs Editori. “Con un numero così elevato di utenti, per noi è di fondamentale importanza avere a disposizione un sistema editoriale solido e in grado di soddisfare le differenti necessità del Corriere della Sera e de La Gazzetta dello Sport - questa è l’opinione di Roberto Sardi, Systems Director del Corriere della Sera. - Siamo convinti che il sistema Unisys ci permetterà in breve tempo di migliorare la nostra performance, e di ottenere la sicurezza dei dati e la flessibilità di cui abbiamo bisogno.” “Abbiamo deciso di installare globalmente il sistema editoriale Hermes, dopo l’esperienza di lavoro maturata con Unisys presso la nostra sede di Roma, dove Unisys ha integrato Hermes con il precedente sistema front-end spiega Sardi. “Siamo convinti infatti di essere supportati da

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un valido gruppo di Ricerca & Sviluppo, da un team qualificato per l’integrazione e di poter contare su installazioni potenti.” L’accordo prevede l’installazione di più di 600 workstations e un mix di Unisys Publishing Solutions comprendente Hermes, applicazione editoriale integrata, progettata per l’impaginazione elettronica dei quotidiani di medio-grande dimensione, e WireCenter, applicazione per la raccolta di informazioni esterne che gestirà i lanci d’agenzia, le foto, gli articoli degli inviati e i messaggi e-mail provenienti dall’esterno. Sia Hermes che WireCenter saranno supportati da una coppia di servers High Availability (HA) Sun E4000. ...ABC... Le Unisys Publishing Solutions, e più precisamente Hermes e WireCenter, verranno installate anche al quotidiano spagnolo ABC. Con sede centrale a Madrid, ABC è il secondo quotidiano spagnolo a diffusione nazionale, appartenente al gruppo editoriale multi-media Prensa Española S.A.. In base ai termini dell’accordo, Unisys installerà presso il giornale le publishing solutions Hermes e WireCenter su 350 workstations. Hermes utilizzerà il database Enterprise Oracle8 per garantire ottime performances e sicurezza dei dati in un ambiente operativo mission-critical. Hermes verrà gestito inoltre da una coppia di server Sun 4500 High Availability. Un terzo server 4500 verrà reso disponibile per il disaster back-up con il database Oracle aggiornato continuamente, a una frequenza configurabile che coincide con i diversi livelli dell’attività di produzione. “Oggi pubblichiamo undici edizioni di ABC. La soluzione scelta doveva rispondere a requisiti di gestione di altissimo livello per ogni edizione, in modo da soddisfare le nostre esigenze e migliorare l’intero processo di realizzazione del giornale, dalla progettazione al filming - dichiara Santiago Salmerón, Development Director di Prensa Española S.A inoltre Unisys ci consentirà di centralizzare il controllo e la gestione della tecnologia, comprese l’integrità e la sicurezza del database, e contemporaneamente faciliterà il coordinamento dei nostri operatori dislocati sul territorio.” ...(continua)...


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NOW, Neighbours On Web:Nàvita rende semplice ed accattivante l’editoria Online Dopo il successo di POL, Press OnLine, arriva il nuovo L’esempio pratico di come funziona la pubblicazione Web sistema editoriale progettato esclusivamente per WEB: de L’Eco di Bergamo è visibile all’indirizzo http:// NOW, Neighbours On WEB. In questo modo si è ulteriorwww.eco.bg.it, basta compilare il modulo di registrazione mente consolidato l’impegno di Nàvita verso i sistemi di on e vengono immediatamente e gratuitamente forniti login e line e la gestione distribuita delle basi informative. Le password di accesso. esperienze maturate nello sviluppare soluzioni Intranet Il software POL ha anche un altro moduper il mondo dell’editoria, il vantaggio di aver lo che da la possibilità, all’editore, di strutturato tutto il processo produttivo scegliere se realizzare una edizione WEB con la gestione di database e la conodiversificata da quella cartacea. Il softscenza profonda del mezzo Internet, ware può raccogliere e filtrare, in base hanno generato un “mix” straordinario alle indicazioni ricevute, il materiale indi competenze e prodotti all’interno di formativo prodotto durante la lavorazioNàvita. ne giornaliera del quotidiano, Nàvita lavora alla realizzazione di destrutturarne la collocazione di pagina e Via Sassetti 1 - 50123 Firenze softwares che aiutino l’editore a gestire ricomporre l’informazione per tematiche tel. 055/277651 - fax 055/264386 in maniera flessibile, dinamica e facile omogenee, relative a politica, personaggi, E-mail: mailbox@mail.navita.it testi, immagini, foto e qualsiasi altra economia, spettacoli, sport ecc. Si crea una http://www.navita.it fonte informativa volesse utilizzare per struttura informativa nuova, che può operare sviluppare un progetto editoriale. su più livelli. Attraverso l’offerta Nàvita, le aziende editoriali hanno la Ad esempio può essere strutturata un’area pubblica ed una possibilità di sfruttare al meglio ed appieno il mezzo di privata. L’area pubblica può essere prevalentemente dedicomunicazione Internet ed avere al contempo dei ritorni cata ai servizi, alle informazioni di pubblica utilità, ai servizi positivi e remunerativi dalla loro presenza sulla Rete. di informazione generale, l’area privata o riservata, a banNàvita ad oggi ha sviluppato un know-how particolarmente che dati tematiche con possibilità di ricerca da parte delavanzato nei servizi per la gestione di informazioni e servizi l’utente, di ricerche storiche etc. on line e per questo, l’Editore bergamasco Sesaab che edita, Il software gestisce i profili utente ed i permessi d’accesso tra l’altro, L’Eco di Bergamo e Bergamo OnLine differenziati. Attraverso i profili utente è possibile la crea(www.bgonline.it) ha scelto Nàvita come partner tecnologizione di vere e proprie news page personalizzate. co per lo sviluppo dei suoi progetti editoriali su WEB. Forte dei successi ottenuti con POL, per colmare una Nel caso specifico de L’Eco di Bergamo, ad esempio, la lacuna presente fra gli strumenti Internet e dopo aver versione WEB del quotidiano di Bergamo viene prodotta in verificato che alcuni strumenti esistenti non erano all’almodo del tutto automatico da POL Press On Line di Nàvita tezza della necessaria evoluzione del settore, Nàvita ha che interfaccia direttamente il database editoriale Sinedita deciso d’intraprendere un altro progetto: la realizzaziocon cui viene realizzato il giornale. Il risultato è la messa in ne di un vero e proprio sistema editoriale per WEB: linea su WEB dell’edizione del giorno pochi momenti dopo NOW Neighbours On WEB. la chiusura della tipografia. NOW Neighbours On WEB, è il software ideato da Nàvita Due versioni a disposizione: in formato HTML i testi e le per la creazione automatica di siti Web dinamici, collegati immagini di tutti gli articoli; pagine in formato PDF per una a database locali o remoti, concepito per progettare pubbliriproduzione fedele dell’edizione cartacea. Sette giorni in cazioni elettroniche cariche di contenuti facilmente editabili linea ed un archivio storico del pubblicato su cui è possibile e rinnovabili, senza per questo dover sacrificarne l’aspetto effettuare ricerche per parole o frasi complesse completano grafico. il sistema. NOW Neighbours On WEB è infatti dedicato a coloro i

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quali intendono pubblicare facilmente sul Web informazioni rinnovabili e costantemente aggiornate. Il sito può essere aggiornato da postazioni locali e remote tramite login e password diversificate a seconda delle figure professionali. Il suo facile utilizzo permette la pubblicazione di informazioni ed il loro continuo aggiornamento anche agli utenti che non conoscono il linguaggio HTML. Ogni pagina che viene costruita è guidata direttamente dal software, che permette la visione dello stato di lavorazione e le proprietà della pagina in qualsiasi momento. Ogni informazione che deve essere pubblicata o modificata richiede un semplice lavoro di editing di testo, essendo il programma predisposto alla creazione automatica delle pagine. Per ogni pagina web che si desidera inserire online è possibile scegliere il tipo di template desiderato che può comunque esser modificato in ogni momento, possono essere inseriti link direttamente all’interno di ogni singola pagina e possono essere inserite pagine realizzate con i più

