TecnoMedia 21

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TecnoMedia Tecnologie, Prodotti

& Mercati editoriali

Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali -

Periodico mensile. Anno VI n. 21 - Sped. in Abb.to Postale comma 20 lett. B art. 2 Legge 23/12/96 n.662 Roma (Romanina) Esemplare diffuso gratuitamente ai soci

Outsourcing: una risorsa per i quotidiani?

L’industria editoriale italiana esplora la possibilità di affidare a terzi alcuni servizi estranei al proprio core business.

Il Giorno, a pagina 3 Trasmissione della pubblicità, a pagina 7

La sfida dell’Enterprise management

Il nuovo sistema gestionale in funzione dallo scorso gennaio pres­ so l’Editoriale Corriere dello Sport di Roma.

a pagina 10

Winds: il quotidiano arriva via satellite

L’innovativo progetto di distribuzione digitale, finanziato dall’Unio­ ne Europea, presentato da Antonio Boezio de Il Sole 24 Ore.

a pagina 15

Internet & business: quali le strategie vincenti? Soluzioni ed esperienze a confronto in occasione del Milia ‘99 di Cannes, il salone internazionale dell’industria multimediale.

a pagina 19

Sicurezza del lavoro ai video-terminali

Il primo di una serie di contributi curati per TecnoMedia da Anto­ nietta Strada, esperta di diritto penale antinfortunistico.

a pagina 23

Sala spedizione: “filosofie” a confronto

Seconda parte degli incontri di TecnoMedia con i protagonisti ita­ liani delle tecnologie per la sala spedizione.

Intervista a Giorgio Bonvini, a pagina 28 Intervista a Dario de Cian, a pagina 30

Mercato grafico: un 1998 da ricordare

I dati resi noti in occasione dell’annuale Assemblea dell’ARGI evi­ denziano una significativa crescita dei consumi.

a pagina 32

Come cambia il mercato dei fornitori

Alleanze e riorganizzazioni: protagonisti vecchi e nuovi dell’indu­ stria grafica si preparano ad affrontare la competizione.

Le Rubriche

a pagina 35

Le pagine dell’Osservatorio.........................................................a pagina 38 Archivio Aperto............................................................................a pagina 42 Lo Scaffale...................................................................................a pagina 48 Circolari FIEG..............................................................................a pagina 73 Appuntamenti..............................................................................a pagina 75

Http://www.ediland.it Numero 21 Marzo 1999

Filo diretto

Le aziende informano Da pagina 50, il servizio

che mette a diretto contatto forni­tori e utilizzatori di tec­ nologie per l’industria grafi­ co-editoriale. Ecco l’elenco delle azien­­de aderenti:

Agfa-Gevaert Ansa Atex Media Solutions Autologic Information International B.V.S. - Technotrans Barco Graphics Denex Systems Technology Ecrm Elettra Elsag Ferag Italia Fujifilm G.M.D.E. Gerber Systems Hurletron Idab-Wamac International King Press Lem Link Service Milia 99 Müller Martini Napp Systems Nàvita N.T.G. Optronics Purup Prepress R. G. Reed Midem Organisation Segbert Sinedita Sap Italia Scanview Sitma SMB Schwede Maschinenbau Stoebich Tecnavia Press Tecsa Telpress Tera Teufelberger Unisys Italia Xeikon Xyvision


PARLIAMO DI...

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A partire da questi primi mesi del ’99, TecnoMedia

di comunicazione e soluzioni tecnologiche che

si presenta ai suoi lettori con una veste grafica nuova,

compongono il più vasto mercato che vede

meglio rispondente - a nostro avviso - alle caratteristiche

contestualmente operanti nuovi criteri di integrazione

della pubblicazione. Apparirebbe certamente fuori luogo

e di interazione.

definirla una “riforma grafica”, operazione alla quale

Di questa realtà e del suo rapido affermarsi,

fanno ricorso, sempre più sovente, grandi giornali e

TecnoMedia intende farsi interprete e testimone,

testate meno note allo scopo di rispondere più

estendendo la sua operatività a tutte le componenti

compiutamente agli obbiettivi della innovazione di

della cosiddetta filiera grafica e ai modelli emergenti

prodotto che si impone nel più vasto contesto che

di comunicazione comunemente indentificati con il

connota i rinnovati canoni della comunicazione.

termine di editoria elettronica.

TecnoMedia ha ambizioni più contenute. E’ nata per

Un programma certamente ambizioso, che

volontà degli associati all’ASIG e, in cinque anni, si è

TecnoMedia si propone di portare avanti affiancando

affermata come valido strumento di lavoro per tecnici

l’Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di

e dirigenti delle imprese editoriali, quale fonte

informazione, unitamente ai suoi partners, nella

attendibile e scrupolosa di documentazione sulle

realizzazione di una grande ricerca sul mondo della

innovazioni introdotte in produzione, sulle soluzioni

comunicazione che sarà avviata nelle prossime

tecnologiche proposte dai centri Ricerca e Sviluppo

settimane.

delle case fornitrici italiane e straniere, proponendosi

Anche la nuova veste grafica, in tale contesto, può

come stimolo costante nella individuazione di modelli

contribuire a rendere più accattivante la consultazione

razionali e flessibili di organizzazione del lavoro.

delle indagini e la valutazione delle iniziative che

L’industria dei quotidiani, ha costituito, da sempre,

daranno concreta sostanza al progetto.

l’àmbito primario di riferimento, anche se abbiamo

Carlo Lombardi

evitato con determinazione di trascurare settori contigui al mondo dei giornali, con l’occhio attento alla produzione delle materie prime, al maturare delle

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esperienze nel campo della trasmissione dati, a

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cominciare dal trasferimento dei file pubblicitari. Più in generale, abbiamo ritenuto di porre il massimo della attenzione all’evolvere della tecnologia digitale, il denominatore comune di ogni forma di acquisizione, di trattamento e di trasferimento dell’informazione che in passato parevano dover essere regolate da metodologie diverse tra loro ben distinte. L’informatica prima, il trattamento contestuale di testi e di immagini, la sintesi racchiusa nell’affermarsi del metodo digitale, hanno polverizzato artificiose barriere che per decenni hanno regolato la classificazione di settori operanti come realtà non accomunabili. La tendenza che appare oggi incontrastata considera invece omologabili nella loro diversità prodotti, forme

Via Sicilia 125, 00187 Roma tel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489 http://www.ediland.it E-mail: tecnomedia@ediland.it Direttore responsabile Carlo Lombardi Redazione Salvatore Curiale - Luca Michelli hanno collaborato a questo numero Michele Diodati, Elisabetta Marchetti, Valentina Puppo Segreteria di Redazione Antonella Appolloni Registrazione del Tribunale di Roma n. 189 del 29-4-1994 © ASIG Service S.r.l. - 1998 - Tutti i diritti riservati Sede legale: via Bigli 2, 20121 Milano Stampa SAVINI Via G. Emanuele Rizzo, 18 (G.R.A.) - 00178 Roma Questo numero è stato chiuso in redazione il 31 marzo 1999


Outsourcing dei server editoriali: una nuova opzione per l’industria dei giornali

TecnoMedia

Outsourcing dei server editoriali: una nuova opzione per l’industria dei giornali

Il quotidiano Il Giorno, del gruppo Poligrafici Editoriale, ed il suo fornitore “storico” di sistemi editoriali, Unisys, hanno siglato un contratto fortemente innovativo per quanto riguarda i servizi, in base al quale la testata milanese, dopo avere acquistato la nuova versione del sistema editoriale Hermes, ha affidato la gestione dei server centrali allo stesso fornitore. Da un punto di vista tecnico, si tratta di un contratto di “outsourcing”, ovvero di “affidamento” ad una società esterna specializzata in attività o funzioni svolte tradizionalmente all’interno dell’azienda stessa. Per l’industria editoriale, non solo italiana ma del mondo intero, la pratica di “outsourcing” non è certo una novità. Basti pensare all’affidamento della stampa del quotidiano ad una società esterna. Ad essere veramente innovativa, in questo caso, è la decisione di sperimentare l’outsourcing in un settore tecnologico ad altissimo valore aggiunto, quale la gestione dei server editoriali, attraverso un apposito accordo che, in altri settori industriali, costituisce una pratica diffusa, ma nell’industria editoriale rappresenta una autentica novità. TecnoMedia ha parlato dell’argomento con Giuseppe Zavatta e Giovanni Guarneri, dirigenti di primo piano, rispettivamente, della Poligrafici Editoriale e della Unisys, che hanno seguito passo a passo l’elaborazione del contratto e, successivamente, ne stanno valutando gli effetti nell’attività quotidiana. Il successo si annida nei dettagli Non è stato facile arrivare alla definizione del primo contratto di outsourcing “su misura” per l’industria editoriale italiana e, più in particolare, per una specifica testata. Più che altro, come hanno sottolineato di comune accordo l’editore e il fornitore, è stato complesso costruire, in sede di stesura del contratto,

un percorso che tenesse debitamente conto di tutti i “dettagli” immaginabili nella gestione dei server editoriali. Cosa significa, in concreto, “affidare” al fornitore la gestione dei server del sistema fornito dalla stessa società? Può significare tutto e il suo esatto contrario, a seconda di come vengano definite responsabilità e tipologie di intervento sul sistema da parte dei contraenti. In una parola, il successo dell’outsourcing si annida nei dettagli. E proprio per definire questi ultimi è stato necessario ricorrere, da parte del fornitore che, ricordiamo, è una multinazionale dell’informatica tra le più importanti del mondo, a tutta la casistica maturata all’interno di altri settori, primi fra i quali i servizi bancari ed assicurativi. E’ proprio qui dove, a partire dagli Stati Uniti, si sono sviluppate, soprattutto negli ultimi venti anni, le esperienze più significative di outsourcing di sistemi, che hanno consentito di creare, a livello contrattuale, un know-how di tutto rispetto, in grado di fornire qualcosa di più che una semplice traccia anche per altri settori industriali. Queste conoscenze hanno trovato un terreno particolarmente fertile all’interno della storia dello sviluppo tecnologico del quotidiano Il Giorno, che già da parecchi anni aveva affidato ad una società esterna il proprio centro di elaborazione dati. Nel momento in cui la testata è stata acquisita dalla Poligrafici Editoriale, legata a Unisys da una pluriennale esperienza di collaborazione tecnologica, non è stato difficile verificare le nuove ipotesi di outsourcing relative al sistema editoriale Hermes, arricchendole con il bagaglio di esperienze accumulate. Tutto si misura...

Outsourcing

Il quotidiano milanese Il Giorno ha deciso di affidare la gestione dei server editoriali del sistema Hermes di Unisys allo stesso fornitore. Un’iniziativa che propone ipotesi non tradizionali per diversificare la gestione delle tecnologie per la preparazione dei giornali.

... o almeno ci si prova. Il contratto di outsourcing

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Outsourcing

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- della durata base di 36 mesi, rinnovabili - copre tre grandi aree di intervento: sistema operativo, banche dati - database quotidiano del giornale e agenzie di stampa - e software applicativi. Sei tecnici Unisys si alternano nel servizio di base, attivo normalmente dalle nove del mattino all’una dopo mezzanotte. Il contratto ingloba la Hot Line di Unisys, un servizio che garantisce agli utenti la verifica puntuale di tutte le procedure notturne automatiche del sistema editoriale e, nel corso della giornata, un’assistenza diretta in tempo reale per la soluzione delle eventuali disfunzioni che fossero segnalate, tenendo conto che Il Giorno fa parte di un gruppo editoriale al quale appartengono altre testate, Il Resto del Carlino a Bologna e La Nazione a Firenze, e quindi i server del quotidiano milanese “vedono” e “sono visti” costantemente da tutti gli altri server centrali. Lo stesso vale per le attività di Help Desk, una linea di servizio a disposizione di giornalisti e poligrafici per le prime e più urgenti necessità in caso di problemi imprevisti. Il contratto copre tutti gli upgrade cosiddetti di minor release, e più in generale tutti gli interventi di minore impatto tecnologico. Per le attività di major release, ovvero per quelle eventuali modifiche che coinvolgessero più in profondità l’architettura del sistema, sono previsti accordi supplementari fra cliente e fornitore. Tutti gli interventi sono stati configurati in funzione delle specifiche di qualità della norma europea ISO 9000, particolarmente per quanto riguarda i tempi di risposta del sistema e le modalità operative. Fondamentale, a questo riguardo, la stesura degli accordi dettagliati circa le responsabilità reciproche fra clien-

te e fornitore, e le relative garanzie e penali, in modo da prevedere e comporre subito eventuali contenziosi che possano nascere in merito a “chi e come doveva fare che cosa”. Per quanto riguarda la organizzazione operativa, in caso di problemi al sistema il responsabile EDP de Il Giorno provvede ad una rapida analisi dell’imprevisto e decide se si tratta di un intervento che può essere effettuata al momento o se viceversa occorre rivolgersi alla task force dei tecnici Unisys. Nel caso in cui si scopra che il problema segnalato presenta una complessità particolare, è stato previsto di poter interessare più livelli aziendali tecnici e decisionali, creando di fatto un nucleo di servizi a valore aggiunto in grado, se necessario, di attingere in tempo reale a più risorse umane e a competenze estremamente specialistiche, che altrimenti non sarebbe economico e, forse, neppure agevole coinvolgere. Nell’opinione di tutti gli intervistati, questa struttura operativa estremamente flessibile, competente e motivata, ha funzionato finora molto bene. Comunque, a titolo di ulteriore garanzia, il contratto di outsourcing prevede anche riunioni mensili fra responsabili del quotidiano e del fornitore, per fare un punto aggiornato sullo stato dei servizi di assistenza, manutenzione e sull’efficienza globale di tutti gli anelli del sistema. Appositi articoli dell’accordo regolano anche le attività tecniche ed organizzative nel caso in cui sia necessario effettuare interventi al di fuori del normale orario previsto, così come è stata presa in considerazione l’eventualità di ampliare il servizio di outsourcing nel caso in cui venga ampliato il dimensionamento del sistema editoriale.

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Outsourcing dei server editoriali: una nuova opzione per l’industria dei giornali

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UNISYS Italia: nuove assunzioni in programma

E i vantaggi? Sono di diversa natura, sia per l’editore che per il fornitore. Quest’ultimo li ha finora identificati in tre aree ben precise. La prima è di tipo strategico, e consiste nella opportunità di rafforzare l’ottica e le prospettive di servizio a valore aggiunto verso l’industria editoriale, un comparto che, per diverse ragioni storiche, organizzative e legate alla tipologia del prodotto, non si è ancora accostato al concetto di servizio nell’area della gestione dei sistemi con la stessa disponibilità di altri comparti editoriali. Questa caratteristica, tuttavia, potrebbe cominciare ad evolvere, sia in considerazione del fatto che la gestione di server ed altri strumenti produttivi dell’area di pre stampa potrebbe non essere più considerata come parte integrante del core business editoriale, sia perché gli stessi strumenti contrattuali per l’offerta di servizi in outsourcing potrebbero raffinarsi progressivamente e diventare sempre più vantaggiosi per il cliente. Né va taciuto che l’affidamento in gestione del sistema editoriale contribuisce in misura determinante, se ben gestito, a rafforzare nel tempo quella reciproca conoscenza che consente di sviluppare rapporti di collaborazione di lungo periodo, assai più ed assai meglio di quanto non facciano le sole attività di vendita di hardware e software. Il secondo vantaggio rilevante, sempre dal punto di vista del fornitore, è strettamente connesso con le attività di ricerca e sviluppo. Avere proprio personale che tutti i giorni lavora a contatto con i clienti-editori è ua risorsa di straordinaria efficacia per quanto riguarda spunti ed idee per fare evolvere le funzionalità del sistema. Questo canale di esperienza quotidiana rafforza in misura oltremodo significativa le attività di ricerca e sviluppo finanziate autonomamente dal

fornitore, affiancando il team dei ricercatori sia in ordine all’evoluzione generale del sistema, sia per quanto riguarda singoli dettagli di funzionalità, che magari non sempre è possibile cogliere senza una esperienza costante, e quotidiana, fianco a fianco con il “punto di vista” degli editori. Il terzo vantaggio, come non hanno mancato di sottolineare i dirigenti di Unisys, è di tipo economico e finanziario. I contratti di outsourcing garantiscono nel tempo un flusso cadenzato, certo e costante, di fatturato, che consente una programmazione a medio periodo più calibrata. E per l’editore? Anche i responsabili de Il Giorno hanno identificato alcune importanti aree di benefici derivanti dall’outsourcing. La esperienza storica del quotidiano milanese nell’affidamento a società esterne del centro elaborazione dati ha contribuito a rafforzare il principio che quel particolare segmento di knowhow legato alla gestione ordinaria dei server non necessariamente debba fare parte del core business delle attività gestite dall’editore, anche relativamente all’area tecnica. La decisione di affidare il sistema Hermes ai medesimi fornitori che lo hanno prodotto ed installato ha consentito di svincolare alcune risorse, sia in termini economici che di personale, da dedicare ad altre attività più importanti nell’ottica dell’editore, anche sotto il profilo strettamente tecnologico. Non va sottovalutato che la complessità dei sistemi editoriali più avanzati tecnologicamente è tale da richiedere un continuo aggiornamento tecnologico da parte degli esperti addetti al corretto funzionamento della centrale organizzativa delle informazioni, e ciò comporta un notevole sforzo da parte dell’editore, sempre più propenso, invece, a concentrarsi sulle attività proprie dell’industria dei quotidiani, sia di ordine giornalistico

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Unisys Publishing Solutions, l’organizzazione della Unisys Italia S.p.a. dedicata alle soluzioni di sistemi integrati per l’editoria, ha avviato la ricerca di una quarantina di neo-laureati e di una decina di esperti in VISUAL C++MPR da assumere per frequentare una serie di corsi di formazione finalizzati all’attività di analisi e programmazione in Visual C++. Per i neo-laureati si richiede una laurea nelle Facoltà di Ingegneria e Scienze dell’Informazione. La selezione è aperta a candidati provenienti da tutta Italia, mentre la definizione della sede di lavoro è legata alle esigenze, per ogni singolo progetto, delle sedi periferiche della società che si trovano sparse su tutto il territorio italiano. Per tutte le figure professionali sono richieste un’ottima conoscenza della lingua inglese, la disponibilità alla mobilità a livello nazionale ed internazionale e per gli esperti è importante la provenienza dal settore dell’I.T. o della consulenza.

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che produttivo. Le funzioni gestionali relative ai server sono inoltre un settore abbastanza particolare per quanto riguarda le metodologie di lavoro: la maggior parte delle operazioni sono infatti concentrate in poche ore di lavoro, e la necessità di fare fronte a pochissimi, ma assai intensi, picchi di lavoro, mal si concilia con alcune delle tradizionali rigidità della organizzazione del lavoro. La terziarizzazione consente inoltre, sempre dal punto di vista dell’editore, una maggiore rapidità nell’avviamento e nella messa a regime di nuovi eventuali snodi produttivi, senza contare che il fornitore può garantire una maggiore forza contrattuale nei confronti di ulteriori gestori di risorse tecnologiche di vitale importanza. Basti pensare, a titolo di esempio, ai

rapporti con i gestori di telecomunicazioni, ed al “peso” specifico che può esercitare un soggetto che possa in qualche modo rappresentare, contemporaneamente, interessi di grandi banche, grandi compagnie di assicurazione, amministrazioni centrali e periferiche dello Stato ed anche - last but not least - aziende editoriali. Da ultimo, ma non per questo meno importanti, sono le considerazioni di tipo economico e finanziario. Come i contratti di outsourcing rappresentano, per i fornitori, la possibilità di pianificare fatturati costanti nel tempo, così per l’editore sono strumenti per la programmazione di spese a medio e lungo periodo, tali da evitare, quando correttamente formulati, grossi sbilanci nei conti economici per la gestione delle tecnologie.

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Trasmissione on line della pubblicità: arriva il “postino telematico”?

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Trasmissione on line della pubblicità: arriva il “postino telematico”?

E se ad essere affidato in outsourcing fosse il servizio di trasmissione on line di annunci pubblicitari all’interno della rete agenzia/fotolito, concessionaria, editore/stampatore di quotidiani? Se, in altri termini, una società esterna all’editore ricevesse l’incarico di effettuare una vera e propria attività di “postino telematico a valore aggiunto”, che scenari si aprirebbero per la attuale organizzazione pubblicitaria che regge i destini dell’industria dei giornali? Di questo argomento, e delle numerose implicazioni organizzative, tecnologiche e contrattuali che deriverebbero da un eventuale affidamento in outsourcing non di un server, ma di una vera e propria “integrazione di processo” fra diversi attori, si è parlato a Milano lo scorso 4 marzo in occasione di una giornata di studio promossa da Elsag , la società che ha sviluppato e gestisce il servizio AdExpress per lo smistamento degli impianti pubblicitari digitali tra produttore, concessionaria di pubblicità e testata quotidiana. Il sistema c’è, funziona, ma... TecnoMedia si è in numerose occasioni occupata sia degli scenari e dei problemi organizzativi e tecnologici relativi alla trasmissione on line della pubblicità nell’industria dei quotidiani, sia dell’approfondimento delle diverse soluzioni offerte agli editori Italiani; fra le quali, appunto, AdExpress. In estrema sintesi, si tratta di un sistema di trasmissione su rete Isdn di file di pubblicità in formato Pdf Acrobat, distillati all’origine attraverso procedure fortemente automatizzate e personalizzabili sviluppate dalla società LinkService di Reggio Emilia all’interno del modulo client del sistema, che vengono corredati da una serie di informazioni di servizio, relative sia agli aspetti gestionali della pubblicità che ad informa-

zioni di carattere amministrativo. Il file viene avviato in rete dal “produttore”, ovvero dalla agenzia o dalla fotolito, e quindi percorre su linee Isdn tutto il tragitto organizzativo necessario alla sua pubblicazione sulla o sulle testate pianificate, passando attraverso i controlli della Concessionaria di pubblicità e, se necessario, ripercorrendo a ritroso il cammino per le eventuali modifiche dell’ultimo istante, prima di approdare al centro di preparazione del quotidiano per essere impaginato ed avviato alla stampa finale. In tutto questo andirivieni digitale Elsag svolge, con il suo centro servizi, un duplice ruolo cruciale, quello di “trasportatore- magazziniere”, ci si passi il termine, e quello di “notaio”, ovvero di verificatore della integrità dei files lungo tutta la rete e all’interno delle diverse “stazioni di servizio”. Qualcuno ha proposto la immagine di “postino a valore aggiunto” , ma al di là della fantasia linguistica la sostanza resta quella di una società altamente specializzata che gestisce un centro servizi destinato, nelle intenzioni, a sostituire, progressivamente, il trasferimento degli impianti su pellicola della pubblicità. AdExpress è in fase di avanzata sperimentazione presso alcune testate italiane (vedi TecnoMedia n. 19, pp. 19-21), ma restano numerosi quesiti di fondo sull’evoluzione complessiva degli scenari italiani per quanto riguarda la trasmissione on line della pubblicità, e questo a prescindere in modo più assoluto dalla funzionalità e dai risultati finora ottenuta dall’architettura del servizio sviluppata da Elsag, e dalle proposte di altri fornitori. Le osservazioni relative alle incognite della nuova organizzazione che deriverebbe dall’impiego della trasmissione di files digitali sono equamente divise fra quelle di argomento più tecnico e quelle di carattere gestionale. Le conferme e le esperienze accumulate in

Outsourcing

E’ possibile ricorrere all’outsourcing per trasmettere on line dei files di pubblicità? Quali sono i vantaggi e gli eventuali rischi da affrontare? E i timori tecnologici relativi alla perdita di informazione nei files digitali sono giustificati? Punti di vista, esperienze e considerazioni in occasione di una giornata di lavoro a Milano.

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mesi di sperimentazioni hanno consentito, per un verso, di rispondere a tutta una serie di quesiti, ma in vista della decisione cruciale si affaccia sempre lo stesso punto interrogativo: e poi, che cosa succede se..? Integrare le organizzazioni Già, cosa succede nel momento in cui si perde il contatto “fisico” con l’impianto di pubblicità, e vengono ad essere sostituiti tutti i passaggi di verifica e validazione ancorati al supporto tattile della carta o della pellicola? E cosa succede alla catena di responsabilità collegata al ciclo di lavoro tradizionale? Poco o nulla dal punto di vista pratico, rispondono i gestori del servizio, dal momento che le diverse responsabilità vengono riportate all’interno del sistema di trasmissione ed ancorate ad altrettanti livelli di validazione e controllo finale inseriti nelle diverse postazioni di lavoro in uso presso i diversi soggetti interessati, quindi agenzia/fotolito, concessionaria, testata/centro di preparazione e stampa. I test effettuati a tale riguardo durante i periodi di sperimentazione, avviati presso alcune testate italiane, hanno dato esito positivo. Resta comunque il fatto, ribattono le concessionarie, che a prescindere da dove si verifica l’eventuale inconveniente, e dalla responsabilità dell’operatore, a pagare siamo poi sempre noi, sia in termini di immagine che in termini di concreto danno economico, dal momento che sono le concessionarie a gestire il rapporto diretto con i clienti inserzionisti. Posto che siamo di fronte ad una integrazione di processo, e di organizzazioni, a chi tocca il primo passo? Le agenzie chiedono quanti siano gli editori che già si sono attrezzati per ricevere i files digitali. I centri di preparazione e stampa, a loro volta, chiedono quante siano le agenzie/fotolito pronte all’invio in di-

gitale, e fanno notare, almeno quelli che si sono già attrezzati, che le “autostrade elettroniche” sono aperte, ma di “macchine”, ovvero files di pubblicità, ne transitano ancora ben poche. I diversi attori del processo sono tuttavia orientati a riconoscere alcuni vantaggi, certi e incontrovertibili, relativi all’ipotesi di outsourcing del servizio di trasmissione. Attraverso il ricorso all’affidamento a società terze si avrebbero vantaggi di ordine tecnico e organizzativo di non poco conto. Per quanto riguarda i primi, il vantaggio strategico fondamentale sarebbe quello di non dover affrontare direttamente il problema della “normalizzazione” dei files digitali, argomento oltremodo delicato ma la cui soluzione è la premessa stessa per il successo del servizio. Diversamente, sarebbe una giungla tecnologica inestricabile quella nella quale ciascun soggetto avesse la pretesa di utilizzare formati di files diversi e sistemi per la trasmissione disomogenei: le autostrade digitali dovrebbero essere moltiplicate all’infinito. Il secondo vantaggio, anche questo innegabile, sarebbe di risparmiare sul fronte degli investimenti per garantire il continuo upgrade tecnologico del sistema, un meccanismo che una volta messo in moto dovrebbe fare i conti con la evoluzione sempre più accelerata dei sistemi hardware e software per le telecomunicazioni. Né va sottaciuto il fatto che i costi del servizio in outsourcing non sono fissi, ma agganciati al consumo della linea e quindi al traffico reale di pubblicità, e aumentano o diminuiscono in funzione diretta del carico degli annunci in formato digitale. Integrare i sistemi Da un punto di vista più strettamente tecnico, “il” motivo di preoccupazione per eccellenza di agenzie, fotolito e concessionarie è che la pagina di pubblicità,

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Trasmissione on line della pubblicità: arriva il “postino telematico”?

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Ifra Italia 99: verso la multiple media company

nel momento in cui attraversa diversi formati-files formato nativo, PostScript, Pdf - possa “guastarsi”, perdendo per strada famiglie di caratteri, pasticciando alcuni elementi grafici, smarrendo la tinta di colore originale, etc... Un vero e proprio “incubo” tecnologico per quanti, in diversi punti della rete, devono verificare e validare la assoluta aderenza del file trasferito rispetto a quanto stabilito e concordato con il cliente. E’ toccato al professor Pietro Chasseur, della Scuola Arti Grafiche S. Zeno di Verona - che ha affiancato Franco Cavagnaro e Anna Verrini di Elsag nel corso della giornata di lavoro - affrontare l’argomento, e fugare la “grande paura” tecnologica. Un file inserito in un workflow digitale non si corrompe strada facendo a causa di misteriose forze di un non meglio imprecisato “male informatico”, libere di agire al di fuori del controllo umano; un file si corrompe semplicemente se, nei diversi passaggi di “trasformazione” da un formato all’altro, non sono gestiti consapevolmente i parametri previsti dai diversi “filtri”, o traduttori di formati. Se un carattere nasce Times e, dopo la normalizzazione, viene stampato in Courier, vuol dire che durante qualche processo di conversione non sono stati correttamente settati dei parametri. La creazione di un file PostScript e la successiva distillazione in

formato Pdf sono processi delicati, che bisogna conoscere per evitare delle “metamorfosi informatiche” impreviste ed assai spiacevoli. Un lavoro, quello del settaggio dei parametri, che richiede conoscenze teoriche e pratiche specifiche. Una ragione in più per considerare i vantaggi dell’outsourcing anche da un punto di vista tecnico, dal momento che il procedimento di normalizzazione viene, nel sistema proposto, gestito da un apposito modulo client sviluppato da una società che ha collaborato con la Elsag alla messa a punto del servizio, la già ricordata LinkService. I timori legati alla stravolgimento dei files lungo il percorso, in sintesi, sono in massima parte frutto di una ancora scarsa conoscenza dei meccanismi che regolano gli strumenti tecnologici più moderni. Una diffidenza che non dovrebbe, tuttavia, portare alla paralisi operativa, soprattutto perché la moderna industria della comunicazione stampata, fortemente integrata, ha bisogno, per ulteriori significativi sviluppi, di intese sempre più strette fra tutti gli attori del processo. E da questo punto di vista, anche la trasmissione on line della pubblicità - in proprio o in outsourcing - appare, almeno in prospettiva, come un passaggio forse quasi obbligato per una ulteriore razionalizzazione dell’industria della stampa.

Outsourcing

il 29 e 30 giugno prossimi, a Milano, si svolgerà la seconda edizione di IFRA Italia, il convegno internazionale organizzato da Ifra in collaborazione con Fieg e Asig, che quest’anno sarà interamente dedicato alla multiple media company, ovvero alle prospettive che si aprono per le aziende editrici di quotidiani a seguito dell’integrazione digitale dei media, alle tecnologie oggi disponibili ed alle strategie di prodotto e di mercato. La manifestazione, che sarà ospitata presso il Centro Congressi dell’Hotel Hermitage, sarà come di consueto articolata in più sessioni tematiche, che, avvalendosi del contributo di relatori provenienti dall’Italia e dall’estero, presenteranno esperienze e realizzazioni particolarmente significative sulla integrazione digitale tra il prodotto stampato e i new media. Il tema di Ifra Italia si inquadra in un più vasto programma di attività di ricerca e monitoraggio sull’industria italiana della comunicazione, previsto dal progetto di ricerca MasterMedia - nuove competenze professionali per l’industria della comunicazione, avviato nelle passate settimane dall’Osservatorio Tecnico per i Quotidiani e le agenzie di informazione e da ASIG Service, in collaborazione con l’Unione Europea e con il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale

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Enterprise Management, la risposta più adatta alla sfida del cambiamento nelle imprese editoriali Lo scorso 1 gennaio è entrato in funzione, presso l’Editoriale Corriere dello Sport di Roma, un nuovo sistema gestionale client-server, che nei prossimi mesi verrà esteso a tutte le società del gruppo editoriale facente capo alla famiglia Amodei. TecnoMedia ha intervistato sull’argomento Domenico Tudini, vice direttore generale della società e coordinatore del progetto. L’industria editoriale è investita da un rapido e significativo cambiamento, del quale la cosiddetta “convergenza digitale” costituisce l’aspetto più significativo. Ai tradizionali prodotti stampati si affiancano sempre più spesso prodotti elettronici complementari o alternativi: siti Web, CD-Rom, inserti, iniziative speciali e così via. Aliare il proprio core business è diventato dunque per le aziende editoriali un imperativo irrinunciabile: per rimanere competitivi sul mercato occorre puntare su una rosa sempre più ampia di prodotti e servizi informativi, in grado di soddisfare nicchie di mercato sempre più specifiche ed esigenti. Ne consegue una crescente necessità di pianificazione e di gestione integrata delle aziende editoriali, al fine di valutare correttamente le risorse disponibili ed i costi connessi ad una data iniziativa, per realizzare di conseguenza il più corretto approccio strategico ed operativo. In questa ottica, i tradizionali sistemi amministrativi e gestionali assumono nuove e più importanti funzioni: non più soltanto un mero strumento di registrazione contabile e di controllo del budget, ma anche un indispensabile supporto per la definizione di strategie editoriali, per il lancio di nuovi prodotti, per la simulazione di scenari di mercato, per la migliore definizione del mix di prodotti e servizi da offrire. Assai significativa è a tal riguardo l’esperienza del gruppo editoriale facente capo alla famiglia Amodei, che a partire dal suo nucleo tradizionale - il quotidiano sportivo Corriere dello Sport-Stadio e la società tipografica STEC - ha realizzato negli ultimi anni una significativa serie di acquisizioni, come il quotidiano Tuttosport e il settimanale Guerin Sportivo. Non è certo

casuale il fatto che, in coincidenza con questa fase di espansione, il gruppo abbia deciso di dotarsi di un nuovo sistema gestionale Sap R/3, i cui primi moduli sono entrati in funzione lo scorso 1 gennaio, mentre il completamento dell’installazione è previsto entro la fine dell’anno. Domenico Tudini, vice direttore generale dell’Editoriale Corriere dello Sport e coordinatore del progetto di implementazione del nuovo sistema, ha accettato di rispondere ad alcune domande di TecnoMedia. Dottor Tudini, può fornirci una “fotografia” del gruppo editoriale Corriere dello Sport? Il nucleo del gruppo è costituito dall’Editoriale Corriere dello Sport di Roma, editore del Corriere dello Sport-Stadio, e dalla STEC, Società Tipografica Editrice Capitolina, che nei suoi stabilimenti di Roma effettua la composizione e stampa dei quotidiani La Repubblica e Corriere dello Sport-Stadio e la stampa in teletrasmissione delle copie del quotidiano Avvenire destinate alla diffusione nel centro-sud Italia. Negli ultimi anni il gruppo ha ampliato la propria attività nel settore dell’editoria sportiva: dapprima è stata acquisita la Conti Editore, editrice del Guerin Sportivo, il primo settimanale sportivo italiano, e con essa la Poligrafici Il Borgo, dove la rivista viene stampata; più recentemente, è stata rilevata la Nuova Editoriale Sportiva, editrice del quotidiano Tuttosport. Il bilancio consolidato del Corriere dello Sport non comprende tutte le società operative; ogni società operativa è formalmente e sostanzialmente autonoma, anche se poi tutte fanno capo allo stesso soggetto economico; in assenza di bilanci consolidati, è difficile poter dare dati complessivi: stiamo parlando comun-

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que di una realtà con alcune centinaia di miliardi di fatturato e con circa ottocento dipendenti. Il progetto di introduzione del nuovo sistema riguarda tutte le società del gruppo? Certamente, anzi con l’ampliamento delle attività gestite, e la conseguente esigenza di tenere sotto controllo e di coordinare realtà e prodotti editoriali editoriali con abitudini e culture aziendali differenti, è stata una delle motivazioni più forti ad investire in un nuovo sistema gestionale. In che misura il sistema informativo precedente risultava inadeguato rispetto alle nuove esigenze ? La prima carenza consisteva nel fatto che non si trattava di un sistema, bensì di una molteplicità di sistemi. Ogni società aveva un suo sistema dipartimentale, per esempio sistemi Ibm AS/400 con software ACG, ed altri moduli software per applicazioni specifiche: fatturazione, controllo, e così via. L’attività di reporting veniva realizzata con strumenti classici di office automation, come fogli elettronici e annesse applicazioni per grafici.

