TecnoMedia Tecnologie, Prodotti
& Mercati editoriali
Periodico mensile. Anno VIII n.35 - Sped. in Abb.to Postale comma 20 lett. B art. 2 Legge 23/12/96 n.662 Roma (Romanina) - Esemplare diffuso gratuitamente ai soci
Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali Numero 35 - Novembre 2002
Ifra Expo 2002: tecnologie per il “multi formato”
All’ Ifra Expo 2002 di Barcellona dominano le soluzioni per la gestione dei contenuti e dei prodotti editoriali all’insegna della “multi edizione” e del “multi formato”. Nuovi prodotti e nuove alleanze per le tecnologie CtP e per le sale di spedizione.
a pagina 4
Pubblicità in digitale: PK e Gruppo Espresso
La concessionaria PubliKompass introduce il “timone elettronico”, il Gruppo Espresso sviluppa concetti innovativi per la prenotazione dei materiali nei propri periodici. a pagina 11
S.E.S.A.A.B: nuove iniazitive in rete
L’editore dell’Eco di Bergamo avvia nuove iniziative su Internet “ripensando” la rete con tecnologie di knowledge management. Nuovi strumenti al servizio dei lettori e dei redattori. a pagina 14
Quotidiani gratuiti: stimolano o strangolano?
Una Conferenza internazionale dell’Ifra a Roma sul fenomeno dei quotidiani gratuiti in Europa: opinioni a confronto su un mezzo ormai ampiamente diffuso anche in Italia. a pagina 18
Sicurezza multimediale al Poligrafico dello Stato
Le soluzioni per la sicurezza “multimediale” adottate dall’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato.
a pagina 22
Valutazione dei rischi: protezione e prevenzione
Lo Stato italiano si sta tempestivamente adeguando ai rilievi della sentenza della Corte di Giustizia Europea, che lo aveva condannato per non avere recepito le disposizioni comunitarie in materia di valutazione dei rischi. a pagina 25
Business@Internet
Print on Demand: la distribuzione editoriale on line
Come potrebbe cambiare la distribuzione editoriale attraverso Internet con le nuove opportunità offerte dal “print-on-demand” a pagina 33
Il “Digital Object Identifier”per l’editoria
Il mondo digitale si sta muovendo per costruire un unico sistema di identificazione dei file, indipendente dal contenuto.
a pagina 37
Le Rubriche Media Insider................................................................................a pagina 28 Web Insider..................................................................................a pagina 40
Filo diretto
Le aziende informano ADN Kronos Adobe Systems Agenzia Giornalistica Italia Agfa-Gevaert Ansa Ap.Biscom Ascential Software Atex Media Solutions Autologic Information International B.V.S. - Technotrans Barco Graphics Creo Italia Denex Systems Technology e.Biscom Ecrm EidosMedia Elettra Ferag Italia Fujifilm G.M.D.E. Gerber Systems HiT Internet Technologies Hurletron Idab-Wamac International King Press Kodak Polychrome Graphics Lem Link Service Lithosol Italia Milia 2002 Müller Martini Napp Systems Nàvita N.T.G. Optronics Purup Prepress R. G. Reed Midem Organisation Segbert Sinedita Sap Italia Scanview Sitma SMB Schwede Maschinenbau Stoebich Tecsa Telpress Tera Teufelberger Unisys Italia Xeikon Xyvision
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Altri Special Report Ifra sull’argomento: 6 Categorie generali (attuale fino a Novembre 2002)
6.10
ANPA/TEC ’91: Innovation despite tough times
6.11
The ISO 9000 certificate, encouragement and guarantee for a continually effective quality control system
6.12
ANPA/TEC 1992: The newspaper industry shows cautious optimism in Atlanta
6.13
NEXPO ’93 in New Orleans: still no light in sight at the end of the tunnel
Quotidiani gratuiti – Uno studio sul mercato internazionale
6.14.1 Introduction to the basic principles of EDIFACT 6.14.2 Newspaper advertising online 6.15
Lean Production in the newspaper industry
6.16
NEXPO ’94 in Las Vegas
6.17
Environmental audits at newspaper operations
6.18
NEXPO ’95: Satisfying the short-term needs
6.19
IfraTrack: a recommendation for the interchange of status information between local and global tracking systems in newspaper production
6.20
Quality failure costs in newspaper production
6.21.1 IfraTrack 2.0 – Executive Summary: A specification for the interchange of status and management information between local and global production management systems in newspaper production 6.21.2 IfraTrack 2.0 – a specification for the interchange of status and management information between local and global production management systems in newspaper production 6.22
The importance of legibility for modern publications
6.23
Analysis of the ad booking process
6.24
Newsroom in change
6.26
Benchmarking Newspaper Operations
Tutti gli Special Report Ifra sono pubblicate in lingua Inglese, Francese, e Tedesca
Tutti gli argomenti degli Ifra Special Report 1 Materiali
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5 Comunicazione
6 Categorie generali
Ifra Special Report
6.25
TecnoMedia
L’editoriale Roma ha ospitato – il 7 e 8 novembre scorsi – un Seminario IFRA sulla Free-Press. Non si tratta di un avvenimento destinato a passare inosservato, anche perché, purtroppo, non sono frequenti in Italia le occasioni di incontro di questo tipo. Questa volta, però, la scelta non è stata casuale. I sempre più stretti e fruttuosi rapporti tra ASIG e IFRA; il successo delle iniziative promosse congiuntamente (l’ultima, in ordine di tempo, IFRA Italia di Napoli, lo scorso giugno) e in fase di realizzazione (IFRA Italia 2003 si svolgerà a Milano nel quadro del GEC, una delle più importanti e prestigiose mostre europee), hanno creato le condizioni per guardare al nostro paese con occhio più attento alle soluzioni innovative che le aziende sono in grado di esprimere. Nella fattispecie, poi, l’Italia è il paese dove – nel giro di pochissimi anni – la diffusione della Free-Press ha registrato lo sviluppo più impetuoso, raggiungendo una tiratura quotidiana di oltre due milioni di copie. Il quesito posto a base dell’incontro – I quotidiani gratuiti stimolano o strangolano lo sviluppo dei giornali tradizionali? – è rimasto in pratica senza risposta. E non poteva essere altrimenti, considerate la giovane
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Periodico della ASIG Associazione Stampatori Italiana Giornali Via Sicilia 125, 00187 Roma tel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489 E-mail: tecnomedia@ediland.it Direttore responsabile Carlo Lombardi Redazione Salvatore Curiale - Luca Michelli hanno collaborato a questo numero Pierfrancesco Attanasio, Marco Brogi, Giuseppina Ciaccia, Alessia Natalini, Antonietta Strada. Segreteria di Redazione Elga Mauro Registrazione del Tribunale di Roma n. 189 del 29-4-1994 © ASIG Service S.r.l. - 2002 - Tutti i diritti riservati Sede legale: via Bigli 2, 20121 Milano Stampa IM.A.G.E.: S.a.s. Via G. Verne, 21 - 00157 Roma Questo numero è stato chiuso in redazione il 30 novembre 2002 TecnoMedia è consultabile in Internet sulla banca dati Ediland (http://www.ediland.it/archive/psengine.asp)
età del fenomeno, le diverse caratteristiche dei mercati, la tipologia dei prodotti pubblicati e gli altri elementi che contribuiscono a rendere difficoltosa ogni forma di comparazione. Per l’Italia, tuttavia, alcune indicazioni – che, a nostro parere, non sempre hanno registrato al Seminario di Roma adeguata trattazione – emergono con sufficiente chiarezza. Gli oltre due milioni di copie che, ogni giorno, si aggiungono ai circa 9 milioni di copie stampate dai quotidiani a pagamento, costituiscono – quanto meno a livello produttivo – un incremento notevole: circa il 24 per cento. E non è affatto lecito supporre che la distribuzione del prodotto segua itinerari che potrebbero determinare una forte aliquota di “dispersione”, come regolarmente avviene per il materiale a stampa che intasa le cassette postali di casa nostra e, a seguire, il cestino di rifiuti. Il giornale gratuito, nella stragrande maggioranza dei casi, è accettato, letto e, spesso, conservato. Ciò significa che, in Italia, ai lettori di quotidiani tradizionali (1820 milioni in media), si possono sommare 3,5/4 milioni di lettori della Free-Press. Le indagini di mercato promosse dai grandi gruppi editoriali impegnati in questo settore evidenziano cheil pubblico dei lettori di giornali gratuiti sembra integrarsi, e non sovrapporsi, a quello dei giornali tradizionali. Sono donne in una percentuale quasi analoga a quella degli uomini, di età compresa tra i 21 e i 34 anni, con un alto grado di scolarità (oltre il 70 per cento tra universitari e media superiore) che lavora o studia e risiede in città. Qualcosa di assai diverso dal clichè del pendolare che dall’hinterland raggiunge ogni giorno i cantieri della metropoli che sovente si era indotti ad accostare al “lettore tipo” del giornale gratuito. Per chi ha l’abitudine di utilizzare i mezzi pubblici, i dati delle indagini, peraltro, non sorprendono affatto. Sui bus e in metropolitana quasi tutti leggono il giornale loro offerto poco prima; e in molti, prima di scendere, lo ripiegano per portarlo a casa (oltre il 60 per cento secondo i rilevamenti). Il segreto del successo è tutto nella gratuità del prodotto? Alla luce dei fatti appare arduo sostenerlo. La tipologia del prodotto incontra particolari favori tra il pubblico? E’ certo il caso di riflettere seriamente in merito. Certo è che, in ogni caso, anche il boom della Free-Press sembra confermare quanto il giornale continui a rappresentare lo strumento di informazione più rispondente alle esigenze dell’utenza.
PARLIAMO DI...
di Carlo Lombardi
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IfraExpo 2002
IfraExpo 2002: tecnologie e soluzioni per la stampa all’insegna del “multi formato” e “multi edizione” Ad IfraExpo 2002 in mostra piattaforme software e soluzioni hardware per supportare tutti i progetti editoriali che hanno l’obiettivo di rinnovare il prodotto quotidiano attraverso una gestione flessibile dei contenuti e della loro distribuzione. Multicanale, multiedizione e multiformato: una nuova generazione di sistemi editoriali si affaccia all’orizzonte, pronta ad interfacciarsi con componenti ad alta specializzazione per l’automazione dei flussi di lavoro che riguardano la pubblicità o la distribuzione via web dei contenuti. I fornitori di CtP si preparano a cogliere le nuove opportunità proponendo al mercato workflow sempre più automatizzati nelle funzioni di controllo di qualità e unità per la incisione diretta delle lastre multiformato. Dalla sala spedizione arrivano nuove alleanze per l’industria dei quotidiani, e cresce la componentistica modulare di qualità per automatizzare tutte le funzioni della stampa in quadricromia. E chi lo dice che in periodi di “magra” pubblicitaria anche la tecnologia deva rimanere ferma al palo in attesa della ripresa economica? A visitare la nuova edizione di Ifra Expo a Barcellona, si poteva piuttosto pensare il contrario, ovvero che proprio in momenti difficili per i fatturati gli editori e stampatori di ogni parte del mondo rinnovano la propria attenzione verso tutte le soluzioni hardware e software disponibili con l’obiettivo di escogitare flussi di lavoro più economici, più efficaci, in grado di offrire maggiore qualità al prodotto stampato e maggiore flessibilità nelle varie fasi di lavorazione. Ifra Expo 2002 non ha certamente deluso le aspettative. Dalle “fucine” delle aziende sono arrivate novità di notevole interesse, sia nell’area dei sistemi editoriali – forse il segmento più maturo del mercato – sia per quanto riguarda la preparazione delle lastre, senza trascurare annunci e nuove opportunità arrivate dalle sale di stampa e spedizioni. Un’Ifra Expo frizzante e movimentata, quella di Barcellona, dove molto si è puntato in direzione di uno sviluppo editoriale sempre più focalizzato verso prodotti “multi edizione”, per sviluppare i contenuti in funzione delle aree di diffusione e dei target di lettura, e verso tutto quanto è in grado di favorire la distribuzione dei contenuto attraverso diversi canali. “Multi edizione”, “multi formato” e “multi canale”: sono state le tre focalizzazioni di prodotti e servizi che hanno catalizzato l’attenzione
di visitatori e fornitori che per quattro giorni hanno affollato gli stand della nuova fiera di Barcellona. I nuovi sistemi “multiple media” in teoria.... L’idea era arrivati alcuni anni orsono dagli Stati Uniti, era rappresentata da una lampadina stilizzata, aveva un nome accattivante, Omnex, ed era basata su un concetto semplice ed affascinante: offrire agli editori una piattaforma tecnologica all’interno della quale gestire tutti i “contenuti” dell’azienda agganciandoli, in automatico o quasi, ai diversi canali distributivi. Un’unica fotografia doveva poter essere collegata al layout della home page di un portale e, contemporaneamente, incardinata nella geometria di pagina di un quotidiano, agganciando a seconda dei casi i metadati relativi al trattamento colore, alla definizione, e quindi al “peso” in termini di ingombri elettronici, e via dicendo. Lo stesso, almeno in linea di principio, doveva poter essere fatto per tutti gli altri contenuti digitali. Un’idea affascinante proposta da Atex ma rimasta, all’epoca, poco più che allo stadio di progetto, viste le difficoltà oggettive a sviluppare una “integrazione” così spinta fra applicazioni nate per svolgere funzioni fra loro molto diverse. L’idea era comunque valida, e, soprattutto, basata su oggettivi riscontri di mercato, tant’è che in epoca più recente è stata ripresa da diverse software house che, in Italia come all’estero, hanno
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IfraExpo 2002: tecnologie e soluzioni per la stampa all’insegna del “multi formato” e “multi edizione”
TecnoMedia
iniziato a sviluppare applicazioni orientate alla gestione di contenuti multimediali da distribuire all’interno di canali diversi. Un grosso apporto in questa direzione è venuto dallo sviluppo delle potenzialità del linguaggio XML, un descrittore di contenuti particolarmente flessibile ed adatto al mondo editoriale, vista la sua capacità di gestire i “contenuti” separatamente dalle forme grafiche. Editoria, e piattaforme, “multicanale”, “multiformato” e “multiedizione” sembrano essere i nuovi capisaldi attorno ai quali sta cominciando a svilupparsi una nuova generazione di sistemi, in grado di dare concretezza all’obiettivo editoriale di arrivare al mercato con prodotti che, accanto ad una sezione, per così dire, nazionale o di interesse generale, offrano altre aree di interesse più fortemente localizzato, sia per servire meglio i lettori che per favorire la raccolta della pubblicità. Forse non è un caso, come si legge in altra parte di questo numero della rivista, che anche le concessionarie di pubblicità facciano sempre più conto sulle opportunità offerte dalle nuove generazione di sistemi editoriali per proporre agli editori servizi legati alla raccolta delle inserzioni pubblicitarie. Ad IfraExpo di Barcellona sono stati proposti, fondamentalmente, due filoni di sviluppo tecnologico. Un primo filone è indirizzato allo realizzazione di sistemi editoriali interamente basati sul nuovo linguaggio XML, che, offrendo ampie possibilità nella memorizzazione dei “contenuti” separati dalla loro rappresentazione “grafica”, ben si presta a costituire sistemi nativi per la gestione dei documenti all’interno di diversi canali distributivi - quotidiani, periodici, portali specializzati on line. Un secondo filone tecnologico è invece alimentato dalle aziende che propon-
gono suite di applicativi specializzati in grado di poter essere integrati fra loro per creare ambienti dove l’utente può decidere quali componenti impiegare per le diverse fasi del processo produttivo, dove per “componenti” occorre intendere sia applicativi standard – le “famiglia” di editor ed impaginatori di Quark e Adobe, per esempio – sia applicazioni sviluppate ad hoc per la integrazione con le basi di dati centralizzate. Entrambe le soluzioni, come vedremo in seguito, presentano punti di forza, ma va detto con chiarezza, per evitare confusioni, che attraverso entrambi i “filoni” tecnologici, come dimostrano anche le scelte degli editori, è possibile arrivare all’obiettivo finale, condiviso da tutti, che è la introduzione di piattaforme dove gestire contenuti multimediali in grado di essere pilotati attraverso molte edizioni, molti canali distributivi e molti formati di stampa. ... ed in pratica Qualcuno, ed è il caso di Tera Digital Publishing, ha coniato il neologismo “media neutral”, come dire: cari editori, voi pensate ai contenuti, al “media”, cioè alla creazione del prodotto, pensa il sistema, nel caso specifico il GN3, dove è stato implementato un nuovo concetto di sviluppo, denominato Article Based Content Management. L’XML è stato portato al centro della architettura tradizionale e, nel nuovo flusso editoriale, fin dall’inizio è possibile identificare con appositi tag un articolo o parti di esso in funzione delle diverse destinazioni finali. E’ appena il caso di notare che questa soluzione può essere utilizzata sia nella produzione di media stampati multi edizione, dove parti di un articolo pubblicato in cronaca locale possono andare ad arricchire la prima pagina, o viceversa, semplicemente “cambiando indirizzo”, oppure possono essere utilizzati per la pubblicazione su canali diversi – stampa e web. Una soluzione interessante anche per editori, come i gruppi inglesi, dove non a caso Tera è particolarmente forte, che si trovino a gestire network di quotidiani locali dove alla informazione della regione servita si aggiungano “contenuti” comuni agganciati però a geometrie di pagina diverse. E forse non a caso, trovandosi a coniare alcuni
IfraExpo 2002
La folla all'ingresso di Ifra Expo 2002
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TecnoMedia
Jamie Davies, Direttrice di Ifra Expo
IfraExpo 2002
IfraExpo 2002 di Barcellona: un successo più che lusinghiero Si è chiusa con un successo più che lusinghiero di partecipazione l’edizione annuale di IfraExpo, la più importante rassegna mondiale di tecnologie e servizi per l’industria editoriale e della stampa dei giornali quotidiani, che si è svolta nei nuovi padiglioni della Fiera di Barcellona, in Spagna, dal 14 al 17 ottobre scorsi. 9.177 visitatori da tutti i più importanti Paesi del mondo, 254 espositori su un’area di oltre 16.000 metri quadrati hanno sancito una volta di più come l’appuntamento espositivo organizzato da Ifra, la più importante associazione mondiale di ricerca e sviluppo per l’industria editoriale e dei quotidiani con sede a Darmstadt, in Germania, e filiali e rappresentati in numerosi Paesi di Europa, Asia, Nord, Centro e Sud America, Australia ed Oceania, sia sempre più un punto di incontro per la “newspaper community” internazionale. Come di consueto l’Expo ha ospitato una serie di seminari tematici di contenuto tecnico di estremo interesse, dedicati alla standardizzazione dei flussi di lavoro per la produzione della pubblicità, alle nuove opportunità offerte dalle tecnologie per la sala spedizioni, all’evoluzione degli strumenti di produzione dedicati ai giornalisti ed alla standardizzazione nella produzione dei giornali quotidiani in Europa, oltre alla decima edizione della Conferenza “Beyond the printed world”, dedicata alle opportunità per l’industria editoriale offerte dall’”electronic publishing”. La prossima edizione di IfraExpo si svolgerà nella nuova ed avveniristica sede della Fiera di Leipzig, in Germania, dal 13 al 16 ottobre del 2003.
neologismi per la presentazione di queste opportunità offerte dalla nuova generazione di sistemi editoriali GN3, si é stato deciso di ricorrere alla “regioning technology” proprio per indicare la possibilità di indirizzare un pezzo verso più aree di pubblicazione-diffusione. Ed in attesa dei riscontri commerciali della nuova generazione di GN3, Tera ha concluso un importante contratto di fornitura con USA Today, il maggiore quotidiani americano di interesse generalista edito dal Gruppo Gannett, che ha acquisito T@rk, la soluzione Digital Asset Management di Tera, riscritta in parte per venire incontro alle necessità del quotidiano statunitense. EidosMedia, la software house italiana che ha puntato sullo sviluppo di nuove soluzioni editoriali basate sul linguaggio XML, è arrivata ad IfraExpo forte di un paio di successi tutti italiani, che fanno seguito all’accordo con il Financial Times inglese. L’agenzia di informazioni Adnkronos ha infatti deciso di estendere l’uso di Méthode, la piattaforma editoriale per il knowledge management sviluppata attorno al linguaggio XML da EidosMedia ed attualmente in uso per alimentare i contenuti del portale web dell’agenzia, anche alle altre attività editoriali. I vantaggi per la agenzia saranno quelli di poter integrare nel flusso di lavoro materiali digitali preparati con le più diverse piattaforme e, contemporaneamente, prepararsi alla diffusione di informazioni multi mediali su più canali, ge-
stendo i contenuti all’interno di un’unica piattaforma operativa. Il Sole 24 Ore ha invece deciso di adottare Méthode anche per la produzione dei prodotti stampati, il quotidiano ed i periodici, completando la nuova struttura per la pubblicazione di informazioni multi mediali all’interno di diversi canali. Il gruppo editoriale ha puntato sulla possibilità di gestire diversi formati all’interno di un unico ambiente operativo grazie alle opportunità per la gestione dei metadati offerte dal linguaggio XML. Méthode era già in uso presso il Sole per la gestione del portale internet e, grazie ad alcune estensioni del sistema, anche per il planning delle trasmissione televisive. L’introduzione del knowledge management anche per il prodotto base stampato quotidianamente premia la scelta della software house italiana di investire nello sviluppo dei primi moduli del sistema in direzione di una integrazione completa dei flussi di lavoro per una azienda multiple media. HiT, Internet Tecnologies, la software house collegata ad EidosMedia da un accordo di collaborazione a tutto campo, e che ha recentemente rilevato Tecnavia Press, ha proposto ad un mercato internazionale le nuove release di Réclame, per la gestione della raccolta on line dei materiali pubblicitari, e Fluide, annunciato da alcuni mesi, per la gestione dinamica del flusso di lavoro nei quotidiani e nei periodici. Il punto di forza di questa soluzione, selezionata da Rizzoli Pe-
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IfraExpo 2002: tecnologie e soluzioni per la stampa all’insegna del “multi formato” e “multi edizione”
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riodici per la produzione dei settimanali e dei mensili del gruppo, è la capacità di gestire con estrema facilità le multi-edizioni delle varie testate, oltre alla possibilità di generare dall’interno stesso del flusso di lavoro i files PDF pronti per essere inviati al centro stampa. La “filosofia” di sviluppo dell’applicativo, anche in questo caso, ha puntato non alla sostituzione di sistemi editoriali già in uso, ma alla loro integrazione, fornendo all’editore un ulteriore valore aggiunto in termini di flessibilità nella composizione dei prodotti editoriali. Fluide fa uso estensivo del CIP4, un set di standard basati su XML e JDF per scambiare dati fra i vari sistemi di produzione connessi alla piattaforma di product management. Adobe ha, come di consueto, affiancato le normali attività fieristiche del proprio stand con una serie di seminari tecnici rivolti agli utenti dei propri applicativi per illustrare sia le novità presenti nelle ultime release sia le strategie di sviluppo nel medie termine che puntano, caso mai ci potessero essere dubbi, alla sempre più completa integrazione della famiglia di prodotti InCopy, InDesign, Photoshop, Illustrator, GoLive e Acrobat in una suite editoriale unica nel panorama tecnologico mondiale. Adobe si trova infatti a ricoprire un doppio ruolo, da una parte fornitore di pacchetti standard diffusi ovunque nell’area editoriale – si pensi al solo Photoshop – e dall’altra parte fornitore di “componenti” integrate in layout a tecnologia mista. Non è certo un mistero che Acrobat ed il formato PDF siano sempre più spesso guardati come lo standard ““de facto””nell’area della trasmissione elettronica dei documenti. Anche Adobe ha ribadito l’impegno a rendere i propri applicativi sempre più “trasparenti” all’XML, sia a vantaggio di quanto volessero utilizzare solo ed esclusivamente i prodotti della software house sia per quanti desiderassero integrare le soluzioni in sistemi editoriali di altri fornitori. Una strategia, quella dell’”apertura” e della inte-
grazione in direzione di un sistema multiedizione e multiformato cavalcata anche da un colosso come Unisys, che ha mostrato in fiera l’interfaccia del proprio sistema ormai disponibile completamente sul web. Per il nostro Paese, anche una piccola, ma significativa, soddisfazione tricolore è arrivata dalla nomina di Claudio Adriani alla carica di Vice Presidente per la ricerca e sviluppo software di Unisys. Un’area, questa, nella quale dagli italiani sono arrivate molte soddisfazione alla Unisys in passato. Ed altre novità ulteriori dovrebbero arrivare nel corso della prima metà del 2003 lungo una strategia di medio termine che punta a trasformare il sistema editoriale più diffuso nel mondo in una piattaforma totalmente nuova attraverso un processo di integrazione progressiva lungo tre livelli. Un primo livello per permettere al repository centrale del sistema la acquisizione di documenti in formati diversi, un secondo livello per rendere accessibili pagine create con diversi sistemi video layout ed un terzo livello per poter integrare i tools funzionali del workflow editoriale, quali production tracking, ad tracking e sistemi per la gestione multi-edizioni. Un esempio di questa offerta di “apertura” di Unisys si puù leggere in altra sezione della rivista, a proposito del “timone elettronico” sviluppato dalla PubliKompass, che ha utilizzato la potenza del sistema editoriale Unisys integrandola con due diversi pacchetti, uno offerto dalla stessa software house ed una da un’altra casa. E rimanendo in ambito pubbliciatrio Uniys ha annunciato un accordo con la software house italiana Matisse, che offre una soluzione orientata alla gestione del ciclo commerciale tipico della concessionaria e tale da consentire la integrazione con il workflow produttivo. Altre opportunità verranno dalla commercializzazione di TinTin, un software per la acquisizione dei materiali pubblicitari in formato digitale on line. E sempre all’insegna della più assoluta integrazione Atex, ritornata agli Expo internazionali dopo due anni di assenza, ha presentato una importante novità. Si tratta di una nuova architettura di sistema denominata N-Tier: in pratica un software composto da più “strati”, ciascuno dei quali permette l’utilizzo di più risorse-macchine distribuite ed anche distanti geograficamente. Si può rappresentare la nuova architettura come ripartita in tre nuclei centrali: il data base, le applicazioni esterne che gestiscono le diverse fasi pro-
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L'unità Nela VCPm per la punzonatura e piegatura in linea di lastre multiformato
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TecnoMedia
IfraExpo 2002
“And the Winner is....” gli Italiani premiati all’Ifra International Color Quality Club 2002 – 2004 Significativo successo italiano all’edizione 2002-2004 dell’Ifra International Color Quality Club. Sul palco della premizione, che si è svolta il 16 ottobre scorso a Barcellona, in occasione della cena di gala offerta dall’Ifra, sono saliti (da destra nella fotografia) Fausto Bossetti, direttore tecnico della S.E.S.A.A.B. – Eco di Bergamo, Silvio Da Giau, direttore tecnico della Athesis – L’Arena di Verona, e Alessandro Zelger, amministratore delegato della stessa Athesis. Ultimo a sinistra nella fotografia, un nostro connazionale “in trasferta”, il “veronesissino” Giancarlo Tescaroli, direttore di produzione del quotidiano El Comercio di Quito, Equador. I “magnifici quattro” hanno ritirato l’ambìto riconoscimento dell’International Color Quality Club 2002-2004 dalle mani di Manfred Werfel (ritratto al centro della fotografia) Direttore Ricerche di Ifra che ha guidato con successo la nuova edizione del più prestigioso “club” internazionale per la stampa a colori di qualità nell’industria dei giornali. Un club nel quale gli italiani premiati sono in buona compagnia: quotidiani provenienti da 17 Paesi e quattro continenti sono rappresentati nell’elenco finale dei vincitori, che vanta testate del calibro del Los Angeles Times, New York Times, Daily Mirror, per non citare che quelle più note al grande pubblico. L’obiettivo della iniziativa dell’Ifra, che di edizione in edizione coinvolge un sempre maggior numero di giornali in ogni parte del mondo, è quello di sensibilizzare tutta l’industria in direzione dello sviluppo di sistemi qualità colore interni alle aziende che possano, contemporaneamente, fare affidamente su criteri di valutazione il più possibile “oggettivi” e quindi ancorati a specifici parametri tecnici rilevabili e misurabili sperimentalmente. Al di là di questo obiettivo, sempre più comune all’industria dei giornali di tutto il mondo, resta anche la soddisfazione per i premiati – sia per i dirigenti che per tutti i collaboratori idealmente presenti sul palco di Barcellona – di vedere riconosciuto a livello internazionale lo sforzo comune per lo sviluppo di sistemi di qualità di grande efficacia.
duttive del flusso di lavoro, dall’editing dei testi all’impaginazione completa, ed il “middle tier”, ovvera quella parte di sistema che si frappone fra le applicazioni esterne ed il data base. Ed è questo il nucleo centrale dell’architettura, il “motore” software che si occupa di integrare gli applicativi standard più comunemente utilizzati, Word o Copydesk (l’editor di Quark), QuarkXPress etc.., con il data base centrale. I vantaggi per gli utenti sono notevoli: prima di tutto nella nuova architettura Atex è possibile impiegare effettivamente componenti standard nel processo produttivo integrandole, attraverso un’unica interfaccia software di proprietà della Atex, con i più diffusi data base senza doversi preoccupare di affrontare di volta in volta i problemi legati alla “comunicazione” fra i diversi applicativi; inoltre la soluzione N-Tier rinnova, a detta della società in modo radicale, la struttura tradizionale client-server riducendo drasticamente il traffico in
rete e consentendo una flessibilità finora sconosciuta fra gli utenti. “E l’XML?” domandiamo allo stand della Atex. “L’XML è fondamentalmente un descrittore di contenuti” rispondono, e quindi viene utilizzato, quando serve effettivamente, fra le componenti del sistemi. Il formato utilizzato dalla nuova architettura Atex è l’ATX, un potentissimo descrittore totalmente nascosto all’utente ed in grado di gestire tutti i metadati utilizzati dal sistema editoriale integrato. Sinedita è stata scelta come partner tecnologico di Contro Campo, la nuova pubblicazione sportiva lanciata in Italia a settembre come estensione cartacea dell’omonima trasmissione televisiva. Formato tabloid, 64 pagine full color, stampato in multi edizione in diverse città d’Italia e distribuito in tutto il Paese, Contro Campo è un’ottima referenza per testare “sul campo” le potenzialità di una suite di applicativi orientati alla produzione di prodotti “multi formato”. “Non vor-
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remmo spendere troppe parole né su XML né su altri linguaggi o sistemi di descrizione dei dati” spiegano alla Sinedita. L’obiettivo della software house italiana è sempre stato quello di proporre software editoriale innovativo per prodotti editoriali innovativi. “Quando serve utilizziamo l’XML, quando altri strumenti funzionano meglio li impieghiamo egualmente. Noi forniamo soluzioni che funzionano; che cosa stia “sotto” la soluzione dipende dai problemi che la soluzione deve risolvere.” Le scelte tecnologiche, insomma, devono essere funzionali agli obiettivi della soluzione, e non il contrario. La scelta di puntare su moduli di sistema fra loro integrati ha consentito alla Sinedita di soddisfare anche una specifica richiesta della Rizzoli Periodici, che ha deciso di adottare il News&Photo, l’applicazione java per la raccolta di contenuti digitali in arrivo da diverse fonti esterne. I 350 giornalisti che lavorano nelle 16 redazioni della Rizzoli Periodici, i grafici ed i fotografi avranno così accesso ad un “contenitore” di informazioni digitali on line, il tutto senza dover sostituire il sistema editoriale in uso, semplicemente “integrando” la nuova applicazione. Qualità e strumenti “multiformato” per i centri stampa Flussi di lavoro flessibili, multiformato e multiedizione: e quali novità potrebbero arrivare nei centri di preparazione e stampa? Allo stand di Agfa Gevaert era in dimostrazione la prima unità CtP al mondo dotata di dispositivo per la gestione on line di diversi formati lastra contemporaneamente. Si tratta dell’unità Polaris X, la nuova generazione di CtP annunciata a fine agosto e presentata agli editori e stampatori di tutto il mondo a Ifra Expo 2002. Polaris X, disponibile in diverse versioni ed in grado di montare sia una testa laser tradizionale a luce visibile (FD YAG laser) sia una testa a tecnologia Violet offre all’utente la possibilità di utilizzare un sistema di caricamento lastre dove possono essere caricate fino ad un massimo di 1500 lastre in tre formati diversi. Una soluzione che certamente susciterà l’interesse dei centri stampa indipendenti che potranno offrire un maggior grado di flessibilità “multi formato” ai propri clienti. La nuova generazione dei Polaris si colloca nel solco una famiglia di CtP che ha saputo conquistare vaste quote di mercato in tutto il mondo, e proprio all’Ifra Expo è stata annunciata la vendita della
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cinquecentesima unità, un Polaris X in configurazione CV che fa parte di un ordine di sette unità CtP firmato dall’italiana Logistica Industriale. E qualcuno ha anche pensato a prendersi carico, sempre contemporaneamente, dei diversi formati lastra, una volta incisi, lungo un’unica linea di produzione. La Nela, rappresentata in Italia da Lithosol, ha presentato l’unità VCPm, per la piegatura e punzonatura on line di lastre multiformato – “m” nella sigla dell’unità significa appunto “multivariable”. L’impianto dispone di un controllo video per il corretto posizionamento delle lastre incise. L’unità rileva in modo automatico il formato delle lastre da lavorare prima dell’ingresso delle lastre stesse nel sistema di punzonatura e piegatura, ed adatta tutti i parametri di lavorazione di conseguenza. La telecamera provvede alla lettura dei crocini di registro per la perfetta esecuzione delle diverse fasi di lavorazione. Anche in questo caso non ci meraviglieremmo di sapere che unità come la VCP multivariable suscitassero grande interesse presso i centri stampa dove vengono lavorate testate di diversi formati, un mercato particolarmente ricco in Paesi come l’Italia. Quando si parla di centri stampa autonomi, con la “flessibilità” del layout produttivo si prospetta sempre, in parallelo, la ricerca di tutti gli strumenti, e le tecnologie, in grado di garantire la migliore qualità possibile nella stampa in quadricromia. E in questa direzione hanno puntato decisamente i fornitori di impianti CtP a tecnologia termica. Kodak Polychrome Graphics e Creo hanno portato portato questa soluzione per la incisione diretta della lastra alla conquista di una quota di mercato mondiale compresa fra l’8 ed 10 per cento. “In soli due anni” fa notare Roberto Bedin, responsabile per tutto il mercato del sud Europa di Creo, e ciò anche grazie al fatto che la tecnologia garantisce una qualità stabilizzata che non ha bisogno di continue calibrazioni e ad una flessibilità nei materiali – oltre venti tipi di lastre sono state ufficialmente approvate dopo numerosi test – in grado di garantire all’editore la necessaria tranquillità sul fronte degli approvvigionamenti dei materiali di consumo. E a supporto della qualità, punto di forza indiscusso della tecnologia termica, è venuta sviluppandosi la produttività degli impianti CtP. Ad Ifra Expo era esposta la nuova linea Trendsetter NEWS 200, con capacità di incisione diretta fino a 200 lastre/ora. L’unità può essere equipaggiata con il precaricatore Nela PL-T per aumentare la capacità on line fino a 600 lastre formato
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IfraExpo 2002: tecnologie e soluzioni per la stampa all’insegna del “multi formato” e “multi edizione”
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broadsheet o 300 lastre in formato panorama. E per quanto riguarda i materiali di consumo, in Europa la parte del leone per le installazioni termiche la fà Kodak Polychrome Graphics, grazie alla qualità delle lastre, alla politica di prezzo ed alla forte integrazione fra le due aziende, ma gli impianti termici funzionano altrettanto bene con lastre di altri fornitori, quali Mitsubishi e Fuji. Proprio da quest’ultima è arrivato un annuncio particolarmente importante per il mercato italiano. Dal primo giugno, infatti, la Onceas ha reso tutti i prodotti Fujifilm alla “casa madre” giapponese, che con la sussidiaria Fujifilm Italia Spa interverrà direttamente nel nostro mercato nazionale. Un segno di grande fiducia nei confronti di tutti gli operatori del settore stampa. Ad Ifra Expo 2002 è stato anche annunciato ufficialmente un accordo di cooperazione con Man Roland, basysPrint, ppi Media, Eurografica e Votra per offrire al mercato una soluzione completa per i quotidiani Europei nell’ambito del CTcP (Computer To conventional Plate). La suite di soluzioni disponibili abbraccerà le macchine da stampa Man Roland, il sistema per il controllo di stampa Pecom, i prodotti per il workflow nei quotidiani Ppi e, naturalmente, le lastre ed i chimici di Fujifilm. Un nuovo, agguerrito, gruppo di concorrenti in un mercato, quello dei quotidiani, dove è sempre più forte la competizione per offrire una riduzione dei costi attraverso la integrazione di applicativi offerti da aziende specializzate nei diversi segmenti produttivi.