La home page di www.eco.bg.it

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comuni editor HTML, quali Frontpage, Dreamweaver e via dicendo o direttamente costruite in HTML. Anche l’inserimento dei vari articoli può variare a seconda delle esigenze del momento: il NOW Neighbours On WEB ha infatti uno schema editoriale che prevede uno spazio per il titolo della notizia, uno per il sottotitolo, uno per l’abstract ed uno per la notizia stessa; qualora non si desiderasse sfruttare uno di questi spazi è sempre possibile lasciarlo inutilizzato. Ogni notizia inserita può essere accostata ad una o più immagini/foto in formato jpg. L’inserimento delle immagini è a totale discrezione dell’utente, il quale non deve far altro che scegliere la foto da inserire, determinarne il taglio, selezionare l’articolo a cui essa va associata e cliccare su un tasto che la invia direttamente alla pagina web che è online. Il programma che gestisce le immagini permette inoltre la creazione di archivi fotografici pubblicati, ognuno dei quali può riportare una denominazione diversa ed una didascalia per ogni singola fotografia. Attraverso moduli ulteriori il NOW Neighbours On WEB è anche in grado di gestire la creazione di altre sezioni interattive in genere molto sfruttate da chi crea un sito Web. Il GUESTBOOK, ad esempio, permette a tutti i visitatori del sito di lasciare un proprio messaggio in questo spazio particolare. Il software del NOW Neighbours On WEB prevede un’azione filtro su ogni messaggio ricevuto dagli utenti esterni al sito, grazie al quale è possibile accettare, modificare o addirittura eliminare il messaggio stesso prima che esso venga pubblicato. Altra sezione interattiva di un sito Web è il FORUM, parte simile al guestbook, ma riservata ad un argomento in particolare. La gestione del forum è simile a quella del guestbook, con le stesse azioni


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di filtro è possibile controllare ogni messaggio prima del suo inserimento online. Un aspetto fondamentale fra gli elementi che permettono l’interattività del sistema è la CHAT di questo programma. Rispetto a molte chat presenti in rete, in cui è necessario fare vari refresh della pagina ad intervalli di tempo brevissimi per poter leggere tutto ciò che è stato scritto, il NOW Neighbours On WEB offre una chat in tempo reale a tutti gli effetti. Essa infatti permette di selezionare di volta in volta una o più persone a cui indirizzare i messaggi, che possono essere letti in pubblico o in privato, senza bisogno di aggiornare la pagina continuamente, cosa evidentemente molto gradita dagli utenti. Un aspetto particolarmente rilevante viene assunto dai moduli legati alla creazione e gestione di CATALOGHI elettronici personalizzabili, all’amministrazione ed edizione della rubrica di ANNUNCI GRATUITI, alla gestione delle VENDITE online, insieme al sistema di sicurezza dei relativi PAGAMENTI con Carta di Credito. Completamento naturale dei moduli del NOW è rappresentato dalla RICERCA NEL SITO, un vero e proprio motore di ricerca, che esamina i contenuti delle varie sezioni presenti all’interno del sistema editoriale, per poi presentare i risultati ottenuti sulla base della richiesta fatta dall’utente. Scritto in JAVA, non prevede l’installazione di software dedicato sui client. Il Server di gestione può essere direttamente installato presso l’utente per una gestione completa o presso Nàvita, in modo che l’utente abbia solo l’onere degli aggiornamenti attraverso i client. L’esempio pratico di come funziona NOW Neighbours On WEB è visibile, tra gli altri, all’indirizzo http://www.fiorentina.it. Lo stesso software è in via di installazione

presso Il Cittadino di Lodi ed il Corriere Padano. Grazie al fatto di aver scelto NOW, il sistema editoriale on WEB di Nàvita, www.fiorentina.it è stato più volte citato sia sulla carta stampata che su Internet come “uno dei siti più aggiornati” sullo sport. L’edizione ha avuto un notevole successo fino ad arrivare ad avere una media di 700 utenti/giorno con punte di 2.100 ed una media di 5000 pagine viste al giorno, con punte di 20.000. In questo modo Nàvita ha ulteriormente rafforzato la sua posizione di fornitore di tecnologie e servizi globali per tipologie anche diverse di media con dei vantaggi notevoli per l’editore che vede ampliate e rafforzate le sinergie tra i diversi mezzi di comunicazione che ha a disposizione. Nàvita si propone come partner tecnologico, oltre che progettare impianti di rete Intranet realizza, “traduce tecnologicamente” tutti i progetti, tutte le attività editoriali su rete Internet dell’Editore.

La home page di www.fiorentina.it

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Incontri, convegni e seminari: il programma del Milia ’99 Si intensificano i preparativi per la prossima edizione del Network ad alta velocità in cerca di nuovi contenuti Milia, salone internazionale dei contenuti per i mezzi di La prospettiva di network ad ampia banda in grado di comunicazione interattivi, in programma dal 9 al 12 febbraportare negli uffici e nelle case grandi capacità trasmissive io 1999 presso il Palais des Festivals di Cannes. e servizi informativi realmente multimediali è oggi una Come di consueto, il programma della manifestazione è realtà. I consumatori in ogni angolo del globo hanno ormai articolato su molteplici sessioni, l’accesso a network ad alta velocità e focalizzate ciascuna su un tema basso costo. I gestori delle reti, Reed specifico dell’industria dei media tuttavia, sono alla disperata ricerca interattivi, con una particolare atdi applicazioni e contenuti multiMidem tenzione per l’industria dei giochi, mediali, in grado di creare nuovi Organisation flussi di reddito e superare il collo la vera “regina” dell’edizione 1999 del Milia. Il programma completo di bottiglia finanziario rappresenè disponibile sul sito Internet uffitato oggi da Internet. In questa 11, rue du Colonel Pierre Avia - 75726 Paris Cedex 15 ciale www.reedmidem.milia.com; sessione verranno prese in esame Tel +33 1 41904479 Fax +33 1 41904470 a seguire evidenziamo alcune delle le opportunità disponibili per i forE-Mail: armelle_coatsaliou@midemparis.ccmail.compuserve.com sessioni di maggiore interesse per nitori di contenuti digitali, con alhttp://www.milia.com l’industria editoriale. cuni esempi di applicazioni multimediali per il mercato domestico. Industry scan Una ricognizione approfondita del mercato dei media inteNuovi business model per Internet rattivi e dei giochi: fatti, numeri, tendenze in atto, direzioni Il successo dei servizi online e, in ultima analisi, lo sviluppo strategiche. di Internet come piattaforma per la distribuzione di informazione, dipende con tutta evidenza dall’adeguatezza dei “Interattività profonda”: l’evoluzione dell’interfaccia modelli di business utilizzati per approcciare questo mezzo. uomo/computer La definizione e lo sviluppo di corretti modelli di business L’evoluzione delle interfacce, proiettata verso una non è un compito agevole, ma oggi, dopo qualche anno di interattività sempre più spinta, è destinata ad avere un esperienza, abbiamo una idea di cosa funziona e di cosa non impatto enorme sul futuro dell’industria culturale: mai funziona. Questa sessione esaminerà nel dettaglio i modelli prima di oggi, infatti, è esistita una così stretta correlazione di business che attualmente vanno per la maggiore, e fornirà tra contenuto e tecnologia. una serie di orientamenti pratici sul miglior modello da Da sempre i creativi hanno posto nuove sfide alle interfacce adottare in base agli obiettivi che si vogliono raggiungere. digitali, definendo nuovi ambiti per la relazione uomo/ tecnologie, e fissando nuovi parametri per i prodotti inforL’interattività nella pubblicità e nel marketing matici. Sempre più aggressivi, e sempre più creativi, le personalità In questa sessione i più innovativi programmatori e designer più innovative nel campo del marketing e della pubblicità mostreranno le innovazioni destinate a trasformare il modo hanno digerito l’impatto dell’interattività in quella che una in cui interagiremo con le piattaforme informative del volta era una forma di comunicazione unidirezionale ed prossimo futuro: nuovi motori di ricerca, agenti di ricerca hanno iniziato a trarre il massimo profitto dai nuovi mezzi intelligente sul Web, sistemi di interattività tattile, e così e dai rispettivi utenti. Contenuti altamente creativi, integravia. E assieme ad essi, le applicazioni commerciali già oggi zione con le tecnologie e approccio sensibile alle comunità disponibili - commercio elettronico, navigazione, virtuali sono i tre punti di forza del business su Internet. La entertainment - e i nuovi mercati che possono aprirsi. sessione aiuterà i partecipanti a fare il punto sull’evoluzione

