TecnoMedia 36

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Tecnologie, Prodotti

&

Mercati editoriali

TecnoMedia

Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali 5Periodico mensile. Anno IX n.36 - Sped. in Abb.to Postale comma 20 lett. B art. 2 Legge 23/12/96 n.662 Roma (Romanina) - Iscrizione ROC n. 4753

Numero 36 - Gennaio 2003

Quotidiani italiani: in calo utili e pubblicità Presentati a Roma, lo scorso 20 febbraio, gli studi realizzati da FIEG e Deloitte su “La Stampa In Italia 1999-2002” e “Indagine sui bilanci delle imprese editrici di giornali quotidiani 1999-2001”. a pagina 4

Il protocollo ASIG per la stampa dei quotidiani Un indispensabile strumento di lavoro per le aziende editrici e stampatrici di quotidiani. a pagina 7

CtP e network digitale per la Poligrafici Editoriale Integrati i flussi di lavoro dei centri produttivi del gruppo, con l’obiettivo di offrire anche ad altri editori servizi di stampa ad alto valore aggiunto. a pagina 10

Le scelte produttive di Controcampo Il nuovo tabloid sportivo settimanale ha adottato un sofisticato flusso di lavoro, sorretto da una tecnologia sviluppata interamente in Italia. a pagina 13

Ifra Italia 2003: investire per lo sviluppo Il 6 e 7 giugno prossimi, alla Fiera di Milano, ritorna il più importante appuntamento italiano per l’industria editoriale e della stampa. a pagina 17

Il Rapporto 2002 dell’Osservatorio Tecnico Tutti i dati più aggiornati sull’andamento del settore nella ricerca annua curata dall’Ente Bilaterale del settore dei quotidiani. a pagina 20

Fumare sul lavoro: si può? Il difficile slalom delle aziende tra norme e giurisprudenza, per rispettare le opposte esigenze dei dipendenti fumatori e non fumatori. a pagina 25

Business@Internet Annunci economici tra carta, internet e SMS Meglio la carta stampata o il computer? un quotidiano greco ha sperimentato una sinergia di successo fra il giornale e l’edizione on line. a pagina 32

Internet e il quotidiano: vademecum per il profitto L’annuale convegno Beyond the printed word ha raccolto alcune “ricette” di successo messe a punto da editori europei e statunitensi. a pagina 36

Le Rubriche Media Insider .............................................................................. a pagina 29 Web Insider ................................................................................ a pagina 42

F ILO DIRETTO

LE

AZIENDE INFORMANO

ADN Kronos Adobe Systems Agenzia Giornalistica Italia Agfa-Gevaert Ansa Ap.Biscom Ascential Software Atex Media Solutions Autologic Information International B.V.S. - Technotrans Barco Graphics Creo Italia Denex Systems Technology e.Biscom Ecrm EidosMedia Elettra Ferag Italia Fujifilm G.M.D.E. Gerber Systems HiT Internet Technologies Idab-Wamac International King Press Kodak Polychrome Graphics Lem Link Service Lithosol Italia Müller Martini Napp Systems Nàvita N.T.G. Optronics Purup Prepress R. G. Segbert Sinedita Sap Italia Scanview Sitma SMB Schwede Maschinenbau Stoebich Tecsa Telpress Tera Teufelberger Unisys Italia Xeikon Xyvision

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International Newspaper Color Quality Club 2002 – 2004


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L’editoriale Il 3 ottobre scorso l’Assemblea dell’ASIG ha rinnovato le proprie cariche per il triennio 2003-2005. Ne riferiamo in dettaglio su questo numero della rivista. Vale la pena però di sottolineare come quello dello scorso 3 ottobre non sia stato un momento di routine, un adempimento statutario tra i tanti che punteggiano la vita di una associazione di categoria. Non a caso, all’assemblea ordinaria che ha rinnovato le cariche sociali si sono affiancate le assemblee straordinarie che hanno ridisegnato la struttura e l’organizzazione sia dell’Associazione che della società di servizi, ASIG Service, da essa controllata. In breve: obiettivo dell’Associazione e di ASIG Service è sempre più quello di fornire alle aziende del settore - siano esse editori, stampatori o agenzie di informazione, senza dimenticare i fornitori di prodotti e servizi - un supporto concreto e continuo sui temi dell’innovazione tecnologica, dell’organizzazione produttiva, della formazione professionale. In questa direzione vanno tutte le attività svolte negli ultimi tempi, come i corsi colore 2002 o la redazione del “protocollo standard per la stampa dei quotidiani”, e quelle appena avviate per il biennio 2003-2004, come

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Periodico della ASIG Associazione Stampatori Italiana Giornali Via Sicilia 125, 00187 Roma tel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489 E-mail: tecnomedia@ediland.it Direttore responsabile Carlo Lombardi Redazione Salvatore Curiale - Luca Michelli hanno collaborato a questo numero Marco Brogi, Giuseppina Ciaccia, Giulia Maria Leone, Alessia Natalini, Antonietta Strada. Segreteria di Redazione Elga Mauro Registrazione del Tribunale di Roma n. 189 del 29-4-1994 Iscrizione al Registro Operatori della Comunicazione n. 4753 © ASIG Service S.r.l. - 2003 - Tutti i diritti riservati Sede legale: via Ariosto 24, 00185 Roma Stampa IM.A.G.E.: S.a.s. Via G. Verne, 21 - 00157 Roma Questo numero è stato chiuso in redazione il 25 febbraio 2003 TecnoMedia è consultabile in Internet sulla banca dati Ediland (http://www.ediland.it/archive/psengine.asp)

i gruppi di lavoro sull’automazione e sulla sicurezza nel ciclo produttivo, sulle quali non mancheremo di tenere informati i lettori di TecnoMedia. Ma a nostro avviso occorre guardare avanti. E’ recentissima la pubblicazione dei tradizionali rapporti curati da FIEG e Deloitte sull’andamento dell’industria editoriale dei quotidiani: anche di essi ci occupiamo in questo numero di TecnoMedia. I dati sono poco confortanti: tra il 2000 e il 2002 il fatturato pubblicitario complessivo dei quotidiani è sceso di oltre dodici punti percentuali, ma se teniamo conto dell’inflazione il calo sfiora il 17%. L’utile aggregato delle aziende editrici di quotidiani nel 2001 si è dimezzato rispetto al 2000, e per il 2002 si prevede un sostanziale azzeramento degli utili. Le prospettive per l’immediato futuro, con l’economia ed i consumi in fase di stallo ed i venti di guerra che spirano dal Medio Oriente, non appaiono rosee. E’ utile quindi che le associazioni imprenditoriali si interroghino su quali possano essere le strategie migliori per supportare al meglio gli interessi delle aziende ad essa associate in questo mutato contesto. Non va poi trascurato il fatto che l’evoluzione del mercato editoriale e dei suoi prodotti sta saldando fratture che sino a pochissimi anni or sono sembravano immodificabili. Oggi, per esempio, la tradizionale suddivisione tra stampatore editoriale e stampatore commerciale, un tempo netta, è assai più sfumata ed in molte realtà addirittura assente, così come la distinzione tra editore cartaceo ed editore multimediale. Le implicazioni di questa progressiva caduta di barriere che sembravano insuperabili sono molteplici, e vanno dall’organizzazione del ciclo produttivo al marketing dei prodotti e dei servizi, senza trascurare i temi cardine delle tecnologie, della formazione e delle relazioni industriali. Le sfide che si pongono all’industria della comunicazione nel suo rapporto con le Istituzioni e con il mercato sono troppo grandi per poter essere affrontate in ordine sparso. E’ auspicabile invece che si giunga a forme di unità, di coordinamento decisionale ed operativo, alle quali concorrano, ciascuno con le proprie specificità, tutti gli attori in gioco, non ultimi i lavoratori per il tramite delle organizzazioni sindacali e degli Enti bilaterali che, come dimostra l’esperienza del nostro Osservatorio Tecnico e del progetto MasterMedia da esso promosso, possono costituire uno strumento formidabile per comprendere e per governare le trasformazioni in atto.

PARLIAMO DI...

di Carlo Lombardi

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Per la stampa italiana calano gli utili e la pubblicità

Editoria italiana

Lo scorso 20 febbraio sono state presentate le ricerche annuali della Fieg - Federazione Italiana Editori Giornali - e della Deloitte & Touche sull’evoluzione della stampa in Italia dal 1999 al 2002. Per la prima volta dopo anni di crescita dalle indagini emerge un quadro non incoraggiante. A causa dell’arretramento degli investimenti pubblicitari prevalgono le ragioni di incertezza nonostante l’offerta globale della stampa in Italia si sia mantenuta su livelli qualitativi e su volumi considerevoli. Dalla diciannovesima edizione dell’”Indagine sui bilanci delle imprese editrici di quotidiani 1999-2001” condotta dalla Società di revisione e certificazione Deloitte & Touche su incarico della FIEG, e dalla ricerca annuale sull’industria dei giornali elaborata dall’Ufficio studi della Federazione Editori non arrivano buone notizie per l’industria della stampa. I dati della Deloitte & Touche, che si basano su di un numero di imprese che rappresenta pressoché totalmente l’universo della stampa quotidiana, e le prime anticipazioni della Fieg sull’andamento del 2002 appena conclusosi, delineano chiaramente un quadro d’insieme dove i motivi di preoccupazione sono di gran lunga preponderanti, come hanno sottolineato a più riprese il Presidente della Fieg Luca di Montezemolo ed il vice Presidente Carlo Perrone nel corso della presentazione dei dati che si é svolta lo scorso 20febbraio a Roma, presso la sede della Federazione Italiana Editori Giornali. Calano investimenti pubblicitari e utili La fase particolarmente positiva registrata dal comparto nel biennio 1999-2000 sembra essersi esaurita nel 2001 soprattutto a causa dell’arretramento della spesa pubblicitaria di cui la stampa ha subito pesantemente gli effetti. Purtroppo il calo degli investimenti pubblicitari è proseguito nel 2002, contribuendo al forte ridimensionamento dei margini di redditività delle imprese. Gli utili aggregati dei quotidiani che erano saliti a 298,4 milioni di euro nel 2000, con un incremento del 56% rispetto all’anno precedente, sono scesi a 146,4

milioni di euro nel 2001, con una riduzione del 51%. Nel 2002, le prime stime lasciano intravedere l’azzeramento degli utili, anche in rapporto all’andamento del margine operativo lordo aggregato, già in flessione nel 2001 (-42%), ed ulteriormente diminuito del 33% nel 2002, scendendo di 145 milioni di euro, vale a dire un livello inferiore alla metà di quello raggiunto nel 1999. L’indice MOL/fatturato che nel 2000 era salito al 12,6% è sceso nel 2002 al 4,9%. I timori espressi lo scorso anno sul rischio che il fragile equilibrio, faticosamente raggiunto grazie agli sforzi di riorganizzazione produttiva compiuti nell’arco degli anni ’90, potesse rompersi sono diventati purtroppo realtà, a causa di costi di produzione in costante aumento (+5,1% nel 2001, +4% nel 2002) e di ricavi editoriali sostanzialmente stazionari (-0,8% nel 2001, +1,2% nel 2002). La stagnazione dei consumi, che è proseguita nel 2002, si è fatta sentire con particolare intensità sugli introiti pubblicitari dei quotidiani che a fine anno hanno fatto registrare un’ulteriore flessione valutabile intorno al 7%. L’evoluzione del mercato pubblicitario ha influito pesantemente anche sulla stampa periodica. Se, nel 2001, i periodici avevano dimostrato una maggiore capacità di tenuta rispetto alla generalità dei mezzi classici mettendo a segno a fine anno un incremento del fatturato pubblicitario del 2,6%, nel 2002, anche per l’aggravarsi della congiuntura economica, essi hanno sofferto una diminuzione di fatturato dell’8%. Nel complesso, l’incremento dei ricavi editoriali del comparto che era stato dell’1,5% nel 2001, si è ridimensionato allo 0,9% nel 2002.

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1999-2002: per la stampa italiana calano gli utili e la pubblicità

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L’offerta globale di prodotti si mantiene su livelli elevati Comunque, l’offerta globale della stampa periodica si è mantenuta su livelli qualitativi e su volumi considerevoli. Se infatti si considera l’universo delle testate settimanali rilevate dall’ADS, le copie diffuse a numero hanno fatto registrare un sia pur lieve incremento (+0,5%), passando da 14,991 a 15,064 milioni di copie. Analogo discorso può essere fatto per i mensili che, considerati nella loro totalità, hanno limitato la flessione ad uno 0,3% passando da 15,161 a 15,114 milioni di copie diffuse a numero. Anche per i quotidiani i dati sulla diffusione nel 2001 mettono in luce una sostanziale tenuta sul mercato di riferimento. I livelli di vendita sono restati pressoché costanti, passando da 6,07 a 6,06 milioni di copie (-0,3%). Leggermente più accentuata la flessione nel 2002 (-2,8%), spiegabile soprattutto a causa del consistente incremento del prezzo di vendita al pubblico intervenuto all’inizio dell’anno. Sia per i quotidiani che per i periodici, ad ostacolare l’espansione della diffusione è stata ancora una volta la struttura tradizionale di un mercato al cui interno si fatica a risolvere due problemi fondamentali rappresentati dall’allargamento della rete di vendita e dall’impossibilità di sviluppare efficaci sistemi di abbonamento. Altro fattore di carattere strutturale che incide sui consumi di carta stampata è il dualismo economico che caratterizza strutturalmente il Paese. Mentre al Nord e al Centro si vendono, rispettivamente, 132 e 125 copie ogni 1.000 abitanti, al Sud se ne vendono soltanto 60, con punte di particolare depressione in Molise (46 copie) e in Basilicata (41 copie). Soltanto grazie alla Sardegna (130 copie), regione dove i livelli di lettura sono tradizionalmente elevati, il dato complessivo delle regioni meridionali non subisce un ulteriore peggioramento. Nodi ed anomalie italiane del settore L’indicazione che si ricava con chiarezza dall’evoluzione dell’ultimo biennio è dunque quella di un settore posto di fronte ad una nuova crisi alimentata dalla flessione dei ricavi pubblicitari, con il conseguente

prevalere di incertezze sul piano dei costi e della redditività degli investimenti. Si tratta di una situazione che colpisce soprattutto i mezzi stampati. In effetti, mentre la stampa ha accusato un ridimensionamento della sua quota di mercato pubblicitario di quasi due punti percentuali (dal 40,7 del 2001 al 39% del 2002), la pubblicità televisiva ha continuato a crescere, sia pure in misura contenuta (+0,4%), incrementando la sua quota di assorbimento degli investimenti pubblicitari complessivi dal 51,7 al 53,7%. E’ l’anomalia che storicamente caratterizza la situazione italiana dove - a differenza di quanto avviene nella stragrande maggioranza dei paesi industrializzati nei quali sono ancora i mezzi stampati a rappresentare il principale veicolo di comunicazione pubblicitaria - la televisione è arrivata a garantirsi una quota di mercato del 54% e i due principali network, pubblico e privato, sono arrivati a detenere il 97% delle risorse pubblicitarie destinate alle televisioni. E’ evidente come il sistema di regolamentazione dell’affollamento pubblicitario televisivo sia troppo permissivo e troppo permissivamente applicato. Con l’aggravante di una televisione pubblica che detiene il primato europeo della percentuale dei ricavi assicurata dalla pubblicità. La conseguenza è il continuo drenaggio di risorse operato dalle televisioni a scapito dei mezzi stampati. Se agli elementi che presenta l’attuale configurazione del mercato si aggiungono quelli derivanti da altri limiti strutturali come l’insufficienza della distribuzione, il forte costo che comporta il ricorso a canali alternativi di vendita, una propensione alla lettura non adeguatamente incentivata nell’ambito della formazione scolastica, si ricava un quadro più completo dei vincoli economici e sociali con il quale devono fare i conti gli editori nel disegnare le loro strategie imprenditoriali e cogliere le opportunità operative. I problemichiave con i quali deve confrontarsi l’editoria giornalistica restano sostanzialmente l’aumento dei costi e la stasi del mercato. Un mercato che non si espande non aiuta ad assorbire i costi crescenti, né agevola investimenti destinati ad estendere la produzione. L’attuale fase congiunturale, poi, con un mercato che non lascia intravedere significativi margini di crescita, causa una situazione in cui i budget aziendali languono e, pertanto, diventa fondamentale per le imprese contenere i costi, con-

Editoria italiana

Il Presidente della Federazione Italiana Editori Giornali Luca di Montezemolo

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trollando spese ed investimenti ed ottimizzando le risorse umane e tecnologiche disponibili.

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Come favorire la ripresa Il momento è dunque obiettivamente difficile ed è necessario che tutti se ne rendano conto assicurando comportamenti responsabili e rispondenti all’esigenza di salvaguardare il mondo dell’informazione scritta e i valori di libertà di cui è espressione.La situazione richiede un occhio vigile e soprattutto una visione organica della “questione” dell’informazione i cui problemi devono essere affrontati agendo sulle cause profonde di una crisi alla cui origine non giocano soltanto fattori di ordine congiunturale, ma anche nodi strutturali. Nodi che sono individuabili nell’attuale assetto del mercato pubblicitario; negli eccessivi vincoli cui sono soggette le strutture distributive; nel funziona-

mento di servizi pubblici fondamentali, quali poste e trasporti; in una legislazione sociale e fiscale che agisce da ostacolo allo sviluppo di forme di consegna a domicilio; nell’assenza di un piano organico di intervento nel mondo della scuola per favorire la propensione alla lettura dei giovani utilizzando i giornali come utile supporto didattico; nella mobilitazione di maggiori risorse per finanziare gli investimenti. Tutto questo postula una volontà politica della quale non si sono certo avute dimostrazioni concrete. Il mancato accoglimento delle proposte avanzate sia nella direzione di una incentivazione della pubblicità quale strumento per l’allargamento dei consumi, sia della riduzione dei costi attraverso l’alleggerimento di oneri fiscali gravanti in modo spropositato sulle imprese editrici, sono sintomi di una sottovalutazione dei rischi che oggi incidono sull’editoria e delle conseguenze, non solo economiche, che possono derivarne.

Tariffe vantaggiose per i soci ASIG negli alberghi MONRIF Grazie alla convenzione con la MONRIF, i soci dell’ASIG possono usufruire dei servizi offerti dalla prestigiosa catena alberghiera a prezzi convenzionati estremamente vantaggiosi:

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Protocollo standard ASIG per la stampa dei quotidiani

La tendenza, non solo italiana, ad indirizzare verso stabilimenti indipendenti la stampa di una quota sempre maggiore di copie di giornali ha suggerito all’ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali – di preparare un “Protocollo standard” dove raccogliere indicazioni di carattere generale frutto di esperienze quotidiane maturate all’interno delle più importanti aziende nazionali del settore. Il testo è un insieme di principi generali e norme di conduzione utili sia agli stampatori che agli editori di giornali come base comune per sviluppare autonomi contratti di stampa nell’ambito di regole condivise. Il “Protocollo Standard ASIG” è un indispensabile strumento di lavoro a disposizione di tutte le aziende italiane dell’industria dei quotidiani. Ci sono voluti dodici mesi, esattamente quanti sono i capitoli del Protocollo, per arrivare alla stesura finale della prima edizione del Protocollo Standard ASIG per la stampa dei quotidiani, una raccolta di principi generali e norme di conduzione condivise da tutte le più importanti aziende dell’industria italiana della stampa. Un’iniziativa mai realizzata prima d’ora nel nostro Paese e resa possibile dall’impegno e dalla volontà comune di tutte le aziende associate all’ASIG, un’organizzazione che negli scorsi anni è riuscita a crescere e ad imporsi all’attenzione degli operatori del settore grazie anche ai numerosi servizi offerti che spaziano dalle pubblicazioni specializzate, come TecnoMedia, alle ricerche di mercato, all’organizzazione di seminari internazionali di studio e corsi professionali svolti in ogni parte d’Italia. Della elaborazione dei contenuti e della loro discussione – talvolta particolarmente articolata – si è materialmente occupato un gruppo di lavoro creato all’interno dell’ASIG, seguito da vicino dal Presidente dell’Associazione Carlo Lombardi e dal coordinatore Giuseppe Strada. In media hanno partecipato

una ventina di componenti del gruppo di lavoro a ciascuna delle riunioni ospitate, e questo è oltremodo significativo, sempre presso alcune delle principali aziende editrici e stampatrici del nostro Paese – tutte associate all’ASIG – nelle città di Bari, Bologna, Milano, Roma e Torino. Uno strumento di lavoro per tutti Le ragioni di questa iniziativa sono nella evoluzione del mercato italiano della stampa, un settore industriale particolarmente effervescente nel nostro Paese che ormai da molti anni assiste alla crescita di nuovi stabilimenti indipendenti in tutta la Penisola ed al costante potenziamento delle strutture già esistenti. Lo sviluppo della terziarizzazione nella stampa dei quotidiani ha spinto le aziende associate alla ASIG a mettersi attorno ad un tavolo per stilare, sulla base delle esperienze maturate in diversi contesti tecnologici ed organizzativi, una sorta di “cornice comune” fatta di regole e principi generali in grado di poter essere condivisi sia dai committenti, gli editori, che

Strumenti di lavoro

Protocollo standard ASIG per la stampa dei quotidiani

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Strumenti di lavoro

I dodici Capitoli del Protocollo ASIG, uno strumento a disposizione di tutte le aziende del settore Il Protocollo Standard per la stampa dei quotidiani dell’ ASIG si compone di dodici capitoli: I – Motivazioni del protocollo, II – Ricezione pagine teletrasmesse, III – Ricezione e stampa fascettari spedizione, IV – Produzione lastre, V - Allestimento impianti produttivi e fase di avviamento, VI – Conduzione e manutenzione rotative, VII – Inseriemento, confezionamento e distribuzione del prodotto, VIII – Carta, IX – Memorizzazione e trasmissione dati all’editore, X – Gestione amministrativa dell’appalto, XI – Norme Generali, XII – Norme sulla qualità. Di seguito riportiamo integralmente il testo del Capitolo I – Motivazioni del Protocollo

1 - Stante il trend che vede quote sempre maggiori di prodotto avviate ad un processo di graduale terziarizzazione e rotative sempre più spesso utilizzate in una produzione “multitestata”, è nata per editori e stampatori l’esigenza di focalizzare e rendere operative, nell’ambito del CCNL, tutta una serie di indicazioni, necessità, controlli, ottimizzazioni derivanti dall’esperienza tecnico produttiva e dalla storia amministrativa degli appalti di produzione esterna. 2 - Tale insieme di regole viene definito come “Protocollo standard per la stampa dei quotidiani “ e, una volta concordato tra editori e stampatori, potrebbe essere allegato a tutti i contratti al fine di raggiungere omogeneità ed ottimizzazione delle modalità di lavoro, delle procedure lavorative, delle operazioni amministrative connesse a tali contratti. 3 - Tutto quanto fa riferimento al Contratto Nazionale di lavoro va inteso sempre come riferimento al “Contratto Nazionale di Lavoro per i dipendenti di aziende editrici e stampatrici di giornali quotidiani ed agenzie di stampa”. 4 - La ASIG – Associazione Stampatori Italiana Giornali – si rende disponibile ad effettuare verifiche ed aggiornamenti periodici dei contenuti del presente documento, stampato in prima edizione nel mese di novembre del 2002. Il testo del Protocollo ASIG, stampato presso le Officine Digitali, divisione della SEDIT di Bari, è a disposizione di tutte le aziende editrici e stampatrici di giornali quotidiani, che possono richiederlo presso gli uffici dell’ ASIG al numero di telefono 06 / 4883566 oppure inviando una e-mail all’indirizzo asigserv@ediland.it.

dalle aziende stampatrici, e tali da poter costituire un punto di partenza per lo sviluppo dei singoli contratti di servizio. Un lavoro tutt’altro che facile – i punti di vista delle parti, come ovvio, non sempre sono coincidenti‘– ma indispensabile proprio per cercare di ridurre al minimo, se non proprio di abolire, diatribe su principi generali che possono avere poi effetti nocivi sia per gli uni che per gli altri. Il Protocollo Standard ASIG per la stampa dei quotidiani raggruppa i contenuti in dodici capitoli che coprono, di fatto, tutte le fasi del processo produttivo finale del giornale, dalla ricezione delle pagine fino alla stampa dei fascettari ed alla consegna del prodotto finito alla distribuzione, senza trascurare accenni alle norme generali di tipo amministrativo nella gestione dell’appalto ed alle norme sulla qualità. E’ importante osservare come il Protocollo, fin dal primo capitolo, sia esplicitamente collocato nell’ambito del Contratto Nazionale di Lavoro per i poligrafici, al quale in molte occasioni si fa riferimento, né mancano espliciti riferimenti alle regole di buona norma sulla quali-

tà del prodotto contenuti in altre pubblicazioni dell’ASIG oltreché nelle norme Iso e nei documenti tecnici dell’Ifra. Un protocollo quindi aperto nei confronti delle esperienze più interessanti condotte in ambito internazionale sia da organismi normativi che tecnici. Un’occhiata più da vicino Senza volere ripercorrere, in questa sede, il contenuto puntuale di tutti e dodici i capitoli, vale comunque la pena di dare un’occhiata un po’ più da vicino ad alcuni di essi. Particolarmente approfondita è stata la stesura sulle norme generali relative al più importante materiale di consumo dell’intero processo produttivo: la carta, ed alla definizione dello “scarto”. Per quest’ultimo (capitolo VIII, 5) deve intendersi, secondo il protocollo, “la differenza fra il peso della carta ricevuta ed il peso delle copie buone consegnate alla ribalta secondo il programma dell’editore, tenendo comunque conto, nella determinazione dello scarto con-

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trattuale, della coerenza fra peso reale e teorico della carta, di parametri derivanti dai seguenti fattori: scarto cosiddetto “bianco” e/o “di cantina” inclusi anima e fascioni, scarto di avviamento e di controllo, scarto per ribattute e cambi di edizione, scarto di confezionamento e di inserimento”. Non mancano osservazioni e suggerimenti relativi ai controlli di qualità da effettuare sia sul prodotto finito sia in corso di stampa. Un concetto, quello della qualità, che il Protocollo ha recepito su larga scala, nella consapevolezza che un risultato soddisfacente, soprattutto nell’impiego del colore nelle pagine di pubblicità, sia sempre il frutto di una serie di verifiche ed attenzioni in ogni fase del processo industriale. Ma qualità è anche attenzione alle “informazioni” che vengono scambiate fra editore e stampatore, e quindi cura e puntualità nelle reportistiche sia di ordine tecnico che amministrativo All’interno del ciclo produttivo, lungo tutta la fase industriale, si è cercato di delineare le diverse responsabilità, a carico dell’editore e dello stampatore secondo due principi che spesso ritornano nelle pagine del Protocollo: chiarezza dei rispettivi ruoli e richiamo a rapporti di stretta collaborazione nella soluzione dei problemi che possano presentarsi di volta in volta. Al capitolo X – Gestione amministrativa dell’appalto – si legge fra l’altro che “editore e stampatore

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devono concordare in fase di stesura del contratto le modalità di comportamento per gli avvenimenti imprevisti o eccezionali che possano causare la mancata uscita del prodotto ovvero una produzione incompleta, qualiÉ..” Tutto l’impianto normativo proposto nasce dalla esperienza concreta e quotidiana di editori e stampatori italiani, consci entrambi dei limiti propri di ogni trattazione eccessivamente teorica di materie che hanno invece un forte ancoraggio alla prassi giornaliera, fatta di accordi nazionali ma anche di abitudini e tradizioni che hanno a che fare con la “cultura” industriale delle diverse realtà produttive. Proprio per questa ragione è detto a chiare lettere nell’introduzione che il testo del Protocollo non è, né potrebbe essere, una sorta di canovaccio comune o di “contratto quadro di stampa”, ma è piuttosto un’insieme di norme e raccomandazioni condivise sul qual costruire i diversi contratti di stampa che inevitabilmente devono tenere conto di tutte le altre considerazioni ed esigenze che caratterizzano il particolare rapporto che si instaura di volta in volta fra il centro stampa e la società editrice. Non mancano le raccomandazioni. Giuseppe Strada (Coordinatore del Gruppo di Lavoro ASIG sul Protocollo Standard)

Strumenti di lavoro

Protocollo standard ASIG per la stampa dei quotidiani

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Tecnologie in produzione

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CtP: nuova “autostrada digitale” per il network degli stabilimenti della Poligrafici Editoriale Il network dei centri stampa del gruppo Poligrafici Editoriale, editore del Giorno, del Resto del Carlino e della Nazione, ha sviluppato una nuova “autostrada digitale” con tecnologie Computer to Plate, integrando i flussi di lavoro per i propri quotidiani con l’obiettivo di offrire anche ad altri editori servizi di stampa ad alto valore aggiunto. La tendenza sempre più marcata degli editori italiani a distribuire la tiratura dei prodotti in quanti più possibili stabilimenti delocalizzati sul territorio nazionale costituisce un’ottima ragione per i centri stampa a sviluppare investimenti in tecnologie in grado di garantire servizi sempre più flessibili ed efficienti. E quando l’imprenditore, come nel caso della Poligrafici Editoriale, vive in prima persona sia le sfide editoriali che quelle dell’industria della stampa, le novità nell’area degli investimenti tecnologici sono sempre di grande interesse per tutti. TecnoMedia ha incontrato nelle scorse settimane il Dott. Sandro Smerghetto Amministratore Delegato e l’Ing. Salvatore Marotta Direttore Tecnico Generale, sia del “Centro Stampa Poligrafici”, azienda specializzata nella stampa offset per quotidiani, che della “Grafica Editoriale Printing”, azienda leader nel settore stampa offset con forno, di prodotti commerciali. Il “Centro Stampa Poligrafici” con il proprio staff tecnico ha da poco condotto a termine una nuova installazione di linee Computer to Plate presso gli stabilimenti di Bologna e di Campi Bisenzio, alle porte di Firenze. Una vera e propria “autostrada digitale” per collegare stabilimenti dove è possibile stampare prodotti in diversi formati. Il layout sviluppato è una nuova dimostrazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, di quanto sia attuale il concetto di “integrazione tecnologica”, con il quale tutti, editori, centri stampa e fornitori si trovano a dover fare i conti quasi quotidianamente. Il Computer to Plate a tecnologia violet per le autostrade digitali Con due stabilimenti localizzati a cavallo

dell’Appennino, a Bologna e a Campi Bisenzio, alle porte di Firenze, la Poligrafici Editoriale rappresenta un “ponte” naturale a cavallo di uno degli snodi di maggiore criticità del traffico italiano su gomma. Un vantaggio logistico molto interessante in un Paese come l’Italia dove proprio le caratteristiche geografiche hanno fornito da sempre agli editori di quotidiani e periodici uno degli argomenti più validi per decentralizzare la tiratura dei prodotti in quanti più stabilimenti possibili. Dagli stabilimenti di Bologna e Campi Bisenzio del “Centro Stampa Poligrafici” escono le copie dei tre quotidiani del gruppo, Il Giorno, Il Resto del Carlino e La Nazione. Tre testate che non a caso hanno condotto a termine un paio di anni fa una importante evoluzione dei formati grafici: sono stati ridotti nelle dimensioni ed uniformati fra loro, e sono stati resi più efficaci nell’impatto sui lettori e sugli inserzionisti pubblicitari da un cresciuto utilizzo del colore. Una soluzione che senza dubbio andava in direzione di una progressiva ottimizzazione degli impianti per la produzione dei quotidiani, caratterizzati da un ampio ventaglio di opportunità per la stampa in offset. Lo stabilimento di Bologna del “Centro Stampa Poligrafici” dispone oggi di quattro linee rotative Goss, due Metro, una Visa ed una HT70. Il “Centro Stampa Poligrafici “ di Campi Bisenzio, a sua volta, dispone di due Goss HT70. Parallelamente al cambio di formato dei tre quotidiani del gruppo è stato possibile uniformare i formati lastra, altro passaggio importante per arrivare alla definizione degli investimenti nelle linee di Computer to Plate. I due stabilimenti a cavallo dell’Appennino sono stati collegati da un network di distribuzione delle pagine basato su Intellinet NewsFlow e NewsDrive alle