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spettiva di utilizzo del sistema gestionale: volevamo passare da una organizzazione “a imbuto”, nella quale i dati affluivano e venivano assemblati con un approccio funzionale e dipartimentato - bilanci, report di controllo, giacenze di magazzino, etc. - ad una organizzazione “a scacchiera”, nella quale fosse possibile impostare e monitorare le attività in ogni momento, verificare ipotesi e scenari, e dove le diverse funzioni aziendali discendessero da una gestione unitaria, endto-end, del ciclo produttivo aziendale. Così come è avvenuto per i software di impaginazione elettronica col passaggio dai sistemi di paste-up elettronico ai sistemi di progettazione e gestione digitale della pagina, si trattava di passare da un sistema batch ad un sistema in tempo reale, da un insieme di sottosistemi di assemblaggio e compattazione dei dati ad uno strumento di gestione integrata dell’azienda del quale le singole funzioni costituissero altrettanti output strettamente integrati tra loro.

E il secondo problema? Così come era andata configurandosi, questa infrastruttura informativa riusciva soltanto a registrare e non a governare l’attività del gruppo, che era invece ciò di cui noi avevamo bisogno: uno strumento per la pianificazione ed il monitoraggio costante di tutto il ciclo produttivo.

Quali specifiche tecniche e funzionali avete definito per la scelta del nuovo sistema? La risposta è in un certo senso implicita nelle premesse che ho appena delineato. Le priorità che ci siamo posti erano essenzialmente tre: in primo luogo, volevamo un sistema facilmente integrato ed integrabile, in grado di affrontare le complesse problematiche aziendali attuali e pronto ad adeguarsi alle nuove esigenze di un gruppo editoriale molto dinamico. Sotto questo aspetto, per noi era assolutamente cruciale che il sistema utilizzasse un unico database, dal quale estrarre di volta in volta i dati occorrenti per applicazioni specifiche: in questo modo si eliminava alla radice il rischio di utilizzare dati non aggiornati o non correttamente configurati. La seconda priorità era di tipo organizzativo, legata dunque soprattutto ad un cambiamento interno delle modalità operative: dovevamo abituarci a passare da un approccio funzionale e dipartimentale ad un approccio integrato. Occorreva quindi cominciare a ragionare “trasversalmente”, non più per funzioni ma per processi aziendali. La terza esigenza era quella di eliminare le procedure ed i sistemi non allineati da un punto di vista tecnologico, e di andare verso un sistema aperto, integrato, con architettura client-server.

Da un sistema amministrativo ad un supporto decisionale... Esatto. Ciò che ci interessava era soprattutto la pro-

Cosa ha determinato la scelta della soluzione Sap? Anzitutto il sistema R/3 corrispondeva perfettamente alle nostre aspettative: è aperto, integrabile ed

Tante “isole informative”, insomma... Per l’appunto, e non sempre ben collegate tra loro. In effetti i problemi che ci poneva questa infrastruttura informativa a “macchie di leopardo” erano di duplice natura. Da un lato avevamo l’esigenza di tenere in qualche modo allineati i vari sistemi informativi, dal punto di vista tecnologico e dell’aggiornamento dei dati. Ciò naturalmente comportava un significativo dispendio in termini sia di risorse umane che di denaro: upgrade hardware e software, compatibilità tra sistemi, trasmigrazioni di dati, gateway tra applicativi, e così via. Per non dire del rischio, sempre presente in una organizzazione di questo tipo, di utilizzare dati non corretti o poco aggiornati.

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espandibile con moduli diversi a seconda delle necessità e delle scelte aziendali, parte da una considerazione globale dei processi aziendali e non da un assemblaggio di funzioni dipartimentali, utilizza architettura client-server e tecnologie state-of-the- art. Ciò che però ci ha maggiormente convinti dell’offerta di Sap è stato il loro approccio, poco commerciale e molto “consulenziale”, per così dire. In altre parole, Sap e gli altri partner del progetto (Ernst & Young, Sun Microsystems, Progres 2) ci hanno aiutati ed assecondati in quel processo di riorganizzazione e ripensamento delle procedure interne che noi avvertivamo come essenziale e prioritario rispetto alla semplice sostituzione dell’infrastruttura informativa, problema in sè squisitamente tecnologico e, in quanto tale, tale da non rappresentare un impatto significativo sull’organizzazione aziendale complessiva. Il problema era che queste tecnologie dovevano poi essere manovrate da uomini che avrebbero dovuto abituarsi a lavorare in modo diverso dal passato, con tutti gli inevitabili stress che comporta il cambiamento di abitudini e procedure consolidate. Ecco, in questo processo di ripensamento dell’organizzazione e delle procedure l’aiuto di Sap e delle società di consulenza che ci hanno affiancato è stato molto significativo. Altra considerazione che ha fatto pendere la bilan-

cia a favore di questa soluzione è stato il costante confronto con le aziende condotto da Sap all’interno dei suoi gruppi di lavoro. La possibilità di entrare in qualche modo a far parte di un “club” di aziende che costantemente mettono a confronto i propri modelli organizzativi per selezionare le migliori procedure possibili è stata per noi una ulteriore motivazione alla scelta di Sap. Che peso ha avuto l’impatto della conversione all’euro e del “millennium bug” nella vostra decisione di implementare un nuovo sistema gestionale? L’impatto è stato limitato dal punto di vista decisionale; voglio dire, non abbiamo deciso di passare ad un nuovo sistema a causa di questi fattori, anche se soprattutto il problema della conversione all’euro ci avrebbe creato, con l’infrastruttura informativa precedente, non pochi problemi di allineamento di tutti i sottosistemi utilizzati. Piuttosto, la consapevolezza di questi due passaggi epocali ha influenzato i tempi della nostra decisione: già sapevamo di dover fare questo salto, ma questi due fattori ci hanno convinto a farlo alla svelta. Quali sono stati i tempi del progetto? Il progetto è partito il 1 luglio 1998, e prevediamo

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di completare il tutto entro il 31 dicembre del 1999. L’installazione è stata suddivisa in tre fasi: la prima, avviata nel luglio 1998 e completata il 31 dicembre 1998, è consistita nella definizione della situazione esistente, nella creazione dell’infrastruttura tecnologica, e nell’installazione dei moduli FI (Amministrazione e Finanza) e CO (Controllo) per l’Editoriale Corriere dello Sport e per le altre società editrici. Questi moduli sono già operativi ed hanno già cominciato a produrre i risultati che ci aspettavamo da essi. Il 1 aprile 1999 parte la seconda fase, che prevede l’installazione dei moduli AM (Gestione Cespiti) e MM (Gestione magazzino e ciclo passivo) per tutte le società del gruppo. La durata prevista per questa seconda fase è di sei mesi, pertanto questi moduli entreranno a regime il 1 ottobre 1999. Anche la terza fase dell’installazione partirà il primo aprile, e consisterà nell’estensione dei moduli FI e CO alle società tipografiche del gruppo, STEC e Poligrafici Il Borgo. Questa fase è destinata a concludersi entro la fine dell’anno. Il prossimo giugno partirà infine l’implementazione del modulo EC (Enterprise Controlling) che, una volta completata, metterà a nostra disposizione un potente strumento per il controllo di budget e per la pianificazione strategica a livello dell’intero gruppo editoriale. Come mai non avete pensato di utilizzare i moduli specificamente disegnati da Sap per l’industria dei media? In realtà stiamo valutando la soluzione verticale di Sap per i media, della quale ci interessa soprattutto il modulo cosiddetto IS-M/SD, relativo cioè alla gestione della distribuzione e degli abbonamenti. Per quanto riguarda il modulo IS-M/AM, relativo alla gestione della pubblicità, non prevediamo per il momento di utilizzarlo, dal momento che le nostre società editrici, come è prassi in Italia, affidano la vendita degli spazi pubblicitari a società concessionarie. C’è un altro modulo della soluzione Sap che per il momento non prevediamo di utilizzare, ed è quello cosiddetto HR, relativo alla gestione delle risorse umane. La ragione di questa scelta non risiede in qualche deficienza dell’applicativo, ma nella volontà di non sovraccaricare la nostra organizzazione, già sufficientemente stressata da tutti i cambiamenti sopra descritti. Non escludiamo comunque, in futuro, di poter adottare nuovi strumenti di gestione e controllo per questa area che nelle aziende editoriali, come tutti sanno, è

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tra le più delicate, stante la necessità di dover gestire diversi contratti collettivi all’interno degli stessi ambienti di lavoro e, soprattutto, stante il fatto che il costo del lavoro incide in misura ragguardevole - più del 33% secondo le elaborazioni effettuate da FIEG sui bilanci di 63 imprese editrici di quotidiani - sul totale dei costi operativi delle imprese editoriali. A questo proposito: quali difficoltà state incontrando nel passaggio dal vecchio al nuovo sistema? Da un punto di vista meramente tecnologico, non ci sono stati problemi rilevanti: d’altra parte le aziende editoriali moderne sono già altamente informatizzate e quindi provviste di quella infrastruttura di base necessaria per l’inserimento di un sistema gestionale come quello che stiamo mettendo in opera. A livello di networking, per esempio, non è stato necessario alcun intervento sulla portata del sistema di cablatura attualmente installato, quello per intendersi che supporta le applicazioni editoriali. Dal punto di vista organizzativo, invece, la maggiore criticità è risultata essere l’intervento sulle risorse umane. La “filosofia” operativa del nuovo sistema, infatti, conferisce una importanza assai maggiore che non in passato sull’osservanza delle procedure operative prestabilite. D’altronde, l’utilizzo di un’unica base di dati per tutte le applicazioni aziendali richiede la certezza che i dati immessi siano corretti e correttamente inputati. Possiamo quindi dire che, nella nostra ancora parziale esperienza, occorre un significativo sforzo iniziale nella formazione del personale, che viene in seguito ripagata da una migliore “fluidità” delle procedure complessive. Altro elemento critico, sempre sul versante organizzativo, è stata l’esigenza di realizzare il progetto in tempi molto contenuti: sei mesi per l’entrata in produzione dei primi moduli di amministrazione, finanza e controllo, un anno e mezzo per il completamento dell’installazione. Il nostro gruppo infatti, viste le sue dimensioni, non poteva permettersi di distaccare una “task force” di personale alla definizione e realizzazione di una nuova infrastruttura informativa. I dipendenti e gli stessi manager hanno dovuto dividersi tra lo sviluppo del nuovo progetto e la continuità operativa sui vecchi sistemi gestionali: da qui l’esigenza di trovare un compromesso sui tempi - non troppo brevi per non sovraccaricare di novità le persone, né troppo lunghi per evitare eccessive dispersioni - e la scelta di condurre la transizione per blocchi, con-

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centrandoci cioè, di volta in volta, su singole aree operative, in modo da dare a tutti tempo sufficiente per “digerire” le novità. Come è configurato il sistema dal punto di vista tecnologico? Il sistema è strutturato su tre livelli logici: Database Server, Application Server, Client. Nella nostra configurazione, i primi due livelli logici - database e applicazioni - sono confluiti in un unico supporto fisico, per l’esattezza una coppia di server Sun Microsystems in configurazione HA (High Availability), con sistema operativo Unix Solaris e database Informix. I client comuni PC in ambiente Windows 95 - sono circa settanta, suddivisi tra le sedi di Roma (Editoriale Corriere dello Sport, STEC), Bologna (Conti Editore, Poligrafici il Borgo) e Torino (Nuova Editoriale Sportiva), e sono collegati ai server in modalità Tcp/Ip. Siete già in grado di quantificare il ritorno dell’investimento? Il progetto è appena all’inizio, pertanto è ancora difficile poter quantificare la diminuzione dei costi intervenuta a seguito dell’utilizzo del nuovo sistema. Stiamo già avvertendo un sensibile progresso - in termini di tempo e di risorse impiegate - legato alla razionalizzazione dell’infrastruttura tecnologica: tutti i costi legati in precedenza allo sforzo di tenere tecnologicamente allineati tutti i vari sottosistemi gestionali sono stati infatti sostituiti da un unico canone di manutenzione hardware e software. Per quanto riguarda i “risparmi” legati alle nuove procedure, va detto che spesso i maggiori costi di una organizzazione dispersiva o poco efficiente sono nascosti e quindi difficilmente circoscrivibili. La nostra priorità, comunque, non era quella di risparmiare in senso stretto, bensì di poter disporre di un efficiente strumento di governo dell’azienda. I ritorni che ci attendiamo, dunque, non sono legati per esempio alla riduzione degli addetti amministrativi, quanto piuttosto ad una più razionale gestione delle risorse, per esempio il magazzino delle materie prime. Ma, ripeto, per avere dati più precisi dovremo attendere il completamento del progetto. Quali conclusioni si sente di trarre dall’esperienza compiuta sino ad oggi dal vostro gruppo editoriale? La prima cosa che mi preme sottolineare è che la decisione stessa di investire in un nuovo sistema

gestionale è di per sè un generatore di efficienza, indipendentemente dalla specifica soluzione selezionata. Quando si va infatti a rivedere le proprie procedure allo scopo di definire il layout del nuovo sistema informativo, ci si accorge di tutte quelle contraddizioni ed incongruenze, che nella routine quotidiana rimangono il più delle volte nascoste, e che sono state generate dall’affastellarsi, nel corso del tempo, di una molteplice serie di applicazioni dedicate a specifiche funzioni e non coordinate da un disegno strategico comune. In secondo luogo, la nostra esperienza ci ha indicato come la comune convinzione secondo la quale l’installazione di sistemi di Enterprise Resource Planning quali quello che abbiamo scelto richiederebbero tempi lunghissimi, di tre anni o più, non sia altro che un luogo comune privo di fondamento. Altro luogo comune è quello secondo il quale sistemi di questo tipo sarebbero adatti soltanto ad aziende di grandi dimensioni. Io ritengo che i tradizionali indicatori economici - fatturato, numero di addetti non siano i più adatti per decidere se una azienda abbia o meno bisogno di un sistema gestionale di questo tipo. Più importante, a mio giudizio, tenere conto del valore aggiunto che una azienda conferisce ai propri prodotti e servizi, della diversificazione produttiva, delle sinergie che si vogliono realizzare. Sotto questo aspetto - e questa è forse la conclusione più importante che possiamo trarre dall’esperienza sin qui compiuta - le aziende editoriali sono certamente tra quelle che potranno trarre il maggiore giovamento dall’utilizzo di efficienti sistemi di Enterprise Resource Planning. La possibilità di utilizzare l’informazione digitale per una varietà di supporti alternativi o complementari rispetto alla carta stampata allarga infatti in maniera significativa le opportunità di business per le imprese che elaborano informazione, ma nello stesso tempo le costringono a rivedere la propria organizzazione, a spostare l’attenzione dal prodotto al servizio, ad elaborare nuove strategie di mercato e, di conseguenza, a riverificare volta per volta le risorse disponibili, i costi, i margini di profitto connessi ad ogni possibile alternativa. La sfida nella quale noi abbiamo deciso di impegnarci è quella di governare questa transizione, di integrare i processi di produzione con i processi gestionali, di metterci nelle condizioni di monitorare e gestire con efficienza l’intera catena del valore collegata al nostro ciclo produttivo, e non soltanto alcuni suoi segmenti.

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Il quotidiano personalizzato arriva con le “ali” sul computer dei lettori Nello scorso mese di settembre ha preso il via un innovativo progetto biennale, denominato Winds e finanziato dall’Unione Europea, finalizzato alla creazione di una infrastruttura per la trasmissione digitale via satellite che consenta di ottimizzare tempi e costi di produzione e distribuzione, e di offrire ai lettori un prodotto informativo altamente personalizzabile. Al progetto partecipano, oltre a società di software e di telecomunicazione, il Politecnico di Milano ed i quotidiani Le Monde, Libération e Il Sole 24 Ore. Antonio Boezio, responsabile divisione tecnologie e progetti speciali de Il Sole 24 Ore e coordinatore del progetto Winds, ne descrive ai lettori di TecnoMedia le caratteristiche più importanti. Winds, acronimo di Worldwide Instant Newspaper Distribution Services, è un progetto biennale finanziato dalla Comunità Europea, il cui obiettivo è quello di consentire al settore della stampa dei quotidiani di migliorare la propria infrastruttura distributiva, garantendo anche una maggiore flessibilità nella produzione. Sfruttando le più recenti tecnologie nel settore dell’editoria e delle telecomunicazioni, in particolare nel broadcasting, Winds si propone di sviluppare modelli e servizi alternativi alla attuale distribuzione, afflitta da oggettive difficoltà, quali gli alti costi, i lunghi tempi di consegna e da un conseguente difficile accesso alle informazioni. Il progetto ha, quindi, lo scopo di definire gli strumenti e le metodologie più adatti per la trasmissione via satellite dei file che originano un giornale e di avviare la produzione di un quotidiano che risponda alle esigenze specifiche dei singoli lettori: ciò permetterà di raggiungere un numero sempre più elevato e diffuso di utenti, nonché di offrire loro un prodotto personalizzato, secondo una logica di ‘edicola elettronica’. I partecipanti al progetto sono aziende che operano in settori specifici del mondo legato all’editoria e al consumatore: Il Sole 24 Ore, Le Monde e Libération in qualità di società editrici di quotidiani; Unisys, Eutelsat, Adobe Systems come società di tecnologie informatiche, Euro-Dpc, Fogra, Think&Link e il Politecnico di Milano come società/enti di consulenza e di ricerca. Iniziato nel settembre 1998, Winds terminerà nel settembre del 2000.

Winds, utilizzando la trasmissione via satellite dei giornali, ha capitalizzato l’esperienza precedente di un altro progetto europeo denominato Print-it, ora in fase conclusiva. Print-it ha infatti dimostrato la grande flessibilità del sistema satellitare di comunicazione-dati, soprattutto di quello digitale, che offre significativi vantaggi sia in termini di tempo, sia di costi. Un’altra eredità di Print-it è il formato PDF, in cui vengono trasformati i file, originariamente prodotti dal sistema editoriale in formato TIFF, prima o dopo la trasmissione satellitare. Questo avviene grazie alla flessibilità del software della Adobe Systems, Acrobat Exchange, che consente a chi riceve il giornale, qualora lo desideri, di poter gestire e ricercare non solo parti di testo, ma anche tutti gli altri elementi che compongono la pagina (fotografie, tabelle, grafici, ecc.), accessibili già in formato digitale. Il progetto Come illustrato nel diagramma nella pagina seguente, il progetto si articola in diverse fasi. Dopo un’attenta analisi delle esigenze degli utenti finali del servizio proposto da Winds, condotta attraverso questionari mirati resi disponibili anche su Internet, e l’individuazione delle tecnologie più idonee allo sviluppo, basandosi, come anticipato, anche sulle esperienze precedenti, si passa alla realizzazione vera e propria del servizio. Attraverso il News Reader, un software basato sul-

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Lo schema di attività previste per il progetto Winds

WP1

WP 2

WP4

SEMPER PROJECT

PRINT-IT PROJECT

WP5 User requirements collection ToolAs functional s pecifications T echnological SOA and R&D assesment

Field Trials Planning

News Reader PDF Production Electr. Com. Platform News database and server Broadcasting platform

Field Trials Integration

WP 3 Telecom Infrastructure planning

Assessments

WP6

Dissemination Field Trials Running

Telecom infrastructure deployment

External project in p ut

WINDS Activity

l’applicazione Acrobat Exchange di Adobe Systems, gli utenti possono vedere, leggere, selezionare, stampare ed eventualmente archiviare le pagine e/o gli articoli del giornale, trasmesso in PDF direttamente sui loro Personal Computer. Un ulteriore servizio che Winds si propone di offrire ai lettori sarà l’opportunità di ‘reimpaginare’ automaticamente, in qualunque formato gli utenti desiderino, soltanto gli articoli da loro scelti: il risultato sarà appunto un giornale tematico, ‘personalizzato’. Le schermate riportate nella pagina seguente ne esemplificano l’interfaccia utente in fase di studio. La definizione delle infrastrutture per la comunicazione è un altro importante ed essenziale passo all’interno del piano di lavoro: Winds si propone di utilizzare un sistema DVB (Digital Video Broadcasting) MPEG2 che consentirà la trasmissione digitale dei giornali a velocità molto elevate (fino a 27.5 Mbps). Il DVB, ormai divenuto uno standard nel campo delle trasmissioni satellitari, è un nuovo sistema che racchiude in sé una serie di successivi standard per la trasmissione di diverse tipologie di informazione attraverso i satelliti: rappresenta di fatto l’apertura a servizi quali il ‘video on demand’ e permette di frammentare e segmentare la trasmissione in modo da raggiungere

gli utenti desiderati a orari determinati e differenziati in base alle diverse tipologie ed esigenze. Il DVB, combinato con lo Skyplex, un sistema che consente di ‘miscelare’ (multiplexing) le informazioni direttamente a bordo del satellite, anziché prima della trasmissione, consentirà agli editori di utilizzare una stazione di uplink a loro molto vicina (eventualmente anche di proprietà) per trasmettere le informazioni, con notevoli vantaggi anche da un punto di vista economico. L’ultima fase del progetto consiste nello sviluppo e nell’attuazione dei cosiddetti field trials, che consentiranno di testare la validità e l’efficienza del servizio studiato nel corso del progetto. A ciò seguirà la divulgazione dei risultati raggiunti, attraverso siti web, manifestazioni, conferenze, workshop: lo scopo è quello di rendere effettivamente operativo il servizio, offrendo al mercato dell’editoria elettronica un innovativo sistema per accedere alle informazioni. Infrastruttura tecnologica Trasmettere i dati a distanza, anziché distribuire le copie cartacee, consente, come abbiamo detto, di ridurre drasticamente i costi di distribuzione: la comu-

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Due esempi di schermate dell’interfaccia utente del sistema Winds. Dall’alto in basso: la visualizzazione di una pagina de Il Sole 24 Ore e la zoomata su un articolo della stessa pagina.

nicazione dati via satellite permette inoltre di accelerare la velocità di trasmissione nonché di raggiungere contemporaneamente più utenti, ovunque sparsi sul territorio. Le pagine del giornale, prodotte dal sistema editoriale, verranno quindi trasmesse in modo compresso e criptato al sistema di uplink, che provvederà all’effettivo invio dei file al satellite, preventivamente trasformati in segnale video DVB. Da qui, le pagine verranno riversate sull’area di copertura del sistema geostazionario, dove verranno captate dalle antenne paraboliche, collegate al Personal Computer mediante l’apposita scheda di interfaccia. Il programma di ricezione presente sul Personal Computer consentirà di ritrasformare i dati del giornale in archivi leggibili. Il giornale potrà essere così consultato a video, grazie ad un apposito browser, la cui configurazione sarà abbastanza simile a quella riportata nella pagina seguente. L’utente che desidera ricevere il giornale in questo modo può perciò collegarsi a un apposito sito Internet, effettuare la sottoscrizione ad un abbonamento e scaricare il file relativo, opportunamente decriptato. Tutto senza dover “cercare” ogni volta le informazioni di suo interesse; è sufficiente definire un profilo utente e il giornale personalizzato, grazie a queste nuove tecnologie (“push”), è a disposizione ogni giorno sul Personal Computer. Architettura Tecnica (News Reader) Attraverso Acrobat Exchange i file generati dal sistema editoriale vengono convertiti in formato PDF, con i vantaggi di cui abbiamo accennato prima. Il formato PDF è utile non solo per la gestione del quotidiano a video, ma è anche uno strumento interattivo e strutturato per la consultazione: perciò, si rende necessario creare una valida interfaccia tra il sistema editoriale e l’applicazione del PDF distiller. Tale interfaccia permetterà la produzione ’standardizzata’

dei giornali in formato PDF. Questo passaggio consentirà all’utente finale di accedere a un prodotto perfettamente strutturato, consentendone la lettura o la stampa on-demand. Il formato PDF verrà utilizzato all’interno del già citato News Reader, software applicativo che completerà e perfezionerà l’utilizzo del servizio presso l’utente finale. I file in PDF trasmessi dal sistema editoriale verranno infatti gestiti da questo software che consentirà ai lettori abbonati al servizio di accedere al giornale digitale. Per un maggiore controllo del flusso di informazioni, verranno fornite diverse chiavi di accesso al sistema, secondo i servizi richiesti: la sola lettura a video, la possibilità di stampare, o addirittura l’opportunità di selezionare e di estrarre gli articoli per la cre-

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Il browser per la visualizzazione e la stampa delle pagine ricevute dal satellite

azione del giornale ‘personalizzato’. Per favorire una sorta di standardizzazione nella generazione dei giornali in formato PDF nell’ambito del progetto Winds verrà sviluppata una specifica metodologia. Grazie anche agli studi effettuati di concerto con la Divisione di Comunicazione Visiva del Politecnico di Milano (CSCV), verrà studiata la creazione di codici, atti a correlare tra loro le colonne di uno stesso articolo o più articoli di uno stesso argomento o elementi diversi tra loro in qualche modo connessi (testi, tabelle, foto, grafici): una sorta di indicizzazione che agevolerà l’utente finale nella creazione del ‘suo’ giornale. Valore aggiunto Attraverso Winds, per il settore della stampa dei quotidiani, non verranno sviluppati soltanto un nuovo modello distributivo e un innovativo canale di accesso alle informazioni, bensì verrà creato un nuovo prodotto. Il valore aggiunto del progetto consiste infatti nella produzione di un giornale ‘personalizzato’, secondo il ‘profilo’ desiderato dal lettore, magari frutto

di articoli o sezioni provenienti da più testate. Il primo impatto di Winds nel settore della comunicazione è senz’altro rappresentato dalla diffusione delle informazioni in tempi rapidi su un territorio senza confini: l’esperimento fatto da alcuni partner del progetto ad Hanoï, in occasione del Sommet de la Francophonie 1997, ha dimostrato, ad esempio, quanto sia importante per la comunità Asiatica avere accesso alle informazioni provenienti dalla Francia in tempo reale. Il secondo impatto, considerando il punto di vista dell’editore, consiste nella diversificazione dei servizi offerti, attraverso un prodotto realmente on demand. La produzione di giornali tematici, magari in diverse lingue, può essere senza dubbio una grande opportunità per l’industria dell’editoria, consentendole di conquistare, con nuovi servizi di questo tipo, fasce sempre più ampie di mercato. Antonio Boezio Responsabile divisione tecnologie e progetti speciali Il Sole 24 Ore boezio.antonio@ilsole24ore.it

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I modelli di business vincenti per l’industria della comunicazione su Internet Al Milia 99 di Cannes alcuni fra i protagonisti mondiali dell’industria della comunicazione su Internet fanno luce sulle prospettive di sviluppo del settore e sui “modelli di business” vincenti. Il successo dei “traffic resources”, le strategie per i “content network” ed il mercato della pubblicità, dai banner interattivi fino ai più sofisticati “want-to-buy-Ad”. “Lo sviluppo dell’industria su Internet sarà guidato dal business, non dai Governi Centrali”: e nel centro congressi del Palais des Festivals scoppia un applauso, lungo e convinto, all’indirizzo di John Battelle, editore e direttore di una delle ormai innumerevoli riviste americane specializzate sui prodotti e servizi del mondo Internet. I partecipanti ad una delle più interessanti, ed affollate, tavole rotonde che hanno caratterizzato la edizione 1999 del Milia di Cannes, il salone internazionale dei prodotti dell’industria multimediale organizzato dalla multinazionale anglo olandese Reed Midem International, hanno in realtà inteso concetti abbastanza diversi dalla sintesi di John Battelle. I partecipanti americani interpretano “Governi Centrali” come norme e regolamenti federali, mentre gli europei dipingono il concetto con i colori grigi degli adempimenti burocratici; ma tant’è: la prospettiva di una industria destinata ad andare là dove la porta il cuore, ovvero il portafoglio, trova tutti d’accordo. E’ questa la chiave di volta dell’espansione, o del fallimento, della nuova industria dei servizi e dei prodotti interattivi sul web: andare incontro al business, ovvero svilupparsi là dove si trovano legittimi interessi, e finanziamenti, tali da sostenere l’ espansione del nuovo medium. Nella retorica del terzo millennio il “business”, ovvero gli affari, sostituisce di colpo i più stereotipati “mercati” e “consumatori”. Si accontentassero, questi tradizionali “tiranni” nordamericani, di quello che trovano in rete, visto che per loro è tutto, o quasi, gratuito, e lasciassero gli editori liberi di seguire gli itinerari più promettenti da un punto di vista economico. “Parole, sempre e solo parole” fa notare qualcuno fra il pubblico, ma l’industria web vive anche, e soprattutto, di queste parole, di prospettive evocate dai nuovi guru del settore, intuizioni capaci di accendere la fantasia e spingere ricerche, investimenti, risorse

tecnologiche ed umane in direzione della raccolta della pubblicità piuttosto che in quella del commercio di beni e servizi al dettaglio, arrivando direttamente nelle case dei consumatori. Anche questa edizione del Milia 99 di Cannes ha mantenuto fede alla tradizione di offrire a tutti gli operatori dell’industria europea un palcoscenico con attori di prima grandezza, eguagliato solo, per interesse e prospettive operative, dalla fortunata serie di conferenze Beyond the printed word organizzate annualmente dall’Ifra in occasione dell’expo tecnologico. Ma dove vanno i marinai... ...che solcano la Rete delle reti? Lungo rotte ormai abbastanza note, almeno secondo la ricerca di Media Metrix che, nell’agosto del 1998, ha monitorato i flussi dei surfisti sul web, scoprendo che il 45,4% si è collegato con America Online, il primo provider americano di connettività e servizi on line, il 40,4% ha scelto invece Yahoo!, probabilmente il più forte “portale” al mondo in termini di “marchio commerciale”, il 28,1% è transitato per Microsoft, e poi, in ordine decrescente di percentuale, gli utenti sono transitati per Geocities, Netscape, Excite, Infoseek e Lycos. Se è vero che una delle caratteristiche di Internet è proprio la ineguagliabile vastità degli ingressi e delle connessioni possibili, sembra di capire che le preferenze dei consumatori, almeno nei numeri grandi e grandissimi, tendano a focalizzarsi su pochi grandi concorrenti in grado di fare breccia nelle menti degli utenti. Per resistere, anzi per “esistere” nel vasto mare di Internet, è oltremodo opportuno qualificarsi con una offerta sempre maggiore e sempre più di qualità relativamente alle informazioni ed ai servizi offerti. Yahoo!, forse il più noto “portale” Internet al mondo, ha illustrato, per bocca di Timothy A. Koogle, Presidente e

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WEM: un nuovo salone mondiale per l’educazione e la formazione professionale Il nuovo millennio spalanca le porte all’industria della educazione e della formazione professionale. Dal 24 al 27 maggio del prossimo anno 2000 si svolgerà a Vancouver, in Canada, la prima edizione del World Education Market, il nuovo salone mondiale dedicato all’industria della educazione e della formazione professionale. Il Convention Center della città Canadese affacciata sull’Oceano Pacifico ospiterà una mostra convegno dedicata ai prodotti, ai servizi, alle tecnologie ed alle metodologie per la moderna industria della educazione e della formazione. Operatori privati ed Enti Pubblici avranno la opportunità di scambiarsi esperienze didattiche per ogni livello formativo ed ogni specializzazione, e passare in rassegna un’offerta completa di tecnologie e prodotti per la attività di diffusione della cultura. Dai satelliti ai libri, dalla televisione ad Internet, il salone di Vancouver rappresenterà un’occasione unica per affrontare il panorama mondiale delle soluzioni per la formazione a distanza, il tele training, i prodotti interattivi, le telecomunicazioni e quant’altro attiene all’educazione di giovani ed adulti. La nuova iniziativa è promossa da Reed Midem, la stessa organizzazione internazionale che ha lanciato con successo il Milia di Cannes. Dopo l’annuncio del World Education Market (Wem) 42 società, istituzioni ed organizzazioni in rappresentanza di 9 Paesi hanno già aderito alla nuova iniziativa annunciando di partecipare come espositori ed entrando a fare parte di diritto del Club dei Fondatori del Wem.