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del marketing e della pubblicità sulla Rete, ed a intravedere il modo nel quale sarà possibile ottimizzarne l’uso. Come trovare capitali di investimento Trovare denari per produrre e distribuire prodotti finiti è, da sempre, impresa ardua. Trovarne per le fasi iniziali della ricerca e sviluppo di nuovi prodotti è ancora più difficile. In questa sessione un panel di investitori professionisti e di responsabili di business development discuteranno sulle tecniche più appropriate da adottare per attrarre potenziali investitori. Produzione cinematografica e industria dei giochi: come ottimizzare le sinergie L’industria cinematografica e l’industria dei videogiochi utilizzano strumenti e tecniche analoghe, e condividono lo stesso lessico visuale. Tuttavia, i risultati della collaborazione e della sinergia tra i due mondi sono stati sino ad oggi tutt’altro che esaltanti: basti pensare a società produttrici di videogiochi fallite, come Digital Picture o Rocket Science, oppure a giochi che si sono rivelati clamorosi insuccessi e che erano tratti da pellicole come Johnny Mnemonic, Waterworld, Judge Dredd, The Rocketeer. Questa sessione si focalizzerà sulle tecniche da utilizzare per condividere gli asset artistici e intellettuali, e per minimizzare i rischi di insuccesso commerciale.

Videogiochi online: Cosa vogliono gli utenti di Internet? I giochi online cominciano ad attrarre una vasta audience. Dal momento che i produttori di giochi per PC dominano il mercato, saranno essi a dettare le regole per il futuro dei giochi on line, oppure sono destinati ad essere tagliati fuori? I videogiochi per PC sono sempre più multimediali, ma la crescente platea degli utenti Internet può essere interessata a qualcos’altro. Questa sessione cercherà di individuare che cosa funziona nei giochi su Internet, ed in cosa differisca da ciò che sappiamo sui tradizionali videogiochi per PC. Pirateria: gli editori alla riconquista dei soldi perduti Secondo le stime dell’Associazione Produttori Software, la pirateria causa ogni anno alle industrie che producono software un danno pari a 11,2 miliardi di dollari. Riconquistare questo denaro potrebbe avere un impatto enorme: il costo di CD e CD-ROM potrebbe scendere, a beneficio del consumatore, più soldi potrebbero essere spesi in ricerca e sviluppo, con la creazione di nuovi posti di lavoro. Le azioni intraprese sinora, di tipo educativo e legale, per combattere la pirateria, hanno sinora dato risultati modesti. In questa sessione verranno esaminate le possibili soluzioni, strategiche e tecnologiche, che possono essere utilizzate dai produttori di software a tutela della propria proprietà intellettuale e per recuperare il denaro che oggi viene perso a causa della pirateria informatica.

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La Repubblica incrementa del 30% l’uscita delle pagine grazie a NewsFlow di IntelliNet per alcuni altri giornali di proprietà. Un obiettivo a breve Il quotidiano La Repubblica pubblica ogni giorno 11 ediziotermine del gruppo L’Espresso è quello di condividere le ni: la decisione di aumentare il numero delle pagine a colori risorse NewsFlow de La Repubblica con il NewsFlow di da 8 a 16 per ciascuna edizione implicava una alcune testate Finegil: Il Tirreno, La Nuova Sardegna, Il riorganizzazione dell’intero processo di produzione. Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, La Nuova VeneEssendo consapevole dell’inadeguatezza del proprio sistezia. Tutto ciò si tradurrà in una crescita e in un incremento ma Wydnet per gestire la nuova mole di lavoro, l’editore ha di produttività ancora maggiore per questo importante grupdeciso di acquisire un sistema non proprietario in grado di po editoriale. utilizzare qualsiasi combinazione delle linee ISDN e dedicate. La Ma vediamo ora nel dettaglio in che scelta è caduta su IntelliNet di Agfa. cosa consiste Intellinet NewsFlow, Oltre a offrire le funzioni avanzate AGFA GEVAERT S.p.a. ed in particolare la sua nuova verrichieste dalle esigenze del quotiDivisione Graphic System sione che aggiunge numerose nuove diano, questo sistema garantiva una Via Grosio 10/4 - 20151 Milano funzioni al collaudato sistema di automatransizione senza problemi dal precedente Tel. 02.30741 Fax 02.3074429 zione del flusso di lavoro che parte dal sistema Wydnet/PageFax al nuovo Agfa. Secondo editoriale ed arriva fino alla fase di stampa. Roberto Massoni, responsabile di produzione di La Repubblica, “Senza IntelliNet non avremmo potuto raggiungere Nato dalla collaborazione fra Agfa e la società italiana “HiT questo obiettivo. La semplicità del programma di produzioSoftware” IntelliNet NewsFlow è stato creato per soddisfane ci ha aiutato a organizzare i nostri processi in modo da re le esigenze di alta produttività dei quotidiani; nei suoi due renderli più efficienti e misurabili. Non torneremmo più anni di vita IntelliNet NewsFlow ha funzionato alla perfeindietro.” Massoni ha elogiato l’interfaccia user-friendly zione in oltre 60 unità produttive in sette nazioni. del sistema che consente all’operatore di sapere esattamente Durante la recente edizione di IFRA, per mostrare come il a che punto si trova il giornale nel processo di produzione. sistema funga da colonna portante del flusso di lavoro La possibilità di inserire automaticamente nelle pagine computer-to-plate, Agfa ha esposto il sistema NewsFlow rasterizzate gli annunci pubblicitari trasmessi separatamente integrato in uscita con un platesetter Polaris 100, con funpermette di risparmiare tempo e migliorare l’efficacia. zioni automatiche di registro, punzonatura e piega. Agfa ha inoltre presentato una nuova versione di NewsFlow per Gli operatori di tutti i siti riceventi possono utilizzare nella editori più piccoli e aziende che compiono i primi passi stessa misura dei siti trasmittenti la funzione di prova colore verso il computer-to-plate, con il nome di IntelliNet Lite. a video, che consente loro di eseguire un’anteprima delle Questo sistema è in grado di gestire la coda di lavoro di un pagine singole o accoppiate. Grazie a IntelliNet, La Repubsistema Computer to Plate o Computer to Film. blica riesce a gestire un incremento di circa il 30% del numero di pagine, una quantità che continua a crescere. In Descrizione del sistema più, con un guadagno di circa 30 minuti al giorno, il giornale IntelliNet NewsFlow è un sistema aperto che gira sotto è ora in grado di utilizzare al meglio anche le ultimissime Windows NT e utilizza formati di file e protocolli di rete notizie. standard. È modulare, perché può gestire l’intero flusso di lavoro o eseguire compiti specifici. E’ flessibile, perché può Il gruppo L’Espresso è rimasto così favorevolmente colpito essere configurato per piccoli giornali locali o quotidiani dal nuovo sistema che l’editore ha deciso di adattarlo anche