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Foto in alto: I quotidiani editi dal gruppo Poligrafici Editoriale. Foto in basso: Il centro stampa di Bologna

sedi editoriali del Gruppo, Milano, Bologna e Firenze, implementata dai tecnici della G.M.D.E. in collaborazione con S a l v a t o r e Petronelli e Marco Pagani. All’interno di questo network viene trasferito tutto il piano di produzione delle testate del gruppo, come sono composte edizione per edizione e dove vanno prodotte. A questo riguardo, vale la pena di osservare come “l’autostrada digitale” abbia due snodi aggiuntivi, la Nuova Same di Milano, dove si stampano la maggior parte delle copie del Giorno, e il nuovo Centro Stampa di Loreto “Rotopress International”, sul quale torneremo in uno dei prossimi numeri di TecnoMedia. Grazie a questo tracciato digitale il Gruppo può organizzare la stampa di tutte le copie dei propri quotidiani sulla base delle necessità: il principio guida è il criterio della prevalenza, ovvero il Giorno si stampa a Milano, salvo due edizioni a Bologna, il Carlino a Bologna e a Loreto, La Nazione a Campi Bisenzio (Firenze), ma il nuovo network consente in casi di emergenza, o per particolari esigenze editoriali, di inviare le copie a qualsiasi centro stampa collegato. Le testate del gruppo mandano in rete files Tiff già rasterizzati in origine, mentre per le testate edite da clienti esterni, come il quotidiano gratuito Leggo, la rete fa transitare i PDF. In questo caso i files arrivano da Roma allo stabilimento di Bologna dove vanno a finire sui Rip Monotype di livello 3 che funzionano in

modalità asincrona. Mano a mano che si riempe il piano di produzione, inizia il processo di rasterizzazione ed incisione diretta della lastra. Per questa funzione il Gruppo ha investito su macchine Polaris Xtv a tecnologia violet fornite da Agfa Gevaert: due unità sono state installate a Bologna e due nel centro stampa di Campi Bisenzio. Fermo restando le valutazioni, di segno positivo, sulla qualità della stampa finale date dai dirigenti del Gruppo, le unità violet sono parse interessanti proprio in virtù della nuova tecnologia utilizzata. Le teste ad incisione violet, infatti, impiegano un dispositivo laser a basso voltaggio che offre una maggiore durata nel tempo e minori costi di gestione ordinaria. Un argomento per nulla trascurabile in un network come quello della Poligrafici Editoriale, dove la media produttiva dello stabilimento bolognese è di 1200 lastre a notte che, sommate alle 900 dello stabilimento fiorentino, portano il totale medio nell’arco delle ventiquattro ore a oltre duemila unità. Con le lastre sono state uniformate le punzonature, ma a tutt’oggi a Bologna coesistono tre diverse pieghe. Questa caratteristica ha trovato un puntuale riscontro nel layout installato all’uscita delle unità CtP, lungo la rulliera di trasporto lastre. A compiere l’attività conclusiva della piega provvedono una unità della 2B e cinque unità della Nela – modello AOF con piegatura a registro meccanico. Più semplice il sistema di trasporto e smistamento a Campi Bisenzio dove la piega è uguale

Tecnologie in produzione

CtP: nuova “autostrada digitale” per il network degli stabilimenti della Poligrafici Editoriale

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Tecnologie in produzione

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Il centro stampa di Campi Bisenzio, alle porte di Firenze

per tutte le lastre prodotte –anche in questo caso si tratta di unità Nela. Nello stabilimento è il flusso di lavoro che provvede a scrivere lungo la piega l’informazione circa il dispositivo al quale deve essere inviata la lastra per la fase finale del processo di fotoformatura. L’informazione è letta lungo il percorso dalle fotocellule in linea installate dalla Nela. Inoltre il NewsDrive provvede a codificare un sistema di codice a barre necessario per la spuntatura automatica dei timoni con un software sviluppato dal gruppo Poligrafici Editoriale. Flussi di lavoro indipendenti Quali sono i vantaggi della nuova “autostrada digitale” Intellinet collegata ai CtP con tecnologia Violet? Il nuovo formato dei quotidiani del gruppo è il tabloid, e ciò significa che su ogni lastra ci stanno due pagine accoppiate che, come abbiamo visto, vengono instradate in formato Tiff dopo la rasterizzazione effettuata dallo stesso editore. Il network di distribuzione associato ai nuovi sistemi NewsDrive che pilotano i CtP offre ai quotidiani del gruppo la possibilità di teletrasmettere le pagine disaccoppiate, lasciando al software in ricezione la funzione di impositioning finale prima dell’avvio della incisione diretta della lastra. Il vantaggio è in questo caso costituito da una maggiore flessibilità del flusso produttivo, che consente un invio anticipato delle pagine di pubblicità pronte in anticipo rispetto a quelle

con contenuti redazionali, che possono essere inviate più tardi potendo contare sulle funzioni di accoppiamento automatico in ricezione. Ed è sempre l’accoppiamento dinamico che gestisce le code di incisione in funzione dei carichi di lavoro del centro stampa e fatte salve le priorità generali stabilite dall’editore. In questo modo sulle autostrade digitali i flussi di lavoro editoriali e dello stampatore viaggiano in parallelo ma indipendenti gli uni dagli altri. E questa osservazione vale anche nel caso di prodotti editoriali inviati da terzi, come il quotidiano Leggo. Per quest’ultimo, infatti, è sempre l’editore a razionalizzare nello stabilimento la fase di rasterizzazione dei PDF e di incisione diretta della lastra, svincolando l’editore dai tempi del proprio ciclo produttivo. In una parola, è tutta la struttura organizzativa del centro stampa a trarre vantaggio da questa maggiore flessibilità in teletrasmissione e nelle code di lavoro per il Computer to Plate. Vantaggio che si trasmette direttamente anche all’editore sotto forma di offerta di servizi a valore aggiunto per la stampa in conto terzi più competitivi e più flessibili.

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Come si produce Contro-Campo: un settimanale sportivo a misura di tifoso (e di centro stampa)

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Come si produce ControCampo: un settimanale sportivo a misura di tifoso (e di centro stampa)

Mondadori Printing a Milano, Centro Stampa della Gazzetta del Sud a Rende (Cosenza), Centro Stampa de L’Arena a San Martino Buon Albergo (Verona), Centro Stampa Quotidiani di Erbusco (Brescia), San Biangio Stampa, a Genova, Centro Stampa Unione Sarda a Cagliari, e poi aggiungete le Arti Grafiche L.C.L. di Brusca (Cuneo) ed i centri stampa di Budrio (Bologna), Oricola (l’Aquila) e Vitulano (Benevento), ed avrete la mappa completa degli stabilimenti dove si produce ControCampo, il nuovo settimanale sportivo dedicato ai tifosi italiani delle squadre di serie A,B e C, nato dalla omonima trasmissione televisiva del gruppo Mediaset. E dove è la notizia, qualcuno si domanderà, in un Paese come l’Italia dove il ricorso alle edizioni teletrasmesse per i giornali quotidiani è quanto di più diffuso si possa immaginare? Di nuovo c’è il particolare che il prodotto inviato ai dieci centri stampa in tutta Italia arriva con una prima pagina diversa a seconda delle edizioni – e delle tifoserie – e con una veste editoriale diversa – in termini di utilizzo della stampa in quadricromia e di foliazione – che tiene conto delle diverse tecnologie impiegate per la impressione finale delle sessantaquattro pagine. Il contenuto, in termini editoriali – articoli, immagini fotografiche e, naturalmente, i risultati del campionato più bello del mondo – sono identici in tutta Italia. Ciò che cambia è l’impatto della informazione stampata a seconda delle zone di diffusione: il tifoso di Roma e Lazio trova nelle edicole della Capitale un prodotto con in prima pagina, ed in bella evidenza, i giocatori giallorossi e biancocelesti, mentre gli sportivi di Milano trovano alla stessa ora del lunedì mattina i loro beniamini in casacca rossonera o neroazzurra su

una prima pagina a loro dedicata. A cambiare sono anche le cadute di colore nelle pagine interne, tutte in quadricromia dove è possibile, miste al bianco e nero nella maggior parte delle edizioni. Un settimanale con i tempi del quotidiano Come se questa struttura di prodotto non fosse già di per sé abbastanza delicata da gestire, a complicare ulteriormente le cose ci si mette proprio il protagonista di ControCampo, il Campionato di serie A, B e C che, nonostante anticipi e posticipi, continua ad essere concentrato nella giornata di domenica. Il settimanale, che va in edicola lunedì mattina, si trova dunque ad essere prodotto con i tempi propri di un giornale quotidiano, picchi di lavoro redazionale e di teletrasmissione compresi. La definizione dei flussi di lavoro ed il supporto tecnologico e logistico studiato per la realizzazione del settimanale sono, in certo senso, parte integrante del prodotto, una componente senza la quale ControCampo, così come è stato disegnato dall’editore, PressTV, e così come viene materialmente realizzato dalla società Editing, semplicemente non potrebbe esistere. A parte qualche eccezione – notizie di mercato, informazioni relative alle squadre dei campionati esteri, francese, tedesco, olandese e inglese che vengono seguiti da ControCampo – la stragrande maggioranza delle sessantaquattro pagine del settimanale viene lavorata fra sabato e domenica. A seguire le partite del Campionato provvedono giornalisti sportivi organizzati in squadre, ciascuna delle quali lavora in collabo-

Nuove testate

Il nuovo settimanale sportivo in formato tabloid ControCampo si produce a Milano e si stampa in tutta Italia con identico contenuto editoriale ma con una prima pagina, ed una foliazione, “a misura di tifoso”. E nelle pagine interne, le cadute di colore sfruttano le differenti opportunità offerte dai dieci centri stampa attualmente utilizzati. Un flusso di lavoro sofisticato, sorretto da una tecnologia sviluppata interamente nel nostro Paese.

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razione con un poligrafico addetto alla chiusura delle pagine di competenza di una certa squadra editoriale. Il martedì si svolge la riunione di redazione nella quale vengono assegnate le sequenze dei servizi e la distribuzione delle pagine, mentre a partire da giovedì si inizia la lavorazione vera e propria della testata con il disegno delle diverse gabbie grafiche.

Nuove testate

Pagine e battute di colore Tutto il lavoro redazionale e grafico è supportato dal sistema editoriale Sinedita e ruota attorno al nuovo modulo per la pianificazione delle edizioni denominato Publication Planner. E’ all’interno di questo strumento sviluppato a partire dalle necessità dei giornali quotidiani che viene organizzata tutta la produzione del settimanale sportivo. Di questo, nella sede di Milano della Editing, viene realizzata un’edizione “madre”, 64 pagine full color con un unico formato carta. Una volta delineato il contenuto del settimanale nel corso delle riunioni di redazione, viene avviata la programmazione delle diverse edizioni. Nel sistema Publication Planner vengono agganciate alla edizione di base tutte le informazioni relative alla possibilità produttive dei diversi centri stampa, ovvero vengono indicate al sistema le cadute del colore, i formati carta disponibili e le diverse foliazioni, visto che a seconda dell’edizione – e dei ... tifosi - le partite, poniamo, del Milan e dell’Inter possono trovare posto nelle prime pagine di ControCampo piuttosto che non in quelle centrali – Roma e Lazio nell’edizione della Capitale hanno la precedenza, naturalmente. Tutte le informazioni inserite nel Publication Planner serviranno, come vedremo in seguito, per la generazione di “pagine virtuali” da inviare ai diversi centri stampa. Il sistema Sinedita provvede anche a svolgere una seconda, fondamentale funzione nel flusso di lavoro produttivo. ControCampo è un settimanale, e come tale utilizza un progetto grafico che sfrutta la possibilità di stampare immagini a colori o in bianco e nero su doppia pagina. Il software utilizza come motore di impaginazione XPress, che “vede” appunto la doppia pagina in formato tabloid come un unico file. Tuttavia, la organizzazione editoriale prevede di stampare

in diversi stabilimenti prodotti non omogenei per quanto riguarda le cadute del colore, e questo comporta la necessità di gestire all’interno del file a “pagina doppia” problemi che vanno da una immagine che puà essere parte a colori in parte in bianco e nero, fino alla necessità di prevedere una stampa dei titoli – anch’essi su doppia pagina – fino alla costa. Pertanto, Sinedita ha implementato un flusso di lavoro che consente di lavorare in pagina grafica un formato file Xpress già predisposto per la scomposizione, nella fase finale di produzione, delle due pagine che, in questo modo, possono essere “filtrate” diversamente a seconda degli stabilimenti alle quali saranno indirizzate. Il sistema, in altri termini, genera a partire da pagine “madri” una serie di pagine “virtuali” per le diverse edizioni che possono, a seconda dei piani editoriali, cambiare la propria posizione all’interno del prodotto finale. Il circuito, naturalmente, prevede la possibilità di stampare bozze di pagina in formato reale per valutare visivamente l’impatto sul lettore delle diverse cadute di colore a seconda degli stabilimenti dove si andranno a stampare. Ciò offre, fra l’altro, un notevole vantaggio sia in termini di attività grafiche che per quanto riguarda la teletrasmissione, dal momento che, pur nella configurazione all’interno del sistema di un unico file per la doppia pagina, ciascuna di queste può essere lavorata, e chiusa, indipendentemente dall’altra. Publication Planner é in grado di gestire al suo interno anche il timone elettronico con gli ingombri della pubblicità, ma in questo caso specifico le inserzioni, inviate nel corso della settimana dalla concessionaria di Mondadori ed acquisite come se fossero immagini, vengono lavorate in modo non automatico. E sempre a proposito di immagini, quelle redazionali arrivano tutte in formato digitale, tutte a colori, e vengono acquisite al sistema come agenzie. Prima della distillazione finale delle pagine le immagini vengono normalizzate da un plug in di Photoshop - sviluppato da una software house italiana su specifiche dei responsabili tecnici della Mondadori – secondo un profilo medio verificato con prove di stampa in tutto il network produttivo. La prima pagina, la “vetrina” di ControCampo, può cambiare a seconda delle edizioni – e delle tifoserie – naturalmente tenendo conto delle

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Come si produce Contro-Campo: un settimanale sportivo a misura di tifoso (e di centro stampa)

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Le "prime pagine" di ControCampo dello scorso 26 gennaio stampate a Brescia, Cuneo e Roma.

sfide di cartello per la conquista dello scudetto. E collegata alla prima pagina può cambiare anche la folizione, fermo restando l’univocità del contenuto editoriale, articoli ed immagini. Di estrema utilità nella gestione complessa dei flussi editoriali si è, fra l’altro, dimostrata l’esperienza della Editing, la società che materialmente gestisce tutte le attività di prestampa, fondata nel 1984 e che oggi, con oltre ottanta dipendenti fra redattori, giornalisti, ricercatori documentaristi e grafici attivi a Milano ed a Roma, arriva a produrre oltre 4.000 pagine mensili per pubblicazioni specializzate in aree che vanno dalla Archeologia, Arte, Storia, Scienza e Medicina fino alla Fotografia, Gastronomia, Hobby, Gioielli ed Antiquariato.

Il prodotto che viene chiuso in redazione è in un unico formato full color: il sistema rilascia pagine doppie e sempre in questo formato esse vengono distillate in formato PDF. A questo punto interviene un nuovo passaggio cruciale del flusso di lavoro: a partire dalle informazioni tipografiche e produttive contenute nel data base del Publication Planner, ha inizio la fase di adattamento dei PDF in funzione dei diversi centri stampa produttivi. Una serie di passaggi provvedono in successione alla applicazione di filtri ICC per la trasformazione delle immagini a colori in bianco e nero – naturalmente a seconda delle battute di colore consentite dalle rotative installate nei diversi centri stampa. Infine vengono separate le doppie pagine affiancate nel PDF “madre”. Quando tutto é pronto in formato digitale, comincia la fase finale di trasmissione ai centri stampa. I files vengono presi in consegna dalla società G.M.D.E. ed avviati lungo i canali di trasmissione, linee ISDN a 128 Kb che vengono aperte in modo assolutamente automatico ogni qual volta è necessario trasmettere dei materiali. Una volta ricevute dai centri stampa, le pagine subiscono la fase finale del processo di trasformazione - sviluppata da G.M.D.E. - :vengono adattate in modo automatico ai formati carta disponibili nei diversi stabilimenti e vengono collegate in modo dinamico ai flussi di lavoro che gestiscono l’imposition per la creazione delle lastre. Una volta finito il processo di incisione – che naturalmente può essere effettuato da linee convenzionali o tramite CtP – le pagine sono pronte per essere stampate in rotativa,

Nuove testate

Un network flessibile per i PDF

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Nuove testate

Un relax di alta classe alle porte di Siena Un relax di alta classe nell’incantevole atmosfera della campagna toscana: a soli 12 chilometri da Siena sorge La Bagnaia, un antico borgo medioevale-oggi di proprietà del gruppo Monrif- comprendente un complesso di 1100 ettari, di cui 600 a bosco, dove storia, arte e cultura convivono ancor oggi magistralmente per allietare vista e spirito. Ogni camera, ogni suite è diversa dall’altra, a cominciare dal nome che sostituisce i numeri. L’arredamento è costituito da fantastici pezzi unici, tutto è realizzato su misura da abili artigiani maestri di un’ arte preziosa. Il complesso comprende una spettacolare piscina panoramica inserita in un lussureggiante giardino a terrazze ed il ristorante “La Voliera” posizionato al centro della grande piazza del borgo, un ambiente particolarmente raffinato ed esclusivo ai livelli più alti del settore. La sua cucina spazia dalla tradizione classica regionale alle piacevoli sperimentazioni moderne. La sua ricca e ricercata cantina offre un giusto completamento per i momenti da ricordare. Il Borgo, immerso nella natura, sede anche di un prestigioso centro ippico privato dove ogni anno viene organizzato un Concorso Ippico Internazionale di salto ad ostacoli. Da maggio 2002 sono disponibili 51 camere superior e deluxe, 6 junior suites, 13 suites e 2 presidential suites. Anche il cliente più esigente riuscirà a rilassarsi grazie ai trattamenti ayurvedici, shiatzu, di riflessologia e ai corsi yoga offerti dalla struttura. Le originali ambientazioni delle saune e delle hammam permettono di estraniarsi completamente dai problemi del mondo esterno, mentre gli sportivi più esigenti potranno allenarsi nell’avveniristica sala fitness attrezzata Tecnogym. Il piacere ed il relax sono garantiti, inoltre, dalle piscine e dai trattamenti con la preziosa acqua termale che sgorga naturalmente dalla fonte ad oltre 30°. Per informazioni e prenotazioni telefonare al numero 0577 813000

da dove uscirà una testata identica per contenuti redazionali ma con un diverso impatto in termini di prodotto editoriale, uso del colore e posizionamento delle pagine nel corpo della testata. ControCampo viene prodotto attraverso un flusso di lavoro frutto di un elevato livello di integrazione fra diverse componenti hardware e software per sorreggere un progetto editoriale nell’ambito dei settimanali sportivi caratterizzato da una forte spinta a pro-

durre edizioni con un forte impatto localistico in funzione di target di lettori segmentati per le proprie passioni sportive, ed in funzione delle capacità produttive di un network di stabilimenti per la stampa caratterizzato da diversi layout produttivi. Sono una serie di soluzioni decisamente creative che non ci sembrerebbe strano trovassero future applicazioni anche nella realizzazione di pagine ed inserti settimanali che completano le testate quotidiane.

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Ifra Italia 2003: investire per lo sviluppo

Il 6 e 7 giugno prossimi, alla Fiera di Milano, ritorna Ifra Italia, la più importante conferenza internazionale per l’industria editoriale e della stampa giunta quest’anno alla sua sesta edizione. L’evento, che l’anno scorso a Napoli ha raccolto più di 160 partecipanti dall’Italia e dall’estero, si svolgerà in concomitanza con il GEC, la prestigiosa rassegna fieristica per l’industria delle arti grafiche organizzata dalla società Centrexpo di Milano. Al centro di Ifra Italia due temi di grande richiamo: lo sviluppo della nuova generazione di sistemi editoriali e le prospettive legate all’avvento del quotidiano “full color”, 128 pagine tabloid o 64 broadsheet tutte rigorosamente a colori; un nuovo prodotto che potrebbe avere ricadute di estremo interesse per tutta l’industria della stampa, sia editoriale che commerciale. 128 pagine tabloid, 64 broadsheet tutti rigorosamente a colori: nel nostro Paese si moltiplicano studi e progetti per arrivare in tempi brevi alla stampa di un “nuovo” prodotto quotidiano in grado di offrire agli inserzionisti pubblicitari cadute di colore in ogni punto della pubblicazione. I “quotidiani full color”, come già in molti li chiamano, potrebbero fra breve diventare qualcosa di più di progetti, e potrebbero in tempi non troppo lunghi portare una ventata impetuosa all’interno di tutta l’industria editoriale italiana, coinvolgendo non solo l’attività delle concessionarie ma l’intero comparto industriale della stampa, che sarebbe chiamato a significativi investimenti per garantire ai centri di produzione sparsi in tutta il Paese la produzione del nuovo prodotto in quadricromia. A che punto siamo sulla strada del giornale “full color”? Queste nuove iniziative editoriali potrebbero rappresentare il volano tanto atteso in grado di rimettere in moto la crescita degli utili di un’industria che, come si legge anche in altra parte della pubblicazione, guarda con sempre maggiore preoccupazione alla stagnazione degli investimenti pubblicitari? Ed ancora, questo quotidiano “full color” potrebbe a sua volta rappresentare una importante occasione di crescita anche per il settore della stampa commerciale? Di questi nuovi scenari, sospesi a metà fra lo sviluppo editoriale ed i nuovi investimenti tecnologici si parlerà alla sesta edizione di Ifra Italia, la Conferenza Internazionale per l’industria editoriale e della stampa che si svolgerà alla Fiera di Milano il 6 e 7 giugno prossimi in concomitanza con il GEC, la prestigiosa

fiera internazionale per l’industria delle arti grafiche organizzata dalla società Centrexpo di Milano. E la scelta della sede e delle date non è affatto casuale, visto che Ifra Italia 2003 presenterà un programma di sicuro interesse anche per l’industria delle arti grafiche nel suo complesso. L’altro argomento in discussione, infatti, sarà lo sviluppo dei sistemi editoriali: in che direzione marcia la domanda da parte degli utenti e quali risposte vengono date da parte dei fornitori. 1983-2003: come eravano e dove andiamo La sesta edizione di Ifra Italia é promossa come di consueto da Ifra, la più importante associazione mondiale per la ricerca e lo sviluppo tecnologico applicato all’industria editoriale e della stampa quotidiana, dalla Fieg, la Federazione Italiana Editori Giornali, e dall’Asig, Associazione Stampatori Italiana Giornali, rappresentate di Ifra nel nostro Paese, e si svolgerà a vent’anni esatti dalla introduzione della prima generazione di sistemi editoriali nel nostro Paese. All’epoca una rivoluzione, fortemente voluta e guidata dall’allora Presidente della Federazione Editori Giovanni Giovannini e da Carlo Lombardi, Presidente della Associazione Stampatori Italiana Giornali, che non a caso aprirà i lavori della sessione ai sistemi editoriali con una retrospettiva che introdurrà i partecipanti nella discussione su come stanno evolvendosi gli strumenti di produzione a servizio di giornalisti e poligrafici. Un terreno sempre di vitale importanza nel

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Ifra Italia 2003: investire per lo sviluppo

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Il museo delle macchine per la stampa di Lipsia Tutto quello che nel corso dei secoli è servito per stampare e rilegare libri, riviste e giornali, raccolto, ordinato, ripulito, restaurato e... perfettamente funzionante: ecco in sintesi il contenuto dello straordinario Museo per arti della Stampa di Lipsia, la città tedesca che ospiterà l’edizione annuale di Ifra Expo, la più importante rassegna fieristica mondiale di tecnologie per l’industria dei quotidiani e dei periodici, dal 13 al 16 ottobre prossimo. Nei tre piani dell’edificio posto al numero 38 di Nonnenstrasse è raccolta una straordinaria varietà di macchine per l’industria grafica, unica nel suo genere in Europa: dagli antichissimi torchi a mano alle “moderne” – ci si perdoni l’aggettivo – linotype in piombo per la creazione delle pagine dei giornali, dagli strumenti per la rilegatura dei libri alle macchine per la stampa a foglio: una rassegna veramente completa ed assolutamente unica nel suo genere, che consente di ripercorrere in un’oretta di visita o poco più l’intera storia dell’evoluzione tecnologica delle arti grafiche. Gli appassionati potranno anche sfogliare due volumi dove in alcune centinaia di pagine sono raccolte tutte le “fonti” disponibili nel museo, che vanno dagli ideogrammi cinesi e giapponesi, ai caratteri arabi e a quelli di antiche lingue della penisola indiana – ivi compresi geroglifici egiziani e caratteri cuneiformi - fino alle centinaia di stili disponibili per le lingue neolatine, meno affascinanti ma... di assai più facile comprensione. Ai piani bassi del museo sono installate alcune macchine per la stampa a foglio che, come tutte le altre macchine in esposizione, sono perfettamente funzionanti. Il museo, che merita senz’altro dettagli del quale si sono una visita, è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore programma che venute moltiplinove del mattino alle cinque del pogià si annuncia di ecando sia le proposte meriggio.

innovative legate all’utilizzo di nuovi linguaggi di programmazione, come l’XML, sia l’apertura dei sistemi cosiddetti proprietari nei confronti di applicativi standard ormai di uso universale – si pensi a Photoshop di Adobe - sia soluzioni che puntano sullo sviluppo di piattaforme multiple media per la gestione di contenuti da distribuire all’interno di diversi canali di comunicazione, stampati e via internet. Una sorta di vero e proprio crogiuolo informatico ed editoriale dove si confronteranno alcuni dei principali protagonisti dell’innovazione tecnologica. Una sessione da non perdere per tutti coloro – e sono la stragrande maggioranza dei professionisti dell’industria della comunicazione – che si pongono il problema di come si potrebbe produrre meglio realizzando maggiori economie di scala e moltiplicando gli effetti positivi della gestione digitale dei contenuti editoriali. Sul prossimo numero di TecnoMedia entreremo nei

strema attualità per gli argomenti che verranno affrontati da esperti provenienti dall’Italia e dall’estero.