Heidelberger ed IDAB Wamac Dal 1° di settembre Heidelberger Druckmaschinen è la nuova proprietaria di IDAB Wamac, una delle tre aziende più importanti al mondo – assieme a Ferag e Müller Martini – per gli impianti di trasporto e spedizione nell’industria dei quotidiani. Con questa operazione uno dei colossi dell’industria delle macchine per la stampa entra dalla porta principale nel mercato dei giornali di tutto il mondo. L’impianto di Eksjo., in Svezia, continuerà a funzionare a pieno regime, e sempre dalla Svezia si continueranno a guidare i mercati dell’Europa e dell’Asia, dove IDAB Wamac è particolarmente forte, grazie alla capillare presenza di una efficiente rete commerciale – in Italia la società è rappre-
sentata dalla R.G. di Milano – che, a quanto è stato dichiarato in occasione della conferenza stampa organizzata ad Ifra Expo 2002, continuerà ad operare anche con la nuova proprietà. Non sono comunque stati resi noti al pubblico i dettagli dell’acquisizione della IDAB Wamac che, nel corso del 2001, ha raggiunto con le vendite un fatturato di 35 milioni di Euro, arrivando ad impiegare 120 persone nei propri centri ed offrendo al mercato una gamma di prodotti completa, dai nastri per il trasporto copie ai sistemi di inserimento, staker, soluzioni complete per il finishing dei pacchi da spedire. Cautela ma nessuna preoccupazione nelle reazioni raccolte in fiera dalle aziende della stessa area tecnologica. Sia Ferag che Müller Martini hanno osservato come da parte di Heidelberger sia stata effettuata una acquisizione di tecnologie, di know how e di clienti in un’area di mercato ad altissima specializzazione quale quella dei quotidiani. Nulla di più e nulla di meno, salvo la constatazione che l’investimento di Heidelberger nell’area quotidiani è un segno concreto di fiducia nel futuro della carta stampata quotidiana, un segnale positivo per tutto il mercato. Nuove, ed interessanti soluzioni sono arrivate anche nell’ambito dei sistemi destinati a completare ed arricchire le funzionalità di base delle macchine per la stampa dei quotidiani. Honeywell ha presentato Printa, un sistema totalmente automatizzato per la gestione dei parametri di stampa della rotativa in corso di funzionamento. Monigraf, società italiana di Torino specializzata in componentistica di alta qualità per gli impianti di stampa, è venuta a Barcellona per presentare MDS, il proprio sistema integrato per il controllo di qualità sulle macchine da stampa. L’offerta di Monigraf spazia dai sistemi per il controllo dei calamai colore, per la bagnatura ai sistemi di telecomando dei registri longitudinali, assiali e diagonali. Ifra Expo 2002, nonostante il clima economico in Europa e negli Stati Uniti non sia dei più favorevoli, si chiusa registrando un successo di pubblico e di offerta tecnologica ben al di sopra delle più ottimistiche aspettative. Per tutti l’appuntamento è alla prossima edizione, che si svolgerà negli avveniristici padiglioni della nuova fiera di Leipzig, in Germania, dal 13 al 16 ottobre prossimi.
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Pubblicità in digitale: novità in arrivo per PK e Gruppo Espresso Concessionarie ed editori italiani continuano nello sviluppo di iniziative e progetti per la gestione dei materiali pubblicitari in formato digitale. PubliKompass ha introdotto ai primi di settembre il timone elettronico e la gestione on line dei materiali pubblicitari; il Gruppo Espresso ha deciso di estendere il know-how acquisito nell’ambito dei giornali quotidiani anche ai periodici del gruppo, sviluppando concetti innovativi per la prenotazione dei materiali. TecnoMedia ha incontrato Luigi Pesce, direttore dei sistemi informativi di PK, e Roberto Di Vito, responsabile tecnologie di preparazione del Gruppo Espresso. La stampa internazionale, e l’Italia purtroppo non fa eccezione, sta vivendo una stagione non particolarmente felice per gli investimenti pubblicitari che, soprattutto nella carta stampa, segnano il passo. Gli editori di tutta Europa si stanno dando da fare per trovare nuovi settori merceologici da indirizzare sul prodotto quotidiano, per proporre nuovi servizi o escogitare soluzioni per ridurre al minimo indispensabile i costi relativi alla gestione della pubblicità, con l’obiettivo nel breve periodo di dare lustro ai bilanci e, nel medio, di creare le condizioni per una nuova crescita. Anche in Italia editori e concessionarie sono da tempo impegnate sul fronte dello sviluppo di nuove soluzioni da adottare nell’area della gestione della pubblicità, sia locale che nazionale. TecnoMedia ha finora seguito molto da vicino le vicende legate, in modo particolare, a quanto ha a che fare con la innovazione tecnologica dell’industria pubblicitaria che opera nella carta stampata. Un filone che ha visto concretizzarsi, subito dopo l’estate, una nuova, significativa soluzione proposta dalla concessionaria storica del quotidiano La Stampa di Torino. Contemporaneamente, il Gruppo Espresso ha deciso di trasferire il vasto know-how acquisito nell’area quotidiani anche alla gestione dei processi legati alla pubblicità all’interno dei periodici del gruppo, sviluppando un progetto innovativo destinato ad andare a regime il prossimo anno, e del quale è possibile delineare i contorni, come sempre di estremo interesse quando a tracciare la rotta è un dei gruppi editoriale fra i più importanti in Italia ed in Europa. TecnoMedia ha incontrato nelle scorse settimane Luigi Pesce, direttore dei sistemi informativi di PK e Roberto di Vito, responsabile tecnologie di prepara-
zione del Gruppo Espresso che, assieme a Paolo Montani, Giuliano Pietracaprina e Fabio Villani sta curando il nuovo progetto. Strategie diverse, partner tecnologici diversi, ma un obiettivo in comune: rendere sempre più efficiente, per editori ed inserzionisti pubblicitari, il workflow degli annunci sulla carta stampata. Sviluppare i servizi a valore aggiunto PubliKompass, del gruppo Fiat, è la sesta concessionaria di pubblicità per fatturato a livello nazionale, la quarta per i servizi alla carta stampata e la prima in classifica per quanto riguarda il fatturato fatto in conto terzi. Dispone di una struttura capillare sul territorio – 35 sedi dal Trentino alla Sicilia – una diversificazione per la raccolta di pubblicità nazionale e locale, un’offerta di media che copre ogni possibile canale di comunicazione - oltre al quotidiano La Stampa, PubliKompass ha in concessione L’Unità, Il Giornale di Sicilia, La Sicilia, Gazzetta del Sud, La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Tempo, Metro, (commerciale nazionale) Corriere Mercantile/La Gazzetta del Lunedì, Gazzetta di Parma, Corriere dell’Umbria, L’Adige (nazionale), Il Mattino di Bolzano e provincia (nazionale), Corriere di Romagna, Corriere di Firenze, Il Denaro, Corriere di Caserta, Cronache di Napoli, Ultime Notizie Reggio, Il Domani di Bologna, La Voce di Romagna, La Voce Nuova di Piacenza, TuttoSport (locale), Corriere dello Sport-stadio (locale), oltre a periodici, emittenti televisive e radiofoniche e siti web. “Negli ultimi tre / quattro anni” – spiega a
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TecnoMedia Luigi Pesce – “il lavoro della concessionaria è molto cambiato. E’ cresciuta la concorrenza sui servizi, è cresciuta l’attenzione estrema a tutto quanto può rendere competitivi. Per quanto riguarda la carta stampata, è senza dubbio cresciuta l’attività di gestione dei materiali”. E questo vale sia per l’analogico che per il digitale. PubliKompass ha quindi deciso di sviluppare al proprio interno tutto quanto può rendere più efficiente il flusso di lavoro dei materiali e può tradursi, in pratica, in un migliore servizio al cliente. Ed i clienti per una concessionaria di pubblicità sono sempre due: l’editore per conto del quale si offrono gli spazi pubblicitari e l’inserzionista che li acquista. Entrambi hanno un interesse coincidente, quello di poter inserire sulle pagine dei quotidiani gli annunci fino all’ultimo minuto disponibile prima della chiusura della testata. PubliKompass ha quindi deciso di sviluppare al proprio interno un “timone elettronico” per rendere il più agevole possibile la gestione del flusso di lavoro dei materiali pubblicitari, integrando una serie di applicativi tecnologici in un sistema che consente l’offerta dei servizi “chiavi in mano”. Questa soluzione, sviluppata in stretta collaborazione con il quotidiano La Stampa, che si è in particolar modo concentrata sull’analisi della integrazione fra il timone pubblicitario e la impaginazione, potrà in seguito essere resa disponibile anche per altre testate gestite dalla concessionaria. Il “timone elettronico” Lavorare in parallelo con La Stampa per la realizzazione della pubblicità quotidiana vuol dire integrare tecnologie e flussi organizzativi. Un obiettivo non semplice che è stato raggiunto grazie ad un’attenta progettazione del supporto tecnologico adottato. Verso le undici e trenta del mattino i responsabili della testata edita a Torino comunicano alla PK le geometrie di pagina della edizione quotidiana. Il giornale utilizza il software editoriale Hermes di Unisys integrato dalla soluzione ALS per la gestione del timone elettronico, a sua volta in uso presso la concessionaria, collegata in rete geografica con il quotidiano. PK richiama i materiali pubblicitari precedentemente memorizzati nella propria base di dati ed inizia la impaginazione degli stessi all’interno della gabbia assegnata. Verso le ore 15.30 il timone elettronico definitivo viene rilasciato in direzione del quotidiano. Se nel corso della
giornata accadono avvenimenti di particolare rilevanza e tali da comportare la reimpaginazione dei contenuti redazionali, le geometrie della pubblicità possono venire via via modificate in tempo reale. Quest’opportunità è garantita dalla particolare integrazione fra Hermes e ALS: questi è un software specializzato nella gestione della pubblicità, ne fissa gli ingombri e provvede al posizionamento in pagina, gestendo contemporaneamente tutta la foliazione del quotidiano in tutte le edizioni. Quando si utilizza il sistema editoriale Unisys per la creazione del menabò, questo viene alimentato in modo automatico da ALS che aggancia alla pagina tutta la pubblicità. E questo aggancio si protrae lungo tutto il workflow produttivo. A fine serata viene infatti prodotta la lista di spunta: dalle pagine vengono riprese tutte le pubblicità e la lista completa viene inviata a PK per i controlli sul pubblicato. La rete interattiva fra La Stampa e PK ospita un volume medio produttivo di 2.300.000 moduli di pubblicità all’anno: per tutti l’alta risoluzione viene scaricata solo nella fase finale di fotocomposizione grazie all’architettura OPI del server Unisys, ma trasmessa di volta in volta alla Stampa da PK man mano che vengono completate le geometrie di pagina. ALS alimenta in modo automatico un timone elettronico particolarmente complesso che gestisce le 14 edizioni locali del quotidiano assieme alla foliazione nazionale, alle pagine di Torino e alle nuove edizioni locali Vivere Roma e Vivere Milano. Una dimostrazione di come sia possibile integrare sistemi editoriali con moduli ad alta specializzazione, come ALS, senza dover ricorrere a scelte ed investimenti traumatiche. E ciò è vale anche per quanto riguarda integrazioni con soluzioni offerte da altri fornitori. Files, fax ed idee Ma che cosa inviano i clienti alla PK? Il problema del canale di accesso alla concessionaria non è secondario, soprattutto quando, come spiegano i responsabili, si è soliti ricevere files, fax o anche “idee”, sotto forma di schizzi quando non semplici righe di testo dove si comunica ciò che si vorrebbe poi vedere in pagina. L’importante è che di tutta questa messe di materiali quanto meno disomogenei non vada perso nulla. PK ha interfacciato con il proprio sistema centrale di database e ALS un applicativo che consente l’invio di materiali in formato digitale direttamente dal cliente alla concessionaria. Il software si chiama
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Publik@ ed è una personalizzazione effettuata sull’applicativo ReclameNet di HiT. Tramite un sito web è possibile ricevere i files dall’esterno in formato PDF già normalizzati e convalidati sulle specifiche del sistema editoriale. Quando questa nuova autostrada digitale sarà completamente a regime potrà essere sfruttato integralmente il vantaggio reso possibile della trasmissione in digitale dei materiali che si traduce nella possibilità di acquisire gli annunci sulle pagine del quotidiano fino all’ultimo minuto disponibile tagliando drasticamente i tempi di lavorazione e “messa a norma” dei PDF. PK ha puntato sulla introduzione di un sistema modulare particolarmente flessibile ed “aperto” alla integrazione con software specialistici offerti da diversi partner tecnologici. “Il nostro mestiere è la raccolta e la gestione della pubblicità” chiarisce il responsabile di PK, e la concessionaria non è né ambisce a diventare sviluppatrice di software. Questo viene acquisito dalle società fornitrici in funzione dell’efficacia della soluzione offerta per risolvere un certo problema specifico, e viene “integrato” in modo originale in flusso di lavoro progettato, questo sì, dalla concessionaria in collaborazione con i propri clienti. Prenotazione dei materiali pubblicitari per i periodici Avvicinarsi il più possibile ai clienti, ottimizzare i flussi di lavoro e migliorare i servizi: con questi stessi obiettivi il Gruppo Espresso ha sviluppato un approccio fortemente innovativo nei confronti della gestione on line dei materiali pubblicitari per i periodici D, Il Venerdì e L’Espresso. Una soluzione che si avvale del know – how maturato nella gestione degli stessi problemi risolti per quanto riguarda la pubblicità sui quotidiani. “La differenza fondamentale fra il quotidiano ed il periodico” – spiega Roberto di Vito a TecnoMedia –“è che la pubblicità negli illustrati si interseca in modo più stretto con i contenuti redazionali, dai quali va più chiaramente identificata e per la quale si impongono controlli di qualità ancora più stretti che quelli applicati per i quotidiani.” Il timone elettronico della pubblicità, concetto caro ai quotidiani, diventa, per i periodici, uno strumento ancora più strategico, anche per la considerazione che
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modifiche al corpo redazionale del periodico vanno ad incidere sulle segnature, una caratteristica editoriale decisamente meno flessibile rispetto alla gabbia grafica del quotidiano. La “posizione di rigore”, concetto ben noto e sperimentato dai quotidiani italiani, va interpretata, sia dagli operatori che dal software gestionale, anche come “peso ponderale della segnatura”, ovvero se questo blocco redazionale di pagine può essere toccato, variato e all’interno di quali limiti. Il partner di questa nuova avventura tecnologica sulla quale torneremo quando saranno disponibili altri dettagli è LinkService, dinamica software house italiana specializzata in sistemi per il trattamento on line e la normalizzazione di contenuti pubblicitari in formato digitale. Questa ha sviluppato, fra l’altro,‘un approccio molto dinamico al concetto di “pianificazione” pubblicitaria con l’obiettivo, appunto, di introdurre criteri di grande flessibilità in un prodotto più “rigido” dal punto di vista organizzativo rispetto al quotidiano. Se i contenuti tecnologici del progetto, in fase avanzata, sono ancora doverosamente riservati, chiari e palesi sono i vantaggi che deriveranno all’editore ed alla concessionaria del gruppo, la Manzoni, dalla prenotazione dei materiali pubblicitari per i periodici. L’introduzione del nuovo workflow on line, basato sul formato PDF ottimizzato e certificato in automatico in base alle specifiche dell’editore, consentirà ai responsabili della concessionaria il controllo in tempo reale sulla qualità finale di quanto andrà in rotativa, tema particolarmente delicato quando c’è di mezzo il colore nei periodici. Una soluzione per la prova di stampa ad alta qualità in grado di sostituire il Cromalin a costi decisamente più bassi si affiancherà alla possibilità di monitorare a video i contenuti dell’impaginato in digitale, grazie ancora una volta al lavoro di sviluppo di LinkService per quanto riguarda i preview della pianificazione. La redazione per contro potrà avvalersi di una maggiore flessibilità grazie a concetti come il “peso ponderale della segnatura”, e tutto il sistema della pubblicità potrà contare, come già i quotidiani che utilizzano strumenti per la gestione on line della pubblicità, su di una flessibilità in grado di garantire inserimenti fino a ridosso della messa in macchina dell’edizione. Il progetto, una volta operativo, esordirà con Il Venerdì, inserto settimanale de la Repubblica, e sarà in seguito esteso agli altri periodici del gruppo.
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Nuove iniziative editoriali
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Www.ecodibergamo.it: ripensare Internet con gli strumenti di knowledge management Ai primi di ottobre ha preso il via una nuova iniziativa editoriale e di servizio della S.E.S.A.A.B. di Bergamo. Grazie all’impiego di tecnologie di knowledge management la rete internet fornisce un supporto produttivo a tutti i redattori del gruppo editoriale e rende possibile la pubblicazione di una vera e propria testata “on line” per informare in tempo reale e promuovere l’approfondimento delle notizie attraverso la storica testata quotidiana L’Eco di Bergamo. E’ possibile trasformare internet da mera voce di costo nei bilanci aziendali a strumento produttivo in grado di generare servizi a valore aggiunto sia verso il pubblico dei lettori che nei confronti dei giornalisti e di quanti producono quotidianamente informazione? Se lo chiedono in molti, e non solo in Italia, dopo avere constatato, talvolta a proprie spese, che la new economy, ed Internet in particolare, hanno finora raggiunto ben pochi traguardi rispetto alle molte promesse delle quali si era nutrita la espansione fulminea del network per la comunicazione mondiale on-line. La sfida tecnologica ed economica è sempre la stessa: incanalare verso forme di reale produttività il potenziale comunicativo di Internet, che resta enorme nonostante i fallimenti di molte DotCom in ogni angolo del pianeta. Diverso è invece il “clima” e l’approccio imprenditoriale che, in Italia come all’estero, può oggi fare utilmente riferimento all’esperienze avviate in anni precedenti. I pionieri e quanti non hanno avuto timore ad effettuare allora investimenti, oggi possono trarre profitto dal proprio coraggio imprenditoriale, e avviare nuove iniziative che tengano conto delle esperienze maturate. Nessuna sorpresa, quindi, che proprio a Bergamo sia stata presentata, ai primi di ottobre, una nuova iniziativa della S.E.S.A.A.B. editore del quotidiano L’Eco di Bergamo, storica testata italiana con alle spalle 122 anni di vita, fra le prime ad avviare i primi, coraggiosi passi, verso le nuove frontiere di Internet alcuni anni fa. Il nuovo sito web, www.ecodibergamo.it, è un vero e proprio quotidiano elettronico che, potendo essere per sua natura costantemente “sulla notizia”, svolge contemporaneamente una funzione di traino e stimolo
nei confronti della carta stampata – L’Eco di Bergamo – e degli altri media del gruppo. E non solo. Grazie all’impiego di una piattaforma tecnologica particolarmente avanzata, il nuovo strumento svolge anche la funzione di web agency, agenzia di informazione locale in tempo reale per tutti i giornalisti del gruppo. Invisibile al mondo esterno, questo flusso di notizie in intranet consolida le sinergie organizzative all’interno del gruppo potenziando, contemporaneamente, i contenuti editoriali dei diversi media al servizio del territorio di Bergamo. Sulla nuova iniziativa abbiamo incontrato Enrico Franzini, direttore sistemi informativi e tecnologie della S.E.S.A.A.B.. Un gruppo multiple-media fortemente integrato La S.E.S.A.A.B non è solo editrice della storica testata L’Eco di Bergamo. Al gruppo fanno capo Radio Alta, Bergamo TV, il settimanale La Nostra Domenica, il mensile Orobie e la concessionaria di pubblicità SPM. Al gruppo appartiene anche l’altra storica testata di informazione quotidiana di Como, La Provincia, con le edizioni di Lecco e Sondrio. Fin dalla metà degli anni Novanta il gruppo ha avviato una serie di coraggiose iniziative di editoria on-line. con il risultato di accumulare, in pochi anni, un grande patrimonio di conoscenze sperimentali maturate “dall’interno” stesso di Internet, un know-how che si dimostrerà essenziale nello sviluppo della nuova iniziativa presentata ai primi di ottobre. Il gruppo multiple media dispone di prodotti edi-
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ultimi anni. L’iniziativa, seguita passo a passo dalle strutture tecniche del gruppo coordinate dal responsabile del progetto, il direttore del quotidiano bergamasco Ettore Ongis, ha puntato in due direzioni: sviluppare uno strumento per la comunicazione on line in tempo reale a servizio della comunità bergamasca – www.ecodibergamo.it – e valorizzare le potenzialità tecnologiche in funzione delle attività giornalistiche del gruppo Una rete, molti utenti
toriali talvolta molto diversi fra loro – quotidiano, periodici, radio e televisione – così come sono diverse le strutture produttive e i flussi di lavoro legati alla pubblicazione dei contenuti editoriali. Comune a tutti la necessità di organizzare la raccolta quotidiana di informazioni locali, razionalizzando le risorse umane per quanto possibile in modo da evitare di inviare più corrispondenti su un unico avvenimento lasciando magari scoperti altri fatti di cronaca che si possono verificare all’improvviso. Non fosse altro che per ragioni storiche – 122 anni di tradizione non sono da sottovalutare – la struttura più articolata, e capillare, per la raccolta di informazioni locali è la rete di giornalisti e corrispondenti che fa capo all’Eco di Bergamo. E partendo da queste considerazioni comuni il gruppo ha avviato un progetto per impiegare in modo molto originale ed innovativo le risorse messe a disposizione dell’industria dell’informazione da Internet, facendo tesoro del know- how sviluppato nel corso degli
Primo obiettivo, non cannibalizzare i diversi media del gruppo. La possibile sovrapposizione di informazioni fra diversi mezzi di comunicazione è stata, tradizionalmente, una delle prime preoccupazioni degli editori alle soglie dell’era di Internet. Se qualcuno distribuisce gratuitamente on line gli stessi contenuti stampati sul quotidiano disponibile il giorno dopo in edicola, perché mai i lettori dovrebbero continuare ad acquistare il prodotto cartaceo. Fondato o meno che fosse questo interrogativo, sono in molti ad avere deciso di non rischiare questa sorta di cannibalizzazione dei media all’interno di uno stesso gruppo. A Bergamo si è deciso di operare sia sul fronte delle scelte editoriali che su quello dell’organizzazione del lavoro, separando prima di tutto “la notizia” ovvero il fatto, dall’informazione, ovvero da come questa viene trasformata in prodotto di comunicazione. La rete di giornalisti che fa capo al quotidiano è la struttura più attrezzata per raccogliere le notizie. Un
Nuove iniziative editoriali
Www.ecodibergamo.it: ripensare Internet con gli strumenti di knowledge management
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Nuove iniziative editoriali
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capo redattore incaricato decide che cosa inserire solo all’interno dell’area intranet – il servizio EcoAgenzie a disposizione dei soli giornalisti del gruppo – e che cosa avviare invece anche alla pubblicazione sul web. In questo secondo caso il taglio editoriale è mirato alla essenzialità dell’informazione, e rimanda il lettore ad approfondire i dettagli della cronaca locale sul quotidiano in edicola il giorno dopo o a seguire lo sviluppo della vicenda attraverso i notiziari radiofonici e televisivi. Il supporto interno alla redazione su rete intranet fornisce invece ai redattori la segnalazione dell’evento e, si tratta di appuntamenti previsti in anticipo, le informazioni essenziali alla copertura dell’argomento. La redazione utilizza una funzione di “agenda web” per la programmazione della copertura giornalistica in modo da evitare la dispersione delle risorse. Il sito ospita anche, a partire dalla prima mattina, le pagine complete delle edizioni del quotidiano cartaceo e l’archivio completo del pubblicato on line degli ultimi sette giorni. Per fare funzionare questo doppio circuito di trasmissione dei dati – pubblico e riservato ai giornalisti – si è deciso di sviluppare un’applicazione ad hoc basata su una piattaforma software di knowledge management, qualcosa che unisce alle funzioni tradizionali di base dei sistemi editoriali – text editor e impaginazione dei testi – una tecnologia in grado di trattare i contenuti e le geometrie grafiche come oggetti indipendenti fra loro ed associabili in modo dinamico con procedure estremamente semplificate. Come dire, un database dal quale diversi “oggetti” grafici possono dare vita ad altrettante pubblicazioni di informazioni attraverso diversi canali di distribuzione. Contenuti e “canali” editoriali: il knowledge management in XML Il progetto editoriale ed organizzativo sviluppato a Bergamo utilizza tecnologie basate sul nuovo linguaggio XML, uno strumento particolarmente flessibile nella elaborazione dei “contenuti” totalmente separati dalla “veste” editoriale, nel caso specifico la grafica impiegata per “impaginare” una notizia sul web o sul quotidiano, naturalmente tenendo conto della posizione in pagina della stessa, se quindi venga pubblicata sulla “home page” o nelle pagine interno del sito web piuttosto che non indirizzata verso il prodotto stampato. Il sistema di content management impiegato è il
nuovo Méthode di EidosMedia, una software house italiana che in pochi anni di lavoro ha già saputo guadagnare la fiducia di quotidiani a grande tiratura, quale in Financial Times inglese e, più di recente, il Sole 24 Ore in Italia. A Bergamo il sistema Méthode è utilizzato per la parte web – sia il canale ad uso della sola redazione che per le informazioni pubblicate in rete – e sono state sviluppate, su specifiche del quotidiano, interfaccie per la comunicazione della nuova piattaforma con il sistema editoriale Sinedita in uso per la produzione dei prodotti stampati. “Strumenti ad hoc non esistevano” spiega Enrico Franzini, e quindi la decisione è caduta su un applicativo in grado di essere configurato fin dalle fondamenta in funzione delle necessità e dei flussi di lavoro redazionali. Il sistema utilizza la base di dati ad oggetti Versant, dove è possibile memorizzare diverse tipologie di files, testi, immagini, grafica ma anche files video ed audio. Assieme a questi documenti di base è possibile memorizzare, sempre in forma di “oggetti”, altrettante architetture di pagina web e formati grafici di notizie, compresi di spazi per titoli, per sommari, corpo ed area per la creazione on line di link ad altri contenuti relazionati. Con alle spalle questa architettura il giornalista può concentrarsi sulla propria attività redazionale. “Attenzione a non fare confusione” spiegano i redattori che operano nella nuova struttura del gruppo “quando si maneggia un nuovo concetto come quello della informazione multicanale”. Poter pubblicare una notizia su più mezzi contemporaneamente, infatti, non significa, dal punto di vista del redattore, scrivere il pezzo un’unica volta. “Un cosa è la tecnologia multicanale, altra cosa lo stile giornalistico ed il taglio dell’articolo, che multicanale non è e non può essere”. Un esempio? Durante la nostra visita a www.ecodibergamo.it è stata indirizzata sulla piattaforma on line la notizia dello sgombero di un campo nomadi abusivo. Titolo del pezzo avviato sulla rete intranet – a disposizione dei soli redattori – “Sgomberate in via....roulottes di nomadi parcheggiate abusivamente”; titolo della notizia pubblicata per i lettori sulla home page del sito:”Blitz in campo nomadi abusivo”, titolo della stessa notizia sviluppata nella sezione di cronaca on line “Sgomberate in via.... cinque roulottes di nomadi”. Il corpo degli articoli variava in funzione della destinazione d’uso. Il taglio giornalistico dei tre “titoli” – per la web agency interna, per la home page e per la cronaca – trova un
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supporto ottimale sulla piattaforma tecnologica multicanale. Xsmile, l’editor di Méthode, consente la stesura di tutti gli elementi del pezzo giornalistico e l’aggancio immediato a precisi layout grafici a seconda della destinazione finale del pezzo. Sempre tramite lo stesso ambiente di lavoro è possibile aggiungere immagini, eventuali spezzoni audio e video compressi per la trasmissione via web, creare link altre sezioni del sito e pubblicare il tutto in tempo reale, dopo avere ricevuto il via libera dal responsabile nel caso in cui il materiale sia destinato ad uso pubblico. Il sistema di knowledge management impiegato offre un alto grado di flessibilità per quanto riguarda gli eventuali sviluppi dell’avvenimento nel corso del tempo. Il redattore può infatti decidere se inserire le correzioni tramite Xsmile, oppure nel preview di pagina grafica o direttamente attraverso l’interfaccia browser. Ogni “oggetto” editoriale può essere corredato da una serie di metadati, categoria, luoghi, tipologia di oggetto, etc.., i cui impieghi trovano vaste opportunità, sia in direzione della gestione quotidiana
dell’informazione che verso ipotesi di creazione di “pacchetti” di notizie personalizzate da distribuire a vari target di utenti selezionati. A questo riguardo, sottolineano a Bergamo, vengono utilizzate politiche improntate alla massima trasparenza e correttezza. Nei soli primi trenta giorni di funzionamento, www.ecodibergamo.it ha raccolto oltre 4.200 iscrizioni al sito. Tutti i contatti quotidiani utilizzano IP dinamici ed i consumi, ai fini di marketing, vengono monitorati in maniera del tutto anonima, senza tracciare i percorsi dei singoli utenti. Tutti i contenuti prodotti dai giornalisti direttamente sulla rete rimangono memorizzati nel sistema, agganciati al potente motore di ricerca Autonomy, ma per decisione dell’editore vengono resi disponibili al pubblico solo gli ultimi sette giorni. La piattaforma EidosMedia provvede poi, in modo del tutto automatico, a prelevare ogni notte dal sistema editoria Sinedita del quotidiano tutte le pagine inviate alla fotocomposizione. Queste vengono convertite in XML, agganciate ai PDF, e rese disponibili ai lettori on line a partire dal primo mattino.