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nazionali con diverse redazioni. Nella configurazione più semplice, con un solo PC può ricevere un file PostScript, convertirlo in TIFF e inviarlo a un fotoplotter. In un ambiente più articolato, IntelliNet trasferisce immagini compresse e invia i file a plotter locali e remoti. NewsFlow può automatizzare le pubblicazioni con edizioni multiple, ciascuna con più sezioni contenenti diverse versioni delle pagine da inviare a ciascuna zona di destinazione. Questo sistema funziona grazie a un Production Plan (piano di produzione) che gestisce il traffico, instradando automaticamente le pagine verso le diverse postazioni di stampa mediante collegamenti punto-punto multipli. Electronic Plate Makeup (preparazione elettronica delle lastre) è la funzione di abbinamento delle pagine. Inoltre, tale funzione permette di unire le selezioni, consentendo di importare una pubblicità in una pagina già rasterizzata. NewsFlow genera una prova a video dall’immagine bitmap pura, offrendo una simulazione attendibile della pellicola o della lastra finali. IntelliNet NewsFlow può inoltre ripartire il carico di lavoro fra diversi dispositivi. Ad esempio, i file possono essere distribuiti a tutti i RIP per evitare che vi siano pagine in coda mentre un RIP è inattivo. Il sistema garantisce anche che tutte le selezioni di una stessa pagina vengano inviate al

medesimo plotter. La versione aggiornata di IntelliNet NewsFlow è già disponibile ed Agfa attraverso la propria struttura di vendita e di assistenza tecnica offre tutto il supporto necessario a rendere più semplice possibile il passaggio alla nuova tecnologia. Le nuove funzioni di IntelliNet NewsFlow comprendono: • Unione delle immagini, con sovrapposizione (o incisione multipla) fino a sedici immagini diverse in formati variabili su una stessa lastra. • Annotazioni: testi e codici a barre per la lastra. • Interfacciamento con il sistema automatico di regolazione dell’inchiostro per inchiostratura più rapida e automazione in macchina da stampa • Uscita su Computer to Plate o Computer to Film per ottenere la massima flessibilità. • Interfacciamento con Pagefax e PressFax per trasferire immagini utilizzando uno scanner e consentendo quindi l’uscita remota su qualsiasi plotter. • Importazioni di piani editoriali e di stampa. • Prove colore a monitor, con zoom rapido ad alta risoluzione che consente di controllare l’immagine nei minimi dettagli. • Sistema di controllo del flusso di lavoro di tutti i centri stampa con doppi allarmi acustici

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Tecnologia PDF & Prestampa Due “mondi” sempre più vicini Gentili lettori di Tecnomedia, pratica applicazione di setup consente di scegliere quali LinkService, società di servizi e distribuzione per il mercato moduli installare; una annotazione importante: abbiamo delle arti grafiche, ha da anni “sposato la causa” PDF verificato - e segnalato al produttore - che esistono dei anticipando per molti versi quella che sarebbe stata una problemi con il modulo BatchMeister e, pertanto, ne scontecnologia che con il tempo si sasigliamo l’utilizzo! rebbe imposta a livello mondiale. LinkService Srl Sarebbe inutile tessere le lodi di Descrizione dei moduli questo formato emergente se non ci pdfBatchMeister • CONSULENZA INFORMATICA si sforzasse di proporne un utilizzo è un’applicazione stand-alo• FORMAZIONE concreto in ambienti di produzione per generare file PDF uti• SVILUPPO SOFTWARE ne: la teoria è una disciplina che lizzando dei profili • DISTRIBUZIONE non ci compete e preferiamo lapredefiniti; in buona sostanVia Alle Rotte, 9 - 42011 Bagnolo in Piano (RE) sciarla ai “guru” dell’informatica... za pilota il funzionamento di Telefono: (0522)953867 r.a. Fax: (0522)953869 Al contrario, LinkService desidera Adobe Acrobat Distiller utiInternet: http//www.rcs.re.it/linkservice proporre ai lettori di Tecnomedia lizzando dei profili di E-Mail: linkservice@re.nettuno.it un ulteriore strumento software che distillazione idonei alla tipoconsente di far compiere al flusso di dati PDF un ulteriore logia ed alle caratteristiche del flusso produttivo che si passo avanti verso l’utilizzo negli ambienti di prestampa. desidera implementare. LinkService opera già da diverso Molti produttori di software hanno dichiarato la loro intentempo su questo argomento ed è disponibile a fornire zione di supportare questo formato in modo “nativo” all’inindicazioni idonee alla parametrizzazione di Distiller in terno delle loro applicazioni; ciò significa consentirne un base alle Vostre necessità produttive senza la necessità utilizzo diretto senza bisogno di transcodifica alcuna. Come di utilizzare pdfBatchMeister. In particolare (cfr. sempre, dalla manifestazione di una intenzione alla effettiva Tecnomedia n° 19), LinkService ha sviluppato una disponibilità di un prodotto intercorre un certo periodo di applicazione, PDFManager, che consente di generare tempo e, proprio per dare una risposta immediata alla documenti PDF secondo profili personalizzati e frequente richiesta di strumenti che consentano una trasforpersonalizzabili. In funzione anche di quanto esposto nel mazione del PDF in un formato impaginabile siamo su paragrafo relativo all’installazione, considerate questo questo numero a proporre un prodotto dalle caratteristiche applicativo utilizzabile solo in presenza di versioni di decisamente straordinarie non solo sulla carta ma Acrobat non in lingua italiana. documentabili in quanto è già stato utilizzato con successo in diversi cicli produttivi. pdfInspektor PDFToolbox è un kit di plug-in per Adobe Acrobat Exchange Una delle gravi mancanze di Adobe Acrobat Exchange è sicuramente da ricercare nella impossibilità di analizzare in che abbiamo il piacere di distribuire da diversi mesi sul modo dettagliato il contenuto di un file PDF per controllarterritorio nazionale. ne l’idoneità ad essere un elemento di produzione. Le poche Il prodotto è disponibile per piattaforme Windows & Macinformazioni che sono disponibili attraverso il menù FILE/ intosh e si compone di una serie di moduli (plug-in) che INFORMAZIONI DOCUMENTO non sono assolutamenpossono essere considerati a tutti gli effetti una insostituibile te esaustive per comprendere, ad esempio, se e quali fonti “cassetta di attrezzi” per quanti necessitino integrare il PDF sono state embeddate nel documento. pdfInspektor Vi nel proprio flusso di produzione. permette di analizzare in modo estremamente dettagliato e chiaro tutti gli elementi presenti nel documento con partiInstallazione colare riguardo a: Il processo di installazione è semplice e ben curato: una

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caratteristiche generali del documento (formato PDF, impostazioni sulla sicurezza etc...)

• •

spazi colore dettaglio sulle caratteristiche di tutte le immagini presenti nel documento

fonti utilizzate con dettaglio sull’embedding e/o subsetting

• • •

eventuali “annotazioni“ (bookmark, link, etc...) dettagli raggruppati pagina per pagina problemi riscontrati

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sotto la voce problems si “nasconde” una delle più importanti opportunità offerte da pdfToolBox, ovvero la possibilità di impostare profili attraverso i quali discriminare in modo automatico tutto ciò che può determinare un potenziale malfunzionamento dell’oggetto PDF nelle successive fasi di lavorazione!

pdfOutput rappresenta a nostro avviso quanto di meglio oggi offra il mercato per poter utilizzare il PDF in impaginazione garantendo la transcodifica del formato in EPS conforme alle specifiche DSC (Document Structuring Convention) sia per documenti di una sola pagina che per documenti multipagina. Con pdfOutput si possono ottenere EPS Livello 1 e 2, eventualmente ridimensionati in modo proporzionale o anamorfico, con o senza anteprima, con o senza embedding delle fonti. Questa attività è gestibile attraverso la creazione di uno o più profili che consentono di memorizzare tutte le opzioni desiderate per poterle quindi richiamare al bisogno. pdfCrop&Measure

Attraverso le opzioni di configurazione (Inspektor Profile) l’operatore può scegliere in modo approfondito, ma semplice, quali caratteristiche tenere sotto controllo e, per ciascun set di opzioni, associarvi un nome descrittivo. pdfOutput

Con pdfCrop è possibile tagliare un PDF per portarlo alle misure necessarie senza essere costretti a “destreggiarsi” con la funzione standard prevista in Acrobat: basta tracciare l’area di taglio ovvero impostarla con precisi parametri numerici, ed il “gioco è fatto!”.

Con pdfMeasure si possono effettuare misurazioni di oggetti presenti nel PDF in modo estremamente preciso: trascinando la selezione e rilasciando il bottone del mouse è possibile conoscere la posizione x-y dell’oggetto oltre alle dimensioni orizzontali/verticali e la misura della diagonale.