Il quotidiano “full color” La seconda sessione dei lavori, prevista per la mattinata del 7 giugno – la prima, dedicata ai sistemi editoriali, si svolgerà al pomeriggio del 6 giugno – sarà invece interamente dedicata alle prospettive dei quotidiani “full color”, sia in termini di sviluppo di prodotto – e‘saranno coinvolti manager di provenienza editoriale‘– sia in termini di impatto sull’industria della pubblicità – e si ascolterà la voce delle concessionarie – sia in termini di ricadute sui processi industriali, quindi organizzazione della produzione e sviluppo di nuovi layout industriali. Spazio quindi sia alle considerazioni legate alle ricadute che potrebbe avere il giornale “full color”

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Ifra Italia 2003: investire per lo sviluppo

L’ASIG – Associazione Stampatori Italiana Giornali – ha rinnovato le cariche sociali per il triennio 20032005, introducendo alcune novità nel proprio statuto con l’obiettivo di potenziare la propria organizzazione che, sotto la guida di Carlo Lombardi, riconfermato per acclamazione da tutti i rappresentanti delle aziende associate alla Presidenza dell’ASIG per i prossimi tre anni, è cresciuta di dimensioni e “peso” nell’ambito dell’industria dei quotidiani. Scelte particolarmente azzeccate nell’ambito dei servizi erogati agli associati ed una maggiore attenzione ai fenomeni emergenti nel settore – primo tra tutti la sempre più spinta terziarizzazione delle attività di stampa - hanno di fatto portato in primo piano l’ASIG che, non a caso, da quest’anno partecipa con un proprio rappresentante ai lavori della Commissione istituita presso la Presidenza del Consiglio per la concessione del credito agevolato alle imprese del settore. Per fare fronte ai nuovi impegni ed all’accresciuto peso nel panorama industriale italiano le aziende associate hanno varato un nuovo organismo collegiale, denominato Comitato di Presidenza, che avrà lo scopo di affiancare il Presidente ed il Vice Presidente nella guida della Associazione, interagendo con il Consiglio Direttivo. Questo organismo si occuperà in modo particolare di seguire da vicino le aree strategiche che gli associati identificheranno anno per anno. Per il 2003 l’Assemblea ha individuato le relazioni industriali, i rapporti istituzionali e le tecnologie – comprese le problematiche relative alla sicurezza sugli ambienti di lavoro - come aree di particolare interesse per le attività. Del Comitato di Presidenza fanno parte, oltre al Presidente Lombardi ed al Vice Presidente Giulio Dalla Chiesa, tra i Soci, ciascuno dei quali segue una delle tre aree strategiche sopra individuate: Umberto Seregni per le relazioni industriali, Riccardo Beretta per i rapporti istituzionali, Sergio Vitelli per le tecnologie. Del Consiglio Direttivo faranno parte Aligi Belloni (Centro Stampa Veneto), Riccardo Beretta (Sa.Bo.), Alberto Borgarelli (Editrice Il Sole 24 ore), Giuseppe Costantino (Edi.Sud), Silvio Da Giau (Athesis, Società Editrice Arena), Giulio Dalla Chiesa (Corriere dello Sport, S.T.E.C.,) Roberto Di Vito (Editoriale L’EspressoDiv. La Repubblica, Nuova Sardegna), Giacomo Gorjux (Sedit), Daniele Luppi (ANSA), Antonio Mastrodonato (Società Editrice Il Messaggero, Edi.Me.), Franco Perri (Nuova Same, Sepad, Serom, Se.Be.), Umberto Seregni (S.I.E.S., S.A.G.E., Sa.Ti.M., S.T.S.), Sandro Smerghetto (Centro Stampa Poligrafici), Luigi Vanetti (Editrice La Stampa), Sergio Vitelli (RCS Editori), Santi Ziino (Il Giornale di Sicilia-Editoriale Poligrafica). Al Collegio dei Probiviri sono stati nominati Roberto Beretta (IMAG), Giuseppe Strada (Edicom) e Aldo Di Carlo (Domenico Sanfilippo Editore, I.E.S., Ti.Me.). Revisori dei Conti per il triennio 2003-2005 saranno Alessandro di Bella – in qualità del Presidente del Collegio – Elena Ascensi e Giorgio Garzi. Nuova composizione, infine, anche per il Consiglio di Amministrazione di ASIG Service, la società di servizi di proprietà deall’Associazione: ne fanno ora parte Riccardo Beretta, in qualità di Presidente, Salvatore Curiale e Luca Michelli.

sull’intero comparto delle arti grafiche sia alle nuove esperienze maturate da editori e stampatori nell’allestimento di centri produttivi caratterizzati da una grande flessibilità ed in grado di avviare cicli produttivi nell’arco delle ventiquattr’ore, di giorni prodotti commerciali o editoriali con cadenza non quotidiana, e di notte i giornali destinate a finire poche ore dopo nelle

mani dei lettori. Anche in questo caso a prendere la parola saranno dirigenti editoriali, manager della pubblicità e direttori di stabilimento provenienti dall’Italia e dall’estero. Sui relatori, e sugli altri dettagli del programma di questa seconda sessione di Ifra Italia 2003, torneremo nel prossimo numero di TecnoMedia.

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Associazione Stampatori Italiana Giornali: nuove cariche sociali per il triennio 2003-2005

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Le pagine dell’Osservatorio

TecnoMedia

Il Rapporto 2002 dell’Osservatorio Tecnico sull’industria italiana dei quotidiani E’ in distribuzione il Rapporto 2002 dell’Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione. Nel nostro Paese si moltiplicano da Nord a Sud le nuove iniziative lungo tre direzioni di particolare rilievo: crescita degli investimenti nell’area della produzione con la nascita di nuovi stabilimenti, fra i più avanzati in Europa per quanto riguarda l’impiego delle tecnologie, varo di nuove iniziative editoriali ed espansione del fenomeno della free press. Come di consueto il rapporto dell’Osservatorio presenta anche il panorama completo dei dati del settore e l’anagrafica delle testate quotidiane edite in Italia – ben oltre la soglia dei duecento prodotti – degli editori, dei centri stampa, delle concessionarie di pubblicità e delle agenzie di informazione. E’ in distribuzione il nuovo Rapporto 2002 sull’Industria italiana dei quotidiani curato dall’Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione, l’istituto previsto dal Contratto Nazionale di Lavoro dei poligrafici che, grazie alla partecipazione paritetica delle imprese che editano e stampano giornali quotidiani, delle agenzie di informazione e delle organizzazioni sindacali, rappresenta la fonte istituzionale per la conoscenza dei dati di base del settore industriale della editoria e stampa dei giornali. Il Rapporto 2002 si compone di cinque capitoli, dedicati rispettivamente al prodotto e mercato editoriale, all’andamento economico delle imprese, all’occupazione poligrafica, all’andamento delle retribuzioni ed alla produttività. A corredare i dati statistici provvedono due appendici, la consueta anagrafe dell’industria italiana dei quotidiani e l’analisi di occupazione e retribuzioni poligrafiche. Il Rapporto, affidato nella sua parte esecutiva alla società di servizi della Associazione stampatori, è stato elaborato sulla base di dati provenienti da diverse fonti: la Federazione Italiana Editori Giornali per quanto riguarda diffusione, tirature, rete di vendita, ricavi, il Fondo Nazionale di previdenza per i lavoratori dei giornali quotidiani “Fiorenzo Casella” per i dati occupazionali e retributivi dei lavoratori poligrafici, L’ISTAT per i dati sull’andamento del costo della vita e delle retribuzioni degli altri settori industriali, la World Association of Newspapers per i dati sul mercato dei quotidiani in tutto il mondo, l’Audipress

per i dati sulla readership, la società Nielsen per i dati sull’andamento del mercato pubblicitario italiano e l’Osservatorio FCP-FIEG per i dati sull’andamento del fatturato pubblicitario dei quotidiani. Di seguito riportiamo alcuni stralci del Rapporto, suddivisi per area tematica. Voglia di giornale nonostante la crisi... Soprattutto nell’ambito dei quotidiani – la parola “crisi” si riaffaccia minacciosa di fronte alla marcata contrazione dei ricavi pubblicitari che, anche nel 2002, condiziona i risultati della gestione. Ciò non ha impedito, tuttavia, (con una accentuazione nei mesi recenti) il moltiplicarsi di iniziative in tre direzioni: forti (in taluni casi ingenti) investimenti nel settore della produzione con la progettazione di nuovi, avanzatissimi stabilimenti in grado di garantire un prodotto ancor più completo di elevata qualità, il varo di nuove iniziative editoriali e l’estendersi in misura sorprendente del fenomeno della free press. Né si tratta di tendenze avvertibili solo in Italia. A metà ottobre, a Barcellona, si è svolta l’edizione 2002 dell’Esposizione promossa dall’IFRA. Un appuntamento che, quest’anno, ha assunto particolare interesse per le notizie e per la conferma di orientamenti che è stato possibile raccogliere ai seminari che hanno accompagnato la Mostra e nei colloqui con importanti fornitori ed utilizzatori di tecnologie. Come ha confermato Manfred Werfel, direttore dell’area Ricerche

20 TecnoMedia n. 36, gennaio 2003


TecnoMedia

Occupazione poligrafica 1980-2001 totale diff. ± 14.673 14.365 -308 13.814 -551 13.543 -271 13.015 -528 12.576 -439 12.559 -17 12.626 67 12.618 -8 12.320 -298 12.457 137 12.323 -134 11.867 -456 11.313 -554 10.685 -628 10.197 -488 9.536 -661 9.237 -299 8.955 -282 8.512 -443 8.458 -54 8.067 -391 totale -6.215 Elaborazione ASIG Service su dati FIEG e "Fondo Casella" 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001

operai impiegati 8.544 6.129 8.251 6.114 7.714 6.100 7.571 5.972 7.039 5.976 6.648 5.928 6.453 6.106 6.325 6.301 6.257 6.361 5.888 6.432 5.900 6.557 5.693 6.630 5.453 6.414 5.084 6.229 4.768 5.917 4.379 5.818 4.003 5.533 3.782 5.455 3.698 5.257 3.495 5.017 3.505 4.953 3.352 4.715

dell’Ifra, nel corso degli ultimi mesi tutti i grandi costruttori di rotative hanno ricevuto importanti ordinativi. “Alcuni di questi investimenti – ha sottolineato Werfel in un articolo pubblicato su Newspaper Techniques – potevano essere previsti, dopo qualche anno di attesa, per rimpiazzare impianti superati. Ma la impennata degli investimenti può anche testimoniare un segno di ripresa economica e di sviluppo delle attività nel settore della stampa”. Per quanto riguarda l’Italia, i dati contenuti nel Rapporto costituiscono, in primo luogo, una conferma del grado di concorrenzialità che l’industria dei quotidiani è riuscita ad acquisire negli ultimi anni. La tecnologia nata e sviluppata in Italia regge con successo il confronto sul piano internazionale, tanto che installazioni analoghe si stanno realizzando contestualmente a Milano e a Londra, tanto per citare un esempio non isolato. La realtà della “multiple media company” , che indirizza a supporti diversi contenuti informativi provenienti dalle stesse fonti, è ormai sotto i nostri occhi. Il “sistema integrato”, giunto all’età matura, ha dominato la scena all’Ifra di Barcellona. E’ ancora una volta il nome dell’Italia appare con evidenza nel cast dei protagonisti. Ci è capitato più volte, in passato, di parlare di “ritardi” e di terreno da recuperare rispetto ai traguardi raggiunti in altri paesi. Oggi non è più così e – lo ripetiamo – sono proprio alcuni dei dati raccolti in questa pubblicazione a dimostrarlo. La tecnologia – utilizzata spesso con criteri altamente innovativi - ha abbassato notevolmente i costi di produzione e l’indice di produttività del settore poligrafico è salito vertigino-

samente; fatto cento il 1982 nel 2001 ha raggiunto quota 482. Il costo del lavoro poligrafico, vent’anni fa, incideva per il 40 per cento sul fatturato aziendale. Nel 2001 l’indice ha superato di poco il 15 per cento. Il prezzo pagato dalla categoria, in termini di occupazione, è altissimo. Nel definire “rallentato” il calo di addetti registrato nel 2000, segnalavamo come “una lettura più attenta non alimenti illusioni circa una avvenuta o avviata inversione di tendenza”. In effetti, a fine 2001 si superavano di poco gli 8 mila “attivi” e, al 30 giugno 2002, il numero risultava ridotto a 7881. Una emorragia non arginabile? Attente riflessioni parrebbero indicare un possibile argine alla costante erosione. Anche perché non manca qualche dato di segno opposto; nel solo primo semestre del 2002 i lavoratori immessi nel settore sono oltre 180, che si aggiungono agli “ingressi” del 2001, in un numero assai vicino al normale turn over, fatta eccezione per i casi di prepensionamento. Non possono trascurarsi, peraltro, le componenti che sembrano caratterizzare anche la prospettiva a breve quale conseguenza di una semplificazione dei flussi e di una contrazione dei costi: sviluppo della produzione di informazione in quantità e qualità; nuove iniziative (anche se quasi esclusivamente di dimensioni ridottissime) e incremento della free press. Le testate quotidiane che si pubblicano in Italia hanno raggiunto il numero di 208; 30 in più di quelle censite alla stessa data del 2001. L’anno scorso parlavamo di 750 mila copie di quotidiani distribuiti gratuitamente; oggi – secondo i dati più recenti – dovremmo essere vicini ai due milioni e mezzo. Voglia di giornale? Probabilmente sì. Ma, soprattutto ricerca della informazione in ogni forma espressa: da una attenzione nuova a quanto accade nelle piccole concentrazioni urbane, a prodotti di facile e veloce consultazione, a soluzioni che privilegiano la completezza e l’approfondimento. Prodotto e mercato editoriale Nel 2001, per il quarto anno consecutivo, la diffusione dei giornali in Italia ha mantenuto un trend positivo, anche se modesto (+0,4%) rispetto al 2000. Tra il 1998 e il 2001, la diffusione media giornaliera è cresciuta del 3,7%. I 6,1 milioni di copie giornaliere del 2001 sono comunque ancora lontani dai 6,8 milioni raggiunti nel 1990. Più sostenuto (2%) è stato nel 2001 l’incremento delle tirature: ne consegue che la percen-

Le pagine dell’Osservatorio

Il Rapporto 2002 dell’Osservatorio sull’industria dei quotidiani italiani

21 © Asig Service Srl 2003


4.953

impiegati

4.715

5.257

5.017

5.533

5.455

5.917

5.818

3.782

1990 1991 1992

3.698

6.229

6.414 4.379

operai

4.003

6.557

6.630 4.768

5.453

5.084

5.900

5.693

1994

1995

1996

3.505

1993

1997

1998

3.352

tuale media di resa è salita di oltre un punto percentuale, dal 28,3% al 29,4%, probabilmente anche a causa dell’incremento dei punti vendita reso possibile dalla nuova normativa che consente la vendita anche al di fuori dei tradizionali canali. I dati Audipress, nuovamente pubblicati dopo oltre un anno, confermano che i lettori abituali dei giornali sono meno della metà della popolazione adulta. E se i tre quarti degli italiani leggono il giornale almeno una volta al mese, va sottolineato come poco meno di dieci milioni di italiani non leggano alcun quotidiano. Questi dati di diffusione e di readership collocano l’Italia nella parte bassa della classifica elaborata annualmente dalla WAN (World Association of Newspapers), l’associazione che raggruppa le maggiori associazioni nazionali di editori di quotidiani. Secondo i dati WAN, in Italia si vendono ogni giorno 128 copie di quotidiano ogni 1.000 abitanti, contro le 705 copie della Norvegia, le 664 del Giappone, le 371 della Germania, le 274 degli Stati Uniti, le 181 della Francia. 3.495

Le pagine dell’Osservatorio

TecnoMedia

1999

2000

2001

Andamento economico delle imprese Nel 2001 i ricavi dei quotidiani sono cresciuti di

poco più del 2% rispetto al 2000. Sull’andamento dei ricavi complessivi ha pesato la frenata degli investimenti pubblicitari nella seconda metà dell’anno. Di fatto, quindi, i ricavi sono rimasti sostanzialmente in linea o poco al di sotto del valore dell’incremento del costo della vita, che nel 2001 ha sfiorato il 2,7%. Il calo del fatturato pubblicitario, in particolare, rappresenta la vera incognita per il futuro, dal momento che il trend positivo degli investimenti pubblicitari aveva consentito nel triennio 1998-2001 di incrementare del 28% al netto dell’inflazione il fatturato pubblicitario dei quotidiani, contro un calo dei ricavi da vendite del 5%. Nei primi sette mesi del 2002, a fronte di una contrazione del mercato pubblicitario complessivo del 4,1%, i quotidiani sono in regresso dell’8% e la carta stampata nel suo complesso vede scendere al 36%, contro il 41% del 2000, la propria quota di mercato. Il calo della domanda pubblicitaria è stato particolarmente significativo sul versante della pubblicità nazionale, che nel 2001 è diminuita del 10% quanto a spazi e del 13% quanto a ricavi; per contro, la pubblicità locale ha mantenuto un trend di crescita sostenuta sia per quanto riguarda gli spazi (+16%) sia per quel che concerne i fatturati (+10%). Il primo semestre 2002 ha confermato il calo della pubblicità nazionale (-11%) e la lieve crescita (+2%) della pubblicità locale. Il 2001 è l’anno nel quale comincia ad affermarsi nel nostro Paese il fenomeno della free press. Non sono disponibili al momento dati certi al riguardo, ma in base a stime attendibili (Punto Com, 23 ottobre 2002) queste testate hanno una tiratura complessiva superiore ai due milioni di copie, ed un fatturato pubblicitario

Andamento retribuzioni ordinarie medie Retribuzione media Liv. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 tot.

1998 26.261,59 30.412,77 28.141,36 28.213,42 30.535,20 31.149,80 34.118,97 37.787,49 45.627,60 51.249,09 32.764,23

1999 27.854,66 29.747,76 29.112,68 28.856,40 31.086,15 31.839,34 34.831,26 39.292,42 47.171,77 52.357,92 33.558,34

2000 27.130,98 30.386,78 27.903,86 28.439,04 30.308,64 31.332,51 34.468,49 38.395,38 45.555,67 52.994,39 33.573,16

variazioni percentuali 2001 1998/99 1999/00 27.403,56 6,07% -2,60% 30.356,37 -2,19% 2,15% 27.896,73 3,45% -4,15% 29.882,54 2,28% -1,45% 31.140,91 1,80% -2,50% 32.412,82 2,21% -1,59% 36.017,27 2,09% -1,04% 40.492,92 3,98% -2,28% 46.996,53 3,38% -3,43% 53.946,42 2,16% 1,22% 34.898,55 2,42% 0,04%

2000/01 1998/01 1,00% 4,35% -0,10% -0,19% -0,03% -0,87% 5,08% 5,92% 2,75% 1,98% 3,45% 4,05% 4,49% 5,56% 5,46% 7,16% 3,16% 3,00% 1,80% 5,26% 3,95% 6,51%

Elaborazioni ASIG Service su dati del "Fondo Casella"

22 TecnoMedia n. 36, gennaio 2003


Andamento retribuzioni straordinarie medie Retribuzione media Liv. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 tot.

1998 1.385,49 2.619,09 1.921,61 2.285,69 2.490,27 2.588,89 2.722,77 3.084,59 1.831,91 481,53 2.484,56

1999 1.550,88 2.217,65 1.839,76 2.108,53 2.359,49 2.617,62 2.694,30 3.191,70 1.502,03 474,80 2.433,50

variazioni percentuali

2000 2.172,93 2.058,12 1.736,55 2.021,93 2.295,63 2.625,70 2.750,79 3.525,10 1.634,49 643,32 2.483,08

2001 1998/99 1999/00 2.040,94 11,94% 40,11% 2.303,90 -15,33% -7,19% 1.547,51 -4,26% -5,61% 2.082,97 -7,75% -4,11% 2.123,00 -5,25% -2,71% 2.396,04 1,11% 0,31% 2.567,81 -1,05% 2,10% 2.699,77 3,47% 10,45% 1.656,37 -18,01% 8,82% 849,22 -1,40% 35,49% 2.267,45 -2,06% 2,04%

2000/01 1998/01 -6,07% 47,31% 11,94% -12,03% -10,89% -19,47% 3,02% -8,87% -7,52% -14,75% -8,75% -7,45% -6,65% -5,69% -23,41% -12,48% 1,34% -9,58% 32,01% 76,36% -8,68% -8,74%

Elaborazioni ASIG Service su dati del "Fondo Casella" Incidenza costo del lavoro poligrafico su totale ricavi costo del lavoro a valori correnti

a valori 2001

totale ricavi a valori correnti

a valori 2001

incidenza % su ricavi

1982

217.224.870

660.383.963

514.690.585

1.564.707.612

42,20%

1983

247.619.650

647.037.002

637.701.739

1.666.332.302

38,83%

1984

264.692.941

601.491.578

735.308.155

1.670.923.530

36,00%

1985

288.652.409

593.182.548

837.319.729

1.720.697.402

34,47%

1986

322.111.069

609.526.577

1.011.685.870

1.914.399.983

31,84%

1987

343.607.038

612.821.036

1.204.906.857

2.148.943.956

28,52%

1988

381.819.168

650.911.201

1.430.642.937

2.438.907.188

26,69%

1989

419.746.213

681.785.654

1.644.839.809

2.671.681.482

25,52%

1990

450.820.392

686.861.151

1.819.093.160

2.771.534.839

24,78%

1991

481.394.124

691.274.923

1.834.259.431

2.633.969.721

26,24%

1992

510.445.599

688.844.069

1.961.343.924

2.646.824.914

26,03%

1993

504.489.818

645.870.224

1.905.140.995

2.439.045.937

26,48%

1994

490.838.313

602.506.855

1.966.905.715

2.414.388.091

24,95%

1995

465.389.899

549.641.800

2.173.296.280

2.566.739.163

21,41%

1996

469.592.567

526.413.268

2.310.919.766

2.590.541.058

20,32%

1997

459.302.422

495.551.506

2.396.239.723

2.585.355.852

19,17%

1998

468.297.737

496.652.567

2.448.562.858

2.596.820.212

19,13%

1999

458.511.971

477.687.657

2.600.801.464

2.709.571.042

17,63%

2000

442.193.804

453.521.733

2.834.124.754

2.906.728.133

15,60%

2001

447.065.789

447.065.789

2.896.731.682

2.896.731.682

15,43%

valori espressi in euro Elaborazione ASIG Service su dati FIEG e Fondo Casella

stimato in oltre 50 milioni di euro. Occupazione Nel 2001 e nel 2002 è ripreso con vigore il trend di calo della popolazione poligrafica che nel corso del 2000 sembrava essersi rallentato. Al 31 dicembre 2001, infatti, risultavano dipendenti dalle aziende del settore poco meno di 8.100 poligrafici, quasi quattrocento

in meno rispetto alla fine del 2000. Al 30 giugno 2002, il numero era ulteriormente sceso a 7.881 unità. A fronte di un calo occupazionale complessivo del 4,6%, nel 2001 sono diminuiti del 6% i lavoratori di età superiore ai 47 anni, e addirittura del 13% quelli di età compresa tra i 28 ed i 33 anni. Per contro, il calo occupazionale è stato distribuito in misura abbastanza omogenea tra la componente maschile (-4,9%) e quella femminile (-3,9%). E’ rimasto di conseguenza in-

Le pagine dell’Osservatorio

TecnoMedia

Il Rapporto 2002 dell’Osservatorio sull’industria dei quotidiani italiani

23 © Asig Service Srl 2003


Le pagine dell’Osservatorio

TecnoMedia

Produzione media per ora di lavoro poligrafico pagine 1982

copie 1.880

94

variato nel settore il rapporto tra donne ed uomini, con questi ultimi che rappresentano i tre quarti della popolazione complessiva.

1983

2.161

105

1984

2.449

114

1985

2.562

116

Retribuzioni

1986

3.692

133

1987

4.372

145

Alla fine del 2001, la retribuzione media complessiva di un poligrafico è cresciuta del 3,2%, da 36.000 a 37.200 euro, che si traducono in una crescita reale al netto cioè dell’inflazione - dello 0,5%. La crescita è stata determinata unicamente dall’incremento della retribuzione ordinaria, salita del 4% rispetto ai valori del 2000, mentre la retribuzione straordinaria, anche a causa della diminuzione del numero di ore di straordinario lavorate, è scesa dell’8,6%. I dati relativi al periodo 1998-2001 indicano che le retribuzioni complessive sono cresciute del 5,4%, mentre il costo della vita è aumentato del 6%. Nell’arco temporale compreso tra il 1980 e il 2001, le retribuzioni sono cresciute, al netto dell’inflazione, di oltre dieci punti percentuali.

1988

4.568

142

1989

5.058

150

1990

5.355

151

1991

5.099

140

1992

5.624

148

1993

5.817

147

1994

6.302

153

1995

6.420

161

1996

6.892

169

1997

7.374

175

1998

7.067

174

1999

7.867

183

2000

8.479

194

2001

8.685

202

Elaborazione ASIG Service su dati FIEG e Fondo Casella

Produttività Vale la pena di ribadire, in sede di commento ai dati sulla produttività, la cautela già suggerita nelle precedenti edizioni di questo rapporto. I dati presentati non tengono infatti conto dei lavoratori che collaborano alla realizzazione del quotidiano e che non sono inquadrati con il contratto poligrafico. Nel 2001, in un’ora di lavoro un poligrafico ha prodotto in media 200 copie di giornale, contro le 100 copie del 1982. Il salto che si è compiuto nel corso di questo ventennio è ancora più apprezzabile se si prende in considerazione il dato relativo al numero di pagine prodotte: in questo caso, si è passati dalle 1.900 pagine/ora del 1982 alle 8.700 del 2001. Vale la pena di specificare che per “copie prodotte” o “pagine prodotte” si intende il totale delle copie e delle pagine stampate. D’altra parte, non essendo disponibile la ripartizione funzionale degli addetti (preparazione, stampa, spedizione), non è possibile estrarre dati più analitici, per esempio la quantità di lavoro poligrafico richiesto

per la composizione di una pagina. Se si incrociano questi dati con i dati relativi alle retribuzioni, si ricava che ogni pagina prodotta costava 7,7 lire nel 1982, e ne è costate 6,3 nel 2001, con un calo del 18% che, se si tiene conto della svalutazione, raggiunge il 75%. Se teniamo conto del fatto che nell’arco di questo ventennio i ricavi dei quotidiani sono - a valori reali - quasi raddoppiati, ne ricaviamo che l’incidenza del costo del lavoro poligrafico, che nel 1982 superava il 40% del totale dei ricavi, nel 2001 si è attestata poco al di sopra del 15%. Il Rapporto 2002: dove trovarlo Il testo integrale stampato è disponibile fino ad esaurimento delle copie presso la sede dell’Osservatorio Tecnico – a Roma in via Sicilia 125, tel. 06 4885026 – oppure può essere consultato via internet all’interno di www.ediland.it, l’industria editoriale on line, il sito di servizio della Associazione Stampatori Italiana Giornali.

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Fumare sul lavoro: si può?

Fumare sul lavoro: si può? Il fumo passivo è ormai considerato un rischio per la salute dei lavoratori. D’altro canto fumare non è vietato, anzi è un diritto. E il datore di lavoro deve sapersi orientare tra le norme per rispettare le opposte esigenze dei dipendenti fumatori e non fumatori il medico competente, tutelare anche i clienti e qualunque altro ospite. Norme carenti, soprattutto in ambito privato Di recente, la Circ. Min.28/3/2001 n.4 (Amb. e Sic. sul Lav. n.6/2001, pag.117) ha riunito le norme più importanti esistenti in materia. Già prima dell’emanazione di atti normativi ad hoc, comunque, ci si rifaceva al principio che, anche in mancanza di norma specifica, il datore di lavoro deve tutelare la salute del lavoratore in base ai generici artt.32 (diritto fondamentale dellâindividuo alla salute, tutelato anche come interesse della collettività), 41 Cost. (salute come limite allâiniziativa economica privata), 2087 c.c. (debito di sicurezza a carico del datore di lavoro), 9 L.300/1970 (Statuto dei lavoratori). Si faceva e si fa riferimento anche al D.P.R. 303/ 1956, i cui artt.11 e 13 si riferiscono rispettivamente alla temperatura e allâumidità ed il cui art. 9 (come sostituito dallâart.33 D.Lvo 626/1994) impone l’adeguata aerazione dei luoghi di lavoro chiusi per garantire aria salubre in quantità sufficiente, tenendo conto dei metodi di lavoro e degli sforzi fisici ai quali sono sottoposti i lavoratori . Con la L.584/1975, il legislatore italiano è intervenuto in materia imponendo il divieto assoluto di fumare in determinati locali (come corsie di ospedali, mezzi di trasporto pubblico, sale chiuse di cinema o teatro, biblioteche, locali adibiti a pubblica riunione ö per il cui concetto si vedano Consiglio di Stato, Ord.14/ 5/1995 n.687 e TAR Lazio, Sez I, 17/3/1995 n.462, in Foro It., 1996, III, 357), pur rendendo possibile per alcuni ambienti (indicati nell’art. 1 lett.b) ottenere un’esenzione al divieto se in presenza di impianto di condizionamento a norma di legge. Vi sono poi una serie di atti collegati a detta legge:

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“Indiscutibili dati scientifici rivelano la relazione esistente fra abitudine al fumo di tabacco, esposizione al fumo passivo e stato di salute.E’ stato dimostrato che una sola sigaretta fumata in una stanza di 30 mq può provocare in mezz’ora una concentrazione del Pm10 (polveri finissime che penetrano nelle vie respiratorie) cento volte più alta della concentrazione del Pm10 indicata dalle norme come limite per la sospensione della circolazione delle auto. E di recente l’International Agency for Research on Cancer (ente collegato all’Organizzazione Mondiale della Sanità) ha indicato il fumo passivo (quello inalato involontariamente da chi si trova nello stesso ambiente del fumatore attivo) come cancerogeno certo ed ha condotto uno studio in base al quale è emerso che chi vi è sposto (anche solo sul lavoro) ha una probabilità di ammalarsi superiore rispetto a chi non lo è (G. Lageard, Il fumo passivo negli ambienti di lavoro, in Ambiente e Sicurezza n.23/2002, pagg. 18-19)”. Nel nostro ordinamento, però, non esiste il divieto assoluto ed esplicito di fumare in luoghi di lavoro privati: obiettivo del legislatore è quello di tutelare sia il diritto di poter fumare nell’arco della giornata sia la salute e la sicurezza dei lavoratori fumatori e non fumatori. La questione, dunque, non è se vietare o meno di fumare, ma quella di individuare le misure idonee per eliminare i rischi. Il datore di lavoro deve dunque far sì che i rispettivi diritti si concilino e che entrambi siano rispettati. Per questo motivo, dovrà, per esempio, imporre il divieto assoluto di fumare in determinati ambienti, predisporre luoghi dove sia possibile fumare, redigere una dettagliata regolamentazione che disciplini le aree a disposizione dei fumatori, garantire un adeguato ricambio dâaria, installare sistemi di aspirazione, informare i lavoratori circa il rischio fumo anche mediante

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il D.M 18/5/1976 si riferisce agli impianti di condizionamento o ventilazione nei locali disciplinati da essa e la Circ. Min. 5/10/1976 n.69 fornisce precisazioni circa il suo ambito di applicazione. La legge finanziaria 2002 (art. 52 comma 20), poi, ne inasprisce il regime sanzionatorio. In seguito la D.P.C.M. 14/12/1995 ha esteso il divieto a tutti i locali aperti al pubblico appartenenti alla pubblica amministrazione, alle aziende pubbliche e ai privati esercenti pubblici servizi. Ha inoltre imposto obblighi di segnaletica e chiarito che per “locale aperto al pubblico” deve intendersi quello al quale la generalità degli amministrati e degli utenti accede, senza formalità e senza bisogno di particolari permessi negli orari stabiliti (come, per esempio, quello di una banca). Tutti questi atti però (a parte quelli generici di cui sopra) non disciplinano né i luoghi di lavoro privati né quelli pubblici non aperti al pubblico. Per i primi, in particolare, non è stato previsto alcun divieto di tipo generale. Per colmare tale lacuna occorre rifarsi alle disposizioni del D.Lvo 626/1994, i cui art.1 (campo di applicazione), 3 (misure generali di tutela), 4 (valutazione dei rischi e altri obblighi del datore di lavoro), 31 comma 4 (misure alternative) si riferiscono a qualsiasi rischio. In particolare, l’art. 4 comma 1 (come modificato dalla L.39/2002) specifica che il datore di lavoro, nell’effettuare la valutazione dei rischi, deve considerare tutti i rischi, “anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro”. Qui la congiunzione “anche” amplia l’oggetto della valutazione, estendendolo ai rischi non portati dallâattività produttiva. Ed è ormai pacifico che tra i rischi rientri il fumo passivo, soprattutto se vi è la presenza di soggetti con problemi per esempio allergici o respiratori. A questo proposito è da tenere presente che l’art.4 comma 5 lett. c del medesimo decreto impone, nell’affidare i compiti ai lavoratori, di tener conto anche delle loro condizioni. Se dunque un soggetto è asmatico il datore di lavoro dovrà valutare con maggiore attenzione l’assenza di fumo dove questi opera. Esistono, poi, specifici obblighi di imporre il divieto di fumo, per esempio quando l’attività esponga i lavoratori ad agenti cancerogeni o mutageni (art. 64 comma 1 b).