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Nuovi prodotti editoriali
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Quotidiani gratuiti: stimolano o strangolano? Roma ha ospitato il 7 ed 8 novembre scorsi un’interessante Conferenza internazionale dell’Ifra – la più importante organizzazione mondiale di ricerca e consulenza sull’industria editoriale e dei quotidiani – dedicata alla free press. Le testate gratuite stimolano o strangolano i quotidiani ed i periodici a pagamento? Nell’accogliente cornice del Jolly Hotel Vittorio Veneto relatori italiani e stranieri hanno discusso le esperienze più importanti maturate da questi nuovi mezzi di comunicazione, che finora hanno mosso alla conquista di lettori giovani, senza trascurare il pubblico femminile. Un target caratterizzato da un’istruzione media superiore e da stili di vita molto interessanti per gli investitori pubblicitari. Un mercato che ha cominciato a prendere piede anche nel nostro Paese dove, forse non per caso, Ifra ha deciso di organizzare questo confronto internazionale a tutto campo. I quotidiani gratuiti “stimolano o strangolano?”: bisogna dire subito che una risposta precisa e univoca a questa domanda – se cioè i quotidiani gratuiti “stimolino” o “strangolino” il mercato – non è emersa dalla conferenza, né probabilmente poteva emergere; troppo giovane, frammentato, pieno di contraddizioni e di variabili geografiche, editoriali e distributive appare il mercato continentale di questo prodotto. E sicuramente prematura appare ogni conclusione in ordine alla free press come elemento catalizzatore o penalizzante nel panorama della stampa di quotidiani nel macrocosmo Europa. Forse in questo momento è plausibile sottolineare invece come entrambe le ipotesi – lo “stimolo” e il “soffocamento” – si possano contemplare in un prossimo futuro, a patto di essere molto precisi nella conduzione dell’analisi sul “dove” e sul “come”. Non a caso la conferenza ha evidenziato l’aspetto geografico, allineando relatori provenienti da molti Paesi europei, ognuno con la propria esperienza maturata in mercati con spiccate caratteristiche peculiari. Ciononostante sono emerse, e costituiscono uno dei momenti di maggior interesse dell’incontro, alcune aree di problemi comuni, sui quali vale la pena di riflettere per cercare di intuire gli scenari del futuro prossimo venturo.
lo ha rammentato, in apertura, Dean Roper, direttore editoriale della rivista dell’Ifra Newspaper Techniques, che ha moderato la prima giornata di lavori. I quotidiani di informazione gratuita nascono nel 1995 a Stoccolma dove, per la prima volta, ha luogo una massiccia distribuzione di Metro, un quotidiano gratuito in lingua svedese. Dopo sette anni di attività, l’editore possiede oggi 25 edizioni in 16 Paesi, edite in 14 lingue con una distribuzione di 4,1 milioni di copie giornaliere, per un bacino di 10 milioni di lettori in media e un picco di 21 milioni di lettori almeno una volta a settimana. L’idea di un giornale completamente gratuito per i lettori, finanziato interamente ed esclusivamente dagli introiti pubblicitari, arriva come una bomba nel panorama europeo dei giornali a pagamento e ottiene, alla fine degli anni ’90 una rilevanza inaspettata. Metro e gli altri suoi concorrenti effettuano 4 nuovi lanci di testate tra il 1995 e il 1997, 14 lanci tra il 1998 e il 1999, 26 lanci nel solo anno 2000, che registra il boom del fenomeno free press. Nell’anno in corso, fino a novembre, i lanci di nuove testate sono stati 7. Alcuni giornali, o edizioni locali hanno chiuso (è il caso, ad esempio, di Metro in Svizzera, soppiantato da 20 Minutes) ma il trend rimane sostanzialmente inalterato.
La free press in Europa: un po’ di storia
Le reazioni nei confronti dei free papers
La storia della free press è relativamente giovane e
Strettamente collegate ai successi dei free papers
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Quotidiani gratuiti: stimolano o strangolano?
sono state senza dubbio le risposte degli editori per così dire “tradizionali”, ovvero dei gruppi che editavano giornali a pagamento. Non si è trattato di una risposta univoca, e la gamma degli atteggiamenti si è differenziata fortemente. Alcuni giornali sono scesi in campo violentemente (a Parigi, ad esempio, vi sono stati scontri tra i distributori dei free papers e i sindacati dei lavoratori dei giornali a pagamento, con migliaia di copie dei giornali gratuiti gettate nella Senna dai ponti e dagli argini parigini), altri si sono attestati su un rifiuto apodittico anche se meno eclatante. Altri ancora, infine, si sono lanciati in direzione del nuovo mezzo, iniziando a stampare, accanto alle loro testate a pagamento, anche una o più testate gratuite. Di questa strategia è stato dato ampio risalto nella Conferenza, con testimonianze importanti, che in sintesi hanno dimostrato come, da un atteggiamento difensivo di molti editori che entravano nella free press esclusivamente per ridurre le emorragie di vendita nei loro giornali tradizionali e salvaguardare così i loro interessi, il giornale gratuito abbia fornito, in seguito, un’interessante opportunità di business alternativo. Su questa linea hanno insistito alcuni relatori. Hugo Timmer, Manager Business Development del gruppo olandese Basismedia ha raccontato come, accanto al giornale a pagamento De Telegraaf, ad Amsterdam il gruppo abbia lanciato nel 1999 il giornale gratuito Spits, che oggi viene distribuito in 400mila copie al giorno in 8 stazioni ferroviarie soprattutto a mano, e come questo mix “a pagamento e gratuito” abbia costituito un forte elemento di successo, ricadendo positivamente anche sulle vendite del giornale a pagamento. Alan Marshall, Direttore Tecnico della londinese Associated Newspapers Ltd., ha spiegato invece alcune peculiarità del mercato inglese, insistendo sulle difficoltà che il post 11 settembre 2001 ha determinato, con un secco “meno 8 per cento” di introiti pubblicitari nella stampa del Regno Unito. Fenomeno, notiamo per inciso, che non ha riguardato putroppo il solo Re-
gno Unito. La sinergia tra gratuito e tradizionale per il gruppo è un vero e proprio must, che si fonda su tre linee di penetrazione di mercato: il miglioramento della qualità, il miglioramento del target e la massimizzazione delle notizie. Per il gruppo inglese andare oltre le aspettative è una parola d’ordine che, nell’offerta unita gratuito/a pagamento, individua come obiettivo far diventare Associated News papers Ltd. in certo modo l’orwelliano “grande fratello” dei giornali. Anche i gruppi editoriali italiani, che hanno scelto di giocare tanto sul versante dei quotidiani a pagamento, quanto sul versante della free press, sono intervenuti con relazioni molto interessanti. Lanfranco Vaccari, Direttore Responsabile di City, ha sottolineato come le scelte del Gruppo Caltagirone - editore dei quotidiano a pagamento Il Messaggero ed Il Mattino, e del giornale gratuito Leggo - e del Gruppo RCS – editore del Corriere della Sera, della Gazzetta dello Sport e del giornale gratuito City - vadano senza incertezze nella direzione di un business che cerca di combinare fra loro mezzi di comunicazione a pagamento con quelli gratuiti. “Per di più” – ha continuato Vaccari – “pare non profilarsi un rischio di “cannibalizzazione” delle inserzioni” poiché i mercati della pubblicità rivolta al gratuito e della pubblicità rivolta al tradizionale permangono distinti e, in certa misura, autonomi l’uno dall’altro. Free press: gli elementi in comune Dalle tesi dibattute e dalle analisi presentate in questo convegno paiono quindi profilarsi alcuni elementi comuni per il fenomeno free press, sui quali tutti gli analisti, al di là della loro appartenenza geografica, sono più o meno d’accordo. Il pregiudizio da battere – e su questo ha molto insistito Fabrizio Paladini, direttore responsabile di Metro Italia - è, in primo luogo, l’idea che “gratuito significa di bassa qualità”. La free press offre già oggi
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Dean Roper, direttore della rivista Ifra Newspaper Techniques, uno dei due presidenti della Conferenza Ifra
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Quotidiani gratuiti uno studio sul mercato internazionale In occasione della Conferenza di Roma dedicata alla free press Ifra ha distribuito a tutti i partecipanti copie della propria ricerca sui nuovi prodotti editoriali condotta nei mercati più importanti del centro e nord Europa nel corso dell’anno 2001. “Quotidiani gratuiti – uno studio sul mercato internazionale” – Ifra Special Report 6.25 – è un agile volumetto di una cinquantina di pagine dove sono stati raccolti dati statistici, esperienze di successo, analisi di scenario e considerazioni sulla gestione dei quotidiani gratuiti. L’indagine ha preso in esame i nuovi media sia dal punto di vista dei contenuti che del loro impatto sul mercato pubblicitario, per nulla trascurabile visto che la free press va a toccare target di lettori di grande interesse per gli inserzionisti, giovani e donne di cultura medio alta. Copie della ricerca – in lingua italiana – possono essere richieste ad ASIG Service, tel. 06-4883566 – email: asigserv@ediland.it.
una qualità interessante sia sotto il profilo editoriale – i contenuti – che per quanto riguarda il prodotto stampato – grafica, colore, qualità globale dell’impressione in quadricromia – tale da non far rimpiangere quella offerta da molte testate a pagamento. Inoltre il prodotto della free press si distingue in modo radicale dal giornale a pagamento per alcune caratteristiche non trascurabili. Il formato (sono prediletti i formati tabloid più maneggevoli e più facilmente leggibili in posizioni scomode e transitorie, quali ad esempio quelle dei viaggi sui mezzi pubblici in andata e ritorno dai luoghi di lavoro), per “tempistica di lettura” (i consumi avvengono in un lasso di tempo piuttosto breve, in una fascia che abbraccia un arco di tempo che va dalle 7 alle 9-9,30 di mattina, il celebre “momento Metro” ravvisato dagli analisti), per contenuto (il commento, l’opinione, sono quasi completamente assenti a tutto vantaggio della notizia), per grafica (articoli brevi, impaginati in modo da facilitare la rapida lettura, con una occupazione di spazio significativa nei confronti della pubblicità anche nella prima pagina), per target (si rivolgono a fasce di lettori che non hanno molta dimestichezza con il quotidiano a pagamento, quali le donne e i giovani sotto i 35 anni). I diretti concorrenti della free press talvolta non paiono essere i quotidiani a pagamento, quanto piuttosto altri media non cartacei, quali i giornali radio, e la televisione. In questo senso Dean Roper ha suggerito, a proposito di Metro e degli altri quotidiani gratuiti l’idea di una sorta di “CNN dei giornali”. E la differenza non riguarda soltanto le forme ed i
contenuti della free press rispetto agli altri quotidiani tradizionali, ma anche i target di lettura e, soprattutto, le scelte relative alla distribuzione. La scelta di distribuire un giornale “in movimento” (alle stazioni della metropolitane, agli snodi ferroviari, all’ingresso dei luoghi pubblici, nelle stesse Università nelle quali è forte la “mobilità” degli utenti e, quindi, dei lettori) richiama immediatamente una velocità di veicolazione dei messaggi (editoriali e pubblicitari) assai lontana da quella normale degli altri quotidiani, richiamando in misura più forte l’accostamento a media sicuramente più veloci. La free press nel mercato italiano Due dati sopra tutti sono da sottolineare riguardo ai lettori e all’impatto del prodotto giornale sull’audience potenziale. Dati che, se pur riscontrati in tutta Europa – nell’Europa, almeno, nella quale è presente la free press – divengono fondamentali per il nostro Paese. In un mercato italiano dei quotidiani sostanzialmente stabile, nel quale si vende più o meno lo stesso numero di copie che si vendeva negli anni ’50, e nel quale l’incidenza di lettura è di 105 copie ogni 1000 abitanti (contro le 159 della Francia, le 4-500 della Germania e del Regno Unito e le 5-600 della Svezia) e dove il pubblico dei 20-25enni si dimostra più o meno refrattario all’acquisto di un quotidiano, la free press ha avuto il non trascurabile merito di far passare le copie da 6 milioni al giorno a 8-8,5 milioni su base
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quotidiana. E si tratta di un evento straordinario se letto in parallelo con la considerazione che il nuovo pubblico di consumatori si é aggiunto ai lettori di quotidiani tradizionali, con la conquista di nuove fasce di readership, i giovani e le donne. La seconda considerazione è quella secondo cui il quotidiano di per sé, non pare affatto un medium “debole”, ma conferma una sua validità (e vitalità) in uno scontro anche qualitativo con media teoricamente più “forti” (Tv, radio, internet, ecc.) Se è lecito poi prestare orecchio all’analisi di mercato che da più di un relatore sono state confermate, il pubblico che legge la free press è un pubblico socialmente elevato, formato di studenti e professionisti, con una buona, anzi ottima scolarità (moltissimi diplomati, molti laureati). Un pubblico dunque, per il quale la gratuità da sola non basta a giustificare l’acquisto (o il non acquisto) di un quotidiano. E’ necessario dunque presumere che il successo dei free papers sia collegato in parte non trascurabile ad altre variabili. E questo sembrerebbe essere confermato da altri studi e indagini di mercato che affermano come la stampa gratuita sia letta da un numero assai rilevante di lettori per intero (tutte le pagine) e per un periodo di tempo molto più lungo del “momento Metro”, e venga addirittura portata a casa e consultata la sera. La pubblicità Come sull’aspetto del contenuto editoriale si sono contrapposte da una parte visioni “local” (l’approfondimento del mercato regionale e locale sopra tutto) e visioni “glocal” (il locale sullo sfondo del generale, una sorta di “personalizzazione nel generalismo” come lo ha definita Roper) così anche per quanto ha riguardato il versante pubblicitario si è spaziato dalla relazione di Luciano Bosio, vicepresidente della francese Carat, che ha rimarcato quello che, a suo parere permane una situazione di “debolezza mediatica” del quotidiano, rispetto almeno al costo contatto paragonato con quello di altri media, sino alle visioni convintamente localistiche (dal punto di vista pubblicitario, ma anche editoriale) di Bruno Maggioni e Sandro Fascetti di Athesis, il gruppo multiple media editore, fra l’altro, de l’Arena di Verona, che ha avvia-
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to la pubblicazione di in Città, un free paper distribuito nell’area veneta e nella provincia di Brescia. Interessante particolare della relazione e due voci: le sfide poste dalla conquista della readership, dalla scelta del formato, dai contenuti – con l’obiettivo di non “cannibalizzare” i prodotti a pagamento – fino alla distribuzione sono gli stessi che hanno dovuto affrontare le testate gratuite con diffusione pluricittadina in molte aree del territorio nazionale, salvo poi adattare con scelte brillanti le diverse strategie in funzione delle aree distributive, dove a dominare è la media città di provincia e non la grande area metropolitana. Promoters unici o di varie testate, dispenser multipli o a testata unica, recupero di fasce pubblicitarie e tempistica del break-even hanno assorbito interamente il secondo giorno di convegno, con una ricca disamina sui contratti di vendita e sul franchising tenuta da Leo Coligan, direttore della Divisione Giornali Regionali di Trinity Mirror Plc, una relazione di Monique Raaffels dell’edizione belga di Metro, che ha divulgato le ultime ricerche di mercato sull’impatto crescente delle inserzioni pubblicitarie sulla stampa gratuita dopo il terzo annuncio, di Othmar Fischlin, che ha tratteggiato con molta cura le peculiarità del mercato svizzero, fino all’apporto di Luis Vinker, direttore del giornale argentino La Razon, che, da quotidiano a pagamento, ha affrontato un lungo percorso, alla luce della terribile crisi del Paese sudamericano, per ritrovarsi free paper e continuare così le proprie pubblicazioni. Due giorni, insomma, che hanno focalizzato punti di grande interesse intorno ad un fenomeno editoriale ancora troppo giovane e troppo poco consolidato. La free press ha bisogno di allargare ancora la raccolta pubblicitaria prima di arrivare a segnare il punto di pareggio e da qui avviarsi a produrre utili, come non hanno mancato di sottolineato diversi relatori. Sapranno i quotidiani gratuiti resistere di fronte alle perdite, talvolta anche consistenti, realizzate agli albori di questa nuova avventura editoriale? Per ora resta l’osservazione di Roger Parkinson, Presidente della World Association of Newspaper: “la pressione positiva della free press sui giornali tradizionali fa sì che essi, senza eccezione, debbano accettare questa sfida”.
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Sicurezza multimediale all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato
Sicurezza
Un’ottantina di riviste stampate nei propri stabilimenti, libri e cataloghi d’arte, e poi valori, ologrammi anticontraffazione e altri prodotti ancora in uso presso uffici pubblici ed aziende private suddivisi nei vari stabilimenti di produzione: l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato è quotidianamente alle prese con le sfide poste dalla sicurezza e dall’automazione dei processi in una dimensione “multimediale”. Come si pronumcia il nome, Istituto Poligrafico, collane editoriali testimonia l’ampiezza del sostegno subito si affaccia nell’immaginario del cittadino il offerto a prestigiose iniziative culturali, dalle più imnome di una testata: la Gazzetta Ufficiale della Re- portanti ricerche archeologiche condotte in Italia e alpubblica Italiana che, con la Raccolta Ufficiale degli l’estero, ai cataloghi di musei e gallerie, indici e cataAtti Normativi, rappresenta la fonte fondamentale e, loghi delle biblioteche, i monumenti della pittura anticome dice appunto il nome, ufficiale, in materia di leggi ca, i mosaici antichi, gli scriptores greci e latini. Edidello Stato. zioni nazionali di autori italiani, quali Paolo Giovio, Ma accanto all’attività tipica dell’istituto nell’am- Giuseppe Gioacchino Belli, Matteo Ricci, l’epistolario bito del settore dell’editoria giuridica e dello Stato, il di Bernardo Tanucci, gli apporti fondamentali in amPoligrafico è anche sinonimo di stampa artistica di al- bito numismatico, monetario e medaglistico, fanno da tissima qualità. Istituto Poligrafico vuol dire edizioni contraltare alla vasta attività peculiare dell’Istituto nel di pregio, a tiratura limitata, curate nei minimi detta- settore dell’Editoria di Stato e dell’editoria Giuridica. gli e realizzate con materiali di Dal 1978 è entrata a far parte grande qualità. Dal 1928 in effetti La Gazzetta Ufficiale on line nel settore dell’Istituto la Zecca di Stato, le cui la Libreria dello Stato identifica la grafica dell’IPZS origini risalgono addirittura alattività editoriale dell’Istituto con l’epoca romana, a quel 269 a. C. opere di grandevalore culturale, che vide la coniazione delle prime caratterizzate da rigore scientifico monete in argento. La Zecca non dei contenuti e dalla accurata seprovvede solo all’ambito istituziolezione e vastità dell’apparato nale ed esclusivo della monetaiconografico. L’Istituto collabora zione per lo Stato (oltre otto micon istituzioni di prestigio assoluliardi e mezzo di pezzi eseguiti to, quali il Ministero per i Beni e negli ultimi due anni per la nuova le Attività Culturali, il Ministero monetazione in euro), ma produce dell’Ambiente e della Tutela del anche coniazione di monete per alTerritorio, il Ministero dell’Econocuni Stati esteri, garantisce la mia e delle Finanze, Il Ministero fornitura per l’Amministrazione degli Interni, l’Accademia dei dello Stato e per i privati di medaLincei, la Scuola Normale di Pisa, glie, distintivi, timbri, sigilli, punl’Istituto per gli Studi Filosofici di zoni e contrassegni metallici. La Napoli, l’Istituto per il Medio e Zecca, continuatrice delle preziol’Estremo Oriente, la Commissiose tecniche artigianali del passato ne Italiana per l’UNESCO, la Bie di una tradizione artistica squisiblioteca Vaticana. La varietà delle tamente italiana, ha realizzato ope-
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Innovazione all’ombra della tradizione all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato
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re di grandi maestri incisori come Pericle Fazzini, Emilio Greco, Aligi Sassu, Pietro Annigoni, Bino Bini e Ugo Attardi. Dal 1907 è attiva, all’interno della Zecca, la Scuola dell’Arte della Medaglia, un centro di alta specializzazione per giovani artisti esperti nell’incisione e nella modellazione. E’ insomma da sempre la “serra creativa” dello stabilimento monetario, impegnata a trasmettere le antiche tecniche legate alla lavorazione del metallo e, contemporaneamente, a sviluppare nuovi linguaggi creativi all’interno della tradizione. Alla Scuola si deve, tra le altre opere, la copia della statua equestre del Marco Aurelio esposta nella piazza del Campidoglio. Con l’Officina Carte Valori, l’importante complesso produttivo che racchiude in sé le realtà di stampa composite dell’Istituto, dalla tradizionale produzione di valori agli stampati e pubblicazioni di pregio per l’Amministrazione dello Stato, si entra nel cuore blindato del Poligrafico, nel mondo sofisticato e delicatissimo dei dispositivi anticontraffazione. E una parola d’ordine tra le altre assume importanza e valenza imperative: la sicurezza. Gli ultimi due anni, la sicurezza e lo sviluppo informatico All’Istituto, Tecnomedia ha incontrato Maurizio Quattrociocchi, Direttore Centrale dei Sistemi Informativi, dirigente di punta di una nuova generazione di manager che, in soli due anni, hnno portato l’azienda Poligrafico dai 600 miliardi di passivo del 1999 ai 79 miliardi di attivo del bilancio 2001. “Abbiamo portato avanti in primo luogo una strategia di razionalizzazione delle risorse esistenti. Dopo la vendita della cartiera di Fabriano siamo rimasti con la cartiera di Foggia, che oltre a coprire l’intero fabbisogno interno di carta filigrana, produce anche carta comune, il cui esubero è venduto all’esterno, contribuendo così ad ammortizzare i costi dell’azienda”
esordisce con soddisfazione Quattrociocchi. “Poligrafico oggi è un ente fiero di esibire la sua grande tradizione e il suo solido assetto produttivo”. E la sicurezza? Quattrociocchi sorride. “Un must al quale dedichiamo la maggiore attenzione. Tutte le risorse tecnologiche a nostra disposizione sono impiegate nei nostri impianti allo stato dell’arte per conferire ai nostri prodotti la massima sicurezza e affidabilità possibili. Come nel caso del DOVID (Diffractive Optically Variable Image Device), un ologramma con caratteristiche di variabilità dell’immagine al mutare delle condizioni di illuminazione. Non può essere riprodotto né con una fotocopiatrice a colori né con uno scanner ad alta definizione. Illuminato propriamente, può generare immagini 3D che rendono le diverse prospettive del soggetto raffigurato, a seconda dell’angolo di osservazione, animazioni e trasformazioni dell’immagine e effetti cinetici con elementi grafici in movimento. La colorazione, inoltre, può introdurre degli elementi grafici che assumono le diverse tonalità dell’iride al variare dell’angolo di illuminazione. E’ possibile inoltre aumentare la complessità di un ologramma inserendo ulteriori immagini o informazioni visualizzabili solo con un dispositivo di lettura e decodifica appropriato (come ad esempio il codice GMC). L’inserimento di un DOVID su carte valori può essere progettato sia come laminato trasparente, sia come laminato metallizzato applicato a caldo. In particolare una pellicola trasparente olografica è prevista per la protezione dei dati personali nella produzione dei documenti di identità, passaporti e tessere di riconoscimento”. L’intera architettura informatica del Poligrafico nel suo complesso è, per altro, a prova di hacker. Dipartimenti rigorosamente stagni, delimitati da password e firewall invalicabili, un monitoraggio costante e un accesso con sicurezze plurime da parte degli utenti (Pubblici uffici, Enti locali, ecc.) abilitati a scaricare i PDF della modulistica dal sito ufficiale. Che, per altro, è stato recentemente ridisegnato per essere pre-
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L’Ingegner Maurizio Quattrociocchi, Direttore Centrale dei Sistemi Informativi
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Home page del Sito www.ipzs.it
sentato a Milano, alla SMAU. “Gli attacchi degli hacker non si contano” prosegue Quattrociocchi “ma sino ad ora siamo sempre riusciti a respingerli. Addirittura qualche tempo fa abbiamo catturato in diretta un tentativo di violazione della sicurezza del nostro sito da parte dell’Università di Pisa, che stava tenendo agli studenti una lezione sull’hackeraggio”.
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I sistemi gestionali La presenza dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato si è rafforzata nell’ambito dell’innovazione multimediale, sia nello studio, progettazione e realizzazione di siti, banche dati ed applicazioni web, dvd, cd-rom multimediali, CRM e di e-commerce, sia nell’utilizzo di transazioni digitali con tutti i fornitori e i partners. Per l’handling integrale dei suoi sistemi gestionali L’Istituto Poligrafico ha scelto SAP. “Inizialmente” spiega Quattrociocchi “per raccordare linee di produzione grafiche incorrelate entro un’unica cornice di riferimento. Poi, via via, a SAP è stato demandato tutto il sistema gestionale dell’Internet business, e anche il sistema di fatturazione degli ordini tradizionali”. Per SAP passa dunque l’intero e-procurement dell’Istituto Poligrafico: abbonamenti alle riviste on line e cartacee, accesso ai cataloghi fornitori, prenotazioni ai servizi (filatelia, numismatica, medaglie ecc.), e la fatturazione dei servizi a pagamento. Per i sistemi SAP passa anche l’accesso da parte degli utenti abilitati alla modulistica dello Stato. Per un ente locale è possibile, ad esempio, avere accesso al catalogo completo della modulistica in uso nella Pubblica Amministrazione, visualizzare ciascun modulo
in formato PDF Adobe e, attraverso l’azione sui vari campi, personalizzarlo e addirittura scaricarlo. Se vi è una necessità di un numero di moduli rilevante è possibile richiedere la stampa direttamente alle officine grafiche dell’Istituto, attraverso un ordine di produzione, altrimenti, per moduli di cui necessitino piccole quantità, è possibile effettuare una stampa direttamente dalle stampanti degli uffici richiedenti. “Questo flusso di lavoro è uno dei gangli vitali della produzione grafica dell’Istituto” sottolinea Quattrociocchi. “Ogni giorno vengono richiesti in media 2 milioni e 200mila moduli. E un iter analogo avviene, per esempio, con le etichette dei medicinali. Le case farmaceutiche hanno accesso al catalogo dei prodotti, controllato e numerato, e possono, tramite password, inoltrare ordini di stampa”. Sugli ordini on line di medaglie e prodotti d’arte l’Istituto ha però fatto un passo indietro. “Non appena l’offerta di un nuovo prodotto compariva on line” conclude Quattrociocchi “piovevano ordini in numero così massiccio, che registravamo di fatto un blocco del sito per la grande quantità di contatti. I prodotti d’arte e le emissioni filateliche e numismatiche sono così adesso ordinabili solo con il metodo tradizionale”.
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Valutazione dei rischi e servizio di protezione e prevenzione: le recenti modifiche
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Valutazione dei rischi e servizio di protezione e prevenzione: le modifiche recenti Lo Stato italiano si sta tempestivamente conformando ai rilievi della sentenza della Corte di Giustizia Europea che lo aveva condannato per non aver correttamente recepito le disposizioni comunitarie in materia di valutazione dei rischi e di servizio di protezione e prevenzione Sulla valutazione dei rischi La direttiva (art. 6 n. 3 lett. a) impone al datore di lavoro di “valutare i rischi [dunque tutti nel loro insieme] per la sicurezza e la salute dei lavoratori [e aggiunge, a titolo di esempio,] anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici e nella sistemazione dei luoghi di lavoro”. L’art. 4 comma 1 D.Lvo 626/1994, invece, avendo eliminato la congiunzione “anche”, imponeva al datore di lavoro la valutazione limitatamente ai tre tipi di rischi elencati nella direttiva solo come esempio e quindi non in modo tassativo: “π valuta nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, i rischi per la sicurezza e per la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari”. La Corte ha considerato tale norma fuorviante e ha ritenuto esistesse, anche per il datore di lavoro più diligente, il pericolo di limitare la valutazione dei rischi esclusivamente alle fonti elencate apparentemente in modo tassativo. L’erroneità della trasposizione, secondo la Corte, risultava sia dall’interpretazione letterale dell’art. 6 della direttiva, sia dal suo quindicesimo “considerando”, là dove dice che l’obiettivo della direttiva si riferisce a tutti i rischi. Neppure l’esistenza, nel sistema giuridico italiano, dell’art. 2087 c.c. (il quale obbliga in modo del tutto generico il datore di lavoro ad adottare misure di tutela dell’integrità fisica e personalità morale dei lavoratori) pareva sufficiente alla Corte a sostituire la trasposizione della norma comunitaria, in quanto chiaramente esso non corrisponde alla prescrizione del-
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Anche chi avesse attuato alla perfezione i dettami del D.Lvo 626/1994 potrebbe non aver effettuato un buon lavoro e dovrà quindi riconsiderare il proprio operato circa la valutazione dei rischi ed il servizio di protezione e prevenzione. Tutto ciò in virtù delle modifiche apportate dal legislatore in seguito ad una recente sentenza della Corte di Giustizia Europea (V sez., 15 novembre 2001, causa C-49/00 in “Raccolta della Giurisprudenza 2001”, I-08575), che ha sanzionato l’Italia per il non corretto recepimento degli artt. 6 n.3 lett.a e 7 nn. 3,5,8 Direttiva quadro n. 89/391/CEE sul miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro (in GU, L, 183, pag.1). Il ricorso alla Corte, promosso dalla Commissione Europea, si era riferito a tre punti della direttiva in questione non correttamente recepiti tramite il D.Lvo 626/1994, il quale: 1) non prescriveva al datore di lavoro di valutare tutti i rischi per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro; 2) consentiva al datore di lavoro, quando le competenze dell’azienda si fossero rivelate insufficienti, di decidere se ricorrere o meno a servizi esterni di protezione e prevenzione dei rischi; 3) non definiva in modo vincolante le capacità e le attitudini dei responsabili delle attività di protezione e prevenzione dei rischi. Il legislatore italiano, con la L. 39/2002 (in G.U. 6 aprile 2002 n. 81), ha prontamente apportato buona parte delle dovute modifiche. Per poter più facilmente comprendere il senso di tali correzioni, analizziamo prima le disposizioni originarie, poi le indicazioni date dalla Corte ed infine l’azione modificativa del legislatore italiano.
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l’obbligo specifico di valutare tutti i rischi. La Corte ha altresì precisato che i rischi da valutare non possono essere individuati una volta per tutte perché questi si evolvono costantemente in funzione, in particolare, del progressivo sviluppo delle condizioni di lavoro e delle ricerche scientifiche in materia di rischi professionali. Oggi l’art. 21 comma 2 L. 39/2002, introducendo la parola “tutti” e la congiunzione “anche”, stabilisce che la valutazione debba riferirsi a tutti i rischi, ripristinando così il senso della disposizione voluto dalla direttiva comunitaria: “il datore di lavoro É valuta tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro”.