Amministratore Delegato della società americana, la propria strategia, a base di una continua moltiplicazione di accordi con partner qualificati, per “riempire” il proprio portale di notizie, servizi e quant’altro costituisca per il lettore/consultatore una ragione in più per collegarsi al sito. Oggi su Yahoo! si trova veramente di tutto, sia in termini di notizie che in termini di risposte alla domanda “dove si trova quella certa risorsa?” all’interno della rete. E’ la strategia cosiddetta dell’”ascensore”, come ha spiegato Koogle: quando ci si trova in un grattacielo, si può andare in centinaia di posti diversi, in piani diversi dell’edificio ed in settori diversi della costruzione. Ma la strada di accesso è una sola: l’ascensore, appunto, che tutti prendono al piano terreno per arrivare poi in posti del tutto diversi. Questa è la stessa missione di Yahoo!, sviluppare un ascensore, anzi “l’ascensore” per antonomasia, l’ unica strada di accesso agli innumerevoli siti Internet. Che Yahoo! sia l’unica è discutibile, ma che sia ben frequentata è fuor di dubbio, dal momento che nell’ultimo trimestre del 1998 sono state “viste” oltre 15 miliardi di pagine, ed oltre 50 milioni di persone si sono quotidianamente collegate a Yahoo!. 2.225 partner pubblicitari hanno sottoscritto accordi con il portale più famoso d’America, ed oltre 300 aziende hanno avviato rapporti di collaborazione per fornire ulteriori “contenuti” al sito. “Ci sono più navigatori quotidiani su Yahoo! che abitanti in tutte le dieci maggiori città degli Stati Uniti d’America”, non ha mancato di osservare con un certo orgoglio Tim Koogle. La corsa ad inventare nuovi modelli di business si alimenta in continuazione di nuove speranze statisti-

che. Secondo alcune previsioni, nella sola area dell’Asia Pacifico la crescita per il settore degli acquisti on-line dovrebbe oltrepassare i 15 miliardi di dollari nel corso del prossimo triennio. Paesi che sembrerebbero doversi affannare a rincorrere i primi della classe possono trovare conforto anche dalle loro posizioni in classifica non particolarmente brillanti. Il nostro Paese, nelle previsioni evocate da John Battelle, è accreditato di una crescita dell’industria su Internet attorno al 10% nell’arco dei prossimi tre anni. Le sirene dell’anno 2000 In una industria che ha sfruttato fin dal suo nascere la metafora dei “navigatori”, non potevano mancare le versioni più moderne ed aggiornate delle sirene, ovvero le diverse strategie pubblicitarie per coinvolgere i “marinai” alla ricerca di informazioni e servizi. Steve Patti, di Media Farm, società che propone agli inserzionisti pubblicitari metodologie per ottimizzare la loro presenza su Internet, ha identificato almeno tre tipi di transazioni emergenti all’interno dell’industria web. La prima, denominata “pubblicità autosegmentante”, consiste in una modalità attraverso la quale il “lettore” fornisce direttamente risposte e dati all’inserzione pubblicitaria. La seconda modalità operativa, o “pubblicità ad incentivi”, consiste nello stimolare il lettore ad inviare informazioni, coinvolgendolo in questionari od altre forme di intrattenimento a quiz, al termine dei quali può ottenere un premio per la sua disponibilità a fornire dati personali. La terza soluzione, o “pubblicità transattiva”, consiste nella

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partecipazione dell’utente alla pubblicità interattiva, attività che porta il consumatore direttamente alla opzione finale se acquistare o meno il prodotto/servizio in tempo reale. Proprio quest’ultima opportunità, se supportata da una adeguata tecnologia che renda facile ed intuitivo l’accesso finale alla scelta “acquistare sì/no”, costituisce, secondo molti protagonisti del settore, la chance maggiore dell’industria di Internet di imporsi con prepotenza in virtù della forza di stimolare acquisti in tempo reale. Per rendere ancora più efficace questa forza interattiva, occorre “seminare” il web di punti di accesso al proprio sito. E’ una delle strategie suggerita ai propri clienti inserzionisti da Organic, società americana nata nel 1994 con l’obiettivo di razionalizzare gli investimenti pubblicitari su Internet. John Baker, responsabile dello sviluppo della società, ha sintetizzato questi concetti alla rivista Milia 99 - News. “Il sito di uno dei maggiori inserzionisti di pubblicità può convogliare l’1% dell’audience di Internet, ma un portale - o motore di ricerca - come Yahoo! può oltrepassare il 40% della audience”. Per questo è importante installare il proprio banner di pubblicità interattiva su Yahoo!, perché occorre essere certi che quando un utente, e sono ormai decine di milioni, “decide di creare su Yahoo! la propria home page di accesso ad Internet”, questo “agganci” in modo automatico anche la pubblicità dei più importanti inserzionisti. Questa strategia è riproposta anche, con la immagine del “cavallo di Troia elettronico”, da Media Farm. Nel caso di una società che offra software o hardware specializzato, poniamo, nella realizzazione di prodotti multimediali, Internet consente di “disseminare” in diversi siti banner di pubblicità interattiva che agiscano in modo sinergico rispetto al prodotto di base offerto, “pilotando” gli utenti alla scoperta di altri prodotti in stretto collegamento con il prodotto-base dal

quale è partita la ricerca. In sostanza si tratta di applicare la logica del network, sul quale si basa il mondo di Internet, alla comunicazione pubblicitaria, che in un contesto fortemente interattivo può sfruttare in tempo reale gli autentici interessi dei consumatori. Le moderne sirene commerciali, tuttavia, devono puntare a sviluppare rapporti di medio e lungo periodo fra inserzionisti e siti di maggiore richiamo per i consumatori. Occorre, ancora una volta, favorire nel tempo la nascita ed il consolidamento di nuove abitudini nei consumatori. Sulla connettività come risorsa vincente per tutti gli operatori di siti web punta anche l’analisi di Mark Benerofe, di Priceline.com, che ha sviluppato il modello Dcs, Demand Collection System, ovvero sistema di indirizzamento della domanda. Partendo dall’analisi di alcune proposte per il commercio elettronico messe a punto da nuovi operatori quali E*Trade e E*Bay, si arriva alla conclusione che il vero valore aggiunto di Internet, per chi compra come per chi vende, sia la possibilità di lanciare in rete degli “avvisi di acquisto”, o “want-to-buy-Ad”, indirizzati a gruppi di fornitori di prodotti o servizi collegati in rete, e di favorire attraverso una interattività in tempo reale la formazione di offerte finali ai prezzi più competitivi. Per i clienti del nuovo sistema di transazioni in rete il vantaggio è palese ed immediato: ottenere ciò che si vuole al prezzo migliore possibile, mentre per chi vende i vantaggi sarebbero nella possibilità di catturare la “vera” domanda da parte dei consumatori, ovvero entrare direttamente in contatto con chi vuole una certa merce conoscendo esattamente i suoi gusti e le sue reali intenzioni di acquisto. Gli scogli sommersi Non è sfuggito a quanti hanno assistito agli incontri del Milia 99 che le tavole rotonde internazionali

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Su Yahoo! ci sono più visitatori quotidiani degli abitanti delle 10 più popolose città degli Stati Uniti

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TecnoMedia Nell’immagine in basso, il marchio del Milia ‘99

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GRG - Punto Settimana: l’informazione per posta elettronica. Informazioni specializzate e selezionate, approfondimenti, analisi e anticipazioni sui principali temi di economia, politica italiana ed internazionale, puntualmente nella vostra casella di posta elettronica ogni lunedì mattina entro le ore 10: è il servizio che propone GRG-Punto Settimana, una nuova iniziativa “made in Italy” per l’informazione attraverso e-mail. Il notiziario settimanale è curato da un gruppo di ricercatori ed esperti - riunito sotto la denominazione di GRG, Global Research Group – coordinati da Alessandro Corneli, specialista di questioni internazionali, geopolitica e geoeconomia, autore di numerosi saggi e noto al grande pubblico per le sue collaborazioni giornalistiche con alcune delle più importanti testate quotidiane italiane, fra le quali Il Sole 24 Ore. L’obiettivo del nuovo servizio, che sfrutta in modo originale le potenzialità degli strumenti di posta elettronica, è quello di diffondere ai propri abbonati (aziende private, società editrici, istituzioni pubbliche di vario genere, imprenditori, professionisti, giornalisti, politici) notizie rilevanti sotto il duplice aspetto dell’informazione e dell’analisi, avvalendosi di una rete di fonti nazionali ed internazionali accuratamente selezionate. Per ricevere in visione qualche numero di GRG-Punto Settimana o per abbonarsi al servizio bisogna inviare la richiesta via e-mail all’indirizzo corneli@tin.it.

erano composte pressoché esclusivamente di esperti e manager provenienti dagli Stati Uniti. Il mercato Europeo di Internet, oltre che più limitato in termini di utenze, deve anche affrontare alcuni autentici scogli sommersi sui quali gli investimenti rischiano di incagliarsi. Il primo ostacolo è costituito dalla relativa lentezza delle bande di comunicazioni dei network, particolarmente penalizzanti nel vecchio Continente per la semplice ragione che la stragrande maggioranza dei siti di maggiore interesse sono concentrati in territorio nord americano. Il secondo, sicuramente più tangibile per gli utenti, è costituito dai costi di interconnessione, ancora molto alti. Secondo una ricerca di Datamonitor (www.datamonitor.com), un totale di circa 12 milioni e mezzo di utenze europee occupano mensilmente circa 13,3 ore per i collegamenti al web, con un minimo di 9 ore per Francia ed Austria ed un massimo di 29 ore per la Grecia. Quest’ultimo dato, che potrebbe apparire abbastanza sconcertante, ha una immediata spiegazione laddove si analizzino i picchi dei costi al minuto per i collegamenti. Nella classifica stilata da Telecom Pricing Bulletin, una pubblicazione di Phillip’s Tarifica (www.tarifica.com), risulta che la Grecia è al primo posto nella classifica dei Paesi con i minori costi al minuto per la connettività, calcolati in circa 5 centesimi di dollaro USA, mentre l’ Austria, guarda caso fra i Paesi con minori ore di contatto mensile, è invece all’ultimo posto della classifica dei costi, con un valore al minuto attorno ai 30 centesimi di

dollaro USA. Anche prendendo le cifre con un certo beneficio di inventario, è chiaro al di là di ogni ragionevole dubbio che un Paese che voglia favorire una politica espansiva dell’industria su Internet deve in tutti i modi favorire una politica di bassi costi di interconnessione. In questa classifica, fra l’altro, l’Italia occupa una posizione tutto sommato buona, situandosi attorno alla soglia dei 10 centesimi di dollaro. Ma il ruolo centrale dei fornitori di connettività, ed in primis delle società di telecomunicazioni, è sotto il fuoco dei riflettori anche per altre considerazioni. Piaccia o no, le sole fonti di reddito certo e rilevante dell’industria Internet passano dalla interconnessione. Questo modello di business, che va a esclusivo vantaggio dei fornitori di telecomunicazione, potrebbe essere in prospettiva devastante per l’intera industria on line, che per crescere e consolidarsi, sul fronte dei ricavi pubblicitari, ha bisogno di consolidare una massa critica di utenti oggi ancora in fase di formazione. Ma la tariffazione a tempo, che domina oggi il mercato tlc, sembra fatta apposta per scoraggiare i consumi, e potrebbe ritorcersi, paradossalmente, anche contro i fornitori di telecomunicazioni. Basti pensare, a tale riguardo, ai siti che offrono notizie ed altri servizi di informazione che, per essere fruiti, hanno bisogno di tempo. Un sistema che punti alla fatturazione dei minuti di connettività finisce inevitabilmente con il penalizzare questi siti, che rischiano di non essere visitati come invece potrebbero, e rischiano quindi di chiudere nel medio periodo, gravati da una gestione in costante passivo. Ma meno siti in rete vogliono dire meno connessioni e, di conseguenza, meno fatturati anche per i gestori di telecomunicazione. Paradossi dell’industria Internet!

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Disciplina del lavoro ai video-terminali: il quadro normativo La produzione legislativa in materia di sicurezza sul lavoro diviene ogni giorno più abbondante e impone ai datori di lavoro obblighi nuovi e sempre più specifici. Tutto ciò determina a volte, in chi non ha la possibilità di seguire le continue innovazioni, situazioni di incertezza. Infatti non è facile di volta in volta capire quale norma, tra le tante esistenti, sia effettivamente quella da applicare. Per tale motivo, TecnoMedia apre uno spazio dedicato alla sicurezza sul lavoro, dando un primo sguardo alla normativa riguardante i videoterminali, per poi passare alle macchine, al rumore e a quant’altro possa interessare la sicurezza nel mondo dell’editoria. Questo articolo, e quelli che seguiranno nei prossimi numeri di TecnoMedia, sono curati dalla dr.ssa Antonietta Strada, esperta di diritto penale antinfortunistico del lavoro. Oggi non vi è ambito lavorativo dove non compaia almeno un videoterminale. E, anche se fonte di rischio non rilevante, la legislazione antinfortunistica sul lavoro ne ha fatto oggetto di normazione particolare per tutelare sia la salute sia il benessere degli operatori. Anni fa gli esperti temevano la diffusione di radiazioni nei posti di lavoro ai videoterminali come causa di possibili effetti dannosi sul sistema visivo e sulla gravidanza. Oggi gli studi più recenti escludono tali rischi poiché le radiazioni e i campi elettromagnetici si mantengono al di sotto dei limiti prescritti. Negli operatori a videoterminale poi non è stato riscontrato alcun incremento di patologie dovute alla presenza di radiazioni. Gli eventuali disturbi riscontrabili in chi lavora al videoterminale sono di altro tipo: fatica visiva, disturbi muscolo-scheletrici e stress. Le cause di essi sono l’inadeguata progettazione dei posti e delle modalità di lavoro. Per tale motivo le nuove norme in materia di sicurezza sul lavoro al videoterminale fanno riferimento soprattutto ai principi ergonomici. La norma base, in questo campo, è costituita dal D.Lvo 626/94, il cui titolo VI dà attuazione alla Dir. 90/270/CEE in materia di videoterminali. Si tratta di norme innovative, precedute in passato da poche altre (come la circolare del Ministero della Funzione Pubblica n. 71911/100296 del 22/2/91 riferentesi ai videoterminali nella Pubblica Amministrazione). Il concetto di videoterminalista Il D.Lvo 626/94 definisce il videoterminalista come

il lavoratore che utilizza un’attrezzatura munita di videoterminale in modo sistematico ed abituale, per almeno quattro ore consecutive giornaliere, dedotte le interruzioni, per tutta la settimana lavorativa (art. 51 comma 1 lett. c). Il termine “dedotte” significa “al netto”, quindi non può essere computato nel numero delle ore sopra indicato il tempo impiegato per fare fotocopie, rispondere al telefono, archiviare, eccetera. Le “interruzioni” consistono in pause oppure in cambiamenti di attività (art. 54 comma 2). La scelta fra le due possibilità spetta al datore di lavoro e le modalità sono definite mediante la contrattazione tra le parti. Il cambiamento di attività consiste in altri lavori, alternativi a quello svolto al videoterminale, per i quali il lavoratore per esempio deve alzarsi o camminare o comunque cambiare posizione del corpo interrompendo l’utilizzo del videoterminale. Quando manchi un’apposita indicazione contrattuale in proposito, l’interruzione deve consistere in una pausa di quindici minuti ogni due ore di applicazione continuativa al videoterminale. Nella Pubblica Amministrazione, comunque, trova ancora applicazione la Circolare del Ministero della Funzione Pubblica n. 71911/100296 del 22 febbraio 1991 che vuole, per i lavoratori stabilmente adibiti ai videoterminali, attività lavorative diverse per un periodo di dieci minuti non cumulabile per ogni ora di lavoro. La vigenza di tale norma dipende dal fatto che essa sembra tutelare di più il lavoratore. E senz’altro dal punto di vista quantitativo è così, ma bisognerebbe considerare an-

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che il profilo ergonomico per analizzare se invece pause di un quarto d’ora ogni due ore non siano più riposanti. In ogni caso, le interruzioni non possono essere cumulate all’inizio o alla fine dell’orario lavorativo, proprio per assicurare l’utilità di queste ultime. I tempi di attesa fisiologici della risposta del sistema elettronico infine non possono essere considerati come interruzioni (a meno che, attendendo la risposta, il lavoratore possa allontanarsi dalla postazione). La sorveglianza sanitaria Se nell’ufficio non si trovano videoterminalisti, conviene avvertire i lavoratori e far loro firmare una lettera nella quale gli si vieta di utilizzare il videoterminale per più di tre ore al giorno oppure li si adibisce ad altri compiti per almeno un giorno alla settimana. Se, invece, nello studio opera anche un solo addetto al videoterminale, il datore di lavoro è tenuto a nominare il medico competente affinché il lavoratore venga visitato prima di essere adibito a questo tipo di mansione. In seguito alla visita il lavoratore viene classificato come “idoneo”, “idoneo con prescrizioni” oppure “non idoneo”. Dopo la visita preventiva, il lavoratore idoneo sarà sottoposto a visite periodiche al compimento del quarantacinquesimo anno di età; egli comunque può richiedere una visita oculistica in ogni momento in caso di sospetta alterazione visiva confermata dal medico competente (art. 55). Il medesimo articolo prevede per il lavoratore giudicato idoneo con prescrizioni una visita periodica biennale. Inoltre, anche per questo tipo di lavoratore, sono previste la visita periodica dopo il quarantacinquesimo anno di età e quella immediata in caso di sospetta alterazione visiva. Anche il lavoratore considerato non idoneo può essere adibito a videoterminale, purché non in modo sistematico né abituale: purché cioè non rientri nella categoria di videoterminalista. Ulteriori obblighi del datore di lavoro I videoterminalisti devono ricevere informazioni sulle modalità di svolgimento dell’attività e sulla protezione degli occhi e della vista e devono ricevere informazioni ed essere formati con particolare riferimento alle misure applicabili al posto di lavoro in base anche alle risultanze della valutazione dei rischi. Ciò comporta, per esempio, la formazione attraverso corsi

organizzati insieme al medico competente, la redazione di opuscoli e l’informazione sulla durata giornaliera e settimanale del lavoro al videoterminale, sulle modalità delle interruzioni, sui modi per proteggere gli occhi. I lavoratori e il rappresentante della sicurezza devono essere informati anche circa eventuali mutamenti sostanziali dell’organizzazione del lavoro (per esempio quando il datore di lavoro decide di adottare un sistema diverso). Nella valutazione dei rischi, il datore di lavoro deve prestare particolare attenzione ai rischi per la vista e per gli occhi, ai problemi di postura e di affaticamento fisico e mentale, alle condizioni ergonomiche e di igiene ambientale. Ai fini di questa valutazione, oltre alle prescrizioni a tal fine previste dall’allegato VII del decreto in esame, costituiscono un utile riferimento le norme tecniche stabilite dal CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) e dall’UNI (Ente Nazionale per l’Unificazione dell’Industria). A titolo di esempio, ricordiamo le norme UNI 10530 (Principi di ergonomia della visione), UNI 7367 (sedie e tavoli per videoterminali), UNI 7368 (scrivanie e tavoli), UNI 7498 ( sedie e appoggiapiedi), UNI 9095 (tavoli per videoterminali), UNI EN 29241 parte I – II – III (principi ergonomici per videoterminali), UNI ENV 26385 (principi ergonomici), CEI EN 60950/N (sicurezza). L’art. 56 comma 3, poi, affida al Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, di concerto col Ministro della Sanità, il compito di stabilire con decreto una guida d’uso dei videoterminali. In seguito alla valutazione dei rischi, il datore di lavoro deve adottare le misure necessarie per evitare i rischi emersi in base a detta valutazione, considerando la somma e la combinazione dei rischi tra loro. Obbligatorietà o meno delle prescrizioni dell’allegato VII L’allegato VII del D.Lvo 626/94 elenca le prescrizioni minime necessarie per realizzare un adeguato posto di lavoro al videoterminale. Anche se non obbligatorio, è consigliabile (anche alla luce degli orientamenti europei in tale campo) che il datore di lavoro applichi le indicazioni dell’allegato VII a qualsiasi postazione, anche nel caso in cui in ufficio non lavorino videoterminalisti: si tratta, in effetti, di prescrizioni minime che rendono più sicura e “umana” l’utilizzazione di tali apparecchi. Non pare esagerato assicurare al proprio lavoratore (anche se non è un videoterminalista), per esempio, caratteri suffi-

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cientemente grandi, un’immagine stabile senza sfarfallamento, simboli dei tasti leggibili, illuminazione sufficiente, assenza di abbagliamento, eccetera. Non bisogna dimenticare, in effetti, che anche se il titolo VI del decreto in esame tutela i lavoratori di cui all’art. 50 (videoterminalisti), il datore di lavoro deve tutelare anche tutti gli altri soggetti che, pur non essendo videoterminalisti utilizzano comunque questo strumento. Per il semplice fatto di rientrare nella definizione data dall’art. 2 (che definisce la figura di “lavoratore” tutelata dal D.Lvo 626/94), questi lavoratori ricevono la tutela della parte generica del decreto e quindi anche nei loro confronti il datore di lavoro deve studiare postazioni lavorative adeguatamente sicure dando applicazione agli articoli riguardanti le attrezzature in generale, l’ergonomia e così via della parte generale del decreto. Ecco allora che dare uno sguardo all’allegato VII risulterà un aiuto per il datore di lavoro che non ha l’obbligo specifico di osservarlo perché non si avvale di videoterminalisti. Gli obblighi per il datore di lavoro In materia di videoterminali gli obblighi previsti nei confronti del datore di lavoro sono quasi tutti delegabili. Infatti l’art. 89 comma 2 D.Lvo 626/94 (così come modificato dal D.Lvo 242/96), che va letto in combinazione con quanto prescritto dall’art. 1 comma 4ter, punisce con l’arresto o con l’ammenda sia il datore di lavoro, sia il dirigente, sia il preposto che violino le norme previste nel titolo VI. Unico obbligo non delegabile da parte del datore di lavoro ad alcuno è quello previsto dall’art. 52 comma 1, ossia la valutazione dei rischi. L’obbligo previsto dall’art. 56 comma 2 (formazione dei lavoratori), invece, è demandabile, ma soltanto ai dirigenti. Tutti gli altri obblighi previsti nel titolo VI del decreto sono delegabili sia ai dirigenti sia ai preposti. Da notare, invece, il fatto che non sia prevista sanzione alcuna nei confronti del medico competente né dei lavoratori. L’allegato VII in pratica Molti ma semplici sono i suggerimenti pratici che consentono di eliminare le situazioni più a rischio. L’allegato VII del D.Lvo 626/94 detta gli orientamenti generali e minimi ai quali attenersi. E’ suddiviso in tre punti: attrezzature, ambiente ed interfaccia elaboratore/uomo. Il primo di essi riguarda lo schermo, la

tastiera, il piano di lavoro e il sedile. Il secondo punto si riferisce allo spazio, all’illuminazione, ai riflessi e abbagliamenti, al rumore, al calore, alle radiazioni e all’umidità. L’ultimo punto, infine, considera le caratteristiche essenziali di un software. Ecco un elenco non esaustivo ma sicuramente indicativo dei principali accorgimenti da applicare alle postazioni di lavoro con videoterminale formulato in base al dettato dell’allegato in esame e ai suggerimenti che la tecnica oggi propone. Illuminazione, riflessi e abbagliamenti (Su questo tema, si veda anche la norma UNI 10530) • Posizionare gli schermi a 90° rispetto alle fonti di luce naturale (es. finestre) perché non si verifichino riflessi o abbagliamenti. • L’illuminamento medio dell’ambiente deve essere ridotto adeguatamente. • Regolare le tende delle finestre in modo da evitare un’illuminazione troppo intensa. • L’intensità dell’illuminazione non dovrebbe essere inferiore a 300 lux e sarebbe ottimale a 500 lux. • Le fonti di luce artificiali devono essere posizionate lateralmente e con un angolo di rifrazione di circa 45°. • Le luci da tavolo, o comunque da posto singolo, non sono l’ideale perché favoriscono una distribuzione non uniforme della luce: se si decide di utilizzarle ugualmente, bisogna schermarle e orientarle inclinandole in modo da non creare riflessi sul video. • Il coefficiente di riflessione degli arredi e dei rivestimenti dovrebbe essere basso, ottenuto utilizzando colori neutri. Schermo •

E’ bene che il rapporto tra le luminanze caratterisfondo sia compreso fra 5:1 e 10:1 e che gli operatori possano regolare la luminosità. La massima differenza dell’intensità luminosa fra schermo e foglio da digitare è di 1:10. Lo sfondo deve avere un’intensità luminosa non superiore a quella del foglio da digitare. L’inclinazione del video deve essere regolabile. Regolabili devono essere anche luminosità e contrasto. Regolare il video in modo da evitare un’eccessiva

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Disciplina del lavoro ai videoterminali: il quadro normativo

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Enti, Organizzazioni, Università, Istituzioni Italiane ed estere, attive sui temi della sicurezza e della prevenzione dei rischi negli ambienti di lavoro.

Informazioni generali

Norme e standard

http://www.unipv.it/safety - fisanit@ipv36.unipv.it Università di Pavia - divisione igiene e sicurezza Piazza S. Epifanio 12 - 27100 Pavia tel. 0382 504269 - fax 0382 21020 Testi integrali delle più importanti norme riguardanti la sicurezza negli ambienti di lavoro; numerosissimi link con Istituzioni, Enti, società, Università in Italia ed all’estero.

http://www.iso.ch - central@iso.ch International Organisation for Standardization 1 rue de Varembé - CH 1211 Ginevra (Svizzera) tel. 0041 22 7490111 - fax 0041 22 7333430 Il sito dell’organizzazione mondiale per la standardizzazione, al quale fanno riferimento tutti gli organismi nazionali e settoriali di standardizzazione. Attività in corso, pubblicazioni, elenco degli standard in vigore. Possibilità di effettuare ricerche, consultare gli abstracts, ordinare norme e documentazione varia.

http://www.sic.ing.unifi.it/sicurezza/home.html cinzia@pinet.ing.unifi.it Laboratorio Sicurezza - c/o corso di D.U. in Ingegneria Meccanica dell’Università di Firenze Piazza Ciardi 25 - 59100 Prato tel. 0574 602519 - fax 0574 602515 Ampia raccolta di leggi, giurisprudenza e bibliografia sulla sicurezza negli ambienti di lavoro, suddivisa per categorie (illuminazione, microclima, videoterminali, rumore, etc.)

http://www.unicei.it/uni/home.html - uni@uni.unicei.it Ente Nazionale Italiano di Unificazione Via Battistotti Sassi 11 - 20133 Milano tel. 02 700241 - fax 02 70106149 Il sito dell’Ente Italiano di standardizzazione. Attività e progetti in corso, elenco degli associati, catalogo delle pubblicazioni e di tutte le norme italiane ed estere, con possibilità di consultare gli abstracts e di effettuare ordini on line.

Enti pubblici e Istituzioni http://www.minlavoro.it Ministero del lavoro e della previdenza sociale Via M. Pagano 3 - 00187 Roma tel. 0646831 All’interno del sito del Ministero è possibile scaricare (http:// www.minlavoro.it/download/626.zip) la “Guida normativa alla tutela della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro”, in formato Html (consultabile con un comune browser Internet).

http://www.cie.co.at - ciecb@ping.at CIE - International Commission on Illumination Comitato Nazionale Italiano - c/o Prof. Piero Soardo Ist. Elettrotecnico Nazionale G. Ferraris Strada delle Cacce 91 - 10135 Torino tel. 011 3488933 - fax 011 346384 Il sito del Comitato Internazionale sull’Illuminazione. Attività in corso, informazioni su convegni e seminari, consultazione di documenti, ricerca sul catalogo delle pubblicazioni con possibilità di effettuare ordini online.

http://www.ispesl.it Ist. superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro Via Urbana 167 - 00184 Roma tel. 06 47141 - fax 06 4818493 Il sito dell’Ispesl contiene una serie di archivi con dati e statistiche su malattie professionali e infortuni sul lavoro, con ampio spazio dedicato alla legislazione in materia di sicurezza e prevenzione.

Industria editoriale http://www.naa.org - gersh@naa.org Newspaper Association of America 1921 Gallows Road, Suite 600 Vienna, VA 22182-3900 (USA) tel. 001 703 9021600 - fax 001 703 9170636 All’interno del proprio Sito, la NAA ospita numerose casehistory su ergonomia, prevenzione, sicurezza degli ambienti di lavoro nell’industria dei giornali. Sono inoltre disponibili (http://www.naa.org/products/technology.html) alcune pubblicazioni e video riguardanti la sicurezza, la prevenzione dei rischi e l’ergonomia ottimale nelle redazioni e negli stabilimenti di stampa.

http://www.inail.it - dccref@inail.it Ist. naz. per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro P.le G. Pastore 6 - 00144 Roma tel. 06 54871 All’interno del sito dell’Inail è presente una sezione “Prevenzione e Rischio”, con un servizio denominato CONTARPP (Consulenza Tecnica Accertamento Rischi Prevenzione e Protezione).

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luminosità (anche a seconda dei diversi momenti della giornata). Regolare il video in modo da ottenere il giusto contrasto tra i caratteri (scuri) e lo sfondo (chiaro). Rivolgersi alla manutenzione se l’immagine a video è sfarfalleggiante o in ogni caso non stabile. I caratteri devono essere ben leggibili in grandezza, forma e nitidezza. Tra i caratteri e le linee deve esistere uno spazio adeguato: deve essere facile poter distinguere tra due linee successive.

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Pulire il video con prodotti adeguati: polvere e impronte impediscono una corretta visione. La distanza necessaria tra operatore e schermo va calcolata secondo la formula: altezza carattere/ 0,0003Xangolo visivo. Generalmente risulta tra i 50 cm e i 70 cm. Allo stato attuale, l’angolo visivo ideale è di 20’, l’altezza ideale dei caratteri può essere di 2X3 mm o di 2,2X4,5 mm. L’altezza del monitor deve essere regolata in modo da risultare leggermente più bassa dell’altezza de-

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gli occhi. Il contrasto fra caratteri e fondo dello schermo può essere compreso tra 6/1 e 10/1.

Tastiera, piano di lavoro e spazio • • • •

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La tastiera deve avere superficie opaca. I tasti devono presentare un buon contrasto ed essere ben leggibili. La tastiera deve essere poggiata sul tavolo in modo da lasciare tra i 5 e i 10 cm di spazio per appoggiare le mani tra tastiera e bordo del tavolo. La tastiera, il video e il documento utilizzato devono essere vicini tra loro e circa alla stessa distanza dagli occhi: ciò consente di evitare movimenti fastidiosi della testa e degli occhi. Il tavolo di lavoro deve avere una superficie poco riflettente. Il tavolo deve essere sufficientemente stabile: non presentare vibrazioni. Il posto di lavoro deve permettere cambiamenti di posizione, dare la possibilità di assumere posizioni comode e consentire uno spazio sufficiente per le gambe. Il corpo del lavoratore, la tastiera e il video devono essere sulla stessa linea. L’altezza del piano della scrivania deve essere di 72 cm da terra (è meglio comunque utilizzare un tavolo regolabile in altezza).

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Utilizzare sedili girevoli ma stabili con basamento a cinque razze, con piano regolabile in altezza (tra i 40 e i 53 cm)e schienale regolabile in altezza, inclinazione e profondità. Il basamento a cinque razze deve essere ampio almeno quanto il piano del sedile. Le rotelle devono essere adatte al tipo di pavimento (ottime quelle frizionate antiscivolo). L’altezza della sedia deve essere regolata in modo da poter poggiare le gambe a terra o su un poggiapiedi (antisdrucciolo, regolabile ed inclinabile) con un angolo di 90°. Deve consentire anche di poggiare le braccia sul tavolo con un angolo di 90° (gli avambracci devono essere paralleli al piano di lavoro). Il piano del sedile deve essere utilizzato completamente (senza che il lavoratore si sieda per esempio solo sul bordo).