Non ci sembra che in materia possa applicarsi il titolo VII (agenti cancerogeni o mutageni), in quanto il suo campo di applicazione si riferisce al caso in cui sia necessario utilizzare dette sostanze nell’attività di produzione: nulla a che vedere, dunque, con le sigarette. Si discute, invece, se considerare il fumo passivo un agente chimico pericoloso ex art.60 ter comma 3 lett.b: in tal caso sarebbe applicabile l’intero titolo VII bis (introdotto dal D.Lvo 25/2002). Altre disposizioni specifiche esistono, per esempio, nella legislazione antincendio o su amianto (artt. 26 e 28 D.Lvo 277/1991), agenti biologici (D.Lvo 626/ 1994), lavori sotterranei (art. 75 D.P.R. 320/1956), eccetera. Ve ne sono poi a livello regionale, si pensi alla L. Reg. Puglia n.16/2002 che vieta di fumare nei luoghi pubblici e nei luoghi chiusi aperti al pubblico. Infine, il Collegato sulla P.A. approvato dal Senato impone (art.51) il divieto di fumo nei locali chiusi, eccettuati quelli privati non aperti a utenti o al pubblico e quelli riservati ai fumatori. Non menziona, però, i luoghi di lavoro: questi ultimi, dunque, se non aperti al pubblico o ad utenti continuano a non avere specifica regolamentazione, soprattutto se privati. Vigilare sui dipendenti Applicare la legge è bene, basta farlo in concreto. In materia di esposizione a fumo passivo, in effetti, è frequente notare che chi di dovere, dopo aver predisposto le necessarie misure di sicurezza, non si curi di farle rispettare, vigilando che il lavoro si svolga secondo le istruzioni impartite. Molte sentenze, infatti, hanno visto condannare datori di lavoro o dirigenti e preposti che avevano sì predisposto idonee misure di sicurezza contro l’esposizione al fumo di sigaretta, ma non erano stati altrettanto diligenti nel controllare e pretendere che i propri dipendenti le rispettassero. E’ bene, allora, che il datore di lavoro (che può, con idonea delega, affidare tale incarico a dirigernti e preposti) si preoccupi di verificare ed esigere la loro osservanza, anche infliggendo sanzioni disciplinari (art. 4 lett. d D.P.R. 303/1956, art. 4 comma 5 lett. f D.Lvo 626/1994). I lavoratori, in effetti, sono tenuti (art. 2104 comma 2 c.c.) ad osservare le disposizioni loro date, anche ai fini della sicurezza (art. 5 comma 2 D.Lvo 626/1994,

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peraltro sanzionato penalmente nei confronti del lavoratore inadempiente ex art. 93 del medesimo decreto). Sentenze discordanti Non esistendo una norma specifica che vieti il fumo negli uffici privati, vediamo in base a quali disposizioni la giurisprudenza fa discendere il pur esistente diritto alla salute dei lavoratori fumatori e non fumatori. Come già abbiamo visto fare dalla dottrina, le sentenze fanno spesso riferimento all’art. 2087 c.c. (si veda, a titolo di esempio, Trib. Roma 4/10/01, in Notiz. Giur. Lav. 2001, 736), anche in correlazione agli artt. 32 Cost. e 9 Stat. Lav. (Pret. Torino 20/2/95, in Riv. Critica Dir. Lav., 1995, 967). In particolare, la Corte Costituzionale (sent. 23/4/ 1991 n.202) ha sottolineato che la lesione al diritto alla salute di cui allâart.32 Cost. fonda il risarcimento dei danni ex art. 2043 c.c. E la violazione dell’obbligo di diligenza ex art. 2104 c.c. (di chi, nel nostro caso, non rispetti il divieto di fumo in determinati locali) importa l’obbligo del dipendente di risarcire il danno, cagionato per colpa, al datore di lavoro (Pret. Voghera 1/12/1981). La Giurisprudenza, comunque, non sempre è concorde, si pensi per esempio al tema della necessità o meno di imporre il divieto totale di fumo nei luoghi di lavoro. Una sentenza aveva sancito che il lavoratore “ha diritto di ottenere in sede giudiziaria un ordine che imponga al datore di lavoro di vietare il fumo” nell’ambiente lavorativo dove questi esplica la propria attività lavorativa (Pret. Torino, 8/2/93 in Riv. Giur. Ambiente). Anche nella sent. Pret. Santhià 11/4/86 (in Notiz. Giur. Lav., 1986, 474) si era giudicata legittima l’imposizione del divieto di fumo: “essendo il fumo da sigaretta causa di danno tanto per i fumatori quanto per i non fumatori, bene può il datore di lavoro, in applicazione dell’art.2087c.c. e del generalissimo principio del neminem laedere di cui all’art. 2043 c.c., imporre negli ambienti di lavoro il divieto di fumare”. La Corte Costituzionale (sent. 11/12/1996 n.399, in Giur. Costit., 1996, fasc.6,0) è intervenuta ribadendo che non esiste, se non in specifici casi, il divieto assoluto di fumare sul lavoro. Il divieto, a seconda delle circostanze e degli ambienti, discende comunque da altre più generiche disposizioni. Occorrendo proteg-

gere la salute dei lavoratori “da tutto ciò che è atto a danneggiarla, ivi compreso il fumo passivo”. La Corte ha precisato che la tutela dei non fumatori è “soddisfatta quando, mediante una serie di misure adottate secondo le diverse circostanze, il rischio derivante dal fumo passivo, se non eliminato, sia ridotto ad una soglia talmente bassa da far ragionevolmente escludere che la loro salute sia messa a repentaglio”. Una pronuncia ha poi esplicitato la necessità di escludere che lâunica misura adottabile da parte del datore di lavoro sia l’elevazione del divieto di fumare nei luoghi in cui viene svolta lâattività lavorativa. “Il datore di lavoro ben può fare riferimento alle norme che, anche se dettate per altri scopi, presentino identica ratio”, come il D.M. 18/5/1976 che individua un limite minimo di immissione di aria nei luoghi chiusi in presenza del quale il divieto di fumare verrebbe meno. In tal caso, si è considerata sufficiente l’adozione di impianti di condizionamento conformi alle norme UNI (Trib. Torino 19/10/1998 in Lavoro nella Giurisp., 1998, 1039). Vi sono, poi, pareri difformi anche in riferimento alla possibilità dei giudici di ricorrere a norme che pur riferendosi ad altro, abbiano la medesima ratio. Si pensi allâart. 20 D.P.R. 303/1956 che, dopo essere stato giudicato applicabile nella sentenza Pret. Milano 30/3/88 (in Foro It., 1989, II, 221) è stato considerato inapplicabile in Cassazione in quanto “attraverso una inammissibile interpretazione analogica, si applicherebbe una non prevista sanzione penale a fatti che pur rientrando nella ragione di una determinata incriminazione, non rientrano nel contenuto formale del precetto” (Cass. 24/1/89, in Notiz. Giur. Lav., 1989, 317). Da sottolineare, infine, che la prima sentenza italiana di condanna per omicidio colposo è dello scorso anno ed afferma che è il posto di lavoro che deve risultare idoneo a ricevere un lavoratore idoneo a quella mansione specifica. Il datore di lavoro è responsabile per negligenza della morte del dipendente affetto da asma bronchiale se non ha adottato tutte le cautele per evitare l’esposizione dello stesso col fumo passivo, che abbia concorso a causare l’evento (Trib. Milano 1/3/ 02 n.3324, in Dir. E Giustizia, 2002, f.22, 55). Occorre dimostrare il nesso causale

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Fumare sul lavoro: si può?

Valutare che il danno subito dal lavoratore sia sta-

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to causato effettivamente dal fumo di sigaretta è compito del giudice, il quale deve verificare il grado di probabilità che l’evento sia dovuto alla condotta del datore di lavoro. Egli considererà l’evento conseguenza della condotta (anche se in modo non esclusivo) quando senza la seconda, con certezza o elevata probabilità, il primo non si sarebbe verificato. Potrà dare applicazione, in effetti, anche al principio dell’equivalenza delle cause (art. 41 c.p.), per cui le cause concorrenti sono tutte e ciascuna causa dell’evento: il concorso di cause preesistenti o simultanee o sopravvenute (per esempio asma o allergie), anche se indipendenti dall’azione o dall’omissione del colpevole, non esclude il rapporto di causalità tra l’azione (o l’omissione) e l’evento. Le cause sopravvenute escludono il rapporto di causalità quando sono state da sole sufficienti a determinare l’evento. Nel nostro caso, dunque, il giudice deve valutare se l’inidoneità dei luoghi di lavoro e la durata e la quantità dell’esposizione al fumo passivo siano stati rilevanti nel provocare l’evento o l’aggravamento di una malattia.

E, individuata la causa (o concausa) nel fumo passivo, deve verificare che questa dipenda da unâazione od omissione del colpevole (nel nostro caso il datore di lavoro che non abbia garantito un ambiente salubre). A nostro avviso, comunque, occorrerebbe ricorrere all’art. 41 c.p. in modo ponderato. Concordiamo infatti con quella parte della dottrina che considera il principio dell’equivalenza delle cause da leggersi in “termini di certezza o quasi certezza. Non può quindi affermarsi che la sola indicazione in astratto della cancerogenicità del fumo passivo sia sufficiente a dimostrare l’origine professionale” della malattia del lavoratore. Il nesso causale dunque deve essere debitamente provato: un’esposizione al fumo molto bassa sul lavoro, di conseguenza, è irrilevante se il lavoratore in altri luoghi (per esempio a casa) è sottoposto quotidianamente ad una massiccia esposizione oppure se le altre concause siano senza dubbio predominanti (G. Lageard, op.cit., pag. 21). Antonietta Strada esseantos@lycosmail.it

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IFRA INTERNATIONAL NEWSPAPER COLOR QUALITY CLUB: IL VOLUME E’ DISPONIBILE SUL SITO WWW.IFRA.COM L’edizione 2002/2004 dell’International Newspaper Color Quality Book si può già leggere e scaricare dal sito web di Ifra, www.ifra.com. Per accedervi è sufficiente selezionare sul lato sinistro dell’home page il titolo di testa che ci interessa. Il file ha una occupazione di spazio di 20Megabyte. Se si desidera avere la copia cartacea del libro, stampata in alta qualità, il prezzo per copia è di 4.50 +IV A per i soci Ifra e di 8.00 per i non soci (Iva e spese di spedizione escluse. Per ordinare il libro occorre contattare Uta Unger all’indirizzo unger@ifra.com.

NEW YORK TIMES: UNA NUOVA UNIVERSITA’ Il New York Times si sta impegnando attivamente per sviluppare insieme alla HBCU (Historically Black Collages and Universities), una nota associazione americana, la prima scuola di specializzazione di giornalismo del NYT presso la Dilland University a New Orleans. La prima classe di studenti comincerà a frequentare le lezioni nella prossima primavera. Il programma, altamente competitivo sul mercato della formazione a questo tipo di mestiere, accetterà trenta giornalisti diplomati al college. Esperti giornalisti del NYT, selezionati dalla HBCU lavoreranno con gli studenti specializzandi per due intense settimane, al fine di

perfezionare le loro capacità di scrittura, reportage, fotografie e editing. Strumento essenziale del piano è la Black College Communication Association, i cui membri, incaricati di sviluppare le potenzialità degli studenti dei black colleges e delle università, hanno già lavorato nel settore della formazione presso il NYT.

IL GIORNALISMO FOTOGRAFICO CAMBIA Lorraine Branham, direttrice della Scuola di Giornalismo dell’Università del Texas, ha recentemente dichiarato che sta crescendo sempre di più nel mercato editoriale la richiesta di giornalisti che sappiano lavorare con i media digitali, dato che il mercato dell’immagine fotografica tradizionale sta lentamente collassando. Dal momento che l’università non è in grado di preparare i futuri professionisti dell’informazione sia al sistema fotografico tradizionale che a quello multimediale, Branham sostiene che lo studio del primo dei due debba necessariamente essere abbandonato. La maggior parte degli addetti ai lavori , seppur a malincuore, concorda con questa opinione ma teme, tuttavia, la perdita, in questo passaggio, dell’autenticità narrativa tipica delle immagini tradizionali che, a differenza di quelle digitali, non possono essere arbitrariamente ritoccate e manipolate. POLITIKA ORDINA UNA HT70 DI GOSS Politika, il quotidiano più diffuso a Belgrado, ha acquistato una rotativa HT70 della Goss International per arricchire le capacità delle sue strutture produttive. Nel 1990 l’azienda ha adibito un’area di 40.000 metri quadri nel distretto industriale Krnjaca di Belgrado per la sistemazione di una serie di nuovi impianti stampa. Il gruppo proprietario di Politica, Newspaper and Magazines, stampa anche un quotidiano pomeridiano, Ekspres, ed uno sportivo, Sportski

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Zurnal, oltre a 14 periodici (tra settimanali, bisettimanali e mensili).

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ONLINE VUOL DIRE “FIDUCIA” Secondo un recente studio del “Pew Internet and American Life Project” per gli americani l’informazione online gode di vasta credibilità: informarsi attraverso il cyberspazio è, ormai, un meccanismo sentito come naturale al pari dell’informazione televisiva o radiofonica.. Anche tra coloro che non ne fanno un utilizzo assiduo, è molto diffusa (64%) la convinzione delle enormi potenzialità informative di internet.

L’E-PAPER HA DIVERSE FACCE Durante IfraExpo 2002 (Barcellona) è stato evidenziato che il termine “e-paper” assume differenti significati a seconda del contesto in cui viene utilizzato. In Europa, per esempio, il concetto si riferisce simbolicamente all’edizione di riviste e quotidiani online, campo in cui la stampa tedesca è stata uno dei maggiori precursori. Negli Stati Uniti il termine è considerato in modo strettamente letterale: un film sottile plastificato, che riceve segnali radioelettrici, impressi su di esso con stimoli anch’essi elettrici. Le aziende americane E-Ink, Philips, Tappon hanno collaborato per la creazione di un prototipo di e-paper capace di stravolgere le possibilità della stampa tradizionale. Tuttavia, anche se può avere accezioni diverse, il termine denota una tendenza del mercato dell’informazione a creare sinergie usando lo stesso contenuto in modi diversi.

AXEL ADOTTA PPI Axel Sprinter Verlag (ASV), azienda leader europeo nel settore editoriale, con sede in germania, ha deciso recentemente di installare il software standard di ppi Media, società con sede ad Amburgo, per la pianificazione ed il controllo della produzione dei suoi giornali regionali. Il progetto ppi comprende l’adozione di diverse soluzioni editoriali: PLANPLAG per la produzione di pagine integrate, ADPAG, per l’impaginazione automatica della pubblicità, PROPAG per l’assemblagio completo del materiale stampato. Con ppi, ASV avrà un controllo centralizzato delle edizioni locali ed un’interfaccia standard cui appoggiarsi, utilizzando sempre gli strumenti di produzione tradizionali. SCITEX DIGITAL PRINTING Scitex Digital Printing, società che si occupa di impianti di produzione editoriale e che ha da poco ricevuto un ordine da parte dell’Anton Group, azienda che opera nel settore della stampa commerciale di inserti e pubblicità per i giornali, integrerà il sistema di stampa Scitex 6240 con il sistema sheetfed di Heidelberg. La produzione di Scitex Digital Printing si basa principalmente sull’innovativa tecnologia Versamark Business ColorPress, un sistema di stampa digitale che opera ad una velocità di 150 metri al minuto, con una risoluzione di 300 per 300. La sua massima ampiezza di stampa è 45,5 cm. Il metodo Scitex si avvale dell’utilizzo di inchiostro ad acqua, un vantaggio per le operazioni di pulitura dei getti di inchiostro.

SOS IPA KBA COMET IN DANIMARCA La Indipendent Press Association (IPA), un’associazione statunitense ibrida (è sia profit che no-profit) sta aiutando alcuni editori a creare, distribuire e far sopravvivere molte testate che, altrimenti, non avrebbero possibilità di entrare sul mercato. L’IPA, fondata nel 1996, opera grazie ad uno staff che lavora gratuitamente, ed oggi ha un giro d’affari di otto milioni di dollari che investe per trovare, assistere e sostenere le riviste con bassissima tiratura che hanno difficoltà a crearsi piani di sviluppo, distribuzione (il settore più insidioso per la difficoltà di trovare investitori) e gestione.

De Bergske Blade, parte del più grande gruppo Berlingske, azienda editrice di un quotidiano danese con sede a Holstebro, nell’estate 2000 ha migliorato le capacità produttive dell’impianto stampa Bergske Avistryk di Struer, con l’acquisto di una linea Comet della KBA, con un investimento di 14 milioni di euro. Dopo due anni di produzione con questo nuovo sistema, Peer Jorgensen, direttore commerciale di De Bergske Blade e Niels Jorgen Jakobsen, manager dell’impianto di Struer sono soddisfatti di questa scelta. Dopo aver visitato alcuni impianti in Spagna e Inghil-

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CTP 3850 PER JOURNAL NEWS Autologic, una società del gruppo Agfa, ha annunciato lo scorso novembre di aver siglato un accordo per la fornitura dei suoi prodotti a Journal News, quotidiano del gruppo Gannet Co. Il giornale ha una circolazione di 146.000 copie al giorno. Tra le soluzioni editoriali offerte da Autologic, Journal News installerà: tre Computer to Plate 3850; i processori per lastre VSP 85S; GRAFIX RIPs; IntelliTune, un software per la gestione delle immagini; ApSolute Color, un proofer digitale. L’azienda americana sostiene che l’utilizzo dei prodotti Autologic consente di risparmiare lavoro manuale nel settore della prestampa, creando nuove opportunità per utilizzare risorse umane per svolgere compiti più produttivi. BOSTON GLOBE SCEGLIE ALFAQUEST Il Boston Globe ha siglato un accordo con alfaQuest Technologies che prevede il consolidamento del sistema produttivo del Globe attraverso l’installazione di un sistema brevettato da alfaQuest chiamato CPM (PrintExpress Consolidated Production Managment) sulla stessa piattaforma hardware del sistema frontend del quotidiano. In pratica, anche grazie all’installazione di due server automatici, entrambi configurabili attraverso Windows 2000, sarà possibile un collegamento diretto ed efficace tra gli uffici del Boston Globe

e gli impianti stampa che hanno sede a Billerica. MACTIVE E THE OREGONIAN Mactive Inc. lo scorso novembre ha annunciato di aver stipulato un contratto con The Oregonian, il maggiore quotidiano di Portland (Oregon – USA), che ha un tiratura giornaliera di 350.000 copie. Il contratto prevede la fornitura di un sistema AdBase a 60 postazioni per classificare input, dati dl display, ricevute di acconti, ordinazioni di inserzionisti fatte via Internet e classificazione dell’impaginazione. Secondo la società produttrice, le soluzioni Mactive garantiscono la creazione di un sistema di advertising utilizzabile da quotidiani di piccole e grandi dimensioni, così come dai periodici. Mactive Inc., con sede a Melbourne (Florida) fa parte del gruppo svedese Fusio che può contare su una serie di succursali (ben 150) distribuite in Svezia, Norvegia, Germania. ATS FA AFFARI CON EL NUEVO DIA Advanced technical Solution, Inc. (ATS) ha annunciato che El Nuevo Dia, il più diffuso quotidiano del PortoRico ha siglato un contratto con ATS per l’acquisto di un sistema di circolazione Circ2000. Secondo ATS (www.atusa.com) Circ2000 consente ai quotidiani che lo utilizzano di investire sul singolo lettore attraverso l’invio di pubblicità e prodotti editoriali specializzati. In più, grazie all’ausilio di liste di distribuzione elettroniche permette di accedere ad un aggiornamento in tempo reale ai dati di circolazione dei prodotti in tutte le fasi del processo distributivo (dalla sezione abbonamenti al reparto spedizioni).

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terra nei quali si utilizzavano questo tipo di sistemi, hanno optato per una versione Comet a freddo a 6 torri con otto reelstand AMAL AR 70 e due piegatrici KF80. Il sistema della KBA, secondo Jakobson dà agli impianti stampa la flessibilità di cui hanno bisogno per poter gestire una produzione di qualità a prezzi bassi.

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Annunci economici on line

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Annunci economici e ricerche di personale: conflitti e sinergie fra Internet, giornali e... SMS Annunci economici e ricerche di personale qualificato: queste voci fondamentali per i conti economici dei quotidiani sono ormai diventate uno dei “terreni di caccia” preferiti per gli editori di siti web. Meglio la carta stampata o meglio la ricerca interattiva via computer? In attesa di capire se gli utenti opteranno in massa per un canale piuttosto che per l’altro, dall’annuale convegno Ifra Beyond the printed word un reportage della rivista Newspaper Techniques racconta le (poche) gioie ed i (molti) dolori di un rapporto conflittuale, per risolvere il quale un quotidiano greco ha sperimentato con successo un forte sinergia fra strumenti on line e carta stampata. Assaliti dalla crudele competizione dei mediatori e di altri “mostri”, i giornali devono mostrare creatività ricorrendo a due delle loro speciali qualità: la loro esperienza nel business degli annunci economici e l’impatto locale del loro marchio. La scorsa primavera, parlando davanti a 65 membri dell’Associazione dei Giornali Suburbani Americani, Jeff Taylor, fondatore, presidente e direttore dell’organizzazione di Monster.com, ha elettrizzato l’uditorio dichiarando che il futuro del lavoro degli annunci economici dovrebbe essere sul web e che la sua compagnia – come leader naturale in questo nuovo mercato – si è posizionata per raggiungere i giornali locali per stabilire partnership a beneficio di tutti gli interessati. La base per tale progetto dovrebbe essere più o meno “dammi il tuo pubblico e la forza delle tue vendite locali (io ho bisogno di questo per crescere, perché il mercato nazionale di e-raccolta sta arrivando a un punto di saturazione), io fornirò il mio metodo promozionale e la mia efficienza, e divideremo i profitti”. Tra le polemiche connesse all’ambigua strategia (Monster fu sospettata da molti editori di raggiungere i giornali locali per poterli meglio battere sul loro mercato), un fatto rimane incontestabile: per quanto riguarda gli annunci economici (sia gli annunci di lavoro sia altre categorie), il web ha scosso un mercato che è stato per molto tempo la gallina dalle uova d’oro per i giornali, sia a pagamento sia gratuiti. Mentre è vero che gli annunci economici continuano a rappresentare una quota parte decisiva delle entrate pubblicitarie dei giornali (26,6 per cento per i giornali quotidiani in

Francia nel 2000, 23,4 per cento nel Regno Unito, 46 per cento in Svezia e 54 per cento in Spagna), in futuro attrarranno altri, aggressivi, pretendenti: marketing diretto, TV interattiva, e specialmente Internet. Le opportunità del web: una sfida per i quotidiani Quali sono le opportunità del web in quest’area? “Per prima cosa, raggiunge un nuovo diverso pubblico relativamente disinteressato ai giornali (persone giovani, donne). Poi, offre sia ai lettori che agli inserzionisti funzionalità che la carta non fornisce”, sostiene Peter Zollman, fondatore di U.S. Advanced Interactive Media Group (i cui i clienti includono Washington Post – Newsweek Interactive, ABC News e USA Today.com). “Possono essere consultati in modo più efficiente usando un motore di ricerca (per tipo, per modello), possono essere modificati online, gli elementi multimediali (audio, video, ecc.) possono essere integrati...”. Ma che cosa significa che gli annunci economici lavorerebbero “meglio” online? “Non vorrei proprio metterla in questo modo”, dice Zollman. “La carta offre, a sua volta, opportunità uniche (un alto livello di confort per l’utente) e continua ad essere il mezzo più usato dai settori meno ricchi della popolazione, anche se il web sta diventando sempre più popolare”. Secondo Nielsen/NetRatings, l’uso di Internet a casa tra i lavoratori dell’industria negli Stati Uniti è aumentato del 21 per cento dal dicembre 2000, dell’11 per cento

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tra gli impiegati autonomi e del 10 per cento tra i tecnici professionali. Sembra che gli utenti di Internet siano preparati a pagare di più per i servizi offerti loro dal web. E’ opportuno che i giornali si avvantaggino da questo. L’arrivo improvviso sul web del mercato degli annunci economici non dovrebbe essere visto come una minaccia. A causa della loro estesa presenza sul web, i giornali sono nella posizione di cogliere l’opportunità offerta dal webÉ “purché smettano di fare distinzione tra i loro ‘annunci economici’ e gli affari online”, aggiunge Zollman prima di presentare agli editori di giornali un certo numero di consigli sul “buon comportamento sul web”. Qualche consiglio per la carta stampataÉ Il primo consiglio che, sempre a detta dello specialista americano, andrebbe offerto agli editori di quotidiani, è quello di mantenere categorie verticali (lavoro, beni immobili, automobili, ecc.) sul web, fornendo migliori strumenti per gli inserzionisti e per gli utenti. Per questi ultimi, oltre agli strumenti generali sopra citati (motore di ricerca, elementi multimediali), le seguenti sono funzionalità valutate in modo molto alto nelle varie colonne delle categorie prese in considerazione. Per la colonna dei veicoli a motore: comparazioni di premi assicurativi, preventivi di finanziamenti, calcoli di pagamento, vedute integrali interne ed esterne della macchina, esami comparativi di macchine di modelli concorrenti, un controllo virtuale di qualità sulle macchine usate, ecc. Occupazione: la possibilità di accoppiare offerta e domanda di lavoro basandosi su una logica casuale piuttosto che solo su parole chiave, descrizioni di eventuali posizioni da ricoprie, “aste” di talenti individuali che permettano agli indipendenti di lavorare per il più alto offerente, ecc... Beni immobili: “visite virtuali” delle case o degli appartamenti in offerta, calcoli di ipoteca, informazione sul quartiere (scuole, negozi, criminalità), elenchi di operatori afferenti al mercato immobiliare (architetti, commercianti, compagnie di traslochi), ecc. Merci e beni di varia natura: aste online con foto o video dell’oggetto offerto in vendita, automatismi di comparazione di prezzi, canali di liquidazione per i commercianti in fallimento o sdoganamento di prodotti, ecc.