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Sul servizio di protezione e prevenzione dei rischi Il tenore letterale della direttiva (art. 7 n. 3) è chiaro nello stabilire che: “se le competenze nell’impresa e/o stabilimento sono insufficienti per organizzare le attività di protezione e prevenzione, il datore di lavoro deve ricorrere a competenze (persone o sevizi) esterne”. L’art.7 n. 5 dispone che, in ogni caso, i designati o consultati devono possedere capacità ed attitudini necessarie e disporre dei mezzi richiesti, devono essere in numero sufficiente, per assumere le attività di protezione e prevenzione, tenendo conto delle dimensioni dell’impresa e (o) dello stabilimento e (o) dei rischi cui i lavoratori sono esposti, nonché della ripartizione dei rischi nell’insieme dell’impresa e (o) dello stabilimento. Il D.Lvo 626/1994 (art.8) non era invece così preciso, in quanto stabiliva sì che i dipendenti designati dovessero essere in numero sufficiente, possedere le capacità necessarie e disporre di mezzi e di tempo adeguati, ma proseguiva al comma 6 prescrivendo che “se le capacità dei dipendenti ... sono insufficienti, il datore di lavoro può far ricorso a persone o servizi esterni ...”. Diceva “può” dunque, non “deve”. A tale proposito la Corte ha sottolineato che nel
recepimento delle direttive, per esigenze di certezza del diritto, la normativa degli Stati membri non deve necessariamente copiarne le disposizioni in modo letterale, in quanto può essere sufficiente un contesto giuridico generale, “purché esso garantisca effettivamente la piena applicazione della direttiva in modo sufficientemente chiaro e preciso”: solo in tal modo i singoli possono sapere quali siano i propri diritti e quali gli obblighi e di farli valere dinanzi ai giudici nazionali. La norma italiana, in questo caso, non era così chiara e precisa: infatti, secondo la Corte, l’interpretazione dell’art. 8 comma 6 del decreto non emergeva in modo sufficientemente evidente né dal tenore letterale di detta disposizione, né dal suo contesto giuridico (in particolare secondo la combinazione con i comma 1 e 5 suggerita dallo Stato italiano). La L. 39/2002 (art. 21 comma 3) impone ora al datore di lavoro, avendo sostituito la parola “deve” alla parola “può”, l’obbligo penalmente sanzionato di ricorrere ad un servizio esterno ogni qualvolta le risorse interne siano insufficienti. Fanno eccezione solo le fattispecie per le quali già precedentemente il D.Lvo 626/1994 (art. 8 comma 5) prevedeva l’obbligo di costituzione del servizio di protezione e prevenzione in ogni caso interno all’azienda o all’unità produttiva: e tra queste ultime spicca l’ipotesi delle aziende industriali con oltre duecento dipendenti. La delega al Governo Quali devono essere le capacità e le competenze delle persone o servizi responsabili delle attività di protezione e prevenzione dei rischi professionali? La direttiva (art. 7 n. 8) affida agli Stati membri il compito di individuarle. La norma italiana, però, non le aveva determinate chiaramente, lasciando implicitamente al datore di lavoro la scomoda responsabilità di stabilire i criteri per scegliere le persone o i servizi di cui avvalersi, almeno fino a quando il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale non avesse esercitato la possibilità (concessagli dall’art. 8 comma 9 del decreto in esame) di individuare specifici requisiti, modalità e procedure per la certificazione dei servizi e il numero minimo degli operatori. La Corte di Giustizia, però, ha rimarcato che il compito di definire le capacità e le attitudini in que-
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Valutazione dei rischi e servizio di protezione e prevenzione: le recenti modifiche
lavoro abbia un quadro chiaro di come costituire il servizio di protezione e prevenzione dei rischi, senza correre il rischio di sentirsi in futuro dire che le persone o i servizi designati non erano “idonei”. Le conseguenze pratiche Come verrà giudicata la condotta del datore di lavoro che si sia attenuto in buona fede (prima dell’entrata in vigore delle modifiche) alla lettera del D.Lvo 626/1994? Bisogna tenere presente che quando il legislatore nazionale male recepisce una direttiva, non può farne le spese il cittadino che abbia adempiuto agli obblighi impostigli dalla normativa nazionale. Il giudice italiano dunque deve (pur attenendosi il più possibile alla lettera e agli obiettivi della direttiva) applicare il diritto nazionale. Per il principio di certezza del diritto, ricordiamolo, non è possibile intentare un procedimento penale a seguito di un comportamento che non risulti punibile in modo evidente dalla legge penale. In conclusione, il datore di lavoro che abbia correttamente osservato la norma italiana non sarà punibile, anche se lo Stato italiano non ha correttamente recepito la direttiva in rassegna. Antonietta Strada esseantos@lycosmail.it
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stione spetta direttamente ed esclusivamente ai singoli Stati membri. Non era quindi ammissibile questa sorta di delega al datore di lavoro e non era soddisfacente neppure la mera facoltà, proprio perché mera facoltà, lasciata al Ministero competente di dare disposizioni in materia. L’art. 21 comma 1 L. 39/2002, pur non avendo risolto immediatamente il problema, delega il Governo ad emanare entro un anno dall’entrata in vigore della legge un decreto legislativo di adeguamento del D.Lvo 626/1994 ai criteri indicati nella sentenza della Corte di Giustizia. E’ stato già presentato un disegno di legge (il n. 1047), che prevede sei figure professionali: responsabile del servizio di protezione e prevenzione, il consulente per la sicurezza, l’ergonomo, il tecnico della prevenzione nei luoghi di lavoro, il medico competente e lo psicologo del lavoro. Detta proposta dà una dettagliata definizione di tali figure e ne stabilisce requisiti e formazione, riconoscendo anche la necessità di un costante aggiornamento. Si tratta comunque ancora solo di un disegno di legge. La speranza, per tutti coloro che devono adeguarsi alla norma, è che il termine indicato per l’emanazione del decreto in questione (aprile 2003) venga rispettato e che venga data una disciplina effettivamente dettagliata, che non si esprima con termini troppo generici e soggettivi, in modo che, finalmente, ogni datore di
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INVESTIGATORI PRIVATI A CACCIA DI NOTIZIE In Gran Bretagna, negli ultimi tempi, sta sempre più prendendo piede l’abitudine dei giornalisti di ingaggiare investigatori privati per trovare nuove storie da coprire. Molti di loro, tuttavia, sono contrari a questo costume ormai molto diffuso, perché ritengono che possa danneggiare la credibilità della categoria. La prima osservazione che questo fatto evidenzia è che i giornalisti inglesi stanno diventando sempre più pigri; cercando, infatti, una strada più breve per arrivare alla notizia, abbandonano tutta una serie di contatti e relazioni da cui dovrebbero attingere per svolgere bene il loro lavoro. In secondo luogo, questa pratica solleva grandi interrogativi etici, dal momento che la maggiorparte degli investigatori violano la privacy dei cittadini e, spesso, utilizzano tattiche al limite dell’onestà.
I GIORNALISTI SI INGEGNANO Recentemente, i giornalisti tedeschi che si occupano d’inondazioni stanno lottando contro una serie di variabili come i messaggi contraddittori, le dicerie, il malfunzionamento e il sovraccarico delle linee telefoniche. A Dresda, le alluvioni hanno distrutto l’equipaggiamento editoriale ed il sistema telefonico della testata locale, la Sachsichen Zeitung. Thomas Barsch, direttore editoriale del quotidiano, ha, però, sottolineato che si è potuta continuare la pubblicazione grazie all’adozione di un piano d’emergenza. Molti reporter, quindi, ora lavorano da casa, mentre il giornale viene stampato temporaneamente in un’altra sede, a Bautzen. I giornalisti, seguendo le direttive di questo piano, ora utilizzano stivali di gomma, si muovono con le biciclette e comunicano attraverso telefoni cellulari per inviare aggiornamenti sulla situazione nazionale. Tuttavia, le rappresentanze dei media stranieri si stanno adoperando per riportare la normalità a Dresda.
AUSTRALIA: COSA VOGLIONO I LETTORI? Immagini di violenza sono continuamente proposte dalla televisione, tuttavia, i giornali vengono giudicati con maggiore durezza quando illustrano con le foto le stesse storie. Evidentemente, la staticità delle immagini sui giornali colpiscono maggiormente i lettori rispetto alla scorrevolezza di ciò che viene proposto in televisione. Ken Mc Kinnon, presidente del Consiglio della Stampa Australiana, sostiene di non approvare chi pubblica immagini solo per sensazionalismo, e che i lettori le comprendono meglio se viene loro spiegato il motivo per cui una foto viene pubblicata. David Flint, presidente dell’Authority Radiotelevisiva Australiana, al contrario, pensa che l’aumento di commenti e opinioni sulle pagine dei giornali sia un fatto che reca maggior disturbo delle immagini più o meno cruente. Una ricerca nazionale ha, infatti, dimostrato che i lettori australiani sono poco interessati ad opinioni e giudici sugli eventi riportati sui giornali.
UN LOOK PIU’ SERIO PER IL MIRROR Nella prima metà dello scorso giugno, la testata inglese, The Daily Mirror, ha investito circa trenta milioni di dollari per rilanciarsi in una versione più seria, e apparentemente lo ha fatto, sebbene abbia perso una parte dei suoi lettori. I ricercatori di mercato della Taylor Nelson Sofres hanno notato in questi mesi sostanziali cambiamenti solo nella percezione che il pubblico ha della veste del giornale, ma non del diverso stile. Tuttavia, l’editore del Mirror, Morgan Piers, ha detto di essersi aspettato sin dall’inizio una perdita di audience nel breve periodo, ma, ha sostenuto anche che, nel lungo periodo, la testata dovrebbe arrivare al nono – decimo posto nella classifica mondiale di gradimento da parte dei lettori delle testate tradizionali.
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PAGARE PER FILMARE UN REATO Il Canale 12 della TV di Tokyo lo scorso agosto ha licenziato un reporter e multato un editore per aver pagato un membro di una gang di ladri professionisti per ricevere informazioni su un furto programmato, in modo da poterne riprendere lo svolgimento. La TV di Tokyo, completate le indagini sul fatto, ha dichiarato che il comportamento dei due faceva apparire l’emittente come “favoreggiatrice del reato”. All’editore, pertanto, è stato ridotto per due mesi lo stipendio del venticinque per cento. Il ladro, invece, ha ricevuto oltre tremila dollari, regali e pasti gratuiti.
LA STAMPA LATINO–AMERICANA GUARDA AL FUTURO Nonostante le difficili condizioni economiche, l’associazione editoriale dei Paesi Latino- Americani ha inviato un gruppo numeroso di rappresentanti alla Nexpo, l’annuale mostra mercato sulle tecnologie editoriali organizzata dalla Newspaper Association of America e tenutasi in Florida nel mese di luglio. Questa presenza dimostra l’intenzione delle testate latino–americane di migliorare il livello dei loro sistemi editoriale nel settore della pre-stampa e della post-stampa, invertendo, in tal modo, la passata tendenza a non investire nell’innovazione. Tra l’altro, alcuni osservatori della stampa latino-americana hanno notato che gli editori stanno già arricchendo i giornali con un più consistente l’uso del colore.
IL MEDIO ORIENTE CRESCE Il recente sviluppo dell’Egitto nel settore dell’Information Technology, che va di pari passo con i sussidi elargiti dal Governo locale per Cybercafes e per i progressi tecnologici in generale, qualifica il Paese come una tra le regioni più avanzate nella fornitura di informazione. Il governo egiziano, inoltre, ha espresso il desiderio di offrire il potenziale per un più grande sviluppo economico attraverso la moltiplicazione dell’informazione interattiva, anche grazie al finanziamento di un accesso gratuito ad Internet per i circa 70 milioni di cittadini del Paese.
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L’INCOLUMITA’ DEL GIORNALISTA E’ UN OBIETTIVO IN CRESCITA Sempre più preoccupate per l’incolumità dei loro reporter la più importanti società mediatiche hanno cominciato e continuano ad addestrare all’autodifesa gli inviati in Paesi a rischio attentati. L’ultima testa in ordine di tempo ad aver seguito questa tendenza è il Wall Street Journal. Questo progetto nasce dal tentativo di evitare casi come il recente assassinio di Daniel Pearl, corrispondente estero del WSJ, morto in Pakistan.
POLONIA: UN SISTEMA MEDIATICO SVILUPPATO I media polacchi hanno una ricca tradizione alle spalle, realtà che contrasta con quella della maggiorparte degli altri paesi dell’Europa Orientale. Il settore della stampa, infatti, conta sedici quotidiani nazionali e settantotto regionali. Il sistema dei media audiovisivi vanta circa duecentocinquanta emittenti radiofoniche e settanta stazioni televisive nazionali. L’emittenza regionale gode di un notevole grado di libertà, invece quella radiofonica e televisiva nazionale sono sotto il controllo del Radio Council e del National Council for Radio and Television. La maggiorparte della programmazione delle radio commerciali si basa su musica popolare e brevi bollettini informativi. I media polacchi sono già da tempo molto attivi nell’adozione della tecnologia interattiva e online, infatti, conta già più di 1500 siti web.
NUOVE PARTNERSHIP NEL SETTORE PRESTAMPA E STAMPA: ATEX E QUICKWIRE Atex e QuickWire hanno recentemente annunciato di aver siglato un accordo di mercato che porterà i loro prodotti, sistemi di editing e di impaginazione ai quotidiani di tutto il mondo. L’accordo prevede la fusione del sistema di gestione dei programmi e dei servizi “wire” della QuickWire con il sistema per la gestione dei contenuti, dell’impaginazione e dell’output web di Atex: “Prestige”. QuickWire, fornitore leader di soluzioni newswire, è installato nelle aziende di 260 Paesi del mondo; il suo pregio è quello di garantire l’estensione dei piccoli quotidiani, attraverso una in-
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stallazione integrata, di 250 postazioni di lavoro che possono accedere a PC Windows e Machintosh. Il sistema Prestige di Atex è stato implementato in più di 50 redazioni di tutto il mondo da The Border Mail (Australia) a La Repubblica (Roma).
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MEDIA 24OPTA PER SEINET Media 24 (www.media24.com), società sudafricana, che si occupa di editoria, stampa e distribuzione di quotidiani, periodici e prodotti digitali, ha firmato un contratto per l’acquisto di un sistema di soluzioni editoriali per cross-media, sviluppati, anche, in versione digitale di proprietà della Seinet (www.seinet.es). Media24, che fa parte della multinazionale NASPERS, offre 24 ore su 24 informazione, divertimento e prodotti educativi. L’azienda comprende il quotidiano Media 24 Naspers, il periodico Media 24, l’omonimo sito internet e NND24. Nel Sud Africa è il più grande provider d’informazione interattiva; inoltre, raccoglie le preferenze del 25% dei lettori di quotidiani ed il 65% del mercato editoriale periodico.
UNISYS SBARCA IN COLORADO La Unisys Corporation (www. Unisys.com), con sede in Colorado, ha annunciato, nel mese di settembre, che il quotidiano Rocky Mountain News (www.rockymountain.com), il quale vanta una diffusione settimanale di 315.000 copie, ha adottato le sue soluzioni editoriali per migliorare il flusso di lavoro e per estendere le capacità di “zonizzazione”, cioè riuscire ad ampliare il numero di edizioni regionali. Per il Rocky Mountain News, i sistemi Unisys stanno agevolando l’implementazione di un sistema editoriale integrato e aperto che consente di ottimizzare la complessità delle loro specifiche esigenze.
PRONTO? ASSOCIATED PRESS?! L’Associated Press, nota agenzia di stampa internazionale americana, ha da poco inaugurato una nuova era digitale. Ha, infatti, iniziato ad offrire ai clienti che possiedono un telefono cellulare, una serie di servizi informativi radiofonici, fruibili attraverso un ac-
cesso wireless ad Internet. Questa iniziativa non è un progetto isolato, ma fa parte di un trend sempre più consolidato che spinge aziende che operano nel mercato della comunicazione ad offrire agli utenti abbonati contenuti wireless, accessibili in qualunque momento e da qualunque postazione. Associated Press vorrebbe aggiudicarsi le preferenze degli 8/ 10 milioni di clienti che abitualmente usano il cellulare per accedere ad Internet. PpiMEDIA CREA PRINTNET PpiMEDIA (www.ppi.de), una succursale del gruppo MANROLAND, sta sviluppando un sistema integrato per la gestione della stampa, dal nome PrintNet, studiato per ridurre i costi a carico dell’azienda, per massimizzare il risparmio di tempo, mantenendo e arricchendo la qualità di stampa. Una delle maggiori difficoltà del sistema, tuttavia, era la mancanza di un linguaggio comune tra i sistemi individuali. Per questo motivo è stato creato un provvisorio linguaggio comune: Joan Definition Format (JDF). Esso fornisce una base comunicativa universale, che permette a tutte le fasi del processo editoriale della stampa di “agire” su un terreno comune. Il JDF si implementa facilmente e velocemente; consente di ridurre il numero di interfacce richieste e migliora la qualità dell’output.
UN ANNO DOPO L’11 SETTEMBRE Tutti i quotidiani americani hanno ricordato la tragedia dell’11 settembre con un’edizione dalla struttura “speciale”, per raggiungere i lettori nel modo più adatto. Il Chicago Tribune, per esempio, ha inserito un CD Rom commemorativo in ogni copia venduta o inviata per posta il giorno del triste anniversario. Il CD Rom conteneva 600 notizie pubblicate dalla testata, 25 interviste video, e più di 300 fotografie. Inoltre, includeva immagini trasmesse dalla WGN e dalla WPIX, due società del gruppo Chicago Tribune, ed un programma per PC che tracciava la cronologia degli attacchi aerei terroristici. Il Pittsburg Post Gazette, mercoledì 11 settembre, ha inviato ai suoi 150.000 abbonati all’edizione domenicale, una copia gratuita dell’edizione commemorativa.
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L’accesso all’informazione è diventato un bisogno di primaria importanza per l’Afghanistan posttalebano, come dimostra l’alto indice di gradimento di “Good Morning Afghanistan”, una trasmissione radiofonica in edizione mattutina che catalizza l’attenzione del 60% dei cittadini di Kabul (sono 2 milioni), i quali si sintonizzano sull’emittente non meno di quattro volte durante la settimana. Anche nelle periferiche, dove l’elettricità è scarsa, il numero di ascoltatori raggiunge uno share del 10%. Lo show, che si occupa di reportage investigativo sulla corruzione della polizia a Kabul, traccia il quadro di una difficile fase di ricostruzione del Paese. Nel frattempo, anche l’informazione cartacea si sta rinvigorendo; dopo la caduta del potere talebano, infatti, sono state registrate più di 100 nuove pubblicazioni.
BULGARIA: CERCANDO UN’IDENTITA’ EDITORIALE In Bulgaria, tredici anni dopo la fine del totalitarismo, i diversi media del Paese sono frammentati al loro interno ed in continuo stato di cambiamento. L’informazione locale e regionale è caratterizzata da un’abbondanza di fonti cartacee e radiotelevisive, cui corrisponde una evidente mancanza di uno standard giornalistico comune. Il settore editoriale cartaceo è dominato dalla forte diffusione di tabloid che sfruttano il potere del sensazionalismo. I quotidiani a pagina intera, invece, hanno uno scarso successo; così come i periodici che coprono temi sociali e politici, costretti a soccombere dall’enorme successo di testate che si occupano di gossip e feste mondane. I settimanali più letti sono tre: il Capital, il Banker e il populista 168 Chassa. La TV via cavo conta 150.000 abbonati, mentre quella nazionale si sta lentamente affrancando dal sistema monopolista; per il momento, l’unica licenza nazionale privata è stata concessa alla Balkan News Corporation di Rupert Murdoch. Si sta inoltre diffondendo la passione per Internet, che va di pari passo con la nascita di una serie di portali, tra i quali il più cliccato e apprezzato da critici e navigatori è “www.mediapool.bg”.
ZIMBABWE: LE GIORNALISTE E LE DONNE PARLAMENTARI SI ALLEANO Il 12 settembre scorso a Harare (Zimbabwe), le parlamentari e le giornaliste si sono incontrate per discutere su una più efficace e reciproca collaborazione nell’ambito dell’informazione mediatica. Le donne legislatrici ritengono che la loro controparte giornalistica faccia uno scarso lavoro di approfondimento quando si tratta di questioni nazionali. “Quando sono in discussione temi come quello del bilancio statale, loro (le giornaliste) non vengono a chiedere il nostro parere, anche se noi vorremmo partecipare al dibattito sui mezzi di comunicazione. Ci intervistano solo quando si tratta di argomenti più “leggeri”. “Sostiene l’onorevole Priscilla Misihairabwi-Mushonga. “Molte di voi non sono abbastanza oneste nell’ammettere quando non sapete cosa dire, altre rimandano l’incontro, così finiamo per convincerci che non vogliate lavorare con noi” risponde una giornalista.
NOTIZIE IN TAXI La società statunitense Global Vision Interactive (GVI) ha equipaggiato cinque taxi newyorkesi con una postazione televisiva accanto al conducente. L’azienda prevede, in un anno, di installare sui taxi altre 350 video-postazioni. “La durata media di una corsa è di 13 minuti, in cui abbiamo un potenziale pubblico a disposizione” dice Corey Gottlieb, uno dei fondatori della GVI. “Gli schermi da noi installati sono da 12 pollici e diffondono notizie provenienti da NY1 e da Fox News, servizi di listing e annunci pubblicitari che si susseguono continuamente.” Altre sei società americane stanno pianificando l’investimento in questo mercato, che promette, in termini di inserzioni pubblicitarie un guadagno nazionale di molti milioni di dollari.
MEDIA POCO INFORMATI SUL MONDO ARABO Nella copertura delle loro notizie dopo l’attacco alle twin towers dell’11 settembre 2001, i giornalisti e gli opinionisti americani non hanno adeguatamente percepito la complessità del mondo arabo. Almeno a prestare attenzione ad una riflessione avanzata da giornalisti arabo-americani tenutasi entro la cornice della
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L’INFORMAZIONE POST-TALEBANA
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56esima convenzione Annuale della National Conference of Editorial Writers. “Il risultato dell’azione giornalistica americana proporrebbe più una caricatura del mondo islamico che non una seria analisi dei suoi aspetti e delle sue sfaccettature” ha affermato John Zakarian, editorial page editor dell’”Hartford Courant”. “In bilico tra gli stereotipi sui “baroni del petrolio” e i terroristi”. Per di più molti giornalisti hanno sottolineato come i nuovi media non abbiano onorato le loro responsabilità editoriali in ordine a questioni importanti, e non abbiano focalizzato a sufficienza i problemi connessi con la guerra dell’Ammini-strazione Bush al terrorismo. A parere di questi giornalisti arabo-americani vi sarebbero anche manchevolezze cruciali nel tratteggiare e fornire informazioni sulla cultura e la storia dei Paesi Arabi e, soprattutto, una colpevole latitanza nel chiarire gli affari americani in questa regione del mondo.
CLAUDIO ADRIANI GUIDERÀ IL GRUPPO DI SVILUPPO DI SOLUZIONI MEDIA DI UNISYS Unisys Corporation ha annunciato la nomina di Claudio Adriani a vice presidente della Ricerca e dello Sviluppo sul software per il gruppo Global Media di Unisys. Laureato in Scienze Informatiche all’Università di Pisa, Adriani ha iniziato la sua carriera professionale nel Gruppo Olivetti nel 1979, ricoprendo svariati incarichi quali quello di Direttore delle Strategie Tecnologiche dell’azienda, di Capo dell’Architettura di Sistema, di manager per la pianificazione della produzione, e ha sempre lavorato con prodotti e tecnologie avanzate. Collocato nel Centro per lo Sviluppo dei Media di Unisys a Milano, Adriani porta in azienda più di 20 anni di esperienza nello sviluppo dei software e dei Servizi per Internet. In precedenza aveva infatti lavorato come vice presidente delle Strategie per Internet e per i Nuovi Servizi e Soluzioni alla Olivetti Tecnost, dove aveva indirizzato gli sforzi della compagnia per sviluppare nuove aree di business. Era stato anche, in precedenza, alla Dutch Getronics Group e alla Osly-Olivetti. Come parte dell’organizzazione Sviluppo delle Soluzioni di Unisys, Adriani guiderà la ricerca, lo svi-
luppo e l’incremento della prossima generazione di soluzioni Media Unisys. Sotto la sua guida Unisys non solo continuerà a sviluppare soluzioni per il mercato editoriale dei giornali, ma si collocherà in posizione chiave nel mercato a tecnologia estesa dei media, progettando e sviluppando soluzioni per gruppi di media più grandi, inclusa carta stampata, televisione e operazioni Internet. Una serie di operazioni su misura insomma, per integrare i prodotti e le tecnologie che guidano il mercato con gli sviluppi Unisys, per offrire ai clienti soluzioni flessibili e standardizzate. “Mentre ci espandiamo sempre più oltre la carta stampata e individuiamo soluzioni per un’industria dei media sempre più grande, guardiamo all’esperienza innovativa di Claudio perché ci aiuti a migliorare la nostra penetrazione nel mercato” ha dichiarato Cal Killen, vice presidente dello Sviluppo delle Soluzioni Unisys per le Industrie Globali. “La sua esperienza profonda nel software di Ricerca e Sviluppo, accoppiata con il suo approccio orientato al cliente, assicurerà alla nostra azienda un continuo flusso di innovazioni a beneficio degli utenti finali, che aiuterà i nostri clienti ad ottenere un rapido ritorno economico sui loro investimenti nel settore dei media e consentirà loro di raggiungere una vera mobilità all’interno dei loro business”.
MARCO SERAFIN A CREO ITALIA In linea con la sua mission che ha come obiettivo la piena soddisfazione del cliente, Creo Italia ha inserito nella propria struttura la figura di TSS Technical Sales Support ricoperta da Marco Serafin. Proveniente da Bancolini dove ha iniziato come assistente tecnico nel 1983 e dove ha partecipato alla nascita del DTP per finire a seguire i flussi di lavoro e la stampa digitale, Serafin ha sviluppato una grande esperienza a 360 gradi su tutto il mondo delle arti grafiche e della prestampa, anche nel settore vendite con una breve ma importante esperienza in MontPlast. Marco Serafin opererà su tutto il territorio nazionale sia per la vendita diretta che per i rivenditori, supportando la vendita nelle configurazioni al cliente, istruirà tutti i venditori sulle novità tecniche, curerà l’organizzazione della demo, diventando una importante interfaccia tra la parte tecnica e quella commerciale.
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Print on Demand. Dall’atomo al bit e ritorno: come Internet cambia la distribuzione editoriale
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I “supporti fisici” non sono più l’unico sistema per la diffusione dei contenuti nell’industria della comunicazione. Dai quotidiani ai libri, dalla musica ai periodici: manager ed esperti in Italia e nel resto del mondo scrutano le opportunità offerte da Internet per la distribuzione dei contenuti, un canale destinato (forse) ad ampliare le opportunità per editori e lettori. Il 17 ottobre si è tenuta, presso il TILab di Torino, una tavola rotonda organizzata dall’Osservatorio Tuttimedia e coordinata da Federico Reviglio de La Stampa. Il convegno aveva l’obiettivo di confrontare le diverse esperienze dei partecipanti per capire come la tecnologia digitale possa influire sulla distribuzione e utilizzazione dei prodotti editoriali. Giovanni Giovannini, Presidente dell’OTM, ha aperto la giornata svolgendo un’ampia ed esauriente presentazione del tema sviluppato successivamente nei vari interventi. In particolare, ha posto l’accento sulla necessità di analizzare quale spazio possa trovare in concreto la nuova tecnologia nel mercato di oggi, nonché di approfondire varie problematiche come quelle relative ai costi e al confronto della situazione italiana con quella di altri paesi. Subito dopo Andrea Granelli (A.D. Telecom Italia Lab) ha illustrato lo stato attuale delle tecnologie che permettono la distribuzione e la fruizione dell’informazione favorendo il “print on demand” (POD), concetto che ha così tradotto: “stampo ciò che mi serve, quando e dove mi serve. Sarà un elemento che potrà portare grandi benefici sia all’utente sia all’intera filiera”. L’impegno che bisogna assumere è lavorare perché il prodotto su Internet sia offerto “partendo dall’utente”. La rete infatti non è più solo un importante strumento di utilizzo, ma anche per esempio di archiviazione e veicolazione dell’informazione, tramite il quale è possibile reperire ciò che serve, costruendo il prodotto a seconda dei propri bisogni, senza “fruirlo” necessariamente su Internet, ma stampandolo, cambiandone il supporto e leggendolo poi altrove, esem-
pio spedito via fax. Dopo aver specificato le tre aree dalle quali il POD si è sviluppato (Desktop publishing, Digital printing, Distributed) e i suoi quattro ambiti di applicazione (editoriale, documentazione aziendale, stampa quotidiana e dati variabili –possibilità di personalizzare le informazioni in funzione delle esigenze), Granelli ha illustrato l’esperienza di TILab tesa a sviluppare il POD per la fruizione di “Expert”, “rivista scientifica edita da Telecom di cui è stata realizzata una parte on line, che non è la semplice trasposizione del cartaceo, ma un vero e proprio servizio integrativo”. Vi sono poi quattro aspetti tecnologici che, secondo Granelli, possono contribuire ad affermare questo processo: l’MPEG4, l’MPEG21, il design volto a migliorare il rapporto fra uomo e tecnologia e la voce automatica, ottenuta non sinteticamente ma registrando fonemi umani. Concludendo, Granelli ha sottolineato l’odierna rivalutazione della “tecnologia voce”, dovuta a molteplici fattori: per esempio consente, ascoltando, di fare altro, di raggiungere lo stesso risultato con minore fatica o di “leggere” anche a chi a problemi di vista . Il press point Un esempio pratico di POD applicato al mondo dell’editoria è il press point, chiosco interattivo disponibile per 24 ore al giorno nei sette giorni della settimana, che stampa in due minuti l’ultima edizione del giornale selezionato dal cliente. Già oggi in 16 paesi sono disponibili in questo modo 100 testate, provenienti da 44 nazioni in 27 lingue diverse. Joris van Dijk (Pepc Worldwide) presentando que-
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Print on Demand: come Internet potrebbe cambiare la distribuzione editoriale
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sta nuova metodologia di offerta di quotidiani, ha contrapposto al processo tradizionale di produzione del giornale su carta, che richiede prima la stampa e poi la distribuzione, il più moderno modello di produzione di un giornale cartaceo ritirato presso un press point, che vede invece prima la distribuzione poi la stampa, capovolgendo così i termini fondamentali del ciclo. Questo metodo costituisce un nuovo canale di distribuzione per gli editori di giornali internazionali, nazionali e locali. Inoltre consente di distribuire l’ultima edizione in tempo reale. Il ruolo della tecnologia tradizionale Ma la nuova tecnologia sostituirà, modificherà o semplicemente integrerà quella attuale? “Lo stampatore tradizionale – ha risposto Umberto Seregni (Seregni Industrie Grafiche) – non può certo rifiutare la digitalizzazione, che anzi lo affascina in quanto può far cambiare il modo di pensare, di commercializzare e di consumare della nostra società: il progresso è insito nella voglia dell’uomo di andare avanti”. Al momento però questa nuova tecnologia trova ostacoli tali da far pensare che per parecchi anni essa non potrà svolgere che un ruolo marginale nella produzione editoriale. Esistono infatti problemi di costo e resistenze di tipo culturale, perché digitalizzando tutto si rischia di annullare sensazioni come il piacere fisico di avere tra le mani un libro o un giornale, apprezzare il profumo della carta fresca di stampa o l’idea che il giornale sia “quell’oggetto” che prima di essere letto ci accompagna per strada accuratamente piegato e messo sotto il braccio. Accettare un cambiamento radicale di questo tipo da parte del lettore non può essere sicuramente cosa immediata. Certo però, sostiene ancora Seregni, si tratta di progresso: “nel caso specifico, sono convinto che lo sviluppo tecnologico porterà, nel lungo periodo, grandi miglioramenti nelle performance dell’editore. Comunque credo che, lungi dal sostituire il processo tradizionale, nel medio termine giocherà un ruolo puramente aggiuntivo rispetto a questa. Ciò è provato dal fatto che le più grandi testate nazionali e straniere continuano ad investire in rotative e spesso hanno intenzione di aumentare la foliazione rendendola magari tutta a colori”.
E’ possibile che la distribuzione diretta in formati digitali possa in futuro rappresentare un business interessante parallelamente alla tecnologia di stampa tradizionale, integrandola forse ma certamente senza sostituirla. A cosa serve Internet a chi non ce l’ha? Tornando ai vantaggi offerti dalla digitalizzazione, emerge la possibilità di produrre oggetti fisici “tecnologici” utilizzabili anche da chi non possiede oppure non sa usare un computer. A questo proposito Carlo Biassoni (IBM), ha spiegato come la nuova tecnologia consenta all’editore di partire da un file tramite un computer e andare direttamente in stampa ottenendo il prodotto finito ed eliminando così i tradizionali processi, come il passaggio da lastre e pellicole. “E’ quella che io chiamerei - dice Biassoni - la tecnologia del “processo dal computer alla carta”. E su di essa si inserisce il concetto di POD in vari settori, come quello librario. Dal 1996 infatti è possibile stampare libri dimezzando i costi e ottenendo prodotti non più “statici” come quelli tradizionali (si pensi all’utilità di inserire inserti di aggiornamento contenenti leggi fiscali che cambiano di giorno in giorno)”. E concludendo, Biassoni lancia una sfida all’editore di quotidiani: “perché –chiede- si pensa sempre ad aumentare il numero di pagine e non a preparare infrastrutture tali da poter permettere una personalizzazione di massa offrendo la possibilità al pubblico di leggere più articoli economici o politici o di automobili o ancora di cronaca nera, a seconda dei propri interessi?”. Alcuni punti forti e deboli del POD Giuseppe Orlando (RCS) sempre con riferimento al mondo librario, ha illustrato l’effettiva applicazione del POD realizzata presso la BUR: “Si tratta di un’esperienza ancora in fase di transizione. Due anni fa, partendo dalla considerazione che 1000 dei nostri titoli non venivano più stampati perché ogni anno ne vendevamo poche centinaia di copie, abbiamo intrapreso la strada della stampa digitale, che ci ha permesso di ridurre il lotto minimo di produzione. Oggi stampiamo in questo modo più di 200 titoli con una tiratura media di 500 copie. Il risultato è evidente: stam-
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Print on Demand. Dall’atomo al bit e ritorno: come Internet cambia la distribuzione editoriale
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piamo così oltre 100 mila copie, in precedenza accantonate. La nuova tecnologia – continua Orlando – presenta comunque ancora vari problemi. In primo luogo i notevoli costi della trasformazione degli impianti tradizionali per poterla applicare e poi la qualità di stampa che, se per le pagine di testo è migliore di quella ottenuta con la stampa off-set, per la copertina non è ancora paragonabile a quella tradizionale per qualità e costi, soprattutto se si parla di quadricromia. Per tale motivo, per ora, abbiamo stampato le pagine di questi libri digitalmente e la copertina in offset”. Orlando ha poi parlato di ulteriori problemi che ancora presenta la stampa digitale: i costi relativi al POD riferito alla brossatura di formati diversi e ancora la distribuzione per quanto riguarda i volumi. Un salto nel mondo della musica Gianluca Dettori (Vitaminic) ha evidenziato il significativo sviluppo del POD nel mondo della musica. In questo settore, più di ogni altro, è già cambiato il tipo di business: si sono trasformati sia il modello di consumo del pubblico sia le necessità dell’autore, che spesso sa produrre da sé il CD ma ha comunque bisogno di un editore. Internet avvicina chi fa e chi usa il prodotto: la rete accoglie l’offerta dell’autore e la domanda del pubblico. Quest’ultimo ha la possibilità, tra l’altro, di scaricare legalmente la musica che preferisce oppure richiedere e ricevere un CD contenente la compilation dei pezzi musicali effettivamente scelti. “Il business esiste – prosegue Dettori - ed è rispettoso dei diritti d’autore. E’ un mercato, comunque, molto diverso da quello della carta stampata ed è nullo il costo della distribuzione. Soprattutto, e qui sta forse la differenza sostanziale, per noi è indifferente vendere un milione di dischi dello stesso autore o lo stesso numero di dischi di autori diversi. Il nostro mondo sicuramente è più vicino a quello della produzione di video”. La società della conoscenza Angelo Raffaele Meo (Politecnico di Torino) ha presentato Caleidos: “un progetto – ha detto – volto a
sviluppare gli strumenti di software da distribuire gratuitamente sulla rete per l’attuazione del POD. Punto di riferimento è colui che ha sviluppato i contenuti, per esempio l’autore di un libro, e li vuole fornire gratuitamente. Analizza poi i ruoli del produttore del libro fisico (lo stampatore), del libraio che ha la possibilità di stampare un libro digitale per il suo cliente ed ancora il ruolo di chi stampa da sé il libro utilizzando la sua piccola stampante di casa”. Obiettivi del progetto sono quelli di dar vita a semplici strumenti che mettano in grado chi sviluppa i contenuti, ma non possiede i mezzi tecnologici, di divenire editore di se stesso. Occorre anche tener presente contemporaneamente delle diverse esigenze delle varie figure esistenti: un grande stampatore ed un professore di filosofia non dispongono certamente degli stessi strumenti (l’uno ha potenti macchine a colori e l’altro una piccolissima stampante da ufficio). Ulteriore fine è quello di sostituire il formato PDF con un nuovo formato che gestisca in modo diverso l’informazione e faccia effettivamente parlare tra loro tutte le “stampanti” del mondo. Sulla base del fatto, poi, che gran parte dei libri non viene pubblicata perché bassi volumi di produzione non interessano all’editore, “il progetto –spiega Meo- vuole favorire il POD perché quest’ultimo ha una rilevanza superiore a quella economica che giustamente interessa l’imprenditore: è il simbolo del fenomeno rivoluzionario che mi piace chiamare la “società della conoscenza”, dove il sapere collettivo dell’umanità viene raccolto in Internet ed è accessibile a tutti. Il software che favorisce la conoscenza deve essere libero”. Eventuali rischi del POD Una forte provocazione sull’utilità commerciale del POD è stata lanciata da Paolo Parlavecchia (Politecnico di Milano): “Il POD presuppone che l’utente sia “colto”, che sia in grado cioè di scegliere e di “costruire” da sé il prodotto. Ma quando si tratta di fenomeni collettivi è determinante che la scelta sia fatta a monte, si pensi all’iniziativa libri de la Repubblica e de Il Corriere della Sera il cui successo è da attribuirsi al fatto che i titoli siano stati decisi dall’editore”. Ed ancora, a dimostrazione del proprio ragionamento e passando al mondo del video, Parlavecchia ha fatto cenno all’insuccesso della televisione
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interattiva: “il pubblico –ha detto- guardando una partita di calcio preferisce la telecronaca tradizionale alla possibilità di scegliere l’angolatura preferita, di ottenere informazioni sui calciatori o di selezionare la lingua voluta”. Parlavecchia infine ha fatto notare come, decentrando la produzione e diffondendo strumenti semplici per ottenere il prodotto, ci si trovi di fronte ad un ulteriore problema: il rischio di far esplodere la pirateria. “La tecnologia digitale – ha detto – consente forme di superamento del diritto d’autore che un tempo erano impensabili. Ora per esempio è possibile vedere un film, scaricandolo da Internet, non soltanto mentre questo è ancora in prima visione nelle sale cinematografiche, ma addirittura in anticipo, prima cioè che sia in visione nelle sale. Il problema da affrontare è, dunque, cercare di conciliare la “società della conoscenza” e la protezione del diritto d’autore, la cui violazione danneggerebbe profondamente quella stessa società”. Il problema dei costi Sollecitati da Giovanni Giovannini sull’importanza di affrontare il tema di quanto possa in concreto costare l’utilizzo delle nuove tecnologie, i relatori hanno evidenziato vari aspetti relativi a fattori economici. Innanzitutto Orlando ha sottolineato: “Il fattore trasporto implica costi notevoli. il POD ha di pregio di fare scomparire i costi del trasporto primario. Ma non essendo ancora in grado di stampare presso le singole librerie esiste ancora un costo di trasporto secondario. Spostare una singola copia dal centro stampa locale alla libreria ha un costo che oggi è superiore a quello richiesto per spostare lotti di copie sull’intero territorio nazionale.