Lo schienale della sedia deve sostenere la regione lombare della schiena ed essere regolato in modo da formare un angolo che va dai 90° ai 110° (per inclinazioni maggiori occorre avere un poggiatesta). I braccioli, se presenti, non devono essere troppo alti: se non si infilano sotto il piano di lavoro il lavoratore è costretto ad operare con la schiena flessa. Sarebbe bene che in presenza di eventuali cariche elettrostatiche il sedile scaricasse a terra. Il sedile deve essere rivestito in materiale traspirante e lavabile, meglio se autoestinguente. E’ bene che il sedile abbia comandi di regolazione accessibili, facilmente azionabili, maneggevoli e rispondenti (il lavoratore non dovrebbe cioè utilizzare attrezzi per la regolazione, o assumere posizioni contorte).

Radiazioni, calore, rumore, umidità e interfaccia elaboratore – uomo •

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Sedie •

TecnoMedia

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Le attrezzature e il videoterminale devono essere omologati, cioè tali da emettere radiazioni trascurabili. Le attrezzature non devono produrre un eccesso di calore che rechi disturbo ai lavoratori. Il rumore emesso dalle attrezzature non deve perturbare l’attenzione e la comunicazione verbale. In particolare, se l’apparecchio emette rumore (per esempio in caso di stampante ad aghi), verificare che siano rispettate le indicazioni date dal D.Lvo 277/92. Bisogna ottenere e mantenere un’umidità soddisfacente: la norma ISO 7730 prevede che il grado di umidità vari insieme alla temperatura (80% a 20°C, 70% a 22°C, eccetera). Il software deve essere adeguato alle mansioni da svolgere, di facile uso e possibilmente adattabile al livello di conoscenza ed esperienza dell’utilizzatore. Non installare alcun tipo di controllo all’insaputa dell’operatore. Il sistema deve fornire al lavoratore indicazioni sul loro svolgimento e informazioni in un formato e ritmo adeguati all’operatore. In questo deve rispettare anche i principi ergonomici. Antonietta Strada esseantos@lycosmail.com

Sicurezza sul lavoro

Disciplina del lavoro ai videoterminali: il quadro normativo

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Sala spedizione

Componenti integrabili e semplificazione meccanica: la “filosofia” Idab Wamac Proseguono gli incontri con i protagonisti delle tecnologie per le sale di spedizione. Dopo l’intervista al nuovo Amministratore Delegato di Ferag Italia, Sandro Provera, pubblicata sullo scorso numero di TecnoMedia, abbiamo incontrato Giorgio Bonvini, Amministratore Delegato di R.G., la società che commercializza in Italia gli impianti di spedizione della Idab Wamac, la casa svedese che punta su soluzioni basate su singole componenti specializzate e su una estrema semplificazione meccanica degli impianti.

D- Idab Wamac è uno dei tre grandi costruttori mondiali di impianti per sale stampa. Se dovesse sintetizzare le caratteristiche fondamentali della tecnologia proposta dalla Casa svedese, su quali aspetti punterebbe? R- Sicuramente sulla componentistica specializzata e modulare e sulla estrema semplificazione meccanica delle soluzioni proposte. Che cosa intende per componentistica specializzata e modulare? La Idab Wamac ha sempre creduto nella progettazione di singoli componenti, vedi stackers, negli impianti di spedizione, che fossero specializzate in una singola funzione o fossero il più possibile integrabili con altre configurazioni già installate dai nostri clienti, in modo da non costringere uno stampatore o un editore interessato ad aumentare la produzione, a sostituire l’intero impianto. Per quanto riguarda invece il concetto di specializzazione, questo significa che Idab Wamac, a differenza di altri fornitori, può offrire due stackers in grado di produrre 80.000 copie/ora, dalle singole copie al pacco standard (20 copie), o di dividere la produzione sugli stessi due stackers per produrre pacchi standard con girate/pila da dieci copie cadauna. Ma quali sono i vantaggi della specializzazione dei moduli per un centro stampa e spedizione? I vantaggi sono almeno di due tipi: prima di tutto noi crediamo che una serie di componenti consentano, nel corso del ciclo completo di lavorazione, di meglio adattarsi ad una delle caratteristiche evolutive delle moderne rotative, ovvero la velocità, espressa in

copie per ora, sempre crescente. Inoltre non siamo affatto convinti che componenti multi funzionali finiscano per rappresentare un risparmio per lo stampatore. Riteniamo infatti che la maggiore complessità tecnica del modulo ed i tempi necessariamente più lunghi per effettuare più lavorazioni all’interno di un’unica stazione di lavoro comportino inevitabilmente la necessità di aumentare il numero finale dei moduli installati, per ragioni di sicurezza, in funzione di back up, e per consentire la compatibilità con le velocità sempre più elevate delle rotative. Per quanto riguarda la “complessità tecnica”, la filosofia produttiva della Idab Wamac, a quanto ci diceva prima, tende a ridurla al minimo... Sì. Questo è l’altro asse strategico sul quale si muove, tradizionalmente, la Casa svedese. Tutte le apparecchiature meccaniche, per loro natura, hanno parti i movimento, e l’usura ed il successivo guasto sono sempre in agguato. Idab Wamac ha deciso fin dall’inizio della sua attività di puntare ad una estrema semplificazione dei meccanismi all’interno degli impianti di spedizione, in modo da consentire ai propri clienti una maggiore affidabilità delle attrezzature e costi minori per la manutenzione generale degli impianti. Due vantaggi che, a quanto sembra, sono particolarmente apprezzati in tutti gli ambienti che devono fare i conti o con il costo della manodopera o con la carenza di tecnici specializzati. Vale a dire? Per esempio i Paesi in via di sviluppo, Cina in testa, nei quali Idab Wamac ha avuto un enorme successo commerciale negli ultimi dodici mesi. In quei Pae-

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Componenti integrabili e semplificazione meccanica: la “filosofia” Idab Wamac

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Giorgio Bonvini, Amministratore Delegato di R.G.

E sempre a proposito di costi, la Svezia è fra i Paesi della Unione Europea che hanno deciso di non aderire alla prima fase dell’Euro. La corona svedese è una valuta oltremodo stabile sul piano internazionale anche nei confronti dell’Euro. Senza contare che gli svedesi si stanno attrezzando per entrare nella moneta unica con il successivo scaglione di Paesi dell’Unione Europea. Definirei questo quadro valutario oltremodo positivo, certamente, almeno dal punto di vista degli svedesi, assai più “tranquillizzante”, sul fronte dei costi, rispetto a quanto possono offrire operatori che agiscano da Paesi assai più lontani, almeno in prospettiva, dall’ingresso nella moneta unica. Ritornando ad argomenti più tecnologici, quali sono le aspettative di Idab Wamac nei confronti del mercato nazionale dei quotidiani? Dal nostro punto di vista, il mercato italiano dei quotidiani presenta una anomalia rispetto ad altri mercati di riferimento europei e nord americani: la pressoché totale assenza di inserti pubblicitari nel corpo

base del quotidiano. Ma questo non dipende dalle tecnologie... Certamente no. Le “macchine” ci sono, il problema è che manca il mercato, perché gli inserzionisti italiani finora non hanno considerato le opportunità offerte dall’inserimento di inserti prestampati di pubblicità nelle pagine del quotidiano come uno strumento valido per le loro attività di promozione e marketing. Noi della R.G. non possiamo che prenderne atto, restando in attesa che la domanda in questo particolare mercato assuma una dimensione tale da giustificare gli investimenti in tecnologie per l’inserimento. Le soluzioni, comunque, non ci mancano, e possiamo tranquillamente ritenere che siano in grado di soddisfare ampiamente le attese degli editori italiani, dal momento che sono state testate su alcuni dei mercati internazionali più critici per l’inserimento, sia in Europa che negli Stati Uniti. Anche per l’inserimento valgono le stesse caratteristiche con le quali sono state progettate le altre componenti della sala stampa? Assolutamente si. Idab Wamac propone una soluzione di immagazzinaggio dei pre stampati particolarmente flessibile, basata sull’impiego degli shuttles, ovvero dispositivi in grado di stoccare fino a 20.000 ciascuno di inserti pubblicitari di medie dimensioni o di prestampati. I moduli che compongono questi shuttles sono in grado di essere spostati da una parte all’atra dello stabilimenti, o fra stabilimenti diversi, in modo totalmente automatico, attraverso impianti robotizzati AGV, una tecnologia già oltremodo sperimentata per la movimentazione di bobine di carta, sia all’estero che in Italia, ed una sicurezza in più nel senso di “semplificazione” del quale si parlava prima. Anche per gli shuttles vale il principio che sono componenti integrabili in layout industriali assemblati da fornitori diversi.

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si, evidentemente, non è il costo della manodopera a spaventare, ma la difficoltà di reperire sul mercato del lavoro tecnici specializzati in grado di garantire un’efficiente manutenzione. In Europa e negli Stati Uniti, altre aree geografiche dove Idab Wamac ha mietuto e miete notevole successi commerciali, si punta invece alla competitività sui costi di manutenzione, che noi riteniamo sensibilmente concorrenziali rispetto a quelli di altri fornitori. Né va dimenticato che, proprio per incrementare ulteriormente i risparmi sulla manutenzione, la Idab Wamac ha sviluppato negli anni sistemi di autodiagnostica particolarmente sofisticati che, nell’uso quotidiano, consentono di realizzare ulteriori risparmi dal momento che permettono una rapida e certa identificazione degli eventuali inconvenienti che potessero verificarsi nell’impianto.

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Sala spedizione disaccoppiata: la “filosofia” Müller Martini Negli scorsi mesi Müller Martini, società specializzata fra l’altro nella fornitura di sale spedizione per l’industria grafica, ha introdotto anche nell’industria italiana dei giornali le proprie soluzioni basate sul principio del disaccoppiamento tra stampa e spedizione. TecnoMedia ha chiesto al responsabile del mercato Quotidiani della controllata Müller Martini Spa, ingegner Dario De Cian, di illustrare le nuove strategie verso il nostro mercato ed i principi sui quali si basano le soluzioni offerte dalla Casa svizzera: una sala spedizioni al servizio della distribuzione e del marketing editoriale. D - Nonostante una significativa presenza negli stabilimenti di stampa dei quotidiani in tutto il mondo, Müller Martini è stata finora sostanzialmente assente dall’industria italiana dei giornali. Per quali motivi? R - Effettivamente Müller Martini si trovava nei confronti del mercato italiano dei quotidiani in una posizione abbastanza anomala. I prodotti c’erano, le “referenze”, se vogliamo chiamarle così, anche, basti pensare alle installazione presso clienti del calibro del New York Times in America, O Globo in Brasile o il gruppo Axel Springer in Germania, ma ciononostante eravamo pochissimo presenti fino all’anno scorso all’interno dell’industria dei giornali italiani. Non ci sono ragioni particolari, salvo, forse, la considerazione che tutto la gamma delle soluzioni offerte da Müller Martini puntava molto sulla valorizzazione delle tecnologie per l’inserimento, un mercato che, come è noto, in Italia non ha finora raggiunto una dimensione significativa; non a caso l’unico nostro cliente era la Athesiadruck di Bolzano, uno degli editori più attenti nei confronti dell’inserimento. Ma nonostante ciò Müller Martini ha deciso che fossero maturati i tempi per un ingresso nel nostro mercato.. Si. A partire dal 1997 la casa madre ha deciso di impostare una politica omogenea nei confronti degli stampatori e degli editori di giornali italiani, sia operando con personale specializzato e dedicato esclusivamente a questo settore, sia avviando una collaborazione diretta con una società esterna, la New Age, che, dal 1° gennaio 1997, è diventata agente esclusivo per

il solo mercato dei quotidiani italiani. I risultati non si sono fatti attendere: oltre ad avere integrato alcune nostre soluzioni con impianti per la spedizione di diversa provenienza, Müller Martini si è aggiudicata ad esempio la fornitura per il layout completo della linea di spedizione presso il nuovo Centro Stampa Quotidiani di Erbusco (BS), che entrerà in produzione nel Gennaio 2000. Quali sono, dal vostro punto di vista, le caratteristiche più interessanti del mercato dei quotidiani italiani? In Italia, come dicevo, non si è ancora sviluppato in misura significativa l’inserimento di materiali prestampati nel corpo principale del giornale, come invece avviene in molti altri Paesi. Questa, dal nostro punto di vista, è una situazione di estremo interesse, perché il mercato dell’inserimento costituisce per noi un’area di grande rilevanza strategica. Perché? Müller Martini propone da vent’anni soluzioni che riteniamo di grande interesse per tutto ciò che riguarda l’inserimento, perché sono basate sul principio del “disaccoppiamento” fra la fase di stampa e la successiva fase di “lavorazione” del prodotto uscito dalla rotativa. Può spiegare meglio? Secondo Müller Martini, stampa e spedizione dei giornali sono due processi diversi, con esigenze diverse, ciascuno dei quali deve procedere con dinamiche proprie. In coerenza con questa convizione di fondo, le nostre soluzioni “prelevano” i prodotti in uscita dalla

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Sala spedizione disaccoppiata: la “filosofia” Müller Martini

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rotativa, li “immagazzinano” temporaneamente e in modo dinamico su bobine e successivamente, senza alcun intervento manuale, li trasferiscono all’interno della linea di inserimento per l’accoppiamento finale con le diverse componenti del prodotto stampato. Ma il procedimento di “carico” e “scarico” dei materiali stampati non costituisce una perdita di tempo, tanto più in un mercato, come quello italiano, dove si tende a ridurre al minimo i tempi di stampa in rotativa? Occorre chiarire che i nostri sistemi non immagazzinano tutto il prodotto prima di avviare la fase relativa al ciclo di assemblaggio e di spedizione dei quotidiani con gli inserti. Al contrario, la linea inizia a prelevare le prime mille-millecinquecento copie in uscita dalla rotativa, immagazzinandole sulla prima bobina del polmone di disaccoppiamento. Quando il volume minimo è stato raggiunto, il sistema provvede automaticamente ad indirizzare le nuove copie in arrivo sulla seconda bobina, e ad avviare le prime copie immagazzinate alla spedizione vera e propria. Il presunto “ritardo” della immissione delle copie in linea è di qualche minuto, che viene comunque recuperato in occasione dei cambi di edizione in rotativa durante i quali il sistema di spedizione continua ad operare senza interruzioni. Il disaccoppiamento lavora sempre e comunque on line, in presa diretta con la rotativa, ma introduce una flessibilità altrimenti sconosciuta ad ogni altro layout industriale. Quali sarebbero i vantaggi complessivi ? I vantaggi sono quelli di disporre di un sistema integrato per l’inserimento e la spedizione dei quotidiani pilotato non dalla velocità della rotativa, ma dalle esigenze della distribuzione e del marketing. Introducendo in linea il dispositivo che noi chiamiamo “polmone”, ovvero un numero variabile di bobine per l’immagazzinamento dinamico del prodotto principale, collegate on line al sistema di inserimento per lo smistamento e l’assemblaggio di tutti gli stampati ed i pre stampati presenti all’interno del sistema, lo

stampatore non ha più il vincolo di un allineamento prestabilito fra la velocità della rotativa e quella delle linee di spedizione, perché i due sistemi sono raccordati fra loro in modo dinamico e flessibile. Il polmone può inoltre essere utilizzato per stoccare su bobina sezioni prestampate da immettere successivamente in automatico nel prodotto principale tramite opportune stazioni di sbobinatura. Questa possibilità potrebbe offrire indubbi vantaggi ai grandi gruppi editoriali che utilizzano un network di stabilimenti per la produzione delle copie dei giornali. Nel caso in cui si pianificasse un inserto pubblicitario, o tematico, per un certo giorno della settimana, questo potrebbe venire stampato su un’unica rotativa per garantire una qualità standard su tutto il territorio nazionale, quindi immagazzinato su diverse bobine che, successivamente, verrebbero spedite agli altri centri stampa e posizionate, già cariche e pronte all’uso, nelle stazioni di sbobinatura presenti negli altri stabilimenti. Tramite l’impiego delle nostre tecnologie l’editore, attraverso la concessionaria di pubblicità, potrebbe garantire ai clienti efficaci campagne di pubblicità su tutto il territorio nazionale tramite l’inserimento di prestampati di qualità assolutamente standard. Il mercato italiano come sta reagendo a queste ipotesi? Sembra bene. Non bisogna dimenticare che, in attesa di uno sviluppo significativo dell’inserimento di prestampati pubblicitari nel corpo del giornale, attraverso le nostre tecnologie è possibile “costruire” un giornale fortemente caratterizzato da inserti tematici specifici. Un nostro cliente - Athesiadruck - ci ha richiesto la progettazione di un sistema in grado di inserire nel giornale inserti pubblicitari differenziati addirittura per quartiere. Ma lo stesso potrebbe essere fatto per sezioni che riguardano argomenti specifici come l’economia, la salute, il tempo libero e i viaggi. Queste ed altre richieste similari ci confermano, anche per il mercato italiano, la validità della nostra proposta: la sala spedizione è essenzialmente uno strumento di distribuzione al servizio del marketing editoriale e pubblicitario.

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Dario De Cian, Product Manager Area Quotidiani di Müller Martini.

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Mercato grafico

Un 1998 molto positivo per il mercato grafico italiano Nel corso dell’annuale assemblea dell’ARGI, l’Associazione che riunisce i rappresentanti italiani di produttori esteri di macchine per l’industria grafica, è stato archiviato con soddisfazione un anno, il 1998, che ha visto una robusta crescita nel consumo italiano di macchine grafiche. In crescita anche le attività ed i servizi offerti dall’ARGI alle aziende associate. Riccardo Beretta riconfermato alla Presidenza per il prossimo biennio

Il 1998 è stato un anno “eccezionale” per il mercato grafico nazionale ed in particolare per gli “importatori”. All’Assemblea Generale dell’ARGI, svoltasi lo scorso 11 febbraio presso il “Circolo Canottieri Olona” a Milano, l’Associazione Rappresentanti Ufficiali di Case Estere Costruttrici di Macchine Grafiche, Cartotecniche ed Affini ha presentato i risultati di un anno di brillante attività, sia dal punto di vista congiunturale, sia associativo. E anche i progetti futuri dell’ARGI non potevano che prospettarsi all’insegna della crescita. Il mercato italiano di macchine grafiche nel 1998 “Un anno estremamente positivo, il migliore dal ‘95”, ha esordito il presidente Riccardo Beretta commentando l’andamento del mercato grafico italiano nel 1998. Dopo un anno di “contenimento” come il 1997 che aveva fatto registrare un calo del 3% nel consumo nazionale, i dati a disposizione in chiusura del ‘98 sono decisamente confortanti. In termini di fatturato il consumo nazionale di macchine grafiche ha superato i 2.000 miliardi di lire con una crescita del 30% ca. sul ’97, benché il trend positivo abbia riguardato in modo diverso i vari comparti. L’andamento dei singoli comparti: Pre-stampa, Stampa, Dopo-stampa Prima di presentare i dati, il responsabile della Commissione Marketing – Dr. Sergio Franzi – fa alcune premesse. Come per il ’97, i valori complessivi di ciascun comparto sono composti dal fatturato rilevato dagli Associati e da stime e dati sul fatturato rea-

lizzato da altre aziende del settore non associate (importatori e – ove possibile - costruttori italiani). I dati riferiti al ’98 sono tuttavia caratterizzati da una maggior completezza rispetto a quelli rilevati nel ’97, grazie anche al contributo di aziende neo-associate (O.N.C.E.A.S. e Ferag Italia) e non associate che hanno direttamente partecipato all’indagine. Per lo stesso motivo, ha concluso il Dr. Franzi, è stato possibile rettificare ed aggiornare anche i dati relativi al ’97. Per i fornitori di tecnologie (italiani ed esteri) del mercato grafico italiano il ’98 è stato sicuramente un anno all’insegna della crescita. Gli incentivi statali ed il generale calo dei prezzi hanno in parte favorito gli investimenti. E’ tuttavia ragionevole pensare che il trend particolarmente positivo che ha toccato il comparto Stampa nel ’98 e, con un certo effetto di “trascinamento”, il comparto Dopo-stampa, sia dovuto in parte alla conclusione di ordini avviati nel ’97, in particolare per quanto riguarda macchine ed impianti di maggiori dimensioni e valore (i dati di fatturato forniti dall’ARGI si riferiscono infatti a macchine ed attrezzature “consegnate ed installate”). Per il comparto Stampa (offset a foglio, offset a bobina e stampa digitale) il consumo nazionale stimato di macchine nuove ammonta a circa 565 miliardi di lire, pari ad una crescita del 49% sul ’97. Questo incremento riguarda in particolare le offset a foglio soprattutto quelle del formato 70x100 e di grande formato – pari ad un valore di 403 miliardi di lire, nonchè le offset a bobina per quotidiani (93 miliardi di lire) e per lavori commerciali (54 miliardi di lire). In crescita anche il comparto digitale. Rispetto al ’97 la domanda di macchine da stampa digitali professionali è incrementata del 30% in termini di quan-

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Un 1998 molto positivo per il mercato grafico italiano

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Il 27 maggio a Bologna e l’11 novembre a Torino si svolgeranno due seminari internazionali dedicati alle prospettive di sviluppo e consolidamento della stampa digitale in Italia. L’iniziativa è organizzata da Centrexpo di Milano, la società leader nella organizzazione di eventi fieristici per l’industria grafica, e si avvale della consulenza scientifica di Pira International, l’istituto inglese specializzato nella consulenza tecnica per l’industria della stampa commerciale, della cartotecnica e dell’imballaggio. I due seminari, intitolati rispettivamente “Gli sviluppi tecnologici della stampa digitale” e “Fare affari con la stampa digitale” si inquadrano in un circuito di incontri a carattere scientifico e tecnologico denominati “I Forum di Grafitalia”, che hanno come obiettivo quello di favorire l’approfondimento delle soluzioni tecnologiche più avanzate per l’industria grafica e della stampa commerciale attraverso le esperienze di utenti e fornitori di impianti. Proprio per favorire questo obiettivo, la partecipazione del pubblico ai lavori dei Seminari sarà gratuita. Il primo dei due Seminari Internazionali si svolgerà a Bologna, presso il Royal Hotel Carlton, e sarà focalizzato in modo particolare sugli aspetti più strettamente tecnologici relativi all’impiego delle attrezzature per la stampa digitale. Tutti gli interventi saranno distribuiti lungo tre sessioni, dedicate rispettivamente alla prestampa, stampa e allestimento. I lavori del Seminario Internazionale, che dureranno dalle ore 9.30 alle ore 18.00, con una pausa per la colazione di lavoro, saranno tradotti simultaneamente in italiano ed in inglese.

tità. Tuttavia la marcata concorrenza delle macchine L’impegno dell’ARGI per il prossimo biennio: da stampa digitali cosiddette “mid-range” ne ha spin- crescere to al ribasso i prezzi. Per quanto riguarda il comparto Dopo-stampa L’obiettivo dell’ARGI potrebbe essere riassunto in (“Legatoria, Allestimento, Confezionamento”), il trend una parola: “crescere”. Dal discorso del presidente positivo (+47% rispetto al ‘97) è in linea con quello Beretta è trasparito un grande slancio verso il rinnoregistrato per il comparto Stampa benché i dati relati- vamento dell’Associazione. vi a questo settore siano riferiti alle sole “importazio“In un momento dove gli scenari cambiano, l’Asni” di macchine nuove, corrispondenti ad un valore di sociazione deve rimanere un punto fermo e sicuro per 126 miliardi di lire. le aziende che ne fanno parte ed in questo contesto è Significativa in questo senso è stata la crescita degli investimenti nelle linee di Il mercato italiano delle macchine grafiche accavallatura e cucitura punto metallico (26 (macchine nuove - valori in milioni di lire) miliardi di lire ca.) e nei sistemi di spedizio1997 1998 ±% ne per quotidiani e riviste (19 miliardi ca.) Pre-press (*) 130.000 138.722 6,71% che rispetto al ’97 sono raddoppiati. 377.801 564.648 49,46% Decisamente più contenuto l’incremen- Press (*) (offset a foglio, to (+7%) del consumo nazionale stimato per il comparto Pre-stampa (139 miliardi di lire offset a bobina, ca.), toccato più degli altri dal generale destampa digitale cremento dei prezzi. Il ’98 può essere co"professionale" munque definito “l’anno del Computer to After-Press (**) 86.104 126.686 47,13% Plate”, ormai definitivamente decollato con (legatoria, una crescita di +237% sul ’97, pari ad un allestimento, valore di 15 miliardi. Hanno segnato un trend confezionamento positivo anche i server (+45%) ed i plotter a TOTALE 593.905 830.056 39,76% 8 pagine (+21%). In flessione, invece, gli investimenti nei (*) Consumo Nazionale plotter a 2 pagine (-38%) e nelle fotounità (**) Importazioni Capstan (-18%). Dati: ARGI

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ancor più importante, oggi, costituire e far parte di una Nuove cariche per il Consiglio Direttivo dell’Argi Filiera del mondo grafico per poter rappresentare meglio gli interessi di tutte le categorie nei confronti di In chiusura dell’assemblea sono stati eletti i nuovi chi emana regole e principi. In sedici anni di vita membri del Consiglio Direttivo che avranno il compil’ARGI ha sempre raggiunto gli obiettivi prefissati, ma to di concretizzare i progetti proposti dal Consiglio ora dobbiamo crescere ancora di più, essere più rap- uscente. presentativi, divenire uno degli elementi importanti Riconfermata la carica di presidente a Riccardo del mercato grafico.”. Beretta, ecco gli altri illustri nomi che saranno alla guiCon queste premesse, Beretta ha presentato all’As- da dell’ARGI per il biennio in corso: semblea dei soci i punti fondamentali del progetto del Giuseppe Baggi (Bobst) Consiglio Direttivo per lo sviluppo e l’ampliamento Giorgio Brambilla (D.G. Vianini) dell’Associazione nel corso del biennio 1999-2000. Giampiero Castelli (Bancolini) L’ARGI sarà impegnata su due fronti. Da una parte Claudio Ciastellardi (Mediterranea) “farà meglio”, cioè approfondirà quanto fatto sino ad Sergio Franzi (Macchingraf) oggi; dall’altra “farà di più”, sia per gli associati, sia Sergio Lamberti (Roto Lem) per lo sviluppo del mercato nel settore grafico. A queGiovanni Maffei (Man Roland) sto scopo, Beretta ed il Consiglio Direttivo uscente Franco Nascimbeni (So.Ma.Ca.) ritengono importante promuovere, insieme ad altre AsPaolo Zerbi (Agfa) sociazioni del comparto grafico, la Formazione di personale qualificato ed aggiornato, risorsa di cui il nostro settore è carente; rafforzare i Il mercato italiano del Pre-Press 1997-1998 rapporti con altre Associazioni del (valori in milioni di lire) mondo grafico, anche a livello internazionale, per cer0 care di comprendere Camere Digitali 830 più a fondo la nuo12.807 Scanner piani va realtà “europea” professionali 11.975 ed i possibili svi1997 1998 7.308 luppi, tecnologici e Scanner a tamburo 8.116 non, del mondo 3.735 Stazioni lavoro e sistemi grafico; creare at4.786 dedicati traverso Internet un 11.927 Server punto di contatto ed 6.540 un canale di comu14.617 Fotounità capstan 22.135 nicazione più rapido ed efficiente, sia 1.620 Fotounità 2 pagine 3.510 verso l’esterno, sia 10.668 verso gli Associati; Fotounità 4 pagine 12.147 aiutare le aziende 23.370 associate ad evitare Fotounità 8 pagine 19.509 “operazioni a ri10.018 Sviluppatrici, bromografi, schio” nel senso più 9.032 reprocamere ampio del termine e 15.350 quant’altro sarà utiComputer to plate 4.550 le e necessario fare 8.753 Prove colore analogicoper rendere l’ARGI 8.777 digitale un punto di riferi18.549 Altro mento per i fornito18.093 ri di tecnologia del mondo grafico. Dati: ARGI

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Integrazioni, alleanze, riorganizzazioni: novità dall’industria dei fornitori

TecnoMedia

Ritorna sul mercato italiano lo storico marchio della Hyphen, mentre la multinazionale Kodak Polychrome Graphics completa la riorganizzazione e si prepara alla sfida del mercato grafico ed editoriale con un occhio di riguardo per la stampa dei quotidiani. Fusioni, scambi di partecipazioni, alleanze e riorganizzazioni nei canali commerciali e distributivi sono strategie aziendali messe in pratica, spesso con successo, dai fornitori dell’industria italiana dei quotidiani. Dalle alleanze fra colossi multinazionali, come Dupont e Fuji, alla nascita di network di aziende altamente specializzate, come il gruppo Sinedita, Nàvita, Exenia, Lira, il mercato italiano è stato e continua ad essere periodicamente caratterizzato da spinte innovative verso una sempre maggiore razionalizzazione di risorse tecnologiche, finanziarie ed umane. Anche questo inizio di anno ha portato alcune novità sia per quanto riguarda la nascita di nuove aziende che per quanto attiene al completamento di processi riorganizzativi destinati ad aumentare l’efficacia dei fornitori su tutto il territorio nazionale.

Kodak Polychrome Graphics Poco più di un anno fa, esattamente nel gennaio del 1998, la Eastman Kodak Company e la Sun Chemical Corporation, multinazionali del settore chimico e fotografico, decidevano di scorporare le proprie divisioni specializzate nell’industria internazionale delle arti grafiche, per dare vita ad una nuova società altamente specializzata. Nasceva così la Kodak Polychrome Graphics (KPG), con l’obiettivo di consolidare a livello mondiale il ruolo di fornitore di pellicole, carte, soluzioni tradizionali e digitali, trattamento della chimica e prodotti per prove colori digitali per il mercato delle arti grafiche e per l’industria editoriale. Pochi mesi dopo, la nuova società, partecipata al 50% pro capite da Kodak e Sun Chemical, acquisiva la Horsell Anitec, specializzata nelle lastre da stampa. Il processo di integrazione fra le tre diverse realtà aziendali non è stato semplice né a livello mondiale

né tanto meno in Italia, dove è stato necessario procedere lungo due direttive. Per un verso, si è dovuto portare a un comune denominatore culture e “filosofie” aziendali affatto diverse fra loro, che spaziavano da abitudini caratteristiche di una multinazionale accuratamente organizzata in procedure multilivello, ad altre modalità organizzative, proprie di organizzazioni commerciali di minori dimensioni, caratterizzate da un livello di schemi organizzativi e livelli decisionali ridotti ai minimi termini. Per un altro verso, si è resa necessaria una completa razionalizzazione dei canali distributivi e delle stesse linee di prodotti, per evitare situazioni paradossali come quella di clienti che, in determinante zone, potevano venire visitati quasi contemporaneamente da due o tre rappresentanti, tutti professionalmente preparati e tutti legalmente autorizzati a coprire quella stessa zona dalle tre diverse organizzazioni di provenienza. I risultati di questo lavoro di razionalizzazione e riorganizzazione globale della struttura di Kodak Polychrome Graphics per il nostro Paese sono stati illustrati da Marco Querci, Presidente e General Manager di KPG per l’Italia, in occasione di una incontro con la stampa specializzata. La nuova struttura operativa, forte di una cinquantina di dipendenti, altrettanti venditori e una ottantina di distributori, è stata organizzata in sei divisioni quattro focalizzate alla vendita dei prodotti e due per i servizi generali - sulla base della diverse esigenze dell’industria grafica. Una prima divisione, affidata a Daniele Cerretelli, si occuperà dei giornali quotidiani, una seconda, affidata a Mario Vergani, si focalizzerà sui grandi clienti della stampa commerciale, offset a folio e stampa per imballaggi, un’altra divisione, che farà capo a Giorgio Manzoni, si dedicherà agli stampatori su macchine roto-offset ed al mercato dei libri, mentre una quarta divisione sarà specializzata verso i

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Integrazioni, alleanze, riorganizzazioni: novità dall’industria dei fornitori

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Mercato grafico

Più di cento espositori per Medprint ‘99 Medprint, la mostra delle tecnologie per l’industria grafica ed editoriale mediterranea organizzata da Centrexpo, mette a segno - quando mancano oltre sei mesi dall’inaugurazione - un risultato di grande rilievo: le aziende che hanno già dato la propria adesione sono oltre 100, provenienti da dieci Paesi. E’ già stato venduto oltre il 50% delle aree di esposizione previste alla Mostra d’Oltremare di Napoli, che dal 27 al 31 ottobre prossimi ospiterà la rassegna. Tra le aziende che prenderanno parte alla manifestazione, sono presenti i principali protagonisti della prestampa, stampa tradizionale e digitale, legatoria, con una distribuzione uniforme nei diversi settori. Medprint, insomma, offre un panorama tecnologico davvero completo. Questo risultato è rispondente alle attese riscontrate sia presso le aziende produttrici di macchinari che presso gli utilizzatori dagli studi preliminari condotti da Centrexpo. L’idea di una manifestazione disegnata a misura del Centro-Sud, con un panorama tecnologico che spazia dalle ultime novità di mercato alla interessante opportunità di trovare in fiera anche l’usato di qualità a norma Ce, sta trasformandosi insomma in un momento fieristico particolarmente atteso. Per ulteriori informazioni: Ufficio stampa: Enrico Sbandi - Francesco La Gala E. PRESS® srl Piazza dei Martiri, 58 - 80121 Napoli tel. 081.42.15.12 - fax 081.42.15.31 e-mail: e.press@mclink.it

rivenditori, e farà capo a Claudio Moiraghi. Le prime due avranno la sede logistica a Firenze Calenzano, dove si trova anche la sede centrale di KPG per l’Italia, mentre le altre due occuperanno la nuova filiale di Cinisello Balsamo, alle porte di Milano, che ha riunito le precedenti sedi di Kodak e Horsell. Nel 1998 il gruppo di aziende che hanno costituito la Kodak Polychrome Graphics ha registrato complessivamente, nel nostro Paese, un fatturato aggregato nell’ordine dei 110 miliardi di lire, con un incremento, rispetto al 1997, stimato nell’ordine del 9%. Per il 1999 le previsioni per l’Italia sono di un ulteriore aumento dei fatturati che, a livello mondiale, hanno raggiunto i due miliardi di dollari dopo l’assimilazione nella struttura originaria di KPG di tutte le operazioni detenute in Giappone. La multinazionale dell’industria grafica guarda con estremo interesse al mercato dei quotidiani, un settore di attività dove, come ha avuto modo di sottolineare il Presidente per l’Italia Marco Querci, la KPG non ricopre ancora il ruolo al quale aspira. Per conquistare maggiori quote di mercato, occorrerà potenziare l’offerta tradizionale, costituita dai materiali di consumo, con una gamma adeguata di solu-

Organizzatori - Ufficio Vendite: Maria Grazia Facchinetti CENTREXPO spa Corso Sempione, 4 - 20154 Milano tel.02.319.109.213/216 - fax 02.341.677 e-mail: centrexp@acimga.it

zioni tecnologiche per la preparazione delle forme per la stampa dei giornali. Non è affatto escluso che nei prossimi mesi non possano arrivare interessanti novità a tale riguardo.