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pdfCropMarks

pdfCropMarks opera in antitesi rispetto a pdfCrop in quanto permette di aggiungere automaticamente i crocini di taglio a documenti PDF che ne siano sprovvisti così come è visibile nello screendump precedente. BatchProcess

Tutte queste straordinarie funzionalità possono essere attivate in modalità batch - senza quindi necessità di controllo da parte di un operatore - attraverso il modulo BatchProcess. Utilizzando la logica degli hot-folder (cartelle di controllo) è possibile definire i path di input, output, errori e destinazione degli elaborati, pilotando i profili di pdfBatchMeister (opzione sconsigliata...), pdfInspektor e pdfOutput. Facciamo un esempio concreto: abbiamo la necessità di acquisire dall’esterno degli oggetti che provengono in formato PDF e che dovranno essere impaginati nel nostro sistema editoriale. A questo punto definiamo un profilo di controllo sui PDF ingresso con pdfInspektor Profile tale per cui vengano “passati” solo quelli con fonti embeddate e con immagini che stanno entro determinati parametri di risoluzione. A questo punto desideriamo ottenere, dai PDF che superano queste verifiche, degli EPS Livello 1 con fonti embeddate ed anteprima; anche questa scelta viene parametrizzata e salvata con pdfOutput Profile. Ciò che rimane da fare è definire i path opportuni, magari facendo puntare la cartella di output sulla coda OPI, ed attivare pdfBatch Process. Il kit pdfToolBox si trasforma a questo punto da un insieme di validi e potenti strumenti in una “macchina virtuale” che compie in modo automatico una serie di importanti operazioni e che è in grado di funzionare senza la costante assistenza del personale tecnico! Riteniamo che più di tante parole valgano i fatti e Vi invitiamo quindi a contattare il nostro personale ovvero a scaricare la versione dimostrativa dal nostro sito (www.rcs.re.it/linkservice), nella zona dedicata a LinkTrade. Ovviamente i nostri specialisti sono a Vostra completa disposizione per dettagliarvi le opportunità e le possibilità di integrazione con la vostra realtà produttiva.

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SAP Media: una soluzione integrata per risolvere le esigenze delle aziende operanti nel settore media SAP Media è una soluzione progettata per colmare il divario In questi ultimi anni il settore media sta attraversando una esistente tra i sistemi di pre-stampa (procedimenti tecnici fase di rapidi cambiamenti: la crescente frammentazione del precedenti la pubblicazione o la trasmissione dei dati) e i mercato, la tendenza alla cooperazione, all’internazionalizsistemi gestionali, che assicura la disponibilità di interfacce zazione e il ruolo svolto dalle nuove tecnologie (Internet, standard aperte verso i sistemi di altri produttori. Grazie a CD-Rom e la pubblicazione online) influenzano questo questa soluzione verticale, le aziende operanti nel settore processo di trasformazione e spingono le aziende a ristrutpotranno realizzare sistemi per workflow totalmente inteturare e adeguare le proprie strutture interne per rispondere grati che comprendano tutte le attività e in modo competitivo alle mutate esile procedure svolte nelle varie fasi di genze del mercato. Fedele alla propria produzione delle informazioni. In questrategia di rispondere alle specificità di sto modo, SAP offre un approccio comciascun mercato verticale, SAP ha svipletamente nuovo alle attività del settoluppato una soluzione dedicata al settore Media, integrando in modo complere Media e, in modo particolare, alle to tutte le procedure operative e comaziende e agenzie che si occupano di merciali come gestione clienti, markestampa, editoria, annuari, pubblicità, SAP ITALIA S.p.a. ting, assistenza alle vendite e supporto ai televisione e multimedialità. Via Paracelso 24 - Pal. Cassiopea 2 20041 Agrate Brianza - (MI) sistemi gestionali. SAP Media è una soluzione completa per il Tel. 039/68791 Fax 039/6091005 Per illustrare e descrivere in dettaglio le supporto dei processi gestionali che si basa potenzialità e i vantaggi offerti da SAP Media, SAP ha sulle funzionalità principali di SAP R/3 e, in particolare, sui predisposto SAP Solution Map: una strategia d’insieme moduli destinati alla gestione del settore finanza, gestione che ha lo scopo di illustrare le procedure gestionali comuni delle risorse umane e logistica. A ciò si aggiungono nuovi alle aziende del settore Media e di definire una soluzione IT componenti specifici per il settore Media come: completa e integrata per supportare le stesse. Media Advertising Management “Con SAP Media il nostro obiettivo prioritario è quello di Media Sales and Distribution. Funzionalità avanzate di Media Advertising Management e Media Sales and Distribution Il software Media Advertising Management offre funzionalità specifiche per la gestione delle campagne pubblicitarie e di marketing. La soluzione è progettata per assicurare il supporto e la gestione di tutte le procedure collegate alle attività di vendita, prenotazione e fatturazione riguardanti le pubblicità sia nel settore della carta stampata (quotidiani, riviste, inserti, elenchi telefonici, guide degli indirizzi e servizi online) sia in quello radiofonico e televisivo. Questo modulo supporta le attività di marketing studiate per promuovere le opportunità di inserzione presso agenzie e potenziali sponsor, gestisce tutti gli aspetti di elaborazione degli ordini e rende possibile una fatturazione estremamente flessibile, tenendo conto delle regole definite individualmente e del pagamento delle commissioni. Oltre a un approccio immediato, Advertising Management fornisce interfacce aperte per i sistemi di pre-stampa per la stampa e l’editoria, consentendone la combinazione con applicazioni aziendali per realizzare procedure end-to-end integrate. Per la soluzione Media Sales and Distribution, SAP ha sviluppato procedure gestionali avanzate dedicate alla vendita e alla distribuzione dei prodotti propri del mondo Media. Questa soluzione offre procedure particolarmente efficienti per gestire le attività di elaborazione degli ordini dei clienti ed assicura una vasta gamma di funzionalità per la diffusione di copie singole, per la gestione degli abbonamenti e per il supporto all'attività commerciale tramite distributori locali e nazionali. Il componente Media Sales and Distribution fornisce funzionalità di supporto che vanno dalla pianificazione della tiratura, logistica, distribuzione e consegne attraverso canali differenti (posta, corrieri, spedizionieri, consegna a domicilio e canali elettronici), sino alla fatturazione e alla liquidazione delle spese di commissione.

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offrire una soluzione standard totalmente integrata e allo stesso tempo in grado di rispondere alle peculiarità del mercato Media, garantendo procedure efficienti. Il beneficio che l’azienda percepisce è immediato: incremento della produttività, migliore gestione delle molteplici operazioni e ottimizzazione dei tempi e dei costi.” afferma Enrico Negroni, Amministratore Delegato di SAP Italia. Soluzione scalabile e aperta, SAP Media costituisce un importante passo avanti nel processo di integrazione delle procedure gestionali con i procedimenti tecnici e commerciali propri del settore Media. La gestione aziendale e la tecnologia ora possono dirsi pronte per diventare una sola entità! Chi è SAP L’attuale leadership di SAP nel campo dei sistemi gestionali e delle soluzioni ERP (Enterprise Resource Planning) si basa su una lunga attività di sviluppo e perfezionamento nella realizzazione di un software in grado di integrare tutti i processi di elaborazione aziendale. Il Gruppo SAP, con sede a Walldorf (Germania), ha sostenuto fin dalla sua fondazione (1972) ritmi di crescita sempre più elevati e ha sviluppato una capacità di business innovativa di taglio europeo; ha infatti esportato nel resto del mondo un nuovo modo di gestire e ottimizzare le risorse delle imprese, partendo dai primi moduli per la contabilità finanziaria, per la gestione dei materiali, del magazzino della fatturazione e per la gestione degli investimenti.