Anche per gli inserzionisti, che secondo Zollman sarebbero troppo spesso trascurati dai giornali, sul web sono disponibili varie soluzioni per aiutarli ad immettere i loro annunci online. Parecchie società si sono già specializzate in questo business negli Stati Uniti. Queste includono AdStar e GTDNova, che usano tecnologie basate su standard XML per aiutare giornali, agenzie, e certe volte direttamente gli inserzionisti a collocare o controllare i loro annunci online. Si raccomanda inoltre di espandere il database degli annunci economici online (la gente andrà prima dove ci sono più annunci) in modi differenti: estendere al massimo la presenza della pubblicità online, importare dati da altre fonti o da altri siti. Zollman sceglie la tecnica di “raschiamento” che permette l’acquisizione automatica dei contenuti della categoria di lavoro di un sito web collegato, l’estrazione dell’informazione richiesta e la trasmissione dei dati personalizzati del cliente, a intervalli regolari, a differenti portali di lavoro per rendere i dati accessibili per la raccolta online. Con questa tecnica è possibile, per esempio, estrarre le offerte di lavoro dai centri di carriera universitaria per visualizzarle sui portali di lavoro. A livello di strategia, occorre considerare lo sviluppo di nuove alleanze, anche con concorrenti, con lo scopo di mantenere e incrementare la quota di mercato. Questo è ciò che, per esempio, il Boston Globe e l’edizione locale di Metro (lanciata nel maggio 2001, con una tiratura di 170.000 copie distribuite ogni mattina) stanno facendo dal maggio 2002. BostonWorks, la divisione lavoro del Boston Globe – accessibile nella edizione in carta della domenica ma anche in un’area speciale del sito web del giornale chiamata Bostonworks.com, che include più di 14.000 offerte e quasi 200.000 CVs – si è accordata per diventare l’esclusivo agente di vendite, sia per la carta sia online, per gli annunci economici di lavoro di Metro Publishing cioè l’editore del foglio gratuito nell’area di Boston. In cambio, l’edizione del lunedì di Metro, chiamata BostonWorks Metro Edition, consente a impiegati interessati e inserzionisti di raggiungere più di 400.000 abbonati nella regione. “Questa unica partnership permette a Boston Works di estendere il suo pubblico e chiaramente dimostra il nostro desiderio di offrire agli inserzionisti la massima flessibilità”, è quello che ha detto Peter Newton, presidente della Boston Works, quando l’accordo è stato firmato. Secondo lui, Boston Metro ha creato un nuovo mercato che, combinato con quello del Globe, facilmente sor-

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La home di Chrissi(questa Efkeria combinazione ha il popassa la page concorrenza

tenziale di raggiungere il 52 per cento della popolazione adulta della città, in opposizione al 32 per cento del solo Boston Herald). Sinergie di successo: l’esperienza del Chrissi Efkeria Un buon esempio di sinergia di successo tra il prodotto stampato e quello online è stato presentato alla conferenza Beyond the printed word. Si tratta del giornale greco Chrissi Efkeria - “Una opportunità d’oro”una testata appartenente al gruppo di C.K. Tegopoulos (fatturato nel 2001: 88 milioni di euro). Questo gruppo, presente nel listino nella borsa valori di Atene dal 1998, edita anche il principale quotidiano greco Eleftherotypia e il settimanale della domenica Kyriakatiki. Lanciato nel 1993 e venduto nelle edicole tre giorni alla settimana, Chrissi Efkeria è una testata dedica-

ta interamente agli annunci economici. Ogni uscita contiene circa 35.000 annunci economici raccolti gratis e divisi in quasi 130 categorie, delle quali le più importanti (beni immobiliari, lavori, automobili) sono pubblicate in forma di supplementi che accompagnano il giornale. La testata vende 150.000 copie ogni settimana, con il 75 per cento delle vendite registrate in Attica, la regione di Atene. “Noi abbiamo stabilito la nostra visione sullo sviluppo della la rete all’inizio del 2001”, dice Harry Avgoustiniatos, business manager di Tegopoulos. “Abbiamo voluto avere un approccio completamente differente, che non consideri più Chrissi Efkeria semplicemente come un giornale ma invece come un gigantesco database che raccoglie informazioni su chiunque voglia vendere o comprare ogni tipo di mercanzia o servizio. Questa informazione potrebbe essere venduta sia in forma stampata che digitale, tramite internet o telefono mobile...”. Di conseguenza, un nuovo sistema è stato installato con due novità di base: - un nuovo metodo per raccogliere gli annunci economici, presi per telefono tramite un call center provvisto di personale tutto il giorno, sette giorni a settimana, con 60 persone e che usa un nuovo software di lavoro XQL con campi definiti (e non più con testo libero), così che le informazioni contenute possono essere accessibili tramite un motore di ricerca sul web. Dopo l’accettazione (la verifica e la convalida) degli annunci, il nuovo software li organizza prima per categoria e poi per ordine alfabetico: poi sono pronti per la pubblicazione, sia sull’edizione in carta sia su internet; - un metodo affidabile di pagamento per permettere agli utenti internet di pagare semplicemente e in

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totale sicurezza per i servizi offerti attraverso la versione elettronica. Il gruppo Tegopoulos ha pensato un modo di pagamento immediato tramite telefono mobile. Il primo punto a favore dei cellulari: sono molto popolari in Grecia (il 70 per cento della popolazione ne possiede uno, e la cifra è anche più alta, il 90 per cento, tra gli utenti internet). Il secondo punto a favore: l’utente che ha pagato in questo modo non deve divulgare informazioni personali in rete e può rimanere del tutto anonimo. Stampa, Internet ed... SMS Ecco come il sistema lavora in pratica: sul sito di Chrissi Efkeria, gli utenti internet possono servirsi del motore di ricerca per consultare, gratis, gli annunci in qualsiasi categoria che interessi loro. Essi hanno accesso a tutte le informazioni, ad eccezione del numero di telefono corrispondente all’annuncio. Quando scoprono un annuncio che gli interessa, mandano uno SMS dal loro cellulare all’operatore telefonico con la richiesta in codice XE. Automaticamente, l’operatore riceve uno speciale codice a sei cifre da Chrissi Efkeria, e questo codice è trasmesso immediatamente tramite SMS all’utente. L’intera transazione prende meno di 10 secondi. L’utente poi immette il codice nell’apposito campo nel sito web del giornale e così ottiene l’accesso ai numeri telefonici per tutti gli annunci sul sistema (per un periodo di 24 ore). Il servizio costa 2 euro, ovvero il 54 per cento più dell’edizione stampata (che costa 1,3 euro). Questa somma è automaticamente addebitata al conto telefonico dell’utente (non fa differenza se abbia un abbonamento o usi una carta prepagata). Alla fine del mese, l’accordo con gli operatori telefonici è il seguente: essi ottengono di prendere una percentuale predisposta (circa il 40 per cento) e Chrissi Efkeria prende il resto. Gli utenti di questo servizio possono anche abbonarsi per una settimana o per un mese: per fare questo, contattano la divisione abbonamenti della compagnia, pagano con carta di credito e poi ricevono un codice tramite telefono per quanti giorni desiderano. “Questo nuovo sistema ci ha permesso di creare

servizi offrendo un alto grado di valore aggiunto su internet”, afferma Avgoustiniatos, che poi ha fatto un lista dei molti vantaggi che apporta collocare un annuncio economico su internet: - l’annuncio può comparire sul web entro minuti dalla sua registrazione: dando all’utente internet un vantaggio di parecchie ore sui lettori del giornale; - attraverso un sofisticato motore di ricerca, l’utente internet può consultare gli annunci in modo efficiente e stampare solo quelli che sono di suo interesse; - l’utente paga solamente quando è certo che il sistema contiene qualcosa che sia di suo interesse. A differenza di quanto avviene con l’edizione in carta – dove gli annunci sono pubblicati solo tre volte a settimana – gli annunci rimangono sul sito internet per cinque settimane, il che significa che il database online contiene cinque volte più annunci e perciò offre una scelta più ampia. “Di certo, il mercato internet è ancora più piccolo della nostra edizione in carta”, dice il business manager del gruppo greco, “ma crea più profitti poiché non ci sono i costi per la carta e la stampa”. Il sito web di Chrissi Efkeria è sorto e lavora da sei mesi e ha registrato ogni mese – senza nessuna grande campagna di marketing – circa 7.000 transazioni SMS (ovvero 14.000 euro), a cui vanno aggiunti 300 abbonamenti settimanali e 200 mensili. “Noi ci aspettiamo di ricuperare i nostri investimenti nello sviluppo e nel miglioramento software entro un anno”, dice Avgoustiniatos. Dulcis in fundo: le vendite dell’edizione in carta di Chrissi Efkeria non sono state toccate per niente. “La reazione sulla parte del pubblico generale è stata molto incoraggiante”, dice Avgoustiniatos. “Sembra che i nostri utenti abbiano accettato di dover pagare una tassa aggiuntiva per i servizi che considerano essere valore aggiunto a quelli della edizione cartacea. Ora stiamo considerando i prossimi stadi del nostro sviluppo: aggiornare i nostri annunci online tramite telefoni mobili in accordo con le richieste dei nostri utenti e la possibilità per gli utenti di immettere direttamente i loro annunci nel sistema tramite internet”.

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Internet e i quotidiani: principi utili per fare profitti Ma i quotidiani possono veramente guadagnare con Internet? Sì, come dimostrano alcune esperienze di successo in Europa e negli Stati Uniti. E’ invece impossibile, almeno finora, proporre ricette brevettate, sicure e garantite per ottenere profitti on-line. E così ciascun editore propone mix originali di informazioni gratuite e a pagamento, aree tematiche riservate agli abbonati e servizi SMS per i più giovani. Il convegno annuale dell’Ifra Beyond the printed word ha raccolto un ampio ventaglio delle “ricette” di maggiore successo messe a punto da editori di quotidiani europei e statunitensi dove vengono delineate alcune, fondamentali, linee guida per il successo, come ha raccontato Vincent Fournier su Ifra Newspaper Techniques di dicembre. Primo, le buone notizie: secondo una recente indagine condotta dalla WAN, Associazione mondiale degli editori di giornali, il 39 per cento dei siti web dei giornali è in attivo e un altro 26 per cento afferma di avere raggiunto il pareggio. Ora le cattive notizie: attualmente, questo riguarda soltanto gli editori degli Stati Uniti, che oggi stanno raccogliendo i primi frutti del loro brusco ritorno ai principi di base della redditività. Questi principi sono più semplici a dirsi che a farsi: su internet, come altrove, non esiste nessuna ricetta brevettata per il successo. La “ricetta sicura” non esiste A dispetto di questo, la ricerca di tale ricetta continua in Europa (dove, secondo la stessa indagine, il 71 per cento dei siti di giornali sta ancora perdendo denaro). Essi continuano a testare, sperimentare, non più a casaccio, ma con razionalità. L’esistenza di parecchi ingredienti più o meno esotici, più o meno genuini è già conosciuta: SMS, media ricchi, applicazioni pari a pari, Web TV (vedi il rapporto nell’ultima edizione di Beyond the printed word, Newspaper Techniques, dicembre 2001). Tuttavia, c’è più scetticismo ora di quanto non ce ne fosse l’anno passato riguardo la vitalità di un modello di affari basato unicamente su un settore pubblicitario che è stagnante a livelli piuttosto bassi. Secondo Internet Advertising Bureau (IAB) e Pricewaterhouse Coopers, il mercato pubblicitario degli

Stati Uniti è diminuito del 21 per cento durante la prima metà del 2002 comparato allo stesso periodo dell’anno precedente, a un livello di 2.98 miliardi di dollari americani, a dispetto di parecchi sforzi creativi (non meno di sette nuovi formats offerti da IAB in un anno). Gli altri mercati sono più resistenti, inclusa la Francia dove – con 127 milioni di euro di entrate complessive durante la prima metà del 2002 (fonte: IAP-TNS Media Intelligence) – internet conferma la sua avanzata sul cinema (77 milioni di euro) e avvicina i canali Tv a tema (190 milioni di euro). Ma alla fine la parte di internet della spesa pubblicitaria francese rimane minima (1,6 per cento di spesa complessiva) e, in particolare, il contenuto dei siti – sopra tutti l’informazione e i siti di notizie – sta beneficiando solo molto poco di questa “mania” e non attrae più del 7 per cento della spesa. Conseguenza: la graduale o radicale introduzione del pagamento per servizi, ancora solo marginale lo scorso anno, è stata emulata sempre più su entrambi i lati dell’Atlantico. Il mitico esempio di wsj.com, il sito del Wall Street Journal, un pioniere del pagamento per servizio, è indubbiamente un modello per molti. Comunque, a dispetto di un continuo aumento degli abbonamenti (664.000 alla fine di settembre 2002, ovvero più del 9 per cento in un anno, nonostante un aumento del 34 per cento del prezzo dell’abbonamento standard annuale, che lo porta a 79 dollari USA) e un turnover di affari nel 2001 in totale di circa 37 milioni di dollari USA, il sito non ha ancora pareggiato i

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bilanci. Tutte le entrate sono sistematicamente reinvestite in sviluppo tecnologico, il che indica maggiore fiducia nel futuro, un futuro al quale molti editori vorrebbero senza dubbio guardare con maggiore tranquillità. E’ stata certamente l’Europa che ha sperimentato il più grande numero di scambi – parziali o totali – a pagamento per servizio quest’anno. Questi includono, elencati in ordine cronologico, i siti di Le Monde (aprile 2002), Irish Times e Financial Times (maggio 2002), come, più recentemente, quelli di Times e Sunday Times o El Pais (ottobre 2002). Ma non tutti questi siti hanno adottato la stessa strategia, anzi... Le “ricette” degli editori europei Alcuni siti sono ancora esitanti sul passaggio al pagamento per servizio, limitandosi a fatturare solo certi servizi proficui che sono più o meno marginali comparati al cuore degli affari del giornale: questi possono essere cruciverba (The Guardian), fantacalcio (popolare in Spagna e U.K.), o, più in linea con il cuore degli affari dell’editore, video notizie da scaricare, grafici interattivi di informazione, versioni elettroniche del giornale che fotografano la forma dell’edizione in carta (come è offerto da Der Standard in Austria o Rhein Zeitung in Germania), newsletter specializzate (come quella di La Vanguardia, Sismograma, distribuite via mail e dedicate a notizie esclusive di affari), ecc. Altri hanno perseguito questa politica, ma in un modo graduale ed equilibrato, come i siti del Financial Times o di Le Monde. FT.com ha introdotto abbonamenti con effetto da maggio 2002. Gli utenti possono continuare a leggere le ultime notizie gratis come la maggioranza dei commenti sul sito. Ma devono abbonarsi e pagare per leggere gli articoli dei giornalisti di maggior richiamo, pagine importanti dedicate a industrie specifiche, come tutti gli articoli più vecchi di sette giorni. Ci sono due tipi di abbonamento: il primo (110 dollari americani per un anno) fornisce l’accesso online all’intera offerta editoriale scritta e pubblicata durante tutto il giorno. Il secondo (300 dollari americani per un anno) aggiunge due altri motori di ricerca: un database che include 18.000 campi business in 55 Paesi e un archivio contenente articoli da più di 500 fonti media che coprono gli ultimi cinque anni.

Alla fine di luglio, ovvero sei mesi dopo l’introduzione del pagamento per sevizi, FT.com ha riferito di avere acquisito 17.000 abbonati. Sebbene questo sia un inizio incoraggiante, mostra anche – quando è comparato con il wsj.com (a spese molto più basse) – che ci vuole tempo e pazienza per costruire una solida base di abbonamenti. Questi sono due elementi presi in considerazione da Bruno Patino, general manager di Le Monde Interactif, che oggi traccia un “soddisfacente” primo bilancio dell’esperienza di questo progetto di pagare per i servizi, lanciato l’aprile scorso. In aggiunta a un’area libera (che include tutti gli articoli pubblicati nell’edizione cartacea di quel giorno) il sito ha un’area di contenuto “premio” corrispondente a un tipo di “business class” degli aerei e che include numerosi servizi aggiuntivi: una newsletter quotidiana che offre le ultime notizie del giorno e un panorama sulla prossima edizione di Le Monde, un dispositivo di indice che permette di archiviare gli articoli e i file personalizzati per essere compilati, un credito di 25 euro per gli articoli archiviati, file compilati dal dipartimento editoriale di Le Monde.fr, edizioni elettroniche (PDF o HTML) e file del Paese. Per accedere a questa offerta premio, l’utente internet è tassato di 5 euro al mese, pagabili con la “carta bleue” (altri metodi di pagamento si stanno adesso verificando). Lo scorso settembre, il nuovo sito Le Monde ha avuto 13.000 abbonati premio (ovvero più di due volte il numero dei 5000 sperati, secondo Patino), dei quali il 15 per cento si è anche abbonato al giornale stampato, con ciò testimoniando una buona relazione complementare stampa/web. Un altro aspetto speciale del sito, qualcosa che è piuttosto eccezionale, dovrebbe anche essere segnalato: l’avvio del servizio a pagamento non ha comportato alcuna perdita di pubblico (stimato oggi in circa 600.000 visitatori al mese), in contrasto con altri siti francesi che hanno introdotto una “premium class”: per esempio, i siti di Libération e le Figaro registrati a un ribasso del 30 per cento del numero delle visite in un anno. Ma a dispetto di tutti questi segni positivi, Patino evita di commentare il turnover nel 2002 degli affari del sito o le prospettive in termini di numeri di abbonati. L’unica indicazione: il pareggio finanziario è stato spinto al 2004. Altri anche hanno optato per una strategia che è

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La home page di The Irish Time

anche più radicale, ma anche più ad alto rischio. Questo è il caso dei siti di Irish Times (ireland.com) e più recentemente di El Pais. Col precedente, lo scambio non è stato fatto sullo sprone del momento – “è la conseguenza di una visione a lungo termine, che ha coperto più di due anni con il lancio di una piattaforma SMS nel 2000 e un servizio di posta a pagamento nel 2001” dice il consulente Patrick Lenehan, precedente manager di sviluppo tecnologico e di affari di Irish Times, che è stata una delle persone responsabili dell’effettuazione del progetto, gestito da una squadra ridotta (due persone dello staff commerciale e tre tecnici che lavoravano part-time) e ad un passo accelerato (un totale di sei mesi) in tre stadi principali. Un periodo di indagine, con un numero di studi quantitativi e qualitativi su focal gruppi in Irlanda e Stati Uniti (dove c’è una minoranza irlandese di considerevoli dimensioni) per determinare la propensione dei lettori a pa-

gare, quali pacchetti di contenuto pagare, come e quanto. Alla fine di questo primo stadio, che è durato circa cinque mesi, l’editore ha deciso di praticare una soluzione di massima, cioè di offire a pagamento quasi tutti i siti (tramite pagamento online) con l’eccezione di tre degli articoli delle maggiori notizie del giorno e i titoli delle notizie “calde”. “Noi eravamo dell’opinione che il nostro trattamento delle notizie offrisse sufficiente valore aggiunto per farlo pagare” dice Lenehan. Il prezzo dell’abbonamento fu stabilito a 79 euro all’anno, 14 euro al mese, o 7 euro alla settimana (ovvero l’equivalente di un caffè ogni mattina). Il secondo stadio (sviluppo) ha preso solo cinque settimane ed è stato effettuato completamente all’interno. “Fortunatamente, già avevamo una solida base dalla passata esperienza” ha affermato Lenehan. “Un sistema di registrazione basato su un database Oracle

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che includeva un motore di pagamento online è stato sviluppato prima”. Bene informati anticipatamente della politica di cambiamento del sito (solamente tramite autopromozione sul sito e nell’edizione stampata di Irish Times), gli utenti hanno avuto un mese per abbonarsi (con condizioni speciali o sconti per i più veloci ad iscriversi), dopo il quale tempo il contenuto premio è stato chiuso ai non abbonati. Ma convertire quasi tutto il sito al contenuto a pagamento non è stato senza problemi nel breve periodo. Il traffico del sito è diminuito circa del 40 per cento, rendendolo meno attraente per gli inserzionisti, mentre la concorrenza (per primo il sito di Irish Indipendent) ha sostenuto la politica del contenuto libero. Lenehan dice anche di fare attenzione alla possibilità di una ripercussione negativa sull’edizione in carta (alcuni lettori possono abbandonare il marchio allo scopo di protestare contro la politica a pagamento),

ma afferma che il rischio di cannibalizzazione è stato limitato, principalmente perché il giornale è prevalentemente venduto sulle strade. Ma per il consulente, questi inconvenienti sono compensati dal fatto che il sito ha virato verso una prospettiva di affari più vigorosa, sebbene non ancora redditizia (con i suoi quasi 10.000 abbonati oggi, ireland.com si sta avvicinando al pareggio, con un obiettivo di raggiungere i 25.000 abbonati nei prossimi anni). “Questo aspetto, sebbene modesto di per se stesso, deve essere considerato un successo”, dice Lenehan, “è più importante per noi della aliquota di conversione (cioè la percentuale di utenti che passano dal gratuito al pagamento), poiché possiamo vendere a questi utenti altri servizi (newsletter, e-mail, avvisi di “edizioni straordinarie”, su una moltitudine di piattaforme (WEB, SMS, WAP, newsletter)”. Utilizzato come componente di contenuto genui-

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La home page di The New York Times Digital

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no e non semplicemente trucco promozionale, il servizio SMS è il più proficuo su ireland.com: un milione di SMS avvisi “edizione straordinaria” sono stati inviati dal sito nel maggio 2002 (ogni SMS è tassato al costo di 13 centesimi, con 2 o 3 centesimi ricuperati attraverso i giornali dagli operatori telefonici). Mentre si aspetta UMTS e MMS, da novembre il servizio SMS plus permette agli utenti di partecipare alle indagini sul voto o di avere i commenti che appaiono sul sito. Ma per guadagnare la fedeltà dell’utente e offrirgli servizi aggiuntivi, è vitale migliorare la qualità delle relazioni con i clienti, qualcosa che può essere ottenuto con una velocità di scaricamento più rapida o un impeccabile servizio dopo vendita. “Questo ha conseguenze pertinenti al bilancio”, dice Lenehan. “E’ essenziale investire in personale, training, strumenti CRM. E se – come è il caso di ireland.com – non si hanno le risorse finanziarie per reclutare un nuovo staff o comprare nuovi strumenti, è necessario riassegnare incarichi e promuovere lo sviluppo interno”. Redditività su Internet: le linee guida degli editori americani Ritorniamo all’indagine WAN per capire perché gli editori online negli Stati Uniti abbiano fatto un progresso più grande verso la redditività rispetto ai loro colleghi europei. Melinda Gipson – dirigente della divisione media elettronica di NAA,l’Associazione degli editori di giornali degli Stati Uniti - pensa che ciò sia avvenuto perché più sistematicamente sono stati applicati un certo numero di principi, qualche volta ovvi, che sono stati elencati nel corso della ricerca della WAN. Primo principio: seguite una severa cura dimagrante, riducendo i servizi che, anche se possono essere stati ingegnosi, potrebbero non raggiungere rapidamente un livello sufficiente di redditività. Questa è la ragione perché Martin Nizenholtz, General Manager di New York Times Digital, si è sbarazzato di Abuzz – un sottosito inteso a rinforzare i link comuni tra l’utente del sito del giornale – e Wine Today. Secondo principio: ottenete una dimensione critica. “Su internet, la dimensione conta”, scherza Gipson. “Gli inserzionisti richiedono sempre un grande pubblico e selezionano il loro vettore pubblicitario su questa base”. I giornali negli Stati Uniti capiscono questa

necessità e hanno convinto le società che seguono il pubblico a raggruppare il traffico dei loro vari siti collegati. Come risultato, otto siti di giornali o portali hanno trovato la loro strada tra i migliori 20 siti degli Stati Uniti più visitati compilati da Nielsen/NetRatings, che includono Gannett, Knight Ridder Digital’s Real Cities e‘E.W. Scripps. “Se alcuni di questi giornali online si riunissero su internet, farebbero anche meglio”, afferma l’esperta di NAA. Un sogno? Forse no. Recentemente, il Newspaper National Network ha cominciato a lavorare con una società specializzandosi nell’acquisto centralizzato di giornali. Nella richiesta di un pubblico più grande, i giornali americani hanno tratto beneficio da un interessante sviluppo: secondo comScore Networks, in sette dei dieci più grandi mercati regionali internet americani, il traffico sui principali siti di giornali è aumentato ad un tasso più veloce durante gli ultimi sei mesi di quanto non abbia fatto il numero totale degli utenti internet. A New York, il mercato web più grande del Paese, il numero di visitatori al portale dei siti del giornale New York Daily News (nydailynews.com) è aumentato del 23 per cento, con solo tre per cento in più di utenti internet in questo intero mercato regionale. I dati per la regione di Chicago sono ancora più eclatanti (+ 38 per cento, + 3 per cento di utenti). Una promessa da mantenere Ma questi aspetti incoraggianti non risolvono tutti i problemi. Né i giornali statunitensi né quelli europei hanno ancora fatto per loro stessi ciò che hanno promesso ai loro inserzionisti: attirare traffico sui loro siti. Comunque, ci sono alcuni possibili trucchi: mostrate le URL del sito sotto il titolo dell’edizione a stampa (come è stato fatto, per esempio, da El Pais in Spagna), attirate l’attenzione negli articoli stampati nel giornale sull’esistenza di una copertura di approfondimento sul web, stabilite partnership tra il sito e altri media, come la stazione di TV locale (come il giornale quotidiano locale The Oklahoman ha fatto con successo con la stazione TV News9 tramite il loro sito comune newsok.com). Terzo principio: create una famiglia di marchi adatti a raggiungere nuovo pubblico. “Se il vostro marchio non lavora con qualcuno del vostro target di pubblico, cercatene un altro”, è ciò che Gipson raccomanda.

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“Meglio ancora, costruite una famiglia di marchi per raggiungere il mercato richiesto dai vostri inserzionisti”. Esempio: il sito RockKansas.com creato da CJOnline, il braccio internet del giornale quotidiano Capital Journal (Topeka, Kansas). Con l’obiettivo di raggiungere un pubblico giovane distolto dal giornale quotidiano, il responsabile del team per il sito ha inventato un nuovo marchio – rockkansas – che è diventato così popolare che l’editore ha finito per produrre, sotto lo stesso marchio, una edizione a stampa tabloid che è inserita in tutti i giornali delle università nello stato. Ogni editore di giornale di università riceve la sua propria versione co-marchiata dell’edizione a stampa di rockkansas e può vendere pubblicità sulle pagine del tabloid. Si crea in questo modo un sistema a circuito chiuso, nel quale la stampa ha promosso il web che poi, a sua volta promuove la stampa, fornendo agli inserzionisti un supporto che consente loro di raggiungere tutti gli studenti nello stato, se lo desiderano. Quarto principio: scegliete le vostre battaglie. L’esempio di NYT Digital mostra che le applicazioni verticali o i siti, anche se allettano, sono incapaci di ottenere un sufficiente livello di redditività. Tuttavia, a parere di Gipson, questo non significa che non si debba tentare qualcosa, ma è vitale essere sintonizzati su quello che gli utenti si aspettano, cioè essere il meglio possibile sul mercato. “Non tentate di avviare un sito di riferimento sul vino se non avete base a Sonoma Valley (il luogo di origine dei migliori vigneti Californiani)”, spiega la consulente. “Cercate di distinguere tra cosa agli utenti piacerebbe avere e cosa devono avere a qualsiasi prezzo, il che è conoscere le vostre fonti di entrate. Esempio: gli annunci economici. Per tutta la redditività dei siti statunitensi che io conosco, rappresentano almeno il 30 per cento delle entrate del sito”. Certamente, ci sono alcuni che mettono in dubbio questo principio di “restate fedeli a ciò che sapete fare”. Così, Clark Gilbert, professore di gestione ad Harvard, accusa gli editori di giornali di non sapere come agire e usare con competenza certe fonti di entrata sul web (aste, vendita di libri, e-commerce, alcune nicchie di lavoro, ecc.) e, abbandonando così il campo ai giocatori puri come eBay, Amazon o Monster. Per esempio, egli sostiene che il 40 per cento delle entrate ottenute da Monster è collegato ad attività in cui gli editori di giornali online sono del tutto assenti e potrebbero fare

qualcosa. “Egli ci deve ancora dire esattamente quali siano queste attività”, dice Gipson. “E’ utile conoscere il terreno su cui si va a combattere”. Quinto principio: se siete dipendenti da una particolare tecnologia, è meglio svilupparla voi stessi che comprarla. ”Troppi progetti di affari online hanno fallito perché speravano di ricuperare rapidamente i loro investimenti in tecnologia dal loro volume di affari”, dice Gipson. “Ma investire alla cieca non è mai stato un efficace modello di affari, ed è altamente possibile che il software su cui avete messo il vostro denaro non raggiunga mai la versione 2.0. Perciò è sempre meglio, purchè abbiate i mezzi, sviluppare la vostra propria tecnologia. Di conseguenza, il gruppo McClatchey ha sviluppato il proprio sistema di gestione con contenuto basato su XML, il Digital Workbench, risparmiando più di un milione di dollari americani all’anno nelle concessioni di licenza. E la tecnologia sviluppata da washingtonpost.com per costruire il suo subsito di lavoro è stata venduta sotto licenza a The Atlanta Journal & Constitution. Ma richiede un alto livello di competenza tecnica sviluppare le proprie soluzioni. “Investite in personale tecnico che sappia come imparare dai successi – e dai fallimenti – di altri”, dice Gipson, “e il beneficio dagli strumenti open source come Zope (una piattaforma di sviluppo web a fonte aperta, che compete con Apache o Microsoft II S). Ricordate che ciò che è buono per il network nell’insieme è certamente buono per la vostra compagnia”. Sesto principio: diversificate le vostre fonti di entrata. “Nessuno può dire quali siano le attività più redditizie”, afferma Gipson. “Questo varia secondo i siti, annunci economici, pubblicità e sponsorizzazione in tutte le sue forme (sessioni di contorno, dove un singolo pubblicitario sviluppa il suo messaggio attraverso una sezione, hanno mostrato loro stessi di essere efficaci sul sito del New York Times), sviluppo dei siti commerciali per terze parti, collocando online directory di affari locali del tipo delle Pagine Gialle (alcune tecnologie oggi permettono il trasferimento – nella loro forma originale – di pubblicazioni stampate al web), archivi a pagamento, giochi (cruciverba, quiz, fantacalcio)É sono tutti buoni per aumentare il mix delle entrate”. Settimo principio: investite in indagini sui lettori e sui processi di registrazione. “Gli inserzionisti stanno cercando sempre più di raggiungere mercati di nic-

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chia, e dovete provare loro che voi raggiungete la gente che stanno cercando”, dice Gipson. “Persuadere gli utenti a fornire più informazione non è impossibile se voi li allettate un poco: per esempio, MovieClub (un subsito Sacramento Bee dedicato al cinema a www.sacticket.com/movies) è riuscito a persuadere 30.000 utenti a rispondere a non meno di 21 domande sulle loro abitudini culturali in cambio dell’opportunità di vincere i biglietti per le anteprime”. Ottavo e ultimo principio citato da Gipson: lavorate per una migliore distribuzione di costi e entrate tra stampa e web. Molti giornali hanno partecipato allo sviluppo dei rami dei “nuovi media”, mostrando così il loro appoggio a un settore considerato strategico. In cambio, alcuni chiedono una ridistribuzione delle entrate dai loro siti. Di conseguenza, New York Digital dà il 10 per cento delle sue entrate annuali (o un minimo di 5 milioni di dollari) alla sua società “sorella” per l’edizione a stampa per il contenuto online riutilizzato. “Questa somma può non essere molto, di fronte alla qualità dell’informazione fornita dal giornale”, dice Gipson, “ma poi di nuovo il sito non è tenuto in considerazione per i 100.000 nuovi abbonati per l’edizione a stampa raccolta tramite il web”. Glenn Lapkin, direttore amministrativo della Divisione Interattiva per Media General, ha riassunto tutti

questi principi compilando un questionario per i manager dei differenti siti internet del suo gruppo. Ognuno dei manager è esortato a chiedere al suo sito: 1) è capace di generare confidenza e uno spirito comune; 2) vince e trattiene gli utenti, gli abbonati e gli inserzionisti; 3) sviluppa o perfeziona nuovi prodotti o servizi per i singoli e gli affari. “Aspettarsi che gli affari online generino profitti subito è senza dubbio un poco incauto”, conclude Gipson. “Dopo aver subito in passato situazioni altalenanti, chiediamo oggi profitti subito, tutti entro uno spazio di tempo molto limitato. Per ripetere le parole di Martin Nisenholtz, general manager di NYT Digital, pochi affari sono capaci di generare maggiori somme di denaro entro sette anni di vita. L’edizione online è un mercato giovane che sta solamente ora cominciando a svilupparsi. Per il momento, anche negli Stati Uniti, le operazioni web da sole contribuiscono dal 2 al 4 per cento delle entrate totali dei giornali ma qualche volta il doppio per i profitti. Ma il loro contributo a rendere il marchio conosciuto è molto di maggiore. Aumentano il pubblico dei giornali, attraggono le nicchie finora trascurate a beneficio maggiore degli inserzionisti e, in particolare, costituiscono un motore innovativo dal quale il giornale trae un profitto globale”.

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Mentre i venti di guerra sul Medio Oriente si fanno sempre più minacciosi, il manifesto della net art per la pace ha un nome: War Time Project. E viene dal performer americano Arry Forbes, che riunisce 105 net artisti di tutto il mondo nel sito http:// offline.area3net/wartime. Un vero e proprio mappamondo virtuale nel quale gli artisti, presentando le loro e-opere, sottolineano provocatoriamente anche il proprio status di possibile bersaglio, fornendo coordinate geografiche e foto satellitari. Il 14 febbraio War Time Project è stato al centro dell’evento londinese “Stop the war”, organizzato dal sito pacifista inglese Stop-war.org.uk, ma la versione “live” prevede altri incontri e performances sino all’appuntamento di maggio ad Amsterdam, in Olanda, entro la cornice del Four Day Digital Arts Festival.