Dobbiamo prima capire quali sono i segmenti di mercato disposti a sopportare un costo maggiore perché spinti da determinate esigenze di contenuti. E dovremo poi rivolgerci solo a queste nicchie di mercato, spesso rilevanti, come il mondo accademico. Si potrebbe eliminare anche il problema dell’usato nelle scuole (pensiamo alla eventuale installazione di macchine da stampa in ogni distretto scolastico). Viceversa non bisogna illudersi di poter vendere “on demand” i best seller”. Biassoni ha fatto notare che per i quotidiani l’alto costo legato al POD è dovuto anche alla varietà dei formati: “oggi non esiste –ha detto –nelle case o nelle edicole una stampante in grado di stampare in termini economici nel formato dei giornali, al massimo si arriva ad un A3”. “Fino a qualche tempo fa il quotidiano reso disponibile mediante la nuova tecnologia in un posto lontano – ha fatto notare Federico Reviglio - costava molto più del doppio di quello tradizionale (considerando le uscite per carta, stampa e distribuzione). Oggi il costo è in progressiva diminuzione: si può pensare che un giornale di 28 pagine possa costare poco più un Euro, cioè quasi come un giornale tradizionale. La spesa della stampa in remoto viene compensata dall’assenza di quella distributiva. Rimane comunque l’unica possibilità di distribuzione in un luogo lontano, anche se per piccoli volumi, in quanto una copia ricavata con tecnologia tradizionale sarebbe gravata da un altissimo costo di trasporto e comunque incontrerebbe la difficoltà di arrivare sul posto in tempo utile”. Concludendo il convegno, i relatori hanno fatto un breve cenno allo stato dell’arte del POD nei vari paesi all’estero. Antonietta Strada esseantos@lycosmail.it
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Digital Object Identifier: un nuovo standard tecnologico per l’editoria
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Digital Object Identifier: un nuovo standard tecnologico per l’editoria Piefrancesco Attanasio
Una delle conseguenze del fenomeno della “convergenza digitale” è la necessità di avere strumenti condivisi per la gestione delle operazioni commerciali tra i diversi media che in precedenza si muovevano separatamente. Tra tali strumenti assumono grande importanza gli standard di identificazione dei prodotti (contenuti) editoriali nel mondo digitale. Così come la confluenza dei canali commerciali specializzati ha determinato l’adozione di un sistema unificato di identificazione dei prodotti materiali (i codici a barre), nel mondo digitale ci si sta muovendo per costruire un unico sistema di identificazione dei file digitali, indipendentemente dal contenuto. Tale strumento è il DOI – Digital Object Identifier. In questo ambito acquista una particolare importanza il lancio del progetto MEDRA – Multilingual European DOI Registration Agency, approvato dalla Commissione europea all’interno del programma comunitario eContent ed ufficialmente presentato il 15 ottobre durante l’ultima fiera del libro di Francoforte. Ed una particolare rilevanza assume il fatto che il progetto è promosso e coordinato dall’AIE - Associazione Italiana Editori e che è italiana anche la gestione tecnologica, affidata al Cineca di Bologna, all’interno di una partnership che vede coinvolte le associazioni francese e tedesca degli editori librari e un’azienda spagnola specializzata in servizi per l’editoria. La capacità di svolgere una funzione di leadership in un campo molto delicato e importante per lo sviluppo dei mercati dei media è certamente un elemento nuovo nel panorama editoriale italiano. Sull’argomento, ospitiamo un articolo di Pierfrancesco Attanasio, responsabile AIE per i corsi di formazione ed i progetti europei. Cos’è il DOI Il DOI® (Digital Object Identifier) è il nuovo standard per l’identificazione degli “oggetti digitali” creato dalla International DOI Foundation (IDF), un organismo cui partecipano tra gli altri l’Unione internazionale degli editori, alcune associazioni nazionali (l’americana, la coreana e l’AIE), aziende tecnologiche come Microsoft e Adobe e alcuni grandi gruppi editoriali multinazionali, in particolare nell’ambito professionale ed educativo. La funzione primaria del DOI è quella di garantire – attraverso uno standard di identificazione e catalogazione – che i sistemi informativi di produttori ed intermediari commerciali dialoghino tra loro in modo automatico. Gli oggetti identificabili sono i più diversi: a qualsiasi “contenuto” che sia suscettibile di un’operazione di commercio elettronico può essere
associato un DOI. Più propriamente, si parla di “Intellectual Property entities”, espressione che possiamo tradurre con “opere dell’ingegno”, nella sua accezione più ampia. Un DOI può essere attribuito a qualsiasi livello di granularità dell’oggetto da identificare. Può infatti identificare un intero numero di un periodico o un singolo articolo o anche una singola tabella o immagine all’interno di un articolo. È l’editore che decide cosa sia utile identificare, in relazione al proprio modello di business: se commercializza un periodico solo per numeri, identificherà questi con un DOI; se invece vende anche l’accesso a singoli articoli, sarà più conveniente identificare ciascun articolo con un DOI diverso, e così via. Poiché l’utilità di avere uno standard è tanto maggiore quanto più lunga è la catena del valore, sotto questo profilo il DOI è più utile in tutti i casi in cui il
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EDRA – European DOI Registration Agency Un progetto europeo all’interno del programma eContent Durata: 1 luglio 2002 - 30 giugno 2004 Partner: AIE - Associazione Italiana Editori, coordinatore Cineca, Consorzio Interuniversitario del Nord-Est italiano per il Calcolo Automatico costituito da 15 Università italiane. Dispone dei più avanzati sistemi per il calcolo ad alte prestazioni ed il trattamento dell’Informazione e fornisce inoltre servizi di rete ed elaborazione dati agli Atenei e al Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica (www.cineca.it) . Editrain (Spagna), società specializzata in formazione per l’editoria, capofila del gruppo editoriale che produce Delibros e i portali verticali per l’editoria www.infolibro.org e www.inforevista.org. Buchhändler-Vereinigung GmbH, società operativa dell’associazione degli editori tedeschi, titolare dell’agenzia ISBN per l’area di lingua tedesca. Syndicat National de l’Edition, l’associazione degli editori librari francesi Altri organismi coinvolti: EDItEUR, IPA - International Publishers Association, IDF - International DOI Foundation, Ufficio delle Pubblicazioni della Commissione Europea
commercio elettronico non è costituito semplicemente da un rapporto tra l’impresa e il consumatore finale (che per definizione non fa sorgere un’esigenza di interoperabilità), ma prevede operazioni business-tobusiness o la presenza di intermediari. Ad esempio sono allo studio applicazioni relative al commercio elettronico delle immagini, o meglio dei diritti di riproduzione delle immagini: l’applicazione di un simile standard consentirebbe a fotografi, archivi, agenzie ed utilizzatori (editori librari, periodici e multimediali, produttori di siti web, ecc.) di operare all’interno di un quadro condiviso, semplificando la comunicazione tra i sistemi operativi e riducendo quindi i costi. Il DOI tuttavia non è solo un identificatore ma contiene anche strumenti per descrivere l’opera dell’ingegno identificata. Ad ogni DOI è infatti associata una scheda di metadata descrittivi dell’oggetto. Tali schede sono anch’esse standardizzate, ma per tipologie di prodotti e in relazione alle applicazioni che si vogliono utilizzare. È infatti evidente che – salvo alcuni campi in comune – gli elementi per descrivere un articolo di giornale sono diversi da quelli di un’immagine, o di un file musicale o audiovisivo, ecc. Ciascuno schema di descrizione degli oggetti digitali viene denominato Application Profile ed è standardizzato a livello internazionale in collaborazione tra l’IDF e le singole agenzie di registrazione. Ad oggi l’unica Application Profile interamente sviluppata è quella creata da Crossref – un consorzio delle maggiori case editrici accademiche internazionali – per la descrizione degli articoli di riviste scientifiche (vedi www.crossref.org). La fase di definizione di questi schemi standard sarà dunque molto importante, affinché siano basati sulle esigenze delle imprese. Ed è questo un terreno in cui la leadership italiana può fornire un vantaggio alle im-
prese del nostro paese. Grazie ad una tecnologia sviluppata negli Stati Uniti dal CNRI e denominata Handle System®, il DOI è un identificatore azionabile in Internet. A partire da un DOI, infatti, un utente in Internet può raggiungere o il documento stesso cui il DOI è associato o informazioni rilevanti a proposito dell’oggetto. Poiché esistono meccanismi che garantiscono la persistenza del legame tra il DOI e le fonti di informazione ad esso associate, il DOI può essere visto come un’implementazione concreta del concetto di URN (Uniform resource name) in Internet. Ciò può risolvere un problema annoso della rete dove l’accesso ai contenuti avviene attraverso un sistema standard di identificazione dei luoghi dove questi sono pubblicati (URL: Uniform resource location). Se il gestore del sito Internet sposta il documento su un’altra pagina, tutti i link che prima puntavano a quel documento diventano inattivi e l’utente non sarà più in grado di raggiungere il contenuto richiesto. Il DOI affronta questo problema, in quanto è strutturato per seguire il documento nei suoi spostamenti sulla rete. Di più, poiché l’Handle System consente “risoluzioni multiple”, l’utente, cliccando su un DOI può eventualmente scegliere di accedere allo stesso documento in tutti i luoghi in cui questo è (legittimamente) pubblicato o più luoghi dove sono pubblicate informazioni su quel documento (abstract, recensioni, schede descrittive, procedure per l’acquisto del contenuto, ecc.). A partire da queste caratteristiche essenziali è possibile sviluppare numerose applicazioni, differenziate in ragione delle tipologie di file (testi, immagini, musiche, audiovisivi, software, ecc.), delle caratteristiche dei contenuti (es.: articoli di rivista, saggi scientifici, prodotti educativi, ebook, ecc.) o infine dei servizi
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Digital Object Identifier: un nuovo standard tecnologico per l’editoria
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connessi. Sotto quest’ultimo profilo, il DOI sembra essere particolarmente interessante per applicazioni nell’ambito del commercio digitale dei diritti d’autore, per strategie editoriali cross-media e per pubblicazioni di contenuti informativi di fonte pubblica. Il progetto MEDRA Proprio perché le applicazioni possibili del DOI sono molteplici, lo sviluppo concreto del sistema si basa sulla definizione rigorosa di‘application profiles, collegate a comunità di interesse, cioè a gruppi di editori o altri fornitori di contenuto che condividono una tipologia di prodotto. Fino ad oggi, il concreto sviluppo del sistema è avvenuto tramite agenzie di registrazione che offrono su scala globale servizi basati su singole application profiles: gli articoli di riviste accademiche come nel caso di Crossref, gli e-books e successivamente le immagini digitali nel caso di Content Direction, gli oggetti per l’apprendimento nel caso di Learning Object Network, per citare le prime agenzie nate negli Stati Uniti. Inevitabilmente questo schema ha limitato l’uso del DOI ai grandi editori che agiscono su scala globale, prevalentemente in lingua inglese. La sfida di MEDRA è quella di costituire una rete di agenzie europee sviluppando molteplici applicazioni e guardando alla produzione in lingue diverse dall’inglese e adatte anche alle esigenze delle piccole e medie imprese. Il sistema partirà dapprima in Italia, Germania, Francia e Spagna, ma potrà in seguito svilupparsi in altri paesi o aree linguistiche. Sviluppare molte applicazioni non significa avere l’ambizione di coprire tutte quelle teoricamente possibili. La prima fase del progetto (fino al novembre 2002) è dedicata all’individuazione delle possibili applicazioni, attraverso una ricerca di mercato sulle esigenze degli editori. Si tratta di costruire delle “comunità di interesse” aperte a tutte le aziende produttrici di contenuti interessate all’utilizzo dello standard. L’individuazione delle applicazioni da sviluppare si basa sulle possibili combinazioni delle caratteristiche base del DOI alle concrete realtà di mercato dei diversi media e soprattutto del settore multiple media generato dalla convergenza digitale. Ad esempio, sulla caratteristica di garanzia di interoperabilità del DOI è possibile sviluppare applicazioni connesse alla ge-
stione automatica dei diritti (DRM = Digital Rights Management); a seguito della standardizzazione degli schemi descrittivi è possibile creare cataloghi comuni per migliorare l’accessibilità di contenuti editoriali sulla rete; e così via. Di particolare rilievo sono le applicazioni connesse alla protezione delle opere dell’ingegno. Una più certa identificazione dei contenuti può consentire di aumentare la tutela a vantaggio dei detentori dei diritti. Perché ciò sia efficace sul mercato europeo si stanno progettando applicazioni che comprendono il deposito volontario di qualsiasi tipologia di file al fine di creare una presunzione di titolarità del diritto. Il progetto sta inoltre seguendo con grande attenzione lo sviluppo delle procedure di Notice and take down, rese possibili e necessarie dalla recente direttiva europea sul commercio elettronico (al cui recepimento in Italia dovrebbero mancare pochi mesi). Poiché la Direttiva prevede che gli ISP (Internet Service Proviiders) non siano responsabili per i contenuti illegali pubblicati per il loro tramite, a meno che non conoscano la situazione di illegalità, si pone il problema di come garantire un sistema efficace di notifica di eventuali situazioni di illegittimità e di successiva rimozione dalla rete dei contenuti illegalmente pubblicati. L’utilizzo di un sistema standard di identificazione dei contenuti, anche in questo caso, potrà facilitare l’adozione di procedure automatiche, riducendo i costi sia per gli ISP sia per i titolari dei diritti. I prossimi passi A partire dalle applicazioni individuate, il progetto prevede una fase di sviluppo dell’infrastruttura tecnologica di base e di implementazione dei software necessari per la fornitura dei servizi a valore aggiunto richiesti dalle imprese. Il sistema sarà dunque operativo nel novembre 2003, data di inizio della fase sperimentale durante la quale gli editori potranno usufruire pienamente dei servizi dell’agenzia, che fin dal principio saranno pienamente inseriti nel sistema standard internazionale. Pierfrancesco Attanasio Associazione Italiana Editori Per maggiori informazioni: www.medra.org Sul sistema DOI cfr. www.doi.org
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Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato: arriva on line il nuovo sito tra solida tradizione e slancio innovativo
L’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato compendia oggi in un’unica realtà tradizione e innovazione. Un binomio nel quale le preziose tecniche artistiche e artigianali del passato sono oggi integrate da una sofisticata specializzazione sul piano tecnologico e industriale. E – last but not least – sul piano della sicurezza. Il sito istituzionale www.ipzs.it è un portale tra i più utilizzati nel nostro Paese. Solo la Gazzetta Ufficiale, in consultazione gratuita fino a 60 giorni, registra quotidianamente fino a 2 milioni e 200mila contatti. La nuova veste del sito dell’Ente Pubblico, presentata ufficialmente a Milano nell’ambito di Smau 2002 è più agile, più facilmente navigabile per l’utente, più leggibile della precedente. La grande mole di notizie, informazioni, curiosità, che il sito offre ai suoi visitatori è stata razionalizzata in sette campi che spiccano a colori vivaci su una homepage blu notte di un’eleganza sobria e accattivante. Al centro della pagina i link ai servizi telematici (Gazzetta Ufficiale, Guritel, Banche Dati e Siti web gestiti dall’Istituto) alle riviste telematiche (Rivista della Corte dei Conti www.rivistacorteconti.it, Foro Europa www.foroeuropa.it, Giustizia amministrativa www.giust.it) perché l’Istituto, oltre che stampatore, è anche editore in proprio. Completano la panoramica le novità IPZS e i Comunicati. Le sette aree tematiche riguardano la produzione artistica, l’editoria, la produzione grafica, la monetazione e la medaglistica, la filatelia, la sicurezza e una sezione multimedia. E in queste aree è possibile addentrarsi, spaziare, per soddisfare ogni curiosità. Dai cataloghi di libri editi dall’Istituto, caratterizzati dal rigore scientifico dei
contenuti, dall’accurata selezione e vastità dell’apparato iconografico, alle pubblicazioni di pregio (ristampe anastatiche di codici, libri antichi, manoscritti) alla Zecca di Stato; dall’Officina Carte valori (filatelia, incisioni calcografiche e disegni, attività galvanoplastica) sino alla Scuola dell’Arte della Medaglia, alla modulistica on line e alle più recenti tecniche in ologramma anticontraffazione. Un viaggio insomma attraverso le meraviglie del passato con le tecniche del futuro. Un affascinante itinerario sulla nostra identità artistica a cavallo però dell’innovazione multimediale, sia nello studio, progettazione e realizzazione di siti, banche dati, applicazioni web, CD-rom, dvd, CRM e di e-commerce, sia nell’utilizzo di transazioni digitali con tutti i fornitori e partner.
On line il nuovo sito di Editori Riuniti Ecco, in sintesi, le linee guida del nuovo sito di Editori Riuniti: valorizzare la tradizione della casa editrice e aumentare l’interattività fra utente ed editore. Www.editoririuniti.it, realizzato da Kelyan - società che fornisce soluzioni ICT del gruppo Bernabè - è on line dalla fine di settembre. Già presente in Rete da alcuni anni, Editori Riuniti con la rimodulazione del proprio sito ha voluto rispondere a un duplice intento: da una parte, valorizzare la tradizione e la ricchezza del proprio catalogo, rafforzando nel contempo gli elementi distintivi del proprio brand; dall’altra, realizzare un processo interattivo con l’utente che, oltre a visionare il catalogo e acquistare i libri, potrà da oggi comunicare con l’editore e con gli autori. Per quanto riguarda i contenuti, e poiché l’offerta di Editori Riuniti è molto vasta e differenziata, sono
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stati definiti una serie di strumenti che accanto alle informazioni sui libri offrono altre risorse in grado di arricchire l’esperienza di fruizione del sito e valorizzare il catalogo della casa editrice: Anteprima dei libri, Approfondimenti tematici (Zoom), Parlano gli autori, Estratti dei testi, Spunti di riflessione (indirizzati ai docenti), Galleria fotografica, Archivio storico. In particolare, i servizi come Zoom (approfondimento di temi di attualità attraverso i libri), Archivio storico e Galleria fotografica rispondono all’obiettivo di valorizzare il ricco patrimonio storico-politico della casa editrice romana, che costituisce uno dei principali fattori distintivi di Editori Riuniti. Inoltre, suggerendo percorsi di approfondimento di temi d’attualità nei titoli di Editori Riuniti (Spunti di riflessione, Zoom) viene favorito il collegamento con la realtà storicosociale odierna. Per quanto riguarda le soluzioni adottate, per facilitare l’utente nella fruizione del sito e consentirgli di raggiungere immediatamente i contenuti ricercati, Kelyan ha studiato tre modalità di navigazione: per funzioni, per profilo d’utente, e libera, attraverso il menù dei contenuti. La navigazione per funzioni offre percorsi che si basano sulle due principali azioni che l’utente può compiere all’interno del sito: interagire/comunicare con l’editore e con gli autori, e acquistare testi; la navigazione per tipologie di utenti offre percorsi dedicati ai quattro principali profili d’utenza della casa editrice: lettori, studenti, giornalisti e docenti. Infine, la navigazione libera offre alla scelta dell’utente tutte le aree in cui sono suddivisi i contenuti e i servizi del sito.
Il Sole 24 Ore on line con un sito radiofonico Si chiama Radio24. Trasmette in FM sulla frequenza di 107.9 Mhz (Roma). E ha un nuovo sito Internet ricco di notizie, aggiornamenti, link utili sul mondo economico e finanziario. Così il quotidiano economico più importante d’Italia (e uno dei maggiori in Europa) sbarca sul web con il suo solito aplomb. Homepage verde, rilassante, con un tocco di giallo sulla sinistra per la programmazione (oggi, dal lunedì al venerdì, week-end), immancabile striscia delle quo-
tazioni azionarie dei titoli del Mib30, del MibTel e del NumTel. E’ possibile ascoltare direttamente da computer il giornale radio (scaricando freeware il programma RealPlayer 8 basic beta) o la radio in diretta (oltre a RealPlayer è possibile ascoltarla anche con Windows Media). Una carta d’Italia consegna con precisione certosina la mappa delle frequenze città per città, provincia per provincia (ad esempio per il Lazio le frequenze sono Roma 107.9 e 97.9, Frosinone e Civitavecchia 95, Rieti 90.8, Viterbo 106.95, Latina 97.9, 107.1, 101.7). Una rubrica, 24° minuto, interfaccia gli ascoltatori (e i cybernauti) con le ultime notizie dai mercati azionari italiani ed esteri. Una pacchia insomma per patiti della borsa e della finanza. E della navigazione in Rete.
Internet e TV in uno studio americano Quasi la metà dei 45 milioni di cittadini adulti americani che posseggono nella stessa stanza un computer e un televisore con sempre maggiore frequenza navigano in Rete mentre guardano i programmi televisivi. Lo afferma una ricerca dell’Istituto statunitense comScore Media Metrix, che precisa come il 74 per cento del campione che fruisce dei due media in contemporanea visiti siti assolutamente non correlati ai programmi che sta guardando in Tv. E questo con buona pace di molte trasmissioni televisive che affermano che questa pratica abbia origine da parte dei telespettatori come approfondimento di ciò che stanno guardando. “La comprensione generale di come Internet possa interagire con la televisione è completamente errata, e dovrebbe essere corretta tenendo conto della realtà di questi dati” ha affermato Peter Daboll, presidente della divisione comScore di Media Metrix. Daboll, comunque, interpreta questa situazione come un’opportunità per gli sviluppatori di contenuti per questi due media di usare in modo appropriato Internet e televisione proprio come reciprocamente complementari.
Nuovo sito automatico di notizie di Google Google è ai beta test di un servizio generale di notizie Internet che produce pagine web nelle quali ven-
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gono registrati siti di notizie generati dagli editori piuttosto che dagli algoritmi dei computer, e offre capolinea selezionati da valutazioni automatiche di notizie tratte da informazioni che compaiono su altri 4mila siti. Douglas B. Feaver, dell’edizione on line del Washington Post ammette che “la loro prima pagina non è molto distante da quella che si può trovare, al momento, sul Washington Post”, ma rimane fiducioso sulla sicurezza del proprio lavoro. “E’ un servizio utile” ha dichiarato “ma non mi ha ancora convinto a recarmi al più vicino ufficio di collocamento”.
Linkservice: nuova veste e nuova grafica per il sito Internet Rinnovato nel look, nella grafica, nell’approccio ai contenuti, ecco, fresco fresco di Rete, il nuovo sito Internet di Linkservice. Ottimizzato per una risoluzione 800 x 600, www.linkservicegroup.it offre una navigazione facile e razionale, a cominciare da un’homepage garbata (in cromatismo blu/grigio estremamente riposante). Il sito dell’azienda emiliana scopre così per gradi le offerte e le articolazioni della pagina web. In testa, su uno sfondo di testate e ritagli di giornali le quattro voci di interfaccia: l’azienda, i contatti, la ricerca personale (offerta di lavoro aziendale per varie figure professionali), la rassegna stampa. Al centro della pagina una quadripartizione su fondo grigio che offre prodotti (la gamma OneVision in tutta la sua estensione), soluzioni, progetti e servizi. Notevole il link al Shootout Seybold SF che avverte come il prodotto speedflow abbia ottenuto il punteggio più alto al Seybold PCF workflow Shhotout. Al link “contatti”, infine, un vademecum completo per comunicare via telefono o e-mail con l’azienda.
Web, a volte una scelta azzardata Due giornalisti americani hanno perso il lavoro a cause delle notizie pubblicate sui loro siti internet personali. Nel Texas, infatti, Steve Olafson, reporter dello Houston Cronicle, è stato licenziato quando il suo editore ha scoperto che aveva pubblicato un sito
internet sotto falso nome, dove esprimeva critiche personali su personaggi politici locali, di cui, poi, si occupava anche per lo Houston Cronicle. La “spiata”, partita da una testata concorrente, motivava che “il reporter ha una responsabilità pubblica nei confronti dei lettori e, così facendo, Olafson ha violato questo dovere.” Nel secondo caso, che si è verificato a Los Angeles (California), Ron Fineman, giornalista radiofonico, ha perso il lavoro, secondo quanto da lui dichiarato, per aver pubblicato sul suo sito di notizie varie e gossip, una e-mail di critica nei confronti dell’emittente televisiva KBCS, e-mail ricevuta da un membro dello staff della stessa emittente, facente parte dello stesso gruppo mediatico in possesso della stazione radio KMX, dove Fineman lavorava.
Il Washington Post raccoglie informazioni Il sito web del Washington Post, (www.washingtonPost.com), dalla metà dello scorso agosto ha cominciato a raccogliere informazioni personali dagli utenti come prezzo di accesso. Il sito, che resta gratuito e non richiede alcuna password, ha inaugurato un nuovo trend nell’invio gratuito di contenuti online. I visitatori del sito dovranno fornire informazioni nel corso di ogni visita, se il loro browser non accetta cookies, o se queste vengono cancellate oppure se usano un altro computer. Secondo Christopher Schroeder, CEO di WashingtonPost Newsweek Interactive, “questo è un modo semplice e non invadente di avere informazioni sull’utente e, quindi, per migliorare l’attività pubblicitaria e di marketing.”
Internet. istruzioni per l’uso Un recente studio americano ha rilevato che nonostante gettino milioni di dollari nello sviluppo di siti web, la maggiorparte dei dirigenti del settore mediatico non sono abituali navigatori di Internet, perciò non possono comprenderne fino in fondo l’impatto sociale. Solo gi utenti esperti possono notare come Internet stia trasformando il panorama sociale, creando piccoli gruppi di aggregazione, lontani dalle masse concepite per i media tradizionali. Jim Moloshok, direttore esecutivo della Time Warner, nel suo libro da poco pub-
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I provider espandono i servizi wireless I provider statunitensi di servizi wireless come Sprint, RIM, Nextel Communication e AT & T, negli ultimi tempi hanno fatto grandi passi in avanti nell’arricchimento della loro fornitura di servizi di servizi ai clienti sempre più “affamati” di informazione. Ognuno di essi, a breve scadenza, fornirà un accesso più veloce, e-mail più ricche, servizi di browsing e altre nuove basi di informazione. Questo trend evolutivo fornisce grandi opportunità per il processo di convergenza multimediale. Tra l’altro, l’espansione del servizio ad alta velocità dovrebbe attirare un elevato numero di clienti del ramo
business.
E’ nato il portale della lingua italiana Ammettiamolo: davanti alla parola scritta spesso ci assale il dubbio e non sappiamo a quale santo votarci per trovare una soluzione. Per fortuna ci soccorre l’Accademia della Crusca, che ha creato una sorta di pronto intervento per l’italiano. Dai primi di ottobre, infatti, è possibile porre quesiti linguistici direttamente sul sito della Crusca (www.accademiadellacrusca.it). Si otterranno risposte in tempo reale se la questione è già inserita nel database. Per quelle più complesse si dovrà attendere il pronunciamento del Centro di consulenza sulla lingua italiana contemporanea, composto dagli accademici. Oltre alle consulenze, il sito prevede un forum di discussione sui temi della lingua italiana. Altra sezione è la “Biblioteca virtuale” che raccoglie tutti i progetti in linea e la “Fabbrica dell’italiano”: una banca dati libraria che contiene il catalogo dei volumi del fondo bibliotecario dell’accademia.
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blicato, “Bamboozled at the revolution”, sostiene che “se non sei un utente del mezzo non puoi capirlo, né puoi fare pronostici su come si comporterà che si connette al mondo interattivo...Internet è diventato un comune terreno sociale, piuttosto che un mercato dell’informazione in cui si vendono spazi agli inserzionisti.”
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Tera Digital Publishing: un nuovo approccio alla gestione dei contenuti Tera Digital Publishing ha presentato Barcellona, L’introduzione dell’Article Based Content Manain occasione di IFRA 2002, l’Article Based Contente gement e della Regioning Technology rappresentano Management, l’innovativo approccio alla gestione dei un momento fondamentale nella storia del sistema contenuti, che inaugura la nuova generazione di siste- editoriale di Tera, che conta ad oggi oltre 200 installami editoriali GN3. zioni in tutto il mondo. Il principale obiettivo dell’Article Based Content Management è quello di offrire allo staff di redazioGN3 al “The Keene Sentinel” ne la possibilità di creare il contenuto una sola volta e di renderlo disponibile per più The Keene Sentinel ha recentemendestinazioni, modificandolo su te firmato un importante ordine di acmisura per ognuna di quisto a Tera U.S Inc. per la fornitura esse. Articolo e Regione di un sistema editoriale GN3 alla prosono i due concetti base pria redazione. Tera U.S., del nuovo sistema di Inc. ha sede nell’area di content management. Boston sulla costa orientaE’ infatti attraverso le degli States e uffici remol’impiego di Regioni – ti a Miami e New York. Regioning Technology The Keene Sentinel è Tera Digital Publishing S.p.A. – che il sistema editoriaubicato a Keene nel New Via Gallarate, 200 - 20151 Milano - Italia le garantisce la pubblicaHampshire (USA). La sua Tel. +39 02 38 09 871 Fax +39 02 00 81 19 zione verso più destinaredazione è composta da cire-mail sales@teradp.com zioni, senza traumi. ca 35 postazioni di lavoro Ad ogni destinazione, sia essa stampata, sia vir- per uno staff di 29 giornalisti e collaboratori, facenti tuale (ad esempio il web) GN3 assegna una Regione, parte di uno staff complessivo di oltre 100 persone. completa di tutte le proprietà della destinazione stesThe Keene Sentinel è la testata principale della The sa. Keene Publishing Corporation. Nel nuovo GN3 gli elementi che compongo un arThe Sentinel fu fondato nel 1799 e pubblica oggi ticolo sono organizzati secondo una struttura gerar- anche tre giornali settimanali che si occupano di inchica nell’unità base che prende il nome di ARTICO- formazione e cronaca regionale relative all’area dello LO. Un Articolo può contenere, inoltre, anche elementi New Hampshire e del Vermont. Si tratta dello Star Spangled Banner, del Monadnock Home Companion multi-mediali, quali un video o un file audio. La novità essenziale è che la tecnologia che per- e del The River Record. Per un mercato totale di oltre mette di creare, modificare, archiviare e pubblicare gli 65mila lettori adulti. The Keene Sentinel è in edicola sette giorni alla Articoli nasce integrata nel nuovo sistema editoriale GN3 e non come tool di esportazione in XML. In altre settimana e dispone anche di un servizio telefonico di parole, il nuovo GN3 genera il file XML di un Artico- InfoLine. Il sito Internet è www.keenesentinel.com. The Keene Sentinel e i 14 siti americani già utenti lo mentre l’Articolo è in fase di lavorazione. E questo garantisce la massima flessibilità e grande controllo di GN3, andranno a formare dall’inizio del 2003 il sui contenuti. In fase di editing è sempre possibile avere “TERA US User Group”, che si incontrerà annualmenl’anteprima di come l’Articolo verrà pubblicato nelle te per dare vita ad una forte e produttiva relazione tra Tera e i suoi utenti nonché tra gli utenti stessi. diverse Regioni.