Gran parte del business dell’azienda tedesca deriva oggi da attività esterne alla Germania, a dimostrazione della sua vocazione internazionale e della sua capacità di penetrazione. Quotata in borsa, SAP è presente con proprie strutture nei principali stati europei, nelle Americhe, in Asia, Sudafrica e Giappone. L’esperienza di SAP in Italia risale, invece, agli inizi degli anni ’80 con le prime installazioni di R/2. Nel 1988 nasce SAP Italia, oggi perfettamente allineata ai trend della casa madre in termini di crescita, grazie all’attenzione del mercato italiano verso le soluzioni SAP. La struttura della filiale italiana è stata studiata per affiancare pienamente le aziende nell’implementazione di soluzioni globali, garantendo pieno supporto in tutte le fasi del progetto. Inoltre, nei suoi venticinque anni di vita, SAP ha saputo essere il Partner ideale di tutte quelle Piccole e Medie Imprese desiderose di crescere, di affacciarsi a nuovi mercati e che hanno saputo fare della gestione del cambiamento un elemento di differenziazione verso la concorrenza e nei confronti dei propri Clienti. Le 17.200 installazioni nei vari settori industriali dimostrano come la soluzione SAP R/3 e le risorse di SAP abbiano efficacemente indirizzato le richieste delle aziende di medie dimensioni. Oggi, grazie a R/3, ogni tipologia d’azienda è in grado di valicare i confini dei propri mercati tradizionali con efficienza organizzativa, flessibilità di risposta, totale connettività e grande capacità di comunicazione.

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RIP, lastre, CTP, sistemi di bozza digitale: le novità Fujifilm per il mercato delle arti grafiche

Il nuovo RIP CelebraNT: stampa diretta di file PDF, intramite il proprio PC o Mac. CelebraNT utilizza questa RIP trapping, controllo remoto del RIP tecnologia permettendo all’utente di controllare e Fujifilm ha presentato all’Ipex il suo nuovo RIP CelebraNT, visualizzare a distanza il flusso del lavoro. ricco di interessanti caratteristiche e dotato della nuova tecno✓ Proofer support, che permette di pilotare sia le fotounità logia PostScript 3 di Adobe. Il RIP CelebraNT è Fujifilm, sia le stampanti per le prove colore PictroProof progettato per ottimizzare il rendimento usando e HP 2000 e 3000, dallo stesso RIP, con un l’intera gamma delle periferiche di stampa risparmio di costo e un miglioramento del Fujifilm, che comprendono la serie Celix, flusso di lavoro. LuxSetter, PictroProof, plotter HP e le CelebraNT incorpora anche la più ampia scelta apparecchiature di futuro sviluppo. di opzioni per la retinatura, incluse Fujifilm Il RIP CelebraNT con Adobe PostScript 3 è il Quality Screening, Fujifilm FM Screening e risultato dello sviluppo congiunto fra Adobe e Adobe Accurate Screens. Con questa ampia Fujifilm. Le due aziende hanno lavorato scelta, CelebraNT fornisce i migliori riassieme per integrare completamente la sultati possibili per ogni lavoro e offre Via De Sanctis, 41 - 20141 Milano nuova tecnologia nel CelebraNT, allo la flessibilità di lavorare con un ampio Tel. 02/89582200 - Fax 02/89502717 scopo di offrire ai clienti uno dei più Responsabile commerciale: elio.ramponi@fujifilm.it numero di pacchetti software. avanzati RIP sul mercato. Con l’inclu- Responsabile tecnico: gianluigi.bersani@fujifilm.it Il RIP Fujifilm CelebraNT è progettasione di Adobe PostScript 3, il RIP to per girare su stazioni lavoro PC CelebraNT, già ampiamente dotato di interessanti caratteristibasate su Intel, in ambiente Microsoft Windows NT Server 4.0. che, offrirà ulteriore flessibilità e sarà in grado di supportate tutti gli sviluppi attuali e futuri del software applicativo. Lastre digitali Fujifilm Brillia: termiche e a fotopolimeri, Le più importanti caratteristiche del RIP CelebraNT sono: elevata qualità di stampa, adattabili alle necessità del✓ Stampa diretta del formato PDF (Portable Document l’utente Format), il principale e flessibile formato digitale di Adobe La gamma di lastre digitali Brillia consiste di tre lastre ad alta ✓ In-RIP trapping, sormonto diretto dal RIP, per una più sensibilità: la Brillia LP-N ai fotopolimeri e le due termiche veloce realizzazione del trapping di oggetti, testo e immaBrillia LH-NI e LH-PI. gini. Utilizzando i plug-in di Quark e Pagemaker, il La lastra ai fotopolimeri Brillia LP-N è progettata per ottimizzare CelebraNT-Trap fornisce il più avanzato controllo per il rendimento sulle apparecchiature di esposizione che utilizzaspecificare e applicare automaticamente i valori di trapping no sia laser blu agli ioni di argon, sia laser verdi FD-YAG. all’interno dell’applicazione originale. Poiché non vi è la Viene così fornita una migliore resa per quanto riguarda la necessità di effettuare il trapping a parte mediante la risposta all’esposizione e la qualità di immagine nell’uso con stazione di lavoro, la semplicità e la produttività vengono la maggior parte dei sistemi computer-to-plate sul mercato. Ciò aumentate in maniera significativa. è particolarmente importante in Europa, in quanto le ✓ Job ticket workflow, che permette agli utenti di Mac o PC apparecchiature che usano laser blu e verdi sono molto popodi creare e controllare flussi di lavoro che incontrano le loro lari. reali necessità produttive. Questo tipo di lastra offre una migliore stampabilità, unitamente ✓ Remote RIP Management (RRM), controllo a distanza del ad una migliorata riproduzione dei toni e ad una maggiore RIP, una tecnologia sperimentata da Fujifilm, che permette tolleranza ai diversi prodotti chimici da stampa. agli utenti di avere il pieno controllo delle operazioni Brillia LP-N è una lastra negativa del tipo a grande durata,

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progettata per essere utilizzata senza termoindurimento per tirature fino a 200.000 copie, con il trattamento di termoindurimento raggiunge il 1.000.000 di copie. Gli inchiostri ad essiccazione UV possono essere utilizzati senza termoindurimento. Progettate per essere utilizzate con laser IR da 800-850 nm, Brillia LH-NI è una lastra negativa, mentre Brillia LH-PI è il tipo positivo. Brillia LH-NI è una lastra negativa del tipo a media durata, progettata per essere utilizzata senza termoindurimento per tirature fino a 200.000 copie, con il trattamento di termoindurimento raggiunge il 1.000.000 di copie. Richiede un riscaldamento preliminare prima del trattamento per completare l’immagine della lastra. Brillia LH-PI è una lastra positiva del tipo a media durata, progettata per tirature fino a 200.000 copie. Non richiede un riscaldamento preliminare prima del trattamento. La resistenza chimica agli inchiostri UV è così elevata da non richiedere termoindurimento supplementare. Fujifilm espande la gamma CTP con l’FD-2080 CTP Fuji Photo Film espande la sua gamma di apparecchi per la generazione di lastre aggiungendo FD-2080 CTP, un sistema in grado di generare lastre di varie dimensioni con sviluppatrice in linea. Questo apparecchio fornisce elevata qualità, grande produttività e versatilità nella produzione completamente automatizzata in luce ambiente di lastre fino al formato B1. FD-2080 CTP può utilizzare lastre ai fotopolimeri da 550 mm x 650 mm fino a 820 mm x 1030 mm. Il tamburo interno mantiene la lastra in posizione utilizzando un sistema a vuoto che fornisce uno stabile aggancio in modo da garantire una risoluzione elevata e una precisione accurata. Sono disponibili quattro risoluzioni: da 1200 dpi a 4000 dpi per retini fino a 350 lpi con una ripetitività di +/- 5 micron. FD-2080 CTP può supportare un’ampia varietà di opzioni per il retino, inclusi il tipo convenzionale e FM. Per quest’ultimo tipo di retino viene richiesta l’opzione RIP Harlequin Dispersed Screening. Poiché permette il caricamento e lo scaricamento simultaneo,