Hyphen-Italia ai nastri di partenza La seconda novità riguarda il ritorno di un marchio “storico” fra i fornitori dell’industria editoriale italiana. Il 25 febbraio scorso, in occasione di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato tutte le riviste del settore grafico, è stata annunciata la nascita di Hyphen-Italia. La nuova società rilancia nel nostro Paese uno dei marchi che, negli anni ottanta, hanno significato l’avvento dei primi sistemi editoriali basati su piattaforma standard, l’affermazione del PostScript come linguaggio standard per le periferiche di output e l’inizio di una lunga storia di successi per le tecnologie “made in Italy”. Hyphen-Italia nasce da una cessione di quote fra la S.E.A. di Firenze, organizzazione commerciale per l’industria grafica presieduta da Giuliano Noferini, la Any.com, società operativa nei sistemi di telecomunicazione, e la Graph-os, azienda veronese specializza-

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Integrazioni, alleanze, riorganizzazioni: novità dall’industria dei fornitori

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ta nel settore dei sistemi integrati. Proprio il fondatore di quest’ultima, Stefano Righetti, ha assunto la carica di Presidente di Hyphen-Italia, e nell’attività manageriale sarà affiancato da Andrea Turazza, già fondatore di Any.com, con responsabilità per l’area delle telecomunicazioni, da Lucio Salier e Silvano Sardini, rispettivamente responsabili per la finanza e la ricerca e sviluppo. Il nuovo staff potrà contare sulla esperienza pluriennale di Giuliano Noferini, che seguirà le attività di Hyphen-Italia in qualità di consulente esterno. Da un punto di vista organizzativo, le attività della nuova società saranno distribuite fra tre sedi, una a Firenze, da dove si seguirà il mercato del centro-sud Italia, una a Milano, destinata a diventare l’ufficio operativo principale, ed una a Caprino Veronese, nelle immediate vicinanze di Verona, che ospiterà la sede centrale di Hyphen-Italia. I marchi delle tre società confluite nella nuova organizzazione resteranno comunque sul mercato per un certo periodo di tempo, in attesa del definitivo consolidamento della nuova ragione sociale. Il fatturato complessivo delle tre aziende che hanno dato vita ad Hyphen-Italia è passato, nello scorso biennio, da 6 a 10,5 miliardi di lire, e le aspettative per il 1999 si si-

tuano attorno ai 12 miliardi. Le prime soluzioni che saranno offerte all’industria grafica ed editoriale sono un software modulare per il workflow management delle immagini, denominato Chalco, ed un sistema di trasmissione dati via etere, il Blùline, che consente il trasferimento di dati fino a 50Mb/minuto attraverso una tecnologia che, secondo i prospetti illustrati dagli sviluppatori, consente interessanti risparmi sui costi di trasmissione. Chalco è invece un prodotto che va a collocarsi nell’area delle soluzioni per la gestione delle immagini attraverso standard platform web-oriented. L’archiviazione, il trasferimento in rete, la consultazione e, complessivamente, l’intera gestione del file immagine avviene attraverso le interfacce dei più diffusi browser per Internet. Questa filosofia, ancorata agli ambienti di sviluppo tecnologico web, consente ai clienti di proteggere nel tempo i propri investimenti, offrendo maggiori garanzie, almeno in linea di principio, contro “l’invecchiamento” tecnologico. Al mercato dei quotidiani e dei periodici viene offerto sia il prodotto per la archiviazione e la gestione delle immagini sia, se richiesto, l’opportunità di utilizzare la soluzione con un accordo di outsourcing.

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Stefano Righetti, Presidente della nuova Hyphen-Italia

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Le pagine dell’Osservatorio

Via Sicilia 125 - 00187 Roma. Tel 06/4885026 - Fax 06/4883489. E-mail: osservatorio@ediland.it

FIEG G ASI CGIL L SLC.T EL-CIS F.I.S LSIC-UIL UI

La rubrica Le pagine dell’Osservatorio è interamente dedicata all’Organismo Paritetico Imprenditori-Sindacati previsto dal Contratto Collettivo di Lavoro dei dipendenti delle imprese editrici e stampatrici di quotidiani e delle agenzie di stampa. Attività, ricerche, dati statistici ed altre informazioni sulla industria editoriale e sul mondo del lavoro raccolte, elaborate e diffuse a cura dell’Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione.

Rapporto annuale 1999 sull’industria dei quotidiani E’ in fase di completamento l’edizione 1999 del Rapporto Annuale sull’industria italiana dei quotidiani, che si presenta quest’anno ulteriormente arricchito nei contenuti, con i dati aggiornati a tutto il 1998 e con l’aggiunta di un capitolo dedicato agli indici di produttività, che si aggiunge alle consuete analisi su prodotti e mercati editoriali, andamento economico delle imprese, aspetti occupazionali e retributivi. Come di consueto, al Rapporto è allegata l’Anagrafe delle imprese del settore, che presenta i dati aggiornati su 125 testate quotidiane, 99 società editrici, 94 centri stampa, 84 agenzie di informazione, 66 concessionarie di pubblicità. Anticipiamo nelle pagine che seguono i dati e le tendenze più interessanti che emergono dal Rapporto. Nello stendere il Rapporto Annuale sull’industria Italiana dei quotidiani, non ci siamo mai limitati a fotografare asetticamente l’esistente, quasi si trattasse di aggiornare e riproporre, di volta in volta, indici e statistiche riconducibili a linee di tendenza note e, spesso, ripetitive. Nella Premessa alla Ricerca pubblicata lo scorso anno avvertivamo - in proposito - il pericolo che l’indagine potesse tradursi in una rituale espressione di scoramento, vista la stagnazione (e, talvolta, il calo) delle vendite, la faticosa tenuta della readership, la ripresa sensibile ma non riequilibrante della pubblicità e la diminuzione degli occupati.

Ma i dati economici complessivi non possono mettere in ombra il fatto che, anche nel 1997, 23 imprese denunciassero ancora perdite e che il “rosso” della parte debole del settore risultasse salito da 134 a 147 miliardi. Come logica contropartita, 39 imprese risultate in attivo hanno incrementato la redditività da 194 a 272 miliardi. Un divario, questo, che pone l’accento su differenti condizioni di mercato, su gradi disomogenei di razionalizzazione dei processi produttivi ma che, soprattutto, evidenzia i limiti strutturali di una industria che mantiene quasi inalterato il suo grado di fragilità. Vendite in calo, pubblicità in crescita

Bilanci delle imprese: avanti adagio... La sostanza dell’analisi condotta dalla Deloitte & Touche sui bilanci delle aziende editrici nel periodo 1995-1997 e i risultati che l’Ufficio studi della FIEG ha evidenziato attraverso la pubblicazione che riflette in modo approfondito lo stato di salute di La stampa in Italia, autorizzano, tuttavia, margini di fiducia che pareva si dovessero accantonare. La presentazione abbinata, svoltasi il 10 febbraio 1999, ha indotto anche alcuni quotidiani a slanci di ottimismo forse eccessivi rispetto all’eloquenza delle cifre. E’ certo importante che, dopo sette-otto anni, l’utile lordo risulti più che raddoppiato. Forse più illuminante ancora il fatto che i bilanci complessivi del 1997 espongano un utile operativo, anche se contenuto, contro una perdita di 76,8 miliardi nel 1996.

Le vendite del 1997 sono rimaste pressocchè stazionarie, agli stessi livelli del 1984, con la perdita di circa un milione di copie rispetto alla punta del 1990 (oltre 6 milioni 800 mila copie). Né migliori valutazioni annuncia il 1998, anno per il quale non sono disponibili bilanci ma che, sulla base di attendibili stime compiute dall’Ufficio studi della FIEG, dovrebbe far registrare una ulteriore, contenuta flessione nella diffusione (0,5 per cento). Solo la tenuta degli indici di lettura ha consentito un consistente incremento del reddito pubblicitario: tale - comunque - da non impedire una ulteriore erosione della quota di stanziamenti destinati all’informazione a mezzo stampa rispetto all’accresciuta incidenza del reddito del quale ha beneficiato l’emittenza televisiva.

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I ricavi editoriali a confronto con l’inflazione (1995=100) 131,4

115,3 118,7 110,4

106,3

103,2

108,8

107,4 104,2 105,5

104,4

1998

Totale ricavi 103,8

1997

Ricavi da pubblicità 1996

Ricavi da vendite

Elaborazione ASIG Service su dati FIEG

Se è vero, infatti, che il fatturato pubblicitario dei quotidiani si è incrementato del 10,5% nel 1997 e del 12 per cento nel 1998, è altrettanto vero che la quota parte degli investimenti complessivi ad essi destinata è scesa dal 21,3 per cento del 1997 al 20,7 per cento del 1998, mentre la televisione pubblica e privata si è accaparrata il 56,4 per cento della “torta” nel 1997 e il 56,3 per cento nel 1998. Anche la stampa considerata nel suo complesso ha segnato un sia pur lieve regresso rispetto al totale degli investimenti, dal 37,7 al 37,4 per cento. Un dato fortemente anomalo se si considera che, sulla base dei dati forniti dal Word Press Trends 1998, soltanto 9 Paesi su 22 vedono la stampa come veicolo non prioritario per la diffusione del messaggio pubblicitario. E nella gran parte dei casi la percentuale di scarto rispetto alla televisione è considerevole (come in Svezia, Svizzera, Regno Unito, Norvegia, Lussemburgo, Germania, Finlandia, Danimarca), oppure supera di poco o si avvicina al 50 per cento. Solo il Portogallo registra un indice di ripartizione peggiore dell’Italia, (37 per cento), fatta eccezione per il Giappone, dove la pubblicità è ospitata dai giornali in misura inferiore alla domanda per l’impossibilità di conciliare le altissime tirature con una foliazione adeguata per ospitare una quantità consistente di inserzioni a pagamento. La fiducia è quindi accresciuta con solide motivazioni, ma i problemi restano. E non è certo il caso, in questa circostanza, di completare l’elenco delle ano-

Prezzi al consumo

1995

malie che affliggono l’industria editoriale italiana. Prosegue il calo dell’occupazione Se, nonostante le discrasie indicate, la stampa è riuscita a mantenere intatta la sua vitalità e a confermare la sua capacità di coesistere e di svilupparsi nel mondo della comunicazione globalmente inteso, lo si deve quasi esclusivamente alla trasformazione che le aziende editoriali hanno operato al loro interno, riducendo drasticamente i costi di produzione ed, in primo luogo, il costo del lavoro poligrafico. Non a caso, i dati sull’occupazione costituiscono il rovescio della medaglia rispetto ai risultati conseguiti con l’innovazione di processo e di prodotto che ancora propone una importante fase di attuazione. Le analisi contenute in questa ricerca (rese possibili dalla preziosa collaborazione di dirigenti e funzionari del Fondo Casella) fanno riferimento all’occupazione registrata a metà 1998; ma il processo di ridimensionamento degli organici non si è arrestato e - a fine anno - il dato complessivo degli occupati si poneva al disotto delle 9.000 unità (8.972 per la precisione), anche se alcune correzioni marginali potrebbero ancora verificarsi. Una riduzione drastica, segnata dalla scomparsa o quasi di interi comparti e di professionalità superate dall’affinamento delle procedure informatiche. Un capitolo aperto che, come abbiamo avuto occasione di sottolineaare con la Ricerca pubblicata a

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Rapporto annuale 1999 sull’industria dei quotidiani

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novembre 1998 (Tecnologie e professioni nell’industria italiana dei giornali) abbisogna di approfondimenti e di valutazioni capaci di valutare consistenza e prospettive dei modelli di comunicazione complessivamente intesi. Un impegno, questo, di grande respiro, che l’Osservatorio si prefigge di affrontare più compiutamente nell’arco del biennio 1999/2000 attraverso un progetto di Ricerca che il Ministero del Lavoro ha ritenuto con apprezzabile lungimiranza - meritevole del necessario finanziamento, e del quale il presente rapporto costituisce in qualche misura il primo capitolo. Ai dati e ai risultati che si andranno acquisendo, affidiamo il compito di arricchire la conoscenza delle parti sui grandi problemi da affrontare e, al tempo stesso, la possibilità di individuare competenze capaci di soddisfare le esigenze della comunicazione nelle varie articolazioni dell’oggi e del domani.

Alla scoperta della “Editoria sommersa” Il contenimento dei costi di produzione, attestato dall’indagine che presentiamo, ha consentito di resistere e di mantenere intatta la capacità di uno strumento - il giornale - tutt’altro che tramontato. Il domani dovrà fornirci risposte più compiute sulla sua potenzialità e sulle chance di cui dispone allo scopo di integrarsi con nuovi e più avanzati modelli destinati a completare il mosaico del sistema di comunicazione. Anche perché, nonostante le difficoltà ed i margini di rischio, sono in crescita il numero di imprese che guardano al giornale e al futuro che ne segnerà la trasformazione con accresciuta fiducia. Nei precedenti rapporti annuali abbiamo avuto modo di annotare come nel mondo dei quotidiani meritino a pieno titolo cittadinanza non solo le 80 testate circa che siamo soliti considerare, ma tutte le pubbli-

Il mercato pubblicitario italiano 1997-1998 investimenti pubblicitari in valore (milioni di lire) Quotidiani Periodici Totale Stampa TV Rai TV commerciali Totale TV Radio Rai Radio commerciali Totale Radio Affissioni Totale pubblicità

1997 2.178.819 1.678.078 3.856.897 2.017.113 3.745.954 5.763.067 171.643 181.904 353.547 251.009 10.224.520

1998 2.317.706 1.885.709 4.203.415 2.169.400 4.144.111 6.313.511 187.924 238.821 426.745 274.420 11.218.091

±% 6,4% 12,4% 9,0% 7,5% 10,6% 9,6% 9,5% 31,3% 20,7% 9,3% 9,7%

Quote di mercato 1998 Affissioni 2,4%

TV commerciali 36,9%

Quotidiani 20,7%

Periodici 16,8%

Elaborazioni ASIG Service su dati Nielsen

TV Rai 19,3%

Radio 3,8%

40 TecnoMedia n. 21, marzo 1999


0)

10 fico (1980=

ligra i lavoro po d ra o r e p à media Produttivit e produzion

media per

o ora di lavor pagine 1.794

415

poligrafico

1982 1983

2.063 2.338

1984 1985

2.445 3.524

1986 1987

4.172 4.360

1988 1989

4.828 5.111

1990 1991

4.867 5.368

1992 1993

5.552 6.015

1994 1995

6.420 6.933

1996 1997

7.444 6.863

copie 89

386

100 109 111 127

383

358

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335

143 144 133 142

309

285

299

140 147 161 170

271 269

176 164

243

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233

ti FIEG e su da

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136 130 115

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cazioni che con cadenza giornaliera informano sulla vita e sui problemi soprattutto di piccole comunità. Il numero delle pubblicazioni risulta in costante crescita: 115 nel 1996, 122 nel 1997, 125 nel 1998. Naturalmente non tutte le iniziative che coraggiosamente vengono avviate sono coronate da successo. Nell’anno appena trascorso, avevamo catalogato nella nostra banca dati e avevamo raccolto le copie fisiche di 151 pubblicazioni. Di esse 26 non hanno resistito all’impatto dei problemi. Compito nostro è quello di individuarne le caratteristiche e di concorrere ad alleggerire i pesi insopportabili che gravano su aziende di dimensioni estremamente ridotte. Non è possibile disporre di dati attendibili per tutte le 125 testate che, quotidianamente, si rivolgono al mercato dei lettori. Disponiamo di notizie precise relativamente a 59 società editrici che pubblicano 80 quotidiani. Di esse il 65 per cento opera nelle regioni del Nord e il restante 35 per cento in quelle del Centro-Sud. Se consideriamo l’insieme delle imprese che con il Rap-

1989

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Casella

ic

IG Serv

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z Elabora

, Fondo

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porto ci proponiamo di censire, scopriamo che la maggioranza di esse (il 54 per cento) opera nel Centro-Sud. Una realtà probabilmente conosciuta solo in parte e che connota una tendenza meritevole della massima attenzione. Si tratta, - come è facilmente intuibile - di aziende di dimensioni ridotte. Solo 24 di esse occupano oltre 100 dipendenti; 23 aziende hanno alle dipendenze un numero di lavoratori oscillante tra i 51 e i 100; 27 aziende meno di 50 addetti e 83 un massimo di 20 lavoratori occupati. Di dimensioni ancora più contenute le aziende che hanno dato vita ad iniziative che risultano impossibili da catalogare, gestite spesso da pochissime persone, decise a competere su un mercato complesso con tanto coraggio, con grande volontà ma con un bisogno insoddisfatto di conoscere a fondo le regole che il mercato governa. Talvolta l’abbiamo definita “Editoria sommersa”; ma il termine è probabilmente inadatto. Si tratta, comunque, di un territorio da esplorare con cura; ed in tal senso muoveranno le iniziative dei prossimi mesi. Probabilmente incontreremo problemi nuovi, estranei in larga misura alla tradizione consolidata di una settore che tanto si è rinnovato ma che di mutamenti ancora più sostanziali ha bisogno.

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Rapporto annuale 1999 sull’industria dei quotidiani

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ARCHIVIO APERTO

Archivio aperto Archivio Aperto contiene una rassegna periodica di segnalazioni e recensioni di articoli, relazioni, ricerche e repertori statistici - dedicati all’industria della comunicazione - pubblicati dalle più prestigiose riviste e dalle organizzazioni italiane ed internazionali del settore. Per ogni sommario è chiaramente indicata la fonte. Le aziende associate alla ASIG possono richiedere presso i nostri uffici ulteriori informazioni circa il materiale recensito. Il catalogo completo è consultabile su Internet, all’indirizzo http://www.ediland.it.

Riferimento: 1543

Come organizzarsi per l’era dei “multiple media” L’azienda editrice del domani, secondo il managing director di Ifra Günther Böttcher, è quella in grado di adeguare la propria organizzazione interna alla “multiple-media era”, in considerazione del fatto che la carta stampata sarà soltanto uno dei possibili output delle informazioni trattate all’interno dell’azienda. Riorientare il processo produttivo, integrare l’organizzazione, realizzare un sistema di gestione digitale dell’informazione, sono alcune delle priorità suggerite. Qualità, flessibilità, velocità sono le chiavi del successo per le “multiple media company” dei prossimi anni. Unisys Newspaper Process Integration, giugno 1998 Riferimento: 1544

Sistemi editoriali per il XXI secolo Nuove sfide attendono le aziende editoriali, e con esse si renderanno necessari nuovi strumenti di gestione delle informazioni. Andrew Tribute di Seybold definisce le priorità tecnologiche per il sistema editoriale dei prossimi anni: architettura con database centralizzato, unificazione delle interfacce tramite l’utilizzo di browser Web, collegamento tra la produzione editoriale, la diffusione e la pubblicità per creare nuovo valore aggiunto. Unisys Newspaper Process Integration, giugno 1998 Riferimento: 1545 Il nuovo sistema editoriale della News International Craig Mitchell, responsabile Information Technology della News Corporation di Londra (The Times, The Sun, Sunday Times, News of The world), ripercorre il processo decisionale che ha condotto il gruppo editoriale britannico a scegliere un sistema editoriale Unisys. L’installazione di News International

comprende Server Sun E10000 e Ultra 2, database Oracle per i moduli Hermes e WireCenter e BasisPlus per DocCenter, client Hewlett-Packard con sistema operativo Windows NT4. Unisys Newspaper Process Integration, giugno 1998 Riferimento: 1546

Il sistema editoriale integrato, componente chiave del sistema integrato di prestampa Karl Malik, della società di consulenza tedesca Malik & Partner, definisce i requisiti di base e i moduli software necessari per la realizzazione di un sistema integrato di prestampa che integri tre componenti essenziali, oggi separate tra di loro: sistema editoriale (redazione di articoli, disegno pagine, trattamento immagini, tabelle), sistema pubblicitario (registrazione ordini, pianificazione edizioni, controllo e fatturazione), sistema di marketing (consegna, piani di distribuzione, inserti, abbonamenti etc.). Unisys Newspaper Process Integration, giugno 1998 Riferimento: 1547

La soluzione editoriale Unisys , base tecnologica per i nuovi business editoriali In che modo un sistema di produzione editoriale può supportare la trasformazione del business editoriale in corso? A giudizio della responsabile marketing per il publishing di Unisys, Gabriella Franzini, occorre un nuovo approccio alla realizzazione delle infrastrutture tecnologiche: da una linea di assemblaggio orientata al prodotto ad una gestione strategica dell’informazione, dall’enfasi sull’impaginazione ad un approccio database-centrico, da ambienti di lavoro dipartimentati ad ambienti di lavoro collaborativi Unisys Newspaper Process Integration, giugno 1998 Riferimento: 1548

I quotidiani e Internet: dove stiamo andando? In che modo i quotidiani devono utilizzare Inter-

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net? Come devono modificare la propria organizzazione per adeguarsi ai cambiamenti imposti dal nuovo medium? In che modo possono elaborare una strategia economicamente remunerativa? Le riflessioni di Terry Maguire, Consulente della International Media Development & Counsel di Washington. Unisys Newspaper Process Integration, giugno 1998 Riferimento: 1549

Il Sole 24 ore nel mercato editoriale Web italiano Il responsabile del sito Web de Il Sole 24 Ore, Alessandro Pegoraro, descrive i prodotti, i servizi e l’organizzazione produttiva del sito del quotidiano economico-finanziario italiano, uno dei più “cliccati” in Italia con oltre mezzo milione di accessi giornalieri e oltre 40.000 pagine Web a disposizione. Unisys Newspaper Process Integration, giugno 1998 Riferimento: 1550

L’archivio elettronico, parte integrante del sistema editoriale Il direttore tecnico de Il Gazzettino, Aligi Belloni, descrive l’evoluzione del sistema di archiviazione utilizzato dal quotidiano veneto sino al sistema attuale, che utilizza tecnologia Unisys DocCenter. Il sistema è installato su due server Sun Solaris con un jukebox per dischi magneto-ottici dove sono archiviate le foto in alta risoluzione e le pagine in formato Pdf. I client sono PC Pentium. Il motore del database è BasisPlus@ della società Information Dimensions. Attualmente, nel sistema sono archiviati 1.200.000 testi, 120.000 immagini, 90.000 pagine Pdf. Sono in fase di studio progetti per la digitalizzazione dell’archivio dei ritagli cartacei e per permettere l’accesso all’archivio dall’esterno; per quest’ultimo progetto, tuttavia, sarà l’evoluzione del mercato più che quella delle tecnologie a indicare l’opportunità o meno di investire in questa direzione. Unisys Newspaper Process Integration, giugno 1998 Riferimento: 1551

ambienti applicativi basati su workgroup (Lotus Notes, Netscape Intranet, Microsoft Active Pages), incremento dell’uso della posta elettronica, utilizzo dei browser come interfaccia unificata alle applicazioni, sviluppo di applicazioni che utilizzano protocolli e linguaggi come Tcp/Ip, Xml, Java. Gli editori avranno sempre più bisogno di robusti sistemi di gestione del patrimonio informativo, che consentano l’acquisizione, l’elaborazione, l’archiviazione, l’output dei dati e il loro successivo “riciclaggio” per altri utilizzi. Unisys Newspaper Process Integration, giugno 1998 Riferimento: 1552

Come ottimizzare il patrimonio informativo dei quotidiani Questa ricerca statistica, realizzata dalla società di ricerche Clark, Martire & Bartolomeo per conto della American Society of Newspaper Editors e della Newspaper Association of America, evidenzia i punti di forza e di debolezza competitiva dei quotidiani USA come mezzo di diffusione sia di notizie che di pubblicità. La ricerca ha evidenziato una forte penetrazione del quotidiano (il 59% della popolazione adulta legge il giornale tutti i giorni, il 67% lo legge la domenica), ed una forte immagine del quotidiano come strumento primario di informazione e di pubblicità. ASNE, NAA Riferimento: 1553

Evoluzione della comunicazione in Italia Sergio Antocicco, presidente dell’ANUIT (Associazione Nazionale Utenti Italiani di Telecomunicazioni) delinea lo scenario evolutivo dell’industria mondiale delle telecomunicazioni, caratterizzato dalla convergenza tra industria editoriale, industria informatica e telefonia, e dalla esplosiva crescita di Internet. In Italia, le sfide riguardano la ridefinizione degli assetti del settore, la riduzione delle tariffe telefoniche, il ruolo delle autorità governative. Ifra Italia 1998

Gestione digitale dei media Riferimento: 1554

Richard Patterson , già in Hyphen e Cascade, attualmente consulente indipendente, ripercorre gli avanzamenti tecnologici dell’industria editoriale e individua alcuni trend ben chiari: server centralizzati, emergere di piattaforme database come Microsoft NT/ SQL, Oracle e Informix, flussi di lavoro basati su Pdf,

Tecnologia per l’informazione locale: le redazioni decentrate Aligi Belloni, direttore tecnico de Il Gazzettino, descrive l’organizzazione produttiva del quotidiano veneto, basata su un ampio decentramento produttivo:

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ogni redazione decentrata ha a disposizione tutti gli strumenti che la mettono in grado di disegnare e realizzare le pagine di propria competenza, nonché di accedere all’archivio centrale dove sono archiviati più di un milione di articoli di testo oltre a decine di migliaia di fotografie e di pagine intere. Ifra Italia 1998

prevede l’integrazione di più mezzi (il quotidiano, la radio, la tv, Internet), con l’obiettivo di una gestione totale del cliente e delle testate, di un più sicuro presidio del territorio, di un allargamento del mercato, di un adeguamento alle nuove tecnologie produttive in funzione della riduzione dei costi. Ifra Italia 1998

Riferimento: 1555

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Intranet, redazioni centrali e remote in un unico flusso di lavoro

Distribuzione on line della pubblicità in Italia

Da un sistema cieco a imbuto ad un sistema aperto a scacchiera: è questa, per usare le parole del suo direttore Paolo Ghezzi, la trasformazione che ha subito il flusso produttivo del quotidiano trentino L’Adige. Il nuovo sistema utilizza una infrastruttura Intranet e permette ad ogni redattore di verificare in tempo reale l’andamento della lavorazione e di visualizzare le pagine mentre vengono realizzate, senza dover aspettare il completamento del lavoro e la stampa della bozza cartacea. Il sistema inoltre consente ad ogni redattore non presente in sede di accedere al sistema in remoto, tramite collegamento Internet, e di avere a disposizione tutte le risorse alle quali è abilitato. Ifra Italia 1998 Riferimento: 1556

The digital ADvantage La trasmissione digitale degli annunci pubblicitari è oggi una concreta realtà, e in non pochi paesi si sono già consolidate prassi operative tra editori, agenzie pubblicitarie, fotolito. Niklas Jonason della Associazione Svedese degli editori di quotidiani, fa il punto della situazione attuale: gli attori del processo, le tecnologie di trasmissione dati, gli applicativi software, i formati (Tiff-It, Eps, Pdf), i sistemi di controllo, il problema delle prove colore. Chiude la relazione un quadro sinottico delle realizzazioni in Norvegia, Danimarca, Germania, USA, Australia. Ifra Italia 1998

L’evoluzione del mercato pubblicitario e i nuovi strumenti tecnologici per la gestione e la trasmissione degli annunci pubblicitari: alcune riflessioni di Dario Dal Zotto della concessionaria Publikompass. La trasmissione digitale degli annunci è già una realtà, e gli editori si devono preparare a nuove sfide, come quella della vendita elettronica della pubblicità, che richiederà un nuovo approccio e nuove tecniche per quanto riguarda le proposte di vendita, la raccolta e l’utilizzo dei dati di audience, la contrattazione e la programmazione delle uscite e la loro successiva giustificazione. Ifra Italia 1998 Riferimento: 1559

Il servizio ANSA Publi Network Breve descrizione del servizio Apn (Ansa Publi Network), la soluzione dell’agenzia Ansa per la trasmissione digitale degli annunci pubblicitari. Ifra Italia 1998 Riferimento: 1560

Distribuzione on line di materiali pubblicitari

Riferimento: 1557

I primi dati sull’utilizzo di sistemi per la ricezione digitale degli annunci pubblicitari presso il quotidiano Il Sole 24 Ore. Tra i vantaggi: riduzione dei tempi di lavorazione, maggiore flessibilità nei tempi, migliore controllo del traffico. Tra le criticità: difficoltà nel reperimento di agenzie e di fotolito adeguatamente attrezzate, necessità di mantenere in vita un doppio canale di approvvigionamento, tradizionale e digitale. Ifra Italia 1998

La distribuzione on line della pubblicità in Italia: l’Eco di Bergamo

Riferimento: 1561

Il Pdf per la gestione del workflow e dell’output Nell’esperienza del quotidiano l’Eco di Bergamo, il trattamento digitale e l’impaginazione della pubblicità non è che un tassello di un mosaico più ampio che

Allan Marshall, direttore tecnico della Associated Newspapers di Londra (Daily Mail, Evening Stan-

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dard), descrive il sistema produttivo dei due quotidiani ed i suoi programmi di implementazione, che prevedono il passaggio ad un flusso di lavoro basato sulla tecnologia Pdf Acrobat di Adobe. I vantaggi di questa soluzione sono la possibilità di unificare il flusso di produzione per il giornale stampato, per Internet e per l’archivio. Tra i rischi ed i potenziali problemi, l’attuale carenza del formato Pdf nella gestione del colore. Ifra Italia 1998 Riferimento: 1562

Computer to plate: l’esperienza della Southern Newspapers La Southern Newspapers di Southampton stampa ogni settimana 39 testate, per un totale di 6.500 lastre e 3,2 milioni di copie. Tutte le lastre vengono prodotte con tecnologia Ctp. Il direttore tecnico dello stabilimento di stampa, Terry Piper, descrive il sistema produttivo attualmente utilizzato, che comprende server Monotype Print Express e cinque unità Ctp Krause. Ifra Italia 1998 Riferimento: 1564

Computer to plate: ‘esperienza della Rcs Editori I primi risultati della sperimentazione di un sistema Ctp Western Litotech presso lo stabilimento di stampa di Padova della Rcs Editori, dove vengono realizzate 336 lastre al giorno, con una cadenza produttiva media di 90 lastre/ora. I primi risultati evidenziano un miglioramento della qualità, senza problemi per l’eliminazione del ritocco manuale, e la lastra Silverlith mantiene una buona qualità di stampa anche dopo 180.000 copie. Ifra Italia 1998 Riferimento: 1565

Computer to plate: l’esperienza de Il Mattino Presso Il Mattino di Napoli sono in funzione quattro unità Ctp, con le quali vengono realizzate giornalmente circa il 95% delle 350/400 lastre prodotte. Il direttore tecnico Antonio Mastrodonato si sofferma sulle questioni organizzative e gestionali che una società editrice deve affrontare e risolvere prima dell’installazione di un sistema Ctp. I vantaggi del Ctp sono: accorciamento del ciclo produttivo e conseguente recupero di risorse, miglioramento della qualità di stampa, riduzione dei costi di produzione. Tra i problemi aperti: l’esigenza di una maggiore standardizzazione

dei file che entrano a far parte della pagina, molti dei quali, pur prodotti da applicativi di uso comune, spesso causano nel Rip errori che bloccano l’esposizione della pagina. Altro problema è rappresentato dal costo delle lastre, ancora eccessivamente elevato. Ifra Italia 1998 Riferimento: 1566

Just Enough Delivery Just Enough Delivery (Jed) è il nome del progetto realizzato dalla società di ricerche olandese Smart per conto del quotidiano De Telegraaf. Jed è un software per la pianificazione della distribuzione delle copie in edicola che utilizza la tecnologia delle reti neurali, e che in grado di adattare autonomamente le previsioni sulla base dei dati storici di vendita. Ifra Italia 1998 Riferimento: 1567

Il sistema distributivo in Italia: esperienze, scenari e prospettive Una riflessione sul sistema distributivo italiano dal punto di vista di un distributore locale, Giancarlo Menta, titolare dell’omonima agenzia di distribuzione con sede a Fidenza e che serve i 410 punti vendita della provincia di Parma, dove vivono 400mila persone. Ifra Italia 1998 Riferimento: 1568