Notizie cinematografiche vanno in rete La britannica Pathe News ha lanciato un sito web gratuito (www.britishpathe.com) nel quale i visitatori possono vedere più di 3.500 ore di cinegiornali e notizie cinematografiche, in origine proiettate su grande schermo tra il 1902 e il 1970. Dall’affondamento del Titanic nel 1912 alle prime, scioccanti documentazioni video del campo di concentramento di Bergen Belsen nel 1945, su su fino alla prima camminata dell’uomo sulla luna, l’archivio annovera oltre 100.000 notizie cinematografiche. Il progetto è costato 50 milioni di sterline, e fa parte del programma del Fondo Nuove Opportunità della Lotteria Nazionale inglese. Attualmente gratuito, l’accesso al sito si muoverà in pochi anni verso una formula a pagamento, ma “non sarà proibitivamente dispendiosa” ha rivelato un portavoce di Pathe. Il sito è stato visitato da circa 15mila

navigatori all’ora di pranzo del suo giorno di apertura, con 3mila500 di loro che hanno scaricato clip cinematografiche.

Nuova versione di Reuters.com Reuters, il gruppo di informazione globale, notizie e tecnologia ha introdotto una versione nuova di zecca, completamente ridisegnata di Reuters.com, il proprio sito internet. La società ha affermato che Reuters.com è stato rilanciato come destinazione meglio sviluppata per il consumatore di notizie finanziarie e piani di investimento. Progettato per gli investitori, professionisti del business, ed esperti del web, Reuters.com combina una copertura completa dei mercati finanziari del mondo con notizie di primo piano in grado di interessare i lettori online. Il rilancio di Reuters.com negli Stati Uniti segna la prima fase di un programma di espansione globale che vedrà un analogo sviluppo commerciale di siti di compagnie che serviranno altri mercati chiave in Asia e in Europa nel corso dei prossimi dodici mesi. Reuters afferma anche che il nuovo sito segnerà l’inizio della prima iniziativa editoriale del gruppo direttamente rivolta ai consumatori, con l’introduzione di un catalogo di newsletters e-mail venduto come Reuters NewsMail. Il catalogo, inizialmente in offerta negli Stati Uniti e nel Regno Unito sarà, in un primo momento supportato dalla pubblicità, e ad accesso gratuito per gli utenti registrati di Reuters.com. Altri nuovi contenuti, accessi e funzionalità saranno regolarmente aggiunti per tutto il 2003. Abbonamenti premio, ed altre offerte di contenuto a pagamento saranno introdotte su Reuters.com nei prossimi dodici mesi. La nuova veste di Reuters.com offrirà un’analisi e una copertura globale del mercato, dispositivi e calcolatori di ricerca e un accesso affidabile e veloce alla firma digitale Reuters. Caratteristiche aggiuntive includeranno un dispositivo di gestione del portfolio personale e una watchlist che può essere personalizzata

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“No alla guerra”. E’ il messaggio di 105 net artisti da tutto il mondo

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da ogni singolo utente. In termini di notizie generali il sito offrirà informazioni multimediali lungo una vasta gamma di categorie, che includono: affari, eventi mondiali, tecnologia, scienza, politica, spettacolo, salute e sport. Una nuova sezione, il National News Center fornirà agli utenti l’accesso ai siti web dei maggiori giornali clienti Reuters negli Stati Uniti. Gli utenti interessati alla copertura di notizie globali potranno avere accesso alle agenzie regionali e nazionali Reuters, in dodici lingue direttamente per mezzo del nuovo Global News Center sul sito.

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Nella corsa ad Internet ad alta quota, Lufthansa prende il volo La compagnia di bandiera tedesca, Lufthansa, ha messo a disposizione dei propri passeggeri, sulla tratta Francoforte-Washington, la prima connessione Internet che consente di navigare in Rete, ricevere e inviare e-mail, scaricare dati sia su un PC portatile sia su un palmare. Battendo molte altre società che stavano lavorando al medesimo progetto, Lufthansa ha installato un server su un Jumbo B747 – realizzato dalla Connexion by Boeing e collegato a una serie di satelliti geostazionari che orbitano intorno alla terra a 36mila chilometri di altezza – che consente ai passeggeri di poter effettuare tutte le operazioni inerenti all’impiego della Rete. In via sperimentale per ora il servizio è gratuito, ma alla società tedesca si sta studiando la possibilità di aumentare il prezzo del biglietto aereo per i cybernauti intercontinentali o, in alternativa, una carta prepagata, come quella del telefonino. Ma alla compagnia di bandiera tedesca vanno anche più in là. Per il 2004 infatti Internet sarà previsto su tutte le tratte e su tutti gli aeromobili, videoconferenze comprese.

The Columbus Dispatch sceglie Olive Software Olive Software Inc. (www.olivesoftware.com) un fornitore globale di tecnologie di distribuzione e di archiviazione elettroniche, ha annunciato alla fine dell’anno scorso che The Columbus Dispatch ha scelto tecnologia Olive Software per offrire ai propri lettori accesso alle edizioni elettroniche del giornale. I lettori avranno accesso all’edizione elettronica

della pubblicazione, come appare nella forma stampata, senza richieste di scaricare pesanti file PDF. L’edizione elettronica sarà infatti alimentata dalla piattaforma e-publishing ActivePaper di Olive. Le edizioni saranno utilizzabili da qualsiasi piattaforma e potranno essere viste da utenti dotati di banda larga o modem. I lettori potranno scegliere opzioni a display multiplo, a seconda delle loro preferenze, e godranno di un certo numero di caratteristiche personalizzate. Le edizioni elettroniche del giornale saranno utilizzabili dal sito www.dispatch.com per quei lettori che siano anche abbonati a The Columbus Dispatch in forma cartacea, o che siano soltanto abbonati alla copia elettronica a 4,95 dollari americani al mese. Abbonati alla forma cartacea o alla forma elettronica saranno comunque in grado di consultare l’edizione elettronica del giornale, come pure il sito web standard. Il sistema di e-publishing di ActivePaper di Olive provvede agli editori applicazioni online multiple da un solo flusso di lavoro e da un solo venditore, impiegando un singolo immagazzinamento di dati. Il software è basato su XML, che consente la portabilità dei dati, la preservazione digitale a lungo termine e la riproposizione pubblicitaria e di notizie e l’integrazione senza soluzione di continuità con altri sistemi di dati. The Columbus Dispatch è il 76esimo giornale ad impiegare la piattaforma di e-publishing di Olive. Altri clienti di Olive includono un certo numero di giornali liberi, The Daily and Sunday Oklahoman e The Arkansas Democrat-Gazette, per non citarne che alcuni.

Internet più “ham radio” uguale “hinternet” La nuova novità multimediale impazza. In America la Rete si è fusa con la moda, molto radicata negli States, delle radio amatoriali (le “ham radio” appunto). E ne è venuta fuori Hinternet. Uno dei passatempi più in voga negli Stati Uniti, che accomuna nella voglia di comunicare i più diversi ceti sociali per gli scopi più disparati (dal divertimento al volontariato e alla pubblica utilità) grazie alle nuove tecnologie diverrà molto di più di una semplice stazione radio privata. Grazie a una tecnologia chiamata “protocollo ARRL 802.11b”, con i PC dell’ultima generazione è possibile creare reti locali ad alta velocità, allestire collegamenti in diretta e a due vie da un qualsiasi pun-

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Bookcrossing in Internet: che passione! Nato in America, il bookcrossing si sta diffondendo anche in Italia. L’idea è venuta a un trentaseienne di Kansas City, Ron Hornbaker, che, nell’aprile 2001, ha disperso per gli States i volumi più importanti della sua biblioteca personale. Ha poi creato un sito internet (www.bookcrossing.com), per seguire il loro viaggio di lettore in lettore, e in questo sito ha segnalato i luoghi in cui i volumi attendono un potenziale lettore. Panchine o stazioni della metropolitana non ha importanza. L’importante è aprire forum di discussione e abbandonare i libri in luoghi pubblici perché passino nelle mani di altri appassionati lettori: una sorta di grande biblioteca a cielo aperto senza tessere di iscrizione o schede. La moda ha preso piede anche in Italia. Il bookcrossing nostrano è stato potentemente stimolato da Fahrenheit, trasmissione culturale di Radio 3 che ha lanciato il primo bookcrossing radiofonico: passalibro. Per saperne di più è possibile consultare i siti www.passalibro.rai.it o, in alternativa, anche www.radio.rai.it/radio3. Storie, motivazioni, proiezioni oniriche dei bookcrosser (fantasiosamente denominati anche traghettatori di libri o bookcorsari) si possono leggere sul sito fahre@rai.it o telefonando allo 06/3244958. ma come si riconosce un libro in attesa di lettore? Facile: sulla prima pagina il bookcrosser può incollare un’etichetta che è possibile scaricare da Internet.

Chi di spamming ferisce, di spamming perisce... E’ capitato proprio a lui, ad Alan Ralsky, il re dello spamming americano, che, dalla sua lussuosa abitazione nel West Bloomfield nel Michigan, con i suoi

190 server allocati nel seminterrato, controlla gran parte del traffico di e-mail tra Canada, Usa, Cina, Russia e India. Il maggior responsabile, insomma, dell’intasamento delle caselle postali elettroniche di molti milioni di americani, capace di inviare più di un miliardo di email al giorno. I movimenti anti-spamming americani hanno pubblicato in Rete il suo indirizzo e il re dello spam è così stato subissato di tonnellate di cataloghi, depliant e altra posta spazzatura che non aveva mai richiesto. E non l’ha presa bene. Anzi. Ha dato incarico al suo avvocato di citare le associazioni di consumatori ree, a suo parere, della violazione della sua privacy. Chi di spamming ferisce...

Nuovo servizio di notizie di Google: un approccio insolito alle notizie online Nell’ultimo scorcio del 2002 il motore di ricerca Google.com ha iniziato a fornire agli utenti un nuovo servizio di notizie, che, ad una prima occhiata, sembrava profilarsi come uno dei tanti siti di notizie disponibili su Internet. Tuttavia questo non è affatto un normale sito web di notizie. Infatti il servizio non ha staff umano. Per niente. “I titoli che appaiono su Google News sono infatti selezionati esclusivamente da algoritmi di computer, che si basano su come e quando gli articoli appaiono nel web. Non vi sono giornalisti umani al centro di selezione Google, per scegliere o raggruppare gli articoli e nessun individuo decide quali articoli troveranno spazio”. Ad affermarlo è Nathan Tyler, un manager delle pubbliche relazioni di Google, che aggiunge come la sezione notizie del sito corrisponda perfettamente alla missione originale di Google che è quella di organizzare l’informazione mondiale. Il manager ha affermato anche che il sito è stato un successo e che il feedback degli utenti è stato assai positivo. Tuttavia quello che Tyler non dice è un’informazione chiave: quante visite al giorno cioè abbia il sito. Tra le caratteristiche interessanti del sito, che è diviso in sezioni standard (articoli da prima pagina, notizie dal mondo, notizie americane, business, tecnologia, sport, intrattenimento e salute), vi è un elenco oltre il titolo che indica la fonte delle notizie e quando l’articolo è stato posizionato, in termini di minuti o di

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to della Rete a un qualsiasi altro. Così si supera anche il fenomeno dei blog. Si può addirittura diventare conduttori virtuali di programmi on line, con musica, grafica, immagini digitali, clip e quant’altro la Rete e il formato digitale mette a disposizione. Non a caso l’home page ufficiosa di Hinternet (www.arrl.org/hsmm) fa capo all’Associazione statunitense dei radioamatori.

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giorni, di modo che sia facile per l’utente capire quanto recente sia l’informazione che legge. Un altro vantaggio di Google News è che la scelta degli articoli è continuamente aggiornata. A differenza di Newsblaster, il sito analogo, completamente automatizzato, della Columbia University nel quale i contenuti sono aggiornati in genere due volte al giorno, i contenuti del sito di Google News sono aggiornati un certo numero di volte ogni ora.

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Apre lo sportello Infoazzardo del Comune di Roma Apre, a cura del Comune di Roma e del Dipartimento XVIII sulla sicurezza, lo sportello Infoazzardo. Uno sportello informativo e di assistenza sulle problematiche correlate al gioco d’azzardo patologico. Il grido d’allarme è lanciato perché spesso il gioco d’azzardo – soprattutto sui giovani – può sviluppare

in alcuni individui una problematica completamente assimilabile ad una dipendenza da sostanze. Il numero verde 800997750 e un sito Internet (www.infoazzardo.it), unitamente a uno sportello sito in Via Longanesi, 9 vicino a Piazzale della Radio, costituiscono una serie differenziata di interventi mirati all’inquadramento della situazione specifica del giocatore e mettono il giovane e i suoi familiari in condizione di fronteggiare il problema. I servizi attivi dello sportello prevedono colloqui individuali con gli adolescenti, colloqui con i familiari, gruppi di informazione e sostegno, tutti servizi gratuiti e di alto livello professionale. Un’adeguata informazione poi su alcuni strumenti o giochi quali playstation, videopoker, Internet punta il fuoco su come spesso l’utilizzo di queste tecnologie, oltre ad essere estremamente piacevole e divertente, nasconda una difficoltà che può diventare una vera e propria chiusura verso il mondo e le altre persone.

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E’ ufficiale: Advert Box, production branch di BGS terabyte e un sistema di librerie di back-up Sony piloD’Arcy, ha siglato un contratto da oltre 100 mila euro tati da un server bi-processore Intel Pentium XEON. con Tera Digital Publishing per la fornitura di un si- Soprattutto ora che è completamente accessibile da stema di archiviazione FilePrimer, che gestirà l’im- web, FilePrimer ha potenzialità ed un mercato davvepressionante mole di dati digitali con la quale l’agen- ro straordinario” prosegue Todeschini. “Il prodotto è in grado di rispondere in modo effizia si misura quotidianamente ciente in ambienti sostanzialmente diIl contratto con Advert Box/BGS D’Arcy rapversi tra loro, quali ad esempio un giorpresenta l’ingresso di FilePrimer nel segmento nale quotidiano, un’agenzia pubblicidi mercato delle agenzie pubblicitarie taria o un service di pre-stampa”. e dei loro centri di produzione, A conferma dell’eccellente moa testimonianza delmento che la multinazionale milanese l’estrema flessibilità del sta vivendo nel mercato itaprodotto, originariamenliano della gestione degli te sviluppato per la geasset digitali, all’ordine di stione dei materiali pubAdvert Box/BGS D’Arcy si blicitari in ambiente sono affiancati altri quattro quotidiani. ordini per sistemi File“Si tratta di una soTera Digital Publishing S.p.A. Primer – Athesia Druck luzione tecnicamente arVia Gallarate, 200 - 20151 Milano - Italia (BZ), Four Press (PD), La ticolata” commenta PaTel. +39 02 38 09 871 Fax +39 02 00 81 19 Litografica (MO) e Arti olo Todeschini, Respone-mail sales@teradp.com Grafiche Reggiane (RE) – sabile Vendite Italia “che, per gestire in modo efficace l’imponente volu- siglati attraverso Agfa, DGV e OS, che distribuiscono me di dati, prevede una torre di dischi Adaptec da un Tera.

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BGS D’Arcy, agenzia di pubblicità, ha scelto Tera

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InDesign 2.0 Adobe: prestazioni e produttività nel publishing editoriale

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(tutti i test di Pfeiffer Consulting)

Il publishing editoriale è uno dei campi in cui gli I test di Pfeiffer Consulting strumenti desktop hanno avuto il maggior impatto sull’aspetto del prodotto finito. Circa un anno fa Adobe chiese a Pfeiffer Consulting Laddove i giornali e i libri non sono sostanzial- – un istituto di ricerche tecnologiche indipendente che mente cambiati in seguito all’avvento degli strumenti si occupa anche di consulenze sulle esigenze di di desktop publishing quali publishing, produzione di conteQuarkXPress, Adobe Photoshop e nuti digitali e new media – di deIllustrator, è invece molto facile finire ed eseguire un set di valutaidentificare una rivista realizzata zione sulla produttività in uno speprima o dopo la rivoluzione del cifico settore, confrontando la proAdobe Systems Italia desktop publishing. Il colore, un Centro direzionale Colleoni - Pal. Taurus A3 duttività effettiva nel lavoro di tutti tempo una vera rarità nelle pagii giorni di InDesign 2.0 rispetto al 20041 Agrate Brianza (Mi) tel. 039 65501 fax 039 655050 ne editoriali, viene ora applicato suo principale rivale e leader di ovunque ed è ormai consueto tro- Per informazioni commerciali: 02-63.23.74.20 mercato QuarkXPress. Inizialwww.adobe.it vare ricercati effetti grafici, un mente la reazione di Pfeiffer info-italia@adobe.com tempo prerogativa esclusiva dei Consulting fu di scetticismo. lavori pubblicitari. Nel 2000 l’istituto aveva infatti pubblicato un rapSi potrebbe azzardare che il boom di nuove riviste porto indipendente su “InDesign nel publishing di riche arrivano ogni anno sul mercato è in parte dovuto viste e giornali”, con un’analisi approfondita della tecalla grande facilità con cui anche un piccolo team può nologia e della produttività mettendo a confronto realizzare pubblicazioni dal look professionale. Inol- InDesign 1.0 con QuarkXPress 4.1. I risultati indicatre, il publishing editoriale è stato per alcuni anni il vano chiaramente che InDesign era notevolmente più terreno di testing per nuovi strumenti e nuove tecno- lento di QuarkXPress. logie. In effetti, le riviste presentano un’ampia diverLaddove il programma Adobe offriva interessanti sità di esigenze di impaginazione: le pagine affiancate nuove possibilità quali le sue funzioni tipografiche di introduttive degli “speciali” sono spesso particolarmen- fascia alta, era chiaro che la prima versione di InDesign te ricche di elementi grafici, mentre le pagine con for- non poteva competere con la velocità di QuarkXPress, te contenuto testuale presentano esigenze di protagonista del mercato già da diversi anni e più volsillabazione e composizione. te ottimizzato. In che modo si pone ora InDesign 2.0 Molte riviste richiedono inoltre l’uso di strumenti rispetto alla versione 5.0 di QuarkXPress? Per valutabasati su dati, ad esempio per la pubblicazione di ta- re la produttività effettiva, Pfeiffer Consulting ha debelle o annunci pubblicitari. E naturalmente c’è il fat- finito un ampio set di mezzi con cui valutare la protore produttività: le riviste devono seguire delle sca- duttività, che coprono diversi segmenti del mercato denze molto serrate; per rispettarle è imperativo poter del design e dell’editoria. Inoltre, l’istituto ha definito lavorare il più velocemente e nel modo più affidabile diversi test per flusso di lavoro con cui è possibile mipossibile. surare la produttività di entrambi i programmi in siLa velocità di elaborazione è aumentata in modo tuazioni di lavoro quotidiane. incredibile dall’avvento del desktop publishing: oggi Per una discussione approfondita dei test e delle abbiamo infatti raggiunto il punto in cui per la mag- procedure di valutazione, per i risultati completi e le gior parte delle operazioni di impaginazione, è il com- configurazioni di sistema, è possibile consultare il puter che aspetta l’operatore e non viceversa. documento completo, “InDesign 2.0 Productivity

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Benchmark Report” che è possibile scaricare dal sito Web www.pfeifferreport.com. Nel settore informatico troppo spesso si considerano maggiormente le prestazioni dell’hardware e la velocità di una data piattaforma hardware. La produttività, tuttavia, è maggiormente legata all’architettura del software e al flusso di lavoro che non alla potenza di elaborazione del sistema stesso. é pur vero che, a causa delle sempre maggiori prestazioni hardware, dobbiamo ormai aspettare sempre meno che il computer completi la maggior parte delle operazioni. La produttività è quindi meglio definita dal numero di passi necessari a compiere un determinato lavoro, piuttosto che dalla velocità alla quale l’hardware completa ogni singolo passo. In genere, si ottiene un aumento di produttività quando si usa un software in grado di ridurre il numero di passi necessari a raggiungere un determinato obiettivo. Naturalmente, in un settore guidato sia dalla ricerca della qualità che da scadenze serrate, la produttività è di importanza primaria. Pochi professionisti sono più esigenti di designer ed editori riguardo il proprio ambiente di lavoro. I risultati principali ottenuti dai test ai quali Pfeiffer Consulting ha sottoposto InDesign 2.0 sono i seguenti: - Funzionalità integrate possono offrire ad Adobe InDesign 2.0 importanti miglioramenti a livello di produttività rispetto al flusso di lavoro basati su QuarkXPress. - L’aspetto integrazione che esiste con Adobe Photoshop e Illustrator aumenta la produttività di InDesign 2.0 in molti flussi di lavoro di progettazione grafica e publishing. - La produttività di InDesign 2.0 e QuarkXPress 5.0 in situazioni di lavoro quotidiane è pressoché identica dal punto di vista di un utente con formazione adeguata. - Adobe InDesign 2.0 offre maggior produttività nella gestione e formattazione delle tabelle rispetto a QuarkXPress 5.0. Un software per i creativi Come software per publishing e progettazione grafica, Adobe InDesign 2.0 migliora in diversi modi il modo in cui i designer lavorano: offre una nuova definizione di quanto sia possibile ottenere da un programma di impaginazione e consente una miglior integrazione tra i diversi programmi usati tipicamente in am-

biente grafico. Sorgono inevitabili alcune domande: vale la pena cambiare una procedura di lavoro provata e testata per qualcosa di nuovo? Quale sarà il vantaggio effettivo dal punto di vista della produttività? E in che modo inciderà il nuovo programma sul mio attuale flusso di lavoro? Per rispondere a queste domande, Pfeiffer Consulting ha esaminato nei minimi particolari l’intera procedura creativa; ha poi definito alcuni progetti reali e test che coprono ogni aspetto del lavoro creativo. Inoltre ha definito dei test con cui misurare le prestazioni di aspetti più nascosti, quali la creazione di variazioni di un progetto: in un test abbiamo misurato la fluidità di entrambi i programmi durante la ricostruzione ripetuta di un documento di oltre 70 pagine con ampio contenuto grafico e flusso di testo molto lungo (55.000 parole, oltre 328.000 battute). I punti salienti ottenuti nel test per la produttività nel design creativo sono stati i seguenti: - Il publishing grafico dipende molto dall’integrazione di diverse applicazioni, quali Adobe Photoshop, Adobe Illustrator o Macromedia Freehand. - Adobe InDesign 2.0 può offrire un notevole miglioramento a livello di produttività grazie alla stretta integrazione con altre applicazioni; offre inoltre funzioni integrate quali la gestione della trasparenza che possono accelerare la fase creativa. - La possibilità di usare file di Photoshop nativi con più livelli senza doverli salvare in un formato intermedio offre un flusso di lavoro più diretto e quindi più produttivo. - Fase 1: creare il layout di base e importare le immagini - Fase 2: creare ombre esterne - Fase 3: elaborazione di base delle immagini - Fase 4: apportare correzioni e ritocchi - Fase 5: apportare correzioni finali e creare il PDF XPress e InDesign: prestazioni a confronto Quando InDesign 1.0 entrò sul mercato, era inizialmente lento. Non c’è da stupirsene: ogni nuovo software per grafica è lento sulla sua prima piattaforma. Adobe Illustrator 1.0 era stato rilasciato all’inizio del 1987 su un Macintosh Plus ed era a dir vero quasi impossibile usarlo su quel computer. Quando Photoshop entrò sul mercato, 8 MB di RAM sembravano un lusso. Il publishing editoriale rappresenta una sfida particolare per Adobe InDesign. Se esiste un settore che

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più di ogni altro fa affidamento sulla velocità e sulla produttività di QuarkXPress, è quello delle riviste. In tutto il mondo vengono prodotte ogni mese milioni di pagine con QuarkXPress, che non deve ormai provare ulteriormente la propria validità. D’altro canto, è anche vero che le esigenze della realtà editoriale sono in rapida evoluzione. QuarkXPress offre alcune funzioni grafiche avanzate, quali il testo lungo un tracciato. Ma molti degli effetti più frequentemente usati nelle riviste richiedono l’uso anche di altri programmi quali Adobe Photoshop, Illustrator e Macromedia Freehand; oppure richiedono l’acquisto di moduli aggiuntivi per il programma di impaginazione. Questo porta quindi a ulteriori investimenti e a un rallentamento della produttività dovuto a flussi di lavoro più complessi. InDesign 2.0 è notevolmente più veloce rispetto alle versioni precedenti; tuttavia, rispetto alla prima versione, offre delle funzioni potenzialmente esigenti dal punto di vista della potenza del sistema. In particolare, il programma viene rallentato dalla visualizzazione ad alta qualità delle immagini e della grafica importate, dalle funzioni tipografiche avanzate quali la crenatura ottica e dal motore di composizione del testo basato su paragrafi. La produttività effettiva di InDesign dipende quindi da un uso ponderato di tali funzioni: un operatore esperto di InDesign userà quindi la visualizzazione ad alta risoluzione delle immagini solo in situazioni con l’esigenza effettiva di esaminare in modo preciso i contenuti di un’immagine (ad esempio, per posizionare l’immagine in modo preciso secondo il suo contenuto). Sia QuarkXPress 5.0 che InDesign 2.0 offrono prestazioni soddisfacenti e, nella maggior parte delle operazioni standard di impaginazione, la velocità del computer o del software non incide particolarmente sulla produttività complessiva: l’esecuzione degli stessi passi in entrambi i programmi richiede lo stesso tempo. Tuttavia, anche una lieve riduzione dei passi necessari nel flusso di lavoro può avere un impatto sulla produttività complessiva. Nel test sulla fluidità del lavoro, InDesign presenta un lieve vantaggio rispetto a QuarkXPress, anche perché combina la creazione di un riquadro per immagine e l’importazione dell’im-

magine stessa in una singola operazione, mentre XPress richiede diversi passi per arrivare allo stesso risultato. Il fattore che incide maggiormente sulla produttività, tuttavia, è legato alla semplicità del flusso di lavoro: la creazione di un effetto di trasparenza in InDesign 2.0 ha richiesto poco più di 40 secondi; per ottenere lo stesso risultato in QuarkXPress 5.0 e Photoshop ci sono voluti oltre 180 secondi, quasi cinque volte tanto. Impatto delle funzionalità grafiche sulla produttività I punti salienti della progettazione grafica per la rappresentazione dei dati portano a una conclusione inequivoca. InDesign 2.0 è nettamente più produttivo nella gestione delle tabelle rispetto a QuarkXPress 5.0. Ciò è dovuto alla possibilità di importare direttamente delle tabelle di Excel o di Word e di farle scorrere su più pagine, in modo che le celle in eccesso scorrano automaticamente nella pagina successiva. La stessa operazione in QuarkXPress 5.0 richiede che l’utente tagli e incolli manualmente le righe di celle che non rientrano in una pagina. InDesign 2.0 può inoltre importare le informazioni di formattazione dal foglio di calcolo originale, tra cui font, colori e celle unite. Nonostante Excel non supporti i colori CMYK, InDesign 2.0 crea dei campioni da ogni colore usato dal foglio di calcolo da convertire poi in colori CMYK per la stampa. Uno degli aspetti più importanti di quanto offerto da queste nuove funzioni, tuttavia, sarà sicuramente la maggior libertà creativa di cui potranno godere gli operatori grafici. Oltre all’incremento di produttività, l’integrazione di opzioni quali effetti di trasparenza offre maggiore libertà di sperimentazione, senza dover passare da un programma a un altro. Questo è in forte contrapposizione con gli attuali flussi di lavoro, in cui lo strumento di impaginazione viene sempre più spesso usato come contenitore per elementi grafici creati in altri programmi. Sarà con grande interesse che osserveremo l’impatto che avranno queste nuove possibilità sulla progettazione grafica dei prossimi anni.

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Mortsel- Dicembre 2002- Agfa-Gevaert ha annun- duzione di attrezzature di Technical Imaging a Monaciato che il suo Comitato di Controllo ha eletto Marc co. Dal 1990 al 1996 è stato responsabile del Medical Elsermans membro del Consiglio di Amministrazione Equipment. Dal 1996 al 1999 ha ricoperto la carica di Manager del Corporate Logistics. a partire dal 1° gennaio 2003. Dopo l’acquisizione della Sterling Diagnostic nel Inoltre un’assemblea straordinaria degli azionisti è stata convocata il 13 Gennaio 2003 e si è riunita per 1999, si è occupato dell’integrazione di tale società in Agfa. Nell’ottobre 2000 è staadattare gli statuti alle modito nominato Direttore Genefiche apportate alla legge belrale della Divisione Graphic ga in relazione alle società e Systems, la più grande Diviper rinnovare l’autorizzazioAGFA GEVAERT S.p.a. sione di Agfa. ne ad acquistare azioni proDivisione Graphic Systems Dal Gennaio 2003 il Consiprie. Via Grosio 10/4 - 20151 Milano glio di Amministrazione è dunque Marc Elsermans, di nazionalità Tel. 02.3074.220 Fax 02.3074429 formato da 6 membri: Ludo Verhoeven belga, è nato nel 1945 e si è laureato http://www.agfahome.com (CEO), André Bergen (Direttore Finannel 1974 in ingegneria presso l’Univerza e Amministrazione), Albert Follens (Responsabile sità di Lovanio. E’ entrato in Agfa nel 1974 come capo del diparti- della Ricerca e Sviluppo e della produzione di prodotmento Progettazione dei film di supporto.. Dopo aver ti fotochimici) e i General Managers delle tre più imricoperto la carica di Manager Central Technical portanti Divisioni: Marc Elsermans (Graphic Systems), Services e Controller della Produzione Fotochimica a John Glass (HealthCare) e Jesper Moeller (Consumer Mortsel si è occupato di Ricerca e Sviluppo e di Pro- Imaging).