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USA Today, una testata della Gannett Co. Inc., nonché il più grosso quotidiano nazionale americano, ha recentemente installato una versione molto speciale di Tark, la soluzione di Digital Asset Management prodotta da Tera., operativa in ambiente Unix/Solaris e capace di importare e archiviare gli annunci pubblicitari dalla stessa applicazione che gestisce la pubblicità. “Una significativa parte di Tark è stata completamente riscritta per incontrare le necessità di USA Today,”, dice Marco Nova, Responsabile dei Progetti Speciali di Tera Digital Publishing, “e la versione di Tark che abbiamo installato a Washington DC si può definire unica nel suo genere. Tale versione è in grado di accedere ad un database Oracle e mantere contemporaneamente tutte le caratteristiche di interfaccia su Windows NT. Uno degli aspetti più interessanti che mi è capitato di incontrare nello sviluppare il progetto” aggiunge Marco Nova “è stato sicuramente interfacciare il nostro sistema all’unità di back-up del giornale dove un robot gestisce oltre 50 cassette online. Siamo riusciti laddove altri fornitori avevano precedentemente fallito” ha commentato Roberto Antoniotti, Presidente di Tera, “è questo successo apre le porte ad un mercato completamente nuovo. Moltissimi giornali in America potrebbero adottare la stessa soluzione installata a USA Today”. TARK (che negli Stati Uniti viene venduto con il nome di APS Content Management System) viene distribuito in America dalla Autologic Information International, azienda che ha giocato un ruolo fondamentale nella vendita a USA Today. “Siamo stati molto lieti di intraprendere questo progetto con USA Today e Tera Digital Publishing” ha detto Al Brunner, Presidente di AII. “Il concetto di riproporre e rivendere informazioni, che sta diventando sempre più importante per i tutti giornali, è il punto di forza dell’architettura del nostro Tark/APS Content Management system”, aggiunge Brunner. La tecnologia fornita da Tera è esattamente quella che avevamo in mente noi: semplice, potente e personalizzabile. In più è basata su web e compatibile con Macintosh. Noi alla AII, crediamo fortemente nell’idea di un sistema di archiviazione compatibile con il Web, dove i dati vengano mantenuti tali (HTML per gli articoli, GIF e JPEG per le immagini, PDF per le pagine e formati nativi per il video e il suono), il che permette la ricerca
da un qualsiasi browser Web standard come Netscape o Internet Explorer”. L’installazione a USA Today ha comportato un passo decisivo nell’alleanza tra Tera Digital Publishing e Autologic Information International, che non mancherà di portare molte altre notizie interessanti nell’immediato futuro. “Crediamo che il segreto stia anche nel servizio” ha concluso Roberto Antoniotti. “Se io fossi a capo di un giornale non mi limiterei a riporre tutta la mia fiducia esclusivamente nella tecnologia ma anche nel servizio di assistenza e supporto. Tera è anche questo. Forte, competitiva e attenta al servizio. E questo è esattamente quanto abbiamo fornito a USA Today.” Gate al “Corriere di Rovigo” e FilePrimer al “Corriere dello Sport” Anche il mercato italiano invia però due segnali confortanti e positivi: sono il primo ordine Gate al “Corriere di Rovigo” e un FilePrimer per “Il Corriere dello Sport”, a Roma. Il primo ordine italiano per Gate, il sistema per la gestione degli annunci pubblicitari di Tera, arriva da Medianews, il nuovo editore del “Corriere di Rovigo”. “Si tratta del primissimo Gate installato in Europa” commenta Franz Rossi, Tera Italia. “Stiamo gareggiando duramente con la nostra filiale asiatica impegnata nell’installazione presso il gruppo Kompas di Jakarta” aggiunge Rossi con un sorriso di soddisfazione, “per la prima installazione “live” di Gate a livello mondiale”. La vendita comprende Gate e FilePrimer, per la gestione del materiale digitale, e fa parte di un piano ancora più ampio che il nuovo Editore del Corriere di Rovigo, Medianews, ha in programma per rilanciare il giornale. Il piano prevede anche la distribuzione di una rivista, anch’essa prodotta con GN3 . Anche il “Corriere dello Sport”, rinnova la sua fiducia a Tera. Dopo avere acquistato 3 server OPI e installato un sistema appositamente sviluppato per il tracking e il dispatching lo scorso aprile, il giornale ha recentemente piazzato un ordine aggiuntivo per un FilePrimer , installato a settembre.. Paolo Todeschini, Tera Italia, commenta: “Il Corriere dello Sport rappresenta una importantissima referenza nazionale ed è per noi una grossa opportunità, soprattutto in vista degli interessanti piani in cantiere”.
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Tera U.S. anche a “USA Today”
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Jump: un “salto” nel network publishing verso il futuro della comunicazione digitale Grazie ad Adobe Creative Suite, Jump ha realizzato il progetto Digital Decennium: una rivista, un sito Web multimediale, un e-book, un sito WAP
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Dieci anni di immagini digitali: Digital Decennium
designer e illustratori si sono entusiasmati al pensiero delle enormi potenzialità di questa soluzione completa e in un certo qual modo Digital Decennium, numero “trasformista”. speciale di Jump ideato per “celeA tutti coloro che sono stati brare” i dieci anni di vita della focoinvolti nel progetto, è apparso tografia digitale, è un’iniziativa subito chiaro che concepire un Adobe Systems Italia sviluppata da RedFrog . Digital Centro direzionale progetto di comunicazione in Colleoni - Pal. Taurus A3 Decennium è un progetto molto un’ottica di Network Publishing 20041 Agrate Brianza (Mi) tel. 039 65501 fax 039 655050 complesso e con molteplici per i diversi media segnava un sfaccettature. Esso non si limita, Per informazioni commerciali: 02-63.23.74.20 importante passo avanti verso il www.adobe.it infatti, a un numero speciale della futuro: se la comunicazione è fatinfo-italia@adobe.com rivista, ma si manifesta anche sotto ta di intrecci e contaminazioni, la forma di un sito Web multimediale (www.jumper.it) tecnologia del futuro deve essere un “concentratore”, con video distribuiti in streaming, di un e-book da leg- uno strumento in grado di collegare e diffondere mesgere sia su un computer portatile o desktop sia su un saggi sempre più ibridi e complessi e di renderne pospalmare e di un sito WAP da consultare con il telefono sibile la fruizione sui diversi media, di far comunicare cellulare (www.jumper.it/wap/1.wml). passato e futuro. Da sempre, il sogno di tutti coloro che operano nel mondo della comunicazione a vario titolo è stato quello Network Publishing: concentrarsi sui contedi poter disporre di una soluzione che a partire da nuti un’unica fonte permetta di ottenere prodotti editoriali separati, coerenti fra loro e fruibili su più piattaforme: Nello sviluppo del progetto Digital Decennium, a partire da quella tradizionale, la carta, per arrivare a Adobe Creative Suite ha consentito a RedFrog di conquelle multimediali più recenti di tipo wireless e non, centrarsi sui contenuti (il livello più “alto” del procespassando per il video distribuito in streaming. Solo un so di pubblicazione) e sul loro sviluppo piuttosto che sogno? No. Infatti, grazie agli strumenti software in- sulle tecnologie di pubblicazione (il livello operativo). tegrati per il Network Publishing che Adobe ha inseri- Il primo cambiamento naturale è stato il passaggio to in Adobe Creative Suite è ora possibile con grande all’impaginazione di Jump con InDesign. RedFrog ha semplicità e immediatezza “generare” e “distribuire” così davvero potuto passare dalla teoria alla pratica e contenuti e informazioni di vario tipo (testuali e grafi- creare una rivista multipiattaforma che sfrutta tutte le che) su più media, esaltando al massimo le specificità potenzialità di integrazione dei contenuti tramite la di ciascuno tecnologia XML. Per realizzare in modo concreto questo progetto, Perché Adobe Creative Suite? RedFrog ha iniziato trasferendo tutti i contenuti su un server in modo che essi potessero essere condivisi fra Tra RedFrog e Adobe Creative Suite è stato amore più operatori tramite Adobe Web Workgroup Server. a prima vista. Sin dall’inizio grafici, impaginatori, web In questo modo è stato possibile gestire facilmente le
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funzioni di revisione dei documenti, effettuare un confronto ravvicinato delle versioni, nonché archiviare e recuperare un sito, con aggiornamento automatico dei collegamenti di tutto il sito durante l’archiviazione dei file. La tecnologia WebDAV ha reso possibile la condivisione dei file di progetto e delle risorse del sito da qualsiasi applicazione abilitata, con accesso diretto alla barra degli strumenti per l’archiviazione e l’estrazione dei file e la gestione dell’amministrazione e delle autorizzazioni del sito. Ciò ha permesso di procedere in modo altamente sinergico e al contempo non perdere la coerenza dei contenuti fra i vari media (i documenti “base” erano infatti gli stessi per i diversi programmi e le diverse piattaforme). Grazie anche al fatto che la versione 2.0 di Adobe InDesign consente di produrre file Adobe PDF perfetti, è stato possibile effettuare la stampa in computerto-plate senza intoppi; inoltre la possibilità di visualizzare direttamente all’interno dell’impaginato di InDesign le immagini ad alta risoluzione si è rivelato un fatto incredibilmente utile per chi lavora all’impaginazione di una pubblicazione particolare come Jump che è composta in modo prevalente da immagini. Gli strumenti utilizzati nello sviluppo del progetto sono quelli presenti in Adobe Creative Suite, ovvero: Adobe InDesign per impaginare la rivista cartacea ed esportare i contenuti in formato XML e PDF , Adobe GoLive per creare e gestire le pagine Web, Adobe Illustrator per creare immagini vettoriali, Adobe Photoshop per il ritocco di foto e immagini bitmap e Adobe Premiere per creare ed effettuare il montaggio delle clip video. Adobe Acrobat ha permesso la creazione di file PDF con tag, in modo che il documento potesse essere fruito anche da periferiche con limitate possibilità di visualizzazione (come i palmari). Oltre agli strumenti citati, è stato impiegato anche Adobe LiveMotion per la creazione di animazioni per il Web. Creare e pubblicare Il contributo dato allo sviluppo del progetto da parte degli applicativi inseriti in Adobe Creative Suite è stato fondamentale anche per la soluzione di alcuni problemi logistici e puramente operativi: due società distinte che fanno confluire il loro knowhow e la loro esperienza in una nuova entità, due sedi dislocate a diversi chilometri di distanza l’una dall’altra che si tro-
vano a dover collaborare nello sviluppo e realizzazione di progetti usando anche piattaforme diverse. Una tra le esigenze più importanti che Adobe Creative Suite ha soddisfatto, dunque, è stata quella di far dialogare in maniera facile ed efficace le diverse piattaforme hardware nei vari centri operativi di RedFrog: Macintosh nella sede di Milano e Windows nella sede di Valmadrera. Adobe GoLive e la tecnologia di gestione delle informazioni condivise offerta da Adobe Web Workgroup Server, ha poi consentito a RedFrog di controllare alla perfezione i contenuti sul versante del server Web e quindi operare al meglio nella distribuzione delle pagine Web, nonché di ottimizzare il processo di pubblicazione dei contenuti su più media, realizzando così un nuovo tipo di comunicazione. Il progetto Digital Decennium è un esempio evidente delle enormi potenzialità offerte dal Network Publishing ed espresse in Adobe Creative Suite. Grazie agli strumenti e alla piena integrazione tra i vari programmi di Adobe Creative Suite è stato possibile per RedFrog trasformare un “sogno editoriale multimediale” in un progetto concreto e di grande respiro. Il cliente RedFrog (www.redfrog.it) è un marchio che nasce dalla collaborazione fra Sapo Studio, casa editrice di Jump, la rivista che si occupa di tutto ciò che ha a che fare con le immagini digitali e che sperimenta soluzioni grafiche d’avanguardia, e RDI, società di produzione che opera nell’ambito del Web e della multimedialità. Queste due aziende hanno deciso di unire le loro competenze in ambito editoriale e il loro know how specifico per realizzare progetti editoriali comuni. Programmi utilizzati Adobe Creative Suite Premium Edition; Adobe InDesign 2.0; Adobe GoLive 6.0; Adobe Acrobat 5.0; Adobe Photoshop 7.0; Adobe Illustrator 10; Adobe Premiere 6.5. Hardware impiegato Computer PC con varie versioni di Windows Macintosh con MacOS 9.X e 10.X
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Agfa introduce Polaris X, la nuova generazione di platesetter per la produzione di quotidiani
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Grazie a una velocità di produzione pari a 350 lastre all’ora, a un sistema di messa a registro innovatore e alla tecnologia al laser violetto, Polaris X offre un nuovo livello di produttività, affidabilità e convenienza. Agfa ha introdotto Polaris X, la nuova generazio- l’ultimo motore principale lineare e codificatore linene di platesetter per la produzione di quotidiani. Alla are digitale per offrire velocità superiori, maggiore preminente soluzione Polaris accuratezza e affidabilità. per la produzione di quotidiaI sistemi Polaris XT e XC ni, Agfa aggiunge una veloproducono, all’ora, tra 150 e cità di produzione pari a 350 200 lastre di grande formato AGFA GEVAERT S.p.a. lastre all’ora, la tecnologia al o tra 110 e 120 lastre panoraDivisione Graphic Systems laser violetto, un sistema di miche. Il sistema Polaris XDV Via Grosio 10/4 - 20151 Milano messa a registro innovatore e produce, all’ora, oltre 350 lastre di Tel. 02.3074.220 Fax 02.3074429 un’unità a tre cassette con funzione di grande formato oppure fino a 150 lahttp://www.agfahome.com gestione online e automatica di lastre di stre panoramiche. dimensioni diverse per fornire un livello superiore di Il sistema di messa a registro Polaris FleX e il siqualità della produzione di lastre, produttività, stema di esposizione al laser violetto contribuiscono affidabilità e convenienza. alla produzione di questi ottimi risultati. Il sistema di Agfa offre tre sistemi Polaris X: Polaris XC (con messa a registro FleX in attesa di brevetto di Polaris funzione di caricamento delle lastre tramite cassetta), usa un dispositivo di aspirazione incorporato per posiPolaris XT (con funzione di caricamento delle lastre zionare rapidamente la lastra contro un sistema di tramite carrello) e Polaris XD (a doppia larghezza). messa a registro a 3 perni. Il diodo al laser violetto Per ciascun sistema sono disponibili sia la tradiziona- offre una velocità di esposizione superiore rispetto al le tecnologia laser FD YAG a illuminazione diurna sia laser FD YAG disponibile oggi. Di conseguenza è posil diodo al laser violetto. Con un tasso di produzione sibile raggiungere una velocità di esposizione del 20% superiore a 350 lastre all’ora, il sistema Polaris XDV maggiore. Inoltre la lastra a base d’argento Lithostar (al laser violetto) è il platesetter più veloce disponibi- di Agfa è la lastra CtP che presenta la sensibilità magle sul mercato. giore e richiede solo un breve tempo di sosta e una La nuova serie di platesetter di Agfa presenta di- quantità minima di luce laser per l’esposizione. mensioni ridotte per il minimo ingombro. Poiché le Secondo Kurt Smits, il responsabile del settore dei operazioni principali, quali il caricamento della cas- quotidiani di Agfa in Europa, la serie di platesetter setta, la rimozione degli interfogli e il rivestimento dei Polaris X è la risposta alle richieste presentate dai cliencomponenti elettronici avvengono all’estremità del ti. “Ascoltiamo ciò che i nostri clienti hanno da dire sistema, quest’ultimo risulta facile da usare ed è pos- per capire come possiamo migliorare i prodotti per sibile posizionare più sistemi uno di fianco all’altro. soddisfare le loro esigenze. L’affidabilità e la produtLa serie Polaris X è disponibile immediatamente. tività hanno la priorità, ma la flessibilità, i costi operativi e la qualità sono altrettanto importanti. La serie Produttività elevata e messa a registro Polaris X offre tutti questi vantaggi” ha affermato accurata. Smits. Grazie a IntelliNet NewsDrive di Agfa, gli utenti Un nuovo sistema a tavola a letto piano presenta possono inviare un flusso di dati continuo e veloce al
ABC
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sistema Polaris X, sfruttando appieno le velocità più elevate dei motori. Caricamento delle lastre tramite un’unica cassetta. Polaris X offre due alternative per il caricamento delle lastre: un motore a un carrello di grandi dimensioni (il sistema Polaris XT), in grado di contenere un massimo di 1.000 lastre in linea per una produzione continua, e un motore a cassetta selezionabile in linea (il sistema Polaris XC), in grado di contenere un massimo di 1.500 lastre di tre dimensioni diverse. Il sistema Polaris XD è in grado di contenere fino a 3.000 lastre di tre dimensioni differenti. IntelliNet NewsDrive di Agfa comunica a Polaris XC di selezionare e cambiare automaticamente le cassette per le lastre. In questo modo si riduce il tempo di produzione delle lastre, minimizzando i ritardi e gli interventi manuali. Quando l’utente deve produrre lastre per una macchina da stampa diversa, cambiare la priorità o modificare la larghezza delle bobine, i sistemi Polaris XC e XD saranno in grado di gestire automaticamente lastre di tre dimensioni diverse. Esposizione al laser violetto per la riduzione dei costi. Affermata nella stampa commerciale, la tecnologia CtP al laser violetto ha iniziato a diffondersi anche
nel mercato della produzione di quotidiani. L’apparecchiatura CtP e i produttori di lastre leader supportano questa tecnologia nei nuovi prodotti più importanti, grazie principalmente alla produttività e ai bassi costi operativi che la tecnologia comporta. La versione al laser violetto del sistema Polaris X è dotata di un diodo al laser violetto, di lunga durata ed estremamente affidabile, che consente un’esposizione uniforme e veloce. Nel processo di esposizione al laser violetto è possibile caricare e gestire lastre in una pratica luce ambiente giallo intenso. “Quello che attrae maggiormente gli utenti sono, naturalmente, i costi operativi ridotti. Infatti il diodo al laser è stato ideato per durare quanto il motore. Ciò favorisce l’esposizione al laser violetto, in termini di costi di produzione per lastra calcolati, rispetto all’esposizione al laser FD YAG o termico” ha affermato Mark Bussard, direttore di marketing del prodotto a livello mondiale per il sistema CtP per quotidiani. Retinatura Agfa Sublima: giornale o rivista? Poiché il sistema CtP, indipendentemente dalla tecnologia di produzione di lastre, offre il più alto livello di riproduzione del punto, Agfa ha sviluppato Agfa Sublima, una tecnologia di retinatura ibrida, per migliorare la qualità del sistema CtP per la riproduzione su carta da giornale. Agfa Sublima non presenta punti visibili, pertanto i dettagli risultano migliori e la riproduzione delle tinte realistica.
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Da Ascential Software una suite di prodotti per integrare i sistemi informativi delle aziende in modo “intelligente” Integrare piattaforme tecnologiche già esistenti nelle intelligente” sviluppata da Ascential Software, e presenaziende con i relativi dati per avere a disposizione infor- tata anche in Italia ai primi di ottobre. mazioni “intelligenti” relative sia all’andamento aziendale Un software che ha un obiettivo chiaro ed ambizioso: che alla gestione dei rapporti con i clienti. Un’obiettivo “trarre profitto dall’informazione intelligente”. non solo strategico per comparti industriali quali quello finanziario, banche ed assicurazioni, commercio al det- Clienti, partner e prodotti taglio e pubblica amministrazione, ma anche per il settore editoriale. Peter Fiore, Presidente della Una opportunità di straordinaria società americana che ha chiuso portata per quanti, ad esempio, il terzo trimestre dell’anno fiscastampano i loro quotidiani in cenle (luglio-settembre 2002) con un tri remoti dove vengono utilizzati fatturato consolidato superiore ai Ascential software 30 milioni di dollari, ha illustrato diversi sistemi gestionionali e convia Marocco 51 (Zona Eur) tabili basati su Pc o per le concesai manager ed ai giornalisti italiani 00144 ROMA Tel. 06 59.29.381 il concetto ed i prodotti alla base delsionarie di pubblicità che raccolgono via C.Donat Cattin 5 le inserzioni attraverso network di fil’offerta di Ascential Software, una so20063 Cernusco sul Naviglio (Mi) cietà che è stata già scelta come partner liali ed agenti sparsi su territori molto Tel. 02 921.451 vasti. per la integrazione di piattaforme tecnohttp://www.ascentialsoftware.it logiche da aziende del calibro di Bank of In effetti, in molti Paesi europei, fra i info@ascentialsoftware.it quali l’Italia, sono sempre più le aziende America, Rockwell Automation, General editrici di quotidiani e periodici a muovere la ricerca di Motors, Hitachi America, Samsung, MedSat e Yahoo, soluzioni in grado di integrare i diversi data base aziendali società leader mondiale nel settori dei servizi su rete collegando in modo dinamico i nuovi flussi di lavoro re- internet, dall’e-commerce all’editoria. In Italia sono altresi lativi, per esempio, alla stampa in remoto di testate quo- molte le realtà fra cui Poste Italiane, Ministero dell’Intidiani o periodiche od alla raccolta e movimentazione terno, Ministero di Giustizia, Telecom Italia. Inoltre, dei materiali pubblicitari on line. Integrare le informa- Ascential Software ha stretto una serie di alleanze stratezioni presenti nei sistemi gestionali con quelle che giche con vari operatori del settore informatico, tra cui monitorano i flussi di lavoro è da oggi una reale opportu- IBM e SAP . Alla prima fornirà soluzioni per la integranità grazie alla suite di applicativi per la “integrazione zione di dati provenienti da qualsiasi ambiente operativo con il DB2 Warehouse Manager; a SAP fornirà una integrazione completa all’interno della struttura mySAP BI (Business Intelligence). Ascential Software propone una suite di prodotti per la qualita’ ed integrazione dei dati aziendali presenti all’interno di diverse piattaforme hardware e software composta dai tre applicativi denominati MetaRecon 6.0, Integrity 6.0 e DataStage 6.0. Analizzare le sorgenti di dati
Uno schema della suite di prodotti per l’integrazione intelligente
Il primo gradino nella integrazione dei dati è quello di analizzare la sorgente delle informazioni. A questo compito provvede MetaRecon 6.0, che offre all’utente finale una descrizione completa dei contenuti presenti all’interno di un database e delle strutture che organizzano e de-
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Foto in alto: Peter Fiore, Presidente di Ascential Software. Foto in basso: Michele Principe, Direttore Marketing e
scrivono questi dati di base. Metarecon inoltre e’ in grado di indicare le strutture ottimali che possono essere utilizzate per contenere tutti i datri aziendali disponibili. In pratica è come se un “occhio digitale” leggesse all’interno del contenuto informativo presente in azienda e prendesse buona nota di tutto al fine di ottimizzare la realizzazione di nuovo, aggiornato ed unico contenitore delle informazioni. Verificare la integrità dei dati Il secondo passaggio essenziale nella integrazione delle informazioni è la verifica di tutto il materiale censito dall’ ”occhio digitale”. Questa fase serve non solo a rilevare la congruenza dei dati ma anche a verificare eventuali duplicazioni di informazioni presenti nei diversi sistemi di dati aziendali censiti ed eventualmente la mancanza di alcuni elementi. A questa funzione provvede Integrity 6.0, che ha anche il compito di elevare la qualita’ e la correttezza dei dati, rilevati dall’”occhio digitale”, che animano le applicazioni informatiche. L’ ”informazione intelligente” Terzo, e ultimo, gradino nella funzione di integrazione è la elaborazione e l’aggregazione dei dati raccolti all’interno di nuove relazioni, per arrivare ad una vera e propria forma di “informazione intelligente”, ovvero a raggruppamenti di dati relativi a specifiche aree di interesse, memorizzati in sistemi diversi e non necessariamente omogenei fra loro. A questa fase finale provvede DataStage 6.0, una sorta di nuovo “prestigiatore digitale” che combina fra loro le informazioni offrendo nuovi punti di vista e di sfruttamento delle stesse. L’”informazione intelligente” per l’industria della comunicazione L’utilizzo della suite di applicativi nell’industria della comunicazione e della stampa è qualcosa della quale si intuisce al volo l’utilità senza che sia possibile fissarne i confini, tanto ampi sono gli ambiti di impiego. Pensiamo ad un sistema industriale che punti in direzione della terziarizzazione di funzioni produttive, per esempio la stampa in stabilimenti decentrati, dove si vorrebbero uti-
lizzare informazioni gestite da piattaforme ed applicazioni diversificate quasi mai compatibili tra loro. Oppure, si pensi ad un sistema che punti alla integrazione di tutte le attività che vengono svolte all’interno di una concessionaria di pubblicità o, perché no, avere dati incrociati relativi ai milioni di attività che target diversi di utenti svolgono all’interno di un sito web, dalla consultazione dei contenuti editoriali agli acquisti alla “lettura” della pubblicità interattiva. Michele Principe, Direttore Marketing e Business Development di Ascential Software in Italia afferma: “Le informazioni sono come delle “scatole cinesi”all’interno delle quali sono contenute altre informazioni (per esempio: autore, fonte, categorie tematiche, temporalità, parole chiave) che sono altrettanto preziose quanto le informazioni stesse. Queste informazioni sulle informazioni (meta-dati) hanno un ruolo importatissimo per capire le dinamiche, le tendenze, le relazioni inerenti l’azienda ed i suoi interlocutori, e devono quindi essere opportunamente gestiti. La nostra suite di prodotti comprende funzionalità specifiche anche per la gestione dei meta dati, e non solo, essa permette di ottimizzare l’utilizzo delle risorse hardware e software disponibili, senza ricorrere a nuovi investimenti, ma valorizzando quelli già effettuati grazie a funzionalità che permettono di sfruttare in modo equilibrato e proporzionale la potenza di calcolo dei sistemi a più processori, riducendo drasticamente le finestre temporali di elaborazione.” conclude Principe. Uno dei leader mondiali della nuova e-industry, Yahoo, ha già deciso di cogliere al volo le opportunità offerte dalle funzionalità dei prodotti Ascential, ed altri lo stanno seguendo rapidamente su questa strada. Con un triplice obiettivo: aumentare il proprio grado di consapevolezza sul reale funzionamento dell’azienda sia all’interno che nelle relazioni con i clienti, valorizzare gli investimenti già effettuati in piattaforme tecnologiche, integrare strutture ed organizzazioni che, per meglio servire il pubblico, devono sempre più essere delocalizzate sul territorio. Opportunità che anche per Ascential Software rappresentano una sfida ed un obiettivo da realizzare nei prossimi mesi.
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Business Development di Ascential Software
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Creo acquisisce ScenicSoft
Dopo aver annunciato in agosto di aver siglato un ScenicSoft, che conta attualmente 72 dipendenti, accordo con ScenicSoft, Creo Inc. ha completato il ha la sede centrale a Lynnwood (Stato di Washington), processo di acquisizione a fine ottobre 2002 per un nei pressi di Seattle. La società dispone inoltre di un totale di 9,5 milioni di dollari in contanti e titoli. centro di sviluppo e di supporto clienti con sede in Creo assorbirà l’intera gamma dei prodotti Belgio. ScenicSoft nel Production Nel 1997, 1998 e 1999 Planning Software Group e li ScenicSoft è stata inserita nella renderà disponibili sul mercato classifica delle 100 società a attraverso i propri canali diretti capitale privato a più rapida cree indiretti, nonchè gli attuali scita dello Stato di Washington canali OEM e i rivenditori. Non compilata da sono previsti cambiamenti imPriceWaterhouseCoopers. Nel Creo Italia S.r.l. mediati per quanto riguarda strutture, pro1998, 1999 e 2000, ScenicSoft è entrata Via Pisa 250 dotti e dipendenti di ScenicSoft. Le linee nelle classifiche “Technology Fast 50” di 20099 Sesto San Giovanni di produzione attuali saranno mantenute Deloitte & Touche per lo Stato di Milano - Italy integralmente. I programmi di assistenza Washington e “Technology Fast 500” per Tel: +39 02 262 59 77 alla clientela continueranno come sempre Fax: +39 02 262 59 229 gli Stati Uniti. Nella classifica della rivista e gli addetti alle vendite e all’assistenza Washington CEO Magazine, relativa alle potranno essere contattati agli stessi numeri di telefo- 25mila società di software dello Stato di Washington, no e fax. Creo manterra’ in vigore i contratti attual- ScenicSoft, Inc. si è collocata al trentaduesimo posto. mente in essere tra ScenicSoft e concessionari, distriLe soluzioni ScenicSoft sono prodotti leader nel butori, rivenditori o partner strategici. settore del layout e dell’imposizione per la stampa ScenicSoftª sviluppa e distribuisce software desti- commerciale e degli imballaggi e consentono di snelnati ai settori dell’editoria e della stampa. Fondata nel lire e automatizzare anche i flussi di lavoro più com1985 dall’attuale Presidente Erik Smith, la società ha plessi. Non è un caso che le riviste americane più difoperato inizialmente sviluppando ed integrando si- fuse utilizzino per la stampa proprio i software realizstemi per le aziende di stampa di tipo commerciale. zati da ScenicSoft. Questi sono stati progettati per ofRisale al 1990 la svolta strategica che ha portato frire agli utenti la massima flessibilità e la più ampia ScenicSoft a diventare una società specializzata nello possibilità di scelta nell’ambiente di produzione, nonsviluppo di software e alla nascita di una propria rete ché per supportare tecnologie basate su PDF e commerciale. PostScript¨ 3. Nel 1999 ScenicSoft ha acquisito Imation Publishing Software Corporation (IPS), una consociata Preps, il software di imposizione più diffuso nel di Imation Corporation da questa interamente control- settore della stampa commerciale, viene utilizzato per lata, e la società australiana Holt Software. Grazie a montare le pagine dei lavori nelle segnature per l’uscita queste acquisizioni, una serie di nuovi prodotti – finale su pellicola o lastra. Preps può essere utilizzato UpFrontª, Color Centralª, TrapWiseª e Print Centralª – in ambienti PostScript o PDF, oppure può essere intesono andati ad aggiungersi a Preps¨, il software di grato con le soluzioni per il flusso di lavoro più diffuimposizione leader del settore realizzato da ScenicSoft se, compresi i sistemi Brisqueª e Prinergy¨ di Creo. e introdotto sul mercato nel 1992, e a Pandora¨ , una Con oltre 20mila installazioni in tutto il mondo Preps è ampiamente riconosciuto come l’applicativo leader soluzione specifica per il settore del packaging.
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Print Central è un server poco costoso e facile da usare che permette di ottimizzare la produzione, spostando la gestione della stampa dal computer di frontend ad un server centrale che provvede a gestire e smistare i lavori alle varie periferiche d’uscita. ScenicSoft e Creo: una sinergia ideale I prodotti ScenicSoft rappresentano il complemento ideale dei sistemi Creo. Un’elevata percentuale di clienti di ScenicSoft (oltre 10mila in tutto) utilizzano infatti i sistemi computer-to-plate (CTP) di Creo. Creo e ScenicSoft operano in stretta collaborazione da più di otto anni, e i rispettivi team di sviluppatori software hanno raggiunto un alto livello di conoscenza reciproca. Creo e ScenicSoft hanno culture aziendali e principi operativi simili, e i vertici delle due aziende considerano tali aspetti come elementi chiave per differenziarsi dalla concorrenza. Grazie a questo accordo, Creo inserisce la serie dei prodotti ScenicSoft direttamente nel Networked Graphic Production, la soluzione d’integrazione totale del ciclo produttivo, dall’ideazione alla consegna, studiata da Creo. Queste soluzioni rivestono una particolare importanza per l’automazione della fase di layout del processo di prestampa. Tecnologia d’avanguardia, prodotti leader di settore e un’approfondita conoscenza del mercato: il contributo del team ScenicSoft aumenterà sicuramente la capacità di Creo di offrire ai propri clienti soluzioni ottimali e con il miglior rapporto costo-benefici.