Nuovo sistema di impaginazione all’Atlanta Journal-Constitution Il nuovo sistema editoriale del quotidiano Atlanta Journal-Constitution, prodotto dalla Dti (Digital Technology International) e comprendente oltre 600 stazioni Macintosh, server Sun Solaris e database Sybase, ha consentito di ridurre del 65% la forza lavoro nell’area di composizione, nonostante un consistente incremento del numero delle pagine prodotte (10.000 pagine broadsheet al mese). TechNews, vol. 4, num. 3, 1998 Riferimento: 1569

La gestione dei dati nei quotidiani, parte 1 I moderni sistemi produttivi dei quotidiani sono costruiti attorno ai database. Ma la gestione dei dati, se correttamente realizzata, può consentire molto di più

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che non il semplice assemblaggio digitale delle pagine: razionalizzazione dell’efficienza produttiva, migliori relazioni con i lettori e gli inserzionisti, etc. Questo special report Ifra descrive le applicazioni più innovative, e presenta alcune case-history provenienti dall’esterno dell’industria dei quotidiani: la linea aerea Finnair, il produttore di giocattoli danese Lego, la catena di informatica finlandese PC-SuperStore, l’agenzia Reuters, la catena di ipermercati finlandesi Tradeka. Ifra Special Report 2.26.1 Riferimento: 1570

Sistemi editoriali basati su browser Web Un ampio articolo su un tema al centro del dibattito tecnico nell’industria dei quotidiani: la possibilità di realizzare sistemi editoriali utilizzando l’infrastruttura Intranet ed “inserendo” le applicazioni all’interno di browser standard. Per quanto riguarda le Intranet, Microsoft, Netscape e Lotus/IBM sono al momento i maggiori attori. Per quanto riguarda le applicazioni editoriali, interessanti realizzazioni provengono dalla danese SaxoTech e dalla svedese Mediamatic. Newspaper Techniques, ottobre 1998 Riferimento: 1571

Pubblicità classificata: competitivo viene dal Web

il

vantaggio

Negli USA i quotidiani continuano ad essere il mezzo preferito per gli annunci economici, ma la costante crescita di siti Internet dedicati ad annunci immobiliari, compravendita di auto usate e annunci di lavoro, conferisce una nuova dimensione al mercato della pubblicità classificata. Per difendere quello che rappresenta circa il 30% del loro fatturato, i quotidiani USA hanno elaborato una serie di strategie. Questo articolo presenta alcune interessanti esperienze. Newspaper Techniques, ottobre 1998 Riferimento: 1572

Computer to plate: le questioni aperte Questo special report Ifra contiene il resoconto di un seminario svoltosi a Francoforte il 5 maggio 1998, al quale hanno preso parte esponenti delle maggiori società fornitrici di sistemi e di materiali per il computer to plate. Tra i temi affrontati nel corso dell’incontro: l’evoluzione delle lastre, la comparazione economica tra il Ctp e il sistema tradizionale, l’evoluzione tecnica

dei sistemi di esposizione, la manutenzione, il flusso di lavoro digitale. Ifra Special Report 2.27 Riferimento: 1573

Linee guida per le specifiche, l’ordine ed il test di accettazione di una rotativa offset Questo special report Ifra fornisce una serie di riferimenti per la definizione e l’ordine di una rotativa offset per quotidiani, nonché per l’esecuzione del test finale. Particolare attenzione viene riservata ai test finali di accettazione: stampa di testform, presettaggio, ripetibilità del registro, corsa a piena velocità, ripetibilità del profilo di densità: per ciascuno di questi fattori vengono forniti gli intervalli di tolleranza. Ifra Special Report 3.16.2 Riferimento: 1574

Giornalismo on line: alla ricerca di nuovi formati In che modo la professione giornalistica deve cambiare per adeguarsi alle esigenze imposte dai nuovi mezzi di comunicazione online? Come cambia con l’esplosione delle fonti informative la tradizionale attività del giornalista di ricerca e verifica delle fonti? Le riflessioni di Lorenz Lorenz-Meyer della edizione Web del settimanale tedesco Der Spiegel Beyond the printed word 1998 Riferimento: 1575

Aspetti legali dell’editoria sul Web Il copyright, i diritti di utilizzo e di riutilizzo, le transazioni internazionali, gli organismi regolatori statali, l’uso di hyperlink e di inline-linking, la responsabilità degli editori: sono solo alcune tra le questioni di natura legale che emergono quando si affronta il tema dell’editoria sul Web. Klaus Brisch, avvocato tedesco specialista in materia, offre le sue riflessioni su questi ed altri argomenti. Beyond the printed word 1998 Riferimento: 1576

La vendita di pubblicità sui siti Internet dei quotidiani L’utilizzo di Internet come mezzo di diffusione della pubblicità è ancora nuovo e in larga misura

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inesplorato: si pensi soltanto alle tecniche per la rilevazione delle audience. In Belgio i quotidiani Le Soir, Tjid e L’Echo hanno costituito, unitamente all’editore di riviste Roularta ed all’editore di elenchi telefonici Promedia, una società, chiamata @dnet, che agisce come concessionaria di pubblicità su Internet per i prodotti degli editori consorziati. Ma oltre a vendere gli spazi, @dnet agisce come struttura produttiva, con la produzione dei banner e il loro posizionamento nei siti. A tal fine viene utilizzato il software OpenAdStream della Real Media, società del gruppo svizzero Publicitas. Beyond the printed word 1998 Riferimento: 1577

Tutti insieme su Internet: media vecchi e nuovi I quotidiani soffrono oggi di una accesa competizione da parte di servizi Web che utilizzano nuovi modelli di business. I rischi maggiori sono rappresentati dalla comparsa di siti verticali dedicati alla pubblicità classificata, dal successo dei portali che rischiano di monopolizzare l’accesso a Internet, dalla tendenza degli investitori pubblicitari locali ad investire su Internet o ad aprire addirittura propri siti, saltando l’intermediazione pubblicitaria. La risposta dei quotidiani può essere quella di sviluppare sistemi tecnologicamente avanzati in grado di ottimizzare sui siti web l’imponente base di dati a disposizione del quotidiano. Questa relazione presenta le soluzioni della società Zip2, che propone alle società editoriali una serie di prodotti e servizi per servizi Web: servizi di pagine gialle interattive con localizzazione su mappa, guide turistiche, servizi monotematici di pubblicità classificata, strumenti per la creazione di micrositi per associazioni o eventi specifici, servizi per il commercio elettronico. Beyond the printed word 1998 Riferimento: 1578

Come riqualificare gli agenti per la vendita di annunci economici online La pubblicità su Internet è significativamente diversa da quella sulla carta stampata, e richiede, da parte dei venditori, un nuovo approccio. In questa relazione viene descritta la case-history del Minneapolis Star

Tribune, che a seguito del lancio del servizio di annunci di lavoro WorkAvenue.com ha creato una struttura commerciale dedicata, indipendente da quella del giornale. Beyond the printed word 1998 Riferimento: 1579

Internet: i trend emergenti Randy Bennett, responsabile new media della Newspaper Association of America, presenta una panoramica sulle tendenze e sulle prospettive dei servizi sul Web. La crescita di Internet non è più rivoluzionaria ma “evoluzionaria”, si affermano i portali, veri e propri concentratori di accessi, si abbassa il costo delle periferiche collegate a Internet, tra cui emergono i set-top box per televisori. Il numero di utenti collegati è destinato a raggiungere i 300 milioni entro il 2001, il fatturato pubblicitario - secondo le stime di Forrester Research - raggiungerà i 15 miliardi di dollari nel 2003, le transazioni online raggiungeranno entro il 2008 gli 85 miliardi di dollari l’anno. La chiave per il futuro di Internet come mass medium sarà nella disponibilità di accessi a larga banda. In questo scenario, i quotidiani devono sviluppare strategie per proporsi come “portali” a livello locale o per specifiche nicchie tematiche, devono puntare sulla fiducia che tradizionalmente i lettori ripongono in essi, devono accentuare la loro missione di fornitori di servizi, anche interattivi e individualizzati, piuttosto che di fornitori di prodotti. Beyond the printed word 1998 Riferimento: 1580

Colore di qualità: una sfida costante Un approfondito réportage di Newspaper Techniques riguardante il simposio Ifra sul colore, svoltosi ad Amburgo nel dicembre 1998. Nel primo articolo, Charlotte Janischewski delinea l’obiettivo primario degli editori: un livello qualitativo costante e ripetibile, per ottenere il quale occorre lavoro di squadra e procedure standardizzate. Chiudono il réportage tre relazioni tecniche, rispettivamente sui vantaggi della separazione acromatica con il metodo Gcr , sulla retinatura a modulazione di frequenza, sull’uso di satelliti colore in contrapposizione alle torri four-high. Newspaper techniques gennaio 1999

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Lo Scaffale “Lo Scaffale” presenta i libri più importanti dedicati all’ industria editoriale, con particolare riguardo al settore della stampa, ai “new media”, all’universo emergente della comunicazione elettronica e digitale, allo sviluppo ed all’impiego delle tecnologie informatiche nell’industria grafica ed alle più moderne tecniche manageriali che possono trovare applicazione nell’industria della comunicazione. Una grande biblioteca di saggi, monografie, manuali tecnici e testi di management, una galleria di idee che invitano alla conoscenza ed alla riflessione.

LO SCAFFALE

In primo piano L’infortunio i non esperti di Sicurezza sul lavoro: sul lavoro è nato diritto che si troobblighi e sanzioni con il lavoro stesvino a dover afso. Ma, mentre in frontare all’interCome è cambiata la sicurezza del lavoro dalla legge del 1889 sino ad origine esso cono delle aziende il oggi stituiva un protema della preblema soggettivo, v e n z i o n e con l’avvento antinfortunistica della società ine della messa in Aa. Vv., a cura dell’Avv. Guglielmo della Corte dustriale e delsicurezza degli Profilo penale antinfortunistico del lavoro l’organizzazione ambienti di lavoSAL Editoriale, 1997 gerarchica del laro. Dopo una parpp. 406, £ 53.000. voro, è diventato te generale, conun problema sotenente alcune ciale. In Italia, la prima norma al riguardo fu ema- nozioni fondamentali di diritto penale, viene affronnata oltre un secolo or sono, quando fu emanato un tato il tema dell’infortunio sul lavoro e dei relativi Regolamento “per prevenire gli infortuni e proteg- profili penali. Particolare attenzione viene dedicagere la vita e l’integrità fisica degli operai”. Da al- ta al decreto legislativo 626/94, al quale è dedicato lora, la materia ha subito una enorme evoluzione: un ampio capitolo curato dalla dr.ssa Antonietta non conoscere questo corpus di norme può com- Strada. portare conseguenze assai spiacevoli per i responIl volume è corredato da tre appendici, contesabili della sicurezza all’interno delle aziende, ol- nenti una ampia giurisprudenza, il testo coordinato tre naturalmente a mettere a repentaglio la salute del decreto legislativo 626/94 ed un quadro sinottico dei lavoratori. dei reati in violazione della legislazione sul lavoro Questo volume si propone come una guida per e dei reati trasformati in illeciti amministrativi.

Il diritto d’autore nell’era di Internet Dalla convenzione di Berna del 1886 sino alle più recenti direttive comunitarie

Laura Chimienti

Lineamenti del nuovo diritto d’autore Giuffrè Editore, terza edizione, 1999 pp. 582, l. 68.000

La tutela degli autori di opere dell’ingegno è stata dominata, nell’ultimo scorcio del XX secolo, dall’av-

vento dell’informatica e dalla sua prorompente diffusione in ogni settore di attività. Ne è conseguita una abbondante produzione legislativa, sia italiana che comunitaria, all’interno della quale non sempre è facile districarsi. Questo volume ricostruisce l’evoluzione della normativa sul diritto d’autore sin dalla convenzione di Berna del 1886, delinea la tutela dei diritti di utilizzazione economica delle opere dell’ingegno, e riporta in appendice tutta la legislazione italiana ed europea in materia. Di particolare interesse il capitolo III, che individua i nuovi generi di opere oggetto del diritto d’autore: il software, le banche dati, le opere multimediali, le fotografie, il disegno industriale.

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Diritti e doveri del giornalista

approfondisce le problematiche della crescita dell’impresa con particolare riferimento agli aspetti collegati al consolidamento del patrimonio di conoscenze.

Aspetti deontologici di una professione sempre al centro dei riflettori

Nuova versione per il linguaggio Java Basi di programmazione, applet, applicazioni Java

Aa. Vv., a cura di Luca Boneschi

La deontologia del giornalista Egea, 1997 pp. 306, £ 47.000 Laura Lemay, Rogers Cadenhead

Innovazione tecnologica come risorsa aziendale Il crescente impatto della componente tecnologica sulle imprese di grandi, medie e piccole dimensioni

Java 1.2 - Guida completa Apogeo, 1998 pp. 610, £ 69.000

A soli tre anni dalla sua venuta alla ribalta, Java è diventato ormai un linguaggio di uso generale e non più solamente destinato alla programmazione Web. Questo volume contiene informazioni dettagliate sulle novità introdotte dalla versione 1.2 di Java, una analisi più approfondita sulle basi del linguaggio e decine di programmi di esempio. Tra gli argomenti approfonditi nel volume: i concetti fondamentali dello sviluppo di applicazioni; le ultime novità nella programmazione a oggetti in Java; la gestione delle eccezioni; l’utilizzo delle nuove Java Foundation Classes per lo sviluppo di applicazioni grafiche; l’utilizzo di JavaBeans, Remote Method Invocation, applet di firma digitale e i problemi legati alla sicurezza; input e output di file e tutte le funzioni più avanzate, tra cui una introduzione a Swing, la nuova espansione visuale dell’Abstract Windowing Toolkit.

Legislazione italiana sul diritto d’autore Cultura, spettacolo e diritto d’autore

Andrea Gilardoni

Tecnologia, innovazione e crescita aziendale Egea, 1998, pp. 260, £ 40.000

Una corretta gestione dell’innovazione e della tecnologia costituisce oggi, per le imprese di ogni dimensione, l’elemento trainante dello sviluppo e la condizione stessa per la sopravvivenza. Il rafforzamento del patrimonio tecnologico e le realizzazioni innovative devono procedere parallelamente al consolidamento delle capacità finanziarie, strutturali e di marketing. Il volume è suddiviso in tre parti. Nella prima viene esaminato il complesso di competenze tecnicoscientifiche che consente all’impresa di svolgere la propria attività. La seconda parte affronta la gestione del processo innovativo, cioè l’insieme delle attività che consentono di attribuire una valenza economica alle conoscenze tecnologiche. La terza parte, infine,

Collana diretta da Luigi Carlo Ubertazzi

AIDA - Annali italiani del diritto d’autore, della cultura e dello spettacolo (VII - 1998) Giuffrè Editore, 1998, pagg. 974, lire 130.000

Il testo raccoglie interventi inediti di giuristi italiani intorno ai temi, oggi particolarmente di attualità, della protezione del diritto d’autore nei campi della cultura e dello spettacolo, potentemente influenzati dall’uso e dalla diffusione delle tecnologie informatiche. Hanno collaborato al volume studiosi da tempo impegnati nel dibattito sul diritto d’autore e sulle questioni giuridiche ad esso collegate. Tra di essi, ricordiamo, Vincenzo Zeno-Zencovich, Marco Ricolfi, Michele Tartufo, Laura Schiuma, Giorgio Costantino.

LO SCAFFALE

La professione del giornalista sembra avvitarsi oggi in una crisi che è etica prima ancora che politica. Di qui l’importanza di questo studio, coordinato da Luca Boneschi, direttore della rivista Il diritto dell’informazione e dell’informatica, edita dal Centro Calamandrei. Il volume prende le mosse da un saggio del rimpianto Carlo De Martino, che fu presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia e direttore della scuola di giornalismo di Milano oggi a lui intitolata, e che tanto ha contribuito a formare una coscienza deontologica della professione. Seguono una serie di saggi: sulla legge che regola la professione giornalistica alla luce della giurisprudenza, sull’insider trading e la pubblicità, sui provvedimenti disciplinari dei Consigli Regionali dell’Ordine. Il volume si conclude con la proposta di un codice deontologico, con un massimario delle decisioni degli Ordini e con una raccolta dei principali testi normativi.

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Agfa IntelliNet NewsFlow: la soluzione per una produzione molto esigente La competizione sul mercato non è mai stata così se non da poche persone con una lunga esperienza maforte. I progressi della tecnologia non sono mai stati turata sul prodotto specifico, una volta individuata la così rapidi. Le aspettative dei clienti non sono mai state parte di ricambio, diventa necessario ricorrere ad uno così elevate. Per aiutare gli editori a muoversi con suc- di questi pochi “guru” di questo o quel sistema. cesso in questo ambiente in costante mutamento, Agfa IntelliNet nasce, in antitesi a questo tipo di apha sviluppato in questi ultimi anni dei prodotti di proccio del mercato, con un concetto di sistema aperimaging ad hoc e ha concluso delle partnership per lo to e modulare basato su database, che si integra senza sviluppo di soluzioni software problemi con i sistemi per la piache hanno consentito ad Agfa nificazione degli articoli e di proporre un assortimento l’assemblaggio della pagina, al completo per il settore dei fine di automatizzare e semplifiAGFA GEVAERT S.p.a. quotidiani. care ogni aspetto del processo di Divisione Graphic Systems A due anni e mezzo dal suo prestampa fino alla produzione delVia Grosio 10/4 - 20151 Milano lancio sul mercato avvenuto dula lastra. Tel. 02.3074.220 - Fax 02.3074429 rante l’edizione 1996 di IFRA tenuIl sistema IntelliNet, primo nel suo getasi a Ginevra-CH, IntelliNet NewsFlow è di fatto di- nere, “segue” lo sviluppo delle tecnologie standard del venuto uno standard che va sempre più affermandosi mercato informatico mondiale, garantendo la possibinel mercato europeo prima e ora anche nel continente lità di un costante aggiornamento da parte dell’utente. americano. Agfa Intellinet NewsFlow è un prodotto realizzato Agfa IntelliNet NewsFlow è basato sul concetto per conto di Agfa dalla società italiana Hit Software “off the shelf”, che significa completa trasparenza al con sede in Affi (Vr), progettato al fine primo di garantitipo di hardware/software utilizzato, quindi possibili- re al cliente la miglior soluzione tecnologicamente postà di aggiornare costantemente la tecnologia su cui sibile al momento dell’acquisto. Il prodotto viene manIntelliNet “gira” e, indirettamente, garanzia che lo stes- tenuto aggiornato giorno per giorno, al massimo del so IntelliNet possa sfruttare al meglio le eventuali no- livello tecnologico del mercato, garantendo contemvità tecnologiche che verranno presentate sull’intero poraneamente la compatibilità con la base installata. mercato informatico mondiale. Molti clienti ne hanno riconosciuto la indiscussa Il mercato dei quotidiani ha in passato molto sof- potenza elaborativa, che in molti casi ha più che diferto il monopolio di una società piuttosto che di un’al- mezzato i tempi di produzione, automatizzando molti tra e tutti ricordano che la mancanza di un continuo dei passaggi manuali che comportavano oltre che dei aggiornamento del proprio sistema ha portato, salvo rallentamenti nel flusso produttivo, dei momenti di rari casi, a scelte che si sono dimostrate non solo eco- incertezza non facilmente gestibili in realtà produttive nomicamente molto onerose, ma anche molto com- convulse quali sono i centri stampa allo scadere della plesse da gestire per via di un cambiamento a “360°” mezzanotte. La semplicità dell’ interfaccia utente di del mezzo produttivo. Questo ha a sua volta imposto IntelliNet , garantisce in qualsiasi momento sia agli mesi di corsi ad operatori e tecnici ed utenti finali con operatori delle redazioni che dei centri stampa una problemi complessi di gestione nel passaggio da una visualizzazione pronta ed efficace di tutte le fasi di tecnologia ad un’altra. avanzamento della produzione. In altri casi il sistema obsoleto è risultato Il sistema IntelliNet, è fornito normalmente con aggiornabile unicamente a costi esorbitanti per la dif- due, ben distinte modalità di utilizzo, che possono a ficoltà nel reperire parti di ricambio. Inoltre, trattan- loro volta coesistere all’interno della stessa configudosi di sistemi proprietari, assolutamente intoccabili razione:

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Modalità Automatica Questa modalità, comunemente denominata “a folder”, consiste nell’assegnare ad ogni flusso dati, sia esso in ingresso o in uscita, una cartella (folder) a cui vengono applicate le diverse operazioni necessarie per quel particolare flusso di dati. Ad esempio: la pubblicazione A, viene ricevuta dal centro stampa A, ma per poter essere esposta sulla fotounità locale, necessita di una rotazione a 90° prima e di una operazione di “mirror” poi. Il folder A sarà quindi predisposto per questa sequenza di operazioni. L’inserto B invece, per essere esposto sulla stessa fotounità, ha bisogno oltre che delle operazioni di cui sopra , di una riduzione del 2% solo in altezza. Il folder B avrà oltre che la serie di sequenze del folder A, un’ulteriore sequenza che ridurrà “on the fly” la dimensione verticale delle pagine durante l’esposizione sul recorder. Inoltre, se nella configurazione del sistema installato presso la redazione vi è una stampante di bozza (A3/A4), è possibile creare 2 folder diversi. Nel primo, il flusso comprende la stampante e quindi tutto viene inviato al PROOF e messo in attesa di un OK MANUALE prima di passare alla fase successiva di distribuzione ai centri stampa, nel secondo folder il tutto viene inviato direttamente senza nessuna prova di stampa e/o approvazione manuale da parte dell’operatore. Modalità Piano di Produzione Questa modalità permette di pre-impostare il Piano di Produzione del quotidiano, piuttosto che dell’inserto o dell’edizione domenicale anche con più giorni di anticipo. Al fine di realizzare quanto sopra IntelliNet è predisposto con una directory denominata IMPORT che viene costantemente interrogata dal sistema per verificare la presenza o meno del file con le informazioni rigurardanti il Piano di Produzione. Il formato del file contenente le informazioni della produzione è ASCII. La decisione di utilizzare questo sistema e questo formato di file è stata fatta proprio con l’idea di un sistema semplice e aperto che potesse essere interfacciato ad un eventuale sistema editoriale in grado di produrre Piani di Produzione in formato elettronico, da importare in IntelliNet. Ad oggi esistono due modalità ben precise di ottenere i Piani di Produzione: utilizzare il software di Data

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Entry fornito di serie con il sistema IntelliNet, estremamente potente dal punto di vista delle possibilità di configurazione offerte, oppure realizzare Software di Data Entry personalizzati in base alle esigenze specifiche del cliente. Il software di Data Entry standard fornito di serie con IntelliNet ha un duplice scopo, fornire lo strumento per la realizzazione grafica a video del Piano di Produzione, ma anche quello di importare e “normalizzare” Piani di Produzione ricevuti dall’esterno (Sist.Editoriale) per poi trasmetterli a sua volta alle varie sedi IntelliNet, adeguatamente ottimizzati per l’uso al centro stampa. È possibile inoltre, nel caso lo si reputi necessario, intervenire manualmente per effettuare piccole modifiche locali o complete re-impostazioni del piano per sopperire ad eventuali cambi dovuti ad eventi incontrollabili quali il blocco di un centro stampa, la rottura di un gruppo della stessa, la caduta di una linea di collegamento o semplicemente per il cambio repentino di foliazione e per problemi di distribuzione. Nei primi mesi del 1999 hanno scelto IntelliNet: • Imprenterie Central - Belgio • Gazete Van Antwerpen - Belgio • Svenska Dagbladet - Svezia • L’Independance Journal - Francia • Roullarta - Belgio • CSQ - Italia • Peterborough Web - Regno Unito • Dolomiten - Italia • L’Equipe - Francia • La Nouvelle Gazette - Belgio • France Soir - Francia • Gazzetta del Sud - Italia • CIR Rhines - Belgio • Group Plus AZ - Belgio Gli stampatori di giornali quotidiani hanno bisogno di un aiuto per creare flussi di lavoro efficienti, capaci di ridurre i costi e incrementare la produttività. Questo implica una stretta collaborazione con il venditore, visto come partner. Agfa intende fornire le migliori soluzioni di tutto il mercato in grado di garantire prestazioni e valore e di accettare i miglioramenti che saranno disponibili in futuro. Oltre ai prodotti specifici, Agfa offre ai propri clienti un servizio di assistenza tecnica rapida per 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, eseguendo aggiornamenti dei sistemi con il minimo disturbo. Il tutto con la massima soddisfazione del cliente.

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Paolo Donzella nuovo amministratore delegato, Franco Giglio VP mondiale dell’area publishing Il Consiglio di Amministrazione di Unisys Italia – e servizi per le medie-grandi aziende, e ciò ha consensocietà leader nell’offerta di prodotti, servizi e solu- tito alla società di conseguire ottimi risultati finanziari zioni di Information Technology – riunitosi a Milano a livello worldwide: l’utile netto complessivo ha raglo scorso 1 marzo, ha nominato Paolo Donzella alla giunto infatti la cifra di 387 milioni di dollari (circa carica di Amministratore Delegato della società. 640 miliardi di lire) rispetto ai 199 milioni di dollari Donzella subentra a Franco Giglio, chiamato a rico- (circa 330 miliardi di lire) dello scorso anno. prire la carica di Vice PresiAnche il fatturato nel 1998 dente a livello mondiale delha registrato una crescita pari l’area Unisys Publishing al 9% raggiungendo la cifra di Solutions, mantenendo nel 7,21 miliardi di dollari (circa contempo la presidenza della 12.000 miliardi di lire) contro società in Italia. i 6,64 miliardi di dollari (circa UNISYS ITALIA spa Laureato in Economia e Com11.000 miliardi di lire) del 1997. Via B. Crespi 57 - 20159 Milano mercio, Donzella, 56 anni, nel 1969 Per il 1999 la società ha in protel. 02/69851 - fax 02/6985588 entra in IBM; nel 1987 è Direttore Gegramma un forte piano di espansione nerale Tandem Computers Italia che lascia nel 1993 che la porterà in Italia ad assumere oltre 90 nuove riper assumere la carica di Direttore Generale in BT Ita- sorse, specializzate nelle aree Ricerca & Sviluppo, Suplia. Nel 1995 è Amministratore Delegato di Albacom. porto al Cliente e Commerciale, con un incremento di Dal 1997 ad oggi è stato Amministratore Delegato di quasi il 20% sull’organico complessivo attualmente RLS COM e ora viene eletto alla carica di Presidente composto da 480 persone. del Consiglio di Amministrazione. La nomina di Donzella consentirà a Franco Giglio Unisys di occuparsi interamente dello sviluppo del business del Publishing a livello mondiale, settore nel quale Unisys è un team composto da oltre 33.000 proUnisys ha raggiunto nel corso degli anni una posizio- fessionisti che in 100 paesi di tutto il mondo supportano ne di leadership indiscussa. Oltre 120 quotidiani in tutto i propri clienti nella ricerca di soluzioni ai propri proil mondo infatti utilizzano il sistema editoriale di blemi di business, attraverso lo sviluppo di servizi di Unisys per l’impaginazione elettronica, la raccolta di Information Technology. Le soluzioni Unisys cominformazioni esterne e l’archiviazione multimediale. prendono un ampio portafoglio di servizi informatici In Italia, sotto la guida di Franco Giglio, Unisys è di- tra i quali i servizi di systems integration, outsourcing, venuta partner di tutte le principali testate a diffusione “repeatable” application solutions, consulenza, integrazione e gestione remota di rete, assistenza e supnazionale e locale. Laureato in matematica, Giglio, 56 anni, da oltre porto multivendor –oltre a una gamma completa di 30 svolge la propria attività in Unisys. Nel 1967 infat- server enterprise-class, middleware, software e sisteti inizia la propria carriera in Sperry (divenuta Unisys mi di storage. In particolare le “repeatable” solutions in seguito alla fusione avvenuta nel 1986 con la riguardano alcuni fondamentali settori verticali di Burroughs), società di cui diventa in seguito direttore mercato tra cui il settore finanziario, dei trasporti, tecommerciale di area, poi direttore generale della divi- lecomunicazioni, enti governativi, publishing e altri sione commercio e industria e infine, nel 1989, ammi- settori commerciali. Con sede centrale a Blue Bell, Pennsylvania, nistratore delegato. Nel corso del 1998, Unisys ha rifocalizzato il pro- Unisys ha realizzato nel 1998 un fatturato di 7,2 miprio business, concentrandosi nell’offerta di soluzioni liardi di dollari.

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Inserimento sempre più veloce e flessibile con il sistema Newsliner 80 ad elevate prestazioni Le esigenze di stampa e spedizione differiscono Printroll, e nel 1990 l’inseritrice shaftless Newsliner tra i vari giornali. Il modo più semplice e che compor- che consente una lavorazione ininterrotta anche duta quindi le minori esigenze è sicuramente la produ- rante cambi di edizione caratterizzati da configuraziozione di un giornale uniforme da distribuire con soli ni di inserti diverse. Le richieste fondamentali alle quali una moderna pacchi standard: in tal caso in sala spedizione sarà sufsala spedizione deve ficiente distribuire il flusquindi rispondere in conso di prodotti provenienti siderazione dei continui dalla rotativa su un numesviluppi nell’area di stamro adeguato di stackers in MÜLLER MARTINI Spa pa e alla sempre maggiomodo da soddisfare le esiViale Rimembranze 50 re tendenza ad avere giornali genze della distribuzione 20099 Sesto San Giovanni (MI) sempre più personalizzati sono: sulle varie destinazioni. tel. 02 262371 - fax 02 2426851 • La sala spedizione non deve in Ben diverso è il caso in cui il gioralcun modo influenzare la produzione delle rotatinale fresco di stampa vada completato con l’inserive. mento di sezioni prestampate e/o di inserti commerciali; in tal caso la gestione della sala spedizione è con- • La rampa di carico deve ricevere pacchi di giornali pronti per essere consegnati come richiesto dal siderevolmente più complessa, l’esatta preparazione marketing. del lavoro e la pianificazione della produzione diventano condizioni indispensabili per una gestione razio- • I tempi di produzione devono essere sempre più compressi per venire incontro alle esigenze nale dei processi. Al momento della produzione notredazionali. turna i prestampati e gli inserti devono essere pronti In molti casi queste esigenze non possono essere per alimentare - in modo automatico tramite bobine, oppure manualmente - i prodotti provenienti dalla ro- soddisfatte utilizzando delle inseritrici collegate direttativa, che verranno aperti singolarmente, una o più tamente alla rotativa e ad essa sincronizzate; per quevolte, per posizionare gli allegati nella sequenza ri- sto motivo è stata sviluppata l’idea del polmone Printroll, che grazie all’accumulo dinamico dei prochiesta dalle esigenze di marketing. dotti su bobine consente di disaccoppiare completaL’importanza fondamentale del disaccop- mente il processo di stampa da quello di inserimento, permettendo di conseguire i seguenti vantaggi: piamento • ogni processo viene svolto nelle migliori condizioni possibili, in termini di specifiche dei macLa breve introduzione aiuta a capire come il prochinari e dei parametri di produzione; blema risieda nel riuscire a gestire e controllare individualmente ogni copia di prodotto principale e di in- • la rotativa stampa alla sua velocità ottimale di produzione, indipendentemente da quanto accade in serto, consentendo nel contempo alla rotativa di stamsala spedizione; pare alla sua massima velocità. Obiettivo principale delle più recenti realizzazioni di rotative shaftless è • il polmone Printroll assorbe i picchi di produzione della rotativa. Le inseritrici vengono alimentate dal infatti quello di non fermare mai il processo di stampolmone alle velocità più consone al processo di pa, e lo stesso principio vale per la sala spedizione: inserimento, in modo da assicurare una produzionessuna interruzione dovuta a cambi di edizione. ne uniforme e coprire la richiesta delle rampe di Müller Martini ha risolto questo problema introcarico degli automezzi; i cambi di edizione e in ducendo nella propria sala spedizione già nel 1982 il generale i tempi di fermo della rotativa vengono polmone di accumulo e disaccoppiamento dinamico

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utilizzati per smaltire prodotti eventualmente accumulati. Da tutto ciò consegue un flusso di lavoro continuo ed altamente efficiente; il polmone dinamico garantisce che nessuna sovraproduzione sarà richiesta a causa della sala spedizione, e che i giornali saranno lavorati nella corretta sequenza anche qualora la rotativa stia già stampando un nuovo prodotto; il disaccoppiamento delle due aree impedisce il verificarsi di sovraccarichi nei processi di inserimento e impilamento. La velocità delle operazioni della sala spedizione può essere ottimizzata in ogni istante per soddisfare le richieste. Ciò assume un’importanza fondamentale nella lavorazione di edizioni regionali, nell’inserimento differenziato per zone (zoning) degli inserti commerciali, e nelle produzioni che prevedono molti piccoli pacchi.