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Marc Elsermans entra nel Consiglio di Amministrazione del Gruppo Agfa-Gevaert

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Integrazione dei dati: cresce in Italia il successo di Ascential Software In controtendenza con quanto sta accadendo nel le aziende impegnate nell’implementazione di applimondo IT, Ascential Software ha registrato continui cazioni per l’analisi del business (al primo posto è starisultati positivi nel corso dell’ultimo anno, sia a livel- ta indicata la riduzione dei budget quale fattore inibitore lo nazionale che internazionale, tramite lo sviluppo di dell’implementazione di tali tipologie di progetti). quello che è stato definito con soddisfazione dai vertiSecondo l’analisi di Gartner il potenziale di queci aziendali italiani “un nuovo sto mercato, di cui Ascential capitolo nella storia dell’inforrappresenta un importante punmatica”, basato sul fondamentato di riferimento, è di 3-5 volte le concetto dell’integrazione e superiore alle proiezioni dei culminato nel lancio della segmennti dell’ETL e della Data Enterprise Integration Suite. Quality. Ascential software via Marocco 51 (Zona Eur) Chiave del successo di Il lancio della Enterprise 00144 ROMA Ascential è l’aver affrontato e risolIntegration Suite ha permesso ad Tel. 06 59.29.381 to un problema di vitale importanza Ascential di ottenere a livello monvia C.Donat Cattin 5 per le aziende, e cioè quello di rendediale, soltanto negli ultimi tre mesi 20063 Cernusco sul Naviglio (Mi) Tel. 02 921.451 re validi, fruibili e interscambiabili i dell’anno, 72 nuovi clienti e 152 sui dati che risiedono nelle applicazioni, http://www.ascentialsoftware.it quali agire in up-sell su prodotti già acinfo@ascentialsoftware.it aumentando in questo modo efficienza e quistati. competitività per le aziende, riducendo i costi e increLa Enterprise Integration Suite combina i tre promentando la redditività: enormi volumi di dati grezzi dotti Ascential dedicati all’integrazione dai: eterogenei vengono trasformati in risorse informative MetaRecon, per la comprensione delle fonte dei dati; di alto valore, capaci di incidere con successo sulle INTEGRITY, per la qualità dei dati e DataStage, per attività di business. la trasformazione dei dati, il tutto condiviso su una Le diverse applicazioni strategiche in cui le azien- piattaforma di servizi software che garantisce illimide hanno compiuto investimenti (ERP, SCM, CRM, tata scalabilità, gestione dei metadati e connettività anyBI eBusiness, e così via) hanno infatti bisogno di es- any tra dati sorgente e dati destinazione. sere integrate e questo sviluppa il vasto mercato denoEssenziale elemento del successo di mercato è minato “Enterprise Data Integration” che necessita di proprio la garanzia di scalabilità offerta dalla Suite di competenze oltre che di soluzioni tecnologiche, allo Ascential, in funzione dei volumi crescenti di inforscopo di garantire alle aziende la qualità e la corret- mazioni da elaborare in un processo di Data tezza delle informazioni collezionate dalle proprie Integration. Del resto è dal 1996, con lo sviluppo della applicazioni, di correlarle, aggregarle e di renderle piattaforma DataStage, che Ascential ha proseguito con fruibili per l’operatività integrata nel momento in cui continuità nella ricerca e nello sviluppo fino a raggiunoccorre. gere i traguardi di oggi. L’entità della partita in gioco può essere compresa Tutto questo ha permesso ad Ascential di raggiuncitando un dato emerso da una ricerca di The Data gere nel quarto trimestre risultati molto positivi: un Warehouse Institute: la “sporcizia” dei dati costa alle fatturato pari a 34,1 milioni di dollari, il 13% in più aziende di tutto il mondo 600 miliardi di dollari l’an- rispetto ai 30,2 milioni di dollari del terzo trimestre no in errori e riduzione delle performance. Un recente 2002 e il 25% in più rispetto ai 27,2 milioni di dollari rapporto IDC pone la qualità dei dati al secondo posto del quarto trimestre 2001. Per il 2003, la società pretra le problematiche che devono essere affrontate dal- vede una crescita compresa tra il 20 e il 25%.

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Anche l’Italia, insieme al Nord America ed altre nazioni europee, ha confermato l’andamento positivo dei risultati in termini di profittabilità e di allargamento della base installata. In Italia Ascential Software in Italia ha avuto un giro d’affari per l’esercizio 2002 di circa 6,2 milioni di dollari; prendendo in considerazione le sole soluzioni di enterprise integration, il giro d’affari raggiunto per l’esercizio 2002 corrisponde ad un incremento di circa il 30% sull’esercizio 2001. Ascential Software in Italia ha numerosi clienti attivi in tutti i mercati: tra le grandi organizzazioni che utilizzano le soluzioni di Ascential vi sono Telecom Italia, TIM, Wind, Vodafone Omnitel, Tiscali, H3G, Eni, Enel, Poste Italiane, Consorzio Monte Paschi, BNL, Findomestic, Vittoria Assicurazioni, Assimoco, ISVAP, INAIL, Ministero degli Interni, Ministero di Giustizia, Tele Sistemi Ferroviari. Questi risultati sono stati raggiunti grazie alla focalizzazione commerciale su grandi clienti e grazie a specifiche iniziative pensate per favorire il know how transfer ai partner: ad esempio, è di fondamentale importanza iI programma locale per i partner (Data Integration Partner Program) lanciato nel 2002 da

Ascential Software Italia e sottoscritto da più di 20 aziende, che ha portato un centinaio circa di persone distribuite tra grandi System Integrator, Società del settore focalizzate su tematiche di EDI (BI e DW) ad entrare nel percorso di certificazione per addestrare personale operativo da impiegare in attività progettuali molto complesse, fornendo figure professionali molto richieste dagli stessi clienti. Tali iniziative nazionali si collegano alle attività coordinate con i grandi partner strategici internazionali come IBM e SAP Accenture, che hanno portato un’ulteriore espansione del business di Ascential in diversi mercati nel 2002; di fondamentale importanza anche la certificazione di Microsoft Corporation sulla completa compatibilità della propria Enterprise Integration Suite con Microsoft Windows 2000. Con sede a Westboro, nel Massachussetts, Ascential possiede uffici in tutto il mondo e annovera oltre 2.200 clienti operanti in aree che vanno dalle telecomunicazioni, dalle scienze biologiche e dai servizi finanziari alla sanità, all’industria, ai beni di largo consumo e al settore retail. In Italia la società è presente a Milano e a Roma.

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Profili colore ICC in automatico con Profile Wizard 2.5 di Creo Creo Italia ha cominciato la distribuzione della la vata qualità tipica della tecnologia di misurazione prosoluzione Profile Wizard per la creazione automatica fessionale di GretagMacbeth ad un prezzo accessibidei profili ICC incorporando nella confezione lo le. “Abbiamo scelto il dispositivo Eye-One Pro per le spettrofotometro Eye-One Pro prodotto da GretagMacbeth, l’azienda svizzera che fornisce una sue ottime prestazioni e per la sua totale flessibilità” soluzione completa ed integrata per la selezione, la cor- ha affermato Sharon Ziv-Falk, Product Manager Creo rispondenza, la misurazione, la formulazione, la ge- di Profile Wizard. ”L’offerta bundle Profile Wizard 2.5 stione, la valutazione e la comunicazione del colore e Eye-One offre ai clienti di Creo un modo facile, ecoper i settori della riproduzione digitale, delle arti gra- nomico ed estremamente preciso di produrre i profili fiche, della stampa e dell’editoria elettronica. Si offre ICC per scanner, monitor e sistemi di output. In tal in tal modo ai professionisti dell’industria delle arti modo, l’utente finale può realizzare un flusso di lavoro ICC completo nell’ambito grafiche un prodotto qualitatidel proprio ambiente di produvamente più completo. La conzione”. fezione “bundle” offre una so“Siamo molto motivati a luzione per la gestione del cocollaborare con Creo per afferlore potente, conveniente e di mare i nostri standard di semelevata qualità per le applicazioplicità di uso nel settore professionale delni della prestampa e della grafica. Creo Italia S.r.l. la grafica, ampliando nel contempo la difVia Pisa 250 20099 Sesto San Giovanni fusione della tecnologia e del marchio ICC in automatico Milano - Italy GretagMacbeth negli ambienti professioTel: +39 02 262 59 77 Il software Profile Wizard 2.5 crea au- Fax: +39 02 262 59 229 nali” ha nel contempo dichiarato Iris Mangelschots, Vicepresidente Vendite tomaticamente e regola con estrema precisione i profili ICC in base ai dispositivi di input, mo- OEM Worldwide alla GretagMacbeth. “Questo è un momento storico fondamentale che nitor e sistemi di output. Dall’inizio del processo alla fine, i profili ICC intelligenti mantengono la fedeltà ci vede consolidare i rapporti con Creo su scala mondel colore nei vari passaggi che i dati subiscono da un diale, specialmente in vista del fatto che il dispositivo dispositivo all’altro. Con Profile Wizard viene miglio- Eye-One Pro verrà offerto con la nuova stampante per rata la prevedibilità in stampa e vengono eliminati i prove colore Creo Integrisª”. La confezione bundle Profile Wizard 2.5 e Eyeritardi e i rifacimenti, con evidenti risparmi su tempi e materiali. Lo speciale profilo ICC DeviceLink di One Pro è disponibile in tutto il mondo attraverso i Profile Wizard preserva il canale del nero, garantendo venditori diretti Creo ed i rivenditori autorizzati. testo nero nitido e dettagli fini. Per la creazione di profili per gli spazi colore non CMYK come Hexachrome¨, Creo offre l’opzione manyColors per Profile Wizard che aggiunge funzionalità multicanale per la creazione dei profili. Il software Profile Wizard funziona con la linea di soluzioni Creo per la realizzazione di prove colore tra cui le stampanti per prove colore Iris¨; la nuova stampante Verisª e i sistemi CPT Lotemª Spectrum, Trendsetter Spectrum¨ o Proofsetter Spectrumª. Lo spettrofotometro GretagMacbeth Eye-One Pro misura il colore in entrambe le modalità di riflessione ed emissione, rileva velocemente i campioni di colore e misura sia i video a tubo catodico che quelli a schermo piatto. Questo spettrofotometro palmare offre l’ele-

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Dalla fine del 2002 il sistema editoriale EidosMedia è in “Gli articoli per tutte queste diverse edizioni del giornafase di installazione, e sotto test, al Financial Times. Si tratle e del website sono scritte da una squadra di giornalisti che ta della fase finale di un processo che, una volta concluso, si trova in vari centri di affari nel mondo. L’elemento cruconsentirà agli utenti - giornalisti e poligrafici - di avviare la ciale per la scelta del sistema editoriale del Financial Times produzione all’interno del nuovo sistema editoriale. Se tuté costituito dal fatto che il materiale del giornale è raccolto, to procede bene come fino ad oggi è successo, il sistema prodotto ed impaginato nelle varie edizioni da una sola squadovrebbe essere in funzione già nel cordra centrale di redattori che opera nel so del 2003; allora il Financial Times ed quartier generale del Financial Times a EidosMedia potranno vedere i risultati Londra. della loro collaborazione. Questa centralizzazione consente al Ma perché il Financial Times ha Financial Times di ottenere una sola scelto EidosMedia? “agenda” di notizie coerente, su misura EidosMedia S.r.l. “Hanno giocato molti fattori” ha diper gli interessi e le riflessioni dei lettori Viale Legioni Romane, 43 chiarato William Dawkins, publishing in differenti regioni del mondo. Permette 20147 Milano editor del Financial Times. “Le ragioni prin- tel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330 inoltre ai giornalisti di operare collegamencipali sono state il modo di fare giornalismo ti fra diversi eventi che si verificano in ogni www.eidosmedia.it info@eidosmedia.com del Financial Times e le specifiche richieste dei parte del mondo – siano essi crisi finanziarie, giornalisti medesimi. La missione del Financial guerre o fusioni aziendali – in linea con la natuTimes è quella di fornire, su carta e online, le migliori notira internazionale di molte delle attività svolte dai nostri letzie ed analisi sul business internazionale di tutto il mondo. tori. Per fare questo abbiamo bisogno di giornalisti con specifiCosì i giornalisti del Financial Times devono essere in che competenze professionali, in grado cioè di proporre i grado di segmentare con criteri diversi un unico data base loro articoli a differenti target di lettori: i testi devono essere centrale di notizie e commenti. Inoltre devono produrre ediinteressanti per un imprenditore cinese che prevede di enzioni complesse con tempi di chiusura brevi e non sempre trare nel mercato giapponese come per un manager econouguali. Ne consegue che per l’efficacia della redazione e del mico di mercati emergenti che tenta di vendere quote cinesi processo di produzione é essenziale il modo nel quale vena un fondo pensionistico tedesco a Wall Street. gono integrate le differenti edizioni”. Per raggiungere questi segmenti differenziati di merca“Il Financial Times ha integrato per molti anni le proto, il giornale è pubblicato in quattro diverse edizioni geoprie edizioni dei giornali regionali impiegando un sistema grafiche: una per gli Stati Uniti, una per l’Asia, una per editoriale SII. Ora c’era la necessità di completare il sistema l’Europa continentale ed una per il Regno Unito. I contenuti integrando ed uniformando i flussi produttivi delle edizioni sono costantemente aggiornati nell’arco delle ventiquattr’ore cartacee e del website. SII non era in grado di fare ciò. e stampati in 19 stabilimenti in ogni parte nel mondo. Circa Prima che il Financial Times aprisse i negoziati con due terzi dei lettori del giornale, la quota di audience che EidosMedia ha chiesto per prima cosa a Gabriella Franzini cresce in misura più rilevante, vive lontano dal Regno Unidi effettuare una dimostrazione del sistema ai giornalisti e to. In modo simile al prodotto stampato, la versione online allo staff tecnico. La dimostrazione è parsa molto convindel Financial Times, FT.com, è pubblicata in una versione cente e per l’estate del 2002 è stato firmato il contratto. per il Regno Unito, in una per gli Stati Uniti ed in una verOra, con l’arrivo del 2003 ci attendiamo che il sistema sione cosiddetta Globale. Grazie a questa sua dimensione sia molto robusto, flessibile e sofisticato: per combinare la internazionale FT.com sta crescendo velocemente e ha ragmigliore gestione della conoscenza con il miglior sistema giunto il punto di pareggio alla fine del 2002”. editoriale utilizzabile”.

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Il Financial Times ed EidosMedia: le ragioni di una scelta

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Kodak Polychrome Graphics: il fatturato italiano cresce del 7% E’ tempo di bilanci per Kodak Polychrome messo alla società di affermare nuovamente la propria Graphics. Nel corso di un recente incontro nazionale leadership nello specifico settore: le lastre digitali hancui hanno partecipato tutti i collaboratori italiani di no rappresentato alla fine del 2002 ben il 35% di quelKodak Polychrome Graphics Marco Querci, presidente le vendute da KPG in Italia. Infatti ad oggi nel nostro di KPG Italia, ha analizzato i risultati conseguiti dal- paese lavorano con lastre termiche digitali Kodak l’azienda nel 2002 e indicato le previsioni generali per Polychrome Graphics circa 350 impianti, un terzo dei quali è stato venduto diretil 2003. tamente dalla struttura A cinque anni dalla commerciale di KPG. fondazione - avvenuta nel gennaio del 1998 in seguiVia del Pratignone 38/40 to ad un accordo tra Eastman Kodak Polychrome Graphics 50041 Calenzano (FI) Kodak Company e Sun Chemical e Creo tel. 0558836200 - fax 0558836222 Corporation – e dopo l’acquisizione http://www.kpgraphics.com della Horsell Anitec e della divisione Nel presentare i risultati conseguiti Color Proofing e Color Software della Imation, Kodak nel 2002 Querci ha dunque sottolineato l’importanza Polychrome Graphics ha ormai consolidato la propria della stretta collaborazione tra KPG e Creo, che ha posizione di leader mondiale nelle tecnologie termi- portato alla vendita di impianti di preparazione di lache per CtP in termini di qualità e quantitativi prodotti stre digitali a tecnologia termica a molte aziende itae venduti e capacità produttiva di lastre termiche, come liane di primaria importanza, sia nel settore della stamdimostrano i risultati conseguiti nell’ultimo anno, che pa commerciale sia in quello dei giornali. Ed è proKPG considera sostanzialmente positivi. prio il mercato italiano dei giornali, per il quale KPG e Creo hanno stretto nel 2001 un accordo di collaboraIl fatturato italiano cresce del 7% zione in esclusiva a livello europeo, che ha registrato nel corso del 2002 la maggiore crescita percentuale, Soprattutto per quanto riguarda l’Italia che ha re- con un aumento delle installazioni del 50% in un solo gistrato una crescita del fatturato complessivo del 7% anno. Gli impianti venduti nei giornali negli ultimi due rispetto al 2001, dato, questo, leggermente superiore anni sono così giunti a 28, ma il fortissimo interesse alle previsioni. L’industria grafica, come tutti i settori degli stampatori nei confronti della tecnologia termiproduttivi, ha risentito nel 2002 degli effetti negativi ca digitale permette di prevedere un’ulteriore e notedella congiuntura internazionale. Rispetto agli altri vole crescita in tempi brevi. Il grande successo ottepaesi europei, la situazione italiana è stata forse meno nuto da Kodak Polychrome Graphics nel campo delle pesante, grazie ai notevoli investimenti indirizzati da- tecnologie digitali di preparazione delle lastre si deve gli stampatori verso sistemi a tecnologia avanzata come anche all’impegno degli specialisti software di KPG i CtP a grande formato, facilitati dalla proroga della Italia nello sviluppo di soluzioni dedicate al workflow legge Tremonti oltre che imposti dalla sempre crescente digitale, di cui il KPG OpenFlow è il fiore all’occhielnecessità di adeguare i propri parametri produttivi agli lo con oltre 100 installazioni eseguite in meno di due standard internazionali per aumentare la competitività. anni, la metà delle quali è caratterizzata dalla gestione La gamma di soluzioni offerta da Kodak del flusso di lavoro a pagina singola. Per Kodak Polychrome Graphics il settore è in forte Polychrome Graphics, caratterizzata da prodotti e sistemi tecnologicamente all’avanguardia e sostenuta da crescita, anche grazie all’aggiornamento continuo e alla uno staff tecnico-commerciale di alto livello, ha per- ricerca di nuove soluzioni come il KPG PuzzleFlow,

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basato su PDF, che integrano e completano la gamma proposta. Nell’ottica di fornire al cliente una soluzione completa per la prestampa si inserisce anche l’acquisizione della divisione Color Proofing e Color Software della Imation, che risale al gennaio del 2002 e che ha permesso a KPG di disporre della più ampia gamma di prodotti dedicati alle prove colore. Certo, il potenziale di risposta del mercato italiano è ancora in fase di verifica, visto il breve tempo trascorso. Ma il portafoglio KPG comprende oggi i sistemi Kodak Approval XP4 e KPG Matchprint Digital Halftone Proof per le prove digitali retinate, KPG Matchprint per le prove analogiche e Starproof per le prove retinate su inkjet. Per quanto riguarda invece gli altri prodotti in portafoglio, le lastre di tipo convenzionale - pur registrando una logica contrazione – hanno rappresentato nel 2002 ancora il 65% del totale, mentre il film ha subito un calo, ampiamente previsto, del 20%. Si tratta di una tendenza inevitabile, causata dalla rapidità con cui prendono piede le nuove tecno-

logie digitali, che ridurrà tra breve il film a prodotto marginale della gamma offerta da KPG. Nell’illustrare le previsioni per il 2003 Querci ha tenuto a sottolineare che la crisi del mercato globale, più che evidente agli occhi di tutti, non consente di impegnare l’azienda in direzione di un’ulteriore crescita. Lo sforzo di KPG Italia sarà perciò diretto verso il mantenimento dei risultati economici anche in presenza di un’eventuale contrazione del fatturato, al rafforzamento della collaborazione con Creo e al potenziamento delle strutture dedicate alla consulenza e all’assistenza tecnico-commerciale, che hanno il compito di sostenere i clienti effettivi e potenziali nella crescente tendenza alla digitalizzazione del settore della prestampa. Per la fine del 2003 si attendono anche le conclusioni dei test di due importanti progetti portati avanti dai Centri R&D di KPG, relativi alle lastre digitali con tecnologia No-Process e Waterless, la cui commercializzazione è prevista non prima del 2004.

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Da Lithosol Italia la piegatrice e punzontarice multiformato NELA VCPm per stabilimenti multi-prodotto

Gli editori italiani ed europei fanno sempre più automatizzato che, facendo risparmiare tempi signifispesso ricorso a centri stampa esterni per delocalizzare cativi all’area di fotoformatura, è in grado di compensul territorio la produzione delle copie dei giornali sare i ritardi nel flusso di lavoro che sono sempre posquotidiani. I centri stampa indipendenti si trovano sem- sibili, facendo arrivare comunque in tempo utile il propre più spesso a fare fronte a un gran numero di com- dotto stampato nelle edicole. messe caratterizzate, in molti casi, da La capacità della soluzione Nela volumi di tiratura non eccessivi ma VCPm di adattarsi in modo automada una grande varietà di prodotti editico ai diversi formati di lastra trova toriali. Sistemi di produzione flessiun ottimo alleato, sul fronte dei ribili ed in grado di lavorare contemsparmi di tempo, nel sistema di agporaneamente prodotti in diversi forgancio e posizionamento della lastre mati editoriali rappresentano oggi basato su aria compressa ed in grado per tutti i centri stampa una risorsa di movimentare senza soste di alcun strategica fondamentale per fare genere fino a 250 lastre/ore. Lithosol Italia spa fronte alle nuove richieste del merL’unità Nela VCPm proposta da Via della Pace, 7 cato. Lithosol Italia non si traduce per 20098 S. Giuliano Milanese (MI) Nela, società specializzata nelle stampatori ed editori solo in un vanTel. 02/98490621 Fax. 02/9842526 soluzioni ad alta tecnologia per la taggio competitivo abbattendo i temhttp://www.lithosol.it piegatura e la punzonatura delle lapi impiegati dalle unità tradizionali e.mail: lithosol@lithosol.it stre da stampa, rappresentata nel noper la piegatura e la punzonatura delstro Paese da Lithosol Italia, ha presentato agli editori le lastre, ma offre anche un significativo valore agdi tutto il mondo riuniti all’Ifra Expo di Barcellona la giunto per quanto riguarda la qualinuova soluzione VCPm per la punzonatura e piegatutà del processo. Nela impiega infatra automatica delle lastre con controllo di registro otti componenti ad alta tecnologia tico a formato multivariabile. (la “m” della per il controllo ottisigla Video-Control-Positioning significa apco e l’allineamento punto “multivariable”). della lastra in fase L’unità, già presente in produzione presso alcuni importanti stabilimenti per la stampa dei quotidiani in Italia ed all’estero, riceve dalle unità di fotoincisione (tradizionali o a tecnologia CtP) le lastre per la stampa, riconoscendo in modo automatico il formato addattando i parametri produttivi in tempo reale. I vantaggi di questa unità inserita in un workflow di punzodi stabilimento multiprodotto sono evidenti. Lo natura, una componente essenziale per la corretta testampatore può avviare in produzione i files mano a nuta del registro in fase di stampa. mano che arrivano dai propri clienti senza doversi preL’unità Nela VCPm multiformato può contare suloccupare di resettare ogni volta le unità meccaniche la rete di assistenza capillare ed efficiente garantita da inserite sui nastri trasportatori. Gli editori, da parte loro, Lithosol Italia in grado di intervenire efficacemente possono contare su questo flusso di lavoro del tutto in ogni centro stampa del nostro Paese.

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Fujifilm Italia S.p.A. ha annunciato ufficialmente L’incarico di Presidente del Consiglio ed Amminil’acquisizione dell’intero capitale sociale da parte stratore Delegato della società è stato assegnato ad della Fuji Photo Film (Europe) GMBH, Erwin Parth, affiancato nella sua attività dai conazienda con sede a Dusseldorf che esersiglieri Higoshimi Yanagida e Kazuhito cita la responsabilità e il coordinamenYamamura – rispettivamente Presidente to di tutte le attività europee del e Direttore Finanziario della Fuji Photo prestigioso marchio giapponese . Film (Europe) GMBH . Nel corso del 2002 Fujifilm Italia L’acquisizione della filiale italiana aveva già rilevato la rappresentanza sul – realizzata con la collaborazione della territorio nazionale dei prodotti e servizi Ernst & Young Financial Business accessori Fujifilm attraverso l’acquiAdvisors – è parte integrante del prosto del ramo di azienda del Grupgetto strategico di Fujifilm nelVia De Sanctis, 41 - 20141 Milano po Onceas dedicato alla loro dil’assumere il controllo diretto Tel. 02/89582200 - Fax 02/89582291 stribuzione . Il 15 gennaio 2003 dei distributori europei, per si è tenuta a Milano l’Assemblea Responsabile commerciale: elio.ramponi@fujifilm.it consolidare la propria Responsabile tecnico: gianluigi.bersani@fujifilm.it degli Azionisti della Fujifilm Italeadership nell’offerta di prolia S.p.A. per il conferimento dei mandati nel nuovo dotti e servizi per i mercati della fotografia amatoriale Consiglio di Amministrazione. e professionale, del cinema e delle arti grafiche.

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Fujifilm Italia: nuovo assetto societario per cogliere le sfide e le opportunità del mercato

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Networked Graphic Production in azione. Creo e MOHN Media collaborano per semplificare la stampa e la produzione Non sono molte le località del mondo il cui nome efficiente, MOHN Media ha dato vita a un ambizioso evoca immediatamente l’idea della stampa di livello progetto CTP (computer-to-plate). I motivi alla base industriale; una di queste è sicuramente Gütersloh. In di questa iniziativa sono più che comprensibili: l’azienquesta città tedesca del Nord Reno-Westfalia si pro- da desidera ampliare la gamma di servizi offerta ai ducono a ciclo continuo enormi quantità di carta stam- propri clienti, offrendo a questi ultimi un vantaggio in pata, grazie a 16 macchine da più rispetto alla concorrenza. stampa offset a fogli (di medio “Agli inizi degli anni novanta, e grande formato) e 18 macchivivevamo in un mondo complene da stampa offset su bobina, tamente analogico, mentre oggi con varie linee di produzione quasi tutto viene prodotto digitalmente. Adesso stiamo diper la stampa a 64 pagine. La Creo Italia S.r.l. mostrando che con una gestione integrata capacità produttiva giornaliera è di Via Pisa 250 del flusso di lavoro non esistono più limi500mila riviste e cataloghi, 300mila libri, 20099 Sesto San Giovanni ti”, ha dichiarato Edwin Eichler, direttore 3,5 milioni di stampati pubblicitari Milano - Italy personalizzati di alta qualità e fino a generale del settore media di MOHN MeTel: +39 02 262 59 77 100mila calendari. Stiamo parlando di Fax: +39 02 262 59 229 dia, riassumendo con queste parole la riMOHN Media, che con quasi duemila divoluzione che ha avuto luogo nel settore pendenti rappresenta una delle principali aziende di della prestampa in un solo decennio. Questa azienda stampa offset internazionali. La società madre, Arvato fornitrice di servizi mediatici è stata la prima a impleAG, è uno dei maggiori fornitori internazionali di ser- mentare la Networked Graphic Production, un’iniziavizi per i prodotti di comunicazione e fa parte del grup- tiva di Creo Inc. per collegare tutte le fasi del processo po internazionale Bertelsmann AG, specializzato in di stampa-produzione, dall’idea alla consegna del proprodotti mediatici e di entertainment. dotto finito. “Con la Networked Graphic Production, Creo ci ha indicato la strada verso l’implementazione Il fabbisogno di lastre: un elemento chiave di un flusso di lavoro completamente digitale”, ha aggiunto poi Eichler. “Questa prospettiva presenta enordella produzione di MOHN Media mi vantaggi sia per noi sia per i nostri clienti, grazie ai Anche il numero di lastre di stampa impiegate da quali potremo continuare ad essere un’azienda leader MOHN Media raggiunge comprensibilmente cifre nel settore delle arti grafiche. Sia noi che i nostri clienti impressionanti. Nelle giornate di massima produzio- potremo beneficiare di un alto livello di efficienza e ne, il fabbisogno di lastre dei sistemi a foglio e a bo- delle possibilità offerte da una produzione just-inbina può superare le 900 unità. Se ciò non bastasse, i time”. Prima dell’inizio della collaborazione con Creo, formati di lastra utilizzati sono addirittura 13, per una produzione che comprende tutta la gamma dei formati risalente al 1999, MOHN Media aveva cercato per di stampa, dagli ottavi ai trentaduesimi. Il sistema del quattro anni di trasformare in realtà il progetto di una flusso di lavoro front-end collegato elabora a sua vol- produzione digitale insieme ad altri due fornitori di ta oltre 4mila nuove pagine a colori al giorno. Per ot- soluzioni CTP (computer-to-plate ). Molte sono le tenere una produzione di lastre digitali completa ed ragioni che hanno spinto l’azienda a passare a Creo.