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nel campo dell’imposizione. UpFront è un innovativo strumento di pianificazione in grado di automatizzare e semplificare la programmazione dei lavori di stampa. UpFront accetta file in formato JDF provenienti da sistemi MIS e automatizza le operazioni di post-stampa grazie all’interfacciamento del formato CIP4/JDF con un’ampia gamma di sistemi di finissaggio, disponibili presso i principali fornitori operanti sul mercato. TrapWise è un programma di trapping per ambienti Macintosh¨ e Windows NT¨. Indipendentemente dall’estensione del trapping (aree specifiche o pagine complete), TrapWise prepara i file in modo tale da poter ottenere immediatamente una stampa corretta. Pandora è un nuovo applicativo di imposizione step-and-repeat destinato ai mercati dell’imballaggio cartonato, degli imballaggi flessibili e delle etichette. Grazie a un’interfaccia potente ma intuitiva, unita a una serie di strumenti avanzati per l’automazione del layout, Pandora rappresenta la soluzione ideale per snellire la creazione di maschere step-and-repeat nei processi di prestampa per la produzione di imballaggi. Color Central è un software che permette di ottimizzare il trattamento dati in alta risoluzione, tramite una gestione OPI dei file e pilotando code di stampa per piu’ periferiche d’uscita, siano queste in ambiente Macintosh o Windows. La versione entry-level, Color Central Lite, è ideale per tutti coloro che hanno bisogno di una soluzione OPI per carichi di lavoro medi.
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“Le Monde” in piena produzione con le soluzioni editoriali Unisys Unisys ha annunciato che “Le Monde”, il famoSebbene siano reperibili sul mercato anche altre so quotidiano francese del pomeriggio che stampa soluzioni editoriali, “Le Monde” ha scelto Unisys mezzo milione di copie giornaliere, è ora in com- per varie ragioni. “Innanzi tutto le soluzioni Unisys pleta produzione con le soluzioni editoriali Unisys. sono le più complete che si trovino sul mercato. InolDopo avere scelto Unisys alla fine del 1999, “Le tre la statura internazionale di Unisys è apparsa a Monde” ha così noi come una garanzia di condefinitivamente abbandonato tinuità anche per il futuro, e i vecchi sistemi, per converche così l’intero progetto editirsi in piena produzione alla toriale del nostro giornale sia piattaforma Unisys. ben gestito anche nei tempi a Con oltre 500mila copie venire” ha spiegato José UNISYS ITALIA spa vendute sei giorni a settimana Bolufer, Direttore della TecnoVia B. Crespi 57 - 20159 Milano “Le Monde” è il giornale franlogia Informatica a “Le tel. 02/69851 - fax 02/6985588 cese a maggior diffusione, con Monde”. “Elementi determioltre mille e duecento impienanti nella scelta di Unisys gati e più di 300 giornalisti che lavorano in redazio- sono stati, tra l’altro, la metodologia della gestione ne. Oggi “Le Monde” non è solo al centro di una del progetto e la flessibilità e l’intuitività delle fitta rete di pubblicazioni periodiche (“Le Monde interfacce utente. Il progetto è stato gestito in modo diplomatique”, “Les Cahiers du cinema”, “Courrier molto professionale” ha concluso José Bolufer. international”), ma anche il cuore di un importante “Unisys ha posto molta attenzione al budget e ai gruppo di giornali regionali (“Le Midi Libre”, tempi di consegna”. Il contratto è stato firmato nel “L’Indépendent”, “Centre Presse”). novembre 1999 e, in accordo con il piano originaLo staff editoriale del quotidiano francese ha spe- rio, la produzione di tutte le pagine con il nuovo rimentato un buon numero di benefici dai nuovi si- sistema è stata prevista per il gennaio 2001. Per la stemi Unisys, inclusi un pieno controllo del flusso verità circa il 90 per cento delle pagine era già stato di lavoro, una gestione efficiente e autonoma delle integrato per la fine di dicembre 2000, mentre l’ulnotizie in arrivo, cicli di produzione più veloci con tima sequenza è stata completata nel marzo 2001, una gestione dei tempi di consegna più elastica. con buona soddisfazione dell’intero staff di “Le Della suite editoriale integrata Unisys “Le Monde”. Tra l’altro è stato raggiunto un margine di Monde” ha scelto News Content Manager- solo il 3 per cento oltre il budget stimato all’inizio Hermes™ per pianificare, controllare e creare le del contratto. pubblicazioni e News Gathering Manager per ricePrimo dei molti benefici che le soluzioni Unisys vere e gestire le fotografie e gli articoli in arrivo via hanno apportato a “Le Monde” è stata l’abbreviacavo. Grazie all’introduzione di questi sistemi nel zione dei tempi nel processo di produzione, il che giornale, “Le Monde” può essere completato in step ha consentito al quotidiano francese di anticipare la paralleli piuttosto che con un processo produttivo sua chiusura editoriale dalle 11 alle 10,30 di mattilineare. Questo nuovo approccio consente che arti- na. “Dal momento che il processo di produzione è coli, pubblicità, immagini e supplementi possano più breve e maggiormente efficiente, anticipare il essere così composti simultaneamente, momento della chiusura di una mezz’ora non ha desincronizzando i processi di produzione e facen- determinato nessuna perdita di notizie o diminuziodo risparmiare in questo modo più tempo. ne della qualità grafica” ha affermato Eric Azan,
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Per di più i giornalisti hanno apprezzato l’intuitività e la qualità del tool Supervisor come un elemento importante dell’applicazione News Content Manager-Hermes™. Questo tool ha consentito ai giornalisti un’eccellente visibilità su come l’edizione finale del giornale appare mentre è ancora in produzione. E i giornalisti sanno immediatamente, grazie ai colori dei bordi di layout, se gli articoli sono troppo corti, troppo lunghi o se la loro lunghezza è giusta.
www.lemonde.fr JEUDI 12 DÉCEMBRE 2002
58e ANNÉE – N 18003 – 1,20 ¤ – FRANCE MÉTROPOLITAINE ---
FONDATEUR : HUBERT BEUVE-MÉRY – DIRECTEUR : JEAN-MARIE COLOMBANI
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Justice : pouvoirs accrus pour la police et le parquet
Tout le cinéma Sélection de sorties GAUCHE Pourquoi elle a du mal à s’opposer au gouvernement p. 7 et 8
LA CHANCELLERIE, dans une note envoyée pour concertation aux avocats et magistrats, expose les grandes lignes de son avantprojet de loi consacré à la lutte contre la criminalité. Le texte reprend la philosophie de celui présenté à l’automne par le ministère de l’intérieur, et accorde de larges moyens aux policiers. La « criminalité organisée » deviendrait une nouvelle circonstance aggravante, qui permettrait pour une large série d’infractions de doubler la garde à vue, de n’autoriser la présence d’un avocat qu’à la 36e heure. Le garde des sceaux entend également doubler la durée de l’enquête préliminaire, d’autoriser les écoutes et les perquisitions de nuit sous le seul contrôle du parquet, soumis hiérarchiquement au garde des sceaux. Les syndicats de magistrats s’inquiètent de ce « rêve de ministre de l’intérieur ».
CULTURE À LA TÉLÉ Les réactions au rapport Clément p. 22 et notre éditorial p. 17
TRANSPORT AÉRIEN L’énorme succès des compagnies à bas coûts p. 19 WALL STREET Un nouveau patron pour la SEC, l’autorité p. 20 des marchés FOOTBALL Thierry Henry, star mondiale d’Arsenal p. 25
f Crimes organisés : garde à vue doublée, perquisitions de nuit, écoutes téléphoniques f Le rôle du parquet renforcé Lire page 10
LE GOUVERNEMENT yéménite s’est refusé à tout commentaire, mercredi 11 décembre, après l’arraisonnement, lundi, d’un bateau transportant douze missiles balistiques Scud nord-coréens et se dirigeant apparemment vers les côtes du Yémen. Ce pays, dont les forces armées disposent de Scud, abrite, selon des informations concordantes, des cellules du mouvement terroriste islamiste Al-Qaida qui pourraient être intéressées par l’acquisition de missiles. Surveillé par les satellites américains depuis qu’il a appareillé, en novem-
LE SOMMET européen qui se tient jeudi 12 et vendredi 13 décembre à Copenhague sera historique puisqu’il entérinera l’élargissement de l’Union européenne à dix nouveaux pays en 2004. Cette intégration donne lieu à d’ultimes marchandages, les Etats candidats s’efforçant d’obtenir le maximum d’avantages. La Lituanie a ainsi reçu une aide supplémentaire pour démanteler la dangereuse centrale nucléaire d’Ignalina. Le passage à l’Europe des 25 coûtera environ 40 milliards d’euros. Entre 2004 et 2006, chaque Européen de l’Ouest versera environ 25 euros par an, soit 0,1 % du produit intérieur brut des Quinze, pour financer l’élargissement. Ces sommes permettront aux habitants des pays de l’Est de recevoir chacun la somme nette de 120 euros par an, soit 2,5 % de leur PIB. Lire page 2
Félix, Scholastie, Yusuf, Henri, meurtriers de la route
bre, du port de Yambo, en Corée du Nord, le navire nord-coréen So-San a été arraisonné en mer d’Oman. Il a été intercepté par deux bâtiments de guerre espagnols, rejoints ensuite par un navire américain faisant partie de la force multinationale mise sur pied pour lutter contre le terrorisme. Les Scud, de conception sino-soviétique, étaient cachés sous du ciment. La Corée du Nord confirme ainsi son rôle de premier plan dans la prolifération de la technologie des missiles. Lire page 4
/-
ARCHÉOLOGIE Un cimetière gaulois à Bobigny p. 28
MUSIQUE Jeunes compositeurs, public plus large : l’Ircam change p. 30 Communication ...... 22 Marchés.................... 23 Aujourd’hui.............. 25 Immobilier ............... 28 Météorologie........... 29 Jeux........................... 29 Culture ..................... 30 Radio-Télévision ..... 34
tionnaliste Pierre Avril. Leurs conclusions – qui préconisent la réécriture des articles 67 (Haute Cour de justice) et 68 (responsabilité et haute trahison) de la Constitution – avancent l’idée selon laquelle la mise en œuvre du processus appartiendrait à l’une ou l’autre des deux Assemblées parlementaires ; si députés et sénateurs votaient successivement (à la majorité simple) en ce sens, ils se réuniraient en Congrès pour juger le président. Mais dans l’attente de ce procès hors norme, le chef de l’Etat serait « empêché » d’assumer les devoirs de sa charge : le président du Sénat assurerait alors cet intérim forcé. La commission Avril réaffirme en revanche l’inviolabilité présidentielle. Son rapport propose que soit gravé dans le marbre le fait que le président « ne peut, durant son mandat, être obligé de témoigner [ni] faire l’objet d’un acte d’instruction ou de poursuite », suivant la ligne fixée par la Cour de cassation et préservant ainsi M. Chirac des « affaires » qui le poursuivent jusqu’au terme de sa présidence. C’est-à-dire jusqu’en 2007 – ou peut-être plus tard…
Jeudi, le chef de l’Etat sera enfin fixé sur son sort pénal LA « HAUTE TRAHISON » vit sans doute ses derniers instants sous la République française. L’incrimination fatidique sur laquelle se fonda, en 1945, la condamnation du maréchal Pétain, est actuellement inscrite à l’article 68 de la Constitution comme la seule faute dont un président de la République pourrait avoir à rendre compte durant l’exercice de ses fonctions. Mais elle devrait être la principale victime de la réforme à venir du statut pénal du chef de l’Etat. Formé le 5 juillet par Jacques Chirac, le groupe d’experts et de juristes chargés de former des « propositions de modification » touchant à la responsabilité pénale du chef de l’Etat doit lui présenter ses conclusions jeudi 12 décembre. Or ce rapport, dont Europe 1 a dévoilé la teneur mercredi 11 décembre, devrait suggérer la suppression de la haute trahison et l’adoption d’un processus d’impeachment partiellement inspiré du modèle américain. « Le président ne peut être destitué qu’en cas de manquement à ses devoirs manifestement incompatible avec l’exercice de son mandat » : telle est la rédaction proposée par les douze « sages », dont les travaux se sont effectués sous la conduite du constitu-
JARDINAGE Comment protéger ses plantes p. 29 par grand froid
QUATRE CHAUFFARDS, quatre meurtriers de la route : Félix, Scholastie, Yusuf et Henri. Ils ont tué six personnes et parlent au Monde de ces drames sans manifester, pour certains d’entre eux, de regrets. Henri, 23 ans, est tenaillé par le remords. Il va, de collège en collège, parler de son expérience et il dit : « La voiture, c’est plus fort qu’une arme ; avec une arme, vous tirez une balle et vous tuez une personne. Moi, j’en ai tué trois d’un seul coup. » Lire page 14 et les projets sécurité routière du gouvernement page 11
Hervé Gattegno
a
L’état d’exception par Giorgio Agamben
« »
Perret, sculpteur de mots
LILY, Mon p’tit loup, mais aussi Le Zizi ont forgé sa légende. Celle du Pierre Perret chanteur, mais aussi celle d’un poète généreux, ciseleur de mots. Lire page 33
f Pouvoirs élargis pour les policiers
Des missiles Scud pour Al-Qaida ?
VOYAGES En Patagonie, avec la dernière survivante des indiens Alakalufs p. 26
International.............. 2 France ......................... 7 Société ...................... 10 Régions...................... 13 Horizons.................... 14 Carnet ....................... 18 Abonnements .......... 18 Entreprises ............... 19
f Lutte contre la criminalité : « Le Monde » dévoile l’avant-projet du garde des sceaux
40 milliards d’euros pour financer l’élargissement de l’Europe
C’EST DANS la Théologie politique (1922) que Carl Schmitt (1888-1985) a établi la contiguïté essentielle de l’état d’exception et de la souveraineté. Pourtant, quand bien même sa définition célèbre du souverain comme « celui qui décide de l’état d’exception » a été maintes fois commentée, une véritable théorie de l’état d’exception manque toujours dans le droit public. Pour les juristes comme pour les historiens du droit, il semble que le problème soit davantage une question de fait qu’un authentique problème juridique. La définition même du terme est rendue difficile parce qu’il se trouve à la limite du droit et de la politique. Selon une opinion répandue, en effet, l’état d’exception se situerait dans une « frange ambiguë et incertaine à l’intersection du juridi-
que et du politique » et constituerait donc un « point de déséquilibre entre le droit public et le fait politique ». La tâche de déterminer ces lignes de confins n’en est que plus urgente. De fait, si les mesures exceptionnelles qui caractérisent l’état d’exception sont le fruit de périodes de crise politique et si, pour cette raison, il faut bien les comprendre sur le terrain de la politique et non sur le terrain juridique et constitutionnel, elles se trouvent dans la situation paradoxale d’être des mesures juridiques qui ne peuvent être comprises d’un point de vue juridique, et l’état d’exception se présente alors comme la forme légale de ce qui ne peut avoir de forme légale. Par ailleurs, si l’exception souveraine est le dispositif original à travers lequel le droit se réfère à la vie
pour l’inclure dans le geste même où il suspend son exercice, alors une théorie de l’état d’exception est la condition préliminaire pour comprendre la relation qui lie le vivant au droit. Lever le voile qui couvre ce terrain incertain entre le droit public et le fait politique, d’une part, et entre l’ordre juridique et la vie, d’autre part, est la condition pour saisir l’enjeu de la différence, ou de la prétendue différence, entre le politique et le juridique et entre le droit et la vie. Lire la suite page 16
est philosophe ; professeur à l’université de Vérone, il est actuellement professeur invité à l’université de Californie.
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Editore Capo dell’Area Tecnica a “Le Monde”. “I trenta minuti guadagnati ci consentono una maggiore flessibilità nelle operazioni di stampa e di distribuzione. Prima di adottare le soluzioni Unisys, eravamo spesso in ritardo, chiudevamo le edizioni spesso alle 11 e 20, ma ora “Le Monde” è in vendita a Parigi appena qualche minuto dopo le 12 e raggiunge le città del Sud della Francia, come ad esempio Avignone, Nizza e Marsiglia per le 6 del pomeriggio”.
Algérie 40 DA, Allemagne 1,50 ¤, Antilles-Guyane 1,50 ¤, Autriche 1,50 ¤, Belgique 1,20 ¤, Cameroun 1000 F CFA, Canada 2,50 $, Côte d'Ivoire 1000 F CFA, Danemark 15 KRD, Espagne 1,50 ¤, Finlande 2,00 ¤, Gabon 1100 F CFA, Grande-Bretagne 1 £, Grèce 1,50 ¤, Irlande 1,50 ¤, Italie 1,50 ¤, Luxembourg 1,20 ¤, Maroc 10 DH, Norvège 18 KRN, Pays-Bas 1,50 ¤, Portugal cont. 1,50 ¤, Réunion 1,50 ¤, Sénégal 1000 F CFA, Suède 18 KRS, Suisse 2,40 FS, Tunisie 1,5 DT, USA (NY) 2 $, USA (others) 2,50 $.
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Méthode integra le più recenti tecnologie di Autonomy EidosMedia, società operante nel settore biente editoriale complesso per consentire un controlinformatico conosciuta per la sua piattaforma lo totale dei contenuti editoriali. “Abbiamo bisogno di innovativa di cross-media publishing, Méthode, e un sistema che possa indicizzare ed aggiornare grandi Autonomy Corporation plc (Nasdaq: AUTN; LSE: quantità di documenti in tempo reale senza incidere AU.; Nasdaq Europe: AUTN) hanno annunciato un negativamente sui normali flussi di produzione. Siaaccordo nel quale Méthode si arricmo sicuri che le soluzioni di chirà delle funzionalità di Autonomy ci permetteranno di ragindicizzazione e di ricerche crossgiungere questo obiettivo” ha comreference fornite da Autonomy. mentato Angelo Grampa, PresidenAlla base dell’accordo sta la nete di EidosMedia. Richard Gaunt, EidosMedia S.r.l. cessità di fornire alle centinaia di Direttore R&D e co-fondatore di Viale Legioni Romane, 43 utenti concorrenti di Méthode un acAutonomy ha precisato:“Autonomy è 20147 Milano cesso istantaneo ai testi, ai grafici e agli tel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330 lieta che EidosMedia diventi il primo www.eidosmedia.it oggetti multimediali disponibili nella OEM nel settore del cross-media info@eidosmedia.com Knowledge Base stessa di Méthode. Grapublishing. Siamo certi che l’integrazione zie alla tecnologia di Autonomy, Méthode di Autonomy costituirà un importante valooffrirà, unitamente a funzionalità sofisticate di cross- re aggiunto per Méthode e sarà in grado di offrire un media publishing, anche l’indicizzazione automatica significativo ritorno sull’investimento ai suoi clienti”. ed in tempo reale di ogni documento. “Un punto di forza della piattaforma Méthode per “Vogliamo integrare all’interno di Méthode le mi- il Knowledge Management è l’uso del formato neugliori risorse disponibili sul mercato” ha spiegato Ste- trale XML, utilizzato sia per i contenuti che per la clasfano Delli Ponti, Direttore Architettura di Sistema pres- sificazione degli oggetti. so EidosMedia. “Questa è la ragione per cui ci siamo I tags XML presenti nei metadati, come ad esemparticolarmente interessati alla tecnologia sviluppata pio “categoria” o “canale di pubblicazione”, sono esda Autonomy Corporation. Questo prodotto altamen- senziali per la gestione dei contenuti all’interno di te scalabile è stato concepito per essere utilizzato in Méthode” ha aggiunto Stefano Delli Ponti. “Le funun ambiente, basato su XML, estremamente esigente zionalità di indicizzazione di Autonomy possono diin termini di indicizzazione”. stinguere tra contenuto e metadati e consentire quindi Un’indicizzazione rapida è essenziale in un am- il tipo di ricerche avanzate di cui abbiamo bisogno”.
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Gli editori italiani credono nello sviluppo dei quo- ni dei giornali dell’editore. Sempre in ambito CTP, è tidiani e proseguono negli investimenti in direzione stata anche confermata la vendita del secondo CTP dei CtP, del workflow e degli archivi digitali. GMDE Polaris 100 per La Sicilia di Catania. Continuando ad – System Integrator e Solution Provider particolarmen- analizzare i risultati nel Computer to Plate, al Centro te specializzato in questi settori tecnologici, sta con- Stampa Editoriale di Vicenza, unità produttiva che si seguendo numerosi successi in termini di nuovi con- occupa della stampa delle edizioni locali del Corriere tratti acquisiti e installazioni operative. della Sera e di altre 180 testate locali, Ad agosto 2002, l’azienda è stata sono stati venduti due Agfa Polaris occupata nello studio e nella messa in Violet. Come per la Poligrafici Editoopera del network per la distribuzione riali, anche questo contratto prevede la ai vari centri stampa del nuovo settimafornitura del sistema di workflow. In nale Controcampo, il quotidiano sportitutti i casi esposti, oltre alla qualità delvo che esce per ora solo il lunedì mattile attrezzature fornite, ha giocato un ruona e che riporta – a tutt’oggi unico caso lo fondamentale, nella scelta degli ediin Italia – 64 pagine tabloid tutte a colotori, la competenza di GMDE, che è in ri. L’installazione è stata realizzata a grado di assicurare un elevato servizio tempo di record, in quanto ha preso cortecnico per la manutenzione e l’assistenGMDE, Viale Colleoni, 5 po nell’arco di un solo mese. za tecnica hardware e software delle conE questo dato acquisisce una rilevanza 20041 Agrate Brianza (MI) figurazioni di produzione. Tel. 0396091790 maggiore ove si consideri che i centri stamAl Dolomiten di Bolzano è stata instalFax: 0396091788 pa da collegare con la redazione erano ben lata un’unità di prova colore laser Epson, di http://www.gmde.it undici e che il lavoro del workflow, caratteformato A3, per la realizzazione delle bozze rizzato dalla trasmissione di file PDF, si occupa in di riferimento utilizzate dai rotativisti in fase di promodo completamente automatico dell’assemblaggio duzione. Le unità vengono pilotate dal sistema editodelle lastre con modalità diverse da centro stampa a riale indirizzando un profilo colore tarato sulla rotativa centro stampa (anche con 4 pagine per ciascuna la- e si basano sui campioni degli stock di carta che realstra) e tiene conto delle curve di calibrazione colore mente vengono usati in fase di stampa. impostate appositamente su più marche e modelli di Anche se non costituisce una prova contrattuale, unità d’uscita. la stampa ottenuta viene utilizzata in fase di avviaDopo aver concluso l’acquisizione di un ordine di mento per osservare l’impostazione di massima del sette CTP Agfa Polaris Violet con la Logistica Indu- colore delle pagine. striale, per la produzione di numerose testate fra le quali All’Eco di Bergamo è attualmente in fase di conIl Giornale, Il Sole 24 Ore, il Wall Street Journal e clusione, con la scansione delle ultime 60mila pagine, l’International Herald Tribune, GMDE ha anche con- il progetto di digitalizzazione dell’archivio storico del cluso un accordo con la Poligrafici Editoriali per la quotidiano. vendita e l’installazione di quattro CTP Polaris X Violet L’archivio complessivo digitalizzato comprende da installare nei centri stampa che si occupano della così tutti i numeri prodotti dalla testata a partire dal produzione delle testate La Nazione e il Resto del 1880 sino ai giorni nostri. Grazie alla collaborazione Carlino. La vendita comprende, naturalmente, anche di GMDE, questo importante progetto di recupero del lo studio e la realizzazione di tutto il sistema di patrimonio storico di un quotidiano è ora una realtà workflow per la gestione delle numerosissime edizio- operativa.
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CtP, workflow e archivi digitali: crescono gli investimenti degli editori italiani nel corso del 2002
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Kodak Polychrome Graphics all’IfraExpo 2002
L’edizione 2002 dell’IFRA ha rappresentato per stampa potrà eventualmente ordinare il rifacimento di Kodak Polychrome Graphics la migliore occasione per una lastra al di fuori del flusso di lavoro normale. I confermare i successi ottenuti nelle tecnologie termi- visitatori dello stand KPG hanno potuto seguire le diche CtP per i giornali. I sistemi che in Europa utilizza- mostrazioni eseguite sul sistema Newsetter TH 180, no le lastre ThermalNews di Kodak Polychrome sviluppato su progetto KPG che, grazie alla sua concezione modulare, può esGraphics sono raddoppiasere configurato sia a linea ti nel corso degli ultimi singola sia a linea doppia. dodici mesi superando Ogni linea è in grado di ormai le 100 unità, la produrre fino a 180 lastre almaggior parte delle quali è staVia del Pratignone 38/40 50041 Calenzano (FI) l’ora in formato Berliner, corrisponta installata da KPG. tel. 0558836200 - fax 0558836222 dente a 320 x 490 mm, a 1270 dpi. All’IFRA KPG ha presentato sia http://www.kpgraphics.com Insieme al Newsetter System KPG ha il proprio Newsetter TH180 System, presentato allo stand la linea Trendsetter sia la linea Trendsetter News prodotta da Creo. Tutti i platesetter dunque lavoreranno con le News di Creo, che comprende i modelli 70, 100, 150 e lastre Kodak Polychrome Graphics ThermalNews. Il 200, incontrando così le più diverse necessità di proNewsetter TH 180 sarà gestito da una nuova versione duzione. I sistemi Trendsetter News garantiscono i del sistema di workflow digitale Parascan, specifico migliori risultati dal punto di vista della qualità, della per la produzione dei giornali e dal KPG News Moni- velocità e della costanza nella produzione. L’interfaccia tor Remote Diagnostic System, un sistema esclusivo e CRI, fornita di serie, consente di ricevere direttamenmolto facile da usare, che controlla tutti gli elementi te file TIFF rasterizzati da diversi sistemi di prepress, del Newsetter consentendo all’operatore di comanda- permettendo così di inserire con facilità il Trendsetter re ogni fase del processo di produzione digitale delle negli ambienti produttivi esistenti. Il carico e lo scarilastre. News Monitor utilizza un database nel quale co delle lastre vengono eseguiti automaticamente, viene memorizzata ogni singola operazione compiu- l’esposizione è rapida e, grazie all’esclusiva tecnolota, ed è anche in grado di chiamare automaticamente il gia termica SquareSpot™ combinata con le carattericentro di manutenzione interno in caso di necessità. stiche binarie delle lastre termiche ThermalNews per E’ inoltre disponibile un collegamento modem con il giornali di KPG, produce punti estremamente nitidi centro di assistenza KPG. News Monitor può essere garantendo immagini di qualità altissima, costante e considerato come un vero e proprio sistema di gestio- ripetibile. Tutti i modelli che compongono la linea Creo ne e garantisce la più ampia possibilità di controllo Trendsetter News possono essere configurati on-line del processo produttivo delle lastre. La versione presentata all’IFRA comprendeva due con i sistemi automatici di pre-caricamento lastre Nela nuovi moduli. Il Plate Tracking Software si collega PL-T, anch’essi in dimostrazione allo stand KPG. Il ora con il sistema News Monitor tramite un’interfaccia sistema PL-T può essere usato sia per le lastre a pagiweb browser che consente ad esempio alla sala stam- na singola che per quelle a pagina doppia; comprende pa di sapere con precisione in quale fase del ciclo pro- un dispositivo speciale che toglie automaticamente duttivo si trova ognuna delle lastre richieste. Sempre l’interfoglio con un apposito raccoglitore per i fogli attraverso il web browser il responsabile della sala da eliminare e un carrello porta lastre. Allo stand KPG
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I film Kodak Gen5 sono ideali per tutte le necessità produttive dei giornali grazie a caratteristiche qualitative superiori come la sensibilità e la stabilità, unite ad un ridotto consumo di prodotti chimici. I modelli più recenti delle sviluppatrici KPG consentono di sviluppare i film Gen5 in 20 secondi utilizzando il 25% in meno di prodotti chimici rispetto ad altri sistemi. Le lastre negative Winner Printing Plate, usate con successo e soddisfazione da moltissimi stampatori di giornali in tutto il mondo, sono state presentate al’IFRA 2002 in una nuova versione che potenzia ulteriormente le note caratteristiche di versatilità, rapidità di esposizione e alta visibilità dell’immagine.
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tutte le dimostrazioni sono state eseguite con le lastre termiche di terza generazione Kodak Polychrome Graphics ThermalNews Printing Plate, specifiche per i giornali, che garantiscono lunghe tirature e qualità alta e costante e riducono i tempi di produzione. Le lastre ThermalNews sono caratterizzate da ampia latitudine di sviluppo, massima stabilità e alta precisione nella riproduzione del punto. L’avviamento è rapido anche dopo gli eventuali fermi macchina, la messa a registro è precisa e gli scarti sono minimi. Agli stampatori di giornali che non hanno scelto di passare alle tecnologie termiche, Kodak Polychrome Graphics ha proposto in IFRA la linea di film Kodak Gen5 e le nuove lastre Winner Printing Plate.
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IfraExpo 2002: le soluzioni per quotidiani Creo snelliscono la produzione Creo Inc. ha presentato a IfraExpo 2002 di Prinergy Newsrun consente agli stampatori di estenBarcellona il software Prinergy¨ Newsrun, la prima dere l’ora di chiusura, eseguire più facilmente modifisoluzione completa per flusso di lavoro PDF dedicata che dell’ultimo minuto e produrre un elevato numero al mercato della prestampa dei quotidiani. Progettato di pagine più rapidamente e a costi inferiori rispetto al per la pianificazione della redazione e la verifica e l’ac- passato. coppiamento delle pagine negli Grazie ad apposite funzioni ambienti di produzione di quodi pianificazione e programmatidiani, il software Prinergy zione della redazione, Prinergy Newsrun è stato presentato dal Newsrun controlla le pagine in vivo con il sistema di gestione fase di ingresso e di uscita, avvertendo automaticamente del flusso di lavoro Prinergy¨ e l’operatore in caso di pagine il platesetter Trendsetter¨ NEWS Creo Italia S.r.l. mancanti in prossimità della scadenza. La 200 da 200 lastre all’ora presso lo stand Via Pisa 250 “cartella monitorata” verifica e dispone le 1175 di Creo. 20099 Sesto San Giovanni pagine all’immissione, garantendo così In aggiunta alle funzioni standard del Milano - Italy un’organizzazione precisa e riducendo i flusso di lavoro Prinergy basato su PDF, Tel: +39 02 262 59 77 Prinergy Newsrun offre funzionalità di Fax: +39 02 262 59 229 requisiti di lavoro tipici della pubblicazione di quotidiani a scadenze serrate. imposizione e pianificazione della redazione appositamente studiate per la produzione di quo- Prinergy Newsrun è in grado di gestire più edizioni o pubblicazioni simultaneamente. tidiani. “Le soluzioni Creo per il settore dei quotidiani snelGrazie a questo strumento innovativo, gli stampatori di quotidiani potranno fruire dell’efficien- liscono i processi, migliorano la qualità dell’esposiza, dell’automazione e delle funzioni avanzate di zione e aumentano l’uniformità tra tutti i tipi di stamdatabase del flusso di lavoro Prinergy, il nuovo standard pa di quotidiani”, spiega Jon Bracken, Product Manaper la produzione rapida e di alta qualità che ha rivo- ger per Prinergy Newsrun. “Gli stampatori di quotiluzionato la stampa commerciale ed editoriale. Il flus- diani hanno sempre utilizzato flussi di lavoro basati so di lavoro Prinergy è implementato in migliaia di su file bitmap per produrre l’uscita su pellicola per la creazione di lastre. Numerosi stampatori stanno ora sedi in tutto il mondo. adottando il PDF per svariati motivi. Ha una maggiore portatilità, file di dimensioni più compatte, nonché Scadenze serrate, maggiore flessibilità qualità e flessibilità elevate che consentono di Il software Prinergy Newsrun consente l’esposi- riutilizzare le pagine per la pubblicazione elettronica zione di pagine singole, accoppiate e in gruppi di quat- e la distribuzione digitale”. Prinergy Newsrun può estro, aggiungendo tutto il necessario: crocini di taglio, sere configurato per l’utilizzo con il flusso di lavoro numeri di pagina, codici a barre, pellicola e altre op- Brisqueª e altri flussi di lavoro basati su PDF e zioni per la lastra. Tutto ciò viene eseguito in un pro- PostScript¨ . Prinergy Newsrun accetta tutti i più cocesso automatico che trasferisce i file APA (Automatic muni tipi di file quali PostScript, DCS, EPS, TIFF, Page Assignment) e i Job Ticket imposti al sistema di nonché file in formato PDF. Ciò garantisce un’enorflusso di lavoro Prinergy per la rasterizzazione, il me flessibilità e consente agli stampatori di quotidiani trapping (se necessario) e l’uscita su stampanti di pro- indipendenti di gestire file provenienti da svariati edive e dispositivi CtP o CtF, il tutto in automatico. tori.
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Passaggio graduale al PDF Gli avanzati strumenti software Synapse¨ di Creo stanno cambiando radicalmente le modalità di inoltro degli annunci pubblicitari semplificando il modo in cui le agenzie pubblicitarie preparano e inoltrano gli annunci ai quotidiani. Il software Synapse¨ Prepare consente alle agenzie pubblicitarie di creare file PDF pronti per la produzione e conformi alle specifiche dello stampatore di quotidiani. Il portale Internet Synapse¨ InSite consente alle agenzie pubblicitarie di inoltrare gli annunci in formato PDF su Internet direttamente al flusso di lavoro Brisque o Prinergy per quotidiani. Il portale Synapse InSite tiene traccia dello stato di ogni lavoro e consente alle agenzie di verificare le prove online con un comune browser utilizzando una connessione protetta. Creo presenta le nuove soluzioni CTP per gli editori di quotidiani Sempre a IfraExpo 2002 Creo Inc. ha presentato una gamma completa di soluzioni computer-to-plate (CTP) dedicate agli editori di quotidiani. Presso lo stand 1175 di Creo, il platesetter termico Trendsetter¨ NEWS 200 ha esposto 200 lastre all’ora dal vivo. E’ dotato del dispositivo di precaricamento NELA PL-T che genera una maggiore capacità online, fino a 600 lastre per fogli interi o 300 lastre panoramiche. Il dispositivo di precaricamento preleva e carica le lastre di stampa, all’occorrenza rimuove l’interfoglio, e infine trasporta la lastra al tavolo di caricamento del platesetter. Attualmente Creo offre il sistema CTP termico Trendsetter NEWS con possibilità di scegliere tra cinque velocità (50, 70, 100, 150 e 200 lastra all’ora) per soddisfare le esigenze degli stampatori di quotidiani di ogni dimensione. Il sistema Trendsetter NEWS carica e scarica le lastre automaticamente e utilizza un’interfaccia flessibile con formato di file standard per connettersi ai sistemi di produzione di quotidiani. La precisione da macchina a macchina delle teste di esposizione termica SQUAREspot¨, unita alla natura binaria delle lastre termiche per quotidiani, consente di ottenere strutture del punto di retino uniformi e ripetibili.