Il sistema di inserimento Newsliner Circa nove anni fa Müller Martini introdusse sul mercato l’inseritrice ad elevate prestazioni Newsliner, in grado di inserire nel prodotto principale fino ad un massimo di undici sezioni prestampate o inserti commerciali ad una velocità meccanica pari a 40.000 copie/ora. In questa inseritrice l’immissione del prodotto proveniente dalla rotativa avviene sempre tramite il polmone di accumulo e disaccopiamento dinamico Printroll, consentendo così ai processi di stampa e di inserimento di beneficiare dei vantaggi indicati nel paragrafo precedente. L’inseritrice è composta dal settore di alimentazione e apertura del prodotto principale, dalla catena a tasche, tramite la quale il prodotto viene fatto scorrere all’interno della macchina stessa, e dal settore di uscita, dove il giornale completato con gli inserti viene prelevato e trasportato verso la zona di impilamento. Ciò che rende estremamente affidabile il processo di inserimento eseguito da Newsliner è il meccanismo di trasporto del prodotto principale sia all’interno che in uscita all’inseritrice: infatti i giornali provenienti dal Printroll vengono immessi nelle tasche con il dorso rivolto verso il basso e quindi, dopo essere stati aperti, vengono bloccati tramite pinze. Il giornale si muove dunque all’interno della macchina rimanendo però assolutamente fermo, essendo la tasca e non il giornale stesso l’organo in movimento; in tal modo vengono completamente evitati i problemi tipici delle macchine nelle quali sono i prodotti a muoversi ed eliminate le influenze negative sulle prestazioni nette

delle differenti grammature e paginazioni. In uscita dall’inseritrice i prodotti, completati con gli inserti, vengono prelevati da un trasportatore a pinze che, mantenendo il dorso del giornale sempre rivolto verso il basso, garantisce che nessun inserto vada perso durante il trasporto verso la zona di impilamento, contribuendo così a rendere anche questa parte del processo estremamente affidabile. Altre caratteristiche importanti del Newsliner sono: • possibilità di avere più stazioni di apertura del prodotto principale, per permettere di collocare gli inserti e i prestampati nella sequenza richiesta; • possibilità di lavorare contemporaneamente sulla stessa macchina due edizioni caratterizzate da configurazioni di inserti diverse; • transizione automatica e senza arresto macchina da un’edizione all’altra, in virtù dell’assenza di collegamento meccanico tra la macchina e le stazioni di alimentazione degli inserti, che possono quindi essere preparate durante la produzione in corso per le lavorazioni successive. Le caratteristiche evidenziate hanno convinto decine di editori e stampatori di tutto il mondo ad affidarsi alla tecnologia Newsliner per le proprie sale spedizione. Scorrendo la lista installazioni che conta ad oggi un centinaio di macchine si trovano infatti nomi quali Axel Springer (Germania), John Fairfax (Australia), ABC (Spagna); a questi si è recentemente aggiunta l’Athesiadruck di Bolzano, editrice del quotidiano Dolomiten, che nel prossimo mese di Agosto riceverà un’inseritrice da 40000 copie/ora. Newsliner 80, evoluzione nella continuità Nell’ottica di un continuo sviluppo delle proprie soluzioni per la sala spedizione, Müller Martini, basandosi sull’esperienza acquisita nelle decine di installazioni che hanno decretato il successo della tecnologia Newsliner, ha presentato nell’autunno 1997 il sistema di inserimento ad elevate prestazioni Newsliner 80. Questo sistema, conservando tutti i vantaggi propri della tecnologia Newsliner, consente di ottenere, in termini di flessibilità e di capacità produttive, prestazioni addirittura doppie rispetto all’inseritrice da 40.000 copie/ora. L’idea che ha guidato lo sviluppo del sistema non è stata la ricerca di un continuo aumento della velocità meccanica, che avrebbe portato all’esasperazione delle dinamiche con conseguente impatto sulla vita dei materiali e quindi sui costi per ricambi e manutenzio-

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ne, bensì la lavorazione in contemporanea di due prodotti identici. Questo risultato è stato ottenuto dividendo l’inseritrice in due sezioni: nella prima si trovano l’alimentazione del primo prodotto principale che viene aperto, completato con gli inserti e richiuso da un divisorio mobile posto all’interno della tasca. Nella seconda sezione viene immesso nella stessa tasca un secondo prodotto principale, che viene a sua volta aperto e completato come il precedente. In questo modo le pinze del trasportatore in uscita all’inseritrice prelevano da ogni tasca due prodotti identici. Da questa breve spiegazione si comprende come, con il semplice allungamento dell’inseritrice ed il raddoppio delle stazioni di alimentazione del prodotto principale e degli inserti sia possibile far funzionare la macchina in doppia produzione alla velocità meccanica di 40.000 copie/ora, ottenendo una velocità di produzione in termini di copie inviate alla zona di impilamento pari a 80.000 copie/ora. Il sistema Newsliner 80, oltre che in produzione doppia, può funzionare anche in produzione semplice. In questa modalità, a differenza di quanto accade nella produzione doppia, ogni stazione di alimentazione viene utilizzata per alimentare un diverso inserto, consentendo così di inserire in un solo prodotto principale e alla velocità meccanica di 40000 copie/ ora un numero di inserti pari al doppio più uno rispetto a quello della produzione doppia. In particolare, il

sistema consente in produzione doppia l’inserimento di cinque inserti diversi nel prodotto principale, mentre in produzione semplice il numero di inserti possibili sale a undici. Considerando infine che il cambio della modalità di produzione da semplice a doppia o viceversa non richiede che pochi minuti, si comprende come l’utilizzo del sistema Newsliner 80 renda molto flessibile la sala spedizione. Questo sistema, per esempio, potrebbe rappresentare la soluzione ideale per quotidiani con grandi tirature ma pochi inserti, o viceversa per quotidiani con minori tirature ma un gran numero di inserti. Tale flessibilità di utilizzo è stata sicuramente uno degli argomenti che, assieme all’utilizzo del polmone di accumulo e disaccoppiamento, hanno portato L’Arena di Verona ad affidarsi al sistema Newsliner 80, che verrà consegnato nel prossimo giugno, per l’ampliamento della propria sala spedizione. Altri due sistemi Newsliner 80 saranno consegnati nel prossimo settembre al nuovo Centro Stampa Quotidiani di Erbusco. Tali sistemi saranno inizialmente equipaggiati per la sola produzione semplice a 40.000 copie/ora ciascuno, ma sono già predisposti per essere ampliati in futuro con la sola aggiunta delle stazioni di alimentazione per il secondo prodotto principale e le seconde copie di inserti, il che permetterà quindi, senza interruzione della produzione, di raddoppiare la capacità produttiva portandola a 80.000 copie/ora su ciascuna linea.

Principio di funzionamento del sistema di inserimento Newsliner 80

1a Sezione

Produzione doppia 80.000 copie/ora Produzione semplice 40.000 copie/ora

2a Sezione

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Ntg arricchisce la sua offerta con le soluzioni di Tecsa e Scanview Gli scanner Tecsa si dividono in due famiglie di prodotti: TS2000 e TS3000. Per applicazioni di medio-bassa qualità è consigliata la famiglia TS2000. L’ambiente applicativo ideale per questo prodotto è rappresentato dai quotidiani, che utilizzano questa tecnologia per la scansione di foto, pubblicità, logo, pagine intere di giornale, etc. Con la tecnologia a letto piano Tecsa é possibile arrivare fino ad un formato A2 (609x457 mm.), la velocità di scansione per Tecsa, l’alternativa per il N.T.G Nuove Tecnologie Grafiche un formato pieno a 1000 dpi copydot Via Taro 39 - 00199 Roma è di 4 minuti circa. tel. 06/8416190 - fax 06/8541469 Strada 2, Edificio C3 - 20090 Milanofiori Assago (MI) Per applicazioni di alta Sul mercato italiano mantel. 02/8242541 - fax 02/57511893 qualità è invece consigliato cava una vera alternativa alil TS3000, che con 2540dpi l’offerta di scanner per il copydot, una particolare applicazione richiesta dai si- ed un formato di 731x569 mm. è in grado di effettuare stemi CtP e dai quotidiani. Oggi la NTG, dopo una scansioni di 4 pagine in formato A4 in selezione in lunga ricerca, ha deciso di introdurre in Italia questa circa 10 minuti, a 2540 dpi, con una precisa riproduzione del punto. famiglia di scanner, già molto conosciuta all’estero. Per migliorare l’operatività e la precisione, la faLa Tecsa è una società inglese da molto tempo sul mercato, con grandi esperienze nel passato di produ- miglia TS3000 ha come funzione standard anche il softzione di stazioni di lavoro grafiche (Xenotron) per ware CRS, che permette una messa a registro delle selezioni in modo elettronico ed automatico, aumenl’impaginazione e la produzione di pubblicità. Gli scanner copydot offrono grandi vantaggi, poiché permettono la trasformazione di supporti tradizionali (film retinati) in file gestibili. Ideali per gli ambienti delle arti grafiche, gli scanner Tecsa consentono di effettuare la scansione di disegni al tratto, testo e immagini a mezza tinta da supporti diversi, come pellicole in negativo e positivo e supporti cartacei, e dispongono inoltre della funzione di descreening. Essi operano sia per trasparenza che per riflessione, in base al tipo di materiale originale sottoposto alla scansione, opaco o trasparente. Grazie alla tecnologia CCD, la risoluzione di scansione reale arriva fino a 2540dpi, Lo scanner Tecsa 2570 mentre la risoluzione minima è di 400 dpi.

Negli ultimi tempi Ntg ha acquisito due nuove, prestigiose rappresentanze, che ampliano l’offerta di soluzioni per la prestampa, in ambiente sia commerciale che editoriale (quotidiani e periodici). I due nuovi marchi rappresentati da Ntg sono: Tecsa, produttore britannico di soluzioni hardware e software per la scansione copydot, e Scanview, produttore danese di scanner piani e a tamburo e di fotoplotter.

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tando così anche la produttività. Entambe le famiglie - TS2000 e TS3000 - dispongono di una versione per la trasmissione in facsimile dei dati scansiti. Le prime unità sono già state installate in Italia e quindi dimostrabili alla clientela. ScanView: scanner e fotoplotter per tutte le esigenze di produzione La danese ScanView, fondata nel 1990 e affermatasi sul mercato della prestampa con gli scanner piani e a tamburo ScanMate e i fotoplotter DotMate, ha ora un nuovo referente per il mercato italiano: NTG, che ha recentemente firmato un accordo di distribuzione con la società danese per la commercializzazione sul mercato italiano della linea di scanner piani e a tamburo ScanMate e fotoplotter DotMate. Con questa acquisizione, NTG completa l’offerta di soluzioni per il mondo delle arti grafiche e, pertanto, con i sistemi CTP e la stampa digitale, ora è in grado di proporre ai clienti anche i fotoplotter e gli scanner per l’input. Gli scanner piani della famiglia sono: • F6 ideale per il prezzo molto competitivo (3000dpi); • F8plus, per l’equilibrio ideale tra qualità e produttività (4000 dpi);

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• F10 per le altissime prestazioni, con una produttività di 50 scansioni/ora ed una risoluzione superiore ai 5000 dpi con tecnologia XYZ (alta risoluzione su tutto il piano). Strategica è nel contempo la scelta da parte di ScanView di affidare ad NTG la distribuzione in Italia della sua linea di prodotti, in quanto trova in questa società un partner molto competente e qualificato nel settore grafico. ScanView, da anni impegnata nello sviluppo di tecnologie per la prestampa, ha iniziato la sua attività commerciale con gli scanner ScanMate che hanno dominato l’editoria DTP. Grande successo hanno avuto anche i fotoplotter DotMate, dotati di sviluppatrice integrata in linea e presentati sul mercato nel 1993.

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Lo scanner Scanview Scanmate F10

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CRS/Seurat, copy-dot multipiattaforma ad alte prestazioni (... e non solo...) LinkService è lieta di annunciare l’inizio di un rap- pellicola; in molte realtà produttive la quantità di maporto di collaborazione con N.T.G, azienda estrema- teriali ricevuti non è sufficiente per giustificare l’inmente conosciuta ed affermata, presente da anni nel vestimento necessario per queste apparecchiature opsettore delle tecnologie rivolte al mercato dei quoti- pure non sono ancora stati completamente ammortizzati gli investimenti sostenuti per scanner “tradizionadiani e delle arti grafiche. li”. LinkService ed N.T.G. LinkService Srl Molti scanner, progethanno quindi deciso di unitati per gestire fotografie e re le forze nelle attività promozionali e • CONSULENZA INFORMATICA fotocolor, sono in grado di restituire file di buona quaconsulenziali che prodotti • FORMAZIONE • SVILUPPO SOFTWARE lità e scansioni a tono di estremamente verticali e • DISTRIBUZIONE grigio ad elevata risoluziosofisticati come CRS e ne. Questi prodotti non Seurat rendono assolutaVia Alle Rotte, 9 - 42011 Bagnolo in Piano (RE) sono però idonei a svolgere mente indispensabili per la Telefono: (0522)953867 r.a. Fax: (0522)953869 le seguenti attività: piena soddisfazione dei clienInternet: http//www.rcs.re.it/linkservice E-Mail: linkservice@re.nettuno.it • Mettere a registro selezioni coloti. re Da un lato N.T.G. è il distributore italiano dei prodotti hardware & software TECSA, • Gestire soglie “autoadattive” per compensare la perdita sulle ombre, sulle alteluci e sullo dall’altro LinkService mette a disposizione dei potenschiacciamento del punto di retino ziali utenti e del parco installato i propri specialisti per la messa in produzione di queste tecnologie, con par- • Effettuare la corretta parametrizzazione del file in uscita in funzione della risoluzione di stampa e del ticolare riguardo agli applicativi CRS e Seurat di cui formato finale richiesto ampiamente trattiamo in questo articolo. • Operare con una ampia gamma di formati compatibili con i sistemi e le applicazioni di prestampa Il Copydotting, una esigenza per l’azienda edi• Utilizzare algoritmi di compressione lossless (senza toriale perdita di informazioni) fortemente indirizzati all’ottimizzazione di immagini bianco/nero, come L’avvento delle nuove periferiche per la stampa il CCITT Gruppo 4 e JBIG che consentono di ridigitale e delle tecnologie CTP stanno rapidamente durre al minimo indispensabile la dimensione dei orientando il mercato verso l’implementazione di flussi file e, di conseguenza, il traffico sulla rete produttivi interamente digitali; di contro, la realtà è che molti clienti forniscono, e forniranno per molto • Effettuare la deretinatura qualora siano necessarie forti variazioni dimensionali rispetto all’originale tempo, agli stampatori, alle agenzie ed alle fotolito, oppure sia richiesta una sensibile variazione di materiale su pellicola. lineatura. In questo periodo di transizione deve esserci il modo di “avvicinare” entrambi i metodi produttivi (tradizionale e digitale) senza vanificare i vantaggi opera- I software copydot TECSA: Seurat e CRS tivi ed il sensibile risparmio di tempi che vengono garantiti dal processo digitale. Il software TECSA per il copy dot è stato Gli scanner per il copy dot (come il Tecsa TS3000) ingegnerizzato in modo specifico per soddisfare quehanno un costo sensibile in quanto sono molto sofisti- ste necessità. Vi consente di vedere il risultato dell’accati, progettati e costruiti per gestire grandi volumi di quisizione sia a livello di pixel che a livello di punti

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Messa a registro CMYK Il risultato ottenuto dalla scansione delle immagini CMYK è visualizzato sullo schermo in alta risoluzione. La finestra “interattiva” in primo piano offre la conferma visiva del miglioramento del registro ottenuto con il software TECSA.

Descreening digitale. Il risultato della scansione ad 1 bit è mostrato sullo schermo in alta risoluzione. La finestra “interattiva” in primo piano mostra l’effetto ottenuto dall’operatore che ha eliminato la lineatura ottenendo un tono continuo.

letti dal dispositivo di acquisizione, di verificare errori di messa a registro e di misurare con precisione la densità dei punti. Generalmente le pellicole CMYK (più le tinte piatte ed eventuali colori speciali) vengono trasferite dallo scanner alla stazione di lavoro sotto forma di un insieme di file in standard DCS (Desktop Colour Separation). Con il software TECSA le scansioni, una sovrapposta all’altra, vengono visualizzate sullo schermo in alta risoluzione. E’ possibile ingrandire l’immagine e vedere (sino al singolo pixel) se i file sono a registro oppure no. Se tutto è corretto potete trasferirli con tranquillità al Vostro server OPI. Se, come spesso accade, ci sono stati dei problemi in fase di acquisizione (es. errato registro, riferimento dei colori, “sporcizia” sugli originali ecc....), l’operatore deve essere messo in condizione di poter intervenire per correggerli. Il software TECSA è stato progettato per ottenere le migliori scansioni copy dot possibili dal Vostro scanner. Per gli utenti di scanner “tradizionali” che sono alla ricerca delle funzionalità di copy dotting, TECSA fornisce le applicazioni per le due più diffuse piattaforme hardware in commercio. Per Macintosh il nome del prodotto è “SEURAT”, in onore del pittore francese George Seurat. Derivato dal software che correda i nuovi TS3000, gli scanner TECSA di fascia alta, SEURAT è nato per soddisfare tutte le vostre necessità di copy-dotting su piattaforma Apple PowerMacintosh. Tutto ciò di cui avete bisogno è una semplice connessione Appletalk con il Vostro scanner. Per Windows NT 4 il nome del prodotto è CRS (acronimo di Colour Registration Software). CRS è la versione “device independent” del software sviluppato per gli scanner TS3000. La sofisticata progettazione e la piattaforma operativa consentono di lavorare in multitasking e multithreading in modo da poter eseguire comandi in rapida sequenza senza dovere attendere la loro conclusione. CRS rappresenta sicuramente il massimo dal punto di vista delle prestazioni! Principali funzionalità

Soglia adattiva multipunto. Il risultato ottenuto dalla scansione 8bit grayscale è visualizzato in alta risoluzione. La finestra “interattiva” in primo piano sulla destra mostra la conferma visiva del fatto che l’operatore abbia migliorato, alterato o compensato la densità di punti.

Messa a registro Se i file non sono stati acquisiti a registro, il software è in grado di effettuare la correzione in modo automatico identificando i crocini di registro o gli indicatori di taglio delle selezioni. In alternativa, ciascuna selezione può essere spostata manualmente in

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senso orizzontale, verticale, con o senza rotazione. Allineamento Quando i file sono stati messi a registro, sia SEURAT che CRS consentono di riallineare l’immagine su entrambi gli assi, operazione tipica che precede la messa in pagina. Questo significa che è possibile correggere in qualunque istante eventuali allineamenti non corretti dei piani colore. Taglio Ingrandendo l’immagine ad alta risoluzione in modo da vederne simultaneamente i quattro angoli è possibile effettuare con grande precisione e semplicità il taglio per portarla alle dimensioni necessarie. Pulizia Spesso le pellicole utilizzate per l’acquisizione sono vecchie, danneggiate o sporche. Sia SEURAT che CRS incorporano una pratica funzione di ritocco che consente di intervenire in modo veloce e preciso. Soglia adattiva Per gli scanner che sono in grado di produrre acquisizioni a toni di grigio (8bit), sia SEURAT che

CRS offrono la funzione di soglia adattiva multipunto. Le applicazioni fornite a corredo con i più diffusi scanner consentono di acquisire in bianco/nero, a toni di grigio e a colori. Se dovete acquisire una pellicola, la modalità corretta “sarebbe” quella di utilizzare la lettura al tratto; ciò che normalmente accade “dentro” al driver dello scanner è che viene effettuata la conversione dei dati automaticamente letti a tono di grigio (8bit) in dati monocromatici (1bit) “tagliando” le informazioni in un solo punto. Tipicamente tutto ciò che risulta essere sotto il 50% viene interpretato come bianco, oltre il 50% viene interpretato come nero. E’ normalmente possibile impostare manualmente il valore di soglia (es. al 45%), ma ciò non è assolutamente sufficiente per interpretare in modo corretto gli “aloni” che circondano i punti di retino, né di leggere con precisione zone con valori di densità estremamente alti (ombre) o bassi (alteluci). Ecco perché, molto spesso, l’operatore opta per la lettura grayscale rispetto a quella monocromatica in quanto ha la percezione di poter gestire con maggior precisione la lettura del singolo pixel a partire da una immagine a toni operando con le funzioni ed i filtri previsti nei più diffusi software di fotoritocco. Se da un lato il tempo di acquisizione in grayscale è spesso più

Il software TECSA per il copy dot integrato in un flusso di lavoro digitale

Il software di copy dot mette i file TIFF a registro Scansione delle pellicole CMYK con scanner da tavolo o a tamburo

Invio dei file CMYK al software di copydotting

Verso il server OPI

I file CMYK in standard DCS sono inviati al server OPI

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contenuto rispetto alla lettura lineart, il file risultante, a parità di risoluzione, è otto volte più grande e, di conseguenza, le attività su di esso risultano estremamente penalizzate dal punto di vista delle prestazioni. Inoltre, qualsiasi correzione manuale su un grayscale può migliorare alcune zone cromatiche ma, inevitabilmente, penalizzarne altre. Il risultato che si ottiene da uno scanner non dotato di funzioni di copy dotting è quindi una approssimazione dei valori RGB letti rispetto agli effettivi punti presenti. La funzione di soglia adattiva consente, previa calibrazione, di trasformare scansioni grayscale di pellicole in file monocromatici (come è corretto che siano!) senza “tagliare” i valori RGB in un punto predefinito ma discriminando le percentuali densitometriche in base alle effettive densità, restituendoVi quindi con un buon grado di precisione i punti che sono sulla pellicola! Questa opzione è presente sia in SEURAT che in CRS. Opzioni Deretinatura digitale E’ disponibile il modulo di deretinatura digitale sia per CRS che per SEURAT Spooling - crs La funzione di spooling automatico (SPOOLIT) è disponibile solo per CRS: con essa è possibile effettuare automaticamente ed in background operazioni di file-transfer, compressione e conversione da e verso molti formati. Configurazioni consigliate Crs, piattaforma PC Processore (*) Pentium II, 400Mhz (o superiore) Memoria 256Mb Disco IDE 4Gb (o superiore/più veloce) Scheda video 1024x768 (32.000 colori o superiore) Monitor Minimo 17" Seurat, piattaforma Macintosh Processore (*) PowerPC, G3, 330Mhz (o superiore) Memoria 256Mb Disco IDE 4Gb (o superiore/più veloce)

Scheda video 1024x768 (32.000 colori o superiore) Monitor Minimo 17" (*) Dischi e processori molto veloci sono sempre raccomandati per applicazioni che gestiscono file di grandi dimensioni. Download gratuito Potete ottenere le versioni dimostrative di CRS e Seurat dal sito web di TECSA (www.tecsa.com) e dal sito web LinkService (www.rcs.re/linkservice.it) dopo aver compilato il modulo di richiesta per lo scarico. Queste versioni dimostrative consentono di gestire immagini in formato A5 o inferiore; a parte questa limitazione gli applicativi sono equivalenti a quelli in versione full. TECSA opera dal suo quartier generale a Norfolk in cui produce le apparecchiature, l’elettronica ed il software. La commercializzazione è gestita a livello mondiale da una rete di distributori locali, agenti ed OEM. Per ulteriori informazioni: TECSA Limited Diss Business Centre, Diss, Norfolk, IP21 4EY, England Tel. 0044 1379 641184 - Fax 0044 1379 640004 Internet: http://www.tecsa.com e-mail info@tecsa.com Distributore per l’Italia: NTG srl Strada 2, Palazzo C3 20090 Assago (MI), Milanofiori Telefono 02.8242541-2-3-4 - Fax 02.57511893 Internet: http://www.ntg.it Per assistenza, formazione e consulenza sui software: LinkService Srl Via Alle Rotte, 9 - 42011 Bagnolo in Piano (RE) Telefono 0522.953867 (ra) - Fax 0522.953869 ISDN 0522.957033 Internet: http://www.rcs.re/linkservice e-mail supporto tecnico: linkservice@re.nettuno.it

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Filo Diretto Tecnavia Press

Dallo sviluppo di Tecnavia nasce Tecnavia Press, la consociata italiana al servizio di quotidiani e agenzie Come ben noto a tutti gli operatori del settore, la si, la necessità d’aggiornare in tempi brevi hardware e società Tecnavia S.A. è operativa nel campo dell’edi- software, e la convergenza di singoli segmenti di mertoria e della stampa quotidiana da oltre un decennio. cato nel segno della digitalizzazione dei flussi produtCon essa è nata e si è affermata, in Italia e in Europa, tivi - a cui sono corrisposte altrettante variazioni nelun’avanzata tecnologia per il trattamento elettronico e l’operato delle aziende fornitrici. Tra queste ultime, particolarmente degna di nota è per la gestione degli archivi delle immagini di agenzia sembrata la necessità di in ambito giornalistico. garantire ai clienti Nell’arco degli ulun’assistenza timi anni, Tecnavia personalizzata, S.A. ha saputo assumeTecnavia Press S.r.l. ottimizzando i servizi re e mantenere il ruolo V.le Fratelli Casiraghi, 239 - 20099 Sesto San Giovanni (MI) aziendali in funzione di azienda leader, propotel: 02 22470381/4 - fax: 02 2421586 delle singole problemanendo al mercato editoe-mail: info@tecnavia.ch Web: http://www.tecnavia.ch tiche. riale nazionale ed eurohttp://www.tecnavia.com peo soluzioni hardware e Una risposta adeguata software in grado di sodTecnavia s.a. Nella consapevolezza di disfare pienamente le esi- Via Cadepiano, 28 - CH-6917 Barbengo-Lugano - Switzerland tel: (+41) 91 993 21 21 - fax: (+41) 91 993 22 23 questi cambiamenti, Tecnagenze di un settore in contie-mail: info@tecnavia.ch via S.A. ha sentito l’esigenza nua e rapida evoluzione. Web: http://www.tecnavia.ch di creare una partnership per amIn particolare, grazie a notehttp://www.tecnavia.com pliare il proprio campo d’azione. Il voli investimenti nella ricerca e nello sviluppo tecnologico, Tecnavia S.A. è riuscita a met- 1° marzo 1999 è quindi nata Tecnavia Press S.r.l., tere a punto dei moduli ottimali di gestione delle im- una società italiana in grado di soddisfare in modo magini che permettono, sotto un’unica interfaccia, di ancora più preciso e specifico le richieste degli visualizzare e di lavorare, sia in locale sia in remoto, utilizzatori. con le agenzie di stampa e fotografiche, e di accedere In un’ottica di futura globalizzazione dei mercati e in contemporanea agli archivi storici, utilizzandone il di uno sviluppo di sinergie tecnologiche tra i vari Paemateriale per la produzione. si, Tecnavia Press S.r.l. intende collocarsi come riferimento imprescindibile nell’ambito editoriale nazionale Un mercato in evoluzione ed estero. Al fine di realizzare questa importante misL’obiettivo principale di Tecnavia S.A. è sempre sione, ha modellato la propria struttura commerciale, stato quello di fornire agli addetti ai lavori nel campo tecnica e di assistenza avvalendosi della collaboraziodella comunicazione stampata le soluzioni tecniche più ne di esperti e qualificati professionisti del settore. Tecnavia Press S.r.l. intende proporsi soprattutto adeguate per rispondere alle reali esigenze produttive. Per poter raggiungere questo traguardo, la società come struttura di consulenza, atta a fornire ai propri ha avuto quindi un occhio di riguardo nei confronti clienti soluzioni tecnologiche rispondenti alle specifidei repentini mutamenti che hanno caratterizzato il che esigenze in termini progettuali e applicativi. La completa personalizzazione dei sistemi e la gamercato dell’editoria e delle arti grafiche degli ultimi ranzia di un’assistenza costante e qualificata sono quinanni. Non sono passate inosservate le profonde di gli obiettivi prioritari di questa nuova società, d’ora modificazioni strutturali - quali la sempre più sentita in avanti al servizio di tutti gli operatori italiani del esigenza di scambiare informazioni tra sistemi diver- settore pre-press.

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Fuji Film sceglie New Age come agente di vendita per il mercato dei quotidiani Con varie unità produttive dislocate in tutto il monE’ stato da poco siglato l’accordo con cui la FUJI FILM ITALIA SPA incarica ufficialmente la New Age do Fuji Film produce: • pellicole con tecnologie innovative come i sisteSrl di rappresentarla nei giornali quotidiani e nei relami HR a bassa rigenerazione ed HQ ad alto contrasto; tivi centri stampa italiani. • lastre positive e negative, per metodologie tradi“E’ un accordo importante che ci permetterà di zionali e CTP. Caratteristica principale delle lacoprire un mercato in cui Fuji Film era stre Fuji Film è la tecnologia “ Multigrain poco presente” dice il Sig. Elio Ramponi, 4” che permette una maggiore durata ed responsabile della Divisione Arti Grafiche una maggiore stampabilità. Per le lastre di Fuji Film Italia “ma che riteniamo di destinate ai quotidiani viene adottato un importanza strategica. Fuji Film ha prosistema di taglio particolare che non fordotti all’avanguardia da proporre sul merma bava sull’alluminio. cato ed investe continuamente in svilup• attrezzature per la prestampa come po e ricerca. Oltre all’accordo con la New gli scanner a tamburo serie Celsis e a Age ci stiamo impegnando per affronCCD; fotoplotter a 4 ed a 8 patare questa nuova sfida con l’inVia De Sanctis, 41 - 20141 Milano gine, sistemi CTP, prove coloserimento di tecnici del settore Tel. 02/89582200 - Fax 02/89502717 re digitali First Proof e Pictro e con una rinnovata struttura Responsabile commerciale: elio.ramponi@fujifilm.it Proof. logistica”. Responsabile tecnico: gianluigi.bersani@fujifilm.it • RIP software su Windows “E’ il completamento naturale delle nostre rappre- NT ®, ed il software per il controllo del flusso di lavosentanze in Italia” dice l’ing. Fulvio Agazzi, uno dei ro VALIANO. Valiano è la soluzione globale alle ditre soci della New Age” Dopo i sistemi di preparazio- verse necessità del cliente e riunisce una gamma comne lastre Krause e 2B, le rotative GOSS, le sale spedi- pleta e modulare dei migliori prodotti hardware, softzioni Muller Martini, le reggiatrici Schnider-Ozga ave- ware per la pre-stampa. Il cuore di questo sistema è vamo bisogno solo di questo tipo di accordo per com- costituito da un database avanzato che sfrutta un sistepletare lo spettro di prodotti da potere offrire ai gior- ma di gestione del flusso di lavoro impostato sul concetto del JOB TICKET. nali”.

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Filo Diretto ECRM

Due nuove fotounità per grandi formati da ECRM: Stingray 5200 e 6300 Come consuetudine ECRM procede con estrema correzione di sporchi e segni sulla lastra, rende sicurasicurezza e al passo coi tempi. Infatti ha presentato 2 mente un servizio molto più competitivo. Questa è la nuovi modelli di fotounità a trascinamento per medio ragione per la quale negli ultimi anni si sono sempre e grande formato, e già alcune installazioni sono pre- più diffusi i plotter con formati fino al 70x100 cm., senti in Italia. StingRay 5200 e 6300, questi i nomi per produrre le 8 pagine in imposition. delle due fotounità, hanUno Stingray per no un formato rispettivaogni esigenza mente di 52cm. (lavorazioni 50x70 cm.) e di ECRM La ECRM si 63,5 cm. per la produzioRappresentante per l’Italia:N.T.G Nuove Tecnologie Grafiche contraddistingue sempre ne di 8 pagine in Via Taro 39 - 00199 Roma per offrire soluzioni adeimposition. tel. 06/8416190 - fax 06/8541469 guate a costi adeguati. Non Strada 2, Edificio C3 - 20090 Milanofiori Assago (MI) Grandi formati: flessibilitutti infatti si possono permettel. 02/8242541 - fax 02/57511893 tà e competitività tere di spendere diverse centinaia di milioni per plotter a tamburo di grande formato, Attualmente il mercato delle arti grafiche si sta spo- sebbene ne sia riconosciuta la qualità, ed ecco la solustando sempre più su grandi formati per ragioni di zione per tutti: ECRM. competitività: del resto produrre fino ad 8 pagine A4 Altra prerogativa della linea StingRay è in imposition risparmiando i tempi di montaggio e di l’aggiornabilità del sistema, da un formato di 52 cm ad uno superiore di 63,5, che può essere effettuata anche in un secondo momento, senza dover sostituire la fotounità ed effettuare così nuovi investimenti. La tecnologia a trascinamento copre formati anche più lunghi di quelli disponibili nei plotter a tamburo e quindi risponde anche ad altre applicazioni, quali ad esempio i moduli continui. Mentre la StingRay 5200 con formato di 52 cm può con StingRay 6300, è possibile realizzare quattro o otto copie per segnatura, pagine produrre posters ed broadsheet o paginoni centrali di quotidiani. La larghezza dell’area di esposizione è pari a 25 pollici (635 mm), con una velocità massima di 32”/minuto. imposizioni di 4 pa-

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gine A4, con la 6300 con formato di 63,5 cm. è possibile produrre fino ad 8 pagine in imposizione e, per applicazioni nei quotidiani, una doppia pagina cosiddetta “panorama”. Caratteristiche tecniche StingRay offre 12 risoluzioni selezionabili da 1000 a 3556 dpi e retinature fino a 200 linee. Una selezione di 4 colori di 8 pagine A4 in imposizione può essere prodotta in circa 10 minuti a 2000 dpi (corrispondente di 32 film A4). La massima velocità ottenibile a 1000 dpi è di 81 cm. al minuto. La StingRay è la naturale evoluzione delle famose KnockOut, dove una delle caratteristiche chiave è rappresentata dal doppio buffer integrato per il collegamento on-line a qualsiasi sviluppatrice. Questo significa che non è necessario l’acquisto di una sviluppatrice on-line, ma è sufficiente una normale sviluppatrice da collegare, come nel caso della diffusissima

Glunz & Jensen. Il doppio buffer permette di sviluppare una pellicola dal secondo buffer mentre l’altra sta entrando nel primo, aumentandone così la produttività. Le fotounità StingRay prevedono un sistema di punzonatura integrata in testa e al piede: si possono scegliere punzonature standard o anche personalizzate. La capacità della cassetta di alimentazione film è di 120 mt, riducendo così la necessità di frequenti caricamenti. Sono disponibili 2 tipi di Rip software: Harlequin per piattaforme NT Intel e PowerMac, e Adobe per piattaforme NT Intel. Entrambi i Rip offrono un’alta velocità di rasterizzazione, e opzioni per una varietà di retini incluso l’FM screening di ECRM. NTG è il distributore nazionale dei prodotti ECRM, con diverse centinaia di fotounità installate su tutto il territorionazionale, per le quali garantisce l’installazione, la manutenzione e tutta l’assistenza tecnica necessaria.