l’unità può produrre un set di quattro lastre, dal caricamento all’uscita, in solo 22 minuti a 2400 dpi. Possono essere utilizzati fino a tre caricatori, il che permette all’utilizzatore di cambiare lastra senza interrompere la produzione. Il sistema tiene automaticamente traccia del contenuto dell’alimentatore. FD-2080 CTP è disponibile con un sistema opzionale automatico di punzonatura che può essere liberamente eseguita attorno al diametro del tamburo. Per una maggiore flessibilità, si possono inserire fino a cinque diversi blocchi di punzonatura. Thermal Platesetter FD-T9000CTP, per la produzione digitale di lastre da stampa. Fuji Photo Film presenta il FD-T9000CTP, il primo fotoplotter termico per l’esposizione digitale delle lastre di Fujifilm. Seguendo il successo del CELIX8200CTP e dei PlateJet 4 / PlateJet 8 per lastre a fotopolimeri, il nuovo FD-T9000CTP estende l’offerta Fujifilm in unione con i materiali di consumo e il software per soddisfare la crescente domanda di realizzazione diretta delle lastre termiche. Come fornitore di diverse soluzioni CTP, Fujifilm si pone in una posizione di leader nel mercato prepress, in grado di fornire risposte ad ampio raggio per gli stampatori con macchine a foglio e/o a bobina, nella previsione di una tendenza dominante verso la tecnologia CTP (Computer To Plate). FD-T9000CTP dispone di un tamburo esterno con un diodo laser a 32 canali (830nm) e sarà una delle più veloci apparecchiature sul mercato, con una produzione di 12 lastre all’ora a 2400 dpi. L’utente può selezionare fra quattro differenti risoluzioni, da 1200 dpi a 4000 dpi, che gli permettono di calibrare la qualità di stampa e le prestazioni per ogni lavoro. Il formato massimo è di 1160mm per 940mm, il che rende questo apparecchio ideale per le necessità di varie applicazioni. In unione alle lastre termiche negative Fujifilm Brillia LH-NI e alle lastre termiche positive Fujifilm Brillia LH-PI, il FDT9000CTP può produrre una delle migliori qualità disponibili attualmente sul mercato. Sono disponibili un sistema opzionale di punzonatura ed una sviluppatrice dedicata al FD-T9000CTP. Le lastre sono caricate manualmente ed è prevista in un secondo tempo la possibilità di aggiornare la macchina per

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l’alimentazione automatica fino a 100 lastre, con la rimozione della carta di separazione. Caratteristiche tecniche Dimensione lastra Massima area di esposizione Sorgente di luce Tipo di lastra Spessore lastre Velocità di esposizione Risoluzione Ripetibilità RIP Dimensioni Peso Alimentazione Opzioni Disponibilità

massima: 1160mm x 940mm minima: 650mm x 550mm 116cm x 92cm diodo laser a 32 canali (830nm) lastre termiche negative Fujifilm Brillia LH-NI lastre termiche positive Fujifilm Brillia LH-PI 0,2mm, 0,3mm 12 lastre / ora (2400 dpi) 1200 dpi / 2000 dpi / 2400 dpi / 4000 dpi +/- 5 micron Fujifilm CelebraNT RIP, Fujifilm HQ RIP 2400mm x 1260mm x 1260mm (LxPxA) 1000kg monofase 200-230V - 4.0kW alimentatore automatico (100 lastre) caricatore multiplo (fino a 5 caricatori) primo quadrimestre del 1999

HQ RIP V2: conveniente, procedimento One-RIP, supporta il PDF Il completamento dell’avanzata gamma dei RIP di Fuji Photo Film è la versione 2 del RIP Fujifilm HQ. E’ basata su Harlequin ® ScriptWorks ® V4.5r1 e contiene diverse nuove caratteristiche per aumentare la funzionalità, incluso l’uso del PDF nativo, del TIFF 6.0, di una nuova interfaccia utente e del supporto per font addizionali. Fujifilm HQ RIP supporta una grande quantità di periferiche di uscita, incluse le fotounità Celix, gli apparecchi per la generazione di lastre CSI, i sistemi per la prova di stampa HP. Offre inoltre all’utilizzatore un sistema modulare di elevata qualità e alte prestazioni per l’uscita. Poiché adotta il sistema di controllo del flusso di lavoro tramite un solo RIP, il Fujifilm HQ RIP fornisce all’utilizzatore la tranquillità che l’output della prova di stampa è rappresentativo di quello ottenuto sulla pellicola o sulla lastra definitiva. HQ RIP V2 permette l’uso dei file formato PDF in modalità nativa, che permette ai lavori eseguiti in PDF di essere eseguiti in maniera efficiente negli ambienti di lavoro misti, dove è richiesto il supporto di diversi formati di ingresso, come il PostScript e il PDF.

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I file in formato TIFF 6.0 possono essere esportati attraverso il HQ RIP da qualsiasi applicazione che genera file di dati in formato TIFF. Per una maggiore facilità d’uso, è stata riprogettata una significativa porzione dell’interfaccia grafica dell’utente (GUI) dell’HQ RIP V2. Particolare attenzione è stata data all’aggiunta di una barra strumenti (toolbar), che rende più facilmente accessibili le operazioni d’uso più frequente. L’HQ RIP V2 possiede un supporto avanzato delle font, incluso l’uso delle font originali CID e i font True Type (tipo 42). I font True Type sono memorizzati in formato compresso, il che permette all’utente di installare un numero maggiore di font sul server e di avere un più facile accesso. Fujifilm HQ RIP offre eccellenti prestazioni con la capacità di adattarsi ad applicazioni con differente flusso di lavoro. Offre la possibilità di una lavorazione singola o doppia, grazie all’architettura Harlequin Symmetrical Multi-Processing attraverso una serie di piattaforme Intel. Le aziende che attualmente usano HQ RIP V1 possono eseguire l’aggiornamento alla versione V2. LuxSetter: la più veloce fotounità B2 sul mercato Fuji Photo Film ha annunciato all’Ipex l’introduzione della fotounità LuxSetter 5600V nel mercato mondiale. Originariamente introdotta in Giappone nel marzo 1995, LuxSetter vanta gia circa 1.500 installazioni. LuxSetter 5600V incorpora l’esclusiva avanzata tecnologia IOMEx di Fujifilm (Integrated Optics, Mechanics and Electronics) che integra ottica, meccanica ed elettronica. Questa è in grado di offrire significativi benefici riguardo alla dimensione di uscita, alla ripetitività, all’accuratezza e alla produttività. Grazie ai benefici della tecnologia a separazione del raggio, il LuxSetter 5600V è la più veloce fotounità B2 attualmente sul mercato, con una velocità fino a 25 pagine all’ora a 96 lpmm. Per ottenere questa velocità, le altre funzioni proprie della LuxSetter sono state ugualmente potenziate. La velocità di trattamento della pellicola è stata migliorata grazie ad un innovativo progetto della sviluppatrice, il quale riduce la se-


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quenza fra l’unità di uscita e la sviluppatrice: da 30 secondi si è arrivati a 3 secondi. In aggiunta a ciò un collegamento wide SCSI rende il trasferimento dei dati più veloce, mentre due dischi buffer interni abilitano il funzionamento in multi-tasking. Ciò significa che mentre un’immagine viene lavorata, un’altro file viene contemporaneamente inviato all’output, assicurando la massima produttività. LuxSetter abbina una notevole velocità ad una elevata qualità di uscita. Utilizzata in abbinamento con le pellicole Fujifilm ad alto contrasto e con le più moderne tecnologie di retinatura, LuxSetter fornisce una qualità del punto simile e talvolta superiore a quella delle più costose attrezzature, comprese alcune del tipo a tamburo. Un retino di alta qualità a 175 linee può essere esposto a 2438dpi o a 1828dpi. LuxSetter usa tre tipi di punzonatura: Bacher, Stoesser e Billows. E’ anche disponibile una versione senza punzonatura che può essere aggiornata in un secondo momento. Poiché il numero dei componenti è stato ridotto, LuxSetter è una delle più affidabili fotounità B2 sul mercato. Con un processore La fotounità LuxSetter integrato e un’interfaccia user-friendly, è stata progettata per essere installata e utilizzata in maniera semplice. L’utilizzatore è in grado di produrre pellicole lo stesso giorno dell’installazione. Lo spazio occupato è di solo 1,5 metri quadri, che corrisponde alla metà dello spazio occupato dalla maggior parte delle altre apparecchiature B2. Fujifilm introduce una linea di prodotti per le prove di stampa digitali Nonostante i sistemi per la prova di stampa digitale abbiano avuto un significativo progresso da quando sono stati inizial-