Gli editori europei scelgono Creo “In tutta Europa gli editori scelgono Trendsetter NEWS per migliorare la qualità di esposizione dei propri quotidiani” ha dichiarato Roberto Bedin, Direttore Europeo per lo sviluppo del settore dei quotidiani. “In Italia decine di editori hanno installato il sistema Trendsetter NEWS e ora editori greci e francesi stanno seguendo l’esempio italiano”. In tutta Europa, quest’anno sempre più editori hanno scelto Trendsetter NEWS come dispositivo di esposizione perché consente di snellire i processi, migliorare la qualità dell’esposizione e l’uniformità e in tutto il mondo sono oltre 90 le macchine installate. In Grecia, Kalofolias Group ha installato due platesetter Trendsetter NEWS 70, nonché uno scanner EverSmartª e una stampante di prove Iris¨ iProof. Kalofolias produce i quotidiani Express, Estia e Avgi, oltre alle edizioni greche dei giornali del gruppo britannico Mirror Group. Un mese dopo l’installazione del platesetter Trendsetter NEWS 70, La Presse Flamande francese è passata al CtP per il 75% della produzione. Questo editore espone 300 lastre alla settimana per giornali settimanali e stampe commerciali grazie a Trendsetter NEWS e il sistema di gestione del flusso di lavoro Brisqueª di Creo. In Italia, diversi editori di quotidiani stanno seguendo l’esempio dato dal gruppo Seregni, uno dei maggiori stampatori di quotidiani del paese, e da Litosud, stampatore di quotidiani con stabilimenti a Roma e a Bergamo, che sono passati al CtP termico Creo. Hanno installato platesetter Trendsetter NEWS anche FVG (Udine e Trieste), Grafimedia (Taranto) Rotopress (Ancona). Più di 80 dispositivi CTP di Creo per la stampa di quotidiani sono stati installati presso editori in tutto il mondo, fino alla Cina, Singapore, le Filippine, Venezuela e negli Stati Uniti. Trendsetter NEWS anche presso altri stand a IfraExpo Anche alcuni partner hanno impiegato le soluzioni Creo per presentare la migliore qualità di esposizione in occasione di IfraExpo. Il platesetter Trendsetter NEWS con unità di precaricamento NELA ha esposto lastre Kodak Polychrome Graphics ThermalNews allo stand 1280. Anche Berth Maschinenbau ha presentato Trendsetter NEWS, allo stand 0850.
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Il software Prinergy Newsrun è attualmente in fase di test presso un quotidiano europeo e sarà disponibile sul mercato verso la fine dell’anno.
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Unisys implementa un sistema editoriale per la gestione delle agenzie per l’Agenzia Giornalistica Italia
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Velocità e classificazione, componenti chiave per l’editing e la distribuzione delle notizie
Alla metà degli anni ’90 l’AGI ha sviluppato una Unisys ha annunciato il completamento delle installazioni delle sue soluzioni all’AGI, l’Agenzia Gior- gamma di servizi multimedia per editare e pubblicare notizie, foto, file audio e video nalistica Italia, una delle Agenin formato XML e NewsML. zie di Stampa più importanti del Nell’ultima parte del 1999 ha nostro Paese, e operante su scala iniziato ad inviare notizie attranazionale. Unisys fornirà un siverso tecnologia WAP/GPRS stema editoriale per la gestione dei telefonini cellulari. delle agenzie, che consentirà UNISYS ITALIA spa Per rendere più veloci i proall’Agenzia di gestire la linea di Via B. Crespi 57 - 20159 Milano cessi di classificazione e di pubflusso del processo di editing tel. 02/69851 - fax 02/6985588 blicazione di notizie e sfruttare delle notizie e di migliorare i la potenza delle nuove tecnolopropri servizi multimediali. Le operazioni di lavoro all’AGI sono abbastanza gie, AGI si è rivolta a Unisys. AGI cercava un sistema diverse da quelle editoriali e produttive dei giornali: flessibile, robusto e tecnicamente avanzato, per provdal momento in cui un corrispondente scrive, telefo- vedere i giornalisti di dispositivi di gestione dell’inna, invia un fax o una e-mail con un articolo al centro formazione e dell’editing, mentre l’azienda miglioraeditoriale dell’AGI o un’agenzia internazionale invia va la propria capacità di sviluppare e distribuire nuovi un take ad alta priorità, il tempo diviene un fattore chia- servizi multimediali. Costruita sulla base dell’applicazione per la gestiove. Con 16 uffici sparsi per l’Italia e uno a Bruxelles, alla UE, AGI distribuisce oltre mille take dall’Italia e ne delle agenzie (versione 6 del News Gathering Madal mondo ogni giorno ai top media italiani e ai gruppi nager), la soluzione è stata realizzata su misura da industriali per mezzo di linee dedicate, satelliti, web e Unisys per le richieste di gestione di notizie proprie di altri canali. AGI. Questa nuova soluzione combina soluzioni rilaNello scenario più semplice, i giornalisti dell’AGI sciate e sviluppi ad hoc. AGI si è affidata a Unisys, scrivono o ricevono articoli e foto, li classificano a che ha grande esperienza di system integration, anche seconda degli standard della FIEG (la Federazione Ita- per interfacciare senza soluzione di continuità l’archiliana Editori di Giornali) e quindi li girano al sistema tettura con il sistema di distribuzione basato su Tibco. di distribuzione, che automaticamente collega i canali Il nuovo sistema consente ai giornalisti di avere ai vari abbonati. Come in un giornale l’AGI ha vari accesso con una singola applicazione a una quantità dipartimenti editoriali, specializzati in politica, eco- di funzioni per editare e collegarsi alle notizie, gestire nomia, sport, affari internazionali, affari regionali, spet- le finestre multiple, essere avvisati quando arrivano tacolo, scienza e tecnologia. Un altro bisogno in co- notizie nuove. Le caratteristiche del flusso di lavoro mune con il mondo della carta stampata è la necessità tracciano chiaramente le notizie dal processo di classidi un efficiente flusso di lavoro interno che classifichi ficazione a quello di approvazione. Alimentato da un ed instradi gli articoli e li approvi prima della loro server SUN, il sistema sarà impiegato da oltre 150 giornalisti a Roma e negli uffici regionali dell’Agenzia. pubblicazione.
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Il Sole 24 Ore estende l’utilizzo di Mèthode alle pubblicazioni cartacee
Il gruppo editoriale Il Sole 24 Ore ha deciso di impaginazione, nativamente basato su XML, Méthode estendere l’utilizzo del sistema editoriale Méthode di può fornire un’infrastruttura comune a tutto il gruppo, in grado di gestire tutte le attività EidosMedia alle redazioni del quoeditoriali, incluso il quotidiano Il tidiano finanziario, Il Sole 24 Ore, e Sole 24 Ore e altre pubblicazioni delle varie riviste giuridico-profescartacee. Il nuovo sistema editoriasionali, ultimando così quella le verrà utilizzato da circa 400 giorriorganizzazione aziendale che ricoEidosMedia S.r.l. nalisti, nelle sedi di Milano e Roma, nosce nella gestione della conoscenViale Legioni Romane, 43 20147 Milano sostituendo interamente l’attuale sisteza del gruppo (Knowledge Management) l’elemento abilitante per lo svilup- tel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330 ma editoriale in uso presso il gruppo. www.eidosmedia.it “E’ ormai cruciale per i nostri clienti, po del business dei prossimi anni. info@eidosmedia.com al fine di incrementare il proprio livello La decisione costituisce una pietra miliare all’interno di un progetto di partnership fra il grup- competitivo sul mercato, raggiungere la capacità di po editoriale ed EidosMedia, iniziato due anni fa. creare e distribuire in modo efficiente molteplici proL’obiettivo era appunto quello di integrare le molte- dotti editoriali su diversi canali di uscita.” ha dichiaraplici attività multimediali de Il Sole 24 Ore (quotidia- to Gabriella Franzini, Direttore Generale di no, riviste, online, TV, radio e vari servizi editoriali) EidosMedia. “Siamo certi che Méthode fornirà al Sole intorno ad una comune “knowledge base”, in cui la 24 Ore quella piattaforma integrata necessaria alla reconoscenza creata nel gruppo potesse essere facilmente alizzazione della loro strategia.” “Con Méthode, Il Sole 24 Ore potrà disporre di accessibile e diventare al contempo fruibile per i vari una base dati XML accessibile da parte delle varie dicanali di output. Méthode è stato inizialmente adottato da Il Sole 24 visioni editoriali.” aggiunge Angelo Grampa, PresiOre per creare una serie di portali online, in grado di dente di EidosMedia. “Ciò consentirà al gruppo di snelfornire informazioni e servizi economico-finanziari lire i processi interni di riutilizzo delle informazioni, attraverso il sito www.ilsole24ore.com. In seguito, il di creare con facilità nuove opportunità di business e nuovo canale televisivo satellitare, 24OreTV, ha adot- di massimizzare il revenue generato dalla knowledgetato Méthode per pianificare e gestire le scalette dei base del gruppo stesso. Il Sole 24 Ore si propone davvero, a livello monnotiziari mentre una delle divisioni editoriali del gruppo, Edagricole di Bologna, ha deciso di utilizzare il diale, come uno dei primi gruppi editoriali in grado di sistema nell’ambito della pubblicazione di riviste spe- realizzare un’infrastruttura integrata per tutte le divercializzate. Ora, con il rilascio di un nuovo motore di se redazioni giornalistiche.”
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Il principale quotidiano politico-economico-finanziario italiano adotterà il sistema editoriale Méthode nelle redazioni giornalistiche per ultimare l’integrazione della propria struttura organizzativa multiple-media.
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L’autunno di Linkservice sotto il segno del nuovo Fortunatamente l’autunno non dispensa solo cattivo * significativo incremento delle prestazioni; tempo, ma anche buone, ottime novità, almeno a giudi* migliorata e potenziata routine per la compressione care dagli ultimi prodotti arrivati in casa Linkservice. JPEG secondo gli standard Adobe; Molti prestigiosi quotidiani italiani – fra cui La Re* migliorata routine per la gestione della comprespubblica e Il Corriere della Sera – hanno da tempo intro- sione LZW; dotto nei flussi di produzione strumenti OneVision di * versione aggiornata del motore di conversione/ preflight, prefining e conversione.E non stiamo parlando normalizzazione; tanto di tool, che estendono le funzionalità di Adobe * migliorata e velocizzata gestione dei font specialAcrobat, rivolti al mercato desktop, quanto di sistemi mente per i font di tipo CID; affidabili ed efficienti, che * velocizzata fase di trovano collocazione in “sala riscrittura (output); macchina” e lavorano al- L i n k S e r v i c e * miglioramento generale Srl l’unisono con CTP, OPI, RIP dell’interfaccia utente; e sistemi editoriali. Tutte le * importazione di una sin• CONSULENZA INFORMATICA pubblicità stampate sui pringola coda del gestore delle • FORMAZIONE cipali quotidiani italiani encode; • SVILUPPO SOFTWARE trano nei workflow di produ* esportazione di una singo• DISTRIBUZIONE zione dopo essere state la coda dal gestore delle code; Via Alle Rotte, 9 - 42011 Bagnolo in Piano (RE) validate e/o normalizzate attra* protezione tramite password Telefono: (0522)953867 r.a. Fax: (0522)953869 verso OneVision Asura. per la modifica/cancellazione delle Internet: http//www.linkservicegroup.it OneVision Asura ed Asura code; E-Mail: posta@linkservicegroup.it Balance sono previsti anche nel* aumento del livello di dettaglio l’ambito di un nuovo progetto di grandi dimensioni per dei LOG; la ricezione, certificazione e distribuzione dei materiali * miglioramento e velocizzazione della funzione di pubblicitari tramite Internet, commissionato all’azienda polling sulle code, con diminuzione dell’utilizzo della emiliana da un gruppo editoriale italiano di prima gran- CPU durante la fase di importazione; dezza. * miglioramento generale delle funzionalità di postE, ciliegina sulla torta, Linkservice annuncia il rila- processing. scio delle versioni 5.1 di Asura e Solvero e di altri, nuovi Garda, il controller di Asura e importanti strumenti di lavoro. Le principali novità Linkservice Asura – le principali caratteristiche della nuova versione 5.1 Molte sono le novità rispetto alle versioni precedenti, a cominciare dal nuovo schema di protezione. Oggi esso si avvale di una chiave hardware (parallela o USB) che, dopo essere stata opportunamente licenziata sulla macchina “primaria”, consente di spostare la chiave (ovvero la licenza di Asura) anche su un’altra workstation in caso di guasto. In questo modo l’utente avrà la garanzia di assoluta continuità della produzione poiché non è più necessario richiedere la sostituzione del codice di attivazione qualora si sostituisca il nodo di elaborazione. Ecco le novità di Asura 5.1:
Garda è una applicazione esterna che controlla automaticamente il sistema Asura (è fornita insieme ad Asura 5.1 ovvero disponibile separatamente per chi già possiede Asura). All’esecuzione di Garda viene lanciato Asura, sono attivate le code e controllati i processi fondamentali. Garda, qualora uno di questi processi dovesse manifestare problemi, è in grado di fare ripartire il sistema. La form principale mostra tutti i processi tenuti sotto controllo e lo stato delle risorse necessarie; in questo modo l’utente può, in ogni momento, avere informazioni sullo stato di Asura, sulla RAM, sulla memoria virtuale e sul tempo di CPU. Garda controlla la disponibilità di memoria fisica e virtuale ed è in grado di inviare un segnale se entrambi i valori scendono sotto i 10MB; se entrambi diventano in-
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feriori ad 1MB oppure se rileva un’anomalia di funzionamento, Asura viene terminato ed avviato nuovamente per consentire a Windows†NT/2000 di liberare le risorse occupate. Garda è anche in grado di controllare (e dare quindi origine al riavvio di Asura) tutte le segnalazioni tracciate nel Registro Eventi che si specificano in fase di configurazione. Se viene tracciato nel Registro Eventi un evento generato da Asura, esso viene anche scritto nel registro specifico di Garda; messaggi e-mail contenenti lo stato di Asura possono essere automaticamente generati ed inviati a specifici gruppi di utenti. Lo scopo di Garda è di ridurre al minimo eventuali “tempi morti” nel flusso di lavorazione che possono derivare da anomale situazioni di funzionamento; ricordiamo che le anomalie possono essere determinate anche dal contenuto dei materiali processati. Un nuovo prodotto: Asura Balance Da oggi è possibile implementare licenze OneVision Asura in una struttura cluster con bilanciamento dei carichi. Asura Balance supervisiona lo stato di funzionamento di Asura e distribuisce il carico dei materiali da processare indirizzandoli verso il server più disponibile. Asura Balance funziona come “distributore” nei confronti di ciascun Asura installato sui computer in rete. Ad intervalli regolari, Asura Balance controlla le cartelle nelle quali gli utenti collocano i file da controllare. Quando ne viene individuato uno nuovo, Asura Balance genera un jobticket e lo invia al primo Asura disponibile. Il jobticket comunica ad Asura la directory in cui si trova il file, la directory del profilo della coda e il nome del file da processare, precisando dove posizionare il risultato dell’elaborazione. Asura ricerca il file nella posizione indicata da Asura Balance nel jobticket, lo processa e lo posiziona in base alle informazioni ricevute. Durante la fase di processo del file, Asura comunica costantemente con Asura Balance sullo stato attuale del processo. Se non ci sono ulteriori file da processare nella cartella, Asura comunica ad Asura Balance che è pronto per processare il prossimo file. Asura Balance riconosce l’eventuale blocco/spegnimento di una coda di Asura e distribuisce i jobticket su un altro Asura disponibile anche se l’evento si manifesta durante l’elaborazione di materiali. Se un Asura viene spento, quel nodo di elaborazione è automaticamente escluso dalla configurazione e nessun jobticket verrà ad esso inviato. Sicuriq e Sicuriq Pro Ad IPEX (Birmingham) OneVision ha presentato i
nuovi prodotti Sicuriq e Sicuriq Pro che ampliano l’offerta, storicamente orientata al trattamento dei formati PostScript e PDF, anche al trattamento di file in formato raster. Lanciati ad IPEX (Birmingham), Sicuriq e Sicuriq Pro consentono di soddisfare flussi di produzione in cui sia necessario rasterizzare PostScript/PDF da e verso uno o più fra i seguenti formati: * TIFF (specifiche 6.0); * JPEG; * PNG; * Scitex CT (Scitex Handshake CT o Scitex Brisque CT); * PDF (raster, in formato 1.3); * PS, EPS, DCS 2.0 (livelli 1, 2 e 3); * GIF; * Scitex CT/LW (solo Sicuriq Pro); * TIFF/IT CT/LW (solo Sicuriq Pro). Per ciascuno dei formati elencati sono disponibili specifici, sofisticati e potenti parametri di configurazione. Quando il formato in ingresso è PostScript/PDF, Sicuriq e Sicuriq Pro consentono di effettuare dei controlli (preflight) relativamente ai seguenti aspetti: * mancanza di fonti; * presenza di fonti in standard TrueType; * presenza di immagini in RGB/Lab/tinte piatte; * file già separati; * immagini con risoluzione inferiore a 100dpi; * immagini compresse JPEG; * file in formato PDF che utilizzano funzionalità di rendering specifiche della versione 1.4 (es.: trasparenze). In base alla configurazione definita dall’utente, il verificarsi di una o più condizioni specificate causa il rifiuto del file in ingresso. Sicuriq e Sicuriq Pro possono essere configurati tramite code di elaborazione gestite da hotfolder (ingresso, uscita conversione, eventuale folder per file errati, eventuale folder per gli originali processati); ciascuna coda può essere parametrizzata per specifiche attività e si possono mandare automaticamente in esecuzione comandi batch in “uscita” dalle code. E’ importante sottolineare come l’affidabilità del risultato ottenibile grazie a Sicuriq e Sicuriq Pro sia uno degli aspetti che certamente caratterizzano queste soluzioni. A titolo di esempio, configurando una coda per input PostScript/PDF ed output raster a bassa risoluzione, è possibile valutare attraverso queste applicazioni con grande velocità se le impostazioni di sovrastampa del file originale generano il risultato voluto prima di mandare in produzione pellicole o lastre che, altrimenti, sarebbero inutilizzabili.
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In Cina una nuova fabbrica di lastre Kodak Polychrome Graphics Giovedì 18 luglio 2002, con una cerimonia uffi- adeguata alle regole commerciali e alle legislazioni ciale che ha visto la presenza delle autorità e dei più delle molte nazioni in cui opera. rappresentativi tra gli operatori dell’industria grafica KPG prevede di impiegare personale cinese nelle locale Tom Watson, presidente della regione Asia e nuove strutture produttive e di creare uno staff tecniPacifico di Kodak Polychrome Graphics, ha posto la co-commerciale pefettamente in grado di rispondere prima pietra di un nuovo stabilimento produttivo che alle esigenze degli utilizzatori locali. Oggi in Cina il sorgerà tra breve in Cina, mercato del CtP è ancora in nella città di Tianjin. fase sperimentale, ma i leaIl progetto avviato da der industriali e gli KPG prevede la costruziostampatori più importanti Via del Pratignone 38/40 ne di una fabbrica dotata delle più sono bene informati sulle nuove 50041 Calenzano (FI) avanzate tecnologie che produrrà tecnologie e attendono dai fornitori tel. 0558836200 - fax 0558836222 lastre termiche per CtP e di una sede l’offerta di soluzioni valide e http://www.kpgraphics.com operativa dalla quale saranno coordiinnovative. Attraverso la decisione di nate tutte le attività del gruppo sul vasto territorio ci- costruire una nuova fabbrica in Cina, Kodak nese. La città di Tianjin, che dista circa 145 chilometri Polychrome Graphics intende raggiungere anche in dalla capitale Beijing, è un centro industriale la cui questo grande paese la posizione leader che rapida crescita riflette l’incredibile espansione che contraddistingue il gruppo nel mondo occidentale. In caratterizza l’economia cinese degli ultimi anni nei più accordo con le leggi cinesi, oltre a produrre le lastre importanti settori produttivi. termiche per CtP nello stabilimento di Tianjin KPG Tra questi spicca il mercato della stampa, maturo importerà film a marchio Kodak, prodotti chimici e ormai per sfruttare tutte le potenzialità delle nuove sistemi di proofing che saranno distribuiti sia da vensoluzioni digitali offerte dalle lastre, dal film e dai si- ditori diretti che attraverso una rete di rivenditori esistemi di proofing prodotti da KPG, che grazie al nuo- stenti. vo insediamento di Tianjin sarà in grado di fornire supCon la fabbrica di Tianjin il numero di insediamenti porto tecnico-commerciale e prodotti di alta qualità produttivi che Kodak Polychrome Graphics possiede rapportati alle specifiche necessità degli utilizzatori di nel mondo sale a nove. La società prevede di conclututta la Cina. Nonostante la specificità dell’economia dere entro la fine dell’anno in corso i lavori di costrucinese, il nuovo progetto di KPG rientra a tutti gli ef- zione del nuovo stabilimento, che sarà pienamente fetti nella filosofia della Corporate, che si è sempre operativo entro la metà del 2003.
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Mondadori Printing potenzia gli impianti nel Centro di stampa di Verona
Mondadori Printing aggiunge al suo sistema di pro- 9002 già ottenuta per gli stabilimenti di Melzo, Cles e duzione del Centro Stampa di Verona un nuovo, Toledo, e in via di ottenimento per lo stabilimento di prestigioso arrivo. Si tratta di un Trendsetter VLF di Verona. I consumi annuali di Mondatori Printing (dati 2001) sono stati lo scorso anno Creo, un Computer to Plate terdi 270mila tonnellate di carta (di mico per lastre di grande formacui 208mila per il rotocalco, to che è stato presentato a Ve44mila per il rotooffset e 18mila rona il 25 settembre scorso. per il cameron), 27mila tonnelA presentare l’evento si late di carta in fogli, 3mila e 500 sono susseguiti, nella mattinaCreo Italia S.r.l. tonnellate di cartone, 8mila tonnellate di ta, vari relatori. Via Pisa 250 inchiostri rotocalco, 880 tonnellate di inHa aperto il Direttore Generale di 20099 Sesto San Giovanni chiostri rotooffet e 240 tonnellate di inchioMondadori Printing Alberto De Matthaeis, Milano - Italy stri offset, 145mila lastre di stampa e con una panoramica esaustiva sugli imTel: +39 02 262 59 77 Fax: +39 02 262 59 229 16mila cilindri, con un consumo totale di pianti e i numeri della realtà Mondadori. 110mila kilowatt/ora di energia elettrica. Una realtà produttiva impressionante Fiore all’occhiello e vera e propria casa madre (con – ubicata tra Italia (5 impianti) e Spagna (1 impianto) e articolata in vari stabilimenti e linee di stampa – che circa mille e duecento dipendenti), l’impianto di Vedà lavoro a quasi duemila persone e fattura per i due rona, nel quale sono presenti un po’ tutte le linee di quinti su lavori esterni e per tre quinti come editore in stampa, dalla stampa rotocalco, al rotooffest, dalla proprio, per un totale di fatturato di oltre 944 miliardi stampa di libri illustrati a quella di libri in bianco e di lire nel 2001, che segnalano il gruppo come il pri- nero, riviste e cataloghi. mo in Italia e terzo in Europa. E una realtà produttiva Lo stabilimento di Melzo si dedica soprattutto alla di alta qualità, comprovata dalla certificazione ISO– stampa rotocalco, con 4 linee di stampa e circa 80/85 prodotti tra settimanali e mensili. Effettua anche una gran parte della stampa commerciale. Lo stabilimento di Pomezia lavora con 2 rotooffset, che stampano per il 50 per cento per l’editore e per il 50 per cento per terzi. Lo stabilimento di Cles si dedica soprattutto alla stampa di libri in bianco e nero. Lo stabilimento di Martellago è dedicato alla stampa di libri e cataloghi della linea Electa, con macchina piana 70 x 100 e alla produzione di libri colore di alta qualità.
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Il nuovo Trendsetter VLF, il sistema CTP termico per grandi formati di Creo, è la 100esima installazione di questo dispositivo nel mercato italiano
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Lo stabilimento di Toledo infine, l’unica installazione produttiva di Mondadori Printing all’estero, si occupa anch’esso della stampa dei libri a colori. Sul perché del passaggio a un flusso di lavoro CPT ha sostato a lungo Athos Milanese, Direttore Ricerca e Sviluppo Mondatori Printing. Ha tracciato con chiarezza la situazione precedente all’arrivo del Trendsetter VLF: un reparto di pre-press di offset a foglio per i libri illustrati che non gestiva alcuna informazione digitale, ma eseguiva la preparazione delle lastre in modo convenzionale, appaltando in outsourcing il 70 per cento del montaggio delle pellicole a fornitori esterni. La necessità di utilizzare dati digitali e di trattare una maggior varietà di formati di lastre, unitamente ad una richiesta forte di improvement della qualità, sono stati dunque alla base di una scelta tecnologica che si è rivelata poi anche una mossa vincente sul piano del workflow. Serviva dunque una maggiore flessibilità produttiva, una notevole funzionalità e semplicità di manovra, la predisposizione per integrazione con S/W, e una autonoma gestione del punto retino, delle lineature e della forma del punto. Così l’Azienda Grafica decide l’acquisto e la posa in opera nel 1999, nello stabilimento di Cles, di un Trendsetter 5880 Quantum V-speed con autoloader. I risultati sono buoni ed ecco entrare nel 2001 nello stabilimento di Verona una macchina gemella per rotooffset. Infine a luglio 2002, sempre nello stabilimento di Verona entra un Tredsetter VLF 5880, con il workflow Prinergy di Creo, con offset a foglio, che consente addirittura l’invio di dati CIP3 alla stampa via FTP. I risultati, a parere di Athos Milanese, si sono rivelati molto buoni. Si è proceduto ad una rapida
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riqualificazione del personale; ora si ottiene una elevata qualità delle lastre prodotte; conseguentemente la qualità del prodotto è ottima e si assiste ad una grande riduzione del tempo di avviamento macchina. Delle caratteristiche tecniche di Trendesetter VLF e dei risultati Creo dell’anno in corso ha trattato, con dovizia di particolari ed evidente, legittima soddisfazione, Flavio Corsini di Creo Italia, che ha sottolineato il forte impegno di Creo come azienda leader mondiale nel settore della pre-stampa. Il Trendsetter VLF 5880 è il 100simo impianto installato in Italia sui 700 in funzione nel mondo (oltre il 75 per cento di vendite in più rispetto al diretto, secondo competitor di Creo). E la centesima candelina per il prodotto Creo si festeggia con un trend confortante su tutta la gamma di prodotti dell’Azienda. Di Trendsetter 800 infatti ve ne sono in funzione 2mila 500 nel mondo, di cui 123 in Italia, e di Lotem 800 oltre mille su scala planetaria, di cui 48 nel nostro Paese. Merito – questi successi a parere di Corsini – dell’équipe Creo, di un team di uomini e donne che credono nel loro lavoro e nella qualità della ricerca e in una serie di mosse strategiche, di cui la partership con KPG è l’ultimo atto, in ordine di tempo. Ma merito anche del particolarissimo brevetto Creo del trendsetter termico. Una tecnologia propria di esposizione delle lastre, con laser a lunghezza d’onda di 830 nm, 240 beams e 20/40 watt di potenza sulle lastre. Il centro dell’idea progettuale del CPT Creo è la LightValve, una vera e propria “scatola magica”, che convoglia da una barra di diodi laser, attraverso appunto la LightValve e una lente Autofocus, 240 fasci
di luce che corrispondono ad altrettanti punti di scrittura. Il pixel non è sgranato, ma quadro, giusta l’esclusiva tecnologia Creo SquareSpot. Il flusso di lavoro Prinergy, che parte dalle esigenze dello stampatore per risolvere una quantità di problemi di workflow, accetta qualsiasi formato di file, lo converte in formato PDF, sovrappone uno schema di imposizione e consente prove di stampa. Espone, archivia, lavorando su sistema operativo Windows 2000 ma con il database Oracle. Permette dunque un flusso di lavoro espandibile, di grandissima utilità per un concetto moderno di lavoro flessibile. Per ultimo Alon Lumbroso, Direttore Generale di Creo Europe, ha tratteggiato gli scenari sulla strada che conduce alla totale produzione grafica in Rete. Le parole d’ordine per questo scenario sono semplici. Maggiore colore, una maggiore attenzione all’utente finale con una customization attenta, tempi di lavoro sempre più abbreviati, deadline più strette. In una parola tempi e costi ridotti. L’evento Creo a Mondadori Printing si è concluso con una visita agli impianti di stampa del sito di Verona. Una galoppata attraverso l’intero mondo delle Arti Grafiche Mondadori, un occhio al rotooffest delle riviste e l’altro all’offset a foglio unico per i libri. E proprio di fronte al nuovo entrato in casa Mondadori, a staff dirigenziali congiunti di Mondadori Printing e Creo Italia e Europe è stata consegnata una targa ricordo a Luigi Agoggeri, Direttore Produzione Libri di Mondadori Printing. Un brindisi dunque insieme ai successi Mondadori nel mondo della stampa e al centesimo Trendsetter VLF di Creo venduto sul mercato italiano.
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Kodak Polychrome Graphics: ecco la nuova versione 2.5 del software Color RIP per i sistemi Matchprint InkJet Kodak Polychrome Graphics ha recentemente an- RIP in versione 2.5 apre nuove strade al Matchprint nunciato la disponibilità della nuova versione 2.5 del inkJet System, la soluzione di proofing con tecnolosoftware Matchprint Color RIP per le stampanti inkjet gia inkjet di alta qualità proposta da Kodak Polychrome Graphics, che produce un’accurata simulazione delle a grande formato. Il nuovo software è caratterizzato dal prove analogiche Matchprint, accettate da tempo dalpotenziamento di diverse funzionalità rispetto alle ver- l’industria grafica come standard per una valida previsione dei risultati nella sioni precedenti, tra cui la riproduzione dei lavori a possibilità di accettare colori. file Scitex CT/LW e La nuova versione 2.5 JPEG e quella di gestire Via del Pratignone 38/40 del software Color RIP è stata ideanche i profili colore RGB e LAB. 50041 Calenzano (FI) ata con l’intento di soddisfare le esiSi amplia inoltre ulteriormente tel. 0558836200 - fax 0558836222 genze degli utilizzatori che, seguenl’elenco dei plotter gestiti dal http://www.kpgraphics.com do la rapida evoluzione del mercato nel Matchprint Color RIP con la serie HP DesignJet 10/20/50 PS. Nella nuova versione 2.5 Color campo delle tecnologie digitali, richiedono sistemi in RIP dispone di un’interfaccia Drag and Drop e della grado di offrire prestazioni di livello sempre più alto. funzione Selectable Job Priority, che rendono più sem- Il miglioramento delle capacità delle funzioni dedicaplice e rapido il flusso di lavoro. Sono inoltre state te al controllo del colore, l’ampliamento della gamma potenziate le funzioni di cropping e titling e quella di delle unità di uscita compatibili - che offre oggi la possibilità di ottenere anche poster e stampe pubblicitarie nesting. Di evidente utilità sono poi la nuova possibilità di di grande formato - e l’aumento della produttività gepreview di stampa che utilizza profili ICC, un database nerale del sistema di proofing consentono alle aziende inedito di profili colore ed un unità esterna di suppor- di lavorare più rapidamente e con risultati di qualità to per la misurazione. Il software Matchprint Color sempre maggiore.
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G E C S A P O R E
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MOSTRA INTERNAZIONALE DELLE TECNOLOGIE PER L’INDUSTRIA GRAFICA, EDITORIALE, CARTARIA E TRASFORMATRICE Fiera Milano, 6-10 giugno 2003, Milano Ogni tecnologia ha un sapore inconfondibile, frutto di anni di impegno, ricerca e passione. Per questo i vostri macchinari e le vostre soluzioni meritano di essere serviti su un piatto che fa risaltare benefici e innovazione. Nel 2003 questo piatto si chiama GEC, un punto di riferimento storico per l’universo delle arti grafiche e del converting. Nel menu di GEC 2003 trovate tutto ciò che può dare valore alle vostre tecnologie: il prestigio della mostra, l’ampiezza del panorama tecnologico, il livello e il numero dei visitatori, la struttura espositiva bella e funzionale, e sullo sfondo una città come Milano, meta fra le favorite degli uomini d’affari... Perché il contenuto è ciò che conta ma è la presentazione che fa la differenza. Centrexpo spa - corso Sempione 4 - 20154 Milano tel +39 023191091 - fax +39 02341677 - e-mail: centrexp@acimga.it - www.gecmilano.com