Prima installazione per il Computer to plate AIR75 Ecrm E’ lo stampatore inglese Piggott il primo ad aver installato il Computer to Plate Ecrm AIR75. Il CtP AIR75 Ecrm verrà utilizzato con una macchina da stampa a cinque colori Speedmaster 72, una delle quattro che fanno parte del parco macchine del gruppo Piggott. Già cliente Ecrm, avendo installato da diversi anni una fotounità KnockOut 4550, il gruppo Piggott ha scelto di passare ad un sistema CtP sempre prodotto da Ecrm, l’AIR75. Grazie alla possibilità di lavorare a luce ambiente e all’integrazione di una sviluppatrice in linea, l’AIR75 è uno dei sistemi più produttivi oggi disponibili sul mercato, ideale sia per gli stampatori commerciali che desiderano sfruttare al massimo le potenzialità della tecnologia CtP, sia per i quotidiani di dimensioni piccole e medie, che non hanno bisogno di sofisticati sistemi di gestione delle pagine in output. L’AIR75 è in grado di esporre lastre fotopolimere o con emulsione ad alogenuri d’argento a risoluzioni che vanno da 1016 a 2540 dpi, con una ripetibilità di 0,001" e una produttività di oltre 100 lastre all’ora, in base ovviamente alla risoluzione prescelta ed al tipo e dimensione della lastra. Il sistema è stato inoltre concepito per esporre la maggior parte delle lastre che si trovano sul mercato, nelle dimensioni che vanno da 22,9x30,5 cm fino a 61,6 x 77 cm. La produttività è garantita dal tamburo interno con tecnologia multi-laser, che divide il laser blu argon ion (488 nm) in fasci multipli, per rendere più veloce l’esposizione e garantire nel contempo un punto preciso. Il gruppo Piggott prevede di trasferire nel prossimo futuro dal 60 all’80 per cento della produzione sul CtP AIR75, utilizzando nel contempo la fotounità KnockOut come sistema di back-up.

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Nuove installazioni nel Regno Unito e nella Repubblica Ceca per Unisys Publishing Solutions Nelle scorse settimane la Unisys Corporation ha sistema, che consente di spostare in avanti l’orario di annunciato di aver siglato due importanti accordi per chiusura e di offrire in tal modo ai lettori un prodotto la fornitura delle Unisys Publishing Solutions alla sempre più aggiornato. “Il nostro attuale sistema non è compatibile con Portsmouth Publishing and Printing Ltd (PPP), uno dei maggiori editori regionali di quotidiani del Regno l’anno 2000, pertanto ci trovavamo nella necessità di Unito, ed alla MAFRA a.s. group, editore del maggio- investire in nuove tecnologie editoriali - afferma Geoff Elliott, Direttore della PPP - ma re quotidiano della repubblica allo stesso tempo non volevaCeca. Entrambi gli accordi premo una soluzione tappabuchi: vedono la fornitura dei tre mola nostra intenzione era quella duli base che compongono la di scegliere un nuovo sistema soluzione editoriale Unisys: in grado di soddisfare le nostre Hermes, WireCenter e UNISYS ITALIA spa esigenze editoriali per molti anni. DocCenter. Via B. Crespi 57 - 20159 Milano Dopo una attenta analisi di tutte le tel. 02/69851 - fax 02/6985588 Il gruppo editoriale PPP possibili soluzioni, abbiamo scelto La Portsmouth Publishing and Printing, società Unisys. Le ragioni? La sua funzionalità è impressiocontrollata dalla Porstmouth and Sunderland nante, oltre ad essere estremamente flessibile, molto Newspapers, ha sede a Portsmouth, nel sud dell’In- potente e realmente integrato. Non soltanto la scelta ghilterra. Il suo prodotto principale è il quotidiano del di questo sistema ci metterà nelle condizioni di propomeriggio The News, edito sei giorni la settimana durre il giornale così come noi vogliamo produrlo, ma con una diffusione media giornaliera di 72.000 copie. ci ha già suggerito una serie di idee per razionalizzare Oltre a The News, la PPP pubblica un free newspaper l’organizzazione del lavoro. Durante il progetto pilota nel West Sussex, The Journal and Guardian, ed una i giornalisti si sono letteralmente innamorati del nuoserie di settimanali in formato tabloid e broadsheet, vo sistema”. come l’Observer e la West Sussex Gazette di Chichester ed il Post di Petersfield. Oltre a ciò, la PPP La configurazione del sistema effettua nei propri stabilimenti la stampa per conto di L’accordo tra Unisys e PPP prevede l’installazioeditori terzi. In totale, PPP conta su circa 650 dipen- ne di una soluzione integrata comprendente Hermes, denti, suddivisi tra la sede centrale di Portsmouth e le WireCenter e DocCenter con un totale di 120 stazioni nove sedi distaccate disseminate nel West Sussex e di lavoro, che andrà a sostituire l’attuale sistema DDE. nell’Hampshire. I server sui quali verranno installati Hermes e WireCenter sono una coppia di Unisys QS/2 a quaLa soluzione Unisys alla PPP druplo processore, con architettura HA (High La scelta della soluzione editoriale Unisys da par- Availability), sistema operativo Windows Nt e database te della PPP è stata motivata principalmente dall’ele- Microsoft SQL Server. vato livello di integrazione e di flessibilità che la soluL’applicazione DocCenter sarà invece ospitata da zione client/server di Unisys è in grado di offrire. Gior- un server Sun Microsystems E250, con database nalisti, capiservizio e tecnici saranno in grado di con- BASIS, ed utilizzerà un sistema di memorie di massa trollare la realizzazione del prodotto lungo tutta la ca- RAID 5 e un sistema di archiviazione CD-ROM JVC tena produttiva. Particolarmente importante nel moti- 600. vare la scelta è stata la facilità nella gestione di edizio“Il sistema di archiviazione è sorprendente; - è anni multiple, e l’eccezionale flessibilità editoriale del cora Elliott che parla - grazie ad esso ci sarà estrema-

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mente agevole riutilizzare il materiale editoriale per la pubblicazione su televideo e su Internet, ed utilizzare nuovi ed innovativi servizi di vendita delle foto o dell’accesso agli archivi del giornale. E’ un sistema che a pochi eguali nell’ottica di un editore che si proponga di andare oltre il ruolo di semplice produttore di carta stampata per diventare un information provider a 360 gradi. Mlada Fronta DNES Il Mlada Fronta DNES è il maggior quotidiano della Repubblica Ceca con oltre 450.000 copie di diffusione giornaliera media. Il quotidiano, che ha sede a Praga e redazioni distaccate in dieci città della Repubblica Ceca, è stato privatizzato dopo la “Rivoluzione di velluto” del 1989, e dal 1992 viene pubblicato dal gruppo editoriale MAFRA. La soluzione Unisys al Mlada Fronta DNES Secondo i termini dell’accordo, Unisys installerà Hermes e WireCenter su un totale di 300 stazioni di lavoro suddivise tra la sede centrale di Praga e le redazioni distaccate. I server utilizzati saranno una coppia di Sun Microsystems E4500, con database Oracle8 Enterprise Edition. Un terzo server Sun E3500 supporterà l’archivio elettronico multimediale DocCenter. “La nostra aspettativa è che il sistema Unisys, e soprattutto Hermes, rivoluzioni il nostro giornale sostiene Roman Gallo, Redattore Capo del quotidiano - Hermes infatti cambierà in maniera radicale la nostra organizzazione produttiva, velocizzando e semplificando l’accesso alle risorse informative da ogni stazione di lavoro. Ma la cosa più significativa è che il passaggio ad un ciclo produttivo interamente digitale ci consentirà di avviare programmi di sviluppo che con il vecchio sistema editoriale potevamo soltanto sognare” “MAFRA ha scelto il sistema Unisys per il Mlada Fronta DNES perché si è rivelato quello più adatto alle loro esigenze - ribadisce Ivan Ulc, Unisys Information Services Manager per la Repubblica

Ceca - e perché la sua flessibilità permetterà di ridisegnare la struttura organizzativa. MAFRA ha visitato un gran numero di quotidiani di tutto il mondo prima di scegliere la soluzione Unisys per il Mlada Fronta DNES.” La soluzione Editoriale Unisys Quella del Mlada Fronta DNES è la prima installazione della soluzione editoriale Unisys nell’Europa centro-orientale. Oggi sono oltre 100 i quotidiani di undici Paesi, tra i quali Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Francia, Spagna e naturalmente Italia, che utilizzano il sistema Unisys. Le ragioni di questo successo stanno nel fatto che Unisys è in grado di offrire una delle più ampie soluzioni editoriali disponibili oggi sul mercato, grazie ad un sistema che integra le funzioni di editing dei testi, impaginazione elettronica, archivio multimediale. Altra ragione del successo è l’utilizzo di piattaforme standard e di tecnologie mainstream: oggi Unisys è in grado di utilizzare le più diffuse piattaforme server disponibili sul mercato - Intel, Sun, IBM RS/6000, DEC Alpha, con i rispettivi sistemi operativi - nonché i database più diffusi: Oracle, SQL, Sybase, Basis per il modulo DocCenter. I client, infine, sono comuni PC con sistema operativo Windows 95 o NT. Per maggiori informazioni sulla soluzione editoriale Unisys è disponibile la home page delle Unisys Publishing Solutions all’indirizzo Internet www.unisys.com/publishing.

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LuxSetter 5600V: Il prodotto di prossima generazione con tecnologia IOMEx avanzata Una sfida alle idee preconcette

rendendo possibile sfruttare la tecnologia a raggio frazionato senza incorrere in alcun inconveniente.

LuxSetter è una novità che riunisce felicemente Obiettivo f-Theta – gli obiettivi convenzionali non sofisticate tecnologie all’avanguardia nel settore delle fotounità. I componenti ottici, meccanici ed elettroni- sono mai riusciti a risolvere il problema delle differenze di lunghezza del percorso ottico risconci hanno subito una trasformazione rivotrate durante l’esposizione su scanner pialuzionaria. Il risultato è una macchina B2 no. Il nuovo obiettivo f-Theta è stato percon livelli di accuratezza, qualità del punfezionato da Fujifilm in modo che il diato, produttività ed affidabilità che sfidano metro del punto prodotto dal raggio sia qualsiasi idea preconcetta sui sistemi costante lungo tutta la larghezza di scand’uscita dell’immagine. sione. Come risultato, LuxSetter supporta LuxSetter rompe gli schemi, offrendo il formato B2+, caratteristica possibile affidabilità ed economia d’investimenti solo nelle fotounità a tamburo. tradizionalmente associate alla tecnologia capstan ed arricchendo il Via De Sanctis, 41 - 20141 Milano Meccanica prodotto con la qualità del punTel. 02/89582200 - Fax 02/89502717 to, la ripetibilità e l’accuratezza Responsabile commerciale: elio.ramponi@fujifilm.it Fujifilm non ha rivali in fino a ieri appannaggio delle Responsabile tecnico: gianluigi.bersani@fujifilm.it quanto a qualità e precisione, in macchine a tamburo. A questi attributi Fujifilm ha aggiunto un’eccezionale capacità qualsiasi settore della produzione. Non può quindi produttiva. Ecco perché LuxSetter sta rivoluzionando sorprendere il fatto che sia la prima azienda al mondo il mondo delle fotounità. in grado di realizzare tamburi con superfici tanto levigate da stabilire nuovi livelli di accuratezza di regiIOMEx – integrazione completa dei componen- stro. ti ottici, meccanici ed elettronici Tamburo ad alta precisione – il tamburo è fabLa superiorità della tecnologia IOMEx è frutto di bricato con un’accuratezza di rotondità di soli 2µm. anni di ricerca e sviluppo, e se è vero che ogni nuovo Questo fattore, combinato con la precisione di tutti i progresso è importante, la loro integrazione ad opera componenti meccanici impiegati per la LuxSetter, prodi Fujifilm ha aperto un vasto orizzonte di opportuni- duce registrazioni 4-up con accuratezza pari a 30 µm. tà, che LuxSetter è in grado di sfruttare a pieno. Rullo a carico fisso e guida di avvolgimento per ridurre il fenomeno del disallineamento della pelComponenti ottici licola e la conseguente distorsione verticale dell’imTecnologia a raggio frazionato – si tratta di una magine che si verifica sovente nelle fotounità, si è semnuova tecnologia che, dividendo un singolo raggio la- pre ricorso all’impiego di molle per il mantenimento ser in sei raggi separati, velocizza considerevolmente della corretta tensione. Questo metodo tuttavia non è la scrittura su pellicola, senza aumentare il costo uni- in grado di risolvere le differenze di tensione e può tario o i requisiti di manutenzione della macchina. La provocare un disallineamento ancora peggiore della tecnologia era nota da tempo, ma aveva effetti pellicola. I nuovi rulli a carico fisso messi a punto da collaterali indesiderati, a discapito della qualità d’im- Fujifilm, utilizzati con una speciale guida di magine. I tecnici Fujifilm hanno risolto il problema, avvolgimento, assicurano una pressione costante sul-

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Componenti elettronici

e la sviluppatrice, da 30 secondi a soli tre secondi. La connessione Wide SCSI velocizza enormemente il trasferimento dei dati, ed i buffer dei due dischi interni consentono il multi-tasking.

Sistema di controllo a doppia risposta – nel tempo l’accuratezza della scrittura può subire leggere variazioni dovute a variazioni nella frequenza di risonanza e nella velocità di rotazione del tamburo. L’esclusivo sistema di controllo a doppia risposta adottato per la LuxSetter rileva e corregge automaticamente anche le minime discrepanze tra la velocità di rotazione del tamburo ed il laser, garantendo nel tempo la precisione e l’accuratezza dell’immagine.

Affidabilità – la risposta entusiastica dei clienti che hanno provato LuxSetter è alla base della reputazione di assoluta affidabilità guadagnata dalla macchina. Il numero dei componenti è stato volutamente ridotto al minimo, per diminuire i rischi d’errore e le operazioni di manutenzione. L’installazione della LuxSetter richiede meno di un giorno, e la sviluppatrice integrata e l’interfaccia intuitiva la rendono immediatamente operativa.

Allineamento elettronico – per garantire il massimo livello possibile di accuratezza anche alle registrazioni 4-up, ogni LuxSetter è sottoposta ad uno speciale processo di ottimizzazione prima di lasciare lo stabilimento di produzione. Tale processo prevede la determinazione dell’intervallo immagine della macchina con una tolleranza inferiore a 30µm, ottenuta utilizzando una griglia vetro di precisione. I risultati vengono memorizzati nella componentistica elettronica della macchina. Questo processo assicura il controllo automatico e la correzione dei rapidi posizionamenti dello scanner, che saranno sempre eseguiti con estrema precisione.

Ritorno d’investimento

l’intera pellicola ed una perfetta adesione tra pellicola e tamburo.

Tecnologia incentrata sull’utente La tecnologia IOMEx e le altre innumerevoli migliorie di cui è dotata la LuxSetter garantiscono importanti vantaggi al consumatore. Qualità – utilizzando la LuxSetter con l’avanzata tecnologia di retinatura, le pellicole ad alto contrasto e le soluzioni chimiche Fujifilm, la qualità del punto ottenuta sarà equiparabile, se non superiore, a quella di macchine ben più costose, inclusi molti dei dispositivi a tamburo attualmente in commercio. La definizione a 175 linee, ad esempio, viene scritta alla risoluzione di 96 l/mm. Produttività – LuxSetter è la fotounità più veloce che sia mai stata prodotta , con una capacità di 25 pagine B2 all’ora alla risoluzione di 96 l/mm. Le velocità di trattamento della pellicola sono state migliorate per mezzo di un innovativo disegno della sviluppatrice, in grado di ridurre le sequenze tra l’unità di uscita

Le prestazioni della LuxSetter sono superiori a quelle di qualsiasi altra fotounità di pari prezzo, ed eguagliano quelle di altre macchine molto più costose. Tali risultati, insieme a sorprendenti doti di produttività ed affidabilità, fanno della LuxSetter un investimento altamente produttivo. Ulteriori funzioni e benefici Sviluppatrice – il cestello di trattamento integrato e la ventola di raffreddamento contribuiscono alla riduzione dell’inquinamento ambientale, diminuendo il rumore, eliminando gli odori ed impedendo l’accumulo di calore. Dimensioni compatte – la LuxSetter è estremamente compatta, nonostante sia un formato B2+. Occupa infatti un metro e mezzo quadrato di spazio sul pavimento, che è pari alla metà circa dell’ingombro di molte macchine di pari formato. Punzonatura in linea – nel formato standard, la LuxSetter incorpora una punzonatrice linea che consente di scegliere tra tre protocolli – Batcher, Stoesser e Billows. Le macchine possono essere ordinate anche senza punzonatrice, ed aggiornate eventualmente in un secondo tempo. La tecnologia IOMEx è il cuore dell’innovazione La LuxSetter è il risultato di una serie di innovazioni integrate e di sviluppi tecnici esclusivi Fujifilm. Conosciuti con il nome di IOMEx, sono invenzioni

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applicate ai settori dell’ottica, della meccanica e dell’elettronica che hanno rivoluzionato la scrittura digitale su lastra. I vantaggi della tecnologia IOMEx riguardano soprattutto il formato d’uscita, la ripetibilità, la precisione (in particolare per le registrazioni 4-up) e la produttività. Inoltre, nonostante una tecnologia così avanzata, la LuxSetter mantiene un disegno semplice e pulito. Dispositivi meccanici di altissima precisione ed una progettazione tecnica riconosciuta in tutto il mondo per la sua qualità sono alla base dell’ottima reputazione riconosciuta alla LuxSetter.

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Forma del punto Vedere le caratteristiche tecniche del prodotto Fujifilm RIP utilizzato Risoluzioni 48, 72, 96, 144 l/mm (1219, 1828, 2438 e 3658 dpi) Alimentazione 110/240 V CA, 50/60 Hz 15 A con rilevamento automatico Temperatura 18 – 30° C

Caratteristiche tecniche Area massima d’immagine 544 x 820 mm Formato minimo d’uscita 170 x larghezza pellicola Larghezze pellicola 558 mm, 508 mm, 330 mm Supporti Pellicola Fujifilm HXR Spessore del supporto 0,1 mm Sorgente luminosa Laser a elion-neon da 633nm

Umidità 30 – 70% di umidità relativa, in assenza di condensa Punzonatura in linea Lastra Batcher, protocollo Sloesser o Billows Supporto software CelebraNT o HQ RIP Disegnata come componente integrale per la soluzione del flusso di lavoro Valiano ™ Interfaccia RIP Wide SCSI-2. Ingombro

Metodo di registrazione A 3 o 6 raggi

LuxSetter 5600V Altezza 1320 mm Larghezza 1161 mm Profondità 700 mm Peso 302 kg

Velocità di registrazione 16,7 mm/sec. @ 48 l/mm (0,66 m/sec. @ 1219 dpi) 10 mm/sec. @ 96 l/mm (0,39 m/sec. @ 2438 dpi)

Sviluppatrice AP560 IIE Altezza 1183 mm Larghezza 940 mm Profondità 744 mm Peso 205 kg

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GoodNews e Tark alla Evening Gazette: flessibilità, potenza, semplicità d’uso Un caso unico

è rappresentato da un processore Dual Pro LH Hp ed è collegato al RAID Net Server Storage System/6 HP La caratteristica principale di un buon sistema edi- per il back-up. toriale è per Alex Nicholson, direttore tecnico della Tony Dunphy, capo redattore responsabile della inglese Evening Gazette, la flessibilità. “GoodNews è produzione alla Evening Gazette, lavora costantemente stato sviluppato interamente su misura alle esicon tutti i moduli messi a disposizione dal pacchetto genze dei nostri operatori e può essere software GoodNews, per monitorare in tempo reale lo ulteriormente personalizzato in restato dell’edizione giornaliera. lazione alle necessità individuali”, “Il software mi dà a disposizione una finestra su commenta Alex. tutto il sistema – posso visualizzare gli articoli, posso All’incirca 75 professiocontrollare lo stato della mia edizione e vedere il nisti, tra giornalisti, redattori progresso delle pagine in tempo reale – e personale di produzione, tutto questo in un’unica sono stati direttamente coinschermata. Siccome il sistema volti nel training per l’apè predisposto in questo modo prendimento del corretto utiio ho la certezza di stare guarlizzo del sistema. Il training dando lo stato reale dei miei ha dimostrato che articoli e del mio giornale”, TERA S.p.A. GoodNews è molto sempliaggiunge Tony Dunphy. Via Barnaba Oriani, 1 - 20156 Milano - Italia ce da imparare e ogni speciPer creare un’edizione nuoTel. +39 02 38.00.81.18 Fax +39 02 38.00.81.19 fico settore che partecipa alla va, Tony importa l’architettura http:www.tera-it.com - e-mail sales@tera-it.com produzione del giornale è di una pagina standard dal frastato concorde nel dire che il me editor FRED e getta così le sistema è assolutamente “user friendly”. fondamenta dell’edizione successiva. “Se gli utenti non incontrano difficoltà nel comprendere il software e se questo effettivamente fa quello Non solo parole, immagini che loro vogliono e si aspettano, significa che lo accoglieranno favorevolmente – benché questo suoni abL’Evening Gazette è stata tra i primi ad adottare il bastanza semplicistico, ci vuole molto tempo per dar sistema Photodesk di Tera, basato sul software Tark, vita ad un sistema che soddisfi a pieno tutti i settori un completo sistema di archiviazione, in grado di della produzione giornalistica”, continua Alex archiviare testi, immagini e pagine complete in un database SQL utilizzando come strumento per l’interNicholson. L’Evening Gazette ha aggiornato l’originario HES rogazione dell’archivio un qualsiasi browser Web come a GoodNews qualche anno fa e nel 1998, ha deciso di ad esempio Netscape e Microsoft Internet Explorer. Le immagini pubblicate in relazione ad un articolo rimpiazzare il server basato su UNIX con un server NT. La prima edizione dell’Evening Gazette, intera- sono in realtà solo alcune di quelle prodotte dal fotomente prodotta con la successiva versione 2 di grafo. In troppi i casi le fotografie eccedenti vengono semplicemente scartate e solo a volte e per qualcuno GoodNews è stata pubblicata il 1 Giugno 1998. L’hardware della Evening Gazette è marchiato hanno anch’esse un valore. Prendiamo come esempio Hewlett-Packard e viene acquistato tutto dal distribu- un qualsiasi giornale locale che commissiona il tore nazionale Basilica. HP garantisce non solo parti- reportage fotografico del carnevale locale. Probabilcolare affidabilità ma anche prezzi ragionevoli. Il server mente solo un paio di immagini realizzate verranno

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poi utilizzate. Dozzine di scatti possono essere stati effettuati e sarebbero sicuramente interessanti per coloro che hanno partecipato all’evento in questione. In principio si pensava di memorizzare le immagini in formato TIFF che assicurava una qualità più alta rispetto ad un altro formato. Tuttavia lo spazio occupato dal TIFF era troppo alto e di conseguenza si decise di adottare il formato JPEG che era un po’ un compromesso tra qualità e dimensione. All’Evening Gazette le pagine intere vengono archiviate in PDF; vengono memorizzate anche le versioni originali degli articoli per eventuale future referenze. Non vengono memorizzati gli annunci classificati. Una volta archiviate le immagini possono essere ricercate secondo due metodi: in riferimento all’edizione dove sono apparse e per il contenuto della didascalia. Per la selezione su video si utilizzano immagini di bassa e media risoluzione e quelle prescelte vengono inviate ad una stampante Pictrography Fuji Film di alta risoluzione. La reception dell’Evening Gazette è dotata di un Pc collegato al sistema interno. Da qui è possibile cercare le foto che interessano e quindi stamparle su stampante Fuji Film. Per un breve periodo l’elemento di archiviazione testi del sistema verrà utilizzato solo all’interno della redazione per potere controllare quanto gia pubblicato su un certo argomento. Il suo potenziale comunque è altissimo soprattutto per studenti e scrittori che potrebbero consultare un enorme archivio di informazioni Il Giornale e l’Educazione Nel 1993 l’Evening Gazette è partita con un progetto assolutamente nuovo, l’Evening Gazette Community Classroom. 16 piattaforme computer sono state installate in una classe a simulazione di una redazione giornalistica vera. Il sistema editoriale è GoodNews.

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La Community Classroom offre agli scolari corsi e supporto nella produzione del giornale scolastico e “del giornale della comunità”. L’equipaggiamento comprende, in aggiunta al sistema Editoriale GoodNews, anche una macchina fotografica digitale, uno scanner piano, accesso alle notizie provenienti dalle agenzie di stampa e accesso Internet/Intranet. Victoria Coulson, manager del Newspaper in Education commenta:”Con il nostro Community Classroom offriamo a tutti la possibilità di avvicinarsi direttamente all’industria editoriale, anche se le ragioni di questa iniziativa non sono puramente altruiste. Se dobbiamo sopravvivere e prosperare come business, dobbiamo cogliere l’attenzione e l’interesse dei lettori e degli inserzionisti pubblicitari. Noi crediamo fermamente che un buon business abbia significato solo se si insegna alla nuova generazione, ai giovani di oggi, nei diversi momenti della loro educazione, di come sia strutturato e di come funzioni il nostro lavoro. Queste nostre attività sono utilissime per i ragazzi sia perché sono stimolanti sia perché sono divertenti. Sono rimasta sorpresa dalla velocità di approcio e di apprendimento di questa nuova tecnologia dei bambini dai sette anni in su. Sembra quasi che sia più semplice far imparare a loro che agli adulti”, aggiunge Victoria. “Il sistema GoodNews della Tera è sicuramente un grandissimo aiuto in questo senso. E facile da spiegare ed è logico da seguire. E’ bellissimo assistere non solo all’eccitazione generale che questo progetto ha creato ma soprattutto alla qualità della produzione di cui si dimostrano capaci gli alunni.” Un aspetto importante del programma è il “Reading Passport”, sponsorizzato dalla ICI, il cui scopo è quello di promuovere la letteratura e di introdurre l’utilizzo del giornale nelle classi. Il progetto “Newspaper in Education” è stato fondato in collaborazione dalla Evening Gazette e dal Teesside Training and Enterprise Council con l’assistenza della British Telecom e della Northern Electric. L’attività delle classroom ha messo la Gazette in prima linea nell’iniziativa nazionale del “Newspapers in Education”.

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Circolare del 19-01-99

N° 03 (Rm)

Banche dati di uso redazionale. Obbligo di informazione al pubblico e di indicazione nella gerenza del giornale del responsabile del trattamento dei dati personali.

Circolare del 20-01-99

N° 04 (Rm)

Congresso mondiale degli editori di periodici.

Circolare del 20-01-99

N° 05 (Rm)

Conferenza sulla pubblicità a Lisbona.

Circolare del 22-01-99

N° 06 (Rm)

Legge 27 novembre 1998, n. 409. Lavoro straordinario ed obblighi di comunicazione.

Circolare del 22-01-99

N° 07 (Rm)

Congresso Mondiale degli editori di quotidiani. Zurigo, 13-16 giugno 1999.

Circolare del 22-01-99

N° 08 (Rm)

Versamento del contributo ambientale CONAI. Scadenza del 15 febbraio 1999.

Circolare del 22-01-99

N° 3 (Mi)

Sperimentazione di punti complementari di vendita della stampa quotidiana e periodica: via libera della Camera dei Deputati al testo del disegno di legge 3911. L’impatto sul comparto editoriale.

Circolare del 22-01-99

N° 9 (Rm)

Fondo Previdenza Dirigenti Giornali Quotidiani. Misure dei contributi per l’anno 1999. interessi di mora sui contributi arretrati.

Circolare del 26-01-99

N° 10 (Rm)

Presentazione degli studi sulla stampa in Italia e sui bilanci dei quotidiani.

Circolare del 02-02-99

N° 11 (Rm)

Pubblicità delle attività dei dottori commercialisti.

Circolare del 02-02-99

N° 12 (Rm)

Trattative contrattuali per il rinnovo della disciplina collettiva poligrafica. Indennità di vacanza contrattuale.

Circolare del 02-02-99

N° 4 (Mi)

Modalità di effettuazione di ricorsi all’Organo Monocratico, istituito ai sensi dell’art. 12 dell’Accordo Nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici.

Circolare del 03-02-99

N° 05 (Mi)

Rete di vendita di Genova: comunicazione del Comune finalizzata a sensibilizzare i rivenditori sulla corretta collocazione del materiale promozionale esposto nelle immediate adiacenze del punto di vendita.

Circolare del 03-02-99

N° 13 (Rm)

Premi per l’esportazione del libro italiano 1998.

Circolari FIEG

Circolari

“Circolari FIEG” raccoglie e segnala le informazioni e i commenti ai più importanti dispositivi di legge, indicazioni e raccomandazioni in materia sindacale, tributaria, disciplina dell’IVA e quant’altro attiene agli aspetti gestionali e amministrativi dell’industria dei giornali, oggetto di sistematica comunicazione alle imprese editrici e stampatrici. “Circolari FIEG” è un promemoria di facile consultazione, da tenere sempre a portata di mano, un nuovo strumento di lavoro per quanti hanno responsabilità direttive e gestionali nelle aziende del settore.

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Circolari FIEG

TecnoMedia

Circolare del 03-02-99

N° 6 (Mi)

Comunicazione alle Organizzazioni Sindacali dei rivenditori delle quote liquidate a titolo di sovrasconto ai sensi dell’art. 9, , comma 4, del vigente Accordo Nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici.

Circolare del 05-02-99

N° 14 (Rm)

Trasmissione di Radio Rai Tre sui “Giornali in classe”.

Circolare del 08-02-99

N° 15 (Rm)

Contributi alle pubblicazioni di elevato valore culturale.

Circolare del 09-02-99

N° 16 (Rm)

Regolamento sull’organizzazione e il funzionamento dell’Ufficio del Garante della privacy. D.P.R. 31 marzo 1998 n. 501.

Circolare del 09-02-99

N° 7 (Mi)

Operativi dei voli postali in vigore dal 1 febbraio 1999.

Circolare del 11-02-99

N° 17 (Rm)

Trattative contrattuali per il rinnovo della disciplina collettiva poligrafica. Documento della Federazione Italiana Editori Giornali sugli obiettivi da perseguire con il rinnovo contrattuale.

Circolare del 11-02-99

N° 8 (Mi)

Sperimentazione di punti complementari di vendita della stampa quotidiana e periodica richiesta di informazioni sulle testate partecipanti.

Circolare del 16-02-99

N° 19 (Rm)

Uscita della Federazione Italiana Editori Giornali dall’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornali Italiani. Accordo ministeriale dell’11 febbraio 1999.

Circolare del 18-02-99

N° 20 (Rm)

Trasmissione di Radio Rai Tre sui “Giornali in classe”.

Circolare del 19-02-99

N° 9 (Mi)

Sviluppo di strutture specializzate nella fornitura di servizi distributivi e promozionali presso i punti di vendita l’impatto sul settore editoriale.

Circolare del 24-02-99

N° 21 (Rm)

Regolamento recante norme per la concessione dei tributi e delle provvidenze all’editoria, in attuazione della legge 7 agosto 1990, n. 250 e successive modificazioni (Gazzetta ufficiale n. 34 dell’11 febbraio 1999).

Circolare del 01-03-99

N° 10 (Mi)

Adeguamento sistemi informatici all’anno 2000.

Circolare del 03-03-99

N° 23 (Rm)

Delibera del Consiglio di Amministrazione dell’INPGI conseguente all’intesa ministeriale del 11 febbraio 1999. Accordo 23 febbraio 1999. Statuto del Fondo di previdenza complementare dei giornalisti.

Circolare del 05-03-99

N° 24 (Rm)

Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale. Circolare n. 10/99 del 1 febbraio attinente “Disciplina legale dell’orario di lavoro in genere. Nuove disposizioni in tema di ricorso al lavoro straordinario da parte di imprese industriali.

Circolare del 08-03-99

N° 25 (Rm)

Legge 27 novembre 1998 n. 409 recante “Disposizioni urgenti in materia di lavoro straordinario”. Applicazione nei confronti del personale giornalistico. Nota del Presidente della Fieg al Ministro del lavoro e della previdenza sociale.

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