mente introdotti nel mercato delle arti grafiche, i clienti richiedono ancora un sistema economico di prova digitale che riproduca accuratamente il sistema analogico tradizionale. Nel tentativo di imitare il sistema di prova analogico, sono state impiegate molte tecnologie di tipo diverso: come la stampa a getto di inchiostro, quella a sublimazione di colorante, il trasferimento laser a colori, il sistema Fujifilm di sviluppo e trasferimento termico (utilizzato da FirstLook, un sistema di prova di stampa usato negli Stati Uniti ma non in Europa, e da Pictro Proof), il sistema di trasferimento termico a strato sottile di Fujifilm (utilizzato da First Proof). Gli utenti attualmente accettano una varietà di soluzioni di prova di stampa digitale a colori, indirizzate verso diverse applicazioni di mercato. Fujifilm ha voluto allineare le sue due importanti tecnologie per la prova di stampa digitale a colori per soddisfare le esigenze delle applicazioni del mercato. L’azienda è convinta che le attuali tecnologie per la prova di stampa esposte all’Ipex soddisfino i requisiti della maggior parte delle richieste del mercato. I tre sistemi per la prova di stampa digitale di Fujifilm si posizionano ai seguenti livelli: Pictro Proof - un sistema per la prova di stampa digitale di qualità adatto per la fase iniziale della prova di un lavoro. Nelle applicazioni in cui i clienti possono accettare un uscita a tono continuo, può essere usato al posto delle prove definitive, fornendo anche la capacità di eseguire prove di stampa remota. First Proof - un sistema per la prova di stampa digitale con simulazione del retino e possibilità di uscita sulla carta da stampa. Halftone Dot Proofer - un sistema per la prova di stampa digitale con qualità definitiva. Pictro Proof è un sistema per la realizzazione di prove di stampa digitali a tono continuo basato sulla tecnologia Pictrography, di proprietà Fujifilm. Questa apparecchiatura completa la gamma Fujifilm di sistemi per le prove di stampa, dal Color Art analogico al First Proof digitale. Pictro Proof si presta ad essere utilizzata in due diverse applicazioni: sia come sistema di alta qualità per la realizzazione di prove di stampa digitali nella fase iniziale del lavoro, sia come

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strumento per la realizzazione delle prove definitive nelle applicazioni dove il cliente accetta una prova a tono continuo. Pictro Proof fornisce prove di stampa simili al prodotto finale, grazie all’uso della tecnologia rinnovata della Pictrography 4000, la quale è ampiamente utilizzata nel mercato fotografico e del design. Tutto ciò viene raggiunto grazie al sistema dello sviluppo termico e del trasferimento di colorante esclusivo di Fujifilm, che utilizza nuovi materiali e nuovo software CMS. Fujifilm ha sviluppato un nuovo materiale per il donatore, che riproduce i colori solidi CMYK e che si avvicina moltissimo al risultato finale di stampa; il nuovo ricevente peraltro è in grado di riprodurre i colori ottenuti sulla carta patinata. Un vantaggio importante della Pictro Proof è che la produzione di pagine ad alta velocità inizia quando i dati digitali sono stati inviati alla stampante. L’uscita della prima doppia pagina richiede 93 secondi, mentre le copie successive richiedono solo 58 secondi. La speciale carta semi-matt sviluppata per la prova digitale viene fornita in dimensioni fino all’A3 (315 x 462 mm), la cui larghezza è sufficiente per una stampa A3 con i crocini di registro o di una doppia pagina A4. Il sistema può anche utilizzare la carta A4 larga (254 mm). Pictro Proof incorpora un sistema di calibrazione automatica che fornisce all’utente un uscita affidabile, con la semplice pressione di un tasto. Per semplificare ulteriormente il flusso di lavoro, Fujifilm ha sviluppato Pictro Match, un software di controllo dello scanner di calibrazione dedicato a Pictro Proof. Questo permette di controllare la qualità e il colore dell’immagine acquisita prima di eseguire la stampa, risparmiando tempo e denaro. Quando viene utilizzata in unione con il Fujifilm CelebraNT RIP, è possibile un’uscita multipla dallo stesso RIP sulla Pictro Proof, sulla fotounità e sull’apparecchiatura per la generazione delle lastre CTP. Poiché l’uscita è prodotta dallo stesso RIP, l’affidabilità della stampa finale viene notevolmente aumentata. Poiché il sistema di sviluppo termico e di trasferimento del colorante non richiede liquidi di sviluppo e fissaggio, Pictro Proof è ecologica e pulita nell’ambiente di lavoro.

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La stazione di lavoro PictroProof

First Proof, un sistema per la prova di stampa digitale a colori di medio livello introdotto nel 1996, utilizza la tecnologia a pigmenti mediante trasferimento termico a strato sottile con una testina termica da 300 dpi di risoluzione e un sistema di retinatura VR. L’uso di pigmenti per la composizione dei colori CMYK e la capacità di stampare sulla carta da stampa, permette di raggiungere un risultato che si avvicina moltissimo a quello della stampa definitiva. Il nuovo Halftone Dot Proofer di Fujifilm è un dispositivo per la stampa di prove colore definitive di elevata qualità con retino mezza tinta. E’ basato sulla esclusiva tecnologia aggiornata di trasferimento termico a strato sottile di Fujifilm e possiede molte delle sue proprie caratteristiche, incluso l’uso dei pigmenti per produrre i colori CMYK. Questi pigmenti sono identici a quelli utilizzati nel sistema analogico per le prove di stampa Fujifilm Color-Art. Il nuovo prodotto è un’apparecchiatura a 4 pagine che crea automaticamente un’immagine a quattro colori utilizzando un diodo laser infrarosso multiraggio. Dopo la stampa dei colori CMYK, segue la fase di laminazione sulla carta da stampa. Previsto per la commercializzazione nel 1999, sarà il sistema più versatile per la prova di stampa digitale a colori presente sul mercato.


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Gennaio - Marzo 1999 dal

al

10/01/99 3/02/99 9/02/99 25/02/99 12/03/99 15/03/99

15/01/99 4/02/99 12/02/99 26/02/99 12/03/99 16/03/99

località

evento

organizzato da:

Orlando Londra Cannes Lisbona Amsterdam Barcellona

Newspaper Operations Superconference Produzione ed utilizzo della carta da giornali MILIA 99 1999 Newspaper Advertising Conference Classified Advertising Workshop Production Management

NAA PIRA MILIA WAN INMA IFRA

Aprile - Giugno 1999 dal

al

6/05/99 17/05/99 23/05/99 7/06/99 13/06/99 13/06/99 14/06/99 27/06/99 29/06/99

7/05/99 19/05/99 26/05/99 8/06/99 16/06/99 16/06/99 17/06/99 1/07/99 30/06/99

località

evento

organizzato da:

Lione Brighton Miami Francoforte Zurigo Zurigo Las Vegas Sidney Milano

INMA Marketing Seminar Newstec 99 World Congress of Newspaper Marketing Advertising Technology World Newspaper Congress World Editors Forum NEXPO Annual IPTC General Meeting IFRA ITALIA 99

INMA EPA-ENPA-IFRA INMA IFRA WAN WAN NAA IPTC IFRA-FIEG-ASIG

Luglio - Settembre 1999 dal

al

località

evento

organizzato da:

15/07/99 8/09/99 8/09/99 29/09/99

18/07/99 11/09/99 11/09/99 2/10/99

Chicago Bruxelles Bruxelles Brighton

NAA Connections 99 3rd International Newspapers in Education Conference Newspapers in Education Conference INMA Europe Conference

NAA WAN WAN INMA

Ottobre - Dicembre 1999 dal

al

11/10/99 14/10/99 27/10/99 30/11/99

14/10/99 15/10/99 31/10/99 1/12/99

località

evento

organizzato da:

Amsterdam Amsterdam Napoli Parigi

IFRA 99 Congress-Expo Beyond the printed word Medprint Keyless, Shaftless, Waterless...

IFRA IFRA Centrexpo IFRA

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