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Innanzitutto, Creo poteva offrire una soluzione per grandi formati di lastre (fino a un massimo di 32 pagine) e una tecnologia di esposizione termica brevettata, chiamata SQUAREspot¨, in grado di garantire alte prestazioni e una procedura di esposizione con risultati costanti. Inoltre, fin dall’inizio l’automazione delle soluzioni CTP di Creo sembrava studiata su misura per le esigenze dell’azienda. Creo offriva inoltre un’alternativa al tradizionale flusso di lavoro bitmap: il flusso di lavoro a base PDF Prinergy¨, una soluzione decisamente proiettata verso il futuro. Architettura e automazione del sistema Prinergy erano state progettate per supportare una produzione di prestampa in grandi volumi distribuita geograficamente in varie località. MOHN Media ha scelto Creo come unico partner per l’implementazione totale di un sistema digitale per la stampa e la produzione di lastre, obiettivo che dovrebbe essere raggiunto entro la fine del 2002. Il sistema CTP ha una capacità attuale dell’85%, pari a circa 750 lastre al giorno. Gestione integrata del flusso di lavoro MOHN Media ha organizzato l’area di stampa in base alle varie linee di produzione: libri, riviste, stampati pubblicitari, cataloghi, calendari, elenchi telefonici ecc. Le varie linee sono gestite da nove diversi team di produzione. Prinergy costituisce il punto di riferimento per tutti i processi di lavorazione fino alla fase dell’esposizione delle lastre. In qualità di responsabile tecnico della prestampa di MOHN Media, Fred Van Eyndonck è responsabile del progetto CTP e del flusso di lavoro. Fred Van Eyndonck ripone grande fiducia nel flusso di lavoro PDF a pagine singole di Prinergy; a suo avviso, i vantaggi derivano dalla possibilità di scambiare le singole pagine fino al momento di esporre la lastra e di modificare lo schema di imposizione indipendentemente dalle pagine. In questo ambito, anche la funzionalità di Prinergy per la produzione di cianografiche digitali, grazie alla quale è possibile produrre automaticamente prove a colori su carta delle singole pagine, riveste una notevole importanza. Per assicurare l’integrità dei dati, Prinergy genera il contenuto sotto forma di immagine, che viene inviata a una delle otto stampanti a colori Xerox¨. Le prove vengono controllate

internamente oppure inviate al cliente per l’approvazione finale prima della produzione. Inoltre, MOHN Media applica il sistema VPS (Virtual Proofing System) di Creo in modo mirato. Questo strumento fornisce prove a video a colori dei moduli imposti, che possono essere controllate in modo rapido ed economico sul monitor. Per ragioni di tempo e di costi, l’obiettivo è quello di eliminare completamente le prove su carta dei moduli. MOHN Media utilizza attualmente la più vasta configurazione del sistema Prinergy di tutta Europa, con oltre 70 client Prinergy in uso. Il server primario, dotato del database Prinergy, è supportato da quattro server secondari. L’acquisizione e l’archiviazione dei dati è affidata a un sistema di server di file Unix¨ collegato in rete con Prinergy e replicato su quest’ultimo. Nell’ambito di un sistema di gestione dei dati di tipo gerarchico sono disponibili più di sette terabyte di spazio su disco online, ai quali vanno ad aggiungersi altri 76 terabyte in un’apparecchiatura robotica a banda magnetica. Per garantire la sicurezza dei dati in caso di guasti, la configurazione Prinergy dispone di una funzionalità integrata per la ridondanza dei failover. Si tratta di una misura più che giustificata in quanto, come ha sottolineato Fred Van Eyndonck, la società non si può permettere interruzioni della produzione CTP di durata superiore a un’ora. Grazie a questa funzionalità, tutti i server secondari sono in grado di rilevare i compiti di un altro server secondario oppure di fungere da server primario in caso di necessità. Alla configurazione Prinergy presente a Gütersloh fanno da complemento una serie di sistemi Prinergy satellite installati presso due filiali della società, la 4mat Media di Amburgo e la Artur Wahl GmbH di Monaco. I sistemi satellite vengono utilizzati per produrre cianografiche digitali dei lavori destinati ai clienti locali. Le filiali (è prevista l’apertura di altre succursali a Parigi e Londra) inviano allo stabilimento di Gütersloh le pagine PDF pronte per la stampa nelle quali sono incorporate istruzioni per l’elaborazione in formato JDF. L’esposizione delle lastre può cominciare subito dopo il ricevimento dei file. “La realizzazione di un’installazione di prestampa collegata in rete di questa portata è stata possibile solo grazie all’ampio know-how tecnologico di Creo”, ha spiegato Fred Van Eyndonck.

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MOHN Media sta ora cominciando a consentire l’accesso diretto dei propri clienti al sistema Prinergy per mezzo del portale Internet Synapse¨ InSite. I clienti possono rivedere le singole pagine, verificarne lo stato, e inviare file PDF al sistema di produzione, collegandoli direttamente a un piano dei processi. In un prossimo futuro, l’azienda potrebbe investire nell’acquisto di una macchina MAN Roland DICOweb, un impianto offset da bobina per la produzione computer-to-press, dotata delle teste di esposizione termica SQUAREspot¨ Creo. Per i lavori di ristampa, la società prevede di utilizzare una versione di questa macchina offset su bobina destinata alla stampa a caldo del formato a 16 pagine. CTP al 100%: il traguardo si avvicina grazie a Creo La produzione CTP su scala industriale richiede un notevole spazio fisico. Tenendo conto della logica del flusso di lavoro, l’edificio adibito alla prestampa e il complesso delle sale rotative sono stati collegati per mezzo di un ponte. Quattro dispositivi Trendsetter¨ VLF Quantum 5080 e un Lotemª 800 Quantum – tutti completamente automatizzati, dotati di unità di caricamento automatico a 5 cassette e provvisti di te-

ste di esposizione termica SQUAREspot – provvedono all’esposizione a ciclo continuo delle lastre. Nello stabilimento c’è spazio sufficiente per un’altra linea CTP, grazie alla quale la società potrebbe raggiungere una capacità produttiva complessiva pari come minimo a 1.400 lastre al giorno. Per ottenere una punzonatura del registro compatibile con il tipo di macchine e il taglio degli angoli richiesto in certi casi da vari formati di lastre, M & A Passystem ha realizzato per MOHN Media una punzonatrice a letto piano estremamente flessibile. La macchina utilizza l’orientamento a video e provvede all’elaborazione di tutte le lastre, che vengono poi incise a caldo. L’obiettivo dell’azienda, ovvero una produzione CTP al 100%, verrà raggiunto entro pochi mesi e costituirà una pietra miliare nell’implementazione della Networked Graphic Production. A proposito dell’importanza di tale obiettivo, Edwin Eichler si è espresso così: “Con la Networked Graphic Production, Creo ci ha indicato in che modo è possibile arrivare a un flusso di lavoro produttivo interamente digitale, con enormi vantaggi per tutti. Sia noi che i nostri clienti potremo beneficiare di un alto livello di efficienza e delle possibilità offerte da una produzione just-in-time”.

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Kodak Polychrome Graphics ha recentemente an- dalla fondazione della società, avvenuta nel gennaio nunciato di aver assegnato all’interno del proprio ma- del 1998 ed ha ricoperto prima la posizione di Direttonagement internazionale tre posizioni che riguardano re Mondiale Marketing per il Film e successivamente incarichi di primaria importanza. quella di Director of Business Development. Il Dr. Doug Edwards, già Vice President, Research La terza posizione annunciata da Jeff Jacobson riand Development di KPG, ha ottenuto la carica di guarda invece il mercato giapponese. KPG ha infatti Corporate Vice President, designato il Dr. Kiyoo Research and Business Shimada Presidente e Development ed assumeChief Executive Officer rà anche la responsabilità per il Giappone. Anche Via del Pratignone 38/40 di dirigere la pianificazione straShimada vanta una lunga e 50041 Calenzano (FI) tegica e lo sviluppo del business prestigiosa esperienza nella gestiotel. 0558836200 - fax 0558836222 della società. Edwards, che ha conne di importanti incarichi all’interno http://www.kpgraphics.com seguito presso l’Università di Londra di organizzazioni internazionali quali la i titoli di B.Sc. e Ph.D., è entrato a far parte di Kodak MEMC Japan, azienda leader nel mercato dei Polychrome Graphics nell’aprile del 1998. Nel corso semiconduttori. Shimada è entrato a far parte della della sua prestigiosa carriera Edwards aveva ricoperto MEMC Japan nel 1981 ed è stato protagonista di una in precedenza importanti posizioni nei settori rapida ascesa all’interno della società, ricoprendo inmarketing e ricerca di società quali Zeneca, ICI e Ilford carichi di crescente responsabilità quali Plant Manae Ciba Geigy giungendo infine, prima di passare a ger and Director, Director Product Marketing, KPG, alla International Paper, dove è stato per tre anni Executive Vice President, Representative Director e responsabile mondiale per lo sviluppo dei prodotti e Corporate Vice President e President, Japan, fino ad delle tecnologie in qualità di Direttore R&D Horsell- arrivare alla carica di Presidente della MEMC Japan Anitec. Ltd e Corporate Vice President della MEMC Electronic Contemporaneamente all’annuncio della nuova Materials Company, Inc. Il Dr. Shimada ha conseguiposizione di Doug Edwards, Jeff Jacobson, Chief to un Ph.D. in Chimica alla Syracuse University e un Executive Officer di KPG, ha dato comunicazione della B.S. in Chimica Polimerica alla Kyoto University ed nomina di Ira Goldman a Senior Director of Business ha collaborato per due anni ad un programma di ricerDevelopment and Strategic Assessment. Goldman, che ca post-laurea presso il Polymer Research Center delriporterà direttamente a Edwards, fa parte di KPG fin la New York State University.

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Nuove cariche nel management internazionale di Kodak Polychrome Graphics

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Workflow Intellinet e CtP Polaris per il quotidiano The Irish Times di Dublino Dal 20 settembre scorso The Irish Times, una delle luppo e implementazione perché The Irish Times fostestate più importanti di Irlanda, ha aperto ufficialmente se pienamente operativo nel nuovo impianto di City le porte del suo nuovo stabilimento di City West a West. L’investimento di 70 milioni di euro ha già diDublino. Séamus McCague, responsabile delle tecno- mostrato quanto fosse vitale la decisione di spostare logie e delle risorse, attribuisce in gran parte l’aumen- la produzione di questa importante testata in una nuova sede. to della produttività e della Nel vecchio stabilimento qualità del giornale ai sistemi le tirature erano limitate a una CtP (Computer-to-Plate) al giorno: una situazione inaPolaris e al software per flusdeguata per qualsiasi quotiso di lavoro InteliNet di Agfa. AGFA GEVAERT S.p.a. Divisione Graphic Systems diano in un mondo in rapida “Abbiamo senza dubbio Via Grosio 10/4 - 20151 Milano trasformazione, nel quale gli innalzato gli standard di produttiTel. 02.3074.220 Fax 02.3074429 spostamenti e le comunicazioni sono vità e di qualità” ha dichiarato http://www.agfahome.com diventati istantanei. La congestione del McCague” e la possibilità di mandare in stampa le lastre più rapidamente ci consente ora di traffico in prossimità della sede di D’Olier Street staoffrire ai nostri clienti una maggiore attualità e sca- va inoltre lentamente soffocando le operazioni. Trasferire l’intera produzione di stampa del quotidenze più tardive. Nel valutare gli aspetti chiave della produzione digitale, ovvero flusso di lavoro e CtP, diano The Times, conservando nello stesso tempo i abbiamo preso in considerazione una molteplicità di servizi nel centro città, non era un’impresa da poco. “Ci siamo sempre ritenuti un’azienda innovativa fornitori, e devo dire che Agfa ha distaccato nettamente gli altri. Agfa ci ha fornito una soluzione end-to-end, con un occhio attento agli affari” ha affermato dispone di personale in Irlanda dislocato sul campo e, McCague. “Le nuove operazioni dovevano rafforzare grazie alla sua esperienza, può integrare i sistemi legacy il nostro marchio e la nostra influenza sul mercato semfront-end che già utilizziamo. Quando si devono pro- pre più competitivo in cui operiamo. Gli inserzionisti durre oltre 180 lastre all’ora per macchina con la mas- richiedono un prodotto a colori di qualità sempre più sima affidabilità, è qui che i sistemi Polaris danno il elevata, ma nella sede di D’Olier Street eravamo limimeglio di loro. Questa capacità, unita all’eccezionale tati a un totale di 12 pagine a colori, laddove avremmo lastra in fotopolimero N91, permette di ottenere ogni potuto riempirne 48. In effetti, la nostra prima tiratura volta un’immagine di qualità superiore. Tutte le parti completa di prova con tutti i nuovi sistemi già instalinteressate, tra cui anche l’importante mercato immo- lati ha riguardato la Coppa del Mondo, e abbiamo probiliare, che hanno visto il prodotto finale conferme- dotto 64 pagine in quadricromia”. ranno la nitidezza delle immagini, la definizione dei La difficile sfida affrontata da McCague è stata caratteri e la qualità dei colori. E siamo solo all’ini- quella di realizzare un prodotto di alta qualità con sizio”. stemi di produzione nuovi, operanti in armonia, in un impianto totalmente integrato. Questo obiettivo è stato raggiunto con il supporto intensivo dei fornitori: Un compito difficile Agfa, per i flussi di lavoro digitali e il CtP, le lastre e Ci sono voluti diciotto mesi di pianificazione, svi- l’elaborazione; Man Roland per l’imponente macchi-

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della stampa commerciale a contratto. Al momento questa è limitata a un piccolo tabloid per l’industria irlandese dei mangimi, che verrà presto affiancato da un supplemento a colori di 64 pagine per The Farmers Journal. “E’ certamente un buon inizio per la nostra nuova impresa” ha continuato McCague “si è trattato di un’esperienza molto soddisfacente. Abbiamo risparmiato sui costi totali di gestione, abbiamo fatto un’ottima impressione sui nostri clienti incrementando il giro d’affari, e abbiamo mantenuto alta la motivazione del nostro personale qui a City West: chi potrebbe chiedere di più?”

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na da stampa Geoman a otto unità e due piegafogli; e Müller Martini per i sistemi in sala spedizioni. Il fattore determinante per l’incremento della qualità è stato la completa digitalizzazione del flusso di lavoro e della preparazione delle lastre, che Agfa ha reso possibile con il software IntelliNet e i potentissimi sistemi CtP Polaris. Due di questi sistemi sono ora installati nella sala stampa, nota come Quiet Room (sala della tranquillità), e sono gestiti soltanto da due operatori. La capacità di produzione consente ora di far fronte non soltanto alle 120 pagine in 130mila copie del giornale, ma anche all’espansione del The Irish Times nel settore

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Xsmile di EidosMedia: impaginazione in XML anche per i giornali e le riviste L’applicazione Xsmile di EidosMedia, nata per loro diverse per edizioni da distribuirsi all’interno di l’editing e la impaginazione dei documenti digitali sul svariati canali di comunicazione. web, é ora in grado di estendere queste opportunità Se lo si desidera, Xsmile permette lo sviluppo creanche alla produzione di quotidiani e riviste, offrendo ativo di politiche editoriali indirizzate alla “singola una risposta positiva alle molte richieste del mercato copia”: grazie all’applicativo di EidosMedia infatti é editoriale in Italia ed all’estero. possibile pubblicare il contenuto di una notizia agganInizialmente sviluppata per apciandolo a diversi stili tipografici e profittare della potenza e della flesmodificando di volta in volta il tisibilità di XML e della gestione di tolo piuttosto che non singoli documenti per processi editoriali capoversi dell’articolo. online, la soluzione Xsmile è ora in Ad ogni stadio del processo di EidosMedia S.r.l. grado di gestire anche il layout di quoediting la redazione può seguire esatViale Legioni Romane, 43 20147 Milano tidiani e riviste stampate, grazie al tamente l’evoluzione della stesura delpotenziamento del proprio “motore” tel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330 l’articolo sia sotto il profilo dei contewww.eidosmedia.it software. nuti che per quanto riguarda gli attributi info@eidosmedia.com Diversamente dalle soluzioni convengrafici. La potenza e la flessibilità della sozionali per l’impaginazione, che impiegano due diffe- luzione deriva dall’impiego di un certo numero di renti applicazioni per l’editing di testo e la gestione standard emergenti: il contenuto e la struttura dell’ardel layout di pagina, Xsmile integra al suo interno ticolo in XML sono sottoposti a rendering per diffequesti due processi. In Xsmile un articolo è un singolo renti canali ed edizioni per mezzo dell’impiego di fooggetto il cui contenuto è gestito in piena modalità gli di stile CSS. Le gabbie impiegate per impaginare il WYSIWYG all’interno o all’esterno della pagina, contenuto dell’articolo sono definite impiegando una esclusivamente in funzione delle scelte relative all’or- tecnologia SVG (Scalable Vector Graphics). ganizzazione del flusso di lavoro. L’impiego dello stes“Questo è il primo esempio di un’applicazione di so motore in entrambi i casi assicura una completa cor- impaginazione per la stampa interamente basata su tecrispondenza tra i due ambienti. Il progetto di una pa- nologie web”, ha commentato il CTO di EidosMedia gina creativa è veloce e facile, guidato da gabbie gra- Ismail Gazarin. “Questa tecnologia permette una comfiche multiple. pleta integrazione tra attività indirizzate alla stampa Gli utenti possono quindi disegnare i layout finali ed alle pubblicazioni online; l’uso di standard editodelle pagine in assoluta libertà o utilizzare quelli di- riali indipendenti dal media di pubblicazione rende la sponibili all’interno di un book di gabbie predefinite, piattaforma eccezionalmente aperta a edizioni per la che possono essere trascinate all’interno della pagina distribuzione attraverso molteplici canali, sia ora che e utilizzate usando semplicemente i movimenti del in futuro. L’interfaccia è altamente intuitiva e adotta mouse. Il contenuto di testo e di illustrazioni è inserito convenzioni standard Windows con un uso estensivo nella gabbia grafica dell’articolo attraverso un proce- di drag and drop per inserire e gestire il contenuto. Il dimento di collegamento dinamico. Il medesimo con- nostro obiettivo è di consentire alla redazione ed ai tenuto dell’articolo può essere collegato attraverso poligrafici di ottimizzare la produttività quando lavoquesti linking ad un numero indefinito di pagine fra rano in un ambiente multicanale o multiedizione”.

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Navita, software house italiana specializzata nella fermato Paola Dubini, amminiproduzione di software per il network publishing, e stratore delegato di One Day “il One Day, società di consulenza specializzata nel versioning e il riuso delle inforContent, Knowledge e Rights Management nell’am- mazioni rappresentano prospetbito farmaceutico e culturale, opereranno insieme per tive di business vantaggiose in verificare nuovi sviluppi all’interno del mercato edi- tutte quelle realizzazioni nelle quali il formato prescelto toriale. Le due società hanno già avuto modo di permette di identificare segmenti di collaborare in passato alla realizzazione di mercato diversi”. progetti e soluzioni dal positivo Se fino a ieri la pubblicazione impatto per clienti comuni. di contenuti da parte di editori “Le frontiere del Content Maprofessionali, o di altri soggetti, nagement si sono allargate e oggi era vincolata dalla tecnologia è facile pensare a strumenti che dominate, oggi, la possibilità di permettano di canalizzare i contegestire in modo integrato le divernuti attraverso più media” ha afse attività produttive consente da un fermato Luigi Grimaldi, amminilato di massimizzare la gamma di Via Sassetti 1 - 50123 Firenze stratore delegato di Navita, a propoprodotti; dall’altro di rendere più eftel. 055/277651 - fax 055/264386 sito del nuovo accordo strategico sificienti i processi produttivi. E-mail: info@navita.it glato con One Day. Questo accordo permette di coniuhttp://www.navita.it L’accordo prevede l’offerta congare da una parte, le competenze di One giunta di Multiplo, uno strumento editoriale, svilup- Day in merito alla comprensione degli scenari e alla pato da Navita, che opera su rete Intranet e produce gestione dell’impatto organizzativo dettato dai camoutput digitali che consentono di realizzare pubblica- biamenti tecnologici; dall’altra la capacità di Navita zioni Web e di presidiare le tecnologie nei diversi segmenti editocartacee sulla riali. base delle stesse Multiplo permette di semplificare le operazioni di informazioni. reperimento e integrazione delle informazioni neces“ A b b i a m o sarie per la pubblicazione e gestisce il workflow di proindividuato all’interno del panorama editoriale italia- duzione. La soluzione integra caratteristiche tipiche no diversi segmenti di mercato che presentano biso- di un sistema editoriale per il web con quelle di un gni simili legati all’utilizzo di un sistema che consen- sistema editoriale per la stampa, utilizzando tecnolota la gestione elettronica di contenuti editoriali” ha af- gia XML e Quark XPress.

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Navita e One Day: un accordo strategico per il mercato italiano

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Ecco Prinergy Publish, il nuovo software Creo per il controllo a monte del flusso di lavoro della produzione di stampa Creo Inc. dalla metà di settembre ha messo in com- supporti. Facile da usare, Prinergy Publish offre almercio il software Prinergy¨ Publish, un sistema per la l’utente il controllo totale sulla preparazione delle papreparazione di pagine estremamente flessibile che gine per la realizzazione di prove e sullo scambio di consente alle case editrici di creare internamente file file con un solo clic del mouse. Gli utenti hanno la affidabili e sicuri pronti per la produzione di lastre. possibilità di produrre i file in un formato di uscita di propria scelta oppure di utilizQuesto sistema aperto, che si zare il formato di master digiintegra perfettamente con i flustale nel flusso di lavoro si di lavoro produttivi (sia di Prinergy. Il processo può esseCreo sia di altri produttori), re completamente supporta file di ingresso e di automatizzato per mezzo della uscita in vari formati, fra cui Creo Italia S.r.l. funzionalità hot folder del flusso di lavoro PDF, PDF/X-1a, JDF, DCS2 e PostScript¨ Via Pisa 250 Prinergy. , offrendo file sicuri e a prova di errore 20099 Sesto San Giovanni Il software Prinergy¨ Publish si basa sul prima della consegna agli stampatori. Milano - Italy “Sfruttando le caratteristiche e le funprincipio che ha determinato il successo Tel: +39 02 262 59 77 zionalità del flusso di lavoro Prinergy, Fax: +39 02 262 59 229 dell’applicazione di Creo Synapse¨ Prepare: Creo ha dato vita a una soluzione di granriportare il controllo dei contenuti in mano de efficacia per il trapping, la gestione dei colori e la ai rispettivi proprietari, anziché affidarlo a fotolito o realizzazione di prove, in grado di soddisfare le esi- reparti di prestampa degli stampatori. Synapse Prepare genze degli utenti più a monte nel flusso di lavoro del- consente ai proprietari di contenuti di creare, con un la prestampa” ha affermato Stefan Steinle, product solo clic, file PDF affidabili pronti per essere manager per Prinergy Publish di Creo Inc. “Il software rasterizzati; ma Prinergy Publish si spinge ancora olPrinergy Publish migliora il controllo della prepara- tre, permettendo di creare file sicuri in più formati, già zione di contenuti, semplificando e automatizzando la sottoposti al trapping e alla gestione dei colori e pronti preparazione delle pagine e la realizzazione delle pro- per passare direttamente alla produzione di lastre. ve, e assicurando che i file generati possano essere Prinergy Publish è un software intuitivo dotato di stampati senza problemi durante il flusso di lavoro un database Oracle¨ grazie al quale è possibile gestire produttivo. Il risultato è una maggiore integrazione e il flusso di lavoro, rilevare lo stato dei lavori, archiviare collaborazione fra acquirenti e fornitori di servizi di e creare rapporti. L’applicazione prevede due licenze stampa, e l’intero percorso di stampa scorre armonio- complete per l’utilizzo del portale Internet Synapse¨ samente dalla fase dell’idea iniziale alla consegna del InSite per l’invio dei lavori, la correzione delle prove prodotto finito”. da postazioni remote, la collaborazione online e la Prinergy Publish consente ai redattori e ai grafici gestione dei lavori. di standardizzare la produzione utilizzando formati di file diversi e creando un flusso di lavoro semplificato, La serie di prodotti Prinergy¨ automatizzato e di grande efficienza che offre un maggior controllo qualitativo e permette di rielaborare il Il software Prinergy Publish fa parte della famosa contenuto editoriale per poterlo riutilizzare con altri serie di soluzioni Prinergy¨, il sistema di gestione del

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Un esempio di successo: Time Inc. Time Inc., il gruppo editoriale leader mondiale nel settore delle riviste, ha recentemente adottato un flusso di lavoro interno basato sul formato PDF e utilizza attualmente annunci pubblicitari digitali nel formato PDF/X-1a: 2001. I prodotti Creo fanno parte della soluzione adottata da Time Inc. per sostenere le scelte effettuate. Time Inc. utilizza il software Prinergy Publish per elaborare file di annunci pubblicitari convertendoli in un formato standardizzato (come PDF/ X-1a) destinato alle varie riviste prodotte internamente, compreso Time. Il software Prinergy Publish offre inoltre a Time Inc. la possibilità di sfruttare l’emergente formato JDF e di sviluppare la propria architettura informativa in modo tale da supportare le procedure produttive standard del settore.

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flusso di lavoro più innovativo e flessibile che sfrutta la potenza del formato PDF. Basato su tecnologie d’avanguardia e standard aperti come Adobe¨ Extremeª e PDF, Prinergy è uno strumento, per la gestione del flusso di lavoro, elegante e completo che consente di organizzare l’elaborazione di pagine, la realizzazione di prove e la produzione di pellicole (CTF) e lastre (CTP) come mai prima d’ora. Il sistema Prinergy, la soluzione leader di mercato per la gestione del flusso di lavoro PDF, è già stato installato in oltre 1000 impianti di tutto il mondo. L’architettura Prinergy consente di distribuire il flusso di lavoro, di apportare modifiche all’ultimo momento e di supportare tipi diversi di dispositivi di uscita. Il potente database Oracle¨ memorizza lo stato e la cronologia del lavoro e collega eventuali errori a elementi specifici del lavoro, agevolando così la risoluzione dei problemi. I prodotti della serie Prinergy sono modulari e

adattabili ad ambienti multiserver e multiutente, nei quali il software può essere distribuito a vari computer per aumentare la produttività del sistema. I componenti software possono essere aggiunti secondo necessità e i sistemi Prinergy bilanciano automaticamente il carico delle risorse per garantire prestazioni ottimali del sistema. Il sistema Prinergy, che sfrutta una tecnologia di punta per supportare plug-in di altri produttori in modo da aumentare la funzionalità, consente di pilotare anche dispositivi di uscita fabbricati da terzi.

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Software per i flussi di lavoro su PDF: dalla Kodak Polychrome Graphics è in arrivo PuzzleFlow In seguito ad un recente accordo commerciale, specifico per ogni tipo di lavoro, razionalizzando al masKodak Polychrome Graphics distribuirà in Italia in esclu- simo la scorrevolezza e l’efficienza delle operazioni. PuzzleFlow comprende un ampia gamma di strumensiva PuzzleFlow, un nuovo software dedicato alla gestione del flusso di lavoro digitale basato su PDF, svi- ti integrati dedicati al trattamento automatico di file naluppato da AC&C HSH Group in collaborazione con lo tivi in PDF e PJTF. Il sistema non richiede file intermedi né cartelle specifiche, nemmeno per l’esecuzione dei staff di specialisti della stessa KPG. lavori più complessi, e provLe due società hanno vede alla maggior parte delcosì dato inizio ad un’inle funzioni di prepress: tensa fase di test subito preflight, correzione della dopo la conclusione delVia del Pratignone 38/40 geometria delle pagine, l’edizione 2002 del Seybold di S. 50041 Calenzano (FI) personalizzazione, imposizione, Francisco, dove il PuzzleFlow ha ritel. 0558836200 - fax 0558836222 titling, resampling, trattamento delle cevuto il Seybold Editors Hot Picks http://www.kpgraphics.com immagini in OPI, gestione del colore baAward grazie all’innovativa implementazione della tecnologia PDF sviluppata da AC&C sato su parametri ICC, selezioni colore e ricombinazione in PDF e molte altre ancora. HSH Group. Kodak Polychrome Graphics ha in questo modo scelPuzzleFlow è una soluzione esclusiva, che offre tutto di ampliare la propria gamma di software dedicati alla te le funzionalità necessarie ai flussi CtF, CtP e di stamgestione del flusso di lavoro con la soluzione PuzzleFlow pa digitale non basate sulle applicazioni di terze parti, basata su PDF, giudicandola adatta ad integrarsi con il come invece avviene negli altri flussi in PDF esistenti KPG OpenFlow, già molto conosciuto e apprezzato dal rispetto ai quali, grazie all’innovativa implementazione mercato italiano del CTP, dove conta oltre 100 installa- della tecnologia PDF sviluppata da AC&C, è anche da zioni, più della metà delle quali basate sulla gestione del 10 a 100 volte più veloce. Per Kodak Polychrome Graflusso di lavoro a pagina singola. PuzzleFlow è adatto phics PuzzleFlow è in grado di integrarsi perfettamente sia al mercato della stampa commerciale sia a quello con il KPG OpenFlow a pagina singola, basato su piattaforma hardware PC standard con tecdei giornali. Flessibile e facile da usare, può essere innologia Pentium Intel o AMD Athlon e sistema stallato senza alcun problema in qualsiasi tipo di azienoperativo Windows NT (4.0 o da: dai piccoli studi grafici, che possono utilizzare i 2000). Nella soluzione combinata, PuzzleFlow provvede alla PDFTools per la gestione magestione automatica dei file nuale dei file PDF, ai grandi centri stampa, cui offre la possibilità di gestire PDF che invia poi all’OpenFlow RIP. in modo completamente automatico il preLa tecnologia Harlequin, su cui l’Openflow RIP è flight, la ricombinazione dei file, l’inserimenbasato, consente a questo punto di utilizzare le numeroto dei font e molte altre funzioni utili ad incrementare la se opzioni aggiuntive come ad esempio il trapping, la sicurezza e la velocità della produzione.PuzzleFlow deve retinatura stocastica ed altre. I diversi moduli di KPG infatti il suo nome alla concezione modulare che lo ca- OpenFlow provvedono poi alla creazione dei file TIFF ratterizza e che permette di costruire un flusso di lavoro 1 bit per l’uscita sul plotter a colori per la stampa della personalizzato semplicemente scegliendo dal menu le cianografica e successivamente sulle unità di esposizioicone relative alle funzioni necessarie unendole l’una con ne CtP o CtF e dei file CIP3, riconoscibili dal software l’altra come gli elementi di un puzzle. che gestisce i calamai delle macchine da stampa, che L’utilizzatore può così creare e memorizzare un flusso imposta così direttamente l’inchiostrazione.

70 TecnoMedia n. 36, gennaio 2003


I L

G E C S A P O R E

2 0 0 3 E S A LTA D E L L E T E C N O L O G I E.

MOSTRA INTERNAZIONALE DELLE TECNOLOGIE PER L’INDUSTRIA GRAFICA, EDITORIALE, CARTARIA E TRASFORMATRICE Fiera Milano, 6-10 giugno 2003, Milano Ogni tecnologia ha un sapore inconfondibile, frutto di anni di impegno, ricerca e passione. Per questo i vostri macchinari e le vostre soluzioni meritano di essere serviti su un piatto che fa risaltare benefici e innovazione. Nel 2003 questo piatto si chiama GEC, un punto di riferimento storico per l’universo delle arti grafiche e del converting. Nel menu di GEC 2003 trovate tutto ciò che può dare valore alle vostre tecnologie: il prestigio della mostra, l’ampiezza del panorama tecnologico, il livello e il numero dei visitatori, la struttura espositiva bella e funzionale, e sullo sfondo una città come Milano, meta fra le favorite degli uomini d’affari... Perché il contenuto è ciò che conta ma è la presentazione che fa la differenza. Centrexpo spa - corso Sempione 4 - 20154 Milano tel +39 023191091 - fax +39 02341677 - e-mail: centrexp@acimga.it - www.gecmilano.com


Milano, 6 e 7 giugno 2003

Ifra Italia 2003 Investire per lo sviluppo

‌ ci vediamo a Milano


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